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ANTINCENDIOANTINCENDIOPRINCIPI GENERALIPRINCIPI GENERALI
Corso antincendio 18/06/2013Jacopo Del Carlo
Schema della sessione Schema della sessione
• Principi della combustione e l’incendio
• la Croce del fuoco
• le sostanze estinguenti
• la principali cause di un incendio
• rischi per le persone
• la prevenzione
Jacopo Del Carlo
La reazione chimica di ossidazione sufficientemente rapida tra una sostanza combustibile ed un comburente (di solito l’ossigeno) accompagnata da sviluppo di:
• calore
• fiamma
• gas di combustione
• fumo
• luce.
La combustioneLa combustione
Jacopo Del Carlo
L’incendioL’incendio
Rapida ossidazione di materiali combustibili con notevolesviluppo di calore, fiamme, fumo, gas caldi, che
• avviene in un luogo non predisposto a contenerla,
• e spessosfugge al controllo dell’uomo.
Jacopo Del Carlo
Classi d’incendio Classi d’incendio
• Classe A: materiali solidi, combustibili ed infiammabili
• classe B: materiali liquidi
• classe C: materiali gassosi
• classe D: metalli, sostanze chimiche spontaneamente combustibili, reattive in presenza d’acqua o schiuma
• classe E: macchine o impianti elettrici sotto tensione
Jacopo Del Carlo
Elementi della combustioneElementi della combustione
• il combustibile
• il comburente
• una sorgente di calore (o d’innesco)
• i radicali liberi
Jacopo Del Carlo
La croce del fuocoLa croce del fuoco
RADICALI LIBERI
CALORE
COMBURENTE
COMBUSTIBILE
Jacopo Del Carlo
Azioni estinguentiAzioni estinguenti
• Soffocamento
• Raffreddamento
• Separazione
• Inibizione
Jacopo Del Carlo
Le sostanze estinguentiLe sostanze estinguenti
• Acqua
• schiuma
• Sabbia
• Polveri
• CO2
• NAF
Jacopo Del Carlo
Relazione estinguenti/Relazione estinguenti/classe incendioclasse incendio
• Classe A: acqua, schiuma, sabbia, CO2, polveri
• classe B: schiuma, sabbia, CO2, NAF
• classe C: CO2, NAF
• classe D: acqua (..), polveri
• classe E: CO2, polveri(..)
Jacopo Del Carlo
Reazioni al fuocoReazioni al fuocoLa reazione al fuoco rappresenta il grado di partecipazione di
un materiale combustibile al fuoco, al quale è sottoposto.
Partendo dalla classe “ 0 ” che rappresenta la non combustibilità, con l’aumentare della classe fino alla “ 5 ”, aumenta la partecipazione del materiale alla combustione.
CLASSI: 0, 1, 2, 3, 4, 5
La classe “0” è assegnata ai materiali incombustibili.
Jacopo Del Carlo
Principali cause d’incendioPrincipali cause d’incendio• Cause elettriche (scintille,
surriscaldamento di conduttori, motori elettrici) 31.83%
• mozziconi di sigaretta 8.86%• autocombustione 8.74%• faville 6.14%• guasti impianto di riscaldamento 4.25%• dolose 3.69%• surriscaldamento macchine varie 3.06%• fulmine 2.79%
Dati 1974 D.G. Prot.Civ.Jacopo Del Carlo
Le fiamme libere Le fiamme libere
• miscele esplosive
• sostanze combustibili ed infiammabili
• vicinanza di altre persone
• impossibilità di controllo
Jacopo Del Carlo
Gli impianti elettriciGli impianti elettrici
• Progettazione non adeguata
• vetustà
• sovraccarico
• malfunzionamento dei sistemi di protezione
Jacopo Del Carlo
I rischi per le personeI rischi per le persone
I gas
• anidride carbonica
• monossido di carbonio
• ammoniaca
• acido cianidrico, cloridrico, fosgene, perossido di azoto
Jacopo Del Carlo
I rischi per le personeI rischi per le persone
• il calore
• il fumo
• mancanza di ossigeno
• i crolli
• le esplosioni
Jacopo Del Carlo
La prevenzioneLa prevenzione
L’azione di prevenzione mira ad evitare che si creino condizioni in cui i quattro elementi del fuoco vengano a presentarsi contemporaneamente.
Particolare enfasi viene data al controllo delle sorgenti di innesco.
Jacopo Del Carlo
L’attuazione della prevenzione L’attuazione della prevenzione
Misure strutturali
• adeguamento degli impianti elettrici e dei fabbricati
• separazione delle sorgenti d’innesco dai materiali combustibili
• riduzione dei materiali infiammabili
Jacopo Del Carlo
L’attuazione della prevenzioneL’attuazione della prevenzione
Misure organizzative
• standardizzazione delle procedure di lavoro
• controllo delle lavorazioni e della manutenzione
• controllo dei magazzini
• formazione ed informazione del personale
Jacopo Del Carlo
Al fine della sicurezza dei lavoratori e della difesa del patrimonio aziendale occorre mettere in atto tutte le possibili azioni strutturali ed organizzative per un efficace
• azione di prevenzione (per evitare che l’incendio abbia luogo)
• gestione dell’emergenza o protezione (per restringere la portata dei danni alle persone ed alle attrezzature)
Jacopo Del Carlo
ANTINCENDIOANTINCENDIOLA PROTEZIONE LA PROTEZIONE
Jacopo Del Carlo
Schema della sessione Schema della sessione • misure di protezione
• vie di esodo
• procedure in caso di incendio e 1°intervento
• procedure per l’evacuazione
• rapporti con i Vigili del Fuoco
• attrezzature ed impianti di estinzione
• sistemi di allarme
• segnaletica di sicurezza
• illuminazione di emergenza
Jacopo Del Carlo
Le misure di protezioneLe misure di protezioneProgettuali
• distanza di sicurezza
• conformazione fabbricato
• compartimentazione
• ventilazione vie di uscita
• illuminazione
• sistemi di allarme e spegnimento
Jacopo Del Carlo
Le misure di protezioneLe misure di protezioneorganizzative
• Piano di emergenza
• addestramento
• adeguamento alle strutture
• manutenzione e verifiche degli impianti
Jacopo Del Carlo
Resistenza al fuocoResistenza al fuocoCon resistenza a fuoco si definisce l’attitudine
conservare:� La stabilità: l‘attitudine di un elemento a conservare la
propria resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco: definita con “R”;
� La tenuta: l’attitudine di un elemento a non lasciar passare né produrre fiamme, vapori o gas se sottoposto all’azione del fuoco: definita con “E”;
� L’ isolamento termico: l’attitudine di un elemento a ridurre la trasmissione del calore: definito con “I ”.
Con il simbolo “REI ” si identifica un elemento che deve conservare la resistenza meccanicae la tenuta alle fiamme ed ai gas e garantire l’isolamento termico. Ognuno di questi simboli è seguito da un numero (15, 30, 45,60,90, 120,180) che indica il tempo in minuti per il quale si mantengono le caratteristiche Jacopo Del Carlo
Le vie di esodoLe vie di esodo
• Obbligatorie
• arrivano ad un luogo sicuro
• di adeguata lunghezza
• dimensionate sull’affollamento dei locali
• segnalate ed illuminate
• tenute sgombre
Jacopo Del Carlo
Procedure in caso di incendio Procedure in caso di incendio
• Avvisare il personale della squadra antincendio
• disalimentare e mettere in sicurezza i macchinari
• chiudere porte e finestre
• dirigersi verso l’uscita senza attardarsi
Jacopo Del Carlo
Procedure in caso di incendio Procedure in caso di incendio
• non farsi prendere dal panico
• non attardarsi
• non usare gli ascensori
• non tornare indietro
Jacopo Del Carlo
11°°interventointervento• allarme
• evacuazione del personale
• Valutazione incendio
• eventuale utilizzo dei mezzi antincendio
• messa in sicurezza della zona evacuata (ventilazione, alimentazione….)
Jacopo Del Carlo
Procedure di evacuazioneProcedure di evacuazione• Mettere in sicurezza i macchinari ed il locale
• chiudere porte e finestre nel locale e lungo il percorso
• individuare l’uscita più vicina (o quello che corrisponde alle istruzioni)
• aiutare le persone con difficoltà motorie
• seguire le istruzioni dei responsabili
• raggiungere i luoghi di raccolta previsti
Jacopo Del Carlo
Procedure di evacuazione Procedure di evacuazione • non gridare
• non correre e spingere
• non usare gli ascensori
• non tornare indietro
• non portare dietro materiale ingombrante
• non allontanarsi dal punto di raccolta
Jacopo Del Carlo
Rapporti con i Vigili del FuocoRapporti con i Vigili del FuocoÈ importante fare capire
• chi siamo (identificarsi e dare il nome della ditta)
• dove siamo (indirizzo, numero telefonico,percorso per arrivare)
• che cosa sta succedendo (origine, entità, feriti, situazioni particolari)
Jacopo Del Carlo
Gli impianti antincendioGli impianti antincendio
• Estintori
• bocche antincendio
• idranti
• impianti di spegnimento a pioggia
• impianti di spegnimento a saturazione
• impianti di spegnimento a schiuma
Jacopo Del Carlo
EstintoriEstintori
• Portatili e mobili
• caratteristiche costruttive fondamentali (colore, istruzioni, classe d’incendio)
• sostanza estinguente (polvere, CO2, schiuma, NAF)
• Norme d’impiego
Jacopo Del Carlo
Uso degli estintori:Uso degli estintori:Per usare un estintore si procede nel modo indicato:
• Scegliere il tipo adatto.• Tenendo conto delle condizioni ambientali, sfruttando la
direzione del vento.• Togliere la sicura tirando l’anello vicino all’impugnatura.• Portarsi a giusta distanza dal fuoco.• Impugnare l’erogatore dirigendo il getto alla base delle
fiamme• In caso di spegnimento con più estintori gli operatori
devono stare attenti a non ostacolarsi e a non investirsi con i getti.
• Nel caso di estinzione di liquidi contenuti in recipienti il getto deve essere diretto contro la parete interna della vasca sul lato opposto di chi opera.Jacopo Del Carlo
Classi di rischioClassi di rischio
Rischio Incendio BASSO:Luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti
sostanze a basso tasso d’infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio offrono scarse
possibilità di sviluppo di principi d’incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di
propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.
Jacopo Del Carlo
Classi di rischioClassi di rischio
Rischio di incendio MEDIO:Luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti
sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da
ritenersi limitata.
Jacopo Del Carlo
Classi di rischioClassi di rischio
Rischio di incendio ELEVATO:Luoghi di lavoro o parte di essi, in cui per presenza d
sostanze altamente infiammabili e/o per le condizioni dei locali e/o di esercizio sussistono noteveli probabilità di sviluppo incendi e nella
fase iniziale sussistono forti probabilità di propagazione delle fiamme, ovvero non è
possibile la classificazione come luogo a rischio di incendio basso o medio.
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiereALLEGATO XV del D.Lgs 81/08
2.1 – Contenuti minimi
2.1.2 Il PSC contiene almeno i seguenti elementi
h) l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed
evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze é di
tipo comune, nonché nel caso di cui all'articolo 94, comma 4;il PSC contiene anche i
riferimenti telefonici delle strutture previste sul terri torio al servizio del pronto
soccorso e della prevenzione incendi;
2.2.3. In riferimento alle lavorazioni …g) ai rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazionie materiali pericolosi
utilizzati in cantiere;
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
3.2. - Contenuti minimi del piano operativo di sicurezza
3.2.1 Il POS è redatto a cura di …
a) I dati identificativi della ditta esecutrice che comprendono:
3) i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei
lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;
e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le
relative schede di sicurezza;
Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiere
Quali sono i servizi di emergenza
territoriale?
•118 – Ambulanza o elicottero
•115 – Vigili del Fuoco
•Capitaneria di Porto
•Corpo forestale
•Guardia di finanza
Altri …Jacopo Del Carlo
Incendio in cantiereIncendio in cantiereTipologia di cantiere Livello di
rischioDurata Corso
Verifica finale
Cantieri temporanei o mobili in sotterraneo, la riparazione o
manutenzione di gallerie, caverne, pozzi di lung. Superiore a 50 m.
ALTO 16 ore SI
Cantieri temporanei o mobili dove si impiegano esplosivi
ALTO 16 ore SI
Cantieri temporanei e mobili dove si detengono e si impiegano
sostanze infiammabili e si fa uso di fiamme libere, esclusi quelli
interamente all’aperto
MEDIO 8 ore NO
Attività non classificabili a medio o alto rischio, presenti sostanze scarsamente infiammabili con
situazioni di scarsa possibilità di sviluppo focolai.
BASSO 4 ore NO
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003
Il D.M. 388 classifica le ditte in
tre gruppi.
Gruppo A Gruppo B Gruppo C
Unità produttive riconducibili a gruppi
INAIL con indice infort. maggiore di 4
Unità produttive riconducibili a gruppi
INAIL con indice infort. minore di 4
Unità produttive con meno di 3
lavoratori
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003
I cantieri edili sono riconducibili al Gruppo A.
Art 1 – comma 2: Il datore di lavoro, sentito il medicocompetente, ove previsto, identifica la categoria diappartenenza della propria azienda od unità produttiva e,solo nel caso appartenga algruppo A, la comunicaall'Azienda Unità Sanitaria Locale competente sulterritorio in cui si svolge l'attività lavorativa, per lapredisposizione degli interventi di emergenza del caso…
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003
Art. 2. Organizzazione di pronto soccorso
Comma 1: Nelle aziende o unità produttive di gruppo A e digruppo B, il datore di lavoro deve garantire le seguentiattrezzature:
a) cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo dilavoro, adeguatamente custodita in unluogo facilmenteaccessibile ed individuabile con segnaletica appropriata,contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 1, che faparte del presente decreto, …
b) un mezzo di comunicazione idoneoad attivare rapidamenteil sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003
Art 2 – Comma 4: Nelle aziende o unità produttive di gruppo A, anche consorziate, il datore di lavoro, sentito il medico competente, quando previsto, oltre alle attrezzature di cui al precedente comma 1, è tenuto a garantire il raccordo tra il sistema di pronto soccorsointerno ed il sistema di emergenza sanitaria di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992 e successive modifiche.
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003
Art 2 – Comma 5: Nelle aziende o unità produttive chehanno lavoratori che prestano la propria attività inluoghi isolati, diversi dalla sede aziendale o unitàproduttiva, il datore di lavoro è tenuto a fornire loroil pacchetto di medicazionedi cui all'allegato 2, che faparte del presente decreto,ed un mezzo dicomunicazione idoneoper raccordarsi con l'azienda alfine di attivare rapidamente il sistema di emergenza delServizio Sanitario Nazionale.
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003Allegato 1
CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DIPRONTO SOCCORSOGuanti sterili monouso (5 paia).Visiera paraschizziFlacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% diiodio da 1 litro (1).Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da500 ml (3).Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). …
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003Teli sterili monouso (2).Pinzette da medicazione sterili monouso (2).Confezione di rete elastica di misura media (1).Confezione di cotone idrofilo (1).Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2).Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).Un paio di forbici.Lacci emostatici (3).Ghiaccio pronto uso (due confezioni).Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).Termometro.Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.
Jacopo Del Carlo
D.M. n. 388 del 15/07/2003D.M. n. 388 del 15/07/2003
Chi si occupa della cassetta di Primo Soccorso?
Nominare un addetto che si occupi del controllo e rifornimento della cassetta
periodicamente.
Jacopo Del Carlo
Sistemi di AllarmeSistemi di Allarme• Il personale
• sistemi automatici:
- rivelatori di fumo
- ottici
- a ionizzazione
- termici
- termostatici
- a radiazioneJacopo Del Carlo
Segnaletica Segnaletica Risponde a precise disposizioni di legge
si divide in:
• segnali di divieto
• segnali di pericolo
Jacopo Del Carlo
Segnaletica Segnaletica • segnali di obbligo
• segnali di sicurezza
• segnali antincendio
Jacopo Del Carlo
L’illuminazione di emergenza L’illuminazione di emergenza
• Sostituzione della illuminazione
• deve essere idonea a guidare l’uscita
• alimentazione separata o a batterie
• obbligatoria per lavorazioni nelle ore notturne o in assenza della luce ambientale
Jacopo Del Carlo
Addetto alla prevenzione incendiAddetto alla prevenzione incendiDeve effettuare una corretta gestione e manutenzione dei sistemi, i
dispositivi, le attrezzature e gli impianti antincendio. In specifico con l’aiuto di un registro si occupa del controllo di:
• estintori• idranti• porte REI• uscite di sicurezza• luci di emergenza• pulsanti di sgancio corrente elettrica• pulsanti di allarme• valvole di intercettazione gas infiammabili e/o esplosivi• rilevatori di incendio e/o gas e dispositivi di spegnimento automatico
dell’incendio• evacuatori di fumo e calore• Bocchette UNI 70
Jacopo Del Carlo
La gestione dell’emergenza La gestione dell’emergenza incendio incendio
Porre in atto tutte quelle azioni volte a ridurre il propagarsi dell’incendio e delle sue conseguenze:
• in maniera efficace
• nel minor tempo possibile
• senza incorrere in ulteriori rischi
• agevolando l’intervento Vigili del Fuoco
Jacopo Del Carlo
Piano di emergenza Piano di emergenza
• Raccolta delle procedure individuali
• illustrazione delle sistemazioni antincendio
• designazione dei responsabili
• norme per la gestione dell’emergenza
Jacopo Del Carlo
Il coordinamentoIl coordinamentoAzioni di gestione/verifica della piena
attuazione del piano con questi obbiettivi:
• salvaguardia del personale • contenimento dei danni • valutazione della situazione • raccolta informazioni utili ai Vigili del
Fuoco
Jacopo Del Carlo
Il coordinatore dell’emergenzeIl coordinatore dell’emergenze• Valutare l'opportunità di dichiarare l’emergenza nei casi di
allarme antincendio e di emergenza esterna.• Dirigere e coordinare tutte le attività che si svolgono
mentre l'insediamento e' in condizioni di emergenza.• Alla dichiarazione di emergenza il titolare o suo delegato
diviene anche il responsabile delle relazioni esterne con USL, giornali, telegiornali, sindacati ecc.
• Tenere sotto controllo l'emergenza durante la sua evoluzione ed attivare gli altri responsabili.
• Si preoccupa di registrare l'evoluzione dell'emergenza in modo cronologico (meglio se delega questa funzione ad un collaboratore sul posto).
• Dichiarare la fine dello stato di emergenza
Jacopo Del Carlo
Responsabile tecnicoResponsabile tecnico1. Conosce tutti gli impianti tecnologici e di antincendio.2. Collabora con il coordinatore dell’emergenza per
valutare le soluzioni impiantistiche adatte alla necessità.3. Coordina tutti gli interventi mirati a limitare i danni
come staccare o ripristinare la funzionalità degli impianti tecnici, in particolare l'energia elettrica.
4. Collabora con le forze esterne, come i Vigili del Fuoco, i tecnici degli enti erogatori d'acqua, elettricità, gas per gli opportuni interventi.
5. Valuta con il coordinatore per l’emergenza le condizioni per la cessazione dello stato di emergenza.
6. Recupera e mette a disposizione gli schemi tecnici degli impianti.
Jacopo Del Carlo
La squadra antincendioLa squadra antincendio
1. DARE O FAR DARE L’ALLARME. Non si deve affrontare l’incendio da soli ed inoltre gli altri possono aiutarci portando altri estintori.
2. FARE ALLONTANARE IL PERSONALE NON ADDESTRATO. Chi non è addestrato può mettere in pericolo se stesso e chi interviene.
3. VALUTARE IL TIPO E LA GRAVITA’ DELL’INCENDIO. È fondamentale. Riconoscere il tipo di incendio, la gravità e possibili immediate conseguenze consente un intervento efficace e sicuro, inoltre permette di capire se si debba o no chiamare i Vigili del Fuoco.
Jacopo Del Carlo
La squadra antincendioLa squadra antincendio4. UTILIZZARE I MEZZI ANTINCENDIO (se possibile).
L’intervento con il mezzo idoneo e senza mettersi a repentaglio è basilare per evitare la propagazione dell’incendio
5. ALLONTANARSI DAL LOCALE METTENDOLO IN SICUREZZA (ventilazione, alimentazione….). Nel caso che il focolaio non sia stato spento, il primo intervento si conclude mettendo in sicurezza il locale e ritirandosi avendo cura di chiudere porte e finestre e rimuovendo eventuali pericoli della vicinanze del fuoco
Jacopo Del Carlo
Informazione Informazione
• i rischi di incendio
• le norme di prevenzione
• procedure individuali d’intervento
• piano/misure di emergenza
• segnaletica
Jacopo Del Carlo
CONCLUSIONICONCLUSIONI
Organizzazione
formazione
addestramentoPrevenzione
protezione
gestione emergenzaJacopo Del Carlo