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1 “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Gn 1,1) Inizia così la Bibbia e il racconto della creazione. Fin dall'inizio e per sempre… Dio crea... e lo Spirito di Dio opera. Bello pensare che l'esperienza di un campo esvo per gli adolescen possa diventare occasione per riscoprire l'opera della creazione e riscoprirsi creature chiamate a portare fru di vita. Ecco allora la proposta per i campi esvi di quest'anno, che, ormai è tradizione, prende spunto dal tema proposto per il Cre-grest: riscoprire e fare esperienza di quello che Dio ha “Deo Fao” per amore, per tu, in tuo e in tu. "Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro fru, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai crisani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano fru di devozione, ognu- no secondo il suo stato e la sua condizione". (Dalla «Introduzione alla vita devota» di san Francesco di Sales, vescovo - Parte 1, Cap. 3) TREE Vuole essere una proposta per accompagnare gli adolescen alla riscoperta dell’a- zione dello Spirito nella propria vita, azione creatrice, creava, feconda, di vita abbondante, di fru dello Spirito segno di una vita nuova. Con questo spirito si intende dare vita al campo. Anche noi “come alberi pianta lungo corsi d'acqua che danno fruo a suo tempo” (sal 1) siamo chiama a meere radici e angere nella vita quodiana in Colui che nu- tre e alimenta la vita e la rende opera di Dio per noi e per tu. OBIETTIVO GENERALE DEL CAMPO Riconoscere l’azione dello Spirito nella propria vita. Provare ad individuare i frutti che lo Spirito ha generato finora e quelli che potranno nascere in futuro. “Il fruo dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mi- tezza, dominio di sé” (Gala 5,22) In quale “albero piantato” possiamo riconoscerci? Quale fruo siamo chiama a portare? In quale tempo? È nelle scriure che si coglie bene come l’uomo possa davvero portare fruo solo nell’incontro fecondo con Dio. Spesso ques incontri sono avvenu aorno a un albero: pensiamo alle querce di Mamre, all’albero della conoscenza, al sicomoro… Da qui la scelta dei brani biblici di riferimento per ogni giornata. Per conoscere la struura del campo e il deaglio dei contenu vai alla sezione SUSSIDIO ANIMATORI. “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Gn 1,1) Inizia così la Bibbia e il racconto della creazione. Fin dall'inizio e per sempre… Dio crea... e lo Spirito di Dio opera. Bello pensare che l'esperienza di un campo esvo per gli adolescen possa diventare occasione per riscoprire l'opera della creazione e riscoprirsi creature chiamate a portare fru di vita.

“Il frutto dello Spirito in Àece è amore, gioia, pace ... · 2 SUSSIDIO ANIMATORI “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà,

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    “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Gn 1,1)

    Inizia così la Bibbia e il racconto della creazione. Fin dall'inizio e per sempre… Dio crea... e lo Spirito di Dio opera.

    Bello pensare che l'esperienza di un campo estivo per gli adolescenti possa diventare occasione per riscoprire l'opera della creazione e riscoprirsi creature chiamate a portare frutti di vita.

    Ecco allora la proposta per i campi estivi di quest'anno, che, ormai è tradizione, prende spunto dal tema proposto per il

    Cre-grest: riscoprire e fare esperienza di quello che Dio ha “Detto Fatto” per amore, per tutti, in tutto e in tutti.

    "Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognu-no secondo il suo stato e la sua condizione". (Dalla «Introduzione alla vita devota» di san Francesco di Sales, vescovo - Parte 1, Cap. 3)

    TREE Vuole essere una proposta per accompagnare gli adolescenti alla riscoperta dell’a-

    zione dello Spirito nella propria vita, azione creatrice, creativa, feconda, di vita abbondante, di frutti dello Spirito segno di una vita nuova. Con questo spirito si intende dare vita al campo. Anche noi “come alberi piantati lungo corsi d'acqua che danno frutto a suo tempo” (sal 1) siamo chiamati a mettere radici e attingere nella vita quotidiana in Colui che nu-tre e alimenta la vita e la rende opera di Dio per noi e per tutti.

    OBIETTIVO GENERALE DEL CAMPO Riconoscere l’azione dello Spirito nella propria vita. Provare ad individuare i frutti che lo Spirito ha

    generato finora e quelli che potranno nascere in futuro.

    “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mi-tezza, dominio di sé” (Galati 5,22)

    In quale “albero piantato” possiamo riconoscerci? Quale frutto siamo chiamati a portare? In quale tempo? È nelle

    scritture che si coglie bene come l’uomo possa davvero portare frutto solo nell’incontro fecondo con Dio. Spesso questi

    incontri sono avvenuti attorno a un albero: pensiamo alle querce di Mamre, all’albero della conoscenza, al sicomoro…

    Da qui la scelta dei brani biblici di riferimento per ogni giornata. Per conoscere la struttura del campo e il dettaglio dei

    contenuti vai alla sezione SUSSIDIO ANIMATORI.

    “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Gn 1,1)

    Inizia così la Bibbia e il racconto della creazione. Fin dall'inizio e per sempre… Dio crea... e lo Spirito di Dio opera.

    Bello pensare che l'esperienza di un campo estivo per gli adolescenti possa diventare occasione per riscoprire l'opera della creazione e riscoprirsi creature chiamate a portare frutti di vita.

    http://campiestivi.odielle.it/pagina/sussidio-animatori

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    SUSSIDIO ANIMATORI

    “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà,

    mitezza, dominio di sé” (Galati 5,22)

    La struttura del campo prevede la suddivisione dei 9 Frutti dello Spirito in 7 giornate. La tabella riporta lo schema con

    gli obiettivi specifici per ogni giornata.

    FRUTTO DELLO SPIRITO

    OBIETTIVO ALBERO / BRANO BIBLICO

    Introduzione

    GENERALE Riconoscere l’azione dello Spirito nella propria vita. Provare ad individuare i frutti che lo Spirito ha generato finora… e quelli che potranno nascere in futuro

    Salmo 1 È come albero piantato lungo corsi d’acqua che dà frutto a suo tempo

    DOMINIO DI SÉ

    Riflettere sulla conoscenza vera e la consapevolezza di sé (conobbero di essere nudi); riconoscere nella propria vita i criteri di scelta che ci guidano, i valori e le figure di riferimento

    ALBERO DELLA CONOSCENZA Gn 3, 1-13

    FEDELTÀ

    Comprendere che Dio fa la stessa pro-messa, di una vita felice e feconda, ad ognuno di noi. Riconoscere la fedeltà dell’amore di Dio nella mia vita; interro-garsi su come e in cosa vivo la fedeltà.

    QUERCE DI MAMRE Gn 18, 1-15

    GIOIA

    Scoprire che i nostri limiti diventano per Gesù un’opportunità per incontrarci, e donarci nel profondo la Gioia (MAI UNA GIOIA?)

    SICOMORO Lc 19, 1-10

    BENEVOLENZA

    Riconoscere lo sguardo BENEVOLO che Dio ha per me; allenare il mio sguardo per cogliere il BENE che c’è in me e nell’altro. Riconoscere l’altro come degno di ri-spetto perché è esso stesso BENE.

    FICO Lc 13, 6-9

    PACE E BONTÀ

    Sentirsi legati a Cristo, che ci nutre e sostiene; sentirsi parte di un unico cor-po, vivere la fraternità e la comunione.

    VITE Gv 15, 1-16,4

    MITEZZA E MA-GNANIMITÀ

    Provare a riconoscere come un atteg-giamento mite e magnanimo, di affida-mento alla volontà di Dio, nelle situazio-ni che ci paiono profondamente ingiu-ste, sia il segno della presenza viva del-lo Spirito di Dio

    ULIVO Mt 26, 36-46

    AMORE

    Riflettere su cosa significa per la mia vita Amare come Gesù: dare la vita

    CROCE Mt 27, 46-50

    Conclusione … e quelli che potranno nascere in futuro Salmo 1 È come albero piantato lungo corsi d’acqua che dà frutto a suo tempo

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    QUALI STRUMENTI? L'HOME PAGE presenta un albero immaginario sui cui rami si possono vedere i Frutti dello Spirito. Cliccando su ognuno di essi si accede al materiale preparato per le singole giornate di campo. Per ogni FRUTTO sarà immediata-mente esposto e spiegato l’obiettivo della giornata. All’INIZIO e alla FINE del campo, introduzione del te-ma e giornata conclusiva, sono state dedicate due sezioni apposite.

    La sezione Attività e Riflessione suggerisce delle attivi-tà da proporre ai ragazzi e delle domande che posso-no guidare il gruppo nella riflessione. Per un lavoro più personale, che prende sputo dal brano biblico, sono proposte delle Domande per la Riflessione.

    Le Proposte per la preghiera offrono degli spunti per strutturare i momenti di preghiera a seconda del tema della giornata.

    Come è ormai consuetudine, ci piace aggiungere delle proposte di canzoni, film o materiale vario che possano aiutare e suggerire degli ulteriori input per avviare la giornata, approfondire il tema proposto con l’utilizzo di diversi linguag-gi. Questi suggerimenti li potete trovare nel tasto LINK. Troverete degli spezzoni presi da serie tv che mettano in evi-denza il “non frutto” e il frutto: nella vita quotidiana quali atteggiamenti aderiscono o non aderiscono al frutto dello Spirito.

    Per ogni giornata sarà possibile scaricare e stampa-re una scheda ragazzi che presenta il brano biblico di riferimento con un focus su alcune parole chiave dal video di commento e le domande che possono guidare la riflessione personale e il confronto di gruppo. In fondo alla scheda si propone un piccolo strumento utile alla verifica personale che vuole aiutare i ragazzi a compiere un passo ulteriore nella consapevolezza di sé e nel proiettarsi in avanti nel cammino di maturazione.

    Quest'anno proponiamo un formato A4, stampato fronte e retro, da piegare a libro. Alle singole gior-nate abbiamo aggiunto una scheda INTRODUZIONE che, una volta piegata, può essere utilizzata come copertina e contenitore delle altre, e sulla quale potete trovare il testo della preghiera e del canto del campo. Nella sezione di download potete trovare tutti i testi e materiali presenti nelle varie pagine del sito e testi utili per lo studio e la preparazione del campo.

    Con l'augurio che l'esperienza del campo estivo possa aiutare voi e i vostri adolescenti ad avere sem-pre più consapevolezza di ciò che lo Spirito ha già seminato in ciascuno di noi, rendendoci quindi ca-paci di portare frutto, "ognuno secondo la propria specie" e "a suo tempo".

    NOVITÀ di quest’anno: i brani biblici sono stati commentati da Don Cesare Pagazzi e sono presentati sotto forma di video. Alcu-ne parole chiave sono riprese in post-it sulla scheda ragazzi.

    Novità per quest’anno: ci sarà una preghiera da recitare ogni giorno, insieme ad un CANTO composto apposita-mente dal coro Shekinah dal titolo “Riempi il cuore” da utilizzare come inno del campo. Oltre alla versione com-pleta e mixata, è disponibile il file audio della base, il pdf della partitura delle 4 voci e lo spartito con melodia e accordi.

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    PREGHIERA

    Signore Gesù,

    manda il tuo Spirito in noi,

    perché come i tralci alla vite,

    possiamo restare uniti a Te,

    vivere di Te e come Te.

    Fa che ogni giorno il Tuo Spirito creatore

    modelli la nostra volontà e libertà,

    guidi i nostri pensieri,

    le nostre parole, le nostre azioni,

    affinché, come alberi piantati lungo corsi d’acqua

    che portano frutto a suo tempo,

    possiamo, nella nostra vita

    dire sì come hai fatto Tu,

    essere fedeli come lo sei stato Tu;

    vivere nella gioia che Tu ci doni;

    vedere il bene negli altri come fai Tu con tutti;

    portare pace in ogni situazione come Tu ci hai insegnato;

    essere miti e di animo grande come è il Tuo cuore,

    amare il nostro prossimo come Tu hai amato noi.

    La nostra vita, dono prezioso da custodire,

    sia bella notizia per tutti.

    Crescendo nella comunione con Te,

    sia vita vera, piena e felice,

    capace di portare frutti abbondanti

    e diventare segno del capolavoro che Dio

    ancora oggi compie in ciascuno di noi.

    Amen.

    IL CANTO - Riempi il cuore

    Quest'anno si è pensato di proporre un INNO: un canto composto appositamente per questo scopo da B. Uberti e F. Bentivoglio del coro SHEKINAH. Di seguito potete ascoltare la versione competa e la versione solo base. Sono disponi-bili inoltre i pdf della partitura completa delle 4 voci e lo spartito con melodia ed accordi.

    Ecco il testo:

    RIEMPI IL CUORE (T: B. Uberti – M: F. Bentivoglio)

    Io guardo le mie mani basse e vuote poi muovo i primi passi sui sentieri d’affetti e di progetti veri e grandi sognando un mondo bello più di ieri. Da solo so che non andrò lontano ma se Tu stai con me sarà diverso riempi il cuore Spirito fecondo il seme tuo custodirò per sempre il frutto della pace il frutto della fede e della gioia maturerà nel tempo piano piano. Starò con te Gesù te lo prometto sarò quel tralcio unito con la vite nell’acqua viva metterò radice e sboccerò sul legno della croce. Da solo so che non andrò lontano ma se Tu stai con me sarà diverso riempi il cuore Spirito fecondo il seme tuo custodirò per sempre il frutto della pace il frutto della fede e della gioia maturerà nel tempo piano piano. Al Padre tuo m’affido tra gli ulivi leggero all’alba fiorirò nel cielo farò d’ogni mio giorno un dono all’altro e in braccio al mondo porterò il vangelo. Da solo so che non andrò lontano ma se Tu stai con me sarà diverso riempi il cuore Spirito fecondo il seme tuo custodirò per sempre il frutto della pace il frutto della fede e della gioia maturerà nel tempo piano piano.

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    Riconoscere l’azione dello Spirito nella propria vita. Provare ad individuare i frutti che lo Spirito ha generato finora… e quelli che potranno nascere in futuro

    Questo è un po' l'obiettivo generale di tutto il campo. In questo primo momento di inizio dell'esperienza, è necessa-rio introdurre il tema generale che sarà poi declinato durante le giornate di campo che seguiranno.

    dal Salmo 1

    "Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua che dà frutto a suo tempo"

    Così siamo noi: alberi già piantati che possono prendere nutrimento da Colui che ci ha creati. Siamo stati creati per portare frutto, abbiamo già ricevuto lo Spirito Santo, prima nel Battesimo poi con la Cresima, e uno Spirito da Figli. A ciascuno quindi è dato di portare frutto ognuno secondo la propria specie: secondo la propria personalità, indole e capacità, ognuno per come è "sua creatura". Rimane di capire come agisce e come lasciare che agisca nella mia vita, come far sì che lo Spirito che dà vita possa trovare in noi terreno fecondo

    Attività e proposte

    Provare ad individuare i frutti che lo Spirito ha generato finora: quali sono? In quali ambiti della mia vita? Si invitano i ragazzi a scriverli su un grande vaso (a seconda delle possibilità che si hanno può trattarsi di un vaso vero o di un po-ster fotografia o disegnato).

    Si potrebbe consegnare ad ogni ragazzo un vasettino (si può anche chiedere a ciascuno di personalizzarlo) con dei semi. Lungo tutto il corso del campo i vocaboli dell’ambito “botanico” assumeranno un significato particolare perché riferiti ai vari aspetti della vita di ciascuno: prendersi cura, essere costanti, coltivare, potare, concimare, nutrire, dare acqua, sostenere con un bastone per crescere dritti…

    LBERO/ Brano biblico:

    Salmo 1

    Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde; perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina.

    ALBERO/ brano biblico

    Attività e proposte

    OBIETTIVO

    Per la preghiera

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    Link

    film: Un sogno per domani: https://www.youtube.com/watch?v=W1oKuhEZ4hU&t=23s

    qui la trama e la recensione: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=33092

    Trevor vive una sorta di confuso idealismo, finché un giorno a scuola alla prima lezione del corso di scienze sociali arriva il professor Eugene Simonet che lo stimola a mettere in moto l'innata bontà d'animo. Il professore ad una lezione do-manda in maniera critica alla classe: "Cosa vuole il mondo da noi?".

    Durante questo campo, si vuol provare a far riconoscere agli adolescenti che ci sono affidati che sono portatori dei frutti dello spirito, possiamo spingerli ad interrogarsi su quali sono i doni che hanno ricevuto per poter cambiare non solo il mondo, ma anche la loro vita.

    Riflettere sulla conoscenza vera e la consapevolezza di sé (conobbero di essere nudi); riconoscere nella propria vita i criteri di scelta che ci guida-no, i valori e le figure di riferimento

    “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”. (Dante)

    Quante volte, per questioni a volte importanti e grandi, altre più banali e semplici, ci troviamo di fronte ad una scel-ta. Non sempre bastiamo a noi stessi per trovare le risposte vere alle nostre domande. Anche se sicuramente ci sono in noi i germogli di quel frutto che ci permette di analizzare le situazioni e intuire quale sia la "Diritta via". Quel ger-moglio è il seme del disegno di Dio per la nostra vita e per la nostra felicità. "La felicità non la si può delegare e per essere felici bisogna compiere delle scelte che rispettino la fedeltà a se stessi e ai valori che orientano verso il bene autentico. Oggi vi sono molte proposte di non scelta, come se fosse possibile vivere in un limbo di eterna attesa. Scegliere non è un compito facile, perchè richiede l’assunzione delle proprie re-sponsabilità e l’andare incontro a dei rischi e dei fallimenti ma è solo insegnando a compiere delle scelte che un ado-lescente diventa una persona adulta, capace di assumersi le proprie responsabilità rispetto alla realizzazione del Pro-getto Felicità." (http://www.pietrolombardo.it/gli-adolescenti-sono-domande-di-senso-e-sig...)

    Gn 3, 1-13

    Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: «Non dovete mangiare di alcun albero del giardino»?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: «Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete»». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri

    OBIETTIVO

    ALBERO/ Brano Biblico

    https://www.youtube.com/watch?v=W1oKuhEZ4hU&t=23shttp://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=33092https://it.wikipedia.org/wiki/Idealismohttps://it.wikipedia.org/wiki/Scienze_socialihttp://www.pietrolombardo.it/gli-adolescenti-sono-domande-di-senso-e-significato/

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    occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conob-bero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. Poi udiro-no il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore

    Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli dis-se: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché so-

    no nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo coman- dato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

    EFFETTO ALONE Obiettivo: riflettere su quanto facilmente cadiamo nella trappola del cosiddetto “Effetto Alone”, cioè di quella di-namica che ci porta a giudicare una persona al primo sguardo, basandoci sul suo aspetto esteriore. Ci basta il primo impatto per farci un’idea di chi abbiamo davanti, di cosa fa nella vita, di che tipo di persona è… Non di rado però, comportandoci così, ci sbagliamo di grosso! Ci facciamo vincere dai pregiudizi e ci precludiamo la possibilità di cono-scere realmente l’altro, di un incontro che può rivelarsi sorpresa e ricchezza reciproca.

    Materiale: Immagini dei personaggi (vedi scheda scaricabile dal sito)

    Svolgimento: Presentiamo ai ragazzi (divisi a gruppetti o tutti insieme, dipende dal numero), le foto di alcuni per-sonaggi e chiediamo di dire, secondo loro, chi sono. Non nome e cognome naturalmente, perché sarà molto difficile che lo conoscano, ma cosa fanno (o facevano) nella vita, quale professione svolgevano. Qualora ci fosse possibilità, le immagini si possono proiettare, in alternativa possono essere stampate: i ragazzi scriveranno sotto ogni immagine chi è la persona fotografata. Alla fine si sveleranno le identità corrette delle persone. Eccole:

    1. Carlo Rambaldi, italiano: vincitore di tre Oscar (1977, 1980, 1983) per i migliori effetti speciali. È il creatore di E.T.!

    2. J K Rowling, britannica: è l’autrice dei libri di Harry Potter, copie vendute in totale circa 450 milioni. Non vi stiamo ad elencare tutti i record che ha polverizzato.

    3. Adolf Eichmann, funzionario tedesco: fu il coordinatore e il responsabile della macchina delle deportazioni, colui che materialmente provvedeva a organizzare i convogli ferroviari che trasportavano i deportati verso Auschwitz. Sfuggito al processo di Norimberga, si rifugiò in Argentina, ma venne poi catturato dal Mossad, processato e condannato a morte in Israele per genocidio e crimini contro l'umanità.

    4. LangLang, pianista cinese, bambino prodigio. Nel 2015 suona nella diretta su Rai 1 in mondovisione per l'evento di apertura dell'Expo 2015 con Andrea Bocelli.

    5. Nadia Comăneci, ex ginnasta rumena: vincitrice per la Romania di cinque medaglie d'oro ai Giochi olimpici, dove è stata la prima atleta a conseguire il punteggio di 10 nella sua specialità: le parallele asimmetriche.

    6. Ratko Mladić, militare serbo: è stato generale nell'Armata Popolare di Jugoslavia durante le guerre dei Balcani degli anni ’90. È accusato di aver commesso crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio. Il 31 maggio 2011, dopo 16 anni di latitanza, Mladic fu arrestato ed estradato all'Aja. Il suo processo iniziò formalmente all'A-ja il 12 maggio 2012.

    7. Lilian Thuram, francese: ex calciatore, ha giocato nel Parma e nella Juventus, con la quale ha vinto due scudetti. Campione del mondo con la Francia nel 1998.

    Attività e proposte

    https://www.dropbox.com/home/Campi%20estivi%202017/campo%20tree%20attivit%C3%A0/Cap%201%20-%20Dominio%20di%20s%C3%A8/Personaggi%20Effetto%20Alone

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    “MI FIDO DI TE” Obiettivo: provare ad individuare che sono le proporie figure di riferimento e riflettere su quali sono i motivi che spingono a sceglierle.

    Materiale: Tabelle (vedi scheda sul sito); penne

    Svolgimento: Ad ogni ragazzo viene consegnata una tabella con un elenco di persone che possono essere conside-rate dei punti di riferimento. Chiediamo loro di "fare una classifica" a seconda del peso che ognuna di esse riveste nella propria vita, ricordando che è anche possibile eliminare qualcuno, aggiungere qualcun altro, mettere più perso-ne a pari merito.

    Quando mi trovo ad un bivio, nella vita di tutti i giorni, in che modo faccio le mie scelte?

    Su quali criteri mi baso per capire cosa è bene e cosa non lo è?

    Il mio giudizio personale su cosa si basa?

    Quando il dubbio si insinua e faccio fatica a distinguere il Bene e il Male, c'è qualcuno a cui mi rivolgo per chiedere aiuto per capire?

    Che qualità penso che debba avere una persona per essere una figura di riferimento per la mia vita?

    Per ogni giorno suggeriamo alcuni spunti di riflessione per l'esame di coscienza e la preghiera

    Penso ai si e ai no che gli altri mi hanno detto: quali mi ricordo? Cosa c'è di importante per me?

    Penso ai si e ai no che ho detto: quali mi ricordo? Quale motivazione vera avevo?

    Quali si e no sono detti per il bene dell'altro, per il rispetto dell'altro, la dignità e la stima dell'altro? E per il bene, il rispetto, la dignità e la stima di se stessi?

    Su un cartellone (preparato opportunamente contenente due colonne – una del sì e una del no – oppure che eviden-zi aree dei si e aree dei no per situazioni diverse) ognuno scrive nello spazio opportuno situazioni o parole chiave legate ai si e ai no.

    Serie TV: Una mamma per amica

    https://www.youtube.com/watch?v=fy4_jM5YkRM

    In questo stralcio di episodio, si vede Rory Gilmore che durante il discorso finale, prima del diploma riflette sugli anni passati e sulle persone che l'hanno accompagnata duranti gli anni scolastici. Nel discorso si sottolinea un buon modo di avere coscienza di sé, dei propri valori e delle guide di riferimento che si hanno nella vita

    Canzone: Mi fido di te Jovanotti

    https://www.youtube.com/watch?v=LvG12qnnY_g

    Testo con commento e provocazione per leggere la canzone http://www.testimonianzecristiane.it/preghiere/canzoniitaliane/fido.htm

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

    Link

    https://www.youtube.com/watch?v=fy4_jM5YkRMhttp://www.testimonianzecristiane.it/preghiere/canzoniitaliane/fido.htmhttp://www.testimonianzecristiane.it/preghiere/canzoniitaliane/fido.htmhttp://www.testimonianzecristiane.it/preghiere/canzoniitaliane/fido.htm

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    in

    Comprendere che Dio fa la stessa promessa, di una vita felice e feconda, ad ognuno di noi. Riconoscere la fedeltà dell’amore di Dio nella mia vita; in-terrogarsi su come e in cosa vivo la fedeltà. Il FRUTTO che Dio ci fa cogliere è la FEDELTA’ : la Sua nei nostri confronti, nel senso che Lui è fedele a noi e alle pro-messe per Noi….La nostra fedeltà a Lui, la fiducia che abbiamo verso di Lui è davvero così salda? Nella nostra vita siamo chiamati ad essere fedeli e coerenti alle scelte che facciamo, ai valori che diciamo di avere, alla parola che diamo ai nostri amici, a chi vogliamo bene, agli impegni che ci assumiamo. Questo comporta per noi

    l'assunzione di responsabilità nei confronti degli altri ma anche di noi stessi, e nei riguardi di Dio.

    MI FIDO DI TE Case di pane, riunioni di rane Vecchie che ballano nelle Cadillac Muscoli d'oro, corone d'alloro Canzoni d'amore per bimbi col frack Musica seria, luce che varia Pioggia che cade, vita che scorre Cani randagi, cammelli e re magi Forse fa male eppure mi va Di stare collegato Di vivere di un fiato Di stendermi sopra al burrone Di guardare giù La vertigine non è Paura di cadere Ma voglia di volare Mi fido di te Mi fido di te Mi fido di te Mi fido di te Io mi fido di te Ehi mi fido di te Cosa sei disposto a perdere?

    Lampi di luce, al collo una croce La dea dell'amore si muove nei jeans Culi e catene, assassini per bene La radio si accende su un pezzo funky Teste fasciate, ferite curate L'affitto del sole si paga in anticipo prego Arcobaleno, più per meno meno Forse fa male eppure mi va Di stare collegato Di vivere di un fiato Di stendermi sopra al burrone Di guardare giù La vertigine non è Paura di cadere Ma voglia di volare Mi fido di te Mi fido di te Mi fido di te Cosa sei disposto a perdere? Mi fido di te Mi fido di te Io mi fido di te Cosa sei disposto a perdere?

    Rabbia, stupore, la parte, l'attore Dottore, che sintomi ha la felicità? Evoluzione, il cielo in prigione Questa non é un'esercitazione Forza e coraggio La sete, il miraggio La luna nell'altra metà Lupi in agguato il peggio é passato Forse fa male eppure mi va Di stare collegato Di vivere di un fiato Di stendermi sopra al burrone Di guardare giù La vertigine non è Paura di cadere Ma voglia di volare Mi fido di te Mi fido di te Mi fido di te Cosa sei disposto a perdere? Eh? Mi fido di te Mi fido di te Mi fido di te Mi fido di te Cosa sei disposto a perdere?

  • 10

    OBIETTIVO

    Comprendere che Dio fa la stessa promessa, di una vita felice e feconda, ad ognuno di noi. Riconoscere la fedeltà dell’amore di Dio nella mia vita; interrogarsi su come e in cosa vivo la fedeltà.

    Il FRUTTO che Dio ci fa cogliere è la FEDELTA’ : la Sua nei nostri confronti, nel senso che Lui è fedele a noi e alle pro-messe per Noi….

    La nostra fedeltà a Lui, la fiducia che abbiamo verso di Lui è davvero così salda?

    Nella nostra vita siamo chiamati ad essere fedeli e coerenti alle scelte che facciamo, ai valori che diciamo di avere,

    alla parola che diamo ai nostri amici, a chi vogliamo bene, agli impegni che ci assumiamo. Questo comporta per noi

    l'assunzione di responsabilità nei confronti degli altri ma anche di noi stessi, e nei riguardi di Dio.

    Gn 18, 1-15

    Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso

    della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini

    stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della

    tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi,

    non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi

    e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete prosegui-

    re, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto». Allora

    Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce».

    All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo.

    Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro.

    Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono. Poi gli

    dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te

    fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad

    ascoltare all’ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli

    anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro

    di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è

    vecchio!». Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: “Potrò davvero

    partorire, mentre sono vecchia”? C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore? Al

    tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio». Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura;

    ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».

    ALBERO/ Brano Biblico

    QUERCE DI

    MAMRE

  • 11

    Materiali: Testo del cap XXI del Piccolo Principe; scheda di analisi del testo (vedi SCHEDA scaricabile dal sito)

    Svolgimento: Leggiamo insieme ai ragazzi il celebre brano del Piccolo Principe che racconta dell’incontro con la volpe. L’animale spiega cosa significa “addomesticare”, cioè costruire una relazione. Proponiamo poi ad ogni ragazzo di riflettere sul testo utilizzando la scheda allegata e di guardare ai legami che ha stretto nella sua vita: ci sono una serie di domande guida, ma lasciamo libertà ad ogni ragazzo di lavorare molto sul testo sottolineando, scrivendo commenti, evidenziando ciò che lo colpisce, che sente più suo, che non condivide… Si può anche proporre una ripre-sa del lavoro e una condivisione in piccoli gruppi.

    Alcune domande

    Il brano del Piccolo Principe ti ha aiutato a soffermarti un po’ sulle relazioni che costruisci nella tua vita. L’avevi mai fatto prima?

    Hai mai pensato alla tua relazione con Dio come una relazione di amicizia? Anche questa come le altre ha biso-gno che le dedichi del tempo, che la curi e la coltivi. Ci riesci? Quali sono i momenti che ti ritagli per stare con Dio?

    Colgo nella mia vita la presenza fedele di Dio? Quali segni me la rivelano?

    Come la promessa di Dio si sta realizzando nella mia vita?

    In che modo mi dimostro fedele nelle relazioni e negli impegni?

    In quali ambiti della mia vita sento la responsabilità di essere fedele?

    Per ogni giorno suggeriamo alcuni spunti di riflessione per l'esame di coscienza e la preghiera

    Penso alle persone che sono fedeli con me, sempre, malgrado il mio comportamento: penso ai nomi, volti, momenti, esperienze fatte di amore e bene ricevuto...e ringrazio Dio per la sua fedeltà e per le persone che fedelmente mi vogliono bene.

    GRAZIE SIGNORE PER....

    -Penso alla fiducia e fedeltà tradita, alle promesse tradite, al male detto e fatto da me o vissuto a causa di una fedeltà venuta meno: chiedo perdono o prego per queste situazioni faticose.

    SIGNORE TI CHIEDO PERDONO PER.... SIGNORE TI AFFIDO…

    Papa Francesco: la fedelta alle promesse e un vero capolavoro di umanita https://www.youtube.com/watch?v=Ewzyd3Y6r84 In questo video Papa Francesco ci parla della Fedeltà dell'amore (per gli educatori)

    SERIE TV: Greys anatomy

    https://www.youtube.com/watch?v=Ow9-m1rydhQ In questo spezzone vengono presentati i due protagonisti che si scambiano alcune promesse per costruire la loro coppia come marito e moglie. In queste promesse si intravedono anche le promesse che Dio ci fa ogni giorno: amarci, sostenerci renderci felici.

    Canzone: Puoi fidarti di me - Stadio https://www.youtube.com/watch?v=I-fiorS8F2U

    Attività e proposte

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

    Link

    https://www.youtube.com/watch?v=Ewzyd3Y6r84https://www.youtube.com/watch?v=Ow9-m1rydhQhttps://www.youtube.com/watch?v=I-fiorS8F2U

  • 12

    Scoprire che i nostri limiti diventano per Gesù un’opportunità per incon-trarci, e donarci nel profondo la Gioia L’espressione Mai ‘na gioia (o italianizzata “Mai una gioia”) è entrata di diritto nel gergo non soltanto dei giovanissi-mi, ma anche degli adulti, tanto da dare origine ad un vero e proprio trend (anche con l’hashtag #mainagioia) che impazza non solo on-line, ma anche nella realtà di tutti i giorni. Dall’abbigliamento, ai manifesti, ai blog, ai gruppi Facebook, fino alle tazzine e alle scritte sui muri, l’espressione “Mai na gioia” è una delle più usate nel nostro linguag-gio. Ma è davvero così? Guardando alle nostre giornate... alla nostra vita... possiamo davvero dire in tutta onestà "Mai 'na gioia"? Non possiamo certo negare che le cose non sempre vanno come speriamo, che per realizzare i nostri progetti ci scontriamo con fatiche e difficoltà, imprevisti che rallentano la nostra corsa...che non tutti i nostri sogni si avverano... Ma siamo stati creati a partire da un progetto che il Signore ha pensato. Così ci ha voluti prchè così come possiamo arrivare alla GIOIA piena: alla piena realizzazione di noi stessi e della nostra umanità, se proviamo a fidarci di Gesù che vuole incontrarci e "fermarsi a casa nostra" come è accaduto con Zaccheo. Ed è proprio grazie all’incontro vero con Gesù che Zaccheo si è lasciato toccare il cuore ed ha fatto esperienza di “Gioia piena”, un’esperienza che muove al cambiamento e a una vita nuova aperta a Gesù e agli altri.

    Potrebbe essere la giornata dedicata ad un momento di “deserto” e alla celebrazio-ne del sacramento della Riconciliazione. “La salvezza è entrata in questa casa”

    Lc 19, 1-10

    In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo,

    di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli

    riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riusci-

    re a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luo-

    go, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fer-

    marmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormora-

    vano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Si-

    gnore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro

    volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di

    Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

    “MURI O PONTI?” Materiale: Mattoncini tipo Lego (almeno 5/6 per ragazzo) – Pennarelli indelebili per scrivere sui mattoncini (oppure etichette o scotch di carta su cui scrivere e da attaccare sui mattoncini)

    Svolgimento: Ad ogni ragazzo vengono consegnati alcuni mattoncini Lego: rappresentano limiti, di-fetti, tutto ciò che viene sentito come un peso e che pensiamo sia un ostacolo all’incontro con Gesù. Verrà lasciato un po’ di tempo perché ogni ragazzo possa riflettere sui suoi limiti e scriverli sui mattonci-

    SICOMORO

    OBIETTIVO

    ALBERO/ Brano Biblico

    Attività e proposte

  • 13

    ni. Successivamente chiederemo di costruire con gli stessi mattoncini qualcosa che sia d’aiuto all’incontro con Gesù (un ponte, una scala…). Si può lasciare la libertà di unire i mattoncini di più ragazzi: collaborando e mettendo insieme i nostri limiti possiamo costruire qualcosa di positivo. Vorremmo far capire ai ragazzi che Gesù trasforma quello che noi percepiamo come un ostacolo in un’occasione di incontro.

    Qualora questa attività venisse proposta nella giornata dedicata alle confessioni, si può dividerla in due parti: prima di confessarsi i ragazzi rifletteranno sulle loro mancanze e scriveranno sui mattoncini e dopo essersi confessati li as-sembleranno insieme.

    Si potrebbe concludere il momento delle confessioni con una vera e propria Festa del Perdono, con musica e danze

    che aiutino a capire la Gioia dell’incontro con Gesù.

    Ti fermi mai a riflettere sui tuoi limiti? Ti pesano, fai fatica ad accettarli?

    Hai mai pensato che quello che per te è un ostacolo insormontabile per Gesù diventa un’occasione di incontro, come nel caso di Zaccheo? Che lui ti accetta così come sei e anzi ti può aiutare a confrontarti con i tuoi limiti e ad affrontarli?

    Ci sono angoli bui dentro di noi, cose che facciamo fatica ad accettare e non riusciamo a perdonarci. Nella con-

    fessione incontriamo Gesù che alza il suo sguardo amorevole su di noi e ci chiede di accoglierlo nel nostro cuore.

    Hai mai vissuto in questo modo questo sacramento?

    Nella vita capita di fare i conti con il nostro "sentirci piccoli" e con "i tacchi" che usiamo per mascherare le nostre piccolezze e apparire più grandi, diversi da come siamo realmente. Ora mi fermo un attimo e cerco di ricordare momenti di gioia vera che ho sperimentato quando qualcuno, in mo-menti inaspettati per me, mi ha valorizzato, mi ha fatto percepire stima, fiducia, bellezza, possibilità nuove per me che io non pensavo ne ero capace di riconoscere e credere. #NONÈSEMPREMAIUNAGIOA #LEGIOIESONOTANTE Provo a scrivere un momento su un post-it completando la frase: HO GIOIA NEL CUORE QUANDO...... UNA GIOIA BELLA VISSUTA DI RECENTE CHE MI HA FATTO BENE…

    Serie TV: Che Dio ci Aiuti

    Cos'è la Gioia di Dio? Suor Costanza prova a spiegarlo in questo episodio, la gioia è sapere che siamo comunque ama-ti, nonostante i nostri limiti e le nostre debolezze. https://www.youtube.com/watch?v=VxvK0HwJ120 00.-1.35

    Canzone: GIOIA - Modà https://www.youtube.com/watch?v=j33h1dbskgk

    Testo http://testicanzoni.mtv.it/testi-Mod%C3%A0_17451/testo-Gioia-12517965

    Sognare di volare e avere sempre il bisogno, di nuove sensazioni per cancellare un ricordo. E non esiste un cielo, senza stelle se resto ad occhi chiusi ed oltre, oltre le nuvole guardo. Eppure gioia, se penso che son vivo, anche in mezzo al casino. Eppure gioia, se penso che da ieri, io sono ancora in piedi. Pensare di star male è non avere rispetto, verso chi sta peggio, verso chi invece è già morto. Eppure gioia, se penso che son vivo, anche in mezzo al casino.

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

    Link

    https://www.youtube.com/watch?v=VxvK0HwJ120https://www.youtube.com/watch?v=j33h1dbskgkhttp://testicanzoni.mtv.it/testi-Mod%C3%A0_17451/testo-Gioia-12517965

  • 14

    Eppure gioia, se penso che da ieri, io sono ancora in piedi. Distendersi su un prato e respirare la luce, confondersi in un fiore e ritrovarsi a sentire, l 'odore dell'estate, la fatica delle salite, per apprezzarle meglio, quando saranno discese. Eppure gioia, se penso che son vivo, anche in mezzo al casino. Eppure gioia, se penso che da ieri, io sono ancora in piedi.

    In occasione dell'anno dedicato alla misericordia concluso da poco, i discorsi di Papa Francesco sul tema del perdono e della Gioia che da esso ne nasce sono davvero numerosi. Ne proponiamo qui solo uno... breve... che si riallaccia al tema della famiglia (tema importante ma pieno di contraddizione e di fatiche nell'immaginario e nell'esperienza degli adolescenti soprattutto per quanto riguarda l'accettazione di sé...). Vi invitiamo a cercarne altri, video o scritti, che possano arricchire di spunti di riflessione questo tema così ampio.

    Papa Francesco: ogni famiglia educhi alla gioia del perdono (video)

    (https://www.youtube.com/watch?v=Rs3-CxXpNbI)

    Nell’Anno della Misericordia, ogni famiglia cristiana possa diventare luogo privilegiato in cui si sperimenta la gioia del perdono. Il perdono è l’essenza dell’amore che sa comprendere lo sbaglio e porvi rimedio. Poveri noi se Dio non ci perdonasse...

    E’ all’interno della famiglia che ci si educa al perdono, perché si ha la certezza di essere capiti e sostenuti nonostante

    gli sbagli che si possono compiere. Non perdiamo la fiducia nella famiglia! E’ bello aprire sempre il cuore gli uni agli

    altri, senza nascondere nulla. Dove c’è amore, lì c’è anche comprensione e perdono. Affido a tutte voi, care famiglie,

    questo pellegrinaggio domestico, di tutti i giorni, questa missione così importante, di cui il mondo e la Chiesa hanno

    più che mai bisogno.

    https://www.youtube.com/watch?v=Rs3-CxXpNbI

  • 15

    IL FICO

    OBIETTIVO

    Riconoscere lo sguardo BENEVOLO che Dio ha per me; allenare il mio sguardo per cogliere il BENE che c’e in me e nell’altro. Riconoscere l’altro come degno di rispetto perche e esso stesso BENE. La benevolenza (dal latino benevolentia) viene definita nella cultura romana come «voluntate benefica benevolen-tia movetur» (la benevolenza è messa in moto da una volontà che mira al bene) intendendo che vi sia una volun-tas, un atteggiamento spirituale volontario che genera il desiderio di fare del bene (benevolentia).

    La benevolenza non è un generico voler bene all'altro né un tentativo di amare l'altro, ma è vedere il bene in ogni cosa, vedere Dio all'opera in ogni persona, poiché Lui è tutto in tutti (http://www.paoline.it/blog/ben-essere/382-vivere-la-benevolenza.html)

    Lc 13,6-9

    Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi

    frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare

    frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma

    quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi

    metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

    “ISTANTANEE DI BENE” Materiale: Dispositivo per fare foto (Smatphone – Macchina fotografica) – Strumenti per proiezione

    Svolgimento: Dividiamo i ragazzi in squadre formate da 10/12 persone (numero variabile a seconda del totale dei ragazzi) e invitiamoli ad andare in giro per il paese a scattare fotografie di quello che riconoscono come Bene. Ad ogni squa-dra, poi, sarà chiesto di selezionare un certo numero di foto da mostrare agli altri. Ogni gruppo sarà invitato a votare le foto degli altri per decretare la migliore.

    “IL BELLO CHE E IN TE” Materiale: Fogli e penne per ogni ragazzo

    Svolgimento: Dividiamo i ragazzi in gruppi non troppo numerosi. Ogni ragazzo scrive il proprio nome sul fondo del foglio che verrà fatto passare a tutti i membri del gruppo. Ciascuno scriverà nella parte alta del foglio una caratteristica positiva della persona indicata, piegherà il foglio “nascondendo” ciò che ha scritto e passerà alla persona successiva. Una volta terminato il giro ad ognuno tornerà il suo foglio con le caratteristiche positive che lo riguardano individuate da tutti gli altri.

    ALBERO/ Brano Biblico

    Attività e proposte

    http://www.paoline.it/blog/ben-essere/382-vivere-la-benevolenza.htmlhttp://www.paoline.it/blog/ben-essere/382-vivere-la-benevolenza.html

  • 16

    Domande per rielaborare l'esperienza dopo le attività

    È stato facile o difficile girare alla ricerca di “istantanee di bene”? Qualcosa ti ha piacevolmente sorpreso?

    Ti riconosci nell’elenco di caratteristiche che ti è stato consegnato dai tuoi compagni? Sei sorpreso o ti aspettavi questi aggettivi?

    È stato facile trovare una caratteristica per ognuno dei tuoi compagni? Vivi chi ti sta accanto come un dono, per-cepisci le ricchezze degli altri?

    Cosa ti impedisce di portare frutto?

    Guardando a te e alla tua vita: riesci a vederti come ti vede Dio? “Cosa molto buona”?

    Con che occhi guardi chi ti sta intorno? Che atteggiamento ti riconosci più frequentemente? Vedi i frutti che non portano, quindi giudichi e critichi negativamente, o provi a vedere i frutti che potrebbero nascere?

    Riesci a riconoscere la mano di Dio creatore nelle cose belle che ti circondano?

    La benedizione: valorizzare e mettere in luce il significato del momento della benedizione durante la liturgia. Utiliz-zare per l'occasione una delle Benedizioni solenni contenute nel Benedizionale, richiamando l'attenzione e l'ascolto delle parole che il sacerdote pronuncia e invitando a rispondere Amen con consapevolezza del significato.

    Preparare un cestino contenente biglietti che riportano scritto il nome e cognome di ogni partecipante al campo. Ognuno pesca dal cestino un biglietto con il nome di uno del gruppo.

    In un attimo di silenzio ognuno pensa e scrive sul biglietto una caratteristica Buona che appartiene alla persona indi-cata sul biglietto. Un modo semplice di esercitare lo sguardo di benevolenza che Dio ha per tutti e che noi siamo chia-mati ad avere verso gli altri.

    Il biglietto si può condividere nel gruppo oppure decidere di consegnarlo alla persona interessata.

    Serie TV: Che Dio ci aiuti

    Nel seguente episodio sentiamo Azzurra raccontarci che cosa sia uno sguardo di Amore, di benevolenza. Amare l’altro per quello che è… https://www.youtube.com/watch?v=EViY7tRFufI

    Significato del termine BENVOLENZA dal Dizionario: Comprensione, indulgenza, buona disposizione verso il prossi-mo.

    La benevolenza (dal latino benevolentia) viene definita nella cultura romana come «voluntate benefica benevolentia movetur» (la benevolenza è messa in moto da una volontà che mira al bene) intendendo che vi sia una voluntas, un atteggiamento spirituale volontario che genera il desiderio di fare del bene (benevolentia).

    Vi siete mai soffermati con attenzione ad ascoltare le parole che si pronunciano durante le Benedizioni solenni che il Celebrante impartisce a termine della Santa Messa? Ecco un link dove sono raccolti tutti questi testi... sono davvero messaggio di BENEVOLENZA da parte di Dio per noi e le nostre vite!

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

    Link

    https://www.youtube.com/watch?v=EViY7tRFufIhttp://www.liturgiagiovane.it/new_lg/print_save.asp?nf=documenti/ARTICOLI/11309.htm&ns=11309

  • 17

    LA VITE

    OBIETTIVO

    Riflettere sul nostro legame con Cristo come nutrimento e sostegno per il no-stro bene; sentirsi parte di un unico corpo, vivere la fraternita e la comunione.

    Riflettere sulle relazioni che ognuno di noi ha e considerarle come un’opportunità preziosa per stare insieme e cre-scere nell’attenzione reciproca. Scoprire come questa dimensione possa esprimersi in un atteggiamento di servizio al bene dell’altro.

    Legami vitali dove scorre la linfa, la vita che fa vivere e porta frutto… lo stare uniti con Gesù e tra di noi…avviene grazie allo Spirito che ci fa essere NELLA PACE E IN PACE ….intesa non come assenza di fatiche o problemi esterni, quanto piuttosto, come quel modo di stare nelle situazioni con serenità e fiducia, in pace perché il Signore è con noi, la Sua pace diventa la nostra….

    Gv 15, 1-16

    «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo

    taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a

    causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non

    può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non ri-

    manete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto

    frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via

    come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in

    me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glori-

    ficato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me,

    anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio

    amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto

    queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento:

    che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo:

    dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chia-

    mo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, per-

    ché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me,

    ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto riman-

    ga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.»

    “TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI” Materiale: Nastri o gomitoli; materiali vari per gli stand (arancia o mela, giochi enigmistici, carta igienica, can-nucce, Tangram, ecc)

    Svolgimento: L’attività è organizzata in una serie di giochi a stand. I ragazzi vengono divisi in squadre

    ALBERO/ Brano Biblico

    Attività e proposte

  • 18

    da una decina di componenti al massimo. La prima cosa che dovranno fare (prima di iniziare a girare) sarà legarsi in-sieme facendo passare un nastro o un filo di gomitolo nelle maniche della maglietta. Poi inizieranno a sostenere le prove nei vari stand, sempre restando legati. Attenzione: ricordiamo che il numero degli stand deve essere almeno uguale a quello delle squadre e che ad ogni squadra deve essere assegnato uno stand di partenza diverso e la se-quenza da seguire.

    Alcuni suggerimenti per le prove (ma potete liberare la fantasia e modificarle / aggiungerle a vostro piacimento):

    Disposti lungo una linea, i ragazzi devono passarsi un frutto (tipo arancia o mela) tenendolo sotto il mento; Affrontare un breve percorso ad ostacoli (Prova da sostenere preferibilmente all’aperto o in un ambiente ab-bastanza ampio);

    Risolvere qualche quiz enigmistico o matematico (es. rebus, piccolo cruciverba, sudoku);

    Disposti lungo una linea, i ragazzi devono passarsi un foglietto di carta igienica utilizzando delle cannucce: ognuno tiene in bocca una cannuccia ed aspirando mantiene il foglietto attaccato. La persona dopo dovrà a sua volta aspirare per ricevere il foglietto e via così fino all’ultimo della fila.

    Risolvere un rompicapo (es. Tangram);

    La squadra, già legata, viene chiusa per formare un cerchio, con i ragazzi rivolti verso l’esterno. Inizialmente si siederanno per terra, poi dovranno alzarsi e trovare un oggetto nascosto per liberarsi (Prova da sostenere pre-feribilmente in una stanza).

    DOMANDE DOPO L'ATTIVITA'

    Com’è stato dover restare legato ad altre persone per un po’ di tempo? È stata maggiore la difficoltà o i vantaggi derivanti dalla collaborazione?

    Sei riuscito a dare il tuo contributo o ti sei sentito ostacolato? Pensi di avere a tua volta ostacolato gli altri, lascian-

    do loro poco spazio e imponendo il tuo pensiero?

    Gesù ci dice: Senza di me non potete far nulla. Cosa ne pensi di questa affermazione?

    “Non vi chiamo più servi, ma amici”. Per Gesù il termine AMICI ha una valore immenso, tanto da definirlo l’amore più grande, per cui vale la pena dare la vita. Pensando ai tuoi legami di amicizia, potresti dire la stessa cosa?

    Le relazioni che vivi sono per te linfa per portare frutto di pace e di bontà?

    Quali sono i legami, le persone, dai quali senti aver avuto maggiore LINFA?

    Chi fa da sé fa per tre?

    Provo a riflettere: cerco la pace e la bontà per un tornaconto personale o perché ci credo e di conseguenza sono di-sposto a fare fatica, a mettermi in gioco malgrado tutto, per portare e vivere con pace e bontà le situazioni, le relazio-ni, i pensieri e i commenti come Gesù e il Suo Spirito mi insegnano?

    Dopo un attimo di silenzio personale ognuno pensa alla giornata trascorsa:

    Sono stato strumento e testimone di pace e bontà oppure no?

    In un cestino pesco l'immagine (preparata opportunamente in un numero adeguato e corrispondente al numero dei partecipanti) di una pistola se non sono stato strumento e testimone di pace e bontà con le mie parole o gesti o pen-sieri...oppure un cuore se in qualche momento e occasione ho provato ad esserlo.

    LO SCAMBIO DEL SEGNO DI PACE DURANTE LA MESSA "Il termine pace va inteso come compendio di ogni bene, dono messianico per eccellenza e frutto dello Spirito Santo.

    È certo che il gesto di pace possiede anche una chiara dimensione orizzontale, che notavamo già in san

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

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    Giustino; però sin da tempi molto antichi si trova in esso una forte dimensione verticale. Non è una semplice pace umana già conquistata, o che può essere raggiunta mediante l’amicizia o la solidarietà. Si tratta invece della pace di Cristo risorto – di Lui che è la nostra pace – comunicata attraverso il suo Spirito, artefice della pace dei cuori di ognu-no dei fedeli nella Chiesa. In realtà, non ci può essere pace che non abbia la sua origine nella Trinità. «L’assemblea liturgica riceve la propria unità dalla “comunione dello Spirito Santo” che riunisce i figli di Dio nell’unico Corpo di Cri-sto. Essa supera le affinità umane, razziali, culturali e sociali» (CCC, n. 1097). ( http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110504_...)

    Il momento dello scambio del segno di pace durante la liturgia eucaristica, in un eseprienza come i campi estivi, ac-quista per i ragazzi un significato particolare, coinvolgendo i maniera importante la sfera emotiva di ciascuno. Per questo si invita a valorizzare questo momento all'inteno della Messa sottolineando e spiegando come questo gesto prenda il suo significato vero dal dono della PAce di Gesù agli apostoli, e come preparatorio al banchetto eucaristico, al fare comunione tra di noi e con Cristo.

    Di seguito alcuni spunti estratti da

    L’espressione rituale del dono della pace nella Santa Messa - DIOCESI DI TRIESTE - UFFICIO LITURGICO DIOCESANO

    Vi lascio la pace, vi do la mia pace (Gv 14,27)

    L’ESPRESSIONE RITUALE DEL DONO DELLA PACE NELLA S. MESSA

    "...fin dall’inizio in tutta la Chiesa il segno della pace veniva scambiato prima della Liturgia Eucaristica. Questo non deve suscitare meraviglia poiché a suggerirne il posto sembrano essere le stesse parole di Gesù che disse ai Suoi: Se tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono (Mt 5,23s)."

    I due significati del segno della pace

    8. A questo punto, prima di comunicare le decisioni della Congregazione circa l’espressione rituale del dono della pace nella Messa, è necessario offrire un breve commento e spiegazione del perché il gesto del segno della pace lungo i secoli sia stato così semplificato. La ragione è dovuta semplicemente allo spostamento di questo segno da dopo la Preghiera universale a dopo il Padre nostro. La posizione in cui si trova ora, con la presenza reale di Cristo sull’altare, non permette né l’allontanamento del presidente, né troppo movimento nell’assemblea. Inoltre, come abbiamo già accennato, qui si tratta di ricevere la pace di Cristo!

    Questa pace procede dal Cristo pasquale: morto e risorto. Egli appare nel cenacolo, a porte chiuse e, mostrando le sue piaghe gloriose, dice: Pace a voi! Gli apostoli sanno che quella è la sua pace, diversa da quella del mondo. E’ la pace di colui che è andato al Padre ma è di ritorno. Egli ha vinto il mondo e dice ai suoi: Non sia turbato il vostro cuo-re e non abbia timore (Gv 14,27). Qui non c’è spazio per la distrazione, i convenevoli, i saluti e quant’altro. Questo Pace a voi! ha la forza di riconciliarci con il Padre e tra di noi. Ci comunica il perdono dei peccati, ci dona lo Spirito Santo e ci invia a perdonare, perché perdonati (cfr Gv 20,21-23).

    9. Non è la nostra pace che comunichiamo, né i buoni sentimenti e i pii desideri, ma la pace che sgorga dalla Pasqua di Cristo.

    E’ per questo che dal secolo IX il celebrante, al momento della pace, bacia l’altare; bacia cioè Cristo risorto per riceve-re da lui il dono della pace! Dopo aver ricevuto la pace da Cristo la trasmette al diacono, questi la dà al suddiacono e di seguito se la scambiano anche alcuni membri del clero. In certe occasioni, come abbiamo sopra ricordato, veniva comunicata la pace ad alcuni fedeli attraverso il bacio del «portapace».

    Questo modo di comunicare il dono della pace ha un’analogia liturgica con il segno della luce nella Veglia Pasquale che dal cero passa al Vescovo, poi ai clero e quindi a tutta l’assemblea. Nessuno accende la propria candela usando una sua fonte perché è Cristo la luce del mondo! Così qui è Cristo che è la nostra pace (cfr Ef 2,14). L’augurio che viene

    da Cristo ha il potere di creare veramente la pace, pertanto l’importanza non sta nel gesto, ma nel dono che viene dal Signore! Il gesto dello scambio della pace, a questo punto perde importanza; è significativo, ma non essenziale tanto che nel Messale si dice: Secondo l’opportunità, il sacerdote soggiunge: scambiate-

    http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110504_segno-pace_it.htmhttp://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110504_segno-pace_it.htm

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    vi un se-gno di pace (IGMR 154) e conviene tuttavia che ciascuno esprima in modo sobrio la pace solo alle persone più vicine (ibidem 82).

    CANZONI: Eros Ramazzotti- Nessuno escluso https://

    www.youtube.com/watch?v=fDhGjUM1Dn0

    Testo Ti ricordi quando - poi - cantavamo insieme noi, nessuno escluso, ognuno la sua libertà. Solo che, non è così, non è così, solo che, la realtà è quella che vediamo qui... Non è questo il paradiso, quello che immaginavamo tutti noi, non c'è mondo più diviso. Questo è il dato triste che rimane, che ci riguarda, poi... Hanno detto un giorno a me: il vero giusto sai chi è ? E' l'uomo che sa prendere un po' di colpa anche per sé.. Anche per sé... Forse un po' ..ti ferirà, la verità ma ora sai, sai perché... Non è questo il paradiso,

    quello che immaginavamo tutti noi... non c'è mondo più diviso... Questo è il dato triste che rimane, che ci riguarda, poi. Ti ripeterò l'avviso: non è questo il paradiso, quello che immaginavamo tutti noi, non c'è mondo più diviso.... Questo è il dato triste che rimane, che ci riguarda, poi. Nessuno escluso, sai...

    La vite e il vino: simboli biblici http://www.paoline.it/blog/bibbia/167-la-vite-simboli-biblici.html

    Lo scambio del segno della Pace: http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110504

    L’espressione rituale del dono della pace nella Santa Messa : http://www.diocesi.trieste.it/2014/11/28/lespressione-rituale-del-dono-della-pace-nella-santa-messa/

    https://www.youtube.com/watch?v=HXFGWwcZQ9o In questo spezzone sentiamo Papa Francesco che ci esorta nell’uso della Bontà per una vita fatta di servizio, di gioia… per una vita più piena.

    Link

    https://www.youtube.com/watch?v=fDhGjUM1Dn0https://www.youtube.com/watch?v=fDhGjUM1Dn0http://www.paoline.it/blog/bibbia/167-la-vite-simboli-biblici.htmlhttp://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110504http://www.diocesi.trieste.it/2014/11/28/lespressione-rituale-del-dono-della-pace-nella-santa-messa/http://www.diocesi.trieste.it/2014/11/28/lespressione-rituale-del-dono-della-pace-nella-santa-messa/https://www.youtube.com/watch?v=HXFGWwcZQ9o

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    L’ULIVO

    OBIETTIVO

    Provare a riconoscere come un atteggiamento mite e magnanimo, di affida-mento alla volonta di Dio, nelle situazioni che ci paiono profondamente ingiu-ste, sia il segno della presenza viva dello Spirito di Dio

    MITEZZA sembra fuori contesto eppure è così... Gesù, mell'ora della prova, nell'orto degli ulivi, e poi in croce ( e in tutta la sua passione e più ancora nella sua vita) è il mite che si consegna, non reagisce… non per debolezza, ma per fiducia nella logica e nella forza della coerenza, credendo nella potenza della autenticità e trasparenza, che va fino in fondo, non cercando sé stesso ma fidandosi …di Dio Padre, della Sua promessa (tu sei prezioso ai miei occhi e io non ti abbandonerò mai). La Mitezza è di colui che si sa abitato da Dio e che la Sua vita non deve difenderla e giustificarla lui solo.

    Per noi il frutto dello spirito della MITEZZA ci chiede di invocare lo spirito e vedere i frutti nelle situazioni più com-plesse, di tensione, di incoerenza, derisione, esclusione, ecc…..

    MAGNANIMITA’ perché nel getzemani, orto degli ulivi, Gesù dilata la sua anima tenendo insieme la paura, il dolo-

    re, e la promessa e fiducia nel Padre…con animo grande affronta ogni attimo della sua passione….il frutto dello

    spirito della magnanimità anche per noi sboccia e si vede ogni volta che proviamo, nella vita e nelle situazioni più

    diverse, a starci con animo grande, un respiro più profondo che va da noi a Dio….

    Mt 26, 36-56

    Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a

    pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro:

    «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cad- de

    faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però

    non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a

    Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non

    entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda

    volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo be-

    va, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro oc-

    chi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo

    le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vici-

    na e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è

    vicino». Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e ba-

    stoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo:

    «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse:

    «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di

    quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccan-

    dogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che pren-

    dono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe

    ALBERO/ Brano Biblico

  • 22

    subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le

    Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla

    folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno

    sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto per-

    ché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fug-

    girono.

    “LA VIRTU’ DEL GUERRIERO (?)” Racconto di qualche testimone che ha particolarmente incarnato la beatitudine della mitezza, per esempio padre Pino Puglisi

    Lettura di un brano tratto da “Ciò che inferno non è” di ” A. D’Avenia (vedi scheda allegata), con qualche domanda per la ripresa nel gruppo.

    Spezzone tratto dal film “Invictus” https://www.youtube.com/watch?v=FtPWkq2VnrI

    Spezzone tratto dal film “Alla luce del sole” https://www.youtube.com/watch?v=pIQ-57h3VTU https://www.youtube.com/watch?v=J_vuKEbUlh4 Intervista a Susanna Tamaro, trasmissione “Beati voi” https://www.youtube.com/watch?v=bC-RvYhl3p0

    Svolgimento: Chiediamo ad ogni ragazzo di scrivere 5 parole o espressioni che spiegano secondo lui/lei il significato della parola mitezza (o che hanno a che fare con essa). Proponiamo poi di confrontare ciò che hanno scritto in gruppetti che via via si accorperanno in gruppi più numerosi. I ragazzi di volta in volta leggendo le parole di tutti dovranno selezionare quelle che ritengono più significative, arrivando a sceglierne al massimo 7. Una volta terminato il confronto, presentiamo quello che è il significato cristiano del termine “mitezza”: è possibile utilizzare gli spezzoni di video o di testi allegati.

    Domande per rielaborare l'esperienza dopo le attività:

    La tua idea di mitezza e quelle che sono emerse dal confronto nei gruppi corrispondono al suo significato cristia-no?

    Ti ritieni una persona mite? O tendi a prendere le cose di petto e a reagire in modo impetuoso alle provocazioni?

    Conosci qualcuno che definiresti “mite”? Credi che sia possibile educarsi ad essere miti?

    Ti è mai capitato di sentire il tuo cuore” triste fino alla morte”? Cosa hai fatto in quel momento?

    Quante volte” la vita non è giusta come la vorresti te”? Come ti poni di fronte alle difficoltà della vita? E alle in-giustizie che vedi intorno a te?

    Gesù chiama AMICO Giuda anche quando sa che lo sta tradendo… come ti comporti tu di fronte ad una persona che ti ha deluso?

    Cosa significa per te avere un animo MITE e MAGNANIMO?

    Domande per la riflessione

    Attività e proposte

    https://www.youtube.com/watch?v=FtPWkq2VnrIhttps://www.youtube.com/watch?v=pIQ-57h3VTUhttps://www.youtube.com/watch?v=J_vuKEbUlh4https://www.youtube.com/watch?v=J_vuKEbUlh4

  • 23

    Per la preghiera

    Nella vita comune di un campo come nella vita quotidiana tante o poche sono le situazioni in cui si ha a che fare con tensioni, ingiustizie, cattiverie, scelte sbagliate subite da altri o da noi stessi. Come ci sto dentro? La mitezza e la ma-gnanimità di Gesù sono logiche cercate, scelte, spese con fiducia e coraggio?

    Concretamente: penso ad un momento del campo o della mia vita recente e scrivo su un post-it che poi applicherò su

    un cartellone, l'episodio della vita di Gesù ( o una parola) in cui Lui mi insegna la mitezza o la magnanimità....

    GRAN TORINO http://www.mymovies.it/film/2008/grantorino/

    Un film di Clint Eastwood. Con Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Christopher Carley, Cory Hardrict. Un film che parla di un uomo che riscopre la bellezza della vita proprio in un periodo di malattia, e di fragilità. Si può leggere nella vita del protagonista un cambiamento che lo porta ad amare gli altri, e a essere un legno fertile.

    Canzone: Sopra il giorno di dolore che uno ha- Ligabue.

    https://www.youtube.com/watch?v=W37kGc3zCxo

    Link

    Quando tutte le parole sai che non ti servon più quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù quando tiri in mezzo Dio o il destino, o chissà che che nessuno se lo spiega perché sia successo a te quando tira un po' di vento che ci si rialza un po' e la vita è un po' più forte del tuo dirle "grazie no" quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà. Sopra il giorno di dolore che uno ha. Tu ru ru... Quando indietro non si torna quando l'hai capito che che la vita non è giusta

    come la vorresti te quando farsi una ragione vorrà dire vivere te l'han detto tutti quanti che per loro è facile

    quando batte un po' di sole dove ci contavi un po' e la vita è un po' più forte del tuo dirle "ancora no" quando la ferita brucia la tua pelle si farà. Sopra il giorno di dolore che uno ha. Tu ru ru... Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà quando questa merda intorno sempre merda resterà

    riconoscerai l'odore perché questa è la realtà quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai "che or'è?" che la vita è sempre forte molto più che facile quando sposti appena il piede, lì il tuo tempo cre-scerà Soprail giorno di dolore che uno ha Tu ru ru...

    http://www.mymovies.it/film/2008/grantorino/https://www.youtube.com/watch?v=W37kGc3zCxo

  • 24

    Chiara Scardicchio, docente universitaria di pedagogia sperimentale e mamma di una bambina autistica, si raccon-ta: parlando della libertà di trasformare il "Giorno di dolore che ognuno ha", nella porta di accesso per far entrare Gesù nella nostra vita.

    https://www.youtube.com/watch?v=cR0QZ3X3Xiw

    è un intervento un po' lungo, ma, per voi educatori, vale davvero la pena di vederlo nella sua interezza... per poi sce-gliere gli spezzoni da proporre ai vostri adolescenti.

    Beati i miti - Verso Cracovia 2016... con il coraggio di essere felici http://www.paoline.it/blog/figlie-di-san-paolo-blog/1039-beati-i-miti.html

    Altri spunti offerti da una catechesi rivolta agli adolescenti sulla beatitudine della Mitezza.

    «La mitezza di cui parla la be-atitudine non è altro che quell'aspetto dell'umil-tà che si manifesta nell'affabilità messa in atto nei rapporti con il prossimo. Tale mitezza trova la sua illustrazione e il suo perfetto modello nella per-sona di Gesù, mite e umile di cuore. In fondo, tale mitezza ci appare come una forma della cari-tà, paziente e delicatamente attenta nei riguardi altrui».

    2. Comprendiamo allora perché Gesù promet-te ai miti il possesso della terra. Eredità della ter-ra che è sicuramente la terra dei santi in cielo, ma che non è priva di riflesso sulla terra di oggi chia-mata a lasciarsi modellare dalla forza del regno già presente in noi.

    La rinuncia alla vendetta, infatti, la rinuncia alla sopraffazione, alla prepotenza, fa trovare al cri-stiano, in ogni occasio-ne, la via per aprire spazi alla misericordia della verità, alla costruzione di un nuovo volto della società.

    Naturalmente, la mentalità evangelica della mi-tezza matura soltanto lentamente nel singolo cri-stiano e ancora più lentamente nell'esperienza dei popoli.

    [...] Vi offro tre spunti di riflessione, che vi per-metteranno di cogliere il messaggio permanente della parola di Gesù.

    1. Con la beatitudine dei miti Gesù condanna chiaramente ogni forma di prepotenza. La pre-potenza non paga. Quin-di i prepotenti, che si ri-tengono felici in questo mondo, sono in realtà degli sventurati, perché il loro potere è logora-to alla radice ed essi cadranno come un vaso di ar-gilla che viene frantumato.

    2. Il messaggio di Gesù promuove il corag-gio della non violenza. I Padri della Chiesa, che hanno commentato a lungo il brano evangelico delle beatitudini, vedono la mitezza proprio come la rinuncia alla violenza, alla vendetta, allo spiri-to vendicativo.

    3. E importante coltivare in tutto lo spirito di dolcezza, di mitezza e di pace. Mitezza è anche capacità di credere nella forza trasformante dell'amicizia.

    http://www.santandreapioltello.it/oratorio/adolescenti/102-catechesi-quaresimale-adolescenti-beati-i-miti.html

    Il frutto dello Spirito MAGNANIMITÀ (MAKROTHUMIA) (pazienza) Il termine "magnanimo" nasce dall'unione di due parole greche "makros" (grande) e "thumos" (animo o disposizio-ne): chi è magnanimo possiede una grande pazienza che non si esaspera facilmente. Come riuscì Cristo a sopportare il peso dell'affronto subìto senza aprir bocca? L'apostolo Pietro afferma: "…e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data…" II Pietro 3:15

    Attraverso questo Frutto dello Spirito troviamo la forza necessaria per superare i nostri limiti. Quante volte abbiamo tentato di risolvere le cose velocemente e a modo nostro, tuttavia: "…fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti…" Colossesi 1:11

    https://www.youtube.com/watch?v=cR0QZ3X3Xiwhttp://www.santandreapioltello.it/oratorio/adolescenti/102-catechesi-quaresimale-adolescenti-beati-i-miti.htmlhttp://www.santandreapioltello.it/oratorio/adolescenti/102-catechesi-quaresimale-adolescenti-beati-i-miti.html

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    Egli ci conduce al trionfo attraverso questo frutto. Egli ci aiuta a sopportare a lungo le contrarietà senza aprire breccia all'i-ra. Egli ci aiuta a mantenere il controllo e a non ripagare il male ricevuto. Egli ci aiuta a sopportare le ingiurie e a lasciare la vendetta in mano Sua. Si tratta della pazienza che confida in Colui che ha il controllo della storia e che sa quello che sta facendo.

    Attraverso questo frutto otteniamo vittoria nella vita spirituale: "Con la vostra costanza salverete le vostre vite". Luca 21:19

    Esso ci aiuta a perdonare: "Il senno rende l'uomo lento all'ira, ed egli considera un suo onore passare sopra le offese". Pro-verbi 19:11

    Ci mette sulla strada dell'umiltà: "Vale più la fine di una cosa, che il suo principio; e lo spirito paziente vale più dello spirito altero". Ecclesiaste 7:8

    "Chi è lento all'ira vale più del prode guerriero; chi ha autocontrollo vale più di chi espugna città". Proverbi 16:32

    È fonte di equilibrio: "Chi è lento all'ira piega un principe, e la lingua dolce spezza le ossa". Proverbi 25:15

    È fonte di sapienza: "Chi è lento all'ira ha molto buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia". Pro-verbi 14:29 La vita cristiana non potrebbe sussistere senza questo Frutto dello Spirito: "Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, soppor-tandovi gli uni gli altri con amore…" Efesini 4:1-2

    http://www.ilvolodelleaquile.it/rubriche/nozioni-fondamentali/meditazioni/73-il-frutto-dello-spirito

    È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è sta-to infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un altro amore, una nuova for-za. Per ogni fine c'è un nuovo inizio.

    Antoine de Saint-Exupéry - dal libro "Il piccolo principe"

    http://www.ilvolodelleaquile.it/rubriche/nozioni-fondamentali/meditazioni/73-il-frutto-dello-spirito

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    LEGNO

    DELLA

    CROCE

    OBIETTIVO

    Riflettere su cosa significa per la mia vita Amare come Gesù: dare la vita

    Mt 27, 46 - 50

    Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché

    mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno

    di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli

    altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed

    emise lo spirito.

    Lancio: Opera d’arte che rappresenti un Crocifisso con commento sui vari elementi e dettagli.

    Ai ragazzi verrà poi chiesto di rappresentare con un disegno/ poesia/ altro lavoro artistico un gesto d’amore che

    hanno visto (o vissuto) nella loro vita. Verrà poi allestita una piccola mostra con tutte le opere dei ragazzi.

    Se il seme caduto terra non muore non porta frutto: in quale aspetto della tua vita o del tuo carattere pensi di dover morire per arrivare a portare frutto?

    Per cosa o per chi saresti disposto a morire?

    Amare vuol dire…

    Preparare una croce di carta o cartone (una sagoma) per ogni partecipante del campo.

    In un momento di silenzio ciascuno scrive sulla croce un momento in cui ha provato ad amare e voler bene come Gesù, un po' morendo in qualche cosa (propri desideri, pretese, attese, ecc,…) e ha visto portare frutto nella vita dell'altro e nella propria.

    Oppure

    Scrivere sulla croce su entrambi lati, due situazioni che si affidano a Gesù e al suo amore, situazioni

    personali o vicine in cui c'è bisogno di un Amore grande, gratuito, fedele, incondizionato.

    ALBERO/ Brano Biblico

    Attività e proposte

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

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    Inevitabilmente collegato al capitolo PACE E BONTA' il tema dell'Amore ci invita a riflettere su cosa significa davvero per noi l0'essere chiamati a DARE LA VITA

    http://animatorisalesiani.altervista.org/non-ce-amore-piu-grande-che-dare-la-vita-io-vi-amo-e-vi-chiamo-amici/

    http://www.amicidigesu.it/la-fede/per-chi-saresti-disposto-a-morire un altro articolo che contiene domande e diversi spunti di riflessione sul tema

    FILM spezzone dal film "The Life of David Gale"

    "Se vogliamo davvero dare significato alla nostra vita, dobbiamo dare valore alla vita degli altri."

    https://www.youtube.com/watch?v=xvbhoGVwAbk

    Link

    http://animatorisalesiani.altervista.org/non-ce-amore-piu-grande-che-dare-la-vita-io-vi-amo-e-vi-chiamo-amici/http://www.amicidigesu.it/la-fede/per-chi-saresti-disposto-a-morirehttps://www.youtube.com/watch?v=xvbhoGVwAbk

  • 28

    OBIETTIVO

    Riconoscere l’azione dello Spirito nella propria vita. Provare ad individuare i

    frutti che lo Spirito ha generato finora… e quelli che potranno nascere in futuro!

    dal Salmo 1

    "Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua che dà frutto a suo tempo"

    Riprendendo l’attività proposta nella prima giornata di campo, si invitano i ragazzi a rivedere i frutti dello Spirito

    che avevano individuato, e si chiede loro di rifare l'attività. Dopo aver vissuto questi giorni di campo, rispondereste

    allo stesso modo alla domanda "Quali Frutti lo Spirito ha generato finora nel tuo cuore?" Sullo stesso cartellone si

    possono scrivere affianco a quanto i ragazzi avevano già scritto, o si può attaccare un post-it, in modo che sia ben

    chiara la distinzione tra il prima e il dopo.

    ALBERO/ Brano Biblico

    Attività e proposte

    Domande per la riflessione

    Per la preghiera

  • 29

    Canzone: Che sia Benedetta – Mannoia

    https://www.youtube.com/watch?v=76_A2g5qJmE

    Questa canzone può essere un ottimo spunto per la chiusura del campo. Ripercorre alcuni dei doni che sono stati trattati durante il campo, e sottolinea che la vita è un dono, e sta a noi portare frutto.

    Ho sbagliato tante volte nella vita Chissà quante volte ancora sbaglierò In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no. È una corsa che decide la sua meta quanti ricordi che si lasciano per strada Quante volte ho rovesciato la clessidra Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa. Che sia benedetta Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta Tenersela stretta Siamo eterno siamo passi siamo storie Siamo figli della nostra verità E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona Che sia fatta adesso la sua volontà In questo traffico di sguardi senza meta In quei sorrisi spenti per la strada Quante volte condanniamo questa vita Illudendoci d’averla già capita Non basta non basta Che sia benedetta Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta a tenersela stretta A chi trova se stesso nel proprio coraggio A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio A chi lotta da sempre e sopporta il dolore Qui nessuno è diverso nessuno è migliore. A chi ha perso tutto e riparte da zero perché niente finisce quando vivi davvero A chi resta da solo abbracciato al silenzio A chi dona l’amore che ha dentro Che sia benedetta Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta A tenersela stretta Che sia benedetta

    "lo Spirito Santo è la sorgente inesauribile della vita di Dio in noi." dall'udienza generale di Papa France-sco 8 maggio 2013

    "[...]Questo è il dono prezioso che lo Spirito Santo porta nei nostri cuori: la vita stessa di Dio, vita di veri figli, un rap-porto di confidenza, di libertà e di fiducia nell’amore e nella misericordia di Dio, che ha come effetto anche uno sguardo nuovo verso gli altri, vicini e lontani, visti sempre come fratelli e sorelle in Gesù

    Link

    https://www.youtube.com/watch?v=76_A2g5qJmE

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    da rispettare e da amare. Lo Spirito Santo ci insegna a guardare con gli occhi di Cristo, a vivere la vita come l’ha vissu-ta Cristo, a comprendere la vita come l’ha compresa Cristo. Ecco perché l’acqua viva che è lo Spirito Santo disseta la nostra vita, perché ci dice che siamo amati da Dio come figli, che possiamo amare Dio come suoi figli e che con la sua grazia possiamo vivere da figli di Dio, come Gesù. E noi, ascoltiamo lo Spirito Santo? Cosa ci dice lo Spirito Santo? Di-ce: Dio ti ama. Ci dice questo. Dio ti ama, Dio ti vuole bene. Noi amiamo veramente Dio e gli altri, come Gesù? Lascia-moci guidare dallo Spirito Santo, lasciamo che Lui ci parli al cuore e ci dica questo: che Dio è amore, che Dio ci aspetta, che Dio è il Padre, ci ama come vero Papà, ci ama veramente e questo lo dice soltanto lo Spirito Santo al cuo-re. Sentiamo lo Spirito Santo, ascoltiamo lo Spirito Santo e andiamo avanti per questa strada dell'amore, della miseri-cordia e del perdono. Grazie. "

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130508_udienza-

    generale.html

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130508_udienza-generale.htmlhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130508_udienza-generale.html