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Centro Europeo Consumatori Italia “Un’indagine del Centro Europeo Consumatori Italia e Adiconsum sull’implementazione del Reg. CE 861/2007 e sul funzionamento della procedura a livello UE (periodo 2009 – 2011)” “Il Procedimento Europeo per le Controversie di Modesta Entità”

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Centro Europeo Consumatori Italia

“Un’indagine del Centro Europeo Consumatori Italia e Adiconsumsull’implementazione del Reg. CE 861/2007 e sul funzionamento

della procedura a livello UE (periodo 2009 – 2011)”

“Il Procedimento Europeo per le Controversie di Modesta Entità”

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INTRODUZIONE 21. ECC-Net. Una missione chiara: aiutare i consumatori ad avere fiducia nel Mercato Unico 22. Principali attività e servizi 33. Il joint project dell’ECC-Net sull’implementazione del Regolamento (CE) 861/2007

che introduce un Procedimento Europeo per le controversie di modesta entità(Small Claims Procedure o ESCP) 4

PARTE 1 - La Small Claims Procedure 51. Un nuovo strumento giuridico per l’applicazione dei diritti dei consumatori 52. Cosa introduce la small claims procedure 63. Come funziona 64. Attività dei giudici competenti e disposizioni riguardanti la lingua, le udienze e i costi 9

PARTE 2 - Il joint project sull’ESCP: descrizione delle attività 101. I compiti principali dei Centri Europei Consumatori 102. Cooperazione con la Rete Giudiziaria Europea in materia civile e commerciale (EJN) 11

PARTE 3 - I risultati dell’indagine 121. Principali problemi dell’ESCP 122. L’esperienza concreta dei consumatori 16

CONCLUSIONI 21Informazioni di contatto dei Centri Europei Consumatori 22

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Sommario

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ECC-Net. Una missione chiara: aiutare iconsumatori ad avere fiducia nel MercatoUnico Europeo

L’ECC-Net è la Rete dei 29 Centri EuropeiConsumatori (in tutti e 27 gli Stati Membri piùIslanda e Norvegia) che cooperano per fornireconsulenza e assistenza ai consumatori euro-pei nella risoluzione di controversie e recla mitransfrontalieri.

La Rete è stata avviata nel 2005 – risultato dellafusione di due reti precedenti, Euroguichets e Eu-ropean Extra Judicial Network (EEJ-Net) - è cofi-nanziata dalla Commissione Europea e daigoverni nazionali. Una sezione del sito della Com-missione Europea/ DG SANCO (salute e tutela deiconsumatori) è dedicata all’ECC-Net: http://ec.eu-ropa.eu/consumers/ecc/index_en.htm

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Introduzione

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La Rete fornisce informazioni sulla regola-mentazione degli acquisti transfrontalieri e as-sicura che i consumatori siano a conoscenzadei loro diritti. Fornisce informazioni sulla legi-slazione europea, su quella nazionale e sulleopportunità offerte dal Mercato Unico.

Offre consulenza ai consumatori e li supportain caso di problemi di consumo transfrontaliero.Il Centro contattato dal consumatore lavora incollaborazione con quello del Paese dove hasede l’impresa coinvolta nel reclamo.

In molti casi la Rete aiuta i consumatori ari0presa. Nei casi in cui ciò non avviene pro-muove l’accesso ad un meccanismo di risolu-zione alternativa della controversia (c.d. ADR).Nei casi più compromessi tuttavia l’unica solu-zione può essere quella di adire l’organo giu-risdizionale.

I membri dell’ECC-Net cooperano in quelliche vengono chiamati joint projects, ovvero in-dagini coordinate su specifici settori del Mer-cato dove si registrano problemi e difficoltà peri consumatori. Al termine delle investigazionil’ECC-Net redige di solito dei report illustrativi,come gi avvenuto ad esempio per i diritti deipasseggeri aerei o il commercio elettronico.

I Centri sono collegati tra loro attraversouno strumento informatico denominato IT tool, dove vengono registrati tutti i reclami e av-viene lo scambio delle informazioni e dei do-cumenti, per consentire la gestione deifascicoli. IT tool fornisce anche le statistichesulla gestione dei casi.

L’ECC-Net coopera anche con altre reti eu-ropei, per esempio quella giudiziaria in mate-ria civile e commerciale, per l’implementazionedel diritto civile e commerciale; SOLVIT, perproblemi derivanti dall’erronea applicazionedelle leggi dell’ Unione europea da parte di

pubbliche amministazioni: FIN-NET, per i pro-blemi di natura finanziaria.

L’ECC-Net, sulla base dell’ esperienza praticacon i consumatori, fornisce anche importantispunti ai policy maker europei e nazionali perquanto riguarda la politica dei consumatori.

Nel 2005 l’ECC-Net ha registrato circa43000 contatti dai consumatori, arrivati a60000 l’anno scorso. I settori in cui consuma-tori hanno più difficoltà a livello transfronta-liero sono: trasporti (voli cancellati, perdita dibagagli); acquisti di beni (beni difettosi o nonricevuti, problemi con la garanzia); servizi turi-stici (autonoleggio, servizi alberghieri). Nellamaggior parte dei reclami (48%), l’ECC-Net èstata in grado di addivenire ad una risoluzionebonaria della controversia. Non si è raggiuntol’accordo in quasi il 39% dei casi. All’interno diquesto dato si trovano: reclami infondati per il18%, trader che hanno rifiutato l’accordo per il68% e consumatori che hanno rifiutato l’ac-cordo per il 7%. I reclami trasferiti ad altri or-ganismi sono stati circa il 20%. I meccanismi dienforcement devono essere rafforzati per evi-tare situazioni in cui i venditori possono abil-mente evitare di pagare le conseguenza dipratiche commerciali sleali.

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Principali attività e servizi

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Il joint project dell’ECC-Netsull’implementazione del Regolamento CE861/2007 che introduce un ProcedimentoEuropeo per le controversie di modestaentità (Small Claims Procedure o ESCP)

In base al Regolamento CE 861/2007l’ESCP è entrata in operatività il 1 Gennaio2009 (Art. 29). Al fine di valutare l’effettiva ac-cessibilità di questo strumento, il Centro Euro-peo Consumatori Italia ha condottoun’indagine presso i giudici competenti nazio-nali già nel 2009 con il coordinamento di Adi-

consum, relativa struttura di gestione.Le informazioni raccolte hanno richiesto un

rilancio dell’indagine nel 2010. Per questo mo-tivo il Centro italiano ha deciso di proporre l’at-tività anche agli altri membri dell’ECC-Net,sotto forma di joint project, così da estenderel’indagine a livello europeo. Altri tre Centri,oltre quello italiano leader del progetto, hannocomposto il gruppo di lavoro: Estonia, Lituaniae Polonia. Il presente rapporto è il risultato deljoint project condotto nel 2010, con risultatiaggiornati al 2011. Il testo che segue illustra lequestioni di fondo rilevate dai Centri ECC-Net,sulla base del questionario a loro inviato dalgruppo di lavoro. Le domande – relative a co-noscenza concreta di procedure avviate, pro-blemi incontrati, reali esperienze deiconsumatori ecc. - erano dirette agli stessiCentri, quindi le risposte sono da intendersicome opinione diretta dei Consulenti ECC-Netin base alla propria esperienza. Alcuni graficirendono visivamente le posizioni espresse. Iltesto che segue, in particolare la Parte 3, si ri-ferisce e resta fedele ai documenti originali ri-cevuti in risposta al questionario.

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Un nuovo strumento giuridico perl’applicazione dei diritti dei consumatori

La Small Claims procedure è una proceduragiuridica transfrontaliera introdotta dall’UnioneEuropea nel 2007, di grande importanza per iconsumatori quando tutti i tentativi di ottenereuna risoluzione bonaria della controversiasono falliti.

A partire dal gennaio 2009 infatti, in lineateorica, è possibile utilizzare questo semplicestrumento in caso di controversie transfronta-liere di modesta entità. Introdotto dal Regola-mento CE 861/2007 del Parlamento e delConsiglio Europeo, questo strumento assicurauna maggiore cooperazione giudiziaria tra gliStati Membri in materia di vertenze civili ecommerciali il cui valore non superi i 2000euro. Il bisogno di lanciare questa proceduraarriva direttamente dagli obiettivi del MercatoUnico (incluso il TCE- articolo 61c e 67), e inparticolare dalla volontà di “mantenere e svi-luppare un area di libertà, sicurezza e giusti-zia” e anche “per eliminare gli ostacoli al buon

funzionamento delle procedure civili, se ne-cessario la compatibilità delle norme di proce-dura civile applicabili negli Stati membri”.

Il Regolamento è stato preceduto dal Libroverde sull’ingiunzione di pagamento europeae sulle misure per semplificare e accelerare larisoluzione delle controversie di lieve entità. LaCommissione Europea ha presentato la pro-posta (COD/2005/0020) che ha portato al-l’adozione del Regolamento il 15 marzo 2005.

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PARTE 1- la Small Claim Procedure

L’ESCP è parte di una lista di iniziative europee che mi-rano a facilitare la cooperazione giudiziaria tra le auto-rità degli Stati Membri, armonizzando e semplificandola notifica e la comunicazione degli atti giudiziari ed ex-tragiudiziali in materia civile e commerciale a livellotransfrontaliero, la giurisdizione, il riconoscimento el’esecuzione dei giudizi. Con gli stessi obiettivi esisteanche l’ingiunzione di pagamento europea (Regola-mento CE 1896/2006): si applica nel recupero di cre-diti pecuniari non contestati. Il procedimento si basa sumoduli standard da compilare. Informazioni su en-trambi i procedimenti sono disponibili in tutte le lingueufficiali dell’UE sul sito dell’Atlante giudiziario europeo:

http://ec.europa.eu/justice_home/judicialatlascivil/html/epo_fi lling_en.htm

Un’altra procedura di interesse transfrontaliero è il ti-tolo esecutivo europeo (Regolamento CE 805/2004).Si tratta di un certificato che accompagna una deci-sione giudiziaria nazionale, una transazione giudiziariao un atto pubblico e ne consente l’esecuzione in unaltro Stato Membro. Vale anche per i crediti non conte-stati laddove un giudice nazionale abbia già deciso chel’importo in questione è dovuto al ricorrente. Di normail titolo esecutivo europeo va richiesto al giudice che hapronunciato la decisione giudiziaria, secondo le normedi procedura interne dello Stato membro in questione.Il credito si considera non contestato se il debitore loha riconosciuto davanti al giudice, in una transazionegiudiziaria o in un atto pubblico, oppure se non lo hacontestato o se, dopo averlo contestato, non è com-parso davanti al giudice (ammissione tacita).

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Cosa introduce la small claim procedure.

L’ESCP è una valida alternativa alle procedureesistenti all’interno degli Stati Membri, che ri-muove tutte le misure intermedie di riconosci-mento e applicazione all’estero delle sentenzenazionali. L’articolo 2 dichiara esplicitamente chel’ESCP non si applica a certe materie e che il re-golamento non è applicabile in Danimarca. Se-condo il Regolamento un caso transfrontaliero èquello in cui almeno una delle parti è domiciliatao residente abituale in uno Stato Membro di-verso da quello dell’ organo giurisdizionale adito.

È una vera e propria procedura giudiziaria,portata avanti per iscritto. È più semplice dellenormali procedure giudiziarie al fine di ridurre ladurata e i costi del procedimento, inclusi i costidell’assistenza legale, così facilitando l’accessoalla giustizia per tutti i consumatori.

Le udienze devono essere tenute solo se ne-cessario e a seguito della decisione del giudice,che non è vincolato dalla richiesta di una delleparti. Se del caso, le udienze possono essere te-nute per videoconferenza. Le prove devono es-sere portate attraverso metodi semplici, inclusedichiarazioni scritte. Il giudizio dato in uno StatoMembro è direttamente riconosciuto e applicatonell’altro Stato senza bisogno di dichiarazioni opossibilità di opporsi al riconoscimento.

Come funziona

Si svolge attraverso le seguenti tappe.Presentazione della domanda. In una con-

troversia di valore inferiore a 2000 euro, l’attoreintroduce il procedimento per le controversie dimodesta entità presentandolo direttamente al-l’organo giurisdizionale competente. Nell’alle-gato I del regolamento figura un modulo didomanda standard A, nel quale si specificanola natura della controversia, l’importo ecc. Il mo-dulo può pervenire tramite tutti i mezzi di co-municazione accettati dallo Stato membro incui il procedimento è avviato. Se la domandanon rientra nel campo di applicazione del re-golamento (si veda oltre), l’organo giurisdizio-nale ne informa l’attore. Se quest’ultimo nonritira la domanda, l’organo giurisdizionale esa-mina la controversia secondo il diritto proces-suale applicabile nello Stato membro in cui sisvolge il procedimento.

Completamento e/o rettifica della domanda.Se le informazioni fornite dall’attore sono in-sufficienti, l’organo giurisdizionale invia all’at-tore il modulo standard B (allegato II)invitandolo a completare e/o rettificare la do-manda entro un termine stabilito. Qualora l’at-tore non completi o rettifichi il modulo didomanda entro il termine stabilito, la domandaviene respinta. Lo stesso avviene qualora la pre-tesa sia manifestamente infondata o la do-manda irricevibile.

Notifica al convenuto. Dopo aver ricevuto ilmodulo della domanda debitamente compi-lato, l’organo giurisdizionale compila a sua voltaun modulo di replica standard (il modulo C chefigura all’allegato III) destinato al convenuto.Tale modulo, unitamente a una copia del mo-dulo della domanda e, se del caso, dei docu-

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menti giustificativi, ènotificato al convenutoentro quattordici giornitramite i servizi postali,con ricevuta di ritornodatata.

Termine di trentagiorni per il convenuto.Il convenuto è tenuto areplicare entro trentagiorni dalla notifica delmodulo di cui sopra.

Trasmissione della risposta del convenuto al-l’attore. Entro quattordici giorni dalla ricezionedella replica del convenuto, l’organo giurisdi-zionale ne invia una copia all’attore, insieme adeventuali documenti giustificativi pertinenti.

Eventuali domande riconvenzionali, presen-tate dal convenuto tramite il modulo standardA, sono notificate all’attore nello stesso modoche all’attore (si veda sopra). L’attore ha trentagiorni di tempo per rispondere. Se la domandariconvenzionale eccede il valore limite di 2000euro, la domanda principale e la domanda ri-convenzionale sono esaminate conformementealle pertinenti norme di procedura applicabilinello Stato membro in cui si svolge il procedi-mento (e non secondo il procedimento euro-peo per le controversie di modesta entità).

Sentenza emessa entro trenta giorni. Entrotrenta giorni dalla ricezione della replica delconvenuto o dell’attore (nel caso di domandariconvenzionale), l’organo giurisdizionale è te-nuto ad emettere una sentenza. Tuttavia, puòrichiedere alle parti ulteriori dettagli entro unperiodo di tempo determinato non superiore atrenta giorni. Può inoltre decidere di acquisireelementi di prova o di ordinare la compari-zione delle parti a un’udienza (si veda oltre).

Quest’ultima deve te-nersi entro trentagiorni dall‘ordinanza.In tal caso, l’organogiurisdizionale emettela sentenza entrotrenta giorni dall’even-tuale udienza o dallaricezione di tutte le in-formazioni necessarie.In mancanza di replicadelle parti entro i ter-

mini previsti, l’organo giurisdizionale emettecomunque una sentenza avente ad oggetto ladomanda principale o la domanda riconven-zionale.

La sentenza è riconosciuta ed eseguita neglialtri Stati membri e non può in alcun caso for-mare oggetto di un riesame del merito nelloStato membro di esecuzione. Su richiesta di unadelle parti e senza spese supplementari, l’or-gano giurisdizionale rilascia il modulo standardD di cui all’allegato IV, che certifica che la sen-tenza è stata resa.

Assunzione delle prove. L’organo giurisdi-zionale determina i mezzi di assunzione delleprove e l’ambito delle prove indispensabili aifini della sentenza, ricorrendo al metodo di as-sunzione delle prove più semplice e menooneroso.

Esecuzione della sentenza. La sentenza vieneeseguita secondo il diritto processuale applica-bile nello Stato membro di esecuzione. La parteche richiede l’esecuzione della sentenza è te-nuta a fornire una copia della sentenza stessa edel certificato (il modulo D di cui sopra), que-st’ultimo tradotto da una persona abilitata adeffettuare traduzioni nella lingua ufficiale o inuna delle lingue ufficiali dello Stato membro di

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esecuzione. La parte non è tenuta ad avere néun rappresentante autorizzato, né un recapitopostale nello Stato membro di esecuzione, chenon siano le persone responsabili per l’esecu-zione. Le autorità non possono chiedere cau-zioni, garanzie o depositi a causa della qualità distraniero dell’attore o per difetto di domicilio oresidenza nello Stato membro di esecuzione.

Rifiuto dell’esecuzione e possibilità di ricorso:su richiesta del convenuto, l’esecuzione della puòessere rifiutata dall’organo giurisdizionale delloStato membro di ese-cuzione a condizioneche:

• la sentenza sia in-compatibile con unasentenza anteriore cheriguardi una causaavente lo stesso og-getto e le stesse parti;

• la sentenza ante-riore sia stata pronun-ciata nello Statomembro di esecuzione o soddisfi le condizioninecessarie per il suo riconoscimento; ed inoltreche

• l’incompatibilità delle decisioni non siastata invocata e non abbia potuto essere invo-cata nell’ambito del procedimento europeo perle controversie di modesta entità.

Inoltre, se una parte ha impugnato una sen-tenza emessa nell’ambito del procedimento eu-ropeo per le controversie di modesta entità one ha chiesto il riesame, l’autorità competentedello Stato membro di esecuzione può limitareil procedimento di esecuzione ai provvedimenticonservativi, subordinare l’esecuzione alla co-stituzione di una cauzione oppure, in circo-stanze eccezionali, sospendere il procedimento

di esecuzione.L’impugnazione di una sentenza resa nel-

l’ambito del procedimento europeo per le con-troversie di modesta entità avviene secondo ildiritto processuale degli Stati membri. Entro il1° gennaio 2008, questi ultimi hanno comuni-cato alla Commissione la possibilità di impu-gnazione in base al proprio diritto processualee l’organo giurisdizionale innanzi al quale puòessere presentata. La Commissione ha poi resotali informazioni accessibili a tutti mediante

pubblicazione nellaGazzetta ufficiale del-l’Unione europea e conaltri mezzi appropriati,es. l’Atlante GiudiziarioEuropeo in materia ci-vile1 o il portale e-ju-stice2.

Il convenuto è legit-timato a richiedere unriesame della sentenzadinanzi all’organo giuri-

sdizionale che l’ha resa, quando:• il modulo di domanda o la citazione a com-

parire sono stati notificati con un metodo chenon fornisce la prova che gli atti sono stati rice-vuti da lui personalmente;

• la notificazione e/o comunicazione non èstata effettuata in tempo utile a consentirgli dipresentare la propria replica, per ragioni a luinon imputabili;

• il convenuto non ha avuto la possibilità dicontestare la domanda a causa di situazioni diforza maggiore o di circostanze eccezionali, perragioni a lui non imputabili;

• purché in tutti i casi agisca tempestiva-mente. Se il riesame è fondato, la sentenzaemessa è nulla.

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1 http://ec.europa.eu/justice_home/judicialatlascivil/html/index_it.htm2 https://e-justice.europa.eu

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Attività dei giudici competenti e disposizioniriguardanti la lingua, le udienze e i costi

L’organo giurisdizionale non obbliga le partia sottoporre valutazioni giuridiche della contro-versia e le aiuta a giungere ad una conciliazione.Se necessario, informa le parti in merito allequestioni procedurali.

Lingue e traduzioni. La domanda dev’esserepresentata nella lingua o in una delle lingue del-l’organo giurisdizionale adito. Tale lingua è uti-lizzata anche per la replica, eventuali domandericonvenzionali, descrizioni dei documenti giu-stificativi ecc. Se l’organo giurisdizionale ricevequalsiasi altro documento in una lingua diversa,può richiedere la traduzione di tale documentosoltanto se ciò appaia necessario per l’emissionedella sentenza. Se una parte ha rifiutato di ac-cettare un documento perché non è redatto inuna lingua che comprenda, o nella lingua uffi-ciale dello Stato membro in cui deve essere ese-guita la notificazione e/o comunicazione,l’organo giurisdizionale ne informa l’altra partein modo che quest’ultima possa fornire una tra-duzione del documento.

Udienze. L’organo giurisdizionale adito per unprocedimento europeo per le controversie dimodesta entità può tenere udienza se lo ritienenecessario, o su richiesta di una delle parti. Puòtuttavia respingere tale richiesta se ritiene cheun’udienza sia manifestamente superflua perl’equa trattazione del procedimento. L’udienzapuò essere tenuta tramite videoconferenza oaltri mezzi tecnologici di comunicazione.

Spese. La parte soccombente sopporta lespese processuali.

Campo di applicazione del regolamento. Ilprocedimento europeo riguarda le controversietransfrontaliere, ossia le controversie in cui al-

meno una delle parti ha domicilio o residenzaabituale in uno Stato membro diverso da quellodell’organo giurisdizionale adito. Il domicilio èdeterminato conformemente al regolamento(CE) n. 44/2001, concernente la competenzagiurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzionedelle decisioni in materia civile e commerciale.Per determinare se una parte ha il domicilio nelterritorio dello Stato membro in cui è pendenteil procedimento, il giudice dell’organo giurisdi-zionale adito applica la legge vigente in tale giu-risdizione. Qualora una parte non sia domiciliatanello Stato membro, i cui giudici sono aditi, ilgiudice, per stabilire il domicilio, applica la leggedi quest’ultimo Stato (articolo 59 del regola-mento (CE) n. 44/2001). Le società o personegiuridiche sono domiciliate nel luogo in cui sitrova la loro sede statutaria, la loro amministra-zione centrale o il loro centro d’attività principale(articolo 60 del medesimo regolamento).

Il regolamento non si applica alla materia fi-scale, doganale o amministrativa o alla respon-sabilità dello Stato (“acta iure imperii”). Sonoaltresì escluse le controversie riguardanti le se-guenti materie:

• stato o capacità giuridica delle persone fi-siche;

• regime patrimoniale fra coniugi, testa-menti e successioni e obbligazioni ali-mentari;

• fallimenti, concordati ed altre procedureaffini;

• sicurezza sociale;• arbitrato;• diritto del lavoro;• affitto di immobili, escluse le controversie

aventi per oggetto somme di denaro;• violazione della vita privata e dei diritti della

personalità, inclusa la diffamazione.

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I compiti principali dei Centri EuropeiConsumatori

Durante le attività preliminari del progetto iquattro CEC del gruppo di lavoro (CEC Italia,Estonia, Lituania, Polonia) hanno proposto aglialtri Centri della Rete due compiti principali:

Visite in loco o telefonate agli organi giuri-sdizionali europei. I Centri hanno contattato di-versi tribunali nazionali, in molti casipresentandosi come consumatori con un pro-blema transfrontaliero e chiedendo di poter ac-cedere alla procedura, ricevere la modulistica el’assistenza necessaria per la compilazione.

Incontro con i giudici competenti a livellonazionale, per verificare la loro conoscenza delRegolamento e, se necessario, per attirare laloro attenzione sul relativo stato di imple-mentazione.

A seguito di queste attività i Centri hannocompilato un questionario dettagliato, prepa-rato dal gruppo di lavoro e integrato dalla DGSANCO e DG GIUSTIZIA.

Le domande e le risposte sono illustrate neicapitoli seguenti.

Come alternativa all’incontro con i giudicinazionali o come attività aggiuntiva, i Centrihanno avuto la possibilità di discutere dellaquestione con i punti di contatto nazionalidella Rete giudiziaria europea (EJN), grazieanche al supporto della DG SANCO che ha for-nito utili contatti.

Cooperazione con la Rete GiudiziariaEuropea in materia civile e commerciale3

Creata nel 2001 dal Consiglio Europeo, laRete giudiziaria europea in materia civile e

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PARTE 2 - il joint project ECC-Net sull’ESCP:descrizione delle attività

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commerciale ( EJN) è una rete ben strutturata,flessibile e non burocratizzata, che opera inmodo informale e mira a semplificare la coo-perazione giudiziaria tra gli Stati membri. For-nisce supporto alle autorità giudiziarie e facilitaefficacemente le relazioni tra i diversi organigiurisdizionali.

Dal 1 Gennaio 2011 l’EJN ha una base le-gale per forme di cooperazione con l’ECC-Net.Come stabilito dalla Decisione 568/2009/CEdel Parlamento e del Consiglio Europeo, l’EJNsi relaziona con l’ECC-Net, in particolare perfornire informazioni sul lavoro dell’Unione esugli strumenti internazionali che servono a fa-

cilitare l’accesso alla giustizia dei consumatori.I punti di contatto dell’EJN sono a disposizionedei membri dell’ECC-Net.

Durante la preparazione di questo reportmolti Centri si sono incontrati con i punti di con-tatto nazionali dell’EJN, che operano soprattuttoall’interno dei Ministeri di Giustizia. Riguardo al-l’ESCP ma anche all’ingiunzione di pagamentoeuropea e altre procedure disponibili in UE, èspesso assolutamente necessario per l’ECC-Netsviluppare e mantenere una cooperazione conl’EJN. I punti di contatto dell’EJN fornisconogrande aiuto all’ECC-Net grazie alla loro rilevanteesperienza in campo di procedure giudiziarie.

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3 http://www.ejn-crimjust.europa.eu/ejn/

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Principali problemi dell’ESCP

Sebbene l’ESCP dovrebbe essere un metodorelativamente veloce, semplice e pratico perproteggere i diritti contrattuali dei consumatori,si registrano attualmente parecchi problemi cherischiano di impedire ai cittadini europei difruire correttamente della procedura.

Secondo l’indagine condotta dall’ECC-Netnel suo joint project, il problema principale, ri-scontrato in tutti gli Stati Membri, è una gene-rale mancanza di conoscenza dell’ESCP daparte di giudici e consumatori. Sfortunatamenteci sono ancora moltissimi tribunali in UE chenon hanno mai sentito parlare dell’ESCP.

Problema ancora maggiore è che tutti queitribunali che invece ne sono a conoscenza, nonsono ben informati sui dettagli e i principi ge-nerali della procedura. È quindi chiaro che i con-sumatori non sono messi in condizione diottenere tutte le informazioni e l’assistenza ne-cessaria. Attività promozionali e brochure infor-

mative non possono da sole portare a risultatieccellenti, è necessario che il personale siaistruito e in grado di fornire assistenza ai con-sumatori.

Prima di promuovere su larga scala l’ESCP,bisognerebbe assicurarsi che la procedura fun-zioni correttamente, perché sarebbe del tuttoinutile promuovere qualcosa che non dà risul-tati né funziona come dovrebbe. Ci sono alcuniStati Membri che hanno organizzato percorsi diformazione per giudici e ufficiali giudiziari sul-l’ESCP, ma non sembra aver risolto tutti i pro-blemi. Un’altra possibile soluzione perimplementare correttamente l’ESCP potrebbeessere una modifica delle attuali regole sullagiurisdizione competente ai sensi del Regola-mento CE 44/2001, al fine di stabilire che unao poche autorità giudiziarie in ogni Stato sianoresponsabili solo per l’ESCP.

Questo sarebbe un modo per assegnare talicompiti ad un gruppo ristretto di persone, chesarebbero quindi in grado di familiarizzare ap-pieno con la procedura. Ma anche se si po-tesse arrivare a tanto, accrescere laconsapevolezza dei consumatori riguardo al-l’ESCP richiederebbe tempo; non è inoltrechiaro se creare tali entità possa apportare deivantaggi in termini di costo-efficienza e se pos-sano sorgere questioni di compatibilità di taliorgani ‘speciali’ con i sistemi giuridici dei variStati Membri.

La scarsa consapevolezza sull’ESCP ha cau-sato situazioni spiacevoli che hanno impeditoai consumatori di ottenere informazioni sullaprocedura o di ottenerne di corrette e com-plete. Ci sono stati casi in cui dei giudici hannorifiutato il reclamo o ritenuto di dover tenereudienza, quando questo non è necessario. Par-tendo dalle difficoltà che si hanno nell’ottenere

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PARTE 3- i risultati dell’indagine

Grafico 1. In caso di risposta affermativa: è dovutaall’organizzazione di seminari, conferenze, sessioni di

training da parte dei Ministeri di Giustizia, alladisponibilità di articoli e linee guida per la consultazione

dell’ Atlante Giudiziario Europeo in materia Civile.

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delle semplici informazioni, è scontato pensareche ottenere dell’assistenza pratica per iniziarela procedura sia ancora più difficile.

Ci sono Stati Membri dove gli organi giuri-sdizionali hanno più dimestichezza con l’in-giunzione di pagamento europea, creata per ilrecupero di crediti pecuniari. Per questo mo-tivo è capitato che i consumatori fossero per-suasi di utilizzare l’ingiunzione di pagamentoinvece dell’ESCP, solamente per scarsa cono-scenza di quest’ultimo da parte dei giudici. Sic-come i due strumenti sono differenti, e lascelta di uno o dell’altro è rilevante per il buonesito del giudizio, è importante permettere aiconsumatori di scegliere la procedura miglioreattraverso una consulenza e un’assistenza ade-guata da parte dei giudici.

Benché l’Atlante Giudiziario fornisca infor-mazioni su come accedere alla procedura, nonsempre il risultato è garantito, perché le sud-dette linee guida potrebbero risultare pocochiare ai consumatori senza un adeguato back-ground legale.

Ad oggi, inoltre, una larga parte degli organigiurisdizionali non forniscono ancora i moduliai consumatori, né in loco, né sui siti internet,

come dovrebbero ai sensi dell’articolo 4.5 delRegolamento CE 861/2007.

L’articolo 11 del Regolamento prevede, poi,l’obbligo per gli Stati Membri di assicurare cheentrambe le parti ricevano assistenza praticanella compilazione dei moduli. Questa disposi-zione è formulata in maniera generale, la-sciando agli Stati Membri la possibilità diadottare la soluzione più adatta al proprio si-stema giudiziario. Ciononostante, così com’èscritta, la disposizione non assicura che ai con-sumatori sia chiaro a chi rivolgersi per riceverel’assistenza, in particolare a causa del fatto cheil Regolamento non obbliga gli Stati a notificarei metodi e le modalità adottate. Sarebbe di be-neficio se gli Stati Membri, in cooperazione conl’ECC-Net e l’EJN, preparassero e rendessero di-sponibili queste informazioni.

In alcuni Stati esistono centri di informa-zione o pubblici ufficiali nei tribunali che for-niscono assistenza e informazione sull’ESCPe su altre procedure. In altri c’è anche la pos-sibilità di ottenere pareri legali gratuiti dai giu-

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Grafico 3. In molti Stati ai consumatori viene consigliatodi rivolgersi ad un legale

Grafico 2.

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dici una volta a settimana. In quegli Statidove invece nessuno è a conoscenza dellaprocedura, viene a mancare il rispetto dell’Ar-ticolo 11, che prevede venga fornita assi-stenza ai consumatori. Inoltre, i moduli creatiper l’ESCP sono troppo complicati da compi-lare per il consumatore medio, a causa di al-cuni dettagli come, ad esempio, il calcolodegli interessi e la determinazione della giu-risdizione competente.

Nonostante, infatti, in alcune ipotesi dicontroversia di consumo il ricorrente possainiziare la procedura presso il proprio Forocompetente, ciò non sembra essere moltoconveniente per gli stessi organi giurisdizio-nali. Non è chiaro per i tribunali quale sia illoro ruolo e in che modo il reclamo debba es-sere trasmesso al tribunale del convenuto. Cisono stati casi reali in cui il reclamo è stato ri-gettato per incompetenza, quando invece ilRegolamento (CE) 44/2001 prevede chiara-mente che il consumatore, in determinateipotesi, possa fare reclamo anche presso l’au-torità giudiziaria del proprio Paese.

In alcuni casi, quindi, l’identificazione del-l’organo giurisdizionale competente può di-ventare un vero e proprio problema,

soprattutto quando un giudice inconsapevolerigetta il reclamo.

Anche i costi effettivi costituiscono un osta-colo: sebbene l’ESCP dovrebbe essere relati-vamente a buon mercato, spesso non lo è.Ciò che sovente può portare a costi imprevi-sti sono le traduzioni. Secondo le regole diprocedura della giustizia civile di alcuni StatiMembri, tutti i documenti di supporto a uncaso devono essere tradotti ufficialmente. Ilconsumatore deve quindi sopportare i costidi traduzione, perché sono pochi i Paesi dovei documenti possono essere presentati in unalingua diversa da quella ufficiale. Può anchecapitare che i costi di traduzione risultino es-sere più importanti dello stesso reclamo. Seb-bene sul sito dell’Atlante Giudiziario ci sia unostrumento per le traduzioni, non può essereconsiderato sufficientemente affidabile pertradurre la documentazione del caso.

Un altro problema è quello delle udienze.Sebbene l’ESCP dovrebbe essere una proce-dura scritta, il giudice può decidere di tenere

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Grafico 4. Le spese sono spesso proporzionali al valoredella controversia, da ca. 10 a 200 €; si aggiungono poi

altri costi: postali, onorari di esperti, traduzioni.

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un’udienza se lo ritiene necessario o se unadelle parti lo richiede. Quando un’udienza ènecessaria, ciò molto probabilmente com-porterà costi extra rilevanti per il consuma-tore. Il Regolamento 861/2007 prevedeanche la possibilità di tenere un’udienza in vi-deoconferenza o con ogni altro mezzo tecno-logico che lo permetta: purtroppo, però, talistrumenti sembrano mancare in molti tribu-nali dell’UE. In alcuni casi, peraltro, chiedereun’udienza può anche essere parte di unastrategia del trader per mettere il consuma-tore in difficoltà.

Un problema molto più grande della scarsaconoscenza della procedura è sicuramentequello dell’esecuzione della sentenza. Anche seil consumatore ha ottenuto un risultato positivo,dai dati che la Rete ha potuto rilevare, sembrache nella maggioranza dei casi la giustizia nonvenga realmente assicurata. Alcune volte laparte soccombente strategicamente rimandal’adempimento della sentenza o usa altri mezziper evitarlo. Quindi, alla fine, anche se il consu-matore ha vinto la causa, non è detto che ot-tenga esattamente ciò che ha richiesto.

Inoltre, siccome le procedure di esecu-zione sono molto diverse a seconda delloStato Membro, è difficile ottenere informa-zioni sugli organi a cui bisogna rivolgersi e suicosti del procedimento. La mancanza di in-formazioni può anche portare il ricorrente adabbandonare la procedura. È capitato real-mente che un giudice consigliasse al consu-matore di rivolgersi all’ECC-Net per eseguirela sentenza. Infine, anche se il vincitore fossein grado di attivare la procedura facilmente esenza ritardi, l’effettiva esecuzione potrebbeessere, comunque, ostacolata dal soccom-bente che non rispetti i termini del giudizio.

Per concludere, tuttavia, si osserva che ilquadro appena delineato risponde ad unostudio parziale dell’utilizzo dell’ESCP, mentrenon esistono dati ufficiali e sicuri sulla proce-dura: se per avere un’idea precisa del suofunzionamento è necessario raccogliere datisu base nazionale, infatti, dall’indagine del-l’ECC-Net risulta, invece, che molti Stati Mem-bri non conservano statistiche sull’ESCP. Nonsi sono, dunque, registrate molte esperienzedi utilizzo dell’ESCP per poter trarre delle con-clusioni esaustive. Sembra, comunque, che laprocedura venga usata raramente.

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Grafico 5.

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L’esperienza dei consumatori

Di solito i Centri Europei Consumatori con-sigliano sempre ai consumatori di avvalersidell’ESCP nel caso in cui nessuna soluzionevenga trovata con l’aiuto dell’ECC-Net. Un con-sumatore non è tenuto ad informare il Centrodell’eventuale decisione di avvalersi dell’ESCP:così, normalmente, i Centri della rete non ri-cevono feedback dai consumatori riguardo alla

procedura. In particolare, L’ECC del Lussem-burgo ha affermato che solo raramente i con-sumatori li informano dei passi cheintraprendono dopo che il caso è stato chiusodall’ECC-Net. Ecco perché molti Paesi hanno ri-portato una mancanza di dati al riguardo (Bul-garia, Germania, UK, Svezia, Austria, Cipro,Estonia, Lettonia, Spagna,Romania, Polonia, Ir-landa e Slovenia).

La maggior parte dei Centri ha indicato chel’ESCP riguarda meno dell’1% dei casi che pas-sano per la Rete ECC. Pochi consumatori fran-cesi sono favorevoli a cominciare la procedura,per esempio. Così solo 10 consumatori hannoinformato l’ECC francese del ricorso all’ESCP.L’ECC-Net Malta ha ammesso che solo due casitra quelli irrisolti sono stati poi gestiti attraversol’ESCP.

Pochi sono i casi passati all’ESCP anche inPortogallo, dove, però, ai consumatori non èstata consigliata l’ESCP per la serie di difficoltàlegate al suo utilizzo. In Slovenia ai consuma-

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Grafico 6. Azioni intraprese da Autorità nazionali (ca.30% nell’UE): sessioni di training per giudici / funzionari;

brochures; comunicati stampa; conferenze / seminari.

Grafico 7. Informazione soggetta ad aggiornamento; ingenerale si rileva una indisponibilità di statistiche

Grafico 8. Raramente i consumatori, chiuso il propriofascicolo con la Rete ECC, ci informano delle azioni

intraprese successivamente e del loro esito.

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tori viene consigliato di chiedere informazionipresso i tribunali. In Italia si ha notizia di al-cune procedure avviate e concluse, in talunicasi grazie all’impegno del consumatore cheha esortato il giudice competente a consentir-gli l’uso dello strumento.

Il Centro ECC-Net della Polonia ha lanciatoun sondaggio sul proprio sito sulla conoscenzada parte dei consumatori della procedura. In 2mesi 53 persone vi hanno partecipato: il risul-tato è stato che solo il 36% di coloro chehanno risposto conoscevano l’ESCP e solol’8% vi avevano fatto ricorso. Il Centro polaccoè tutt’ora in contatto con i consumatori che sisono avvalsi della procedura e ne segue gli svi-luppi.

Problemi specifici riscontrati dai consuma-tori nell’ESCP, in base ai rilievi dei Centri ECC-Net.

Data la natura transfrontaliera della proce-dura, le considerazioni sulla giurisdizione e lalegge applicabile sono fondamentali. Il consu-matore, infatti, può avere problemi nel depo-sitare la domanda quando il professionista è

stabilito in un altro paese e può anche riscon-trare difficoltà nel determinare quale sia lalegge applicabile. È il Regolamento 44/2001che determina quale sia il foro competente inquesti casi. Ma il consumatore medio non hasufficiente conoscenza giuridica sul tema e perquesto motivo incontra spesso molte difficoltà.Per lo stesso motivo i consumatori hanno dif-ficoltà anche nella compilazione dei modulidell’ESCP, a causa della terminologia giuridicautilizzata. Come afferma l’ECC-Net di Malta, ilproblema si manifesta apertamente al punto4 del modulo A, perché i consumatori nonsanno quale foro sia quello competente e perquale motivo. L’ECC del Lussemburgo ha rile-vato che il testo del Regolamento è vago e ledefinizioni all’inizio sono troppo complicateper un consumatore che non si faccia assistereda un legale. L’ECC tedesco ha chiaramente in-dicato che la compilazione del modulo è diffi-cile anche nella propria lingua.

Gli ECC di Polonia, Repubblica Ceca e Li-tuania hanno sollevato problemi legati, oltre

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Grafico 10. I problemi linguistici sembrano essere lacategoria più ampia: nessuna assistenza è prevista e i

traduttori certificati spesso sono troppo onerosi.

Grafico 9.

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alla difficoltà di portare il caso davanti ad ungiudice, anche alla durata della procedura. Se-condo l’ECC polacco i giudici dovrebbero avereun ruolo più di rilievo e direttivo nell’ESCP.

La scarsa conoscenza della procedura daparte dei giudici è sfociata, in alcuni casi, nel ri-getto delle istanze (ECC di Estonia e Belgio).In Repubblica Ceca un tribunale non ha ri-spettato il Regolamento 44/2001 e in un altrocaso è stata tenuta un’udienza in tribunalesenza alcun reale motivo. In Slovenia dei con-sumatori erano stati consigliati dal tribunale dicontattare un avvocato per avere più informa-zioni. Alla fine molti di loro hanno desistito acausa di questa mancanza di assistenza e in-formazioni.

L’ECC polacco ha posto l’accento sulla man-canza di moduli forniti per l’ESCP sia sul sitodei tribunali che su quelli dei Ministeri di Giu-stizia. Inoltre, non è fornita assistenza praticanella compilazione.

Molti ECC affermano che un altro pro-blema fondamentale per i consumatori ècompilare i moduli nella lingua del tribunalecompetente, quando è straniero ( Irlanda,Olanda, Estonia, Germania e Belgio). L’ECCdell’ Olanda e del Belgio hanno affermato cheanche la traduzione del form D da parte deltribunale può rappresentare un problema perl’esecuzione della sentenza. Inoltre l’ECC li-tuano ha rimarcato che la traduzione dei do-cumenti si traduce in costi extra per iconsumatori, costi a volte superiori al valoredel reclamo.

Infine, si ribadisce che, comunque, la mag-gior parte dei Centri non è a conoscenza diproblemi specifici sofferti dai consumatori nel-l’utilizzo dell’ESCP, poiché gli stessi non hannoricontattato il Centro dopo aver ricevuto le in-

formazioni necessarie (Austria, Romania, Spa-gna, UK, Francia, Portogallo, Cipro, Bulgaria,Slovacchia, Lettonia, Svezia, Slovenia).

I problemi con l’esecuzione della sentenza.La parte vincitrice dovrebbe poter far eseguirela sentenza con facilità e senza ritardi. Le dif-ficoltà linguistiche e le differenze nei sistemilegali rendono complicato al ricorrente rag-giungere una piena esecuzione. Come fa no-tare l’ECC irlandese, la mancanza diinformazioni sulle procedure esecutive deivari paesi può anche portare il ricorrente adabbandonare tutto, se il convenuto non ri-spetta i termini della sentenza.

Nell’Atlante Giudiziario della Commissionesi possono trovare molte informazioni sul-l’ESCP; ciononostante non si trovano informa-

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Grafico 11. Le difficoltà principali rilevate dai consumatoririsiedono nell’assenza di informazioni e di supporto nella

compilazione dei moduli. Altre questioni concrete:domanda rigettata per mancanza di conoscenza della

procedura da parte del giudice (BE, EE); il giudice non haapplicato il Brussels I (CZ); in alcuni casi è statosegnalato che la traduzione del modulo D può

rappresentare un problema nella procedura esecutiva(NL, BE); i costi di traduzione possono essere più elevati

del valore della controversia (LT); etc.

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zioni sull’esecuzione. Non ci sono risposte adomande basilari come: a chi mi devo rivol-gere per far eseguire la sentenza? Quanto puòcostare? E chi deve pagare?

La maggioranza dei Centri rileva di non es-sere in grado di rispondere a tali domande permancanza di informazioni (Bulgaria, Cipro, Re-pubblica Ceca, Germania, Francia, Estonia, UK,Svezia, Romania, Slovacchia, Slovenia). Ostacolie difficoltà ci possono essere perché l’ESCP nonè ancora molto conosciuta e in generale non sihanno informazioni sui vantaggi che essa puòportare. Questo problema è stato rilevato daiCentri di Lussemburgo, Portogallo e Lettonia.

L’ECC dell’ Austria ha fatto notare che i con-sumatori temono che la pronuncia non vengarispettata dal trader.

Dall’indagine condotta in Polonia, quattropersone hanno utilizzato l’ESCP. Tre di questehanno vinto. Ma tutte e quattro hanno avutodifficoltà nell’esecuzione.

L’Olanda e la Lituania hanno sottolineato iseguenti problemi di esecuzione: traduzione ericerca di un ufficiale giudiziario che renda ese-cutiva la decisione. L’ECC del Belgio ha eviden-ziato che gli ostacoli più grandi sonodeterminati dalle difficoltà linguistiche e dalfatto che i giudici non sono a conoscenza della

procedura. Gli ECC dell’ Austria e della Spagnahanno rimarcato che nei casi in cui è richiestauna traduzione ufficiale dei documenti, ciò puòcostare molto, in rapporto al valore del conten-zioso. Il CEC Italia ha rilevato una scarsa volontàal rispetto della procedura da parte dell’impresanazionale soccombente, con conseguente ne-cessità per il consumatore europeo di avviareun procedimento esecutivo in Italia e soppor-tare costi e lungaggini idonei ad annullare ogniconvenienza e vantaggio dell’ESCP.

C’è mancanza di dati al riguardo in variPaesi (Austria, Svezia, UK, Estonia, Francia, Li-tuania, Portogallo, Repubblica Ceca, Bulgaria,Lussemburgo, Slovacchia, Belgio, Slovenia).

Il Centro di Malta è stato contattato un paiodi volte da consumatori stranieri che avevanoricevuto un giudizio a loro favore contro un tra-der maltese. Uno di questi non aveva onoratola sentenza e il Centro di Malta l’ha informatoche avrebbe dovuto farlo. ECC Malta ha, però,fatto presente che non ritiene corretto esserecoinvolto in casi del genere.

L’ECC Polonia fa notare che se la proceduraè portata a termine correttamente, il tribunaleè obbligato ad inviare copia al convenuto e arichiedere una sua risposta. Comunque in Po-lonia è una strategia tipica delle difese quella

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di procrastinare i procedimenti giudiziari. Si-tuazioni simili sono state osservate anche daiCentri di Malta e di Cipro.

In Irlanda, invece, per tutti quei consumatoriche vincono il procedimento di ESCP ma nonsanno come renderlo esecutivo, il “court servicestaff” è a disposizione per fornire informazioniattraverso la Rappresentanza della Commis-sione a Dublino. Nel caso in cui il trader non ri-spetti la sentenza, comunque, i consumatoriirlandesi, grazie ad un accordo tra l’ ECC Irlandae il Citizen Signpost Service/Eurojust Consultant,possono chiedere aiuto all’ECC, che cercherà diassisterli nell’identificazione delle autorità di en-forcement del paese del convenuto.

In Spagna, secondo il Regolamento (CE)1393/2007 e secondo la procedura interna dinotifica degli atti giudiziari, se un trader rifiutal’esecuzione del giudizio, subentra la leggespagnola con un processo di esecuzione ob-bligatorio.

Secondo l’ECC Germania, invece, aldilà del-l’esecuzione dei giudizi, non esistono altri pro-blemi rilevanti.

Secondo la legge polacca, la procedura diesecuzione può essere iniziata sulla base di untitolo esecutivo emanato dal tribunale con unaclausola di esecuzione. Normalmente un giu-dizio esecutivo in un paese lo è anche in unaltro, dopo che gli è stata assegnata una clau-sola di esecuzione. Considerando il procedi-mento ESCP, è positivo che non ci sia necessitàdi un secondo giudizio dato dal tribunale delpaese di esecuzione. Stessa considerazione èstata fatta dal Centro spagnolo. È, comunque,importante osservare il funzionamento del-l’ESCP sul lungo termine per farsi un’idea piùprecisa riguardo alle problematiche di esecu-zione.

Il Centro olandese ha rilevato una differenzain termini di esecuzione, a seconda del paese.Se si tratta del Belgio, l’esecuzione del giudizioavviene in tempi relativamente brevi, ma se in-vece il paese è l’Italia, l’esecuzione diventamolto problematica. Dipende quindi dalpaese, dalla lingua e dalla cultura giuridica.

Anche i Centri irlandesi e portoghesi hannonotato difficoltà di esecuzione, benché nonsiano a conoscenza di casi specifici.

Un caso interessante è stato rimarcato dal-l’ECC UK, che ha ricevuto notizia di un tribu-nale che pensava che fosse l’ECC a doverrendere esecutivo il provvedimento emanato.

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Grafico 11.

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L’ESCP è stato introdotto dal RegolamentoCE 861/2007 come valida alternativa ai proce-dimenti previsti dalla normativa vigente neisingoli Stati Membri, tesa anche ad eliminare iprocedimenti intermedi per il riconoscimentoe l’esecuzione nel singolo paese di sentenzerese in altro Stato Membro.

Detto Regolamento è entrato in vigore il 1Gennaio 2009 in tutti gli Stati Membri dell’UE,chiamati ad identificare le giurisdizioni com-petenti, rendere i moduli disponibili e organiz-zare tutte le attività correlate. Questi primipassi sono importanti per porre le basi di unprocedimento efficiente: le strutture giudizia-rie devono, infatti, essere fornite di tutto il ma-teriale ed il personale necessario ad assistere iconsumatori.

Considerando l’ESCP, ma anche altre pro-cedure come l’ingiunzione di pagamento eu-ropea, per l’ECC-Net è inevitabilmentenecessario mantenere e sviluppare una coo-perazione forte con l’EJN. I punti di contatto

dell’EJN possono essere di grande aiuto aiCentri Europei Consumatori, grazie alla loroesperienza in campo giuridico. La coopera-zione è appena iniziata, ma ci sono concretepossibilità che dia ottimi risultati in futuro.

Siccome i consumatori con una controversiatransfrontaliera in atto chiedono sovente al-l’ECC-Net informazioni pratiche sull’ESCP, è im-portante che queste siano precise e accurate,anche per questo la cooperazione con l’EJN èmolto importante.

Sebbene l’ESCP dovrebbe essere un mezzosemplice, facile e comodo per far rispettare idiritti dei consumatori, ci sono però ancoramolti problemi che limitano l’utilizzo dell’ESCP.In base all’indagine portata avanti dall’ECC-Net, ci sono due problemi principali:

- la scarsa conoscenza del procedimento tragiudici e tra i consumatori. Rispetto a que-sti ultimi, prima di promuovere l’ESCP, bi-sognerebbe assicurarsi che la procedurafunzioni bene dall’inizio alla fine, ad esem-pio rivedendo, innanzitutto, le disposizionidel Regolamento (EC) 44/2001 per stabi-lire uno o più organi giurisdizionali in ogniStato Membro, che siano espressamenteresponsabili per l’ESCP, se ciò può portarevantaggi in termini di costo-efficienza;

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Conclusioni

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- ma soprattutto, la mancanza di sistemi diassistenza: è necessario introdurre mec-canismi di supporto che funzionino benein ogni Stato Membro, per consentire aiconsumatori di presentare correttamenteil reclamo al giudice, con la modulisticagiusta e ben compilata e la documenta-zione pertinente ed abbattere o, comun-que, ridurre i costi di traduzione deidocumenti. Con riguardo a questoaspetto Adiconsum e il Centro EuropeoConsumatori Italia propongono l’instau-razione di un sistema di assistenza per icittadini che dovrebbe essere affidato alleAssociazioni di consumatori, presenti ca-pillarmente sul territorio, nell’ottica diuna loro partecipazione sempre più inte-

grata a livello europeo, capace di contri-buire al rilancio delle transazioni nel Mer-cato Interno.

Infine, come si è visto, la procedura non as-sicura l’esecuzione della decisione, che nonsempre viene rispettata dal soccombente.

In conclusione, ci sono ancora molti pro-blemi legati all’ efficacia dell’ESCP che dovreb-bero essere risolti. L’obiettivo del joint projectdell’ECC-Net era quello di evidenziarli, perquanto possibile, perché le autorità europee enazionali competenti possano porvi rimedio.Si auspica che si possa intervenire in tal senso,anche alla luce dell’attuale congiuntura eco-nomica e dell’ adesione alle politiche europeeche richiedono misure di ottimizzazione delfunzionamento del Mercato Unico.

Rete ECC-Net:http://ec.europa.eu/consumers/ecc/index_en.htm

Centro Europeo Consumatori ECC-Net Italia

Sede di Roma: Via Francesco Gentile, 13500173 RomaTel +39 06 44238090 Fax +39 06 [email protected]

Sede di Bolzano: Via Brennero, 339100 BolzanoTel +39 0471 980939Fax +39 0471 [email protected] www.euroconsumatori.org

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