20
“Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico ha ricevuto numerose critiche. a prima è di non pubblicare articoli riguardanti la scuola in numero sufficiente. Rispondo come ho risposto all’assemblea. Noi non obblighiamo a scrivere articoli né tantomeno imponiamo una linea editoriale rigida e imprescindibile. Ognuno in redazione scrive di ciò che vuole, con gli ovvi limiti del buon senso. Non capisco poi come queste richieste possano essere inserite nel programma di una lista. I Rappresen- La politica del giornalino di Alessandro Mariani Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011 Preferite la versione A4 o A5? Fatecelo sapere! [email protected]

“Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

“Login” di Alessandro Mariani

Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino

scolastico ha ricevuto numerose critiche. a prima è di non pubblicare articoli riguardanti la

scuola in numero sufficiente. Rispondo come ho risposto all’assemblea. Noi non obblighiamo

a scrivere articoli né tantomeno imponiamo una linea editoriale rigida e imprescindibile.

Ognuno in redazione scrive di ciò che vuole, con gli ovvi limiti del buon senso. Non capisco

poi come queste richieste possano essere inserite nel programma di una lista. I Rappresen-

La politica del giornalino di Alessandro Mariani

Gio

rnale d

el Liceo

Scientifico

“Galileo

Galilei” M

acerata (MC

), anno V

I, n° 2

, Novem

bre

2011

Preferite la versione A4

o A5?

Fatecelo sapere!

[email protected]

Page 2: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

La DeLorean di Ritorno al Futuro

in commercio nel 2013

Keiko Fukuda è la prima donna a

ricevere il 10° dan di judo (l'ultima

cintura)

Proposto alla NASA un progetto

consistente per una base lunare

permanente

tanti d’Istituto, infatti, non hanno alcun potere nel decidere ciò che riguarda il gior-

nalino scolastico. Esortiamo infine vivamente chi ha mosso queste critiche a propor-

re loro stessi articoli al giornalino. Altra interessante accusa (chiamatela come vi pa-

re) è quella di un altro candidato, sempre durante l’assemblea. Dopo aver proclama-

to: “Voi avete censurato un articolo, l’anno scorso!” non è riuscito a specificare né di

cosa si trattasse né ha fornito altri dettagli. Ha solamente biascicato qualcosa su di

una presunta “politica del giornalino”. Se è possibile che sia accaduta una cosa simi-

le, ne siamo estremamente dispiaciuti. Siete tutti testimoni di quanto vorremmo che

voi studenti partecipiate al Sic Est. Non so chi fosse quel candidato, ma lo invito a

rispondere inviando un articolo per il prossimo numero. La verità è che la politica

del giornalino, essenzialmente non esiste. Siamo solo un gruppo di ragazzi volente-

rosi, che si ritrova il venerdì pomeriggio alla sesta ora, e che lavora tanto durante la

settimana, tutto per far uscire questo giornalino, il Sic Est. Noi crediamo che questo

giornalino non sia solo un progetto destinato a noi della redazione, ma un potente

mezzo d’espressione a disposizione di tutti gli studenti del liceo, a tutti voi. Appro-

fittatene! Mandate articoli, immagini, canzoni, poesie, proposte e chi più ne ha, più

ne invii!

Let’s read! Progetto di lettura con la prof. Tancredi di Cristina Angeloro

dal liceo

Leggere è bello, ma solo se non si è obbligati. Daniel Pennac infatti ci dice che il verbo leggere non tolle-ra l’imperativo, perciò non si deve obbligare la let-tura : chi vuole, legge, chi no, beata ignoranza, non va costretto ma… esortato. In qualunque caso i con-sigli riguardo a possibili letture da effettuare sono sempre ben accetti. Partendo proprio da questa vo-lontà non di obbligare ma di esortare alla lettura, nella classe IIIA la professoressa Tancredi si è im-pegnata a organizzare un progetto di lettura. Que-sto consiste nella proposta di liste, via via compo-ste sempre da libri più complessi e articolati, le quali gli alunni possono seguire liberamente, a se-conda delle loro preferenze. Si è organizzata anche una biblioteca all’interno della classe, alla quale gli alunni possono attingere senza sostenere spese ag-giuntive per comprare i libri. Perciò si è proprio creato un “mercato del libro”. Come detto sulle ri-ghe precedenti sono in programma diversi cicli, ognuno caratterizzato da una lista. Il 5 di Novem-

bre si è concluso il primo, con dei risultati sorpren-denti: i 29 alunni hanno letto 164 libri in un mese con un media di 5 libri ciascuno. La lista seguita è composta da una proposta di 25 libri, tra classici e non, ampliata col passare del tempo. Per citarvi al-cuni titoli : “Il violino nero” di Maxence Fermine, “Castelli di Rabbia” di Alessandro Baricco, “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti, “La signora delle Camelie” di Alexandre Dumas, “Le notti bianche” di Dostoevskij, “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Au-sten.

Da questo punto, diciamo di partenza, si stanno ideando altre iniziative che cercheranno di estende-re il progetto anche al di fuori della realtà della classe. Per esempio è in programma la realizzazio-ne di un blog, gestito dai componenti della classe, dove recensire e discutere sui libri letti, il quale sa-rà aperto a chiunque voglia visitarlo. Ora sarà pro-posta la seconda lista, sperando in esiti sempre mi-gliori.

Preferite la versione A4 o A5? Ditecelo!

Page 3: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

Rinvenuta la domus sul Palatino

nord-orientale dove nacque Augu-

sto nel 63 a.C.

Scoperta una stella a forma di

spirale, forse causata da un parti-

colare disco protoplanetario

I colloqui di lavoro sono inutili:

si ottengono gli stessi risultati con

video di 20 secondi

SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011

La Toyota si separa. Un’altra macchina la segue. I rivoltosi bloccano le macchine. Esce dalla Toyota e si nasconde in alcuni tubi di cemento. Poi la mattanza e l’esecuzione. La vita di Muammar Gheddafi si spegne in quel tunnel di cemento a Sirte, cittadina alle porte del Sahara, dove 69 an-ni fa era nato. Si spegne così anche la primavera libica, iniziata dopo le repressioni violente da parte delle forze armate sui manifestanti a Ben-gasi, il 17 febbraio scorso, la “giornata della col-lera”. Una rivoluzione nata sui blog e sui social network. Dopo otto mesi di guerra civile portata avanti dal Cnt libico (Consiglio Nazionale Transi-zione), dalla Nato e dall’ONU, dopo la no-fly zone e i raid aeri, dopo la riapertura a ottobre del ga-sdotto tra la Libia e l'Italia, dopo 42 anni al pote-re, dopo la morte di 25mila persone, il colonnel-lo Gheddafi cade ucciso il 20 ottobre 2011. Ucci-so. Quello del rais è stato un omicidio, bisogna avere il coraggio di chiamarlo con il suo nome. E del suo corpo? Prendetene e mangiatene tutti. Le immagini e i video del rais ferito, pestato, de-bole, umiliato e ormai vinto, hanno fatto imme-diatamente il giro del mondo. Ma e’ pur sempre in quel buco che si nasconde un uomo in preda al terrore, un uomo che sente vicina la morte, un uomo. “Non sparate, non sparate”. La paura del-la morte coglie anche un dittatore che avrebbe schiacciato come topi i manifestanti, anche un dittatore che non voleva scappare dalla sua terra, anche un dittatore. Non so se è giusto o meno puntare il dito contro Gheddafi perché gli sta be-ne, non so nemmeno se è giusto dire che era un uomo e non meritava quella fine, so solo che queste questioni non spettano a noi, noi che non stiamo in Libia, noi che vedendo in diretta la bar-bara esecuzione abbiamo provato forse a non cambiare canale? A rivederla su youtube? E mi chiedo: perché immortalare e poi condividere la violenza? Non sarà mica che ci piace il san-gue? Nonostante tutto l’odio e la guerra che ha macchiato la storia, in ogni occasione l’uomo ri-pete lo stesso errore, dimostra di essere violen-to. La mucca fa il latte, la gallina l’uovo e l’uomo fa la violenza. E’ questo il suo prodotto. Ma ha senso vivere nell’egoismo, nell’economia, nella razionalità e nella violenza se tutti noi passere-

mo prima o poi in quel tunnel a sirte e chiedere-mo alla morte di non sparare? Perché dobbiamo ancora pretendere del tempo per fare qualcosa c h e n o n a b b i a -mo an-c o r a f a t t o , ma di cui sen-tiamo il b i s o -g n o ? C o s ’ è c h e dobbiamo ancora fare?. A volte quello che fac-ciamo non è quello che vogliamo ed è forse pro-prio questo, secondo me, che ci porta a cercare sempre più del tempo per noi, del tempo al di fuori di tutto quello che “dobbiamo fare”, il co-siddetto tempo libero. Quel tempo che cerchia-mo di risparmiare e di ammucchiare, andando sempre di fretta e inventando nuovi elettrodo-mestici, è il tempo che inconsciamente ammuc-chiamo per vivere veramente. Ed è proprio vive-re, quello che dobbiamo ancora fare quando arriva la morte. Tutti muoiono ma non tutti vi-vono veramente. Si dovrebbe, secondo me, pren-dere quello che più ci sta a cuore di ogni cosa e fonderlo con la nostra personalità. In questo mo-do ci svilupperemo originalmente e unicamen-te e lo svincolarsi da questo meccanismo del “subire la storia” sarebbe più facile. Solo allora, forse e dico forse, quando entreremo in quel tun-nel a sirte, non schiveremo più la morte ma sare-mo capaci di accettarla. Aspettate! Perché preoc-cuparsi? Nessuno di noi sa com’è la vita dopo la morte no?

P.S.: e come dice genslatina in un commento ad un video su youtube, chissà se adesso la Libia avrà il debito pubblico, il precariato, l’alcolismo, la pornografia, la droga, il cibo spazzatura, la tv che espelle sporcizia 24 ore su 24 e un popolino piallato dall’american style!.

Tutti muoiono ma pochi vivono davvero

Gheddafi: metus mortis?

primo piano

di Roberto Bartolacci

Page 4: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011

27/10/2011 : ad Assisi si fa la storia

L’incontro che rompe il silenzio di Federica Spalletti

Se già nel 27 ottobre 1986 Papa Giovanni Paolo II

indisse il primo incontro interreligioso, il suo suc-

cessore è riuscito, come lui a fare la storia. La più

grande rivoluzione è stata quest’anno la presenza

straordinaria di un gruppo di umanisti atei .Ma

come, ad un incontro religioso?? Sì, anzi proprio

perché assemblea religiosa, o meglio interreligiosa.

Hanno partecipato il patriarca della Chiesa prote-

stante di Costantinopoli Bartolomeo I, il rappresen-

tante musulmano Kyai Haji , il Rabbino David Rosen

e molti altri, in poche parole tutte le maggiori auto-

rità dell’cristianesimo, islam, ebraismo ma anche

del buddhismo, induismo, zoroastrismo e chi più ne

ha più ne metta. Durante il primo incontro

dell’86 ,solo Papa Wojtyla prese parola; quel giorno

fu caratterizzato dal SILENZIO. Un silenzio di rifles-

sione, di preghiera non ipocrita: ognuno pregava

singolarmente, ma accanto all’altro. Ciò che mosse

ad organizzare quell’assemblea fu la volontà di cer-

care la pace nelle religioni, ormai accantonate dalla

modernità. Benedetto XVI ha riportato in vita questo

spirito parlando dei 2 grandi estremi di violenza del

mondo moderno: il relativismo che si identifica

spesso con l’immagine di un gregge di pecore che

segue l’idolo della non-religione, della sete di pote-

re, di colui che vive alla giornata senza porsi qual-

che domanda un po’ più grande; l’altro estremo è il

fondamentalismo religioso , passione da ammirare

quanto pericolo che più volte si manifesta nel terro-

rismo (quest’anno è il decimo dalla caduta delle

Torri Gemelle). Il Papa ha anche pronunciato un

“mea culpa” per tutti gli atti violenti compiuti in

passato dalla Chiesa (guerre sante, l’Inquisizione)

ed in proposito al terrorismo il rappresentante mu-

sulmano ha sottolineato che, tanto in passato quan-

to oggi, la religione è stata strumentalizzata per mo-

tivi non religiosi. Questo è stato solo uno dei tanti

punti di accordo tra i vari esponenti religiosi: il non

alla violenza, il sì ad un dialogo per evitare che l’i-

gnoranza porti a conflitti, l’importanza del credo

religioso. Anche l’atea Julia Kristeva ha sottolineato

l’importanza di riportare alla luce i codici morali e

che le religioni sono presente vivo. “La secolarizza-

zione ha dimenticato il bisogno di credere che è

sotteso al desiderio di sapere”. Il messaggio finale,

soprattutto per noi giovani credo possa essere “ Par-

late, cercate di conoscere, confrontatevi , che credia-

te o no ponetevi delle domande!” Credenti e non

credenti, tutti sono accumunati dalla RICERCA CO-

MUNE DEL SIGNIFICATO DELLA VITA. Le religioni

vanno conosciute, rispettate e non strumentalizza-

te: ecco il succo di una bella spremuta di grandi

esponenti atei e religiosi che mirano ad una pace, o

perlomeno ad un’armonia. Certo, forse la pace idea-

le non esiste, lo scontro porta confronto, ma che

almeno la violenza e l’ignoranza si facciano da par-

te. 27 ottobre 2011: ognuno prega per sé,uno ac-

canto all’altro, e il silenzio è finalmente stato rot-

to.

primo piano

A.A.A. cerchiamo talenti e idee per la FESTA DI ISTITUTO

del 23 Dicembre 2011. Riunione in centrale Giovedì 17 ore 15:00.

Page 5: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

Il editoriale

Salve a tutti, eccomi puntuale con il contro-editoriale. Questo numero porta con sé un bel po’ di news: innan-zitutto, come avrete notato i numeri di questo mese sono usciti in formato A5, anziché A4. Personalmente non sono niente male, ma questa soluzione è stata adottata per risparmiare un po’ di carta e garantire una lettura a più studenti. Non è una scelta definitiva, anzi: il nostro intento è :giornalini grandi ed in gran quantità! Purtroppo c’è chi sostiene che “non si può sprecare la carta per il giornalino”, ma la redazione Sic Est si è subito mobilitata chiedendo al preside la possibilità di sponsorizzare alcuni negozi e librerie in modo da ottenere in cambio carta a volontà. Il preside sta pensando alla proposta e, citando il prof Della Ce-ca “la pazienza è la virtù dei forti”, perciò speriamo bene, vi terremo informati;) Ma teneteci informati an-che voi! Sia in sede centrale che distaccata noterete presto delle “cassette della posta Sic Est”: suggerimen-ti, proposte, idee.. inserite tutto ciò che ritenete utile e costruttivo per il giornalino;) E approfittando di que-sto clima di cambiamenti, il vostro mensile scolastico

si è iniziato ad organizza-re e perfezionare: a partire da questo numero, trove-rete a bordo pagina le ca-tegorie di argomento degli articoli: primo piano (notizie di attualità), punti di svista (articoli di opi-nione), cultura (musica, film, libri, fumetti) , sport, scienze e tecnologia e lo speciale del mese. Stiamo diventando professionali;)

Ma ecco la novità più succosa: SIC EST HA UN SUO SI-TO! Finalmente potrete leggerlo anche a casa sul vo-stro computer e godervi immagini a colori, video e molto altro sui vostri articoli preferiti;) Andate su www.sicestmacerata.alteravista.com

Il sito è stato realizzato e verrà curato da Daniel Rusu al quale la redazione fa i più calorosi complimenti;) Buona lettura!

C’è qualcosa di nuovo nell’aria di Federica Spalletti

SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011

di Matteo Guardati

Durante la giornata di martedì 25 ottobre, i territori al confine tra Liguria e Toscana sono stati colpiti da alla-gamenti, esondazioni, frane e smottamenti a causa del maltempo e delle piogge abbondanti. Dalle 10 di mattina si sono abbattuti oltre 500 mm di acqua sul territorio di La Spezia. I comuni più colpiti sono stati: Monterosso, Levanto, Vernazza, Brugnato, Rio Maggio-re, Borghetto Vara e Aulla. L’ingente quantità di acqua e una massa di fango scesa dalle colline, che ha rag-

giunto i 6 me-tri di altezza, hanno fatto tremare gli spezzini. Alle h 1 3 . 0 0 un’imponente frana si è ab-battuta sulla A12 spazzan-do via una porzione di Aurelia. I fiu-mi Magra e

Vara hanno alzato le loro acque oltre il limite di guar-dia annunciando l’onda di piena. Ad Aulla sono state

evacuate 300 persone e a Borghetto Vara diversi sono stati i dispersi nell’acqua e nel fango. Black out elet-trici e telefoni-ci, autostrade e ferrovie bloc-cate, strade interrotte, ne-gozi e scantinati allagati, case crollate: queste sono le conseguenze più vistose del cataclisma che ha colpito parte del territorio ligure. I danni, che ammontano a 100 milioni di euro, sono stati affiancati dal grave do-lore per il tragico bilancio delle vittime e dei disper-si. Anche le Cinque Terre, quel concentrato di bellezza e natura che ha ispirato uno dei più grandi poeti ita-liani, Eugenio Montale, non sono state risparmiate da acqua e fango. In alcuni paesi come Brugnato si cerca di “tornare a vivere”, come esorta a fare il primo cit-tadino del paese, spingendo i commercianti a riaprire le loro attività anche nella difficoltà di ricominciare.

Apocalisse in Liguria primo piano

Vittime, dispersi e gravi disastri ambientali

Page 6: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

Ogni mese i Rappresentanti pubblicheranno sul SicEst

ciò che hanno fatto per la scuola.

Come avete potuto assistere durante l’assemblea per

la presentazione delle liste, il giornalino scolastico ha

ricevuto numerose critiche. a prima è di non pubbli-

care articoli riguardanti la scuola in numero suffi-

ciente. Rispondo come ho risposto all’assemblea. Noi

non obblighiamo a scrivere articoli né tantomeno im-

poniamo una linea editoriale rigida e imprescindibile.

Ognuno in redazione scrive di ciò che vuole, con gli

ovvi limiti del buon senso. Non capisco poi come

queste richieste possano essere inserite nel program-

ma di una lista. I Rappresentanti d’Istituto, infatti,

non hanno alcun potere nel decidere ciò che riguarda

il giornalino scolastico. Esortiamo infine vivamente

chi ha mosso queste accuse (chiamatele come volete)

a proporre loro stessi articoli al giornalino.

Altra interessante accusa è quella di un altro candi-

dato, sempre durante l’assemblea. Dopo aver procla-

mato: “Voi avete censurato un articolo, l’anno scor-

so!” non è riuscito a specificare né di cosa si trattasse

né ha fornito altri dettagli. Ha solamente biascicato

qualcosa su di una presunta “politica del giornalino”.

Se è possibile che sia accaduta una cosa simile, ne

siamo estremamente dispiaciuti. Siete tutti testimoni

di quanto vorremmo che voi studenti partecipiate al

Sic Est. Non so chi fosse quel candidato, ma lo invito

a rispondere inviando un articolo per il prossimo nu-

mero. La verità è che la politica del giornalino, essen-

zialmente non esiste. Siamo solo un gruppo di ragaz-

zi volenterosi che si ritrova il venerdì pomeriggio alla

sesta ora e che lavora tanto durante la settimana per

far uscire questo giornalino, il Sic Est. Noi crediamo

che questo giornalino non sia solo un progetto desti-

nato a noi della redazione, ma un potente mezzo d’e-

spressione a disposizione di tutti gli studenti del li-

ceo, a tutti voi. Approfittatene! Mandate articoli, im-

magini, canzoni, poesie, proposte e chi più ne ha, più

ce le mandi!

90° anniversario della sepoltura

del milite ignoto di Cristina Angeloro

"Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria." Così si diede la medaglia d’oro al Milite Ignoto, il soldato che muore in guerra e che rimane senza dimora, senza famiglia, senza una tomba e senza un nome. A migliaia ne muoiono, migliaia e migliaia di persone senza nome, che scompaiono, così, come polvere. Dopo la Prima Guerra Mondiale le Nazioni che vi hanno partecipato hanno voluto onorare i loro morti. L’idea di onorare una salma ignota in Italia risale al 1920 e fu accettato come disegno di legge nel 1921, ben 90 anni fa. Aven-do confermato il disegno di legge si cominciò la ricer-ca di tutti i corpi che si potessero trovare in quelli che furono campi di battaglia. Furono scelti undici corpi di cui solo uno è stato scelto come simbolo di questa commemorazione, e la scelta fu effettuata da una popolana che perse il figlio in battaglia senza averlo mai ritrovato. La bara fu messa su un treno appositamente costruito che poi avrebbe percorso la

linea Aquileia- Venezia- Bologna- Firenze- Roma ad una velocità moderatissima, affinché la gente di

ogni stazione potesse onorare ognuno i propri caduti attraverso quel solo corpo. Il viaggio terminò nella capitale. Il 4 novembre 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto sull'Altare della Patria, lo stesso giorno in cui quest’anno si è celebrata la ''Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate'' e in cui per ovvi motivi si è posta una corona d'alloro al Sacello del Milite Ignoto sullo stesso altare di 90 anni prima, proprio a celebrare l’anniversario di questa occasione; sempre per lo stesso motivo quest’anno si è riproposto lo stesso viaggio che fece il treno di commemorazione nel 1921. Questo ha attraversato l’Italia sostando in 15 città; il presidente Giorgio Na-poletano ha poi inaugurato una targa a Termini (RM) dove si celebra appunto questo “viaggio dell’eroe”. Inoltre il 4 novembre 1918, esattamente 93 anni fa, si sanciva la fine del primo conflitto mondiale con l’ar-mistizio firmato a Villa Giusti (Padova). Per questo, essendo anche il 150° dell’Unità d’Italia, si è scelto di organizzare questo evento, che al suo interno voleva celebrare tutto ciò che riguardasse uno dei capitoli più brutti della storia moderna, in cui l’Italia si è di-mostrata forte e unita, guidata da un obiettivo comu-ne.

Page 7: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011

punti di (s)vista

Mai più dimenticarsi Futili pensieri in un’odissea esistenziale: uno studente

di Riccardo Frolloni

E’ guerra. O forse è più opportuno dire: Benvenuti.

Welcome to the machine, è l’unita di produzione

n.31264 che vi parla. Passate il badge e potete entra-

re. Chi sarete o cosa sarete, non potete saperlo anco-

ra, ma non illudetevi che questo vi dia la libertà di

decidere il cosa, al massimo la vostra unica possibili-

tà è di poter tentare di cambiare quanto sarete: que-

sto è il grande mondo dei Numeri. E voi che, ingenui,

li amate così tanto i numeri, avete scelto di far parte

della categoria “liceo scientifico”, non conoscevate

ancora il dramma di essere Voi un Numero, ma, tran-

quilli, lo conoscerete presto. Che cosa significa dive-

nire un numero? Sostanzialmente non “diventerete”

un numero, se siete qui ad ascoltare, lo siete già. Un

gelido, stilizzato, contorto, innaturale, esanime, ta-

gliente, pungente, intoccabile, inodore, insensibile,

Numero. Come me voi siete tutti un numero o, per

essere più precisi, un’unità di produzione, una fab-

brica di numeri i quali identificano la tua persona al

Sistema che è il mondo. Il parlare, il pensare, il muo-

versi, lo scrivere, sono valori che v’identificano, il

vostro tempo è numerabile: mi sveglio alle sei, cin-

que ore di scuola, alle quattro inizio a studiare, mini-

mo tre ore mi servono, due ore di tv, un’ora in tutto

per fare cena e pranzo, zero secondi per ossigenare il

cervello. Il Sistema ci osserva, ci crea, ci forma nel

Sistema, siamo a immagine e somiglianza della Mac-

china, non puoi ribellarti, non esiste e non è mai esi-

stito nulla che sia andato contro la Macchina, tu sei il

Sistema. Avanti! Continuate a sfornare numeri, non

fermatevi! Chi saresti se non fossi un sette o un cin-

que? Questa è la prassi, la convenzione, è stato sem-

pre così e ci vorrebbe davvero qualcosa di grosso per

poter smuovere le radici profonde e intricate del po-

tere. Ma … e questo ve lo dico sottovoce, perché nes-

suno ci deve sentire, perché è qualcosa di davvero

proibito, perché è qualcosa di delicato, un segreto

fragile … sì, fragile, come il tanto temuto secondo

che scandisce l’esistenza, perché se nella notte, pri-

ma di andare a letto, di fronte allo specchio vi guar-

daste, vi osservaste davvero, forse, capireste cosa

siete realmente, ed un dolce tepore vi avvolgerà con

un drappo mostrandovi le vostre forme, dolci, lisce,

reali, vive, umane. Sarà uno shock, forse la vostra

morte, forse la più grande rivoluzione mai ricordata.

Nascondetevi, il mondo non vuole la vostra anima, la

odia, ostacola la produzione, siete o non siete unità

di produzione? Certo che non lo siete, ma nessuno lo

ammetterà in vostra presenza, scatenerebbe la nasci-

ta dell’autocoscienza di cosa siete. Proteggete la vo-

stra umanità, ogni sera sarà guerra, fare imboscate

contro la Macchina ma perderete sempre, non ci sa-

ranno frutti finché tutti non prenderanno autoco-

scienza del loro potenziale, della loro libertà, non

abbattetevi, continuate a combattere, perché ogni

sera vincerete, voi sconfiggete la Macchina con ogni

libero pensiero, con ogni sogno improduttivo, con

ogni caldo sorriso, con ogni lacrima di speranza. Voi

non siete un numero, non siete il voto che vi dà il

vostro insegnante, non siete i soldi che avete stampa-

ti addosso, non siete la brutta copia dei vostri genito-

ri, voi siete liberi, dentro a quei pochi centimetri cu-

bici che avete a dispo-

sizione c’è tutta la

libertà, l’unica vera

libertà che nessuno vi

può togliere. Il mondo

fuori è in guerra, una

guerra con poche re-

gole, lottate ogni gior-

no per un voto a scuo-

la, vi difendete

dall’ansia che ci sta

divorando interi, le

righe di un foglio non

sono un vero carcere.

Ma quel secondo è già

passato e deve rico-

minciare la catena.

Questo è stato ciò che ho pensato un secondo di

qualche tempo fa, di fronte allo specchio e poi sotto

le coperte, e ho sognato tutto, un sogno così reale

che volevo svegliarmi. Ce ne sono così tanti di sogni

di questa specie, ma è stato un sogno così bello e

azzardato che ho sentito il bisogno di raccontarlo,

contro ogni superstizione. Prendetelo come un rac-

conto o una banale speculazione filosofica, ma bada-

te bene ad un solo concetto: siate una mela sana in

questo albero marcio, nel vostro nocciolo più profon-

do siete liberi, non vediate negli altri un modello, voi

siete il modello. Sono decisamente a favore del biolo-

gico.

Page 8: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

di Saverio Mengoni Il Sic Est cresce, diamo tutti un contributo!

punti di (s)vista

Sic Est as I and YOU like it

Sono diversi anni ormai che faccio parte della redazio-ne del Sic Est, ho quindi visto il giornalino sviluppar-si e diventare più importante agli occhi di tutti. Sono davvero molto felice, soprattutto per come è cresciu-to l’interesse e l’impegno nei vari membri della reda-zione. Infatti in passato come il giornalino era meno importante agli occhi di tutti gli studenti così anche i membri della redazione erano scoraggiati e poco atti-vi. Ma con passione ed un impegno costante la reda-zione sta crescendo in quantità e qualità, è bello ve-dere tante facce nuove in redazione, molti del bien-nio, e nessuno che molla dopo le prime riunioni. Per essere più pratico: la grafica del giornalino è miglio-rata in modo esponenziale, finalmente i problemi di spazio sono dovuti al fatto che ce ne sia poco e non più troppo, abbiamo finalmente un sito attivo (o che lo sarà presto) e stiamo cercando di portare il Sic Est in tutte le scuole (Sic Est in tour). Sono dunque mol-to orgoglioso di essere un redattore di questo gio-vane giornale! Come ho detto la mia longevità all’in-terno del giornalino mi ha permesso di assistere ed essere ora testimone della sua crescita, ma allo stes-so modo capisco che si può fare ancora molto. Per dirla in termini filosofici, credo che il Sic Est ha tra-sformato molta della sua potenza in atto, ma questo giornale è giovane e dunque è ancora gran parte in

potenza. Per andare avanti abbiamo bisogno di perse-verare nell’impegno costante di questi ultimi anni, ma soprattutto abbiamo bisogno di voi studenti. Questo progetto si chiama “giornalino scolastico”, è il giornalino di tutto l’istituto, non solo di noi adep-ti della redazione. Sono felice di poter spesso leggere sull’ultima facciata di ogni numero del giornale due o tre nomi di collaboratori, ma vorrei o forse sogno di più. Vorrei che tutti voi studenti vi sentiste liberi di esprimere le vostre idee/opinioni tramite il giornali-no, infatti noi redattori siamo “volontari”, non siamo stati selezionati per la nostra capacità di conoscere e inoltrare in forma scritta i pensieri degli studenti, perché noi questa capacità non la possediamo. Noi non siamo vincolati a scrivere nulla in particolare, noi semplicemente scriviamo ciò che ci piace scrive-re, ciò che ci piace o ciò che crediamo che tutti do-vremmo sapere, in pratica noi della redazione scrivia-mo ciò che vogliamo e a meno che non siano delle volgarità nessuno ci bacchetta per questo e nessuno ci censura. Ed è questo che sto chiedendo a voi, se volete scrivere fatelo! Mi rivolgo a te studente del Li-ceo Scientifico G.Galilei, il giornalino scolastico è tuo e dei tuoi compagni, scrivi ciò che ritieni giusto e importante, perché purtroppo nessuno lo farà al posto tuo!

“Embassy guys, next stop!!”. A queste parole, 41 ra-

gazzi ancora insonnoliti si preparano per scendere

alla prossima fermata della metro; tra spintoni e go-

mitate, si fanno largo tra la folla, cercando a stento

di seguire le professoresse, ma pur sempre ridendo

e scherzando, e con la voglia di vedere qualcosa di

nuovo. Tutto ciò era all’ordine del giorno durante il

viaggio a Londra organizzato quest’estate dalle

professoresse Santarelli, Capodaglio, Piangiarelli e

Giorgetti, al quale anche io ho avuto il piacere di

prendere parte. Il viaggio è durato dal 31 luglio al 14

agosto. Le giornate erano solitamente suddivise tra

lezioni di inglese nel

nostro college,utili per

prendere più confi-

denza con la lingua e

per conoscere persone

nuove da tutto il mon-

do, e scarpinate assur-

de da una parte all’altra della città, ogni giorno alla

volta di un luogo diverso. Per citarne alcuni: il British

Museum, la National Gallery, Hyde Park e l’Hard

Rock Cafè, e ancora il museo di Scienze Naturali, Ox-

ford Street (piena di negozi, la via per eccellenza del-

lo shopping) e l’immancabile Piccadilly Circus; nei

weekend, due gite a Oxford e a Canterbury. La sera

ci si ritrovava tutti insieme nel campus per una pas-

seggiata lungo il Tamigi, per un film o per ballare in

discoteca; poi alle 11 (con sommo dispiacere), ognu-

no nel proprio appartamento per una buona e sana

dormita…o a dirla tutta, un lauto spuntino (siamo

abituati a mangiare troppo bene noi italiani!!). Per

farla breve, un’occasione per divertirsi, conoscere

nuove culture e amici, potenziare l’inglese, ma so-

prattutto visitare una città piena di storia, d’arte e

cultura quale è Londra. E l’anno prossimo, quale

altro emozionante viaggio ci riserveranno le nostre

instancabili professoresse? Staremo a vedere!

Hey guys, next stop! di Martina D’Ottavio

Page 9: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

punti di (s)vista

Il quesito è qua a fianco, è molto più sempli-

ce dell’altra volta ma vi do comunque un aiu-

to: scrivete i numeri in forma polinomiale.

Ad esempio, 1235 in forma polinomiale di-

venta 1x1000 + 2x100 + 3x10 + 5x1

Così ABC diventa Ax100 + Bx10 + Cx1

Come per il precedente ad ogni lettera

corrisponde cifra diversa e ad esempio

DEA è un numero tipo 123.

Riscrivete tutti i numeri e sommateli, di-

venterà semplicissimo!

Titolo da mettere di Mattia Morelli

Ciao a tutti, cari lettori di Sic Est. Innanzitutto voglio

dire che siete (siamo) proprio in una bella scuola. Mol-

ti ci invidiano, pensare che quando su google scrivi

anche solo “scientifico”, la prima cosa che viene fuori

è proprio il nostro liceo… Ma è poi così sensazionale

la nostra scuola? Scopriamolo subito. Cominciamo con

i docenti: preparatissimi, bravissimi, competentissimi,

sulla carta sembrano l’esempio del perfetto professo-

re. Prestate attenzione a questo “sulla carta”: sono

davvero così? Alcuni sì, altri meno. Ovviamente su

questo articolo non voglio fare nomi, a cominciare da

quello del sottoscritto. Vi è mai capitato di parlare (o

sentir parlare) delle malefatte degli altri studenti, o del

loro menefreghismo verso il docente di turno, manife-

stato con scherzi, battute, sghignazzi? Di chi è la col-

pa, degli studenti o dei professori? Anche se bisogna

ammettere che dal 1968 gli studenti hanno cominciato

a divenire i padroni della scuola, non è di minore im-

portanza il fatto che oggi molti insegnanti non sono

capaci di mantenere l’ordine in classe. Infatti un pro-

fessore può essere anche l’incarnazione vivente di tut-

to il sapere del mondo, ma se non è in grado di farsi

ascoltare, non riuscirà mai ad insegnare loro qualcosa,

se non ad approfittare del carattere degli altri. Il presi-

de allora dovrebbe investire su insegnanti non solo

competenti, ma anche adatti a svolgere il ruolo a cui

sono designati. Un’ altra qualità della nostra scuola è il

“mastercom”, che registra le nostre presenze attraver-

so il passaggio del badge. Le colonnine grigie che tro-

viamo all’ingresso dell’ istituto sono costate 3000 euro

l’una. Sono soldi ben spesi? Non tutti sono d’accordo,

e vediamo di capire perché. L’intento del Preside era

quello di trovare un metodo efficiente per informare i

genitori nel qual caso i figli avessero salato. Ma per

raggiungere il medesimo scopo si sarebbe anche potu-

to mandare i bidelli alle 9 in giro per le classi a chiede-

re gli assenti (cosa che già fanno), e segnarsi i nomina-

tivi degli alunni assenti, e il giorno dopo mandare sms

ai genitori per avvisarli (altra cosa che già si fa). Per

questo ritengo che quella delle colonnine del badge sia

stata una maniera piuttosto infruttuosa di impiegare i

soldi dei nostri genitori. Altra caratteristica è la pre-

senza dei computer di classe. Attraverso il computer

di classe, un insegnante può inserire i voti su master-

com, annotare presenze e assenze, uno strumento uti-

lissimo, dunque. Siamo sicuri? Ognuno di questi com-

puter costa circa 200 euro, un prezzo senza dubbio

bassissimo, se consideriamo che sono stati comprati

l’anno scorso, quando costava tutto il doppio. Se lo

consideriamo però moltiplicato per 43 classi il totale

ammonta a 8600 euro. Chi di voi ha più di due o tre

insegnanti che siano in grado di usarlo? Perciò anche

uno strumento utile come un computer diventa un

oggetto di cui si può fare a meno, dal momento che

pochi lo sanno sfruttare appieno. Lo stesso discorso

vale per le lavagne multimediali, che però costano

2000 euro l’una. L’ultimo “gingillo” tecnologico della

nostra scuola è la rete wireless, costituita da ben 9 ri-

petitori per la sede centrale, e non so quanti della suc-

cursale. Perché mai dovrebbe esserci una rete wireless

a scuola, a parte per scaricare da internet intere ver-

sioni di latino nei compiti in classe, o andare su fa-

cebook durante lezioni particolarmente noiose? E so-

prattutto: se nelle classi l’ unico computer che può

stare acceso è quello di classe, che senso ha mettere

una rete wireless piuttosto che una rete via cavo con

un ingresso per ogni classe? Infine l’ultima cosa che

voglio precisare è che il rappresentante d’istituto non

serve a niente, perché l’istituto è rappresentato dal

rettore o da un suo delegato. Questa organizzazione

di rappresentanti di classe, consiglio d’istituto, eccete-

ra è solo un’ organizzazione pseudopolitica il cui fine

è caricare gli studenti del lavoro del preside e dei pro-

fessori, e non mi meraviglio del fatto che nessuno si

sia candidato come rappresentante d’ istituto. Chiudo

con un’osservazione: sicuramente quel che ho scritto

va controcorrente, e mi creerà qualche problema, dato

che è un boccone amaro da mandare giù, sia da parte

degli studenti, sia da parte dei professori, ma credo

che sia stato necessario e forse renderà il nostro liceo

la scuola migliore d’ Italia. E non solo sulla carta.

Il nuovo giochino crittografico

Page 10: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

Happy Tree Friends Cartone innocente o splatter senza pietà? di Marco Matteucci

punti di (s)vista

Happy Tree Friends è un cartone animato arrivato dall’

America negli ultimi anni e che seguono molti bambini

dai 5 anni in su in You Tube aggiudicandosi il titolo di

“fenomeno”. Senza considerare il fatto che bambini

cosi piccoli abbiano accesso a Internet, è inammissibile

che bambini cosi piccoli guardino un cartone cosi, co-

me fossero i Simpson. Non voglio fare il solito ipocrita

buonista che si unisce alle voci del

popolo come una pecora, quindi

ammetto che a me quel cartone pia-

ce, perché trovo divertente e genia-

le il modo con cui quei “pupetti”

tanto carini e adorabili trovano il

modo di uccidersi a vicenda tutte le

volte (non vi biasimo se pensate sia un pazzo scatena-

to). Ma la questione veramente importante è che i bam-

bini di 5 anni non possono pensarla cosi, perché sareb-

be seriamente dannoso per la loro educazione; qui

entrano in ballo i genitori: cosa fanno i genitori quan-

do questi bambini guardano questa roba? Tralasciando

l’educazione che spetta ai genitori, la serie è stata più

volte a rischio di chiusura e censura a causa delle mol-

teplici proteste e lamentele. Secondo alcune fonti, gli

autori Kenn Navarro e Rhode Mon-

tijo, si sarebbero ispirati per la se-

rie a “Grattachecca e Fichetto” (nei

Simpson), ma riescono a mantenere

quell’originalità che rende la serie

amata non solo dai bambini (NO

COMMENT), ma anche agli adole-

scenti. Ci sono moltissimi episodi e ancor più perso-

naggi e questo aiuta la continuità della serie;

ogni serie di episodi ha come protagonista un perso-

naggio che agisce in base a precise carat-

teristiche. I personaggi più amati e celebri

sono: -Flippy: il nostro amico è un orsetto

verde, reduce di guerra, che sembra ami-

chevole, ma quando sente qualche rumore

o vede qualcosa che gli ricorda la guerra o

gli dà particolarmente fastidio, sgrana gli

occhi, mette un ghigno crudele sulla bocca ed impugna

un coltellaccio alla RAMBO. Dopo questo elimina TUT-

TI i personaggi dell’episodio. -Scimmia buddista: una

simpatica scimmietta che deve affrontare “ninja catti-

vi” che se la prendono con le cose a cui lui tiene di più

(libri, piante, mobili….). Solitamente prima di uccidere

tutti, cerca di mantenere il controllo con la meditazio-

ne, ma alla fine cede. -Lumpy: un alce abbastanza stu-

pido a cui succedono innumerevoli disgrazie. Questo

simpatico alce ha gli occhi strabici e le corna storte. Di

solito cerca di rimediare ai suoi guai, ma poi fa qualco-

sa per cui peggiorando la situazione mette in pericolo

se stesso o gli altri. -Splendid: lui in-

vece è uno scoiattolo blu capace di

volare a cui piace salvare le persone.

Quello che gli succede fa pensare che

lui è effettivamente la parodia di Su-

perman, per esempio in 1 o 2 compa-

re la Kriptonut (Kriptonoce) corri-

spondente alla Kriptonite in Super-

man. Sfortunatamente nonostante tutti gli sforzi per

salvare le persone, fallisce sempre e commette dei di-

sastri enormi. Non lasciatevi impressionare dai bei fac-

cini! Se volete capire meglio cercateli su You Tube!

Alcool sempre più diffuso Nel mondo in cui viviamo noi ragazzi abbiamo tutto: cellulare, computer, videogiochi... qualsiasi sorta di divertimento. Eppure molti di noi non sono soddisfat-ti di ciò che hanno, perciò sempre più spesso i giovani per divertirsi, per farsi accettare dagli altri, per risol-vere problemi personali, per evadere dalla realtà o an-che semplicemente per passare una serata ricorrono all' alcool o ad altre sostanze che potrebbero sfociare in pericolose abitudini. L'età di quelli che iniziano a bere si abbassa sempre di più, infatti non è raro trova-re ragazzini che a poco più di dieci anni incominciano già a farlo.In tutti gli organismi, soprattutto in quello dei ragazzi, l' alcool ha conseguenze disastrose, ecco

gli effetti che provoca: 0,1 – 0,2 g/l : I riflessi sono leggermente disturbati e aumenta la ten-

denza ad agire in modo rischioso. 0,3 g/l : I movimen-ti e le manovre vengono eseguiti più bruscamente- 0,5 g/l : E' il limite legale per la guida dei veicoli. I mo-vimenti e gli ostacoli vengono percepiti in ritardo e si riduce la facoltà della visione laterale. 0,7 – 0,8 g/l: Aumenta la facilità di commettere errori anche gravi e i tempi di reazione sono molto lunghi, perciò i rilessi sono più lenti. 0,9 – 10 g/l: Diminuisce la capacità di valutare le distanze e gli ingombri. Si va in stato di ebrezza, manca l' attenzione, la capacità visiva è mini-ma e i riflessi sono lentissimi 3,5 g/l : c' è il rischio di coma etilico o addirittura la morte. Alla luce di tutti queste dannose conseguenze, ne vale veramente la pena? La prossima volta che vi capita di bere qualcosa pensateci!

di Alessia Venturini

Page 11: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

La prima luce di Alma Radiotelescopi ad alta definizione di Edoardo Altamura

A.A.A. cerchiamo talenti e idee per la FESTA DI ISTITUTO

del 23 Dicembre 2011. Riunione in centrale Giovedì 17 ore 15:00.

scienza e tecnologia

Arrivano dalla piana di Chajnantor – a quota 5000m s.l.m. -, nel nord del Cile, le prime spettacolari imma-gini prodotte dall’Osservatorio Internazionale ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) gesti-to dall’ESO per conto dei Paesi europei. La prima ripre-sa HD mostra una coppia di galassie in collisione deno-minata “Le Antenne”. Attualmente, infatti, il sistema di antenne è composto da circa un terzo di quelle pre-viste nella configurazione completa (in programma per il 2013) della struttura, che sarà composta da 66 an-tenne paraboliche del diametro di 7 e 12 metri. Que-sti ricevitori saranno collegati tra loro come un unico, enorme radiotelescopio per poter osservare contempo-raneamente la stessa porzione di cielo nella banda di radiazione millimetrica e sub millimetrica, che hanno una lunghezza d’onda circa 1000 volte maggiore di quella della luce visibile. ALMA è provvista di un siste-ma di interferometri – strumenti collegati a due tele-scopi (che lavorano in parallelo) che ricevono in con-temporanea la luce raccolta da ognuno di questi e che, combinandone i moti oscillatori delle onde elettroma-gnetiche, ottengono una risoluzione dell’immagine fi-nale pari a quella che si avrebbe con un telescopio di diametro uguale alla distanza tra i due telescopi. Il progetto ALMA vede un’ampia partecipazione interna-zionale tra Europa, Nord America e Asia Orientale in cooperazione con la Repubblica del Cile dove l’Italia

gioca un ruolo di primo livello, sia in ambito scientifi-co che tecnologico. Ha infatti sede presso l’Istituto di Radioastronomia dell’INAF uno dei 7 ALMA Regional Center (ARCs) della rete europea. Il coinvolgimento industriale italiano nel progetto è altrettanto rilevante. Thales Alenia Space guida infatti il con-sorzio (composto da Francia, Italia e Germania) che ha il com-pito di realiz-zare la forni-tura di 25 ra-diotelescopi del diametro di 12 metri. Dopo la fase di collaudi operativi, di cui le riprese ap-pena ottenute sono la migliore conferma, ALMA si ap-presta a iniziare il primo vero periodo di attività scien-tifica, denominato “early science”. Nei prossimi nove mesi si svolgeranno osservazioni su 100 programmi di ricerca accettati. Molti, eppure solo un nono di quel-li proposti da gruppi di ricerca da tutto il mondo.

Cielo in diretta #2 La nebulosa Pacman: un videogioco nel cielo di Edoardo Altamura

Si trova a 9.200 anni luce da noi, in direzione della costellazione di Cassiopea: è una regione ricca di gas e polveri e il suo nome ufficiale è NGC 281, ma è più facile ricordarla come Nebulosa Pacman. Ha questo soprannome, poiché, a guardarne le immagi-ni, vi si riconosce la figura di Pac-Man, il protagoni-sta dell’omonimo e famosissimo gioco degli anni ‘80. Nelle immagini ottenute da telescopi sensibili alla radiazione visibile, la bocca di NGC 281 appare simile a quella di Pac-Man. Se però la si guarda con altri occhi, nello specifico quelli di WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer), telescopio orbitante della NASA, sensibile agli infrarossi, il suo aspetto cam-bia: spuntano dei “denti” là dove prima sembrava che non ci fossero. Si tratta in realtà di strutture gassose al cui interno, molto probabilmente, si stanno formando nuove stelle. Infatti nelle riprese

si notano anche punti luminosi di colore rossastro: stelle giovani, in fase di formazione e ancora avvolte da bozzoli di polvere. Le immagi-

ni recente-

mente ot-

tenute da

WISE, oltre

ad offrirci

una nuova

v i s i o n e

della nebu-

losa Pac-Man, evidenziano aspetti sempre più sor-

prendenti.

Page 12: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

La soluzione del gio-

chino crittografico Nessuno studente è riuscito a risolvere il giochino crit-

tografico della scorsa volta. L’unica persona che ha in-

viato una soluzione, ovviamente corretta, è stata la

prof. Ascenzi. Il prossimo giochino è più semplice, lo

trovate da qualche parte nel giornalino.

La soluzione (per chiarimenti chiedere ad Alessandro

3G): 9567 + 1085 = 10652. Dato che la somma di due

interi non può essere maggiore di 19, M è per forza

uguale ad 1. A questo punto S + M ha riporto, ma es-

sendo M = 1, allora S = 9 o S = 8 (riporto dei precedenti)

O è per forza 0. Ma allora E+0=N, che non può essere,

quindi tra N+R c’è riporto ed E+1=N. Se E+1 facesse ri-

porto (E=9), N=0, ma O=0, quindi concludiamo che E+1

non fa riporto e S=9. Sappiamo che N+R fa riporto

quindi N+R-10=E ed E+1=N, ma risolvendo il sistema si

cade in assurdo, quindi D+E fa riporto. Il sistema diven-

ta N+R+1-10=E ed E+1=N quindi , risolvendo, R=8. Dato

che D+E fa riporto e Y non è né 0 né 1 allora D+E>11 e

le uniche possibilità rimaste portano a dire che almeno

uno dei due numeri è 7, l’altro

è 5 o 6. E=7 e E=6 porterebbero

ad assurdi per N, quindi

D=7 ed E=5. Essendo N=E+1

N=6. Infine Y=2. Non era

semplice ma neanche troppo

complicato.

Gli sciami meteoritici di questo mese di Edoardo Altamura DAL 14/11 al 30/11

LEONIDI: dal 14/11 al 21/11 con massima intensità nel giorno 17/11. Lo sciame presenta un grado di

attività irregolare ed una velocità di ingresso delle meteore nell’atmosfera di c.ca 71km/s.

α MONOCERONTIDI: dal 15/11 al 25/11 con massima intensità nel giorno 21/11. Lo sciame presenta

un grado di attività irregolare ed una velocità di ingresso delle meteore nell’atmosfera di c. 60km/s.

χ ORIONIDI: dal 25/11 al 31/12 con massima intensità nel giorno 2/12. Lo sciame presenta un grado di

attività medio ed una velocità di ingresso delle meteore nell’atmosfera di c.ca 28km/s.

MONOCEROTIDI: dal 27/11 al 17/12 con massima intensità nel giorno 9/12. Lo sciame presenta un

grado di attività medio ed una velocità di ingresso delle meteore nell’atmosfera di c.ca 43km/s.

Che cos’è lo spread?

Piccolo glossario dei termini della crisi di Alessandro Mariani

Ne abbiamo sentito tanto parlare in questi giorni, ma

cosa significa il termine “spread” e cosa significa

“default”? Ok, andiamo con calma. Se le entrate dello

Stato (le tasse) coprono tutte le uscite, va tutto bene,

ma ciò accade raramente. Per cui, quando le entrate

non bastano e lo stato ha bisogno di soldi, ricorre al

debito pubblico. Emette dei titoli di stato di vario gene-

re (BOT, BTP, etc) che possono essere acquistati da

aziende, banche, cittadini, da chiunque voglia. Chi

compra titoli viene chiamato creditore o investitore.

Ogni titolo ha una scadenza, al termine della quale lo

Stato deve ridare a chi ha acquistato il titolo non solo i

soldi che ha versato, ma anche degli interessi (perché

altrimenti nessuno li acquisterebbe). Tutti i soldi che lo

Stato deve ridare vanno a costituire il debito pubblico,

che per ora in Italia è circa 1.800.000.000.000€. Capite

che non è poco. Quando si ha un debito così ele-

vato, i creditori tendono a non fidarsi più, cioè

non credono che lo stato possa pagare tutti i debiti. A

questo punto, lo Stato, che vuole continuare a farsi

prestare soldi, aumenta l’interesse sui titoli, così che

più persone li acquistino. Ma come facciamo a misura-

re quanto è rischioso acquistare il titolo di uno stato

con elevato debito pubblico? Si mettono a confronto i

titoli di uno Stato a rischio con i titoli di uno stato si-

curo. Vediamo come con un esempio. L’interesse sui

titoli tedeschi, sostanzialmente sicuri, con scadenza di

un anno è di circa il 2%. Cioè se investo 100€ dopo un

anno ne riprendo 102. L’interesse sui titoli italiani con

la stessa scadenza, invece, che sicuri non si possono

definire, è pari al 7%. Lo spread si misura calcolando la

differenza tra il tasso d’interesse dei titoli italiani e

quelli tedeschi moltiplicato per 100, cioè (7-2) x 100 =

500, che è circa lo spread odierno. Per contro, 3 anni

fa, lo spread era pari a 37.Cosa accadrà a tal punto è

difficile da dire, ma non sarà di certo nulla di buono.

Page 13: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

speciale: elezioni

Elezioni d’Istituto

Come funzionano le elezioni dei Rappresentanti

di Alessandro Mariani

In questo articolo ho intenzione di esporre come ven-

gono effettuate le elezioni dei Rappresentanti d’Istitu-

to. Può sembrare banale, ma in realtà pochi lo sanno

bene. Innanzitutto, cos’è il Consiglio d’Istituto? Alme-

no in teoria è il massimo organismo di una scuola. Per

istituti con più di 500 alunni, come il nostro, è com-

posto da 8 docenti, 4 ragazzi, 4 genitori, 2 ATA più il

Preside. Ha potere di deliberare sul bilancio, sull’ora-

rio settimanale e annuale e adotta il Regolamento d’I-

stituto. Chi vuole può presentare delle liste, entro un

termine stabilito dalla

scuola. Per gli studenti,

queste devono essere

composte da un minimo

di quattro ad un massimo

di otto persone. La vota-

zione. Si può votare un’u-

nica lista. È

po s s i b i l e

esprimere

1 o 2 prefe-

r e n z e

all’interno

della lista

votata, op-

pure nes-

suna. Se si

scrive qual-

cos’altro al

di là delle

c r o c e t t e

per i voti, la scheda è nulla. Se si vota più di una lista,

la scheda è nulla. Se si votano più di due persone, op-

pure due persone in liste diverse, la scheda è nulla. Lo

scrutinio. Perché le elezioni siano valide è necessario

che voti almeno la metà degli studenti. Le schede

bianche contano per il rag-

giungimento del quorum,

quelle nulle no. A questo

punto le schede vengono

scrutinate e si procede in

questo modo. Il voto valido

dato alla sola lista conta co-

me voto per la lista. Se inve-

ce, oltre al voto alla lista

vengono anche espresse una

o più preferenze, il voto va

sia alla lista che ai candidati

scelti. Il voto dato alla sola

lista NON conta come voto

per il capolista, né per alcu-

no dei candidati. Vediamo

perché. Si

deve innanzi-

tutto stabilire

quanti seggi vadano ad ogni lista. Per

fare ciò contano solamente i voti dati

alla lista. Si divide il numero di voti

prima per 1, poi per 2, per 3, infine

per 4. Si ottengono quindi una serie di

numeri. Si selezionano i quattro più

grandi. Ognuno di questi corrisponde

ad un seggio. La situazione di questo

anno è rappresentata in figura. I candi-

dati vengono quindi scelti all’interno

delle liste in base ai seggi per lista e

alle preferenze ottenute. In questa scuola vige una

regola, cioè di scegliere 2 rappresentanti tra gli stu-

denti della centrale e 2 tra quelli della succursale. Ec-

co tutto!

Page 14: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

speciale: elezioni Intervista ai Rappresentanti d’Istituto Il giorno prima della nomina ufficiale abbiamo intervi-

stato i nuovi Rappresentanti degli studenti al Consiglio

d’Istituto: Roberto Bartolacci, Rebecca Marconi, Michele

Norscini e Jacopo Vico.

SicEst: Quali sono i punti del vostro programma ai

quali state già lavorando?

Roberto Bartolacci: Stiamo lavorando sui punti più im-

portanti, come lo speak corner e l’ora d’attualità. Vor-

remmo anche richiedere l’aula del seminterrato come

autogestita. Abbiamo anche attivato la Posta Proposta,

che è arrivata in ogni classe.

SicEst: Quando sarà attivato lo speak corner?

Jacopo Vico: Sarà attivato appena possibile, quando il

Preside ci autorizzerà a prendere l’aula.

SicEst: A Rebecca Marconi e Michele Norscini, già

rappresentanti lo scorso anno. Cosa vorreste ripro-

porre e cosa vorreste invece potenziare?

Michele Norscini: Vorremo potenziare il legame tra

studenti e Rappresentanti, tramite l’attivazione di Po-

sta Proposta.

Rebecca Marconi: Vorremmo anche incentivare i pro-

fessori a dare il loro appoggio per attuare i punti della

nostra lista.

SicEst: Avete un messaggio da dare agli studenti?

Rebecca Marconi: Partecipiamoci!

Jacopo Vico: Sì, quello di aiutarci a sfruttare tutto ciò

che possiamo fare. Noi possiamo proporre qualunque

cosa, ma se poi non è appoggiata dagli studenti non

serve a nulla.

SicEst: Qual è la prima proposta che presenterete al

Consiglio d’Istituto?

Roberto Bartolacci: La

settimana culturale.

Sentiremo anche il Co-

mitato Studentesco e

pensiamo di arrivare al

primo Consiglio con

una proposta in mano.

Rebecca Marconi: un

altro punto importante

è il salotto in lingua.

SicEst: Come pensate

di risolvere un even-

tuale ostruzionismo

del Preside?

Jacopo Vico: Credo che

se le proposte siano

accolte dagli studenti,

abbiamo comunque un

mezzo per fare pres-

sione.

Roberto Bartolacci: Statuto degli studenti, raccolta fir-

me…

Rebecca Marconi: Abbiamo fatto in modo di mettere in

lista tutti i punti già consolidati, che possono essere

realizzati facilmente.

SicEst: Avete qualche proposta per innovare la festa

del 23?

Roberto Bartolacci: discuteremo quest’oggi con i pro-

fessori riguardo alla festa.

SicEst: Qualcuno ha proposto di utilizzare il giornali-

no come mezzo di comunicazione degli studenti, tra-

mite una pagina apposita in ogni numero. Pensate di

accogliere la proposta?

Rebecca Marconi: Sì, mi sembra una buona idea.

(L’idea è stata accolta e la pagina la trovate da qualche

parte in questo numero)

SicEst: Cosa vi ha spinto a candidarvi come Rappre-

sentante?

Jacopo Vico: Mi sono trovato con delle persone che

condividevano i miei progetti per la scuola e ci siamo

quindi candidati tutti insieme.

Roberto Bartolacci: La voglia di partecipare. Vedendo

ciò che accade fuori dalla scuola, oggi più che mai ab-

biamo bisogno di essere protagonisti.

Rebecca Marconi: Essendo già stata rappresentante, ho

capito che ci sono ancora molte cose che a scuola non

vanno, quindi ho la voglia di alzare un po’ la voce e

soprattutto, mi sono trovata con persone che avevano

le mie stesse idee e con cui mi sono trovata a lavorare

bene.

Michele Norscini: Essendo stato anch’io Rappresentante

lo scorso anno volevo continuare ciò che avevamo ini-

ziato, perciò mi sono candidato.

SicEst: Qual è il punto della vostra lista sul quale vo-

lete puntare di più?

Speak corner e Posta Proposta. Attualità e partecipa-

zione sono le cose che più mancano nella scuola, quin-

di sono quelle su cui vogliamo puntare.

Grazie ai Rappresentanti!

Page 15: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

cultura

di Cristina Angeloro

L’essenziale è invisibile agli occhi La storia di un piccolo principe e di una volpe di Alessandra Marani

Ventisette capitoli, poco più di cento pagine e una

manciata di disegni possono riassumere i principi di

un’esistenza intera? Personalmente, sento che senza

aver letto il Piccolo Principe, nessuno ci scommettereb-

be sopra. In effetti per divorarlo non è che ci voglia

molto, e la comparazione fra lo spessore di questo nei

confronti dei tomi filosofici (senza sminuire questi

ultimi), può essere considerata nulla o quasi imbaraz-

zante. Eppure Antoine de Saint-Exupery, una sera di

pochi giorni fa, è riuscito a colpirmi al cuore e ritrova-

re la capacità di emozionarmi davanti a un libro. Sicu-

ramente quest’opera è un classico, e di certo non sono

io a dover dire di leggerla, anche perché quasi tutti

hanno avuto la possibilità di assaporarla almeno una

volta. Ma, sfor-

tuna t a me nt e ,

troppo spesso

essa è sottova-

lutata e ci si li-

mita a sostener-

la alle elementa-

ri o alle medie, e

poi dimenticata

senza capirne il

vero significato.

Quindi consiglierei a tutti di rileggere, tra un impegno

e l’altro, questo racconto meraviglioso che mi ha fatto

riflettere e piangere riscoprendo pian piano i valori

che dovremmo inseguire durante la nostra vita. Fra le

parti che più mi hanno colpito vi è sicuramente il ca-

pitolo ventunesimo, nel quale il Piccolo Principe in-

contra una volpe e in-

traprende con lei un

discorso sull’addome-

sticare, il quale per la

bestiolina significa

“creare legami”. Parlan-

do l’animale fa capire

al protagonista la noia

della sua vita, e insiste

affinché lui lo addome-

stichi. Il principino è

inizialmente titubante,

ma, ammaliato dalle

commoventi parole della piccola creatura, si fa travol-

gere nel complicato rito dell’ “addomesticamento” ini-

zialmente svolto in silenzio, poiché a detta della volpe

le parole sono una fonte di malintesi. Conclusosi que-

sto delicato cerimoniale, l’esserino esorta il suo nuovo

amico ad andare a vedere le rose, per capire che la sua

è unica la mondo, e gli promette che al suo ritorno,

prima di dirsi addio, gli regalerà un segreto. Così, al

rientro, la bestiolina riferisce al compagno la sua con-

fidenza con una semplice ma profondissima frase:

“l’essenziale è invisibile agli occhi”. E così anch’io co-

me la volpe vi sollecito a non dimenticare questa veri-

tà, disgraziatamente trascurata da gran parte degli

uomini.

“Yuko Akita aveva due passioni. L'haiku. E la neve.”

Così comincia questo racconto. Yuko Akita è un giova-ne poeta giapponese. Scrive Haiku, un genere letterario giapponese dove le poesie sono composte di tre versi e diciasette sillabe. Nei suoi Haiku, scrive della neve. An-zi, più che scrivere di lei, la elogia; è tutto secondo lui. Ma non basta, c'è bisogno di qualcosa in più. Da questo punto parte la ricerca di Yuko, che non è semplicemen-te incentrata sulla poesia, ma si apre all'intero discorso sulla vita: la vita, la morte, l'amore. In 107 pagine sem-bra improbabile riuscire a raccogliere temi così intensi,

ma Fermine con delicatezza li tocca uno ad uno, facendo im-mergere totalmente il lettore in un'atmosfera fiabesca. La vicenda è surreale, legata da questo viaggio che ha come tappe alcuni dei punti cruciali che impensieriscono l’essere umano nella maggior parte della sua esistenza. Un libro elegante, anche grazie alla co-pertina, semplice e raffinata. Una lettura consigliata a tutti, anche a chi non ama partico-larmente leggere!

Un romanzo di Maxence Fermine, uscito nel 1999

Neve

Page 16: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

EMA 2011 di Marco Ramazzotti

cultura

Lady Gaga batte tutti E’ Lady Gaga (alias Stefani Joanne Angelina Germanot-ta) appunto,la protagonista della 18° edizione degli MTV Eureopean Music Awards, l’evento che premia gli artisti e le canzoni più popolari in Europa, svolti all’O-dissey Arena di Belfast e condotti da Selena Gomez lo scorso 6 novembre. La nuova regina del pop si è ag-giudicata ben 4 premi (Best Video e Best Song entram-bi per Born This Way, Best Female e Biggest Fan) la-sciando gli altri candidati a mani vuote. Grande suc-cesso anche per Justin Bieber a cui sono andati i pre-mi di Best Male e Best Pop, Bruno Mars vincitore nelle categorie Best New Act e Best Push Act. Tutti gli altri premi sono andati a: Eminem (Best Hip Hop) che, tra-mite un video messaggio si è scusato per non essere presente alla cerimonia di premiazione; 30 Seconds to Mars (Best Alternative, Best World Stage Performan-ce ); Linkin’ Park (Best Rock); Katy Perry (Best Live Act) e Lena (Best European Act). Inoltre altri premi come Global Icon e Worldwide Act sono andati rispet-tivamente: ai Queen, che si sono esibiti senza lo stori-co cantante Freddy Mercury, sostituito da Adam Lam-bert, e ai BIGBANG una boy band sud-coreana nata nel 2006. Ad iniziare la serata sono stati i Coldplay con la

loro Every Teadrop is a Waterfall, singolo del loro nuo-vo album “Mylo Xyloto”. Sul palco dell’Odissey Arena inoltre si sono esibiti molti altri cantanti tra cui: gli LMFAO, Bruno Mars, Jessie J, la quale ha ricorda-to Amy Winehou-se trattenendo a fatica le lacrime, Lady Gaga, Red Hot Chili Peppers, e molti altri. In p iù , propr io quando la famosa attrice Hayden Panettiere stava per decretare il vincitore della catego-ria Best Song, un ragazzo è piombato sul palco com-pletamente nudo facendo rimanere tutti a bocca aper-ta. La serata si è conclusa con i Queen & Adam Lam-bert che si sono esibiti in: The Show Must Go on, We Will Rock You e We are the Champions. Un finale di serata che ha riscosso un grandissimo successo da parte di tutti coloro che hanno assistito all’evento.

Evanescence: il ritorno Il nuovo album dopo cinque anni di Martina D’Ottavio

Doveva uscire nel 2010, poi posticipato a ottobre

2011; ora, per la gioia dei fans, ecco finalmente

“Evanescence”, il nuovo disco del gruppo alternati-

ve/gothic metal capitanato da Amy

Lee, ufficialmente disponibile a par-

tire dall’11 ottobre! Realizzato 5

anni dopo “The OpenDoor”,

”Evanescence” è il terzo album in

studio della band statunitense. Anti-

cipato dal singolo “What You

Want” uscito a settembre, doveva

dapprima presentare sonorità dal

sapore celtico, poi suoni più simili

all’elettronica. Le sedute di registra-

zione erano tuttavia state subito sospese:-Se doveva

essere il nostro grande ritorno, non era quello il ma-

teriale giusto.- racconta la Lee -Abbiamo atteso il mo-

mento adatto e ora posso dire che questo è in asso-

luto il disco che preferisco e che mi rende più orgo-

gliosa.

La band, quindi, ricomincia a registrare daccapo, por-

tando a termine un mix di tutto ciò che i loro fans

amano di più: metal distorto inter-

vallato dalla calma del pianoforte,

un pizzico d’elettronica, ma so-

prattutto l’incredibile voce di

Amy, che come sempre fa da pa-

drona.

Per la prima volta l’intera band ha

partecipato alla realizzazione del

disco: da qui l’idea di intitolarlo

con il nome stesso della band,

quasi come a farlo diventare una

carta d’identità.

Il tour è già partito dagli Stati Uniti, per poi prosegui-

re in Europa a Novembre. Una data in Italia? Chissà.

Gli amanti del gruppo la richiedono a gran vo-

ce,perciò speriamo che vengano presto accontentati!!

Page 17: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

di Cristina Angeloro

Una delle band di punta del movimento musicale angloamericano This is “The BLACKOUT!”

Giovani, una band quasi appena nata. Formatasi nel 2003 nel Sud-Galles in soli 3 anni i The Blackout pub-blicano il loro primo (mini)album “The Blackout! The Blackout! The Blackout!”. L'anno successivo pubblica-no il vero album di debutto, “We Are the Dynamite!”, il quale sarà l'album della Fierce Panda Records venduto più velocemente. Band veramente promettente che già dopo la sola pubblicazione di un album viene inserita in tour segnati dalla presenza di grandi gruppi, per citarvi qualche esempio : Avenged Sevenfold, Rise Against, Paramore, The Used o i 30 Seconds to Mars. Passati 2 anni a suonare i vari tour, arriva nel 2009 il debutto del loro secondo album: “The Best in Town”. Ma non c'è due senza tre e quest'anno si ripresentano con “Hope”. In pochi anni tante cose, così di solito si rischia di bruciare in una sola fiammata. I The Blac-kout hanno fatto tanto e da loro si è sempre aspettato

altrettanto, soprat-tutto nell'ultimo album. A questo punto non possono mancare le critiche, che giustamente vanno prese in con-siderazione: infatti è stato definito un gruppo prodotto da un mix di band di-

verse, ma non caratterizzati da novità. D'accordissimo con la prima affermazione, ma d'altronde sono pochi i gruppi che non partono da influenze iniziali che poi divengono parte del proprio stile. A pensarci bene sono questi mix che, a mio avviso, rendono i gruppi

unici per quello che sono. E nuovi, per l'appunto, pur avendo radici piantate in terreni già esistenti. Potran-no pur assomigliare a molti altri gruppi, ma hanno un'energia tipicamente loro: sono un mix tra Linkin Park, parlando di voce (Sean Smith/Gavin Butler) con delle evidenti influenze hip-hop\hardcore che potrebbe-ro riportare alla mente i Limp Bizkit; tra l'altro questa è una coppia vin-cente, con Smith preva-lentemente allo scream e Butler che alleggerisce il tut-to con il suo melodico. Per quanto riguarda lo stru-mentale è tutto un caleidoscopio di sonorità diverse. I fratelli Matthew e James Davies (chitarre) variano le loro composizioni con ritmi davvero incalzanti, seb-bene non si trovino solos, in perfetta sintonia con Rhys Lewis (basso) e Gareth Lawrence (batteria). I The Blackout sono questo : pura energia, “dinamite”, ed è chiaro che non sono nulla di raffinato; a loro non inte-ressano le critiche, né gli elogi, fanno semplicemente ciò che gli appartiene. Per un primo ascolto i pezzi consigliabili potrebbero essere “The Devil Inside”, “Children Of The Night”, “Save Our Selves [The Warn-ing]”, “Said And Done” e “Higher And Higher”.Vi augu-ro un buon ascolto e spero vi possano affascinare al-meno la metà di quanto piacciano a me.

cultura

Here and now Il nuovo strepitoso album dei Nickelback

di Matteo Guardati

I Nickelback, lo storico gruppo rock canadese, torna-no in grande stile con l’attesissimo e nuovo album Here and Now. L’uscita è prevista per il 21 novembre prossimo. Chad Kroeger, il leader del gruppo, e gli altri componenti della band hanno parlato di Here and Now come un lavoro schizofrenico, in cui i toni aggressivi del metal si uniscono a canzoni d’amore con melodie e ritornelli pop. Riguardo al titolo del nuovo disco i Nickelback hanno affermato questo: “Lasciamo sempre per ultima la parte in cui dobbiamo trovare il titolo a un disco, stavamo diventando matti e non sapevamo dove andare a parare, quando Daniel (il batterista, ndr) se ne è uscito con “Here And Now”. Inizialmente abbiamo riso tutti insieme ma poco a po-co le risate sono sparite per lasciare spazio alla consa-

pevolezza di aver trovato un ottimo titolo per il nuovo album!” Per la prima volta nel-la storia della band, i Nickel-back si sono calati anche nel ruolo di produttori. Il disco è stato registrato ai Mountain View Studios di Vancouver per la casa discografica Roadrun-ner Records. Quest’ultima ha deciso di andare in radio con 2 singoli apripista: “When We Stand Together” per le radio pop e “Bottoms Up” per le radio rock.

La Band partirà per un tour mondiale all’inizio del 2012.

Page 18: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

cultura

Akame Un monaco e un tiranno di Marco Matteucci

Un signorotto feudale di nome Nobuhira, governa sui

suoi villaggi con ingiustizia e crudeltà: uccide inno-

centi contadini, strappa le ragazze dai villaggi solo

per il gusto di “usarle” e ucciderle e pretende una

tassa in grado elevatissima a causa della quale

muoiono molte persone. I contadini

tentano molteplici congiure per assas-

sinare il signore, ma vengono sempre

scoperti ed eliminati. Uno di questi

contadini un giorno fugge perche gli

furono sottratte la moglie e la figlia

dopo essere stato pestato, e si rifugia

in fin di vita da un monaco. Il monaco

lo avrebbe addestrato a combattere e

seguire i principi morali del Samurai,

ma una notte, avendo deciso che sa-

rebbe stato inutile a causa dei suoi

lenti progressi, se ne sbarazza e lo

abbandona. Nella stessa notte, dei

cani randagi cercano di sbranarlo, ma

viene salvato da un contadino che lo ospita per gior-

ni. Al suo ritorno al villaggio, nessuno lo riconosce e

si fa passare per un monaco, predicando che gli

eventi sarebbero stati causa di una maledizione dei

venerabili Akame, ovvero i conigli locali dagli occhi

rossi (Akame in giapponese vuol dire occhi rossi

Aka= rosso, Me=occhi). Per far si che le loro sorti

migliorassero i contadini avrebbero dovuto rispetta-

re gli Akame e non cacciarli, perche sacri. I contadini

sono veramente dediti a questo mo-

naco e imparano a rispettare e vene-

rare gli Akame proprio come Dei. Ma

questo come può aiutare i contadini

a sfuggire alle ingiustizie di Nobuhira

e ucciderlo??

In questo geniale manga autoconclu-

sivo Sanpei Shirato unisce un picco-

lo pezzo di storia del Giappone feu-

dale, la religione e una trama verosi-

mile che non annoia di certo, il tutto

per dare spunti di pensiero agli uo-

mini: “Non commettete ingiustizie”

e “Non affrontare le cose di petto,

ma pensa alle conseguenze e alle

varie opportunità”. Nonostante il manga assuma il

tono di una favola non c’è una morale precisa e se-

ria, ma se si vuole carpire ogni insegnamento “Non

uccidete i conigli”.

sport

La giornata dell’accoglienza

Il 14 Ottobre si è tenuta allo stadio Helvia Recina la

giornata dell’accoglienza, proposta a tutte le classi

prime e seconde del Liceo.

Questa giornata si inserisce nel progetto accoglien-

za, volto ad accogliere, appunto, principalmente le

classi prime.

Tutto il biennio si è recato allo stadio, mentre del

triennio vi si sono recati solo coloro che hanno

svolto il ruolo di giudici nelle varie gare.

La partecipazione era opzionale, e del biennio ha

aderito circa il 50% degli studenti.

Hanno avuto luogo gare di atletica leggera, sulla

corsa veloce, lancio del peso e resistenza.

Il fine della giornata era appunto quello di accoglie-

re gli studenti, e sebbene le gare fossero strutturate

come una sorta di torneo, nessuno dei vincitori nel-

le singole specialità è stato premiato.

A.A.A. cerchiamo talenti e idee per la FESTA DI ISTITUTO

del 23 Dicembre 2011. Riunione in centrale Giovedì 17 ore 15:00.

Page 19: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

di Martina Ortolani

“Diobò ragazzi che casino avete fatto!!!”.

… tra i riccioli… sport

“Diobò ragazzi che casino avete fatto!!!!!”chissà se Marco ha commentato così il “minuto di casino” in suo onore avve-nuto il 6 novembre alle 10:10 sul circuito Ricardo Tormo di Valencia, ultima tappa del Mondiale di MotoGp. Il “minuto di casino” si è aperto con un corteo capeggiato da Kevin Schwantz, uno dei miti di Marco. Alla parata hanno parte-cipato tutti gli 85 (58 se lo rovesciamo) piloti del Moto-mondiale e proprio tutti portavano il numero 58 chi sul casco, chi sulla moto e chi sulla tuta, al posto del cuore,

come Dovizioso, “nemico” di Super Sic il quale però ha detto di sentire un vuoto ora che il rivale non c’è più. Tra i piloti non po-teva non spiccare Valentino che addi-rittura portava una bandiera in onore

del suo “fratello minore”. Una carriera vissuta velocemente fin da piccolo e terminata alquanto rapidamente all’età di ventiquattro anni, per un incidente che quel 23 ottobre ha lasciato tutti, amanti delle moto e non, a bocca asciutta. Sarà impossibile dimenticare l’immagine del tuo corpo im-mobile sull’asfalto caro Marco. Appresa la notizia le lacri-me sono scese sui visi di tanta gente, anche su quello di Valentino e subito in tanti hanno pensato ad un suo abban-dono, ma lui ha deciso di NON MOLLARE e forse è questo uno dei più grandi insegnamenti che ci hai lasciato. Da te caro Sic ho imparato che inseguire i propri sogni è la cosa più importante. Che bisogna lottare per raggiungere il pro-prio obiettivo, sempre, anche se ti trovi in difficoltà. NON MOLLARE... fosse l’ultima cosa che fai. Nonostante abbia seguito solo alcune delle tue gare, ti posso garantire che oggi, vedendo la prima gara senza di te, mi sei mancato. Costa, medico di gara, durante il tributo ha detto: “ Marco insegnerà ai giovani che i sogni e le emozioni esiste-ranno per sempre”. CIAO SUPER SIC!!!!!!!<3

Intervista alla Lube di Francesco Corradini

Per questa edizione del giornalino, abbiamo deciso di intervistare alcuni protagonisti dello sport della no-stra città. Iniziamo con una intervista ai Campioni della Lube. Abbiamo chiesto loro come è nata la pas-sione per il volley e come vedevano la sfida con il Modena del giorno dopo. MARKO PODRASCANIN: La mia passione per la pallavolo è nata quando ave-vo circa 13 anni, quando la Nazionale Serba vinse la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali del 2000.

Decisi allora che per me sarebbe stato un sogno di-ventare un campione , come anche giocare in qual-che squadra importante. Il Modena è una squadra forte, ha perso due partite come noi e pertanto ha voglia di vincere, ma anche noi non saremo da me-no! IGOR OMRCEN L' approccio col volley è nato per

caso. All'inizio andavo in piscina a fare nuoto con dei miei compagni di scuola. a 15 anni poi ho deciso di fare dapprima pallanuoto e poi il gioco della mia vita, la pallavolo... JEAN FRANCOIS EXIGA. Il mio primo sport era il basket. Poi nel 2000 mi sono dedi-cato al volley. È iniziata cosi una grande avventura, che mi ha portato a giocare con la Lube. SIMONE PARODI La passione per il volley mi è stata trasmessa all'età di 6/7 anni da mio padre, allenatore di questo sport. Da quel momento la pal-lavolo è diventata parte importante della mia vita. La partita col Modena sarà una bella partita. Tutti daremo il meglio di noi stessi. Tutte e due le squa-dre hanno voglia di giocare e vincere.... vinca il mi-gliore!! DRAGAN STANKOVIC. La voglia di giocare a volley mi è venuta verso i 13/14 anni quando la na-zionale Serba vinse i mondiali. Decisi allora che per me sarebbe stato un grande obbiettivo riuscire ad eguagliare quel risultato. Il Modena è una squadra molto forte che ha fatto ottimi acquisti di giocatori. Pertanto ha titolari molti forti e dopo la sconfitta che ha subito nell’ultima partita ha voglia di vincere. D'altra parte pure noi non ci arrenderemo. ALLENATORE ALBERTO GIULIANI Mi sono avvici-nato al volley per caso. Inizialmente mi servivano i soldi per comprare una moto e per guadagnarli ho iniziato a giocare fino a diventare allenatore .I ragaz-zi si sono allenati molto bene. E questo è positivo. Tutti, compresi i nuovi arrivati , sono molto ambi-ziosi, hanno molta voglia di fare bene e di vincere.

Page 20: “Login” di Alessandro Mariani · “Login” di Alessandro Mariani Come avete potuto assistere durante l’assemblea per la presentazione delle liste, il giornalino scolastico

SIC EST as you like it - Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VI, n° 2, Novembre 2011

Tiratura: 130 copie

Alessandro Mariani - caporedattore

(sede centrale)

Federica Spalletti - vicecaporedattrice

(sede distaccata)

Alessandra Marani - redattrice

Alessia Venturini - redattrice

Cristina Angeloro - redattrice

Daniel Rusu - redattore/ resp. sito

Edoardo Altamura - redattore

Edoardo Sciarra - redattore

Francesco Andreucci - redattore

Francesco Corradini - redattore

Jacopo Vico - redattore

Responsabile progetto

"Giornale Scuola SIC-EST":

prof. Stefano Della Ceca

Marco Matteucci - redattore

Marco Ramazzotti - redattore

Martina D’Ottavio - redattrice

Martina Ortolani - redattrice

Martina Romano - redattrice

Matteo Guardati - redattore

Roberto Bartolacci - redattore

Saverio Mengoni - redattore

Mattia Morelli - collaboratore

Riccardo Frolloni - collaboratore

Invia articoli, segnalazioni, suggerimenti, critiche, proposte, notizie

flash, foto e chi più ne ha più ne invii!

[email protected] Puoi contattarci anche tramite le cassette della Posta!

Da oggi puoi leggere il giornalino online!

sicestmacerata.altervista.org

Preferite la versione A4 o A5? Ditecelo!