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Api Mantova Valutazione del Rischio Ambientale e normativa sulle bonifiche Mantova, 26 Giugno 2012

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Api Mantova

Valutazione del Rischio Ambientale e normativa sulle bonifiche

Mantova, 26 Giugno 2012

� Normativa di riferimento: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

� Attività produttive e rischi ambientali connessi

� Casi studio di contaminazione del sottosuolo e bonifiche

Agenda

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� Casi studio di contaminazione del sottosuolo e bonifiche

eseguite

Le aree contaminate in Lombardia

La Regione Lombardia conta oggi 739 siti contaminati, circa 2000 potenzialmente contaminati e oltre

1100 siti bonificati.

Dei 739 siti contaminati, 7 sono di interesse nazionale

(Pioltello-Rodano, Laghi di Mantova e Polo chimico,

Broni, Brescia-Caffaro, Cerro al Lambro, Bovisa,

Sesto San Giovanni) caratterizzati da particolari

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Sesto San Giovanni) caratterizzati da particolari

problematiche ambientali, di competenza statale.

Alla Regione Lombardia spettano le competenze tecnico-amministrative

per i siti sovracomunali e per i siti ricadenti negli Accordi di Programma promossi dal

Presidente delle Giunta regionale.

La Regione garantisce inoltre, per i siti di competenza comunale, un’azione di coordinamento

a supporto tecnico, qualora necessario.

Ulteriori competenze tecniche sono relative alle istruttorie sui sette Siti di Interesse Nazionale

(SIN).

SITO CONTAMINATO Legislazione relativa ai siti

contaminati: Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ” art. 239-253

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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area nella quale, in seguito ad attività umane

(industriali, agricole, urbane), svolte o in corso, è stata

accertata un'alterazione delle caratteristiche qualitative

dei terreni e/o delle acque superficiali e/o sotterranee,

le cui concentrazioni superano quelle imposte dalla

normativa.

ALCUNE DEFINIZIONI (art. 240)

SITO

area o porzione di territorio, geograficamente definita e

determinata, intesa nelle diverse matrici ambientali e

comprensiva delle eventuali strutture edilizie e impiantistiche

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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comprensiva delle eventuali strutture edilizie e impiantistiche

presenti;

CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE (CSC)

livelli di contaminazione delle matrici ambientali che

costituiscono valori al di sopra dei quali e' necessaria la

caratterizzazione del sito e l'analisi di rischio sito specifica,

come individuati nell'Allegato 5 alla parte quarta del D.Lgs 152.

CONCENTRAZIONI SOGLIA DI RISCHIO (CSR)

livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da

determinare caso per caso con l'applicazione della

procedura di analisi di rischio sito specifica (AdR) secondo

i principi illustrati nell'Allegato 1 alla parte quarta del

decreto e sulla base dei risultati del piano di

caratterizzazione, il cui superamento, al punto di

conformità, richiede la messa in sicurezza e la bonifica . I

livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di

accettabilità per il sito

SITO POTENZIALMENTE CONTAMINATO

un sito nel quale uno o più valori di concentrazione delle

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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un sito nel quale uno o più valori di concentrazione delle

sostanze inquinanti rilevati nelle matrici ambientali risultano

superiori ai valori di concentrazione soglia di

contaminazione (CSC), in attesa di espletare le operazioni

di caratterizzazione e di analisi di rischio sanitario e

ambientale sito specifica, che ne permettano di

determinare lo stato o meno di contaminazione sulla base

delle concentrazioni soglia di rischio (CSR) al punto di

conformità;

SITO CONTAMINATO

un sito nel quale i valori delle concentrazioni soglia di rischio

(CSR), determinati con l'applicazione della procedura di analisi

di rischio sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione,

risultano superati.

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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SITO NON CONTAMINATO

un sito nel quale la contaminazione rilevata nelle matrice

ambientali risulta inferiore ai valori di concentrazione soglia di

contaminazione (CSC) oppure, se superiore, risulta comunque

inferiore ai valori di concentrazione soglia di rischio (CSR)

determinate a seguito dell'analisi di rischio sanitario e

ambientale sito specifica.

MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA

ogni intervento immediato o a breve termine, da mettere in

opera nelle condizioni di emergenza in caso di eventi di

contaminazione repentini di qualsiasi natura

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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SCOPO

1- contenere la diffusione delle sorgenti primarie di

contaminazione;

2- impedirne il contatto con altre matrici presenti nel sito;

3- rimuoverle, in attesa di eventuali ulteriori interventi di

bonifica o di messa in sicurezza operativa o permanente

MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE

l'insieme degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti

inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti e a

garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le

persone e per l'ambiente. In tali casi devono essere previsti

piani di monitoraggio e controllo e limitazioni d'uso rispetto alle

Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.

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piani di monitoraggio e controllo e limitazioni d'uso rispetto alle

previsioni degli strumenti urbanistici;

BONIFICA

l'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di

inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le

concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e

nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori

delle concentrazioni soglia di rischio (CSR);

Il Responsabile dà Immediata Comunicazione alle Autorità Comunali, Provinciali e

Regionali e al Prefetto Competente

Evento che ha Creato una Contaminazione o una

Potenziale Contaminazione

Il Responsabile Attua Misure Preventive entro 24 Ore

dall’Evento

Il Responsabile Esegue un’Indagine Preliminare Interna

Valutazione dei Risultati

dell’Indagine Preliminare

Approccio generale alla bonifica secondo il Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152“Norme in materia ambientale” - Ex Art. 242

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Risultati > CSC*1 Risultati < CSC*1

Entro 48 ore Il Responsabile Presenta

un’Autodichiarazione alle Autorità

Comunali e Provinciali per Comunicare le

Attività di Ripristino Effettuate e la

Chiusura della Procedura

Il Responsabile Informa Immediatamente

le Autorità Comunali e Provinciali,

Includendo Qualsiasi Informazione sulle

Misure di Sicurezza e sulle Azioni

Correttive Adottate

Entro 30 Giorni, Il Responsabile Presenta

il Piano di Caratterizzazione e

Investigazione del Sito alle Autorità

Comunali, Provinciali e Regionali e

all’Agenzia Regionale per la Protezione

dell’Ambiente (ARPA)

Entro 15 Giorni, le Autorità

possono Controllare e

Verificare le Attività di

Ripristino (se presenti)

Approccio generale alla bonifica secondo il Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152“Norme in materia ambientale” - Ex Art. 242

Entro 180 Giorni, Il Responsabile Completa

l’Investigazione del Sito, Valuta i Risultati e

Sviluppa un’Analisi di Rischio Sito-Specifica per

Definire le CSR*2

I Risultati dell’Investigazione nel Sito sono

> CSR*2

I Risultati dell’Investigazione nel Sito sono <

CSR*2

Note:

CSC*1: Valori Soglia Generali Indicati nell’Allegato 5 (alla

Parte Quarta del Titolo V) della Nuova Legge. I Limiti per i

Terreni Dipendono dall’Uso del Suolo.

CSR*2: Livelli Obiettivo Sito-Specifici Calcolati Utilizzando

un’Analisi di Rischio; Rappresentano i Livelli Obiettivo di

Bonifica.

Entro 30 Giorni, le Autorità Regionali Indicono la

Conferenza dei Servizi, per Approvare e

Autorizzare il Piano di Caratterizzazione e

Investigazione

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Entro 30 Giorni, Il Responsabile Sviluppa e

Presenta un Progetto Operativo di Bonifica alle

Autorità Regionali, Provinciali e Comunali e ad

ARPA

Entro 60 Giorni, le Autorità Regionali Indicono la

Conferenza dei Servizi per Approvare il Progetto

Operativo e Richiedere Eventuali Integrazioni.

L’Approvazione Fisserà la Durata della Bonifica.

Le Autorità possono Richiedere che sia

Presentato un Piano di Monitoraggio come Parte

del Processo di Bonifica

Entro 60 Giorni (se il Piano di Monitoraggio è

Richiesto), Il Responsabile Presenta il Piano alle

Autorità Regionali e Provinciali

Entro 30 Giorni, le Autorità Regionali e

Provinciali Approvano il Piano di Monitoraggio

Il Responsabile Completa la

Bonifica. L’Autorità Provinciale

Certifica l’Avvenuta Bonifica.

Il Responsabile Completa il

Piano di Monitoraggio e

Presenta un Report Finale alle

Autorità

Aspetti rilevanti da considerare:

� Serbatoi interrati e fuori terra, tubazioni sopra/sotto terra, reti fognarie e linee produttive, Amianto, PCB, Ozono, presenza di rifiuti solidi e liquidi, Radon, Freon & Halon, ecc.;

� Utilizzo pregresso del sito e sua trasformazione nel corso degli anni e ciclo di produzione corrente e pregresso sviluppato sul sito;

� Presenza di discariche abbandonate e sepolte sul quale è stato poi

La documentazione

progettuale a base

di confronto è

Aree produttive e rischi ambientali connessi

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� Presenza di discariche abbandonate e sepolte sul quale è stato poi successivamente costruito e sviluppato il sito;

� Aree di stoccaggio di materiali pericolosi non adeguatamente dimensionate e a tenuta;

� Bacini di contenimento di serbatoi fuori terra non a tenuta;

� Presenza di terreno e/o materiale alloctono sul quale è stato realizzato e successivamente sviluppato il sito;

� Gestione dei rifiuti nel corso delle attività produttive pregresse;

� Grado di radioattività rilevato sul sito e nelle strutture che caratterizzano e compongono le sovra e sottostrutture presenti attualmente e che hanno interessato il sito precedentemente;

� Rischio geologico, idrogeologico, idraulico, sismico, stabilità dei luoghi, ecc.

di confronto è

rappresentata in

primo luogo dagli

elaborati approvati

dal Ministero

dell’Ambiente ed

oggetto di

decretazione

Aree produttive e rischi ambientali connessi

Serbatoi interrati bucati

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Linee fognarie e/o produttive danneggiate

Ubicazione dei punti di indagine ambientale

1 - ubicazione ragionata se si conosce il sito, aree vulnerabili, aeree

potenzialmente contaminate sulla base dei dati storici in possesso

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2- ubicazione sistematica se non sono disponibili informazioni storiche sul sito

si usa distribuire i punti di campionamento su tutta l’area di

studio sistematico o a griglia: i punti ricadono ai vertici o all’interno di celle secondo un reticolo a maglia quadrata o triangolare. I punti sono equidistanti

Modalità di esecuzione delle indagini ambientali

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Modalità di esecuzione delle indagini ambientali

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Sito apparentemente scevro da impatti ambientali: ex discarica di rifiuti abbandonata

Foto aerea, 1953

Foto aerea, 1979

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Foto aerea, 2009

Punto vendita e distribuzione carburanti – Perdita di benzina e gasolio da serbatoi interrati (indagine ambientale e bonifica del sottosuolo)

• Indagine ambientale: prelievo campioni di terreno e acque sotterranee;

• Caratterizzazione ambientale del sottosuolo;

• Costo indagine: 10 k€

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• Progettazione degli interventi di bonifica;

• Interventi di bonifica con tecnologia P&T+SVE/BV;

• Monitoraggio delle matrici gas e acque sotterranee;

• Costo bonifica: 100 k€

Impianto chimico attivo: indagine ambientale sul sottosuolo, progettazione e intervento di bonifica, monitoraggio

� Sito industriale attivo sito in regione Lombardia dal quale si sono verificati nel

tempo perdite dalle tubazioni delle aree produttive che hanno rilasciato nel

sottosuolo Idrocarburi petroliferi, aromatici e clorobenzeni

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� E’ stata condotta un’estensiva campagna di indagine ambientale, prelievi di

terreni e acque di falda, installazione di piezometri, analisi chimiche e

valutazione dell’area di rilascio che è stata individuata in due aree di produzione

� Pennacchio di contaminanti in falda idrica esteso per

20 km a valle del sito tale da interessare 3 provincie

e 20 comuni;

� Esecuzione di uno studio di Analisi di Rischio e

determinazione delle CSR;

Impianto chimico attivo: indagine ambientale sul sottosuolo, progettazione e intervento di bonifica, monitoraggio

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� Installazione di un sistema di SVE/Bioventing per la

bonifica del sottosuolo insaturo;

� Installazione di un sistema di P&T (900 m3/h) per la

messa in sicurezza e la bonifica dell’acquifero;

� Monitoraggio dello stato di contaminazione residua

all’interno e all’esterno del sito.

Costo indagine 120 k€ - Costo bonifica 500 k€

Grazie

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Grazie

per l’attenzione!