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“Applicazione dei principi HACCP nel IV Congresso Nazionale: Le Micotossine nella Filiera Agro-Alimentare Roma, 11-12-13 giugno 2012 “Applicazione dei principi HACCP nel controllo delle micotossine nelle produzioni alimentari” Daniela Maurizi

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“Applicazione dei principi HACCP nel

IV Congresso Nazionale: Le Micotossine nella Filiera Agro-Alimentare

Roma, 11-12-13 giugno 2012

“Applicazione dei principi HACCP nel controllo delle micotossine nelle

produzioni alimentari”Daniela Maurizi

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AflatossineGranelle di cereali, arachidi, frutta a guscio, fru tta

secca, granturco, riso, spezie

OcratossineCereali, caffè, legumi, frutta secca, vini, spezie,

liquirizia

Patulina Mele e prodotti derivati, succhi di frutta

Deossinivalenolo Cereali e prodotti derivati

Fumonisine Cereali e prodotti derivati

Le micotossine possono essere riscontrate in molti alimenti, che sono spesso a loro volta materie prime

destinate alla produzione di innumerevoli prodotti finiti

Dati in ingresso

Zearalenone Cereali e prodotti derivati, mais

Difficile gestione del rischio- alcuni processi eliminano i funghi, ma non le micotossine- qualora si riscontri la presenza di funghi, non è detto che siano

di un ceppo produttore di micotossine (o pur essendolo, il substrato o le condizioni ambientali non sono adatte)

Molti potenziali pericoli per la salute

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Catena di distribuzione

Produttore primario

Distributore

Azienda di prima

trasformazione

Dati in ingresso

Consumatorefinale

Azienda di seconda

trasformazione

Due importanti fattori per tenere sottocontrollo le Micotossine sono il Tempoe le diverse Lavorazioni che le materie prime devono subire. Una catena di distribuzione che impiega diversi passaggiprima di arrivare al consumatore finale èovviamente soggetta a maggiori Rischi. In particolare sono le fasi di Trasporto che devono essere considerate le più critiche

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Reg. Ce 1881/06 e s.m.i.

Aflatossine B1Somma di B1,

B2, G1, G2 M1

µg/Kg

Mandorle, pistacchi e semi di albicocca 8,0 10,0 --

Nocciole e noci del Brasile 5,0 10,0

Frutta a guscio, diversa dalla frutta a guscio di cui ai punti precedenti 2,0 4,0 --

Tutti i cereali e loro prodotti derivati, 2 4 --

Granturco e riso da sottoporre a cernita od altro trattamento 5 10 --

Latte crudo, latte trattato termicamente e latte destinato alla

Dati in ingresso

Latte crudo, latte trattato termicamente e latte destinato alla fabbricazione di prodotti a base di latte 0,05

Le seguenti specie di spezie:

5 10 --

Capsicum spp.

Piper spp.

Myristica fragrans (noce moscata)

Zingiber officinale (zenzero)

Curcuma longa (curcuma)

Alimenti a base di cereali e altri alimenti destinati ai lattanti e ai bambini 0,1 - -

Alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento, compresi il latte per lattanti e il latte di proseguimento - - 0,025

Alimenti dietetici a fini medici speciali destinati specificatamente ai lattanti 0,1 - 0,025

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Altri Riferimenti Normativi

Reg CE 1152/09 che stabilisce condizioni particolari per l'importa zione di determinati prodotti alimentari da alcuni paesi terzi a causa del rischio di contaminazione da aflatossine e che abroga la decisione 2006/504/CE.

Reg CE 669/09 recante modalità di applicazione del regolamento (C E) n. 882/2004del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e al imenti di origine non animale eche modifica la decisione 2006/504/CE della Commiss ione.

Dati in ingresso

Reg UE 274/12 recante modifica del regolamento (CE) n. 1152/2009 che stabilisce condizioni particolari per l’importazione di determ inati prodotti alimentari da alcuni paesi terzi a causa del rischio di contaminazione da Aflatossine.

Reg UE 878/10 che modifica l’allegato I del regolamento (CE) n. 6 69/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (C E) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e al imenti di origine non animale.

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Relazione sul sistema di allerta comunitario – Anno 2 011(fonte Ministero della Salute)

� Nell’anno 2011 sono state trasmesse, attraverso il Sistema di allerta rapido comunitario (RASFF), 3721 notifiche!!

� Di queste, il 16% hanno riguardato la presenza di micotossine negli alimenti così distribuite:� Frutta e vegetali (4)� Frutta secca e snack (389)

Dati in ingresso

� Frutta secca e snack (389)� Cereali e derivati (32)� Erbe e spezie (69)� Gelati e dolciumi (5)� Grassi e oli (5)� Alimenti per animali (121)

� Sebbene il dato sia in leggero calo rispetto al 2010, si tratta sempre di un numero elevato

� La maggior parte delle notifiche riguarda la presenza di aflatossine (92%)

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Dati sul sistema di allerta comunitario per le Mico tossine Anni 2003 – 2011(fonte Ministero della Salute)

Allerte per Micotossine

805881

1007

873

752

930

800900

100011001200

Pakistan

India

Ghana

Nigeria

Vietnam

Dati in ingresso

752678 653 625

0100200300

400500600700800

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Vietnam

Cina

Perù

Stati Uniti

Turchia

Iran

Brasile

Il numero di notifiche per le Micotossine riportate dal sistema RASSF ha subito una flessione evidenziano l’efficacia dei controlli messi in atto a partire dal 2009 , con la pubblicazione di Regolamenti specifici volti ad aumentare i controlli verso alcuni Paesi

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I 5 passi preliminari

1) Formazione del gruppo HACCP2) Descrizione del prodotto3) Utilizzo del prodotto4) Diagramma di flusso

I 7 Principi

1) Analisi dei pericoli2) Individuazione dei CCP3) Attribuzione dei limiti critici4) Monitoraggio dei CCP

H.A.C.C.P.

4) Diagramma di flusso5) Conferma diagramma di flusso

4) Monitoraggio dei CCP5) Azioni correttive6) Verifica del sistema7) Archiviazione della documentazione

PrerequisitiGMP (good manufacturing practices)GAP (good agricultural practices)GSP (good storage practices)

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Applicazione dell’HACCP nelle

principali fasi del processo produttivo

Coltivazione

Raccolta

Essiccamento

Selezione

CCP

CCP

Contaminazione damuffe e funghi

Sviluppo micotossine

Crescita micotica

≤ 5% prodotto danneggiato dopo

selezione; monitoraggio visivo

Tempo/temperaturadi essiccamento;

monitoraggio strumentale

GAP

PresenzaFunghi e muffe

Taratura strumenti, ripetizione ciclo

Rimozione prodottodanneggiato

Produzione pistacchi tostati

I 7 Principi

1) Analisi dei pericoli2) Individuazione dei CCP3) Attribuzione dei limiti critici4) Monitoraggio dei CCP5) Azioni correttive6) Verifica del sistema7) Archiviazione della documentazione

StoccaggioContaminazione da

micotossineGSP

TrasportoContaminazione da

muffe e funghi, sviluppomicotossine

GMP

Tostatura

ConfezionamentoContaminazione da

micotossineCCP

Aflatossina B1 ≤ 12 µg/Kg; Test rapidi per la determinazione di

aflatossine

Eliminazione lottiFuori dai limiti

GMP

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Applicazione dell’HACCP nelle principali fasi del processo produttivo

Ricevimento MP

Stoccaggio MP

Miscelazione ingredienti

CCP

CCP

Contaminazione damicotossine

Contaminazione damicotossine

Umidità relativa≤ 13%; monitoraggio

umidità area di stoccaggio

Produzione pasta

Aflatossina B1 ≤ 2 µg/Kg; test rapidi per la

determinazione diaflatossine

Rifiuto lottifuori dai limiti

Ripristino umidità area stoccaggio

Stoccaggio PF

GMPTrattamento

termico

Confezionamento PFDocumentazione sempre aggiornata

- schede tecniche- analisi del fornitore- certificazioni del fornitore- analisi interne

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Analisi dei pericoli Albero delle decisioni

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La qualifica del fornitore e della materia prima

Qualificazione del fornitore

• il fornitore è affidabile? • possiede certificazioni volontarie in ambito sicurezza alimentare?• è disposto a fornire tutte le informazioni che gli vengono richieste?• è disposto a sottoporsi ad audit periodici?

Qualificazione delle materie prime

• sono state fornite schede tecniche?• il prodotto fornito proviene da un paese a rischio?• le materie prime sono sottoposte ad analisi periodiche?• quali limiti analitici si è posto il fornitore? Vengono incontro alle nostre esigenze e/o

sono verosimili?

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Autocertificazione del fornitore

Con l’autocertificazione timbrata e firmata dal fornitore in originale ci si assicura il rispetto della normativa cogente e lo stato autorizzativo ed altre informazioni

La qualifica del fornitore e della materia prima

autorizzativo ed altre informazioni quali i contatti per gestire le allerte o le certificazioni volontarie

La compilazione errata o corretta di tale modulo è già una misura dell’affidabilità del fornitore

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Certificazione Materia Prima(scheda tecnica)

La scheda tecnica di prodotto descrive cosa stiamo comprando e le garanzie che l’azienda produttrice è disposta

La qualifica del fornitore e della materia prima

l’azienda produttrice è disposta a dare.

Sulla scheda tecnica dovrà comparire: l’origine della materia prima, e la tipologia di analisi effettuate con i relativi limiti.

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Gli standard volontari per la sicurezza alimentare

UNI EN ISO 22000:2005 Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare

Ai sistemi ISO aderiscono 164 Paesi

IFS vs 6 International Food Standard

Principali Retailers di Francia, Germania, ItaliaPrincipali Retailers di Francia, Germania, Italia

BRC vs 6 Global Standard for Food Safety

Principali Retailers del Regno Unito

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ISO 22000:2005

7.3.3.1 Tutte le materie prime, ingredienti e materiali a contatto con il prodotto devono essere descritti in documenti nella misura necessaria per eseguire l’analisi dei pericoli , inclusi i seguenti elementi:

• Caratteristiche biologiche, chimiche e fisiche

• Composizione degli ingredienti di formulazione compresi additivi e coadiuvanti tecnologici

La qualifica del fornitore e della materia prima

• Origine

• Metodo di produzione

• Imballaggio e metodo di distribuzione

• Condizioni di immagazzinamento e vita di scaffale

• Preparazione e/o manipolazione prima dell’utilizzo o lavorazione

• Criteri di accettazione relativi alla sicurezza alimentare o specifiche dei materiali e degli ingredienti acquistati adatte per gli utilizzi previsti

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La qualifica del fornitore e della materia prima

IFS versione 6

4.4.4.1 L’azienda deve controllare i processi di approvvigionamento per assicurare che tutti i materiali e i servizi di provenienza esterna, che hanno impatto sulla sicurezza e qualità dei prodotti alimentari siano conformi ai requisiti

4.4.1.3 La procedura di approvazione e monitoraggio deve comprendere criteri di valutazione chiari come: audit, comprendere criteri di valutazione chiari come: audit, certificati di analisi, affidabilità del fornitore e reclami

4.2.1.2 KO Saranno disponibili e in atto specifich e relative a tutte le materie prime (ingredienti, additivi, ma teriali per il confezionamento, semilavorati). Le specifiche saran no aggiornate, prive di ambiguità, accessibili e confo rmi ai requisiti legali

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BRC versione 6

3.5.1 L’azienda deve adottare un efficace sistema di approvazione e monitoraggio dei fornitori per garantire che tutti i potenziali pericoliassociati alle materie prime siano adeguatamente valutati e gestiti per quanto riguarda la sicurezza, legalità e qualità del prodotto finito

3.5.1.1 L’azienda deve adottare una procedura documentata per la valutazione del rischio associato a ciascuna materia prima al fine di identificare potenziali pericoli. Si deve tener conto di: contaminazione da allergeni, corpi estranei, microbiologica, chimica . Deve essere tenuta in

La qualifica del fornitore e della materia prima

allergeni, corpi estranei, microbiologica, chimica . Deve essere tenuta in debita considerazione l’importanza di una certa materia prima per la qualità del prodotto finale. La valutazione del rischio deve costituire la base dei criteri di accettazione delle materie prime , delle analisi e delle procedure adottate per l’approvazione ed il controllo dei fornitori

3.6.1 Le specifiche delle materie prime devono essere adeguate e dettagliate e conformi ai requisiti di sicurezza e legislativi. Tali specifiche devono includere le definizioni dei limiti che potrebbero influire sulla qualità o sicurezza del prodotto finale.

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Principali problematiche nella qualifica del fornitore e delle materie

prime

Carenza di competenza da parte di chi gestisce la documentazione

Spesso le specifiche tecniche hanno minime informazioni e di natura più commerciale

Chi riceve richieste di autocertificazione o specifiche tecniche non ha le competenze necessarie per soddisfarle

Chi riceve i documenti (modulo autocertificazione, specifiche tecniche, analisi), spesso li archivia senza leggerli

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Principali problematiche nella qualifica del fornitore e delle materie prime

Documento Problematica Risoluzione

Modulo autocertificazione

Mancato invio (spesso ci sono intermediari commerciali)Invio con solo compilazione dati aziendaliInvio senza firma e/o timbro

“Educazione del fornitore”: Contatto telefonico per spiegare la richiesta e farsi mandare la documentazione corretta

Schede tecniche Mancato invio “Educazione del fornitore”: Schede tecniche Mancato invioInvio con informazioni mancanti

“Educazione del fornitore”: Contatto telefonico per spiegare la richiesta e farsi mandare la documentazione corretta

Analisi di laboratorio

Mancato invioInvio analisi con data superiore ad un annoInvio di analisi con altri parametri

Rinnovare la richiesta

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Analisi dei pericoli per singola materia prima; valutazione origine MP impatto sul prodotto finito

Studio del prodotto e dei suoi componenti; destinazione d’uso

Definizione dei criteri di

Per concludere…

Il pericolo micotossine è stato gestito

Qualificazione fornitore; modulo autocertificazione; valutazione documentazione ricevuta

Definizione dei criteri di accettabilità

Qualificazione MP; specifiche tecniche; valutazione documentazione ricevuta

Valutazione grado di affidabilità Fornitore e MP; valutazione sistema di monitoraggio (audit, analisi laboratorio)

è stato gestito correttamente