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Apprendimento
e
partecipazione 25 maggio 2015
Gruppo Scienze CeSeDi
Marco Falasca, Maria Luisa Accardi, Patrizia Bertoni, Caterina
Bussolo, Felicita Carenini, Maria Castagna, Gabriella Conte, Dal Toè
Simone, Paola Gatto, Concetta Giuliana, Valentina Paterna,
Loredana Ferro, Annalisa Gratteri, Diego Marangoni, Donatella
Mazzoldi, Enrica Miglioli, Rosanna Montrucchio, Lodedana Nota,
Silvia Olivetti, Lucia Pantaleo, Angela Piacente, Loredana Tomasi,
Elena Tibaldi, Isabella Tripodi, Anna Maria Vallory, Marilena
Zafettieri, Donatella Gravante
14.45 – 15.30 Presentazioni ed esperimento (con ciclo di apprendimento)
a) Marco e Caterina; b) Annalisa; c) Valentina; d) Enrica
15.30 – 17.30 Tour in sei percorsi didattici sperimentali 1, 2,3,4,5,6
Postazioni da visitare con gruppi che ruotano ogni 20’ (120’ totali):
1 - Gruppo infanzia: Perline colorate e raggi
2 - Gruppo primaria: Pressione dei fluidi
3- 1° Gruppo sec. I° grado: La densità con la metodologia a tre tappe
4 - 2° Gruppo sec. I° grado Esperimenti su calore, cambiamenti di stato e
dilatazione termica
5 - 1° Gruppo sec. II° grado: Misurando, misurando... Un esempio
di problem solving interdisciplinare (compito autentico in fisica e chimica)
6- 2° Gruppo sec. II° grado: Le cellule si muovono?
17.30 – 18.15 Revisione cooperativa con struttura «corners» e condivisione in
plenaria ( a cura di M.Luisa, Rosanna, Anna Maria, Gabriella)
Uno “sguardo”
[…] ci concentriamo sui processi più che sulle singole
performance, al fine di cogliere tutto ciò che di nuovo e
di creativo si genera dall’incontro e dal contatto tra le
persone.
Solo se vediamo cose nuove possiamo continuare a
desiderare di farne di nuove
* Riflessioni fatte con D. Pavarin
Uno “sguardo” sul gruppo Scienze*
L’attenzione […] nell’attività non «passiva»
restituisce il primato alle relazioni tra le persone.
“La relazione viene prima, ci precede”(G.Bateson),
precede ogni conoscenza già data, ogni tecnica da sviluppare o
risultato da conseguire, precede la necessità di qualsiasi
struttura o organizzazione da consolidare.
* Riflessioni fatte con D. Pavarin
Uno “sguardo” sul gruppo Scienze*
La consapevolezza che ci sono modalità diverse di
gestione della conoscenza (dall’esperto al
facilitatore di processi) mette gli insegnanti (come
collettività) davanti alla necessità di scegliere:
quale cultura di comunità vogliamo favorire?
*Riflessioni fatte con D. Pavarin
SCUOLA DELL’INFANZIA – dicembre 2014 – Felicita
Viene narrata da una docente dell’Infanzia un’esperienza didattica significativa
Il raccontare è un modo potente di aggiornarsi
Annalisa (scuola secondaria di II grado )
Il problem solving scientifico,
l’apprendimento cooperativo
e le iniziative che aprono la scuola
al territorio
SCUOLA PRIMARIA – gennaio 2015
Valentina presenta l’esperienza di Ed. Scientifica in A.C. di una sua
classe quinta . Il video, realizzato per l’INDIRE, sarà depositato ( fine
giugno) sul sito RISORSE DOCENTI
SCUOLA Secondaria
di I grado – febbraio
2015
Viene narrata da
Enrica , sempre con
esperimenti,
l’esperienza a Berlino
2014 come relatrice
nel Convegno del
Progetto Europeo
Profiles.
SCUOLA Secondaria di II
grado /ITIS – aprile 2015
Viene presentata una
batteria di Problem
solving sperimentali,
condotti con un
approccio accattivante .
E’ una serie di compiti
autentici.
Angela, Caterina, Donatella - ITIS
FISICA - CHIMICA
Gruppo Scienze CESEDI
Gruppo Scienze CESEDI
La metodologia
comune
a) Definire gli obiettivi.
b) Coinvolgere gli studenti in
gruppi collaborativi di
discussione e confronto.
c) Utilizzare esempi concreti e
osservazioni reali di fenomeni .
d) Preparare i materiali.
e) Incentrare l’attività su
contenuti appropriati al livello
concettuale e relative a «grandi
idee»
f) Praticare la revisione
metacognitiva
L’impostazione promuove la comprensione, tramite
l’investigazione e il problem solving in vari passaggi:
- Osservare situazioni problema e generare
domande verificabili
- Fare previsioni
- Raccogliere e analizzare dati
- Elaborare spiegazioni basate sulle evidenze, che
possono condurre a ulteriori domande-problema
Alla base del nostro lavoro ci sono , in forma attualizzata
costruttivista, le teorie dello sviluppo di Piaget, e la teoria
dell’apprendimento sociale di Vygotsky
Gruppo Scienze
CESEDI 2015
L'efficacia di una dimostrazione dipende sia la
sua progettazione che dalla sua presentazione.
Gruppo Scienze
CESEDI :
Il ciclo di
apprendimento
Un esempio
Errori e misconcezioni sono disseminati da una
moltitudine di siti internet . Un caso: http://www.eco2dry.it/prodotti-servizi/effetti-scenici.html
[…] sublimazione, ovvero avviene quando il ghiaccio
secco passa dallo stato solido allo stato gassoso senza
passare per quello liquido. Questo processo crea un
fumo molto denso e bianco composto interamente da
anidride carbonica. (???)
COME POSSIAMO
SMENTIRE O CONFERMARE
TALI
INFORMAZIONI ?
Il diossido di carbonio SOLIDO è visibile nell’aria ,
come tutti i solidi . Una proprietà è la sua temperatura
molto bassa: -78 °C. A differenza del nostro abituale
ghiaccio, il diossido di carbonio solido non fonde (a
pressione atmosferica)
Non accade mai vedere di un'altra sostanza così: solida, fredda , CHE NON
FONDE ma SUBLIMA! E all’esterno del contenitore appare della BRINA ! Ma
come si è formata la brina? Da cosa è costituita?
Che effetto si ottiene se facciamo interagire un
bicchiere d'acqua con il CO2 solido ? Ma… allora il
«fumo» non è anidride carbonica pura!
Ghiaccio secco in
acqua tiepida. Si ha la
sublimazione e la
formazione di una
nebbia!
Foto
Grugliasco
2009
Il pensiero scientifico è innanzitutto una
appassionata esplorazione di modi
sempre nuovi per pensare il mondo.
Carlo Rovelli (fisico)
Se aumentiamo la
temperatura dell’acqua,
mantenendo costante la
massa del ghiaccio secco, ci
aspettiamo la stessa
«nebbiosità» ?
Foto JCE, April 2015
Introduciamo ghiaccio secco in un
palloncino: cosa prevediamo che
avvenga?
E se poi apriamo il palloncino?
Ricordiamo che c’è la sublimazione ma anche il
dissolvimento di parte della CO2 in acqua e una
reazione con la formazione di acido carbonico :
H2O + CO2 - ->H2CO3
L’acido carbonico è un acido debole,che si dissocia…
Gli studi seri spiegano (con
prove):
La nebbia che si produce
nell’interazione tra acqua calda
e ghiaccio secco è costituita da
minuscole goccioline di acqua,
provenienti dalla soluzione del
cilindro, «trascinate» dal flusso
di gas CO2 .
Questa spiegazione è molto
diversa da quella, non corretta e
molto comune, basata sull’idea
che la nebbia sia prodotta dalla
condensazione del vapore
presente nell’aria.
Ghiaccio secco in:
a) etanolo
b) acqua
c) glicerina
e… se utilizzassimo
acetone?
1- Perché la nebbia sale e poi scende?
2- Come spieghiamo il cambiamento dei colori?
La novità del tubo…
Se aumentiamo la temperatura del liquido?
Dopo la sublimazione del CO2…come spieghiamo che ci sia:
- ghiaccio nel contenitore ?
- ghiaccio sulla superficie esterna ?
- perché il ghiaccio esterno si è formato con più abbondanza
nel fondo aderente al tavolo?
Tour delle sei attività
Formiamo 6 gruppi che visiteranno le 6 postazioni
sperimentali
Dopo 20’ si ruota (al suono del campanello) di UNA
POSTAZIONE IN SENSO ORARIO. Si continua a
ruotare ogni 20’, indipendentemente dal fatto che si sia
conclusa la specifica attività , fino al completamento del
Tour delle sei postazioni 1, 2, 3, 4, 5, 6 .
Grazie a tutti!