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Approccio diagnostico alla mastopatia fibrocistica in una capra: rilievi termografici, ecografici ed isto-patologici M. SCHRANK 1 , F. BONSEMBIANTE 2 , E. FIORE 1 , L. BELLINI 1 , C. ZAMBONI 2 , V. ZAPPULLI 2 , C. STELLETTA 1 , A. MOLLO 1 1 Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS) - Università degli Studi di Padova Via delle Università 16 - 35020 Legnaro (PD), Italy 2 Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) - Università degli Studi di Padova Via delle Università 16 - 35020 Legnaro (PD), Italy DESCRIZIONE CLINICA Una capra considerata dai proprietari come animale “pet”, femmina ovariectomizzata, di 8 anni, dal peso di 47 kg, è stata ricoverata presso l’Ospedale Veterinario Universitario Didattico (OVUD) dell’Università degli Studi di Padova. Il proprietario riferiva un aumento delle dimensioni del ca- pezzolo destro e del volume del rispettivo quarto nelle 2 set- timane precedenti alla visita, e nessun cambiamento nel comportamento dell’animale. L’animale era stato sterilizza- to all’età di 16 mesi e non aveva effettuato alcuna lattazione in precedenza. La capra inoltre era stabulata nel giardino dell’abitazione e l’alimentazione era stata a base di fieno prato stabile, crusca e 70 g di mangime commerciale con- centrato per ovicaprini. Alla visita clinica si riscontrava un aumento di dimensioni del capezzolo destro (25 cm di lunghezza; 6 cm di diametro), linfoadenomegalia del linfonodo sopramammario destro (5 cm di diametro), assenza di secreto, dolorabilità della parte alle relative manualità di mungitura e mancata pervietà del dotto. La temperatura rettale e altri parametri della visita cli- nica erano nella norma. Sono stati quindi effettuati un’indagine termografica ed eco- grafica, un esame emocromocitometrico e biochimico e infi- ne un ago aspirato per l’analisi microbiologica. In diagnosi differenziale sono state considerate patologie quali: mastite, ascessi su base traumatica, lesioni tumorali o lesioni di tipo cistico. DISCUSSIONE DEL CASO Le immagini termografiche sono oggigiorno ampiamente utilizzate in ambito medico veterinario 1,2,3 . In corso di masti- te clinica e sub-clinica nei ruminanti, l’infiammazione gene- ra un aumento della temperatura superficiale del capezzolo e della mammella in alcuni casi correlata anche al tipo di agen- te eziologico 3 . In questo paziente i rilevamenti termografici (Fig. 1) non hanno evidenziato differenze significative di temperatura sul capezzolo e parenchima mammario del quarto considerato patologico (+33,9°C) rispetto al contro- laterale non patologico (+34,4°C). Dall’esame ecografico della mammella 4,5 sono state indivi- duate aree anecogene all’interno del parenchima dai margini irregolari e non circoscritti (Fig. 2), la cui presenza di liqui- M. Schrank et al. Large Animal Review 2017; 23: 33-37 33 j Autore per la corrispondenza: Enrico Fiore ([email protected]). RIASSUNTO Le patologie della mammella oggi rappresentano uno dei principali problemi nell’allevamento degli ovi-caprini. Tra le princi- pali problematiche a carico dell’organo possono presentarsi eventi flogistici quali la mastite, ascessi relativi a eventi traumati- ci antecedenti, eventi tumorali o la presenza di lesioni di tipo cistico. In questo caso clinico, una capra da compagnia sterilizzata presentava un aumento di volume del quarto e del capezzolo de- stro (25 cm di lunghezza; 6 cm di diametro), linfonodo sopramammario destro reattivo (5 cm di diametro), assenza di secre- to, con dolorabilità della parte alle relative manualità di mungitura e mancata pervietà del dotto. Un’indagine termografica ed ecografica, un esame emocromocitometrico e biochimico ed infine un ago aspirato per analisi batteriologica, hanno permesso di escludere mastite e presenza di ascessi a carico del quarto patologico. In seguito alla mastectomia, l’esame istopatologico ha diagnosticato una mastopatia fibrocistica. In medicina umana, queste tipologie di lesioni possono essere associate a sindromi di “breast cystic lesions” che devono essere differite da eventi tumorali. Negli ovi-caprini spesso queste lesioni hanno eziologia multifattoriale relativa a squilibri ormona- li (estrogeno, progesterone), patologie genetiche o associate a microrganismi patogeni causa di mastite. La presenza della mastopatia fibrocistica non è risultata associata alla presenza di microrganismi patogeni, né dipendente dal- la secrezione degli ormoni sessuali in quanto l’animale era ovariectomizzato. Ulteriori studi sono necessari per acquisire co- noscenze in merito a queste lesioni frequentemente rinvenute negli ovicaprini. PAROLE CHIAVE Capra, ecografia, isto-patologia, mastopatia fibrocistica, termografia.

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Approccio diagnostico alla mastopatia fibrocistica in una capra: rilievi termografici, ecografici ed isto-patologici

M. SCHRANK1, F. BONSEMBIANTE2, E. FIORE1, L. BELLINI1, C. ZAMBONI2,V. ZAPPULLI2, C. STELLETTA1, A. MOLLO1

1 Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS) - Università degli Studi di PadovaVia delle Università 16 - 35020 Legnaro (PD), Italy

2 Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) - Università degli Studi di PadovaVia delle Università 16 - 35020 Legnaro (PD), Italy

DESCRIZIONE CLINICA

Una capra considerata dai proprietari come animale “pet”,femmina ovariectomizzata, di 8 anni, dal peso di 47 kg, èstata ricoverata presso l’Ospedale Veterinario UniversitarioDidattico (OVUD) dell’Università degli Studi di Padova. Ilproprietario riferiva un aumento delle dimensioni del ca-pezzolo destro e del volume del rispettivo quarto nelle 2 set-timane precedenti alla visita, e nessun cambiamento nelcomportamento dell’animale. L’animale era stato sterilizza-to all’età di 16 mesi e non aveva effettuato alcuna lattazionein precedenza. La capra inoltre era stabulata nel giardinodell’abitazione e l’alimentazione era stata a base di fienoprato stabile, crusca e 70 g di mangime commerciale con-centrato per ovicaprini.Alla visita clinica si riscontrava un aumento di dimensionidel capezzolo destro (25 cm di lunghezza; 6 cm di diametro),linfoadenomegalia del linfonodo sopramammario destro (5cm di diametro), assenza di secreto, dolorabilità della partealle relative manualità di mungitura e mancata pervietà del

dotto. La temperatura rettale e altri parametri della visita cli-nica erano nella norma.Sono stati quindi effettuati un’indagine termografica ed eco-grafica, un esame emocromocitometrico e biochimico e infi-ne un ago aspirato per l’analisi microbiologica.In diagnosi differenziale sono state considerate patologiequali: mastite, ascessi su base traumatica, lesioni tumorali olesioni di tipo cistico.

DISCUSSIONE DEL CASO

Le immagini termografiche sono oggigiorno ampiamenteutilizzate in ambito medico veterinario1,2,3. In corso di masti-te clinica e sub-clinica nei ruminanti, l’infiammazione gene-ra un aumento della temperatura superficiale del capezzolo edella mammella in alcuni casi correlata anche al tipo di agen-te eziologico3. In questo paziente i rilevamenti termografici(Fig. 1) non hanno evidenziato differenze significative ditemperatura sul capezzolo e parenchima mammario delquarto considerato patologico (+33,9°C) rispetto al contro-laterale non patologico (+34,4°C). Dall’esame ecografico della mammella4,5 sono state indivi-duate aree anecogene all’interno del parenchima dai marginiirregolari e non circoscritti (Fig. 2), la cui presenza di liqui-

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Autore per la corrispondenza:Enrico Fiore ([email protected]).

RIASSUNTOLe patologie della mammella oggi rappresentano uno dei principali problemi nell’allevamento degli ovi-caprini. Tra le princi-pali problematiche a carico dell’organo possono presentarsi eventi flogistici quali la mastite, ascessi relativi a eventi traumati-ci antecedenti, eventi tumorali o la presenza di lesioni di tipo cistico.In questo caso clinico, una capra da compagnia sterilizzata presentava un aumento di volume del quarto e del capezzolo de-stro (25 cm di lunghezza; 6 cm di diametro), linfonodo sopramammario destro reattivo (5 cm di diametro), assenza di secre-to, con dolorabilità della parte alle relative manualità di mungitura e mancata pervietà del dotto.Un’indagine termografica ed ecografica, un esame emocromocitometrico e biochimico ed infine un ago aspirato per analisibatteriologica, hanno permesso di escludere mastite e presenza di ascessi a carico del quarto patologico.In seguito alla mastectomia, l’esame istopatologico ha diagnosticato una mastopatia fibrocistica.In medicina umana, queste tipologie di lesioni possono essere associate a sindromi di “breast cystic lesions” che devono esseredifferite da eventi tumorali. Negli ovi-caprini spesso queste lesioni hanno eziologia multifattoriale relativa a squilibri ormona-li (estrogeno, progesterone), patologie genetiche o associate a microrganismi patogeni causa di mastite.La presenza della mastopatia fibrocistica non è risultata associata alla presenza di microrganismi patogeni, né dipendente dal-la secrezione degli ormoni sessuali in quanto l’animale era ovariectomizzato. Ulteriori studi sono necessari per acquisire co-noscenze in merito a queste lesioni frequentemente rinvenute negli ovicaprini.

PAROLE CHIAVECapra, ecografia, isto-patologia, mastopatia fibrocistica, termografia.

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do non sembrava essere ascrivibile ad ascessi o processi flo-gistici con essudato di tipo purulento o fibro-purulento6. Daevidenziare nelle immagini l’assenza della capsula che spessosi genera intorno alle aree anecogene in corso di ascessi.Dall’esame emocromocitometrico sono emersi valori consi-derati nei normali range di riferimento7. Invece, le analisibiochimiche hanno evidenziato una condizione consideratanei ruminanti di iperglicemia8 (Glucosio = 190 mg/dl) e diipocolesterolemia (Colesterolo = 20 ml/dl) (Tab. 1)9.L’ago-aspirato ha permesso di prelevare 3 ml di liquido inco-lore e di effettuare una successiva analisi microbica colturale

con seguente antibiogramma per patogeni agenti causali dimastite quali: Arcanobacterium pyogenes, Corynebacterium,Clostridium spp., E. coli, Enterobacter spp., Mycoplasma spp.,Klebsiella spp., Pseudomonas a., Staphylococcus spp., Strepto-coccus spp.6,10,11,12.L’esame colturale ha dato esito negativo per quanto concer-ne la presenza di microrganismi patogeni considerati causadi mastite o la cui presenza possa indirizzare la diagnosi diascesso.Esclusa la causa infiammatoria-infettiva, una mastectomiaterapeutica è stata effettuata in conseguenza ad un aggravar-

Figura 1 - Immagine del quarto patologico e valutazione termografica.

Figura 2 - Immagini ecografiche del parenchima mammario patologico: approccio caudale e laterale.

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si del quadro sintomatologico a cui sono seguite analisi ma-croscopiche e istologiche del tessuto compromesso.Dopo un digiuno preoperatorio di 8 ore, nella vena giugula-re destra è stato inserito un catetere endovenoso, “over-the-needle”, e l’animale è stato sedato con 0,3 mg/kg di midazo-lam e 0,1 mg/kg di metadone somministrati nell’arco di 2minuti. L’anestesia è stata indotta 15 minuti dopo con 60 mgtotali di propofol per via endovenosa13. L’animale è stato po-sizionato in decubito dorsale e intubato con una sonda oro-tracheale del diametro di 9,5 mm ed è stato collegato ad uncircuito respiratorio circolare. L’anestesia è stata mantenutacon sevoflurano veicolato in una miscela di aria ed ossigeno(50:50) erogata inizialmente a 4 l/min e dopo 10 minuti di-minuita a 0,5 l/min. Terminata la tricotomia, l’animale è sta-to portato in sala operatoria e posizionato in decubito ster-nale ed è stata eseguita un’analgesia epidurale a livello sacro-coccigeo con lidocaina al 2% alla dose di 0,1 ml/kg13.Per quanto concerne l’asportazione del tessuto mammario, èstata effettuata un’incisione ellittica a circa 3 cm di distanzadalla base della mammella con asse maggiore orientato insenso cranio-caudale. La cute è stata poi scollata in modo dasalvaguardarne la vascolarizzazione così da poterla utilizzare

nella ricostruzione. Mentre la mammella veniva separata dacute e sottocute, le grandi arterie e vene sono state legate, in-vece, i piccoli vasi cutanei e sottocutanei di piccolo calibro so-no stati cauterizzati. Considerando le dimensioni del tessutopatologico della ghiandola mammaria che comprendevastrutture anatomiche notevoli (grande quantità di cute, linfo-nodi iperplastici, grosse arterie e vene), un approccio di ri-mozione più aggressivo avrebbe potuto rivelarsi troppo inva-sivo e rendere molto indaginosa la guarigione. Dopo l’aspor-tazione della mammella, la ricostruzione è stata effettuata conuna sutura per ravvicinare i margini interni della breccia ope-ratoria ed eliminare gli spazi morti nel sottocute. Ravvicinatii margini, sulla cute è stata effettuata una sutura incavigliata14.Terminata la procedura chirurgica, la capra è stata posta indecubito dorsale ed è stata effettuata una terapia post-inter-vento con amoxicillina + acido clavulanico (1 ml/20 kg, SIDper 5 giorni), flunixin meglumine (2 mg/kg, SID per 3 gior-ni) e buprenorfina (0,02 mg/kg, BID).Successivamente, il capezzolo e mammella asportati sono sta-ti inviati al Servizio Diagnostico di Anatomia Patologica Ve-terinaria dell’Università degli Studi di Padova per un’indagi-ne macroscopica ed istologica del tessuto. Macroscopicamen-te il capezzolo appariva dilatato a causa di una cavità ripienadi liquido e materiale simil-caseoso. Il parenchima mamma-rio adiacente al capezzolo era caratterizzato dalla presenza dinumerose strutture cistiche contenenti materiale gelatinoso(Fig. 3). Il linfonodo risultava aumentato di volume.All’esame istologico la lesione mammaria appariva caratte-rizzata da ampie formazioni cistiche duttali contenenti se-creto, materiale amorfo, rare cellule macrofagiche e rari ele-menti epiteliali iperplastici lievemente pleomorfi. In alcunearee la parete era costituita da epitelio iperplastico e da tes-suto fibrovascolare edematoso. Erano presenti lievi aspetti dinecrosi multifocale della parete delle lesioni cistiche. Il linfo-nodo appariva diffusamente e marcatamente iperplasticocon edema e istiocitosi dei seni. Il quadro complessivo nonmostrava segni indicativi né di una forma neoplastica né diuna forma infettiva/infiammatoria, ma maggiormente in-quadrabile nelle forme iperplastico/displastiche.La diagnosi istologica è stata di displasia cistica mammariagrave e diffusa con lieve iperplasia e fibrosi multifocale: ma-stopatia fibrocistica.In medicina umana, queste tipologie di lesioni vengono in-cluse nelle “Breast Cystic Lesions” spesso confuse con lesionitumorali. Solo se associate a fenomeni proliferativi e di atipiaqueste lesioni cistiche hanno un alto indice di pericolositànella donna15.Studi italiani riportano come la patologia abbia un riscontronelle pecore sarde e in bovine indipendentemente dall’età odal numero di lattazioni16,17.In uno studio, viene riportato che nei cani queste lesioni me-taplastiche o cistiche di tipo ectasico-dilatativo a carico dimammella e capezzolo vengono spesso registrate in conse-guenza a squilibri ormonali tra estrogeno e progesterone, op-pure ad alti livelli sierici in seguito alla somministrazione eso-gena di progesterone18. Altri studi affermano che è possibile ri-scontrare lo stesso tipo di lesioni nel 39% dei casi affetti dallastessa patologia in animali dove sono state effettuate operazio-ni chirurgiche di ovarioisterectomia o in animali non trattaticon progestinici. Ad oggi nel cane l’asportazione dell’apparatoriproduttore femminile risulta come una tra le terapie d’ele-zione per la risoluzione di lesioni fibrocistiche nelle cagne18.

GLUCOSIO (mg/dl) 190 48-74

COLESTEROLO (mg/dl) 20 34-129

TRIGLICERIDI (mg/dl) 12 4.6-53

PROTEINE TOTALI (g/l) 80.69 72-85

GLOBULINE (g/l) 58 49.5-62.5

ALBUMINE (g/l) 23.7 22.5-32.4

CALCIO (mg/dl) 7.70 7.0-9.2

MAGNESIO (mg/dl) 1.84 1.8-2.4

FOSFORO (mg/dl) 2.9 2.2-5.4

AST/GOT (u/l) 61 54-194

ALT/GTP (u/l) 14 11-34

GGT (u/l) 38.7 18-69

BILIR. TOT. (mg/dl) 0.27 0.21-0.295

AZOTEMIA (mg/dl) 27 24-50

CK (u/l) 213 73-311

ANALISI BIOCHIMICHEValori Range

del Controllo di Riferimento

Tabella 1 - Esame emocromocitometrico e analisi biochimiche.

EMOGRAMMAValori Range

del Controllo di Riferimento

WBC (µl) 8.64 8.4-19.6 x 103

RBC (µl) 16.55 13.1-20.1 x 106

Hgb (gr/dl) 11.3 7.4-12.3

Hct (%) 32.4 23.5-38.3

MCV (fl) 19.5 13.6-23.91

MCH (pg) 6.8 6.3-10.3

MCHC (gr/dl) 35 31.9-37.8

CHCM (%) 34.7 25-28

PLT (µl) 540 190-880 x 103

MPV (fl) 5.1 4.6-10.2

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Scarsa invece la letteratura inerente agli ovi-caprini dovevengono riportate soltanto delle casistiche cliniche ad eziolo-gia multifattoriale in cui vengono descritte delle lesioni so-prattutto a carico del capezzolo dovute alla presenza di agen-ti patogeni causa di mastite quali Mycoplasma spp. nelle ca-pre di razza Doi19 e di Staphylococcus chromogenes nelle pe-core di razza Sarda15.La presenza della mastopatia fibrocistica non è risultata as-sociata alla presenza di microrganismi patogeni, né dipen-dente dalla secrezione degli ormoni sessuali in quanto l’ani-male era ovariectomizzato.Ulteriori studi sono necessari per acquisire conoscenze inmerito a queste lesioni frequentemente rinvenute negli ovi-caprini.

❚ Diagnostic approach to fibrocysticmastopathy in a goat:termographic, ultrasonographic,and histological findings

SUMMARYThe mammary gland diseases are frequent problems in goatsand sheep breeding. Mastitis, abscesses due to traumaticevents, neoplasia, and cystic lesions are the main problemsthat could affect udder and nipple.This clinical case is about a pet spayed female goat with anincreased volume of the right quarter and nipple (25 cmlength, 6 cm width), mammary lymphadenopathy (diameterof 5 cm), no mammary gland secretion, pain during milkingprocedures, and no opened duct.Inflammatory processes such as mastitis and abscesses wererule out based on the thermographic and ultrasonographicinvestigations, complete blood cells count, serum biochemi-stry, and fine needle aspiration of the fluid for bacteriologi-cal culture.The histological diagnosis of fibrocystic mastopathy wereperformed after the mastectomy.In human medicine, these lesions are associated to the brea-st cystic lesions syndrome, that must be differentiated from aneoplastic lesion. It is reported that in goats and sheep thatthese lesions have a multifactorial etiology: hormonal imba-lance between oestrogens and progesterone, genetic causes,and bacteria.In the present case no bacteria are present, and the absenceof the reproductive apparatus rules out the hormonal imba-lance. Further studies are needed to better characterize theselesions frequently reported in goats.

KEY WORDSFibrocystic mastopathy, goat, hystology, termography, ultra-sonography.

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3. Bortolami A., Fiore E., Gianesella M., Corrò M., Catania S., Morgante M.

Figura 3 - Aspetto macroscopico (A) e isto-patologico (B e C)delle lesioni. Il parenchima mammario adiacente al capezzolo era caratterizzatodalla presenza di numerose strutture cistiche contenenti materialegelatinoso (A). All’esame istologico (B e C) la lesione mostrava am-pie formazioni cistiche duttali (asterisco) e aree in cui la parete eracostituita da epitelio iperplastico e da tessuto fibrovascolare ede-matoso (freccia).

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