29
1 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa Materiale: Anthropometric. Come misurare la parola uomo (Scheda PDF) I kit didattici sulla cittadinanza europea riflettono l’idea che l’Europa, così come l’esercizio della cittadinanza sul suo territorio, non siano qualcosa di “dato” bensì un terreno in continua evoluzione che va costruito – esattamente come i suoi confini – attraverso le pratiche e la partecipazione dal basso delle persone, cittadini consapevoli, critici e attivi. In questo senso Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha promosso un percorso di formazione teatrale di un gruppo di giovani cittadini europei – Rom e non – che insieme all’associazione UPRE Roma, il regista Alberto Cavalleri e l’assistente Azzurra Spirito, in collaborazione con l’associazione Il Razzismo è una brutta storia, si sono incontrati per oltre un anno e hanno lavorato alla creazione di una visione dal basso del significato delle parole diritti umani, dignità ed Europa. Ne è uscito lo spettacolo teatrale Anthropometric. Come misurare la parola uomo, che è andato in scena all’Auditorium San Fedele a Milano il 10 dicembre 2015 in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, e costituisce un interessante materiale d’approfondimento ai fini didattici. Inoltre lo spettacolo può essere ospitato su richiesta dalle scuole. Settimana dopo settimana Mohamed Kamal Ahmed, Rebecca Covaciu, Toni Deragna, Andrea Djordjevic, Martina Djordjevic, Daniel Iancu, Caterina Scalfi, Silvester Selimovic, Darius Stoican e Fedra Tabbò si sono trovati al Teatro Trebbo di Milano. Attraverso attività laboratoriali e tramite il training teatrale hanno elaborato il racconto delle loro esperienze e competenze di cittadini europei: il viaggio, le origini e le identità multiple, i diritti di cittadinanza e la disuguaglianza, la vita nelle grandi città e il bisogno di essere riconosciuti, la necessità dell’arte e della trasformazione per la sopravvivenza.

Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

1 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa Materiale: Anthropometric. Come misurare la parola uomo (Scheda PDF)

I kit didattici sulla cittadinanza europea riflettono l’idea che l’Europa, così come l’esercizio della cittadinanza sul suo territorio, non siano qualcosa di “dato” bensì un terreno in continua evoluzione che va costruito – esattamente come i suoi confini – attraverso le pratiche e la partecipazione dal basso delle persone, cittadini consapevoli, critici e attivi.

In questo senso Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha promosso un percorso di formazione teatrale di un gruppo di giovani cittadini europei – Rom e non – che insieme all’associazione UPRE Roma, il regista Alberto Cavalleri e l’assistente Azzurra Spirito, in collaborazione con l’associazione Il Razzismo è una brutta storia, si sono incontrati per oltre un anno e hanno lavorato alla creazione di una visione dal basso del significato delle parole diritti umani, dignità ed Europa. Ne è uscito lo spettacolo teatrale Anthropometric. Come misurare la parola uomo, che è andato in scena all’Auditorium San Fedele a Milano il 10 dicembre 2015 in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, e costituisce un interessante materiale d’approfondimento ai fini didattici. Inoltre lo spettacolo può essere ospitato su richiesta dalle scuole.

Settimana dopo settimana Mohamed Kamal Ahmed, Rebecca Covaciu, Toni Deragna, Andrea Djordjevic, Martina Djordjevic, Daniel Iancu, Caterina Scalfi, Silvester Selimovic, Darius Stoican e Fedra Tabbò si sono trovati al Teatro Trebbo di Milano. Attraverso attività laboratoriali e tramite il training teatrale hanno elaborato il racconto delle loro esperienze e competenze di cittadini europei: il viaggio, le origini e le identità multiple, i diritti di cittadinanza e la disuguaglianza, la vita nelle grandi città e il bisogno di essere riconosciuti, la necessità dell’arte e della trasformazione per la sopravvivenza.

Page 2: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

2 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Le prove raccontate dal regista Alberto Cavalleri

“Capita sempre più spesso. Alzi gli occhi e qualcuno è lì che osserva il lavoro. Non sai neanche come sia

arrivato, cosa l'abbia spinto a salire le scale e a entrare nella sala prove. Ma dalla sua concentrazione

capisci che è lì già da un po'. Un perfetto sconosciuto, o qualcuno che già conosce i ragazzi. Molti

sanno che stiamo provando Anthropometric, e chiedono di poter assistere alle prove. La reazione

quasi sempre è identica. Eclatante quella del gruppo di attori down con cui stiamo avviando una

collaborazione. Quando abbiamo mostrano loro una prova aperta l'entusiasmo era grande, e a un

tratto il più spudorato tra i performer ha esclamato:"Siete belli!" La sua voce era piena di stupore:

nessuno gli aveva mai detto che i Rom potessero essere belli, e scoprirlo così lo sconvolgeva. A volte

mi sorprendo anch'io a osservare Martina, Andrea, Rebecca, Darius, Toni, Tyzon, Daniel uno dopo

l'altro, cercando in uno sguardo unico di scoprire cosa li accomuna. La prima volta che sono arrivata in

sala ho chiesto a Toni di raccontarmi cosa distinguesse un rom da un gagé (n.d.r. persona non

appartenente alla cultura romanes). Con non poco imbarazzo lui ha cercato le parole, poi finalmente

ha detto: "Vedi, se un gagè si trova in un bosco non sopravvive. Un rom sì. I rom hanno il wandertrieb

(n.d.r. il gene del nomadismo che per i nazisti distingueva gli zingari dagli altri ariani)."

Eppure molti di loro sono nati in Italia, e i viaggi più lunghi che hanno fatto sono stati quelli da un

campo a un altro. Stare accanto a loro è come camminare in un bosco, di notte. Sai che quello che

Page 3: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

3 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

conoscevi potrà assumere una forma diversa: la tua città, le tue abitudini, il tuo modo di ricevere il

mondo. I primi incontri sono stati molto faticosi. Era difficile capire se semplicemente non si fidassero,

o se ritenessero che le loro storie non avevano importanza per altri. Scoprire assieme cosa si poteva

fare in sala che fuori non era concesso, e come fare perché potesse accadere. Molti avevano in mente

il cinema, e la lentezza dei processi teatrali li infastidiva. Avevamo scelto dei temi da esplorare

assieme: abitare la città, essere rom, viaggiare, ereditare tradizioni.

Il percorso si è arricchito anche dalla ricerca sulla cittadinanza europea portata avanti dalla Fondazione

Giangiacomo Feltrinelli con l'associazione Il Razzismo è una brutta storia orientata a fare sì che le

esperienze di questo gruppo teatrale diventino l’occasione per una riflessione condivisa e partecipata

sul senso di cittadinanza europea.

Abbiamo iniziato a scrivere le loro storie, partendo dalle suggestioni che ci offrivano nella strada dal

portone alla metropolitana, ma le sentivano troppo vicine. Bruciavano. L'unico che sentiva urgenza di

raccontare la propria storia era Kamal, un ragazzo egiziano che a diciotto anni ha deciso di esplorare il

mondo: l'Italia era la prima tappa che i soldi messi da parte, facendo il contadino, gli permettevano. Si

ritrova così a essere straniero tra gli stranieri, ma l'amicizia con Andrea e Martina assomiglia troppo a

una casa per non continuare a venire alle prove. Ogni mercoledì, usciti dalla sala racconta del suo

viaggio in mare, della fatica dell'arrivo, di come sia difficile trovare lavoro. Nel frattempo le storie

vengono condivise, i compagni si fanno carico del racconto. Ogni storia viene interpretata come da un

coro greco: il testo non è diviso in frasi affidate ai singoli, ognuno può entrare quando sente che è

giusto. Non è più ciò che è accaduto a uno di loro: è la storia di tutti.

L'arrivo delle luci sul palco è accolto come una vera magia. Tutto all'improvviso ha un sapore diverso.

Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma

proviamo a comporle in modo sempre diverso: ogni storia, accostata a un'altra, la illumina in modo

nuovo. Ci accorgiamo, nel compiere questo gioco, che tutte raccontano la stessa cosa: la vicinanza, la

distanza, la separazione. Una distanza misurabile che parla di noi parlando dell'altro, un cogliersi

attraverso una nuova geografia emotiva fatta di misure, una metrica della distanza dell'altro che coglie

i vuoti facendone poesia. Poi un giorno arriva Loris (n.d.r Panzeri, coordinatore del progetto teatrale

assieme a Dijana Pavlovic) con una nota sulle misure antropometriche. Nasce così il titolo,

Anthropometric. Gioco su quelle misure che vorrebbero catturare l'anima e che invece riducono tutto

a numeri buoni solo per la retorica, favorevole o contraria. Invece Rom vuol dire solo uomo, senza

altre definizioni. E come misurare la parola uomo?”

Page 4: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

4 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

LE SCENE

Freddo

con Rebecca e Darius

REBECCA: Rua Campos Sales, Camino de las Torres, Passage Cost, Forststraße, Via del Sole, Via

Paolo Reti, Via Fontanelle, Via Abbondanza, Via dei Gerani. In quanti luoghi ho

abitato la mia carta d’identità non sa dirlo. Parla solo di Arad, in Romania dove sono

nata. Quando è arrivato per me il momento di andare a scuola sono partita. Per

imparare, la vita ha scelto per me aule più grandi. Eppure quando lasci una città, un

paese, un continente c’è sempre un motivo. Mio padre mi ha chiamata Rebecca.

Nella bibbia è la madre di due gemelli, che si combattono già nel ventre della

madre. Saranno i capostipite della cultura ebraica e di quella romana: due culture

gemelle, e un conflitto. La mia identità attuale non è nel nome che mio padre ha

scelto per me, né nelle carte che gli uomini vorranno darmi, è disegnata dal mio

respiro, e da tutto il dolore e la gioia, lotta e bellezza che i miei occhi sapranno

contenere.

Page 5: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

5 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Questo documento è Rebecca Covaciu, 25/01/1996, Arad, Romania, Milano, studentessa, altezza

1.59, occhi castani, capelli castani.

DARIUS: Scusi signorina, non può portare quel violino qua dentro. Lo dia a me. Glielo ridò

quando se ne va.

REBECCA: Quando ero bambina gli inverni non erano così freddi. Ricordo varie cose: i fiori, le

voci della gente, il passaggio dei carretti. Ora tutto sa di vento, che soffia sulle

guance di mia sorella e gliele arrossa. Il vento non ha parole. Come le mani

screpolate di mia madre, che però raccontano lo stesso qualcosa. Sarebbe bello

ritornare a quei giorni. Ma i giorni vanno via, come le persone. Ti salutano e se ne

vanno. I colori dei quadri invece restano e mi tengono caldo. Mi fanno sentire a

casa. Vengo spesso qui, ad osservarli, anche per uscire dalla carrozza ferroviaria

dove stiamo. Queste forme, questi colori avvolgenti… Potessi li porterei sempre con

me, anzi, li porterei in quel vagone, fermo sulla ferrovia davanti alla stazione, senza

porte, dove abitiamo da novembre, accalcati uno all’altro come i conigli per farci

caldo. Fa troppo freddo lì dentro. Al mattino non vediamo l’ora di alzarci e di

scappare fuori, per sentire i raggi di un sole pallidissimo che non ci scalda mai. Ci

sono delle cose che nella vita sono consolazioni. Questo quadro e alcuni altri sono la

mia coperta, con cui resistere all’inverno. Potessi, mi farei scorrere questi colori

nelle vene. E non avrei più freddo. L’uomo sembra fatto solo per rubare, senza

capire i motivi. Bisognerebbe dimostrare che è ancora capace di sognare, se per una

volta non ruba il calore dalla rete elettrica ma lo prende dalla bellezza, per tenerlo

con sé. Per liberarsi dal freddo che ha dentro.

Page 6: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

6 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Televendita

con Fedra e Caterina

- Solo per oggi, a 9 euro e 90, una campina! Che cos’è una campina? Ma è una roulotte!

Solo per oggi! Coi topi? Sì! E con una gonna sotto cui nascondi il bimbo ariano!

- Ma perché non telefonate? Signora? La campina! Vuole perdere questa occasione?

- Ma come si fa a pagare il mutuo trentennale? Mutuo quarantennale? Mutuo eterno!!

Per un po’ di cemento! Per un po’ di cemento in più!

- Una campina al chiaro di luna! Una campina col fuoco! Una campina che va a fuoco! Una

campina che va a fuoco!

- Mai!-

- Telefonate al 9-3-4-7-8-3-2-5-7-8. “Non perdete questa occasione!”-

- Tre topolini! Uno bianco, uno grigio, uno nero… E poi ci mettiamo anche…ci mettiamo

anche, ma sì, un violino tzigano! Che bello! Che bello! Romantico, romantico! La campina,

il violino tzigano, una fisarmonica, tre topolini e…una gonna portafigli! Per nascondere un

bambino ariano!

- Al posto di…al posto di...un mutuo!

- Dovete per forza telefonare! Te-le-fo-na-re!

Page 7: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

7 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

- Pronto? /Si? / Sto chiamando per una campina / … / Una fisarmonica / Sì / Tre topolini /

Sì! / Non un mutuo vero? / No! / Allora la compero!

- Signora! Certe cose non si possono comprare! Non si possono comprare! Ma ne possiamo

parlare!!!

- Ma quelli là, che fanno tutto il giorno, quando potrebbero avere una campina, una

campina, tutta bruciata! Con tre topini, abbrustoliti gnam-gnam a 99 centesimi!

- Forse siete impegnati, col mutuo, trentennale, del vostro muro!

- Pronto? Sì, telefono per la campina. Sì, la campina coi bimbi malati! Sì, l’ho vista sul vostro

catalogo! Sì. Ah, non ci sono i bimbi malati? Ah capisco…che peccato: mi piacevano tanto i

bimbi malati, così teneri! Come? Vi è rimasta solo quella con un anziano malato? Caro: gli

è rimasta solo quella con l’anziano malato? La prendo lo stesso? Caro?

Page 8: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

8 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Numeri con Tony, Andrea e Darius

UNO: 150

DUE: 75

TRE: 3

UNO: 150

DUE: 75

TRE: 3

UNO: Sono 150 metri quelli che ci separano dalla ferrovia. 150 metri fino ai binari.

DUE: 75 lamiere prese ovunque

TRE: 3 cancelli di metallo

Page 9: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

9 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

UNO: Sono 154 le persone che abitano a 150 metri, quelli che ci separano dalla ferrovia. 150

metri fino ai binari

DUE: 75 lamiere prese ovunque, nel giro di 3 mesi e pochi giorni

TRE: 3 cancelli di metallo si chiudono spinti a mano da 3 persone. Ma sono sempre aperti

UNO: Sono 7 gli interventi della polizia per controllare le 154 persone che abitano a 150 metri,

quelli che ci separano dalla ferrovia. 150 metri fino ai binari

DUE: 8 famiglie si sono date da fare per recuperare 75 lamiere prese ovunque, nel giro di 3 mesi

e pochi giorni

TRE: Pesano 250 kg l’uno i 3 cancelli di metallo che si chiudono spinti a mano da 3 persone. Ma

sono sempre aperti

UNO: 32 volanti della polizia si sono fermate fuori dal campo nei 7 interventi della polizia per

controllare le 154 persone che abitano a 150 metri, quelli che ci separano dalla ferrovia,

150 metri fino ai binari

DUE: 9 le nazioni di provenienza delle 8 famiglie che si sono date da fare per recuperare 75

lamiere prese ovunque, nel giro di 3 mesi e pochi giorni.

TRE: 2 le ditte della città hanno lavorato per montare i 3 cancelli di metallo che pesano 250 kg

che si chiudono spinti a mano da 3 persone. Ma sono sempre aperti.

QUATTRO: 18 case di lamiera illuminate dalla luce

UNO: Sono state dedicate 1437 ore di lavoro dalle 32 volanti della polizia che si sono fermate

fuori dal campo nei 7 interventi della polizia per controllare le 154 persone che abitano a

150 metri, quelli che ci separano dalla ferrovia, 150 metri fino ai binari

DUE: Serbia, Croazia, Slovenia, Montenegro, Kosovo, Bosnia, Romania, Italia le 8 nazioni di

provenienza delle 8 famiglie che si sono date da fare per recuperare 75 lamiere prese

ovunque, nel giro di 3 mesi e pochi giorni

TRE: 14 gli italiani onesti delle 2 ditte che hanno lavorato per montare i 3 cancelli di metallo che

pesano 250 kg che si chiudono spinti a mano da 3 persone. Ma sono sempre aperti.

Page 10: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

10 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

QUATTRO: 348 i metri di cavi elettrici abusivi che collegano la centralina alle 18 case di lamiera

illuminate dalla luce.

Siamo nel 2015. L’anno dell’Expo di Milano.

Notte

con Darius e Caterina

DARIUS: La notte è infrangibile: puoi posarle sopra tutti i pesi che vuoi e lei non si rompe. È

come un vetro di cristallo, trasparente: c’è, ti guarda, ma non la vedi. Le parli e lei ti

ascolta. Sopporta i tuoi pensieri. “Come va, Notte? Vuoi che ti racconti qualcosa per

addormentarti?”. Non so se vuole dormire. Neanche io. Le strade sono vuote, le luci

dei lampioni disegnano sull’asfalto sagome imprevedibili. Un uomo in ritardo sul

mondo torna a casa, da solo, sul marciapiede. Un’auto passa ma non la vedo, è nella

strada vicina. “Notte, che facciamo? Siamo ancora qui io e te, come ci fossimo ritrovati

per caso a bere qualcosa insieme”. Ci guardiamo negli occhi, forse siamo due

innamorati; o siamo due persone che si sono incontrate per caso alla stazione dei treni,

e si guardano per un istante da lontano. Si conosceranno mai? Lui avrà il coraggio di

alzarsi e di andare da lei? E lei? Lei distoglierà lo sguardo? Se ne andrà per paura?

Page 11: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

11 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Notte, aprirai la tua borsa per frugarci dentro e togliere qualcosa di saggio, di prezioso?

O anche stanotte te ne andrai via coi i tuoi segreti? Notte… Le ore passano. Resta

ancora un po’ con me. Ho sempre pensato che, vivendoti, avrei guadagnato ore sul

mondo: un po’ è come se la mia vita raddoppiasse. Sto strappando secondi e minuti

all’esistenza. Come se mi attaccassi al tuo vestito scuro, lo accarezzassi, gli strappassi

un bottone, uno alla volta. Mi restano tra le mani. (la Notte esce) Al mattino, quando il

sole riemerge, mi ritrovo tra le mani qualche bottone e lo fisso, come mi dovesse

parlare di me.

Previsioni con Andrea e Toni

Buongiorno e benvenuti alle Diverse Previsioni del Tempo! Oggi temporali diffusi su tutta la

popolazione rom. Sarà che stanno sempre all’aperto… Molti annuvolamenti su di loro nella

nostra città. Come potete notare dalla cartina, le nuvole basse copriranno i loro visi,

soprattutto nei più alti di loro; le nuvole, però, copriranno anche i loro vestiti di taglia

sbagliata, il violino a tracolla e alcune macchie di terra sulle mani. La pioggia non permetterà

alle loro lacrime di essere visibili agli incroci delle strade, né di quelle giuste né di quelle

Page 12: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

12 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

sbagliate. E non mi riferisco alle strade. State attenti alle frenate rapide, comunque, se li

vedete bagnati ad un incrocio.

I gesti del chiedere oggi saranno sospesi, causa maltempo e allagamenti, e sostituiti con i gesti

del trovare un riparo. Potrete trovare rom sotto: tendoni, portoni, androni, protezioni, teloni,

e forse anche sotto alcuni lampioni. Il vento spirerà da ovest verso est, però, portando alcune

migliaia di rom volanti dai Balcani verso la nostra penisola, con grande rischio per i voli delle

linee aeree. Attenzione ai rom volanti ad alte quote sulle città, tra i duemila e i tremila metri

d’altezza, rom che potranno essere scambiati per stormi di anatre colorate. Per il vento, la

pioggia andrà di traverso, come le cose vanno di solito.

Ora le temperature: su tutta la città-rom caldo tra i cinque e i venti gradi soprattutto nelle

roulottes, sulle grate d’aria calda della metropolitana, nei vagoni della stessa metropolitana

dove suonano, nei centri commerciali, negli ingressi delle Chiese e nelle strette di mano. Aria

più fredda, invece, in tutti i posti dove qualcuno li eviterà, non gli rivolgerà la parola, li

insulterà pesantemente o farà finta di non capire ciò che dicono. Lì temperature tra i meno

due e i meno dieci. Prossimo aggiornamento del Diverso Meteo che considera la presenza dei

rom, stasera alle 20. Arrivederci e grazie.

Page 13: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

13 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Sola

con Martina, Fedra e Caterina

CORO: Non si vede ma…cosa la sta uccidendo dentro?

Avanza verso di noi…ma non vediamo i suoi passi.

I pensieri ha pesanti come un cappuccio

Calcato sugli occhi sulla fronte sui capelli

Preoccupata di non so che, spezza le foglie passando

Si sente nell’aria uno spostamento

Ma ciò che si sposta non è un corpo in movimento

È un sorriso che si preoccupa del tempo.

Un due tre, un due tre quattro

Balza su come un gatto, sul parabrezza, in altezza

Due occhietti scuri e profondi, nascosti nella nebbia

D’inverno nella nebbia, in ogni stagione nell’indifferenza

Lei avanza ancora, dispiaciuta come un segreto

Page 14: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

14 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Nelle tasche alcune monetine, due forcine e un ricordo

Ma ciò che più la interessa non è voltarsi al passato

È ciò che la attende sulla strada, a pochi metri da lei.

MARTINA: La città pensa solo a se stessa. Non vuole capire i tuoi problemi, i tuoi pensieri. Ma

una città non può essere egoista. In città c'è la gente straniera e la gente non

straniera. Ci sono i rapper, gli spacciatori, i drogati. Ci sono i politici, gli attori, i

giornalisti. Ci sono i bambini che non vanno a scuola anche se vorrebbero. Ci sono

quelli che hanno un tetto e quelli che non lo hanno. L'abitazione è importante per la

tua vita. A volte diventa un viaggio: valige, ombrelli, cuscini in mano e poi un'altra

casa. Più piccola. Cinque letti, una sola camera. Senza bagno. La cucina é fuori, e

anche il bagno. Armadi di ferro. Senza le porte. Il campo invece è diverso. E' come

una città di Rom. Ci sono le case, o le baracche. C'è molta gente. Quando piove

crescono le piscine. Quando devi andare a comprare qualcosa inizia l'avventura: devi

passare il bosco, con i serpenti. E poi devi saltare un cancello rosso, con la catena

verde, che serve a far capire a chi entra che non siamo più in Italia: questa è la città

dei rom.

Una città in cui le donne devono stare zitte, di un silenzio strano. Un silenzio che alla

fine urla. Alla mattina ci si metteva in cerchio, e quella più grande fra noi iniziava a

intrecciare i capelli alle altre. Tenevo sul palmo una farfalla e speravo davvero la pelle

ne inghiottisse le piccole ali. Fu allora che mi incamminai per la città, perché una città

non può essere egoista. C'è tanta gente: straniera e non straniera. Ci sono i rapper, gli

spacciatori, i drogati. Ci sono i politici, gli attori, i giornalisti. Ci sono i bambini che non

vanno a scuola, anche se vorrebbero. Ci sono gli studenti con gli zaini pesanti. Ci sono

quelli che hanno un tetto e quelli che non lo hanno.

Page 15: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

15 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Sig. Zingaro Rom

DARIUS: Per i primi sette anni della mia vita ho avuto una sola identità: ero semplicemente un bambino. Poi, quando sono andato a vivere a Craiova, in Romania, sono diventato uno zingaro. E zingaro sono rimasto per molto tempo. Ma mi sono dato da fare e sono stato promosso a zingaro onesto, signor zingaro, signor zingaro rom, e qualche tempo fa ho ricevuto il titolo di romeno perfino da un canale tv: ormai è ufficiale. Per la verità, il titolo è puramente onorifico e potrò utilizzarlo fino a che non darò fastidio a qualche romeno purosangue.

È magnifico essere zingari. Niente può sostituire il privilegio di far parte di una minoranza avvantaggiata: in parte umana, in parte animale e in parte in possesso di poteri magici. Noi zingari siamo come le sfingi, i centauri o i fauni. Tutte le maggioranze, che ci sono superiori, per secoli sono state incredibilmente generose nei nostri confronti, ci hanno aiutato e hanno cercato di addomesticarci.

È stato un processo lungo: inizialmente abbiamo avuto l’onore di ottenere, per qualche secolo, accesso illimitato al lavoro. La cosa ci è piaciuta così tanto che abbiamo deciso di lavorare volontariamente, anche in catene. Siamo stati schiavi dal 1385 fino al 20 febbraio 1856.

Page 16: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

16 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Poi abbiamo goduto della facoltà di viaggiare a spese dello stato verso destinazioni esotiche come i campi di concentramento della Transnistria, Auschwitz e Buchenwald. Gran parte di quelli che hanno generosamente contribuito a domarci.

In quanto zingari, abbiamo il vantaggio di avere tutti quanti le stesse caratteristiche. Per semplificare la vita ai nostri ammiratori, la nostra razza non ha tratti individuali. Per non indurli in confusione abbiamo inserito nel nostro dna tutte le qualità che loro stessi ci attribuiscono: pigrizia, stupidità, propensione alla truffa, spirito criminale, gusti discutibili, millanteria, incompetenza.

La prima volta che mi sono sentito rom è stato negli Stati Uniti. Ho detto a chi lavorava con me, in modo un po’ umile, che ero uno zingaro. La reazione è stata inaspettata. I miei colleghi americani hanno pensato che fosse interessante: ero un bohemien, un romantico, un musicista di talento, esotico e bravo a letto. Ho usato gli stereotipi a mio vantaggio e ho avuto una fidanzata che altrimenti non mi sarei mai sognato.

In India mi sono sentito di nuovo rom quando, in un treno strapieno, la gente del posto mi ha ceduto il posto per farmi sedere: rispetto a loro sembravo bianco e vestito bene. Sono rimasto in piedi.

In Romania, ormai da anni, il più delle volte sono considerato romeno. Rom romeno, perché è così che voglio. Ogni tanto sono ancora trattato da zingaro, è vero, ma sempre più di rado.

Page 17: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

17 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Carta d’identità

TONI: Io, Toni Deragna, sono italiano. Non perché ho ottenuto la cittadinanza: sono italiano,

e basta. Toni Deragna, nato a Milano. Mio nonno era partigiano, con le rovine della

seconda guerra mondiale ha ricostruito Milano, assieme a tanti altri rom.

Residente in via Chiesa Rossa. Non c’è una chiesa, ma ci sono quattro sale

polifunzionali. Il campo dove abito è il più bello di Europa: i Tedeschi vengono a farci i

picnic dentro, e noi non li scacciamo. Lasciamo che mangino il loro panino seduti sulle

panche davanti alla campina, e li salutiamo. Abbiamo accolto anche un italiano,

poveretto, che è stato sei mesi da noi: l'abbiamo sfamato e scaldato.

Deragna. Questo cognome nasconde una maledizione, ma io non credo di potervene

parlare. Dovrei chiedere al più anziano il permesso: ci tramandano la storia di padre a

figlio ma non la raccontiamo pubblicamente. Mia madre tenne il cognome e ce l'ha

tuttora, ma quello vero dovrebbe essere Karadjordjevic. Grazie all'avidità ci

ritroviamo ad essere personaggi con poco o niente, quando avremmo potuto

regnare.

L'avidità porta male. Ma la storia è controversa. All'epoca il mio bis nonno era il

cugino del principe ereditario al trono. Ha provato a prendere il potere ma è stato

Page 18: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

18 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

scoperto, e quindi gli è stata negata l'appartenenza alla famiglia regale. Ha

abbandonato tutto, anzi è stato cacciato. Sposò una rom e venne in Italia. Ma questo

non c'è scritto da nessuna parte.

Ho anche la cittadinanza slovena. Perché alcuni parenti sono rimasti lì, dopo la

guerra. Vado spesso in quel paese, perché amo tutta la ex Jugoslavia: Slovenia,

Croazia, Bosnia, Serbia, Macedonia, Kosovo e Montenegro. La carta d'identità slovena

non è come quella italiana, è come una carta di credito. C'è una mia foto con su

scritte in due lingue: inglese e sloveno. Dati di nascita e scadenza: 31. 08. 2021. Poi lo

stemma della Slovenia, un monte con tre cime e su ogni cima una stella: il monte

Triglav e il tricorno sormontato da un uomo a cavallo, la residenza in Slovenia e un

sacco di codici.

TYZON: Documenti. Carta d’identità n° AV 7347401 di Silvester Selimòvic. È così che si scrive il

mio nome, ma si pronuncia Tyzon Laciho, il mio nome d’arte. Sono state così tante le

persone a sbagliare a pronunciarlo, le stesse a dimostrartelo con la esse, mentre

nasco il 14 dicembre del 1991 a Cernusco sul Naviglio, cittadinanza italiano, l’Italia ha

un altro figlio, residente a Milano in via Vaiano Valle 41, stato civile vuoto, come la

mia professione Lavoratore in proprio. La mia statura quasi 1.80, capelli neri e occhi

castani, segni particolari tatuaggi, ma sulla carta d’identità non c’è scritto, forse

perché non voglio essere riconosciuto, da persone come te che mi odiano per un

passato che non è mio e che non ho commesso.

ANDREA: Sono un ragazzo straniero

Che ha vissuto sui binari del treno

Sono arrivato fino a qua

Senza mamma senza papà

Nell’orecchio ho sempre il suono

Cresciuto con la bisnonna e il nonno

Mi manda sempre a fare le sue commissioni

Io ne ho già pieni i coglioni

Sempre a me sempre a me

E io dico: e gli altri tre?

Non ho mai fatto passi avanti

Né indietro

Sono rimasto sempre in mezzo

Per questo mi sento male

Voglio salire le scale

Page 19: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

19 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

A volte penso come sarebbe

Bello tornare indietro nel tempo

Vorrei viaggiare col il vento

Però è solo una illusione

Devo restare in questa situazione

Ma non è un gioco

Io ho il cuore di ghiaccio

Ma si scioglie davanti al fuoco

Sono sempre io

Se oggi sono questo

Grazie a me, non a Dio

Non gli credo

Non è perché non lo vedo

Ma se oggi questo

È perché lo volevo

Mi sono trasferito da Torino a Milano

Sono uno straniero, un essere umano

Quanti di voi mi hanno criticato

Page 20: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

20 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Tutto quello l’ho dimenticato

In un paese in cui non sono mai stato

Mi separa da un paese in cui sono nato

E nasco a Torino il 28/04/1996

E quando giro con i fratelli miei

Per loro sono Andry il sincero

Ma per tanti resto Andry lo straniero

Mi ricordo quando portavo al mio bisnonno

I fiori al cimitero

Sentivo troppo la sua mancanza

Stavo settimane chiuso in stanza

La sofferenza che sento me la racconta il mio documento

Nel mondo si nasce col cuore

Ma si può perderlo in poche ore

Curriculum Vitae

con Martina

MARTINA: Mia madre è nata in Polonia

Là è andata alle elementari e alle medie.

Page 21: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

21 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Ha iniziato la scuola professionale in Romania

Si è sposata in Serbia

Ha trovata il lavoro in Bosnia

Il suo primo figlio l’ha avuto in Croazia

il secondo in Francia, il terzo in Spagna

io sono nata in Belgio

E’ tornata in Serbia, in Kosovo

Siamo dovuti scappare in Italia per la guerra

Ci hanno cacciato via, hanno bruciato il nostro campo, volevano prenderci le

impronte, anche ai bambini. Avevo paura. Non così tanto tempo fa ci prendevano le

impronte.

Oggi, mia madre ha quarant’anni

Parla romanes, russo, slovacco, rumeno serbo italiano, francese spagnolo, tedesco, e

un po’ inglese.

In famiglia parliamo in una lingua mista. Parliamo la lingua europea. La mia famiglia è

“l’Europa in piccolo”.

Tra “l’Europa in grande” e “l’Europa in piccolo” ci sono tre differenze.

La prima differenza è che “l’Europa in piccolo” è analfabeta mentre “l’Europa in

grande” è molto istruita.

La seconda differenza è che “l’Europa in piccolo” è povera ma unita, mentre

“l’Europa in grande” è ricca ma non tanto unita.

La terza differenza è che “l’Europa in grande” è passata attraverso secoli e secoli di

guerre feroci; “l’Europa in piccolo” non ha e non vuole una terra sua, ha tante

religioni e non ha mai fatto guerra a nessuno.

Secondo me, “l’Europa in grande” dovrebbe diventare un po’ più simile alla mia

“Europa in piccolo”: un po’ meno ricca ma un po’ più unita, un po’ meno istruita ma

un po’ più umile.

Noi siamo diventati nomadi così, scappando. Ma, ora, invece di scappare ancora una

volta, noi vogliamo invertire il nostro destino, ed essere cittadini d’Europa

Page 22: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

22 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Rosso

CORO: Partire è come il rosso, il colore rosso. Forte, improvviso, intenso. Una grande passione ti

prende quando devi partire, quando la tua vita si trasferisce in un’altra città, in un altro

paese. Un giorno tuo padre entra in casa e, a sorpresa, dice a tutti: la prossima settimana

ce ne andiamo. Partiamo e andiamo in Italia. Rosso, il rosso dei visi, paonazzi, il rosso

negli occhi, una scintilla d’emozione. Tutti ci alziamo e cominciamo a ballare! La stanza

diventa coloratissima! Siamo contenti. E poi, si parte: per strada la macchina è piena e

attraversa la campagna color terra scura, i boschi color verde intenso, correndo

sull’asfalto come su un nastro grigio che parte da qui e va là, dove è legato a qualcosa! La

macchina sbuffa: siamo in tanti sopra, e sul tetto sono legati altri pacchi e borse con dello

spago. Il viaggio per me è verde: verde come l’insalata, che nasce sempre fresca, verde

come gli occhi di mia sorella, che guarda fuori dal finestrino il paesaggio che passa

velocemente, poi la chiami, si gira e ha la campagna negli occhi grandi. Il viaggio è stato

lungo, strade, fiumi, confini, lingue nuove. E arriviamo in Italia. L’Italia! L’Italia è come il

blu, come il mare di Napoli. Un mare pescoso, ricco di pesci, generoso con la sua gente,

che vive attorno a lui da secoli. Gli italiani per me sono blu, tutti blu come il mare, perché

sono generosi. Un italiano ti regala sempre un sorriso, te lo deposita tra le mani, come un

pescatore. Però è dura.

Page 23: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

23 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Qui non c’è lavoro abbastanza, mia madre non sta bene, le mie sorelle hanno fame. Non è

facile. E la fame è nera: nere sono tutte le nostre bocche spalancate, in cui non si vede lo

stomaco, ammesso che ci sia ancora. Forse è sparito. Il nero è come sparire. Per la società

non esisti. Per chi comanda non esisti. Non si prendono cura di te. Tu non ti preoccupi se in

casa tua arriva un ospite affamato o che sta male? Il nero è l’unico colore che mangia tutti gli

altri: lui sì che mangia. E allora tuo padre un giorno ritorna a casa, ci trova tutti fuori, seduti

sulle sedie, sconsolati, e ci dice: domani partiamo! Partiamo! Tutti ci alziamo e cominciamo a

ballare! Abbiamo dovuto vendere la macchina, non avevamo più i soldi per la benzina. Anche

la benzina è nera. Io credo alla sincerità dei colori. Inizio a dipingere su un quadernetto:

disegno il viaggio, la nostra vita, do dei colori a tutto. Mi fanno simpatia. Ce ne andiamo via

su un treno bianco. Anche noi siamo pallidi, un po’ stanchi. Ma il bianco è un colore

minaccioso, come un re che può regalarti qualsiasi cosa o restare per sempre bianco, chiuso,

in silenzio a braccia conserte. Ma la nostra metà ora è Barcellona, dove il sole è giallo, giallo

oro, come i limoni che splendono! Forse il giallo ci scalderà e colorerà la pelle delle nostre

facce appena arrivate.

Page 24: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

24 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Pesciolino

con Kamal, Fedra e Caterina

KAMAL: Gli occhi non sanno che vedere il mare. Mare attorno alla barca, e dentro l'elica del

motore. Mare sotto di noi, che si agita e ci porta. Mare dal cielo. Mare nella gola, nel

naso. Mare dentro agli occhi. Grazie a Dio siamo fortunati. Non siamo troppi

CORO: Non siamo troppi, anche se ho dovuto pagare di più per poter viaggiare all'aperto, e non

schiacciato nella stiva. I soldi che mi sono rimasti sono stretti, come una sigaretta, avvolti

dalla pellicola e nascosti dentro al marsupio. Al sicuro dal mare. Ogni tanto tocco per

controllare che siano sempre lì. E' un modo per ricordarmi che a un certo punto il mare

finirà, e arriveremo a terra. Anche il tempo diventa come il mare: disteso e indefinito.

Nessuno ormai ricorda da quanto siamo in viaggio. Mangiamo quando capita, dormiamo

senza accorgercene. Sembra solo di chiudere gli occhi e di riaprirli davanti ad altro mare.

La terra non la vediamo. Arriva di notte: è una cosa solida che ferma il nostro viaggio. E'

una cosa buia che i piedi spingono a fatica. Nessuno si accorge del nostro arrivo. Solo i

cani che continuano ad abbaiare. Non so dove siamo. Seguo gli altri fino alla stazione dei

treni. Mi dicono di pagare. Perché altrimenti la mafia ci prende e ci picchia. Non faccio

domande, pago.

Page 25: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

25 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

KAMAL: Saliamo su un treno, in una delle ultime carrozze. Non abbiamo il biglietto. Il treno è

veloce. Seduto arriva la stanchezza: il corpo sembra caduto dal terzo piano. Una donna in

divisa entra. Chiede qualcosa. Sono le prime parole in italiano che sento. E che non

capisco. Lei ci guarda in silenzio. Cerca di capire la nostra età. Da dove arriviamo. Esce

senza dire nulla. Chissà se ha visto i nostri abiti ancora bagnati, che non si decidono ad

asciugare. Chissà se ha riconosciuto l'odore del mare.

Page 26: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

26 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Ogni giorno una preghiera

TONI: A volte basta un fiore. Un fiore è un mistero, è legato a una persona che hai perso. Ha dei

colori, una forma, un profumo…come le persone. Il fiore è delicato, si sveglia con la luce,

gli piace l’aria libera e aperta, e si addormenta con l’arrivo della notte. Un fiore è una

creatura sensibile. Poi ci sono i fiori notturni: sono quelli che si aprono al tramonto e si

chiudono al mattino, ai primi raggi di sole. Vivono di notte, raccolgono la rugiada, come

ascoltassero delle parole segrete, come parlassero con le ombre che fa la luna sui campi.

Ogni tanto porto un fiore al cimitero. Scelgo attentamente quale fiore portare, in base

alla persona che voglio pregare. Il colore, la forma, l’odore, che sentimento mi porta verso

di lei. Così comincia il mio dialogo coi morti, già da casa, scegliendo il fiore per loro. Lo

compro dal fioraio vicino a me o a volte lo raccolgo nei campi. E percorro il vialetto fino al

cancello nero e alto: mentre riempio l’innaffiatoio di plastica, le voci cominciano a

parlarmi, mentre l’acqua scorre sento le parole aspre di mio nonno, i richiami per il

pranzo di mia nonna, le voci vive di chi non c’è più. Qualcuno sa che parlo con i morti e mi

chiede di fargli domande per conto loro: vogliono sapere del futuro, se risolveranno i loro

problemi o se il morto sta bene. Io a volte gli rispondo, e gli dico: scegliete un fiore per lui

e piantatelo in un vaso. Ogni giorno sarà una preghiera.

Page 27: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

27 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Distanze

DANIEL: Questo è uno spettacolo sulle distanze, sulle vicinanze e sulle lontananze. Quanti metri

vi separano da me? Quanto spazio tra voi e la fila davanti. Quanti centimetri vi

separano dal braccio e dal corpo del vostro vicino? Quanti?

CORO: La parola “Rom” significa Uomo. Come si definisce una cosa che non conosciamo?

Come si ferma un oggetto in movimento? Come si guarda una persona ad occhi chiusi?

Come si parla a coloro a cui non vogliamo parlare? Io non so misurare la parola

“Uomo”. Voi?

Cittadini d’Europa: lasciate che vivano tra noi. Potrebbero aiutarci a ridare vita al

nostro ordine un po’ rigido. Potrebbero insegnarci quanto sono prive di significato le

nostre frontiere. Sono di casa in tutta Europa. Forse ci servono coloro che temiamo

tanto.

Questo spettacolo racconta di me, di qualcuno che conosco. Qualcuno di voi spettatori

si identificherà in qualcosa che vede e penserà ad una persona che conosce, a sua

madre, a suo padre, ad un amico. Per questo motivo qui c’è tanta gente, noi siamo

molte persone, qui c’è un intero continente che respira e cresce e si muove e ride con

voi.

Page 28: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

28 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

Page 29: Approfondimenti | kit didattico Cos’è l’Europa · Le storie che ci raccontano cambiano sempre un po', procedono per disvelamento. Come un enigma proviamo a comporle in modo sempre

29 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5, Milano | www.fondazionefeltrinelli.it

INVITA ANTHROPOMETRIC PRESSO LA TUA SCUOLA

Anthropometric è un percorso che continua a crescere ed è possibile invitare i protagonisti per

una performance presso l’Istituto scolastico unita alla svolgimento dei laboratori Città-Europa.