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FARMACOLOGIA III ANNO – 2° semestre Prof. PORTALEONE Prof. MUCCIOLI Prof.ssa EVA

Appunti Di Farmacologia Speciale 1

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appunti di farmacologia

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  • FARMACOLOGIA

    III ANNO 2 semestre

    Prof. PORTALEONE

    Prof. MUCCIOLI

    Prof.ssa EVA

  • 2

    ANTIMICOBATTERICI

    Cos come esistono numerose specie di Micobatteri, esistono numerose specie di farmaci da

    utilizzare in prima battuta con alta selettivit nellazione antimicobatterica ed anche unampia

    gamma di farmaci da utilizzare in alternativa in caso di allergia o tossicit.

    I principali Micobatteri sono: - M. TUBERCOLOSIS

    - M. AVIUM

    - M. LEPRAE

    Nel mondo sviluppato, le patologie da Micobatteri sono oggi ben controllate e si consideravano

    quasi eradicate; sono invece tornate attuali a seguito dei flussi migratori (in Italia si passati da

    3000 casi annui di una decina di anni fa, agli attuali 30000).

    Gi nell800 fu scoperta lorigine batterica della tubercolosi, ma non si era ancora in grado di

    trovarne una cura; tutto ci che fu possibile fare fu costruire dei sanatori per il ricovero dei pazienti

    affetti da tubercolosi.

    Durante seconda guerra mondiale, tra le forze alleate, fece pi vittime la tubercolosi che non la

    guerra per cui si intensificarono le ricerche per trovarne una cura.

    Nel 45, si ottennero i primi risultati positivi nella cura della tubercolosi grazie alla

    somministrazione di ISONIAZIDE.

    Oggi, per la yubercolosi, i farmaci di prima linea sono 5:

    ISONIAZIDE i pi attivi

    RIFAMPICINA

    PIRAZINAMIDE (profarmaco di cui non si conosce ancora il mecccanismo dazione)

    ETAMBUTANOLO

    STREPTOMICINA

    LISONIAZIDE ha struttura molto semplice, ma meccanismo dazione molto complicato: inattiva

    uno dei 6 geni (AHJI) che intervengono nella sintesi dellAc. MICOLICO che costituisce la

    membrana cellulare del M. tubercolosis; quindi un farmaco ad azione inizialmente batteriostatica

    e poi battericida (la membrana del batterio non pu essere sintetizzata correttamente e quindi esso

    inizialmente non riesce a replicarsi e successivamente va incontro a lisi).

    Lisomiazide interferisce anche con le MONOAMINOOSSIDASI, che hanno spiccata attivit a

    livello del SNC, e quindi agisce anche come psicofarmaco antidepressivo e ci stato scoperto in

    maniera casuale (e curiosa) in quanto fu osservato che i pazienti ricoverati nei sanatori e trattati con

    isomiazide per la tubercolosi assumevano un comportamento piuttosto allegro e disinibito.

    Lisomiazide deve essere somministrato per lunghi cicli di terapia, ma presenta una certa tossicit a

    livello epatico, soprattutto in soggetti giovani perch essi presentano un metabolismo pi attivo, e

    un certo grado di tossicit a livello del SNP.

  • 3

    La RIFAMPICINA deriva dalla RIFAMICINA e dalla RIFABUTINA. Questi farmaci sono

    caratterizzati da una forma particolare con degli anelli condensati ed una lunga coda che si chiude

    con un ponte ossigeno; la coda ricorda per forma lansa usata per insemenzare i terreni di coltura

    per cui questi antibiotici sono detti ANSAMICINE.

    Le ansamicine sono importanti sia come antibatterici a largo spettro verso i Gram +, sia come

    antibatterici peculiari verso il MICOBACTERIUM TUBERCOLOSIS ed il MICOBACTERIUM

    AVIUM.

    Tipicamente la rifampicina viene usata come farmaco antitubercolare o per curare le infezioni

    sistemiche da Gram +, ma molto utile anche per uso topico: le lesioni superficiali di cute e

    sottocute possono essere sostenute da Gram+ resistentissimi ai comuni antibiotici (anche se

    generalmente sono sostenute da anaerobi di tipo Gram -) e contro questi patogeni si pu

    somministrare rifampicina sotto forma di soluzione per uso topico.

    Le ansamicine sono state individuate negli anni 50 60 da chemioterapisti italiani per cui lItalia ne

    detiene il brevetto e lo esporta in tutto il mondo.

    Le ansamicine antibatteriche agiscono inibendo la RNA POLIMERASI DNA DIPENDENTE (che

    sintetizza sequenze di RNA sotto diretta espressione di sequenze di DNA), quindi impediscono la

    sintesi proteica e quindi la replicazione cellulare, sono per tanto farmaci batteriostatici.

    La rifampicina si somministra prevalentemente per via orale ( 300 mg 2-3 volte al giorno). Viene

    assorbita e distribuita molto bene ed ha un particolare tropismo per le ghiandole a secrezione

    esterna. Il metabolismo attivo avviene a livello epatico, quindi interessa il sistema del citocromo

    p450.

    E estremamente efficace verso tutte le pi frequenti forme di tubercolosi (polmonare, cutanea,

    renale), ma non attraversa la barriera emato-encefalica per cui non pu essere usata per la terapia

    delle patologie tubercolari del SNC.

    Pu provocare induzione enzimatica quindi sono frequenti, in fase metabolica, le interazioni con

    altri farmaci, in particolare con la pillola anticoncezionale. La pillola anticoncezionale contiene

    concentrazioni estro-progestiniche in quantit minima inibente lasse ipotalamo ipofisi ovaio; in

    seguito alla somministrazione di rifampicina, viene attivato il sistema di metabolizzazione degli

    estro-progestinici che quindi non sono pi sufficienti per dare una copertura di 24 ore e lasse

    inibito si riattiva per qualche ora e pu indurre lovulazione, il che, ovviamente, rende possibile la

    gravidanza.

    Leliminazione di questi farmaci avviene prevalentemente per via urinaria , ma in parte anche per

    via intestinale e attraverso la secrezione delle ghiandole esocrine. Siccome queste sostanze hanno

    intenso colore rosso-arancione, necessario avvertire il paziente che, con lassunzione di

    ansamicine, le sue urine risulteranno colorate di rosso e cos anche il sudore (questo per evitare che

    egli si allarmi pensando che si tratti di sangue).

    LETAMBUTANOLO ha struttura semplice e viene usato in caso di resistenza allisoniazide in

    quanto interviene (probabilmente) nei primi processi di attivazione enzimatica dopo le fasi inibite

    dallisoniazide e quindi interferisce anchesso con la sintesi dellac. Micolico ed ha azione prima

    batteriostatica e poi battericida.

    Presenta una discreta tossicit, soprattutto a livello epatico, ed interferisce con moltissimi farmaci

    tra cui anticoagulanti, barbiturici, antidepressivi e molti altri.

  • 4

    La STREPTOMICINA viene usata in caso di grave tubercolosi.

    Attraversa la barriera emato-encefalica per cui pu essere impiegata anche pere la terapia della

    tubercololsi meningea. Presenta per una forte tossicit a livello renale e dellVIII paio di nervi

    cranici per cui impone un protocollo terapeutico strettamente controllato nella dose terapeutica e

    nella terapia, che non deve superare i 10 giorni.

    Altri farmaci antimicobatterici sono:

    # ANTIBIOTICI GLICOPEPTIDICI

    VANCOMICINA

    TEICOPLAMINA

    Hanno struttura complessa.

    Questi antibiotici sono stati sviluppati per contrastare le infezioni sostenute da batteri Gram

    + resistenti agli antibiotici pi comuni. Gli antibiotici comunemente usati contro i Gram +

    sono le LATTAMINE (quindi pennicilline e cefalosporine) riguardo alle quali si

    lavorato per allargarne lo spettro anche ai Gram -, ma esistono numerose forme batteriche

    resistenti a questi antibiotici (es. batteri meticillino-resistenti tra cui S. Aureus). Circa il 10%

    delle patologie infettive sistemiche, in particolare del distretto respiratorio, sono sostenute da

    batteri penicillino-resistenti per cui vengono trattate con teicoplanina.

    Il meccanismo dazione degli antibiotici glicopeptidici si basa sullinibizione

    dellincorporazione di una parte del dipeptide ad opera della transpeptidasi. Questi farmaci,

    grazie alla loro complessa struttura, legano stabilmente e con altissima selettivit la

    transpepdidasi e, non presentando lanello lattamico, non sono sensibili allazione delle

    lattamasi; , quindi molto difficile che si sviluppi una resistenza.

    In definitiva, questi farmaci danneggiano la costruzione della parete batterica causando la

    lisi dei batteri, si tratta per tanto di farmaci battericidi.

    La somministrazione esclusivamente parenterale; possono essere degradati dagli acidi

    gastrici; non hanno una particolare tossicit sistemica, ma possono avere attivit

    immunogena e quindi determinare farmacoallergia

    # ALTRI

    AC. PARAMINOSALICIDICO (PAS), che interferisce nellincorporazione dellAC:

    PARAAMINOBENZOICO (PABA) per la sintesi dellAC. PTEROILGLUTAMMICO

    che deve essere attivato a diventare AC. DIIDROFOLICO per poi essere trasformato in

    AC. TETRAIDROFOLICO fondamentale per la sintesi di materiale genetico.

    Il PAS ha struttura simile ai Sulfamidici che anche interferiscono con la sintesi di ac.

    Pteroilglutammico, ma il PAS non ha attivit generica verso i Gram + e come i

    sulfamidici e i sulfamidici non hanno attivit antitubercolare; questo probabilmente

    perch, nei diversi ceppi batterici, esistono diversi enzimi che intervengono nella sintesi

    dellac. Pteroilglutammico e lenzima che incorpora il PABA nelle cellule batteriche

    Gram + e - non lo stesso di quello che incorpora il PABA nel M. tubercolosis; quindi

    il PAS inibisce lenzima del M. tubercolosis, ma non quelli degli altri batteri ed il

    contrario fanno i sulfamidici.

    Il PAS abbastanza ben tollerata anche se presenta una certa azione irritante su cute e

    mucose, ma proprio per questo pu essere usato anche come blando disinfettante ad

    azione aspecifica. Gli inconvenienti delluso del PAS la frequente interazione con

    numerosi farmaci tra cui molti chemioterapici.

  • 5

    KANAMICINA, aminoglicoside di II generazione (come la NEOMICINA che per ha

    solo uso topico perch altamente tossica a livello sistemico)

    CIPROFLOXACINA

    SPARFLOXACINA

    EMOFLOXACINA

    CEFLOXICINA

    SULFAMETAZOLO

    CLARITROMICINA

    AMIKACINA

    AMINOCICLINA

    DOXICICLINA

    Si tratta di macrolidi, chinoloni, tetracicline, farmaci ad ampio spettro allargato che potrebbero

    essere sufficienti a cicli di terapia per eradicare le patologie da micobatteri.

    Importante e valida la profilassi antitubercolare. Insufficiente invece la profilassi verso il M.

    leprae.

    Per la lebbra, si usava molto il DAPSONE, che inibisce la sintesi dei folati, ma oggi, data la

    frequente resistenza a questo farmaco, prevale limpiego di associazioni di altri antimicobatterici.

  • 6

    TERAPIA ANTIVIRALE

    La terapia antivirale ha avuto uno sviluppo enorme nellultimo decennio, ma ancora insufficiente.

    C sempre stato un parallelo tra la ricerca della terapia antivirale e della terapia antitumorale,

    inizialmente perch si pensava che i virus avessero una rilevante importanza come causa tumorale,

    in seguito perch si osservato come le terapie trovate per la patologia tumorale possano essere

    riconvertite per la patologia virale e come, conoscendo i meccanismi cellulari che portano alla

    proliferazione tumorale, diventi pi facile comprendere come i virus infettino le cellule e si

    replichino in esse.

    Il problema fondamentale nella terapia antivirale di riuscire ad individuare gli elementi

    differenziali che differenziano la struttura virale da quella della cellula ospite in modo da colpire

    selettivamente il virus e non danneggiare la cellula.

    Bisogna distinguere 2 grosse categorie di patologie virali:

    1) Patologie causate da HERPES VIRUS e RINOVIRUS (virus influenzali)

    2) Patologie causate da RETROVIRUS

    Alcuni farmaci usati per la terapia delle patologie del primo gruppo possono essere usati anche per

    la terapia delle patologie del secondo gruppo, difficilmente possibile il contrario.

    I virus, soprattutto quelli influenzali, mutano con elevata frequenza causando frequenti epidemie.

    Concreto il rischio di una pandemia di influenza aviaria, ma si spera che ci non accada troppo

    presto perch al momento non si hanno ancora i mezzi terapici per affrontarla; attualmente si sono

    verificati solo una quindicina di casi mortali nel sud-est asiatico, in zone molto povere dove si

    verifica una coabitazione tra uomini e polli. Il contagio diretto uomo-pollo, ma la diffusione

    avviene uomo-uomo e interessa anche soggetti che vivono in ambiente igienico controllato.

    Gli herpes virus vengono endocitati dalla cellula ospite, liberano il proprio DNA, lo incorporano in

    quello della cellula ospite, lo replicano e lo trascrivano in mRNA per sintetizzare proteine virali.

    Un tipico meccanismo antivirale (aspecifico) consiste nel bloccare la DNA polimerasi impedendo

    cos la replicazione virale. Un altro meccanismo consiste nellinterferire, tramite proteasi, con

    proteine essenziali per la vita del virus quali enzimi, proteine strutturali e/o regolatorie.

    I rinovirus si legano alla superficie della cellula ospite attraverso lEMOAGGLUTININA, vengono

    endocitati, sintetizzano proteine, come la M2 PROTEIN, specifiche per la protezione del virus

    stesso, penetrano nel nucleo della cellula, replicano il proprio RNA e sintetizzano proteine virali.

    Lazione antivirale, in questo caso, pu esplicarsi impedendo il legame dellemoagglutinina alla

    cellula, inibendo le M2 protein, interferendo con la fusione dellemoagglutinina con le membrane

    cellulari, ostacolando la replicazione dellRNA o la sintesi proteica.

  • 7

    STADIO DI REPLICAZIONE VIRALE MECCANISMO ANTIVIRALE

    Attacco alla cellula e penetrazione in essa Solubilizzazione dei recettori

    Anticorpi anti-recettore

    Inibitori delle proteine di fusione

    Rivestimento protettivo Bloccanti dei canali ionici

    Liberazione genoma Stabilizzanti del capside

    Duplicazione genoma e sintesi proteica Inibitori della DNA o RNA polimerasi

    Inibitori della trascrittasi inversa

    Inibitori dellelicasi

    Interferon

    Oligonucleotidi antisenso

    Inibitori delle proteine regolatorie

    Modifiche post-trascrizionali Inibitori delle proteasi

    Interferon

    Assemblaggio componenti virali Inibitori dellassenblaggio

    Liberazione virus Inibitori della neuroanimidasi

    Anticorpi antivirali

    Linfociti citotossici

    Lefficacia dei farmaci antivirali , per, solo relativa.

  • 8

    Gli antivirali pi diffusi (ma continuamente ne vengono sperimentati di nuovi) sono:

    ANTI HERPES VIRUS

    ACYCLOVIR

    VALACYCLOVIR (precursore dellacyclovir in cui viene rapidamente trasformato

    dopo essere stato assorbito dallorganismo)

    GANCYCLOVIR

    VIDARABINA (derivata dallo studio degli analoghi delle purine)

    IDOXURIDINA (con uso oftalmologico, ma non solo)

    CIDOFOVIR

    ANTI VIRUS INFLUENZALI

    AMANTADINA

    RIMANTADINA

    OSELTAMIVIR

    ZANAMIVIR

    ALTRI ANTIVIRALI (con meccanismi dazione non specifici)

    INTERFERON

    LAMIVIDINA

    RIBAVINA

    Gran parte di questi antivirali sono attivi anche nei confronti del CITOMEGALOVIRUS, che un

    virus insidioso che pu dare patologie subdole e gravissime come una retinite che pu causare

    cecit, ma pu anche localizzarsi a livello cutaneo o delle meningi o della placenta.

    Meccanismi dazione:

    ACYCLOVIR

    Ingresso nella cellula

    Triplice fosforilazione: la prima fosforilazione operata da una TIMIDINO-KINASI

    virale, la seconda da una KINASI cellulare e la terza dalle FOSFATASI cellulari. S

    giunge cos alla forma attiva di ACYCLOVIR TRIFOSFATO che presenta unanalogia

    strutturale con la dGTP

    Inibizione competitiva della DNA polimerasi virale impossibile formazione di

    nucleotidi contenenti la guanina impossibile sintesi genomica

    ZANAMIVIR e OSELTAMIVIR inibiscono la neuroaminidasi virale che dovrebbe

    permettere lattacco dellemoagglutinina virale alla superficie della cellula bersaglio

    AMANTADINA e RIMANTADINA inibiscono le M2 protein impedendo il rivestimento

    protettivo virale

    RIBAVIRINA interferisce con lRNA polimerasi virale

  • 9

    INTERFERON meccanismi multipli sia verso virus a DNA che verso virus ad RNA

    Inibizione della trascrizione del genoma attraverso lattivazione di proteine nucleari

    come Mx PROTEIN o il blocco dellmRNA

    Inibizione della traslazione dellmRNA attraverso:

    Attivazione di METILASI che bloccano la metilazione del capside con blocco

    dellmRNA

    Attivazione della 25 OLIGOMETILATO SINTETASI che inibisce ??

    riducendo lo splicing dellmRNA ed attiva le ENDORIBONUCLEASI LATENTI

    che hanno il compito di tagliare lmRNA nei punti opportuni

    Attivazione della KINASI P1 con blocco di EF2, fattore di iniziazione della

    traslazione dellmRNA

    Attivazione delle fosfodiesterasi e quindi blocco dellRNA

    Inibizione del processamento delle proteine virali tramite il blocco della glicosilazione

    delle stesse

    Inibizione della maturazione virale

    Altre funzioni, aspecifiche, degli interferon sono:

    > attivazione di ceppi linfoicitari come CD4 e CD6 e CD8

    > induzione della liberazione di alcune interleuchine (es. IL-1, 2, 4, 6, 9)

    > attivazione dellazione citotossica di alcuni ceppi linfocitari

    I retrovirus legano siti di attacco specifici sulla membrana cellulare e penetrano nella cellula, si

    dotano di un capside protettivo, liberano il proprio genoma ad RNA che viene copiato in DNA dalla

    trascrittasi inversa e si inserisce nel genoma cellulare, sintetizzano proteine virali, assemblano nuovi

    virioni ed escono dalla cellula. Per ciascuna di queste tappe esistono degli inibitori.

    I farmaci antiretrovirali, in base al meccanismo dazione, possono essere classificati come:

    INIBITORI NUCLEOSIDICI DELLA TRASCRITTASI INVERSA

    ZIDOVUDINA (capostipite)

    STAVUDINA

    ZALCITABINA

    ABACAVIR

    INIBITORI NON NUCLEOSIDICI DELLA TRASCRITTASI INVERSA (agiscono con

    meccanismo meno specifico, ma pi efficace)

    NEVIRAPINA

    EFAVIRENZ

    DELAVIRIDINA

    INIBITORI DELLE PROTEASI

    SAQUINAVIR

    INDINAVIR

    LOPINAVIR

  • 10

    Le terapie antiretrovirali sono generalmente POLITERAPIE cio prevedono la somministrazione di

    pi farmaci che utilizzino meccanismi differenziati dazione in modo ci sia un potenziamento del

    risultato. Per evitare resistenze, si somministrano generalmente almeno due antivirali che agiscono

    con lo stesso meccanismo pi un antivirale che agisce con un altro meccanismo. Spesso si associano

    anche terapie cellulari con plasma arricchito di CD4, linfochine, interferon. Ci ha portato ad un

    prolungamento della fase libera ad oltre 5 anni ed stata prolungata la sopravvivenza che oggi

    arriva a 8-10 anni.

    Fondamentale la profilassi.

  • 11

    CHEMIOTERAPICI ANTITUMORALI

    Prima di tutto, bisogna ricordare che per lungo tempo si creduto che le principali cause di

    trasformazione delle cellule in senso neoplastico fossero esterne allorganismo, i virus per esempio.

    Gli antitumorali sono sostanze molto eterogenee i cui capostipiti sono stati scoperti in maniera

    casuale.

    Lorigine storica dei farmaci antitumorali deriva dallosservazione che, nei soggetti esposti alle

    mostarde azotate (gas asfissianti), usate dai soldati tedeschi contro i francesi nella II guerra

    mondiale, si riscontrava una spiccata riduzione dellattivit emopoietica midollare e della

    replicazione cellulare. Stesso effetto si osservava in seguito ad esposizione a raggi X.

    Le fasi su cui gli antitumorali possono intervenire sono:

    Sintesi di ribonucleotidi

    Sequenziamento e deossigenazione dei ribonucleotidi

    Sintesi e replicazione del DNA

    Sintesi proteica

    Lindice terapeutico dei farmaci antitumorali negativo, cio necessario che sviluppino unazione

    tossica per esplicare poi quella terapeutica.

    Generalmente si ricorre a protocolli di terapia, cio combinazione di pi farmaci per poter ridurre la

    dose di ciascuno e potenziarne lazione tramite linterazione.

    La dose di somministrazione dipende dalla superficie corporea dellindividuo.

    I farmaci antitumorali intervengono nelle diversi fasi del ciclo di replicazione cellulare:

    Vincristina e vinblastina interferiscono con la fase M e sono detti SINCRONIZZANTI

    perch la massa tumorale formata da cellule in diversi stadi di replicazione, ma questi

    farmaci le bloccano tutte alla fase M; sono farmaci generalmente presenti nei protocolli

    terapeutici ed hanno avuto particolare successo per la terapia dei tumori del sangue

    Citosina arabinoside e hidroxiurea (in modo aspecifico) e mercaptopurine e metotrexate

    (in modo specifico) interferiscono con la fase S e sono detti ANTIMETABOLITI perch

    competono con metaboliti essenziali per la sintesi di DNA

    Agenti alchilanti, nitrossiurea, antibiotici antitumorali, procarbazina, cis-platino e

    decarbazina sono fase-aspecifici ed interferiscono con il passaggio da G0 a G1 e sono

    particolarmente usati per la terapia di tumori solidi

  • 12

    Classificazione degli antitumorali:

    AGENTI ALCHILANTI MOSTARDE AZOTATE (ciclofosfamide, isofosfamide,

    melphalan)

    ETILEMINE e METILEMINE

    ALKIL SULFONATI

    NITROSOUREE (carmistina)

    TIAZENI (decarbazina, temozolomide)

    ANTIMETABOLITI ANALOGHI DELLACIDO FOLICO

    ANALOGHI DELLE PIRIMIDINE

    ANALOGHI DELLE PURINE

    INIBITORI DELLE PURINE

    DI ORIGINE NATURALE DERIVATI DALLA VINCA (vinblastina, vincristina)

    DERIVATI DEL TASSO (paclitaxel, docetaxel)

    EPIPODOFILLOTOXIN

    CAMPTOTHECINS

    ANTIBIOTICI (doxomicina, mitomicina)

    ENZIMI (L-asparaginasi)

    MODIFICATORI DELLA RISPOSTA BIOLOGICA

    (interferon , IL-2)

    MISCELLANEA DERIVATI DEL PLATINO (cisplatino, carboplatino)

    ANTRACENEDIANE (mitroxanterone)

    SOSTITUTI DELLUREA (idrossiurea)

    DERIVATI DELLA METILIDRAZINA (procarbazine)

    ADRENOCORTICAL SOPPRESSOR

    INIBITORI DELLA TIROSIN-KINASI (imatinib)

    ORMONI e ANTAGONISTI ADRENOCORTICOSTEROIDI

    PROGESTINICI

    ESTROGENI

    ANTIESTROGENI

    ANDROGENI

    ANTIANDROGENI

    ORMONE ANALOGO DEL DELLE GONADOTROPINE

    Lo spettro di applicazione degli antimetaboliti molto ampio, sia per tumori solidi, che del sangue.

    La doxomicina un antibiotico che viene impiegato in moltissime terapie tumorali dassociazione.

  • 13

    I derivati del platino hanno creato molte aspettative per la terapia del tumore di testicolo, ovaio,

    rene, endometrio, ma oggi, pur comparendo ancora in molti protocolli terapeutici, vengono visti in

    modo pi critico.

    Gli inibitori della funzione adrenocorticotropa vengono usati per la terapia dei tumori della

    corteccia surrenale.

    Limatinib un farmaco nuovo che ha rivoluzionato la terapia della leucemia mielocitica cronica

    con indici di successo intorno all80% (prima si era intorno al 15%).

    Gli ormoni vengono impiegati per la terapia di tumori ormono-dipendenti come quello

    dellendometrio, della mammella o della prostata.

    AGENTI ALCHILANTI

    Hanno una struttura che ricorda un po una chela di granchio con cui legano le unit

    monocarboniose di aa, ioni, proteine varie.

    I farmaci pi utilizzati di questa famiglia (in associazione ad altri farmaci) sono ciclofosfamide ed

    il suo omologo strutturale isofosfamide. Lisofosfamide ha spettro dazione meno ampio. Sono

    anche gli antitumorali di maggior successo, il che vuol dire che consentono una remissione a 5 anni

    nel 10-15% dei pazienti in cui vengono utilizzati ad alto dosaggio (questo lindice di successo

    degli antitumorali).

    La ciclofosfamide viene generalmente somministrata in dosi di 100 mg per cicli di terapia di una

    settimana in associazione ad altri farmaci, oppure in dosi di 500 mg per le monoterapie.

    Le nitrosouree e alcuni tiazeni attraversano in certo grado la membrana emato-encefalica per cui

    possono essere usate per la terapia dei tumori del SNC.

    La temozoloide, per attivarsi deve modificare la propria struttura aprendo un anello.

    Questi farmaci hanno azione aspecifica, ad ampio spettro, ma con elevata tossicit; uno dei primi

    sintomi della somministrazione dei farmaci unintensissima nausea accompagnata da vomito.

    Spesso ai pazienti vengono applicate della canule endovenose, talvolta anche fisse nella succlavia,

    in modo da facilitare la somministrazione del farmaco che, avendo anche elevata tossicit locale, se

    dovesse stravasare, potrebbe causare flebiti o necrosi tissutale. Pi colpiti sono i tessuti in attiva

    replicazione come la mucosa gastrica ed il tratto intestinale con la possibilit di emorragie. Ancora,

    si pu avere epatotossicit, danno al pancreas ( diabete tossico). Sono tossici soprattutto nella

    fase di eliminazione perch i veri tossici sono i metaboliti destinatoi alleliminazione per via

    urinaria.

  • 14

    ANTIMETABOLITI

    Tetraidrofolato, metotrexato, trimetrexato e permetrexed inibiscono la sintesi e lattivazione

    dellacido folico. Il metrotrexato inibisce sia la DIIDROFOLATO REDUTTASI che la

    TIMIDILATO SINTETASI.

    Impediscono anche la sintesi de novo delle purine (che impiega lacido folico) intervenendo sulla

    TRASFORMILASI inibendo la GLICINOAMIDE RIDONUCLEOTIDE da cui la trasformilasi

    dipende. In questo modo le purine non possono essere incorporate nella sequenza nucleotidica

    AZIONE CITOSTATICA (i sulfamidici svolgono questazione a livello batterico).

    Gli analoghi delle pirimidine sono:

    CAPECITABINA

    5- FLUOROURACILE

    5- FLUORODEOXIURIDINA

    5- FUORODEOXIURIDINA MONOFOSFATO

    Gli analoghi della citidina sono:

    CITOSINA ARABINOSIDE

    5- AZECITIDINA

    2 2 DIFLUORODEOXICITIDINA

    Gli analoghi delle purine sono:

    MERCAPTOPURINA

    PENTOSTATINA

    ADENOSINA

    NHNA

    Questi intervengono in meccanismi complessi in cui si sostituiscono alle pirimidine e purine che

    dovrebbero essere incorporate in sequenze di DNA.

    Diverso il tropismo di queste sostanze per i vari organi; per esempio i derivati delluracile hanno

    dimostrato particolare efficacia per i tumori di stomaco, intestino e colon.

    Ladenosina sarebbe un normale costituente degli acidi nucleici, ma pu trovarsi in una forma

    talmente stabile da non poter essere incorporata nelle nascenti catene nucleiche tanto da fungere da

    antimetabolita di se stessa.

    LNHNA determina dei legami irreversibili che impediscono laggiunta di nucleotidi alla catena

    nucleica.

  • 15

    SOSTANZE DI ORIGINE NATURALE

    I derivati della vinca rosea sono:

    VINCRISTINA

    VINBLASTINA

    VINORELBINA

    I derivati del tasso (tassani) sono:

    PACLITAXEL stereoisomeri

    DOCETAXEL chirali

    Creare queste strutture sinteticamente sarebbe assai difficoltoso.

    Questi derivati hanno particolare affinit per le proteine del fuso mitotico nella fase di passaggio da

    proteine polimeriche inattive a vere e proprie TUBULINE che consentono la migrazione dei

    cromosomi; dunque arrestano le cellule in mitosi e sono, per tanto, farmaci sincronizzanti.

    Lazione citotossica si esplica su tutti i tessuti in replicazione, in particolare a livello midollare ed

    proprio a questo livello che si usano come farmaci di elezione.

    Tra gli antibiotici ci sono:

    DOXORUBICINA

    DANRUBICINA

    EPIRUBICINA

    IDARUBICINA

    DACTINOMICINA

    MITOXANTRONE

    BLEOMICINA

    Hanno ampio spettro dazione ed inibiscono lRNA POLIMERASI DNA DIPENDENTE, ma

    hanno una spiccata cardiotossicit dose-dipendente per cui possono essere utilizzati solo entro certe

    dosi. Il meccanismo cardiotossico probabilmente dipende dallalterazione di proteine indispensabili

    per leccitabilit delle cellule miocardiche.

    Il mitoxantrone e la bleomicina inibiscono la sintesi proteica.

    La bleomicina aveva creato grosse aspettative soprattutto per la terapia del carcinoma bronchiale,

    pancreatico, della mammella, ma ha deluso tali aspettative (riduce, invece, in certo grado la fibrosi

    polminare).

  • 16

    DERIVATI DEL PLATINO

    CISPLATINO

    CARBOPLATINO

    Il carboplatino ha minore tossicit , ma anche minore efficacia.

    Sono antitumorali delezione per i tumori delle vie urinarie.

    Il meccanismo dazione non ancora stato del tutto chiarito, ma probabilmente i radicali del platino

    hanno azione denaturante le proteine, c anche unazione chelante pi specifica verso le unit

    monocarboniose impiegate nella sintesi degli acidi nucleici.

    La tossicit abbastanza elevata con intensa nausea, associata alla somministrazione del farmaco,

    che viene in parte arginata con antiemetici antagonisti dei recettori della serotonina o con derivati

    della canapa indiana (questi ultimi non sono ancora stati introdotti in terapia).

  • 17

    ANTIMICOTICI

    I funghi sono dotati di PARETE CELLULARE, MEMBRANA CELLULARE e MEMBRANA

    NUCLEARE che protegge il genoma.

    I funghi presentano analogie sia con le cellule eucarioti che con i batteri. Le caratteristiche pi

    importanti, ai fini dellindividuazione di una terapia efficace, sono:

    Nucleo eucariotico

    Membrana cellulare costituite da steroli (ERGOSTEROLI e non colesterolo, per fortuna, il

    che costituisce un possibile bersaglio per una terapia specifica)

    Le infezioni sostenute da funghi possono essere catalogate come

    SUPERFICIALI topiche, degli annessi cutanei o mucosi

    SISTEMICHE pi drammatiche

    Le micosi sistemiche sono causate soprattutto da:

    ASPERGILLUS

    CANDIDA

    CRIPTOCOCCO

    Le micosi superficiali non portano a morte, ma causano notevoli disagi.

    Le micosi sono diffuse soprattutto nei paesi sottosviluppati, ma non sono rare neanche nei paesi

    sviluppati e, anzi, sono in continuo aumento anche a causa delluso indiscriminato di antibiotici

    antibatterici che eliminano anche la flora batterica saprofita che avrebbe il compito di impedire lo

    sviluppo di miceti nellorganismo.

    (tabella)

    Le infezioni micotiche possono colpire soggetti non immunocompromessi, ma interessano

    soprattutto soggetti con immunocompromissione idiopatica o immunodeficienza acquisita (a causa

    di patologie virali come lAIDS o per la somministrazione di immunosoppressori come accade ai

    soggetti che devono subire un trapianto).

    La terapia antimicotica sempre stata piuttosto travagliata soprattutto per via della resistenza dei

    funghi.

    I farmaci antifungini non sono antibatterici e gli antibatterici non sono antifungini; i primi

    antimicotici sistemici furono scoperti studiando delle sostanze che si pensava avessero azione

    antibatterica e, invece, come antibatterici non funzionavano, ma avevano un importante azione

    antifungina.

  • 18

    La terapia antimicotica nacque negli anni 50 su basi empiriche e si basava sulla somministrazione

    topica di ZOLFO e IODURO DI POTASSIO per le infezioni superficiali. Le successive tappe

    cronologiche sono state:

    1950 AMFOTERICINA B (primo antifungino sistemico)

    1960 GRISEOFULVINA

    1970 FLUCITOSINA

    CLOTRIMAZOLO

    MICONAZOLO

    1980 KETOCONAZOLO

    FLUCONAZOLO

    ITRACONAZOLO

    1990 TERBINAFINA

    NAFTITINA

    2000 CAPSOFUNGINA

    VORICONAZOLO

    In sperimentazione MICAFUNGINA

    ECHINOCANDINE

    PARADIMICINA

    Meccanismi dazione generali degli antimicotici:

    POLIENICI danno della membrana fungina

    FLUCITOSINA inibizione della sintesi di acidi nucleici

    COMPOSTI AZOLICI e ALLILAMINICI inibizione della sintesi dellergosterolo

    CANDINE e ECHINOCANDINE danno della parete fungina, che ha attivit

    glucanosintetasica (per la precisione, il bersaglio delle candine la 1, 3 GLUCAN

    SINTETASI)

    SORDARIN inibizione dellattivazione di un fattore di elongazione proteica

    NIKKAMICINA inibizione della formazione di chitina

    Dunque esistono diversi meccanismi dazione dei farmaci e ci permette di avere diverse possibilit

    dintervento in caso di resistenza e di intervenire con unassociazione di farmaci con meccanismi

    dazione diversa.

  • 19

    La classificazione chimica degli antimicotici :

    # NATURALI

    POLIENI (estratti da STREPTOMICES)

    AMFOTERICINA (eptaemico)

    NISTATINA (tetraemico)

    NON POLIENI (estratti da PENICILLUM)

    GRISEOFULVINA

    # SINTETICI

    IMIDAZOLICI

    MONO-IMIDAZOLICI CLORURATI

    > CHETOCONAZOLO

    > MICONAZOLO

    > ECONAZOLO

    > CLOTRIMAZOLO

    TRIAZOLICI

    MONO-TRIAZOLICI CLORURATI

    > TERCONAZOLO

    BIS-TRIAZOLICI FLUORURATI

    > FLUCONAZOLO

    TRIAZOLON-TRIAZOLICI CLORURATI

    > ITRACONAZOLO

    TRIAZOLON-TRIAZOLICI FLUORURATI

    > POSACONAZOLO

    PIRIMIDIN-TRIAZOLICI FLUORURATI

    > VORICONAZOLO

    PIRIMIDINICI

    FLUCITOSINA

    ALCHILAMMINICI o ALLILAMINICI

    TOLNAFTATO

    NAFTIFINA

    TERBINAFINA

    VARI

    CICLOPIROX

    ALOPROGIN

  • 20

    POLIENI strutture contenenti doppi legami: 7 lamfotericina B e 4 la nistatina.

    Lamfotericina presenta un grosso anello con i 7 doppi legami completato da un gruppo zuccherino

    ed un gruppo superiore di tipo carbossilico. La molecola , per tanto, amfotera (da cui il nome) e

    poco solubile in acqua per cui deve essere preparata con soluzioni di ACIDI COLANICI e poi pu

    essere iniettata endovena in infusione lenta. Ha ampio spettro ed elevata tossicit. Negli anni 90,

    lamfotericina stata resa pi tollerabile complessandola in vescicole liposomili.

    Lamfotericina non viene assorbita da cute e mucose, ma pu avere uso topico.

    La nistatina ha solo uso topico perch mostra una riduzione defficacia se somministrata per altre

    vie. E meno tossica, ma ha spettro pi limitato rispetto allamfotericina.

    Grazie alle loro caratteristiche amfotere, i polieni penetrano nella membrana cellulare fungina e vi

    si legano formando dei pori attraverso cui escono ioni (in particolare K+). Questazione solo

    relativamente selettiva e potrebbe creare problemi anche a cellule dellorganismo, specialmente

    quelle del tubulo renale; infatti nota la nefrotossicit dellamfotericina.

    GRISEOFULVINA stato un farmaco piuttosto deludente perch ha spettro ristretto e discreta

    tossicit.

    Inibisce la replicazione del DNA per interazione con le proteine microtubulari.

    FARMACI AZOLICI antimicotici di base

    Miconazolo, econazolo e clotrimazolo hanno uso topico e sono molto diffusi.

    Gli IMIDAZOLICI hanno un NUCLEO IMIDAZOLICO responsabile dellazione del farmaco e

    RADICALI BENZENICI ALOGENATI (clorurati o fluorurati) che condizionano farmacocinetica e

    metabolismo.

    Gli imidazolici hanno una significativa azione antimicotica ma, se somministrati per via orale, il

    loro effetto molto breve perch vengono metabolizzati dal fegato; sono stati per tanto modificati

    sinteticamente e lanello imidazolico stato trasformato in ANELLO TRIAZOLICO, il che ha reso

    i farmaci pi attivi e pi duraturi.

    I TRIAZOLICI possono avere un solo anello triazolico (mono-triazolici) o due (bis-triazolici).

    Litraconazolo contiene un NUCLEO TRIAZOLICO ed un NUCLEO TRAZOLONICO e questo

    aumenta ulteriormente la sua attivit.

    Lattivit e la durata dei farmaci azolici possono essere ancora aumentate sostituendo il cloro con il

    fluoro ed aggiungendo un anello pirimidinico.

    Tutti i farmaci azolici inibiscono la sintesi di ergosterolo inibendo la 14- DEMETILASI

    CITOCROMO p 450 DIPENDENTE che un enzima indispensabile per la sintesi di ergosterolo.

    Questo enzima ha unanalogia con il nostro CITOCROMO p 450 3 A che, infatti, a livello epatico,

    pu essere inibito da questi composti alterando anche il metabolismo di eventuali altri farmaci

    assunti dal paziente. Inoltre, la sintesi di ergosterolo ha delle analogie con la sintesi dei nostri steroli

    surrenalici e gonadici che, quindi, pu essere alterata dalla somministrazione di farmaci azolici.

    Poich esistono diverse isoforme di demetilasi, possibile la selezione di ceppi micotici resistenti

    che limitano lazione degli azolici.

  • 21

    FARMACI ALLILAMINICI bloccano la sintesi di ergosterolo inibendo la SQUALENE

    EPOSSIDASI (passaggio pi a monte rispetto a quello bloccato dagli azolici) e provocando un

    accumulo di SQUALENE che un precursore dellergosterolo.

    Luso topico.

    FLUCITOSINA forte biodisponibilit verso il liquor per cui molto utile per trattare le micosi

    che interessano le strutture meningee. Sono per frequenti le resisteze.

    La flucitosina un profoarmaco che, per funzionare, deve essere trasformato in 5-

    FLUOROURACILE da una CITOSINA DEAMINASI; fortunatamente i funghi hanno validi

    sistemi di trasporto della flucitosina e contengono notevoli concentrazioni di citosina deaminasi.

    Il 5- fluorouracile blocca la TIMIDILATO SINTETASI inibendo la sintesi di dTMP e, quindi, di

    acidi nucleici.

    Attenzione: a livello intestinale, esistono battei che possono trasformare la flucitosina assunta per

    via orale in 5-fluorouracile tossico per le cellule dellorganismo.

    La resistenza dei funghi alla flucitosina avviene attraverso modifiche del carrier e della quantit di

    citosina deaminasi.

    CICLOPIROX e ALOPROGIN buoni fungistatici che si legano agli annessi cutanei su cui

    vengono spalmate le creme o le lozioni che li contengono, sono quindi importanti soprattutto per le

    dermatomicosi

    Esistono, inoltre degli antimicotici minori che sono utilizzati soprattutto nei paesi pi poveri e sono:

    AC. UNDECILEMICO

    AC. BENZOICO

    AC. SALICIDICO

    AC. PROPIONICO

    AC. CAPRILICO

    IODURO DI POTASSIO (utile, ma eliminato con il sudore quindi non pu essere usato

    destate)

    Farmacocinetica (tabella)

    Il metabolismo di questi farmaci varia da soggetto a soggetto per cui la dose da somministrare deve

    essere calcolata in base alle caratteristiche di ciascun paziente.

    La tossicit dellamfotericina notevole, ma pu essere risolta con preparati liposomiali che

    impediscono linterazione del farmaco con le nostre cellule e reagiscono, invece, con la membrana

    del micete che ha forte attivit lipasica e ci determina un rilascio del farmaco direttamente nel sito

    dinfezione. Il problema che questa preparazione costa circa 50 volte pi di quella classica.

    La tossicit della flucitosina si esplica quando questa viene trasformata in 5-fluorouracile a livello

    intestinale. Ci si evita somministrando dosi ottimali di farmaco.

  • 22

    Gli azolici sono farmaci pi maneggevoli, anche se possono provocare reazioni di intolleranza come

    eruzioni cutanee e, solo in caso molto rari, epatotossicit; ma la loro tossicit pu aumentare quando

    si verifica uninterazione in sede metabolica con altri farmaci. Bloccando il citocromo, gli azolici

    provocano un aumento della concentrazione di altri farmaci (anestetici, antistaminici, ansiolitici,

    antibiotici, anticoagulanti), sono quindi responsabili di una TOSSICITA INDIRETTA. Inoltre,

    gli azolici possono essere poco assorbiti (quindi poco attivi) se aumenta il PH, per esempio in caso

    di assunzione di bicarbonati o antiulcera; gli azolici risultano poco attivi anche se la

    somministrazione di altri farmaci ne aumenta il metabolismo.

    La TOSSICITA DIRETTA degli azolici pu esplicarsi alterando la sintesi degli steroli surrenalici

    e/o gonadici.

    Gli antimicotici per uso topico sono meno tossici e possono causare, al massimo, reazioni di

    intolleranza.

    (tabella)

    Secondo la via di somministrazione, gli antimicotici possono essere classificati come:

    TOPICI (econazolo, clotrinazolo, isoconazolo, naftitina, miconazolo, aloprogin, ciclopirox)

    SISTEMICI

    ORALI (chetoconazolo, itraconazolo, fluocitosina, griseofulvina)

    PARENTERALI (amfotericina, voriconazolo)

    MISTI (fluconazolo, flucitosina, miconazolo, amfotericina)

    Il tipo di farmaco da somministrare viene scelto in base al tipo di micosi.

    Secondo lo spettro, gli antimicotici possono essere classificati come:

    AMPIO (amfotericina, azolici) usati per le micosi profonde

    MEDIO (flucitosina, alillamine) usati per candidosi sistemica ed urinaria, criptococcosi

    meningo-encefalica, aspergillosi

    RISTRETTO (griseofulvina, tolnaftato, nistatina) usati per le dermatofitosi, ma inattivi sui

    lieviti

    Tabella con principali impieghi dei farmaci antifungini

    Nel caso di infezioni topiche (per es. candidosi vaginale), la terapia inizia con la somministrazione

    di un azolo topico.

    Nel caso di infezioni sistemiche, si pu seguire un trattamento intenso con azolici orali o parenterali

    (scelti in base al distretto dinfezione ed alla distribuzione del farmaco) (itraconazolo come prima

    scelta) e, in caso di resistenza, buoni risultati si ottengono anche con gli azolici di ultima

    generazione.

    Nel caso di micosi particolarmente gravi, il farmaco di scelta sar lamfotericina B che spesso

    somministrata in associazione con la flucitosinsa.

  • 23

    Esistono, infine, ANTIMICOTICI DI ULTIMA GENERAZIONE che vengono somministrati, per

    via parenterale, in caso di resistenza agli altri farmaci:

    ECHINOCANDINE

    CASPOFUNGINA

    MICAFUNGINA

    ANIDULAFUNGINA

    Composti semisintetici costituiti da un MACROANELLO A 6 aa ed una CATENA

    LIPOFILA.

    Inibiscono la sintesi di 1-3 -GLICANO, polimero del glucosio necessario al mantenimento

    della struttura della parete fungina.

    Hanno spettro dazione piuttosto ampio e sono anche efficaci nella prevenzione di

    POLMONITI DA PNEUMOCYSTIS CARINII, ma sono poco attive sui funghi che hanno

    modesta attivit glicano-sintasica.

    Possono essere somministrate solo per via endovenosa quindi non sono alla portata di tutti.

    Hanno metabolismo epatico ed eliminazione biliare.

    Sono ben tollerate e poco tossiche.

    SORDARIN, che inibiscono il FATTORE DI ELONGAZIONE PROTEICA 2

    PRADIMICINA, che lega i MANNOSIDI della parete fungina e li blocca

    NIKKAMICINA, che inibiscono la sintesi di CHITINA che compone la parete fungina

    Gli ultimi 3 farmaci sono attualmente in sperimentazione.

  • 24

    IMMUNOSTIMOLANTI

    Gli immunostimolanti appartengono alla categoria dei FARMACI IMMUNOMODULANTI cos

    come gli IMMUNOSOPPRESSORI che hanno, per, azione opposta.

    Classificazione:

    DERIVATI BATTERICI (aspecifici, stimolano i macrofagi e la liberazione di citochine _

    risultati modesti _ usati per lo pi in pazienti con cancro)

    FRAZIONI e DERIVATI MICOBATTERICI

    COMPONENTI DI STREPTOCOCCO

    ENDOTOSSINE DI BATTERI GRAM

    PICIBANIL

    LENTINANO nuovi

    PACHIMARANO

    MEDIATORI DEL SISTEMA IMMUNE

    INTERFERONI

    LINFOCHINE

    FATTORI STIMOLANTI COLONIE (CSF)

    FATTORI CITOTOSSICI (TNF)

    ORMONI TIMICI (stimolano la maturazione dei linfociti T nel timo)

    TIMOPOIETINA

    TIMOSTIMOLINA

    TIMOPENTINA

    COMPOSTI SINTETICI

    LEVAMISOLO (moderata attivit)

    DERIVATI DI INOSINA

    POLIMERI DI PYRANO

    POLINUCLEOTIDI

    AZIMEXONE

    DIETILTIOCARBAMMATO

    PIDOTIMOD (meccanismo dazione sconosciuto)

    IMMUNOGLOBULINE SPECIFICHE (immunizazione passiva _ risultati eccezionali)

    Ig IPERIMMUNI

    Ig RH0 (utilissime per prevenire leritroblastosi fetale)

  • 25

    VACCINI (vivi attenuati o ricombinanti _ immunizazione attiva _ risultati eccezionali)

    ANTIVIRALI

    ANTIBATTERICI

    ANTITUMORALI

    Gli immunostimolanti vengono generalmente impiegati per il trattamento di deficit di linfociti T o

    mmunodeficienza secondaria, ma il risultato moderato. Il PIDOTIMOD viene usato

    specificamente per la bronchite cronica riacutizzata e d buoni risultati. Questi farmaci sono

    COADIUVANTI: non risolvono il problema dellimmunocompromissine, ma coadiuvano con

    terapie primarie antibatteriche, antivirali, antitumorali Ci sono immunodeficit genetici per i quali

    nessun farmaco pu essere risolutivo.

    Le CITOCHINE sono mediatori solubili polipeptodici e comprendono:

    o INTERLEUCHINE

    o INTERFERONI

    o FATTORI DI CRESCITA LINFOCITARIA e MACROFAGICA

    Hanno azione molto specifica e sono prodotte da cellule del sistema immunitario di cui

    rappresentano messaggeri, esecutori dellattivit citolitica, potenziatori dellattivit macrofagica.

    Reagiscono con recettori specifici, appartenenti alla famiglia delle citochine, dotati di un sistema di

    trasduzione chinasico (basato su proteine JAK) che porta allattivazione di specifiche proteine

    (TAT) che indurranno lespressione di determinati geni.

    Esistono pi di 18 tipi differenti di interleuchine con funzioni diverse che intervengono a vari

    livelli nella risposta immunitaria (lucido).

    Non tutte le interleuchine sono immunostimolatorie; alcune (come IL-10) sono inibitorie, altre

    (come IL-4) sono sia stimolatorie che inibitorie, altre ancora hanno un ruolo che poco interessa

    rispetto allimmunostimolazione (es. IL-1, che il mediatore della febbre, o IL-3, che fattore di

    crescita ematopoietico).

    Le principali interleuchine utilizzate per la terapia immunostimolante specifica sono:

    IL-2 prodotta da cellule T native

    aumenta la funzione citotossica dei linfociti

    impiegata nella terapia di alcune neoplasie (carcinoma renale e melanoma)

    il farmaco ricombinante a base di IL-2 viene iniettato endovena o in area locale dove c il

    tumore

    IL-12 prodotta da macrofagi e altre cellule

    stimola lattivit natural killer

    aumenta limmunit cellulo mediata contro tumori e altri patogeni

    I farmaci in commercio impiegano interleuchine ricombinate e modificate e sono, per esempio:

    > PROLEUKIN (IL-2 priva di un aa e non glicosilata)

    > EDODEKIN (IL-12)

  • 26

    Gli interferoni sono divisibili in 2 gruppi:

    TIPO I (antivirali, antiproliferativi, attivazione cellulare rapida)

    INF (22 sottotipi, prodotto da leucociti)

    INF (1 sottotipo, prodotto da fibroblasti e cellule epiteliali)

    INF (1 sottotipo)

    TIPO II (immunostimolanti, attivazione cellulare lenta)

    INF (prodotto da linfociti T)

    Linfociti e macrofagi dialogano attraverso il sistema di interleuchine, interferoni e fattori di crescita.

    Le due classi di interferoni presentano diverse strutture ed anche diversi effetti biologici perch

    legano, in modo specifico, recettori diversi. In particolare, le attivit biologiche e gli impieghi

    terapeutici dei diversi interferoni sono:

    IFN : Forte attivit antivirale terapia di epatiti croniche (B, C e D), Kaposi in pazienti

    con AIDS, condilomi acuminati ed altre infezioni da papillomavirus

    Attivit citotossica antiproliferativa per le cellule neoplastiche terapia di

    leucemia mieloide, linfomi NH, mieloma multiplo ed anche terapia aggiuntiva nel

    cancro rettale, renale, superficiale della vescica e melanoma

    IFN : Attivit immunoregolatrice (stimolazione della produzione di IL 10 che ha un ruolo

    inibitorio su alcune attivit linfocitarie) terapia della sclerosi multipla

    Attivit antivirale terapia della SARS

    IFN : Attivit antivirale modesta

    Forte attivit immunostimolante (ATTIVITA DI POLARIZZAZIONE

    LINFOCITARIA tramite attivazione dei linfociti Th1) terapia di malattie

    granulomatose, osteoporosi maligna, micobatteriosi e lehismaniosi gravi

    Attivit antitumorale tumori refrattari a IFN . IFN

    La responsivit delle varie patologie al trattamento con interferoni dipende, ovviamente, anche dalla

    gravit delle stesse.

    Alcune forme ricombinanti e commercializzate di IFN sono: ROFERON (IFN ), AVONEX (IFN

    ), ACTIMMUNE (IFN ).

    Il terzo gruppo di citochine rappresentato dai fattori di crescita emopoietici che stimolano le

    colonie di leucociti e sono utili in terapia per laplasia midollare, il trapianto di midollo e per

    riattivare la funzionalit dei macrofagi.

    Alcune forme ricombinanti e commercializzate di fattori di crescita emipoietici sono:

    FILGRASTIM, LENOGRASTIM, PEG-FILGRASTIM, MOLGRASTIM.

  • 27

    Le citochine sono farmaci poco maneggevoli ed il pi comune effetto avverso la SINDROME DA

    CITOCHINE, cio una sindrome influenzale pi o meno intensa e caratterizzata da mialgia,

    antralgia, febbre, ma anche broncospasmo; questo accade perch le citochine somministrate

    agiscono da superantigene attivando una frazione elevata di cellule T periferiche. Possono inoltre

    aversi reazioni tossiche piuttosto gravi e temibile e la tossicit dorgano, in particolare apoptosi

    delle cellule del pancreas e quindi diabete, cardiomiopatia dilatativa ed epatopatia. Nel

    trattamento con IL 2 da temere ledema polmonare. In ogni caso di impiego di citochine, bisogna

    anche tenere in considerazione una possibile riacutizzazione degli eventi (BREAKTHROUGH =

    interruzione dellefficacia) provocata probabilmente da meccanismi di adattamento. Altro effetto

    comune la produzione di anticorpi diretti verso le citochine e la resistenza alle stesse.

  • 28

    IMMUNOSOPPRESSORI

    I farmaci immunosoppressori deprimono la proliferazione e lespansione dei linfociti B e T.

    Classificazione:

    IMMUNOSOPPRESSORI NON SELETTIVI

    ALCHILANTI /ciclofosfamide, clorambucile)

    ANALOGHI PURINICI (azatioprina)

    ANTIFOLICI (metorexato)

    INIBENTI LA VIA DE NOVO PIRIMIDINICA (breqinar)

    INIBENTI LA VIA DE NOVO PURINICA (micofenolato mofetile, mizoribina)

    IMMUNOSOPPRESSORI PARZIALMENTE T-SELETTIVI

    GLICOCORTICOIDI

    IMMUNOSOPPRESSORI T-SELETTIVI

    CICLOSPORINA A

    TACROLIMUS (FK 506)

    SIROLIMUS (Rapamicina)

    IMMUNOSOPPRESSORI SPECIFICI

    MURONOMAB-CD3

    DACLIZUMAB-CD20

    BASILIXIMAB-CD20

    INFLIXIMAB-TNF RECEPTOR

    ADALIDUMAB-TNF RECEPTOR

    ALTRI

    DESOSSIPERGUALINA

    TALIDOMIDE

    GLATIRAMER

    Gli immunosoppressori non selettivi sono citostatici mielodepressivi ed agiscono su tutte le

    cellule ad elevata proliferazione (cellule linfocitarie in espansione, ma anche cellule tumorali o

    epiteliali), con tutti gli effetti collaterali che ci comporta (soppressione midollare in primis)

    (tabella).

    Oggi queste sostanze non rappresentano pi gli immunodepressori di prima scelta, ma sono ancora

    validi sussidi.

  • 29

    Negli anni 60, si cercato di realizzare degli immunosoppressori non selettivi meno

    mielodepressivi per salvare il midollo e ne sono derivati gli inibitori della via de novo pirimidinica e

    purinica. I linfociti, per la sintesi purinica e pirimidinica non hanno una via di salvataggio oltre la

    via de novo, mentre le cellule midollari s; il brequinar un inibitore della DEIROORATO

    DEIDROGENASI ed il micofenolato mofetile (*) e la mizoribina sono inibitori della INOSINA

    MONOFOSFATO DEIDROGENASI e questi sono enzimi chiave per la sintesi de novo purinica e

    pirimidinica che, dunque, viene bloccata; questo blocco, nelle cellule midollari, viene compensato

    dalle vie di salvataggio, ma nei linfociti ci non possibile per cui viene bloccata la replicazione dei

    linfociti, ma non quella delle cellule tumorali.

    (*) Il micofenolato mofetile un profarmaco che viene trasformato nella forma attiva ACIDO

    MICOFENOLICO

    I glicocorticoidi naturali e sintetici sono in grado di bloccare la presentazione dellantigene e la

    proliferazione clonale dei linfociti T (anche dei B, ma in misura minore).

    Hanno EFFETTO ANTICITOCHINICO INDIRETTO, cio inibiscono tutte le citochine agendo su

    recettori citoplasmatici e nucleari che portano allespressione di proteine con attivit inibitoria verso

    le citochine. In particolare, aumentano la sintesi ed impediscono la degradazione del fattore IKB,

    che inibisce il fattore di attivazione nucleare delle citochine (NFK B) e che deve essere degradato

    perch NFK B possa attivarsi e migrare nel nucleo per attivare la sintesi di citochine.

    Un effetto particolare dei glicocorticoidi quello LINFOCITOLITICO, cio linduzione

    dellapoptosi dei linfociti tramite attivazione di una cascata delle kaspasi che porta a

    frammentazione del DNA linfocitario.

    I glicococorticoidi hanno anche attivit infiammatoria con inibizione della sintesi di prostaglandine

    e leucotrieni.

    Limpiego di glicocorticoidi strettamente dipendente dal rapporto rischio-beneficio, ma grazie ai

    glicocorticoidi diventato possibile, per esempio, realizzare un trapianto dorgano.

    Il primo immunosoppressore T-selettivo individuato fu la CICLOSPORINA A, che un

    ciclopeptide lipofilo di 11 aa prodotto da un micete. Fu scoperta nel 1972 da Borel (che, in realt,

    pensava potesse essere un antifungino).

    Il difetto della ciclosporina una forte nefrotossicit ed una biodisponibilit non eccellente.

    Negli anni 90, vennero isolate da streptomiciti SIROLIMUS e TACROLIMUS (macrolidi).

    Tacrolimus 100 volte pi immunosoppressore della streptomicina ed ha una migliore

    biodisponibilit, ma ugualmente nefrotossico.

    Il tacrolimus (detto anche RAPAMICINA perch individuato nellisola di Pasqua) fortemente

    immunosoppressore, ha una buona biodisponibilit e non nefrotossico.

    La ciclosporina lega una proteina detta CICLOFILLINA ed il complesso che si forma inibisce la

    CALCINEURINA che una fosfatasi calcio-dipendente. essenziale per la trascrizione di un fattore

    nucleare di attivazione linfocitaria (il meccanismo analogo a quello dei cortisonici, che legano

    unimmunofillina e bloccano la calcineurina). La calcineurina per presente (anche se in isoforma

    diversa) anche a livello renale e questa la ragione della nefrotossicit della ciclosporina.

    Il tacrolimus lega FKB 12 ed il complesso che si forma inibisce la calcineurina, sia a livello

    linfocitario che renale.

  • 30

    Ciclosporina e tacrolimus impediscono lattivazione linfocitaria in seguito alla stimolazione del

    TCR che il recettore per lantigene.

    Il sirolimus lega FKB 12, ma in un sito diverso rispetto al tacrolimus, e lo modifica in modo che

    esso blocchi la kinasi TOR che importante per attivare altre kinasi ciclino dipendenti e quindi il

    linfocita non pu pi attivarsi in risposta alla stimolazione delle interleuchine. Non nefrotossico

    perch le kinasi TOR non sono presenti a livello renale.

    Problema comune alluso di questi tre farmaci che sono metabolizzati dal CYP 3A quindi i loro

    livelli sono nettamente regolati dallattivit del citocromo e dallinterazione tra farmaci (attenzione

    ai farmaci che modificano lattivit del CYP 3A!).

    Inoltre tutte e tre le sostanze presentano interazione col cibo e tutte e tre (ma soprattutto il

    sirolimus) possono causare iperlipemia.

    Il tacrolimus pu causare irsutismo e mascolinizzazione, probabilmente potenziando la risposta dei

    glicocorticoidi endogeni.

    Il tacrolimus non nefrotossico ma, se usato insieme alla ciclosporina, potenzia la nefrotossicit di

    questultima.

    Ciclosporine e tacrolimus vengono impiegati anche nella terapia di malattie autoimmuni (in soggetti

    cui non possono essere somministrati i cortisonici o che sono resistenti ai cortisonici), in particolare

    la ciclosporina viene impiegata nel trattamento della psoriasi.

    Ciclosporine e tacrolimus hanno anche attivit antinfiammatoria in quanto bloccano un recettore

    linfocitario che media lattivit flogistica

    Gli immunosoppressori specifici sono anticorpi monoclonali diretti contro recettori linfocitari.

    Muronomab diretto contro il CD3.

    Daclizumab e infiximab sono diretti contro il CD20 (che il recettore per IL 2).

    Infliximab e adalidumab sono diretti contro il recettore del TNF.

    Il muronomb fu il primo immunosoppressore specifico ed era un anticorpo murino per cui

    provocava reazioni autoimmuni nelluomo. I successivi anticorpi monoclonali furono creati

    umanizzati o chimerici.

    Questi farmaci sono usati soprattutto per la terapia di patologie flogistiche croniche come lartrite

    reumatoide.

    Altri immunosoppressori non nacquero come tali, per esempio:

    TALIDOMIDE noto sedativo teratogeno, sopprime la produzione di TNF e IFN ed

    efficace nelle patologie flogistiche con componente autoimmunitaria (es. artrite reumatoide)

    DESOSSIPERGUALINA blocca lattivazione di NFKB, inibisce la produzione di anticorpi

    (anche anticorpi anti-topo per cui pu essere usato in associazione ad immunosoppressori specifici

    di origine murina), inibisce la produzione di linfociti T citotossici

    GLATIRAMER terapeptide levogiro di cui non si conosce il meccanismo, ma che ha dato

    risultati incoraggianti nella terapia della scleosi multipla

  • 31

    Riassumendo, gli immunosoppressori vengono impiegati

    nei trapianti dorgano per impedire il rigetto dellospite verso il trapianto e la reazione del

    trapianto verso lospite e nel trapianto incompatibile di midollo osseo

    nelle malattie autoimmuni

    nelle malattie infiammatorie croniche con componente autoimmunitaria

  • 32

    ANESTETICI

    ANESTETICI GENERALI

    Gli anestetici generali sono un gruppo eterogeneo di sostanze con azione generica e generalizzata il

    cui meccanismo dazione stato a lungo sconosciuto.

    La medicazione pre-anestetica utilizza:

    BENZODIAZEPINE sedativi ipnotici ansiolitici, per tranquillizzare il paziente prima

    dellintervento e preparare il sistema nervoso per potenziare la successiva azione degli

    anestetici generali

    TROPINA anticolinergico, impedisce eventuali riflessi vagali in seguito a stimolazione

    degli organi viscerali durante lintervento chirurgico o durante manovre diagnostiche invasive

    come una broncoscopia

    ANTISTAMINICI per prevenire eventuali reazioni allergiche rispetto agli anestetici

    generali; si tratta prevalentemente di antistaminici di I generazione che attraversano la

    membrana emato-encefalica, contribuiscono allazione sedativa e spesso hanno anche azione

    anticolinergica

    Alla pre-anestesia segue lanestesia vera e propria che deve indurre rapidamente il coma chirurgico.

    Il coma chirurgico che si induce con un anestesia generale corrisponde al 3 piano del 3 stadio del

    coma (secondo la convenzionale scala graduale del coma). Pi profondo il coma, maggiore il

    numero di riflessi annullati; gli ultimi riflessi a scomparire sono quelli vitali come il riflesso della

    tosse ed il riflesso cardiovascolare. Per determinare in quale stadio di coma si trovi un soggetto,

    basta osservare quali riflessi ha mantenuto.

    Lo scopo principale dellanestesia di non far provare dolore al paziente e di procurargli una sorta

    di amnesia che non gli permetta di ricordare il trauma dellintervento e del periodo immediatamente

    precedente e seguente ad esso. Il ruolo antidolorifico svolto da analgesici narcotici che deprimono

    alcune funzioni del SNC, ma possono provocare reazioni avverse come allergie e liberazione di

    istamina; questo il motivo per cui generalmente si ricorre allassociazione di pi farmaci in modo

    da ottenere il miglior risultato con i minori effetti collaterali.

    Talvolta lanestesia, anche se generale, deve permettere al paziente di rimanere vigile per

    rispondere alle domande del medico o compiere azioni come deglutire o chiudere ed aprire gli

    occhi.

    Alcuni anestetici inducono nel paziente incubi iper-realistici non facili da superare anche dopo il

    risveglio.

    La comprensione del meccanismo dazione degli anestetici generali stata possibile solo dopo aver

    compreso il ruolo del sistema GABAergico. Il GABA il principale neurotrasmettitore

    aminoacoidico a funzione inibitoria; la sua attivit prevalentemente quella di determinare apertura

    dei canali del Cl-, ingresso del Cl-, iperpolarizzazione della superficie interna della membrana

    cellulare neuronale ed inibizione delleccitabilit del neurone.

  • 33

    Gli anestetici generali facilitano la trasmissione GABAergica e quella glicinergica. La GLICINA

    lequivalente del GABA a livello periferico ed il neurotrasmettitore principalmente implicato nella

    trasmissione dellimpulso a livello delle corna posteriori del midollo spinale cui pervengono le

    afferenze sensitive della periferia. Quindi questi farmaci provocano uninibizione sia centrale che

    periferica i cui effetti sono incoscienza, perdita di risposta agli stimoli dolorifici e perdita

    progressiva dei riflessi.

    I principali bersagli degli anestetici generali sembrano essere talamo, corteccia ed ippocampo, ma

    ci dipende solo dal fatto che queste sono le strutture nervose pi complicate e, pi un circuito

    complesso, pi semplice interromperne la trasmissione.

    In dosi eccessive, gli anestetici possono provocare la morte per arresto cardiaco o paralisi

    respiratoria.

    Gli anestetici generali si dividono in tre categorie:

    ANESTETICI GASSOSI

    ANESTETICI VOLATILI

    ANESTETICI VOLATILI ALOGENATI, che contengono un atomo di fluoro

    > ALOTANO

    > ISOFLURANO

    > ENFLURANO

    > DESFLURANO

    > SENFLURANO

    PROTOSSIDO DI AZOTO (N2O)

    ETERE

    ANESTETICI LIQUIDI (per uso endovenoso)

    TIOPENTALE

    ETOMIDATO

    KETAMINA

    PROPOFOL

    MIDAZOLAM (benzodiazepina ad azione rapida)

    ALOTANO

    Molto usato, potente, non esplosivo, non irritante.

    Causa ipotensione e pu causare aritmie cardiache e danni epatici. Lascia dei postumi

    probabilmente a causa della sua alta solubilit nei lipidi per cui una quota di farmaco si fissa nei

    tessuti ricchi di grassi, come il SNC, e protrarr a lungo la sua azione.

  • 34

    ENFLURANO

    Simile allalotano, ma ha un metabolismo minore e quindi anche meno rischioso.

    Linduzione dellanestesia ed il recupero sono rapidi (pi che con lalotano perch si accumula

    meno nei lipidi), ma pu provocare crisi convulsivanti (crisi epilettiche).

    ISOFLURANO

    Simile allenflurano, ma non provoca crisi convulsivanti anche se ha una certa tossicit miocardica

    quindi non pu essere assolutamente usato per pazienti con patologie miocardiche.

    DESFLURANO e SENFLURANO

    Simili allisoflurano, ma con effetto di breve durata per cui vengono utilizzati solo in interventi

    rapidi.

    PROTOSSIDO DAZOTO (N2O)

    Gas a struttura semplice.

    Il meccanismo dazione non ancora stato del tutto chiarito.

    Viene somministrato in associazione ad altri anestetici perch da solo ha bassa potenza in relazione

    alla concentrazione per cui, per ottenere una buona anestesia, se ne dovrebbero usare alte

    concentrazioni, ma alte concentrazioni sono tossiche per una questione di scambi ossigenativi; la

    massima concentrazione utilizzabile il 70%.

    Linduzione dellanestesia ed il recupero sono rapidi. Ha buone propriet analgesiche.

    Somministrazione prolungata pu provocare depressione del midollo osseo a causa dellinibizione

    della metionina sintetasi.

    ETERE

    Obsoleto, ma di facile somministrazione.

    Linduzione dellanestesia ed il recupero sono lenti. Lascia postumi fastidiosi.

    TIOPENTALE

    E un barbiturico solfonato.

    Ha elevata liposolubilit ed induce rapidamente lanestesia (3 secondi 2 minuti) perch attraversa

    rapidamente la barriera emato-encefalica. Lazione breve (circa 5 minuti) per cui viene usato solo

    per indurre lanestesia.

    Viene metabolizzato lentamente e si accumula a livello dei grassi per cui pu lasciare postumi

    fastidiosi. Ha scarsi effetti analgesici e scarsa maneggevolezza perch pu provocare depressione

    cardiovascolare e respiratoria.

  • 35

    ETOMIDATO

    Simile al tiopentale, ma viene rapidamente metabolizzato per cui consente un recupero veloce.

    E un depressore specifico di alcune funzioni centrali superiori.

    KETAMINA

    Eccitante del SNC che agisce sui recettori NMDA per lac. Glutammico (stesso meccanismo

    dellN2O).

    Produce unanestesia dissociativa in cui il paziente pu rimanere parzialmente cosciente.

    Alla fine dellanestesia pu lasciare effetti di tipo disfoico, cio eccitabilit o depressione,

    allucinazioni e altro.

    Anestetici storici oggi non pi impiegati sono ETERE e CLOROFORMIO che, oltre a causare

    allucinazioni, sono anche epatotossici.

    Anche il CICLOPROPANO stato oggi abbastanza abbandonato anche perch, come letere, un

    gas infiammabile che satura lambiente e che potrebbe esplodere.

    Lanestesia prevede anche la somministrazione di CURARICI che sono paralizzanti in quanto

    bloccano la giunzione neuro-muscolare (si sono cercati degli anestetici che fossero anche

    paralizzanti, ma non se ne trovato nessuno per cui bisogna ricorrere ai curarici). Il coma

    chirurgico deve iniziare prima della paralisi e finire dopo.

  • 36

    ANESTETICI LOCALI

    Gli anestetici locali inducono perdita della sensibilit tattile, termica e dolorifica in un distretto

    specifico dellorganismo.

    Non esiste un anestetico locale perfetto, efficace per qualsiasi via di somministrazione.

    Le possibili vie di somministrazione sono:

    CONTATTO, per anestesie superficiali e poco estese (es. bombolette spray per gli incidenti

    sportivi)

    INFILTRAZIONE NEL SOTTOCUTANEO dove si trovano i terminali sensitivi nervosi;

    adatta per anestesie poco profonde e mediamente estese che vanno bene per piccoli interventi

    come unincisione cutanea

    ANESTESIA TRONCULARE presso un tronco nervoso (generalmente di

    tipo misto)

    ANESTESIA RADICOLARE presso una radice spinale nervosa

    INFILTRAZIONE PROFONDA, adatta per anestesie profonde ed estese

    ANESTESIA PLESSURALE presso lemergenza delle radici che

    costituiscono un plesso nervoso (brachiale, lombare, ischiatico)

    ANESTESIA EPIDURALE presso la cauda equina allesterno della dura

    madre; anestetizza unampia zona (dal bacino agli arti inferiori)

    ANESTESIA SPINALE nello spazio subaracnoideo che la zona pi

    vascolarizzata; anestetizza tutta la zona innervata dalla porzione di midollo in

    cui viene eseguita e dalla porzione di midollo sottostante. Non pu essere

    eseguita sopra la 12 vertebra toracica perch il liquido che contiene lanestetico

    pu distribuirsi nel liquido cefalo-rachidiano raggiungendo le porzioni superiori

    del midollo e mettendo a rischio la vita del paziente; sempre per evitare questa

    distribuzione, il paziente deve essere e rimanere in posizione seduta

    Il precursore degli anestetici locali la COCAINA, un prodotto naturale estratto da una pianta

    diffusa in Sud-America. Fu scoperta per caso nell800 da una spedizione di esploratori che osserv

    come le popolazioni andine riuscissero a sopravvivere, e a svolgere anche modesti lavori, con

    lassunzione di sole 750 calorie al giorno (lassunzione media di 1200 cal/giorno, ma

    generalmente si arriva a 2000) e questo grazie alle propriet di una sostanza contenuta nelle foglie

    di una pianta con cui gli andini formavano una pallina, detta bolo, che tenevano in bocca tra la guancia e larcata dentale. Provando su se stessi leffetto di queste foglie, gli esploratori le

    trovarono particolarmente energizzanti. Gli esploratori osservarono anche la sanit dellapparato

    masticatorio degli andini, e da ci dedussero le propriet antisettiche della cocaina (ma questa sanit

    dipendeva anche dallisolamento delle popolazioni andine che erano quindi pi protette dalla

    diffusione dei patogeni), ed osservarono come la zona in cui veniva mantenuto il bolo perdesse

    sensibilit.

    Introdotta in Europa, la cocaina fu sperimentata tra i primi da Sigmund Freud che la sfrutt per le

    proprie indagini sulla psiche e ne studi anche gli effetti farmacologici.

    La cocaina ebbe un immediato successo sia a scopo terapeutico, sia a scopo ludico, ma presto ci si

    rese conto dei problemi da essa provocati, in primis la dipendenza.

  • 37

    Dal 1885, la cocaina non viene pi impiegata come farmaco, se non per uso oftalmologico perch

    da questa via lassorbimento e quasi nullo quindi non viene indotta eccitazione n tossicomania.

    Nel 1905, venne individuata la struttura della cocaina e creato il primo anestetico locale sintetico

    (PROCAINA o NOVOCAINA).

    I requisiti strutturali per produrre unazione anestetica locale sono abbastanza generici. Tutti gli

    anestetici locali presentano unestremit discretamente lipofila aromatica con un anello benzoico,

    una breve catena laterale ed unestremit idrofila contenente un azoto polarizzabile.

    Gli anestetici locali si dividono in due gruppi:

    ESTERI, caratterizzati da un legame estereo tra lestremit lipofila e quella idrofila. Furono i

    primi individuati

    PROCAINA o NOVOCAINA

    TETRACAINA

    PROPARCAINA

    BENZOCAINA, usata soprattutto per anestesie superficiali, per esempio per gli

    interventi odontoiatrici sui bambini

    AMIDI, caratterizzate da un legame amidico tra lestremit lipofila e quella idrofila

    LIDOCAINA o XILOCAINA

    BUPIVACAINA

    PRILOCAINA

    ETILOCAINA

    DARDOCAINA (?), anestetico pi usato in campo odontoiatrico

    Inizialmente si pensava che un anestetico generale si dirigesse verso la guaina mielinica (lipidica)

    dei neuroni, vi penetrasse con lestremit lipofila e facesse sporgere lestremit idrofila verso

    lesterno e che lazoto si polarizzasse positivamente respingendo cos gli ioni a carica positiva ed

    impedendo loro lingresso nel nervo. Questa era unidea ingenua ed approssimativa (mai una

    struttura piccola come un anestetico potrebbe infilarsi per met nella guaina mielinica), ma non del

    tutto errata.

    Gli anestetici locali mostrano particolare affinit per i neuroni e, in particolare, si dirigono verso i

    nodi di Ranvier. Si pensava che ci dipendesse dal fatto che, presso i nodi, lo spessore della guaina

    mielinica minore e che, quindi, i farmaci riuscissero a penetrarla pi facilmente. In realt, presso i

    nodi maggiore la concentrazione di canali per Na+, quindi gli anestetici locali hanno affinit per

    questi canali.

    Il canale per Na+ formato da una subunit e due subunit (1 e 2). La subunit una

    lunghissima sequenza aminoacidica suddivisibile in 4 frazioni costituite ciascuna da 6 domini

    trasmembrana a spirale.

    I canali per Na+ possono essere aperti, chiusi o inattivi (a seconda della conformazione di una

    porzione detta GATE). Gli anestetici possono agire solo su canali aperti.

    Gli anestetici penetrano nei canali in maniera orientata ( estremit lipofila verso linterno,

    estremit idrofila verso lesterno). Lazoto, che rimane esposto esternamente, si carica

    positivamente.

  • 38

    Il farmaco rimane bloccato nel canale perch lega in maniera abbastanza stabile alcuni aa (es.

    isoleucina, fenilalanina, tirosina), che risultano esposti in uno dei domini trasmembrana. Lazione

    degli anestetici locali, dopo il legame a questi canali duplice:

    1) Repulsione in entrata di ioni Na+ ed in uscita di K

    + (per repulsione tra cariche uguali grazie

    alla presenza dellN+)

    2) Modificazione conformazionale delle proteine canale che si accorciano

    Variazioni significative di pH a livello locale, possono rendere inefficace lanestetico perch, se il

    PH elevato, la concentrazione di ioni negativi maggiore e lN dellanestetico non pu

    polarizzarsi positivamente. Generalmente, non si eseguono interventi con anestetici locali in caso di

    processo infettivo in corso perch la flogosi accompagnata da un aumento del pH per cui

    lanestetico risulterebbe inattivo.

    Gli esteri e le amidi hanno diverso meccanismo farmacocinetico. Gli esteri sono pi facilmente

    metabolizzabili sia a livello epatico che a livello del sangue ad opera delle cosiddette

    PSEUDOCOLINESTERASI e per questo la durata del loro effetto minore. Le amidi subiscono

    dei processi di metabolizzazione pi complessi a livello epatico per cui la durata del loro effetto

    maggiore, ma hanno maggiori possibilit (e rischi) di interazione con altri farmaci (gli altri che,

    metabolizzati a livello epatico, impiegano il Cyt p450).

    Il fatto che questi farmaci causino una perdita di sensibilit prima che una compromissione della

    motilit, pur contattando tronchi nervosi misti (fibre sensitive + fibre motorie), non dipende dal

    farmaco di per s, ma dal fatto che le fibre sensitive sono le pi superficiali dei tronchi nervosi

    quindi le prime con cui gli anestetici vengono in contatto. Un dentista che debba controllare se

    lanestesia fatta alla bocca di un paziente stia facendo effetto prova a far parlare il paziente e, se

    quello non riesce a parlare bene, vuol dire che anestetizzato perch, se anche la componente

    motoria interessata, sicuramente la sensibilit sar persa.

    La durata dellazione di un anestetico proporzionale alla vascolarizzazione della zona di anestesia:

    pi vascolarizzata la zona, pi rapidamente lanestetico viene rimosso e, quindi, meno duratura ne

    lazione. Per prolungarne lazione, si pu agire sul tono vascolare tramite somministrazione di

    vasocostrittori. I vasocostrittori usati a questo scopo sono le AMINE SIMPATICOMIMETICHE

    NATURALI (noradrenalina ed adrenalina) diluite 1: 50 000, 1: 100 000 o 1: 150 000 ( diluizione

    altissima) in una fiala di anestetico. Sono state scelte proprio le amine simpaticomimetiche naturali,

    sebbene esistano altri vasocostrittori pi efficaci e con azione pi stabile, perch queste sono le

    meno pericolose per il paziente e non possono provocare reazioni di idiosincrasia (intolleranza) o

    allergia perch si tratta di sostanze naturalmente presenti nellorganismo. Teoricamente, la

    somministrazione di simpaticomimetici esporrebbe a rischio di:

    > Aumento pressione arteriosa

    > Tachicardia

    > Aritmia

    ma la diluizione di queste sostanze talmente alta, che, di fatto, i rischi sono praticamente nulli.

  • 39

    Il vero rischio, in caso di anestesia locale, un errore nella somministrazione per infiltrazione. La

    bocca riccamente vascolarizzata per cui necessario fare molta attenzione a non iniettare

    lanestetico endovena perch, altrimenti, lanestetico, in 30 secondi 2 minuti, raggiunge il SNC

    con gravissime conseguenze:

    eccitazione del SNC, anche con convulsioni

    shock neurogeno con depressione del SNC e delle funzioni vitali

    morte per arresto cardiaco e/o respiratorio

    Dosi elevate di anestetici iniettati in vena possono interferire con il sistema di conduzione atri

    ventricolare per cui farmaci come la lidocaina e la procainamide possono essere usati come anti-

    aritmici.

  • 40

    SEDATIVI IPNOTICI

    I sedativi ipnotici provocano depressione generale delle funzioni cerebrali superiori (

    SEDAZIONE) e portano ad uno stato di sonno ( IPNOSI).

    I sedativi sono diversi dagli ansiolitici o tranquillanti minori, che provocano una depressione

    selettiva di alcune funzioni del SNC, tipo lansia. Alcuni sedativi sono anche ansiolitici ed alcuni

    ansiolitici sono anche sedativi, ma i due termini non si equivalgono (anzi, gli ansiolitici migliori

    non provocano sedazione). Ci sono anche sedativi che, in dosi elevate, aumentano lo stato di ansia.

    Gli ipnotici determinano un sonno diverso da quello fisiologico e da cui difficilmente ci si risveglia

    ( diverso dagli ansiolitici che possono essere IPNO- INDUCENTI cio possono indurre un sonno

    simile al sonno fisiologico da cui generalmente ci si risveglia).

    I sedativi ipnotici sono detti anche tranquillanti maggiori e ci deriva da una distinzione fatta,

    quando ancora non si conoscevano bene i meccanismi fisiopatologici, in base alle cause

    dellagitazione. Quindi non una distinzione fatta in base allintensit dazione, ma alla modalit.

    I TRANQUILLANTI MAGGIORI cercano di controllare lagitazione psicomotoria determinata da

    patologie dette maggiori, in particolare la psicosi.

    I TRANQUILLANTI MINORI cercano di controllare lagitazione psicomotoria determinata da

    patologie dette minori, in particolare la nevrosi.

    I primi farmaci usati come sedativi ipnotici furono i BARBITURICI e i BARBITURATOSIMILI

    che ebbero un grosso successo nell800 perch erano gli unici neuropsicofarmaci disponibili ed

    usabili per insonnia e disturbi del pensiero e del comportamento.

    Le strutture sono semplici e determinate dalla condensazione dellAC. MALONICO con lUREA;

    possono presentare un ossigeno ( OSSIBARBITURICI) o uno zolfo ( TIOBARBITURICI).

    Il primo barbiturico era semplicemente una MALONIL-UREA commercializzato come VERONAL:

    I tiobarbiturici sono altamente liposolubili per cui raggiungono rapidamente il SNC e la loro

    durata dazione breve (1/2 ora) o ultrabreve (minuti), per questo vengono impiegati come induttori

    dellanestesia (soprattutto il TIOPENTALE).

  • 41

    Gli ossibarbiturici hanno durata dazione intermedia (4-8 ore) e sono usati propriamente come

    sedativi ipnotici, oltre che impropriamente (avendo scarsa maneggevolezza) come mezzo di suicidio

    (e a ci devono largamente la loro fama, anche oggi quando, invece, sono ormai poco usati per la

    terapia). Tra questi ci sono:

    AMOBARBITALE

    BUTABARBITALE

    MEPHOBARBITALE

    PENTOBARBITALE (fenilato e commercializzato come NEMBUTAL, famoso anche per

    aver permesso il presunto suicidio di Marylin Monroe)

    SECOBARBITALE (fenilato e commercializzato come SECONAD)

    I BARBITURICI FENILATI hanno una lunga durata dazione e sono usati come anticonvulsivanti

    ed antiepilettici.

    Quindi i barbiturici, in base va durata dazione ed impiego, possono essere complessivamente divisi

    in tre categorie:

    1) INDUTTORI DELLANESTESIA breve durata dazione

    2) SEDATIVI IPNOTICI media durata dazione

    3) ANTICONVULSIVANTI ed ANTIEPILETTICI lunga durata dazione

    In passato i barbiturici erano frequentemente associati ad analgesici ed ampiamente usati; famoso e

    di grande successo era il CORPO DI SANDOZ (oggi NEOPTALIDON) che una associazione barbiturico + analgesico + caffeina).

    I barbiturici sono metabolizzati a livello epatico e possono determinare induzione enzimatica per

    cui c una tendenza alla tolleranza per cui bisogna aumentare la dose per ottenere il medesimo

    risultato fino a raggiungere dosi assai pericolose (si pu dire che un soggetto assuefatto possa pi

    facilmente morire che prendere sonno).

    Se un soggetto assuefatto ai barbiturici, una forte dose pu indurre comportamenti convulsivanti,

    sono per esempio possibili gesti o azioni abituali del soggetto pur in stato di incoscienza elevata.

    Tra i SEDATIVI IPNOTICI NON BARBITURICI ci sono:

    CLORALIO IDRATO

    PARALDEIDE

    ETLIORVINOLO

    GLUTETIMIDE

    METIPRILONE

    La maggior parte di questi, per, non pi usata in terapia perch tossici e con un indice terapeutico

    troppo basso. La TALIDOMIDE un sedativo che oggi stato eliminato dalluso a causa dei

    disastrosi effetti teratogeni che si verificano se viene assunto durante la gravidanza ( focomelia),

    ma in passato era considerato un blando sedativo ed era abbondantemente prescritto alle gestanti.

    Il sonno indotto da queste sostanze non fisiologico: aumenta la fase delle onde lunghe e si

    riduce la fase REM. Al risveglio il soggetto si sente stordito come dopo una sbornia e questo stato

    detto HANG OVER.

  • 42

    Ma la semplicit di sintesi di questi farmaci ha portato loro un nuovo successo con uso illecito.

    Vengono usati come strumento di tortura (a scopo punitivo o per ottenere delle confessioni) dalle

    societ segrete di tutto il mondo perch provocano gravi squilibri psichici e sociali. Ma soprattutto

    queste sostanze vengono assunte in associazione ad aspirina e caffeina per raggiungere uno stato di

    sballo non indifferente. Il clorario idrato implicato nella cosiddetta SINDROME DI DONALD

    DUCK ( soggetto asociale, nevrotico, svogliato, sfortunato, con gravi problemi famigliari, che

    vive di espedienti, ma che di notte assume clorario idrato e si trasforma in una persona carismatica. ,

    felice e di successo PAPERINIK). La paraldeide implicata nella cosiddetta SINDROME DI

    MIKY MOUSE ( soggetto irreprensibile, socialmente impegnato, attivo in tutti i campi,

    apparentemente insospettabile, ma che in realt ha molti problemi e di notte assume paraldeide per

    fuggire alla realt).

    Negli anni 60, tra i sedativi ipnotici vennero introdotte le BENZODIAZEPINE, che hanno una

    struttura molto pi complessa dei barbiturici e si dividono in:

    # BENZODIAZEPINE IPNOTICHE

    NITRAZEPAM

    FLURAZEPAM

    FLUNITRAZEPAM

    TRIAZOLAM

    # BENZODIAZEPINE ANSIOLITICHE

    CLORDIAZEPOSSIDO (LIBRIUM)

    CLORAZEPATO

    DIAZEPAM (VALIUM)

    LORAZEPAM (TAVOR)

    OXAZEPAM

    BROMAZEPAM (EXOTAM)

    PRAZEPAM

    BROTIZOLAM

    ALPRAZOLAM (XANAX)

    ESTAZOLAM

    ETIZOLAM

    L-DEMETIL DIAZEPAM

    # BENZODIAZEPINE ANTICONVULSIVANTI

    CLONAZEPAM

    CLOBAZAM

    (In realt sarebbe pi corretto distinguere tra benzodiazepine a prevalente azione ipnotica,

    ansiolitica o anticonvulsivante)

  • 43

    Quindi le benzodiazepine hanno ampio spettro dazione. Mentre i barbiturici hanno un unico tipo

    dazione, ma varia la durata di questazione, le varie benzodiazepine hanno proprio diverse azioni

    (sono differenze farmacodinamiche pi che farmacocinetiche). Alle tre azioni gi citate, se ne

    aggiunge una quarta che pu essere desiderata o indesiderata ed unazione miorilassante con

    meccanismo centrale.

    BENZODIAZEPINE IPNOTICHE

    Per studiarne il meccanismo dazione, si cercata una correlazione con i barbiturici perch gli

    effetti sono simili.

    Negli anni 60 si osserv come il GABA sia il principale neurotrasmettitore inibitorio che agisce

    aprendo i canali del Cl- e permettendo lingresso del Cl

    - nella cellula e liperpolarizzazione, con

    conseguente inibizione delleccitabilit, della membrana neuronale. I barbiturici e le benzodiazepine

    agiscono con meccanismo simile a quello del GABA, ma, mentre i barbiturici aprono sempre i

    canali del Cl-, le benzodiazepine non lo fanno su cellule isolate.

    Il GABA un aa con anche ruolo di neurotrasmettitore inibitorio, il capostipite degli aa inibitori

    ( AMINOACIDI).

    I recettori del GABA sono:

    GABA A (75%) recettore canale per Cl-

    GABA B (25%) metabotropi ( inibizione sintesi cAMP o cGMP)

    GABA C (simili ai B) oppure recettori canale per Na+ e K

    +

    I GABA A sono molto pi numerosi ed hanno azione dominante.

    Il canale per Cl- costituito da 5 subunit, che, nella forma pi rappresentata, sono 2 , 2 e 1 .

    Il sito recettoriale per il GABA (che in questo caso coincide con il sito di legame) si trova nella

    subunit ed il legame del GABA determina lapertura del canale.

    N. B. Sito recettoriale e sito di legame non sono la stessa cosa.

    Il sito recettoriale ha caratteristiche farmacologiche espresse dalle COSTANTI

    RECETTORIALI, che sono ATTIVITA e DISSOCIAZIONE di un farmaco e

    rappresentano SATURABILITA e REVERSIBILITA del legame.

    Il sito di legame, invece, pu non avere queste caratteristiche; pu essere specifico, ma non

    saturabile e non reversibile.

    I barbiturici mimano lazione del GABA, le benzodiazepine no; se il GABA non presente, le

    benzodiazepine non possono aprire il canale, esse possono solo facilitare e potenziare lazione del

    GABA. Questo spiega la maggiore maneggevolezza delle benzodiazepine rispetto ai barbiturici: il

    massimo effetto che esse possono provocare il massimo effetto di un neurotrasmettitore

    fisiologico.

    Le benzodiazepine hanno un sito recettoriale di cui sono agoniste sulla subunit e questo sito

    stato chiamato BZR (= recettore per le benzodiazepine) non conoscendo la sostanza endogena che

    lo lega. ATTENZIONE: le benzodiazepine non agiscono sul recettore del GABA,

    ma operano sul recettore canale del GABA agendo su un proprio sito recettoriale!!!!

  • 44

    Esistono numerosi polimorfismi del canale per Cl-:

    2 , 2 e 1 (forma pi rappresentata)

    2 , 1 , 1 , 1

    1 , 1 , 1 , 1 , 1

    E canali con struttura diversa hanno diversa distribuzione nelle diverse strutture nervose.

    Con il tempo si scoperto il ruolo rilevante delle strutture cerebellari, regolate dai canali per Cl-,

    nellorganizzazione della motilit e nel controllo degli stati dansia.

    Le varie subunit del canale possono anche presentare diverse isoforme (9 , 5 , 3 , 2 , 3 ) e

    diversa la distribuzione delle varie isoforme e questa variabilit importante perch si dispone di

    un gran numero di canali omogenei nella loro risposta funzionale, ma estremamente modulari

    nellinibire unarea piuttosto che unaltra. Per tale motivo, le diverse azioni delle benzodiazepine

    dipendono dalla loro maggiore affinit di legame per un canale piuttosto che per un altro, il quale

    canale si trover in una certa area e non in un'