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SERVIZIO EDUCAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE Dipartimento di Prevenzione APPUNTI DI SALUTE

APPUNTI DI SALUTE DI SALUTE Un manuale di lavoro con indicazioni per progettare interventi di educazione e promozione della salute A cura del Servizio educazione e promozione ... Indice

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SERVIZIO EDUCAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTEDipart imento di Prevenzione

APPUNTIDI SALUTE

APPUNTIDI SALUTE

Un manuale di lavorocon indicazioni per progettare interventidi educazione e promozione della salute

A cura delServizio educazione e promozione della salute

anno 2008

Indice

Introduzione pag. 7

Programma per le scuole storiaesignificato,anno2007-2008 pag. 21

L’Analisideibisogni pag. 71

Educazioneesceltadellestrategie pag. 81

Analisi di un progetto pag. 87

Implementazionedegliinterventiprevistidaiprogetti pag. 105

Valutazionedeiprogetti pag. 112

Comunicaresalute pag. 120

PREFAZIONE

Questo manuale è un gioiello per molteplici ragioni. Innanzi tutto perché testimonia i principievalorichestannoallabasedellaculturadelsistemadellasalute,quellidellapromozionedellasaluteeprevenzione,maanchedellacondivisione,dellacollaborazione,del lavorare insieme per il bene comune, del rendere competenti, del valorizzare leprofessioni,dellainnovazione,dell’agireconprofessionalitàperconseguirerisultatiefficaciconilcontributodellediversediscipline,dell’integrazione.Infattièstatopredispostoperfornire a tutti gli operatori conoscenze e strumenti per valorizzare la loro competenza anchenelcampodellaeducazioneallasalute, fornendo lorostrumentiperprogettare,condurreevalutaregli interventi inquestoambito.Moltevolte infatti i clinici vengonochiamatiafarelezioniinformativesuirischiocollaborareacampagneinformative,chespessodebbonoessere inseriti inpercorsistrutturati.Diconseguenza, lapossibilitàdidisporre di una guida metodologica agile e comprensibile favorisce l’impegno diffuso inquestoambito, laddove iprofessionisticompetentinellediversedisciplinepossonotrovareindicazioniperaffrontareunambitooperativocherichiedespecificheconoscenzeedabilità.Un altro aspetto importante è che la elaborazione della guida è stata curata dal Servizio per la Educazione alla salute della Azienda ULSS 8 e dagli operatori dei diversi servizi che collaborano nella realizzazione dei programmi annuali di educazione alla salute. Ciò hafavorito laelaborazionediunostrumentoessenziale, taratosullerealiesigenze,suitempiedapproccipropridichi lavoranellospecificocontestoedhaesperienzacircale potenzialità e gli ostacoli che si possono incontrare, nonché dei limiti di tempo erisorse con cui spesso ci si deve confrontare. Il testo non si pone come trattato di teorie ometanalisi delle conoscenzesul tema, ancheperchéaltre fonti sonogiàdisponibili;tuttavia gli autori hanno fatto ampio riferimento a testi ed articoli, fornendo quindi allettoreriferimentibibliograficipereventualiapprofondimenti.Vienefornitaunametodologiarigorosaperlaprogettazionediunintervento,essenzialeper assicurarne appropriatezza ed efficacia, ma anche metodi e strumenti, nonchéchecklistdivalutazione.Talistrumentipossonoesserediestremautilitànonsoloperilnovizioinquestocampo,maancheperl’esperto,chepuòrenderepiùefficienteilpropriointervento, ma anche trovare spunti per esplorare approcci diversi ed innovare. Chipromuovel’educazioneallasalutedovràinfattisemprepiùconfrontarsiconprospettivediverse,inparticolaredovendointeragiredaunaparteconlarapidaevoluzioneculturalenel contesto, dovuta, tra l’altro, alla velocizzazione degli scambi (anche via internet)edalconfrontocondifferentietnie,l’evoluzionedeivaloriedeglistilidivita,irapportitra gruppi e tra generazioni e dall’altra con l’impatto dei nuovi mezzi multimediali che possonocostituireunnuovoponteconlepersone,siaperanalizzareilorobisognicheperfornireloronuovimessaggiedopportunità. L’auspicioèche ilpresentemanualepossacostituireunaopportunitàdi incontroescambiotraoperatorisocio-sanitaridellaULSS,econaltrepersone,qualiadesempiogliinsegnanti,chenelterritorioportanoavantiiniziativedieducazioneallasalute,siaperlavorare insieme e per leggere con nuove ottiche l’evoluzione in atto ed elaborare nuove strategieperilbenesseredellepersoneedellecomunità.

Piera PolettiResponsabile CEREF

CentroRicercaeFormazione-Padova

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INTRODUZIONE

1. Educazione alla salute: una lunga ma breve storia

RESPONSABILE DEL PROGETTOMassimoMelloniResponsabile SEPS

Storiadell’educazioneallasalutedal1980aoggicampagnefumoestupefacentiEducazione alla salute o educazione sanitaria?Collocazione istituzionale rapporti con gli altri serviziRealtàregionaleProblematiche di tipo politico

Permegliocomprenderefinalità,approcci,metodologieestrumentidellaeducazioneallasalutesembrautilecollocarlainunaprospettivastorica,laddoveiprincipiassuntinelle diverse dichiarazioni ispirano oggi tutte le scelte ed azioni.

Dichiarazione di Alma Ata

LaDichiarazionediAlmaAtasull’assistenzasanitariaprimaria((EN)AlmaAtaDeclarationonprimaryhealthcare)venneadottataallaConferenzaInternazionalesull’assistenzasanitariaprimariatenutail6-12settembre1978adAlmaAta,URSS.LaConferenzaInternazionale,espressalanecessitàdiun’azioneurgentedeigoverni,dellacomunitàinternazionaleeditutticolorochelavoranoperlasaluteelosviluppoperproteggereepromuoverelasalutediogniuomo,formulòlaseguenteDichiarazione,di cui si riportano le affermazioni:1.LaConferenzaribadisceconforzachelasalute,statodicompletobenesserefisico,mentaleesocialeenonsemplicementeassenzadimalattiao infermità,èundirittoumano fondamentale e riafferma che il raggiungimento del maggior livello di salute possibile è un risultato sociale estremamente importante in tutto il mondo, la cuirealizzazione richiede il contributo di molti altri settori economici e sociali in aggiunta a quellosanitario.2.L’enormedisparitàesistentenellostatodisalutedellepersone,inmodoparticolaretra ipaesi sviluppatiequelli inviadi sviluppomaancheall’internodellenazioni,èinaccettabile dal punto di vista politico, economico, sociale e rappresenta unapreoccupazione comune a tutti i paesi. 3.Lo sviluppo economico e sociale, basato su un Nuovo Ordine EconomicoInternazionale,èdi importanza fondamentaleper raggiungereappieno lasalutepertuttieperridurreildivariotralostatodisalutedeipaesiinviadisviluppoequellodeipaesi sviluppati. La promozione e la tutela della salute delle persone è indispensabile

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perunintensosviluppoeconomicoesocialeecontribuisceaunamigliorqualitàdellavita e alla pace mondiale. 4. Le persone hanno il diritto e il dovere di partecipare individualmente e collettivamente alla progettazione e alla realizzazione dell’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno. 5.IGovernisonoresponsabilidellasalutedeipropricittadini:essapuòessereraggiuntasolomettendoadisposizioneadeguatemisuresanitarieesociali.Neiprossimidecenniunobiettivosocialeessenzialedeigoverni,delleorganizzazioniinternazionaliedell’interacomunitàmondialedovrebbeessereilraggiungimento,entrol’anno2000,diunlivellodi salute che permetta a tutti i popoli del mondo di condurre una vita socialmente ed economicamente produttiva. L’assistenza sanitaria primaria è la chiave per conseguire questorisultatodentrolacornicedellosviluppoinunospiritodigiustiziasociale.6.L’assistenzasanitariaprimariaècostituitadaquelleformeessenzialidiassistenzasanitaria che sono basate su tecnologie emetodi pratici, scientificamente validi esocialmente accettabili, che sono rese accessibili a tutti gli individui e alle famiglienellacomunitàgraziealla loropienapartecipazione,chesonorealizzateauncostochelacomunitàelanazionepossonosostenereinognifasedelpropriosviluppoinuno spirito di autonomia e di autodeterminazione. L’assistenza sanitaria primaria è una parteintegrantesiadelsistemasanitariodiunpaese,delqualerappresentalafunzionecentralee ilpuntoprincipale,siadelcompletosvilupposocialeedeconomicodellacomunità.Essarappresentalaprimaoccasionedicontattodegliindividui,dellafamigliaedellacomunitàconilsistemasanitarionazionale,portandol’assistenzasanitaria ilpiùvicinopossibileailuoghidivitaedilavoro,ecostituisceilprimoelementodiunprocesso continuo di assistenza sanitaria. 7. L’assistenza sanitaria primaria: • rifletteesisviluppadallecondizionieconomicheedallecaratteristichesocioculturalie politiche di un paese e delle sue comunità; essa si fonda sull’applicazione deirisultati significativi ottenuti dalla ricerca sociale, biomedica e nei servizi sanitari esull’esperienzamaturatainsanitàpubblica;• affrontaiprincipaliproblemidisalutenellacomunità,fornendoinecessariservizidipromozione,prevenzione,curaeriabilitazione;• comprendealmeno:l’educazionesuiprincipaliproblemidisaluteesuimetodiperprevenirliecontrollarli;lapromozionediunsistemadiapprovvigionamentoalimentareediunacorrettaalimentazione;un’adeguatadisponibilitàdiacquasicura;• il miglioramento delle condizioni igieniche fondamentali; l’assistenza sanitariamaternae infantile,compresa lapianificazione familiare; l’immunizzazionecontro leprincipalimalattieinfettive;laprevenzioneeilcontrollodellemalattieendemichelocali;unappropriato trattamentodellemalattieedelle lesionipiùcomuni; la fornituradeifarmaciessenziali;• coinvolge, oltre al settore sanitario, tutti gli altri settori e aspetti dello svilupponazionaleedellacomunitàchesonocollegati,inparticolarel’agricoltura,lazootecnia,la produzione alimentare, l’industria, l’istruzione, l’edilizia, i lavori pubblici, lecomunicazioniealtrisettori;inoltrenecessitadelcoordinamentodelleattivitàtratuttiquestisettori;

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• richiede e promuove al massimo l’autonomia dell’individuo e della comunità ela partecipazione alla progettazione, organizzazione, funzionamento e controllodell’assistenza sanitaria primaria stessa, usando appieno le risorse locali, nazionalielealtredisponibili;perquestofinesviluppa,attraversoun’adeguataeducazione,lacapacitàdellecomunitàapartecipare;• dovrebbeesseresostenutadasistemidiriferimentointegrati,funzionaliedisupportoreciproco che portano a un progressivo miglioramento dell’assistenza sanitaria globale pertuttiedannoprioritàacolorochesonomaggiormentenelbisogno;• alivellolocaleeailivellidiriferimentol’assistenzasanitariaprimariadipendedaglioperatorisanitari,comprendendodivoltainvoltaimedici,gliinfermieri,leostetriche,ilpersonaleausiliarioeglioperatoridicomunità,comepuredallefigureprofessionalitradizionaliquandonecessario:essidevonoessereadeguatamentepreparati,dalpuntodivistasocialeetecnico,alavorarecomeunasquadraperlasaluteearispondereaibisognidisaluteespressidellacomunità.8.Tutti i governidovrebbero formularea livellonazionalepolitiche, strategieepianid’azione per diffondere e sostenere l’assistenza sanitaria primaria come parte dell’intero sistemasanitarionazionaleeinmodocoordinatoconglialtrisettori.Aquestoscopo,sarànecessarioesercitareunavolontàpolitica,mobilitarelerisorsedelpaeseeusarerazionalmente le risorse esterne disponibili. 9.Tutte le nazioni dovrebbero agire in uno spirito di stretta cooperazione e diserviziopergarantireaciascuno l’assistenzasanitariaprimaria,dalmomentoche ilraggiungimentodella salute daparte delle personedi unqualsiasi paese interessadirettamenteerappresentaunbeneficiopertuttilealtrenazioni.Inquestocontestoilrapportocongiuntosull’assistenzasanitariaprimariacuratodall’OMSedall’UNICEFcostituisceunasolidabaseperlosviluppoeleattivitàulterioridell’assistenzasanitariaprimaria in ogni parte del mondo. 10.Unaccettabilelivellodisalutepertuttelepersonedelmondopuòessereraggiuntoentrol’anno2000grazieaunmiglioreepiùcompletousodellerisorsemondiali,unaparteconsiderevoledellequalièoggidestinataagliarmamentieaiconflittimilitari.Un’autenticapoliticadiindipendenza,dipace,didistensioneedidisarmopotrebbeedovrebbeliberarerisorseaggiuntivechepotrebberoesserebendestinateascopipacificie in particolare all’accelerazione dello sviluppo sociale ed economico: all’assistenza sanitariaprimaria,comeparteessenzialeditalesviluppo,dovrebbeessereassegnataunaquotaadeguatadellerisorseresedisponibili.

Conclusioni La Conferenza Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria richiede un’urgente ed efficaceazionenazionaleeinternazionalepersviluppareeimplementarel’assistenzasanitariaprimariainognipartedelmondoeinparticolareneipaesiinviadisviluppo,secondo uno spirito di cooperazione tecnica e in accordo con un nuovo ordine economico internazionale.LaConferenzaesortaigoverni,l’OMS,l’UNICEFelealtreorganizzazioniinternazionali, le agenziemultilaterali o bilaterali, le organizzazioni non governative,

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le agenzie di finanziamento, tutti gli operatori sanitari e l’intera comunitàmondialea supportare l’impegno nazionale e internazionale a favore dell’assistenza sanitaria primaria e adedicarle un crescente supporto tecnico e finanziario, particolarmentenei paesi in via di sviluppo. La Conferenza si appella a tutti gli organismi appena citati perchécollaborinoaintrodurre,sviluppareemantenerel’assistenzasanitariaprimariainmanieracoerenteconlospiritoeilcontenutodiquestaDichiarazione.

Carta di ottawa per la promozione della salute

DuranteilprimoCongressoInternazionalesullaPromozionedellaSalute,tenutoadOttawail21novembre1986,èstatapresentatalaCARTApropositivaperlaconquistadell’ObiettivoSaluteper Tutti per l’anno 2000 e oltre. LaConferenza è stata soprattutto una risposta all’esigenza sempre più diffusa di un nuovomovimento mondiale per la salute. La discussione si è incentrata sui bisogni dei paesi industrializzati,senzaperòtrascurarelesituazioniconsimilinelrestodelmondo.Suopuntodipartenza sono i progressi registrati grazie alla Dichiarazione di Alma Ata sull’Assistenza Sanitaria diBase,aldocumentodell’OrganizzazioneMondialedellaSanitàsull’ObiettivoSaluteperTuttiealdibattitodell’AssembleaMondialedellaSanitàsull’interventointersettorialeperlasalute.

Promozione della salute

Per promozione della salute si intende il processo che consente alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per conseguire uno stato di completobenesserefisico,mentaleesociale,l’individuooilgruppodevonoessereingradodiidentificareerealizzareleproprieaspirazioni,disoddisfareipropribisogni,dimodificarel’ambienteodiadattarvisi.Lasalutevista,dunque,comerisorsadivitaquotidiana,noncomeobiettivodivita:unconcettopositivo,cheinsistesullerisorsesocialiepersonali,oltrechesullecapacitafisiche.Diconseguenza,lapromozionedellasalutenonèresponsabilitàesclusivadelsettoresanitario,masuperaanchelamerapropostadimodellidivitapiùsani,per aspirare al benessere.

Requisiti della salute

Condizionierisorsefondamentalidellasalutesono:lapace,untetto,l’istruzione,ilcibo,ilreddito,uneco-sistemastabile,lacontinuitàdellerisorse,lagiustiziael’equitàsociale.Ogniprogressosulpianodellasalutedeveesserenecessariamentesaldamenteancoratoaquestirequisiti.

Sensibilizzare

La salute è un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale, ed è

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aspettofondamentaledellaqualitàdellavita.Ifattoripolitici,economici,sociali,culturali,ambientali, comportamentali e biologici possono favorirla così come possono lederla.L’azione di promozione si propone di indirizzarli in senso positivo attraverso un’intensa campagna di sensibilizzazione.

Fornire i mezzi

La promozione della salute mira soprattutto alla eguaglianza nella salute. II suo intervento si prefiggedi ridurre ledifferenziazioni evidenti nell’attuale stratificazionesocialedellasalute,assicurandoatuttiegualiopportunitàerisorseperconseguireilmassimo potenziale di salute. Questo comprende: un saldo radicamento in un ambiente accogliente, l’accessoalleinformazioni,lecompetenzenecessarieallavita,lapossibilitàdicompierescelteadeguateperquantoconcernelapropriasalute.Nonèpossibileconquistareilmassimopotenzialedisalutesenonsièingradodicontrollaretuttociòcheladetermina:questovale in eguale misura per le donne e per gli uomini.

Mediare

I requisitie lepotenzialitàdellasalutenonpossonoesseregarantitidalsolosettoresanitario.Nonsoltanto:lapromozionedellasaluteimponeilcoordinamentodell’azionedi tutti gli organismi interessati: i governi, i settori sanitari, sociali e economici,le organizzazioni volontarie non ufficiali, le autorità locali, l’industria e i mezzi dicomunicazione. Il problema riguarda tutti indipendentemente dalla loro condizione - sul piano individuale, familiare e comunitario.Compito imprescindibile dei gruppiprofessionaliesociali,edelpersonalesanitario,èlamediazionedeidiversiinteressipresentinellasocietàaifinidellapromozionedellasalute.

Le strategie e i programmi di promozione della salute devono adattarsi alle condizioni e alleesigenzelocalideisingolipaesioregioni,tenendocontodeidiversisistemisociali,culturali ed economici.

PROMUOVERE LA SALUTE SIGNIFICA:

Costruire una politica pubblica per la tutela della salute

La promozione della salute va oltre la mera assistenza sanitaria. Essa porta il problema all’attenzionedeiresponsabilidellescelteintuttiisettori,atuttiilivelli,invitandolialla

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pienaconsapevolezzadelleconseguenzesulpianodellasalutediognilorodecisione,eaunaprecisaassunzionediresponsabilitàinmerito.

Nella politica di promozione della salute si fondono componenti diverse macomplementari quali la legislazione, i provvedimenti fiscali e la modifica dei criteriorganizzativi, in un’azione coordinata diretta a imporre politiche sanitarie, sociali edeiredditi ispirateaunamaggioreequità.L’azionecomunecontribuisceagarantireprodottieservizipiùsaniesicuri,servizipubblicipiùsani,eambientipiù igienicieaccoglienti.

Lapoliticadipromozionedellasaluterichiedediidentificaregliostacolicheimpedisconol’adozionediunapoliticapubblicachetutelilasaluteintuttiisettorinonsanitari,eimodimiglioriperrimuoverli.Occorrefarsicheancheperiresponsabilipoliticilasceltadellatuteladellasalutedivengalasceltapiùfacile.

Sviluppare le capacità personali

La promozione della salute favorisce lo sviluppo personale e sociale fornendo informazione, istruzione sul problema della salute e preparazione generate.Aumenterannocosìpertuttilepossibilitàdiesercitaremaggiorecontrollo,edioperarescelteprecise,riguardolapropriasaluteel’ambiente.E’ essenziale fare in modo che tutti possano continuare ad apprendere per tutto il corso della vita, preparandosi ad affrontarne le diverse fasi e l’eventualità dimalattieoinvaliditàcroniche,apprendimentochedovràesserefavoritodallascuola,dall’ambiente di lavoro e dalle associazioni comunitarie. Occorre intervenire sugliorganismiscolastici,professionali,ecommerciali,esuquellidelvolontariato,nonchésulle stesse istituzioni.

Riorientare i servizi sanitari

Laresponsabilitàper lapromozionedellasaluteall’internodeiservizisanitariricadeadun temposugli individui,suigruppicomunitari,suglioperatoridellasanità,sulleistituzioni del servizio sanitario e sui governi. Solo dalla loro collaborazione potrànascereunsistemadiassistenzacapacedicontribuireallaconquistadellasalute.Il settore sanitario dovrà agire in misura sempre maggiore nella prospettiva dellapromozionedellasalute,aldilàdellameraoffertadiservizicliniciecurativi.Ilmandatodei servizi sanitari dovrà estendersi a comprendere la ricettività e la sensibilità alleesigenzeculturali, rispondendoalbisogno individualeecomunitariodiunavitapiùsana,eaprendocanalidicomunicazionetrailsettoresanitarioelepiùvastecomponentisociali,politiche,economicheeambientali.

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VERSO IL FUTURO

Lasalutevienecreataevissutadatuttinellasferadellaquotidianità:l’apprendimento,il lavoro, il gioco, l’amore. La salute si crea avendo cura di se stessi e degli altri,acquisendolacapacitàdiprenderedecisioniediassumereilcontrollodellecircostanzedellavita,efacendoinmodochelasocietàincuisiviveconsentalaconquistadellasalute per tutti i suoi membri. L’impegno,unastrategiaorganicadisupportoel’attenzioneall’ecologiasonofattoriessenzialiallosviluppodellapromozionedellasalute.Perchiseneoccupa,ilprincipioispiratoredovràdunqueesserecheinognifasedellaprogettazione,dellarealizzazioneedellavalutazionedellapromozionedellesalute,uominiedonnedevonoagireinsiemesuunpianodiassolutaparità.

L’impegno per la promozione della salute

Sicomprendebenecome la“CartadiOttawa”abbiacostituitoun terremotoper lastrutturasanitariadi“queltempo”(21annifa…),basatasuospedali,grandiepiccoliquindiposti lettoe laprevenzioneeraconsiderataunasortadi “voragine”chenonproducevanullaoquasi.Diventaunasvoltaepocalequelladicominciareadarerisaltoalla prevenzione e non solo esclusivamente al trattamento e alla cura. Una corretta prevenzioneriducesicuramentelespesesottoilprofilosanitario.Daalloraaoggisièsemprepiùfrequentementeparlatodi“educazioneepromozioneallasaluteeprevenzione”macomesempreil“parlato”nonèdettochecorrispondaall’agito.Inbuonasostanzagliinvestimenti,inrisorseumaneematerialiotecnologiche,sono state molto limitate e non legate a piani di sviluppo o analisi approfondite dei bisogni, delle strategie e dell’efficacia.Questamancanza dimetodo scientifico ha,purtroppo, rallentato la crescita di questa disciplina quantomai indispensabile perevitare sprechi e per cercare di raggiungere capillarmente la maggior parte delle persone.Infattieramoltodifficilemettersiaragionaresul”bisogno”realeosuquelloindotto e che tipo di comunicazione si forniva? Quella che teneva presente solo l’emittenteoppurevenivaconsideratoanche il ricevente,e l’efficaciadiunprogettocomevenivamisurata?Gliindicatoriassomigliavanopiùacartellistradalichefasidiun processo inserito in un progetto.Neglianniottantacisirifacevaallacreativitàpiùsfrenataperiprogettidieducazioneallasalute,infattinonesistevanocriteriditipoepidemiologico,bensìognunopoteva“inventarsi”unprogettoequasituttovenivaaccettato.Ilmodellodi“educazione” inquegliannieraquantomai“artigianale”:quindi lezionifrontali, conferenze, nessuno strumento che potesse catturare l’attenzione degliascoltatori,ilmassimoerarappresentatodaifoglidalucidoedallalavagnaluminosaetuttoilrestovenivapropostodallacapacitàoratoriaecomunicativadell’operatore.Tant’è che talune campagne di prevenzione non ottennero gli effetti sperati: va ricordata

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lacampagnacontroglistupefacenti“leggeri”eseguitainalcunistatidegliU.S.A.chefece impennare il consumo degli stessi.

La Carta di Bangkok per la promozione della salute in un mondo globalizzato

LaCarta di Bangkok identifica le strategie e gli impegni necessari per indirizzare ideterminanti della salute in un mondo globalizzato per mezzo della promozione dellasalute.Essaaffermache lepolitichee lealleanzeperpotenziare lecomunitàepermigliorareilivellidisaluteelepariopportunitàdisalutedovrebberoesserealcentrodello sviluppo globale e nazionale.LaCartadiBangkokèbasataeintegraivalori,iprincipielestrategied’azionedellapromozionedellasalutestabilitedallaCartadiOttawaperlapromozionedellasalutee le raccomandazioni derivate dalle successive Conferenze mondiali sulla promozione della salute. Queste raccomandazioni sono condivise dagli attivisti e dai professionisti di tutto il mondo e sono state confermate dagli Stati membri per il tramite dell’Assemblea mondiale della salute.LaCartadiBangkokèrivoltaallepersone,aigruppiealleorganizzazionichesonocrucialinelraggiungimentodellasalute: igovernie ipoliticiatutti i livelli, lasocietàcivile,ilsettoreprivatoeleorganizzazioniinternazionali.

La promozione della salute

LeNazioniUnitericonosconocheilgodimentodeipiùaltistandarddisaluteottenibiliè uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano che deve essere perseguito senza discriminazioni.Lapromozionedellasaluteèbasatasuquestocrucialedirittoumano.Essaoffreunconcettodisalutepositivoecomplessivo,cheinfluiscedirettamentesullaqualitàdellavitaecomprendeilbenesserementaleespirituale.Lapromozionedellasalute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sullapropria salute e sulle cause che la determinano e, di conseguenza, dimigliorare lapropriasalute.Lapromozionedellasaluteèunafunzionecentraledellasanitàpubblicaecontribuisceacontrastarelemalattietrasmissibili,quellenontrasmissibilielealtreminacceallasalute.Èun investimentoefficaceper ilmiglioramentodellasalutee losviluppoumanoecontribuiscearidurreleiniquitàdisaluteedigenere.

Indirizzare i determinanti della salute

Il contesto per la promozione della salute è profondamente cambiato dai tempi della Carta di Ottawa.Lecrescenti iniquitàall’internodellenazionietradi loro, inuovimodellidiconsumoe di comunicazione, il commercio, il degrado ambientale e l’urbanizzazione sono alcuni deifattoricriticiche influenzano lasalute.Un rapidoespessosfavorevolecambiamentosociale

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influenzalecondizionidilavoro,gliambientiformativi,imodellifamiliarielastrutturaculturaleesocialedellecomunità.Ancheimodellievolutividellasaluteelatransizionedemograficahannocontribuitoaquestocambiamento.Ledonneegliuominisonocoinvolti inmododiversodaquesticambiamenti;lavulnerabilitàdeibambiniel’esclusionedegliemarginati,deidisabiliedeipopoli indigeni sono aumentati.Laglobalizzazionepuòoffrirenuoveopportunitàdicooperazionepermigliorare lasalute,peresempio attraversomigliori meccanismi di governancemondiale, perfezionate tecnologie diinformazioneecomunicazione,elacondivisionediesperienze.Lestrategiedellapromozionedellasalutepossonoimpegnarsineiconfrontideirischisanitarievitabilitransnazionali,consentendopoliticheealleanzecheassicuranoche ibeneficiper lasalutederivantidallaglobalizzazionesonomassimizzatiedequi,mentreglieffettinegativisonoridottialminimoeattenuati.Pergestirelesfidedellaglobalizzazione,lapoliticadeveesserecoerenteatuttiilivellideigoverni,degliorganismidelleNazioniUniteedellealtreorganizzazioni,compresoilsettoreprivato.Ciòrafforzeràl’adesioneagliaccordiinternazionalieaitrattaticheriguardanolasalute,comepurelatrasparenzaelacapacitàdirendereconto.L’impegno complessivoper ridurre la povertà, orientando a ciò tutti gliObiettivi di Sviluppodel Millennio, è un punto di partenza cruciale per l’azione di promozione della salute. Lapartecipazioneattivadellasocietàcivileèessenziale inquestoprocesso.Sonostati fattideiprogressinelmettere lasalutealcentrodellosviluppo,mamolto rimaneancorada farepercompletare l’opera.

Strategie per la promozione della salute inun mondo globalizzato

Ilprogressoversounmondopiùsanorichiedeunaforteazionepolitica,unaampiapartecipazioneeunsostegnointenso.Lapromozionedellasalutepossiedeundefinitorepertoriodistrategiediprovataefficaciachedeveessereinteramenteutilizzato.Perfareulterioripassiinavanti,tuttiisettorieicontestidevonoagireper:-sostenerelacausadellasalutebasandosisuidirittiumanielasolidarietà;- investire inpolitiche,azionie infrastrutturesostenibiliper indirizzare ideterminantidellasalute;- creare competenze per lo sviluppo politico, la capacità di guida, la pratica dellapromozionedellasalute,ladiffusionedelleconoscenze,laricercael’alfabetizzazionesanitaria;-regolareelegiferareperassicurareunaltolivellodiprotezionedaognicausadidannoallasaluteepermettereugualiopportunitàdisaluteebenesserepertutti;-associarsiecostruirealleanzetrailsettorepubblico,quelloprivato,leorganizzazioninongovernativeelasocietàcivilepercreareazionisostenibili.

Impegni per la salute per tutti

Rendere la promozione della salute un punto centrale nell’agenda dello sviluppo mondiale

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I governi e gli organismi internazionali devono agire per ridurre le distanze tra i livelli di salute dei ricchi e dei poveri. Devono essere messi in campo importanti accordi intergovernativi che aumentino la salute e la sicurezza sanitaria collettiva. Sono necessariefficacimeccanismidigovernancemondialeperlasaluteperindirizzaretuttiglieffettidannosidelcommercio,deiprodotti,deiserviziedellestrategiedimercato.La promozione della salute deve diventare parte integrale della politica nazionale ed estera e delle relazioni internazionali, anche in situazioni di guerra o conflitto. Ciòrichiedeazioniperpromuovere ildialogoe lacooperazione traglistatinazionali, lasocietàcivileeilsettoreprivato.Questisforzipossonoesseresviluppatisull’esempiodei trattati esistenti, come la Convenzione quadro per il controllo del tabaccodell’OrganizzazioneMondialedellaSanità.Renderelapromozionedellasaluteunaresponsabilitàcentralepertuttiigoverni.Lasalutedeterminalosvilupposocio-economicoepolitico.Ilcontrastodeibassilivellidisaluteeleiniquitàdevonoquindiessereconsideratidatuttiilivellidigovernocomeunaquestioneurgente.Ilsettoresanitariohaunruolochiavenelguidarelosviluppodipoliticheealleanzeperlapromozionedellasalute.Laresponsabilitàdiindirizzareideterminati della salute è comunque nelle mani dei governi nella loro interezza edipendedalleazionidimoltisettori,compresoquellosanitario.Unapprocciopoliticointegratoall’internodeigovernie l’impegnoaoperare insiemeallasocietàcivile,alsettore privato e in modo trasversale nei diversi ambienti è essenziale per migliorare la capacitàdiindirizzareideterminantidellasalute.Igovernilocali,regionalienazionalidevonodare priorità agli investimenti in salute, dentro e fuori il settore sanitario, edevonomettereadisposizionefinanziamentisostenibiliperlapromozionedellasalute.Pergarantireciò,tuttiilivellidigovernodovrebberorendereespliciteleconseguenzesullasalutedellepoliticheedella legislazione,usandostrumentiquali lavalutazionedi impatto sanitario focalizzata sull’equitàe i piani sanitari intersettoriali nazionali olocali.

Renderelapromozionedellasaluteunargomentocentraleperlecomunitàelasocietàcivile.Lecomunitàelasocietàcivilespessosonoinprimafilanell’iniziare,dareformaeassumersilaresponsabilitàdelleattivitàdipromozionedellasalute.Essedevonoaverediritti,risorseeopportunitàinmodocheilorocontributisianoamplificatiesostenuti.Unsupportopercrearecompetenzeèparticolarmenteimportantenellecomunitàmenosviluppate.Lecomunitàbeneorganizzateeconmoltecompetenzesonoaltamenteefficacineldeterminarelalorosaluteesonocapacidichiederecontoaigoverniealsettore privato delle conseguenze sulla propria salute delle loro politiche e dei loro comportamenti. La società civile deve esercitare il suo potere nelmercato, dandopreferenza ai beni, ai servizi e ai titoli azionari delle imprese che rendono esplicitalapropriaresponsabilitàsociale. Iprogetticomunitaridibase, igruppidellasocietàcivilee leorganizzazionidelledonnehannodimostrato la loroefficaciapraticanellapromozione della salute e fornito modelli di pratiche da seguire. Le associazioni dei professionisti sanitari hanno un ruolo speciale nel rendere possibile tutto ciò.

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1. Rendere la promozione della salute un elemento centrale nelle buone pratiche delle organizzazioni

Il settore privato ha un impatto diretto sulla salute delle persone e sui determinanti dellasaluteattraversolasuainfluenzasuicontestilocaliesulleculturenazionali,sugliambientie ladistribuzionedella ricchezza. Ilsettoreprivato,glialtridatoridi lavoroeilsettoreinformalehannolaresponsabilitàdiassicurarelasaluteelasicurezzasulpostodi lavoro, e di promuovere la salute e il benesseredei dipendenti, delle lorofamiglieedellecomunità.Essi inoltrecontribuisconoagli impattidisalutepiùampi,comequelliassociatialcambiamentiambientalicomplessivi. Ilsettoreprivatodeveassicurare che le sue attività siano coerenti con i regolamenti e gli accordi locali,nazionali e internazionali che promuovono e proteggono la salute. I comportamenti eticieresponsabilinegliaffarieilcommercioequoesemplificanoiltipodipraticachedovrebbeesseresupportatadaiconsumatori,dallasocietàcivileedaregolamentazionie incentivi governativi.

Un impegno complessivo perché ciò avvenga

Soddisfarequestiimpegnirichiedeunamiglioreapplicazionedell’esistente,strategiediprovataefficacia,comepurel’usodipuntidipartenzaedirisposteinnovative.Associazioni,alleanze,retiecollaborazionifornisconostimolantiegratificantimodidiconnettere tra di loro le persone e le organizzazioni verso obiettivi comuni e azionicongiunte per migliorare la salute della popolazione. Ciascun settore (governo,societàcivileeprivato)haruolieresponsabilitàspecifici.Inmolticasi,progressinell’indirizzareideterminantichesonoallabasedellasalutesarannopossibilisololavorandoinsieme,inmodochelerisorsepossanoessereusatepiùefficacementeedefficientementeperottenere risultati duraturi.DalmomentoincuièstataadottatalaCartadiOttawa,alivellonazionaleemondialesonostatesottoscrittenumeroserisoluzioniafavoredellapromozionedellasalute,maciò non è sempre stato seguito dall’azione. I partecipanti alla Conferenza di Bangkok invitanoconforzagliStatiMembriel’OrganizzazioneMondialedellaSaluteacolmarequestacarenzadiimplementazioneeaspingereall’azionelepoliticheelealleanze.La Carta di Bangkok esorta ciascuno a essere parte attiva di una rete complessiva di relazioniperpromuoverelasalute,conimpegnoeazionialivelloglobaleelocale.

2. La educazione alla salute nella Azienda ULSS 8

Agli inizi degli anni novanta laRegionedel Veneto, visto il proliferare di progetti dieducazione alla salute, ha riunito i tre assessorati che la rappresentavano (sanità,politiche giovanili, servizi sociali) e formato un gruppo di lavoro e di esperti con ilcompitodifiltrareiprogettidafinanziare.

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E’utilericordarechefinoaqualcheannoprimaifondidieducazioneallasaluteeranoerogatidallaRegionealleaziendesocio-sanitarieinbaseallapopolazione,infatti,venivaerogatounfondoprocapitechespessofinivanelbilanciogeneraleesi“perdeva”soloconqualchesporadicoprogetto.Inquegliannisiaffacciavaancheunnuovodibattito:l’educazioneallasaluteeradiversadall’educazionesanitaria?Alcunisostenevanodisìperitemichevenivanoaffrontati,altridicevanoche l’individuoècentrale rispettoaqualsiasimeccanismoeducativo.Fortunatamente la diatriba si è presto esaurita.

I servizi di educazione alla salute,all’interno delle U.L.S.S. hanno sempre avutocollocazioni strutturali molto diverse, prima della aziendalizzazione erano afferentialladirezionesociale.Successivamentealcuni“illuminati”hannoposizionatoquestoservizioinstaffalladirezionegenerale.Essendounserviziochefadellatrasversalitàlasuaforza,questasembravaesserelacollocazionepiùfunzionale.AttualmenteilSEPS(servizioeducazioneepromozionedellasalute)ècollocatonellamaxi struttura del Dipartimento di Prevenzione.Questohafattochesìchedieducazioneallasalutecominciasseroadoccuparsianchefiguresanitariecheperannineeranostatelontane:comeimediciigienistieimediciveterinari.Il fatto che il SEPS sia all’interno del Dipartimento di Prevenzione determina rapporti privilegiaticoniservizideldipartimentostessoqualiSIAN,SISP,SERV.VET.,MED.LEG.SPISAL. Perquanto riguarda il rapportocongli altri servizi ilSEPSha individuatoe istituitoun gruppo di lavoro composto da tutti i servizi territoriali e non che si occupano di educazione alla salute.Inquestianniiriferimentiregionalisonoandatisempredipiùscemando,percuiognirealtàlocalefastoriaasé.

Inquestaazienda ilSEPShasempreavutounospazioadeguatoe lesue iniziativesono sempre state prese in considerazione e realizzate.All’interno del nostro servizio si è sviluppato un costante dibattito sulle nuove tecnologie di comunicazione e sull’efficacia della comunicazione stessa secondocriteridivalidazionericonosciutidallecomunitàscientificheinternazionali.Unitoaquantosopra lanecessitàdiverificareefficaciaedefficienzadeiprogettidieducazione alla salute ci ha portato a costruire percorsi formativi a tale riguardo in modo da fornire a tutti coloro che lo vogliono strumenti adeguati.Fino ad ora non abbiamo parlato del rapporto con la scuola. Rapporto principe per ilServizio.Anchequistoricamentegli insegnantichesi interessavanodellamateriaeranoquelliconcuisipotevaavereundialogochequasisempresitrasformavainunmomento o progetto di collaborazione.Alla fine degli anni 90 l’allora Provveditorato agli studi di Treviso ha istituito unacommissione provinciale rappresentativa del mondo della scuola e delle aziende ULSS che ne facevano parte.

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Dopodueannidilavoroedicontattisonoscaturitetrecommissioni,unaperterritorioULSS, formate da rappresentanti del mondo della scuola e dell’ULSS nonché daun rappresentante della conferenza dei sindaci per verificare il reale fabbisogno dieducazione alla salute di ogni scuola.Forse è stato un pochino presuntuoso poter pensare che ogni scuola riuscisse a determinare il suo reale bisogno di salute.Comunqueèsemprepositivochelecoseinizinoechepoisievolvano.Infattiattualmenteesiste a livello dell’ex provveditorato un’altra commissione allargata che si occupa dei progettidieducazioneallasalutedellescuoleeinquestacommissioneesisteanchelapresenza delle ULSS provinciali.Il risultato di ciò è che nella nostra ULSS si è istituita una commissione composta dagliinsegnantireferentidell’educazioneallasalute,unulteriorepassoperavvicinarcisempredipiùalfattodipoterrispondereconcretamenteaibisognidellapopolazionescolastica.

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REGIONEVENETO

AZIENDAULSSn°8–ASOLO–TV

DIPARTIMENTODIPREVENZIONEServizio per l’Educazione

e la Promozione della Salute

Programma per le scuolestoria e significato

Nelseguitovengonoriportatiiprogettidieducazionesanitariapropostinell’annoscolastico2007-2008allascuolache riportano motivazioni e sviluppo delle iniziative.

Interventi e progetti di educazione alla salutePer studenti Per docenti

Per operatori scolastici

Annoscolastico2007-2008

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INDICE

DIPARTIMENTODIPREVENZIONE 3SERVIZIOEDUCAZIONEEPROMOZIONEDELLASALUTE 3GRUPPIDILAVORO 5LAPROMOZIONEDIUNACULTURADISALUTE 6COMEPARTECIPAREAIPROGETTI 8SCHEDADIADESIONEPROGETTIDIEDUCAZIONEALLASALUTE 9

PRESENTAZIONEDEIPROGETTIEDELLEATTIVITÀ

a)Alimentazioneedintorni11.Batticinque!!–Givemefive!! 1112.Alimentiamociconintelligenza 1313.Monitoraggiodellaqualitànellaristorazionescolastica 15

b)Larelazioneinterpersonale14.Donazionediorgani:opinionitrastudentieoperatorisanitariaconfronto 1815.IlprogettoConsultorioGiovaniegliinterventidieducazionesessuale, relazionale/affettivanellescuole 1916.L’avventuradelcorpoumano 2117.Patologiepsichiatricheadinsorgenzaadolescenziale:ansia,depressione 2218.Promozionedellasaluteedisturbidellacondottaalimentare 2419.PrevenzioneAIDSealtremalattiesessualmentetrasmissibili 2620. A lezione dai nostri amici animali 2721.Ungiroinpediatria 28

c)Protezioneesicurezza12.Corsodiaggiornamentosullemalattiesessualmentetrasmissibili 3113.Lavorosicuro 3214.Prevenzioneesicurezzasullastrada 3515.Primosoccorso:cosafareecomeintervenire(perdocenti) 3716.Primosoccorso:cosafareecomeintervenire(perstudenti) 3917.Usocorrettodeiseggioliniperauto 4018.Usodelcascoesicurezzastradale–Prevenzionedegliincidentistradali tragliadolescenti,percezionedelrischioeconseguenzedeitraumicranici 41

d)Stilidivitaliberida…19.“Baccoetabacco…timettononelsacco?”Prevenzionedelledipendenze dafumoealcol 4520.‘Chefaistasera?Cambioaria!’.Progettodiprevenzionealtabagismonella scuola media 4721.ProgettoS.a.K.!–SearchandKnow!Strategiadiprevenzione delledipendenzenellascuola 49

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Dipartimento di prevenzione

Funzioni

Ildipartimentodiprevenzioneè lastruttura tecnico funzionale,dotatadiautonomiaorganizzativaecontabile,mediantelaqualel’unitàlocalesociosanitariagarantiscelasoddisfazione dei bisogni di salute connessi ad interventi di promozione e di prevenzione relativamenteaglistatiecomportamentiindividualidellepersone,all’ambientefisicoesocialedellacomunitàdiriferimento.Tale struttura garantisce le seguenti funzioni di prevenzione collettiva e comprende leattivitàeleprestazionivolteallapromozionedellasalutedellapopolazionenelsuocomplesso. Rientrano in tale livello di assistenza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive ediffusive,latuteladairischiperlasalutederivantidall’inquinamentodell’aria,delleacqueedelsuolo, la tuteladellasalutedellacomunitànei luoghidivitaedi lavoro(abitazioni,scuola,uffici, industrie,zonerurali…), lasorveglianzaeilcontrollodegliallevamenti per la prevenzione delle malattie degli animali e la tutela igienico sanitaria degli alimenti e delle bevande.Ildipartimentodiprevenzionecontribuiscealleattivitàdipromozionedellasaluteediprevenzione delle malattie cronico degenerative in collaborazione con l’ospedale ed i distrettisocio-sanitari.

Livelli organizzativi e responsabilità

Sub struttura Centro di Responsabilità Responsabile

Direzione del dipartimento di prevenzione

direzione Antonio D’Alba

Servizisanitàumana igieneesanitàpubblica GianluigiLustro

igiene degli alimenti e della nutrizione

Renato Ranieri

medicina legale Aldo Piccioni

prevenzione,igieneesicurezzanegli ambienti di lavoro

Tomaso Tidei

educazione e promozione alla salute

MassimoMelloni

unitàterritorialedeiservizidisanitàumana

Erminio Bonsembiante

Servizi veterinari sanitàanimale Stefano De Rui

igiene degli alimenti di origine animale

GianfrancoMartini

igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche

Antonio D’Alba

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Servizio Educazione e Promozione della Salute

E’ un’unità operativa del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda U.L.SS. n. 8 diAsolo.IlmandatosocialedelServizioèeducareepromuoverelasalutedellapopolazione,attraversoattivitàediniziativericonducibiliavariaspettidellavitaumanaindividualeesociale.Loscopoèquellodifarsìchelapopolazionepossagiungereaconoscere,valutare e/o organizzare i propri comportamenti e stili di vita, conseguentementeassumere la gestione della propria salute e migliorarla.

Come?- Coordinando attività progettuali integrate con gruppi di lavoro istituzionali edinteristituzionali: gruppo aziendale per l’educazione alla salute, gruppo di lavoroscuola-ulss,gruppidilavoroinfanzia-adolescenza,politichegiovanili;tavolidilavorosumediazioneculturaleedinterculturalità;- progettandoecoordinandoalfinedi fornireassistenza tecnicaemetodologicaatuttiglioperatoriimpegnatinell’attivitàdieducazioneepromozionedellasalute;- curando i rapporti tecnico-professionali con le strutture regionali, le istituzioniscolastiche,icomuniedaltrisoggetti,esterniallastrutturasociosanitaria,impegnatiinattivitàdipromozioneetuteladellasalute;- contribuendoallapreparazionedimaterialeinformativoedivulgativo;- fornendorisposteunitariearichiestedicollaborazionisuiniziativedieducazioneepromozioneallasalute;- lavorandosecondounalogicadireteeunsistemaintegratodirelazionisupiùfrontialivellolocale,provinciale,regionale,nazionale.

Che cosa fa?• Adozioneerealizzazionediunprogetto.• CoordinamentodiunprogettoadottatodalServizioEducazionee Promozione alla Salute ma realizzato da altri.• Coordinamentodiunprogettoadottatodaaltri.• Supportoallarealizzazionediunprogettoadottatodaaltri.• Consulenzasull’adozionee/orealizzazionediunprogettodapartedialtri.• Gestisceinterventidiformazioneediinformazionedeglioperatoridellasalute.• Coordinagliinterventidicuialpianoareaminori.• Coordinagliinterventidicuialprogetto“ospedalie servizisociosanitariinterculturali”.• Promuoveecoordinapercorsiprogettualirivoltialmondogiovanilee progettidicomunità.• Fornisceerealizzasussidieducativiedidatticiquali: fascicoliinformativo-divulgativi,opuscoliinformativo-divulgativi,depliant, schededidatticheebibliografiche,consulenzepersussidioeducativo-didattico.

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• Gestisceecoordinalabibliotecadelservizioeducazionee promozione alla salute.• Coordinailcentrodidocumentazione.

Dove e quando?Siaccedeliberamente,suappuntamento,telefonandoorecandosipressolasededelServizio.SEDE:viaForestuzzo,41,31011Asolo–TV-Telefono0423/526414;0423/526433,0423/526050FAX:0423/526430ORARIODISERVIZIO:8.00–16.00dallunedìalgiovedì8.00–15.00ilvenerdìe-mail:[email protected]

Aperturadelcentrodidocumentazionemartedìegiovedìdalleore9.00alle13.00edalle14.00alle18.00.

Il personaleMelloni Massimo (psicologo), Bordin Maurizia (assistente sociale), Cagnin Rita(educatrice),NavarraPietro(Assistenteamministrativo).

GRUPPI DI LAVORO

Referenti Gruppo SEPS

BianchinGianluigi–direttoreservizisocialiPo’Mario–direttoreamministrativoCorzialiPaola–direttoresanitarioAttanasioAlessandro–responsabileareaanzianiBellioGraziano–direttoredipartimentodelledipendenzeBernardiAngelina–responsabilemedicinadicomunitàBordinMaurizia–referente285BordinPietro–direttoregestioneeconomicaeprevidenzialerisorseumaneBorsellinoPasquale–responsabileconsultorifamiliariD’AlbaAntonio–direttoredipartimentodiprevenzioneDeMarchiLuca–responsabilef.f.u.s.formazioneFilippinNatalino–responsabileservizioalcologiaGemmaAndrea–responsabileservizioneuropsichiatriainfantileLustroGianluigi–responsabileservizioigienesanitàpubblicaMarchetPaola–responsabileservizioinfermieristicoterritorialeMelloniMassimo–responsabileservizioeducazioneepromozionedellasaluteMilaniLuciano–responsabiledistrettosocio-sanitarion°1RanieriRenato–responsabileservizioigienealimentienutrizioneSalzaniFulvia–responsabiledistrettosocio-sanitarion°2

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SusinEster–serviziodieteticoTempestaMarco–responsabiledelservizioinfermieristicoTidei Tomaso – responsabile servizio prevenzione, igiene e sicurezza ambienti dilavoroValleriniAnna–primariof.f.unitàoperativadipsichiatriaSalcePino–responsabileserviziopsichiatricoterritorialedistrettualeVanzelliAlessandro–responsabilemedicinadicomunità

Componenti Gruppo Scuola – U.L.S.S.

DalMolinIdo–dirigentescolasticoscuolamediastatalediValdobbiadeneDeBortoliMario-dirigentescolasticodirezionedidattica2°Circolo,MontebellunaFaoroBeniamino-dirigentescolasticoIPSSAR“Maffioli”,CastelfrancoV.toFiorinAmelia–psicologaepsicoterapeutaserviziotossicodipendenza,CastelfrancoV.toFrassonMario–presidenteconferenzadeisindaciAziendaUlssn.8–RegionedelVenetoMelloniMassimo–responsabileservizioeducazioneepromozionedellasalute,AsoloMiottoRiccardo-dirigentescolasticoIstituto“MariaAssunta”,CastelfrancoV.toSalzaniFulvia–responsabiledistrettosocio-sanitarion°2,Montebelluna

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La promozione di una cultura di salute

“Il fatto che ho avuto una visione…penso che ne abbiano tutti…ciò che manca è il metodo”. (J. Kerouac)

Ilbenessereglobaledellapersona,nellesuecomponentisociali,cognitive,relazionaliedaffettive,èingiocoinognisituazionecomportamentaleeilruolodeldocente,cheha un rapporto quotidiano con gli studenti e può essere uno strumento educativoche potenzia le capacità delle persone, arricchisce le conoscenze ed incoraggiaall’acquisizionediattitudinidipartecipazione,diautodifesaediautodeterminazionerelative al benessere.La promozione e l’educazione alla salute sono azioni collegiali che necessitano di momentidi integrazione tra servizi socio sanitari, scuola, famiglia, volontariatoediun lavoro intersettoriale perché la salute è la risultante di una mediazione tra opzioni individualiall’internodiun“sistemaumanocomplesso”.

Iprogettidieducazioneepromozioneallasalutechel’AziendaUlssn°8–Servizioperl’Educazionee laPromozioneallaSalute–proponeallescuoledell’infanzia,scuoleprimarie,scuolesecondariedi1°e2°gradodelproprioterritorioperl’AnnoScolastico2007-2008echevengonopresentatiinquestoopuscolo,rappresentanoilrisultatodiuna ricerca di coordinamento e di integrazione.Alcuniprogetti,consolidatidamoltianni,vengonoriproposti.Altrisonostatirivistiepresentanonovitàchesiritengonoutilialfinediunrinnovamentodistrategieperpoterincidereinunambienteintrasformazionecomequellodellascuola.IlSEPShacercatodidefinire lemodalitàoperativedipresentazionedeiprogettidieducazioneallasaluteehaindividuatolerisorsefinanziarieperlalororealizzazione.IlSEPSfornisceunabibliografiadiriferimentoperlapromozionedellasalutedisponibilepressoilCentrodidocumentazionedelservizio(cfr.retrocopertinadelfascicolo).

Letabellesottostantidescrivonol’attivitàsvoltanelbiennioscolastico(2005-06/2006-07)nellescuole:inumerirappresentanoicontattiottenutiattraversoiPEASinterminidiscuolevisitate,docentiformati,classiestudentichehannoavutoalmenouninterventoda parte degli operatori.

SOGGETTINELL’AMBITOSCOLASTICOCHEHANNOUSUFRUITODELLEATTIVITA’DIEAS–A.S.2005-2006(n°26percorsiformativi/informativi)

PLESSISCOLASTICI DOCENTI CLASSI STUDENTI

Scuola dell’infanzia 12 36 15 334

Scuola primaria 18 58 66 1153

Scuolasecondariadi1°grado 5 14 11 291

Scuolasecondariadi2°grado 14 82 218 4485

TOTALE 49 190 310 6263

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Si ringraziano tutti gli attori coinvolti nella programmazione per l’educazione e promozione alla salute: gli operatori professionisti dei servizi socio sanitari, leorganizzazioniscolastiche,idocentieglistudenticoinvoltiperilcontributoattivonellarealizzazione dei progetti.

COME PARTECIPARE AI PROGETTI

Eccoleproposteperl’annoscolastico2007-2008:iprogettiegliinterventiformativipropostiinquestofascicolosonon.21:n.15rivoltiaglistudenti(dicui6coinvolgonoindirettamenteancheidocentie/oigenitori)en.6rivolti ai docenti e/o ai collaboratori scolastici e/o ai genitori.

Gliinterventidieducazioneallasaluteedicorsidiformazionesonostaticlassificatientroquattrotematiche:Alimentazioneedintorni,Larelazioneinterpersonale,Protezioneesicurezza,Stilidivitaliberida….Il fascicolo illustra ogni attività e progetto proposto, specificando in particolare ilreferente,ilgruppotarget,latempisticaelemodalitàdiinterventoedèaccompagnatoda una presentazione sintetica.

SOGGETTINELL’AMBITOSCOLASTICOCHEHANNOUSUFRUITODELLEATTIVITA’DIEAS–A.S.2006-2007(n°22percorsiformativi/informativi)

PLESSISCOLASTICI DOCENTI CLASSI STUDENTI

Scuola dell’infanzia 10 34 20 491

Scuola primaria 25 35 85 1520

Scuolasecondariadi1°grado 11 15 38 790

Scuolasecondariadi2°grado 18 79 298 6044

TOTALE 64 163 441 8845

N.B.: Le schede di partecipazione a questi progetti sono da inviare a:

Azienda Ulss n° 8 Servizio per l’Educazione e la Promozione della Salute ViaForestuzzo,41–AsoloTV Fax0423.526430 e-mail:[email protected]

entro il giorno 15 ottobre 2007

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NB. Compilare le schede in ogni parte e per ogni progetto a cui si desiderapartecipare:

Sievidenziacheperalcuniprogettiformativisonogiàindicateledateegliorariperla

partecipazione agli incontri e/o per aderire al progetto.

Selezione: ordine di arrivo delle schede di adesione.

Aipartecipantiaicorsiverràrilasciatoattestatodipartecipazionepergliusiconsentitidalla legge.

SCHEDA DI ADESIONE AI PROGETTI (A. S. 2007-2008)

ADESIONEALPROGETTON._____TITOLO_________________________________INSEGNANTEREFERENTEDELPROGETTO/ISCRITTOALCORSO:______________________________________________________________

NOMESCUOLA__________________________________________________________

INDIRIZZO_______________________________________________________________

Via______________________________________________________________________

CAP_________

Comune___________________________E-mail_______________________________

Tel.________________________________Fax__________________________________

SCUOLADELL’INFANZIA

DIREZIONEDIDATTICADI SCUOLASTATALE

SCUOLAPRIMARIA

SCUOLASECONDARIADIPRIMOGRADO

ISTITUTOCOMPRENSIVODI

SCUOLAPARITARIA

SCUOLASECONDARIADISECONDO

CLASSE Femmine Maschi Totale INSEGNANTEDIRIFERIMENTO

FIRMA_____________________________________________________________da inviare a:SERVIZIO PER L’EDUCAZIONE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTEViaForestuzzo,41-Asolo(TV),Tel.0423/526414,Fax0423/526430,e-mail:[email protected]

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Alimentazione e dintorni

PROGETTON°1

“BATTI CINQUE!! GIVE ME FIVE!!”

RESPONSABILE DEL PROGETTOSusin Ester Dietista–OspedalediMontebellunaTel.0423.611209Fax0423.611215E-mail:[email protected]

PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI Servizio Dietetico P.O. Montebelluna, Direzione Didattica, La Scuola Dei CerbiattiReparto Pediatria dell’ospedale di Montebelluna, Associazioni , Amministrazionicomunali.

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO:Scuola,Associazioni,operatorinelcampodell’educazioneedellasanità.

Premessa IlrapportosullostatodisalutedellaPopolazionepresentatodaquestaAziendaU.L.S.S.rilevachelemalattiedelsistemacircolatoriocostituisconolaprimacausadidecesso,nell’ambitodidettogrupposisegnala,inparticolare,lapatologiaseniledelmiocardio.Itumorisonolasecondacausadimorte.(Rif.AziendaU.L.S.S.n.8-ASOLOBilanciodiEsercizio).La nutrizione costituisce un’area di intervento in relazione alla prevenzione delle principali patologie e, nello specifico, in relazione alla chemioprevenzione e allaprevenzione primaria e secondaria delle cardiovasculopatie.L’U.L.S.S. in collaborazione con la famiglia e la scuola è chiamata a proporre e coordinare azioni educative volte a sviluppare maggiore consapevolezza rispetto al proprio comportamento alimentare attraverso una maggiore conoscenza degli alimenti edel loro ruolo nella nostra salute e più in generale a promuovere comportamentipreventivirispettoallepiùcomunipatologie.Gli interventi di educazione alimentare dovrebbero non essere occasioni fine a sestesse ma entrare in una rete di proposte e di messaggi coerenti nei differenti contesti locali(scuola,associazionisportive,associazioniricreative,ospedale.)

CauseDa recenti indagini sui consumi alimentari della popolazione (Istat, Inran, Multiscopo)vengono messi in evidenza modelli che stanno evolvendo in senso meno salutare coinvolgendoancheipiùgiovani.Vièunatendenzageneraleadallontanarsidalmodellomediterraneo,cheatutt’oggivieneconsideratoilgoldstandarddell’alimentazioneeadunasortadiappiattimentodelladietasuunmodellocomunechesiallontanadaiL.A.R.N.

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ConseguenzeL’incremento in atto del consumo di carni e salumi (proteine e grassi saturi) ed ildecrementodelconsumodicarboidrati,fruttaeverduretralapopolazione,realizzanounimprintingchecontribuisceatracciareuncorsodifficilmentemodificabileedinclineallo sviluppo di malattie correlate allo stile di vita.

Finalita’ Migliorareleconoscenze,gliatteggiamentiedicomportamentiintemadialimentienutrizione.Orientaregli apporti nutrizionali verso i valori indicati dalMinisterodellaSalutechecomprendonol’incrementodegliapportidifibra,vitamine,minerali,proteinevegetalie lariduzionedizuccherisemplici,grassie cibiadelevataconcentrazionecalorica.Realizzareunaretedicollegamenti,comprendentipercorsistrutturati,supportididattici(es.raccoltadischededilavoropergliinsegnanti,divulgativi),datiraccoltiedelaborati(consumieatteggiamentiindiversefasced’età,livellidiinformazione)conlascuola,leassociazioni,icomuni.

Obiettivi specifici di apprendimento: -aumentodelleconoscenze;-conoscenzadellapropriastoriaedelleproprietradizionialimentarieculinarie;-conoscenzadeglialimentidalpuntodivistadellaqualità;Obiettivi specifici d’impatto: -incrementodelconsumodivegetali;-istituzionediiniziativevolteapromuoverel’aumentodelconsumodifrutta;-aumentodellecompetenzepersonali.

StrategiaSi realizzano diversi tipi di interventi adattati alle diverse fasce d’età ed ai diversicontestidovevengonorealizzati:lezionifrontali,laboratoridicucinaedidegustazione,giochidipercezione,lezioniattive,video,visiteguidate,videocollegamenti.Interventi1)realizzazionenellescuoledelprogetto“Batti5!Givemefive!”2)realizzazionec/oladivisionePediatriadelprogetto “Batti5!...allascuoladeicerbiatti!”;3)realizzazionedidocumentidivulgativi(filmati,opuscoli,programma-guida pergliinsegnanti)4)realizzazionediiniziativediapprofondimentodispecifichetematiche inerenti l’alimentazione sia rivolte alla popolazione che agli operatori5)partecipazioneamanifestazionilocalioadattivitàinerentigliargomentiaffrontati6)pianodiverificainiziale,intermedio,finale.

Risorse per la realizzazione Personaledell’ULSS:dietista,psicologi,educatoriprofessionali,infermieri.Attrezzature: lavagna luminosa, video proiettore, macchina fotografica, cinepresa,fornituredialimentiperlediverseattività,computerestazionegraficaMateriali:cancelleria,supportiperilaboratori(alimenti,attrezzaturedicucina).

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Riferimenti: Linee d’indirizzo del Ministero della Salute, Resolutions of Council ofEurope,Inran.

ModalitàdiverificaevalutazioneIndicatoridiattività(riferitiallastrategiadegliinterventi)Indicatoridirisultato(riferitiadobiettivicognitiviecomportamentali)Indicatoridirisultato(verifica)

Fasi di attuazioneSettembre–Dicembre2007 Definizionecalendariodelleattività Preparazione supporti didattici DefinizionepianodiverificaDicembre-Giugno2007-08 Realizzazioneinterventi VerificaintermediaGiugno-Dicembre2008 Rielaborazionedeicontenutipropostieattivitàdirinforzo(ricerche,indagini,ecc.),istituzionediiniziative(es.giornatadellaFrutta),partecipazionea manifestazioni locali. Verificafinale.

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PROGETTON°2

ALIMENTIAMOCI CON INTELLIGENZA!

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.RenatoRanieri–ResponsabileServizioIgieneAlimentiNutrizione(SIAN)

REFERENTE DEL PROGETTO(acuirivolgersiperinformazioni)Dr.RenatoRanieri–ResponsabileServizioIgieneAlimentiNutrizione(SIAN)ViaDanteAlighieri,12–31044MontebellunaTel.0423.611717Fax0423.611729E-mail:[email protected]

Dott.GiancarloDalleCarbonare–DirigenteMedicoTelefono:0423.611782/611784Fax:0423.611729Indirizzo:ViaDanteAlighieri12,31044Montebelluna(TV)Mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOGlistudentidellaScuolaSecondariadiSecondoGrado

Premessa e manifestazioniE’ sempre più conosciuto il ruolo fondamentale che l’alimentazione ricopre per lasalute,inparticolarmodonell’etàdellacrescitaedellosviluppo.Tuttavia il sovrappeso e l’obesità sono condizioni preoccupanti nella popolazionegenerale ed in continuo aumento anche nei giovani. Spessosiponepocaattenzioneallaqualitàdell’alimentazione,facendoprevalerenellasceltadeglialimentilaloroappetibilitàrispettoall’aspettonutrizionale.CauseLecausediquestofenomenovannocercate inunostiledivitadove lasceltadeglialimentièspessocondizionatadaabitudini indotte (favoriteanchedauncerto tipodipropaganda),spessolegateairitmirapididellavitamoderna(pastifrettolosi)oadaspettiedonisticideglialimenti(consumodicibidaisaporiaccattivantiosfiziosi).ConseguenzeIn generale le conseguenze di uno stile di vita sbagliato possono rendersi evidenti a lungo termine.Ilsovrappesoel’obesitàsonospessoassociatinell’etàadultaamalattiequalidiabete,ipertensionearteriosa,gottaoadalterazionidellacolesterolemiaodellatrigliceridemia,con le conseguenti complicanze.FinalitàeaspettativeperilprogettoLa finalità, a lungo termine, è la tutela della salute dei ragazzi, tenendo conto chel’alimentazionedioggiinfluenzeràillorostiledivitaelasaluteindivenire.ObiettivoIndurre consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione dal punto di vista nutrizionale.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTIValorizzazione e diffusione degli aspetti positivi di una corretta alimentazione.

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INTERVENTIIncontri e collaborazione con i docenti di riferimento per concordare il contesto dell’intervento anche nell’ambito del programma scolastico.IncontriconiragazzidellaScuolaSecondariadiSecondoGradosultema.Somministrazionediquestionari in fase inizialeefinaleper lavalutazionediquantosvolto nel progetto sia stato recepito dagli studenti.

RISORSE PER LA REALIZZAZIONEPersonale del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, con eventuale intervento dipersonale dipendente di altri Servizi dell’ULSS n.8.Attrezzature:lavagneluminose,proiettoriepersonalcomputer.Materiali:lucidi,diapositiveematerialeinformativo.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONEAmezzosomministrazionediquestionario.

Indicatori di attività (riferiti a strategia ed interventi)Incontri con gli insegnantiIncontri con gli studentiUtilizzodimaterialedidattico(diapositive,materialeinformativo…)

Indicatoridirisultato(riferitiall’obiettivo)Raggiungimentodel livellod’interessesultemainobiettivo,valutabilenell’ambitodidiscussione collettiva.

Indicatoridirisultato(esitiriferitiallaverifica)Percentualedirispostecorrettenelquestionariofinale.Glistudenticoinvoltidovrannoessereingradodirisponderecorrettamenteadalmenoil60%delledomandedelquestionariofinale.

PIANO D’AZIONEattuazionedegliinterventidadefinirsiconlescuoleaderenti.

TEMPI DI ATTUAZIONEAnnoscolastico2007-2008

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PROGETTON°3

MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.RenatoRanieri–ResponsabileServizioIgieneAlimentiNutrizione(SIAN)

REFERENTE DEL PROGETTODr. Renato Ranieri ServizioIgieneAlimentiNutrizione(SIAN)ViaDanteAlighieri,12–31044MontebellunaTel.0423.611717Fax0423.611729E-mail:[email protected]

Dott.AntonioMazzoleni-TecnicodellaPrevenzioneTelefono:0423.611720Fax:0423.611729Indirizzo:ViaDanteAlighieri12,31044Montebelluna(TV)Mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTODocenti scolastici, genitori, operatori comunali, interessati a svolgere attività nei“Comitatiperl’alimentazione”nellaScuola.

Premessa e manifestazioniAl giorno d’oggi un numero sempre maggiore di alunni usufruisce del servizio di ristorazionescolastica,affidataoaditteesternechefornisconoipastioallemensecon cucina interna.Talora lasceltadeimenùscolasticinonsoddisfaappieno icriterinutrizionali e/o lagradevolezza dei cibi.

CauseLasceltadeimenùnonsempreavvienesecondoicriteridiun’alimentazioneequilibrata:talvolta è orientata a soddisfare l’appetibilità delle pietanze a scapito del bilancionutrizionale,taloravengonoservitiall’utenzacibipocoappetibili.

ConseguenzeI cibi che non rispettano il bilancio nutrizionale possono causare il sovrappeso e l’obesità, spesso associati nell’età adulta a malattie quali diabete, ipertensionearteriosa, gotta o ad alterazioni della colesterolemia o della trigliceridemia, con leconseguenti complicanze.Icibipocoappetibilinonsonograditiall’utenzaenonvengonoconsumati,causandoinsoddisfazione per il pasto non completo. FinalitàedaspettativeperilprogettoIl nostro intervento èmirato apromuovere la formazione, nelle scuole in cui esisteun servizio di ristorazione scolastica, di un “Comitato per l’alimentazione” o ilconsolidamentodeiComitatiodiorganianaloghigiàesistentinellescuole.Il Comitato può essere formato da docenti scolastici, genitori, operatori comunaliinteressati. Tali comitati dovranno monitorare i pasti serviti per quanto riguarda la

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qualitàneivariaspettisopracitati.Il progetto prevede un percorso formativo dei componenti dei Comitati per supportarli nellosvolgimentodell’attività.

OBIETTIVOPromuoverenellemensescolasticheilmonitoraggiodellaqualitàdeipastierogatidapartedeicomponentidei“Comitatiperl’alimentazione”,conilsupportodelServizioIgieneAlimentieNutrizione, inmododa favorire l’erogazionedipastiequilibratidalpuntodivistanutrizionale,salubri,magradevoli.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTIValorizzazionedelruolodei“Comitatiperl’alimentazione”oanaloghi.InterventiIncontri con le Scuole, i genitori, i Comuni aderenti al progetto per concordare ilcontesto di intervento.AttivitàformativarivoltaaicomponentidelComitato.Somministrazionediquestionari in fase inizialeefinaleaicomponentidelComitatosulleconoscenzeacquisiteaseguitodell’attivitàformativa.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONEAmezzosomministrazionediquestionario.

Indicatoridiattività(riferitiastrategiaedinterventi)Incontri con i componenti dei Comitati.Interventi formativi rivolti ai componenti dei Comitati.Utilizzodimaterialedidattico(diapositive,materialeinformativo…).SomministrazionediquestionariinfaseinizialeefinaleaicomponentidelComitato.

Indicatoridirisultato(riferitiall’obiettivo)Svolgimentodelmonitoraggiodellaqualitàdeipastinellemensescolastichedapartedeicomponentidei“Comitatiperl’alimentazione”.

Indicatoridirisultato(esitiriferitiallaverifica)Percentualedirispostecorrettenelquestionariofinale.I componenti dei “Comitati per l’alimentazione dovranno essere in grado di rispondere correttamenteadalmenoil70%delledomandedelquestionariofinale.

PIANO D’AZIONEAttuazionedegliinterventidadefinirsiconlescuoleaderenti.

TEMPI DI ATTUAZIONEAnnoscolastico2007–2008.

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PROGETTON°4

DONAZIONE DI ORGANI: OPINIONI TRA STUDENTI E OPERATORI SANITARI A CONFRONTO

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.MorenoAgostini–Coordinatoreperl’AziendaULSSn.8deitrapianti.Tel.0423-611280

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOAglistudentidelleclassiquintedellascuolasecondariadi2°grado,max25classi.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTOIl corso ha come obiettivi:• Conosceregliaspettilegislativialriguardo.• Conoscerequalèladefinizionedimorteperlamedicinaufficiale,accolta dalla legislazione.• Conoscereladifferenzatradonazionediorganieditessuti.• Stimolareladiscussionesultema. METODOLOGIA E STRUMENTIIntroduzionesultema,lavorodigruppo,elaborazionedel lavorodigrupporecuperod’aula.

RELATORIOperatoriprofessionistidelservizioinfermieristicoedeirepartidirianimazione.Adognimodulo/corsopossonoparteciparemax20/25persone;ilmodulononvieneattivatoseipartecipantinonraggiungonoilnumerodi10.

SEDESede della scuola richiedente l’intervento.

PERIODOAnno scolastico dal15ottobreal15dicembre2007–dagennaioadaprile2008(dallunedìalsabato).

DURATATreoree30minuti(orarioscolastico).

NB:ledomandeinesuberoverrannocomunquevalutateeilgruppodilavorosiriserveràlafacoltàdirispondereallerichieste.

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PROGETTON°5IL PROGETTO ‘CONSULTORIO GIOVANI’ E GLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE SESSUALE RELAZIONALE/AFFETTIVA NELLE SCUOLE

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.PasqualeBorsellino-ResponsabileConsultorioFamiliareConsultorio Familiare Castelfranco V.toTel.0423/732733Fax0423/732735E-mail:[email protected]

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaMaristellaBacchion-psicologaConsultorioFamiliareMontebellunaTel.0423/611777Fax0423/611776E-mail:[email protected]

ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTODr.ssaClaudiaPanzica-psicologaConsultorioFamiliareMontebellunaTel.0423/611777Fax0423/611776 A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOAglistudentidel3°annodellascuolasecondariadisecondogrado.

PREMESSA E MANIFESTAZIONILavorando con gli adolescenti in questi anni, abbiamo assistito a dei cambiamentidelloromododiconcepirelasessualitàe,piùingenerale,direlazionarsiconglialtri.Ci siamo resi conto che la quantità di informazioni che hanno non corrisponde adunaeffettivaconoscenzadegliaspetticheriguardanolasessualità.Si trattaspessodidati scollegati tradi loro, frammentari e non legati aduna reale consapevolezzadell’importanzachequesteconoscenzehannonella lorovita.Daqui lanecessitàdipensareadunapprocciodiversocon i ragazzichepartadalle informazionichegiàhanno e favorisca la problematizzazione, sistematizzazione, approfondimento delleconoscenze.Cause1)Scarso confronto e dialogo con le figure educative di riferimento (genitori –insegnanti).2)Molteplicitàdeimessaggimediaticicheorientanoancheicomportamentielesingoledecisioniriguardantiilmododiesprimerelasessualità.3)Propostadimodelli,diruoliecomportamentisessualinonaderentierispettosidellarealtàevolutivapropriadegliadolescenti.ConseguenzeScarsa capacità di riflessione sulle proprie scelte e dell’uso delle informazioni inpossesso:quindiassunzionedicomportamentiarischioqualigravidanzeindesiderate,IVG,pilloladelgiornodopo.

FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTOIragazzieffettuanoscelteconsapevolieresponsabilirispettoallapropriasessualitàealle proprie relazioni affettive.

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OBIETTIVO1)Iragazziconosconoimetodicontraccettivieliusanoinmodoadeguato.2)IragazzifruisconoinmodoopportunodeiServizidell’AziendaULSS.3)I ragazzi riconoscono le determinanti famigliari, sociali, culturali che agisconosull’espressionedellapropriasessualità.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI

StrategiaAttraverso il metodo interattivo si promuovono discussioni guidate e si attuano interventi informativiechiarificatoridapartedeglioperatori.Siritienechelapartecipazioneinprimapersonaeilconfrontotraparisial’occasioneperdareunsensoaciòchegiàsanno e per favorire la maturazione di una opinione personale.

InterventiCoinvolgimentodirettodeiragazziattraversolavoriindividuali,digruppoedattivazionivarie, tra cui anche role-playing. Interventi informativi e chiarificatori da parte deglioperatori.

RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTOn.5ginecologi,n.8psicologi,n.2educatori.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONEQuestionaridientrata–uscitaequestionaridigradimento.Indicatoridiattività(riferitiastrategiaedinterventi)Compilazionediquestionari (numerodidomandeanonime),partecipazionedi tutti icomponenti,rispettodeitempiprogrammati,svolgimentodeicontenuti.Indicatoridirisultato(riferitiall’obiettivo)Decrementodelnumerodirichiestedipilloladelgiornodopo,digravidanzeprecoci,di interruzioni volontarie di gravidanza.Indicatoridirisultato(esitiriferitiallaverifica)Aumentodelnumerodirisposteesattealquestionarioerispostedatealquestionariodi gradimento.

PIANO D’AZIONECondivisione del progetto con gli insegnanti ed i ragazzi.

FASI DI ATTUAZIONE1)incontropreliminarecongliinsegnantidiclasse;2)somministrazionedelquestionarioeraccoltadomandeanonime;3)incontroconiragazzi;4)somministrazionedelquestionariodiverificaedigradimentoeconsegnainformaprivatadelledomande;5)incontrorestituivocongliinsegnanti.

TEMPI DI ATTUAZIONEData d’inizio del progetto Dicembre 2007Dataditerminedelprogetto Maggio2008

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PROGETTON°6

L’AVVENTURA DEL CORPO UMANO

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.BrisottoPaolo–DirettoreU.OPediatriaTelefono:0423-611685Fax:0423-611969Indirizzo:viaTogliatti,1MontebellunaE-mail:[email protected]

REFERENTE DEL PROGETTO(acuirivolgersiperinformazioni)DallaLongaCarla-insegnantepressoU.O.PediatriaMontebellunaTelefono:0423-614263E-mail:[email protected]

IN COLLABORAZIONE CONVolontariABIOeladirezionedidatticadel1°circolodiMontebelluna

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOBambinifrequentantilaclasse5^dellascuolaprimaria.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa: il progetto ha lo scopo di avviare gli alunni alla conoscenza del proprio corpoedellemalattiepiùfrequentiinquestafasciad’età,nonchéfavorireunapproccioallaconoscenzadeglistrumentiedellemodalitàcheilmedicoattuapereffettuareunavisita e formulare la diagnosi.Obiettivodisalutegenerale:prevenzionedeldisagiodaeventualericovero.Obiettivispecifici:-avviareilbambinoadunaconoscenzadellemalattieedellastrutturaospedaliera quandononèammalatoperpermetterglidielaborareleinformazioni conpiùserenità;-permetterealbambinodiaffrontareconmenoansiauneventualeaccessoin ospedaleperricoverooaccertamentidiagnostici;-farconoscerelarealtàospedaliera:spaziefigureprofessionali;-farconoscerelarealtàdellascuolainospedale;- conoscereilvissutodelbambinorispettoallamalattiaeall’esperienza diospedalizzazione;-farconoscerel’usoelafunzionedeglistrumentimedicosanitari;-farconoscereiruolidellefigurechevilavorano.

PIANO DI INTERVENTOPresentazione del progetto ai docenti interessati da parte dell’insegnante della scuola in ospedale e di un medico del reparto di Pediatria.Distribuzione alle classi interessate del libretto realizzato dai bambini della scuola in ospedale,conlafunzionedisussidiodidattico.Somministrazionedelquestionarioaibambinisucomevivonolamalattiael’ospedale.

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Lavoro in classe da parte dell’insegnante.Intervento in classe dell’insegnante ospedaliera.Questionariofinale.Nel casoche,durante il lavoro in classe, emerganoproblematichedi rilievo si puòprevedere un incontro tra i bambini e un medico.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEAnnoscolastico2007-2008.

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PROGETTON°7

PATOLOGIE PSICHIATRICHE AD INSORGENZA ADOLESCENZIALE: ANSIA, DEPRESSIONE

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.ssaAnnaVallerini–MedicodelCentrodiSaluteMentale

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaAlessandraTessaro-CentrodiSaluteMentaleViaOspedale,18–CastelfrancoV.toTel.0423/732690Fax0423/732690E-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOStudentidelleclassi3°,4°e5°dellaScuolaSecondariadiSecondoGrado(ScuoleSuperiori).

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa:sièrilevato,negliultimianni,unprogressivoaumentodialcunepatologiepsichiatriche (disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi da attacchi di panico edepressione)inetàgiovanile.Cause:ilmutamentodelcontestosocio-culturalespingeadunamaggiorcompetitività,sottoponendo a richieste pressanti l’adolescente e questo facilita l’insorgere disentimenti di inadeguatezza e attiva comportamenti non adattivi, dannosi per lasalute.Conseguenze:aumentaterichiestediinterventi,aumentodeldisagioperlefamiglie.

FINALITA’Obiettividisalutegenerali:maggiorinformazioneaglistudentieaidocentirelativaallepatologiedescritte;individuazioneprecocedeisegnalidiundisagiopsichico.Obiettivi specifici: gli studenti delle classi 3^, 4^ e 5^ delle scuole secondarie disecondo grado acquisiscono maggiori informazioni in merito alle patologie sopracitate.Ilgruppotargetidentificaprecocementeildisagioesirivolgeaiservizipreposti.Sensibilizzazione dei genitori e dei docenti per la promozione dei corretti stili di vita.

INDICATORI PREVISTI PER LA VALUTAZIONEPropostadiunfocus-groupaidocenti,responsabilidellapromozionedellasalutedellequattroscuoleindividuate.Lezione frontale condotta dal medico specialista in psichiatria.Somministrazione della scala multi mediale del sostegno sociale percepito a tutti gli studenti che partecipano al progetto.Distribuzione di volantini informativi del centro di salute mentale.

INDICATORI DI ATTIVITA’(riferitiastrategiaedinterventi)Numerodiincontricondocenti,studenti.

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INDICATORI DI RISULTATO(riferitiall’obiettivo)Studenti che dimostrano di aver acquisito maggior informazione sulle patologiepsichiatriche(datorilevabiledall’applicazionedeltest).

INDICATORI DI RISULTATO(esitiriferitiallaverifica)Glistudenti,idocenti,chepartecipanoalprogetto,riconoscanoprecocementeisegnalidi disagio psichico e si rivolgano al servizio.

PIANO D’AZIONE• PresentazionedelprogettoalleScuoleSuperioriprecedentementecontattate.• Focusconidocenti.• Lezionifrontalicondotteelavorodigruppoconglistudenti.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEInizioprogetto:Ottobre2007conpresentazionedelcorsodiformazionealle4scuoleindividuateconl’attivazionedeifocus-groupdeidocenti.Lezionifrontalirivolteaglistudenti,seguitedalavoridigruppoedaldibattitoconglistudenti per rielaborare i contenuti esposti.Unincontroperlapresentazioneedinfinelavalutazionefinaledelprogetto.

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PROGETTON°8

PROMOZIONE DELLA SALUTE E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.ssaAnnaVallerini–MedicodelCentrodiSaluteMentale

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaAlessandraTessaro-CentrodiSaluteMentaleViaOspedale,19–CastelfrancoV.toTel.0423/732690Fax0423/732690E-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOStudentiedocentidelleclassi3°,4°e5°dellaScuolaSecondariadiSecondoGrado(ScuoleSuperiori).

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa: si è rilevato, negli ultimi anni, unprogressivoaumentodeidisturbi dellacondottaalimentareinetàgiovanile.Cause:incrementodiincidenzadellapatologiainoggetto,insorgenzadellastessainetàpiùprecoci.Conseguenze: aumentata richiesta di interventi.

FINALITA’(obiettividisalute)Ilprogettoèfinalizzatoadinformareeforniremaggioristrumentidiconoscenzainmeritoallepatologiedescrittealloscopodiprevenirel’insorgenzadeidisturbi,permettereunaprecoce individuazione dei segnali di disagio psichico.

OBIETTIVI SPECIFICI1)Approfondimento della conoscenza dei disturbi della condotta alimentare nellapopolazionetarget;2)Acquisizionedimodalitàdicomprensioneeletturadeicomportamentiarischio;3)Correttoutilizzodeiserviziprepostiallacuraditalipatologie;4)Sensibilizzazionedeidocentiperlapromozionedicorrettistilidivita.

INDICATORI PREVISTI PER LA VALUTAZIONENumeropartecipantiagliincontri.

INDICATORI DI RISULTATO(verifica)Questionariodi verificasulgradodicomprensionedegli argomenti trattatidapartedegli studenti.

PIANO D’AZIONE(perilCorsoformativo)1)presentazionedelprogettoaquattroIstitutiSuperioridiCastelfrancoVeneto;

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2)lezionifrontalicondottedalmedicospecialistapsichiatra;3)lavoridigruppoconglistudenti.

METODOLOGIA E STRUMENTILavorodigruppo,lezionifrontali,dibattiti,questionari,dispense.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEInizioprogettosettembre2007conpresentazionedelcorsodiformazioneallequattroscuole individuate.Ilprogettosiarticola,perognunadellescuole,indueincontrididueoreciascuno:- unalezionefrontalesuiDisturbiAlimentariperglistudentietecnichedi roleplaying;- unincontrodigruppo/dibattitoconglistudentiperrielaborareicontenutiesposti. Inoltreperciascunascuolaverràeffettuatounincontropreliminaredipresentazione delprogettoeunincontrofinalediverifica.

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PROGETTON°9

PREVENZIONE AIDS E ALTRE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI (PER STUDENTI)

RESPONSABILE DEL CORSODr.GianluigiLustro-ResponsabileServizioIgieneSanitàPubblica(SISP)

REFERENTE DEL PROGETTOASV Donatella IndianoServizioIgieneSanitàPubblicaViaDanteAlighieri,12–31044MontebellunaTel.0423/611714Fax0423/611707E-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOStudentidel3°annodellescuolesecondariedisecondogrado(scuolesuperiori).

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa: lemalattie a trasmissione sessuale (MST) rappresentano un importanteproblemadisanitàpubblicaperirisvoltisanitari,socialiedeconomicichecomportano.IgiovanisonoparticolarmenteespostialleinfezionidaHIVeadaltreMST.Obiettivi di salute generali: mantenere bassa l’incidenza delle principali malattie atrasmissione sessuale nei giovani.Obiettivispecifici: facilitare l’adozionedicomportamentiadeguatiattiaprevenire leMST;aumentareleconoscenzesultematrattato.

PIANO DI INTERVENTOIncontro di 3 ore con un numero massimo di 30 studenti da parte di un medico e un’assistentesanitaria(S.I.S.P.eU.T.S.S.U.).

METODOLOGIA E STRUMENTILezione frontale.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEFormazione del personale sanitario coinvolto nell’educazione sanitaria: entro il 31Gennaio2007.Interventinellascuola:annoscolastico2007-2008

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PROGETTON°10

A LEZIONE DAI NOSTRI AMICI ANIMALI

RESPONSABILE DEL PROGETTODott.VittorioScapinello-ServizioVeterinario

REFERENTE DEL PROGETTODott.VittorioScapinello-ServizioVeterinarioViaForestuzzo,41–31011AsoloTel.0423.526411Fax0423/526310–cellulare:3282131611(ore10,00/13,00).

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOAibambinidell’ultimoannodellascuolamaterna(primoapproccio).Aglialunnidelleclassi3^e4^dellascuolaelementare(corsobase).Aglialunnidellaclasse5^dellascuolaelementare(corsobaseeavanzato).Siprecisachevienegarantitalacontinuitàelapresenzadelcane(ilmiticoBilly)allelezioni.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa: in pochi decenni anche nel nostro ambiente è caduta la cultura rurale tradizionale e si è affermata in modo massiccio l’urbanizzazione che ha portato l’impoverimentodellerelazioniuomo-animale.E’importantechelenuovegenerazioniconoscanoipiccolianimalidomesticichepotrannoaccompagnarlineilorogiochi,seliconoscerannosaprannogarantireillorobenessereerelazionarsiinmodoequilibratoerispettosodellaloronaturaanimale,riducendocosìilrischiodifuturiabbandoni.Gliargomentitrattatifocalizzerannol’attenzionesullaconoscenzadelcaneedelgattoqualebaseindispensabileperuncorrettoapproccioconl’animale,inparticolare:• comeavercuradeisuoibisogni• comeaccudirlo• comemantenerloinbuonasalute• comeeducarlo• comegestirloSaràaffrontatoiltemadell’abbandono,inparticolare:cosasaperprimadiadottareoacquistareunanimale,comesceglierel’animaleadattoanoi.Obiettivigenerali:migliorareilrapportouomoanimale,migliorarelasalutedell’animale,ridurrel’incidenzadellezoonosi,ridurreilfenomenodelrandagismo.Obiettivispecifici:trasmetteretecnichediprotezione,allevamentoebenesseredeglianimali;modalitàdi relazioneericonoscimentodelleprincipalimalattie trasmissibili;tecniche di relazione con gli animali.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONESonoprevisti1o2incontridi1oranelleclassiaderentialprogetto.Novembre2007–Maggio2008:l’interventoèdainserirenelprogrammadiognisingolainsegnantepercuiènecessarioprendereaccordidiretticonilrelatorealmeno10giorniprima dell’incontro.

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PROGETTON°11

UN GIRO IN PEDIATRIA

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.BrisottoPaolo–DirettoreU.OPediatriaTelefono:0423-611685Fax:0423-611969Indirizzo:viaTogliatti,1MontebellunaE-mail:[email protected]

REFERENTE DEL PROGETTO(acuirivolgersiperinformazioni)DallaLongaCarla-insegnantepressoU.O.PediatriaMontebellunaTelefono:0423-614263E-mail:[email protected]

IN COLLABORAZIONE CONVolontariABIOeladirezionedidatticadel1°circolodiMontebelluna.

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOBambini(classi)dellescuoledell’infanziaafferentiaicomunidi:Valdobbiadene,Vidor,Cornuda, Crocetta del Montello, Pederobba, Montebelluna, Caerano San Marco,Maser,VolpagodelMontello,Giavera,Trevignano.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa: ilprogettosiprefiggedi farconoscereaibambini la realtàdellamalattiae dell’ospedale quando stannobene e vivono in una situazione di normalità comequelladellascuolaperpermetterelorodielaborareleinformazioniconpiùserenitàedaffrontare un eventuale ricovero con meno ansia.Obiettivispecifici:Farconoscerelarealtàospedaliera:spaziefigureprofessionali.Farconoscerelarealtàdellascuolainospedale.Conoscere il vissuto del bambino rispetto alla malattia e all’esperienza di ospedalizzazione.Far conoscere l’uso e la funzione degli strumenti medico sanitari.Farconoscereiruolidellefigurechevilavorano.

INDICATORI PREVISTI PER LA VALUTAZIONERappresentazionegrafica“disegnaciòchehaiimparato”.Puzzle (preparato dai bambini ricoverati) per riconoscere gli strumenti usati inospedale.Schedaoperativa,questionaripreepost interventiperverificare il cambiamentodiatteggiamento nei confronti dell’ospedalizzazione.

INDICATORI DI RISULTATOConoscenzadeglistrumentiedellefiguremedico-sanitarieedellarealtàdellascuolainospedaledapartedeglialunni;Dimostrazione di minor ansia nei confronti dell’ospedalizzazione da parte dei bambini dopol’interventodell’insegnantediclasse,dell’insegnanteospedaliera.

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PIANO DI INTERVENTOPresentazione del progetto ai docenti interessati da parte dell’insegnante della scuola in ospedale e di un medico del reparto di Pediatria.Distribuzione alle classi interessate del gioco “Un giro in pediatria” realizzato daibambini delle scuole ospedaliere.Distribuzionedeigiochi(“L’ospedale”e“Lavaligettadeldottore”)conlafunzionedistrumentididatticichepermettanoalbambino,attraversol’attivitàludica,diconoscerefigureestrumentiriguardantil’ospedale.Distribuzione alle classi del libretto realizzato dai bambini della scuola in ospedale.Somministrazione del questionario ai bambini su come vivono la malattia el’ospedale.Lavoro in classe da parte dell’insegnante.Intervento in classe dell’insegnante ospedaliera.Questionariofinale.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEAnnoscolastico2007-2008

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Protezione e sicurezza

PROGETTON°12

CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI (PER DOCENTI)

RESPONSABILE DEL CORSODr.GianluigiLustro-ResponsabileServizioIgieneSanitàPubblica(SISP)

REFERENTE DEL PROGETTOASV Donatella IndianoServizioIgieneSanitàPubblica(SISP)ViaDanteAlighieri,12–31044MontebellunaTel.0423/611714Fax0423/611707E-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTODocentidellescuoledell’infanzia,scuoleprimarieedellescuolesecondariediprimogrado.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa: le malattie trasmissibili presentano tuttora dei problemi di corretta conoscenzanellecomunitàscolastichesoprattuttoinfantili.Obiettivigenerali: sfatare falsipregiudizie informaresuisistemidiprevenzioneedicontrollodellepiùcomunimalattieinfettiveediffusive.Obiettivispecifici:fornireinformazionieconoscenzerelativeallemalattieinfettiveelascuola.

PIANO DI INTERVENTOIncontro tra idocenti, ilmedicoe l’assistentesanitaria (SISPeU.T.S.S.U.)di 2ore(ripetutoper3volteindatediverse).

METODOLOGIA E STRUMENTILezione frontale.

TEMPI DI ATTUAZIONEAnno scolastico 2007/08

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PROGETTON°13LAVORO SICURO

RESPONSABILE DEL PROGETTODr. Tomaso Tidei – Responsabile Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negliambientidiLavoro(SPISAL).

REFERENTE DEL PROGETTODr. Tomaso TideiServiziodiPrevenzione,IgieneeSicurezzanegliambientidiLavoro(SPISAL)ViaDanteAlighieri12–31044MontebellunaTel.0423/611730Fax0423/611741E-mail:[email protected]

ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTO Dr.ssaZaniolFederica-MedicoTelefono:0423/611732E-Mail:[email protected]

FavaroGabriella-AssistenteSanitariaTelefono:0423/611733E-Mail:[email protected]

TabacchiTiziana-AssistenteSanitariaTelefono:0423/611733E-Mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOStudentidelleclassi3°dellescuolesecondariediprimogrado.Studenti delle classi 3°scuole secondarie di secondo grado (istituti tecnici eprofessionali).

PREMESSA E MANIFESTAZIONIPer motivi istituzionali lo SPISAL ha un contatto diretto con il mondo del lavoro e le problematichelavoro-correlate.IlServizioeffettual’analisideirefertidiinfortuniocheavvengononell’ambitodelterritorioULSScompetente(circa6000referti/anno).Inoltre raccoglie e rileva i dati relativi alle malattie professionali.Idatiraccolti,puressendodiunterritorioristretto,rispecchianoiltrendnazionaleedevidenzianounalievediminuzionedegliinfortuni,maindividuanoneilavoratorigiovani(15-25anni)lafasciapiùarischiodiinfortunio.Recentemente laRegioneVenetohapianificato interventidi formazionecapillare inalcunisettori (meccanicaededilizia)conunasignificativa riduzionedelnumeroe/odellagravitàdegliinfortuni.Taleesperienzapositivapuòessereriproposta,conleopportunemodifiche,inambitoscolastico.

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CauseL’avviamentoallavorodeigiovaniavvienespessoconassenteoinsufficientepercezionedel rischio lavorativo.

ConseguenzeElevata incidenzaegravitàdi infortunisul lavoroemalattieprofessionalicondannibiologici e/o menomazioni permanenti a carico del lavoratore.Costi sociali elevati.

FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTOL’esposizione, tramite un percorso articolato in più interventi, delle conoscenzefondamentaliperl’acquisizionedellapercezionedelrischio.

OBIETTIVOInsituazionilavorativesimulateorappresentateconl’ausiliodifoto,disegnievideo,gli studenti individuano i rischi lavorativi e suggeriscono i comportamenti corretti da adottarenellesingolespecifichesituazioni.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTILezioni frontali con l’uso di tecniche multimediali.Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti su tematiche emerse da precedentiesperienzedelgruppoclasse(stages,lavoristagionali,situazionifamiliari).Gliinterventisonomonotematici,delladuratadidue-treoreevertonosu:• rischioinfortunistico• rischioelettrico• rischiodamacchine• rischiochimico• rischiobiologico• rischioinedilizia• amianto• rumore• VDT• primosoccorso• primolavoroinfabbrica.

L’insegnante referente può richiederne uno o più interventi, in base al programmastabilito e all’indirizzo scolastico scelto.

RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Personale• n.2medici• n.1chimici• n.2assistentiSanitarie• n.1infermieri• n.7tecnicidellaprevenzionenegliambientidilavoro

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Attrezzature:Personalcomputer,videoproiettore,lavagnaluminosa,vhs,proiettorediapositive.Materiali:Cartaceo(Dispense,depliant,post-it,poster)esupportimultimediali.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONEIl progetto viene realizzato esclusivamente attraverso la stretta collaborazione dell’insegnantereferentecheconcordaconilresponsabiledelServiziolemodalitàdiintervento e il collegamento dello stesso con il contesto didattico.Considerato il target, studenti cheabreveentrerannonelmondodel lavoro, echequesti incontri fannoparte anchedel piano formativo, si ritiene che la verifica e lavalutazione dell’apprendimento debba essere effettuata nell’ambito scolastico dallo stesso insegnante eventualmente mediante la produzione di elaborati.

Indicatori di attività(riferitiastrategiaedinterventi)Incontro preliminare e successivo con l’insegnante referente.Coinvolgimento diretto del gruppo target con richieste di approfondimento degli argomentiproposti,esposizionediesperienzepertinenti,discussione.

Indicatori di risultato(riferitiall’obiettivo)L’80% del gruppo classe a fronte di situazioni lavorative simulate o rappresentate con l’ausiliodifoto,disegnievideo,individuairischilavorativiesuggerisceicomportamenticorrettidaadottarenellesingolespecifichesituazioni.

Indicatori di risultato(esitiriferitiallaverifica)Produzionedielaboratineigruppi–classecoinvoltinelprogetto.

PIANO D’AZIONEIl progetto prevede l’intervento specialistico di personale tecnico e sanitario all’interno degliistitutirichiedenti.Gliinterventisonoinseritinelcontestodidatticolegatoamaterietecnicheeprevedonosepossibilepercorsiprotratti(trienniosuperiore)

FASI DI ATTUAZIONE PROGETTODivulgazione del progetto.Richiesta della scuola.Incontroconl’insegnantereferenteperconcordaremodalitàecontenuti.Interventoconilgruppo–classe.Produzione degli elaborati.

TEMPI DI ATTUAZIONEAnnoscolastico2007-08.

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PROGETTON°14

PREVENZIONE E SICUREZZA SULLA STRADA

RESPONSABILE DEL CORSODr.GianluigiLustro-ResponsabileServizioIgieneSanitàPubblica(SISP)

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaGabriellaGrillo-ServizioIgieneSanitàPubblicaViaDanteAlighieri,12–31044MontebellunaTel.0423/611716–0423/732702Fax0423/611707E-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOAigenitori,docentiestudentidelleclassi4^e5^dellascuolasecondariadisecondogrado.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOIl progetto viene effettuato in collaborazione con: Amministrazione Comunale di CastelfrancoVenetoeMontebelluna(ComandoVigiliUrbani)el’AssociazioneItalianaFamiliari Vittime della Strada.Sipartedallaconstatazionecheigiovanidietà’compresatrai18ei20annisonounacategoriaarischio,rappresentandocircail20%dellevittimedellastrada(datidel2003).Dall’analisidelrecenteBollettinodelSistemaEpidemiologicoRegionale,sievincechei risultati dellapatenteapunti non sonostati così soddisfacenti comeci si potevaattendere:adesempio,l’usodellecintureposteriorinonèdiffuso,emoltorimanedafare soprattutto nel campo della prevenzione.Siritienechetuttiigiovaniadulti,cherappresentanolamaggiorpartedeineo-patentati,debbano essere l’obiettivo privilegiato di azioni di sensibilizzazione e prevenzione.Laprimacausadegli incidentistradalièdaricercarenel fattoreumano:distrazione,sottovalutazionedelrischio,esageratafiducianellepropriecapacità,sonno,assunzionedialcool,sostanze,farmaci.IdatisullaincidentalitàstradalenelVeneto,einparticolarenellaProvinciadiTreviso,sono ancora sconfortanti. FINALITA’ E ASPETTATIVE DEL PROGETTOSiritieneopportuno,inprevisionedelconseguimentodellapatentediguida,proporreaigiovanidell’etàcompresatrai17ei19anni,alcunelezioniinterattive,utilizzandomezziadeguatieillinguaggiopiùefficaceperfareappelloalsensodiresponsabilitàdei conducenti per incoraggiarli a rimanere sobri.Cisiproponediaumentarelaconoscenzadeirischilegatiallacircolazionestradale,conparticolareriferimentoallavelocità,almancatousodellecinturedisicurezza,aglieffettideleteridell’usodeglialcolici;inoltresiprevedediincoraggiarelariflessioneindividualee di gruppo su tali argomenti, che potranno divenire oggetto di una composizionepersonaleallafinedelciclodiincontri.

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OBIETTIVOIn sintoniacon ilProgrammadi azioneEuropeaper la sicurezzastradale, si cureràl’informazione e sensibilizzazione delle parti interessate allo scopo di garantire una migliore preparazione dei conducenti.Inparticolarecisisoffermeràsull’usodellecinturedisicurezza,ancheposteriori,esuirapportialcol-guida.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTISinergiadiinterventotrastudenti,operatori,docentiegenitori.Lamobilitazione delle parti interessate avverrà sulla base di carte programmatiche(Attodi Intesa firmatodalleAmministrazioniComunali nel febbraio2004, secondoquantogiàprevistodalProgrammaRegionalediPrevenzionedaitraumidatraffico),esullabasediimpegnivolontari(AIFVS).IncontriconilDirigenteScolasticoeconidocentiperdefiniremodalitàeproposte.Incontricongenitori,studenti,operatoriecollaboratori.InterventodellaPoliziaMunicipale,conillustrazionepraticadell’usodell’etilometro.Intervento dei rappresentanti dell’AIFVS.Interventodiespertinelcampodellaviabilità.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONEIndicatoridiattività:• numerodegliincontrirealizzatinell’annoscolasticoconidestinataridelprogetto;• produzionedialmenounelaboratoperclasse. Indicatori di risultato:Verràdatopesoalcomponimentoconclusivo,dalqualesipotràricavare ilgradodicomprensione del problema e l’indice di gradimento.

PIANO D’AZIONE:• coordinamentoiniziale;• incontriconidocenti,alloscopodiinseriregliargomentiinesamenell’ambitodel pianodistudiprevistodaiprogrammiministeriali;• pianificazionedegliinterventinelleclassi;• pianificazionedegliinterventiconlaPoliziaMunicipaleel’Associazione;• rivalutazioneconclusiva.

TEMPI DI ATTUAZIONE:Anno scolastico 2007/08.

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PROGETTON°15

PRIMO SOCCORSO - COSA FARE E COME INTERVENIRE (per docenti)

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.ssaPaolaMarchet-ResponsabileServizioInfermieristicoTerritoriale

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaPaolaMarchet-ResponsabileServizioInfermieristicoTerritorialeViaForestuzzo,41–31011AsoloTel.0423/526429Fax0423/526542E-mail:[email protected]

DOCENTI(concertificazioneIRC):CeccatoFabio,infermiere;CimadorStefania,infermiere;FacinLoredana, infermierecoordinatore;VenturinWalter, infermierecoordinatore,GaliazzoMirco,infermiere.

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTODocentiscuoladell’infanzia,primaria,secondariadiprimoesecondogrado.

PREMESSA E MANIFESTAZIONIIl mondo della scuola rappresenta un momento di aggregazione e convivenza in uno spaziolimitatodimoltepersone,inparticolarelapresenzadeiragazzispecieneimomentidisospensionedell’attivitàdidattica(pausepranzo,intervalli…)onellosvolgimentodiparticolaridisciplinecurriculari,puòpresentaresituazionicherichiedonolacapacitàdiriconoscereediscernerelesituazionidiemergenza/urgenzaelacapacitàdiattivareiservizi di emergenza territoriale.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOIl corso ha come obiettivi:• Conoscereericonoscerelesituazionidiemergenza/urgenzaelecauseche ledeterminano;acquisizionedellemodalitàdiprimosoccorso.• Conoscenzaeusodeiservizidiemergenzaterritoriale.Il corso sviluppa problematiche riguardanti la traumatologia, lipotimie, emorragie,shock,diabete,punturediinsetti,epilessia.Obiettividisalutegenerali:correttocomportamentoincasodiprimosoccorsoinmododa non aggravare le condizioni della persona da soccorrere.

METODOLOGIA E STRUMENTIInfasediorganizzazionedelcorsoverrannoinviatideiquestionariperlavalutazionedelfabbisognoformativo:questopermetteràaiformatori,all’internodiunprogrammapredisposto, di sviluppare ambiti specifici inerenti alle esperienze dell’istituto orispondenti alle necessità dei docenti. Relazioni/conferenze, esercitazioni pratiche,lezioniattive,simulazionieverifichediapprendimento.Coinvolgimentoepartecipazioneattivadeidocentisulletematichetrattate,discussionisu esperienze del gruppo classe.

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FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEGliinterventisonoprevistinelperiodoscolasticoeprecisamente:dadicembre2007adAprile2008;laformazioneverràeffettuatainorariopomeridiano.NB:ilcorsoverràattivatosolosesiraggiungerannoi20partecipantiperedizione.Leaggregazioni verranno effettuate dal SEPS.Ilprogettoformativoprevede3incontridelladuratadi2ore(primo),3ore(secondoeterzo).

INDICATORI DI ATTIVITÀ(riferitiastrategiaedinterventi)Numeroiscrizionidipartecipazionealcorsodiformazioneproposto.Numeropresenzeadognisingolaunitàformativa.Numeropresenzecomplessivo.

INDICATORI DI RISULTATO(riferitiall’obiettivo)Risultati dei questionari somministrati per la valutazione dell’apprendimento delletecniche e dei contenuti proposti.

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PROGETTON°16

PRIMO SOCCORSO - COSA FARE E COME INTERVENIRE (PER STUDENTI)

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.ssaPaolaMarchet-ResponsabileServizioInfermieristicoTerritoriale

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaPaolaMarchet-ResponsabileServizioInfermieristicoTerritorialeViaForestuzzo,41–31011AsoloTel.0423/526429Fax0423/526542E-mail:[email protected]

DOCENTI(concertificazioneIRC):CeccatoFabio,infermiere;CimadorStefania,infermiere;FacinLoredana, infermierecoordinatore;VenturinWalter, infermierecoordinatore,GaliazzoMirco,infermiere.

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOAglistudentidel4^annodellascuolasecondariadi2°grado.

PREMESSA E MANIFESTAZIONIIdatiepidemiologicichedescrivonol’incidenzaditraumatismidivarianatura(incidentida traffico, domestici, infortuni…) evidenziano l’importanza di interventi di primosoccorsoediprontointerventocorretti.Moltospessolacapacitàdiattivareiservizidiemergenzaterritorialeinmodocelereconsentedieffettuareunsoccorsoefficacee,soprattutto non peggiora la situazione.Inunasituazionediemergenza-urgenzaèinfattiimportantenonsolociòchesifamaè anche fondamentale sapere tutto ciò che è meglio non fare.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOIl corso ha come obiettivi:• Conoscereefarriconoscere lesituazionidiemergenza/urgenzae lecauseche ladeterminanoedacquisiredellemodalitàdiprimosoccorso.• Conoscenzaemodalitàdiattivazionedeiservizidiemergenzaterritoriale.Obiettividisalutegenerali:correttocomportamentoincasodiprimosoccorsoinmododa non aggravare le condizioni della persona da soccorrere.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEGliinterventisonoprevistinelperiodoscolasticoeprecisamente:dadicembre2007adAprile2008.Siprecisache,al 30%delleclassidi ciascun istituto interessatoaquestainiziativa,laformazioneverràeffettuatanell’orariopomeridiano.N.B.Siprecisacheledomandeverrannovalutateeilgruppodeidocenti-formatorisiriservalafacoltàdirispondereallerichieste.

INDICATORI DI ATTIVITÀ(riferitiastrategiaedinterventi)Numerodiclassichehannorichiestoilcorso.

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Numerodiclassiacuièstatoespletatol’interventoformativo.Numerodimaterialeinformativodistribuito.

INDICATORI DI RISULTATO(riferitiall’obiettivo)Risultati delle esercitazioni pratiche effettuate nel corso dell’iniziativa formativa: l’80% delgruppoclasseafrontedisimulazionidiinterventoincasodi“urgenza-emergenza”adotta comportamenti corretti.

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PROGETTON°17

USO CORRETTO DEI SEGGIOLINI PER AUTO

RESPONSABILE DEL CORSODr.GianluigiLustro-ResponsabileServizioIgieneSanitàPubblica(SISP)

REFERENTE DEL PROGETTODr.ssaGabriellaGrillo-ServizioIgieneSanitàPubblicaViaDanteAlighieri,12–31044MontebellunaTel.0423/611716Fax0423/611707E-mail:[email protected] A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTODocentiegenitorideibambinidellescuoledell’infanzia(scuolematerne).

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa:SiapplicaalivellolocalediAziendaULSSquantogiàprevistodalProgrammaRegionale sui traumi da incidente stradale. Si parte dalla constatazione che l’uso dei seggiolini di sicurezza non ha raggiunto ancora un grado di diffusione ottimale.L’Azienda ULSS promuove, presso le Amministrazioni Comunali, l’attivazione diiniziativevolteallaformazionedeirappresentantidellaPoliziaMunicipalesultemadellaprevenzionedei traumatismida incidente stradale.Promuove inoltre l’informazione,rivoltaaigenitorieagliinsegnantideibambiniinetàprescolare,sulcorrettousodeiseggiolini di sicurezza.

Obiettivigenerali:sensibilizzareigenitoriauncostanteecorrettousodeiseggiolinidisicurezza per bambini.Obiettivispecifici:aumentareleconoscenze,nellapopolazionetarget,relativeall’utilitàdell’uso de seggiolini di sicurezza.

PIANO DI INTERVENTOIncontricongliinsegnantieconlaPoliziaMunicipaleperpianificareleattività.Fornitura e distribuzione alle scuole di materiale informativo sul tema degli incidenti stradali: allo scopo ci si avvale di una raccolta di giochi didattici sull’argomento specifico.Distribuzionediquestionariperigenitori,riguardantil’usodeiseggiolinidisicurezza.Elaborazionedeiquestionaridiverificaeriunioneconclusiva.

METODOLOGIA E STRUMENTIIncontricongliinsegnanti,conlaPoliziaMunicipaleesuccessivamenteconigenitoriper favorire una maggiore informazione e presa di coscienza sull’argomento.

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Saranno esposti in tale occasione i dati regionali riguardanti l’uso dei seggiolini.

FASI E TEMPI DI ATTUAZIONEPredisposizione del materiale: entro il 2007PianificazionedegliincontricongliinsegnantieconlaPoliziaMunicipaleentroil2007Interventinellascuolanelcorsodell’annoscolastico2007-2008.

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PROGETTON°18

SICUREZZA STRADALE E USO DEL CASCO. PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI TRA GLI ADOLESCENTI, PERCEZIONE DEL RISCHIO E CONSEGUENZE DEI TRAUMI CRANICI

RESPONSABILE REALIZZAZIONE PROGETTODott.ssa Trevisan A. Elisabetta - Educatrice Ambulatorio Neuropsicologico -Dipartimento di Psichiatria Telefono:0423.526418Fax:0423.526007Indirizzo:ViaForestuzzon.41–31011AsoloE-Mail:[email protected]

CagninRita-EducatriceServizioEducazioneePromozionedellaSaluteTelefono:0423.526433Fax:0423.526430Indirizzo:ViaForestuzzon.41–31011AsoloE-Mail:[email protected]

TARGET-Docentidellescuolesecondariedi2°gradocheinsegnanonelleclassi1^-studentidelleclassi1^dellescuolesecondariedi2°grado(max4classiperla realizzazionedi2incontriperscuola)-genitori

PREMESSA E MANIFESTAZIONIL’adolescenza è una fase evolutiva, ricca di trasformazioni e profondi mutamentipersonali e sociali, caratterizzata dalla ricerca di spazi e di nuove autonomie, diaffermazione di sé, anche attraverso la contestazione dell’autorità dell’adulto. Peralcuni,anche il rischio, l’eccessoe lasfida,consestessieconglialtri,sonotra lemodalitàpercrescereesperimentareilmondo. “…Lacaratteristica relativaal controllopersonaledel rischio rilevachequantopiùpensiamodiessereingradodievitareglieffettidannosigrazieallanostraabilitàedalcontrollochepossiamoattuaresudiessi,tantorischiosasaràritenutaun’attività.…questa equivalenza entra in gioco specialmente quando dobbiamo valutare deicomportamentiincuiècoinvoltal’abilitàdell’individuocomeadesempioguidare…”(L.Savadori,R.RumiatiNuovirischi,vecchiepaure,IlMulino2005).L’attuale normativa in materia di sicurezza stradale impone l’obbligo dell’uso del cascoeprevedepenesevere,inbaseaidatiemersidall’indagine(questionarioannoscolastico2006_2007)glistudentielestudentessechehannodichiaratodiutilizzareilmotorinosonostaticoinvoltiinincidentistradali,conlostesso,nellamisuradel13%(54su432).La complessità di un progetto che vuole andare a modificare dei comportamentirischiosi per la propria e l’altrui sicurezza richiede condivisione e collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti (scuola, famiglia, ulss, associazioni, comuni, forzedell’ordine).

CauseMancanzaparzialeototaledellaconoscenzadeirischilegatiallacircolazionestradale.

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Il mancato e/o scorretto utilizzo del casco da parte del ragazzo lo espone al grave rischio di riportare un trauma cranio-encefalico in caso di incidente stradale con ilciclomotore.

ConseguenzeLeconseguenzevarianoasecondadell’entitàedellagravitàdellelesioniriportate.

FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTOAumentarelaconoscenzadeirischilegatiallacircolazionestradale,delleconseguenzepersonaliesocialidiunincidentestradaleedellegravilimitazionicheuntraumacranio-encefalico può causare. Analizzare il grado di percezione del rischio negli adolescenti per migliorare la comunicazione e l’informazione dei rischi legati agli incidenti e alla circolazione stradale.

OBIETTIVOInformareededucaregliadolescenti,siacheusinoilciclomotoreomeno,suirischiesulle conseguenze degli incidenti stradali.Informare e sensibilizzare docenti e genitori sui rischi e sulle conseguenze degli incidenti stradali.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI-condivisione,confrontoedefinizionedelprogettocongliinsegnantiei rappresentantidiclasse;- coinvolgimentodeigenitori;- percorsoinformativo-formativorivoltoaidocenti(referentie/ointeressati allatematica);- coinvolgimentodiuntestimonial;- indagineconoscitiva.

INTERVENTI- sinergiad’interventotrastudenti,operatori,docentiegenitori;- incontriconidocentiperdefiniremodalitàepropostedirielaborazione;-percorsoformativorivoltoaidocenti(4ore);- incontricongenitori,studenti,operatorietestimonial;- seminariosullatematicadellapercezionedelrischioedellasicurezzastradale;- somministrazioneedelaborazionedatideiquestionaridientrataediuscitadati agli studenti.

Contenuti degli interventi formativi1.datiepidemiologici2.nozioni di prevenzione (analisi delle situazioni a rischio, dei comportamenti daadottareperprevenireincidenti)3.nozionidieducazionecivicaqualorasisiatestimonid’incidentistradali(chiamareisoccorsi,riferirequantoosservato)4.nozionirelativealleconseguenze(fisiche,cognitiveesociali,)diuntraumacranico5.esposizionedell’esperienzadiunavittimadellastrada

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6.rielaborazione conclusiva rispetto a contenuti e alle opinioni dei partecipantiOgniincontro,conoperatorietestimonial,avràunaduratadi3oreeinteresseràunnumeromassimodi40/45studenti.

RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Personale2 educatricin.6incontridi2oreciascunocondocentiperpresentazioneevalutazionefinaledelprogetto;n.3oreperincontroconognisingologruppoclassedistudenti;n.1psicologoper2ore.AttrezzatureSupportiinformaticiperlapresentazionedimaterialiinPowerPoint.MaterialiCartelloni,post-it,dispense,opuscoloinformativo-divulgativo.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE-questionaripreepostintervento-grigliadivalutazionedelprogetto.

-Indicatoridiattività(riferitiastrategiaedinterventi)numerodegliincontrirealizzatinell’annoscolasticoconidestinataridelprogetto;produzionedialmenounelaboratoperclasse;

-Indicatoridirisultato(esitiriferitiallaverifica);90%diquestionaridientratarestituiti;95%diquestionaridiuscitarestituiti;correttezzaecompletezzadeiquestionariinentrataeinuscitadapartedeiragazzicheguidanoilciclomotorepari95%.

PIANO D’AZIONE-coordinamentodelseminario;-incontriconidocentialfinediattuareun’effettivacollaborazionetraentiche preveda la richiesta d’intervento esterno alla scuola come complementare all’interventoeducativo-formativosvoltodallastessa;-pianificazionedegliinterventiconleclassi;-pianificazioneinterventicontestimonial;-pianificazioneepreparazionedeglistrumentioperativiedidattici;- elaborazionedeidatierappresentazionegrafica;- riformulazionedelprogettoinbaseairisultatiemersidallaricerca.

TEMPI DI ATTUAZIONEData d’inizio del progetto: Aprile 2007.Dataditermineprogetto:Giugno2008.

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Stili di vita liberi da…

PROGETTON°19

“BACCO E TABACCO… TI METTONO NEL SACCO?”PREVENZIONE DELLA DIPENDENZA DA FUMO E ALCOL (BIENNALE)

RESPONSABILE DEL PROGETTODott.ssaSantiEmanuela–Serat-U.O.AlcologiaViaOspedale,19–CastelfrancoV.(TV)Tel.0423/732759–Fax0423/732758e-mail:[email protected]

REFERENTE DEL PROGETTODott.ssaMariaGraziaPasinato-U.O.AlcologiaViaOspedale,19–CastelfrancoV.to(TV)Tel0423/732759,Fax0423/732758e-mail:[email protected]

ALTRI PARTECIPANTI AL PROGETTOE.P.NicolettaLuisetto–Serat-U.O.AlcologiaTelefono:0423/732759,Fax:0423/732758e-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO1^fase:docentidellescuolesecondariedisecondogrado;2^fase:studentidelleclassidisecondasuperiore;3^ fase: gruppo di massimo 20 studenti per ciascuna scuola che partecipa al progetto.

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO

PremessaIl progetto si propone di realizzare un corso di formazione rivolto ai docenti sul tema dell’uso dialcoletabacconeigiovani,secondounaprospettivapsicosociale.Talecorsooffriràdeglistrumentiagliinsegnantiperinseriretaletematicaall’internodell’attivitàdidatticadelleclassiseconde.Ciòalloscopodiforniredelleconoscenzespecificheairagazzi,eindividuareungruppomotivatoadapprofondirel’argomentomediantedeilaboratoricreativi,diventandoessistessideiformatori,secondolametodologiadella“peereducation”.

CauseIn seguito al lavoro pluriennale di collaborazione con gli insegnanti; è emersa lamaggioreutilitàdiuninterventointegratodiprevenzioneall’usodisostanzepsicoattive“legali”, e la richiestadi unaparallela formazionedegli insegnanti stessi, inquantopartnerattivinell’attivitàdipromozionedellasalutedeglistudenti.

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Conseguenze:Tale intervento permette un accrescimento delle conoscenze condivise e spendibili nel lungo periodo e una maggior integrazione tra scuola e Servizio.

FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTO(ObiettividiSalute)Ilprogettointendepromuovereapiùlivelli (docentiestudenti)unariflessionecriticasullesostanzepsicoattive“legali”qualialcoletabaccoesulleimplicazionipsicologicheesocialiconnesse.Intendeinoltreoffrireaglistudentitramiteilmetododilaboratori,l’opportunità di realizzare degli interventi di promozione della salute in veste di“formatori”neiconfrontideipari.

OBIETTIVI SPECIFICIIncrementare le conoscenze su alcol e tabacco da un punto di vista multidimensionale- Incrementare la consapevolezzacirca il proprio atteggiamento inmerito e i rischiconnessi all’uso di sostanze.

INDICATORI PREVISTI PER LA VALUTAZIONE:Questionari pre e post intervento rivolti agli insegnanti afferenti al corso e agli studenti delleclassiseconde,perlavalutazionedell’incrementodelleconoscenze.Questionario di gradimento dell’iniziativa formativa rivolto agli insegnanti e agli studenti.

INDICATORI DI RISULTATO(verifica)Siauspicaunaumentodelleconoscenzesuperioreal75%siapergliinsegnanticheper gli studenti.

PIANO D’AZIONEI^fase:corsodiformazioneadoperadeglioperatoridelSerATrivoltoaidocenti.II^ fase: formazione interna alla scuola ad opera degli insegnanti afferenti al corsorivoltoaglistudentidelleclassiseconde,conlasupervisionedeglioperatoriSerAT.Individuazionediungruppodistudentivolontari,motivatiasvolgerelaIII^faseIII^fase:ilgruppodiragazziindividuatorealizzeràattraversolaboratoridi4-5incontridi3ore,insiemeaglioperatoriSerATeall’insegnantereferente,unprogettodiprevenzionedarivolgereastudentipiùgiovanisecondoilmetododella“peereducation”.

METODOLOGIA E STRUMENTI USATI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTOCorsodocenti:lezionifrontaliconsupportovideoinformatico,lavoridigruppo.

FASI DI ATTUAZIONE PROGETTO3.Ifase:datedelcorsoperidocenti:13,20,27novembrec.a.e4dicembrec.a.dalle14,30alle16,30pressoilSerat(ViaOspedale,18CastelfrancoVeneto).IIfase:dadefinireIII fase da concordare con le singole scuole dopo lo svolgimento della seconda fase.

TEMPI DI ATTUAZIONEData d’inizio del progetto: ottobre 2007.Data di termine progetto: giugno 2008.

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PROGETTON°20

“CHE FAI STASERA? CAMBIO ARIA!”PROGETTO DI PREVENZIONE AL TABAGISMO NELLA SCUOLA MEDIA

RESPONSABILE DEL PROGETTODott.ssaEmanuelaSanti,SeratTelefono:0423/732759Fax:0423/732758Indirizzo:ViaOspedale,19CastelfrancoVto(TV)E-mail:[email protected]

REFERENTE DEL PROGETTODott.ssa Paola PrecomaViaOspedale19,CastelfrancoV.to(TV)Tel0423/732759Fax0423/732758E-mail:[email protected]

ALTRI COLLABORATORIDott.ssaNicolettaLuisetto,EPSerat

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTOAglistudentidelleScuoleMedie.Permotiviorganizzativisiprevedeunnumeromassimodi20classi(criteriodiselezione:ordinediarrivo)

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTO

Premessa e manifestazioniSecondolestimedell’OMSl’abitudinealfumosiinstaurasemprepiùprecocementetragli11ei15anni;ciòrichiedepertanto,chegliinterventipreventivisirivolganogiàadun’etàincuifumarenonèancoradiventataun’irrinunciabileazionequotidiana.Gliinterventi inquestafasciadietàpossonoavereunruolo importanteper limitareneiragazzil’acquisizionedell’abitudinealfumoepermigliorarequindilostatodisalutegenerale della popolazione.CauseIl fumo rappresenta la prima causa prevenibile di malattia e di morte nei Paesi Occidentali.ConseguenzeDalla letteraturasappiamoche laprecoceetàdi inizioè indicativadiunamaggioredifficoltà a smettere. Inoltre, se una persona non inizia a fumare da giovane, piùdifficilmentelofaràinseguito.

FINALITA’ E ASPETTATIVE DEL PROGETTOIl progetto si propone di promuovere una scuola libera dal fumo.

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OBIETTIVIAumentareleconoscenzerelativealtabagismonellesuecomponentifisiche,psichichee sociali.Stimolarelecapacitàcriticheediriflessionedeiragazziattraversoattivitàcreative.Promuovere l’immagine del non fumatore.

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTI

Strategia

L’intervento nelle classi sarà svolto mediante tecniche multimediali e coinvolgeràattivamenteiragazziegli insegnantimedianteattivitàcreative.Saràprivilegiataunametodologiadilavorodigruppodoveiragazziverrannostimolati,attraversocondotteesplorative, ad integrare competenze già acquisite sperimentandone di nuove.Tale metodologia sviluppa inoltre il senso di appartenenza favorendo atteggiamenti cooperativi.

Interventi- Incontroinizialecongliinsegnantireferentiperlapresentazionedelprogetto (l’incontroèpropedeuticoallarealizzazionedell’intervento).Verrannocontattati anche i dirigenti scolastici per la presentazione del progetto- Primoincontronelleclassi:trattazionedegliaspettifisici,ambientaliedeconomici legati all’uso del tabacco.- Secondoincontronelleclassi:approfondimentodegliaspettipsicologiciesociali delladipendenza;introduzionealleprincipalistrategiecomunicativeperresistere alle pressioni sociali.- Incontrodiverificafinalecongliinsegnanti.

N.B.: Si ritiene indispensabile la presenza in classe di un insegnante che seguainteramente gli incontri previsti dal progetto, ciò al fine di garantire continuitàall’intervento e renderlo parte integrante del percorso scolastico.

RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

PersonaleUn’assistente sociale referente del progetto e personale dell’area psicologica ed educativa.MaterialiLavagnaafogli,videoproiettoreecomputer,televisioneevideoregistratore,riviste.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONEQuestionaridiverificadegliapprendimenti(preepostintervento).Questionario di gradimento per studenti e insegnanti

TEMPI DI ATTUAZIONEData d’inizio del progetto: ottobre 2007.Dataditermineprogetto:31maggio2008(Giornatamondialesenzatabacco).

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PROGETTON°21

PROGETTO S.A.K.! – SEARCH AND KNOW!STRATEGIA DI PREVENZIONE DELLE DIPENDENZENELLA SCUOLA

RESPONSABILE DEL PROGETTODr.GrazianoBellio–DirettoreSerT-ServizioTossicodipendenzeViaOspedale,18-CastelfrancoV.toTel. 0423/732736 Fax 0423/732737Fax 0423/732737E-mail:[email protected]

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTODocenti di scuola secondaria di secondo grado interessati a svolgere funzioni organizzative e di tutoraggio in un progetto di sensibilizzazione/prevenzione dell’uso di sostanze(almeno3peristituto).Studentidellescuolesecondariedisecondogradodelleclassi1^e2^(14–16anni).

PRESENTAZIONE SINTETICA DEL PROGETTOPremessa e manifestazioni. L’iniziazione degli adolescenti al consumo di sostanze è multifattoriale,maassumonounruolodirilievoifattoriconnessia:• mancanza di una informazione scientificamente fondata, mentre, al contrario,abbondanonotizieimpreciseeaneddotiche,soprattuttoraccoltetracoetanei;• pressioniambientali;• presunzionedinormalitàdelconsumodisostanze;• immaturitàodebolezzadiabilitàcognitiveesociali;FinalitàdelprogettoAddestramentodiungruppodidocenti(almeno3peristituto)ingradodiorganizzareerealizzare3modulididatticisuitemidell’adolescenza,dellapressioneambientaleversocomportamentipocosani,esugliaspettibiomedicidell’usodisostanzepsicoattive.

FINALITA’ E ASPETTATIVE PER IL PROGETTOIl progetto mette a disposizione dei docenti di scuola media superiore materiali e competenze per la realizzazione di unità didattiche che siano in grado di farapprendereaglistudentinozionisugliaspettibiomedici relativialledroghed’abuso,contemporaneamente stimolando l’esercizio di abilità cognitive che rappresentanofattori di protezione verso lo sviluppo di problemi correlati all’abuso di sostanze.

OBIETTIVOMiglioramentoneigiovanistudentideilivellidiconoscenzascientificasullesostanzepsicotrope con conseguente riduzione dell’atteggiamento positivo verso di esse

STRATEGIA METODOLOGICA E RELATIVI INTERVENTISviluppo di una metodologia di intervento di prevenzione primaria nella scuola media superiore,rivoltoaigiovanidelleclassiprimeoseconde,organizzatoinmodulididattici

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svoltiinpiccoligruppi,ingradodi:• aumentareleconoscenzescientificamentefondatesullesostanzepsicotrope;• aumentarelaconsapevolezzasullevulnerabilitàemotiveesullepressioniambientaliverso comportamenti poco sani:• stimolarel’eserciziodialcuneabilitàcognitiveesocialicherendanoilpensierodelsoggettopiùcritico,piùcomplesso,capacedisceltenonconformistiche.Il progetto prevede:a)avviamentodiuncorsodiformazionepergli insegnantiper:1)presentazionedelprogettoedellesuebasiteoricheemetodologiche;2)illustrazionedellecaratteristichesalienti delle e droghe d’abuso degli aspetti biomedici connessi all’abusob)larealizzazionedimodulididattici,conlavoroinpiccoligruppisupportatidadocentiattraversoazioniditutoraggio.Idocentiutilizzanoschedeematerialifornitidalservizio,seguendolineeguidascritte;c)valutazionedeirisultatimediantequestionari.

RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTOPersonale:n.1medico,n.1educatoreprofessionale.

MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONELa metodologia di valutazione si articola sul confronto tra un gruppo sperimentale ed un gruppo di controllo.La valutazione di processo prevede la compilazione di schede per la rilevazione dei datiquantitativirelativiallapenetrazionedelprogettoelacomparabilitàdeicampionidistudenti;vengonoinoltrepropostiduequestionaridigradimentosiaperidocentiche per gli studenti coinvoltiLavalutazionediesitoprevedetrequestionariperlamisuradell’atteggiamentoversolesostanze,laconsapevolezzadelleconseguenzedell’usoelapercezionedelrischio.Tali questionari sono la traduzione italianadegli originali proposti dalla bancadeglistrumentidivalutazionedell’osservatorioeuropeosulledroghe(EMCDDA-EuropeanMonitoringCentreforDrugsandDrugAddiction).

INFORMAZIONI UTILI E TEMPI DI ATTUAZIONEIlcorsosisvolgeràpressoilSerTdiCastelfrancoVenetoapartiredalmesedinovembre2007.Ladurataprevistaèdin.5incontridi2oree30minuticiascuno.Ledatedellelezioniverrannocomunicateagliiscrittialmeno15giorniprimadell’inizio.GliIstitutiinteressatiaparteciparealprogettodovrannogarantirelapresenzaalcorsodi almeno tre docenti.GliIstitutichehannopartecipatoalprogettonell’annoscolasticoprecedenteverrannocontattati dagli operatori del progetto per l’eventuale adesione anche per il nuovo anno scolastico2007-2008.

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L’ANALISI DEI BISOGNI

IndianoDonatella-BacchionMaristella

Nell’ambitodell’educazioneallasalute,l’analisideibisognielaconseguentedefinizionediunagraduatoriadiprioritàdeglistessi,èlafasepreliminareallaprogettazione;essacostituiscefondamentoegiustificazionediogniazioneeducativainquantoirisultatiaiqualipuòperveniresonolapremessaperlarealizzazionediinterventiefficaci.Identificazioneechiaradefinizionedel fabbisognoeducativoè inoltre, essastessa,momento importante di aggregazione e di formazione per le persone che vi partecipano.Larilevazionedeibisognièun’attivitàpersuanaturacomplessaearticolatainquanto,oltre ai bisogni espressi dagli individui nei termini di conoscenze, competenze emotivazioni,ènecessarioconsiderareanchelecaratteristichestrutturalieledinamicheinterneedesternedeisistemigruppo,famigliaecomunitàneiqualièinseritoilsoggetto,nonchéilsistemadellereciprocheattese.Rispettoaquestoultimopunto,siintendedirecheaccantoaibisogniespressidagliindividui,acuisaràdirettol’intervento,chesottendono una complessità intrinseca in quanto esseri umani, ci sono i bisogni ele aspettative dell’organizzazione (scuola, azienda, comunità) che nella gran partedei casi commissiona l’intervento educativo. Questo implica che i bisogni espressi dall’individuo, dal gruppo e dall’organizzazione in cui sono inseriti non semprecoincidonoesonoglistessi;implicainoltrecheesistonodelledinamicherelazionali,dovute ai ruoli, alle competenze, agli aspetti culturali, ecc, che interferiscono sucomeverràrecepitol’interventodieducazioneallasalute.L’interventodieducazioneallasalutenonavvieneinunvuotosociale.Fare l’analisideibisognisignificaquindiraccogliere informazioni, interrogarsi sulle stesse e compieredelle scelte in base aprioritàrelativamenteadalcunecategoriedielementioaspetti, tracui iprincipalisiriferiscono a: −comportamentiestilidivita;−conoscenze,percezioni,principievalorineiconfrontidellapropriaedaltrisalute;−condizionidivitadiunospecificocontestoterritoriale;−caratteristichesocio-culturaliedeconomichedellapopolazione;−aspettativedeidiversisoggettiingioco;−orientamentiepriorità indicatea livello internazionale,nazionalee localecircagliinterventi di educazione alla salute.L’analisideibisognisiconfigura,dunque,comeunaveraepropriaattivitàdiricercafinalizzataall’acquisizionedidatieinformazioniutilieattendibilisuicomportamentidelsingolo e del gruppo per proseguire nelle tappe successive del processo formativo.

ASPETTI PSICOLOGICI

Nell’effettuarel’analisideibisognièfondamentaletenerepresentechel’interventodi

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educazionealla saluteèdirettoapersone,di conseguenzagli aspettipsicologici erelazionalivannoconsideratiinquantoaiutanoacomprenderelanaturadelproblemasulqualesivuole interveniree lepossibili resistenzedell’individuoadassumeredeicomportamentipiùcorrettidalpuntodivistadellasalute.L’essere umano è composto di ragione ma non sempre i suoi comportamenti sono guidatidallarazionalitàbensìdalsuomondoemotivo,dallesueesperienzerelazionaliedivitapassateeattuali,nonchédalledinamicheesistentinell’ambientesocialeincuièinserito,scuola,lavoro,comunitàenelqualesirealizzeràl’interventoeducativo.Considerarequestiaspettiaiutainnanzituttoadaprirelamenteallacomplessitàdellaricerca e a formulare ipotesi che siano basate sia sulla letteratura e sulla normativa di riferimento,chesullecaratteristichegeneralidibasedelnostrogruppotargetesullemotivazioni che portano i soggetti ad assumere comportamenti inadeguati o a rischio quali il fumo, l’eccessodialimentazioneounacondottasessualenonsicura.Sesipensaadun interventoconungruppodiadolescenti,adesempio,è fondamentaleacquisireconoscenzerelativeallapsicologiadell’adolescente,averechiaroqualisonogliaspettievolutiviingioco,conoscereilvalorecheledinamichedigruppoassumononell’influenzareisuoicomportamenti,soprattuttoquelliarischio.E’opportunoinoltreacquisireconoscenzesulleprobabilidinamicherelazionalichesipossonosvilupparetra il gruppo cui si rivolge l’intervento e gli educatori che lo condurranno. Neconseguechedopounaconoscenzaglobaleèinevitabileunaconoscenzaprecisadelgruppotargetalqualesirivolgel’intervento.

DEFINIZIONI DI BISOGNO

BISOGNO:inviageneralesipuòaffermarecheilbisognorappresentaunasituazionedimancanzadicosanecessariaoutile,unacarenzagenerativadiproblemiedisagi;può essere inteso come “scarto” tra conoscenze e comportamenti desiderabili econoscenze e comportamenti correnti della persona. BISOGNOPERCEPITO:convinzionesoggettivadiunapersonadiavereunproblemadisaluteperilqualelastessaritienechesarebbeutileilricorsoadunserviziosanitario(bisognosentito)BISOGNOESPRESSO:bisognopercepitocuihafattoseguitoilricorsoadunserviziosanitario(ilbisognositrasformaindomanda).Nontuttiibisognipercepitisitrasformanoin bisogni espressi e ciò può accadere per svariati motivi, tra cui la mancanza diopportunità,dimotivazioneodiadeguatestrategiedicomunicazione.BISOGNODEFINITOPROFESSIONALMENTE: condizioneper laquale il ricorsoadunservizio sanitariopotrebbeessereutile alla lucedelleevidenzescientifiche.Puòcorrispondere o meno ad un bisogno percepito e a un bisogno espresso.Nell’ambitodell’educazionesanitariaèimportante,inoltre,ilricorsoadunadefinizionecondivisadiBISOGNOEDUCATIVOquale scarto tra le competenzepossedutedalsoggettoequellenecessarieper esercitareuncontrolloattivosullapropriasalute,intraprendere e mantenere uno stile di vita sano.

Dalledefinizioniproposteedalleconsiderazioniprecedentementeenunciatederivacheunadefinizionedibisognoutileallaprogettazionediinterventieducatividipromozionedellasalutedevetenercontodipiùlivelliedelementidianalisi.

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LA METODOLOGIA PER COMPIERE L’ANALISI DEI BISOGNI

L’analisi dei bisogni è un processo che si sviluppa per tappe attraverso il ricorso a diversemetodologieetecnicheche,integrandosiecompletandositralorosullabasedellatipologiadiinformazioniricercateedellelorofonti,consentonodipervenirealladefinizionechiaradelbisognoeducativo.Le informazioni sono risorse che consentono alle persone di prendere delle decisioni fondateepertinenti;ènecessario,pertanto,che,nelmomentoincuicisiaccingeadintraprendel’analisideibisogni,venganoconsideratiiseguentifattori:• Tempo:quantotemposipuòdedicareallaraccoltadeidati?• Illivellodiapprofondimento:findovesivuolearrivare?• Risorse:–quanteequali?o economicheo umane,intesenonsolointerminidiquantitàmasoprattuttoneiterminidicompetenzepossedutenell’ambitodellametodologiadellaricercadallafasediraccoltadeidatifinoaquelladianalisiedinterpretazionedeirisultatio possibilitàtecnichedirealizzarequantosiritieneopportunoSoggettidacoinvolgere:qualisonoisoggettichemipossonofornireleinformazioniche cerco?• Utilità dei risultati: quanto raccolto potrà essere utilizzabile? Con chi? Come?Quando?• “Invasività”rispettoaltarget:finoadovecisipuòinoltrare? Essendoun’attivitàdiricercadiinformazioni,l’analisideibisognièunaindaginequali/quantitativache,ingenerale,sisviluppasecondoleseguentifasiprincipali:

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1)Faseconoscitivapreliminare2)Progettazione:predisposizione“atavolino”delpianodirilevazionedeidati;3)Indaginesulcampo:applicazionedelpianorilevativo4)Analisideidatiedefinizionedeibisognieducativi

1) FASE CONOSCITIVA PRELIMINARE

Consiste nella raccolta di informazioni di carattere generale che consentono di identificare chiaramente il target e collocare i soggetti in uno specifico contestoculturale e relazionale di riferimento.

Inquestafaseèauspicabileaprireilproprioorizzontedipensieroarisultatidiricerchee adati informativi già disponibili per circoscrivere l’ambitodi ricerca ed evitarediincorrerenelrischiomoltoaltochel’analisisiasoloespressionediunariflessionesulleidee e teorie che l’educatore ha nella propria testa.Nell’indagineconoscitivapreliminaresidovrannoconsiderareiseguentiaspetti:−caratteristicheanagrafiche,socialieculturali,−backgroundecontestifamiliaridiappartenenza,−stilidivitaeculturadelgruppodiappartenenza−areegeneralidibisogno−dinamicherelazionalispecifiche.

Conoscere la realtà ambientale del gruppo target nella sua complessità aiuta acomprendere i suoi comportamenti. Attenzionedeveessererivoltaanchealterritorio,allesuecaratteristichegeograficheestorico-socialiedeconomiche,allesuetradizionilocali.Questaprimatappadell’analisipuò essere realizzata attraverso l’analisi storiografica, l’analisi di dati e indicatorieconomicie tendenzeeconomiche, la ricercabibliograficasustudisocialiesistenti,l’analisi di dati epidemiologici.La conoscenza va integrata con la raccolta di informazioni sull’organizzazione all’interno dellaqualeavverràl’interventodieducazioneallasalute.Tutti questi dati possono essere recuperati attraverso la consultazione di archivi,biblioteche, internet ed esperti, consentiranno la mappatura dei flussi informativiesistentieladefinizionedeifabbisogniconoscitividacolmareattraversolaricercasulcampo.

2) PROGETTAZIONE DELLA RICERCA SUL CAMPO

Nellafaseprogettualeandrannodefiniti:– l’obiettivodellarilevazione;– lanaturadeidatidarilevare;– lefontidirilevazione;– isoggettichedovrannoesserecoinvolti;– laduratael’ampiezzadellarilevazione;– ilmetodo(oimetodi);– glistrumenti.

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Considerata la diversità e la quantità delle informazioni necessarie per pervenireall’identificazione dei bisogni e delle priorità di intervento, è consigliabile l’utilizzocontemporaneo di metodi che si integrino tra loro sulla base della tipologia di informazioni ricercate e delle loro fonti.

3) INDAGINE SUL CAMPO

Ingenerale lacorretta identificazionedelbisognoeducativosiavvalediduediversiapproccichesiintegranoecompletano:unaanalisiqualitativa(esplorare,conoscere=capire)equantitativa(conoscere,valutare=capire+quantificare).

I) Analisi di tipo qualitativo finalizzata ad identificare e approfondire gli ambiti e lerelazionitrastilidivitaeconoscenze,leprincipalimotivazioni,aspettative,principicheinfluenzanotalistili;glieventualipossibilicomportamentialternativi.Glistrumentiadisposizionepercompiereun’indaginequalitativapossonoesserevari:l’intervista(1),ilquestionario(2),ilfocusgroup(3),ildelphi(4).Sitrattadistrumenticheaiutano ad enucleare i comportamenti di quello specifico gruppo target al quale siintende rivolgere l’intervento educativo. E’l’osservatorioprivilegiatochetroveràspessoreealimentodall’insiemediconoscenzee dati raccolti in fase preliminare riguardanti il contesto psicosociale e ambientale nonché teorico di riferimento.Unaanalisiqualitativabenrealizzatapermetteditararebenel’interventodieducazioneallasaluteegarantiremaggioreefficacia.II)Indagine statistica compiuta attraverso i tradizionali metodi di ricerca, utile eauspicabiledopolaprimaricognizioneditipoqualitativoinquantoconsentediavereinformazioniprecisecircalaportataelagravitàdelproblemaedidentificareleprioritàdi intervento.

4) FASE DI VALUTAZIONE E DEFINIZIONE DEI BISOGNI

Inquestaterzaedultimafase,allalucedeidatiraccoltiedelaboratiancheinformastatistica,sidefinisconoibisognieleprioritàtrabisogni.Ciòpermetteràdipassareallesuccessive fasi del progetto di intervento ed in primis la individuazione degli obiettivi.Dallavalutazionedeibisognipossonoemergerepiùbisogniperiqualisarebbeopportunoeffettuare un intervento e rendersi pertanto necessaria la definizione, sulla base diprincipichiariecondivisidalgruppodiinterventoedall’organizzazionecommittente,delleprioritàelaconseguentestrutturazionedituttol’interventoeducativosupochibisognimachiaramenteindividuati.Ciòfaciliteràsialaprogettazionechelaconduzioneelaverificadellevariefasiincorsodirealizzazionedelprogetto.Tra iprincipalicriterichepossonoguidare lasceltadeibisognisuiquali intervenireprioritariamente,conriferimentoavariabilichedevonoesserequindiconosciutenellelorodimensioniquali-quantitativesipossonoriconoscereiseguenti:− rilevanza:intesaneiterminidiconseguenzenegative,dimensionedelproblemadisalutederivantedacomportamentisbagliati;− fattibilità:cioè il livellodiconcreta realizzabilitànelcontestosocio-ambientalenelqualesiintenderealizzarel’intervento;

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−efficaciarispettoapiùproblemi/ambiticonsiderati,cioèilrapportotrairisultatiattesiel’entitàdell’azioneeducativanecessaria.

LA “CASSETTA DEGLI ATTREZZI”

Conquestadefinizioneci si riferisceaimetodi, agli strumenti eadaltre risorse (gliattrezzi)che“l’operatoredisalute”deveavereconséquandoprogettaerispettoaiqualidevepossedereunacertadimestichezza.Una componente altrettanto importante e fondamentale, nonché parte del sistemaformativo,è l’operatorestessocon lasua testae lasuaemotività, lesue intuizionie lasuamotivazione, lasuacreativitàe lasuadisponibilitàamettersi ingioconellaconsapevolezza del suo ruolo e del suo compito.

Permetododirilevazionesiintendelamodalitàoprocedurautilizzataperraccoglieredati;l’applicazionedelmetodopuòesseresupportatadall’usodispecifichetecnicheedall’elaborazione di strumenti che permettono la registrazione dei dati in vista della loro successiva elaborazione ed analisi. Esiste necessariamente una coerenza tra metodo e tecniche e strumenti che lo sostengono.

Traleprincipalirisorsedisponibilie“attrezzi”utilizzabili,ricordiamoiseguenti: • Fonticorrenti(informazionimesseadisposizionedalsistemaattraversolaproduzionedellestatisticheedidocumentiufficiali.Alcuniesempi:ISTAT,ufficicomunali,provincialieregionali,aziendesanitarie.Possonoesseresiadinaturanumerica/quantitativachequalitativa• Normativa:leggiecircolari• Metodi d’indagine quantitativi: processi di produzione di dati - che hanno unaprevalente natura di tipo numerico -mediante indagini quantitative predisposte adhoc. Alcuni esempi: indagini mediante questionario auto-somministrato, indaginicampionarie o censuarie• Metodid’indaginequalitativi:processidiproduzionedeidatichehannounaprevalentenaturaditipoqualitativo,nonnumerico.Alcuniesempi:intervistetelefoniche,intervisteface to face (1), interviste in profondità, osservazione, focus group(3), delphi(4). Larilevazione può avvenire sia sui soggetti destinatari dell’intervento formativo che su soggettiterziritenuti“esperti”rispettoalproblema.• Esperto: persona che, per la professione o per il ruolo svolto nel sistema, èconsiderataingradodiidentificareegestireglielementifondamentaliperlacorrettaidentificazioneedefinizionedellanaturaedellecaratteristichedelproblema;“oltreadessereinpossessodiunaquantitàelevatadiinformazionipertinenti,èancheingradodidecodificarneisignificatiallalucediunparticolarebackgroundtecnico-scientificoediparticolariquadriteoricidiinterpretazionedelproblema”(Bertin,1991).Ilfocusgroupealtristrumentidiindaginequalitativapossonoessereimpiegatisiasualcunirappresentanti del gruppo target sia su soggetti ritenuti esperti del problema oggetto dell’intervento. In entrambi i casi quanto producono è ritenuto rappresentativo delproblemacheverràtrattatooperunaconoscenzadirettainquantovissutaoperunaconoscenzatecnico-scientificadelproblema.Infinesisottolineachelaricercasucuisibasal’analisideibisognivedelacollaborazione

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dialtrientidetentoridiconoscenze,informazioni,teoriesulproblemachesiintendeaffrontare,quantoverràulteriormenteelaboratoeprodottoarricchiràleconoscenze.Questacollaborazione costituisce un ulteriore elemento di salute.

(1) INTERVISTA

Tecnica di rilevazione basata su una situazione relazionale di interrogazione diretta e di dialogocheconsistefondamentalmenteinuncolloquiotraunrilevatore(intervistatore)eilsoggettorispondente(intervistato)chevienedirettamenteeattivamentecoinvoltoperchéinpossessodelleinformazionicheinteressano;essaèquindiapplicabilesoloquandononsia richiesto o rilevante l’anonimato. È uno strumento molto flessibile che può essere utilizzato in una molteplicità di modie situazioni. Le diversemodalità applicative si possono distinguere secondo i seguentielementi:a)secondoilnumerodeipartecipanti:– individuale– digruppob)secondolaforma– liberaononstrutturata– strutturata– semistrutturatac)secondoilmetodo– diretta(ofacciaafaccia)– telefonicaL’esecuzione dell’intervista deve essere preceduta da una fase di attenta progettazione checomprendesialapredisposizionedeglistrumentidautilizzare(questionarioogrigliasemistrutturata, un breve manuale che contenga gli elementi essenziali dell’indagine:finalità,ambiti,soggetti,comportamentidell’intervistatore,indicazioniperl’analisideidati,ecc.)chelasceltael’addestramentodegliintervistatori.Perquantoriguardalaconduzionedell’intervista,leregolefondamentalidicomportamentodaseguiresonoquellerelativeallacorrettaepositivacomunicazioneverbaleenonverbaleel’astensionedaognimodalitàchepossanoinfluenzareideeeopinionidell’intervistato.

– Unatipologiadiintervistaoggimoltoutilizzataèl’intervistatelefonica.Consisteinunaintervista che viene condotta al telefono da un intervistatore che legge le domande e le opzionidirispostanell’esattoordineeconlostessolinguaggioadottatinelquestionarioriportandoviquindilerispostecosìcomesonofornitedalrispondente.Iprincipalivantaggiorispettoall’intevistafacetofacesonoicostiminori,latempestivitànellaraccoltadeidatielapossibilitàdicontattoancheconlepersonechenonsitrovanoincasainorari“canonici”.

(2) QUESTIONARIO

È un insieme strutturato di domande standardizzate che supporta il metodo di raccolta datichiamato“interrogazione”.Ledomandedevonoessereposteatuttiisoggettinellostesso ordine e con gli stessi termini per consentire il successivo confronto delle risposte ottenute.Può essere predisposto per:– esseredirettamentecompilatodalsoggetto(questionarioautocompilato)

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– servirecomebaseperunintervistastrutturata.Le regole basilari che si devono seguire nella predisposizione di un questionario sonorelative ai seguenti aspetti:1.Strutturafisica2. Anonimato/riservatezza3.Organizzazionedelledomande4.Formulazionedeiquesiti5.Formulazionedellealternative.Deveessereprecedutodaunabrevepresentazionedell’indagine(obiettivi,soggetti,modid’utilizzodeidati,tempi,ecc.),dallanotarelativaallagaranziadell’anonimato(seprevisto),dairingraziamentiperladisponibilitàallacompilazione.Ledomandedevonoesserechiare,brevi,posteinun“tono”eunlinguaggiofamiliareachilodovràcompilaree,nelcasofosserochiuse,èfondamentaleprevederel’opzione“Altro”e/ounospazioliberoperconsentirealrispondentediallargareospecificarelarisposta.Anchel’aspettograficohaunarilevanzainquantopuòesseredisupportoo,alcontrario,diostacoloallacomprensionee“fruibilità”delcontenuto.Sipuòfarricorso(senzatuttaviasovraccaricare) a stili, caratteri, colori diversi, così anche prevedere carta con coloridiversi per le varie sezioni, e altre semplici strategie per invogliare il soggetto alla suacompilazione.Dopo aver concluso l’elaborazione dello strumento, la regola principale è: provarlo eriprovarlo prima di renderlo operativo.

(3) FOCUS GROUP

E’unametodologiadiindaginequalitativa,natanell’ambitodellaricercasociale,utilizzatanel marketing ed in particolare per le indagini di gradimento/soddisfazione.Sitrattadiun’intervista“multipla”,fattaapiùpersonecontemporaneamente.Consente di raccogliere ed approfondire le conoscenze, le opinioni, gli atteggiamentinei confronti di un fenomeno. La presenza di più persone che hanno “esperienza” sulfenomenoconsente unamolteplicità di punti di vista e stimoli reciproci per arricchire ilquadrocomplessivo.Ivantaggiteoricidelfocusgroupsonolenumeroseinformazionichesiricevono,l’interazioneel’influenzareciprocadeipartecipanti,perultimoenonmenoimportantel’esplosionedeipunti critici: punti di accordo e di disaccordo.Ilfocussifasull’esperienzadeipartecipanti,condomandeintroduttiveperpoientrarenelcuoredelproblemadaanalizzare.Questedomande,almassimo10,devonoesseremoltoaperteperfavorirel’interazionetraimembridelgruppoeperdareun’ideafinaledelsapereedelleconvinzionedelgruppostesso.Ladomandadichiusuraèun riepilogodiquelloche è stato detto e condiviso dal gruppo. E’ necessario la presenza di un verbalizzante. E’ preferibilechechiverbalizzasiaunesterno(tirocinante,laureando…),inveceilmoderatoredeve essere un esperto.Ilcampionedeipartecipantideveesserebensceltoerappresentativorispettoalproblema;sidovràvalutarequantimaschiequantifemmine,lazona,ilterritoriodiprovenienzarispettoal problema da indagare.Chi organizza un focus group deve avere una conoscenza approfondita dell’argomento. Esempio di organizzazione di un focus:Letteradiinvito:deveesserechiara,idestinataridevonocapirecosavogliamodaloro.E’preferibile che l’invito non superi una pagina.Orario:èimportanteedevevalutareleabitudinidegliinvitati.

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Setting:nondevonomancaretavolo,sediepertutti,acquaecaffè.Peresempio,nell’ambitodelprogettodelladonazionedegliorgani,unadomandaintroduttivapuòessere:“Quandovièarrivatol’invito,checosaavetepensato?”.Esempi di altre domande sono:“Parlatemaidelladonazioneinfamiglia?”“Sevicapitadileggeresuigiornalinotiziesull’impiantodiorgani,nediscutete?”“Chinonaderisce,secondovoi,perchélofa?”“Conosceteglistilidivitacheconduconoallamalattiadiunorgano?”

(4) DELPHI

Tecnicadi indaginearticolatanatacon laprincipalefinalitàdi raccogliere informazioniegiungere a decisioni condivise circa un determinato ambito conoscitivo.IlmetodoDelphi,per la suaparticolarestruttura,consente, tramite lasomministrazioneripetutadiquestionariadespertiselezionatipercampione(chevengonoinviati2/3volte)disollevareunconfronto,undibattitovirtuale intornoall’oggettodiricerca. Irispondentiforniscono informazioni e pareri che vengono condivisi sotto forma di nuove domande riproposte a tutti.E’particolarmenteutileperchéconsenteapprofondimentiecondivisionediconoscenze,soprattuttoquandovengonocoinvoltemoltepersonedell’organizzazione.Ilsuoutilizzoèinfattiparticolarmenteadattoperunconfrontotraespertiappartenentia“categorie”diversecircal’identificazioneel’analisidiunproblemadatuttiipuntidivista.IlmetodoDelphi“classico”ècaratterizzatodatrefasi:− esplorativa, un primo questionario generale a domande aperte con l’intento di faremergere i punti di vista sull’argomento− analitica:dallaqualederivaunsecondoquestionario,cheaffrontainmododettagliatogliaspettiemersinellaprimafase,dovel’espertoritratta,cambia,modifica,esintetizzaiconcetti espressi dagli altri professionisti.− valutativa: è la possibilità che il metodi Delphi, alla fine della discussione, produceintegrazione fra elementi qualitativi e quantitativi . Il processo di comunicazione tra ipartecipantialgruppodiesperti,consenteaciascunodiesprimereilpropriosapere,puntodivista,opinionesulproblemadopoaverconosciutoilgiudizioespressodaglialtri.Ilmetodoconsentelariduzionedell’influenzadelleaderediqualsiasibarrierapsicologicae professionale visto che avviene in forma anonima: ogni membro è libero di dare il suo contributo senza temere il giudizio di altri interlocutori.

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IlmetodoDelphisipuòrappresentaregraficamentecomeundoppiocerchiodovegliespertisiconfrontanofraloroerispondonoaiquesitideipartecipanti;quesitiraccoltidaunprimoquestionariodi“indirizzo”odi“approccio”alproblemaedaunsecondomoltopiùspecifico.

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EDUCAZIONE E SCELTA DELLE STRATEGIE

BacchinClaudia-BordinMaurizia-TrevisanAnnaElisabetta

“ Non s’insegna e non si può insegnare che ciò che si è” Jean Jaurès

1.1 Educazione e cambiamento

L’educazione alla salute, quale strategia di prevenzione e promozione della salute,è voltaall’acquisizioneo trasformazionedi conoscenze, inclinazioni, atteggiamentie comportamenti; tale strategia è finalizzata ad orientare la persona, destinatariadell’intervento,adiveniresoggettoattivo,criticoeresponsabilecapacedimodificarelapropriaedaltruirealtàperquantoriguardastilidivitaecomportamentidisalute.Affinchécisianoacquisizioneetrasformazioneènecessariochesiattivinodeiprocessidi apprendimento. Secondo Berelson e Steiner l’apprendimento è caratterizzato da una serie di “cambiamenti nei comportamenti derivanti da precedenti comportamenti in situazioni analoghe”(BellamioDante“L’apprendimentodegliadultiinAIF-ProfessioneFormazionepag.68).L’apprendimentoèun’esperienzachesiaalivellopragmaticochesimbolicocondiziona il comportamento a seguito dell’intervento educativo realizzato. Di seguito vengono elencati alcuni presupposti che caratterizzano il processo di apprendimento.• Lapersonaèsoggettoattivodelprocessodiapprendimento;• l’apprendimentononèunsempliceprocessodi“accumulo”diconcetti,esperienze,informazioni e conoscenze,ma di integrazione, attraverso fasi di assimilazione nelcomportamentochelapersonaacquisisce;• l’apprendimento è tanto più efficace quanto più il soggetto è motivato adimparare.”Ciascuno apprende in modo significativo solo le cose che percepiscecomecollegateallaconservazione,oalrafforzamentodellastrutturadelsé“(Ibidem,pag.71).

Adesempioparlareinmodo“terroristico”deirischicorrelatialconsumoanchediunsolobicchieredi vino apersoneadultenonalcoldipendenti,puòsuscitarediversereazionicome:negazionedeipossibilirischi(svalutazionedelmessaggio),percezionedibiasimonellecapacitàdituteladellapropriasaluteegiudizio(critica)oppurerevisionecriticadelpropriocomportamentoconlenuoveinformazioni(assertività).

Attraverso un processo di apprendimento si possono modificare le aree dicompetenza:

1.Leconoscenze =SAPERE2.Leabilità =SAPERFARE3.Gliatteggiamenti =SAPERESSERE

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Ad esempio:

Qualsiasiesperienzadiapprendimentocambiaunadellevariearee,conseguentementegliinterventieducativirichiedonoprogettazionidiverseasecondadell’areasullaqualesi vuole agire.Essendogliinterventidieducazioneallasaluterivoltiagliadulticisembraquiimportanterichiamare le caratteristiche dell’educazione agli adulti.SecondoMalcomKnowles “ l’Andragogia è il corpo delle conoscenze riguardantei discenti adulti in modo parallelo e distinto rispetto al modello pedagogico dell’apprendimento infantile” (citare ilsuo libro).Si trattadiunmodellocentratosulriconoscimentodelladiversitàespecificitàdeibisogniedegliinteressidiapprendimentodegli adulti rispetto ai bambini.I presupposti che sono alla base dell’apprendimento degli adulti sono il bisogno di conoscere, ilconcettodisédeldiscente, il ruolodell’esperienza, ladisponibilitàadapprendere,l’orientamentoversol’apprendimentoelamotivazione.-Ilbisognodiconoscere:sapereperchéoccorreapprenderequalcosaeacosapuòservire;-ilconcettodisédeldiscente:l’adultohabisognodisentirsipercepitoautonomoedindipendente;- il ruolo dell’esperienza: l’adulto s’identifica nell’esperienza acquisita e maturata,perciòhamaggiorbisognod’integrareilnuovoapprendimentoconlapropriarealtà;-ladisponibilitàadapprenderedell’adultoèmirata,rivoltasoloaciòchedevesapereesaperfare;- l’orientamento verso l’apprendimento: l’adulto si indirizza verso una tipologia diapprendimentocentratasuiproblemiesullepossibilisoluzioni;- la motivazione, lo stato d’animo, l’insieme di desideri, aspirazioni, bisogni,orientamenti:sonoelementichespingono lapersonaadagire,aporre inessereun

Aree Significato Esempio d’intervento: rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza

Le conoscenze Fatti e teorie per

conoscere il problema

-Conoscenzadelcodicedellastradasuilimitideltasso alcolico nel sangue-Effettidell’alcolnell’organismo

Strumenti e tecniche per risolvere il problema

testalcolimetrico(finiemodalitàdiutilizzo)

Leabilità Capacitàdiaffrontare e risolvere il problema

Individuare un amico che guidi perché non ha bevuto -Riconoscereilpropriostatodialterazione,chiedere sostituzione alla guida-chiedere/accettareadunamicodiintervenireincasodi abuso di alcool-adozionedipossibilistrategiealternative

Gliatteggiamenti Reazioni nei confronti

dell’esterno

-accettazionepositivadell’interventodell’amicoedella sostituzione alla guida-consapevolezzadeirischidellaguidainstatodiebbrezza

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comportamento con impegno, determinazione e perseveranza. Le determinantiindividuali,ilcontestoorganizzativo,leinterazioniconlaculturasocialeelaculturadiappartenenzainfluenzanolamotivazione.

1. 2 Definizione di strategia

Ilterminestrategiaderivadalgrecostratosestaasignificarefolla,esercito;daquilaparolastrategeinchestapercondurre,comandareun’armata.Nell’ambitodellateoriadeigiochidiVonNeumannlastrategiaè“unpianodiazionecosìcompletodanonpoteresseremessoindiscussionedagliattidell’avversarioodalla natura (se questa è l’avversario)”.(La formazione animazione Pierre Goguelinpag.76).Inuncontestoformativoilpianod’azioneèdatodallaprogettualitàdichiconduce,ilformatore,e“l’avversario”èildestinatariodell’intervento.Dopol’analisideibisogniel’individuazionedegliobiettivi,siscelgonoqualipossonoesserelestrategiechesiutilizzeranno:nonèopportunoutilizzarestrategiepredefinitepoichéessevannotaratesuogniprogettospecifico.Lastrategiaèlafilosofiadifondodiunprogetto,orientaleazionipurnondeterminandoimodielesoluzionispecifiche,sicomponedipiùlineeguidagenerali.Poiché le strategie sono dei macro interventi che interessano approcci e convinzioni profonde suimutamenti sociali, suimodelli educativi, sullo stile e laqualitàdi vita,sulconcettodisalute,sulsignificatodidemocrazia(?),sullerelazionidigenereesuirapporti di potere è utile nel coinvolgimento di altri soggetti esplicitare i valori a cui ognunofariferimento,alfinediassicurareunprocessodicondivisione.Per valori si intendono i principi che orientano e determinano le scelte, i giudizi, icomportamenti,gliatteggiamentidelsingolo,delgruppoedellacomunità.Adesempioi membri delle associazioni di volontariato trovano la loro motivazione principalmente davaloriquali: lasolidarietà,ilmutuoaiuto,lagratuità(?)enelcasodiassociazioneconfessionali,anchedavaloriqualilacaritàcristiana.La strategia implica un lavoro interdisciplinare ed intersettoriale che interessa e coinvolgedirettamentee/oindirettamenteildestinatario(ades.bambini,adolescenti,adulti, comunità, istituzioni), nonché l’individuazione dellemodalità comunicative edecisionali.Per promuovere una filosofia d’intervento basata sull’interconnessione e sulcoinvolgimento dei diversi soggetti (singoli o istituzioni) è necessario valorizzare eutilizzare le risorse presenti e ricondurre le varie iniziative e i diversi strumenti ad un fineunitario.Evitandooriducendogliinterventisaltuari,cheinalcunesituazionipossonorisultareframmentari ed isolati, è auspicabile promuovere modalità di intervento in rete:all’internodiquesteèutilesia riconosciuta lacentralitàpartecipativadellepersonenella gestione della propria salute.E’importante,soprattuttoinrelazioneacertiinterventieatalunefascedidestinatari(inparticolarepersoneinetàgiovanile)chelestrategieevolvanoesiapranoanuovetecnologieeanuovistrumentiadesempiointernet,e-learning,pocketdisalute.Adesempio,nell’ULSSn.8,sisonorealizzatistrumentimultimediali(utilizzabilimediantei-pod,cellulare,palmareopersonalcomputer),propostiepromossipressolescuole

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secondariedisecondogrado,sutematicheeprincipidiprimosoccorsoneiseguentiambiti: abrasione cutanea; arresto cardiaco; contusioni, distorsione e lussazione;emorragia; ferita da taglio; frattura; intossicazioni; morso di vipera; soffocamento;traumacranico;ustioni.

1.3 Tipologie di strategie: le parole chiave

Si ritiene utile fornire alcune definizioni sulle principali tipologie di strategie avendo come riferimento le seguenti parole chiave: informazione, formazione, azione comunitaria, integrazione.

Informazione

Il concetto di informazione è quanto mai vasto e differenziato: informazione è ingenerale qualunque notizia o racconto, qualunque comunicazione scritta o oralecontiene informazione.Èun’acquisizionedelsoggettodiqualcosadiesternoalui.Deweydistinguetrainformazioneeconoscenza,sostenendochelaprimarappresentaun “contenuto (…)unasortadi capitalecostituito immagazzinandodatiprovenientidaunaltro(…);quandol’informazioneèutilizzata,filtrandolaattraversol’esperienzapersonale, diventa conoscenza” (citato in Monteil 1985, pag. 22, in “Manuale dipsicologiadicomunità,Palmonari,Zani,1996).Laconoscenzaèunfattorigorosamentepersonale,perchéèlegataall’attivitàmessain atto dal soggetto.Il sapere è il risultato di un confronto tra conoscenza e nuove informazioni; è laconseguenzadiun’attivitàdiricerca.Puòessere“definitocomeunaformapossibiledi trasmissione della conoscenza realizzata attraverso l’impegno del soggetto a confrontareilpropriopatrimonioconoscitivoconsistemiorganizzatidi informazioni”(ibid.)Sitrattadiunprocessodiarricchimentochepermettedielaborareconcetti,definiregiudizi,assumereposizionipersonalirispettoasé,aglialtrieallarealtàesterna.

Informazione Conoscenza

Sapere

Formazione

Lanecessitàdiapprenderenonècircoscrittaadalcunefasidellavita,attualmentesiparla di formazione permanente e di apprendimento continuo. Le capacità di apprendimento variano a secondadell’età, da soggetto a soggetto,dall’appartenenzadigenereedalcontestosocio-economico-culturale.Ciascunosicoinvolge,osilasciacoinvolgere,piùfacilmentesuciòchelointeressa

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e loappassiona: importanteèpensare l’azione formativa inmododariattivarequeicomportamenti che consentono di sviluppare apprendimento in modo continuo e piacevole.“Compito della formazione non è evidentemente quello impossibile di motivare all’apprendimento persone che non hanno motivazione,ma quello di sfruttare le motivazioni che ci sono; spesso la sfida cruciale è quella di saper liberare le motivazioni potenziali e latenti che trovano difficoltà ad emergere ed esprimersi operativamente “Bruscaglioni 1991 pag. 242”.Percomprenderelafunzionedellaformazioneènecessariostudiarequalisianoirapportichemodificheranno “l’essere” e la “forma”del soggetto, a livellodelle acquisizionidirette,cioècheavvengonosenzachelapersonadebbariflettereedelleacquisizioninondirette,assimilateattraversoun’attivitàdiriflessione.Ilprocessoformativoquandosirealizzamodificalastrutturacognitivadellapersonaecontribuisce,attraversol’incrementodelsapere,alcambiamento.Passadaun fattocontingentedi adeguamentodi “carenze”adunmodusoperandiquotidianoperilqualelepersone,igruppieleimprese,sonochiamatearifletteresuifatti,apensareschemiinterpretativi,ametterliinpraticaeaverificarnelavaliditàelatenuta nel tempo.La tematica della formazione è stata studiata ed approfondita da diversi discipline ed inseritainscenarisemprepiùampi,ciòchelacaratterizzaèlamultidisciplinarietàdelsapereelacomplessitàdellecompetenzeprofessionalicoinvolte.Queste sono tra le motivazioni per cui molti interventi di promozione della salute utilizzano la strategia della formazione.

Azione comunitariaLacomunità,intesacomesingoliecomegruppoosottogruppi,èloscenariosucuicisi muove per realizzare i progetti di promozione e prevenzione della salute.SecondoWebersipuòparlaredicomunitàquandol’orientamentoall’azionesipoggia“suunacomuneappartenenza”soggettivamentesentitadagliindividui,comprendendoancheilcasodellecomunitàvirtuali,mentreinvecesiparladiassociazionequando“ladisposizioneall’agiresocialepoggiasuunaidentitàdiinteressi,oppuresuunlegamediinteressimotivatorispettoalvaloreealloscopo”(“Manualedipsicologiadicomunità”,Palmonari,Zani,ilMulino1996)

All’internodell’azionesubasecomunitaria,ilgruppoèdaconsiderarecomerisorsapersviluppare,inmanieracollettiva,comportamentipiùconsoniperlasalute.Ilgruppoèqualcosadipiùo,permegliodire,qualcosadidiversodallasommadeisuoimembri;haunastrutturapropria,finipeculiarierelazioniparticolariconaltrigruppi.(K.Lewin)(Lavorodigruppo,gruppodilavoro,Quaglinoeal.,Cortinaed.)Quel che ne costituisce l’essenza non è la somiglianza o la dissomiglianza riscontrabile traisuoimembri,bensìlalorointerdipendenza.Essopuòdefinirsicomeunatotalitàdinamica(da“gruppodilavoroolavorodigruppo”diG.P.Quaglinoedaltri).Ilgruppovaconsideratocomeun’unitàingradodiesprimerecomportamenti,valoriculturalipropriediversidaquellideisingolimembrichenefannoparte.Nelgruppolapersonaimparaaconfrontarsiconglialtriadesprimersieatrovarelenecessarie limitazioni al proprio comportamento.

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Dal2003,nell’ULSSn.8sistarealizzandounprogettosubasecomunitariadenominato“LeggereeBenessere”:essohacomefinalitàlapromozionedellaletturaadaltavoceintesa come fattore protettivo della salute e del benessere nelle giovani generazioni. Destinatarisonoibambinielebambineinetàcompresatraiseimesieiseiannieiloro genitori.Gliinterventipropostihannocaratterediunitarietàedicoerenzaneimessaggienelleazioni che a vario titolo e da varie fonti vengono indirizzate ai destinatari.Sono coinvolti nel progetto i seguenti soggetti: medici pediatri di libera scelta, ilservizioeducazionepromozionesalute,ilconsultoriofamiliare,ilservizioigieneesanitàpubblica,glientilocali,lebiblioteche,leassociazioniculturali,lescuolematerneegliasili nido.

Integrazione (valore aggiunto)L’integrazionedicompitiefunzionidellediverseorganizzazioni,coinvolteavariolivelloetitolonellarealizzazionediunospecificoprogetto,deveessereprevistaepianificatanell’attivitàprogettuale.E’ necessario mettere in atto delle azioni per governare il processo e per consentire che le attività svolte dai diversi soggetti (servizi, professionisti,enti) siano tra lorocoordinate,orientatepositivamenteversolarealizzazionedell’obiettivo.

L’integrazione,intalunicasi,puòessereconsiderataunastrategiaasé,maperlopiùèopportunochevengaconiugataallealtre,quasicomeunasortadimeta-strategia.

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ANALISI DI UN PROGETTO

ValleriniAnna-VenturinWalter-FacinLoredana

Inquestoambitolasceltaèdiproporreunprogettogiàpredefinito-preconfezionato,sullabasedell’analisidiunaspecificaproblematica(incidentistradalitragliadolescenti),dapartedeglioperatoriULSS,(cheèstatopresentatonelleproposteformativedelServizioEducazioneePromozioneallaSalute)rivoltoallescuoledelterritoriodell’ULSSn.8.

Ci sono alcuni elementi conoscitivi che un operatore deve avere per poter pensare e realizzare un progetto di prevenzione in tema di salute.

Elementi relativi al responsabile/referente del progetto- conoscenzaecaratteristichedeidestinatari;- risorse;- chichiedeilprogetto(ades.èildocentedellaclasseoilreferenteperiprogetti died.allasaluteoildirigentescolastico);- chiloriceve:seecomevienecoinvoltonellascelta;- disponibilitàdeidocentiinteressati(compartecipareallaprogettazionee allarealizzazione).

Relative ai destinatari del progetto- informazione;- formazioneeconseguenteattivazionedeiprocessidicambiamento deicomportamentiarischioincidentistradali(atteggiamenti,motivazione, sceltepersonale,comportamenti,condizionamentiesterni);- adozione-consolidamento-mantenimentocomportamentisani.

PROGETTO

PREVENZIONE INCIDENTI STRADALI TRA GLI ADOLESCENTI CHE FREQUENTANO LA SCUOLA SECONDARIA, NEL CASO SPECIFICO, GLI STUDENTI TRA I 14 E I 16 ANNI

Sceltadell’obiettivo inconseguenzaall’analisidei seguenti elementi,dapartedeglioperatori:

Indicatori di esito1.presenzad’incidentistradalitragliadolescentieigiovani;2.incrementonumeromorti/feritiperincidentestradaletragliadolescentieigiovani;3.numeroricoveriospedalieri;4.conseguenzedaincidentestradale(es.insuccessiscolastici/sociali/lavorativi);5. Bisogni di salute che sollecitano il progetto

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6.comportamentivoluttuariarischio(es.usodisostanze=iniziazioneinetàprecoceadalcoole/odroga);7.comportamentia rischio (eccessodi velocità,nonusodelcasco,acrobazie,nonrispettodelcodicestradale)

Bisogno SEPS8.sollecitazioni esterne ai servizi (comunità che chiede interventi, l’ambito politico-governativocheemananormeedirettive)

Esemplificazione Gruppotarget:studentidai14ai16anni

ATTIVITA’ DIRETTE ATTIVITA’INDIRETTE

1.conoscereidestinatariattraverso:-letteratura/statistiche,esperti,ricerchesulcampo(ades.sullapercezionedelrischiotragliadolescenti).

2. conoscenza -delcontestosociale,territorialeescolastico(ubicazionedellascuola,tipologia–professionali,tecnici,licei–,tipologiadistudenti–genere);-dellamotivazionedellarichiestadapartedeldocentee/oreferenteprogettidied.epromozioneallasalute/dirigente,(questoevidenzialepossibilirisorse-motivazionepersonaledeidocenti-oglieventualivincoli/ostacoli-(ades.scarsacollaborazione perché “bisogna fare prevenzione ma tanto èlostesso”);-conoscenzadelmodellofamiliare,(idee,valori,atteggiamenti,comportamentirispettoallasicurezzaeallenormedelc.strada);

-accettazionepositivadell’interventodell’amicoedella sostituzione alla guida-consapevolezzadeirischidellaguidainstatodiebbrezza

3. instaurare una collaborazione con docenti/dirigenti scolastici e forze dell’ordine attraverso informazione/formazione(contenutispecificicomeconseguenzedeltrauma,possibilitàriabilitative,messaggidiprevenzione,ossiacomeparlaredell’argomentoefarparlare);

4. Dare spazi e supporto alla rielaborazione della tematica aidocenti;

5.Azionepreliminarediconoscenzadeidestinatariattraverso:questionarisomministratidirettamente;

6. incontri con genitori

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VANTAGGI E CRITICITA’, analisi dei diversi punti di vista

Per l’operatoreVantaggi1.partecipazione attiva dei destinatari, riconoscimento delle competenze e dellecapacitàdeiragazzi2.individuazioneepredisposizionedistrategiecomunicative,metodologieestrumentiper coinvolgere i destinatari3.Individuazione di strumenti di analisi per valutare, promuovere e sostenere lapartecipazione,ilcoinvolgimentoelacollaborazionedeidocenti4.lavorodiequipe

Criticità1.tempopersomministrazione,analisierestituzionedeirisultatideiquestionari2.tempoperindividuazioneedelaborazionematerialiinformativi-formativi daproporre(es.depliant,slide,report)3.bassadisponibilitàallapartecipazioneeallacollaborazionedeidocenti/genitori4.necessitàdiunaformazionespecificanellaconduzionedeigruppi-classe (strategiecomunicativeerelazionaliefficaci,usodistrumentiinformatici,5.scarserisorseprofessionali(pochioperatoridisponibiliperfarfrontealle

1.interventonelgruppomediante: 6. incontri con genitori

a.dareinformazionisuconseguenzedell’incidentestradale,conseguenzeepercorso/riabilitativo;

b. narrazione da parte di testimonial di loro esperienzec. proposteteatrali(spettacolodaltitolo“4giornidiassolutosilenzio”);

d.filmati/messaggipubblicitari;e.discussioneeanalisisuimodelliditendenza;

f. discussione e analisi sui modelli familiarig.eventidicronaca(foto)

h. peer education

7.Identificazioneereclutamentoditestimonial.

2.Divulgazionematerialeinformatico,depliant 7.Preparazionematerialeinformativo,depliant

1.Rielaborazione della tematica da parte degli studenti attraverso:

i. role playingj.disegni,materialeinformatico,video,temi,poesie

4.Darevisibilitàaglielaboratideglistudenti(esposizione,concorsiperelaboratooriginale

significativo,divulgazione)

5.Testimonianzadelleforzedell’ordine,entipreposti,scuolaguida,negliincontriconglistudenti

6.Testimonianzadelleforzedell’ordine,entipreposti,scuolaguida,ecc.negliincontricon

docenti e genitori

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richiestedelterritorio)6. livello di sviluppo dei ragazzi7.intervento sporadico, solo da parte dei servizi ULSS, poco coinvolgimento dellascuola.

Per gli studenti

Vantaggi1.promozioneetuteladellasalutepersonale2. informazione e conoscenza dei rischi connessi agli spostamenti stradali3.possibilitàdiapprenderedall’esperienzadipersonecoinvolteinincidentistradali4.possibilitàdiconfrontarsiconfigureesterneallascuola(operatorisocio-sanitari, forzedell’ordine)sutematicherelativeallasicurezzaealcodicestradale5.confrontosuidiversimodellicomportamentali,trapariecongliadulti6.riconoscimentodellelorocompetenze,dellaloroautonomia,dellelorocapacità disceltaedellelororesponsabilità7.possibilitàdiapprendereunmetodovalidoancheinaltreareedellavita.

Criticità1.ilcoinvolgimentorispettoatematichecheriguardanolalorosalute2.nonpercezionedel rischio insito incerticomportamenti, socialmenteapprovatiecondivisi ma oggettivamente pericolosi per sé e per gli altri3.avversionealleindicazionidegliadulti,sentitespessocome“imposizioni” rispettoallequalivipossonoesserecomportamentitrasgressivi.4. fase evolutiva dei ragazzi

Per i docenti/genitori

Vantaggi1.averedelleofferteformativegià“pronte”2.averel’interventodapartedipersonaleesternoallascuola,delegaregliinterventidipromozione alla salute3.insiemediesperienzechegliadultiinquestionenonpossiedonoCriticità1.richiestediattivacollaborazione(discussioneerielaborazionedellatematica)2.mancanzaditempoperaffrontarelatematica:discussioni,confronticonglistudenti,coinvolgimento dei genitori3.gestireilfollowup.

CONCLUSIONIRiflessionieconsiderazioniLastrategiaadottatainquestoprogetto,indicatacome“predefinita/preconfezionata”avvienecomeconseguenzadella“percezione”edell’analisidapartedeglioperatorisocio-sanitaridiunbisognodieducazioneallasalute

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L’analisi di questo tipo di progettazione fa emergere delle possibili quesiti, che èopportunosempreconsiderareafrontedegliobiettivichesiintendeperseguire,quali:• soggettivitàdapartedichioffreilprogetto,“c’èbisognodiquestoprogetto?”• come e da chi vengono formulate le proposte formative del SEPS (progetti allescuole)?• Chifal’analisideibisogniformativi-informativiepredisponeivariprogetti:ilSEPS?IlSEPSelascuola?IlSEPSconglioperatorideiservizi?Glioperatorideisingoliservizi?L’aziendasanitaria?Ilministero-regione?• Faremergerebisogniadogginonpercepiti?• Qual è il livello di motivazione, partecipazione dei destinatari diretti e indiretti el’adesione al modello di cambiamento proposto dal progetto? • Quanto è stata condivisa la progettazione sin dall’analisi del bisogno?Vi è realeinterconnessione tra i diversi attori?

BIBLIOGRAFIA

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Quaglino,Casagrande,Castellano,“Gruppodilavoro,lavorodigruppo”,ed.Cortina,Milano1992

Goguelin,P.;“Laformazioneanimazione“,ed.IsediPetriniTorinoanno1991

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La progettazione

La progettazione è il processo che descrive gli elementi e le azioni necessarie a “trasformare” il bisogno educativo in apprendimento inteso come un complessoprocedimentodiacquisizionedinuovimodellidicomportamentoodimodificazionediquelliprecedenti.Tale nuovo e superiore modello di comportamento è finalizzato ad un miglioreadattamento dell’individuo all’ambiente o ai compiti di cui è responsabile per l’adozione di stili di vita utili.

Dopo l’analisi dei bisogni, la progettazione dell’intervento educativo rappresenta laseconda fase di un processo che si può schematizzare nel modo seguente:

Il primo passaggio di questa fase parte dall’ultima tappa prevista dall’analisi deibisogni,cioè ladefinizionedelleprioritàdibisognoeconsistenella formulazionediobiettivieducativi(generali)elorosuccessivascomposizioneinobiettivispecificiintesiqualicomportamentichelapersonanoneraingradodiassumereprimadell’azioneeducativa.

Laprogettazioneèunmomentoche richiedediconiugare razionalitàecreativitàalfine di produrre una sintesi originale ed efficace. La progettazione è, infatti, da unlatoattivitàrazionalecheconsistenell’organizzareidee,azionierisorseconlafinalitàdi perseguire uno scopodeterminato; dall’altro essa richiede quella giusta dose dicreativitàchepermettediscegliereecombinaretralorounamolteplicitàdipercorsipossibiliequindidiindividuaremodalitàsemprenuoveeperfettibiliperraggiungeregliobiettividiapprendimentochesisonofissati.Questa azione al contempo razionale e creativa deve essere compiuta tutelando il percorsoformativofindalsuoinizio;taleprocessosipuòdefinirebentutelatoquandononsiperdonoperstradai“fili”checolleganotraloroidestinatarielorobisogni,gliobiettivi,imodellieimetodidiapprendimento,imetodi,glistrumentiegliindicatoridiverifica:aspettidiversidiunostessoprodottoeducativo.Progettare significa dunque scegliere obiettivi, contenuti, metodi, organizzazione,articolazioneneltempo,affiancandoallefinalitàdiapprendimentoirelativistrumentiritenuti privilegiati.

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Nelfarequesto,essarichiedeanchediorganizzareicontenutiinvarieunitàdidatticheattraversopercorsi logicirispettoagliobiettividaraggiungereepedagogici,rispettoalleregolechegovernanoiprincipidiapprendimento,attraversoduetappe:− laprima,definitamacro,conunastrutturazionedimassimarispettoaicontenutie/ostrumentiutilizzabili,− laseconda,didettaglio,dovesidefinisconoconprecisioneitempi,glistrumentiegli stili di conduzione.

Obiettivi

In educazione alla salute si può definire obiettivo ciò che si intende ottenere oeventualmentemodificareconundeterminato interventoeducativo.L’obiettivosaràpertantocontraddistintodalcomportamentodaraggiungere,valeadiredaciòcheunapersonadovràessereingradodifareodisapereallafinedell’intervento.Essodescrivequindiilrisultatoenonilmezzoperraggiungerlo.(es.:“Gliallieviindividuerannoirischidiunacondottaalimentarescorretta”enon:“Sieseguirannolezioniesiproietterannofilmatisull’argomentodeidisturbialimentari”).Gliobiettivipossonoessereclassificatiintretipologiefondamentali:1.obiettivi “cognitivi”: consistono in un incremento di conoscenza e comportano ildareinformazioniespiegazioni.Unobiettivocognitivopuòessere,peresempio,chelapersonariconoscaglieffettinegatividelfumo;2.obiettivi “affettivo-relazionali”: si riferiscono ad atteggiamenti e convinzioni checondizionanoicomportamentidellepersone.Adesempio,semprerispettoalfumodisigaretta,èpossibileinterveniresulvaloredisocializzazioneediautoaffermazionechegli adolescenti gli attribuiscono. 3.obiettivi“psicomotori”: riguardano invece l’acquisizionediabilità e lacapacitàdimetterleinattocome,peresempiorifiutareunasigarettachevieneofferta.Ineducazioneallasalutegeneralmentesitendeadidentificareobiettivichecomprendanotutti e tre gli ambiti.

La formulazione degli obiettiviLa formulazione e definizione degli obiettivi è un momento importante per lecaratteristiche che essi devono possedere e che ne fanno “obiettivi formativi di qualità”:− idoneo: è tale quando mira al raggiungimento di conoscenze ed abilità che lepersoneacuièdestinatal’attivitàeducativanonposseggono,machesonoingradodiapprenderegrazieadazionisistematicheedintenzionalidell’educatore;−chiaro:attributoindispensabileperlasceltaelaprogrammazionedeicontenutiedeimetodididattici.Ildefinireprecisamenteinoltrequaliconoscenzeodabilitàsiintendefaracquisire,permetteràdi identificareconpiùcorrettezzaquali strumenti adottareperverificaresel’obiettivoèstatoraggiunto.Se,infine,lametaèchiara,idestinataridell’interventosarannopiùconsapevoliesaràloropiùsempliceorganizzareilorosforzieleloroattivitàperilsuoraggiungimento.− realistico,raggiungibileemisurabile.

−E’ altresì fondamentale che l’obiettivo sia condiviso; tuttavia, nel campo

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dell’educazioneallasaluteciòètalvoltadifficile.Questoperchéspessosonoproprioicomportamentialteratiadattivarel’intervento,esirischiaquindidiconfrontarsiconmotivazioniassaiscarse,quandononassenti.Aquestopropositoèassaiimportanteavvalersidelruolocheilgruppo(deipari,scolastico,familiare)puòsvolgereperfavoriree stimolare la motivazione verso l’obiettivo proposto.

Nellaformulazionedegliobiettivisidistinguel’obiettivogenerale(es.:“Lapopolazioneindividuatariconosceràirischilegatiadunacondottaalimentarescorretta”),chedovràpoiesseredettagliatoinobiettivipiùspecifici(es.:“Idestinataridell’interventosarannoingradodi individuareprecocemente isegnalidiundisturboalimentare”;oppure:“….sarannoingradodiriconosceretempieluoghidiaccessoefruizionedeiservizispecialisticiperidisturbialimentari”).

Nella stesura degli obiettivi è necessario tener conto di alcune loro componenti ecaratteristiche strutturali:− Ilsoggetto.siidentificaconildestinatariodell’interventoenonconchiloeroga(es.,inuninterventodieducazioneallasalutecongliadolescenti,unobiettivopotràesserecosì formulato: “ I ragazzi identificherannovantaggiesvantaggideidiversimetodicontraccettivi”);− Il contenuto:andràespostoconespressionidiprodotto (fare,utilizzare)piuttostocheconquellediprocesso(ricercare,collaborare);−Lecondizioni:definisconolecircostanzeelerisorsechedelimitanol’azioneprodotta.Vanno ben chiarite per limitare la performance fissata inizialmente. Le condizioniassicurano che si possa scegliere cosa fare nelle diverse situazioni e che ci si sappia rapportarealcontestoinmodopertinenteeadeguato;− Ilcriterio:definisceconquantaabilità,quantotempoeconchequalitàdeveessereeseguita laperformance.Questopresupponepiùcriteridi valutazione,chedevonoessere stabiliti e scritti nell’obiettivo.

Perquantoriguardalamodalitàespressiva,valgonoiseguentisuggerimenti:−La formulazione:dovràseguireuna formaalpositivo,individuando imiglioramentichesidesiderapromuovereenondescrivendocomportamentisbagliatioinadeguati,(che si configurano invece come comportamenti a rischio e quindi come bisognieducativi);−L’atto:deveessereformulatoconunverbochedescriveunaperformance(scrivere,risolvere,dichiarare)cioèconverbicheimplicanoun’azioneenonconquelliastratti,cheimplicanounmododiessere(apprezzare,stimare,comprendere);

Contenuti, strumenti didattici e finalità educativeLa predisposizione dei contenuti da trattare in vista del raggiungimento degli obiettivi identificatinellatappaprecedente,prevedetrefondamentaliazioni:1.Identificaregliambitidicontenutoinbaseagliobiettivipostieallecaratteristichedeidestinatari(argomenti-chiave)2.Scegliereedelaborareleinformazioniapartiredagliargomenti-chiaveselezionati3.Organizzareilmaterialeconsiderandoiltempo,lanumerositàdeipartecipantielerisorse a disposizione.

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Cisonodiversimodichepossonoessereutilizzatiperidentificareeorganizzazioneicontenutiinsequenzelogiche,tuttavial’approccioattualmenteindicatodagliespertitendeasuperarelatradizionaleideadiunaconoscenzacompostadiunitàatomicheda cui discende il rischio di generare interventi frammentati e discontinui. Oggi sipreferisce,nellasceltadeicontenuti,rifarsiadunmodellodinamicoearetechevedeleconoscenzeconnesseeinteragentiequindicapacidiprodurrenuovaconoscenza.Questo discorso vale ancora di più quando finalità dell’intervento è la salute e ilbenesseredelsingoloedellacollettivitàchesonofattoriimplicatieimplicantitutteledimensioni e aspetti di vita di una persona.

Uno dei rischi di questa fase può essere quello di confondere i contenuti con gliobiettivi. Si dia il seguente esempio.CorsodiPrimoSoccorsoperragazzidi4^superiore:obiettivogeneraledieducazionepuò essere: “Corretto comportamento in caso di Primo Soccorso in modo da non aggravarelecondizionidellapersonadasoccorrere”.Unobiettivospecificopuòessere:“Iragazzisarannoingradodifarelachiamataal118edareleinformazioniall’operatore”.Perraggiungerel’obiettivodovrannoessereutilizzati,adesempio, iseguenticontenuti:cosaosservarenelcontesto,elementidicomunicazioneverbaleenonverbale,proceduradichiamata.Icontenuti,cioè,dovrannoesseretuttequelle informazioniedazionicheservirannoperraggiungerel’obiettivo,tenendocontocheunmedesimocontenutopuòprestarsiatrattazioniefinalizzazionidiapprendimentodiverse.Un elemento di approfondimento che può essere interessante quando obiettivo diapprendimento è la formazione ed organizzazione di conoscenze, è il concetto diconcetto.

Concetto:Laparolastaasignificarelafacoltàchehannotuttigliesseriumanidiraccogliereesintetizzaregliinnumerevolistimoliprovenientidallapercezionedellarealtàedutilizzarlipercrearsiunapropriarappresentazioneastrattadellarealtàstessa.Nelprocessodiformazionedeiconcettièfondamentalelapercezionechesihadellacongruenza degli eventi.Iconcettisonodelleunitàdipensierocheservonoall’uomoperorganizzarelepercezioni,pensieri, sensazioni. Tutte le persone, inmodo automatico e quasi inconsapevole,occupanogranpartedellaloroattivitàcognitivaadorganizzareconcettieaprecisarnei referenti.Ogniconcetto,infatti,individuareferenti;ilconcetto“soccorso”,adesempio,individuacome referenti tutti i Pronto Soccorso conosciuti, oppure tutti i soccorsi prestati, iluoghidovesifannoisoccorsi,ladiversitàdeisoccorsi,imezzidisoccorso.Iconcettipossonoessereconcreti(soccorso,infermiere,operatore,dottore)oppureastratti ( dolore, speranza, riconoscenza, ecc) epossonoesserepiùomenoampi.Sonoconsideratiampiqueiconcetticherichiamanounaseriaestesadireferenti.Di tuttequestecose,prendiamoadesempio lacongruità.EssaèdeterminantenelmomentoincuisientrainaulaesivaaparlarediProntoSoccorso;laprogressionetemporale dell’incidente che si analizza diventa, proprio per apprendere il criteriotempo,fondamentaledelprestaresoccorso.

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Unavoltadefinitiobiettiviecontenutidiapprendimento,èpossibileorientarsiversoalcunistrumentididatticichemegliodialtrisiprestanoalraggiungimentodellefinalità.La scelta di metodologie e strumenti ritenuti maggiormente in grado di attivare processi di apprendimento è dunque una delle operazioni più significative all’interno dellaprogettazionediattivitàeducative.Talesceltaè intimamente legataallachiaradefinizionedegliobiettividieducazioneallasalute;tuttavianondeveesseretrascuratoilfattocheessarisentedellerisorseadisposizionetracui,laprincipale,èiltempochegliespertiegliinsegnantipossonodedicareall’intervento in relazioneaquellochehannoadisposizionegli studentiodegli altri destinatari. Traiprincipaliaspettidaconsiderarenellasceltadelmetodo,sirichiamanoiseguentia)Gliobiettivieducativispecificiassunti:èl’aspettocheinfluenzadipiùlascelta,b)Le caratteristiche dei soggetti destinatari: numero, età, scolarità, cultura diappartenenza, potenziale di attenzione e concentrazione, abitudine a situazionidi apprendimento, esperienza, interesse, disponibilità al coinvolgimento e allapartecipazione. c)Lacollocazionedelsingolointerventoall’internodiunprogettoeducativogeneraleecomplessivo;d)Lafattibilitàeilcostocomplessivodell’adozionediunmetodopiuttostochel’altronell’ambito dell’intervento educativoe)Lecompetenzeadisposizionedell’espertocheconducel’intervento,l’applicazionedialcunimetodi,infattirichiedecompetenzemaggioridialtri

Sipuòdistingueretrametodipiùomenocapacidiattivareecoinvolgereilsoggettonelprocessodiapprendimento,tuttavia,ingenerale,nonesistonometodibuoniocattivi,utilioinutili,veriofalsi;ilveroproblemaèlacoerenzatrametodipossibiliefinicertielacapacitàdiscegliereecombinaretralorometodi,strumentiesussidididatticiperpotenziarnel’efficaciaformativa.Ilseguenteschemachemetteinrelazioneobiettiviemetodi,puòaiutarenellasceltadellametodologiapiùadeguata

Obiettividiapprendimento MetodologieDidattiche

Concetti,informazioni Lezione,letturamagistraleSchemiinterpretativi dibattiti,relazioni/stimoliCapacitàcognitive

Analisi e organizzazione delle esperienze griglie di analisi lavoro di gruppo

Capacità Simulazioni,roleplayingAbilitàgestualiecapacitàrelazionali

Nel seguito verranno presentate le principali metodologie didattiche utilizzabili ininterventi di educazione alla salute

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-Lezione-Discussione-Caso-Simulazioni-Roleplaying-Lavoridigruppo-Peereducation-Grigliadianalisi

Lezione frontale

E’lametodologiaprevalentenelladidatticatradizionale,incuil’insegnanteèincertosenso “solo” di fronte alla classe e la trasmissione del contenuto didattico è tuttaaffidataallesueconoscenzeedallasuacapacitàdifarsicomprendereedisuscitareinteresse.Lenuovetecnologieallarganoilventagliodiopzionichepossonoaffiancareeintegrarela lezione frontaleaiutandoa focalizzareedafissare icontenuti..Tra leprincipaliemaggiormentediffuse:lavagnaluminosa,presentazionedidiapositive;lavagnaafoglimobili. Inaltresituazioninond’aula,lalezionevienesostituitadallaConferenzaoavoltedallaLetturaMagistrale.La lezione frontale è caratterizzata da:- Verticalitàdellacomunicazione- Passivitàdeidestinatari- Eccessivadipendenzadallacapacitàcomunicativaedidatticadell’educatore- Modello didattico basato sull’idea dell’insegnamento come “trasferimento dellaconoscenza”.Unbuoneducatoresagiàchela lezionenonèmaibasatasuunacomunicazionepuramente verticale, ma è comunque una forma di dialogo. Il riferimento a teoriedell’apprendimento piùmoderne, richiede di accentuare questo aspetto di dialogopermettendodidarevoceapuntidivistaoalraccontodiesperienzediverse,soprattuttose i destinatari dell’intervento sono adulti.

Gliadultisentonol’esigenzadicapireperchéoccorraapprenderequalcosa,primadiimpegnarsiecoinvolgersinelprocessodiformazione;sonopersoneresponsabilidellelorodecisioni,dellalorovitaecosìsviluppanounprofondobisognopsicologicodiessereconsiderati e trattati dagli altri come persone capaci di gestirsi autonomamente.

Nellanostraesperienza inclasseabbiamodovutodestreggiarci tra icorsidiProntoSoccorsoairagazzidi4^superioreeicorsiailoroinsegnanti.Nellanostralezionefrontaleabbiamodecisodiutilizzarelalavagnaluminosaconglistessi lucidi chiari, sintetici, accattivanti nella grafica sia per i ragazzi cheper gliinsegnanti. Congliinsegnantiabbiamodatomaggiorrisaltoemaggiortempo,alraccontodellaloroesperienzanelleurgenze,acomesieranocomportatiinqueicasispecifici;lasciandolibera la descrizione per poi farla rientrare e ricondurla al comportamento corretto in

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basealleevidenzescientificheoaidiktatdeiTraumaCenterAmericani,dandolorodelleinformazioniculturaliebibliografiche.Abbiamopensatopoididiversificarelalezionefrontaleaggiungendoneicasidovelacuriositàeramaggiore,l’utilizzodellalavagnaafoglimobilepersottolineareuneventocriticooperfareunavignettadelvissutotraumatico:l’incidente,comeeranomesseleauto,dachepartecisimetteperproteggersiecosaprevedeilP.A.S.Inquestomodononsihapiùun puro trasferimentopassivodinozioni,maunmodellodidatticobasatosull’attivitàdelgruppoclasse.Questo tipodi interventoviene fattoai ragazzidellescuolesuperiori,quasisempreragazzi del 4^ anno. Qualche volta per integrazione al programma scolastico ed’accordoconl’insegnantelofacciamonellaclassi5^.Lalezionefrontalediventacosì“strumentonellostrumento”.

Una considerazione a parte meritano anche i giovani che oggi vivono in un mondo nel qualelacomunicazioneaudiovisivahaunruolofondamentale;èdunqueimportantechel’educatoresiacapacediraccoglierequestasfidaimparandoadutilizzarematerialiaudiovisivi con la consapevolezza che le nuove tecnologie non riducono né il lavoro dell’educatore,néquellodichiapprende,cosìcomenonènecessariamenteverocherendanopiùcomplessoefaticosoillavorodipreparazionediunalezione.Al contrario, a volte, possono razionalizzarlo, permettendo anche di ottenere unrisultatoqualitativamentemiglioreemodellabilesulgruppoinaula.

Discussione

È un metodo basato sull’interazione tra il docente e i partecipanti e tra i partecipanti equindimetododi direttoe immediatocoinvolgimentodelgruppo.Vienesceltooassegnatounargomentochedeveessereanalizzatoesulqualeciascunoesprimeleproprieideeeopinioniinteragendoconquantodiceildocenteeglialtri.Generalmenteutilizzatainassociazioneoaintegrazionedellalezioneperaumentarnel’efficacia.Serve soprattutto per identificare e analizzare situazioni complesse o problemi,focalizzare vantaggi/svantaggi di varie alternative, prendere decisioni, svilupparecapacitàdiascolto.Essa richiede una attentaprogettazione (tempo, argomento, prodotto finale atteso)per evitare la dispersione di tempo e lo spostamento del focus rispetto a quantoinveceritenutoprioritario.Èinoltreimportanteverificareilclimapositivoeunacertaomogeneitàdelleconoscenzeall’internodelgruppoestabilireargomentididiscussionechecomprendanociòcheipartecipantihannosentito,lettoosperimentato.

Perpotenziarel’efficaciadiunadiscussionepuòesseremoltoutileorientarlaeguidarlaattraversol’utilizzo(emagarianchelacostruzionedirettadapartedelgruppo)diunaGrigliadianalisi

Caso

E’ un metodo basato su una situazione/evento/caso che viene presentata ai partecipanti

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di un evento sotto forma di descrizione scritta o videocassetta. II caso utilizzato può esserereale(peres.trattodaunarticolodigiornaleodaunfattorealmenteaccadutodi cui si hamemoria), o costruito inmaniera verosimile; inoltre è importante vi siacoerenza interna.L’efficaciadelmetodoèlegataalprocessodiattivazioneecoinvolgimentodelsoggettonelladatasituazioneeall’aumentodellamotivazionedifronteallapossibilitàdientrarein contatto con eventi reali anche attraverso contenuti che possono sembrare lontani datalirealtà.Neesistonoalcunevariantimaquellapiùutilizzataemaggiormenteapplicabileancheinriferimentoallecompetenzedelformatorenecessarie,èilCasoclassicoattraversoilqualevienepropostoaipartecipantiuneventodescrittochepuòessereodescrittocompiutamenteotralasciatalaconclusione,cosìcomeifattisisonorisolti(ohannoavutofine)nellarealtà.Taleconclusionepuòessereeventualmentefornitainunsecondomomento,dopochesonostateanalizzateevalutatelepropostedeipartecipanti.

Metodoestremamenteflessibileedadattabileadiversicontestiesituazioniformative,può costituire anche la situazione di partenza da analizzare e approfondire e successivamente rappresentare attraverso una simulazione.

Dimostrazione-esercitazione

In una lezione di Pronto Soccorso, utilizzare la dimostrazione (per esempio peracquisirelaproceduradellaposizionelateraledisicurezza),oltrecheutileinterminidiefficacia,puòesserefontedigratificazioneperilformatorevederecomeiragazziapprendono immediatamente le manovre da fare ed il loro susseguirsi.Nonsolo.Ladmostrazione-esercitazionevieneadinteragirebenecolgruppoclassequando,attraversounmanichino,vengonosperimentate lemanovrediB.L.S.(BasicLife Support) l’A.B.C. del soccorritore. Può veramente succedere che gli studentisianocatturati come: “per incantamento”eche tutti voglianoprovarea “salvare” ilmalcapitato.Laesercitazione,nell’ambitodi interventidieducazioneallasaluteèmoltoefficaceperfarapprenderelaManovradiHeimlich.Iragazzistimolatidairuolidati,provanoeriprovanofinchéilgiocononriescebene.Questotipodigioco,essendomoltoapprezzatodaigiovanipuòessereveramenteuna metodologia vincente soprattutto per il perfezionamento di comportamenti nuovi.

Simulazione Persimulazionesiintendeunprocessodimodellizzazionedellarealtàcheconsentedivalutare e prevedere lo svolgersi dinamico di una serie di eventi susseguenti.Le simulazioni sono strumenti di sperimentazione molto potenti e si avvalgono della possibilitàditrasposizioneinterminilogico-matematici-proceduralidiundeterminatosegmentooaspettodellarealtà.Lesimulazionihannocaratterematematico,produttivo,impiantisticomaancheludicoed è questo che può interessare in un contesto di educazione alla salute. Oggi i

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ragazzisimulanoconplayvari,tant’èchesulmercatoesistonodiversisoftwarecheconsentonodisimulareicomportamentidipersone,veicoli,civiltà.Ovviamenteillivellodiapprofondimentoditalisimulazioni, interminidimodelloconcettualesottostante,puòessereanchemoltobassoenonrispondereanessunafinalitàeducativa.

Role-playing

Inun“giocodiruolo”,dall’ingleserole-playinggame,igiocatoriassumonoilruolodipersonaggiinunmondoimmaginario,conpreciseregoleinterne.Ognipersonaggioècaratterizzato a seconda del tipo di gioco di ruolo da svariate caratteristiche come per esempiodaforza,destrezza,intelligenza.Una variante particolare che viene utilizzata anche in interventi di educazione alla saluteèilgiocodiruolo“dalvivo”,dall’ingleseliveactionrole-playing;igiocatori,nellarealtàd’aula,utilizzanoleinformazionidateedinterpretanolaloroparte.HaoriginedallapsicologiadiJacobLeviMorenochenel1934fu ilprimoaconiareilterminerole-playingeamettereapuntolatecnicadellopsicodrammaancoraoggiutilizzato in psicoterapia.Tanti sono i giochi in Italia che hanno dimostrato una forte vitalità e creatività conl’usodelcomputer,ciriferiamoal1985quandol’EditriceGiochipubblicòlatraduzioneItaliana di Dungeos&Dragons, a cura diGiovanni Igellis.Già esistevano giochi diruolocompletamentesviluppatiapartiredaiSignoridelCaosdiGiovanniMaselli,AuroPisellieFrancoTralli(Black-out,1984).

Lavoro di gruppo Questo metodo è basato sull’interazione tra i membri di un gruppo e sull’effetto di apprendimentoattivogeneratodalconfrontodinozioni,idee,esperienzepersonali.Ivantaggiditalemetodosono:unapartecipazioneattiva,lastimolazionealconfrontotra le ideecondiscussionicostruttivee lapossibilitàdiportarecontributipersonaliall’argomento.Nucleocentraledellametodologiaèuncompitoresponsabilizzante,dasvolgereinsiemeetaledastimolarel’affiatamentopersonale.L’ importanza del lavoro di gruppo è legata anche ad altri fattori: la sperimentazione di unsensodiappartenenza,lareciprocitàcheconsisteneldareericevereaiuto,ilsuoesseremicrocosmodelmondoesternoecontemporaneamentespaziopiùsicurodovesperimentare nuovi sentimenti e nuovi comportamenti. E’ noto che l’introduzione di cambiamenti solleva inizialmente resistenze talora considerevoli, anche quando si tratta di modificare abitudini quotidiane (come adesempioilcomportamentoalimentare).Ciòperchélaquotidianitàèrettadauninsiemedicostumi,abitudini,modellichecondizionanoilmododinutrirsi,vestirsi,lavorareecosìvia.Visonocioèapprendimentiedadattamenticheilsoggettopercepiscecomerischiosi. Se ci si conforma aimodelli dominanti nel propriomicromondo sociale,questostessoapproveràeproteggeràtalescelta.Eccoperchéèpiùfacilemodificareleabitudinidiungruppochequellediunindividuopresosingolarmente,anchequandosi tratti di decisioni riguardanti comportamenti individuali in un contesto sociale.Lostudiodeigruppiharivelatocheciascunmembroesercitaun’influenzadifferentesia

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inquantitàcheinqualitàsulcomportamentodelgruppo,qualunquecosafacciaononfaccia.Sembraanchechenessunaoperazionediproduzione(materialeointellettuale)possaeffettuarsisenzacheemergaunafiguradicapooconduttoredelgruppo.Glistudisull’argomentoevidenzianocheesisteunacomplementaritàsignificativatrailruolodileaderequellodeglialtrimembridiungruppoasecondadeltipodileadershipesercitata. Se infatti il leader intervienepesantementeadorientareilgruppocircailcompitodasvolgere,ilgruppoinquantotaleproducemoltopoco; viceversa,quando il leader intervienesoltantoa livellodiguida,dispiegazioneodiinformazione,ilgruppoèpiùproduttivoecoinvolto.

Peer Education:

Da anni la ricerca sociale ha dimostrato che le persone sono in grado di cambiare il loromododipensareedicomportarsipereffettodeiprocessidiinfluenzasocialeesercitatiall’internodiungruppodipari.Alcunistudiosi(Deutsch,Gerardetal)hannoidentificatoduetipologiediinfluenzasociale:1)ditiponormativo,inbaseallaqualeil soggetto cambia leproprie credenze,motivazioni, attitudini e comportamenti peril desiderio di ottenere il consenso del gruppo; 2) di tipo informativo, in base allaquale il soggetto opera i descritti cambiamenti convinto che la fonte di influenza,essendo “oggettivamente” la più preparata e competente, possa essere un valoreesemplificativo.Iltermine“peereducation”èusatosoprattuttoperdescriverel’educazionedeigiovanifattadaigiovani,una“condivisionedellenostreesperienzeeapprendimentopermezzodialtrisimilianoi” (Robin,1994). Inrealtàspesso iprogrammi“peer”sonoaffidatia professionisti, a insegnanti e a specialisti dell’educazione alla salute. Si applicasoprattutto nel campodelle tematichedel benessere sociale, come la prevenzionedelle droghe.Laparola“peer”aprecomunqueunadomandaimportante:cosarendeglialtrisimilianoi?Larispostainequivocabilesembraesserel’età.Maciòtrascurerebbelanozionedi identità,cheasuavoltarichiamaunaseriedifattori,quali: il ruolo(es.essereunpadreounamadre),lecategoriedigruppoallequalisentiamodiappartenere(comeilfarpartediun’etnia)eleesperienzechecondividiamo(comeilfarusodidroghe).L’etàquindi,anchesepotenzialmenteimportante,noncostituiscelacondizioneprincipalecheponeinsecondopianotuttelealtrepossibilifontiperlacostruzionediun’identità,qualilasessualità,l’etnia,laclassesociale,ilgenere.Nellacostruzionedigruppidipariiprogettidevonoquinditenercontodialtrifattoriedesplicitarli.Il modello informativo ripete la struttura tipica dell’organizzazione scolastica convenzionale,incuiunadultoespertoinsegnaadunadolescente,costrettoquindiad assumere il ruolo passivo di recettore di saperi che provengono dall’esterno. Esso si basa inoltre su metodologie di apprendimento fortemente centrate su competenze ascrivibili all’area dell’intelligenza scolastica. Questa area risulta particolarmente in crisi proprio inquei soggetti che, solitamente,presentano lapiùalta adesioneacomportamenti a rischio. La“peereducation”proponeun’alternativaall’ideadiautorevolezzadelprofessionistaedècaratterizzatadall’accentopostosuuntipodiapprendimento,contemporaneamenteinterattivoepartecipativo.Moltoutilenellavorocongliadolescenti,difficilmentecatturati

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emotivamente da un adulto. Questa strategia è volta ad attivare un processo naturale di scambio di conoscenze ed esperienze che presenta indubbi vantaggi in termini diefficacia, inquanto fondamentalmentebasatasuprocessidiautodeterminazioneche operano naturalmente soprattutto in gruppi di giovani. Il messaggio di salute nei confronti di pratiche a rischio viene veicolato da pari dentro il proprio gruppo ed è un messaggio ritenuto credibile proprio perché testimoniato dall’interno e in grado di innescare processi di contaminazione positiva attraverso meccanismi di identificazione.

Neltemposisonosviluppativarimodellidieducazionetrapari,chesidifferenzianoperaspetti operativi e metodologici tra loro anche molto diversi:1)Modellopuro,hauncarattereprevalentementeaddestrativo,epurriconoscendoairagazzi un ruolo attivo nella realizzazione di progetti di educazione alla salute rivolti ai lorocoetanei,difatto liescludedallefasidiattivazione,formazioneeprogettazionedegli interventi stessi. Gli educatori tra pari vengono individuati secondo criteritotalmentedipendentidagliadulti,sonoaddestraticonmetodologiediapprendimentodi tipo trasmissivo e la fase realizzativa viene ridotta a termini applicativi sia sotto il profilodeicontenutichequellodeglistrumentiedeilinguaggidautilizzare;2)Modellimisti,diffusisoprattuttoinItalia.Ilrapportotraadultieragazzièlimitatoadunabrevemaintensafaseformativa;l’oggettoegliobiettividilavorosonodeterminatiprevalentementedagliadulti,mentrelafaserealizzativaèsvoltadairagazzi;3)Empoweredpeereducation,presentaelementidioriginalitàedisperimentabilità.Quiisaperideiragazzisiincontranoesiconfrontanoconquellidegliadultiinunrapportodireciprocointerscambio,nelcontestodiun’esperienzaprogettualecondivisa.Abolitaogniotticaacaratteremeramenteaddestrativa, l’adultoaccompagna l’adolescentenell’individuazioneenellosviluppodistrumentiecompetenzeefficacinellapromozionedelbenessereall’internodeigruppiaiquali appartiene,ascuolaenel territorio.Lasceltaèquelladiinvestiretempoerisorseinunpercorsochedaràisuoifruttiinunaprospettiva temporale a medio e lungo termine. L’oggetto di promozione della salute è sceltoautonomamentedairagazziiqualisarannosoggettiattiviall’internodiognifasedelpercorso,dallaprogettazioneallarealizzazione.

Griglia di Analisi

Rappresentaunutilesupportoadalcunemetodologiecome,peresempioillavorodigruppo o la discussione che può seguire una simulazione o un role playing.Viene utilizzate prevalentemente quale strumento di “organizzazione delleesperienze”perchéconsentedielaborarleescambiarepareriedopinioni.L’oggettodianalisiviene“smontato”nellesuepartiofattoricostitutivi,perpoiessereassemblato come in origine però con la consapevolezza derivante dal percorso di ricerca compiuto.Diventaunostrumentofondamentaleperleattivitàdiapprendimentoinduttivo,pertuttequelleattivitàomomentiformativichefannoappelloalleesperienzedeipartecipanti,per trarre da esse ed organizzare informazioni, riflessioni, analisi, suggerimenticoncettuali.La griglia di analisi viene sottoposta ad un gruppo in attività formativa, utilizzando

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prevalentementetabelloniolavagneafoglimobili;suitabellonivienetrascrittoiltemadellagrigliaegliindicatorisceltiperscomporreiltemainesame.Gliindicatoriassumonola veste di capitoli di ricerca d’aula che dovranno essere riempiti dalle esperienze dei partecipanti.Gliindicatorivannoperciòriportatisuitabelloniadeguatamentedistanziatitra loro, inmododapermettere latrascrizionedi frasisintetichecherimandanoalleesperienzeespostedaipartecipanti,La griglia, oltre che uno strumento utile per organizzare le esperienze, risulta unostrumentoefficaceneimomentidiprimasocializzazionedigruppoinquantoagevolauna presentazione indiretta dei partecipanti, certo più proficua del formale “giro ditavolo”dipresentazionestereotipata.

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IMPLEMENTAZIONE DEGLI INTERVENTIPREVISTI DAI PROGETTI

RitaCagnin,ManuelaSanzovo,TizianaTabacchi

“Che meraviglia che nessuno debba aspettare neanche un minuto per incominciare a migliorare il mondo” Anna Frank

LA SALUTE Vive e cresce nelle piccole cose di tutti i giorni.

“… La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama. La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze della vita, garantendo che la società in cui uno vive sia in grado di creare le condizioni che permettono a tutti i suoi membri di raggiungere la salute…“. (CartadiOttawa,1986)

Dopoavercostruitoilprogettoeaverpianificatoeorganizzatogliinterventi,sipassaallafasedell’implementazionedegli interventiprevistidalprogetto.Questocapitolosaràcentrato sulle metodologie e sulla realizzazione degli interventi nell’ambito progettuale di educazione alla salute.Centrato sugli interessati al progetto che producono, creano, costruiscono unarealtà dove le capacità professionali degli operatori socio sanitari contribuisconoall’educazione alla salute.

Sicominciacoldareunadefinizionediimplementazione:loZingarelli(2003)scrive:“Implementare:rendereoperante,attivo,passandodallafasediprogettoaquelladirealizzazione”.

ComeevidenziatodaLeoneePrezza(1999),“…durantelafasediimplementazionediun progetto bisogna sviluppare dei circuiti di valutazione che permettono ai soggetti coinvolti nelle diverse fasi/azioni di confrontarsi efficacemente per orientare edeventualmentemodificareilproseguimentodell’azionestessaodelprogettonelsuocomplesso”. (LeoneL.,PrezzaM.Costruiree valutare i progetti nel socialeFrancoAngeli,1999,pg200).

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METODOLOGIA DELL’IMPLEMENTAZIONEPerl’avviodellafasediimplementazioneènecessariochegiànellafasediprogettazionesianostateindividuatelemodalitàdicoinvolgimentodeidirettiinteressati;chesisiasviluppataunapropostaperilcambiamentosupportatadaprovescientifiche,fattibileerilevante;chesisianovalutateleprincipalidifficoltàeselezionatestrategieemisuremirate ai diversi problemi; il tutto nell’ambito di possibilità delle risorse disponibili.Occorre organizzare la pianificazione e le modalità operative di applicazione degliindicatorideiprogressidelleattivitàerelativirisultati.

REALIZZAZIONELafasedefinitaconilterminerealizzazioneèessenzialmentericonducibilealladirettaattivitàeducativaprefiguratadalprogetto.L’implementazionedelprogettocostituisceil‘passaggio’dimaggiorimprevedibilitàdell’interoprocessoedèinfineadessachesono‘affidate’lepossibilitàdiriuscitadell’iniziativa.Taleimprevedibilitàvariconosciutamaperquestoèimportanteprocedereadun’accurataprogettazioneperindividuarelepossibilicomplicazionieattraversoleesperienzecondivisetrovarelesoluzioni(tantopiùselepersonecoinvoltesonopiùdiuna).In sede di realizzazione si svolgono le operazioni educative previste e si controllano glieventichetalioperazioniproduconograzieadopportuni“interventidiverifica”inprogress. Essi consentono l’adeguamento eventuale di metodi e/o di obiettivi educativi chein itineresipossonorivelare inadeguatie,altempostesso, ilconseguimentodiprimi segmentidi valutazioneutili alla verificafinaledelprogettonel suo insieme. Icontenuti operazionali della realizzazione sono i seguenti (ad esempio nel caso diinterventieducatividigruppiformalioinformali,unaclasse,ungruppodivolontari):• azioneeducativa,• interventidiverificaintermedia(mediantetest,prove)sugliinterventididatticiesullemetodologiedidattiche,• revisionediobiettivididattici,dicontenutiedimetodi.(Lipari,D.IdeeemodellidiprogettazioneneiprocessiformativiEdizioniLavoro,1987,pg.45)

Ora vengono presentate le attività dell’implementazione descrizione e vincoli, ilcontesto, la realtà, i destinatari, per la cui acquisizione di informazioni si possonoeffettuare delle interviste a testimoni.

CIRCUITI DI VALUTAZIONE:1)Verificadeirealidestinatarielorocoinvolgimentonellosvolgimentodell’intervento:1°livello:analisidelcontestoreale(es.paese,città,quartiere…)2° livello: analisi destinatari reali in aula (es. il target cambia per genere, età…),coinvolgimento durante l’intervento dei destinatari indiretti e, ai fini dell’efficaciadell’intervento, risulta importante la partecipazione e il coinvolgimento iniziale deidestinatari.Situazionicritiche:gestionedeicasinegativi(rifiuti,boicottaggi,lamentele).

2) Per poter intervenire è importante assicurarsi che ci siano alcune condizioni nelcontesto:

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• sistemazionedelsetting:dovesono,comeèl’ambiente(ilclima, leattrezzatureadisposizionees.videoproiezioneperpersonalcomputerevideo,lavagnaafoglimobili,cancelleria);comeèstatoveicolatoilprogettoaltarget.

3)Coerenzatralefasidiprogettazioneelarealizzazione:• assicurarsichecisiaunatracciadilavoroaifinidellariuscitadell’intervento.

4)Coinvolgimentodituttiidestinatari,direttieindiretti,inquanto,anchequestiultimi,sonodetentoridelprogettoeducativoe,seconsideratiapriori,diventanounarisorsaenonunostacoloperilprogettostesso,comeevidenziatoinseguitoinunprogettoeducativo svolto in aula.• docenti:potrebberoesseretimorosiesentirsinoncompetenti,adesempiotemendodi non riuscire a fornire risposte adeguate alle domande che potrebbero essere loro postedaglistudentidopogliinterventideiprofessionisti;• studenti:siconfrontanotraloroconlelorocompetenzeeconoscenzeecongliadultidiriferimento;propongonoletematichedieducazioneallasaluteinterminieducativiavvalendosi di modalità diversificate e accuratamente scelte e tarate sul contestoeffettivo.• operatori-professionisti:possonoesserepreoccupatidinonriuscireaforniretuttoilsostegnorichiestodapartedeidocenti,deivolontari,deglistudenti…;• servizi: preoccupazione di assicurarsi, nelle fasi preliminari degli interventi, lecompetenzecheconcorronoallagestionedelproblemaeducativoalfinediunireeconfrontare le diverse competenze professionali presenti nei diversi servizi per ottenere l’efficacia di un intervento educativo integrato (es. educativa, medica, psicologica,sociale,infermieristica).Daquil’esigenzadifornirestrumentiaisingoliprofessionisti.

Per favorire la fase di implementazione si propone la seguente checklist:

CHECKLIST DELLA FASE DI IMPLEMENTAZIONE

1) Organizzazione• lacomunicazionedelleindicazioniriguardoitempi,lalogistica,lastrumentazioneelemodalitàdiinterventoèstatafornitaallepersonedicompetenza?• tutti idestinataridell’interventoe lepersoneche influenzano l’intervento,ognunoperilproprioruoloecompetenza,sonoaconoscenzadellosvolgersidelleattivitàinmaniera precisa? • ilmaterialeeducativodadistribuireallepersoneèdisponibile?Ilmateriale(tracuiladocumentazione,idepliantinformativi,ifascicoli,labibliografia…relativiall’argomento)ècoerenteconl’interventooèdarivedere,modificare,integrare?Gliesempiproposti,le immagini rispettano la legge sulla privacy?• responsabilitàattribuite(es.:ruolodelleautoritàchepossonoriconfermarelavaliditàdelle scelte dell’operatore e dell’intervento, diversamente verrebbero squalificatil’interventoel’operatorestesso);• èstatoeffettuatounconfrontoconchihamaggioreconoscenzaedesperienza?

Difficoltà:mancataconoscenzadapartedeidestinataridirettieindirettidellosvolgersi

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delleattività,inparticolareseavvisatidaaltri;mancatoraggiungimentodeidestinataridiretti e indiretti rispetto alle informazioni.Proposte risolutive: definire all’inizio le procedure di comunicazione soprattutto sesonocoinvoltipiùsoggetti; rinviare ladatadell’incontro, ridefinizionedell’interventoiniziale (comepossoraggiungere idestinatari?Adesempioconunacomunicazionepersonalizzataointerviste).

2) Setting /Target• definizione e/o ridefinizione dell’ambiente (es. stanza con misure consone,disposizionedellesedie,illuminazione,attrezzaturadisponibileefunzionante)?• sonochiarelecompetenzedituttiidestinatariprevistenell’ambitodelprogetto?(es.seilprogettoèconlescuole:docenti,studenti,operatori,personaledellasegreteria;con il Comune: sindaco, assessori di competenza, personale della segreteria; conassociazioni:presidente,membriassociati);• la tipologia dei destinatari corrisponde con la tipologia attesa e prevista nellaprogettazione(es.genere,età,numerosità,provenienza,professionalità)?Difficoltà:diversitànumericaineccessooindifettodelgruppoprevisto.Proposte risolutive: ridefinizione delle modalità di conduzione dell’intervento,ridefinizione dei tempi previsti per l’erogazione dei contenuti e la loro eventualedistribuzione;prevederedueoperatori.Esempio:seinizialmentecisiaspettavaungruppodi10-15personeepoicisitrovaconungrandegruppo50personel’incontrosisvolgeràinmodoassembleare,viceversasicondurràunincontroconunapprocciod’aulaattivo(roleplay,esercitazioni,giochidiapprendimento,discussioni…).Cassettadegliattrezzi:portareconsématerialediversificatoecoerenteall’informazioneper eventuali “emergenze”: ad es. schede educativo-didattiche-operative, diosservazione, brani di testi, esercizi da proporre per lavori nell’ambito dei gruppo,schede tematiche teoriche e di approfondimento, articoli di giornali-quotidiani,spezzonidivideo-filmati.

3) Motivazione• il gruppo target è stato coinvolto all’adesione del progetto (es. gli insegnantihannoinformatodell’esistenzadelprogettoeiragazzihannoaderitoall’iniziativa; lapopolazione target degli screening è stata informata dell’iniziativa dell’incontro in data XXXalleoreXXXpressoXXX).• ilgruppotargetèaconoscenzadelprogetto,delleazioniprevisteedellapropriapartecipazione?Difficoltà:mancatocoinvolgimentoalprogettodeltarget.Proposterisolutive:ridefinizionedelcontrattoconilgruppo,all’iniziodiogniinterventodefiniregliobiettivi,ilsignificatodell’interventoinformativoeformativo.

4) Gestione del tempo per l’intervento• sonostativalutatiitempinecessariperlapresentazionedeglioperatori,presentazionedelprogetto,salutidelleautorità,esposizionedeicontenuti,spazipergliinterventieiquesiti?Difficoltà: ritardo dell’inizio lavori con riduzione del tempo a disposizione perl’intervento.Proposte risolutive: individuare in anticipo i contenuti essenziali da esporre.

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5) Feedback• sièprevistodieffettuarequalcheattivitàdifeedback(emotivoediconoscenza)ecomegestirla?Ilgruppodestinatariodell’interventochefeedbackrimanda?(individuale,coppia,sottogruppi,gruppi);• vengonoribaditiiconcettiprecedentementeesposti(analisideibisogniecontrattoiniziale)inmodocheleaspettativesianocoerenticonilprogetto?Siusanodomandeche orientino gli interventi? Viene accertato il passaggio delle informazioni ad esempio iniziare gli incontri con delle domande: ritenete utile parlare di questo argomento?Sonostatiraccoltiipareries.Sì,Noerichiestoilperché?• Monitoraggiodell’apprendimentoedelgradimento,lepercezionicheilgruppotargetrimanda,sonocritiche,passive,attive?Difficoltà:obiettivodiapprendimentononraggiunto.Proposterisolutive:ridefinizionedellemodalitàdell’intervento,deglistrumentiedelleattivitàproposte.

Approcciodurantel’interventodovràessereeducativo:nopunitivo,nocolpevolizzante.(Noblaneculture:davederesuinternet)Sviluppo pratico del programma di implementazione: osservazione e analisi del contestospecificoalfinedirendereefficacel’intervento(flessibilitànellasceltadegliinterventi per il superamento di eventuali fattori di ostacolo alla buona riuscita: ad es. predisposizione di una scheda di autovalutazione da compilare a conclusione dell’interventocomelaseguente).

SCHEDA:aspetti da considerare (segnare con una crocetta X)

ASPETTI SI NO

Condivisione del team di progettazione

Conoscenza in anticipo delle caratteristiche dei diretti interessati

Raccoltadellenecessità-bisognidelgruppo/destinatari

Obiettiviverificabili

Attribuzionedelleresponsabilità

Attribuzione dei ruoli

Esistenza di un programma dettagliato degli interventi

Effettuazione di incontri di monitorare degli interventi

La documentazione è disponibile

La documentazione è accessibile a tutti

Confrontofinaledelteamdiprogettazione

Feedback tra educatori e destinatari in itinere

Feedbacktraeducatoriedestinatariallafine

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Perprogettiparticolariinfuturopotràessereprevistaunaschedaperunavalutazioneconpunteggioda0a3alfinediconsentireunmonitoraggioediintraprendereazionimigliorative.

Analisi Progettazione Sviluppo Realizzazione Controllo

PRIMA

1° FASE:

FORMULAZIONE DEL PROGETTO rilevanza: attinenza del progetto a problematiche ritenute rilevanti,capacitàdirispondereaiproblemisocialiprioritariosignificativinell’ambienteoneicontestiincuisiinterviene;coerenza intrafase: coerenza interne tra le varie parti del progetto,tralevarieazioni;congruenza: compatibilità tra obiettivi e risorse messe adisposizione dal gestore e da altri soggetti e previste nel budget del progetto; adeguatezza della formulazione delprogetto: funge da guida per la progettazione operativa e chesiacomprensibilepertuttiisoggetticoinvolti;sforzo:impegnodirisorse,tempiecostiperlarealizzazionedellafasestessa;ruoli,responsabilitàereclutamento;riformulazione.

VALUTAZIONE

DURANTE

2° FASE:

IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO

In ogni fase dell’implementazione sono sempre individuate azioni e relativicriteri/parametri,strumentie indicatori di processo e di esito.

Faccio, valuto e rivedo!

DOPO

3° FASE:

VALUTAZIONE DEGLI ESITI

COMPLESSIVI DEL PROGETTO

Verifica dell’impattoorganizzativo interno

edesterno;verifica dei risultati

ottenuti.

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112

VALUTAZIONE DEI PROGETTI

RitaCagnin,ManuelaSanzovo

“Ci vuole umiltà per chiedere feedback. Ci vuole saggezza per capirlo, analizzarlo e applicarlo in modo appropriato.”

S. R. Covey

“…Nellavalutazionediunprogettos’incontranonumerosiproblemi,alcuniinerentiallamisurazione,(costruzione,sceltaeutilizzodiquestionari,test…),lametodologiadellaricerca(costruzionecampionirappresentativi),lastatistica(sintesi,trattamentodeidatieutilizzodeiteststatisticiperlaverificadelleipotesi)el’utilizzodipacchettiinformaticiperlamemorizzazioneeiltrattamentodeidati…”(LeoneL.,PrezzaM.CostruireevalutareiprogettinelsocialeFrancoAngeli,1999,pg131).

ValutazionePercomprenderecosasiintendepervalutazioneeilsignificatocheessarivestenelprocessoeducativosipuòinviapreliminarefarriferimentoalladefinizionereperibileneldizionarioZingarelli(2003):“Acquisizione di dati e informazioni che permettono di verificare l’efficacia di uninterventoeducativo”.Lavalutazione,inquantopossibilitàdiavereinformazionidisponibili,èunadelleattivitàprincipali che accompagnano e rendono possibile il processo decisionale del singolo edell’organizzazione,contribuendoallasceltatrastrategiealternative,sostenendolarealizzazione/implementazione di un programma fornendo le informazioni necessarie allasuagestioneeorientando(regolando)laraccoltadelleinformazioniutiliagiudicaregli effetti di un intervento realizzato.Estremamente importante è inoltre l’utilizzo dei risultati della valutazione per dare informazionidiritornoachihapromossol’attivitàdieducazioneallasalute,interminidiinvestimentoperlacomunità.

Ilsignificatodell’azionevalutativastadunquenellapossibilitàdidisporrediinformazioni

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chehannovaloreinquantoconsentonolapresadidecisioniinvistadelmiglioramentodi future azioni educative.

Essaconsistesostanzialmenteinunprocessodiconfrontoattraversoilqualelarealtàindagatavieneconfrontataconciòchecisiattendechepertanto,deveessereespressoin modo chiaro.Nel caso specificodell’educazionealla salute ènecessario, a tal fine, il riferimentoadunateoriachepermettadicomprenderelostiledivitautilenell’ambitoesplorato,definendodeicriteri,degliindicatoriedeglistandarddiriferimentosullabasedeiqualicompiere il confronto.

Lavalutazionevaprogettatainfasedipianificazioneprogettuale;essaaccompagnainitinerel’implementazionedelprogetto,sioccupadeiprocessimessiinattoedeirisultati ottenuti.

Ancor prima di identificare gli ambiti , i metodi e gli strumenti della valutazione èimportante chiarirsi sui diversi atteggiamenti con i quali ci si puòapprestare a taleazione. Significa cioè interrogarsi su come essa può essere concepita e vissuta indiversi contesti e dai diversi attori coinvolti nel processo educativo:

Esame, giudizio, controllo, paura?oppure Riflessione, comprensione, cambiamento, crescita?

Valutazione o valutazioni? La valutazione come sistemaIl giudizio che emerge dalla valutazione di un progetto può essere diverso secondo icriteriutilizzati; l’obiettivoèunavalutazionecongiuntae in formacondivisa,con ilcoinvolgimento di tutti i soggetti.

La valutazione intesa come sistema nella sua globalità e complessità di ambiti esoggetti,siesplicainunaseriedifunzionicheprecedono,accompagnanoeseguonol’intervento educativo:

a)monitorarel’andamentodelraggiungimentodiobiettivi;b)monitorareilconsumoelamodalitàdiutilizzodellerisorse;c)dimostrareseilprogettoharaggiuntoononharaggiuntogliobiettiviprefissati;d)controllarel’impattoedapprendereperilfuturo

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Programmazione educativa e sistema di valutazione come sistema

Perché si valuta?Lafinalitàultimadellavalutazioneèverificareeapprofondire i risultaticonseguiti interminidicomportamenti,abitudiniestilidivitautiliallasalute,maessaèfinalizzataanche all’analisi dei problemi aperti e all’individuazione di linee di sviluppo future.

Datalifinalitàdiscendonounaseriedivantaggilegatialvalutaretracuiiprincipali:• renderevisibilieottimizzareirisultati,

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA

FINALITA’• Funzioni• Tipologia

COSA VALUTARE• Risultati

• Programma • Struttura

QUANDO VALUTARE• Prima

• Durante• Dopo

COME VALUTARE• Criteri

• Metodi e strumenti

CHI DEVEVALUTARE

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• renderecontodicomesonostateimpiegatelerisorse,• analizzareilmododiprocedere,lavorareecondividereall’internodell’équipe• analizzareediscuterecircalemetodologiediintervento(sesonoconsolidateecerte,eventualmentevannomesseindiscussioneemodificate)• individuaregli aspettidamigliorarenell’usodimediaedi ausili vari (filmati, foto,racconti)soprattuttoperquantoconcernelalorotaraturarispettoallecaratteristichedeltarget,• distinguereisuccessidaifallimenti,imparandodaiprimiecorreggendoisecondi• evitare gli errori (come, per esempio, nella differenziazione dei destinatari peresperienza,età,digenere,cultura,etnia).• ottenere un feedback sul proprio lavoro, per capire se ha un senso, se producecambiamento o meno• innalzare il coinvolgimento e la motivazione degli operatori (prevenzionedell’insoddisfazioneedelburn-out)• esaminare e descrivere programmi di educazione alla salute risultanti efficacidariprodurre• modificare quanto risulta incerto o problematico (per esempio obiettivi parzialirispettoastrategieemetodiusati)• trarredelleconclusioniperilfuturo.

Obiettivo della valutazioneL’obiettivodellavalutazioneèquellodiapprendereattraverso indagini sistematicheperattuareefinalizzareiprogrammidiintervento.Iparametridiriferimentopossonoessere:efficienza,impatto,rilevanza,produttività,trasferibilitàeriproducibilità. Cosa valutare? Il“cosavalutare”èdirettamentecollegatoal“quandovalutare”.Infatti,comeemergedalProspetto1,l’oggettodiattenzionecambiaasecondadellafaseprogettualeedeicriteriidentificati.

Gliaspettiprincipalichevannoconsideratisono:ilprogettocomplessivoeilsuoprocessodisviluppoediimplementazione,leinterazionieicircuiticheleganoivariattori;imetodieglistrumenti(questionari,griglie,schededidattiche,fonti,materiali…),ilraggiungimentodiognisingoloobiettivo,il perseguimento degli esiti, le situazioni in cui si sono realizzati e che vi hannoconcorso l’impatto generale sul contesto laclassificazioneel’elencazionedeltargetrispettoagliinterventi(achi?):- giovani(fasced’età,docentitipologia);- operatorisociosanitariescolastici;- genitori(rappresentantidiclasse,d’istituto,gruppiinformali digenitori,associazioni);ledifficoltàincontratenelraggiungimentodegliobiettivi(adesempiomancanzadidatilocalisutematichespecifiche).

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Quando valutare?Lavalutazionevapensatainfasedipianificazioneequindisuccessivamentearricchitaeprecisamentedefinitaedettagliatanellafasediprogettazionedell’intervento.Infatti il progetto si snoda attraverso diverse tappe e la valutazione lo accompagna nel suo sviluppo, ponendosi scopi e utilizzandometodologie anche molto diverseadeguate allo stadio raggiunto dal progetto stesso.Lavalutazionevienepostainessereneiseguentimomenti (VedereancheProspetto1):

• Primasiaperlapredisposizionediunospecificoprogettodieducazioneallasalutecheprimadidareavvioallostesso,perassicurarechetuttiifattorisianostaticonsiderati(valutazioneprospettica);• Durante l’attuazione del progetto (valutazione formativa, che ci consente dicomprenderedovesiamoeperfezionareilpercorso);• Dopo a conclusione dell’intervento per giudicare il percorso svolto e i risultaticonseguiti,maancheimparareperilfuturo(valutazioneinferenziale).

Come valutare? Come si valuta dipende da ciò che si valuta

Lavalutazionepuòesseredirettaoindiretta.Puòanalizzareleconoscenze,leopinioni,gliatteggiamentieicomportamentiesiutilizzanoa)ilquestionariopreepostinterventoaidestinataridiretti,b)batteriaditest;c)intervisteatema(adesempioairesponsabilidellascuola),d)schedediosservazione.Altretecniche:ilbarometrodellasituazioneelanarrazione(oralee/oscritta),diariodibordo(registrazionedeimetodi,attività,problemi,raccoltadegliinterventiduranteunincontroformativo).

La difficoltà maggiore nella valutazione di un processo educativo è che questo ècaratterizzatodabeneficichesipossonomanifestareancheadistanzadall’interventostesso e con la concorrenza di fattori che a volte interagiscono con il progetto e che possonoesseredifficilmentemisurabili.Risultaquindiparticolarmentecomplessoriuscireadelaboraremodelliattendibiliedifacileutilizzopervalutareeconfrontareibeneficiattesi,irisultatiottenutielerisorseimpiegate per la realizzazione del percorso educativo.Sulla base di tale premessa, prima di procedere nella definizione dellemodalità divalutazione,ènecessarioalmenotrovarerispostaalleseguentidomande:−Cosavogliovalutare?−Qualèilmetodo/strumentochemigarantiscemaggioriepiùaccurateinformazioni?−Quantotempohoadisposizione?−Checosapuòinfluenzarelamisurazione?

Inrelazionealfattocheil“come”valutareèlegatoal“checosa”valutare,sarànecessarioscegliere diversi metodi e strumenti in base ai diversi oggetti della valutazione.

a) La valutazione dei risultati Irisultatidiuninterventoeducativopossonoessereclassificatinelleseguentitipologie

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(Kirkpatrik,1975),aciascuna tipologiavengonoassociatialcunimetodiestrumentiutilizzabili.

I) REAZIONE:laprimarispostaall’intervento(gradimento,soddisfazione),basatasullepercezioni soggettive maturate durante il percorso. Spesso viene accertato attraverso questionariautocompilatieintervisteindividualiedigruppointappeintermedieeallafine;II)APPRENDIMENTO:acquisizionedinuovecompetenzerelativeadabitudiniestilidivitaaccertateprima,duranteedopoilpercorsoeducativo:a)Conoscenze:interrogazione,testoggettivosempliceocomplesso(peres.apartiredaunasituazione-problema),rapportodiosservazione,analisidiproblemiocaso,b)Abilità:osservazionedirettatramitegriglie,elaborazionediprogetti,c)Atteggiamenti: intervista, narrazione, questionari, osservazione diretta tramitegriglie;III) TRASFERIMENTO:comportamentidisaluteassuntidopo l’interventoeducativo,accertatiattraversoosservazionedirettatramitegriglie;IV) IMPATTO:conseguenzesulla salutedeinuovicomportamenti assunti in seguitoall’interventoeducativoemodifichealsistemadeivaloriprevalentirispettoallasalutee allo stile di vita che vengono accertati attraverso i sistemi tradizionali dell’indagini epidemiologica.

b) La valutazione dell’interventoComeinpiùpartiricordato,lavalutazionediquantosièfatto,come,conqualirisorseecontributi,soprattuttocollegandoloairisultatiottenuti,èmomentodianalisieriflessioneimportante in vista del miglioramento e degli sviluppi futuri dell’educazione alla salute e perlacrescitadelsingolooperatore,dell’equipeedell’interaorganizzazione.La seguente griglia è un utile strumento per guidare tale analisi.

GRIGLIADIANALISI:Comevalutaregliinterventidieducazioneallasalute?

QUESITI SI NO

Sono indicati i soggetti coinvolti nelle diverse azioni progettuali

Sonoesplicitatigliobiettividiapprendimento,educativi, teorici,pratici,relazionali

Sono descritti gli strumenti di misurazione

Gli interventiprevedono l’impiegodi lineeguidametodologicheche seguono criteri condivisi e formalizzati

Fanno riferimento a modelli e teorie educative

Gliinterventihannoraggiuntolapopolazionebersaglio

Gliinterventiprevedonoladefinizionediobiettivieducativi

Gliinterventiprevedonoladefinizionedistrumentidimisurazionedell’apprendimento

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Chi valuta?Chivalutaèsempreunsoggettoattivo,nonunsempliceraccoglitoredidati.Responsabiledellavalutazioneèl’equipediprogettazioneediconduzionedellesingoleattivitàpreviste;tuttaviaisoggetticheintervengonosonomoltepliciediversi:• idestinataridell’intervento• gli operatori socio sanitari (educatori, psicologi, infermieri, medici, assistentisanitari);• altrisoggettiinqualitàdipartecipantialprogettoadesempiooperatorisocialidelleamministrazionicomunali(assistentisociali,…)edellascuola(docenti…);

E’ auspicabile inoltre l’intervento di un gruppo di valutatori esterni che si può occupare dellavalutazioneglobaledelprogetto,adesempiopotrebberoesseredeiprofessionistiche lavorano per progetti di educazione alla salute ma su altre tematiche di prevenzione epromozioneallasalute,odialtreaziende;consulenti-espertidiprogettazioneedistrumenti per programmare interventi di educazione alla salute.Lemodalitàoperativedeiduegruppidivalutazionepermetterannodiseguirepassodopo passo lo svolgersi delle azioni progettuali e rafforzano le competenze degli operatori nelle diverse fasi operative della progettazione, nell’implementazione enell’autovalutazione.

CHECKLIST PER GUIDARE IL PROCESSO DI DEFINIZIONEDEL SISTEMA DI VALUTAZIONE

1) Indicare gli attori• isoggettidestinataridell’intervento,lorocaratteristiche,definireiprerequisiti• gliesperti,identificarelecompetenzerichieste• icommittenti,loroaspettativeerichieste

2) Indicare obiettivi: la scelta e la formulazione degli obiettivi precisi aiuteranno la formulazione della valutazione• definire gli obiettivi risulta un processo dove i fattori di sviluppo cognitivo,metacognitivo e socio affettivo devono essere chiari e condivisi dal gruppo di lavoro che si occupa del progetto

Gliinterventiprevedonoladefinizionedistrumentidimisurazionedel gradimento

Lerisorsematerialiimpiegatesonosufficienti

Lerisorsefinanziarieimpiegatesonosufficienti

Sono state individuate delle schede di rilevazione (personale,monteore,destinatari,soggettiesternicoinvolti)

Gliinterventiprevedonounarelazionefinaleperlacomunicazioneinterna ed esterna

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• condividerelastessadefinizioneoperativadiapprendimentoDifficoltà:sirischiaditrasformarelemisureequindilaverificadegliobiettiviingiudizi;individuarelemisuredell’apprendimentoriferiteacomportamenti–performances

3) Indicare le azioni• definiredettagliatamenteleazionidarealizzareperraggiungeregliobiettivi,questopermettedidefinireeverificarelerisorseadisposizioneeun’analisideicosti-benefici

4) Individuare indicatori, standard di riferimento• ricercarecriterieprincipiguidaperindividuareleinformazioniconlequaliparagonarequelleraccolteconglistrumenti

5) Individuare e definire i tempi (scansione temporale)• la scansione temporale deve essere organizzata in modo tale da permette unavalutazionesull’organizzazionegeneraledellediverseazionieunavisibilitàsuciòchedeveessererealizzatoneitempiprogrammati(diagrammadiGantt)Difficoltà: la flessibilità di cambiare: durante la realizzazione dell’intervento è siimportanteilrispettodellefasiedeitempiprevisti,mabisognaconsiderarecheciòchesivalutamomentopermomentodeveconsentiredicorreggereemodificarequalcosaseciòdovesseesserenecessario(conflittualitàinclassepermotivazionidiverse).

6) Individuare modalità e strumenti• Individuare i metodi e le tecniche di rilevazione, di raccolta ed elaborazioni dati(quantitativeequalitative;es.lanumerositàdellapartecipazione,corrispondenzatrarispostepositiveeinformazionidatedurantegliinterventi).

Analisi Progettazione Sviluppo Realizzazione Controllo

PRIMA

1° FASE:

IDEAZIONE E FORMULAZIONE DEL PROGETTO rilevanza: attinenza del progetto a problematiche ritenute significative;coerenza intrafase: coerenza interna tra le varie parti del progetto,tralevarieazioni;congruenza:compatibilitàtraobiettivierisorse;adeguatezzadellaformulazionedelprogetto;sforzo:impegnodirisorse,tempiecostiperlarealizzazionedellafasestessa;ruoli,responsabilitàereclutamento;riformulazione.

VALUTAZIONE

DURANTE

2° FASE:

IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO

In ogni fase dell’imple-mentazione sono sempre individuate azioni e relativi criteri/parametri,strumen-ti e indicatori di processo e di esito.

DOPO

3° FASE:

VALUTAZIONE DEGLI ESITI

COMPLESSIVI DEL PROGETTO

Verifica dell’impattoorganizzativo interno

edesterno;verifica dei risultati

ottenuti.

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COMUNICARE SALUTE

MelloniMassimo-SusinEster

“La formazione è anche diventare diversi. Non è pedagogia, è comunicazione…”

Vittorio Foa

Comunicazione, informazioneededucazionesonoelementi strutturalidelleorganizzazionisanitariepoichéentranoingioconelleinterazionitrailsistemasanitarioedicittadini-utenti.Sitrattadiazioniconcaratteristichediverse,dinamiche,spessocomplementari,integrateeconampimarginidisovrapposizione,azionicherichiedonocapacitàdiascoltoediinterazione.Lacomunicazioneèparteintegrantediun’organizzazione,lacomunicazioneefficacediventaparadigmadiunabuonafilosofiaaziendalee,grazieadessa,ilsaperfareedilsaperesseresi orientano al raggiungimento di obiettivi comuni Nelleorganizzazionisanitariesimettonoinatto:- azioni comunicative informali generalizzate in “tutto ciò che avviene nell’azienda èdi fatto comunicazione”, comprendono, ad esempio, l’empatia soggettiva nel rapportopersonale-utenti, il comportamento non verbale, la flessibilità rispetto all’organizzazionepredeterminata,- azioni comunicative formali, progettate e strutturate, come la segnaletica, gli avvisi,l’abbigliamentoformaleegliidentificativi,isimbolidell’identitàaziendaleUna strategia comunicativa efficace presuppone un’ analisi dei percorsi che il cittadino

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compie nella complessa struttura sanitaria. Si rivela necessario dedicare una specifica,quantoscrupolosa,attenzionealleazionidicomunicazioneconicittadini,sianelrapportoindividualediretto,chenelrapportoorientatoallacollettività.Sitrattadiunprecisoimpegnofinalizzatoafavorirel’accessoaiservizi,adinformaresuiproblemicorrelatiallasalute,allatutela,aidiritti,adagevolarelapartecipazionedirettaallescelteperlasalute,adinformaresuiprogrammidigestionedellasanità,lamissione,lavisione,lestrategieelerisorseattivate.

Lemoltepliciiniziativediformazione,confrontoedapprofondimentorealizzateinquestianni, organizzate dal Servizio Educazione e Promozione della Salute dell’aziendaULSS8, sui diversi aspetti della promozionedella salute, hannoavuto lo scopodiintraprendereunpercorsodovelavivacitàprogettualeel’insiemericcodiesperienzerealizzate trovassero l’organicità per garantiremaggiore efficacia, coordinazione econtinuitàneltempo.Comunicazione,informazione,educazionehannocostituitoilcomunedenominatore,perché considerati fattori determinanti nel processo di modernizzazione del sistema sanitario,cheviveoraunapprocciopiùdinamicoalleproblematichedellostarbene.Negliultimiannisièassistitoadunamaggiorerichiestaediffusionediinformazioni,atestimonianzadiunaesigenza,diffusanellapopolazione,dicostruireununpropriobagagliodiconoscenzepermegliogestireilpatrimoniosalute,perrapportarsicomesoggetti pronti a contrattare anche per le scelte diagnostiche e terapeutiche. Grazieallamaggioreattenzioneagliaspettidellacomunicazione,lesceltesuquestioniche riguardano lasalutee l’offertadeiservizisanitaripossono trovare rispostepiùadeguateaibisognieledecisionipossonobeneficiarediunafruttuosanegoziazionetra le parti coinvolte.

Cosa è necessario comunicare? - Perché vogliamo farlo? - Cosa ci proponiamo di ottenere?

Sonodomandeche,sialastrutturanelsuocomplessocheilsingolooperatore,sipongono,considerandocheogniazionepuòesserecondotta inmododiverso,checonnotagliattoricoinvolti,condizionandoneirisultati.

• Comunicare con appropriatezza ed efficacia presuppone il riconoscimentodellacorrettezzacontrattualenellarelazionecomunicatore-destinatario,lacredibilitàdeimessaggiedilrispettodell’autonomiadecisionale.Unacomunicazioneefficace,considerandoilverbaleedilnonverbale,richiedeunadattamentoalcontestosocio-culturaleedetnico-religiosodiriferimentodelsingoloodelgruppo,senzaescluderea priori possibili criticità e conseguenti necessità di rimodulare le strategie. Unasituazioneesemplificativapuòesseredatadaungenericoproblemadicomprensioneche richiede una riformulazione dell’informazione, dei linguaggi, dei metodi, o lamessa in campodi strumenti facilitatori: lamancata adesione ad una iniziativa, uncorsopersmetteredifumare,potrebbeesseredovutaacanaliinformativiinadeguati,postere locandinepoco‘accattivanti’,senza immaginiedensedicontenutichenescoraggiano la lettura. La comunicazione risulta più efficace dall’abilità di sapercostruireopportunitàdidialogo,sapercogliereleoccasionieducativeoffertedatuttalacomplessareteterritoriale,sociale,culturaleeproduttiva,conunapprocciochetengacontononsolodellepotenzialitàdelladifesadellasalute,maanchediunaculturadellaessenzialitàdelconsumosanitario.

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Produrre informazioni corrette e coordinate a partire da un facile accesso alle fonti (documenti,studi,atti),daunaselezioneedun’analisicriticadeicontenuti,tenendopresenteeconfrontandosiconlemigliorievidenzescientifiche.I messaggi potranno essere tanto più chiari e comprensibili quanto più vi saràcoordinamentodeglioperatori,perunacondivisionedegliobiettiviedelleinformazionida trasmettere in modo più possibile coerente e non contraddittorio. Le diverseriunioni, anchedi carattere organizzativo, gli incontri per gruppi professionali o perambitidi lavoro (unitàoperative,divisioni, servizi),gli strumenti informatici (intranet,bibliotecavirtuale),newsletter,opuscolialargadiffusione(UllssQualità,SaluteUlss8),costituisconooccasioniestrumentiperladiffusionediinformazionisuservizi,progetti,obiettivieperfeedbackeverifichecontinuitraglioperatori. • Costruire condizioni di effettiva partecipazione degli interessati. Il miglioramentodello stile di vita, lo sviluppo delle proprie potenzialità, delle proprie capacità, èdiffusamenteconsiderato,anchedagliorganismiinternazionali,uninvestimentoeunosviluppodicapitalesociale. Ilcoinvolgimentoattivo,per lesceltecheriguardano lasalute,diventaparteintegrantedelcambiamentochesivuoleattivare;ciòsirealizzaapartiredal riconoscimentodelleesperienze,del saperegiàacquisito,dellastoriadi chipartecipa e, successivamente,dal confronto con l’esperienzaed il saperedegli esperti. Nelle strategied’intervento sarannoconsiderati gli ambiti dove sonogiàmaturatecondizionidiconsensosociale,oppure icontesticircoscrittidalpuntodivistalogistico(esempiolavoratoriespostiadundeterminatorischio,adolescentidiundistretto),oppureorientandosiladdovegiàoperano‘cittadinicompetenti’,personegià impegnateechehannoinfluenzanel grupposociale,coinvolgendoli investeditestimonial per i messaggi che si intendono trasmettere. La comunicazione si può rivelare poco efficace e suscitare resistenza quanto più l’operatore si distinguerànettamentedall’utenteequantopiùgliobiettivi,imessaggipropostisirivelanolontani,irraggiungibili,pocorealistici(nonpertuttilamagrezza,intesacomemodelloestetico,costituiràunobiettivodisaluteappropriatoerealmenteraggiungibile,mapertuttièrealisticopensaredipotermigliorareilpropriostatodisalute,aumentandolaqualitàdellapropriaalimentazioneel’attivitàfisica).

Lacomunicazione,nellasuacomplessaarticolazione,èunacondizionecheoffregrandiopportunità e si realizzamettendo in campo risorse per organizzarla, promuoverla,facilitarla. Lacomunicazionegiocaunruoloimportantesulla‘Qualità’nelmondosanitario,qualitàdeiprocessiedegliesiti,intervieneinmodotrasversalesumoltedelledinamiche,deglieventi, delle scelte, che determineranno l’ efficacia e l’ efficienza delle prestazioni,la tensione verso l’etica e l’equità, quindi il raggiungimento degli obiettivi di saluteprefissati.Questiconcettisonoesplicitatiinunestratto,diseguitoriportato,trattodauntestodiS.Tonelli‘Ilcamminodellaqualitàinsanità’.Unesempioconcretodoveilfattore‘comunicazione efficace ed appropriata’, anche all’interno di uno stesso sistemaorganizzativo, potrebbe aiutare a trovare la soluzione ad una problematica sentitaanchedachi,aidiversilivelli,sioccupadipromozionedellasalute.“Nelnostropaese ilcamminodellaqualità insanità…nonèancoraapprodatoadunparadigmaunitario…moltioperatorisanitari…si trovanospessofiancoafianco

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con persone di formazione manageriale che mettono forte enfasi sui processi gestionaliesull’efficienza…questedifferenzediprofessionalità,diculture,dimodelli,di appartenenze storiche tendono a tradursi in modalità differenti di approccio, acristallizzare paradigmi operativi che più facilmente entrano in conflitto tra di loroinvecedicooperare…”.(TonelliS.,2002)Nell’ambitodelleiniziativepromossedalSEPS,dicarattereformativoe/oorganizzativo,negliultimiannièstatoripetutamenteespressoun“sentire”comunetraiprofessionisticoinvolti. Si trattadiduedistinte ‘percezioni’,contrappostemacheconvivono:daunapartesi tendead attribuireunvalorepositivo implicito,unafiducia indiscussanella bontà intrinseca di ciò che si fa, dall’altra invece si manifesta una sorta didiffusageneraleinsoddisfazione,quandosiaffrontailtemadeirisultati,dellaverificadi efficacia di quanto si va a realizzare. Tali considerazioni trovano risposte nellaricercadiunadefinizionesistematicadellaprogettazione edaqualche temposièiniziatoasottoporreunavalutazionescientificadell’efficaciaedell’appropriatezzanelraggiungereobiettivispecificiprefissati.Laricercadiunastrutturazione,diunmodellodiriferimentoperprogettareinterventidieducazioneallasalute(analisidiunasituazione,definizionedegliobiettivi,stesuradelprogramma,pianodivalutazione)nonèintesocomeprocessostaticoerigidamenteprecostituito, ma undiveniredi sequenze, in unacircolaritàdinamicae flessibile,capacedinuovelettureenuoveanalisi,ancheincorsod’opera.Trattare di salute non è trattare di un prodotto il cui prototipo deve essere vincente sul mercato.Insanitàlaspintadovrebbeesseredinaturaeticaadifferenzadell’impresadove, quasi sempre, la spinta è data dalla concorrenza. Nell’impresa l’equazionequalità-efficienzaassumeunsignificatocentratosulminimizzarelerisorseimpegnateper ottenere un certo prodotto. Le prestazioni sanitarie, non sono consideratediderivazionedelmondo industriale, “ma…anche làdoveesistono lineeguidaeprotocolli…sonoancoroggiopereasé,“capolavori”nelsensostoricodellaparola,diderivazionedalmondoartigiano,prodottilacuiqualitàdevesempreesseredimostrata,maidataperscontata.Perquestointerrogarcicostantementesuipossibiliesitidellenostreprestazioni,anchequandononècosìfacileedimmediatoriuscireavalutarli,è un dovere etico, come ci hanno insegnato Codman, Cochrane e Donabedian.(S.Tonelli‘Ilcamminodellaqualitàinsanità’)Sonoconsiderazionicheciaiutanoadipanarequel ‘sentirecomune’quella,avoltediffusa,sortadi ‘soddisfazioneparziale’ecidàgiustificazione nel ritenere l’ambitosanitario un ambito d’azione differente, articolato, complesso e variabile comearticolata,complessaevariabileèlanaturaumana.Lametodologia,letecniche,glistrumentipropridellacomunicazioneentranoingiocotrasversalmente nei diversi ambiti d’azione: - nella relazioneoperatore-utentepossono incidere fattoriqualiempatia, capacitàdiascolto,competenzepergestireparticolaridinamicheall’internodiungruppo,lacapacitàoratoria;-nelrapportooperatori-aziendaULSS,dovelarelazionepuòinfluenzarelanegoziazionedirisorseeconomiche,l’impiegodideterminateprofessionalità,ladeterminazionedelleprioritàd’intervento,itempidedicatiperlarealizzazione,- nelle relazioni tra operatori, nella integrazione delle loro differenti competenze eprofessionalità,nellesinergiedelleloroesperienzeperanalizzarelesituazioni,ibisogniespressienonespressi,perdefinireinsiemeesceglieregliobiettivi,gliindicatori,lestrategie.

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Sonosoloalcuniesempidovel’areaspecificadellacomunicazionenepotràinfluenzareilrisultato,doveeventuali,ancheparzialicriticità,senonseguitedaazionicorrettiveappropriate, si ripercuoteranno nel risultato complessivo. Una programmazionepuntualeebenarticolatadiuninterventorischiadiessere‘fineasestessa’el’iniziativaavrà difficoltà a decollare se, ad esempio, il relatore che presenta il progetto nonriusciràatrasmetterechiaramentegliintentieacrearealleanzestrategiche.Nel campo dell’ educazione alimentare, dove spesso i progetti prevedono ilcoinvolgimentodiscuolaefamiglia,se,perundifettodistilecomunicativo,igenitorisisentonocolpevolizzatiperl’elevatoconsumodijunkfooddeiproprifigliegliinsegnanticolgonolapropostacomeunennesimoulterioreimpegno,èmoltoprobabilechenellafasedicoinvolgimentofamiliareigenitorisianoassenti,gliinsegnantinoncompletinoquantoprogrammato,siperdalaloroalleanza,l’iniziativavengadalorobanalizzatadifronte ai ragazzi. Laconsapevolezzadiquellichepossonocostituireipuntidebolidiunacomunicazioneefficaceaiutaaprevenirelecriticitàchespessoostacolanoirisultati.Alcunepossonoessere delineate nel sottovalutare i punti di vista e la percezione del problema da parte dell’utente,oppurenelmancatocoinvolgimentoattivodegli interessati,aiqualinonsemprevieneofferta l’ampiapanoramicadellepossibilialternative,considerando leincertezze,lediverseopinioniinsenoallacomunitàscientificaenonsempresiaiutaunaletturacritica.Unaltropossibilelimiteèl’eccessivaenfasipostasulparticolare,perdendodi vista lacomplessitàdella situazionee l’ obiettivodimodificare comportamentiindividuali, stigmatizzandoli, piuttosto che porre la giusta considerazione ai fattoriambientali correlati ed ai determinanti individuali che sostengono un determinato stiledivita.Rimanendonelcampodell’educazionealimentare,esemplificativoèunapproccioall’obesitàinfantile,purtroppoancoradiffuso:avoltevienecolpevolizzatoil bambino perché ‘mangia troppo’, senza considerare l’organizzazione familiare, lastoriaalimentareecomevengonogestitiipasti,iltempolibero,ilcontestosocialeedeipari, l’investimentofamiliareperlaqualitàdellavita.L’atteggiamentodeisanitaririschiacosìdiripercorrere,seppureinvolontariamente,laconsuetadenigrazionedellapersonasoprappeso,contribuendoinvolontariamentearimarcareilgiàpresentesensodifrustrazione,diinsoddisfazionediséelabassaautostima,piuttostodifavoriredeicambiamentiapartiredallaconsapevolezzadelleproprierisorse,deipropripuntidiforza,dellepropriegiàpresentibuoneabitudini.E’ opinione diffusa che progettare l’educazione alla salute attraverso messaggi e raccomandazioni, pur supportati da solide evidenze scientifiche e ben elaborati,da soli, non siano sufficienti amodificare i comportamenti. Perché ciò avvenga, siconcordasullanecessitàdi“unprocessodielaborazioneediricercapartecipatacongliinteressati”(Greenetal.,1995).Nonsi trattaquindidipersuaderedellacorrettezzadiunnostropuntodivista. Sitratta invece di mettere in campo delle linee strategiche come ad esempio comunicare ciòcheserveedèefficace,evitandodicreareunaridondanzadimessaggichenoncontribuisce a rendere chiaro ciò che è essenziale. Sperimentare opportunità perfavorire scelte consapevoli e scegliere come testimonial una risorsa sociale preziosa ossia“ilcittadinocompetente”.Responsabilizzareoperatorieserviziperconquistarelafiduciadeicittadini.Nelcontestodellacomunicazionesiinserisconoanchelenuovetecnologiecomecomputer,cellulari,internet,retidiserviziallapersonaeretiperlapianificazionedelterritorio.

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Questimezzi,indispensabilipuntidicontattounificatiditipomultimediale,consentonoun facile accesso ai servizi e, viceversa, consentono di fornire risposte, contattaree raggiungerevelocementegliutenti.L’usodi internetapreuncapitoloasé,èunostrumento che veicola informazioni, consente di scambiare opinioni riducendodrasticamente i tempi, le distanze, i costi. Le informazioni disponibili sono già unaquantitàenorme,laloroqualitàèestremamentevariabileesipongonoseriproblemidiselezione.L’impattodiquestetecnologieèancorapococonosciutoenonfavoritodal continuo e repentino incalzare di innovazioni e proposte (pc palmari, cellulare,i-pod, lettorimp3)rendendonecessariaunamaggioreepiùdiffusaconsapevolezzadelleimplicazionichenederivano(interazioni,qualitàdell’informazione,settorialitàdeicontenuti,strategiepersuasive,privacy).

COMUNICAZIONE DI SISTEMA E MARKETING

Ilconcettovienequiintesocomeinterfacciadiun’organizzazioneingradodigestireflussidiconoscenzaall’internoedall’esternodelsistema,all’internoedall’esternodell’insiemedelleprogettualitàpropriedelServizioEducazioneePromozionedellaSalutedoveesperienze,competenze,codici,linguaggivengonoattivatiperrealizzareconnessionisiaconl’ambitosanitario(intra-aziendale),chesociale(extra-aziendale).Lastrategiadiattuazionesimuoveinpiùdirettricicomprendentiunsistemadialleanzeeretidicollaborazione. IlSEPSsiponecomecernieramobileeflessibile, inprimistrasistemasanitarioed isuoidiversisettori,quindi trasistemasanitarioesistemasociale.I cittadini, gli enti locali, la scuola, le associazioni, i media, le imprese sono gliinterlocutoriprivilegiati per aprirecanalicomunicativi tra lasanitàe lecomponentisociali, politiche, economiche, ambientali, al fine di costruire un sistema educativopolicentrico,distribuitoecollocatoneidiversiambitidivitadellapopolazione.Lemodalitàdirealizzazionecomprendono:

A-lacreazionediretidiinterscambiodicompetenze,idee,esperienze,dati

• alivellointraaziendale• comunicazioneinformativadeiprogetti(confronti,revisioniinitinere,integrazioni)• seminari,eventi,convegni,aggiornamenti,formazione,gruppidilavoro• partecipazionecollegialenell’analisideicambiamentisocio-demografici e conseguenti mutamenti dei bisogni/servizi e nella sperimentazione• programmazioninegoziate,protocollid’intesa,

• alivelloextraaziendale(entilocali,associazioni,scuola)• diffusionescientifica(datiepidemiologici,direttiveelineeguida)• iniziativediformazioneedenpowermentperformatori,mediatori, cittadini competenti• valutazioniedanalisicollegialiperareatematicaepergruppitarget• consulta,protocollid’intesa,accordidiprogrammainteristituzionale, pattoterritoriale,contrattod’area• alleanzeinteristituzionali(retediscuole,pattosociale,associazioni, volontariato,pubblicaamministrazione)

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• organizzazionedigruppitarget(cittadinicompetenti)eproduzionedifocal point informativi• integrazioniconprogettilocali,nazionaliedeuropei(es.Salute21,Cittàsane,Agenda21,Passi)

B-laproduzioneeladiffusionedidocumentazione

• alivellointraaziendale• documentazioneaziendale(diffusionemodalitàdiaccessodell’AttoAziendale, dellaRelazioneAnnualesullaGestionedeiServizi,delDocumentodiDirettive)• portaleaziendale,intranet• iniziativeeditoriali(Salute8,ULSSQualità,CatalogoprogettiSEPS)• redazionedeiprogetti,valutazionedeirisultatierelazionifinali• raccoltadelmaterialeutilizzatoeprodottonellosvolgimentodelleattività• censimentoesperienzerealizzate

• alivelloextraaziendale• documentazioneaziendale(diffusionemodalitàdiaccessodell’AttoAziendale,dellaRelazioneAnnualesullagestionedeiServizi,delDocumentodiDirettive)• portaleaziendale,ufficiostampa(news,comunicati,conferenze)• iniziativeeditorialididivulgazioneamezzoopuscoli,manifesti,prodottimultimediali(Salute8,ULSSQualità)• campagneinformativeamezzostampa,radio,TV,dibattitipubblici• iniziativelocalicoerenticoniprogettiattivati,eventipubblici

C - ilmarketingsocialefinalizzatosiaal recuperodiun rapportodifiducia qualecondizionepreliminareperun’efficaciacomunicativa reale, siaallasensibilizzazionerispetto alle richieste di prevenzione da parte della popolazione attraverso

• campagnepromozionali• amplificazionedeimessaggieattivazionedisinergie• sostegnofinanziarioaidiversiprogetti• promozionedialleanzeecollaborazioniinpartnershipconentiedistituzioni finalizzateallamessaincampodiinnovazionitecnologiche,interventilegislativi, investimenti economici

Condizione preliminare per una comunicazione efficace è il rapporto di fiduciainstaurato tracittadinoesanitàpubblica.Taleconsapevolezzaci inducea rifletteresull’uso degli strumenti della comunicazione che, se troppo aggressivi, se offronoaspettativepoidisattesenellapraticaagiscononegativamentenellacredibilitàdituttal’organizzazione.Nella progettazione degli interventi di informazione e/o di educazione alla salute èdunque necessario partire da un’analisi dell’effettivo clima di fiducia reciproca, nelcontesto sul quale si interviene. Per il ruolo assunto dagli operatori del sistemasanitario, come educatori e comemediatori, diventa importante considerare il lorosenso di appartenenza e la loro adesione attiva al processo di attuazione degli obiettivi disalute:èdifficiletrasmetteremessaggipositivierassicurantianomeepercontodi istituzioni nelle quali ci si possa sentire per primi insicuri e poco valorizzati. In

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questaotticadiventarilevantelosviluppodipercorsidicomunicazioneinternachiarietrasparentidovepossanoessereconosciuti,compresi,partecipati,condivisi:ivaloridifondo,lamissionaziendale,lemotivazionichesottostannoallesingoledecisioniel’oggettivitàdeicriteriseguitiperassumerle.Unasolidaedefficaceretedirelazioneediscambiotraglioperatorideidiversiservizisanitari dell’azienda ULSS genera e rafforza l’identità organizzativa ed operativadell’ interastrutturasanitaria,presupposto importantenelloscambioconil sociale,presuppostonecessariopercostruireunasinergiachepossainfluireefficacementenelmiglioramentodeicomportamenticollettivi,presuppostofondamentaleperfornirealcittadinocompetenzeedopportunitàconcreteperorientarsiversosceltesalutari.La motivazione, il dialogo, la coordinazione e la sinergia delle competenze, ilcoinvolgimento,l’assunzionediresponsabilitàdipendonofondamentalmentedaltipoedallemodalitàdicomunicazionecondotte/attivateinternamenteall’unitàorganizzativa,contuttiiportatorid’interesseaziendali,partendodanoistessi.(G.C.Manzoni).

SERVIZIO EDUCAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTEDipart imento di Prevenzione

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