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AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 79: aprile 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 La vostra afflizione si cambierà in gioia “Gesù disse ai suoi discepoli: “Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un poco ancora e mi vedrete? In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia” (Gv 16,19-23) “Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un poco afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la meta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime. (1Pt 1,6-9) Per la comprensione - Al termine delle meditazioni sulla Passione di Gesù, vogliamo riflettere sulla gioia cristiana. A un superficiale, la fede cristiana, che ha come centro Gesù Crocifisso, può sembrare un cammino verso il dolore, verso la tristezza. Ma il Crocifisso è fonte di amore, fonte di salvezza, quindi fonte di gioia. - E’ significativo il mosaico che l’artista Ugolino da Belluno ho riprodotto nella sala della penitenzeria del santuario di S. Gabriele: un grande cuore, con al centro due immagini di Gesù fuse in una: a destra il Cristo crocifisso, tutto avvolto da rami di spine; a sinistra il Cristo risorto, avvolto dagli stessi rami, diventati rami di fiori. - Gesù non è venuto a trasformare la vita umana in una grande croce; è venuto a redimere la croce, a farci capire il significato della croce, che fa parte di ogni vita umana, assicurandoci che seguendo Lui, la croce può diventare “gioia indicibile”. Rifletti - Gli Apostoli hanno fatto sempre fatica a capire gli insegnamenti di Gesù sul mistero della sua Passione e della partecipazione dei discepoli alla croce. Gesù deve rimproverare e allontanare Pietro che non vuole sentire parlare di croce (Mt 16,23); deve ricordare che anche i suoi discepoli devono portare la croce dietro a lui per avere la vita; annuncia più volte che Egli deve soffrire molto, ma termina sempre annunziando la sua risurrezione (Mt, 16,22). - Subito prima della sua Passione, Gesù raccoglie i suoi discepoli nell’intimità del Cenacolo per gli ultimi insegnamenti. Ora che è giunta l’ora della croce, Egli rincuora i discepoli: il Calvario non è l’ultima meta, ma un passaggio obbligato: “Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”. E ricorda che anche la gioia di una nuova vita inizia con il dolore: la mamma soffre per donare la vita, ma poi il dolore diventa fecondo e si cambia in gioia. - Così è la vita cristiana: una continua nascita, che parte dal dolore e termina nella gioia. Il santo pontefice Paolo VI, definito da qualcuno “il Papa triste”, per il suo carattere riservato e melanconico, per l’Anno Santo del 1975 ci ha lasciato uno dei documenti più belli: l’Esortazione Apostolica “La gioia cristiana”, frutto della passione e risurrezione di Cristo. - Egli scrive: “E’ il paradosso della condizione cristiana: né la prova, né la sofferenza sono eliminate da questo mondo, ma esse acquistano un significato nuovo nella certezza di partecipare alla redenzione operata dal Signore e di condividere la sua gloria. L’Exsultet pasquale canta un mistero realizzato nell’annuncio gioioso della risurrezione, la pena stessa dell’uomo si trasfigura, mentre la pienezza della gioia sgorga dalla vittoria del Crocifisso, dal suo Cuore trafitto, dal suo Corpo glorificato. Dopo venti secoli, questa sorgente di gioia non ha cessato di zampillare nella Chiesa, specialmente nel cuore dei Santi”. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

aprile 1999

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n. 79: aprile 1999 La vostra afflizione si cambierà in gioia “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

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AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 79: aprile 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14

La vostra afflizione si cambierà in gioia “Gesù disse ai suoi discepoli: “Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un poco ancora e mi vedrete? In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia” (Gv 16,19-23) “Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un poco afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la meta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime. (1Pt 1,6-9) Per la comprensione - Al termine delle meditazioni sulla Passione di Gesù, vogliamo riflettere sulla gioia cristiana. A un superficiale, la fede cristiana, che ha come centro Gesù Crocifisso, può sembrare un cammino verso il dolore, verso la tristezza. Ma il Crocifisso è fonte di amore, fonte di salvezza, quindi fonte di gioia. - E’ significativo il mosaico che l’artista Ugolino da Belluno ho riprodotto nella sala della penitenzeria del santuario di S. Gabriele: un grande cuore, con al centro due immagini di Gesù fuse in una: a destra il Cristo crocifisso, tutto avvolto da rami di spine; a sinistra il Cristo risorto, avvolto dagli stessi rami, diventati rami di fiori. - Gesù non è venuto a trasformare la vita umana in una grande croce; è venuto a redimere la croce, a farci capire il significato della croce, che fa parte di ogni vita umana, assicurandoci che seguendo Lui, la croce può diventare “gioia indicibile”. Rifletti - Gli Apostoli hanno fatto sempre fatica a capire gli insegnamenti di Gesù sul mistero della sua Passione e della partecipazione dei discepoli alla croce. Gesù deve rimproverare e allontanare Pietro che non vuole sentire parlare di croce (Mt 16,23); deve ricordare che anche i suoi discepoli devono portare la croce dietro a lui per avere la vita; annuncia più volte che Egli deve soffrire molto, ma termina sempre annunziando la sua risurrezione (Mt, 16,22). - Subito prima della sua Passione, Gesù raccoglie i suoi discepoli nell’intimità del Cenacolo per gli ultimi insegnamenti. Ora che è giunta l’ora della croce, Egli rincuora i discepoli: il Calvario non è l’ultima meta, ma un passaggio obbligato: “Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”. E ricorda che anche la gioia di una nuova vita inizia con il dolore: la mamma soffre per donare la vita, ma poi il dolore diventa fecondo e si cambia in gioia. - Così è la vita cristiana: una continua nascita, che parte dal dolore e termina nella gioia. Il santo pontefice Paolo VI, definito da qualcuno “il Papa triste”, per il suo carattere riservato e melanconico, per l’Anno Santo del 1975 ci ha lasciato uno dei documenti più belli: l’Esortazione Apostolica “La gioia cristiana”, frutto della passione e risurrezione di Cristo. - Egli scrive: “E’ il paradosso della condizione cristiana: né la prova, né la sofferenza sono eliminate da questo mondo, ma esse acquistano un significato nuovo nella certezza di partecipare alla redenzione operata dal Signore e di condividere la sua gloria. L’Exsultet pasquale canta un mistero realizzato nell’annuncio gioioso della risurrezione, la pena stessa dell’uomo si trasfigura, mentre la pienezza della gioia sgorga dalla vittoria del Crocifisso, dal suo Cuore trafitto, dal suo Corpo glorificato. Dopo venti secoli, questa sorgente di gioia non ha cessato di zampillare nella Chiesa, specialmente nel cuore dei Santi”.

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- I Santi hanno sperimentato la gioia che viene dalla croce. San Paolo scrive: “Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione” (2Cor 7,4). E San Francesco poteva esclamare: “Tanto grande è il bene che mi aspetto, che ogni prova mi è diletto”. - Con Paolo VI possiamo così ricapitolare “i motivi fondamentali della gioia cristiana”: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito; con il suo Spirito Egli abita nei nostri cuori e si prende cura di noi; siamo in cammino verso la beata trasfigurazione, in cui anche per noi, come per Gesù, la morte diventerà vita e il dolore diventerà gioia. Confronta - Contempliamo continuamente Gesù Crocifisso, “che in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce” (Eb 12, 2-3): sperimenteremo così che il peso della nostra croce diventa leggero. - Nelle prove della vita sentiamo sempre vicino a noi la presenza amorosa di Dio nostro Padre, di Gesù, che prende su di sé i nostri dolori e li trasforma in grazia, in gioia. - Guardiamo spesso in alto, gustando la parola di Gesù che un giorno ci dirà: “Prendi parte alla gioia del tuo signore) (Mt 25,21).” - Siamo sempre portatori di gioia e di speranza, con l’esempio e con la parola, specialmente a chi soffre senza fede, secondo l’insegnamento di S. Paolo: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini (Fil 4,4).

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LA NOSTRA CONSACRAZIONE Fare parte degli Amici di Gesù Crocifisso non è un aggiungere una pia pratica a tante altre: è un cammino di santità, basato sull’amore per Gesù Crocifisso, con l’impegno di amarlo, farlo amare e riconoscerlo e servirlo nei “crocifissi”. Il nostro Statuto prevede una consacrazione speciale a Gesù Crocifisso, come tappa fondamentale del nostro cammino. La consacrazione è l'atto per cui una cosa, o una persona, è “scelta”, “separata” da tutto il resto e “riservato” in modo speciale a Dio. Il popolo d’Israele era un popolo scelto da Dio e per questo consacrato a Lui. Così il Cristiano è il nuovo popolo santo, consacrato a Dio con il Battesimo. Questa consacrazione comporta una triplice dimensione: a. separazione: rinunzia alla mentalità del mondo e ai suoi valori; b. comunione: impegno di amore e comunione con Dio; c. donazione: dedizione a Dio, nel servizio dei fratelli. La consacrazione battesimale va approfondita e vissuta.. Ma come? C’è la consacrazione dei religiosi, mediante i tre voti di castità, povertà e obbedienza. Ma l’invito a vivere radicalmente il Vangelo è rivolto a tutti i cristiani. Da questa esigenza sono nati i Terzi Ordini, le Associazioni, i Movimenti. Dal carisma di San Paolo della Croce sono nati i religiosi Passionisti e le religiose Passioniste, ma anche molti gruppi di laici, che insieme ai religiosi formano la Famiglia Passionista. Oggi questa Famiglia è cresciuta grandemente; sono spuntati molti rami dall’albero rigoglioso piantato da S. Paolo della Croce, che formano il Movimento Laicale Passionista. Uno di questi nuovi rami è formato dagli Amici di Gesù Crocifisso.

La Consacrazione Solenne degli Amici di Gesù Crocifisso è l’approfondimento e l’estensione della consacrazione battesimale; non è la consacrazione religiosa, che è regolata direttamente dalla Chiesa, come impegno di vita. Chiunque aderisce agli Amici, come effettivo o ausiliare, si consacra a Gesù Crocifisso ogni giorno con la Promessa di Amore, impegnandosi ad amare e fare amare Gesù Crocifisso; ma questa consacrazione è strettamente personale e privata. Con la Consacrazione Solenne un Amico conferma la propria adesione a Gesù Crocifisso e si impegna pubblicamente davanti al sacerdote e ai fratelli a voler vivere pienamente la spiritualità passionista. La consegna del Crocifisso e del "Segno Passionista" ricorda al nuovo fratello o sorella che da quel momento fa parte a pieno titolo della grande Famiglia Passionista, partecipa della sua spiritualità e ne gode di tutti i benefici spirituali. E' a pieno titolo "Passionista". La consacrazione viene fatta per un anno, da rinnovare per almeno tre anni; poi potrà essere perpetua. In breve possiamo dire che coloro che fanno questa consacrazione si impegnano seriamente a vivere la consacrazione battesimale, che è cammino di santità, che è separazione dal mondo e dai suoi valori, che è donazione e appartenenza piena a Dio, ma con un cammino di amore per il Signore e per il prossimo, appreso da Gesù Crocifisso, secondo il carisma e l’insegnamento di S. Paolo della Croce. Ed ecco in breve gli impegni concreti di chi ha fa la Consacrazione Solenne: 1. Vivere pienamente gli impegni assunti con l’adesione agli Amici di Gesù Crocifisso. 2. Fare ogni giorno almeno un quarto d’ora di preghiera o meditazione sulla Passione di Gesù. 3. Impegnarsi nei servizi di carità e di volontariato, secondo le proprie possibilità. 4. Impegnarsi nell’apostolato, secondo le proprie possibilità, per far conoscere e amare Gesù Crocifisso. 5. Partecipare regolarmente agli incontri e alla vita della Fraternità di appartenenza, o, in caso di serio impedimento, almeno a un Gruppo – Famiglia riconosciuto. Chi può essere ammesso a fare questa consacrazione? - Chi accetta gli impegni di cui sopra - Chi è iscritto agli Amici almeno da circa 2 anni - Chi ha frequentato regolarmente la Fraternità, o un Gruppo – Famiglia. - Chi ne fa domanda scritta all’Assistente spirituale. L’Assistente Spirituale può ammettere anche qualcuno che vive pienamente la spiritualità degli Amici, ma non può partecipare alla vita della Fraternità per malattia, per altri gravi motivi, o perché non c’è una Fraternità nella zona Ogni Amico cerchi di leggere attentamente questa pagina; nel mese di maggio venga letta e commentata in tutte le Fraternità e nei Gruppi .- Famiglia.

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Il Signore ravvivi in noi, con il suo Santo Spirito, la consacrazione ricevuta nel battesimo e confermata nella cresima. San Paolo della Croce e il grande stuolo dei Santi e Sante della Famiglia Passionista ci accompagnino con l’esempio e la intercessione, per vivere generosamente la nostra consacrazione di Amore a Gesù Crocifisso.

P. Alberto Pierangioli VII CONSIGLIO NAZIONALE

Il 20 marzo si è riunito a Morrovalle il VII Consiglio Nazionale degli Amici. Per la prima volta erano presenti rappresentanti di tutte le Fraternità e di. molti Gruppi Famiglia, in tutto 34 persone. L’incontro è iniziato alle ore 15,30 ed è terminato alle 18,30. Dopo un momento di preghiera e di autopresentazione dei partecipanti, ha preso la parola il P. Alberto. Riassumiamo brevemente il suo intervento. La situazione attuale degli Amici è di 1445 iscritti, dei quali 39 defunti, tra cui recentemente Curletta Ester, Giovanni Raccosta e Gironelli Fabiola: tutti e tre consacrati. I nuovi iscritti sono circa 100-120 l’anno. Per diventare un vero movimento laicale passionista e perché cresca di numero e di qualità, è necessario che i laici prendamo sempre più responsabilità nella guida e nell’animazione del movimento. Un ruolo importante lo ha il C. N., che si ritrova almeno due volte l’anno: ma è importante che tutti i responsabili vi prendano parte, per conoscere meglio il nostro cammino ed evitare il rischio di diventare uno dei tanti gruppi devozionali, mentre il nostro deve essere un vero cammino di santità, con una spiritualità e uno scopo specifico: siamo Amici, che amano Gesù Crocifisso, si impegnano a farlo amare e in Lui e per Lui amano tutti i fratelli, specialmente i “crocifissi”. Abbiamo quindi un grande messaggio da portare alla Chiesa. Nei gruppi inculchiamo l’amore fra tutti, il massimo rispetto per tutti i movimenti ecclesiali, anche se noi dobbiamo caratterizzarci con una nostra fisionomia. E’ bene non invitare a far pare degli Amici chi fa già parte ci un altro movimento; ma se uno lo chiede spontaneamente, si può accogliere. Il presidente, Dott. Francesco Valori, ribadisce che la nostra caratteristica deve essere l’amore: è importante che ci sia l’amore per i “crocifissi”, per i poveri; ma se vogliamo essere una “fraternità”, è fondamentale che ci sia una profonda comunione tra noi, fuggendo invidie e pettegolezzi; alle volte invece manca una piena accettazione e condivisione tra i membri dei gruppi. La meditazione della Passione deve aiutarci ad amarci seriamente. Sono stati poi trattati vari problemi pratici. 1. Preparare bene la Terza Consacrazione, che faremo il 6 giugno. Entro aprile i responsabili di ogni Fraternità devono sapere quanti fanno la Consacrazione per la prima volta e quanti la rinnovano. E’ bene in ogni gruppo fare uno-due incontri a parte con i nuovi consacrandi, per aiutarli a comprendere il passo che fanno e prepararli convenientemente. I fratelli dell’Umbria faranno la consacrazione a parte, in una data da stabilire; però per una maggiore comunione, alcuni di loro siano presenti a Morrovalle il 6 giugno. 2. Gruppi Famiglia: sono composti da un minimo di tre persone in su e si riuniscono presso una famiglia, spesso intorno a una persona malata di lunga degenza, sotto la guida di un fratello o sorella. Per essere riconosciuto ufficialmente come Gruppo degli Amici, deve essere segnalato all’Assistente e ai responsabili della zona, che non mancheranno di visitarlo e aiutarlo. Chi lo guida adatterà l’incontro alla situazione dei partecipanti, ma non dovranno mancare mai gli elementi essenziali della spiritualità degli Amici, specialmente la Meditazione della Passione. Attualmente i Gruppi famiglia riconosciuti sono una decina; altri 5-6 sono in osservazione. 3. I Responsabili delle Fraternità devono incontrarsi almeno una volta al mese, per verificare l’andamento del gruppo, dividersi gli impegni, esaminare l’accoglienza e la cura dei nuovi iscritti, progettare nuove iniziative, esaminare casi particolari, animare a leggere le pagine degli Amici su Tendopoli ecc. 4. Ora di preghiera comunitaria: viene proposto un momento di preghiera comunitaria, fra tutti gli Amici: tra le ore 15,00 e le 16,00 di ogni giorno: ogni Amico si rivolgerà al Signore, rinnovando la Promessa di amore, o con brevi invocazioni, anche mentre lavora, in qualsiasi luogo si trovi e qualsiasi cosa stia facendo, unendosi spiritualmente a tutti gli altri Amici e pregando con loro e per loro. Dobbiamo prendere l’abitudine a questo appuntamento quotidiano, che ci aiuterà ad essere più uniti nel Signore.

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5.Ritiri Mensili a Morrovalle: in questo anno abbiamo come tema “il Padre”. Partecipa in media un centinaio di Amici. Dobbiamo ricordare a tutti questo appuntamento, che ci aiuta a crescere nella conoscenza del nostro cammino e nella unione tra noi. 6. Gli Esercizi Spirituali si terranno anche in questo anno nel Seminario di Macerata, dal 16 al 21 agosto. Su Tendopoli di aprile viene pubblicato un foglio, con il tagliando per prenotarsi. 7. Il VI Convegno Nazionale del MLP si terrà il prossimo anno vicino Roma, dal 28 giugno al 1 luglio del 2000: sarà il Convegno del nostro Giubileo. Dovremo partecipare in tanti. Durante l’anno del Giubileo si pensa di organizzare anche un pellegrinaggio alla Sindone di Torino e ai luoghi di S. Paolo della Croce. 7. Il Movimento avrà una cassa, necessaria per la sua organizzazione; Come cassiera è stata scelta Perugini Gemma di Morrovalle. Anche ogni Fraternità abbia una sua cassa, per le necessità della fraternità e per opere di bene. 8. Abbonamento a Notizia: i responsabili delle Fraternità sollecitino il rinnovo e l’adesione di nuovi abbonati. E’ stata poi presentata la situazione concreta delle varie fraternità e dei gruppi famiglia. Si è concluso con un momento di preghiera e di fraternità.

Luisa Morlacco

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TESTIMONIANZE

Devo dare una risposta. “Anche se la mia vita ora è tutta in salita, mi sento molto serena e tranquilla, perché ho Lui, il mio Gesù, che “mi ha tanto amato da dare la sua vita per me”. A questa suprema prova di amore io devo dare una risposta ed è quello che ora sto facendo con la mia vita: abbracciare e amare la mia croce, come ha fatto Lui, servire con tanta pazienza e umiltà le persone che mi fanno soffrire ogni giorno sempre più. Tutto questo non ha più importanza: importante è partecipare alla Passione di Gesù e aiutare a salvare i nostri fratelli”. La Consacrazione mi ha fatto maturare. “Anche per me non è facile portare la mia croce, ma la consacrazione mi ha fatto maturare spiritualmente. Così riesco a gioire nella sofferenza, perché la croce è Amore. Gesù, Giuseppe e Maria mi insegnano e mi aiutano a crescere insieme alla mia famiglia, nelle prove quotidiane. Grazie, per quello che ha fatto per me”.

Offro le mia angosce e le mia lacrime “Ogni anno si rinnova il sacrificio della Croce, quella Croce che Gesù ha portato con tanto amore per tutti noi; ma i nostri cuori non vogliono aprirsi all’amore di Dio. Ho tanto pregato e continuo, perché, se non fosse per quella poca fede, non sarebbe possibile sopportare tanto dolore, che il Signore sta permettendo nella mia vita. Ma Lui può tutto; così continuo il mio cammino con la mia e con le nostre croci, ogni giorno più pesanti. Sono certa che un giorno Gesù trasformerà queste sofferenze in gioia. Ogni giorno, ai piedi della croce benedetta, offro le mie angosce e le mie lacrime; sono piccole cose paragonate a tutte quelle brutte situazioni che l’umanità sta vivendo alle soglie del Duemila, questa guerra che semina morte e distruzioni!”.

Senza di Lui la mia vita non avrebbe senso “Grazie, grazie, grazie! E’ da molto che volevo dirti questa parola, ma nella mia preghiera c’è. Mi hai insegnato a pregare e ad amare molto il Signore, Lui fa parte della mia vita e mi è vicino in ogni attimo. E’ la mia sicurezza, la mia roccia: senza il Signore la mia vita non avrebbe senso. Per la lontananza, non sono parte effettiva del Gruppo degli Amici di Gesù Crocifisso, però mi sento vicina a voi, in particolare a te, padre; il Signore ti ricompenserà per tutti i doni che mi hai fatti. Mi sono laureata, ma questo è l’ultimo dei miei pensieri; il mio pensiero è la mia salute... Ma il Signore mi è vicino e mi aiuta a portare la mia croce: se questa è la Sua Volontà e se Lui mi è vicino, va bene così. In passato non ho mai osato chiedere una grazia al Signore, perché mi sentivo una presuntuosa, pensando che il Signore sa di che cosa ho bisogno. Ora ho riscoperto la Promessa di Amore e l’amore grande che Gesù ha per me. Anche se mi sento stanca, debole, demotivata, apro il vangelo e pongo tutto nelle sue mani. Lui mi dà pace e speranza che con tutte queste cure la situazione migliorerà. Sempre uniti nella preghiera”.

Ho sempre il mio Crocifisso vicino “Dal giorno della mia Consacrazione a Gesù Crocifisso mi sento più forte, più protetta. Quando mi trovo nelle mie difficoltà, prego il Signore che mi stia vicino e mi dia forza e pazienza. Ho sempre il mio Crocifisso sul comodino; la sera, quando vado a letto, lo prendo, ci parlo un po’ e me lo stringo al petto; a volte mi corico con il Crocifisso vicino; oppure la notte, quando mi sveglio, lo prendo e me lo tengo vicino. Vorrei poter dedicare più tempo alla preghiera, ma tante volte ci sono gli impegni della famiglia e allora mi rimetto tutta nelle mani del Signore e Lui mi guiderà. Prego tanto il Signore per te; rinnovo ogni mattina la Promessa di Amore a Gesù Crocifisso, insieme a te e a tutti gli Amici”.

NOTIZIE 1. Ritiri mensili: 09 maggio; 06 giugno: Consacrazione Solenne. 2. Chi desidera rinnovare o fare per la prima volta la Consacrazione, deve farne domanda scritta, prima del 20 maggio. 3. Prenotatevi in tempo per gli esercizi Spirituali, usando il tagliando trovato su Tendopoli di marzo. 4. Ricordiamo al Signore: Gironelli Fabiola, di Morrovalle, che il Signore ha chiamato improvvisamente a sé, all’età di 32 anni, il 20 -03-1999: era consacrata e tra le prime iscritte agli Amici.

P. Alberto Pierangioli

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