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COME SI FA AD APRIRE UN AGRITURISMO AGRITURISMO a cura di a cura di Mar Mar co Bianchi co Bianchi COME COME SI SI F F A A ASSESSORATO ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE LAZIO FACOLTÀ DI AGRARIA DELL’UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA EUROPE DIRECT LAZIO BUSINESS INNOVATION CENTRE TERRANOSTRA AGRITURIST TURISMO VERDE

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COME SI FAAD APRIRE UNAGRITURISMOAGRITURISMOa cura di a cura di

MarMarco Bianchico Bianchi

COMECOMESISIFFAAuuuu

ASSESSORATOALL’AGRICOLTURA DELLA

REGIONE LAZIO

FACOLTÀ DI AGRARIADELL’UNIVERSITÀ

DELLA TUSCIA

EUROPE DIRECTLAZIO

BUSINESS INNOVATION CENTRETERRANOSTRA AGRITURIST TURISMO VERDE

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COME SI FAAD APRIRE UN AGRITURISMO

di

Marco Bianchi

COMESIFAuu

Collana editoriale “Come si fa…”

n. 1

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REGIONE LAZIOAssessorato all’AgricolturaArea D 20Servizio di Informazione Socio economicaVia Rosa Raimondi Garibaldi, 7 – Roma

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA TUSCIADipartimento di Economia Agroforestale e dell’Ambiente RuraleVia S. Camillo De Lellis, snc – Viterbo

EUROPE DIRECT LAZIORete di informazione dell’Unione europeac/o D.E.A.R. - Dipartimento di Economia Agroforestale e dell’Ambiente RuraleFacoltà di Agraria di Viterbo - Via S. Camillo De Lellis, snc – Viterbo

B.I.C. Lazio – Business Innovation CenterVia Casilina 3/t - Roma

© Tutti i diritti sono riservati

Collana editoriale “Come si fa…”

Come si fa ad aprire un agriturismo

A cura di:Marco Bianchi

I capitoli 4 – 6 sono stati curati dal Dott. Carlo Hausmann dell’ Azienda Romana per i Mercati della CCIAAdi Roma

Il capitolo 5 è stato curato da:Mario Pusceddu – Presidente regionale Agriturist Lazio

Hanno collaborato:AgrituristTerranostraTurismo Verde

Si ringrazia per il contributo alla stesura ed alla revisione del volume: Carlo Perone Pacifico – Presidente Eu-rope Direct Lazio, Giancarlo Signori – Presidente regionale Terranostra, Roberto Santopietro – Segretario re-gionale Terranostra, Nazareno Bianchi – Presidente regionale Turismo Verde, Mario Pusceddu – Presidente re-gionale Agriturist, Anna Cedrini – Segretario regionale Agriturist.

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INDICE

PREFAZIONE

INTRODUZIONE

1. TURISMO RURALE E AGRITURISMO

1.1 - Il turismo rurale1.2 - Il turismo rurale in Europa1.3 - Il caso italiano: l’agriturismo1.4 - Normativa di base nazionale e regionale1.5 - Tre aspetti fondamentali: principalità, connessione e complementarietà 1.6 - Che attività si possono svolgere in un agriturismo (da legislazione)

2. COSA BISOGNA FARE PER APRIRE UN AGRITURISMO

2.1 - Documentazione richiesta2.2 - Elenco provinciale dei soggetti abilitati all’attività agrituristica2.3 - Autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività

2.3.1 Termini e contenuti dell’autorizzazione2.4 - Obblighi amministrativi2.5 - Normativa igienico sanitarie

2.5.1 Ospitalità 2.5.2 Spazi destinati alla sosta dei campeggiatori2.5.3 Somministrazione alimenti e bevande2.5.3.1 Locale cucina2.5.3.2 Sala di ristorazione2.5.3.3 Servizi igienici2.5.3.4 Spogliatoi2.5.4 Produzione e trasformazione prodotti2.5.4.1. Approvvigionamento di carni e prodotti alimentari2.5.4.2 Trasporto e conservazione dei prodotti alimentari2.5.4.3 igiene del personale2.5.4.4 Attività di trasformazione di prodotti agricoli 2.5.5 Rilascio delle autorizzazioni

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3. LE STRUTTURE E LE ATTIVITA’ AZIENDALI

3.1 - I fabbricati3.2 - L’ospitalità3.3 - La somministrazione di pasti e bevande3.4 - attività ricreative e culturali 3.5 - Vendita prodotti aziendali3.6 - Calcolo del tempo di lavoro e della complementarietà3.7 - esempi di attività

3.7.1 Turismo equestre3.7.2 La piscina3.7.3 Campi sportivi3.7.4 Laghetto per la pesca3.7.5 Mountain bike 3.7.6 Escursioni guidate3.7.7 Corsi

4. DISCIPLINA FISCALE

4.1 - IVA4.2 - inizio attività4.3 - Registri contabili

4.3.1 registro dei corrispettivi4.3.2 registro degli acquisti4.3.3 registro di carico delle ricevute fiscali4.3.4 Registro dei beni ammortizzabili

4.4 - Ricevute fiscali4.5 - Aliquote IVA4.6 - II fisco e le agenzie di viaggio e Tour operator

4.6.1 In nome e per conto del cliente-utente4.6.2 In nome proprio e per conto dell’imprenditore agricolo4.6.3 In nome e per conto proprio

4.7 - IRPEF4.8 - IRAP4.9 - ICI4.10 – UTIF4.11 - Canone per apparecchi radio e TV4.12 - Diritti SIAE4.13 - Tariffe ENEL4.14 - TARSU e smaltimenti rifiuti

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5. LA COMUNICAZIONE AZIENDALE

5.1 Introduzione5.2 Gli aspetti fondamentali

5.2.1 Il logo5.2.2 Il nome5.2.3 Il biglietto da visita5.2.4 La brochure5.2.5 La cartellonistica stradale5.2.6 Il sito internet5.2.7 La presenza in guide di settore5.2.8 La partecipazione a workshop

6. SCELTA DELLA FORMA SOCIETARIA

6.1 Ditta individuale 6.2 Impresa familiare 6.3 Società di persone

6.3.1 Società semplice6.3.2 Società in nome collettivo (s.n.c.)6.3.4 Società in accomandita semplice (s.a.s.)

6.4 Società di capitali 6.4.1 Società per Azioni (S.p.A.)6.4.2 Società in accomandita per azioni (s.a.p.a.)6.4.3 Società a responsabilità limitata (s.r.l.)

6.5 Società cooperative

7. RIFERIMENTI UTILI

7.1 – finanziamenti: interventi del P.S.R. della Regione Lazio7.2 - Associazioni agrituristiche7.3 - Indirizzi utili7.4 - Modulistica di riferimento

7.4.1 Modello di domanda di iscrizione presso l’Elenco Provincialedei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche

7.4.2 Modello di verifica triennale dell’iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche

7.4.3 Modello di domanda di autorizzazione comunale all’eserciziodell’attività agrituristica

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7.4.4 Modello di domanda di autorizzazione sanitaria ai sensi dell’art. 2Legge 283/62

7.4.5 Scheda di sintesi del piano di autocontrollo sanitario (H.A.C.C.P.)7.4.6 Modello di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà Antimafia

ai sensi dell’art. 4 Legge 15/68

APPENDICE

8.1 Normativa8.1.1 Legge nazionale 05/12/1985, n. 730 – Disciplina dell’agriturismo8.1.2 Legge regionale 10/11/97, n. 36 – Norme in materia di agriturismo8.1.3 Deliberazione Giunta regionale n. 3992 del 04/08/98 – definizione

dei valori medi di impiego di manodopera per le attività agricole edagrituristiche

8.1.4 Deliberazione del Consiglio regionale n. 597 dell’11/12/1999 –linee di indirizzo e coordinamento delle norme igienico sanitarie inmateria di agriturismo

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Il seguente volume esce in un momento in cui è in atto un vivace dibattito sul-le norme che regolano l’attività agrituristica sia a livello nazionale che regionale.

Nello specifico, è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, suiniziativa del Deputato Rocchi, una proposta di Legge sulla disciplina dell’agri-turismo che, una volta terminato positivamente il suo iter, andrebbe a sostituirela Legge n. 730 del 5 dicembre 1985, che regola attualmente il settore.

Inoltre, anche l’attuale amministrazione regionale del Lazio sta elaborandouna nuova proposta di Legge per meglio regolamentare un settore che ha se-gnato un notevole sviluppo in questi ultimi anni. Quando entrerà in vigorerimpiazzerà la Legge Regionale n. 36 del 10 novembre 1997, che disciplina almomento il comparto.

Non siamo in grado di dire con precisione quando queste nuove Leggi ed inecessari regolamenti attuativi diventeranno operativi; molto dipenderà dagliostacoli che incontreranno nel loro iter burocratico e dal consenso più o menolargo che sapranno suscitare.

Noi ci impegniamo fin da ora, quando questo succederà, a pubblicare unarevisione della presente guida contenente tutti gli aggiornamenti alle nuovenorme, nonché a renderli pubblici e liberamente scaricabili dal sito internet uf-ficiale delle aziende agrituristiche della Regione Lazio, consultabile all’indirizzo:http://www.agriturismo.lazio.it.

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Avvertenze

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L’agriturismo, pur essendo da tempo una realtà conosciuta, continua a rap-presentare un fenomeno di grande interesse per le campagne laziali. Dal 1998ad oggi il numero di aziende autorizzate all’esercizio dell’attività agrituristicanella Regione Lazio ha seguito un andamento crescente, sfiorando attualmentele 400 unità. Questa particolare forma di turismo legata al territorio continuaquindi a riscuotere l’apprezzamento di tutti coloro che sono in cerca di una va-canza diversa, fuori dai normali itinerari, muovendo flussi turistici non indiffe-renti.

Tutto ciò ha naturalmente portato ad una crescita di interesse intorno al fe-nomeno “Agriturismo”, non solo da parte dei potenziali utilizzatori delle strut-ture, ma anche da parte degli imprenditori, cioè di chi progetta di intraprende-re questa attività. Si tratta soprattutto di imprenditori agricoli, che possiedonogià un’azienda e vedono nell’agriturismo un valido metodo per diversificare lapropria attività.

A loro soprattutto, ma a chiunque sia interessato all’impresa agrituristica, èrivolta questa guida che vi accompagnerà passo dopo passo nei vari passaggiamministrativi, tecnici e burocratici necessari per dare vita alla vostra attività. Ilprogetto editoriale si colloca in un ambito ancora poco sviluppato ma di gran-de rilievo, quello delle guide imprenditoriali di settore.

Con questo primo volume della collana editoriale “Come si fa…”, la Regio-ne Lazio intende dare il suo contributo a chi vive ed opera nel mondo rurale,offrendo il maggior numero possibile d’informazioni sulle opportunità disponi-bili e sulle modalità per usufruirne al meglio, mettendo a disposizione nuovistrumenti di lavoro e di conoscenza.

Un utile pubblicazione per mettere a frutto idee e capacità: che ai nostri im-prenditori non fanno certo difetto.

L’Assessore all’AgricolturaDaniela Valentini

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Prefazione

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Siamo stati molto in dubbio se divulgare in questo momento questo lavoro in-troduttivo per chi si voglia accostare all’Agriturismo. I dubbi derivavano fonda-mentalmente da due questioni. Il primo problema ha a che vedere con il momentoparticolare in cui ci troviamo. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio hapredisposto un nuovo disegno di legge sull’Agriturismo e auspica di licenziarlo inbrevissimo tempo. Noi condividiamo convintamente questo auspicio e, tuttavia,riteniamo possibile che i potenziali conflitti che hanno sempre caratterizzato la le-gislazione su questo tema possano generare ritardi consistenti nel perfezionamentodella legge. Riteniamo perciò che la piccola guida che si presenta, costruita sullabase della legislazione in atto, possa essere utile ancora per molti mesi. Nello stessotempo ci impegniamo ad aggiornarla rapidissimamente al momento che le nuoveprocedure saranno deliberate.

Il secondo problema è più specificamente legato alla struttura stessa della guida.Noi l’abbiamo costruita con l’intento di aiutare i potenziali imprenditori interessa-ti ad identificare i problemi di procedura ed i percorsi da seguire per risolverli. Nelrileggerla ci è sorto il timore che essa, piuttosto che invitare ed incoraggiare quelliche avessero interesse all’Agriturismo, finisca per spaventarli e quindi allontanarli.Ciò perché il corpo di procedure che si presenta è abbastanza complesso. L’accerta-mento dei requisiti di ammissibilità, i vincoli che dovranno essere rispettati nellagestione, oltre che i necessari obblighi di carattere sanitario, tutti giustificati dallaparticolare natura delle imprese agrituristiche richiedono procedure specifiche e in-terventi di autorità differenti. La presentazione sintetica di questa complessità puògenerare il tipo di ripugnanza istintiva che si avverte quando ci si confronta con le“istruzioni per l’uso” di una macchina fotografica o di un telefonino. Se però si de-dica alle “istruzioni per l’uso” un minimo di attenzione si scopre che esse sono diassoluta utilità.

Noi abbiamo tentato di raccontare l’itinerario da percorrere in modo abbastanzachiaro. Ci siamo sforzati inoltre di fornire le indicazioni necessarie per acquisire mag-giori informazioni nei luoghi appropriati. Perciò abbiamo fornito nella guida le indi-cazioni precise sugli organi tecnici da interpellare e sulle associazioni agrituristiche.

Ci auguriamo che questo lavoro possa servire a stimolare interesse per un’attivi-tà che si sta dimostrando sempre più appagante e proficua per tante aziende delnostro territorio.

Il Presidente Europe Direct Lazioprof. Carlo Perone Pacifico

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Introduzione

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1.1 Il turismo rurale

Con il termine “Turismo rurale” si intende il turismo verso le località dicampagna, a vocazione agricola, fuori dai grandi centri abitati; così come perturismo balneare si intende la vacanza in una località di mare, per turismomontano quella in paesi di montagna, per turismo culturale quella nelle cittàd’arte.

Negli ultimi decenni si è assistito in tutta l’Unione europea ad un notevolesviluppo del settore in seguito alla crescente domanda di servizi e strutture fi-nalizzate alla cosiddetta “Vacanza verde”, tanto che attualmente, questa partico-lare forma di soggiorno, ha assunto la connotazione di un vero e proprio seg-mento di mercato dalle dimensioni economiche rilevanti.

Ma per comprendere pienamente le origini e le potenzialità del comparto, ènecessario tracciare un quadro sintetico delle politiche e dei mutamenti chehanno interessato i territori rurali negli ultimi anni.

Dagli anni ’70 ad oggi, il mondo rurale è stato investito da profondi cam-biamenti che hanno provocato una ristrutturazione profonda dell’agricoltura elo sviluppo della diversificazione dell’economia rurale. La riduzione della super-ficie coltivata e del numero di occupati in agricoltura è stato uno degli effettipiù rilevanti a cui si è associato, di contro, l’aumento della produzione e dellaproduttività, per effetto della diffusione del progresso tecnico. Tutto ciò ha avu-to come conseguenza, tra gli anni ’80 e ’90, un grande eccesso di produzione el’accumulo delle scorte di gran parte dei prodotti agricoli, determinando unimpatto finanziario sulla Politica Agricola Europea (PAC) non più sostenibile,che ha aperto la strada alla riforma del 1992.

Gli anni seguenti sono stati invece dominati dalla riscoperta dei temi am-bientali, che ha dato luogo, in campo agricolo, all’adozione di forme di coltiva-zione ed allevamento a basso impatto ambientale, limitando al minimo l’utiliz-zo di composti chimici di sintesi. L’opinione pubblica, adeguatamente sensibi-lizzata, non ha tardato ad abbracciare questa nuova fede, che ha avuto impor-tanti ricadute anche sulle decisioni politiche a livello comunitario.

Infatti nel 1988, il documento della Commissione Europea “Il futuro del

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1. Turismo rurale e agriturismo

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mondo rurale”, riscontrò la necessità di affiancare ad una politica specificata-mente agricola, un’azione definita e coordinata di sviluppo delle aree rurali.Questo principio, rafforzato anche dalla dichiarazione finale della Conferenzadi Cork del 1996, portò alla stesura di “Agenda 2000”, nella quale si pose in ri-lievo l’importanza della funzione ambientale, culturale e sociale svolta dal setto-re nelle aree rurali e l’insieme delle politiche di sviluppo rurale venne definitocome il “Secondo pilastro della PAC”.

Si è quindi presa piena coscienza che la presenza di attività diversificate nellearee rurali non è da considerare come un ostacolo alla modernizzazione del set-tore, ma preferibilmente un prezioso capitale da sostenere nella sua evoluzioneed il turismo ambientale si adatta perfettamente a questo scenario. Infatti sel’agricoltura nello specifico vede diminuire la sua importanza in termini dicreazione di ricchezza, acquisisce una rilevanza sempre più grande come “Forni-trice di ambiente”, come luogo di consumo del tempo libero e di realizzazionedi insediamenti abitativi.

La recente riforma di medio termine della PAC rafforza ulteriormente que-sta visione, riconoscendo la diversificazione dell’attività agricola ed in particola-re il turismo rurale strettamente sinergici al mantenimento della vitalità del set-tore primario.

Mentre in passato il rurale coincideva con l’agricolo, oggi non è più così: ilconcetto di rurale si è esteso al di fuori dello spazio coltivato, raccogliendo la sfi-da ambientale e proponendosi come motore di un nuovo sviluppo territoriale.

1.2 Il turismo rurale in Europa

Il turismo rurale è ormai diventato un fenomeno molto diffuso sia in Italia,sia negli altri Paesi europei, al punto che la Commissione europea stessa è piùvolte intervenuta per dare un indirizzo comune allo sviluppo del settore.

Tuttavia, il quadro di riferimento normativo del comparto è molto varia-bile da Stato a Stato: infatti ognuno di essi ha seguito percorsi di sviluppo in-dividuali che hanno portato alla creazione di realtà anche molto diverse fraloro.

La Francia, con la formula degli “Alloggi rurali” è stato uno dei primi paesiad incoraggiare il fenomeno del turismo rurale per far fronte al progressivo ab-bandono delle campagne. Il sistema è tuttora in auge con circa 55.000 struttu-

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re dislocate sul territorio nazionale, che offrono varie tipologie di servizi, dal-l’alloggio alla ristorazione, regolamentate da una chiara classificazione.

Anche la Germania e l’Austria vantano una lunga e radicata tradizionenell’ospitalità rurale, soprattutto nelle zone alpine. In questi due paesi vigeuna rigida classificazione che distingue le strutture secondo il livello di com-fort e la tipologia dei servizi offerti. In Danimarca, al contrario, il turismoverde è un fenomeno recente e non è regolato né da leggi particolari né soste-nuto da fondi statali, ma è il risultato della libera iniziativa degli imprendito-ri agricoli.

Tuttavia, nonostante il turismo rurale si sia sviluppato con modalità diffe-renti nei vari Paesi, esiste comunque una base comune europea a cui tutti fannoriferimento: la Carta Rurale Europea, firmata dagli stati membri del consigliod’Europa nel 19961.

In questo documento vennero definiti i principi della politica di gestione esviluppo delle aree rurali e, fermo restando il ruolo principale del compartoagricolo, si incoraggiarono tutte le possibili attività ad esso complementari. Inparticolare, l’art. 15 della Carta Rurale, affronta specificatamente il tema del-l’agriturismo, come integralmente riportato:

a) “Gli Stati membri del Consiglio d’Europa e le altri parti firmatarie della presen-te Carta si impegnano ad adottare tutte le misure giuridiche, fiscali ed ammini-strative necessarie allo sviluppo del turismo rurale e dell’agriturismo, agevolandoin particolare la pratica dell’ospitalità rurale e facendo in modo che l’agricoltore,il quale innesti sulla sua azienda un’attività di ospitalità in masseria, non subi-sca per questa ragione una pressione fiscale o amministrativa aggiuntiva.”

b) “ Nell’attuazione di questa politica, le parti si preoccuperanno dell’equilibrio tral’indispensabile sviluppo turistico e le possibilità esistenti in infrastrutture e ser-vizi, curando la tutela del paesaggio e dell’ambiente e preservando l’architettu-ra e i materiali tradizionali.”

Da queste righe è facile comprendere come anche a livello europeo esista unincoraggiamento delle attività complementari all’agricoltura, basato sul coinvol-

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1 Il Consiglio d’Europa è un organo di orientamento, non ha poteri esecutivi.

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gimento degli attori locali e sulle risorse endogene presenti e che al turismo ru-rale viene riconosciuto un ruolo molto importante nello sviluppo di queste aree.

E’ necessario però effettuare una distinzione: anche se le politiche di svilup-po rurale fanno tutte riferimento alla tutela e alla valorizzazione delle risorseambientali, culturali, eno-gastronomiche e folkloristiche dei territori agresti, so-lo l’Italia prevede nel proprio ordinamento una forma particolare di strutturaricettiva: l’agriturismo.

1.3 Il caso italiano: l’agriturismo

L’attività agrituristica ha conosciuto in questi ultimi anni un notevole svi-luppo, anche grazie alla concomitanza di alcuni fattori cui questo incrementopuò essere parzialmente attribuito.

Tali fattori vanno individuati, dal punto di vista della domanda, nella cre-scente sensibilità del consumatore verso le tematiche ambientali, che si concre-tizza nella ricerca di luoghi immersi nel verde, lontani dall’inquinamento dellegrandi città, dove si possono gustare ancora cibi sani e genuini e godere di unsistema di accoglienza con caratteristiche familiari.

Dal lato dell’offerta, l’incremento della quantità e della qualità delle aziendeagrituristiche ha attivato un considerevole interesse da parte degli operatori tu-ristici, che sempre più spesso propongono pacchetti vacanza in strutture diquesto tipo. Di conseguenza, Il termine “Agriturismo” è andato incontro aduna stagione di grande notorietà, con citazioni molto frequenti nei dialoghidella gente.

Ma cos’è veramente un Agriturismo? Molto spesso il termine è stato abusato, utilizzato spesso erroneamente

per indicare qualsiasi forma di attività localizzata in campagna, portando aduna generalizzazione impropria e generando confusione dal punto di vistanormativo.

Facciamo quindi chiarezza, recitando l’art. 2 della legge quadro nazionalen. 730 del 5 dicembre 1985, con il quale si definisce che cos’è l’attività agri-turistica:

“Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione edospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice ci-

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vile2, singoli od associati, e da loro familiari di cui all’articolo 230-bis del codice ci-vile3, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione ecomplementarità rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, alleva-mento del bestiame, che devono comunque rimanere principali.”

E’ necessario innanzitutto Fare una precisazione: l’articolo 2135 del codicecivile, riportato in nota, è stato sostituito dall’art. 1 del decreto legislativo n.228 del 18 maggio 2001, altrimenti noto come “Legge di orientamento e moder-nizzazione del settore agricolo” (pubblicato nella G.U. n. 137 del 15-6-2001,supplemento ordinario n. 149).

Questo articolo precisa ed amplia la definizione di imprenditore agricolo,so-prattutto per ciò che riguarda le attività connesse che non sono più viste comeconcessioni straordinarie all’attività agricola, ma bensì funzionali al potenzia-mento del ruolo dell’azienda agricola moderna, competitiva e multifunzionale.Diventano quindi parte integrante delle attività aziendali quelle dirette alla ma-nipolazione, conservazione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti azien-

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Come si fa

2 Art. 2135 (Imprenditore agricolo). -- è imprenditore agricolo chi esercita una attività diretta alla colti-vazione del fondo, alla silvicoltura, allevamento del bestiame e attività connesse. -- Si reputano connessele attività dirette alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell’eserci-zio normale dell’agricoltura. L’art. 9 d.ls. 30 aprile 1998, n. 173 ha definito come «imprenditori agricoli,ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, anche coloro che esercitano attività di allevamento di equinidi qualsiasi razza, in connessione con l’azienda agricola».3 Art. 230 bis (Imprese familiare). --[I]. Salvo che sia configurabile un diverso rapporto il familiare chepresta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare ed ai beni ac-quistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione allaquantità e qualità del lavoro prestato, Le decisioni concernenti l’impiego degli utili e degli incrementinonché quelle inerenti alla gestione straordinaria, agli indirizzi produttivi e alla cessazione dell’impresasono adottate, a maggioranza, dai familiari che partecipano alla impresa stessa. I familiari partecipanti al-la impresa che non hanno la piena capacità di agire sono rappresentati nel voto da chi esercita la potestàsu di essi. --[II]. Il lavoro della donna è considerato equivalente a quello dell’uomo.--[III]. Ai fini delladisposizione di cui al primo comma si intende come familiare il coniuge, i parenti entro il terzo grado,gli affini entro il secondo; per impresa familiare quella cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzogrado, gli affini entro il secondo. --[IV]. Il diritto di partecipazione di cui al primo comma è intrasferibi-le, salvo che il trasferimento avvenga a favore di familiari indicati nel comma precedente col consenso ditutti i partecipi. Esso può essere liquidato in danaro alla cessazione, per qualsiasi causa, della prestazionedel lavoro, ed altresì in caso di alienazione dell’azienda. Il pagamento può avvenire in più annualità, de-terminate, in difetto di accordo, dal giudice. --[V]. In caso di divisione ereditaria o di trasferimento del-l’azienda i partecipi di cui al primo comma hanno diritto di prelazione sulla azienda. --[VI]. Le comu-nioni tacite familiari nell’esercizio dell’agricoltura sono regolate dagli usi che non contrastino con le pre-cedenti norme.(1) Sull’impresa familiare coltivatrice v. art. 48 l. 3 maggio 1982, n. 203.

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dali, le attività dirette alla fornitura di beni o servizi (ivi compresa la valorizza-zione del territorio e del patrimonio rurale e forestale) e quelle orientate alla ri-cezione ed all’ospitalità.

Ecco il testo integrale dell’art. 1 del decreto legislativo n. 228 del 18 maggio2001:

Art. 1.Imprenditore agricolo

1. L’articolo 2135 del codice civile e’ sostituito dal seguente: “E’ imprenditoreagricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura,allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicol-tura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allosviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere ve-getale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acquedolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dalmedesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasfor-mazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ot-tenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamentodi animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’uti-lizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegatenell’attività’ agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del terri-torio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come defi-nite dalla legge”.

Si può subito notare l’aspetto fondamentale della normativa: l’agriturismo inItalia è stato concepito come attività connessa e complementare a quella agrico-la. Quindi non è sufficiente che l’attività venga svolta in ambito rurale, ma ènecessario che essa venga esercitata all’interno di un’azienda agricola, impiegan-done i prodotti, le strutture, le materie prime, la mano d’opera e che a condur-re la stessa sia un imprenditore agricolo.

Questa particolarità differenzia in modo sostanziale il caso italiano da quellodegli altri Paesi europei, dove invece la normativa sul turismo rurale non pre-vede una connessione specifica con il settore agricolo e rimane un’attività pret-tamente turistica, dove la particolarità di svolgersi in campagna non ne modifi-ca le caratteristiche autorizzative e giuridiche.

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Questo legame fra azienda agricola e agriturismo permette all’imprenditoredi usufruire di alcuni vantaggi di natura fiscale rispetto a coloro che esercitanoattività turistiche (alberghi, ristoranti, pensioni), tra cui il regime di determina-zione forfetaria dell’Imposta sul Valore Aggiunto (I.V.A.), fissata al 10%, cheopera attraverso la riduzione dell’imposta relativa alle operazioni imponibilinella misura del 50% del suo ammontare complessivo.

AI pari di quanto previsto dalla disciplina in materia di Imposta sul ValoreAggiunto, anche ai fini reddituali l’agriturismo si avvale di un proprio regimedi determinazione forfetaria, applicando al totale dei ricavi una percentuale diredditività pari al 25 per cento.

L’agriturismo è inoltre soggetto alla cosiddetta “Riserva di denominazione”,che prevede che la dizione “Agriturismo” nelle insegne, nel materiale pubblici-tario, illustrativo ed in ogni altra forma di comunicazione al pubblico sia riser-vata esclusivamente a coloro ai quali sia stata rilasciata l’autorizzazione all’eser-cizio dell’attività a norma dell’articolo n. 8 della Legge regionale 10 novembre1977, n. 36. Chiunque non rispetti quest’articolo va incontro ad una sanzioneamministrativa compresa fra 1000 e 3000 Euro.

1.4 Normativa di base nazionale e regionale

L’agriturismo è sottoposto ad una specifica disciplina giuridica, amministra-tiva e fiscale, che lo rende distinguibile da qualsiasi altra forma di attività turi-stica in ambiente rurale.

La legislazione concernente l’attività agrituristica fa capo in larga misura adue interventi normativi: la Legge quadro nazionale n. 730 del 5 dicembre19854, “Disciplina dell’agriturismo“ e, per quanto riguarda la Regione Lazio, laLegge regionale n. 36 del 10 novembre 19975, “Norme in materia di agriturismo”.

Con l’emanazione della normativa nazionale il legislatore si proponeva di so-stenere l’attività agricola anche mediante la promozione di forme idonee di tu-rismo nelle campagne, favorendo la permanenza degli agricoltori nelle aree ru-rali attraverso l’integrazione dei redditi aziendali ed il miglioramento delle con-dizioni di vita nelle campagne. L’obiettivo era quello di utilizzare al meglio il

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4 In appendice.5 In appendice.

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patrimonio rurale, naturale ed edilizio, di favorire la conservazione e la tuteladell’ambiente, di valorizzare i prodotti tipici, di conservare e promuovere le tra-dizioni e le iniziative culturali del mondo rurale.

La normativa regionale, riprendendo le linee guida della legge quadro 730,specifica alcune procedure e limitazioni a cui deve assoggettarsi l’attività agritu-ristica.

Le disposizioni di natura fiscale sono invece disciplinate dall’art. 5 della leg-ge n. 413 del 30 dicembre 1991, che instaurano un regime fiscale specifico perle aziende operanti nel settore.

La Regione Lazio ha poi approvato il “Piano Regionale Agrituristico e di rivi-talizzazione delle aree rurali” con Deliberazione del Consiglio regionale n. 593dell’11 dicembre 19996 e ha redatto le “Linee di indirizzo e coordinamento dellenorme igienico sanitarie in materia di agriturismo” con la Deliberazione del Con-siglio regionale n. 597 dell’11 dicembre 19997.

1.5 Tre aspetti fondamentali: principalità, connessione e complementarietà

La normativa sopra citata, specifica che l’attività agrituristica deve essereesercitata in rapporto di connessione e complementarietà rispetto a quella agri-cola, che deve comunque rimanere principale.

La principalità sta ad indicare che l’agriturismo non può esistere se non esi-ste un’azienda agricola in esercizio e che le attività agrituristiche non possonoprevalere sulle attività agricole.

Il principio della connessione e complementarietà implica che per le attivitàagrituristiche vengano utilizzate strutture ed infrastrutture in dotazione esclusi-va dell’azienda agricola: fabbricati rurali, prodotti aziendali, strutture sportive,ricreative o culturali legate al mondo agricolo. Sono tollerate alcune eccezioni,entro certi limiti, purché si tratti di attività (piscina, campo da tennis) accesso-rie all’ospitalità e, in ogni caso, che non comportino il pagamento di un corri-spettivo.

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Come si fa

6 È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione“Normativa”.7 In appendice.

Page 22: aprire un agriturismo

Ma quali sono i parametri con cui misurare la principalità dell’attività agri-cola rispetto a quella agrituristica?

Ogni regione italiana, con la propria normativa, ha stabilito in che modo re-golare la delicata materia. Nello specifico La Regione Lazio, con la Legge n. 36del 10 novembre 1977 - Norme in materia di agriturismo – ha individuato nelparametro “tempo di lavoro” il termine di raffronto fra le due attività.

Essa prevede infatti all’art. 2 che: ”Nell’arco dell’anno il tempo di lavoro dedicatoalle attività di coltivazione del fondo, di allevamento zootecnico e di silvicoltura deveessere superiore al tempo occorrente per lo svolgimento delle attività agrituristiche”.

Il tempo di lavoro viene calcolato applicando i valori medi di impiego dimanodopera all’ordinamento colturale e produttivo dell’azienda definiti dallaGiunta regionale.

In pratica si utilizzano, per il lavoro agricolo le tabelle ettaro/coltura8 conte-nute nella Deliberazione della Giunta regionale n. 3992 del 4/8/1998 – defini-zione dei valori medi di impiego di manodopera per le attività agricole ed agrituri-stiche – e per il lavoro agrituristico analoghi parametri derivanti dalla stessa de-libera. Nelle intenzioni della Giunta questi parametri avrebbero dovuto essereaggiornati ogni cinque anni, cosa che invece non è avvenuta e quindi dobbia-mo considerare ancora validi quelli sopra citati.

Inoltre, viene stabilito un limite massimo non superabile per il tempo di la-voro, fissato in 288 giornate o 2000 ore di lavoro per unità lavorativa adulta.

Più avanti spiegheremo nel dettaglio il metodo di calcolo della complemen-tarietà.

1.6 Che attività si possono svolgere in un agriturismo

23

Come si fa

8 In appendice.

Attività Descrizione

Dare ospitalità Ospitare i visitatori in camere o in

campeggio

Somministrare pasti e bevande Effettuare il servizio di ristorazione

Organizzare attività ricreative, didattiche e

culturali

Effettuare varie attività di supporto alla

permanenza degli ospiti, che abbiano una

valenza ricreativa, culturale o didattica.

(Esempio: le fattorie didattiche)

Tabella riepilogativa

Page 23: aprire un agriturismo

L’ordinamento legislativo della Regione Lazio disciplina le attività che posso-no essere esercitate in un agriturismo, che sono così suddivise:

• Dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sostadei campeggiatori;

• Somministrare, per la consumazione sul posto, pasti e bevande costituitiprevalentemente da prodotti propri e/o tipici della zona in cui l’aziendaricade, ivi compresi quelli di carattere alcolico e superalcolico;

• Organizzare attività ricreative, divulgative, e culturali nell’ambito del-l’azienda.

Quindi, in un agriturismo è possibile realizzare camere per dare ospitalità aituristi, ma anche delle piazzole di sosta per campeggiatori. E’ inoltre previstal’attività di ristorazione, con alcune limitazioni relative ai tipi di alimenti e be-vande somministrate, che devono essere costituiti prevalentemente da prodottiaziendali. Infine, sono consentite altre attività definite “ricreative, divulgative oculturali”, per le quali è ipotizzabile un elenco molto ampio che va dal maneg-gio alla pesca sportiva, dalla fattoria didattica ai corsi di birdwatching, dalle le-zioni di cucina tradizionale alle gite in mountain bike, limitato solamente dallafantasia dell’operatore agrituristico.

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Come si fa

Page 24: aprire un agriturismo

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2. Cosa bisogna fare per aprire un agriturismo

2.1 Documentazione richiesta

In questo capitolo descriveremo nel dettaglio le procedure necessarie per av-viare un’attività agrituristica. Per completezza d’informazione l’argomento è trat-tato in modo molto dettagliato, prendendo in esame tutti i passaggi necessari.

Proprio per la mole di informazioni contenute, si potrebbe avere l’impressioneche aprire un agriturismo sia molto complicato. Non spaventatevi, non è così.

Certo, intraprendere una nuova attività comporta sempre, soprattutto in Ita-lia, un iter da percorrere che può essere più o meno tortuoso, ma in questo casovi sono molti soggetti che possono esservi di aiuto. Per esempio le associazioniche rappresentano le aziende agrituristiche conoscono molto bene la strada daseguire e fra i loro servizi annoverano proprio l’assistenza tecnica ai novelli im-prenditori. Le stesse Azienda Sanitarie Locali, deputate ai controlli igienico-sa-nitari, sono in grado di indirizzarvi meglio di chiunque altro nell’adozione ditutti gli strumenti necessari al rispetto delle normativa vigente.

Inoltre, nella sezione “indirizzi utili” all’interno di questa guida, trovate nu-merosi riferimenti ad Enti e Associazioni alle quali potete rivolgervi per ottene-re assistenza.

Infine, abbiamo inserito ove ritenuto utile delle tabelle riepilogative delleprocedure da effettuare, al fine di dare più schematicità alla trattazione.

Procedura da effettuare Documentazione da

presentare

Tempi di rilascio

Prerequisiti: Non essere statooggetto di procedimenti penalipassati in giudicato

Autocertificazione ----------------------------------------------------------------------------------------------

Iscrizione all’elenco provincialedei soggetti abilitati all’attivitàagrituristica

Domanda su modellorilasciatodall’Amministrazioneprovinciale

Entro e non oltre 60 giorni dallaricezione della domanda

Autorizzazione comunaleall’esercizio dell’attività

Domanda su modellorilasciato dal Comunecompetente

Entro e non oltre 90 giorni dallaricezione della domanda

Tabella riepilogativa

Page 25: aprire un agriturismo

L’imprenditore agricolo singolo o associato, che abbia intenzione di esercita-re l’attività agrituristica, deve attenersi ad una precisa disciplina amministrativa.

Innanzitutto è necessario, come prerequisito, essere in regola con quantoprevisto dagli art, 442, 444, 513, 515 e 5179 del codice penale e dalla Legge n.°1423 del 27 dicembre 19569, e cioè in sintesi:

a) non aver riportato negli ultimi tre anni condanne con sentenza passatain giudicato per commercio di sostanze alimentari nocive, turbata liber-tà dell’industria e del commercio, vendita di prodotti industriali con-traffatti, delitti in materia di igiene e sanità e di frode nella preparazionedegli alimenti;

b) non risultare sottoposto alle misure di prevenzione previste nei confron-ti delle persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità. L’ac-certamento dei requisiti penali viene comunque effettuato;

c) non essere mai stato dichiarato delinquente abituale.

A questo punto, se si è in regola con quanto appena esposto, è indispensabi-le espletare le due principali procedure burocratiche previste dalla normativa eprecisamente:

a) l’iscrizione all’elenco provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delleattività agrituristiche;

b) la richiesta di autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività.

Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

2.2 Elenco provinciale dei soggetti abilitati all’attività agrituristica.

Presso ciascuna Amministrazione provinciale è istituito l’elenco provincialedei soggetti abilitati all’esercizio dell’attività agrituristica, tenuto da unaCommissione provinciale che è formata da:

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Come si fa

9 È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione“Normativa”..

Page 26: aprire un agriturismo

- l’Assessore provinciale competente in materia di agricoltura o dal diri-gente dell’Ufficio competente da lui delegato, in qualità di Presidente;

- il dirigente dell’ufficio competente per materia delle Aree Decentratedell’Assessorato regionale all’Agricoltura;

- un rappresentante di ciascuna delle tre organizzazioni professionali agri-cole maggiormente rappresentative a livello regionale;

- il dirigente dell’ufficio dell’Amministrazione provinciale competente inmateria di agriturismo.

Tale elenco non è un albo professionale in quanto gli iscritti mantengono atutti gli effetti la qualifica di imprenditore agricolo.

Per richiedere l’iscrizione all’elenco è necessario presentare la seguente docu-mentazione:

- domanda in carta legale su apposito modello10 rilasciato dall’Ammini-strazione provinciale e indirizzato alla Commissione provinciale per l’abi-litazione all’esercizio delle attività agrituristiche;

- titolo di possesso (certificato catastale e/o contratto d’affitto) corredatodi planimetria;

- certificato di attribuzione di partita IVA dell’imprenditore agricolo;- autocertificazione relativa alla posizione di iscrizione all’ I.N.P.S., che

certifichi con chiarezza il titolo per il quale si è iscritti;- versamento di Euro 52,00 sul C/C della Tesoreria provinciale – causa-

le:”Sopralluogo agriturismo”;- Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio;- Autodichiarazione sulle colture presenti in azienda suddivise per zone

omogenee, o copia del modello PAC o del modello di adesione al pro-gramma agroambientale regionale;

La procedura prosegue, dopo la presentazione della suddetta documentazio-ne, con questo iter:

- esame della documentazione da parte dell’ufficio competente;

27

Come si fa

10 Nella sezione modulistica.

Page 27: aprire un agriturismo

- sopralluogo teso ad accertare l’effettiva potenzialità agrituristica del-l’azienda;

- convocazione della Commissione;- rilascio del certificato di iscrizione all’albo.

La Commissione è tenuta a pronunciarsi entro e non oltre sessanta giornidalla ricezione della domanda, comprovata dal rilascio di apposita ricevuta. Ladecorrenza del termine non comporta comunque l’iscrizione nell’elenco, ma ildiniego motivato dell’iscrizione deve essere comunque comunicato al richie-dente.

Infine, ogni tre anni si procede al riesame delle pratiche al fine di verificare ilmantenimento del possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge. Si tratta diuna revisione d’ufficio, che l’Amministrazione provinciale è comunque tenutaad effettuare.

2.3 Autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività

Una volta ottenuta l’iscrizione agli elenchi provinciali, è necessario richiede-re l’autorizzazione all’esercizio dell’attività agrituristica, questa volta al Comunein cui ricade l’azienda.

Per conseguirla è necessario presentare una relazione, su modulistica11 rila-sciata dal Comune competente, contenente:

• descrizione dettagliata delle attività che si intendono praticare (fra quel-le ritenute idonee in sede di iscrizione all’elenco provinciale);

• descrizione delle caratteristiche dell’azienda, dei fabbricati e delle areeda utilizzare ad uso agrituristico;

• indicazione delle potenzialità ricettive, dei periodi di esercizio dell’atti-vità e delle tariffe che si intendono praticare nell’anno in corso;

• indicazione del numero di persone addette e del rispettivo rapporto conl’azienda agricola.

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Come si fa

11 Nella sezione modulistica.

Page 28: aprire un agriturismo

Inoltre, la domanda deve essere supportata dalla seguente documentazione:

• certificazione dalla quale risulti il possesso dei requisiti di cui agli artico-li 1112 e 9213 del testo unico approvato con Regio Decreto 18 giugno1931, n. 773 ed all’art. n. 514 della Legge 9 febbraio 1936, n. 59.

• parere favorevole della A.S.L. competente in merito all’idoneità igienico-sanitaria degli immobili e dei locali da destinare all’attività agrituristica;

• copia del libretto sanitario delle persone addette;• se necessario, copia della concessione edilizia;• certificato di iscrizione all’elenco provinciale di cui sopra;Se la richiesta viene avanzata dall’affittuario del fondo, è necessario che ciò

avvenga con il consenso scritto del proprietario.

2.3.1 Termini e contenuti dell’autorizzazione

Il Sindaco del Comune a cui è stata indirizzata la domanda deve pronun-ciarsi entro novanta giorni dalla data di presentazione, accogliendo oppure ne-gando l’autorizzazione. Se tale periodo trascorre senza che ci sia stata una rispo-sta, la domanda si intende accolta.

L’autorizzazione comunale specifica quali sono le attività agrituristiche con-sentite (ospitalità, ristorazione etc…) ed i periodi di esercizio durante l’anno,che non dovrebbero essere superiori a complessivi nove mesi. Inoltre vengonoriportate la denominazione da utilizzare per il materiale propagandistico (es.Azienda agrituristica xxxxxx) e il numero massimo degli addetti.

L’autorizzazione è sostitutiva di ogni altro provvedimento legislativo e con-sente da sola di svolgere le attività in essa specificate.

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Come si fa

12 art. 11 T.U.L.P.S. - l’autorizzazione non può essere concessa a chi ha riportato una condanna a pena re-strittiva della libertà personale superiore a tre anni per delitto non colposo e non ha ottenuto la riabilitazione 13 Art. 92 T.U.L.P.S. - l’autorizzazione non può essere concessa a chi sia stato condannato per reati con-tro la moralità pubblica e il buon costume, o contro la sanità pubblica, o per giochi d’azzardo, o per de-litti commessi in stato di ubriachezza, o per contravvenzioni concernenti la prevenzione dell’alcolismo.14 Art. 5 della Legge n. 59 del 9 febbraio 1963 - l’autorizzazione è negata solo se i produttori agricoli e irappresentanti delle persone giuridiche richiedenti hanno riportato condanne negli ultimi 5 anni per de-litti, previsti anche da leggi speciali, contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio e la salutepubblica.

Page 29: aprire un agriturismo

2.3.2 Confronto fra le autorizzazioni

Da quanto sopra esposto risulta che la prima cosa da fare è richiedere l’iscrizio-ne all’elenco provinciale per diventare un soggetto abilitato all’esercizio dell’attivi-tà agrituristica. Dopodichè, una volta ottenuta l’iscrizione, si potrà presentare alComune di appartenenza, la richiesta di autorizzazione all’esercizio dell’attività.

In cosa differiscono queste due pratiche amministrative?L’iscrizione all’elenco provinciale serve per effettuare una prima individua-

zione di alcuni parametri necessari a stabilire in che misura debba essere eserci-tata l’attività. E’, come si usa dire, un atto dovuto da chiunque si avvicini all’at-tività agrituristica.

In questa sede, in base alla documentazione presentata dall’imprenditore,viene valutata la “potenzialità agricola” dell’azienda e viene stabilito “il numerodi giornate di lavoro agricolo” che l’azienda necessita per il suo mantenimento.Quindi, a seconda di parametri come la superficie aziendale, l’ordinamentocolturale, la giacitura dei terreni, il parco macchine aziendale e tutto ciò chepuò essere importante ai fini della conoscenza dell’azienda, l’Amministrazioneprovinciale fissa il numero di giornate di lavoro “agricolo”.

La determinazione di questo parametro è di importanza fondamentale perindirizzare in seguito lo sviluppo dell’attività agrituristica connessa, in quanto,come sappiamo dal principio di connessione e complementarietà, il tempo dilavoro impiegato nell’attività agrituristica non può superare quello impiegatonell’attività agricola. Quindi, nelle successive valutazioni, bisognerà dimensio-nare il lavoro agrituristico globale (ospitalità, ristorazione, campeggio, attivitàricreative e culturali) sulla base del valore del numero di giornate di lavoro agri-colo fissato in questa sede.

Il calcolo di questo valore viene effettuato avvalendosi anche di applicativiinformatici appositamente progettati per standardizzare al meglio la procedura.

Inoltre, in sede provinciale, viene anche stabilita la tipologia di attività che èconsentito esercitare fra quelle richieste dall’imprenditore, naturalmente con-sentite dalla legge. Si rimanda al Comune di appartenenza la quantificazionedei limiti massimi delle stesse.

Una volta ottenuta l’iscrizione all’elenco provinciale, la pratica passa al Comunecompetente in cui ricade l’azienda. Esso, sulla base del numero di giornate consen-tite e della documentazione aggiuntiva presentata dall’imprenditore, stabilisce:

• il numero di giornate massimo consentito per l’attività;

30

Come si fa

Page 30: aprire un agriturismo

• i periodi di apertura dell’esercizio distribuiti nell’anno, tenendo contodel numero di giornate massimo consentito;

• il tipo di attività autorizzato;• se è consentita l’attività di somministrazione pasti e bevande, il numero

di coperti massimo consentito;• se è consentita l’attività di ospitalità in alloggio agrituristico, il numero

massimo di ospiti giornaliero;• se è consentita l’attività di ospitalità in piazzole per campeggiatori, il

numero massimo di equipaggi.Quindi, in definitiva, possiamo dire che l’amministrazione provinciale effet-

tua un primo controllo sull’azienda e fissa i parametri di base da rispettare, det-tando le linee di indirizzo entro cui svolgere l’attività. Il Comune competente,avvalendosi di queste linee guida, entra poi nel dettaglio e stabilisce i limiti e lecondizioni specifiche a cui l’agriturismo dovrà conformarsi.

2.4 Obblighi amministrativi

L’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività agrituristica, ob-bliga l’imprenditore ad attenersi ad alcuni vincoli amministrativi.

E’ necessario:

• tenere traccia su un apposito registro delle generalità delle persone al-loggiate con l’obbligo di comunicare arrivi e partenze all’autorità dipubblica sicurezza;

• esporre al pubblico l’autorizzazione comunale;• rispettare le modalità di esercizio dell’attività previste dall’autorizzazio-

ne. In particolare, siete tenuti a rispettare il vincolo di connessione ecomplementarietà che l’attività agrituristica deve avere rispetto a quellaagricola, tenuto conto delle dimensioni, delle caratteristiche e dell’indi-rizzo dell’azienda stessa.

Questo rapporto, come è già stato detto in precedenza, si basa sul raffrontofra il tempo di lavoro necessario a svolgere le due attività in questione, rima-nendo comunque principale quello dedicato alla gestione agricola.

Inoltre, entro il 31 luglio di ogni anno, bisogna presentare al Comune di ap-partenenza ed alla Azienda di Promozione Turistica (A.P.T.) competente l’indi-cazione delle tariffe che si intendono praticare per l’anno successivo.

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Come si fa

Page 31: aprire un agriturismo

2.5 Normativa igienico sanitaria

L’adempienza alle normative igienico sanitarie riveste una grande importan-za per il settore.

Infatti, per le sue peculiarità, l’azienda agrituristica può offrire ospitalità inalloggi, somministrare pasti e bevande, trasformare e vendere prodotti agricoli,possedere per esempio una piscina od un maneggio: tutte attività soggette aduna precisa disciplina sanitaria.

L’art. 5 della legge regionale (norme igienico–sanitarie) stabilisce che i requi-siti igienico-sanitari degli immobili da destinare all’attività agrituristica devonoessere verificati dal competente servizio dell’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.),anche riguardo alle normative vigenti in materia di inquinamento. Inoltre i lo-cali devono possedere i requisiti strutturali previsti dal regolamento edilizio co-munale.

La legge prevede anche che, trattandosi di fabbricati situati in zone agresti,nella valutazione dei requisiti di cui sopra si tenga conto dell’effettivo caratte-re di ruralità degli edifici esistenti. Pertanto, nell’ipotesi di interventi di re-stauro conservativo di immobili esistenti, è consentito derogare ad alcune li-mitazioni esistenti, come per esempio l’altezza dei locali e la superficie aero-il-luminante.

Andiamo con ordine e cerchiamo di tracciare un percorso per ognuna delleattività consentite dalla legge e cioè:

• ospitalità• somministrazione pasti e bevande • trasformazione prodotti aziendali• vendita prodotti aziendali

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Come si fa

Procedura da effettuare Documentazione da

presentare

Tempi di rilascio

Richiesta dell’autorizzazionesanitaria

Modello rilasciatodall’Azienda SanitariaLocale per le varietipologie di attività

Entro e non oltre trenta giornidalla comunicazione di fine lavori

Tabella riepilogativa

Page 32: aprire un agriturismo

2.5.1 Ospitalità.

La prima cosa da fare, comune a tutti i percorsi sopra citati, è quella di effet-tuare la “domanda di autorizzazione sanitaria” all’Azienda Sanitaria Locale(A.S.L.) del comune di appartenenza.

E’ necessario quindi recarsi presso gli uffici della A.S.L. di competenza, dovesi potrà ritirare un modello contenente tutte le istruzioni da seguire e tutta ladocumentazione da presentare per ottenere il certificato di idoneità sanitariadella propria attività. Il modello è unico, nel senso che viene richiesta la docu-mentazione per tutte le attività che è possibile praticare in azienda; sarà l’im-prenditore a compilare solo quelle che si riferiscono al suo caso.

Il modello in oggetto è realizzato a norma di quanto disposto dalla normati-va in vigore, che riportiamo di seguito per chi volesse prenderne visione:

• Legge 30 aprile 1962, n. 28315 - Modifica degli articoli 242, 243, 247,250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio de-creto 27 luglio 1934, n. 1265: Disciplina igienica della produzione edella vendita delle sostanze alimentari e delle bevande;

• Decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327 - Re-golamento di esecuzione della Legge 30 aprile 1962, n. 283, e successi-ve modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione edella vendita delle sostanze alimentari e delle bevande;

• Legge 26 febbraio 1963, n. 441 - Modifiche ed integrazioni alla legge30 aprile 1962, n. 283, sulla disciplina igienica della produzione e dellavendita delle sostanze alimentari e delle bevande ed al decreto del Presi-dente della Repubblica 11 agosto 1959, n.750

• Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155 - Attuazione delle diretti-ve 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l’igiene dei prodotti alimentari –Sistema HACCP.

L’imprenditore che decida di effettuare solamente il servizio di ospitalità, de-ve adempiere alle disposizioni previste dal regolamento edilizio comunale inmerito agli alloggi in cui intende ospitare i clienti e ai relativi servizi igienici.

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Come si fa

15 È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione“Normativa”..

Page 33: aprire un agriturismo

Solamente nell’ipotesi di interventi di restauro conservativo di immobili esi-stenti, è consentito derogare ad alcune limitazioni, come per esempio l’altezzadei locali e la superficie aero-illuminante. Si tratta di una deroga molto utile, inquanto permette di rendere utilizzabili edifici caratteristici del patrimonio im-mobiliare aziendale che altrimenti non troverebbero impiego. Si tratta peresempio di essiccatoi per il tabacco, spesso di altezza inferiore a quanto richie-sto dalle norme attuali, oppure con finestre più piccole, che grazie ad un accu-rato restauro conservativo ed all’attuazione di questa norma, ora possono essereutilizzati, incontrando anche il favore degli ospiti.

La documentazione che viene richiesta pur essendo corposa, non deve spa-ventare, in quanto qualsiasi professionista è del settore è in grado di svolgere almeglio le procedure necessarie.

Per completezza d’informazione vi proponiamo di seguito l’elenco della do-cumentazione da produrre che, oltre ai dati anagrafici dell’imprenditore agrico-lo e quelli della società/ente, comprende:

1. due piante planimetriche dei locali in scala 1:100 a firma di un profes-sionista abilitato indicanti:• tipologia dell’attività;• piano interrato e/o seminterrato;• superficie totale;• destinazione d’uso di ogni singolo ambiente (camere, wc, locale cal-

daia e quant’altro, con l’indicazione delle apparecchiature e attrez-zature fisse);

• altezza di ogni singolo ambiente;• superficie di ogni singolo ambiente e rapporto fra superficie pavi-

mentate e finestra apribile (> = ad 1/8)• in presenza di locali interrati e seminterrati adibiti ad attività lavo-

rativa, dovranno essere prodotte piante planimetriche con le sezionilongitudinali e trasversali, al fine della valutazione del livello di in-terramento in riferimento al piano stradale;

2. dichiarazione di ottemperanza in merito all’abbattimento delle barrierearchitettoniche redatta da un tecnico abilitato;

3. in presenza di locali dove sia prevista l’installazione di impianti di aera-zione, nonché impianti di condizionamento, è necessario che nelle

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Come si fa

Page 34: aprire un agriturismo

piante planimetriche sia evidenziato il percorso completo delle canaliz-zazioni. Al riguardo deve essere allegata una relazione tecnica illustrantetra l’altro i ricambi d’aria (m3/h) previsti negli ambienti;

4. dichiarazione di conformità degli impianti a norma della Legge n.46/1990 nonché denuncia degli impianti di messa a terra ove prevista;

5. in caso di approvvigionamento idrico non da acquedotto pubblico, ènecessario produrre certificato di potabilità redatto dal servizio di IgienePubblica a spese dell’utente (tale certificazione dovrà essere richiesta aparte con apposita domanda);

6. qualora l’insediamento non sia allacciato alla fognatura comunale, sidovrà esibire una copia della richiesta di autorizzazione allo scarico pre-sentata all’ente competente corredata del timbro di ricevuta dello stesso(solitamente gli enti competenti sono l’Amministrazione provinciale o ilComune di appartenenza);

7. in caso di attività situate in località non servite dal servizio comunale diraccolta di Rifiuti Solidi Urbani (R.S.U.) dovrà essere prodotto il con-tratto stipulato con un raccoglitore privato autorizzato;

8. nei casi in cui alcuni locali possano ospitare esecuzioni musicali o vi sia-no installati macchinari e/o impianti rumorosi (impianti di condiziona-mento, ventole per raffreddamento ecc.), deve essere prodotta docu-mentazione di previsione di impatto acustico (art. 8 D.P.R. n. 447/95);

9. elenco delle attrezzature, dei macchinari e loro precisa collocazione;10. nel caso di strutture con presenza di coperture tipo eternit od altro ma-

teriale che potrebbe contenere amianto, deve essere presentata una rela-zione tecnica redatta da un professionista abilitato e responsabile concompiti di custodia e controllo ai sensi del D.M. 06/09/1994;

11. dichiarazione del numero di lavoratori presunti e della loro mansione;12. dichiarazione sull’ubicazione, il numero e le dimensioni delle uscite di

sicurezza (D.M. 13/10/1998)13. denuncia della presenza di apparecchi a pressione (se rientranti nella ca-

tegoria con obbligo di denuncia);14. elenco e ubicazione dei depositi di materiali infiammabili (gas, bombo-

le, serbatoi ecc.)

Infine, è necessario effettuare un versamento a favore della A.S.L. che istrui-sce la pratica; la tariffa varia a seconda della metratura dei locali in oggetto.

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Come si fa

Page 35: aprire un agriturismo

2.5.2 Spazi destinati alla sosta dei campeggiatori

Gli spazi aperti destinati alla sosta dei campeggiatori devono essere attrezzaticon servizi igienico-sanitari distinti da quelli che servono l’azienda agrituristicae devono avere i requisiti minimi previsti dall’art. 9, lettera c) della Legge regio-nale 3 maggio 1985, n. 59 che riportiamo integralmente:

C) aree di sosta temporanea

1. n. 1 “water closet”;2. n. 1 punto di distribuzione acqua;3. punto di raccolta rifiuti.

2.5.3 Somministrazione alimenti e bevande.

Il caso che riguarda la somministrazione di cibi e bevande è sicuramentequello più soggetto a controlli dal punto di vista igienico sanitario.

Nel modello vengono specificate le istruzioni per la compilazione, che fannochiarezza su alcuni punti di fondamentale importanza.

Riportiamo di seguito i più rilevanti:

- è necessario specificare le attività per le quali si richiede l’autorizzazione(produzione, preparazione, confezionamento, deposito, somministra-zione) ed il genere merceologico delle sostanze alimentari che si inten-dono trattare;

- precisare il carattere permanente o stagionale delle lavorazioni;- la richiesta deve essere presentata da parte di chi è legittimato dalla leg-

ge a rappresentare la società: titolare, rappresentante legale e/o pro-tem-pore, amministratore unico;

L’autorizzazione sanitaria, avendo per oggetto una struttura (locali e attrezza-ture) per lo svolgimento delle attività, necessita che alcune voci siano prelimi-narmente identificate con la massima chiarezza: bisogna distinguere tra i termi-ni “Produzione” e “Preparazione”, spesso usati come sinonimi.

Con il termine produzione si deve intendere la produzione primaria, ossia laprima trasformazione (es. produzione di vino, pasta, formaggio ecc…);

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Come si fa

Page 36: aprire un agriturismo

La preparazione deve invece riguardare alimenti elaborati con l’impiego diprodotti di prima trasformazione ed eventualmente altri preparati (es. prepara-zione pasti, panini, sandwiches ecc…).

Si tratta di un punto fondamentale al fine di chiarire l’esatta tipologia deglialimenti che si intende produrre, preparare, confezionare o tenere in deposito.La definizione deve essere il più possibile precisa, soprattutto in relazione ai re-quisiti delle diverse lavorazioni.

Mentre non sussistono problemi per i laboratori industriali e/o artigianali,di norma specializzati su prodotti ben definiti (es. vino, olio, pasta frescaecc…), altre attività come la gastronomia possono risultare di difficile determi-nazione: dovranno essere utilizzate il più possibile espressioni che raccolgano leprincipali tipologie degli alimenti, prodotti e preparati.

Quindi sarà necessario indicare per generi merceologici le sostanze alimenta-ri che si intendono produrre, preparare, confezionare o tenere in deposito. I ge-neri merceologici sono indicati con molta precisione nel modello ed ad ognunoviene attribuito un codice specifico (es. cod. 1, cod. 2 ecc…).

Anche in questo caso la documentazione da presentare è voluminosa ed oltrea quella già citata nel caso dell’ospitalità occorre produrre:

• pianta planimetrica dei locali in scala 1:100 a firma di un professionistaabilitato indicanti:

• destinazione d’uso di ogni singolo ambiente, soprattutto cucina, labora-torio, dispensa e servizi igienici, con l’indicazione delle apparecchiaturee attrezzature fisse;

• elenco delle attrezzature, dei macchinari e loro precisa collocazione;• individuazione dei prodotti e dei percorsi produttivi;• idonea documentazione in ordine a quanto previsto ed in ottemperanza

al Decreto legislativo n. 155/1997 relativo al sistema di autocontrolloH.A.C.C.P. (Hazard Hanalisys and Critical Control Points), dal quale sievinca che gli oli esausti vegetali ed animali siano consegnati al consor-zio Nazionale di raccolta e di trattamento specifico;

• descrizione e caratteristiche dell’apposito contenitore, conforme alle di-sposizioni vigenti, per il deposito degli oli esausti con indicazione delluogo ove verrà installato.

Inoltre, l’azienda agrituristica, intesa come complesso di strutture funzional-

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Come si fa

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mente collegate fra loro, deve prevedere la presenza, se svolge attività di sommi-nistrazione di pasti e bevande, dei seguenti locali:

• locale cucina• sala di ristorazione• servizi igienici• spogliatoi

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche che devono presentare.

2.5.3.1 Locale cucina

E’ inteso come laboratorio di produzione e di confezionamento di alimenti ebevande destinate alla somministrazione agli ospiti, nonché alla vendita. Deveessere di dimensioni proporzionate al tipo di attività svolte, con illuminazioneed aerazione naturali o artificiali adeguate, ed essere dotato di:

• pareti (fino all’altezza di due metri) e pavimenti lavabili e disinfettabili;• dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, insetti ed altri ani-

mali;• attrezzature ed utensili ritenuti idonei sotto il profilo igienico-sanitario

e che consentano una completa e rapida pulizia. Si raccomanda di evita-re l’uso di piani di lavoro in legno e di utensili con manico in legno;

• fornitura di acqua potabile, calda e fredda;• sistema di scarico delle acque reflue dei lavelli, dotati di pozzetto a sifo-

ne;• celle e/o armadi frigoriferi in numero e capacità proporzionali all’entità

della lavorazione;.Il locale cucina non può essere utilizzato come ambiente per la somministra-

zione dei pasti né per l’esposizione e vendita dei prodotti.

2.5.3.2 Sala di ristorazione

Tale locale, oltre alla somministrazione di pasti agli ospiti, può essere desti-nato, utilizzando un apposito reparto separato e previa adozione di tutti gli ac-

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Come si fa

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corgimenti igienico-sanitari necessari, anche all’esposizione e vendita dei pro-dotti aziendali. Inoltre, le dimensioni e il sistema di aerazione devono essereproporzionate al tipo di attività svolta e dovrà essere prevista la presenza di di-spositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, insetti ed altri animali poten-zialmente dannosi.

2.5.3.3 Servizi igienici

I locali dei servizi igienici non devono comunicare direttamente con i localiadibiti a produzione, preparazione, confezionamento,somministrazione e ven-dita alimenti e bevande.

Devono possedere le seguenti dotazioni:

• pareti (fino all’altezza di due metri) e pavimenti lavabili e disinfettabili;• fornitura di acqua potabile calda e fredda;• lavelli provvisti di distributori automatici di sapone e di asciugamani

non riutilizzabili dopo l’uso

Sono previste due tipologie:

a) servizi igienici funzionali alla sala di ristorazione:

devono essere separati dalla sala di ristorazione tramite un apposito antiba-gno, dotato di porta a chiusura automatica; se i servizi non immettono diretta-mente nella sala, l’antibagno non è necessario. In caso di ristorazione effettuataanche all’esterno dei fabbricati, è richiesta la predisposizione di specifici serviziigienici in numero adeguato alla ricettività dell’azienda e comunque almenouno ogni 60 metri quadri. Sono naturalmente da rispettare le norme relative aiportatori di handicap.

b) servizi igienici funzionali alla cucina:

questi servizi non possono identificarsi con quelli destinati all’alloggio degliospiti e agli avventori della struttura, ma devono essere fisicamente separati.Anche in questo caso non devono comunicare direttamente con il locale cuci-na, ma essere separati da un antibagno.

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Come si fa

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2.5.3.4 Spogliatoi

Se l’azienda annovera fra le sue attività la produzione, la preparazione, lasomministrazione e la vendita di alimenti e bevande e fa ricorso a personale di-pendente , è necessaria la presenza di locali adibiti a spogliatoi, dotati di arma-dietti a doppio scomparto. Se invece in agriturismo sono impegnati solo i ge-stori, lo spogliatoio può configurarsi anche come un diverso spazio polifunzio-nale all’interno dell’azienda.

2.5.4 Produzione e trasformazione prodotti

Nelle aziende agricole è vietata la macellazione dei cosiddetti “grandi anima-li”, cioè bovini, equini, bufalini, suini, ovini, caprini, struzzi e la grossa selvag-gina. Questi animali possono essere macellati esclusivamente in impianti rico-nosciuti ed autorizzati ai sensi del D.Lgs. 18 aprile 199416, n. 286, che recepiscee attua le direttive 91/497/CEE e 91/498/CEE concernenti problemi sanitariin materia di produzione ed immissione sul mercato di carni fresche.

In deroga alle disposizioni previste dal D.Lgs 286/94, è possibile autorizzarel’esercizio di impianti di macellazione e/o sezionamento a ridotta capacità ope-rativa, previo parere favorevole del Servizio Veterinario e /o della Commissionetecnica regionale come previsto dal D.Lgs n. 286/94.

Chiunque intenda invece macellare presso il proprio domicilio uno o piùsuini ai sensi dell’art. 13 del Regio Decreto n. 3298/1928 deve concordare, conun anticipo di almeno due giorni festivi esclusi, con l’Azienda Sanitaria Localela data, le modalità e i tempi per la seduta di macellazione.

In particolare dovranno essere rispettati i seguenti criteri:

• La macellazione domiciliare può riguardare esclusivamente la specie suina;• Non è consentita la macellazione al di fuori del periodo 1 novembre –

31 marzo;• Nel corso di tale periodo non potranno essere macellati più di due suini

per nucleo familiare;

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16 È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione“Normativa”..

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• L’utilizzo delle carni e dei prodotti derivati deve rimanere nell’ambitofamiliare, essendo vietato immettere dette carni o prodotti delle loro la-vorazioni, nei normali circuiti commerciali.

La macellazione di polli, tacchini, faraone, oche, anatre, conigli, selvagginada penna allevata (esclusi gli struzzi) è consentita fino ad un massimo di 5000capi all’anno complessivamente (D.P.R. 10/12/1997, n. 49517 e D.P.R.30/12/1992, n. 559), ma alle seguenti condizioni:

• Struttura agrituristica autorizzata dal Sindaco anche alla macellazione,previo parere del competente servizio veterinario ASL e dotata delle seguentistrutture:

• due locali corrispondenti alla zona sporca e alla zona pulita della li-nea di lavorazione;

• pareti (fino all’altezza di due metri) e pavimenti lavabili e disinfet-tabili;

• erogazione di acqua potabile calda e fredda;• sistema di scarico delle acque reflue dotato di pozzetti sifonati;• dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di insetti o di al-

tri animali dannosi;• celle frigorifere di capienza adeguata all’entità della macellazione;• predisposizione di un idoneo sistema di smaltimento degli scarti di

macellazione, ai sensi del D.P.R. 508/92;• per i servizi igienici e gli spogliatoi si fa riferimento a quanto già

spiegato nel paragrafo precedente.

2.5.4.1. Approvvigionamento di carni e prodotti alimentari

Se l’azienda necessita di utilizzare per la propria attività carne e prodotti ali-mentari non di propria produzione, deve farle provenire esclusivamente da im-prenditori commerciali o da attività riconosciute ed autorizzate. La provenienza

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17 È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione“Normativa”..

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della merce dovrà essere comprovata da apposita etichettatura sulla confezioneo tramite fattura commerciale, da conservarsi per il periodo previsto dalla legge.

Per ciò che riguarda la selvaggina cacciata (D.P.R. 17/10/1996, n. 607)18,l’azienda agrituristica può approvvigionarsi direttamente dal cacciatore per unquantitativo equivalente al carniere giornaliero previsto dalla legge.

2.5.4.2 Trasporto e conservazione dei prodotti alimentari

Il trasporto e la conservazione dei prodotti alimentari deve avvenire nel ri-spetto delle norme igienico- sanitarie. In particolare, per il trasporto di alimentiper i quali è previsto lo stato di refrigerazione, è necessario assicurare il mante-nimento della catena del freddo.

2.5.4.3 igiene del personale

Gli operatori che svolgono attività di produzione, preparazione, confeziona-mento, somministrazione e vendita di alimenti, sono tenuti al rispetto di que-ste disposizioni:

• indossare abiti da lavoro idonei all’esercizio dell’attività;• essere in possesso del libretto sanitario;• aver partecipato a corsi di educazione sanitaria.

2.5.4.4 Attività di trasformazione di prodotti agricoli

Chiunque abbia intenzione di dedicarsi all’attività di trasformazione di ma-terie prime quali carne, latte, uova, vegetali etc. nei relativi prodotti derivati(insaccati, formaggi, confetture, conserve e quant’altro), deve munirsi di auto-rizzazione sanitaria e svolgere l’attività entro locali adeguatamente attrezzati dalpunto di vista igienico-sanitario.

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18 È possibile prendere visione di queste leggi scaricandole dal sito www.agriturismo.lazio.it, nella sezione“Normativa”..

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Nel limitato caso di produzione di pasta fresca, di conserve vegetali, di for-maggi, di confetture e di prodotti apistici, in quantità settimanale non superio-re a 50 kg per prodotto, il locale può coincidere con la cucina aziendale.

2.5.5 Rilascio delle autorizzazioni

L’autorità sanitaria competente, entro trenta giorni dal ricevimento della co-municazione dell’interessato di avvenuto approntamento dei locali e degli im-pianti destinati alla produzione, preparazione, confezionamento e deposito disostanze alimentari, rilascia l’autorizzazione di cui all’art. 2 della legge, previoaccertamento dell’osservanza delle disposizioni del presente regolamento e leggie regolamenti speciali.

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3. Le strutture e le attività aziendali

3.1 I fabbricati

In un progetto imprenditoriale ad indirizzo agrituristico gli edifici rivestonoun’importanza fondamentale.

Nell’immaginario collettivo, la vacanza in un agriturismo è sinonimo di ri-cerca di tranquillità, di fuga dal caos delle città, di ritorno alle campagna ed alletradizioni, di ricerca di un ritmo di vita a misura d’uomo, di riscoperta diun’alimentazione sana e genuina, come una volta.

E’ quindi facile capire come anche dal punto di vista dell’architettura e degliarredamenti dei fabbricati utilizzati, sia assolutamente indispensabile l’aderenzadegli stessi ai canoni dell’architettura rurale tipica del territorio.

Bisogna infatti considerare, per interpretate correttamente questo aspetto,che l’architettura rurale è rappresentativa di una cultura e di una società ed èstata molto influenzata, nel corso degli anni, da una serie di fattori come l’ap-partenenza ad un determinato territorio, il tipo di ordinamento colturale delfondo, i materiali disponibili, il clima e le caratteristiche geo-morfologiche delterritorio, che hanno determinato la costituzione di un patrimonio storico e ar-chitettonico unico nella sua varietà e bellezza.

Uno studio molto interessante condotto da A. De Falco per la collana dei“Quaderni di informazione socio-economica”, a cura del Dipartimento di Eco-nomia della Facoltà di Agraria di Viterbo e della Regione Lazio, ci aiuta adidentificare più precisamente le tipologie strutturali dell’architettura rurale dellazio, attraverso l’individuazione di aree omogenee. Scopriamo così che nellazona dei Monti Cimini in provincia di Viterbo, ancora oggi visibile, era moltodiffusa la tipologia del casale con annessa una “Torre colombaia”, utilizzata perl’allevamento dei piccioni ma anche per il controllo del territorio circostantedall’alto. Oppure, nell’Agro romano con le grandi tenute coltivate a grano e pa-scolo, spicca il modello del “Casale isolato”, riconoscibile anche attualmentenelle campagne intorno alla capitale.

La cura di questo aspetto va quindi valutata con un attento studio delle par-ticolarità degli edifici, curando con grande attenzione i criteri di ristrutturazio-ne in tutte le sue componenti, dai materiali utilizzati all’aspetto esteriore, daicolori all’arredamento degli interni.

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Non sempre, purtroppo, per vari motivi, il recupero dei fabbricati tiene con-to dei principi sopra descritti ma l’imprenditore deve tenere sempre ben pre-sente che, queste peculiarità, se ben valorizzate, possono conferire all’aziendaun grande valore aggiunto, incontrando senza dubbio il favore della clientela.

Inoltre, nell’ipotesi di interventi di restauro conservativo di immobili esi-stenti, un aspetto molto interessante è costituito dalla possibilità di derogare adalcune limitazioni, come per esempio l’altezza dei locali e la superficie aero-illu-minante. Sembra una deroga di poco conto ma nella realtà si rivela molto utile,in quanto permette di rendere utilizzabili edifici caratteristici del patrimonioimmobiliare aziendale che altrimenti non troverebbero impiego. Si tratta peresempio di essiccatoi per il tabacco, spesso di altezza inferiore a quanto richie-sto dalle norme attuali, oppure le torri colombaie sopra citate che hanno nor-malmente finestre più piccole del consentito, che grazie ad un accurato restauroconservativo ed all’attuazione di questa norma, ora possono essere utilizzati, in-contrando soprattutto il favore degli ospiti.

Considerando la normativa, è possibile utilizzare: “I locali siti nell’abitazionedell’imprenditore agricolo ubicati nel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esisten-ti nel fondo e non più necessari alla conduzione dello stesso”.

Se il fondo è privo di fabbricati è possibile utilizzare l’abitazione dell’im-prenditore se situata nello stesso Comune o in un Comune limitrofo a quelloin cui ricade il fondo, purchè gli stessi centri abitati abbiano limitate dimensio-ni e siano stati in tal senso individuati dal Piano Agrituristico Regionale.

Inoltre la legislazione non permette la costruzione ex-novo di fabbricati, masolamente il recupero del patrimonio edilizio rurale esistente, che deve essereeseguito nel rispetto delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche degliedifici esistenti e valutando le esigenze ambientali della zona.

Recupero del patrimonio edilizio

La normativa regionale contempla la realizzazione di interventi sul patrimo-nio edilizio rurale esistente. Le opere di restauro devono essere eseguite rispet-tando le caratteristiche architettoniche e tradizionali degli edifici esistenti, senzanaturalmente tralasciare quelle ambientali. Il tutto deve svolgersi nell’ambitodelle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici regionali.

La Regione può inoltre concedere contributi in conto capitale agli impren-

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ditori agricoli che effettuano attività agrituristica, trattati in maniera esaustivanel capitolo relativo ai finanziamenti.

3.2 L’ospitalità

Con il termine ospitalità si intende la possibilità di dare alloggio in cameresituate negli edifici dell’azienda o anche in spazi aperti destinati alla sosta deicampeggiatori.

L’attività agrituristica è però soggetta ad alcune limitazioni, riguardanti prin-cipalmente la capacità ricettiva aziendale. Essa infatti non deve essere superiorea dieci camere ammobiliate, per un massimo di trenta posti letto. Questo limitepuò essere eccezionalmente elevato a dodici stanze per quaranta posti letto sevengono adibiti ad alloggi agrituristici edifici rurali regolarmente accatastati chealla data del 31 dicembre 1985 non erano più utilizzati ai fini aziendali, purchèabbiano naturalmente i requisiti necessari.

Ad ogni modo, fatto salvo quanto sopra, i limiti massimi di posti letto am-missibili in azienda sono fissati in sede di autorizzazione comunale sulla basedell’effettiva “potenzialità agrituristica” dell’azienda agricola, nel rispetto delvincolo di complementarietà alla base della definizione stessa di agriturismo.

Gli spazi dedicati alla sosta degli eventuali campeggiatori, non devono inve-ce superare la ricettività massima di dieci equipaggi e trenta persone. In questocaso esiste anche un limite minimo di superficie da destinare all’attività, che ècosì ripartito:

• minimo n. 2 ettari di S.A.U. nel caso di aziende agricole situate in zonemontane e svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CE del 29 aprile 1975;

• minimo n. 5 ettari di S.A.U nelle altre zone.

Nel caso in cui si tratti di aziende agricole associate o di cooperative agricole,i parametri sopra citati vanno moltiplicati per il numero di aziende associate.

3.3 La somministrazione di pasti e bevande

La legislazione nazionale prevede che, oltre alla possibilità di dare ospitalitànelle modalità sopra descritte, l’azienda agrituristica possa anche effettuare l’at-

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Come si fa

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tività di ristorazione, somministrando pasti e bevande agli ospiti e agli avvento-ri occasionali, utilizzando prevalentemente prodotti aziendali o tipici della zo-na. Ogni regione italiana ha poi meglio disciplinato, con la propria normativaregionale, le modalità e i limiti della somministrazione, con particolare riguar-do al concetto di “prevalenza” dei prodotti aziendali.

La regione Lazio, con l’art. 2 della legge 10 novembre 1997, n. 36, ha stabi-lito testualmente quanto segue:”Sono considerate di propria produzione le bevan-de e i cibi prodotti e lavorati nell’azienda agricola, nonché quelli ricavati da mate-rie prime dell’azienda stessa anche attraverso lavorazioni esterne. L’entità delle pro-duzioni aziendali, in termini di valore, deve essere riferita alle quantità annue, ap-plicando le rese medie della zona per tipo di coltura e/o allevamento all’ordinamen-to colturale e produttivo aziendale.

In caso di attività di somministrazione di pasti e bevande la prevalenza delleproduzioni aziendali e/o tipiche della zona deve raggiungere complessivamente lamisura del 70% in valore delle bevande e dei cibi somministrati, per metà assicura-ta dai prodotti aziendali”.

Il significato di queste righe può essere così riassunto:

• si considerano “prodotti aziendali” anche quelli che, pur utilizzando ma-terie prime dell’azienda, subiscono una lavorazione all’esterno;

• l’entità delle produzioni aziendali deve essere calcolata in termini di“valore”, cioè una valutazione economica, riferita alle quantità prodottein un anno;

• per il calcolo di cui sopra si utilizzano le tabelle regionali che riportanole rese medie della zona in cui risiede l’azienda, riferite all’ordinamentocolturale e produttivo aziendale;

• almeno il 35% degli alimenti e delle bevande somministrate deve prove-nire da produzioni aziendali, mentre il restante 35% può essere assicu-rato da prodotti tipici della zona; queste percentuali, attenzione, vannocalcolate “in valore”. Nel caso di prodotti propri il valore è dato, conta-bilmente, dal costo del prodotto che l’azienda agricola cede all’aziendaagrituristica. Nel caso di prodotti tipici della zona, il costo è quello chel’azienda agrituristica sostiene per l’acquisto del prodotto stesso e lostesso principio vale per i prodotti di qualsiasi genere e natura afferential restante 30%.

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Come si fa

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Inoltre, in fase di autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività, viene fis-sato il numero di coperti massimo di cui l’azienda può disporre per l’attività diristorazione. Questo dato viene quantificato sulla base dell’effettiva potenzialitàagrituristica dell’azienda, in quanto non esiste né un limite massimo né un li-mite minimo da rispettare. La commissione valuta, in base alla disponibilità dipersonale, alle dimensioni aziendali, all’ordinamento colturale e produttivo, alledimensioni dei locali adibiti a ristorazione, l’effettiva capacità di ospitare uncerto numero di avventori.

Il conteggio viene effettuato basandosi sulle tabelle dei “Valori medi di lavoroper attività agrituristiche nella regione Lazio” contenute nella deliberazione dellaGiunta regionale n. 3992 del 4/8/199819. Alla voce “Ristoro Agrituristico” ven-gono attribuiti i seguenti valori:

• 1 (una) giornata lavorativa per ogni 10 posti tavola autorizzati nel casodi servizio pranzo e cena

• nel caso di un solo servizio (pranzo o cena) il valore sopra indicato si ri-duce a 0,7.

Il tutto fatto salvo naturalmente il rispetto del principio di connessione ecomplementarietà, per il quale, lo ricordiamo, il tempo di lavoro agricolo deveessere maggiore di quello agrituristico.

3.4 Attività ricreative e culturali

L’organizzazione di attività ricreative, divulgative e culturali in ambito azien-dale ha subito una notevole evoluzione in questi ultimi anni. In particolare, si èpotuto notare che a fianco delle tipologie solitamente più diffuse come il ma-neggio, il laghetto per la pesca, la piscina o i sentieri attrezzati per il trekking oper le mountain bike, sono comparse altre modalità di fruizione dell’azienda,più strettamente legate alla riscoperta delle tradizioni rurali e al recupero dei va-lori della vita in campagna. Stiamo parlando di quel fenomeno noto con il no-me di “Fattoria didattica”.

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Come si fa

19 In appendice.

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Nella domanda di autorizzazione all’esercizio dell’attività presentata al co-mune di competenza, sarà necessario indicare tra le attività che si intende prati-care, quella didattica. La legge prevede la possibilità di esercitare solo questa at-tività, senza il bisogno di effettuare servizio di ospitalità o ristorazione.

La fattoria didattica nasce quindi come un efficace strumento educativo epromozionale dei valori legati all’ambiente, alla campagna e all’agricoltura, aduna alimentazione sana e consapevole. Il target a cui le aziende si rivolgono è so-prattutto quello dei ragazzi in età scolare (elementari e medie inferiori), ma an-che il pubblico adulto risulta essere interessato a queste iniziative. L’offerta di-dattica dà la possibilità di un contatto diretto con la natura che consente la ri-scoperta di gesti semplici ma emozionanti per bambini e adulti, nonché la quali-tà e la genuinità dei prodotti aziendali. L’ambiente di cui fa parte un’aziendaagricola è una scuola all’aria aperta: si può passeggiare nel verde tra i seminativi,assistere alla raccolta della frutta e di altri prodotti, essere testimoni della nascitadi un piccolo animale, imparare come si fa il formaggio, tutte lezioni che i bim-bi di oggi non conoscono più e che nessuna scuola gli insegnerà mai. Molteaziende programmano più visite nel corso dell’anno, in modo da far scoprire aipiccoli allievi come il susseguirsi delle stagioni influenzi le operazioni colturali.

Anche a livello istituzionale, qualcosa inizia a muoversi: nell’aprile del 2000è stato sottoscritto un importante protocollo d’intesa fra il Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca e le associazioni agrituristiche nazionalicon cui il Ministero si impegnava a:

• promuovere la diffusione e l’approfondimento nelle scuole di ogni ordi-ne e grado della cultura del territorio, tramite il sostegno ad iniziativeche valorizzino in particolare la conoscenza delle attività agricole e lenuove potenzialità offerte dall’agriturismo, sia in termini di recuperodelle opportunità occupazionali che di turismo;

• favorire attività affinché si consolidi nei giovani la consapevolezza che ilrapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale che lo circonda deve esserebasato sul rispetto di esso e delle sue leggi;

• favorire l’organizzazione di iniziative, concorsi, giornate formative per lescuole dedicate ai temi della conoscenza dell’agricoltura e del mondorurale;

• verificare la possibilità che, nel rispetto della discrezionalità dei consigli diclasse, le competenze e le capacità che possono essere acquisite dagli stu-

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denti nello svolgimento delle attività in oggetto, possano essere ricono-sciute come credito formativo, spendibile nella prosecuzione degli studi.

E’ ormai assodato quindi, che le fattorie didattiche contribuiscono con le lo-ro attività allo sviluppo del rapporto tra la città e la campagna e alla conoscenzadel mondo rurale, per offrire ai giovani nuove opportunità di crescita ed è au-spicabile che le aziende si impegnino sempre più in questa direzione che, oltre asvolgere una funzione sociale molto importante, può dare buone soddisfazionianche dal punto di vista economico.

3.5 Vendita prodotti aziendali

L’attività di vendita dei prodotti aziendali è consentita dal decreto legislativon. 228 del 18 maggio 2001 (art. 4), che recita testualmente:” Gli imprenditoriagricoli, singoli o associati, iscritti nel registro delle imprese di cui all’art. 8 dellalegge 29 dicembre 1993, n. 580, possono vendere direttamente al dettaglio, in tuttoil territorio della Repubblica, i prodotti provenienti in misura prevalente dalle ri-spettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanità”.

Quindi nessun problema da questo punto di vista, se non chiaramente il ri-spetto delle norme sanitarie in vigore.

E’ comunque necessario effettuare una semplice comunicazione al Comunedi appartenenza indicando la forma di vendita prescelta (in azienda, itinerante,commercio elettronico) ed il tipo di prodotti che si intende commerciare.

3.6 Calcolo del tempo di lavoro e della complementarietà.

Dopo aver esaminato le varie attività che la legge consente di svolgere in unagriturismo, è ora necessario aprire una finestra su un aspetto fondamentaledella gestione aziendale: il calcolo del tempo di lavoro dedicato rispettivamenteall’attività agricola e a quella agrituristica, parametro fondamentale per il rispet-to di uno dei requisiti essenziali: la complementarietà.

Nella pratica, l’imprenditore è tenuto a valutare il tempo speso in entrambele attività e deve fare in modo che la gestione dell’azienda agricola sia sempreprincipale rispetto a quella agrituristica.

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Per fare ciò, si utilizza la Deliberazione della Giunta regionale n. 3992 del4/8/199820, che riporta i valori medi di impiego di manodopera per le attivitàagricole e agrituristiche.

Lavoro agricolo

Si tratta di cinque tabelle, una per provincia (VT, FR, RI, LT, RM che ripor-tano per ogni tipologia di attività il numero di giornate lavorative per ettaro o,nel caso di allevamenti zootecnici, per capo.

Per esempio:

Provincia di Rieti• Actinidieto ............................................................................................ 40 giornate per ettaro• Bovini allo stato brado ............................................................. 2 giornate per capo• Apicoltura .............................................................................................. 1 giornata per arnia

Il tempo di lavoro agricolo può essere modulato da un coefficiente compen-sativo nel caso l’azienda presenti condizioni particolarmente svantaggiate (es.giacitura, pendenza, lontananza dei terreni dal centro aziendale).

Lavoro agrituristico

Anche in questo caso esiste una tabella che stabilisce il numero di giornatenecessarie a svolgere le varie possibili attività, che nello specifico sono:

1. alloggio agrituristico in appartamenti o monolocali autonomi;2. alloggio agrituristico in camere con numero medio di posti letto = 2;3. campeggio agrituristico;4. ristoro agrituristico;5. attività ricreative e culturali;6. attività amministrativa e contabile;

Per esempio:

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20 In appendice.

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alloggio agrituristico in appartamenti o monolocali autonomi:• fino a 6 posti letto ......................................................................... n. 18 giornate/anno• da 7 a 15 posti letto .................................................................... n. 27 giornate/anno• da 16 a 25 posti letto ................................................................. n. 36 giornate/anno• da 26 a 40 posti letto ................................................................. n. 54 giornate/anno

Da sottolineare che il tempo di lavoro agrituristico si determina facendo lasomma dei tempi relativi alle varie attività di servizio previste, calcolati con letabelle di cui sopra, più il tempo occorrente per l’attività amministrativa e con-tabile.

3.7 Esempi di attività

3.7.1 Turismo equestre

L’utilizzo del cavallo nelle campagne ha origini lontane: la tradizione lo vedeimpegnato nel lavoro aziendale principalmente come mezzo di trasporto, ma lasua versatilità lo porta ad essere impiegato anche per il lavoro nei campi. Sop-piantato dal progresso tecnico e dalle macchine agricole sempre più sofisticate,il cavallo si è comunque ritagliato uno spazio di grande importanza nel panora-ma rurale, diventando il protagonista di una vasta gamma di attività legate alturismo equestre.

Infatti, l’utilizzo dell’animale nelle aziende agrituristiche ha subito negli anniun notevole sviluppo, anche se attualmente il mercato attraversa una fase di sa-turazione.

Le iniziative proposte variano dal classico maneggio recintato alle più attra-enti passeggiate nelle campagne circostanti, fino ad arrivare a veri e propri trek-king che possono durare anche qualche giorno.

Il Lazio, la Toscana e l’Umbria sono le regioni più sviluppate da questo puntodi vista, potendo contare su territori di alto valore ambientale, aree protette e unsistema viario favorevole agli spostamenti a cavallo (sentieri, mulattiere, stradesterrate). L’avvio dell’attività è però impegnativo non solo dal lato economico maanche da quello organizzativo, dovendo prevedere strutture per il ricovero deglianimali, recinti, servizio veterinario ed un impegno giornaliero non indifferente.

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3.7.2 La piscina

La presenza in azienda di una piscina è una delle caratteristiche più richiesteda chi ama soggiornare in agriturismo. Infatti, pur non avendo alcun legamecon la tradizione agricola e rurale, la piscina è senza dubbio una grande como-dità ed un ottimo servizio offerto agli ospiti ed è in grado, da sola, di far regi-strare un incremento delle presenze.

Il rovescio della medaglia è costituito dal fatto che l’investimento per realiz-zarla non è dei più economici e i lavori di manutenzione richiedono un impe-gno giornaliero ed una certa preparazione tecnica.

L’impegno finanziario che l’imprenditore deve affrontare non è semplice daquantificare, perché dipende da vari fattori: il tipo di piscina da realizzare (inmuratura, in vetroresina, interrata o fuori terra), le dimensioni, la profondità, iltipo di pulizia adottato. In generale possiamo dire che la cifra da investire puòvariare dai 7000 Euro per le più economiche fino ai 20000 - 25000 euro per lepiù costose. E’ comunque consigliabile affidarsi ad una ditta specializzata e ma-gari confrontarsi con chi una piscina ce l’ha già e può guidarvi all’acquisto.

Esiste però un altro ostacolo da superare per la gestione della piscina: la pre-senza del bagnino.

A questo proposito, la normativa nazionale stabilisce che in tutte le piscinepubbliche, comprese quelle agrituristiche, è obbligatoria la presenza di un ba-gnino. Le regioni avrebbero dovuto poi regolamentare con una legge ad hoc lamateria, cosa che purtroppo non è avvenuta per il Lazio.

E’ facile comprendere come tutto ciò abbia creato non pochi problemi alleaziende, che si sono viste obbligate a sostenere il costo di un bagnino per la lorostruttura.

Inoltre è necessario attenersi ad altre disposizioni che segnaliamo di seguito:• installazione di una recinzione per disciplinare l’accesso alla piscina ed

evitare cadute accidentali;• predisposizione di una cartellonistica adeguata riportante le principali

regole da rispettare (obbligo di ciabatte e cuffia, obbligo di fare la docciaprima di bagnarsi ecc);

• presenza di una cassetta di pronto soccorso;• presenza di servizi igienici separati da quelli dell’azienda;• presenza di spogliatoi separati per uomini e donne.

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3.7.3 Campi sportivi

La pratica di alcuni sport all’interno dell’azienda è senz’altro un’attività inte-ressante, in grado di rendere più piacevole il soggiorno degli ospiti.

Le strutture più diffuse sono quelle che permettono di praticare sport al-l’aperto: calcio, calcetto, tennis, pallavolo, bocce ecc.

I vincoli alla realizzazione dei suddetti impianti sono da ricercare, oltre chenel costo di realizzazione, nella necessità di destinare ad essi parte della superfi-cie aziendale pianeggiante.

Da qualche tempo esistono però in commercio i cosiddetti “campi polifun-zionali”, che permettono di effettuare più discipline sportive sullo stesso campo(tennis, calcetto, pallavolo), consentendo una ottimizzazione dello spazio di-sponibile. Sono principalmente realizzate in materiale sintetico, il quale con-sente anche una manutenzione poco onerosa e garantisce un più lungo perio-do di vita della struttura stessa.

3.7.4 Laghetto per la pesca

Un’altra interessante proposta per impiegare il tempo libero in azienda è illaghetto per la pesca sportiva. Questa attività riscuote infatti il consenso di nu-merosi appassionati che, demotivati dall’alto costo delle licenze per la pesca inacque interne ed all’ormai scarsa possibilità di catturare prede di un certo valo-re, si rivolgono ai laghetti privati per assicurarsi sia lo svago che il ritorno a casacon il pescato.

La realizzazione, se non siamo in presenza di invasi già esistenti (caso moltoraro), è però impegnativa sia dal punto di vista economico che progettuale. E’infatti necessario, oltre che disporre dello spazio necessario (3-4 ettari), farsirealizzare un progetto da un tecnico abilitato e sottoporre il tutto alla A.S.L. delcomune di appartenenza.

Il successo dell’iniziativa dipende poi da altri fattori, tra cui il più importanteè l’ubicazione del laghetto, che dovrebbe essere abbastanza vicino a centri urbanie/o turistici di una certa importanza, che garantiscano un buon bacino di utenza.

L’azienda può prevedere, nel caso in cui si dia ospitalità ai clienti, l’ingressocompreso nel prezzo di soggiorno, altrimenti è possibile ipotizzare altre formedi pagamento come il versamento di una quota annuale, il pagamento a tempoo a peso, oppure un misto fra le due.

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3.7.5 Mountain bike

Con l’avvento delle mountain bike in sostituzione delle normali biciclette, ilsettore del cicloturismo ha visto risollevare le sue sorti e le aziende agrituristichenon si sono fatte trovare impreparate.

Attualmente si stima che circa il 40% delle strutture disponga di biciclette adisposizione dei clienti.

In effetti, dopo il cavallo, la mountain bike rappresenta il modo più piacevo-le e meno inquinante di effettuare passeggiate ed escursioni in campagna ed an-che nelle zone alpine. Alcune aziende ne hanno fatto il loro punto di forza, or-ganizzando veri e propri tour che possono durare anche qualche giorno oppuredando vita a delle competizioni molto seguite dal gran numero di appassionatiche il settore è in grado di annoverare.

Tra l’altro, l’investimento iniziale da sostenere per dotare l’azienda di unbuon parco bici non è dei più impegnativi se messo a confronto con altre atti-vità sicuramente più costose. Una mountain bike di media qualità può avere uncosto compreso fra i 250 e i 350 Euro e considerando l’acquisto di dieci unità,dovrebbero bastare 2500-3500 Euro. Sarà poi necessario attrezzare un localeper il ricovero e per la manutenzione e le piccole riparazioni delle stesse.

I ricavi possono essere compresi nel prezzo del soggiorno oppure derivantidalla locazione effettuata a parte, per ora o per giornata.

3.7.6 Escursioni guidate

Le aziende situate in zone particolarmente interessanti dal punto di vistaambientale e paesaggistico, spesso comprendono nella propria offerta turisticale escursioni guidate.

Nella maggior parte dei casi sono l’imprenditore stesso o i suoi familiari a ri-coprire il ruolo di guida, ma a volte, soprattutto nelle strutture localizzate inmontagna, ci si può avvalere di personale professionista.

Il trekking, le escursioni o anche le semplici passeggiate sono il modo piùsemplice per occupare il tempo libero e per conoscere il territorio circostante.Non è infatti necessaria una preparazione o delle capacità particolari, bastanoinfatti un paio di buone scarpe da trekking, un abbigliamento consono ed ilgioco è fatto.

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A favore di questa attività giocano anche le indagini campione effettuatedalle associazioni agrituristiche, da cui si evince che la ricerca della tranquillitàe il contatto con l’ambiente naturale sono le due principali motivazioni chespingono i cittadini verso la vacanza verde. Le aziende più evolute offrono an-che la possibilità di partecipare a veri e propri corsi che hanno come tema pro-prio l’osservazione della natura circostante, come il riconoscimento delle specievegetali e animali o il birdwatching.

Anche in questo caso, i costi da sostenere per l’avviamento dell’attività sonolimitati, consistendo principalmente nella preparazione, ove necessario, degliaccompagnatori e nella stampa di opuscoli informativi sulla zona oggetto del-l’escursione.

3.7.7 Corsi

Molte aziende agrituristiche stanno scoprendo come l’organizzazione di cor-si legati a varie tematiche, ambientali e non, possa fornire una non trascurabilefonte di reddito.

Il ventaglio di corsi che è possibile effettuare in azienda è molto ampio: siva dai temi legati all’agricoltura e all’ambiente (enologia, apicoltura, alleva-mento) ad argomenti legati alle tradizioni del mondo rurale come la cucina ti-pica o l’artigianato. Volendo ulteriormente ampliare la gamma, è anche possi-bile organizzare stage musicali, corsi di discipline filosofiche, stage per mana-ger stressati e tutto ciò che la fantasia riesce ad immaginare. Infatti la campa-gna, forte dei benefici effetti dell’ambiente, si presta molto bene ad ospitaremolteplici attività.

In alcuni casi è l’imprenditore stesso a tenere le lezioni ma è anche possibileappoggiarsi a società esterne già operanti nel settore.

L’organizzazione non richiede, tranne casi particolari, né grossi investimentiné strutture particolari; molto spesso è sufficiente un locale attrezzato in modotale da essere polifunzionale ed abbastanza capiente da ospitare i corsisti, men-tre per i corsi di cucina si può utilizzare la cucina aziendale.

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4. Disciplina fiscale

Il reddito delle attività agrituristiche non rientra nel regime fiscale agricoloin quanto è equiparato a quello derivante dall'esercizio di impresa.

L'imprenditore agricolo che svolge anche attività agrituristica deve assolvereai seguenti obblighi di natura fiscale: IVA, IRPEF, IRPEG, ICI, IRAP, TARSUe, se rientrante, adempimenti del sostituto d'imposta e SIAE.

Imposta Aliquota

I.V.A. (imposta sul valore aggiunto) Regime forfetario – aliquota del 10%

I.R.PE.F (imposta sul reddito delle persone

fisiche)

Regime forfetario – 25% su iricavi

I.R.A.P. (imposta regionale sulle attività

produttive)

2.5% sul valore della produzione netta

I.C.I. (imposta comunale sugli immobili) Fabbricati accatastati nella categoria D10,

non soggetta all’imposta. L’I.C.I. interessa

l’azienda agricola nel complesso, non

specificatamente l’azienda agrituristica.

U.T.I.F. (diritto annuale per la

somministrazione di bevande alcoliche)

Da pagare solo se negli ultimi 5 anni si è

prodotto più di 1000 hl di vino.

S.I.A.E. (società italiana autori ed editori) Variabile a seconda del tipo di attività

T.A.R.S.U. (tassa sui rifiuti solidi urbani) Variabile a seconda del Comune di

appartenenza e della tipologia di rifiuti.

Tabella riepilogativa

4.1 Iva

Per effetto di quanto disposto dall’articolo 5, comma 2, della legge 413/9121

l’attività di agriturismo, esercitata nel rispetto delle regole contenute nella legge730/85, si avvale del particolare regime di determinazione forfetaria dell’impo-sta che opera attraverso la riduzione dell’imposta relativa alle operazioni impo-nibili nella misura del 50 per cento del suo ammontare complessivo.

21 È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio,it, nella sezione“Normativa”..

sui ricavi

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Questo regime si caratterizza quale:- sistema naturale, cioè non scelto ma riconosciuto applicabile sempre ed

in ogni caso, salvo contraria volontà del contribuente;- sistema puro trattandosi di metodo ad esclusiva determinazione forfeta-

ria che interviene sull’Iva relativa a tutte le operazioni imponibili, quale,ad esempio, la cessione di beni strumentali.

Del resto una serie di semplificazioni (riduzione degli adempimenti, ricono-scimento della detrazione d’imposta nella misura del 50% prescindendo dall’ef-fettiva imposta relativa agli acquisti e alle importazioni di beni e servizi inerentil’attività stessa) lo fanno preferire ad una determinazione dell’IVA basata su ele-menti di “ordinarietà”.

Peraltro è sempre necessaria un’attenta valutazione degli effetti che la sceltadell’uno o dell’altro regime può avere in termini di prelievo fiscale; non c’èdubbio infatti che un significativo investimento iniziale finalizzato all’eserciziodell’attività agrituristica (quali l’acquisto della cucina, degli arredamenti internied esterni, ecc...) potrebbe consigliare la scelta del regime analitico in modo daottenere un recupero maggiore dell’Imposta a condizione che la convenienza ri-sulti almeno in prospettiva triennale, termine minimo di validità della sceltaoperata.

Da un sommario esame delle varie norme si può concludere che:- l’opzione finalizzata alla scelta del regime “ordinario” di liquidazione

dell’imposta sul valore aggiunto è vincolante fino a revoca e per almenoun triennio;

- produce effetti anche in materia di Imposta sul reddito delle persone fi-siche;

- l’opzione, così come la revoca, si manifesta attraverso il comportamentoconcludente del contribuente;

- nella prima dichiarazione annuale IVA da presentare successivamentealla scelta operata, lo stesso contribuente deve comunicare l’opzione o larevoca adottata.

4.2 Inizio attività

L’agricoltore, già in possesso del numero di partita Iva per l’esercizio dell’at-tività agricola, deve dare comunicazione dell’inizio dell’attività agrituristica

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tramite apposito modello, trascrivendo nel riquadro riservato all’indicazionedelle altre attività esercitate il codice “55.23.5” con la descrizione che trattasidi agriturismo. Non va esercitata alcuna scelta che riguardi la rinuncia al regi-me forfetario o l’opzione per la liquidazione trimestrale dell’imposta in quantosarà il comportamento concludente del contribuente e la formalizzazione nellaprima dichiarazione annuale IVA successiva alla scelta operata a definirne glieffetti mentre devono essere riportati i dati relativi al depositario delle scritturecontabili.

La data da indicare nei modelli di variazione corrisponde al giorno d’iniziodell’attività agrituristica. Sul significato da dare a “inizio attività” si è molto di-battuto senza apprezzabili risultati; se infatti da più parti si sostiene che l’attivi-tà agrituristica esiste dal momento che l’operatore mette in atto un’operazionead essa finalizzata (es. acquisto di mobili), altri affermano che l’inizio dell’attivi-tà non può precedere il rilascio da parte dell’amministrazione comunale del-l’autorizzazione all’esercizio di agriturismo.

Trattandosi di autorizzazione concessa previa esecuzione di tutti i lavori ne-cessari a garantire il rispetto di specifiche norme, e pertanto propedeutica allosvolgimento dell’attività, si ritiene che qualsiasi intervento eseguito a monte efinalizzato all’esercizio dell’agriturismo, possa indiscutibilmente rappresentarel’inizio dell’attività stessa, generando l’obbligo procedurale della comunicazioneall’Ufficio IVA competente.

Poiché lo svolgimento di un’attività diversa da quella agricola in capo allostesso soggetto configura esercizio di più attività, sussiste l’obbligo (non la fa-coltà) della separata tenuta delle scritture contabili in materia di imposta sul va-lore aggiunto, salvo il caso in cui l’attività agricola sia gestita in regime di eso-nero è perciò senza alcun obbligo di natura contabile se non quello di conserva-re e numerare le fatture di acquisto e le bollette doganali.

4.3 Registri contabili

AI momento dell’inizio dell’attività agrituristica l’imprenditore agricolo è te-nuto a munirsi di appositi registri previsti dalla normativa in materia di impo-sta sul valore aggiunto, alla cui vidimazione deve provvedere prima che gli stessivengano utilizzati.

Si tratta in particolare dei seguenti registri:

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Come si fa

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4.3.1 registro dei corrispettivi

L’imprenditore ha l’onere di:- annotare su questo registro gli incassi giornalieri riferiti all’ospitalità

agrituristica, quali ristorazione, pernottamento, campeggio, servizi ri-creativi, ecc;

- provvedere alle annotazioni entro il giorno non festivo successivo aquello in cui gli incassi sono stati conseguiti;

- tenere un registro di prima nota, preventivamente vidimato, dove effet-tuare le apposite annotazioni se il registro dei corrispettivi viene conser-vato in luogo diverso da quello in cui viene esercitata l’attività.

4.3.2 registro degli acquisti

Sul registro devono essere numerate in ordine progressivo e annotate le fat-ture e le bollette doganali relative ai beni e ai servizi acquistati o importati;l’obbligo permane anche per coloro che adottano il regime forfetario. In parti-colare:

- la registrazione deve essere eseguita anteriormente alla liquidazione pe-riodica, ovvero alla dichiarazione annuale, nella quale è esercitato il di-ritto alla detrazione della relativa imposta; in ogni caso non oltre il ter-mine di presentazione della dichiarazione annuale relativa al secondoanno successivo a quello in cui il diritto alla detrazione è sorto (corri-spondente di norma alla data di emissione del documento fiscale);

- vanno registrati anche i passaggi interni di prodotti agricoli che transita-no dall’azienda agricola a

- quella agrituristica, fatturati in base al valore normale e con addebitodell’IVA.

4.3.3 registro di carico delle ricevute fiscali

L’acquirente, utilizzatore di ricevute fiscali, deve registrare i moduli di rice-vuta in apposito registro di carico preventivamente vidimato; la registrazionedeve avvenire entro il giorno non festivo successivo a quello di acquisto.

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In assenza di registro, debitamente vidimato, non è possibile, ovviamente,acquistare ricevute fiscali, mentre l’omessa registrazione comporta l’applicazio-ne di sanzioni amministrative e penali.

4.3.4 Registro dei beni ammortizzabili

L’obbligo della tenuta di questo registro non riguarda l’attività agrituristica ilcui reddito viene determinato in maniera forfetaria secondo le regole sancitedall’articolo 5 della legge 413/91. Soltanto in presenza di cambio di regime con-tabile si deve attivare il registro dei beni ammortizzabili (ovvero il registro acqui-sti o libro inventari) dove, per ciascun immobile e bene strumentale, andrà indi-cato l’anno di acquisizione, il costo originario, le rivalutazioni, le svalutazioni, ilfondo ammortamento nella misura raggiunta al termine del periodo d’impostaprecedente, il coefficiente di ammortamento effettivamente praticato nel perio-do d’imposta, la quota annuale di ammortamento e le eliminazione dal processoproduttivo. Il registro, prima di essere utilizzato, deve essere vidimato a cura del-l’Ufficio Registro o di un Notaio. Le registrazioni su di esso vanno effettuate en-tro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

4.4 Ricevute fiscali

Le aziende agrituristiche hanno l’obbligo del rilascio della ricevuta fiscale.L’equiparazione fra scontrino e ricevuta fiscale consente al contribuente di po-ter emettere alternativamente l’uno o l’altro documento senza doverne darepreventiva comunicazione all’ufficio IVA competente. L’obbligatorietà del rila-scio della ricevuta o dello scontrino fiscale viene meno in caso di fatturazioneimmediata, cioè quando la stessa viene emessa al momento dell’effettuazionedell’operazione.

4.5 Aliquote IVA

Fra i beni e servizi soggetti all’aliquota Iva del 10% sono comprese le presta-zioni rese a clienti alloggiati nelle aziende alberghiere e le somministrazioni di

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alimenti e bevande in pubblici esercizi; per analogia anche le prestazioni di per-nottamento, ristorazione e campeggio offerte dall’azienda agrituristica vannopertanto soggette alla medesima aliquota IVA del 10 per cento.

Più complessa appare l’applicazione dell’imposta riguardo alle prestazioni ri-creative: passeggiate a cavallo, uso della piscina, maneggio, ecc.

Nell’ipotesi che queste rientrino nella normale offerta agrituristica e cioènon venga stabilito un autonomo corrispettivo, troverà applicazione l’aliquotaprevista per la prestazione principale; diversamente, lo specifico compenso ver-rà assoggettato ad aliquota ordinaria del 20 per cento.

4.6 II fisco e le agenzie di viaggio e Tour operator

Nell’esercizio della propria attività, l’imprenditore agrituristico può instaura-re rapporti con operatori turistici in grado di procacciargli clientela. La naturadel rapporto contrattuale tiene conto dell’operatività dell’operatore stesso; in-fatti l’agenzia può operare:

4.6.1 In nome e per conto del cliente-utente

In questa ipotesi l’agenzia pattuisce il prezzo con l’imprenditore agrituristi-co. Il cliente-utente pagherà all’agenzia il prezzo del soggiorno, maggiorato del-la provvigione a lei spettante. L’imprenditore agricolo deve provvedere al rila-scio della ricevuta fiscale al cliente-utente, per l’importo che ha ricevuto o rice-verà dall’agenzia ovvero indicando gli estremi del contratto stipulato conl’agenzia stessa.

4.6.2 In nome proprio e per conto dell’imprenditore agricolo

In questa ipotesi l’operatore agrituristico stabilirà il prezzo della prestazionee riconoscerà all’agenzia una percentuale sugli affari procacciati.

Al momento dell’ultimazione della prestazione l’imprenditore dovrà rilascia-re al cliente-utente ricevuta fiscale per l’intero prezzo ed effettuare, al momentodel pagamento della provvigione all’agenzia, la ritenuta di acconto.

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Come si fa

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4.6.3 In nome e per conto proprio

In questo caso l’operatore metterà a disposizione dell’agenzia stessa tutti oparte dei locali destinati all’attività e quest’ultima provvederà alla locazione inproprio. L’operatore agrituristico si dovrà limitare ad emettere, nei confrontidell’agenzia, fattura o ricevuta fiscale per il prezzo pattuito.

4.7 IRPEF

I redditi derivanti dall’espletamento di attività agrituristica, seppur connessaa quella agricola, sono da considerare di natura commerciale e cioè derivantidall’esercizio in forma abituale, ancorché non esclusiva, di un’attività rientrantefra quelle contemplate dall’articolo 51 del D.P.R. n. 91722 del 1986. II caratteredi “abitualità” viene, infatti, implicitamente riconosciuto anche dalla stessa leg-ge quadro 730/85, allorché prevede l’obbligo dell’iscrizione nell’apposito alboregionale dei soggetti abilitati all’agriturismo e la conseguente autorizzazionecomunale all’esercizio.

AI pari di quanto previsto dalla disciplina in materia di Imposta sul ValoreAggiunto, anche ai fini reddituali l’agriturismo si avvale di un proprio regimedi determinazione forfetaria.

Questo regime non si applica nei confronti di società di capitali, di societàcooperative e di enti aventi per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di atti-vità commerciali che continueranno a determinare il reddito nei modi ordinari.

Soltanto le persone fisiche, le imprese familiari, le società di persone, gli entinon commerciali possono determinare il reddito derivante dall’attività agrituri-stica in modo forfetario, applicando al totale dei ricavi una percentuale di red-ditività pari al 25 per cento.

L’adozione del regime forfetario, quale regime naturale, comporta una seriedi semplificazioni contabili e l’esclusione dalla determinazione del reddito ditalune voci di costo e di ricavo: viene meno l’assoggettamento a tassazione delleplusvalenze e sopravvenienze attive così come non è prevista la valutazione dellerimanenze e, alla stregua di quanto sopra, non vengono considerati i valori ri-

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22 È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio,it, nella sezione“Normativa”..

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guardanti gli ammortamenti, le esistenze iniziali e, ancora, le minusvalenze e lesopravvenienze passive.

La determinazione del reddito imponibile dell’attività di agriturismo si ottie-ne, come detto, applicando all’ammontare dei ricavi conseguiti nel periodod’imposta, al netto dell’IVA, il coefficiente di redditività del 25 per cento.

La scelta di un diverso regime, per espressa previsione normativa, si manife-sta attraverso il comportamento concludente e va formalizzata nella prima di-chiarazione annuale IVA successiva alla scelta operata; l’opzione è vincolante fi-no a revoca e per almeno un triennio.

4.8 IRAP

II Decreto legislativo n. 446 del 199723 ha istituito l’imposta regionale sulleattività produttive (IRAP) con lo scopo di razionalizzare e semplificare il siste-ma tributario mediante la contestuale abolizione di importanti tributi e contri-buti (contributo al S.S.N., ILOR, ICIAP, imposta sul patrimonio netto delleimprese, tassa di concessione Governativa sull’attribuzione del numero di parti-ta IVA).

Presupposto dell’imposta è l’esercizio abituale di un’attività, autonomamenteorganizzata, diretta a produrre o scambiare beni o a prestare servizi, indipen-dentemente dalla sua natura giuridica e fiscale.

Perciò, non solo coloro che esercitano in modo continuativo attività com-merciali, professionali o artistiche ma anche i soggetti che svolgono attivitàagricole, sono soggetti all’applicazione della nuova imposta regionale.

Ne sono esclusi, limitatamente all’attività agricola, soltanto i produttori agri-coli che abbiano conseguito un volume d’affari inferiore a 2582 euro o a 7746euro per le zone montane.

La finanziaria del 2001 ha fissato l’aliquota all’1,9% per il 2000 e al 2,5%per i periodi successivi d’imposta.

L’imposta si applica sul valore della produzione netta derivante dall’attivitàesercitata nel territorio della Regione.

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23 È possibile prendere visione di questa legge scaricandola dal sito www.agriturismo.lazio,it, nella sezione“Normativa”..

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I produttori agricoli, singoli o costituitisi in forma di società semplice, tito-lari di reddito agrario per effetto dell’esercizio di attività di coltivazione del fon-do, di allevamento di animali con mangimi ottenibili per almeno un quarto dalfondo stesso, di silvicoltura e di talune attività connesse, fissano il valore dellaproduzione netta sulla base della differenza tra l’ammontare dei corrispettivisoggetti a registrazione ai fini IVA e l’ammontare degli acquisti inerenti l’attivi-tà agricola soggetti a registrazione ai fini dell’Imposta sul valore aggiunto.

Vanno altresì dedotti, i contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gliinfortuni sul lavoro relativi al titolare dell’azienda, ai familiari partecipi all’atti-vità e ai lavoratori dipendenti, nonché le spese relative agli apprendisti e, nellamisura del 70 per cento, quelle relative al personale assunto con contratto diformazione lavoro.

In modo analogo determinano il valore della produzione netta gli imprendi-tori agricoli relativamente all’attività di agriturismo il cui reddito viene definitoattraverso l’applicazione delle disposizioni contenute nell’art. 5 della legge n.413 del 1991.

Bisogna tener presente però, che al momento in cui andiamo in stampa, è incorso un dibattito in seno al nostro Governo che potrebbe portare all’elimina-zione di questa imposta, considerata illegittima dalla Commissione europea.

4.9 ICI

La legge n. 504 del 1992 ha istituito l’ICI, l’imposta comunale sugli immo-bili legata alle risultanze catastali.

L’imposta colpisce anche le aziende agricole da chiunque possedute, a qual-siasi titolo e per qualsiasi uso, ed è calcolata sulla base della rendita catastale delterreno. Ai fabbricati rurali e alle costruzioni rurali in genere, in quanto iscrittial catasto rustico, non è attribuita alcuna rendita catastale, in quanto il relativoreddito è già compreso in quello catastale del terreno cui servono. I fabbricatiper essere riconosciuti rurali devono essere strumentali all’esercizio dell’attivitàagricola o essere adibiti ad abitazione dell’agricoltore, come specificato nel de-creto per la revisione dei criteri di accatastamento (D.P.R. n. 139 del 1998).

Il riconoscimento della ruralità dei fabbricati o porzioni di fabbricati desti-nati ad abitazione è sottoposto alle seguenti condizioni:

- requisito del possesso: i fabbricati devono essere posseduti dal titolare

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del diritto di proprietà o dall’affittuario del terreno o dal soggetto chead altro titolo conduce il terreno cui l’immobile è asservito o da familia-ri conviventi o da titolari di pensioni corrisposte per attività svolta inagricoltura o da coadiuvanti iscritti come tali ai fini previdenziali;

- requisito di utilizzo: i fabbricati devono essere utilizzati come abitazionedai soggetti anzidetti in base a un titolo idoneo o da dipendenti eserci-tanti attività agricola nell’azienda a tempo indeterminato o almeno pernumero di giornate lavorative annue superiori a cento, assunti nel ri-spetto della normativa in materia di collocamento o da persone addetteall’attività di alpeggio;

- requisito della superficie coltivata: il terreno cui il fabbricato è asservitodeve essere situato nello stesso comune o in comuni confinanti e deveavere una superficie non inferiore ai 10.000 mq e appartenere al catastodei terreni con attribuzione di reddito agrario. Il limite viene ridotto a3.000 mq se il terreno è ubicato nelle zone montane o se si praticanocolture in serre, funghicoltura o altre colture intensive;

- requisito del volume d’affari: questo volume, derivante da attività agri-cole del soggetto che conduce il fondo e dichiarato ai fini IVA, deve ri-sultare superiore al 50% del reddito complessivo determinato senza te-nere conto dei trattamenti pensionistici corrisposti per attività svolte inagricoltura. Il vincolo del 50% può essere ridotto fino al 25% se il terre-no è ubicato in zone di montagna. Se il dichiarante è un soggetto nonobbligato alla presentazione della dichiarazione IVA, il suo volume diaffari si presume pari a quello previsto ai fini dell’esonero.

- requisito di tipologia: i fabbricati non devono avere caratteristiche dilusso ai sensi della L 408/69 né avere i requisiti previsti per l’iscrizionedelle unità immobiliari urbane alle categorie A1 e A8.

Se sul terreno insistono più unità immobiliari ad uso abitativo i requisiti diruralità devono essere soddisfatti distintamente per ciascuna di esse; in caso diunità immobiliari utilizzate congiuntamente da più persone i predetti requisitidevono essere posseduti da almeno una di esse, nel caso che più unità abitativesiano utilizzate da più persone dello stesso nucleo familiare, in aggiunta ai pre-cedenti requisiti, è necessario che per ciascuna unità sia rispettato anche il limi-te massimo di cinque vani catastali o di 80 mq. per un ambiente, e di un vanocatastale o di 20 mq per ogni abitante oltre il primo.

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Lo stesso decreto ha previsto l’istituzione di una categoria speciale D10dove devono essere censiti tutti gli immobili strumentali all’esercizio dell’atti-vità agricola (stalle, depositi ecc.) ed ha disposto l’equiparazione delle costru-zioni destinate ad attività agrituristiche a quelle strumentali. Pertanto, i fab-bricati o porzioni di fabbricati utilizzati per lo svolgimento delle attività agri-turistiche non danno luogo a reddito di fabbricati e vanno accatastati nellacategoria D10.

L’ICI pertanto interessa l’azienda agricola nel suo complesso e non specifi-camente l’attività agrituristica.

Nella legge istitutiva dell’ICI sono previste, per il settore agricolo, delle age-volazioni destinate ai coltivatori diretti o agli imprenditori agricoli che esplicanola loro attività a titolo principale su fondi “purché dai medesimi condotti”. Le age-volazioni variano col variare del valore del fondo. Se il valore del fondo (ottenu-to moltiplicando la rendita catastale per 75) è inferiore a 25822 €, l’ICI non vapagata; se è inferiore a 61974 € si applica una riduzione del 70%; se è inferiorea 103291 € si applica una riduzione del 50%; se è inferiore a 129114 € si appli-ca una riduzione del 25%. Nessuna detrazione è prevista se il valore del fondosupera i 129114 €.

Sono esclusi dall’ICI i terreni situati in aree collinari o montane, interessatida progetti di valorizzazione finalizzati al riordino agrario-fondiario in funzionedi nuovi assetti produttivi, con particolare riguardo a quelli che presentano unanaturale capacità per produzioni elevate soprattutto di foraggi e cereali per usozootecnico.

4.10 UTIF

Il diritto annuale di licenza per poter somministrazione o vendere vino, bir-ra e altre bevande alcoliche deve essere pagato solo da coloro che negli ultimi 5anni hanno ottenuto una produzione media pari o superiore a 1000 hl.

La Legge n. 448 del 1998 ha soppresso l’obbligo, precedentemente esistente,del pagamento dell’UTIF per i piccoli produttori che vendono o somministra-no alcolici e birra anche se non prodotti in azienda. Pertanto anche le aziendeagrituristiche che rientrano nella categoria dei piccoli produttori, con una pro-duzione inferiore a 1000 hl negli ultimi 5 anni, non sono tenute al pagamentoanche se somministrano vino non prodotto in azienda, birra o altri alcolici.

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4.11 Canone per apparecchi radio e TV

Devono pagare il canone di abbonamento speciale le strutture ricettive, gliesercizi pubblici in genere, comprese le aziende agrituristiche, che detengonouno o più apparecchi radiofonici o televisivi.

Prima di versare il canone è opportuno rivolgersi alla sede Rai competenteper territorio precisando il tipo di utenza (radiofonica e/o televisiva), il mese incui si intende istallare l’apparecchio e la categoria ricettiva di appartenenza.

Sulla base delle informazioni ricevute, l’ufficio competente provvederàad inviare un bollettino di conto corrente postale con l’indicazione dell’im-porto.

Gli importi dei canoni di abbonamento speciale TV sono stati differenziatisulla base delle categorie cui ogni struttura ricettiva appartiene (l’agriturismo èinserito nella categoria D) :

Categoria D

- alberghi con 4 o 3 stelle con un numero di televisori pari o inferiore a10, pensioni e locande con 2 o 1 stella, campeggi con 2 o 1 stella, affit-tacamere, esercizi pubblici di terza e quarta categoria, ospedali, clinichee uffici, aziende agrituristiche.

- importo canone annuale: Euro 328,71(di cui 12,64 Euro di IVA).

Gli importi dei canoni di abbonamento speciale radio sono stati unificatiper tutte le tipologie e categorie, il canone annuale ammonta a Euro 24,17 (dicui 0,92 Euro di IVA ). L’abbonamento speciale può, a scelta, essere pagato inuna unica soluzione annuale oppure rateizzato in soluzioni trimestrali o seme-strali (la rateizzazione comporta un piccolo aumento); in mancanza di regolaredisdetta, l’abbonamento si intende rinnovato.

Il mancato versamento del canone comporta una sanzione amministrativa diimporto compreso tra 103,29 e 516,45 Euro, che può essere accertato dallaGuardia di Finanza.

Gli abbonamenti speciali sono soggetti alla tassa di concessione governati-va annuale pari a Euro 51,64 per apparecchio radio e Euro 4,13 per apparec-chio TV.

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4.12 Diritti SIAE

Coloro che, nella propria azienda agrituristica, intendono diffondere musicae spettacoli attraverso strumenti quali radio, televisione, stereo, ecc. o organiz-zare intrattenimenti danzanti, spettacoli musicali sia a titolo gratuito che a pa-gamento, devono chiedere il permesso alla locale sede della SIAE e pagare i re-lativi diritti. La somma varia in relazione al tipo di attività.

4.13 Tariffe ENEL

L’ENEL accorda agevolazioni sulle tariffe applicabili alle aziende che eserci-tano attività di coltivazione dei fondi, silvicoltura, coltivazione di fiori e ortaggi(anche in serra), di funghi, di acquacoltura compresa l’itticoltura, la cinotecni-ca, l’agriturismo e l’allevamento del bestiame.

4.14 TARSU e smaltimento rifiuti

La tassa sui rifiuti solidi urbani (T.A.R.S.U.) è stata introdotta dal decretolegislativo n. 507/93. La determinazione di tale tassa deve fare riferimento allarealtà dei fatti e alla qualità e quantità effettiva dei rifiuti prodotti. E’ data fa-coltà ai Comuni di escludere dal pagamento di tale tassa i fabbricati rurali si-tuati in zone agricole adibiti ad abitazione dell’agricoltore. L’esenzione può ri-guardare l’abitazione e le pertinenze agricole ma non gli altri locali utilizzati perl’attività agrituristica.

Alcune Amministrazioni comunali hanno individuato per l’agriturismo unaspecifica tariffa che tiene conto delle peculiarità di detta attività, altre invecehanno attribuito tariffe analoghe a quelle della categoria esercizi pubblici e ri-storanti o alberghi e pensioni, oppure come categoria abitazioni e residenze.

Il Decreto Legge n. 323 del 1996, che detta norme in materia di smaltimen-to dei rifiuti, si applica alle aziende agricole che hanno un volume d’affari an-nuo superiore a 7746 €. Gli obblighi posti a carico delle aziende variano infunzione del tipo, della quantità e della pericolosità del rifiuto prodotto.

Ai rifiuti che derivano da allevamenti o da produzioni che creano problemid’inquinamento, quale il vino, si applicano le disposizioni contenute nel DPRn. 915 del 1982.

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A discrezione di ogni Comune i rifiuti non pericolosi (contenitori di fitofar-maci vuoti e bonificati, cioè risciacquati nella botte del relativo trattamento,materiale per la fecondazione artificiale, contenitori vuoti di vaccini o medici-nali ad uso zootecnico, aghi e siringhe usa e getta di allevamenti se trattati concalore, sacchi di concime o di mangime vuoti, imballaggi in cartone e plastica,pneumatici usati) possono essere assimilati ai rifiuti urbani oppure destinati alritiro presso un’isola ecologica previa stipula di un’apposita convenzione. Du-rante il periodo di deposito in azienda questi rifiuti devono essere divisi per ti-pologie omogenee, sistemati in sacchi etichettati e rimossi entro un anno sem-pre che il deposito non superi i 20 metri cubi.

Non sono considerati pericolosi neppure i medicinali veterinari scaduti chepossono essere smaltiti attraverso la raccolta differenziata e i film e i teli plasticinon in polietilene. Se, invece, sono in polietilene devono essere conferiti a ditteautorizzate iscritte al Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti di beni in polietile-ne - POLIECO.

Per quanto riguarda, invece, i rifiuti pericolosi (oli esausti, filtri, batterie,contenitori di fitofarmaci pieni e non più utilizzabili ed altri rifiuti dichiaratipericolosi dalla Provincia in cui l’azienda si trova) le aziende sono tenute ai se-guenti adempimenti:

- riportare settimanalmente in un registro di carico e scarico le operazionirelative alle entrate e alle uscite di rifiuti in azienda. Se il registro è tenu-to dalle associazioni di categoria le operazioni vanno riportate mensil-mente;

- compilare il modello unico dichiarazione rifiuti (MUD) indicando iquantitativi di rifiuti caricati e scaricati, divisi per tipologia, e le giacen-ze in azienda al 31 dicembre;

- compilare un formulario per il trasporto dei rifiuti e la loro consegna aditte specializzate. Questo obbligo non sussiste per batterie e oli esau-sti se vengono cambiati presso un’officina. In questo caso vanno con-servate le relative fatture. La rimozione di materiale a base di amiantoè consentita solo a ditte autorizzate. Durante il deposito in azienda irifiuti pericolosi devono essere conservati in un’area coperta con pavi-mento in cemento, racchiusi in contenitori di materiale anticorrosivodotati di chiusure idonee e di etichette o targhe indicanti il tipo di ri-fiuto. Se il deposito non supera i 10 metri cubi va rimosso entro unanno.

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L’inosservanza di questi obblighi comporta l’applicazione di sanzioni di ca-rattere pecuniario e penale.

Il controllo è effettuato dalla Provincia e da altri organi cui la Legge n. 496del 1993 ha attribuito funzioni ispettive, quali la Guardia di Finanza, il NucleoEcologico dei Carabinieri, le Guardie Ecologiche Volontarie, la Polizia Munici-pale.

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5. La comunicazione aziendale

5.1 Introduzione

Ogni azienda agricola può organizzarsi per svolgere attività agrituristica,compatibilmente al proprio ordinamento aziendale e indipendentemente dal ti-po di coltivazione o allevamento praticato; ma a differenza dell’attività agricola,per avere successo quella agrituristica deve innanzi tutto partire dall’imposta-zione di un buon piano di comunicazione aziendale.

Cosa si intende per piano di comunicazione aziendale?Si tratta di un programma di attività ed iniziative studiate appositamente

per far conoscere al pubblico, e soprattutto ai potenziali clienti, nella manierapiù efficace, l’azienda, le sue caratteristiche e le sue possibilità di fruizione.

Per elaborare questo piano è necessaria innanzitutto una pianificazione stra-tegica delle iniziative, tenendo in considerazione i seguenti elementi:

A. Obiettivi di comunicazione (bisogna definire gli obiettivi e i risultati atte-si).

B. Studio dei destinatari (bisogna individuare qual è il target privilegiato (oquali sono i target privilegiati) e a chi sono destinate le singole attivitàdi comunicazione.

C. Studio degli strumenti e spazi di comunicazione esistenti (bisogna capirequali possono essere gli strumenti più idonei per comunicare, analizzarela quantità e qualità delle informazioni che già esistono eventualmentesul mercato, la velocità e facilità dei flussi ecc.)

Successivamente, nell’elaborazione del piano di comunicazione è necessario:

A. Individuare le strade da percorrere ed i soggetti coinvolti (chi fa cosa).B. Individuare gli strumenti di comunicazione scegliendo il mezzo più effi-

cace da utilizzare nella singola circostanza.

La strategia di comunicazione va continuamente verificata, per adattarla divolta in volta agli obiettivi aziendali.

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5.2 Aspetti fondamentali

Contrariamente agli standard comunicativi che vengono usati per pubbliciz-zare prodotti commerciali, la promozione dell’agriturismo ha bisogno di moltapersonalizzazione. In altri termini, l’imprenditore agricolo deve per primo farconoscere se stesso, le proprie origini e soprattutto le tradizioni contadine a cuiè strettamente legato. Insomma, l’imprenditore agricolo per vendere la propriaazienda deve prima saper vendere se stesso, in quanto proprio lui è il pernocentrale di questa complessa attività che va dalla produzione del bene primario,(coltivazioni- allevamenti-gestione degli immobili e degli spazi verdi) alla ven-dita del prodotto finale (somministrazione- vendita di prodotti trasformati–ospitalità- attività ricreative).

Va quindi rimarcata la straordinaria competenza nel passare dal trattore alcomputer, dal frantoio alla bruschetta, dalle stalle al braciere del ristorante, e laserietà e capacità che hanno contraddistinto la trasformazione in imprenditoreagrituristico, senza nascondere il proprio orgoglio e la soddisfazione nel raccon-tare la vita della propria azienda.

Nella comunicazione aziendale uno degli elementi più importanti è l’imma-gine che vogliamo attribuire all’azienda e l’impatto che questa ha sul consuma-tore finale.

Per individuare la corretta immagine, bisogna immedesimarsi nei panni delcliente e porsi almeno quattro domande fondamentali:

1. cosa mi aspetto da un’azienda agrituristica?2. quale tipo di accoglienza mi piacerebbe ricevere ?3. che tipo di attività vorrei trovare?4. cosa non vorrei mai vedere?

La risposta alla prima domanda già consente di immaginare il contesto, lacornice entro la quale inserire il proprio prodotto agrituristico: sicuramente unvecchio casale, ristrutturato senza snaturarne la sua natura agricola e immersonel verde, arredato con mobilio essenziale, in legno massello, senza nulla di pre-tenzioso ma corredato da tutti i comfort necessari per rendere il soggiorno gra-devole.

Per quanto riguarda l’accoglienza, la risposta più plausibile che ascolterem-mo da qualsiasi interlocutore è l’aspettativa di essere accolti dal titolare o da

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personale qualificato in grado di trasmettere il calore dell’ospitalità contadina,facendo sentire l’ospite a casa. Terzo punto, l’attesa del cliente rispetto alla tipo-logia dell’attività agrituristica: essa deve riguardare innanzitutto un’attività agri-cola vera e propria, alla quale il cliente possa magari partecipare attivamente at-traverso la proposta di offerte mirate; in secondo luogo, sicuramente un’attivitàin stretta connessione con il territorio in cui opera l’agriturismo, che offra cioèla possibilità di conoscere la zona da vicino attraverso escursioni di tipo natura-listico o archeologico, attività didattiche, e soprattutto enogastronomiche, conla possibilità di gustare presso l’agriristoro aziendale piatti tipici cucinati conprodotti di produzione propria.

Cosa non si dovrebbe invece mai vedere è sicuramente una scarsa cura degliambienti sia interni che esterni, stonature architettoniche rispetto al paesaggio,un’eccessiva concentrazione di tecnologie e, non da ultimo, concludere il sog-giorno senza mai aver avuto il piacere di conoscere il titolare.

A questo punto, dopo aver esaminato queste quattro questioni preliminari, èpossibile iniziare il lavoro di base per realizzare e promuovere la propria Azien-da Agrituristica.

La comunicazione inizia con l’idea di studiare la veste che si intende dare alproprio prodotto, immaginando le sensazioni che si vorrebbero trasmettere aipotenziali clienti, ma soprattutto con l’individuazione della fascia di mercatocui ci si intende rivolgere.

Nel decidere quali dovranno essere gli strumenti di promozione aziendale,va prima di tutto tenuto conto delle risorse economiche a disposizione e dei co-sti delle singole iniziative, che dovranno essere proporzionate alla effettiva po-tenzialità aziendale. Può succedere che, presi dalla smania di farsi conoscere, siinvestano fondi inutilmente in promozioni inefficaci o sovradimensionate ri-spetto alle effettive capacità aziendali.

Tanto per fare un esempio: gli spot televisivi o le inserzioni su grandi testategiornalistiche non si giustificano per gli agriturismi - sia che essi operino nelcampo della somministrazione, della ospitalità, o della didattica- in termini dirapporto costi-benefici. Anche supponendo infatti che una struttura sia dispo-sta ad affrontare tali costi, c’è il rischio che essa non possa poi sopportare, perdimensioni, il flusso di clienti che tali pubblicità potrebbero richiamare.

È invece utile, almeno nella fase iniziale, raccogliere le risorse economiche edestinarle alla creazione dell’immagine che accompagnerà l’azienda per tuttol’arco della sua vita.

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Quali sono gli strumenti utili a questo scopo?- il logo e il nome dell’agriturismo;- il biglietto da visita;- una brochure che descriva le caratteristiche aziendali;- una cartellonistica stradale ben studiata;- un sito internet;- la presenza in una o due guide di settore importanti;- la partecipazione a workshop con tour operator e agenzie.

5.2.1 Il logo

Se esiste già uno stemma di famiglia la scelta sarà facilissima: basterà utilizza-re quest’ultimo, o rielaborare graficamente la sua immagine. Se invece il logo vacreato ex novo, l’ideale è inserire una immagine non troppo elaborata, meglio seun disegno, utilizzando colori che richiamino la natura evitando colori fosfore-scenti. La figura deve rappresentare o richiamare, laddove possibile, l’attivitàprincipale dell’azienda, o comunque il punto di forza su cui ruota il resto delleattività. Per fare qualche esempio:

• logo con cavallo: nel caso in cui tra i variservizi vi sia il maneggio e si intenda pun-tare prevalentemente su una clientelaamante dei cavalli;

• logo con richiamo ai prodotti tipici: sel’azienda è vocata alla trasformazione deiprodotti;

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• logo con guida campestre: se l’aziendasvolge attività guidate di passeggiate incampagna

• logo con tenda da campeggio: se l’aziendasvolge solo attività di agricampeggio.

In questo modo, a colpo d’occhio si intuirà la particolarità più interessantidell’azienda, con la possibilità di raggiungere in maniera più immediata il tar-get principale di clienti di riferimento.

5.2.2 Il nome dell’agriturismo

È preferibile evitare nomi troppo fantasiosi, che potrebbero dare un’idea sba-gliata del prodotto. La soluzione migliore è denominare l’azienda utilizzando intutto o in parte il nome del luogo dove è situata o di un tratto caratteristico delterritorio, oppure il cognome della famiglia o ancora, se si tratta di una dimorastorica, il suo nome originario: la Valle del Marta, fattorie Fagioli, Casali S. Bri-gida, Poggio Nebbia, Castello S. Cristina ecc. Questo aiuterà il cliente anchenell’individuazione geografica dell’azienda ed eviterà di confonderla con altreaziende agrituristiche. Per rimanere impresso bene in memoria, il nome, comeanche il logo, deve essere trascritto utilizzando sempre lo stesso carattere e lostesso colore e deve personalizzare insieme al logo tutto il materiale pubblicita-rio, tutte le comunicazioni aziendali di servizio, le divise del personale, la car-tellonistica, le etichette dei prodotti ecc.

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5.2.3 Il biglietto da visita

Esso deve contenere, oltre al logo e al nome dell’azienda, una piccola mappacon la descrizione di come raggiungere l’azienda, i numeri di telefono e fax, l’e-mail e il sito internet, nonché il giorno di eventuale chiusura del ristorante. Perincludere tutte queste informazioni senza che il biglietto risulti troppo carico èconsigliabile usare la tipologia fronte-retro.

5.2.4 La brochure

Insieme al biglietto da visita non deve mancare mai la brochure, una sorta dibiglietto da visita non tascabile in cui inserire, oltre ai dati già contenuti nel bi-gliettino, anche foto delle coltivazioni, dei casali, dei prodotti e dei servizi equant’altro si ritenga utile far conoscere. Ogni foto dovrà avere un piccolocommento; la brochure è utilissima per il passaparola: un cliente che esce sod-disfatto da una vacanza trascorsa nell’agriturismo sarà sicuramente motivato adistribuirla agli amici, accompagnandola con il suo positivo commento.

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5.2.5 Cartellonistica stradale

Soprattutto nel caso in cui ci si trovi in una posizione decentrata rispetto aun centro abitato o ad importanti vie di comunicazione, cosa peraltro auspica-bile per un agriturismo, la cartellonistica è fondamentale. Oltre al logo e al no-me dell’azienda, essa deve contenere pochi dati indispensabili, che vanno scrittiin maniera visibile e chiara in modo da poter essere letti dalle auto in corsa, uti-lizzando un carattere non stravagante.

5.2.6 Il sito Internet

È l’unico strumento che, ad un costo sicuramente accessibile, riesce ad en-trare nelle case di tutto il mondo comunicando ciò che si vuole e come si vuole.Oggigiorno quasi tutte le aziende di ogni settore hanno il proprio sito internet;pertanto, se è vero che il sito dà la possibilità di essere molto visibili, è anchevero che soltanto se è fatto bene, accessibile, facilmente navigabile e raggiungi-bile dall’utente, permette di non finire nel marasma generale della comunica-zione internet.

Pertanto, nella sua realizzazione, vanno tenute in conto alcune regole fonda-mentali:

• l’home page deve potersi aprire velocemente, contenere le notizie indi-spensabili, ma allo stesso tempo incuriosire il navigatore e spingerlo ad

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andare avanti. E’ sempre consigliato inserire nella home page i link allevarie pagine che descrivono i singoli settori (ristorazione, ospitalità,agricampeggio, azienda agricola, i prodotti di fattoria, i prezzi, comeraggiungerci ecc.), di modo che chi naviga possa scegliere subito qualepagina leggere per cercare ciò di cui ha bisogno, senza dover consultaretutto il sito. Anche lo scorrimento delle pagine deve essere veloce, si de-ve poter passare rapidamente da una pagina all’altra attendendo solopochi secondi.

• In secondo luogo, non va mai dimenticato che un agriturismo prima diessere struttura ricettiva è un’azienda agricola. Chi visita il sito, se è unappassionato di agriturismo sarà molto curioso di sapere cosa si coltivao quali animali si allevano, che prodotti si trasformano e se è possibileacquistarli; sarà anche incuriosito dalle storie della tradizione (“il Non-no Checco mi diceva sempre…..” oppure “ così come da tradizione del-la nostra famiglia, la domenica riproponiamo le fettuccine fatte in casacon la ricetta della Nonna Maria ecc.” ).

In sostanza nell’affidarsi ad un grafico bisogna verificare che egli abbia le ne-cessarie competenze per interpretare correttamente le nostre necessità. È prefe-ribile quindi, prima di affidare l’incarico, visitare qualche sito già realizzato. Insecondo luogo non basta consegnare il materiale, bisogna seguire passo passo lacostruzione delle pagine, raccontando più cose possibili sull’attività e le tradi-zioni di famiglia.

5.2.7 La presenza in guide di settore

Le guide di settore contengono l’elenco delle aziende agrituristiche divise perRegione, Provincia e Comune. Facili da consultare sono uno strumento moltoutilizzato, soprattutto dagli appassionati di agriturismo. Bisogna però prestareattenzione al fatto che ne esistono moltissime edizioni e pertanto, considerati icosti non sempre bassissimi per l’inserimento di un’azienda, è preferibile capireprima quale in effetti vale la pena prendere in considerazione. Gli elementifondamentali da valutare sono la tiratura (minimo 20.000 copie per essere inte-ressante), le modalità di diffusione (librerie specializzate, edicole, spedizioni in

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abbonamento postale) ed anche la strutturazione grafica (è preferibile che nonvi siano troppe pubblicità, che la guida sia strettamente legata all’agriturismo,che sia stampata su carta di buona qualità). E’ comunque sempre consigliatoprima di aderire o firmare un contratto, visionare un lavoro già fatto, magaril’edizione dell’anno precedente, e comunque non pagare mai l’inserimento senon a stampa avvenuta.

5.2.8 La partecipazione a workshop

Riallacciandosi al discorso del sovradimensionamento dell’attività promozio-nale rispetto alla capacità aziendale, il metodo più efficace per allacciare rappor-ti con agenzie turistiche e tour operator è quello del workshop, in cui si prendedirettamente contatto con le agenzie effettivamente interessate al prodotto agri-turistico. La partecipazione invece ad imponenti quanto dispersive fiere del tu-rismo di solito non portano risultati in quanto le piccole aziende agrituristichesi perdono nell’oceano dei grossi operatori turistici.

Una volta compiute tutte le operazioni sopra descritte, si può dire di averelaborato un discreto piano di comunicazione, semplice, ma di sicura efficacia;quello che serve per un’azienda agrituristica di medie dimensioni.

È chiaro che ciò non basta a garantire il successo dell’azienda. In effetti i fattoriche giocano il ruolo più importante sono quelli legati alla gestione dell’azienda:

• l’accoglienza ad esempio, ovvero il comportamento con cui il proprieta-rio dell’agriturismo o il personale accoglie e coccola il cliente per tuttala durata del soggiorno, che vuol dire, come riportato in precedenza,riuscire a far sentire l’ospite a casa sua, fargli vivere l’azienda, usare di-screzione e educazione anche se con grande cordialità. È opportuno adesempio accogliere l’ospite appena arriva in azienda con una stretta dimano e un bel viso sorridente, accompagnarlo nell’alloggio, consegnar-gli una carta dei servizi (alcuni fogli dove saranno inseriti gli orari del ri-storo, l’apertura della piscina ecc., le abitudini dell’azienda, informazio-ni sul territorio, prezzi e tutte le altre notizie che si ritengono opportu-ne) e augurargli una buona permanenza. Questo tipo di comportamen-to, oltre naturalmente alla qualità dei prodotti e servizi, determina la fi-delizzazione dei clienti e potenzia lo strumento più efficace di promo-zione: il passaparola.

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• La trasparenza e la correttezza: bisogna essere sempre molto chiari edonesti, descrivere i servizi per quello che sono, per evitare sgradevoliimprevisti. La cosa peggiore è deludere le aspettative di un cliente, pub-blicizzando e cercando di vendere ciò che in realtà non si ha.

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6. Scelta della forma societaria

Nel momento in cui viene maturata la consapevolezza che l’idea imprendi-toriale può trasformarsi in un’attività operativa, occorre affrontare il problemarelativo alla forma giuridica da dare all’organismo attraverso cui si materializze-ranno le attività gestionali.

Le principali caratteristiche delle forme giuridiche maggiormente utilizzatesono:

6.1 Ditta individuale

L’imprenditore è l’unico titolare dell’attività e risponde in proprio con tuttoil patrimonio personale dei risultati di gestione.

L’attività può iniziare con la sola iscrizione all’Ufficio IVA ed alla Camera diCommercio; la costituzione e lo scioglimento dell’impresa non sono sottopostia tasse. Questa forma societaria è adatta per attività di piccola dimensione, soli-tamente svolte a livello artigianale.

6.2 Impresa familiare

Sotto il profilo giuridico è considerata un’impresa individuale ed alle sue atti-vità partecipano il coniuge, i parenti entro il terzo grado e/o gli affini entro il se-condo grado, che prestano effettivamente la propria attività in modo continuati-vo e prevalente senza che sia configurabile alcun tipo di rapporto dipendente,acquisendo il diritto al mantenimento ed alla partecipazione agli utili, ma nonalle perdite. Il titolare ed i suoi familiari devono sottoscrivere presso un notaioun atto nel quale risultino l’attività esercitata ed il grado di parentela tra i fami-liari. All’imprenditore spettano le decisioni in materia di ordinaria amministra-zione e quelle straordinarie fanno riferimento alla maggioranza dei familiari.

6.3 Società di persone

Come per l’imprenditore individuale, la responsabilità dei soci per le obbliga-zioni sociali è illimitata: ciò significa che, in caso di fallimento, i creditori po-tranno rivalersi anche sul patrimonio privato di ciascun membro della società.

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La qualità di socio non è trasferibile senza il consenso degli altri soci e conferisceautomaticamente la qualità di amministratore. L’amministrazione può essereesercitata singolarmente dai soci (disgiuntiva) o collegialmente (congiuntiva).

La società di persone è una forma giuridica adatta per chi intende avviare at-tività commerciali, agricole o di servizi, di dimensioni limitate e con un nume-ro ridotto di soci e di capitali. Tra i vantaggi di questa formula si possono cita-re: procedure burocratiche, fiscali, contabili e tributarie abbastanza agevolate,costi di costituzione e di gestione relativamente contenuti, facilitazioni nell’ot-tenimento di finanziamenti e contributi regionali, soprattutto per l’imprendito-ria giovanile.

Sono società di persone la società semplice, la società in nome collettivo e lasocietà in accomandita semplice.

6.3.1 Società semplice

Nel sistema del codice civile, è “semplice” la società che non presenta ele-menti di identificazione ulteriori rispetto a quelli previsti dall’art. 2247 del c.c.per la società in genere. Ciascun socio è, come singolo, integralmente investitodel potere di amministrazione: egli può intraprendere e concludere da solo ognioperazione che rientri nell’oggetto della società, senza essere tenuto a richiederel’approvazione degli altri soci ai quali, però, è concesso di opporsi all’operazio-ne stessa prima che sia compiuta.

6.3.2 Società in nome collettivo (s.n.c.)

È una tipologia societaria in cui i soci rispondono in maniera solidale ed il-limitata per le obbligazioni sociali assunte, al punto che il fallimento della so-cietà è estensibile ai singoli soci. Non è previsto un capitale minimo e la costi-tuzione della società deve avvenire per atto pubblico o scrittura privata autenti-cata e deve essere depositato presso la Cancelleria del Tribunale. L’atto costituti-vo deve contenere, tra l’altro, le generalità dei soci, la ragione sociale in cui devecomparire il nome di almeno uno dei soci e l’indicazione s.n.c., la sede e l’og-getto sociale, i conferimenti dei soci e la durata della società, le modalità di ri-partizione degli utili e delle perdite.

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6.3.3 Società in accomandita semplice (s.a.s.)

Le sue caratteristiche sono simili a quelle di una s.n.c.. Esistono due tipi disoci: accomandanti ed accomandatari. L’amministrazione può essere svolta soloda questi ultimi che sono responsabili solidalmente ed illimitatamente. I sociaccomandanti, che godono di responsabilità limitata alla quota conferita, pos-sono lavorare come dipendenti ed hanno diritto al rendiconto annuale. Nell’at-to costitutivo devono essere specificati quali soci sono accomandanti e quali ac-comandatari, mentre nella ragione sociale deve comparire il nome di uno deisoci accomandatari ed essere indicata la tipologia societaria.

6.4 Società di capitali

La responsabilità è limitata al capitale sociale e, naturalmente, resta la re-sponsabilità personale civile e penale del socio/amministratore per atti illecitinella gestione; la qualità di socio è liberamente trasferibile e non è necessaria-mente legata alla qualità di amministrazione. Le società di capitali sono: la so-cietà per azioni, la società in accomandita per azioni, la società a responsabilitàlimitata.

6.4.1 Società per Azioni (S.p.A.)

È un tipo di società contraddistinto da due caratteri: l’uno risiede nella li-mitazione della responsabilità dei soci alla somma o al bene conferito, mentrel’altro consiste nella circostanza che le quote di partecipazione dei soci sonorappresentate da un titolo nominativo, detto “azione”, in cui viene ripartito ilcapitale sociale che, nella sua misura minima, deve essere almeno pari a cento-mila euro.

L’atto costitutivo deve avere la forma di atto pubblico e deve caratterizzarsiper precisi contenuti previsti dal codice civile; nella denominazione deve essereriportata l’indicazione di S.p.A.. Gli organi della società sono: l’Assemblea deisoci, il Consiglio di amministrazione ed il Collegio sindacale. Le azioni e, quin-di, la qualità di socio, possono essere liberamente cedute a terzi; il potere di

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amministrare la società e di rappresentarla non è necessariamente affidato aduno o più soci, bensì viene sovente conferito a terzi soggetti, nominati dai socinel Consiglio di Amministrazione. La società deve essere iscritta nel Registrodelle Imprese presso la Camera di Commercio locale.

6.4.2 Società in accomandita per azioni (s.a.p.a.)

È una società per azioni modificata dalla presenza di uno o più soci acco-mandatari, illimitatamente e solidalmente responsabili per le obbligazioni so-ciali. La qualità di socio accomandatario è strettamente collegata alla carica diamministratore: non si può essere amministratori senza essere soci accomanda-tari, né si può essere soci accomandatari senza essere amministratori.

Alla s.a.p.a. si applicano, in linea generale, le norme relative alla società perazioni.

6.4.3 Società a responsabilità limitata (s.r.l.)

A differenza della S.p.A., una società a responsabilità limitata può avere un ca-pitale sociale minimo di diecimila euro, non può emettere prestiti obbligazionariper finanziare la propria attività, non può essere quotata in borsa ed il suo capita-le è suddiviso in quote e non in azioni. La costituzione della società deve avveni-re per atto pubblico e deve contenere nel suo documento formale i dati e le in-formazioni previste dal codice civile; nella ragione sociale deve essere riportatal’indicazione s.r.l.. La società deve essere iscritta nel Registro delle Imprese pressola Camera di Commercio. Gli organi della società sono: l’Assemblea dei soci, ilConsiglio di Amministrazione ed il Collegio sindacale. Quest’ultimo organo eobbligatorio solo se il capitale della società è uguale o superiore a centomila euro.È prevista anche la possibilità di costituire una s.r.l. con un unico socio.

6.5 Società cooperative

Sono costituite da gruppi di lavoratori autonomi o dipendenti e sono defini-te “di produzione e lavoro” per differenziarle da quelle dei consumatori. Le coo-

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perative hanno uno scopo “prevalentemente mutualistico” e non lucrativo; allagestione capitalistica dell’impresa subentra l’autogestione dei lavoratori: il grup-po organizzato mira a fornire beni o servizi od occasioni di lavoro direttamenteai membri dell’organizzazione a condizioni più vantaggiose di quelle che otter-rebbero dal mercato. I soci sono anche lavoratori e percepiscono un salario; ivantaggi economici della forma cooperativa (la differenza positiva fra ricavi daprestazione e costo del servizio, compreso il salario del socio/dipendente) sonodistribuiti come “ristorni”. Eventuali utili societari possono essere distribuiti so-lo in percentuale limitata o illimitata. Il numero minimo di soci è 9 (25 per ac-cedere ai pubblici appalti) e la quota di ognuno non può superare quarantamilaeuro; gli amministratori non possono essere esterni.

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7. Riferimenti utili

7.1 Finanziamenti:gli interventi del piano di sviluppo rurale della Regione Lazio

Abbiamo già precisato che la definizione di “Agriturismo” così come vieneusata nel nostro paese, non ha riscontro in Europa; nella Comunità Europea iltermine ufficiale è “Turismo rurale”.

Questa diversità di vedute fra la normativa italiana e quella europea ha pur-troppo fatto sentire i suoi effetti anche nella stesura dei Piani di Sviluppo Rura-le 2000–2006, ed in particolare per ciò che riguarda il recepimento a livello re-gionale del regolamento CEE 1257/99. Infatti la commissione Europea ha boc-ciato i piani di sviluppo rurale che intendevano finanziare l’agriturismo nel-l’ambito degli investimenti aziendali (Reg. 1257/99, art. 2), obbligando a di-rottare gli interventi per l’agriturismo sul capitolo concernente la diversificazio-ne delle attività dell’azienda agricola (Reg. 1257/99, art. 33, 7° trattino).

Ciò ha comportato, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della RegioneLazio, lo spostamento delle norme relative al finanziamento delle attività agri-turistiche dalla misura I.1 (investimenti nelle aziende agricole) alla misura II.1relativa alla diversificazione delle attività agricole e delle attività affini.

Concettualmente si tratta di un insuccesso in quanto l’agriturismo viene inquesto modo concepito come un’attività affine o comunque di diversificazionedell’agricoltura prettamente intesa e non come parte integrante, per quelleaziende che lo praticano, dei processi produttivi che fanno parte della vita diun’azienda agricola.

In particolare la misura II.1 del piano di sviluppo rurale include i contributiper le aziende agrituristiche all’interno della azione P1: “Diversificazione dell’at-tività agricola, reti agrituristiche, turismo verde, percorsi blu, fattorie didattiche”.

Gli obiettivi specifici di tale azione sono, fra gli altri, quelli di “incentivareiniziative finalizzate alla creazione di opportunità di differenziazione di redditoper le imprese agricole e per i territori rurali” e di “qualificare e valorizzare l’offertaagrituristica”. Tali obiettivi vengono conseguiti attraverso la “creazione di strut-ture, infrastrutture e servizi che rendano accessibili e qualifichino le iniziativeaziendali di differenziazione dei redditi” e “incentivando e promuovendo la diver-sificazione delle attività nell’azienda agricola, con particolare attenzione alle atti-vità agrituristiche”.

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Gli imprenditori agricoli singoli (persone fisiche o giuridiche) o associati so-no i beneficiari delle seguenti tipologie di intervento:

a) Realizzazione di sentieri agrituristici aziendali o interaziendali, segnaleti-ca e punti di sosta;

b) Miglioramento e riattazione delle strutture utilizzate per l’attività agri-turistica, per il tempo libero e per l’ampliamento dell’offerta di posti let-to o la sua la creazione compreso l’acquisto degli arredi per la recettivitàe per le attività di ristorazione;

c) Realizzazione di punti di ristoro aziendali.

Le agevolazioni previste sono rappresentate da un contributo in conto capi-tale del 40% fino ad un massimo di 100.000 Euro.

Per completezza è però necessario precisare che la stesura del P.S.R. dellaRegione Lazio risale all’anno 2000, con validità 2000-2006, e si può quindiconsiderare come ormai superato. Bisognerà attendere la presentazione delnuovo Piano (2007-2013) per comprendere se il settore agrituristico potrà be-neficiare di maggiori interventi.

7.2 Associazioni agrituristiche

Terranostra

Terranostra è l’Associazione per l’agriturismo, l’ambiente ed il territorio pro-mossa dalla Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti. Costituita nel 1973,nel 1999 ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente il riconoscimento di Asso-ciazione di Protezione Ambientale. Essa promuove, sostiene e diffonde l’eserci-zio dell’agriturismo e la valorizzazione del mondo rurale, attraverso iniziative edattività ispirate alla difesa della natura, del territorio agrario e del patrimoniopaesistico e forestale, al fine di creare migliori rapporti tra uomo e ambiente,

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agricoltura e turismo, imprenditori agricoli e consumatori, mondo rurale emondo urbano.

Terranostra sostiene lo sviluppo dell’agricoltura mediante la promozione el’assistenza alle attività di ospitalità agrituristica nei fabbricati rurali, di sommi-nistrazione di pasti e bevande costituiti da prodotti aziendali e tipici della zona,di organizzazione di attività ricreative, culturali, sportive, didattiche e faunisti-co-venatorie nell’ambito aziendale e di trasformazione e vendita diretta dei pro-dotti in azienda.

Sono soci di Terranostra:

• Soci fondatori: Confederazione Nazionale Coldiretti ed organismi daessa promossi;

• Soci operatori: imprenditori agricoli che esercitano attività agrituristica,di agricoltura biologica ed eco-compatibile nonché attività volte a pro-teggere e valorizzare l’ambiente rurale;

• Soci fruitori e sostenitori: coloro che fruiscono dei servizi agrituristicied organizzazioni con obiettivi compatibili con quelli di Terranostrache ne sostengono le Associazioni territoriali;

• Soci operatori collegati: coloro che non esercitano attività d’impresaagricola e che gestiscono attività turistiche, commerciali, artigianali eculturali in ambito rurale operando per la valorizzazione dei prodotti ti-pici locali, per la tutela e la corretta utilizzazione dell’ambiente e delletradizioni rurali, in collaborazione e non in concorrenza con i Soci ope-ratori agrituristici.

L’Associazione è a carattere nazionale ed è articolata in 18 Associazioni Re-gionali e 96 Associazioni Provinciali.

Nel Lazio è operante l’Associazione Regionale Terranostra del Lazio, con se-de a Roma, Via Raffaele Piria 6, Tel. 064073090 – Fax 064073783, e cinqueAssociazioni Provinciali con sede a:

• Frosinone, Via Madonna della Neve 1, Tel. 077587681 - Fax 0775280259;• Latina, Via Don Minzoni 1, Tel. 0773663434 - Fax 0773668476;• Rieti, Via Morroni 28, Tel. 0746297457 - Fax 0746202676;• Roma, Via Raffaele Piria 6, tel. 064081891 - Fax 0640818940;• Viterbo, Via Francesco Baracca 81, Tel. 0761354582 - Fax 0761354299

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Agriturist

L’Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Terri-torio, prima associazione agrituristica italiana, promossa dalla Confagricoltura,coordina e sostiene lo sviluppo dell’agriturismo dal 1965. La parola “agrituri-smo” è nata insieme al nome dell’Associazione, e i costituenti dell’epoca (in par-ticolare il “presidente fondatore” Simone Velluti Zati) si sono fatti promotori delfenomeno prendendo spunto soprattutto da esperienze francesi e britanniche.L’Agriturist ha dato un contributo essenziale alla emanazione della legge-quadrostatale che disciplina attualmente l’agriturismo (Legge 5 dicembre 1985, n. 730)e delle leggi regionali che dettano le norme specifiche. Dal 1987, per il decretodel Ministero dell’Ambiente, è associazione ambientalista riconosciuta.

Attualmente associa circa 5.000 aziende agricole che svolgono o intendonosvolgere attività agrituristica, assistendole sotto il profilo normativo, organizza-tivo e promozionale. Un sistema informativo “on-line” diffonde in tempo realenotizie ed aggiornamenti sui principali aspetti della gestione agrituristicaL’Agri-turist associa anche 12.000 appassionati di agriturismo, ai quali distribuisce laGuida nazionale e la rivista bimestrale “Agrituristi”.

Da questi “aderenti” l’Associazione riceve sistematicamente giudizi sullaqualità delle aziende visitate, avendo così preziose informazioni per migliorarel’offerta.L’Agriturist è una confederazione di Associazioni Regionali e SezioniProvinciali. La sede Nazionale è a Roma, le sedi regionali e provinciali sonopresso le sedi della Confagricoltura (Federazioni regionali e Unioni provincialidegli Agricoltori).

L’Agriturist è una associazione di categoria che realizza, con il contributo deipropri associati, e coerentemente con le delibere degli organi di rappresentanzadegli associati stessi, una serie di servizi che sinteticamente richiamiamo:

- tutela degli interessi del settore agrituristico in tutte le sedi politiche edamministrative, statali e regionali;

- informazione ed aggiornamento sulle normative di settore; - informazioni ed aggiornamenti di natura organizzativa per una migliore

qualificazione dell’offerta, creazione e concessione di un marchio diqualità certificata da ente terzo, finalizzato al perfezionamento dell’of-ferta e alla sua migliore visibilità sul mercato;

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Come si fa

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- risposta a quesiti dei soci; - promozione dell’offerta delle aziende associate.

La promozione dell’offerta delle aziende associate, essendo Agriturist una as-sociazione, ha carattere collettivo. I mezzi adottati sono:

- Guida Agriturist (annuale, in lingua italiana, con segnalazione di tutti isoci), venduta in libreria e distribuita gratuitamente ai soci fruitori diagriturismo, anche nel quadro di convenzioni e accordi promozionalicon enti dopolavoro e grandi aziende;

- Guida per l’estero (annuale, in lingua inglese, francese e tedesca, con se-gnalazione delle sole aziende richiedenti, a fronte di un contributo asso-ciativo straordinario);

- Guida in lingua tedesca (biennale, realizzata in collaborazione con l’edi-tore tedesco Landschriften Verlag, con segnalazione delle sole azienderichiedenti, a fronte di contributo associativo straordinario);

- sito internet www.agriturist.it (fino ad oggi solo in lingua italiana ed orain corso di riorganizzazione con sezioni in inglese, francese e tedesco);

- collaborazioni con altri editori, su carta e in internet, come avvenuto loscorso anno con De Agostini, per la diffusione dell’Atlante agrituristicod’Italia e il sito internet www.discoveritalia.it, o attualmente, con il sitointernet www.viaggiatore.net;

- servizio prenotazioni mediante l’agenzia convenzionata “Farm Holidays”.

Turismo Verde

Costituito nel 1981 è l’Istituto della Confederazione italiana agricoltori, perl’agriturismo, il territorio e l’ambiente.Turismo Verde si propone di: promuove-re e sviluppare le attività agrituristiche e di turismo rurale nelle zone agricole eogni forma di valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità e dell’arti-gianato; intraprendere idonee iniziative per stabilire uno stretto rapporto tracittà e campagna al fine di creare le premesse conoscitive per la tutela, la valo-

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rizzazione e la difesa dell’ambiente naturale; promuovere e organizzare ogni for-ma di attività e di assistenza, anche tecnica e/o promozionale, alle imprese eagli operatori agrituristici. Concorrere all’orientamento economico e culturaledei consumatori; affermare un nuovo modo di trascorrere il tempo libero nel-l’ambiente rurale.

7.3 Indirizzi utili

Assessorato all’Agricoltura della Regione LazioDirezione regionale agricolturaSede CentraleVia Rosa Raimondi Garibaldi, 7 - 00145 RomaTel 06.51683105http://www.assagri.it

Area decentrata agricoltura di FrosinoneTel 0775.851670

Area decentrata agricoltura di LatinaTel 0773.480016

Area decentrata agricoltura di RietiTel 0746.264600

Area decentrata agricoltura di RomaTel 06.51686614

Area decentrata agricoltura di ViterboTel 0761.298602

Amministrazione Provinciale di ViterboVia Saffi, 4901100 Viterbocentralino: 0761 3131http://www.provincia.vt.it

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Come si fa

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Assessorato agricoltura, caccia e pesca Provincia Di ViterboVia Saffi, 4901100 Viterbotel.: 0761 313253 - 0761 313268Fax: 0761 323273

Amministrazione Provinciale di RomaDIP. V - Risorse agricole e ambientali e protezione civile agricoltura e agriturismoViale di Villa Pamphili, 84 - 00152 RomaTelefono: 06 67665422 – 06 67665423Fax: 06 67665425http://www.provincia.rm.it

Amministrazione Provinciale Di Rieti 02100 Rieti (RI) - Via Salaria, 3Tel 0746.2861 • 0746.286399 - 0746.286238 - 0746.286317 - 0746.286397numero verde 800.001166http://www.provincia.rieti.it

Amministrazione Provinciale Di Latina04100 Latina (LT) - Viale Umberto I, 1Tel 0773.473159http://www.provincia.latina.it

Amministrazione provinciale di FrosinoneP.zza A. Gramsci, 1303100 FrosinoneTel 0775.2191http://www.provincia.fr.it

Sede nazionale e regionale Agriturist Corso V. Emanuele, 10100186 - RomaTel 06/68.52337-342-338www.agriturist.it

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Sede nazionale TerranostraVia XXIV Maggio, 4300187 – Romatel. 06.4682370/368/420/422/268Fax [email protected]

Sede regionale Terranostra LazioVia Raffaele Piria, 600156 ROMA (RM)Tel. 06/4073090 - 4072482Fax: 06/4073783Sede Nazionale Turismo Verde00196 ROMA Via Mariano Fortuny, 20Tel. 06/3240111– 06/32687430 Fax: 06/[email protected]

Sede regionale turismo verde00155 RomaViale Bardanzellu, 42Tel 06 4070778Fax: 06 4070750

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Page 98: aprire un agriturismo

7.4 Modulistica di riferimento

7.4.1 Modello di domanda di iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggettiabilitati all’esercizio delle attività agrituristiche

7.4.2 Modello di verifica triennale dell’iscrizione presso l’Elenco Provinciale deisoggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche

7.4.3 Modello di domanda di autorizzazione comunale all’esercizio dell’attivitàagrituristica

7.4.4 Modello di domanda di autorizzazione sanitaria ai sensi dell’art. 2 Legge283/62

7.4.5 Scheda di sintesi del piano di autocontrollo sanitario (H.A.C.C.P.)

7.4.6 Modello di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà Antimafia aisensi dell’art. 4 Legge 15/68

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Come si fa

Page 99: aprire un agriturismo

7.4.1 Modello di domanda di iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abi-litati all’esercizio delle attività agrituristiche

Alla Commissione Provinciale per l’iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristicheAmministrazione Provinciale diVia

OGGETTO: L.R. Lazio 10.11.97 n° 36 - art. 7 Norme in materia di agriturismo. Domanda di iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abilitati

all’esercizio delle attività agrituristiche.

Il sottoscritto ....................................................................... nato a .......................................................... il .........................................

residente nel Comune di ................................................. (Prov. ............) Via/frazione/loc. .................................... n. .............

CAP ................... tel. ........................... nella qualità (1) ......................................... C. Fiscale ........................................................

P. IVA ................................................. Numero di repertorio Economico Amministrativo .....................................................

presso C.C.I.A.A. di ......................................... dell’Azienda agricola denominata ...................................................................

di proprietà di ........................................................ posta in agro del Comune di .........................................................................

(Prov. ............) Via/frazione/loc.n. ....................................................................................................................................... n. ...........

CHIEDE

l’iscrizione presso l’Elenco Provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche con la se-guente tipicizzazione:

1) Alloggio in appartamenti o monolocali autonomi

Fino a 6 posti letto q Da 7 a 15 posti letto q Da 16 a 25 posti letto q Da 26 a 40 posti letto q

2) Alloggio in camere con numero medio di 2 posti letto perNumero camere ......................... Posti letto ......................... Periodo esercizio .........................

3) Somministrazione pasti

4) Posti tavola ......................... Numero servizi ......................... Periodo .........................

5) Utilizzazione di spazi aperti per la sosta dei campeggiatori Numero piazzole ......................... Periodo esercizio

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Come si fa

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6) Attività ricreative o culturali: …………………………………………………………………

attività equestre/n. capi …......… Pesca sportiva q Attività culturali e didattico/educative qPiscina q

A tal fine DICHIARA sotto la propria responsabilità quanto segue:

1) L’azienda ricade in zona montana o svantaggiata. ai sensi dell’art. 3 della direttiva CEE n. 268 / 75SI q NO q

2) la superficie totale dell’azienda condotta dal richiedente è estesa per Ha ..................... ed occupata, per lacorrente annata agraria, dalle seguenti colture, per una SAU complessiva di Ha .....................:

cereali Ha ........................... leguminose Ha ...........................cereali Ha ........................... Colt. Industriali o orticole Ha ...........................foraggiere Ha ........................... Colt. Industriali o orticole Ha ...........................foraggiere Ha ........................... Colt. Industriali o orticole Ha ...........................

Legnose agrarie Ha ........................... legnose agrarie Ha ...........................forestali Ha ........................... vivai Ha ...........................forestali Ha ........................... altro Ha ...........................altro Ha ........................... Tare, incolti, fabbricati Ha ...........................

Sono presenti in Azienda i seguenti allevamenti zootecnici, come da allegata copia del Registro di Stalla aggiornato al .........................................

specie n. capi specie n. capispecie n. capi specie n. capi

Sono presenti in Azienda i seguenti fabbricati rurali da destinarsi alla attività agrituristica, distinti in Catastodel Comune di: ................................................

Foglio Particella Mq. Vani DestinazioneFoglio Particella Mq. Vani DestinazioneFoglio Particella Mq. Vani Destinazione

Richiede l’applicazione del coefficiente compensativo SI q NO q

Dichiara altresì:1) di non aver riportato nel triennio, con sentenza passata in giudicato, condanne per uno dei delitti previsti

dagli arti. 442, 444, 513, 515, e 517 c.p., o per uno dei delitti in materia di igiene o sanità o di frode nel-la preparazione degli alimenti previsti in leggi speciali;

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Come si fa

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2) di non essere sottoposto a misure di prevenzione ai sensi della Legge 27-12-1956, n. 1423, e successivemodificazioni;

3) di non essere stato dichiarato delinquente abituale.

Allega:

a) Titolo di possesso dell’azienda; planimetria catastale.Il sottoscritto assume la piena responsabilità della veridicità e fedeltà del dati e dd1e notizie contente nella pre-sente domanda ed è consapevole, in caso di dichiarazioni mendaci, o reticenti e di falsità negli atti,. comunqueaccertate, di essere passibile di sanzioni penali ed amministrative ai sensi dell’art. 75 e 76 del D. Leg.445/2000.

Data ....................................................................................

Firma

(1) Proprietario, affittuario, etc.(autenticata anche mediante allegazione in copia di valido documento di identità).

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7.4.2 Modello di verifica triennale dell’iscrizione presso l’Elenco Provinciale deisoggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche

OGGETTO: LR. 36/97.VERIFICA ISCRIZIONE ELENCO PROVINCIALE SOGGETTI ABILITATIDITTA ________________________________________________COMUNE DI __________________________________________

Il giorno _____________________________, i Tecnici/o, funzionari/o tecnici in servizio presso: il Settore in

epigrafe, in ottemperanza di quanto disposto all’art. 7, c. 9 della L.R. 36/97, atteso che risulta

iscritto dal ________________________ al ______________________ al n. _______________________

nell’elenco provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio delle

attività agrituristiche e da verificare per la revisione successiva in data _______________________________

Il sig. _______________________________________ nato a ___________________________________

(prov. ________) il ____________________________ residente a ________________________________

Via ______________________________________ n. ____________ tel. _________________________

in qualità di __________________________________________________________________________,

Cod. Fisc. ____________________________________ P. IVA __________________________________

si sono/è recati/o presso l’azienda denominata _________________________________________________

___________________________________________ sita in ____________________________________

agro del Comune di _________________________ alla località __________________________________

di proprietà della ditta ___________________________________________________________________

condotta da ___________________________________________________________________________

rilevando quanto segue:

- che l’azienda è/non è di proprietà dell’imprenditore;

- che il titolo di possesso dell’azienda è costituito

- che l’azienda ha una superficie complessiva di Ha. __________________ suddivisa in n. _________ corpi

di terreno, ubicati in agro del Comune ___________________________________________________

alle località ________________________________________________________________________

- che sotto il profilo colturale, la superficie è così ripartita:

seminativo semplice irriguo con colture .......................................................................................................... ha _________

seminativo semplice non irrigua con colture ................................................................................................. ha _________

seminativo arborato ovvero .................................................................................................................................. ha _________

a colture legnose specializzate .............................................................................................................................. ha _________

vigneto .......................................................................................................................................................................... ha _________

Oliveto ......................................................................................................................................................................... ha _________

Frutteti ......................................................................................................................................................................... ha _________

Ortaggi ......................................................................................................................................................................... ha _________

Prato pascolo .............................................................................................................................................................. ha _________

TOTALE SUPERFICIE S.A.U. ...................................................................................................................... ha _________

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Come si fa

Page 103: aprire un agriturismo

Boschi ........................................................................................................................................................................... ha _________Incolti ........................................................................................................................................................................... ha _________Tare ................................................................................................................................................................................ ha _________

TOTALE SUPERFICIE AZIENDALE ....................................................................................................... ha _________

Di cui irrigui .............................................................................................................................................................. ha _________

- Che l’azienda ricade parzialmente - in zona montana o svantaggiata a:. sensi dell’art. 3 direttiva CEE n.268/75, ed è condotta in economia diretta con l’ausilio di mano d’ opera : di salariati/familiare ai sensi del-l’art. 230 bis del c.c.;

- Che l’azienda è dotata delle seguenti strutture:fabbricati residenziali .......................................................................................................................................................................fabbricati rurali ..................................................................................................................................................................................

fabbricati rustici ................................................................................................................................................................................

altri manufatti ....................................................................................................................................................................................

- Che l’abitazione occupata dall’imprenditore non è sita in azienda;

- Che alla gestione dell’attività agrituristica, saranno dediti: ..............................................................................................

- L’azienda dispone di n. ............... trattor...... con relativa attrezzatura per la lavorazione del terreno;

- L’azienda è provvista di approvvigionamento idrico da .....................................................................................................

- L’azienda è servita da elettrodotto, è servita da rete telefonica;

- 71 carico di bestiame all’atto del sopralluogo è costituito da:Bovini da ....................... n. ............. di razza .............................. di cui vacche n. ...................... vitelloni n. .......................;Ovini n. .................... di razza ...................................................... di cui pecore n. ...................... agnelli n. ...........................;Caprini n. ................. di razza ...................................................... di cui capre n. ........................ capretti n. .........................;Suini n. ...................... di razza ...................................................... di cui scrofe n. ....................... da ingrasso n. ...................;Equini n. ................... di razza ...................................................... : di cui cavalle n. ................... da macello n. ...................;Allevamenti di bassa corte: ......................................................................................................... per un totale di n. ....................

Le principali produzioni sono: ............................................................................................................................................................

In considerazione di quanto sopra esposto i sottoscritti atteso che:

- l’azienda usufruisce dei benefici di al reg. CEE 1257/99;

- il richiedente è titolare di partita I.V.A. e di iscrizione alla CCIAA e tiene, regolare contabilità agricola;

- l’azienda dispone di un fabbricato rurale/residenziale da ristrutturare che potrà in seguite essere utilizzato

per le attività agrituristiche.

Le attività aziendali richiedono complessivamente n. ....................................................... giornate lavorative annue, le

stesse giornate sono / non sono state calcolate tenendo conto del coefficiente compensativo di cui alla Tabella

“C” allegata alla deliberazione della Giunta Regionale n. 3992 del 4.8.1998.

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Come si fa

Page 104: aprire un agriturismo

RITENGONO

per quanto di competenza, che l’azienda agricola in questione si trovi nella condizione funzionale di prosegui-re le attività agrituristiche attinenti :

- alla concessione di ospitalità per brevi periodi nei locali

- alla somministrazione, per la consumazione sul posto, di pasti e di bevande costituiti prevalentemente da

prodotti e/o tipici della zona in cui ricade la stessa. ;

- alla utilizzazione di spazi aperti per la sosta di campeggiatori con ................................................................................

- organizzare attività ricreative, divulgative e culturali nell’ambito dell’azienda;

Quanto sopra, fatte salve le disposizioni previste dalla vigente .normativa ed eventuali autorizzazioni di compe-tenza di altri Enti.

Il Tecnico

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Come si fa

Page 105: aprire un agriturismo

7.4.3 Modello di domanda di autorizzazione comunale nell’esercizio dell’attivitàagrituristica

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ AGRITURISTICHE(in competente bollo)

Al sig. sindaco Del Comune di01100 VITERBO

I ............... sottoscritt ..................................................................................................................................................................................

Nat ....... a ......................................................................................................................................... il .........................................................

Residente in ..................................................................................... fraz. o loc. ....................................................................................

Via ............................................................................................................................................................................ n° ...............................

Di nazionalità ............................................................................................... C.F. ...................................................................................

Quale(*) .......................................................................................................................................................................................................

Con azienda posta in ............................................................................ fraz. o loc. ............................................................................

Via ..................................................................................................................................................................................................................

Ai sensi dell’art. 7 e 8 della Legge 5 Dic. 1958 n. 730, essendo in possesso del:

q Certificato di iscrizione nell’elenco provinciale dei soggetti abilitati all’esercizio di attività agrituristiche

rilasciato in data ............................................................ n° .............................................................................................................

q Certificato provvisorio di idoneità ai fini del rilascio dell’autorizzazione comunale emesso

in data ...................................................................................................................................................................................................

CHIEDE

il rilascio dell’autorizzazione comunale allo svolgimento delle seguenti attività agrituristiche con insegna

(.......................................................................................................................................................................................................................)

q Ospitalità stagionale in fabbricati o locali esistenti sul fondo sopraindicato;

q Ospitalità stagionale nella porpora abitazione posta in centro abitato individuato nel programma regionaleai sensi dell’art. 2 comma 2 della Legge;

q Somministrazione di pasti e bevande da consumarsi sul posto e costituiti prevalentemente da: materie pri-me prodotte nell’azienda e:

q Lavorate nell’azienda stessa

q Sottoposte a lavorazioni esterne

q Da prodotti tipici della zona

q Organizzazione delle seguenti attività ricreative o culturali nell’ambito dell’azienda a favore degli ospiti

q Ospitalità in spazi aperti attrezzati per la sosta dei campeggiatori

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Come si fa

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Come si fa

(*) Imprenditore agricolo singolo o familiare di imprenditore agricolo (coniuge parenti entroil 3°grado - affini entro il 2° grado) o associato. Nel caso di imprenditori agricoli associatiindicare la forma associativa e la qualifica del rappresentante legale.

DICHIARA

Ai sensi della Legge 15/68, consapevole delle conseguenze amministrative e penali previste in caso di false atte-stazioni o dichiarazioni, quanto segue:

di essere il legale rappresentante ..........................................................................................................................................................

avente sede legale in ...................................................... via ................................................................................... n° .........................

ed il seguente codice fiscale ...................................................................................................................................................................

di essere in possesso del certificato di idoneità sanitaria rilasciato dalla competente A.S.L. in data ………………………………………… con n° ……… relativo agli immobili, locali ed attrezzature da utilizzareper l’attività agrituristica;

di essere in possesso dell’autorizzazione sanitaria n° …………… rilasciata il .........................................................................relativa ai locali adibiti alla preparazione e/o somministrazione di pasti e bevande;

di essere in possesso della concessione o autorizzazione edilizia n° ……….. rilasciata il ...................................................relativa ai locali da utilizzare per l’attività agrituristica e a tal proposito dichiara che gli stessi sono conformi airegolamenti edilizio urbanistici vigenti;

di non aver subito condanne penale e di non avere condanne penali in corso e di essere in possesso dei requisi-ti soggettivi di cui all’art. 11 del T.U.L.P.S.;

che nei suoi confronti non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione indicate dall’art. 10 dellaLegge 31 Maggio 1965 n. 575 (ANTIMAFIA) e di non essere a conoscenza dell’esistenza di tali cause nei con-fronti dei propri familiari conviventi di seguito elencati

COGNOME NOME RAPP. PARENTELA

1)

2)

3)

4)

5)

nonché nei confronti delle persone fisiche facenti parte della ditta in questione in qualità di:

a) Socio amministratore ……………………………………………………………….b) Socio………………………………………………………………………………...c) Direttore tecnico…………………………………………………………………….

Che l’azienda agricola presenta queste caratteristiche

a) Denominazione………………………………………………………………………b) Attività esercitata…………………………………………………………………….c) Superficie fondiaria complessiva: ha……………con le seguenti destinazioni agricole:.

Page 107: aprire un agriturismo

108

Come si fa

ha ........................................... per ................................................................................................................................................................

ha ........................................... per ................................................................................................................................................................

ha ........................................... per ................................................................................................................................................................

ha ........................................... per tare ed incolti ....................................................................................................................................

allevamento di bestiame .........................................................................................................................................................................

Indicare specie e numero di capi .........................................................................................................................................................

Edifici esistenti:

N USO PIANI LOCALI SUPERFICIE COMPLESSIVA

Che ai fini delle attività agrituristiche intende adibire i seguenti immobili non indispensabili alla conduzionedel fondo:

n° ................ appartamenti arredati per complessivi n° ................ vani con superficie totale di mq. ................e capacità ricettiva di n° ................ persone;

n° ................ camere ammobiliate per complessivi n° ................ posti letto con superficie totale di mq ................

Che per l’anno in corso saranno applicate le seguenti tariffe:

Soggiorno a persona senza bagno con bagno

Pensione pensione completa mezza pensione

In app. mobiliato € € € €

In camera singola € € € €

In camera matrim. € € € €

Somministrazione di pasti e bevande (senza soggiorno):

colazione normale € ................................................................................................................................................................................

pasto normale (escluso bevande) € ....................................................................................................................................................

sosta campeggiatori in spazi aperti:

a) con tende e sacchi a pelo ........................................................ € ............................................ mq. .............................................

b) con veicoli di qualsiasi natura ............................................... €. ............................................ mq. ...........................................

attività ricreative o culturali:

..........................................................................................................................................................................................................................

..........................................................................................................................................................................................................................

Page 108: aprire un agriturismo

109

Come si fa

D: che l’attività agrituristica si svolgerà nel seguente periodo:

Dal ................................................................................................. al ...........................................................................................................

Dal ................................................................................................. al ...........................................................................................................

Periodo di chiusura ..................................................................................................................................................................................

ALLEGA

- copia dei libretti sanitari rilasciati alle persone che esercitano l’attività- autorizzazione del proprietario all’utilizzazione del fondo e degli immobili per att. Agrituristiche

- marca da bollo da € 14,62 per rilascio autorizzazione.

Data ____________________

IL RICHIEDENTE________________

Page 109: aprire un agriturismo

7.4.4 Modello di domanda di autorizzazione comunale all’esercizio dell’attivitàagrituristica

REGIONE LAZIOAZIENDA SANITARIA LOCALE

Al sig. SindacoAutorità Sanitaria Locale di Viterbo

OGGETTO: Domanda di autorizzazione sanitaria ai sensi dell’art. 2 Legge 283/62

Il sottoscritto __________________________________________________________________________

nato a: ________________________________________ prov. (_____) il (gg/mm/aa): ________________

residente in: _________________________ prov. (_____) via/p.za ___________________________n° ___

C.F. | | | | | | | | | | | | | | | | qualità di (1): _______________________________________

della Ditta/Ente (2): ____________________________________________________________________

con sede legale in: ___________________________________ prov. (_____) via /p.za ___________n° ____

Partita IVA num.: ___________________________________________ Tel: ________________________A norma di quanto disposto dall’art .2 Legge 30m aprile 1962, n°283, dagli art. 25 e ss, del relativo regolamento di esecuzione — D.P.R. 26 marzo1980, n° 327, dal vigente Regolamento Locale di Igiene, D. Lgs. n. 155/97

CHIEDE

IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE SANITARIA per l’attività di (3):

q produzione q preparazione q confezionamento q deposito

q ampliamento riduzione voci autorizzate q somministrazione

delle seguenti sostanze/prodotti alimentari (4): ______________________________________ nell’esercizio

di: __________________________________________________________________________________

q stabilimento industriale q laboratorio artigianale q laboratorio annesso ad esercizio di vendita

q centro cottura q agriturismo q circolo privato

esercizio pubblico di tipo: q A q B q C q D

mensa tipo: q aziendale q scolastica q altro________________________________________________

q deposito

altro (specificare): _______________________________________________________________________

nei locali ubicati nel Comune di: ________________________________________________ prov. (_____)

via/piazza:_____________________________________________n° __________Tel: ________________

110

Come si fa

Page 110: aprire un agriturismo

ALLO SCOPO DICHIARA CHE:

Le lavorazioni avranno carattere: q PERMANENTE q STAGIONALE

L’esercizio è già predisposto: q SI q NO, lo sarà presumibilmente il (5) ___________________________

Chiede che ogni comunicazione sia trasmessa al seguente indirizzo: _________________________________

________________________________________________________ Tel: _________________________

DATA (gg/mm/aa): _____________________________________________________________________

IN FEDE(firma per esteso leggibile)

______________________________

Dichiaro di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art.10 della legge n.675/96 che i dati personali raccolti saranno trattati, anchecon strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.

111

Come si fa

Page 111: aprire un agriturismo

ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA RICHIESTA AUTORIZZAZIONESANITARIA (ai sensi dell’art.2 L. n.283/1962 - art. 25 D.P.R. n. 327/1980)

(contrassegnare con una x i documenti allegati alla domanda di autorizzazione sanitaria)

1) due piante planimetriche dei locali in scala 1:100 a firma di un professionista abilitato indicanti:a) tipologia dell’attività;b) piano interrato e/o seminterrato piano terra ecc.;c) superficie totale;d) destinazione d’uso di ogni singolo ambiente (wc, cucina, laboratorio, dispensa, ecc. con l’indica-

zione delle apparecchiature e attrezzature fisse);e) altezza di ogni singolo ambiente;f ) superficie di ogni singolo ambiente e rapporto fra superficie pavimentate e finestrata apribile (>_

ad 1/8);g) in presenza di locali interrati e seminterrati adibiti ad attività lavorativa, dovranno essere prodotte

piante planimetriche con le sezioni longitudinali e trasversali, al fine della valutazione del livello diinterramento in riferimento al piano stradale;

2) dichiarazione di ottemperanza in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche (L. n.13/89) redat-ta da tecnico abilitato;

3) in presenza di locali ove sia prevista l’installazione di impianti di aerazione e di captazione ed allontana-mento delle esalazioni e dei fumi derivanti dai processi di cottura, nonché impianti di condizionamento, ènecessario che nelle piante planimetriche sia evidenziato il percorso completo delle canalizzazioni. Al ri-guardo deve essere allegata relazione tecnica, a firma di tecnico abilitato, illustrante, tra l’altro, i ricambid’aria (mc/h) previsti negli ambienti;

4) dichiarazione di conformità degli impianti ai sensi della L. n° 46/1990 nonché denuncia degli impianti dimessa a terra ove prevista;

5) in caso di approvvigionamento idrico non da acquedotto pubblico, produrre certificato di potabilità redat-to da Servizio Igiene Pubblica a spese dell’utente (tale certificazione dovrà essere richiesta a parte con appo-sita domanda);

6) qualora l’insediamento non sia allacciato alla fognatura comunale, esibire copia della richiesta di autorizza-zione allo scarico presentata all’ente competente corredata del timbro di ricevuta dell’ente. (Enti competen-ti: L.R. n.47/96 e L. n.172/95 – Fossa a tenuta: amm.ne Prov.le; sub-irrigazione di piccoli insediamenti:comune; scarichi in corsi d’acqua e/o canali: amm.ne Prov.le),

7) in caso di attività situate in località non servite dal servizio comunale di raccolta RSU, deve essere prodottocontratto con raccoglitore autorizzato (art. 10 D.Leg.vo n. 22/97);

8) nei casi in cui l’attività di somministrazione avviene in locali ove si svolgono in contemporanea esecuzionimusicali o vi siano installati macchinari e/o impianti rumorosi (impianti di condizionamento, ventole perraffreddamento ecc:) deve essere prodotta documentazione di previsione di impatto acustico (art.8 DPR n.447/95);

9) elenco delle attrezzature e macchinari e loro precisa collocazione (Layout);10) individuazione dei prodotti e dei percorsi produttivi;11) Immissioni in atmosfera:

a) per le attività soggette all’autorizzazione ai sensi del DPR n. 203/88 deve essere presentato l’attoautorizzativo dell’impianto;

b) per le attività ad inquinamento atmosferico poco significativo (All. 1 del DPR 25.07.1991) dovràpresentarsi copia della dichiarazione inoltrata all’amm.ne Prov.le corredata del timbro di ricevuta;

c) per le attività a ridotto inquinamento atmosferico (All. 1 DPR 25.7.1991), dovrà essere presentatal’autorizzazione rilasciata dall’Amministrazione Provinciale;

12) idonea documentazione in ordine a quanto previsto ed in ottemperanza al D.Lg.vo n.155/1997 (auto-controllo - HACCP vedi scheda fax simile allegata); atto dal quale si evinca che gli oli esausti vegetali eanimali siano consegnati al Consorzio Naz.le di raccolta e trattamento specifico (art. 47 D.Lg.vo n.22/97);

112

Come si fa

Page 112: aprire un agriturismo

13) descrizione e caratteristiche dell’apposito contenitore, conforme alle disposizioni vigenti, per il depositodegli olii esausti con indicazione del luogo ove verrà installato (p. 12 art.47 D.Lg.vo n. 22/97);

14) • attestazione del versamento effettuato a favore della Unità Sanitaria Locale xxx — Servizio Igiene eAmbiente -, Serv.Tesoreria sul c/c postale n° xxxxxx come da tariffario regionale (DGRL n° 10740/95):

Tariffa fino a 50 mq. € 61,97 Cod. 1P0079 (da riportare nella causale)

da 50 a 100 mq. € 92,96 Cod. 1P0080 ”

oltre 100 mq x ogni 50 mq. in più o frazioni € 30,98 Cod. 1P0081 ”

• attestazione del versamento effettuato a favore della ASL xxx - Servizio Veterinario Servizio di Tesoreria sulc/c postale n° xxxxxx come da tariffario regionale (DGRL n° 10740/95):

Tariffa fino a 50 mq. € 52,67 Cod. 014 (da riportare nella causale)

da 50 a 100 mq. € 79,01 Cod. 015 ”

oltre 100 mq x ogni 50 mq. in più o frazioni € 26,33 Cod. 016 ”

q - indicare Partita IVA nella causale per emissione fattura;

15) n. 1 marca da bollo da ? 10,33 per l’originale dell’autorizzazione;16) nel caso di strutture con presenza di coperture tipo eternit, camini, canne fumarie ed altro materiale che

potrebbe contenere amianto (MCA), deve essere presentata relazione tecnica redatta da un tecnico re-sponsabile con compiti di custodia e controllo ai sensi del D.M. 06/09/1994;

17) n°_ di lavoratori presunti e descrizione sintetica mansione;18) conformità all’art. 8 del DPR n. 547/1955 e succ. modifiche D. Lg.vo 626/94 dei pavimenti

/percorsi/passaggi/spazi a disposizione dei dipendenti, tale da rendere sicuro il movimento e il transito deidipendenti (es. pavimento sconnesso, scivoloso ecc. ...);

19) in presenza di locali interrati e/o seminterrati, obbligo di presentazione di richiesta di deroga, ai sensi del-l’art. 8 DPR n. 303/56, allo SPISLL; se presente o necessario, relazione tecnica sull’impianto di condizio-namento, con indicazione del n° dei ricambi aria e grado di umidità;

20) ubicazione, numero e dimensioni delle uscite di sicurezza (D.M. 13.10.1998);21) denuncia apparecchi a pressione (se rientranti in quelli con obbligo di denuncia) ed esistenza del libretto22) elenco e ubicazione dei depositi di materiali infiammabili (gas, bombole, serbatoi ecc. ...).

In Fede.

———————————-

113

Come si fa

Page 113: aprire un agriturismo

ISTRUZIONI E NOTE ESPLICATIVE PER LA COMPILAZIONE DELLA DOMANDA DI AUTO-RIZZAZIONE SANITARIA (ai sensi dell’ ara L. n. 283/62)

La richiesta deve essere inoltrata da parte di chi è legittimato dalla legge alla rappresentanza della società (tito-lare, rappresentante legale e/o pro-tempore, amministratore unico) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

1. Titolare, legale rappresentante, presidente pro-tempore2. Ditta ai sensi dell’art. 2563 c.c..

- Devono essere indicati i termini di cui all’art.2563 ed eventuali denominazioni (es. “Bar Okay di Rossi& C. sas.);

La sede legale della società deve essere indicata correttamente (può non coincidere con quella dell’attività sottoriportata);3. L’autorizzazione sanitaria avendo per oggetto una struttura (locali e attrezzature) per lo svolgimento delle

attività di cui all’art.2 L. 283/62 e art.25 1° c. D.P.R. 327/80, devono essere preliminarmente ben identifi-cate le voci sotto indicate.“Produzione” e “preparazione” sono spesso utilizzati come sinonimi.Con il termine produzione si dovrebbe intendere la produzione primaria ossia la prima trasformazione (es.produzione, vino, pasta, formaggio, ecc...).Mentre la “preparazione” riguarda alimenti elaborati con l’impiego di prodotti di prima trasformazione edaltri preparati (es. preparazione pasti, panini, sandwiches ecc...).E’, comunque, importante che a questa prima specifica sia fatta una precisa identificazione degli elementidi cui ai punti successivi.

4. Si tratta di un punto fondamentale al fine di chiarire l’esatta tipologia degli alimenti che si intende pro-durre, preparare, confezionare o tenere in deposito. La definizione deve essere il più possibile precisa, so-prattutto in relazione ai requisiti delle diverse lavorazioni.Mentre non sussistono problemi per i laboratori industriali e/o artigianali, di norma specializzati su pro-dotti ben definiti (es. gelato, vino, olio, pasta fresca e ripiena ecc.) altre attività (ad es. gastronomia) posso-no risultare di difficile determinazione: dovranno essere utilizzate, il più possibile, espressioni che raccol-gono le principali tipologie degli alimenti, prodotti e preparati.

Pertanto:a) Indicare per generi merceologici le sostanze alimentari che si intendono produrre, preparare, confezio-

nare e tenere in deposito;b) Per i prodotti di gastronomia/rosticceria indicare le principali tipologie;c) Per i pubblici esercizi e le mense indicare il /i codice/i di seguito riportati, corrispondenti alle produzio-

ni/preparazioni che si intendono effettuare:Cod 1 - Preparazione di generi di caffetteria (caffè, thè, ecc.)Cod 2 - Preparazione di succhi di frutta (spremute), frullati, ecc.Cod 3 - Preparazione estemporanea di panini, toast e simili, anche caldiCod 4 - Semplice doratura di brioches e simili da impasti crudi, semicotti, surgelati o conservati a basse tem-

peratureCod 5 - Preparazione (anche non estemporanea) di panini, toast e simili (tramezzini, focacce, pizzette, tartine,

ecc.)Cod 6- Preparazione di ingredienti per la farcitura di panini (es. cottura di alimenti al vapore, alla griglia o alla

piastra) e/o patatine fritteCod 7 - Preparazione per la somministrazione di alimenti precucinati provenienti da laboratori autorizzatiCod 8 - Produzione specializzata di determinati generi gastronomici (spaghetti, risotti, pizze, focacce, crepes,

ecc.)Cod 9 - Produzione di generi gastronomici diversi (pasti completi), esclusa la produzione di pasta fresca (con

o senza ripieno) e pasticceria fresca

114

Come si fa

Page 114: aprire un agriturismo

Cod 10- Produzione di generi gastronomici diversi (pasti completi), compresa la produzione di pasta fresca(con o senza ripieno) e pasticceria fresca

Cod 11- Congelamento di materie prime e semilavorati destinati alla produzione di piatti gastronomici (com-plementare ad una delle voci sopra indicate)

5. Comunicare per iscritto (ai sensi art.27,1°c. DPR 327/80) l’avvenuto approntamento dei locali e degli im-pianti: il procedimento amministrativo di cui alla legge 241/90 avrà inizio dalla data di ricevimento dellacomunicazione di cui sopra.

115

Come si fa

Page 115: aprire un agriturismo

7.4.5 Scheda di sintesi del piano di autocontrollo sanitario (H.A.C.C.P.)

MODALITA’ DI AUTOCONTROLLOSCHEDA DI SINTESI

(fac simile)

DITTA .........................................................................................................................................................................................................

Indirizzo del locale ove viene svolta l’attività

..........................................................................................................................................................................................................................

Responsabile del Piano (se diverso dal titolare)

..........................................................................................................................................................................................................................

ATTIVITA’ SVOLTA:

..........................................................................................................................................................................................................................

..........................................................................................................................................................................................................................

Addetti per mansione (escluso personale amministrativo)

_____________________________________________________ addetti n. ______________________________________________________________________ addetti n. ______________________________________________________________________ addetti n. _________________

AUTORIZZAZIONE SANITARIA N. _______________________ DEL ________________

NOTIZIE SUI LOCALISuperficie stimata

1 - Destinata all’attività di produzione/trasformazione(cucine - laboratori) mq. .......................................

2 - Destinata a a magazzinaggio/dispensa mq. .......................................

3 - Destinata a confezionamento mq. .......................................

4 - Destinata a somministrazione mq. ....................................... :

MODALITA’ APPROVVIGIONAMENTO ACQUA POTABILE

• ACQUEDOTTO COMUNALE q

• ACQUEDOTTO PRIVATO q

• POZZO PRIVATO q

• ALTRO q (specificare) ……….................................………

116

Come si fa

Page 116: aprire un agriturismo

NOTIZIE SUL PIANO DI AUTOCONTROLLO

PARTE GENERALE

E’ stato utilizzato un manuale di corretta prassi igienica si q no q

PARTE DESCRITTIVA DEL PIANO

- Descrizione dettagliata dei prodotti si q no q

- Diagramma di flusso si q no q

- Identificazione dei rischi si q no q

- Individuazione delle misure di controllo si q no q

- Individuazione dei punti critici di controllo si q no q

Indicare, inoltre, quanto segue:

- E’ stata effettuata o prevista la formazione agli addetti si q no q

- E’ stata definita una procedura per la pulizia e la

sanificazione degli ambienti, delle attrezzature e impianti si q no q

- E’ stato predisposto un piano di controllo delle infestazioni si q no q

- E’ stata prevista una procedura per l’omologazione dei fornitori si q no q

IL TITOLARE o suo DELEGATO IL RESPONSABILE DEL PIANO

____________________________ _________________________

ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE:

1 - La scheda deve essere compilata dalle imprese soggette al D.Lgs.vo n. 155/97.2 - Inviata al Servizio Igiene Pubblica della Azienda USL presso la Sezione ove è ubicato lo stabilimento del-

l’impresa alimentare.3 - Per ogni sede dell’impresa alimentare deve essere compilata una scheda.

117

Come si fa

Page 117: aprire un agriturismo

7.4.6 Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per antimafia

sottoscritta da maggiorenne con capacità di agire(art. 4, Legge 15/98)

Io sottoscritt__ ________________________________________________________________________

nat ___ a ___________________________________________________________ il ___/___/_______

residente in

_________________________________________ via/piazza ___________________________________

_____________________________________________________________ n. _____________________

q Ditta individualeq Sodoq Legale rappresentanteq Componente dell’organo di amministrazione

della società ______________________________________________________________________

q Presidente pro-tempore oppureq Delegato

del circolo ricreativo richiedente l’autorizzazione di ________________________________________nei locali posti in __________________________________________________________________

ATTESTA

- che nei confronti dello scrivente non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione indicate dall’art. 10 della Legge 31.05.1965 n°575 in riferimento agli art. 2 -comma l e 3, comma l e 4, commi 4 e 6,nonché dall’art. 3 del D.L.vo 08.08.1994, n°490;

- di non essere a conoscenza dell’esistenza di tali cause nei confronti dei propri conviventi di seguito elencati:

1. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______

2. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______

3. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______

4. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______

5. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______

6. ________________________________nat __ a _____________________________il___/___/______

- di non aver riportato condanne penali né di essere in stato di fallimento, né in qualsiasi altra situazione cheimpedisca ai sensi della normativa vigente l’esercizio dell’attività (art. 11 e 92 TIJLPS R.D. 18/6/1931,n°773 e art. 2 L. 25/8/91 n°287).

Viterbo, ____________________

IL DICHIARANTE (1)___________________

118

Come si fa

Page 118: aprire un agriturismo

RISERVATO ALL’UFFICIO

ESTREMI DEL DOCUMENTO DI IDENTITA’ ____________________________________________

_____________________________________________________________________________________

Viterbo, ______________________

L’IMPIEGATO ADDETTO

(1) Firma da apporre in presenza dell’impiegato a meno che non si alleghi copia documento d’identità delsottoscrittore.

119

Come si fa

Page 119: aprire un agriturismo

120

Page 120: aprire un agriturismo

121

8. Appendice

8.1 Normativa

8.1.1Legge nazionale 05/12/1985, n. 730 – Disciplina dell’agriturismo

8.1.2Legge regionale 10/11/97, n. 36 – Norme in materia di agriturismo

8.1.3Deliberazione Giunta regionale n. 3992 del 04/08/98 – definizione deivalori medi di impiego di manodopera per le attività agricole ed agrituri-stiche

8.1.4Deliberazione del Consiglio regionale n. 597 dell’11/12/1999 – linee diindirizzo e coordinamento delle norme igienico sanitarie in materia diagriturismo

Page 121: aprire un agriturismo

122

Page 122: aprire un agriturismo

8.1 Normativa

8.1.1 Legge nazionale 05/12/1985, n. 730 - Disciplina dell’agriturismo.

ART. 1.Finalità dell’intervento

L’agricoltura, in armonia con gli indirizzi di politica agricola della CEE e con il piano agricolo nazionale, con ipiani agricoli regionali e con i piani di sviluppo regionali, viene sostenuta anche mediante la promozione diforme idonee di turismo nelle campagne, volte a favorire lo sviluppo ed il riequilibrio del territorio agricolo,ad agevolare la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali attraverso l’integrazione dei redditi azien-dali ed il miglioramento delle condizioni di vita, a meglio utilizzare il patrimonio rurale naturale ed edilizio, afavorire la conservazione e la tutela dell’ambiente, a valorizzare i prodotti tipici, a tutelare e promuovere le tra-dizioni e le iniziative culturali del mondo rurale, a sviluppare il turismo sociale e giovanile, a favorire i rapportitra la città e la campagna.

ART. 2.Definizione di attività agrituristiche

Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli im-prenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all’ar-ticolo 230-bis del codice civile, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione ecomplementarità rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvi-coltura, allevamento del bestiame, che de-vono comunque rimanere principali.Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce di-strazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati.Rientrano fra tali attività:a) dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori;b) somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri,

ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico;c) organizzare attività ricreative o culturali nell’ambito dell’azienda. Sono considerati di propria produzione le

bevande e i cibi prodotti e lavorati nell’azienda agricola nonché quelli ricavati da materie prime dell’aziendaagricola anche attraverso lavorazioni esterne.

ART. 3.Utilizzazione di locali per attività agrituristiche

Possono essere utilizzati per attività agrituristiche i locali siti nell’abitazione dell’imprenditore agricolo ubicatanel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esistenti nel fondo e non più necessari alla conduzione dello stesso.Le regioni, nell’ambito del programma di cui al successivo articolo 10, individuano i comuni nei cui centriabitati possono essere utilizzati per attività agrituristiche gli edifici destinati a propria abitazione dall’imprendi-tore agricolo che svolga la propria attività in un fondo privo di fabbricati sito nel medesimo comune o in co-mune limitrofo.Le leggi regionali disciplinano gli interventi per il recupero del patrimonio edilizio esistente ad uso dell’im-prenditore agricolo ai fini dell’esercizio di attività agrituristiche.Il restauro deve essere eseguito nel rispetto delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche degli edifici esi-stenti e nel rispetto delle caratteristiche ambientali delle zone interessate.

123

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ART. 4.Determinazione di criteri e limiti dell’attività agrituristica

Le regioni, tenuto conto delle caratteristiche dell’intero territorio regionale o di parti di esso, dettano criteri,limiti ed obblighi amministrativi per lo svolgimento dell’attività agrituristica in funzione dell’azienda e delfondo interessati, nel rispetto di quanto disposto dalla presente legge.Le regioni disciplinano altresì la sospensione e la revoca delle autorizzazioni di cui all’articolo 8.

ART. 5.Norme igienico-sanitarie

I requisiti degli immobili e delle attrezzature da utilizzare per attività agrituristiche sono stabiliti dalle regioni.La produzione, la preparazione, il confezionamento e la somministrazione di alimenti e bevande sono soggettialle disposizioni di cui alla legge 30 aprile 1962, n. 283, e successive modifiche e integrazioni.

ART. 6.Elenco regionale

Le regioni istituiscono l’elenco dei soggetti abilitati all’esercizio delle attività agrituristiche ai sensi dell’articolo2 della presente legge.L’iscrizione è condizione necessaria per il rilascio della autorizzazione comunale di cui all’articolo 8. L’elenco ètenuto da una commissione nominata con decreto del presidente della giunta regionale.L’iscrizione nell’elenco è negata, a meno che abbiano ottenuto la riabilitazione, a coloro:a) che abbiano riportato, nel triennio, con sentenza passata in giudicato, condanna, per uno dei delitti previ-

sti dagli articoli 442, 444, 513, 515 e 517 del codice penale, o per uno dei delitti in materia di igiene e sa-nità o di frode nella preparazione degli alimenti previsti in leggi speciali;

b) che siano sottoposti a misure di prevenzione ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e successivemodificazioni, o siano stati dichiarati delinquenti abituali.

Per l’accertamento delle condizioni di cui al comma precedente si applicano l’articolo 606 del codice di proce-dura penale e l’articolo 10 della legge 4 gennaio 1968, n. 15.Fino all’entrata in vigore delle leggi regionali che regolino la materia, gli interessati richiedono alla regione uncertificato provvisorio di idoneità ai fini del rilascio dell’autorizzazione comunale, fermo restando quanto pre-visto nel precedente comma.

ART. 7.Disciplina amministrativa

I soggetti di cui al primo comma dell’articolo 2, che intendono svolgere attività agrituristiche, devono presen-tare al comune, ove ha sede l’immobile, apposita domanda contenente la descrizione dettagliata delle attivitàproposte, con l’indicazione delle caratteristiche dell’azienda, degli edifici e delle aree da adibire ad uso agrituri-stico, della capacità ricettiva, dei periodi di esercizio dell’attività e delle tariffe che intendono praticare nell’an-no in corso.La regione stabilisce i documenti, pareri e autorizzazioni da allegare alla domanda, fra i quali in ogni caso ladocumentazione dei requisiti di cui agli articoli 11 e 92 del testo unico approvato con regio decreto 18 giugno1931, n. 773, e all’articolo 5 della legge 9 febbraio 1963, n. 59.Fino a quando la regione non abbia disciplinato la materia, la domanda deve essere corredata, oltreché dalladocumentazione di cui al precedente secondo comma, da:a) copia del libretto sanitario rilasciato alla o alle persone che eserciteranno l’attività;b) parere favorevole dell’autorità sanitaria competente relativo ai locali da adibire all’attività;c) copia della concessione edilizia, ove necessaria, corredata della relativa documentazione;d) certificato di iscrizione nell’elenco di cui all’articolo 6.

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ART. 8.Autorizzazione comunale

Il sindaco provvede sulle domande di cui al precedente articolo 7 entro novanta giorni dalla loro presentazio-ne.Trascorso tale termine senza pronuncia, la domanda si intende accolta.Il sindaco, entro trenta giorni dall’accoglimento della domanda o dalla scadenza senza pronuncia del terminedi cui al primo comma, rilascia un’autorizzazione che abilita allo svolgimento delle attività, nel rispetto dei li-miti e delle modalità stabilite nell’autorizzazione medesima.L’autorizzazione è sostitutiva di ogni altro provvedimento amministrativo.Al provvedimento di autorizzazione si applica l’articolo 19, commi quarto e quinto, del decreto del Presidentedella Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.Non si applicano le disposizioni di cui alla legge 16 giugno 1939, n. 1111.

ART. 8-BIS.Competenza in tema di rapporto

Il rapporto relativo alle violazioni previste dagli articoli 17-bis e 221-bis del testo unico delle leggi di pubblicasicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 733, consistenti nello svolgimento delle attività pre-viste dall’art. 2 in difetto di autorizzazione o con inosservanza delle prescrizioni imposte dalla legge o impartitedall’autorità è trasmesso all’ufficio provinciale dell’industria, del commercio e dell’artigianato che applica lesanzioni amministrative.Si applicano le disposizioni di cui agli articoli 17-ter e 17-quater del testo unico delle leggi di pubblica sicurez-za, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 733 (1).

ART. 9.Determinazione delle tariffe

Entro il 31 luglio di ciascun anno gli interessati devono presentare al comune una dichiarazione contenentel’indicazione delle tariffe che si impegnano a praticare per l’anno in corso.

ART. 10.Programma regionale agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali

La regione, in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale e regionale e con la pianificazione ter-ritoriale, redige il programma agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali.Il programma stabilisce gli obiettivi di sviluppo dell’agriturismo nel territorio regionale, individua le zone diprevalente interesse agrituristico e i comuni di cui all’articolo 3, secondo comma, coordina le iniziative di cuiai successivi articoli 12, 13, 14 e 15.Il programma è redatto sulla base delle proposte degli enti locali sentite le autorità di amministrazione e ge-stione delle riserve e dei parchi naturali, e le associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella regione.Le proposte devono contenere:a) la perimetrazione delle zone;b) l’elenco delle iniziative agrituristiche in atto;c) la sintetica indicazione del patrimonio di edilizia rurale esistente suscettibile di utilizzazione agrituristica;d) la descrizione delle caratteristiche naturali, ambientali, agricole e culturali delle zone, con particolare ri-

guardo al patrimonio storico ed artistico;e) le previsioni sulle potenzialità agrituristiche, tenuto conto anche delle strutture esistenti per la ricezione e la

somministrazione di alimenti e bevande.Il programma è trasmesso al Ministero dell’agricoltura e delle foreste e al Ministero del turismo e dellospettacolo.

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ART. 11.Attività di studio e di ricerca e formazione professionale

La regione, anche in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni agrituristiche e con gli enti locali,promuove attività di studio e di ricerca sull’agriturismo e cura, mediante opportune iniziative, la formazioneprofessionale.

ART. 12.Promozione dell’offerta agrituristica

La regione incentiva e coordina, anche in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni agrituristiche econ gli enti locali, attraverso idonee forme di pubblicità e propaganda, la formazione dell’offerta agrituristicaregionale e sostiene la realizzazione di progetti-pilota per iniziative aziendali e interaziendali a carattere speri-mentale.Il Ministero del turismo e dello spettacolo, d’intesa con il Ministero dell’agricoltura e delle foreste, provvede aidonee forme di pubblicità e diffusione delle iniziative regionali.

ART. 13.Interventi degli enti locali e piani integrati di interventi straordinari

Le comunità montane, i comprensori e le associazioni di comuni, o, in mancanza di questi, i comuni compresiin ciascuna delle zone di prevalente interesse agrituristico, si associano nelle forme stabilite dalle leggi regionalie statali per redigere un piano integrato di interventi straordinari, ove ritenuto necessario per le caratteristichedelle zone con l’indicazione dettagliata delle dotazioni civili e sociali occorrenti per la realizzazione dell’attivitàagrituristica. Il piano integrato di interventi straordinari è approvato dalla regione che ne determina il relativofinanziamento.

ART. 14.Incentivi agli imprenditori agricoli ed alle iniziative collegate all’agriturismo

Nelle zone di prevalente interesse agrituristico, le regioni concedono incentivi agli imprenditori agricoli per at-tività agrituristiche.Le regioni possono altresì concedere gli incentivi di cui al presente articolo, sentiti gli enti locali interessati, an-che in attesa dell’approvazione del programma agrituristico regionale e dell’individuazione delle zone di preva-lente interesse agrituristico, tenuto conto del piano di sviluppo regionale, del programma agricolo regionale edei piani zonali di sviluppo agricolo, se esistenti.Ogni anno le regioni trasmettono al Ministero dell’agricoltura e delle foreste e al Ministero del turismo e dellospettacolo una relazione sullo stato di attuazione dei programmi agrituristici regionali e sugli incentivi erogatiai sensi del presente articolo.

ART. 15.Regioni a statuto speciale e province autonome

Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano la materia oggettodella presente legge ai sensi delle rispettive norme statutarie e delle norme di attuazione.(1) Articolo aggiunto dall’art. 12 del decreto legislativo 13 luglio 1994, n. 480, e dichiarato illegittimo dallaCorte Costituzionale, con sentenza 23 marzo - 7 aprile 1995 n. 115 (pubblicata nella G.U.R.I. 12 aprile1995, n. 15, serie speciale), lì ove prevede che il rapporto relativo alle violazioni indicate nella norma stessa ètrasmesso all’ufficio provinciale dell’industria, del commercio e dell’artigianato, anziché all’ufficio regionalecompetente.

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8.1.2 Legge regionale 10/11/1997, n. 36 - Norme in materia di agriturismo.

1. (Finalità).

1. La Regione, in armonia con le norme del proprio Statuto, con gli indirizzi di politica agraria nazionale e co-munitaria, con i programmi regionali di promozione economica nel settore agricolo e turistico, promuove edisciplina le attività agrituristiche volte a favorire lo sviluppo ed il riequilibrio del territorio agricolo, la perma-nenza dei produttori agricoli nelle campagne attraverso l’integrazione del reddito aziendale ed il miglioramen-to delle condizioni di vita, la salvaguardia del patrimonio rurale naturale ed edilizio, la valorizzazione dei pro-dotti tipici e delle tradizioni culturali, ad incentivare il turismo sociale e giovanile, a favorire i rapporti tra cittàe campagna.

2. (Definizione di attività agrituristiche).

1. Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente quelle di ricezione e ospitalità esercitate dagli impren-ditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, singoli od associati e dai loro familiari di cui all’articolo230-bis del codice civile, utilizzando la propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispet-to alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimane-re principali in termini di tempo di lavoro. 2. Nell’arco dell’anno il tempo di lavoro dedicato alle attività di coltivazione del fondo, di allevamento zootec-nico e di silvicoltura deve essere superiore al tempo corrente per lo svolgimento delle attività agrituristiche. Peril calcolo del tempo di lavoro si applicano, all’effettivo ordinamento colturale e produttivo dell’azienda interes-sata, i valori medi di impiego di manodopera definiti, per periodi di cinque anni, dalla Giunta regionale, sen-tita la competente Commissione consiliare, tenendo conto: a) per lavoro agricolo, delle tabelle ettaro coltura stabilite dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale aisensi dell’art. 7 del decreto legge 3 febbraio 1970, n. 7 (Norme in materia di collocamento e accertamento deilavoratori agricoli), convertito nella legge 11 marzo 1970, n. 83; b) per le attività agrituristiche, di analoghi parametri relativi al settore turistico. I limiti massimi di riferimento per il tempo di lavoro sono fissati in 288 giornate o in 2000 ore lavorative nel-l’arco di un anno per unità lavorativa. Il tempo di lavoro agricolo può essere moltiplicato per un coefficientecompensativo, fino a 2, per aziende nelle quali le particolari condizioni relative alla ubicazione e giacituracomportino un particolare disagio operativo. 3. Rientrano tra le attività agrituristiche: a) dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; b) somministrare, per la consumazione sul posto, pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti proprie/o tipici della zona in cui l’azienda ricade, ivi compresi quelli di carattere alcolico e superalcolico; c) organizzare attività ricreative, divulgative e culturali nell’ambito dell’azienda. 4. Sono considerate di propria produzione le bevande ed i cibi prodotti e lavorati nell’azienda agricola, nonchéquelli ricavati da materie prime dell’azienda stessa anche attraverso lavorazioni esterne. L’entità delle produzio-ni aziendali in termini di valore deve essere riferita alle quantità annue, applicando le rese medie della zona pertipo di coltura e/o allevamento all’ordinamento colturale e produttivo aziendale. 5. In caso di attività di somministrazione di pasti e bevande la prevalenza delle produzioni aziendali e/o tipi-che della zona deve raggiungere complessivamente la misura del 70 per cento in valore delle bevande e dei cibisomministrati, per metà assicurata dai prodotti aziendali. 6. Per l’esercizio dell’attività agrituristica è richiesta l’autorizzazione di cui all’articolo 8. 7. Lo svolgimento di attività agrituristiche, nella osservanza delle norme di cui alla presente legge, non costi-tuisce variazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati.

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3. (Immobili destinati all’agriturismo).

1. Possono essere utilizzati per attività agrituristiche i locali siti nell’abitazione dell’imprenditore agricolo ubicatinel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esistenti nel fondo e non più necessari alla conduzione dello stesso. 2. Possono essere utilizzati per gli stessi fini anche gli edifici esistenti nei borghi od in centri abitati destinati apropria abitazione dall’imprenditore agricolo che svolga la sua attività in un fondo privo di fabbricati, sito nelmedesimo comune od in comune limitrofo, purché gli stessi borghi o centri abitati abbiano limitate dimensio-ni e specifiche caratteristiche e siano stati in tal senso individuati con il piano regionale di cui all’articolo 18.

4. (Interventi per il recupero del patrimonio edilizio).

1. Gli interventi per il recupero del patrimonio edilizio rurale esistente, ad uso dell’imprenditore agricolo ai fi-ni di attività agrituristiche, devono essere conformi alle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici. 2. Le opere di restauro devono essere eseguite nel rispetto delle caratteristiche tipologiche ed architettonichedegli edifici esistenti e nel rispetto delle caratteristiche ambientali delle zone interessate. 3. La Regione, in relazione ai propri programmi di intervento per lo sviluppo, può concedere contributi in contocapitale agli imprenditori agricoli, singoli od associati che siano personalmente iscritti nell’elenco di cui all’artico-lo 7 o che abbiano un proprio familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile iscritto nell’elenco medesimo. 4. I finanziamenti di cui al comma 3 sono concessi per le seguenti iniziative: a) ristrutturazione e sistemazione di stanze, cucine e locali ristoro da destinare all’attività agrituristica, ed il re-lativo arredamento, in fabbricati accatastati rurali; b) adattamento di spazi aperti da destinarsi alla sosta di campeggiatori, senza mutamento della destinazioneagricola dei terreni; c) installazione nei fabbricati aziendali o sociali di strutture per la conservazione, per la vendita al dettaglio eper il consumo di prodotti agricoli; d) installazione, ripristino, manutenzione straordinaria e miglioramento di impianti igienico-sanitari, idrici,termici, elettrici al servizio dei locali e degli spazi di cui alle lettere a) b) e c); e) organizzazione di attività ricreative che non contrastino con le normative urbanistiche e non riducano la su-perficie agricola utilizzata e la capacità produttiva dell’azienda agraria in modo irreversibile e non facciano di-ventare l’attività agricola aziendale secondaria, in termini di tempo di lavoro, rispetto a quella agrituristica.

5. (Norme igienico-sanitarie).

1. I requisiti igienico-sanitari degli immobili da destinare all’attività agrituristica sono verificati dal competen-te servizio dell’azienda unità sanitaria locale, anche con riguardo alle normative vigenti in materia di tuteladall’inquinamento. 2. I locali destinati all’esercizio di attività agrituristiche devono possedere i requisiti strutturali ed igienico-sa-nitari previsti dal regolamento edilizio comunale. 3. Nella valutazione dei requisiti di cui ai commi 1 e 2 deve essere tenuto conto delle particolari caratteristichedi ruralità degli edifici esistenti. Negli interventi di restauro e risanamento conservativo degli edifici rurali esi-stenti destinati alla utilizzazione agrituristica è consentito derogare ai limiti di altezza e di superficie arco-illu-minante previsti dalle norme richiamate al comma 2. 4. Gli spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori debbono essere attrezzati con servizi igienico-sanitari,distinti dai servizi degli alloggi agrituristici, aventi i requisiti minimi stabiliti dall’articolo 9, lettera c), dellalegge regionale 3 maggio 1985, n. 59. 5. La produzione, la preparazione, il confezionamento e la somministrazione di alimenti e bevande sono sog-getti alle disposizioni di cui alla legge 30 aprile 1962, n. 283 e successive modifiche ed integrazioni.

6. (Limiti di attività).

1. La capacità ricettiva delle aziende agricole che svolgono attività agrituristica non deve essere superiore a die-ci camere ammobiliate per un massimo di trenta posti letto.

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2. Tale limite può essere elevato a dodici stanze per un massimo di quaranta posti letto quando ad alloggi agri-turistici vengono adibiti preesistenti edifici rurali regolarmente accatastati che alla data del 31 dicembre 1985risultavano non più utilizzati per le attività aziendali o per abitazione degli addetti alle attività stesse e purché ipredetti edifici abbiano i requisiti necessari. 3. I limiti massimi di ricettività in posti letto e/o ristorazione autorizzati per ogni singola azienda sono quanti-ficati in sede di autorizzazione comunale sulla base dell’effettiva potenzialità agrituristica dell’azienda agricola,fermo restando il requisito di connessione e complementarietà dell’attività agrituristica con quella agricola. 4. Gli spazi aperti da destinarsi alla sosta di campeggiatori possono avere una ricettività massima di numerodieci equipaggi e di trenta persone, purché in aziende agricole di superficie agricola utilizzata non inferiore adue ettari nelle zone montane e svantaggiate di cui alla direttiva 75/268/CEE del Consiglio, del 28 aprile1975, e non inferiore a cinque ettari nelle altre zone. 5. Nel caso di imprenditori agricoli associati o di cooperative agricole e forestali, i parametri di ricettività di cuiai commi precedenti si moltiplicano per il numero delle aziende associate, anche quando le strutture ricettive sia-no concentrate in unica sede, a condizione che le strutture stesse siano di proprietà dell’organismo associativo. 6. Nell’attività agrituristica possono essere occupati esclusivamente l’imprenditore agricolo ed i suoi familiaridi cui all’articolo 230-bis del codice civile, nonché il personale dipendente dell’azienda agricola. Il tempo dilavoro complessivo prestato nell’attività agrituristica deve comunque rimanere inferiore al tempo di lavoro de-stinato all’attività agricola dell’azienda.

7. (Elenchi provinciali).

1. Presso ciascuna Amministrazione provinciale è istituito l’elenco provinciale dei soggetti abilitati all’eserciziodelle attività agrituristiche, tenuto da una commissione provinciale costituita da: a) l’Assessore provinciale competente in materia di agricoltura o dal dirigente dell’Ufficio competente da luidelegato, in qualità di Presidente; b) il dirigente dell’Ufficio competente per materia dei settori decentrati dell’Assessorato regionale allo sviluppodel sistema agricolo e del mondo rurale; c) un rappresentante di ciascuna delle tre organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative alivello regionale; d) il dirigente dell’Ufficio dell’Amministrazione provinciale competente in materia di agriturismo. 2. Le funzioni di segreteria della Commissione sono espletate dall’Ufficio dell’Amministrazione provincialecompetente in materia di agriturismo. 3. L’iscrizione all’elenco provinciale è condizione necessaria per il rilascio dell’autorizzazione comunale all’eser-cizio delle attività agrituristiche, di cui all’articolo 8. 4. La commissione di cui al comma 1 è nominata con decreto del Presidente della Giunta provinciale ed ha ilcompito di valutare l’idoneità dei richiedenti l’iscrizione negli elenchi provinciali, nel rispetto dei principi sta-biliti dalla legge 5 dicembre 1985, n. 730, e dalla presente legge, tenuto conto dell’effettiva potenzialità agritu-ristica dell’azienda agricola e del fondo interessati, la cui tipologia deve essere espressamente indicata nell’elen-co provinciale. 5. Ai componenti della commissione di cui al comma 1 si applica il trattamento economico previsto dalla nor-mativa regionale vigente in materia. 6. L’iscrizione nell’elenco è negata, tranne che abbiano ottenuto la riabilitazione, ai soggetti indicati nell’arti-colo 6, terzo comma, lettere a) e b), della legge n. 730 del 1985. 7. La commissione provinciale si pronuncia sulle domande di iscrizione nell’elenco entro sessanta giorni dallaricezione delle domande medesime. La data di ricezione si riferisce alla consegna della documentazione com-pleta ed è attestata da apposita ricevuta ai fini della decorrenza del termine di pronuncia. La decorrenza deltermine non comporta comunque l’iscrizione nell’elenco. 8. Il diniego motivato dell’iscrizione deve essere comunque comunicato al richiedente. 9. La commissione provvede ogni tre anni alla revisione dell’elenco provinciale, verificando la sussistenza deirequisiti di idoneità degli iscritti e delle condizioni di legge. Per detta verifica la commissione può avvalersi deicomuni oltre che delle strutture provinciali competenti. Qualora risulti la non sussistenza dei requisiti di ido-

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neità la commissione provvede alla cancellazione provvisoria del nominativo, comunicando la propria deter-minazione al soggetto interessato con indicazione del termine per eventuali controdeduzioni. La cancellazionedefinitiva dall’elenco provinciale viene notificata al soggetto interessato ed al Comune.

8. (Disciplina amministrativa ed autorizzazione comunale).

1. I soggetti di cui all’art. 2, comma 1, iscritti negli elenchi provinciali di cui all’articolo 7, che intendono eser-citare attività agrituristiche, devono presentare al Comune nel cui territorio ha sede l’immobile interessato, ap-posita domanda contenente la descrizione dettagliata delle attività proposte fra quelle riconosciute idonee insede di iscrizione all’elenco provinciale, con l’indicazione delle caratteristiche dell’azienda, degli edifici e dellearee da utilizzare per uso agrituristico, delle capacità ricettive, dei periodi di esercizio dell’attività e delle tariffeche si intendono praticare nell’anno in corso, nonché del numero delle persone addette e del rispettivo rappor-to con l’azienda agricola. 2. Le informazioni di cui al comma 1 possono essere contenute anche in separata relazione illustrativa allegataalla domanda. 3. La domanda deve essere corredata dai seguenti documenti: a) idonea certificazione dalla quale risulti il possesso dei requisiti di cui agli articoli 11 e 92 del testo unico ap-provato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 ed all’articolo 5 della legge 9 febbraio 1963, n. 59; b) copia del libretto sanitario; c) parere favorevole del competente servizio dell’azienda unità sanitaria locale relativamente all’idoneità degliimmobili e dei locali da utilizzare per l’attività agrituristica; d) ove necessaria, copia della concessione edilizia e/o dell’autorizzazione comunale per i locali da utilizzare perl’attività agrituristica; e) certificato di iscrizione nell’elenco di cui all’articolo 7, comma 1; f ) il consenso del proprietario se la richiesta viene avanzata dall’affittuario del fondo e/o degli edifici, ovverodell’imprenditore agricolo se la richiesta è avanzata da familiare dello stesso; g) relazione a firma autenticata del richiedente contenente la descrizione delle caratteristiche specifiche dell’or-dinamento colturale e produttivo e dell’organizzazione gestionale dell’azienda nonché degli edifici presenti edelle aree da adibire ad uso agrituristico. 4. Entro novanta giorni dalla data di presentazione il Sindaco esamina la domanda emettendo pronuncia diaccoglimento o diniego. L’autorizzazione comunale deve specificare le attività agrituristiche consentite ed i pe-riodi di esercizio che, comunque, non possono essere superiori a complessivi nove mesi annui. L’autorizzazio-ne, inoltre, deve specificare il numero massimo degli addetti all’attività agrituristica. 5. Scaduti i novanta giorni senza che ci sia stata alcuna pronuncia, la domanda si intende accolta. 6. L’autorizzazione è sostitutiva di ogni altro provvedimento amministrativo. 7. Non si applicano all’esercizio dell’agriturismo le norme di cui alla legge 16 giugno 1939, n. 1111, per la di-sciplina degli affittacamere. 8. Entro il 31 gennaio di ogni anno il comune invia alla competente commissione provinciale per l’agrituri-smo ed all’Ente cui sono demandate le funzioni in materia di turismo, competente per territorio, un elencodelle autorizzazioni rilasciate nell’anno precedente, nonché le eventuali variazioni intervenute relativamente al-le autorizzazioni già in essere. 9. Presso l’ufficio regionale competente per l’agriturismo sono tenuti i registri provinciali degli operatori agri-turistici iscritti negli elenchi provinciali.

9. (Obblighi amministrativi).

1. Il soggetto autorizzato allo svolgimento di attività agrituristiche ha i seguenti obblighi: a) rispettare i limiti e le modalità indicate nella autorizzazione e le tariffe determinate ai sensi dell’articolo 12; b) tenere un registro contenente le generalità delle persone alloggiate, comunicandone l’arrivo e la partenza al-la locale autorità di pubblica sicurezza; c) esporre al pubblico l’autorizzazione comunale.

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2. Sono altresì fatti salvi gli altri obblighi previsti dall’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicu-rezza così come modificato dall’articolo 7, comma 4, del decreto legge 29 marzo 1995, n. 97 convertito conmodificazioni dalla legge 30 maggio 1995, n. 203.

10. (Riserva di denominazione).

1. La denominazione “Agriturismo” nelle insegne, nel materiale illustrativo e pubblicitario, ed in ogni altraforma di comunicazione al pubblico, è riservata esclusivamente a coloro ai quali sia stata rilasciata l’autorizza-zione all’esercizio dell’attività agrituristica a norma dell’articolo 8. 2. Sono soggetti alla sanzione amministrativa da lire 2 milioni a lire 6 milioni gli esercenti attività di ricezionee ospitalità che si attribuiscono la denominazione di “Agriturismo”, senza aver ottemperato a quanto previstodall’articolo 8. La sanzione amministrativa si applica con le seguenti modalità: - lire 2 milioni per la prima violazione; - fino a lire 6 milioni per le successive violazioni. 3. Sono affidate all’Amministrazione provinciale competente per territorio le attività di controllo e l’applica-zione delle sanzioni di cui al comma 2, con l’obbligo di relazionare entro il 31 marzo di ciascun anno all’uffi-cio regionale competente per l’Agriturismo. 4. L’Amministrazione regionale può effettuare autonomamente verifiche e controlli. I relativi verbali di accer-tamento devono essere trasmessi alla Amministrazione provinciale competente per territorio per l’eventualeapplicazione delle sanzioni di cui al comma 2. 5. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie sono interamente introitate dalle Amministrazioni pro-vinciali competenti per territorio a titolo di finanziamento delle funzioni attribuite.

11. (Sospensione e revoca dell’autorizzazione).

1. L’autorizzazione di cui all’articolo 8 è sospesa dal Sindaco con provvedimento motivato per un periodocompreso tra dieci e trenta giorni per violazione degli obblighi di cui all’articolo 9 e comunque per tempora-nea inosservanza delle norme igienico-sanitarie e di pubblica sicurezza nell’esercizio degli alloggi agrituristici. 2. L’autorizzazione è revocata dal Sindaco con provvedimento motivato qualora si accerti che l’operatore agri-turistico: a) non abbia intrapreso l’attività entro un anno dalla data fissata nell’autorizzazione, ovvero abbia sospeso l’at-tività da almeno un anno; b) abbia definitivamente perduto i requisiti richiesti per il rilascio dell’autorizzazione di cui all’articolo 8; c) sia incorso durante l’anno solare, in più provvedimenti di sospensione di cui al comma 1, per complessivisessanta giorni; d) non abbia rispettato i vincoli di destinazione di uso degli immobili interessati. 3. Il provvedimento di revoca è comunicato dal sindaco al prefetto, alla Provincia ed all’Ente cui sono de-mandate le funzioni in materia di turismo, competente per territorio ai fini dell’aggiornamento degli elenchie dei registri prescritti, nonché della revoca degli eventuali contributi concessi ovvero del recupero di quellierogati. 4. Qualora da parte del Comune o di altro ente pubblico si accerti che l’attività agricola aziendale misuratain tempo di lavoro è divenuta secondaria rispetto all’attività agrituristica, a causa di modifiche intervenutenell’ordinamento colturale e produttivo o nella conduzione dell’azienda, deve essere fatta segnalazione allacompetente Commissione provinciale di cui all’articolo 7 per la cancellazione del relativo elenco provincialedei soggetti abilitati e per la conseguente revoca della autorizzazione comunale.

12. (Determinazione delle tariffe).

1. Entro il 31 luglio di ciascun anno il soggetto autorizzato all’esercizio dell’agriturismo deve presentare al Co-mune ed all’Azienda di Promozione Turistica (A.P.T.) competente per territorio una dichiarazione contenentel’indicazione delle tariffe che intende praticare per l’anno successivo.

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13. (Incentivi agli imprenditori agricoli per investimenti agrituristici).

1. I contributi in conto capitale previsti all’articolo 4 sono concessi nelle misure seguenti: a) a favore di imprenditori agricoli a titolo principale: 1) per le aziende che ricadono in zone montane e svantaggiate di cui agli articoli 2 e 3 della direttiva CEE n.268/75, il 45 per cento per interventi strutturali sugli immobili ed il 30 per cento per gli altri tipi di investi-mento; 2) per le aziende che ricadono nelle altre zone il 35 per cento per interventi strutturali sugli immobili, ed il 20per cento per gli altri tipi di investimento; b) a favore di imprenditori agricoli non a titolo principale: 1) per le aziende che ricadono in zone montane e svantaggiate di cui agli articoli 2 e 3 della direttiva CEE n.268/75 il 33 per cento per interventi strutturali sugli immobili ed il 22 per cento per gli altri tipi di investi-mento; 2) per le aziende che ricadono nelle altre zone il 26 per cento per interventi strutturali sugli immobili ed il 15per cento per gli altri tipi di investimento. 2. Qualora gli investimenti aziendali siano sviluppati nel quadro di un approccio collettivo le misure percen-tuali del contributo di cui al comma 1 sono aumentate di 5 punti. 3. Il livello massimo degli aiuti pubblici in favore delle aziende agrituristiche è comunque contenuto entro illimite che permette di considerarli aiuti “de minimis” secondo la normativa comunitaria. 4. Nella concessione dei contributi costituiscono criteri di priorità nell’ordine: a) la localizzazione dell’azienda in una delle zone di maggiore interesse agrituristico secondo la definizione delpiano regionale di cui all’articolo 18, nei territori inclusi nel piano regionale delle aree protette e nei territorimontani delimitati ai sensi dell’articolo 28 della legge 8 giugno 1990, n. 142; b) l’appartenenza del soggetto beneficiario alla categoria dei giovani imprenditori ai sensi della normativa co-munitaria. 5. I benefici di cui al presente articolo non sono cumulabili con altri benefici pubblici concessi per gli stessi in-terventi e le medesime finalità nell’ambito della azienda interessata, salvo quanto consentito dalla regola “deminimis” richiamata al comma 3. 6. Le opere eseguite ai sensi della presente legge sono vincolate alla loro specifica destinazione per la durata dianni 10 a decorrere dalla data di concessione del contributo. Le attrezzature finanziate sono vincolate per un periodo non inferiore a 5 anni. 7. I beneficiari dei contributi sono tenuti a presentare atto notarile da trascrivere a proprie spese presso le con-servatorie dei registri immobiliari nel quale si impegnano al mantenimento delle destinazioni degli immobili odelle attrezzature vincolate. Nel caso di cessazione della attività agrituristica i fabbricati utilizzati tornano allaloro originaria destinazione d’uso. 8. L’elenco delle strutture sottoposte ai vincoli di cui al comma 6 è tenuto presso gli Uffici provinciali e regio-nali competenti in materia di agriturismo.

14. (Provvidenze in favore degli Enti pubblici).

1. Alle Province, ai Comuni ed alle Comunità Montane, possono essere concessi contributi in conto capitalenella misura massima del 75 per cento della spesa effettivamente sostenuta per: a) la realizzazione ed il miglioramento di servizi ed infrastrutture volte allo sviluppo agrituristico; b) lo studio e la realizzazione di itinerari agrituristici. 2. Gli interventi di cui al comma 1 debbono essere previsti negli atti di programmazione agrituristica di cui al-l’articolo 18, e sono realizzabili esclusivamente dagli enti nei cui territori ricadono più aziende agrituristiche inattività. 3. Gli enti di cui al comma 1 possono affidare la gestione dei servizi, delle infrastrutture e degli itinerari agri-turistici a soggetti individuati con apposita convenzione da stipularsi prima dell’erogazione del contributo re-gionale. 4. L’Ente richiedente all’atto della domanda deve precisare, con atto deliberativo dell’organo competente, i

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mezzi finanziari con i quali fare fronte alla quota a carico del proprio bilancio non inferiore al 25 per centodella spesa, per gli interventi di cui al comma 1, nonché, qualora si proponga anche come soggetto responsabi-le della gestione, l’analisi costi- benefici dell’intervento e le modalità di provvista dei fondi occorrenti.

15. (Attività promozionali).

1. La Regione, nell’ambito del proprio sistema di informatizzazione, istituisce la “Banca dati regionale sul-l’agriturismo”, in connessione telematica con le Province e con gli enti cui sono demandate le funzioni in ma-teria di turismo. 2. I documenti di programmazione agrituristica di cui all’articolo 18 comprendono anche: a) le iniziative di valorizzazione dell’offerta agrituristica, direttamente promosse dalla Regione e/o proposte daEnti locali e da altre istituzioni, pubbliche o private, aventi tra le proprie finalità la promozione agrituristica; b) le iniziative formative rivolte agli operatori agrituristici, che possono essere gestite direttamente dai centriregionali di formazione professionale ovvero essere affidate ad enti ed organismi di formazione professionaleoperanti a livello regionale. 3. Le iniziative promozionali di cui al comma 2, lettera a), quando attuate da istituzioni private, sono finanzia-bili nella misura massima dell’80 per cento della spesa effettivamente sostenuta.

TITOLO II RECUPERO EDILIZIO RURALE

16. (Edifici recuperabili).

1. Nell’ambito degli atti di programmazione definiti al successivo articolo 18 sono ammissibili a finanziamen-to iniziative non riconducibili all’attività agrituristica, finalizzate al recupero del patrimonio edilizio rurale sitonei borghi rurali e nelle campagne, da destinare alla valorizzazione di arti e tradizioni popolari, nonché di pro-dotti tipici locali e relative attività promozionali. 2. Possono essere utilizzati al fine di cui al comma 1 gli edifici rurali particolarmente significativi sotto il profi-lo storico o tradizionale ed etnografico. 3. Interventi su edifici non sottoposti a tutela, che comportino modifiche dei prospetti o delle cubature fun-zionali alla dotazione dei servizi sono realizzabili previo nulla-osta ex lege n. 1497/39 nelle more della emana-zione delle norme di cui al comma 4. 4. Le province, sentiti i comuni, allo scopo di individuare gli edifici ed i nuclei rurali di particolare pregio ar-chitettonico, storico, culturale, provvedono al censimento degli stessi indicando nel contempo materiali co-struttivi, tecnologie di recupero, impostazioni tipologiche volte a garantire, nel rispetto delle tradizioni archi-tettoniche locali, la valorizzazione ed il riuso del patrimonio edilizio rurale. 5. Il particolare valore dell’edificio che si intende destinare agli scopi di cui al comma 1 deve essere illustrato inapposita relazione redatta da tecnico abilitato e corredata con utile documentazione storica e fotografica ed at-testato con atto deliberativo del Comune nel cui territorio ricade l’immobile.

17. (Incentivi e vincoli).

1. Per gli interventi di ristrutturazione di cui all’articolo 16, è concesso al proprietario dell’immobile un con-tributo in conto capitale nella misura massima del 25 per cento della spesa ammissibile che comunque nonpuò essere superiore a L. 300 milioni. 2. I fabbricati ristrutturati ai sensi dell’articolo 16 vengono iscritti, con la specificazione delle attività cui sonodestinati e degli operatori che esercitano tali attività, in apposito elenco istituito presso le amministrazioni pro-vinciali. 3. L’utilizzazione dei fabbricati ristrutturati per le finalità di cui all’articolo 16 dichiarata ai fini dell’ammissio-ne al contributo di cui al comma 1 deve essere avviata entro dodici mesi dalla data di accertamento dell’avve-nuta esecuzione delle opere e dei lavori, pena la decadenza dal beneficio. 4. I fabbricati ristrutturati rimangono vincolati alla specifica destinazione per un periodo non inferiore a dieci anni. 5. I compiti di controllo e vigilanza sono effettuati con le modalità di cui all’articolo 10.

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TITOLO III PROGRAMMAZIONE E FUNZIONI AMMINISTRATIVE

18. (Programmazione agrituristica).

1. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione approva il Piano regionaleagrituristico e di rivitalizzazione delle aree rurali, con validità triennale. 2. Il Piano regionale di cui al comma 1, sulla base dello studio delle potenzialità del territorio laziale ai finidello sviluppo dell’agriturismo realizzato in applicazione dell’articolo 12 della legge regionale 18 aprile 1988,n. 21, definisce gli obiettivi di sviluppo dell’agriturismo nel territorio laziale, individua le zone di maggiore in-teresse agrituristico, delinea le azioni di sviluppo possibili, fissa i criteri di priorità dell’intervento pubblico e diripartizione delle risorse finanziarie, stabilisce le modalità ed i tempi di attuazione del piano stesso nonché icriteri di raccolta, valutazione e selezione delle domande di investimento. Gli incentivi per lo sviluppo del turismo rurale di cui al Titolo II possono assorbire quote finanziarie fino al 20per cento dello stanziamento complessivo programmato per gli investimenti previsti dalla presente legge. Il piano regionale si attua attraverso il programma regionale di finanziamento dei programmi operativi propo-sti dalle Province entro il 31 maggio di ogni anno. 3. I Programmi operativi provinciali, in coerenza con il Piano regionale agrituristico ed in armonia con gli in-dirizzi di programmazione regionale e di pianificazione territoriale, nel rispetto dei principi della normativanazionale e comunitaria e della presente legge, comprendono: a) la perimetrazione delle zone di maggiore interesse agrituristico; b) l’elenco delle iniziative agrituristiche in atto; c) l’indicazione del patrimonio di edilizia rurale esistente suscettibile di utilizzazione agrituristica e per attivitàdi turismo rurale ed ambientale; d) la descrizione delle caratteristiche naturali, ambientali, agricole e produttive delle zone interessate, con par-ticolare riguardo al patrimonio artistico e storico; e) gli obiettivi specifici del programma operativo; f ) la tipologia delle azioni che si intende realizzare ed i soggetti attuatori; g) gli investimenti previsti, la spesa pubblica programmata ed i soggetti beneficiari dei contributi pubblici; h) le modalità di applicazione della spesa pubblica. 4. Il programma regionale di finanziamento, previa verifica tecnico- amministrativa della coerenza e compati-bilità dei programmi operativi provinciali con il Piano agrituristico regionale, ripartisce le risorse finanziariedisponibili, stabilendo le modalità ed i tempi di attuazione dei programmi operativi provinciali, di erogazionedelle risorse assegnate, di rendicontazione delle spese, di monitoraggio dell’avanzamento, di controllo dellerealizzazioni e della gestione, e di valutazione dei risultati. 5. La mancata presentazione, da parte di una o più Province, dei programmi operativi provinciali non pregiu-dica l’attuazione del programma regionale di finanziamento dei programmi operativi provinciali utilmentepresentati. 6. Qualora si determinino le circostanze di cui ai commi 4 e 5 dell’articolo 19, la Giunta regionale procede al-l’accantonamento per un solo esercizio finanziario della quota massima del 20 per cento dello stanziamentoannuale da ripartire.

19. (Funzioni amministrative).

1. Fatte salve le funzioni riservate espressamente alla Regione ed ai Comuni a norma della presente legge, tuttele funzioni amministrative in materia di agriturismo sono delegate alle Province, che le esercitano nel rispettodelle norme della presente legge nonché degli atti di indirizzo e di programmazione emanati dalla Regione. 2. Prima di iniziare l’esercizio delle funzioni delegate con la presente legge, le Province determinano, con attomotivato, la ripartizione delle funzioni predette fra i propri organi e le proprie strutture. La relativa deliberazione è tempestivamente trasmessa alla Regione. 3. Le Province, nell’esercizio delle funzioni ad esse delegate con la presente legge, possono avvalersi delle strut-ture dell’amministrazione regionale decentrata.

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4. In caso di inerzia della Provincia, la Giunta regionale invita la Provincia stessa a provvedere entro congruotermine, decorso il quale nomina un Commissario ad acta per il compimento degli atti specifici. 5. In caso di persistente inerzia o grave violazione delle leggi o degli atti di indirizzo e di programmazioneemanati la Regione dispone, con atto legislativo, la revoca delle funzioni delegate nei confronti della singolaprovincia responsabile dell’inadempienza o della irregolarità. 6. Le province, nell’emissione dei loro atti in applicazione della presente legge debbono fare espressa menzionedella delega di cui sono destinatarie. 7. Le province adottano le misure necessarie per verificare la regolare esecuzione degli interventi finanziati, perprevenire e sanzionare le irregolarità, per recuperare i fondi perduti a causa di abusi o di negligenza. 8. La Regione a mezzo di propri funzionari procede a controlli, anche in loco e mediante sondaggio delle ope-razioni e delle azioni finanziate in materia di agriturismo e di turismo rurale. 9. Le Province sono obbligate a fornire alla Regione informazioni, dati statistici e relazioni elaborate secondoprocedure concordate a livello tecnico.

TITOLO IV DISPOSIZIONI FINANZIARIE E FINALI

20. (Disposizioni finanziarie).

1. Per gli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di L. 1.000 milioni, per cia-scuno degli anni 1997 e 1998 che viene iscritta nel bilancio regionale, al capitolo 23225, di nuova istituzioneavente la denominazione “Contributi per lo sviluppo dell’agriturismo e del turismo rurale”. 2. Alla copertura della spesa di L. 2.000 milioni si provvede con gli stanziamenti iscritti nel capitolo 29002lett. a) dell’elenco 4 - fondi globali - del bilancio 1997 e pluriennale 1997-1999.

21. (Decadenza dai benefici e revoca dei contributi).

1. I soggetti beneficiari dei contributi pubblici di cui alla presente legge decadono dai benefici qualora: a) perdano i requisiti richiesti per l’esercizio delle attività agrituristiche; b) l’iniziativa finanziata non venga realizzata secondo il progetto approvato e nei tempi indicati dal provvedi-mento di concessione, fatte salve le varianti e le proroghe eventualmente autorizzate, per giustificate e motiva-te ragioni, dagli uffici competenti; c) si accertino sostanziali irregolarità nella documentazione giustificativa di spesa; d) venga mutata la destinazione dell’immobile interessato prima della scadenza del vincolo di destinazioneespressamente previsto; e) l’attività agrituristica o quella di turismo rurale non venga iniziata entro un anno dalla data del verbale diaccertamento finale dell’intervento ammesso a contributo. 2. In caso di decadenza dai benefici, i contributi concessi vengono revocati e sono recuperate le somme even-tualmente erogate, maggiorate degli interessi legali e delle eventuali spese di recupero.

22. (Disposizioni finali e transitorie).

1. La legge regionale 18 aprile 1988, n. 21 è abrogata. 2. Restano validi fino al loro completamento tutti gli atti posti in essere in applicazione della citata legge re-gionale n. 21 del 1988 prima della data di entrata in vigore della presente legge. 3. Gli interventi per lo sviluppo dell’agriturismo previsti nel DOCUP Obiettivo 5B 1994/99 rimangono di-sciplinati dalle specifiche disposizioni attuative del DOCUP stesso, anche per quanto riguarda l’esercizio dellefunzioni amministrative. 4. Per tutto quanto non previsto dalla presente legge si applicano le vigenti norme nazionali in materia. 5. Agli aiuti previsti dalla presente legge è data attuazione a decorrere dalla data di pubblicazione, nel Bolletti-no Ufficiale della Regione, dell’avviso relativo all’esito positivo dell’esame di compatibilità da parte della Com-missione delle comunità europee ai sensi degli articoli 92 e 93 del trattato istitutivo della Comunità Europea.

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8.1.3DELIBERAZIONE

DELLA GIUNTA REGIONALE

N. 3992 DEL 4/8/1998“Legge Regionale 10 Novembre 1997, n. 36

Norme in materia di agriturismo —Articolo 2.Definizione dei valori medi di impiego di manodoperaper le attività agricole ed agrituristiche nel quinquennio

1998/2002”.

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Come si fa

TABELLA A/FR

Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica

Periodo 1998/2002

VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE

nella provincia di FROSINONE

COLTURE GIORNATE per ETTAROSeminativo semplice (meccanizzato) ...................................................................................................................................... 7Seminativo semplice (non meccanizzato) ............................................................................................................................. 15Seminativo irriguo ......................................................................................................................................................................... 20Seminativo olivato ......................................................................................................................................................................... 38Seminativo vitato ........................................................................................................................................................................... 40Oliveto specializzato ...................................................................................................................................................................... 48Vigneto specializzato ..................................................................................................................................................................... 60Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 150Orto irriguo ..................................................................................................................................................................................... 130Prato pascolo ................................................................................................................................................................................... 3

VIVAI E FLORICOLTURAProduzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750

ALLEVAMENTI ZOOTECNICIBovini in allevamento (per capo) ............................................................................................................................................. 12Bovini da latte (per capo) ........................................................................................................................................................... 20Bovini da carne: capi adulti (per capo) ................................................................................................................................... 11Bovini da carne: vitelli (per capo) ............................................................................................................................................ 8Ovini e caprini (per capo) .......................................................................................................................................................... 2Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 5

FORESTALIRimboschimento con latifoglie.................................................................................................................................................. 10Rimboschimento con conifere o misto................................................................................................................................... 8Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4

TABELLA A/RI

Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica

Periodo 1998/2002

VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE

nella provincia di RIETI

CEREALI GIORNATE per ETTAROGrano - orzo e cereali minori (azienda intensiva) .............................................................................................................. 2

Page 138: aprire un agriturismo

Grano - orzo e cereali minori ................................................................................................................................................... 12Mais da granella (azienda intensiva) ...................................................................................................................................... 5Mais ................................................................................................................................................................................................... 14

LEGUMINOSELeguminose (azienda intensiva) .............................................................................................................................................. 4Leguminose .................................................................................................................................................................................... 14

FORAGGEREErbaio - medicalo (azienda intensiva) ................................................................................................................................... 2Erbaio – medicaio ......................................................................................................................................................................... 12Prato naturale (azienda intensiva) ........................................................................................................................................... 2Prato naturale ................................................................................................................................................................................ 8Granoturco insilato (azienda intensiva) ............................................................................................................................... 6

COLTURE INDUSTRIALI ED ORTICOLEBarbabietola (azienda intensiva) ............................................................................................................................................... 6Barbabietola ................................................................................................................................................................................... 20Floricoltura (in serra) .................................................................................................................................................................. 230Patate .................................................................................................................................................................................................. 30Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 95Oleaginose proteaginose ............................................................................................................................................................. 3Tartufaia coltivata ......................................................................................................................................................................... 8Fragola ............................................................................................................................................................................................... 100Orticola (azienda intensiva -pieno campo-ciclo completo) .......................................................................................... 50Orto tradizionale .......................................................................................................................................................................... 250

LEGNOSE AGRARIEActinidieto ...................................................................................................................................................................................... 40Fruttato (ciclo completo raccolta e cernita) ......................................................................................................................... 40Frutteto (escluso ciclo completo raccolta e cernita) .......................................................................................................... 14Frutteto specializzato (ciclo completo raccolta e cernita) ............................................................................................... 40Frutteto specializzato (escluso ciclo completo raccolta e cernita) ................................................................................ 7 Noccioleto specializzato .............................................................................................................................................................. 20Noccioleto tradizionale ............................................................................................................................................................... 30Oliveto (azienda intensiva) ........................................................................................................................................................ 20Oliveto ............................................................................................................................................................................................... 40Vigneto a tendone da vino (azienda intensiva) .................................................................................................................... 30Vigneto tradizionale da vino (azienda intensiva) ............................................................................................................... 40Vigneto tradizionale da vino ..................................................................................................................................................... 55

VIVAI E FLORICOLTURAFloricoltura (piena campo) ........................................................................................................................................................ 200Vivai a pieno campo ..................................................................................................................................................................... 200Vivai in serra .................................................................................................................................................................................. 230Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750

ALLEVAMENTI ZOOTECNICIBovini: stabulazione fissa produzione latte (per capo) ..................................................................................................... 20Bovini: stabulazione fissa produzione carne (per capo) ................................................................................................... 10

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Come si fa

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Bovini: stabulazione libera produzione latte (per capo) .................................................................................................. 5Bovini: stabulazione libera produzione carne (per capo) ................................................................................................ 1Bovini: stato brado (azienda intensiva per capo) ............................................................................................................... 1Bovini: stato brado (per capo) .................................................................................................................................................. 2Equini: stato brado (per capo) .................................................................................................................................................. 2 Equini: da stalla (per capo) ........................................................................................................................................................ 5Equini:da lavoro (per capo) ....................................................................................................................................................... 15Suini (azienda intensiva per capo) ........................................................................................................................................... 0,3Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 5Ovini- caprini (azienda intensiva per capo) ......................................................................................................................... 0,75Ovini - caprini (per capo) .......................................................................................................................................................... 3Cunicoli - avicoli (azienda intensiva ogni 200 capi) ......................................................................................................... 1Cunicoli - avicoli (ogni 50 capi) .............................................................................................................................................. 1

ALTRI ALLEVAMENTIApicoltura (per arnia) ................................................................................................................................................................... 1

FORESTALICastagneto ....................................................................................................................................................................................... 12Pioppeto ............................................................................................................................................................................................ 10Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4

TABELLA A/VT

Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica

Periodo 1998/2002

VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE

nella provincia di VITERBO

CEREALI GIORNATE per ETTAROGrano e cereali minori .................................................................................................................................................................. 3Mais da granella ............................................................................................................................................................................. 6

LEGUMINOSELeguminose da granella (fave, ecc.).......................................................................................................................................... 4

FORAGGEREMais da insilato .............................................................................................................................................................................. 8Erbai (seme) ..................................................................................................................................................................................... 1Erbai (fieno) .................................................................................................................................................................................... 4Medicaio ........................................................................................................................................................................................... 6

COLTURE INDUSTRIALI ED ORTICOLEBarbabietola ..................................................................................................................................................................................... 9

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Come si fa

Page 140: aprire un agriturismo

Pomodori da industria ................................................................................................................................................................. 50Peperoni ............................................................................................................................................................................................ 80Cocomeri (campo libero) ........................................................................................................................................................... 40Meloni ............................................................................................................................................................................................... 40Patate .................................................................................................................................................................................................. 25Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 95Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 135Orto industriale con semensai .................................................................................................................................................. 160Semi oleosi ....................................................................................................................................................................................... 3Pomodori da mensa ...................................................................................................................................................................... 80Zucchine ........................................................................................................................................................................................... 80Carciofo ............................................................................................................................................................................................ 50Asparagi ............................................................................................................................................................................................. 70Finocchio .......................................................................................................................................................................................... 40Orticole a pieno campo ............................................................................................................................................................... 50Colture ortofrutticole protette (rispetto a quelle a pieno campo) ............................................................................... 20

LEGNOSE AGRARIE Vigneto specializzato da vino .................................................................................................................................................... 40Vigneto tradizionale da vino ..................................................................................................................................................... 55Oliveto ............................................................................................................................................................................................... 40Frutteto specializzato .................................................................................................................................................................... 45Noccioleto (specializzato) ........................................................................................................................................................... 20Noccioleto (tradizionale) ............................................................................................................................................................ 28Actinidia ........................................................................................................................................................................................... 40

VIVAIVivai a pieno campo ..................................................................................................................................................................... 200Vivai in serra (fiori e piante ornamentali) ............................................................................................................................ 230Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750

ALLEVAMENTI ZOOTECNICIOvini (per capo) ............................................................................................................................................................................ 1Bovini da carne (per capo) ......................................................................................................................................................... 2Bovini da latte (per capo) ........................................................................................................................................................... 6Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 0,5Cavalli allo stato brado (per capo) .......................................................................................................................................... 2 Cavalli da allevamento (per capo) ........................................................................................................................................... 5Avicoli (per 200 capi) ................................................................................................................................................................... 1Cunicoli (per 200 capi) ............................................................................................................................................................... 1Allevamenti minori (per 100 capi) .......................................................................................................................................... 0,5Apicoltura (per arnia) ................................................................................................................................................................... 1

FORESTALICastagneto da frutto ..................................................................................................................................................................... 16Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4

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Come si fa

Page 141: aprire un agriturismo

TABELLA A/RM

Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica

Periodo 1998/2002

VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE

nella provincia di ROMA

CEREALI GIORNATE per ETTAROFrumento e cereali minori .......................................................................................................................................................... 10Mais ................................................................................................................................................................................................... 14

LEGUMINOSELeguminose da granella ............................................................................................................................................................... 14

FORAGGEREPrati artificiali ................................................................................................................................................................................. 8Erbai ................................................................................................................................................................................................... 12Prati naturali .................................................................................................................................................................................... 4

COLTURE INDUSTRIALI ED ORTICOLEBarbabietole da zucchero ............................................................................................................................................................ 20Cocomero ......................................................................................................................................................................................... 40Patata .................................................................................................................................................................................................. 24Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 160Arachide ............................................................................................................................................................................................ 45Orto con serre ................................................................................................................................................................................. 350Pomodoro ......................................................................................................................................................................................... 65Carciofo ............................................................................................................................................................................................ 60Carota ................................................................................................................................................................................................. 40Orto pieno campo ......................................................................................................................................................................... 70Orto specializzato .......................................................................................................................................................................... 250

LEGNOSE AGRARIEVigneto tendone da vino ............................................................................................................................................................ 40Vigneto tendone da tavola ......................................................................................................................................................... 85Vigneto tradizionale da vino ..................................................................................................................................................... 60Vigneto tradizionale da tavola .................................................................................................................................................. 70Oliveto- specializzato forme basse ........................................................................................................................................... 45Oliveto specializzato tradizionale ............................................................................................................................................. 65Frutteto specializzato .................................................................................................................................................................... 80Noccioleto ........................................................................................................................................................................................ 30

VIVAI E FLORICOLTURAFiori ................................................................................................................................................................................................... 400Fiori in serre .................................................................................................................................................................................... 400Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750

ALLEVAMENTI ZOOTECNICIBovini da carne ............................................................................................................................................................................... 2

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Come si fa

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Bovini da latte ................................................................................................................................................................................. 6Ovini ................................................................................................................................................................................................. 2Equini ................................................................................................................................................................................................ 2Suini ................................................................................................................................................................................................... 5

FORESTALICastagneto da frutto ..................................................................................................................................................................... 16Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8Bosco ceduo ..................................................................................................................................................................................... 3Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4

TABELLA A/LT

Legge regionale n. 36/97 – art. 2 Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica

Periodo 1998/2002

VALORI MEDI DI IMPIEGO DI MANODOPERA PER ATTIVITA’ AGRICOLE

nella provincia di LATINA

CEREALI GIORNATE per ETTAROGrano - orzo - avena - triticale .................................................................................................................................................. 6Mais .................................................................................................................................................................................................... 10

LEGUMINOSELeguminose da granella (fava - favino - lupino - fagiolo - lenticchia) ........................................................................ 10Fava da orto ..................................................................................................................................................................................... 45Pisello da orto ................................................................................................................................................................................. 50

FORAGGEREErbai annuali - intercalari prati artificiali monoliti e polititi ......................................................................................... 15Prati naturali .................................................................................................................................................................................... 5Pascoli ................................................................................................................................................................................................ 2

INDUSTRIALI ED ORTICOLEArachide ............................................................................................................................................................................................ 36Arachide con operazioni meccanizzate .................................................................................................................................. 15Barbietola da zucchero ................................................................................................................................................................. 8Cocomero ......................................................................................................................................................................................... 40Cocomero con operazioni meccanizzate ................................................................................................................................ 20Fragola in cottura protetta sotto serra .................................................................................................................................... 400Tabacco ............................................................................................................................................................................................. 100Ortive in coltura protetti sotto serra ...................................................................................................................................... 150Asparago ........................................................................................................................................................................................... 110Bietola da orto ................................................................................................................................................................................ 55Carciofo ............................................................................................................................................................................................ 80Ortive varie in piena aria (raccolta a mano) ........................................................................................................................ 70Ortive varie in piena aria (raccolta meccanica di fagioli – piselli – pomodoro – patate - cipolle-spinaci ecc.)................................ 15Fragola in cottura pacciamata in piena aria ......................................................................................................................... 200

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LEGNOSE AGRARIE Actinidia ........................................................................................................................................................................................... 80Carrubeto ......................................................................................................................................................................................... 5Oliveto (raccolta a mano) ........................................................................................................................................................... 50Oliveto (raccolta meccanica) ..................................................................................................................................................... 25Agrumeto .......................................................................................................................................................................................... 80Frutteto (pesco – pero - melo-susino) .................................................................................................................................... 80Vigneto a tendoni (varietà da vino) ........................................................................................................................................ 35Vigneto a tendoni (varietà da tavola) .................................................................................................................................... 30Vigneto a filari (varietà da vino) .............................................................................................................................................. 40Vigneto a filari con operazioni meccanizzate ...................................................................................................................... 20Vigneto a filari (varietà. da tavola) .......................................................................................................................................... 60

VIVAI E FLORICOLTURAFiori recisi in coltura protetta (rose – orchidee – gerbere - garofani) ......................................................................... 600Fiori recisi in coltura protetta (mazzettatura meccanizzata e non riscaldata) .......................................................... 350Crisantemi sotto serra .................................................................................................................................................................. 350Floricole da bulbo sotto serra (gladioli – tulipani - lilium ecc) .................................................................................... 180Produzione di piante in contenitore ....................................................................................................................................... 750

ALLEVAMENTI ZOOTECNICIBovini da carne allo stato brado (per capo) ......................................................................................................................... 1Bovini da latte allo stato brado (per capo) ........................................................................................................................... 4Bovini da latte a stabulazione con mungitura meccanica (per capo) .......................................................................... 10Bovini da carne a stabulazione (per capo) ............................................................................................................................ 4Equini allo stato brado (per capo) ........................................................................................................................................... 2Ovini e caprini (per capo) .......................................................................................................................................................... 2Bufale (per capo) ............................................................................................................................................................................ 2Suini (per capo) .............................................................................................................................................................................. 3Conigli per 1 -1,5 fattrici e 35 - 45 da carne ...................................................................................................................... 0,5

ALTRI ALLEVAMENTIApicoltura 2 x arniaPiscicoltura .......................................................................................................................................................... 4 x quintaleMitilicoltura ........................................................................................................................................................ 1,20 x quintaleOstricoltura ......................................................................................................................................................... 2 x quintaleElicicoltura .......................................................................................................................................................... 5 x quintale

FORESTALICastagneto da frutto ..................................................................................................................................................................... 20Pioppeto ............................................................................................................................................................................................ 3Rimboschimento con latifoglie ................................................................................................................................................ 10Rimboschimento con conifere o misto ................................................................................................................................. 8Bosco ceduo ................................................................................................................................................................................... 3Fustaia ................................................................................................................................................................................................ 4

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TABELLA B

Legge regionale n. 36/97 – art. 2. Rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica. Periodo 1998/2002

VALORI MEDI DI LAVORO PER ATTIVITA’ AGRITURISTICHENELLA REGIONE LAZIO

1– ALLOGGIO AGRITURISTICO IN APPARTAMENTI O MONOLOCALI AUTONOMI:Il tempo di lavoro (per pulizia e riassetto periodico) viene espresso con il numero di giornate lavorative occor-renti, nell’anno, per ogni classe di posti letto autorizzati:

fino a 6 posti letto n. 18 giornate per annoda 7 a 15 posti letto n. 27 giornate per annoda 16 a 25 posti letto n. 36 giornate per annoda 26 a 40 posti letto n. 54 giornate per anno

N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, il valore definito è direttamente applicato all’azienda interessatain base alla classe di appartenenza.

2 – ALLOGGIO AGRITURISTICO IN CAMERE CON NUMERO MEDIO POSTI LETTO 21 giornata lavorativa per ogni 20 posti letto autorizzati

N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, si applica la formula seguente:n. posti letto autorizzati x n. giorni di esercizio/20 = giornate di lavoro occorrenti nell’anno.

3 – CAMPEGGIO AGRITURISTICOn. 6 giorni/anno per ogni piazzola autorizzata

N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, il tempo di lavoro occorrente si determina moltiplicando per 6il numero delle piazzole autorizzate.

4 – RISTORO AGRITURISTICO1 giornata lavorativa per ogni 10 posti tavola autorizzati nel caso di servizio pranzo e cena. Nel caso diun solo servizio il valore suindicato si riduce a 0,7.

N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, si applicano le formule seguenti:servizio pranzo e cena: n. posti tavola autorizzati x n. giorni di esercizio/10 = n. giornate occorrentiun solo servizio: (n. posti tavola autorizzati x n. giorni di esercizio) x 0,7/10= n. giornate occorrenti

5 – ATTIVITA’ RICREATIVE E CULTURALI:

attività equestre: n. 10 giornate anno per ogni capopesca sportiva: n. 288 giornate annoattività culturali e didattico - educative n. 0,3 giornate anno per persona ospitatapiscina n. 1 giornata lavorativa per ogni giorno di esercizio

6 – ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA E CONTABILEn. 1 giornata per ogni 15 giorni di esercizio autorizzato

N.B.: nel calcolo del rapporto di connessione, si applica la formula seguente: n. giorni di esercizio autorizzatonell’anno/15 = n. giornate occorrenti

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AVVERTENZE

Il tempo di lavoro occorrente per le attività agrituristiche autorizzabili o autorizzate nell’azienda agricola è de-terminato dalla somma dei tempi relativi alle attività di servizio previste, come sopra calcolati per ciascuna at-tività, più il tempo corrispondente per attività amministrativa e contabile. L’autorizzazione comunale devequantificare i limiti massimi di ricettività e di attività ( numero posti e numero giorni di esercizio) consentitinell’azienda agrituristica interessata nel rispetto del rapporto di connessione e complementarietà dell’attivitàagrituristica con quella agricola obbligato dalla legge e per effetto del quale il TEMPO DI LAVORO AGRI-COLO, modulato con il coefficiente compensativo quando dovuto, deve rimanere MAGGIORE del TEMPODI LAVORO AGRITURISTICO.Fermo restando il rapporto dei tempi lavoro, le attività agrituristiche autorizzate debbono risultare altresì com-patibili con le disposizioni di cui all’articolo 6, comma 6 ed articolo 2 commi 4 e 5, della LR. 10 novembre1997 n. 36.

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8.1.4DELIBERAZIONE

DEL CONSIGLIO REGIONALE

N. 597 DELl’ 11/12/1999“Legge Regionale n. 36/97, articolo 5.

Norme in materia di AgriturismoLinee di indirizzo e coordinamento

Norme igienico sanitarie in materia di agriturismo”.

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LINEE DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO - NORME IGIENICO SANITARIE LEGGE REGIONALE N. 36/97 " NORME IN MATERIA DI AGRITURISMO"

CAMPO DI APPLICAZIONELe presenti linee e coordinamento, così come previsto dall'art. 5 della Legge regionale, si applicano alle azien-de agrituristiche che:A. producono, preparano e somministrazione pasti agli ospiti alloggiati e/o agli avventori esterni;B. producono, confezionano e vendono alimenti e bevande al consumatore, così come definito dal D.L.vo

27/01/1992, n. 109, art. 1, comma 2, lettera e), presso l'Azienda Agrituristica;C. somministrano unicamente la prima colazione agli ospiti alloggiati.

REQUISITI IGIENICO – SANITARI DELLE STRUTTURELe attività agrituristiche non sono parificabili agli esercizi commerciali di ristorazione, di affittacamere, di al-bergo e di campeggio.L'Azienda Agrituristica, intesa come complesso di strutture funzionalmente collegate tra loro e comunquecontraddistinte da medesimo indirizzo, deve avere almeno, se svolge attività di somministrazione e/o di ven-dita:

LOCALE CUCINAE' inteso come laboratorio di produzione, di preparazione e di confezionamento di alimenti e di bevande de-stinati alla somministrazione agli ospiti e/o agli avventori, nonché alla vendita.Il locale cucina, di dimensioni proporzionate al tipo di attività svolte, nonché con illuminazione ed aerazione(naturale o artificiali) adeguate, deve essere dotato di:1) pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti lavabili e disinfettabili;2) dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti;3) attrezzature ed utensili riconosciuti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e che consentano una comple-

ta e rapida pulizia. Di norma si deve evitare l'uso di piani di lavoro in legno e di utensili con manico in le-gno;

4) fornitura di acqua potabile, calda e fredda, erogata con comando non azionabile a mano né a gomito;5) sistema di scarico delle acque reflue dai lavelli, dotato di pozzetti a sifone;6) celle e/o armadi frigoriferi in numero e capacità proporzionali all'entità della lavorazione.

Il locale cucina non può essere utilizzato come ambiente per la somministrazione dei pasti né per la esposizio-ne e vendita prodotti.

SALA DI RISTORAZIONETale locale, oltre che alla somministrazione di pasti agli ospiti e/o agli avventori, può essere destinato, in appo-sito reparto separato e previa adozione di tutti gli accorgimenti igienico-sanitari necessari, anche all'esposizio-ne e vendita di prodotti.La sala di ristorazione, di dimensioni proporzionate al tipo di attività svolta, nonché con aerazione sufficiente,deve essere dotata di dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti.

SERVIZI IGIENICII locali dei servizi igienici non devono comunicare direttamente con i locali adibiti a produzione, preparazio-ne, confezionamento, somministrazione e vendita di alimenti e bevande.

Devono essere dotati di:1) pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti e disinfettabili;2) fornitura di acqua potabile, calda e fredda, erogata con comando non azionabile a mano né a gomito;3) lavelli provvisti di distributori automatici di sapone e di asciugamani non riutilizzabili dopo l'uso.

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In funzione della tipologia di attività svolta sono previsti almeno:a) Servizi igienici funzionali alla sala di ristorazione

Tali servizi possono identificarsi con quelli degli alloggi solo nel caso in cui si somministrino pasti unica-mente agli ospiti alloggiati.In caso di ristorazione rivolta anche all'esterno è necessaria la predisposizione di specifici servizi igienici, innumero adeguato alla ricettività dell'Azienda, e comunque almeno uno ogni 60 metri quadrati. I localiadibiti a servizi igienici non devono comunicare direttamente con la sala di ristorazione, ma devono essereseparati da questa mediante un antibagno, dotato di porta a chiusura automatica. Tale antibagno non ènecessario, qualora i servizi igienici non immettano direttamente nella sala di ristorazione. Vengono fattesalve le norme relative ai servizi igienici destinati anche ai portatori di Handicap, laddove le struttureaziendali lo consentono.

b) Servizi igienici funzionali alla cucinaTali servizi, qualora si faccia ricorso a personale dipendente o comunque diverso dai gestori dell'Azienda,possono anche identificarsi con quelli in dotazione alla struttura agrituristica, fermo restando che, comun-que, devono essere diversi dai servizi igienici destinati all'alloggio degli ospiti nonché da quelli previsti pergli avventori non alloggiati.Anche in questo caso i locali adibiti a servizi igienici non devono comunicare direttamente con il locale cu-cina ma devono essere separati da questo mediante un antibagno, dotato di porta a chiusura automatica.Tale antibagno non è necessario, qualora i servizi igienici non immettano direttamente nel locale cucina.

SPOGLIATOIE' necessaria la presenza di un locale adibito a spogliatoio, dotato di armadietti a doppio scomparto, qualora,per l'attività di produzione, preparazione, somministrazione e vendita di alimenti e bevande, si faccia ricorso apersonale dipendente o comunque diverso dai gestori dell'Azienda agrituristica, viceversa lo spogliatoio puòconsistere anche in uno idoneo spazio polifunzionale, dotato di armadietti a doppio scomparto, ricavato all'in-terno della struttura agrituristica.Si precisa che le aziende agrituristiche nelle quali si procede unicamente alla somministrazione della prima co-lazione agli ospiti alloggiati possono avere anche un solo locale, di dimensioni proporzionate al tipo di attivitàsvolta, nonché con aerazione sufficiente e dotato di dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altrianimali e di insetti, da adibire anche a tale servizio. Il locale deve essere dotato almeno di un lavello, di un fri-gorifero e di fornelli (ovviamente in caso di mancanza di una normale cucina nell'ambito dell'Azienda).

ATTIVITA' DI MACELLAZIONEE' vietata la macellazione in Azienda di "grandi animali", e cioè i bovini, i bufalini, gli equini, i suini, gli ovinicaprini, la grossa selvaggina allevata, gli struzzi.Tali animali possono essere macellati esclusivamente in impianti riconosciuti e/o autorizzati.Ai sensi del Regio Decreto 20/12/1928 n. 3298, art. 13, previa emanazione di apposita Ordinanza Sindacale,è autorizzata la macellazione a domicilio, stagionale, di suini ad uso familiare, nei tempi e nei modi stabilitidall'Ordinanza stessa.Le carni di tali suini non possono essere oggetto di vendita.Ai sensi del D.P.R. 20/12/1997, n. 495, art. 4 e del D.P.R. 30/12/1992, n. 559, art. 4 è consentita la macella-zione, fino ad un massimo di 5.000 capi all'anno complessivamente, di polli, tacchini, faraone, oche, anatre,conigli, selvaggina da penna allevata (esclusi gli struzzi), alle seguenti condizioni:struttura agrituristica adibita anche alla macellazione, autorizzata dal sindaco, previo parere del competenteservizio veterinario ASL, e dotata almeno di:a) numero due locali, corrispondenti alla zona sporca e alla zona pulita della linea di lavorazione, quest'ulti-ma può essere anche adibita, in tempi diversi, a cucina-laboratorio;b) pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti lavabili e disinfettabili);c) erogazione di acqua potabile calda e fredda, mediante comando non azionabile a mano nè a gomito;d) sistema di scarico delle acque reflue dotato di pozzetti sifonati;

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e) dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti;f ) celle o armadio frigorifero di capienza adeguata all'entità della macellazione.

predisposizione di un idoneo sistema di smaltimento degli scarti di macellazione, ai sensi del D.P.R. 508/92,di norma mediante ricorso a ditta autorizzata, o mediante concimaia o, in casi particolari

(difficoltà di accesso al luogo ove si trovano i rifiuti da trattare, quantità e distanza che non giustificano la rac-colta del rifiuto e cioè piccole quantità e distanze notevoli ecc.), mediante interramento. Di quest'ultima mo-dalità dovrà essere fatta esplicita menzione nell'atto autorizzativo relativo all'azienda, previa verifica del com-petente servizio ASL.Relativamente ai servizi igienici ed agli spogliatoi vedere le normative relative alle STRUTTURE.

APPROVVIGIONAMENTO DI CARNI E DI PRODOTTI ALIMENTARILe carni e i prodotti, se non di produzione aziendale, devono provenire esclusivamente da IMPRENDITORICOMMERCIALI ed ATTIVITA' (quali impianti, stabilimenti, laboratori ecc), riconosciuti e/o autorizzati.Tale provenienza dovrà essere documentata mediante etichettatura apposta sulla singola confezione o median-te documento commerciale di trasporto o fattura commerciale, da conservarsi almeno fino ad esaurimentodella relativa confezione e/o della partita, e comunque per il periodo di tempo previsto dalla legge.Per quanto riguarda la selvaggina cacciata così come definita all'art. 2 del D.P.R. 17/10/1996, n. 607, l'Azien-da agrituristica può approvvigionarsi direttamente dal cacciatore, per un quantitativo equivalente al carnieregiornaliero previsto, per ogni titolare di licenza di caccia, dalla vigente normativa in materia.

TRASPORTO DI CARNI E DI PRODOTTI ALIMENTARIIl trasporto delle carni e dei prodotti deve avvenire nel rispetto delle norme igienico-sanitarie (contenitori,temperature ecc) e, con automezzi idonei.Per le carni e per i prodotti che richiedono la conservazione allo stato di refrigerazione e/o di congelamentoe/o di surgelazione, a determinate temperature codificate da nonne in relazione alla tipologia di alimento, iltrasporto deve ovviamente assicurare il mantenimento della catena del freddo.La movimentazione delle carni e dei prodotti, all'interno dell'azienda, deve comunque avvenire nel rispettodelle norme igieniche, assicurando, ove necessario, il mantenimento della catena del freddo mediante l'utilizzodi idonei contenitori isotermici, lavabili e disinfettabili, per alimenti.

CONSERVAZIONE DI CARNI E DI PRODOTTI ALIMENTARILa conservazione di carni e di prodotti deve avvenire nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.In particolare gli alimenti, per i quali è necessario e previsto lo stato di refrigerazione, devono essere mantenutiin celle o armadi frigoriferi di capacità adeguata e secondo le temperature previste, e che comunque consenta-no la conservazione differenziata, anche mediante appositi scomparti, delle diverse tipologie di alimenti (vege-tali, carni bianche, carni rosse, prodotti sfusi o confezionati, materia prima cruda o alimenti cotti, selvagginasottopenna e/o sottopelo, ecc).La conservazione di alimenti allo stato di congelamento e/o di surgelazione deve avvenire nel rispetto delletemperature previste, nonché delle separazioni tra prodotti confezionati e sfusi, mediante comparti separati ocontenitori.Presso l'Azienda è possibile procedere al congelamento e/o alla surgelazione di prodotti freschi cotti o precotti,se si dispone di impianto adeguato, costituito da tunnel di congelamento e di relativa cella di conservazione.Di tale attività dovrà essere fatta esplicita menzione nell'atto autorizzativo relativo all'Azienda agrituristica,previa verifica del competente Servizio ASL.

IGIENE DEL PERSONALEGli operatori addetti a qualsiasi titolo alla produzione, preparazione, confezionamento, somministrazione,vendita e trasporto di alimenti e di bevande, devono:1. indossare abiti da lavoro (tute, camici, grembiuli, copricapo ecc), idonei al tipo di attività svolta;

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2. essere in possesso di libretto di idoneità sanitaria a norma della L. 283/62, art. 14 e relativo Regolamentodi esecuzione;3. aver partecipato a Corsi di educazione sanitaria relativa al tipo di attività svolta.Deve inoltre essere mantenuta rigorosa separazione funzionale, intesa come abbigliamento e come tempi di la-vorazione, tra il personale addetto all'attività di macellazione e quello preposto alla produzione, preparazione,confezionamento, somministrazione, vendita e trasporto di alimenti e di bevande.

ATTIVITA' DI TRASFORMAZIONELa trasformazione di materie prime quali carni, latte, uova, vegetali, etc. nei relativi prodotti derivati (prodotti abase di carne salati, insaccati, formaggi, conserve ed altro), deve essere effettuata nel rispetto delle nonne igieni-co — sanitarie, all'interno di uno specifico laboratorio inteso come locale di dimensioni proporzionate al tipodi attività svolta, nonché con illuminazione e aerazione (naturale o artificiale ) adeguate ed altresì dotato di:1. pareti (fino all'altezza di m. 2) e pavimenti lavabili e disinfettabili;2. dispositivi idonei ad evitare la presenza di roditori, di altri animali e di insetti;3. attrezzature ed utensili riconosciuti idonei sotto il profilo igienico — sanitario, che consentano una com-pleta e rapida pulizia. Di norma si deve evitare l'uso di piani di lavoro in legno e di utensili con manico in le-gno;4. fornitura di acqua potabile, calda e fredda, erogata con comando non azionabile a mano né a gomito;5. sistema di scarico delle acque reflue dai lavelli, dotato di pozzetti a sifone;6. dispense, celle e/o armadi frigoriferi per la materia prima e per i prodotti, in numero e capacità proporzio-nati all'entità della lavorazione ed. ovviamente, lavaggio e disinfezione dopo ogni lavorazione specifica.Limitatamente alla produzione di pasta fresca, di conserve vegetali, di formaggi, di confetture e di prodottiapistici, per un quantitativo settimanale non superiore a 50 Kg per ciascun prodotto, tale locale laboratoriopuò coincidere con il locale cucina. In questo caso vanno comunque garantiti tempi diversi di lavorazione.

ATTIVITA' DI VENDITAE' consentita la vendita diretta di prodotti alimentari, freschi, conservati, trasformati, crudi o cotti, limitata-mente al consumatore, così come definito dal D.L.vo 27/01/1992, n. 109 art. 1, comma 2, lettera e). Tale at-tività deve essere effettuata nel rispetto delle norme igienico - sanitarie nonché di quanto previsto in materia dietichettatura. Può essere individuato uno specifico locale nell'ambito dell'Azienda agrituristica, oppure, sel'entità dell'attività lo consente, la vendita può essere esercitata in un reparto ricavato all'interno della sala diristorazione.

MODALITA' AUTORIZZATIVEAi sensi della Legge 283/62, art. 2 l'attività di produzione, preparazione, confezionamento, somministrazionee vendita di alimenti e di bevande, è subordinata ad autorizzazione sanitaria rilasciata dal Sindaco previo pare-re favorevole espresso in forma congiunta dai Servizi Medico e Veterinario della ASL., ciascun per le rispettivecompetenze.Tale autorizzazione sanitaria è unica, relativa cioè all'azienda agrituristica nel suo insieme: pertanto è compren-siva, anche se devono essere specificate ed elencate, delle varie tipologie di attività svolte, quali produzione,preparazione, somministrazione di pasti per ospiti alloggiati e/o per gli avventori esterni, confezionamento,macellazione, trasformazione, conservazione mediante congelamento, vendita etc. Sarà cura del titolare del-l'Azienda, o del suo rappresentante legale, indicare dettagliatamente le suddette attività nella domanda al Sin-daco per il riconoscimento di azienda agrituristica, comprensiva della autorizzazione sanitaria. Nel caso in cuil'Azienda intenda avvalersi dell'interramento come modalità di smaltimento degli scarti di macellazione, dovràfame esplicita menzionate nella domanda.

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BIBLIOGRAFIA

CESCOT - R. Zucca, M. Pasi (2001) – Appunti e riflessioni sull’agriturismo –Koinè editore.

Sviluppo Italia – M. Marnetto, L. Pianelli, R. Minozzi (2001) – Come mettersiin proprio nel settore dell’agriturismo.

Regione Lazio – Università degli Studi della tuscia – BAICR - C. Barberis(2004) – Identità e tradizione gastronomica nel lazio: le ricette, le testimo-nianze e il mondo dell’agriturismo.

Regione Lazio – Università degli Studi della Tuscia – Quaderni di informazionesocio-economica – S. Senni (2000) – Le aree rurali del Lazio.

Regione Lazio – Università degli Studi della Tuscia – Quaderni di informazionesocio-economica – A. di Falco – L’architettura rurale del Lazio.

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Finito di stampare presso la Tipografia Agnesotti - VTnel mese di Gennaio 2006

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