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ArLicolo per Panoraine Mese. Luigi Granelli - Minis'Lro della Ricercca. MenLre la ComuniLa'E~~onomica Europea cerca di fronteggiare, con mezzi tradizionali e spesso impolenli, una grave crisi che minaccia di sospingerla verso una crescenle emarginazione nel conles%o mondiale, e" venuto un segnale che dovrebbe convincere dell'urgenza di una inversione di tendenze ad ampio raggios il ~oncreLo avvio dei programma ESFR2T riguardanle oldbiettivi di ricerca e di sviluppo delle tecnoiogie dellYnformazione. La svolta e" limitata ad un seltore, dispone per ora di mezzi modesti anche se non trascurabili, avra' un cammino difficile a causa del perdurante conf l itto tra interessi nazionali, ma si colloca in una prospettiva di indubbio valore strategico. Gli Europei, anzi che' procedere in ordine sparso, si pongono finalmente i problemi della societaQ informatizzata che si sviluppa sotto i loo occhi, nei Paesi ad alta rndustrializzaziane, e cercano di unire gli sforzi per evitare di essere colonizzati. I dati parlano abbastanza chiaro. Nel 1983 lTindus.Lria europea, nel suo insieme, ha controlla~opoco piuv del 10% del mercato mondiale nel comparto del le nuove Lecnologie del 1 " informazione, mentre allVinlerno della ComuniLa9 ha risposto al 40% del fabbisogno, che, per i1 reato, viene soddisfalto dagli Stati Uniti e dl Giappone, Il divario non puo" che aggravarsi, se si tiene conto dePlQimponen2e e rapido progresso dei nostri concorren.ti e@ all'oppos Lo, del lento decollo europeo condizionato da molti fdaltori. Non si tratta soltanto di recuperare i1 Lernpo perduto, che pure e' una condizione necessaria, con ricerche di inseguimen20 desLinaLe a fallire, o a farci rinchiudere in un ancora piuv anacronostico protezionismo, ma di porci in decisa campelizione per acquisire Lu'LLo cio* che e' utile ed andare oltre, in forme originali, nelle ricerca e nello sviluppo di Lecnologie de1l"informazione che, carne e' rioLo, sono delerminant i per molti settori del sistema produt'tivo, per il ~~igliorarnenlo dei servizi di pubblica utilila', per la coriquista di una piu' alta qualitav della vita. L-a svolta deve avere un significato genera1e:occorre dare priorita' assoluta alla ricerca scientifica ed alla innovazione tecnologica per rendere possibili, dall'inforrnalica a%lVingegneria genetica, dalla fusione termonucleare controllata alla individuazione di energie alternative e rinnovabili, dalla conquigta delio spazio allo sviluppo della scienza dei. materiali, quelle poiitiche nuove che consentano anche agli europei. di procedere verso la societa' postinduslriale. ECPt?I.-i' (European EST,ra'Legic Pragramn~e for Research and Develoyment in Information 'Technologies) e' appunto un segnale qualificante di quesLa svolXa. 11 passaggio dalle intenzione ai fatti non e' stato facile. L*ILalia, nelle sedi comunitarie, ha sempre inriiizililo con tenacia sul1 "urgenza di avviare l 'altuazione di questo programma. L7anLicipazione di tale obbiettivo avrebbe consenLiLo di trovarci oggi in una situazione meno svanlaggia8a. Sono lieto di dare atto al mio collega francese, LaurenL Fabius, di un impegno deciso che a differenza del pa%sato, in un momento cruciale come quello del fallimento del lonsi.glio Europeo di

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ArLicolo per Panoraine Mese. Luigi Granelli - Minis'Lro della Ricercca.

MenLre la ComuniLa'E~~onomica Europea cerca di fronteggiare, con mezzi tradizionali e spesso impolenli, una grave crisi che minaccia di sospingerla verso una crescenle emarginazione nel conles%o mondiale, e " venuto un segnale che dovrebbe convincere dell'urgenza di una inversione di tendenze ad ampio raggios il ~oncreLo avvio dei programma ESFR2T riguardanle oldbiettivi di ricerca e di sviluppo delle tecnoiogie dellYnformazione. La svolta e" limitata ad un seltore, dispone per ora di mezzi modesti anche se non trascurabili, avra' un cammino difficile a causa del perdurante conf l itto tra interessi nazionali, ma si colloca in una prospettiva di indubbio valore strategico. Gli Europei, anzi che' procedere in ordine sparso, si pongono finalmente i problemi della societaQ informatizzata che si sviluppa sotto i loo occhi, nei Paesi ad alta rndustrializzaziane, e cercano di unire gli sforzi per evitare di essere colonizzati.

I dati parlano abbastanza chiaro. Nel 1983 lTindus.Lria europea, nel suo insieme, ha controlla~o poco piuv del 10% del mercato mondiale nel comparto del le nuove Lecnologie del 1 " informazione, mentre allVinlerno della ComuniLa9 ha risposto al 40% del fabbisogno, che, per i1 reato, viene soddisfalto dagli Stati Uniti e dl Giappone, Il divario non puo" che aggravarsi, se si tiene conto dePlQimponen2e e rapido progresso dei nostri concorren.ti e@ all'oppos Lo, del lento decollo europeo condizionato da molti fdaltori. Non si tratta soltanto di recuperare i1 Lernpo perduto, che pure e' una condizione necessaria, con ricerche di inseguimen20 desLinaLe a fallire, o a farci rinchiudere in un ancora piuv anacronostico protezionismo, ma di porci in decisa campelizione per acquisire Lu'LLo cio* che e ' utile ed andare oltre, in forme originali, nelle ricerca e nello sviluppo di Lecnologie de1l"informazione che, carne e' rioLo, sono delerminant i per molti settori del sistema produt'tivo, per i l ~~igliorarnenlo dei servizi di pubblica utilila', per la coriquista di una piu' alta qualitav della vita. L-a svolta deve avere un significato genera1e:occorre dare

priorita' assoluta alla ricerca scientifica ed alla innovazione tecnologica per rendere possibili, dall'inforrnalica a%lVingegneria genetica, dalla fusione termonucleare controllata alla individuazione di energie alternative e rinnovabili, dalla conquigta delio spazio allo sviluppo della scienza dei. materiali, quelle poiitiche nuove che consentano anche agli europei. di procedere verso la societa' postinduslriale.

ECPt?I.-i' (European EST,ra'Legic Pragramn~e f or Research and Develoyment in Information 'Technologies) e' appunto un segnale qualificante di quesLa svolXa. 11 passaggio dalle intenzione ai fatti non e' stato facile. L*ILalia, nelle sedi comunitarie, ha sempre inriiizililo con tenacia sul1 "urgenza di avviare l 'altuazione di questo programma. L7anLicipazione di tale obbiettivo avrebbe consenLiLo di trovarci oggi in una situazione meno svanlaggia8a. Sono lieto di dare atto al mio collega francese, LaurenL Fabius, di un impegno deciso che a differenza del pa%sato, in un momento cruciale come quello del fallimento del lonsi.glio Europeo di

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Atene della fine del .1983, ha permesso di rimuovere le resistenza di tipo finanziario dei ministri ledesco e inglese e di fare

concretamenlte decollare ESPRXT. Dopo i l nostro incontro a Parigi, alla vigilia del semeslre di presidenza Crancese deila CEE, e'' stialo possibile rompere i l preesis tenle immobilismo, inlensrficare i rapporti diplomatici bilaterali, ed uscire, con una derisione comune di grande rilievo, da una penosa situazione di stallo.

Ora si e' entrati in una fase in cui gli alibi non servono piu'. L'attuazione di ESPRIT mette alla prova, da un lato, la capacita-europea di cooperazione in un settore strategico di particolare importanza e, dall*altro, la volonta' dei singoli Paesi che partecipano a queslo sforzo di sviluppare politiche coerenti e proiettate verso il futuro, a1 di fuori di meschine concorrensialita', anche a livello nazionale. Le travagliate vicende che hanno preceduto l'avvio del programma incidono sia sui suoi conlenuti, frutto di negoziati complessi e Caticosi, sia sulla individuazione di mezzi finanziari adeguati e, sapra%tutto, tali da garantire certezza non solo per l'arco di Cempo previsto, cinque anni, ma anche oltre se ESPRIT intende essere una delle risposte europee alla competizione scientifica e tecnologica in atto nel momdo.

L%vvio, nonostan'te tu%to, e' promettente. Circa mille miliardi di. lire in cinque anni, come contributo comunitario, che si aggiungono ad una cifra analoga come investimemti di industrie grandi e piccole, univerraita laboratori scientifici '0 rappresentano una buona base per una mobilitazione europea nel settore dell'informalica che, prima d'ora, registrava solo inGerventi nazionali caratterizzati da dispersione, inutili concorrenze, doppioni, e quindi tendenti ad assorbire risorse con un basso tassa di produttivita' rispetta a quanto accade negli Stati Uniti e in Giappone. Se l'esperienza dara' i suoi frutli sara"iuVaci1e impegnare via via risorse maggiori. anche la condizione di collaborazioni Lrasnazionall, tra imprese ed istituzioni di ricerca di almeno due Paesi, e h n ffattre positivo che allarga lo scambio di esperienze, i l lavoro in comune, la definizione della dimensione critica su9ficiente per affrontare programmi ad alto rischio. Da utilizzare al massimo. anche se modesti a causa del rifiuto delle proposte fatte per aumemtarne l'efficacia, sono gli incentivi per favorire una piu' estesa partecipaaione ai vari progetti delle piccole e medie Imprese e dei gruppi di ricerca ad alto livello che operano nelle universita' o in laboratori non sempre dotati di mezzi finanziari consistenli.

L"impostazione del programma e h o l t o interessante sotto i l profilo metodologico. L a durata di cinque anni e' un periodo ragionevole per assicurare la necessaria organicita', quanto a prospettiva d'ipsieme. e per consentir@ al tempo stesso il raggiungimento di obiettivi di sviluppo a breve termine. L'impegno per una revisione annuale, anche per tener conto dei progressi realizzaSLi nell'ambito di ESPRlT ed in altre parti del momdo, consente aggiornamenti, rettifiche, approfondimenti e - senza perdere di visLa gli obiettivi strategici - p u o ~ l l a r g a r e le possibilitaQ di successo, Siamo in presenza di un tentativo di programmazione accurata, flessibile, legata anche nelle fasi

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3- il terzo sotloprogramma e' incentrato sulle tecniche avanzate di Lra'Ltarrien'Lo delle 1nfor.mazioni .E' noto che l'intelligenza G l l a --&acchina e' decisiva per gli sviluppi futuri. Bisogna iruvare il modo per colmare il distacco che esiste tra l'elaboratore e l'utente, sprovvisto di una preparazione cpecif ica, ricorrendo a d una "intelligenza" computerizzala che svolga una funzione da interfaccia. Nuove ipotesi di ingegneria, di rnernorizzazione, dE impiego dei dati conoscitivi, sona le premesse obbligate per giungere poi alla individuazione di nuove archiLetture e alla realizzazione di sistemi adeguati. L'analisi e i l trattamento dei segnali, dei dati visivi, hanno una importanza fondamentale per le ricerche sulle interazioni tra uomo e macchina. Questo soltoprogramma puo\vilupparsi con successo con progetti interdicciplinari che, nella sostanza, coznvolgono quasi tutti gli altri settori di ESPRI'T. 4- li quarto soltoprogramma affronla i i tema dei sislemi per

uffici. 11 risultato finale di ESPRXT saraJ' mruural"o c i ~ i 1 1 c r e r n e n t o di competitivita' dell'industria europea delle Cecnaloyie dellvinformazione, ottenibile con prodotti migliori e non solo cnrt esiti eccellenti nella ricerca. 1 sistemi per uffici sono pertanto l*elemento distintivo del passaggio dalla elaborazione classica dei dati a1 traltamento integrato della informazione ne i servizi amministrativi, nelle imprese ir~dustriali, nel1 'organizzazione pubblica, nel terziario avanzaLo, che caratterizzeranno il futuro dell'attivita' lavorativa e della convivenza civile. Assumono una importanza di primo piana, a questo fine, le tecnologie che sanno tenere nella giusla considerazione i fattori umani. I sistemi piu' sofisticati che, in ogni campo, non verranno accettati dagli utilizzatori, dagli uomini che reslano protagonisti del proprio destino, avranno infatti scarse possibilitav di successo. L a tradizione storica e culturale degli europei puo' fornire, in modo originale rispetto ad altri Paesi, indicazioni preziose alla ricerca e allo viluppo di quesLi aspetti delle tecnologie informative dqavanguardia. 5- 11 quinto sotloprogramma si occupa di produzione di+ calcolatori inte~arati. Per aumentare produttivi La", ~ompetiLYvita', a costi decrescenti, nel campo dell'informatica, bisogna porre,le basi per creare, sviluppare, formulare principi e norme, per la futura progettazione di componenti o di sistemi tulali per la produzione integrata di calcolatori. N o n esistono linee direttrici o standard internazionali disponibili per la architettura e la progettazione di tali sistemi. Occorrono impostazioni innovatrici in modo da inserire le architetture di Sistema appropriate in tutto i l processo di produzione, dallo stadio iniziale di sviluppo del prodotto alla progettazione, dalla programmazione al controllo della produzione, dalla gestione dei materiali al controllo degli errori, dalle previsioni di recupero a quelle della manutenzione del sistema. Anche qui si impone i l ricorso alle tecniche di gestione dei dati che conferma la necessita', piu' volte richiamata, di una attenta correlazione tra tutti i sottoprogrammi di ESPRIT.

L'esame sommario, quanto a scelte, metodi, finanziamern~o, conLenuti, del programma ~ L r a t e g i c o europeo di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell'informazione, dimostra che

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ESPHI'T offre a .Lutti i Paesi europei una grande occasione. L a ~ o m p e t i z i o n e s a r a ' d u r a ma l'ltalia ha delle buone carte da giocare. A1 2 maggio 1Y84, data di chiusura della presentazione delle domande, sono pervenute alla C E E 441 proposte per un costo comples+ivo di 1888 milioni di unita' di conto (rispetto ai 740 n'tiliorii del finanziamento globale). Novantacinque di tqueste propotile hanno una partecipazione italiana, C o n criteri che sono, per parLe nostra, ogge2Lo di attenta verifica per evitare mancanza di obiettivila' o distorsioni, si e' formata una prima 'Chort list" che include *l10 proposte, per contributi comunitari corrispondenti a 476 milioni di E C U ? e 38 di essa hanno una par2acipazians del nostro Paese. VI e + tuttavia i l pericolo ehe t i o V che appare equilibrato nel numero delle proposte non lo s i a p a i quando si passa a valutare, sotto il profilo finanziario, l'entita' e l'importanza dei vari progetti. C'e' inoltre d a notare che, mentre nella ComuniLa' si discute sui modi e sui tempi per l'aumento delle risorse proprie, i mezzi immediatamente disponibili sono contenuti per i primi anni (attorno ai 200 milioni di ECU per il 7984) e cioq puo' portare a scelte pratiche Limitative e discutibili.

Bastano questi cenni per ricordare che occorre, di fronte alla fase di attuazione di ESPRIT, il massimo di impegn~nazionale. L a grande industria, dalla OPivetti alla Stet, le piccole e medie imprese, le universita' e i laboratori di ricerca, devono produrre un grande sforzo qualitativo nella partecipazione a i vari progetti. L a nostra presenza negli organismi comunitari, che da troppo tempo risente di scarsa partecipazione - il che s i traduce poi in minori garanzie - deve diventare sempre piu' attiva ed esigente per evitare ingiuste penalizzazioni. CoerenLe ed adeguala deve essere la politica nazionale per mettersi al passo, nella ricerca come neila produzione, con gli sforzi i n atto a livello europeo. Il piano nazionale di ricerca per la microeleLtronica (104 miliardi di lire), varato prima dell'avvio di ESPRlT, e' urio strumento importante che si colloca in una prospettiva giusba. Il Comitato Nazionale per l'attuazione di ESPRIT puov garantire? insieme ai controlli, i necessari raccordi ad ogni livello.

L*ltalia non puov risultare emarginala, per imprevidenza o per mancanza di coraggio, nella conquista delle tecnologie informatiche che favoriscono l'affermarsi delle moderne sacieta' postindustriali. Solo chi disporra' di un grado adeguato di conoscenza polra ' infatti affrontare il futuro con la yussibilitaq di orientarlo verso traguardi umanamente apprezzabi l i.