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Ass. P.S. per il Rilancio della Cultura e delle Tradizioni Popolari Ciociare e di Terra di Lavoro Ass. P.S. per il Rilancio della Cultura e delle Tradizioni Popolari Ciociare e di Terra di Lavoro Anno 7° Numero 3 - Marzo 2011 Anno 7° Numero 3 - Marzo 2011 POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L.363/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr.46) art.1 DCB Frosinone - €. 0,10 In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna apagare la relativa tassa

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Anno 7° Numero 3 - Marzo 2011Anno 7° Numero 3 - Marzo 2011

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Anno VII - numero 3Marzo 2011

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In questo numero

5 - Ciociaria: Cultura e ... dintorni 7 - Torna l’ora legale8 - A.Gen.Di. 2001 - 2011 Dieci anni

d’Agendi10 - Un esempio di buongoverno a

Sora (700 anni fa...)

11 - C’era una volta...12 - Riserva Naturale Antiche città di

Fregellae e di Fabrateria Nova13 - Notizie dal Canada15 - Consorzio di Bonifica “Conca di Sora”16 - Una industria Sorana in pole. Al

passo con i tempi.18 - Racconti in dialetto dalla tradi-

zione di Guarcino20 - Italia, Italia e il popolo dei m....21 - La pelezzia de zì Pasqualucce21 - Sul ring con i politici22 - L’angolo degli Auguri23 - La Santa Croce24 - L’oroscopo by Giusy Gismondi25 - il cruciverba del mese26 - Vita Ciociara Sport: Un Sora strepi-

toso mantiene il primato in classi-fica.

27 - Ceprano ospita un corso per alle-natori

28 - Pianeta Basket Sora - N.B. Sora2000.

30 - L’ Almanacco di Tatone.31 - Il lotto per voi da Gigi & Totò

Viale XX settembre - Sora (FR) tel. 800.068888Viale XX settembre - Sora (FR) tel. 800.068888

5Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Rubrica curata da Rodolfo Damiani

QUATTRO PASSI FRA LE STELLE Ricordate la frase detta a presa in giro “voi parlate e quellovola” riferito al grande successo propagandistico che ebbel’URSS con il lancio del primo SPUTNIK.L’Occidente non si era ancora ripreso dallo smacco, che gliscienziati sovietici assistiti da esperti, che avevano lavorato aiprogetti di Hitler a Peneemunde, marcarono ancora una voltail gap tecnologico in tema di ricerche spaziali.Il 12 Aprile 1961, nella cabina della capsula VOSTOCK, issatasu un missile alto 35 metri, Yuri Alekseevic GAGARIN fu spa-rato nello spazio.Ottantatotto minuti, una sola orbita, si era aperta una nuovaera, di cui il pilota russo era il demiurgo.In fase di distacco dal suolo Yuri subì una accelerazione di 8 g(un g vale 9,8 mt al secondo) e volò alla velocità di 28.000Km/h, l’ellittica della Vostock fu apogeo 302 km e perigeo 172km.Fu insignito dei più alti riconoscimenti dell’URSS, il prototipodell’eroe sovietico, e dimostrò dopo poco di che stoffa era fatto.Nel 1968,nel corso di un volo di addestramento perì cadendocon l’aereo in avaria.Avrebbe potuto salvarsi lanciandosi, ma non lo fece perché al-trimenti l’aereo sarebbe caduto su di una scuola.Con l’uomo nuovo, l’uomo entrava in un’ era nuova.

LA “MISURA” Nel corso dei recenti scioperi studenteschi a seguito della con-testata riforma Gelmini, alcuni ragazzi mi hanno fermato e chie-devano del ’68, del libretto rosso di Mao e soprattutto diMarcuse, che fra i giovani è come la Costituzione, tutti la citanoma pochi l’hanno letta.Alle idee di Marcuse cercavo di dare una risposta che potessedare ai miei interlocutori il senso della “misura” nelle cose, fa-talmente cadendo nella citazione di Albert Camus: “è giusto bat-tersi quando c’è da battersi, battersi però disprezzando laguerra (senza piacere per l’odio) di battersi per quella sfuma-tura che separa il sacrificio dalla mistica, l’energia dalla vio-lenza, la forza dalla crudeltà, per quella sfumatura che separail vero dal falso”.L’incontro fra Camus e gli studenti del’68 fu un appuntamentomancato; pochi lo avevano letto e alcuni di coloro che lo cono-

Yuri GAGARIN

6 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

scevano lo bollarono, con leggerezza, un moderato.Camus non credeva nella violenza come non credeva nei par-titi ideologici come rifuggiva dalle utopie totalizzanti, possiamodefinirlo “Estremista della misura, intesa come modus alla la-tina”. Il suo pensiero, pur avendo i fondamentali cattolici lo portain rotta di collisione con Mauriac, da cui lo divideva il dosaggiofra perdono, giustizia e libertà e il non poter concepire, lui in-namorato dell’uomo di entrare in una religione frutto del sa-crificio di un Uomo e innocente.La sua Misura è calibrata sui concetti di “ONORE GIUSTIZIALIBERTA’”.

EVENTI & EVENTI Febbraio è stato certamente un mese di attesa, Carnevale alto,una serie di appuntamenti fissati per Marzo e le incombenti ele-zioni amministrative.SORA L’Assessorato alla Cultura, in chiusura di mandato del-l’Ass. B. La Pietra ha piazzato dei buoni colpi. Per il programma“incontri con l’Autore” abbiamo avuto Galimberti e Telese.Si può essere o non essere d’accordo con le loro idee, fa di-scutere soprattutto il loro, più che ateismo, agnosticismo reli-gioso, per cui le loro argomentazioni non tengono conto di unfattore importante.Argomenti interessanti, spiritosi e competenti, anche se a mioparere Galimberti, con quel suo saldare cultura classica e con-cetti moderni è più comprensibile.

CAMPOLI Sua Maestà il Tartufo ci sta regalando una serie di fine setti-mana, in cui come un sovrano si mostra in tutto il suo splendoreagli amanti del tubero degli dei.Se la scelta è turismo e prodotti esclusivi, quella scelta dal-l’Amministrazione è senza tema di smentite la via giusta (ma-gari facendo un piccolo sforzo sui percorsi turistici )

CASSINO Ormai è alle battute finali la proclamazione dei vincitori dei dueConcorsi riferentesi a San Benedetto e la Regola l’uno, allapace l’altro.L’Associazione Deus-Day piazza ancora il colpo da maestroproponendo il lavoro monastico nel confronto con il lavoro sper-sonalizzante dell’era moderna.Volenti o nolenti dobbiamo toccare con mano le radici cristianedi una Europa che rinasce sulla Regola di San Benedetto.

BERNARDO PESCOSOLIDOUn grande amore per le arti visive,un grande amore per la spe-rimentazione, un artista che sembra volersi compiacere di sestesso e voler vedere l’intimo più nascosto dei suoi personaggi

attraverso quegli occhi che hanno il centro di attrazione dellascena. Veramente notevole l’omaggio alla pittrice TizianaMonti, attraverso un ritratto che sembra creato postumo dalcompianto Porzano.Il piccolo Auditorium all’Ortara sta rapidamente divenendo stra-tegico nei progetti dell’Assessorato alla Cultura.

SORA La città si è dotata di uno strumento che dovrebbe mettere a ri-paro da contaminazioni e usurpazioni le produzioni tradizionalilocali.Ci riferiamo al Regolamento dei DE.CO., inteso come primopasso per tutele più problematiche e per la ricerca di un testi-monial che tocchi l’immaginario collettivo.La CIAMBELLA SORANA avrà finalmente giustizia.

P A N Non è il fauno de “L’après midi” ma è l’acronimo della PATTU-GLIA ACROBATICA NAZIONALE, che da 50 anni stupisce edemoziona gli appassionati di aeronautica e di acrobazia aero-nautica.L’Arma Azzurra ha una tradizione di acrobati dell’aria che risaleagli albori dei temerari sulle macchine volanti. Il bel gesto,l’osare, l’omaggio romantico, il rischio non sempre calcolato erail bagaglio abituale dei Cavalieri del Cielo, che negli spazi az-zurri tentavano di perpetuare rituali ormai fuori tempo.Poi venne l’epoca del metallo che fece giustizia dei cuori di ferro.Storicamente fin dagli anni ’30 ogni aerobrigata aveva la suapattuglia acrobatica, a Campoformido presso quella scuolaerano nati i primi piloti, che nel corso della guerra grazie allaloro perizia riuscirono a tenere testa allo strapotere degli alleati.Benché falcidiati dalla guerra, nel ’50 si riprese a presentarepattuglie acrobatiche nei reparti della caccia.Quanti hanno i capelli bianchi come me ricordano con emo-zione e orgoglio, “Il Cavallino Rampante”, “I Getti Tonanti”, “LeTigri Bianche”, “I Diavoli Rossi”, “I Lancieri Neri”.Ecco l’Italia che si sollevava dalle macerie e si sedeva in parità

7Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Via Marsicana, 135 03039 SORA (FR)Via Marsicana, 135 03039 SORA (FR)

Tel. e Fax 0776 824609Tel. e Fax 0776 824609

L'ora legale fu introdotta in Italia nel 1916,durante la Prima Guerra Mondiale, e fu ap-plicata nelle estati successive fino al 1920.Considerata dai più una drastica misurad'emergenza di guerra, occorse appunto at-tendere il 1940 (Seconda Guerra Mondiale)per la sua reintroduzione: dal 14 giugno del1940 (4 giorni dopo l'entrata in guerra del-l'Italia) essa rimase ininterrottamente in vi-gore sino al 2 novembre 1942, e fu poireplicata (nel 1944, in verità, solo nel terri-torio della Repubblica Sociale Italiana) pergli anni seguenti fino al 1948.Quasi dimenticata, l'ora legale tornò in vi-gore diciotto anni dopo, nel 1966 (accom-pagnata dal celebre gustoso titoletto di unquotidiano dell'epoca: "arriva l'ora legale, laDC nel panico"), e da allora viene applicataogni estate.L'ora legale è applicata in osservanza dispecifiche prescrizioni di legge, trovando ilsuo attuale riferimento normativo principalenella "Direttiva 2000/84/CE del Parlamentoeuropeo e del Consiglio del 19 gennaio2001, concernente le disposizioni relativeall'ora legale" (in G.U.E. 2 febbraio 2001, n.L 031).Questa direttiva riassume le disposizionidell'ottava direttiva 97/44/CE del Parla-mento europeo e del Consiglio, del 22 lu-

glio 1997 (che "ha introdotto una data eun'ora comune, in tutti gli Stati membri perl'inizio e la fine del periodo di ora legaledegli anni 1998, 1999, 2000 e 2001") e san-cisce inoltre:si intende per "periodo dell'ora legale" il pe-riodo dell'anno durante il quale l'ora è anti-cipata di 60 minuti rispetto all'ora del restodell'anno; a decorrere dall'anno 2002 in ciascunoStato membro il periodo dell'ora legale hainizio alle ore 1.00 del mattino, ora univer-sale, dell'ultima domenica di marzo e ter-mina alle ore 1.00 del mattino, orauniversale, dell'ultima domenica di ottobre. Per gli anni a venire è presumibile che con-tinui ad essere confermata di anno in annola regola normativa del periodo "ultima do-menica di marzo - ultima domenica di otto-bre", ma evidentemente non si possiede undato certo per poter decorosamente formu-lare una simile previsione, che pertanto sa-rebbe del tutto campata in aria.Tuttavia, visto che a fare il calcolo mettiamoil computer, non costa niente fargli calco-lare il periodo ipoteticamente interessatodall'ora legale in Italia per i prossimi anni.

Torna l’ora legalecon gli altri popoli ai consessiinternazionali.Tutta Roma piangeva e glistranieri proruppero in escla-mazioni di meraviglia e di stu-pore quando i “Getti Tonanti”,con arditissimi “looping”,“tonneau” e “imperiale” isto-riarono, cesellarono il cielodell’Urbe con i cinque cerchidei colori di Olimpia.Gli stranieri ci abbracciavanoe esclamavano: Wonderful,Wunderbar, Mervieillex, Muyguapo, Muy Bonito.Il 1 Marzo 1961 sull’Aeroportodi Rivolto (Ud) sei jet F-86-SABRE, costruiti e modificatiin Italia, diedero vita alla PAN.I gets da sei divennero dieci ,di cui un solista e nove in for-mazione e presero il nome diFRECCE TRICOLORI dalla li-vrea azzurra frecciata in fuso-liera e la bandiera nazionalesotto le ali e la fusoliera per ri-sultare ben visibile da basso.Un primato per tutti nel 1961la PAN stese su Strasburgouna bandiera italiana da re-cord 5 KM di cielo, e natu-ralmente polverizzarono leesibizioni delle PattuglieNATO.Ma , malgrado la tecnologia, inostri Cavalieri del Cielo nonhanno perso il gusto al “beaugeste”, alla civile protesta,alla testimonianza, fecero lamedesima esibizione a Tripolinel 2009, contro il volere diGheddafi e la politica imbelledel nostro governo.Cavalieri senza macchia esenza paura, cavalieri delcielo.-

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AGENDI AGENDI Associazione Genitori dei DisabiliAssociazione Genitori dei Disabili

2001 – 2011. Dieci anni d’Agendi.

Dieci anni fa in pochi avreb-bero scommesso sul suc-cesso di un’associazioneformata da genitori di disabili;negli anni precedenti molti ciavevano provato ma nonerano andati oltre due o treriunioni. Si avvertiva la ne-cessità, il bisogno, di farequalcosa per i disabili, di darevoce ai loro diritti negati e dicreare, allora era un sogno,un’associazione che portasseavanti queste istanze. L’Agendi è nata dall’entusia-smo di dieci famiglie chehanno deciso di mettere in-sieme le loro forze, di condi-videre le loro esperienze divita, in modo che il vissuto diuno diventasse una risorsaper tutti.Nel marzo del 2001 dieci fa-miglie hanno deciso di sve-gliarsi e di realizzare unsogno!La nostra forza, quella che ciha permesso di arrivare finqui, è stata quella di credercisempre e di non mollare mai,nemmeno nei momenti piùdifficili che, credeteci, in que-sti dieci anni non sono statipochi e di cose, grazie allaconvinzione ed alla capar-bietà di alcuni genitori, nesono state fatte, a volte anchesbagliando, ma sempre con

la convinzione che bisognava riprendere inmano il futuro dei nostri figli. E fare oggi il bilan-cio di questi dieci anni di vita dell’Agendi non èfacile, sarebbe troppo lungo e forse anche inu-tilmente autocelebrativo. Siamo abituati a noncullarci sugli allori ma a pensare a cosa si po-trebbe fare che ancora non è stato fatto. Qual-cosa vogliamo dirla.La nostra forza è stata l’entusiasmo e l’impegnodi tutti quei Papà e quelle Mamme che, nono-stante tutte le difficoltà ed il peso che accudireun figlio disabile richiede, hanno trovato il tempoe la disponibilità per dedicarsi all’associazione e

aiutare gli altri.In dieci anni ne abbiamo fatta di strada e pos-siamo dire, con orgoglio, che se molte cosesono cambiate per i disabili del nostro territo-rio, se molte cose sono state realizzate, se siè riusciti a dare voce ai loro diritti ed alle loronecessità, lo si deve molto anche all’impegnoed alla perseveranza dell’Agendi.Abbiamo collaborato e ci siamo confrontati, avolte anche in maniera dura ed aspra, conEnti ed Istituzioni sia a livello locale che pro-vinciale e regionale e con alcune di esse ab-biamo anche condiviso progetti ed iniziativema sempre mantenendo una posizione vigilee critica mai accondiscendente sempre nel ri-spetto delle parti e dei ruoli. Come abbiamo già detto di cose ne sonostate fatte ma siamo anche coscienti che distrada ce n’è ancora molta da fare ed ab-biamo la consapevolezza che quella da faresarà la più importante, la più difficile, la piùimpegnativa: la strada che dovrà portarci acostruire un futuro sereno e dignitoso per inostri figli per quando noi non ci saremo più.

“L’unico modo per realizzare i propri sogni è svegliarsi” (R. Benigni)

9Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Il “Dopo di Noi” è la grande sfida che ciaspetta nei prossimi dieci anni; una sfidache abbiamo il dovere di affrontare e di vin-cere per il bene ed il futuro dei nostri figli enoi dell’Agendi vogliamo accettarla ed af-frontarla ed invitiamo anche gli altri genitoriad unirsi a noi. Insieme possiamo farcela.Noi nel nostro piccolo abbiamo iniziato il

cammino ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti! Siamo degli illusi? Siamo troppo ottimisti?Dieci anni fa la possibilità di realizzare unCentro per i nostri ragazzi era un sogno edeppure ce l’abbiamo fatta ed il risultato èsotto gli occhi di tutti: il Centro “Le Nuvole”!Quello che era un sogno è diventato unasplendida realtà ed è il nostro fiore all’oc-

chiello, il frutto tangibile del nostro im-pegno, che sta crescendo ogni annosempre di più. E perché non dovremmoriuscire ad avere nel nostro territorioanche una Casa Famiglia? E’ un nostroDiritto ma è anche un nostro Dovere al-meno provarci. Dopo dieci anni è tempo di bilanci maanche di ringraziamenti e non sonostate poche le persone che ci hannoaiutato e che ci sono stati vicini che avolerli elencare tutti non basterebbe ungiornale intero e rischieremmo di di-menticarne qualcuno. A tutti loro va ilnostro grazie di cuore e l’augurio di po-terli avere ancora al nostro fianco nellenostre future iniziative. Quest’articolo èdedicato alle Mamme ed ai Papà del-l’associazione. A tutte le oltre 50 fami-glie dell’Agendi va il grazie e l’auguriopiù grande…e li siamo proprio meri-tati!!!“Il futuro appartiene a coloro che cre-dono alla bellezza dei propri sogni”(Eleanor Roosevelt).Vita Ciociara è e sarà sempre al vostrofianco.

Giulio De Gasperis [email protected]

10 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

Un esempio di buongoverno a Sora (700 anni fa...)Piazza S. Restituta è un riferi-mento urbano assoluto per iSorani, un punto di aggrega-zione privilegiato per appun-tamenti domenicali, festepatronali, comizi, mercati emercatini, sfilate di moda espettacoli all’aperto. Non vi ècittadino che, almeno unavolta alla settimana, non tran-siti per la piazza o vi si sof-fermi; la chiesa dedicata allaSanta Patrona della città, poi,è da sempre nel cuore di chila abita. Ma pochi sanno che,a destra dell’artistico portale acerchi concentrici del XIII sec.scampato alla distruzione delterremoto del 1915 (1) , muratanella facciata di stile romanicoe quasi mascherata dal dise-gno dei grossi blocchi a fintotravertino, si trova una dellepiù antiche memorie storichedella città: si tratta di quattrolastre marmoree accostate (dicui una spezzata in tre fram-menti quasi perfettamente ri-congiunti) che recano incisaun’iscrizione in latino medioe-vale su dieci righe. Si tratta diun decreto di Carlo II D’Angiò(2), datato 1292, in cui il re,sollecitato dalle petizioni deiSorani riguardo alle ingiusti-zie perpetrate dal nuovo feu-datario Jacques de Bourson(cui era stato dato incarico diamministrare la città perconto del re), avendo riscon-trato la fondatezza di tali la-gnanze e considerando chela dignità di Re imponeva ildovere di proteggere i proprisudditi e che, nel caso in que-stione, il comune interesse equello dello Stato erano con-vergenti, rimuoveva dal suoposto l’indegno amministra-tore e confermava a Sora iprivilegi ed i benefici derivantidalla diretta dipendenza dalRegio Demanio. Non sappiamo con certezzadove fosse collocata in ori-gine l’iscrizione: si può solopresumere che un decreto ditale rilevanza fosse collocatoin un edificio od un luogo pub-blico di primaria importanza.(3)

I dati in nostro possesso ci dicono che essa fuposta sulla facciata della chiesa di S. Restitutaalla fine dell’ ‘800 e da lì rimossa nel 1910, suiniziativa del prof. Vincenzo Simoncelli, per es-sere portata nel Museo Archeologico Comu-nale in “una stanzetta adibita a raccoltaantiquaria del palazzo municipale di Sora”(4) .Finalmente, nel 1927, l’epigrafe fu di nuovo si-stemata sulla facciata del nuovo edificio realiz-zato dopo il violento sisma del 13 gennaio1915 per iniziativa dell'allora Ispettore Onorarioai Monumenti Achille Lauri . (5)

Probabilmente è un pensiero troppo ardito o,forse, ingenuo e candido ritenere che, forse,uno dei principali cultori e scrittori della nostrastoria volle il Privilegio collocato in quel luogo atutti visibile perché i cittadini e, soprattutto, gliamministratori potessero ricavare, dalle vicis-situdini sofferte in passato a causa del malgo-verno, utili esempi ed un migliore consiglio ameglio operare nel pubblico interesse.

Gianluca Gabrielli

---------------------------------(1) E.M. BERANGER - M. FERRACUTI - L. GULIA, Sora. Itinerari d’arte e di cultura, Roma 1990, p. 60; E.M. BERANGER, Sora. Mura e città in un’inedita pianta conservata presso la Biblioteca Nazionale di Napoli(secc. XVIII-XIX), in Storie della Città. Le mura: fare e disfare 25, I (1991), 53, p. 47; M. FERRACUTI, SantaRestituta in Sora. Notizie storiche e trasformazioni architettoniche della chiesa e dell’area circostante, in L.GULIA (a cura di), Don Gaetano Squilla. Contributo alla conoscenza della Diocesi e del suo territorio. Attidel Convegno (Sora 06 dicembre 1985), Sora 1986, p. 75; E. M. BERANGER, Alcune considerazioni sullaricostruzione post-terremoto nella città di Sora, in S. CASTANETTO - F. GALADINI (a cura di), 13 gennaio1915. Il terremoto della Marsica, Roma 1999, pp. 463-464 e 551; A. TANZILLI, La chiesa di S. Restituta inSora, Sora 2004, pp. 39-43.(2) G. LISI, Historia Sorana, Roma 1728, pp. 47-52; A. CARBONE, Ciociaria sconosciuta. Divagazioni sto-riche geografiche e folcloristiche attorno alle valli del Liri e del Fibreno, Casamari 1963, pp. 9-23; A. CAR-BONE, La città di Sora, Casamari 1970, pp. 127-130; G. MAGNONE, Guida Di Sora. Brevi cenni storici:Dal Medioevo ai nostri giorni, in Vita Sorana, 12 (1980), n. 11, Sora, p. 13; L. LOFFREDO, Testimonianzestoriche ed archeologiche dell’antica città di Sora, in Terra Nostra, 23 (1984), 1-2, pp. 27-29; M. FERRA-CUTI, Santa Restituta ..., Cit., p. 71; E.M. BERANGER - M. FERRACUTI - L. GULIA, Sora. ..., Cit., p. 28;E. M. BERANGER, Alcune..., Cit., p. 554; A. TANZILLI, La chiesa ..., Cit., pp. 44-47.(3) L. LOFFREDO, Testimonianze ..., Cit., p. 29.(4) S. AURIGEMMA, Iscrizioni inedite e scoperte avvenute nei lavori per l’arginatura del Liri, in NSc (1910),p. 304; A.LAURI, Sora, Isola Liri e dintorni, Sora 1913, p. 62; L. LOFFREDO, Testimonianze ..., Cit., p. 29.(5) A. CARBONE, La città..., Cit., p. 127; L. LOFFREDO, Testimonianze ..., Cit., p. 29; M. FERRACUTI,Santa Restituta ..., Cit., p. 71.

11Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

C’era una volta. . .Ma questa non è una favola èuna tragedia annunciata.Tolte poche Cassandra, tutti aintonare peana ad una legge,che era la CODIFICAZIONEDEL PRECARIATO, quellosenza speranza, quello che av-vilisce i nostri giovani laureati,che li umilia con stipendi dafame, che li fa oggetto delloscherno degli uomini del Pa-lazzo (Bamboccioni), che limette alla mercè di ogni faccen-diere intraprendente, che li fa difatto schiavi del potente di turno.E’ kafkiano ma dice il vero nelposto sbagliato il motto di AU-schwitz “ARBEIT MACHT FREI”.Il lavoro rende liberi.Anche molti di loro non capironocosa significasse la LEGGEBIAGI applicata dai padroncininostrani, per cui le uniche ricettesono, bassi salari, orari daschiavi e niente regole o salva-guardie.Con la Cina, con l’India e l’emer-gente Brasile hanno già perso,ma è vero Cristo confonde chivuole perdere, e non se ne ren-dono conto.Finalmente qualche voce si levaa smentire capi e capataz, sullapigrizia dei giovani, sul loro fug-gire dai sacrifici, sul fatto chenon abbiano nemmeno un Ma-ster in Inghilterra o negli USA oin Svizzera ora poi fa molto finoanche in Spagna, magari sonogiovani di famiglie dove c’è,quando c’è, un solo reddito, macome dicevano i nostri contadini“Panza satolla nun cognoscepanza mmolla”.E’ drammatico dal 2009 al I° se-mestre del 2010, dati CENSIS eISTAT, si sono persi nella fascia15/35 anni circa un milione diposti di lavoro.Il mercato del lavoro e le suecontraddittorie salvaguardie asenso unico hanno penalizzatoun solo fattore della filiera: IGIOVANILa gerontocrazia che ci guida,autoreferente e autopremian- te,non riesce ad elaborare un pro-gramma che dia fiato al mondodel lavoro, ai nostri governanti,la loro maggioranza e la preten-ziosa minoranza, sembranoignorare ricette storiche come ilNew Deal, come le politicheKeynesiane, come le autartiche

ricette di casa nostra.La cosa inquietante è che alpadroncino non basta più ne-anche lo strapotere di certicontratti, infatti lavori a pro-getto e lavori precari a breve,sono diminuiti del 22%, pre-sto ci proporranno il contrattocinese, quello dei servi dellagleba che la civiltà cristianadelle abbazie aveva rigettatonell’anno 1000.Il Cardinal Bagnasco, nelconsiglio CEI di inizio anno,ha finalmente affermato: bi-sogna riflettere sul legamestrettissimo fra questione gio-vanile e ripresa.Dove sei Leone, dove seiPio, dove sei Giovanni, dovesei Paolo e dove sei Gio-vanni Paolo; Cristo è venutoper i poveri, per gli schiavi,per gli umili, ha predicatol’amore cristiano, la giustizia.Il Governatore della Bancad’Italia Draghi, nel corso delFOREX, nel suo speech uffi-ciale ha sollevato la que-stione giovanile che po-tremmo riassumere in questipunti nodali: Un terzo dei gio-vani è assolutamente senzalavoroI salari che vengono loro of-

ferti sono inferiori a quellidegli anni ‘80- Minimo di tutele- Massimo di precarietàTra le cause : Leggi confusee contraddittorie.Non c’è contrasto al lavoronero- Ricerca carente- Tasse esose in presenza diuna evasione insostenibile.Una recente statistica Istat,pone al vertice del benesseretutte città del Nord e ovvia-mente saldamente agli ultimiposti la Bassa La Provincia di Frosinone siattesta oltre la metà, ma qual-cosa per i giovani , magariancora non completamente aregime, si sta facendo, sicerca di reagire.In un recente incontro con leforze produttive e del lavorol’Assessore Ernesto Tersi-gni indicava il modo in cui laProvincia sta gestendo i fondiRegionali per l’emergenza la-voro.Efficace nella sua semplicità,i capisaldi sono due:Le borse lavoro, che per-mettono al datore di lavoro diassumere un giovane senzaoneri per sei mesi e in caso di

assunzione definitiva, van-taggi previdenziali. Nei seimesi il giovane percepisce €3.000,00 nettiI corsi di qualificazione especializzazione questo perimmettere sul mercato opera-tori che non debbano iniziareda zero e rappresentare unonere non sostenibile dallapiccola aziendaOppure per mettere i giovaniin grado di inziare una attivitàin proprio.Bilancio positivo per l’Asses-sore sorano, che comunquedeve scontrarsi con diffi-denze, da parte dei datori dilavoro nel caso delle Borse dilavoro, e da una ancora in-completa indagine che razio-nalizzi la proposta di corsi,privilegiando quelli a cui il da-tore di lavoro attribuisce inte-resse.Era ora, passata l’ubriaca-tura del tutto va bene, si co-mincia a ragionare, nellasperanza che come tute lefavole finisca con: e visserofelici e contenti.

R.D.

Redazione socioeconomica

12 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

Riserva Naturale delle Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di S.Giovanni Incarico - Isoletta di Arce

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Come l’araba fenice (il miticouccello che risorgeva dalleproprie ceneri), la Riserva na-turale del lago di San Gio-vanni Incarico-Isoletta d’Arce,con l’avvento del Commissa-rio straordinario Giorgio Bor-tone è tornata a nuova vita.Grazie infatti ai radicali re-centi interventi di riqualifica-zione l’area protetta è tornataad essere un luogo acco-gliente per gli amanti della na-tura che la frequentanoquotidianamente. La rinomataarea verde di grande inte-resse naturalistico, situatanella media valle del Liri allaconfluenza del suddetto fiumecon il Sacco, stava man manosprofondando nel degrado;evento questo scongiuratodal piano di rilancio e valoriz-zazione - da tempo invocatodalle locali associazioni am-bientaliste - posto in esseredall’Ente Riserva Naturale.Come primo passo per il re-cupero di questo autentico

patrimonio naturalistico, si èprovveduto alla capillareraccolta della gran quantitàdi rifiuti sparsa un po’ ovun-que sul territorio del parcoed alla riparazione dellestrutture di accoglienza dan-neggiate nel corso degli annidai vandali. Ma le direttricidell’azione di rilancio del-l’area protetta lacustre illu-strate dal Commissariostraordinario Giorgio Bor-tone - oltre ad un piano dipreservazione della stessanel tempo e ad un’opera disensibilizzazione ambien-tale – prevedono una tabel-lazione che illustri la fauna ela flora presenti in loco, lapresenza di laboratori natu-ralistico ambientali rivolti sia

agli alunni delle scuole che aivisitatori occasionali, un pro-getto di censimento ed inanel-lamento delle numerosespecie dell’avifauna locale edaltre iniziative che faccianodella Riserva naturale del lago

di San Giovanni Incarico-Iso-letta d’Arce un vero è propriopunto di riferimento per gliamanti della natura della pro-vincia di Frosinone e della re-gione.

L’area protetta con Il commissario straordinario Giorgio Bortone

Il personale della Riserva che ha partecipato alla pulizia

13Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

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L’evoluzione delle specie...L’evoluzione delle specie...

Da La Lucca a... via Aldo MoroDa La Lucca a... via Aldo Moro

SAN VALENTINO FESTEGGIATO AL SORA CLUB:Il Lazio Musical, gruppo musicale del Sora Club, ha organiz-zato presso la sede sociale del sodalizio sorano nella citta' diVaughan, una serata di gala in occasione della festa di SanValentino.I sorani e i loro amici sono intervenuti in massa, facendo regi-strare il tutto esaurito, per festeggiare il giorno degli innammo-rati con tanta allegria e soprattutto in ottima compagnia.Ha presentato la serata Patrizia Di Vincenzo, annunciatricedella Radio CHIN, con molti ospiti entusiasti del gruppo musi-cale sorano.Dopo una ricca cena prettamente sorana, Il Lazio Musical, di-retto dal dinamico Maestro Mario Lorini, si e' cimentato nel suovasto repertorio strappando applausi a scena aperta da tutti ipresenti.A tutte le signore e signorine partecipanti alla grandiosa festasono state offerte rose come pegno immortale degli innammo-rati.

ALFREDO DE GASPERIS NOMINATO COMMENDATOREIl Console Generale di Toronto, Dottor Gianni Bardini ha insi-gnito dell'onorificenza di Commendatore al merito della Re-pubblica Italiana, il Signor Alfredo De Gasperis per i suoi meritiimprenditoriali e filantropici che hanno contribuito all'alto pre-

stigio dell'Italia in Canada.La cerimonia, che dà prestigio all’insignito, si è svolta in formastrettamente privata, con la presenza della sua consorte, deifigli e dei nipoti.Il Commendatore Alfredo De Gasperis, nativo di San Vin-cenzo Ferreri, Sora, emigro`in Canada negli anni 50 ede`stato sempre coinvolto nel campo dell`edilizia con risultatistraordinari.Al neo Commendatore i piu`ferdivi auguri anche dalla reda-zione canadese e italiana di Vita Ciociara.

Un abbraccio a tutti dal Canada.

15Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Consorzio di Bonifica “Conca di Sora”

Questo è poesia, questo è re-altà, questo non sempre èvero.L’acqua può divenire la peg-giore nemica dell’uomo, quan-do l’uomo manca nei con-fronti della natura: “Naturanon facit saltus” Ogni causaha il suo effetto.La Conca di Sora ci stiamorendendo conto che è un fat-tore importante di crescita delPIL della nostra zona, è unfattore importante di stabilitàeconomica, a parte i dipen-denti stabilizzati, molte per-sone hanno garantito il salariooperando in lavori di idraulicae muratura per la Conca, ègaranzia di disponibilità del-l’elemento indispensabile al-l’agricoltura quale l’acqua,nelle quantità e nelle neces-sità, si pone come elementodi dialogo costruttivo fra Isti-tuzioni, Organizzazioni Agri-cole, Aziende e se del casoAutorità di Bacino.Quindi non un ente inutile,non il carrozzone delle pole-miche elettorali, ma un Enteche probabilmente può incor-rere in errori, ma che assicurauna percentuale altissima diinterventi tempestivi, idonei erisolutivi, e cosa che non gua-sta in piena trasparenza epubblicità istituzionale.La pluralità di provenienza deiConsiglieri, eletti, come il Pre-sidente, direttamente dai soci

in liste concorrenti delle variesigle delle OrganizzazioniAgricole, garantisce dellacorrettezza formale e sostan-ziale. Il Comitato Esecutivo dellaConca, che non alimenta po-lemiche, che non si da adesternazioni faziose, ha ri-sposto alla grande a quellidel dire con il fare con le de-libere del 18 febbraio 2011.Solo le delibere 1/5/6/7 del18 febbraio movimentanofondi per oltre €. 700.000,00,di cui, detratti progetto, assi-curazione, direzione lavori eimposte e tasse, abbiamo unsaldo netto per i lavori e la re-munerazione del personalequalificato operante di circa€.500.000,00.Crediamo che sia un bel re-galo di Primavera. Appuntola Primavera è una stagione

insidiosa e nevralgica perl’agricoltura, con al centro iproblemi indotti dai fattori cli-matici e l’acqua.Dicevamo periodo nevralgico,in effetti molto spesso i rac-colti dipendono da quantaacqua è disponibile nella fasedi impollinazione, per cui citroviamo di fronte ad un pro-blema di programma e dipriorità.La Primavera è una stagioneinsidiosa, non solo per i fattoriclimatici, ma semplicementeper il ripristino del cosiddettociclo dell’acqua, con la fase diabbondanza dovuta al pro-gressivo disgelo.I lavori sopra ricordati meri-tano una serie di approfondi-menti che daremo prossi-mamente e a completamentodi quanto indicherò elencan-doli.I lavori deliberati sono:Interventi di salvaguardia delfosso Cipollone di Sora. Una spesa di 500.000,00 €.,per una parte dei lavori fattain forma diretta e il restantesu base d’asta.Al termine dei lavori, la zonainteressata, sarà pratica-mente al sicuro dai fenomenidi esondazioneLavori di manutenzione stra-ordinaria e riparazione daidanni alluvionali al FossoCampovarigno a Sora.Una zona quella di Campova-

rigno cresciuta in modo ca-suale, “dove ho la terra co-struisco”, con il risultato dicambiare il regime degli ad-duttori di impluvio superfi-ciale. Un ammontare di circa€. 40.000,00.Molto interessante il progettodi manutenzione del fosso rioMartino a Castelliri.I lavori sono contrassegnatidall’uso di tecniche di inge-gneria naturalistica, che nel ri-spetto della natura, co-munque ottengono i risultatidi mettere in sicurezza idrau-lica la zona interessata.L’importanza di questo lavororisiede tutta nella tecnicascelta, che pone la Conca al-l’avanguardia nella difesa delterritorio e nell’uso di tecnicheche in pratica troviamo già innatura.Un ammontare per i lavori di€. 70.000,00.Ancora un lavoro che deve inprospettiva impedire esonda-zioni e rendere fruibile unazona di incomparabile bel-lezza.Si tratta della manutenzionestraordinaria e riparazionidanni alluvionali del fosso ca-nale affluente del Lacerno,nel comune di Pescosolido. Le piene torrentizie del La-cerno e del complesso si-stema di apporto delle acquedi impluvio, sono ricorrenti edanno il segnale delle diffi-coltà di intervento, infatti l’ac-qua tende a occupare glispazi di scorrimento più liberi,per cui si blocca da un lato ela ritrovi sull’altro.L’attuale è un lavoro che stacompletando il più vasto pro-getto della messa in sicu-rezza di tutta la zona, che giàquest’anno ha mostrato lasua utilità.I danni sono stai di portata in-feriore a quelli di tutti gli anniprecedenti e circoscritti perarea.Spesa deliberata €.150.000.Lo spazio ci costringe ad in-terrompere , ma nel prossimonumero daremo chiarimenti inordine a tecniche e progettiesecutivi, facendo anche unminimo di storia delle alluvionilocali.

Rodolfo Damiani

Acqua sorgente di vita

Una Industria Sorana in pole

Prefigurando il futuro

(I.P.) Il PIL della Provincia diFrosinone ha subìto nel corsodell’anno un periodo preoc-cupante di stagnazione.L’unico settore che, pur nelledifficoltà legate ad una politicabancaria asfittica e ai fondi eu-ropei sempre più orientativerso le crisi generali di alcunipaesi, da segni di ripresasull’acquisizione dei grandiappalti e una sostanziale te-nuta, grazie alle piccole Im-prese che riescono asoddisfare clientela di nicchia,è l’EDILIZIA.Ormai la vera Industria di al-cuni settori della Provincia èsolo l’Edilizia che apporta oltre

il 20% al nostro PIL.Questo è dovuto ai nostri “mu-ratori”, magari di seconda ge-nerazione che hanno fattotesoro dell’esperienza deiPadri e si sono trasformati inmanager apprezzati in camponazionale.Questo è il caso della “DELTALAVORI S.p.A.” che ha comeAmministratore Delegato , unfiglio d’arte, ALBERTO LAROCCA e l’impresa affonda lesue radici negli immediatianni del dopoguerra.Il Patriarca Gaetano La Roccainizia a cavallo degli anni ’50,tanta dedizione , tanta fatica,tanta voglia di arrivare, poco a

poco i sacrifici sono ripagati ela piccola Impresa individuale, ormai passata alla secondagenerazione, quella di AL-BERTO, diviene nel 1984 unas.r.l. per celebrare il suo ven-tennale con la trasformazionenel 2003 in S.p.a. con un ca-pitale sociale di €uro3.000.000,00 .In cinquanta anni la metamor-fosi era compiuta, da Ditta LaRocca a DELTA Costruzioni aDELTA LAVORI, serietà, one-stà,dedizione e uno spiritomanageriale che ha accettatoil rischio di impresa per fareimpresa.Industria di punta del Sorano,

ma anche industria di puntanella provincia come dimo-strano i grandi appalti chevengono sistematicamentevinti e onorati.Ne vorrei rimarcare uno la co-struzione della sede comu-nale a Casalecchio di Reno,una impresa sorana che havinto nella terra che vanta ilmaggior numero di coopera-tive di costruzioni e che rara-mente ha perso un appaltocome dire “in casa”, per farequesto non basta essere unabuona Ditta, ci vuole altro, or-

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ganizzazione, credito, intelli-genza e contenuti tecnici ade-guati.Ricordiamo ancora i lavori dicompletamento della super-strada Priverno-Terracina; i la-vori di recupero di circa 200unità abitative all’Aquila, que-sti in corso d’opera e con lagiusta priorità; la recente rea-lizzazione del nuovo svincolodella Folcara a Cassino, con ilsuperamento di notevoli diffi-coltà ambientali e infine il re-centissimo affidamento deilavori per la sistemazione

della Monti Lepini a Frosi-none, una strada su cui comeBartali ci sarebbe da dire “ L’ètutto sbagliato l’è tutto da ri-fare”.Ma dove risiede la forza,quale è il fattore del crescentesuccesso?Potremmo parafrasare il titoloè una Industria al passo con itempi ma che guarda oltre.Noi crediamo che siamo inpresenza di una Dirigenzache, sotto l’impulso di Alberto,che non si chiude al nuovo, hastrutturato il complesso se-

condo gli schemi più avanzatidi organizzazione aziendale:Ufficio amministrativo,ufficioproduttivo, ufficio progetti, cheè anche un centro studi dovesi danno le soluzioni ai pro-blemi , un parco macchined’opera che sottrae la DELTAal ricatto di altre realtà produt-tive e un magazzino che per-mette di lavorare senza doverattendere , come fanno altri, irifornimenti spesso aleatori diprovenienza terzi.Una Dirigenza che per sceltastrategica sperimenta il

nuovo, e ha strutturato un set-tore per le nuove energie Eo-lico e Fotovoltaico, con uninvestimento di partenza dicirca € 2.000.000,00.Ovviamente, come la carta siusa quella riciclata, sul tettodell’azienda c’è un impiantofotovoltaico, uno dei primi aSora già in funzione dal gen-naio 2009, questo è un vantopersonale di un manager AL-BERTO, che crede nell’equili-brio ambientale e nel suoripristino, basta vedere i lavorifatti in tale senso.Altro punto di forza è statal’adozione degli schemi di of-fice automation e di in put eout put standardizzati comenel caso di tutti i lavori:Conoscenza tecnica e quesi-totecnico;progetto macro;progetto micro; offerta econo-mica; confronto sui dati dellacommessa; gestione; manu-tenzione; controllo di qualità.Affiancano La Rocca, un per-sonale fidelizzato e conscioche l’Azienda è un po’ ancheloro e che il suo successo èanche il loro successo e lagaranzia per il futuro; trentaimpiegati tecnici, allevati inazienda e di cui molti giovani,centoventi operai edili alta-mente qualificati nell’uso deinuovi ausili tecnologici e unindotto esteso di subfornitori.A proposito di futuro pressol’azienda si fanno stage pergiovani che si affacciano allaprofessione e corsi ad altis-simo livello in aule attrezzatein modo completo.Siamo in Paradiso? No siamosulla terra, a Sora, laddovec’è intelligenza e collabora-zione, seria.

Redazione socioeconomica

18 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

Racconti in dialetto, dalla tradizione di Guarcino (FR) a cura di Francesco Giansanti

Chello ca no’ facinno j barberi, lo facinno j Barberini. Annascì a Ferenze da ‘nafamiglia assai ricca.Jò ghiamanno Maffeo e erajò quinto figlio de sei figli.Era ‘no’ regazzo sveglio,‘ntelleggente e pe’ chestoassà portato pe’ gli studi..A le scole era quasi sembrejò primo, tanto c’appenaventi anni, s’era già laureatoin legge.Co’ chella laurea se comprà‘no poste d’aocato dentro agliò Vatecano, pe’ ‘na spesade ottomila scudi.Dentro a glò Vatecano co’pco tembo addeventà am-ministratore epo’ j Nunzio e ja Pariggi.Guando revenne jò papa,pe’ premi aglio jò fece car-denale.Addeventato cardenale,tutta Roma denanzi a jssotremeva.Quando se murì jò papa

GregorioXV , j cardenaliereno devisi pe’ refa jòpapa, perché ce steva ‘naparte de cardenali ca sa-rieno ‘oluto ‘no papa ca erape’ gli spagnoli, e ci steva‘n’ara fazzione ca appog-geva meci i francisi.A l’Italia, ‘n chigli tembi,commanneveno i spagnoli egli francisi.Seccomme a gli francisi, jòcardenale Barberini ce parìca tenesse zico pe’ la Fran-cia, dato ca ‘n Francia c’era

stato e la parte più grossa del’Italia la commanneveno jspagnoli, rescinno a fa de-ventà papa jsso.Jò cardenale Barberini adde-ventato papa se misse jònome de Urbano VII.e se de-mostra ‘no nepotista asse-luto, ca perché rajutà tuttineputi se facennei cardenali ecombrennece palazzi, mentrea gliò popolo de roma ce rau-menteva sembre le tasse.Jò popolo era sfenito e più decacuno pensà d’accideglio.Uno de chisti fu gliò nepotede ‘no cardenale, ca ‘olevaaddeventà papa jsso, c’ardì‘na combriccola sganganatap’accida jò papa Urbano VIII.Sta combriccola era formata,da jsso, da uno ca parleva cogli spirdi e da du frati de com-mento.Chisto ca ‘oleva accida jòpapa se ghiameva Giacinto ese portà dendo a la casa chi-st’ari tre farabutti pe’ com-bena bene st’accisione, fattade riti e de maggia nera.Chisto ca parleva co’ gli mortiera appromisso a Giacinto cajò papa Urbano saria mordopresto co’ la maggia seGiacinto ce credètte propriaassai.Prò jò tembo passeva egnente se vedeva.Ereno passati cingo o sei misie gliò papa non se moreva,anzi steva propria be’‘n sa-

lute.‘N tanto prò chiglio ca parlevaco’ gli spirdi, co’gli du frati ma-gneveno, beveveno e dorme-veno a la casa de Giacinto.

Chisti malamente allora, cas’ereno accorti, ca le bucie caracconteveno a Giacinto pocoo pe’ gnente più reggeveno,da Giacinto se facinno

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Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011 19

crombà la cera, pe’ fa ‘na sta-tua a gradezza d’ommene.Facinno ‘na statua ca rappre-sentava papa Urbano VIII,mentre benediceva e allorajssi ammascechenne, chi saquali sorta de razziuni, ce fic-cheveno a gliò core spille espillacci.Passanno atri misi e Giacintovedeva ca jò papa steva me-glio de gli misi passati, allorareclamà co’ gli combari, caperché non succedevagnente.E ècco c’allora ‘na mmatinaGiacinto assestette a ‘nacosa, ma’ vista primo.J du frati co’ gli cortegli da cu-cina più grussi e chiglio caparleva co’ gli spirdi co’ ‘nospadone de Giacinto ‘n manidanzenne,‘nfirzeveno e tra-passeveno la statua gliò papagredenne:”Muori satanasso,quando muori satanasso”.Doppo ae destrutta tutta la

statua, decinno, a Giacinto cape’ gliò remore e le urla, erajto a vedé ca succedeva,

d’affattasse a la fenestra casaria sentuto le novetà e cioè,ca ‘n segueto a la morte degliò papa de cera, se sariamorto puro jò papa vero.Allora brindanno ca senzameno saria jto allosì e terme-nato jò brindesi se mettinno ala fenestra pe’ sentì la notiz-ziaJò Tembo mo passeva, ma ni-ciuna nova arreveva .A tocco de mezzeggiornopassà sotto a la fenestra ‘nocanoneco de San Pietro, caGiacinto conesceva , pe’ viade gliò zio cardenale e alloaciaddomannà comme stessejò papa e chiglio ce respuseca steva accomme ‘na pa-squa, tanto, ca jsso jera las-sato a passeggià e a leggia jòbreviario gli giardini.Giacinto allora s’allontanà dachigli tre furbastri e toto ‘nobastone a forza de bastonatej caccià de casa, doppo cape’ sette o otto misi ereno ma-gnato, bevuto e dormitosenza concluda gnente.

‘Nna sera a ‘n’ostaria chigli tredesperati steveno a raccontà,tra jssi comm’ereno passatibe’ chigli misi a la casa deGiacinto, mentre ‘oleveno am-mazzà jò papa.De certo uno ca sentì, e ca n’se faceva j fatti se lo j a rac-contà a gliò bargeglio.Gliò bargeglio co’ dieci sordatij subbeto arestà tutti e quattrochigli ca voleveno accida jòpapa.‘No frateceglio de chigli du, cac’ereno fatto creda ca se lasaria scampata liscia, rac-contà tutto pe’ filo e pe’ segnochello ca ereno fatto.Jò trebunale j condannà tuttie quattro a la pena de morte.‘Na matina funno portati aCampo de’ Fiori addò ce tra-glianno la ciocca co’ la man-nara, j corpi po’ j’abbruciannoe le cenneri le jettate a gliòvento.Doppo sto fatto papa UrbanoVIII cambà quasi ‘n’ari diecianni.La maggia de gliò mago no

valì propria a gnente.E Roma contenuà a essa de-sepita da gli neputi de da gliòpapa.E’ vero ca jssi sfascianno imunementi antichi, ca erenoremasi ‘mbiedi.Prò è puro vero ca co’ chigliomateriale abbellì la cettà, co’fontane, palazzi e soprattuttoabbellì la basileca de San Pie-tro co gliò bardacchino debronzo fatte a tortiglione.J romani odieveno jò papa pe’le tasse ca ce faceva pagà,apperciò sarjeno stati con-dendi, se gliò papa jò sarienoammazzato veramente.Apperciò decinno e se deceangora mo:”Chello ca no’ fa-cinno j barberi, lo facinno jBarberini. .Quando po’ se murì pedda-vero Urbano VIII, pe’ gli ro-mani fu ‘na lebberazione’nfenita, tanto da scorazzà amonte e a balle pe’ la cettàstrombazzenne addepoté.

20 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

ITALIA , ITALIA e il popolo dei m . . .

Potremmo parlare di geogra-fia fisica, potremmo parlare diNazione, potremmo parlare intermini storici, ma il risultatonon cambia, i rissosi piccolicampanili, sapete quelli già ir-risi nel classico “La secchiarapita”, non possono non es-sere in Italia, per cui dagli Ita-lioti che si perdono nellenebbie della preistoria, mal-grado le invasioni, esiste unacomunità di marcatori omoge-nei tra tutti coloro che vivonoe sono nati in quella terra chechiamata Enotria, Esperiaresta pur sempre ITALIA.Appurato che le invasioni e lemigrazioni hanno continua-mente confuso tradizioni, usi,costumi, lingua e religioni, chechi vuole rivendicare una “pu-rezza” di caratteristiche co-muni in una popolazione diper sé epigone di un metic-ciato storico, avrebbe bisognodi qualche iniezione di cul-tura.Questo stato di fatto, cioè diun popolo omogeneo e stan-ziato su un territorio ben deli-mitato, diviso in stati estaterelli, qualcuno sovrano,altri a sovranità limitata, altriStato tipo operetta, ebbe finecon la prima seduta del Parla-mento Italiano.Il 17 Marzo 1861 il neoelettoParlamento promulgava lalegge che ci rendeva un po-polo e attribuiva la potestà alre Savoia. L’ITALIA NAZIONEHA 150 ANNI.Certo noi non guardiamo soloalla superficie, noi non siamo

tra quelli che, incosciente-mente pensano che il Risorgi-mento lo hanno fatto pochiintellettuali, qualche rivoluzio-nario di professione , alcunementi”illuminate” e pochi poli-tici con idee di progresso.Per noi il Risorgimento comela Grande Guerra, come laResistenza si è reso possibileper il sacrificio di contadini,operai, studenti, professioni-sti, donne, scesi in stradasenza esitare per un tra-guardo di cui si sapeva pocoo quasi niente, una remotasperanza, e per questo nientesi sono sacrificati.Dobbiamo meditare su questiesempi e poi capiremo l’a-bisso in cui si trovano quantimercificano e monetizzanol’Amore di Patria, un valore, laBandiera, per cui sono mortimilioni di Italiani, per non an-dare molto lontano Alberto LaRocca e Luca Polsinelli inse-gnano.Non possiamo farci complici diquesto mercato, dovrebberoessere accusati di vilipendio,di attentato all’unità nazionale,di attività contrarie alla na-zione, dovrebbero vergognar-si, perché i loro dinieghi uc-cidono di nuovo, martirizzanodi nuovo, deportano nei lagerdi nuovo, ma soprattutto pla-giano i giovani tentando dicancellare non i simboli, noni ricordi ma la stessa idea diPatria.Come quei ministri della Re-pubblica che rinnegano i lorostessi morti. Per esempio, tra

i Mille c’era una nutritaschiera di Lombardi di cui 120Bergamaschi o l’altro perso-naggio, le cui dichiarazioni cifanno capire il livello civile deinostri millantati manager.Questo anche nel rispetto dichi si oppose lealmente alprocesso unitario e tennefede al suo giuramento: UnoDio e Uno ReFacciamo sentire forte echiara la nostra voce, cac-ciamo i mercanti dal tempio eora sarebbe giusto, quelloche nel 1923 era un atto disedizione, far sgombrarequell’aula “sorda e grigia” eeleggere solo chi si sente ITA-LIANO… e forse Infine avrei qualcosa da ridiresul luogo e sulla data dellacelebrazione, intanto la datae il luogo risalgono all’epocanapoleonica quando il trico-lore per la prima volta venneconfezionato per la repub-blica cisalpina, che poco

aveva da spartire con l’Italiarisorgimentale.Sarebbe stato più opportunocome atto postumo di ripara-zione e riconciliazione iniziarele celebrazioni da Teano o daGaeta o magari da Sapri odall’Aspromonte o da Marsalaseguendo le tappe di quellache fu allo stesso tempo unamarcia della speranza, unatestimonianza di fede, il per-seguire un ideale romantico epurtroppo una guerra di con-quista.Abbiamo fatto l’Italia, bisognafare gli italiani; tale aforisma èvalido ancora oggi, purtroppomolti ancora non sono consi-derati italiani, trattati da ita-liani, con una dignità nazio-nale uguale per tutti.Questo è ancora il compito dichi ama l’Italia,di chi vuole ab-battere gli steccati, di chivuole un popolo, una na-zione, una bandiera.

Non praevalebunt No pasaran

L’Arcitaliano

21Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Questa bellisima scritta che riproduciamo ci è stata donata dal Maestro Mario Corona e dalla sua allieva AngelaCipriani. E’ questo un esempio della perfezione a cui i due artisti hanno portato l’arte dello scriptorum. Le loro opere stanno portando in alto il nome di Sora.Ai due amici, Vita Ciociara, nel ringraziarli promette che la loro opera verrà portata a frontespizio dell’albo d’orodei soci d’onore dell’Associazione, di cui ovviamente fanno parte.EIA Angela, EIA Mario

Cosette di casa nostra

La pelezzia de zì’Pasqualucce

Nel passato andavano in tanti alla fiéria a Sora.Partivano di buon’ora e, jòppeca jòppeca, percorrevano apiedi 5, 6, 8, 10 chilometri ed a volte anche di più. Non tuttiandavano per vendere o comprare qualcosa. Alcuni an-davano solo per guardare, ascoltare, chiacchierare e cam-minare tra uomini, donne, animali, bancarelle e mercanzieinfinite. Màico Titirelli, poi, approfittava per andare alla messa nellachiesa di S. Giovanni, insieme ad alcuni amici che s’erafatti a Sora. Ogni giovedì si ritrovavano tutti insieme nellapiazzetta, entravano in chiesa, pregavano, si facevano lacomunione e, prima di uscire, andavano in sacrestia a sa-lutare gnóre abbate (che allora era don Carlo Ricciardi, bo-n’ànema). Quindi andavano a farsi un ricco spuntino aMarescialle o a Ninétta o a Becalóne, pagando a turno. Dopo di che se ne andavano a spasso per la città, proce-dendo molto lentamente e fermandosi ora davanti a que-sta ed ora davanti a quella bancarella, per valutare prezzie qualità della merce esposta. Sul tardi se ne tornavano acasa, dove giungevano quando il sole ormai si abbassavaall’orizzonte. Un giorno pure zi’ Pasqualucce volle andare alla fieria aSora. Partì prestissimo, camminò per un bel po’ e, arrivatoa Valleradice, imboccò lo stradone che porta alla città:passò a Gióse, passò a Patèlla, passò aglie Àngele Cu-stode... Davanti alla stalla ’e Peppenòtte avvertì il bisognodi soffiarsi il naso. E fece come aveva sempre fatto: strinsela carnosa protuberanza tra l’indice e il pollice di unamano, incamerò aria nei polmoni, la spinse forte nelle ca-vità nasali e, aprendo di colpo le dita della mano, feceschizzare il muco sul ciglio della strada. - Béglie ô, pe la quelonna! – lo apostrofò un tizio - Che ledéta te sciusce glie nase?! Allora sé’ própia zuzze, tu! - No no! - ribatté zi’ Pasqualucce scandendo le parole -Zuzze ce sié tu, ca prima rrìnchie de ciaffe glie fazzeléttei puó te glie remitte ’n saccòccia!... La saccoccia mia èsèmpre pelita, eh eh!

Ottavio Cicchinelli

SUL RING CON I POLITICIGià da qualche tempo è possibile scaricare un giochino per tele-foni cellulari molto singolare realizzato da Glu Mobile. Al costo di 4-5 euro i portali dei principali operatori telefonici, tra l’elenco dei tantigiochini, hanno inserito “Mena il politico – Super Boxing”. Un vi-deogame che permette di gareggiare a box contro tutti i principalileader in versione caricatura. I comandi del gioco sono semplici eincentrati sull'azione di combattimento, sono inoltre possibili tre mo-dalità di gioco: Circuito, Incontro e Sfida, ognuna con livello cre-scente di difficoltà. Si possono scegliere -tra i tanti politici- VladimirPutin, Angela Merkel, Gordon Brown, Zapatero, Bush e Berlusconi. Se non si è d’accordo con alcune iniziative politiche o chi è al Go-verno vi ha fatto arrabbiare, ora un piccolo rimedio c’è: in attesadelle prossime elezioni ci si può sfogare, almeno per scherzo, aprenderli a cazzotti. Molto improbabile che possa accadere dalvero ma possibile e divertente in forma virtuale. Immaginate di sa-lire sul ring, di gareggiare contro un Bush in ridicoli pantaloncini edi metterlo facilmente KO… una bella soddisfazione! Ecco perchéin un periodo tutto particolare della politica italiana il gioco si sta di-mostrando molto apprezzato: agli italiani non resta che concedersiqueste piccole distrazioni.

Antonella Reale

22 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

AURORA una imma-gine di una tenerezzatoccante, viene quasivoglia di abbracciarla,con quegli occhi serenie penetranti, persi die-tro chissà quale favolae le labbra che si incre-spano in un sorriso daMonna Lisa.

AUGURI a te che hai un nome quanto mai rispondente al tuoaspettoAUGURI per il primo anno di felicità che hai regalato a Mariellae a MarcoAUGURI per il pieno di affetto che hai riacceso in Liberata eMichelina, in Vito e DomenicoOggi troneggi in braccio ad Arianna , la tua madrina, che seguecon trepidazione la tua impresa, spegnere la prima candelinaAUGURI AURORA

------------------------------------------------------------------------------LORENZO La tua foto sprizza sim-patia comunque la giri, un sorrisettofurbetto, uno sguardo che brucia, leguance che aspettano carezze e piz-zicotti e due “manine” che promet-tono bene per il futuro, AUGURI CUCCIOLOTTO, due annidi soddisfazioni per Giovanna eMarcoAUGURI PULEDRINO, speranzaper il futuro per i nonni Mena,

Maria,Liberato e Luigi.Alessandro, Agnese, Susy e Gianni ti soffocano di coccolementre lotti con due candeline dispettose AUGURI LORENZO.

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FRANCESCA PIA Nome dalle grandi suggestioni quello cheporti,se il nome mette sotto la tutela di un Santo tu sei al TOP.Ma non festeggi l’onomastico , festeggi il Compleanno, per cui“CENTO DI QUESTI GIORNI” e qualcosa in più (perché in Re-dazione hai uno che ti raccomanda)Perdonaci se non ricordiamo tutti quelli che ci hanno chiesto difarti i loro AUGURI, comunque Mamma e Papà, poi il tuo quasiomonimo fratellino, poi Zia Patrizia, che come al solito è ocea-nica ci ha portato i nomi di tanta gente che ti vuole bene e ti faAUGURI morbidosi, AUGURI baciosi, AUGURI capricciosi,AUGURI carezzosi.Ora che di AUGURI ne hai avuti abbastanza, spegni la tua can-delina.

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Tantissimi auguri di buon compleanno ad Attilio Zompanti ...Ama come noi la famiglia, va con quiete e serenità…in mezzoai boschi, per valli, monti e Iagone senza stancarsi mai.Gli auguri gli giungono dalle tribù familiari associate

Io sono Rodolfo. Sono venuto al mondoil 22.01.2011. Dpo nove mesi e più d’at-tesa di mamma Nadia e papà Vittorio, fi-nalmente ho visto la luce per la lorofelicità e quella di nonna Rossella, dinonna Antonietta e nonno Franco, non-chè degli zii Fabio e Nicolina.Agli Auguri si associano i compariFranco e Tiziana.-

----------------------------------------------------------------------------------NADIA. Il folletto di casa compie glianni. AUGURI TESORONadia significa speranza e tu sei lasperanza, anzi la certezza di mammae papà.TANTI Auguri coccolosi dai genitori,nonni e zii.Con un sorriso come il tuo non si puònon andare lontano.Attanta alle zie, vanno prese a piccoledosi. AUGURI

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Tanti auguri a Massimiliano Camilli per il suo compleanno da:Domenica, Franceso, Bruno e Loredana con Ylenia e Giorgio.PS. hai ancora tanta strada davanti a te percorrila con i nostri mi-gliori auguri.

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Da Monte San Giovanni Cam-pano, una valanga di Auguri ad...Anna. Per lei gli anni non pas-sano mai, o sembra che il temposi sia fermato.Gli Auguri da tutti, marito e figlia,sorelle, fratello e... tutta la tribùche aspetta, aspetta con pa-zienza...AUGURI

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AUGURI, AUGURI, AUGURIalla nostra affezionatissima let-trice Teresa che compie questomese di marzo gli anni. Quanti?Pochissimi!!. E’ entrata da poconella maggiore età.-Gli auguri giungono da tutti i fa-miliari, da nipoti, pronipoti e datutti i clienti del “Ristorante” divia S. Antonio ForlettaAUGURI, AUGURI, AUGURI etanti di questi giorni.La redazione si ... associa.

23Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

La Santa CroceE’ giunta di recente presso la nostra redazione, una lettera diuna nostra lettrice che quì roportiamo: In Piazza Risorgimento a Sora, al crocevia tra via Roma, viaMarsicana e centrodi Sora c’è una croce posta dai Padri Pas-sionisti durante una loro Missione. E’ un monumento ante-guerra e rappresenta il segno della cristianità che Sora hasempre avuto, ma sopratutto è un punto di riferimento per tuttala cittàe no solo. Non a caso ogni tanto qualche forestiero, siferma e chiede: “Signore per andare a Broccostella?” La rispo-sta è: “Alla Croce gira a destra”, oppure: “Per andare al cen-tro?”, “Alla Croce vada verso il ponte”. Ora è successo che il piedistallo in marmo che regge la Croceè diventato fatiscente, vuoi per l’incuria del tempo, o per tra-scuratezza della gente. Un incidente ne ha anche danneggiatola balaustra in ferro.Dopo tante lamentele agli organi competenti, nulla è stato fatto.C’è da ricordare che a Pasqua, durante la settimana Santa, inparticolar modo il Giovedì Santo, alcune persone del posto siautotassano per addobbarla ed illuminarla in occasione dellatradizionale processione del “TAMBURO”; un’altra antica tradi-

zione sorana portata avanti da uomini e donne di buona vo-lontà, perchè dopo la visita al cimitero, cantando salmi si giungealla Santa Croce che è l’ultima stazione dei sepolcri prima dirientrare nella chiesa di Santa Restituta. Detto questo, chiediamo agli organi competenti, per il tramite di“Vita Ciociara” cosa si deve fare per non farla cadere del tutto?Non crediamo che un intervento potrebbe essere troppo one-roso, il comune di Sora ha a disposizioni tanti operai, baste-rebbe abbellire un pò la nostra città.Speriamo che questo nostro accorato e civile appello venga re-cepito da qualcuno che, apprifittando anche delle prossimeconsultazioni, ascolti la nostra richiesta.

Lettera firmata da una nostra lettrice

info e prenotazioni: 0776.1721137 - 393.9160941 - www.vitaciociara.it

24 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

Questo mese dovrai evitaredi pretendere che i tuoi colle-

ghi o superiori ti vengano incontro per ri-solvere un problema che tua stesso haicausato. In amore avrai una giornata pas-sionale e piena di emozioni che esalte-ranno la tua fantasia e quella della tuapartner

AACCQQ UUAARRII OO 21 gennaio 19 marzo

SSAAGG II TTTTAARRIIOO 23 dicembre 21 dicembre

CCAANNCCRROOO

22 giugno 22 luglio

BBBIIILLLAAA NNNCCCIIIAAA 23 settembre 22 novembre

SSCCOO RRRPP IIOO NNNEEE 23 novembre 22 novembre

CCCAAAPPP RRRIIICCC OOORRRNNNOOO

22 dicembre 20 gennaio

LLEEOO NNEE

23 luglio 23 agosto VV EERRGG II NNEE

24 agosto 22 settembre

PP EESS CCII

20 marzo 20 marzo

AAARRRIII EEETTTEEE

21 marzo 20 maggio

TTOORROO

21 maggio 20 maggio

Questo mese dovrai ac-cettare la mancanza di

tatto da parte dei tuoi superiori, evita direagire per non compromettere la si-tuazione. In amore, mese di passionee di sensualità', cerca di vivere ap-pieno questo momento e non farlosfuggire.

In questo mese avrai unagrande tendenza a preoccu-

parti per cose che non esistono nemmeno,nel settore lavorativo ti avvii a un grandeprestigio professionale ed a un riconosci-mento vero e proprio delle tue capacita’. Inamore ti mancherà’ la tranquillità’ esono probabili le gelosie

GGG EEEMMM EEELLLLLLIII

21 maggio 21 giugno

In questo mese alcunipianeti faranno aspetti

positivi e altri negativi ma nulla di pre-occupante. Nel settore lavorativo avraida superare un banco di prova, mentrein amore potrai concederti una seratadi romanticismo e di tenerezza

In questo mese Veneree’ in aspetto negativo con

Nettuno e Urano quindi dovrai fareattenzione a non esagerare in com-portamenti troppo allusivi che infa-stidirebbero la tua partner. Unconsiglio: controlla l’alimentazione

In questo mese una noti-zia che tocca la tua fami-

glia può’ destabilizzarti e addirittura fartisentire male, vedi di non preoccupartiperché’ tutto si risolverà’ nell’arco diqualche giorno. Fase vantaggiosa nelsettore lavorativo, mentre in amoreavrai degli imprevisti piacevoli

Questo mese sarà’ al-l’insegna dello stress e

del nervosismo, dovrai usare la tuamente intuitiva per scavalcare ulterioriproblemi soprattutto nel lavoro. Inamore hai tutti i mezzi per essere fe-lice ma il tuo intimo ti suggerisceeventi negativi

Questo mese dovrai fareun tentativo di compro-

messo con i colleghi di lavoro o con chiti sta al di sopra in questo settore, inamore regalale dei fiori e un profumo chesi avvicinino all’essenza dell’estate,gioirà’ molto di questo dono e ti ricam-bierà’ con parecchie coccole

Plutone in aspetto posi-tivo favorirà’ le tue fi-

nanze e ti permetterà’ di concedertispese e frivolezze. In ambito lavora-tivo il mese risulta essere buono men-tre in amore sarai viziato da chi tiama. Un consiglio: non ingigantire leproblematiche

Questo mese ti sentirai par-ticolarmente stanco e spos-

sato e non avrai voglia di confrontarti connessuno soprattutto nel lavoro settore incui giudichi aspramente l’operato degli altri.In amore potrai dedicarti alle avventure edalle nuove conoscenze che sembrano es-sere alla tua portata in questa fase

Questo mese sarai parti-colarmente intransigente

e vedrai tutti sotto una cattiva luce ecriticherai ogni cosa ti sarà’ propostasia nel lavoro che in amore. Un con-siglio: cerca di non complicarti la vitacon i colpi di testa

La Luna e’ ancora nel tuosegno e ti dara’ la carica

necessaria nell’individuare ancorprima che nascano le problematichenel settore lavorativo. In amore faraifaville con la tua partner. Un consiglio:falla vivere di sensazioni ed emozioni

25Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Il cruciverba del mese scorso

IL BUONUMOREIL BUONUMORE

Due carabinieri sull'auto di servizio. Uno dice all'altro:"Credo

che la freccia posteriore destra non funzioni bene...Scendi e

controllala". L'altro carabiniere scende e si mette dietro l'auto.

L'altro al volante gli chiede:"Allora? Funziona ora?" E quello da

dietro risponde:"Ora si, ora no, ora si, ora no..."

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Un carabiniere insospettito torna di proposito dal lavoro prima

del tempo e scopre moglie e amante a letto. Deciso impugna la

pistola d'ordinanza e se la punta alla tempia. A quel punto i due

scoppiano a ridere, ma il carabiniere: "Ridete pure, ma dopo

tocca a voi!".

ORIZZONTALI:

1. Rustica villetta russa - 6.Uno spezzatino di carne -14. Fascio di spighe - 20.Erano soldati di cavalleria -21. Il giornalista Lerner -22. Tutt’altro che assennato- 24. Il sodio per il chimico -25. Rudolf, filosofo positivi-sta - 27. Intreccia molti fili -29. Punto opposto a ESE -30. Tre lettere ripetute sulcalendario -31. Il centro diTebe - 33. Consonanti inmoto - 34. Rosa senza pari- 36. Recita a gesti -37.Segue esse -39. Abito ma-schile da cerimonia - 41.Avanti Cristo - 44. Afona -46. Trasmissione tv chetratta casi giudiziari - 47.Sentenza latina citata a car-nevale -53. Opera di Kant -54. Uno è la - 55. StradaStatale - 56. Si batte sul set - 57. Un Philippe attore - 58. A Na-poli c’è quello Sanità - 59. La provenienza dei re Magi -61.Un albero da frutto - 63. Sigla di Asti - 64. A fin di bene... - 65.Dei… francesi - 66. Le hanno Anna e Laura - 67.Danzano neLa Gioconda - 68. Il doppio di “tri” -70. Prestigioso quotidianolondinese -73. Vecchio a New York -75. Un’Ivana attrice - 78.Muoversi freneticamente -80. Alterazioni funzionali e organi-che - 83. Daniele... di Fogazzano - 84. Fa sempre piacerealle donne - 87. Illustra la merce in vendita - 89. Piccolo le-gume di forma sferica - 90. Danno al motore - 91.L’autore diNight and Day - 92.Valico tra le Alpi Cozie e Graie.

VERTICALI:

1. È un nobile - 2. Parte di un edificio -3. Centro per“burbe”(sigla) - 4. Canto nazionale - 5. Cortile rurale - 6. Ini-ziali di Guccini -7. La pelliccia... musqué - 8. La stessa cosa- 9. Assicurazione in breve - 10. Regnava in Persia - 11. So-cietà Alpinisti Tridentini -12. Complesso di poemi eroici - 13.Aria.., poetica - 14. Commissario Tecnico - 15.Una tonalità di

giallo - 16. Inutile - 17. Prefisso per orecchio - 18. In fondo al ca-tino - 19. Guastate, violate - 23. Tarde a maturare - 24. Cittàbelga - 26. Caratteristica che... allarma - 28. Il regista Kubrick -30. Lo Stato con Damasco - 32. Per niente originale -35. La re-gione etiopica con Addis Abeba - 36. Marilyn del cinema - 37.Un cane di razza – 38. Fare tale e quale - 39.Il poliziotto parigino- 40. La zona col lago di Misurina - 42. Samuel che inventò la ri-voltella - 43. Nubi bianche - 44. Pezzi degli scacchi - 45. Fu unanota attrice statunitense - 46. Movimento pittorico francese del‘900- 47.Si dà matto...al re - 48. Morale - 49.Il Nadi tra i campioniolimpionici di scherma - 50. Il padre di Ulisse - 51. Ferdinandoscrittore - 52. Le ha fortissime il pitone - 55. Tutt’altro che dina-mici - 60. Città della Francia - 62. Cenni d’intesa - 63. Ganci perpescare - 69. La dea raffigurata zoppa - 70. Piccolo complessomusicale -71. Fiume della Baviera - 72. Stella... di Hollywood -73. Il finestrino della nave -74. Il fisico Foucault -76. Recipientipanciuti - 77.Il lago chiamato anche Sebino - 78. Fiume elvetico- 79. Fu uno dei primi dadaisti - 81. Il do nell’antichità - 82. Ran-dom Access Memory - 83. Sebastian dell’atletica leggera - 84.Gara.., dimezzata - 85. Le iniziali di Venditti - 86. La fine della fa-vola - 87.Il simbolo chimico del cerio - 88. L’attrice Close (ini-ziali).

Il cruciverba del mese

26 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

Il mese di febbraio potrebbe risul-tare un crocevia importante per lastagione della compagine volscaguidata da Pasquale Luiso. I bian-coneri hanno coronato il lungo etortuoso inseguimento alla Lupaed hanno finalmente conquistatola vetta della graduatoria del cam-pionato d’Eccellenza. Ma lastrada per la gloria è ancora lungaperché gli uomini di Pochescihanno una sola lunghezza di ri-tardo e, con nove “finali” che an-cora separano Lisi e compagnidal traguardo, tutto è ancora ingioco. I bianconeri hanno conqui-stato quattro vittorie nei quattromatch disputati in questo meseche, aggiunti alla vittoria di Artenadi fine gennaio, portano il bottinobianconero a cinque vittorie con-secutive senza subire reti. Gli uo-

mini di mister Luiso hanno con-quistato la vetta nel match internocon il Ceccano, sceso al Tomei ingrandissima difficoltà di organico,e travolto dai bianconeri per 4-0. Adecidere il confronto le reti di Fer-reyra, Volante e Perrotti, tutte etre direttamente da calcio piaz-zato, e il gran gol di Scarpato. Lacompagine bianconera ha saputoapprofittare del passo falso delFrascati che è caduto sotto i colpidi un rinato Formia e, per la primavolta in stagione, ha conquistatola leadership solitaria della classi-fica. Questo provvisorio obiettivoraggiunto poteva portare unsenso d’appagamento nel gruppobianconero e portare ad imperdo-nabili cali di tensione, ma cosìnon è stato e, grazie alla magia diScarpato e al ritrovato senso del

gol del killer dell’area di ri-gore Volante, il Sora è an-dato ad espugnare conautorità il difficile campodel Tor Sapienza confer-mandosi in vetta. Il calen-dario non faceva sconti,però, e metteva sullastrada dei volsci la fortecompagine del San Cesa-reo che, complice qualchepareggio di troppo, scen-deva al Tomei per la clas-sica partita della vita vistoche la distanza dalla vettain caso di sconfitta potevasalire ad otto lunghezzeche sarebbero state diffi-cilmente colmabili. Al ter-mine di un match tirato egiocato bene da entrambele compagini, la capoc-ciata di Scuoch sugli svi-

luppi di un calcio d’angoloha fatto la differenza econsegnato la vittoria aibianconeri che, forse,estromettono definitiva-mente i rossoblu romanidalla lotta per il primato.La quinta vittoria consecu-tiva, quarta del mese difebbraio, i bianconeril’hanno conquistata bat-tendo sul campo neutrodel “Montorli” di Boville, acausa dell’indisponibilitàdel “San Marco” di MonteSan Giovanni, la forma-zione monticiana dell’Ani-trella per 2-0 grazie alrigore di Volante ed al goldi Simeoli.

Fabio Tranquilli

Un Sora strepitoso, mantiene il primato della classifica

27Vita Ciociara Anno 7° - Marzo 2011

Ceprano, ospita un corso per allenatoriLo stadio comunale di Ce-prano ha ospitato i parte-cipanti al ‘Corso allenatoridi base–Uefa B per l’abili-tazione ad allenatore digiovani e dilettanti’ peruno stage pratico sullametodologia di formazioneche la società Pro Ce-prano adotta all'internodella propria scuola calcio.Protagonisti sul terreno digioco i calciatori in erbaappartenenti alla catego-ria Esordienti, fiore all’oc-chiello del sodalizio dipuro settore giovanile ce-pranese; i quali - sotto lasapiente guida del loro mi-ster Marco Savini, del pre-paratore dei portieri dellaS.S. Lazio e collaboratoredella societa Mario Qua-glieri (nell’occasione investe di coordinatore tec-nico della seduta) e delcollaboratore alla prepara-zione degli estremi difen-sori Alessio Doria – hannodato vita ad un pregevolestage formativo. Le tema-tiche trattate erano legatead esercitazioni di naturatecnico coordinative perl'acqusizione del gestotecnico del calciare e dellaricezione; i portieri hannosvolto una seduta di av-viamento al ruolo me-diante esercizi di tecnicadi base e di gruppo, ed è

stato dimostrato come al-cuni calciatori mai provatiprima come estremi difen-sori si siano mostrati por-tati a tale ruolo attraversoun lavoro tecnico indut-tivo. «E' stato un piacereed un grande onore –hanno commentato a mar-gine dell’evento il presi-dente della Pro CepranoDavide De Benedetti ed ildirettore tecnico delle ca-tegorie Pulcini ed Esor-dienti AlessandroVitagliano -, oltre che unattestato di stima impor-

tante, poter ospitare ilCorso allenatori di baseUefa B qui a Ceprano; rin-graziamo la Sezione diFrosinone dell’Associa-zione italiana allenatori dicalcio, unitamente al Set-tore tecnico della Figc, perla preziosa possibilita for-nitaci di poter mostrare ilnostro modo di operare, lagrande volonta di darequalita al lavoro attraversoserieta e professionalitasempre animati da grandepassione. In conclusionefacciamo i migliori auguri

a tutti i corsisti presenti,augurando loro le migliorifortune sportive».Per l’Assoallenatori cio-ciara erano presenti all’ini-ziativa tenutasi presso lostadio comunale di Ce-prano il massimo espo-nente Giovan BattistaPadovani ed il segretarioErmanno Fraioli, che altermine della seduta sisono complimentati con iresponsabili della Pro Ce-prano per l’attivita svoltanella giornata ed in questiprimi sei mesi di vita dalsodalizio cepranese. Dul-cis in fundo, l’attestato distima da parte di MarcoMaestripieri, docente diTecnica calcistica presso ilSettore tecnico Figc di Co-verciano (gli appassionatidi calcio sicuramente lo ri-corderanno nella veste dicapitano coraggioso di unindomabile Campobassonei gloriosi anni in cui ilsodalizio molisano mili-tava in serie B), per averconsentito ai 41 corsistidella provincia di Frosi-none e della provincia diLatina di osservare prati-camente sul campoquanto appreso nelle le-zioni teoriche in aula.

Marcello Gelfusa

A.S.D. Pro Ceprano Corso “UEFA B” Frosinone - Latina Organizzato dall’A.I.A.C

28 Anno 7° - Marzo 2011 Vita Ciociara

Marzo è sinonimo di follia, al-meno per gli sportivi americani.Nel terzo mese dell'anno saleinfatti puntualmente negli Sta-tes la febbre per «March Mad-ness», la passione che travolgei tifosi del basket NCAA nelle tresettimane decisive per l'asse-gnazione del titolo di campione.Per chi non lo sapesse Il cam-pionato di pallacanestro NCAADivision I, al quale partecipanooltre 300 atenei statunitensi, èil più alto livello del basket col-legiale d'oltreoceano. Il numerovaria, in quanto ogni annonuove università vengono pro-mosse a questo livello o de-classate. Come in tutto lo sport

made in USA non esistono pro-mozioni e retrocessioni per cuil'ammissione è basata solo suparametri economici e struttu-rali. Si è fatta questa piccolaprefazione riferita al basketUSA per introdurre, questomese, una sintesi di come lenostre Società in questi annihanno lavorato e continuano alavorare per costruire una strut-tura solida. Promuovendo lapallacanestro, in tutto il territo-

rio di Sora; crescendo un set-tore giovanile di primo livello nelpanorama sportivo provincialee regionale; creando una cul-tura sportiva con i suoi valori neibambini, nei ragazzi e nelle fa-miglie. Per continuare miglio-rare in futuro questi obiettivi leSocietà N.B.Sora 2000 e Pia-neta Basket Sora 2003 si av-valgono di collaboratori spe-cializzati in management spor-tivo e nel marketing in generale.Con i suoi sponsor si sta inse-diando in maniera strategica sututto il territorio, attraverso lagestione di palestre distribuitenel comune di Sora. Il princi-pale obiettivo ottenuto dalle no-stre Società, però, è statoquello di far giocare a basketcentinaia di ragazzi e ragazzedi Sora. Un Settore, quello gio-vanile, che lascia ben sperareper il futuro della nostra So-cietà, che pone sul piatto dellabilancia successi e prestazionisempre ad alto livello, questo

grazie alla serietà e alla capa-cità dei propri istruttori, allena-tori e dirigenti sempre attentiallo sviluppo del movimento ce-stistico. Da ricordare nel mesescorso il Join The Game 2011per le annate 1997-1998, ma-nifestazione giovanile nazio-nale alla quale partecipiamoogni anno con almeno 8 forma-zioni, e le buone prestazioni edi relativi piazzamenti delle no-stre categorie Under 13, Under14 e Under 15 maschile, clas-sificatesi tutte nei primi postidella classifica dei propri cam-pionati, e che permetteranno atutte di partecipare alla se-conda fase dei campionati nellaprimaria “fascia A”, e confron-tarsi così con le migliori squa-dre della regione. Un Settore,quello giovanile, che lascia bensperare per il futuro delle nostreSocietà, ponendo sul piattodella bilancia successi e pre-stazioni sempre ad alto livello.Il 17 Febbraio presso il Pala-Lottomatica di Roma nostriatleti insieme ai loro genitori eamici, hanno potuto assistereall’incontro di Eurolega tra laVirtus Roma e Regal FC Bar-celona. Alla fine di Febbraio siè svolto anche il derby di ri-torno del campionato di Promo-zione. Oltre all’aspetto agoni-stico, le nostre Società hannofatto in modo che non si trat-tasse di un puro evento spor-tivo, ma che potesse essereuna giornata di sport e diverti-mento per tutti gli appassionatisorani, chiamati in gran numeroad assistere alla gara. E così èstato. La festa, perché di festasi è trattato, è iniziata prima del-l’inizio dell’incontro, con l’in-gresso in campo di LEO, la

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nostra mascotte, che ha salu-tato il pubblico, e soprattutto ibambini presenti, a nome dellaSocietà. Subito dopo, come peri campionati di categoria supe-riore, la presentazione dellesquadre e dei loro giocatori. Du-rante l’intervallo della partita sisono esibite in un balletto hip-hop le ragazze della River Fit-ness Club, guidate da SimonaTesta e il DJ Andrea Cianfa-rani. A seguire foto di gruppocon i disabili dell’associazione“A.Gen.Di”, invitati ad assistereall’incontro, ed ai quali sono stati

donate tute e magliette della no-stra Società a ricordo del-l’evento. Per la cronaca, lapartita è stata vinta dai “cugini”della Pall. Sora, che, seppur av-vantaggiati dalle tante assenzenella nostra squadra, hannomeritatamente portato a casa idue punti, riscattando la scon-fitta subita all’andata. Un salutoa tutti gli sportivi e amanti dellapallacanestro arrivederci alprossimo appuntamento.

Damiano Carrozzoe Paolo Serafini

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Marzo 2011Non c’è marzo cosi bello,senza neve sul cappello!Il sole in alcuni giorni tralasciadi mostrarsi, coperto da nuvo-loni grondanti di pioggia; inaltri si erge limpido e caldo mala luna resta nella sua dimorafuggendo il bagliore delle sa-ette dei giorni piovosi. Se-condo alcune leggende, quan-do il mondo si stava for-mando, non c’erano né il ca-lore né la luce. Gli uominiconducevano una vita di mi-seria e triste costretti co-m’erano a cercare nel buio ilcibo, per poi consumarlo cru-do. Casualmente sbattendodelle pietre notarono che essesprigionavano dei piccoli lam-pi che cadendo su della ster-paglie si incendiarono. Scopri-rono cosi il fuoco, con questascoperta presero coscienzadella luce, del calore di potercocere. Ogni mattina il solesorge ad oriente e grazie ealla sua luce le persone lavo-rano e producono. All’imbru-nire la luna con i suoi spos-tamenti nel firmamento por-tando una fiaccola più piccola,illumina la notte. Ma i compitidella luna non si esaurisconoqui, infatti, essa interagiscecon la terra attraverso la forzagravitazionale ed anche con laluce del sole che essa riflettesulla terra. Le culture attualida sempre hanno messo in re-

lazione il ciclo lunare con ilciclo della vita legati sempre alconcetto di fertilità. E se pen-sate che è dimostrato che na-scite dei bambini siano piùfrequenti in determinate fasilunari, nelle sale parti degliospedali c’è maggiore vigi-lanza nei periodi di luna cre-scente anziché in luna ca-lante. Altri studi più attualisembra che ci sia interdipen-denza tra luna e durata dellagestazione; più breve, quandola gestazione è iniziata in lunacrescente, più lunga, quandoiniziata in luna calante. La luna nuova di febbraio èdetta dei corvi perché questivolatili ghiotti dei lombrichi siavvantaggiano del disgelo;quando il terreno divenuto sof-fice permette il ritorno in su-perficie dei vermi e degliinsetti. La luna nuova l’avremovenerdì 4 alle 21.45, quandoattendiamo un fugace ritornodel bel tempo ma caratteriz-zato da una forte instabilità.Sabato 19 festa di San Giu-seppe alle ore 02.43 avremo ilplenilunio caratterizzato dacorrenti atlantiche che portanoancora della variabilità. L’ul-timo quarto sabato 26 vedrà lapresenza di gelate notturne ebrinate. Il mese vede la stranacoincidenza che il giorno 8 sifesteggia sia il carnevale chela festa delle donne. Merco-

ledì 9 inizio della quaresimacon le ceneri e il 19 San Giu-seppe con la ricorrente festadel Papà. Il governo italiano inoccasione del 150° anniversa-rio ha decretato che il 17marzo si festeggi anche lafesta dell’unità d’Italia.C’è da tenere a mente che do-menica 27 ultima domenicadel mese scatta l’ora legale;precisamente le lancette del-l’orologio dovranno esserespostate avanti di un’ora. Alla fine dell’inverno i boschi sipopolavano di piccoli gruppi diuomini legati d’amicizia o vin-coli di parentela, che salivanodai borghi pedemontani e siimmergevano nei fitti boschi dilatifoglie per produrre carbonevegetale tramite la combu-stione lenta della legna. Que-sti si chiamavano carbonai.Sovente per ripararsi dalle av-verse condizioni climatiche eper viverci, costruivano dellecapanne perchè si stava inmontagna per produrre car-bone per la stagione estivasino al tardo autunno. Ledonne salivano in montagnadi tanto in tanto per portare deiviveri e approvvigionare i con-giunti. Non di rado conduce-vano con essi anche deibambini e consumavano in-sieme il pranzo. Il lavoro durocominciava con il taglio deglialberi, con preferenza alla

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luna calante, soprattuttoquerce e faggi che eranoconsiderati legna miglioreper produrre carbone vege-tale, spesso si aggiungevadel castagno se disponi-bile. Il taglio del bosco eracomunque severamenteregolamentato in modo daeffettuare solo un dirada-mento e non causare dan-nose deforestazioni incon-trollate. Ogni gruppo di car-bonai aveva un appezza-mento assegnato dalleautorità locali. Subito si di-ramava il legname che eratagliato in pezzi lunghi dauno a due metri, dopodichési preparava la radura siusava una naturale, doveavveniva la costruzionedella carbonaia. Si stabilivaun centro e si spianava, delnecessario l’area prescelta,poi si costruiva un caminocentrale con tre o quattroassi di legno fissate salda-mente nel terreno e legatetra loro lunghe dai tre metrisistemate in verticale. Suc-cessivamente si costruivala base con legna più gros-sa sistemandola con curaattorno al camino centrale.Poi procedendo verso l’al-

to, si sistemavano pezzi dilegna intorno al centri. In talmodo, con un paio di giornidi lavoro accurato e minu-zioso, si otteneva la tipicaforma conica della carbo-naia ne conseguiva la co-pertura della carbonaia conle foglie, terra e zolled’erba; lo scopo era quellodi far bruciare lentamentele legna. A questo punto alcarbonaio non restava chegovernare a turno il fuocogiorno e notte alimentandoil camino se necessario odomando il fioco con terrae acqua. Dopo sette o ottogiorni il processo di combu-stione era terminati, per lecatasti più grandi si potevaarrivare anche due setti-mane. Spengendo le ultimebraci soffocandole con laterra e raffreddando il car-bone e poi finalmente l’in-saccamento e la consegnaai carrettieri, che con mulilo consegnavano a quantine avessero bisogno.Un Abbraccio affettuoso, ea voi tutti un francescanoaugurio di “ pace e bene.

A.D. 28 02 2011 Tatone

Il lotto per voi da Gigi & Totò Cari lettori, vicini e lontani, unbuon lotto a tutti, a chi havinto e... che conta di vincerepresto. Anche questo mesesiamo qui a dispensare consi-gli a tutti, per tentare la for-tuna con qualche vincita checerta- mente non dispiacerà anessuno. Questo mese altrecombinazioni, altri numeri peri nostri fedeli lettori. La nostrarubrica ormai è diventata unpunto fisso e quindi ringra-ziamo nuovamente quellepersone che ci hanno scrittochiedendoci il motivo dell’assenza del mese novembre scorso, as-senza dovuta a motivi tecnici .Un Grazie ed un continuate sempre a seguirci con affetto. Per chi havoglia di vincere, (chi non lo è, batti un colpo), iniziamo con unaserie di numeri su cui sbizzarrirvi a vostro piacimento, componendole combinazioni che più vi aggradano. ROMA: una combinazione diquesto tipo: numero base 3 e a scelta questa serie di numeri 3-16-13 -71si possono combinare ambi - esempio 3- 17; o 6 - 13 ecce-tera; oppure combinazione di terni - esempio 3 - 17 - 13 o 3 - 13 -71 eccetera. CAGLIARI: una combinazione di questo tipo, ponendo come baseil nr. 7 a scelta questa serie di numeri: 7-37-77-47-37. Si possonocombinare ambi 7 - 37 o 7- 77 eccetera; oppure terni, esempio 7 -37 - 77, o 7 -77 - 34 eccetera. Vi consigliamo inoltre questo mese di giocare i seguenti ambi ossia: BARI: 13- 77, 11-74, 19-79, 14-73 CAGLIARI: 11-13, 33-43, 11-14 FIRENZE: 11-77, 47-71, 14-73 GENOVA: 13-37, 37-31, 13-37 MILANO: 14-13, 11-19, 19-47 NAPOLI: 17-44, 37-44, 34-73PALERMO: 33-47, 17-71,77-37 ROMA: 17-33, 13-33, 39-49TORINO: 34-71, 71-43, 47-34 VENEZIA 37-47 13-41, 31-37NAZIONALE: 37-74, 14-44,11-31 Ricordiamo di sceglierne tra le tanti combinazioni qualcuna, non pen-sate di giocarle tutte, perchè non dimentichiamo che basta poco pervincere, il lotto resta sempre un gioco e quindi come tale deve essereconsiderato: un gioco. Un saluto al prossimo mese.

Gigi & Toto