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1 Assemblea Straordinaria Soci SIED 25 marzo 2015 Presidente: Questa è la convocazione che vi è arrivata, se siamo tutti d'accordo io leggerei le linee di conduzione dell'assemblea, in modo che le condividiamo e le votiamo. Una delle cose che vi chiedo di votare sono i tempi. Le cose, ovviamente, le ho condivise con il notaio, che mi ha detto che vanno bene, ma se ci sono delle osservazioni le possiamo fare. Siamo 121 presenti, in aula, quindi ci siamo con i numeri. Su alcune regole che vi dicevo, avevamo pensato a 3 o 4 minuti per le dichiarazioni di voto, appunti o critiche che si vogliono fare, e 7-8 minuti se ci sono proposte che vogliano presentare i soci. Chiunque qui dentro, quindi, può interrompere e fare richieste o precisazioni per 3-4 minuti, se vanno fatte delle proposte, 7 o 8. Siete d'accordo su questa valutazione dei tempi? Votazione Favorevoli Contrari “Se non si finisce in tempo, si riprende la votazione la prossima volta, dal primo articolo non votato”. Va bene questa regola che mi ha consigliato anche il notaio? Votazione Favorevoli Contrari Per gli articoli, io li leggo e chi è contrario alza la mano. Per gli articoli che non vengono modificati non serve la votazione ma si approvano direttamente, cioè

Assemblea Straordinaria Soci SIED 25 marzo 2015 Presidente · le ho condivise con il notaio, che mi ha detto che vanno bene, ma se ci sono delle osservazioni le possiamo fare. Siamo

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Assemblea Straordinaria Soci SIED

25 marzo 2015

Presidente:

Questa è la convocazione che vi è arrivata, se siamo tutti d'accordo io

leggerei le linee di conduzione dell'assemblea, in modo che le condividiamo e le

votiamo. Una delle cose che vi chiedo di votare sono i tempi. Le cose, ovviamente,

le ho condivise con il notaio, che mi ha detto che vanno bene, ma se ci sono delle

osservazioni le possiamo fare.

Siamo 121 presenti, in aula, quindi ci siamo con i numeri.

Su alcune regole che vi dicevo, avevamo pensato a 3 o 4 minuti per le

dichiarazioni di voto, appunti o critiche che si vogliono fare, e 7-8 minuti se ci sono

proposte che vogliano presentare i soci. Chiunque qui dentro, quindi, può

interrompere e fare richieste o precisazioni per 3-4 minuti, se vanno fatte delle

proposte, 7 o 8. Siete d'accordo su questa valutazione dei tempi?

Votazione

Favorevoli

Contrari

“Se non si finisce in tempo, si riprende la votazione la prossima volta, dal

primo articolo non votato”. Va bene questa regola che mi ha consigliato anche il

notaio?

Votazione

Favorevoli

Contrari

Per gli articoli, io li leggo e chi è contrario alza la mano. Per gli articoli che

non vengono modificati non serve la votazione ma si approvano direttamente, cioè

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si dice che “non c'è nessuna variazione, rimane uguale”, non votiamo e andiamo

avanti.

Votazione

Favorevoli

Contrari

Nel corso dell'assemblea, leggo gli articoli uno per uno, fino all'ultimo

articolo, ovviamente intercalando con le varie votazioni.

Votazione

Favorevoli

Contrari

Sarebbe opportuno ovviamente, ma lo do per scontato, che i soci

intervenissero nel momento in cui si parla di quell'articolo, se hanno qualcosa da

aggiungere, questo per evitare di tornare indietro. Una volta che è stato fatto, si va

avanti e si procede.

Votazione

Favorevoli

Contrari

La votazione avverrà per alzata di mano e un articolo viene approvato se

ottiene il 50% + 1 voto dei soci presenti.

Votazione

Favorevoli

Contrari

3

Una raccomandazione che mi ha fatto più volte la notaio e che riporto: non

lasciare l'aula al momento del voto. Chiunque entra può farlo, basta che fino a che

non viene registrato qui al tavolo non voti, ma voti nel momento successivo a

quando abbiamo preso nota della sua presenza. Chi deve uscire, per cortesia dica

il proprio nome.

Votazione

Favorevoli

Contrari

Per ogni votazione si alza la mano per favorevoli, contrari e astenuti. Il

notaio qui mi ha detto una cosa: dobbiamo registrare chi vota contro e chi è

astenuto, cioè ci dovete dare i nominativi. Il notaio ci spiega il motivo.

Notaio:

Perché l'eventuale impugnazione dell'esito della decisione è concesso

esclusivamente a chi ha espresso voto contrario e a chi si è astenuto. Chi vota

favorevolmente non ha modo di impugnare la delibera. AI fini della verifica

successiva della legittimità dell'impugnazione, è necessario sapere esattamente

chi ha votato contro e chi si è astenuto.

Presidente:

Per cercare di fare una conta la più corretta possibile, in aula ci sono

quattro persone divise per settori.

Votazione

Favorevoli

Contrari

Un’altra cosa importante: compito dei revisori e del notaio nell'assemblea

straordinaria è quello di esprimere, se richiesti, eventuali pareri di legittimità sulla

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procedure e sui singoli articoli. Abbiamo dunque due figure di garanzia, che sono il

notaio e i revisori.

Entra Rocco Maurizio Zagari

Presidente:

Lo statuto viene letto dal Presidente, la bozza dello statuto viene letta dal

Presidente. Non ho altre cose da aggiungere, quindi se siete d'accordo

comincerei.

Lo statuto che adesso vi proietto è quello che è stato aggiornato dai revisori

e questo fatto che la bozza che vi sto proiettando adesso è quella richiesta dai

revisori è stato anche concertato e chiesto – perché c'è stato un momento in cui

qualcuno non era d'accordo – perché presenta degli articoli che sono stati definiti

illegittimi. Noi quindi partiamo da questo tipo di statuto.

Prego, Lucia.

Piazzi Lucia:

Buongiorno a tutti e grazie, Presidente. A nome della Costituente io chiedo

una mozione all'ordine del giorno, che consiste proprio nel documento su cui si

dovrebbe discutere oggi. Voi sapete che la Costituente ha avuto mandato

dall'assemblea straordinaria del 15 marzo 2014 di elaborare una proposta di

modifica dello statuto, l'abbiamo fatto, abbiamo licenziato un documento che

abbiamo mandato in luglio al Consiglio direttivo e che poi è stato divulgato.

Questo, secondo noi, è il documento originale su cui deve essere fatta oggi la

discussione, perché questo è ciò che è scritto nella norma transitoria, al punto 8.

Propongo che questa mozione venga messa ai voti, che l'assemblea decida quale

delle due vie perseguire e ci rimettiamo alla volontà dell'assemblea.

Presidente:

Mi sembra chiaro, lo sintetizzo. Preciso che è stato mandato alla fine di

luglio il documento che la Costituente aveva preparato, ovviamente l'abbiamo

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mandato. È stato rivisto e aggiornato dai revisori, che hanno trovato dei punti che

non potevano essere considerati corretti per una società scientifica. Questo è

stato anche rivisto e ribadito dal notaio. Ci sono dei punti che non possono essere

accettati, non verrebbero accettati in Prefettura. Non finisce qui il nostro lavoro

oggi, purtroppo dobbiamo anche portarlo fuori.

Detto questo, la posizione mi sembra chiara. La Costituente, alla quale

ovviamente do il mio ringraziamento per tutto il lavoro che ha fatto e che è finito

nel momento in cui è uscita questa bozza di statuto, cioè il 30 luglio, ha prodotto

qualcosa. Questo qualcosa è stato rivisto e aggiornato per i motivi che ho detto dai

revisori e anche con un parere del notaio.

Chiedono – e mi sembra più che corretto – che si voti in aula adesso, su

quale dobbiamo lavorare. Comincio in ordine cronologico a chiedere chi è

d'accordo che si lavori sul lavoro della Costituente.

??:

Vorrei solo dire che c'è un parere legale, che abbiamo portato e

documentato, che dice che quanto è scritto non è illegale. La definizione di

illegittimità è vostra, ma noi abbiamo una definizione di legittimità da parte di un

legale.

Presidente:

La cosa che hai detto è corretta, ma tieni presente che decide l'assemblea.

??:

Noi ci rimettiamo alla decisione dell'assemblea, ci mancherebbe altro, ma di

fronte a una dichiarazione di illegittimità va detto che c'è un’altrettanta

dichiarazione di legittimità.

Presidente:

Alzi la mano chi è favorevole a votare la proposta della Costituente.

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Votazione

Favorevoli

Occorrono i nomi di chi ha votato a favore di questa proposta.

Lucio Petruzziello – Livio Cipolletta – Alessandro Zambelli – Lucia Piazzi –

Francesco Manguso – Giorgio Corneris – Lorella Fanti – Cristina Trovato –

Giovanni Rubis Passoni – Leonardo Morotti – Enrico Grasso – Alessandro

Domenicucci – Valentina Boarino – Vincenzo Cennamo – Alberto Merighi – Luigi

Orsini – Giancarlo D’ambra – Gianpiero Manes – Fabio Cipolletta – Stefano Festa

– Luigi Familiari – Marcello Ingrosso – Emilio Di Giulio – Giuliano Bedogni –

Riccardo Marmo – Enrico Ricci – Giovanni Lombardi – Antonio Negro – Debora

Berretti – Piero Brosolo – Gaetano Mastropaolo – Mario Catalano – Francesco

Ferrara – Monica Franco – Federico Iacopini

Chi dice invece che dobbiamo lavorare su quella aggiornata dai revisori?

Votazione

Favorevoli 70

Astenuti 2 (Zagari – Bianco)

C’è la maggioranza e possiamo procedere su quella aggiornata dai revisori.

Secondo le regole che avevamo detto prima, gli articoli che sono uguali,

che sono in nero, li salto.

Articolo 1: vado avanti.

Articolo 2: l'unica cosa che è stata raggiunta è “SIED - con sede in Roma. Il

Consiglio direttivo ha facoltà di istituire sedi secondarie e di uffici in Italia e in altri

paesi esteri”. Siamo tutti d'accordo di aggiungere la parola “Roma”? Votiamo.

Votazione

Favorevoli

Contrari

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Astenuti 2 (Zambelli e Livio Cipolletta)

Articolo 2: non c'è niente, vado avanti.

Articolo 3: non c'è nulla, vado avanti.

Articolo 4: non c'è nulla, vado avanti.

Articolo 5: non c’è nulla, vado avanti.

Articolo 6, “Organi dell'associazione”. Leggo prima quello vecchio: “Gli

organi dell'associazione sono: l’assemblea degli associati, il Consiglio direttivo

nazionale, i consigli direttivi delle sezioni regionali, il collegio dei probiviri, il

collegio dei revisori dei conti”. Viene modificato in: “Gli organi dell'associazione

sono: l’assemblea degli associati (art. 7 e 8), il Consiglio direttivo nazionale (art.

9), i consigli direttivi delle sezioni regionali (art. 15), il collegio dei probiviri (art. 14),

il collegio dei revisori dei conti (art. 13), gli stati generali (art. 16).

Votazione

Favorevoli

Contrari

Astenuti 3 (Alessandro Zambelli, Livio Cipolletta, Carlo Girelli)

Anche questo è stato approvato.

Articolo 7. Leggo quello vecchio. “L’assemblea degli associati è depositaria

dei potere dell'associazione. Hanno diritto di partecipare all'assemblea sia

ordinaria che straordinaria gli associati ordinari in regola con i versamenti delle

quote associative, gli associati internazionali e gli associati onorari; questi ultimi

due senza diritto di voto. Non sono ammesse deleghe”. Questo è uguale.

Ci sono cose diverse che vado a leggere: “L'assemblea degli associati è

presieduta dal Presidente dell'associazione” e la si vuole cambiare in

“L'assemblea è presieduta da persona eletta con il voto a maggioranza dei

presenti”. In altre parole in un’assemblea come oggi, che è straordinaria, ma il

concetto è lo stesso, il Presidente non è più il Presidente dell'associazione ma

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viene eletto all'interno della platea, della gente che è presente, degli associati.

Questo è il cambiamento che è stato richiesto.

Votazione

Favorevoli 15

Contrari

Astenuti 3 (Lucia Piazzi, Alessandro Zambelli e Livio Cipolletta)

Rimane quindi la vecchia regola del Presidente.

Entra Franco Radaelli

Presidente:

Assemblea ordinaria. Come vedete questo paragrafo è tutto uguale, quindi

vado avanti. Leggo la parte di sinistra, dove nella versione del nuovo statuto c'è

scritto “da abrogare”. “L'assemblea deve essere convocata in via straordinaria:

1. tutte le volte che il Consiglio direttivo ravvisi la necessità, in particolare

per eventuali modifiche di statuto;

2. quando ne è fatta richiesta, motivata da almeno un quinto degli associati;

3. per la revoca del mandato al Consiglio direttivo, in caso di gravi

inadempienze, in questo caso con le stesse regole previste per la modifica dello

statuto”.

Il nuovo statuto dice di abrogare questo articolo, anzi, il notaio dice che

viene spostato, non abrogato.

Votazione

Favorevoli

Contrari

Astenuti 4 (Lucia Piazzi, Alessandro Zambelli, De Angelis, Elena Zucchi)

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Articolo 7. “Assemblea straordinaria”. “L'assemblea deve essere convocata

in via straordinaria – ecco dove è stato spostato:

1. tutte le volte che il Consiglio direttivo ravvisi la necessità, in particolare

per le eventuali modifiche di statuto;

2. quando ne è fatta richiesta motivata da almeno un quinto degli associati”.

Qui c’è la parte nuova: “I soci promotori della richiesta, nei limiti previsti

dalle leggi vigenti, a tutela della privacy e della sicurezza dei dati, hanno la

possibilità di avvalersi dell'indirizzario e dei mezzi di informazione della società

tramite la segreteria tecnica”.

Mi fermo qui, cominciamo a vedere questa parte, dove c'è questa aggiunta

non indifferente sul fatto che i soci promotori devono avere la possibilità di

avvalersi dell'indirizzario della società. Questo è un passaggio su cui vi prego di

ragionare bene. È un punto importante, dico questo perché mi sono confrontato

con il notaio e non è prassi, il libro dei soci è della società, se si deve fare una

richiesta di assemblea straordinaria la convoca il CDN, normalmente è così. In

questo caso sarebbe diverso, vale a dire che si dà a chi fa il promotore, a chi fa la

richiesta, l'indirizzario della società scientifica. Questo è il cambiamento che è

stato chiesto, ovviamente con la tutela – c'è scritto chiaramente – della privacy e

della sicurezza dei dati.

C’è una domanda.

??:

Proporrei di riportare a com’è attualmente, cioè che l'assemblea

straordinaria la indice il Presidente e, attraverso la segreteria tecnica, manda

l'avviso.

Presidente:

Lo metto ai voti. Chi è a favore del cambiamento che ha chiesto la

Costituente, aggiornata dai revisori?

Votazione

10

Favorevoli 25

Contrari 64

Astenuti

Non è approvato, si rimane nel vecchio sistema.

Punto 3 dell'assemblea straordinaria. Non c'è nessun cambiamento.

Punto 4. È stata inserita questa variazione: per le elezioni d'urgenza di uno

o più membri del CDN (cfr. art. 9, punti 7 e 8), “l'assemblea può altresì essere

convocata dai revisori dei conti, in caso di inerzia o di impossibilità da parte del

Presidente o del Consiglio direttivo”. Questo è un punto nuovo. Si dà un compito

importante ai revisori, che possono intervenire se il CDN non fa niente, e quindi

agiranno nel modo dovuto.

Votazione

Favorevoli 56

Contrari 1

Astenuti 6 (De Boni, Piazzi, Zambelli, Lorella Fanti, Cristina Trovato, Ippazio

Ugenti)

Contiamo solo le maggioranze.

Questo paragrafo che vedete è l'assemblea straordinaria in prima

convocazione, la leggo anche se è rimasto tutto uguale, come l'ultimo paragrafo.

??:

C’è una cosa secondo me importante. Se il notaio ha detto che solo chi si è

dichiarato astenuto o contrario può impugnare, è indispensabile sapere i nomi

degli astenuti e dei contrari, quindi benissimo la maggioranza, ma chi si astiene o

chi è contrario si alza in piedi e, finché non dà il nome, sta in piedi.

Rifacciamo la votazione. Punto 4: “L'assemblea può altresì essere

convocata dai revisori dei conti, in caso di inerzia o di impossibilità da parte del

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Presidente o del Consiglio direttivo”. Questo è ciò che è stato chiesto di

modificare.

Votazione

Favorevoli 110

Contrari 1 (Loris Zoratti)

Astenuti 10 (De Boni, Piazzi, Zambelli, Lorella Fanti, Cristina Trovato,

Ippazio Ugenti, Enrico Grasso, Mastropaolo, Francesco Quatraro, Luigi Familiari,

D’Ambra)

Quatraro:

Non mi è chiaro il concetto di inerzia. “Impossibilità” mi è più chiaro, inerzia

non so cosa significhi.

Presidente:

Lucia, vuoi dare una risposta tu? Un socio chiede cosa si intende quando si

inserisce il termine “inerzia”: “in caso di inerzia o di impossibilità da parte del

Presidente o del Consiglio direttivo”. Cosa intendete?

Lucia Piazzi:

Inerzia significativa che l’attività non viene svolta, che rimane lo status quo

passivo e non viene portata avanti l'attività, il programma che era stato definito.

Quatraro:

A questo ci arrivo anch'io, ma come viene stabilito che c'è inerzia? Come

viene quantificato il problema? È una parola generica, non riesco ancora a capire.

Presidente:

Soddisfatto della risposta?

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Quatraro:

Credo che il termine sia abbastanza infelice. Inerzia si presta a

un'interpretazione vaga.

Lucia Piazzi:

Non avevo la versione originale sotto mano, ma mi viene riferito che nella

nostra versione non c'era, quindi chi l'ha inserito darà la spiegazione.

??:

È un termine che si usa anche a livello giuridico, a livello societario: se c'è

un termine del Consiglio direttivo per convocare il bilancio ed entro tre mesi non lo

si fa, questa è inerzia. Il Consiglio direttivo poi può motivare l'impossibilità, ma se

non la motiva è un'inadempienza ed è un'inerzia da parte dell'organo direttivo.

Anche la convocazione dell'assemblea, ai sensi dell'articolo 27, norma

transitoria per questo statuto, se il Consiglio direttivo non l’avesse fatta sarebbe

stata, sarebbe stata un'attività di inerzia.

L’organo di controllo, al pari delle società commerciali, deve convocare, al

posto del Consiglio direttivo, l'assemblea.

Presidente:

Va bene così? Mi sembra che la maggioranza abbia detto che vada bene.

Ci sono poi due capoversi che sono uguali e quindi vado avanti.

Arriviamo alla continuazione dell’articolo 7 che dice: “L'assemblea vota

normalmente, per alzata di mano. Su decisione del Presidente e per argomenti di

particolare importanza la votazione può essere effettuata a scrutinio segreto. Il

Presidente dell’associazione può inoltre, in questo caso, scegliere due scrutatori

fra i presenti”.

Il cambiamento è: “L'assemblea vota normalmente, per alzata di mano o

con altra modalità di voto che dia idonee garanzie della correttezza della

procedura. Su decisione del Presidente e per argomenti di particolare importanza

la votazione può essere effettuata a scrutinio segreto. Il Presidente

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dell'associazione può inoltre, in questo caso, scegliere due scrutatori fra i

presenti”. È stato ancora aggiunto: “Hanno diritto di voto i soci iscritti da almeno 12

mesi, in regola con il pagamento della quota associativa, fino all'anno in cui si

svolge l'assemblea”.

Ippazio Ugenti:

Possiamo separare la votazione e la discussione dei due punti di

cambiamento? Sono due cose diverse.

“O con altra modalità di voto”, immagino che per esempio si voglia

consentire la votazione elettronica o altre cose.

Presidente:

Si parla dopo della votazione elettronica.

Ippazio Ugenti:

Quello che dice dopo è una cosa invece totalmente diversa, attiene alla

correttezza dell'iscrizione dei soci al momento della votazione. Secondo me su

questo c'è da dire.

Presidente:

Questa è una cosa che avete aggiunto voi, o è stata la Costituente?

Lucia Piazzi:

Posso fare un appunto? Questo è uno statuto che è stato rivisto dai revisori,

quindi saranno i revisori a rispondere di tutto lo statuto.

Noi volevamo il nostro documento e non ce l'avete fatto presentare,

quindi…

Presidente: Questa cosa si può spostare, come ha chiesto il socio?

??:

Questo articolo non è stato rivisto, è quello licenziato dalla Costituente.

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Si può separare la votazione, in ogni caso.

Presidente:

Lo separiamo e la proposta di separazione è venuta da Ugenti.

Chi è contrario alla prima parte?

Votazione

Favorevoli

Contrari 0

Astenuti 3 (Zambelli, Piazzi, De Boni)

Per la seconda parte, chi è contrario?

Ippazio Ugenti:

Su questa seconda parte avevo intenzione di fare un rilievo, prima di

votare. La corretta identificazione del socio in regola non è ben definita, bisogna

che si capisca se il socio è in regola perché ha pagato 12 mesi o se è in regola

solo per l'anno solare. Se uno si iscrive l'11 novembre alla società, quanto vale la

sua iscrizione?

Presidente:

Hai ragione, su questo credo si debba prendere una posizione. Lo dico

come socio, scusate se mi sono espresso. Secondo me questa è una cosa che

dovremmo dire.

??:

Da almeno 12 mesi, c'è scritto.

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Presidente:

La domanda però è se l'iscrizione di 12 mesi è nel periodo solare?

Antonio Pisani:

Forse il collega Ugenti voleva dire che bisogna specificare se sono 12 mesi

rispetto alla data dell'assemblea.

Presidente:

È in questo senso?

Antonio Pisani:

Rispetto ad oggi è 12 mesi di iscrizione, giusto?

Ippazio Ugenti:

Questo è un bias che esisteva già nello statuto regionale, in realtà non

sappiamo chi può votare oggi: chi è in regola con il 2015 o chi ha pagato la quota

entro i 12 mesi precedenti?

Presidente:

Io provo a darti una risposta ma lo faccio dopo, perché ci sono dei soci che

vogliono parlare.

Luigi Familiari:

Mi pare chiaro: stiamo parlando di 12 mesi, non di anno solare, 12 mesi

sono 12 mesi, che vanno dall'iscrizione al momento in cui si fa l'assemblea. Mi

pare talmente ovvia la cosa, che non capisco perché si stia rigirando questo

problema. Stiamo parlando di 12 mesi, può essere qui quello che si è iscritto 12

mesi fa, in aprile 2014.

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Antonio Battistini:

Per averne discusso con qualcuno, ritengo che l'iscrizione copra un anno

solare, cioè io mi iscrivo per l'anno 2015l, tant'è vero che poi da questo derivano le

morosità, ai sensi dello statuto.

Se l'assemblea si tiene nel 2016, io al 31 dicembre 2015 ero iscritto ma è

da decidere se vota chi era iscritto al 31 dicembre 2015 e, eventualmente, se

avesse un'anzianità superiore a un anno. Non è come dice il professor Familiari,

da aprile ad aprile, perché l'iscrizione copre un anno solare.

Giuseppe Leonardi:

Io credo che basterebbe mettere una virgola, “hanno diritto di voto i soci

iscritti da almeno 12 mesi, in regola con il pagamento delle quote associative”.

Zilli:

Siccome, per consuetudine, il cut-off è stato messo all'assemblea ordinaria

del congresso Fismad, la data estrema del pagamento, dire che un socio è in

regola con i pagamenti vuol dire che deve aver effettuato l'ultimo pagamento entro

l'assemblea ordinaria del Fismad. Quindi, passando di anno in anno, non valgono i

12 mesi. Se possiamo interpretarla così, però bisognerà modificare un pochino il

dato, oggi chi ha pagato il 2014 al Fismad è in regola fino a dopodomani, che è il

cut-off.

Renato Santucci:

Sono due aspetti diversi: i soci iscritti da almeno 12 mesi, se io li estendo,

sono anche i nuovi soci che potrebbero aver pagato due giorni fa, ma non hanno

diritto di voto, anche se sono in regola con il pagamento, perché non hanno i 12

mesi sulle spalle. Scindiamo dunque il problema “fino all'assemblea ordinaria”,

anche perché qui non parla di assemblea ordinaria, parla di assemblea degli

associati. Può essere il caso dell'assemblea straordinaria, che si svolge con tempi

differenti rispetto a quella ordinaria e all’ultimo Fismad. Sono due cose diverse. La

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virgola è essenziale e sono due cose che devono essere contabilizzate in modo

diverso: 12 mesi di iscrizione e in regola con i pagamenti, anno solare.

Lorella Fanti:

Vorrei fare una considerazione che riguarda questo articolo ma che deve

poi valere, secondo me, anche per dopo. Se non vogliamo perdere sei ore per

ogni articolo, come aveva osservato la dottoressa Piazzi, se c'è stato un revisore

che ha proposto la modifica e la modifica si presta a interpretazioni diverse, è

giusto che il revisore spieghi cosa ha voluto intendere, dopodiché l'assemblea si

esprima sul fatto che il concetto sia chiaro o meno.

Anche per me non è chiaro e io ho in mente che il revisore abbia voluto dire

“evitiamo di trovare gli iscritti dell'ultimo minuto che vanno a votare”, questo è

quello che nei miei sogni è stato l'intento del revisore, però il revisore lo deve

spiegare, in maniera tale che poi l'assemblea si esprima anche sulla chiarezza di

come è stata espressa la modifica. Grazie.

Presidente:

Il problema è che se un socio chiede la parola e fa una domanda, dobbiamo

farlo parlare. Siccome ci sono stati altri soci che hanno fatto altre osservazioni, li

ho dovuti far parlare. Sono d'accordo con te, adesso sentiremo anche i revisori,

ma prima parlano i soci, perché hanno diritto di esprimere i propri dubbi.

Alessandro Zambelli:

Confermo quanto detto da Santucci poco fa. Ritengo che la volontà di

questo sia che siano soci non nuovi ma che abbiano già vissuto, in parte, la vita

dell'associazione e quindi sono 12 mesi di vita associativa. C'è un giorno in cui si

sono iscritti, non un anno, c'è un giorno in cui sono stati accettati all'interno

dell'associazione e devono aver fatto almeno 12 mesi. In più, per votare il giorno

in cui votano, devono essere in regola dal punto di vista economico e normativo.

Mi sembra estremamente chiaro quello che diceva Santucci.

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Presidente:

Sentiamo i revisori.

Revisore??:

Vorrei precisare che anche questo è un articolo che non è stato modificato

dai revisori, però siamo d'accordo con l'intervento: qui ci vuole una virgola.

Sono due le problematiche, in primo luogo hanno diritto di voto i soci iscritti

da almeno 12 mesi, in regola con il pagamento da quota associativa, ma il primo

intervento che ha fatto era su quando uno è in regola, è questa la problematica.

Siamo d'accordo con Zilli, dobbiamo stabilire una data limite entro cui il socio è in

regola, non l'intero anno. Noi suggeriamo che sia, giustamente, la data stabilita

per l'assemblea ordinaria del Fismad. Oggi abbiamo stabilito che il socio in regola

fosse quello che avesse almeno pagato le quote fino al 2014, ma c'è sempre stato

un dubbio su questo aspetto.

È giusto approfittare di questa assemblea per stabilire una volta per tutte

quando uno è in regola.

Presidente:

Inseriamo allora la virgola.

Marcello Ingrosso:

Vorrei approfittare, per questo articolo e per quelli che seguiranno, per

ricordare ai revisori che loro facevano parte della Costituente, per decisione

dell'assemblea straordinaria che si è tenuta a marzo. Tutti questi articoli, quindi,

prima di decidere di fare delle modifiche, per conto loro, erano conosciuti

benissimo da parte loro, per cui li possono commentare. Grazie.

Presidente:

È una precisazione, ma tutti sapevano questa cosa.

??:

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Non abbiamo stabilito, alla fine, qual è l'anno della regolarità del

pagamento.

Presidente:

Abbiamo detto, sentendo i revisori, che la modifica che si fa è aggiungere

una virgola. Questo è quello che è stato detto.

Renato Santucci:

Visto quello che hanno detto i revisori, la virgola va benissimo, poi si può

decidere – e io farei così – che si è in regola con il pagamento della quota

associativa per l'anno solare in cui si svolge l'assemblea, saldata entro l'ultimo

giorno del mese antecedente all'assemblea, così si toglie ogni dubbio.

Presidente:

Ci sono i revisori e il notaio che ci devono dire se va bene.

Pisani??:

Vorrei chiedere al notaio e ai revisori: se potessimo cambiare, in questo

modo risolviamo, con il pagamento della quota associativa fino al giorno in cui si

tiene l'assemblea? Questo chiarisce? Hanno diritto di voto ovviamente “i soci

iscritti da almeno 12 mesi, in regola con il pagamento della quota associativa fino

al giorno in cui si svolge l'assemblea”. Chiarisce ogni dubbio? Qualunque

assemblea, ordinaria, straordinaria, di voto, qualunque seduta in cui il socio è

chiamato a votare.

Revisore??:

Per me va bene così, non c'è problema, possiamo aggiungere quello che

ha suggerito il socio Pisani. Noi però vorremmo anche dire che è il Consiglio

direttivo che stabilisce le modalità della quota e quando deve essere pagata. È

chiaro che l'interpretazione che noi abbiamo dato prima era quella di dire che i due

requisiti sono: l'anzianità, i 12 mesi, mi sembra ovvio; alla data dell'assemblea

20

qual era la scadenza della quota e, a quella data, deve essere versata. Il socio

quindi non è in regola se non ha pagato le quote che il Consiglio direttivo ha

deliberato fino a quella data. Questa era la nostra intenzione, per rispondere un

po' a tutti, anche se questo poi non è un articolo che abbiamo cambiato, ma va

bene lo stesso.

Franco Quatraro:

Non era così ovvia la questione come ho sentito dire da Familiari. I 12 mesi

sono importanti e bisognerebbe aggiungere che la quota associativa è valida se

pagata entro l'assemblea ordinaria dei soci. Bisogna scriverlo chiaramente. Si

finisce così di capire quando un socio è in regola o non è in regola. Si finiscono i

giochetti dell'ultima ora. Entro l'assemblea ordinaria dei soci, il socio deve pagare

la quota associativa. Se la paga dopo, la può pagare ma non è un socio in regola.

Lucia Piazzi:

Per semplificare, hanno diritto di voto i soci iscritti da almeno 12 mesi –

questo va bene – in regola con il pagamento della quota associativa, compreso

l'anno in cui si svolge l'assemblea. Si sa quindi che se quell'anno l'assemblea è a

marzo, ad agosto o a settembre, dev'essere pagata la quota compreso quell'anno.

Forse questo specifica un po' meglio.

“Entro” significa per quelli che vogliono partecipare all'assemblea. Entro o

compreso.

Presidente:

I revisori dicono “entro”.

Antonio Battistini:

La decisione assunta del 31 dicembre dell'anno precedente è nata dalla

necessità di non fare le corse all'ultimo momento per vedere quante sono le

persone che hanno diritto di voto. Se tu dai modo di pagare la quota associativa e

di mettersi in regola fino al giorno dell'assemblea, fino a un attimo prima di entrare

21

in aula non sai con quanti numeri ti devi confrontare. Questa è una criticità con la

quale abbiamo impattato tutti gli anni.

Fatti salvi i 12 mesi – poi possiamo discutere, scoprendo che magari

mancano 2 mesi al raggiungimento dei 12, perché se l'assemblea si fa a marzo e

si vota a marzo dell'anno dopo per uno che si è iscritto l'anno prima è una

questione di 2 mesi – se noi lasciamo un limite precedente chi deve gestire

l'assemblea sa con quali numeri si deve confrontare, senza fare le corse e i giochi

dell'ultimo minuto. Grazie.

Notaio:

Io proporrei di scrivere così: dovete decidere, a monte, se essere in regola

con la quota associativa deve essere riferito all'anno in cui si svolge l'assemblea

oppure all'anno precedente. Siamo nel 2015, bisogna aver pagato la quota 2015 o

basta che si sia pagato fino al 2014?

Di conseguenza il testo viene così scritto: “Hanno diritto di voto i soci iscritti

da almeno 12 mesi, a condizione che abbiano eseguito il pagamento della quota

associativa dell'anno solare in corso alla data dell'assemblea, oppure nell'anno

solare precedente quello in cui si tiene l'assemblea”. È la stessa discussione sorta

a proposito di questa. Va riscritto in questo modo.

Si tratta di decidere, però – e questo è essenziale – se bisogna pagare la

quota dell'anno in cui si svolge l'assemblea, pagata anticipatamente se ancora

non è scaduto il termine, oppure se basta essere in regola con quella precedente.

Presidente:

Votiamo questa proposta dal notaio.

Notaio:

Io ho dato una scelta. Partiamo con la prima possibilità, partiamo del

pagamento della quota associativa dell'anno in corso a quello cui si svolge

l'assemblea.

22

Votazione

Favorevoli

Contrari 21

Astenuti 1

Notaio:

L'alternativa è valutare il momento della quota associativa fermandosi

all'anno precedente a quello in cui si svolge l’assemblea.

Votazione

Favorevoli

Contrari

Astenuti

Notaio:

Ci sono due scelte, due soluzioni. Non è un voto a favore o contro, ma per

la soluzione A o B. La soluzione A è il pagamento della quota dell'anno in cui si

svolge l'assemblea, invece la soluzione B è che è sufficiente che sia stata pagata

la quota dell'anno precedente a quello in cui si svolge l'assemblea.

Votazione per la A.

Votazione

Favorevoli 72

Contrari

Astenuti

Presidente:

Siamo all'articolo 8. Leggo i due primi capoversi.

“Convocazione dell'assemblea”. “L'assemblea ordinaria e straordinaria deve

essere convocata dal Presidente dell'associazione tramite avviso inviato almeno

30 giorni prima dell'adunanza a domicilio degli associati e dovrà contenere

23

l'indicazione del giorno, luogo e ora dell'adunanza, nonché l'elenco delle materie

da trattare”. Questa prima parte è uguale.

Si aggiunge: “In caso di assemblea straordinaria richiesta dagli associati

(articolo 7), data ora e sede devono essere concordati dal Presidente del CDN con

i rappresentanti scelti dai promotori stessi dell'assemblea, nel rispetto della

richiesta formulata dai promotori”.

Vado avanti anche con l'altro capoverso che è stato aggiunto: “In caso di

mancato accordo la sede sarà obbligatoriamente la città della sede legale

dell'associazione e l'assemblea deve essere convocata entro 30 giorni dalla

richiesta e comunque deve essere tenuta non oltre i 60 giorni dalla richiesta”.

C'è da decidere se siete d'accordo con questa aggiunta degli ultimi due

capoversi, dove si dice che il Presidente, insieme ai promotori, deve decidere la

sede, il giorno e l’ora, mentre prima era dato esclusivamente al Presidente.

Pisani:

Io propongo di confermare la prima parte del vecchio statuto, il primo

comma dell'articolo 8 del vecchio statuto, e quindi di cassare tutta la parte in

rosso. L'abbiamo detto poco fa, se non sbaglio due articoli fa: che dev'essere il

Presidente del CDN a stabilire l'assemblea, la sede, l'ora eccetera.

Presidente:

Ci sono altri interventi su questo punto?

Marcello Ingrosso:

Questo punto era stato modificato proprio per evitare che succedesse

quello che è successo. L'assemblea di marzo 2014, a Roma, aveva dato questo

mandato proprio perché qualcosa potesse cambiare. Se noi torniamo, caro

Antonio, al punto precedente, non cambia niente. Stiamo approvando articoli dello

statuto molto banali, stanno rimanendo, come il precedente statuto, le cose

importanti.

24

Presidente:

Faccio una mia osservazione, come socio: il Presidente del Consiglio

direttivo è corretto che abbia la responsabilità di gestire una richiesta così delicata

come l'assemblea straordinaria. Se poi non si trova l'accordo, alla fine si va a finire

a Roma. Tutte le volte che è successo, quando è venuto Riccardo a portare le

famose firme, alla fine della giostra in Consiglio direttivo è stato deciso di andare

nella sede legale. Se per caso ci fosse già una discussione sulla sede e l'ora tra il

Presidente CDN e la rappresentanza, o chi ha fatto la richiesta, credo che non si

finisca più. Non vedo cosa costi lasciare al Presidente e al CDN la decisione della

fede. Si può togliere una parte o si può decidere di farla sempre in sede locale, a

Roma.

Tenete presente, però, questo lo dico perché lo sapete tutti quanti, che a

Roma ne sono andate deserte due. L'altra volta, quando non è andata deserta,

non abbiamo avuto straordinari. Roma non garantisce. Il problema è che è

sensibilità della gente e dei soci che vogliono fare qualcosa. Quello è il punto.

La può fare a Roma, a Milano, dove vuoi, se però la gente non ci viene

perché non ci crede o per qualunque altro motivo, non hai risolto il problema.

Togliere al Presidente, al CDN, una cosa del genere secondo me non ha molto

senso. Ecco perché lo dicevo proiettato per il futuro, perché abbiamo avuto tre

assemblee per avere esperienza di quello che abbiamo vissuto, quindi

sfruttiamola.

La mia opinione è che tutto sommato questa innovazione non dovrebbe e

non potrebbe portare quello che chi l'ha scritta aveva in animo. È corretta

l’interpretazione.

Ippazio Ugenti:

Per evitare perdite di tempo e per non concedere discrezionalità, che può

essere sempre male interpretata, secondo me si può semplicemente cambiare

fissando univocamente la sede legale.

Presidente:

25

Io l'ho già detto, per me se facciamo Roma va bene.

Marcello Ingrosso:

Non c'è solo la sede, c'è anche la data e l'ora. Lo dico perché è stato molto

difficile, ho saputo, convocare quell'assemblea straordinaria. Se è proprio l'operato

del direttivo che deve essere messo in discussione, il direttivo non ha alcun

interesse a convocarla nei tempi e nei modi giusti.

Presidente:

Perdonami, ma qui devo intervenire personalmente. Attribuire al Consiglio

direttivo la non volontà di rispettare una richiesta dei soci secondo me significa già

partire con il piede sbagliato.

Io ho chiesto tre assemblee, se poi vogliamo fare la polemica su Genova la

possiamo fare, non c'è problema, ma non qui, perché non è questo il punto. Io ho

spiegato molto chiaramente perché non è stata fatta a Genova e la dimostrazione

di buon senso è che oggi alle 14.40 siamo all'articolo 8, in un'ora e mezza voglio

sapere che cosa avete discusso. Questo l'ho scritto e lo ripeto oggi, con la

massima onestà intellettuale. Non avrei fatto tre richieste di assemblea

straordinaria se il Consiglio direttivo non avesse voluto il cambiamento dello

statuto. Io non devo difendere niente, voglio difendere la società: 340 persone

hanno chiesto il cambio e noi abbiamo dato 3 assemblee. Il resto è dietrologia.

Voglio capire su che base dici che il Consiglio direttivo non ha nessun

interesse. Questa è un’affermazione, Marcello, che da un ex segretario come te,

nel senso che l’hai fatto per tanti anni, non può essere un buon segno. Comunque

è la tua opinione, ci mancherebbe.

Ci sono altre domande o altre osservazioni?

Antonio Pisani:

26

L'ultima osservazione: abbiamo votato prima che in caso di inerzia del

direttivo i revisori possono agire, quindi abbiamo già creato le condizioni per

“bypassare” qualunque personalismo.

Alessandro Zambelli:

Come diceva Marcello prima, non sono solo i revisori, è solo per dare,

laddove ne esistesse la necessità, l'autorità all'assemblea dei soci e ai soci e la

possibilità anche di una critica e di una concretizzazione di questa critica, anche al

direttivo. In questo modo questa possibilità i soci non l'avranno mai.

Presidente:

Chi vuole lasciare l'articolo com'era prima, cioè che il Presidente del

Consiglio direttivo decide su data, ora e sede per la convocazione dell'assemblea,

alzi la mano, poi facciamo il cambiamento.

Votazione

Favorevoli 73

Chi è d'accordo sul cambiamento di questo punto dell'articolo?

Contrari 37

Astenuti 0

Il notaio suggerisce, solo tra chi è contrario o astenuto, che se qualcuno

vuole che venga registrato il proprio nome lo dice. Qualcuno vuole lasciarne

traccia sul verbale? Nessuno. Possiamo andare avanti.

Articolo 8. È uguale: “Le convocazioni dell'assemblea ordinaria e

straordinaria vengono pubblicate sui mezzi di informazione di cui al successivo

articolo 17 e trasmesse agli associati mediante posta elettronica o fax o, in

mancanza, a mezzo lettera raccomandata. Le delibere dell'assemblea vengono

pubblicate sui mezzi di informazione di cui al successivo articolo 17”.

27

Articolo 9. “Consiglio direttivo”. “L'associazione è retta e amministrata da un

consiglio direttivo costituito dal Presidente, che è anche Presidente

dell'associazione, da 8 consiglieri, uno dei quali è Presidente eletto, tutti eletti

direttamente dall'assemblea”.

Finisco anche il secondo e terzo capoverso: “Il Consiglio direttivo elegge nel

suo seno il segretario nazionale, che svolge anche le funzioni di tesoriere, e un

vicepresidente. Il Presidente rimane in carica due anni e non può essere

immediatamente rieletto nel Consiglio direttivo”. Questa è la vecchia versione.

Art. 9: “L'associazione è retta e amministrata da un consiglio direttivo

composto da 9 membri. Il Presidente, che è anche Presidente dell'associazione, il

segretario generale, che è anche tesoriere, e 7 consiglieri, costituiti da 3 delegati

regionali (articolo 16) e i coordinatori delle 4 commissioni (articolo 20): scientifica,

educazione, affari generali, editoria e comunicazione. Il Consiglio direttivo elegge

al suo interno il vicepresidente”.

La parte vecchia: “Il Presidente rimane in carica 2 anni e non può essere

immediatamente rieletto nel Consiglio direttivo nazionale”. La variazione: “Il

Presidente rimane in carica per 2 anni e non può essere immediatamente rieletto

in nessuna carica del CDN. Il segretario generale rimane in carica 2 anni e può

candidarsi immediatamente solo alla carica di Presidente. I consiglieri durano in

carica 2 anni e possono ricandidarsi per la stessa carica per un ulteriore biennio o

per quella di presidente o segretario”.

Torno sopra: la prima variazione qui è che è stato inserito “composto da 9

membri”.

Antonio Pisani:

Io vorrei proporre un articolo nuovo e alternativo a questo. Proporrei quindi

di leggere tutto questo, di leggere tutto l'altro, quello che chiedo di presentare, e

poi di votare.

Presidente:

Leggo allora tutto l'articolo 9.

28

La parte vecchia: “Il Presidente rimane in carica 2 anni e non può essere

immediatamente rieletto nel Consiglio direttivo nazione. Il Presidente rimane in

carica per 2 anni e non può essere immediatamente rieletto in nessuna carica del

CDN. Il segretario generale rimane in carica 2 anni e può ricandidarsi

immediatamente solo alla carica di Presidente. I consiglieri durano in carica 2 anni

e possono ricandidarsi per la stessa carica per un ulteriore biennio o per quella di

presidente o segretario”.

Leggo quello vecchio, che si è proposto di abrogare: “Il Presidente eletto

assume la carica di Presidente dopo 2 anni, nel corso dei quali svolge la funzione

di consigliere. I consiglieri durano in carica 4 anni e non possono essere

immediatamente rieletti. Al termine del proprio mandato, i consiglieri possono

candidarsi alla carica di Presidente eletto o possono, in alternativa, candidarsi alla

carica di Presidente nell'eventualità di elezioni contemporanee di Presidente e

Presidente eletto”. Dei due capoversi viene proposta l'abrogazione.

Parte vecchia: “I soli associati in regola con le quote possono candidarsi

alla cariche associative. Per candidarsi nel Consiglio direttivo nazionale occorre

avere espletato almeno un mandato di consigliere nazionale”. La variazione: “I soli

associati in regola con le quote possono candidarsi alle cariche associative. Per

candidarsi a Presidente, segretario generale o consigliere, occorre aver espletato

un mandato con durata di almeno 18 mesi nel Consiglio direttivo regionale”.

Altro capoverso: “Le candidature per le cariche di Presidente, segretario

generale, consigliere coordinatore di commissione e consigliere delegato

regionale, devono pervenire al segretario generale del Consiglio direttivo

nazionale almeno 90 giorni prima delle elezioni e devono essere accompagnate

da un programma chiaro e dettagliato, completo delle modalità operative per

realizzarlo, ove necessario, e dal curriculum vitae del candidato. In caso di elezioni

urgenti o di modifiche statutarie riguardanti le norme elettorali, il termine per la

presentazione delle candidature può essere ridotto fino a 21 giorni prima delle

elezioni”.

Leggo i due capoversi, che sono uguali, e poi c'è una nota in più: “L'elenco

definitivo dei candidati verrà reso noto agli associati unitamente all’avviso di

29

convocazione dell'assemblea e sarà esposto pubblicamente nella sede del

congresso nazionale”. Questa parte è uguale: “L'elenco definitivo dei candidati

verrà reso noto agli associati unitamente all’avviso di convocazione

dell'assemblea”. Viene inserito: “In caso di elezioni urgenti l'elenco dei candidati

verrà reso noto almeno 10 giorni prima, mediante i mezzi di informazione

dell'associazione”.

Parte vecchia: “Non è possibile candidarsi contemporaneamente alle

cariche di consigliere, Presidente e Presidente eletto”. Parte variata: “Non è

possibile candidarsi contemporaneamente a più di una carica del Consiglio

direttivo”.

Questa parte che vi leggo adesso, che è la numero 5, è tutta in rosso. “Il

Presidente, il segretario generale e i consiglieri coordinatori di commissione

vengono eletti on-line da tutti i soci, con preferenza unica e a maggioranza

semplice. I consiglieri delegati vengono eletti on-line con preferenza unica e a

maggioranza semplice solo dai soci della macro-area di appartenenza dei singoli

candidati. Nord: Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino-

Alto Adige e Friuli. Centro: Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, Abruzzo,

Molise e Marche. Sud e isole: Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e

Sardegna. Hanno diritto di voto i soci iscritti da almeno 12 mesi, in regola con il

pagamento delle quote associativa dell'anno in cui si svolgono le elezioni. Per

qualsiasi componente del CDN in caso di parità i primi due candidati vanno al

ballottaggio, che dovrà essere eseguito entro 7 giorni dalle elezioni. In caso di

ulteriore parità, viene eletto il candidato anagraficamente più anziano”.

Punto 6, leggo la parte vecchia, che è stata integrata: “Le elezioni del

Consiglio direttivo nazionale hanno luogo ogni 2 anni, in occasione del congresso

nazionale”. Punto 6 nuovo: “Le elezioni del Consiglio direttivo nazionale hanno

luogo ogni 2 anni, on-line – questa è l’aggiunta – almeno 15 giorni prima del

Congresso nazionale delle malattie digestive”.

Parte vecchia: “In tale occasione dovrà procedersi alle elezioni per la

sostituzione dei consiglieri che avranno raggiunto i 4 anni di anzianità, nonché

30

l'elezione del Presidente eletto, che ricoprirà la carica di consigliere per i primi 2

anni”. La parte nuova dice che questa parte deve essere abrogata.

“Le modalità per lo svolgimento delle elezioni sono regolamentate da

specifica istruzione operativa approvata dal Consiglio direttivo”. “Le modalità per lo

svolgimento delle elezioni sono regolamentate da specifica istruzione operativa

proposta dal CDN, che garantisca la regolarità e la segretezza del voto”.

Ovviamente vogliamo introdurre il voto on-line.

“Per essere eletti Presidente” – Presidente eletto viene cancellato, perché

abbiamo detto fino adesso che non c'è più questa carica, nella parte nuova dello

statuto, “è necessario che almeno un terzo +1 dei votanti esprimano un voto

valido, escluse le schede nulle e le schede bianche”.

La parte di sinistra è stata cambiata, la leggo: “I posti di consigliere vacanti

in modo permanente vengono coperti dai primi esclusi. Il loro mandato si conclude

alla scadenza del mandato dei consiglieri sostituiti”. Variazione, punto 7 dello

stesso articolo: “I posti di consigliere vacanti in modo permanente vengono coperti

dai primi candidati non eletti delle rispettive liste, dei coordinatori di commissione e

dei delegati regionali. Il loro mandato si conclude alla scadenza del mandato dei

consiglieri sostituiti”, questo rimane uguale ed è stato aggiunto: “Si possono

candidare per un ulteriore biennio”. “In caso di vacanza inferiore a 6 mesi dalla

scadenza del mandato, il posto vacante non sarà coperto. In caso di mancanza di

candidati non eletti dovranno essere convocate in via d'urgenza le elezioni del

nuovo membro del Consiglio direttivo, il cui mandato si conclude alla scadenza del

membro sostituto. Il nuovo consigliere può ricandidarsi per un ulteriore biennio”.

C'è poi un capoverso che viene chiesto di abrogare: “Nel caso di vacanza

permanente del Presidente eletto nel corso del primo anno, verranno indette

nuove elezioni per la sola carica del Presidente eletto, nel corso dell'assemblea

immediatamente successiva. Qualora il posto si rendesse vacante nel corso del

secondo anno, si dovrà procedere alle elezioni anche del Presidente, con le

stesse modalità del Presidente eletto, con votazione su scheda separata. Non è

possibile candidarsi contemporaneamente ad entrambe le cariche”. Questa parte

viene chiesto che sia abrogata, dalla proposta.

31

Parte vecchia: “In caso di vacanza temporanea o permanente del

Presidente, la carica verrà assunta dal vicepresidente. Se la vacanza ha carattere

permanente, il vicepresidente lascerà il suo posto di consigliere al primo escluso

delle votazioni precedenti. Questo non preclude l'eventuale candidatura del

vicepresidente a Presidente eletto, alla successiva tornata elettorale”.

Cambiamento: “In caso di vacanza temporanea del Presidente e/o del segretario o

di vacanza permanente negli ultimi 6 mesi di mandato, le cariche verranno

assunte rispettivamente dal vicepresidente e dal consigliere anagraficamente più

anziano”.

Ancora un'aggiunta: “In caso di vacanza permanente, non per dimissione

(cfr. capoverso successivo), del Presidente e/o del segretario, superiore a 6 mesi

di mandato, dovranno essere convocate in via d'urgenza nuove elezioni per il

presidente e/o segretario.

In caso di dimissioni del Presidente, il CDN si scioglie e dovranno essere

convocate nuove elezioni d'urgenza di tutto il CDN. In caso di dimissioni del

segretario, dovranno essere convocate nuove elezioni di urgenza per la carica di

segretario. In tutti i casi in cui si verificasse una situazione di parità di voti, laddove

non specificamente stabilito dal presente statuto, prevarrà il candidato

anagraficamente più anziano”.

Qui c'è poi una cosa parallela: “Il Consiglio direttivo nazionale deve riunirsi

almeno 6 volte l'anno e non è ammessa delega”. “Il Consiglio direttivo nazionale

deve riunirsi almeno 6 volte l'anno e non è ammessa delega”. Si aggiunge: “Un

numero di assenze ingiustificate, pari o superiori a 3 per ciascun anno, fa scaturire

la decadenza da membro del CDN”.

Due parti uguali: “Il Consiglio direttivo è validamente riunito se è presente la

maggioranza dei suoi componenti e delibera a maggioranza semplice dei

consiglieri presenti. In caso di parità, il voto del Presidente è decisivo”. Questa

parte è rimasta uguale: “Il Consiglio direttivo è validamente riunito se è presente la

maggioranza dei suoi componenti e delibera a maggioranza semplice dei

consiglieri presenti. In caso di parità, il voto del Presidente è decisivo”.

32

“Le riunioni sono presiedute dal Presidente e, in sua assenza, dal

vicepresidente e, in assenza anche del vicepresidente, dal segretario”.

Un'altra aggiunta: “Le funzioni di ogni membro del Consiglio direttivo

terminano per cessazione o revoca della carica o dimissioni mediante notifica

scritta al Consiglio direttivo”.

C'è ancora un capoverso, che è uguale ma lo devo leggere: “I membri del

Consiglio direttivo nazionale non hanno diritto a compensi fissi ma ad eventuali

rimborsi spese, preventivamente autorizzati e documentati”. Questo è rimasto

uguale.

Abbiamo letto tutto l'articolo 9. Ci sono delle osservazioni, su questo?

Prego.

Alessandro Zambelli:

Mi rivolgo al notaio: non capisco perché questo capoverso e questa

proposta del Consiglio non venga votata. Presenta un'alternativa, che

probabilmente è un suo diritto, ci mancherebbe altro, ma tutto questo articolo deve

trovare il voto contrario dell'assemblea, altrimenti la proposta è questa e questa va

votata. Se tutto l'articolo trova opinione contraria da parte dell'assemblea, ci sarà

l'alternativa. Non capisco perché in questo particolare caso dobbiamo percorrere

questa strada e non votiamo la proposta che è stata fatta.

Presidente:

Non credo, Sandro, che i soci possano avere una visione completa,

votando su due punti e non conoscendo la terza.

Alessandro Zambelli:

Premesso che mi sto fermando solo ed esclusivamente per non far

mancare il quorum all'assemblea, perché ritengo che sia un mio dovere farlo,

perché altrimenti, per come è stata trattata la Costituente, sarebbe giusto che ce

ne andassimo, non è giusto perché noi non dobbiamo far mancare il quorum

all'assemblea, perché è la cosa più importante, questo come primo discorso,

33

ripeto che viene fatta una proposta: per tutte le altre proposte c'è stata una

votazione, non capisco perché per questa non ci sia una votazione. Lo chiedo al

notaio.

Presidente:

Io provo a darti una mia interpretazione, poi sentiamo il notaio: fino adesso

non c'è stata alcuna proposta di un articolo, sono state fatte soltanto delle

osservazioni su articoli, che erano solo due. Qui c'è una richiesta di proposta di un

articolo diverso, per cui i soci, per poter votare, devono prima sentirli tutti. Io ho

letto il primo e il secondo, poi sentiamo il terzo e si vota, mi sembra più che

legittimo fare in questo modo, nel senso che tutti i soci devono conoscere anche

l'ultimo, altrimenti si fa una votazione senza conoscere l'ultimo.

Sentiamo comunque il notaio.

Notaio:

Mi pare che la modalità di conduzione dell'assemblea le debba definire il

Presidente. Se il Presidente ritiene che sia corretta questa procedura, visto che è

stato utilizzato lo stesso meccanismo quando si è trattato, poc'anzi, di parlare del

voto dei nuovi soci e di quelli in regola, non vedo perché opporsi in questo caso.

Questa è la mia opinione.

Lucia Piazzi:

Io condivido quanto ha espresso adesso Alessandro, perché la cosa è un

pochino diversa. Qui viene presentato, in realtà, un altro documento. Noi siamo

qui per votare questo documento, dobbiamo dire se siamo d'accordo o meno su

questo articolo. Dopodiché, se la maggioranza non è d'accordo, si proporrà la

modifica, secondo me.

Presidente:

34

Ripeto la stessa cosa che ho detto prima, Lucia. In assemblea chiunque si

può alzare e, riferendosi all'articolo, fare una nuova proposta. Prima di andare a

votazione bisognerà pure che le persone che hanno delle proposte le dicano,

altrimenti su cosa si vota? Su due e non su tre. Se fossero cinque, bisognerebbe

sentirle tutte e cinque.

C'è stata una proposta, quella vecchia, quella aggiornata che abbiamo

deciso essere quella, c’è un’altra proposta di un articolo, in questo caso un articolo

e non un punto. Penso che prima si debba sentire e poi tutti possono votare i due

articoli che abbiamo letto. Mi sembra molto lineare.

Non ci sono altre osservazioni. Antonio Pisani.

Antonio Pisani:

Faccio questa proposta in rappresentanza di alcuni CDR e di alcuni singoli

soci che avevano mandato in questa direzione proposte ai due forum che sono

stati aperti in novembre-dicembre 2013 e marzo-aprile 2014. Ho coagulato queste

proposte.

Presidente:

Ci puoi dire quali sono i consigli direttivi?

Antonio Pisani:

Calabria, Campania, Toscana, Umbria, Liguria e poi alcuni consiglieri di altri

direttivi, come del Piemonte, e altri soci singoli. È un numero importante,

comunque ripeto che erano state fatte nei forum.

Questa è un'alternativa che disegna un modello diverso di governance della

società e che vede la possibilità di proporre ai votanti, all'assemblea dei soci che

hanno diritto di voto, un team con a capo il Presidente e quindi tutte le figure sono

proposte. È sempre una singola preferenza, ma alla lista, al gruppo.

“L'associazione è retta e amministrata da un Consiglio direttivo nazionale

composta da 9 membri effettivi – che sono già stati citati – il Presidente, il

consigliere segretario generale, che è anche tesoriere, i 4 consiglieri coordinatori

35

di commissione, i 3 consiglieri/delegati regionali di macro-area. Sono previste,

inoltre, la figura del past president o presidente uscente, che parteciperà alle

riunioni del nuovo CDN solo nel primo anno della sua durata e non avrà diritto di

voto, e la figura di 3 membri supplenti, che non fanno parte del CDN, né

partecipano alle sue riunioni, ma entrano in ballo qualora ci siano delle defezioni

da parte dei consiglieri, non del Presidente.

Il Consiglio direttivo nomina il vicepresidente. Il Presidente viene eletto

dall'assemblea dei soci, rimane in carica 3 anni e non può più essere rieletto. I

segretari consiglieri, i coordinatori di commissione, i consiglieri delegati regionali di

macro-area sono eletti dall'assemblea dei soci e durano in carica 3 anni e alla

scadenza del loro intero mandato possono candidarsi soltanto alla carica di

Presidente. I soli associati in regola con le quote possono candidarsi. Per

candidarsi a Presidente occorre aver espletato un mandato pieno nel CDN come

consigliere, in qualunque ruolo. Per candidarsi a segretario consigliere o

coordinatore di commissione o consigliere delegato regionale di macro-area o

membro supplente occorre aver espletato un mandato pieno, a qualunque titolo, in

un CDR”.

Il punto 3 è uguale a quello che ha già letto italo.

“Il programma elettorale da presentare al momento dell'invio delle

candidature di lista sarà unico, da tutti sottoscritto per accettazione e quindi

vincolante per tutti i componenti della lista. In caso di elezioni urgenti o di

modifiche statutarie riguardanti le norme elettorali, il termine per la presentazione

della candidatura potrà essere ridotto fino a 45 giorni prima delle elezioni”. Idem

quindi non lo leggo, “in caso di elezioni urgenti”, è lo stesso.

Punto 4: “Non è possibile candidarsi contemporaneamente a più di una

carica del Consiglio direttivo, non è possibile ricoprire cariche societarie elettive

dopo aver concluso, per raggiunti limiti di età, il ruolo lavorativo ricoperto nella

pubblica amministrazione. Tutte le cariche previste nel CDN verranno elette con

voto on-line, da svolgere in contemporanea al voto fisico, da tenersi durante il

Fismad, con le stesse regole. Il socio elettore potrà esprimere una sola preferenza

relativa alla lista prescelta che contempla tutte le cariche, in particolare i consiglieri

36

delegati di macro-area saranno prescelti da tutti i soci della macro-area e inseriti

nelle liste elettorali comprendenti gli altri candidati”. Sono votati quindi da tutti. Le

macro-aree di appartenenza sono le stesse che vi ha letto.

“Hanno diritto di voto”, qui c'è da aggiungere la virgola, come abbiamo fatto

prima

“In caso due o più liste raccolgano lo stesso numero di voti, sarà dichiarata

vincitrice la lista che ha schierato, come candidato Presidente, il socio con la

maggiore anzianità di associazione”, quindi non c'è più il criterio anagrafico, ma

solo di fedeltà alla società. “Le elezioni del Consiglio direttivo nazionale avranno

luogo ogni 3 anni, in occasione del Fismad, per la sostituzione dell'intero CDN. Le

regole elettorali dovranno prevedere norme in grado di assicurare una

rappresentatività di genere proporzionale alle quote di iscritti”.

Questo punto è uguale.

Punto 7: “Eventuali consiglieri dimissionari potranno essere sostituiti dai

membri supplenti. Il mandato si conclude alla scadenza del membro sostituito e i

membri supplenti si possono ricandidare”.

Punto 8: “In caso di impossibilità temporanea del Presidente, cioè non

superiore a 6 mesi, a svolgere le sue funzioni, gli subentra il vicepresidente.

L’impossibilità permanente del Presidente o le sue dimensioni determinano

automaticamente la caduta di tutto il CDN e la convocazione di elezioni indette in

via di urgenza dal Presidente o dal vicepresidente, con dimezzamento dei tempi

previsti”.

I punti 9, 10 e 11 sono uguali.

Presidente:

Siccome questa è un’ipotesi in è più, qualcuno deve fare delle domande,

perché qualcosa non è chiaro, prima di votare, per favore le faccia. Qui si parla

non più di voto unico, con scelta singola, ma di voto di lista, cioè il Presidente

porta tutto un gruppo di persone, è una lista bloccata, è quella, si conosce e si

vota quella. Dall'altra parte, quella della Costituente aggiornata dai revisori, su cui

37

stiamo lavorando, prevede il voto singolo con preferenza unica, un'unica persona

e un unico voto.

Fate delle domande, perché è un cambiamento grosso, sono ipotesi molto

diverse, su cui l'assemblea deve decidere.

Claudio De Angelis:

Vorrei chiedere una precisazione. Mi sembra che al punto 3 o 4 lui abbia

detto che erano uguali, in realtà da un lato c'è scritto “10 giorni” e dall'altro c'è

scritto “30 giorni”. La differenza non era stata sottolineata.

Antonio Pisani:

Mi scuso, hai ragione. Confermo che è 30 giorni. Un'altra cosa: la

preferenza singola della proposta della Costituente è singola per ogni ruolo, quindi

in realtà sono più persone, c'è un voto per il Presidente, un voto per il segretario,

eccetera.

??:

Siamo di fronte, secondo me, ad una grave irrisione nei confronti di quello

che è stato il lavoro che la Commissione costituente ha svolto. Ognuno di noi ha

sacrificato diversi weekend per costruire uno statuto. Secondo me ci si sta

dimenticando che è successo un fatto gravissimo: lo statuto nasce dal fatto che la

società si è spaccata, si è dimesso il Presidente, si è dimesso il segretario, si è

dimesso un autorevole membro del direttivo. Non possiamo far finta di niente. La

finalità del nostro lavoro era quella di fare in modo che questo evento, così

traumatico, questo vulnus, non dovesse più ripetersi.

Io non nego la buona fede a nessuno, nemmeno a quelli che sono rimasti,

nemmeno ai revisori, che comunque dovevano fare le proposte di modificazione

dello statuto in corso d'opera e non dopo. Io posso capire che uno possa riflettere

sulle cose che sono state fatte. Non so perché tu, Italo, abbiamo ringraziato noi

della Costituente, perché alla fine abbiamo la sensazione di aver scritto dell'aria

fritta e basta. Non c'è bisogno di ringraziare il lavoro della Costituente, dunque.

38

C'è un errore di metodo, che diventa anche sostanza.

Adesso siamo in presenza di una proposta autorevolissima, ma questa è

un'altra costituente, perché ha coinvolto diversi direttivi regionali. Noi abbiamo

avuto un mandato, attraverso l'assemblea straordinaria, che era quello di lavorare

in autonomia, quello che abbiamo fatto, nel rispetto del lavoro che ha fatto il

direttivo. Ripeto: io non avrei mai accettato di continuare il mio lavoro come

Presidente eletto o come segretario o come membro del direttivo, nell'eventualità

che il Presidente incaricato e il segretario nazionale si fossero dimessi. La

situazione andava azzerata però io do atto che questo Consiglio direttivo ha

lavorato, ha fatto delle proposte, ha organizzato i congressi. Non metto in

discussione la buona fede di coloro che hanno deciso di rimanere, però a questo

punto il nostro lavoro si è rivelato inutile, noi rispettiamo il giudizio dell'assemblea,

l'assemblea è sovrana, ma in pratica ci ha fatto capire che abbiamo lavorato per

nulla. Tutto quello che abbiamo fatto, il tentativo di impedire l'emorragia di soci

iscritti alla SIED che si sta verificando, il tentativo di richiamare un rapporto

dialettico, costruttivo, con le varie realtà regionali, perché questo era lo spirito dello

statuto, la finalità che ha animato il nostro lavoro. A questo punto noi prendiamo

atto che è stato tutto inutile e quindi io, personalmente, propongo, a nome della

Costituente, di andarcene.

Presidente:

Mi devi dare però la possibilità di replica, credo sia dovuto. Se non vuoi

aspettare la risposta, ci mancherebbe.

Io ho ringraziato perché penso che fosse corretto farlo. Mi fa un po' specie

che la Costituente non accetti che ci siano proposte diverse. Nessuno ha fatto mai

nulla nel momento in cui voi vi siete riuniti e la vostra indipendenza è stata totale.

Io non ho mai fatto una telefonata per sapere come andavano le cose. Avete

avuto autonomia totale. Se adesso in assemblea ci sono delle proposte diverse,

mi fa molto specie che la Costituente prenda una posizione di rottura, cioè di dire

che “non è rispettato il nostro lavoro”, perché non è vero, assolutamente. Ci sono

39

delle situazioni, dei numeri, delle persone, che dicono che questi articoli possono

avere delle altre soluzioni. Non vedo il problema.

Se l’idea è che la Costituente fa lo statuto, è quello è lo statuto, io non sono

d'accordo, perché la Costituente ha avuto l'incarico di fare una bozza di statuto,

ma da portare in assemblea. Abbiamo fatto tre assemblee, questa è la terza,

abbiamo il numero, due minuti fa un presidente Fismad ha detto che, poiché

dobbiamo fare lo statuto, la Costituente non si muove, ma adesso la Costituente

cambia idea perché c'è un articolo diverso da quello che ha proposto.

Nessuno sta inficiando il vostro lavoro, assolutamente no, ma mi sembra un

atto molto forte quello di dire: “La nostra non viene accettata, non va bene,

abbiamo perso tempo”. Non è così. Ci sono delle critiche, ci sono delle

osservazioni che stanno facendo i soci che sono venuti da tutta Italia, a voi non va

bene che ci sia un altro articolo, per cui dite che vi siete offesi e ve ne andate.

Questa è la stigmatizzazione. Voi state dicendo che il vostro lavoro non è stato

rispettato. Io, Giuliano, ho ringraziato.

Il Presidente ha ringraziato la Costituente perché era corretto farlo e perché

lo sento, altrimenti stai sicuro che non l’avrei fatto. È stato fatto un grande lavoro,

ma ciò non toglie la possibilità a chiunque di dire che quello che avete scritto non

va bene. Questo è quello che sta succedendo.

??:

Apprezzo molto il lavoro di Antonio, ma il lavoro di Antonio è stato verificato

dalla commissione perché nel forum era già stato presentato a grandi linee e la

Costituente ne aveva preso visione, quindi l'aveva valutato.

La Costituente è autonoma e ha fatto una proposta diversa, che non ci è

stato permesso di presentare come tale. Anche questa è un'osservazione.

Infine, questa proposta ha un difetto grande, Antonio, cioè che il motivo

della critica è nato dalla critica a una cordata. Questa è la legalizzazione delle

cordate. Trovo che sia una cosa estremamente grave. Ribadisco estremamente

grave. È la legalizzazione delle cordate.

40

Presidente:

Questa è la tua posizione ed è corretta, ci mancherebbe. Replica Pisani.

Antonio Pisani:

Io posso aver scritto delle stupidaggini, ma mi rivolgo all'assemblea e

chiedo all'assemblea di valutare quello che ho scritto, se sono stupidaggini o

meno.

Non so cosa intendi tu per cordate, io parlo di squadra, di team ed è tutto

chiaro, chi è il Presidente, chi fa cosa e qual è il programma. Io non vedo, in

questa estrema trasparenza, cosa ci sia di negativo.

Io non do giudizi né di positività né di negatività, dico che, al pari della

Costituente, in questa assemblea qualunque socio può proporre quello che vuole,

purché sia regolarmente consentito dalle leggi e l'assemblea sovrana decide.

??:

Mi sembra che le regole del gioco vengano cambiate ogni volta. Ripeto:

questa tua proposta, che ha un significato diverso, perché ti conosco da una vita,

è la legalizzazione di ciò che ha creato il problema di questo direttivo, che è il

problema maggiore che un direttivo abbia mai avuto. Scusate, ma me ne vado

anch'io.

Lucia Piazzi:

A conclusione di tutto ciò, vorrei dire che tutti hanno presentato le proprie

proposte, solo la Costituente non è riuscita a presentare la proposta, che era

l'unica cosa che era stata stabilita.

Presidente:

È stato votato.

41

Lucia Piazzi:

È stato votato perché l'assemblea, così com’è organizzata, non l’aveva

neanche prevista, a differenza di quanto prevedeva la norma transitoria. È stato

votato, ma non si sarebbe neanche dovuti arrivare alla votazione, perché la norma

transitoria prevedeva che la Costituente presentasse il documento all'assemblea

straordinaria per la votazione.

Presidente:

Non è colpa mia però se qualcuno ha detto che ci sono delle cose da

aggiornare sul vostro testo. Non l’ho detto io, io non sono mai entrato a parlare

con voi. L’hanno detto i revisori, che stavano con voi. Cosa c'entra questo

discorso?

Io non è che non ti ho fatto presentare, per il gusto di farlo, c’è stato un

testo dei revisori che hanno detto che c'erano dei passaggi che andavano

cambiati. È stato votato, quindi non è stata una prova di forza di nessuno, hanno

votato i soci che sono qui dentro, da rispettare come tutti gli altri, e hanno detto

che si doveva tenere conto degli aggiornamenti. Non capisco dov'è il problema, a

meno che il problema non sia che uno non vuole accettare che si facciano dei

cambiamenti.

??:

Il problema è diverso, è un problema di metodologia. Qualcuno di

importante ha detto che in tanti casi la forma diventa sostanza. La metodologia è

estremamente scorretta, non è perfetta, perché i revisori avevano il compito di

modificare assieme, durante i lavori della Costituente, di presentarlo assieme a

noi, non dopo. Noi ci siamo trovati di fronte a un documento modificato, un

documento che non era più il nostro. È stato modificato in relazione a delle

motivazioni legali plausibili, discutibili, come le altre che noi ci siamo fatti carico di

verificare, perché altre fonti giuridiche, altrettanto autorevoli, hanno detto che la

stesura iniziale, quella elaborata e proposta dalla Costituente, era assolutamente

legittima.

42

Siamo di fronte all'impossibilità di presentare la nostra proposta. Ci

troviamo di fronte a una metodologia che, in qualche modo, favorisce alcune

iniziative di discussione, come quelle di proposte da parte di Pisani, penalizzando

la nostra.

Io mi rendo conto che l'assemblea è sovrana, ha diritto di dire di no, a noi

va bene la revisione postuma e quindi si discute su questo, ma è altra cosa

rispetto alla decisione che ha dato vita alla Costituente.

Revisore??:

Vorrei precisare una cosa: questo articolo, quello più importante della

governance, è stato concordato da tutti noi revisori, da tutta la Costituente, non è

stato toccato. Infatti noi revisori lo abbiamo approvato e abbiamo concordato con

la versione presentata dalla Costituente, che è stata la prima versione di modifica.

Questo articolo è concordato pienamente da noi.

Tutte le modalità di votazione unitaria, quindi, sono pienamente concordate

da noi. Noi siamo i revisori, dobbiamo solo valutare e garantire che una proposta,

eventualmente alternativa, sia legittima e conforme alla legge.

Volevo precisare che questo articolo non è assolutamente non condiviso

dai revisori.

??:

Vorrei aggiungere un'altra cosa. In realtà le nostre modifiche sono state

fatte esclusivamente perché quel progetto di statuto, come lo chiama l'articolo 27,

che avevamo elaborato assieme, aveva delle difficoltà anche in prefettura.

Approvate e portate in quel modo avrebbero avuto dei problemi.

Tra le altre cose, le nostre modifiche le abbiamo anche commentate

insieme, ma la Costituente legittimamente, a maggioranza, ha deciso che quello

aveva approvato e quello avrebbe presentato. La Costituente dunque era al

corrente delle nostre modifiche, che erano esclusivamente di natura legale, da

presentare alla prefettura per l'approvazione.

43

Un altro discorso che volevamo chiarire è che, leggendo attentamente

l'articolo 27 dello statuto, esso dice che è stato costituito un “comitato”, poi è stato

chiamato Costituente, che doveva elaborare un progetto di statuto. Non è che il

progetto di statuto, dal giorno in cui è deliberato, non può essere modificato,

poteva essere modificato anche il giorno prima del 25 marzo. Noi avevamo

esternato le nostre modifiche.

Ultima osservazione: noi revisori abbiamo il problema del dovere di

informativa, quindi è chiaro che il socio, prima di votare qualunque modifica dello

statuto, deve essere a conoscenza delle proposte che vengono fatte, dalla

Costituente e da qualunque socio. Deve assolutamente essere consapevole di

cosa sta deliberando. Non si può andare a deliberare prima una proposta e poi

una seconda proposta. Il socio deve conoscere le tre proposte, in questo caso, e

poi delibererà. Questo è il dovere di informativa che noi abbiamo.

Presidente:

Solo una precisazione su questa cosa che adesso ha detto lui: tenete

presente che anche il notaio qui presente ha detto che c'erano delle parti che

erano illegittime, che non andavano bene. Il notaio è la persona che in questo

momento rappresenta un aspetto molto importante, che è quello dello Stato. La

storia dello statuto non finisce qui, deve andare da un'altra parte e non sarebbe

mai stato accettato con le cose che erano state scritte.

Dire che la Costituente ha detto quello e così dev'essere, secondo me è

sbagliato.

Santucci:

L'avevo detto a Genova e lo ripeto: mi sembra di essere finito in

un'assemblea di condominio dove nessuno vuol decidere e l'atteggiamento delle

persone che si alzano e se ne vanno, dottor Bedogni, se la forma è sostanza, vuol

dire “me ne frego e me ne vado”. Scusate, ma mi sento di doverglielo dire.

44

Alberto Merighi:

Siamo tutti un po' amareggiati e in difficoltà, ma voglio dire una cosa

diversa: noi abbiamo lavorato, abbiamo fatto questa cosa e mi sento di dire, a

nome non solo a nome mio, che abbiamo fatto un documento unitario, perché

poteva essere solo unitario e per provare a discutere e a far passare alcune cose

nuove.

Ad esempio su questo argomento, che è molto importante, di una lista

unica o no, abbiamo discusso a lungo e deciso di non fare la lista unica, ma dei

programmi individuali. È evidente che se io faccio un programma con linee in

comune con il Presidente e io mi candido ad una commissione e uno ad un’altra, è

evidente che diventa una lista, ma è una lista fatta sui programmi, non a priori.

Questo nasceva dalla riunione di Roma, ne abbiamo discusso altre volte.

Sarebbe forse meglio che questi punti venissero discussi e ne parlassimo

qui, perché le differenze sono minime. L'abbiamo presentata unica non perché

fosse immodificabile, ma perché passassero alcune innovazioni, come votare

presidenti delle commissioni, su cui siamo tutti d'accordo. State molto attenti,

perché c'era un programma e su quello nasce una lista.

Presidente:

Il modo corretto di portare avanti questo ragionamento è che c'è un'altra

proposta. Io ho detto, prima di votare, discutiamo, fate domande e ragioniamo su

questa proposta, dopodiché il socio vota sentendo le varie voci. Non capisco

perché ci si debba alzare. Non c'è motivo di andare via, se è vero l'interesse per la

società. Perché non si può discutere?

Lui ha detto che si ritorna indietro, sul fatto di essere delle cordate. Io

ricordo quando ci ha detto “squadristi”, lo ricordo molto bene, ma non è un

problema di squadra. Qui c'è il problema di qualcosa di diverso da quello che ha

detto la Costituente: qual è il problema? Parliamone. Se la Costituente si alza, non

vedo dove sta il punto, dove manca il metodo, dove manca la democraticità. La

democraticità è che se ne vanno, questo è poco democratico.

Non è un'offesa, è diritto di chiunque fare una proposta diversa.

45

Rimanendo sul tecnico, non vedo perché non ci possa essere una proposta

che proponga di nuovo il Presidente eletto. Se ci fosse qualcuno che dice “voglio il

Presidente eletto”, voi vi alzate e ve ne andate? E se passa che vogliono il

Presidente eletto? Andiamo via tutti? Gli associati vogliono il Presidente eletto: e

allora? La Costituente va via?

Santucci:

Se fossimo partiti da una proposta e fosse discussa… è chiaro che questo

metodo ha dato qualche problema. La gente si alza perché ci sono dei problemi.

Presidente:

Io sto dicendo che non è normale: discutiamo, non è detto che passi una

cosa o l'altra. C'è una proposta che parla di una lista unica, bloccata, come con i

sindaci.

Santucci:

I problemi ci sono.

Presidente:

Non vedo perché abbiamo offeso qualcuno, dov'è l'errore di metodo. Ho

condiviso tutti i passaggi con il notaio, per una giornata intera, per essere sicuro di

avere un metodo. Vengo accusato di non avere metodo? Mi dispiace, lo rimando

indietro, non è così. È responsabilità di chi si alza, perché stiamo discutendo per la

SIED. Volete far saltare l'assemblea straordinaria? Per carità…

Ippazio Ugenti:

Qui c'è uno scontro che non è di ora, io forse sono fra i pochi che hanno

partecipato a tutte le assemblee, a partire da quella di Torino, nella quale si è

posto il problema. Pochissimi, perché in realtà alle assemblee straordinarie,

chiamate così per questo motivo, soprattutto la seconda, siamo arrivati in 9 soci.

46

Mi chiedo come mai, dal momento che persino alcuni del Comitato costituente non

erano presenti.

È vero però anche che nell'assemblea straordinaria di Roma era stato dato

mandato a questo comitato di raccogliere tutte le proposte provenienti dai forum e

dai singoli per formulare una proposta definitiva che raccogliesse quelle più

rappresentate in questi forum. Di questo si è già parlato anche a Genova e

qualcuno ha detto – intendo dire per esempio il professor Costamagna – “anch'io

avevo presentato una mia proposta e alcune di queste che vedo qui non mi

andavano bene, ma se questa è minoritaria è ovvio che non ha avuto fortuna”.

Questo vale anche per altre proposte che sono state messe nel forum e che non

hanno avuto fortuna, nel senso che erano minoritarie rispetto alle altre. Il lavoro

della Costituente è stato appunto quello di rappresentare quelle maggioritarie

rispetto alle altre, portandole poi in un documento finale.

Il modo più giusto per rispettare il lavoro della Costituente, secondo me, che

è stato fatto, indubbiamente hanno lavorato per questo, sarebbe stato che i

revisori – ammesso che il loro voto, pur presentato nel corso dei lavori della

Costituente, non sia stato tenuto in considerazione, ma votato a maggioranza

dalla Costituente, contro il loro parere – portato il documento della Costituente in

questa sede, facessero presente, come è stato detto a Genova, che c'era un

difetto giuridico, legale.

Presidente:

È stato fatto.

Ippazio Ugenti:

Sì, adesso però noi non abbiamo votato il documento della Costituente e

quello modificato dai revisori. Abbiamo semplicemente deciso – e a me sta bene –

che le modificazioni portate dai revisori erano corrette e basta. Nessuno di noi qui

però ha potuto vedere ciò che era prima e quindi in cosa sarebbe stato illegale.

47

Presidente:

È stato mandato con una newsletter.

Ippazio Ugenti:

Ho capito, ma adesso non abbiamo potuto votare.

Presidente:

Perdonami se ti interrompo, ma non può essere passata quell'informazione

che dice che “noi non sapevamo quello che c'era scritto…”.

Ippazio Ugenti:

No, ho detto che non abbiamo potuto votare i due tipi di aspetti.

Zambelli prima ha detto che loro hanno delle motivazioni legali che, invece,

giustificano il modo di presentare il loro articolo.

Presidente:

L’assemblea però prima ha votato.

Ippazio Ugenti:

Sì, ma ha votato tutto l'insieme, non è proprio corretto nei loro confronti.

Presidente:

Non capisco perché non sia corretto.

Ippazio Ugenti:

Per il motivo che ho appena finito di dire. Si è votato il principio che i

revisori hanno fatto delle correzioni dettate da motivi legali e non il fatto che ogni

singolo articolo potesse avere…

L'ultima cosa riguarda, invece, il discorso dell'articolo che, abbiamo detto,

era già stato presentato nel corso dei forum ed è stato ritenuto minoritario. Per

rispetto al lavoro della Costituente, piuttosto che presentare tutto l'articolo ex novo,

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ad ogni singolo capoverso il dottor Pisani si alza e dice “questo capoverso io

proporrei di modificarlo in questa maniera”.

??:

Io parlerei in qualità di socio: siamo qui per decidere, ci sono tre proposte,

non è detto che quella che ha presentato Pisani sia il verbo. Abbiamo degli esperti

che possono giudicare se una cosa va bene oppure no. Possiamo lavorare su

queste tre proposte. Forse possiamo dimenticare il vecchio statuto: c'è la proposta

costituente, elaborata con il misunderstanding dei revisori, e poi questa proposta

che magari sarà fallace, sarà una cosa che dismetteremo subito, ma discutiamo,

perché altrimenti chi va fuori adesso è perché non vuole che la SIED vada avanti,

si alza solo per principio. Siamo qui tutti presenti per discutere, per cercare di

arrivare ad una fine, che potrebbe essere che poi lo statuto della Costituente,

modificato dai revisori, sia quello più pertinente. Se però non lo discutiamo e ce ne

andiamo, secondo me facciamo un passo indietro.

Revisore??:

Io vorrei solo precisare che questo articolo 9 è stato concordato, in sede

della Costituente, da noi revisori. Non è stato assolutamente modificato. L’articolo

9 letto come quello della Costituente ha la nostra approvazione e non è stato

assolutamente modificato. Precisiamo questo: stiamo discutendo e analizzando

questo articolo.

Gabrielli:

Ho una sola domanda, banale: questa modifica di Pisani è stata mandata

un mese prima ai soci?

Presidente:

È stata presentata a Genova.

49

Gabrielli:

No, mi spiace, ma questa non l’ho mai vista. Uno dei motivi per cui è stata

rimandata l'assemblea straordinaria è perché doveva essere… Vorrei sapere se

questa proposta è stata presentata e inviata ai soci almeno un mese fa, non è

possibile che soltanto noi avessimo degli obblighi.

Presidente:

È corretto, la risposta è che qua dentro chiunque si può alzare e presentare

una proposta e io non glielo posso impedire. Il notaio è qui presente, se tu in

questo momento hai un articolo, ma anche 28 articoli nuovi, ti alzi e li esponi e si

votano anche i tuoi. Ognuno è libero di presentare una proposta.

Gabrielli:

Volendo fare ostruzionismo… Questa somiglia molto alle liste preformate, è

molto vicino.

Presidente:

Ti do una risposta su quello che tu hai chiesto: qualunque persona, qui

dentro, si può alzare e dire una cosa che non è mai stata presentata, perché non è

d'obbligo che qualunque socio mandi in giro la sua proposta. Chi non è d'accordo,

è contrario. È molto semplice.

Franco Quatraro:

Io parlo come socio, anche se sono consigliere della SIED in Puglia. Trovo

molto squalificante e molto poco edificante quello che sta succedendo. Per

sgombrare il campo da equivoci, dico che sono contrario, per esempio, alla

proposta di Antonio della lista, così ci capiamo e non parliamo per schieramenti.

È molto grave, per me, come socio, è molto offensivo nei confronti di ogni

singolo socio quello che sta accadendo adesso. Innanzitutto stiamo giocando sul

numero legale, perché io voglio vedere, se tutte le persone che hanno minacciato,

non so se lo faranno, di alzarsi, l'avrebbero fatto se fossimo stati molto più

50

numerosi. Probabilmente avrebbero dato battaglia in sede di discussione.

Approfittare del numero legale risicato per andare via e far cadere il numero legale

significa una cosa molto grave e la SIED continua a fare cose che non vanno

bene, perché da anni i soci storcono il naso per quello che avviene in SIED. Si

continua ancora a fare male e a dare esempio di cattiva democrazia, di

strumentalizzazione.

Ogni socio qui dentro ha il diritto di esprimere la propria opinione. Negare

agli altri soci, che magari sono meno all'interno di alcuni giochi, che pure

avvengono, la possibilità di esprimersi è un atto gravissimo, assolutamente non

democratico. Il CDR ha tutte le proprie giustificazioni, gli altri hanno tutte le loro

giuste motivazioni, non bisogna negare il diritto alla discussione. Quello che si sta

paventando è la negazione al diritto della discussione.

Ripeto ancora e lo sottolineo di nuovo: sono contrario alla proposta di

Antonio per quanto riguarda la lista bloccata, l’ho premesso per evitare

strumentalizzazioni. Grazie.

Paolo Ravelli:

Faccio una proposta metodologica, perché credo sia opportuno che

veniamo fuori in modo un po' più elegante da quanto sta succedendo.

Io non parlo di opinioni sui singoli, ma solo di metodo: all'inizio abbiamo

accettato l'idea di confrontare lo statuto originale con lo statuto “aggiustato” dai

revisori. Credo che qualunque altra modifica di questo metodo, che è stato definito

all'inizio dell'assemblea di oggi, cioè aggiungere addirittura un nuovo blocco, sia

scorretto metodologicamente. La mia proposta è molto banale: andiamo avanti

come abbiamo fatto finora fino al punto 7, e se Pisani, esaminando le varie

modifiche del punto 8, vuole fare delle aggiunte, com'è stato fatto in precedenza,

le votiamo singolarmente.

Io credo sia scorretto, metodologicamente, imporre all’assemblea a metà di

cambiare totalmente metodo. Il mio suggerimento concreto è che andiamo avanti

voce per voce e per pezzi all'articolo 8 ciascuno dirà la sua opinione.

51

Presidente:

Faccio però notare all'assemblea che il problema di fondo, qui, è su un

sistema elettorale completamente diverso. Non si può chiedere ad un socio di non

presentarlo. Ci sono altri articoli, più avanti, che io personalmente io non condivido

e, come socio, dirò che non vanno bene. Si tratta di un articoli intero. Questo è

frutto del fatto che la Costituente e il resto del mondo SIED non si sono parlati. Se

si fossero parlati forse questo non sarebbe successo. Questo è il frutto di una non

comunicabilità, che è stata sancita da una norma transitoria. Io non ho mai

pensato a fare il contrario e l’ho lasciato assolutamente come doveva andare, ma

questo è il frutto. Se questo non si fosse verificato, si sarebbe parlato e oggi non

saremmo in questa condizione.

C’è un articolo, a cui non so se arriveremo, perché non so i numeri, in cui

secondo me quello che ha scritto la Costituente è assurdo, non mi va bene e lo

dirò con tutte le mie forze. Tu non mi puoi dire che non lo posso fare. È un articolo

intero, perché c'è un punto, sugli stati generali, che trovo sia follia. Mi volete

togliere questo diritto?

Paolo Ravelli:

Il mio suggerimento è metodologico, così possiamo non sprecare

l'assemblea. Secondo me con il metodo che ho suggerito, senza che si discuta in

blocco il suggerimento Pisani, andiamo avanti voce per voce e io credo che le

persone che vorrebbero andarsene non se ne andranno.

Presidente:

Io sono d'accordo con te e chiedo che restino, perché li ho ringraziati in

modo sentito e non per prendere in giro le persone. Sto dicendo che però questa è

una proposta completamente diversa da quella che dicono loro e per me è molto

motivata. Secondo me la lista bloccata è di grande trasparenza e non è una

cordata. Le cordate, quando ci sono stati i Presidenti in precedenza, ci sono

sempre state. Discutiamo pure di quest'argomento, ma la cordata era fatta con

accordi sottobanco. Qui la proposta è che ti do una lista secca, 7, 8, 9 persone,

52

con questi compiti. Questo è il programma condiviso e io ti dico di votare questo.

Se non ti va bene Stroppa con quel gruppo, voti un altro gruppo. Questo è il

senso. Dov'è la cordata legalizzata? Questa io la chiamo trasparenza, perché

vedo i nomi e so quali sono, non che quello si mette d'accordo con quello. Questo

è ciò che è successo fino adesso. Sono d'accordo con Sandro, ma non quando la

lista è bloccata.

Questa è una posizione che Italo Stroppa trova molto corretta. Dov'è

l'offesa nei confronti di qualcuno? Ci sono altri articoli che secondo me sono una

follia e lo dirò, se potrò arrivarci. Se non potrò arrivarci ci fermiamo e andiamo tutti

a casa, ma secondo me alcune cose scritte dalla Costituente sono assolutamente

sbagliate. È Italo Stroppa che parla.

Lucio Petruzziello:

Ricordiamoci che non siamo un partito politico, siamo una società

scientifica.

Presidente:

Questo non è verbo, Lucio, il problema sta in un altro punto, cioè che non si

vuole accettare che si possa fare questa proposta. Io non sto dicendo che non

siamo una società scientifica e grazie per avermelo ricordato, ma questo non

significa che questa passi, la si mette ai voti. Perché vi dovete sentire offesi? È

questo che non capisco e lo chiedo con enfasi perché lo trovo assurdo.

Non voglio tornare sul perché siamo in questa situazione, lasciamo stare.

Abbiamo speso € 74.000, ad oggi, per fare questo tipo di statuto, che presenterò

in assemblea il 27: buttare quest'occasione è veramente follia, per la SIED. Siamo

in Fismad, la gente ci guarda, noi facciamo saltare un numero finalmente legale

perché qualcuno non accetta una critica su un articolo che ha fatto. Nessuno sta

dicendo che questa passerà, può non passare.

53

??:

Ricordo che eravamo a Catania per modificare un articolo dello statuto,

rischiavamo di non avere il quorum. Si fanno le assemblee straordinarie quando

c'è la massima partecipazione dei soci, non quando tu fai venire i soci apposta un

giorno prima del Fismad. Avremmo dovuto farla a Genova e basta.

Presidente:

Questa è polemica.

??:

Non è polemica, è la realtà.

Presidente:

Non vorrei scendere su questo terreno, in cui tu mi stai trascinando. Non ci

voglio scendere perché questa è polemica pura. Io ho spiegato i motivi con delle

newsletter, ho spiegato chiaramente perché non è stata scelta Genova e lo ripeto

per l'ennesima volta.

??:

Tu l’hai spiegato, ma con dei motivi che non sono reali.

Presidente:

Questa è una tua opinione.

??:

Non è la mia opinione, non è corretto. A Genova potevamo farla

tranquillamente.

Presidente:

I 340 che hanno mandato i fax, dove sono?

54

??:

Sono a lavorare, in giro per l'Italia. La gente che è venuta il 22 novembre

veniva da tutta Italia.

Presidente:

E i 340 dov'erano?

Vorrei poi sapere per cortesia il numero, perché se non c'è il numero è

inutile che andiamo avanti a sprecare energie. L'invito è quello di nuovo a pensare

alla SIED, per cortesia, rimanete in sala. Dobbiamo fare questo statuto, non c'è

scritto da nessuna parte che una prevalga sull'altra, ma in modo altrettanto

democratico dobbiamo accettare quello che l'assemblea dice. Per favore, vi

chiedo di rimanere in sala, dopodiché fate quello che credete.

??:

I soci hanno diritto di sapere come sono andate le cose, a questo punto.

Italo ha fatto un invito a rimanere perché tutto sommato il dialogo che non c'è stato

in precedenza tra la Costituente e il direttivo vigente, questa mancanza di dialogo

secondo me andava recuperata nell'assemblea. Obiettivamente questa mancanza

di dialogo c'è stata. Io sono sempre stato in minoranza nella Costituente, pur

facendone parte a pieno diritto, al contrario di altri che erano più o meno imbucati,

ma comunque a pieno diritto io ho sostenuto le mie tesi, non sono state accolte,

non sono state presentate, perché in effetti la Costituente, a maggioranza, ha

escluso quello che non andava bene.

Adesso è l'occasione di parlarne, perché siamo arrivati al momento in cui i

nodi devono venire al pettine. Ci sono una serie di incongruenze, in quella

proposta della Costituente, proposta di maggioranza con revisioni dei revisori, dei

notai e delle persone esperte di legge. C'erano delle contraddizioni rispetto alla

legge, oltre ai principi dell'innovazione che l'intervento di Pisani, pur non essendo

io d'accordo su tutto, come lui sa benissimo, in effetti anticipa un pochino

l’innovazione che tutti stavamo cercando, che è il nostro obiettivo finale.

Premettendo che comunque il dialogo che è mancato allora va assolutamente

55

recuperato in assemblea perché, in effetti, non è logico votare su una sola

posizione, ma è giusto discuterle.

Temo però che siano da discutere paragrafo per paragrafo, Italo, perché c'è

una serie di punti su cui, in effetti, possiamo essere d'accordo o divergenti.

Attenzione, perché c’è una quantità di punti da discutere.

Presidente:

Dobbiamo fare la conta delle persone.

Bedogni:

A me va bene la proposta che ha fatto adesso Ercole, cioè discutiamo

punto per punto. Questo ha un senso. Se voi portate un blocco, che è un mezzo

statuto… non c'è nessuna dietrologia, da parte nostra, credeteci, se l'assemblea,

che è sovrana, dice che quello che abbiamo scritto noi va completamente respinto

e va ripristinato, noi ce ne facciamo una ragione e ne prendiamo atto.

Nel momento in cui si presenta un terzo statuto, un terzo blocco di

proposte, o come ha detto Ercole, ne discutiamo articolo per articolo, pezzo per

pezzo, allora noi restiamo.

Presidente:

Questo è fuori discussione: pezzo per pezzo, certo.

Appello

Matteo Neri

Maria Elena Serio

Raffaelle Annichiarico

Riccardo Vanni

Antonio Pisani

Gaetano MAstropaolo

Lorella Fanti

56

Enrico Grasso

Domenico Benavoli

Ippazio Ugenti

Carmelo Bertolani

Aristide Morante

Gianluca Rotondano

Cristina Trovato

Gianpiero Manes - assente

Stefano Rodinò

Luigi Iaquinta

Piermaria MAberti

Antonio Negro

Walter Piubello

Stefano Sansone

Giancarlo D’Ambra

Francesco Quatraro

Italo Stroppa

Debora Berretti

Marcello Ingrosso

Raffaele Macchiarelli

Lucia Piazzi

Emilio Di Giulio – assente

Franca Monica

Vincenzo Cennamo – assente

Alessandro Mussetto

Roberto Capuccio

Antonio Battistini – assente

Mario Catalani

Sergio Brunati – assente

Gianpiero Indennitate

Antonietta Lamazza

57

Enrico Ricci – assente

Alessandro Domenicucci

Francesco Ferrara

Giuseppina Liguori

Carlo Calabresi

Piero Brosolo

Maurizio Ventrucci – assente

Paola da Massa Carrara

Marco Augusto Bonino

Maurizio Rabardi

Giovanni Calò

Maria Antonietta Bianco

Maria Erminia Bottiglieri

??

Alberto Merighi

Valentina Boarino

Mariangela Loiacono

Raffaella Guido

Luigi Familiari

Luigi Pasquale

Simona Ruggiero

Giuseppe Galluoro

Riccardo Marmo

Cristina Bucci

Paolo Ravelli

Adriano Lauria

Mario De Bellis

Antonello Trecca

Roberto Lamanda

Giuseppe Leonardi

Nicola Monterosso

58

Giancarlo Spinzi

Carlo Maria Girelli

Alessandro Mazzocchi

Marco Pennazio

Laura Gennarini

Maria Rita Bonamenti

Francesco Banetta

Stefania Taronna

Arrigo Arrigoni

Donato Alessandro Tedesca

Luisa Riccardi

Francesco Mancuso

Cinzia Quondancarlo

Maria Caterina Parodi

Renato Santucci

Claudio Giovanni De Angelis

Raffaele Manta

Nico Pagano

Enrico Morello

Francesca Mordisca

Simone Accorsi

Federico Iacopini

Stefano Brighi

Bastianello Germanà

Leonardo Morotti – assente

Maurizio Zilli

Leonardo De Luca

Elena Zucchi

Eleonora Pinese

Corrado De Fanis

Luigi Turco

59

Giulio Ponato

Monica Sbrancia

Antonio Astolfi

Marco Di Secco

Antonello Luca

Mauro Di Camillo

Valerio Balassone

Livio Cipolletta

Lucio Petruzziello

Fabio Cipolletta

Stefano Festa

Alessandro Borrello – assente

Laura Schiadà

Paola Sassaroli

Luigi Schiffino

Piervittorio Di Maria

Giuliano Bedogni

Mario Grassini

Giovanni Lombardi – assente

Luigi Orsini

Clara Virgilio

Loris Mario Moratti

Rocco Maurizio Zagari – assente

Ci sono 14 assenti

Presidente:

C’è anche un altro elenco. Aggiungiamo anche chi non è stato chiamato.

Appello

60

Franco Coppola

Michele De Boni

Franco Radaelli – assente

Carmelo Luigiano

Emanuela Bendia

Giorgio Maria Saracco

Federico Buffoli

Renato Cannizzaro

Monica Arena

Giuseppe Iapichino

Antonio Iudica

Concetta Laura Perracane

Armando Gabrielli

Raffaele Licinio

Lucia Montenegro

Giacomo Orando

Fabio Romeo

Leonardo Minnelli Grazioli

Maria Teresa Viggiani

Giuseppe Pianese – assente

Antonio Orgera

Nicola Simona

Annamaria ??

Alessandro Zambelli

Rita Conigliaro

Elga Albertani

Giovanni Rubis Passoni

Ercole De Masi

Luca Magno

Lina Barbara Punturieri

Leonardo Eusebi

61

Lucia Montrone

Presidente:

Da come ha detto il notaio ci fermiamo all'articolo dello statuto che abbiamo

approvato finora, quindi lo si riprenderà in un'altra assemblea straordinaria.

Armando Gabrielli:

Le proposte sono state vagliate dal notaio? Perché noi abbiamo avuto

l'obbligo di presentarle un mese prima, motivo per il quale tu hai addotto la giusta

motivazione che non poteva essere fatta l'assemblea a Genova, e nello stesso

tempo è permesso a chiunque di alzarsi e dire la sua? Credo siano due pesi e due

misure.

Presidente:

Non lo decido io, un qualunque socio si può alzare.

Armando Gabrielli:

Tu e il Consiglio direttivo avete deciso che non si poteva fare l'assemblea.

Presidente:

Siccome vedo che non si capisce il senso dell'importanza di ragionare in

modo sereno ma si continua a fare un po’ di polemica, ho già detto e ripeto per

l'ennesima volta perché non abbiamo fatto l'assemblea a Genova.

Armando Gabrielli:

Perché avevamo dato lo statuto troppo in ritardo.

Presidente:

No, c'erano una serie di punti. Te ne dico uno solo che è quello che si vede

chiaramente anche oggi: abbiamo cominciato alle 13.00, sono le 16.05 e siamo

62

all'articolo n. 8. Ti chiedo, e non dovrebbe essere difficile dare una risposta, come

si può pensare di fare uno statuto in un’ora e mezza? Quello è il tempo. Il

programma scientifico è stato fatto otto mesi prima, come adesso è pronto quello

di Fermo, la stessa cosa è successa con quello di Genova. Voglio chiederti, ma mi

devi rispondere con onestà intellettuale, come si poteva pensare di farlo in un'ora

e mezza. Questo è uno dei motivi principali che ho anche detto a Sandro Zambelli

quando me l'ha chiesto a Genova e ha convenuto che forse avevo ragione.

Armando Gabrielli:

Mi puoi spiegare da un punto di vista di obiettività intellettiva perché io devo

presentarli un mese prima e avere il controllo del notaio, invece chiunque si può

alzare in quest'assemblea e dire la sua?

Presidente:

Questa è democrazia, forse ti sfugge. Chiunque si può alzare e dire Italo

Stroppa mi sta antipatico e deve uscire dalla SIED. Non è stata mandata nessuna

newsletter, ma se c'è una maggioranza Italo Stroppa va a casa perché la

maggioranza lo dice. Non capisco perché continuate a cercare cavilli laddove

stiamo cercando di fare uno statuto nuovo. Il “vaffanculo” evitalo, per favore, un

po' di educazione non farebbe male.

??:

Mi perdoni, visto che mi ha coinvolto. Nessuno poteva immaginare, tranne

quelli che erano stati resi partecipi, il fatto che sarebbe stato proposto un nuovo

articolo rispetto a quello che ha suggerito la costituente. Io mi limito a valutare la

sua legittimità e lo posso fare guardando l'ordine del giorno di questa assemblea.

All'ordine del giorno avete la presentazione del progetto e un punto 2

autonomo dove si parla di “Approvazione modifiche statutarie”. Non è scritto da

nessuna parte che le modifiche oggetto di trattazione messe in discussione siano

esclusivamente quelle suggerite dalla costituente, quindi da un punto di vista di

stretto diritto non mi pare ci siano delle legittimità in questo modo di procedere. È

63

chiaro che, se ne fate una questione di scarsa informazione, è più che giusto

chiedere un tempo per poterci riflettere, però non è tecnicamente giuridicamente

illegittimo.

Presidente:

I numeri ci sono, quindi si può andare avanti fino alle 5.00 perché poi c'è un

programma scientifico. Questo è uno dei motivi per cui non potevamo fare a

Genova.

Prima dell'interruzione mi ero fermato al fatto che potevate fare delle

osservazioni su quello che ha presentato Pisani su una modalità di votazione

diversa da quella che avevano proposto i revisori. Vado punto per punto, Giuliano,

correggimi se sbaglio. Il punto fondamentale in massima sintesi è: da una parte il

voto unico singolo, a persona, quindi voto una persona secca, ho nove persone

quindi devo dare nove voti completamente diversi; dall'altra parte c'è la proposta di

dire c’è un numero di persone stabilite che hanno un programma comune e che

viene detto all'inizio, ognuno ha un programma che è stato condiviso tutti insieme,

quindi c'è una unità di intenti, questo significa che, se ti va bene il presidente, ti

becchi tutta la squadra, altrimenti ne voti un altro.

Queste sono in massima sintesi le due proposte dove ci sono i pro e i

contro. Se qualcuno vuole cominciare a elencarli e ragionare su quello che

secondo lui dovrebbe essere meglio per la SIED, andiamo avanti. Giuliano.

Giuliano:

Non sono d'accordo sulla cordata, di fatto, perché il rischio delle truppe

cammellate che si mettono d'accordo con accordi sottobanco mi sembra troppo

alto rispetto al voto singolo.

Presidente:

Io poi ti do la mia versione. C'è qualche altra domanda? Prego Ercole.

64

Ercole De Masi:

Su questa tesi della lista unica, chiamiamola lista totale, complessiva, che

raduna un'opinione e una filosofia di strategia di conduzione del direttivo, io ero

molto perplesso all'inizio ed ero perplesso anche come linea personale. È pur vero

però che, riflettendoci e ricostruendo come è crollato il precedente direttivo,

ricordo che il direttivo è crollato perché tra le nove persone che vi erano si era

creato un dualismo tra cinque e quattro e il direttivo si era completamente

paralizzato. Aggiungiamoci altre sfumature, nelle quali non entro nel merito, però il

direttivo si è sfasciato per un dualismo al suo interno. A questo punto, per evitare

questo errore e questo rischio che è grave, ed è ora di porvi rimedio, forse la lista

unica è la cosa più giusta perché in questa lista si racchiude in maniera

trasparente una prospettiva di lavoro, una serie di strategie sulle quali sviluppare i

quattro o due anni successivi. Concordo anch'io, pur ammettendo di aver avuto

qualche perplessità all'inizio, sulla lista unica.

Il voto unico presenta tutta una serie di altre difficoltà, però, a livello

regionale, difficoltà che probabilmente la società non è ancora in grado di

affrontare.

Tutto sommato, quindi, una lista unica di persone d'accordo tra di loro che

hanno una strategia comune è un po’ quello che abbiamo sempre fatto, quello che

ho fatto io da Presidente e ho fatto il Presidente, cioè lavorando due anni e mezzo

su due anni che ho avuto, ovvero a pieno titolo, in maniera completa e forse anche

soddisfacente, perché poi ci hanno vissuto di rendita altre persone.

Presidente:

Lo dico come socio e con l’esperienza di questo anno da Presidente, io

vedo molto difficile che nove persone votate in modo completamente diverso

possano collaborare con certezza. Ragioniamoci bene su questo punto, perché

significa che diamo nove voti a nove persone che vengono da realtà diverse dove

ci sono intenti diversi, e il Consiglio direttivo sta in grande difficoltà se all'interno ci

sono nove persone, o meglio, una buona parte di persone che non vanno

d'accordo perché non hanno un comune progetto.

65

Questo è il motivo per cui io credo che la lista unica legalizzata, chiara,

dove si sa chi c’è, dove non ci sono accordi sotto − che ci sono sempre stati e non

si capiva mai niente − tu la dici, la reciti, se ti va bene è quella, se non ti va bene

non la voti. Questa è la grande differenza tra le due opzioni, personalissima

opinione. Prego.

Riccardo Marmo:

Vorrei richiamare l'attenzione su questo punto, E non so se questa sera

avremo il tempo di analizzare tutti gli altri punti per poi approvare eventualmente

questo capitolo 9. Noi siamo una società scientifica e la crisi che la società sta

vivendo, e questa sera abbiamo avuto altri esempi, è nata dal fatto che

l'organizzazione che noi abbiamo avuto come statuto ha nel suo interno elementi

di conflittualità che si sono generati e abbiamo vissuto un disagio. Credo che tutti

quanti noi siamo qui perché c'è la volontà precisa, sicura, certa di creare le

condizioni per cui la società continui a essere e continui a essere con un percorso

condiviso sugli aspetti salienti della governance ma anche degli obiettivi.

Ho l'impressione che questo articolo, che capisco nasca da un'esigenza di

dare una stabilità di governance, rischia di portare dentro di sé un elemento

dirompente per una società scientifica. A chi dopo di noi verrà, e mi riferisco

soprattutto ai giovani, noi dobbiamo dare una società che sappia magnificare le

competenze dei singoli che non passino attraverso un’aggregazione perché,

quando passano attraverso un'aggregazione, passano attraverso un momento di

aggregazione a un gruppo. Pensare e mettere nello statuto che noi, per statuto,

dobbiamo avere delle liste in competizione a mio giudizio è un errore culturale.

Se esiste un problema che deve dare continuità a un esecutivo, ragioniamo

su come andare. La soluzione che viene proposta, a mio giudizio, è una soluzione

che non dà ragione all'animo di questo raggruppamento di persone, di soci, di

persone che vogliono mettere insieme le competenze per quelle che esse hanno

da offrire. Noi stiamo dicendo: se volete partecipare alla vita della società, vi

dovete aggregare a un gruppo di persone che è competitivo con un altro gruppo.

66

Culturalmente ritengo sia un errore e mi auguro che noi sappiamo costruire

una strada, un percorso condiviso che permetta a chi viene dopo di noi, i giovani

soprattutto, di credere e di investire nella società sapendo che la loro azione, la

loro competenza e il meccanismo per cui essi raggiungono la visibilità in società è

il loro lavoro e la loro attività scientifica, è la loro competenza in argomento

specifico, è la loro capacità di portare avanti un progetto. Secondo me, Italo, la

lista − e io capisco quello che tu vuoi dire, diamo solidità e continuità a un

percorso − paga un prezzo molto alto che è quello di snaturare quello che noi

siamo, una società scientifica.

Presidente:

Do la parola a Lorella, poi ti rispondo perché mi hai coinvolto.

Lorella Fanti:

Io sono assolutamente d'accordo con quello che ha detto Riccardo, forse lo

declino in modo differente. Sembra tanto che noi ci stiamo dicendo che è meglio la

dittatura che non la democrazia perché almeno c'è uno solo che comanda con la

sua cordata. Questo accade solo nei Paesi che non sanno neanche che cosa

voglia dire democrazia e accade non in una società scientifica, dove se ci sono

persone appartenenti a diversi gruppi, dovrebbero confrontarsi sulla base del loro

valore scientifico e non sulla base dell'amicizia o dell'accordo con questo o quello,

sennò stiamo parlando non di società scientifica ma di partito.

Che questa cosa stia succedendo da un pezzo è il motivo per cui mi trovo a

disertare sempre di più la SIED perché la parte scientifica viene considerata molto

di meno. Pensiamo che abbiamo speso € 74.000 per mettere insieme questa cosa

e quando si cercano soldi per uno scopo scientifico io personalmente non ne ho

mai trovato, non so se qualcuno può dire diversamente. Magari troveremmo anche

una risposta per cui i quorum li dobbiamo trovare raschiando il fondo del barile. Il

problema dei giovani fra un po' non ce lo dovremmo neanche più porre perché di

giovani ce ne saranno sempre meno.

67

Pensiamoci molto bene, secondo me è un discorso unico: si fa fatica ad

andar d'accordo quando si è di partiti politici diversi, quando si va per fare ricerca

si va d'accordo eccome. Grazie.

Presidente:

Il discorso che ha fatto Lorella è molto chiaro, non è un partito, è una

società scientifica, quindi non c'è possibilità che ci possa essere discrepanza

perché si deve fare scienza. Per carità, è un'ipotesi, io non la condivido

minimamente ma è la mia opinione. Come socio replico che la scienza la fai ma

devi avere un gruppo di persone che camminano tutte nella stessa direzione.

Io che sono universitario ho una marea di visioni tutti i giorni di quanto dal

punto di vista scientifico ci siano giochi sporchi all'interno di qualcosa che si

chiama Università e che dovrebbe invece preoccuparsi solo della parte scientifica,

quindi di fronte a un'osservazione come questa non mi sento altro che di dire che

teoricamente quello che dici è assolutamente vero, ma purtroppo non è così

perché non è detto che otto o nove scienziati abbiano lo stesso intento e la stessa

direzione di lavoro. Ecco perché ho qualche dubbio.

Al di là della scienza c'è una governabilità della società che non è solo

scienza, è una governabilità a tuttotondo: non è vero che non si trovano i soldi o

che non si fa attività scientifica, ho messo fuori poster e volantini, spendendo soldi,

per farvi conoscere, non sempre tramite newsletter perché sono pedanti, le attività

della Commissione scientifica. Io non ricordo tutti quei progetti che ci sono fuori

negli ultimi anni e non sto dicendo che non hanno lavorato bene, dico che ci sono

questi oggi. C’è un aspetto scientifico, e vorrei che Rotondano prendesse la

parola, con delle survey che sono state lanciate da un gruppo di persone che

lavora all'interno della Commissione scientifica.

Lorella Fanti:

Il finanziamento che ho ricevuto io per la mia survey è stato zero.

68

Presidente:

Di quale survey stai parlando?

Lorella Fanti:

Io non ho mai ricevuto nulla dalla SIED e sono socia da trent'anni.

Presidente:

Non so di cosa stai parlando, non mi puoi dire le cose che sono successe

prima, io sto qui da un anno e in un anno ci sono fuori delle survey e dei progetti

che sono stati portati avanti e sono stati ritrovati i soldi. Al di là dei -74 ho trovato €

140.000 per i corsi, ci sono 28 corsi per il prossimo anno, quindi significa che i

giovani sono più che considerati, e andranno sul portale nello spazio “trasparenza”

perché tutti devono sapere cosa è entrato. Va avanti un altro progetto per

l’accreditamento, quindi come vedi le due cose camminano insieme perché non le

puoi scindere, non puoi fare solo nove scienziati perché stai sicura che non

governi. Dall'altra parte c'è un altro progetto che è l’accreditamento delle strutture

e del professionista che ha portato a casa già € 20.000 più altri 50.

I soldi, se i progetti ci sono, si trovano, basta essere una persona che se ne

occupa in società dalla mattina alla sera, questo è il vero problema. I soldi ci sono

nonostante i 74.000 spesi e io non faccio chiacchiere perché i progetti sono fuori.

Io ho una visione diversa, rispetto la tua ma ti prego di ragionare anche e tutti

insieme sul fatto che anche l’altro aspetto è molto importante e dà solidità alla

società. Non sono d'accordo per i motivi che ti ho detto.

Marcello Ingrosso:

Lorella ha ragione perché quella sua proposta e richiesta sulla survey,

quando tu eri nel direttivo e io ero Segretario, è stata più volte portata avanti, ma

era un'epoca di ostruzionismo, niente poteva passare. Era un'epoca di

ostruzionismo in cui c'era quella mezza lista che si opponeva a tutto e che ha

portato alle dimissioni del Presidente e del sottoscritto.

69

Presidente:

Il problema qui è uno solo, Marcello, vogliamo fare della polemica e non

combinare niente. Hai ragione, non rispondo a questa cosa, andiamo avanti.

Dobbiamo votare perché se devo star dietro a queste cose non la finiamo più, mi

spiace ma non mi faccio trascinare.

Ezio Eugeni?:

Vorrei dire anch'io come la penso con due osservazioni sulla questione in

particolare. Al di là del fatto che condivido l'idea che fare le liste bloccate sia più

esempio di un'espressione politica che non di un’espressione scientifica, non sono

nemmeno garanzia di solidità e di continuità, lo vediamo al Parlamento.

Predisporre il concetto dell'obbligo di coerenza con il mandato non può essere

previsto per Costituzione in Italia, tanto per cominciare, ma in secondo luogo non

previene dalla possibilità che chi nella propria indipendenza scelga di votare

diversamente nel Consiglio direttivo non possa farlo ugualmente, perché non è

prevista neanche una penalità in questa direzione, cioè la non coerenza con il

mandato iniziale non prevede che il socio non abbia più diritto di voto. Comunque

sia, non è una garanzia di continuità e di solidità.

Dal punto di vista della validità dei singoli voti vorrei far notare che il

Consiglio direttivo previsto in questa nuova maniera secondo me pone garanzia

della possibilità di lavorare bene rispetto al passato perché, mentre nel passato si

votavano dei consiglieri sic et simpliciter, ora si vota una specificità, cioè si vota un

Presidente, un Segretario, un responsabile di Commissione con le sue

caratteristiche scientifiche, editoriale, ecc., si votano dei rappresentanti regionali.

Ognuno ha una sua specificità per la quale gli viene chiesto di lavorare, di

conseguenza nell'ambito della sua specificità lavorerà diversamente da quello che

faranno tutti gli altri del Consiglio direttivo e il Presidente avrà il compito di

coordinare il lavoro di tutti.

Non c'è più il problema della governance di un Consiglio formato da

consiglieri ognuno con una testa sua perché ognuno ha un lavoro settoriale

specifico. Secondo me, questa è già una garanzia di portare avanti un lavoro.

70

Presidente:

Ho capito perfettamente il tuo discorso e per certi versi hai ragione, tieni

solo presente che le specificità a cui tu fai riferimento rientrano comunque

nell'attività quotidiana del CDN, per cui poi lo devi gestire. La mia preoccupazione

dopo un anno di lavoro e anni che sono stato in CDN è che una delle cose più

difficili per un Presidente è saper coordinare le persone. Se tu prendi un gruppo di

persone che hai scelto perché pensi siano il massimo, in Commissione scientifica

non metto un coordinatore che non mi fa fare bella figura, sarebbe assurdo, non

vado a mettere nell'editoria uno che non sa nulla, in innovazione tecnologica metto

il massimo, mi pare evidente.

Il Presidente, che ha questo compito di coordinare, si costruisce una

squadra, che non è detto che poi gli dica “quello che fai non lo condivido”, ma il

blocco iniziale è un blocco di persone che hanno condiviso un programma. Se poi

il Presidente impazzisce o fa cose sbagliate, è corretto che lo correggano.

Secondo me, se scelgo persone che sono il massimo e che sono d'accordo sul

mio progetto mi dà una sicurezza da questo punto di vista.

Tu non la condividi, ma è la mia opinione, penso che si possa votare.

Questo è il modo con cui si ragiona. Adesso penso che tutti si siano fatti un'idea,

ognuno vota come meglio crede e andiamo avanti. Tenete presente che abbiamo

mezz’ora. Prego Pisani.

Antonio Pisani:

Contrariamente a quello che dice Riccardo, qui si sta pensando a un

progetto di squadra. Io credo che una squadra come il Barcellona non può fare gol

se ci sono dieci Messi, una squadra va bene se ognuno ricopre bene il suo ruolo.

Sta nel Presidente, che in qualche modo è il coordinatore e l'allenatore, scegliersi i

giocatori giusti per quei ruoli. Qui c'è, e io l'ho cambiato, il criterio della anzianità

anagrafica: credo che questo non sia a favore dei giovani, ma dobbiamo premiare

la fedeltà all'associazione a qualunque età.

71

Presidente:

Questo però è un aspetto ancora successivo.

Antonio Pisani:

È compreso nell'articolo, siccome tutti stanno parlando di giovani.

Presidente:

Prego Marcello Ingrosso.

Marcello Ingrosso:

Non sono d'accordo con quello che dice Antonio perché in questo caso è

solo una persona a decidere chi è bravo e chi non è bravo, chi è competente e chi

non lo è. Sono i soci che devono eleggere quella persona.

Presidente:

Questa è la tua opinione. Prego Ercole.

Ercole De Masi:

Marcello ha detto una cosa giusta, la gestione del vostro direttivo

precedente…

Presidente:

Scusa Ercole, c’è un problema su come dobbiamo procedere.

Notaio:

Dovete fare una valutazione, visto che il tempo è quello che è. Se viene

approvata una delle due proposte, non riuscirete a terminare l'analisi del resto

dello statuto, quindi vi ritroverete domani con uno statuto incoerente perché avrete

un articolo 9 che segue una certa politica e gli altri che sono differenti. Gli articoli

approvati finora possono stare da soli e lo statuto esce questa sera con variati gli

articoli su cui avete già deliberato. Quegli articoli sono coerenti da soli, invece

72

variare oggi solo l'articolo 9 e non i successivi fa sì che questo statuto possa

zoppicare. Dovete valutare queste implicazioni. Se la prossima assemblea la fate

in tempi rapidi è un conto, se devono passare dei mesi è un altro.

Ercole De Masi:

Ti conviene andare avanti finché puoi. Quello che va richiamato, invece, è

la mancanza di gestione di un direttivo com'è avvenuto. Forse una mezza parola

di storia è bene che tu la dica perché in effetti è trapelata la cosa, però dillo: avete

avuto una paralisi di un anno intero. Vivendola come socio e come membro di una

Commissione, ho visto che non avete fatto niente.

Presidente:

Oggi mi appresto a fare una cosa molto importante, il Presidente di

un'associazione che vuole darsi un cambio di statuto, non voglio entrare su quella

che è la storia.

Ercole De Masi:

Spiega perché optiamo per una cosa così unica.

Presidente:

penso che i soci siano sufficientemente intelligenti, qualunque cosa io dica

sembra di parte. Non dico nulla, i soci sanno perché hanno letto e andiamo avanti.

Ercole De Masi:

L'altra cosa è che le persone non si scelgono per amicizia ma per

competenza scientifica. Questo punto al quale siamo arrivati con Pisani e molti di

voi è una scelta per competenza, quindi i soci non votano l'amico o l'amico

dell'amico, votano chi è competente su quell'argomento, su quella Commissione o

chi rappresenta meglio le sue Regioni.

73

Armando Gabrielli:

Scusa dell'insulto di prima, Italo, era gratuito e mi scuso davanti a tutti. Il

discorso è un altro: non capisco perché alcuni debbano presentare le proposte

entro un mese prima e altri le possano presentare…

Presidente:

L'abbiamo già detto, ti ho già risposto.

Armando Gabrielli:

Infatti noi stiamo andando avanti.

Presidente:

No, non stiamo andando avanti perché qualcuno si è alzato, altrimenti

avremmo già fatto due o tre articoli.

Armando Gabrielli:

Quanti siamo, scusami?

Presidente:

Siamo 130.

Armando Gabrielli:

Se andava via la Costituente eravate in numero sufficiente.

Presidente:

La Costituente ha un valore particolare e, che vada via, è un'offesa non

piccola, non è proprio secondario. Tu interpretala come vuoi, io la vedo così: se la

costituente se ne va dopo che ha fatto i lavori, e l'ho ringraziata per questo, non è

una cosa concepibile. Se i numeri ci sono, si va avanti, altrimenti ci si ferma. Se

non ci fosse stata l'interruzione, saremmo andati più avanti.

74

Ti ho già spiegato il perché qualunque persona si può alzare e presentare,

quindi non posso mandare avanti in tutta la società tutte le proposte perché in

qualunque momento ce ne può essere un'altra. È inutile che continuiamo a dire le

stesse cose, Armando.

Vi prego di ragionare, prima di votare, su quello che ha detto il notaio. Il

notaio ci ha detto di ragionare se dobbiamo approvare un articolo così importante

che potrebbe essere non legato a quello che faremo la prossima assemblea.

Questo è un rischio che stiamo correndo: se lo vogliamo votare, lo votiamo,

significa che l'indirizzo è quello, poi ovviamente si faranno delle correzioni su

quello che verrà dopo probabilmente con altre proposte. È una cosa non proprio

secondaria, quindi ragioniamoci bene. Se vogliamo, votiamo. A questo punto

credo che non votare sarebbe una follia, però è una mia opinione. Prego.

Macchiarelli:

Vorrei fare una riflessione prima del voto perché mi sembra molto

importante. Ora stiamo parlando di votare per un articolo che ha un'importanza

molto rilevante del nostro statuto. La SIED sta attraversando un momento molto

difficile e c'è una spaccatura all'interno della società, cioè si sono create delle

correnti. Io non sono contrario o a favore dello statuto, però votare questo statuto

significherebbe acuire questo problema interno che noi abbiamo.

Presidente:

Ci sono 340 firme mandate con fax che hanno chiesto il cambio dello

statuto.

Macchiarelli:

Non so se mi sono spiegato, io sto parlando di quest'articolo.

Presidente:

Questo è un altro discorso. Quest'articolo adesso dobbiamo decidere se

votarlo oppure no in considerazione del fatto che non possiamo andare avanti.

75

Macchiarelli:

Io però faccio presente che, in un momento come questo, far passare

l'articolo con la lista unica rischia di crearci un danno all'interno della società.

Volevo riflettere su questo.

Presidente:

Non è detto che passi, io non so che cosa si vota.

Macchiarelli:

Noi però abbiamo anche il dovere, come soci e nell'interesse della società,

di esprimere queste paure.

Presidente:

Ti ringrazio ma sono perfettamente d'accordo con te.

Antonio Astolfi:

Considerato quello che ci ha detto il notaio, che tutto il resto è subordinato a

quest'articolo, penso sia meglio fermarsi qui e poi riprendere da questo. Votare

quest'articolo e ricominciare prossimamente perché alle 5.00 dobbiamo andare

via, non mi sembra opportuno. Non so se sia il caso di mettere a votazione se

fermarsi qui e non votare l'articolo.

Presidente:

Lo possiamo fare. Ti dico soltanto che oggi siamo riusciti ad avere

l'assemblea straordinaria con i numeri, io mi auguro che la sensibilità dei soci sia

tale che la prossima ci sia il numero, perché altrimenti rimaniamo con uno statuto

a un terzo. È vero che c'è il vecchio statuto, però sarebbe assurdo perché c'è un

pezzo nuovo e un pezzo vecchio, quindi diventa veramente una cosa pericolosa.

76

Santucci:

Se non ho mal interpretato il notaio, dall'1 all'8 le modifiche stanno su e ci

consentono di avere uno statuto funzionante. Se noi modificassimo il 9, potrebbe

crollare il castello perché il 9 porta in sequenza delle modifiche che ancora non

possiamo portare. Forse ci conviene discutere del 9 oggi, portarlo in votazione alla

prima assemblea straordinaria e da lì in avanti.

Presidente:

Decidete voi. Prego.

??:

Condivido quello che finora è stato detto, mi pare che questo sia un articolo

importante per la vita della società e ci sono dei punti che vengono qui richiamati

che ancora non sono stati discussi. Io penso che avere una visione di insieme per

un punto così cruciale possa essere per noi un momento di riflessione e ritenere

che comunque ci dobbiamo rivedere perché, lo statuto è incompleto. Questo che è

un punto direi cruciale su cui c'è discussione lo lascerei a un momento di analisi

non soltanto, Italo, come articolo 9 ma punto per punto, e credo che questa sera

non ci sia il tempo.

Presidente:

Poi decidiamo se votare o no se andare avanti. Tenete presente che quello

che diceva il notaio sull'articolo è vero ma anche che ci saranno probabilmente

altre ipotesi successive perché delle proposte che devo fare io sono legate a

questa. Non conosciamo le altre eventuali ipotesi, non sta scritto da nessuna parte

che questo sia slegato. Io penso, ma è la mia opinione, che non votare un articolo

così importante che finalmente dà un inquadramento a tutto lo statuto sia molto

pericoloso, perché finora abbiamo cambiato pagliuzze. € 74.000 per cambiare

quattro stupidaggini non mi pare il massimo. Invece, qui stiamo decidendo se si

deve fare un tipo di organizzazione della società o un altro e, siccome è

un'occasione storica perché questa è la terza, io non la perderei.

77

Capisco quello che dici tu e le mie due osservazioni che seguono sono

legate a questa, quindi non è vero che quello che succede dopo è slegato. È

slegato con quello che hanno portato loro come aggiornamento ma non con

eventuali altre proposte. Io non perderei l'occasione. però è un’opinione

personale.

Votiamo se dobbiamo fare la votazione di questo punto oppure no, anche

se i numeri ci sono e non si sa perché non si debba votare. Siete d'accordo di

utilizzare questo sistema o votiamo? Chi vuole votare quest'articolo punto per

punto alzi la mano.

Votazione

Favorevoli

Contrari 3

Astenuti

Leggo l'articolo n. 9, quello di sinistra è quello aggiornato dai revisori

mentre quello a destra è presentato dai Consigli direttivi più alcuni soci.

Versione aggiornata: “L'associazione è retta ed amministrata da un

Consiglio direttivo proposto da 9 membri: il Presidente, che è anche Presidente

dell'associazione, il Segretario generale, che è anche tesoriere, e 7 consiglieri

costituiti da tre delegati regionali e i coordinatori delle quattro Commissioni

(scientifica, educazionale, affari generali, editoria e comunicazione)”.

L'altra proposta fatta dai CDR: “L'associazione è retta ed amministrata da

un Consiglio direttivo nazionale (CDN) composto da 9 membri. Essi sono: il

Presidente, che è anche Presidente dell'associazione, il consigliere Segretario

generale, che è anche tesoriere, i quattro consiglieri coordinatori delle

Commissioni, i tre consiglieri delegati regionali di macroarea. Sono anche previsti

inoltre: la figura del past president o presidente uscente che parteciperà alle

riunioni del voto del nuovo CDN solo nel primo anno della sua durata e non avrà

diritto di voto; la figura di tre membri supplenti non facenti parte del CDN né

partecipanti alle riunioni”.

78

??:

Volevo sapere se è mantenuta ancora, come per gli articoli precedenti, la

possibilità di votare la base, l'originale.

Presidente:

Assolutamente sì. Se volete, posso leggere quello vecchio, però è stato

superato perché sistemato dalla costituente. Quest’altra, invece, è la parte che è

stata proposta da sei Consigli direttivi regionali.

??:

Scusatemi, probabilmente è un mio limite personale però finora abbiamo

fatto se modificare quello vecchio con le nuove proposte. Adesso mi trovo di fronte

due nuove proposte.

Presidente:

Non sono nuove proposte. Vediamo quello vecchio: “L'associazione è retta

e amministrata da un Consiglio direttivo costruito dal Presidente, che è anche

Presidente dell'associazione, e da 8 consiglieri, uno dei quali è il Presidente eletto,

tutti eletti direttamente all'assemblea. Il Consiglio direttivo elegge in suo seno il

Segretario nazionale, che svolge anche le funzioni di tesoriere, e un

Vicepresidente. Il Presidente rimane in carica due anni e non può essere

immediatamente rieletto nel Consiglio direttivo nazionale”.

Santucci:

A cosa servono i delegati regionali di macroarea? Perché io non potrei

votare Carlo piuttosto che Giovanni di una Regione che non è la mia?

Presidente:

Se siete contrari, per carità. Non siamo ancora arrivati a quel punto, però.

79

Santucci:

Perché devo restringermi il collegio elettorale?

Presidente:

La proposta che fa lui è che si possa votare il rappresentante della

macroarea, che ormai è chiaro, questa è una svolta importante nella società,

finalmente i Consigli direttivi regionali entrano in Consiglio direttivo. Ci saranno tre

persone delle tre macroaree e queste tre persone come vengono elette? La

costituente ha detto che si può votare solo all'interno della macroarea,

l'osservazione in più che dice Santucci è: non capisco perché io della Sicilia non

posso votare il rappresentante della macroarea del centro.

Antonio Pisani:

Nella proposta CDR questo è sanato perché tutti votano la lista, compresi i

delegati di macroarea.

??:

Nella proposta singola della costituente può votare anche un delegato di

un'altra Regione, non nella tua perché deve presentare una lista.

Presidente:

La prima parte che si vota è quella sopra che ho letto finora.

Riccardo Marmo:

Posso chiedere che cosa significa tre consiglieri delegati regionali di

macroarea, cioè come si arriva a questi tre? Adesso ti devo dare la delega e dire

che mi va bene.

Presidente:

Pisani, per favore dai risposta a questa cosa?

80

Antonio Pisani:

La mia eccezione iniziale era di valutarli globalmente proprio per questo,

per evitare “l’Arlecchino”, perché è solo con la condivisione della logica che sta in

ciascuno dei due articoli che si arriva al risultato finale. Se noi spacchettiamo

punto per punto, rischiamo quello che dici tu, che la parte di sopra può essere

votata in un certo modo e la parte di sotto in un altro modo. Ecco perché la mia

proposta iniziale era di fare una valutazione e, quindi, una votazione unica finale

su tutto l'articolo 9 della costituente o l’articolo 9 dei CDR.

Presidente:

Hai già espresso il concetto, scusami ma adesso andiamo avanti. Prego

Lucia.

Lucia Piazzi:

Volevo solo dare una spiegazione perché forse bisogna chiarire che cosa si

intende la macroarea e i rappresentanti delle macroaree, visto che qualcuno ha

chiesto cosa significa. Qualcuno mi sembra che non abbia capito.

Presidente:

L’Italia viene divisa nelle sue Regioni in tre grandi blocchi: Nord, Centro e

Sud. Ci sono un certo numero di Regioni al Nord, al Centro e al Sud, e su questo

c'è una convergenza piena tra le due posizioni. La differenza, come ho già detto

ma lo ripeto, sta nel fatto che in quella che sta alla vostra sinistra c'è scritto che le

persone che possono votare all'interno di quella macroarea sono solo di quella

macroarea, e “macroarea” significa più Regioni insieme. Ci sono per cui tre blocchi

e tre delegati di queste Regioni entrano nel Consiglio direttivo. Come si votano?

Da una parte ogni macroarea deve votare il proprio blocco; nell'altra proposta il

voto può essere fatto da qualunque altro socio anche per una macroarea che non

è la sua.

Sull'articolo 9 c’è la parte di sinistra che è quella aggiornata dalla

costituente e quella di destra dei CDR presentata oggi.

81

Chi è a favore della proposta dei CNR che sta sulla destra evidenziata in

giallo? 64.

Chi è contrario a questa proposta e favorevole a quella della costituente

aggiornata? 26.

Revisore:

Il numero legale è 135, quindi dovrebbero esserci 135 voti. Abbiamo 64

favorevoli, 26 contrari e 9 astenuti, quindi mancano dei voti.

Presidente:

Rifacciamo la votazione. Sulla destra evidenziata in giallo c'è la versione

proposta dai Consigli direttivi regionali.

Boarino:

Ai punti precedenti non tornavano mai i conti e non è stata rifatta la

votazione.

Notaio:

Perché la maggioranza era schiacciante, mi perdoni, se la maggioranza

supera già il 51% non serve contare contrari e astenuti, se nessuno chiede di

metterlo a verbale. In questo caso, invece, è essenziale.

Boarino:

La mia è una domanda, non ho bisogno né di un applauso né di un

contrario.

Presidente:

Ti abbiamo dato una risposta. Se non ci sono altre domande, sulla destra

vedete la proposta dei CDR. Chi è d'accordo?

82

??:

20 più 39 più 23.

Presidente:

Ora votiamo la proposta di sinistra della costituente revisionata dai revisori.

Chi è favorevole alzi la mano: 34. Astenuti? 11.

Revisore:

Per la proposta dell'articolo 9 dei CDR abbiamo 82 voti favorevoli, per

quanto riguarda la proposta dell'articolo 9 dei revisori abbiamo 34 voti favorevoli e

11 astenuti.

Presidente:

È approvato. Io non posso andare avanti perché comincia una cosa molto

importante che ha coinvolto le tre società, “Fismad incontra i giovani”: ci sono tre

casi clinici presentati da un giovane SIGE, un giovane AIGO e un giovane SIED.

Io non potrò andare perché dovrò finire il verbale, ma avevo dato la mia

disponibilità. Chiedo a Marco Pennazio per favore di andare lui a rappresentare la

SIED come Segretario nazionale.

Mi fermo qui, vi ringrazio per esserci stati e vi farò sapere le prossime date

per completare lo statuto. Ci rivediamo durante il congresso.