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Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazione l’idratazione Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazione l’idratazione Donatella D’Accolti

Assicurare l’alimentazione e l’idrataziones99b2fc3326fc85b2.jimcontent.com/download/version... · di liquidi assunti per via endovenosa. ... e somministrate come infusione intermittente

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Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazionel’idratazionel’idratazionel’idratazionel’idratazione

Donatella D’Accolti

Alimentazione e idratazione:Alimentazione e idratazione:funzionifunzioni

Alimentazione e idratazione:Alimentazione e idratazione:funzionifunzioni

Mantenimento delle funzioni dell’organismo

Sviluppo corporeo

Prevenzione delle malattie

Ripristino dello stato di salute

I nutrientiI nutrientiI nutrientiI nutrientisono divisi principalmente in sei categorie

Carboidrati: energia, stimolano la peristalsi e mantengono la normale eliminazione intestinale

Proteine: crescita, mantenimento e riparazione cellulare, compongono enzimi, ormoni, anticorpi

Lipidi : energia, formazione dei tessuti di sostegno, termoregolazione, trasporto di vitamine liposolubili

Vitamine: sono più di venti e sono indispensabili per la vita dell’organismo, rappresentano una piccola quota nella dieta e vanno assunte quotidianamente

Sali minerali: indispensabili per le funzioni vitali; costituiscono strutture quali ossa e denti, regolano il flusso e il volume del sangue e dei liquidi extracellulari, ecc.

Acqua: tutte le reazioni metaboliche, il trasporto dei nutrienti, l’eliminazione dei prodotti del metabolismo avvengono in mezzo acquoso; regola i processi di termoregolazione.

La piramide alimentareLa piramide alimentareLa piramide alimentareLa piramide alimentare

1 porzione equivale a mezza tazza di prodotto cotto o una tazza di prodotto non cotto

DIETA BILANCIATA:DIETA BILANCIATA:DIETA BILANCIATA:DIETA BILANCIATA:

50 50 –– 60 % di carboidrati, 60 % di carboidrati,

28 28 –– 30 % di grassi 30 % di grassi

10 10 –– 15 % di proteine. 15 % di proteine.

A questi nutrienti vanno sempre associate le fibreA questi nutrienti vanno sempre associate le fibre

EFFETTO ANTIEFFETTO ANTI--FAMEFAME

EFFETTO MECCANICO SULL’INTESTINO

EFFETTO BARRIERA

Caratteristiche di una persona ben nutritaCaratteristiche di una persona ben nutritaCaratteristiche di una persona ben nutritaCaratteristiche di una persona ben nutrita

Peso e altezza normali per l'età, costituzione corporea e stadio di sviluppo Appetito adeguato Attiva, sveglia e capace di mantenere un'adeguata attenzione Pelle e mucose sane e tese Postura eretta, con braccia e gambe dritte Postura eretta, con braccia e gambe dritte Muscoli ben sviluppati senza eccesso di grasso corporeo Normale eruzione dei denti e denti e gengive sani Normale elinazione urinaria e intestinale Normale riposo e sonno Normali livelli di emoglobina, ematocrito e proteine sieriche Assenza di anomalie correlate alla dieta

Body Mass Index Body Mass Index (Indice di Massa Corporea):(Indice di Massa Corporea):

Body Mass Index Body Mass Index (Indice di Massa Corporea):(Indice di Massa Corporea):

KgKg

BMI = BMI =

mm22

KgKg

BMI = BMI =

mm22

Sottopeso BMI < 18,5

Normopeso BMI fra 18,5 e 24,9

Obesità di I grado: un BMI fra 25 e 30

Obesità di II grado: un BMI fra 30 e 40

Obesità di III grado: un BMI maggiore di 40

L’equilibrio dei liquidiL’equilibrio dei liquidiL’equilibrio dei liquidiL’equilibrio dei liquidi

Percentuale di acqua rispetto al peso corporeo:

Neonato 70-80%

Bambino 60-77%Bambino 60-77%

Femmina adulta 50%

Maschio adulto 60%

Anziano 45-50%

BILANCIO IDRICO:BILANCIO IDRICO:definizione e scopodefinizione e scopo

BILANCIO IDRICO:BILANCIO IDRICO:definizione e scopodefinizione e scopo

Consiste nel misurare il quantitativo di liquidi ingeriti o assunti in altro modo e confrontarli con quelli eliminati. Per evitare disidratazione o sovraccarico di liquidi, le entrate dovrebbero essere uguali alle uscite. entrate dovrebbero essere uguali alle uscite. Si parla di bilancio negativo (disidratazione) quando le uscite superano le entrate. Il bilancio è invece positivo quando l'introduzione di liquidi supera il quantitativo di quelli eliminati. In questo caso si può assistere alla comparsa di edemi e/o a fenomeni di sovraccarico circolatorio (per es., aumento della pressione arteriosa).

Variabili da considerare nel calcolo Variabili da considerare nel calcolo del bilancio idroelettrolitico del bilancio idroelettrolitico

Variabili da considerare nel calcolo Variabili da considerare nel calcolo del bilancio idroelettrolitico del bilancio idroelettrolitico

Entrate Uscite

Liquidi assunti per bocca Urine e feci

Alimenti con elevata percentuale di acqua

Perspiratio insensibilis

Acqua prodotta dal metabolismo

Sudorazione

I Liquidi infusi Vomito, diarrea, perdite ematiche, raccolte da drenaggi e sonde

Quantità media di liquidi eliminati Quantità media di liquidi eliminati da un individuo adultoda un individuo adulto

Quantità media di liquidi eliminati Quantità media di liquidi eliminati da un individuo adultoda un individuo adulto

VIA QUANTITÀ

Urina 1400-1500

Perdite impercettibili:350-400

Perdite impercettibili:polmoni 350-400

cute 350-400

sudore 100-200

feci 100-200

MONITORARE LE ENTRATE E MONITORARE LE ENTRATE E LE USCITE DI LIQUIDILE USCITE DI LIQUIDI

MONITORARE LE ENTRATE E MONITORARE LE ENTRATE E LE USCITE DI LIQUIDILE USCITE DI LIQUIDI

Materiale occorrente Scheda di bilancio idrico

Padella o pappagallo o sedia comoda

Raccoglitore di urine da bagno Raccoglitore di urine da bagno

Contenitori calibrati per misurare le entrate e le uscite

Guanti monouso

Etichetta per segnalare accanto alletto che il paziente sta eseguendo il bilancio idrico

NPT

ProceduraProceduraProceduraProceduraSpiegare al paziente, ai familiari e a tutti gli operatori coinvolti l'importanza di effettuare un corretto bilancio idrico e le motivazioni per il quale è stato richiesto. Sottolineare che è necessario usare la padella, l'orinale, il pappagallo o la sedia comoda (se non è posizionato un catetere vescicale). Istruire il paziente a non gettare la carta igienica nel contenitore dell'urina. Molte persone desiderano essere coinvolte nella registrazione del bilancio idrico, pertanto l'infermiere deve insegnare registrazione del bilancio idrico, pertanto l'infermiere deve insegnare loro come e quando calcolare il valore idrico dei cibi. Lavare le mani ed osservare le procedure più appropriate per il controllo delle infezioni. Misurare le entrate dei liquidi del paziente. Segnare sul foglio temporaneo messo sul lato del letto i liquidi introdotti con i pasti ed ogni altro liquido, se il paziente non lo ha già fatto. Specificare il tipo di liquido introdotto e l'ora. Tutti i liquidi elencati devono essere registrati.

Tutti i liquidi elencati devono Tutti i liquidi elencati devono essere registrati.essere registrati.

Tutti i liquidi elencati devono Tutti i liquidi elencati devono essere registrati.essere registrati.

Liquidi assunti per via orale:acqua, latte, succhi, bibite, caffè, tè, crema, zuppa e tutte le altre bibite, inclusa l'acqua presa con i farmaci. Per misurare la quantità riempire una brocca con l'acqua o una bottiglia che contiene una quantità standard e misurare quanto ne rimane. Cubetti di ghiaccio:registrarli come liquidi quantificati in modo approssimativo pari alla metà del loro volume. Cibi liquidi o che tendono a diventarlo con la temperatura:gelato, sorbetto e gelatina. Non devono essere misurati i cibi che si possono ridurre in purea in quanto gelatina. Non devono essere misurati i cibi che si possono ridurre in purea in quanto questi sono cibi solidi preparati in forma diversa. Alimentazione parenterale: includere da 30 a 60 ml di acqua di lavaggio del tubo alla fine del tempo di somministrazione continuo o intermittente. Liquidi somministrati per via parenterale: deve essere registrata la quantità esatta di liquidi assunti per via endovenosa. Le trasfusioni di sangue devono essere conteggiate. Terapie endovenose: devono essere incluse quelle diluite con soluzione fisiologica e somministrate come infusione intermittente o continua (ad es. 80 mg di solfato di tobramicina in 50 ml di fisiologica). Alcune sostanze farmacologiche sono diluite anche in 50/100 ml di soluzione fisiologica. Catetere o drenaggi: se non immediatamente eliminato il liquido introdotto nel catetere vescicale, nel sondino nasogastrico e nel tratto intestinale deve essere misurato e registrato

Liquidi in uscitaLiquidi in uscitaLiquidi in uscitaLiquidi in uscita

Urine: ad ogni minzione versare l'urina in un contenitore graduato, rilevare la quantità e l'ora ed annotare tutto sulla scheda. Per pazienti portatori di catetere vescicale, svuotare la busta di raccolta in un contenitore graduato a fine turno (o ai tempi prescritti, se è necessario un bilancio frazionato). Registrare la quantità di urina con attenzione. Nelle terapie intensive, la diuresi è spesso rilevata ogni ora. Valutare e registrare la diuresi di un paziente incontinente. Ad esempio, nel caso di un paziente in continente, l'infermiere può registrare il numero degli assorbenti utilizzati o il numero delle lenzuola bagnate, oppure, per una rilevazione precisa, è necessario confrontare il peso del materiale pulito con quello bagnato. Se l'urina confrontare il peso del materiale pulito con quello bagnato. Se l'urina durante la minzione si è sporcata con le feci, può essere registrato il numero delle minzioni piuttosto che il volume esatto di urina. Vomito e feci liquide: è necessario specificare la quantità, il tipo di liquido e l'orario di eliminazione. Tubi di drenaggio: sondino naso gastrico e drenaggi addominali. Drenaggio di ferita o di fìstola: registrare il tipo e numero di medicazioni o il numero delle garze bagnate o misurare la quantità esatta dell'essudato contenuta nel drenaggio in aspirazione (ad es. Hemovac, Redon) o a caduta (per gravità). Fare la somma delle entrate e delle uscite ogni fine del turno.

Entrata e uscite: Entrata e uscite: situazioni particolarisituazioni particolariEntrata e uscite: Entrata e uscite: situazioni particolarisituazioni particolari

Neonato Una valutazione più accurata della diuresi nel neonato si ottiene pesando prima i pannolini asciutti poi quelli bagnati e facendo la differenza tra i pesi. Ogni grammo di peso è pari a l ml di urina.

Bambino Bambino Se un bambino aumenta di peso all'improvviso (ad es. 0,5 kg in un giorno), ciò può essere dovuto all'accumulo di liquidi e non ad una crescita normale. È necessario osservare a che velocità aumenta il peso corporeo.

Anziano L'incontinenza urinaria è un problema comune fra i pazienti anziani che hanno una perdita di controllo degli sfinteri con emissione continua o intermittente di urina.

Ipercalcemia

Disidratazione Descrizione Possibili cause

Isotonica Perdita di sodio = perdita di acqua

- completo digiuno

- episodi di vomito e diarrea

Ipotonica

Perdita di sodio > perdita di acqua (sodio sierico 135 mmol/I)

- eccessivo uso di diuretici

mmol/I)

Ipertonica Perdita di sodio - febbre

< perdita di H20 - diminuzione dell'assunzione di liquidi (per cause iatrogene) - deprivazione di liquidi per possibile negligenza

Fattori che influenzano lo stato Fattori che influenzano lo stato nutrizionalenutrizionale

Fattori che influenzano lo stato Fattori che influenzano lo stato nutrizionalenutrizionale

l’età; le condizioni economiche, culturali e sociali;

Centri ipotalamici sono deputati alla regolazione dell’apporto alimentare.Alcuni fattori interessati nella regolazione dell’appetito comprendono il livello glicemico, le secrezioni gastriche, la motilità gastrica, i fattori ormonali, nonché la risposta alle stimolazioni nervose autonome.

le aree geografiche;l’educazione e la cultura;le fedi religiose;l’attività fisica;i media e la pubblicità; l’uso di alcool e farmaci;le malattie e i traumi.alterazioni del cavo orale o della deglutizione

Alcuni autori segnalano che esiste uno scarso interesse per il problema della nutrizione in tale contesto

Uno studio prospettico ha valutato:

L’alimentazione in ospedaleL’alimentazione in ospedaleL’alimentazione in ospedaleL’alimentazione in ospedale

Uno studio prospettico ha valutato: L’incidenza della malnutrizione nei ricoverati

Il cambiamento dello stato nutrizionale durante il ricovero

.

Dati rilevati: Dati rilevati: Dati rilevati: Dati rilevati: 40% di pazienti dimessi con malnutrizione 20-50% di pazienti con condizione di malnutrizione durante il ricovero5,5 giorni di incremento della degenza media1300 € di costi aggiuntivi per paziente40% di spreco di cibo40% di spreco di cibo31% di introito calorico insufficiente giornaliero

2,1 giorni in meno di degenza con un intervento nutrizionale entro i primi 3 giorni

Analisi delle cause che influiscono Analisi delle cause che influiscono sulla nutrizione durante il ricoverosulla nutrizione durante il ricoveroAnalisi delle cause che influiscono Analisi delle cause che influiscono sulla nutrizione durante il ricoverosulla nutrizione durante il ricovero

Ritmi istituzionali rigidiMancanza di un regime dietetico ospedaliero in grado di rispondere alle esigenze nutrizionali dei degentiProgrammazione degli esami clinici per cui sia necessario un tempo di digiuno pre e/o post-necessario un tempo di digiuno pre e/o post-diagnostico e operatorio finalizzato alle esigenze del servizio e non del pazienteModalità del trasporto del ciboMancanza di strutture (ambienti confortevoli e idonei)Mancanza di conoscenze da parte degli operatori

Altri fattori che contribuiscono Altri fattori che contribuiscono allo stato di denutrizione:allo stato di denutrizione:

Altri fattori che contribuiscono Altri fattori che contribuiscono allo stato di denutrizione:allo stato di denutrizione:

prolungato uso di terapia parenterale in quantità inadeguata e di incerta composizione;

mancata percezione di un aumento del fabbisogno alimentare conseguente ad una fabbisogno alimentare conseguente ad una lesione o malattia;

assunzione di farmaci.

La denutrizione ostacola:La denutrizione ostacola:La denutrizione ostacola:La denutrizione ostacola:

la guarigione delle ferite;

aumenta la suscettibilità alle infezioni;

prolunga la degenza a letto.

Bisogno di alimentazione nel Bisogno di alimentazione nel paziente ricoveratopaziente ricoverato

Bisogno di alimentazione nel Bisogno di alimentazione nel paziente ricoveratopaziente ricoverato

Raccolta dati su:condizione del cavo orale;

valutazione della deglutizione;

grado di autonomia;grado di autonomia;

conoscenze del paziente e della famiglia in merito all’alimentazione.

Condizioni del cavo oraleCondizioni del cavo oraleCondizioni del cavo oraleCondizioni del cavo orale

presenza o assenza di dentatura naturale;

presenza o assenza di protesi dentale,

abitudini igieniche;

condizioni della mucosa.

DISTURBI LEGATI AL BERE E AL MANGIARE

STOMATITE:INFIAMMAZIONE DEL CAVO ORALE

IDENTIFICAZIONI DELLE DISFUNZIONI

IDENTIFICAZIONI DELLE DISFUNZIONI

EZIOLOGIA SCATENANTE:� MALNUTRIZIONE� IPERPIRESSIA� ABUSO DI ALCOOL E FUMO� MALATTIE INFETTIVE� CARENZE VITAMINICHE

Definizioni di disfagia• Difetto della deglutizione (tradizionale)• Difetto di una o più fasi della deglutizione• Difetto della preparazione e/o della progressione del bolo e delle secrezioni salivari• Difetto del transito dal cavo orale allo stomaco• Insufficiente capacità di alimentarsi

Valutazione della deglutizioneValutazione della deglutizioneValutazione della deglutizioneValutazione della deglutizione

• Insufficiente capacità di alimentarsi• Sensazione di ritardo nel passaggio di un bolo di cibo entro 10” dall’inizio della deglutizione

Cause di disfagia• Meccanica (per alterazione dei distretti coinvolti)

• Neurologica (per alterazione dei centri che generano gli impulsi o delle afferenze che presiedono all’azione locale: contrazione dei muscoli, movimenti peristaltici)

Segni di disfagia (aspetti generali)� Scarsa igiene orale� Modifica delle abitudini alimentari� Perdita di peso corporeo e disidratazione� Ricorrenti infezioni bronco-polmonari- Difficoltà nell’ingoiare le secrezioni orali e/o controllare la salivazione- Impossibilità o debolezza nell’atto volontario di tossire o ingoiare- Modifica del tono di voce- Riduzione dei movimenti linguali e buccali- Schiarirsi frequentemente la voce- Schiarirsi frequentemente la voce

Segni di disfagia(durante l’assunzione di alimenti o liquidi)• Incoordinazione fra masticazione e deglutizione• Necessità di numerosi atti deglutitori per ogni boccone• Ristagno di cibo all’interno della guancia• Inizio della deglutizione rallentato• Necessità di tempo prolungato per mangiare e bere• Facilità a tossire o sternutire durante il pasto e subito dopo

Segni di disfagia(dopo aver assunto cibo e bevande)• Modifica della qualità della voce (umida fino a gorgogliante)• Stanchezza eccessiva• Modifica nella sequenza del respiro

TrattamentoObiettivi:• Fornire un adeguato apporto di nutrienti e liquidi • Fornire un adeguato apporto di nutrienti e liquidi (prevenzione disidratazione e malnutrizione)• Prevenire le infezioni polmonari da aspirazione

Tecniche di compenso• Modifica caratteristiche degli alimenti• Adeguamenti posturali

- Grado di mobilità- Incapacità di procurarsi e prepararsi il cibo- Capacità di sostenere un peso- Tempo impiegato per alimentarsi- Livello cognitivo- Stato psicologico

Valutazione del grado di Valutazione del grado di autonomiaautonomia

Valutazione del grado di Valutazione del grado di autonomiaautonomia

- Stato psicologico

Il momento del pasto• Valutare l’aiuto parziale o totale nell’assunzione del pasto• Impiegare il personale di supporto• Programmare un intervento educativo nutrizionale

Comprende:a) l’anamnesi;b) l’esame obiettivo:le misure antropometriche, esami biochimici, conteggio delle calorie, dati immunologici.

Valutazione dello stato nutrizionale

Valutazione dello stato nutrizionale

A) l’anamnesi deve raccogliere dati soggettivi su• abitudini alimentari del soggetto;• fisiologia personale• anamnesi dietetica remota e prossima; interazioni tra alimenti e farmaci,• ingestione di alcool e droga.•MNA

B) esame obiettivo presenza di segni e sintomi:• dolore;• indigestione;• gas intestinali;• nausea e vomito

Tramite le misure antropometriche si ottengono dati obiettivi su:Tramite le misure antropometriche si ottengono dati obiettivi su:- il peso e altezza- lo spessore delle pliche cutanee- l’indice di massa corporea IBMDati biochimici: emoglobina, albumina sierica, transferrina sierica, creatinina

Consiste nella difficoltà’ a svolgere una normale funzione digestiva gastrica e intestinale; può essere un disturbo innocuo della digestione o un sintomo concomitante di patologia del tratto gastrointestinale

DISPEPSIADISPEPSIA

gastrointestinaleI sintomi possono presentarsi singolarmente o in associazione:• ALITOSI E PATINA LINGUALE• ACIDITA’• METEORISMO• NAUSEA• VOMITO

É un atto riflesso che consiste nell’emissione rapida e forzata del contenuto gastrico e/o biliare che viene espulso all’esterno attraverso il cavo orale a seguito di affezioni a carico dell’apparato cardiovascolare, gastroenterico, nervoso.

RACCOLTA DATI:momento di insorgenza

�VOMITO ALIMENTARE

Il VOMITOIl VOMITO

momento di insorgenzafrequenzatipo e modoaspetto e carattere:

�VOMITO CAFFEANO

�VOMITO BILIARE

� “ PSICOGENO

� “ FECALOIDE

� EMATEMESI

Diagnosi infermieristicheDiagnosi infermieristicheDiagnosi infermieristicheDiagnosi infermieristiche

Diagnosi infermieristicaDiagnosi infermieristica

A. Nutrizione alterata: superiore al fabbisognoB. Nutrizione alterata: inferiore al fabbisogno

A. Nutrizione alterata: superiore al fabbisognoDefinizione Condizione in cui l’individuo introduce una una quantità di nutrimenti che eccede le necessità metaboliche Caratteristiche definenti Peso corporeo 20% > al quello ideale per altezza e costituzione e pliche al tricipide maggiori di 15 mm nell’uomo o 25 mm nella donnaFattori correlati eccessivo apporto alimentare relativamente alle necessità metaboliche

B. Nutrizione alterata: inferiore al fabbisognoDefinizione nutrizione inadeguata alle esigenze metaboliche comprendendo un peso corporeo del 20% o più al di sotto del peso ideale per l’altezza e la costituzione, fragilità capillare, congiuntive e mucose pallide, scarso tono muscolare, e perdita dei capelliFattori correlati l’incapacità di introdurre cibo, di digerire, di assorbire nutrienti, quale conseguenza di fattori biologici, psicologici, o sociali. Altre diagnosi infermieristiche possono servire come fattori eziologici es. Alterata deglutizione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Indirizzare Azioni

Illustrare alla persona i fattori che possono influenzare che possono influenzare l’alimentazione e l’idratazione

Informare sugli effetti di sostanze farmacologiche sull’alimentazione e l’idratazione

Informare sugli effetti di sostanze Informare sugli effetti di sostanze farmacologiche sull’alimentazione e l’idratazionefarmacologiche sull’alimentazione e l’idratazione

Informare sugli effetti di sostanze Informare sugli effetti di sostanze farmacologiche sull’alimentazione e l’idratazionefarmacologiche sull’alimentazione e l’idratazione

Far conoscere alla persona gli effetti indesiderati che l'assunzione di farmaci può provocare sull'alimentazione e l'idratazione, o su come alcuni alimenti e bevande possono alterare l'effetto di alcune sostanze farmacologiche. Gli scopi sottesi all'atto sono:

favorire la compliance della persona riguardo al proprio percorso favorire la compliance della persona riguardo al proprio percorso terapeutico; prevenire l'insorgenza di disturbi e/o patologie dell'apparato gastrointestinale; prevenire l'interferenza degli alimenti sull'efficacia dei farmaci; prevenire l'interferenza nell'assorbimento di nutrienti da parte dei farmaci; garantire una corretta gestione della terapia assunta.

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Guidare Azioni

Istruire la persona sulle modalità per mantenere modalità per mantenere l’alimentazione e l’idratazione

Insegnare a scegliere/preparare una dieta rispettando le prescrizioni e i gusti.

Insegnare a scegliere/preparare una Insegnare a scegliere/preparare una dieta rispettando le prescrizioni e i gusti.dieta rispettando le prescrizioni e i gusti.Insegnare a scegliere/preparare una Insegnare a scegliere/preparare una

dieta rispettando le prescrizioni e i gusti.dieta rispettando le prescrizioni e i gusti.

Si intende fornire alla persona o a chi prepara i pasti le informazioni utili per scegliere gli alimenti di una dieta bilanciata. La dieta deve tenere conto dell' ambiente, dello stile di vita della persona, delle sue preferenze alimentari, della sua capacità di ingerire e digerire alimenti e della presenza di patologie. Per alcune patologie la dieta può presenza di patologie. Per alcune patologie la dieta può integrare o addirittura rappresentare una terapia.

Gli scopi sottesi all’atto sono:Garantire un adeguato apporto nutrizionale alla personaPrevenire la malnutrizioneAumentare la consapevolezza della persona sulla dieta intesa come terapia

Funzione degli elettrolitiFunzione degli elettrolitiFunzione degli elettrolitiFunzione degli elettroliti

Le funzioni degli elettroliti comprendono:1. La promozione dell’eccitabilità neuromuscolare;2. Il mantenimento dell’osmolarità dei liquidi

corporei;3. Regolazione del bilancio acido-base;3. Regolazione del bilancio acido-base;4. Mantenimento della distribuzione dell’acqua

corporea tra i compartimenti liquidi

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Sostenere/Compensare Azioni

Favorire l’assunzione di alimenti e bevande.alimenti e bevande.

Fornire i normali mezzi che consentono di portare il cibo e le bevande alla bocca e/o quelli che consentono di mangiare e bere senza sbavare

OCCHIO all’ACQUAOCCHIO all’ACQUAOCCHIO all’ACQUAOCCHIO all’ACQUA

SI5idratazione

LA DISIDRATAZIONELA DISIDRATAZIONELA DISIDRATAZIONELA DISIDRATAZIONE

È stata definita come il più comune squilibrio di liquidi ed elettroliti nella popolazione anziana.

In uno studio eseguito tra ospiti di una casa di riposo, ricoverati in ospedale per disturbi acuti, al 34% fu ricoverati in ospedale per disturbi acuti, al 34% fu diagnosticata disidratazione.

In un altro studio il 23% dei pazienti oltre i 70 anni di età che furono ammessi in ospedale, furono trovati disidratati.

Questi numeri sono preoccupanti, infatti i pazienti anziani ospedalizzati per disidratazione, hanno un tasso di mortalità a livello del 45-46%.

Fattori di rischio di Fattori di rischio di disidratazionedisidratazione:(1):(1)Fattori di rischio di Fattori di rischio di disidratazionedisidratazione:(1):(1)

MODIFICHE FISIOLOGICHE CORRELATE ALL’ETÀ (modifiche della percezione della sete; riduzione della quota di acqua corporea per aumento della massa grassa, meno idratata, a discapito della massa magra, più idratata; modificazione della funzionalità renale; aumentata prevalenza di patologie multiple e croniche); multiple e croniche); RIDOTTA MOBILITÀ E ABILITÀ FUNZIONALE (sono più a rischio i soggetti parzialmente dipendenti, ritenuti in grado di provvedere alla propria idratazione); SESSO FEMMINILE; INCONTINENZA (non costituisce di per sé un fattore di rischio, ma spesso determina un’auto-riduzione dell’introito di liquidi da parte della persona, finalizzata a limitare gli episodi di incontinenza);

STATO MENTALE (la presenza di deterioramento cognitivo può essere determinante nel causare ridotta assunzione di liquidi); PRESENZA DI 4 O PIÙ PATOLOGIE (sono riconosciute a rischio: patologie respiratorie, infezioni delle vie urinarie, gastroenteriti, sepsi, neoplasie, diabete, depressione);

Fattori di rischio di Fattori di rischio di disidratazionedisidratazione:(2):(2)Fattori di rischio di Fattori di rischio di disidratazionedisidratazione:(2):(2)

gastroenteriti, sepsi, neoplasie, diabete, depressione); PRESENZA DI SINTOMI quali iperpiressia, vomito, diarrea, inappetenza; FATTORI LEGATI ALLA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA: ridotte opportunità di idratazione, scarsa assunzione di cibo, disponibilità di acqua non fresca, alimentazione tramite SNG, scadente gestione del bilancio idro-elettrolitico in fase post-operatoria.

Gestione dell’ idratazioneGestione dell’ idratazioneGestione dell’ idratazioneGestione dell’ idratazione1. Definire quale sia il quantitativo giornaliero dei liquidi da

assumere. 2. Rilevare, attraverso documentazione scritta, l’ammontare di

liquidi introdotti e, se possibile, eliminati dalla persona nelle 24 ore (bilancio idrico).

3. Attuare strategie per la promozione della idratazione: assegnare un “giro”di idratazione per tutti i pazienti che assegnare un “giro”di idratazione per tutti i pazienti che possono e che sono in grado di bere, al personale di supporto, a metà mattina e a metà pomeriggio; approfittare dell’assunzione della terapia orale per fare bere almeno un bicchiere d’acqua; qualora la persona avesse difficoltà nell’impugnare il bicchiere o nel portarlo alla bocca, chiedere alla famiglia di fornire appositi bicchieri in plastica con beccuccio e manico.

4. Valutare lo stato di idratazione mediante la valutazione dei segni clinici e delle urine.

Sostituire Azioni

Alimentare e idratare per via artificiale:

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

artificiale:Introdurre il sondino

Introdurre un sondino: Introdurre un sondino: scoposcopo

Introdurre un sondino: Introdurre un sondino: scoposcopo

Questo atto consiste nell'introdurre un sondino nello stomaco, attraverso la via nasofaringea od orofaringea. Fra gli scopi di questo atto troviamo:

alimentare e idratare la persona nel caso in cui la somministrazione di cibo e liquidi per via fisiologica non sia possibile od opportuna; prelevare a scopo diagnostico materiale gastrico; prelevare a scopo diagnostico materiale gastrico; effettuare un' emostasi in corso di emorragie gastriche e/o esofagee; eseguire gastrolusi rimuovendo dallo stomaco sostanze ingerite che possono essere dannose o addirittura letali per la persona; rimuovere dallo stomaco liquidi e gas effettuando una decompressione dello stesso; somministrare terapie.

I sondini nasogastrici (SNG)I sondini nasogastrici (SNG)I sondini nasogastrici (SNG)I sondini nasogastrici (SNG)

In commercio vi sono diverse tipologie che si differenziano in base ad alcuni elementi:

l'utilizzo,

il materiale di composizione, il materiale di composizione,

il diametro del lume,

la lunghezza,

i sistemi di raccordo.

Sondino nasogastrico tipo SalemSondino nasogastrico tipo SalemSondino nasogastrico tipo SalemSondino nasogastrico tipo Salem

Impiegato a scopo decompressivo per rimuovere liquidi e gas dallo stomaco.

Realizzato in PVC, radiopaco, graduato con lunghezza standard di graduato con lunghezza standard di 120 cm, a doppio lume con diametro di diverso calibro (French).

I più utilizzati per adulti sono di 16 Fr e 18 Fr.

Uno dei lumi funge da sistema di drenaggio, 1'altro per eseguire lavaggi o somministrare farmaci

Sondino nasoenteraleSondino nasoenteraleSondino nasoenteraleSondino nasoenteraleNutritub®, Flexi-flo® impiegato nella somministrazione della nutrizione enterale (NE). Il materiale di composizione è il poliuretano prelubrificato con silicone; presenta un piccolo calibro con un diametro esterno che varia da 8 a 12 Fr. La parte terminale della sonda contiene tungsteno per renderla La parte terminale della sonda contiene tungsteno per renderla pesante così da facilitarne l'inserimento e mantenerla nella giusta posizione. Il sondino nasoenterale ha due raccordi, uno può essere collegato alla sacca d'infusione della miscela enterale, l'altro serve per somministrare liquidi e/o farmaci riducendo così il numero di deconnessioni e quindi il rischio di contaminazione batterica

Sonda di SengstakenSonda di Sengstaken--BlakemoreBlakemoreSonda di SengstakenSonda di Sengstaken--BlakemoreBlakemore

Indicata in caso di emorragia di varici esofagee e/o varici del fondo gastrico. È composta di gomma morbida color rosso e presenta tre lumi:

il primo serve a drenare il contenuto gastrico, il primo serve a drenare il contenuto gastrico, gli altri due per introdurre aria negli appositi palloncini (esofageo e gastrico), che servono a comprimere le pareti per favorire l'emostasi.

Questi ultimi due lumi sono muniti di cuffie indicatrici della pressione interna al corrispondente palloncino .

Corretto posizionamento del SNGCorretto posizionamento del SNGCorretto posizionamento del SNGCorretto posizionamento del SNG

La posizione di un sondino per NE risulta corretta quando la punta si localizza nel digiuno prossimale o nella porzione distale dello stomaco.

La scelta della sede di collocazione del sondino dipende anche dalle condizioni cliniche del dipende anche dalle condizioni cliniche del paziente:

Ad esempio: in persone con stato di coscienza o con riflesso della deglutizione alterati la sede consigliata è quella del digiuno prossimale o del duodeno, perché limita il rischio di rigurgito e la possibile aspirazione tracheale.

Errori di posizionamentoErrori di posizionamentoErrori di posizionamentoErrori di posizionamentoLa sonda potrebbe essere erroneamente posizionata:

nell'albero tracheobronchiale (il caso più frequente);

nello spazio pleurico:

nel mediastino (a causa della perforazione dell' esofago)

in presenza di fratture della base del cranio, nel cervello a seguito della perforazione del palato.

Traumi cranici, facciali e rinorrea possono essere considerati controindicazioni al posizionamento del sondino. In questi casi può essere indicata l'introduzione mediante laringoscopio.

Se il sondino viene posizionato nell'albero tracheobronchiale, va immediatamente estratto. Il rischio di posizionamento scorretto non è limitato al momento dell'introduzione in quanto può dislocarsi verso l'esofago o verso il duodeno anche durante la permanenza. Ciò può avvenire con maggiore frequenza nelle persone confuse o agitate, con conati di vomito, tosse o sottoposte a broncoaspirazione. o sottoposte a broncoaspirazione. La retrazione del sondino aumenta la probabilità di polmonite “ab ingestis”. La progressione della sonda nel tratto intestinale può invece provocare intolleranza alimentare (se il sondino viene utilizzato per una nutrizione enterale) in quanto la formulazione della dieta enterale è inappropriata per l'intestino tenue

In letteratura si trovano varie metodiche In letteratura si trovano varie metodiche per valutare il corretto posizionamento per valutare il corretto posizionamento

del sondino nasogastricodel sondino nasogastrico

In letteratura si trovano varie metodiche In letteratura si trovano varie metodiche per valutare il corretto posizionamento per valutare il corretto posizionamento

del sondino nasogastricodel sondino nasogastricoLa prova migliore per accertare la posizione di un sondino posizionato a qualsiasi livello è fornita da una radiografia,ottenuta e interpretata in maniera affidabile, che ne visualizzi l'intero percorso. La comparsa di segni quali tosse, dispnea, singhiozzo, cianosi, oltre a un'alterata capacità di fonazione, sono cianosi, oltre a un'alterata capacità di fonazione, sono indicatori di un errato collocamento nell'albero respiratorio di sondini di grosso calibro. Questo metodo però non è completamente affidabile in quanto in letteratura sono riportati casi di sondini morbidi e di piccolo diametro posti nel tratto respiratorio senza provocare segni di sofferenza respiratoria.

Porre un contrassegno sul sondinoal punto d'uscita dalla narice della persona a cui è stato posizionato aiuta a verificare che la posizione rimanga invariata. Alcuni studi hanno dimostrato che la posizione esterna può apparire inalterata, mentre in realtà la parte non visibile della sonda si è spostata dal duodeno nello stomaco o nell'esofago (AIR, 2001). Questo metodo rimane ancora valido per scoprire se un sondino è stato volontariamente manipolato dalla persona o se è stato retratto involontariamente nel corso di interventi assistenziali. Porre l'estremità libera del sondino in un bicchiere d'acqua può Porre l'estremità libera del sondino in un bicchiere d'acqua può fare comparire delle bolle durante l'atto espiratorio se posizionato erroneamente nell' albero bronchiale (AIR, 2001). Questo metodo, chiamato anchebubbling, può avere una certa validità nel valutare se il sondino è stato collocato nell' albero respiratorio solo se è situato nei primi 25 cm (soggetto adulto). La successiva riduzione del diametro delle vie aeree non consente di verificare il bubbling. Questo metodo può inoltre causare un'inalazione di acqua nel corso della fase inspiratoria (Poli, 2002).

Auscultare l'addome per rilevare il rumoregenerato dall'aria che è contemporaneamente insufflata è un'altra modalità che viene spesso utilizzata. L'assenza di rumori all'auscultazione dell'epigastrio o dell'ipocondrio di sinistra è ritenuta un attendibile indicatore di posizionamento respiratorio del sondino. Neumann et al. (1996), in uno studio prospettico, hanno verificato l'attendibilità di questo metodo nel 98% dei casi. Esaminare le caratteristiche dell' aspiratosi basa sul Esaminare le caratteristiche dell' aspiratosi basa sul presupposto che i diversi liquidi biologici (succo gastrico, secrezioni intestinali, secrezioni respiratorie) possiedono caratteristiche organolettiche peculiari tali da identificare ilsito della loro provenienza e, di conseguenza, poter verificare il collocamento del sondino (Metheny et al., 2001). Per tale motivo vanno controllate mediante cartine rilevatrici di pH.

Procedura:Procedura:Procedura:Procedura:Materiale occorrente:

sondino nasogastrico indicato; cerotto ipoallergenico; telino, garze, arcella; abbassalingua e pila; bicchiere con acqua; bicchiere con acqua; sacchetto di drenaggio; schizzettone; fonendoscopio; cartina rilevatrice di pH; lubrificante; contenitore per rifiuti.

Identificare l'assistito

Spiegare la procedura alla persona

Posizionare la persona in decubito semi seduto con testa iperestesa (se le condizioni lo consentono)

Garantire la privacy Garantire la privacy

Controllare che le narici siano pervie e, se occorre, eseguire l'igiene del naso.

Lavarsi le mani e indossare i guanti.

Misurare la lunghezza del sondino dalla punta del naso al lobo dell'orecchio sino al processo xifoideo dello sterno

Segnare sul sondino il punto con un cerotto o pennarello indelebile in modo da determinarne la parte che deve essere introdotta. introdotta.

Lubrificare il sondino per circa 10 cm.

Inserire il sondino attraverso la narice scelta, indirizzandolo verso il fondo della gola.

Quando il sondino raggiunge l'orofaringe (controllare facendo aprire la bocca e utilizzando la pila), invitare la persona a bere un sorso d'acqua in quanto la deglutizione favorisce la progressione della sonda. Proseguire nell'introduzione del sondino fino a raggiungere lo stomaco (verificare il segno fatto in precedenza (verificare il segno fatto in precedenza sul sondino). Accertarsi del corretto posizionamento del sondino.Fissare il sondino al naso con un cerotto ipoallergenico creando un'ansa di sicurezza.Collegare il sondino al sistema di drenaggio

Rimuovere il sondino nasogastricoRimuovere il sondino nasogastricoRimuovere il sondino nasogastricoRimuovere il sondino nasogastricoLavare le mani

Preparare il materiale: guanti monouso; telino, garze, arcella; schizzettone; pinza autostatica monouso; contenitore per rifiuti; occorrente per l'igiene del naso.

Identificare 1'assistito Spiegare la procedura alla persona Garantire la privacy Posizionare la persona in decubito semiseduto (se le condizioni lo consentono)

ProceduraProceduraProceduraProceduraClampare con una pinza autostatica l'estremità distale del sondino. Indossare i guanti. Sraccordare il sondino dal sistema di drenaggio. Invitare la persona a fare una profonda inspirazione. Invitare la persona a fare una profonda inspirazione. Mentre la persona espira, estrarre il sondino con movimento continuo e piuttosto veloce per limitare il disagio. Rimuovere i residui di colla con accurata detersioneSe indicato, invitare la persona a soffiarsi il naso.

Sostituire Azioni

alimentare e idratare per via enterale artificiale

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

enterale artificiale Somministrare alimenti e/o

liquidi tramite sondino

Somministrare alimenti e/o liquidi Somministrare alimenti e/o liquidi tramite sondinotramite sondino

Somministrare alimenti e/o liquidi Somministrare alimenti e/o liquidi tramite sondinotramite sondino

Questo atto consiste nel somministrare, mediante sondino nasogastrico, sostanze alimentari, principi nutritivi e liquidi al fine di garantire un sufficiente apporto calorico e garantire un sufficiente apporto calorico e idrico alle persone che non sono in grado o non possono alimentarsi per via orale. Tale via può essere utilizzata anche per somministrare sostanze terapeutiche.

La Nutrizione Enterale (NE)La Nutrizione Enterale (NE)La Nutrizione Enterale (NE)La Nutrizione Enterale (NE)

La nutrizione enterale (NE) è un tipo di nutrizione artificiale che utilizza l'apparato gastroenterico sfruttando i normali meccanismi digestivi e di assorbimento avvicinandosi così il più possibile alla condizione fisiologica condizione fisiologica

La NE stimola la produzione salivare e quindi di lisoenzimi, IgA e altre immunoglobuline. Risulta quindi evidente il suo ruolo nella prevenzione delle infezioni oltre che nell'evitare le complicanze del digiuno nel postoperatorio.

Vantaggi della NEVantaggi della NEVantaggi della NEVantaggi della NE

più facile gestione rispetto alla nutrizione parenterale

una maggiore tollerabilità

un minore rischio di infezioniun minore rischio di infezioni

un minore costo

il mantenimento dell' integrità strutturale e funzionale dell'intestino.

Gestione NEGestione NEGestione NEGestione NELe miscele per NE vengono inserite in sacche di PVC dotate di deflussore che decorre nella pompa di infusione e si raccorda alla sonda nasogastrica con sistema Luer-Lock.La conservazione deve avvenire tra 4 e 8°C; prima della somministrazione la miscela deve essere riportata a temperatura ambiente Sempre per il rischio di contaminazione occorre limitare al minimo le sconnessioni del set dal SNG: se necessaria la minimo le sconnessioni del set dal SNG: se necessaria la somministrazione di farmaci, liquidi o lavaggi, utilizzare l'apposita via. Il liquido impiegato per sciacquare e mantenere la pervietà del sondino potrà essere prelevato da una bottiglia di acqua minerale naturale usata esclusivamente a tale scopo; l'importante sarà utilizzare tecniche pulite e materiale monouso. È necessario effettuare il lavaggio prima e al termine della somministrazione; si consiglia di ripeterlo ogni 6-8 ore per prevenire eventuali ostruzioni del sondino (Mazzin i et al., 2003).

La somministrazione avviene La somministrazione avviene mediante una pompa mediante una pompa

La somministrazione avviene La somministrazione avviene mediante una pompa mediante una pompa

Le pompe di ultima generazione permettono di programmare l'infusione in modo continuativo, di impostare una quantità per un determinato tempo (ad intermittenza) o di effettuare la somministrazione in bolo. somministrazione in bolo. Saranno gli scopi, le caratteristiche della persona, la sua patologia e la miscela da somministrare che determineranno la scelta dell'impostazione della pompa più adatta

Tipo di preparazioni (1)Tipo di preparazioni (1)Tipo di preparazioni (1)Tipo di preparazioni (1)

Le diete per NE possono essere di tipo artigianale o commerciale.Le artigianali, ormai quasi del tutto abbandonate, sono costituite da alimenti naturali frullati e da prodotti omogeneizzati o liofilizzati. prodotti omogeneizzati o liofilizzati. Presentano un basso costo, ma hanno alcuni svantaggi fra i quali:

principi nutritivi variabili, bassa quota calorico-proteica, elevata viscosità e osmolarità, difficoltà a mantenere una bassa carica batterica (Pearce et al., 2002).

Le diete commerciali o chimicamente definite presentano diversi vantaggi: hanno caratteristiche chimico-fisiche ben definite,danno un apporto calorico-proteico noto, presentano osmolarità controllata,

Tipo di preparazioni (2)Tipo di preparazioni (2)Tipo di preparazioni (2)Tipo di preparazioni (2)

presentano osmolarità controllata, ottima fluidità/omogeneità e sterilità della miscela (per es., Nutricomp® Standard, Nutricomp® Standard Fibre). per una migliore sicurezza queste sacche, se aperte, devono essere conservate in frigorifero e comunque gettate dopo 24 ore (Craven et al., 2004).

Rischi da NERischi da NERischi da NERischi da NEIl principale a cui si espone una persona in terapia enterale è il rischio di inalazione. L'inalazione potrebbe essere causata o dal reflusso del ristagno gastrico o dallo sposizionamento della sonda. Per questo il controllo del ristagno gastrico e del corretto posizionamento della sonda sono da effettuare ogni 4/6 ore durante l'infusione e sempre all'inizio di ogni durante l'infusione e sempre all'inizio di ogni somministrazione.La presenza di notevole ristagno può indicare ritardo nello svuotamento gastrico o di natura organica o legato alla formula della miscela (per es. ricca di lipidi). In presenza di ristagno alcuni autori suggeriscono di ritardare la somministrazione successiva di almeno un'ora se questo è maggiore di l25 ml

Il ristagnoIl ristagnoIl ristagnoIl ristagnoEsiste discordanza sull'opportunità di reintrodurre o meno il

ristagno aspirato. Le indicazioni comuni sono quelle di non reintrodurre il ristagno se è ematico o biliare. Alcuni studi sostengono che l'aspirazione e la conseguente reintroduzione del ristagno possono facilitare l'ostruzione del reintroduzione del ristagno possono facilitare l'ostruzione del sondino e contaminare il sistema. Altri, invece, che è importante reintrodurre il ristagno per prevenire squilibri elettrolitici soprattutto quando la sua misurazione viene eseguita più volte nel corso della giornata (Mazzini et al., 2003; Palese et al., 2001).

Blooker et al. (2000):Blooker et al. (2000):Blooker et al. (2000):Blooker et al. (2000):Hanno valutato la comparsa di squilibri elettrolitici e di complicanze in due gruppi di persone con e senza reintroduzione di ristagno.

Nel gruppo di persone sottoposte a Nel gruppo di persone sottoposte a reintroduzione erano più frequenti la comparsa di ostruzione del sondino, la diarrea e il vomito;

Nell'altro gruppo è stata riscontrata una lieve ipopotassiemia

Somministrare alimenti e/o liquidi Somministrare alimenti e/o liquidi tramite sondino:tramite sondino:

Somministrare alimenti e/o liquidi Somministrare alimenti e/o liquidi tramite sondino:tramite sondino:

Lavare le mani Preparare il materiale: guanti monouso; pinza autostatica; dispositivo per la chiusura del sondino; schizzettone monouso; schizzettone monouso; miscela nutritiva; set d'infusioneacqua minerale naturale in bottiglia da utilizzare solo per questa procedura.

Identificare l'assistito Spiegare la procedura alla persona Posizionare la persona semiseduta se le sue condizioni lo consentono

Procedura Procedura Procedura Procedura Controllare la prescrizione del tipo di miscela nutritiva e del tempo d'infusione

Controllare la data di scadenza sulla confezione della miscela e agitarla bene.

Aprire il set d'infusione. Aprire il set d'infusione.

Aprire la confezione e versare il contenuto nella sacca evitando di contaminare il prodotto.

Chiudere la sacca e inserire il set nella pompa d'infusione dopo aver riempito ildeflussore.

Pinzare la parte terminale del sondino con una pinza autostatica e rimuovere il sistema di chiusura.

Raccordare uno schizzettone al sondino, rimuovere la pinza e aspirare per verificare la presenza di ristagno gastrico e quindi il corretto posizionamento.corretto posizionamento.

Lavare la sonda con 40/50 ml d'acqua.

Collegare il deflussore e impostare la velocità d'infusione.

Nell'ambito della somministrazione di Nell'ambito della somministrazione di liquidi e nel lavaggio periodico del sondino liquidi e nel lavaggio periodico del sondino

si adotta la seguente procedura:si adotta la seguente procedura:

Nell'ambito della somministrazione di Nell'ambito della somministrazione di liquidi e nel lavaggio periodico del sondino liquidi e nel lavaggio periodico del sondino

si adotta la seguente procedura:si adotta la seguente procedura:Sospendere la somministrazione.

Raccordare uno schizzettone monouso al secondo lume senza sraccordare il deflussore. sraccordare il deflussore.

Verificare la presenza di ristagno e il corretto posizionamento della sonda.

Iniettare 40/50 ml di acqua.

Riprendere la somministrazione

ComplicanzeComplicanzeComplicanzeComplicanzeComplicanze meccaniche: ostruzione del sondino

Verificare:L’assenza di compressioni od angolature nella parte esternaPosizione corretta del deflussore nell’allogiamento della pompa, morsetto aperto.Programmazione correttaLavarlo con acqua tiepida e bicarbonato di sodio, usando una siringa da Lavarlo con acqua tiepida e bicarbonato di sodio, usando una siringa da 20-60 ml, è possibile forzare (si può utilizzare anche della bevanda gassata alla Cola)Se non si disostruisce SOSTITUIRLO

DiarreaDistensione AddominaleNausea e VomitoIngestione nelle vie respiratorie del contenuto gastrico

Cause di diarrea e distensione addominale

• Non corretta somministrazione dellemiscele (osmolarità, velocità e volumi)• Intolleranza ai nutrienti (lattosio, glutine, lipidi, ecc.)• Malassorbimento (malattie infiammatorie, atrofia dei villi, ecc)• Contaminazione batterica (gestione non corretta)• Effetti collaterali di terapie (antibiotici, radioterapie, ecc)

Provvedimenti da attuareProvvedimenti da attuare

• Controllare la velocità di infusione• Controllare le caratteristiche della miscela infusiva• Controllare le terapie in corso

Ridurre la velocità di infusione

Cause di nausea e vomito

• Rallentamento dello svuotamento gastrico• Reflusso gastro-esofageo• Velocità di infusione troppo elevata• Stipsi• Dieta inadatta • Effetti secondari di terapia farmacologica• Effetti secondari di terapia farmacologica• Posizione inadeguata del paziente• Dislocazione del sondino

Ricercare le cause

Ingestione nelle vie respiratorie del contenuto gastrico

• Errato posizionamento del sondino (applicazione iniziale o dislocazione)• Posizione inadeguata del paziente (tronco sollevato di 30-45°, decubito laterale destro)• Sondino inadatto• Sondino inadatto• Riduzione dello svuotamento gastrico

Sostituire Azioni

Alimentare e idratare per via entrale artificiale

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

Assicurare l’alimentazione e Assicurare l’alimentazione e l’idratazionel’idratazione

entrale artificiale Somministrare alimenti e/o

liquidi tramite stomia

Somministrare alimenti e/o Somministrare alimenti e/o liquidi tramite stomialiquidi tramite stomia

Somministrare alimenti e/o Somministrare alimenti e/o liquidi tramite stomialiquidi tramite stomia

Questo atto consiste nel somministrare, mediante gastrostomia o digiunostomia, sostanze alimentari, principi nutritivi e liquidi al fine di garantire un sufficiente apporto calorico e idrico alle persone che non possono calorico e idrico alle persone che non possono assumere alimenti e liquidi per via orale o attraverso sondino naso-gastrico (SNG). Tale via può essere utilizzata anche per somministrare sostanze terapeutiche.

GASTROSTOMIA PERCUTANEA GASTROSTOMIA PERCUTANEA ENDOSCOPICA (PEG) ENDOSCOPICA (PEG)

GASTROSTOMIA PERCUTANEA GASTROSTOMIA PERCUTANEA ENDOSCOPICA (PEG) ENDOSCOPICA (PEG)

Quando la nutrizione enterale deve essere somministrata per periodi prolungati si procede al confezionamento di una stomia per nutrizione. LA PEG VIENE APPLICATA PER UN PERIODO di NE

> AD UN MESE

VANTAGGI:Facilità e rapidità di esecuzione della tecnicaPoco costosaSi effettua in Anestesia locale o con semplice sedazioneRidotte complicanze e a diminuiti tempi di degenza rispetto alle tecniche chirurgiche

L'unica controindicazione assoluta alla PEG è la presenza di un' ostruzione faringea o esofagea che impedisce il passaggio di un endoscopio.

A CHI VIENE APPLICATA LA A CHI VIENE APPLICATA LA PEG?PEG?

A CHI VIENE APPLICATA LA A CHI VIENE APPLICATA LA PEG?PEG?

Indicazioni più’ frequenti:

patologie dell’orofarige e dell’esofago intrinseche ed estrinsecheintrinseche ed estrinseche

patologie a carico del Sistema Nervoso Centrale o Periferico

La sonda utilizzata nella PEGLa sonda utilizzata nella PEGLa sonda utilizzata nella PEGLa sonda utilizzata nella PEGmunita di un palloncino gonfiabile distalmente che ne permette l'ancoraggio Esternamente presenta un controdado che impedisce alla sonda di essere risucchiata all' interno dello stomaco. risucchiata all' interno dello stomaco. Tra il palloncino e il controdado ci deve essere uno spazio sufficiente perché la sonda possa muoversi avanti e indietro per circa un centimetro; se viene a mancare questo gioco i due elementi possono provocare trazione sui tessuti.

Gestione della PEGGestione della PEGGestione della PEGGestione della PEG

Dopo la sua realizzazione, il canale dentro il quale si trova la sonda viene completamente rivestito dalla mucosa dello stomaco, non c'è quindi una ferita aperta ma il tutto è completamente epitelizzato. completamente epitelizzato. Sarà necessario applicare una medicazione semplice ("a piatto") solo i primi giorni dopo il confezionamento della stomia, successivamente potrà essere lavata con acqua e sapone neutro come una qualsiasi altra parte del corpo.

PEG: il “bottone”!PEG: il “bottone”!PEG: il “bottone”!PEG: il “bottone”!Dopo un mese dal suo confezionamento la sonda viene sfilata e al canale che è già epitelizzato viene semplicemente applicato un "bottone" munito di una piccola sonda interna mantenuta in sede da un palloncino a cipolla gonfiabile o autostatico.cipolla gonfiabile o autostatico.Con questo presidio la persona potrà farsi anche il bagno senza alcun problema. Ogni due mesi il bottone viene cambiato semplicemente sgonfiando il palloncino. La manovra può essere compiuta agevolmente dalla persona stessa.

Inizio della NEInizio della NEInizio della NEInizio della NE

Nelle 24 ore successive all'intervento si può iniziare l'infusione di fisiologica a 50 ml/h per 4 ore; in assenza di complicanze si inseriscono gradualmente le miscele nutrizionali.gradualmente le miscele nutrizionali.

La NE segue le stesse procedure della nutrizione tramite SNG

ComplicanzeComplicanzeComplicanzeComplicanze

Fondamentale è il controllo giornaliero del punto di inserzione per poter riconoscere tempestivamente l'eventuale comparsa di segni di infiammazione e di infezione. Altre possibili complicanze sono: Altre possibili complicanze sono:

dislocamento della sonda nei giorni immediatamente successivi alla sua inserzione, lesioni da pressione nella zona peristomale o formazione di tessuto di granulazione tendente al sanguinamento, fuoriuscita di materiale gastroenterico, erniazione dello stoma

Per approfondirePer approfondirePer approfondirePer approfondirehttp://www.mypyramid.govhttp://www.health.gov/dietaryguidelineshttp://www.bulimiaanoressia.it/site/dati statistici .asphttp://www.pnlg.it/tshfrc/cap21.php;http://www.obesityday.orghttp://www.fda.gov/http://www.aphanet.org//AM/Template.cfm?Section=Homehttp://www.celiachia.ithttp://www.progetti.iss.it/ofab/dddd/dddd.php?id=24http://www.progetti.iss.it/ofab/dddd/dddd.php?id=24http://www.alcolisti-anonimi.it/http://www.benessere.com/alimentazione/scuola/microonde _pericoloso.htmhttp://www.ansisa.ithttp://www.sinu.ithttp://www.fesin.orghttp://www.efsave.inthttp://www.iss.ithttp://www.ross.com/productHandbook/devices.asphttp://www.allmed.net/catalog/item/I82/1O18http://www.progressivemed.com/emproducts/airway/salem_sump.htmhttp://www.nutrition-partner.com/doc/doc_download_ir.cfm