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Associazione RES Ricerca Educazione Scienza

Associazione RES*RicercaEducazione Scienza* · IL#“PARCO#LINEARE SCIENTIFICO”# Il*progetto*prevede*la*realizzazione*di*un*parco con*le*sue*varie*attività*didattiche,*di*ricerca,*commerciali,*culturalie*di

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Associazione RES Ricerca Educazione Scienza

IL PROGETTO PILOTA TANGENZIALE VERDE -­ SINTESI Il Comune di Roma, nel corso dell’ultimo decennio, ha previsto un piano di riassetto dell’area interessata dalla porzione sopraelevata della Tangenziale Est, cioè quella tangente ai quartieri di San Lorenzo, Stazione Tiburtina e Piazza Bologna, al fine di eliminare una notevole fonte di disagio e pericolo per la salute dei residenti (rumore, vibrazioni, gas di scarico, degrado, ecc.). Nel 2011 è stato inaugurato il nuovo tracciato, progettato nel 2005 e iniziato nel 2008, di una variante di percorso in galleria tra via della Batteria Nomentana e lo svincolo dell'autostrada A24, sotto passando l'area della Stazione Tiburtina. Parte del vecchio percorso sopraelevato è rimasta riservata al traffico locale, mentre a ottobre 2014 il Comune ha deliberato la demolizione della parte prospiciente la Stazione, con le relative 6 rampe di collegamento alla via Tiburtina, per totali m 450, demolizione in cui: • il tratto da abbattere è posizionato su n. 43 piloni di cemento di altezza variabile fra 6,00 m e 26,00 m;; • il costo della demolizione (ovviamente da realizzare senza esplosivi!) è stimato dall’Amministrazione in circa 10

milioni;; • i tempi di realizzazione sono stimati in 15 mesi;; • le aree liberate dalla sopraelevata devono essere oggetto di un successivo riordino architettonico, funzionale alle

esigenze dei residenti, della Stazione, degli uffici, ecc. Per il restante tratto sopraelevato della Tangenziale, quello dal piazzale Ovest della stazione Tiburtina (Largo Mazzoni, via Teodorico) a Batteria Nomentana, sono ancora allo studio possibili soluzioni di trasformazione. Nel Progetto Tangenziale Verde è sempre stata determinante l’attività delle associazioni di cittadini, residenti e non, direttamente interessati alle finalità di miglioramento della vivibilità e della fruibilità delle aree. In particolare all’Associazione RES Ricerca Educazione Scienza si è affiancato lo studio Sartogo Architetti Associati per le riconosciute competenze a livello internazionale. Con approfonditi studi urbanistici/architettonici e tecnici lo Studio Sartogo ha elaborato proposte dal 2011 in collaborazione diretta con il III Municipio, ora II, per la riqualificazione ambientale delle aree con il Progetto “Coltiviamo la città”. Nel quadro di questa visione della città è nato il Progetto Pilota dall’aver eliminato la mobilità extra-­urbana nelle immediate vicinanze dell’abitato grazie alla nuova NCI. In estrema sintesi, il Progetto Pilota, descritto più ampiamente di seguito e in questo sito www.associazioneres.org, prevede la trasformazione del tratto di Tangenziale dismessa (sostituita dalla NCI) in un giardino agronomico di nuova generazione, di 2 km di lunghezza per 20 m di larghezza, da Batteria Nomentana alla Stazione Tiburtina. Un parco lineare, come già sperimentato con successo a New York e progettato in altre città, di grande impatto visivo e ambientale. 1. Relativamente alle aree su cui insiste la sopraelevata oggetto di demolizione, il Progetto ipotizza di: • demolire la strada sopraelevata (come deliberato), ma non i piloni di sostegno, che sarebbero invece sfruttati e

trasformati in un importante elemento architettonico di un’area verde prospiciente la Stazione. Tale modifica, oltre a ridurre enormemente i costi e i tempi di demolizione, porterebbe alla realizzazione di quel riordino delle aree necessario per la loro migliore funzionalità, con un segno architettonico importante che favorirebbe la rivalutazione immobiliare dell’area e il suo sviluppo commerciale;;

• affrontare il problema dei parcheggi creando più di 800 posti auto per i residenti e per i visitatori. I proventi dalla vendita di posti auto sarebbe una importante fonte di finanziamento di tutto il progetto e ne consentirebbe la rapida realizzazione senza attendere i fondi pubblici;;

• coinvolgere altri soggetti (Ferrovie, BNL, associazioni commercianti, ecc.) interessati a riqualificare la zona, sia per monitorare la realizzazione del progetto, sia per finanziare l’opera. Saranno coordinate le attività progettuali generali con gli sviluppi dei singoli soggetti, nel quadro di una generale impostazione estetica e funzionale. Il coordinamento consentirà la realizzazione di opere di interesse generale afferenti a diversi soggetti, come il recupero delle acque meteoriche e fitodepurazione, con realizzazione di una fontana monumentale / vasca di raccolta sul piazzale Ovest della Stazione, coerentemente con la valorizzazione dell’Istituto Ittiogenico.

2. Per quanto riguarda il resto della Tangenziale, dalla Stazione a Batteria Nomentana, il Progetto prevede di: • trasformarla in un polmone verde, cioè in un giardino continuo con diverse sezioni (giardini per nonni e nipoti,

campi sportivi, mercati km 0, attività didattiche e di ricerca agronomica, ecc.);; • gestire in modo efficiente il problema della manutenzione successiva, prevedendo modalità di riciclo dell’acqua,

sfruttamento dell’energia solare, autoproduzione di compost, ecc. che sfruttino le innovative tecnologie di efficienza automatica e risparmio.

Le obiezioni di rischiare di peggiorare il degrado invece che migliorarlo sono da prendere in seria considerazione: è quindi necessario prevedere, oltre che intelligenti e innovative misure di sicurezza, anche l’adozione di iniziative per un significativo rilancio commerciale della zona, offrendo condizioni favorevoli a negozi, bar, ristoranti, attività artigianali e artistiche, sia nelle aree limitrofe sia in eventuali nuove strutture rispettose della qualità architettonica del luogo. In una fase economica stagnante, l’investimento in opere pubbliche deve essere non solo di sostegno all’occupazione con la realizzazione delle opere, ma anche di impulso alla rigenerazione dell’area e alla partecipazione dei cittadini e degli operatori economici.

GRUPPO AGENDA 21 LOCALE PER UN PIANO DI AZIONE AMBIENTALE Sulla base del principio dell’Agenda 21 per le Città sostenibili -­ secondo cui il Processo di progettazione organizzato prevede il coinvolgimento dei cittadini e della comunità locale nella definizione dei problemi, degli obiettivi, degli strumenti e delle azioni per un futuro durevole e sostenibile -­ nasce a Roma il Progetto “Coltiviamo la città”, come Gruppo Agenda 21 Locale per un piano di Azione Ambientale. Dal 2011 il Gruppo è attivo e opera sul territorio aggregando i cittadini interessati a partecipare al lavoro generale o a uno dei due sottogruppi che si sono costituiti per affrontare i problemi ambientali più urgenti: 1. “La differenza la fai tu” sulla raccolta differenziata 2. “Mobilità impatto 0” Alla luce del principio che la tutela ambientale è un bene collettivo, l’obiettivo da raggiungere è quello di intervenire in punti critici del territorio, nell’ottica di una riqualificazione ambientale in ogni Municipio con il beneficio della massima sinergia. Il progetto prevede i n f a t t i la riqualificazione di aree urbane che versano in stato di abbandono e di degrado, per trasformarle in polmoni verdi produttivi in modo che rientrino nella categoria “spazi sociali”, indispensabili complementi degli spazi privati. Esperienze di vita cittadina che vanno ben oltre la dimensione agricola, diventando protagoniste di nuove e rinnovate forme di aggregazione sociale, veri e propri fenomeni culturali in grado di accomunare, interessare e orientare i cittadini verso un riuso sostenibile dell’area metropolitana e uno stile di vita basato sull’ecologia della mente. Su r ich iesta de l I I I Municipio (ora II) il Gruppo è nato ne l 2011 in riferimento all’adesione all’Agenda 21 Loca le del Comune di Roma. Come descritto nei documenti ufficiali dello stesso Municipio III e poi II pubblicati su questo sito, il progetto è frutto di un lavoro di progettazione di 3 anni elaborato a seguito della richiesta da parte del Municipio di collaborazione e consulenza a costo zero, mai revocata, dello Studio Sartogo Architetti con l’Associazione RES e altri partner, sul tema della qualità ambientale intesa anche come qualità di vita in senso più ampio.

Una grande spiga verde, segno di prosperità e benessere,

cresce in Tangenziale: un sistema innovativo di verde urbano per la fruizione partecipata dei cittadini

FONDI EUROPEI Il progetto Coltiviamo la città è finanziabile con i fondi Europa 2020, secondo le tre condizioni “intelligente, sostenibile, inclusivo” ed è già stato inserito dal Comune nel POR (Programma Operativo Regionale). Roma ha perso per anni l’opportunità di impiegare le risorse economiche messe a disposizione dalla Comunità Europea per inadeguatezza dei progetti o incapacità di presentarli. Per averne un’idea è sufficiente riportare un quadro degli importi aggiornato a fine 2014:

• del ciclo di finanziamenti 2007-­2013, al 31 ottobre 2014 l'Italia ha speso solo 42,1 miliardi dei 64,5 miliardi dei programmi dei tre fondi europei (FSE-­FESR-­FEASR). Entro il 2015 dobbiamo spendere e certificare 22,4 miliardi: e 4 di quei 22 miliardi devono essere spesi entro il 2014;;

• per il ciclo 2014-­2020 l’Italia avrà 80 miliardi, 44 miliardi UE più il cofinanziamento nazionale.

La “Tangenziale Verde” è una proposta concreta che ha tutti i requisiti per ottenere i Fondi Europei e può essere realizzata senza gravare sui bilanci dissestati di Roma Capitale. E’ quindi urgente fermare subito il processo in atto per la demolizione completa della parte aerea della Tangenziale. La demolizione è a spese di Roma Capitale e dei suoi cittadini perché non rientra tra gli interventi finanziati dai Fondi Europei.

IL “PARCO LINEARE SCIENTIFICO”

Il progetto prevede la realizzazione di un parco con le sue varie attività didattiche, di ricerca, commerciali, culturali e di tempo libero: un “parco lineare scientifico”. Il parco realizzerà infatti attività di ricerca sulla biodiversità con la collaborazione delle Università e dell’Orto Botanico e concentrerà l’attenzione sul rapporto tra città e campagna, valorizzando la bellezza dell’Agro Romano e del Lazio. Non appartato, entrerà nel tessuto vivo della città e per la sua misura non troppo estesa in larghezza sarà più controllabile e meno soggetto a possibile degrado.

Il progetto tiene conto dell’incredibile successo che i parchi lineari urbani stanno avendo in tutto il mondo, a partire dalla High Line che, aperta nel 2009, in 5 anni è diventata la seconda attrazione turistica di New York, determinando un aumento dei valori immobiliari fin dal 2003, in fase di avvio del progetto: 103% in 9 anni dal 2003 al 2011. Sulla scia dell’”effetto High Line” in varie città del mondo stanno ora progettando di realizzare parchi simili, per esempio: in Europa Rotterdam, in America Chicago, Philadelphia, San Francisco, Toronto, Città del Messico, in Asia Seoul. In questo quadro il parco lineare scientifico di Roma, grazie alla collaborazione dei centri di ricerca sul territorio, potrà offrire un modello all’avanguardia nel mondo.

La differenza sostanziale tra il Progetto Coltiviamo la città e quello che ripristina una viabilità di superficie -­ già destinata a essere dismessa -­ attraverso la realizzazione della rampa di Ponte Lanciani e cinque corsie di asfalto è evidente. Coltiviamo la città:

- recupera un’area di Roma che sta sprofondando sempre di più verso il degrado anche a causa del traffico sempre più congestionato, gestito male dalla viabilità odierna;;

- contrasta il degrado con un progetto di rigenerazione dell’area che crea qualità della vita per i residenti, sviluppo e occupazione per la città;;

- dà un nuovo volto a quello che è previsto come l’arrivo nella Capitale, simbolo di modernità e innovazione non solo tecnologica ma anche sociale, un volto attento all’ambiente e capace di guardare al futuro di una capitale che non necessità più di altro asfalto ma di respirare.

Il progetto affronta coerentemente nelle pagine che seguono:

-­ in primo luogo lo svolgersi delle aree tematiche nel parco insieme alle attività di ricerca ed economiche previste per una efficiente manutenzione dell’area, seguite da obiettivi e finalità che informano la proposta;;

-­ in secondo luogo la mobilità e l’assetto complessivo del piazzale Ovest. Due aspetti si confermano infatti centrali nella riqualificazione dell’area: la mobilità e l’assetto complessivo del piazzale della Stazione Tiburtina. Su questi temi il nostro gruppo, in quanto Agenda 21 locale attivata dal Municipio II (già III) mai revocata, ha elaborato proposte per ridurre costi e tempi di realizzazione, ma soprattutto per mantenere l’impegno preso con la cittadinanza di eliminare la mobilità extraurbana dal tratto dismesso grazie a un progetto di reale rigenerazione urbana.

AREE TEMATICHE GIARDINO DEI NONNI E NIPOTI Dal rapporto del Ministero del Welfare oltre il 50% delle famiglie affida i propri figli alla cura dei nonni. L’organizzazione di un giardino a loro dedicato può offrire un’occasione nuova di arricchimento del tempo che i nonni dedicano ai nipoti e di trasmissione dei saperi, attraverso un’esperienza comune all’aria aperta che stimola i bambini a conoscere meglio la natura. Un pergolato ligneo di altezza variabile e progressiva accompagna il bambino nella sua crescita, in parallelo a quella delle piante da frutta, disposto secondo una forma ellittica orientata a sud per ottimizzare l’irraggiamento solare nell’intero invaso circostante. UN ALBERO PER OGNI NEONATO La Legge 29 gennaio 1992 n. 113 obbliga il Comune di residenza a porre in dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica. AREA SKATE PARK Tra le alberature sono disposti diversi skate-­ park per dare ai giovani nuovi punti di incontro e socializzazione GIARDINO DELLA BIODIVERSITA’ La coltivazione di 16 tipi di alberi da frutto “dimenticati” del Lazio diventa scoperta della biodiversità. Per tale motivo è importante collocare anche alberi da fiore, grandi produttori di polline, per consentire un’impollinazione incrociata anche per opera degli insetti. Si vengono così a creare percorsi che si snodano tra aiuole a forma ellittica con le diverse varietà di alberi coltivati in differenti modalità. Il giardino della biodiversità, creato per esporre le tipologie/ varietà di orto-­frutta tipica originaria del Lazio, esalta le qualità delle piante, particolarità, bellezza, portamenti e colori.

FRUTTAIO E CENTRO CONFERENZE L’area conferenze e il fruttaio sono ubicate nel-­ le rampe adiacenti a Ponte Lanciani consentendo il riuso delle strutture dismesse. La presenza di un fruttaio nel “sottosuolo” oltre a permettere la conservazione e l’esposizione della frutta, ne valorizza le numerose varietà e i loro consumi stagionali. E’ inclusa un’area didattica di diffusione / informazione, mediateca, su tutti i prodotti derivanti dalle piante esposte. I prodotti di stagione, e non, possono essere semplicemente conservati in sito o venduti. Sono previsti anche incontri di degustazione, chef e casalinghe.

GIARDINI DIDATTICI E GIARDINI CONDIVISI Giardini condivisi per i cittadini, protetti dalle barriere organiche dallo smog e dalle polveri sottili. Lavorare la terra significa attività fisica all’aria aperta, per la lavorazione del terreno e la raccolta dei prodotti, ma anche contemplazione del ricco patrimonio vegetale. Si chiama orto-­terapia di gruppo e/o individuale perché induce una sinergia positiva che integra le varie generazioni e le diversità socio-­culturali, includendo anche le persone con diverse abilità. I giardini didattici sono gestiti direttamente dalle scuole durante l’anno scolastico e nel periodo estivo da associazioni create ad hoc. Le attività sono sperimentate direttamente sul campo: dall’osservazione dei semi, dei vari tipi di radici, dalla crescita delle piantine, a quella del ciclo biologico, a quella della stagionalità delle verdure. VITIGNI AUTOCTONI Una selezione di vitigni autoctoni del Territorio Romano potranno essere predisposti secondo le varie tipologie, lungo il percorso a terra e/o sul pergolato ligneo. Tale esperimento prevede anche la presentazione e degustazione in sito di prodotti realizzati con le uve prescelte (vino, aceto, confetture, ecc) CAMPI DI BOCCE Inseriti nei vigneti per una attività intergenerazionale, di momenti privilegiati del tempo libero, durante il giorno e anche in serata.

VASCHE DI FITODEPURAZIONE L’acqua piovana viene raccolta in in apposite vasche / cisterne realizzate negli spazi sottostanti alla Tangenziale. L’acqua viene in seguito purificata per l’utilizzo di coltivo nelle vasche di fitodepurazione disposte in superficie. MERCATO A KM0 Dopo la crescita smisurata dei supermercati sono tornati in auge i mercati “super” a km 0, che offrono prodotti tracciabili. La cultura quotidiana, forse in extremis riscopre “l’arte di cultivar”, la biodiversità e la qualità del prodotto agroalimentare. L’area del mercato è composta da una struttura leggera con una copertura permanente che consente lo svolgimento di molteplici attività a seconda delle necessità della collettività. L’intera copertura immagazzina l’energia solare con una superficie fotovoltaica di ultima generazione

FINALITA’ E OBIETTIVI Riqualificazione urbana e rigenerazione ambientale per il miglioramento della qualità di vita cittadina. L’obiettivo è il recupero delle 6 corsie di viabilità extraurbana della ex Tangenziale Est A. TUTELARE L’AMBIENTE -­ Bonifica del suolo artificiale e/o naturale dalle sostanze altamente inquinanti -­ Valorizzare la risorsa suolo: garante dell’equilibrio ambientale per le sue funzioni metaboliche. In particolare diminuzione del dissesto idro-­geologico dovuto alla cementificazione, con il recupero dell’acqua e/o la permeabilità del suolo. -­ Barriera contro le polveri sottili realizzata attraverso la disposizione strategica di vegetazione filtrante -­ Monitoraggio ambientale attraverso la predisposizione di biosensori sull’intera area. Tali dispositivi per-­ mettono di quantificare e monitorare la trasformazione dell’area e costituiscono inoltre uno stimolo per il -­ Comportamento virtuoso dei cittadini che, informati costantemente sulle condizioni ecosistemiche, svilupperanno comportamenti più responsabili nei confronti dell’ambiente -­ Passaggio ad un’economia di gestione a bassa emissione di anidride carbonica -­ Favorire la tutela di specie selvatiche in un ottica di rete ecologica.

B. PROMUOVERE LA SOSTENIBILITÀ E L’ EFFICIENZA DELLE RISORSE -­ Sviluppo territoriale dal basso grazie ad investimenti integrati pubblico-­privati. La realizzazione di infrastrutture avverrà attraverso finanziamenti pubblici, mentre il loro sviluppo e la loro manutenzione si baserà su attività private, come eventi e/o vendite di prodotti e volontariato partecipato. -­ Risparmio energetico con fonti rinnovabili. L’irrigazione dei coltivi avverrà con la raccolta delle acque piovane ridistribuita con un sistema a goccia alimentato da pannelli solari. -­ Raccolta differenziata dell’umido per il compostaggio in situ che consentirà di disporre di concimi naturali ed eliminerà i costi di smaltimento fuori sede.

C. PROMUOVERE E SVILUPPARE IL PATRIMONIO CULTURALE E LA BIODIVERSITÀ -­ Istruzione e formazione: programmazione di corsi, conferenze, eventi, degustazioni destinate a tutti i livelli scolastici e alle associazioni cittadine da svolgere sia all’aperto, nelle aree coltivate, sia al coperto, nel mercato a km 0 e nel centro conferenze.

D. PROMUOVERE L’IMPRENDITORIALITÀ, NUOVE IDEE, NUOVE IMPRESE, NUOVE FORME DI OCCUPAZIONE -­ La gestione e la promozione di attività, dallo scambio alla vendita alla presentazione di prodotti del coltivare (coltivare la mente -­ coltivare il prodotto), nonché la manutenzione del giardino agronomico assistita dalle nuove tecnologie, costituiranno l’occasione per generare nuove forme di occupazione lavorativa, all’aperto e/o al coperto.

E. FAVORIRE L’INCLUSIONE SOCIALE -­ Attività intergenerazionali -­ Partecipazione di persone con abilità diverse -­ Ortoterapia

F. PROMUOVERE LA MOBILITÀ SOSTENIBILE -­ Implementazione e/o creazione di piste ciclabili e percorsi pedonali

G. PROMUOVERE L’ARTE NEGLI SPAZI PUBBLICI -­ Ripercorrendo la prassi secolare del concepire lo spazio pubblico come un’opera corale, architetti e artisti interagiscono integrando sculture, meridiane e fontane, giochi d’acqua e luce in un unicum irripetibile.

Avviare una parte del Progetto in coincidenza con l’ EXPO 2015 metterebbe in luce Roma Capitale per l’innovatività a livello europeo

MOBILITA’

Il Progetto “Tangenziale Verde” è nato dal declassamento di un tratto della Tangenziale Est, ossia dall’aver eliminato la mobilità extra-­urbana nelle immediate vicinanze dell’abitato grazie alla Nuova Circonvallazione Interna (NCI). A tutt’oggi, però, il tratto dismesso si è praticamente trasformato in una “seconda Tangenziale” e ci vediamo costretti a segnalare che è necessario procedere a eliminare la mobilità extraurbana in questo tratto”: la nostra proposta è quindi particolarmente attenta a far sì che effettivamente la mobilità extraurbana sia eliminata dal tratto dismesso della Tangenziale Est, sulla base delle analisi trasportistiche svolte. Infatti dal 2011, dalla richiesta del II municipio (allora III) di declassamento della Tangenziale Est sostituita dalla NCI, sono state fatte le analisi trasportistiche che seguono della zona. -­‐ Flussi di traffico sul vecchio tracciato della tangenziale est:

nell'ora di punta della mattina di un giorno feriale tipo (condizioni di massimo carico), nello Scenario di Progetto di breve termine S1 (cosà come elaborato nello studio di traffico del 2013), risulta come parte maggiormente critica quella in direzione San Giovanni compresa tra via Nomentana e via R. Lanciani.I flussi veicolari in questo tratto oscillano generalmente tra gli 800 e i 1.500 veicoli equivalenti/ora con relativi indici di criticità della viabilità compresi tra sufficiente e critico (in particolare presso l'approccio alla nuova rotatoria di largo R. Lanciani). La situazione non subisce drammatiche differenze nell'ipotesi di eliminazione della rampa di accesso a largo R. Lanciani dalla nuova circonvallazione interna.

-­‐ Tratto compreso tra via R. Lanciani e via Teodorico: il flusso veicolare massimo riscontrabile in direzione San Giovanni risulta essere pari a circa 1.000 veicoli equivalenti/ora con condizioni di deflusso buone.Nella direzione opposta il vecchio tracciato della tangenziale est non presenta grandi problematiche fino a largo R. Lanciani.

-­‐ Tratto successivo, compreso tra largo R. Lanciani e via Nomentana: a causa dell'apporto di traffico da via dei Monti Tiburtini, i flussi veicolari aumentano fino a circa 1.800 veicoli equivalenti/ora con condizioni di deflusso in pre saturazione all'altezza dell'immissione dell'infrastruttura sulla nuova circonvallazione interna. Da queste analisi si evince che:

-­‐ la rampa da Batteria Nomentana a Ponte Lanciani è ritenuta poco utile se non dannosa per i flussi di traffico veicolare di uscita dalla NCI;;tra l’altro si nota l’impossibilità di realizzazione della rotonda per motivi di pendenza della superfice e della dimensione troppo esigua della piastra di appoggio (Ponte Lanciani);;

-­‐ una strada a doppio senso con una corsia per senso di marcia (3,5 m a corsia) senza parcheggi laterali riesce a sopportare un traffico veicolare pari a circa 1.200-­1.300 veicoli equivalenti/ora, quindi la strada di quartiere prevista dal Progetto Pilota risulta essere perfetta per supportare un trafficodeclasato a quello di quartiere, in oltre in rapporto con la bretella lato Pietralata questi flussi diminuirebbero ulteriormente a 1.000-­800 veicoli equivalent/ora, consentendo in questo modo di poter creare una vera e propria ztl.

In concreto la nostra proposta prevede, utilizzando i fondi già previsti da Roma Capitale per la costruzione della rampa di accesso a Ponte Lanciani, la realizzazione della stessa ma di immissione all’NCI dalla periferia in direzione Foro Italico decongestionando il traffico e utilizzando in modo efficiente il nodo veicolare di Via dei Monti Tiburtini in vicinanza del Ponte Lanciani (vedi Nodo Ponte Lanciani). In questo modo si viene, inoltre, a creare lo spazio per il posizionamento -­ al di sotto del verde e del ponte -­ di posti auto per i residenti (304 posti auto coperti).

1. Sottopasso Batteria Nomentana direzione Ponte Lanciani

Sempre con lo spirito di non realizzare altre rampe d'uscita sulla Circonvallazione Nomentana (lato città) per i veicoli che arriveranno da Nord, e vorranno recarsi a Ponte Lanciani, si prevede semplicemente che prenderanno la rampa di uscita già realizzata nella NCI.

2. Ponte Lanciani

È stato definitivamente abbandonato il progetto di portare lato città la viabilità extraurbana in provenienza dai Monti Tiburtini: invece di percorrere il Ponte Lanciani e imboccare la Circonvallazione Nomentana direzione Nord per riprendere la NCI direzione Nord da Batteria Nomentana, si realizza una rampa di accesso direttamente da Monti Tiburtini, recuperando una bretella di raccordo alla NCI (giàpredisposta per lo SDO), quindi rimanendo Lato Pietralata, senza più interferire sulla Circonvallazione Nomentana che costeggia un'area residenziale ad altissima densità.

Nodo Ponte Lanciani

ASSETTO COMPLESSIVO DEL PIAZZALE DELLA STAZIONE TIBURTINA

Premessa la necessità di un assetto complessivo dell’area della Tangenziale dismessa e considerato il notevole impatto ambientale / didattico del Progetto Pilota Tangenziale Verde, è essenziale che il piazzale Ovest abbia una sinergia operativa in particolare per il recupero delle acque meteoriche (fontana monumentale / vasca di raccolta acque meteoriche con fitodepurazione), considerata l’importanza della rigenerazione organica e la necessità di metabolizzare le polveri sottili e il CO2, in un importante snodo viario non solo urbano ma anche extraurbano, come il piazzale ovest della Stazione Tiburtina.

La gara attuale è basata su un disegno urbano che non risponde a tale premessa.

E’ impensabile che, dato l’ampio lavoro già svolto dai cittadini su richiesta del Municipio come Agenda 21, possa essere indetta una gara di appalto sul piazzale senza avere prima adottato il Progetto della Tangenziale Verde integrandone le innovazioni. In questa ottica, si propone l’abbattimento delle sole rampe aree, conservandone le colonne portanti, nonché il segmento di rampa iniziale e due rami di rampe in adiacenza alla via Tiburtina (per contenere una potenziale area di parcheggio di 820 posti come sorgente di finanziamento di tutto il progetto di rigenerazione urbana dell’area Tiburtina). La conservazione delle colonne ha anche un’indubbia valenza estetica, come si può vedere dalle immagini riportate di seguito.

Conservare i pilastri permetterebbe di contenere notevolmente sia l’impatto ambientale sia i costi di demolizione. Con il risparmio ottenuto è pensabile di effettuare anche la bonifica / demolizione di asfalto e sovrastrutture della Tangenziale dismessa.

I due terminal autobus urbani e extraurbani devono essere riposizionati lato Pietralata come da progetto originale.

Dare massima fruibilità allo spazio pubblico Privilegiare la mobilità impatto zero, a piedi o in bicicletta Ridare forza alle preesistenze urbane , rafforzandole o reinterpretandole, in contrappunto alla nuova Stazione Tiburtina e alla sua volumetria. 1) la sequenza di "colonne" , pilastri strutturali della Tangenziale diventa un "pronao" alla Stazione , segno di una tangenziale che si trasforma 2) il Centro Ittiogienico riacquista una presenza forte di fronte alla nuova Stazione Tiburtina, con una maggiore area di rispetto, recuperando parte dell'area della stazione degli autobus extra-urbani COTRAL e TIBUS che verrano spostate insieme alle Autolinee Urbane nel piazzale Pietralata. Predisporre infrastrutture in adiacenza della stazione per favorire un trasporto intermodale 1)un parcheggio per 960 posti auto , per l'accesso alla stazione (carico/scarico, partenza/arrivo), e cittadini residenti , eliminando i posti auto dallo spazio pubblico. Una grande copertura organica assorbe l'inquinamento acustico e ambientale dovuto al traffico urbano. Sempre in questa area di parcheggio saranno disponibili auto elettriche (tipo AutoLib) o car-sharing (tipo Car2go). 2)un'area sosta biciclette e un area bike-square 3)una fontana monumentale, vasca di fitodepurazione e recupero delle acque meteoriche, concepita per pulire l’aria dall’inquinamento delle polveri sottili.