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Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova” ANNO XXXI - Numero 3 MAGGIO - GIUGNO 2018 Periodico dell’Opera Diocesana “VILLAGGIO DEL RAGAZZO” www.villaggio.org - e mail: [email protected] È l’urgenza di una risalita all’essenzialità. A ciò che conta per vivere pienamente da uomini e da veri cristiani nel contesto storico attua- le. L ’ esortazione “Gaudete et exsultate” sulla «chiamata alla san- tità nel mondo contemporaneo» non è perciò riservata a pochi ma è una via per tutti. Non un trattato sulla santità, ma una sua de- scrizione, così come l’aveva profilata il Concilio Vaticano II nella “Lumen Gentium”. Nei cinque capitoli del documento Papa Francesco sgombera così il campo dalle false immagini che si possono avere della santità, da ciò che è nocivo e ideologico e «da tante forme di falsa spiritualità senza incontro con Dio che dominano nel mercato religioso attuale», e, spiegando che la santità è frutto della grazia di Dio, indica le ca- ratteristiche che ne costituiscono un modello a partire dal Vangelo. Illumina così la vita nell’amore non separabile per Dio e per il pros- simo, che è il comandamento centrale della carità e il cuore del Vangelo dalle parole stesse di Gesù: «Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le Ecco come si diventa santi nella vita quotidiana Ecco come si diventa santi nella vita quotidiana

Associazioni Senza Fini di Lucro: ANNO XXXI - Numero 3 ... · attivamente il progetto Policoro, progetto che si occupa di giova - ni e lavoro attraverso alcuni im - pegni specifici:

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Page 1: Associazioni Senza Fini di Lucro: ANNO XXXI - Numero 3 ... · attivamente il progetto Policoro, progetto che si occupa di giova - ni e lavoro attraverso alcuni im - pegni specifici:

Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova”ANNO XXXI - Numero 3 MAGGIO - GIUGNO 2018

Periodico dell’Opera Diocesana “VILLAGGIO DEL RAGAZZO”www.villaggio.org - e mail: [email protected]

È l’urgenza di una risalita all’essenzialità. A ciò che conta per viverepienamente da uomini e da veri cristiani nel contesto storico attua-le. L’ esortazione “Gaudete et exsultate” sulla «chiamata alla san-tità nel mondo contemporaneo» non è perciò riservata a pochi maè una via per tutti. Non un trattato sulla santità, ma una sua de-scrizione, così come l’aveva profilata il Concilio Vaticano IInella “Lumen Gentium”.

Nei cinque capitoli del documento Papa Francesco sgombera così ilcampo dalle false immagini che si possono avere della santità, daciò che è nocivo e ideologico e «da tante forme di falsa spiritualitàsenza incontro con Dio che dominano nel mercato religioso attuale»,e, spiegando che la santità è frutto della grazia di Dio, indica le ca-ratteristiche che ne costituiscono un modello a partire dal Vangelo.Illumina così la vita nell’amore non separabile per Dio e per il pros-simo, che è il comandamento centrale della carità e il cuore delVangelo dalle parole stesse di Gesù: «Gesù ha spiegato con tuttasemplicità che cos’è essere santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato leEcc

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Beatitudini (cfr Mt 5,3-12; Lc6,20-23).Esse sono come la carta d’identi-tà del cristiano» «Così, se qualcu-no di noi si pone la domanda:“Come si fa per arrivare ad esse-re un buon cristiano?”, la rispo-sta è semplice: è necessario fare,ognuno a suo modo, quello chedice Gesù nel discorso delle Bea-titudini. In esse si delinea il voltodel Maestro, che siamo chiamati

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ché si sviluppi una mentalità capace di affrontare la realtà che cam-bia, in un’ottica di imprenditorialità personale e progettuale; dei ge-sti concreti, laddove vi sia l’occasione, per la creazione di nuovo la-voro.Centralità della persona, protagonismo nella ricerca del proprio po-sto nel mondo e responsabilità sono gli elementi che guidano i nostriincontri con i giovani, cercando di far capire che il cercare lavoro,per quanto questo non sia così facile, è un percorso che loro devonocompiere attivamente, senza aspettare che qualcuno li sostituisca.Spesso i ragazzi che si rivolgono allo sportello si trovano spaesati da-vanti alla domanda: «Che cosa vorresti fare nella vita?», la rispostail più delle volte è: «Mi va bene tutto». Questo fa riflettere su quantoi giovani oggi si affaccino alla ricerca del lavoro senza strumenti, for-se già un po’ rassegnati, senza essere educati alla scelta. Servizi diaccompagnamento come questo si rendono dunque sempre più ne-cessari e utili. Ad oggi sono tanti i giovani incontrati: tanti hanno col-to l’invito a compiere un percorso insieme, dove lo sportello ha for-nito loro uno spazio di ascolto, di guida, strumenti utili e supportoalla ricerca. Altri forse si aspettavano un servizio più immediato diincontro tra domanda e offerta e non hanno proseguito nel percorso.Alcuni, giunti alla fine degli incontri, hanno trovato un’occupazione,altri sono ancora in cerca, sapendo sempre di poter trovare uno spa-zio di accompagnamento ad essa nello sportello.Per prenotare incontro telefonare allo 0185.375230 oppure pre-sentarsi presso la segreteria del Centro San Salvatore in orariodi lavoro

Per un posto nel mondo

a far trasparire nella quotidianità della nostra vita». È il capitolo centrale dell’esortazione. Il canovaccio di riferimentodi uno stile di vita. E si comprende da qui la forza e l’utilità di que-sto documento che mette insieme in modo organico ciò su cui PapaFrancesco insiste da cinque anni, andando controcorrente rispettoa quanto abitualmente si fa nella società. «La forza della testimo-nianza dei santi sta nel vivere le Beatitudini e la regola di comporta-mento del giudizio finale – scrive – Sono poche parole, semplici, mapratiche e valide per tutti, perché il cristianesimo è fatto soprattuttoper essere praticato».

Stefania Falasca - www.retesicomoro.it

“Un posto nel mondo”, questoè il nome dello sportello per illavoro che nasce dalla collabo-razione del Villaggio del Ragaz-zo e della Diocesi di Chiavari at-traverso il “Progetto Policoro”.Lo sportello offre un servizio ri-volto a tutti coloro che hanno bi-sogno di reinserirsi nel mondodel lavoro e ai giovani in cercadi prima occupazione.Ed è proprio per i giovani che laDiocesi ha scelto di impegnareattivamente il progetto Policoro,progetto che si occupa di giova-ni e lavoro attraverso alcuni im-pegni specifici: quello dell’evan-gelizzazione, perchè i giovani sisentano e diventino veramenteprotagonisti della loro crescitapersonale; della formazione allacultura e alla dignità del lavoro,in modo che esso ritrovi il suosenso basato sulla centralità del-la persona e della legalità; del-l’educazione delle coscienze per-

Chiara Zamberlan

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«Una famiglia ottima, di unarettitudine esemplare. La mam-ma era una santa donna, co-nobbi poi la sorella Olga e ilfratello, insegnante, che mi die-de ripetizioni di lettere e latinoquando preparai l’esame dimaturità. Don Nando apparte-neva ad una famiglia santa».

Non ha dubbi Mons. AlessioGiuseppe Dallorso, lavagne-se, classe 1918. Parroco eme-rito di Santa Maria di Naza-reth in Sestri Levante e Cap-pellano di Sua Santità. Ha re-centemente festeggiato con iconfratelli sacerdoti, molti deiquali formati da lui, l’invidia-bile compleanno a tre cifre.

«Don Nando non era un uomodi intelligenza speculativa, peròsapeva fare bene il suo doveredi seminarista e di prete. In se-minario avevamo stima di luicome di una santo. Voglio sot-tolinearlo: apparteneneva aduna famiglia santa - scandisceil sacerdote - ed anche da gio-vane prete dimostrò un’attitu-dine per la gioventù. Il Vescovodell’epoca (Mons. Amedeo Ca-sabona) lo incaricò di seguire iragazzi che erano sbandati, inanni veramente torbidi (era il

1946). Iniziò il suo apostolato prima a Lavagna a Villa Parma poia Chiavari alle Gianelline a Mare. Lavorava con una rettitudine eduna nettezza veramente squisite. Lo stile che aveva la madre, unadonna semplice e retta, squisita e delicata. Va detto però che donNando aveva un carattere forte, non era un tipo remissivo, anziera deciso. Ma a vederlo pregare si rimaneva incantati, stupiti. Sì,la sua è stata una vocazione particolare: lui era veramente un uo-mo di Dio».

Sacerdote dal 1941, monsignor Dallorso è stato per molti anniRettore del Seminario Vescovile di Chiavari. «È stato anche il miorettore - rammenta don Giuseppe Carpi, rapallese, classe 1940,Direttore della Casa Accoglienza Sacerdoti Anziani - ricordo an-

cora quando don Nando tenne un ritiro a noi seminaristi: mi colpìla passione con la quale parlava, sottolineando i concetti principalicon dei pugni sulla balaustra della Cappella Maggiore. Poi raccon-tò un episodio - prosegue don Carpi - accaduto durante uno deisuoi numerosi viaggi a Roma. Nello scompartimento un viaggiatore, conversando con lui, disse dinon essere credente. Don Nando ci disse di averlo ascoltato atten-tamente. Insieme al viaggio proseguì il dialogo tra i due e, primadi scendere, quest’uomo volle confessarsi ritrovando, in quell’ina-spettato incontro sul treno, quella fede che aveva smarrito tantianni prima».

Intervista al centenarioAngelo Coriandolo

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dali si è abbattuta sulle forzepolitiche con tale violenza, chesi parla ormai di possibile rottu-ra del quadro politico, di gravidifficoltà del governo" scrivevain quei giorni il Secolo XIX.A completamento di tutto ciòun terribile terremoto in Irpi-nia.Uno dei tanti.Giovanni Paolo II promulgaval'enciclica "Dives in misericor-dia" dedicata al tema della mi-sericordia unita al perdono.A me sembra ieri.Ma per tanti è preistoria.Questa nostra avventura iniziaal Villaggio del Ragazzo nel1980.Eravamo tutti più giovani. An-che don Nando. Aveva sola-mente sessant'anni. S'alzava dinotte, diceva Messa, e poi parti-va con la sua borsa per Roma,verso qualche Ministero. Oppu-re andava a Genova in Prefettu-ra o a Massa Marittima nella te-nuta di Pian dei Mucini.Ricordo la borsa, floscia di si-milpelle nera."Guarda nella mia borsa", qual-che volta mi ha detto."Prendi la busta rossa".Era uno scavo non facile.C'era dentro di tutto, ancheago, filo nero e bottoni perqualche rammendatura.Se rimaneva dalle nostre parti

Giovanni Rocca

Tra le tante iniziative, sperimentazioni, realizzazioni di don Nandopochi conoscono l'esistenza della Cooperativa a r.l. Golfo del Ti-gullio.Quali i suoi scopi, le attività, le dimensioni.Per non parlare di come è nata.Perchè è nata.Quando è nata.C'è anche il rischio che un giorno i soci si trovino a lavorare in un'a-zienda come tante altre.Senza sapere nulla di chi e come è stata pensata, accompagnata,sostenuta e guidata.Agli inizi eravamo in pochi e qualcuno se n'è già andato.In tempi che sembrano e che sono oramai lontani.Un lungo cammino. Ancora una volta, un'iniziativa promossa daldesiderio di don Nando, sempre pronto a fornire aiuto a chi si tro-vava in difficoltà, ai margini della società.Una luminosa intuizione. Soprattutto su temi in cui scarsa era l'at-tenzione, magari solo indifferenza se non addirittura rifiuto: peresempio verso i disabili, per la loro socializzazione e, men che me-no, per un loro inserimento lavorativo.Una realizzazione, maturata pioneristicamente tenuto conto dellacultura esistente e nonostante l'ostacolo della normativa allora vi-gente; ma che ha precorso i tempi, con modalità poi codificate, siapure dieci anni dopo, nella legge delle cooperative sociali.E allora provo a ricordare e a scrivere.In quell'anno Capo dello Stato era Sandro Pertini.Un litro di benzina costava 775 lire. Nemmeno mezzo euro.La nazionale di calcio affrontava le partite per la qualificazione aimondiali in Spagna: Zoff, Gentile, Cabrini, Marini, Collovati, Sci-rea, Bruno Conti, Tardelli, Altobelli, Graziani, Bettega.Allenatore Bearzot.Genoa e Sampdoria giocavano in serie B.Mons. Giulio Sanguineti era stato appena nominato vescovo di Sa-vona.Giorgio Vignolo da pochi mesi eletto sindaco di Cogorno.Reagan diventato Presidente degli Stati Uniti.Presidente del Consiglio dei ministri era Forlani in un traballantegoverno sostenuto dalla DC e da altri tre partiti. "L'ondata di scan-

Lavoro per chi è in difficoltà(la storia della “Golfo del Tigullio Coop. soc.”)

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sfrecciava con il vespino da ca-sa verso San Salvatore. Avevaun ufficio con la porta a vetri,minuscolo e poco illuminato, lìa sinistra dove si entra, con lafinestra dopo la scala che oranon c'è più. Tre sedie, un'insta-bile libreria con quattro sottilis-sime gambe metalliche, sicura-mente prodotta in proprio nell'officina del CAP (così si chia-mava allora il Centro di Forma-zione Professionale), un tavoli-no stratificato di carte, di lette-re, di relazioni, di libri; su unfoglio una frase scritta cometraccia per l'omelia in qualchecelebrazione.Avevamo tentato, con Gian-franco, di mettere ordine, macon delicatezza ci aveva fattocapire che non gradiva quell'in-tervento.Andava sempre di corsa, anchenel parlare, tanto che a trattisembrava incespicasse tra lefrasi ed era necessario chiede-re: "Don Nando non ho capito".Lo stesso nello scrivere. Peggiodi un medico.

La firma, poi, era uno scarabocchio. Salvo che sui documenti im-portanti.E più di una volta improvvisamente se n'era uscito con una preoc-cupazione per gli handicappati di San Pier di Canne.Quella degli handicappati, o come si dice oggi "diversamente abili",era stata una nuova iniziativa.Gliene aveva parlato, una volta che era venuto da Roma, il dottorLodi.Sembrava un'idea assurda.Una novità. Nessuno ne sapeva niente. Cosa fare e come fare.Si mandavano al Cottolengo o si tenevano nascosti in casa. Un pe-so di ostacolo alla famiglia o quasi una vergogna per un figlio di-verso da tutti gli altri.Magari abbandonati da soli sulla strada, sui gradini della casa, suuna panchina, ed allora oggetto di curiosità, scherno, ilarità, timo-re da parte di molti.Ma per lui era un percorso da seguire, una delle tante sperimenta-zioni a fin di bene.L'attività, iniziata e svolta al "Centro agricolo" di Chiavari, era fina-lizzata soprattutto alla socializzazione e al recupero dell'autono-mia personale. Che riuscissero a mangiare da soli sarebbe statauna conquista; per non parlare poi di andare e tornare a casa senzaun accompagnatore.A tutti sembrava impossibile. Anche ai genitori.Trascorrevano le giornate in alcuni locali al primo piano dove c'erauna lunga, tiepida e luminosa veranda e un enorme, meravigliosoficus, oltre che nell' ampio cortile con i pini e al piano terra di unacostruzione vicina.Ma non considerava sufficiente tutto questo.

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come chiave di lettura per comprendere, attraverso il confronto leloro aspettative per il lavoro.Si è trattato di un momento davvero importante per via del suoforte richiamo sociale, il cui prestigio è risultato ulteriormente ac-cresciuto dalla presenza di istituzioni, personalità e rappresentanti

della Regione Liguria, delle Imprese, di Università, Scuola, Forma-zione Professionale, Parti sociali e Chiesa, protagonisti di un eventopensato per e con i giovani. A fornire gli spunti del dibattito la presentazione di un’analisi sce-nariale condotta da SWG dal titolo “Giovani e lavoro” che ha coin-volto su 683 studenti di alcune scuole secondarie di Chiavari sceltefra i licei, istituti tecnici e professionali, da cui emerge una gioven-tù in attesa (42% di essi riferisce di sentirsi in tale stato), sfiducia-

«Giovani e Lavoro... il mio futuro è la Liguria»

Un interessante dibattito trastudenti e istituzioni in unconvegno promosso dallaDiocesi di Chiavari

Un proficuo incontro tra alcunidei principali protagonisti dellasocietà chiavarese, messi a con-fronto dalla puntuale interme-diazione offerta dalla Diocesi diChiavari organizzatrice – insie-me ai giovani delle scuole se-condarie di secondo grado edegli enti di formazione profes-sionale del comprensorio – delconvegno “Giovani e lavoro…il mio futuro e la Liguria”, si ètenuto lo scorso 17 marzo pres-so l’Auditorium San Francesco.Il Convegno è stato proposto ecurato da don Paolo Zanan-dreis, direttore dell’Ufficio Pa-storale sociale e lavoro dellaDiocesi e ha messo al centro deldibattito le esperienze raccon-tate direttamente dai ragazzi,

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I ragazzi del “Costa Zenoglio”, nel pre-pararsi alla visita della mostra a PalazzoReale di Genova dedicata a Picasso, sisono cimentati nell’arte pittorica, di-mostrando talenti nascosti, estro e fan-tasia nel reinterpretare lo stile geometri-co e i colori vivaci dell’artista spagnolo.

Il vero Picasso è al

“Costa Zenoglio”

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ta e impaurita in cui la rabbia prende progressivamente il postodella gioia e della sorpresa. Soprattutto tra i più vicini al mondo del lavoro (33% prova rabbia,il 39% paura), che risultano anche i meno soddisfatti dal loro per-corso di studi (solo 6,8 su dieci lo sono). Tra le matricole invecevincono gioia e fiducia (la metà di essi).Le preoccupazioni dei giovani chiavaresi si concentrano sull’incer-tezza di un futuro lavorativo (45%) stabile (41%) che consentaun giusto tenore di vita (per il 27% il costo della vita risulta ecces-sivo), nonché sui temi legati alla violenza sulle donne (27% deglistudenti, e circa la metà delle ragazze).Gli studenti degli Istituti Professionali si mostrano più positivi ri-spetto ai coetanei di Licei e Istituti Tecnici.Questi ultimi risultano i più preoccupati: solo 6,6 su 10 di questi èsoddisfatto e ha scelto il proprio indirizzo di studi con meno con-vinzione rispetto agli altri (6,1). Pochi di essi infatti non hanno se-guito un corso di orientamento.

«Trasformare sfiducia e paura in sentimenti come gioia e speranza» ilpensiero di S.E. Rev. Mons. Alberto Tanasini «dev’essere la prioritàassoluta della società adulta, responsabile del saper guidare i più gio-vani fino al preciso istante in cui si sentono pronti per diventare gran-di e indipendenti. Affrontare il problema del lavoro per i giovani, oggi, significa infattiripartire dalla capacità di valorizzare e promuovere il territorio, dallesue caratteristiche e dalle sue potenzialità e porle quale alternativavalida e concreta per contrastare da un lato il fenomeno della fugadei giovani dalla Liguria, dall’altro la loro sfiducia nel sistema, che sitraduce nei ben noti fenomeni di dispersione.»

Con la bella stagione, il CentroDiurno Anziani del Centro Be-nedetto Acquarone ha dato il viaalle uscite di gruppo all’internodel progetto “Insieme tra mare emonti“.Nella giornata di mercoledì 17aprile 2017, in compagnia del-l’operatore  Claudio Chioino  edella volontaria del Servizio Civi-le Giada Cucchiara, alcuni ospitidell’Area Anziani  si sono recatipresso le serre della ditta  VivaiCademartori di S. ColombanoCertenoli per acquistare  nuovifiori per il cavedio  del CentroDiurno Anziani.

Insieme tramare e monti

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ITARIO

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Come nasce la tua vocazionearbitrale?«Con la proposta di un amicoche aveva appena iniziato ad ar-bitrare e la curiosità che ne nac-que. Mi disse: “È bello, prova an-che tu!” Ho frequentato il corsodi formazione e mi è piaciuto.Ho incontrato un istruttore, Lu-ca Rezzoagli, che mi ha trasmes-so una grande passione per il ba-sket e una dedizione enorme:quel qualcosa in più che ti fa ca-pire tante cose.»Quindi le prime partite dagrigio...«Sì, ci chiamano così per il coloredella divisa.»E poi la finale di Seregno.«Dove si confrontavano i miglio-ri atleti under 14 maschile e fem-minile di tutta Italia. Qualcunoproveniva anche dalla Liguria.»Sei giovanissimo, studente alIV anno della FormazioneProfessionale al Villaggio,non temi eventuali intempe-ranze dei giocatori o del pub-blico?«Io svolgo il mio ruolo - rispondepacato e sorridente - i giocatoriil loro e il pubblico il proprio.Eventuali commenti malevoli miscivolano addosso perché io stes-so sono stato sia giocatore sia ti-foso, quindi conosco la psicologiadi entrambi. Chiaramente, biso-gna lavorare bene, sul campo co-me sui banchi di scuola.»

Atleta di basket e villaggino da sempre. Ecco Natan Primavori,classe 1999, il giovane arbitro della finalissima del Trofeo delle Re-gioni “Cesare Rubini” disputatosi a Seregno Brianza dove si sonoaffrontate le rappresentative di Lombardia e Friuli. Per la cronacahanno prevalso i locali 81 a 56, mentre lui è stato il secondo liguread aver arbitrato una finale primo - secondo posto.«Ho iniziato a giocare a pallacanestro da piccolissimo al Villaggio,avevo quattro anni - esordisce Natan - un anno prima dell’età mini-ma prevista e mi allenavo con i nati nel 1998 che erano più grandidi me di un anno. La palla a spicchi è sempre stata la mia grande pas-sione. Ho provato a giocare a calcio una sola volta, facendo un soloallenamento, sempre qui al Villaggio. Ma mi piaceva di più il basket.»

In che ruolo hai giocato?«Playmaker. Un ruolo che mi piace molto. Sono sempre stato al Vil-laggio, seguendo la consueta trafila, dalle giovanili fino alla primasquadra, impegnata quest’anno nel campionato regionale di serie D,dove concludo la mia carriera di giocatore».

Arbitro per scelta e per dedizione

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Angelo Coriandolo

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Quando si organizza insieme... le cose riescono meglio!È quello che è accaduto lo scorso 15 aprile presso la palestra delCentro San Salvatore; tre società sportive hanno organizzato e ge-stito la quarta tappa del Grand Prix s2 di pallavolo, aperta ai bam-bini dai 7 agli 11 anni, patrocinata dalla FIPAV territoriale del Le-vante Ligure.All’interno della palestra erano stati allestiti 6 campi da gioco (di-mensioni 4,5 per 9 mt e reti di altezza 1,8 mt) sui quali si sono mi-surati i numerosi partecipanti. Arbitrati da atlete dell’On Volley Co-gorno (under 13), della Polisportiva Golfo del Tigullio (seconda di-visione) e da atleti del 3 Stelle Villaggio (serie C) le formazioni delTigullio si sono date battaglia in appassionanti set pallavolistici.Dalle ore 14.30 in poi le tre categorie in cui sono stati divisi i ra-gazzi hanno riempito la palestra con la loro sonora presenza...La manifestazione si è aperta con un saluto e un augurio di “buondivertimento” da parte di prete Rinaldo che ha fatto gli onori di ca-sa con le numerose società partecipanti.L’ evento ha visto scendere in campo per primi i ragazzi e le ragazzedel “White” ovvero il primo gioco-approccio alla pallavolo previstodai nuovi programmi didattici della FIPAV. In questa categoria èprevista la possibilità di bloccare la palla ad ogni passaggio facili-tando così il gioco ai più piccoli. Successivamente hanno preso po-sto nei vari campi la categoria del “Green”; in questa categoria iragazzi hanno la possibilità di bloccare la palla una sola volta perazione e, di conseguenza, viene introdotto il concetto di passaggioal volo che è la caratteristica fondamentale della pallavolo. Per ul-timi hanno dominato i campi gli atleti del “Red”, categoria doveviene giocata la tipica pallavolo.Le società che hanno partecipato alla manifestazione sono: On Vol-ley Cogorno, Scuola Pallavolo Carasco, Amis-Admo, Sestri Levante,Uscio-Ferrada, Moneglia, Casarza, Recco, Rapallo, Winner SantaMargherita e Camogli.È stato un pomeriggio intenso di gioco e divertimento cui hannoassistito numerosi genitori e parenti degli atleti partecipanti.Al termine delle partite di ciascuna categoria si è svolta una brevee veloce cerimonia di premiazione di tutti gli atleti presenti dove siè voluto soprattutto evidenziare l’importanza di aver partecipato,dando il giusto tributo ai vincitori.

Affinché sia soprattuttoun gioco

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Alessandro Assarini

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Quando ci incontravamo si di-vertiva a salutarmi chiamando-mi “Comandante”, “Grande ca-po”, “Scignuria”, per poi prose-guire porgendomi la mano conun grandioso sorriso a significa-re «Scherzo, non avertene a ma-le». Ho avuto il privilegio, e oralo capisco appieno, di confron-tarmi con il sig. Sanguineti suargomenti e situazioni di lavo-ro, gli piaceva essere informatoed ascoltare quello che accade-va al Centro. A volte un “Nu ocapiu ben” detto guardandomidritto negli occhi mi ha fattopensare che ero io quello chenon aveva capito bene, mai horicevuto da lui un no secco, ci sifermava prima; sempre alla fi-ne dei nostri incontri mi diceva«complimenti, questo è il Villag-gio» e detto da lui valeva più diuna tredicesima.

Giuseppe Grigoni

Per chi come me ha iniziato a lavorare al Villaggio nei primi anniOttanta, il sig. Sanguineti ha rappresentato l’Autorità con la Amaiuscola: il don correva da lui a chiedere consigli e, su alcunequestioni, credo anche autorizzazioni.Ho avuto la possibilità di avvicinarmi a lui per motivi lavorativi,pur sempre con una certa soggezione dovuta al suo ruolo ma so-prattutto alla sua naturale autorevolezza.

Ho scoperto così poco a poco la sua grandissima umanità, il suo in-sito desiderio di fare il bene secondo i valori radicati nella suagrande Fede e tramite modalità rigorose, quasi d’altri tempi.

Scignuria sciu Pippu!

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Giudica ogni giorno in base ai semi che hai piantato

Il personale della Formazione Profes-sionale e dintorni ha dedicato la mattinadel giovedì santo alla riflessione sul cari-sma del Villaggio. Ci ha guidati la parabola del seminatoreper imparare dall’esempio di don Nandoa spargere semi di libertà, di speranza edi futuro per i nostri ragazzi. La condivisione delle idee ed esperienzesi è prolungata attorno al desco comuni-tario. Un grazie sincero alle Suore Carmelitanedi Leivi che ci hanno ospitato.

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Grazie a...

...“Bocchia Caffé” di Chiavari che ha regalato una“montagna” di pandolcini per i nostri ragazzi....... Caterina, Marta e Paola di Sestri Levante chehanno regalato dolcetti vari per i nostri ragazzi....... Bar “Zio Bello” di Rapallo che ha donato un uovodi Pasqua per i nostri ragazzi....

Don Nando Negri onlus

Giuseppe Capone - Monica e Carlo Brignardello - Ric-carda Mariscotti - Maria Isabella Terzi - Luigi AccameIscritti Fondo ATP Rapallo - Maria Rosa Olivari -Giampaolo Lagomarsino - Pietro Ravaglia - FabioSchenone - Flexso srl - Giuliana Romeni - Fabio Gar-della - Sergio Parella i.m. di Gina Boccoli - Mauro Ma-si - Carla Romani Zucchi Ferresi - Livia Pizzini - GianRosasco - Maria Teresa Mordini - Giancarlo Sanguine-ti in memoria del papà Stefano e della mamma AnnaRaffetto - Fabio Zavatteri - Maria Luisa e Sergio Be-netti i.m. di don Nando - Alberto Gueglio - AndreinaTrabucco i.m. di Aldo - Anna e Andrea La Rizza i.m.del figlio Stefano e dell’amico Dino Marengo - MariaRavenna - Rosa Cademartori i.m. dei defunti dellapropria famiglia - Elda Lagomarsino i.m. dei defuntidella propria famiglia - Natalia Rissetto - Sara Dalon-zo - Michele Tordo i.m. dei suoi cari - Carla Bozzo -Carlo Tiscornia - Domenico Pendola - Giuseppe Risset-to - Gianluigi Lertora - Amalia Damico - suor LuigiaPassoni - Simone Bacigalupo - Lucina Lombardo - Sil-vano Massa - Anna Gazzolo i.m. di Teresita e MariaIrene Zappettini - Alberto Campodonico - Dipendentied ex dipendenti della Ditta Sanguineti Legnami i.m.di Giuseppe “Pippo” Sanguineti - Sergio Rissetto i.m.di don Nando e di Aldo Rissetto - Franco Passera -Laura Uva e Matteo Cassol - Fabrizio Zentacoli i.m. diGiovanni, Maria e Cesare Zentacoli e di Maria Rossi

Per il Villaggio

Fondazione Maria Piaggio Casarsa di Genova i.m. diElio Casali - Maria Isabella Terzi - Carla Dellepiane -Parrocchia di Santa Margherita - Parrocchia di SanGiovanni

Periodico

Direzione e Redazione • 16030 -San Salvatore(Ge)

Via IV Novembre 115 Tel. 0185/3751 -www.villaggio.org - e-mail: [email protected] Tribunale n°1/88 del 26/1/1988

Direttore • PRETE RINALDO ROCCADirettore Responsabile • CRISTINA ONETOResponsabile di Redazione • ROBERTO FRUGONERedazione • Adriana Aiello• Emilio don Arata•

Angelo Coriandolo• Marisa Persico•

Alessandro Rio• Giovanna Tiscornia•

Editrice • Opera Diocesana Madonna dei Bambini - VILLAGGIO DEL RAGAZZO • 16043 Chiavari (Ge) Piazza N.S. dell’Orto

Impaginazione• “GOLFO TIGULLIO”a.r.l. Coop Sociale • 16043 Chiavari (Ge) Via Jacopo Rocca

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Villaggio del Ragazzo

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Per informazioni contattare Paola eMaria Rosa, ai numeri:

0185/375219 – 375275oppure mandare una mail all’indirizzo:

[email protected] iscrizioni, che si possono effettuareanche settimanalmente, si raccolgonopresso l’ufficio dell’area socio-educativadel Villaggio

lunedì ore 8.30-12 / 13-17.30 martedì ore 8.30-12 / 13-16.00

Inoltre è possibile visitare la pagina Fa-cebook Giochinsieme Villaggio delRagazzo e consultare il sito webwww.villaggio.org

Luca Guerrini

Da oltre settant’anni il Centro Estivo del Villaggio del Ragazzo vuoleessere un’occasione per bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i14 anni, per trascorrere insieme un’estate educativa e divertente, conmomenti di gioia, festa e vera amicizia, sulla base dei valori trasmessida don Nando. Le attività proposte per GIOCHINSIEME 2018 saranno liberamenteispirate al film “Zootropolis”.

La giornata tipo del Centro Estivo prevede:- accoglienza - inizio giornata: indicazioni /avvisi- acquaticità, attività ludico-motorie, laboratori- pranzo alla mensa del Villaggio- gioco libero- grandi giochi organizzati / ambientazione/ svolgimento compiti per le vacanze (a richiesta)- merenda e termine attività

Inoltre, una volta alla settimana, è prevista una giornata speciale“Giornatona” con attività ludico-ricreative o gite.Il Centro Estivo è aperto dalle ore 8.30 alle ore 16.30 con possibilitàdi personalizzazione della frequenza e degli orari; per agevolare l’or-ganizzazione delle famiglie sono inclusi i servizi di navetta (S. Salva-tore, Graveglia, Carasco, Caperana, Ri, Chiavari (P.zza Roma), Lava-gna (P.zza Cordeviola), anticipo orario dalle 7.30 e prolungamentoorario fino alle 17.30.

Giochinsieme 2018

Sabato 29 settembre

ore 12

Il Vescovo ed il Villaggio invitano a pranzo

i senza dimora e tutti i poveri che da sempre

sono amici del Villaggio

Centro F. ChiarellaPresso il dormitorio M.T. Bruzzone