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Atlante dei SIC della Atlante dei SIC della Provincia di Lodi Provincia di Lodi Fondazione Lombardia per l’Ambiente www.regione.lombardia.it LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME.

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I Siti di Importanza Comunitaria della provincia di Lodi.

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Atlante dei SIC dellaAtlante dei SIC dellaProvincia di LodiProvincia di Lodi

Fondazione Lombardiaper l’Ambiente

www.regione.lombardia.it

LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME.

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Simone Rossi

ATLANTE DEI SIC

DELLA PROVINCIA DI LODI

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Fondazione Lombardia per l’AmbientePiazza Diaz 7 - 20123 Milano

tel. +3902806161.1 fax [email protected] www.flanet.org

Via Taramelli, 12 - 24125 Milano

Consiglio di Amministrazione della Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Presidente: Paolo ColombaniVicepresidente: Marcela Adriana Mc LeanConsiglieri: Maurizio Arena, Adriana Baglioni, Nicola Francesco Bellizzi, Giovanni Bottari, MarcelloFontanesi, Massimo Donati, Marcela Adriana Mc Lean, Paolo Mantegazza, Lorenzo Ornaghi,Oronzo Raho, Angiolino Stella

Direttore: Fabrizio PiccaroloCoordinatore scientifico: Antonio Ballarin DentiPresidente del Comitato scientifico: Marcello Fontanesi

Responsabili di progettoPietro Lenna – Regione Lombardia, DG Qualità dell’AmbienteG. Matteo Crovetto – Fondazione Lombardia per l’AmbienteCoordinamentoRiccardo Falco – Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Testi: Simone RossiReferaggio scientifico: Giuseppe Bogliani, Francesco Sartori, Guido TosiProgettazione grafica: Tania FeltrinImpaginazione: Simone RossiCoordinamento editoriale: Riccardo FalcoFotografie: Luigi Andena, Sara Filippini, Luigi Geroldi, Franco Giordana, Manuela Marchesi, An-drea Modesti, Simone Rossi, Raffaella Sala, Luca Ravizza.Cartografia: Andrea SalvadoriLe foto aree utilizzate sono relative al volo 2003 della Compagnia Generale di Riprese Aeree. Illoro utilizzo è stato autorizzato dalla Regione Lombardia.

Stampa: Arti Grafiche Fiorin, Sesto Ulteriano (S. Giuliano Milanese)

Per la citazione di questo volume si raccomanda la seguente dizione:Rossi S., 2010. Atlante dei SIC della Provincia di Lodi. Regione Lombardia e Fondazione Lombardiaper l’Ambiente, Milano.

© 2010 Fondazione Lombardia per l’AmbienteProprietà letteraria riservataNessuna parte di questo volume può essere riprodotta o utilizzata sotto nessuna forma, senza per-messo scritto, tranne che per brevi passaggi in sede di recensione e comunque citando la fonte.

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PREFAZIONE

PRESENTAZIONE

I SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA DELLA PROVINCIA DI LODI

IT2090001 - MONTICCHIE

IT2090002 - BOSCHI E LANCA DI COMAZZO

IT2090003 - BOSCO DEL MORTONE

IT2090004 - GARZAIA DEL MORTONE

IT2090005 - GARZAIA DELLA CASCINA DEL PIOPPO

IT2090006 - SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORA

IT2090007 - LANCA DI SOLTARICO

IT2090008 - LA ZERBAGLIA

IT2090009 - MORTA DI BERTONICO

IT2090010 - ADDA MORTA DI CASTIGLIONE

IT2090011 - BOSCO VALENTINO

Pag.

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INDICE

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

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PREFAZIONE

L’eccessivo sfruttamento delle ricchezze naturali da parte dell’uomo, conseguente alle mo-dalità di sviluppo economico globale, sta mettendo a dura prova la capacità del nostropianeta di continuare ad assorbire l’inquinamento generato e di fornire risorse sufficienti

e qualitativamente adeguate.

Per sanare il “debito ecologico” che la nostra società ha accumulato bisogna da subito invertirequesta tendenza, avviando scelte impegnative ma indispensabili. È quindi necessario interveni-re, a tutti i livelli, per limitare gli squilibri generati dall’uso non sostenibile del territorio e ridurrei potenziali rischi per la biodiversità. Arrestare la perdita di biodiversità e porre in essere glistrumenti adeguati per conservarla ed accrescerla è una delle sfide più impegnative a cui si devefar fronte e Regione Lombardia, negli ambiti di competenza, sta da tempo operando per fornireun proprio rilevante contributo.

In particolare, fin dal 1995, la Regione sta agendo per realizzare sul proprio territorio una partesignificativa di una rete continentale denominata Rete Natura 2000, composta da Siti di Impor-tanza Comunitaria (SIC) e da Zone di Protezione Speciale (ZPS), importante strumento che l’Unio-ne europea ha individuato attraverso la Direttiva Habitat per porre in essere un sistema coerentedi aree destinate alla conservazione della diversità biologica.

Attualmente in Regione Lombardia sono presenti 193 SIC, ossia i siti individuati per la presenza ditipologie di habitat e di specie vegetali e faunistiche di interesse comunitario e quindi ritenutemeritevoli di una attenta conservazione e 66 ZPS, ossia i siti individuati in quanto importanti luo-ghi di nidificazione o rifugio per l’avifauna, ai sensi della Direttiva 79/409/CEE, per una superficietotale di 372.000 ha, che corrisponde al 15,6 % del territorio regionale. L’individuazione di ReteNatura 2000 è avvenuta ricercando un ottimale livello di coerenza con il sistema regionale deiParchi e delle Riserve naturali che a far tempo dai primi anni settanta sono gradualmente statiistituiti fino ad interessare una significativa porzione del territorio lombardo, pari ad oltre il 25%.

Oggi, circa il 50% dei SIC e delle ZPS è collocato all’interno del sistema delle aree protette regio-nali, mentre la rimanente parte, in un contesto come quello lombardo, fra i più densamenteabitati in Europa, ha trovato la sua prioritaria localizzazione in ambito montano che anche perquesta ragione merita una particolare attenzione da parte della società lombarda.

Dando seguito al volume generale, a scala regionale, che ha raccolto e messo a disposizione ditutti i cittadini lombardi le informazioni fondamentali per conoscere la componente SIC di ReteNatura 2000 attraverso una raccolta organica delle fondamentali informazioni e la proposizionedi una gradevole veste grafica, si è ritenuto opportuno procedere alla pubblicazione, optandoper una maggiore incidenza della componente informatica, dei volumi riguardanti le singoleprovincie lombarde al fine di dettagliare la notevole mole di dati e immagini disponibili econseguentemente fornire la possibilità di conoscere in modo più approfondito le singole realtàdel variegato territorio regionale.

Regione LombardiaL’Assessore alla Qualità dell’Ambiente

Massimo Ponzoni

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

PRESENTAZIONE

La Regione Lombardia è ricca di aree protette e di biodiversità: oltre il 20% del suo territo- rio è tutelato sotto forma di parchi e aree protette. Tale ricchezza le è valso il riconoscimen- to, da parte dell’UE, di ben 175 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che, assieme alle

Zone di Protezione Speciale (ZPS), costituiscono i Siti della Rete Natura 2000. Tale siti sono deiveri “scrigni” delle ricchezze naturalistiche e ambientali della nostra regione e, in quanto tali,vanno valorizzati e tutelati al massimo. Prima ancora però vanno conosciuti, non soltanto dagliaddetti ai lavori, ma da tutti i cittadini e potenziali fruitori.

A tale scopo la Fondazione Lombardia per l’Ambiente, su incarico della Regione Lombardia, harealizzato un Atlante dei SIC lombardi articolato in un volume generale che ne descrive habitat especie fondamentali e in 11 volumi, uno per ciascuna provincia lombarda, che descrivono singolar-mente i vari SIC, evidenziandone le caratteristiche salienti e le specificità.

È dunque con grande piacere e soddisfazione che presento questo libro, ringraziando l’autore/gliautori, ma anche il personale della nostra Fondazione che lavora nel settore “Aree protette e bio-diversità” nonché gli esperti che l’hanno revisionato scientificamente.Sfogliando queste pagine il lettore è stimolato a tuffarsi nella natura e a visitare personalmenteluoghi tanto belli e ricchi di Natura: habitat, piante e animali.Se questo avverrà o se almeno il lettore comprenderà l’importanza di preservare luoghi tanto bellie ricchi di naturalità… avremo raggiunto lo scopo che ci eravamo proposti.

Fondazione Lombardia per l’AmbienteIl Presidente

Paolo Colombani

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

I SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA DEL-LA PROVINCIA DI LODI

Il territorio provinciale lodigiano si colloca to-talmente in ambito planiziale ed è delimitatoda tre grandi corsi naturali (fiumi Po, Adda eLambro). Al suo interno scorrono un grandecanale ad uso plurimo (Muzza) oltre che unamiriade di corpi idrici di origine artificiale divaria dimensione (di natura sorgiva, irrigua ocolatizia). Le diverse pressioni nell’utilizzo delsuolo, sia insediative, produttive, infrastruttu-rali che di tipo agricolo hanno spesso determi-nato, nell’ambito di indagine, la banalizzazio-ne o la scomparsa di habitat di pregio e ridottola possibilità di insediamento e permanenza dinumerose specie animali e vegetali. Il quadrocomplessivo che emerge dalla lettura dell’eco-mosaico è la sostanziale omogeneità del terri-

torio lodigiano e la residuale importanza, in ter-mini di superficie occupata, degli ambienti na-turali, estremamente localizzati e di ridotte di-mensioni; la continuità dei corridoi ecologici èrilevabile solo negli ambiti fluviali, e talvolta èaffidata al solo alveo attivo. In una situazionecome quella descritta, diventa determinante lapresenza e l’implementazione dei Siti di Impor-tanza Comunitaria. In particolare, fondamen-tale ruolo di collegamento tra le aree naturalirelitte è svolto dal corso principale dell’Adda,che di fatto mette in comunicazione quasi tutti iSIC individuati sul territorio provinciale, con l’ec-cezione della Riserva Naturale di Monticchie, re-siduo di un bosco igrofilo dalle forti connotazio-ni naturalistiche che si colloca su un’antica ansafluviale del Po. Nel complesso, sono individua-bili sul territorio provinciale 11 Siti di Importan-za Comunitaria; L’altitudine massima rilevata è

Alba invernale sull’Adda (foto Simone Rossi).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

localizzabile nel SIC posto più a Nord (“Boschi elanca di Comazzo”) e corrisponde a 92 metris.l.m.; la minima si riscontra nei SIC “Adda Mor-ta” e “Bosco Valentino”, situandosi al livello di 42metri s.l.m. Data la residuale origine, spesso insubordine all’utilizzo antropico del territorio, iSIC lodigiani sono in genere di piccole dimen-sioni, con superficie media di circa 192 ettari(minimo 6,7 ettari nella “Garzaia di Cascina delPioppo”, massimo 553,3 ettari nel SIC “LaZerbaglia”). L’area complessivamente copertadai SIC della Provincia di Lodi è 1.792 ettari, checostituisce il 2,3% della superficie territorialelodigiana (corrispondente a 78.312 ettari). In unpanorama ambientale apparentemente omoge-neo, all’interno del quale i nuclei naturalisticisono in genere costituiti da vecchi meandri flu-viali e dalle formazioni boschive ad essi associa-te, è comunque possibile rilevare tra i SIC alcu-ne differenze ecologico-funzionali.Occorre dapprima distinguere i siti fluviali “Bo-

schi e lanca di Comazzo” e “Spiagge fluviali diBoffalora”, i cui elementi caratterizzanti sonostrettamente legati alle porzioni lotiche dell’Ad-da, annoverando tra l’altro comunità biotiche(ittiche in particolare ma anche ornitiche) pe-culiari e ormai quasi scomparse in ambitoplaniziale. Vi sono poi i siti contraddistinti dal-la presenza più o meno ampia di acque lentiche,residui dell’antico percorso fluviale alla base delgradino geomorfologico, accompagnati dahabitat idro-igrofili discretamente conservati eche spesso fungono da sito riproduttivo pernumerose specie di uccelli (alcuni sono sedi digarzaie), tanto da essere in qualche caso desi-gnati quali “Zone di Protezione Speciale” aisensi della Direttiva 79/409/CEE.Di seguito viene presentato l’elenco completodegli 11 Siti di Importanza Comunitaria presentinel territorio provinciale:– IT2090001 “Monticchie”– IT2090002 “Boschi e lanca di Comazzo”

Sistema lentico con vegetazione igrofila (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

– IT2090003 “Bosco del Mortone”– IT2090004 “Garzaia del Mortone”– IT2090005 “Garzaia della Cascina del Pioppo”– IT2090006 “Spiagge fluviali di Boffalora”– IT2090007 “Lanca di Soltarico”– IT2090008 “La Zerbaglia”– IT2090009 “Morta di Bertonico”– IT2090010 “Adda morta”– IT2090011 “Bosco Valentino”

In provincia di Lodi sono segnalati 4 Habitatdi interesse comunitario (Allegato I della Di-rettiva 92/43/CEE), sui 251 individuati in Italia(1,6% del totale), di cui solo uno è classificatocome prioritario: 91E0 Foreste alluvionali diAlnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae).Viene sotto riportato, in dettaglio, l’elenco de-gli Habitat di interesse comunitario segnalatiper la provincia di Lodi:– 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazio-ne del Magnopotamion o Hydrocharition– 3260 Fiumi delle pianure e montani con ve-getazione del Ranunculion fluitantis e Calli-tricho- Batrachion– 91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e

Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae,Salicion albae)– 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi aQuercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor,Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulme-nion minoris)

Nelle pagine seguenti, per ognuno degli 11 sitivengono riportate le informazioni di caratteregenerale (superficie, altitudine, comuni, entegestore, proprietà ecc.) oltre che descrizioni sin-tetiche dell’ambiente fisico, del paesaggio ve-getale, degli habitat di interesse comunitario,delle influenze e delle azioni antropiche ine-renti il sito, delle specie di interesse naturalisti-co e ambientale. Vengono inoltre analizzati l’at-tuale stato di conservazione dei SIC e le misu-re di protezione adottate.Infine sono riportate le principali attività lega-te alla gestione e alla fruizione. L’intera tratta-zione è corredata con adeguata iconografia,comprendente mappe e fotografie che hannoil compito di meglio illustrare paesaggio, am-bienti ed elementi peculiari dei nuclei naturali-stici descritti.

Un vivo ringraziamento va a coloro che hanno messo gratuitamente a disposizione il proprio materialefotografico, che costituisce una parte essenziale del presente volume. Si ringraziano a proposito LuigiAndena, cui fa riferimento la documentazione ornitologica; Sara Filippini, Manuela Marchesi e RaffaellaSala della amministrazione provinciale di Lodi; l’amministrazione comunale di Somaglia; Franco Giordana,Luigi Geroldi, Luca Ravizza e Andrea Modesti che in relazione alle proprie passioni ed attitudini hannocontribuito a colmare alcuni gap iconografici. Un grazie va anche a Diego Ferri del Parco Adda Sud, peravermi fornito informazioni in merito ad alcuni SIC e a Riccardo Falco per la consulenza redazionale.

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

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Il SIC “Monticchie” è situato a valle del terrazzo naturale che separa l’altopianodal basso lodigiano e rappresenta un’area naturale boschiva immersa in una

matrice territoriale contraddistinta dalle pratiche agricole intensive.

MONTICCHIESIC IT2090001

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 38 54 – Latit. 45 08 36

45 (min) – 61 (max)

237,66 ettari

Somaglia

CTR Lombardia 1:10.000 C7b5

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Amministrazione comunale di Somaglia

In parte privata, in parte pubblica

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il sito occupa un quadrilatero irregolare a valledel terrazzo naturale scavato dal Po e dalLambro, che separa l’altopiano dal bassolodigiano e si colloca su un’antica ansa fluvialedel fiume Po. Forma e struttura dell’area sono

tipiche dei terrazzi alluvionali con depositiwurmiani, che costituiscono il livello principa-le della pianura in sponda sinistra del Po, incisia formare il sistema dei terrazzi inscatolati. Isuoli che caratterizzano la bassa pianura sonocostituiti da sedimenti di natura limosa-argillosa, più fini rispetto a quelli della porzio-ne alta.Il tipico paesaggio a “gradoni” (terrazzo allu-vionale) della bassa pianura ha avuto originedalla grande attività dei meandri fluviali, con-dizionata dal succedersi dei periodi glaciali edinterglaciali. La risalita in superficie delle ac-que sotterranee (sorgenti di terrazzo), di cuiMonticchie è forse l’esempio più classico nellaporzione meridionale lodigiana, è favorita dalminimo dislivello esistente tra il piano dell’al-veo fluviale e i territori circostanti e dalle bar-riere impermeabili del suolo, che indirizzanol’acqua verso la superficie. La presenza di unaserie di risorgive di terrazzo di piccola portata

ha favorito, in seguito all’abbandono delle col-tivazioni avvenuto negli anni Cinquanta e Ses-santa, la ricolonizzazione della zona da partedella vegetazione spontanea.

1.2 Paesaggio vegetale

L’aspetto attuale dell’area è quello di una zonaboschiva mista a radure che occupa una super-ficie di circa 24 ettari, circondata da aree agri-

cole per un totale di 238 ettari. Lazona boschiva ospita cenosi vege-tali naturali che si collocano in par-te su di una scarpata morfologicacon dislivello medio di 10 metri ein parte nell’area pianeggiante chesi estende a sud di essa.

Sulla scarpata sono insediate vegetazioni a ca-rattere mesofilo rappresentate dal querceto-ulmeto; nell’area pianeggiante invece sono col-locati habitat igrofili appartenenti alla medesimaserie successionale, ormai rari in ambienteplaniziale padano (alnete e boschi misti igrofili,saliceti-populeti) e microhabitat idro-igrofili(lemneti e vegetazioni delle acque correnti).Da segnalare la presenza di cenosi per lo piùpaucispecifiche a livello delle risorgive. Nono-stante la ridotta dimensione occupata dal bo-sco, il sito possiede una forte valenza naturali-stica sia per la presenza degli habitat sopracita-ti, sia per la collocazione in un’area con scarsepresenze di vegetazione naturale, essendo po-

Zona umida nei pressi del bosco (foto SimoneRossi).

Panoramica invernale (foto Comune di Somaglia).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Codice Habitat Copertura (%)

3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition <1

3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion <1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

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91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) <1

sto in posizione marginale rispetto agli ambientinaturali che si estendono lungo e nei pressidel fiume Adda.

1.3 Habitat di interesse comunitario

L’area è caratterizzata dalla presenza di un bo-sco misto igrofilo ad ontani (Cod. 91E0) il cuipopolamento è disaggregato spazialmente erisulta ben strutturato in uno strato arboreo,arbustivo ed erbaceo. Nello strato arboreo è

sempre dominante l’Ontano nero, alternandosituazioni in cui la specie è pressoché esclusivaad altre in cui è accompagnata dalla presenzasporadica della Quercia farnia. In aree margi-nali al bosco, sia interne che esterne, tendonoa collocarsi le bordure a salici. Lungo la scar-pata morfologica è osservabile un boschettomisto mesofilo, di giovane formazione, che siestende in direzione est- ovest con uno stratoarboreo dominato dall’Olmo campestre con

Habitat della Direttiva 92/43/CEE

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

numero esiguo di individui di Quercia farnia.In prossimità delle teste di fontanile e delle asteattigue è osservabile sia il lemneto che lapresenza di altre piante strettamente legate agliambienti acquatici.

1.4 L’ambiente umano

L’esistenza di una vasta zona naturale, parzial-mente ridotta a coltura, è documentata a parti-re dal XVIII secolo. Se ne trova testimonianzacartacea nel catasto di Carlo VI dove la zona diMonticchie è indicata come “Bosco con acquesorgenti”. Nel 1800 gli ambienti naturali sonostati progressivamente messi a coltura e le ri-sorgive utilizzate per la coltivazione del riso edei prati a marcita. Tra il 1950 e il 1960 le prati-che agricole, non sufficientemente redditizie,hanno subito un abbandono e i terreni sonopertanto stati oggetto di ricolonizzazione, an-che grazie alle peculiari risorgive di terrazzo,ad opera della vegetazione spontanea.L’importanza naturalistica dell’area ha funto dastimolo per la cooperazione tra la localesezione del WWF e l’amministrazione co-munale di Somaglia. Attraverso un cam-mino a tappe, la prima delle quali è da-tata 1969 (costituzione di una zona di ri-popolamento e cattura), si è giunti al ri-conoscimento dell’area quale Sito di Im-portanza Comunitaria.Attualmente Monticchie , che è ancheriserva naturale dal 1988, è sottoposta avincoli di tutela e le principali attivitàche vi vengono svolte sono attinenti allaconservazione degli habitat naturali eallo svolgimento di pratiche agricoleeco-compatibili. Numerose sono inoltrele iniziative di educazione ambientalevolte a stimolare una fruizione sosteni-bile e rispettosa. La ricerca scientificanel campo dell’ecologia applicata ha trovatonell’area un luogo di notevole interesse, so-prattutto in relazione agli studi su ardeidi eanfibi culminati nella realizzazione di un pro-getto LIFE (anni 2003-2005). Recente è inoltrel’inaugurazione di una stazione ornitologicapromossa dalla amministrazione provinciale di

Lodi in collaborazione con il Comune diSomaglia e il GROL (Gruppo ORnitologicoLodigiano) e di una stazione sperimentale re-gionale per lo studio e la conservazione deglianfibi in Lombardia in collaborazione con l’am-ministrazione comunale di Somaglia e laSocietas Herpetologica Italica (S.H.I.).

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

L’area di Monticchie svolge un ruolo rilevantenella conservazione dell’avifauna selvatica inquanto è sede di una garzaia censita regolar-mente da 25 anni che ha mostrato nel tempoun’interessante evoluzione sia come numero dicoppie riproduttrici sia come specie componen-ti. Tra queste si rammentano (in quanto parti-colarmente tutelate a livello comunitario) laNitticora e la Garzetta.

Tra i rapaci censiti nel sito, il Nibbio bruno sem-bra aver nidificato con successo mentre il Fal-co pecchiaiolo e il Falco di palude sono di pas-so, anche se hanno recentemente avviato al-cuni tentativi di nidificazione. Tra gli uccellisvernanti è possibile annotare la presenza del-l’interessante Piviere dorato, rappresentato

Nitticora in attività trofica (foto Luigi Andena).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin Pescatore SB

Ciconia ciconia Cicogna bianca M

Circus aeruginosus Falco di palude M

Circus cyaneus Albanella reale MW

Circus pygargus Albanella minore M

Egretta alba Airone bianco maggiore W

Egretta garzetta Garzetta MBW

Falco peregrinus Falco pellegrino W

Himantopus himantopus Cavaliere d’Italia M

Lanius collurio Averla piccola MB

Milvus migrans Nibbio bruno MB

Nycticorax nycticorax Nitticora MB

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo M

Pluvialis apricaria Piviere dorato MW

Specie Nome italiano Allegati

Austropotamobius pallipes Gambero di fiume II

Cobitis taenia Cobite comune II

Emys orbicularis Testuggine palustre europea II, IV

Lycaena dispar Licena delle paludi II, IV

Myotis myotis Vespertilio maggiore II, IV

Rana latastei Rana di lataste II, IV

Sabanejewia larvata Cobite mascherato II

Triturus carnifex Tritone crestato italiano II, IV

solitamente da qualche decina di individui ol-tre che dell’Airone bianco maggiore, del Falcopellegrino e dell’Albanella reale. Tra i mammi-feri, si segnala il Vespertilio maggiore. Unicorettile inserito nell’allegato II della direttivaHabitat che risulta presente nel SIC è la Testug-gine palustre. Di rilevanza naturalistica è la pre-senza di una consistente popolazione di Ranadi Lataste, considerata ad oggi tra le più nu-merose della Lombardia e pertanto oggetto dinumerosi interventi di conservazione.Sempre tra gli anfibi è da citare, pur in declino,il Tritone crestato italiano.Tra i pesci si segnalano il Cobite comune, spe-cie relativamente diffusa nei piccoli corsi conlento deflusso e fondo sabbioso e il Cobite ma-scherato, che si trova spesso in simpatria conla specie precedente e che rappresenta un en-demismo molto vulnerabile nei con-fronti delle alterazioni fisiche degliambienti acquatici.Per finire, si segnala tra gli inverte-brati il lepidottero Lycaena dispar epurtroppo la scomparsa del Gam-bero di fiume Austropotamobiuspallipes, storicamente presente aMonticchie e ormai soppiantatodall’invasivo Gambero della Loui-siana (Procambarus clarkii).

2.2 Altre specie importanti

Tra le specie caratteristiche dellagarzaia di Monticchie è comunel’Airone cenerino e risulta in eviden-tissimo aumento l’Airone guarda-buoi. L’elevato pregio naturalisticodell’area viene confermato dalla pre-senza di un buon numero di nidifi-canti fra cui il Pettirosso, il Picchioverde, il Picchio rosso maggiore, ilRigogolo, l’Usignolo, la Capinera elo Scricciolo; buona è di conseguen-za la presenza di predatori quali ra-paci notturni e diurni. Il ruolo troficodell’area in oggetto merita grandeconsiderazione: sono centinaia in-fatti gli individui di Rondone, Ron-

dine, Balestruccio e Gruccione che pur nidifi-cando all’esterno o ai margini della zona tute-lata, vi trascorrono giornate intere per alimen-tarsi. Questa notevole valenza trofica e la gran-de capacità in qualità di dormitorio conferi-scono all’area una straordinaria importanza,che va ben oltre la ristrettezza dei confini car-tografici; durante i passi migratori ed il perio-do di svernamento, arrivano migliaia di indivi-dui di Colombaccio accompagnati a volte dapiccoli stormi della più rara Colombella; concentinaia, a volte migliaia di esemplari è infi-ne osservabile la Pavoncella.Monticchie è inoltre sede di ricerche sui mi-cromammiferi; tra questi si ricordano leArvicole rossastra e terrestre, le Crucidure mi-

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

nore e dal ventre bianco, il Toporagnocomune. I rettili sono rappresentati daspecie relativamente comuni quali il Ra-marro occidentale, la Lucertola muraio-la, il Biacco e, nei pressi degli ambientiacquatici, le Natrici.Tra gli anfibi, importante è la presenza delTritone punteggiato e della Raganella ita-liana. La componente ittica sta risenten-do in modo considerevole della diffusio-ne dei pesci esotici, fra i quali si ricordanoil Misgurno (o Cobite di stagno orienta-le), un grosso cobitide in grado di raggiun-gere i 25 cm di lunghezza e la Pseudora-sbora. È tuttavia recente la segnalazionenell’area di un importante endemismo, il Pan-zarolo, piccolo abitante degli ambienti sorgivimolto sensibile nei confronti delle alterazioniambientali.A livello floristico, si rinvengono specie legateagli ambienti umidi quali il Morso di rana(Hydrocharis morsus-ranae), il Nannufaro giallo(Nuphar luteum), l’Iris giallo (Iris pseudacorus),la Campanella maggiore (Leucojum aestivum),il Crescione di chiana (Rorippa amphibia) ed ilGiunco fiorito (Butomus umbellatus).

3. PROTEZIONE E CONSERVA-ZIONE

3.1 Stato di conservazione

Il sito riveste un notevole valo-re conservazionistico in quantorappresenta un’area naturaleboschiva in una matrice territo-riale profondamente banalizza-ta dalle pratiche agricole inten-sive. Tra gli elementi di vulne-rabilità vi è la posizione isolatarispetto alle altre aree naturalie seminaturali. Problemi inter-ni riguardano il possibile inter-ramento delle risorgive di ter-

razzo, che risultano di fondamentale impor-tanza per la flora e la fauna acquatiche e chepertanto richiedono interventi di manutenzio-ne e spurgo a carattere pluriennale. Tra gliobiettivi di conservazione vi è quello di miglio-rare la diversificazione ambientale e di con-trastare i processi d’isolamento realizzandofilari, siepi e zone umide. Necessario è inoltreil monitoraggio delle specie esotiche, che po-trebbero avere un ruolo attivo nella riduzionedei popolamenti originari dell’area e che per-tanto vanno tenute sotto controllo.

Rana di Lataste, strettamente legata agli habitatboschivi ricchi d’acqua (foto Simone Rossi).

Panzarolo, abitante tipico dei corsi sorgivi con buona qualitàambientale (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

3.2 Stato di protezione

L’area è tutelata come Riserva Naturale dal 1988(D.G.R. n. IV/1177 del 28 luglio 1988) ed è stataproposta come ZPS - Zona di Protezione Spe-ciale – nel dicembre 2000.

4. FRUIBILITÀ

L’Oasi non è recintata ma per la delicatezza del-l’ambiente che ospita si consiglia la visita in pic-coli gruppi, seguendo i sentieri e la cartellonistica,possibilmente accompagnati da una guida. I caninon sono ammessi perché recano disturbo aglianimali selvatici. Si consiglia sempre di portare unbuon binocolo per le osservazioni e stivali o scar-pe pesanti adatte al terreno spesso fangoso. I sin-goli visitatori e le famiglie possono partecipare allenumerose visite organizzate le domeniche di pri-mavera e chiedere informazioni sugli itinerariciclopedonali nella zona. Il Castello Gavazzi diSomaglia, ricostruito nel XIV sec. su fondamentadel XI sec. e sito all’inerno dell’omonimo territo-rio comunale in piazza XXVIII Novembre, ospi-

ta il Centro di Educazione Ambientale Fluviale(CEAF) e il Centro Visite dell’Oasi di Monticchie,oltre alla Biblioteca comunale e alla sede di alcu-ne associazioni. Il Centro Visite, aperto solo du-rante le visite guidate e le attività didattiche conle scuole, accoglie i visitatori dell’Oasi, fornendotutte le indicazioni per una visita ragionata e ri-spettosa dell’ambiente. Si possono anche preno-tare visite accompagnate nella Riserva Naturaledi Monticchie e avere informazioni su itinerariciclopedonali nelle aree circostanti l’Oasi. Il Cen-tro di Educazione all’Ambiente Fluviale offre inol-tre ogni anno attività didattiche in particolare allescuole – di ogni ordine e grado - della provincia diLodi ma non solo, che prevedono sia visite in oasiche laboratori tematici collegati. Per informazio-ni occorre rivolgersi, al Comune di Somaglia tel.0377- 57901; e-mail [email protected].

5. GESTIONE DEL SIC

Il sito è oggetto di monitoraggio faunistico e am-bientale da decenni ed ha usufruito recentemen-te di un progetto LIFE volto a conservare gli

Airone cenerino (foto Luigi Andena).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

habitat idonei alla tutela degli ardeidi e degli an-fibi, co-finanziato da Commissione Europea, Re-gione Lombardia, Comune di Somaglia e WWFItalia e che ha previsto la conservazione ed il mi-glioramento degli habitat di un sito ospitante unacolonia di aironi gregari (Garzette e Nitticore); lariduzione dell’isolamento ecologico; la conserva-zione e razionale gestione dell’acqua; la riqualifi-cazione degli habitat degli anfibi d’importanza co-munitaria; la riqualificazione degli habitat dei ret-tili di importanza comunitaria. Il progetto ha com-preso studi e monitoraggi ambientali, interventioperativi oltre ad azioni di comunicazione, sensi-bilizzazione e partecipazione. Oltre 10.000 sonostate le nuove piante messe a dimora nella garzaia,circa 3.000 i metri quadrati di nuove superficiallagate per gli anfibi, circa 300 i metri di corridoiecologici e attraversamenti stradali per la piccolafauna. È stata inoltre condotta una manutenzio-ne straordinaria delle risorgive ed il monitoraggiochimico-fisico delle acque. Tutto questo ha per-messo di proteggere più efficacemente, migliora-re l’habitat e promuovere la Riserva Naturale e lasua garzaia. Gli alunni delle scuole hanno potutoapprofondire la conoscenza del loro territorio giàcosì prezioso attraverso due percorsi educativi in-

centrati sugli aironi e il bosco e sugli anfibi e ilsistema delle acque.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Canova, L. (1981). Contributo alla conoscenzadella avifauna delle zone umide di Somaglia(MI). Relazione inedita per l’Ente Gestore.

Cotta Ramusino, M. Longoni, G., e Seghetti, C.(2000). Le risorgive della Riserva Naturale diMonticchie (Somaglia, Lodi). Pianura 12: 25-56.

Ferri, V. e Agapito Ludovici, A. (2002). Moni-toraggio delle popolazioni di Rana latastei didue riserve lombarde. Atti III Convegno “Sal-vaguardia Anfibi”, Lugano. Cogecstre Edizio-ni, Penne: 63-70.

Ferri, V. (2004). Attività riproduttiva di Rana la-

Maschio di Licena delle Paludi (foto Luigi Geroldi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

tastei nel pSIC “Monticchie” (Somaglia, Lodi).Comunicazione V Congresso S.H.I., Calci (PI).

Ferri, V. Soccini, C. (2005). Agricoltura e Biodi-versità. La tutela del Sito di Importanza Comu-nitaria “Monticchie” di Somaglia. Comune diSomaglia: 175 pp.

Rossi, S. (2007). Fauna ittica e ambienti acquaticidella provincia di Lodi. Provincia di Lodi: 95 pp.

Zavagno, F. (2003). Osservazioni fenologichesulla vegetazione di due Riserve Naturali dellabassa pianura lombarda: Le Bine (CR-MN) eMonticchie (LO). Pianura 17: 15-39.

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BOSCHI E LANCA DI COMAZZOSIC IT2090002

Il SIC “Boschi e Lanca di Comazzo” è inserito nel contesto della pianurafluvioglaciale terrazzata incisa dal corso dell’Adda. La stretta connessione con

la falda consente il mantenimento di acque fresche che favorisconola presenza di numerose specie di interesse comunitario.

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 28 23 – Latit. 45 26 10

84 (min) – 92 (max)

265,64 ettari

Comazzo, Merlino, Rivolta d’Adda

CTR Lombardia 1:10.000 B6e3

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

In parte privata, in parte pubblica

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il sito è inserito nel contesto della pianurafluvioglaciale terrazzata incisa dal corso delfiume Adda. L’assetto geomorfologico assu-me connotazioni particolari, definito dal sus-seguirsi di terrazzi degradanti ver-so l’alveo dell’Adda, che rappresen-tano antichi e attuali livelli di aggra-dazione della pianura, assumonouna morfologia ondulata e sono se-parati da scarpate con livello diespressione morfologica assai varia-bile, coprenti livelli da metrici adecametrici. La risalita delle acquesotterranee e la connessione conquelle superficiali del fiume consen-te il mantenimento di buone carat-teristiche termiche consentendo didefinire l’Adda, nel tratto indaga-to, come fiume fresco.La diversificazione ambientale delsito è favorita dalla presenza di unagrossa lanca che costituisce un an-tico meandro fluviale abbandonato

ma ancora in connessione con il corso princi-pale.

1.2 Paesaggio vegetale

Il sito si estende su una superficie di 267 ettariseguendo il corso del fiume Adda e risulta divi-so da questo in due porzioni la più estesa dellequali è posta in destra idrografica. Tale porzio-

ne, nella parte sita a nord, ospitauna serie di rogge e canali dove siinsediano formazioni vegetaliigro-idrofile e, nelle aree pianeg-gianti libere dai coltivi, porzioni diboschi misti di differente compo-sizione floristica in dipendenzadalla diversa disponibilità idricadei suoli; la restante zona posta asud è invece caratterizzata, oltreche dalla presenza di habitat idro-fili e igrofili appartenenti alla me-desima serie successionale (vege-tazioni delle acque correnti, frag-miteti, saliceti-populeti e saliceti-alnete), da un bosco misto cadu-cifoglio mesoigrofilo (querceto-ulmeto). In questa zona del SIC sitrova una lanca fluviale collegataall’Adda.Fiume Adda (foto Simone Rossi).

Lanca di Comazzo (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEE

Codice Habitat Copertura (%)

3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion <1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

17

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)

13

Di minori dimensioni è l’area collocata sullasponda sinistra idrografica, occupata per lamaggior parte da un bosco misto caducifogliomeso-igrofilo a Querce ed Olmi.

1.3 Habitat di interesse comunitario

I boschi e le macchie boscate ascrivibili aiquerceti-ulmeti (Cod. 91F0) sono discretamen-

te rappresentati anche se si presentano spazial-mente disaggregati. Si possono infatti individua-re quattro aree boschive maggiori e una seriedi macchie di dimensioni minori. Lo stratoarboreo è formato solitamente da esemplari diOlmo campestre e Quercia farnia e in misuraridotta Frassino maggiore e Pioppo nero. Risultainoltre particolarmente infestante la Robinia.Nello strato arbustivo sono relativamente co-

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

muni il Ligustro, il Sambuco nero, il Nocciolo,il Biancospino ed il Sanguinello. In prossimitàdel fiume Adda, ai margini della lanca diComazzo e nelle zone più umide è possibile ri-levare raggruppamenti di sponda a Salice bian-co e Pioppo nero, ascrivibili all’habitat priorita-rio 91E0. Nella stessa categoria è possibile in-cludere aree caratterizzate da specie arboreequali Salice bianco e Ontano nero la cui coper-tura discontinua crea spazi aperti in cui siinsediano specie pioniere come il Rovo e l’eso-tico Falso indaco (Amorpha fruticosa) e zone condominanza degli esemplari di Pioppo nero e lapresenza quasi totalizzante di Olmo campe-stre nello strato arbu-stivo e del Rovo inquello erbaceo. Neicorsi d’acqua minori sirinviene una vegeta-zione acquatica a idro-fite favorita dalla eleva-ta trasparenza delleacque. A livello dellalanca di Comazzosono osservabili for-mazioni igrofile in cuipredomina la Cannuc-cia palustre.

1.4 L’ambiente uma-no

Scendendo verso il fiu-me a partire dall’abita-to di Comazzo, si in-contra un paesaggiomodellato dal corsodell’Adda. In sponda destra orografica, appe-na fuori dal SIC, sono osservabili i resti di unodei giardini più belli e famosi dell’Europa delSettecento: il giardino di Villa Pertusati, di cuiMarcantonio Dal Re scrisse nella prima metàdel XVIII secolo “Il numero, la larghezza e la lun-ghezza de’ viali che veggiosi in questa villa, oraspalleggiati da alte piante in figura di cipressi, orada muraglie di carpini, ora da piante di castanid’India, che folte loro fronde procurano una gran-de ombra per il passaggio in tutte le ore del gior-

no, troppo lungo sarebbe il descriverli”. La Villa,oggi sede comunale di Comazzo, prende ilnome dal conte Cristoforo Pertusati, marescial-lo delle armate austriache, collaboratore delprincipe Eugenio di Savoia, governatore di Mi-lano. Se la Villa Pertusati, un tempo centroprospettico dei viali alberati e della scalamonumentale barocca, è oggi ancora in piedi,sia pure spogliata in gran parte dei decoriarchitettonici, del giardino ben poco è rimasto:i gradoni di pietra di una delle cascate, statuemozze, un muro sbrecciato e monumentali pi-lastri. Lasciata la parte storica, è possibile en-trare nel Sito di Importanza Comunitaria “Bo-

schi e Lanca di Comazzo” che è un complessoe diversificato agroecosistema compreso nel ter-ritorio della Azienda Faunistico Venatoria “Co-mazzo” ed è quindi oggetto attuale di battutedi caccia durante il periodo consentito. Partedell’area risulta coltivata, in genere mediantericorso a colture cerealicole intensive. A livellodei terreni e soprattutto lungo l’alveo dei corsiminori, sono osservabili i residui (sacchetti diplastica, ecc.) di una vecchia discarica, in partericoperti da terra e vegetazione naturale. Il cor-

Corso sorgivo in un contesto agricolo (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

so principale dell’Adda subisce da oltre un se-colo l’influenza della derivazione del canaleVacchelli, costruito su progettazione dell’omo-nimo ingegnere tra il 1887 e il 1893 e utilizzatoper l’irrigazione del territorio cremonese. La de-rivazione, inizialmente obliqua al fiume (alcuniresti dell’opera originale sono ancora visibili inacqua) ha comportato successivamente la rea-lizzazione di una traversa con paratoie esfioratori in grado di regolare la portata d’ac-qua in entrata nel Canale, che era inizialmentedi 25 m3 s-1, mentre oggi è di poco inferiore a 40m3 s-1. L’opera di presa determina la formazio-ne di un modesto invaso dovuto al rigurgitoper la presenza della traversa.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All.I Dir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

L’area è caratterizzata da un’elevata diversitàambientale. A tale potenziale non corrispondetuttavia un’altrettanto grande ricchezza orni-tologica. Gli ardeidi, tra cui la Nitticora e laGarzetta, in un lontano passato nidificanti usa-no attualmente il sito solo per ragioni trofiche.Il Falco pecchiaiolo è da considerarsi di passomentre l’unica specie stanziale inserita nell’al-legato I della direttiva Uccelli ed in grado diutilizzare l’area quale sito riproduttivo è ilMartin pescatore. Tra gli anfibi è presente la

Rana di Lataste, censita nella parte più a nord,in prossimità di pozze con vegetazione acqua-tica. Il maggior pregio naturalistico dell’area èlegato tuttavia alla fauna ittica. La presenza diun fiume fresco e ancora discretamente diver-sificato in termini di mesohabitat qual è l’Addae la concomitante rete di ambienti a prevalentecarattere sorgivo che ad esso si congiungono eche pertanto costituiscono un importante cor-ridoio acquatico consentono la presenza di ben10 specie ittiche inserite nell’allegato II delladirettiva Habitat, tra cui la pregiata Trota mar-

morata è ben strutturata e in grado diautosostenersi, caso ormai raro negli am-bienti planiziali lombardi; lo Storionecobice frequenta le buche fluviali più pro-fonde; il Vairone, il Barbo comune, loScazzone, la Savetta e il Pigo completanoil quadro di una cenosi caratteristicadell’hyporhithron, ossia di quella fascia ditransizione tra la porzione montana equella planiziale dei fiumi; la rara Lascaappare ormai come un residuo dellecopiose popolazioni migranti in passatodal Po; la Lampreda padana è presentenegli ambienti minori a carattere sorgivo,caratterizzati da elevato livello qualitati-vo delle acque e da substrato sabbioso-ghiaioso. Tra le specie alloctone inserite

nell’allegato II si segnala la presenza, nella lancadi Comazzo, del Rodeo amaro. Tra gli inverte-brati è possibile osservare, lungo le sponde delRamo della Tila, il lepidottero Lycaena dispar.

2.2 Altre specie importanti

Tra gli uccelli il Rondone e il Gabbiano realeutilizzano l’area per ragioni trofiche o come dor-mitorio mentre il Falco pescatore è consideratodi passo. La presenza, seppur di qualità, della

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Egretta garzetta Garzetta MW

Nycticorax nycticorax Nitticora M

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo M

Specie Nome italiano Allegati

Acipenser naccarii Storione cobice II, IV

Barbus plebejus Barbo comune II

Chondrosthoma genei Lasca II

Chondrostoma soetta Savetta II

Cobitis taenia Cobite comune II

Cottus gobio Scazzone II

Lethenteron zanandreai Lampreda padana II

Leuciscus souffia Vairone II

Lycaena dispar Licena delle paludi II, IV

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

Rutilus pigus Pigo II

Salmo marmoratus Trota marmorata II

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II Direttiva 92/43/CEE

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Cannaiola verdognola è molto scarsa e localiz-zata, e quella della Cannaiola è vincolata a pic-cole zone umide, dove si conserva il fragmiteto.Tra i mammiferi si segnalano alcune specie qualiil Tasso, la Faina, la Donnola, il Moscardino e iPipistrelli albolimbato e di Savi. Tra gli anfibi èdi grande interesse, in quanto la specie è in for-te contrazione in ambiente planiziale, l’incon-tro con individui di Rospo comune. La Raga-

nella italiana è amante della zona piùa sud, dove prevale un habitat igrofilo,ricco di fragmiteto e vegetazione ac-quatica. Tra i rettili la Biscia d’acqua èabbastanza frequente, in particolarevicino alle raccolte d’acqua. Tra i pe-sci, l’importanza naturalistica del sitoè avvalorata dalla presenza nei pic-coli corsi sorgivi del Panzarolo, pic-colo gobide della lunghezza massimainferiore a 6 cm estremamente esigen-te nei confronti delle alterazioni de-gli ambienti acquatici oltre che delTemolo, salmonide presente nel fiu-me Adda con una delle ultime popo-lazioni appartenenti al ceppo au-toctono adriatico o padano. Dal pun-to di vista floristico, è possibile citare

la presenza di piante legate agli ambienti ac-quatici quali il Nannufaro giallo (Nupharluteum), due specie di Anemone (Anemonenemorosa, Anemone ranunculoides) e di Campa-nella (Leucojum aestivum e Leucojum vernuum)oltre al Crescione di chiana (Rorippa amphibia)e all’Iris giallo (Iris pseudacorus).

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

Il sito è di rilevante interessenaturalistico, in quanto carat-terizzato dalla presenza di untratto fluviale di elevato livelloqualitativo, da una buona va-rietà di habitat idro-igrofili, dauna lanca oltre che da un bo-sco misto caducifoglio mesoi-grofilo. Tra i fattori di vulnera-bilità si rileva l’eccessivo distur-bo antropico, prevalentemen-te legato all’attività venatoria ealle azioni a essa propedeuti-che quali i movimenti di terrae l’asportazione di corridoi di ve-getazione finalizzati all’aperturadi sentieri effimeri utilizzabili dai

Trota marmorata con la caratteristica livrea (foto Simone Rossi).

Temolo con fenotipo riconducibile alle popolazioni autoctoneadriatiche o padane (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

cacciatori. I principali problemi acarico delle comunità ittiche, checostituiscono l’elemento principedi pregio faunistico, sono da ri-condurre alle interruzioni di con-tinuità del fiume Adda, determi-nate dalla presenza di traverseprive di adeguati passaggi perpesci. Un’altra problematica datenere in considerazione è rela-tiva alla portata d’acqua del fiu-me, che si riduce a seguito dellecaptazioni operate dalle nume-rose derivazioni. Una vulnerabi-lità intrinseca al SIC è legata alledimensioni relativamente mode-ste dello stesso. Ai fini della tute-la di specie ittiche che spessocompiono spostamenti anchenotevoli per varie ragioni (ripro-duttive, trofiche, ecc.) i confinidell’area protetta dovrebberoestendersi, lungo l’asta principa-le del fiume Adda, almeno dalponte della ferrovia di Cassanod’Adda (Confine Nord) fino al-l’immissione del canale scolma-tore Belgiardino in comune diMontanaso Lombardo (ConfineSud). Tale estensione colleghe-rebbe e integrerebbe anche il ter-ritorio del SIC IT2090006 “Spiag-ge fluviali di Boffalora”.

3.2 Stato di protezione

Il sito è ricompreso nel territorio del Parco AddaSud. Parte dell’area è individuata come Riser-va Naturale ai sensi del Piano Territoriale di Co-ordinamento dell’Ente Gestore (L.R. n. 22 del20 agosto 1994).

4. FRUIBILITÀ

L’area è di proprietà privata, con l’esclusionedella porzione demaniale sita lungo l’alveo delfiume Adda che può essere percorsa ed è ingrado di fornire suggestivi riflessi e intense emo-zioni agli amanti dei paesaggi fluviali naturali e

selvaggi. È tuttavia inopportuno frequentarel’area nei giorni di caccia. La pesca lungo il fiu-me è consentita con divieto nel periodo inver-nale, dalla prima domenica di ottobre all’ulti-ma di febbraio per non arrecare disturbo alleattività riproduttive della Trota marmorata.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardare e

Alba invernale nel SIC (foto Simone Rossi).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

potenziare il patrimonio boschivo autoctono edi conservare le zone umide. Sono conseguen-temente vietate le attività potenzialmente dan-nose nei confronti dei nuclei di ambienti di pre-gio naturalistico presenti.Gli interventi previsti nell’area devono tendereinoltre al riequilibrio ecologico dell’asta fluvia-le, anche per finalità di consolidamento idro-geologico e di miglioramento complessivo delpaesaggio. Data l’importanza naturalistica del-le comunità ittiche presenti, la porzione fluvia-le rientra nel programma pluriennale di moni-toraggio delle popolazioni selvatiche di Trotamarmorata coordinato dalle amministrazioniprovinciali di Cremona e Lodi.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989). Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

GRAIA (2004). Monitoraggio degli ambientiacquatici e della fauna ittica del Parco AddaSud. Stato della popolazione di trota marmo-rata e delle altre specie ittiche presenti nel Par-co. Relazione inedita per il Parco Adda Sud:252 pp.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili delParco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Aiolfi, A. (2003). Con-

servazione della trota marmorata (Salmo mar-moratus Cuvier, 1829) nel tratto sub-lacuale delfiume Adda. Pianura, 17: 41-65.

Lombardi, C. Rossi, S. (2004). Progetto di con-servazione della trota marmorata nel fiumeAdda sublacuale. Risultati della stagione 2003/04. Relazione inedita per la Provincia diCremona 70 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Modesti, A. (2005).Progetto di conservazione della trota marmo-rata nel fiume Adda sublacuale. Risultati dellastagione 2004/05. Relazione inedita per la Pro-vincia di Cremona : 80 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Modesti, A. (2006).Progetto di conservazione della trota marmo-rata nel fiume Adda sublacuale. Risultati dellastagione 2005/06. Relazione inedita per la Pro-vincia di Cremona: 63 pp.

Merati, F. (2003). Programma di intervento a tu-tela della trota marmorata in Provincia di Lodi.Sistemi laterali:primo anno di attività. Relazioneinedita per la Provincia di Lodi: 28 pp.

Rossi, S. (2005). Censimento ittico di corsi d’ac-qua all’interno del territorio della Provincia diLodi. Relazione inedita per la Provincia di Lodi:216 pp.

Rossi, S. (2005). Studio per la scelta e caratte-rizzazione delle aree in cui condurre i ripopo-lamenti e progetto esecutivo di ripopolamentoin Provincia di Cremona. Azione A3 ProgettoLIFE 04NAT/IT/000126 COBICE (COnserva-tion and Breeding of Italian Cobice Endemicsturgeon). Relazione inedita per la Provinciadi Cremona: 65 pp.

Rossi, S. e Lombardi, C. (2005). Studio prelimi-nare sulla distribuzione e sulla ecologia ripro-duttiva del temolo (Thymallus Thymallus) nelbacino del Fiume Adda. Relazione inedita perla Provincia di Cremona: 13 pp.

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BOSCO DEL MORTONESIC IT2090003

Il SIC “Bosco del Mortone” è segnato dalll’antico percorso del fiume Adda, cheha determinato la formazione di porzioni di elevato valore paesaggistico e

ambientale. Caratterizza l’area il bosco misto a dominanza di Farnia ed Olmo.

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 27 08 – Latit. 45 23 15

76 (min) – 81(max)

63,71 ettari

Zelo Buon Persico

CTR Lombardia 1:10.000 B6e4

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

Privata

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il sito è inserito nel contesto della pianurafluvioglaciale terrazzata incisa dal corso del fiu-me Adda. Le zone umide, in particolare l’Ad-da Vecchia, rappresentano ciò che rimane del-l’antico percorso fluviale che lambiva il terraz-zo morfologico e che, deviando la propria di-rezione ed il proprio flusso, ha determinato laformazione di porzioni lentiche di elevato va-lore paesaggistico ed ambientale.

1.2 Paesaggio vegetale

Il sito si estende in un’area pianeggiante su unasuperficie di 64 ettari sita a est della frazioneVilla Pompeiana di Zelo Buon Persico. L’habitat predominante è rappresentato da unbosco misto di Quercia e Olmo, a carattere spic-catamente xerofilo, che occupa il 66% della su-perficie totale. Sono stati individuati altri duehabitat potenzialmente ascrivibili alle catego-rie di interesse comunitario, la cui estensioneestremamente esigua ha tuttavia determinato

l’omissione dal formulario e dalla cartografia delSIC. Tra questi è citabile il Fragmiteto, forma-zione a dominanza di Cannuccia di palude, chesi collocava su un tratto di sponda di un picco-lo stagno posto nella parte sud e che in seguitoè stato asportato e i raggruppamenti di spondaa Salice bianco e Pioppo nero, con presenzasporadica di Ontano nero, localizzati in prossi-mità dello specchio d’acqua sopra citato e aimargini dell’Adda Vecchia.Nel sito sono inoltre presenti differenti ambitidi uso del suolo quali pioppeti artificiali, incol-ti, colture foraggiere a dominanza di trifoglio,definite “prati faunistici” in quanto finalizzateall’allevamento delle specie di interessevenatorio che vengono periodicamente rilascia-te all’interno del SIC. Sono presenti inoltre corpid’acqua interni: l’area è lambita sul lato ovestdal Colo Mortone ed è attraversata dall’AddaVecchia che si estende in direzione nord-sud;si segnala inoltre la presenza di uno stagno dipiccole dimensioni. È da notare che in tutti icorpi d’acqua non è stata riscontrata la presen-za di vegetazione acquatica (idrofite). Infine sipossono osservare, pur in percentuale estrema-mente ridotta, arbusteti e boscaglie miste.

Specchio d’acqua contornato da uno strato arboreo (foto Manuela Marchesi).

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34

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Codice Habitat Copertura (%)

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 66

1.3 Habitat di interesse comunitario

Caratterizza l’area il bosco misto a dominanzadi Quercia e Olmo (Cod. 91F0), che ha unaestensione di 41 ettari, pari al 66% della super-ficie del Sito di Importanza Comunitaria.La comunità vegetale si insedia su suoli forte-mente drenanti con limitata disponibilità idrica,fatto evidenziato dalla presenza di speciexerofile nonché dal rinvenimento di diverseerbacee, in particolare quelle site ai margini deisentieri, in evidente stato di stress idrico sin dal-l’inizio della stagione estiva.Lo strato arboreo è dominato da Olmo campe-stre e Quercia farnia; le altre specie che si pre-sentano sporadicamente sono Robinia, Frassi-no maggiore e Platano. Le piante non raggiun-gono altezze elevate probabilmente a causa del-

la scarsa disponibilità idrica. Lo strato arbusti-vo è molto fitto e ben sviluppato con presenzaelevata di Ligustro e Sanguinello accompagna-ti da Biancospino, Nocciolo, Olmo campestre,Sambuco con presenze minori di Frassino mag-giore e Robinia. Lo strato erbaceo risulta flori-sticamente povero e costituito principalmentedalle plantule delle specie presenti negli stratisovrastanti e da presenze sporadiche diPervinca e Tamaro.

1.4 L’ambiente umano

L’area è stata formata dal fiume Adda che, de-viando in passato il suo corso, ha ritagliato unterritorio ricco di sabbie e ghiaie ma povero dihumus e quindi poco interessante dal punto divista agricolo. Tale situazione ha consentito la

Habitat della Direttiva 92/43/CEE

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Milvus migrans Nibbio bruno M Nictycorax nycticorax Nitticora M

conservazione di interessanti porzioni naturaliche rappresentano importanti elementi di bio-diversità in un contesto territoriale planizialeche, a seguito dello sfruttamento antropico, èin genere caratterizzato da valori ambientali re-lativamente bassi. L’utilizzo del sito per le atti-vità di caccia ha svolto in passato un importan-te ruolo a difesa degli habitat presenti, anchese ad oggi presenta alcune problematiche lega-te al disturbo della fauna selvatica sia diretta-mente ad opera dei cacciatori che indirettamen-te a seguito delle massicce immissioni di selvag-gina sicuramente superiori alla capacità portan-te del sistema.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; All II Dir. Habitat)

L’area, interessante per l’estensione del boscoe la buona qualità delle acque, consente lo svi-luppo di una discreta popolazione diMartin pescatore, favorita anche dalla re-lativa abbondanza di pesci preda. La Nit-ticora frequenta l’area ai fini trofici, e siregistra anche la presenza del Nibbio bru-no. Tra gli anfibi, si cita la Rana di Lataste.La specie è stata censita in prossimità del-le pozze d’acqua e sul terreno umido del bo-sco. È da segnalare a proposito uno stagno inmezzo ad un pioppeto, fuori dal SIC, utilizzatocome sito di riproduzione. Il Tritone crestato,non rinvenuto in occasione di recenti censimen-ti, sembrerebbe subire gli effetti derivanti dallamassiccia presenza di ittiofauna. Tra i pesci,l’unica specie inserita nell’allegato II della di-rettiva Habitat, il Rodeo amaro, è da conside-rarsi esotica in quanto di provenienza est euro-pea e non va pertanto considerata come ele-mento di pregio ma come fattore no-civo all’equilibrio delle comunità it-tiche.

2.2 Altre specie importantiIl popolamento ornitico è discreto e,fra i picchi, si rileva anche l’esigente

Torcicollo mentre fra i rapaci diurni si annove-ra il Lodolaio. La teriofauna comprende alcunicarnivori quali Donnola, Tasso e Faina, qualchemicromammifero tra cui il Toporagno comunee il Moscardino e, tra i chirotteri, i Pipistrellinano e albolimbato. I rettili sono rappresentatida specie relativamente comuni come il Ramar-ro occidentale, la Lucertola muraiola, il Biaccoe la Natrice dal collare. Notevole valore indica-tore di buona qualità degli habitat è fornito dallapresenza, tra gli anfibi, del Rospo comune inquanto la specie è fortemente legata alla inte-grità degli ambienti boschivi. Buona è inoltre lapresenza della Raganella italiana, censita alcanto nei pressi delle raccolte d’acqua maggio-ri. Tra i pesci si ricorda il Triotto, piccolo pesceendemico dal corpo tozzo e dalla caratteristicabanda scura sui fianchi.

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

L’area presenta un buono stato di conservazio-ne complessivo e una qualità idrica decisamenteelevata. Le comunità animali tuttavia risultanoinferiori, in termini di biodiversità, rispetto allepotenzialità del sito. Sarebbe pertanto oppor-tuno realizzare alcuni interventi di habitat ma-nagement, tra cui il ripristino delle zone a can-neto asportate dai tagli meccanici e il ripristinoo creazione di nuove pozze d’acqua al fine difavorire la batracofauna in precedenza distur-

Specie Nome italiano Allegati

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

Triturus carnifex Tritone crestato italiano II, IV

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

bata dalla alterazione delle piccole raccolte d’ac-qua preesistenti. Tra i fattori di vulnerabilità, oc-corre indicare la eccessiva presenza di faunad’interesse venatorio (anatre cosiddette “germa-nate”, fagiani, starne) e l’immissione ai finipiscatori di specie ittiche alloctone o in numerotroppo elevato. L’attività venatoria e la pescasportiva, entrambe consentite (almeno in parte)nel SIC, andrebbero pertanto ricondotte nell’ot-tica di una oculata gestione, maggiormente eco-compatibile.

3.2 Stato di protezione

L’area è inserita all’interno del perimetro delParco Adda Sud ed è individuata come RiservaNaturale ai sensi del Piano Territoriale di Co-ordinamento dell’Ente Gestore (L.R. n. 22 del20 agosto 1994).

4. FRUIBILITÀ

L’area è di proprietà privata ed è sede dellaAzienda Faunistico Venatoria Mortone, al cui

interno viene praticata, nel periodo consenti-to, la caccia. L’azienda è inoltre titolare di undiritto esclusivo di pesca, ed ha recentementecostituito un centro privato di pesca nelle ac-que scorrenti nel territorio di competenza. Nellevicinanze del SIC è possibile visitare il ParcoIttico Paradiso, che offre un’interessante op-portunità didattica per conoscere la fauna (inparticolare i pesci) e la flora degli ambienti d’ac-qua dolce ed è oggetto di visite guidate per lescolaresche. Per informazioni telefonare al n.02 9065714.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardare epotenziare il patrimonio boschivo autoctono edi conservare le zone umide. Sono conseguen-temente vietate le attività potenzialmente dan-nose nei confronti dei nuclei naturalistici pre-senti.

Fagiano, specie facilmente osservabile nel SIC a seguito della presenza di unaAzienda Faunistico Venatoria (foto Luigi Andena).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. Scali, S. (2004). Atlante degli Anfibie dei Rettili della Lombardia. Monografie di Pia-nura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) -Gli uccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Li-bri del Parco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151- 169.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili delParco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Rossi, S. (2007). Fauna ittica e ambienti acqua-tici della provincia di Lodi. Provincia di Lodi:95 pp.

Maschio adulto di Rospo comune (foto Simone Rossi).

Page 40: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf
Page 41: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

GARZAIA DEL MORTONESIC IT2090004

Il SIC “Garzaia del Mortone” è un raro esempio di vecchio meandrofluviale alla base di un gradino geomorfologico, alimentato

da un’abbondante quantità di acqua sorgiva.

Foto

Sim

one

Ros

siFo

to S

imon

e R

ossi

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40

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 26 17 – Latit. 45 23 25

78 (min) – 90 (max)

34,97 ettari

Zelo Buon Persico

CTR Lombardia 1:10.000 B6e4

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

Privata

Dati generali

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41

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

L’area è posta ai piedi di una scarpata morfolo-gica naturale con dislivello di circa 10 metri ori-ginatasi da un paleo alveo del fiume Adda. Sitratta di un raro esempio di vecchio meandrofluviale alla base di un gradino geomorfologi-co, alimentato da un’abbondante quantità diacqua. Il SIC è attraversato dal Colo Mortone,le cui acque trasparenti sono di provenienzasorgiva e si mantengono pertanto fresche an-che durante il periodo estivo.

1.2 Paesaggio vegetale

L’area, per la gran parte costituita da zone na-turali (solo il 23% del territorio del SIC è adibi-to ad agricoltura, di tipo estensivo), assume ri-levante interesse naturalistico per la presenzadi habitat idro-igrofili appartenenti alla mede-sima serie successionale; una vasta zona è oc-cupata dal fragmiteto a Phragmites australis, acui si interpone una ampia porzione di salicetoarbustivo a Salix cinerea.I confini tra le due tipologie non sempre ri-sultano netti e definiti e in alcune zone si ma-nifesta una caratteristica disposizione a mo-saico.

Vegetazione spontanea lungo lesponde (foto Simone Rossi).

Colo Mortone, costeggiato dal fragmiteto (foto Simone Rossi).

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42

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEE

1.3 Habitat di interesse comunitario

Sono presenti nel sito differenti tipologie dihabitat, alcuni dei quali (cod. 91E0) hanno unostrato arboreo dominato dall’Ontano nero e ac-compagnato da Salice bianco, con nello stratoerbaceo una forte presenza di Equiseto massi-mo. In alcuni casi si notano raggruppamenti adarbusti misti con Salice grigio, Sanguinello eSambuco, accompagnati o meno dalla Cannuc-cia di palude, che risultano relativamente im-

penetrabili anche a seguito della presenza deirovi; in altri la formazione arborea vede la do-minanza di Salice bianco con o senza Piopponero. Lungo il confine sud-est del SIC è pre-sente un bosco mesoigrofilo (Cod. 91F0) constrato arboreo costituito principalmente daOlmo campestre e Pioppo nero che, pur di li-mitata estensione (0,5 ettari), presenta una buo-na naturalità e annovera molti esemplari arboreidi età avanzata. Tra gli habitat caratteristici del-l’area, rivestono notevole importanza il saliceto

Codice Habitat Copertura (%)

3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion <1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

12

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 1

Page 45: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

43

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

arbustivo a Salix cinerea che si estende per4 ettari e che assume posizione a mosaicoall’interno del fragmiteto oltre al citato rag-gruppamento a Phragmites, che risulta latipologia vegetazionale più estesa (8 ettari)insediandosi su di un suolo umido con ele-vato accumulo di sostanza organica a livellosuperficiale. La specie dominante è la Can-nuccia di palude accompagnata da Olmariacomune, Carice spondicola, Mazza d’oro,Luppolo, Verga d’oro maggiore e Iris giallo.La vegetazione acquatica a idrofite radicanti(cod. 3260), rilevata nei canali e canalette,ha un popolamento molto ridotto. Le duespecie rinvenute sono il Non ti scordar dime palustre ed il Crescione.

1.4 L’ambiente umano

I terreni ricchi di sabbie e ghiaie ma poveridi humus sono risultati in passato poco in-teressanti dal punto di vista agricolo e quin-di sono stati scarsamente sfruttati. Tale si-tuazione ha consentito la conservazione dihabitat ormai rari in ambito planiziale. L’uti-lizzo del sito per le attività di caccia ha svol-to nel tempo un importante ruolo ecologicodi preservazione della zona umida, anchese oggi determina alcune problematiche le-gate al disturbo della fauna selvatica sia diret-tamente ad opera dei cacciatori che indiretta-mente a seguito delle massicce immissioni diselvaggina sicuramente superiori alla capacitàportante del sistema.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; all. II Dir. Habitat)

Il sito è da considerarsi di massimo interesseper la conservazione delle popolazioni orniti-che planiziali. Il ricco popolamento annoverafra i nidificanti il Falco di palude, che si è re-centemente riprodotto con successo con lapresenza contemporanea, vista la poligamia ti-pica della specie, di un maschio e due femmi-ne. Anche la fase riproduttiva dell’Airone ros-so si svolge e si conclude positivamente. Tra lespecie inserite nell’allegato I della direttiva Uc-celli, si segnala la frequentazione dell’area daparte del Nibbio bruno e del Martin pescato-

re, quest’ultimo sedentario e favoritodalle discrete disponibilità alimenta-ri. Tra i mammiferi, risulta presente ilVespertilio comune e probabilmenteanche il Vespertilio di Blyth; tra glianfibi è osservabile la Rana di Lataste,pur con densità modeste.

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Ardea purpurea Airone rosso MB

Circus aeroginosus Falco di palude MB

Ixobrychus minutus Tarabusino MB

Milvus migrans Nibbio bruno M

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Campanella in fiore (foto Franco Giordana).

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44

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

3.2 Altre specie importanti

Le peculiari caratteristiche dell’area permetto-no la formazione di un buon popolamentoornitico, tra cui spicca la presenza della Can-naiola e della Cannaiola verdognola. Frequen-tano inoltre l’area il Cannareccione, la Folaga,la Tortora comune ed il Pendolino. Tra i mam-miferi è possibile citare alcuni carnivori quali ilTasso, la Donnola e la Faina, qualche micro-mammifero (es. Arvicola terrestre e Toporagnod’acqua) e i Pipistrelli albolimbato e nano oltreal Serotino comune. Rettili e anfibi sono carat-terizzati da specie comuni e relativamente dif-fuse, come il Rospo smeraldino e la Natrice dalcollare. Tra i pesci è rilevante, e probabilmen-te frutto di passate immissioni, la densità diAnguille e risulta presente con un importanteruolo di predatore il Luccio, la cui popolazio-ne sembrerebbe appartenere al ceppo autocto-no italiano, caratterizzato da un livrea color

marmo lungo i fianchi e sull’opercolo. A livel-lo floristico si segnala, ai margini del boschet-to di scarpata, la Polmonaria (Pulmonaria offi-cinalis); si cita inoltre la presenza nella mede-sima zona di specie erbacee quali le campa-nelle (Leucojum spp.).

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

L’area, pur di dimensioni non rilevanti, presen-ta un elevato grado di diversificazione ambien-tale, che funge da supporto principalmente perla componente ornitica. Tra i fattori di vulnera-bilità, quello che può incidere in modo più evi-dente sulla vegetazione è l’abbassamento dellafalda: tale fenomeno, che porterebbe all’inter-ramento del paleomeandro, si è già in parte ve-rificato come testimoniato dalle invasioni diSalix cinerea nel fragmiteto. Oltre a questo, sisegnala la rimozione, atta alla creazione di cor-ridoi percorribili dai cacciatori, di tratti di vege-tazione a danno principalmente del fragmiteto.L’eccessiva presenza di attività connesse conl’esercizio venatorio e l’immissione a fini

Specie Nome italiano Allegati

Myotis myotis Vespertilio maggiore II, IV

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Airone rosso, nidificante nel SIC (foto Luigi Andena).

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

alieutici di specie ittiche alloctone o in quantitàeccessive rispetto alla capacità portante del si-stema possono determinare un impatto nei con-fronti delle specie originariamente presenti nel-l’area. L’attività venatoria e la pesca sportiva,entrambe consentite (almeno in parte) nel SIC,dovrebbero essere pertanto improntate versouna gestione più naturalistica.

3.2 Stato di protezione

L’area è compresa all’interno del territorio delParco Adda Sud ed è individuata come RiservaNaturale ai sensi del Piano Territoriale di Coordi-namento dell’Ente Gestore (L.R. n. 22 del 20 ago-sto 1994). Rientra inoltre nella Zona di Protezio-ne Speciale IT2090502 denominata “Garzaie delParco Adda Sud” ai sensi del Decreto del Mini-stro dell’Ambiente del 5 luglio 2007.

4. FRUIBILITÀ

L’area è di proprietà privata ed è compresa nellaAzienda Faunistico Venatoria Mortone, al cuiinterno viene praticata, nel periodo consenti-to, la caccia. L’azienda è inoltre titolare di undiritto esclusivo di pesca, ed ha recentementecostituito un centro privato di pesca nelle ac-que scorrenti nel territorio di competenza. Nellevicinanze del SIC è possibile visitare il ParcoIttico Paradiso, che offre un’interessante op-

portunità didattica per conoscere la fauna (inparticolare i pesci) e la flora degli ambienti d’ac-qua dolce ed è oggetto di visite guidate per lescolaresche. Per informazioni telefonare al n.02 9065714.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardare epotenziare il patrimonio boschivo autoctono edi conservare le zone umide. Sono conseguen-temente vietate le attività potenzialmente dan-nose nei confronti dei nuclei naturalistici pre-senti.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) - Gli

Salice grigio (foto Simone Rossi).

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46

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

uccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libridel Parco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 -169.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili del

Parco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Rossi, S. (2007). Fauna ittica e ambienti acquaticidella provincia di Lodi. Provincia di Lodi: 95 pp.

Page 49: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

GARZAIA DELLA CASCINA DEL PIOPPOSIC IT2090005

Il SIC “Garzaia della Cascina del Pioppo” ha un’estensione di pochi ettari,ma ha un importante ruolo nella tutela delle colonie di ardeidi gregari.

L’aspetto di maggior rilievo naturalistico è rappresentatodal bosco misto igrofilo a Ontano nero.

Foto

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e R

ossi

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 26 49 – Latit. 45 22 20

76 (min) – 76 (max)

6,70 ettari

Zelo Buon Persico

CTR Lombardia 1:10.000 B6e5

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

Privata

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il SIC si estende su un’area pianeggiante di pic-cole dimensioni, lambita da un piccolo corsod’acqua a carattere sorgivo, sita a valle del ter-razzo morfologico in sponda destra del fiumeAdda a est dell’abitato di Cervignano d’Addae a nord di quello di Galgagnano.

1.2 Paesaggio vegetale

L’habitat predominante (70% della superficie)è rappresentato da un bosco misto igrofilo adOntano nero. La superficie restante è occupa-ta da pioppeti artificiali mentre i margini ubicatia ovest e a sud sono percorsi dalle acque dellaroggia Muzzetta; sono inoltre presenti altre duepiccole canalette poste sul margine interno dellagarzaia e su quello esterno a confine dei coltivi.

Particolare del sottobosco (foto SimoneRossi).

Airone cenerino, molto diffuso nel sito (foto Luigi Andena).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 70%

1.3 Habitat di interesse comunitario

L’aspetto di maggior rilievo naturalistico è rap-presentato dal bosco misto igrofilo a Ontanonero con estensione di circa 5 ettari. Il raggrup-pamento boschivo si presenta aggregato spa-zialmente e ben strutturato in uno stratoarboreo, arbustivo ed erbaceo. Nello stratoarboreo è sempre dominante l’Ontano nero,che in alcuni tratti domina interamente lo stra-to ed in altri è accompagnato da Quercia farnia,Salice bianco e Pioppo nero. Lo strato arbusti-vo è costituito principalmente da esemplari diSambuco, Olmo campestre e in misura minoreda Sanguinello, Biancospino e Acero campestre.In alcune aree si può osservare un forte svilup-

po dello strato lianoso, formato da esemplaridi Edera e Luppolo. Nello strato erbaceo vi èuna elevata copertura di Erba maga comune,Rovo ed Edera. La fascia esterna marginale delbosco è costituita da arbusti misti a Salix caprea,Salix cinerea e Salix alba.

1.4 L’ambiente umano

Il sito, di modeste dimensioni, rappresentaun’area naturale boschiva che è stata conser-vata almeno in parte come tale nonostante siaimmersa in un contesto agricolo in cui predo-minano le pratiche agricole intensive.

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Egretta garzetta Garzetta MBW

Nycticorax nycticorax Nitticora MB

Specie Nome italiano Allegati

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

L’area della Garzaia della cascina del Pioppoha un’estensione di pochi ettari, ma ha un im-portante ruolo nella tutela delle colonie diardeidi gregari: infatti ospita da molti anniun’importante garzaia, che annovera tra le spe-cie nidificanti sia la Nitticora che la Garzetta eche ha mostrato nel tempo un’interessante

processo evolutivo per quanto riguarda la com-posizione qualitativa e quantitativa; Tra le spe-cie stanziali è possibile ricordare il Martin pe-scatore, favorito dalla presenza di corsi d’ac-qua in cui è possibile trovare con facilità le pre-de. Tra gli anfibi, la Rana di Lataste è osserva-bile nella zona boschiva.

2.2 Altre specie importanti

Tra le specie nidificanti in nume-ro elevato nella garzaia è possi-bile citare l’Airone cenerino el’Airone guardabuoi. Questopiccolo bosco crea condizioni didiversificazione ambientale otti-me per gli uccelli, favorito anchedalla felice ubicazione ai piedidel terrazzo geomorfologico evalorizzato dalla presenza dellaroggia Muzzetta. Fra i nidifican-ti di maggior pregio, è possibilecitare il Picchio verde, il Picchiorosso maggiore, il Lodolaio el’Usignolo. L’estensione limitatadel sito non consente una diver-sità faunistica particolarmenteelevata, fatta salva la presenza

delle specie più comuni; tra i mammiferi siricordano la Faina, la Donnola e il Pipistrelloalbolimbato; tra i rettili la Natrice dal colla-re; tra gli anfibi le Rane verdi e tra i pesci,esclusivamente nella roggia Muzzetta (che se-gna il confine del SIC) il Luccio.

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

Sebbene di modeste dimensioni il bosco rive-ste una grande importanza naturalistica datala rarità di tale tipologia vegetazionale in ambi-to planiziale padano, nel quale risulta altamen-te frammentata e ridotta a causa delle passateopere di bonifica e del progressivo abbassamen-to della falda.Tra le vulnerabilità, un’eventuale diminuzionedel grado di umidità del suolo potrebbe causa-

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

Garzetta in cerca di cibo (foto Luigi Andena).

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52

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

re la scomparsa dell’Ontano e favorire l’evolu-zione verso un bosco mesofilo. Altri pericolipossono venire dall’ingresso di specie esotichee di specie nitrofile dalle circostanti aree agri-cole. In relazione alla riproduzione degli ardeidi,la vulnerabilità del sito è legata al fatto che lagarzaia interessa anche un’area occupata da unpioppeto artificiale. Tale situazione comportaquindi una condizione precaria per le specie ni-dificanti, proprio per le finalità di carattere pret-tamente produttivo che contraddistinguono laporzione citata.

3.2 Stato di protezione

L’area si trova all’interno del perimetro del Par-co Adda Sud ed è individuata come RiservaNaturale ai sensi del Piano Territoriale di Co-ordinamento dell’Ente Gestore (L.R. n. 22 del20 agosto 1994). Rientra inoltre nella Zona diProtezione Speciale IT2090502 denominata

“Garzaie del Parco Adda Sud” ai sensi del De-creto del Ministro dell’Ambiente del 5 luglio2007.

4. FRUIBILITÀ

L’area è di proprietà privata e comprende par-te della Azienda Faunistico Venatoria Morto-ne. Nelle vicinanze del SIC è possibile visitareil Parco Ittico Paradiso, che offre un’interessan-te opportunità didattica per conoscere la fau-na (in particolare i pesci) e la flora degli am-bienti d’acqua dolce ed è oggetto di visite gui-date per le scolaresche. Per informazioni oc-corre telefonare al numero 02 9065714.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardare

Femmina di grandi dimensioni di Natrice dal collare (foto Simone Rossi).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

e potenziare il patrimonio boschivo autocto-no e di conservare le zone umide. Sono con-seguentemente vietate le attività potenzial-mente dannose nei confronti dei nuclei natu-ralistici presenti.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,

Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) - Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili delParco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Rossi, S. (2007). Fauna ittica e ambienti acqua-tici della provincia di Lodi. Provincia di Lodi:95 pp.

Picchio verde (foto Luigi Andena).

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SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORASIC IT2090006

Nel SIC “Spiagge fluviali di Boffalora” il fiume Adda gode ancoradella possibilità di divagare in un vasto alveo, lasciando e modificando ampi

ghiareti così da creare una elevata diversità ambientale.

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 28 21 – Latit. 45 21 51

67 (min) – 78 (max)

172,19 ettari

Boffalora d’Adda, Zelo B. P., Galgagnano, Spino d’Adda

CTR Lombardia 1:10.000 B6e4, B6e5

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

In parte pubblica, In parte privata

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il SIC si sviluppa seguendo i contorni del corsoprincipale dell’Adda. Peculiari (tanto da forni-re la denominazione al Sito) sono le spiaggefluviali, costituite da greti ghiaiosi estesi a mar-gine del letto fluviale. Non mancano i corpi d’ac-qua interni, rappresentati dalla roggia Muzzet-ta, dalle lanche, dalle morte e da altre piccolezone umide, collegate in modo permanente otemporaneo al fiume e alimentate da acque difalda, che ne consentono il mantenimento dipeculiari caratteristiche termiche. Lo stesso cor-so principale dell’Adda è influenzato positiva-mente dal drenaggio idrico dalla falda, tanto daconsentire il mantenimento di un regime rela-tivamente fresco anche durante i periodi piùcaldi. D’interesse è il contrasto tra le zone ba-gnate e alcuni tratti aridi.

1.2 Paesaggio vegetale

La vegetazione naturale è caratterizzata da ha-bitat igrofili frammentati e di scarsa estensione(saliceti e saliceti-populeti), da microhabitat apiante erbacee idrofile ed igrofile e da dossi on-dulati, ove i pratelli aridi si alternano ad altri ca-ratterizzati da una maggiore presenza di humus.Caratterizzanti il sito sono i ghiareti, a livello deiquali è purtroppo da segnalare la colonizzazio-ne estiva ad opera dell’esotica americanaAmbrosia artemisiifolia, che ha prodotto una forterarefazione nelle specie erbacee locali. Sono inol-tre presenti diversi incolti, boschi misti e radureprossime al fiume con rade presenze arboree earbustive. La relativa aridità di alcuni terreninon direttamente coinvolti dalle dinamiche flu-viali mette in luce una condizione di notevolerarefazione delle specie erbacee che appaiononanificate, pur presenti in folte colonie e anno-veranti comunque numerosi elementi di interes-se naturalistico.

Tramonto sull’Adda (foto Sara Filippini).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion <1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

10

1.3 Habitat di interesse comunitario

Nell’area sono presenti, per una estensione parial 10% del totale, formazioni arboree e arbusti-ve igrofile a dominanza di salice e pioppo (Cod.91E0). In particolare si notano saliceti di ripa aSalice bianco, costituiti da boschi di sponda chesi collocano in posizione leggermente rilevatarispetto all’alveo e che possono essere soggettia periodiche sommersioni. Lo strato arboreo èa dominanza di Salice bianco accompagnato daPioppo nero. Lo strato arbustivo è poco svilup-

pato ed è rappresentato da esemplari di Sam-buco, Rovo e in alcune aree dalla specie esoti-ca Falso indaco. Lo strato erbaceo annovera unaricco corteggio di specie dovuto allo scarso om-breggiamento degli strati sovrastanti che neconsente lo sviluppo. Accanto a specie tipichedi substrati sabbiosi e umidi sono osservabilispecie nitrofile e sinantropiche. Sempre nellastessa tipologia di habitat, sono osservabili inposizione più arretrata i saliceti-populeti, for-

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

mazioni arboree spazialmente di-saggregate a dominanza di Piopponero e Salice bianco. Nelle acquedella roggia Muzzetta, a prevalentecarattere sorgivo, sono rinvenibilialcune specie di flora acquatica tracui il Non ti scordar di me palustre,il Pepe d’acqua, il Crescione, il Cre-scione di chiana, la Beccabungagrossa, il Sedano d’acqua e il Ranun-colo a foglie capillari. In alcune por-zioni stagnanti, pur di piccola esten-sione, si osserva il tifeto.

1.4 L’ambiente umano

Il fiume Adda, e di conseguen-za le dinamiche degli ambientiad esso limitrofi, sono negativa-mente influenzati dalle rilevan-ti captazioni d’acqua, operatepochi chilometri più a monte adopera di canali a prevalente sco-po irriguo (tra i quali in primoluogo la Muzza e il Vacchelli)che determinano una forte ri-duzione delle portate fluviali ac-centuata negli ultimi anni a se-guito dei problemi di siccità chehanno colpito il Nord Italia. Lapresenza di scarichi civili e dicolature provenienti dal territo-rio agricolo tende inoltre ad ac-centuare le problematiche lega-te all’inquinamento delle acque,nonostante il fiume abbia ancora un potere au-todepurante relativamente elevato.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

L’area conserva un ambiente per certi versi uni-co, almeno in provincia di Lodi. Il fiume Addagode ancora della possibilità di divagare in unvasto alveo, lasciando e modificando ampi ghia-

reti. Gli ambienti che ne conseguono sono adattialla vita del Succiacapre, osservabile durantele visite crepuscolari; al confine fra l’ambienteappena descritto e la zona coltivata è accertatala presenza della rara Averla piccola. Sempresul fiume, si nota con facilità il Martin pescato-re e, a dimostrare la grande disponibilità trofica,un gran numero di individui di Garzetta. L’Ai-rone bianco maggiore è svernante, ed è osser-vabile durante la caccia nelle basse acque del-l’Adda. Viene inoltre rilevata la presenza di al-cuni rapaci diurni di grande interesse, quali ilFalco pecchiaiolo, il Nibbio bruno, il Falco di

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Caprimulgus europaeus Succiacapre MB

Circus aeruginosus Falco di palude M

Circus cyaneus Albanella reale MW

Egretta alba Airone bianco maggiore W

Egretta garzetta Garzetta MW

Lanius collurio Averla piccola MB

Milvus migrans Nibbio bruno M

Nycticorax nycticorax Nitticora M

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo M

Sterna albifrons Fraticello M

Sterna hirundo Sterna comune M

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Primo piano di un Barbo comune (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Specie Nome italiano Allegati

Acipenser naccarii Storione cobice II, IV

Barbus plebejus Barbo comune II

Chondrosthoma genei Lasca II

Chondrostoma soetta Savetta II

Cobitis taenia Cobite comune II

Cottus gobio Scazzone II

Lampetra zanandreai Lampreda padana II

Leuciscus souffia Vairone II

Lycaena dispar Licena delle paludi II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

Rutilus pigus Pigo II

Salmo marmoratus Trota marmorata II

palude e l’Albanella reale. Citate tra le specieche frequentano l’area anche se non osservatedi recente sono la Sterna comune e il Fraticel-lo. Il fiume Adda possiede caratteristiche intrin-seche in grado di produrre una elevata diversi-tà ittica; la presenza di un percorso sinuoso eanastomizzato, fatto di un corso principale e dirami secondari e un substrato ciottoloso riccodi interstizi favoriscono la presenza di ben 11specie di interesse comunitario, tra cui spiccala Trota marmorata, in grado di riprodursi consuccesso nell’area. I taxa rilevati sono in parte

caratteristici dei fiumi freschi e veloci(Vairone, Scazzone, Barbo comune)comprendendo tuttavia anche pesci(Pigo, Lasca, Savetta, Cobite comune,Storione cobice) in grado di accettaremaggiori escursioni termiche e condi-zioni di deflusso meno impetuoso.La Lampreda padana è rilevata princi-palmente nei corsi minori a caratteresorgivo, mentre la presenza del Rodeoamaro è da considerarsi negativa inquanto trattasi di una specie esotica inItalia. Tra gli invertebrati, il dato piùinteressante riguarda la presenza del

lepidottero ropalocero Lycae-na dispar.

2.2 Altre specie impor-tanti

All’interno del popolamentoornitico, complessivamenteinteressante e diversificato, sisegnala la presenza del Lodo-laio osservabile in attività dicaccia agli insetti. Sui ghiareti,di particolare interesse è l’os-servazione dei comportamentidel nidificante e chiassosoCorriere piccolo e, nei mesiestivi, il rinvenimento del Piropiro piccolo e del Piro piroculbianco. L’area è frequenta-ta dal Gabbiano comune e dalGabbiano reale. Numerosisono poi gli individui di Gruc-

cione, favoriti dalla particolare conformazionedelle sponde fluviali e di Airone cenerino, chesi avvicinano all’acqua nei momenti di minordisturbo antropico. Nell’aria, numerosissimisono il Rondone, la Cutrettola e la Ballerinabianca. Tra i mammiferi, si segnalano specie re-lativamente comuni quali la Donnola e il Pipi-strello albolimbato. Tra i rettili e gli anfibi il di-scorso è analogo e le specie osservabili sonoquelle maggiormente diffuse, tra cui Rana ver-de, Rospo smeraldino, Ramarro occidentale,Biacco e Natrice dal collare. Tra i pesci, merita

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

Giovane di Savetta (foto Simone Rossi).

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61

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

particolare considerazione il Temolo che,pur in contrazione, risulta ancora pre-sente con una delle rare popolazioni diceppo adriatico o padano. Nelle zone piùcalme staziona in attesa di prede il Luc-cio, le cui popolazioni hanno recente-mente subito contaminazioni del geno-tipo originario a seguito dell’introduzio-ne di conspecifici di provenienza est eu-ropea. Tra gli invertebrati interessante èla diversità riscontrata all’interno dei le-pidotteri ropaloceri.

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

L’area è nel contempo preziosa e delicata al-l’interno del panorama planiziale lombardo. Gliapporti di acqua dalla falda garantiscono al fiu-me un regime termico accettabile anche in con-dizioni di magra, favorendo pertanto il man-tenimento di comunità acquatiche ormai rare ecostituite ancora in larga parte da specie au-toctone. I vasti ghiareti favoriscono la presen-

za di specie ornitiche estremamente specializ-zate e per questo vulnerabili. Numerosi sono

tuttavia le minacce. La presenza di pesanticaptazioni idriche, tra cui in primo luogo il ca-nale Muzza a Cassano e successivamente il ca-nale Vacchelli a Merlino, pongono da alcunianni il sistema in una condizione di forte criti-cità, con alterazione dei flussi idrici e dei pro-cessi di sedimentazione e con l’aumento dellaconcentrazione di sostanze inquinanti, favori-

ta dalla presenza a monte del SICdei due scarichi civili dei comunidi Zelo Buon Persico e di Spinod’Adda e, all’interno del SIC, deisaltuari episodi di inquinamentoche affliggono la roggia AddaVecchia e che sono presumibil-mente legati alla presenza, pochichilometri sopra, di allevamentizootecnici. Il SIC è inoltre sededi frequentazione ad opera dibagnanti e soprattutto di moto-ciclisti. Il disturbo antropico diquesti ultimi, nonostante il divie-to di circolazione dei mezzi a mo-tore, è da considerarsi rilevantedurante i mesi caldi e spesso de-termina danni ingenti (schiaccia-mento di uova, devastazione dinidi ecc.) alle specie ornitiche

che depongono sui ghiareti e ai pesci che siriproducono in acqua bassa.

Zona umida laterale al fiume (foto Simone Rossi).

Corriere piccolo nei pressi del fiume (foto Luigi Andena).

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62

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Relativamente impattante è inoltre la pesca di fro-do, facilitata dalle ormai frequenti condizioni dimagra che affliggono il fiume. Nel periodo inver-nale permangono come fonti di disturbo, soprat-tutto nei confronti dell’avifauna, le operazioni con-nesse allo svolgimento dell’attività venatoria. A li-vello vegetazionale, si riscontra la diffusione delFalso indaco che se non ostacolato potrebbe cre-are popolamenti monospecifici in aree attualmen-te libere da vegetazione oltre che entrare in com-petizione con i Salici arrivando in parte a sosti-tuirli. Una vulnerabilità intrinseca al SIC è legataalle dimensioni relativamente modeste dello stes-so. Ai fini della tutela di specie ittiche che com-piono spostamenti anche notevoli per varie ra-gioni (riproduttive, trofiche ecc.) i confini dell’areaprotetta dovrebbero estendersi, lungo l’asta prin-cipale del fiume Adda, almeno dal ponte della fer-rovia di Cassano d’Adda (Confine Nord) fino allaimmissione dello scolmatore Belgiardino in comu-

ne di Montanaso Lombardo (Confine Sud). Taleestensione collegherebbe e integrerebbe anche ilterritorio del SIC IT2090002 “Boschi e Lanca diComazzo”.

3.2 Stato di protezione

Il sito è compreso all’interno del territorio delParco Regionale dell’Adda Sud (L.R. n. 81 del16 settembre 1983).

4. FRUIBILITÀ

L’accesso è libero, e tuttavia è reso difficoltosodalla presenza di due piccole porzioni del SICche cadono rispettivamente nei confini del-l’Azienda Faunistico Venatoria “Mortone” edell’Azienda Agrituristico Venatoria “Lazza-ra” e che pertanto ne limitano l’accesso du-rante i giorni di caccia. I mezzi motorizzati

Scorcio fluviale dopo una nevicata (foto Simone Rossi)

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63

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

devono essere lasciati fuori dalle aziendefaunistiche o all’interno dei parcheggi del Par-co Adda Sud.Il SIC può essere raggiunto a piedi o in biciclettaavendo cura di arrecare il minor disturbo possi-bile alla flora e alla fauna in esso presenti.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardare epotenziare il patrimonio boschivo autoctono edi conservare le zone umide. Sono conseguen-temente vietate le attività potenzialmente dan-nose nei confronti dei nuclei di ambienti di pre-gio naturalistico presenti. Gli interventi previ-sti nell’area devono tendere inoltre al riequili-brio ecologico dell’asta fluviale, anche per fina-lità di consolidamento idrogeologico e di mi-glioramento complessivo del paesaggio. Tra leazioni promosse dal Parco Adda Sud vi è il ri-pristino e la creazione di piccole zone atte a con-sentire la riproduzione degli anfibi. Data l’im-portanza naturalistica delle comunità ittichepresenti, la porzione fluviale rientra inoltre nelprogramma pluriennale di monitoraggio dellepopolazioni di Trota marmorata coordinato dal-le amministrazioni provinciali di Cremona eLodi.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) - Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

GRAIA (2004). Monitoraggio degli ambienti ac-

quatici e della fauna ittica del Parco Adda Sud.Stato della popolazione di trota marmorata e dellealtre specie ittiche presenti nel Parco. Relazioneinedita per il Parco Adda Sud: 252 pp.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili del Par-co Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda (CR):219 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Aiolfi, A. (2003). Con-servazione della trota marmorata (Salmo mar-moratus Cuvier, 1829) nel tratto sub-lacuale delfiume Adda. Pianura, 17: 41-65.

Lombardi, C. Rossi, S. e Modesti, A. (2005).Progetto di conservazione della trota marmo-rata nel fiume Adda sublacuale. Risultati dellastagione 2004/05. Relazione inedita per la Pro-vincia di Cremona: 80 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Modesti, A. (2006).Progetto di conservazione della trota marmo-rata nel fiume Adda sublacuale. Risultati dellastagione 2005/06. Relazione inedita per la Pro-vincia di Cremona: 63 pp.

Rossi, S. (2005). Censimento ittico di corsi d’ac-qua all’interno del territorio della Provincia diLodi. Relazione inedita per la Provincia di Lodi:216 pp.

Rossi, S. (2005). Studio per la scelta e caratte-rizzazione delle aree in cui condurre i ripopo-lamenti e progetto esecutivo di ripopolamentoin Provincia di Cremona. Azione A3 ProgettoLIFE 04NAT/IT/000126 COBICE (COnserva-tion and Breeding of Italian Cobice Endemicsturgeon). Relazione inedita per la Provinciadi Cremona: 65 pp.

Rossi, S. e Lombardi, C. (2005). Studio prelimi-nare sulla distribuzione e sulla ecologia ripro-duttiva del temolo (Thymallus Thymallus) nelbacino del Fiume Adda. Relazione inedita perla Provincia di Cremona: 13 pp.

Rossi, S. (2007). Fauna ittica e ambienti acquaticidella provincia di Lodi. Provincia di Lodi: 95 pp.

Page 66: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf
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LANCA DI SOLTARICOSIC IT 2090007

Il SIC “Lanca di Soltarico” comprende un’area profondamente modificatadalla grande piena del 1976, quando l’Adda saltò il meandro all’altezzadi Casellario e abbandonò un tratto fluviale lungo circa 7 chilometri.

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 33 31 – Latit. 45 17 59

58 (min) – 73 (max)

160,14 ettari

Cavenago d’Adda, Corte Palasio, S. Martino in Strada

CTR Lombardia 1:10.000 C7a1, C7a2

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

In parte pubblica, In parte privata

Dati generali

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67

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il SIC occupa una superficie di 160ettari e comprende una porzioneumida strettamente connessa con ilnaturale divagare del fiume Adda.La situazione del meandro fluvialeche ha dato origine alla lanca di Sol-tarico è rimasta inalterata fino aglianni Sessanta, con l’Adda che segui-va una stretta curva verso sud all’al-tezza della località Casellario e dopoun’altra curva tornava a risalire adest, per riprendere poi un andamen-to abbastanza rettilineo. Accompa-gnavano il corso vivo del fiume trelanche: una attiva ad ovest di Solta-rico (successivamente scomparsa), un’altrapresso l’attuale sbocco della lanca di Soltaricoin Adda (ancora presente), e l’ultima, piùimpaludata (morta del Principe), a sud-est.Questa, al piede del terrazzo che separa conun’alta scarpata il livello fondamentale della pia-nura dalla valle dell’Adda, era sicuramente ali-mentata da acqua sorgiva. La prima parzialemodificazione recente si è verificata dopo lagrande piena del 1960, con il salto del meandrosud-orientale dell’ampia curva dell’Adda traCasellario e Soltarico: il fiume accorciò il suotragitto, allargando il suo letto nel punto dellarottura e dando origine a un’isola (che prende-rà poi il nome di Isola dei Pumm o delle mele,secondo la traduzione del vernacolo), circon-data dal corso attivo dell’Adda a nord e dallalanca così formata a sud.Il braccio secondario orientale venne in segui-to abbandonato completamente dalla correntedel fiume. L’ultima modificazione territorialecui l’area è stata soggetta deriva dalla grandepiena del 1976, quando l’Adda saltò il mean-dro all’altezza di Casellario e abbandonò untratto di letto fluviale lungo circa 7 chilometri.In seguito alla naturale evoluzione, acceleratae resa irreversibile da arginature realizzate alfine di garantire la sicurezza idraulica dell’area,

la porzione a monte si è prosciugata rapidamen-te. La situazione attuale denota la presenzadella lanca di Soltarico, collegata con il fiumenel suo tratto di valle; della morta del Principe,alimentata da sorgenti di terrazzo e della mor-ta dell’Isola dei Pumm, che riceve un costanteafflusso d’acqua dalla morta del Principe; perfinire si ricorda un vecchio braccio abbandona-to dell’Adda, di ampiezza e profondità moltoridotte, che funge attualmente da scaricatoredell’acqua proveniente dalla morta del Princi-pe.

1.2 Paesaggio vegetale

L’origine recente della lanca di Soltarico ha perora mantenuto una sua forte caratterizzazionee una netta somiglianza ad un tratto fluviale,con vegetazione riparia ed emergente comples-sivamente piuttosto scarsa, a tratti compromes-sa o eliminata dall’invadenza delle coltivazionidelle aree immediatamente limitrofe. La vege-tazione è costituita principalmente da una fa-scia di saliceto arboreo a Salice bianco nella por-zione prossima alla lanca e presso il suo sboccoin Adda. Il Falso indaco è molto abbondante etende a formare popolamenti puri. Sono anchepresenti, oltre a esemplari isolati di varie es-

Panoramica della lanca (foto Manuela Marchesi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion <1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

35

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) <1

senze tipiche di ambienti umidi con suoli sab-biosi e ghiaiosi, lembi di roveto e alcuni sogget-ti di Salice grigio.

1.3 Habitat di interesse comunitario

All’interno del SIC si possono osservare for-mazioni tipicamente ripariali (Cod. 91E0) qua-li saliceti di ripa a Salice bianco, che costitui-scono filari lineari lungo le sponde della lancaprincipale e della morta e che si collocano siain posizione leggermente rilevata rispettoall’alveo che nelle immediate vicinanze dellostesso. Lo strato arboreo è costituito da Salicebianco accompagnato da Pioppo nero. Sono

inoltre presenti boschi misti a Salice bianco ePioppo nero, accompagnati nello strato arboreoda Robinia, Pioppo bianco, Ontano nero e darare Querce farnie. Lo strato arbustivo è for-mato da esemplari di Sambuco, Luppolo, Ede-ra e Rovo, che risulta particolarmente invasi-vo. Si riscontra inoltre una forte presenza diesemplari appartenenti all’esotico Falso inda-co.Un popolamento di recente formazione è ca-ratterizzato da esemplari arborei e arbustivi diOntano nero accompagnati da Salice grigio. Ilraggruppamento possiede un aspetto a mosai-co con zone in cui risulta dominante l’aspettoarbustivo a Salice grigio; in altre aree invece pre-

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69

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Fenologia

Ardea purpurea Airone rosso M

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Botaurus stellaris Tarabuso MW

Circus aeruginosus Falco di palude M

Circus cyaneus Albanella reale MW

Circus pygargus Albanella minore M

Egretta alba Airone bianco maggiore MW

Egretta garzetta Garzetta MW

Falco columbarius Smeriglio MW

Lanius collurio Averla piccola MB

Milvus migrans Nibbio bruno MB

Nycticorax nycticorax Nitticora M

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo M

vale l’aspetto arboreo con esemplari di Ontanonero accompagnati da radi soggetti di Pioppo eSalice bianco. Data la composizione floristica ele caratteristiche edafiche si può ipotizzareun’evoluzione in atto verso l’alneta. Infine èosservabile su suolo sabbioso fortemente dre-

nante un popolamento rado a dominanza diPioppo bianco. Appartiene ad un differenteHabitat (Cod 91F0) il boschetto di scarpata aQuercia farnia e Olmo campestre accom-pagnati da Salice bianco e Pioppo nero,con la forte contaminazione ad opera del-la Robinia, del Falso indaco e dellaFitolacca americana. Molto contenutisono i popolamenti ad idrofite delle ac-que a debole corrente (Cod. 3260), rinve-nuti in una piccola zona sita a nord ovestdel SIC. Discorso analogo vale per ilfragmiteto, di limitata estensione e moltoframmentato.

1.4 L’ambiente umano

La parte interna alla Lanca è gestita dal-l’Azienda Faunistico Venatoria “Isella”, alivello della quale viene praticata nel pe-riodo consentito la caccia. Anche la pe-sca è consentita, ad eccezione della por-

zione ricadente nella Riserva Naturale Orien-tata ed è in concessione alla Associazione deiPescatori Sportivi e Subacquei Lodigiani(A.P.S.S.L.) che cura anche la vigilanza e losmaltimento di rifiuti presenti nell’area, median-te rimozione periodica degli appositi cassonetti.

Nelle vicinanze del sito è pre-sente una discarica controllatadi rifiuti. E’ inoltre recente lacessazione delle attività di unimpianto per il tiro al piattello,fonte passata di disturbo perl’avifauna e più in generale perle zoocenosi della lanca.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse co-munitario (All. I dir. Uccel-li; All. II dir. Habitat)

L’area unisce una buona esten-sione ad una eccellente diver-sificazione ambientale, con lesue lanche di epoche diverse (equindi in stadio evolutivo mol-

to differente), le fasce boscate, il terrazzomorfologico, l’area del rimboschimento (conampie zone che stanno evolvendo ad arbusteto)

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Averla piccola (foto Luigi Andena).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Specie Nome italiano Allegati

Cobitis taenia Cobite comune II

Leuciscus souffia Vairone II

Lycaena dispar Licena delle paludi II, IV

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

e gli ampi spazi agricoli. Si rilevaun elevato grado di diversità bio-logica ed una conseguente ric-chezza ornitologica. Gran partedelle specie può essere considera-ta nidificante; poche sono quelleche utilizzano l’area solo per ragio-ni trofiche. Nell’arbusteto rado mi-sto ad alte erbacee, si incontranole specie di più grande importanza ecologicatra cui l’Averla piccola. La presenza dei rapacidiurni, che comprende il Falco pecchiaiolo, ilFalco di palude, l’Albanella minore, lo Smeri-glio e l’Albanella reale viene completata dalnidificante Nibbio bruno. Proprio da questo pri-mo insediamento della specie nel lodigiano, av-venuto alcuni anni fa e favorito dalla discaricacontrollata di Cavenago d’Adda, è partita la di-stribuzione del Nibbio bruno nelle altre areelungo l’Adda, arrivando fino alla Riserva Na-turale “Monticchie” nel comune di Somaglia.Fra le specie che valorizzano il sistema meritamenzione il Martin pescatore. Questo sito è dirilevante importanza anche come area troficaper gli Ardeidi (tra cui Tarabuso, Nitticora,Garzetta, Airone bianco maggiore e Airone ros-so), provenienti probabilmente dalla garzaia

della Zerbaglia. Tra gli anfibi, la Rana di Latasteconta numerosi giovani e adulti sia vicino a pic-cole pozze che nei pressi delle acque della lanca.Tra i pesci sorprende piacevolmente la presen-za del Vairone nel ramo scaricatore della mor-ta del Principe. Si tratta probabilmente di unapopolazione rimasta isolata dalla piena del1976, ad oggi altamente localizzata e separatadalle altre popolazioni del bacino dell’Adda.Tale situazione ne esprime allo stesso tempo ilpregio e la vulnerabilità. Nelle porzioni sab-biose, pur non frequentissimo, è possibile se-gnalare la presenza del Cobite comune. In tuttii corpi idrici dell’area è purtroppo in diffusioneil Rodeo amaro, specie ittica che pur inseritanell’Allegato II della direttiva Habitat è esoti-ca in Italia. Tra gli invertebrati, il lepidottero ro-palocero Lycaena dispar è da considerarsi co-

mune nel SIC.

2.2 Altre specie impor-tanti

La ricchezza ornitologica delsito consente di annoverarela presenza di specie estre-mamente esigenti quali laSterpazzola, la Cannaiolaverdognola, il Canapino, loStrillozzo ed il Saltimpalo.Dove le fasce arboree edarbustive migliorano i margi-ni delle lanche si incontranol’Usignolo, la Capinera ed ilPigliamosche; notevole è an-che la presenza di Fringuel-lo, Verzellino, Verdone eCardellino; dove le fascearbustive si ampliano in bo-

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

Licena delle paludi (foto Luca Ravizza).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

schetti, ecco il Picchio rosso maggiore, il Pic-chio verde ed anche la Ghiandaia e lo Sparvie-ro. La presenza dei rapaci diurni viene com-pletata dalla estivante Poiana e dai nidificantiLodolaio e Gheppio. Altre specie di interessesono il Rigogolo, il Cuculo, la Tortora comuneed il Colombaccio. L’area possiede i requisiti perdivenire importante anche nel periodo di sver-namento e di passo degli Anatidi. In questi anni,il luogo è stato visitato ed utilizzato da un nu-mero di soggetti molto al di sotto del suo po-tenziale: è probabile che il disturbo derivantedalle attività antropiche, prima fra tutte la cac-cia, sia stato fino ad ora sottovalutato. Tra imammiferi, risultano presenti alcuni carnivoriquali Tasso, Faina, Donnola e Volpe e, tra gliinsettivori, oltre al Riccio europeo si ricorda l’in-teressante Crucidura dal ventre bianco e il piùraro Mustiolo. I chirotteri sono rappresentatida due specie comuni quali i Pipistrelli nano ealbolimbato. I rettili annoverano animali diffu-si nel bacino dell’Adda, quali il Ramarro occi-dentale, la Natrice dal collare e la elusiva Na-trice tassellata; tra gli anfibi merita menzionela Raganella italiana, che si può sentire in can-to in particolari aree del SIC. Tra i pesci il Luc-cio ha subito negli anni una progressiva altera-zione sia dal punto di vista quantitativo chequalitativo (inquinamento genetico ad opera disoggetti di provenienza est europea) mentre si

assiste ad un forte aumento di specie eso-tiche prevalentemente provenienti daipaesi dell’Europa continentale e chestanno modificando fortemente le comu-nità ittiche originarie. Tra gli invertebra-ti, i dati sulla presenza di LepidotteriRopaloceri sono particolarmente ricchi einteressanti. Sono complessivamente 15le specie censite e tra queste si ricorda ilMacaone.

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

Il sito è caratterizzato da buoni livelli didiversità faunistica, pur inferiori al potenziale

dell’area che paga probabilmente alcuni inter-venti avvenuti in passato e l’attuale disturboantropico, che raggiunge l’apice durante la sta-gione venatoria. Risulta eccellente la grandevarietà delle specie ornitiche, ma alcune situa-zioni ambientali dovrebbero permettere il co-stituirsi di popolazioni quantitativamente piùconsistenti rispetto a quelle rilevate. Tra i prin-cipali rischi si ricorda lo sviluppo di specie ve-getali infestanti quali il Falso indaco e laRobinia; molto rischiosi sono il restringimentoe la progressiva ostruzione del collegamentotra la lanca e fiume, come anche i lavori diarginatura delle sponde fluviali.

Idrofite galleggianti all’interno della lanca(foto Raffaella Sala).

Individuo di Canapino (foto Luigi Andena).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Si segnalano inoltre marcati riempimenti del-le preesistenti depressioni in relazione ad at-tività agricole. La massiccia presenza della Nu-tria arreca gravi danni all’avifauna, in partico-lare a quella che nidifica nelle zone a canneto,e alla vegetazione riparia e potrebbe aver cau-sato la scomparsa della Ninfea bianca e la ri-duzione dei popolamenti a Nannufaro giallo.Tra i fattori di vulnerabilità, le pozze di ripro-duzione della Rana di Lataste sono coperte dafitta vegetazione acquatica e senza un control-lo del livello dell’acqua rischiano di ridursi finoa scomparire. Per i pesci, i principali rischi nonsono da imputare tanto alle caratteristiche de-gli ambienti umidi quanto alla diffusione dellespecie esotiche.

3.2 Stato di protezioneIl SIC è interamente compreso nella RiservaNaturale “Lanca di Soltarico” ai sensi del Pia-no Territoriale di Coordinamento del ParcoAdda Sud (L.R. n. 22 del 20 agosto 1994) ed èparzialmente ricadente, nella porzione adovest, all’interno dell’Azienda Faunistico Ve-natoria “Isella”. Secondo il P.T.C., l’area è unodegli ambiti di progettazione e gestione coor-dinata delle grandi Riserve del Parco.

4. FRUIBILITÀ

L’area è oggetto di fruizione da parte del pub-blico, per precisa volontà dell’Ente Gestore. Viè una moderata frequentazione da parte dipescatori, soprattutto in prossimità dei puntipiù facilmente raggiungibili tramite percorsicampestri collegati a quelli pubblici esterni: lapresenza di sbarre evita l’accesso con automez-zi. Negli ultimi anni l’area dell’Isola dei Pumme un breve tratto ripario della lanca di Soltaricosono stati utilizzati per finalità educative, convisite di scolaresche guidate dal personale delParco, lungo percorsi fissi poco disturbanti.L’uso dell’area come esempio di ambiente na-turale in via di ricostruzione è stato estrema-mente vantaggioso per il Parco e molto apprez-zato dai fruitori, senza dare origine a formeeccessive di disturbo. Per evitare danni da frui-zione incontrollata, nell’area del progetto LIFEè stato definito un percorso per i visitatori do-tato tabelloni esplicativi posizionati su suppor-ti ben inseriti nell’ambiente circostante. Ognitabellone riporta, insieme alle immagini raffi-guranti l’area o alcune delle specie animali ovegetali più caratteristiche, brevi testi esplicati-vi che permettono al pubblico di approfondirele conoscenze sull’ambiente oggetto di visita.Per ulteriori informazioni occorre contattare il

Consorzio Parco Adda Sud(sede in Viale Dalmazia, 1026900 Lodi), al numero telefo-nico 0371 411129.

5. GESTIONE DEL SIC

A partire dal 2000 il SIC è sta-to oggetto di un co-finanzia-mento comunitario per unProgetto LIFE – Natura che hapermesso l’acquisto da partedel Consorzio Parco AddaSud di una piccola parte del-l’area, pari a 12,4 ettari e com-prendente l’Isola dei Pumm euna piccola penisola volta acostituire un sito potenzial-Vegetazione riparia lungo le sponde della lanca (foto Manuela Marchesi).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

mente adatto alla nidificazione di Ardeidi co-loniali. Attualmente sono in corso nuove acqui-sizioni territoriali mirate ad estendere una piùefficace tutela dei luoghi dalle ingerenze antro-piche. Tra le altre attività svolte nell’ambito delprogetto LIFE sono state messe in atto azionivolte a: ridurre l’interrimento e contestualmen-te ampliare parzialmente la lanca di Soltarico,con scavo e allontanamento di depositi fluvialisu una superficie di circa 40 m2 a est dell’Isoladei Pumm; interrompere il collegamento ter-restre tra Isola dei Pumm e sito predispostoper la garzaia, al fine di migliorare la circolazio-ne idrica e di ampliare la superficie della zonaumida; gestire la vegetazione con interventi dirimboschimento e con rimozione delle essenzeinfestanti; realizzare alcune pozze per la ripro-duzione di anfibi.

6. BIBLIOGRAFIA

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) -Gli uccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Li-bri del Parco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151- 169.

GRAIA (2004). Monitoraggio degli ambientiacquatici e della fauna ittica del Parco AddaSud. Stato della popolazione di trota marmo-rata e delle altre specie ittiche presenti nel Par-co. Relazione inedita per il Parco Adda Sud:252 pp.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili delParco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Groppali, R. (2004). Progetto LIFE Lanca di Sol-tarico. L’Europa e la conservazione della natu-ra nel Parco Adda Sud. Parco Adda Sud, Co-noscere il Parco 2 : 90 pp.

Rossi, S. (2005). Censimento ittico di corsi d’ac-qua all’interno del territorio della Provincia diLodi. Relazione inedita per la Provincia di Lodi:216 pp.

Capinera a riposo su di un ramo (foto Luigi Andena).

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LA ZERBAGLIASIC IT2090008

Il SIC “La Zerbaglia” ospita da decenni un’importante garzaia, che haconservato nel tempo una solida e continuativa presenza di Ardeidi

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 38 15 – Latit. 45 16 33

54 (min) – 61 (max)

553,26 ettari

Cavenago d’Adda, Turano Lodigiano, Credera Rubbiano

CTR Lombardia 1:10.000 C7b2

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

In parte privata, in parte pubblica

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisicoIl sito si estende su di una zonapianeggiante della superficie di553 ettari situata presso le spon-de dell’Adda. L’area è attraver-sata dal fiume e comprende treanse abbandonate, due dellequali situate in territorio lodigia-no ed una in quello cremoneseoltre ai tratti boschivi che le cir-condano, alle altre zone boschi-ve localizzate lungo il fiume e alterritorio agricolo compreso nelperimetro della Riserva Natura-le.Il percorso del fiume Adda èmolto diversificato e tipico del-la porzione epipotamale conpresenza di meandri, buche didimensioni rilevanti ed estese in lunghezza,correntine e raschi. Il substrato è costituitoin prevalenza da ciottoli e ghiaia anche se nonmancano la componente sabbiosa ed il fango,soprattutto nelle zone di sedimentazione. Lesuperfici a ghiareto e le spiagge fluviali occu-pano porzioni relativamente ampie dell’alveofluviale e contribuiscono alla diversificazioneambientale dell’area, unitamente alle zone umi-

de (lanche e morte) laterali.

1.2 Paesaggio vegetale

La zona è occupata prevalentemente damorte allungate a forma di “U” ricoper-te da vegetazione acquatica in cui pre-domina il Nannufaro giallo, intervallateda sentieri e circondate dal bosco mistodi Quercia farnia. Lungo le sponde sonopresenti saliceti misti con predominan-za di Salice bianco. Sono osservabili nelSIC anche colture a cereali e prati colti-vati a leguminose; non mancano piop-peti a Pioppo canadese separati da sen-tieri oltre a canali per l’irrigazione.Un’alneta mista a saliceto divide le duearee a bosco misto lungo la sponda de-

stra dell’Adda. La parte più meridionale del SICè occupata dalla garzaia che ricopre quasi tut-ta la morta e da un bosco misto molto fitto equindi difficilmente percorribile. Sono inoltrepresenti vasche artificiali un tempo utilizzateper l’allevamento ittico, oggi non più praticato;una delle vasche è caratterizzata da un popo-lamento a Potamogeton nodosus. Il fragmitetooccupa una superficie di oltre 10 ettari.

Elevata ricchezza vegetale (foto Provincia di Lodi).

Fiume Adda all’interno della Zerbaglia (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

4

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 7

1.3 Habitat di interesse comunitario

Nella porzione in sponda destra orografica delfiume Adda sono presenti querceti misti a Quer-cia farnia (Cod 91F0), localizzati lungo le ansemorte e che occupano una superficie comples-siva di 41 ettari. Il suolo si presenta sabbioso,con buone capacità drenanti, il che giustifica lapresenza di esemplari di Pioppo nello stratoarboreo; lo strato arbustivo è abbondante conpresenza di Biancospino, Sanguinello, Acerocampestre e Palle di neve mentre lo strato er-baceo è nel complesso molto povero, con forticoperture di Edera lianosa che giunge a rivesti-re quasi tutto il terreno e che avviluppa anche

diversi alberi. È osservabile anche la presenzaarborea di Robinia soprattutto nelle vicinanzedei sentieri. Un habitat legato alle dinamichefluviali è il saliceto misto a Salice bianco (Cod.91E0), che occupa una superficie di 20 ettaried è posizionato nelle aree immediatamenteadiacenti alle anse del fiume e nelle vicinanzedel fragmiteto. Il raggruppamento è più discon-tinuo rispetto ai querceti misti, essendoinframmezzato dai canneti. Lo strato arboreopresenta solitamente basse coperture, con pre-valenza di Salice bianco frammisto a Piopponero; lo strato arbustivo è povero, con esem-plari ben sviluppati di Palle di Neve, di Falsoindaco e con forti coperture di Rovo e di Lup-

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Ardea purpurea Airone rosso MB

Ardeola ralloides Sgarza ciuffetto MB

Botaurus stellaris Tarabuso MW

Circus aeruginosus Falco di palude MB

Circus cyaneus Albanella reale W

Egretta alba Airone bianco maggiore MW

Egretta garzetta Garzetta MB, W

Ixobrychus minutus Tarabusino MB

Lanius collurio Averla piccola MB

Milvus migrans Nibbio bruno MB

Nycticorax nycticorax Nitticora MB

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo M

Specie Nome italiano Allegati

Acipenser naccarii Storione cobice II, IV

Barbus plebejus Barbo comune II

Chondrostoma soetta Savetta II

Cottus gobio Scazzone II

Leuciscus souffia Vairone II

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

Rutilus pigus Pigo II

Salmo marmoratus Trota marmorata II

polo; nello strato erbaceo sono rinvenibilil’Attaccaveste, l’Iris giallo, la Cannuccia di pa-lude e numerosi esemplari di Campanella mag-giore (sulle sponde della lanca). In alcune por-zioni acquatiche sono osservabili densi popo-lamenti di Nannufaro giallo, che occupanocomplessivamente una superficie di 5 ettari.Sempre legati agli ambienti lentici sono i frag-miteti, situati nella parte interna di una delledue lanche in destra orografica e utilizzati da-gli uccelli acquatici come area riproduttiva; oc-cupano complessivamente una super-ficie di 11 ettari.

1.4 L’ambiente umano

L’area è condotta privatamente ed es-sendo localizzata entro l’omonimaAzienda Faunistico Venatoria ha con-servato habitat ad elevata naturalità inquanto potenzialmente funzionali alleattività di caccia, che sembrerebberocomunque poco praticate. In alcuneporzioni vengono svolte le attività agri-cole. Sono inoltre presenti vecchie va-sche a testimonianza delle pratiched’allevamento ittico condotte in pas-sato.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

La Riserva Naturale detiene un ruolo rilevantenella conservazione dell’avifauna selvatica eospita da decenni un’importante garzaia,censita annualmente, che ha conservato neltempo una solida e continuativa presenza diArdeidi tra i quali è possibile annoverare la Nit-ticora, la Garzetta, l’Airone rosso e la Sgarzaciuffetto. Alcuni rappresentanti della famiglia(Tarabuso, Airone bianco maggiore) frequen-tano l’area a scopo prevalentemente trofico.Lungo le sponde fluviali nidifica il Martin pe-

scatore. Sono osservabili inoltre, in perlustra-zione, il Nibbio bruno, il Falco pecchiaiolo, ilFalco di palude e l’Albanella reale.All’interno dell’arbusteto rado misto ad alteerbacee potrebbe inoltre essere avvistata l’Aver-la piccola. La Rana di Lataste è presente conpopolazioni strutturate (pertanto costituite da

individui sia giovani che adulti) nellezone boschive vicine alle raccolte d’ac-qua stagnante. Il corso principale del-l’Adda ospita una comunità ricca dispecie ittiche di interesse naturalisti-co, che tuttavia è ormai solo un ricor-do di quanto era osservabile negli anniSettanta e Ottanta, durante i quali laTrota marmorata, così come lo Storio-ne cobice, il Pigo, la Savetta e il picco-lo Scazzone erano diffusi nel SIC conpopolazioni strutturate. Restano anco-ra discretamente rappresentati, pur

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

minacciati dalla diffusione dei pesci esotici, ilBarbo comune e il Vairone e purtroppo occor-re segnalare l’arrivo del Rodeo amaro, che no-nostante sia inserito nell’allegato II della Diret-tiva Habitat è alloctono nelle acque italiane.

2.2 Altre specie importanti

Numerose sono le specie importanti che, purnon menzionate nell’allegato II della direttivaHabitat, si trovano a vario titolo nell’area. Tra

gli Ardeidi, si ricordano nel-la garzaia l’Airone cenerinoe l’Airone guardabuoi; alcu-ni uccelli, come il Piro piropiccolo e il Piro piro culbian-co, sono di passo mentre ilFalco pescatore è estivante.L’elevato pregio naturalisti-co del sito è testimoniato dauna varietà significativa diambienti che gli conferisceun eccellente grado di di-versità biologica con conse-guente ricchezza ornitologi-ca. Il fiume presenta spon-de naturali adatte alla nidi-ficazione del Gruccione eghiareti a livello dei qualidepone le uova il Corriere

Sgarza ciuffetto (foto Luigi Andena).

Particolare del capo di Storione cobice (foto Simone Rossi).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

piccolo. Le lanche, di età differente e quindi instadi evolutivi molto diversi, ospitano e sonocontornate da fitocenosi adatte a favorire inbuon numero l’Usignolo, la Capinera, il Picchioverde, il Picchio rosso maggiore ed una qualifi-cante presenza di Sparviere, Lodolaio eGheppio. Le porzioni lentiche inoltre, durantele stagioni dei passi migratori diventano luoghidi importanza straordinaria per la sosta e losvernamento: infatti il censimento annuale de-gli uccelli acquatici svernanti in Lombardia hasempre rilevato la presenza di migliaia di esem-plari di Germano reale e centinaia di Alzavole.Tra i mammiferi, oltre ad alcuni carnivori qualiil Tasso, la Donnola e la Faina si ricordano i chi-rotteri Vespertilio di Daubenton, Pipistrello al-bolimbato e Serotino comune e qualche micro-mammifero, tra cui la Crucidura dal ventrebianco ed il Moscardino. I rettili sono rappre-sentati da specie solitamente ben distribuite inaree con buona naturalità quali il Ramarro oc-cidentale e le Natrici dal collare e tassellata. Trai rettili notevole ruolo indicatore di integrità de-gli ambienti planiziali è offerto dalla presenzadel Rospo comune. In relazione ai pesci, è pur-troppo a forte rischio di estinzione locale la po-polazione autoctona di Temolo che qualche de-

cennio fa richiamava da tutto il nord Italia nu-merosi pescatori a mosca. Tra gli invertebrati lacomunità di lepidotteri ropaloceri è abbastan-za ricca e articolata. Molte specie, osservate conuna buona frequenza, sono legate alla presen-za di boschi e radure. A livello floristico, oltre alNannufaro giallo (Nuphar luteum) che è moltodiffuso si cita la presenza di Anemone dei bo-schi (Anemone nemorosa) e Campanella mag-giore (Leucojum aestivum).

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

La Riserva Naturale “Zerbaglia” rappresentaun sito interessante per l’estensione, per la qua-lità degli habitat presenti oltre che per le specierinvenute, soprattutto ornitiche. Il bosco mistomesofilo presenta buone caratteristiche di na-turalità e la possibilità di espandersi nelle areeattualmente incolte; i nufareti sono molto va-sti. Le maggiori minacce per gli habitat boschivipossono venire dall’ingresso di specie esotichequali la Fitolacca americana, la Verga d’oro mag-giore e il Falso indaco, presenti lungo i sentieri

Specchio d’acqua con buona diversificazione morfologica (foto Manuela Marchesi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

e nei pioppeti artificiali. Un eventuale abbassa-mento della falda potrebbe compromettere levegetazioni igrofile, in particolare i nufareti e ifragmiteti.Per quanto concerne i boschi mesofili una mi-naccia alla loro stabilità viene dalla forte pre-senza di Edera lianosa, che giunge a soffocarefino alla morte molti alberi. Tra le indicazionigestionali emerge la necessità di favorire, sepossibile, la trasformazione dei pioppeti arti-ficiali ubicati nelle vicinanze delle lanche in bo-schi naturali mediante impianto di specieforestali autoctone e accompagnare la natu-rale evoluzione degli incolti arbustati in boschimaturi; infine sembrerebbe necessario effet-tuare i monitoraggi del nufareto, intervenen-do con dei tagli selettivi per evitare la comple-ta copertura delle zone di acqua libera. Il fiu-me Adda presenta una situazione accettabilein relazione allo stato di conservazione degli

ambienti fluviali. Sussistono viceversa proble-mi di quantità e qualità delle acque. Ilsurriscaldamento nei periodi caldi può porta-te alla contrazione delle specie ittiche steno-terme fredde, tra cui la Trota marmorata ed ilTemolo e favorire nel contempo alcune specieesotiche, tra cui il Siluro, che potrebbero alte-rare in modo considerevole lo stato dei popo-lamenti autoctoni, attraverso meccanismi dipredazione e/o competizione.

3.2 Stato di protezione

I confini del SIC, interno al Parco Adda Sud,coincidono con quelli della Riserva Naturale aisensi del Piano Territoriale di Coordinamentodell’Ente Gestore (L.R. n. 22 del 20 agosto 1994).L’area rientra inoltre nella Zona di ProtezioneSpeciale IT2090502 denominata “Garzaie delParco Adda Sud” ai sensi del Decreto del Mi-nistro dell’Ambiente del 5 luglio 2007.

Adulti di Rospo comune, specie in declino negli ambienti di pianura (foto Simone Rossi).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

4. FRUIBILITÀ

L’area è quasi esclusivamente privata e pertan-to non oggetto di fruizione da parte del pubbli-co. Le stesse attività di ricerca a scopo conser-vazionistico vengono svolte solo su di una por-zione della Riserva Naturale.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardaree potenziare il patrimonio boschivo autocto-no e di conservare le zone umide. Sono con-seguentemente vietate le attività potenzial-mente dannose nei confronti dei nuclei natu-ralistici presenti. Gli interventi previsti nel-l’area devono tendere inoltre al riequilibrioecologico dell’asta fluviale, anche per finalitàdi consolidamento idrogeologico e di miglio-ramento complessivo del paesaggi. La porzio-ne fluviale rientra nel programma pluriennaledi monitoraggio delle popolazioni di Trota mar-morata coordinato dalle amministrazioni pro-vinciali di Cremona e Lodi ed è stata oggettodi reintroduzione di soggetti di storione cobicenell’ambito del progetto LIFE COBICE, al qua-le ha partecipato anche la provincia diCremona in qualità di partner.

6. BIBLIOGRAFIA

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. & Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) - Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

GRAIA (2004). Monitoraggio degli ambienti ac-quatici e della fauna ittica del Parco Adda Sud.Stato della popolazione di trota marmorata edelle altre specie ittiche presenti nel Parco. Re-lazione inedita per il Parco Adda Sud: 252 pp.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili delParco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Aiolfi, A. (2003). Con-servazione della trota marmorata (Salmo mar-moratus Cuvier, 1829) nel tratto sub-lacuale delfiume Adda. Pianura, 17: 41-65.

Lombardi, C. e Rossi, S. (2004). Progetto diconservazione della trota marmorata nel fiu-me Adda sublacuale. Risultati della stagione2003/04. Relazione inedita per la Provincia diCremona: 70 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Modesti, A. (2005).Progetto di conservazione della trota marmo-rata nel fiume Adda sublacuale. Risultati dellastagione 2004/05. Relazione inedita per la Pro-vincia di Cremona: 80 pp.

Lombardi, C. Rossi, S. e Modesti, A. (2006).Progetto di conservazione della trota marmo-rata nel fiume Adda sublacuale. Risultati dellastagione 2005/06. Relazione inedita per la Pro-vincia di Cremona: 63 pp.

Rossi, S. (2005). Studio per la scelta e caratte-rizzazione delle aree in cui condurre i ripopo-lamenti e progetto esecutivo di ripopolamentoin Provincia di Cremona. Azione A3 ProgettoLIFE 04NAT/IT/000126 COBICE (COnserva-tion and Breeding of Italian Cobice Endemicsturgeon). Relazione inedita per la Provinciadi Cremona 65 pp.

Page 86: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf
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MORTA DI BERTONICOSIC IT2090009

Il SIC “Morta di Bertonico” è composto da due anse abbandonatedel fiume Adda e dalle aree boschive circostanti.

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 39 46 – Latit. 45 15 12

50 (min) – 54 (max)

48,05 ettari

Bertonico

CTR Lombardia 1:10.000 C7b2

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

Privata

Dati generali

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87

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il SIC si estende su di un’area pianeggianteubicata nel comune di Bertonico e occupa unasuperficie di 48 ettari presso la sponda destradel fiume Adda. La porzione in oggetto è com-posta da due anse abbandonate del fiume, re-siduo del tracciato storico abduano e dalle areeboschive a esse circostanti.

1.2 Paesaggio vegetale

L’area è caratterizzata dalla presenza di due lanche,denominate rispettivamente Mezzano Est eBertonico Sud, che sono molto difformi l’una dal-l’altra; in quella superiore prevale il bosco misto adominanza di Farnia ed Olmo campestre, con ilfragmiteto che raggiunge dimensioni non trascu-rabili, mentre nella seconda il bosco occupa unaminore estensione e il fragmiteto si osserva solo inbrevi tratti; è invece presente un vasto cespuglietoa Salicone e Salice bianco.

Panoramica di uno specchio d’acqua(foto Manuela Marchesi).

Arbusteto umido saltuariamente inondato (foto Manuela Marchesi).

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88

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

8

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 37

1.3 Habitat di interesse comunitario

I boschi mesofili a Quercia farnia e Olmo cam-pestre (Cod. 91F0) appaiono rialzati rispetto alleporzioni bagnate e insediati su di un substratosabbioso fortemente drenante, con una eleva-ta aridità edafica. Lo strato arbustivo è caratte-rizzato da Sanguinello e Biancospino, con lapresenza di Cappello di prete, Ligustro e Sam-buco; lo strato erbaceo risulta floristicamentepovero. In alcuni punti della lanca inferiore,dove lo zoccolo rialzato tende a diminuire, com-paiono specie caratteristiche di formazioni piùigrofile; il suolo presenta in alcuni punti unaspetto fangoso-torboso, lo strato arboreo vede

la presenza di individui di Quercia farnia fram-misti ad esemplari di Platano e Ontano nero,mentre nello strato arbustivo si rinvengono San-guinello, Biancospino, Olmo campestre e inquello erbaceo sono stati rilevati esemplari diCampanella maggiore, Iris giallo e Vite bianca.Nella lanca superiore il bosco mesofilo si pre-senta in forme miste: nello strato arboreo si rin-vengono, accanto alla Quercia farnia, esempla-ri di Gattice e di Ontano nero, mentre nello stra-to arbustivo si segnala una forte presenza delRovo. In corrispondenza delle sponde delle duelanche sono osservabili formazioni lineari (Cod.

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89

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Ardea purpurea Airone rosso M

Egretta garzetta Garzetta MW

Nycticorax nycticorax Nitticora M

Specie Nome italiano Allegati

Cobitis taenia Cobite comune II

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

91E0) con strato arboreo composto da Salicebianco, Gattice e Pioppo nero, con soggetti diOntano nero e Platano; lo strato arbustivo com-prende Sambuco, Palle di neve, Sanguinello eRovo, che in alcuni punti risulta molto invasi-vo, mentre lo strato erbaceo è formatoda Ortica, Luppolo, Vitalba, Alchechen-gi e Cannuccia palustre. Nella lanca su-periore è presente un popolamento diidrofite radicanti a Nannufaro giallo e unfragmiteto che copre una superficie dicirca 8 ettari; in quella inferiore quest’ul-tima tipologia risulta frammentata e mi-sta a Salice bianco.

1.4 L’ambiente umano

Il sito risulta suddiviso in due macroporzioni,appartenenti a due diverse proprietà e utiliz-zate per lo svolgimento delle attività venatorie,nei luoghi consentiti dal Parco Adda Sud. Ac-canto alle zone naturali più conservate sonopresenti coltivazioni di seminativi e/o col-ture arboree quali pioppeti.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario(All. I Dir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

L’area, caratterizzata da due estese lanche e daaree agricole interposte a queste, detiene unottimo livello di diversità biologica, rilevabilegrazie ad una pregiata presenza ornitica; quel-lo che più positivamente impressiona è la quan-tità di soggetti appartenenti a specie partico-larmente qualificanti tra cui il Martin pescato-re. Le lanche sono importanti luoghi di alimen-tazione per gli Ardeidi (tra cui Nitticora,Garzetta e Airone Rosso), che giungono nume-rosi probabilmente dalla vicina garzaia dellaZerbaglia. Tra gli Anfibi, gli adulti di Rana diLataste amano frequentare il bosco misto pe-riodicamente allagato; negli emissari dellelanche si rinviene, pur poco numeroso, il Cobitecomune e, purtroppo, è in espansione il Rodeoamaro, specie esotica di provenienza est euro-

pea inserita nell’Allegato II della direttivaHabitat.

2.2 Altre specie importanti

Dal punto di vista faunistico, si rileva l’impor-tante presenza, sicuramente con due o forsetre coppie, del Lodolaio; interessante è il rin-venimento del Pigliamosche, del Rigogolo e, nelfragmiteto, della Cannaiola e dell’Usignolo difiume. Tra i mammiferi sono presenti alcunicarnivori quali la Donnola, la Faina e il Tasso,un chirottero (Pipistrello albolimbato) e alcunimicromammiferi tra cui il Toporagno comune,

il Mustiolo, la Crucidura dal ventre bianco,l’Arvicola terrestre e il Moscardino. Tra i rettilisono presenti specie relativamente diffuse nellearee naturali planiziali quali il Ramarro occi-dentale, la Lucertola muraiola, il Biacco e, neipressi degli ambienti acquatici, le Natrici dalcollare e tassellata. Tra gli anfibi è accertata lapresenza del Tritone punteggiato e assume va-lore conservazionistico la frequentazione delsito da parte del Rospo comune, che negli am-bienti planiziali lombardi risulta in forte con-trazione. Lungo il percorso delle lanche è pos-sibile udire al canto gli individui di Raganellaitaliana. Tra i pesci, molto importante è la po-polazione di Luccio, censita nella lanca meri-dionale e caratterizzata da una livrea prevalen-temente riconducibile al ceppo autoctono ita-liano, pur con qualche elemento di contamina-

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

zione. A livello floristico, si segnala la presen-za, tra le specie strettamente legate agli ambien-ti acquatici, del Nannufaro giallo (Nupharluteum), dell’Iris giallo (Iris pseudacorus), della

Campanella maggiore (Leucojum aestivum) e delCrescione di Chiana (Rorippa amphibia).

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

Il sito ha una notevole importanza per l’esten-sione delle zone umide che comprendonofragmiteti e saliceti arbustivi e per l’abbondan-te presenza di specie floristiche rare. La qua-lità dei vari ambienti è elevata e non si osser-vano importanti penetrazioni di specie vege-tali esotiche o provenienti dai territori agricolicircostanti. Le maggiori minacce alla stabilitàdell’area possono derivare dai lavori di ma-nutenzione delle tenute di caccia, in partico-lare nella lanca superiore il cui bosco è per-corso da un fitto sistema di sentieri che causaMoscardino (foto Luigi Andena).

Raganella italiana, in attività nel bosco (foto Simone Rossi).

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91

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

una frammentazione dell’habitat boschivo el’espansione del Rovo nel sottobosco. Nellalanca inferiore il sistema dei sentieri è paralle-lo al corpo idrico, ma non sembra causare al-terazioni nella struttura del bosco. Un abbas-samento della falda potrebbe causare dissec-camento delle aree umide, e trasformazionedegli habitat. Tale situazione tende a verificar-si, periodicamente, nella lanca superiore cherisulta regolata ad uso antropico. Per la lancaubicata a valle, sarebbe opportuno includerenel SIC anche la parte agricola completamen-te circondata dalla lanca stessa: si eleverebbeil grado di diversità del sito e si valorizzereb-bero le zone ecotonali. Tra i fattori di vulnera-bilità faunistica si ricorda la preoccupante dif-fusione di specie ittiche esotiche, che stannoalterando i popolamenti originari.

3.2 Stato di protezione

Il SIC, che è compreso nel territorio del ParcoAdda Sud, coincide parzialmente con la Riser-va Adda Morta di Bertonico ai sensi del PianoTerritoriale di Coordinamento dell’Ente Gesto-re (L.R. n. 22 del 20 agosto 1994). L’area fa inol-tre parte dell’Azienda Faunistico Venatoria“Bertonico”.

4. FRUIBILITÀ

L’area è privata e solo in minima parte risultaoggetto di fruizione da parte del pubblico.

5. GESTIONE DEL SIC

Il Parco Adda Sud, attraverso il Piano Territo-

riale di Coordinamento, pone dei vincoli alleazioni antropiche allo scopo di salvaguardare epotenziare il patrimonio boschivo autoctono edi conservare le zone umide.Sono conseguentemente vietate le attività po-tenzialmente dannose nei confronti dei nucleinaturalistici presenti.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989). Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili del Par-co Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda (CR):219 pp.

Groppali, R (2006). Atlante della biodiversità delParco Adda Sud. Parco Adda Sud, Conoscereil Parco 4: 288 pp.

Rossi, S. (2007). Fauna ittica e ambienti acqua-tici della provincia di Lodi. Provincia di Lodi:95 pp.

Page 94: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf
Page 95: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

ADDA MORTA DI CASTIGLIONESIC IT2090010

Il SIC “Adda morta di Castiglione” si sviluppa lungo tre corpi idrici comunicantitra loro che favoriscono una notevole diversità faunistica e ambientale.

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 42 45 – Latit. 45 12 60

42 (min) – 55 (max)

191,23 ettari

Camairago, Castiglione d’Adda, Formigara

CTR Lombardia 1:10.000 C7b3, C7c3

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

In parte privata, in parte pubblica

Dati generali

Page 97: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

95

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

Il SIC denominato Adda Morta ricade all’in-terno di una Riserva Naturale della estensio-

ne di 191 ettari, che si sviluppalungo tre corpi idrici comunicantitra loro e rappresentati dallaAdda Morta di Castiglione, sitaa nord est dell’omonimo abitato,residuo di un vecchio braccio flu-viale abbandonato dal corsoprincipale e ora classificabilecome “morta” in quanto non piùdirettamente collegata alle por-zioni lotiche del fiume Adda.L’alimentazione idrica del trattoimpaludato avviene in parte at-traverso colature e in parte mediante acquaproveniente dalla falda. Il suolo è sempreumido, spesso con locali affioramenti di acquadal sottosuolo. Dall’Adda Morta fuoriesce ilCanale Morto dell’Adda, che ha andamentoovest-est e che scorre su fondo prevalente-

mente sabbioso alla base del gradino morfolo-gico, residuo del vecchissimo meandro, fino aimmettersi nella lanca della Rotta, direttamen-te collegata al fiume Adda e sita in posizionesimmetrica rispetto alla morta fluviale.

1.2 Paesaggio vegetale

Ai margini dell’Adda Morta èpresente un’alneta molto benconservata. Il Canale Morto del-l’Adda è dotato di un discretocorredo vegetazionale, pur costi-tuito da formazioni lineari costeg-giate da coltivazioni intensive. Alivello della lanca della Rotta af-fiorano isolette più o meno ricca-mente vegetate e le sponde sonoin buona parte bordate da una fa-scia di vegetazione emergente.Completano l’area ridotti trattiboschivi situati in minima parte

sopra la scarpata di un marcato terrazzo mor-fologico. Le fasce di rispetto delle porzioni amaggiore naturalità sono costituite da terreniagricoli, che hanno un’estensione superiore al60% della superficie complessiva del Sito diImportanza Comunitaria.

Adda Morta di Castiglione (foto SimoneRossi).

Vegetazione arborea lungo le sponde della lanca della Rotta (fotoSimone Rossi).

Page 98: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

96

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition <1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

12

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 1

1.3 Habitat di interesse comunitario

Nei pressi dell’Adda Morta, all’interno di un’areaimpaludata di circa 8 ettari si osserva (Cod. 91E0)un popolamento ad Ontano nero, sito su suolodi tipo fangoso-torboso, intriso d’acqua e riccodi sostanze organiche derivate dalla decompo-sizione vegetale. Lo strato arbustivo è costituitoda esemplari di Sambuco, Sanguinello, Palle dineve, Frangola e Acero campestre. Nello stratoerbaceo la specie dominante è la Carice taglien-te. In alcuni casi l’Ontano nero può essere ac-compagnato da Salice bianco, Pioppo nero, Piop-po bianco e Platano. Tra gli arbusti, oltre ai già

citati, possono rinvenirsi il Ligustro, il Biancospi-no e il Salice grigio. Lungo le sponde della lancadella Rotta e nelle due isole che si trovano sullato nord orientale sono presenti fasce alberatee raggruppamenti arborei a dominanza di Sali-ce bianco e Pioppo nero. Tra le specie esotiche,in alcuni tratti è presente il Falso indaco. Al mar-gine dell’Adda Morta, vicino alla strada che lacosteggia, sono osservabili popolamenti arboreidi limitata estensione a carattere mesoigrofilo(Cod. 91F0) con strato arboreo formato da Olmocampestre e Pioppo grigio. Nello strato arbusti-

Page 99: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

97

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Ardea purpurea Airone rosso M

Ardeola ralloides Sgarza ciuffetto M

Botaurus stellaris Tarabuso M

Circus aeroginosus Falco di palude M

Circus cyaneus Albanella reale MW

Egretta alba Airone bianco maggiore MW

Egretta garzetta Garzetta MW

Ixobrychus minutus Tarabusino MB

Nycticorax nycticorax Nitticora M

vo si rinviene una forte copertura di Olmo e inminor numero di Sambuco, Pioppo grigio, Bian-cospino e Rovo. Sul lato orientale della lanca del-la Rotta sono presenti raggruppamenti di scar-pata con strato arboreo costituito prin-cipalmente da Olmo campestre, Quer-cia farnia e Robinia accompagnati daPioppo nero. All’interno della riserva,in particolare sui suoli molto umidi e inalcuni tratti intrisi di acqua con elevatoaccumulo di sostanza organica si osser-va il canneto a dominanza della Can-nuccia palustre, accompagnata dalleCarici spondicola e tagliente e dall’Irisgiallo. In alcuni punti sono presentiesemplari arbustivi ed arborei di Salicebianco, che possono indicare una dina-mica evolutiva del canneto verso il bo-sco igrofilo. Tra gli habitat strettamente legati agliambienti acquatici, di grande impatto sono i po-polamenti di Nannufaro giallo, che ricopronoquasi interamente la lanca della Rotta mentre diestensione trascurabile è viceversa il lemneto(Cod. 3150).

1.4 L’ambiente umano

La presenza di un centro del Parco Adda Sudfunge da stimolo per il recupero dei valori na-turalistici del sito, che costituisce un punto diriferimento e un esempio di tutela della realtànaturale della pianura lodigiana. Attorno al-l’area l’impronta dell’uomo è prevalentementeagricola e l’attività intensiva di coltivazionesembra contrastare con le finalità conservazio-nistiche, non consentendo un adeguato svilup-po alla potenziale rete ambientale che dalla Ri-serva Naturale Adda Morta potrebbe dipartirsie diffondersi verso un territorio più ampio.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse comunitario (All. IDir. Uccelli; All. II Dir. Habitat)

Le specie di interesse comunitario sono presentiin tutta l’area, con prevalenza per la lanca dellaRotta a livello della quale si rinvengono, oltreallo stanziale Martin pescatore che vi trova lecondizioni ideali per la riproduzione, alcuniardeidi provenienti dalle vicine garzaie qualil’Airone rosso, l’Airone bianco maggiore, laSgarza ciuffetto, la Nitticora, il Tarabuso, il Ta-rabusino e la Garzetta. Alcuni rapaci, tra cui ilFalco di palude e l’Albanella reale, possono sor-volare la zona a caccia di prede. Tra i rettili laTestuggine palustre europea è oggetto di unprogramma di reintroduzione (Progetto Emys)ad opera del Parco Adda Sud. Tra gli anfibi laRana di Lataste registra buone presenze sia neipressi degli ambienti acquatici sia nelle porzio-ni boscose e umide, spesso vicino alle pozzed’acqua create dallo sradicamento di grossi al-beri. La fauna ittica annovera l’importante pre-senza del Cobite comune, tranquillo abitantedi substrati sabbiosi e soprattutto del Cobite

mascherato, le cui popolazionisono discretamente strutturate al-l’interno del Canale Morto del-l’Adda. Da considerarsi come ne-gativa è la presenza dell’esoticoRodeo amaro, nonostante la spe-cie sia inserita nell’allegato II delladirettiva Habitat.

Specie Nome italiano Allegati

Cobitis taenia Cobite comune II

Emys orbicularis Testuggine palustre europea II, IV

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

Sabanejewia larvata Cobite mascherato II

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

Page 100: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

98

ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

2.2 Altre specie importanti

Il complesso piuttosto diver-sificato di habitat, connubiodi tre situazioni differentiben collegate fra loro, favori-sce una notevole diversitàfaunistica. Lungo l’AddaMorta si registra una preva-lenza dei passeriformi tra cuil’Usignolo, la Cinciarella, laCinciallegra ed il Codibugno-lo; fra i non passeriformi pre-valgono numericamente ilGermano reale e la Gallinellad’acqua. Nei pressi dellalanca della Rotta sono osser-vabili alcuni rapaci tra cui loSparviere e il Lodolaio, oltread altre specie ornitiche d’in-teresse quali il Rigogolo, ilPicchio verde e, fra gli uccel-li acquatici, l’Airone guarda-buoi, l’Airone cenerino, ilTuffetto e la Folaga. Il Canale Morto dell’Addaè ottimale per le nidificazioni di Torcicollo, Pic-chio rosso maggiore e Cannaiola verdognola. IlSIC è inoltre un’importante area di svernamen-to per molti uccelli, anatidi e ardeidi in primoluogo. Tra i mammiferi, frequentano la zona al-cuni carnivori (Tasso, Donnola, Faina, Volpe ecc.)oltre a due specie di chirotteri (Pipistrelli albo-limbato e nano) e ad alcuni micromammiferi tracui l’Arvicola terrestre, il Moscardino, le Cro-cidure minore e dal ventre bianco, il Toporagnocomune e il Riccio europeo. I rettili appartengo-no a specie relativamente diffuse tra cui il Ra-marro occidentale e le Natrici dal collare e tas-sellata. Tra gli anfibi, è udibile pur localizzato ilcanto della Raganella italiana. La fauna itticasembra risentire della forte espansione delle spe-cie esotiche, che colonizzano in particolare lalanca della Rotta. Il Luccio, storicamente pre-sente con popolazioni riconducibili al ceppo ita-liano, è ora rappresentato esclusivamente da in-dividui di provenienza est europea. A livellofloristico, è possibile osservare una discreta va-rietà con piante appartenenti ad Anemone di

bosco (Anemone nemorosa), al Morso di rana(Hydrocharis morsus-ranae), all’Iris giallo (Irispseudacorus), al Nannufaro giallo (Nupharluteum), alla Ninfea bianca (Nymphaea alba), allaCampanella maggiore (Leucojum aestivum) e alRomice tabacco di palude (Rumex hydrolapa-thum). Da ricordare inoltre la presenza delle rareErba rugginina (Asplenium trichomanes), Felcemaschio (Dryopteris filix-mas) e Felce femmina(Athyrium filix-floemina).

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

Il sito è di rilevante interesse naturalistico perla presenza di habitat idro-igrofili appartenen-ti alla medesima serie successionale; grande im-portanza naturalistica riveste l’alneta, data lararità di tale tipologia vegetazionale in ambitoplaniziale padano a causa della frammentazio-ne dovuta alle opere di bonifica avvenute inpassato. La principale minaccia al sito può ve-

Cobite mascherato, amante delle acque a lento decorso con fondo soffice(foto Simone Rossi).

Page 101: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

99

I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

nire da un abbassamento del livello della falda,sia di origine naturale che artificiale. Risulta aproposito necessario mettere in atto interventifinalizzati ad evitare l’interrimento delle zoneumide. Permangono alcune perplessità sulla si-tuazione idroqualitativa dei corpi idrici, pena-lizzata dalla presenta di scarichi localizzabiliappena a valle dell’Adda Morta e confluenti nelCanale Morto dell’Adda. L’immissione di ac-que di colatura a monte dell’Adda Morta, seda un lato consente il manteni-mento di sufficienti livelli idrici,dall’altro determina l’apporto dimateriale organico, nutrienti ecomposti di sintesi utilizzati inagricoltura. Tra i fattori che at-tribuiscono vulnerabilità al sitovi è l’esiguità della superficie el’eccessiva vicinanza di attivitàproduttive e di aree residenzia-li; la morta di Castiglione si tro-va stretta fra il centro abitato edun immenso deserto agricolo.Occorrono pertanto interventiper il miglioramento della qua-lità delle aree circostanti conopere di ripristino ambientale ecreazione di filari e siepi nellearee agricole ora prive di alberio arbusti. Alcune pratiche diimmissione di fauna ittica nel-la lanca della Rotta andrebbero operate con cri-terio scientifico, al fine di evitare l’introduzio-ne di specie o popolazioni alloctone.

3.2 Stato di protezione

I confini del SIC coincidono con quelli della Ri-serva Naturale “Adda Morta” (D.C.R. n. III/1845del 19 dicembre 1984) del Parco Adda Sud.

4. FRUIBILITÀ

Nelle adiacenze della Riserva è presente il Cen-tro Parco di Castiglione d’Adda, un edificio ditipo rurale costruito ex-novo con un’ampia salaadatta a proiezioni o riunioni. La struttura èsede del gruppo sud delle Guardie Ecologiche

Volontarie del Parco Adda Sud. All’esterno èpresente il Centro di Ambientamento della Ci-cogna bianca e uno spazio delimitato, inseritonel contesto della zona umida, destinato allareintroduzione della Testuggine palustre euro-pea. La Riserva Naturale è parzialmentevisitabile tramite un breve percorso pedonaleche la costeggia. A livello del Centro Parco ven-gono svolte attività di educazione ambientale,con proiezione di diapositive e laboratori didat-

tici. L’apertura del Centro è legata allo svolgi-mento delle attività educative. Per ulteriori in-formazioni occorre contattare il Consorzio Par-co Adda Sud (sede in Viale Dalmazia, 10 26900Lodi), al numero telefonico 0371 411129.

5. GESTIONE DEL SIC

Nella primavera del 2001 è stata attivata, in co-mune di Castiglione d’Adda e in prossimità del-la Riserva, una Stazione di Ambientamento perla Cicogna bianca.Il progetto di ripopolamento della specie, volu-to dal Parco Adda Sud, rappresenta un validostrumento di sensibilizzazione sulle tematichedi conservazione della fauna selvatica e di tu-tela degli habitat.

Vegetazione riparia e nufareto (foto Simone Rossi).

Page 102: Atlante dei SIC della Provincia di Lodi.pdf

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

La Stazione di Ambientamento è parte di unprogramma di restocking che l’AssociazioneOlduvai Onlus gestisce a supporto della popo-lazione presente in Lombardia sud-occidenta-le. Il programma prevede l’attivazione, nella pia-nura lombarda, di alcuni centri satellite facenticapo al Centro Cicogne cascina Venara, allo sco-po di ampliare il territorio interessato dalla pre-senza della specie e di garantire un maggior suc-cesso dell’operazione, affidando l’allevamentoe il rilascio a nuclei distinti.Le stazioni satellite, collocate in posizioni stra-tegiche all’interno delle più importanti aree pro-tette lombarde lungo le direttrici di migrazioneutilizzate dalle cicogne selvatiche, costituiran-no una rete di strutture temporanee deputatealla costituzione di piccole popolazioni diffusesul territorio.La Stazione di Ambientamento di Castiglioned’Adda rilascia coppie di Cicogna bianca secon-do la tecnica normalmente in uso nei CentriCicogne. Gli animali rilasciati vengono sostitu-iti all’interno della struttura con altrettanti sog-getti per l’intera durata del progetto.

A partire dal marzo 2004 è in corso, ad operadel Parco Adda Sud, un progetto di reintrodu-zione della Testuggine palustre europea me-diante utilizzo di animali geneticamente con-trollati e appartenenti alle popolazioni autocto-ne padane. Seguendo le indicazioni fornite dal-l’Università di Pavia è stata creata una zonaumida protetta da recinzione e con coperturaanti-predatori, collocata tra il Centro Visite diCastiglione d’Adda e la Riserva Naturale AddaMorta.L’operazione, finanziata dalla Regione Lombar-dia, ha comportato lo scavo di uno stagno, ali-mentato dalla falda superficiale, ampio pocomeno di 200 metri quadrati e di forma curva,costituito da due specchi d’acqua collegati dauno stretto passaggio e profondi circa mezzometro, ma con una “buca” per ciascuno pro-fonda circa un metro e mezzo e ampia circa cin-que metri quadrati.La presenza di questo primo nucleo di indivi-dui in uno degli ambienti destinati alla fruizio-ne pubblica ha anche un forte valore culturale:il pubblico viene portato a considerare l’impor-

Cicogna bianca, al centro di un programma di reintroduzione (foto Luigi Andena).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

tanza della fauna meno vistosa, come la Testug-gine palustre, in progetti di ricostruzione am-bientale volti a incrementare la biodiversità nellearee protette della pianura padana.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Belardi, M. Canziani, M. e Dimitolo, G. (2004).La cicogna bianca. Storia di un ritorno. ParcoAdda Sud, Conoscere il Parco 3 103 pp.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A., Razzetti,E. e Scali, S. (2004). Atlante degli Anfibi e dei

Rettili della Lombardia. Monografie di Pianura5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. e Saino, N. (1989) - Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

Groppali, R. (1994). Pesci, anfibi e rettili delParco Adda Sud. Grafica GM, Spino d’Adda(CR): 219 pp.

Groppali, R (2006). Atlante della biodiversità delParco Adda Sud. Parco Adda Sud, Conoscereil Parco 4: 288 pp.

Groppali, R. (2006). La testuggine palustre e ilParco Adda Sud. Progetti di reintroduzione eripopolamento di una specie minacciata. ParcoAdda Sud, Conoscere il Parco 5: 48 pp.

Riccio europeo rinvenuto lungo il sentiero dell’Adda morta di Castiglione (foto Simone Rossi).

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BOSCO VALENTINOSIC IT2090011

Il SIC “Bosco Valentino” risulta incluso in un’area privata adibita a parcoricreativo e presenta diversi habitat sia boschivi che acquatici ben conservati

Foto

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Coordinate:

Altezza:

Superficie:

Comuni:

Comunità Montana:

Cartografia di riferimento:

Regione biogeografica:

Data di proposta come SIC:

Data di conferma come SIC:

Ente gestore:

Proprietà:

Long. E 09 45 41 – Latit. 45 12 37

42 (min) – 47 (max)

58,75 ettari

Camairago

CTR Lombardia 1:10.000 C7c3

Continentale

Giugno 1995

Dicembre 2004

Consorzio Parco Adda Sud

Privata

Dati generali

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI

1.1 Ambiente fisico

L’area occupata dal SIC si sviluppa attorno aduna vecchia ansa del fiume Adda, che una vol-ta abbandonata dal corso fluviale principale hasubito vari rimaneggiamenti, sia dovuti alla na-turale evoluzione, sia all’intervento dell’uomo.Attorno alla lanca così formata si sono insediatidiversi sistemi naturali costituiti per la maggiorparte da boschi misti e da habitat idro-igrofili.

1.2 Paesaggio vegetale

Il sito è caratterizzato da una di-screta presenza di querceti cui sisostituiscono, nelle porzioni limi-trofe agli ambienti acquatici, for-mazioni maggiormente igrofilequali alnete o boschi misti a do-minanza di Salice bianco. Lungole sponde intrise d’acqua può svi-lupparsi anche il canneto, men-tre nelle porzioni più aperte edesposte della riserva si notanoboschi misti in cui predomina la

Robinia. Le differenti fasce boschive tendonoa essere intervallate da radure e prati, che oc-cupano oltre il 10% dell’area.

1.3 Habitat di interesse comunitario

Nei pressi della lanca occidentale, ai piedi diuna piccola scarpata morfologica (dislivello dicirca 2 metri) è presente un boschetto misto(Cod. 91E0) a Ontano nero di limitata esten-sione. Lo strato arboreo è costituito da esem-plari di Ontano nero, Olmo campestre, Piopponero e in minor numero Quercia farnia. Lo stra-

to arbustivo è fitto con dominan-za di Olmo campestre, Cappellodi prete e Rovo; in percentualeinferiore sono presenti il Sangui-nello, l’Acero campestre, il Sam-buco e il Biancospino. Lo stratoerbaceo è quasi interamente co-stituito da Edera lianosa.Nelle immediate vicinanze dellelanche è presente un bosco mi-sto igrofilo a dominanza di Sali-ce bianco. Nello strato arboreo,accanto alla specie caratterizzan-te, si trovano individui di Piopponero, Pioppo bianco, Ontano

Pozza idonea alla riproduzione deglianfibi (foto Manuela Marchesi).

Giovani individui di Ontano nero (foto Simone Rossi).

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

Habitat della Direttiva 92/43/CEECodice Habitat Copertura (%)

3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition 1

91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

10

91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 36

nero, con uno strato arbustivo costituito daSambuco e Sanguinello. Sui margini della lancasono presenti bordure a salici mentre nelle areeprossime all’acqua si rinviene l’Iris giallo. Mag-giore è l’estensione dei boschi mesoigrofili adominanza di Quercia farnia (Cod. 91F0) chesi sviluppano su di una superficie complessivadi circa 21 ettari. Le formazioni si presentanospazialmente disaggregate all’interno dell’areae risultano ben strutturate in uno strato arboreoe arbustivo. Lo strato arboreo è caratterizzato

dalla presenza di Quercia farnia accompagna-ta da esemplari di Olmo campestre, Pioppobianco, Pioppo nero e Robinia. Lo strato arbu-stivo è fitto e costituito per la maggior parteda individui di Olmo campestre, Nocciolo,Ligustro, Acero campestre e Sanguinello. Lostrato erbaceo è discontinuo e rado, costituitoper la maggior parte da esemplari di Ederalianosa e Aristolochia comune. Ai margini dellalanca occidentale, su suoli molto umidi intrisid’acqua o immersi in essa è presente il fragmite-

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

Specie Nome italiano Allegati

Cobitis taenia Cobite comune II

Lycaena dispar Licena delle paludi II, IV

Myotis myotis Vespertilio maggiore II, IV

Rana latastei Rana di Lataste II, IV

Rhodeus sericeus amarus Rodeo amaro II

Triturus carnifex Tritone crestato italiano II, IV

to, dominato dalla Cannuccia palustre accom-pagnata da numerosi individui di Ortica e Caricerigonfia. Si rinviene inoltre, nelle rogge intornoalla lanca orientale e nell’area inondata nei pressidel bosco di ontani, il lemneto (Cod. 3150). Nel-la lanca occidentale sono presenti popolamentia Nannufaro giallo, che tendono a formare pic-cole isole.

1.4 L’ambiente umano

Le risorse naturali presenti nell’area sono adoggi destinate ad un uso plurimo con finalitàprevalentemente antropiche, solo in parte di-dattiche. La funzione prevalente è legata al tu-rismo di vario tipo (enogastronomico, naturali-stico ecc.); nei periodi in cui è consentita vienesvolta l’attività venatoria.

2. SPECIE DI INTERESSE

2.1 Specie di interesse co-munitario (All. I Dir. Uccel-li; All. II Dir. Habitat)

L’area è un buon sito di nidifi-cazione per il Martin pescato-re e assolve un importante ruo-lo trofico per gli Ardeidi (tra cuiAirone rosso, Nitticora, Tara-busino e Garzetta) provenienti dai vicini siti ri-produttivi. Tra i mammiferi è interessante lapresenza del Vespertilio maggiore. Gli anfibi an-noverano la Rana di Lataste, che frequentanelle differenti fasi vitali le porzioni boscate, ipiccoli stagni e le raccolte d’acqua e il Tritonecrestato italiano, che ama gli ambienti lentici

stazionando nei punti poco profondi vicini allesponde. I pesci sono rappresentati dal piccoloCobite comune, che frequenta le zone sabbio-se degli emissari delle lanche. La presenza delRodeo amaro, specie esotica di provenienza esteuropea, è viceversa da considerarsi nociva. In-teressante tra gli invertebrati è la segnalazionedel lepidottero ropalocero Lycaena dispar.

2.2 Altre specie importanti

L’area è utilizzata a scopo riproduttivo da inte-ressanti specie ornitiche, tra le quali a titoloesemplificativo la Cannaiola verdognola e, trai rapaci, il Lodolaio e lo Sparviero. Tra i mam-miferi si ricordano alcuni carnivori quali il Tas-so, la Donnola e la Faina; qualche specie dichirottero (Nottola comune, Pipistrelli nano ealbolimbato e Serotino comune) e un discretonumero di micromammiferi, tra cui i Toporagnicomune, nano e d’acqua e le Crocidure minore

e dal ventre bianco. Dal punto di vistaerpetologico il sito riveste un notevole interes-se data la diversità faunistica complessiva. Tra irettili si cita, oltre a specie a diffusione relati-vamente ampia (quali il Ramarro occidentalee la Natrice dal collare) la frequentazione del-l’area da parte del Saettone.Tra gli anfibi ruolo indicatore assume la pre-

senza del Rospo comune, ormai in con-trazione negli ambienti planizialilombardi. Interessante è inoltre la pre-senza della Raganella italiana, soprat-tutto nelle aree a canneto relativamen-te inaccessibili. I pesci presentano unforte grado di compromissione legatoalla diffusione di specie esotiche. Tragli invertebrati la comunità di lepidot-

Specie Nome italiano Fenologia

Alcedo atthis Martin pescatore SB

Ardea purpurea Airone rosso M

Egretta garzetta Garzetta MW

Ixobrychus minutus Tarabusino MB

Nycticorax nycticorax Nitticora M

Uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE

Specie inserite nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

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ATLANTE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA IN LOMBARDIA

teri ropaloceri è abbastanza ricca e articolata.A livello floristico, è possibile osservare unadiscreta varietà con piante appartenenti allaAnemone bianca (Anemone nemorosa), all’Irisgiallo (Iris pseudacorus), al Nannufaro giallo(Nuphar luteum), alla Ninfea bianca (Nympha-ea alba), alla Campanella maggiore (Leucojumaestivum) e all’Erba pesce (Salvinia natans).

3. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE

3.1 Stato di conservazione

Il sito risulta incluso in un’area privata adibitaa parco ricreativo e presenta diversi habitat siaboschivi che acquatici ben conservati. Le mag-giori minacce vengono dall’elevata pressioneantropica. In particolare le aree boschive sonoattraversate da numerosi sentieri, aperti perfacilitare il movimento ai visitatori, che porta-no ad una frammentazione degli habitatboschivi e al cosiddetto “effetto margine”, ov-vero all’ingresso nelle aree centrali dei nuclei

boschivi di specie caratteristiche delle zonemarginali quali l’Aristolochia comune o laVitalba, al proliferare dei rovi e di specie esoti-che quali l’Uva turca e la Verga d’oro maggio-re. Le attività di pesca, svolte a pagamento, pos-sono causare problemi sia direttamente in ter-mini di disturbo degli habitat acquatici sia indi-rettamente a seguito delle immissioni di specieo popolazioni ittiche esotiche. L’area del SICpecca in termini di estensione (lunga longitu-dinalmente, ma strettissima lateralmente) edetermina la concentrazione delle attività an-tropiche nelle zone marginali, penalizzandoparticolarmente le zone di confine e quindi gliecotoni. Opportuno sarebbe includere nel SICalmeno l’area agricola centrale, interamente cir-condata dalle lanche. Tra gli interventi gestio-nali, sarebbe opportuno chiudere alcuni per-corsi nelle aree più interessanti, almeno neiperiodi riproduttivi degli uccelli ed evitare losfalcio diffuso a scopo ricreativo della vegeta-zione erbacea.

Maschio adulto di Tritone crestato italiano (foto Andrea Modesti).

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I SIC DELLA PROVINCIA DI LODI

3.2 Stato di protezione

Il SIC è localizzato entro la Riserva Naturaledel Bosco Valentino individuata ai sensi del Pia-no Territoriale di Coordinamento del ParcoAdda Sud (L.R. n. 22 del 20 agosto 1994) e rica-de nel territorio dell’Azienda AgrituristicoVenatoria “Tenuta del Boscone”.

4. FRUIBILITÀ

L’area fa parte dell’Azienda Agrituristico Ve-natoria “Tenuta del Boscone”. La gestione èindirizzata verso diversi scopi: ricreativi, didat-tici, sportivi e ludici; l’accesso è consentitoprevio pagamento del biglietto d’ingresso.Sono previsti percorsi didattici per le scolare-sche, mirati a diffondere le conoscenze sullearee naturali planiziali, con particolare riferi-mento alle zone umide. Per informazioni oc-corre contattare la Tenuta del Boscone, Locali-tà Cascina Isola, 26823 Camairago (LO), sito webwww.boscone.com.

5. GESTIONE DEL SICLe principali attività di gestione sono legate allafruizione didattica, svolta in alcuni casi con con-venzioni tra l’Azienda Agrituristico Venatoria“Tenuta del Boscone” e il Parco Adda Sud.

L’Ente Gestore, attraverso il Piano Territorialedi Coordinamento, pone inoltre vincoli alle azio-ni antropiche allo scopo di salvaguardare e po-tenziare il patrimonio boschivo autoctono e diconservazione le zone umide. Sono conseguen-temente vietate le attività potenzialmente dan-nose nei confronti dei nuclei naturalistici pre-senti.

6. BIBLIOGRAFIA

Angelucci, G. Zanchi, G. ECOS s.a. Riboni, B.Rossi, S. Riservato, E. Villa , M. e Marchesi, M.(2004). Monitoraggio degli Habitat e della fau-na nei proposti Siti di Importanza Comunita-ria. Provincia di Lodi.

Bernini, F. Bonini, L. Ferri, V. Gentilli, A.,Razzetti, E. e Scali, S. (2004). Atlante degli An-fibi e dei Rettili della Lombardia. Monografiedi Pianura 5, Cremona: 253 pp.

Canova, L. Groppali, R. Saino, N. (1989) - Gliuccelli del Parco Naturale Adda Sud. I Libri delParco Adda Sud 1. Senzalari, Lodi: 151 - 169.

Groppali, R (2006). Atlante della biodiversità delParco Adda Sud. Parco Adda Sud, Conoscereil Parco 4: 288 pp.

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Finito di realizzarenel mese di marzo 2010.

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ISBN 978-88-8134-078-1

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