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LABORATORIO BORGHI SOSTENIBILI ® Strategie innovative per vivere e lavorare: un incontro per condividere... Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli, 27 giugno 2013 www.laboratorioborghisostenibili.it [email protected]

Atti convegno Laboratorio Borghi Sostenibili

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Atti dell'incontro svolto il 27 giugno 2013 presso la Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli

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Laboratorio borghi SoStenibiLi ®

Strategie innovative per vivere e lavorare:un incontro per condividere...

Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli, 27 giugno 2013

www.laboratorioborghisostenibili.itinfo@laboratorioborghisostenibili.it

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Il Laboratorio Borghi Sostenibili

Il Laboratorio Borghi Sostenibili nasce nel 2010 per iniziativa dell’architetto Riccardo Stoppioni, cultore, sin dagli anni ’80, di progetti a scala urbanistica ed edilizia su problematiche e soluzioni riguardanti la sostenibilità ambientale ed edilizia. Oggi il team è composto da giovani professionisti esperti in diverse discipline.

Il Laboratorio si inquadra come catalizzatore itinerante dove si incontrano e si avvicinano le conoscenze, le esperienze e le problematiche dell’abitare, dove si propone il confronto per una cultura della sostenibilità, passando per gli interlocutori istituzionali e coinvolgendo tutti gli attori del processo di trasformazione di un territorio, includendo nelle sue attività territorio, normativa e il contributo di aziende leader dell’innovazione tecnologica in edilizia.

Il nome del gruppo di lavoro si deve al modus operandi, tipico appunto di un laboratorio, in cui dalla collaborazione fra soggetti diversi nasce un work in progress, aperto a più contributi in relazione al contesto d’intervento.

Laboratorio borghi SoStenibiLi ®

Chi siamo

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Il Laboratorio Borghi Sostenibili

Obiettivi

• Avviare un dibattito sulla sostenibilità che coinvolga

professionisti, aziende, istituzioni e la cittadinanza;

• Formulare proposte per attuare interventi

sostenibili;

• Studiare le esperienze globali mantenendo un legame

tra campo di applicazione e territorio

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Strategie innovative per vivere e lavorare

Abitare

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Co-housing/social housing

Cohousing è una parola inglese che potremmo tradurre "condominio Solidale": un gruppo di persone che scelgono di abitare in un luogo dove sia possibile e vantaggioso condividere alcuni spazi e servizi per facilitare la socialità, le economie di scala e migliorare la qualità della vita.

Il CECODHAS – Comitato europeo per la promozione del diritto alla casa–definisceilsocialhousingcome“le soluzioni abitative per quei nuclei familiari i cui bisogni non possono essere soddisfatti alle condizioni di mercato e per le quali esistono regole di assegnazione”.

Co-housing

Social housing

Stimolare senso di appartenenza alla comunità

Favorire socializzazione

Sostenibilità ambientale

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Il Cohousing

Aspetti legislativiAl momento il cohousing in Italia non è interessatodaunanormativaspecifica.

Nel 2010 è stata presentata una proposta di legge per disciplinare le comunità intenzionali

ART. 2.(Definizione).1. Le comunità intenzionali sono aggregazioni di persone fisiche le quali condividono intenzionalmente un progetto di vita caratterizzato dalla ricerca etica e spirituale e fondato su forme di comunione dei beni, sulla collettività delle decisioni, sulla solidarietà e sul sostegno reciproco tra gli aderenti, attuato mediante forme di convivenza continuativa, anche legate a un determinato territorio o a momenti di valorizzazione degli usi civici.

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Social housing: le esperienze

Social housing temporaneo

http://www.sharing.to.it

HOTEL RESIDENCE SHARING TORINO è il progetto realizzato a Torinoperrisponderealleesigenzediaffittitemporaneiincittàacosticalmierati,caratterizzatodaspiccatiobiettividiefficienzaenergeticaebasso impatto ambientale.

Un albergo che mette a disposizione stanze, monolocali o appartamenti arredati per un massimo di 18 mesi. “Sharing è un hotel molto partico-lare: facciamo housing sociale temporaneo.”

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Il Cohousing: le esperienze

USA - MarylandEASTERN VILLAGE COHOUSING

E' una comunità di 56 appartamenti.Si propone la collaborazione fra i membri, la partecipazione e di essere “eco friendly”.Raggiunge lo standard LEEDS SILVER per il basso impatto ambientale della costruzione.Oltre agli spazi privati, ciascun abitante ha a disposizione una grande sala per i pasti in condivisione, un grande soggiorno, una stanza dei giochi per i bambini, una stanza gioco, una stanza per lo yoga, una biblioteca, un laboratorio, una sauna e tetti verdi.

Sidefinisconoun“comunitàintenzionaleurbana”cheprendedecisioni con il metodo del consenso, seguendo i seguenti principi:• Supporto e accoglienza di diverse età, gruppi etnici, interessi,

abilità, relazioni e fedi spirituali. • Valorizzare la responsabilità ecologica e il design sostenibile.• Promozione delle relazioni, crescita e comunicazione fra i

membri.• Impegno responsabile con il vicinato e il mondo.

http://www.easternvillage.org

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Il Cohousing: le esperienze

CANADA - VancouverQUAYSIDE VILLAGE COHOUSING

Si trova a nord di Vancouver.L'edificioèstatoprogettatoeabitatodallacomunitàdal1998, includendo persone di provenienza diversa, per età, gruppi etnici, interessi, abilità, relazioni e fedi spirituali.

Gli abitanti condividono un asilo e una corte interna, un piccolo orto un ingresso comune, una stanza per gli ospiti, unufficio,unalavanderiaeunagrandecucinaesalapranzo.

E’ stato installato un impianto di recupero delle acque chi-are che vengono riutilizzate negli scarichi dei wc.I materiali della costruzione sono stati riciclati dalle case che si trovavano precedentemente nell’area.

https://sites.google.com/site/quaysidevillage/home

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Pinakarri nasce nel 1991 come una comunità di persone, in prevalenza madri, in cerca di un ambiente “sociale” per lacrescitadeifigli.

Nel 1999 fu costruito il cohousing, costituito da case dotate di un piccolo giardino privato e dagli spazi comuni: un parco, un orto biologico, la lavanderia e un appartamento

condiviso dotato di grande soggiorno e camino, oltre alla camera per gli ospiti.

Le case sono dotate di sistemi solari passivi ed è stato installato un doppio impianto per il recupero delle acque: le acque chiare sono utilizzate per l’irrigazione, mentre l’acqua piovana è utilizzata per gli scarichi dei wc.

http://www.pinakarri.org.au/

AUSTRALIA - PerthPINAKARRI COMMUNITY

Il Cohousing: le esperienze

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Il Cohousing: le esperienze

L'edificioèstatocostruitoall'internodiunafabbricaindisusonel15°distrettodiParigi.Lo spazio è stato concesso dal Comune di Parigi per ospitare la sede dell’associazione Maison des Journalistes per realizzare uno spazio d’accoglienza: la Casa dei Giornalisti esiliati.

Finalità del progetto:

• offrire ai giornalisti i servizi basilari (camera singola; buono pasto di 8,50 euro al giorno; abbonamento mensile per i trasporti urbani; carta telefonica mensile);

• sostenere la partecipazione alla redazione di un giornale; il giornale “l’Oeil del’exilè” (l’occhio dell’esiliato) è trimestrale e permette ai richiedenti asilo di praticare la loro professione e di imparare i meccanismi della stampa francese; esiste anche una versione radiofonica del giornale;

• promuovere attività culturali di vario generehttp://www.maisondesjournalistes.org

FRANCIA -ParigiLA MAISON DES JOURNALISTES

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Il Cohousing: le esperienze

http://www.sargfabrik.at

AUSTRIA - ViennaDIE SARGFABRIK

L'edificiosi trova inuna fabbricadismessadaglianni '70. Ilprogettodi riutilizzodello spazio nasce, a metà degli anni ’80, dall’iniziativa di un gruppo di abitanti del quartiere che si organizza per trovare una soluzione abitativa fuori dalla logica del mercato immobiliare che potesse accogliere differenti stili di vita e culture.

llprogettoèstatosovvenzionatodalComunediViennael’ampliamentodell’edificio,il piano di gestione e l’intera struttura dei servizi sono stati progettati dagli abitanti stessi insieme allo studio BKK.

Tralefinalitàdelprogettoc’èl’integrazionedipersonediversamenteabiliedialtrigruppi socialmente esclusi e il risparmio energetico, ottenuto attraverso l’utilizzo di forme alternative di riscaldamento e di energia.

Gli appartamenti sono 112, affacciano sulle corti interne e ospitano 150 adulti e 60 ragazzi. I moduli base delle unità abitative sono piccoli appartamenti su due livelli, addizionabili orizzontalmente attraverso delle pareti rimovibili combinate con struttureleggereperpermetterespazimoltoflessibili.Gliappartamenticontengonoi servizi sanitari necessari, uno spazio cucina aperto sulla zona giorno e un balcone che affaccia sulle corti interne. Il progetto presenta un’offerta elevata di spazi e servizi comuni, incluso il bar-ristorante, la zona termale, l’asilo, le lavanderie comuni, una sala con cucina collettiva, una Guesthouse che non può essere abitata più di un mese consecutivo, un locale jazz e una biblioteca arricchita dai libri condivisi dagli abitanti.

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Il Cohousing: le esperienze

ITALIA - MilanoBOVISA

LaprimaesperienzadicohousinginItaliahaavutoluogoaMilanoBovisa,inunexopificio.Attivo dal 2009, si tratta di una comunità di 32 famiglie comprendenti anche giovani coppie e anziani che vivono in loft o mansarde dotate di garage e piccoli giardini privati.L'organismo è dotato di un giardino comune al centro del costruito, una piscina con solarium, il living condiviso, la lavanderia-stireria, stanza hobby, deposito GAS (gruppo d'acquisto solidale).

www.cohousing.it

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Il Cohousing: le esperienze

ITALIA - Rodano (MI)TERRACIELO

TerraCielo propone abitazioni affacciate sulla corte centrale, consentendo il rispetto della privacy la prossimità degli spazi comuni:• Un salone polifunzionale con cucina e sala living, per ritrovarsi,

conversare, pranzare o cenare insieme, far giocare i bambini…• Un'areafitness,perginnasticadolceecorpolibero• Una sauna con bagno e docce• Una lavanderia• Un deposito per il Gruppo di Acquisto Solidale• Una bike recovery• Una foresteria (camera doppia con bagno), per accogliere gli ospiti• Un'area bricolage e fai-da-te• parti verdi comuni: un grande giardino di 2.000 mq con area giochi

per i bambini e varie oasi per le essenze.• Spazi condivisi al piano terra dotati di rete wireless.

Le case, realizzate con la consulenza del Politecnico di Milano, sono certificate in classeA+ e tecnologie e materiali sono stati sceltivalutandone il ciclo di vita (LCA). www.terracielo.biz

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Il Cohousing: le esperienze

ITALIA - MilanoCOSYCOH

http://www.cohousing.it/content/blogcategory/18/24/

COSYCOHèilprimoprogettodicohousinginaffittoinEuropa.Otto appartamenti per abitare in affitto a 10€/mqper iprimi quattro anni di locazione e opzione di acquisto esercitabile dal secondo al quarto anno.In questo progetto c’è una sala comune di 65 mq al quinto piano e una terrazza, e l'idea di attrezzare anche un’area al piano interrato come lavanderia condominiale.

Gli appartamenti sono stati tutti consegnati il 1 aprile 2010.

FotodiHousingLab/viaFlickr

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Il Cohousing: le esperienze

TOSCANA - Tirrenia (PI)CALAMBRONE - COHLONIA

http://goo.gl/NrXlQ

Il primo progetto di co-housing toscano, secondo il quale la parte nord della struttura è stata riservata all’insediamento stabile di 40/50 famiglie, in quello chediventerà un lifepark sul mare, con oltre 24.000 metri quadrati di parco, e quasi 1.000 metri quadrati di spazi in condivisione.

La destinazione d'uso delle parti comuni sarà decisa dai residenti in piena autonomia.

Il complesso sarà realizzato con il recupero dell'ex colonia Regina del Mare a Calambrone, progettata dall'architetto Angiolo Mazzoni tra il 1925 e il 1926.

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TOSCANA - Area FiorentinaASS. COHOUSING IN TOSCANA

Il Cohousing: le esperienze

Ipotesi (2010) dell’associazione “Cohousing in Toscana” per la realizzazione di cohousing nel Comune di Fiesole (Compiobbi) in un comparto soggetto a intervento di edilizia convenzionata.Eraprevistounpercorsodiprogettazionepartecipata,attenzionealciclodeirifiutieall’efficienzaenergetica, pedonalizzazione dell’area e edilizia sostenibile (progetto di Egidio Raimondi, Cinzia Bagnoli e Mattia Fantoni).

http://www.cohousingintoscana.it/

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Autocostruzione

Consistenelrealizzaregliedificiconlapartecipazioneattivadei futuri abitanti

MOTIVAZIONI

• Risparmio economico

• Valenze sociali

• Valenze ambientali

AUTOCOSTRUZIONE

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Autocostruzione: aspetti normativi

Il cantiere autogestito prevede che varie famiglie si riuniscano in gruppi organizzati, diretti e seguiti nei lavori da personale professionale costituito da tecnici abilitati ed esperti.

A tutt’oggi non c’è un quadro normativo nazionale organico che detti le modalità e gli strumenti dell’edificazione in autocostruzione. Lombardia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Campania dal 2001 ad oggi hanno avviato progetti, molti sperimentali, che non possono essere ricondotti a sistema.

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Autocostruzione: aspetti normativi

ConlaDeliberaz.G.R.Puglia24/07/2012,n.1507, laRegionePugliahaapprovato leLineeGuida concernenti la definizione di una procedura tecnico - amministrativa per rendereesecutiva l’autocostruzione in Puglia. In particolare le Linee Guida individuano i principali soggettiresponsabilidelprocessodiautocostruzioneedefinisconorequisiti,compiti,ruolieresponsabilità di ognuno.

Conlaleggeregionale15del5/10/2012laRegioneUmbriaprevedecontributiagli operatori privati per favorire l'accesso alla prima abitazione, per il recupero o la costruzione delle abitazioni da cedere in proprietà, dopo 8 anni di locazione, aisoggettibeneficiaridiquestalegge,aiprogettidiautocostruzionedapartedicooperative di autocostruzione.

La Regione Emilia-Romagna ha approvato con deliberazione 1712/2010, bando per la selezione delle proposte di interventoda ammettere a finanziamento nell’ambito del “Programmasperimentale di edilizia residenziale sociale di autocostruzione di alloggi”, in cui si definiscono finalità, contributo finanziario eammissibilità degli interventi.

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Autocostruzione: alcuni esempi

Cooperativa edilizia interamente autogestita, basata su processi edilizi di autocostruzione e suunostatutochesiprefiggevalenzesocialiedecologiche. Soci di diverse nazionalità hanno prestato il proprio lavoro per la realizzazione del complesso edilizio di 46 villette a schiera potendo così avvalersi di un forte contenimento del prezzo dell’abitazione (circa -40% dei prezzi di mercato).

Villette a schiera finanziate dalla RegioneCampania e Banca Etica, attraverso una cooperativa, per permettere l'accesso ad un alloggio dignitoso pur in scarsità di risorse economiche.

Perugia - Sant’Enea

Villaricca (NA)

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Autorecupero

Per autorecupero si intende un processo edilizio che prevede l’affidamento dei lavori diristrutturazionediunimmobileaglistessiutilizzatorifinalicheprestanolalorooperaincantiere;generalmente sono organizzati in cooperativa e mettono a disposizione un monte ore lavorativo.La partecipazione ai lavori consente un abbattimento dei costi economici e la creazione di buoni rapportitraibeneficiari.

Ingenerealleoperazioniautorecuperosonoaffidatiinterventiinterniaglialloggi,leopereneglispazi comuni e strutturali sono invece a carico della proprietà.

AUTORECUPERO

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Autorecupero: aspetti normativi

Vi è solo una proposta di legge presentata nel 2010 alla Camera dei Deputati per il “censimentoeilrecuperodiimmobilipubbliciinutilizzatieperlalorodestinazioneafinidi edilizia sociale”.

La prima e unica legge italiana sull'autorecupero è del 1998. Prevede l'individuazione di immobili di proprietà pubblica e IPAB rimasti inutilizzati, con priorità per quelli che si trovano nei centri storici,alfinediunlororecuperoinconcorsoconCooperativediautorecupero.

Si prevede l'assegnazione attraverso bando pubblico, con priorità per le cooperative che propongono l'utilizzazione di tecnologie biocompatibili.

Norme statali

Regione Lazio

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I vantaggi della cessione del diritto di superficie possono essere così sintetizzati:ildirittodisuperficieèequiparatoaldirittorealediproprietà,percuiconsentel'accessoalmutuoipotecarioealpreammortamento,cioè alla possibilità di disporre dei soldi necessari durante il periodo di ristrutturazione degli immobili, iniziando a restituirli alla

banca una volta entrati nelle case;l'alloggio in diritto di superficie può essere vendutocome un alloggio in proprietà; i vincoli e le condizioni divenditasarannodefinitinelcontrattocheregoleràlacessionedeldirittodisuperficieunavoltaassegnatiglialloggi;laconcessioneindirittodisuperficierisolvelerichiestedi garanzia avanzate dagli istituti di credito in caso di prestiti personali;nella concessione attuale per 99 anni si ha il pieno godimento dell'immobile e si paga al momento dell'assegnazione il costo previsto dalla delibera comunale per la concessione onerosa;il corrispettivo versato per la costituzione del diritto di superficiesaràreimpiegatodalComuneperaumentarele opportunità abitative in città.

Avvisopubblicoperl'autorecuperodi43unitàabitativediproprietàdelComunediBologna.Questocederàildirittodisuperficieper 99 anni, allo scadere dei quali gli immobili rientreranno nella proprietà comunale.

Il titolaredeldirittodisuperficiestipuleràcon ilComunediBolognaunaconvenzionechegliassicurerà liberadisponibilitàdell'immobile e regolamenterà il modo in cui potrà venderlo, lasciarlo in eredità ed ipotecarlo.

Autorecupero: alcuni esempi

Bologna

www.autorecupero.org

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Autorecupero: alcuni esempi

ARomasono11gliinterventidiautorecupero,inedificiindividuati dall'amministrazione comunale; questa redige un progetto preliminare e reperisce il finanziamentonecessario.All'amministrazione pubblica sono affidati i costi diprogettazione e del “recupero primario” ovvero delle parti comuni ed esterne, mentre il “recupero secondario” è affidato, tramite bando pubblico, alle cooperative diautorecupero che presenteranno un progetto esecutivo ed un'offerta economica.

Gli appartenenti alle cooperative devono avere un reddito non superiore al limite previsto per l'accesso all'edilizia agevolata.

Roma

http://goo.gl/sUqAb

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Autorecupero: alcuni esempi

FirenzeLe prime proposte di autorecupero a Firenze cominciano all'inizio degli anni' 80, anni in cui le Giunte Comunali approvano uno schema di convenzione da stipularsi con Cooperative di Autocostruzione per il recupero di immobili di proprietà comunale da destinare a residenza.

Ad oggi l'unico esempio di questo tipo è costituito dall'ex-asilo Ritter, occupato da più di 20 anni, che sarà recuperatograzieaifinanziamentidelbandoregionaleperl'ediliziasocialesperimentale.Inquestocasoglioccupanti, costituiti in cooperativa, recupereranno gli alloggi che poi saranno loro assegnati come inquilini.

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Strategie innovative per vivere e lavorare

La gestione degli spazi verdi urbani

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Il 16 febbraio 2013 è entrata in vigore la legge nazionale 10/2013:“Normeperlosviluppodeglispaziverdiurbani”,affinchéilprossimosviluppodeicontestiurbaniavvenga

in accordo con i princìpi del protocollo di Kyoto, in modo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei cittadini e nella

piena consapevolezza e conoscenza del proprio patrimonio verde.

La gestione degli spazi verdi urbani

La nuova legge 10/2013

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La gestione degli spazi verdi urbani

Orto diffusoL’orto diffuso non è un orto tradizionale, bensì è un nuovo modo di pensare gli spazi a disposizione nelle nostre città, raccogliendo le nostre radici e le nostre esperienze.

E’ dunque un’ occasione per espandere le nostre capacità, lerelazioniconglialtrielesuperficianostradisposizione,sfruttandoleperfinisalutistici:chesitrattidiunospiazzo,siunterrazzo,diunbalcone,odiundavanzalediunafinestra,tutti hanno piani che diventano aree coltivabili.

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Multifunzionalità:

• funzione produttiva

• funzione ambientale

• funzione sociale

• funzione culturale

• funzione terapeutica

La gestione degli spazi verdi urbani

Orti urbani in co-housing

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“Orti Urbani” è un progetto nazionale di Italia Nostra, che si rivolge a tutti

coloro che, privati o enti pubblici, possedendo delle aree verdi le vogliano

destinare all’ “arte del coltivare” nel rispetto della memoria storica dei

luoghi e delle regole “etiche” stabilite da Italia Nostra in accordo con l’ANCI

(Associazione dei comuni di Italia) con il quale è stato sottoscritto un

protocollo d’intesa e al quale hanno poi aderito Coldiretti e la Fondazione di

Campagna Amica.

La gestione degli spazi verdi urbani

Orti urbani

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A valorizzare le funzioni sociali, ambientali e anche paesaggistiche degli orti urbani arriva a Torino il progetto “TOCC -Torino Città da Coltivare”.

TOCCèunpianodianalisi,censimento,riqualificazioneegestionedellearee verdi urbane e periurbane, con particolare attenzione a quelle adibite ad uso agricolo. «È ora di ripensare il rapporto tra agricoltura e città – spiegano dall’Assessorato all’Ambiente - e di trovare un nuovo modello di gestione degli orti urbani, collaborando sia con i singoli orticoltori che con le associazioni e le cooperative, che in alcuni quartieri hanno già avviato esperimenti di conduzione collettiva.

Si tratta di incentivare una gestione che riconosca le valenze alimentari ma anche sociali, ambientali e di tutela del suolo dell’attività agricola, in linea con i principi della Politica Agricola Comunitaria».

Progetto TOCC

La gestione degli spazi verdi urbani

Foto di Roberto Leinardi - Licenza GFDL

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La gestione degli spazi verdi urbani

One Planet LivingNel mondo ormai tanti sono gli esempio di aree urbane da destinare alla coltivazione anche per l’autoconsumo degli abitanti.

A Detroit, attraverso il nuovo piano del sindaco, si stanno riservando aree della città in dismissione ad insediamenti agricoli gestiti direttamente dalla popolazione.

A Hackbridge, nel sobborgo di Sutton (Big London), il masterplan prevede di dare impulso allo sviluppo di giardini privati e comunali per garantire agli abitanti l’approvvigionamento di cibo, nell’ottica di una vita ambientante sostenibile, o di One Planet Living.

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Anche le aziende hanno compreso il potenziale che la diffusione di questa pratica può avere tra i dipendenti; così troviamo molti esempi negli Stati Uniti di brand famosi che hanno organizzato spazi dedicati ad aspiranti coltivatori (per citarne alcuni: Yahoo, Toyota, PepsiCo, Aveda).

Anche Google ha attrezzato alcune aree ad orto aziendale. E non solo nella sede di Mountain View, in California, ma anche a Londra c’è anche un roof garden.

A disposizione dei dipendenti, in spazi esterni ed interni, infatti si possono coltivare verdure e piante aromatiche e, una volta pronte per la raccolta, portarle nelle proprie cucine.

Orti urbani in azienda

La gestione degli spazi verdi urbani

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Strategie innovative per vivere e lavorare

Lavorare

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Co-working

Condividere spazi di lavoro

• Risparmio economico

• Networking

• Superare l'isolamento del lavoro autonomo

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TorinoTOOLBOX

• Possibilitàdiaffittarelatipologiapostazioneeiservizi desiderati per il tempo necessario

• Affittodisalariunioni

• Dueedificiex-industrialiditrepianinelcentrodi Torino, la connessione wi-fi ovunque, unsistema flessibile di servizi personalizzati ocondivisi

Co-working: alcuni esempi

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Coworking: alcuni esempi

AlessandriaLAB 121

Promuove il coworking al fine digenerare progetti, partnership, soluzioni innovative, imprenditoria e business.

E' un'associazione nata per sostenere progetti di lavoro, favorire le collaborazioni professionali, rilanciare un'economia sostenibile.

Coworking e business networking: scambio interdisciplinare di competenze e condivisione di spazi e strumenti

Postazioni di lavoro utilizzabili a tempo

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FirenzeMULTIVERSO

E' un'impresa collettiva basata sul co-working.

Liberi professionisti condividono un luogo fisicodi lavoro e mettono in rete le proprie competenze per usufruire di nuove opportunità professionali.

Uno dei criteri principali è la condivisione delle opportunità per i soci aderenti al progetto che necessitano di prestazioni o servizi presenti nel circuito e che non sono in grado di svolgere in proprio.

Coworking: alcuni esempi

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Strategie innovative per vivere e lavorare

Qualcosa si muove...

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Nel 2012 ha approvato il bando “Misura E (Sperimentale): Progettazione e attuazione di interventi regionali pilota nel campo della bioarchitettura e bioedilizia e di strutture alloggiative plurifamiliari di natura temporanea”, rivolto ai Comuni Toscani.

Essomiraafinanziaretretipidiinterventi:• strutture destinate alla locazione, per un minimo di 20 anni, per il recupero o realizzazione

diedificirealizzaticontecnichedibioarchitetturachefavoriscanorapportidisocialitàfra gli abitanti (cohousing)

• strutture alloggiative temporanee per soddisfare casi di emergenza abitativa• realizzazione/recuperodiedificiplurifamiliarimedianteautocostruzioneoautorecupero

da parte di componenti di cooperativa o associazione proponente. Nel recupero è incentivata la presenza di spazi comunitari (cohousing).

Regione Toscana

Incentivi e bandi “sperimentali”

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Comune di Firenze

Incentivi e bandi “sperimentali”

In adesione al terzo punto del Bando Regionale, il Comune di Firenze ha individuato 3 stabiliperl’attuazionediinterventidirecuperoafineabitativo

FralecondizioninecessarieperilocatarivièunvaloreISEEinferiorea35.000€elacostituzione in cooperativa o associazione senza scopo di lucro.

via delle Torri ex asilo Ritter, via Reginaldo Giuliani via Aretina

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Incentivi e bandi “sperimentali”

Comune di Bagno a RipoliCon comunicato stampa del 23 giugno 2012 l'amministrazione sottolinea la necessità di approfondire la possibilità di introdurre nel Regolamento Urbanistico:

• Cohousing destinato ad anziani o diversamente abili su un'area di proprietà comunale.

• Autocostruzione a favore di giovani coppie su aree di proprietà comunale.

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Incentivi e bandi “sperimentali”

Comune di S. Lazzaro di Savena (BO)L'amministrazione ha bandito nel 2011 un'asta pubblica per la cessione delDIRITODI SUPERFICIE di area edificabile in cuirealizzare edilizia residenziale sociale – cohousing.Ilbandoèstatovintodall'associazione“È/cohousing”(promotricedel bando) e l'intervento è ad oggi in via di conclusione.

L'amministrazionehaprevistounbonusdisuperficiecomuneel’investimento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per un parco adiacente al lotto.

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Incentivi e bandi “sperimentali”

A Bologna si sta realizzando il primo intervento di cohousing pubblico,rivoltoagiovanifinoa35anni.IlprogettoèfinanziatodadallaPresidenzadelConsigliodeiMinistri, dal Comune di Bologna in partnership con il Sunia e l'ASP IRIDeS (ex-IPAB).

Il cohousing di via del Porto avrà 16 appartamenti, circa 40posti letto,assegnaticonuncontratto3+2acanoneconcordato al gruppo di giovani, single, coppie con o senza figli, purché sotto i 35 anni di età, selezionato entro unafascia massima di ISEE.

I servizi e gli spazi da condividere potranno essere distribuiti ad ogni piano, realizzando uno o più spazi di soggiorno-pranzo con cucina, lavanderie con area stiro, spazi per il tempo libero (musica, lettura, laboratorio, palestra), spazi destinati all'ospitalità.

Bologna

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Strategie innovative per vivere e lavorare

Proposte

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Industrial Space Sharing ISS

Proposta innovativa per una via alternativa di gestione degli spazi e delle risorse delle imprese, attraverso la condivisione di:

SPAZI – condivisione di impianti artigianali e industriali, delle strutture collettive (mensa, magazzini, servizi.....), con la possibilità di avere una gestione logistica condivisa,conununicopianoditrasportodeiprodottifiniti.Possibilitàdiinvestirenel rispetto dell'ambiente e nella gestione integrata delle fonti rinnovabili, così da creare un sistema che consenta un risparmio globale delle spese di gestione.

PERSONALEESICUREZZA–Gestionecondivisadelpersonale,conorariflessibiliper le singole imprese, nelle fasi di produzione, logistica e contabile-amministrativa. Organizzazione collettiva della formazione e della sicurezza.

ACCESSOAL CREDITO – Rapporti agevolati con le banche per i finanziamenti(microemacrofinanza)attraversoacquisticollettiviperavererisparmigeneralizzatisu prodotti (anche con imprese di settori non omogenei)

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Strategie innovative per vivere e lavorare

Forme di accesso ai beni

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• L’accesso alla proprietà ha un alto costo.

• La proprietà non si estingue: si trasmette.

• Mal si concilia con nuove esigenze sociali, commerciali, operative.

Absolute Property

Forme di accesso ai beni

Locazione• Normativa insoddisfacente.

• Le ragioni del conduttore: sentirsi o “volersi” sentire quasi dominus ma “non potersi” sentire tale.

• Le ragioni del locatore: sentirsi sfuggire il diritto sul bene; comunque perdere la disponibilità del bene per lungo tempo a fronte di vantaggio economico modesto,

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Forme di accesso ai beni

Usufrutto Enfiteusi• è il diritto reale che permette

all'usufruttuario di godere della cosa e di trarne ogni utilità rispettando, però, la destinazione economica del bene(art. 981 c.c.).

• La temporaneità: requisito essenziale.

• Lasottoutilizzazione: istitutoconfinatoaimargini dall’assolutismo ottocentesco.

• Non serve solo al nonno che dona la casa.

• I romani lo utilizzavano nel loro massimo bene produttivo: i fondi rustici.

• èundirittorealecheattribuisceall'enfiteutail diritto di godimento di un immobile dietro l'obbligo di pagare un canone e di migliorare il bene .

• fu usato soprattutto nell'800 per permettere agli agricoltori di avere pieni poteri sui fondi che coltivavano, con la possibilità per l'enfiteutadiaffrancareilfondodivenendoneproprietario.

• utilizzato dall’ente ecclesiastico

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Forme di accesso ai beni

Nuove forme di accesso ai beni

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Un nuovo modo di possedere

Proposte

• La proprietà temporanea ovvero l’usufrutto dei beni di consumo e dei beni durevoli (ovvero a consumo lento o progressivo).

• La nuda proprietà o la rimanente proprietà

• possibilità di concedere ipoteca sull’ usufrutto (art. 2814 c.c.).

• escuterel’usufruttoolaproprietàtemporaneaalfinediesaltarealmassimolaesigenzadellatempestività e rapidità del processo.

• istituzionalizzazione dell’investimento in nuda proprietà o rimanente proprietà.

• cartolarizzazione ovvero fondi comuni di investimento.

• ridefinizioneruolodellecasseprevidenzialichehannocomeobiettivocostituirericchezzanel futuro

Nuove forme di accesso ai beni

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Strategie innovative per vivere e lavorare

Alcune riflessioni...

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Conclusioni

La particolare crisi economica non solo locale e nazionale ma anche globale, ci spinge alla ricerca e alla sperimentazione di un complessivo rinnovamento che riguarda gli aspetti sociali ed economici della vita quotidiana.

Difficiletrovarelesoluzioniallacomplessitàdeiproblemichehannogeneratolecriticitàche oggi tutti viviamo.

Nonostante il proliferare di atteggiamenti, idee e proposte innovative, si rileva, ormai collettivamente, che uno dei maggiori ostacoli è la mancanza di velocità operativa, mancanza di velocità dovuta ad una macchina burocratica, dagli Enti locali allo Stato, che impedisce l'attuazione delle idee e delle proposte innovative in tempi congrui coerenti con le necessità di oggi.

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Conclusioni

• Regole di condivisione

• Complessità del quadro normativo

• Gestione innovativa della proprietà

• Necessità di progettazione ad hoc

• Assenzadifinanziamenti/sostegnoall'innovazione

• Risparmio economico

• Risparmio energetico

• Limitato impatto ambientale

• Qualità della vita

• Promozionedellasocialità/sensodicomunità

• Condivisione delle esperienze e del sapere

• Riduzione della spesa dei servizi pubblici e privati

Aspetti positivi Criticità

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A chi ci rivolgiamo

Detentori/gestori di proprietà immobiliari

Enti Pubblici Enti Privati• Amministrazioni

pubbliche (Comune, Provincia..)

• Casa Spa

• Casse previdenziali

• ...

• Fondazione comitato case ad uso degli indigenti;

• Curia;

• ex IPAB

• ...

Possono considerare forme di gestione e di occupazione diverse per utilizzare il proprio patrimonio immobiliare.

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A chi ci rivolgiamo

Organi investiti del potere legislativo

Regioni e ComuniAmministrazioni pubbliche

Acuièaffidatalalegislazioneelagestionedelterritoriopossono farsi enti promotori di istanze legate all'abitare e alla produzione sostenibile e solidale, come strategia per limitare il

consumo di suolo e risorse e favorire il senso di comunità.

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Conclusioni

• Riutilizzodivolumi/spaziesistenti

• Autosufficienza

• Sostenibilità dell'organismo edilizio

• Adeguamento della normativa locale e sovraordinata

• Snellezza e velocità dell'iter burocratico

• Incentivi economici (es. scomputo oneri di urbanizzazione)

• Promozione acquisti collettivi

• Accesso condiviso alla rete (wireless, telefoni, tv, sistemi di sicurezza...)

Proposte

Messa a punto di un modello innovativo di gestione da inserire negli atti di governo del

territorio in modo snello e semplice

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Laboratorio borghi SoStenibiLi ®

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