ATTI X Congresso Nazionale Chimica dell' Ambiente e dei Beni Culturali

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ATTI X Congresso Nazionale Chimica dell' Ambiente e dei Beni Culturali - "Conoscenza e Creatività"Acay, Vernole (Lecce)11-15 Giugno 2007

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Societ Chimica Italiana Divisione di Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali

Seminario ScientificoTecnico Dipartimento Scienza dei Materiali Universit del Salento

col patrocinio di:

X CONGRESSO NAZIONALE X CONGRESSO NAZIONALE DI CHIMICA DELLAMBIENTE E DEI BENI CULTURALI DI CHIMICA DELLAMBIENTE E DEI BENI CULTURALI CONOSCENZA E CREATIVITA CONOSCENZA E CREATIVITA

Acaya Golf HotelAcaya, Vernole (Lecce), 11 - 15 Giugno 2007

ATTI DEL CONGRESSO

SCOPO DEL CONGRESSO La Chimica una tra le pi importanti discipline scientifiche in grado di fornire elementi conoscitivi per lo sviluppo di azioni atte a salvaguardare luomo, la qualit della vita e lhabitat naturale. La Chimica, inoltre, in grado di supportare politiche di sviluppo sostenibile e affrontare emergenze planetarie, spesso legate a un irrazionale uso delle risorse. La Chimica, come scienza al servizio dellumanit, dimostra dunque la sua forza creativa nellinnovazione tecnologica, nei nuovi materiali e nei processi industriali puliti e, allo stesso tempo, nel settore dei Beni Culturali, offre strumenti metodologici per la salvaguardia e valorizzazione. In questo senso, la Chimica si propone come Scienza di Vita a difesa degli equilibri naturali e per la tutela delle opere frutto dellingegno umano. Il X Congresso Nazionale della Divisione di Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali vuole, dunque, mettere in risalto questi aspetti, confrontando le pi avanzate esperienze scientifiche in campo nazionale. La scelta di Acaya, esempio di cittadella medioevale fortificata, vuole esaltare il connubio tra Ambiente e Beni Culturali in unarea, il Salento, dove la conservazione del patrimonio naturalistico e storico-culturale diventano strumenti di un armonico sviluppo del territorio. I temi del Congresso riguardano aree come metodi innovativi di conoscenza e indagine, prevenzione, protezione e qualit. Allinterno di queste trovano spazio importanti problematiche come la bonifica dei siti contaminati e la valutazione del rischio ambientale, gli inquinanti prioritari e le nuove direttive per le sostanze chimiche, l inquinamento di aree urbane e la salute umana, la depurazione delle acque e gestione dei rifiuti, la conservazione e valorizzazione dei beni culturali.

Nicola Cardellicchio Presidente della Divisione di Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali

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COMITATO SCIENTIFICOAngelo Albini, Universit di Pavia Ezio Bolzacchini, Universit Bicocca, Milano Luigi Campanella, Universit La Sapienza, Roma Nicola Cardellicchio, CNR-IAMC, Taranto Antonella Casoli, Universit di Parma Alfredo Castellano, Universit del Salento Maria Perla Colombini, Universit di Pisa Massimo Del Bubba, Universit di Firenze Gianluigi De Gennaro, Universit di Bari Angelo DellAtti, Universit del Salento Franco DellErba, CRC - Taranto Paola Gramatica, Universit dellInsubria, Varese Nadia Marchettini, Universit di Siena Gioacchino Micocci, Universit del Salento Luciano Morselli, Universit di Bologna, Rimini Fabrizio Passarini, Universit di Bologna Roberto Ramadori, CNR-IRSA, Roma Corrado Sarzanini, Universit di Torino Antonio Tepore, Universit del Salento Pietro Tundo, Universit di Venezia

COMITATO ORGANIZZATORECristina Annicchiarico, CNR-IAMC, Taranto Alessandro Buccolieri, Universit del Salento Giovanni Buccolieri, Universit del Salento Micaela Buonocore, Universit di Bari Antonella Di Leo, CNR-IAMC, Taranto Vittorio Esposito, Consorzio INCA, Lecce Santina Giandomenico, CNR-IAMC, Taranto Floriana Pizzulli, Universit di Bari Stefania Santoro, CNR-IAMC, Taranto Mariella Siciliano, Universit del Salento Lucia Spada, Universit di Bari

SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVANicola Cardellicchio CNR - Istituto per lAmbiente Marino Costiero, via Roma 3, 74100 Taranto Tel. 099 4542208/206/207, Fax 099 4542215, e-mail: [email protected]

CON IL PATROCINIO DI:Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Vernole, ARPA Puglia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Consorzio Interuniversitario INCA, Ordine Interprovinciale dei Chimici di Lecce e Brindisi, Ordine dei Chimici di Taranto, S.C.I. Gruppi Interdivisionali Green Chemistry e Scienza e Tecnologia degli Aerosol, WWF.

ARTICOLAZIONE DEL CONGRESSOIl Congresso articolato in conferenze plenarie, comunicazioni orali e poster. Le comunicazioni orali hanno la durata di 20 minuti, compresa la discussione. Il formato dei poster non deve superare la dimensione di 80 x 100 cm. I poster saranno affissi il primo giorno e per tutta la durata del Congresso.

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Si ringraziano gli sponsor:Analitica S.a.s., CEM, Chebios, Consorzio Interuniversitario INCA, Ecomondo, FKV, Italgest, Labozeta, LabService, Lenviros S.r.l., Levanchimica, Monticava, Osservatorio di Campi Salentina, Perkin Elmer, Sea Marconi Technologies S.a.s., Seminario Scientifico Tecnico - Universit del Salento, Shimadzu, Solvay Chimica Italia S.p.a., STD Italia S.r.l., Systea, Varian, Zanichelli.

CHEBIOSSud s..r.l. sCh emistr y and Bi och emi str y Sol uti on s

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PROGRAMMALUNED, 11 giugno 2007 Arrivo dei Congressisti allAcaya Golf Hotel 17.00-20.00 20.00 Registrazione dei partecipanti Cocktail di benvenuto - Acaya Golf Hotel

MARTED, 12 GIUGNO 2007 8.00-9.00 9.00-10.00 Registrazione dei partecipanti Cerimonia inaugurale: saluto delle Autorit, apertura del Congresso Consegna delle Medaglie a Personalit scientifiche della Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali Consegna delle Medaglie della Divisione a: LUCIANO MORSELLI, Universit di Bologna, Sede di Rimini MARIA TERESA VASCONCELOS, Universit di Porto Consegna dellaMedaglia Libertia: LUIGI CAMPANELLA,Universit La Sapienza, Roma CONFERENZE AD INVITO Presiedono: M. Del Bubba, C. Sarzanini 10.00-10.40 10.40-11.20 L. Morselli La Chimica dei Beni Culturali: il degrado dovuto allazione degli inquinanti M.T. Vasconcelos Influence of salt marsh plants on levels and speciation of trace metals in sediments and water column in case of sediment re-suspension Coffee break SESSIONE: ANALISI DI RISCHIO E BIOINDICATORI 11.40-12.00 12.00-12.20 A. Marcomini, A. Critto, C. Micheletti, E. Semenzin Lanalisi di rischio ecologico nella gestione dei siti contaminati D. Brigolin, F. Rampazzo, D. Berto, S. Covelli, S. Predonzani, M. Giani, R. Pastres Un modello matematico per lo studio degli impatti delle attivit di mitilicoltura sulla chimica dei sedimenti superficiali S. Girotti, L. Bolelli, E. Ferri, E. Maiolini, M. G. Fumo, N. Barile, P. Fonti I bioindicatori nel monitoraggio ambientale: batteri bioluminescenti, mitili, squali ed api M. Bernardello, E. Centanni, S. Noventa, D. Berto, M. Formalewicz, M. Giani, B. Pavoni Metodiche per la determinazione di composti organostannici: applicazione al mollusco bioindicatore Nassarius nitidus nella laguna di Venezia

11.20-11.40

12.20-12.40

12.40-13.00

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13.00-14.30

Intervallo pranzo SESSIONE: SITI CONTAMINATI, DEPURAZIONE, RIFIUTI Presiedono: G. Petruzzelli, R. Ramadori

14.30-14.50

L. Campanella, R. Antiochia, F. Borzetti, P. Ghezzi, E. Martini, M. Tomassetti Il Vetiver una nuova opportunit per la fitodepurazione da metalli pesanti: prestazioni e comportamento S. Doumett, A. Cincinelli, D. Fibbi, L. Lepri, S. Mancuso, M. Del Bubba Applicazione di tecniche di fitoestrazione per la bonifica di suoli contaminati da metalli pesanti C. Alisi, R. Musella, F. Tasso, C. Ubaldi, S. Manzo, A. R. Sprocati Biorisanamento di suolo contaminato da diesel mediante bioaugmentation con un consorzio microbico autoctono, isolato dal sito di Bagnoli-Coroglio C. Di Iaconi, G. Del Moro, R. Ramadori, A. Lopez Applicazione su scala dimostrativa della tecnologia a biomasse granulari per il trattamento dei reflui municipali C. Bonserio, A. M. Losacco, M. Muolo, F. Tedeschi Laser induced breakdown spectroscopy (LIBS) monitoring emission produced by a plasma torch for the treatment of wastes M. L. Feo, M. Sprovieri Metodi di decontaminazione da idrocarburi policiclici aromatici in sedimenti marini: soil washing e reagente di Fenton Coffee break Presiedono: N. Marchettini, P. Bruno

14.50-15.10

15.10-15.30

15.30-15.50

15.50-16.10

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16.30-16.50

16.50-17.10

G. Pojana, E. Corrocher, A. Fantinati, D. Vallotto, A. Marcomini Sostanze farmaceutiche in ambienti costieri: comportamento negli impianti di trattamento sversanti in laguna di Venezia F. Italiano, A. Agostiano, F. Milano, L. R. Ceci, F. DeLeo, R. Gallerani, L. Giotta, A. DellAtti, A. Buccolieri, G. Buccolieri, M. Trotta Interazione fra metalli pesanti e batteri fotosintetici rossi anossigeni R. Terzano, M. Spagnuolo, B. Vekemans, K. Janssens, P. Ruggiero Alcune applicazioni di tecniche microanalitiche che impiegano raggi X di sincrotrone per lo studio di metalli nel suolo e nella pianta B. De Tommaso, G. Mascolo, C. Malitesta, G. Bagnuolo, V. F. Uricchio, G. Brunetti Applicazione della tecnica TD/GC/MS per la determinazione diretta di PCB in campioni di suolo contaminati RIUNIONE DOCENTI GRUPPO CHIM12 VISITA AL CASTELLO DI ACAYA

17.10-17.30

17.30-17.50

17.50-18.10

18.30-19.30 20.30

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MERCOLED, 13 giugno 2007 CONFERENZA AD INVITO Presiedono: L. Morselli, F. Passarini 9.00-9.40 L. Campanella Ambiente e Beni Culturali: un ponte per la Chimica fra passato,presente e futuro SESSIONE : TECNICHE DI INDAGINE PER I BENI CULTURALI 9.40-10.00 P. Baraldi, F. Paccagnella, P. Zannini Development of complementary microscopic techniques in the analysis of cultural heritage materials L. Campanella, F. Borzetti, R. Dragone, P. Galli La datazione di manufatti cementizi: un problema ancora aperto F. Adduci, A. Buccolieri, G. Buccolieri, A. Castellano, R. Cesareo, L. S. Leo, F. Vona La fluorescenza a raggi X in dispersione di energia (EDXRF) per lo studio della tela San Felice in Trono di Lorenzo Lotto L. Campanella, C. Costanza, A. DAguanno Applicazioni di un fotosensore di persistenza ambientale a carte antiche Coffee break SESSIONE: QUALIT DELLARIA E PARTICOLATO ATMOSFERICO Presiedono: E. Bolzacchini, G. De Gennaro 11.20-11.40 M. Amodio, P. Bruno, M. Caselli, P. R. Dambruoso, B. E. Daresta, G. de Gennaro, P. Ielpo, V. Paolillo, C. M. Placentino, M. Tutino Monitoraggio e composizione chimica del PM2.5 e PM10 in Puglia P. Bonanni, A. Giovagnoli, C. Cacace, R. Gaddi Impatto dellinquinamento atmosferico sul patrimonio storico-artistico italiano: definizione del rischio ambientale-aria nellarea del comune di Roma A. Bergamo, A. Buccolieri, G. Buccolieri, I. Carofalo, A. DellAtti, M. R. Perrone Caratterizzazione chimica di particolato atmosferico frazionato P. Fermo, A. Piazzalunga, R. Vecchi, G. Valli, M. A. De Gregorio Levoglucosan, a tracer for wood combustion in Milan particulate matter L. Pasti, F. Dondi Frazionamento in campo termico-flusso di particelle submicroniche Intervallo pranzo SESSIONE: BENI CULTURALI Presiedono: L. Campanella, F. DellErba 14.30-14.50 A. Proto, M. Alfano, M. Passamano, A. Farina, C. Scarabino, D. Alfano, O. Motta Archeologia, ambiente e salute

10.00-10.20 10.20.10.40

10.40-11.00 11.00-11.20

11.40-12.00

12.00-12.20 12.20-12.40 12.40-13.00 13.00-14.30

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14.50-15.10 15.10-15.30 16.00 20.00 21.15

E. Campani, A. Casoli, K. Trentelman Studio di leganti organici in provini simulanti la pittura murale A. Maccotta, P. Fantazzini, M. Gombia, M. Brai, M. Marrale Indagini NMR su legni moderni e antichi VISITA OASI NATURALISTICA WWF DELLE CESINE Cena libera in Hotel VISITA GUIDATA ALLA CITT DI LECCE ALLA SCOPERTA DEL BAROCCO

GIOVED, 14 giugno 2007 CONFERENZA AD INVITO Presiedono: A. Casoli, L. Rampazzi 9.00-9.40 P. Cremonesi Il contributo della Chimica alla conservazione e al restauro delle opere policrome SESSIONE: QUALIT DELLARIA E PARTICOLATO ATMOSFERICO Presiedono: M. Caselli, A. Piazzalunga 9.40-10.00 P. Barbieri, L. Di Monte, S. Cozzutto, C. Vezzil, F. Lo Coco, P. Sist, B. Scaggiante, A. Bandiera, R. Urbani Studies on stack emissions: defining policyclic aromatic hydrocarbons profiles for source apportionement and protocols for toxicity testing M. Amodio, P. Bruno, M. Caselli, G. de Gennaro, M. R. Saracino, M. Tutino Monitoraggio indoor di composti organici volatili e caratterizzazione delle principali sorgenti emissive E. Filippo, D. Manno, A. Serra, T. Siciliano, M. Tepore, P. Ielpo, M. Caselli Caratterizzazione morfologica e composizionale del particolato aerodisperso di origine urbana e industriale in due citt del sud Italia L. Ferrero, S. Petraccone, M. G. Perrone, G. Sangiorgi, B. Ferrini, Z. Lazzati, C. Lo Porto, E. Bolzacchini, A. Riccio, E. Previtali, M. Clemenza Altezza dello strato di rimescolamento e variazioni nella distribuzione dimensionale del particolato atmosferico lungo profili verticali nellarea urbana milanese Coffee break SESSIONE: BENI CULTURALI Presiedono: O. Chiantore, M. P. Colombini 11.20-11.40 11.40-12.00 R. Ploeger, D. Scalarone, O. Chiantore Caratterizzazione di colori alchidici per artisti A. Diamanti, F. Valentini, G. Palleschi, E. Tamburri, M. L. Terranova, S. Bellezza, P. Albertano Studio analitico dei processi di deterioramento di alcuni materiali lapidei e strategia enzimatica di recupero

10.00-10.20

10.20-10.40

10.40-11.00

11.00-11.20

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12.00-12.20

A. Andreotti, I. Bonaduce, U. Bartolucci, A. Ceccarini, M. P. Colombini, A. Favara Un progetto per la salvaguardia degli affreschi del camposanto monumentale di Pisa S. Iacopini, E. Joseph, R. Mazzeo, D. Prandstraller, S. Prati Indagini analitiche su manufatti in argento dal sito archeologico di Classe (Ravenna) F. Adduci, G. Buccolieri, A. Buccolieri, A. Castellano, L. S. Leo, C. Ragusa, F. Vona Studio delle cause di degrado della basilica di Santa Croce a Lecce: la risalita capillare dei sali solubili Intervallo pranzo SESSIONE POSTER RIASSUNTO DEI POSTER Presiedono: A. Casoli, L. Morselli SESSIONE: BENI CULTURALI Presiedono: A. Castellano, A. Taticchi

12.20-12.40

12.40-13.00

13.00-14.30 14.30-15.30 15.30-16.00

16.00-16.20

A. R. Sprocati, C. Alisi, F. Tasso, N. Barbabietola, E. Vedovato Isolamento di ceppi batterici calcinogenici dalla tomba etrusca della Mercareccia (Tarquinia) ed ipotesi di una loro applicazione nel biorestauro L. Rampazzi, B. Rizzo, C. Colombo, C. Conti, M. Realini, U. Bartolucci, M. P. Colombini Le decorazioni in stucco della chiesa di S. Lorenzo (Laino, Como): studio della tecnica artistica S. Lorusso, A. Natali, C. Matteucci Diagnosi e digitalizzazione del Codice Dantesco Phillips 9589 F. Adduci, A. Buccolieri, G. Buccolieri, A. Castellano, M. Di Giulio, V. Nassisi, L. Sandra Leo Laser cleaning per la rimozione selettiva dei prodotti di corrosione su manufatti bronzei di interesse storico-artistico A. Genga, M. Siciliano, T. Siciliano, A. Tepore, A. Traini, A. Mangone, C. Laganara Coloranti e opacizzanti in frammenti vitrei di et medioevale: caratterizzazione chimico-fisica R. Giorgi, D. Chelazzi, E. Carretti, P. Baglioni Sistemi soft-matter per la pulitura di superfici pittoriche ASSEMBLEA DELLA DIVISIONE CENA SOCIALE

16.20-16.40

16.40-17.00 17.00-17.20

17.20-17.40

17.40-18.00

18.00-20.00 21.00

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VENERD, 15 GIUGNO 2007 CONFERENZA AD INVITO Presiedono: G.Crippa, P. Gramatica 9.00-9.40 M. Sabetta Il regolamento Reach: prospettive, problematiche, strategie. Le imprese italiane utilizzatrici di sostanze chimiche di fronte alla nuova politica comunitaria SESSIONE: REGOLAMENTO REACH, INQUINANTI EMERGENTI, PRINCIPIO DISOSTITUZIONE

9.40-10.00

E. Papa, P. Gramatica Approcci QSAR per lidentificazione di composti chimici persistenti, bioaccumulabili e tossici (PBTs), come supporto predittivo per il REACH e la Chimica Sostenibile V. Esposito, A. Maffei, L. De Vitis Inquinanti organici emergenti in ecosistemi sensibili. Il caso dei ritardanti di fiamma V. Librando, A. Alparone Relazione attivitstruttura di nitro-derivati di idrocarburi policiclici aromatici L. Canesia, C. Ciacci, L. C. Lorusso, M. Betti, G. Gallo, G. Poiana, A. Marcomini Emerging contaminants in the aquatic environment: effects on a sentinel organism, the mussel Mytilus Coffee break Presiedono: A. Marcomini, F. Mangani

10.00-10.20

10.20-10.40 10.40-11.00

11.00-11.20

11.20-11.40

S. Brivio, M. Riccio Il Processo NEUTREC: una tecnologia di riferimento nella depurazione dei fumi e nella valorizzazione dei prodotti residui L. Balest, G. Mascolo, C. Di Iaconi, A. Lopez Rimozione di sregolatori endocrini (EDC) mediante trattamenti biologici innovativi L. Lopez, N. Cardellicchio Inquinanti prioritari in bacini marino costieri: analisi ed ipotesi di recupero ambientale S. Ciavatta, T. Lovato, C. Micheletti, R. Pastres Analisi di sensitivit e di incertezza di un modello di bioaccumulo di POP applicato alla laguna di Venezia M. DellaGreca, M. R. Iesce, S. Montanaro, L. Previtera, M. Rubino, F. Temussi Fotodegradazione di farmaci in condizioni ambientali CONCLUSIONI E CHIUSURA DEL CONGRESSO

11.40-12.00

12.00-12.20

12.20-12.40

12.40-13.00 13.00

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SESSIONE POSTER SESSIONE: BENI CULTURALI (BC) BC01 M. Berzioli, E. Campani, A. Casoli, P. Cremonesi Enzimi lipolitici nel restauro: studio applicativo per la rimozione di sostanze filmogene naturali E. Campani, A. Casoli, P. Cremonesi, I. Saccani, E. Signorini Studio preliminare per lutilizzo di gel rigidi di agar e agarosio nel restauro delle opere policrome E. Campani, A. Casoli Uno studio per la conoscenza dei leganti pittorici del dipinto Sacra Conversazione di Palma il Vecchio P. Croveri, O. Chiantore La diagnostica chimica per il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio monumentale A. Maccotta, M. Marrale, M. Brai, P. Fantazzini Indagini EPR su legni moderni e antichi F. Pinzari, M. Montanari Diagnostica di alterazioni chimiche e biologiche su carte antiche per mezzo di un SEMVP con rivelatore BSD e sonda EDS F. Pinzari, M. Montanari, I. Renda, F. Lonero, C. Fanelli, L. Fachechi, D. Bellusci, S. Greco Potenzialit di applicazione di un naso elettronico allindividuazione precoce del biodeterioramento nei materiali cartacei C. Riedo, D. Scalarone, O. Chiantore Riconoscimento di gomme vegetali di interesse nei beni culturali mediante pirolisi accoppiata con idrolisi e metilazione termicamente assistita A. Taticchi, A. Marrocchi, M.L. Santarelli, V. Librando, M.C. Ginnasi, L. Minuti Sviluppo di una metodologia innovativa per la conservazione di beni culturali A. Taticchi, A. Marrocchi, M.L. Santarelli, M.C. Ginnasi, L. Minuti Inibitori di cristallizzazione salina e beni culturali. Il caso studio del mosaico di Orfeo e le Fiere (Perugia) A. Diamanti, F. Valentini, G. Palleschi, E. Tamburri, M.L. Terranova, S. Bellezza, P. Albertano Diagnosi analitica del biodeterioramento su materiali lapidei: strategie di recupero via lipasi e Gox. A. Diamanti, F. Valentini, G. Palleschi, E. Tamburri, M.L. Terranova, S. Bellezza, P. Albertano Strategie analitiche di rimozione delle patine superficiali su supporti lapidei, a base di enzimi lipasi ed amilasi

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C. Boschetti, A. Corradi, E. Kamseu, C. Leonelli Il Sealing-Wax Red Glass nel mosaico romano: studio archeometrico e riproduzione sperimentale S. Lorusso, C. Matteucci, A. Natali, S. Tumidei Analisi storico-stilistica e diagnostica del dipinto a olio su metallo Cristo Crocifisso con due angeli dolenti M.P. Colombini, I. Degano, G. Cambini, D. Digilio Caratterizzazione dei materiali impiegati in una seta dipinta tramite tecniche cromatografiche M.P. Colombini, I. Degano, J.J. ucejko, G. Bacci Coloranti organici negli arazzi: un approccio multi-analitico L. Rampazzi, C. Corti, B. Giussani, M. Guzzo, M. Marelli, B. Rizzo Classificazione di malte storiche: il caso studio del Castrum Altomedioevale di Laino (Como) A. Mangone; L.C. Giannossa, R Laviano, L. Sabbatini, A. Traini Tecnologia di produzione della ceramica in epoca romana A. Augenti, C. Fiori, A. Genga, M. Siciliano, S. Tontini, M. Vandini Indagini archeometriche sul vetro tardoantico e medievale da Classe (Ravenna) R. Mazzeo, S. Prati, E. Joseph, E. Kendix Mapping ATR-FTIR nella caratterizzazione e localizzazione stratigrafica di materiali artistici ed archeologici L. Fam, A. Serra, D. Manno, A. Siciliano, R. Vitale, G. Sarcinelli Analytical method for the characterization of coins with high percentage of Ag M. Magrini, E. Ramous, I. Calliari Metallurgical and technological study of bronze objects of ancient venetic people L. Campanella, C. Costanza, M. Tomassetti Confronto di dati termoanalitici, biosensoristici e di persistenza ambientale per carta invecchiata artificialmente e per campioni di legno di noce invecchiati naturalmente L. Campanella, C. Costanza, A. DAguanno Confronto tra metodi per la determinazione dellandamento del pH nel tempo di carte invecchiate naturalmente, scritte e non. L. Campanella, P. Ciancio Rossetto, T. Gatta, R. Grossi, M. Tomassetti Caratterizzazione di malte e stucchi del teatro di Marcello e del portico di Ottavia in Roma L. Campanella, C. Costanza, A. DAguanno, R. Grossi, M. Missori Fotosensore per la misura della protezione di carta di vario tipo anche invecchiata artificialmente A. Smeriglio, G. Nava, C.O. Rossi, S.A. Ruffolo, G.A. Ranieri Indagini diagnostiche sui dipinti Preghiera di Tobia e Sara e L'Arcangelo Raffaele si rivela a Tobi e a suo figlioTabia

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A. Beneduci, M.C. Gallucci, S. Gigliotti Studio storico-artistico e diagnostico-materico su un affresco del XV sec. rinvenuto nella Cappela dei Nobili del Duomo di Cosenza M.P. Casaletto, F. Caruso, F.M. Mingoia, M.L. Testa, G. M. Ingo, T. de Caro, C. Ricucci Il progetto Atena: sistemi diagnostici e progettazione molecolare a tutela dei beni culturali

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M.L. Amadori, F. Mangani, M., F. Palla, M. Sebastianelli Il restauro della Chiesa delle Anime Sante di Bagheria (Pa)

SESSIONE: QUALIT DELLARIA E PARTICOLATO ATMOSFERICO (QP) QP01 D. Baldacci, V. Benedetti, S. Parmeggiani, M. Stracquadanio, L. Tositti, S. Zappoli Analisi della componente carboniosa nel PM10 e nel PM2.5 nellarea urbana di Bologna D. Baldacci, A. Musetti, S. Parmeggiani, M. Stracquadanio, L. Tositti, S. Zappoli Determinazione degli idrocarburi policiclici aromatici nellarea urbana di Bologna: conferme e anomalie A. Benedetti, E. Errani, B. Fabbri, I. Gualandi, V. Poluzzi, I. Ricciarelli, M. Stracquadanio, S. Zappoli Ciclo giorno notte di composti carbonilici nellarea urbana di Bologna A. Cecinato, C. Balducci, G. Nervegna, M. Possanzini, G. Tagliacozzo Cocaina in aria ambiente, effetto inatteso dellabuso di droghe D. Cesari, D. Contini, A. Donateo, S. Francioso, F. Belosi Caratterizzazione del contenuto di metalli pesanti nel particolato atmosferico a Lecce E. Bernardi, C. Chiavari, C. Martini, D. Prandstraller, L. Morselli Simulazione di run-off su materiali esposti allaperto M. Possanzini, C. Balducci, G. Nervegna, A. Cecinato, G. Tagliacozzo Carbonili volatili nellaria di Roma: confronto tra ambienti interni ed esterni M. Caselli, G. de Gennaro, P. Ielpo, L. Trizio Sviluppo di una rete neurale di tipo feed forward back propagation per la previsione di PM10: confronto con un modello di regressione multivariata M.V. Russo, G. Cinelli, I. Notardonato, P. Avino Valutazione delladsorbente XAD-2 per il campionamento e larricchimento dinquinanti organici persistenti (POPs) in atmosfera A. Buccolieri, G. Buccolieri, N. Cardellicchio, A. DellAtti Variazioni temporali dal 2002 al 2005 di metalli pesanti nel PM10 prelevato nel Salento L. de Gennaro, P. Bruno, M. Caselli, G. de Gennaro, E. Andriani, M. Brattoli, M.A. De Leonibus, A.E. Parenza Linventario delle emissioni in atmosfera per la Regione Puglia: le emissioni da riscaldamento residenziale e terziario

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G. Cecchetti, M. Iacobucci, M.E. Conti Controllo dellesposizione alla formaldeide in relazione alla nuova classificazione IARC V. Librando, G. Tringali, G. Perrini, Z. Minniti, S. DAmico Caratterizzazione della componente organica del particolato atmosferico di aree ad elevato interesse storico e culturale V. Librando, G. Tringali, G. Perrini, Z. Minniti, S. DAmico, M.C. Facchini, L. Emblico Caratterizzazione del particolato atmosferico segregato dimensionalmente nella citt di Catania V. Librando, G. Perrini, S. DAmico, Z. Minniti, E. Foresti, I.G. Lesci, S. Petraroia, N. Roveri Caratterizzazione della componente inorganica ed organica del particolato atmosferico frazionato nella citta di Catania C. Lo Porto, M.G. Perrone, G. Sangiorgi, L. Ferrero, S. Petraccone, Z. Lazzati, E. Bolzacchini Campionamento e composizione chimica del particolato atmosferico (PM10, PM2.5 e PM1) per larea urbana milanese e per il sito remoto alpino di Alpe S. Colombano (M. 2260, SO) S. Petraccone, M. Cameletti, A. Fass, L. Ferrero, M.G. Perrone, C. Lo Porto, G. Sangiorgi, Z. Lazzati, E. Bolzacchini Mappatura dei dati storici di PM10 e ozono in Lombardia G. Sangiorgi, L. Ferrero, M.G. Perrone, B. Ferrini, Z. Lazzati, C. Lo Porto, S. Petraccone, A. Balzarini, E. Bolzacchini, B. Larsen, M. Duane Profili verticali di composti organici volatili nellatmosfera urbana di Milano D. Cesari, D. Contini, A. De Marco, A. Genga, M. Siciliano, T. Siciliano Caratterizzazione chimico-fisica di particolato atmosferico in un sito di fondo urbano G. de Gennaro, P. Bruno, M. Caselli, M. Brattoli, L. de Gennaro, M.A. De Leonibus, A.E. Parenza Valutazione dellinquinamento olfattivo mediante olfattometria dinamica: indagine preliminare E. Bolzacchini, L. Ferrero, B. Ferrini, Z. Lazzati, M. Orlandi, C. Lo Porto, G. Perrone, G. Sangiorgi, S. Petraccone, L. Zoia. Metodologie di caratterizzazione di residui polimerici nel particolato atmosferico I. Lancellotti, M. La Robina, L. Barbieri, A. Corradi, C. Leonelli Rapid microwave heating of fly ash and borosilicate glass mixtures B. Ferrini, L. Ferrero, M.G. Perrone, G. Sangiorgi, Z. Lazzati, C. Lo Porto, S. Petraccone, E. Bolzacchini, A. Riccio Importanza dello strato di rimescolamento nella relazione tra i valori di AOD ricavati da immagini satellitari e la concentrazione degli aerosol al suolo per la citt di Milano L. Barbieri, A. Corradi, I. Lancellotti, L. Morselli, F. Passarini, I. Vassura, A. Zardin Polveri da inceneritore: caratterizzazione e vetrificazione

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L. Morselli, I. Vassura, F. Passarini, S. Ferrari Caratterizzazione chimica delle deposizioni atmosferiche nei pressi di un inceneritore P. Ubbraco, A. Traini, D. Manigrassi, D. Calabrese Caratterizzazione delle ceneri volanti da CDR e delle miscele stabilizzate con legante a base laterizio/calce W. Di Nicolantonio, A. Cacciari, E. Bolzacchini, L. Ferrero, B. Ferrini, M. Volta, E. Pisoni Utilizzo delle propriet ottiche dellaerosol derivate dal sensore MODIS per la stima delle concentrazioni di PM 2.5 a livello del suolo nel nord Italia M. Giannoni, D. Vannucchi, T. Martellini, M. Del Bubba, A. Cincinelli, F. Lucarelli, S. Nava, M. Chiari, S. Becagli, R. Udisti, F. Rugi, L. Lepri La caratterizzazione chimica del PM10 in Toscana (progetto PATOS): 2. la componente carboniosa F. Lo Coco, G. Vinci, P. Barbieri, G. Stani, D. Restuccia, G. Gasparini Hydrocarbons and inert gases determination of gases by-products of reforming processes by high speed gas analyser M. Buonocore, N. Cardellicchio, L. Lopez, L. Spada Biomonitoraggio degli elementi in traccia nelle deposizioni atmosferiche mediante lutilizzo del muschio Pleurochaete squarrosa S. Becagli, C. Bommarito, E. Castellano, O. Cerri, M. Chiari, F. Lucarelli, F. Marino, S. Nava, A. di Sarra, D.M. Sferlazzo, M. Severi, F. Rugi, R. Traversi, R. Udisti Caratterizzazione chimica dell'aerosol nel Mar Mediterraneo. Un caso di studio: Isola di Lampedusa R. Udisti, S. Becagli, E. Castellano, O. Cerri, A. Cincinelli, M. Chiari, M. Giannoni, L. Lepri, F. Lucarelli, T. Martellini, S. Nava, M. Severi, F. Rugi, R. Traversi Caratterizzazione chimica del PM10 in Toscana (progetto PATOS): 1. la componente inorganica L. Campanella, D. Lelo Monitoraggio dellaria (indoor e outdoor) nella citt di Tirana M.A. Benincasa, F. Borzetti, N. Caretto, R. Grossi, L. Campanella Biosensore amperometrico per la determinazione della tossicit integrale di particolato atmosferico V. Librando, G. Perrini, S. DAmico, Z. Minniti, G. Tringali Analisi HPLC-FD di composti mutageni nel particolato frazionato della citt di Catania M. Caselli, B. E. Daresta, G. de Gennaro, P. Ielpo, C. M. Placentino, A. Febo, A. Forgione, A. C. R. Imperatore, F. De Tomasi, M.R. Perrone, S. Di Sabatino Sistema integrato per il monitoraggio del particolato atmosferico (SIMPA) M. Amodio, P. Bruno, M. Caselli, P.R. Dambruoso, G. de Gennaro, P. Ielpo, L. Trizio, A. Riccio, B. Bove, A.M. Crisci, G. Di Nuzzo, C. Mancusi, L. Mangiamele, G. Motta Andamenti del PM10 nelle regioni di Puglia e Basilicata

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L. Tositti, D. Baldacci, S. Parmeggiani, S. Zappoli, M. Stracquadanio, D. Ceccato Speciazione inorganica di particolato atmosferico PM10 e PM2.5 nella citta di Bologna durante il progetto SITECOS

SESSIONE: INQUINANTI PRIORITARI (IP) IP01 IP02 E. Papa, H. Liu, P. Gramatica Screening, basato su modelli QSAR di composti chimici ad attivit estrogenica P. Gramatica , P. Pilutti, E. Papa Previsione della mutagenicita e genotossicita di composti aromatici policiclici mediante modelli QSAR A. Giordana, A. Maranzana, G. Ghigo, M. Caus, G. Tonachini Theoretical study on PAH and soot structure and oxidation C. Frazzoli, R. Dragone, A. Mantovani, C. Massimi, L. Campanella Implicazioni tossicologiche di nuovi contaminanti ambientali: il caso di Pd, Pt e Rh

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SESSIONE: TECNOLOGIE DI TRATTAMENTO, BONIFICHE, RIFIUTI (TR) TR01 G. Mele, L. Jun, L. Palmisano, R. Sota, G. Vasapollo Photocatalytic degradation of organic pollutants in water: toward the design of a new generation of hybrid TiO2 based catalysts working under visible ligth L. Campanella, R. Vitaliano, N. Bruzzese, N. Caretto, F. Borzetti Riutilizzo di acque reflue a seguito di trattamenti fotocatalitici con biossido di titanio per uno sviluppo sostenibile F. Pedron, G. Petruzzelli La qualit del suolo nella bonifica dei siti contaminati: un aspetto trascurato C. Della Torre, G. Pignolo, R. Urbani, P. Sist, A. Bandiera, A. Falace, M. Sesso, P. Plossi, P. Barbieri Brownfields beside recreational areas: some conceptual models and challenges for sensible remediation technologies M. Girardini, L. Franz, L. Paradisi, A. Ceron, F. Loro, L. Bergamin, F. Germani, D. Formigoni, B. Pavoni Produzione di ammendante compostato verde: valutazione del processo e del prodotto L. Morselli, L. Piccari, F. Passarini, I. Vassura Analisi di rischio associata alle emissioni di una discarica di rifiuti non pericolosi

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L. Zanin, L. Franz, L. Paradisi, M. Girardini, B. Pavoni Studio sulla definizione di biodegradabilit dei rifiuti di origine urbana e confronto sperimentale tra le principali metodologie di determinazione analitica M. Muolo, M. Giannini, F. Tedeschi, C. Pappalettere ARC non-transferred plasma torch for waste treatment

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M. Girardini, L. Franz, L. Paradisi, A. Ceron, F. Loro, L. Bergamin, F. Germani, B. Pavoni Aspetti metodologici dellanalisi del dissolved organic carbon nel compost: effetto del rapporto di eluizione e della granulometria del materiale L. Morselli, V. Baravelli, D. Fabbri, A. Paludi, F. Passarini, I. Vassura Caratterizzazione chimico-fisica del car fluff ai fini della valorizzazione A. Maccotta, P. Fantazzini, G. Alonzo, M. Gombia Indagine su fibre di carbonio e interazione con lacqua mediante rilassometria NMR E. Argese, S. Bedini, P. Figliola, U. Gamper, G. Rampazzo, C. Rigo, M. Simion, L. Zamengo Caratterizzazione delle componenti biotiche e abiotiche di un sito contaminato da ceneri di rifiuti solidi urbani N. Cardellicchio, B.M. Petronio, M. Pietrantonio, M. Pietroletti, R. Caracciolo, L. Grifa Bonifica di sedimenti inquinati da metalli pesanti. Prove preliminari M. Nicol, E. Epifani, G. Ingrosso, L. De Vitis, A. Maffei, V. Esposito Efficacia di Phragmites australis nella fitorimediazione di terreni contaminati da idrocarburi policiclici aromatici (IPA): il caso di Cerano (Br)

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SESSIONE: METODI INNOVATIVI DI INDAGINE (MI) MI01 L. Campanella, D. Lelo, E. Martini, M. Tomassetti Analisi di fitotossici con un biosensore ad inibizione enzimatica e studio di possibili interferenti, quando si operi in soluzione acquosa o in solvente organico L. Campanella, N. Bruzzese, M. Aiossa, M. Papacchini, P. Di Gennaro, G. Bestetti Sviluppo di biosensori per il monitoraggio della contaminazione ambientale da idrocarburi mediante batteri ricombinanti L. Lopez, C. Zambonin, F. Latanza Determinazione di metilxantine mediante cromatografia liquida (LC). G. Anzilotta, T. Trabace, A. Palma Analisi di screening dei VOC nelle matrici solide e applicazione al controllo dei fanghi di depurazione P. Iannece, D. Acanfora, O. Motta, A. Proto Determination of trace level perchlorate in drinking water S. Ciavatta, C. Badetti, G. Ferrari, R. Pastres Stima dei tassi di produzione e respirazione in laguna di Venezia attraverso lanalisi di dati in continuo di qualit dellacqua M.C. Bruzzoniti, R.M. De Carlo, M. Fungi, C. Sarzanini Determinazione di metalli alcalini, alcalino-terrosi e di ammonio mediante cromatografia ionica in acque destinate a consumo umano

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M.C. Bruzzoniti, R.M. De Carlo, S. Fiorilli, E. Garrone, B. Onida, A. Prelle, C. Sarzanini, F. Testa Separazione di ioni metallici in scambio cationico mediante substrati silicei mesoporosi funzionalizzati M.C. Bruzzoniti, R.M. De Carlo, C. Sarzanini Separazione e arricchimento di tensioattivi anionici in matrici acquose mediante cromatografia ionica A. Calisi, M.G. Lionetto, M.E. Giordano, T. Schettino Biomarkers nel lombrico Lumbricus terrestris A. Di Leo, E. Prato, F. Biandolino, G. Calzaretti, E. Casalino, N. Cardellicchio Attivit enzimatiche e induzione di metallotioneine nel Mytilus galloprovincialis esposto al cadmio E. Erroi, M.G. Lionetto, M.E. Giordano, T. Schettino Studio di un nuovo bioassay in vitro basato sulla misura di inibizione dellattivit enzimatica di anidrasi carbonica A. Genga, M. Lazzoi, A. Miceli, C. Negro, M. Siciliano, L. Tommasi Fitomonitoraggio: utilizzo della vegetazione esistente per la determinazione della qualit ambientale G. Blo, C. Contado, C. Costa, F. Dondi, A. Pagnoni, A. Ceccarini, R. Fuoco Applicazione della tecnica combinata SDFFF-CID-ETAAS per la caratterizzazione di materiale particolato colloidale di interesse ambientale G. Mangani, A. Tiberi Preparazione del campione ed analisi GC-MS di stirene ed altri VOC nelle resine poliestere insature. L. Giotta, F. Italiano, F. Milano, A. Agostiano, M. Trotta Immobilizzazione di inquinanti su cellule batteriche: identificazione di siti di binding mediante spettroscopia ATR-FTIR differenziale F. Pisani, L.R. Ceci, R. Gallerani, F. Italiano, M. Trotta, L. Zolla, S. Rinalducci, F. De Leo Analisi proteomica dellefffetto del cobalto sullapparato fotosintetico di Rhodobacter sphaeroides R26.1. N.B. Barile, E. Nerone, G. Mascilongo, L. Bolelli, S. Girotti Risultati preliminari sullutilizzo di sensori analitici biologici nel monitoraggio delle acque marine costiere R. Matarrese, V. De Pasquale, S. Rochira, P. Cosma, M. Trotta, M.T. Chiaradia, G. Pasquariello Calibrazione di un profilatore per misure fluorimetriche in situ per lo sviluppo di modelli bioottici satellitari F. LoCoco, D. Restuccia, G. Vinci , G. Adami Simple and rapid determination of polycyclic aromatic hydrocarbons in different wastewaters, sewage sludges and stream waters samples by liquid chromatography with fluorimetric and UV detection

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T.R.I. Cataldi, G. Bianco, G. Pace, S. Abate Identificazione di molecole segnale mediante cromatografia liquida e spettrometria di massa in trasformata di Fourier (LC-ESI-FTMS) ed implicazioni del quorum sensing in batteri gram-negativi coinvolti nei processi di biorisanamento ambientale S. Cavalli, S. Ghirlanda, R. Al-Horr, C. Saini, R. Slingsby, C. Pohl Sviluppo di una nuova colonna per la misura di acidi aloacetici nellacqua potabile con IC/MS e IC/MS/MS S. Cavalli, S. Ghirlanda, S. Henderson, E. Francis, R. Carlson, B. Murphy, B. Dorich, B. Richter Determinazione di contaminanti ionici in matrici diverse usando la tecnica di estrazione accelerata con solvente (ASE) M. Riess, S. Ghirlanda, S. Cavalli, J. Richardson, M. Wolf Determinazione HPLC di ritardanti di fiamma polibromurati (PBFR). Ottimizzazione e miglioramento dei test ROHS. Paragone dei metodi HPLC/UV, HPLC/MS e GC/MS

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SESSIONE: SOSTENIBILIT AMBIENTALE E MONITORAGGIO (SM) SM01 R. Ridolfi, R.M. Pulselli, A.C. I. Pizzigallo, S. Bastianoni Integrating environmental aspects in traditional economic evaluation: the case Province of Pescara N. Marchettini, F.M. Pulselli, E. Tiezzi Thermodynamics and anthropic systems: a physical view of globalization L. Guzzi, G. Tartari Il data-base limno per la valutazione previsionale della sensibilita al mercurio degli ecosistemi lacustri italiani G. Mele, M. Fiorentino, E. Margapoti, M. Palazzo, M. Serafino, L. Vasanelli, G. Vasapollo Environmental sustainability of agro-industrial processes toward the extraction of fine chemicals: utility of a web Geographic Information System A. Buccolieri, G. Buccolieri, A. Castellano, A. DellAtti, L.S. Leo, L. Rizzo Misure di radon nella falda del Salento E. Filippo, D. Manno, A.R. De Bartolomeo, M. Di Giulio, A. Serra of the

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A biosensor based on silver nanoparticles embedded in starch for determination of hydrogen peroxideSM07 G. Adami, E. Reisenhofer, S. Cozzi, C. Cantoni, L. Celic , P. Barbieri. F. Lo Coco Parametri chimici in prossimit della sediment-water interface di unarea del golfo di Trieste esposta agli scarichi dellimpianto di depurazione cittadino N. Calace, B.M. Petronio, M. Pietrantonio, M. Pietroletti Analisi del materiale particolato in acque naturali C. Annicchiarico, N. Cardellicchio, A. Di Leo, S. Giandomenico, L. Guzzi, W. Martinotti, S. Santoro, L. Spada La biomagnificazione del mercurio nel Mar Piccolo di Taranto

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L. Trianni, S. Giandomenico, A. Giangrande, N. Cardellicchio Valutazione dellaccumulo di policlorobifenili (PCB) nel polichete Sabella spallanzanii N. Cardellicchio, A. Di Leo, C. Annicchiarico, L. Lopez, L. Spada Contaminazione da elementi in traccia in sedimenti ed organismi del Mar Piccolo di Taranto: bioaccumulo e considerazioni ecotossiclogiche N. Cardellicchio, S.Giandomenico, L.Lopez, F. Pizzulli, L. Spada Studio della distribuzione dei livelli di concentrazione di IPA in 5 carote di sedimento prelevate nel Golfo di Taranto L. Canesi, C. Ciacci, M. Betti, R. Fabbri, G. Poiana, A. Marcomini Effects of commercial and purified nanosized carbon black (NCB) on molluscan immunocytes A. Farina, C. Cavaliere, O. Motta, M. Capunzo, F. De Caro, A. Proto Migrazione globale in simulanti alimentari di manufatti polimerici monouso A. Buccolieri, G. Buccolieri, N. Cardellicchio, D. Corlian Caratterizzazione chimico-fisica delle acque di falda nel Salento S. Noventa, E. Centanni, E. Pistolato, F. Garaventa, M. Faimali, B. Pavoni Contaminazione da composti organostannici e inquinanti organici persistenti (PCB, IPA, pesticidi clorurati) in molluschi gasteropodi affetti da imposex prelevati lungo la costa slovena B. Giussani, D. Monticelli, E. Ciceri, A. Credaro, L. Rampazzi, A Pozzi, S. Recchia, C. Dossi Lago di Como: studio della distribuzione e della speciazione di metalli in traccia nel bacino lacustre mediante analisi multivariata F. Zanon, N. Rado, E. Centanni, N. Zharova, B. Pavoni Contaminazione da composti organostannici in molluschi bivalvi della laguna di Venezia D. Karamanis, G. Mele, P. Assimakopoulos, K. Ioannides, A. Katsikis, I. Leonardos, C. Papadopoulou, K. Stalikas, K. Stamoulis, C. Malitesta, R.A. Picca, L. Vasanelli, G. Vasapollo, E. Margapoti, N. Kotsios, A. Korou, K. Grinias, E. Mellos, A. Ciccolella The ECODONET project: Development of a model Web based virtual observatory of Acherontas, Kalamas and Torre Guaceto ecosystems and its application as a mobile exhibit and permanent environmental kiosk towards public awareness and sustainable development of coastal ecosystems L. Guzzi, W. Martinotti Influenza delle caratteristiche sito-specifiche sulla metilazione del mercurio in ecosistemi acquatici fluviali

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PREMI TESI DI LAUREA Allo scopo di divulgare la cultura della Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali, nellambito del Congresso sono assegnati 5 premi da 500 ciascuno per tesi di laurea in Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali a laureati dellanno accademico 2005-2006. I premi sono stati offerti da: Ecomondo, Osservatorio di Campi Salentina, Sea Marconi Technologies S.a.s., STD Italia S.r.l., Zanichelli. I premi saranno consegnati nel corso della cena sociale. Sono risultati vincitori: Berzioli Michela Universit di Parma Laurea Specialistica in Scienze per i Beni Culturali Titolo della tesi: Enzimi lipolitici nel restauro: studio applicativo per la rimozione di sostanze filmogene naturali. Boneschi Silvia Universit di Bologna Laurea in Tecnologie Chimiche per lAmbiente e la Gestione dei Rifiuti Titolo della tesi: Monitoraggio del fall-out atmosferico in prossimit di un termovalorizzatore per CDR. Lauri Vittorio Universit di Torino Laurea Specialistica in Analisi e Gestione dellAmbiente Titolo della tesi: Valutazione della stabilit/instabilit fotochimica della materia organica disciolta nelle acque naturali. Leo Laura Sandra Universit del Salento Laurea in Fisica Titolo della tesi: UV laser cleaning e analisi EDXRF su manufatti in rame e su leghe Mancusi Carlotta Universit di Roma Laurea in Chimica Titolo della tesi: Caratterizzazione di malte di interesse archeologico. Il caso studio del Rione Terra di Pozzuoli

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MEDAGLIE dELLA DIVISIONE

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Medaglia della Divisione per il 2007 al Prof. Luciano MorselliDipartimento di Chimica Industriale e dei Materiali Universit di Bologna - Polo di Rimini

Luciano Morselli nato a Revere (Mantova) il 5 Agosto 1943. Laureato all'Universit di Bologna in Chimica Industriale; dal 2001 Professore Ordinario di Chimica dell'Ambiente e dei Beni Culturali nella Facolt di Chimica Industriale - Polo di Rimini. Dal 1989 al 1992 stato comandato quale esperto al Ministero dell'Ambiente a Roma (settore: gestione dei rifiuti). stato ed membro di Commissioni europee e nazionali su diverse tematiche ambientali inerenti rifiuti, Deposizioni Acide e Carichi Critici, Microinquinanti nei vari Comparti Ambientali. stato membro della Commissione E.U. al D.G. XI (Priority waste streams) a Bruxelles e Berlino come esperto del Governo Italiano. Responsabile del Gruppo di Lavoro Atmosfera nel Programma di Monitoraggio Ambientale della Tenuta Presidenziale di Castelporziano presso il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica (1992 - 2000). Dal 1998 al 2000 stato Presidente della Divisione di Chimica dell'Ambiente della Societ Chimica Italiana. membro del Comitato scientifico EuCheMS-DCE e chairmen del sub-committee Cultural Heritage Chemistry (CHSC). Chairman e membro di Comitati Scientifici di diversi Congressi nazionali ed internazionali, tra i quali lorganizzazione della 10th EuCheMS-DCE International Conference on Chemistry and the Environment Rimini Settembre 2005. Dal 1997 Coordinatore del Comitato Scientifico ed Editore degli Atti di Ricicla/Ecomondo, la pi importante Fiera annuale Italiana e seconda in Europa dedicata a Tecnologie e Sostenibilit ambientali. Dal 2001 Presidente del Corso di Laurea triennale in Tecnologie Chimiche per l'Ambiente e per la Gestione dei Rifiuti - TECHIAR (Facolt di Chimica Industriale, Universit di Bologna Polo di Rimini). Dal 2005 il coordinatore del Progetto di Laboratorio a Rete LITCAR (Laboratorio Integrato di Tecnologie e Controllo Ambientale nel Ciclo di Vita dei Rifiuti), della Rete Alta Tecnologia, finanziato dalla Regione Emilia- Romagna. Ha pubblicato circa 100 articoli originali in riviste scientifiche internazionali e nazionali, e pi di 150 lavori in Atti di Congressi nazionali ed internazionali, Curatore di pi di 10 volumi ed altrettanti atti di Congressi nei settori di ricerca relativi alla Chimica dell'Ambiente e dei Beni Culturali. I principali temi di ricerca attivati sono: Tecnologie e Controllo Ambientale nel Ciclo di Vita dei Rifiuti; Gli strumenti per il controllo e la certificazione Ambientale; LCA- Valutazione del Ciclo di Vita; AR- Analisi di rischio; Sistema Integrato di monitoraggio Ambientale; Chimica dei Beni Culturali: interazione di inquinanti con materiali costituenti i Beni Culturali.

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Medaglia della Divisione per il 2007 alla Prof.ssa Maria Teresa S Dias VasconcelosDipartimento di Chimica, Facolt di Scienze, Universit di Porto (Portogallo)

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Medaglia Liberti per il 2007 alProf. Luigi Campanella Dipartimento di Chimica,Universit La Sapienza Roma

Laurea in Chimica e abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Libera docenza in Elettrochimica nel 1967. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di "Esercitazioni di Chimica Industriale II", poi di "Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l'Universit degli Studi di Roma "La Sapienza" dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di "Chimica Analitica" dall'a.a. 1980/81 alla.a. 2002-2003 e di Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Titolare di Chimica Agraria e poi di "Chimica del Suolo" dall'A.A. 1994/95 ad oggi, di "Chimica del Restauro" dall'A.A. 1998/99 ad oggi di Chimica degli Alimenti (Facolt di Farmacia)dalla.a.2003-2004, presso l'Universit degli Studi di Roma "La Sapienza". Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Chimica Industriale dal 1981 al 1983. Direttore del Dipartimento di Chimica dal 1983 al 1986. Dal 1988 al 1992. Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche. Dal 1988 al 1994 Preside della Facolt di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Universit "La Sapienza" di Roma. autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell'Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche,della Chimica dei Beni Culturali. In particolare ha preparato, caratterizzato ed applicato numerosi biosensori, basati su enzimi immobilizzati o su tessuti vegetali, per la determinazione di sostanze di interesse clinico, farmaceutico ed ambientale e per la datazione di reperti archeologici cellulosici. Con queste ricerche entrato a far parte del Gruppo di Ricerca CEE su "Biosensori". Ha anche studiato l'applicazione di metodi chimici e biologici alla degradazione ed alla rimozione di inquinanti (tensioattivi, idrocarburi, pesticidi, metalli pesanti) in scarichi civili ed industriali. Ha partecipato ad oltre 500 Congressi Nazionali ed Internazionali. Presidente della Divisione di Chimica Analitica della Societ Chimica Italiana negli anni 1989-1990 e di quella di Chimica dellAmbiente e dei Beni Culturali nel triennio 2004-2006. Vice presidente della Societ Chimica Italiana dal 1990 al 1992. Presidente del MUSIS (Museo Multipolare della Scienza e dell'Informazione Scientifica) dal 1991 ad oggi, Consigliere Scientifico del Sindaco di Roma dal 1993 al 1997. membro di numerose Commissioni di Studio del CNR, del Ministero della Ricerca Scientifica e Tecnologica, dell'Universit e dell'ENEA, fra le quali il Comitato per le Infrastrutture, per i Materiali Innovativi e per la Chimica del Ministero della Ricerca ed il Gruppo Metalli dell'Istituto Ricerca sulle Acque del CNR. Dal dicembre 2005 Presidente dellOrdine dei Chimici Interregionale Lazio Umbria Abruzzo. Vincitore dell' "International Capire Prize for a creative future" 1994. Vincitore del premio Internazionale "Scuola Strumento di Pace" nel 1996. Vincitore della Medaglia 2003 della Divisione di Chimica Ambientale della Societ Chimica Italiana. Vincitore del Premio SCIENCE FOR PEACE 2005 (USA Convention). E stato eletto Presidente della Societ Chimica Italiana per il triennio 2008-2010.

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CONFERENZE AD INVITO

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LA CHIMICA DEI BENI CULTURALI. IL DEGRADO DOVUTO ALLAZIONE DEGLI INQUINANTI Luciano Morselli Dipartimento di Chimica Industriale e dei Materiali, Universit di Bologna - Polo di Rimini Viale Risorgimento 4, 40136 Bologna e-mail: [email protected] La chimica, nel campo dei beni culturali, riveste senza dubbio un ruolo di primaria importanza, essendo coinvolta in tutte le fasi del Ciclo di vita di un bene. In questo contesto, un contributo fondamentale richiesto alla chimica che si occupa dellambiente nel quale il bene collocato. Diversi sono, infatti, i fattori che minacciano lintegrit del patrimonio culturale, uno di questi di certo linquinamento atmosferico. Gli inquinanti che interagiscono con i beni culturali sono numerosi e ciascuno mostra differenti specificit, sia per quanto riguarda le sorgenti di provenienza che la reattivit di ogni specie, in relazione alle sue caratteristiche chimico-fisiche, alla concentrazione rilevata, alle condizioni ambientali ed alle altre specie presenti mostrando effetti sinergici e agire prevalentemente su alcune tipologie di materiale. La Normativa ha prodotto un atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, indicando valori limite raccomandati per gli inquinanti aerodispersi, ma ancora nulla in relazione ai limiti per i beni outdoor, anche se la UE, nella direttiva 96/62/EC, ha sottolineato la necessit di tutelare dallinquinamento anche il patrimonio culturale esposto allaperto. Per giungere a limiti in questo senso la strada certamente difficile e deve passare attraverso la definizione di Carichi/Livelli Accettabili per ogni tipologia di Bene Culturale. Ci richiede un percorso che va da una conoscenza di base relativa alla classificazione merceologica dei materiali costituenti ed alla loro durevolezza, alla funzione delle diverse condizioni ambientali meteoclimatiche alle quali sono soggetti (Indoor, Outdoor), ad una puntuale caratterizzazione delle singole specie inquinanti interagenti, alla conoscenza dei loro prevalenti percorsi di rimozione, allo studio delle varie azioni ed agli effetti che si possono manifestare. Questo percorso porta a definire i meccanismi di interazione che intervengono e a pesare ogni singolo fattore di degrado, per poter scegliere gli strumenti tecnico-scientifici pi idonei per una corretta diagnostica e conservazione. Le recenti esperienze di ricerca prodotte presso il nostro Dipartimento studiano gli effetti degli attuali livelli di inquinanti, sia in atmosfera che nelle deposizioni, sui materiali costituenti i beni culturali, monitorando gli inquinanti, il degrado dei materiali ed investigando i meccanismi di azione, anche attraverso lo sviluppo di adeguate strumentazioni per linvecchiamento accelerato. Un aspetto, per certi aspetti inedito, riguarda la valutazione degli effetti degli ossidi di azoto su materiale lapideo tal quale e trattato con prodotti protettivi e di investigare i processi di degrado di bronzi esposti alle deposizioni secche ed umide. Un progetto in corso anche per valutare limpatto di inquinanti e microclima sul patrimonio culturale moderno e contemporaneo.

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INFLUENCE OF SALT MARSH PLANTS ON LEVELS AND SPECIATION OF TRACE METALS IN SEDIMENTS AND WATER COLUMN IN CASE OF SEDIMENT RE-SUSPENSION M. Teresa S. D. Vasconcelos1,2, C. Marisa R. Almeida2, Ana P. Mucha21

Departamento de Qumica, Faculdade de Cincias, Universidade do Porto, Porto, Portugal e-mail: [email protected] 2 CIMAR / CIIMAR Centro Interdisciplinar de Investigao Marinha e Ambiental, Universidade do Porto, Porto, Portugal

In the last years increasing importance has been given to rhizoremediation of persistent toxic substances (PTS), which utilize the synergy between plants and micro-organisms of the rhizosphere (environment among roots). However, the efficiency of rhizoremediation will depend on several factors, namely as follows: (i) soil (or sediment) composition; (ii) contamination composition; (iii) environmental conditions (temperature, humidity, redox potential, pH, ); (iv) plant species; and (v) nature and abundance of micro-organisms. Therefore, monitoring and understanding rhizoremediation is difficult, requiring further investigation. Studies of rhizoremediation in estuarine environments are still very scarce, biogeochemistry at the rhizosphere of salt marsh plants and implications on speciation of trace elements and consequent availability to organisms which feed in pore water/water column being not well known yet. A project on these topics, involving different salt marsh plants (Halimiones portulacoides, Juncus maritimus and Scirpus maritimus), which have colonised estuarine sediments at Cavado, Douro and Sado rivers, from Portugal, is in progress. The project aims include the evaluation of concentration, uptake, availability/degradation of some PTS (metals, organic POPs - and butiltin compounds) in the selected estuarine environments, and their influence on the biological response of plants, which includes release and uptake of organic ligands by plants. Significant differences between sediments and rhizosediments have been found [1-4], rhizosediments presenting higher metal (and pesticide) contents, and metals more weakly bound to the sediment and more available. In addition, plants were able of accumulating metals from the medium and releasing root exudates, such as low molecular weight organic acid capable of complexing metals [5]. Very recent results (un-published yet) indicated that potential solubility of metals present in the rhizosediments was markedly higher than that of metals in the surrounding anaerobic sediments. The presence of sulphide in sediments and its absence in rhizosediments (as plants could oxidize their rhizosphere) played a decisive role in the observed behaviour. Therefore, the presence of vascular plants may cause a marked increase in metals concentrations in the dissolved phase (pore water/water column) in case of rhizosediment resuspension, which can result of both natural occurrences, like floods, and human interventions, such as plant removal or dredging affecting colonized areas. As salt marsh plants are abundant in many coastal areas, this phenomenon should not be disregard in future studies which are intended for supporting policy development for such coastal areas.Acknowledgements - This work was partially funded by Fundao para a Cincia e Tecnologia, Portugal, through fellowships awarded to A. P. Mucha (SFRH/BPD 7141/2001) and C. M. Almeida (SFRH/BPD 9430/2002) and the project POCTI/CTA/48386/2002

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References 1- C.M.R. Almeida, A.P. Mucha, M.T.S.D. Vasconcelos, Environ. Sci. Technol., 38, 3112, 2004 2- C.M.R. Almeida, A.P. Mucha, M.T.S.D. Vasconcelos, Mar Environ Res, 61, 424, 2006 3- C.M.R. Almeida, A.P. Mucha, M.T.S.D. Vasconcelos, Environ Pollut., 142, 151, 2006 4- C.M.R. Almeida, A.P. Mucha, M.T.S.D. Vasconcelos, Environ Sci Pollut Res, 12, 271, 2005 5- A.P. Mucha, C.M.R. Almeida, A. Bordalo, M.T.S.D. Vasconcelos, Estuarine Coastal Shelf Science, 65, 191, 2005

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AMBIENTE E BENI CULTURALI: UN PONTE PER LA CHIMICA FRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO Luigi Campanella Dipartimento di Chimica, Sapienza Universit di Roma P.le A. Moro, 5 00185 Roma e-mail: [email protected] Il ruolo della chimica nello sviluppo della societ moderna stato dapprima sostanzialmente euristico, caratterizzato cio dalla acquisizione di risorse, di capacit produttive e di benefits. Successivamente il ruolo cambiato: l'avanzamento nel livello di qualit della vita ha indotto la ricerca di garanzie da un lato per conservarlo ( e se il caso per accrescerlo) e dall'altro per proteggere i cittadini e gli utenti dalle ricadute negative che l'elevato tasso di consumismo poteva produrre,in termini di ridotta sostenibilit. La prospettiva per il futuro quella per una chimica che concili le sue due vocazioni riscoprendo il volto euristico, ma finalizzato al monitoraggio delle condizioni di garanzia. La salute,l'ambiente,gli alimenti,i beni culturali sono tutti settori della vita della ns societ nei quali questa semplificazione storica essenzialmente vera- trova maggiori sedi di conferma. In particolare la Chimica dell'Ambiente e dei Beni Culturali ha vissuto questo processo con grande attinenza alla realt sociale. I beni preziosi- particolarmente nel nostro Paese - di Ambiente e Beni Culturali sono stati dapprima scoperti nelle loro realt complesse e poi protetti. In prospettiva, le future innovazioni dovranno tenere conto della rivoluzione correlata alle nuove strategie ed ai nuovi metodi per diffondere e quindi rendere accessibili e popolari quanto pi possibile cultura e programmi di intervento.

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IL CONTRIBUTO DELLA CHIMICA ALLA CONSERVAZIONE E AL RESTAURO DELLE OPERE POLICROME Paolo Cremonesi Coordinatore scientifico Cesmar7 Centro per lo Studio dei Materiali per il Restauro, Via Mentana 5, 37128 Verona e-mail: [email protected] Generalmente, la persona che osserva il dipinto - anche perch costretta ad una visione esclusivamente frontale - lo percepisce come mera immagine pittorica, ignorandone cos la natura composita: una successione di strati (lo strato protettivo, gli strati pittorici, lo strato preparatorio, il supporto), che, anche se non visibili, sono funzionali allimmagine pittorica e alla sua permanenza. Limmagine fatta di materia: anche questa banale affermazione, in realt, tuttaltro che scontata: spesso viene percepita come se fosse solo colore, quasi addirittura una propriet immateriale. Di conseguenza, piuttosto difficile che, osservando un dipinto, la persona pensi a quanta chimica presente nella creazione e nella permanenza di quel dipinto! Quasi istintivamente, infatti, tendiamo a porre le belli arti in unaltra dimensione, sicuramente pi vicina allestetica, o alle discipline umanistiche, piuttosto che alle Scienze. Invece, tanta chimica coinvolta nelle varie fasi dellopera darte, dal momento della sua creazione al momento in cui arriva davanti agli occhi dello spettatore, o nelle nostre mani per il trattamento conservativo. Fin dai tempi pi remoti, per dare espressione alla propria ispirazione, lartista ha dovuto fare della chimica: per molti secoli inconsapevole, certo; ma comunque chimica. Pensiamo allartista dei secoli trascorsi: come purificare i minerali per ottenere i pigmenti - le polveri colorate adatte a dipingere - o addirittura riuscire ad estrarre e fissare permanentemente su una matrice inerte il colore di certi organismi viventi, animali e vegetali, o addirittura come arrivare a sintetizzare materie coloranti partendo da sostanze diverse; e come riuscire a legare stabilmente queste polveri colorate, ricorrendo ad adesivi di origine naturale, in modo da formare una pittura. Come arrivare ad estrarre, manipolare, modificare queste materie prime, in modo da poterle utilizzare: tutto questo richiede operazioni chimiche. Il fatto sorprendente che queste opere siano arrivate a noi attraverso i secoli, indica che questa chimica, anche se inconsapevole, di fatto funzionava. Altra chimica poi coinvolta nella permanenza dellopera, nel suo passaggio nei secoli, nelle sue interazioni con un ambiente che in particolare negli ultimi cento-centocinquantanni sembra essere diventato assolutamente ostile alla fragile consistenza della materia artistica! Ossigeno, luce, temperatura, umidit, inquinanti atmosferici, con le loro sollecitazioni chimico-fisiche sui materiali e gli strati, condizionano pesantemente il mantenimento dellintegrit strutturale e formale. Fino a quando riusciremo a tramandare questa creazione ai posteri? Qui si innesta la terza fase, il terzo ambito di coinvolgimento della chimica. Il nostro intervento finalizzato alla comprensione analitica dei materiali, sia quelli costitutivi che quelli che sono stati aggiunti nel corso dei secoli; alla diagnosi delle condizioni strutturali; alla definizione delle condizioni ottimali per la conservazione dellopera; alla manutenzione della sua integrit e, nella maggior parte dei casi, al ripristino della stessa. Siamo ad un momento critico. Siamo ad un punto in cui assistiamo ad una grande confluenza di conoscenze e metodi scientifici intorno allopera darte, intorno al restauro che nella tradizione italiana invece ancora fresco di unimpostazione artigianale, di manualit e di saperi appresi e tramandati in bottega. Queste due realt devono riuscire ad integrarsi con pari dignit, finalizzate a garantire la tutela di queste fragili creazioni della mente umana. Nella presentazione si percorreranno queste tappe del coinvolgimento della chimica nellopera darte, con particolare riferimento alle opere policrome mobili, illustrandole con esempi.

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IL REGOLAMENTO REACH: PROSPETTIVE, PROBLEMATICHE, STRATEGIE. LE IMPRESE ITALIANE UTILIZZATRICI DI SOSTANZE CHIMICHE DI FRONTE ALLA NUOVA POLITICA COMUNITARIA. Mauro Sabetta Unione Industriale Torino Via Fanti, 17 10128 Torino, Italia e-mail: [email protected] Prima del regolamento 1907/2006 (Reach) limpalcatura normativa comunitaria che disciplinava il mondo delle sostanze e dei preparati pericolosi era basata su alcuni pilastri, rappresentati dalla direttiva 67/548/CEE (la cosiddetta direttiva madre, adeguata 29 volte al progresso tecnico), concernente le sostanze pericolose, dalla Direttiva 1999/45/CE, concernente i preparati pericolosi, dal Regolamento 850/2004, concernente i POPs , e dalla direttiva 76/769/CEE, riguardante le restrizioni allimmissione in commercio. Nonostante tutto, numerosi problemi si sono manifestati nel corso degli anni: si va dal numero limitato delle sostanze ufficialmente censite, alla eccessiva macchinosit delle procedure, ma principalmente si posto laccento sulla carenza di informazioni disponibili, soprattutto in merito alle sostanze esistenti da tempo sul mercato europeo. I lavori, che possono datarsi a partire dal giugno 1999, si sono conclusi con lapprovazione del regolamento 1907/2006, in vigore dal 1 giugno 2007. Per quanto riguarda il sistema industriale, uno dei timori che il mondo industriale ha sempre evidenziato rappresentato dal concreto rischio che Reach si manifesti verso le imprese con la veste di un aumentato carico di oneri burocratici cui adempiere, che si tradurranno in un aggravio di costi senza un effettivo beneficio per la salute umana e lambiente. In sintesi, il sistema Reach risulta articolato nelle fasi di : Registration (Registrazione) : si tratta del primo stadio del sistema, dove le informazioni sulla produzione, limpiego e la sicurezza delle sostanze, nel momento in cui loro quantitativi siano esse prodotte, importate od impiegate siano superiori ad una tonnellata per anno. Non si potr fabbricare, importare o utilizzare un chemical se esso non sar registrato (secondo il principio"no data, no market"). Evaluation (Valutazione): stadio seguente alla registrazione la valutazione dei dati ricevuti e registrati: essa sar condotta in stretta sinergia tra le autorit nazionali e autorit comunitarie. Authorisation (Autorizzazione): una autorizzazione sar prevista per sostanze particolarmente pericolose per l'ambiente e la salute umana, ovvero le (sostanze C/M/R di cat. 1 e 2, i PBT, i vPvB ) (19), ed i distruttori endocrini. Tali sostanze dovranno essere appositamente indicate in appositi elenchi. Restrictions (Restrizioni): tale strumento agir prescindendo dai livelli quantitativi e pi radicalmente (vietandone limpiego) di come agir una autorizzazione. Si tratter di attivare un dispositivo che raccolga leredit della direttiva 76/769/CEE, ma che sia pi tempestivo ed efficace. Un software per gli Utilizzatori: una proposta concrete dal mondo dellindustria italiana Per far fronte ai numerosi obblighi che impatteranno a breve sulle imprese italiane, uno degli strumenti messi a punto il software STAR (Software Tecnico Adempimenti REACH), realizzato dalla collaborazione posta in essere tra tre associazioni del sistema confindustriale: lUnione Industriale Torino, l UNIC e Federlegno Arredo, a disposizione delle imprese associate alle tre organizzazioni ed a tutte le altre imprese ed Enti che lo vorranno acquisire. Tale strumento, che sar costantemente implementato, ha l obiettivo di essere di ausilio alle imprese che siano principalmente utilizzatrici di prodotti chimici.

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COMUNICAZIONI ORALI

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LANALISI DI RISCHIO ECOLOGICO NELLA GESTIONE DEI SITI CONTAMINATI Antonio Marcomini*, Andrea Critto*, Christian Micheletti*, Elena Semenzin * Dipartimento di Scienze Ambientali, Universit Ca Foscari di Venezia, Calle Larga S. Marta 2137, 30123, Venezia e-mail: [email protected] CVR Consorzio Venezia Ricerche c/o VEGApark, Via della Libert 5-12, 30175 Marghera, Venezia Lanalisi di rischio ambientale rappresenta un supporto decisionale insostituibile per la formulazione di politiche sostenibili. In particolare, per la valutazione ed il risanamento di ecosistemi contaminati da sostanze chimiche, lAnalisi di Rischio Ecologico (ERA) lo strumento utilizzato per identificare gli obiettivi di qualit e gli aspetti ecologici rilevanti da tutelare. Nel contesto normativo europeo, infatti, essa stata posta alla base della Direttiva Quadro sulle Acque ed affiancher lanalisi di rischio per la salute umana nella Direttiva Quadro sui Suoli di prossima emanazione. Attualmente lanalisi di rischio gi parte della legislazione nazionale della maggior parte degli Stati Membri. In Italia, essa stata in parte recepita nel Testo Unico Ambientale di recente emanazione (D.lgs. 152/2006) come Analisi di Rischio per la Salute Umana nella definizione degli obbiettivi di qualit per la bonifica dei siti contaminati e come Analisi di Rischio Ecologico per la valutazione dello stato di qualit delle acque superficiali (recepimento della Direttiva 2000/60/EC). Si pu prevedere quindi che in un prossimo futuro giocher un ruolo ancora pi rilevante nella valutazione e gestione dei siti contaminati nella loro complessit (suolo, acque e sedimenti), richiedendo un ulteriore sforzo a livello nazionale ed internazionale nello sviluppo, applicazione e validazione di metodologie e di strumenti applicativi. Verranno presentati i risultati di alcuni progetti nazionali ed internazionali volti allo sviluppo di specifiche procedure di Analisi di Rischio Ecologico per diversi siti contaminati (suoli, acque costiere e lagunari, bacini fluviali) variamente inquinati da sostanze chimiche. Tali metodologie sono state validate, o sono in corso di validazione, mediante applicazione a specifici casi di studio e sono state implementate, o sono in corso di implementazione, in Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS). Questi ultimi sono strumenti che rivestono un ruolo cruciale nel supportare lanalisi e la gestione dei siti contaminati da parte dei diversi attori coinvolti nel processo decisionale.

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UN MODELLO MATEMATICO PER LO STUDIO DEGLI IMPATTI DELLE ATTIVITA DI MITILICOLTURA SULLA CHIMICA DEI SEDIMENTI SUPERFICIALI Daniele Brigolina, Federico Rampazzob, Daniela Bertob, Stefano Covellic, Sergio Predonzanid, Michele Gianib, Roberto Pastresa Dip. Chimica Fisica, Universit di Venezia, Dorsoduro 2137, 30123, Venezia e-mail: [email protected] b ICRAM - Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare, Chioggia; c Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine, Universit di Trieste; d ARPA Agenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente, Friuli Venezia Giulia. Durante lo scorso decennio la produzione di mitili in Italia ha subito un notevole aumento, raggiungendo le 105 tonnellate annue nel 2003. Questa tendenza dovuta principalmente allaumento del prodotto da maricoltura, che nel 2002 ha rappresentato circa il 70% della produzione totale di mitili. Laccumulo di bio-depositi organici, feci e pseudo-feci, prodotti dalle mitilicolture in sospensione considerato come un potenziale impatto negativo di questa attivit sullambiente bentonico. Infatti, larricchimento organico aumenta la domanda di ossigeno e pu portare a condizioni di anossia nei sedimenti superficiali. Questo lavoro, sviluppato nel contesto del progetto europeo ECASA (http://www.ecasa.org.uk), ha come obbiettivo lo studio dellimpatto dei biodepositi organici rilasciati dalle mitilicolture in sospensione sui sedimenti sottostanti attraverso un approccio di tipo integrato. Questo approccio basato sulla corroborazione di un modello matematico mediante lutilizzo di un insieme di dati sito-specifici appositamente raccolti. La massa di bio-depositi organici che raggiunge i sedimenti, nellarea occupata dallimpianto di mitili, stata calcolata utilizzando il modello di deposizione DEPOMOD (Cromey et al., 2002). I flussi di biodepositi rappresentano linput per un modello del tipo trasporto-reazione che rappresenta i processi di prima diagenesi. Questo stato implementato utilizzando lambiente di simulazione BRNS (Biogeochemical Reaction Network Simulator), sviluppato dal Dipartimento di Geochimica dellUniversit di Utrecht. Il modello stato progettato per simulare: le principali reazioni di degradazione della materia organica; la dinamica delle principali specie chimiche coinvolte nei processi di prima diagenesi allinterno dei sedimenti superficiali e allinterfaccia tra acqua e sedimento.a

I risultati ottenuti dallapplicazione del modello matematico sono stati testati utilizzando un set di parametri chimici del sedimento e delle acque interstiziali, raccolto in una mitilicoltura attiva a largo di Chioggia (Venezia) ed in una vicina stazione di controllo. Il confronto con i dati sperimentali fornisce alcune indicazioni circa la capacit del modello di predire la distribuzione spaziale dei bio-depositi organici che raggiungono i sedimenti. I profili predetti ed osservati indicano come la presenza dellimpianto di mitilicoltura porti ad un aumento delle concentrazioni di nutrienti nelle acque interstiziali, causando tuttavia impatti 40

notevolmente inferiori rispetto a quelli registrati in corrispondenza delle gabbie utilizzate per le attivit di piscicoltura (Black et al., 2001). Sulla base dei risultati ottenuti, si ritiene che il modello matematico sviluppato possa costituire uno strumento utile allo studio degli impatti della mitilicoltura sulla biogeochimica dei sedimenti. Bibliografia Cromey, C.J., Nickell, T.D. & Black, K.D. Aquaculture 2002, 214, 211-239. Black, K.D. Envionmental impacts of aquaculture Sheffield academic press. 2001, 214 pp

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I BIOINDICATORI NEL MONITORAGGIO AMBIENTALE: BATTERI BIOLUMINESCENTI, MITILI, SQUALI ED API. Stefano Girottia, Luca Bolellia, Elida Ferria, Elisabetta Maiolinia, Maria Grazia Fumoa,c, Nadia Barileb, Paolo Fontic.a

Dipartimento di Scienza dei Metalli, Elettrochimica e Tecniche Chimiche- Universit di Bologna, Via San Donato, 15, 40127 Bologna, [email protected]. b Centro di Biologia Marina, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dellAbruzzo e Molise G.Caporale, Viale Marinai dItalia, 20, 86039 Termoli, [email protected] c Gruppo CSA SpA, Istituto di Ricerca, Via al Torrente, 22, 47900 Rimini, [email protected]. La presenza di sostanze che possono agire come inquinanti tossici ormai estesa ad ogni settore dell'ambiente; la loro individuazione e quantificazione tempestiva di primaria importanza al fine di limitare i danni conseguenti alla salute umana e/o alle altre componenti biotiche dellambiente stesso. Molti organismi possono essere impiegati come bioindicatori, cio come utili strumenti che indicano, attraverso la semplice osservazione del loro comportamento o lanalisi chimica dei composti estranei trattenuti nei loro tessuti, lo stato di degradazione di un ecosistema. Questo articolo presenta alcune recenti ricerche sullutilizzo, sotto diversi aspetti, di organismi bioindicatori per lo svolgimento di attivit di monitoraggio di inquinanti diversi. Gli organismi finora impiegati sono stati: batteri bioluminescenti (BBL), mitili, squali ed api. Losservazione dellandamento della emissione luminosa dei batteri ha permesso di determinare la tossicit di metalli pesanti, idrocarburi in fanghi e morchie, queste ultime anche sottoposte a trattamenti di biorisanamento, per cui in questo caso i BLB erano impiegati come metodo di valutazione della procedura di risanamento. La tossicit dei metalli pesanti nellacqua di mare stata valutata osservando il comportamento dei mitili, mentre la loro presenza o distribuzione pu essere determinata tramite analisi chimica dei tessuti di piccoli squali prelevati da specifiche aree. Inquinanti organici come i pesticidi sono stati rivelati con metodi immunochimici impiegando le api come organismi che effettuano ampi ed accurati campionamenti ambientali, ideali quindi come bioindicatori della contaminazione di acqua, aria, vegetali, suolo. Questa loro peculiare caratteristica stata sfruttata anche nel rilevamento di organismi fitopatogeni. Bibliografia Girotti S., Bolelli L., Fini F., Ghini S., Porrini C., Sabatini A.G., Musiani M., Gentilomi G., Andreani G., Carpen E., Isani G. Luminescence. 2002, 17, 273-274. Coletti G., Gubiani F., Piccolo M., Luque de Castro M.D., Japn Lujn R., Ferri E., Garcia Morante B., Bolelli L., Girotti S.. Luminescence. 2006, 21, 324-325. Girotti S., Bolelli L., Fini F., Monari M., Andreani G., Isani G., Carpen E. Chemosphere. 2006, 65 (4), 627-633.

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METODICHE PER LA DETERMINAZIONE DI COMPOSTI ORGANOSTANNICI: APPLICAZIONE AL MOLLUSCO BIOINDICATORE Nassarius nitidus NELLA LAGUNA DI VENEZIA Marco Bernardello a, Elena Centanni b, Seta Noventa b, Daniela Berto a, Magorzata Formalewicz a, Michele Giani a, Bruno Pavoni b ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare, Loc. Brondolo, 30015 Chioggia (VE). b Dipartimento di Scienze Ambientali, Universit di Venezia, Calle larga Santa Marta 2137, 30123 Venezia. e-mail: [email protected] Le metodiche di analisi di composti organostannici in matrici ambientali mediante tecniche GC/MS consentono di determinare selettivamente le diverse classi di composti, tra cui tri-, die monobutilstagno (TBT, DBT e MBT), e richiedono lunghe procedure di preparazione del campione attraverso numerose fasi (estrazioni, derivatizzazione e purificazione). In questo lavoro si presenta il confronto di due metodiche analitiche, basate su due reattivi derivatizzanti (metilmagnesio bromuro1 e n-pentilmagnesio bromuro2) e su tecniche di separazione gascromatografica accoppiate a due diversi rivelatori MS: quadrupolo lineare (in SIM) e trappola ionica quadrupolare (in MS2). Per i derivati metilati, pi volatili, pu aumentare il rischio di perdite degli analiti nella preparazione dei campioni, ma i reattivi per la pentilazione disponibili in commercio contengono spesso quantit degli analiti non trascurabili per lanalisi di campioni a basse concentrazioni. In entrambe le metodiche la sensibilit e la selettivit nei confronti dei composti butilici dello stagno sono risultate adeguate allanalisi di matrici complesse. Lapplicazione delle due metodiche a campioni di molluschi gasteropodi (Nassarius nitidus) provenienti dalla Laguna di Venezia (Nord Adriatico) ha mostrato un buon accordo nei risultati analitici. Lorganismo utilizzato in questo lavoro stato selezionato poich, in presenza di composti organostannici, sviluppa un effetto noto come Imposex, risultando, pertanto, un buon bioindicatore di contaminazione da tali composti nellambiente. LImposex consiste nello sviluppo di caratteri sessuali maschili nelle femmine, che rischiano, di conseguenza, di diventare sterili. Tutte le femmine analizzate presentavano caratteri maschili e gli indici di popolazione misurati (Vas Deferens Sequence Index, VDSI, media degli stadi di imposex in una popolazione; Relative Penis Length Index, RPLI, rapporto percentuale tra la lunghezza del pene delle femmine e di quello dei maschi) unitamente ai dati di bioaccumulo hanno indicato la persistenza di livelli di contaminazione significativi nelle aree studiate.1 a

Binato, G.; Biancotto; G., Piro, R.; Angeletti, R. Fresenius J. Anal. Chem. 1998, 361, 333337. 2 Morabito, R. Microchem. J. 1995, 51, 198-206.

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IL VETIVER UNA NUOVA OPPORTUNIT PER LA FITODEPURAZIONE DA METALLI PESANTI: PRESTAZIONI E COMPORTAMENTO Luigi Campanella, Riccarda Antiochia, Fabio Borzetti, Paola Ghezzi, Elisabetta Martini, Mauro Tomassetti Dipartimento di Chimica, Sapienza Universit di Roma P.le A. Moro, 5 00185 Roma e-mail:[email protected] Molti processi industriali contribuiscono all'accumulo nell'ambiente dei metalli pesanti in concentrazioni che possono risultare dannose per la salute dell'uomo e per l'ecosistema. La ricerca negli ultimi anni cerca di sviluppare tecniche di risanamento di siti inquinati da metalli che siano a basso costo, esteticamente compatibili e che determinino la riduzione degli eventuali rifiuti da smaltire. La fitodepurazione, una tecnica che ben soddisfa i requisiti prima citati, prevede l'utilizzo di specie vegetali, capaci d accumulare i metalli pesanti, ed articolata in: fitoestrazione, rizofiltrazione e fitostabilizzazione. La fitoestrazione comprendente il bioassorbimento (processo di rimozione o dissoluzione degli inquinanti dovuto alle attivit cellulari) di piante (sia selvatiche che coltivate), capaci di sottrarre dal terreno una quantit elevata di metalli pesanti accumulandoli nelle foglie. Tali piante vengono definite iperaccumulatrici. La rizofltrazione utilizza piante acquatiche che hanno la capacit di assorbire contaminanti dalle acque inquinate con questo processo si possono bonificare acque lacustri inquinate sfruttando la capacit di assorbimento di ioni da parte delle radici. La fitostabilizzazione utilizza le piante per assorbire contaminanti, in modo da ridurre la loro biodisponibilit nel suolo, impiegata per evitare erosione e percolamento degli inquinanti ed utilizza, in ambienti altamente inquinati e perci privi di vegetazione, piante che presentano una elevata tolleranza nei confronti dei metalli pesanti e sono perci in grado di sopravvivere in condizioni nelle quali altre piante morirebbero. Il nostro studio prevede luso, come pianta fitodepuratrice, del Vetiver (nome botanico: Vetiveria zizanioides), nota per la sua capacit di accumulare i metalli pesanti al fine di valutarne la possibile applicazione in processi di detossificazione ambientale con prove di fitoestrazione e di bioassorbimento nei confronti dei metalli pesanti (in particolare Cromo, Rame, Piombo e Zinco). Le prove di fitoestrazione e di bioassorbimento, a medio e a lungo termine della durata, rispettivamente, di otto e trenta giorni, sono state eseguite rispettivamente innaffiando la pianta con una soluzione contenente una concentrazione nota dei metalli da analizzare o direttamente immergendo in tale soluzione le foglie e le radici preventivamente essiccate. Le concentrazioni dei diversi metalli, in tali campioni, sono determinate tramite spettroscopia di emissione al plasma, dopo mineralizzazione con microonde. Sono state anche eseguite prove di reversibilit del processo di bioassorbimento, assorbimenti avvenuti trattando il materiale assorbente con acqua.. I risultati del processo mostrano un aumento costante dei valori di concentrazione dei diversi metalli nelle piante del Vetiver nelle prove a medio termine (durante i primi otto giorni). Nelle prove a lungo termine, invece, il valore della concentrazione dei metalli tende a stabilizzarsi, generalmente, verso il ventesimo giorno. Il nostro studio ci ha permesso di verificare che, rispetto a precedenti esperienze descritte in letteratura ed eseguite su piante diverse, il Vetiver possiede capacit superiori nella fitoestrazione del Piombo e dello Zinco. Il Vetiver non risulta invece adatto per prove di bioassorbimento, infatti, i valori osservati sono risultati di molto inferiori a quelli ottenuti in precedenza con altri substrati biologici.

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APPLICAZIONE DI TECNICHE DI FITOESTRAZIONE PER LA BONIFICA DI SUOLI CONTAMINATI DA METALLI PESANTIa

Saer Doumett, aAlessandra Cincinelli, aDonatella Fibbi, aLuciano Lepri, b Stefano Mancuso e aMassimo Del Bubba

Universit degli Studi di Firenze Dipartimento di Chimica, Via della Lastruccia, 3 50019 Sesto Fiorentino (FI) b Universit degli Studi di Firenze Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Viale delle Idee 30 50019 Sesto Fiorentino e-mail: [email protected] Questo studio ha interessato un terreno reale inquinato da Cd, Cu, Pb e Zn posto sul territorio della provincia di Pisa. Su tale suolo, ulteriormente addizionato dei metalli suddetti in modo da superare anche i limiti che la normativa 152/2006 prevede per i siti ad uso commerciale e industriale, sono state effettuate prove di crescita dellessenza vegetale di tipo arboreo Paulownia Tomentosa, una specie mai investigata finora per questo tipo di studi, ponendo a confronto la tecnica di fitoestrazione non assistita con quella che prevede laggiunta di ammendanti in grado di mobilizzare i metalli rendendoli maggiormente biodisponibili ai fini della loro traslocazione dal suolo ai differenti organi della pianta. A tale scopo sono stati testati come ammendanti, lacido tartarico e lacido glutammico, ambedue caratterizzati da bassa fitotossicit e da costi contenuti, rispetto allEDTA, diffusamente utilizzato e riportato in letteratura per questa funzione. stato realizzato un impianto di monitoraggio della crescita costituito da 90 vasi piantumati con germogli di Paulownia e, dopo 30 giorni, 81 dei 90 vasi sono stati aspersi con gli ammendanti EDTA, acido tartarico ed acido glutammico alle concentrazioni di 1, 5 e 10 mmoli/kg s.s., normalmente utilizzate negli studi riportati in letteratura (Luo et al., 2005; Kos et al., 2003) e compatibili con una loro applicazione in scala reale. In tal modo sono state investigate la crescita della pianta e la sua capacit di rimuovere il metallo dal suolo, in relazione alle seguenti tesi: tipo di ammendante; concentrazione di ciascun ammendante; tempo di contatto con il suolo contaminato. La determinazione dei metalli stata effettuata tramite mineralizzazione dei vari organi della pianta con un sistema a microonde e successiva analisi in ICP-OES. I risultati hanno evidenziato un elevato accumulo dei metalli nellapparato radicale ed una loro bassa traslocazione nella parte aerea, soprattutto per quanto riguarda il Pb ed il Cd che non rappresentano metalli essenziali nel metabolismo della pianta. Luso degli ammendanti, ed in particolare dellEDTA, non sembra determinare differenze di traslocazione particolarmente rilevanti; a tale proposito opportuno sottolineare che la presenza di metalli costituenti la matrice suolo e complessabili dallEDTA (quali ad esempio il Ca ed il Mg) possono giocare un ruolo decisivo nella competizione con i metalli oggetto di bonifica. Bibliografia (Luo, C.; Shen, Z.; Li, X. Chemosphere 2005, 59, 1-11). (Kos, B.; Grcman, H.; Lestan, D. Plant Soil Environ. 2003, 49(12), 548-553).

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BIORISANAMENTO DI SUOLO CONTAMINATO DA DIESEL MEDIANTE BIOAUGMENTATION CON UN CONSORZIO MICROBICO AUTOCTONO, ISOLATO DAL SITO DI BAGNOLI-COROGLIO Chiara Alisi a, Rosario Musella b, Flavia Tasso a, Carla Ubaldi a, Sonia Manzo b e Anna Rosa Sprocati a Enea, Dipartimento Ambiente, Clima e Sviluppo Sostenibile, a CR-Portici. bCR-Casaccia e-mail: [email protected] Il lavoro presentato si inquadra in un progetto pi ampio che prevede lo sviluppo di tecnologie integrate di bonifica (progetto TIDe, finanziamento MUR, legge 297). In una prima fase progettuale stato individuato come luogo di indagine il sito siderurgico dismesso di Napoli Bagnoli-Coroglio, inserito tra gli interventi prioritari nel censimento dei siti di interesse nazionale (Art. 114, cc. 24 e 25 L. n 388/20009). In particolare sono state individuate alcune aree di indagine sulle quali stata eseguita una caratterizzazione chimica, ecotossicologica e microbiologica del suolo. Nel presente lavoro viene presentato uno studio preliminare sulla fattibilit del biorisanamento del suolo applicando la tecnologia della bioaugmentation. Lo studio stato condotto in fase slurry 20% (w/v) mediante biometri da 250 mL, con cattura di CO2, posti in agitazione a 28C, in triplicato, mettendo a confronto due diverse condizioni: il suolo tal quale, come controllo, e il suolo addizionato con diesel 1% (w/v). Il campione negativo era rappresentato da suolo avvelenato con Metilmercurio. Come inoculo microbico (5*107 UFC/mg) stato utilizzato il consorzio ENEA-LAM, isolato in precedenza dalla stessa area (laminatoio). Il consorzio costituito da 10 differenti ceppi appartenenti a 6 diversi generi (Pseudomonas, Arthrobacter, Rhodococcus, Exiguobacterium, Delftia, Bacillus). La sperimentazione stata seguita per 42 giorni, monitorando la biodegradazione degli idrocarburi in relazione a vari parametri: respirazione, profilo metabolico e profilo molecolare della comunit microbica, ecotossicit della matrice, composizione dello spettro degli idrocarburi. Mentre nei biometri di controllo lattivit respiratoria si sempre mantenuta estremamente bassa, nel suolo contaminato con diesel si registrata una vivace attivit respiratoria, in progressivo calo a partire dal 30 giorno. A 15 giorni dallinizio dellesperimento gli idrocarburi lineari erano tutti degradati di un 70-80%, gli isoprenoidi di un 50-60%, larea totale degli idrocarburi era scesa al 46%. Dopo 42 giorni di incubazione gli idrocarburi lineari erano completamente degradati, mentre gli isoprenoidi permanevano nelle stesse quantit; anche il fenantrene, usato come standard interno, risultava completamente degradato dopo 42 giorni. La carica microbica, dopo una flessione iniziale, si mantenuta intorno al valore iniziale, mentre nel controllo scesa stabilmente a 102 UFC/mg. La diversit di specie, stimata attraverso analisi t-RFLP risultava incrementata nel tempo nel trattato e ridotta nel controllo. La batteria di test ecotossicologici eseguiti (Vibrio fischeri, Pseudokirchneriella subcapitata, Heterocypris incongruens), al fine di ottenere informazioni sullevoluzione della tossicit durante la trasformazione degli idrocarburi negli intermedi metabolici, ha evidenziato, dopo un leggero incremento iniziale, una riduzione della tossicit nel tempo, principalmente nella fase biodisponibile (acquosa). I risultati mostrano lefficacia del consorzio microbico ENEA-LAM impiegato nella bioaugmentation per la biodegradazione del gasolio. Le prossime tappe riguarderanno la degradazione della frazione degli isoprenoidi e lo scale-up del processo con lutilizzo di lisimetri in campo.

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APPLICAZIONE SU SCALA DIMOSTRATIVA DELLA TECNOLOGIA A BIOMASSE GRANULARI PER IL TRATTAMENTO DEI REFLUI MUNICIPALI Claudio Di Iaconi, Guido Del Moro, Roberto Ramadori, Antonio Lopez CNR, Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA), via F. De Blasio 5, 70123 Bari. e-mail: [email protected] Le tecnologie basate sullimpiego dei sistemi a fanghi attivi sono ancora quelle pi diffuse per il trattamento sia delle acque urbane che industriali malgrado siano caratterizzate da limitate capacit depurative, grandi volumi di reazione, basse velocit di sedimentazione dei fanghi con conseguente aumento della superficie dei sedimentatori, elevate produzioni di fango da smaltire. Le caratteristiche sopra riportate renderanno inevitabile la progressiva sostituzione dei sistemi a fanghi attivi con processi innovativi che risultino pi vantaggiosi in termini di compattezza di impianto, flessibilit operativa, produzione di fango e costi operativi. In questo contesto, lIstituto di Ricerca sulle Acque del CNR ha sviluppato una nuova tecnologia (SBBGR- Sequencing Batch Biofilter Granular Reactor) in grado di depurare le acque di scarico con elevata efficacia, minima produzione di fango e costi ridotti. Il sistema SBBGR si basa su un particolare biofiltro a funzionamento discontinuo nel quale le varie fasi del trattamento biologico (rimozione del carbonio, rimozione dellazoto, sedimentazione) si susseguono nella stessa unit con sequenza temporale anzich avvenire contemporaneamente in unit diverse come negli impianti tradizionali a fanghi attivi. La potenzialit del sistema attribuibile alle particolari caratteristiche della biomassa che nelle condizioni operative messe a punto (periodicit di funzionamento e fluidodinamica) cresce sotto forma di granuli ad elevata densit, anche 4 o 5 volte maggior