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Attività di riabilitazione Attività di riabilitazione estensiva estensiva Fano, 12 giugno 2010 CORSO PER MEDICI DI MEDICINA GENERALE di di Marina Simoncelli MD Marina Simoncelli MD MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI ASSISTENZIALI

Attività di riabilitazione estensiva

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CORSO PER MEDICI DI MEDICINA GENERALE. Attività di riabilitazione estensiva. MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI ASSISTENZIALI. di Marina Simoncelli MD. Fano, 12 giugno 2010. Problema…. Aumento delle liste di attesa nei Centri Ambulatoriali. Crescita della - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Attività di riabilitazione estensiva

Attività di riabilitazione estensivaAttività di riabilitazione estensiva

Fano, 12 giugno 2010

CORSO PER MEDICI DI MEDICINA GENERALE

didiMarina Simoncelli MDMarina Simoncelli MD

MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI

ASSISTENZIALI

Page 2: Attività di riabilitazione estensiva

Problema…

Aumento delle

liste di attesa

nei Centri

Ambulatoriali

Aumento delle

liste di attesa

nei Centri

Ambulatoriali

Crescita della domanda di riabilitazione ambulatoriale per le disabilità complesse

Crescita della domanda di riabilitazione ambulatoriale per le disabilità complesse

Page 3: Attività di riabilitazione estensiva

Fornire il trattamento riabilitativo

appropriato al soggetto assistito

Fornire il trattamento riabilitativo

appropriato al soggetto assistito

Razionalizzare Razionalizzare l’offerta dei servizil’offerta dei servizi

Risoluzione..

Page 4: Attività di riabilitazione estensiva

Puntuale definizione dei criteri di accesso

Risoluzione..

Page 5: Attività di riabilitazione estensiva

1 criterio di appropriatezza.1 criterio di appropriatezza.Distinzione tra Presidi e CentriDistinzione tra Presidi e Centri

Diversi standard

organizzativi

Diversi standard

organizzativi

Diverse Tariffe

Diverse Tariffe

Prestazioni ambulatoriali semplici

Prestazioni ambulatoriali semplici

Prestazioni ambulatoriali complesse

Prestazioni ambulatoriali complesse

PRESIDI AMBULATORIALI

CENTRIAMBULATORIALI

Page 6: Attività di riabilitazione estensiva

Caratteristiche distintive dei Presidi e dei

Centri Caratteristiche del pz e dell’ interv. riab.

Presidi ambulatoriali Centri ambulatoriali

Grado di disabilità del soggetto assistito

Disabilità transitorie e/o minimali

Disabilità importanti con possibili esiti permanenti, spesso multiple

Modalità dell’intervento

Prestazioni in seduta singola raggruppabili in uno o più cicli, anche per piccoli gruppi di utenti

Presa in carico globale del soggetto

Metodologia dell’intervento

Semplice programma terapeutico riabilitativo

Progetto riabilitativopersonalizzato

Figure professionali coinvolte

Medico specialista fisiatra ed un operatore delle professioni sanitarie riabilitative

Equipe multiprofessionale

Page 7: Attività di riabilitazione estensiva

Caratteristiche del pz e dell’interv.riab.

Presidi ambulatoriali Centri ambulatoriali

Durata del singolo trattamento

Inferiore all’ora Non inferiore all’ora, anche pluriprofessionale(comprensivo quando necessario dell’attività indiretta*)

Tariffazione Attività tariffate a norma del DM 22/7/96 come singola prestazione o somma di prestazioni

Tariffazione omnicomprensiva di norma su base oraria

Attività indiretta*(Riunioni di équipe, i colloqui con insegnanti, genitori ed educatori, la compilazione del PEI e del PDF, ecc)

Non prevista Prevista

Caratteristiche distintive dei Presidi e dei Centri

Page 8: Attività di riabilitazione estensiva

Rivolti al trattamento di disabilità

importanti con possibili esiti

permanenti, spesso multiple, che

richiedono una presa in carico nel

lungo termine e quindi un

“progetto riabilitativo”.

Le prestazioni erogate, si

differenziano dalle attività

ambulatoriali specialistiche, di cui

al DM 22 luglio 1996, per la presa

in carico multiprofessionale del

soggetto disabile, tramite il

“progetto riabilitativo individuale”

DPR 14/1/1997 Linee Guida 7 Maggio 1998

Rivolti al trattamento di

Disabilità transitorie e/o

minimali, che richiedono un

semplice e breve programma

terapeutico-riabilitativo

attuabile attraverso il

ricorso alle prestazioni previste

dal DM 22 luglio 1996

DM 22/7/1996

DGR 2200/2000

DPCM 29/11/2001

CENTRIAMBULATORIALI

PRESIDI AMBULATORIALI

Criteri di accessoCriteri di accesso

Page 9: Attività di riabilitazione estensiva

Criteri di accessoCriteri di accesso

Disabilità di entità contenuta, di recente insorgenza ed a rapida soluzione;

Disabilità croniche stabilizzate di entità contenuta, per le quali possono essere necessari interventi riabilitativi di “mantenimento” o di prevenzione del degrado motorio-funzionale acquisito e/o attività “didattico–informative”;

Disabilità minimali croniche che richiedono interventi caratterizzati prevalentemente da prestazioni di terapia fisica strumentale.

Le disabilità afferenti al

Presidio ambulatoriale di Rec. e Ried. funzionale

Page 10: Attività di riabilitazione estensiva

QUALI i CENTRI ed i PRESIDI AMBULATORIALIQUALI i CENTRI ed i PRESIDI AMBULATORIALInella zona territoriale 3-Fano ?nella zona territoriale 3-Fano ?

QUALI i CENTRI ed i PRESIDI AMBULATORIALIQUALI i CENTRI ed i PRESIDI AMBULATORIALInella zona territoriale 3-Fano ?nella zona territoriale 3-Fano ?

C

CENTRIAMBULATORIALI

PRESIDI AMBULATORIALI

Fano – Fano – Presidio Presidio ospedalospedalieroieroFossombrone – Fossombrone – Presidio Presidio ospedalieroospedalieroPergola – Pergola – Presidio Presidio ospedalieroospedaliero

Mondolfo – Mondolfo – Presidio Presidio distrettualedistrettualeCalcinelli – Calcinelli – Presidio Presidio distrettualedistrettualePergola – Pergola – Presidio Presidio ospedalieroospedaliero

Fano – Età Fano – Età evolutivaevolutivaSeminario Seminario regionaleregionale

Fano – Terapia Fano – Terapia FisicaFisicaSan LazzaroSan Lazzaro

Page 11: Attività di riabilitazione estensiva

2° criterio di appropriatezza per l’accesso al Centro ambulatoriale. CONDIZIONE PATOLOGICA che causa le diverse tipologie di disabilità

Stilato un elenco di patologie (con le dovute caratterizzazioni)che possono avere accesso al

Centro ambulatoriale.Questo criterio è stato impiegato, per semplicitàdi comunicazione,

con la Direzione aziendale e gli utenti

Page 12: Attività di riabilitazione estensiva

QUALI CONDIZIONI PATOLOGICHE accedono al Centro ambulatoriale? QUALI CONDIZIONI PATOLOGICHE

accedono al Centro ambulatoriale?

Conseguenze di lesioni del SNC-SNPConseguenze di lesioni del SNC-SNP Conseg. di patologie ortopedico-traumatologicheConseg. di patologie ortopedico-traumatologiche Conseg. di patologie oncologicheConseg. di patologie oncologiche Conseg. di patologie cardio-respiratorieConseg. di patologie cardio-respiratorie Conseg. di patologie vascolari perifericheConseg. di patologie vascolari periferiche Conseg. di patologie urogenitaliConseg. di patologie urogenitali ArtropatieArtropatie

Page 13: Attività di riabilitazione estensiva

Le diverse condizioni patologiche costituiscono solamente un indiretto riferimento per quantificare in termini generali le diverse tipologie di disabilità, in quanto ad una stessa patologiastessa patologia possono corrispondere a seconda della gravitàa seconda della gravità disabilità disabilità complessecomplesse oppure viceversa oppure viceversa disabilità minimalidisabilità minimali

In realtà…

Page 14: Attività di riabilitazione estensiva

COSA ALTRO VIENE VALUTATO INSIEME COSA ALTRO VIENE VALUTATO INSIEME

ALLA CONDIZIONE PATOLOGICA ALLA CONDIZIONE PATOLOGICA ??

Specifica tipologia di disabilità

Fase del processo morboso

Gravità della disabilità

Page 15: Attività di riabilitazione estensiva

Trattamento correlato al momento evolutivo della malattia (le

scoliosi strutturali sono nella maggior parte dei casi

evolutive durante l’accrescimento, e particolarmente nel corso

della pubertà, sino alla maturità ossea, si possono aggravare

più lentamente nel corso dell’età adulta ((Fase del processo Fase del processo

morboso).morboso). Quando passano una certa soglia, tra i 20° ed i 30°,

il trattamento diviene multiprof. (tecn. ortop.-t.d.r.) ma anche

multidisciplinare per la necessità in alcuni casi dell’intervento

dello specialista ortopedico o neurochirurgo (Gravità della (Gravità della

disabilità).disabilità).

B. Conseguenze di patologie ortopedico-traumatologiche B.2. Dismorfismi del rachide in età evolutiva con curva maggiore di 20°(Specifica tipologia di disabilità)

2. CONDIZIONE PATOLOGICA

Page 16: Attività di riabilitazione estensiva

La percentuale del volume dell’edema in

corrispondenza del lato sede di mastectomia/

quadrantectomia associata a linfoadenectomia

deve essere superiore ad almeno il 10% rispetto al lato sano controlaterale ((Gravità della disabilitàGravità della disabilità).).

Indicazione ad effettuare la valutazione per l’accesso al regime ambulatoriale entro un mese dalla comparsa dell’edema.

C. Conseguenze di patologie oncologiche

C.1 Esiti di mastectomia (Specifica tipologia di disabilità)

2. CONDIZIONE PATOLOGICA

Page 17: Attività di riabilitazione estensiva

2. UNA CONDIZIONE PATOLOGICA ad elevata incidenza

Il trattamento singolo si effettua unicamente in presenza di: (Gravità della disabilità)

Ernie discali Vertebrali, o stenosi moderata-severa del canale

(documentata mediante neuroimmagine: TC o RMN) o deficit

neurologico valutabile alla scala MRC F3 o < /F5).

Algia severissima lombare in presenza di controindicazione

documentata all’assunzione di farmaci per il controllo del dolore

viene applicato il metodo Mckenzie

D. ArtropatieD.1 Lombalgie-Lombosciatalgie

Page 18: Attività di riabilitazione estensiva

2. UNA CONDIZIONE PATOLOGICA ad elevata incidenza

D. ArtropatieD.1 Lombalgie-Lombosciatalgie

APPROCCIO ERGONOMICO E CHINESITRAPICO (BACK SCHOOL)

Comprensivo di un totale di 6 sedute

APPROCCIO ERGONOMICO E CHINESITRAPICO (BACK SCHOOL)

Comprensivo di un totale di 6 sedute

ATTIVITA’ FISICA ADATTATAATTIVITA’ FISICA ADATTATA

AAFFAA(Compatte la ipomobilità e favorisce la socializzazione)(Compatte la ipomobilità e favorisce la socializzazione)

PALESTRE COMUNALI - ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIO…PALESTRE COMUNALI - ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIO…

Può essere svolta dal Può essere svolta dal “Laureato in scienze motorie”“Laureato in scienze motorie” Nuove Linee per le attività di riabilitazione (in elaborazione…)

Page 19: Attività di riabilitazione estensiva

Risoluzione..

Definizione dei tempi

di erogazione

delle prestazioni

ambulatoriali

Page 20: Attività di riabilitazione estensiva

La definizione dei tempi di erogazione

delle prestazioni ambulatoriali

si basa sull’utilizzo dei codici di priorità

che tengono conto del tipo di bisogno

e sulle fasi biologiche del

processo di recupero

La definizione dei tempi di erogazione

delle prestazioni ambulatoriali

si basa sull’utilizzo dei codici di priorità

che tengono conto del tipo di bisogno

e sulle fasi biologiche del

processo di recupero

3° criterio di appropriatezza.

Tempi di attesa Tempi di attesa

Page 21: Attività di riabilitazione estensiva

Codice 2 Codice 2 indicante media priorità.

Codice 1 indicante massima priorità, volto a garantire unintervento tempestivo e precoce nelle fasi di malattia in cui è maggiore il potenziale di ripristinodell’autonomia.

Tempi di Tempi di attesaattesa

Codice 3Codice 3 per individuare l’ assenza di priorità, nelle disabilitànon modificabili in cui l’obiettivo dell’interventoambulatoriale è dato prevalentemente dal migliorutilizzo possibile delle abilità residue e dalmiglioramento della partecipazione ancheattraverso interventi sull’ambiente (TEMPI DI ATTESA MOLTO ESTENSIVI).

Page 22: Attività di riabilitazione estensiva

Il trattamento riabilitativo condotto entro 6 mesi dall’evento acuto viene classificato come Codice 1 Codice 1

(Massima priorità),(Massima priorità), mentre trascorsi 6 mesi ed entro i 12 mesi è stato identificato come Codice 2 (Media Priorità),Codice 2 (Media Priorità), infine dopo 12 mesi è stato catalogato come Codice 3 Codice 3

(Assenza di Priorità). (Assenza di Priorità). ((Fasi biologiche del processo di recupero).L’intervento riabilitativo può essere classificato come

Codice 1Codice 1 anche oltre i 6 mesi dall’evento indice, qualora si realizzino condizioni di modificabilità come per impiego di

tossina, fenolo o dopo trattamento delle POA.

A. Conseguenze di lesioni del S.N.C.-S.N.P.

A.1 Vasculopatie cerebrali (Tipo di bisogno)

Tempi di Tempi di attesaattesa

Page 23: Attività di riabilitazione estensiva

Il trattamento riabilitativo entro 6 mesi dall’evento acuto:

Cod. 1 (Massima priorità); il trattamento riabilitativo dopo i sei ed entro i 12 mesi dall’evento acuto: Cod. 2 (Media Priorità); il trattamento riabilitativo dopo i 12 mesi dall’evento acuto: Cod. 3 (Assenza di Priorità).

((Fasi biologiche del processo di recupero).L’intervento viene classificato come Cod. 1 anche oltre i 6 -12 mesi qualora si realizzino condizioni di modificabilità (ad esempio per impiego di tossina, fenolo o dopo trattamento delle POA…….).

A. Conseguenze di lesioni del S.N.C.-S.N.P.

A.2 Traumatismi cranio-encefalici e midollari. (Tipo di bisogno)

Tempi di Tempi di attesaattesa

Page 24: Attività di riabilitazione estensiva

Indicazione ad effettuare la valutazione

(primo momento della presa in carico)

per l’accesso al regime ambulatoriale

entro 10 giorni

dalla dimissione dall’ospedale

(u.o. di per acuti o di post-acuzie)

A. Conseguenze di lesioni del S.N.C.-S.N.P.

A.1 Vasculopatie cerebrali

A.2 Traumatismi cranio-encefalici e midollari.

Tempi di Tempi di attesa attesa

Tipo dibisogno

Page 25: Attività di riabilitazione estensiva

Nella fase immediatamente post-operatoria ed in caso in presenza di limitazione articolare della spalla con abduzione e flessione anteriore minore

di 90° e/o in presenza di cicatrice retraente il trattam. riabilitativo viene classificato come

Codice 1Codice 1Indicazione ad effettuare la valutazione (visita fisitrica) per l’accesso al regime ambulatoriale entro 10 giorni dalla richiesta di consulenza

da parte dello specialista chirurgo e/o oncologo ….

C. Conseguenze di patologie oncologicheC.1 Esiti di mastectomia (Tipo di bisogno)

Tempi di Tempi di attesa attesa

Page 26: Attività di riabilitazione estensiva

La regolazione dell’accesso e le priorità di trattamento nei

Centri ambulatoriali di riabilitazionenella zona territoriale 3

si basano su ben definiti criteri di appropriatezza prescrittiva appropriatezza prescrittiva

ed erogativa ed erogativa

…In sintesi

Page 27: Attività di riabilitazione estensiva

… Con alcune immediate ed importanti ricadute pratiche:

Garantire la priorità di accesso alle persone con disabilità aventi caratteri di modificabilità, con priorità differita per le disabilità caratterizzate da non acuzie della patologia invalidante.

…In conclusione

Page 28: Attività di riabilitazione estensiva

Carico burocraticoCarico burocratico (prescrizioni di trattamenti riabilitativi sul ricettario del SSN)

La nostra presenza in alcuni presidi distrettuali è settimanale;

Alcune prestazioni riabilitative non provengono nella fase immediatamente post-acuta direttamente dallo specialista fisiatra ma ad esempio dall’ortopedico, dal neurochirurgo…;

In alcuni casi il trattamento riabilitativo consiste in un singolo ciclo e richiede pertanto una presa in carico ridotta nel tempo….

ALCUNE…. RISPOSTE AL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Page 29: Attività di riabilitazione estensiva

VISITA FISIATRICA “PRIORITARIA”(versus “ordinaria”)

Legata alla modificabilità della disabilità ed al massimo rischio di complicanze (soggetti dimessi dai reparti per acuti,

soggetti affetti da menomazioni segmentarie recenti al alto rischio di sviluppo/aggravamento di disabilità)

VISITA FISIATRICA BREVE “B”da eseguire “entro 10 giorni”

ALCUNE….RISPOSTE AL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Nuove Linee per le attività di riabilitazione (in elaborazione…)

Page 30: Attività di riabilitazione estensiva

TOTALE ASSENSO

SULLA NECESSITA’ DI

MESSA AL CORRENTE- “CONDIVIONE “ DEL

PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE

REDATTO DAL TEAM RIABILITATIVO

CON IL MEDICO DI M.M.G.

ALCUNE….RISPOSTE AL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Page 31: Attività di riabilitazione estensiva

CENNI SULLE

MODALITA’ DI ACCESSO EDCRITERI ORGANIZZATIVI ED

ASSISTENZIALI

DELLE STRUTTURE DI RICOVERO

PER LA RIABILITAZIONE ESTENSIVA

Page 32: Attività di riabilitazione estensiva

Territorio

UnitàOperativa Medicina

Riabilitativa(Cod. 56)

UnitàOperativa

di Lungo-

degenza post-acuzie(Cod. 60)

Presidio diriabilitazione extraosped.

RSR

RSA

Strutture Strutture RiabilitativeRiabilitativeStrutture Strutture

RiabilitativeRiabilitative

Strutture socio-

sanitarie

Riabilitaz.

INTENSIVA

Riabilitaz.

ESTENSIVA

Riabilitaz.

INTENSIVA

ESTENSIVA

Ospedale

Riabilitaz.

ESTENSIVA

Centro Ambulatoriale

DiRiabilitazione

CAR

Riabilitaz.

ESTENSIVA

Strutture sanitarie

ADI

Linee Guida 7 Maggio 1998

Page 33: Attività di riabilitazione estensiva

Presidio Residenziale Presidio Residenziale di riabilitazione (RSR)di riabilitazione (RSR)

Presidio Residenziale Presidio Residenziale di riabilitazione (RSR)di riabilitazione (RSR)

Ricovero per completamento del percorso riabilitativo

avviato, in fase acuta, in sede ospedaliera

Strutture di riabilitazione Strutture di riabilitazione estensivaestensiva

Strutture di riabilitazione Strutture di riabilitazione estensivaestensiva

Centro Ambulatoriale Centro Ambulatoriale di riabilitazione di riabilitazione

(CAR)(CAR)

Centro Ambulatoriale Centro Ambulatoriale di riabilitazione di riabilitazione

(CAR)(CAR)

Mandato

Presa in carico di disabilità limitata che non richiedono

ricovero, ma la definizione di un Progetto riabilitativo

individuale realizzato da una équipe interprofessionalev

Lungodgenza post-Lungodgenza post-acuzieacuzie

(Cod.60)(Cod.60)

Lungodgenza post-Lungodgenza post-acuzieacuzie

(Cod.60)(Cod.60)

Ricovero per stabilizzazione clinica e per prevenire laprogressione della disabilità

Residenza Sanitaria Residenza Sanitaria Assistenziale (CAR)Assistenziale (CAR)

Residenza Sanitaria Residenza Sanitaria Assistenziale (CAR)Assistenziale (CAR)

Ricovero per assistenza e riabilitazione diMantenimentocon definizione del Progetto

riabilitativodi struttura

Assistenza Assistenza Domiciliare Domiciliare

Integrata (ADI)Integrata (ADI)

Assistenza Assistenza Domiciliare Domiciliare

Integrata (ADI)Integrata (ADI)

Presa in carico di disabilità grave che non possonosostenere la riabilitazione intensiva, ma la

definizione diun Pr. Riab. individuale realizzato da una équipe

interpr.

Page 34: Attività di riabilitazione estensiva

“STRUTTURA INTERMEDIA APPARTENENTE ALLA

RETE OSPEDALIERA, MA COLLEGATA E PROIETTATA

VERSO TUTTO CIO’ CHE STA A VALLE

DELL’OSPEDALE”

“STRUTTURA INTERMEDIA APPARTENENTE ALLA

RETE OSPEDALIERA, MA COLLEGATA E PROIETTATA

VERSO TUTTO CIO’ CHE STA A VALLE

DELL’OSPEDALE”

Lungodegenza post-Lungodegenza post-acuzieacuzie

Lungodegenza post-Lungodegenza post-acuzieacuzie

Afferiscono

pazienti provenienti da tutte le U.O. per acuti,

affetti da patologie ad equilibrio instabile,

disabilità croniche non stabilizzate,

gravi disabilità richiedenti

tutela medica infermieristica e/o riabilitativa

non gestibili in altri setting assistenziali.

Page 35: Attività di riabilitazione estensiva

U.o. per acuti Dimissioni ordinarie

U.V.O.U.V.O.

Pz non stabilizzati Pz con esiti invalidanti

Valutazione fisiatrica

Elegibile per riabilitazione intensiva

SINO

U.o. di Medicina Riabilitativa

Elegibile per L.P.A.Fano

NOSI

R.P.Domicilio

R.S.A.L.P.A.

R.P.

U.V.DU.V.D..

Dimissione protetta

U.V.O.*= Unità ValutativaOspedaliera

Riabilitazione EstensivaLPA Foss.

A.D.I.

Riab. Ambulator.

Percorso riabilitativo del paziente post-acuto Zt 3

Riab.Domiciliare

Page 36: Attività di riabilitazione estensiva

Linee guide sulla LPA- Regione Linee guide sulla LPA- Regione MarcheMarche

Linee guide sulla LPA- Regione Linee guide sulla LPA- Regione MarcheMarche

CaratteristicheCaratteristiche:: Spazio funzionale autonomo dove vengono

assistiti paz. provenienti da tutte le U.O Valutazione preventiva UVO (Fisiatra) Collegamento con tutte le articolazioni del

territorio

ObiettiviObiettivi:: Stabilizzazione clinica Riattivazione funzionale Aumento turnover U.O. per acuti Riduzione ricoveri ripetuti Definizione del setting assistenziale post-

ospedal.

Regolamento LpA-Regolamento LpA-FanoFano

Regolamento LpA-Regolamento LpA-FanoFano

Page 37: Attività di riabilitazione estensiva

LPA di FOSSOMBRONELPA di FOSSOMBRONELPA di FOSSOMBRONELPA di FOSSOMBRONE

Utenza:Utenza:Pazienti a lento recupero funzionale,

non ingrado di partecipare ad un programma

diriabilitazione intensiva Frattura del femore Ictus Pz oncologici non in fase terminale

….

Utenza:Utenza:Pazienti a lento recupero funzionale,

non ingrado di partecipare ad un programma

diriabilitazione intensiva Frattura del femore Ictus Pz oncologici non in fase terminale

….Modalità assistenziali:Modalità assistenziali:

Meno di 3 ore e non meno di un’oragiornaliera di terapia specifica da

partedel personale tecnico sanitario dellariabilitazione ed infermieristico

Modalità assistenziali:Modalità assistenziali:

Meno di 3 ore e non meno di un’oragiornaliera di terapia specifica da

partedel personale tecnico sanitario dellariabilitazione ed infermieristico

Linee Guida 7 Maggio 1998

Page 38: Attività di riabilitazione estensiva

Favorire un processo di maturazione non solo degli operatori della riabilitazione ma anche della Direzione aziendale e degli utenti che messi a conoscenza di regole chiare e codificate hanno meglio compreso le modalità di accesso e quindi ridotto la conflittualità per le attese con il Centro ambulatoriale.

.

…In conclusione

Page 39: Attività di riabilitazione estensiva

Grazie … per la vostra attenzione