274
Attuazione della degli edifici in Italia CERTIFICAZIONE ENERGETICA Attuazione della degli edifici in Italia CERTIFICAZIONE ENERGETICA e RAPPORTO 2014| CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

  • Upload
    others

  • View
    35

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Attuazione della

degli edifici in Italia

CERTIFICAZIONEENERGETICA

Attuazione della

degli edifici in Italia

CERTIFICAZIONEENERGETICA

e

RAPPORTO 2014|

in collaborazione con:in collaborazione con:

Ministero dello Sviluppo Economico

Comitato Termotecnico ItalianoEnergia e Ambientevia Scarlatti, 2920124 Milano, Italytel. +39 02 2662651fax +39 02 26626550www.cti2000.it

Comitato Termotecnico ItalianoEnergia e Ambiente

www.cti2000.itEnte Federato all’UNIEnte Federato all’UNI

Sintesi redatta da:Sintesi redatta da:

CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e AmbienteCTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Page 2: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

RAPPORTO 2014

CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia RAPPORTO 2014

Rapporto sviluppato dal CTI in collaborazione con: Ministero dello Sviluppo Economico Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Amministrazioni regionali Amministrazioni delle Province autonome

Coordinamento generale Cesare Boffa (Politecnico di Torino – Presidente CTI) Giovanni Riva (Università Politecnica delle Marche – Direttore generale CTI) Coordinamento scientifico e trattamento dei dati Giuliano Dall’Ò (Politecnico di Milano – Presidente SC1 del CTI) Giovanni Murano (CTI) Si ringraziano in modo particolare: Roberto Moneta (Ministero dello Sviluppo Economico) Stefania Crotta (Coordinamento Tecnico Interregionale per l’Energia – Regione Piemonte) e i seguenti Dirigenti, Funzionari e Consulenti regionali e delle Province autonome: Iris Flacco, Angelo Tarquini (Regione Abruzzo), Giovanni Biscaglia, Maria Incoronata Labella, (Regione Basilicata) Ulrich Klammsteiner, Luca Devigili (Agenzia CasaClima Srl Bolzano), Maria Rosaria Mesiano, Salvatore Gangemi, Consolato Maurizio Diano, (Regione Calabria), Ciro Rigione, Polizio Fortunato (Regione Campania), Morena Diazzi, Stefano Stefani (Regione Emi-lia Romagna), Agapito Luciano, Bratanich Enzo, Dario Gallitelli (Regione Friuli Venezia Giulia), Oliviero Pagnacco, Angela San-chini (ARES Friuli Venezia Giulia), Paolo Agostini, Pierluigi Gardi (Regione Lazio), Cristina Battaglia, Danilo Berri, (Regione Liguria), Maria Fabianelli, Ludovica Marenco, Sara Milanesi, Susanna Piana (I.R.E. S.p.A.), Mauro Fasano, Alice Tura (Regione Lombardia), Valentina Belli, Ivan Mozzi (Finlombarda S.p.A.), Raffaella Fontana, Rossano Basili, Nicoletta Peroni (Regione Marche) Luigi Vecere, Adelmo Berardo (Regione Molise) Annamaria Clinco, Giovanni Nuvoli (Regione Piemonte), Anna Grazia Lanzilotto, Giuseppe Rubino (Regione Puglia), Stefano Piras (ad interim) (Regione Sardegna), Domenico Calandra, Segio Mon-zù, Domenico Santacolomba (Regione Sicilia), Edo Bernini,Carla Chiodini, Riccardo Guardi, Giuseppina Sabia (Regione Tosca-na), Giacomo Carlino, Daria Stringari, Chiara Benedetti (Provincia autonoma di Trento), Domenico Gambelunge, Andrea Mon-signori, Roberta Rosichetti (Regione Umbria), Genny Brunet, Tamara Cappellari, Mario Sorsoloni, (Regione Valle d'Aosta), Al-berto Brunetti, Mariano Carraro (Regione del Veneto).

Copertina - Annalisa Galante Progetto grafico – Giovanni Murano ISBN – 9788890968501 - Versione 1.00 - Dicembre 2014

Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo documento (Rapporto 2014 e Sintesi) può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza consenso. Per informazioni contattare la se-greteria CTI all’indirizzo mail [email protected].

Page 3: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Presentazioni

Ministero dello Sviluppo Economico

Facendo riferimento al binomio edificio-energia, il 2014 può considerarsi un anno di svolta, con la pubblicazione del D.Lgs. 102 – recepimento della la Direttiva 27/2012 – che tocca molteplici aspetti di interesse del tema e con il completamento dei decreti attuativi della L. 90/13, in particolare i “requisiti minimi” per gli edifici e le “linee-guida” per la certificazione energetica, di prossima pubblicazione. Come si è avuto modo di discutere in numerose riunioni con esperti del settore, operatori e amministrazioni re-gionali, le novità sono molteplici: dal nuovo sistema di classificazione e verifica dei limiti di legge che si basa sulla comparazione dell’edificio reale con “l’edificio di riferimento” a una più chiara forma di comunicazione delle pre-stazioni energetiche. Pensiamo che il lavoro in corso rappresenti un’opportunità molto importante per orientare una riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale, puntando a risultati ambiziosi in termini di riduzione dei consumi energe-tici, di stimolo alla crescita economica, di creazione di posti di lavoro e di opportunità professionali. In questo quadro, il presente Rapporto costituisce un indispensabile strumento per migliorare la consapevolezza sui vantaggi e sui temi che riguardano la certificazione energetica, fattori necessari per la crescita culturale e tec-nica di tutti i settori che fanno riferimento all’edificio e ai suoi impianti. Per questo, si rivolge un ringraziamento al CTI per la redazione e la diffusione del Rapporto che cura sin dal 2011 e per la costante azione di supporto tecnico messo a disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico nella elaborazione dei provvedimenti volti a promuovere l’efficienza energetica degli edifici.

Rosaria Romano

Direttore Generale Direzione Generale per il Mercato Elettrico, le Rinnovabili e l’Efficienza energetica, il Nucleare del Ministero dello

Sviluppo Economico

Coordinamento Tecnico Interregionale per l’Energia Un altro anno si è aggiunto al cammino verso una maggiore consapevolezza sui temi energetici nell’edilizia, que-sto è stato tuttavia un anno particolare. Il 2014 ha rappresentato una svolta importante per l’applicazione dei concetti della nuova direttiva 2010/31/UE. Il suo recepimento nazionale, avvenuto con la legge 90 dell’agosto 2013 , ha comportato una so-stanziale revisione del quadro nazionale di riferimento e delle norme tecniche correlate. Gli effetti innescati da questa revisione devono ancora essere, in parte, metabolizzati e in parte definiti con l’emanazione dei decreti ministeriali attuativi che completeranno il quadro relativamente al nuovo attestato di prestazione energetica e ai requisiti prestazionali degli edifici. La maggiore maturità e completezza del quadro normativo nazionale e i nuovi temi che si sono delineati eviden-ziano la crescente necessità di un riallineamento e di una omogeneizzazione generale dell’operato delle regioni. Temi come quelli dell’edificio di riferimento, dei requisiti minimi prestazionali efficaci sotto il profilo dei costi, della riduzione dei consumi di energia primaria fossile e delle conseguenti minori emissioni di gas clima-alteranti devono essere applicati in modo omogeneo al settore degli edifici e dei loro impianti tecnici. Il Rapporto sintetizza, come da tradizione, la lenta ma costante evoluzione della diffusione dell’attestato di pre-stazione energetica nel quotidiano rapporto tra tecnici del settore, costruttori e proprietari degli immobili. Per alcune regioni siamo all’anno “uno” dell’applicazione massiva dell’obbligo di dotazione degli APE; per altre regioni, in cui sono già presenti da anni gli obblighi definiti dallo stato alla fine del 2013, le basi dati statistiche forniscono già un immagine dettagliata delle caratteristiche energetiche del patrimonio edilizio italiano e delle tendenze individuabili nei segmenti della nuova costruzione e della riqualificazione. Dall’analisi di questi dati è possibile, inoltre, rappresentare l’enorme potenziale di sviluppo della riqualificazione di vaste porzioni del patrimonio edilizio. Per un settore trasversale e portante dell’economia nazionale, mai in crisi come in questo periodo, ciò rappresenta una opportunità da non sottovalutare.

Stefania Crotta Responsabile del Coordinamento Tecnico Interregionale per l’Energia

Dirigente del Settore Sviluppo Energetico Sostenibile Direzione Innovazione, Ricerca, Università ed Energia - Regione Piemonte.

Page 4: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

RAPPORTO 2014

Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Il CTI dal 2011 prepara e diffonde il Rapporto sullo Stato di Attuazione della Certificazione Energetica degli Edifi-ci. Come sempre lo scopo è duplice e a nostro parere importante: da un lato evidenziare i risultati ad oggi ottenu-ti a livello nazionale con l’applicazione della Direttiva EPBD, dall’altro favorire l’evoluzione verso una maggiore uniformità dei metodi e delle procedure di calcolo delle prestazioni energetiche e per il rilascio degli attestati, così come richiesto dal mondo operativo. In aggiunta, con questa edizione si è ritenuto utile, grazie alla disponibilità dei risultati di uno studio del BPIE al quale il CTI ha collaborato, includere una comparazione con i principali Paesi UE. Il 2014, in particolare, è stato un anno importante per il settore per via della vivace discussione sulle novità in-trodotte dalla L. 90/13 che andranno a modificare considerevolmente le attuali procedure di certificazione. Non essendo stati ancora pubblicati, alla chiusura di questa versione del Rapporto, i relativi decreti (che in ogni caso entreranno probabilmente in vigore nella seconda metà del 2015) non è risultato ovviamente possibile includere tali novità, che sicuramente costituiranno il principale tema della prossima edizione e dei primi aggiornamenti del sito CTI dedicato alla certificazione energetica.

Cesare Boffa e Giovanni Riva Presidente e Direttore Generale del CTI

Page 5: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

1 Certificazione energetica degli edifici: sintesi del quadro nazionale1

1.1 Inquadramento del tema

L’attuazione della certificazione energetica è stato un processo lento e complesso; ancora oggi, dopo sette anni dalla sua prima introduzione in Regione Lom-bardia e dopo cinque dalla pubblicazione delle Linee Guida Nazionali (LGN) che ne estendevano finalmen-te l’applicazione su tutto il territorio italiano, la per-cezione è quella di vivere un “work-in progress”. È bastato che il termine “attestato di certificazione e-nergetica" (ACE) venisse per legge modificato in “at-testato di prestazione energetica” (APE), per diffon-dere tra gli addetti ai lavori della filiera interessata, dai costruttori ai certificatori, dai cittadini ai notai l’idea che fosse tutto da rifare (sappiamo invece che, fortunatamente, non è così).

Parlando di certificazione, la situazione italiana, unica a livello europeo, è stata resa ancora più complessa dall’articolo 17 del D.Lgs. 192/05 che introduce la clausola di cedevolezza che consente alle Regioni e alle Province Autonome di recepire in modo autono-mo la Direttiva 91/2002, pur nel rispetto dei principi generali dello stesso Decreto. Tutto il resto è storia: regole diverse da regione a regione, certificatori e-nergetici con competenze richieste anche molto diffe-renti, criteri di classificazione e perfino metodologie di calcolo diverse. Nonostante tutto la certificazione energetica in Italia ha dato i suoi frutti, almeno in termini quantitativi: il numero ufficiale dei certificati emessi ad oggi, data di pubblicazione di questo quarto rapporto, ha superato ampiamente i tre milioni e mezzo di unità; sono or-mai decine di migliaia i tecnici certificatori che svol-gono in modo spesso esclusivo tale attività professio-nale, perché di attività professionale, a nostro parere importante e strategica, si tratta.

1 Giuliano Dall’Ò, Politecnico di Milano, presidente del SC 1 del CTI “Trasmissione del calore e fluidodinamica”; Giovan-ni Murano, CTI.

Ad un'analisi qualitativa, qualche dubbio rimane sulla quantità e qualità dei certificati emessi. Nonostante le criticità, che nessuno deve nascondere perché effettivamente esistono, l’attuazione della cer-tificazione energetica deve essere vista in modo posi-tivo. Ha inciso effettivamente sul mercato delle nuove costruzioni, diventando elemento di traino verso la qualità energetica e, cosa importante, lo ha fatto in un periodo non particolarmente favorevole. Ha diffuso la cultura della qualità energetica tra gli addetti ai lavori ma anche tra i cittadini. I professionisti che progetta-no si confrontano oggi con aspetti energetici che fino a pochi anni fa non prendevano nemmeno in conside-razione; i cittadini, quando acquistano una casa, chie-dono l'attestato e, se è nuova, pretendono livelli di qualità energetica elevati. È stata la certificazione e-nergetica a stimolare il mercato delle tecnologie edi-lizie ed impiantistiche, un mercato molto diverso ri-spetto a quello degli anni passati, magari non dal pun-to di vista quantitativo ma certamente dal punto di vista qualitativo.

Intervenire a livello nazionale o a livello regionale per migliorare l’istituto della certificazione energetica crediamo che sia un dovere per la classe politica, ma che sia un dovere anche per le associazioni di catego-ria interessate, da quelle dei professionisti a quelle dei consumatori. Anche in questo caso, infatti, è bene che ognuno faccia la sua parte, è questa l‘unica strada per operare nel bene comune, nell’interesse dei sog-getti che fino ad oggi sono stati ingiustamente esclusi ma che in fondo dovrebbero essere quelli più impor-tanti: i cittadini che usufruiscono o usufruiranno di questo importante servizio voluto dalla Commissione Europea. La Direttiva europea 2010/31/UE recepita, almeno sul piano formale, guarda a edifici a energia quasi ze-ro a partire dal 2020 (2018 per il settore pubblico), quindi tra pochissimi anni: non sarebbe ragionevol-mente possibile sostenere questo ulteriore cambia-mento del mercato edilizio senza uno strumento in grado di certificare la qualità promessa. Al contrario, questi nuovi stimoli ci dovranno impegnare a raffor-zare sempre di più lo strumento della certificazione energetica e farlo diventare la garanzia assoluta della veridicità delle prestazioni energetiche dichiarate. L'art. 5 del recente D.Lgs. 102/2014 "Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione" prevede che a partire dall'anno 2014 e fino al 2020, siano realizzati inter-venti sugli immobili della Pubblica Amministrazione centrale, inclusi gli immobili periferici, in grado di conseguire la riqualificazione energetica almeno pa-ri al 3% annuo della superficie coperta utile climatiz-zata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di alme-no 0,04 Mtep.

Introduzione Pag. 1

Page 6: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag.2 Introduzione

RAPPORTO2014

Lo sforzo che sta facendo il Comitato TermotecnicoItalianosultemadellacertificazioneenergeticainIta‐lia è notevole, non solo sul piano normativo, che lovede in prima linea da sempre, come interfaccia tral’Europae l’Italia;anchesulpianodell’informazione,un'informazionetecnicaprecisa,puntualeeaggiorna‐ta sulle tematiche che riguardano l’intera filieradell’efficienzaenergeticanelsettoreedilizio.Ilquartorapportosull’attuazionedellacertificazioneenergeticainItaliafornisceunquadrodiriferimentocompleto,aggiornatoequalificatosultemadellacer‐tificazioneenergeticachediventeràsemprepiùstra‐tegico come strumento di supporto delle politicheenergetichenazionaliecomeguidadiriferimentoperglioperatoridelsettore.

1.2 Metodologiadianalisi

L’analisi condottadalCTI sibasa sul contattocon leRegioniallequalièstatorecapitatounquestionario;leinformazionimancantionontrasmessesonostateottenute e/o desunte dai siti ufficiali delle Regionistesse.Ilterminedelleoperazionièstatofissatoal15novembre2014edeventualiprovvedimentilegislati‐visuccessivinonsonoquindiconsiderati.D’altronde,come già rilevato, l’attuazione della certificazione e‐nergeticadegliedificièun“workinprogress”chedu‐reràancoraparecchianni.IlRapporto2014 è strutturato inquattro sezioni: laprimaè introduttiva; lasecondariportaunaseriediprospetti comparativi tematici che mettono a con‐frontolediverserealtàregionali;nellaterzasitracciailquadronormativoelegislativoeuropeoenazionale,fornendo indicazioni sui relativi sviluppi a mediotermine; nell’ultima, infine, viene esaminato lo statodell’arte di ciascuna Regione o Provincia autonoma.L’interadocumentazionepresentataèstata inoltrataaciascunaRegioneoProvinciaautonomalasciandoiltemponecessarioperapportareeventualimodificheo correzioni.

Lo scopo del Rapporto è quello di evidenziare lacomplessità del tema e, quindi, favorire un impegnocomune per la sua omogeneizzazione e semplifica‐zione, con la consapevolezza che tale obiettivo nonpreludenecessariamenteall’eliminazionedi regoleevincolimapiuttostoaunamaggiorechiarezzaedeffi‐caciadeirisultatifinaliedeiprocedimentidicalcolo.Daquestopuntodivista,unprerequisito fondamen‐taleèladisponibilitàdellanecessarianormativatec‐nicachedeverisultarecompleta,affidabileeadottatainmodouniformesulterritorio.Nel Rapporto 2014 sono stati anche introdotti deglielementidiconfrontoconlarealtàdell’UnioneEuro‐peaelaboratidalBPIE(BuildingsPerformance Insti‐tuteEurope).

1.3 Datiemersidall’indagine

Il tema della certificazione è abbastanza complesso.Buonapartedeiprovvedimentilegislativispessononriguardanoesclusivamentelacertificazioneenergeti‐ca ma più in generale l’efficienza energetica, la ge‐stioneenergeticaelefontirinnovabili.NelProspetto2vieneriportatoilquadrolegislativoeuropeochesicomponediDirettive.Lacomplessasituazioneitalia‐naèriportatainvecenelProspetto3,quadrolegisla‐tivonazionale,equellaancorapiùarticolatarelativaalleRegioniealleProvinceautonomeècontenutanelProspetto8.Osservandoquest’ultimoèevidentecheci sono Regioni che non hanno ancora legiferato intemadicertificazioneenergetica.InquesteRegionilacertificazioneè comunqueobbligatoria (comeprevi‐stodalleLineeguidanazionali)mamancatuttoraunregolamentoregionalediattuazione.Nel Prospetto 9 è evidenziato il quadro legislativoregionale edelleprovince autonome in temadi effi‐cienzaenergeticadegliedifici.NelProspetto10sonoriportati,inmodoschematico,i dati riguardanti le regolamentazioni regionali el’obbligatorietà dell’Attestato di prestazione energe‐tica (APE) ossia la data di entrata in vigore, spessodifferenziatainfunzionediun’applicazionegraduale.Per quanto concerne la regolamentazione regionale,sebbene la certificazione sia di fatto obbligatoria sututtoilterritorionazionale,alivellolocalesipossonoconfigurareleseguentisituazioni:

recepimento,conleggeregionale,delladirettiva2002/91/CEess.mm.;

emanazione di Regolamento regionale perl’attuazionedelleLineeGuidaNazionali(LGN);

assenzadi leggeregionaledi recepimentodelladirettiva2002/91/CEediregolamentiregionalio delleprovinceautonome.

LasituazioneèriportatainFigura1.AlcuneRegioni,quindiciper laprecisione,hannogiàadottatounprotocollodicertificazioneambientale:lasituazionenazionaleèbeneevidenziatanelProspet‐

Page 7: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag.3

Attuazionedellacertificazioneenergeticadegliedifici inItalia

to11cheriportairiferimentilegislativi(quandopre‐senti)enellaFigura1.Le regioni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Li‐guria,Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d'Ao‐sta,Toscana,Veneto,TrentoeSiciliaadottanoilpro‐tocollo Itaca2per lavalutazionedellasostenibilitàe‐nergeticaedambientaledegliedifici.Laprovinciaau‐tonomadiBolzanohapredispostoinveceilprotocol‐lo provinciale “CasaClima Nature”. Il Friuli VeneziaGiulia è l’unica regione che ha reso obbligatorio, apartiredal31/10/2011, la redazionedellaCertifica‐zione VEA per i casi di «nuova costruzione», «am‐pliamento»e«ristrutturazioneedilizia»diimmobiliadestinazioned’usodirezionale(uffici)eresidenziale.

Recepimento dell’EPBD con legge regionale

Emanazione di Regolamento regionale per l’attuazionedelle Linee Guida Nazionali (LGN)Assenza di recepimento dell’EPBD e di regolamentiregionali o delle province autonome.

Adozione di un protocollo di sostenibilitàenergetico ambientale

Figura1.Recepimentodellalegislazionesullacertifica‐zioneenergeticadegliedificieadozionediunprotocol‐

lodisostenibilitàambientale

Glioperatoridelsettore,progettisti,costruttorieov‐viamente certificatori, spesso hanno difficoltà ad in‐dividuare i referenti regionali incaricatidellagestio‐nedellacertificazioneenergetica.Il Prospetto 12 restituisce in modo completo tuttequesteinformazioniedinparticolare:

l’Assessoratoregionalecompetente; l’Assessorediriferimento; Dirigenteresponsabile; ilFunzionariodiriferimento.

Le informazioni riportate nel prospetto offrono unquadro integrale, particolarmente utile soprattuttoperchioperainunaRegionediversadaquelladire‐sidenza (riguardano la situazione attuale che, con ilpassaredeltempo,potrebbecambiare).Lecellevuo‐te evidenziano o la mancanza del referente ol’impossibilitàoggettivadiindividuarneuno.Ulteriori informazionisononelProspetto13(Strut‐tura competente per l’attuazionedella certificazioneenergetica),eneiProspetto14,Prospetto15eProspetto16cheriportanoisitiinternetaiqualicisideve rivolgereperacquisire informazioni rispettiva‐

2 http://www.itaca.org/valutazione_sostenibilita.asp# (pa‐ginavisionatail30novembre2014)

menteriguardoacertificazione,efficienzaenergeticadegli edifici e protocolli di sostenibilità energeticoambientaledegliedifici.IdatirelativiagliACE/APEvengonoingenerearchi‐viati, a livello regionale, in un catasto dei certificatienergeticicartaceooavoltedigitale.Ancheinquestocaso si evidenziano delle differenze tra i comporta‐menti delle diverse Regioni o Province autonome.Come è illustrato nelProspetto17, solo dodici Re‐gioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, FriuliVeneziaGiulia,Liguria,Lombardia,Marche,Piemonte,Sicilia,provinciaautonomadiTrento,Valled'AostaeVeneto) hanno costituito un catasto, la Calabria eUmbrialorenderannooperativoapartiredal2015,lerimanentiregioniprevedonodicostituirlo.La prima regione ad istituire un catasto è stata laLombardia(2007),seguitadaPiemonteeEmiliaRo‐magna (2009); esse sono le regioni con la base datipiùcompleta. I sistemi informatici inuso trattano leinformazioniconmodalitàdiverse:alcunirichiedonoildepositodifileXML,altrigestisconosemplicementele informazioni base contenute negli APE. La L.90/2013,tral’altro,prevedelapredisposizionediunsistema informativo coordinato per la gestione deirapporti tecnici di ispezione e degli attestati di pre‐stazioneenergetica.Aquestoriguardovarilevatocheleregionicheoggidispongonodiuncatastodegliim‐pianti di climatizzazione (Prospetto18 ‐Figura2)sonosolocinque:EmiliaRomagna,Lombardia,Sicilia,Trento e Veneto. Ne prevedono la costituzione A‐bruzzo,Bolzano,Calabria,FriuliVeneziaGiulia,Ligu‐ria,UmbriaeValled’Aosta.

CATASTIENERGETICIREGIONALI

PERLARACCOLTAELAGESTIONEDEGLIAPE2011

2009

2012

2007

2012

2009

2013

2013

2015

2014

CatastocostituitoCatastononcostituitoCatasto in fase di costituzione

2012

CATASTIREGIONALI DEGLIIMPIANTITERMICI

CatastocostituitoPrevistalacostituzione

2014

2014

Figura2‐Catastienergeticiregionali

Nemmenolaproceduradicalcoloutilizzataperlava‐lutazionedegliindicatorienergeticièomogenea.Èciòche emerge dal Prospetto 19 che mette in risaltocomeindueRegioninonsiutilizzinoancoralenormenazionali del pacchettoUNI/TS 11300, sebbene unadiqueste, laRegioneLombardia,haprevistodiade‐guarsiaglistandardnazionali.Qualiindicatorienergeticivengonoprevistinell’APE?IlProspetto20restituiscequestainformazione,evi‐denziandoche tutte leRegionioProvinceautonomeconsiderano gli usi energetici legati alla climatizza‐

Page 8: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 4 Introduzione

RAPPORTO 2014

zione invernale ed alla produzione di acqua calda sa-nitaria, mentre solo tre Regioni vi includono gli usi energetici legati alla climatizzazione estiva ed all’illuminazione (considerata nel rispetto della Diret-tiva 2002/91/CE solo per gli edifici non residenziali). Per quanto concerne l’Attestato di Prestazione Ener-getica (ACE/APE) gli orientamenti delle Regioni e del-le Province autonome sono due: impiegare il modello previsto dalle Linee guida nazionali (sono quattordici le Regioni che hanno scelto questa soluzione) o utiliz-zare un modello personalizzato che differisce da Re-gione a Regione. La situazione attuale è schematizza-ta nel Prospetto 21 e in Figura 7. Sempre nello stes-so prospetto, e in Figura 3, sono riportate le modalità con le quali viene prodotto il certificato: in quattordi-ci casi viene emesso dal software validato (dal CTI), mentre negli altri casi è ottenuto dalla piattaforma web gestita dalla Regione o dall’Organismo di abilita-zione.

Modello delle linee guida nazionaliModello regionale / provinciale

Modelli di Attestato di prestazione energetica (ACE/APE)

Figura 3 – Modelli di APE

Software certificato dal CTIPiattaforma gestita dalla RegionePiattaforma gestita dall’Organismo di abilitazione

L’APE viene emesso da:

Figura 4 – modalità di emissione dell’APE

Per quanto concerne la targa energetica, non più e-spressamente prevista dal D.Lgs. 192/2005 come modificato dalla L.90/2013, la situazione è ancora più articolata (vedi Prospetto 22). Nella maggior parte dei casi non è obbligatoria, in altri è obbligatoria solo per gli edifici pubblici, in altri ancora lo è per tutti gli edifici certificati (ricordiamo che la Direttiva 2002/91/CE prevede che la targa energetica sia ob-

bligatoria per gli edifici ad uso pubblico). La targa e-nergetica può essere emessa dal Comune, dalla Re-gione oppure dall’Organismo di abilitazione. Riguardo agli enti di accreditamento, le situazioni re-gionali sono diverse e vengono evidenziate nel Pro-spetto 23. La gestione in prevalenza è interna e co-ordinata dai servizi energia regionali mentre in pochi casi è demandata all’esterno. Nello stesso prospetto si evidenzia lo stato di attuazione degli enti di accredi-tamento nelle varie Regioni. Dal punto di vista dei professionisti, la certificazione energetica è stata recepita come un’opportunità di lavoro, a volte addirittura come una nuova professio-ne. Molte Regioni hanno istituito un elenco dei certifi-catori, altre non ancora. È quello che emerge dal Pro-spetto 24 che riporta anche il numero dei certificato-ri accreditati nelle diverse Regioni. Il possesso dei requisiti minimi è sufficiente per svol-gere l’attività di certificatore? L’orientamento delle Regioni su questo punto è differente, come dimostra-to nel Prospetto 25. In sei Regioni il corso è sempre obbligatorio, in tre è obbligatorio ma solo per quelle figure tecniche che non rientrano in modo specifico tra i “tecnici competenti” (architetti, ingegneri, geo-metri e periti) mentre tutte le altre Regioni, e sono la maggior parte, sono orientate a non rendere obbliga-torio il corso per i tecnici competenti iscritti ai rispet-tivi Albi o Collegi professionali: è questo che richie-dono tutte le Regioni, in sintonia con il D.P.R. 75/2013 (riferimento nazionale che individua le competenze dei certificatori energetici). Maggiori dettagli sono riportati a pagina 95. Le Regioni che rendono obbligatorio il corso per cer-tificatore hanno definito dei programmi sostanzial-mente simili ma comunque mai uguali: la struttura di questi (durata, contenuti, numero di ore con frequen-za obbligatoria, possibilità di usufruire di corsi di au-toapprendimento on line) è riportata in modo puntu-ale nel Prospetto 26 dove si può osservare come la durata di un corso completo vari dalle 54 ore (Valle d’Aosta) alle ore 116 ore (Provincia Autonoma di Bolzano) con valori medi intorno alle 80 ore (valore dettato dal D.P.R. 75/2013). La sola Regione Liguria propone un corso di 16 ore senza esame finale, ma con l’accertamento della frequenza, per i tecnici com-petenti già abilitati all’esercizio della professione. Una volta completato il corso, con il superamento dell’esame, i tecnici certificatori devono iscriversi agli elenchi regionali (ovviamente quando sono costitui-ti), ma quanto costa l’iscrizione annuale? Le cifre at-tuali, riportate nel Prospetto 27, dimostrano una va-riabilità da un minimo di €100 ad un massimo di € 120 con le sole eccezioni per le Regioni Liguria, Valle d’Aosta e Sicilia che non prevedono alcuna quota. Nel-lo stesso prospetto vengono riportati i costi della tar-ga energetica nelle varie Regioni. Un punto delicato non ancora affrontato in modo si-stematico a livello nazionale è quello del mutuo rico-noscimento ossia della possibilità che un certificatore

Page 9: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

accreditato in una Regione possa svolgere la sua atti-vità nelle altre. La situazione a livello nazionale è illu-strata nel Prospetto 28. Solo due Regioni, Lombardia e Emilia Romagna, hanno stabilito accordi con altre Regioni. Il tema delle sanzioni ai certificatori energetici che redigono gli ACE/APE in maniera non conforme alle modalità individuate dalla legislazione vigente o non veritieri è sintetizzato nel Prospetto 29 che riporta tutti i riferimenti legislativi nazionali e regionali. Solo cinque Regioni e precisamente Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Trento, toccano questa tematica, tutte le altre non l'affrontano e quindi la definizione e l’applicazione delle sanzioni viene implicitamente demandata alle regole nazionali contenute nel D.Lgs. 192/05 e s.m.i. Ma quanti attestati di prestazione energetica sono stati prodotti fino ad ora nel nostro Paese? La rispo-sta non è semplice, anzi attualmente impossibile dal momento che non tutte le Regioni hanno istituito un loro catasto. Nel Prospetto 30 si tenta un primo cen-simento sulla base dei dati ufficiali forniti dalle Re-gioni. Gli ACE/APE censiti alla data del 15/11/2014 sono 3.637.166, la parte del leone la fa naturalmente la Regione Lombardia che, da sola, ne ha prodotti cir-ca 1.500.000. Le autodichiarazioni depositate censite sono 89.057. Circa il 90% degli ACE/APE è stato prodotto nel Nord Italia Probabilmente a seguito alla maggiore tempe-stività di applicazione della normativa.

Riteniamo che il Prospetto 30 comunque sottostimi il numero complessivo di ACE/APE emessi, ciò può essere affermato anche in considerazione del fatto che Campania, Molise e Puglia non hanno trasmesso i dati; in aggiunta considerando che in occasione di o-gni transazione immobiliare è necessario produrre un attestato, e che le transazioni immobiliari sono circa 850.000 all’anno, il numero complessivo degli ACE/APE dovrebbe superare i 4 milioni di unità.

Il prospetto 31 riguarda infine la vigilanza sull’applicazione dei disposti legislativi relativi alla prestazione energetica degli edifici: non è ancora di-sponibile un quadro completo di riferimento relativo alla qualità degli attestati, in quanto le attività di con-trollo da parte delle Regioni o non sono state avviate oppure si stanno svolgendo a livello sperimentale. Sarà necessario attendere qualche mese ancora per vedere i risultati delle prime verifiche che prevedono sanzioni elevate. La Direttiva 31, all’allegato II (si-stemi di controllo indipendenti per gli attestati di prestazione energetica e i rapporti di ispezione) e la L. 90/2013 dispongono che, ove non diversamente previsto da disposti regionali, i controlli del servizio di certificazione energetica siano svolti dalle stesse autorità a cui sono demandati accertamenti e ispe-zioni per gli impianti di climatizzazione. I controlli sono orientati alle classi energetiche migliori e com-prendono: accertamento documentale degli APE, ve-rifica delle procedure e della congruità dei dati di progetto o di diagnosi con la metodologia di calcolo e i relativi risultati. Le regioni che hanno avviato le procedure di control-lo, alcune delle quali intraprese sperimentalmente e/o in corso, sono: Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Tosca-na, Trento, Valle d’Aosta, Veneto. Il Prospetto 31 riporta, in forma schematica, l’elenco degli Enti preposti al controllo degli APE con i relativi riferimenti legislativi di regolamentazione della di-sciplina.

1.4 Elementi di criticità

La certificazione energetica funziona bene per gli edi-fici nuovi, almeno nelle Regioni che l’hanno recepita con maggiore convinzione. In Lombardia, ad esempio, è diventata un importante driver per il mercato edili-zio di qualità. Al 04/12/2014 il catasto energetico regionale lombardo contava 11.245 certificazioni di classe A e 1.856 certificazioni di classe A+. Tuttavia, la certificazione degli edifici esistenti - richiesta per tra-sferimenti di proprietà o locazioni - viene ancora vi-sta come un atto burocratico, anche se l’obbligatorietà ad esporre negli annunci immobiliari la classe energetica e l’indicatore di prestazione sta contribuendo a sensibilizzare utenti e cittadini.

I principali elementi di criticità sono i seguenti:

È necessaria l'armonizzazione delle modalità dicontrollo della qualità degli APE nelle varie re-gioni. Un passo significativo è stato ottenuto conl'introduzione di un sistema di controllo indi-pendente; tuttavia gli approcci sono diversi, so-prattutto nel processo di selezione del "campio-ne statisticamente rappresentativo".

Introduzione Pag. 5

Page 10: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 6 Introduzione

RAPPORTO 2014

Nel caso di ri - certificazione, l'attestazione do-vrebbe essere resa da un esperto indipendente.

È necessario promuovere l'analisi critica dei datiraccolti con gli APE al fine di meglio orientare in-terventi specifici e la politica locale.

La qualità dei certificati non è sempre soddisfa-cente. Si tratta probabilmente dell’aspetto piùproblematico che va affrontato applicando leprocedure di controllo e con l’aggiornamento deitecnici.

Le classi di prestazione energetica oggi non ri-sultano comparabili per tutte le regioni: questo,probabilmente, non permette il confronto tra e-difici che si trovano in località diverse e soprat-tutto non facilita la crescita di una reale sensibi-lità negli utenti. Sarebbe quindi auspicabile chesi utilizzi uno standard di classificazione unicoper tutto il territorio nazionale oppure che si in-serisca negli attestati regionali anche la classifi-cazione nazionale.

Il certificatore qualificato in una regione nonpuò operare in tutto il territorio nazionale. Sitratta di un aspetto che probabilmente porta adaumentare i costi per il cittadino e che potrebbeessere superato utilizzando una procedura na-zionale unificata. L’attuale tendenza è quella diallinearsi alle UNI/TS 11300 e ciò costituirà unpasso fondamentale nella direzione auspicata.

1.5 L’azione del CTI

Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambien-te, ente federato all’UNI, ha come scopo istituzionale lo svolgimento di attività normativa ed unificatrice nei vari settori della termotecnica che coinvolgono tre macro-aree (trattate da 10 Sottocomitati e circa 60 Commissioni tecniche): il sistema fabbricato - im-pianto; le applicazioni industriali e le fonti energeti-che di interesse delle prime due. Il quadro completo delle attività è disponibile sul sito istituzionale (www.cti2000.it). Il CTI dedica parte delle proprie risorse anche ad atti-vità di ricerca e divulgative legate ai principali temi di

proprio interesse, come quello dell’efficienza e della certificazione energetica. In ambito nazionale, per facilitare il calcolo delle pre-stazioni energetiche degli edifici, ha elaborato la spe-cifica tecnica UNI/TS 11300, oggi costituita da quat-tro parti e una Raccomandazione CTI in fase di con-versione in specifica tecnica UNI in UNI/TS 11300-5. Inoltre è in preparazione la UNI/TS 11300-6 che permetterà, coerentemente con le indicazioni della L.90/13, il calcolo dei consumi energetici di ascensori e scale mobili. Le specifiche tecniche UNI/TS 11300 assumeranno in futuro il ruolo di allegato nazionale delle norme EN, anch’esse in fase di revisione sotto mandato della CE. Tra le varie attività del CTI di pertinenza va ricordata la verifica di conformità dei software commerciali alle UNI/TS 11300, secondo il D.P.R. 59/2009. Tale verifi-ca comprende un controllo sulle modalità con cui il programma svolge i vari calcoli richiesti nella specifi-ca; un’analisi dei risultati finali che, affinché il softwa-re possa essere dichiarato conforme, devono presen-tare uno scostamento, in valore assoluto, non supe-riore al 5% rispetto ai valori di riferimento, per tutti i casi previsti nel processo di verifica. Nel complesso negli ultimi anni sono stati certificati 28 software (al-le UNI/TS 11300 parti 1 e 2 del 2008), 17 (alle U-NI/TS 11300 parti 1, 2 e 4): l’elenco è visibile in una apposita sezione del portale del CTI. Con la pubblica-zione delle revisioni UNI/TS 11300 parti 1 e 2 (otto-bre 2014) è iniziato un nuovo ciclo di certificazione che interessa l’intero pacchetto normativo richiamato dalla L. 90/13 e che sostituisce le certificazioni pre-cedenti. Al momento della chiusura di questo Rappor-to i software certificati sono 7 e si prevede di arrivare a circa 20 prodotti verificati nel corso del 2015. Per dare la possibilità alle software-house di auto-verificare i propri programmi, il CTI ha pubblicato, in licenza d’uso, alcuni «casi studio applicativi delle U-NI/TS 11300». Tali documenti costituiscono, sostan-zialmente, “l’interpretazione autentica” delle norme citate e sono a disposizione di tutti gli interessati per comparazioni e valutazioni. Infine, sempre nell’ambito d’interesse della certifica-zione energetica, il CTI ha portato a termine l’aggiornamento della banca dei dati climatici conte-nuti nella UNI 10349:1994. Tale norma verrà pubbli-cata indicativamente nella seconda metà del 2015 e sarà divisa in tre parti. Questa attività metterà a di-sposizione anche “anni climatici tipo” per circa 100 località nazionali, alcuni dei quali sono già disponibili gratuitamente, a livello sperimentale, sul sito CTI (se-zione Shop). Il CTI ha inoltre concluso il processo di aggiornamento della UNI 10351 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà termo igrometriche – Procedu-ra per la scelta dei valori di progetto”. Tale standard è già stato sottoposto ad inchiesta pubblica finale UNI e sarà pubblicata nel 2015. La norma riporta i metodi per il reperimento dei valori di riferimento per con-duttività termica, resistenza al passaggio del vapore e

Page 11: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 7

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

calore specifico dei materiali da costruzione e com-pleta quanto non presente nella UNI EN ISO 10456:2008 + EC1-2010 “Materiali e prodotti per edi-lizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di pro-getto e procedimenti per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto”, con particolare rife-rimento ai materiali isolanti per l’edilizia. 1.5.1 Il portale cti2000.eu sulla certificazione e-

nergetica degli edifici A supporto del Rapporto sulla certificazione energe-tica degli edifici il CTI ha reso disponibile un apposito sito internet (http://www.cti2000.eu/) che offre una visione ancora più dettagliata e in continuo aggior-namento della legislazione nazionale e regionale e dello stato di attuazione della certificazione energeti-ca. Rapporto 2014 e sito internet costituiscono, nel loro complesso, degli strumenti informativi utili a tut-ti gli attori coinvolti nella lunga filiera del sistema fabbricato-impianto, compresi ovviamente gli utenti. Lo scopo è anche quello di evidenziare la complessità del tema e, quindi, favorire un impegno comune per la sua omogeneizzazione e semplificazione, con la consapevolezza che tale obiettivo non prelude neces-sariamente all’eliminazione di regole e vincoli ma piuttosto a una maggiore chiarezza ed efficacia dei risultati finali e dei procedimenti di calcolo. Da questo punto di vista, un prerequisito fondamentale è la di-sponibilità della necessaria normativa tecnica che de-ve risultare completa, affidabile e adottata in modo uniforme sul territorio. E questa è la missione del CTI.

Il sito internet è strutturato in tre sezioni principali di seguito elencate. Legislazione a livello comunitario: riporta il

quadro legislativo (Regolamenti e Direttive), i co-municati stampa relativi ai richiami ufficiali della Commissione europea e i disposti legislativi euro-pei collegati in materia di efficienza e di certifica-zione energetica degli edifici;

legislazione a livello nazionale: contiene i rife-rimenti normativi vigenti, integrati dai relativi ag-giornamenti; riporta inoltre un prospetto sulle de-trazioni fiscali per le spese di riqualificazione e-nergetica del patrimonio edilizio;

attuazione della certificazione energetica a li-vello regionale: rappresenta il nucleo centrale del sito. Per ogni Regione sono riportati i riferi-menti sull’applicazione della certificazione. Sono quindi in primis segnalati i riferimenti ammini-strativi (assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche, assessore, dirigenti e funzionari responsabili, struttura competente per l’attuazione), ove disponibili sono segnalati i rela-tivi link di collegamento con spazi internet. Sono altresì presenti i riferimenti legislativi vigenti, te-nuti costantemente aggiornati (con link ai docu-

menti) e altri prospetti riguardanti le modalità con cui viene gestita la procedura.

Figura 5 – Una delle videate del sito internet

www.cti2000.eu Le informazioni presenti sul sito sono tenute costan-temente aggiornate e prossimamente saranno am-pliate grazie alla collaborazione di dirigenti, funzio-nari e consulenti regionali e delle province autonome. Inoltre sono state introdotte statistiche e dati di sin-tesi elaborati a partire dalla base dei dati regionali. Il sito (così come il Rapporto e la sintesi) è stato atti-vato partendo dalla convinzione che, per migliorare l’intero sistema su cui si fonda la certificazione ener-getica degli edifici, sia utile per chiunque accedere alle necessarie informazioni che non sempre risulta-no facilmente reperibili. Si ritiene inoltre che, evidenziando la complessità di questo settore, si possa incrementare la consapevo-lezza generale della convenienza ad evolvere verso una procedura unica 1.6 L'attuazione della certificazione e-

nergetica nell'Unione Europea Nel 2014 il BPIE (Building Performance Institute Eu-rope - http://bpie.eu/) ha pubblicato uno studio dal titolo "ENERGY PERFORMANCE CERTIFICATES A-CROSS THE EU" tale documento, a cui ha partecipato nella fornitura dei dati nazionali anche il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente, esamina lo stato applicativo e le pratiche a garanzia di una corretta attuazione della certificazione energetica a livello europeo (più la Norvegia). Lo studio esamina in particolare le seguenti tematiche che sono anche riprese dal rapporto CTI:

Competenze degli esperti qualificati (re-quisiti minimi in materia di formazione e di esperienza professionale, accreditamento, ti-

Page 12: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag.8 Introduzione

RAPPORTO2014

piemodalitàdicorsidi formazione,compe‐tenzedeicertificatori);

GaranziadellaqualitàdegliAPE(eventua‐ledisponibilitàalpubblicodelleinformazionipresenti negli APE,meccanismi di controllodi qualità degli APE, programmi di sviluppoprofessionalecontinuodeisoggetticertifica‐tori);

EmissionedegliAPE(metodologiadicalco‐lo della prestazione energetica, validazionedei softwaredi calcolo, sistemadi convalidadegliAPE);

ControllodiqualitàdegliAPE (tipo di or‐ganizzazione del sistema di controllo, enteincaricato al controllo, eventuale sistemi dicontrolloautomaticodeidatidiinputnelsof‐tware);

RegistrodegliAPE (esistenzadiuncatastoenergetico,tipologiadidatiraccoltidalcata‐sto, eventuale accesso al pubblico del cata‐sto);

Siriportadiseguitounasintesianche inriferimentoalla situazione italiana e in riferimento a particolariaspettisalientidellaDirettivasullaprestazioneener‐geticainedilizia.

1.6.1 Garanziadiqualità

L'introduzionedelsistemadicertificazioneenergeti‐ca degli edifici, così come introdotto dalla direttivaEPBD1 (2002/91/CE), non è stato sufficientementesupportatodai requisitidi garanziadellaqualità.GliStati membri erano tenuti a introdurre un "sistemaindipendente"perilrilasciodegliAPEdapartedegliesperti qualificati e/o indipendenti, non era tuttaviaprevistounverocontrollodellaqualità.La direttiva 2010/31/UE (Art. 18) ha rafforzato talirequisiti. L'allegato II specifica, infatti, le opzioni diverificadegliAPEchedevonoesserepresiinconside‐razionedurante la progettazionedel sistema (ad es.laconvalidadeidatidiinput,laverificadeirisultatiedelleraccomandazioni,ilsopralluogoodialtremisu‐reequivalenti).Gli Stati membri possono delegare la responsabilitàdell'implementazione del sistema di controllo a entiterzi,madevonotuttaviagarantirequalitàeindipen‐denzaditalesistema.L'EPBD2 aggiunge, ai requisiti inmateriadi espertiqualificati che nella definizione delle regole per laformazioneel'accreditamentodiespertisitengacon‐to della direttiva 2005/36/CE relativa al riconosci‐mentodellequalificheprofessionali.GliStatimembrigarantisconoquindichesianoresidisponibilialpub‐blico elenchi aggiornati degli esperti qualificati e/oaccreditati.

ElementidigaranziadellaqualitàQualificazione e ac‐creditamento deicertificatori energe‐tici

Obbligo d'istruzione e diformazioneminima;

esameobbligatorio; formazione professionale con‐

tinua; processo di Accreditamento

(Art17,EPBD) registrodei certificatori ener‐

getici(Art17,EPBD)Metodologia Adozione di una metodologia

di calcolo della prestazioneenergetica degli edifici (Art 3,EPBD);

scelta degli indicatori energe‐tici;

sceltadelsoftwaredicalcolo; metodo di raccolta dei dati in

ingresso.Sanzioni in caso dinonconformità

Sanzioni applicabili alle viola‐zioni delle disposizioni nazio‐naliadottate

Sistemadicontrolloindipendente

Sistema di controllo indipen‐dentedegliAPE;

sistema di controllo indipen‐dentedeicertificatori.

1.6.2 Requisitiper gli espertiqualificati e/oac‐creditati

GliStatimembrihannoflessibilitànellaprogettazionedelsistemadiformazionee/odiaccreditamentodegliespertiqualificati.Pergarantireunadeguatolivellodiqualificazionefi‐nalizzatoaprendereinconsiderazionelacompetenzadell'esperto nel processo di accreditamento, ci sonounavarietàdi requisitidaapplicare, (livellominimodiistruzione,diesperienzaprofessionale,programmaobbligatoriodiformazioneeesameobbligatorio,pro‐cedura di accreditamento, introduzione di un pro‐grammadisviluppoprofessionalecontinuo(CPD).La rifusione EPBD è stata l'occasione per un certonumero di Stati membri per rivedere le normativenazionali esistenti e di aumentare la qualifica degliespertiabilitatiarilasciaregliAPE.NellamaggiorpartedegliStatimembri,lecompeten‐zedegliespertivengonodifferenziateasecondadellatipologiadivalutazioneenergeticaedellatipologiadiedificiodacertificare(adesempioperdiagnosiener‐getiche,peredificinonresidenzialie/oconimpiantitecniciavanzatièrichiestamaggioreesperienza).

Nei vari stati membri, generalmente, i certificatorienergeticipossonoemettere l'APEinrelazioneatipispecificidiedifici.Peresempio:

Edifici residenziali enon residenzialiprivatiepubblici(Austria,Bulgaria,Cipro,Danimar‐ca, Estonia, Romania, Irlanda, Portogallo,SveziaeRegnoUnito).

Page 13: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 9

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Edifici nuovi ed esistenti (Belgio, Bulgaria,Germania, Paesi Bassi, Lussemburgo).

I certificatori energetici possono operare come "lavo-ratori autonomi" o come "lavoratori dipendenti di en-ti pubblici o imprese private" (Art 17, EPBD). Ad og-gi, la Danimarca è l'unico paese che limita alle sole imprese accreditate il rilascio dell'APE.

1.6.3 Requisiti minimi per l'istruzione - esperienza professionale

Il rispetto dei requisiti minimi per livello di istruzione sono applicati in 25 paesi (più Norvegia), requisiti relativi all'esperienza professionale sono invece ap-plicati in 17 Stati membri (più Norvegia). Nella mag-gior parte dei paesi per essere un certificatore è ri-chiesto un diploma tecnico di laurea (ingegneria mec-canica, civile, elettrica, architettura) o, in alternativa, un corso di formazione che integra alcuni aspetti re-lativi alla prestazione energetica negli edifici. A se-conda del paese, l'esperienza professionale richiesta varia da 2 a 6 anni e dipende dal livello di istruzione del certificatore energetico.

Italia A livello nazionale i requisiti minimi per svolgere l'at-tività di certificatore energetico sono definiti dal D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 e ss.mm.ii. “Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a norma dell'ar-ticolo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192”e ss.mm.ii. Maggiori dettagli sono disponibili al paragrafo 2.13 e al Prospetto 25 (pag. 62) che riporta la struttura dei corsi di formazione.

1.6.4 Programmi di formazione

Corsi obbligatori ufficiali di formazione per esperti qualificati sono tenuti in 14 su 28 paesi:

in alcuni casi sono necessari solo in determinatecircostanze, ad es., quando vi è mancanza di e-sperienza professionale (ad esempio in un parti-colare ambito);

nella maggior parte dei paesi, la formazione èfornita da una serie di istituzioni (compresi glienti di terze parti o gli organismi di formazioneprivati). L'ambito della formazione è tipicamen-te regolato dal governo e può variare per tipolo-gia di certificatore.

Gli elementi tipici presi in considerazione riguardano: i disposti sull'energia, la fisica tecnica (del fabbricato e degli impianti tecnici) la metodologia di calcolo, le procedure e gli strumenti per la valutazione del ren-

dimento energetico degli edifici, le basi per formulare raccomandazione tecniche per il miglioramento delle prestazioni e altri aspetti correlati quali ad es. l'inte-grazione delle FER. La durata e il costo della formazione variano tra gli Stati membri, ma anche a livello regionale. Ecco alcu-ni esempi di costi per formare i certificatori (edifici residenziali):

Formazione volontaria: Austria € 1.200 (per5,5 giorni), Portogallo € 850 (per 50 ore),Paesi Bassi € 750, Cipro - programmi di for-mazione gratuiti;

Formazione obbligatoria: Estonia ca. € 1.600(per 10 giorni), la Lituania ca. € 350, Greciaca. € 300, Polonia ca. 500 €, Bulgaria ca. €800 (compreso il prezzo del software).

Italia A livello nazionale il programma di formazione per esercitare l'attività di certificatore energetico è defi-nito dal D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 e ss.mm.ii. che fis-sa all' Allegato 1 (Art.2, comma 5) i "Contenuti minimi del corso di formazione per tecnici abilitati alla certi-ficazione energetica degli edifici" Maggiori dettagli sono disponibili al paragrafo 2.13, al Prospetto 25 (pag. 62) Struttura dei corsi di forma-zione, Prospetto 26 (pag. 63) "Durata dei corsi di formazione".

1.6.5 Obbligatorietà degli esami di formazione

Per svolgere la professione di certificatore energetico viene richiesto di sostenere un esame obbligatorio in 20 dei 28 Stati membri; nei paesi che hanno un ap-proccio su base regionale, l'esame è necessario solo in determinate regioni. Nella maggior parte dei paesi, le prove d'esame sono somministrate da commissioni d'esame autorizzate, spesso le stesse che svolgono la formazione obbliga-toria. L'esame è tipicamente una combinazione di parti scritte e orali e può consistere sia in conoscenze teoriche sia in conoscenze e pratiche (ad es. in Fran-cia, Malta). L'attuazione della rifusione EPBD ha comportato l'in-troduzione in alcuni Stati membri, di un esame obbli-gatorio per esperti qualificati (ad esempio in Francia dal 2012, Belgio dal 2013 e Grecia dal 2014). Allo stesso tempo, al fine di fornire un più ampio accesso alla professione di certificatore, la normativa di re-cente introduzione in Polonia (luglio 2014) e in Por-togallo (Dicembre 2013) ha sospeso la formazione obbligatoria e l'esame per gli esperti.

Italia Sono tenuti a frequentare il corso di formazione e a sostenere il relativo esame conclusivo solamente i soggetti in possesso dei diplomi di maturità tecnica e

Page 14: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 10 Introduzione

RAPPORTO 2014

i tecnici in possesso di alcuni titoli di laurea. Maggiori dettagli sono disponibili al paragrafo 2.13.

1.6.6 Sviluppo Professionale Continuo

In un numero crescente di paesi, alla data di pubbli-cazione di questo quarto rapporto in 8 su 28 paesi, lo sviluppo professionale continuo è un requisito obbli-gatorio per il rinnovo periodico della licenza di certi-ficatore energetico. Tale elemento permette di man-tenere aggiornati i certificatori (in tema di legislazio-ne, strumenti di calcolo, ecc) e dunque di conservare e migliorare le loro conoscenze. I certificatori devono sostenere un esame obbligato-rio in Irlanda (ogni due anni), Bulgaria (ogni tre anni) e Lituania (ogni 5 anni). La partecipazione alla for-mazione obbligatoria è necessaria in Repubblica Ceca (ogni tre anni), Francia (ogni cinque anni) e Croazia (ogni anno). In Romania, per rinnovare la licenza i certificatori energetici devono dimostrare la loro e-sperienza (ad esempio attraverso il numero di APE emessi). In Inghilterra e in Galles, gli operatori del si-stema di accreditamento sono tenuti a lavorare con i loro membri per sviluppare piani che soddisfino i re-quisiti del singolo certificatore energetico. Gli schemi richiedono un minimo di 10 ore di sviluppo profes-sionale continuo (CPD) all'anno. In genere, quando un certificatore energetico è accreditato in più ambiti, si dovrebbero intraprendere ulteriori 5 ore CPD all'an-no. In Belgio (Vallonia e Fiandre) il supporto per i va-lutatori è disponibile via e-mail o telefono e mira a informare i certificatori per quanto riguarda il sof-tware, le metodologie di calcolo, ecc. Inoltre vi è una lista di FAQ disponibili online, così come se fosse una newsletter periodica.

Italia Per svolgere la professione di certificatore energetico non è previsto l'aggiornamento professionale conti-nuo.

1.6.7 Procedura di Accreditamento

Anche se l'accreditamento dei certificatori, secondo l'EPBD, è volontario, è effettuato nella maggior parte degli Stati membri. In 12 dei 28 Stati membri, il processo di accredita-mento è di competenza degli enti governativi (cioè il Ministero competente e/o sue agenzie), è basato sul riconoscimento dei risultati degli esami obbligatori. In alcuni paesi (ad es. la Croazia, Polonia e Belgio-Vallonia), per completare la procedura di accredita-mento, gli esperti qualificati devono essere in posses-so di un'assicurazione di responsabilità civile. In altri paesi (ad esempio Lussemburgo, Polonia, Romania) l'accreditamento da parte di un organismo governati-vo richiede che gli esperti qualificati siano membri di associazioni professionali riconosciute (ad esempio gli Ordini degli architetti, degli ingegneri, ecc).

In Danimarca, l'accreditamento è reso dall'Agenzia danese di accreditamento (Organismo nazionale di accreditamento DANAK - http://english.danak.dk/). Possono essere accreditate solamente le compagnie che operano nel settore della certificazione energeti-ca certificate ISO 9001. Sistemi di garanzia della qualità e di tutti gli altri re-quisiti che le imprese devono soddisfare sono verifi-cati annualmente dall'organismo di accreditamento. L'accreditamento dei certificatori di piccoli edifici è invece condotta dagli Ordini professionali. In Svezia, gli organismi che svolgono l'accreditamen-to dei certificatori energetici sono a loro volta accre-ditati dal Consiglio svedese per l'accreditamento e per la valutazione della conformità (SWEDAC - http://www.swedac.se/en/). Lo stesso consiglio è stato, sino al 2013, responsabile per l'accreditamento delle imprese abilitate a rilasciare gli APE. In Grecia e Ungheria è richiesto ai certificatori ener-getici di sostenere presso le associazioni professiona-li un esame obbligatorio. Per tali Paesi le associazioni professionali sono anche responsabili della procedu-ra di accreditamento. In Estonia, la commissione d'e-same è composta dai membri dell'Ordine degli inge-gneri.

Italia L'accreditamento avviene a livello regionale. Maggio-ri dettagli sono riportati nel Prospetto 23 che riporta l'elenco degli Enti di accreditamento regionali quan-do istituiti.

Enti incaricati per l’accreditamento degli esperti qualificati

Ente governativo

Ente terzoAssociazione professionale

Dipende dalla Regione

Nessun schema di accreditamento

1.6.8 Organismi responsabili delle procedure di accreditamento

In 3 dei 28 paesi, gli organismi responsabili delle pro-cedure di accreditamento sono organismi terzi (ossia istituzioni / aziende) che hanno un accordo con il go-verno:

In Francia, il comitato di accreditamentofrancese (COFRAC - http://www.cofrac.fr/) èl'ente responsabile dell'accreditamento degli

Page 15: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 11

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Organismi di Certificazione che si occupano della qualifica degli esperti3 (società private o istituzioni pubbliche);

In Lettonia, la procedura di accreditamentopuò essere condotta sia da organismi terzi(Ltd "ABC centrs konsultāciju") che da asso-ciazioni professionali.

In Germania, non vi è alcuna procedura uffi-ciale di accreditamento; tuttavia, gli espertiqualificati possono volontariamente ottenereun accreditamento attraverso le associazioniprofessionali e di enti terzi. Le organizzazionihanno regole e requisiti per l'accreditamen-to.

Italia, Belgio e Spagna per la procedura di ac-creditamento attuano un approccio regiona-le. Gli esperti qualificati in questo caso sonoaccreditati dagli organi governativi regionali(per il Belgio) e dalle associazioni professio-nali.

1.6.9 Elenco dei certificatori energetici

Ai sensi dell'art. 17 della EPBD, "Gli Stati membri met-tono a disposizione del pubblico informazioni sulla formazione e l’accreditamento. Gli Stati membri prov-vedono affinché siano messi a disposizione del pubblico elenchi periodicamente aggiornati di esperti qualificati e/o accreditati o elenchi periodicamente aggiornati di società accreditate che offrono i servizi di tali esperti". La maggior parte degli Stati membri adempie a tale obbligo. In Germania, invece di una sola lista centrale (registro), ci sono più database volontari dei certifica-tori. In Spagna e Italia non ci sono registri centrali, ma registri regionali

Paese Obbligatorietà del registro

Belgio Registro regionale Francia Registro obbligatorio Germania Registro volontario Italia Registro regionale Lussemburgo Registro volontario Paesi Bassi Registro obbligatorio Danimarca Registro obbligatorio Irlanda Registro obbligatorio Regno Unito Registro obbligatorio Grecia Registro obbligatorio Portogallo Registro obbligatorio Spagna Registro regionale Austria Registro obbligatorio Finlandia Registro obbligatorio Svezia Registro obbligatorio Cipro Registro obbligatorio Estonia Registro obbligatorio Lettonia Registro obbligatorio Lituania Registro obbligatorio Polonia Registro obbligatorio Rep. Ceca Registro obbligatorio

3 Tali organismi di certificazione sono anche respon-

sabili dell'aggiornamento dell'elenco degli esperti.

Slovacchia Registro obbligatorio Slovenia Registro obbligatorio Ungheria Registro obbligatorio Bulgaria Registro obbligatorio Romania Registro obbligatorio Croazia Registro obbligatorio

Italia L'approccio è regionale: solo 7 regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Sicilia, Valle d’Aosta e Trento) dispongono di un elenco dei sogget-ti certificatori consultabile online sui siti istituzionali o di organizzazioni collegate. Gli elenchi solitamenteriportano i recapiti dei singoli tecnici. Maggiori detta-gli sono disponibili nel Prospetto 24 “Elenchi regiona-li dei tecnici certificatori energetici”.

1.6.10 Metodologia di calcolo

Il tema è affrontato dall’art. 3 della EPBD. L'allegato I, in particolare, prevede che la prestazione energetica possa essere stimata, oltre che con procedimenti ana-litici, anche attraverso il rilievo del consumo effettivo di energia. Attualmente, 14 su 28 paesi adottano il procedimento analitico. Altrove, sono ammessi entrambi i metodi con delle limitazioni. Per es. in Slovenia e UK il rilievo del consumo si applica solo a certe tipologie edilizie; mentre in Estonia e Lettonia è applicabile a tutti gli edifici esistenti. In Svezia, la valutazione analitica è sempre necessaria prima della costruzione di un nuovo edificio, mentre è possibile ricorrere al rilievo del consumo una volta che il medesimo è realizzato.

Metodologie per il calcolo della prestazione energetica degli edifici

Calcolo in condizioni standard

Analisi basata su consumi energetici monitorati eCalcolo in condizioni standard

Italia La stima della prestazione energetica avviene con procedimenti analitici, nella pratica attraverso l’uso di strumenti di calcolo basati sulle UNI/TS 11300 o su metodi regionali. A seguito del recente aggiornamento delle UNI/TS 11300-1 e 2 (2/10/14) non è più possibile utilizzare il software DOCET fintantoché esso non sarà aggior-nato (presumibilmente a metà 2015). Il suo utilizzo non era comunque consentito in tutte le regioni.

Page 16: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 12 Introduzione

RAPPORTO 2014

1.6.11 Strumenti di calcolo In 4 paesi (Lussemburgo Belgio, Malta e Lituania) può essere utilizzato solamente il software pubblico. In 12 paesi, è consentito l'utilizzo di software pubblici e commerciali. Questi ultimi, nella maggiore parte dei casi, devono risultare conformi alle norme nazionali ed essere validati (ad eccezione di 5 paesi dove la va-lidazione non è richiesta: Svezia, Slovacchia, Repub-blica Ceca, Ungheria e Croazia). In 12 paesi è previsto esclusivamente l'uso di strumenti commerciali.

Italia Per le regioni che seguono le linee guida nazionali è permesso l'utilizzo di software commerciali validati dal CTI (conformità alle UNI/TS 11300-1:2014; U-NI/TS 11300-2:2014; UNI/TS 11300-3:2010; UNI/TS 11300-4:2012 e Raccomandazione R14:2013). Le Re-gioni Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta prevedono l'utilizzo di software pubblici gratuiti da loro svilup-pati e messi a disposizione. Sino al 2 ottobre 2014 è stato inoltre possibile utilizzare, non in tutte le regio-ni e limitatamente ad alcune tipologie di edifici, il sof-tware gratuito DOCET. 1.6.12 Dati in ingresso ai calcoli La qualità dei dati di ingresso determina la qualità dei risultati relativi alla prestazione energetica degli edi-fici. Per calcolare i livelli di rendimento energetico di un edificio, un esperto qualificato deve avere accesso almeno alla documentazione completa relativa al progetto e/ o svolgere un sopralluogo (se possibile). In 19 dei 28 Stati membri, la visita in loco è un requi-sito obbligatorio per il rilascio dell'APE (per gli edifici esistenti). Per Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Ita-lia, Polonia e Germania il sopralluogo non è esplici-tamente richiesto. Viene dunque considerata suffi-ciente l'acquisizione di documentazione completa an-che senza una visita in loco. In alcuni paesi il processo di certificazione dei nuovi edifici richiede la prova della conformità ai requisiti di efficienza energetica (Bruxelles Capitale, Belgio - Regione Vallona, Bulgaria, Finlandia, Francia, Porto-gallo, Slovenia e Spagna); in questi casi il certificatore energetico viene coinvolto durante le fasi di cantiere (ha accesso diretto ai dati di costruzione e dei sistemi tecnici). 1.6.13 Sistemi di controllo indipendenti per gli APE Il sistema di controllo per il sistema di certificazione energetica è uno degli aspetti migliorati attraverso la rifusione della direttiva EPBD (articolo 18). Gli Stati membri provvedono affinché siano istituiti sistemi di controllo indipendenti in conformità all’allegato II per gli APE e i rapporti di ispezione de-gli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria. Gli Stati membri possono istituire sistemi di-

stinti per il controllo degli APE e per il controllo dei rapporti di ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria. Le regole per la verifica, che sono specificate nell'allegato II, sono:

1) controllo della validità dei dati utilizzati ai fi-ni della certificazione energetica dell’edificio e dei risultati riportati nell’APE;

2) controllo dei dati e verifica dei risultati ripor-tati nell’APE, comprese le raccomandazioni formulate;

3) controllo esaustivo dei dati utilizzati ai fini della certificazione energetica dell’edificio, verifica esaustiva dei risultati riportati nell’APE, comprese le raccomandazioni for-mulate, e visita in loco dell’edificio, ove pos-sibile, per verificare la corrispondenza tra le specifiche indicate nell'APE e l’edificio certi-ficato.

Il termine per l'attuazione dei sistemi di controllo in-dipendenti è stato fissato dall'EPBD il 9 gennaio 2013. La maggior parte degli Stati membri ha for-malmente recepito gli obiettivi dell'EPBD (art. 18) nella legislazione nazionale. In alcuni paesi, Grecia, Ungheria, Lettonia, Repubblica Ceca, Croazia, Germa-nia, Romania e Slovenia, il sistema è stato introdotto o modificato nel 2013-2014: è quindi ancora nelle prime fasi di attuazione. In Lettonia e Repubblica Ce-ca (per gli edifici esistenti) le regole per il controllo di qualità degli APE sono in corso di definizione. In Ita-lia, il sistema di controllo è in fase di revisione, si pre-vede un passaggio dal livello regionale a quello na-zionale. In Polonia, il quadro legislativo è stato defini-to nel giugno 2014 e sarà progettato e realizzato nei prossimi mesi. Nel marzo 2014, la Commissione Europea ha chiesto agli Stati membri di riferire sull'attività 2013 dei si-stemi di controllo indipendenti. Ad oggi, 19 Stati membri hanno risposto alla richiesta della Commis-sione. Italia L'Italia ha attuato un approccio di tipo regionale. Det-tagli ulteriori sugli enti preposti alla funzione di con-trollo sono disponibili nel Prospetto 31 “Attività di controllo della qualità del servizio di certificazione energetica degli edifici”. 1.6.14 Organismi preposti al controllo della qualità

degli APE Secondo l'EPBD rifusione (articolo 18), gli Stati mem-bri possono delegare l'attuazione del sistema di con-trollo della qualità soddisfando i criteri di "indipen-denza" e in conformità ai requisiti previsti dalla diret-tiva europea (allegato II). Ci sono quattro paesi (Ita-lia, Spagna, Austria e Regno Unito) che seguono un approccio regionale per quanto riguarda il controllo

Page 17: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag.13

Attuazionedellacertificazioneenergeticadegliedifici inItalia

di qualità della certificazione energetica. La respon‐sabilitàrelativaalsistemadicontrolloèdicompeten‐zaregionale.InGermania,ilprimostepdicontrolloècondotto a livello centrale dall'Istituto edile tedesco(DIBt ‐ https://www.dibt.de/) mentre il controllodettagliatoèdiresponsabilitàdeigoverniregionali.In14dei28Statimembrilaresponsabilitàdiesegui‐reicontrolliinmateriadicertificazioneenergeticaèdicompetenzadelcorpogovernativocentrale;ilcon‐trollopuòessereeseguitodall'organismoministerialeodallarelativaAgenziaesecutiva(Bulgaria,Danimar‐ca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Romania ePaesi Bassi), l'Ispezione avviene a livello Statale inRepubblica Ceca, Estonia, Germania e Slovacchia oconilsupportodiunespertoinenergianominatodalMinisteroinSloveniaeNorvegia.InUngheriaeLettonia,lacompetenzaperilcontrollodi qualità degliAPE è di competenzadell'organizza‐zionecheeseguel'accreditamentodegliespertiquali‐ficaticheè,inentrambiicasi,l'OrdinedegliIngegneriedegliArchitetti.In5su28Statimembrivièunor‐ganismoterzoresponsabiledeicontrollidiqualità.ItaliaI risultati, per quanto riguarda l'Italia sono riportatinei Prospetto 31 “Attività di controllo della qualitàdelserviziodicertificazioneenergeticadegliedifici”eProspetto32"Datiufficialiraccolticomplessivi inmateria di controllo indipendente di cui all'articolo18eallegato2delladirettiva2010/31/UE"1.6.15 Sanzioni

L'articolo27dell'EPBD2prevedechegliStatimem‐bri stabiliscano norme sulle sanzioni applicabili alleviolazioni delle disposizioni nazionali adottate e ac‐colgano tutte le misure necessarie a garantirnel’attuazione.Lesanzioniprevistedevonoessereeffet‐tive,proporzionateedissuasive.Inalcunipaesiilsistemadellesanzionièdefinitodal‐lalegislazionenazionale,mailprocessod'implemen‐tazioneèregionale.Paese TipologiadisanzioneBelgio ApproccioregionaleFrancia SanzioneamministrativaGermania SanzionemonetariaItalia ApproccioregionaleLussemburgo ApproccioregionalePaesiBassi ApproccioregionaleDanimarca SanzionemonetariaIrlanda SanzioneamministrativaRegnoUnito SanzioneamministrativaGrecia SanzioneamministrativaemonetariaPortogallo SanzionemonetariaSpagna SanzionemonetariaAustria SanzionemonetariaFinlandia SanzioneamministrativaSvezia SanzionemonetariaEstonia SanzionemonetariaLettonia Sanzioneamministrativa

Paese TipologiadisanzioneLituania SanzioneamministrativaPolonia SanzioneamministrativaRep.Ceca SanzionemonetariaSlovacchia SanzionemonetariaSlovenia SanzioneamministrativaemonetariaUngheria SanzionemonetariaBulgaria SanzioneamministrativaemonetariaRomania SanzioneamministrativaemonetariaCroazia Sanzionemonetaria1.6.16 RegistridegliAPEQuasi tutti gli stati hanno istituito un sistemadi ar‐chiviazione degli APE. Tra i più solleciti: Austria (inalcune regioni a partire dal 2005), Bulgaria (2005),Danimarca(2006)eBelgio‐Fiandre(2006).IlpaesechesolodirecentehaintrodottounregistrocentraleèlaGermania(2014).Cinque stati (Italia, Regno Unito, Spagna, Austria eBelgio)gestisconogliAPEalivelloregionale.L'esistenzadipiùarchivi,tuttavia,puòcrearedifficol‐tàdicollegamentoenell’analisidellasituazionecom‐plessiva.Pertaliragioni, inAustriaè incorsodisvi‐luppounarchiviocentrale,mentreèinprogrammainSpagna,enelmedio‐ lungotermineanchein l'Italia.Inalcunipaesisonostatiistituitiarchiviseparatipertipologiadiedificio,ades.:comeperedificinuoviedesistenti(Belgio‐Fiandre)operedificiresidenzialienonresidenziali(UK).

SistemidiarchiviazionedegliAPE

Registrocentrale

RegistroregionaleRegistroregionaleepianificatosuLivellocentraleInprogramma

ItaliaCalabria,CampaniaeSiciliahanno istituitoe resoo‐perativonel2014ilcatastodegliAPE,laregioneUm‐briahaallestitoilsistemainformatizzatoperlacom‐pilazioneel'inviodegliAPEtalesistemaattualmenteèprontomainfaseditestfinaleenonoperativo.Ba‐silicata,Bolzano,Lazio,Molise,Puglia,SardegnaeTo‐scana ne risultano oggi ancora sprovviste. La primaRegioneèstata laLombardia(2007),seguitadaPie‐monteeEmiliaRomagna(2009).Sitrattaanchedelleregioniconlabasedatipiùcompleta.I sistemi informatici in uso trattano le informazioniconmodalitànonuniformi:alcunirichiedonoildepo‐sitodifileXML,altrigestisconosemplicementelein‐

Page 18: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 14 Introduzione

RAPPORTO 2014

formazioni base contenute negli APE. La L. 90/13, tra l’altro, prevede la predisposizione di un sistema in-formativo coordinato per la gestione dei rapporti tecnici di ispezione e degli attestati di prestazione energetica. A questo riguardo va rilevato che le re-gioni/province che oggi dispongono di un catasto de-gli impianti di climatizzazione sono solo 5: Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia, Trento e Veneto. Ne prevedono la costituzione Abruzzo, Bolzano, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria e Valle d’Aosta.

Il rapporto completo elaborato dal BPIE è disponibile sul sito CTI (www.cti2000.eu)

1.7 Efficienza energetica: l’azione

dell’ENEA4 Il tema dell’efficienza energetica degli edifici nuovi ed esistenti, in ambito europeo e internazionale, è uno dei principali driver che sta indirizzando le poli-tiche ed il mercato verso normative, misure, stru-menti e soluzioni finalizzate a realizzare interventi con prestazioni sempre più elevate. Anche le ultime due direttive sull’efficienza energetica, la 2010/31/UE recepita con la L. 90/2013 e la 2012/27/UE recepita con il D.Lgs. 102/2014 " Attua-zione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza e-nergetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE", vanno in questa direzione. I decreti in vigore rappresentano un significativo pas-so avanti del nostro Paese per una maggiore efficien-za energetica degli edifici e la promozione delle fonti rinnovabili. Senza voler essere esaustivi, si possono citare alcuni aspetti delle nuove specifiche dati a questo settore: la definizione del Nearly Zero Energy Building vi-

sto non solo come un sistema un fabbricato-impianto ad altissime prestazioni energetiche con bassi fabbisogni di energia e che utilizza le fonti rinnovabili, ma anche come un sistema ad alta in-tegrazione in cui comfort, nuove tecnologie, salu-brità, sicurezza e fonti rinnovabili trovano il loro mix ottimale (utilizzo integrato di diverse tecnolo-gie quali PdC, solare termico, Fotovoltaico, co - tri-generazione ecc.);

il nuovo Attestato di Prestazione Energetica che dovrà fornire all’utente una serie di informazioni, sulla qualità energetica dell’edificio o dell’Unità immobiliare, di facile comprensione e di cui si par-lerà di seguito;

la riqualificazione energetica parco edifici che prevede il ruolo esemplare della Pubblica Ammi-nistrazione (in particolare di proprietà del Gover-

4 Gaetano Fasano, ENEA, Unità Tecnica Efficienza energeti-ca UTEE-ERT

no Centrale); l’applicazione obbligatoria della diagnosi energe-

tica per alcuni soggetti indicati nel D.Lgs. 102/2014, la redazione di un Piano di Intervento per la riqualificazione;

l’utilizzo più incisivo del Green Public Procure-ment (GPP);

la promozione tecnologie quali la cogenerazione e il teleriscaldamento;

la promozione di sistemi di acquisizione dati con-sumi (energy meter) e la contabilizzazione;

l’adozione di Contratti di Prestazione Energetica (EPC);

la creazione di un fondo nazionale per incentivare interventi EE;

ed altro ancora. Va ricordato che, al contrario del comparto industria-le, il settore civile, in Italia, rappresenta oltre il 40% del fabbisogno energetico nazionale e registra una crescita dei consumi progressiva. Un’abitazione italiana esprime prestazioni energeti-che molto basse facendo registrare dei consumi, in termini di uso finale, annui che variano da 160 kWh/m2 anno a oltre 230 kWh/m2 anno, a fronte di consumi inferiori tra il 30% - 60% a livello UE. Un consumo così elevato di energia determina, di conse-guenza, valori di emissione di gas climalteranti an-nuali decisamente preoccupante (19 milioni di cal-daie installate in Italia consumano oltre 25 Mtep all’anno determinando una emissione in atmosfera di circa 80 Mtonn di CO2 equivalente all’anno). L’efficienza energetica negli edifici diventa, pertanto, un obiettivo nazionale di primaria importanza e rap-presenta una prima priorità della nuova Strategia E-nergetica Nazionale (SEN). Al centro delle politiche vi è quindi il lancio di un grande programma che con-senta il superamento degli obiettivi europei al 2020 e rilanci un mercato particolarmente in crisi.

1.7.1 Certificazione energetica in Italia: le iniziati-

ve dell'ENEA Il tema della qualità energetica e dell’efficienza ener-getica degli edifici, in ambito europeo e internaziona-le, è uno dei temi più importanti e strategici che si stanno dibattendo in questi anni. In tal senso l'UE si è fatta promotrice di programmi, progetti e Direttive, come la 2002/91/CE, 2006/32/CE, 2010/31/UE etc., per definire indirizzi, strumenti, criteri e soluzioni anche molto ambiziose sul tema specifico

Page 19: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag.15

Attuazionedellacertificazioneenergeticadegliedifici inItalia

dell’efficienzaenergeticadegliedifici,esistentienuo‐vi,delsettorecivile.Idecretiinvigorerappresentanounsignificativopas‐soavantidelnostroPaeseperunamaggioreefficien‐zaenergeticadegliedificielapromozionedellefontirinnovabili.Varicordatoche,alcontrariodelcompartoindustria‐le, il settorecivile, in Italia, rappresentaoltre il40%del fabbisogno energetico nazionale e registra unacrescita dei consumi progressiva e inesorabile.Un’abitazione italiana esprime prestazioni energeti‐che molto basse facendo registrare dei consumi, intermini di uso finale, annui che variano da 160kWh/m2annoaoltre230kWh/m2anno,a frontediconsumi inferiori tra il 30% ‐ 60% a livello UE. Unconsumocosìelevatodienergiadetermina,diconse‐guenza, valori di emissione di gas climalteranti an‐nuali decisamente superiori allamedia europea (19milionidicaldaieinstallateinItaliaconsumanooltre25Mtepall’annodeterminandounaemissione inat‐mosferadicirca80MtonndiCO2equivalenteall’anno).QuadronazionaleL'Italiaè,dei27StatimembridellaUE,ilquartoPae‐seperpopolazioneresidenteconcirca60.000.000diresidenti5 e il settimo paese per superficie con301.338km².Ilterritorioitalianoècompresotrail35°edil47°pa‐rallelonordepresentaunnotevolesviluppocostiero(circa 7.458 km) e una prevalenza di zone collinari(41,6%),rispettoazonemontuose(35,2%),oazonepianeggianti (23,2%); l'altitudine media è di circa337metrisullivellodelmare.Daunpuntodivistaclimatico, l’estensione in latitu‐dinedell’Italiafasìchesivadadaunclimasubtropi‐calemediterraneoasud(contemperatureestivechepossonosuperarei40°C),adunclimatemperatocon‐tinentaledelleregionisettentrionali(dovesipossonoavere temperature invernali con punte che raggiun‐gonoi‐20°C).Queste differenti fasce climatiche portano ad unagrande variabilità nel numero dei gradi giorno cheper quanto riguarda i valori di riferimento, sonocompresi tra 568 (Lampedusa) e 5.165 (Sestriere).Anche il valore della radiazione solare globale inci‐dente supianoorizzontale risentedellediverse lati‐tudinipresenti inItalia; l’energiamediaannualeèdicirca 1.500 kWh/m2 (0,129 tep/m2). Tutto questo èperevidenziare laparticolaritàdelnostroPaesee lacomplessitàneldefinire inmodounivocostandardesoluzioni costruttive e impiantistiche che possanosoddisfaretuttelevariabiliingioco.Conseguenzadiquesteconsiderazionièchenegliedi‐ficisiregistranoconsumienergeticimoltodifferenti,anche a parità di edificio posizionato in uguali zoneclimatiche, con differente peso del vettore utilizzato

5FonteISTAT.

(elettrico,gas,etc.)equantaattenzioneeconoscenzanecessiti per una corretta progettazione e realizza‐zionedapartedituttigliattoridellafilieradelsettoreutente finale compreso. Il fabbisogno di energia ita‐liano nel settore civile è passato da 42,8Mtep (dati2007)a46,9del2009ripartitiin28,6Mtepdelresi‐denzialee18,3Mtepperilterziario.Interminidiim‐pieghifinaligliusiciviliincidonoperil32%controil28%perl’industria,il30%peritrasportieil2%perl’agricolturasultotaledeiconsumidelnostroPaese.

Figura6“Consumifinalid’energia(anno2012)perset‐torid’usoinvaloriPercentuali(FonteMiSEENEA)

In figura sono rappresentati i consumi di energia, alivellonazionale,suddivisipersettorid’uso.Inquestoquadrolacertificazioneenergeticadeglie‐dificirappresentaunostrumentoimportantecheso‐stiene la riduzione dei consumi e delle emissioni digas serra; dà inoltre impulso almercatodell’ediliziaingrandedifficoltà.Nel prosieguo della trattazione si prende spunto daun’attività che ENEA sta portando avanti con i piùimportanti stakeholderdel settore, tramite i «Tavolidi lavoro4E»6, inmeritoal temadella certificazioneenergeticadegliedifici.Torna utile riportare in questa trattazione la defini‐zione di Attestato di Prestazione Energetica (APE)secondo la nuova direttiva edifici (rifusione EPBD),chenerafforzailruolodistrumentoperl’attuazionedelle misure di efficienza energetica: 2010/31/UE,art.11: l’attestatodiprestazioneenergeticacomprendela

prestazioneenergeticadiunedificioevaloridiri‐ferimento quali i requisiti minimi di prestazioneenergeticaalfinediconsentireaiproprietariolo‐cataridell’edificioodell’unitàimmobiliaredivalu‐tareeraffrontarelaprestazioneenergetica;

contiene, inoltre, informazioni sui provvedimentida adottare per attuare le raccomandazioni. Alproprietario o locatario possono essere forniteanchealtreinformazionisuaspetticorrelati,qualidiagnosienergeticheoincentividicaratterefinan‐ziarioodialtrotipoepossibilitàdifinanziamento;

6 http://www.efficienzaenergetica.enea.it/iniziative/i‐tavoli‐di‐lavoro‐4e/

23,6%

30,2%

36,7%

2,2%5,1% 2,3%

Industria Trasporti UsiciviliAgricoltura Usinonenergetici Bunkeraggi

Page 20: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 16 Introduzione

RAPPORTO 2014

prende in forte considerazione il fattore co-sti/benefici per valutare la «convenienza e la prio-rità» degli interventi.

Risulta evidente quindi il rilievo che, in base alla stes-sa direttiva, assumono:

la sezione destinata alle raccomandazioni per il“miglioramento efficace e ottimale in funzione deicosti” della prestazione energetica;

il relativo contenuto informativo, esteso a stru-menti incentivanti e requisiti minimi di prestazio-ne di edifici e elementi edilizi.

Da tener presente poi la possibilità che l'attestato di prestazione energetica sarà integrato anche con nuo-vi indicatori o parametri relativi ai requisiti di soste-nibilità energetica per i singoli sistemi tecnici per l’edilizia (per il cui calcolo vengono citate, nella pre-messa alla stessa rifusione EPBD, le Direttive 2009/125/CE7 e 2010/30/UE8). Si sottolinea la carenza, nell' attestato di prestazione energetica, di un quadro descrittivo delle prestazioni del sistema fabbricato-impianto e come, ad oggi, i dati derivanti dalla certificazione possano costituire, in un quadro integrato di acquisizione dei dati, un poten-ziale conoscitivo, ancora non sfruttato, fanno ecce-zione alcune regioni, molto utile per poter promuo-vere scelte strategiche per le politiche di efficienza energetica. Non a caso la direttiva esprime la necessità di richie-dere una più accurata compilazione dei Certificati re-lativamente alla valutazione di interventi di riqualifi-cazione energetica, ove richiesta, oltre che opportuni indicatori aggiuntivi che arricchiscano il contenuto informativo per l’utente e per il decisore. Vi è inoltre la necessità di migliorare il controllo degli Attestati e di associare a questo dati relativi al con-sumo, restituendo al Certificato la valenza di un po-tenziale strumento di monitoraggio degli interventi migliorativi realmente intrapresi qualora esso sia ri-chiesto a monte e a valle dell’intervento di recupero. Da questo quadro, quindi, emerge la necessità di ren-dere più chiare e significative per l’utente le informa-zioni contenute nel Certificato, auspicando, nel caso di edilizia esistente, un maggiore impatto sulla fase di intervento, affiancando al Certificato strumenti di au-todiagnosi basati sui consumi. Lo sviluppo di tali strumenti, a supporto delle deci-sioni, richiederebbe necessarie semplificazioni, la classificazione di edifici tipo e la definizione di model-li di comportamento.

7 Direttiva relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompa-tibile dei prodotti connessi all’energia. 8 Direttiva relativa all’Indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti.

Si menziona quindi la certificazione di sostenibilità dell’edificio, concordando sulla necessità di conside-rare gli sviluppi normativi sull’argomento a livello internazionale (ISO), europeo (CEN) e nazionale con il protocollo di ITACA, oltre che sull’opportunità di attendere, ai fini di una futura discussione del Tavolo, l’iter legislativo del Decreto “Sistema Casa Qualità”. Per dare maggior peso al certificato si dovrebbero aggiornare alcune procedure, tra cui quella della ri-chiesta di certificato nel caso di domanda/erogazione di incentivi in occasione di qualsivoglia tipologia di intervento di recupero. A tal proposito si suggerisce di mettere a punto, nel caso di interventi di riqualificazione parziale, un si-stema alternativo semplificato per l’acquisizione di dati, che dovrebbero comunque convergere alla stes-sa banca dati dei certificati che ogni singola Regione deve predisporre e in quella “centrale” ENEA. È necessario infine definire e promuovere una serie di fattori che rendano il certificato più efficace e signi-ficativo, tra cui si segnalano:

a) la necessità di una diagnosi energetica obbligato-ria per tutte quelle PA che promuovano interventidi riqualificazione degli edifici, specialmente perquelle che utilizzino misure di incentivazione, chedettagli/giustifichi le informazioni sintetiche con-tenute nella prima pagina del Certificato;

b) l’indicazione di valori di riferimento dei requisitiminimi di prestazione energetica per l’intero edi-ficio/unità immobiliare;

c) standard di prestazione energetica di edifici e-semplari (Best Practices) in base a età, tipologia,zona climatica, dell’edificio/unità certificata;

d) la necessità di uno strumento informativo che fa-ciliti l’utente a poter leggere e comprendere le in-formazioni e le raccomandazioni contenutenell’APE; in particolare, le informazioni sulla pre-stazione dei singoli servizi energetici oltre chedella prestazione energetica calcolata;

e) la necessità di acquisire dati sui consumi post-intervento di riqualificazione energetica, che per-mettano di controllare all’utente e al decisore, glieffetti degli interventi migliorativi.

Questo tema è particolarmente stimolante e si presta a utilizzare tutti i contributi che possono venire dal mondo scientifico, politico, economico-produttivo e da tutti quei soggetti interessati a queste tematiche. L’auspicio è che si possa attivare una stretta sinergia costruttiva tra tutti gli attori in cui il catalizzatore principale sia l’interesse del Paese senza penalizzare quello dei singoli. Per far fronte in modo organico e sistematico a que-ste tematiche, in tema di efficienza degli usi finali dell'energia e servizi energetici, l’Unità Tecnica Effi-cienza Energetica dell’ENEA ha predisposto un piano di intervento molto articolato: specifiche azioni di supporto tecnico-scientifico per la pluralità dei sog-

Page 21: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 17

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

getti coinvolti nel miglioramento dell’efficienza ener-getica e una serie di attività di coordinamento finaliz-zate a creare un collegamento stabile e continuo tra le varie componenti, tali da assicurare, attraverso una costante condivisione di dati e informazioni, l'armo-nizzazione, la valorizzazione e lo sviluppo del proces-so. È in questo quadro che si inserisce l’iniziativa “Tavoli di Lavoro 4E - Efficienza Energetica Edifici Esistenti”, un meccanismo di consultazione dei soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell’edilizia, pro-mosso e coordinato dalla sezione Edilizia Residenzia-le e Terziario (ENEA UTEEREDI). I Tavoli, che hanno elaborato proposte condivise e strumenti efficaci per promuovere la certificazione energetica degli edifici, accrescere il numero e la qua-lità degli interventi di efficienza in edilizia e dare im-pulso a un nuovo mercato della riqualificazione degli edifici, sono in una fase di ripresa delle attività alla luce dei nuovi provvedimenti e delle sfide che si stanno presentando sul mercato per il recupero degli edifici esistenti. Ai Tavoli 4E partecipano i rappresentanti dei maggio-ri organismi pubblici e privati che operano a livello nazionale nel settore energetico/edilizi. I Tavoli fan-no parte di un network europeo e partecipano al pro-getto REQUEST2 della UE che mira a favorire lo scambio di know-how tra i Paesi della Comunità Eu-ropea ed armonizzazione le politiche per l’efficienza energetica degli edifici. Sul sito dell’ENEA9 è disponibile il Position paper “La certificazione energetica degli edifici esistenti nel re-cepimento italiano della Direttiva 2010/31/UE” (edi-zione di giugno 2012)

1.8 L’efficienza energetica degli edifici in Lombardia: non solo standard10

Uno dei risvolti positivi derivanti dall’introduzione della disciplina per l’efficienza energetica è stata la realizzazione del Catasto energetico degli edifici. La metodologia introdotta in Regione Lombardia per la certificazione energetica ha consentito, infatti, di co-struire un Catasto di tutti gli edifici certificati, con la possibilità di estrapolare dati in forma aggregata ma anche di ottenere indicazioni dettagliate, specifiche per i diversi livelli territoriali, per le destinazioni d’uso e per le singole componenti del sistema edifi-cio-impianto. Il Catasto è divenuto così uno strumento fondamenta-le per diverse elaborazioni, connesse sia al controllo sulla correttezza delle certificazioni energetiche, sia all’analisi delle prestazioni energetiche degli edifici.

9 Il sito internet di riferimento è riportato alla nota 6. 10 Mauro Fasano, Regione Lombardia, Direzione U.O. Ener-gia e Reti Tecnologiche

Per quanto riguarda il controllo, vengono definite del-le diverse probabilità di certificazioni non conformi in base a determinate fasce di fabbisogno energetico e al numero di certificazioni energetiche eseguite dal medesimo soggetto. In questo modo, le certificazioni energetiche da sottoporre a controllo, pur essendo estratte in modo automatizzato e casuale da tutte quelle inserite nel Catasto, rappresentano in propor-zione maggiore quelle potenzialmente più irregolari. Tali percentuali possono essere modificate nel tempo, a seconda degli aspetti che si intendono controllare con maggiore frequenza. Per quanto riguarda l’analisi delle prestazioni energe-tiche, il Catasto consente di valutare la prestazione energetica degli edifici attraverso molteplici interro-gazioni. È possibile, quindi, verificare l’andamento del fabbisogno energetico in relazione al periodo di co-struzione, alla destinazione d’uso, alla qualità dei sin-goli componenti, ecc. I dati che possono essere e-stratti sono particolarmente utili non solo per la Re-gione, che può puntualizzare meglio le diverse com-ponenti della domanda energetica complessiva, ma anche per i Comuni che, volendo aderire al Patto dei Sindaci, hanno la necessità di elaborare i PAES (Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile). Non solo: tutte le imprese che intendono proporsi nel settore dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, possono estrarre dal Catasto dati utili per definire la propria proposta di beni o di servizi e per indirizzarla ai soggetti potenzialmente più interessati. È per questo che Regione Lombardia ha voluto che il Catasto energetico sia accessibile on line a chiunque, in piena sintonia con la modalità open data, prevista da diverse disposizioni nazionali. Nella stessa prospettiva, verranno sviluppati anche i Catasti regionali relativi agli impianti termici e agli impianti alimentati da fonti rinnovabili, anteponendo come unico limite il rispetto delle norme in materia di protezione della privacy.

Page 22: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 18 Introduzione

RAPPORTO 2014

1.9 La certificazione energetica in Pie-monte: dati, esperienze e proposte11

Con il recepimento da parte dello Stato, mediante la legge 90/2013 , della direttiva 2010/31/UE l’obbligo di classificazione degli immobili si è esteso, di fatto, a tutti gli immobili che sono immessi a vario titolo sul mercato immobiliare. Il medesimo obbligo di dotazione compete a tutti gli immobili utilizzati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico con superficie superiore a 500 m2 (scadenza dicembre 2013), e tutti quelli che, a vario titolo, saranno sottoposti ad opere manutentive o di riqualificazione tali da farli ricadere nella cosiddetta ristrutturazione importante o nella riqualificazione energetica. Anche per il Piemonte la sovrapposizione degli obbli-ghi nazionali e locali comporterà una maggiore pene-trazione della procedura di certificazione e attesta-zione della prestazione energetica. Il SICEE, il sistema informativo piemontese, opera dall’ottobre del 2009 ricevendo gli attestati e raccogliendo tutti i dati rela-tivi. Nel database piemontese sono presenti una serie di informazioni che caratterizzano gli edifici: la pro-cedura richiede, infatti, di descrivere l’immobile sotto vari profili (amministrativo, tipologico, morfologico e prestazionale, impiantistico, presenza di fonti rinno-vabili, motivazione del rilascio ecc). Ad oggi le certifi-cazioni prodotte e caricate nel sistema informativo sono poco più di 604.000, con un tendenziale annuo di circa 100 - 110 migliaia di unità, in contrazione, e un volume residenziale lordo certificato che, si stima, copra oltre il 38%del patrimonio edilizio adibito ad usi abitativi (E1.x): 248 Mm3 su 640 Mm3. La frequenza degli attestati è ovviamente maggiore nel periodo riferibile al periodo dell’espansione edili-zia che ha caratterizzato Torino nel dopoguerra, lad-dove l’aumento di capacità produttiva della FIAT ri-chiamò da altre parti di Italia un grande numero di lavoratori.

Distribuzione delle classi energetiche degli edifici cer-tificati per periodo di costruzione dell’immobile

11 Stefania Crotta, Giovanni Nuvoli, Regione Piemonte, Di-rezione Innovazione, Ricerca ed Università. Settore Politi-che Energetiche

La caratterizzazione consente di effettuare varie ana-lisi utili al fine di comprendere i potenziali di svilup-po della riduzione dei fabbisogni energetici legati alla gestione dei servizi connessi con l’utilizzo energetico degli immobili e orientare le politiche di riqualifica-zione che la Regione intende mettere in campo, anche con riguardo agli obiettivi previsti dal Burden Sha-ring.

1.9.1 Analisi sui certificati

Il SICEE contiene oltre 600.000 attestati a ottobre 2014, tutti i dati sono strutturati in modo da essere letti e analizzati e esportabili anche in formato open. La grande criticità della base dati è tuttavia la corret-tezza e la coerenza dei dati di compilazione di molti attestati. Fin dalle prime analisi sui dati 12 si sono riscontrati frequenti e numerosi errori dovuti alla scarsa cono-scenza della legislazione e della normativa tecnica ol-tre alla disattenzione di alcuni tecnici. La non suffi-cientemente diffusa competenza ad effettuare analisi energetiche è stata sostenuta con un grande sforzo formativo, purtroppo spesso non obbligatorio per al-cune categorie professionali. Nel corso del 2014 sono state analizzate molte certi-ficazioni in archivio e anche se i dati definitivi non sono ancora disponibili pare evidente che le distribu-zioni degli errori negli attestati relativi agli immobili più frequentemente valutati (l’oggetto più presente sul mercato e quindi più frequentemente compra-venduto o locato è l’appartamento in condominio de-gli anni ’60) è più caotica che non nei meno numerosi ma qualitativamente migliori attestati relativi, ad e-sempio, ad edifici pubblici di una volumetria signifi-cativa (ad es. scuole). Si noti che per far eseguire l’attestato di un edificio pubblico con grande volumetria e consumi significa-tivi non ci si rivolge, normalmente, ad un sito di certi-ficazioni online o al singolo professionista ma vengo-no richieste la perizia e, a volte, la multidisciplinarie-tà che solo studi professionali specializzati nel settore della termotecnica possono offrire. La numerosità del resto compensa la frequenza dell’errore - e la sua portata - se analizzata con criteri statistici. La situazione analizzata nel dettaglio per i più fre-quenti e standardizzabili edifici residenziali ha per-messo di individuare valori anomali dei dati in modo da definire le modalità di esclusione dal campione statistico o di selezione per i controlli demandati all’ARPA.

12

http://www.regione.piemonte.it/energia/dwd/

certificazione/analisiErroriAceGuidaCompilazione.pdf

Page 23: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 19

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Province

AL AT BI CN NO TO VC VB A+ 52 33 9 108 49 255 10 11

A 279 179 46 391 166 1186 82 125

B 1075 472 298 2156 1218 5070 260 494

C 768 290 163 2656 941 3366 139 231 Tot. nuove costruzioni 2136 974 516 5311 2374 9877 491 861

APE con a-nomalie 497 244 150 988 580 1831 103 229

% di anoma-lie 23,27 25,05 29,07 18,6 24,43 18,54 20,98 26,6

Come si può notare il tasso di APE che presentano va-lori non accettabili è piuttosto alto e va da un 18,54% per immobili siti in provincia di Torino fino ad un 29,07% della provincia di Biella.

1.9.2 Il segmento della nuova edilizia

Nel seguente prospetto sono riepilogati i valori di: energia termica utile (Qh,nd) di Energia primaria globa-le (EPgl), di Energia Primaria per il solo servizio di ri-scaldamento invernale (EPi) e del fabbisogno di ener-gia primaria per la produzione di acqua calda sanita-ria (EPacs).

Fabbisogni medi nuova costruzione (classi da A+ a C)

Qh,nd Epgl Epi Epacs 2009 57 88,1 68,2 19,9 2010 55,2 79,1 65 14,1 2011 52,3 73,7 60,4 13,3 2012 51,7 70,2 58,1 12 2013 48,3 64,8 53,3 11,5 2014 51,7 66,5 55 11,4

Il prospetto illustra l’andamento dei principali para-metri di prestazione degli edifici nuovi e rientranti nelle classi legalmente edificabili: la A+, la A, la B e, in alcuni casi limite e nei casi di piccoli edifici, la classe C. Dall’attivazione del SICEE, alla fine del 2009, fino al 2014, gli edifici nuovi rispettosi delle performance di cui all’allegato 2 della D.G.R. 46-11968 dimostrano una tendenza a valori migliori rispetto al minimo ri-chiesto dalla norma. La ricerca nell’ottenere prestazioni via via migliori denota un sistema di tecnologie e di attori che repu-tano un posizionamento in classe elevata come plus di mercato. In una fase di stagnazione i costruttori hanno eviden-temente recepito il vantaggio di abbinare al prestigio dell’immobile la componente energetica e di sosteni-bilità. I valori medi indicano una sostanziale possibilità, a livello di rapporto tra extra-costi e benefici, di costru-ire involucri con circa 50 kWh/m2 di target medio e efficienze impiantistiche ormai prossime mediamente al 90% con un picco al 2014 del 93%. In tale efficien-za complessiva incominciano a entrare in modo sem-pre più massiccio le fonti rinnovabili, che, per scelta del legislatore italiano vengono considerate in modo

separato nella valutazione dell’Energia Primaria tota-le (EPtot =EPnren+EPren).A livello generale, le nuove co-struzioni residenziali, nel medesimo periodo conside-rato (dal 2009 al 2014), presentano un volume totale certificato pari a 18,8 Milioni di metri cubi con un tasso medio annuo di 3,14 Milioni di metri cubi per anno ma con una evidente tendenza al ribasso nel numero di edifici per anno.

Volume di fabbricato certificato per anno di deposito dell'APE

È il confronto del nuovo edificato con il patrimonio storico a dare il segno di quanto sia ininfluente, a li-vello di consumi di energia finale del settore, il tasso di rinnovo del patrimonio legato alla sostituzione di immobili datati con edifici nuovi. Il totale annuo medio del periodo considerato (3,14 Milioni di metri cubi medi per gli ultimi sei anni sen-za, quindi, considerare il trend al forte ribasso degli ultimi disastrosi anni in cui la crisi ha paralizzato il settore) rappresenta all’incirca il 6,5 per mille del to-tale edificato e utilizzato stimato intorno ai 487 Mi-lioni di metri cubi. A tal proposito non sono ancora disponibili i dati ISTAT del censimento 2011 per ef-fettuare delle analisi più corrette e puntuali.

1.9.3 Il segmento della riqualificazione

L’analisi sui medesimi dati degli interventi di riquali-ficazione è molto più incerta e laboriosa, la numerosi-tà degli attestati emessi per Ristrutturazione edilizia, Riqualificazione energetica e per modifica delle pre-stazioni è di un 25% superiore alla nuova costruzione (38.344 interventi contro 30.871) ma le prestazioni ottenute alla fine delle opere, non valutabili adegua-tamente senza una attenta vagliatura puntuale dei dati molto incoerenti, non denotano una ottimizza-zione del costo di intervento rispetto alla qualità e-nergetica finale. Ciò è dovuto essenzialmente alla bassa priorità del problema energetico in immobili che vengono riqualificati spesso più per motivi di prestigio e di valenza storica e con presenza, quindi, di vincoli costruttivi spesso invalicabili. Va tenuto conto del fatto, inoltre, che le preesistenze spesso so-no sul territorio piemontese di un grado di qualità costruttiva superiore al grande ammasso delle co-struzioni del periodo 1955-1978, periodo partico-larmente "buio" per la qualità energetica degli edifici.

Page 24: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 20 Introduzione

RAPPORTO 2014

In quel periodo storico di industrializzazione italiana, e torinese in particolare, e nel grande inurbamento le tipologie frequentemente (e velocemente) costruite erano condomini ovvero grandi aggregati di appar-tamenti, costruiti senza nessuna particolare attenzio-ne alla qualità energetica, con strutture murarie prive di massa e di isolamento e telai in cemento armato che spesso causano patologie edilizie (presenze di muffe e condizioni di basso comfort) data la presenza di ponti termici. Tale contesto di parcellizzazione della proprietà e di scarsa coesione all’interno del condominio non favo-risce certo la ristrutturazione completa degli immobi-li. Le manutenzioni ordinarie e straordinarie nei singoli appartamenti sono all’ordine del giorno nell’edificio multipiano e pluri appartamento medio, rarissimo invece che l’assemblea decida all’unanimità di coiben-tare interamente un involucro o sostituire un impian-to tecnico fatiscente con uno nuovo. Il tasso di riqualificazione del periodo 2009/2014 as-somma ad un 8,1 per mille che cumulato al tasso di nuova costruzione porta ad un incidenza degli inter-venti di nuova costruzione e ristrutturazione pari al 1,46% rispetto al totale del patrimonio edilizio esi-stente. A tasso di sviluppo positivo o almeno costante, ipote-si oltremodo ottimistica oggi, il tempo di turnover dell’intero parco edilizio si riduce, considerando an-che le ristrutturazioni da 150 a 70 anni. Tale orizzon-te temporale è oltre ogni ragionevole collocazione ri-spetto alla sostenibilità sia economica che ambienta-le. Se si considerano anche gli edifici che vengono sotto-posti a transazione, pari all’1,3% dell’intero stock edi-lizio attuale, il tasso di turnover o potenziale di ag-giornamento sale al 2,76%.

1.9.4 Gli indicatori per classe di volume e di età

L’edificio medio piemontese, nonostante l’importante salto prestazionale imposto dall’evoluzione legislati-va nel corso degli anni, si attesta su valori medi eleva-ti. Dall’analisi dei dati contenuti negli attestati di presta-zione energetica si desumono i seguenti indici pre-stazionali globali di energia primaria per i servizi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Gli indici sono stati analizzati per classi di età degli edifici e per classi di volume. La proiezione degli indici di prestazione alla volume-tria totale piemontese indica che il settore ha un fab-bisogno totale di energia primaria pari a 2.355 kTEP proiettando i dati riscontrati sul totale della volume-tria abitativa utilizzata.

1.9.5 Certificatori e mercato

Con la pubblicazione del D.P.R. 75/2013 lo Stato ita-liano ha definito l’elenco dei soggetti competenti in materia di progettazione di edifici e impianti, iscritti ai relativi ordini e collegi professionali, ovvero di quelle figure professionali, in possesso di adeguato titolo di studio che, mediante la frequenza di un corso di 80 ore con relativo esame finale, possono effettua-re le procedure di valutazione energetica degli edifici. Dal 2009 risultano accreditati all’elenco di certifica-tori piemontesi oltre 10.678 tecnici, 9.981 tra inge-gneri, architetti, geometri e periti (iscritti a Ordini e e Collegi) e 582, (su 697 abilitati) non iscritti a Ordini e Collegi ma abilitati ai sensi del D.P.R. 75/2013 a redi-gere gli attestati. Nello scorso anno, tuttavia, solo po-co meno della meta di questi (circa 5.000) hanno in-viato almeno un APE. A fronte quindi dell’ulteriore allargamento in sede legislativa della competenza in merito alle procedure di certificazione, il numero di certificatori “attivi” ri-spetto a quelli accreditati indica che la saturazione del mercato non trova giovamento dall’apertura ad altre figure peraltro in possesso di scarsissime com-petenze specifiche in tema di involucri ed impianti. Tale maggiore offerta di tecnici accreditabili, anche basati in altre regioni, produce, inesorabilmente, una riduzione dei costi connessi all’emissione dell’attestato, collegata ad una generale decadimento della qualità, già molto criticata. Nell’attuazione obbligata delle procedure, ormai e-stese a tutta la nazione come si diceva anzi, alle Re-gioni è demandata la fase di attuazione e controllo della procedura. È auspicabile che tale controllo sia esercitato median-te la gestione telematica degli attestati con i necessari sistemi di selezione e valutazione delle criticità. Rimane da considerare se abbia senso ricercare la qualità del processo mediante la presenza del con-trollo a valle della prestazione, con tutti gli effetti in-dotti che ne derivano - si immagini un atto pubblico a cui è stato allegato un attestato non corretto, senza aver posto le basi di una corretta selezione e forma-zione dei tecnici certificatori. La consapevolezza dell’attestato come elemento de-scrittivo delle prestazioni energetiche dell’immobile sta’ incominciando a farsi, seppur timidamente, largo

volume fino al 1919

1920-1945

1946-1960

1961-1971

1972-1981

1982-1991

1992-2011

Grandi edifici > 31 unità abitative

oltre 7500

222,4 240,3 204,6 196,6 188,4 177,7 70,3

Edifici medi da 16 a 30 unità abitative

fino a 7500 227,7 237,8 214,1 213,0 195,6 170,8 60,4

Piccoli edifici da 3 fino a 15 unità

abitativefino a 3750 292,9 291,4 242,5 232,0 230,1 200,3 111,3

Piccoli edifici fino a 250

307,5 282,4 248,3 245,1 253,8 217,9 116,4

Page 25: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 21

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

nelle valutazioni degli operatori del mercato immobi-liare. Non sono infrequenti i casi di esposti o di denunce di acquirenti che ravvisano gli estremi del vizio occulto o del difetto della cosa venduta nei confronti dei ven-ditori, a fronte di informazioni energetiche non coe-renti con la situazione reale. Sono peraltro in corso analisi del mercato immobilia-re che tendono a definire quali aumenti di valore pos-sano essere attribuiti ad immobili caratterizzati da migliori prestazioni energetiche: la situazione di stal-lo del settore non ha, tuttavia, consentito ad oggi di collegare in modo evidente e certo il valore dell’immobile esistente a coefficienti legati alla classe energetica attribuita. A seguito della collocazione sul mercato esistono si-curamente esempi di vendita più rapida o prezzi più vantaggiosi per immobili più efficienti o riqualificati, il limite pare essere la credibilità dell’attestato e la sua leggibilità ovvero la sua capacità di comunicare a strati ampi della popolazione le caratteristiche dell’immobile, in primis la spesa gestionale associata.

1.10 La certificazione delle competenze dei tecnici certificatori energetici13

1.10.1 L’accreditamento degli organismi di certifi-cazione nello schema “Personale” e il ruolo di AC-CREDIA La certificazione delle figure professionali (certifica-zione delle competenze) è uno strumento primario alla base dei processi di costruzione e assicurazione della qualità ed è essenziale per i processi in cui la componente umana svolge un ruolo critico ai fini del-la qualità dei risultati. Il valore aggiunto della certificazione rispetto ad altre forme di attestazione si misura sullo strumento delle verifiche, finalizzate alla valutazione dei prerequisiti del candidato, alla sorveglianza periodica e al rinnovo del certificato del professionista.

In tal modo, la certificazione assicura che la figura professionale possieda, mantenga e migliori, con con-

13 Filippo Trifiletti, Direttore generale Accredia.

tinuità nel tempo, la necessaria competenza – intesa come l'insieme delle conoscenze, abilità e doti richie-ste per i compiti assegnati. Inoltre, garantisce l’imparzialità e l’indipendenza del processo di valuta-zione del richiedente, in qualità di candidato, in una prima fase, e di persona certificata, nelle fasi di rin-novo della certificazione. La valutazione delle competenze di una figura profes-sionale a scopo certificativo deve essere rilasciata da un organismo di terza parte indipendente che operi in conformità allo standard internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024 “Requisiti generali per organismi che operano nella certificazione delle persone”. Nel sistema internazionale della valutazione della conformità, solo lo strumento dell’accreditamento garantisce – attraverso una valutazione indipendente, competente ed imparziale – che l’organismo di certi-ficazione del “Personale” risponda ai requisiti della norma e rispetti nel tempo anche le eventuali pre-scrizioni aggiuntive definite per la certificazione delle figure professionali di competenza. L’accreditamento assicura inoltre la validità di tali certificazioni sui mercati internazionali, in virtù del riconoscimento del corrispondente schema “Persona-le (PRS)” nel network dei Multilateral Agreements ge-stiti da EA – European Co-operation for Accreditation, riconosciuta dalla Commissione Europea quale infra-struttura europea di accreditamento, e a cui aderi-scono, attraverso specifici accordi, anche Enti di ac-creditamento extra- europei. In Italia, l’unico Ente di accreditamento designato dal-lo Stato per valutare la competenza degli organismi di certificazione – compresi quelli del Personale, nonché degli organismi di ispezione e dei laboratori di prova e di taratura – è ACCREDIA, nato nel 2009 per ottem-perare alla nuova normativa comunitaria in materia di accreditamento, rappresentata dal Regolamento CE 765/200814. ACCREDIA, costituito in forma di associazione senza scopo di lucro, riunisce, tra i suoi 66 Soci, 9 Ministeri, altre Pubbliche Amministrazioni nazionali, Enti di ri-cerca, le principali organizzazioni imprenditoriali, le associazioni dei soggetti accreditati, i 2 Enti di nor-mazione nazionali UNI e CEI e numerose associazioni di servizi di consulenza, consumatori ed importanti imprese fornitrici di servizi di pubblica utilità. L’Ente è articolato in quattro dipartimenti: Certificazione – dei sistemi di gestione, di prodot-

ti e servizi, del personale – e Ispezione; Laboratori di prova; Laboratori di prova per la sicurezza degli alimen-

14 Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008 che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto ri-guarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n. 339/93 (Testo rilevante ai fini del SEE)

Page 26: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 22 Introduzione

RAPPORTO 2014

ti; Laboratori di taratura.

L’Ente opera sotto la vigilanza del Ministero dello Svi-luppo Economico, che costituisce l'Autorità Nazionale per le attività di accreditamento ed è il punto di con-tatto con la Commissione Europea. Le aree di competenza attengono sia al settore volon-tario che al settore cogente, in cui l’accreditamento degli operatori responsabili (organismi e laboratori) è obbligo di legge, qualificato come pre-requisito, nell’ambito di Regolamenti europei e delle Direttive Nuovo approccio, per il rilascio delle autorizzazioni e, ove applicabili, delle notifiche da parte delle Autorità competenti. A settembre 2013, l’Ente ha accreditato 1.067 labora-tori di prova e laboratori di prova per la sicurezza de-gli alimenti, 168 laboratori di taratura, 170 organismi di certificazione e 65 organismi di ispezione. 26 sono gli organismi accreditati per la certificazione del Personale, per un totale di circa 123.500 profes-sionisti certificati. La maggior parte effettua la certifi-cazione dei professionisti impegnati nei processi di costruzione e assicurazione della qualità – dagli ad-detti in campo industriale, abilitati a controlli tecnici di vario tipo, ai valutatori e progettisti di sistemi di gestione. L’ambito di applicazione è però in costante evoluzio-ne, come testimonia il crescente numero di organismi che richiedono l’accreditamento per effettuare la cer-tificazione di nuove figure professionali, sia in ambito volontario – per rispondere alle esigenze del mercato – che in ambito cogente – per conformarsi alla nor-mativa, locale, nazionale e comunitaria, che, seppur con gradi e modalità diverse, riconosce il professioni-sta certificato sotto accreditamento. Le professionalità certificate costituiscono infatti un elemento cardine delle politiche per l'occupazione, in particolare in un sistema in cui reti sociali ed econo-miche acquisiscono valore strategico per sostenere le politiche per la crescita e la ripresa, e quello della di-sciplina delle professioni non regolamentate, è un terreno su cui si rafforza l’intesa degli attori in gioco – dalle istituzioni al mondo della valutazione di con-formità e della normazione, dalle associazioni im-prenditoriali e professionali ai consumatori – sull'op-portunità di fare affidamento sul sistema di accredi-tamento e certificazione per l’attestazione delle com-petenze.

Prospetto 1 “Figure professionali certificate sotto ac-creditamento ACCREDIA”

Figura professionale Numero % sul totale

Personale docente ai sensi del DM del 04/02/11 (Installatori operanti su parti elettriche in tensione)

8 0,01%

Coordinatore Sicurezza nei Cantieri (Esecuzione - Proget-tazione)

14 0,01%

Figura professionale Numero % sul totale

Manager dei Sistemi di Sicurez-za e Salute

29 0,02%

Consulenti Qualità 31 0,03%

Coordinatore del Servizio Pre-venzione e Protezione

54 0,04%

Esperto in Gestione dell'Ener-gia

122 0,10%

Naturopata 96 0,08%

Igienista e Tecnico Igienista Industriale

112 0,09%

Chinesiologo 113 0,09%

Tributarista 128 0,10%

Amministratore Condominiale e Immobiliare

227 0,18%

Esperto Tecnico di Officina di Installazione di Impianti a Me-tano e GPL

285 0,23%

Tecnico Certificatore Energeti-co

433 0,35%

Ispettori (Auditor e Responsa-bili gruppi di audit SGQ, SGA, SCR)

2.015 1,63%

Personale addetto alle Prove e ai Controlli non Distruttivi

23.100 18,71%

Personale addetto al trattamen-to e al recupero dei Gas Fluoru-rati a effetto serra

42.507 34,43%

Personale addetto alla Saldatu-ra (Saldatori e operatori di sal-datura)

54.200 43,90%

Totale 123.474 100,00%

L’accreditamento dello schema di certificazione del Tecnico certificatore energetico è relativamente re-cente. L’unico organismo accreditato per questa atti-vità è SACERT, che ha ottenuto l’accreditamento nel 2009 per la certificazione delle competenze dei Tec-nici Certificatori Energetici degli edifici che operano nel rispetto della procedura Classenergia, oggi quasi 450 professionisti. Il processo di certificazione corrisponde a un iter co-dificato, verificato da ACCREDIA, che consiste in: valutazione della cultura e della competenza; esame con conseguente rilascio della certificazio-

Page 27: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Introduzione Pag. 23

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

ne; sorveglianza e mantenimento della competenza; dimostrazione dell’aggiornamento professionale,

alla scadenza del periodo di validità del certifica-to di competenza (quattro anni), effettuato per almeno 24 ore, e della continuità professionale, definita come l’applicazione ad almeno 3 edifici della procedura Classenergia, come da “Manuale di qualità della certificazione” (MN-QC).

L’iter di certificazione del “Tecnico certificatore ener-getico” si conferma quindi in grado di ottemperare a tre fondamentali requisiti della valutazione della con-formità. Gli stessi che ne fanno uno strumento per la fiducia nel mercato delle figure professionali certifi-cate, in termini di affidabilità per i partner commer-ciali, clienti e fornitori, e di tutele, per i consumatori e utenti finali: Imparzialità, perché la valutazione delle compe-

tenze delle figure professionali è svolta da un soggetto, l’organismo di certificazione, che, con-forme ai requisiti della norma ISO/IEC 17024, è terza parte indipendente rispetto alle persone certificate, dimostrata attraverso una struttura organizzativa documentata, e non fornisce for-mazione professionale, né aiuta altri soggetti nell’offerta di tali servizi.

Accertamento della competenza della figura pro-fessionale, che passa attraverso il superamento di una specifica prova d’esame.

Aggiornamento professionale continuo che, nei quattro anni di durata della certificazione, deve essere documentato tramite attestati di forma-zione e operatività in campo. Infatti, il Tecnico certificatore deve dare evidenza all’organismo responsabile di aver emesso certificati energetici.

L’accreditamento di organismi di certificazione del personale nello schema Tecnico certificatore energe-tico degli edifici in accordo alla norma ISO/IEC 17024, rappresenta d’altronde il primo step dell’impiego dello strumento dell’accreditamento nel settore della certificazione energetica degli edifici. Il potenziamento della filiera della certificazione e-nergetica passa attraverso la formazione e l’aggiornamento delle competenze del personale, la certificazione delle procedure e servizi, anche attra-verso la riferibilità delle misure. Il D.Lgs. 192/2005 e il successivo 311/2006, in attua-zione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendi-mento energetico nell’edilizia, hanno introdotto in Italia l’obbligo della certificazione energetica per le nuove costruzioni e per i grossi interventi di ristrut-turazione. L´evoluzione della normativa relativa alla qualità del costruito e la maggiore sensibilità verso un’edilizia sostenibile hanno generato una crescente richiesta di garanzie sulla qualità del patrimonio edi-lizio, qualità intesa come soddisfacimento dei requisi-

ti a cui il costruito deve rispondere. Nuove forme di accreditamento riguardano in particolare gli organi-smi di ispezione (UNI CEI EN ISO/IEC 17020) e di certificazione di prodotto (UNI CEI EN 45011, UNI CEI EN ISO/IEC 17065 dal 2015). A tal riguardo, si segnalano le attività nell’ambito del Protocollo tra ACCREDIA e ITACA, approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per l’elaborazione di uno standard unico nazionale sulla sostenibilità ambientale delle costruzioni, il Pro-tocollo ITACA, con l’obiettivo di definire un sistema di certificazione nazionale in materia di sostenibilità ambientale degli edifici. Il Regolamento Tecnico AC-CREDIA RT-33 recante “Prescrizioni per l’accreditamento degli Organismi di Ispezione di tipo A, B e C ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 in conformità al Protocollo ITACA”, in vigore dal 30 novembre 2013, dà piena attuazione all’intesa ACCREDIA-ITACA per la promozione delle certifica-zioni, rilasciate sotto accreditamento, che contribui-scono ad implementare le politiche regionali per la sostenibilità ambientale degli edifici. ACCREDIA è inoltre costantemente impegnata nello studio delle problematiche connesse al mercato della certificazione energetica, per la promozione e la valo-rizzazione degli strumenti dell’accreditamento, attra-verso le attività dei Gruppi di lavoro e specifiche col-laborazioni con tutte le Parti interessate. L’obiettivo è infatti garantire e potenziare la filiera della certificazione energetica in termini di formazio-ne e competenze del personale, certificazione delle procedure e servizi, nonché riferibilità delle misure.

Page 28: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo
Page 29: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 25

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

SEZIONE PRIMA

PROSPETTI COMPARATIVI TEMATICI

Page 30: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo
Page 31: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 27

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 2 “Quadro legislativo europeo” Anno Riferimenti legislativi

2002 Direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16/12/2002 sul rendimento energetico nell'edi-lizia.

2006 Direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5/04/2006 concernente l'efficienza degli usi fi-nali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio.

2009 Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23/04/2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.

2010 Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19/05/2010 sulla prestazione energetica nell’edilizia (rifusione).

2012

Informazioni provenienti dalle istituzioni, dagli organi e dagli organismi dell'unione europea. Orientamenti che accompagnano il regolamento delegato (UE) n. 244/2012 del 16 gennaio 2012 della Commissione che integra la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell'edilizia istituendo un quadro metodologico comparativo per calcolare livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di presta-zione energetica degli edifici e degli elementi edilizi (2012/C 115/01)

2012

Regolamento delegato (UE) n. 244/2012 della Commissione del 16 gennaio 2012 che integra la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell’edilizia istituendo un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi.

2012 Direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE

2013

Decisione della Commissione dell’1 marzo 2013 stabilisce gli orientamenti relativi al calcolo da parte degli Stati membri della quota di energia da fonti rinnovabili prodotta a partire da pompe di calore per le diverse tecnologie a pompa di calore a norma dell’articolo 5 della direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio [notifica-ta con il numero C(2013) 1082] (Testo rilevante ai fini del SEE) (2013/114/UE)

Prospetto 3 “Quadro legislativo nazionale sull’attestazione della prestazione energetica in edilizia”

Anno Riferimenti legislativi

2005 Decreto legislativo 19/08/2005, n.192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia".

2006 Decreto legislativo 29/12/2006, n.311 “Disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs. 19/08/2005, n.192, recan-te attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia".

2008 Decreto legislativo 30/05/2008, n.115 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi fi-nali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE"

2008 Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili (Direttiva 2009/28/CE). Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2009. Testo approvato dal Senato il 12/05/2010.

2009 Decreto Ministeriale 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica

2009 Decreto del Presidente della Repubblica 2/04/2009, n.59 “Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del Decreto Legislativo 19/08/2005, n.192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.

2011 Decreto legislativo 3/03/2011, n.28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'ener-gia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.

2012 Decreto 22 novembre 2012, Modifica dell'Allegato A del Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attua-zione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. G.U. n.21 del 25-1-2013,

2012 Decreto 22 novembre 2012, Modifica del decreto 26 giugno 2009, recante: «Linee guida nazionali per la certifica-zione energetica degli edifici». (12A12945) G.U. n. 290 del 13/12/2012.

2013

D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74 “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, condu-zione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edi-fici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192”

2013 D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 “Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualifi-cazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a nor-ma dell'articolo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192”.

2013

Decreto - Legge 4 giugno 2013, n. 63, Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Par-lamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione del-le procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione socia-le. (13G00107) (GU n.130 del 5-6-2013).

2013 Circolare n. 12976 del 25 giugno 2013 “Chiarimenti in merito all’applicazione delle disposizioni di cui al decreto legge 4 giugno 2013, n.63 in materia di attestazione della prestazione energetica degli edifici”,

2013 Legge 3 agosto 2013, n. 90, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla

Page 32: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 28 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Anno Riferimenti legislativi Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale. (13G00133) (GU n.181 del 3-8-2013),

2013 Circolare del 7 agosto 2013,Chiarimenti in merito all’applicazione delle disposizioni di cui al decreto legge 4 giu-gno 2013, n.63 come convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, in materia di attestazione della prestazione energetica degli edifici.

2013 D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 "Interventi urgenti di avvio del piano "Destinazione Italia", per il contenimento del-le tariffe elettriche e del gas ((...)), per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, non-che' misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015. (13G00189) (GU n.300 del 23-12-2013)"

2014

L. 21 febbraio 2014, n.9, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, re-cante interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, non-che' misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015. (14G00023) (GU Serie Generale n.43 del 21-2-2014)

2014

D.L. 24 giugno 2014, n. 91 "Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento e-nergetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gra-vanti sulle tariffe elettriche, nonche' per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europe-a. (14G00105) (GU n.144 del 24-6-2014)"

2014 D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le diret-tive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. (14G00113) (GU Serie Generale n.165 del 18-7-2014)

2014

L. 11 agosto 2014, n. 116 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, non-ché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea. (14G00128) (GU n.192 del 20-8-2014 - Suppl. Ordinario n. 72 )"

Prospetto 4 “Quadro legislativo nazionale sulle detrazioni fiscali”

Anno Riferimenti legislativi

2006 Legge 27/12/2006, n.296 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge fi-nanziaria 2007)".

2007 D.M. 19/02/2007 “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione foto-voltaica della fonte solare, in attuazione dell'articolo 7 del D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387.”

2007 Circolare 36/E del 31 maggio 2007 dell’Agenzia delle Entrate

2007 D.M. 26/10/2007 “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell'articolo 1, comma 349, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. (GU n. 302 del 31-12-2007 )”

2007 Legge 24/12/2007, n.244 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge fi-nanziaria 2008).

2008 Decreto Ministeriale 11/03/08, “Attuazione dell’articolo 1, comma 4, lettera a) della legge 24/12/2007, n.244, per la definizione dei valori limite di fabbisogno di energia primaria annuo e di trasmittanza termica ai fini dell’applicazione dei commi 344 e 345 dell’articolo 1 della legge 27/12/2006, n.296”.

2008

Decreto Ministeriale 07/04/2008 “Disposizioni in materia di detrazione per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell'art. 1, comma 349, della legge 27/12/2006, n.296” coordinato con il D.M. 19/02/07, “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edili-zio esistente, ai sensi dell'art. 1, comma 349, della legge 27/12/2006, n.296”.

2008 Decreto-Legge 29/11/2008, n.185 “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”.

2009 Legge n. 2 del 28/01/2009 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale" G.U. n. 22 del 28 gennaio 2009 - Supplemento Ordinario n. 14”

2009 Provvedimento del 6 maggio 2009 dell’Agenzia delle Entrate

2009 Legge 23/07/2009, n.99 “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia".

2009 Decreto ministeriale 6/08/2009 “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell'art.1, comma 349, della L. 27/12/2006, n.296”.

2009 Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 21 dicembre 2009.

2010 Decreto ministeriale 26/01/2010 “Aggiornamento del Decreto 11/03/2008 in materia di riqualificazione energe-tica degli edifici”.

2010 Decreto - Legge 78/2010 “Misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica”

2010 Legge n. 122 del 30/07/2010 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.”

Provvedimento dell’Agenzia delle entrate “Approvazione del modello di comunicazione per lavori concernenti interventi di riqualificazione energetica che proseguono oltre il periodo d’imposta nonché delle modalità di comuni-

Page 33: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 29

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Anno Riferimenti legislativi

cazione all’Agenzia delle entrate dei dati in possesso dell’ENEA”.

Modello dell’Agenzia delle Entrate “Interventi di riqualificazione energetica. Comunicazione per lavori che prose-guono oltre il periodo d’imposta (detrazione d’imposta del 55%); art. 29, comma 6, del D.Lgs. 185/08, convertito con modificazioni dalla L. 02/09”.

2010 Legge n. 220 del 13/12/2010 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)”

2011 Decreto - Legge n. 98 del 6/07/2011 “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”

2011 Legge n. 111 del 15/07/ 2011 “Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 98/11 recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria. (GU n. 164 del 16-07-2011)”

2011 Decreto Legge 6/12/2011, n.201 “Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità' e il consolidamento dei conti pub-blici”.

2011 Legge 22/12/2011, n.214 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, re-cante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (Manovra Salva Italia)

2012 Decreto - Legge 22/06/2012, n. 83 “Misure urgenti per la crescita del Paese”

2012 Decreto 28 dicembre 2012 “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”

2012 Legge n. 134 del 7/08/2012 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, re-cante misure urgenti per la crescita del Paese. (12G0152) (GU n.187 del 11-8-2012 - Suppl. Ordinario n. 171 )”

2013 Decreto - Legge del 4/06/2013 n. 63 “Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE, sulla prestazione energetica nell’edilizia, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale”.

2013

Legge 3/08/2013, n. 90, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale. (13G00133) (GU n.181 del 3-8-2013).

2014

D.L. 24/06/2014, n. 91 "Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energe-tico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea. (14G00105) (GU n.144 del 24-6-2014 )"

2014

Legge 11/08/2014, n. 116 " Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 24 giugno 2014, n. 91, recante dispo-sizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e uni-versitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea. (14G00128) (GU n.192 del 20-8-2014 - Suppl. Ordinario n. 72 )"

2014 Legge 23/12/2014 n. 190 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015). (14G00203) (GU n.300 del 29-12-2014 - Suppl. Ordinario n. 99 )"

Prospetto 5 “Quadro legislativo nazionale. Fotovoltaico”

Anno Riferimenti legislativi

2006 Decreto Ministeriale del 06/02/2006 “Criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare” (Conto Energia fotovoltaico)

2006 Deliberazione ARG/elt n. 40/06 “Modificazione e integrazione alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettri-ca e il gas 14 settembre 2005, n. 188/05, in materia di modalità per l’erogazione delle tariffe incentivanti degli im-pianti fotovoltaici”

2007 Decreto Ministeriale 19/02/2007 “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell'art. 1, comma 349, della legge 27/12/2006, n.296”.

2007 Decreto Ministeriale 19/02/2007 “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell’art. 7 del. D.Lgs. 29/12/2003 (2° Conto Energia)”

2007 Delibera Authority “Attuazione del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 19/02/2007, ai fini dell’incentivazione della produzione di e-nergia elettrica mediante impianti fotovoltaici”.

2008 Deliberazione ARG/elt 74/08 “Testo integrato delle modalità e delle condizioni tecnico-economiche per lo scam-bio sul posto (TISP)”.

2010 Decreto del 06/08/2010 “Incentivazione della produzione di energia elettrica mediante fonte fotovoltaica per il triennio 2011-2013”.

2011 Decreto 5/05/2011 “Incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici” (Quarto conto energia).

2011 Decreto legislativo 3/03/2011, n.28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'ener-gia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.

2012 Deliberazione 8/03/2012 dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas 84/2012/R/eel “Interventi urgenti rela-tivi agli impianti di produzione di energia elettrica, con particolare riferimento alla generazione distribuita, per ga-rantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale”.

2012 Decreto 5/07/2012 “Attuazione dell’art. 25 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della

Page 34: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 30 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Anno Riferimenti legislativi produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici (c.d. Quinto Conto Energia).

2012

Delibera dell'AEEG 292-12 “Determinazione della data in cui il costo cumulato annuo degli incentivi spettanti agli impianti fotovoltaici ha raggiunto il valore annuale di 6 miliardi di euro e della decorrenza delle modalità di incenti-vazione disciplinate dal Decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 5 luglio 2012”.

2013 Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 22/E del 2 aprile 2013

Prospetto 6 “Quadro legislativo nazionale. Cogenerazione”

Anno Riferimenti legislativi

2002 Deliberazione dell’ Autorità per l'energia elettrica e il gas 19 marzo 2002, n. 42 “Condizioni per il riconosci-mento della produzione combinata di energia elettrica e calore come cogenerazione ai sensi dell'art. 2, comma 8, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”

2011 Decreto ministeriale 5/09/2011 “Regime di sostegno per la cogenerazione ad alto rendimento”.

2011 Linee guida per l’applicazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 5 Settembre 2011 – Coge-nerazione ad Alto Rendimento (CAR)

2012 Decreto ministeriale 6/07/2012 “Incentivi per energia da fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche”

Prospetto 7 “Quadro legislativo nazionale. Solare termico”

Anno Riferimenti legislativi

2011 Decreto legislativo 3/03/2011, n.28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'ener-gia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.

2013 Decreto 28 dicembre 2012 “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”

Page 35: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 31

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 8 “Quadro legislativo regionale e delle Province autonome in tema di certificazione energetica degli edifici”

Regioni e Pro-vince

autono-me

Anno Legislazione

Abruzzo 2013 Deliberazione della Giunta regionale 5/08/2013, n. 567 “Disposizioni in materia di Certificazione Energetica degli edifici nel territorio della Regione Abruzzo” Nota) Non vi è alcuna legge quadro regionale.

Basilica-ta

2007 Legge regionale 28/12/2007, n.28 “Disposizioni per la formazione del Bilancio di Previsione Annu-ale e Pluriennale della Regione Basilicata – Legge Finanziaria 2008”.

2010 Delibera Giunta Regionale 695/2010 – Approvazione aggiornamento 2009 del “Sistema di valuta-zione energetico - ambientale degli edifici” Protocollo sintetico D.G.R. 724 del 15/5/2006.

Bolzano

2004 Decreto del Presidente della Provincia 29/09/2004, n.34 “Regolamento di esecuzione della legge urbanistica in materia di risparmio energetico”.

2009 Deliberazione della Giunta provinciale del 15/06/2009, n.1609 “Direttive ai sensi dell’art. 127 comma 2 della legge urbanistica provinciale, legge provinciale 11/08/1997, n.13 e successive modifi-che (Riqualificazione energetica di edifici esistenti con ampliamento)”.

2009 Deliberazione della Giunta provinciale del 27/07/2009, n.1969 “Certificato energetico per ap-partamenti”.

2009 Legge 09/04/2009, n.1 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l’anno finan-ziario 2009 e per il triennio 2009-2011 (Legge finanziaria 2009)”.

2011 Decreto del Presidente della Provincia del 15/02/2011, n.9 “Modifica del regolamento di esecu-zione alla legge urbanistica provinciale in materia di risparmio energetico”.

2012 Deliberazione della Giunta provinciale del 25/06/2012, n.939 “Prestazione energetica nell'edili-zia - Attuazione della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell'edilizia”.

2013 Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362 “Prestazione energetica nell'edilizia – Attuazione della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell'edilizia e revoca della delibera n. 939 del 25 giugno 2012”.

Calabria N.D.

Non vi è alcuna legge quadro regionale. La Regione Calabria prevede la certificazione di sostenibilità energetico – ambientale degli edifici, tale certificazione, volontaria, non sostituisce quella energetica ma ne utilizza le risultanze in sede di valu-tazione delle prestazioni ambientali dell’edificio.

Campa-nia

N.D. Non vi è alcuna legge quadro regionale.

Emilia Roma-gna

2008 Deliberazione Assemblea legislativa regionale 4/03/2008, n.156 "Atto di indirizzo e coordina-mento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione degli edifici".

2008 Deliberazione della Giunta regionale 7/07/2008, n.1050 "Sistema di accreditamento dei soggetti preposti alla certificazione energetica degli edifici".

2008 Deliberazione della Giunta regionale 28/10/2008, n.1754 "Disposizioni per la formazione del certificatore energetico in edilizia in attuazione della D.A.L. n.156/08".

2009 Deliberazione della Giunta regionale 21/09/2009, n.1390 "Modifica agli allegati tecnici della D.A.L. n.156/2008".

2009 Delibera Assemblea legislativa regionale 6/10/2009, n.255 di modifica alla D.A.L. n.156/2008.

2010 Deliberazione della Giunta regionale 20/09/2010, n.1362 “Modifica degli allegati di cui alla parte seconda della D.A.L. 156/08”.

2011 Deliberazione della Giunta regionale 26/09/2011, n. 1366 “Proposta di modifica della parte se-conda - Allegati - della delibera dell’Assemblea legislativa n. 156/2008”

2011 Delibera Giunta regionale 20/06/2011, n.855 "Approvazione di una procedura semplificata per il ri - accreditamento dei soggetti iscritti nell'elenco regionale dei soggetti certificatori istituito ai sensi della delibera dell'Assemblea legislativa n.156/2008"

2012

Delibera della Giunta regionale 16/04/2012, n. 429 “Disposizioni concernenti il sistema di accre-ditamento dei soggetti preposti alla certificazione energetica degli edifici. Affidamento delle funzioni di organismo regionale di accreditamento di cui al punto 6) della Delibera dell'Assemblea legislativa n.156/08 alla Società NuovaQuasco s.c.r.l.”

2013 Delibera della Giunta regionale 26 giugno 2013, n. 832 “Modifica degli Allegati 1 e 15 della delibe-ra dell’Assemblea Legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 – Parte seconda – Allegati”

2013 Circolare DG Attività Produttive: Note in merito alla nuova disciplina del condominio di cui alla Legge 220/2012 relativa alla possibilità del condomino di distaccarsi dall'impianto centralizzato

2013 Circolare DG Attività Produttive: Indicazioni metodologiche per l'applicazione dei requisiti della DGR 1366/2011 in materia di fonti energetiche rinnovabili - Documento di indirizzo - Revisione 3, valida dal 1 giugno 2013

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 453 del 7 aprile 2014 "Modifica dei criteri di riconosci-

Page 36: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 32 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Pro-vince

autono-me

Anno Legislazione

mento dei soggetti cui affidare la certificazione energetica degli edifici: modifiche alla deliberazione dell'Assemblea legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 "Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici - parte prima - di-sposizioni generali" e ss.mm.ii., nonché alle deliberazioni della Giunta regionale n. 1754/2008 e n. 429/2012 e ai successivi provvedimenti"

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 1577 del 13 ottobre 2014 "Modifiche alle disposizioni in materia di prestazione energetica degli edifici di cui agli Allegati 1, 2 e 3 della delibera dell'Assemblea legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 e ss.mm.ii."

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 1578 del 13 ottobre 2014 "Definizione dei nuovi modelli di libretto di impianto e di rapporto di controllo di efficienza energetica e abrogazione degli Allegati 10 e 11 della delibera dell'Assemblea legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 e s.m."

Friuli Venezia Giulia

2005 Legge 18/08/2005, n.23 “Disposizioni in materia di edilizia sostenibile”.

2006 D.P.Reg. 25/09/2006, n.288 “Regolamento concernente i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previsti dagli artt. 12 e 13, comma 4 della L.R. 18/08/2005, n.23 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile), per la dotazione di strumenti di indagine territoriale in materia di bioedilizia”.

2009 D.P.Reg. 1/10/2009, n.274 “Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA di sosteni-bilità energetico – ambientale degli edifici, di cui all’art. 6 bis, della L.R. 18/08 2005, n.23, «Disposi-zioni in materia di edilizia sostenibile»”.

2010

D. P.Reg. 25/08/2010, n.199 “Regolamento recante il sistema di accreditamento dei soggetti abilita-ti alla certificazione VEA di cui all’art.1 bis della L.R. 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia so-stenibile) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA emanato con D.P.Reg. 274/2009.

2010

D.P.Reg. 21/12/2010, n.288 Abrogazione alcuni articoli del “Regolamento recante il sistema di ac-creditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA di cui all’articolo 1bis della L.R. 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA emanato con D.P.Reg. 274/2009” approvato con D.P.Reg. 199/2010.

2011 Deliberazione Giunta regionale 27/10/2011 n.2055 “Approvazione del protocollo vea ed entrata in vigore delle nuove schede”

2012 Legge regionale 11/10/2012, n. 19 “Norme in materia di energia e distribuzione dei carburanti” Art.24 comma 2 (Verifiche degli impianti termici degli edifici e verifica delle certificazioni energetiche e VEA)

Lazio

2013 Determinazione del 9 ottobre 2013 n. G00208 – Istituzione di un servizio di ricezione e controllo formale delle Attestazioni di Prestazione Energetica presso gli uffici ex Genio civile competenti per Provincia.

N.D.

Non vi è alcuna legge quadro regionale. La Regione Lazio prevede la certificazione di sostenibilità energetico – ambientale degli edifici, tale certificazione, volontaria, non sostituisce quella energetica ma ne utilizza le risultanze in sede di valu-tazione delle prestazioni ambientali dell’edificio. Per quanto riguarda il sistema di certificazione ener-getica la Regione Lazio si allinea alla legislazione nazionale, salvo a definire le procedure per la forma-zione dei tecnici e quelle relative al controllo degli ACE, che seguiranno le disposizioni contenute nel Regolamento sulla sostenibilità energetico ambientale in fase di approvazione.

Liguria

2007 Legge regionale 29/05/2007, n.22 e ss.mm.ii. “Norme in materia di energia”così come modificata dalla Legge Regionale 30/07/2012, n.23.

2012 Regolamento regionale 13/11/2012, n.6 “Regolamento di attuazione art. 29 della L.R. 30/07/2012 n.23 recante: Norme in materia di certificazione energetica degli edifici. Sostituzione del regolamento regionale n.1 del 22/01/2009”.

2014 Deliberazione di Giunta Regionale 18/04/2014, n. 447 “Approvazione dei criteri e dei requisiti per l'esercizio dell'attività di certificazione energetica degli edifici, dei requisiti degli organismi for-mativi erogatori dei corsi, e dei corsi di formazione per certificatore energetico”.

Lombar-dia

2009 Decreto 3/03/2009, n.2055 “Approvazione modalità per l’avvio del controllo sperimentale sulle certificazioni energetiche degli edifici, rilasciate ai sensi della D.G.R. 5018/2007 e successive modifi-che ed integrazioni”.

2009 Decreto 18/03/2009, n.2598 “Approvazione del nuovo modello di targa energetica per gli edifici, in riferimento alla D.G.R. 5018/2007”.

2009 Decreto 12/05/2009, n.4648 “Definizione dei criteri per accreditare come certificatori energetici ai sensi della D.G.R. 5018/2007 e ss.mm.ii. i professionisti già accreditati da altre Regioni, Province Au-tonome e Paesi appartenenti all'U.E.”.

2009 Decreto 11/06/2009, n.5796 “Procedura di calcolo per la certificazione energetica degli edifici”.

2009 Decreto 22/07/2009, n.7538 “Rettifica delle precisazioni approvate con Decreto 7148 del 13/07/2009, relative all’applicazione delle disposizioni per l’efficienza energetica in edilizia, di cui

Page 37: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 33

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Pro-vince

autono-me

Anno Legislazione

alla D.G.R. 8745 del 22/12/2008”.

2009 Decreto 12/08/2009, n.8420 “Differimento del termine per l'entrata in vigore della procedura di calcolo per la certificazione energetica degli edifici, approvata con D.D.G. 5796 dell'11/06/2009”.

2009 Deliberazione Giunta regionale 19/08/2009, n.8554 “Precisazioni in merito all'applicazione dell'art.3, comma 2 e comma 3, della Legge regionale 16/07/2009, n.13”.

2009 Deliberazione Giunta regionale 15/12/2009, n.14006 “Precisazioni in merito all'applicazione del-le disposizioni vigenti in materia di certificazione energetica degli edifici e modifiche al D.D.G. 5796 dell'11/06/2009”.

2009 Deliberazione Giunta regionale 15/12/2009, n.14009 “Approvazione della procedura operativa per la realizzazione dei controlli sulla conformità degli attestati di certificazione energetica redatti ai sensi della D.G.R. 5018/2007 e successive modifiche”.

2010 Deliberazione Giunta regionale 28/07/2010, n.IX/335, “Certificazione energetica edifici pubblici: aggiornamento del termine finale”.

2011 D.G.R. 31/05/2011, n.IX/1811, “Approvazione nuovo modello di Attestato di prestazione energetica degli edifici”.

2011 Deliberazione Giunta regionale 24/11/2011, n.IX/2554, “Criteri di indirizzo, modalità di accer-tamento delle infrazioni e irrogazione delle sanzioni di competenza regionale, previste dall’art.27 del-la L.R. 24/2006 in materia di certificazione energetica”.

2011

Deliberazione Giunta regionale 24/11/2011 n.IX/2555, “Disciplina dell’efficienza energetica in edilizia. Dichiarazione delle prestazioni energetiche degli edifici oggetto di annuncio commerciale per vendita o locazione in applicazione dell’art. 9, comma 1, e dell’art. 25, comma 3, della l.r. 24/2006 e certificazione energetica degli enti pubblici”.

2012 Decreto Dirigente unità organizzativa, 23/10/2012 n.9433 “Sostituzione della firma elettronica alla firma manuale del Certificatore energetico nell'Attestato di prestazione energetica, di cui alla D.G.R. 8745 del 22.12.2008”

2012 Deliberazione Giunta regionale 21/11/2012 n.IX/4416, “Certificazione energetica degli edifici: modifiche ed integrazioni alle disposizioni allegate alla D.G.R. 8745 del 22/12/2008 e alla D.G.R. 2555 del 24/11/2011”.

2012 Decreto n. 33/2012 “Attuazione dei criteri per l'accertamento delle infrazioni e l'irrogazione delle sanzioni di competenza regionale, previste dall'Art 27 della L.R. 24/2006, in merito alla certificazione energetica degli edifici”.

2013 Legge regionale n.5 del 31/07/2013 “Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 2013 ed al bilancio pluriennale 2013/2015 a legislazione vigente e programmatico - I provvedimento di varia-zione con modifiche di leggi regionali”

2013 Comunicato regionale, 8/08/2013, n. 100 “Disciplina regionale per l'efficienza energetica degli edi-fici: gli effetti della conversione in legge del Decreto 4 giugno 2013 n. 63”

2014 Deliberazione Giunta regionale n.1216 del 10/1/2014 “Aggiornamento della disciplina regionale per l’efficienza e la certificazione energetica degli edifici e criteri per il riconoscimento della funzione bioclimatica delle serre e delle logge, al fine di equipararle a volumi tecnici”

Marche

2013

Deliberazione 19/03/2013, n. 382 “D.Lgs. n. 192/05 e DM 26/06/2009 "Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici": disposizioni di attuazione in materia di certificazione ener-getica degli edifici nella Regione Marche e istituzione del Registro Regionale degli Attestati di Certifi-cazione Energetica

2014 Deliberazione 21/07/2014 n. 870 “D.P.R. 16/04/2013 n. 75 - Criteri e procedure per la formazione dei tecnici abilitati in materia di certificazione energetica degli edifici a livello regionale”.

N.D.

Non vi è alcuna legge quadro regionale. La Regione Marche prevede la certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici, tale certificazio-ne, volontaria, non sostituisce quella energetica ma ne utilizza le risultanze in sede di valutazione del-le prestazioni ambientali dell’edificio.

Molise 2012 Legge regionale 26/01/2012, n. 2 “Legge finanziaria regionale 2012” N.D. Non vi è alcuna legge quadro regionale.

Piemon-te

2007 Legge regionale 28/05/2007, n.13 “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia”.

2009 Deliberazione della Giunta regionale 4/08/2009, n.43-11965. “Disposizioni attuative in materia di certificazione energetica degli edifici ai sensi dell’art.21, comma 1, lettere d), e) ed f)”.

2009 Deliberazione della Giunta regionale 20/10/2009, n.1-12374 “Modifiche ai Paragrafi 3.2, 4.1, 4.2, 4.4 e 5.1. dell'allegato alla Deliberazione della Giunta regionale 4/08/2009, n.43 - 11965 in materia di certificazione energetica degli edifici”.

2009 D.D. 1/10/2009 n.446 “Approvazione aspetti metodologici e operativi in materia di certificazione energetica ai sensi della D.G.R. 4/08/2009, n.43-11965 recante disposizioni attuative della L.R. 28/05/2007, n.13 e ss.mm.ii.”

Page 38: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 34 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Pro-vince

autono-me

Anno Legislazione

2010 Deliberazione della Giunta regionale 19/07/2010, n.11-330 “Modifiche ai Paragrafi 4.3 e 4.4 dell'allegato alla Deliberazione della Giunta regionale 4/08/2009, n.43-11965 in materia di certifica-zione energetica degli edifici e ss.mm.ii.”

2010 Circolare del Presidente della Giunta regionale 25/01/2010, n.1/AMB “Certificazione energetica degli edifici. Chiarimenti in merito ai requisiti dei certificatori”.

2014 Deliberazione della Giunta regionale 4/02/2014,17-7073, pubblicata sul BUR n. 7 del 13 febbraio 2014, è stata modificata la denominazione di Attestato di Certificazione Energetica (ACE) in Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Puglia

2008 Legge regionale 10/06/2008, n.13 “Norme per l’abitare sostenibile”.

2009 Legge regionale 30/07/2009, n.14 “Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”.

2009 Deliberazione Giunta regionale 4/08/2009, n.1471 “Sistema di valutazione del livello di sostenibi-lità ambientale degli edifici in attuazione della L.R. «Norme per l’abitare sostenibile»”.

2010 Regolamento regionale 10/02/2010, n.10 “Regolamento per la certificazione energetica degli edi-fici ai sensi del D.Lgs. 19/08/2005 n.192” - Accreditamento Certificatori Energetici degli Edifici Re-gione Puglia. Approvazione Linee Guida Procedura Telematica”.

2010 Linee Guida per la prima applicazione del Regolamento regionale 10/02/2010, n.10, recante disposizioni in materia di certificazione energetica degli edifici ai sensi del D.Lgs. 19/08/2005, n.192”.

2010

Deliberazione della Giunta regionale 13/04/2010, n.1008 “D.Lgs. 19/08/2005, n.192 “Attuazione della Direttiva 2000/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”. Regolamento per la certi-ficazione energetica degli edifici. Regolamento regionale 10/02/2010, n.10. Corsi di Formazione Pro-fessionale. Procedure per l’autorizzazione. Approvazione”.

Sarde-gna

N.D. Attualmente Non vi è alcuna legge quadro regionale. È in corso di elaborazione un Disegno di Legge relativo alla redazione delle Attestazioni di Pre-stazione Energetica e per Impianti termici degli edifici.

Sicilia

2010 Legge 23/03/2010, n. 6 “Norme per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio”

2011 Decreto 3/03/2011 “Disposizioni in materia di certificazione energetica degli edifici nel territorio della Regione siciliana”.

2014 D.D.G. 556 del 23/07/2014 " Modalità di registrazione degli impianti e il loro controllo nel Catasto"

Toscana

2005 Legge regionale 03/01/2005 n.1 “Norme per il governo del territorio” (Capo III – norme per l’edilizia sostenibile).

2005

Deliberazione della Giunta regionale 28/02/2005, n.322 (Modificata con D.G.R. 3/04/2006, n. 218 (26/04/2006) Approvazione delle istruzioni tecniche denominate "Linee guida per la valutazio-ne della qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana" ai sensi dell'art. 37, comma 3 della L.R. 3/01/2005, n.1 ed in attuazione dell'azione B.13 del Praa 2004-2006 (Linee Guida per l’Edilizia Sostenibile in Toscana).

2005 Legge regionale 24/02/2005 n.39 “Disposizioni in materia di energia”.

2009 Legge regionale 23/11/2009, n.71 “Modifiche alla L.R. 24/02/2005, n.39 (Disposizioni in materia di energia)”.

2009 Legge regionale 08/05/2009 n. 24 “Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” (Piano Casa)

2009 Linee Guida per l’edilizia in legno in Toscana di cui al D.D. 2 ottobre 2008, n. 4628

2010 Decreto del Presidente della Giunta regionale 25/02/2010, n.17/R “Regolamento di attuazione dell’art. 23 sexies della L.R. 24/02/2005, n.39 (Disposizioni in materia di energia) Disciplina della cer-tificazione energetica degli edifici. Attestato di prestazione energetica”.

2013 Deliberazione della Giunta regionale 23/12/2013, n.1171 Primi indirizzi per la realizzazione dei percorsi di formazione per tecnici abilitati alla certificazione energetica degli edifici (D.P.R. 16.4.2013 n. 75).

2014 Decreto Dirigenziale n.38 del 10/01/2014 Repertorio Regionale dei Profili Professionali: Appro-vazione scheda descrittiva del percorso di “Formazione obbligatoria per Tecnico abilitato alla certifi-cazione energetica degli edifici ai sensi dell'art. 2 c.4 D.P.R. 75/2013 (D.G.R. n. 1171 del 23.12.2013).

Trento

2008 Legge 4/03/2008 n.1 “Pianificazione urbanistica e governo del territorio”.

2009 Decreto del Presidente della Provincia 13/07/2009, n.11- 13/Leg “Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della Legge Provinciale 4/03/2008, n.1 (Pia-nificazione urbanistica e governo del territorio).

2009

Deliberazione della Giunta provinciale 16/10/2009, n.2446 “Approvazione delle prime misure attuative del Decreto del Presidente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg. [Disposizioni regola-mentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della Legge Provinciale 4/03/2008, n.1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)]”.

Page 39: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 35

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Pro-vince

autono-me

Anno Legislazione

2009

Deliberazione della Giunta provinciale 22/12/2009, n.3110 “Approvazione di ulteriori misure attuative del decreto del Presidente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg. recante «Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della Legge Provinciale 4/03/2008, n.1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio) »".

2010

Deliberazione della Giunta provinciale 17/06/2010, n.1429 “Applicazione dell'obbligo di certifi-cazione energetica di cui al comma 3 dell'art. 13 delle «Disposizioni regolamentari in materia di edili-zia sostenibile in attuazione del titolo IV della Legge Provinciale 4/03/2008, n.1», emanate con Decre-to del Presidente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg”.

2012 Legge provinciale 4/10/2012, n. 20 “Legge provinciale sull’energia e attuazione dell’articolo 13 del-la direttiva 2009/28/ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili.

2012

Decreto del Presidente della Provincia 15/03/2012, n.5-80/Leg “Modificazioni al decreto del Presidente della Provincia del 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg, recante: "Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)”.

2012

Deliberazione della Giunta provinciale 20/07/2012, n.1539 “Modificazioni alla deliberazione n. 3110 di data 22 dicembre 2009 avente ad oggetto "Approvazione di ulteriori misure attuative del de-creto del Presidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg. recante "Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)": sostituzione degli allegati H ed I.

2012

Determinazione del Dirigente generale dell’Agenzia provinciale per l’energia 05/09/2012, n.42 “Applicazione dell'art. 11 delle "Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1", emanate con decreto del Presiden-te della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg. e ss.mm.: disposizioni sui modelli di targa energetica.”

2013 Legge provinciale 9 agosto 2013 n. 16, art. 24 “Modificazioni alla legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1.”

2013 Deliberazione 2 agosto 2013, n.1632 “Approvazione dei nuovi modelli di attestato di prestazione energetica mediante sostituzione dei relativi allegati F e G di cui alla deliberazione n. 3110 di data 22 dicembre 2009.”

2014 Legge provinciale 22 aprile 2014 n. 1, art. 69 “Modificazioni alla legge provinciale 4 marzo 2008, n.1”.

Umbria

2012 Deliberazione della Giunta regionale 06/02/2012, n. 112 “D.Lgs. 192/2005 - Art. 6 “Certificazione energetica degli edifici”, commi 2-ter e 2-quater. Contratti e annunci commerciali di compravendita: informazioni e documentazione in materia di certificazione energetica”.

2013

Deliberazione della Giunta regionale del 16/09/2013, n. 1002 “Repertorio degli standard di per-corso formativo: inserimento standard di percorso formativo “Aggiornamento Installatore e manuten-tore di tecnologie energetiche alimentate da fonti rinnovabili” e standard di percorso formativo “Cer-tificatore energetico”.

2014 Deliberazione della Giunta regionale del 24/03/2014, n. 321 “Adeguamento standard di percorso formativo “Certificatore energetico” ai sensi della Legge n. 9 del 21/02/2014.

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 1224 del 29/09/2014 "Disegno di legge regionale “dispo-sizioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizza-zione e per il miglioramento della qualità dell’aria”.

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 961 del 28/07/2014 " Disposizioni regionali per la ge-stione degli impianti termici. Adozione".

N.D.

Non vi è alcuna legge quadro regionale. La Regione Umbria prevede la certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici, tale certificazio-ne, volontaria, non sostituisce quella energetica ma ne utilizza le risultanze in sede di valutazione del-le prestazioni ambientali dell’edificio.

Valle d’Aosta

2010

Deliberazione della Giunta regionale n.1448/2010 “Approvazione, ai sensi dell’art. 10, comma 1, lettera b, della L.R. 21/2008 e successive modificazioni, delle modalità di riconoscimento dei corsi di formazione utili ai fini dell’accreditamento dei soggetti fisici abilitati al rilascio dell’Attestato di pre-stazione energetica degli edifici”.

2010 Deliberazione della Giunta regionale n.2236/2010 “Approvazione, ai sensi degli artt. 9, 10 e 11 della L.R. 21/2008 e successive modificazioni, delle modalità di accreditamento di soggetti fisici abili-tati al rilascio dell’Attestato di prestazione energetica degli edifici e di soggetti ispettori”.

2011 Deliberazione della Giunta regionale n.1062/2011 “Approvazione, con riferimento alla legge re-gionale 18/04/2008, n.21, degli aspetti relativi alle modalità di funzionamento e gestione del sistema di certificazione energetica regionale”.

2011 Deliberazione della Giunta regionale n.1606/2011 “Approvazione delle definizioni integrative,

Page 40: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 36 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Pro-vince

autono-me

Anno Legislazione

degli indicatori climatici, delle metodologie per la determinazione delle prestazioni energetiche degli edifici e relative semplificazioni e delle classi energetiche di cui agli articoli 2, 4, 5 e 7 della L.r. 18 a-prile 2008, n.21 (disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia). Revoca della D.G.R. 3629/2010”.

2012 Legge 01/08/2012, n.26 “Disposizioni regionali in materia di pianificazione energetica, di promo-zione dell’efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili”.

2012 Deliberazione Giunta regionale n. 1399/2012 “Approvazione della sostituzione del punto 5 dell’allegato D alla deliberazione della Giunta regionale n. 1062/2011 concernente, con riferimento alla legge regionale 18 aprile 2008, n. 21, le modalità di gestione delle targhe energetiche.”

2014

Deliberazione Giunta regionale n. 288/2014 "Adeguamento terminologico alle disposizioni di cui alla legge 3 agosto 2013, n. 90, in materia di prestazione energetica degli edifici, della disciplina re-gionale in materia di efficienza energetica nell’edilizia approvata con deliberazione della Giunta re-gionale".

2014

Deliberazione Giunta regionale n. 1329/2014 “Approvazione delle modalità di effettuazione dei controlli sugli Attestati di prestazione energetica degli edifici e dei casi di non correttezza formale o sostanziale, da applicare successivamente al periodo transitorio di sperimentazione, in sostituzione di quelle approvate con D.G.R. n. 2165 in data 31 dicembre 2013.”

Veneto

2011 Deliberazioni della Giunta Regionale n. 121 del 08 febbraio 2011 “Istituzione del Registro Regio-nale delle Attestazioni di Certificazione Energetica - D.M. 26/06/2009 - Linee guida per la certifica-zione energetica degli edifici

2012

Deliberazioni della Giunta Regionale n. 659 del 17 aprile 2012 “Nuove disposizioni per la conte-stuale produzione e trasmissione telematica degli Attestati di Certificazione Energetica - D.M. 26 giu-gno 2009 Linee Guida per la Certificazione Energetica degli Edifici. Abolizione dell'invio dell'Autodi-chiarazione "Classe G".

N.D. Non vi è alcuna legge quadro regionale.

La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

Page 41: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 37

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 9 “Quadro legislativo regionale e delle Province autonome in tema di efficienza energetica de-gli edifici”

Regioni e Province autono-

me

Anno Legislazione

Abruzzo 2009 L.R. n. 16 del 19/08/2009 - Piano Casa Basilicata N.D.

Bolzano

2013 Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362 “Prestazione energetica nell'edilizia - Attuazione della direttiva 2013/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sul-la prestazione energetica nell'edilizia e revoca della delibera n. 939 del 25 giugno 2012 (modificata con delibera n. 2012 del 27.12.2013 e delibera n. 965 del 05.08.2014, allegato 2 CasaClima Nature)”.

Calabria N.D. Campania N.D. Emilia Romagna

- Vedi Prospetto

Friuli Ve-nezia Giu-lia

2005 Legge 18/08/2005, n.23 “Disposizioni in materia di edilizia sostenibile”.

2006 D.P.Reg. 25/09/2006, n.288 “Regolamento concernente i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previsti dagli artt. 12 e 13, comma 4 della L.R. 18/08/2005, n.23 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile), per la dotazione di strumenti di indagine territoriale in materia di bioedilizia”.

2009 D.P.Reg. 1/10/2009, n.274 “Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA di sostenibili-tà energetico – ambientale degli edifici, di cui all’art. 6 bis, della L.R. 18/08 2005, n.23, «Disposizioni in materia di edilizia sostenibile»”.

2010

D.P.Reg. 25/08/2010, n.199 “Regolamento recante il sistema di accreditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA di cui all’art.1 bis della L.R. 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia sosteni-bile) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA emanato con D.P.Reg. 274/2009.

2010

D.P.Reg. 21/12/2010, n.288 Abrogazione alcuni articoli del “Regolamento recante il sistema di accre-ditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA di cui all’articolo 1bis della L.R. 23/2005 (Dispo-sizioni in materia di edilizia sostenibile) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certifi-cazione VEA emanato con D.P.Reg. 274/2009” approvato con D.P.Reg. 199/2010.

2011 Deliberazione Giunta regionale 27/10/2011 n.2055 “Approvazione del protocollo VEA ed entrata in vigore delle nuove schede”

2012 Legge regionale 11/10/2012, n. 19 “Norme in materia di energia e distribuzione dei carburanti” Art.24 comma 2 (Verifiche degli impianti termici degli edifici e verifica delle certificazioni energetiche e VEA)

Lazio N.D.

Liguria

2007 Legge regionale 29/05/2007, n.22 e ss.mm.ii. “Norme in materia di energia”così come modificata dalla Legge Regionale 30/07/2012, n.23.

2012 Regolamento regionale 13/11/2012, n.6 “Regolamento di attuazione art. 29 della L.R. 30/07/2012 n.23 recante: Norme in materia di certificazione energetica degli edifici. Sostituzione del regolamento regionale n.1 del 22/01/2009”.

2014 Deliberazione di Giunta Regionale 18/04/2014, n. 447 “Approvazione dei criteri e dei requisiti per l'esercizio dell'attività di certificazione energetica degli edifici, dei requisiti degli organismi formativi erogatori dei corsi, e dei corsi di formazione per certificatore energetico”.

Lombar-dia

2006 Legge regionale 11/12/2006, n.24 e ss.mm.ii.“Norme per la prevenzione e la riduzione delle emis-sioni in atmosfera a tutela della salute e dell'ambiente”

2007 D.G.R. VIII/5018 e ss.mm.ii. “Determinazioni inerenti la certificazione energetica degli edifici, in at-tuazione del D.Lgs. 192/2005 e degli art. 9 e 25 della L.R. 24/2006”

2008 D.G.R. VIII/5117 e ss.mm.ii. “Disposizioni per l’esercizio, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici nel territorio regionale”

Marche

2013 Deliberazione della Giunta Regionale n. 382 del 19/03/2013 “ D.Lgs. n. 192/05 e D.M. 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”: disposizioni di attuazione in mate-ria di certificazione energetica degli edifici nella Regione Marche e istituzione del Registro Regionale degli Attestati di Certificazione Energetica”

2014 Deliberazione 21/07/2014 n. 870 “D.P.R. 16/04/2013 n. 75 - Criteri e procedure per la formazione dei tecnici abilitati in materia di certificazione energetica degli edifici a livello regionale”.

Molise N.D.

Piemonte

2007 Legge regionale 28/05/2007, n.13 “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia”.

2009

Deliberazione Giunta regionale 4/08/2009, n.46-11968. “Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria – Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento energetico nell’edilizia ai sensi dell’art.21, comma 1, lettere a) e b)e q) della Legge regionale 28 maggio 2007 n.13.

2010 D.G.R. n. 3-1183 del 14/12/2010 Individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione di impianti fotovoltaici a terra ai sensi del paragrafo 17.3. delle "Linee guida per l'autorizzazione degli im-

Page 42: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 38 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Province autono-

me

Anno Legislazione

pianti alimentati da fonti rinnovabili" di cui al decreto ministeriale del 10 settembre 2010. (B.U.R. n. 50 - Supplemento ordinario n. 1 del 16 dicembre 2010).

2012 D.G.R. 30/01/2012 n. 5-3314 recante "Indicazioni procedurali in ordine allo svolgimento del proce-dimento unico di cui all'art. 12 del d.lgs. 387/2003, relativo al rilascio dell'autorizzazione alla costru-zione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile".

2012 D.G.R. n. 19-4076 del 2/07/2012, pubblicata sul B.U.R. n. 28 del 12 luglio 2012: Atto di indirizzo per

la predisposizione della proposta di nuova pianificazione energetica regionale.

2012

D.G.R. 30/01/2012 n. 6-3315 recante "Individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, ai sensi del para-grafo 17.3. delle "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili" di cui al decreto ministeriale del 10 settembre 2010".

Puglia N.D. Sardegna N.D.

Sicilia 2012 Decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell'energia n. 71 dell’ 1 marzo 2012

“Disposizioni in materia di impianti termici degli edifici nel territorio della Regione siciliana”

Toscana

2005 Legge regionale 03/01/2005 n.1 “Norme per il governo del territorio” (Capo III – norme per l’edilizia sostenibile).

2005

Deliberazione della Giunta regionale 28/02/2005, n.322 (Modificata con D.G.R. 3/04/2006, n. 218 (26/04/2006) Approvazione delle istruzioni tecniche denominate "Linee guida per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana" ai sensi dell'art. 37, comma 3 della L.R. 3/01/2005, n.1 ed in attuazione dell'azione B.13 del PRAA 2004-2006 (Linee Guida per l’Edilizia Soste-nibile in Toscana).

2005 Legge regionale 24/02/2005 n.39 “Disposizioni in materia di energia”.

2009 Legge regionale 23/11/2009, n.71 “Modifiche alla L.R. 24/02/2005, n.39 (Disposizioni in materia di energia)”.

2009 Legge regionale 08/05/2009 n. 24 “Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” (Piano Casa)

2009 Linee Guida per l’edilizia in legno in Toscana di cui al D.D. 2 ottobre 2008, n. 4628 Trento - Vedi Prospetto

Umbria

2012 Deliberazione della Giunta regionale 06/02/2012, n. 112 “D.Lgs. 192/2005 - Art. 6 “Certificazione energetica degli edifici”, commi 2-ter e 2-quater. Contratti e annunci commerciali di compravendita: in-formazioni e documentazione in materia di certificazione energetica”.

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 1224 del 29/09/2014 "Disegno di legge regionale “disposi-zioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione e per il miglioramento della qualità dell’aria”

2014 Deliberazione della Giunta regionale n. 961 del 28/07/2014 " Disposizioni regionali per la gestione degli impianti termici. Adozione"

Valle d'A-osta

2012 Legge regionale 01/08/2012, n.26 “Disposizioni regionali in materia di pianificazione energetica, di promozione dell’efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili”.

2013

Delibera Giunta regionale n. 160/2013 “Approvazione delle modalità per la concessione e la revoca delle agevolazioni economiche nel settore dell’edilizia residenziale previste dall’articolo 23, comma 1, lettera a), della legge regionale 1° agosto 2012, n. 26 (disposizioni regionali in materia di pianificazione energetica, di promozione dell’efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili).”

2013

Deliberazione della Giunta regionale n. 488/2013 “Approvazione, ai sensi dell’art. 9, comma 1, della L.R. 26/2012, dei requisiti minimi e delle prescrizioni specifiche in materia di prestazione energetica degli edifici e, ai sensi dell’art. 11, comma 1, della L.R. 26/2012, dei modelli di relazione tecnica e dei casi di applicazione”.

2013 Deliberazione della Giunta regionale n. 712/2013 “Approvazione, ai sensi dell’articolo 9, comma 4, della L.R. 26/2012, di requisiti minimi e prescrizioni specifiche in materia di prestazione energetica più restrittivi per gli edifici di proprietà pubblica”.

2014

Deliberazione Giunta regionale n. 1370/2014 "Approvazione di disposizioni per l’applicazione del titolo V della legge regionale 1 agosto, n. 26 (Disposizioni regionali in materia di pianificazione energe-tica, di promozione dell’efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili), in relazione all’esercizio, conduzione, manutenzione, controllo, accertamento e ispezione degli impianti termici. In sostituzione di quelle approvate con deliberazione della Giunta regionale n. 522 del 29 marzo 2013".

Veneto 2013 Legge regionale n. 32 del 29 novembre 2013 "Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia, ulteriore proroga della precedente legge n. 14 del 2009, nota come “Piano Casa”.

La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

Page 43: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 39

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 10 “Recepimento della certificazione energetica a livello regionale” Regioni e Pro-vince autono-me

Regolamentazione Regionale

Obbligatorietà dell’APE

1 2 3 4 Abruzzo Secondo normativa nazionale. Basilicata Secondo normativa nazionale. Bolzano

Dal 29/09/2004 per gli edifici nuovi; dal 26/06/2009 per la compravendita di unità immobiliari; dal 26/06/2009 per la locazione di unità immobiliari. Nota: Altre disposizioni sono presenti nella Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362 “Prestazione energetica nell'edilizia – Attuazione della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla presta-zione energetica nell'edilizia e revoca della delibera n. 939 del 25 giugno 2012”.

Calabria Secondo normativa nazionale. Campania Secondo normativa nazionale. Emilia Roma-gna

Dal 01/07/2008 per gli edifici interi; dal 01/07/2009 per la compravendita di unità immobiliari; dal 01/07/2010 per la locazione di unità immobiliari.

Friuli Venezia Giulia15

Secondo normativa nazionale. Dal 31/10/2011 per “nuova costruzione”, “ristrutturazione edilizia” ed “ampliamen-to” per destinazioni d’uso uffici e residenziale è richiesto il certificato energeti-co/ambientale (VEA), in sostituzione dell’ACE.

Lazio15 Dal 01/07/2009 la compravendita di unità immobiliari. Liguria Dal 06/07/2007 per edifici di nuova costruzione, edifici oggetto di ristrutturazione

integrale con superficie utile superiore a 1000 m2; dal 08/05/2009 per la compravendita di unità immobiliari; dal 08/05/2009 per la locazione di unità immobiliari; dal 30/07/2012 per edifici oggetto di demolizione e ricostruzione, ristrutturazione integrale, ampliamento volumetrico superiore al 20% dell’edifico esistente, qualora risulti un aumento di superficie utile superiore a 15 m2; dal 30/07/2012 per edifici occupati da enti pubblici e abitualmente frequentati dal pubblico aventi una metratura utile totale di oltre 500 m2; dal 30/07/2012 per edifici resi disponibili per la locazione o per la vendita; dal 09/07/2015 per edifici occupati da enti pubblici e abitualmente frequentati dal pubblico aventi una metratura utile totale di oltre 250 m2.

Lombardia Dal 01/09/2007 per interventi di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione in ristrutturazione, ristrutturazione edilizia (sempreché coinvolga più del 25% della su-perficie disperdente), ampliamento volumetrico (sempreché sia superiore al 20% dell’esistente) e recupero di sottotetti a fini abitativi; dal 01/09/2007 per il trasferimento a titolo oneroso dell’intero edificio; dal 01/09/2007 per accedere agli incentivi e alle agevolazioni di qualsiasi natura; dal 01/01/2008 nel caso di contratti Servizio Energia e Servizio Energia “Plus”, nuo-vi o rinnovati; dal 15/01/2009 per tutti gli interventi di nuova installazione o ristrutturazione di impianti termici, e nei casi di sostituzione di generatore di calore con potenza supe-riore ai 100 kW; dal 15/01/2009 per tutti i contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestione degli im-pianti termici di climatizzazione degli edifici pubblici o nei quali figura comunque come committente un Soggetto pubblico; dal 01/07/2009 nel caso di trasferimento a titolo oneroso delle singole unità immo-biliari; dal 01/07/2010 nel caso di contratti di locazione, locazione finanziaria e di affitto di azienda, con esclusione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; dal 01/09/2007 ed entro il 01/07/2011 per edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico la cui superficie utile sia superiore a 1.000 m2; dal 1/01/2012 per la pubblicazione di annunci commerciali finalizzati alla vendita o alla locazione di edifici (sono fatti salvi gli annunci pubblicati su spazi commerciali acquistati prima di tale data, fino alla scadenza del contratto medesimo).

Marche Secondo normativa nazionale. Molise Secondo normativa nazionale. Piemonte Dal 01/10/2009 per la nuova costruzione, ristrutturazione, compravendita e loca-

zioni di edifici o singole unità immobiliari. Puglia Dal 10/02/2010 per la compravendita e le ristrutturazioni.

15 Per le locazioni di unità immobiliari e gli annunci immobiliari si fa riferimento a quanto previsto dalla normativa nazionale.

Page 44: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 40 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Pro-vince autono-me

Regolamentazione Regionale

Obbligatorietà dell’APE

Sardegna Dal 01/07/2009 per la compravendita di unità immobiliari; dal 01/07/2009 per la locazione di unità immobiliari.

Sicilia15 Dal 01/07/2009 per la compravendita di unità immobiliari. Toscana Dal 18/03/2010 per gli edifici interi;

dal 18/03/2010 per la compravendita di unità immobiliari; dal 18/03/2010 per la locazione di unità immobiliari.

Trento Dal 14/07/2010 per edifici di nuova costruzione; sostituzione edilizia; demolizione e ricostruzione; ampliamenti dei volumi superiori del 20% del volume esistente, limita-tamente al volume nuovo; ristrutturazione dell’intero edificio;

Dal 04/04/2012 nei casi previsti dalla normativa statale relativamente ai trasferi-menti a titolo oneroso e alle locazioni di interi immobili o di singole unità immobiliari, per i quali è prevista la redazione dell’Attestato di prestazione energetica, il medesi-mo deve essere redatto secondo i criteri e le modalità previste dalla normativa pro-vinciale.

Umbria Secondo normativa nazionale. Valle d’Aosta15 Dal 23/07/2008 per gli edifici di nuova costruzione, interessati da totale demolizio-

ne e ricostruzione o sottoposti a ristrutturazione edilizia ai sensi della L.R. 11/1998. Specifiche ulteriori sono contenute nell’allegato D della D.G.R. 1062/2011. Per i casi di trasferimento di proprietà a titolo oneroso, locazioni e annunci immobi-liari si applica quanto previsto dalla normativa nazionale in seguito all’emanazione della legge 90/2013.

Veneto Secondo normativa nazionale. Legenda (Prospetto 10) - Regolamentazione regionale La certificazione degli edifici: [1] È stata recepita con una Legge regionale autonoma [2] Non è stata ancora formalmente recepita [3] È stato emanato un Regolamento regionale per l’attuazione delle Linee Guida Nazionali [4] Non è stato emanato un Regolamento regionale per l’attuazione delle Linee Guida Nazionali

Page 45: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 41

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 11 “Adozione di un protocollo di certificazione ambientale” Regioni e Province auto-nome

La Regione ha già avvia-to un protocollo di certi-

ficazione ambientale?

Legislazione di riferimento

Si No Abruzzo

Basilicata Deliberazione della Giunta regionale 15/05/2006, n.724 “«Si-stema di valutazione energetico – ambientale degli edifici». Approva-zione Protocollo Sintetico”. Deliberazione della Giunta regionale 14/04/2010, n.695 “Siste-ma di certificazione energetico - ambientale degli edifici”.

Bolzano Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362 “Prestazione energetica nell'edilizia – Attuazione della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell'edilizia e revoca della delibera n. 939 del 25 giugno 2012”, allegato 2 CasaClima Nature.

Calabria Legge regionale 4 novembre 2011, n. 41 «Norme per l'abitare so-stenibile» in cui si definiscono gli strumenti, le tecniche e le modalità costruttive sostenibili negli strumenti di governo del territorio, negli interventi di nuova edificazione, di recupero edilizio e urbanistico e di riqualificazione urbana, con l'intento di promuovere e incentivare la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.

Campania Deliberazione Giunta regionale 12/04/2011, n.145 “Approvazio-ne delle Linee guida per la valutazione della sostenibilità energetico - ambientale degli edifici in attuazione della L.R. n.1/2011 di modifica della L.R. n.19/2009. Protocollo Itaca - Campania sintetico (con alle-gati)”.

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia Legge regionale 18/08/2005, n.23 “Disposizioni in materia di edili-zia sostenibile” D.P.Reg. 25/09/2006 n.288 “Regolamento concernente i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previsti dagli artt. 12 e 13, comma 4 della L.R. 18/08/2005, n.23 (Disposizioni in materia di edi-lizia sostenibile), per la dotazione di strumenti di indagine territoriale in materia di bioedilizia”. D.P.Reg. 1/10/2009 n.274 “Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA di sostenibilità energetico – ambientale degli edifici, di cui all’art. 6 bis, della L.R. 18/08/2005, n.23, «Disposizioni in materia di edilizia sostenibile»”. D.P.Reg. 25/08/2010 n.199 “Regolamento recante il sistema di ac-creditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA di cui all’art. 1 bis della L.R. 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibi-le) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certifica-zione VEA emanato con D.P.Reg. 274/2009”. D.P.Reg. 21/12/2010, n.288 Abrogazione di alcuni articoli del “Re-golamento recante il sistema di accreditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA di cui all’articolo 1bis della legge regionale 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA emana-to con D.P.Reg. 274/2009” approvato con D.P.Reg. 199/2010”.

Delibera 14/05/2009 n.1082 “L.R. 23/2005, art. 6 - disposizioni in

materia di edilizia sostenibile. protocollo regionale per la valutazione

della qualità energetica e ambientale di un edificio - protocollo VEA.

approvazione preliminare”. Delibera 24/09/2009 n.2116 ”L.R. 23/2005 , art 6 , comma 1 (di-sposizioni in materia di edilizia sostenibile), che istituisce il "proto-collo regionale per la valutazione della qualità energetica e ambienta-le di un edificio" quale strumento attuativo di cui si dota la regione per disciplinare la valutazione del livello di sostenibilità degli inter-venti edilizi: approvazione del "protocollo regionale VEA per la valu-tazione della qualità energetica e ambientale degli edifici". approva-zione definitiva. Delibera 14/10/2011, n.1918 "proposta sostituzione schede proto-collo VEA. Approvazione preliminare.” Delibera 27/10/2011, n.2055 "Approvazione del protocollo VEA ed

Page 46: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 42 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Province auto-nome

La Regione ha già avvia-to un protocollo di certi-

ficazione ambientale?

Legislazione di riferimento

Si No entrata in vigore delle nuove schede." Legge regionale 11/10/2012, n. 19 “Norme in materia di energia e distribuzione dei carburanti” Art.24 comma 2 (Verifiche degli impian-ti termici degli edifici e verifica delle certificazioni energetiche e VEA)

Lazio Legge regionale 27/05/2008, n.6 “Disposizioni regionali in materia di architettura sostenibile e bioedilizia”. Deliberazione della Giunta regionale 7/08/2009, n.634 “Appro-vazione dei criteri relativi al Protocollo regionale sulla bioedilizia di cui all’art. 7 della L.R. 7/06/2008, n.6 e definizione successivi adem-pimenti”. Deliberazione della Giunta regionale 5/02/2010, n.72 “L.R. n.6 del 27/05/2008. Presa d’atto del documento denominato Schema di Regolamento regionale «Sistema per la certificazione di sostenibilità ambientale degli interventi di bioedilizia e l’accreditamento dei sog-getti certificatori»”. Deliberazione della Giunta regionale 5/03/2010, n.133 “Adozio-ne del “Protocollo ITACA Regione Lazio” Residenziale e del “Protocol-lo ITACA Regione Lazio” non Residenziale, ai sensi della L.R. n.6 del 27/05/2008, Capo III, art. 7, c. 4”

Liguria Deliberazione Giunta regionale 21/12/2006, n.1502 “Programma regionale per il Social Housing. Graduatoria e ammissione a finanzia-mento proposte comunali. Criteri per l’applicazione sperimentale dei principi di qualità edilizia biosostenibile” Deliberazione Giunta Regionale 03/08/2007, n.970 “Programma regionale per il Social Housing. Approvazione sistema finanziamento integrativo per bioedilizia. Approvazione schema di Accordo di Pro-gramma Quadro Locale per la Casa”.

Lombardia Protocollo d’intesa regionale con Associazioni di categoria 3/04/2008 “Edilizia sostenibile, uso razionale dell’energia e certifi-cazione energetico – ambientale degli edifici”. D.G.R. 5018/2007, come aggiornata dalla D.G.R. 8745/2008

Marche Legge regionale 17/06/2008, n.14 “Norme per l’edilizia sostenibi-le”. Deliberazione della Giunta regionale 11/05/2009, n.760 “Adem-pimenti della L.R. n.14/2008 “norme per l’edilizia sostenibile”. Deliberazione della Giunta regionale 28/09/2009, n.1502 L.R. n.14/2008 art.11 – Istituzione dello sportello informativo sull’edilizia sostenibile. Deliberazione Giunta regionale 19/12/2011, n.1689 “Art. 6, co 5 e art. 14, co 2 lett b) e c) e co 3 lett. b), L.r. n. 14/2008 "Norme per l'e-dilizia sostenibile": sistema e procedure per la certificazione energe-tica e ambientale degli edifici, criteri e procedure per formazione e accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio della certificazione e criteri e modalità per erogazione contributi e per adozione incentivi di cui rispettivamente agli artt. 9 e 10. Integrazioni e modifiche delle D.G.R. n.760/2009, n.1141/2009, n.1499/2009, n.359/2010, n.361/2010 e n.1494/2010”; Decreto 169/TAE del 21/12/2011 “Elenco dei certificatori della sostenibilità energetico - ambientale degli edifici - Protocollo ITACA Marche” Decreto 18/TAE del 26/03/2012 “Aggiornamento al 31/12/2011 dell’elenco dei certificatori della sostenibilità energetico - ambientale degli edifici - Protocollo ITACA Marche”; Decreto 19/EFN del 06/11/2012 “Aggiornamento al 30/06/2012 dell’elenco dei certificatori della sostenibilità energetico - ambientale degli edifici - Protocollo ITACA Marche”; Decreto 2/EFN del 25/02/2013 “Aggiornamento al 31/12/2012 dell’elenco dei certificatori della sostenibilità energetico - ambientale degli edifici - Protocollo ITACA Marche”. Decreto 68/EFN del 29/10/2013 “Aggiornamento al 30 giugno 2013 dell’elenco dei certificatori della sostenibilità energetico - am-bientale degli edifici. - Protocollo ITACA Marche”.

Page 47: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 43

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Province auto-nome

La Regione ha già avvia-to un protocollo di certi-

ficazione ambientale?

Legislazione di riferimento

Si No Decreto 29/EFR del 05/05/2014 “Aggiornamento al 31 dicembre 2013 dell’elenco dei certificatori della sostenibilità energetico - am-bientale degli edifici. - Protocollo ITACA Marche”. Decreto 45/EFR del 30/05/2014 “ Rettifica aggiornamento al 31 dicembre 2013 dell’elenco dei certificatori della sostenibilità energe-tico - ambientale degli edifici. - Protocollo ITACA Marche”.

Molise Legge regionale 27/05/2005, n.23 “Norme quadro per la promo-zione dell’eco qualità nell’edilizia residenziale pubblica e privata”.

Piemonte Deliberazione del Consiglio regionale 20/12/2006, n.93-43238 “Edilizia residenziale pubblica. Approvazione del Programma casa: 10.000 alloggi entro il 2012, ai sensi dell’articolo 89 della Legge re-gionale 26/04/2000, n.44, di attuazione del D.Lgs. 112/1998”. Allegato deliberazione del Consiglio regionale 20/12/2006, n.93-43238 “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012”. Deliberazione della Giunta regionale 25/05/2009, n.10-11465 “Sostenibilità ambientale degli interventi di edilizia residenziale. Ap-provazione del sistema di valutazione denominato “Protocollo ITACA Sintetico 2009 Regione Piemonte”. Allegato deliberazione della Giunta regionale 25/05/2009, n.10-11465 “Allegato A alla Deliberazione avente per oggetto: “Sostenibili-tà ambientale degli interventi di edilizia residenziale. Approvazione del sistema di valutazione denominato Protocollo ITACA Sintetico 2009 Regione Piemonte”.

Puglia Legge regionale 10/06/2008 n.13 “Norme per l’abitare sostenibi-le”. Legge regionale 30/07/2009 n.14 “Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”. Deliberazione della Giunta regionale 4/08/2009, n.1471 “Siste-ma di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici in attuazione della Legge regionale «Norme per l’abitare sostenibile» (art. 10, L.R. 13/2008)”. Deliberazione della Giunta regionale 24/11/2009, n.2272 “Certi-ficazione di sostenibilità degli edifici a destinazione residenziale ai sensi della Legge regionale «norme per l’abitare sostenibile» (art. 9 e 10, L.R. 13/2008): procedure, sistema di accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio, rapporto con la certificazione energetica e integra-zione a tal fine del sistema di valutazione approvato con D.G.R. 1471/2009”. Deliberazione della Giunta regionale 25/03/2010, n.924 “Certifi-cazione di sostenibilità degli edifici a destinazione residenziale ai sensi della Legge regionale “Norme per l’abitare sostenibile (art. 9 e 10 L.R. 13/2008) - Specificazioni in merito alla D.G.R. 2272/2009”. Determinazione del Dirigente del Servizio assetto del territorio 30/03/2010, n.38 “L.R. n.13/08 «Norme per l’abitare sostenibile» (artt. 9 e 10) – certificazione di sostenibilità degli edifici a destinazio-ne residenziale. Secondo elenco dei certificatori di sostenibilità am-bientale, in fase transitoria - D.G.R n.2272 del 24/11/2009”. Deliberazione della Giunta regionale 16/01/2013, n. 3 “Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici in attuazione della Legge Regionale “Norme per l’abitare sostenibile” (art. 10, L.R. 13/2008). Revoca della D.G.R. 2251/2012 e nuova ap-provazione del “Protocollo ITACA PUGLIA 2011 - RESIDENZIALE -”. Approvazione delle linee guida all’autovalutazione e del software di calcolo.

Sardegna

Sicilia Decreto Assessore regionale Infrastrutture 7/07/2010 “Defini-zione delle caratteristiche tecniche costruttive per gli interventi di bioedilizia di cui all’art. 3 della Legge regionale 23/03/2010, n.6”.

Toscana Deliberazione della Giunta regionale 28/02/2005, n.322 “Appro-vazione delle istruzioni tecniche denominate «Linee guida per la valu-

Page 48: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 44 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Province auto-nome

La Regione ha già avvia-to un protocollo di certi-

ficazione ambientale?

Legislazione di riferimento

Si No tazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici in Tosca-na» ai sensi dell'art. 37, comma 3 della L.R. 3/01/2005, n.1 ed in at-tuazione dell'azione B.13 del Praa 2004-2006”. Allegato “A” D.G.R. 322/2005 “Linee guida per la valutazione della qualità energetica ambientale degli edifici in Toscana”. Allegato “B” D.G.R. 322/2005 “Sistema di attribuzione dei punteggi corrispondenti al grado di soddisfacimento dei requisiti”. Allegato “C” D.G.R. 322/2005 “Sistema di pesatura delle schede dei requisiti”. Allegato “D” D.G.R. 322/2005 “Manuale per l'edilizia sostenibile”. Allegato “E” D.G.R. 322/2005 “Elenco base dei materiali per l'edili-zia sostenibile”. Deliberazione della Giunta regionale 3/04/2006, n.218 “Linee guida per la valutazione della qualità energetica ambientale degli edi-fici in Toscana. Modifica D.G.R. 322/200”. Allegato D.G.R. 218/2006 “Linee guida per la valutazione della qua-lità energetica ambientale degli edifici in Toscana”.

Trento Deliberazione della Giunta provinciale 18/02/2005, n.249 “Piano energetico - ambientale provinciale e accordo di programma sulla qualità dell'aria: direttive per adozione degli standard di risparmio energetico corrispondenti alla definizione di edificio a basso consumo e a basso impatto ambientale (L.P. 29/05/1980 n.14 e ss.mm.ii.) per gli edifici nuovi o da ristrutturare di competenza della Provincia au-tonoma di Trento e degli Enti funzionali”. Deliberazione della Giunta provinciale 20/04/2007 n.825 “Ado-zione, in via sperimentale, di un sistema di classificazione delle pre-stazioni di sostenibilità degli edifici”. Allegato tecnico D.G.P. 825/2007 “Protocollo ITACA sintetico TN1 per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edifi-cio”. Deliberazione della Giunta provinciale 10/10/2008, n.2564 “A-dozione di un sistema di classificazione delle prestazioni di sostenibi-lità degli edifici per la costruzione dei nuovi edifici di diretta compe-tenza della Provincia autonoma di Trento e dei propri Enti funziona-li”. Deliberazione della Giunta provinciale 6/11/2009, n.2638 “Ap-provazione dei criteri e delle modalità per le iniziative previste dall'art. 6 ter della Legge Provinciale 29/05/1980, n.14, concernenti misure a sostegno della divulgazione, diffusione ed informazione re-lativi all'edilizia sostenibile ed del sistema di certificazione LEED (Leadership and environmental design)”. Legge provinciale 3/03/2010, n.4 “Modificazioni della Legge urba-nistica provinciale, altre disposizioni in materia di incentivazione dell'edilizia sostenibile, semplificazione in materia di urbanistica e riqualificazione architettonica degli edifici esistenti”. Legge provinciale 4/10/2012, n. 20 “Legge provinciale sull’energia e attuazione dell’articolo 13 della direttiva 2009/28/ce del Parlamen-to europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili”.

Umbria Legge regionale 18/11/2008, n.17 “Norme in materia di edilizia sostenibile degli interventi urbanistici ed edilizi”. Legge regionale 26/06/2009, n.13 “Norme per il governo del terri-torio, la pianificazione e per il rilancio dell’economia attraverso la ri-qualificazione del patrimonio edilizio esistente”. Deliberazione della Giunta regionale 27/04/2009, n.581 “Appro-vazione del disciplinare tecnico per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici di cui all’art. 4 della L.R. 17/2008 “Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edi-lizi”. Deliberazione della Giunta regionale 28/09/2009, n.1322 “D.G.R. 27/04/2009, n.581, punto 5) - Modifica e aggiornamento del Discipli-nare tecnico per la valutazione della sostenibilità ambientale degli

Page 49: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 45

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Province auto-nome

La Regione ha già avvia-to un protocollo di certi-

ficazione ambientale?

Legislazione di riferimento

Si No edifici di cui all’articolo 4 della L.R. 17/2008”. Deliberazione della Giunta regionale 20/02/2013, n.130 “Modifi-ca e aggiornamento del Disciplinare Tecnico per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici di cui all’art. 4 della Legge Re-gionale n. 17/2008_Destinazione d’uso “Residenziale”.

Valle d’Aosta Legge regionale 4/08/2009, n.24 “Misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edi-lizio in Valle d’Aosta. Modificazioni alle leggi regionali 6/04/1998, n.11, e 27/05/1994, n.18”. Legge regionale 1/08/2011, n.18 “Modificazioni alla Legge regiona-le 4/08/2009, n.24 (Misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d'A-osta/Vallée d'Aoste. Modificazioni alle leggi regionali 6/04/1998, n. 11, e 27/05/1994, n.18)”

Veneto Legge regionale 9/03/2007, n.4 “Iniziative ed interventi regionali a favore dell’edilizia sostenibile”. Deliberazione della Giunta regionale 31/07/2007, n.2398 “Inizia-tive ed interventi a favore dell’edilizia sostenibile”. Allegato D.G.R. 2499/2009 “Integrazione alle linee guida in materia di edilizia sostenibile ai sensi dell’art.2, comma 2 della L.R. 9/03/2007, n.4 (D.G.R. 7/07/2009, n.2063). Incentivi urbanistici ed edilizi ai sensi dell’art.3, commi 2 e 3 della L.R. 8/07/2009, n.14”. Allegato “B” D.G.R. 2063/2009 “Linee guida in materia di edilizia sostenibile ai sensi dell’art.2, comma 2, della L.R. 9/03/2007, n.4”. Legge regionale 8/07/2009, n.14 “Intervento regionale e sostegno del settore edilizio e per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile”. Deliberazione della Giunta regionale 22/09/2009, n.2797 “Ap-provazione circolare del Presidente della Giunta Regionale: Legge re-gionale 14/2009 “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e modifiche alla Legge regionale 12/07/2007, n.16 in materia di barriere architettoniche” Note esplicative.

La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

Page 50: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 46 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 12 “Riferimenti amministrativi regionali” Regioni e Pro-vince autonome

Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Dirigente responsabile Funzionari di rife-rimento

Abruzzo Presidenza della Giunta Regionale Presidente: Luciano D’Alfonso

Iris Flacco

Basilicata Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca Assessore: Raffaele Liberali

Mariano Tramutoli Maria Incoronata Labella

Bolzano

Assessorato Urbanistica, tutela dell’ambiente e del pa-esaggio, agenzia provinciale per l’ambiente, acqua ed energia. Assessore: Richard Theiner

Ulrich Santa (Direttore dell’ Agenzia per l'Energia Alto Adige

- CasaClima)

Luca Devigili

Calabria Dipartimento Attività Produttive – Settore Politiche Energetiche Delega in capo al Presidente della Re-gione: Antonella Stasi. Consigliere delegato: Fausto Orsomarso

Maria Rosaria Mesiano Salvatore Gangemi

Consolato Maurizio Diano

Campania Attività Produttive Assessore: Fulvio Martusciello

Fortunato Polizio

Ciro Rigione

Emilia Romagna Attività produttive, piano energetico, sviluppo soste-nibile, economia verde, autorizzazione unica integrata Assessore: Luciano Vecchi

Morena Diazzi

Friuli Venezia Giulia

Ambiente ed energia Assessore: Sara Vito

Sebastiano Cacciaguerra

Paola Zuodar

Lazio Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente Assessore: Fabio Refrigeri

Paolo Agostini

Pierluigi Gardi

Liguria Ricerca innovazione ed energia Assessore: Guccinelli Renzo

Cristina Battaglia Berri Danilo

Lombardia Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Assessore: Claudia Maria Terzi

Mauro Fasano

Alice Tura

Marche Assessorato beni ambientali; green economy; tutela e risanamento ambientale; gestione dei rifiuti; parchi e riserve naturali; risorse idriche; energia e fonti rinno-vabili; agricoltura; sviluppo rurale; agriturismo; boni-fica; zootecnia; forestazione; industria agroalimentare; alimentazione Assessore: Maura Malaspina

Mario Pompei

Raffaela Fontana

Molise Energia Delega trattenuta dal Presidente della Regione: Paolo Di Laura Frattura

Piemonte Attività produttive (Industria, Commercio, Artigianato, Imprese cooperative, Attività estrattive), Energia, In-novazione, Ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati, Rapporti con socie-tà a partecipazione regionale. Assessore: Giuseppina De Santis Via Meucci, 1 - 10121 Torino - tel. 0114321700 - fax 0114323862 [email protected]

Stefania Crotta

Giovanni Nuvoli

Puglia Area di Coordinamento Politiche per lo sviluppo eco-nomico, lavoro e innovazione - Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo sviluppo Assessore: Loredana Capone

Giuseppe Rubino

Anna Grazia Lanzi-lotto

Sardegna Industria Assessore: Maria Grazia Piras

Stefano Piras (ad interim)

Sicilia Energia e servizi di pubblica utilità Assessore: Salvatore Calleri

Domenico Santacolom-ba

Sergio Monzù

Toscana Ambiente ed energia Assessore: Anna Rita Bramerini

Carla Chiodini Riccardo Guardi Giuseppina Sabia

Trento Presidenza Presidente: Ugo Rossi

Giacomo Carlino

Daria Stringari

Umbria Ambiente Assessore: Silvano Rometti

Andrea Monsignori

Domenico Gambe-lunghe

Page 51: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 47

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Pro-vince autonome

Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Dirigente responsabile Funzionari di rife-rimento

Valle d’Aosta Attività produttive, energia e politiche del lavoro Assessore: Pierluigi Marquis

Mario Sorsoloni Luisa Cheli

Veneto Lavori pubblici, Energia, Polizia Locale e Sicurezza Assessore: Massimo Giorgetti

Mariano Carraro Alberto Brunetti

La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

Page 52: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 48 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 13 “Struttura competente per l’attuazione della certificazione energetica” Regioni e Provin-ce autonome

Struttura competente per l’attuazione della Certificazione Energetica

Abruzzo Servizio Politica Energetica, Qualità dell’Aria, SINA della Direzione Affari della Presidenza, Politi-che Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Ambiente, Energia Indirizzo: Via Passolanciano, 75, 65124, Pescara Mail: [email protected], [email protected]

Basilicata Ufficio Energia Indirizzo: Viale Vincenzo Verrastro 8,85100, Potenza

Bolzano

Agenzia per l'Energia Alto Adige – CasaClima Indirizzo: Via Macello 30C, 39100, Bolzano Tel. 0471/062140 Fax 0471/062141 Mail: [email protected]

Calabria Dipartimento Attività Produttive – Settore Politiche Energetiche Indirizzo: Via Paolo Orsi, 88100(CZ) Tel. 0961 856365 Mail: [email protected] (informazioni); PEC: [email protected]

Campania Settore regolazione dei mercati – Servizio mercato energetico regionale, energy managemement Indirizzo: Centro Direzionale Isola A6,80143, Napoli Tel. 081/7966902 Fax 081/7966904

Emilia Romagna Direzione generale attività produttive, commercio e turismo Indirizzo: Via Aldo Moro 44, 40100, Bologna Tel. 051/5276410 Fax 051/5276510 Mail: [email protected] Mail: [email protected]

Friuli Venezia Giulia

Direzione Centrale Ambiente ed Energia Indirizzo: Via Giulia 75/1,34126, Trieste - Tel. 040 3774445- Fax 040 3774513- Mail: [email protected] ARES Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile Indirizzo: Via della Vittoria 9 , 33085 Maniago (PN) Tel. +39 0427 709 326 - Fax.+39 0427 700 969 Palazzo della Regione Via Sabbadini, 31- 33100 Udine Tel. +39 0432 555 159 Mail: [email protected] sito web www.aresfvg.it

Lazio Direzione regionale piani e programmi di edilizia residenziale, terzo settore, servizio civile e tu-tela dei consumatori Indirizzo: Via Capitan Bavastro n.108, 00154, Roma Tel. 06/51686560 Fax 06/51686093 Mail: [email protected]

Liguria Settore Ricerca, Innovazione ed energia Indirizzo: Via Fieschi 15, 16121, Genova Tel. 010/548.4252 Fax 010/548.4322 Mail: [email protected]

Lombardia Direzione “Ambiente, Energia e Reti” della Regione Lombardia Indirizzo: Piazza Città di Lombardia 1, 20124, Milano Tel.02/6765 8605 Fax: 02/3936162 Mail: [email protected]

Marche Servizio Infrastrutture, trasporti ed energia- PF Rete elettrica regionale, autorizzazioni energeti-che, gas ed idrocarburi Indirizzo: Via Tiziano 44, 60125 Ancona Tel. 071/806 3528

Molise Direzione generale II - Attività produttive, Energia, Turismo, Sport, Caccia e Pesca Indirizzo: C.da Colle delle Api, Zona Industriale, 86100 Campobasso Tel. 0874/429805 Fax: 0874/426853 Mail: [email protected]

Piemonte DIREZIONE REGIONALE A19000 Direzione Regionale Competitività del Sistema regionale 13 (DB1300) Innovazione, ricerca, università e sviluppo energetico sostenibile. Indirizzo: Corso Regina Margherita, 174,10152,Torino Tel. 011/4321238 - Fax 011/4326517 Mail: [email protected] Settore A19110 - Settore Sviluppo Energetico Sostenibile. Indirizzo: Corso Regina Margherita, 174,10152,Torino Tel. 011/4321411 Fax 011/4324961 Mail: [email protected]

Puglia Indirizzo: Corso Sonnino, 177, 70121, Bari Tel. 080/5406934 Fax 080/540 5960

Page 53: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 49

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Provin-ce autonome

Struttura competente per l’attuazione della Certificazione Energetica

Mail: [email protected] Sardegna Direzione generale dell'industria.

Indirizzo: V.le Trento n.69,09123, Cagliari Tel. 070/6062261 Fax 070/6062074 Mail: [email protected]

Sicilia Dipartimento dell’energia – Servizio II Osservatorio regionale e Ufficio statistico per l’energia Indirizzo: Viale Campania, 36 - 90144, Palermo Tel. 091 7661774

Toscana Direzione generale Politiche ambientali, energia e cambiamenti climatici Indirizzo: Via di Novoli, 26, 50127, Firenze Tel. 055/438 3877 Fax 055/438 3922

Trento Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia – Incarico speciale per la pianificazione del-le risorse idriche ed energetiche Indirizzo: Via Gilli,4,38121, Trento Tel. 0461497310 Fax 0461497321 Mail: [email protected]

Umbria Servizio Energia, qualità dell’ambiente, rifiuti, attività estrattive Indirizzo: Piazza Partigiani, 1, 06121 Perugia Tel. 0755042763 Fax 0755042732 Mail: [email protected]

Valle d’Aosta Struttura Risparmio energetico e sviluppo fonti rinnovabili Indirizzo: Piazza della Repubblica 15,11100, Aosta Tel. 0165/ 274941 Fax 0165/274560 Mail: [email protected]

Veneto Sezione Energia Indirizzo: Palazzo della Regione del Veneto, Fondamenta Santa Lucia, Cannaregio, 23, 30121, Venezia Tel. 0412795881 Fax 0412795831 Mail: [email protected]

Page 54: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 50 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 14 “Certificazione energetica: siti internet informativi regionali” Regioni e Pro-vince autonome

Siti internet e link

Abruzzo http://www.regione.abruzzo.it/xAmbiente/index.asp?modello=menuEnergia&servizio=xList&stileDiv=mono&template=default&msv=energia https://www.certificazione-energetica-edifici.enea.it/abruzzo/

Basilicata Bolzano http://www.agenziacasaclima.it Calabria www.regione.calabria.it/sviluppo Campania http://www.economia.campania.it/ Emilia Roma-gna

http://energia.regione.emilia-romagna.it/servizi-on-line/certificazione-energetica-degli-edifici

Friuli Venezia Giulia

http://www.aresfvg.it/ http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/famiglia-casa/casa/FOGLIA13/

Lazio http://www.regione.lazio.it/web2/contents/casa/bandi_dettaglio.php?id=112&vms=2 Liguria http://www.ambienteinliguria.it/

http://www.ireliguria.it Lombardia http://www.cened.it Marche http://www.regione.marche.it/Energia.aspx

http://ace.regione.marche.itMolise Piemonte http://www.regione.piemonte.it/energia/index.htm Puglia http://www.sistema.puglia.it/portal/page/portal/SistemaPuglia/Energia/CertificazioneEnergetica Sardegna http://www.regione.sardegna.it/j/v/48?s=1&v=9&c=64&c1=1245&idscheda=289117 Sicilia http://www.energia.sicilia.it/ Toscana http://www.regione.toscana.it/cittadini/ambiente/energia Trento http://www.energia.provincia.tn.it/certificazione_edifici/ Umbria http://www.regione.umbria.it/energia/certificazione-energetica-degli-edifici Valle d’Aosta http://www.regione.vda.it/energia/certificazioneenergetica Veneto http://www.regione.veneto.it/web/energia/rendimento-energetico-in-edilizia

Prospetto 15 “Efficienza energetica: siti internet informativi regionali” Regioni e Pro-vince autonome

Siti internet e link

Abruzzo http://www.regione.abruzzo.it/xAmbiente/index.asp?modello=menuEnergia&servizio=xList&stileDiv=mono&template=default&msv=energia

Basilicata Bolzano http://www.agenziacasaclima.it Calabria www.regione.calabria.it/sviluppo Campania Emilia Roma-gna

http://energia.regione.emilia-romagna.it

Friuli Venezia Giulia

http://www.aresfvg.it/ http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/infrastrutture-lavori-pubblici/energia/ http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/famiglia-casa/casa/FOGLIA13/

Lazio http://www.regione.lazio.it/rl_protezione_civile/?vw=contenutiElenco&id=30 Liguria http://www.ambienteinliguria.it/ Lombardia http://www.cened.it Marche http://www.regione.marche.it/Energia.aspx Molise http://www3.regione.molise.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/147 Piemonte http://www.regione.piemonte.it/energia/index.htm Puglia

Sardegna http://www.regione.sardegna.it/j/v/68?s=1&v=9&c=1245&na=1&n=10 Sicilia hhttp://www.energia.sicilia.it/ Toscana http://www.regione.toscana.it/-/efficienza-energetica-delle-

abitazio-ni?redirect=http%3A%2F%2Fwww.regione.toscana.it%2Fsearch%3Fp_p_id%3D3%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dmaximized%26p_p_mode%3Dview%26_3_groupId%3D0%26_3_keywords%3Defficienza-energetica-nelle-abitazio-ni%26_3_struts_action%3D%252Fsearch%252Fsearch%26_3_format%3D%26_3_y%3D12%26_3_x%3D13

Trento http://www.energia.provincia.tn.it/certificazione_edifici/ Umbria http://www.regione.umbria.it/energia

Page 55: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 51

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Pro-vince autonome

Siti internet e link

Valle d’Aosta http://www.regione.vda.it/energia Veneto http://www.regione.veneto.it/web/energia/normativa1

Prospetto 16 “Sostenibilità energetico - ambientale: siti internet informativi regionali16”

Regioni e Pro-vince autonome

Siti internet e link

Abruzzo http://www.regione.abruzzo.it/xAmbiente/ Basilicata http://www.proitaca.org/ Bolzano www.agenziacasaclima.it

www.klimaland.bz.it Calabria www.regione.calabria.it/llpp

www.proitaca.org Campania Emilia Roma-gna

Friuli Venezia Giulia

www.aresfvg.it/ www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/famiglia-casa/casa/FOGLIA13/

Lazio Liguria www.ambienteinliguria.it/ Lombardia Marche http://www.regione.marche.it/Energia.aspx Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana www.regione.toscana.it/-/incentivi-per-la-realizzazione-di-edifici-ecoefficienti

www.regione.toscana.it/cittadini/welfare/politiche-abitative/-/asset_publisher/eonjZadAbVH6/content/linee-guida-per-l-edilizia-in-legno-in-toscana

Trento Umbria www.regione.umbria.it/edilizia-casa/certificazione-ambientale-degli-edifici Valle d’Aosta www.regione.vda.it Veneto www.regione.veneto.it/web/energia/home

16 Informazioni complementari sono disponibili al sito internet http://www.itaca.org/valutazione_sostenibilita.asp

Page 56: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 52 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 17 “Struttura dei catasti energetici regionali” Regioni e Province au-tonome

Catasto regionale dei certificati energetici

Consegna dell’APE:

Catasto regiona-le:

Tipi di informazioni estraibili dal catasto

[1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] Abruzzo

01/09/13 Tutti i dati contenuti negli APE ed

in particolare tutte le principali informazioni sul sistema fabbricato – impianto.

Basilicata

Bolzano

Calabria 01/01/15

Campania 01/02/14

Emilia Roma-gna

01/01/09

Tutte le principali Informazioni sul sistema fabbricato – impianto.

Friuli Venezia Giulia

15/12/12

Attualmente i dati non sono dispo-nibili al pubblico. Nel 2015 si pre-vede l’attivazione del sistema di gestione e visura dei dati inseriti.

Lazio

Liguria 1177

Attualmente è possibile estrarre le informazioni presenti sull’APE, è in previsione l’attivazione del sistema di gestione dei dati di input neces-sari per il calcolo del fabbisogno di energia primaria (caratteristiche del sistema edificio-impianto).

Lombardia 01/09/07

18 Tutti i dati di input e output pre-

senti nel file di interscambio dati XML.

Marche 01/04/13

Tutti i dati contenuti negli APE ed in particolare tutte le principali informazioni sul sistema fabbricato – impianto.

Molise

Piemonte 01/10/09

Download e analisi dei dati aggre-gati relativi agli APE mediante query sul DB eseguite dal gestore del sistema (CSI Piemonte) su ri-chiesta autorizzata. Informazioni disponibili: ammini-strative (ad es: località, dati cata-stali, anno …), geometriche (ad es: volume, superfici, tipologie ecc.) prestazioni del sistema fabbricato – impianto (ad es: fabbisogno e-nergia utile, indice di prestazione per riscaldamento, rendimenti im-piantistici, prestazione energetica raggiungibile, ecc).

Puglia

Sardegna

Sicilia

Con l’art. 7 del D.D.G. 65/11 è stato costituito il sistema informativo per la certificazione energetica e il catasto energetico degli edifici. Il Catasto Energetico dei Fabbrica-ti, CEFA, è il servizio online me-diante il quale il Dipartimento E-nergia della Regione Siciliana, ge-

17 Istituito nel 2012, contiene attestati dal 2009 18 Possono accedere i tecnici certificatori, i tecnici comunali, gli enti di formazione.

Page 57: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 53

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Province au-tonome

Catasto regionale dei certificati energetici

Consegna dell’APE:

Catasto regiona-le:

Tipi di informazioni estraibili dal catasto stisce l’archiviazione e la consulta-zione informatizzata dei dati degli APE, Attestati di Prestazione Ener-getica, redatti dai soggetti certifica-tori. Il CEFA gestisce i dati contenuti negli APE ed in particolare tutte le principali informazioni sul sistema fabbricato – impianto.

Toscana

Trento Principali Informazioni sul sistema fabbricato – impianto.

Umbria 1199 Il catasto energetico regionale è in fase di realizzazione

Valle d’Aosta

20

21

Ad oggi sono disponibili tutti i dati contenuti negli APE gestiti in modo informatizzato.

Veneto Contiene APE inse-

riti dal 02/05/12

Sono estraibili tutte le informazioni contenute APE, simile al modello D.M. 26 giugno 2009.

Legenda:

Catasto regionale dei certificati e-nergetici: [1] Costituito [2] Non costituito [3] Prevista la costituzione

Consegna dell’APE: [4] Ufficio o Servizio regionale [5] Comune

Catasto regionale: [6] possono accedere solo i tecnici cer-tificatori accreditati [7] è attivata la gestione dei dati ener-getici

19 Il sistema informatizzato di compilazione ed invio degli APE attualmente è pronto, in fase di test finale ma non operativo. 20 Fino al 20 luglio 2011. 21 Dal 20 luglio 2011.

Page 58: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 54 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 18 “Catasto regionale degli impianti termici” Regioni e Pro-vince autonome

Catasto regionale degli impianti [1]

Informazioni estraibili dal catasto [2]

Accessibilità [3]

Abruzzo C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile Basilicata C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile Bolzano C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile Calabria C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile Campania Emilia Roma-gna A

Tutte le principali Informazioni sul si-stema fabbricato – impianto

Limitata ai soggetti certificatori accreditati http://energia.si-

impresa.it/Login.aspx Friuli Venezia Giulia

C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile

Lazio Liguria C Lombardia

A

Tutti gli APE (senza il nominativo del proprietario dell’edificio), le informa-zioni aggregate sulle prestazione ener-getiche degli edifici certificati, il nomina-tivo dei certificatori iscritti, i corsi di formazione riconosciuti, la normativa, i Controlli effettuati e il loro esito. Le informazioni estraibili dal catasto non si riferiscono al catasto degli im-pianti termici

Regione, enti competenti, tecnici abilitati, cittadini, (i criteri di ac-cesso possono essere diversi per la necessità di rispettare le norme in materia di privacy ma l’indicazione di fondo è quella di estendere il più possibile la modalità Open Data)

Marche B Molise Piemonte22

A

Il CIT permette di gestire i dati degli im-pianti termici presenti sul territorio re-gionale e di condividerli con la Pubblica Amministrazione, in linea con la norma-tiva che prevede che dal 5 ottobre 2014 si utilizzino i nuovi modelli di libretto di impianto e di rapporto di efficienza per le attività di installazione o manutenzio-ne degli impianti termici.

Il servizio si rivolge a: installatori, manutentori, terzi responsabili, Regione Piemonte, autorità compe-tenti della PA, ispettori, responsa-bili di impianto (proprietari, occu-panti, amministratori), ammini-stratori di condominio, CAT - Cen-tri di Assistenza Tecnica per l’Artigianato

Puglia Sardegna C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile Sicilia

A23

Il Catasto regionale degli impianti termi-ci al servizio degli edifici è stato istituito con D.D.G. n. 71 del 1/3/201224. Con D.D.G. n.556 del 23/07/2014 sono di-sciplinate la registrazione degli impianti termici ed il controllo e manutenzione degli impianti termici. Nel portale sono rese altresì disponibili ed aggiornate le seguenti informazioni: classificazione e quantificazione

degli impianti per tipologia, poten-za, quantità, distribuzione territo-riale;

mappa della Sicilia rappresentante

22 Il riferimento è il D.G.R. 6 Ottobre 2014, n. 13-381 "Disposizioni operative per la costituzione e gestione del catasto degli impianti termici in attuazione del d.lgs.192/2005 e ss.mm.ii. e del d.p.r. 74/2013. Approvazione nuovi modelli di libretto di impianto e di rapporto di controllo di efficienza energetica". 23 Con decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell'energia n. 71 dell’ 1 marzo 2012 è stato istituito il Cata-sto regionale degli impianti termici al servizio degli edifici. 24 Gli impianti termici oggetto del D.D.G. 71/2012 comprendono tutti gli impianti destinati alla climatizzazione estiva ed in-vernale degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari, o destinati alla sola produzione cen-tralizzata di acqua calda per gli stessi usi, compresi eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore, nonché gli organi di regolazione e di controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento, con esclusione di stufe, caminetti, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radiante. Questi ultimi sono tuttavia assimilati agli impianti termici qualora trattasi di impianti fissi e la somma delle potenze nominali del focolare degli apparec-chi al servizio della singola unità immobiliare sia maggiore o uguale a 15 kW.

Page 59: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 55

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Pro-vince autonome

Catasto regionale degli impianti [1]

Informazioni estraibili dal catasto [2]

Accessibilità [3]

la potenza installata per comune e provincia ;

mappa Sicilia rappresentante i consumi energetici da impianti termici;

grafici, generabili per livello terri-toriale che rappresentano il nume-ro degli Impianti classificati per ti-pologia,

la potenza installata totale, i con-sumi energetici annui totali.

Toscana B Trento

A Proprietario, indirizzo, caratteristiche impianto, potenza, combustibile, verifi-che effettuate e relativi esiti

Database solo ad uso interno

Umbria C Attualmente non disponibile Attualmente non disponibile Valle d’Aosta

A25 Schede Identificative e Rapporto di con-trollo di Efficienza Energetica

Database solo ad uso interno

Veneto

A

Tutti i dati contenuti nel modello di At-testato indicato nel D.M. 26 giugno 2009 oltre ai dati relativi alla produzione di energia da impianti a fonti rinnovabili, qualora presenti.

L’accesso al Catasto è consentito ai professionisti accreditati ai quali, a seguito di positiva istruttoria, sono rilasciate le credenziali (username – password); inoltre i possessori dell’Attestato possono verificarne l’effettivo deposito nell’Archivio regionale utilizzando i codici alfa-numerici stampati sullo stesso: link alla pagina web http://www.regione.veneto.it/web/energia/rendimento-energetico-

in-edilizia La procedura di accreditamento, dall’inoltro della richiesta al rila-scio formale delle credenziali, co-me anche la registrazione dell’Attestato, avvengono per via esclusivamente telematica, con uti-lizzo di firma digitale per la sotto-scrizione dell’ACE/APE Per le ri-chieste di assistenza è attiva una casella di posta elettronica:

[email protected] Legenda [1] Catasto regionale degli impianti termici: [A] Costituito [B] Non costituito [C] Prevista la costituzione

25 A partire dal 4 novembre 2013 è stato attivato sul sito istituzionale della Regione il Database della Valle d’Aosta per l’acquisizione automatizzata dei dati degli impianti termici a disposizione di installatori/manutentori.

Page 60: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 56 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 19 “Procedure di calcolo per la valutazione del fabbisogno di energia primaria e autocertifica-zione26”

La possibilità di autodichiarazione del proprietario (paragrafo 9 dell'allegato A del D.M. 26 giugno 2009), è stata abrogata dal D.M. 22/11/2012 (maggiori dettagli a pagina 90). Dal 2 ottobre 2014, non è possibile utilizzare il software DOCET per la re-

dazione degli APE. Regioni e Province autonome Procedure utilizzate per

calcolo del fabbisogno di energia primaria

Procedure di calcolo semplificate

Autocertificazione in classe G

[1] [2] [3] [4] [5] Disposto regionale con cui è stata a-

brogata l’autodichiarazione

Data di entrata in vigore

dell’abrogazione

Abruzzo N.N. N.N. Basilicata N.N. N.N.

Bolzano D.G.P. 4/03/2013, n. 362 e ss.mm.ii.

N.D.

Calabria N.N. N.N. Campania

Emilia Romagna L’autocertificazione non è mai stata

ammessa

Friuli Venezia Giulia N.N: N.N.

Lazio

Liguria 27 L.R. 22/2007

ss.mm.ii N.N.

Lombardia Marche N.N. N.N. Molise Piemonte Puglia Sardegna

Sicilia N.N. N.N. Toscana N.N. N.N. Trento (28) N.N. N.N. Umbria N.N. N.N. Valle d’Aosta 29 30 L.R. 26/2012 29/08/2012

Veneto Eliminato obbligo invio alla Regione D.G.R.V.659/2012

27/04/2012

Legenda:

Procedure utilizzate per calcolo del fabbisogno di energia primaria: [1] specifica tecnica UNI/TS 11300; [2] norme regionali /provinciali. Le procedure di calcolo semplificate: [3] non vengono considerate; [4] sono considerate quelle per edifici residenziali con superficie utile < 3000 m2 (DOCET Enea-CNR); [5] sono considerate quelle per edifici residenziali con superficie utile < 1000 m2 (calcolo semplificato allegato 2). N.N. Normativa nazionale - N.D. Non disponibile

26 Per maggiori dettagli si consulti il capitolo 0 (pag. 79). 27 Nell’allegato G del R.R. 13/11/2012 n.6 viene considerata l’eventuale presenza di sottosistemi di generazione come i si-stemi solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica; sistemi solari termici; sistemi a microcogenerazione per la produzione combinata di energia termica ed elettrica; sistemi a pompa di calore per la produzione di energia termica. 28 Il valore di prestazione energetica può essere definito secondo una procedura di calcolo semplificata in caso di certificazio-ne di edifici esistenti, finalizzata al successivo trasferimento a titolo oneroso dell’immobile, qualora l’edificio abbia una super-ficie utile inferiore a 500 m2 29 Le procedure di calcolo fanno riferimento alle UNI/TS 11300. 30 In Valle d’Aosta è previsto un metodo semplificato regionale, per edifici residenziali con superficie utile < 3000 m2, che ri-prende le indicazioni delle linee guida nazionali ed è esplicitato nella D.G.R. 1606/2011.

Page 61: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 57

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 20 “Classi energetiche e prestazione energetica globale”

EPgl = EPi + EPacs + EPe + EPill + …

EPi è l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale; EPacs è l’indice di prestazione energetica per la produzione dell’acqua calda sanitaria; Epe è l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva; EPill è l’indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale.

Regioni e Province autonome EPi EPacs EPe EPill

Abruzzo Basilicata Bolzano31

Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia32

33 34

Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trento Umbria Valle d’Aosta 35 Veneto

31 La classe CasaClima è definita come classe meno efficiente tra la classe di efficienza energetica dell‘involucro e la classe di efficienza energetica complessiva (con e senza raffrescamento), così come indicato dalla Deliberazione della Giunta provin-ciale del 4/03/2013, n.362 e successive modifiche, allegato 1:Classi CasaClima. Gli EP vengono calcolati con metodologie di calcolo specifiche: Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362, allegato 3. 32 La classificazione energetica avviene esclusivamente sull’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale EPi. 33 Riferito al solo fabbisogno dell’involucro per il periodo estivo. 34 Metodologia applicata a edifici con destinazione d’uso non residenziale. Tiene conto della potenza elettrica installata e, in maniera semplificata, della disponibilità di luce naturale, delle modalità di occupazione e della presenza di eventuali sistemi di controllo sull’accensione del sistema di illuminazione. Il fabbisogno di energia elettrica per illuminazione viene valutato, su base mensile, suddividendo ciascuna zona termica in ambienti con caratteristiche illuminotecniche omogenee. 35 Metodologia applicata a edifici con destinazione d’uso non residenziale.

Page 62: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 58 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 21 “Modelli di Attestato di prestazione energetica (APE)”

Regioni e Province auto-nome

Redazione dell’ACE Modello Pag.

L’APE viene emesso da: Modello delle

linee guida na-zionali

Modello re-gionale / pro-

vinciale

Software certificato

Piattaforma gestita dalla

Regione

Piattaforma gestita

dall’Organismo di abilitazione

Abruzzo 89 Basilicata 89 Bolzano

36 138

Calabria 89 Campania 89 Emilia Romagna 151 Friuli Venezia Giulia 89

37 Lazio 89 Liguria 167 Lombardia 176

Marche 89 Molise 89 Piemonte 194 Puglia 89 Sardegna 89 Sicilia 89 Toscana 89 Trento 228

Umbria 89 Valle d’Aosta 247

38

Veneto 89

La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

36 Il certificato energetico CasaClima insieme alla targa attestano la prestazione energetica dell’intero edificio, calcolata in conformità con la Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n. 362, allegato 3, e il corretto soddisfacimento dell’iter di certificazione, secondo il “Protocollo CasaClima”. Per le sole unità abitative della provincia di Bolzano l’Agenzia Ca-saClima, come indicato al punto 7.2 della Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013 n. 362, ha inoltre il compito di archiviare copia degli APE prodotti da tecnici qualificati. 37 È atteso un decreto regionale che renda obbligatorio il deposito dell’APE tramite il portale e che espliciti che il documento ufficiale è quello che viene prodotto dal portale. La piattaforma è gestita da ARES, società in house della Regione. 38 Dal 20 luglio 2011.

Page 63: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 59

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 22 “Modelli di targa energetica39”

Regioni e Province autonome

Targa energetica Modello Riferimento

Pag.

La targa energetica viene rilasciata da: Obbligatoria per tutti gli

edifici

Obbligatoria per edifici pubblici

Non obbli-gatoria

il Comune l’Organismo di abilita-

zione

la Regione

Abruzzo 40

Basilicata Bolzano41 135 Calabria Campania Emilia Romagna

42 Friuli Venezia Giu-lia43

159

Lazio Liguria Lombardia 184 Marche Molise Piemonte

44 200

Puglia Sardegna Sicilia 214 Toscana Trento Umbria Valle d’Aosta 244 Veneto La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

39 La targa energetica era prevista all’art. 6 del D.Lgs. 192/2005 come integrato dal integrato dal D.Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311. Il D.L. 63/2013, sostituisce l’articolo 6 eliminando il riferimento alla targa energetica. 40 Come da normativa nazionale 41La targa energetica viene concessa a tutti gli edifici che hanno un fabbisogno energetico dell’involucro per la climatizzazio-

ne invernale inferiore di 50 kWh/(m2anno). 42 In fase di attivazione. 43 Attualmente il Regolamento 288/09 all’art. 5 (in corso di aggiornamento) prevede il rilascio della targa per gli edifici con classe energetica A+, A, B e classe ambientale 1 o 2. 44 Targa energetica obbligatoria per tutti gli edifici nuovi e ristrutturati.

Page 64: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 60 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 23 “Enti di accreditamento regionali”

Regioni e Province autonome

Gestione della procedura: Ente di accreditamento regionale: Interna Esterna Istituito In fase di

istituzione Non è prevista

l’istituzione

Abruzzo

Servizio Politica Energeti-ca, Qualità dell’Aria, SINA

Basilicata

Bolzano Agenzia CasaClima

Calabria

Campania

Servizio mercato energeti-

co regionale, Energy management

Emilia Romagna

NUOVAQUASCO SCRL

Friuli Venezia Giulia

ARES – Agenzia Regio-nale per l’Edilizia So-

stenibile

Lazio

Liguria IRE S.p.A.

Lombardia

Direzione Energia di Finlombarda S.p.A.

Marche Molise

Piemonte

Settore Sviluppo Energeti-co Sostenibile della Regio-

ne

Puglia

Servizio energia, Reti ed

infrastrutture materiali per lo sviluppo

Sardegna Servizio energia

Sicilia

Servizio II Osservatorio

regionale e ufficio statistico per l’energia

Toscana

Comuni e settore “Energia, tutela della qualità dell’aria

e dall’inquinamento elet-tromagnetico e acustico”

della Regione

Trento

45

Umbria

Servizio energia, qualità

dell’ambiente, rifiuti, attivi-tà estrattive

Valle d’Aosta

COA energia presso Finaosta S.p.A.

Veneto

Struttura Regionale: Sezione Energia

La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

45 La gestione della procedura è affidata a Organismi esterni, previa stipula di convenzione con la Provincia

Page 65: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 61

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 24 “Elenchi regionali dei tecnici certificatori energetici”

Regioni e Province autonome

Istituzione dell’elenco

Arc

hit

etti

[%

]

Inge

gner

i [%

]

Per

iti i

nd

ust

rial

i [%

]

Geo

met

ri [%

]

Alt

re fi

g. p

rofe

ssio

nal

i [%

]

ESC

O [

%]

To

tale

a

l 10

/11

/20

14

È istituito un elenco

dei certifica-tori

Non è isti-tuito alcun

elenco

Si prevede di istituire un elenco

dei certifica-tori

Abruzzo

01/09/2013 28,00 35,00 3,00 30,00 4,00 0,00 4.454

Basilicata

Bolzano

46

Calabria Campania

Emilia Romagna

07/07/2008 20,00 37,00 10,00 26,00 2,00 6,00 9.103

Friuli Venezia Giu-lia

47

Lazio

Liguria48

01/02/2009 32,00 37,00 3,00 28,00 0,090 0,00 6.449

Lombardia49

01/09/2007 31,83 33,96 6,23 26,61 1,37 - 19.663

Marche Molise

Piemonte50

01/10/2009

35,73 31,40 3,15 28,05 1,67 0,00 9.147

Puglia51

30/04/2010

Sardegna

Sicilia

25/03/2011 35,12 42,49 2,36 17,12 2,91 0,00 19.532

Toscana

Trento52

3/02/2010 10,40 62,75 15,60 10,91 0,00 0,00 596

Umbria53

Valle d’Aosta54 30,14 32,46 6,96 30,14 0,30 0,00 345

Veneto

46 In provincia di Bolzano l’Agenzia CasaClima è l’ente di certificazione che certifica gli edifici e rilascia l'APE. Quindi non esi-ste alcun elenco provinciale di tecnici certificatori energetici. Esiste solamente una lista di Auditori autorizzati che vengono chiamati direttamente dall’Agenzia CasaClima per svolgere gli audit nei cantieri. Tutti gli altri controlli sono effettuati inter-namente dall’Agenzia CasaClima. 47 In Regione Friuli Venezia Giulia è necessario registrarsi per poter consegnare i certificati energetici e VEA attraverso il por-tale web predisposto. 48 Il dato è aggiornato al 05/11/2014. 49 I dati riportati fanno riferimento all'elenco dei certificatori accreditati che hanno fornito il consenso alla pubblicazione dei propri dati ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 196/2003 sul sito http://www.cened.it/trovacertificatore (dato aggiornato a otto-bre 2013) 50 Dato aggiornato al 13/12/2014. Maggiori dettagli possono essere acquisiti al seguente link: http://www.sistemapiemonte.it/siceefree/base/main/cpHome.do 51 Con la sentenza n°2426/2010, emessa dal TAR di Puglia l'11/06/2010, in risposta al ricorso promosso dall'Ordine degli Ingegneri delle Province di Foggia, Bari, Taranto e Lecce, sono stati annullati i provvedimenti sanciti negli artt. 7, 8, 9 e 12 del Regolamento Regionale n.10 del 10/02/2010, poiché in contrasto con la normativa nazionale, art 117, comma 3 della Costitu-zione Italiana. Per effetto del passaggio in giudicato della suddetta sentenza, la Regione Puglia ha deciso di sospendere la ge-stione dell'elenco regionale dei certificatori energetici e sta lavorando su una nuova procedura per consentire ai soggetti tito-lati l'inoltro delle attestazioni energetiche degli edifici. 52 Dato aggiornato al ottobre 2013 (La provincia autonoma non ha comunicato il dato aggiornato) 53 Nel capitolo relativo alla regione Umbria viene riportato un prospetto di sintesi relativo alle percentuali di suddivisione degli APE per tipologia di tecnico certificatore. 54 Dato aggiornato al 31/10/2014.

Page 66: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 62 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 25 “Struttura dei corsi di formazione”

Regioni e Province autonome Obbligatorietà dei corsi di forma-

zione Gestione dei

corsi Esami

[1] [2] 56 [3] [4] [5] [6] [7] [8] Abruzzo55 5566 Basilicata

56 Bolzano

57

Calabria 56

Campania 56

Emilia Romagna 58

Friuli Venezia Giulia 56

Lazio 56

Liguria 56

Lombardia 59

Marche 56

Molise 56

Piemonte 56

Puglia 60

56 Sardegna

56 Sicilia

56 Toscana61

56 Trento

62 Umbria

56 Valle d’Aosta 63 Veneto

56

Legenda Per diventare tecnico certificatore

energetico: [1] è sempre obbligatorio frequentare un corso di qualificazione; [2] il corso non è obbligatorio per i tec-nici competenti in materia di progetta-zione di edifici e impianti iscritti ad un Ordine o Collegio professionale; [3] il corso è obbligatorio per altre figu-re tecniche.

La gestione dei corsi: [4] è affidata direttamente alla Regio-ne/ Provincia autonoma; [5] è affidata ad Enti esterni accreditati.

Gli esami finali sono presieduti da: [6] soggetti esterni qualificati; [7] rappresentanti della Regione; [8] docenti universitari.

55 L'Abruzzo con D.G.R. n. 426 del 23/05/2014 ha approvato le modalità organizzative relative ai corsi di formazione. 56 Conformemente alle disposizioni di cui al D.P.R. 75/2013 57 Gli esami finali sono presieduti dai tecnici interni dell’Agenzia CasaClima. 58 Conformemente alle disposizioni di cui al D.P.R. 75/2013. Il riferimento è la D.G.R. 07/04/2014, n.453. 59 In alternativa possono essere accreditati come soggetti certificatori i professionisti con un’adeguata competenza compro-vata da esperienza almeno triennale, acquisita prima della data di pubblicazione sul B.U.R.L. della D.G.R. del 26/06/2007, n.VIII/5018 ed attestata da una dichiarazione del rispettivo Ordine, Collegio professionale o Associazione entro il 31/01/2009. 60 Il corso non è obbligatorio per i tecnici competenti iscritti all’Albo professionale da almeno 3 anni. Maggiori dettagli sono nel capitolo 18 (si veda il la nota relativa al ricorso al TAR) 61 La Toscana con D.G.R. n.1171del 23/12/2013 ha approvato i primi indirizzi per la realizzazione dei percorsi di formazione per tecnici abilitati alla certificazione energetica degli edifici (D.P.R. 16/04/2013 n.75) e con successivo decreto ha approvato la scheda descrittiva del percorso di “Formazione obbligatoria per Tecnico abilitato alla certificazione energetica degli edifici ai sensi dell'art. 2 c.4 DPR 75/2013 (D.G.R. n.1171 del 23/12/2013) 62 I professionisti con esperienza triennale nel settore, comprovata dal proprio Ordine/ Collegio, non sono obbligati a seguire il corso di formazione, né sostenere l’esame finale. 63 Per la Valle d’Aosta il riferimento è stato l’art. 10 comma 1 bis della L.R. 21/2008 e quanto stabilito nella D.G.R. 2236/2010 fino all’entrata in vigore della L.R. 26/2012. Ad oggi per i professionisti con esperienza professionale comprovata dall’iscrizione da almeno cinque anni dall’ordine o collegio professionale di competenza, il corso non è obbligatorio. È invece obbligatorio per tutti i soggetti che auspicano svolgere attività di certificatore energetico, l’accertamento della conoscenza della procedura regionale sulla base dell’art. 18 comma 1 lettera c della L.R. 26/2012.

Page 67: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 63

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Gli aspetti connessi alla cella evidenziata sono in corso di definizione. La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

Prospetto 26 “Durata dei corsi di formazione”

Regioni e Province autonome

Durata Numero di ore con frequen-za obbligatoria

È prevista la possibi-lità di usufruire di

corsi di autoappren-dimento?

Abruzzo 80 ore: modulo sulla certificazione e-nergetica degli edifici.

Obbligo di frequenza pari al-meno all’85% delle ore del sin-

golo modulo

No

Basilicata -

Bolzano 16 ore: corso base per progettisti Casa-Clima. 40 ore: corso avanzato per progettisti CasaClima. 64 ore: corso auditore autorizzato Casa-Clima. durata totale: 120 ore.

No

Calabria -

Campania -

Emilia Romagna 68 ore: corso di formazione, con obbligo di frequenza non inferiore all’80%. 12 ore: project work su casi-studio as-segnati, elaborazione del relativo mate-riale, obbligatorio per l’accesso alla veri-fica finale. 80 ore: durata totale.

55 + 12 = 67 ore Si

Friuli Venezia Giu-lia

80 ore: modulo sulla certificazione e-nergetica degli edifici; 64 ore: modulo sulla certificazione am-bientale degli edifici,

Obbligo di frequenza pari al-meno all’85% delle ore del sin-

golo modulo 68+54

No

Lazio -

Liguria 80 ore: corso con esame finale per colo-ro che possiedono i titoli di studio speci-ficati nella D.G.R. n. 447/2014, non sono abilitati alla progettazione di edifici ed impianti e non sono iscritti agli Ordi-ni/Collegi professionali.

68 ore No

Lombardia 72 ore per corsi in aula: l’ammissione all’esame di un candidato è subordinata alla verifica della frequenza minima ob-bligatoria pari al 75% delle ore comples-sive del corso stesso; 60 ore per i corsi svolti in altre Regioni e ritenuti equipollenti da parte di certifica-tori che chiedono l’accreditamento an-che presso Regione Lombardia; 24 ore per i corsi online, per i quali è comunque previsto l’esame finale.

54 ore No

Marche 80 ore: corso con esame finale Obbligo di frequenza pari al-meno al 90% delle ore

-No

Molise -

Piemonte Indicativamente pari a 92 ore di dura-ta totale64. Modulo 1: (44 ore), approfondisce la figura del certificatore, valutazione della

Il modulo 1 corrisponde al primo modulo richiamato all’art. 4.2 della D.G.R. n.43-11965: esso può essere o-

No

64 Le 92 ore riportate sono indicative, non esiste un atto formale che definisce la durata minima dei corsi ma solamente il programma è definito in modo puntuale nella D.G.R. 43-11965. Le 92 ore, in alcuni casi autorizzati, sono state ridotte a 70 o 80.

Page 68: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 64 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Province autonome

Durata Numero di ore con frequen-za obbligatoria

È prevista la possibi-lità di usufruire di

corsi di autoappren-dimento?

qualità dell'ambiente interno, il quadro normativo nazionale, la metodologia di valutazione della prestazione energetica globale dell'edificio, il calcolo del rendi-mento degli impianti, la valutazione eco-nomica degli investimenti di riqualifica-zione energetica, l’analisi strumentale; Modulo 1B: (durata 24 ore), tratta i ri-chiami teorici di termodinamica, tra-smissione del calore e fisica dell'edificio, il bilancio energetico del sistema fabbri-cato/impianto, le caratteristiche dell'in-volucro edilizio, le caratteristiche dei sistemi impiantistici, le fonti rinnovabili e gli impianti per il loro sfruttamento. Modulo 2: (24 ore) illustra Il quadro normativo regionale vigente in materia, le procedure applicative per la certifica-zione energetica della Regione Piemonte, gli strumenti informatici per la certifica-zione energetica della Regione Piemonte; esso comprende lo svolgimento di eser-citazioni applicative sulla valutazione energetica di edifici nuovi ed esistenti con l’ausilio di software.

messo da tecnici in possesso delle conoscenze di energetica edilizia e delle procedure nor-mative nazionali attinenti al primo modulo, attestate dall’ente di appartenenza o dall’Ordine o Collegio cui è i-scritto oppure autocertificate dall’interessato (es. certificato-ri energetici di altre Regioni). Chi si trovasse in tale situazio-ne può richiedere alla Regione Piemonte l’autorizzazione a partecipare direttamente al modulo 2. Il modulo 1B è propedeutico: esso può essere omesso da tecnici in possesso di buone conoscenze di base e sulle tec-nologie edili ed impiantistiche (ad es. progettisti termotecni-ci); Il modulo 2 corrisponde al secondo modulo richiamato all’art. 4.2 della D.G.R. n.43-11965: esso è fondamentale per la formazione del certifi-catore energetico in Piemon-te.

Puglia 80 ore: durata minima con obbligo di frequenza pari ad almeno l'85%. Rego-lamento regionale 10/02/2010, n.10

68 ore -

Sardegna -

Sicilia -

Toscana Il percorso formativo ha una durata mi-nima di 80 ore e prevede la presenza di un numero di discenti non superiore a 25. Articolato in 7 moduli L’utilizzo delle modalità di apprendi-mento e-Learning è consentito solo per l’erogazione del I Modulo. Al termine del percorso formativo è pre-visto il superamento di un esame finale, ai sensi dell’art. 2 comma 4 del D.P.R. 75/2013, davanti ad una Commissione composta, ai sensi dell’art. 66 decies del Regolamento n. 47/R del 8.8.2003 e s.m.i. e della DGR 532 del 2009 e s.m.i (par. B.5.4.2.), da:

Presidente (individuato dall’Amministrazione compe-tente)

Due esperti di settore, nominati dall’Amministrazione.

Un componente designato dall’organismo di formazione

.Ai fini dell’ammissione all’esame è ob-bligatoria la frequenza ad almeno l’80% delle ore complessive del corso La prova finale è costituita da una prova

La partecipazione al corso di formazione può prevedere il riconoscimento di crediti for-mativi. Costituiscono valore di credito formativo le competenze ac-quisite attraverso la partecipa-zione a corsi di formazione, documentati da specifici atte-stati e/o attraverso lo svolgi-mento di attività lavorativa nel settore di riferimento debita-mente documentata. Il riconoscimento dei crediti e la relativa riduzione delle ore di formazione si attuano se-condo le disposizioni regionali vigenti (D.G.R. 532/09 e s.m.i). Il soggetto attuatore del corso definisce i crediti formativi da riconoscere e la riduzione delle ore di frequenza da attuare.

-

Page 69: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 65

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Province autonome

Durata Numero di ore con frequen-za obbligatoria

È prevista la possibi-lità di usufruire di

corsi di autoappren-dimento?

teorica e da una prova pratica. Quest’ultima mira a verificare la corretta redazione di un Attestato di Prestazione Energetica sia in ambito di nuove co-struzioni che di edifici esistenti.

Trento 80 ore: durata minima. Il corso viene articolato in tre moduli: Parte introduttiva (20 ore), basata sui principi generali della fisica termotecni-ca degli edifici. Parte disciplinare (40 ore), basata sull’approfondimento del comportamen-to energetico dell’edificio. Parte tecnico-amministrativa (20 ore), dedicata ai metodi e alle procedure di certificazione energetica.

L’aspirante certificatore può conseguire l’attestato di fre-quenza al corso di formazione e partecipare allo svolgimento delle prove scritte e colloquio orale solo se dimostra di aver frequentato almeno l’80%, di ogni singolo modulo. 16 + 32 + 16 = 64 ore

No

Umbria Il riferimento è l’allegato B alla D.G.R. n. 1002 del 16/09/2013 “Standard di Percorso Formativo Corso di formazione per la abilitazione di tecnici certificatori esclusivamente in materia di certifica-zione energetica degli edifici ai sensi del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75, art. 2, commi 4 e 5”.

90% delle ore in cui si articola lo standard minimo di percor-so formativo .

-

Valle d’Aosta65 54 ore: durata minima complessiva per tutti i corsi avviati successivamente all’approvazione della D.G.R. n.1448 del 28/05/2010.

Per accedere all’esame finale del corso è obbligatoria, una frequenza minima alle lezioni di almeno l’80% delle ore complessive. 80% x 54 = 44 ore

No

Veneto Per i corsi di formazione si applica la di-sciplina statale: art. 2, comma 5 del D.P.R. 75/2013

-

65 In Valle d'Aosta i corsi di formazione con esame finale sono alternativi al conseguimento dell’esperienza professionale comprovata dall’iscrizione da almeno cinque anni all’Ordine o Collegio professionale di appartenenza. Oltre al possesso di uno dei due requisiti, è obbligatorio l'accertamento della conoscenza della procedura, della metodologia e degli strumenti ap-plicativi del sistema regionale.

Page 70: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 66 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 27 “Costi per l’iscrizione all’albo regionale dei tecnici certificatori energetici” Regioni e Pro-vince autono-me

Durata dell’iscrizione all’albo dei soggetti cer-

tificatori

Costo d’iscrizione all’albo dei soggetti

certificatori

Il costo ammini-strativo per cia-scun certificato

Costo medio per targa energetica

Abruzzo Basilicata Bolzano66 Calabria Campania Emilia Roma-gna

100 € una tantum (al primo accredita-

mento. L’accreditamento du-

ra 3 anni)

Attualmente 0 €67

0 €

Friuli Venezia Giulia

0 € 0 € 30 €

Lazio 0 € 0 € Liguria 0 € 20 € Lombardia 120 € costo annua-

le68 10 € 50 €

Marche Molise Piemonte 100 € costo annua-

le69 10 €

Puglia 100 € costo annuale 0 € 0 € Sardegna Sicilia 0 € 0 € 0 € Toscana Trento 130 € 30 € 82 € Umbria Valle d’Aosta 0 € 0 € 0 € Veneto 0 €

Gli aspetti connessi alla cella evidenziata sono in corso di definizione. La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

66 In provincia di Bolzano non esiste alcun albo provinciale di tecnici certificatori energetici. 67 L’art. 25-ter della L.R. 26/2004 come modificato dalla L.R. 7/2014 prevede che “Per la copertura dei costi necessari alla realizzazione dei programmi di verifica di conformità di cui al comma 4, lettera d), i soggetti certificatori accreditati sono te-nuti a corrispondere un contributo per ciascun attestato di certificazione energetica registrato.” La disposizione è in fase di implementazione 68 Qualora l’iscrizione avvenga nel secondo semestre dell’anno solare il contributo per l’iscrizione è pari a € 60,00. L’accreditamento, ossia il riconoscimento, da parte della Direzione Energia di Finlombarda S.p.A., di tutti i requisiti necessari per svolgere attività di certificazione secondo la disciplina di Regione Lombardia, è gratuito. 69 Iscrizione e rinnovo gratuito nel caso in cui il soggetto sia iscritto all’Albo professionale.

Page 71: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 67

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Prospetto 28 “Mutuo riconoscimento dei tecnici certificatori energetici” Regioni e Province autonome Mutuo riconoscimento70 Accordi con altre Regioni

[1] [2] [3] Abruzzo 71 No Basilicata Bolzano 72 No Calabria No Campania Emilia Romagna Si Friuli Venezia Giulia No Lazio No Liguria No

Lombardia 73 Si

Marche Molise Piemonte

74 Puglia No Sardegna No Sicilia No

Toscana No Trento

75 No Umbria Valle d’Aosta 76 No Veneto No Legenda – Mutuo riconoscimento dei tecnici certificatori: [1] Non è previsto. [2] È previsto senza alcuna verifica (che non sia quella di appartenenza all’elenco). [3] È previsto purché siano rispettati determinati requisiti.

Gli aspetti connessi alla cella evidenziata sono in corso di definizione La Regione/ Provincia autonoma non ha compilato il relativo campo.

70 Il mutuo riconoscimento è la possibilità che un tecnico certificatore accreditato in un’altra Regione (o in uno Stato dell’UE) possa operare. 71 I professionisti che redigono gli APE devono fare riferimento al D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 e s.m.i.. 72 I professionisti che redigono gli APE devono fare riferimento al D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75. 73 Gli accordi sono sanciti dal Decreto 4648 del 12/05/2009. 74 I soggetti in possesso dei requisiti espressi nella L.R. 13/2007, conseguiti in altre Regioni italiane o in Stati esteri, possono fare richiesta di iscrizione alla Regione Piemonte, la quale verifica l'equivalenza dei requisiti e dei relativi contenuti profes-sionali. 75 Per maggiori informazioni si faccia riferimento al Decreto del Presidente della Provincia autonoma di Trento 13/07/2009, n. 11-13/Leg, art.8. 76 Per la Valle d’Aosta il riferimento è stata la L.R. 21/2008 e quanto stabilito nelle D.G.R. applicative 1448/2010 e 2236/2010 fino all’entrata in vigore della l.r. 26/2012 (agosto 2012) che prevede il mutuo riconoscimento soltanto laddove siano rispettati i requisiti presenti all’art. 18 della l.r. medesima.

Page 72: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 68 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Prospetto 29 “Sanzioni al certificatore” Regioni Sanzioni al certificatore D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.

Art. 15 del D.Lgs. 192/2005 sostituito dall’art. 12 della Legge 90/2013 Il professionista qualificato che rilascia la relazione tecnica di cui all'articolo 877, compilata senza il rispet-to degli schemi e delle modalità stabilite nel decreto di cui all'articolo 8, comma 1 e 1-bis, o un attestato di prestazione energetica degli edifici senza il rispetto dei criteri e delle metodologie di cui all'articolo 6, è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 700 € e non superiore a 4.200 €. L'ente locale e la regione o la provincia autonoma, che applicano le sanzioni secondo le rispettive competenze, danno co-municazione ai relativi ordini o collegi professionali per i provvedimenti disciplinari conseguenti.

Emilia Romagna Il riferimento è l’articolo 25-quindecies della L.R. 26/2004 come modificato dalla L.R. 7/2014, il quale ri-manda all’art. 15 del D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.

Liguria Il tecnico abilitato che redige l’APE non conforme alle modalità previste dal regolamento regionale vigen-te incorre nella sanzione amministrativa da € 300,00 a € 1.500,00, se l’APE errato comporta una classe di efficienza energetica migliore, alla sanzione si aggiungono € 10,00 per ogni m2 di superficie netta calpe-stabile riscaldata, sino ad un massimo di € 10.000,00. In ogni caso l’APE errato è inefficace e viene sosti-tuito da quello corretto e redatto dal soggetto verificatore. L’applicazione della sanzione a carico del tec-nico abilitato comporta la sospensione per tre mesi dell’attività di attestatore. La reiterazione della san-zione per lo stesso o per un altro motivo comporta la sospensione dell’attività di attestatore per un anno qualora le violazioni vengano commesse nell’arco di tre anni. (art. 33 L.R. 22/2007 ss.mm.ii.)

Lombardia Il Soggetto certificatore che redige l’APE in modo non conforme alle modalità individuate dalla D.G.R. VIII/5018 e ss.mm.ii., incorre nella sanzione amministrativa da € 500,00 a € 2.000,00 ai sensi dell’art. 27 della L.R. 24/06 e ss.mm.ii. Se l’attestazione comporta l’assegnazione di una classe di efficienza energe-tica superiore, alla sanzione si aggiungono € 10,00 per ciascun metro quadrato di superficie netta calpe-stabile riscaldata dell’edificio in oggetto, fino ad un massimo di € 10.000. In ogni caso, l’APE redatto in modo non conforme alle modalità stabilite dalla Giunta regionale è inefficace e viene cancellato dal cata-sto energetico regionale. L'applicazione della sanzione a carico del soggetto certificatore accreditato comporta la sospensione per sei mesi dall'elenco regionale dei soggetti certificatori accreditati. La reiterazione della sanzione per lo stesso o per un altro motivo di non conformità comporta la cancellazione dall'elenco regionale per due anni, decorsi i quali il soggetto interessato per ottenere nuovamente l'accreditamento dovrà dimostrare di aver superato un idoneo corso di formazione.

Piemonte Il certificatore che rilascia l'attestato di certificazione senza il rispetto dei criteri o delle metodologie di cui all'articolo 5, è punito con la sanzione amministrativa da euro 150,00 a euro 1.500,00. La sanzione è pari al doppio nei casi in cui l'attestato di certificazione energetica determini l'attribuzione di una classe energetica più efficiente. 2 bis. Nei casi di cui al comma 2 l'attestato di certificazione energetica è invalido. L'invalidità è registrata dal sistema informativo di certificazione energetica degli edifici. Il certificatore, entro novanta giorni dalla conclusione del procedimento di cui all'articolo 16 della legge 689/1981 o dell'articolo 18 della medesi-ma legge, è tenuto a redigere un nuovo attestato di certificazione energetica e a darne informazione al proprietario dell'immobile. Il certificatore che omette di redigere il nuovo attestato di certificazione ener-getica o di darne informazione al proprietario dell'immobile è punito con la sanzione amministrativa pari a 1.500,00 euro. 2 ter. L'autorità che applica la sanzione ne dà comunicazione all'ordine o collegio professionale a cui ri-sulti iscritto il certificatore per i provvedimenti disciplinari conseguenti previsti dal relativo ordinamento professionale. Se almeno dieci attestati di certificazione energetica rilasciati nell'arco di un anno presen-tano errori che cagionino un'errata classificazione energetica, l'autorità medesima dispone la sospensio-ne del certificatore dall'elenco di cui all'articolo 6 fino al conseguimento dell'attestazione di partecipazio-ne, con esito positivo, al corso di formazione di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b). 2 quater. Il certificatore non iscritto ad alcun ordine o collegio professionale che nell'arco di un anno rila-scia almeno cinque attestati di certificazione energetica che presentano errori che cagionino un'errata classificazione energetica, è sospeso dall'elenco fino al conseguimento dell'attestazione di partecipazione, con esito positivo, al corso di formazione di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b).

Puglia Il riferimento è l’articolo 16 del R.R. 10/02/2010, n. 10 il quale rimanda all’art. 15 del D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.

Valle d’Aosta Il riferimento è l’articolo 53 della L.R. 26/2012. In particolare il professionista che rilascia la relazione tecnica di cui all’articolo 11, comma 1, non corretta è tenuto a redigere il nuovo documento, secondo le modalità previste dalla L.R. 26/2012 , entro quaranta-cinque giorni dalla data di comunicazione della contestazione, con oneri a proprio carico. Qualora non ottemperi entro tale termine, il professionista è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 3.000. Il certificatore energetico che rilascia l’attestato di certificazione energetica di cui all’articolo 16 non cor-retto dal punto di vista formale o sostanziale è tenuto a redigere il nuovo documento, secondo le modalità

77 Documentazione progettuale di cui all’articolo 28, comma 1, della Legge 9/01/1991, n. 10.

Page 73: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 69

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni Sanzioni al certificatore previste dalla L.R. 26/2012, entro quarantacinque giorni dalla data di comunicazione della contestazione, con oneri a proprio carico. Qualora non ottemperi entro tale termine, e comunque dopo tre contestazioni di non correttezza sostanziale, il certificatore energetico è sospeso dall’attività di redazione degli attestati per un periodo di sei mesi ed è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 6.000. Dopo tre so-spensioni, l’accreditamento è revocato definitivamente.

Trento Il riferimento è l’art. 91 della L.P 1/2008, così come modificato dall’art. 31 della L.P. 20/2012. In particolare, il certificatore che rilascia l'Attestato di prestazione energetica con irregolarità meramente formali è tenuto a redigere un nuovo attestato entro trenta giorni dalla data di comunicazione della con-testazione. Qualora non ottemperi entro tale termine è soggetto ad una sanzione amministrativa pecunia-ria non inferiore a 150 euro e non superiore a 1.500 euro. Il certificatore che rilascia l'Attestato di prestazione energetica non veritiero è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria non inferiore a 300 euro e non superiore a 3.000 euro. In questi casi il certifi-cato è dichiarato inefficace e il certificatore è tenuto a redigere un nuovo attestato entro trenta giorni da quando il provvedimento che accerta la violazione precedentemente commessa è divenuto definitivo. Il progettista che, in fase di richiesta del titolo edilizio o in fase di presentazione di successive varianti sot-toscrive documentazione tecnica non veritiera in relazione ai requisiti di prestazione energetica dell'edi-ficio, incorre nella sanzione amministrativa pecuniaria non inferiore a 500 euro e non superiore a 6.000 euro. Sono considerati non veritieri gli attestati di certificazione energetica o le relazioni allegate alla domanda del titolo edilizio che riportano valori dell'indice di prestazione energetica globale dell'edificio che si di-scostano di oltre il 10 per cento dal valore verificato in sede di accertamento. Sono altresì considerati non veritieri gli attestati di certificazione energetica o le relazioni che riportano valori dell'indice di presta-zione energetica globale dell'edificio che si discostano dal valore verificato in sede di accertamento di ol-tre 10 kWh/m2 anno o di oltre 3 kWh/m3 anno. Con il comma 3 bis dell’art. 84 della L.P. 1/2008, si stabilisce infine che in caso di violazione degli ob-blighi in materia di dotazione, consegna e allegazione dell’attestato di prestazione energetica e dell’obbligo di informazione sui suoi contenuti, in sede di trasferimento dell’immobile a titolo oneroso o gratuito e di stipulazione di un nuovo contratto di locazione, si applicano le sanzioni amministrative pe-cuniarie previste dalla disciplina statale.

Page 74: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag.70 Prospetticomparativi

RAPPORTO2014

Prospetto30“Attestatidiprestazioneenergeticadepositatial1/11/2014”IlprospettoriportaidatitrasmessidaivariufficiregionalieprovincialirelativialnumerodiAPE/ACEdepositatipressogliuffici.Nontuttiidatisonoriferitiallamedesimadata.Inoltre,reperiretaledatoperalcuniufficidiventamoltodifficoltoso,ciò

ancheinconsiderazionedellamancanzadisistemiinformativiperildepositodegliACE/APE.

Regioni Autodichiarazionidepositate78 APEdepositati

APEdepositatiperclasseenerge‐

tica.Riferimenti

Sonostateelaboratestatistichesugliattestatiemessi?

Si No No,macistapen‐sando

Abruzzo 2.925(finoal28/12/2012)

28.517(datiag‐giornatial

30/10/2014)

Pag.128(vederedatiENEA)

Basilicata 2.758 3.096 Pag.129

Bolzano

9.176CertificazioniCa‐saClimaprodotte

e6.833

ACE/APEarchi‐viati79

Pag.135

Calabria80 ‐ 2.991 Pag.142 Campania81 N.D. N.D. ‐ EmiliaRomagna ‐ 595.389 Pag.100 FriuliVeneziaGiu‐lia82 9.608 17.851 Pag.160

Lazio N.D. 57.7438315.00083

Datoaggiornatoal2013

Liguria ‐ 213.098 Pag.170 Lombardia ‐ 1.476.67484 Pag.181

Marche N.D.69.698

(Dal01/04/13al04/12/14)

Pag.188

Molise81 N.D. N.D. ‐ Piemonte ‐ 604.350 Pag.197 Puglia81 N.D. N.D. ‐ Sardegna 8.600 25.40085 Pag.205 Sicilia86 39.961 141.930 Pag.209 Toscana N.D. 83.00087 ‐ Trento 2.697 35.64388 Pag.225

78 L’autodichiarazione è stata abrogata dal D.M. 22/11/2012. I dati riportati sono riferiti alla situazione generale primadell’abrogazione.79LecertificazioniCasaClimasonoilnumerocomplessivodituttigliattestatienergeticiprodottidall’Agenziaperl'EnergiaAltoAdige–CasaClimadal01/01/2002al01/01/2014.GliACE/APEarchiviatisonoilnumerodellecopiediACE/APE,chel’Agenziaper l'EnergiaAltoAdige–CasaClima,comeindicatoalpunto7.2,dellaDeliberazionedellaGiuntaprovincialedel4/03/2013n.362esuccessivemodifiche,haricevutodaitecnicidellaprovinciadiBolzanoearchiviatofinoal01/01/2014.80IlnumerodiACE/APEriportatiprendeinconsiderazioneilperiodocompresodal1/01/11al31/12/13.81Laregionenonharispostoalsondaggio.82PerilFriuliVeneziaGiuliailnumerodiACE/APEèriferitoal20/11/14.83 Dati riportati tengono conto del numero di APE riportati nel rapporto sulla certificazione energetica 2012 (riferiti al31/01/2011)edegliACE/APEdepositatipresso laregioneneiprimiseimesidel2012.Dallaregionecomunicanoche,nelcorsodeirestantiseimesi,sonopervenuticirca15.000ulterioriACE.Questisonoincorsodiimplementazioneneldatabaseregionale. Idativengonoinviatiallaregioneinformacartacea(RapportoCE2013‐Datononaggiornatopoichèlaregionenonharispostoalsondaggio).84Datoaggiornatoal10/11/2014.85IlnumeroindicatosiriferiscealleAPEdepositatepressoilServizioEnergiadellaRegioneSardegna,lestesseperònonso‐nostatetutteanalizzateenonèstatavalutatalalorovalidità.Datoaggiornatoal05/11/2014.86Aggiornamentoall’agosto2014.87Datorelativoaldepositoeffettuatonell’anno2013.88Datoaggiornatoal29/10/2014.

Page 75: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetticomparativi Pag.71

Attuazionedellacertificazioneenergeticadegliedifici inItalia

Regioni Autodichiarazionidepositate78 APEdepositati

APEdepositatiperclasseenerge‐

tica.Riferimenti

Sonostateelaboratestatistichesugliattestatiemessi?

Si No No,macistapen‐sando

Umbria 5.889 5.155 Datoaggiornatoal2013

Valled’Aosta89 N.D. 14.04190 Pag.242 Veneto91 12.999 275.581 Pag.251 Totale 89.05792 3.637.16693 ‐

LaRegione/Provinciaautonomanonhacompilatoilrelativocampo.

89Datoaggiornatoal30/09/2014.9011.541(Dal20/7/11al30/09/14conilsistemaBeauclimat)2500(Secondoilmodellonazionale).91 Il numero complessivo di ACE/APE e di autodichiarazioni riportate prende in considerazione il periodo compreso dal1/01/2009al31/12/2012.92Ildatononècompleto.Lasommanoncomprendeleautodichiarazionidepositatepressogliufficiregionalichenonhannocomunicatoildato.93Ildatononècompleto.LasommanoncomprendegliACE/APEdepositatinelleRegioniCampania,MoliseePuglia.IntaliRegioniviècomunqueunattivitàdicertificazioneenergeticadegliedifici.

Page 76: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag.72 Prospetticomparativi

RAPPORTO2014

Prospetto31“Attivitàdicontrollodellaqualitàdelserviziodicertificazioneenergeticadegliedifici”Lalegge90/2013riportache,ovenondiversamentedispostodanormeregionali,icontrollidellaqualitàdelserviziodicerti‐ficazioneenergeticadegliedificisonosvoltidallestesseautoritàcompetentiacuisonodemandatigliaccertamentieleispe‐zioninecessariall'osservanzadellenormerelativealcontenimentodeiconsumidienergianell'esercizioemanutenzionede‐gliimpiantidiclimatizzazione.Icontrollisonoprioritariamenteorientatialleclassienergetichepiùefficientiecomprendonotipicamente:

a. l'accertamentodocumentaledegliAPEincludendoinessoanchelaverificadelrispettodelleprocedure;b. levalutazionidicongruitàecoerenzadeidatidiprogettoodidiagnosiconlametodologiadicalcoloeirisultatie‐

spressi;c. leispezionidelleopereodell'edificio.

Siriportadiseguito,informaschematica,l’elencodegliEntiprepostialcontrollodegliAPEinsiemeairelativiriferimentilegi‐slatividiregolamentazionedelladisciplina.

RegionieProvinceau‐tonome

LaRegionehaavviatounaproceduradicontrollosugliattestatidiprestazionee‐

nergeticaemessi?

SiNo

EntecheeffettuaicontrollisugliAPERiferimentolegislativoregionalecheregolailcontrollodegliAPE

Abruzzo94 Infasedidefinizione Basilicata

Bolzano 95 Agenziaperl'EnergiaAltoAdige‐Casa‐Clima

DeliberazionedellaGiuntaprovincialedel4/03/2013,n.362esuccessivemodifiche,

art.9.3.Calabria 96 Campania

EmiliaRomagna EnteRegionalediAccreditamentoNUO‐VAQUASCOSCRL

Articolo25‐terdellaL.R.26/2004comemodificatodallaL.R.

7/2014

FriuliVeneziaGiulia 97 ARES‐AgenziaRegionaleperl'Edilizia

Sostenibiles.r.l.Unipersonale(societàinhouse)

L.R.2/2005ss.mm.ii.L.R.19/2012ss.mm.ii.

Lazio

Liguria 98 IRES.p.A. L.R.22/2007ss.mm.ii.R.R.n.6/2012

Lombardia InfrastruttureLombardeS.p.a.

L.R.n.24del11/12/2006ess.mm.ii.,

D.G.R.IX/2554del24/11/2011

Decreton.33/2012Marche Molise Piemonte ARPA L.R.13/2007Puglia Sardegna Sicilia Toscana 99 Comune L.R.39/2005Trento 100 Organismodiabilitazione(Odatech) Art.91L.P.1/2008e

94LaregioneAbruzzostaattualmentedefinendo,incollaborazioneconl’ENEA,lemodalitàorganizzativeedoperative,perilcontrollodegliAPE.95NelrispettodellaDeliberazionedellaGiuntaprovincialedel4/03/2013,n.362esuccessivemodifiche,art.9.3.96Laregionehaavviatounafasedicontrollosperimentale.97AisensidellaL.R.19/2012attualmenteleverifichesonosoltantoformali(completaecorrettacompilazionedellostesso).ÈattesaunaD.G.R.cheindichigliindirizzieleprocedureperleverifiche,icontrolli,gliaccertamentieleispezionidellecerti‐ficazionienergeticheedellecertificazioniVEA.98LaRegione,tramiteARELiguria(oraIRES.p.A.–DivisioneEnergia),haavviatonell’anno2013ilprocessodiverificasugliattestatitrasmessiallabancadatidall’entratainvigoredelR.R.6/2012.99InunComunedellaRegioneèstataavviataunacampagnasperimentaledicontrollosullaCertificazioneenergeticatramiteunprogrammapromossodall’EnteRegioneToscana.

Page 77: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Prospetti comparativi Pag. 73

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Regioni e Province au-tonome

La Regione ha avviato una procedura di controllo sugli

attestati di prestazione e-nergetica emessi?

Si No

Ente che effettua i controlli sugli APE Riferimento legislativo regionale che regola il

controllo degli APE

s.m. Umbria101 Valle d’Aosta 102 ARPA (Ente esterno) L.R. 26 del 1/08/2012 Veneto Struttura Regionale: Sezione Energia D.G.R. n. 2401/2012

Prospetto 32 "Dati ufficiali raccolti complessivi in materia di controllo indipendente di cui all'articolo 18 e allegato 2 della direttiva 2010/31/UE" Numero APE % sul totale Numero totale di APE rilasciati nel 2013 419.650 - Numero totali di APE selezionati casualmente ai fini della verifica nel 2013 26.821 6,39% Fra questi, il numero di APE verificati secondo:

Opzione A) direttiva EPBD rifusa, allegato II, punto 1 26.449 6,30% Opzione B) direttiva EPBD rifusa, allegato II, punto 1 4.059 0,97% Opzione C) direttiva EPBD rifusa, allegato II, punto 1 283 0,07%

Altre misure equivalenti -

Numero totale degli APE selezionati nel 2013 ai fini della verifica oltre agli APE se-lezionati casualmente

1.204 0,29%

Prospetto 33 "Dati ufficiali raccolti a livello regionale in materia di controllo indipendente di cui all'arti-colo 18 e allegato 2 della direttiva 2010/31/UE" (Dati estrapolati dalla Relazione 2013 sul sistema di controllo indipendente ex. art. 18 e allegato II della direttiva

EPBD Recast)

Regioni e Province

autonome

Ente che effet-tua i controlli

sugli APE

Totale APE rilasciati nel

2013

APE selezio-nati casual-mente nel

2013

APE selezio-nati secondo l'opzione A

APE selezio-nati secondo l'opzione B

APE selezio-nati secondo l'opzione C

APE oltre a a quelli sele-zionati ca-sualmente

Abruzzo Regione 12.508 6.508 793 - - - Basilicata Regione 1.763 - - - - -

Bolzano

Agenzia per l'Energia Alto Adige - Casa-

Clima

Calabria Regione 2.250 - - - - - Campania Emilia Ro-magna

NUOVAQUASCO SCRL

129.555 18.144 18.144 3.266 101 -

Friuli Ve-nezia Giulia

ARES 32.285 - - - - 1200

Lazio Liguria IRE S.p.A. 54.636 200 0 0 182 -

Lombardia Infrastrutture

Lombarde S.p.a.

Marche Regione 26.536 - - - - - Molise Regione 1.163 - - - - - Piemonte ARPA 119.983 1.793 1.797 0 0 4 Puglia Sardegna Sicilia Regione 31.088 176 - - - - Toscana Comune

100 Il controllo è affidato all’Organismo di abilitazione. 101 Il riferimento è il disegno di legge “Disposizioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e degli im-pianti di climatizzazione e per il miglioramento della qualità dell’aria” è in iter. Preadottato con DGR n. 1224 del 29/09/2014 102 La procedura di controllo sugli attestati emessi è stata attivata nel mese di gennaio 2013 in forma di sperimentazione co-me previsto dalla L.R. 26/2012 e secondo le modalità previste dalla D.G.R. 2401/2012 e dalla successiva D.G.R. 2165/2013. Con D.G.R. 1329/2014, che ha abrogato la D.G.R. 2165/2013, è stata avviata la procedura di controllo in cui vengono applicate le sanzioni previste dalla l.r. 26/2012

Page 78: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 74 Prospetti comparativi

RAPPORTO 2014

Regioni e Province

autonome

Ente che effet-tua i controlli

sugli APE

Totale APE rilasciati nel

2013

APE selezio-nati casual-mente nel

2013

APE selezio-nati secondo l'opzione A

APE selezio-nati secondo l'opzione B

APE selezio-nati secondo l'opzione C

APE oltre a a quelli sele-zionati ca-sualmente

Trento Organismo di

abilitazione (O-datech)

Umbria Regione 7.883 - - - - - Valle d’Aosta

ARPA (Ente e-sterno)

Veneto Struttura Re-

gionale: Sezio-ne Energia

Totale 419.650 26.821 26.449 4.059 283 1.204

Page 79: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

SEZIONE SECONDA

QUADRO NORMATIVO E SVILUPPI

Page 80: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 76 La normativa

RAPPORTO 2014

2 Certificazione energetica e legisla-zione: dalla direttiva 2002/91/CE (EPBD1)103 alla 2010/31/UE

2.1 Sintesi del panorama legislativo Le prime disposizioni nazionali in materia di certifi-cazione energetica degli edifici risalgono alla L. 9/01/1991, n.10, volta a favorire e ad incentivare, tra l’altro, l'uso razionale dell'energia, lo sviluppo del-le fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi specifi-ci di energia nei processi produttivi. In seguito, le disposizioni in materia sono state riviste ed integrate dai D.Lgs. n. 192/2005 e n. 311/2006 con i quali si è provveduto a recepire nel nostro ordi-namento la direttiva 2002/91/CE (EPBD 1) relativa al rendimento energetico nell'edilizia: questa ha in-trodotto nell’UE la certificazione energetica degli edi-fici, intesa soprattutto come strumento di trasforma-zione del mercato immobiliare allo scopo di sensibi-lizzare gli utenti sugli aspetti energetici all'atto della scelta dell'immobile. Il D.Lgs. 192/2005 entra ufficialmente in vigore l’8/10/2005. Definisce, sin dalla sua prima versione, parecchi elementi tra cui, ad esempio, i requisiti mi-nimi in materia di prestazioni energetiche degli edifi-ci e l’obbligatorietà della certificazione energetica. Il 192 non può essere ancora considerato uno strumen-to legislativo completo, poiché rimanda a decreti suc-cessivi. Il D.Lgs. 311/2006, pubblicato nell’anno se-guente, avrebbe dovuto quindi integrarlo e comple-tarlo: manca tuttavia la modalità con cui la certifica-zione energetica debba essere applicata e introduce in via transitoria, e sino alla data di entrata in vigore delle Linee guida nazionali per la certificazione ener-getica degli edifici, la «qualificazione energetica». Con il D.Lgs. 311/2006, l’obbligo della certificazione energetica viene esteso gradualmente a tutti gli edifi-ci preesistenti all’entrata in vigore del D.Lgs. 192/2005 (8/10/2005), purché oggetto di compra-vendita o locazione: questo al fine di rendere il prov-vedimento maggiormente aderente alle disposizioni della 2002/91/CE. Con lo stesso Decreto, vengono inoltre modificate le norme concernenti le funzioni delle Regioni e degli enti locali che erano contenute nel D.Lgs. 192/2005, confermando le competenze in materia già attribuite in sede di decentramento am-ministrativo dall’art. 30 del D.Lgs. 112/1998. La L. 244/2007 “legge finanziaria 2008” all’ art. 1, comma 288, dispone che, a decorrere dall’anno 2009 e in attesa dell’emanazione dei provvedimenti attua-tivi di cui all’art. 4, comma 1, del D.Lgs. 192/2005, il rilascio del permesso di costruire sia subordinato alla certificazione energetica dell’edificio, così come pre-visto dall’art. 6 del D.Lgs. 192/2005. Il comma 289 della L. 244/2007 impone, inoltre, con la sostituzione

Giovanni Murano, CTI

del comma 1-bis dell'art. 4 del D.P.R. 380/2001, che, a decorrere dal 1° gennaio 2009, i regolamenti edilizi comunali prevedano, ai fini del rilascio del permesso di costruire, l'installazione di impianti per la produ-zione di energia elettrica da fonti rinnovabili per gli edifici di nuova costruzione. Il termine indicato è sta-to successivamente rinviato al 1° gennaio 2010 dal D.L. 207/2008 (art. 29, comma 1-octies) e poi al 1° gennaio 2011 dal D.L. 194/2009 (art. 8, comma 4-bis) (A.C. 3210). Il D.Lgs. 30/05/2008, n.115 recepisce la direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici ed abroga la diretti-va 93/76/CEE; integra inoltre le disposizioni del D.Lgs. 192/2005 prevedendo, nelle more dell'emana-zione dei decreti attuativi di cui all’art. 4, comma 1, del D.Lgs. 192/2005 e fino alla data di entrata in vi-gore degli stessi, l’applicazione delle disposizioni con-tenute nell'allegato III dello stesso D.Lgs., relative alle “Metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici e degli impianti” e al riconoscimento dei “Soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici”. Con la L. 6/08/2008 n.133 «Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge 25/06/2008 n.112 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo e-conomico, la semplificazione, la competitività, la sta-bilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», si fa un passo indietro nel percorso dell’attuazione della certificazione energetica: vengo-no infatti abrogati, con il comma 2-bis, a partire dal 22/08/2008, i commi 3 e 4 dell’art.6 del D.Lgs. 192/2005. Questi stabilivano, in particolare, che, nel caso di trasferimento a titolo oneroso di interi immo-bili o di singole unità immobiliari, l’ACE dovesse esse-re allegato all'atto di trasferimento (art. 6, comma 3) e che in caso di locazione lo stesso attestato dovesse essere messo a disposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia conforme all'originale104 (art. 6, comma 4). Conseguentemente, sono stati abrogati anche i commi 8 e 9 dell’art. 15, che prevedevano la nullità del contratto che poteva essere fatta valere solo dall'acquirente in caso di violazione dell'obbligo di cui all'art. 6, co. 3 (comma 8) o solo dal conduttore in caso di violazione dell'obbligo previsto dall'art. 6, co. 4 (comma 9). Con il D.L. 112/2008 viene quindi meno l’obbligo di allegare l’APE agli atti di compra-vendita, ma non l’obbligo di redigerlo. Nel 2009 viene pubblicato il D.P.R. n.59, che defini-sce i criteri generali, le metodologie di calcolo e i re-quisiti minimi per la prestazione energetica degli edi-fici e degli impianti termici per la climatizzazione in-vernale e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, le metodologie di calcolo e i requisiti

104 Con riferimento (anche) a tali disposizioni del D.L. 112/2008 la Commissione europea ha avviato una proce-dura d’infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato ri-spetto della direttiva 2002/91/CE.

Page 81: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 77

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

minimi per la prestazione energetica degli impianti termici per la climatizzazione estiva e, limitatamente al terziario, per l'illuminazione artificiale degli edifici. Esso attua solo in parte le lettere a) e b) dell’art. 4, comma 1, del D.Lgs. 192/2005, poiché all’ art. 1, comma 2 rinvia a successivi provvedimenti la defini-zione dei criteri generali, metodologie di calcolo e re-quisiti minimi per la prestazione energetica degli im-pianti termici per la climatizzazione estiva e per l’illuminazione artificiale degli edifici del settore ter-ziario. Nello stesso anno viene anche pubblicato sulla G.U. del 10/07/2009 l’atteso D.M. 26/06/2009 «Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici» (entrato in vigore il 25/07/2009). Il D.Lgs. 28/2011, volto a recepire la direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnova-bili, interviene anche sui sistemi di incentivazione dell'efficienza energetica. L'art. 13 modifica il D.Lgs. 192/2005 per prevedere una maggiore trasparenza delle informazioni commerciali e contrattuali relative alla certificazione energetica degli edifici e all’indice di prestazione energetica degli immobili oggetto di compravendita. Il 13/12/2012 viene pubblicato il D.M. 22/11/2012 che modifica le Linee Guida Nazionali per la certifica-zione energetica degli edifici. In particolare, il D.M. elimina la possibilità per i proprietari di alcune tipo-logie di immobili di optare per l’autocertificazione della classe energetica più bassa (autocertificazione di classe G), come richiesto dalla Commissione Euro-pea; viene inoltre data attuazione all’art. 9 della Di-rettiva EPBD che impone agli Stati membri di adotta-re un sistema di ispezioni periodiche degli impianti di condizionamento d’aria di potenza superiore ai 12 kW, che contemplino anche una valutazione dell’efficienza dell’impianto e una consulenza agli u-tenti sui possibili miglioramenti e sulle soluzioni so-stitutive o alternative. Il D.L. 63/2013, oltre a recepire la direttiva 2010/31/UE (EPBD 2), interviene sul D.Lgs. 192/2005: indica nuove regole per l'efficienza del pa-trimonio edilizio e rende obbligatorio l'APE (Attesta-to di Prestazione Energetica). La nuova metodologia di calcolo delle prestazione energetiche degli edifici, prevista dal D.L. 63/2013, entrerà in vigore con l'e-manazione dei relativi provvedimenti attuativi. Per-tanto per la redazione dell'APE restano confermate, al momento della pubblicazione di questo rapporto, le modalità di calcolo già utilizzate per l’ACE (attestato di certificazione energetica). Tale disposto permette di porre fine alle procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia. Il D.L. 63/2013 è convertito in legge con modificazioni dalla L. 03/08/2013 n. 90. Inoltre, il 27 giugno 2013 vengono pubblicati sulla G.U. n. 149 i seguenti decreti: D.P.R. 16/04/2013, n.75 riguardante i criteri di

accreditamento per esperti e organismi per la cer-tificazione energetica degli edifici (Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 19/08/2005, n. 192);

D.P.R. 16/04/2013, n. 74 riguardante i criteri di esercizio e manutenzione degli impianti di clima-tizzazione degli edifici (Regolamento recante di-sciplina dei criteri di accreditamento per assicu-rare la qualificazione e l'indipendenza degli e-sperti e degli organismi a cui affidare la certifica-zione energetica degli edifici, a norma dell'artico-lo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192” e “Regolamento recante de-finizione dei criteri generali in materia di eserci-zio, conduzione, controllo, manutenzione e ispe-zione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la prepara-zione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192).

Alla fine del 2013 sono pubblicati i seguenti disposti legislativi che aggiornano il D.Lgs. 192/2005: D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 (in G.U.

23/12/2013, n.300), convertito con modifica-zioni dalla L. 21/02/2014, n. 9 (in G.U. 21/2/2014, n. 43), ha disposto (con l'art. 1, com-ma 7-bis) la modifica dell'allegato A del D.Lgs. 192/2005 "Ulteriori definizioni". Fornisce quindi le definizioni di: certificazione energetica dell'e-dificio, climatizzazione invernale o estiva, condu-zione, controlli sugli edifici o sugli impianti, dia-gnosi energetica, edificio di proprietà pubblica, esercizio e manutenzione di un impianto termico, gradi giorno, fabbisogno annuo di energia prima-ria per la climatizzazione invernale, impianto tecnologico idrico sanitario, impianto termico di nuova installazione, indice di prestazione energe-tica EP parziale, indice di prestazione energetica EP, ispezioni su edifici ed impianti, manuten-zione ordinaria dell'impianto termico, manuten-zione straordinaria dell'impianto termico, occu-pante, parete fittizia.

D.L. 24 giugno 2014, n. 91 (in G.U. 24/06/2014, n.144), convertito con modifica-zioni dalla L. 11 agosto 2014, n. 116 (in S.O. n. 72, relativo alla G.U. 20/8/2014, n. 192), ha di-sposto (con l'art. 30, comma 2-quinquies) la mo-difica dell'art. 8, comma 1.

Nel 2014 sono pubblicati: D.Lgs. 21 novembre 2014, n. 175 (in G.U.

28/11/2014, n.277) dispone (con l'art. 34, com-

Page 82: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 78 La normativa

RAPPORTO 2014

ma 1, lettere a) e b)) la modifica dell'art. 6, comma 3 del D.Lgs. 192/2005 riguardante la documenta-zione progettuale di cui all'art. 28, comma 1, della L. 9 gennaio 1991, n. 10.

L. 21 febbraio 2014, n. 9 (GU n.43 del 21-2-2014)"Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, recante inter-venti urgenti di avvio del piano «Destinazione Ita-lia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitaliz-zazione delle imprese, nonché misure per la rea-lizzazione di opere pubbliche ed Expo 2015.

D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 (GU n.165 del 18-7-2014) "Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.

2.2 Clausola di cedevolezza I ritardi, con cui i disposti legislativi statali di recepi-mento della direttiva 2002/91/CE sono stati emanati, incentivano alcune Regioni e Province autonome, nell’ambito delle proprie competenze ribadite dall’art. 17 del D.Lgs. 192/2005 «clausola di cedevo-lezza», a muoversi in anticipo per definire una pro-pria disciplina legislativa in tema di certificazione e-nergetica degli edifici ancor prima dell’emanazione delle Linee guida nazionali105. L’operato di tali regioni è legittimato dall’art. 30 del D.Lgs. 31/03/1998, n.112 che modifica parzialmente le disposizioni di cui agli artt. 12, 14 e 30 della L. 10/1991. Nel dettare la normativa di attuazione, regioni e pro-vince autonome sono comunque tenute al rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dai principi fondamentali desumibili dai decreti attuativi. Analogamente, le disposizioni nazionali di recepi-mento della direttiva 2010/31/UE contenute nella L. 90/2013, per effetto della clausola di cedevolezza, si applicano a regioni e province autonome che non hanno ancora provveduto, con propri regolamenti, al recepimento della suddetta direttiva e sino alla data di entrata in vigore della normativa di attuazione a-dottata da ciascuna regione e provincia autonoma. Sono fatte salve, in ogni caso, le norme di attuazione delle regioni e delle province autonome che, alla data di entrata in vigore della normativa statale di attua-zione, hanno già provveduto al recepimento.

105 Il quinto comma dell’art. 117 della Costituzione attribui-sce alle Regioni la podestà di dare attuazione ed esecuzione agli atti dell’UE nell’ambito delle materie di competenza regionale nel rispetto delle norme di procedura stabilite dallo Stato. La legge 4/02/2005 ha disciplinato le modalità d’uso del potere d’intervento sostitutivo e preventivo stata-le in caso di inerzia o ritardo delle Regioni nel dare attua-zione agli atti comunitari.

Ulteriori dettagli sono riportati al paragrafo 2.13.3 a pagina 99. Per effetto della clausola di cedevolezza, a livello regionale, la procedura di certificazione energetica da rispettare è quella locale. Nelle regioni nelle quali non è ancora in vigo-re una specifica regolamentazione si impiega la normativa statale; essa perde efficacia dalla data di entrata in vigore della legislazione di attuazione di ciascuna regione e pro-vincia autonoma e reca indicazione della natura sostitutiva del potere esercitato e del carattere cedevole delle disposi-zioni in essa contenute.

2.3 Il Decreto legislativo 192/2005 e il 311/2006

La legislazione italiana disciplina il contenimento dei consumi energetici negli edifici ed in particolare la progettazione, l’esercizio, la manutenzione e l’ispezione degli impianti dal 1976, con la legge 373 del 30 aprile, sostituita in seguito dalla legge 9/01/1991 n.10, e suoi provvedimenti attuativi. Con la pubblicazione del D.Lgs. 19/08/2005, n.192 «At-tuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al ren-dimento energetico nell'edilizia» e del successivo D.Lgs. 311/06, che lo modifica e lo integra, viene at-tuata una riorganizzazione del quadro legislativo na-zionale. In considerazione del valore e della potenzialità della certificazione energetica degli edifici, il D.Lgs. 192/2005 semplifica la legislazione preesistente e modula nel tempo la sua applicazione con l’obiettivo principale di favorire la sensibilizzazione dei cittadini e degli operatori del mercato sul tema della qualità energetica degli edifici. Il D.Lgs. 192/2005 abroga una serie di articoli conte-nuti nella legge 10/1991, tra cui l’articolo 30 concer-nente la certificazione energetica degli edifici, sosti-tuito dall’articolo 6 del D.Lgs. 192/2005. Il 23/05/2006 viene emanata dal Ministero delle at-tività produttive, di concerto con Ministero dello svi-luppo economico (Direzione generale per l’energia e le risorse minerarie), la circolare n. 8895 nella quale sono forniti chiarimenti riguardanti le modalità ap-plicative del D.Lgs. 192/2005. Tale circolare, di natu-ra esplicativa, ha l’obiettivo di agevolare operatori e soggetti ad interpretare le norme emanate ai fini di una corretta attuazione. L’anno successivo, il D.Lgs. 192/2005 viene integrato e modificato dal D.Lgs. 311, che aggiorna l’art. 6 estendendo l’obbligo della certi-ficazione energetica, oltre che agli edifici di nuova co-struzione, anche a quelli esistenti. Il comma 2 del de-creto tratta, in maniera incompleta, il problema della certificazione energetica dei singoli appartamenti ri-prendendo, di fatto, quanto trascritto all’articolo 7 della Direttiva 2002/91/CE. Tra le novità più impor-tanti del D.Lgs. 311/2006 vi è l’introduzione di un nuovo documento: l’attestato di qualificazione ener-getica; tale documento è definito nell’allegato A, comma 2 come «documento predisposto e asseverato

Page 83: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 79

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

da un professionista abilitato, non necessariamente estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla rea-lizzazione dell’edificio …». Si riporta di seguito un pro-spetto di sintesi dei principali contenuti del Decreto. Disciplina Così come modificato dal D.L. 63/2013 convertito in L. 90/2013. la metodologia per il calcolo delle prestazioni energe-

tiche degli edifici; le prescrizioni e i requisiti minimi in materia di presta-

zioni energetiche degli edifici quando sono oggetto di: nuova costruzione; ristrutturazioni importanti; riqualificazione energetica.

la definizione di un Piano di azione per la promozione degli edifici a “energia quasi zero”

l’attestazione della prestazione energetica degli edifici e delle unità immobiliari;

lo sviluppo di strumenti finanziari e la rimozione di barriere di mercato per la promozione dell’efficienza energetica degli edifici;

l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli edifi-ci;

la realizzazione di un sistema coordinato di ispezione periodica degli impianti termici negli edifici;

i requisiti professionali e di indipendenza degli esperti o degli organismi cui affidare l’attestazione della pre-stazione energetica degli edifici e l'ispezione degli im-pianti di climatizzazione;

la realizzazione e l’adozione di strumenti comuni allo Stato e alle Regioni e Province autonome per la gestio-ne degli adempimenti a loro carico;

la promozione dell’uso razionale dell’energia anche attraverso l’informazione e la sensibilizzazione degli utenti finali, la formazione e l’aggiornamento degli o-peratori del settore;

la raccolta delle informazioni e delle esperienze, delle elaborazioni e degli studi necessari all’orientamento della politica energetica del settore

Ambito d’intervento (art. 3)106 – Punti principali Progettazione e realizzazione di edifici di nuova costru-

zione e degli impianti in essi installati, di nuovi impianti installati in edifici esistenti, delle opere di ristruttura-zione degli edifici e degli impianti.

Esercizio, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici degli edifici, anche preesistenti.

Certificazione energetica degli edifici.

Esclusioni (art.3) Comma sostituito dall’art. 3, comma 1, L.90/2013 gli edifici ricadenti nell’ambito della disciplina della

parte seconda e dell’art. 136, comma 1, lettere b) e c), del D.Lgs. 22/01/2004, n. 42, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio, fatto salvo quanto disposto al comma 3-bis; Nota a) Per tali edifici, il D.Lgs. si applica limitatamente alle disposizioni concernenti: a) l’attestazione della prestazione energetica degli edi-fici;

106 Modificato dal D.L. 63/2013 convertito in L 90/2013

b) l’ esercizio, la manutenzione e le ispezioni degli im-pianti tecnici, di cui all’art 7. Nota b) Tali edifici sono esclusi dall'applicazione del D.Lgs. ai sensi del comma 3-bis, solo nel caso in cui, previo giudizio dell'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione ai sensi del codice di cui al D.Lgs. 22/01/2004, n. 42, il rispetto delle prescrizioni impli-chi un'alterazione sostanziale del loro carattere o a-spetto, con particolare riferimento ai profili storici, ar-tistici e paesaggistici..

gli edifici industriali e artigianali e agricoli non residen-ziali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili;

edifici rurali non residenziali sprovvisti di impianti di climatizzazione;

i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferio-re a 50 m2; Nota c) Il D.Lgs. si applica limitatamente alle porzioni eventualmente adibite ad uffici e assimilabili, purché scorporabili ai fini delle valutazione di efficienza ener-getica

gli edifici che risultano non compresi nelle categorie di edifici classificati sulla base della destinazione d’uso di cui all’art.3 del D.P.R. 26/08/1993, n. 412, il cui utilizzo standard non prevede l’installazione e l’impiego di si-stemi tecnici, quali box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi, ecc., fatto salvo quanto disposto al comma 3-ter;

gli edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento del-le attività religiose.

Applicazione L’art. 6 del D.Lgs. 192/2005 è stato completamente sosti-tuito dall’art. 6 della L. 6 della 90/2013, si riportano co-munque le tempistiche di applicazione come previsti dal D.Lgs. 192/2005. a decorrere dall’1/07/2007: edifici di superficie utile

superiore a 1.000 m2, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile;

a decorrere dall’1/07/2007: tutti i contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici, o nei quali figu-ra comunque come committente un soggetto pubblico, devono prevedere la predisposizione dell’Attestato di prestazione energetica dell’edificio o dell’unità immobi-liare interessati entro i primi sei mesi di vigenza con-trattuale, con predisposizione ed esposizione al pubbli-co della targa energetica;

a decorrere dall’1/07/2008: edifici di superficie utile fino a 1.000 m2, nel caso di trasferimento a titolo one-roso dell’intero immobile con l’esclusione delle singole unità immobiliari;

a decorrere dall’1/07/2009: singole unità immobilia-ri, nel caso di trasferimento a titolo oneroso.

Attestato di prestazione energetica, rilascio e af-fissione Art. 6 così come sostituito dal D.L. 63/2013 convertito in L. 90/2013.

Page 84: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 80 La normativa

RAPPORTO 2014

L’APE è rilasciato per gli edifici o le unità immobiliari

costruiti, venduti o locati ad un nuovo locatario e nel caso di edifici utilizzati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico con superficie utile totale superiore a 500 m2

Edifici di nuova costruzione e edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti Sono dotati di APE prima del rilascio del certificato di agibilità. Nel caso di nuovo edificio, l’APE è prodotto a cura del costruttore, sia esso committente della co-struzione o società di costruzione che opera diretta-mente.

Edifici esistenti L’APE è prodotto a cura del proprietario dell’immobile.

Vendita, trasferimento di immobili a titolo gratui-to, nuova locazione di edifici o unità immobiliari, ove l’edificio o l’unità non ne sia già dotato. In tutti i casi, il proprietario deve rendere disponibile l’APE al potenziale acquirente o al nuovo locatario all’avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime; in caso di vendita o locazione di un edificio prima della sua costruzione, il venditore o locatario fornisce evidenza della futura prestazione energetica dell’edificio e produce l’attestato di presta-zione energetica entro quindici giorni dalla richiesta di rilascio del certificato di agibilità. Nei contratti di vendita, negli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o nei nuovi contratti di loca-zione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il condut-tore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edi-fici.

Nullità degli atti di trasferimento L'APE deve essere allegato al contratto di vendita, agli

atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti.

Validità dell’APE L’APE ha una validità temporale massima di dieci anni

a partire dal suo rilascio ed è aggiornato a ogni inter-vento di ristrutturazione o riqualificazione che modifi-chi la classe energetica dell’edificio o dell’unità immo-biliare.

La validità temporale massima è subordinata al rispet-to delle prescrizioni per le operazioni di controllo di efficienza energetica dei sistemi tecnici dell'edificio, in particolare per gli impianti termici, comprese le even-tuali necessità di adeguamento, previste dai regola-menti di cui al D.P.R. 16/04/2013, n. 74, e al D.P.R. 16/04/2013, n. 75.

Nel caso di mancato rispetto di dette disposizioni, l’APE decade il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispetta-ta per le predette operazioni di controllo di efficienza energetica.

A tali fini, i libretti di impianto sono allegati, in origina-le o in copia, all’APE.

Obbligo di produzione dell’APE per edifici utiliz-zati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico Nel caso di edifici utilizzati da pubbliche amministra-

zioni e aperti al pubblico con superficie utile totale su-periore a 500 m2, ove l’edificio non ne sia già dotato, è fatto obbligo al proprietario o al soggetto responsabile della gestione, di produrre l’APE e di affiggere l’APE con evidenza all’ingresso dell’edificio stesso o in altro luogo chiaramente visibile al pubblico.

A partire dal 9/07/2015, la soglia di 500m2, è abbassa-ta a 250 m2. Per gli edifici scolastici tali obblighi rica-dono sugli enti proprietari di cui all’art. 3 della legge 11/01/1996, n. 23.

Relazione tecnica di progetto, accertamenti ed i-spezioni Art. 8 come modificato dal D.L. 63/2013 convertito in L. 90/2013 Il progettista o i progettisti, nell’ambito delle rispettive

competenze edili, impiantistiche termotecniche elet-triche e illuminotecniche, devono inserire i calcoli e le verifiche previste dalla L.90/2013 nella relazione tec-nica di progetto attestante la rispondenza alle prescri-zioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici, che il proprietario dell’edificio, o chi ne ha titolo, deve depositare presso le amministrazioni competenti, in doppia copia, conte-stualmente alla dichiarazione di inizio dei lavori com-plessivi o degli specifici interventi proposti o alla do-manda di concessione edilizia.

Tali adempimenti, compresa la relazione, non sono do-vuti in caso di mera sostituzione del generatore di ca-lore dell’impianto di climatizzazione avente potenza inferiore alla soglia prevista dall’art. 5, comma 2, lette-ra g) del regolamento di cui al D.M. 22/01/2008, n. 37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'in-terno degli edifici.”

Il D.M. 22/01/2008 n. 37, si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla de-stinazione d'uso, collocati all'interno degli stessi o del-le relative pertinenze. Se l'impianto è connesso a reti di distribuzione si applica a partire dal punto di conse-gna della fornitura. Art. 5, comma 2, lettera g) im-pianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali; relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kw o dotati di canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio;

Gli schemi e le modalità di riferimento per la compila-

zione della relazione tecnica di progetto sono definiti da un D.M. in funzione delle diverse tipologie di lavori: nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti, inter-venti di riqualificazione energetica. Ai fini della più e-

Page 85: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 81

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

stesa applicazione dell’art. 26, comma 7107, della L. 9/01/1991, n. 10, per gli enti soggetti all’obbligo di cui all’art. 19108 della stessa legge, la relazione tecnica di progetto è integrata attraverso attestazione di verifica sulla applicazione del predetto art. 26, comma 7107, redatta dal Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia nominato.

Valutazione della fattibilità degli interventi. In at-

tuazione dell'art. 6, paragrafi 1 e 2, della 2010/31/UE (edifici di nuova costruzione), e dell'art. 7 (edifici esi-stenti), in caso di edifici soggetti a ristrutturazione im-portante, nell'ambito della relazione tecnica di proget-to è prevista una valutazione della fattibilità tecnica, ambientale ed economica per l'inserimento di sistemi alternativi ad alta efficienza, tra i quali sistemi di forni-tura di energia rinnovabile, cogenerazione, teleriscal-damento e teleraffrescamento, pompe di calore e si-stemi di monitoraggio e controllo attivo dei consumi. La valutazione della fattibilità tecnica di sistemi alter-nativi deve essere documentata e disponibile a fini di verifica.

Obblighi del direttore dei lavori e del committente La conformità delle opere realizzate rispetto al proget-to e alle sue eventuali varianti, ed alla relazione tecnica di progetto, nonché l’attestato di qualificazione ener-getica dell’edificio come realizzato, devono essere as-severati dal direttore dei lavori, e presentati al comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori senza alcun onere aggiuntivo per il commit-tente. La dichiarazione di fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se la stessa non è accompagnata da tale docu-mentazione asseverata.

Accertamenti da parte del Comune La relazione tecnica di progetto e l’attestato di qualifi-cazione energetica dell’edificio vengono conservati dal Comune anche ai fini degli accertamenti. A tale scopo, il Comune può richiedere la consegna della documen-tazione anche in formato informatico. II Comune, an-che avvalendosi di esperti o di organismi esterni, qua-lificati e indipendenti, definisce le modalità di control-lo, accertamenti e ispezioni in corso d’opera, entro cinque anni dalla data di fine lavori dichiarata dal committente, volte a verificare la conformità alla do-cumentazione progettuale (relazione tecnica di proget-to). I Comuni effettuano le operazioni di accertamenti e ispezioni in corso d’opera anche su richiesta del com-mittente, dell’acquirente o del conduttore dell’immobile. Il costo degli accertamenti ed ispezioni è a carico dei richiedenti.

Sanzioni (art. 15) L’art. 15 prevede che l’APE venga reso in forma di dichiara-zione sostitutiva dell’atto di notorietà. Detta inoltre una nuova e più stringente disciplina in tema di sanzioni.

107 Art. 26 comma 7: Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico è fatto obbligo di soddisfare il fabbisogno energe-tico degli stessi favorendo il ricorso a fonti rinnovabili di energia salvo impedimenti di natura tecnica o economica. 108 Art. 19 “Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia”

Prospetto riepilogativo. Articolo 15 del D.Lgs. 192/2005 così come sostituito dall’art. 12 della

L.90/2013 Soggetto coin-

volto Violazione

Sanzione ammi-nistrativa

Professionista qualificato

Compilazione del-la relazione tecni-ca di cui all’art. 8 senza il rispetto degli schemi e delle modalità stabilite nel de-creto di cui all'art. 8, comma 1 e 1-bis. Compilazione dell’APE senza il rispetto dei criteri e delle metodolo-gie di cui all’art. 6.

Sanzione non in-feriore a 700 € e non superiore a 4200 €. L'ente locale e la regione o la pro-vincia autonoma, che applicano le sanzioni secondo le rispettive com-petenze, danno comunicazione ai relativi ordini o collegi professio-nali per i provve-dimenti discipli-nari conseguenti.

Direttore dei lavori

Omissione della presentazione al comune dell'asse-verazione di con-formità delle ope-re e l'AQE, di cui all'art. 8, comma 2, prima del rila-scio del certificato di agibilità

Sanzione non in-feriore a 1000 € e non superiore a 6000 €. Il comune che ap-plica la sanzione da comunicazione all'Ordine o al col-legio professiona-le competente per i provvedimenti disciplinari con-seguenti.

Proprietario o conduttore

dell'unità im-mobiliare, am-ministratore di condominio, o

eventuale terzo che se ne è as-

sunta la re-sponsabilità.

Mancata esecu-zione delle opera-zioni di controllo e di manutenzio-ne secondo le prescrizioni della normativa vigen-te. Riferimento: art. 7, comma 1

Sanzione ammini-strativa non infe-riore a 500 € e non superiore a 3000 €.

Operatore in-caricato del

controllo e ma-nutenzione

Mancata redazio-ne e sottoscrizio-ne del rapporto di controllo tecnico di cui all’art. 7, comma 2

Sanzione ammini-strativa non infe-riore a 1000 € e non superiore a 6000 €. L’ente locale, o la regione compe-tente in materia di controlli, che ap-plica la sanzione comunica alla ca-mera di commer-cio, industria, ar-tigianato e agri-coltura di appar-tenenza per i provvedimenti disciplinari con-

Page 86: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 82 La normativa

RAPPORTO 2014

Soggetto coin-volto

Violazione Sanzione ammi-nistrativa seguenti.

Costruttore o il proprietario

dell’immobile

Mancata dotazio-ne di un APE per edifici di nuova costruzione o sot-toposti a ristrut-turazioni impor-tanti, come previ-sto dall’art. 6, comma 1

Sanzione ammini-strativa non infe-riore a 3000 € e non superiore a 18000 €.

Proprietario

Violazione dell’obbligo di do-tare di un APE gli edifici o le unità immobiliari nel caso di vendita come previsto dall’art. 6, comma 2

Sanzione ammini-strativa non infe-riore a 3000 € e non superiore a 18000 €

Proprietario

Violazione dell’obbligo di do-tare di un APE gli edifici o le unità immobiliari nel caso di nuovo contratto di loca-zione, come pre-visto dall’art. 6, comma 2

Sanzione ammini-strativa non infe-riore a 300 € e non superiore a 1800 €.

Responsabile dell’annuncio immobiliare

Violazione dell’obbligo di ri-portare i parame-tri energetici nell’annuncio di offerta di vendita o locazione, come previsto dall’art. 6, comma 8

Sanzione ammini-strativa non infe-riore a 500 euro e non superiore a 3000 euro

Nota: Non è prevista alcuna sanzione per la mancata dotazione di APE in occasione di un trasferimento di immobile a titolo gratuito.

2.4 Il D.Lgs. 30 maggio 2008 n. 115 Il D.Lgs. 115/2008 recepisce nell’ordinamento nazio-nale la Direttiva europea 2006/32/CE, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi ener-getici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE109. Relativamente alla promozione dell’efficienza energe-tica degli edifici, introduce importanti indicazioni sul-le metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici e degli impianti (adotta la specifica tecni-ca UNI/TS 11300110 e manda in deroga le precedenti

109 Direttiva 93/76/CEE del Consiglio, del 13 settembre 1993, intesa a limitare le emissioni di biossido di carbonio migliorando l'efficienza energetica (SAVE) 110 Le UNI/TS 11300 — per la determinazione delle presta-zioni energetiche invernali ed estive del fabbricato (parte

norme UNI) e sulla figura del soggetto certificatore energetico. Il D.Lgs., considera la certificazione ener-getica (di cui al D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.) equiva-lente ad una diagnosi energetica. Relativamente alla figura del tecnico certificatore, il D.Lgs. 115/2008 nell’allegato terzo colma anche se in maniera transitoria una lacuna relativa alle compe-tenze dei soggetti abilitati alla certificazione energeti-ca degli edifici. L’allegato III ha infatti lo scopo di dare attuazione a quanto previsto dal D.Lgs. 192/2005 e s.m., in mate-ria di diagnosi energetiche e certificazione energetica degli edifici, nelle more dell'emanazione dei decreti di cui all'art. 4, comma 1, lettere a), b) e c), del medesi-mo D.Lgs. e fino alla data di entrata in vigore degli stessi111.

2.5 La Legge 6 agosto 2008 n.133 A completamento del quadro normativo descritto viene anche citata la norma che, più di ogni altra, ha forse generato i maggiori problemi quanto meno in relazione all’effettiva cogenza delle disposizioni in materia di obbligo di dotazione della certificazione energetica per gli edifici. Il riferimento è alla L. 6/08/2008 n. 133 «Conversione in legge, con modifi-cazioni, del D.L. 25/06/2008, n. 112, recante disposi-zioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplifica-zione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», entrata in vi-gore il 22/08/2008, la quale nel tentativo di attuare un procedimento di semplificazione nel campo dei trasferimenti immobiliari, ha abrogato, con l’art. 35 (Semplificazione della disciplina per l'installazione degli impianti all'interno degli edifici), comma 2 bis, i commi 3 e 4 dell'art. 6 e i commi 8 e 9 dell'art. 15 del D.Lgs. 19/08/2005, n. 192. Le disposizioni abrogate stabilivano in particolare che, nel caso di trasferimento a titolo oneroso di inte-ri immobili o di singole unità immobiliari, l’attestato di prestazione energetica dovesse essere allegato all'atto di trasferimento (art. 6, co. 3) e che in caso di locazione lo stesso attestato dovesse essere messo a disposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia conforme all'originale (art. 6, co. 4).

1), degli impianti di riscaldamento (parte 2) e di raffresca-mento (parte 3) — sono sostanzialmente da intendesi come linee-guida, del pacchetto di norme messe a punto dal CEN (oltre 40 documenti, tutti in lingua inglese e inevitabilmen-te affetti da ambiguità). L’esigenza che ha portato il CTI a preparare il “pacchetto 11300” è duplice: da un lato di met-tere a disposizione degli utenti dei documenti in lingua ita-liana, dall’altro di fornire delle procedure di calcolo chiare ed univoche, in modo da poter essere applicate da software di calcolo che portino agli stessi risultati numerici e quindi a una classificazione energetica degli edifici comparabile a livello nazionale. 111 Il D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 è in vigore dal 27-6-2013.

Page 87: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 83

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

I commi 8 e 9 dell’art. 15, prevedevano la nullità del contratto la quale poteva essere fatta valere solamen-te dall'acquirente in caso di violazione dell'obbligo di cui all'art. 6, co. 3 (comma 8) o solo dal conduttore in caso di violazione dell'obbligo previsto dall'art. 6, co. 4 (comma 9). Con il D.L. 112/2008 viene meno l’obbligo di allegare l’attestato agli atti di compravendita, ma non il dove-re di redigerlo lasciando quindi che la tutela degli in-teressi collettivi sia affidata unicamente al rispetto di tale dovere.

2.6 Il D.P.R. 2 aprile 2009 n.59 Il D.P.R. definisce i criteri generali, le metodologie di calcolo e i requisiti minimi per la prestazione energe-tica degli edifici e degli impianti termici per la clima-tizzazione invernale e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, di cui all'art. 4112, com-ma 1, del D.Lgs. 192/2005. All’art. 3, il D.P.R. 59/2009 fornisce indicazioni sulle metodologie da adottare per il calcolo della presta-zione energetica di edifici e impianti. Come nel pre-cedente D.Lgs. 115/2008, il D.P.R. indica la specifica tecnica UNI/TS 11300, limitatamente alle parti 1 e 2 al momento disponibili e loro successive modifica-zioni, norme tecniche di riferimento. Modifiche al D.P.R. 59/2009 L’art. 11 del D.Lgs. 192/2005 (nel testo introdotto dall’art. 9 del D.L. 63/2013, modificato in sede di conversione) sta-bilisce che nelle more dell'aggiornamento delle specifiche norme europee di riferimento per l'attuazione della diretti-va 2010/31/UE, le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, di cui all'articolo 3, comma 1, D.P.R. 2/04/2009, n. 59, predisposte in conformità alle norme EN a supporto delle direttive 2002/91/CE e 2010/31/UE, sono quelle di seguito elencate: a) Raccomandazione CTI 14/2013 "Prestazioni energe-

tiche degli edifici – Determinazione dell'energia prima-ria e della prestazione energetica EP per la classifica-zione dell'edificio", o normativa UNI equivalente e suc-cessive norme tecniche che ne conseguono;

b) UNI/TS 11300 - 1 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva e in-vernale”;

c) UNI/TS 11300 - 2 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione inver-nale, per la produzione di acqua calda sanitaria, la ven-tilazione e l'illuminazione”;

d) UNI/TS 11300 - 3 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva”;

e) UNI/TS 11300 - 4 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi

112 Tale comma è stato modificato dalla Legge 90/2013.

di generazione per riscaldamento di ambienti e prepa-razione acqua calda sanitaria;

f) UNI EN 15193 “Prestazione energetica degli edifici – Requisiti energetici per l’illuminazione”.

L’art. 4 definisce «criteri generali e requisiti delle pre-stazioni energetiche degli edifici e degli impianti». Il D.P.R. introduce per la prima volta, per edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione, re-quisiti prestazionali estivi in relazione alla prestazio-ne energetica per il raffrescamento estivo dell'involu-cro edilizio (Epe,invol). L’art. 4 aggiunge inoltre nuove disposizioni: fornisce puntualizzazioni per quanto concerne i valori di trasmittanza limite per le chiusu-re apribili dell’edificio; introduce limitazioni alla de-centralizzazione degli impianti termici, dà disposi-zioni per un graduale passaggio alla contabilizzazione e alla termoregolazione del calore in presenza di im-pianti di riscaldamento condominiali. Per nuove co-struzioni o edifici sottoposti a ristrutturazioni impor-tanti, con impianti alimentati a biomasse combustibi-li, vengono introdotti requisiti minimi specifici con-cernenti il rendimento energetico, i limiti di emissio-ne del generatore e l’isolamento dell’involucro edili-zio. All’art. 4, comma 22, viene confermato l’obbligo, per gli edifici pubblici e privati, dell'utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica; si rimandano tuttavia le indicazioni sulle modalità applicative ad un successivo provvedimento legislativo. Nota: Il D.P.R. 59/2009, contenente i criteri di calcolo sulla base della direttiva 2002/91/CE è attualmente in vigore, e ri-marrà tale sino all’emanazione dei nuovi D.M. di recepi-mento della direttiva 2010/31/UE (maggiori dettagli sono riportati a pag.123) Esso verrà abrogato all’entrata in vigore dei decreti di cui all’articolo 4, comma 1; ne consegue, quindi, che può essere ancora utilizzato sino alla pubblicazione dei nuovi D.M. at-tuativi.

2.7 Il D.M. 26 giugno 2009 L’obiettivo principale del D.M. è garantire la promo-zione di adeguati livelli di qualità dei servizi di certifi-cazione, assicurare la fruibilità, la diffusione e una crescente comparabilità delle certificazioni energeti-che sull'intero territorio nazionale in conformità alla direttiva 2002/91/CE, promuovendo altresì la tutela degli interessi degli utenti. Il D.M., che si compone di soli sette articoli, contiene nell’allegato A le Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici e gli strumenti di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo Stato e le Regioni. Nota: La L.90/2013 prevede l’emanazione di decreti di adegua-mento della metodologia di calcolo, ma non ha abrogato o

Page 88: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 84 La normativa

RAPPORTO 2014

modificato le L.G.N. che continuano ad essere vigenti e dun-que a trovare applicazione.

2.7.1 Metodologie per la determinazione della pre-stazione energetica degli edifici Le Linee guida nazionali prevedono che possano es-sere utilizzate diverse metodologie di riferimento per la stima della prestazione energetica degli edifici, dif-ferenti per utilizzo e complessità. “Metodo calcolato di progetto” Prevede la valutazione della prestazione energetica a

partire dai dati di ingresso del progetto energetico dell’edificio come costruito e dei sistemi impiantistici a servizio dell’edificio come realizzati. Questo metodo è di riferimento per gli edifici di nuova costruzione e per quelli completamente ristrutturati di cui all’art.3, comma 2, lettera a), del D.Lgs. 192/2005, per la predisposizione dell’Attestato e della relazione tecnica di rispondenza del progetto alle prescrizioni per il contenimento dei consumi energetici previsti. La procedura è applicabile a tutte le tipologie edilizie de-gli edifici nuovi ed esistenti indipendentemente dalla loro dimensione. Il riferimento sono le metodologie di calcolo definite ai sensi dell’art. 4, comma 1, lettere a) e b), del D.Lgs. 192/2005, ossia le specifiche tecniche UNI/TS 11300 e loro successive modifiche e integrazioni: a) UNI/TS 11300 – 1 «Prestazioni energetiche degli e-

difici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale»;

b) UNI/TS 11300 – 2 «Prestazioni energetiche degli e-difici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizza-zione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria».

“Metodi di calcolo da rilievo sull’edificio” Prevede la stima della prestazione energetica a partire

da dati di ingresso ricavati da indagini svolte diretta-mente sull’edificio esistente. Per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell’edificio per la climatiz-zazione invernale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs) sono previste le modalità di ap-proccio seguenti.

Modalità di approccio A: Mediante procedure di rilievo, anche strumentali, sull’edificio e/o sui dispositivi impiantistici, effettuate secondo le normative tecniche di riferimento previste dagli organismi normativi nazionali, europei e interna-zionali, o, in mancanza di tali norme, dalla letteratura tecnico-scientifica. Livello di apprendimento: Per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs), si fa riferimento alle norme tecniche UNI/TS 11300 e alle relative semplificazioni previste per gli edifici esisten-ti. Tali norme prevedono, per gli edifici esistenti, modali-tà di determinazione dei dati descrittivi dell’edificio e degli impianti sotto forma di abachi e tabelle in rela-

zione, ad esempio, alle tipologie e all’anno di costru-zione. Procedura applicabile a tutte le tipologie edilizie degli edifici esistenti indipendentemente dalla loro dimensione.

Modalità di approccio B: Analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impianti-stici coevi, integrata da banche dati o abachi nazionali, regionali o locali. Livello di apprendimento: Per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs), si fa

riferimento al metodo di calcolo DOCET113, predispo-sto da CNR ed ENEA, sulla base delle norme tecniche UNI/TS 11300, il cui software applicativo è disponibile sui siti internet del CNR e dell’ENEA. Questa procedura è applicabile agli edifici residen-ziali esistenti con superficie utile fino a 3000 m2.

Modalità di approccio C: Sulla base dei principali dati climatici, tipologici, geo-metrici ed impiantistici. Livello di apprendimento: Per il calcolo dell’indice di prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) si utilizza come riferimento il metodo semplificato di cui all’all. 2 delle Linee guida nazionali. Per il calcolo dell’indice energetico per la sola produzione di acqua calda sanitaria (EPacs), il riferimento è la specifica tec-nica UNI/TS 11300 (per la parte semplificata relativa agli edifici esistenti). Questa procedura è applicabile agli edifici residen-ziali esistenti con superficie utile fino a 1000 m2

Fabbisogno per la climatizzazione estiva Valutazione qualitativa delle caratteristiche

dell’involucro edilizio volte a contenere il fabbiso-gno per la climatizzazione estiva. Riferimenti na-zionali. La valutazione è resa facoltativa nella certificazione di singole unità immobiliari ad uso residenziale di superfi-cie utile inferiore o uguale a 200 m2, che per la determi-nazione dell’indice di prestazione energetica per la cli-matizzazione invernale utilizzino il metodo semplifica-to. In assenza della predetta valutazione, all’unità im-mobiliare viene attribuita una qualità prestazionale cor-rispondente al livello “V” (mediocre) delle tabelle di cui ai paragrafi 6.1 e 6.2, allegato A. del D.M. 26/06/09. Sul-la base dei valori assunti dal parametro EPe,invol, calcola-ti, viene definita la seguente classificazione, valida per tutte le destinazioni d’uso.

Metodo basato sulla determinazione dell’indice di prestazione termica dell’edificio per il raffresca-mento (EPe,invol). Congiuntamente all’applicazione della UNI/TS 11300, sia in applicazione di disposizioni legislative che per

113 Lo strumento di simulazione a bilanci mensili per la cer-tificazione energetica degli edifici residenziali esistenti DO-CET non è più utilizzabile dal 2 ottobre 2014 a seguito della pubblicazione delle specifiche UNI/TS 11300-1, 11300-2:2014.

Page 89: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 85

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

scelta di utilizzo, si procede alla determinazione dell’indice di prestazione termica dell’edificio per il raf-frescamento (EPe,invol), espresso in kWh/m2 anno, pari al rapporto tra il fabbisogno di energia termica per il raf-frescamento dell’edificio (energia richiesta dall’involucro edilizio per mantenere negli ambienti in-terni le condizioni di comfort; non tiene conto dei ren-dimenti dell’impianto che fornisce il servizio e quindi non è energia primaria) e la superficie calpestabile del volume climatizzato. Il riferimento nazionale per il calcolo del fabbisogno di energia termica per il raffrescamento, direttamente o

attraverso il metodo DOCET113 del CNR/ENEA, è la spe-cifica tecnica UNI/TS 11300 – 1 «Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale».

EPe,invol

(kWh/m2 an-no)

Prestazioni Qualità presta-zionale

EPe,invol < 10 Ottime I

10≤ E-Pe,invol<20

Buone II

20≤ EPe,invol < 30

Medie III

30≤ EPe,invol < 40

Sufficienti IV

EPe,invol ≥ 40 Mediocri V

Metodo basato sulla determinazione di parametri qualitativi In alternativa alla valutazione qualitativa delle caratte-ristiche dell’involucro edilizio volta a contenere il fabbi-sogno per la climatizzazione estiva, si può usare il me-todo basato sulla determinazione di parametri qualita-tivi. Si può procedere alla determinazione di indicatori qua-li: lo sfasamento (S), espresso in ore, ed il fattore di at-tenuazione (fa), coefficiente adimensionale. Il riferi-mento nazionale per il calcolo dei predetti indicatori è la norma tecnica UNI EN ISO 13786 «Prestazione termi-ca dei componenti per edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche - Metodi di calcolo», dove i predetti parametri rispondono rispettivamente alle seguenti definizioni: a) fattore di attenuazione o fattore di decremento è il

rapporto tra il modulo della trasmittanza termica dinamica e la trasmittanza termica in condizioni stazionarie,

b) sfasamento è il ritardo temporale tra il massimo del flusso termico entrante nell’ambiente interno ed il massimo della temperatura dell’ambiente esterno. Sulla base dei valori assunti da tali parametri si de-finisce la classificazione seguente valida per tutte le destinazioni d’uso:

Sfasamen-to (ore)

Attenua-zione

Presta-zioni

Qualità pre-stazionale

S>12 fa<0,15 Ottime I 12 ≥S> 10 0,15≤fa<0,30 Buone II 10 ≥S> 8 0,30≤fa<0,40 Medie III 8 ≥S> 6 0,40≤fa<0,60 Sufficienti IV

6≥S 0,60≤fa Mediocri V

Nei casi in cui le coppie di parametri caratterizzanti l’edificio non rientrano coerentemente negli intervalli fissati in tabella, per la classificazione prevale il valore dello sfasamento.

2.7.2 Metodologia di classificazione degli edifici L’Attestato, con l’attribuzione di specifiche classi pre-stazionali, è uno strumento di orientamento del mer-cato verso gli edifici a migliore rendimento energeti-co in quanto permette ai cittadini di valutare la pre-stazione energetica dell’edificio di interesse e di con-frontarla con i valori tecnicamente raggiungibili, in un bilancio costi/benefici. Le esperienze in atto, a livello internazionale ed eu-ropeo e i provvedimenti adottati da parte di alcune Regioni e Province Autonome dimostrano che esisto-no diversi sistemi di classificazione energetica degli edifici, che possono comprendere anche aspetti di so-stenibilità ambientale. Di seguito viene indicata la metodologia di classifica-zione ritenuta più efficace per il raggiungimento degli obiettivi posti dalla Direttiva 2002/91/CE, in relazio-ne al patrimonio edilizio nazionale valutato nella sua globalità territoriale. 2.7.3 Rappresentazione delle prestazioni, struttura della scala delle classi e soglia di riferimento legislati-vo. La classe energetica globale dell’edificio è l’etichetta di efficienza energetica attribuita all’edificio sulla ba-se di un intervallo convenzionale di riferimento all’interno del quale si colloca la sua prestazione e-nergetica complessiva. La classe energetica è contrassegnata da una lettera. Possono coesistere maggiori specificazioni all’interno della stessa classe. La classe energetica globale dell’edificio comprende sottoclassi rappresentative dei singoli servizi energetici certificati: riscaldamen-to, raffrescamento, acqua calda sanitaria e illumina-zione. Per la classificazione della prestazione relativa al ser-vizio di climatizzazione invernale, tenendo conto dell’evoluzione normativa, è stato posto il requisito minimo fissato a partire dal 2010, quale limite di se-parazione tra le classi C e D (soglia di riferimento le-gislativo). 2.7.4 Classi energetiche e prestazione energetica globale La scelta del sistema di classificazione degli edifici in base alle loro prestazioni energetiche, pur nella sua inevitabile convenzionalità, rappresenta certamente un aspetto importante per l’efficacia e la correttezza delle informazioni fornite ai cittadini.

Page 90: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 86 La normativa

RAPPORTO 2014

A tal fine viene ritenuto opportuno che il certificato energetico esprima il confronto della prestazione e-nergetica globale propria dell’edificio EPgl = EPi + EPacs + EPe + EPill (1) con “n” classi di riferimento, i cui limiti inferiori sono determinati attraverso la seguente espressione: EPgl (CLASSE) n= K1nEPiL (2010)+ EPacs,n + K2nEPe,L + EPill,n (2) dove: K1n e K2n sono dei parametri adimensionali; EPi,L

(2010) è il limite massimo ammissibile dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale in vigore a partire dal 1/01/2010;

EPi è l’indice di prestazione energetica per la cli-matizzazione invernale;

EPacs è l’indice di prestazione energetica per la produzione dell’acqua calda sanitaria;

Epe è l’indice di prestazione energetica per la cli-matizzazione estiva;

EPill

è l’indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale.

Nella fase di avvio, ai fini della certificazione degli e-difici, le Linee Guida Nazionali considerano solamen-te gli indici di prestazione di energia primaria per la climatizzazione invernale e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari. In tal caso le precedenti espressioni diventano: EPgl= EPi + EPacs (3) EPgl (CLASSE)n= K1nEPi,L (2010)+ EPacs,n (4) 2.7.5 Climatizzazione invernale dell’edificio Il sistema di classificazione nazionale, relativo alla climatizzazione invernale, è definito sulla base dei li-miti massimi ammissibili del corrispondente indice di prestazione energetica in vigore a partire dal 1/01/2010 (EPi,L(2010)), di cui alle tabelle 1.3 e 2.3 dell’allegato C al D.Lgs. 192/2005, e quindi parame-trato al rapporto di forma dell’edificio e ai gradi gior-no della località dove lo stesso è ubicato. Un sistema così definito: garantisce la stessa classe a tutti gli edifici, anche

di diversa tipologia, che rispettano i limiti del D.Lgs. 192/2005 (EPi,L), in pari misura, ponendoli in maniera certa al di sopra della soglia di riferi-mento;

permette una politica energetica degli edifici basa-ta su una corretta comunicazione ai cittadini, su incentivi e premialità, facilmente integrabili o cu-mulabili tra loro, a partire dal rispetto degli obbli-ghi di legge e con l’utilizzo delle classi;

assicura piena coerenza tra la metodologia di cal-

colo dell’indice di prestazione energetica EPi e l’attribuzione della classe energetica.

Al fine di fornire all’utente tutte le informazioni necessarie per individuare i provvedimenti atti migliorare le prestazioni energetiche, nell’attestato di prestazione devono essere ripor-tati, oltre all’indice di prestazione energetica dell’edificio (energia primaria specifica), quelli re-lativi alle prestazioni parziali, quali il fabbisogno energetico dell’involucro e il rendimento medio stagionale dell’impianto.

Per gli edifici residenziali gli indici di prestazione so-no espressi in kWh/(m2 anno), mentre per residenze collettive o edifici non residenziali, i medesimi indici sono espressi in kWh/(m3 anno). Ai fini della tutela degli interessi degli utenti è essenziale assicurare un livello di confrontabilità delle prestazioni degli edifici su tutto il territorio nazionale. La confrontabilità è garantita dalla rappresentazione grafica. Al punto 1 dell’all. 4 del D.Lgs. 192/2005 è riportata la scala na-zionale di classi espressione della prestazione ener-getica per la climatizzazione invernale. Prospetto 34 “Tabella 1.3 dell’allegato C del D.Lgs. 192/2005. Valori limite applicabili dal 1/01/2010, dell’indice di prestazione energetica per la climatizza-zione invernale, espresso in kWh/m2 anno. Edifici resi-denziali”

Rapporto di forma dell’edificio S/V

≤ 0,2 ≥ 0,9

Zo

na

cli

ma

tica

A Fino a 600 GG 8,5 36

B da 601 GG 8,5 36 a 900 GG 12,8 48

C da 901 GG 12,8 48 a 1400 GG 21,3 68

D da 1401 GG 21,3 68 a 2100 GG 34 88

E da 2101 GG 34 88 a 3000 GG 46,8 116

F Oltre 3000 GG 46,8 116

Prospetto 35 “Tabella 2.3 dell’allegato C del D.Lgs. 192/2005. Valori limite applicabili dal 1/01/2010, dell’indice di prestazione energetica per la climatizza-zione invernale, espresso in kWh/m3 anno. Altri edifi-ci”

Rapporto di forma dell’edificio S/V

≤ 0,2 ≥ 0,9

Zo

na

cli

ma

tica

A Fino a 600 GG 2 8,2

B da 601 GG 2 8,2 a 900 GG 3,6 12,8

C da 901 GG 3,6 12,8 a 1400 GG 6 17,3

D da 1401 GG 6 17,3 a 2100 GG 9,6 22,5

E da 2101 GG 9,6 22,5 a 3000 GG 12,7 31

F Oltre 3000 GG 12,7 31

Page 91: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 87

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

I valori limite riportati nelle tabelle sono espressi in funzione della zona climatica, così come individuati all’art. 2 del D.P.R. del 26/08/1993 n.412 e del rap-porto di forma dell’edificio S/V dove: a) S è espresso in m2, è la superficie che delimita ver-

so l’esterno (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento), il volume riscaldato V;

b) V è il volume lordo, espresso in m3, delle parti di edificio riscaldate, definito dalle superficie che lo delimitano.

Per valori di S/V compresi nell’intervallo 0,2 – 0,9 e, analogamente, per gradi giorno (GG) intermedi ai li-miti delle zone climatiche riportati in tabella si pro-cede mediante interpolazione lineare. Per località caratterizzate da un numero di gradi giorno superiori a 3001 i valori limite sono determi-nati per estrapolazione lineare, sulla base dei valori fissati per zona climatica E, con riferimento al nume-ro di GG proprio delle località in esame. Prospetto 36 “Tabella al Punto 1 dell’allegato 4 del D.M. 26/06/09. Scala di classi energetiche espressione della prestazione energetica per la climatizzazione invernale EPi” Limite inf. Classe Limite sup Classe Agl+ < 0,25 EPiL

(2010)

0,25 EPiL (2010)

≤ Classe Agl < 0,50 EPiL (2010)

0,50 EPiL

(2010)

≤ Classe Bgl < 0,75 EPiL (2010)

0,75 EPiL (2010)

≤ Classe Cgl < 1,00 EPiL (2010)

1,00 EPiL (2010)

≤ Classe Dgl < 1,25 EPiL (2010)

1,25 EPiL (2010)

≤ Classe Egl < 1,75 EPiL (2010)

1,75 EPiL (2010)

≤ Classe Fgl < 2,50 EPiL (2010)

Classe Ggl ≥ 2,50 EPiL (2010)

Prospetto 37 “Tabella al punto 1 dell’allegato 4 del D.M. 26/06/09. Scala di classi energetiche espressione della prestazione energetica per la climatizzazione invernale EPgl”

Limite inf Classe Limite sup Classe

Ai+

< 0,25 EPiL (2010) + 9 kWh/m2 anno

0,25 EPiL (2010) + 9 kWh/m2 anno

≤ Classe Ai

< 0,50 EPiL (2010) + 9 kWh/m2 anno

0,50 EPiL (2010) + 9 kWh/m2 anno

≤ Classe Bi

< 0,75 EPiL (2010) + 12 kWh/m2 anno

0,75 EPiL (2010) + 12 kWh/m2 anno

≤ Classe Ci

< 1,00 EPiL (2010) + 18 kWh/m2 anno

1,00 EPiL (2010) + 18 kWh/m2 anno

≤ Classe Di

< 1,25 EPiL (2010) + 21 kWh/m2 anno

1,25 EPiL (2010) + ≤ Classe < 1,75 EPiL (2010) +

Limite inf Classe Limite sup

21 kWh/m2 anno Ei 24 kWh/m2 anno

1,75 EPiL (2010) + 24 kWh/m2 anno

≤ Classe Fi

< 2,50 EPiL (2010) + 30 kWh/m2 anno

Classe Gi

≥ 2,50 EPiL (2010) + 30 kWh/m2 anno

2.7.6 Preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari La prestazione energetica, rappresentata dal relativo indice per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari (EPacs), in chilowattora per metro quadrato di superficie utile dell’edificio per anno [kWh/(m2 anno)], viene messa a confronto con una scala di valori costituenti le classi energetiche. Al punto 2 dell’all. 4 delle Linee guida nazionali, si ripor-ta la scala nazionale delle classi, espressione della prestazione energetica per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari, determinata sulla ba-se di considerazioni tecnico-economiche. Prospetto 38 “Tabella al punto 2 dell’allegato 4 del D.M. 26/06/09. Scala di classi energetiche espressione della prestazione energetica per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari EPacs” Limite inf. Classe Limite sup

Classe Aacs < 9 kWh/m2 anno

9 kWh/m2 anno ≤ Classe Bacs < 12 kWh/m2 anno

12 kWh/m2 anno ≤ Classe Cacs < 18 kWh/m2 anno

18 kWh/m2 anno ≤ Classe Dacs < 21 kWh/m2 anno

21 kWh/m2 anno ≤ Classe Eacs < 24 kWh/m2 anno

24 kWh/m2 anno ≤ Classe Facs < 30 kWh/m2 anno

Classe Gacs ≥ 30 kWh/m2 anno

2.7.7 Certificazione di edifici e di singoli apparta-

menti (climatizzazione invernale) Per gli edifici residenziali la certificazione energetica riguarda il singolo appartamento. Nel caso di una plu-ralità di unità immobiliari in edifici multipiano, o con una pluralità di unità immobiliari in linea, si può pre-vedere, in generale, una certificazione originaria co-mune per unità immobiliari che presentano caratteri-stiche di ripetibilità logistica e di esposizione (piani intermedi), sia nel caso di impianti centralizzati che individuali, in questo ultimo caso a parità di genera-tore di calore per tipologia e potenza. Per i predetti edifici, si può quindi prevedere: a) in presenza di impianti termici autonomi o centra-

lizzati con contabilizzazione del calore, un certifi-cato per ogni unità immobiliare determinato con l’utilizzo del rapporto di forma proprio dell’appartamento considerato (lo stesso che si u-tilizza per la determinazione dell’indice di presta-zione energetica limite EPLi);

b) in presenza di impianti centralizzati privi di si-stemi di regolazione e contabilizzazione del calo-re, l’indice di prestazione energetica per la certifi-cazione dei singoli alloggi è ricavabile ripartendo

Page 92: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 88 La normativa

RAPPORTO 2014

l’indice di prestazione energetica (EPLi) dell’edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento;

c) in presenza di appartamenti serviti da impianto centralizzato che si diversifichino dagli altri per l’installazione di sistemi di regolazione o per la realizzazione di interventi di risparmio energeti-co, si procede conformemente al punto a). In que-sto caso per la determinazione dell’indice di pre-stazione energetica si utilizzano i parametri di rendimento dell’impianto comune, quali quelli re-lativi a produzione, distribuzione, emissione e re-golazione, ove pertinenti. A tal fine è fatto obbligo agli amministratori degli stabili di fornire ai con-domini le informazioni e i dati necessari.

2.7.8 Procedura di certificazione energetica degli edifici La certificazione va richiesta, a proprie spese, dal tito-lare del titolo abilitativo a costruire, comunque de-nominato, o dal proprietario, o dal detentore dell’immobile, ai certificatori riconosciuti, per assicu-rare indipendenza ed imparzialità di giudizio dei me-desimi soggetti nei differenti casi di edifici nuovi o esistenti. La procedura di certificazione energetica degli edifici comprende il complesso di operazioni svolte dai cer-tificatori ed in particolare: 1) l’esecuzione di una diagnosi, o di una verifica di

progetto, finalizzata alla stima della prestazione energetica dell’immobile e all’individuazione degli interventi di riqualificazione energetica che risul-tano economicamente convenienti:

a) il reperimento dei dati di ingresso, relativa-mente alle caratteristiche climatiche della loca-lità, alle caratteristiche dell’utenza, all’uso e-nergetico dell’edificio e alle specifiche caratte-ristiche dell’edificio e degli impianti, avvalen-dosi, in primo luogo dell’attestato di qualifica-zione energetica;

b) la determinazione della prestazione ener-getica mediante applicazione di appropriata metodologia, relativamente a tutti gli usi ener-getici, espressi in base agli indici di prestazio-ne energetica EP totale e parziali;

c) l’individuazione delle opportunità di inter-vento per il miglioramento della prestazione energetica in relazione alle soluzioni tecniche proponibili, ai rapporti costi-benefici e ai tem-pi di ritorno degli investimenti necessari a rea-lizzarle;

2) la classificazione dell’edificio in funzione degli indici di prestazione energetica, e il suo confronto con i limiti di legge e le potenzialità di migliora-mento in relazione agli interventi di riqualifica-zione individuati;

3) il rilascio dell’Attestato di prestazione energe-tica.

Il richiedente del servizio di certificazione energetica può, ai sensi dell’art. 6, comma 2bis114, del D.Lgs. 192/2005, rendere disponibili a proprie spese i dati relativi alla prestazione energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare. Lo stesso può richiedere il ri-lascio dell’Attestato di prestazione energetica sulla base di: un attestato di qualificazione energetica relativo

all’edificio o all’unità immobiliare oggetto di certi-ficazione, anche non in corso di validità, eviden-ziando eventuali interventi su edifici ed impianti eseguiti successivamente;

le risultanze di una diagnosi energetica effettuata da tecnici abilitati con modalità coerenti con i me-todi di valutazione della prestazione energetica attraverso cui si intende procedere.

Il certificatore è tenuto ad utilizzare e valorizzare i documenti indicati (ed i dati in essi contenuti), qualo-ra esistenti e resi disponibili dal richiedente. L’attestato di qualificazione115 ed eventuali diagnosi energetiche, in considerazione delle competenze e delle responsabilità assunte dai firmatari degli stessi, sono strumenti che favoriscono e semplificano l’attività del certificatore e riducono l’onere a carico del richiedente. Entro i quindici giorni successivi alla consegna al ri-chiedente dell’Attestato di prestazione energetica, il certificatore trasmette copia del certificato alla Re-gione o Provincia autonoma competente per territo-rio. Nel caso di edifici di nuova costruzione o di interventi ricadenti nell’ambito di applicazione di cui all’art. 3, comma 2116, lettere a), b) e c), del D.Lgs. 192/2005, in questo ultimo caso limitatamente alle ristrutturazioni totali, la nomina del certificatore avviene prima dell’inizio dei lavori. Nei medesimi casi, qualora fossero presenti, a livello regionale o locale, incentivi legati alla qualità energe-tica dell’edificio (bonus volumetrici, ecc.), la richiesta dell’Attestato di prestazione energetica può essere resa obbligatoria prima del deposito della richiesta di autorizzazione edilizia. In tali ambiti, al fine di consentire controlli in corso d’opera, può essere previsto che il direttore dei lavori

114 Articolo modificato dalla L. 90/2013 115 L’attestato di qualificazione energetica degli edifici, pre-visto dal D.Lgs. 311/2006, si differenzia da quello di certifi-cazione, essenzialmente per i soggetti che sono chiamati a redigerlo e per l’assenza dell’attribuzione di una classe di efficienza energetica all’edificio in esame. 116 Ai sensi dell’art. 18, co. 2, dei D.L. 63/2013, alla data di entrata in vigore dei decreti di cui all’art. 4 co. 1, sono abro-gati i commi 1 e 2 dell’art. 3. La L.90/2013 ha anche intro-dotto i co. 2-bis e 2 ter.

Page 93: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 89

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

segnali al certificatore le varie fasi della costruzione dell’edificio e degli impianti, rilevanti ai fini delle pre-stazioni energetiche dell’edificio. Il certificatore, nell’ambito della sua attività di diagnosi, verifica o controllo, può procedere alle ispezioni ed al collaudo energetico delle opere, avvalendosi, ove necessario di tecniche strumentali. Le condizioni e le modalità at-traverso cui è stata effettuata la valutazione della prestazione energetica di un edificio o di una unità immobiliare viene indicata esplicitamente nel relati-vo attestato, anche ai fini della determinazione delle conseguenti responsabilità. 2.7.9 Schemi di Attestato di prestazione energetica degli edifici Gli schemi di Attestato di certificazione energetica, con i relativi contenuti minimi sono riportati negli allegati 6 ed 7 delle Linee guida nazionali, rispettiva-mente per edifici residenziali e non residenziali. Di seguito si propone il modello relativo agli edifici resi-denziali.

Figura 7 “Modello dell’Attestato di prestazione energe-tica previsto dalle Linee guida nazionali”

Page 94: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 90 La normativa

RAPPORTO 2014

2.7.10 Autodichiarazione del proprietario Il D.M. 26 giugno 2009 prevedeva la possibilità117 per edifici di superficie utile inferiore o uguale a 1000 m2 e ai soli fini di cui al comma 1bis, dell’art. 6118, del D.Lgs. 192/2005, di ottemperare agli obblighi di legge attraverso una dichiarazione del proprietario dell’immobile da certificare. In tale dichiarazione il proprietario affermava che: l’edificio era in classe energetica G e i costi per la ge-stione energetica dell’edificio erano molto alti. Il paragrafo 9 dell'allegato A del D.M. 26 giugno 2009 concernente la possibilità di autodichiarazione del proprietario, è stato abrogato dal D.M. 22/11/2012 “Modifica del decreto 26 giugno 2009, recante: «Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici»”. 2.7.11 Indicazioni per il calcolo della prestazione energetica di edifici non dotati di impianto di clima-tizzazione invernale e/o di produzione di acqua calda sanitaria In assenza di impianti termici (come definiti al para-grafo 2, dell’all. A, al D.M. 26/06/2009) per la clima-tizzazione invernale e/o la produzione di acqua calda sanitaria e quindi nell’impossibilità di poter determi-nare le conseguenti prestazioni energetiche e l’energia primaria utilizzata dall’edificio, per tutti gli edifici delle categorie di cui all’art. 3 del D.P.R. 26/08/1993, n.412, si procede con le indicazioni ai paragrafi successivi.

2.7.11.1 Climatizzazione invernale

In presenza di edifici che hanno un indice di presta-zione dell’involucro edilizio maggiore del valore limi-te riportato nei prospetti di seguito, in funzione della fascia climatica, rispettivamente per edifici ad uso re-sidenziale e non residenziale, con l’esclusione degli edifici industriali (categoria E.8) (in considerazione del concetto di certificazione della prestazione basato sull’ipotesi di utilizzo convenzionale e standard dell’edificio in esame), si presume che le condizioni di comfort invernale siano raggiunte grazie ad apparec-chi alimentati dalla rete elettrica. Il valore di riferi-mento per la conversione tra kWh elettrici e MJ è de-finito con apposito provvedimento dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, al fine di tener conto dell’efficienza media di produzione del parco termoe-lettrico, e suoi successivi aggiornamenti.

117 Considerata tale possibilità la Commissione europea, ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia (2006/2378). 118 Articolo modificato dalla L.90/2013

Prospetto 39: “Valori limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale dell’involucro edilizio degli edifici residenziali, espres-so in kWh/m2 anno, al di sopra dei quali, in assenza di impianto termico, si applica quanto previsto nel para-grafo”

Zona climatica

A B C D E F

5 5 10 10 20 20

Prospetto 40: “Valori limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale dell’involucro edilizio degli edifici NON residenziali, espresso in kWh/m3 anno, al di sopra dei quali, in as-senza di impianto termico, si applica quanto previsto nel paragrafo”

Zona climatica

A B C D E F

1 1 3 3 8 8

In presenza di edifici che hanno un indice di presta-zione dell’involucro edilizio non superiore al valore limite riportato nei prospetti precedenti, in funzione della fascia climatica, rispettivamente per edifici ad uso residenziale e non residenziali, con l’esclusione degli edifici industriali (categoria E.8), si presume un rendimento globale medio stagionale dell’impianto termico pari al valore calcolato con la formula ripor-tata al comma 5, dell’all. C, del D.Lgs. 192/2005 (for-mula 5). Per l’applicazione della formula, in luogo del-la potenza utile nominale del generatore, si utilizza la potenza richiesta dall’edificio calcolata secondo la norma UNI EN 12831.

ηg=(75+3 logPn)% (5)

Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nomi-nale del generatore o dei generatori di calore al servi-zio del singolo impianto termico, espressa in kW. Per valori superiori ai 1000 kW la formula preceden-te non si applica e la soglia minima per il rendimento globale medio stagionale è posta pari all’84%. In presenza di edifici industriali (categoria E.8) che non rispettino i pertinenti valori limite di trasmittan-za delle pareti, opache e trasparenti, di cui ai Decreti di cui all’art. 4, comma 1, lettere a) e b), del D.Lgs. 192/2005, in considerazione del concetto di certifica-zione della prestazione basato sull’ipotesi di utilizzo convenzionale e standard dell’edificio in esame, si presume che le condizioni di comfort invernale siano raggiunte grazie ad apparecchi alimentati dalla rete elettrica. Il valore di riferimento per la conversione tra kWh elettrici e MJ è definito con apposito provve-dimento dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, al fine di tener conto dell’efficienza media di produzio-ne del parco termoelettrico, e suoi successivi aggior-namenti. In presenza di edifici industriali (categoria E.8) che rispettino i pertinenti valori limite di trasmittanza delle pareti, opache e trasparenti, di cui ai Decreti

Page 95: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 91

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

all’art. 4, comma 1, lettere a) e b), del D.Lgs. 192/2005, si presume un rendimento globale medio stagionale dell’impianto termico pari al valore calco-lato con la formula riportata al comma 5, dell’all. C, del D.Lgs. 192/2005 (formula 5). Per l’applicazione della formula, in luogo della potenza utile nominale del generatore, si utilizza la potenza richiesta dall’edificio calcolata secondo la norma UNI EN 12831.

2.7.11.2 Produzione di acqua calda sanitaria

In assenza di impianto di produzione di acqua calda sanitaria ed in mancanza di specifiche indicazioni, sulla base delle considerazioni riportate ai paragrafi precedenti si presume che lo specifico servizio sia fornito grazie ad apparecchi alimentati dalla rete elet-trica. Il valore di riferimento per la conversione tra kWh elettrici e MJ definito con apposito provvedi-mento dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, al fine di tener conto dell’efficienza media di produzio-ne del parco termoelettrico, e suoi successivi aggior-namenti.

2.8 La direttiva 2010/31/UE del Parla-mento Europeo e del Consiglio del 19/05/2010 sulla prestazione ener-getica nell’edilizia

La direttiva 2010/31/UE (rifusione) abroga la prece-dente 2002/91/CE. La direttiva prescrive, l’adozione da parte degli stati membri di una metodologia di cal-colo della prestazione energetica degli edifici in con-formità del quadro generale comune di cui all’allegato I e schematizzato di seguito: Quadro comune generale per il calcolo della prestazio-ne energetica degli edifici

La prestazione energetica di un edificio è: determinata sulla base della quantità di energia, reale

o calcolata, consumata annualmente per soddisfare le varie esigenze legate ad un uso normale dell’edificio e corrisponde al fabbisogno energetico per il riscalda-mento e il raffrescamento che consente di mantenere la temperatura desiderata dell’edificio e coprire il fabbisogno di acqua calda nel settore domestico;

espressa in modo chiaro e comprende anche un indi-catore di prestazione energetica e un indicatore nu-merico del consumo di energia primaria, basato su fattori di energia primaria per vettore energetico, e-ventualmente basati su medie ponderate annuali na-zionali o regionali o un valore specifico per la produ-zione in loco.

La metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici dovrebbe tener conto delle norme europee ed essere coerente con la pertinente legislazione dell’UE, compresa la direttiva 2009/28/CE.

Ai fini della determinazione della metodologia di calcolo si deve tener conto almeno dei seguenti aspetti: caratteristiche termiche effettive dell’edificio, com-

prese le sue divisioni interne:capacità termica, isola-mento, riscaldamento passivo, elementi di rinfresca-mento e ponti termici;

impianto di riscaldamento e di produzione di acs, comprese le relative caratteristiche di isolamento;

impianti di condizionamento d’aria; ventilazione naturale e meccanica, compresa even-

tualmente l’ermeticità all’aria; impianto di illuminazione incorporato (principalmen-

te per il settore non residenziale); progettazione, posizione e orientamento dell’edificio,

compreso il clima esterno; sistemi solari passivi e protezione solare; condizioni climatiche interne, incluso il clima degli

ambienti interni progettato; carichi interni. Il calcolo deve tener conto, se del caso, dei vantaggi insiti nelle seguenti opzioni: condizioni locali di esposizione al sole, sistemi solari

attivi ed altri impianti di generazione di calore ed e-lettricità a partire da energia da fonti rinnovabili;

sistemi di cogenerazione dell’elettricità; impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento

urbano o collettivo; illuminazione naturale. Calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i re-quisiti minimi di prestazione energetica I livelli ottimali in funzione dei costi sono calcolati con-formemente al quadro metodologico comparativo, una vol-ta che il quadro è stabilito. Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché sia-no fissati requisiti minimi di prestazione energetica per gli elementi edilizi che fanno parte dell’involucro dell’edificio e hanno un impatto significativo sulla prestazione energetica dell’involucro dell’edificio quando sono sostituiti o rinnova-ti, al fine di raggiungere livelli ottimali in funzione dei costi. Nel fissare tali requisiti, gli Stati membri possono distin-guere tra edifici già esistenti e di nuova costruzione, nonché tra diverse tipologie edilizie. I requisiti minimi di prestazione energetica sono riveduti a scadenze regolari non superiori a cinque anni e, se necessa-rio, aggiornati in funzione dei progressi tecnici nel settore edile. Entro il 30 giugno 2011 la Commissione stabilisce median-te atti delegati in conformità degli artt. 23, 24 e 25 un qua-dro metodologico comparativo per calcolare livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi (vedi para-grafo 2.10 a pagina 94). Il quadro metodologico comparativo è stabilito conforme-mente all’allegato III e distingue tra edifici di nuova costru-zione ed edifici esistenti e tra diverse tipologie edilizie. Si riporta di seguito una sintesi dell’allegato III. Allegato III - Quadro metodologico comparativo ai fini dell’individuazione dei livelli ottimali in funzione dei

Page 96: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 92 La normativa

RAPPORTO 2014

costi dei requisiti di prestazione energetica per edifici ed elementi edilizi Il quadro metodologico comparativo: consente agli Stati membri di determinare la presta-

zione energetica di edifici ed elementi edilizi e gli a-spetti economici delle misure legate alla prestazione energetica, e di collegarli al fine di individuare il livel-lo ottimale in funzione dei costi;

è corredato di orientamenti per la sua applicazione nel calcolo dei livelli di rendimento ottimali in funzio-ne dei costi.

consente di prendere in considerazione modelli di consumo, condizioni climatiche esterne, costi di inve-stimento, tipologia edilizia, costi di manutenzione e di funzionamento (compresi i costi e il risparmio ener-getici), eventuali utili derivanti dalla produzione di energia e eventuali costi di smaltimento. Esso do-vrebbe basarsi sulle pertinenti norme europee che fanno riferimento alla 2010/31/UE.

Il quadro metodologico comparativo richiede che gli Stati membri: definiscano edifici di riferimento caratterizzati dalla

loro funzionalità e posizione geografica, comprese le condizioni climatiche interne ed esterne, e rappresen-tativi di dette caratteristiche. Gli edifici di riferimento includono edifici residenziali e non residenziali, sia di nuova costruzione che già esistenti,

definiscano le misure di efficienza energetica da valu-tare per gli edifici di riferimento. Può trattarsi di mi-sure per singoli edifici nel loro insieme, per singoli e-lementi edilizi o una combinazione di elementi edilizi,

valutino il fabbisogno di energia finale e primaria de-gli edifici di riferimento e degli edifici di riferimento in un contesto di applicazione delle misure di efficien-za energetica definite,

calcolino i costi (ossia il valore attuale netto) delle mi-sure di efficienza energetica (di cui al secondo tratti-no) durante il ciclo di vita economica atteso applicate agli edifici di riferimento (di cui al primo trattino) ri-correndo ai principi del quadro metodologico compa-rativo.

Dal calcolo dei costi delle misure di efficienza energetica durante il ciclo di vita economica atteso, gli Stati membri valutano l’efficacia in termini di costi dei vari livelli di re-quisiti minimi di prestazione energetica. Ciò consentirà di determinare i livelli ottimali in funzione dei costi dei requi-siti di prestazione energetica. Edifici di nuova costruzione Gli Stati membri garantiscono che, prima dell’inizio dei la-vori di costruzione, sia valutata e tenuta presente la fattibi-lità tecnica, ambientale ed economica di sistemi alternativi ad alta efficienza come quelli indicati di seguito, se disponi-bili: sistemi di fornitura energetica decentrati basati su e-nergia da fonti rinnovabili, cogenerazione, teleriscaldamen-to o teleraffrescamento urbano o collettivo, in particolare se basato interamente o parzialmente su energia da fonti rinnovabili, pompe di calore. Tale esame di sistemi alterna-tivi può essere effettuato per singoli edifici, per gruppi di edifici analoghi o per tipologie comuni di edifici nella stessa area. Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento e raffrescamento collettivi, l’esame può essere effettuato per tutti gli edifici collegati all’impianto nella stessa area.

Edifici esistenti Gli Stati membri: adottano le misure necessarie per garantire che la

prestazione energetica degli edifici o di loro parti de-stinati a subire ristrutturazioni importanti sia miglio-rato al fine di soddisfare i requisiti minimi di presta-zione energetica per quanto tecnicamente, funzional-mente ed economicamente fattibile; tali requisiti si applicano all’edificio o all’unità immobiliare oggetto di ristrutturazione nel suo complesso. In aggiunta o in alternativa, i requisiti possono essere applicati agli e-lementi edilizi ristrutturati;

adottano le misure necessarie, per garantire che la prestazione energetica degli elementi edilizi che fan-no parte dell’involucro dell’edificio e hanno un impat-to significativo sulla prestazione energetica dell’involucro dell’edificio destinati ad essere sostitui-ti o rinnovati soddisfi i requisiti minimi di prestazione energetica per quanto tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile;

stabiliscono i requisiti minimi di prestazione energe-tica.

Edifici a energia quasi zero Gli Stati membri provvedono affinché: a) entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova co-

struzione siano edifici a energia quasi zero; e b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova

costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.

Gli Stati membri elaborano piani nazionali destinati ad au-mentare il numero di edifici a energia quasi zero. Tali piani nazionali possono includere obiettivi differenziati per tipo-logia edilizia. Gli Stati membri procedono inoltre, sulla scorta dell’esempio del settore pubblico, alla definizione di politi-che e all’adozione di misure, quali la fissazione di obiettivi, finalizzate a incentivare la trasformazione degli edifici ri-strutturati in edifici a energia quasi zero e ne informano la Commissione. Attestato di prestazione energetica (APE) Gli Stati membri adottano le misure necessarie per l’istituzione di un sistema di certificazione energetica degli edifici. L’attestato di prestazione energetica: comprende la prestazione energetica di un edificio e

valori di riferimento quali i requisiti minimi di presta-zione energetica al fine di consentire ai proprietari o locatari dell’edificio o dell’unità immobiliare di valu-tare e raffrontare la prestazione energetica.

può comprendere informazioni supplementari, quali il consumo energetico annuale per gli edifici non resi-denziali e la percentuale di energia da fonti rinnovabi-li nel consumo energetico totale;

comprende raccomandazioni per il miglioramento efficace o ottimale in funzione dei costi della presta-zione energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare, a meno che manchi un ragionevole potenziale per tale miglioramento rispetto ai requisiti di prestazione e-nergetica in vigore;

Page 97: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 93

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

precisa se il proprietario o locatario può ottenere in-formazioni più particolareggiate, anche per quanto ri-guarda l’efficacia in termini di costi delle raccoman-dazioni formulate nell’attestato di prestazione ener-getica. La valutazione dell’efficacia in termini di costi si basa su una serie di condizioni standard, quali la va-lutazione del risparmio energetico, i prezzi dell’energia e una stima preliminare dei costi;

contiene, informazioni sui provvedimenti da adottare per attuare le raccomandazioni. Al proprietario o lo-catario possono essere fornite anche altre informa-zioni su aspetti correlati, quali diagnosi energetiche o incentivi di carattere finanziario o di altro tipo e pos-sibilità di finanziamento.

Le raccomandazioni che figurano nell’attestato di presta-zione energetica: riguardano le misure attuate in occasione di una ri-

strutturazione importante dell’involucro di un edificio o dei sistemi tecnici per l’edilizia;

riguardano le misure attuate per singoli elementi edi-lizi, a prescindere da ristrutturazioni importanti dell’involucro dell’edificio o dei sistemi tecnici per l’edilizia.

devono essere tecnicamente fattibili per l’edificio considerato e possono fornire una stima dei tempi di ritorno o del rapporto costi-benefici rispetto al ciclo di vita economico.

Sistema di controllo indipendente Gli Stati membri provvedono affinché siano istituiti sistemi di controllo indipendenti in conformità dell’allegato II (ri-portato di seguito) per gli attestati di prestazione energeti-ca e i rapporti di ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria. Gli Stati membri possono istituire sistemi distinti per il controllo degli attestati di prestazione energetica e per il controllo dei rapporti di ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria Gli Stati membri possono delegare l’attuazione del sistema di controllo indipendente. Qualora decidano di avvalersi di questa possibilità, gli Stati membri garantiscono che il sistema di controllo indipen-dente sia attuato in conformità dell’allegato II (riportato di seguito). Gli Stati membri dispongono che gli attestati di prestazione energetica e i rapporti di ispezione siano messi a disposi-zione delle autorità o degli organismi competenti che ne fanno richiesta. Allegato II - Sistemi di controllo indipendenti per gli attestati di prestazione energetica e i rapporti di i-spezione Le autorità competenti o gli organismi da esse delegati per l’attuazione del sistema di controllo indipendente selezio-nano in modo casuale e sottopongono a verifica almeno una percentuale statisticamente significativa di tutti gli attestati di prestazione energetica rilasciati nel corso di un anno. La verifica si basa sulle opzioni indicate di seguito o su mi-sure equivalenti: a) controllo della validità dei dati utilizzati ai fini della cer-

tificazione energetica dell’edificio e dei risultati riporta-ti nell’APE;

b) controllo dei dati e verifica dei risultati riportati nell’APE, comprese le raccomandazioni formulate;

c) controllo esaustivo dei dati utilizzati ai fini della certifi-cazione energetica dell’edificio, verifica esaustiva dei ri-sultati riportati nell’APE, comprese le raccomandazioni formulate, e visita in loco dell’edificio, ove possibile, per verificare la corrispondenza tra le specifiche indicate nell’APE e l’edificio certificato.

Le autorità competenti o gli organismi da esse delegati per l’attuazione del sistema di controllo indipendente selezio-nano in modo casuale e sottopongono a verifica almeno una percentuale statisticamente significativa di tutti i rapporti di ispezione rilasciati nel corso di un anno.

Abrogazione della direttiva 2002/91/CE La direttiva 2002/91/CE è formalmente abrogata dal 1/02/2012, fatti salvi gli obblighi degli Stati membri relati-vi ai termini di recepimento nel diritto nazionale e di appli-cazione della direttiva 2002/91/CE. L’allegato V riporta una tavola di concordanza tra le diretti-ve 2002/91/CE e 2010/31/UE.

L’Italia, con circa un anno di ritardo, ha recepito la direttiva 2010/31/UE attraverso il D.L. 4/06/2013, n. 63.

2.9 D.Lgs. 3/03/2011 n.28 Il D.Lgs. 28/2011, in attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva a-brogazione delle direttive 2001/77/CE e 2030/30/CE e nel rispetto dei criteri stabiliti dalla L. 4/06/2010 n.96, definisce strumenti, meccanismi, incentivi e quadro istituzionale, finanziario e giuridi-co, necessari per il raggiungimento degli obiettivi fino al 2020, in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Relativamente alla certificazione energetica, tale D.Lgs. modifica il D.Lgs. 192/005, introducendo all’art. 13 l’obbligo, a partire dal 1/01/2012, di ripor-tare su tutti gli annunci commerciali di vendita l'indi-ce di prestazione energetica contenuto nell'ACE. Di-spone inoltre che nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari deve essere inserita un’apposita clausola con la quale l'ac-quirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione inerente alla certi-ficazione energetica degli edifici119. Il D.Lgs. disponeva che, nel caso di locazione, la di-sposizione si applicasse solamente agli edifici e alle unità immobiliari già dotate di Attestato. Il D.L. 63/2013 e la successiva L. 90/2013 hanno aggiornato tale disposizione prevedendo che, nel caso di vendita, di trasferimento di immobili a titolo gratuito o di

119 Dal 29/03/2011, momento dell'entrata in vigore del D.Lgs. 28/2011, non è più pensabile che si possa derogare all'obbligo di dotare di APE l'immobile oggetto di alienazio-ne e nemmeno che tale dovere possa incombere su un sog-getto differente dal venditore.

Page 98: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 94 La normativa

RAPPORTO 2014

nuova locazione di edifici o unità immobiliari, ove l'edificio o l'unità immobiliare non ne sia già dotato, il proprietario è tenuto a produrre l'attestato di presta-zione energetica (Art. 6, L. 90/2013).

2.10 Regolamento delegato (UE) n. 244/2012 della Commissione euro-pea del 16 gennaio 2012

Il Regolamento n. 244/2012 integra la direttiva 2010/31/UE istituendo un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali in fun-zione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi. Il quadro metodologico: specifica le regole per comparare le misure di effi-

cienza energetica, le misure che incorporano l’energia da fonti rinnovabili e i pacchetti e le va-rianti di tali misure, sulla base della prestazione energetica primaria e del costo assegnato alla loro attuazione;

stabilisce le modalità di applicazione di tali norme a determinati edifici di riferimento al fine di iden-tificare livelli ottimali in funzione dei costi dei re-quisiti minimi di prestazione energetica.

Il 19/04/2013 è stato pubblicato sulla gazzetta uffi-ciale europea il documento “Orientamenti che accom-pagnano il regolamento delegato (UE) n. 244/2012 del 16 gennaio 2012 della Commissione che integra la di-rettiva 2010/31/UE istituendo un quadro metodologi-co comparativo per calcolare livelli ottimali in funzio-ne dei costi per i requisiti minimi di prestazione ener-getica degli edifici e degli elementi edilizi. (2012/C 115/01)”. Tale documento contiene le linee guida con gli orientamenti di cui all'allegato III della diretti-va 2010/31/UE. Le linee guida forniscono agli Stati membri informazioni supplementari pertinenti e si basano su principi comunemente accettati per i calco-li dei costi prescritti nel del regolamento 244/2012. Come tali sono intesi a facilitare l'applicazione del re-golamento. Ad essere giuridicamente vincolante e di-rettamente applicabile negli Stati membri è il testo del regolamento. Per facilitarne l'uso agli Stati membri, il documento rispecchia la struttura del quadro metodologico di cui all'allegato I del regolamento. A differenza di quest’ultimo, gli orientamenti riportati nel documen-to saranno riesaminati periodicamente, sia dagli Stati membri sia dalla Commissione, di pari passo con l'ac-quisizione di esperienza nell'applicazione del quadro metodologico. Si riporta di seguito un indice schematico dei conte-nuti del documento. Definizione degli edifici di riferimento

Identificazione delle misure di efficienza energe-tica, delle misure basate sull'energia da fonti rin-

novabili o dei pacchetti/varianti di tali misure per ciascun edificio di riferimento

Eventuali misure di efficienza energetica e misure ba-sate sull'energia da fonti rinnovabili (e relativi pac-chetti e varianti) da prendere in considerazione

Metodi per ridurre le combinazioni e, di conseguenza, i calcoli

Qualità dell'aria interna e altri aspetti relativi al be-nessere

Calcolo del fabbisogno di energia primaria deri-vante dall'applicazione di misure e pacchetti di misure a un edificio di riferimento

Calcolo del costo globale in termini di valore attu-ale netto per ciascun edificio di riferimento

Il concetto dei livelli ottimali in funzione dei costi Categorizzazione dei costi Raccolta dei dati sui costi Tasso di sconto Elenco di massima degli elementi di costo da conside-

rare ai fini del calcolo dei costi dell'investimento ini-ziale per edifici ed elementi edilizi

Calcolo dei costi periodici di sostituzione Periodo di calcolo in rapporto al ciclo di vita Calcolo del valore residuo Evoluzione dei prezzi nel tempo Calcolo dei costi di sostituzione Calcolo dei costi dell'energia Trattamento della fiscalità, delle sovvenzioni e delle

tariffe di alimentazione nel calcolo dei costi Inseri-mento dei guadagni della produzione di energia

Calcolo dei costi di smaltimento

Derivazione di un livello ottimale in funzione dei costi della prestazione energetica per ciascun edi-ficio di riferimento

Identificazione della fascia ottimale in funzione dei costi

Confronto con i requisiti attualmente in vigore negli Stati membri

Analisi di sensibilità

Stima dell'evoluzione dei prezzi dell'energia nel lungo periodo

La metodologia di calcolo per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti mini-mi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi sviluppata in Italia. Il documento, contenente L’applicazione della meto-dologia di calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica (Direttiva 2010/31/UE art. 5), è disponibile, in ver-sione integrale, insieme a quella degli altri Paesi membri dell’UE, al link sottostante: http://ec.europa.eu/energy/efficiency/buildings/implementation_en.htm

Page 99: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 95

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

2.11 Decreto 22 novembre 2012 “Modifi-ca dell'Allegato A del D.Lgs. 19/08/2005, n. 192, recante attua-zione della direttiva 2002/91/CE re-lativa al rendimento energetico nell'edilizia”

L'emanazione del D.M. è funzionale alla completa at-tuazione della direttiva 2002/91/CE, ed in particola-re dell'art. 9, riguardante l'obbligo per gli Stati mem-bri di stabilire le misure necessarie alle ispezioni pe-riodiche dei sistemi di condizionamento d'aria di po-tenza maggiore di 12 kW, che contemplino anche una valutazione dell'efficienza dell'impianto e una consu-lenza agli utenti sui possibili miglioramenti e sulle soluzioni sostitutive o alternative. Il D.M. sostanzialmente sostituisce l’allegato A del D.Lgs. 19/08/2005, n. 192 contenente definizioni a supporto del D.P.R. 16/04/2013, n. 74 di successiva pubblicazione.

2.12 Decreto 22 novembre 2012 “Modifi-ca del D.M. 26/06/2009, recante: «Linee guida nazionali per la certifi-cazione energetica degli edifici»”

Il D.M. riporta: precisazioni sulle categorie di edifici escluse

dall’obbligo di certificazione energetica; precisazioni sul ruolo degli enti tecnici addetti

alla qualificazione dei software commerciali per il calcolo della prestazione energetica (CTI per gli strumenti che hanno come riferimento i me-todi di cui al paragrafo 5.1 – Metodo calcolato di progetto – e 5.2 – Metodi di calcolo da rilievo sull’edificio – , punto 1 – UNI/TS 11300 ; CNR, ENEA per gli strumenti che hanno come riferi-mento i metodi di cui al paragrafo 5.2, punti 2 – Docet – e 3 – Metodo semplificato applicabile ad edifici residenziali esistenti con superficie utile fino a 1000 m2–);

l’abrogazione del paragrafo 9 dell'allegato A del D.M. 26/06/2009 concernente la l'autodichiara-zione del proprietario.

2.13 D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 come modificato dal D.L. 23/12/2013, n. 145

Il D.P.R. 75/2013 definisce i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualifica-zione e l'indipendenza di esperti o organismi a cui af-fidare la certificazione energetica degli edifici. L’emanazione del D.P.R. era già previsto dal Titolo I del D.Lgs. 192/2005, l'art. 4, comma 1, lettera c) ed è

funzionale alla completa attuazione della direttiva 2002/91/CE, ed in particolare dell'art.7. La disciplina, sino all’entrata in vigore del D.P.R. 75/2013, era regolata dall’allegato III del D.Lgs. 30/05/2008, n. 115. Il D.P.R. fornisce istruzioni relative ai requisiti dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici. Il decreto stabilisce che sono abilitati: Soggetti tecnici120; Enti pubblici e Organismi di diritto pubblico ope-

ranti nel settore dell'energia e dell'edilizia, che esplicano l'attività con un tecnico, o con un grup-po di tecnici abilitati, in organico;

Organismi pubblici e privati qualificati a effettua-re attività di ispezione nel settore delle costru-zioni edili, opere di ingegneria civile in generale e impiantistica connessa, accreditati presso l'orga-nismo nazionale italiano di accreditamento di cui all'art. 4, comma 2, della L. 23/07/2009, n. 99, o altro soggetto equivalente in ambito europeo, sulla base delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17020, criteri generali per il funzionamento dei vari tipi di organismi che effettuano attività di ispezione, sempre che svolgano l'attività con un tecnico, o con un gruppo di tecnici abilitati, in or-ganico;

le società di servizi energetici (ESCO)121, che ope-rano conformemente alle disposizioni di recepi-mento e attuazione della direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5/04/2006, concernente l'efficienza degli usi fi-nali dell'energia e i servizi energetici sempre che svolgano l'attività con un tecnico, o con un grup-po di tecnici abilitati, in organico.

Tecnico abilitato, è un soggetto in possesso di uno dei titoli indicati in prospetto 42, iscritto ai relativi Ordini e Collegi professionali, ove esistenti, e abilitato all'esercizio della professione relativa alla progetta-zione di edifici e impianti asserviti agli edifici stessi, nell'ambito delle specifiche competenze a esso attri-buite dalla legislazione vigente. Il tecnico abilitato opera all'interno delle proprie competenze. Ove il tecnico non sia competente in tutti i campi sopra cita-ti o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio am-bito di competenza, egli deve operare in collabora-

120 Tecnico abilitato: tecnico operante sia in veste di dipendente di enti e organismi pubblici o di società di servizi pubbliche o pri-vate, comprese le società di ingegneria, che di professionista libero o associato. 121 Società di servizi energetici (ESCO): persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramen-to dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'uten-te e, ciò facendo, accetta un margine di rischio finanziario. Il paga-mento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sui risparmi di spesa derivanti dal miglioramento dell'efficienza ener-getica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendi-mento stabiliti.

Page 100: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 96 La normativa

RAPPORTO 2014

zione con altro tecnico abilitato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui è richiesta la competenza. In alternativa può essere considerato tecnico abilitato un soggetto in possesso di uno dei titoli indicati di se-guito, e di un attestato di frequenza, con superamento dell'esame finale, relativo a specifici corsi di forma-zione per la certificazione energetica degli edifici. Il soggetto in possesso di detti requisiti è abilitato e-sclusivamente in materia di certificazione energetica degli edifici. Prospetto 41 Elenco titoli di studio individuati ai sensi dell’art.2 comma 3 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 mo-

dificato dalla L. 21 febbraio 2014, n.9. CLASSI DI LAUREA MAGISTRALE

CLASSE TITOLO DI STUDIO LM-4 Architettura e ingegneria edile - Architettura

LM-20 Ingegneria aerospaziale e astronautica LM-21 Ingegneria biomedica LM-22 Ingegneria chimica LM-23 Ingegneria civile LM-24 Ingegneria dei sistemi edilizi LM-25 Ingegneria dell’automazione LM-26 Ingegneria della sicurezza LM-27 Ingegneria delle telecomunicazioni LM-28 Ingegneria elettrica LM-29 Ingegneria elettronica LM-30 Ingegneria energetica e nucleare LM-31 Ingegneria gestionale LM-32 Ingegneria informatica LM-33 Ingegneria meccanica LM-34 Ingegneria navale LM-35 Ingegneria per l’ambiente e il territorio

LM-48 Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale

LM-53 Scienza e ingegneria dei materiali LM-69 Scienze e tecnologie agrarie LM-71 Scienze e tecnologie della chimica industriale LM-73 Scienze e tecnologie forestali ed ambientali

CLASSI DI LAUREA SPECIALISTICA

CLASSE TITOLO DI STUDIO 4/S Architettura e ingegneria edile

25/S Ingegneria aerospaziale e astronautica 26/S Ingegneria biomedica 27/S Ingegneria chimica 28/S Ingegneria civile 29/S Ingegneria dell’automazione 30/S Ingegneria delle telecomunicazioni 31/S Ingegneria elettrica 32/S Ingegneria elettronica 33/S Ingegneria energetica e nucleare 34/S Ingegneria gestionale 35/S Ingegneria informatica 36/S Ingegneria meccanica 37/S Ingegneria navale 38/S Ingegneria per l’ambiente e il territorio

54/S Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale

61/S Scienza e ingegneria dei materiali 74/S Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali

77/S Scienze e tecnologie agrarie 81/S Scienze e tecnologie della chimica industriale

CLASSI DI LAUREA SPECIALISTICA EQUIPARATE AI

DIPLOMI DI LAUREA CLASSE TITOLO DI STUDIO CLS-4/S Architettura CLS-4/S Ingegneria edile - Architettura

CLS-25/S Ingegneria aerospaziale CLS-26/S Ingegneria biomedica CLS-27/S Ingegneria chimica CLS-28/S Ingegneria civile CLS-28/S Ingegneria edile CLS-30/S Ingegneria delle telecomunicazioni CLS-31/S Ingegneria elettrica CLS-32/S Ingegneria elettronica CLS-33/S Ingegneria nucleare CLS-34/S Ingegneria gestionale CLS-35/S Ingegneria informatica CLS-36/S Ingegneria meccanica CLS-36/S Ingegneria industriale CLS-37/S Ingegneria navale CLS-38/S Ingegneria per l’ambiente e il territorio CLS-54/S Politica del territorio CLS-54/S Pianificazione territoriale e urbanistica

CLS-54/S Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale

CLS-54/S Urbanistica CLS-61/S Ingegneria dei materiali CLS-61/S Scienza dei materiali CLS-74/S Scienze forestali e Scienze forestali e ambientali CLS-77/S Scienze agrarie CLS-77/S Scienze agrarie tropicali e subtropicali CLS-77/S Scienze e tecnologie agrarie CLS-81/S Chimica industriale

CLASSI DI LAUREA TRIENNALE

CLASSE TITOLO DI STUDIO L7 Ingegneria civile e ambientale L9 Ingegneria industriale

L17 Scienze dell’architettura L23 Scienze e tecniche dell’edilizia L25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali

4 Scienze dell’architettura e dell’ingegneria edile 8 Ingegneria civile e ambientale

10 Ingegneria industriale

20 Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali

INDIRIZZI E ARTICOLAZIONI DI DIPLOMI TITOLO DI STUDIO

INDIRIZZO ARTICOLAZIONE

Istruzione tecnica

C1- Meccanica, meccatronica ed energia

Energia

Istruzione tecnica

C3 - Elettronica ed elettrotecnica

Elettrotecnica

Istruzione tecnica

C8 - Agraria, agroalimentare agroindustria

Gestione dell’ambiente e del territorio

Istruzione tecnica

C9 - Costruzioni, ambiente e

-

Page 101: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 97

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

territorio

Geometra - -

Perito industriale

Edilizia Elettrotecnica Meccanica Termotecnica Aeronautica Energia nucleare Metallurgia Navalmeccanica Metalmeccanica

-

Perito agrario - - Agrotecnico - -

Prospetto 42 “Prospetto di sintesi relativo ai requisiti professionali dei soggetti abilitati alla certificazione

energetica degli edifici”

Riferimento legislativo

Abilitati Abilitati con corso

(1) (2) (3)

D.M. 16/03/2007

laurea magistrale in una delle classi LM-4, da LM-20 a LM-35, LM-48, LM-53, LM-69, LM-71, LM-73 laurea conseguita nelle classi: L7, L9, L17, L23, L25

laurea magistrale in una delle lassi "LM-17, LM-40, LM-44, LM-54, LM-60, LM-74, LM-75, LM-79" laurea conseguita nelle classi: L8, L30, L21, L27, L32, L34, L35.

D.M. 28/11/2000

laurea specialistica nelle classi: 4/S, da 25/S a 38/S, 54/S, 61/S, 74/S, 77/S, 81/S

laurea specialistica nelle classi: "20/S, 45/S, 50/S, 62/S, 68/S, 82/S, 85/S, 86/S

D.M. 5/05/2004

Corrispondente diploma di laurea

Diploma di laurea corrispondente

D.M. 4/08/2000

laurea conseguita nelle classi: 4, 8, 10, 20

Laurea conseguita nelle classi: 7, 9, 16, 21, 25, 27, 32

D.P.R. 15/03/2010, n. 88

diploma di istru-zione tecnica, set-tore tecnologico negli indirizzi e ar-ticolazioni: C1 «meccanica, meccatronica ed energia» articola-zione «energia», C3 «elettronica ed elettrotecnica» ar-ticolazione «elet-trotecnica» C8 «agraria, agroa-limentare e agroin-dustria» articola-zione «gestione dell'ambiente e del territorio» C9 «costruzioni, ambiente e territo-rio', o diploma di geometra

Indirizzi e artico-lazioni diversi da quelli indicati

D.P.R. Diploma di perito Diploma di perito

Riferimento legislativo

Abilitati Abilitati con corso

30/09/1961 e s.m.

industriale in uno dei seguenti indi-rizzi specializzati: edili-zia, elettrotecnica, meccanica, termo-tecnica.

industriale con in-dirizzi specializzati diversi da quelli indicati.

Note: Titoli di cui alla colonna preceden-te se non corredati della abilitazione professionale in tutti i campi con-cernenti la proget-tazione di edifici e impianti asserviti agli edifici stessi.

2.13.1 Corsi

I corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici e i relativi esami sono svolti: a livello nazionale da Università, da Organismi

ed enti di ricerca, e da Consigli, Ordini e Collegi professionali, autorizzati dal Ministero dello svi-luppo economico di intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

a livello regionale direttamente da Regioni e Province autonome, e da altri soggetti di ambito regionale con competenza in materia di certifica-zione energetica autorizzati dalle predette regio-ni e province autonome.

I corsi sono svolti conformemente ai contenuti mini-mi di cui all'All. 1 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 ed indicati di seguito:

Prospetto 43 “Allegato 1 al D.P.R. 75/2013”

Mod.

Argomento

1 La legislazione per l'efficienza energetica degli edifi-ci. Le procedure di certificazione. La normativa tecnica. Obblighi e responsabilità del certificatore.

2 Il bilancio energetico del sistema edificio impianto. Il calcolo della prestazione energetica degli edifici. Analisi di sensibilità per le principali variabili che ne influenzano la determinazione.

3 Analisi tecnico economica degli investimenti. Esercitazioni pratiche con particolare attenzione agli edifici esistenti.

4 Involucro edilizio: le tipologie e le prestazione energetiche dei compo-nenti; soluzioni progettuali e costruttive per l'ottimizza-zione:

Page 102: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 98 La normativa

RAPPORTO 2014

Mod.

Argomento

dei nuovi edifici; del miglioramento degli edifici esistenti.

5 Impianti termici: fondamenti e prestazione energetiche delle tecnolo-gie tradizionali e innovative; soluzioni progettuali e costruttive per l'ottimizza-zione: dei nuovi impianti; della ristrutturazione degli im-pianti esistenti.

6 L'utilizzo e l'integrazione delle fonti rinnovabili.

7 Comfort abitativo. La ventilazione naturale e meccanica controllata. L'innovazione tecnologica per la gestione dell'edifi-cio e degli impianti.

8 La diagnosi energetica degli edifici. Esempi applicativi. Esercitazioni all'utilizzo degli strumenti informatici posti a riferimento dalla normativa nazionale e pre-disposti dal CTI.

I corsi hanno durata minima di 80 ore. L'attestato di frequenza con superamento di esame finale è rilasciato dai soggetti erogatori dei corsi e de-gli esami. 2.13.2 Schema di procedura per il rilascio dell’autorizzazione allo svolgimento dei corsi di for-mazione per la certificazione energetica degli edifici a livello nazionale Il Ministero dello Sviluppo Economico, in data 28/11/2013, ha pubblicato sul proprio sito lo schema di procedura per l'autorizzazione allo svolgimento, a livello nazionale, dei corsi di formazione per i certifi-catori energetici degli edifici. Si segnalano di seguito gli elementi, riportati nella comunicazione, indicati come parametri di adegua-ta qualità dell’offerta formativa, e valutati dall’istruttoria: corrispondenza dei contenuti proposti ai contenuti

minimi indicati nell’allegato 1 al D.P.R. 75/2013 (Prospetto 43), con approfondimento delle mate-rie trattate e maggiori dettagli sui contenuti speci-fici;

durata del corso non inferiore a 64 ore, escluso l’esame finale;

durata di ciascun modulo non inferiore a 4 ore; obbligo di frequenza di almeno l’85% delle ore di

formazione previste per l’ammissione all’esame finale;

corretto equilibrio tra lezioni frontali ed esercita-zioni pratiche (intese anche come esercitazioni in aula), le quali non possono essere inferiori al 20% del monte ore complessivo;

docenti con esperienza professionale almeno tri-ennale nel settore;

numero di partecipanti per classe non superiore a 35 unità;

utilizzo di sedi conformi ai requisiti di legge in ma-teria di sicurezza e di accessibilità;

esame finale condotto nel rispetto delle seguenti modalità: a) ammissione del candidato subordinata alla ve-

rifica della frequenza minima obbligatoria (85% delle ore complessive del corso)

b) presenza nella commissione di esame di un e-sperto esterno all’organismo organizzatore del corso, che non abbia partecipato all’attività di docenza o di organizzazione del corso; l’esperto esterno deve possedere uno dei titoli di studio indicati all’art. 2 comma 3, lettera a) del D.P.R. 75/2013 ed una adeguata esperienza (almeno quinquennale) nel settore della certi-ficazione energetica degli edifici con funzione di supervisione complessiva;

c) esecuzione della prova finale in modalità fron-tale. La prova deve prevedere una prova scritta finalizzata a valutare la comprensione degli ar-gomenti trattati nel corso e una prova orale in-centrata sulla discussione di un APE. La prova orale è subordinata al superamento della prova scritta.

contenuti dell’attestato di frequenza al corso e di superamento dell’esame finale, da consegnare al partecipante: a) indicazione della dicitura “attestato di frequen-

za corso e superamento esame per tecnici cer-tificatori energetici ai sensi del D.P.R. 75/2013”;

b) data di rilascio; c) logo, denominazione ed indirizzo dell’ente au-

torizzato ad erogare il corso; d) riferimenti relativi all’autorizzazione ottenuta

per l’erogazione del corso; e) sottoscrizione del legale rappresentante

dell’ente erogatore; f) dichiarazione del superamento del limite di

frequenza minima richiesta; Nel caso di corsi forniti in modalità e-learning viene valutata inoltre la somministrazione delle lezioni at-traverso idonea piattaforma informatica che consenta l’attiva partecipazione del discente e la presenza di strumentazione idonea a controllare l’effettiva fre-quenza al corso. Tenendo conto dei criteri minimi elencati nell’allegato 1 al D.P.R. 75/13 e ss.mm. (Prospetto 43), sono altresì valutate le istanze di riconoscimento della formazione pregressa, a condizione che essa sia stata erogata esclusivamente dai soggetti elencati al comma 5, art 2 del D.P.R. e successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto stesso. L’elenco dei corsi autorizzati viene pubblicato sul sito WEB del Ministero dello Sviluppo Economico (go-o.gl/F5R8Ma). Al fine di assicurare all’utente una corretta informa-zione, qualsiasi pubblicizzazione del corso da parte

Page 103: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 99

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

dell’ente erogante, riporta la dicitura “corso accredi-tato MISEMATTM- MIT ai sensi dell’art 2 comma 5 del D.P.R. 75/2013”

Figura 8 "Pagina internet goo.gl/F5R8Ma del Ministero dello Sviluppo economico contenente l’elenco, periodi-camente aggiornato, dei soggetti autorizzati a svolgere i corsi ed i relativi esami da certificatore energetico"

Il Ministero dello Sviluppo Economico effettua verifi-che a campione sui corsi autorizzati per accertare il rispetto dei requisiti minimi, anche avvalendosi di altre Amministrazioni o soggetti pubblici qualificati. 2.13.3 Requisiti di indipendenza e imparzialità dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici Ai fini di assicurare indipendenza e imparzialità di giudizio dei soggetti, i tecnici abilitati,all'atto di sotto-scrizione dell'attestato di prestazione energetica, di-chiarano nel caso di certificazione di:

a) edifici di nuova costruzione, l'assenza di con-flitto di interessi, tra l'altro espressa attraverso il non coinvolgimento diretto o indiretto nel processo di progettazione e realizzazione dell'e-dificio da certificare o con i produttori dei mate-riali e dei componenti in esso incorporati non-ché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente, che in ogni caso non deve essere ne' il coniuge ne' un parente fino al quarto grado;

b) edifici esistenti, l'assenza di conflitto di inte-ressi, ovvero di non coinvolgimento diretto o in-diretto con i produttori dei materiali e dei com-ponenti in esso incorporati nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente, che in ogni caso non deve essere né coniuge né parente fino al quarto grado.

2.13.4 Funzioni delle Regioni e Province autonome Le disposizioni del D.P.R. 16/04/2013, n. 75 si appli-cano a regioni e province autonome che, alla data di entrata un vigore, non hanno ancora provveduto ad adottare propri provvedimenti in applicazione della direttiva 2002/91/CE e comunque sino alla data di

entrata in vigore dei predetti provvedimenti regiona-li. Nel disciplinare la materia le regioni e le province au-tonome nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordina-mento comunitario nonché dei principi fondamentali della direttiva 2002/91/CE e desumibili dal D.Lgs. 192/2005 e s.m., possono: adottare un sistema di riconoscimento dei sog-

getti abilitati a svolgere le attività di certificazio-ne energetica degli edifici, nel rispetto delle nor-me comunitarie in materia di libera circolazione dei servizi;

promuovere iniziative di informazione e orien-tamento dei soggetti certificatori e degli utenti finali;

promuovere attività di formazione e aggiorna-mento dei soggetti certificatori;

le regioni e le province autonome che alla data di entrata in vigore del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 hanno già recepito la 2002/91/CE, adottano mi-sure atte a favorire un graduale ravvicinamento dei propri provvedimenti. Le regioni e le provin-ce autonome provvedono affinché sia assicurata la coerenza dei loro provvedimenti con i conte-nuti del decreto.

2.13.5 Controllo della qualità del servizio di certifi-cazione energetica Le regioni e le province autonome procedono ai con-trolli della qualità del servizio di certificazione ener-getica reso dai Soggetti certificatori attraverso l'at-tuazione di una procedura di controllo congruente con gli obiettivi del D.Lgs. 192/2005. Ove non diversamente disposto da norme regionali tali controlli sono svolti dalle stesse autorità compe-tenti a cui sono demandati gli accertamenti e le ispe-zioni necessari all'osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell'esercizio e manutenzione de-gli impianti di climatizzazione. I controlli sono prioritariamente orientati alle classi energetiche più efficienti e comprendono tipicamen-te: l'accertamento documentale degli attestati di

certificazione includendo in esso anche la verifica del rispetto delle procedure;

le valutazioni di congruità e coerenza dei dati di progetto o di diagnosi con la metodologia di cal-colo e i risultati espressi;

le ispezioni delle opere o dell'edificio. Relazione 2013 del MiSE sul sistema di controllo indipendente Nel 2013 il Ministero dello Sviluppo Economico ha consegnato alla Commissione Europea la Relazione

Page 104: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 100 La normativa

RAPPORTO 2014

2013 sul sistema di controllo indipendente (ex. arti-colo 18 e allegato II della direttiva sulla prestazione energetica nell'Edilizia (rifusione). La relazione con-tiene le schede analitiche regionali e una scheda rias-suntiva relativa ai dati raccolti a livello regionale in materia di controllo indipendente di cui all'articolo 18 e all'allegato II della direttiva 2010/31/UE. I dati raccolti dal MiSE riguardano 11 regioni su 20 in quanto alcune regioni non sono state in grado di atti-vare un meccanismo di monitoraggio indipendente degli APE e dei Rapporti di ispezione degli impianti di climatizzazione. 2.13.6 I ricorso di alcuni Consigli nazionali degli or-dini Sino alla pubblicazione del D.P.R. 75/2013 le caratte-ristiche dei soggetti certificatori energetici erano di-sciplinate dall’allegato III del D.Lgs. 115/2008. Il nuovo disposto ha fatto ordine definendo regole pre-cise e rigorose sulle caratteristiche dei soggetti che possono svolgere l’attività di certificatore energetico. Tuttavia alcuni consigli hanno manifestato delle per-plessità avanzando ricorso dinnanzi al TAR contro il D.P.R. 75/2013 e presentando delle circolari. Il 08/10/2013 il Consiglio Nazionale dei Chimici ha presentato innanzi al TAR del Lazio un ricorso contro il D.P.R. 75/2013. Il Consiglio Nazionale dei Chimici chiede l’annullamento della parte di testo del decreto in cui vi è scritto che i soggetti in possesso delle lau-ree LM54, 62S, L27, 21, possono ricoprire la funzione di certificatore energetico solamente se in possesso di un attestato di frequenza a specifico corso sulla certificazione energetica degli edifici; nota inoltre che i soggetti in possesso delle lauree LM 71 (ex. 82/S) non possono ricoprire la funzione di tecnico abilitato alla certificazione energetica degli edifici (neanche se in possesso dell’attestato di frequenza a specifico corso di formazione). In particolare viene contestato che i Chimici – segna-tamente quelli iscritti alla sezione A dell’albo – non sono più considerati tecnici abilitati e pertanto non possono più svolgere attività di certificazione energe-tica senza aver sostenuto corsi di formazione; la fre-quentazione di tali corsi tuttavia è preclusa agli iscrit-ti della sezione A che non hanno maturato i titoli uni-versitari indicati dal decreto sebbene comunque sia-no abilitati alla professione e tale competenza sia ri-conosciuta dall’ordinamento professionale a tutti gli iscritti della sezione A dell’albo. Il 09/09/2013 il Consiglio Nazionale degli Inge-gneri ha trasmesso al Ministero dello Sviluppo Eco-nomico, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero delle Infrastrut-ture e dei Trasporti una Circolare con oggetto “D.P.R. 16 aprile 2013 n.75 - Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualifi-

cazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici - requisiti dei soggetti abilitati alla certificazione ener-getica degli edifici mancata previsione di una discipli-na transitoria – Ingegneri vecchio ordinamento - pro-blemi applicativi – richiesta urgente di parere ed inter-vento”. Sintetizzando, il Consiglio dell’Ordine, nella circolare, comunicava: l'assenza di un quadro normativo di riferimento

con disposizione transitoria, rivolta esplicitamen-te a disciplinare e salvaguardare le competenze acquisite dai professionisti già operanti nel setto-re della certificazione energetica degli edifici;

non operava distinzioni tra laureati in Ingegneria con il vecchio ordinamento e laureati in Ingegne-ria con il nuovo ordinamento - tantomeno inclu-deva nei titoli previsti al comma 3 dell'art.2 tutte le classi di lauree (diploma) in Ingegneria vecchio ordinamento (ad esempio diploma di laurea in In-gegneria elettronica).

Il Consiglio chiedeva quindi: da un lato, un pronto intervento, nella forma rite-

nuta più adeguata (ad es., circolare interpretati-va), a definitivo chiarimento della possibilità per i laureati in Ingegneria vecchio ordinamento, iscrit-ti ai 3 settori dell'albo, di poter svolgere l'attività di soggetto certificatore, ai fini della certificazione energetica, senza l’obbligatorietà di frequentare alcun corso di formazione più esame finale ag-giuntivo;

l'apertura di un tavolo di lavoro, presso il Ministe-ro dello Sviluppo Economico - d'intesa con gli altri Ministeri coinvolti - con le rappresentanze dei professionisti, le imprese e gli operatori del setto-re, volto a definire suggerimenti e possibili modi-fiche migliorative dei contenuti del D.P.R. 16 apri-le 2013 n. 75, per porlo al riparo da altrimenti i-nevitabili azioni giudiziarie.

2.14 D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74 Il D.P.R. definisce i criteri generali in materia di eser-cizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezio-ne degli impianti termici per la climatizzazione in-vernale ed estiva degli edifici, per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, nonché i re-quisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli e-sperti e degli organismi cui affidare i compiti di ispe-zione degli impianti di climatizzazione, ai sensi dell'art. 4, comma 1, lettere a) e c), del D.Lgs. 192/2005.

Page 105: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 101

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

2.15 D.L. 4 giugno 2013 , n. 63 convertito nella L. 3/08/2013, n. 90

Il D.L. del 4/06/2013 definisce disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale. Nota) Il dipartimento per l’energia Direzione Genera-le per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica ha diffuso il 25/06/2013 la circolare n. 12976 “Chiarimenti in merito all’applicazione delle disposizioni di cui al decreto leg-ge 4/06/2013, n.63 in materia di attestazione della prestazione energetica degli edifici”. Tale circolare è da leggersi congiuntamente al D.L. 63/2013. Il D.L. 63/2013 è stato convertito in legge con modifi-ca attraverso la L. 90/2013 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 3 agosto 2013). In vigore dal 4/08/2013. Nota) Il dipartimento per l’energia Direzione Genera-le per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica ha diffuso il 25/06/2013 la circolare n. 12976 “Chiarimenti in merito all’applicazione delle disposizioni di cui al decreto leg-ge 4/06/2013, n.63 come convertito, con modificazioni, dalla legge 3/08/2013, n. 90, in materia di attestazio-ne della prestazione energetica degli edifici.”. Tale cir-colare è da leggersi congiuntamente alla L.90/2013. Tra le maggiori novità, introdotte dalla Legge, vi è l'obbligo per chi vende o affitta un immobile di alle-gare al contratto l'attestato di prestazione energetica dell'edificio, a pena di nullità. Il disposto aggiorna il D.Lgs. 192/2005; definisce ed integra i criteri, le condizioni e le modalità finalizzate a: migliorare le prestazioni energetiche degli edifi-

ci; favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l'integra-

zione delle fonti rinnovabili negli edifici; determinare i criteri generali per la certificazione

della prestazione energetica degli edifici e per il trasferimento delle relative informazioni in sede di compravendita e locazione;

effettuare le ispezioni periodiche degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva al fine di ridurre il consumo energetico e le emissioni di biossido di carbonio.

Nel disposto viene inoltre specificato che saranno de-finiti ulteriori decreti a supporto della legge. Con uno o più D.M. saranno definite: le modalità di applicazione della metodologia

di calcolo delle prestazioni energetiche e l'u-tilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici, in relazione ai paragrafi 1 e 2 dell'allegato I “Quadro comune generale per il calcolo della prestazione energetica degli edifici” della direttiva 2010/31/UE;

l'applicazione di prescrizioni e requisiti mini-mi, aggiornati ogni cinque anni, in materia di prestazioni energetiche degli edifici e unità im-mobiliari, siano essi di nuova costruzione, ogget-to di ristrutturazioni importanti o di riqualifica-zioni energetiche, sulla base dell'applicazione della metodologia comparativa di cui all'art. 5 “Calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica ” della 2010/31/UE;

Con uno o più D.P.R. sono aggiornate, in relazione all'art. 8 “Impianti tecnici per l’edilizia” e agli artt. 14 “Ispezione degli impianti di riscaldamento”, 15 “Ispe-zione degli impianti di condizionamento d’aria”, 16 “Rapporti di ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria” e 17 “Esperti indipendenti” della direttiva 2010/31/UE: le modalità di progettazione, installazione, eser-

cizio, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici

i requisiti professionali e i criteri di accredita-mento per assicurare la qualificazione e l'indi-pendenza degli esperti e degli organismi a cui af-fidare l'attestazione della prestazione energetica degli edifici e l'ispezione degli impianti di clima-tizzazione e la realizzazione di un sistema infor-mativo coordinato per la gestione dei rapporti tecnici di ispezione e degli attestati di prestazio-ne energetica

Con gli stessi decreti, sono individuate modalità di progettazione, installazione e manutenzione di siste-mi di controllo attivo, come i sistemi di automazione, controllo e monitoraggio, finalizzati al risparmio e-nergetico. 2.15.1 Modificazioni al D.Lgs. 192/2005. Attestato di prestazione energetica, rilascio e affissione.

L'APE è rilasciato per gli edifici o le unità immobiliari costruiti, venduti o locati ad un nuovo locatario e per gli edifici utilizzati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico con superficie utile totale superiore a 500122 m2, ove l’edificio non ne sia già dotato. In questi ultimi casi l’APE deve essere affisso con evi-denza all’ingresso dell’edificio stesso o in altro luogo chiaramente visibile al pubblico.

122 A partire dal 9 luglio 2015, la soglia di 500m2 di cui sopra, è ab-bassata a 250 m2. Per gli edifici scolastici tali obblighi ricadono su-gli enti proprietari di cui all’articolo 3 della legge 11/01/1996, n. 23.

Page 106: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 102 La normativa

RAPPORTO 2014

Dotazione

dell’APE

Responsabilità rela-tiva alla produzione dell’APE

Edifici di nuova costruzione

Prima del rilascio del certificato di agibilità

Costruttore, sia esso committente della costruzione o società di costruzione che opera direttamente

Edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti

Prima del rilascio del certificato di agibilità

Proprietario dell'im-mobile

Edifici esistenti Proprietario dell'im-mobile

Vendita Proprietario dell'im-mobile

Trasferimento di immobili a titolo gratuito

Proprietario dell'im-mobile

Locazione di edi-fici o unità immo-biliari, ove l'edifi-cio o l'unità non ne sia già dotato

Proprietario dell'im-mobile

In tutti i casi, il proprietario deve rendere disponibile l'APE al potenziale acquirente o al nuovo locatario all'avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime. In caso di vendita o locazione di un edificio prima del-la sua costruzione, il venditore o locatario fornisce evidenza della futura prestazione energetica dell'edi-ficio e produce 'l’APE entro quindici giorni dalla ri-chiesta di rilascio del certificato di agibilità. Nei contratti di vendita, negli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o nei nuovi contratti di lo-cazione di edifici o di singole unità immobiliari è in-serita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazio-ni e la documentazione, comprensiva dell'APE, in or-dine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici. 2.15.2 Elementi in attesa di definizione È attesa la definizione dei seguenti elementi: sistema informativo comune per tutto il terri-

torio nazionale, di utilizzo obbligatorio per le re-gioni e le province autonome, che comprenda la gestione di un catasto degli edifici, degli APE e dei relativi controlli pubblici;

schema di annuncio di vendita o locazione, per esposizione nelle agenzie immobiliari, che renda uniformi le informazioni sulla qualità e-nergetica degli edifici fornite ai cittadini;

Modello di APE contenente tutti i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio che consenta ai cittadini di valutare e confrontare edifici diver-

si. Tale modello riporterà: la prestazione energetica globale dell’edificio sia

in termini di energia primaria totale che di ener-gia primaria non rinnovabile, attraverso i rispet-tivi indici;

la classe energetica determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio, espresso in energia primaria non rinnovabile;

la qualità energetica del fabbricato a contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raf-frescamento, attraverso gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva dell’edificio;

valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a norma di legge;

l’emissioni di anidride carbonica; l’energia esportata; le raccomandazioni per il miglioramento

dell’efficienza energetica dell’edificio con le pro-poste degli interventi più significativi ed econo-micamente convenienti, separando la previsione di interventi di ristrutturazione importanti da quelli di riqualificazione energetica;

le informazioni correlate al miglioramento della prestazione energetica, quali diagnosi e incentivi di carattere finanziario

2.16 Disposti legislativi che hanno modi-ficato il D.Lgs. 192/2005

Anno Riferimento legislativo 2007 D.Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311 (in SO n.26, relati-

vo alla G.U. 01/02/2007, n.26) 2008 D.L. 25 giugno 2008, n. 112 (in SO n.152, relativo

alla G.U. 25/06/2008, n.147) 2009 L. 23 luglio 2009, n. 99 (in SO n.136, relativo alla

G.U. 31/07/2009, n.176) 2010 D.Lgs. 29 marzo 2010, n. 56 (in G.U. 21/04/2010,

n.92) 2011 D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 (in SO n.81, relativo alla

G.U. 28/03/2011, n.71) 2013 D.L. 4 giugno 2013, n. 63 (in G.U. 05/06/2013,

n.130) , 2013 D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 (in G.U.

23/12/2013, n.300) 2013 L. 27 dicembre 2013, n. 147 (in SO n.87, relativo

alla G.U. 27/12/2013, n.302) 2014 D.L. 24 giugno 2014, n. 91 (in G.U. 24/06/2014,

n.144) 2014 D.Lgs. 21 novembre 2014, n. 175 (in G.U.

28/11/2014, n.277)

2.17 Le procedure di infrazione avviate

dalla Commissione europea nei con-fronti dell’Italia

Di seguito si riassume schematicamente l’estratto della sentenza della Corte Europea del 13/06/2013,

Page 107: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 103

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

ripercorrendo alcune delle tappe dell’attuazione della certificazione energetica che in Italia, come visto, è avvenuta con numerosi provvedimenti legislativi. Il 18 ottobre 2006 la Commissione ha inviato alla Re-pubblica italiana una lettera di diffida per omessa comunicazione delle misure di recepimento della di-rettiva 2002/91 nell’ordinamento giuridico italiano. In considerazione delle informazioni progressiva-mente trasmesse dall’Italia, detta lettera di diffida è stata seguita da una lettera di diffida complementare, datata 14 maggio 2009, con la quale la Commissione ha invitato la Repubblica italiana a presentarle le proprie osservazioni sul recepimento degli articoli 7 (Attestato di certificazione energetica) e 9 (Ispezione dei sistemi di condizionamento d'aria) della direttiva 2002/91, nonché da una seconda lettera complemen-tare di diffida, del 24 giugno 2010, nella quale essa denunciava un recepimento scorretto degli articoli 7 (Attestato di certificazione energetica), paragrafi 1 e 2, e 10, di tale direttiva e concedeva alla Repubblica italiana un termine di due mesi per presentare le proprie osservazioni. Non avendo ricevuto alcuna risposta alla sua lettera del 24 giugno 2010 entro il termine impartito, il 24 novembre 2010 la Commissione ha adottato un pare-re motivato, che ha notificato alla Repubblica italiana il 25 novembre 2010. In tale parere, la Commissione denunciava un recepimento scorretto degli articoli 7, paragrafi 1 e 2, e 10 della direttiva 2002/91 e ricor-dava l’assenza di una qualsiasi misura di recepimento dell’articolo 9 della medesima direttiva. La Commis-sione concedeva alla Repubblica italiana un termine di due mesi per conformarsi a detto parere motivato a decorrere dalla sua notifica. Il 29 settembre 2011, a seguito dell’introduzione di talune modifiche legisla-tive trasmesse dalla Repubblica italiana, la Commis-sione ha inviato a quest’ultima un parere motivato complementare, notificato il 30 settembre 2011, de-nunciando il recepimento scorretto dell’articolo 7, paragrafo 1, della direttiva 2002/91, ribadendo il suo accertamento della violazione degli articoli 7, para-grafi 1 e 2, e 10 di tale direttiva e fissando un termine di due mesi dalla notifica di detto parere affinché la Repubblica italiana vi si conformasse. Quest’ultima ha risposto al parere motivato complementare con lette-ra del 2 gennaio 2012. Il 26 aprile 2012, non ritenen-do soddisfacente la risposta fornita al parere motiva-to complementare, la Commissione ha deciso di inve-stire la Corte del presente ricorso per inadempimento ai sensi dell’articolo 258 TFUE. Attestato di prestazione energetica nel caso di locazione di immobili A parere della Commissione europea, l’art. 6, comma 2 ter, seconda frase, del D.Lgs. n. 192/2005 consenti-va di dedurre che la normativa italiana non prevedes-se alcun obbligo di inserire una clausola contrattuale, nella quale il conduttore dichiarasse di aver ricevuto un attestato relativo al rendimento energetico nel ca-

so in cui quest’ultimo non fosse stato ancora rilascia-to per l’edificio dato in locazione al momento della firma del contratto di locazione. La Commissione europea riteneva dunque che tale deroga all’obbligo di consegnare un attestato relativo al rendimento energetico, in caso di locazione di un immobile ancora privo di un attestato siffatto al mo-mento della firma del contratto, non era un recepi-mento corretto dell’art. 7, paragrafo 1, della direttiva 2002/91, in quanto tale disposizione non prevedeva una deroga simile. Nell’ordinamento italiano si è posto parzialmente rimedio con l’art. 13 del D.Lgs. 28/2011. Parzialmen-te poiché per le locazioni le disposizioni erano da ap-plicarsi solamente agli edifici ed alle unità immobilia-ri già dotate di attestato di certificazione energetica ai sensi dei commi 1, 1-bis, 1- ter e 1-quater del D.Lgs. 192/2005. L’obbligo, anche per gli edifici da locare non provvisti di APE, è stato introdotto successivamente con il D.L. 63/2013. Autodichiarazione del proprietario dell’immobile Secondo la Commissione, il sistema di autodichiara-zione da parte del proprietario, contemplato al para-grafo 9 delle Linee guida nazionali, non era conforme all’art. 7, paragrafo 1, della 2002/91, poiché esso in-troduceva un’eccezione all’obbligo di comunicare un attestato relativo al rendimento energetico per gli e-difici aventi un rendimento energetico assai basso, e in quanto detta autodichiarazione non permetteva al consumatore di raffrontare e di valutare appieno il rendimento energetico dell’edificio certificato, consi-derato che le informazioni si limitavano solamente alla classe energetica più bassa e ai costi alquanto e-levati. Il sistema di autodichiarazione non era tanto-meno conforme all’art. 7, paragrafo 2, della 2002/91, che prevedeva l’obbligo di fornire raccomandazioni al nuovo acquirente o al conduttore per il miglioramen-to del rendimento energetico in termini di costi-benefici. Tali raccomandazioni, a parere della Com-missione, costituiscono un elemento fondamentale per la realizzazione dell’obiettivo della direttiva, con-sistente nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. In secondo luogo, la Commissione rite-neva che la Repubblica italiana non avesse recepito correttamente nel proprio ordinamento interno l’articolo 10 della direttiva 2002/91 entro il termine impartito all’articolo 15 della medesima. Secondo la Commissione, il sistema di autodichiarazione da par-te del proprietario dell’edificio, previsto al paragrafo 9 delle Linee guid a nazionali, non era infatti confor-me all’obbligo in base al quale la certificazione ener-getica degli edifici e l’elaborazione delle raccomanda-zioni che la corredano devono essere effettuate da esperti qualificati o riconosciuti e indipendenti. L’autodichiarazione del proprietario dell’immobile è stata abrogata dal D.M. 22 novembre 2012, “Modifi-ca del decreto 26 giugno 2009, recante: «Linee guida

Page 108: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 104 La normativa

RAPPORTO 2014

nazionali per la certificazione energetica degli edifi-ci.», (12A12945)”, art. 2 comma 4 pubblicato sulla G.U. n. 290 del 13/12/2012. Ispezione dei sistemi di condizionamento d'aria La Commissione faceva valere che la Repubblica ita-liana non aveva recepito nel proprio ordinamento in-terno l’art. 9 della 2002/91 entro il termine impartito all’art. 15 della medesima. Al riguardo, essa sostiene che la Repubblica italiana ha omesso di notificarle le misure di recepimento di detto articolo 9. A tal proposito la Repubblica italiana ha emanato il Decreto 22 novembre 2012, “Modifica dell'Allegato A del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia” (Pubblicato sulla G.U. n.21 del 25-1-2013) e il D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74 “ Regolamento recante definizione dei criteri ge-nerali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192”. Recepimento della direttiva 2010/31/UE In via preliminare, va rilevato che l’articolo 29 della direttiva 2010/31, suffragato, al riguardo dispone che l’adozione della direttiva 2010/31/UE, che ha proce-duto alla rifusione della direttiva 2002/91, fa salvi gli obblighi degli Stati membri relativi ai termini di rece-pimento e di applicazione della direttiva 2002/91. La direttiva 2010/31/UE è stata recepita dall’ordinamento italiano con il D.L. 63/2013 conver-tito nella L. 90/2013.

2.18 D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 Il decreto legislativo, attua la direttiva 2012/27/UE e stabilisce un quadro di misure, per la promozione e il miglioramento dell'efficienza energetica, che con-corrono al conseguimento dell'obiettivo nazionale di risparmio energetico. Il D.Lgs., inoltre, detta norme finalizzate a rimuovere gli ostacoli sul mercato dell'energia e a superare le carenze del mercato che frenano l'efficienza nella fornitura e negli usi finali dell'energia. L'art. 4 " Promozione dell'efficienza energetica negli edifici" prevede che l'ENEA elabori proposte di in-terventi, per edifici sia pubblici che privati, di medio - lungo termine per il miglioramento della prestazio-ne energetica degli immobili. La proposta di inter-venti prevede:

a) una rassegna del parco immobiliare naziona-le fondata, se del caso, su campionamenti statistici;

b) l'individuazione, sulla base della metodo-logia di cui all'art. 5 della direttiva 2010/31/UE, degli interventi più efficaci in

termini di costi, differenziati in base alla tipo-logia di edificio e la zona climatica;

c) un elenco aggiornato delle misure, esistenti e proposte, di incentivazione, di accompa-gnamento e di sostegno finanziario messe a disposizione da soggetti pubblici e privati per le riqualificazioni energetiche e le ri-strutturazioni importanti degli edifici, corre-date da esempi applicativi e dai risultati con-seguiti;

d) un'analisi delle barriere tecniche, economi-che e finanziarie che ostacolano la realizza-zione di interventi di efficientamento ener-getico negli immobili e le misure di semplificazione e armonizzazione necessa-rie a ridurre costi e tempi degli interventi e attrarre nuovi investimenti;

e) una stima del risparmio energetico e degli ul-teriori benefici conseguibili annualmente per mezzo del miglioramento dell'efficienza energetica del parco immobiliare nazionale basata sui dati storici e su previsioni del tas-so di riqualificazione annuo;

Tali proposte tengono conto del Piano d'azione de-stinato ad aumentare il numero di edifici a energia quasi zero di cui al D.Lgs. 19/08/2005, n. 192, art. 4-bis, comma 2, e del programma di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici della P.A. L'art. 5 "Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione" pre-vede che a partire dall'anno 2014 e fino al 2020, so-no realizzati interventi sugli immobili della PA cen-trale, inclusi gli immobili periferici, in grado di conseguire la riqualificazione energetica almeno pa-ri al 3% annuo della superficie coperta utile climatiz-zata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di alme-no 0,04 Mtep.I ministeri competenti predispongono entro il 30 novembre di ogni anno, a decorrere dal 2014, un programma di interventi per il migliora-mento della prestazione energetica degli immobili della PA centrale. Sono esclusi dal programma di cui al comma 2:

a) gli immobili con superficie coperta utile totale inferiore a 500 m². Tale soglia a partire dal 9 luglio 2015 e' rimodulata a 250 m²;

b) gli immobili vincolati ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004, n. 42, nella misura in cui il rispet-to di determinati requisiti minimi di presta-zione energetica modificherebbe in maniera inaccettabile il loro carattere o aspetto;

c) gli immobili destinati a scopi di difesa na-zionale, ad eccezione degli alloggi individuali o degli edifici adibiti a uffici per le forze armate e altro personale dipendente dalle autorità preposte alla difesa nazionale;

d) gli immobili adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose.

Page 109: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 105

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

2.19 Futuro prossimo: I requisiti minimi per la progettazione degli edifici e le nuove linee guida per la certifica-zione energetica

Il Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con Ministero dell'Ambiente, Ministero delle infrastruttu-re e dei trasporti, Ministero della Salute e Ministero della Difesa, con l’intesa della Conferenze Stato Re-gioni e Unificata sta lavorando ad un decreto che de-finisca i requisiti minimi e le nuove linee guida per la certificazione energetica degli edifici. Tale decreto, attualmente, è in fase di consultazione da parte dei Ministeri competenti e delle regioni. Il D.Lgs. 192/2005 (art. 4, comma 1) prevede che sia-no definite:

a) le modalità di applicazione della metodo-logia di calcolo delle prestazioni energetiche e l'utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici;

b) l'applicazione di prescrizioni e requisiti minimi, aggiornati ogni cinque anni, in ma-teria di prestazioni energetiche degli edifici e unità immobiliari di nuova costruzione, og-getto di ristrutturazioni importanti o di ri-qualificazioni energetiche, sulla base dell'ap-plicazione della metodologia comparativa di cui all' articolo 5 della direttiva 2010/31/UE

Per tali compiti indica inoltre i seguenti criteri:

a) conformità alla normativa tecnica UNI e CTI, in linea con le norme CEN a supporto della direttiva;

b) fabbisogno energetico annuale globale ed energia rinnovabile calcolati per singolo ser-vizio energetico, espressi in energia prima-ria, su base mensile;

c) compensazione mensile tra i fabbisogni e-nergetici e l'energia rinnovabile prodotta all'interno del confine del sistema (anche e-sportata), per vettore energetico e fino a co-pertura totale del corrispondente vettore e-nergetico consumato;

d) i requisiti minimi rispettano le valutazioni del rapporto costi-benefici del ciclo di vita economico degli edifici;

e) in caso di nuova costruzione e di ristruttura-zione importante, i requisiti sono determina-ti con l'utilizzo dell'edificio di riferimento, in funzione della tipologia edilizia e delle fasce climatiche;

f) per le verifiche sono previsti dei parametri specifici del fabbricato, in termini di indici di prestazione termica e di trasmittanze, e pa-rametri complessivi, in termini di indici di

prestazione energetica globale, espressi sia in energia primaria totale che in energia primaria non rinnovabile.

2.19.1 Novità Tra le maggiori novità vi sono:

g) La definizione di ristrutturazione importante di primo livello, di secondo livello e di riqua-lificazione energetica

Ristrutturazioni importanti di primo livello

a) Più del 50% dell’involucro edilizio (sup. disper-dente)

b) Ristrutturazione impianto termico dell’intero edi-ficio

Verifica di tutti i parametri come per un nuovo edificio, tra cui:

EPgl,tot

< EPgl,tot,limite

Ristrutturazioni importanti di secondo livello

a) Più del 25% dell’involucro edilizio (sup. disper-dente)

Verifica del coefficiente globale di scambio termico per trasmissione (H’T) determinato per l’intera pare-te, comprensiva di tutti i componenti su cui si è inter-venuti

Riqualificazioni energetiche

Gli altri interventi che hanno un impatto sulla presta-zione energetica dell’edificio Verifica dei requisiti dei soli componenti edilizi e sistemi tecnici oggetto di intervento

2.19.2 Edifici a energia quasi zero (nZEB)

Sono considerati nZEB tutti gli edifici per cui sono ri-spettati i requisiti al 2021 fissati per gli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni importanti di primo li-vello, nonché i requisiti riguardanti le FER ai sensi del D.Lgs. 28/2011.

• In sostanza …

A B C D E F

EPgl(kWh/m2*anno)

Zona climatica

Requisiti in vigore

Requisiti Cost-optimal

2014

2021

Nuove metodologie e nuovi requisiti minimi per il calcolo della prestazione energetica negli edifici

Page 110: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 106 La normativa

RAPPORTO 2014

2.19.3 I decreti attuativi del D.Lgs. 192/2005

Il decreto legislativo 192/2005 (art. 6, comma 12) prevede un decreto del Ministero dello Sviluppo Eco-nomico di concerto con Ministero dell'Ambiente, Mi-nistero delle infrastrutture e dei trasporti, PA e sem-plificazione, intesa della Conferenza unificata, sentito il CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti), per l'adeguamento delle linee guida APE. Per tali compiti indica inoltre i seguenti criteri e con-tenuti:

a) metodologie di calcolo semplificate per gli edifici piccoli e modesta qualità energetica, per ridurre i costi a carico dei cittadini;

b) APE che comprenda tutti i dati relativi all'ef-ficienza energetica dell'edificio che consen-tano ai cittadini di valutare e confrontare edi-fici diversi. Tra tali dati sono obbligatori:

la prestazione energetica globale dell'edificio (primaria totale e primaria non rinnovabile);

la classe energetica determinata attraverso l'indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell'edificio;

la qualità energetica del fabbricato a conte-nere i consumi energetici per il riscaldamen-to e il raffrescamento;

i valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a norma di legge;

le emissioni di anidride carbonica; l'energia esportata; le raccomandazioni per il miglioramento

dell'efficienza energetica dell'edificio con le proposte degli interventi più significativi ed economicamente convenienti;

le informazioni correlate al miglioramento della prestazione energetica, quali diagnosi e incentivi di carattere finanziario;

c) definizione di uno schema di annuncio di vendita o locazione che renda uniformi le in-formazioni sulla qualità energetica degli edi-fici fornite ai cittadini;

d) definizione di un sistema informativo comu-ne per tutto il territorio nazionale, di utilizzo obbligatorio per le regioni e le province au-tonome, che comprenda la gestione di un ca-tasto degli edifici, degli APE e dei relativi controlli pubblici.

2.19.4 Novità nel modello di APE Tra le principali novità ci sono:

a) Informazioni più complete ed esaustive in funzione dei servizi considerati (compreso il raffrescamento, la ventilazione e per il non residenziale, l’illuminazione;

b) Informazioni “user friendly” nelle prime due pagine, dedicate al cittadino: prestazione globale qualità dell’involucro qualità degli impianti raccomandazioni

c) Informazioni più approfondite nelle pagine successive, dedicate principalmente ai tecnici (indici di prestazione e di efficienza del fab-bricato e dei servizi presenti nell’edificio)

d) Scala di classificazione basata sull’edificio di riferimento. L’edificio di riferimento è un edificio iden-

tico a quello oggetto dell’APE ma dotato di elementi edilizi e impianti standard a-venti le caratteristiche degli NZEB (requi-siti 2021)

La classe energetica sarà stabilita sulla base dell’EPgl, nr

e) Edifici a energia quasi zero (nZEB) f) Sarà previsto un format da inserire negli an-

nunci immobiliari

Page 111: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 107

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

3 Inquadramento della normativa tec-nica123

3.1 Normativa europea

Un requisito essenziale per l’adozione delle misure previste dalla Direttiva europea 2010/31/UE (recast della precedente direttiva 2002/91/CE) sulla presta-zione energetica degli edifici (EPBD) è l’esistenza di uno schema generale che definisca la metodologia di calcolo della prestazione energetica globale degli edi-fici. A tal fine la Commissione Europea ha dato man-dato al CEN (ente normatore europeo) affinché met-tesse a punto:

una metodologia di calcolo condivisa della pre-stazione energetica degli edifici;

metodi di valutazione adattabili alla certificazione energetica;

linee guida generali per l’ispezione di caldaie, im-pianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria.

Come riportato nella UNI EN 15603, la valutazione energetica di un edificio può essere effettuata secon-do diverse procedure. Si distinguono la valutazione d’esercizio (operational rating), basata sulla lettura dei consumi reali, e la valutazione di calcolo (calcula-ted rating), la quale può ancora essere classificata in base alle condizioni al contorno. La metodologia più appropriata di valutazione energetica dipende dal ti-po di applicazione. Il sistema fabbricato-impianto è caratterizzato da una serie di flussi di energia che at-traversano i confini del sistema, sono trasformati dai componenti dell'impianto e vanno a soddisfare alcu-ne esigenze dell’utenza (riscaldamento, climatizza-zione, acqua calda sanitaria, illuminazione). Ad ogni trasformazione energetica occorrente all’interno del sistema fabbricato-impianto è associata una perdita di energia, che caratterizza l’efficienza energetica del sistema o dei suoi sottosistemi e componenti. Lo schema in figura 9 è una rappresentazione dei flussi di energia all’interno del sistema fabbricato-impianto. La normativa europea comprende oltre 40 norme tecniche, pubblicate dal CEN e recepite dall’UNI, arti-colate secondo la seguente classificazione:

1) calcolo del fabbisogno di energia utile dell’edificio;

123 Laurent Socal, esperto CTI, coordinatore della CT 601 del CTI “Impianti di riscaldamento - progettazione, fabbiso-gni di energia e sicurezza - UNI/TS 11300-2 e 11300-4” (Pa-

ragrafi 3.2, 0,3.2.3, 3.2.4,3.2.5) Vincenzo Corrado, Politecnico di Torino e coordinatore del-la CT 102 CTI “Isolanti e isolamento - Metodi di calcolo e di prova -UNI/TS 11300-1” (Paragrafi 3.1,3.2.1), Giovanni Murano, CTI Roberto Nidasio, CTI (Paragrafo 3.2.3)

2) calcolo dell’energia consegnata;3) calcolo dell’energia primaria e degli altri indicato-

ri complessivi (emissioni di CO2);4) calcoli di supporto (prestazioni termiche dei com-

ponenti edilizi, ventilazione e infiltrazioni d’aria,surriscaldamento e protezione solare, condizioniinterne e clima esterno, definizioni e terminologi-a);

5) monitoraggio e verifica delle prestazioni energeti-che;

Figura 9 “Schema del sistema fabbricato-impianto con

l’indicazione dei flussi energetici”

Secondo la normativa tecnica il calcolo della presta-zione energetica dell’edificio si struttura in tre livelli (figura 10):

calcolo dei fabbisogni di energia utile (per il ri-scaldamento e il raffrescamento dell’edificio, norma UNI EN ISO 13790 e norme collegate);

calcolo dell’energia consegnata agli impianti di riscaldamento e raffrescamento, ventilazione, condizionamento, produzione di acqua calda sani-taria e illuminazione artificiale;

Calcolo degli indicatori di prestazione energetica globale, espressa in termini di energia primaria, emissioni di CO2, ecc. (UNI EN 15603).

Figura 10 “Schema della normativa tecnica europea per il calcolo

della prestazione energetica degli edifici”

Page 112: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 108 La normativa

RAPPORTO 2014

Nella sua complessa struttura, la normativa europea descrive diversi metodi di calcolo alternativi e defini-sce, per ciascun metodo, una serie di valori di default dei parametri di calcolo. Ai singoli paesi si consente di scegliere il metodo ritenuto più adatto e di definire su base nazionale i valori di alcuni parametri, per meglio adattare l’applicazione del metodo alle condi-zioni climatiche e alle tipologie costruttive ed impian-tistiche locali.

3.2 La normativa tecnica nazionale: le UNI/TS 11300

La prima versione della normativa tecnica del pac-chetto EPBD, a supporto della direttiva 2002/91/CE, è stata sviluppata da un gruppo di Comitati tecnici CEN, che hanno trattato le seguenti parti:

fabbisogni termici del fabbricato per climatizzazio-ne estiva e invernale (CEN/TC 89);

prestazioni e rendimenti degli impianti di climatiz-zazione invernale e acqua calda sanitaria (CEN/TC 228);

prestazioni e rendimenti degli impianti di ventila-zione e di climatizzazione estiva (CEN/TC 156);

regolazione, controllo e automazione degli edifici (CEN /TC 247);

illuminazione naturale ed artificiale (CEN/TC 169).

Nella fase di sviluppo di questa prima versione delle norme EN è mancato un efficiente coordinamento, determinando un eccessivo numero di testi normati-vi, ridondanti e tra loro, spesso, non adeguatamente collegati. II corposo pacchetto delle oltre 40 norme prodotto dal gruppo è risultato di difficile applicazione ai fini di una valutazione univoca delle prestazioni energeti-che degli edifici e ad una sua traduzione in software applicativi. Ciò ha determinato nei vari Stati Membri lo sviluppo di specifiche normative nazionali idonee per una ap-plicazione ai fini della certificazione energetica degli edifici, recependo parti del pacchetto EPBD, unita-mente a dati applicativi nazionali. Le difficoltà maggiori per l’applicazione nazionale del pacchetto EPBD si sono riscontrate nelle norme tec-niche riguardanti gli impianti: i fabbisogni termici del fabbricato per climatizzazione invernale ed estiva so-no, infatti, definiti dalla UNI EN 13790 con procedura di calcolo da tempo collaudata che, come già accenna-to, si avvale di un complesso ben coordinato di norme tecniche di supporto. L’esigenza di un riferimento nazionale coordinato ed univoco è stata sentita anche in Italia, dando luogo allo sviluppo del pacchetto di specifiche tecniche U-NI/TS 11300, quale supporto per l’applicazione della normativa EN. Lo schema della figura 11 riprende quello più detta-gliato della figura 10, presentando il quadro nel quale

le principali norme del pacchetto EPBD si raccordano con la specifica tecnica UNI/TS 11300.

Le parti ad oggi pubblicate sono:

UNI/TS 11300-1:2014 “Determinazione del fab-bisogno di energia termica dell’edificio per la cli-matizzazione estiva e invernale”;

UNI/TS 11300-2:2014 “Determinazione del fab-bisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale”;

UNI/TS 11300-3:2010 “Determinazione del fab-bisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva”.

UNI/TS 11300-4:2012 “Utilizzo di energie rinno-vabili e di altri metodi di generazione per la clima-tizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”

Raccomandazione CTI 14:2013 - Prestazioni e-nergetiche degli edifici – Determinazione della prestazione energetica per la classificazione dell’edificio”;

La UNI/TS 11300-4, integra la UNI/TS 11300-2 per quanto concerne la produzione di energia da fonti rinnovabili e metodi di generazione diversi dalla combustione a fiamma (pompe di calore, cogenera-zione e teleriscaldamento). La raccomandazione CTI-14 definisce le modalità di conversione dell'energia consegnata in energia pri-maria.

Figura 11 “Schema delle relazioni fra le principali norme del pac-

chetto EPBD”

Giova, infine, ricordare che la determinazione delle prestazioni energetiche degli edifici, secondo UNI/TS 11300 è una valutazione di calcolo basata sui dati dei componenti dell’edificio, come assemblati, in condi-zioni definite di clima, di uso, di esercizio. Tale scelta non presenta criticità nel caso di valuta-zioni sul progetto per edifici di nuova costruzione, mentre nel caso di edifici esistenti la mancanza di dati dei componenti e delle modalità di costruzione, il cui accertamento risulta in certi casi non praticabile o

Page 113: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 109

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

comunque eccessivamente costoso, determina diffi-coltà nella valutazione e classificazione energetica degli edifici. La UNI/TS 11300, in considerazione di tali difficoltà, fornisce dati di riferimento per gli edifici esistenti per i casi in cui non siano disponibili sufficienti dati. Nel 2014 è stato pubblicato da UNI il rapporto tecnico UNI/TR 11552:2014 elaborato dal CTI "Abaco delle strutture costituenti l'involucro opaco degli edifici - Parametri termofisici". Tale rapporto tecnico fornisce i principali parametri termofisici (trasmittanza ter-mica, capacità termica areica e trasmittanza termica periodica) dei sistemi edilizi dell'involucro opaco maggiormente utilizzati negli edifici esistenti: Pareti in laterizio pieno; Pareti in pietra; Pareti in materiali composito; Pareti a cassa vuota; Pareti prefabbricate; Solai verso esterno o ambienti non climatizzati; Coperture piane; Coperture inclinate. Tali parametri possono essere utilizzati per valuta-zioni energetiche di edifici esistenti in assenza di in-formazioni più dettagliate sui materiali che compon-gono la struttura. I consuntivi delle certificazioni energetiche sinora ef-fettuate nel nostro Paese indicano che oltre il 90% degli edifici esistenti certificati ha prestazioni energe-tiche che li pongono nelle classi energetiche più sfa-vorevoli. In questi casi il contenimento dei consumi negli edifi-ci esistenti può essere perseguito, oltre che con quan-to specificato nell’Attestato di prestazione energetica (raccomandazioni), con una successiva diagnosi e-nergetica, che preveda accertamenti e valutazioni più approfonditi in termini di costi e benefici per pro-grammare interventi sul fabbricato e/o sugli impian-ti. La UNI/TS 11300 è idonea anche per valutazioni in sede di diagnosi energetica su edifici esistenti. 3.2.1 La specifica tecnica UNI/TS 11300 La specifica tecnica UNI/TS 11300-1 definisce le mo-dalità di applicazione nazionale della UNI EN ISO 13790:2008. Tra i vari metodi che la norma europea propone per il calcolo dei fabbisogni di energia termica per riscal-damento e per raffrescamento, viene applicato quello mensile quasi - stazionario, secondo il quale i fabbi-sogni di energia termica utile per riscaldamento e raf-frescamento si calcolano, per ogni zona dell’edificio e per ogni mese, come:

QH,nd = QH,ht – ηH,gn · Qgn =(QH,tr + QH,ve) – ηH,gn · (Qint + Qsol) QC,nd = Qgn – ηC,ls · QC,ht = (Qint + Qsol) – ηC,ls · (QC,tr + QC,ve)

dove: QH/C,nd è il fabbisogno di energia termica utile

dell’edificio per riscaldamento/ raffresca-mento;

QH/C,ht è lo scambio termico totale nel caso di riscal-damento/ raffrescamento;

QH/C,tr è lo scambio termico per trasmissione nel ca-so di riscaldamento/raffrescamento;

QH/C,ve è lo scambio termico per ventilazione nel caso di riscaldamento/raffrescamento;

Qgn sono gli apporti termici totali; Qint sono gli apporti termici interni; Qsol sono gli apporti termici solari; H,gn è il fattore di utilizzazione degli apporti ter-

mici; C,ls è il fattore di utilizzazione delle dispersioni

termiche. Il metodo comprende il calcolo dello scambio termico per trasmissione e ventilazione, nonché il contributo degli apporti termici interni e solari. La procedura di calcolo delle UNI/TS 11300 prevede le seguenti fasi: 1) definizione dei confini dell’insieme degli ambienti

climatizzati e non climatizzati dell’edificio; 2) se richiesta, definizione dei confini delle diverse

zone di calcolo; 3) definizione delle condizioni interne di calcolo e

dei dati di ingresso relativi al clima esterno; 4) calcolo, per ogni mese e per ogni zona dell’edificio,

dei fabbisogni netti di energia termica per il ri-scaldamento (QH,nd) e il raffrescamento (QC,nd);

5) aggregazione dei risultati relativi alle diverse zone servite dagli stessi impianti.

3.2.1.1 Deviazioni e univocità del calcolo La necessità di ottenere risultati univoci rappresenta un importante problema relativo all’applicazione del-la normativa tecnica, specialmente in un contesto le-gale (es. certificazione energetica degli edifici). Le de-viazioni tra modelli e codici di calcolo possono deri-vare da semplificazioni nella modellazione numerica o nella specificazione dei dati di ingresso (utilizzo di dati di default o approssimati), ambiguità nell’interpretazione dei dati di ingresso (scelte multi-ple, dati qualitativi, informazioni mancanti) o incer-tezze sui dati di ingresso (parametri che caratterizza-no il sistema, condizioni al contorno). Differenze tra modelli europei, nazionali e regionali riguardano ad esempio la definizione della stagione di riscaldamento/raffrescamento, l’interpolazione dei dati climatici, la modellazione degli apporti solari at-traverso i componenti opachi e dell’extra-

Page 114: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 110 La normativa

RAPPORTO 2014

irraggiamento infrarosso verso la volta celeste, il cal-colo del fattore di utilizzazione, l’accoppiamento ter-mico tra le zone, la definizione delle superfici disper-denti e dei ponti termici, i coefficienti di scambio termico liminare. 3.2.1.2 Utenza standard Per le valutazioni energetiche che hanno come finali-tà la verifica dei requisiti di legge e la certificazione energetica, risulta necessario fare riferimento a un’utenza convenzionale e ad un clima di riferimento, in modo da depurare il risultato dall’effetto dello spe-cifico comportamento dell’utenza o da particolari condizioni climatiche. La UNI/TS 11300 definisce tali condizioni al contorno “standard”. A tal fine, per quanto riguarda i dati climatici la UNI/TS 11300 ri-chiama la norma UNI 10349 (valori di temperatura e irradianza solare medi mensili) e il D.P.R. 412/1993 (gradi giorno). Con riferimento alle condizioni termi-che degli edifici o delle unità immobiliari adiacenti, la UNI/TS 11300-1 impone, per tutte le categorie di edi-fici ad esclusione delle categorie E.6(1), E.6(2) e E.8, una temperatura di 20 °C in inverno e di 26 °C in e-state. Per quanto riguarda, invece, le modalità di ge-stione del sistema fabbricato-impianto viene definita un’utenza convenzionale. 3.2.1.3 Semplificazione di calcolo Per valutazioni effettuate su edifici esistenti, in as-senza di dati di progetto attendibili o comunque di informazioni più precise, la norma prevede l’adozione di opportune semplificazioni nel calcolo e nella definizione dei dati d’ingresso. Le semplifica-zioni operate nella definizione dei dati d’ingresso rappresentano la principale causa di deviazione tra i risultati dei diversi strumenti di calcolo o, a parità di strumento di calcolo, dei diversi soggetti che li appli-cano. La normativa tecnica fornisce una serie di semplifica-zioni rivolte principalmente alla certificazione ener-getica degli edifici esistenti, da adottarsi in assenza di dati di progetto attendibili. Alcune semplificazioni riguardano l’uso di dati pre - calcolati per la caratterizzazione di singoli compo-nenti dell’involucro (opachi, trasparenti, ponti termi-ci), da adottarsi quando non si disponga di dati do-cumentati e non si possano effettuare, anche per mo-tivazioni di ordine economico, indagini sperimentali di approfondimento. Una seconda famiglia di dati pre - calcolati sono quelli finalizzati alla modellazione semplificata di un feno-meno fisico che riguarda un intero gruppo di compo-nenti o di elementi (il contesto esterno, l’involucro edilizio, la struttura, l’intero fabbricato). In questo ca-so l’utilizzo di valori pre - calcolati consente di evitare una descrizione analitica dei vari componenti che co-

stituiscono la parte del sistema fabbricato-impianto considerata. Si ricorda infine che la UNI/TS 11300 fa ampio ricor-so a norme di supporto, molte delle quali in fase di revisione, per la definizione di parametri termici e climatici necessari per il calcolo. In particolare: dati climatici (UNI 10349); materiali (UNI EN ISO 10456, UNI 10351, UNI

10355); componenti opachi (UNI EN ISO 6946, UNI EN ISO

13786, Abaco dei componenti opachi in fase di re-dazione);

componenti trasparenti (UNI EN ISO 10077-1); ponti termici (UNI EN ISO 14683, UNI EN ISO

10211, atlanti di ponti termici); Rispetto alla versione precedente (2008), la UNI/TS 11300-1:2014: è stata improntata a una maggiore attenzione al-

la “traduzione informatica” delle procedure: meno spazio a dubbi interpretativi sulle opzioni di calcolo e a scelte qualitative, univocità dei dati d’ingresso e delle procedure di calcolo;

l’attenzione è stata rivolta all’adozione di norme di supporto per ottimizzare il trattamento dei dati di ingresso, alla definizione delle condizioni di validità dei modelli e dei dati pre - calcolati proposti, a modelli realistici di utenza;

vi è una classificazione articolata delle applica-zioni di calcolo in relazione al tipo di valutazione energetica;

vi è una trattazione più realistica della ventila-zione: distinzione tra ventilazione di riferimento

(per la verifica della prestazione energetica “del fabbricato”) e ventilazione effettiva, dif-ferenziata in base all’effettivo sistema di ven-tilazione (per la verifica della prestazione energetica “dell’edificio”);

calcolo analitico dell’efficienza del recupero termico sulla ventilazione;

introduzione dei carichi latenti interni; dati più realistici in relazione all’utenza (fattore

di occupazione); valutazione più accurata degli apporti solari (fat-

tore solare); minore ricorso a dati pre - calcolati (calcolo del

volume riscaldato, scambio termico verso il ter-reno, ponti termici).

3.2.2 La specifica tecnica UNI/TS 11300-2:2014 La specifica tecnica UNI/TS 11300-2 riguarda il calco-lo dell'energia consegnata per riscaldamento e pro-duzione di acqua calda sanitaria, in presenza di si-stemi di generazione a combustione. I sistemi di ge-

Page 115: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 111

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

nerazione di tipo diverso sono trattati nella UNI/TS 11300-4. Ai fini del calcolo del fabbisogno di energia consegna-ta e dei rendimenti la UNI/TS 11300-2 considera i se-guenti fabbisogni di energia termica utile: 1) per la climatizzazione invernale, i fabbisogni cal-

colati secondo UNI/TS 11300-1; 2) per l’acqua calda sanitaria, i fabbisogni calcolati

secondo la UNI/TS 11300-2 stessa. Ai fini dell'analisi energetica, gli impianti di riscalda-mento e produzione di acqua calda sanitaria vengono suddivisi in sottosistemi funzionali. Per la climatizzazione invernale si considerano i se-guenti sottosistemi, per ciascuno dei quali si valutano le perdite termiche, gli eventuali recuperi e l'energia richiesta al sottosistema precedente: emissione: costituito dalle unità terminali (radia-

tori, ventilconvettori, pannelli radianti a pavimen-to e soffitto, bocchette di immissione, ecc.);

regolazione: costituito dai dispositivi di regola-zione dell'emissione, locali, di zona e centrali;

distribuzione: costituito dal complesso dei circui-ti di distribuzione del fluido termovettore (di ge-nerazione, primari, secondari, di utenza);

accumulo: costituito dagli eventuali serbatoi per accumulo termico;

generazione: costituito dal generatore o dal com-plesso di generatori.

e per l’acqua calda sanitaria: erogazione: costituito dai terminali di erogazione

dell’acqua calda; distribuzione: costituito dal complesso dei circui-

ti di distribuzione (di utenza, di ricircolo e prima-ri);

accumulo: costituito dagli eventuali serbatoi per accumulo termico;

generazione: costituito dal generatore o dal com-plesso di generatori (dedicato o comune alla cli-matizzazione invernale).

Per una visione immediata della UNI/TS 11300-2 è utile considerare, come indicato nello schema se-guente, gli impianti tecnici degli edifici suddivisi in due parti: utilizzazione generazione.

Il collegamento tra le due parti utilizzazione e gene-razione è realizzato tramite collettore o serbatoi di accumulo. Nella parte utilizzazione si calcolano le perdite dei vari sottosistemi partendo dal fabbisogno di energia termica utile per riscaldamento o per acqua calda sa-nitaria sino ad arrivare al fabbisogno in uscita dalla

generazione. Come indicato in figura 12, si calcolano anche i fabbisogni di energia elettrica di ciascun sot-tosistema. La UNI/TS 11300-2:2014 tratta solo la generazione con processo di combustione a fiamma di combustibi-li liquidi e gassosi e consente, quindi, di determinare i fabbisogni di energia fornita solo per questa tipologia di generatore e limitatamente ai due vettori energeti-ci considerati. I rendimenti di emissione e di regolazione sono ripor-tate in prospetti che definiscono le condizioni alle quali si riferiscono i vari valori.

Figura 12 “Impianti tecnici: suddivisione in utilizzazio-

ne e generazione” La prima versione della UNI/TS 11300-2 è stata pub-blicata nel 2008. Nei suoi primi tre anni di vita, la U-NI/TS 11300-2:2008, ha subito un collaudo dal quale sono emerse esigenze di miglioramenti e ampliamen-ti, derivanti anche dal suo utilizzo nello sviluppo e ve-rifica dei software di calcolo. Altre esigenze di am-pliamento sono emerse dall’evoluzione dei provve-dimenti legislativi comunitari e nazionali. Oltre alla maggiore attenzione alla “traduzione in-formatica”, le principali aree di intervento nella revi-sione hanno riguardato: il raccordo con la UNI/TS 11300-4:2012, in parti-

colare per quanto concerne i sistemi di generazio-ne polivalenti e pluri energetici, ossia sistemi comprendenti generatori con diverso processo di conversione dell’energia fornita e vettori energe-tici diversi;

la revisione dei valori pre - calcolati delle perdite di distribuzione con una più puntuale definizione delle condizioni al contorno che ne condizionano l’utilizzo;

l’ampliamento dell’appendice A relativa al calcolo analitico delle perdite di distribuzione con inseri-mento dei circuiti con fluido termovettore aria e un più dettagliato calcolo delle temperature del fluido termovettore acqua per i vari tipi di circuiti e unità terminali di emissione;

marginali modifiche al calcolo dei fabbisogni per acqua sanitaria e al calcolo delle perdite dei relati-vi circuiti nei casi di superfici ai limiti del campo di applicazione;

inserimento della ventilazione meccanica tra gli impianti dell’edificio ai fini del calcolo del fabbiso-gno di energia primaria e suo raccordo con l'im-

Page 116: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 112 La normativa

RAPPORTO 2014

pianto di climatizzazione invernale; inserimento dell’illuminazione artificiale tra gli usi

energetici dell’edificio. La specifica tecnica è ora corredata delle seguenti ap-pendici: Appendice A “Calcolo analitico delle perdite di di-

stribuzione”; Appendice B “Calcolo delle perdite di generazio-

ne per generatori con combustione a fiamma di combustibili liquidi e gassosi”.

Appendice C “Fabbisogni di energia per la venti-lazione meccanica e per la climatizzazione inver-nale in presenza di impianti aeraulici”.

Appendice D “Fabbisogni di energia per l'illumi-nazione”.

Appendice E “Calcolo della prestazione energeti-ca di edifici non dotati di impianto di climatizza-zione invernale e/o di produzione di acqua calda sanitaria”.

Per le perdite di distribuzione vengono forniti valori pre - calcolati, da utilizzare quando siano soddisfatte determinate condizioni al contorno che sono detta-gliatamente precisate. Il nuovo testo fornisce le mo-dalità per analizzare reti di distribuzione articolate in più circuiti (generazione, primario, secondario, di u-tenza) e per calcolare le temperature medie dell’acqua nei vari tratti. Ciò anche ai fini del calcolo di impianti complessi, in particolare nel caso di im-pianti polivalenti. L’appendice A descrive il metodo di calcolo analitico delle perdite di distribuzione e delle temperature del fluido termovettore in circuiti di distribuzione ad ac-qua, da utilizzare quando non sia possibile utilizzare i valori pre - calcolati. L’estensione alla ventilazione meccanica ha inoltre richiesto di considerare nell’appendice A i circuiti di distribuzione con fluido termovettore aria. I metodi per il calcolo analitico delle perdite di gene-razione sono descritti nell’appendice B che recepisce due dei metodi descritti nella norma UNI EN 15316-4-1, completandoli con i valori applicativi nazionali: a. metodo basato sui valori certificati in base alla di-

rettiva 92/42/CE (Requisiti di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con com-bustibili liquidi o gassosi) e relative norme di pro-dotto armonizzate;

b. metodo parametrico basato su parametri caratte-ristici del generatore (derivato dalla norma nazio-nale UNI 10348).

I due metodi presentano vantaggi e svantaggi. A favo-re del primo metodo vi è l’utilizzo di dati certificati, risultanti da prove effettuate secondo norme tecniche armonizzate; risulta a sfavore la minore precisione nel calcolo delle perdite dei generatori a condensa-

zione e l’impossibilità dell’applicazione nel caso di assenza di dati certificati, come nel caso di generatori prodotti prima della pubblicazione della direttiva 92/42/CE. A favore del secondo metodo vi è la possibilità di ap-plicazione anche con dati rilevati con prove in loco e con i dati relativi ai generatori a condensazione pre-visti nell’appendice B dichiarati dal fabbricante, otte-nendo risultati più accurati. La specifica recepisce i due metodi, precisando in quali casi utilizzarli, al fine di evitare ambiguità al ri-guardo. Nelle more del processo di revisione del pacchetto EPBD, l’appendice B è rimasta inalterata con i due metodi di calcolo, secondo direttiva 92/42/CE e pa-rametrico. Alle motivazioni per tale decisione in sede di sviluppo della UNI/TS 11300-2:2008 si è aggiunta quella di evitare discontinuità con le valutazioni sino ad oggi effettuate per un parametro di rilevante im-portanza come è il rendimento medio in esercizio dei generatori di calore. L'appendice C specifica come effettuare il raccordo fra il calcolo dell'involucro ed il calcolo degli impianti di riscaldamento in presenza di sistemi di ventilazio-ne L'appendice C fa riferimento alle portate di aria ed al fabbisogno di energia per climatizzazione determina-ti secondo la UNI/TS 11300-1:2014 e calcola il fabbi-sogno di energia elettrica per la movimentazione dell’aria. Perdite termiche delle condotte e recuperi di calore dall'energia elettrica dei ventilatori vengono tutti tradotti in salti di temperatura nei pertinenti tratti di condotta. In presenza di una batteria di riscaldamento che con-tribuisce al soddisfacimento del servizio di climatiz-zazione invernale, il "fabbisogno residuo" viene calco-lato sulla base della portata d'aria circolante e del sal-to di temperatura risultante sulla batteria stessa. In questo modo si tiene conto di perdite e recuperi della rete aeraulica. Detto fabbisogno residuo, in presenza di batterie ad acqua, deve essere sommato al fabbisogno per riscal-damento a carico dei generatori dell'impianto di ri-scaldamento, mentre nel caso di batterie elettriche è considerato come fabbisogno di energia elettrica per riscaldamento (da convertire successivamente in e-nergia primaria). In generale viene attribuita al servizio "ventilazione" solo l'energia necessaria alla movimentazione dell'a-ria. Tutta l'energia necessaria al riscaldamento dell'a-ria o alla fornitura del calore latente di evaporazione in presenza di sistemi di umidificazione viene invece considerata a carico del servizio di climatizzazione invernale. L'appendice D fornisce indicazioni e dati nazionali per l'utilizzo della norma EN 15193. Viene utilizzato il metodo completo della norma 15193. I dati di de-

Page 117: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 113

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

fault proposti sono quelli presenti anche nella norma EN 15193 ma adattati al contesto italiano: ad esem-pio i dati presenti nelle tabelle vengono riferiti alle categorie di edificio definite dal D.P.R. 412/93. L'appendice E contiene una descrizione del metodo di calcolo da adottare qualora l'edificio non sia dotato di impianti di riscaldamento e/o di produzione dell'ac-qua calda sanitaria. Recepisce e contestualizza le in-dicazioni delle linee guida sulla certificazione energe-tica descrivendo il calcolo di un sistema fittizio pura-mente elettrici. 3.2.3 La specifica tecnica UNI/TS 11300-3:2010 La UNI/TS 11300-3:2010 fornisce dati e metodi per la determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva. Tale specifica si applica sia ai sistemi di nuova progetta-zione sia ai sistemi esistenti; essa riguarda gli impian-ti di climatizzazione (controllo di temperatura e umi-dità dell’aria) e quelli per il solo raffrescamento (con-trollo della sola temperatura). Così come avviene per la climatizzazione invernale, anche per il calcolo del fabbisogno di energia prima-ria per la climatizzazione estiva si parte da un fabbi-sogno di energia utile ideale calcolato secondo la U-NI/TS 11300-1. Partendo quindi dal fabbisogno ideale di energia utile per raffrescamento, e riconsiderando i fabbisogni di energia per i trattamenti dell’aria, si calcolano le per-dite dei vari sottosistemi nei quali può essere suddi-viso l’impianto di climatizzazione estiva. Si possono quindi verificare perdite di: emissione: calcolate a partire da rendimenti di

emissione pre - calcolati in funzione della tipolo-gia di unità terminali (ventilconvettori, bocchette, pannelli radianti, ecc.);

regolazione: calcolate a partire da rendimenti di regolazione pre - calcolati in funzione della tipolo-gia di regolazione (centralizzata, per zona, per ambiente) e delle caratteristiche dei regolatori (ovvero la banda proporzionale);

distribuzione: calcolate sia per i circuiti con flui-do termo-vettore acqua sia per i circuiti con fluido termo-vettore aria. Sono previsti metodi analitici o semplificati a seconda del numero di dati e di informazioni a disposizione dell’utente. Per le ca-nalizzazioni dell’aria correnti in ambienti non cli-matizzati o all’esterno, si tiene conto anche delle perdite di massa oltre a quelle termiche;

accumulo: calcolate in presenza di serbatoi di ac-cumulo di acqua refrigerata con metodologia ana-loga a quella della UNI/TS 11300-2.

Una volta ricavate le perdite di tali sottosistemi, ven-gono calcolate l’energia termica recuperata da recu-peratori di calore ed il fabbisogno di energia per il trattamento dell’aria.

Successivamente si determinano le prestazioni della macchina frigorifera (a compressione di vapore o ad assorbimento), partendo dai dati forniti dai produtto-ri nelle condizioni di riferimento e correggendo il co-efficiente di prestazione (EER o GUE) per tener conto delle effettive condizioni di funzionamento (tempera-ture agli scambiatori e fattori di carico). Tale corre-zione è effettuata attraverso una serie di fattori forni-ti nelle appendici della specifica tecnica. Conoscendo le prestazioni della macchina frigorifera e calcolando il fabbisogno di tutti gli ausiliari elettrici presenti, è quindi possibile ricavare il fabbisogno di energia primaria degli impianti di climatizzazione e-stiva. Quanto descritto rappresenta lo schema di calcolo dell’attuale UNI/TS 11300-3. Occorre segnalare però che la commissione tecnica 501 del CTI, e in partico-lare il sottogruppo 6, è attualmente al lavoro per re-visionare tale parte della specifica. L’obiettivo è quel-lo di migliorare alcuni aspetti come, ad esempio, la modellizzazione delle unità di trattamento aria e il relativo calcolo del fabbisogno energetico. L’unità di trattamento aria verrà infatti analizzata considerando la sua suddivisione in blocchi (batterie calde, batterie fredde, recuperatori e dispositivi di umidificazione o deumidificazione) e svolgendo il calcolo dei fabbiso-gni energetici di ciascuno a seconda della proprie funzionalità. Questo anche cercando di armonizzare la UNI/TS 11300-3 con le altre parti della serie U-NI/TS 11300 e con le norme del pacchetto EPB in corso di revisione in ambito CEN/TC 156. 3.2.4 La specifica tecnica UNI/TS 11300-4:2012 La UNI/TS 11300-4:2012 integra la UNI/TS 11300-2 per quanto concerne la generazione del calore con processi diversi dalla combustione a fiamma e con vettori energetici differenti dai combustibili liquidi e gassosi, come rappresentato nella figura 13 al fine di fornire un quadro sintetico.

Figura 13 “Sistemi di generazione”

Gli impianti che utilizzano energie rinnovabili e pro-cessi diversi dalla combustione a fiamma sono spesso impianti polivalenti, ossia impianti comprendenti due o più generatori alimentati con differenti vettori e-

Page 118: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 114 La normativa

RAPPORTO 2014

nergetici. In questi casi, la produzione di energia ter-mica utile dei generatori confluisce, direttamente o tramite accumuli, in un collettore di distribuzione, dal quale si dipartono uno o più circuiti utenti. A titolo indicativo di tali impianti, la figura 14 eviden-zia i generatori, i vettori energetici e le parti della U-NI/TS 11300 alle quali si fa riferimento per i calcoli.

Acqua calda

sanitaria

Erogazione

Distribuzione

Accumulo

Generazione

solare

Distribuzione Distribuzione

Regolazione Regolazione

Emissione Emissione

ZONA 1

QH,1

ZONA n

QH,n

Pompa di

calore

Generatore a

combustione

Gas naturale Energia elettrica

Energia

elettrica

ausiliaria

UNI/TS 11300-4:2012

Fabbisogni

a.c.s.

UNI/TS

11300-2:2014

Fabbisogni

del fabbricato

UNI/TS 11300-1:2014

Perdite di

Impianto

UNI/TS 11300-2:2014

Generazione

UNI/TS 11300-2-4

Energia elettrica

ausiliaria

Figura 14 “Esempio di schema di impianto polivalente e con una pluralità di circuiti utenti”

L'“efficienza energetica" della pompa di calore viene valutata in base al suo “coefficiente di prestazione” (COP). Il calore prelevato dall'ambiente esterno può rientrare nella valutazione dell'utilizzo delle fonti rinnovabili secondo le procedure della direttiva RES, riprese dal D.Lgs. 3 marzo 2011. La UNI/TS 11300-4:2012 fornisce indicazioni sulle priorità nella ripartizione dei fabbisogni dei circuiti utenti tra i vari generatori in impianti polivalenti, pur rientrando nell’ambito progettuale la decisione in merito al dimensionamento dei generatori ed alla lo-gica di ripartizione dei fabbisogni. Tale aspetto è im-portante nei casi di impianti bivalenti ove siano pre-senti generatori a combustione o di altro tipo accanto ad una pompa di calore, in particolare con sorgente aria o ad un'unità cogenerativa. In tali casi la UNI/TS 11300-4:2012 supporta la definizione di priorità ba-sate sulla tipologia di generatore ed anche sulle tem-perature delle sorgenti nel caso delle pompe di calo-re. Considerando le notevoli potenzialità di utilizzazione delle pompe di calore nel nostro Paese, con particola-re riguardo alle versioni con sorgente aria, la UNI/TS 11300-4:2012 colma una lacuna esistente nelle nor-me tecniche EN in merito alla valutazione delle pre-stazioni delle pompe di calore con il metodo semista-zionario mensile. Nel caso delle macchine aria/aria e aria/acqua la va-lutazione è effettuata sulla base di intervalli elemen-tari mensili di temperatura (bin) calcolati in base ai dati climatici della località forniti dalla pertinente normativa tecnica. La metodologia di calcolo è defini-ta anche per le sorgenti geotermiche ed idrotermiche. Pur non essendo una norma di progettazione, ma solo

di verifica, la UNI/TS 11300-4:2012 fornisce indi-spensabili indicazioni in merito alla ripartizione del carico tra pompa di calore e generatore di supporto quando, in base al dimensionamento della macchina e alle condizioni climatiche della località considerata, è prevista l’integrazione con altro generatore, ai fini di ottimizzare le prestazioni energetiche del sistema e garantire in ogni momento la fornitura del servizio riscaldamento.. A tale riguardo, si rinvia al testo nor-mativo e ai relativi diagrammi e formule per il calco-lo. Nella specifica tecnica vengono considerate pompe di calore elettriche a compressione di vapore azionate da motore elettrico o da motore endotermico e pom-pe di calore con ciclo ad assorbimento. Viene definita la metodologia di calcolo della potenza termica utile, del coefficiente di prestazione e del relativo fattore correttivo per fattori di carico macchina minori di 1 in qualsiasi condizione di esercizio sulla base dei dati dichiarati dal fabbricante. Sono, inoltre, trattati in questa parte gli impianti ali-mentati da unità di micro e piccola cogenerazione a-zionate da motore a combustione interna a combu-stibile liquido o gassoso (ciclo Diesel o Otto). Le mac-chine sono, in questo caso, considerate generatori di calore funzionanti a carico termico a seguire nelle due modalità: a punto fisso, riservato in genere ai mi-cro cogeneratori di potenza elettrica fino a 50 kW di potenza elettrica, e a carico termico variabile entro il campo dichiarato dal fornitore. Nel caso di cogenerazione sono considerati i periodi: di non attivazione della climatizzazione per sola

produzione di acqua calda sanitaria; di attivazione della climatizzazione estiva per

produzione di acqua refrigerata mediante mac-china frigorifera ad assorbimento, oltre che per post riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.

Anche nel caso della cogenerazione, la UNI/TS 11300-4:2012 colma una lacuna esistente nelle nor-me tecniche EN ai fini di un dettagliato calcolo su ba-se mensile e definisce i criteri di valutazione e verifica per un corretto inserimento sul piano energetico e dei costi di investimento delle unità cogenerative ne-gli impianti termici. La generazione con combustione a fiamma da bioli-quidi e biogas può essere valutata secondo l’appendice B della UNI/TS 11300-2:2014; nei casi di tali vettori energetici in unità cogenerative azionate da motore a combustione interna, la valutazione può essere effettuata secondo la UNI/TS 11300-4:2012. Per la combustione a fiamma di biomasse solide la specifica tecnica fornisce dati di default da utilizzare quando non siano disponibili quelli forniti dal fabbri-cante. Per il teleriscaldamento si prende in considerazione l’impianto a partire dal punto di consegna all’edificio

Page 119: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 115

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

e si specifica come determinare le perdite termiche della sottostazione; il calcolo si effettua secondo la UNI/TS 11300-2:2014. Per tutto ciò che è a monte del punto di consegna (produzione e distribuzione) si deve fare riferimento al fattore di conversione dell’energia termica utile fornita in energia primaria dichiarato dal fornitore. Nei casi di centrale termica di quartiere che non rien-trino nelle condizioni previste per le reti di teleriscal-damento, si rinvia alla UNI/TS 11300-2:2014 che prevede il calcolo delle perdite della rete di collega-mento tra i generatori e della rete di distribuzione primaria agli edifici serviti. In questo caso, nell’intervallo di calcolo considerato, la somma delle perdite di generazione e del totale delle perdite di di-stribuzione viene ripartita pro quota tra gli edifici serviti.

Figura 15 “Impianto polivalente”

Relativamente all’energia rinnovabile convertita in loco si considera: energia solare per produzione di energia termica

(solare termico); energia solare per produzione di energia elettrica

(solare fotovoltaico); Le metodologie di calcolo recepiscono le corrispon-denti norme UNI EN fornendo a supporto esempi di calcolo. In conclusione di questa sintetica presentazione, si ritiene utile precisare che la UNI/TS 11300-4:2012 si inserisce in uno scenario tecnologico in rapida evolu-zione con l’entrata sul mercato di componenti inno-vativi di indubbio interesse per i quali non è, nell’immediato, sempre possibile fornire metodologie di calcolo e dati sufficientemente attendibili e conso-lidati per l’inserimento in un testo normativo. La varie parti della UNI/TS 11300, in particolare la parte 4 e, in qualche misura, anche la parte 2, devono essere considerate un percorso che, in una struttura generale di calcolo, può recepire attraverso parti suc-cessive, integrazioni per tutte le opportunità offerte

dal mercato avvalendosi della partecipazione e dei contributi dei tecnici delle aziende produttrici. 3.2.5 La Raccomandazione CTI R14:2013 Questa raccomandazione, pubblicata dal CTI nel 2013, fornisce le precisazioni necessarie per l'ultimo passo del calcolo della prestazione energetica di un sistema fabbricato - impianto: la conversione in ener-gia primaria delle quantità di vettori energetici ri-chiesti dagli impianti tecnologici. Fino a qualche anno fa, gli unici vettori energetici considerati erano i combustibili fossili e l'energia e-lettrica. La definizione del "rendimento del servizio elettrico nazionale" era sufficiente a confrontare im-pianti utilizzanti questi vettori energetici. L'amplia-mento della gamma di vettori energetici disponibili e la diffusione di sistemi di produzione di energia elet-trica on-site hanno reso urgentemente necessarie delle precisazioni sulle modalità di determinazione dell'energia primaria. Innanzitutto la Raccomandazione 14 precisa il con-cetto di energia primaria e vengono introdotti i fatto-ri di conversione in energia primaria rinnovabile e non rinnovabile. Recepisce inoltre il modello di calcolo proposto dal prEN15603:2013, che suddivide e classifica le quanti-tà di energia elettrica generate on-site, allo scopo di trattarle in maniera diversa a seconda: del tipo di generatore (solare fotovoltaico, cogene-

ratore, ecc.); della sincronia o meno della produzione e del rela-

tivo utilizzo (energia immediatamente utilizzata, temporaneamente esportata e riconsegnata, defi-nitivamente esportata);

Questa raccomandazione supporta compiutamente le scelte del legislatore, espresse nel D.L. 63/13 conver-tito con legge 90/13.

4 Recepimento nazionale della diretti-va 31/2010 e processo di revisione delle norme tecniche 124

Nel secondo capitolo è stato sintetizzato, con riferi-mento ai principali disposti, il quadro legislativo na-zionale vigente al quale si accosta parallelamente l’articolato e mutevole quadro tracciato dalla legisla-zione regionale. In termini sintetici, il calcolo delle prestazioni energe-tiche degli edifici e la relativa certificazione viene ef-fettuata e regolata facendo riferimento, ove esiste,

124 Roberto Moneta, Ministero dello Sviluppo Economico (pa-ragrafi 4, 4.1, 4.3) Giovanni Riva, Università Politecnica delle Marche, Diretto-re generale del Comitato Termotecnico Italiano (paragrafo

4, 4.1, 4.2) Anna Martino, CTI, (paragrafo 4.3)

Page 120: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 116 La normativa

RAPPORTO 2014

alla normativa regionale, e, viceversa, a quella nazio-nale. È evidente ormai a tutti che si tratta di una struttura normativa molto complessa e che probabilmente non aiuta il perseguimento degli obiettivi nazionali e co-munitari, né il totale coinvolgimento degli utenti. Nel 2013 è stato pubblicata la L. 90/2013 con tale dispo-sto, che va ad aggiornare il D.Lgs. 192/2005, è stata formalmente recepita nell’ordinamento nazionale la nuova direttiva EPBD (rifusione). Maggiori dettagli sono disponibili nel capitolo 0 (pag.76) e nei prossimi paragrafi.

4.1 Dinamica del quadro europeo con particolare riferimento alla norma-tiva tecnica 124

A seguito della pubblicazione della Direttiva 31/2010/UE, nel corso del 2011 è stato formalmente accettato dal CEN il mandato M480 della Commissio-ne Europea. L’obiettivo è la revisione dell'intero pac-chetto di norme tecniche EN attualmente vigente per la determinazione delle prestazioni energetiche degli edifici, al fine di eliminare le problematiche emerse in questi anni e per renderlo idoneo alla nuova Diretti-va. Tra i principali obbiettivi vi è una maggiore omo-geneità tra le norme (una cinquantina sviluppate in tempi e con modalità diverse) e unicità di calcolo. Le attività previste dal mandato sono state avviate nel novembre 2011, sono attualmente in pieno svol-gimento. Il coordinamento dei lavori è stato affidato al CEN/TC125 371 che si avvale, oltre del contributo dei delegati nazionali, anche del “Chair Advisory Panel – CAP”, costituito da esperti già impegnati sul tema. Il CEN/TC 371 ha direttamente in carico la revisione della norma EN 15603. Essa rappresenta la norma tecnica base ed include le indicazioni fondamentali per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifi-ci: stabilisce le modalità con le quali viene impostato il bilancio energetico dell’edificio e le possibili opzio-ni per la valorizzazione dell'eventuale energia espor-tata. La EN 15603 conterrà anche numerose conside-razioni e concetti di base (quali una simbologia co-mune, criteri comuni di categorizzazione degli edifici e dei loro spazi). Nel corso del 2014, una prima ver-sione della nuova EN 15603 inviata al voto formale non ha raggiunto il quorum minimo per l'approva-zione. Una versione rivista verrà riproposta nel corso del 2015. Il CEN/TC 371 interagisce con i cinque CEN/TC coin-volti (di seguito elencati) e con una serie di organi creati dalla Commissione Europea per facilitare il co-involgimento di tutte le parti interessate al processo di revisione. Il quadro che si prospetta risulta quindi articolato per numero e ruolo di attori coinvolti e per il grado di in-

125 TC: Comitato Tecnico; WG: Commissione tecnica

terazione reciproco. Oltre al TC 371 (interfacciato a livello nazionale dal Gruppo trasversale EPDB del CTI che riunisce le competenze di numerosi Gruppi di La-voro dei Sottocomitati 1, 5 e 6), gli altri TC coinvolti sono (figura 16): CEN/TC 89 "Thermal performance of buildings and

building components" che è interfacciato con la CT 102 del CTI "Isolanti e isolamento - Metodi di cal-colo e di prova (UNI/TS 11300-1)”;

CEN/TC 156 "Ventilation for buildings" interfaccia-to con la CT 501 del CTI "Impianti di climatizza-zione: progettazione, installazione, collaudo e pre-stazioni (UNI/TS 11300-3)";

CEN/TC 228 "Heating systems in buildings" inter-facciato con la CT 601 del CTI "Impianti di riscal-damento - Progettazione, fabbisogni di energia e sicurezza (UNI/TS 11300-2 e 11300-4)" e la CT 602 sempre del CTI "Impianti di riscaldamento - Esercizio, conduzione, manutenzione, misure in campo e ispezioni";

CEN/TC 247 "Building Automation, Controls and Building Management" interfacciato con la CT 606 del CTI “Componenti degli impianti di riscaldamen-to - Reti di distribuzione";

CEN/TC 169 "Light and lighting" di competenza UNI.

In aggiunta vanno anche considerati: l’ISO/TC 163 di competenza della CT 101 del CTI

"Isolanti e isolamento termico - Materiali" e della CT 102 "Isolanti e isolamento - Metodi di calcolo e di prova (UNI/TS 11300-1)”;

l’ISO/TC 205 di competenza delle CT 501 "Im-pianti di climatizzazione: progettazione, installa-zione, collaudo e prestazioni (UNI/TS 11300-3)", CT 601 "Impianti di riscaldamento - Progettazione, fabbisogni di energia e sicurezza (UNI/TS 11300-2 e 11300-4)" e CT 608 "Impianti geotermici a bassa temperatura con pompa di calore", sempre del CTI.

Figura 16 “Collegamento tra CEN/TC 371/WG 1 “CAP” e altri TC CEN nell’ambito dei lavori voluti dal mandato

M480 della CE al CEN”

Con questo tipo di organizzazione, la revisione delle singole EN (normalmente sviluppate da specifici WG di specifici TC) saranno soggette a un coordinamento trasversale. Durante le diverse fasi, inoltre, i WG do-

Page 121: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 117

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

vranno riportare periodicamente al CAP lo stato di avanzamento del lavoro per verificarne la conformità rispetto ai criteri-guida fissati dal CEN/TC 371. Per facilitare l’intero processo sono inoltre attivi i se-guenti organi126: L’Energy Demand Management Committee (EDMC)

poi ridenominato come Energy Performance of Building Committee (EPB Committee), costituito ai sensi dell'Articolo 14 della Direttiva 2002/91/CE (EPBD 1) è formato da rappresentanti designati dagli Stati Membri (per l'Italia il MSE) e ha il com-pito di assistere la Commissione Europea nell'atti-vità di revisione e valutazione della Direttiva EPBD. Inoltre questo Comitato gestisce un forum per lo scambio di informazioni con gli utenti. Nel corso del mese di dicembre 2014 l’EPB Committee si è dotato anche di un gruppo di lavoro tecnico (WG) che dovrebbe valutare le bozze degli stan-dard CEN ritenuti di maggiore interesse per la le-gislazione dei Paesi membri. Per l’Italia nell’ambito del EPB Committee partecipa il MiSE (RSE nel WG).

La Concerted Action EPBD 3 (CA3, ovvero terza e-dizione della CA – progetto del Programma Intelli-gent Energy – iniziata nel 2005) alla quale parte-cipano diverse organizzazioni dei 27 Stati membri, oltre a Norvegia e Croazia. La funzione della CA3 è sostanzialmente quella di favorire scambi di in-formazioni ed esperienze tra gli Stati in tema di prestazioni energetiche degli edifici. Per l’Italia partecipa la rete delle Agenzie per l’Energia, oltre ad ENEA. La CA3 è in fase di chiusura e si sta pro-grammando una ulteriore edizione (CA4). Alla CA partecipano: ENEA, A.P.E.V.V. Vercelli, A.E.S.S. Mo-dena, ARE Liguria, ANEA Napoli, INFOENERGIA Milano, AGEAS Salerno, AGENA Teramo, EALP Li-vorno e SEA Oristano.

Il Liaison Committee (LC), denominato anche CAP-EPBC-LC, il cui principale obiettivo è quello di o-rientare, cooperando con il CAP, il processo di re-visione del pacchetto di norme EPBD già nei suoi primi stadi di sviluppo, facilitando il raggiungi-mento del necessario consenso degli Stati Membri sulle scelte di base di natura tecnica. Al LC per l’Italia partecipa il CTI.

126 Per seguire i lavori di questa complessa ed articolata struttura, il CTI ha dedicato una sezione del suo sito che attualmente è in fase di sviluppo e sulla quale sono dispo-nibili i vari riferimenti. (http://www.cti2000.it/index.php?controller=documenti&action=showDocuments&argid=70&tabid=0#subtabs).

Figura 17 “Interazione tra LC, EDMC, CAP del CEN/TC

371, CA3 e CE”. L’EDMC è ora denominato EPB Commit-tee

Allo stadio attuale il LC sta incontrando regolarmente il CAP del CEN/TC 371 (indicativamente ogni 3 mesi) al fine di facilitare l’effettivo raggiungimento degli o-biettivi iniziali: mettere a punto un pacchetto di nor-me tecniche che rispetti i principi della EPBD e sia funzionale alla misura delle prestazioni energetiche con modalità, costi e precisione che sono percepiti a livello di Paesi membri. Il LC, vigila inoltre sul princi-pio di lasciare la necessaria flessibilità per fare fronte alle singole esigenze nazionali. Tutto il lavoro sarà seguito, oltre dall’EPBC che viene costantemente sen-sibilizzato dal LC, dalla CA3. A livello nazionale il CTI, mantenendo i contatti con questi organi ed in collaborazione con il MiSE, sta cercando di interessare il numero più ampio possibile di attori al fine di incoraggiare eventuali modifiche dei documenti sulla base degli interessi nazionali. In definitiva e per riassumere:

il futuro pacchetto di norme EPBD dovrebbe o-rientarsi verso una impostazione più pragmatica e univoca di quella attuale;

dovrebbe, comunque, essere maggiormente in li-nea con le esigenze dei Paesi membri e lasciare la necessaria flessibilità applicativa;

i primi risultati pratici dovrebbero risultare visibi-li nel 2016 circa (contro previsioni iniziali che in-dicavano il 2014).

In particolare, il nuovo pacchetto dovrebbe soddisfa-re i seguenti requisiti:

chiara separazione e armonizzazione tra le proce-dure comuni e quelle differenziate a livello nazio-nale o regionale (tra gli elementi nazionali e regio-nali: clima, cultura, politica, contesto legale);

struttura comune per ogni norma: Simboli e termini comuni, diagrammi di flusso

con relazioni di I/O, esempi svolti, Allegati informativi in raccomandazioni tecni-

che separate.

Page 122: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 118 La normativa

RAPPORTO 2014

Norme a prova di software: Equazioni completamente descritte; aggiunta di fogli di calcolo per la validazione e

la dimostrazione dei metodi e la calibrazione del software;

minore ambiguità e maggiore uniformità di in-terpretazione.

Nel quadro tracciato dalle future norme EN, la serie UNI/TS 11300 - che sono state preparate dal CTI co-me linee guida del vigente pacchetto EN – assume-ranno il ruolo di allegati tecnici nazionali, ovvero di strumenti in grado di fornire gli elementi per utilizza-re le norme europee a livello nazionale. Norme tecniche in corso di sviluppo e già pubblicate sotto il mandato M480 della Commissione Europea

Riferimento Titolo CEN/TS 16628:2014 Energy Performance of Buildings -

Basic Principles for the set of EPB standards

CEN/TS 16629:2014 Energy Performance of Buildings - Detailed Technical Rules for the set of EPB-standards

EN ISO 10211:2007/prA1

Thermal bridges in building con-struction - Heat flows and surface temperatures - Detailed calcula-tions (ISO 10211:2007)

EN ISO 13370:2007/prA1

Thermal performance of buildings - Heat transfer via the ground - Calculation methods (ISO 13370:2007)

EN ISO 6946:2007/prA1

Building components and building elements - Thermal resistance and thermal transmittance - Calcula-tion method (ISO 6946:2007)

FprCEN/TR 15615 Energy Performance of buildings - Module M1-x - Accompanying Te-chnical Report on draft Overar-ching standard EPB (prEN 15603)

FprEN 15603 Energy performance of buildings - Overarching standard EPB

prCEN ISO/TR 52022-2

Energy performance of buildings - Building and Building Elements – Thermal, solar and daylight properties of building components and elements - Part 2: Explanation and justification (CEN ISO/TR 52022-2)

prCEN/TR 12831-2 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of the design heat load - Part 2: Accompanying TR for EN 12831-1 (Space heating load)

prCEN/TR 12831-4 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of the design heat load - Part 4: Accompanying TR to EN 12831-3 (Domestic hot water systems heat load and cha-racterisation of needs)

prCEN/TR 15316-6-1 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-

Riferimento Titolo thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-1: Accompan-ying TR to EN 15316-1 (General and Energy performance expres-sion)

prCEN/TR 15316-6-10 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-10: Accom-panying TR to EN 15316-5 (Space heating and DHW storage systems (not cooling))

prCEN/TR 15316-6-2 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-2: Accompan-ying TR to EN 15316-2 (Space e-mission systems (heating and coo-ling))

prCEN/TR 15316-6-3 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-3: Accompan-ying TR to EN 15316-3 (Space di-stribution systems (DHW, heating and cooling))

prCEN/TR 15316-6-4 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-4: Accompan-ying TR to EN 15316-4-1 (Space heating and DHW generation systems, combustion systems (boi-lers, biomass))

prCEN/TR 15316-6-5 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-5: Accompan-ying TR to EN 15316-4-2 (Space heating generation systems, heat pump systems)

prCEN/TR 15316-6-6 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-6: Accompan-ying TR to EN 15316-4-3 (Heat generation systems, thermal solar and photovoltaic systems)

prCEN/TR 15316-6-7 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-7: Accompan-ying TR to EN 15316-4-4 (Heat generation systems, building-integrated cogeneration systems)

prCEN/TR 15316-6-8 Heating systems and water based

Page 123: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 119

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Riferimento Titolo cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-8: Accompan-ying TR to EN 15316-4-5 (District heating and cooling)

prCEN/TR 15316-6-9 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 6-9: Accompan-ying TR to EN 15316-4-8 (Space heating generation systems, air heating and overhead radiant hea-ting systems, including stoves (lo-cal))

prCEN/TR 15378-2 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Hea-ting systems and DHW in buil-dings - Part 2: Accompanying TR to EN 15378-1 (Inspection of boi-lers, heating systems and DHW)

prCEN/TR 15378-4 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Hea-ting systems and DHW in buil-dings - Part 4: Accompanying TR to EN 15378-3 (Measured energy performance)

prCEN/TR 15459-2 Heating systems and water based cooling systems in buildings - E-nergy performance of buildings - Part 2: Accompanying TR to EN 15459-1 (Economic evaluation procedure for energy systems in buildings)

prCEN/TR XXXX-16 Energy performance of buildings - Part 16: Module M4-8 - Calculation of cooling systems - generation - Technical report - interpretation of the requirements in EN XXXXX- 15

prCEN/TR XXXXX-10 Energy performance of buildings - Part 10 : Ventilation for buildings - Module M4-1 - Calculation me-thods for energy requirements Calculation methods for energy requirements of cooling systems - general - Technical report - inter-pretation of the requirements in EN XXXXX-9

prCEN/TR XXXXX-12 Energy performance of buildings - Part 12 : Module M4-3 - Calcula-tion of the design cooling load - Technical report - interpretation of the requirements in EN XXXXX – 11;

prCEN/TR XXXXX-14 Energy performance of buildings - Part 14 : Module M4-8 - Calcula-tion of cooling systems - generation - Technical report - in-terpretation of the requirements in EN XXXXX-13

prCEN/TR XXXXX-18 Energy performance of buildings - Part 18: Ventilation for buildings -

Riferimento Titolo Module M4-11, M5-11, M6-11, M7-11 - Guidelines for inspection of ventilation and air conditioning systems in EN XXXXX- 17.

prCEN/TR XXXXX-2 Energy performance of buildings – Part 2: Indoor environmental input parameters for design and assessment of energy performance of buildings addressing indoor air quality, thermal environment, li-ghting and acoustics– Module M1-6 –Technical report - inter-pretation of the requirements in EN XXXXX -1.

prCEN/TR XXXXX-4 Energy performance of buildings - Part 4: Ventilation for non-residential buildings – Perfor-mance requirements for ventila-tion and room-conditioning systems - Technical report - inter-pretation of the requirements in EN XXXXX-3

prCEN/TR XXXXX-6 Energy performance of buildings – Part 6: Ventilation for buil-dings – Modules M5-6, M5-8, M6-5, M6-8, M7-5, M7-8 - Calcula-tion methods for energy require-ments of ventilation and air condi-tioning systems - Technical report - interpretation of the require-ments in EN XXXXX - 5;

prCEN/TR XXXXX-8 Energy performance of buildings - Part 8: Ventilation for buildings - Modules M5-1, M5-5, M5-6, M5-8 - Calculation methods for the de-termination of air flow rates in buildings including infiltration - Technical report - interpretation of the requirements in EN XXXXX - 7;

prEN 12098-1 rev Controls for heating systems - Part 1: Control equipment for hot wa-ter heating systems

prEN 12098-3 rev Controls for heating systems - Part 3: Control equipment for electrical heating systems

prEN 12098-5 rev Controls for heating systems - Part 5: Start-stop schedulers for hea-ting systems

prEN 12792 rev Ventilation for buildings - Symbols, terminology and graphi-cal symbols

prEN 12831-1 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of the design heat load - Part 1: Space heating load

prEN 12831-3 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of the design heat load - Part 3: Domestic hot water systems heat load and cha-racterisation of needs

prEN 13779 rev Ventilation for non-residential

Page 124: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 120 La normativa

RAPPORTO 2014

Riferimento Titolo buildings - Performance require-ments for ventilation and room-conditioning systems

prEN 15193-1 rev Energy performance of buildings - Module M9 - Energy requirements for lighting - Part 1: Specifications

prEN 15232 rev Energy performance of buildings - Impact of Building Automation, Controls and Building Management

prEN 15241 rev Ventilation for buildings - Calcula-tion methods for energy losses due to ventilation and infiltration in commercial buildings

prEN 15242 rev Ventilation for buildings - Calcula-tion methods for the determina-tion of air flow rates in buildings including infiltration

prEN 15243 rev Ventilation for buildings - Calcula-tion of room temperatures and of load and energy for buildings with room conditioning systems

prEN 15251 rev Indoor environmental input pa-rameters for design and asses-sment of energy performance of buildings addressing indoor air quality, thermal environment, li-ghting and acoustics

prEN 15251-1 Energy performance of buildings - Part 1: Indoor environmental in-put parameters for design and as-sessment of energy performance of buildings addressing indoor air quality, thermal environment, li-ghting and acoustics -Module M1-6; (revision of EN 15251)

prEN 15316-1 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 1: General and Energy performance expression

prEN 15316-2 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 2: Space emis-sion systems (heating and cooling)

prEN 15316-3 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 3: Space distri-bution systems (DHW, heating and cooling)

prEN 15316-4-1 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 4-1: Space hea-ting and DHW generation systems, combustion systems (boilers, biomass)

prEN 15316-4-2 Heating systems and water based

Riferimento Titolo cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 4-2: Space hea-ting generation systems, heat pump systems

prEN 15316-4-3 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 4-3: Heat generation systems, thermal solar and photovoltaic systems

prEN 15316-4-4 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 4-4: Heat generation systems, building-integrated cogeneration systems

prEN 15316-4-5 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 4-5: District hea-ting and cooling

prEN 15316-4-8 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 4-8: Space hea-ting generation systems, air hea-ting and overhead radiant heating systems, including stoves (local)

prEN 15316-5 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Me-thod for calculation of system e-nergy requirements and system efficiencies - Part 5: Space heating and DHW storage systems (not cooling)

prEN 15378-1 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Hea-ting systems and DHW in buil-dings - Part 1: Inspection of boi-lers, heating systems and DHW

prEN 15378-3 Heating systems and water based cooling systems in buildings - Hea-ting systems and DHW in buil-dings - Part 3: Measured energy performance

prEN 15459-1 Heating systems and water based cooling systems in buildings - E-nergy performance of buildings - Part 1: Economic evaluation pro-cedure for energy systems in buil-dings

prEN 15500 rev Control for heating, ventilating and air-conditioning applications - Electronic individual zone control equipment

prEN 16798-13 Energy performance of buildings - Part 13: Module M4-8 - Calculation of cooling systems - Generation

Page 125: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 121

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Riferimento Titolo prEN 16798-15 Energy performance of buildings -

Part 15: Module M4-7 - Calculation of cooling systems - Storage - Ge-neral

prEN 16798-17 Energy performance of buildings - Part 17: Ventilation for buildings - Module M4-11, M5-11, M6-11, M7-11 - Guidelines for inspection of ventilation and air conditioning systems

prEN 16798-3 Energy performance of buildings - Part 3: Ventilation for non-residential buildings - Performan-ce requirements for ventilation and room-conditioning systems

prEN 16798-5-2 Energy performance of buildings - Modules M5-6, M5-8 - Ventilation for buildings - Calculation me-thods for energy requirements of ventilation systems - Part 5-2: Di-stribution and generation (revi-sion of EN 15241) - method 2

prEN 16798-7 Energy performance of buildings - Part 7: Ventilation for buildings - Modules M5-1, M5-5, M5-6, M5-8 - Calculation methods for the de-termination of air flow rates in buildings including infiltration

prEN 16798-9 Energy performance of buildings - Part 9: Ventilation for buildings - Module M4-1 - Calculation me-thods for energy requirements Calculation methods for energy requirements of cooling systems - General

prEN ISO 10077-1 rev Thermal performance of windows, doors and shutters - Calculation of thermal transmittance - Part 1: General

prEN ISO 10077-2 rev Thermal performance of windows, doors and shutters - Calculation of thermal transmittance - Part 2: Numerical method for frames

prEN ISO 10211 rev Thermal bridges in building con-struction - Heat flows and surface temperatures - Detailed calcula-tions

prEN ISO 12631 rev Thermal performance of curtain walling - Calculation of thermal transmittance

prEN ISO 13370 rev Thermal performance of buildings - Heat transfer via the ground - Calculation methods

prEN ISO 13786 Thermal performance of building components - Dynamic thermal characteristics - Calculation me-thods

prEN ISO 13789 rev Thermal performance of buildings - Transmission and ventilation he-at transfer coefficients - Calcula-tion method

prEN ISO 14683 rev Thermal bridges in building con-struction - Linear thermal tran-smittance - Simplified methods

Riferimento Titolo and default values

prEN ISO 52003-1 Energy performance of buildings - Methods for expressing the overall energy performance and for e-nergy certification of buildings

prEN ISO 52010-1 Energy performance of buildings – Overarching Assessment Pro-cedures. External environment conditions – Part 1: Calculation Procedures

prEN ISO 52016-1 Energy performance of buildings - Building and Building Elements - Calculation of Sensible and Latent Thermal Energy Needs in a Building or Building Zone - Part 1: Calculation Procedures

prEN ISO 52017-1 Energy performance of buildings - Building and Building Elements - Calculation of the Dynamic Ther-mal Balance in a Building or Building Zone – Part 1: Detailed procedures

prEN ISO 52017-3 Energy performance of buildings - Building and Building Elements - Calculation of the Dynamic Ther-mal Balance in a Building or Building Zone – Part 3: Simpli-fied procedures

prEN ISO 52018-1 Energy performance of buildings – Building and building ele-ments - Ways to Express Energy Performance and Energy Perfor-mance Requirements – Part 1: Expressions and Procedureses

prEN ISO 52019-9 Energy performance of buildings - Building and Building Elements - Hygrothermal performance of building components and building elements - Part 9: Thermal bridges in building construction - Linear thermal transmittance - Simplified methods and default values

prEN ISO 52022-1 Solar protection devices combined with glazing - Calculation of solar and light transmittance - Part 1: Simplified method

prEN ISO 52022-3 Solar protection devices combined with glazing - Calculation of total solar energy transmittance and light transmittance - Part 2: Detai-led calculation method

prEN ISO 6946 rev Building components and building elements – Thermal resistance and thermal transmittance – Calculation method

prEN XXXXX-5 Energy performance of buildings - Part 5: Ventilation for buildings - Modules M5-6, M5-8, M6-5, M6-8, M7-5, M7-8 - Calculation methods for energy requirements of venti-lation and air conditioning systems; (revision of EN 15241)

Energy performance of buildings - Module M4-7 - Calculation of coo-

Page 126: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 122 La normativa

RAPPORTO 2014

Riferimento Titolo ling systems - storage

Energy performance of buildings - Part 11 : Module M4-3 - Calcula-tion of the design cooling load

Energy performance of buildings - Energy requirements for lighting - Part 2: Technical Report to EN 15193-1

Accompanying TR EN 12098-1 Accompanying TR EN 15500 Inspection of Building Automation,

Controls and Technical Building Management

Building Management System Accompanying TR for New Work

Item - Building Management System

Accompanying TR EN 12098-5 Accompanying TR for NWI - In-

spection of Building Automation Controls and Technical Building Management

Accompanying TR EN 12098-3 Accompanying TR EN 15232

4.2 Le Azioni Concertate EPBD 1, 2 e 3 della CE

La Commissione Europea ha attivato, a partire dal 2005, l’Azione Concertata EPBD, al fine di favorire un recepimento il più possibile omogeneo delle Direttive sulle prestazioni energetiche degli edifici.

Figura 18 - Videata del sito internet Concerted action - http://www.epbd-ca.eu/" Vi partecipano 29 Nazioni (i 28 Stati Membri - Au-stria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Dani-marca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Latvia, Lituania, Lussembur-go, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slo-vacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Croa-zia, e un Paese EFTA- Norvegia). L’Azione Concertata EPBD ha le seguenti caratteristi-che: comprende esclusivamente attività non tecnolo-

giche;

i temi trattati riguardano responsabilità, interes-si, necessità comuni della Commissione Europea e dei Paesi Membri;

ha carattere di complementarietà con altre azioni e comitati;

la parte nazionale del recepimento deve essere a sviluppo indipendente (non finanziata);

prevede il solo rimborso dei costi di viaggio, di soggiorno e delle giornate di partecipazione dei delegati (3 per nazione ed un assistente per i Core Team Leader) alle riunioni.

In pratica, rappresenta un forum per: discutere informalmente aspetti tecnici e pro-

blematiche comuni; armonizzare il recepimento della direttiva nei va-

ri Stati; concordare i contenuti dei nuovi standard nor-

mativi; condividere la predisposizione di strumenti e me-

todologie (soprattutto per la certificazione ener-getica e le ispezioni su caldaie e condizionatori);

monitorare l’implementazione della Direttiva; evitare la duplicazione di sforzi; scambiarsi esperienze al di fuori dei canali uffi-

ciali. anche tramite “Study Tours” presso organiz-zazioni degli Stati Membri

La prima Azione Concertata, l’A.C. EPBD 1, coordinata da ADENE (Portogallo) si è svolta nel periodo set-tembre 2004-gennaio 2006 e si è articolata in 8 riu-nioni. Dopo la positiva conclusione della prima Azione Con-certata, in considerazione dei ritardi nel recepimento della Direttiva da parte di tutti i Paesi Membri, la Commissione Europea ha attivato una seconda Azio-ne Concertata (A.C. EPBD 2). L’A.C. EPBD II si è svolta nel periodo dicembre 2007- novembre 2010, si è articolata in 6 riunioni ed è stata nuovamente coordinata da ADENE. I temi principali di cui si sono occupati i primi due ci-cli sono stati: Certificazione energetica (art.7, 2002/91/EC); Ispezioni impianti termici e di condizionamento

(art.8-9, 2002/91/EC); Formazione esperti e ispettori (art.10,

2002/91/EC); Procedure per la caratterizzazione delle presta-

zioni energetiche (art.4-6, 2002/91/EC); Campagne di informazione (art.12, 2002/91/EC); Nuovi standard energetici europei (art.4-6,

2002/91/EC). In seguito alla pubblicazione della Direttiva EPBD 2010/31/EU, la Commissione Europea ha deciso di attivare una terza Azione Concertata (A.C. EPBD 3) a partire da gennaio 2011, coordinata sempre da ADE-

Page 127: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

La normativa Pag. 123

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

NE. L’A.C. EPBD 3 si articola su sette temi principali, mutuati dalla Direttiva 2010/31/EU: schemi di certificazione energetica; ispezioni impianti termici e di condizionamento; formazione di esperti ed ispettori; metodologia “cost optimum” per i requisiti di presta-

zione energetica; edifici ad elevate prestazioni - edifici ad energia quasi

zero; conformità e controllo dei requisiti di prestazioni e-

nergetiche e del sistema di certificazione; efficacia delle iniziative di supporto.

Ad ogni riunione è inoltre associata una sessione de-dicata ai nuovi standard energetici europei. Attualmente il terzo ciclo è in fase di chiusura e si sta programmando l’avvio del quarto. I risultati della AC EPBD 1 e 2 sono riassunti nel vol-ume “Executive summary report on the interim conclu-sions of the concerted action supporting transposition and implementation of the directive 2002/91/EC CA – EPBD (2007–2010)”, scaricabile in formato pdf all’indirizzo web - http://www.epbd-ca.eu/ca-outcomes/2007-2010-2#book2010 I primi risultati della AC EPBD 3 sono riportati nel vo-lume “Implementing the EPBD - Featuring Country Re-ports 2012”, pubblicato nel luglio 2013 e scaricabile in formato pdf all’indirizzo web - https://www.dropbox.com/s/mcufajra03lz3hl/CA_EPBD_BOOK_2012_small_no_links.pdf Per eventuali ulteriori approfondimenti, si segnalano i seguenti siti web: http://www.epbd-ca.org/ http://www.buildup.eu/

Figura 19 - Videata del sito Build Up - http://www.buildup.eu/

4.3 Sviluppo del quadro legislativo na-zionale

A seguito dell’evoluzione normativa europea, Il Mini-stero per lo Sviluppo Economico (MiSE) ha dato avvio nel corso del 2011 alla revisione delle linee guida na-zionali (LGN) e, nella pratica, di tutti i disposti ad esso collegati. La parte delle LGN relativa al calcolo delle prestazioni energetiche è attualmente in revisione da parte del MiSE, così come previsto dall'art. 4 del D.L. 4 giugno 2013 n. 63 di recepimento della Direttiva 2010/31/UE. Si conta di terminare i lavori entro il primo semestre del 2015. Gli aspetti fondamentali alla base della revisione sono i seguenti: definizione di fattori di conversione dei consumi

finali in energia primaria per tutti i vettori energe-tici;

adozione dell'edificio di riferimento quale strumento per la definizione dei limiti minimi di prestazione per gli edifici nuovi (e le ristrutturazioni "importanti"). Tale approccio prevede il confronto tra l'edificio di progetto con un edificio di riferimento (o target) che ha le stesse caratteristiche geometri-che, orientamento e ubicazione territoriale dell'e-dificio in esame ma caratteristiche termiche e im-piantistiche fissate dal decreto stesso.

definizione delle caratteristiche termiche ed im-piantistiche dell'edificio di riferimento, in relazio-ne alle diverse destinazioni d'uso (in un primo momento residenziale ed uffici) in funzione dei risultati ottenuti dall'applicazione della cost opti-mal methodology, come previsto dall'art. 5 della Direttiva 2010/31/UE.

conferma del riferimento nazionale alle UNI/TS 11300 per quanto concerne le procedure di calco-lo;

definizione dell’edificio ad “energia quasi zero”; revisione delle linee guida nazionali per la certifi-

cazione energetica e dello schema di attestato di prestazione energetica (APE)

4.4 Sviluppo del quadro normativo na-zionale

Sul fronte della normativa tecnica il CTI ha: Concluso e pubblicato la revisione delle specifiche

tecniche: UNI/TS 11300-1 “Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizza-zione estiva ed invernale”; UNI/TS 11300-2 “Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la clima-tizzazione invernale, per la produzione di acqua

Page 128: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 124 La normativa

RAPPORTO 2014

calda sanitaria e per l’illuminazione”; avviato la revisione della UNI/TS 11300- 3 che

probabilmente verrà portata a termine nel 2015. Avviato la conversione della Raccomandazione

R.14 nella specifica tecnica (UNI/TS11300‐5); Preparando la UNI/TS 11300-6 che permetterà,

coerentemente con le indicazioni della L.90/13, il calcolo dei consumi energetici per il funzionamen-to di impianti destinati al sollevamento e al tra-sporto di persone o persone accompagnate da co-se in un edificio, sulla base delle caratteristiche dell'edificio e dell'impianto. La specifica tecnica si applicherà a ascensori, montacarichi e montauto, scale mobili, marciapiedi mobili.

Page 129: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 125

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

SEZIONE TERZA

ATTUAZIONE DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI A LIVELLO REGIONALE

Page 130: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo
Page 131: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Abruzzo Pag. 127

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

5 Regione Abruzzo

5.1 Informazioni generali 5.1.1 Assessorato competente per la gestione delle

politiche energetiche Presidenza della Giunta Regionale Il Presidente della Regione attualmente è Luciano D’Alfonso. I riferimenti relativi alla Segreteria del Presidente so-no: Sede dell’Aquila: Palazzo Silone - Via Leonardo da

Vinci, 6, 67100 L'Aquila. Mail: [email protected]

5.1.2 Riferimenti legislativi regionali La Regione Abruzzo non ha una legge quadro in tema di certificazione energetica degli edifici. Si deve far quindi riferimento alle disposizioni legislative nazio-nali integrate da alcuni disposti regionali.

D.G.R. 12/03/2012, n. 149 "Realizzazione di un sistema per la gestione del processo di certificazione energetica degli edifici della Regione Abruzzo”

D.G.R. 23/05/2013, n. 426 "Organizzazione dei corsi per certificatore energetico (pro-gramma, verifica finale), modalità di svolgi-mento e durata "

D.G.R. 05/08/2013, n. 567 "Disposizioni in materia di Certificazione Energetica degli e-difici nel territorio della Regione Abruzzo"

5.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Struttura regionale competente è il Servizio Politi-ca Energetica, Qualità dell’Aria, SINA della Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comu-nitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Ambien-te, Energia. Dal 1 settembre 2013 con la realizzazione del Sistema Informativo per la Certificazione Energe-tica degli Edifici realizzato in collaborazione con E-NEA è stato istituito un elenco dei certificatori ener-getici. I Soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici sono quelli previsti dal D.P.R. n. 75/2013 e ss.mm.ii. art. 2 commi 3 e 4.

5.3 Corsi di formazione e verifica finale Con D.G.R. n. 426 del 23/05/2013 sono stati definiti regolamenti in merito all’organizzazione dei corsi (programma, verifica finale), alle modalità di svolgi-mento e alla durata.

5.4 Attestato di prestazione energetica Il modello è redatto secondo le disposizioni contenu-te nel D.M. 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”.

5.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel Decreto Ministeriale 26/06/2009.

5.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

Conformemente alle disposizioni nazionali ed in rife-rimento alla D.G.R. n. 149 del 12/03/2012 “Realizza-zione di un sistema per la gestione del processo di cer-tificazione energetica degli edifici della Regione A-bruzzo” è stato realizzato un sistema informatico con accesso tramite internet finalizzato alla creazione di un catasto degli attestati di prestazione energetica degli edifici. Tale sistema, realizzato dall’ENEA, è ope-rativo dal 1/09/2013 e rappresenta l’unica modalità per la trasmissione degli APE. Il riferimento è la D.G.R. n. 567 del 05/08/2013. Il Sistema Informativo per la Certificazione Energeti-ca della Regione Abruzzo, consente ai soggetti certifi-catori abilitati, di caricare, compilare e trasmettere gli Attestati di Prestazione Energetica, prodotti secondo la normativa nazionale vigente.

Figura 20 “Videata principale del sistema informativo per la certificazione energetica degli edifici della Re-gione Abruzzo”127

127 https://www.certificazione-energetica-

edifici.enea.it/abruzzo/index.php

Page 132: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 128 Regione Abruzzo

RAPPORTO 2014

5.7 Controlli

La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di prestazione energetica emessi. Relativamente alle sanzioni si fa riferimento alle di-sposizioni nazionali contenute nel D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.

5.8 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE128

Di seguito si riportano le informazioni estratte, nel periodo 01/09/2013 - 30/10/2014, dalla banca dati sugli attestati di prestazione energetica della Regione Abruzzo. L’indagine statistica si riferisce ad un campione com-posto da ACE/APE per:

Settore pubblico 360 Settore privato 28.157

Totale ACE/APE trasmessi 28.517 Totale Autodichiarazioni caricate 2.925

Distribuzione degli APE per classe energetica e settore (residenziale e non residenziale)

Classi energ.

ACE/APE relativi a Edifici re-sidenziali

ACE/APE relativi a

Edifici non residenziali

Totale % sul totale

A+ 89 46 135 0,5 A 508 46 554 1,9 B 1.323 145 1.468 5,2 C 1.800 300 2.100 7,4 D 1.825 285 2.110 7,4 E 3.015 569 3.584 12,6 F 5.078 865 5.943 21,0 G 10.079 2.352 12.431 44,0

Totale 23.723 4.611 28.334 100,00%

Distribuzione degli APE per scopo del rilascio e provin-cia dell’immobile certificato

Province AQ CH PE TE Tota-le

Autodichiara-zioni del pro-

prietario dell’Immobile

918 825 490 692 2.925

ACE/APE 5.324 8.105 8.653 6.453 28.517

Nuova costru-zione

539 533 742 446 2.260

Passaggio di proprietà

2.396 3.869 3.603 3.221 13.089

Riqualificazione energetica

888 244 379 288 1.799

Non indicato 116 657 635 189 1.597

128 Dati forniti, su concessione della Regione Abruzzo, dall’ENEA - UTEE GRT Palermo

Distribuzione degli APE per categoria dell’immobile certificato (classificazione come da D.P.R. 412/1993)

Categoria APE E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili 10.804 E.1 (1)

Abitazioni adibite a residenza con caratte-re continuativo

10.999

E.1 (2)

Abitazioni adibite a residenza con occu-pazione saltuaria

979

E.1 (3)

Edifici adibiti ad albergo, pensione ed at-tività similari

109

E.2 Edifici adibiti ad uffici e assimilabili, pub-blici o privati

908

E.3 Edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura

27

E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili

1

E.4 (1)

Cinema e teatri, sale di riunioni per con-gressi

12

E.4 (2)

Edifici adibiti a mostre, musei e bibliote-che, luoghi di culto

15

E.4 (3) Bar, ristoranti e sale da ballo

359

E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili

2.308

E.6 Edifici adibiti ad attività sportive 1 E.6 (1) Piscine, saune e assimilabili

12

E.6 (2) Palestre e assimilabili

39

E.6 (3) Servizi di supporto alle attività sportive

15

E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche ed assimilabili

71

E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed ar-tigianali e assimilabili

628

Distribuzione degli APE per categoria professionale di appartenenza del soggetto certificatore

Tecnico Numero di APE

Percentuale sul totale

Architetto 7.568 26,5 % Ingegnere 8.744 30,7 % Geometra 9.258 32,5 % Geometra Laurea-to

148 0,5 %

Perito Industriale 2.189 7,7 % Perito Agrario 39 0,1 % Altro 571 2,0 % Totale 28.517 100 %

Distribuzione di frequenza degli APE depositati nel ca-tasto energetico per epoca di costruzione

dell’immobile certificato Epoca di costru-

zione dell’immobile

Numero di A-CE/APE

% sul totale

Fino al 1900 382 1,34 % 1901 - 1920 74 0,26 % 1921 - 1945 1.237 4,34 % 1946 - 1960 1.496 5,25 % 1961 - 1975 4.856 17,03 % 1976 - 1990 4.266 14,96 % 1991 - 2005 3.081 10,8 % Dopo il 2005 3.878 13,6 %

Page 133: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Abruzzo Pag. 129

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

6 Regione Basilicata Assessorato alle attività produttive, politiche dell’impresa e innovazione tecnologica L’Assessore di riferimento è Raffaele Liberali Indirizzo: Via V. Verrastro, 8 - 85100 Potenza Telefono: 0971 668910/18 Fax: 0971 668622 Mail: [email protected]

6.1.1 Riferimenti legislativi regionali La Regione Basilicata non ha legiferato in tema di cer-tificazione energetica degli edifici. Si deve far quindi riferimento alle disposizioni legi-slative nazionali ossia al D.Lgs. 19/08/2005, n.192 e successive modifiche ed ai relativi Decreti attuativi.

6.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Direzione competente per l’attuazione della certi-ficazione energetica è l’Ufficio energia, Viale Vincenzo Verrastro n.8, 85100, Potenza. Attualmente non è stato istituito un elenco dei certifi-catori energetici. Possono svolgere attività di certifi-cazione energetica i soggetti in possesso delle carat-teristiche di cui al D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 e ss.mm.ii.

6.3 Corsi di formazione e verifica finale Al momento non si possiede alcuna informazione in merito all’organizzazione dei corsi (programma, veri-fica finale), alle modalità di svolgimento e alla durata.

6.4 Attestato di prestazione energetica Il modello è redatto secondo le disposizioni contenu-te nel Decreto 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”.

6.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel Decreto Ministeriale 26/06/2009.

6.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

Non è ancora stato istituito un catasto energetico. Gli attestati di prestazione energetica vengono consegna-ti al servizio regionale competente.

6.7 Controlli La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di prestazione energetica emessi. Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni legislative nazionali.

6.8 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

Distribuzione degli APE depositati presso la regione

per classe energetica dell’immobile certificato Classe energetica ACE/APE rela-

tivi a Edifici re-sidenziali

Percentuale di ACE/APE sul

totale A+ 5 0,18% A 52 1,89% B 84 3,05% C 194 7,03% D 135 4,89% E 110 3,99% F 193 7,00% G 1.985 71,97%

Totale ACE/APE 2.758 100%

Page 134: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 130 Provincia autonoma di Bolzano

RAPPORTO 2014

7 Provincia autonoma di Bolzano

7.1 Informazioni generali 7.1.1 Assessorato competente per la Gestione delle

Politiche Energetiche Dipartimento Sviluppo del territorio, Ambiente ed Energia Urbanistica: tutela dell’ambiente e del paesaggio, a-genzia provinciale per l’ambiente, acqua ed energia.

L’assessore di riferimento è il dott. Richard Theiner.

7.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Delibera 4 marzo 2013, n. 362

Prestazione energetica nell'edilizia - Attuazione della direttiva 2010/31/UE del Parlamento euro-peo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla pre-stazione energetica nell'edilizia e revoca della de-libera n. 939 del 25 giugno 2012 (modificata con delibera n. 2012 del 27.12.2013 e delibera n. 965 del 05.08.2014).

7.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

7.2.1 Struttura provinciale competente La struttura provinciale competente è Agenzia per l'Energia Alto Adige – CasaClima (di seguito chia-mata Agenzia), nata nel 2006, oggi di proprietà della Provincia autonoma di Bolzano. Essa è l’ente unico designato per la certificazione energetica degli edifici della Provincia. Il certificato energetico CasaClima insieme alla targa attestano la prestazione energetica dell’intero edifi-cio, calcolata in conformità alla Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n. 362 e successive modifiche, allegato 3, e il corretto soddisfacimento dell’iter di certificazione, secondo il “Protocollo Casa-Clima”. Il Protocollo CasaClima è definito dalla Diret-tiva Tecnica CasaClima. La certificazione energetica dell’Agenzia può essere richiesta anche al di fuori del territorio provinciale. In questo caso è su base volontaria e non sostituisce la certificazione energetica vigente in quel territorio. Essa può essere richiesta per attestare l´alto standard qualitativo degli edifici: si tratta infatti di un iter di certificazione con un alto livello di controllo che si distingue per la terzietà e la neutralità di CasaClima. L’ Agenzia, come indicato al punto 7.2, della Delibe-razione della Giunta provinciale del 4/03/2013 n. 362, ha inoltre il compito di archiviare, per le sole u-nità abitative della provincia di Bolzano, copia degli APE prodotti da tecnici qualificati.

7.2.2 Requisiti di iscrizione Nel sistema di certificazione, l’Agenzia è l’ente che certifica gli edifici e rilascia l’attestato di certificazio-ne energetica: non esiste quindi alcun elenco provin-ciale di tecnici certificatori energetici. Esiste solo una lista di Auditori autorizzati che vengono formati e successivamente chiamati direttamente da CasaCli-ma, per svolgere gli Audit di controllo durante la fase di costruzione dell’edificio. Per essere iscritti nella lista degli Auditori autorizzati CasaClima è indispensabile aver frequentato un ap-posito corso della stessa Agenzia ed aver superato il relativo esame. 7.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche Gli Auditori autorizzati CasaClima sono chiamati di volta in volta direttamente dall’Agenzia attraverso un sistema di scelta a rotazione. Tutto il materiale do-cumentale di cui hanno bisogno per svolgere l’audit viene trasmesso soltanto a loro direttamente a Casa-Clima. Una volta svolto l’audit, il relativo report viene trasmesso all’Agenzia. Auditore autorizzato porta co-sì a termine il proprio lavoro. L’iscrizione nella lista Auditori autorizzati CasaClima è subordinata al pagamento di una quota annuale, de-finita di anno in anno dall’Agenzia, e alla partecipa-zione a corsi e seminari di aggiornamento.

7.3 Corsi di formazione e verifica finale 7.3.1 Organizzazione dei corsi Per diventare Auditori autorizzati CasaClima, ossia tecnici che possano effettuare, su specifico incarico dell’Agenzia, controlli come definiti nell’iter di certifi-cazione CasaClima, è necessario frequentare uno spe-cifico corso “Auditore autorizzato” della durata com-plessiva di 64 ore, che si conclude con uno specifico esame. Prerequisito fondamentale per accedere al corso di Auditore autorizzato è aver seguito precedentemente i seguenti corsi: Corso Base per progettisti (16 ore) Corso Avanzato per progettisti (40 ore) Le lezioni del corso vengono impartite da soli docenti CasaClima. 7.3.2 Programma del corso Possono accedervi progettisti quali: architetti, inge-gneri, geometri, periti industriali, ecc.

Page 135: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Bolzano Pag. 131

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Corso base per progettisti MODULO ARGOMENTI Introduzione (4 ore)

Concetto e idee Benessere abitativo Protezione climatica ed ambien-tale Energia e sviluppo Traguardo costruire ed abitare CasaClima (certificati, targhetta, principi) Prodotti e rete CasaClima Sostenibilità nell´edilizia

Fondamenti di fisica applicata ed isolamen-to termico (4 ore)

Trasporto di calore – principi Caratteristiche termotecniche degli elementi costruttivi Ponti termici – principi Protezione termica estiva – principi

Elementi Strutturali (4 ore)

Materiali edili – fondamenti Parete esterna Costruzione del tetto Solai Finestre Ponti termico

Impiantistica (4 ore)

Principi e definizioni Fonti energetiche e sistemi di approvvigionamento termico Distribuzione ed emissione di calore Produzione di acqua calda sani-taria Componenti e materiali

Corso avanzato per progettisti

MODULO ARGOMENTI Fisica tecnica pratica (4 ore)

Introduzione alla termodinami-ca Umidità, trasporto del vapore acqueo e acustica Esempi di costruzioni Norme e leggi

Materiali (4 ore)

Nozioni di base e definizioni Certificazioni Materiali da costruzione e ma-teriali isolanti Guaine, materiali ausiliari Norme e leggi

Tipi di costruzione per una “CasaClima” (8 ore)

Requisiti generali di una “Casa-Clima” Sezioni costruttive Dettagli di raccordo

Tecnica degli impianti domestici 1 (4 ore)

Principi e definizioni Fonti energetiche e sistemi di approvvigionamento termico Distribuzione di calore, produ-zione di acqua calda sanitaria Componenti e materiali

Tecnica degli impianti domestici 2 (4 ore)

Impianto di ventilazione decen-tralizzato e centralizzato Impianto geotermico Indicazioni per la progettazione

Tecnica di misurazio-ne (4 ore)

Misurazione dell´ermeticità de-gli edifici Misurazioni con termografia a

raggi infrarossi Misurazioni interne ed esterne Norme e leggi

Tema speciale: fine-stre (4 ore)

Il vetro, il distanziale, i telai Il valore Uw; la posa; il casso-netto Ombreggiamento e protezione solare

Workshop (4 ore) Progettazione di una CasaClima Visita in cantiere (4 ore)

Visita in cantiere

Il Corso auditore autorizzato ha lo scopo di formare tecnici che possano effettuare, su specifico incarico dell’Agenzia, controlli in cantiere per la verifica dell’esecuzione qualitativa delle opere come sono de-finite nel Protocollo di Certificazione CasaClima. Solo dopo aver frequentato il corso e dopo aver supe-rato in modo positivo l’esame finale, viene rilasciato il titolo e il diploma di “Auditore autorizzato CasaCli-ma”. Per partecipare al corso è richiesto l’invio di un curri-culum professionale. I partecipanti vengono selezio-nati da una commissione tecnica interna in base alle loro esperienze professionali ed ai livelli di attività di certificazione CasaClima in quella località.

Corso Auditori autorizzati CasaClima MODULO ARGOMENTI Introduzione (2 ore)

Competenze dell‘Auditore Ca-saClima Rapporto con l‘Agenzia Casa-Clima

Fisica tecnica (6 ore)

Riepilogo Calcolo valori Calcolo ponti termici Capacità termica

Calcoli energetici (8 ore)

Calcolo involucro CasaClima Calcolo UNI TS 11300

Direttiva tecnica (8 ore)

La direttiva tecnica CasaClima e la sua applicazione Esempi pratici

Workshop controllo progetto CasaClima (12 ore)

Controllo geometria Controllo valori termici Controllo dettagli ponti termici

Workshop finestre (4 ore)

Valori Uf, Ug, Psi Regole di posa Controllo finestre per la certifi-cazione

Workshop tenuta all’aria e VMC (4 ore)

Tenuta all‘aria, Blower-Door-Test Sistemi di ventilazione Gli incontri con i committenti e con i progettisti Norme di prova

Workshop cappotto termico (4 ore)

Posa del cappotto termico

Simulazione audit di cantiere (16 ore)

Sopralluoghi ed escursioni in cantiere: − Verifica delle esecuzioni di lavoro e valutazione − Riconoscimento degli ele-

Page 136: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 132 Provincia autonoma di Bolzano

RAPPORTO 2014

MODULO ARGOMENTI menti e materiali − Riconoscimento dei ponti termici

7.4 Attestato di prestazione energetica 7.4.1 Modello e aspetti generali Il certificato energetico CasaClima esprime la classifi-cazione energetica dell’edificio esclusivamente me-diante l’indice di fabbisogno energetico dell’involucro (calcolato sul capoluogo di Provincia) insieme al ri-spetto dei limiti di emissione di anidride carbonica (calcolata sul luogo di ubicazione dell’edificio) per la climatizzazione invernale come definito dalla Delibe-razione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362 e successive modifiche. Il certificato energetico CasaClima contiene inoltre dati che riguardano il rispetto dei requisiti minimi che si riferiscono alle caratteristiche e al rendimento energetico dell’involucro edilizio in relazione al fab-bisogno di energia primaria e all’utilizzo di energie rinnovabili. Di seguito si trova una sintesi con le peculiarità prin-cipali della Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n. 362 e successive modifiche.

Requisiti minimi di prestazione energetica Requisiti minimi Tipo di intervento Efficienza energetica involu-cro - Classe CasaClima B; Classe CasaClima A dal 1/01/2017

- nuovi edifici

Valore limite delle emissioni di anidride carbonica secondo Allegato 1 (Classi CasaClima)

- nuovi edifici, non clas-sificati come edifici re-sidenziali

Valore limite delle emissioni di anidride carbonica secondo la Tabella 1 della deliberazio-ne

- nuovi edifici residenziali

Interventi relativi all’involucro devono garanti-re il livello ottimale in funzio-ne dei costi

- ristrutturazione importante

Rispetto dei valori limite per i coefficienti di trasmissione del calore e per la protezione dal calore estivo secondo gli Allegati 4 e 5 della Delibera-zione

- nuovi edifici - ristrutturazione

importante - manutenzione

dell’involucro degli edifici

- ampliamento di edifici esistenti

Utilizzo di prodotti che corri-spondono al più moderno sta-to della tecnica

- sostituzione o rinno-vamento dei sistemi tecnici per l’edilizia

Requisiti minimi di utilizzo di energie rinnovabili

Misura Tipo di inter-vento

Eccezioni

40% del fabbiso- - nuovi edifici - il livello ottima-

Misura Tipo di inter-vento

Eccezioni

gno totale di ener-gia primaria da energie rinnovabi-li; 50% dal 1/01/2017

le in funzione dei costi non può essere rag-giunto

- Classe CasaCli-ma Oro

25% del fabbiso-gno totale di ener-gia primaria da energie rinnovabi-li; 30% dal 1/01/2017

- sostituzione o rinnova-mento dei sistemi tec-nici per l’edilizia

- il livello ottima-le in funzione dei costi non può essere rag-giunto

- energia termica mediante tele-riscaldamento

60% del fabbiso-gno di acqua calda per uso sanitario da energie rinno-vabili

- nuovi edi-fici

- ristruttu-razione importante

- sostituzio-ne o rinno-vamento dei sistemi tecnici per l’edilizia

- il livello ottima-le in funzione dei costi non può essere rag-giunto

- energia termica mediante tele-riscaldamento fabbisogno to-tale di energia primaria di nuovi edifici deve rimanere 25% sotto i va-lori minimi del fabbisogno di energia prima-ria secondo l’allegato 1

- riduzione al-meno del 25 % mediante il mi-glioramento dell’efficienza in caso di sosti-tuzione dei si-stemi tecnici per l’edilizia

Sistema di incentivazione “Bonus cubatura”

Aumento di cu-batura

Prestazione urbanistica

Prestazione di efficienza energe-

tica 10 % - nuovi edifici - Classe CasaCli-

ma B nature (entro 31/12/2016)

- 15% - Nuovi

edifici - Classe A Casa-

Clima (entro 31/12/2016)

20 % - nuovi edifici - Classe CasaCli-ma A nature (entro 31/12/2016), dal 31/12/2016 al 31/12/2010 aumento volu-

Page 137: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Bolzano Pag. 133

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Aumento di cu-batura

Prestazione urbanistica

Prestazione di efficienza energe-

tica me 10%.

20%, ma non me-no di 200m³

-Edifici esisten-ti in data al giorno di rife-rimento 12/01/2005, restrizioni se-condo DGP5 agosto 2014, n. 964

- incremento da una Classe Ca-saClima inferio-re almeno a Classe CasaCli-ma C

7.4.2 Esclusioni Sono esonerati dall’obbligo di certificazione energeti-ca tutti gli edifici sprovvisti di impianto di riscalda-mento e le categorie di edifici come definiti dalla De-liberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362, art. 4.2 e successive modifiche.

7.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

7.5.1 Metodologie La classe CasaClima è definita come la classe meno efficiente tra quella di efficienza energetica dell‘involucro e quella di efficienza energetica com-plessiva (con e senza raffrescamento), così come de-finito dalla Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362 e successive modifiche, allegato 1: Classi CasaClima. Per quanto riguarda la valutazione dell’energia ne-cessaria per evitare il surriscaldamento nell’edificio nel periodo estivo, CasaClima ha implementato un proprio sistema di calcolo (si veda Deliberazione del-la Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362, allegato 3: Calcolo dell’efficienza complessiva degli edifici, e al-legato 5: Limiti riferiti ai singoli elementi strutturali ). Nella certificazione energetica CasaClima il calcolo degli indici termici avviene con l’uso dell’apposito software di calcolo messo a disposizione dall’Agenzia CasaClima129. Dal 1/03/2010 la certificazione energetica per le abi-tazioni di nuova costruzione richiede obbligatoria-mente la verifica della tenuta all’aria dell’edificio me-diante il Blower Door Test. La certificazione CasaClima Nature é stata sviluppa-ta con l´obiettivo di certificare una struttura attraver-so la verifica non solo dell´efficienza energetica, ma valutando anche l´impatto sulle risorse, sulla salute e

129 Sino a nuovo aggiornamento della “Direttiva tecnica a-gosto 2011”, si potranno utilizzare i software ProCasaClima 3.2 (versione più recente); ProCasaClima su piattaforma www.xclima.com o altri programmi dell’Agenzia CasaClima, che calcolano gli indicatori definiti nei prospetti relativi alla classificazione energetica.

sul benessere degli abitanti. La certificazione Casa-Clima Nature oltre alle verifiche della certificazione CasaClima standard, prevede una verifica dei seguen-ti parametri: impatto dei materiali da costruzione, impatto idrico, qualità indoor, illuminazione naturale e comfort acustico.

Parametri di valutazione CasaClima Nature

Efficienza e-nergetica

Fabbisogno energetico per riscaldamen-to Indice di emissioni di CO2 equivalente

Impatto am-bientale dei materiali da costruzione

Energia primaria non rinnovabile (PEI n.r.) Potenziale di acidificazione (AP) Potenziale di effetto serra (GWP100) Tempo di utilizzo (tu)

Impatto idrico Indice di impatto idrico (Wkw) Qualità aria interna

Presenza della ventilazione meccanica controllata Materiali e prodotti a basse emissioni

Illuminazione naturale

Fattore medio di luce diurna (FLDm)

Protezione dal gas radon

Concentrazione di gas radon Rn-222

Comfort acu-stico

Prestazioni di fono - isolamento

La metodologia CasaClima nature è descritta nella Deliberazione della Giunta provinciale del 4/03/2013, n.362, Allegato 2, Criteri CasaClima natu-re. 7.5.2 Indicatori della prestazione energetica globa-

le e parziale130 La classificazione dell’efficienza complessiva nella certificazione CasaClima viene effettuata in base alle emissioni di CO2 equivalenti riferite all’ubicazione dell’edificio e normalizzata sui m2 annui. 7.5.3 Classificazione energetica degli edifici

Fabbisogno di energia termica dell’edificio per la cli-matizzazione invernale (riferito alla superficie netta)

Classe d’efficienza dell’involucro

Fabbisogno ideale di ener-gia termica dell'edificio

per riscaldamento [kWh/m2 anno]

Gold ≤10 A ≤ 30 B ≤ 50 C ≤ 70

130 Con il Decreto del Presidente della Provincia del 15/02/2011, n. 9 per gli edifici di nuova costruzione con esclusione degli edifici agricoli, industriali, artigianali e per il commercio all’ingrosso affinché possa essere rilasciato il certificato d'abitabilità, il fabbisogno energetico annuo de-gli edifici deve essere pari o inferiore alla categoria B del certificato CasaClima. La relativa certificazione è rilasciata dall’agenzia CasaClima. Il D.P.P. è entrato ufficialmente in vigore il 7/05/2011.

Page 138: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 134 Provincia autonoma di Bolzano

RAPPORTO 2014

Classe d’efficienza dell’involucro

Fabbisogno ideale di ener-gia termica dell'edificio

per riscaldamento [kWh/m2 anno]

D ≤ 90 E ≤ 120 F ≤ 160 G ≥160

Classificazione dell’efficienza complessiva dell’edificio

Valore limite delle emissioni di anidride carbonica secondo Allegato 1 della Deliberazione della Giunta Provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano del 4 marzo 2013, n. 362 e successive modifiche. CasaClima non fornisce una classificazione dell’energia primaria secondo l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale; verifica tuttavia che siano sempre rispettati i limiti legislativi nazionali.

Iter di certificazione

A – Richiesta (Segreteria Tecnica) B – Controllo progetto (Reparto tecnico) C – Controllo costruzione (Reparto tecnico) D – Controllo finale (Reparto tecnico)

E – Emissione certificato (Segreteria Tecnica) F – Amministrazione

Documenti richiesti

Fasi della certifi-cazione CasaCli-ma (Reparto Tecnico)

Documenti richiesti

FASE B Controllo proget-to

Modulo di richiesta (originale) inclu-so Autorizzazione del proprietario per gli audit energetici (controllo in loco) Concessione Edilizia, permesso di costruire, DIA, SCIA o altro documen-to equivalente Calcolo energetico CasaClima Elaborato grafico "progetto CasaCli-ma“ Crono programma dei lavori Calcolo delle prestazione estive degli elementi esterni opachi (UNI EN ISO 13786:2008) Coibentazione interna o in interca-pedine: verifica della condensazione interstiziale

FASE C Controllo costruzione

Foto - documentazione

Schede tecniche, Certificati di prova (se disponibili) materiali, finestre, porte, ecc.

FASE D Controllo finale

Blower - Door - Test, firmato dal tec-nico esecutore (nei casi richiesti) Documenti relativi ai sistemi di iso-lamento a cappotto (se richiesto) Dichiarazione di conformità Casa-Clima (originale) Dati per il rilascio della certificazione CasaClima Calcolo CasaClima aggiornato, firma-to e timbrato dal tecnico referente per la certificazione CasaClima

7.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

7.6.1 Costituzione e funzionamento Non esiste un catasto energetico della Provincia di Bolzano. Tutte le informazioni relative ai certificati energetici e allo stato di avanzamento degli stessi possono essere richiesti direttamente al reparto Cer-tificazione e Consulenza dell’Agenzia CasaClima.

Page 139: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Bolzano Pag. 135

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

7.7 Numero di certificati depositati per classe energetica

Edifici certificati in Alto Adige131

Classe ener-getica

2012 2013 2014132 N R N R E N R E

Gold+ 1 0 0 0 0 0 Nature

Gold 9 0 12 0 5 2 A+/Nature 8 0 3 0 0 0 A 182 15 264 22 248 12 B+/Nature 0 0 0 0 0 0 B 285 129 323 98 277 94 C 32 469 20 350 3 320 D-F-G 0 134 0 93 1417 0 17 2285 Totale 517 747 622 563 1417 533 445 2285 Legenda N: Edifici di nuova costruzione132 R: Edifici sottoposti a risanamento 132

E: Edifici esistenti 132

Edifici certificati al di fuori dell’Alto Adige133

Classe energetica 2012 2013 2014*

N N N

Gold+ Nature

2 1 1

Gold 10 10 20 A+/Nature 8 6 2 A 72 76 62 B+/Nature 1 1 0 B 48 45 35

Totale 141 139 120

Legenda N: Edifici di nuova costruzione132

7.8 Targa di efficienza energetica La targa di efficienza energetica CasaClima rappre-senta l’assolvimento positivo dell’iter di certificazione di qualità CasaClima. L´attribuzione della classe av-viene in base al calcolo dell’efficienza energetica dell’involucro per il riscaldamento. La targhetta viene emessa solo per quegli edifici che raggiungono un o-biettivo di efficienza energetica inferiore a 50 kWh/m2anno. CasaClima Gold: indice di fabbisogno energetico

inferiore a 10 kWh/m2anno; CasaClima A: indice di fabbisogno energetico in-

feriore a 30 kWh/m2anno; CasaClima B: indice di fabbisogno energetico in-

feriore a 50 kWh/m2anno;

131La certificazione energetica CasaClima si riferisce sem-pre all’intero edificio e mai alle singole unità immobiliari. 132 Anno 2014 fino al 31/10 133La certificazione energetica CasaClima si riferisce sem-pre all’intero edificio e mai alle singole unità immobiliari.

Targa CasaClima Gold

Targa CasaClima A

Targa CasaClima B

Page 140: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 136 Provincia autonoma di Bolzano

RAPPORTO 2014

Targa CasaClima A nature

7.9 Certificazioni di sostenibilità Il protocollo CasaClima è stato ampliato con lo scopo di valutare, oltre all´efficienza energetica dell´involucro edilizio, aspetti che tengono conto dell´impatto dell´edificio sulle risorse e sull’uomo. I protocolli di sostenibilità per edifici non residenziali ClimaHotel, CasaClima Wine, CasaClima Work&Life e il più recente CasaClima School prevedono la verifica di indicatori in più ambiti di valutazione e riferibili ai seguenti aspetti: impatto ambientale (ambito “Natu-ra”), aspetti di comfort e salubrità (ambito “Vita”), aspetti gestionali e di comunicazione (ambito “Tra-sparenza”).

ClimaHotel, CasaClima Wine, CasaClima

Work&Life,CasaClima School: ambiti di valutazione Natura Vita Trasparenza Energia Comfort Gestione

Terra Ambiente Comunicazione Acqua - -

I protocolli sono strutturati in tre fasi (Pre - certifica-zione, Certificazione e Ri - certificazione) e permetto-no di effettuare le relative verifiche durante le fasi di progettazione, esecuzione in cantiere e gestione dell´edificio.

Fasi di certificazione Pre certificazione Certificazione Ri certificazione

Valutazione della qualità del proget-

to

Controllo del-la

qualità co-struttiva

Verifica del siste-ma di

gestione ambienta-le

Dopo l’ottenimento

della concessione edilizia

Fine costru-zione

Ogni 2 anni dalla certificazione

Targa certificazione ClimaHotel

Targa certificazione School

7.10 Certificazione di qualità CasaClima R

Per poter valutare e certificare la qualità dell´intervento di risanamento energetico di edifici e di unità abitative, è stato sviluppato il protocollo Ca-saClima R, che contiene le linee guida per un inter-vento finalizzato allo sfruttamento del potenziale di miglioramento dell´immobile esistente e al raggiun-gimento di condizioni di comfort interno. Gli obiettivi del protocollo CasaClima R si raggiungo-no con la verifica di requisiti dell´involucro (presta-zioni invernali, prestazioni estive, prestazioni igro-metriche e di tenuta all´aria, soluzione dei ponti ter-mici) e di requisiti degli impianti (requisiti minimi degli impianti esistenti, requisiti in caso di interven-to). Il protocollo prevede di effettuare le verifiche duran-te le fasi di progettazione, esecuzione in cantiere e gestione dell´edificio.

Page 141: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Bolzano Pag. 137

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Targa certificazione CasaClima R

7.11 L’intervista al dirigente

Si propone di seguito un’intervista al Dirigente re-sponsabile dott. ing. Ulrich Santa Direttore dell’ A-genzia per l'Energia Alto Adige – CasaClima.

Agenzia per l'Energia Alto Adige - CasaClima Via Macello 30 C - I-39100 Bolzano - Alto Adige, Italia

Telefono 0471 06 21 40 Fax 0471 06 21 40 [email protected] - www.agenziacasaclima.it

Quali crede siano gli ostacoli normativi e di altra natura che impediscono il conseguimento degli obiettivi relativi all’efficienza ed alla certifica-zione energetica degli edifici? «Nella Provincia di Bolzano questi ostacoli sono stati eliminati attraverso una legislazione accorta associa-ta all’azione dell’Agenzia per l'Energia Alto Adige - CasaClima. Entrambe costituiscono un punto di rife-rimento di qualità a livello europeo» La regione ha sviluppato iniziative coordinate per una maggiore informazione e sensibilizza-zione dei cittadini riguardo all’efficienza energe-tica degli edifici? «L’Agenzia per l'Energia Alto Adige - CasaClima da sempre porta avanti attività di comunicazione e sen-sibilizzazione sia all’interno sia al di fuori del territo-rio della propria provincia. L’esperienza consolidata, basata su oltre 10 anni di attività di certificazione, oltre 6.500 edifici certificati con il protocollo di quali-tà, e una capillare rete di consulenti energetici forma-ti da CasaClima costituiscono un buon supporto a

queste attività. In futuro l’Agenzia ritiene di rafforza-re la comunicazione a livello istituzionale, ben conscia delle difficoltà degli uffici tecnici soprattutto delle re-altà più piccole.» A quali iniziative o accordi aderisce la provincia per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici? «Con l’adozione della Deliberazione della Giunta pro-vinciale del 4 marzo 2013, n. 362, Prestazione energe-tica nell'edilizia, che attua la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell'edilizia, la pro-vincia Autonoma di Bolzano è tra le prime regioni in Europa ad allinearsi alle linee guida europee, e anco-ra una volta pioniera in Italia. In questo contesto la classe energetica CasaClima A, che può essere definita edificio a energia quasi zero (nZEB) secondo le norme europee che ne introducono l’obbligo dal 2019 per gli edifici pubblici e dal 2021 per quelli privati, viene già oggi scelta in via volontaria da quasi il 50% dei com-mittenti» La sfida principale che il mondo dell’edilizia do-vrà affrontare nei prossimi anni non riguarderà solo la costruzione di edifici energeticamente ef-ficienti, dove le soluzioni tecnologiche oramai sono consolidate, ma riguarderà soprattutto il miglioramento energetico e qualitativo del pa-trimonio edilizio esistente. CasaClima ha pensato come affrontare questo problema? «CasaClima ha elaborato un nuovo protocollo di certi-ficazione dedicato alla riqualificazione: la certifica-zione CasaClima R. Ha l’obiettivo di dare garanzia di qualità al committente e fare in modo che l´immobile acquisti più valore. Per questo si è elaborato un proto-collo specifico: più flessibile rispetto al protocollo Nuovi Edifici e in grado di rispondere al rispetto della qualità architettonica del manufatto, tenendo conto del rapporto ottimale tra costi e benefici».

Page 142: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 138 Provincia autonoma di Bolzano

RAPPORTO 2014

Figura 21 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica della Provincia autonoma di Bolzano”

Page 143: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Bolzano Pag. 139

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Figura 22 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica della Provincia autonoma di Bolzano”

Page 144: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 140 Provincia autonoma di Bolzano

RAPPORTO 2014

Figura 23 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica della Provincia autonoma di Bolzano”

Page 145: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Bolzano Pag. 141

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Figura 24 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica della Provincia autonoma di Bolzano”

Page 146: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag.142 RegioneCalabria

RAPPORTO2014

8 RegioneCalabria8.1 Informazionigenerali8.1.1 Assessoratocompetenteperlagestionedelle

politicheenergetichePresidenzadellaGiuntaregionale.Dipartimento Attività produttive, Settore PoliticheEnergetiche8.1.2 RiferimentilegislativiregionaliLaRegioneCalabrianonhalegiferatointemadicerti‐ficazioneenergeticadegliedifici.Sidevepertantofarriferimentoalledisposizionilegislativenazionali.8.2 Elencoregionaledeisoggettiabilita‐

tialrilasciodell'Attestatodipresta‐zioneenergetica

Dal 12/07/2013 trova applicazione anche nella Re‐gione Calabria il D.P.R. 16/04/2013 n.75, “Regola‐mentorecantedisciplinadeicriteridiaccreditamentoperassicurare laqualificazionee l'indipendenzadegliespertiedegliorganismiacuiaffidarelacertificazioneenergeticadegliedifici,anormadell'articolo4,comma1, letterac),deldecreto legislativo19agosto2005,n.192”.Aisensidell’art.4deldecretomedesimo,infatti,le disposizioni in esso contenute si applicano per leregionieprovinceautonomechenonabbianoancoraprovvedutoadadottarepropriprovvedimenti inap‐plicazione della direttiva 2002/91/CE e comunquesino alladata di entrata in vigoredei predetti prov‐vedimenti regionali. Non è stato ad oggi istituito unelencoregionaledeicertificatorienergetici.Dalprimogennaio2015saràoperatival’acquisizionedegliAPEutilizzandoinviaesclusivaunapiattaformawebappositamentededicata.8.3 CorsidiformazioneeverificafinaleNellemore dell’avvio delle iniziative di competenzaregionaleinmateriadiformazioneedaggiornamentodeisoggetticertificatori,alcuniOrdiniedAssociazioniprofessionali hanno autonomamente organizzatocorsi a scopo puramente didattico ‐ formativo per ipropriiscritti.8.4 AttestatodiprestazioneenergeticaGli attestati sino ad ora pervenuti, relativamente adedifici (residenziali enon)dinuova costruzione,og‐getto di riqualificazione energetica e/o di trasferi‐mentodiproprietào locazionesonostati redatti se‐condo le disposizioni contenute nella normativa na‐zionaledisettore.

8.5 Metodologiadicalcolodellapresta‐zioneenergeticadegliedifici

Lemetodologie di riferimento sono indicate nel De‐cretoMinisteriale26/06/2009.8.6 Elaborazionistatisticherelativealle

risultanzecontenutenegliAPENeiprospettiseguentièriportataladistribuzionede‐gliAttestatidiPrestazioneEnergetica(APE)trasmes‐sialcompetenteufficioregionalenelcorsodel2013,suddivisaper classe energetica e per scopo di reda‐zione:DistribuzioneAPEperleprovincediCS,CZ,KR,RCeVVeperclasseenergeticanell'anno2013Classiener‐getiche

CS CZ KR RC VV Calabria %sultotale

A+ 0 1 0 2 10 13 0,43A 17 14 6 33 23 93 3,11B 26 38 5 15 7 91 3,04C 168 58 4 52 23 305 10,2D 128 64 10 59 13 274 9,16E 98 95 10 59 26 288 9,63F 170 112 18 108 28 436 14,58G 354 447 107 530 53 1.491 49,85Totale 961 829 160 858 183 2.991 100DistribuzionedegliAPEper leprovincediCS,CZ,KR,RCeVVeperscopodiredazione.Anno2013 CS CZ KR RC VV TotaleAPE 961 829 160 858 183 2991‐dicui NuovaCostruzione(NC) 199 70 3 48 42 362PassaggiodiPro‐prietà(PP) 659 612 149 710 128 2.258RiqualificazioneE‐nergetica(RE) 64 63 4 28 9 168nonindicato(n.i.) 39 84 4 72 4 203Distribuzione degli APE, nella regione Calabria, perclasseenergeticadell’immobilecertificatoe scopodelrilasciodell’APE.Anno2013 NC PP RE n.i.A+ 11 1 1 0A 66 15 9 3B 55 28 4 4C 105 178 12 10D 53 164 41 16E 40 204 21 23F 15 355 29 37G 17 1313 51 110TOT 362 2258 168 203Nelprospettiseguentisonoriportatiivalorimedire‐lativiall’annodicostruzione,allasuperficieutile,allaqualità di raffrescamento e all’indice di prestazioneenergeticadegliedificiresidenzialienonresiden‐ziali sottoposti a certificazione energetica nel 2013relativamentead:edificiesistenti,edificidinuovaco‐

Page 147: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

RegioneCalabria Pag.143

Attuazionedellacertificazioneenergeticadegliedifici inItalia

struzione,edifici soggettia riqualificazioneenergeti‐ca.DatidisintesielaboratiapartiredagliAPEdepositatinel2013pressogliufficidellaregioneCalabria,relativiaisoliedificiresidenziali.Edificiresidenziali

CS CZ KR RC VV TOT.

TotaleAPE 887 773 131 802 169 2.762NuovaCostruzione

185 64 1 48 39 337

PassaggiodiProprietà

612 570 122 668 118 2.090

RiqualificazioneEnergetica 60 61 4 26 8 159

nonindicato 30 78 4 60 4 176Annomedio 1986 1976 1974 1975 1985 1979Superficieutilemedia 117 100 108 114 152 118,2

Qualitàdiraffrescamentomedia

3,4 3,0 2,9 3,4 3,7 3,3

Indicediprestazioneenergetica(Epi)medio

68,1 67,7 61,5 69,3 55,8 64,5

‐Edificiesistenti(soloPP)

80,9 74,0 61,8 74,0 68,6 71,9

‐Edificinuovi 45,3 35,3 101,7 20,8 22,5 45,1DatidisintesielaboratiapartiredagliAPEdepositatinel2013pressogliufficidellaregioneCalabria,relativiaisoliedificinonresidenziali.

Edificinonresidenziali

CS CZ KR RC VV TOT.

TotaleAPE 74 56 29 56 14 229NuovaCostruzione

14 6 2 0 3 25

Passaggio diProprietà

47 42 27 42 10 168

RiqualificazioneEnergetica

4 2 0 2 1 9

nonindicato 9 6 0 12 0 27Annomedio 1991 1981 1989 1975 1991 1985Superficie utilemedia

299 178 426 425 198 305,2

Qualità diraffrescamentomedia

4,4 3,2 3,8 3,2 3,1 3,6

Indice diprestazioneenergetica (Epi)medio

46,9 44,1 46,4 26,8 42,8 41,4

Il prospetto seguente riporta invece la distribuzionedella qualità prestazionale degli edifici residenziali,rilevatanegliAPEredattinel2013.Il prospetto riporta, in particolare, la distribuzioneperprovincia della qualità dell’involucronel raffre‐scamento. La qualità prestazionale dell’involucro èvalutata, secondo la legislazioneesistente,assegnan‐dovaloridaI(ottimeprestazioni)aIV(pessimepre‐stazioni).DistribuzionedegliAPE,conformienonconformi,de‐positatipressogliufficiregionali,perqualificaprofes‐

sionaledelsoggettocertificatoreeperprovinciadiu‐bicazionedell’edificiooggettodellacertificazione.Soggetti

CertificatoriCS CZ KR RC VV TOT.

Ingegnere 722 315 69 361 96 1563Architetto 142 216 49 248 35 690Geometra 86 260 41 228 47 662Perito In‐dustriale

11 38 1 21 5 76

DatidisintesielaboratiapartiredagliAPEdepositatinel2013pressogliufficidellaregioneCalabria,relativiaisoliedificiresidenzialiQualitàinvolucro(Raffrescamento)

CS CZ KR RC VV Calabria

I 135 184 33 146 12 510II 162 204 33 126 21 546III 173 127 25 150 54 529IV 125 66 28 133 32 384V 271 109 31 192 58 661nonindicato 95 139 10 111 6 361Valoremedio 3,3 2,6 2,9 3,1 3,6 3,05Di seguito si riporta, con riferimento al 2013, la di‐stribuzione su scala provinciale degli APE, suddivisiperclasseenergeticaeperscopodicertificazione.DistribuzionedegliAPE,nellaprovinciadi Catanzaro,perclasseenergeticadell’immobilecertificatoescopodelrilasciodell’APE.Anno2013

ClassiEnergeticheCatanzaro NC PP RE n.i.A+ 0 1 0 0A 5 6 2 1B 28 7 2 1C 24 27 3 4D 9 37 9 9E 0 72 10 13F 1 93 9 9G 3 369 28 47TOT 70 612 63 84

DistribuzionedegliAPE,nellaprovinciadiCosenza,perclasseenergeticadell’immobilecertificatoe scopodelrilasciodell’APE.Anno2013

ClassiEnergeticheCosenza NC PP RE n.i.A+ 0 0 0 0A 10 0 6 1B 22 3 1 0C 78 86 2 2D 38 59 29 2E 39 46 6 7F 11 135 12 12G 1 330 8 15TOT 199 659 64 39

Page 148: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 144 Regione Calabria

RAPPORTO 2014

Distribuzione degli APE, nella provincia di Crotone, per classe energetica dell’immobile certificato e scopo del rilascio dell’APE. Anno 2013

Classi Energetiche Crotone NC PP RE n.i.

A+ 0 0 0 0

A 0 6 0 0

B 0 5 0 0

C 0 4 0 0

D 0 8 1 1

E 0 9 1 0

F 0 18 0 0

G 3 99 2 3

TOT 3 149 4 4

Distribuzione degli APE, nella provincia di Reggio Cala-bria, per classe energetica dell’immobile certificato e scopo del rilascio dell’APE. Anno 2013

Classi Energetiche Reggio Calabria NC PP RE n.i.

A+ 1 0 1 0

A 30 1 1 1

B 1 11 0 3

C 2 39 7 4

D 5 51 0 3

E 1 53 4 1

F 1 85 7 15

G 7 470 8 45

TOT 48 710 28 72

Distribuzione degli APE, nella provincia di Vibo Valen-tia, per classe energetica dell’immobile certificato e scopo del rilascio dell’APE. Anno 2013

Classi Energetiche Vibo Valentia NC PP RE n.i.

A+ 10 0 0 0

A 21 2 0 0

B 4 2 1 0

C 1 22 0 0

D 1 9 2 1

E 0 24 0 2

F 2 24 1 1

G 3 45 5 0

TOT 42 128 9 4

Nel prospetto seguente vengono riportati i dati relativi alla non conformità degli APE redatti nel 2013. Distribuzione degli APE per conformità alla legislazio-ne vigente delle informazioni in esso raccolte e per provincia dell’immobile certificato

Conformità alla norma-

tiva

CS CZ KR RC VV TOT.

Conformi 204 194 66 189 54 707

in percen-tuale %

21,23 23,40 41,25 22,03 29,51 23,64

Non con-formi

757 635 94 669 129 2284

in percen-tuale %

78,77 76,60 58,75 77,97 70,49 76,36

Nel prospetti seguenti è riportata la distribuzione de-gli APE rispetto alle diverse figure professionali abili-tate, nonché i valori degli APE non conformi alla normativa.

APE con-formi per soggetto

certificatore

CS CZ KR RC VV TOT.

Ingegneri – APE non conforme

582 224 41 295 56 1198

Ingegneri – APE con-forme

140 91 28 66 40 365

APE non conformi

60,6 27 25,6 34,4 30,6 40,05

Architetti - APE non conforme

97 177 27 188 29 518

Architetti – APE con-forme

45 39 22 60 6 172

APE non conformi

10,1 21,4 16,9 21,9 15,9 17,32

Geometra – APE non conforme

72 200 26 178 39 515

Geometra – APE con-forme

14 60 15 50 8 147

APE non conformi

7,49 24,1 16,3 20,8 21,3 17,22

Periti Indu-striali - APE non con-forme

6 34 0 8 5 53

Periti Indu-striali - APE conforme

5 4 1 13 0 23

APE non conformi

0,62 4,1 0 0,93 2,73 1,77

8.7 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

Il sistema informativo è stato istituito a fine 2014 e sarà operativo dal primo gennaio 2015. Tale sistema consentirà di gestire la trasmissione de-gli attestati di prestazione energetica al competente ufficio regionale esclusivamente attraverso una piat-taforma web appositamente dedicata. Sino alla piena operatività del sistema, gli attestati di prestazione energetica verranno trasmessi al Servizio regionale competente per posta tradizionale (racco-mandata A/R) o via Pec all’indirizzo di posta elettro-nica: [email protected]

Page 149: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Calabria Pag. 145

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

8.8 Controlli La Regione non ha avviato procedure sistematiche di controllo sugli attestati di prestazione energetica pervenuti. Relativamente al tema dei controlli e delle sanzioni, il riferimento specifico sono le disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005 all’art.15 per come modificato dall’art. 12, commi 1 e 2 ,del D.L. 63/2013 convertito in L. 90/2013 .

8.9 L’intervista Si propone di seguito un’intervista all’ing. Salvatore Gangemi, Responsabile della Segreteria Tecnica del Dipartimento Attività Produttive, Dipartimento com-petente in materia di efficienza energetica e certifica-zione energetica degli edifici. Quali sono le principali politiche energetiche in-traprese dalla Regione in tema di efficienza ener-getica degli edifici? «A tutt’oggi non esiste una specifica normativa regio-nale in tema di efficienza energetica. Il riferimento è pertanto costituito dalla specifica normativa nazionale comunitaria di settore. Anche in carenza di tale normativa regionale, la Re-gione sta perseguendo l’obiettivo di riqualificare gran parte degli edifici pubblici, finanziando interventi di risparmio energetico attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali. Ad oggi risultano infatti impegnati oltre 50 milioni di euro del POR FESR 2007-2013. Inoltre abbiamo previ-sto di impiegare oltre il 50% della dotazione finanzia-ria dell’Asse Energia del POR 2014-2020, circa 80 mi-lioni, per interventi di efficienza energetica sugli edifici pubblici. Riteniamo che tali edifici abbiano un ruolo esemplare in grado di produrre effetti positivi anche sull’edilizia residenziale privata.

Difatti, sebbene il patrimonio edilizio residenziale pri-vato sia alquanto vetusto e con caratteristiche presta-zionali energetiche non performanti, il basso reddito pro capite e le buone condizioni climatiche non incen-tivano i cittadini ad investire seriamente sul tema del risparmio e dell’efficienza. Riteniamo pertanto che realizzare buone pratiche sul patrimonio pubblico possa stimolare efficacemente, in assenza di specifiche forme di incentivazione regionale, il settore residenziale privato. Guardando al futuro, in che direzione la Regione è orientata a proseguire? «La direzione è quella già avviata negli scorsi anni, continuando a promuovere il risparmio energetico at-traverso specifiche campagne di sensibilizzazione ri-spetto a tale tematica dei più ampi strati della popola-zione regionale, sin dalle scuole. La Regione Calabria, inoltre, dovrà costituire a breve un proprio catasto energetico regionale. In tale direzione, l’istituzione del catasto regionale de-gli APE rappresenta il primo passo e quello degli im-pianti termici è oramai imprescindibile. ». Ritiene necessario estendere l’obbligo della certi-ficazione oltre le attuali disposizioni normative? «No. Vi è piuttosto la necessità di un riordino della ma-teria, magari attraverso l’adozione di un testo unico che garantisca certezza e chiarezza agli operatori del settore. Non ritengo neppure opportuno che le regioni legiferi-no con una frequenza così elevata. Occorre inoltre che lo Stato assuma un ruolo di guida nei confronti di tutti, indirizzando maggiormente le azioni e le scelte delle regioni e fornendo loro uno spe-cifico supporto, anche attraverso la messa a disposi-zione di software gestionali comuni di base. Non è possibile che vi siano tre - quattro regioni che legiferano spingendosi oltre la normativa nazionale ed altre, la maggior parte, che non riescono ad attuare tutte le disposizioni impartite dal Governo centrale con le leggi sinora emanate ….».

Page 150: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 146 Regione Campania

RAPPORTO 2014

9 Regione Campania

9.1 Informazioni generali 9.1.1 Assessorato competente per la gestione delle

politiche energetiche Assessorato alle attività produttive Sede: Via Santa Lucia, 81 - 80134 Napoli Tel: 0817962480 - 0817962578 - Fax: 0817962985 L’assessore di Riferimento è Fulvio Martusciello E-mail: [email protected] Coordinatore Segreteria: N.D. Sede: Centro Direzionale, isola A6 - 80143 Napoli Telefoni: 081 7966284 - 081 7966286 - fax 0817966018 9.1.2 Funzionario di riferimento Per informazioni di carattere amministrativo è possi-bile contattare il Funzionario incaricato ing. Arturo Paradiso Tel. 0817966809 dal Martedì al Giovedì dal-le ore 8,00 alle ore 13,30134. 9.1.3 Riferimenti legislativi regionali La Regione Campania non ha legiferato in tema di certificazione energetica degli edifici. Il riferimento sono quindi le disposizioni legislative nazionali ossia al D.Lgs. 19/08/2005, n.192 e ss.mm.ii. e i relativi De-creti attuativi.

9.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Struttura regionale competente è il Settore regola-zione dei mercati – Servizio mercato energetico re-gionale, energy managemement, centro Direzionale Isola A6 – 80143, Napoli. Tel: 081 7966902 Fax: 081 7966904 Attualmente non è stato ancora istituito un elenco dei certificatori energetici. Possono svolgere attività di certificazione i soggetti in possesso delle caratteristi-che espresse nel D.P.R. 16/04/2013, n. 75.

9.3 Corsi di formazione e verifica finale Al momento non si possiede alcuna informazione in merito all’organizzazione dei corsi (programma, veri-

134 Riferimenti disponibili al link: http://151.13.210.23/webaccesso/Login.aspx (data di consultazione 31.12.2014)

fica finale), alle modalità di svolgimento e alla durata dei corsi di formazione.

9.4 Attestato di prestazione energetica L’attestato è redatto secondo il modello e le disposi-zioni contenute nei disposti legislativi nazionali.

9.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel Decreto Ministeriale 26/06/2009 e ss.mm.ii..

9.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

È stato istituito un catasto energetico per la raccolta degli APE. Il sistema è accessibile dal 1° febbraio 2014 al seguente link: http://151.13.210.23/webaccesso/Login.aspx

9.7 Controlli La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di prestazione energetica emessi. Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005 e s.m.

Page 151: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Emilia Romagna Pag. 147

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

10 Regione Emilia Romagna

10.1 Informazioni generali 10.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche Assessorato alle attività produttive, al piano energeti-co e allo sviluppo sostenibile, economia verde, edili-zia, autorizzazione unica integrata. L’assessore di riferimento, attualmente è Luciano Vecchi. 10.1.2 Riferimenti legislativi regionali Legge 23/12/2004, n.26 “Disciplina della pro-

grammazione energetica territoriale ed altre di-sposizioni in materia di energia” (art.25 “Attua-zione della direttiva 2002/91/CE”).

10.1.3 Disposizioni attuative Deliberazione dell’Assemblea legislativa

4/03/2008, n.156 “Atto di indirizzo e coordina-mento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici” in vigore dal 1/07/2008. L'atto dà attuazione alla Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell'edilizia e alla Direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi fi-nali dell'energia. La deliberazione dell'Assemblea, in sintonia con quanto previsto dal piano energe-tico regionale, rafforza i requisiti prestazionali re-lativi agli edifici fissati dal legislatore nazionale, in particolare per quello che riguarda il comporta-mento energetico degli edifici in regime estivo e il ruolo delle fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di energia primaria.

Deliberazione della Giunta Regionale 7/07/2008, n.1050 “Sistema di accreditamento dei soggetti preposti alla certificazione energetica degli edifici”.

Deliberazione della Giunta Regionale 28/10/2008 n.1754 “Disposizioni per la forma-zione del certificatore energetico in edilizia in at-tuazione della deliberazione di Assemblea legisla-tiva n.156/08”.

Delibera della Giunta Regionale 21/09/2009, n.1390 "Modifica agli allegati tecnici della delibe-razione dell'Assemblea legislativa n.156/2008".

Deliberazione dell’Assemblea legislativa 6/10/2009, n.255 Modifica alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n.156/2008 recante "Approvazione atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle pro-cedure di certificazione energetica degli edifici".

Deliberazione della Giunta Regionale 20/09/2010, n.1362 "Modifica degli allegati di cui alla parte seconda della deliberazione dell'As-

semblea legislativa n.156/2008". Deliberazione Giunta regionale 20/06/2011,

n.855 "Approvazione di una procedura semplifi-cata per il ri - accreditamento dei soggetti iscritti nell'elenco regionale dei soggetti certificatori isti-tuito ai sensi della deliberazione dell'Assemblea legislativa n.156/2008"

Deliberazione Giunta regionale 26/09/2011, n.1366 “Proposta di modifica della parte seconda (allegati) della deliberazione dell’Assemblea legi-slativa n. 156/2008”.

Delibera della Giunta regionale n. 429 del 16 aprile 2012 “Disposizioni concernenti il sistema di accreditamento dei soggetti preposti alla certi-ficazione energetica degli edifici. Affidamento del-le funzioni di organismo regionale di accredita-mento di cui al punto 6) della Delibera dell'As-semblea legislativa n.156/08 alla Società Nuova Quasco s.c.r.l.”

Delibera della Giunta regionale n. 832 del 26 giugno 2013 “Modifica degli Allegati 1 e 15 della delibera dell’Assemblea Legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 – Parte seconda – Allegati”

Circolare DG Attività Produttive: Note in meri-to alla nuova disciplina del condominio di cui alla Legge 220/2012 relativa alla possibilità del con-domino di distaccarsi dall'impianto centralizzato

Circolare DG Attività Produttive: Indicazioni metodologiche per l'applicazione dei requisiti del-la DGR 1366/2011 in materia di fonti energetiche rinnovabili - Documento di indirizzo - Revisione 3, valida dal 1 giugno 2013

Deliberazione della Giunta regionale n. 453 del 7 aprile 2014 "Modifica dei criteri di riconosci-mento dei soggetti cui affidare la certificazione energetica degli edifici: modifiche alla delibera-zione dell'Assemblea legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 "Atto di indirizzo e coordinamento sui re-quisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici - parte prima - disposizioni generali" e s.m.i., nonché alle deliberazioni della Giunta regionale n. 1754/2008 e n. 429/2012 e ai successivi provvedimenti"

Deliberazione della Giunta regionale n. 1577 del 13 ottobre 2014 "Modifiche alle disposizioni in materia di prestazione energetica degli edifici di cui agli Allegati 1, 2 e 3 della delibera dell'Assem-blea legislativa del 4 marzo 2008 n. 156 e s.m.i."

Deliberazione della Giunta regionale n. 1578 del 13 ottobre 2014 "Definizione dei nuovi mo-delli di libretto di impianto e di rapporto di con-trollo di efficienza energetica e abrogazione degli Allegati 10 e 11 della delibera dell'Assemblea legi-slativa del 4 marzo 2008 n. 156 e s.m"

Page 152: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 148 Regione Emilia Romagna

RAPPORTO 2014

10.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

10.2.1 Struttura regionale competente Organismo di Accreditamento regionale, istituito ai sensi del punto 6 della D.A.L. 156/08, le cui compe-tenze sono state assegnate a partire dal 1° maggio 2012 alla Società “in house” NuovaQuasco S.c.r.l.135

10.2.2 Requisiti di iscrizione Possono essere accreditati quali certificatori tutti i soggetti in possesso dei requisiti previsti dal D.P.R. 75/2013, cui la norma regionale (Deliberazione della Giunta regionale n. 453 del 7 aprile 2014) fa diretto ed esplicito riferimento. Possono essere accreditati quali soggetti certificatori nel rispetto dei principi fondamentali fissati in mate-ria dal legislatore statale:

a) persone fisiche, ovvero tecnici professionisti sin-goli o associati, regolarmente iscritti all’Ordine o al Collegio professionale di competenza, se istitui-to ai sensi della legge vigente, e in possesso dei seguenti requisiti:

1) almeno uno dei seguenti titoli di studio:

diploma di laurea specialistica in ingegneria, ar-

chitettura, scienze ambientali, scienze e tecnolo-gie agrarie, scienze e tecnologie forestali ed am-bientali, chimica;

diploma di laurea in ingegneria, architettura, scienze ambientali;

diploma di geometra, perito industriale, perito a-grario, agrotecnico, perito chimico industriale;

2) adeguata competenza, comprovata da:

abilitazione all’esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici ed impianti asserviti agli edifici stessi, nell’ambito delle competenze attribuite dalla legislazione vigente, accompagna-ta da una esperienza almeno annuale nei seguenti campi: progettazione dell’isolamento termico de-gli edifici, progettazione di impianti di climatizza-zione e di valorizzazione delle fonti rinnovabili negli edifici, progettazione delle misure di miglio-ramento del rendimento energetico degli edifici, diagnosi e certificazione energetica di edifici, ge-stione dell'uso razionale dell'energia;

135 La Giunta Regionale, con Deliberazione n.429 del 16 a-prile 2012, ha affidato a NUOVA QUASCO le funzioni di Or-ganismo Regionale di Accreditamento dei soggetti preposti alla Certificazione Energetica degli edifici.

oppure partecipazione ad uno specifico corso di formazione, con superamento dell’esame finale, anche antecedente alla data di entrata in vigore della deliberazione dell’Assemblea legislativa 4 marzo 2008, n.156, riconosciuto dalla Regione o da altre Regioni e Province autonome;

b) persone giuridiche, pubbliche e private, dotate di tecnici accreditati ai sensi del punto a) prece-dente e regolarmente costituite come:

società di ingegneria; società di servizi energetici; enti pubblici, organismi di diritto pubblico; organismi di ispezione, pubblici e privati, accredi-

tati presso il Sincert136 o presso altro soggetto e-quivalente in ambito nazionale ed europeo sulla base delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17020 nel settore delle “costruzioni edili ed impiantistica connessa”;

organismi di certificazione, pubblici e privati, ac-creditati presso Accredia o presso altro soggetto equivalente in ambito nazionale ed europeo sulla base delle norme UNI CEI EN 45011 nel settore della “certificazione energetica degli edifici".

Ai fini del relativo accreditamento, i soggetti certifica-tori devono inoltre risultare in possesso di adeguate capacità organizzative, gestionali ed operative. Sono altresì accreditati come soggetti certificatori co-loro che sono riconosciuti tali da Paesi appartenenti all’Unione Europea nonché da altre Regioni o Provin-ce autonome, o sulla base di programmi promossi dalla Regione Emilia Romagna. I soggetti coinvolti nella procedura di certificazione energetica devono garantire indipendenza e impar-zialità di giudizio attraverso l’assenza di conflitto di interessi in relazione alla proprietà, progettazione, costruzione, esercizio ed amministrazione dell’edificio e degli impianti ad esso asserviti. Indipendentemente dalla forma e natura giuridica del soggetto certificatore, le attività volte alla determina-zione della prestazione energetica dell’edificio ai fini della sua certificazione devono essere condotte da tecnici abilitati, di adeguata competenza, iscritti all’Ordine o al Collegio professionale di competenza, secondo quanto specificato precedentemente e le ri-sultanze delle attività debbono essere asseverate dai tecnici medesimi. Ove il tecnico non sia competente in tutti i campi di riferimento per la certificazione e-nergetica o nel caso che alcuni di essi esulino dal pro-prio ambito di competenza, egli deve operare in col-laborazione con altro tecnico qualificato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui è richiesta la competenza. È in corso il processo di revisione delle disposizio-ni regionali in materia di riconoscimento dei soggetti

136 Dal 22 dicembre 2009 ACCREDIA è il nuovo Ente Unico Nazionale di Accreditamento

Page 153: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Emilia Romagna Pag. 149

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

certificatori per il riallineamento con le relative di-sposizioni adottate a livello nazionale. L’accreditamento ha durata limitata a 3 anni. Il ri - accreditamento è accordato, su specifica richiesta dell’interessato, ove non sussistano provvedimenti di sospensione e/o revoca137. Il processo di accreditamento prevede lo svolgimento delle seguenti fasi: a) domanda di accreditamento; b) verifica di ammissibilità del soggetto richiedente; c) registrazione nell’elenco dei soggetti accreditati; d) controlli sulle attività di certificazione, anche a

campione. Il processo di accreditamento viene avviato dal sog-getto richiedente mediante procedura telematica, col-legandosi ad apposita sezione del portale della Re-gione Emilia Romagna.138

Figura 25 “Sistema informativo contenente l’elenco re-gionale dei certificatori energetici accreditati presso la

Regione Emilia Romagna.”

10.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche La tariffa per l’accesso al sistema regionale di accredi-tamento, da parte dei soggetti interessati, è stabilita nella misura fissa di € 100,00, da versare una - tan-

137 L’Organismo provvede alla sospensione dell’accreditamento nel caso siano accertati comportamenti non conformi da parte dei soggetti certificatori accreditati e fissa un termine entro il quale detti soggetti devono porre in essere le azioni correttive richieste. Decorso inutilmente detto termine, l’Organismo provvede, senza ulteriore avvi-so, alla revoca dell’accreditamento. 138 http://www.regione.emilia-roma-gna.it/wcm/energia/sezioni_laterali/sezione_1/Certificazione_energetica_degli_edifici.htm

tum all’atto della domanda sul conto di tesoreria in-testato alla Regione Emilia Romagna.

10.3 Corsi di formazione e verifica finale 10.3.1 Organizzazione dei corsi Con la Deliberazione della Giunta regionale n. 453 del 7 aprile 2014 sono stati modificati i requisiti dei corsi di formazione per “certificatore energetico, abrogan-do la prevedente D.G.R. n. 1754/2008: i corsi ricono-sciuti sono consultabili nell’elenco disponibile nell’apposita sezione del sito della regione Emilia Romagna138. L’obbligo di frequenza del corso ai fini dell’accreditamento è disciplinato in coerenza con le disposizioni del D.P.R. 75/2013. I progetti formativi devono essere candidati all’approvazione all’interno dei piani di formazione regionali o provinciali da parte di soggetti attuatori accreditati ai sensi delle disposizioni previste dalla D.G.R. n.140 dell’11/02/2008 “Approvazione disposi-zioni in merito alla programmazione, gestione e con-trollo delle attività formative e delle politiche attive del lavoro comprensive delle disposizioni di cui al capo II, sezione II e capo III, sezione IV della L.R. 12/2003”. Le Università, gli Enti di ricerca, gli Ordini e i Collegi pro-fessionali possono essere autorizzati ad organizzare e gestire i corsi in analogia con i soggetti attuatori ac-creditati (l’autorizzazione riguarderà il progetto for-mativo e non i requisiti soggettivi). Altri soggetti at-tuatori non accreditati, sulla base del regime autoriz-zativo previsto dalla L.R. 12/03, art. 34, possono es-sere autorizzati ad organizzare e gestire i corsi in analogia con i soggetti attuatori accreditati. L’autorizzazione, esclusivamente finalizzata alla for-mazione, viene rilasciata dall’Amministrazione pro-vinciale competente per territorio. 10.3.2 Programma del corso Il percorso formativo per il certificatore energetico è articolato secondo il seguente schema: 1) corso di formazione di 80 ore, con obbligo di

frequenza non inferiore all’80%, secondo i moduli formativi indicati;

2) project work di 12 ore su casi-studio assegnati, con elaborazione del relativo materiale, intera-mente obbligatorio e indispensabile per l’accesso alla verifica finale;

3) verifica finale, con rilascio del relativo “Attestato di frequenza con verifica dell’apprendimento”.

Le attività formative e di project work possono essere realizzate anche con modalità FAD/E-learning. Programma del corso e modalità di realizzazione so-no dettagliati nell’Allegato alla Deliberazione della Giunta regionale n. 453 del 7 aprile 2014, consultabi-le alla pagina web http://energia.regione.emilia-

Page 154: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 150 Regione Emilia Romagna

RAPPORTO 2014

romagna.it/entra-in-regione/norme-e-atti-amministrativi/certificazione-energetica/certificazione-energetica-degli-edifici

10.4 Attestato di prestazione energetica 10.4.1 Modello e aspetti generali L'attestato di certificazione energetica comprende i dati relativi alla prestazione energetica propri dell'e-dificio (o unità immobiliare) espressi in modo tale da consentire al proprietario, al locatario, al compratore di valutare e confrontare con immediatezza la presta-zione energetica dell'edificio rispetto ad una scala di riferimento predefinita. L'attestato di prestazione energetica è corredato dal-le indicazioni in merito agli interventi più significativi ed economicamente convenienti, in termini di rap-porto costi/benefici, per il miglioramento della pre-detta prestazione. Possono inoltre essere riportati indicazioni utili circa le modalità di comportamento dell’utenza che possono influenzare il rendimento energetico dell’edificio stesso. L’attestato di certificazione energetica riporta i se-guenti contenuti minimi: a) dati identificativi dell’immobile o dell’unità im-

mobiliare (riferimenti catastali) e del proprieta-rio;

b) dati identificativi del tecnico/i qualificato/i pre-posti alla determinazione della prestazione ener-getica;

c) dati identificativi del soggetto che emette l’attestato stesso (soggetto certificatore), con evi-denza del suo accreditamento presso l'Organismo regionale di accreditamento;

d) date di emissione e di scadenza dell’attestato; e) codice di identificazione univoca dell’attestato di

certificazione energetica, attribuito sulla base del-la procedura di registrazione attivata dall’organismo regionale di accreditamento;

f) risultati della procedura di valutazione delle pre-stazioni energetiche con indicazione del valore dell’indice di prestazione energetica (energia pri-maria) EPtot complessivo e degli indici EP parziali, secondo quanto indicato in Allegato 8 della D.G.R. 20/09/2010, n.136 (EPi per la climatizzazione in-vernale, EPacs per la produzione di ACS, EPe per la climatizzazione estiva, EPill per l’illuminazione ar-tificiale); tali risultati possono anche essere e-spressi in forma grafica, anche sulla base di quan-to previsto dalla norma EN 15217;

g) classe di appartenenza dell’edificio in base alla scala di prestazione energetica di cui all’allegato 9 dell’atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di cer-tificazione degli edifici (D.A.L. 156/2008)

h) indicazione degli indici di prestazione energetica minimi obbligatori;

i) indicazione dei potenziali interventi di migliora-mento delle prestazioni energetiche, con una loro valutazione sintetica in termini di costi e benefici;

j) asseverazione dei dati riportati nell’attestato da parte dei soggetti preposti.

In allegato all'APE il certificatore deve riportare inol-tre la descrizione dei seguenti elementi rilevanti: tipologia edilizia; dati identificativi del/i progettista/i del progetto

architettonico e degli impianti tecnici a servizio dell’edificio, del direttore lavori e del costruttore, quando disponibili;

dati climatici; caratteristiche dimensionali dell’edificio (unità

immobiliare): volume riscaldato, superficie utile, superficie disperdente, rapporto S/V;

caratteristiche dell’involucro edilizio; caratteristiche del sistema fabbricato-impianto

rilevanti per la climatizzazione invernale; fabbisogno di energia termica utile per la climatiz-

zazione invernale; caratteristiche del sistema fabbricato-impianto

rilevanti per la climatizzazione estiva; fabbisogno di energia primaria per la climatizza-

zione estiva; caratteristiche dell’impianto di produzione di acs; fabbisogno di energia termica utile per la produ-

zione di acs; caratteristiche dell’impianto per l’illuminazione

artificiale degli ambienti (facoltativo); fabbisogno di energia elettrica per l’illuminazione

artificiale (facoltativo); contributo delle fonti rinnovabili alla copertura

del fabbisogno di energia primaria totale; sistemi e dotazioni impiantistiche per la gestione,

automazione e controllo degli edifici (dotazione di sistemi BACS);

altri dispositivi e usi energetici; indicazione delle metodologie di valutazione adot-

tate e del software utilizzato con autodichiarazio-ne della esistenza delle garanzie della casa produt-trice dello scostamento massimo dei risultati con-seguenti inferiore del 5% rispetto ai corrispon-denti valori della metodologia di calcolo di riferi-mento;

origine dei dati relativi alla prestazione energetica utilizzati per la certificazione dell’edificio, con e-splicita indicazione circa la relativa responsabilità.

All’attestato deve inoltre essere allegata la dichiara-zione della esistenza delle condizioni di indipendenza e imparzialità di giudizio. L’attestato può essere integrato, su base volontaria, da una classificazione basata su ulteriori indici o pa-rametri di prestazione energetica e/o di sostenibilità ambientale dell’edificio, con chiara ed esplicita indi-cazione, in tal caso, dei riferimenti a norme e sistemi di certificazione (europei ed internazionali, nazionali, regionali o locali) adottati, ferma restando

Page 155: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Emilia Romagna Pag. 151

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

l’indicazione esplicita dell’appartenenza alle classi di prestazione energetica di cui alla norma regionale.

Figura 26 “Modello dell’Attestato di certificazione e-nergetica della Regione Emilia Romagna”

10.4.2 Esclusioni Sono esclusi dall’obbligo di certificazione: a) gli immobili ricadenti nell’ambito della disciplina

della parte seconda e dell’art. 136, comma 1, lett. b) e c) del D.Lgs. 22/01/2004, n.42, recante il Co-dice dei beni culturali e del paesaggio, nonché quelli di valore storico architettonico e gli edifici di pregio storico-culturale e testimoniale indivi-duati dalla pianificazione urbanistica ai sensi dell’art. A-9, commi 1 e 2 dell’Allegato alla L.R. 20/2000, nei casi in cui il rispetto delle prescri-zioni implicherebbe un’alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferi-mento ai caratteri storici o artistici;

b) i fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati in virtù delle particolari esigenze del processo pro-duttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili;

c) i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 m2;

d) gli impianti installati ai fini del processo produtti-vo realizzato nell’edificio, anche se utilizzati, in parte non preponderante, per usi energetici tipici del settore civile, fermo restando l’osservanza del-le norme urbanistiche ed edilizie.

Page 156: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 152 Regione Emilia Romagna

RAPPORTO 2014

Sono altresì esclusi gli immobili che risultano non compresi nelle categorie di destinazione d’uso di cui all’art. 3 del D.P.R. 412/92, il cui funzionamento stan-dard non prevede l’impiego di impianti energetici (quali box, cantine, autorimesse, parcheggi multipia-no, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi, ecc.), se non limitatamente alle por-zioni eventualmente adibite ad uffici e assimilabili, purché scorporabili agli effetti dell’isolamento termi-co. 10.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamen-to Nel caso sia necessario redigere un attestato di certi-ficazione energetica di un edificio o unità immobilia-re sprovvisto di impianto (per il quale non è quindi possibile il calcolo dell’indice EP) occorre attivare nel software di registrazione (Sistema certificazione e-nergetica degli edifici - S.A.C.E.) nella sezione “Dota-zione impiantistica” l’opzione “No” alla voce “impian-to termico per la climatizzazione invernale”. In tal modo: 1) non vengono attivati i campi relativi al valore del

volume lordo riscaldato, della superficie utile ri-scaldata, della superficie disperdente;

2) non vengono attivati i campi relativi al valore de-gli indici EP (sia quello totale che quelli specifici): il sistema non calcolerà la classe, presentando al suo posto la dicitura “non determinabile”;

3) nei pertinenti campi della sezione “caratteristiche specifiche del sistema edificio/impianti” viene specificata la condizione di “edificio privo di im-pianto termico”;

4) andranno invece immessi i valori relativi alle ca-ratteristiche dell’involucro edilizio (quali le tra-smittanze) e del fabbisogno di energia termica utile, calcolato prevedendo un valore standard di riferimento per la temperatura interna di utilizzo; tutti gli altri dati non pertinenti non saranno ri-portati evidenziando il fatto che non sono deter-minabili.

10.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

10.5.1 Metodologie139 Sono considerati i seguenti metodi di calcolo: 1. “Metodologia di calcolo di progetto o di calcolo standardizzato” che prevede la valutazione della prestazione energetica a partire dai dati di ingresso relativi: al clima e all’uso standard dell’edificio;

139 Per maggiori dettagli si faccia riferimento alla Delibera-zione della Giunta regionale 20/09/2010, n.1362 “Modifica degli allegati di cui alla parte seconda della Delibera di As-semblea legislativa n. 156/2008”

alle caratteristiche dell’edificio, così come rilevabi-li dal progetto energetico dell’edificio e dei relativi impianti energetici come realizzati.

2. “Metodologia di calcolo da rilievo sull’edificio” che prevede la valutazione della prestazione energe-tica a partire dai dati di ingresso (ricavati da indagini svolte direttamente sull’edificio esistente) a partire dai quali si esegue la valutazione della prestazione energetica secondo l’opportuno metodo di calcolo, anche semplificato, come specificato nei punti se-guenti. In questo caso le modalità di reperimento dei dati di ingresso relativi all’edificio possono essere: a) mediante procedure di rilievo e diagnosi, suppor-

tate anche da indagini strumentali, sull’edificio e/o sui dispositivi impiantistici, effettuate secon-do le normative tecniche di riferimento previste dagli Organismi normativi nazionali europei e in-ternazionali o, in mancanza di tali norme, dalla let-teratura tecnico-scientifica;

b) per analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impiantistici coevi integrata da banche dati o aba-chi nazionali, regionali o locali;

c) sulla base dei principali dati tipologici, geometrici, impiantistici di caratterizzazione dell’edificio.

Nell’ambito di tale metodologia sono utilizzabili, nel rispetto dei limiti indicati, metodi di calcolo semplifi-cati, per esempio nel caso di ristrutturazioni parziali ovvero per la certificazione energetica di edifici esi-stenti e/o per l’effettuazione di diagnosi energetiche, anche in attuazione della Direttiva 2006/32/CE, defi-niti a partire da una metodologia rigorosa e da rife-rimenti normativi nazionali ed europei. CALCOLO DI PROGETTO Per quanto riguarda il calcolo degli indici di presta-zione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs), attuativo della “metodologia di cal-colo di progetto o di calcolo standardizzato” di cui al punto 1 precedente, si fa riferimento a quanto previ-sto in merito dalle norme UNI/TS 11300 e loro suc-cessive modificazione e integrazioni, o equivalenti. Questa procedura è applicabile a tutte le tipologie e-dilizie degli edifici nuovi ed esistenti indipendente-mente dalla loro dimensione. In particolare la proce-dura può applicarsi a: edifici di nuova costruzione; edifici esistenti con superficie utile superiore a

1000 m2 sottoposti a demolizione totale e rico-struzione;

edifici sottoposti ad interventi di ristrutturazione integrale;

edifici con ampliamenti di volume superiori al 20% e comunque in tutti i casi in cui l'ampliamen-to supera gli 80 m2;

ristrutturazioni totali o parziali di edifici esistenti con superficie utile non superiore a 1000 m2;

edifici sottoposti a manutenzione straordinaria

Page 157: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Emilia Romagna Pag. 153

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

dell'involucro edilizio; sottotetti recuperati per finalità d’uso; nuove installazioni o ristrutturazioni di impianti

termici in edifici esistenti; sostituzioni di generatore di calore. METODI DA RILIEVO SUGLI EDIFICI Per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs), attuativo della “metodologia di calcolo da rilievo sull’edificio”, sono previsti i seguenti tre livelli di ap-profondimento: A) rilievo in sito (metodo analitico e per analogia costruttiva) In merito alla metodologia di cui al precedente punto 2, lett. a) e b) il metodo di calcolo degli indici di pre-stazione energetica dell’edificio è quello previsto dal-le medesime norme tecniche di cui al paragrafo pre-cedente, con riferimento alle relative semplificazioni ivi previste per gli edifici esistenti (a tal fine, le pre-dette norme prevedono infatti, per gli edifici esistenti, modalità di determinazione dei dati descrittivi dell’edificio e degli impianti sotto forma di abachi e tabelle in relazione, ad esempio, alle tipologie e all’anno di costruzione) previa verifica della loro con-gruenza con le reali caratteristiche dell’edificio ogget-to di valutazione energetica da realizzarsi mediante rilievo in situ, eventualmente con l’ausilio di adeguate strumentazioni. Questa procedura è applicabile a tut-te le tipologie edilizie degli edifici esistenti indipen-dentemente dalla loro dimensione. B) metodo DOCET In merito alla metodologia di cui al punto 2, lett. a) e b), in alternativa al metodo di calcolo di cui al punto precedente, per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione inver-nale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanita-ria (EPacs), si fa riferimento al metodo di calcolo DO-CET, predisposto da CNR ed ENEA. Questa procedura è applicabile agli edifici residenziali esistenti con su-perficie utile fino a 3000 m2. Il metodo non è più utilizzabile dal 2 ottobre 2014. C) metodo semplificato In merito alla metodologia di cui al punto 2, lett. c), per il calcolo della sola prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale EPi si può fare riferimento al metodo di calcolo semplificato indicato nell’Allegato 8 della Deliberazione n. 151 del 06/10/2011. In tal caso, la prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria EPacs può esse-re determinata con riferimento alle norme UNI/TS 11300 per la parte semplificata relativa agli edifici esistenti, di cui al precedente punto a). Questa proce-

dura è applicabile agli edifici residenziali esistenti con superficie utile fino a 1000 m2. 10.5.2 Indicatori della prestazione energetica globa-

le e parziale La prestazione energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare è definita, ai fini della sua certificazione, dal valore dell’indice EP complessivo (EPtot). Nella fase di avvio ai fini della certificazione, per la determinazione di EPtot si considerano solamente gli indici di prestazione energetica per la climatizzazione invernale EPi e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari EPacs. L’indice EP complessivo (EPtot) è espresso: a) in chilowattora per m2 di superficie utile dell'edi-

ficio per anno [kWh/m2 anno] per gli edifici ap-partenenti alla classe E.1 esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme;

b) in chilowattora per m3 di volume lordo delle parti di edificio riscaldate per anno [kWh/m3anno] per tutti gli altri edifici.

La classe energetica a cui l'edificio appartiene è de-terminata confrontando il valore del fabbisogno di energia primaria EPi+EPacs = EPtot con i parametri numerici associati ad ogni classe, definiti secondo quanto indicato nel prospetto al punto 11.5.3.

10.5.3 Classificazione energetica degli edifici140 Nella prima colonna sono riportate le classi di presta-zione energetica relative agli edifici di classe E.1 e-sclusi collegi, conventi, case di pena e caserme. La se-conda colonna riporta le classi di prestazione energe-tica per le altre categorie di edifici.

Classe energe-

tica

kWh/(m2 anno) kWh/(m3anno)

A+ EPtot < 25 - A EPtot < 40 EPtot < 8 B 40 < EPtot <60 8 < EPtot < 16 C 60 < EPtot <90 16 < EPtot < 30 D 90 < EPtot <130 30 < EPtot < 44 E 130 < EPtot <170 44 < EPtot < 60 F 170 < EPtot <210 60 < EPtot < 80 G EPtot > 210 EPtot > 80

10.6 Sistema informativo per la certifica-

zione energetica degli edifici 10.6.1 Costituzione e funzionamento La Regione Emilia Romagna promuove la costituzione di un sistema informativo regionale sull'efficienza

140 Il riferimento è l’allegato 9 “Sistema di classificazione della prestazione energetica degli edifici” della D.G.R. 26/09/2011, n. 1366

Page 158: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 154 Regione Emilia Romagna

RAPPORTO 2014

energetica degli edifici volto al raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) semplificazione e accelerazione delle procedure

amministrative che regolano i rapporti tra sogget-ti privati e pubbliche amministrazioni mediante l'utilizzo di strumenti informatici;

b) qualificazione dei programmi e progetti di inter-vento in materia di uso efficiente dell'energia promossi dalla Regione e dagli Enti locali, anche per consentire il riconoscimento dei benefici otte-nuti e la loro conversione nelle forme previste dal-la legge, quali, per esempio, certificati verdi, titoli di efficienza energetica o unità di emissione di CO2;

c) omogeneizzazione sul territorio regionale delle modalità d'intervento degli Enti locali e degli Or-ganismi tecnici dagli stessi incaricati, relativamen-te ai compiti di vigilanza e di accertamento dell'osservanza delle norme vigenti relative al rendimento energetico degli edifici, con riferimen-to alle diverse fasi di progettazione, esecuzione, esercizio, controllo e manutenzione degli edifici e degli impianti in essi installati;

d) utilizzo integrato e valorizzazione dei dati prove-nienti da diverse fonti conoscitive anche a suppor-to dell'Osservatorio regionale dell'energia di cui all'art. 29 della L.R. n.26/04 “Disciplina della pro-grammazione energetica territoriale ed altre di-sposizioni in materia di energia”;

e) sviluppo concorrenziale degli operatori preposti ai servizi energetici di cui alla Direttiva 2006/32/CE, in ragione di una migliore conoscen-za del mercato;

f) monitoraggio dell'efficacia delle politiche pubbli-che di intervento a favore del risparmio energeti-co.

10.6.2 Catasto energetico degli edifici della Regione

Emilia Romagna Dando attuazione agli obblighi di trasmissione degli attestati emessi previsti al punto 5.11 della D.A.L. 156/08, è stato istituito un apposito sistema di regi-strazione telematica. L’avvenuta registrazione ai sen-si di legge è attestata dal codice univoco di identifica-zione rilasciato dal sistema al termine delle operazio-ni di registrazione. Il sistema di registrazione degli attestati emessi basa il suo funzionamento su di un apposito software (Sistema certificazione energetica degli edifici - S.A.C.E) reso accessibile in area riserva-ta mediante l’utilizzo di apposite credenziali141.

141 http://energia.si-impresa.it/Iscrizione.aspx

Figura 27 - Videata del sistema informativo SACE accessibile al link: http://sace.regione.emilia-romagna.it/Login.aspx 10.6.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione

energetica I dati necessari per l’emissione dell’Attestato di pre-stazione energetica devono essere inseriti nel sistema regionale di registrazione S.A.C.E. Al termine dell’inserimento dei dati, il software assegna ad ogni pratica un codice di identificazione univoco che viene riportato sull'attestato stesso. 10.6.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione

energetica La compilazione dell’Attestato di prestazione energe-tica è effettuato inserendo i relativi dati nel sistema regionale di registrazione S.A.C.E. Al termine dell’inserimento dei dati, il software rende disponibi-le il download dell’Attestato di prestazione energetica in formato PDF. 10.6.5 Rilascio di copie e accessibilità Non sono previste specifiche disposizioni in merito alle modalità di rilascio di copie dell’Attestato di pre-stazione energetica. I soggetti certificatori hanno pos-sibilità di accesso agli attestati emessi e registrati nel sistema S.A.C.E.142

10.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE143

Distribuzione degli APE per classe energetica del'edifi-

cio Classe energe-

tica APE depositati

Percentuale sul totale

A+ 1.967 0,33 % A 10.079 1,69 % B 28.622 4,81 %

142 http://energia.si-impresa.it/Login.aspx 143 I dati sono aggiornati al 15/11/2014

Page 159: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Emilia Romagna Pag. 155

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Classe energe-tica

APE depositati Percentuale sul

totale C 54.172 9,10 % D 81.626 13,71 % E 89.535 15,04 % F 88.895 14,93 % G 199.687 33,54 % NC 40.806 6,85 %

Totale 595.389 100 %

Distribuzione degli APE per settore residenziale Classe 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale

A+ 80 195 488 375 635 183 1.956

A 687 1.075 1.778 1.895 2.501 762 8.698

B 2.712 4.957 5.700 4.645 4.219 1.383 23.616

C 7.901 9.951 7.990 6.550 6.352 2.679 41.423

D 9.840 12.799 12.138 11.961 13.244 6.710 66.692

E 6.971 13.006 13.746 14.533 17.904 9.358 75.518

F 5.864 13.015 14.182 15.252 18.754 10.077 77.144

G 14.143 31.986 34.634 34.494 45.473 24.764 185.494

NC. 3.424 5.127 4.702 3.955 4.765 2.829 24.802

TOT. 51.762 92.125 95.360 93.660 113.847 58.746 505.500

Distribuzione degli APE per settore non residenziale (altri settori)

Classe 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale

A+ 1 1 3 5 1 11

A 46 139 266 348 399 183 1.381

B 592 949 1.042 889 1.018 516 5.006

C 1.396 1.990 2.497 2.347 2.916 1.603 12.749

D 261 2.218 2.808 2.670 3.638 2.339 14.934

E 1.025 2.040 2.690 2.618 3.483 2.161 14.017

F 735 1.635 2.230 2.178 3.036 1.937 1.751

G 939 2.216 2.886 2.483 3.424 2.245 14.193

N.C. 1.497 2.357 2.853 2.820 3.918 2.559 6.004

Tot. 7.530 13.551 17.273 16.357 21.839 13.546 90.096

Distribuzione degli APE per province registrati dal 01/01/2009 al 15/11/2014

Province

ACE per edificio

esistente (compra-vendita)

ACE per edificio

esistente (locazio-

ne)

ACE per nuove

costruzio-ni

ACE per altri inter-

venti

Totale comples-

sivo

BO 81.583 60.028 13.837 5.249 160.697 FC 25.031 14.454 5.628 1.711 46.824 FE 27.361 17.085 4.064 1.492 50.002 MO 48.399 28.384 10.885 3.206 90.874 PC 20.381 7.825 4.999 1.928 35.133 PR 28.244 16.974 7.670 2.000 54.888 RA 30.938 17.433 6.659 2.573 57.603 RE 31.778 16.083 6.339 1.875 56.075 RN 20.691 14.879 6.829 1.088 43.487

TOTALE 314.406 193.145 66.910 21.122 595.583

Distribuzione degli APE per categorie di edifici dal 01/01/2009 al 15/11/2014

Categoria dell’edificio Nume-ro di APE

E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili 483.208

E.1 (1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme;

320

E.1 (2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settima-na e simili;

22.320

E.1 (3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari;

1.814

E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni

28.290

Categoria dell’edificio Nume-ro di APE

adibite anche ad attività industriali o artigia-nali, purché siano da tali costruzioni scorpo-rabili agli effetti dell'isolamento termico;

E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cu-ra e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recu-pero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

657

E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili:

1.604

E.4 (1) quali cinema e teatri, sale di riunioni per con-gressi;

171

E.4 (2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto;

172

E.4 (3) quali bar, ristoranti, sale da ballo; 3.466

E.5 Edificiadibitiadattivitàcommercialieassimilabili:qualinegozi,magazzinidivendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;

28.688

E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: 249 E.6 (1) piscine, saune e assimilabili; 33

E.6 (2) palestre e assimilabili; 272

E.6 (3) servizi di supporto alle attività sportive; 132

E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

1.297

E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigia-nali e assimilabili.

22.937

Distribuzione degli APE depositati per anno di costru-zione dell'immobile certificato

Anno di costruzio-ne 144

Numero di APE 145

% di APE sul totale

Fino al 1900 15.334 3,29 1901 - 1920 27.422 5,89 1921 – 1945 26.113 5,61 1946 – 1960 125.483 26,96 1961 – 1975 73.897 15,87 1976 – 1990 85.511 18,37 1991 – 2005 50.285 10,80 Dopo il 2005 61.459 13,20

10.8 Targa di efficienza energetica

Tutti gli edifici dotati di attestato di qualificazione energetica o di certificato energetico dovranno e-sporre, sulla base del modello previsto dalla Regione, sulle facciate di norma vicino al numero civico, una targa riportante la classe energetica dell’edificio. Le relative modalità attuative sono in corso di definizio-ne.

10.9 Controlli e sanzioni

All’Organismo regionale di accreditamento competo-no le funzioni di vigilanza e controllo, anche a cam-

144 L’estrapolazione dati avviene per decadi. 145 Per 128.848 APE il dato non è stato inserito.

Page 160: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 156 Regione Emilia Romagna

RAPPORTO 2014

pione e tramite enti terzi, in ordine alle attività di cer-tificazione degli edifici svolte dai soggetti accreditati Il sistema è stato messo a punto nel corso di quattro campagne sperimentali di controllo/verifica, grazie alle quali è stato possibile implementare gli opportu-ni strumenti metodologici ed operativi. Le relative attività sono svolte in via preventiva, ovvero prima della registrazione definitiva dell’Attestato di presta-zione energetica sottoposto a controllo. Vengono ese-guiti controlli di 1° livello che prevedono una doppia fase di approfondimento:

una prima fase, completamente automatizzata e basata su algoritmi predefiniti, nella quale il si-stema effettua una serie di verifiche di coerenza (complessiva e puntuale) dei dati inseriti nel si-stema di registrazione, assegnando un “punteg-gio di criticità” all’APE in funzione dei risultati ottenuti; qualora venga superato il limite minimo prestabilito di criticità, il sistema passa alla fase successiva di verifica automatizzata, effettuando il ri - calcolo dell’indice di prestazione energeti-ca, con software di calcolo implementato con funzione web-service e interfaccia automatica (file XML di interscambio) o manuale (web form), sulla base dei dati di input;

a seguito della seconda fase automatizzata di va-lutazione e analisi degli scostamenti e sulla base del punteggio di criticità assegnato (il cui livello è “settabile” in funzione delle esigenze di con-trollo) si effettua la selezione di casi di appro-fondimento di 2° livello.

Sui casi così selezionati viene effettuata una fase di verifica di 2° livello, in campo, che riguarda:

controllo dell’appropriatezza della procedura dideterminazione della prestazione energetica uti-lizzata, della validità dei dati di base e dei risulta-ti riportati nell'attestato, comprese le raccoman-dazioni formulate;

controllo esaustivo dei dati utilizzati ai fini dellacertificazione energetica dell'edificio, verifica e-saustiva dei risultati indicati nell'attestato, com-prese le raccomandazioni formulate, e visita inloco dell'edificio per verificare la corrispondenzatra le specifiche riportate nell'Attestato di pre-stazione energetica e l'edificio certificato;

controllo delle modalità di gestione della proce-dura di certificazione (requisiti organizzativi).

La disciplina regionale in materia di certificazio-ne energetica degli edifici della regione Emilia-Romagna non prevede uno specifico ed autono-mo regime sanzionatorio: si applicano le sanzioni previste dalla normativa statale in materia.

Figura 28 - Videata del sistema informativo (ser-vizio pubblico di gestione dei dati relativi agli at-testati di prestazione energetica, registrati dal si-stema regionale SACE, e suddivisi per Provincia) accessibile al link: sace.regione.emilia-romagna.it/

Page 161: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Friuli Venezia Giulia Pag. 157

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

11 Regione Friuli Venezia Giulia

11.1 Informazioni generali

11.1.1 Assessorati competenti per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato regionale all’ambiente ed energia. L’assessore di riferimento è Sara Vito e-mail [email protected]

11.1.2 Riferimenti legislativi regionali

L’art. 6 bis della L.R. 23/2005, come introdotto dall’art. 31, comma 6, della L.R. 16/2008, ha istituito la «certificazione VEA di sostenibilità energetico – am-bientale degli edifici», che combina la certificazione energetica degli edifici di cui al D.Lgs. 19/08/2005, n.192 «Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativaal rendimento energetico nell'edilizia» e la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, utilizzando le modalità e gli strumenti di valutazione declinati nel «Protocollo regionale VEA per la Valutazione della qualità energetica e ambientale di un edificio», con ri-ferimento sia al progetto dell’edificio che all’edificio realizzato. Il Protocollo VEA è strutturato in schede tecniche di valutazione che consentono di attribuire ad ogni edi-ficio analizzato un valore alfanumerico in relazione al suo livello di sostenibilità energetico – ambientale, in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 192/2005, poi modificato con il D.Lgs. 29/12/2006, n.311 (Disposi-zioni correttive e integrative al D.Lgs. 19/08/2005, n.192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE,relativa al rendimento energetico nell'edilizia). Le schede sono tratte dal Protocollo ITACA 2011. La metodologia di calcolo della prestazione ener-getica segue le disposizioni contenute nella nor-mativa nazionale. La classificazione degli edifici basata sulla Certifica-zione VEA viene espressa attraverso due parametri: una lettera che rappresenta la classe energetica,

calcolata secondo la metodologia di calcolo nazio-nale e attraverso i software accreditati dal CTI,che va da G (consumo energetico elevato) ad A+(basso consumo energetico);

un numero con una cifra decimale dopo la virgola,che rappresenta le prestazioni energetico ambien-tali dell'edificio e che va da -1 (prestazione peg-giore) a +5 (prestazione migliore). Il numero è ot-tenuto attraverso la pesatura dei punteggi dellesingole schede del Protocollo VEA.

Per quanto riguarda la parte relativa alla sostenibilità queste sono le schede attualmente in vigore, che ri-guardano per lo più il risparmio energetico:

B Consumo di risorse

B.1 Energia primaria non rinnovabile richiesta du-rante l’intero ciclo di vita

B.1.2 Energia primaria per riscaldamento

B.1.5 Energia primaria per acqua calda sanitaria

B.3 Energia da fonti rinnovabili

B.3.3 Energia prodotta nel sito per usi elettrici

B.6 Prestazioni dell’involucro

B.6.2 Energia netta per raffrescamento

B.6.3 Trasmittanza termica dell’involucro edilizio

B.6.4 Controllo della radiazione solare

B.6.5 Inerzia termica del fabbricato

C Carichi ambientali

C.1 Emissioni di CO2 equivalenti

C.1.2 Emissioni previste in fase operativa

Successivamente verranno predisposte anche le schede relative alla parte “ambientale”: valutazione del sito, consumo di risorse idriche, materiali, com-fort termico, luminoso, acustico, etc. …

Di seguito si riportano i provvedimenti legislativi re-gionali in tema di certificazione di sostenibilità ener-getico – ambientale.

Legge regionale 18/08/2005, n.23 “Disposizioniin materia di edilizia sostenibile”.

D.P.Reg. 25/09/2006, n.288 “Regolamento con-cernente i criteri e le modalità per la concessionedei contributi previsti dagli articoli 12 e 13, com-ma 4 della Legge regionale 18/08/2005, n.23 (Di-sposizioni in materia di edilizia sostenibile), per ladotazione di strumenti di indagine territoriale inmateria di bioedilizia”.

D.P.Reg. 1/10/2009, n.274 “Regolamento recan-te le procedure per la certificazione VEA di soste-nibilità energetico – ambientale degli edifici, di cuiall’articolo 6 bis, della Legge regionale18/08/2005, n.23, «Disposizioni in materia di edi-lizia sostenibile»”.

D. P. Reg. 25/08/2010, n.199 “Regolamento re-cante il sistema di accreditamento dei soggetti abi-litati alla certificazione VEA di cui all’articolo 1 bisdella Legge regionale 23/2005 «Disposizioni inmateria di edilizia sostenibile» e modifiche al Re-golamento recante le procedure per la certifica-zione VEA emanato con D.P. Reg. 274/2009”.

D.P.Reg. 21/12/2010, n.288 Abrogazione di al-cuni articoli del “Regolamento recante il sistemadi accreditamento dei soggetti abilitati alla certifi-cazione VEA di cui all’articolo 1bis della Legge re-gionale 23/2005 (Disposizioni in materia di edili-zia sostenibile) e modifiche al Regolamento recan-te le procedure per la certificazione VEA emanatocon D.P.Reg. 274/2009” approvato con D.P.Reg.199/2010”.

Delibera 14/05/2009 n.1082 “L.R. 23/2005, art.6 - disposizioni in materia di edilizia sostenibile.protocollo regionale per la valutazione della quali-

Page 162: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 158 Regione Friuli Venezia Giulia

RAPPORTO 2014

tà energetica e ambientale di un edificio - proto-collo VEA. approvazione preliminare”.

Delibera 24/09/2009 n.2116 ”L.R. 23/2005 , art 6 , comma 1 (disposizioni in materia di edilizia so-stenibile), che istituisce il "protocollo regionale per la valutazione della qualità energetica e am-bientale di un edificio" quale strumento attuativo di cui si dota la regione per disciplinare la valuta-zione del livello di sostenibilità degli interventi edilizi: approvazione del "protocollo regionale VEA per la valutazione della qualità energetica e ambientale degli edifici". approvazione definitiva.

Delibera 14/10/2011, n.1918 "proposta sostitu-zione schede protocollo VEA. approvazione preli-minare.”

Delibera 27/10/2011, n.2055 "Approvazionedel protocollo VEA ed entrata in vigore delle nuo-ve schede."

Legge regionale 11/10/2012, n. 19 “Norme inmateria di energia e distribuzione dei carburanti”Art.24 comma 2 (Verifiche degli impianti termicidegli edifici e verifica delle certificazioni energeti-che e VEA)

Con la “Legge di manutenzione dell'ordinamento re-gionale 2010” il Consiglio regionale ha approvato una serie di emendamenti di modifica alla L.R. n.23/2005 «Disposizioni in materia di edilizia sostenibile». In par-ticolare il Consiglio Regionale, accogliendo le nume-rose richieste pervenute dagli Ordini e Collegi profes-sionali, ha provveduto a spostare l’entrata in vigore della certificazione VEA. L’obbligo della certificazione VEA è entrata in vigore, nel caso di «nuova costruzione», «ampliamento» e «ri-strutturazione edilizia» a destinazione d’uso direzio-nale (uffici) e residenziale, dal giorno 31/10/2011, mentre per tutte le altre tipologie di intervento rima-ne l'obbligo di produrre l'attestato di prestazione e-nergetica degli edifici secondo le disposizioni nazio-nali in vigore. Per le compravendite e le locazioni l'obbligo della certificazione VEA è stato abrogato con L.R. 18/2011 art. 6 comma 127, rimanendo comun-que l'obbligo previsto dalle disposizioni nazionali in vigore. In accoglimento dei ricorsi presentati dagli Ordini e dai Collegi professionali, la Regione ha provveduto, con il D.P.Reg. 288/2010, all’abrogazione degli artico-li 2, 3, 5 e 6 del regolamento recante il sistema di ac-creditamento dei soggetti abilitati alla certificazione VEA. La Regione Friuli Venezia Giulia sta provvedendo alla revisione della Legge regionale 23/2005 e dei relativi regolamenti.

11.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

11.2.1 Direzione competente

La Struttura regionale competente per l’attuazione della certificazione energetica è la Direzione Centrale Ambiente ed energia sita in via Giulia 75/1 a Trieste (Tel. 040 377 4445- Fax 040 377 4513)

11.2.2 Requisiti di iscrizione

Con il D.P.Reg. 21/12/2010, n.288 sono stati abrogati gli articoli 2 (soggetti abilitati alla certificazione e-nergetica), 3 (soggetti abilitati alla certificazione VEA di sostenibilità energetico ambientale), 5 (accredita-mento) e 6 (modifiche al Regolamento recante le pro-cedure per la certificazione VEA emanato con D.P.Reg. 274/2009) del regolamento recante il siste-ma di accreditamento dei soggetti abilitati alla certifi-cazione VEA. In attesa delle modifiche al regolamento, nella Regio-ne Friuli Venezia Giulia, si possono considerare abili-tati alla certificazione energetica degli edifici i profes-sionisti in possesso dei requisiti previsti dalla norma-tiva nazionale.146 È però necessario che i certificatori si registrino al fine di consegnare i certificati energetici e VEA attra-verso il portale web dedicato (http://veace.aresfvg.it/).

11.3 Corsi di formazione e verifica finale

La Regione promuove, attraverso l’Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile (ARES)147, corsi di formazio-

146 L’Ordine degli Ingegneri e il Collegio Geometri e Periti Industriali delle Province di Trieste, Udine, Gorizia e Por-denone e l’Ordine degli Architetti P.P.C. delle Province di Udine e Gorizia hanno presentato ricorso al TAR per l’annullamento, previa sospensiva, della D.G.R. n. 1589 del 4/08/2010 e del proprio decreto del 25/08/2010 n.0199/Pres. di approvazione del “Regolamento recante il sistema di accreditamento dei soggetti abilitati alla certifi-cazione VEA (valutazione energetica e ambientale) di cui all’articolo 1bis della L.R. 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile) e modifiche al Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA, emanato con D.P.Reg. 274/2009” Vista la recente sentenza, sulla medesima materia, del TAR della Puglia, che ha sostanzialmente, a fronte di analoghe doglianze, annullato la normativa oggetto di contenzioso, la Regione Friuli Venezia Giulia ha deciso di abrogare sponta-neamente gli articoli delle norme contestate, anche allo scopo di ridurre la conflittualità con Ordini e Collegi profes-sionali e creare così un clima più favorevole all'adozione di soluzioni condivise.147 Per maggiori dettagli si consulti il link: http://www.aresfvg.it/

Page 163: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Friuli Venezia Giulia Pag. 159

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

ne per la certificazione energetica degli edifici e corsi formativi e di informazione in materia di sostenibilità ambientale. I corsi per la certificazione energetica hanno una du-rata di 80 ore, mentre quelli per la certificazione di sostenibilità ambientale di 64 ore. Per l’ammissione all’esame è richiesto l’obbligo di frequenza pari almeno all’85% delle ore complessive. La commissione d’esame è costituita da almeno tre componenti nominati da ARES di cui due individuati tra i docenti dei corsi di formazione. L’esame com-prende una prova scritta o un test di apprendimento ed un colloquio. Il colloquio comprende anche la pre-sentazione della certificazione di un edificio. L’esame può essere ripetuto al massimo una volta senza ne-cessità di ri - frequentare il corso.

11.4 Attestato di prestazione energetica

Attualmente il modello dell’Attestato di prestazione energetica è redatto secondo le disposizioni contenu-te nel D.M. 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”.

11.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

La metodologia di calcolo della prestazione energeti-ca è quella prevista dalla normativa nazionale vigen-te.

11.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

La Legge regionale 23/2005 prevede lo sviluppo di un sistema informativo per la gestione delle certifica-zioni energetiche e per la creazione di un catasto e-nergetico degli edifici. Il sistema è appena entrato in vigore (i certificati possono essere depositati sia at-traverso il portale web che trasmessi in copia carta-cea), il sistema informativo non è ancora consultabile da parte dei cittadini.

Figura 29 “Videata del portale Web per l’invio degli at-testati di prestazione energetica e dei certificati VEA”

11.7 Targa di efficienza energetica

Si deve far riferimento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005, art. 6 (affissione dell’APE). Il soggetto proprietario dell’edificio che ottiene la classe energetica A+, A, o B e la classe ambientale 1 o 2, con riferimento all’intero immobile, richiede alla Regione e affigge sull’edificio medesimo la targa di certificazione VEA realizzata in conformità alle indi-cazioni espresse nell’all. 3 del Decreto del Presidente della Regione 1/10/2009, n. 0274/Pres. La normativa regionale tuttavia è attualmente in cor-so di aggiornamento.

Figura 30 “Modello della targa energetico – ambientale della Regione Friuli Venezia Giulia. In corso di aggior-

namento”

Page 164: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 160 Regione Friuli Venezia Giulia

RAPPORTO 2014

11.8 Numero di APE depositati per classe energetica148

11.9 Gestione degli APE: statistiche

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE per settore pubblico e privato dell’immobile certificato.

APE / VEA per settore - ANNO 2014

Settore privato 14.710

Settore pubblico 3.141

Totale 17.851

Distribuzione di frequenza degli APE per i settori pri-vato e pubblico

Classe 2012 2013 2014 Totale

A+ 0 66 132 198

A 11 186 515 712

B 5 489 593 1.087

C 3 921 1.117 2.041

D 6 1.342 1.492 2.840

E 6 2.629 2.963 5.598

F 8 3.588 4.611 8.207

G 9 4.685 6.428 11.122

Totale 48 1.3906 17.851 31.805

APE / VEA per settore residenziale - ANNO 2014 Classe E1 (1) E1 (2) E1 (3) APE

A+ 109 0 0 109 A 466 20 4 490 B 465 44 8 517 C 919 21 5 945 D 1.266 25 2 1.293 E 2.385 90 8 2.483 F 3.839 169 14 4.022 G 4.428 937 25 5.390

Totale 1.3877 1.306 66 15.249

Distribuzione di frequenza degli APE / certificati VEA in riferimento al settore non residenziale (altri settori) -

ANNO 2014 Classe A+ A B C D E F G Tot.

E.2 9 11 27 75 71 177 214 234 818 E.3 1 0 1 3 3 5 4 7 24 E.4 0 0 1 12 8 23 32 105 181 E.5 11 10 35 62 90 202 256 477 1143 E.6 0 1 1 4 1 2 2 13 24 E.7 0 0 1 0 5 7 10 24 47 E.8 2 3 10 16 20 63 71 177 362

E.1 (1)* 0 0 0 0 1 1 0 1 3 Totale 23 25 76 172 199 480 589 1038 2602

Distribuzione degli APE / VEA per categoria di edificio certificato (in base alle destinazioni d'uso da DPR

412/1993) - ANNO 2014

Categoria dell’edificioNumero

di A-PE/VEA

E.1 - Edifici adibiti a

E.1 (1)

Abitazioni adibite a resi-denza con carattere conti-

13877

148 Dati riferiti al primo semestre 2012

categoria dell’edificio

Numero di A-

PE/VEA residenza e assimilabili

nuativo, quali abitazioni ci-vili e rurali

E.1 (1)*

Collegi, conventi, case di pena, caserme

3

E.1 (2)

Abitazioni adibite a resi-denza con occupazione sal-tuaria, quali case per vacan-ze, fine settimana e simili;

1306

E.1 (3)

Edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari

66

E.2

Edifici adibiti a uffici e assimilabi-li: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o ar-tigianali, purché siano da tali co-struzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico

818

E.3

Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonchéle strutture protette per l'assi-stenza ed il recupero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affi-dati a servizi sociali pubblici

24

E.4 - Edifici adibiti ad attività ri-creative o di culto e

assimilabili:

E.4 (1)

quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi

11

E.4 (2)

quali mostre, musei e bi-blioteche, luoghi di culto

11

E.4 (3)

quali bar, ristoranti, sale da ballo

159

E.5

Edifici adibiti ad attività com-merciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, super-mercati, esposizioni

1143

E.6 - Edifici adibiti ad

attività sportive:

E.6 (1)

piscine, saune e assimilabili 2

E.6 (2)

palestre e assimilabili 13

E.6 (3)

servizi di supporto alle atti-vità sportive

9

E.7 Edifici adibiti ad attività scolasti-che a tutti i livelli e assimilabili;

47

E.8 Edifici adibiti ad attività indu-striali ed artigianali e assimilabili.

362

Totale 17851

11.10 Controlli

È’ iniziata una fase di controllo puramente formale dei certificati in attesa dell’approvazione da parte della Regione di un regolamento apposito, così come previsto dall’art.24 comma 2 della legge regionale 19/2012: “Al fine di procedere con le verifiche sulle certificazioni energetiche e sulle certificazioni VEA, co-sì come previsto dall' articolo 6 quater della legge re-gionale 23/2005 , la Giunta regionale con propria deli-berazione determina gli indirizzi e le procedure per le

Page 165: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Friuli Venezia Giulia Pag. 161

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

verifiche, i controlli, gli accertamenti e le ispezioni del-le certificazioni energetiche e delle certificazioni VEA” Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni nazionali contenute nel D.Lgs. 192/2005 all’art.15.

11.11 L’intervista al Dirigente di settore

Si trasmette di seguito l'intervista all'Ing. Sebastiano Cacciaguerra, Direttore di servizio, di seguito i relativi riferimenti:

Servizio energia Palazzo della Regione - Via Giulia 75/1 - Trieste email [email protected] [email protected] telefono 040 3774445 040 3774194

ARES ufficio di Maniago: Viale della Vittoria, 9 Tel. 0427 709 326 ufficio di Udine:Palazzo della Regione - Via Sabbadi-ni,31 3° piano - stanza 347 Tel. 0432 555 159 e-mail: [email protected]

La regione ha sviluppato iniziative coordinate per una maggiore informazione e sensibilizzazione dei cittadini riguardo all’efficienza energetica de-gli edifici?

I dati energetici degli edifici siti in Regione sono ora fruibili da tutti i cittadini, professionisti e amministra-tori locali tramite il catasto; ciò consentirà di poter ve-rificare la presenza o meno dell’attestato di prestazio-ne energetica / VEA di ogni edificio o appartamento e di poter visualizzare e stampare la visura dei dati e-nergetici contenuti. La raccolta dei dati energetici in maniera informatiz-zata contribuirà a fare chiarezza, quindi a migliorare

il mercato immobiliare che si trova oggi in una situa-zione di stallo, e permetterà agli amministratori pub-blici di conoscere la prestazione energetica degli edifici pubblici e quindi di apportare i necessari accorgimenti per ridurre i costi e quindi diminuire le emissioni di gas clima - alteranti. Inoltre ci sarà un accesso sia per i Notai che per le amministrazioni comunali che potranno, previa regi-strazione, scaricare gli originali di tutti i certificati. Questo fatto rappresenta sia per i cittadini che per i professionisti una semplificazione delle procedure non-ché l’eliminazione del cartaceo. Da dicembre 2012 è inoltre attivo il portale web per l’invio degli attestati in forma telematica vea-ce.aresfvg.it. L’obiettivo del portale è quello di facilita-re la compilazione corretta del certificato da parte del certificatore evitando errori banali e quello di permet-tere un’archiviazione delle certificazioni da parte dei certificatori previamente registrati mediante lo stesso portale. Inoltre ci eravamo posti come obiettivo quello di costituire uno strumento di interfaccia digitale di-retta tra i certificatori energetici con l’ARES. Entro fine anno sarà attivata anche l’importazione dei dati dai software commerciali trame un file di interscambio.

A quali iniziative o accordi aderisce la regione per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici?

La Regione e ARES stanno portando avanti numerosi progetti europei tra i quali MARIE (programma MED) che ha previsto anche l’adozione da parte della Regio-ne di una roadmap sull'efficienza energetica degli edi-fici.

Figura 31 - Videata del portale web del programma MED accessibile al link " http://www.programmemed.eu"

Il Progetto MountEE (programma Intelligent Energy) invece si propone di migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici in zona montana e sta sperimen-tando un servizio di consulenza ai piccoli comuni mon-tani al fine di raggiungere la massima efficienza e so-stenibilità possibile nei progetti di nuova costruzione e ristrutturazione degli edifici pubblici.

Page 166: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 162 Regione Friuli Venezia Giulia

RAPPORTO 2014

Inoltre la Regione sta studiando come inserire criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale nei vari bandi di finanziamento.

Figura 32 - Videata del portale web del programma MOUNTEE accessibile al link " http://www.mountee.eu/it/progetto"

Infine la Regione partecipa attivamente, anche per il tramite di ARES, ai tavoli di lavoro di ITACA, UNI e CTI. In questo campo la Regione sta promuovendo l’utilizzo del Protocollo VEA che si basa sul protocollo ITACA, che entro fine anno verrà riconosciuto a livello norma-tivo nella prassi UNI “Sostenibilità ambientale nelle co-struzioni – strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità”

Come avviene il raggiungimento degli obiettivi da parte della Regione in tema di “Burden Sharing”?

Il Decreto sul Burden Sharing (D.M. 15 marzo 2012) assegna ad ogni Regione degli obiettivi minimi in ter-mini di sviluppo delle rinnovabili e stabilizzazione dei consumi energetici dal raggiungere entro l’anno 2020. Il catasto degli attestati potrà pertanto essere un vali-do strumento per monitorare il progredire dell’installazione delle fonti rinnovabili sul nostro ter-ritorio regionale, visto che prevede in un’apposita se-zione tutta una serie di statistiche sull’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici.

Page 167: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lazio Pag. 163

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

12 Regione Lazio

12.1 Informazioni generali

12.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato all'Ambiente e Sviluppo sostenibile Politiche per la casa, 3° Settore, Servizio Civile e Tute-la dei Consumatori. L’assessore di riferimento è Teodoro Buontempo Indirizzo: Viale del Caravaggio, 99, 00147 Sede: Palazzina E - Piano 2° E-mail: [email protected] Tel.: 0651688625 / 0651688606 - Fax: 0651688065

12.1.2 Riferimenti legislativi regionali

I riferimenti legislativi di seguito riguardano il siste-ma della certificazione di sostenibilità energetico – ambientale, presso la Regione Lazio, la cui applica-zione è di carattere volontario. L’applicazione di tale protocollo è invece obbligatorio per gli interventi re-lativi a edifici di proprietà della Regione. La “certifi-cazione di sostenibilità” può anche essere richiesta per edifici esistenti non sottoposti a interventi di ma-nutenzione. Ad oggi non è ancora stato emanato uno specifico regolamento regionale in tema di certificazione energetica degli edifici; si deve per-ciò far riferimento alla legislazione in vigore a li-vello nazionale.

Legge 27/05/2008, n.6 “Disposizioni regionaliin materia di architettura sostenibile e bioedili-zia”.

12.1.3 Disposizioni attuative

Deliberazione Giunta regionale 7/08/2009,n.634 “Approvazione dei criteri relativi al Proto-collo regionale sulla bioedilizia di cui all’art. 7 del-la Legge regionale 7/06/2008, n.6 e definizione successivi adempimenti”.

Deliberazione Giunta regionale 5/02/2010,n.72 “Approvazione dello schema di Regolamentoregionale «Sistema per la Certificazione di soste-nibilità ambientale degli interventi di bioedilizia e l'accreditamento dei soggetti certificatori»”.

Deliberazione Giunta regionale 5/03/2010,n.133 “Adozione del «Protocollo ITACA RegioneLazio» residenziale e del «Protocollo ITACA Re-gione Lazio» non residenziale, ai sensi della Legge regionale n.6 del 27/05/2008, Capo III, art. 7, comma 4”.

D.G.R.L. del 23 marzo 2012 n.125. RegolamentoRegionale concernente: "Sistema per la certifica-zione di sostenibilità energetico - ambientale degliinterventi di bioedilizia e per l'accreditamento dei

soggetti abilitati al rilascio del certificato di soste-nibilità energetico - ambientale" - Pubblicato sul B.U.R.L. 7/5/2012, n. 17

12.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Struttura regionale competente è la “Direzione piani e programmi di edilizia residenziale, terzo setto-re, servizio civile e tutela dei consumatori” sita in Via Capitan n.108 a Roma. Attualmente non è stato ancora istituito un elenco dei certificatori energetici. Possono quindi svolgere atti-vità di certificazione i soggetti in possesso delle carat-teristiche di cui al D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 Il sistema di accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio del Certificato di sostenibilità ambientale de-gli edifici è comprensivo dell’individuazione dei rela-tivi requisiti professionali, in coerenza, relativamente alla certificazione energetica, secondo quanto stabili-to dal D.Lgs. 192/2005 e s.m., nonché alle modalità di controllo, anche a campione, sulla sussistenza dei re-quisiti e sull’attività certificatoria.

12.3 Corsi di formazione e verifica finale

Al momento non si possiede alcuna informazione in merito all’organizzazione dei corsi per certificatore energetico (programma, verifica finale), alle modalità di svolgimento e alla durata.

12.4 Attestati di prestazione energetica ed energetico – ambientale

Il modello dell’Attestato di prestazione energetica (ACE/APE) viene redatto secondo le disposizioni con-tenute nel Decreto 26/06/2009 “Linee guida naziona-li per la certificazione energetica degli edifici”. Per quanto concerne la certificazione di sostenibili-tà ambientale può essere applicata a tutti gli edifici delle categorie di cui all’art. 3 del D.P.R. 26/08/1993, n.412 indipendentemente dalla presenza o meno diuno o più impianti tecnici esplicitamente dedicati ad uno dei servizi energetici di cui è prevista la stima delle prestazioni. Tra le categorie non rientrano box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti spor-tivi, etc ..., se non limitatamente alle porzioni even-tualmente adibite ad uffici ed assimilabili purché scorporabili dagli effetti dell’isolamento termico. Il certificato di sostenibilità ambientale, la cui validità è di 10 anni rinnovabile, viene redatto in conformità al modello di cui all’allegato B della D.G.R. 5/02/2010, n.72, deve essere affisso nell’edificio in un luogo facilmente visibile. Contiene i seguenti dati: a) identificazione dell’edificio;

Page 168: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 164 Regione Lazio

RAPPORTO 2014

b) livello globale di sostenibilità ambientale raggiun-to, punteggio degli indicatori di prestazione rela-tiva per aree di valutazione e valore degli indica-tori di prestazione assoluta;

c) numero progressivo del certificato, data di emis-sione, data di validità temporale e firma del certi-ficatore.

12.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel Decreto Ministeriale 26/06/2009.

12.6 Consegna dell’attestato e sistema in-formativo per la certificazione e-nergetica degli edifici

Non è ancora stato istituito un catasto energetico. Dal 17/10/2013 con determinazione del 9/10/2013 n. G00208 del Direttore Regionale Infrastruttu-re,Ambiente e Politiche Abitative è stato istituito il servizio di ricezione e controllo formale delle At-testazioni di Prestazione Energetica presso gli uffi-ci ex genio civile competenti per Provincia.

12.7 Controlli

La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di certificazione emessi. Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005 e s.m.

Page 169: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Liguria Pag. 165

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

13 Regione Liguria

13.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Ricerca Innovazione ed Energia Indirizzo: Piazza De Ferrari 1, 16121, Genova Tel: 010/548.4760 Fax: 010/548.4446 L’assessore di riferimento è Guccinelli Renzo

13.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Legge regionale n.22 del 29/05/2007 ss.mm.ii“Norme in materia di energia”

13.1.3 Disposizioni attuative

Regolamento regionale n.6 del 13/11/2012“Regolamento di attuazione dell’articolo 29 dellaLegge regionale 29/05/2007 n.22, così come mo-dificata dalla legge regionale, 30 luglio 2012 n. 23recante: “Norme in materia di energia”.

Deliberazione Giunta regionale n.447 del18/04/2014 “Approvazione dei criteri e dei re-quisiti per l'esercizio dell'attività di certificazioneenergetica degli edifici, dei requisiti degli organi-smi formativi erogatori dei corsi, e dei corsi diformazione per certificatore energetico”.

13.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'attestato di presta-zione energetica

13.2.1 Struttura regionale competente

La Struttura regionale competente: Settore Ricerca, Innovazione ed Energia, Via Fieschi 15, 16121, Genova, Tel. 010.548.51.

Con L.R. 23/2012 la Regione ha affidato all’Agenzia Regionale per l’Energia della Liguria (ARE Liguria S.p.A ora IRE S.p.A) la gestione del processo di certifi-cazione energetica regionale che prevede, tra le altre, l’attività di accreditamento dei tecnici abilitati al rila-scio degli attestati e l’attività di verifica degli attestati. Tel. 010.548.4095 - Fax 010.570.0490

e-mail: [email protected], sito: www.ireliguria.it

13.2.2 Requisiti di iscrizione

Possono richiedere l’iscrizione all’elenco regionale dei certificatori energetici, secondo quanto disposto dalla Deliberazione di Giunta regionale n. 447 del 18/04/2014:

1) i tecnici operanti sia in veste di dipendenti dienti ed organismi pubblici o di società di servi-zi pubbliche o private (comprese le società di

ingegneria) che di professionisti liberi od asso-ciati, iscritti ai relativi ordini o collegi profes-sionali, ove esistenti, e abilitati all’esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici ed impianti ed in possesso di un titolo di studio di cui alla sopra citata DGR n. 447/2014;

2) i tecnici in possesso di un attestato di frequen-za, con superamento dell’esame finale, relativoa specifici corsi di formazione per la certifica-zione energetica degli edifici ed in possesso diun titolo di studio di cui alla succitata DGR n.447/2014.

13.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche

I soggetti certificatori in possesso di tutti i requisiti possono iscriversi all’elenco regionale senza dover corrispondere alcun onere economico.

13.3 Corsi di formazione e verifica finale

L’articolazione, i contenuti e i requisiti dei corsi di formazione per i certificatori energetici per la Regio-ne Liguria sono definiti nell’Allegato alla D.G.R. n.447/2014.

13.3.1 Enti accreditati e docenti dei corsi

La Regione Liguria ha definito nell’Allegato alla D.G.R. n.447/2014 i requisiti dei soggetti erogatori dei corsidi formazione e le competenze dei docenti dei corsi stessi. In particolare la Delibera riporta che i docenti dei corsi devono possedere almeno una delle seguen-ti professionalità:

professori universitari docenti nelle materie trat-tate nel corso;

esperti che abbiano maturato comprovata attivitàformativa da almeno 5 anni sulle tematiche delcorso.

13.3.2 Organizzazione e programma dei corsi

Il corso ha una durata complessiva di 80 ore suddivi-se in 8 moduli, gli argomenti trattati, riportati in se-guito, riguardano le tematiche fondamentali in mate-ria di certificazione energetica degli edifici.

1 Quadro normativo europeo e nazionale in materia di certificazione

Legislazione europea, nazionale e regionale di riferi-mento.

Norma tecnica UNI/TS 11300 – aspetti generali; Obblighi e responsabilità del certificatore energetico.

2 L’involucro edilizio Bilancio energetico dell’involucro edilizio secondo U-

NI/TS 11300 parte 1; Trasmissione del calore attraverso le strutture opache

e trasparenti-Richiami teorici e aspetti applicativi se-

Page 170: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 166 Regione Liguria

RAPPORTO 2014

condo la normativa tecnica - Calcolo del coefficiente globale di scambio;

Elementi di involucro che soddisfano i requisiti di legge (trasmittanza termica, trasmittanza termica periodica);

Soluzioni progettuali e costruttive per migliorare l’efficienza energetica dell’involucro (applicazioni);

Analisi tecnico economica per il miglioramento energe-tico dell’involucro.

3 Fabbisogno di energia netta Aspetti relativi alla ventilazione naturale, forzata e re-

cupero di calore secondo la UNI/TS 11300 parte 1-Cenni sulla gestione edificio-impianto sul benessere ambientale;

Calcolo del fabbisogno di energia netta ed esempi.

4 Impianti (rif. UNI/TS 11300 parte 2 e parte 3) Soluzioni impiantistiche tradizionali e innovative (pre-

stazioni e valutazione delle caratteristiche in funzione della destinazione d’uso);

Sottosistemi di emissione, distribuzione, regolazione e generazione (edificio nuovo/esistente);

Calcolo del fabbisogno di energia primaria; Esempi di calcolo del fabbisogno di energia primaria; Interventi per il miglioramento dell'efficienza energeti-

ca degli impianti-esempi applicativi.

5 La fonti energetiche rinnovabili e altri metodi di generazione (rif. UNI/TS 11300 parte 4)

Pompe di calore (tipologie, prestazioni e cenni sul di-mensionamento);

Solare termico e fotovoltaico (tipologie, prestazioni e cenni suldimensionamento);

Sistemi biomassa, teleriscaldamento e sistemi co - ge-nerativi.

6 Illuminotecnica Grandezze fotometriche e unità di misura, sorgenti lu-

minose (tipologie, caratteristiche, vita media, efficienza luminosa);

Calcolo dei parametri illuminotecnici secondo la nor-mativa tecnica vigente.

7 La certificazione energetica degli edifici Normativa regionale in materia di certificazione ener-

getica degli edifici; Software regionale e relativi manuali per la redazione

degli Attestati di Prestazione Energetica; Procedure di trasmissione degli Attestati di Prestazio-

ne Energetica.

8 Applicazioni Esercitazione pratica sugli applicativi regionali in ma-

teria di certificazione energetica - edificio nuo-vo/esistente;

Esempi di diagnosi energetica degli edifici.

13.3.3 Verifica finale

Per essere ammessi alla verifica finale è necessario aver frequentato l’85% delle ore complessive del cor-so. L’esame finale comprende una prova scritta finalizza-ta a valutare la comprensione degli argomenti trattati ed una orale incentrata sulla discussione di un APE; la prova orale è subordinata al superamento della prova scritta. Le prove sono volte a verificare che il partecipante al corso abbia acquisito una chiara conoscenza delle va-

rie tematiche sviluppate nei vari moduli didattici con particolare riferimento: alla normativa in materia di prestazione energeti-

ca degli edifici; alle prestazioni energetiche del sistema edificio-

impianto; alla corretta valutazione dei dati di input necessa-

ri per la redazione dell’Attestato di PrestazioneEnergetica;

alle procedure per il rilascio dell’Attestato di Pre-stazione Energetica.

La commissione esaminatrice è costituita da almeno tre membri, di cui due scelti dall'Ente formatore tra i docenti del corso stesso ed uno esterno indipendente, non coinvolto né nella docenza né nell'organizzazione del corso ed avente gli stessi requisiti dei docenti.

13.4 Attestato di prestazione energetica

13.4.1 Modello e aspetti generali

Nell’Attestato di Prestazione Energetica sono riporta-te le informazioni tecniche relative al sistema edificio - impianto che forniscono all’utente le indicazioni sul-le prestazioni energetiche globali e parziali dell’edificio sia attuali (freccia rossa) che raggiungibi-li mediante la realizzazione dei possibili interventi migliorativi (freccia verde). In particolare le indicazioni delle prestazioni energe-tiche parziali, riferite all’involucro, all’impianto di climatizzazione invernale e alla produzione di acqua calda sanitaria, consentono di individuare con facilità i punti deboli dell’organismo edilizio e quindi quale strada intraprendere al fini di migliorare le presta-zioni dell’edifico stesso. Mentre la parte dell’attestato dedicata all’analisi costi e benefici riassume gli inter-venti che possono essere effettuati sul sistema edifi-cio – impianto permettendo cosi al committente di valutare quali provvedimenti intraprendere, il costo dell’intervento e il tempo di rientro dell’investimento. A titolo di esempio, in figura 33, si riportano rispetti-vamente il fronte e retro dell’attestato di prestazione energetica ligure per un edificio residenziale).

Page 171: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Liguria Pag. 167

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Figura 33 “Modello dell’Attestato di Prestazione Ener-getica della Regione Liguria”

13.4.2 Esclusioni

Sono escluse dall’obbligo di certificazione energetica, come previsto dalla L.R. n. 22/2007 ss.mm.ii. all’art. 28 comma 3 e dal Regolamento Regionale n. 6/2012 all’art. 21, le seguenti tipologie:

a) edifici diruti;b) edifici di interesse storico - artistico vincolati ai

sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n.42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, aisensi dell'articolo 10 della I. 6 luglio 2002 n.137) e successive modificazioni ed integrazioni,nella misura in cui il rispetto di determinati re-quisiti minimi di prestazione energetica implichiun’alterazione inaccettabile del loro carattere oaspetto;

c) edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimentodi attività religiose;

d) fabbricati indipendenti con una superficie utiletotale inferiore a 50 metri quadrati, cosi comedefinita dal regolamento di cui all’articolo 29;

e) gli immobili il cui uso standard non preveda im-pieghi energetici, quali box, cantine, autorimes-se, parcheggi multipiano, magazzini, depositi,strutture stagionali a protezione degli impiantisportivi, nonché edifici marginali quali portici,legnaie, serre prive di strutture edilizie.

Per ulteriori casi specifici di esonero si rimanda alla normativa regionale.

13.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento

Come previsto nell’art. 4 del Regolamento Regionale n.6 del 13/11/2012, per tutte le categorie di edifici,così come classificati in base alla destinazione d’uso ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 412/1993 privi di im-pianti termici per la climatizzazione invernale e pro-duzione di acqua calda sanitaria e quindi nell'impos-sibilità di poter determinare le conseguenti presta-zioni energetiche e l'energia primaria utilizzata dall'edificio, si procede con le seguenti modalità:

a) per la climatizzazione invernale: si valuta dap-prima il fabbisogno di energia termica dell’edificio(UNI/TS 11300-1) e successivamente l’energiaprimaria presumendo che le condizioni di comfortinvernale siano raggiunte mediante l’utilizzo diapparecchi alimentati dalla rete elettrica (il fabbi-sogno netto ideale di energia termica per il riscal-damento così come definito nella norma UNI/TS11300-1 deve essere corretto mediante il fattoredi conversione fp,el dell’energia elettrica in ener-gia primaria);

b) per la produzione di acqua calda sanitaria: sivaluta dapprima il corrispondente fabbisogno dienergia termica per la produzione di acqua caldasanitaria dell’edificio (UNI/TS 11300-2) e succes-

Page 172: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 168 Regione Liguria

RAPPORTO 2014

sivamente l’energia primaria presumendo che, in mancanza di specifiche indicazioni, il servizio sia fornito mediante l’uso di apparecchi alimentati dalla rete elettrica (il fabbisogno netto ideale di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria, così come definito nella norma UNI/TS 11300-2, deve essere corretto mediante il fattore di conversione fp,el dell’energia elettrica in ener-gia primaria).

13.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

13.5.1 Metodologie

La Regione Liguria definisce le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici nell’art. 6 del Regolamento regionale n.6 del 13/11/2012 e nell’allegato G. La metodologia adottata principalmente è quella pre-vista dalle norme UNI/TS 11300-1 e UNI/TS 11300-2 e ss.mm.ii., in presenza di più generatori o più sotto-sistemi di generazione, o di sottosistemi misti per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanita-ria, la ripartizione dei carichi è effettuata secondo la norma UNI/TS 11300-2.

13.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale

Gli indicatori di prestazione energetica considerati sono (art. 7 R.R. 6/12): EPgl: indice di prestazione energetica globale, espres-so dalla relazione

EPgl = EPi + EPacs + EPe + EPill

EPgl è comprensivo dei contributi dovuti alla clima-tizzazione invernale (EPi), alla produzione di acqua calda sanitaria (EPacs), alla climatizzazione estiva (E-pe) ed all’illuminazione artificiale (EPill). Nel Regola-mento regionale attualmente si considerano solo i contributi dovuti ad EPi e EPacs; EPi,inv: indice di prestazione energetica per il solo in-volucro edilizio; EPacs: indice di prestazione per la produzione di ac-qua calda sanitaria; Ω: indice di prestazione energetica dell’impianto per la climatizzazione invernale.

Le unità di misura per gli indici riportati sono:

a) per EPgl, EPi,inv e EPacs: edifici di categoria E.1 con esclusione dei collegi,

conventi, case di pena e caserme: kWh/m2 anno; per tutti gli altri edifici: kWh/m3anno;b) l’indice Ω è adimensionale.

13.5.3 Classificazione energetica degli edifici149

Di seguito si riportano i prospetti riguardanti:

la classificazione di prestazione energetica globale(EPgl);

la classificazione dell’indice di prestazione energe-tica dell’involucro edilizio (EPinv);

la classificazione della prestazione energetica perla produzione di acqua calda sanitaria (EPacs);

la classificazione della prestazione energeticadell’impianto per la climatizzazione invernale (Ω).

Classificazione dell’indice di prestazione energetica globale EPgl. A+ < 0,25 EP LI150 (2010) + 0,016×K151

0,25 EP LÌ (2010) + 0,016×K

≤ A < 0,50 EP LI (2010) + 0,016×K

0,50 EP LI (2010) + 0,016×K

≤ B < 0,75 EP LI (2010) + 0,021×K

0,75 EP LI (2010) + 0,021×K

≤ C < 1,00 EP LI (2010) + 0,034×K

1,00 EP LI (2010) + 0,034×K

≤ D < 1,25 EP LI (2010) + 0,042×K

1,25 EP LI (2010) + 0,042×K

≤ E < 1,75 EP LI (2010) + 0,053×K

1,75 EP LI (2010) + 0,053×K

≤ F < 2,50 EP LI (2010) + 0,062×K

G ≥ 2,50 EP LI (2010) + 0,062×K

Classificazione dell’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio EPinv.

A+ < 0,23 EP LI (2010)

0,23 EP LI (2010) ≤ A < 0,45 EP LI (2010)

0,45 EP LI (2010) ≤ B < 0,65 EP LI (2010)

0,65 EP LI (2010) ≤ C < 0,85 EP LI (2010)

0,85 EP LI (2010) ≤ D <

1,00 EP LI (2010)

1,00 EP LI (2010) ≤ E < 1,50 EP LI (2010)

1,50 EP LI (2010) ≤ F < 2,00 EP LI (2010)

G ≥ 2,00 EP LI (2010)

149 I riferimenti sono gli artt. 10, 11, 12, 13 del Regolamento regionale 13/11/2012, n. 6 150 EPLi è l’indice di prestazione energetica limite riferito all’anno 2010 ed è espresso per gli edifici di categoria E.1 con esclusione dei collegi, conventi, case di pena e caserme in kWh/m2 anno, mentre per tutti gli altri edifici in kWh/m3

anno;151 K è espresso in l/m2 o l/m3 in funzione della categoria dell’edificio ed è valutabile attraverso l’espressione riporta-ta nel Regolamento Regionale 13/11/2012 n. 6 all’art. 12.

Page 173: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Liguria Pag. 169

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Classificazione della prestazione energetica per la pro-duzione di acqua calda sanitaria EPACS

A < 0,016 ×K 0,016 ×K ≤ B < 0,021 ×K 0,021 ×K ≤ C < 0,034 ×K 0,034 ×K ≤ D < 0,042×K 0,042×K ≤ E < 0,053 ×K 0,053 ×K ≤ F < 0,062 ×K

G ≥ 0,062 ×K

Classificazione della prestazione energetica dell’impianto per la climatizzazione invernale Ω152

A < 1,03

1,03 ≤ B < 1,11

1,11 ≤ C < 1,19

1,19 ≤ D < 1,49

1,49 ≤ E < 1,80

1,80 ≤ F < 2,10 G ≥ 2,10

13.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

13.6.1 Costituzione e funzionamento

I tecnici inseriti nell'elenco dei professionisti abilitati al rilascio dell’Attestato di Prestazione Energetica so-no tenuti all'invio informatico alla Regione dei file nei formati XML e PDF firmati digitalmente. Per la tra-smissione dei file la Regione ha predisposto nell’area riservata al certificatore il link "Gestione certificati” accessibile dal sito www.ambienteinliguria.it. Per la compilazione dei certificati energetici è possibile uti-lizzare:

il software CELESTE, messo a disposizione gratui-tamente dalla Regione, che implementa la metodo-logia di calcolo delle prestazioni energetiche indi-cate dal Regolamento Regionale;

un software commerciale che sia in grado di pro-durre un file XML compatibile con le specificitàpreviste dal Regolamento di riferimento e che su-peri il test di verifica effettuato dal server regiona-le durante la fase di caricamento. Il test ha esitopositivo se il valore del fabbisogno di energia pri-maria non si scosta di più del 5% rispetto a quellocalcolato mediante il software CELESTE.

I dati salvati sul server regionale saranno utilizzati per costituire la banca dati regionale che consentirà di avere una conoscenza puntuale e complessiva delle caratteristiche del parco edilizio ligure esistente.

13.6.2 Prenotazione dell’attestato di prestazione e-nergetica

Il numero dell’attestato di prestazione energetica viene assegnato automaticamente dalla Regione,

152 Ω e ottenuto con il procedimento di calcolo riportato

nella specifica tecnica UNI/TS 11300-2

compilando l’apposita scheda al link “Gestione certifi-cati energetici”, disponibile nell’area personale dedi-cata al certificatore, accessibile dalla pagina web “www.ambienteinliguria.it”. Nell’area protetta è disponibile il manuale che guida il certificatore nel processo di gestione dei certificati energetici, nella richiesta del numero dell’attestato di prestazione energetica e alla trasmissione al server regionale dei file XML e PDF firmati digitalmente.

13.6.3 Compilazione dell’Attestato di prestazione e-nergetica

La Regione ha messo a disposizione gratuitamente, ad uso dei certificatori liguri, il software CELESTE che implementa la metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici prevista dal Regolamen-to Regionale 6/12. Il software è disponibile nell’area protetta dedicata al certificatore, nelle versioni client e web, unitamente ai relativi manuali illustrativi e alle FAQ tecniche. A supporto del professionista nello svolgere l’attività di certificatore energetico la Regione offre un servizio di assistenza tecnica tramite la casella di posta elet-tronica [email protected] ed il numero telefonico 010.548.8719.

Figura 34 “Home page del software CELESTE (Certifica-zione Energetica Liguria Efficienza STrutture Edifici), il software implementa gli algoritmi di calcolo conformi

al R.R. n. 6 del 13 novembre 2012”

13.6.4 Rilascio di copie e accessibilità

Secondo quanto indicato all’art. 17 del R.R. 06/12 la procedura per il rilascio o l’aggiornamento dell’attestato di prestazione energetica si articola nel-le seguenti fasi:

a) il tecnico abilitato, previo sopralluogo pressol’edificio o l’unità immobiliare interessati, provve-de alla compilazione, tramite apposito software,dell’attestato che deve essere conforme a quanto

Page 174: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 170 Regione Liguria

RAPPORTO 2014

disposto dagli articoli 14, 15 e 16 del presente re-golamento;

b) l’attestato compilato e firmato digitalmente daltecnico abilitato deve essere trasmesso informati-camente alla Regione Liguria tramite il portalededicato;

c) la trasmissione alla banca dati regionale è subor-dinata al pagamento del contributo di cui all’art.30 bis della L.R. 22/2007 così come modificatadalla L.R. 23/2012, secondo le modalità specifica-te nell’articolo 18 del regolamento;

d) la Regione protocolla l’attestato, rilasciandone ri-cevuta informatica dell’avvenuta trasmissione;

e) Il tecnico abilitato provvede a consegnare al ri-chiedente copia dell’attestato e della relativa rice-vuta.

13.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati presso la Regione Liguria per classe energetica dell’immobile certificato e per anno solare. Settore re-sidenziale Classe 2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

A+ 9 71 58 212 145 115 610

A 126 299 370 713 596 522 2.626

B 441 862 1.146 1.593 1.147 658 5.847

C 1.224 1.382 1.603 1.468 1.309 1.024 8.010

D 1.003 948 995 1.297 1.098 1.025 6.366

E 1.186 1.854 2.339 3.087 3.121 3.135 14.722

F 2.089 3.449 4.540 6.769 8.031 8.939 33.817

G 6.897 11.456 17.035 24.522 25.857 37.045 122.812

Tot. 12.975 20.321 28.086 39.661 41.304 52.463 194.810

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati presso la Regione Liguria per classe energetica dell’immobile certificato e per anno solare. Settore non residenziale (altri settori) Classe 2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

A+ 0 5 10 9 51 17 92 A 15 13 20 56 64 26 194 B 7 30 46 58 51 39 231 C 27 39 90 77 64 80 377 D 25 30 83 59 83 85 365 E 51 122 125 147 175 226 846 F 114 136 284 264 423 558 1.779 G 671 1.100 1.709 2.210 3.029 5.685 14.404

Totale 910 1.475 2.367 2.880 3.940 6.716 18.288

Distribuzione complessiva degli ACE/APE depositati presso la Regione Liguria, per classe energetica

dell’immobile certificato e per anno solare153 Classe 2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

A+ 9 76 68 221 196 132 702

A 141 312 390 769 660 548 2.820

B 448 892 1.192 1.651 1.198 697 6.078

C 1.251 1.421 1.693 1.545 1.373 1.104 8.387

D 1.028 978 1.078 1.356 1.181 1.110 6.731

E 1.237 1.976 2.464 3.234 3.296 3.361 15.568

F 2.203 3.585 4.824 7.033 8.454 9.497 35.596

G 7.568 12.556 18.744 26.732 28.886 42.730 137.216

Totale 13.885 21.796 30.453 42.541 45.244 59.179 213.098

153 Dati aggiornati al 03/11/2014

Distribuzione complessiva, per classe energetica dell’immobile certificato, degli ACE/APE depositati

presso la Regione Liguria Classe APE % sul totale

A+ 702 0,33% A 2.820 1,32% B 6.078 2.85% C 8.387 3.94% D 6.731 3.16% E 15.568 7.31% F 35.596 16.70% G 137.216 64.39%

Totale 213.098 100,00%

Distribuzione degli ACE/APE per categoria di edificio (in base alle destinazioni d'uso del D.P.R. 412/1993)

categoria dell’edificio ACE/APE % sul totale

E.1 E.1 (1)

E.1 (2)

Edifici adibiti a residenza e assimilabili; Abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme; Abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili;

194.810 91,42%

E.1 (3) edifici adibiti ad albergo, pen-sione ed attività similari;

437 0,21%

E.2

Edifici adibiti a uffici e assimi-labili: pubblici o privati, indi-pendenti o contigui a costru-zioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, pur-ché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'i-solamento termico;

4.287 2,01%

E.3

Edifici adibiti a ospedali, clini-che o case di cura e assimila-bili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico dipen-denti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

177 0, 08%

E.4 (1) quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi;

69 0.03%

E.4 (2) quali mostre, musei e biblio-teche, luoghi di culto;

54 0,03%

E.4 (3) quali bar, ristoranti, sale da ballo;

1.139 0, 53%

E.5

Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minu-to, supermercati, esposizioni;

9.239 4.34%

E.6 (1) piscine, saune e assimilabili; 20 0,01% E.6 (2) palestre e assimilabili; 119 0,06%

E.6 (3) servizi di supporto alle attivi-tà sportive;

48 0.02%

E.7 Edifici adibiti ad attività sco-lastiche a tutti i livelli e assi-milabili;

201 0,09%

E.8 Edifici adibiti ad attività indu-striali ed artigianali e assimi-labili.

2.498 1.17%

- TOTALE 213.098 100,00%

Page 175: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Liguria Pag. 171

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

13.8 Controlli

La Regione Liguria prevede che siano effettuate le ve-rifiche a campione sulla conformità dell’attestato di prestazione energetica alle disposizioni regionali vi-genti. Il processo di verifica, affidato ad ARE Liguria S.p.A. (ora IRE S.p.A. – Divisione Energia), è definito dall’art. 20 del R.R. 6/2012 e disciplinato nell’allegato L, “Procedura per lo svolgimento delle verifiche a campione sulla conformità dell’attestato di prestazio-ne energetica”, del regolamento stesso.

13.8.1 Modalità di individuazione degli attestati og-getto di verifica

La procedura di estrazione degli attestati sottoposti a verifica coinvolge tutti quelli trasmessi alla banca dati della Regione Liguria, nel corso dell’anno precedente. La selezione avviene in base ad una procedura infor-matica nella quale ogni attestato trasmesso è conteg-giato n+1 volte, dove n è il “punteggio totale di ri-schio” proprio di ogni attestato calcolato come som-ma dei punteggi parziali assegnati sulla base dei se-guenti fattori di rischio: 1. numero di certificazioni energetiche trasmesse daltecnico abilitato; 2. salto di classe all'interno di un definito intervallo;3.valori dell’indice di prestazione energetica globaleEPgl elevati o molto contenuti.

13.8.2 Modalità di esecuzione e esito delle verifiche

Il processo di verifica degli Attestati di Prestazione Energetica è disciplinato nell’Allegato L.3 del R.R. 6/2012 ed è articolato secondo le seguenti fasi: 1. esecuzione di un sopralluogo da parte del tecnico

verificatore nell’immobile e nella relativa centraletermica e rilevazione dei dati necessari a redigereun Attestato di Prestazione Energetica;

2. valutazione della correttezza dell’attestato;3. in caso di esito negativo, sanzione al tecnico certi-

ficatore e sostituzione d’ufficio dell’attestato.Nell’anno 2013 è stato estratto un campione di 200 Attestati di Prestazione Energetica tra i 1115 proto-collati dal 5 dicembre 2012 (data di entrata in vigore del R.R. 6/2012) al 31 dicembre 2012. Dei 200 Atte-stati di Prestazione Energetica estratti, 182 sono stati verificati, il 25% del campione è risultato negativo ed è stata irrogata la sanzione amministrativa ai certifi-catori.

13.8.3 Sanzioni

Il tecnico abilitato che redige l’APE non conforme alle modalità previste dal regolamento regionale vigente incorre nella sanzione amministrativa da € 300,00 a € 1.500,00, se l’APE errato comporta una classe di ef-ficienza energetica migliore, alla sanzione si aggiun-

gono € 10,00 per ogni m2 di superficie netta calpe-stabile riscaldata, sino ad un massimo di € 10.000,00

13.9 L’intervista al “responsabile ARE certificazione energetica”

Si propone l’intervista al Direttore di IRE S.p.A. – Di-visione Energia, Dott.ssa Maria Fabianelli, società re-gionale che si occupa della gestione del processo di certificazione energetica.

Contatti Segreteria amministrativa:

tel: 010.548.4095; e-mail: certificazione energeti-

[email protected] Segreteria tecnica: tel: 010.548.8719;

e-mail: [email protected].

Quali sono state le novità introdotte nel 2014? «La Regione Liguria durante l’anno 2014 ha recepito con D.G.R. n. 447/2014, il DPR 75/2013 recante i crite-ri di accreditamento dei tecnici abilitati alla redazione degli Attestati di Prestazione Energetica definendo i-noltre i contenuti dei corsi di formazione per i certifi-catori energetici nonché i requisiti del corpo docente.»

Quali sono le azioni future? «La Regione Liguria ha avviato la revisione del rego-lamento regionale n.6/2012 al fine di recepire le nuove norme tecniche UNI/TS 11300 parte 1, parte 2 e parte 4 e la legislazione nazionale ovvero la Legge 90/2013 e il D.Lgs. 102/2014. Parallelamente è in corso l’adeguamento del software regionale per la redazione degli APE (Celeste), alla metodologia di calcolo definita nelle nuove norme tecniche. Ciò consentirà una mag-giore flessibilità nella modellizzazione dei sistemi fab-bricato-impianto reali. E’ inoltre previsto il perfezio-namento della Banca dati degli Attestati di Prestazione Energetica ai fini dell’estrazione delle informazioni funzionali alla pianificazione delle politiche energeti-che regionali ed al monitoraggio degli obiettivi del Burden Sharing regionale.»

Page 176: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 172 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

14 Regione Lombardia

14.1 Informazioni generali

14.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato all’Ambiente Energia e Sviluppo sosteni-bile L’assessore di riferimento è Claudia Maria Terzi.

Contatti: Tel. 02 67654705 E-mail: [email protected]

14.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Legge regionale 11/12/2006, n.24 ess.mm.ii.“Norme per la prevenzione e la riduzionedelle emissioni in atmosfera a tutela della salute edell'ambiente”.

D.G.R. VIII/5018 e ss.mm.ii. “Determinazioni i-nerenti la certificazione energetica degli edifici, inattuazione del D.Lgs. 192/2005 e degli art. 9 e 25della L.R. 24/2006”.

14.1.3 Disposizioni attuative

Decreto 3/03/2009, n.2055 “Approvazionemodalità per l’avvio del controllo sperimentalesulle certificazioni energetiche degli edifici, rila-sciate ai sensi della D.G.R. 5018/2007 e successi-ve modifiche ed integrazioni”.

Decreto 18/03/2009, n.2598 “Approvazionedel nuovo modello di targa energetica per gli edi-fici, in riferimento alla D.G.R. 5018/2007”.

Decreto 12/05/2009, n.4648 “Definizione deicriteri per accreditare come certificatori energe-tici ai sensi della D.G.R. 5018/2007 e ss.mm.ii. iprofessionisti già accreditati da altre Regioni,Province Autonome e Paesi appartenentiall'U.E.”.

Decreto 11/06/2009, n.5796 “Procedura dicalcolo per la certificazione energetica degli edi-fici”.

Decreto 22/07/2009, n.7538 “Rettifica delleprecisazioni approvate con Decreto 7148 del13/07/2009, relative all’applicazione delle di-sposizioni per l’efficienza energetica in edilizia,di cui alla D.G.R. 8745 del 22/12/2008”.

Decreto 12/08/2009, n.8420 “Differimento deltermine per l'entrata in vigore della procedura dicalcolo per la certificazione energetica degli edi-fici, approvata con D.D.G. 5796 dell'11/06/2009”.

Decreto n. 33/2012 “Attuazione dei criteri perl'accertamento delle infrazioni e l'irrogazionedelle sanzioni di competenza regionale, previste

dall'Art 27 della L.R. 24/2006, in merito alla cer-tificazione energetica degli edifici”.

D.D.G. 19/08/2009, n.8554 “Precisazioni inmerito all'applicazione dell'art.3, comma 2 ecomma 3, della Legge regionale 16/07/2009,n.13”.

D.D.G. 15/12/2009, n.14006 “Precisazioni inmerito all'applicazione delle disposizioni vigentiin materia di certificazione energetica degli edifi-ci e modifiche al D.D.G. 5796 dell'11/06/2009”.

D.D.G. 15/12/2009, n.14009 “Approvazionedella procedura operativa per la realizzazionedei controlli sulla conformità degli attestati dicertificazione energetica redatti ai sensi dellaD.G.R. 5018/2007 e successive modifiche”.

D.G.R. 28/07/2010, n.IX/335, “Certificazioneenergetica edifici pubblici: aggiornamento deltermine finale”.

D.G.R. 31/05/2011, n.IX/1811, “Approvazionenuovo modello di Attestato di prestazione ener-getica degli edifici”

D.G.R. 24/11/2011, n.IX/2554, “Criteri di indi-rizzo, modalità di accertamento delle infrazioni eirrogazione delle sanzioni di competenza regio-nale, previste dall’art.27 della L.R. 24/2006 inmateria di certificazione energetica”

D.G.R. 24/11/2011 n.IX/2555, “Disciplinadell’efficienza energetica in edilizia. Dichiarazio-ne delle prestazioni energetiche degli edifici og-getto di annuncio commerciale per vendita o lo-cazione in applicazione dell’art. 9, comma 1, edell’art. 25, comma 3, della l.r. 24/2006 e certifi-cazione energetica degli enti pubblici.

Decreto Dirigente unità organizzativa,23/10/2012 - 9433 “Sostituzione della firmaelettronica alla firma manuale del Certificatoreenergetico nell'Attestato di prestazione energeti-ca, di cui alla D.G.R. 8745 del 22/12/2008”.

D.G.R. 21/11/2012 n.IX/4416, “Certificazioneenergetica degli edifici: modifiche ed integrazionialle disposizioni allegate alla DGR 8745 del22.12.2008 e alla D.G.R. 2555 del 24/11/2011”;

Decreto n. 33/2012 “Attuazione dei criteri perl'accertamento delle infrazioni e l'irrogazionedelle sanzioni di competenza regionale, previstedall'Art 27 della L.R. 24/2006, in merito alla cer-tificazione energetica degli edifici”.

Legge regionale n.5 del 31/07/2013 “Asse-stamento al bilancio per l'esercizio finanziario2013 ed al bilancio pluriennale 2013/2015 a le-gislazione vigente e programmatico - I provve-dimento di variazione con modifiche di leggi re-gionali”

Comunicato regionale, 8/08/2013, n. 100 “Di-sciplina regionale per l'efficienza energetica degliedifici: gli effetti della conversione in legge delDecreto 4 giugno 2013 n. 63”

Deliberazione Giunta regionale n.1216 del10/1/2014 “Aggiornamento della disciplina re-

Page 177: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 173

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

gionale per l’efficienza e la certificazione energe-tica degli edifici e criteri per il riconoscimento della funzione bioclimatica delle serre e delle logge, al fine di equipararle a volumi tecnici”

14.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

14.2.1 Struttura regionale competente

Le funzioni di Organismo regionale di accreditamento sono svolte dalla Direzione Energia di Finlombarda S.p.A. e includono le seguenti attività: a) accreditamento dei soggetti certificatori;b) predisposizione e gestione del catasto energetico

degli edifici;c) predisposizione e gestione del software di calcolo

per la certificazione energetica degli edifici;d) controllo sui certificati energetici, sulla conformità

dei contributi versati all'Organismo regionale diaccreditamento e sull'operato dei soggetti certifi-catori;

e) elaborazione di linee guida per l'organizzazionedei corsi di formazione e del relativo esame, di cuial punto 16.2, lettera b) del D.G.R. n.8745 del22/12/2008 e relativi controlli;

f) aggiornamento della procedura di calcolo per ladeterminazione dei requisiti di prestazione ener-getica degli edifici e della modulistica da utilizzarenell'ambito delle procedure di certificazione;

g) aggiornamento della procedura operativa per ilrilascio dell'Attestato di prestazione energetica edella targa energetica;

h) monitoraggio sull'impatto delle disposizioni sugliutenti finali, in termini di adempimenti burocrati-ci, oneri posti a loro carico, benefici ottenuti;

i) monitoraggio sull'impatto delle disposizioni sulmercato immobiliare regionale, sulle imprese dicostruzione, di materiali e componenti per l'edili-zia e su quelle di produzione e di installazione emanutenzione degli impianti di climatizzazione;

j) consulenza tecnico scientifica e assistenza agli en-ti locali e ai soggetti certificatori iscritti all'elencoregionale ai fini di una più efficace ed omogeneaattuazione delle norme sul rendimento energeticoin edilizia.

14.2.2 Requisiti per l’accreditamento

In Regione Lombardia possono richiedere l’accreditamento all’elenco dei soggetti certificatori esclusivamente le persone fisiche che risultano in possesso di: uno dei seguenti titoli di studio: Laurea magistrale in ingegneria; Diploma di laurea in ingegneria; Laurea magistrale in scienze ambientali;

Diploma di geometra; Laurea magistrale in architettura; Diploma di laurea in architettura; Laurea magistrale in chimica; Diploma di perito industriale; Laurea magistrale in scienze e tecnologie a-

grarie; Laurea magistrale in scienze e tecnologie fo-

restali e ambientali; Diploma di perito agrario; Diploma di laurea in scienze e tecniche

dell'edilizia; Diploma di laurea in scienze e tecnologie fisi-

che; Diploma di laurea in scienze geologiche; Laurea magistrale in fisica; Laurea magistrale in pianificazione territo-

riale ed urbanistica; Laurea magistrale in scienze della natura; Laurea magistrale in scienze e tecnologie ge-

ologiche; Diploma di laurea in scienze della pianifica-

zione territoriale, urbanistica, paesaggistica eambientale;

Diploma di laurea in scienze e tecnologie a-grarie e forestali;

Diploma di laurea in scienze e tecnologie perl’ambiente e la natura;

Diploma di laurea in scienze matematiche; Laurea magistrale in matematica; Laurea magistrale in scienze chimiche; Laurea magistrale in scienze geofisiche Diploma di laurea in scienze e tecnologie del-

la chimica industriale; Diploma di laurea in scienze della pianifica-

zione territoriale, urbanistica, paesaggistica eambientale;

Diploma di laurea in scienze e tecnologie a-grarie e forestali;

Diploma di laurea in scienze e tecnologie perl’ambiente e la natura;

Diploma di laurea in scienze matematiche; Laurea magistrale in matematica; Laurea magistrale in scienze chimiche; Laurea magistrale in scienze geofisiche; Diploma di laurea in scienze e tecnologie del-

la chimica industriale. un’adeguata competenza comprovata da:

frequenza con profitto a specifici corsi di for-mazione per certificatori energetici organizzatida soggetti accreditati da Regione Lombardiain base alla Deliberazione della Giunta regiona-le del 21/12/2007, n.VIII/6273.

La Commissione giudicatrice, istituita per tale esame, dovrà essere composta anche da un rappresentante di uno degli Ordini, Collegi o Associazioni delle pro-fessioni di cui alla lettera a) che precede. Sono altresì accreditati come certificatori coloro che, in possesso dei requisiti, sono riconosciuti come cer-

Page 178: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 174 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

tificatori energetici da altre Regioni, Province Auto-nome, o da altri Paesi appartenenti all’Unione Euro-pea, previa verifica da parte dell’Organismo regionale di accreditamento del possesso da parte del candida-to di un’adeguata competenza in materia di efficienza e certificazione energetica degli edifici.

14.2.3 Contributo di iscrizione

A decorrere dal 1/01/2008, i certificatori accreditati all’elenco regionale che chiedono di essere iscritti o di rinnovare la loro iscrizione, necessaria ai fini della redazione dell’Attestato di prestazione energetica (di seguito ACE), sono tenuti a versare un contributo an-nuo all’Organismo regionale di accreditamento pari a € 120, quale partecipazione alle spese di gestione del-le attività connesse al sistema di certificazione ener-getica degli edifici. Qualora l’iscrizione avvenga nel secondo semestre dell’anno solare, il contributo è ri-dotto della metà.

14.3 Corsi di formazione e verifica finale

14.3.1 Organizzazione dei corsi

I soggetti accreditati dalla Regione Lombardia in base alla Deliberazione della Giunta regionale del

21/12/2007, n. VIII/6273154, in ottemperanza alla Linee Guida per il riconoscimento dei corsi di forma-zione per tecnici certificatori emanate dall’Organismo regionale di accreditamento e secondo quanto previ-sto dalle Condizioni d'uso e modalità di adesione ai servizi CENED, possono inoltrare alla Direzione E-nergia di Finlombarda SpA richiesta di riconoscimen-to del corso medesimo.

Programma del corso

Inquadramento normativo comunitario, nazionale e regionale in tema di efficienza e certificazione ener-getica degli edifici, con particolare riferimento alla direttiva Europea 2002/91/CE; alla direttiva 2010/31/UE; al D.Lgs. 192/05 e ss.mm.ii.; alla Legge Regionale N. 24 dell’11 dicembre

2006 e ss.mm.ii.; alla DGR VIII/5018 e ss.mm.ii.; alla DGR IX/2554 e ss.mm.ii.; alle Condizioni d’uso recanti le modalità di ade-

sione ai servizi “CENED”. Fondamenti di energetica finalizzati alla piena com-

prensione della procedura di calcolo (Allegato E, DGR n. VIII/5018 e ss.mm.ii.), con particolare riferi-mento ai principi di trasmissione del calore;; ai principi di trasmissione del calore;

154 Solo per i corsi di formazione per certificatori energeti-ci, gli Ordini, i Collegi e le Università non sono tenuti all’accreditamento secondo quanto sancito dalla Delibera-zione di Giunta regionale del 21/12/2007, n. VIII/6273.

ai parametri termici ed alle relative grandezze; ai parametri termici ed alle relative grandezze; alle basi del bilancio energetico dell’edificio

(fabbricato + impianto). Procedura di calcolo per la determinazione della

prestazione energetica di un edificio in Regione Lombardia (Allegato E, DGR n. VIII/5018 e ss.mm.ii.), con particolare riferimento: al fabbisogno di energia termica del fabbricato; al fabbisogno di energia primaria dell’edificio; ai contributi dovuti alle fonti energetiche rinno-

vabili. Soluzioni costruttive, materiali e impianti, per la

progettazione e riqualificazione energetica degli edi-fici, con particolare riferimento: ai materiali e alle soluzioni progettuali o costrut-

tive per migliorare l’efficienza energetica dell’involucro, per minimizzare l’effetto dei pon-ti termici, per migliorare la tenuta all’aria e per la protezione dall’umidità;

alla scelta dei componenti impiantistici, al loro dimensionamento, all’uso delle fonti di energie rinnovabili, all’impiego di soluzioni impiantisti-che per il controllo e l’automazione di funzioni connesse all’utilizzo dell’edificio;

alla valutazione costi-benefici delle scelte pro-gettuali, costruttive e impiantistiche proposte.

Esempi pratici, con particolare riferimento: all’analisi di un progetto di un edificio a destina-

zione d’uso residenziale, dalla progettazione alla certificazione energetica;

Workshop: certificazione energetica di un edificio di nuova

costruzione; certificazione energetica di un edificio esistente. analisi di un progetto di un edificio a destinazio-

ne d’uso terziario, dalla progettazione alla certi-ficazione energetica.

fondamenti di impianti termici esistenti e di ultima generazione;

Efficienza energetica degli impianti: aspetti da considerare nel calcolo dei rendimenti

(prEN 15316-1 calcolo del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti – parte generale).

Soluzioni progettuali e costruttive per il migliora-mento dell’efficienza energetica degli impianti, con particolare riguardo alle soluzioni innovative sugge-rite dalla legislazione vigente (caldaie a condensa-zione, pompe di calore, valvole termostatiche, ecc.): materiali e tecnologie, prestazioni energetiche

dei materiali; marcatura CE; valutazioni economiche degli investimenti

prEN15459. Il contributo energetico specifico al calcolo degli in-

dicatori di prestazione energetica fornito dalle fonti rinnovabili: procedura di calcolo della Regione Lom-bardia;

La geotermia: normativa di riferimento. Solare termico e fotovoltaico: normativa di riferi-

mento. Le applicazioni delle risorse rinnovabili in edilizia,

soluzioni progettuali bioclimatiche. Cenni sull’efficienza negli usi elettrici e di domotica. La ventilazione meccanica controllata, il recupero di

Page 179: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 175

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

calore e il concetto di comfort abitativo. I dati da reperire per la certificazione energetica del-

la Regione Lombardia: raccolta dati sull'esistente: rilievi sul posto (involucro ed impianto), riferimenti tabellari da utilizzare (norme UNI, raccomandazioni CTI) casi particolari.

Esercitazione con il software CENED+ su un edificio nuovo.

Esercitazione con il software CENED+ su un edificio esistente con simulazioni di interventi.

Ciascun corso deve prevedere una durata minima fis-sata in 72 ore (24 ore per quelli erogati in modalità FAD), ripartite in nove moduli.

14.3.2 Modalità d’esame

L’esame finale, al quale il professionista accede previa frequenza ad almeno il 75% delle ore complessive del corso di formazione, prevede una prova scritta predi-sposta dall’O.d.A. costituita da 30 quesiti a risposta multipla, suddivisi in 2 aree tematiche, di cui: la pri-ma è afferente alla normativa regionale in materia di efficienza e certificazione energetica, mentre la se-conda è afferente alla procedura di calcolo per la cer-tificazione energetica degli edifici, le fonti energetiche rinnovabili e gli interventi migliorativi.

14.4 Quando serve l’APE

È prevista la redazione dell’APE nei seguenti casi: nuova costruzione, demolizione e ricostruzione in

ristrutturazione, ristrutturazione edilizia checoinvolga più del 25% della superficie disperden-te dell’edificio cui l’impianto di climatizzazioneinvernale o di riscaldamento è asservito, amplia-mento volumetrico o recupero a fini abitativi disottotetti esistenti, il cui volume lordo a tempera-tura controllata o climatizzato risulti superiore al20% dell’esistente;

interventi di nuova installazione o ristrutturazio-ne di impianti termici, e nei casi di sostituzione digeneratore di calore con potenza superiore ai100kW;

trasferimento a titolo oneroso riferito a una o piùunità immobiliari;

edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pub-blico, la cui superficie utile superi i 1.000 m2;

accesso agli incentivi ed alle agevolazioni di qual-siasi natura, sia come sgravi fiscali o contributi acarico di fondi pubblici o della generalità degli u-tenti, finalizzati al miglioramento delle prestazio-ni energetiche dell’edificio o degli impianti;

contratti Servizio Energia e Servizio Energia“Plus”, nuovi o rinnovati, relativi ad edifici pubbli-ci o privati;

contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestionedegli impianti termici o di climatizzazione degliedifici pubblici, o nei quali figura comunque comecommittente un Soggetto pubblico;

contratti di locazione, di locazione finanziaria e diaffitto di azienda comprensivo di immobili, sianoessi nuovi o rinnovati, riferiti a una o più unitàimmobiliari.

pubblicazione di annunci commerciali finalizzatialla vendita o alla locazione di edifici.

14.5 Attestato di prestazione energetica

14.5.1 Modello e aspetti generali

In Regione Lombardia l’APE può riferirsi alla singola unità immobiliare o a più unità immobiliari presenti all’interno di un unico fabbricato, purché queste con-dividano la stessa destinazione d’uso, lo stesso im-pianto termico e abbiano lo stesso proprieta-rio/amministratore. Gli indicatori di prestazione energetica riportati sull’APE riguardano il riscaldamento, la produzione di acqua calda ad usi igienico-sanitari, la climatizza-zione estiva e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabi-li. Inoltre, al fine di fornire un’indicazione circa l’impatto dell’edificio sull’ambiente, nell’attestato è riportata la stima delle emissioni di gas ad effetto ser-ra determinate dagli usi energetici dell’edificio. La norma regionale prevede che l’ACE, nel caso di edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico, sia af-fisso nello stesso edificio a cui si riferisce in un luogo facilmente visibile al pubblico.

Page 180: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 176 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

Figura 35 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica della Regione Lombardia. Fronte anteriore”

Page 181: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 177

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Figura 36 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica della Regione Lombardia. Fronte posteriore”

Page 182: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 178 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

14.5.2 Cause di incompatibilità all’attività di certifi-cazione energetica

Il certificatore non può svolgere attività di certifica-zione sugli edifici per i quali risulti proprietario o sia stato coinvolto, personalmente o comunque in qualità di dipendente, socio o collaboratore di un’azienda terza, in una delle seguenti attività: a) progettazione dell’edificio o di qualsiasi impianto

tecnico in esso presente;b) costruzione dell’edificio o di qualsiasi impianto

tecnico in esso presente;c) amministrazione dell’edificio;d) fornitura di energia per l’edificio;e) gestione e/o manutenzione di qualsiasi impianto

presente nell’edificio;f) connesse alla funzione di responsabile della sicu-

rezza.

14.5.3 Esclusioni

In considerazione delle finalità della normativa in materia di certificazione energetica degli edifici, sono esonerate dagli obblighi di certificazione155 le unità immobiliari prive dell’impianto di riscaldamento ed in particolare quelle aventi le seguenti destinazioni d’uso: a) box e autorimesse anche multipiano;b) cantine e locali adibiti a deposito;c) strutture temporanee autorizzate per non più di

sei mesi.L’obbligo di certificazione energetica non si applica altresì agli edifici dichiarati inagibili, nonché a quelli di edilizia residenziale pubblica esistenti concessi in locazione abitativa.

L’obbligo di certificazione energetica non si applica in caso di alienazione, a qualsiasi titolo, finalizzata alla demolizione per la realizzazione di opere o interventi dichiarati di pubblica utilità. Non si applicano inoltre nei casi di delocalizzazione di insediamenti residen-ziali nei comuni dei sedimi aeroportuali.

Sono escluse dall'applicazione della D.G.R. n.VIII/5018 e ss.mm.ii., le seguenti categorie di edificie di impianti: a) gli immobili ricadenti nell'ambito della disciplina

della parte seconda e dell'articolo 136, comma 1,lettere b) e c) del D.Lgs. 22/01/2004, n.42, recan-te Codice dei beni culturali e del paesaggio e gliimmobili che secondo le norme dello strumentourbanistico devono essere sottoposti a solo re-

155 Regolamento regionale 18/12/2009, n. 30 “Disposizioni per l'attuazione del documento di programmazione eco-nomico-finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 9 ter del-la legge regionale 31/03/1978, n.34 (Norme sulle procedu-re della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione)”.

stauro e risanamento conservativo nei casi in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe un'alte-razione inaccettabile del loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici;

b) i fabbricati industriali, artigianali e agricoli nonresidenziali quando gli ambienti sono mantenuti atemperatura controllata o climatizzati per esigen-ze del processo produttivo, sono altresì esclusi ifabbricati industriali artigianali e agricoli e relati-ve pertinenze qualora gli ambienti siano mantenu-ti a temperatura controllata o climatizzati utiliz-zando reflui energetici del processo produttivonon altrimenti utilizzabili;

c) i fabbricati isolati con una superficie utile totaleinferiore a 50 m2;

d) gli impianti installati ai fini del processo produtti-vo realizzato nell'edificio, anche se utilizzati, inparte non preponderante, per gli usi tipici del set-tore civile.

14.5.4 Precisazioni rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale

Con la Deliberazione n. 2555 del 24/11/2011 è stato introdotto l’obbligo di riportare l’indice di prestazio-ne energetica e la classe energetica anche negli an-nunci commerciali relativi alla vendita o alla locazio-ne di edifici, prevedendo sanzioni in caso di trasgres-sione.

14.5.5 Edifici non dotati di impianto di riscaldamen-to

Il punto 9.6 della D.G.R. n.VIII/8745 prevede: “L’applicazione degli obblighi di dotazione e di allega-zione agli atti di trasferimento a titolo oneroso dell’Attestato di prestazione energetica, di cui al pre-sente punto 9, è esclusa quando l’edificio, o la singola unità immobiliare in caso di autonoma rilevanza di questa, sia privo dell’impianto termico o di uno dei suoi sottosistemi necessari alla climatizzazione invernale o al riscaldamento dell’edificio”. A tale scopo, secondo quanto introdotto mediante D.G.R. n. IX/4416, l’esclusione dall’obbligo di dotazio-ne e allegazione dell’Attestato di prestazione energe-tica nei contratti di compravendita o di locazione, può essere comprovato mediante auto dichiarazione resa dall’interessato ai sensi dell’art.47 del D.P.R. 445/2000.

14.6 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

14.6.1 Metodologie

In Regione Lombardia, per quanto concerne la reda-zione della relazione ex. art. 28 L. 10/1991 e dell’ACE,

Page 183: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 179

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

occorre fare riferimento agli algoritmi di calcolo di cui alla D.G.R. n.VIII/5018 e ss.mm.ii.156. In funzione dell’evoluzione del quadro normativo na-zionale e regionale e della definizione di nuove pro-cedure aggiuntive per il calcolo delle prestazioni e-nergetiche degli edifici, Regione Lombardia, con De-creto del Direttore generale competente, può modifi-care e integrare la procedura di calcolo di cui alla D.G.R. n. VIII/5018 e ss.mm.ii.

14.6.2 Indicatori della prestazione energetica

La prestazione energetica del sistema fabbricato - impianto relativa alla climatizzazione invernale o al riscaldamento è definita dal valore dell'indice di prestazione energetica, EPH, espresso in: a) chilowattora per metro quadrato di superficie uti-

le degli ambienti a temperatura controllata o cli-matizzati [kWh/m2 anno], per gli edifici apparte-nenti alla classe E.1, esclusi collegi, conventi, casedi pena e caserme;

b) chilowattora per metro cubo di volume lordo degliambienti a temperatura controllata o climatizzato,[kWh/m3anno], per tutti gli altri edifici.

La prestazione energetica del sistema edificio relativa alla climatizzazione estiva o al raffrescamento è definita dal valore dell'indice di prestazione termica, ETC, espresso in: a) chilowattora per metro quadrato di superficie uti-

le degli ambienti a temperatura controllata o cli-matizzati [kWh/m2 anno], per gli edifici apparte-nenti alla classe E.1, esclusi collegi, conventi, casedi pena e caserme;

b) chilowattora per metro cubo di volume lordo degliambienti a temperatura controllata o climatizzati,[kWh/m3 anno], per tutti gli altri edifici.

Ai fini della classificazione energetica degli edifici, il territorio regionale è suddiviso in tre zone climati-che in funzione dei gradi giorno:

zona E: Comuni che presentano un numero digradi giorno maggiore di 2101 e non superiorea 3000;

zona F1: Comuni che presentano un numero digradi giorno maggiore di 3001 e non superiorea 3900;

zona F2: Comuni che presentano un numero di

156 Ai fini della verifica del rispetto dei valori limite previsti dalla D.G.R. n. VIII/5018 e ss.mm.ii., per appurare la sussi-stenza dei requisiti necessari al conseguimento del diritto allo scomputo di cui all’art. 2, comma 1 ter della L.R. 26/1995 o di altri benefici previsti dalle norme comunali, occorre fare riferimento alla procedura di calcolo, di cui alla D.G.R. sopra richiamata, vigente al momento della presen-tazione della relazione ex. art. 28 della legge 10/91.

gradi giorno maggiore di 3901 e non superiore a 4800.

14.6.3 Classificazione energetica degli edifici

Ai fini dell’individuazione della classe di efficienza energetica di un edificio (dalla A+ alla G), in Regione Lombardia l’indicatore di riferimento è il fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale (EPH).

Valori limite della classi energetiche, espressi in chilo-wattora per metro quadrato di superficie utile dell’edificio per anno [kWh/m2 anno], per gli edifici della classe E.1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme

Edifici residenziali Classe Zona E Zona F1 Zona F2 A+ EPH<14 EPH<20 EPH<25 A 14≤EPH<29 20≤EPH<39 25≤EPH<49 B 29≤ EPH<58 39≤EPH<78 49≤EPH<98 C 58≤EPH<87 78 ≤EPH<118 98≤EPH<148 D 87≤EPH<116 118≤EPH<157 148≤ EPH<198 E 116≤EPH<145 157≤EPH<197 198≤ EPH<248 F 145≤EPH<175 197≤EPH<236 248≤ EPH<298 G EPH≥175 EPH≥236 EPH≥298

Valori limite della classi energetiche, espressi in chilo-wattora per metro cubo di volume lordo, delle parti di edificio riscaldate, per anno [kWh/m3anno], per tutti gli edifici, esclusi quelli della precedente tabella

Altri edifici Classe Zona E Zona F1 Zona F2 A+ EPH<3 EPH<4 EPH<5 A 3≤ EPH<6 4≤EPH<7 5≤ EPH<9 B 6≤EPH<11 7≤EPH<15 9≤EPH<19 C 11≤EPH<27 15≤EPH<37 19≤EPH<46 D 27≤ EPH<43 37≤EPH<58 46≤EPH<74 E 43≤EPH<54 58≤EPH<73 74≤EPH<92 F 54≤ EPH<65 73≤EPH<87 92≤EPH<110 G EPH≥65 EPH≥87 EPH≥110

La normativa regionale prevede una ulteriore classi-ficazione rispetto alle prestazioni dell’edificio nella stagione estiva, sulla base del valore dell’indicatore ETC.

14.7 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

14.7.1 Costituzione e funzionamento

Al fine di dare piena attuazione alla normativa regio-nale, per poter garantire l’operatività dei certificatori energetici, Regione Lombardia, attraverso la Direzio-ne Energia di Finlombarda S.p.A. si è dotata, a partire dal settembre 2007, di un sistema informativo a sup-porto della certificazione energetica degli edifici ac-cessibile da parte dei certificatori, per le attività di-chiarative, dal portale www.cened.it. Quest’ultimo ha visto crescere i contenuti e gli utenti fino a raggiungere oltre 1.200.000 contatti annuali, provenienti da diverse Regioni d’Italia e d’Europa.

Page 184: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 180 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

Il sito web157 è lo strumento con il quale la direzione Energia di Finlombarda interagisce con i diversi uten-ti e attraverso il quale adempie a molte delle proprie funzioni di Organismo regionale di accreditamento esaustivo come, ad esempio: la gestione dell’accreditamento dei certificatori

energetici e dei corsi di formazione (rispetti-vamente, a dicembre 2014 certificatori 19.700,corsi: 1.100);

la consulenza tecnico scientifica e l’assistenzaagli utenti, per mezzo di un servizio contattimail, mediante FAQ e attraverso un forum;

la gestione dell’attività dichiarativa da parte delSoggetto certificatore dell’ACE, del deposito delfile opportunamente configurato e afferente alcalcolo della prestazione energetica dell’edificiooggetto d’analisi e generazione dello stesso (informato file aperto);

la verifica del versamento dei contributi dovutidai soggetti certificatori per ogni APE prodotto(€ 10), per l’iscrizione annuale all’elenco regio-nale (€ 120 – ridotto alla metà a partire dal se-condo semestre) e per la richiesta della targaenergetica (€ 50);

la gestione della trasmissione, in formato elet-tronico, da parte dei notai degli atti di trasferi-mento a titolo oneroso ai quali non è stato alle-gato l’ACE;

la gestione del Catasto Energetico Edifici Re-gionale (CEER) e la sua conformazione con fina-lità di consultazione informatizzata degli APEredatti dai soggetti certificatori in RegioneLombardia a disposizione di Regione Lombar-dia, degli Enti locali e di altri soggetti autorizza-ti alla sua consultazione.

14.7.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Lombardia

Tra le funzioni assegnate da Regione Lombardia alla direzione Energia di Finlombarda SpA, quale Organi-smo regionale di accreditamento, è prevista la predi-sposizione e gestione di un catasto energetico degli edifici. Tale catasto raccoglie, in un unico database, i dati di input e output afferenti a ciascun APE prodotto se-condo quanto disposto dalla D.G.R. n.VIII/5018 e ss.mm.ii. Nei tre anni intercorsi tra il settembre 2007 e dicem-bre 2014 sono stati depositati nel catasto energetico circa 1.500.000 ACE/ APE.

157 www.cened.it

Figura 37 “Dal sito internet CENED è possibile accedere, previa autenticazione, al sistema informativo preposto alla gestione del processo di certificazione energetica

in Regione Lombardia”

La Direzione Energia di Finlombarda S.p.A. al fine di dare attuazione a quanto previsto mediante D.G.R. IX/4416 nella quale si definisce che il Catasto Energe-tico degli Edifici Regionale (CEER), costituito sulla base degli Attestati di Certificazione Energetica (APE) redatti dai Certificatori, venga reso accessibile on-line a chiunque, in modo da favorire la conoscenza dell’efficienza energetica connessa alle diverse desti-nazioni d’uso degli edifici e alle loro caratteristiche, gli indicatori energetici afferenti gli APE depositati nel CEER gestito da FINLOMBARDA SPA, sono consul-tabili tramite il portale: www.cened.it All’interno della sezione DATI CENED del sito www.cened.it, è infatti disponibile una rassegna dei principali indicatori ricavabili dall'analisi dei dati ac-quisiti mediante gli APE, con possibilità di applicare dei filtri di ricerca ai dati visualizzati che vengono co-stantemente aggiornati. Tutti gli indicatori presentati, ad esclusione del nu-mero di APE per provincia e comune, si riferiscono ai dati registrati nel CEER secondo la procedura di cal-colo di cui al Decreto n. 5796 dell’11 giugno 2009 in vigore dal 26/10/2009.

Le principali categorie di dati sono le seguenti:

Comune;

Page 185: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 181

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Provincia; Destinazione d’uso; Classe energetica; Fabbisogno EPH; Trasmittanza termica; Dati geometrici (superficie utile media, super-

ficie utile totale, volume netto, volume lordo); Emissioni CO2; Contributo da solare termico e fotovoltaico; Fabbisogno EPW.

14.7.3 Attività dichiarativa, calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio e generazione dell’ACE/APE

Il Soggetto certificatore iscritto che intende produrre un APE è tenuto a dichiarare a Finlombarda Spa, at-traverso gli strumenti resi disponibili mediante il sito web, l’avvio del procedimento di analisi dell’edificio oggetto di certificazione. Il Soggetto certificatore effettua poi i calcoli necessari a definire l’efficienza energetica del sistema edificio-impianti tramite il software di calcolo distribuito gra-tuitamente da Finlombarda o mediante altri software commerciali che implementano la procedura di calco-lo adottata in Regione Lombardia e capaci di generare il file di interscambio dati configurato secondo le spe-cifiche definite. L’acquisizione dei dati di input avvie-ne per singolo subalterno a prescindere che l’APE possa restituire un’analisi energetica di un edificio costituito da più unità immobiliari. A valle del calcolo il Soggetto certificatore è tenuto a depositare il file di interscambio dati nel sistema informativo al fine di acquisire l’APE in formato pdf. Alla generazione dell’APE, il Sistema Informativo provvede altresì ad acquisire dal “portafoglio elettronico” del Soggetto certificatore interessato, il contributo dovuto per l’APE prodotto ed eventualmente quello dovuto per la targa energetica. L’APE dell’edificio può essere ripro-dotto in più copie, ciascuna delle quali, per essere i-donea, dovrà essere firmata dal professionista stesso e timbrata per accettazione dal Comune competente. A partire dal 1° settembre 2011, per effetto della L. 21/02/2011, n.3, l’APE è idoneo all’atto del deposito del file XML nel Sistema Informativo gestito da Fin-lombarda Spa, da questo momento non risulta quindi più necessario il timbro per accettazione del Comune. A partire dal 1 Marzo 2013, inoltre, tutti gli APE pro-dotti dai soggetti certificatori devono essere firmati digitalmente.

14.8 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli A-CE/APE158

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE per i settori privato e pubblico

Settori % di APE sul totale Settore privato 99,4 % Settore pubblico 0,6 %

Settore residenziale. Distribuzione di frequenza degli ACE/APE per classe energetica dell’immobile certifica-

to e anno di deposito dell’ACE/APE

2 0 0 9 2 0 10 2 0 11 2 0 12 2 0 13 2 0 14 * To t .

A + 10 92 323 389 383 426 1623

A 93 970 1.792 2.307 2.696 2.313 10171

B 971 11.382 13.932 13.027 11.092 7.952 58356

C 2.079 16.993 16.716 16.839 12.251 8.986 73864

D 2.142 18.012 21.133 26.373 19.137 15.346 102143

E 1.886 20.024 25.938 34.220 25.647 21.173 128888

F 1.927 21.732 29.921 38.777 29.040 25.009 146406

G 9.367 91.134 118.652 144.316 106.999 93.595 564.063

To t 18.475 180.339 228.407 276.248 207.245 174.800 1.085.514

Nota) i dati relativi al 2009 si riferiscono al periodo 26 ot-tobre 2009 – 31 dicembre 2009

Settore non residenziale (altri settori). Distribuzione di frequenza degli ACE/APE per classe energetica

dell’immobile certificato e anno di deposito dell’ACE/APE

Clas

se2009 2010 2011 2012 2013* 2014 Tot.

A+ 8 34 32 22 35 18 149

A 35 106 140 178 185 150 794

B 72 562 712 839 676 567 3428

C 438 2.843 3.385 3.605 2.983 2.299 15553

D 545 4.853 5.777 6.763 5.204 4.618 27760

E 490 4.064 5.243 6.435 5.114 4.726 26072

F 417 3.959 5.658 7.353 5.704 5.295 28386

G 1.540 13.624 19.164 23.008 18.326 16.414 92076

Tot. 3.545 30.045 40.111 48.203 38.227 34.087 194218

158 dati aggiornati al 1 novembre 2014.

Page 186: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 182 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

Distribuzione complessiva degli ACE/APE per classe energetica dell’immobile certificato e anno di redazio-

ne dell’ACE/APE

Classe 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Tot.

A+ 18 126 355 411 418 444 1.772

A 128 1.076 1.932 2.485 2.881 2.463 10.965

B 1.043 11.944 14.644 13.866 11.768 8.519 61.784

C 2.517 19.836 20.101 20.444 15.234 11.285 89.417

D 2.687 22.865 26.910 33.136 24.341 19.964 129.903

E 2.376 24.088 31.181 40.655 30.761 25.899 154.960

F 2.344 25.691 35.579 46.130 34.744 30.304 174.792

G 10.907 104.758 137.816 167.324 125.325 110.009 656.139

Tot. 22.020 210.384 268.518 324.451 245.472 208.887 1.279.732

Distribuzione degli ACE/APE depositati per finalità di rilascio dell’ACE/APE, per le province di BG, BS, CO, CR

Oggetto di rila-scio dell’APE

BG BS CO CR

Non indicato (ACE ante D.D.G. 5796 del 11/6/2009)

24.085 26.172 12.698 5.839

Nuova costru-zione

9.188 9.097 3.611 2.440

Contratto servi-zio energia o servizio energia plus

298 464 222 88

Sostituzione di generatore so-pra i 100 kW

414 193 293 49

ACE/APE volon-tario

10.095 11.888 6.873 2.659

Contratto di locazione

44.169 65.657 24.315 18.120

Altro 6.453 8.115 3.422 1.621

Demolizione e ricostruzione in ristrutturazione

452 745 249 237

Ristrutturazione edilizia sopra il 25%

3.091 4.243 1.686 1.240

Ampliamento volumetrico sopra il 20%

344 468 194 101

Recupero sotto-tetto

466 494 336 59

Nuova installa-zione d'impian-to termico

484 514 275 271

Ristrutturazione d'impianto ter-mico

834 1.141 392 262

Incentivi fiscali 5.772 6.587 3.216 1.546

Trasferimento a titolo oneroso

57.447 60.831 30.552 17.290

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per finalità di rilascio, per le province di LC, LO, MN, MI Oggetto di rila-scio dell’APE

LC LO MN MI

Non indicato (ACE ante DDG 5796 del 11/6/2009)

7.810 4.348 8.209 57.586

Nuova costruzione 1.994 1.749 3.399 11.480

Oggetto di rila-scio dell’APE

LC LO MN MI

Contratto servizio energia o servizio energia plus

80 57 185 1.145

Sostituzione di ge-neratore sopra i 100 kW

201 105 27 8.313

ACE/APE volonta-rio

3.032 1.995 4.577 46.451

Contratto di loca-zione

14.828 10.110 18.290 131.939

Altro 1.566 1.160 3.940 13.022

Demolizione e ri-costruzione in ri-strutturazione

150 181 166 825

Ristrutturazione edilizia sopra il 25%

906 594 1.134 4.471

Ampliamento vo-lumetrico sopra il 20%

97 41 104 706

Recupero sottotet-to

224 62 40 1.826

Nuova installazio-ne d'impianto ter-mico

122 185 227 2.153

Ristrutturazione d'impianto termico

242 240 402 4.344

Incentivi fiscali 2.419 772 1.731 10.007

Trasferimento a titolo oneroso

16.791 11.844 17.164 176.716

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per finalità di rilascio, per le province di MB, PV, SO, VA Oggetto di rila-scio dell’APE

MB PV SO VA

Non indicato (ACE ante DDG 5796 del 11/6/2009)

15.135 10.958 3.468 18.704

Nuova costru-zione

4.523 5.297 1.107 5.556

Contratto servi-zio energia o servizio energia plus

193 239 51 282

Sostituzione di generatore so-pra i 100 kW

870 343 111 526

ACE/APE volon-tario

9.370 5.523 1.541 8.474

Contratto di lo-cazione

28.991 31.879 7.383 38.388

Altro 3.363 3.026 1.153 3.534

Demolizione e ricostruzione in ristrutturazione

259 247 162 296

Ristrutturazione edilizia sopra il 25%

1.864 1.344 570 2.024

Ampliamento volumetrico so-pra il 20%

285 181 48 351

Page 187: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 183

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Oggetto di rila-scio dell’APE

MB PV SO VA

Recupero sotto-tetto

524 153 104 647

Nuova installa-zione d'impian-to termico

573 525 93 379

Ristrutturazione d'impianto ter-mico

688 710 78 617

Incentivi fiscali 3.923 1.239 1.995 4.126

Trasferimento a titolo oneroso

44.495 28.816 5.925 46.616

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per categoria dell’edificio certificato (secondo destina-

zioni d'uso da D.P.R. 412/1993)

categoria dell’edificio APE % sul totale

E.1 (1)

abitazioni adibite a resi-denza con carattere conti-nuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, con-venti, case di pena, caser-me;

1.070.252 83,63%

E.1 (2)

abitazioni adibite a resi-denza con occupazione sal-tuaria, quali case per va-canze, fine settimana e si-mili;

13.621 1,06%

E.1 (3)

edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività simila-ri;

1.926 0,15%

E.2

Edifici adibiti a uffici e as-similabili: pubblici o priva-ti, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o ar-tigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico;

67.188 5,25%

E.3

Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e as-similabili ivi compresi quel-li adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a ser-vizi sociali pubblici;

969 0,08%

E.4 (1)

cinema e teatri, sale di riu-nioni per congressi;

499 0,04%

E.4 (2)

mostre, musei e bibliote-che, luoghi di culto;

468 0,04%

E.4 (3)

bar, ristoranti, sale da bal-lo;

9.613 0,75%

E.5

Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, e-sposizioni;

64.190 5,02%

E.6 piscine, saune e assimilabi- 1.062 0,08%

categoria dell’edificio APE % sul totale

(1) li; E.6 (2)

palestre e assimilabili; 449 0,04%

E.6 (3)

servizi di supporto alle at-tività sportive;

2.267 0,18%

E.7

Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

47.035 3,68%

E.8

Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.

1.070.252 83,63%

Non indicato (ACE ante DDG 5796 del 11/6/2009)

194.510 18,25%

Distribuzione percentuale degli ACE/APE depositati per titolo di studio del tecnico certificatore

Tecnico certificatore energe-tico

% di ACE/ APE sul To-tale

Diploma di laurea specialistica in ingegneria

17,06%

Diploma di laurea in ingegneria 15,66% Diploma di geometra 32,14% Diploma di laurea in architettu-ra

17,13%

Diploma di laurea specialistica in architettura

7,26%

Diploma di perito industriale 9,96% Diploma di laurea specialistica in scienze ambientali

0,31%

Diploma di laurea specialistica in chimica

0,30%

Diploma di laurea specialistica in scienze e tecnologie agrarie

0,14%

Diploma di perito agrario 0,04% Diploma di laurea specialistica in scienze e tecnologie forestali e ambientali

0,00%

Laurea magistrale in pianifica-zione territoriale ed urbanistica

0,00%

Laurea magistrale in scienze e tecnologie geologiche

0,00%

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per provincia dell’immobile certificato

Provincia Conteggio % di ACE/APE sul totale

Bergamo 163.592 11,09%

Brescia 196.609 13,33% Como 88.334 5,99% Cremona 51.822 3,51% Lecco 50.462 3,42% Lodi 33.443 2,27% Mantova 59.595 4,04% Milano 470.984 31,94% Monza e Brianza 115.056 7,80% Pavia 90.480 6,14% Sondrio 23.789 1,61% Varese 130.520 8,85% Totale 1.474.686

Page 188: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 184 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

Distribuzione degli ACE/APE depositati per anno di co-struzione dell’immobile certificato

Anno di costruzione Numero di

ACE

% di A-CE/APE sul

totale Antecedenti al 1930 148.332 11,59% 1930-1945 71.826 5,61% 1946-1960 150.010 11,72% 1961-1976 339.941 26,56% 1977-1992 193.546 15,12% 1993-2006 242.884 18,98%

Dal 2007 in poi 133.169 10,41%

Non indicato (ACE ante DDG 5796 del 11/6/2009)

194.510 -

Distribuzione percentuale degli ACE/APE depositati per periodo di costruzione dell’immobile certificato

Altri dati statistici sono disponibili al sito internet: http://www.cened.it/home. La sezione del sito “Dati CE-NED” riporta una rassegna dei principali indicatori ricava-bili dall'analisi dei dati acquisiti mediante gli Attestati di Prestazione Energetica (ACE/APE) registrati nel Catasto Energetico Edifici Regionale (CEER).

14.9 Targa di efficienza energetica

La targa può essere richiesta dal Soggetto certificato-re attraverso il sistema informativo, sia nel caso di APE riferiti ad interi edifici (ovvero nel caso in cui l’APE riguardi tutte le unità immobiliari di cui esso è costituito) sia per APE afferenti a una singola unità immobiliare. Solo nel caso di edifici pubblici o adi-biti ad uso pubblico la richiesta della targa è ob-bligatoria. Qualora richiesta, la targa deve essere ap-posta sull’edificio a cui è associata in un luogo che ne garantisca la sua riconoscibilità e visibilità.

Il modello attualmente in vigore è stato approvato con il Decreto n.2598 del 18/3/2009. Gruppi individuati: Gruppo 1: Classi A ed A+ (color oro) Gruppo 2: Classi B e C (color argento) Gruppo 3: Classi D, E, F e G (color bronzo)

Figura 38 “Modelli delle targhe energetiche della Re-gione Lombardia”

14.10 Controlli

I criteri di indirizzo e le modalità di accertamento del-le infrazioni e di irrogazione delle sanzioni di compe-tenza regionale in materia di certificazione energetica sono definiti dalla L.R. n.24 del 11/12/2006 e s.m.i., dalla D.G.R. IX/2554 del 24/11/2011 e del Decreto n.33/2012.A seguito della fusione per incorporazione di Cestec S.p.A. in Finlombarda S.p.A, le funzioni amministrati-ve relative all’accertamento delle infrazioni e all’irrogazione delle sanzioni ai sensi dell'articolo 27, comma 17 nonies, della LR 24/2006 e s.m.i, sono affi-date in esercizio all'Agenzia Regionale per la Prote-zione dell'Ambiente (ARPA)

Accertamenti relativi agli ACE/APE sottoposti a con-trollo

Controlli effettuati Verifiche condotte nel 2012 (Numero accertamenti)

153

Verifiche conformi (ACE, Atti di trasfe-rimento, Contratti di locazione)

46%

Verifiche non conformi (ACE, Atti di trasferimento, Contratti di locazione)

54%

Page 189: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Lombardia Pag. 185

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

14.10.1 Modalità di individuazione del campione soggetto a controllo

La selezione degli APE da sottoporre ad esame è or-ganizzata in modo da coinvolgere potenzialmente tut-ti gli APE registrati nel catasto energetico, preveden-do però maggiori probabilità di controllo in base al rischio di non conformità valutato secondo i seguenti fattori:

numero di certificazioni energetiche effettuate dalcertificatore;

salto di classe all'interno di un range fissato; valori di EPH elevati; classe energetica performante.

Ad ogni ACE, al momento del deposito nel catasto, è assegnato un punteggio che tiene conto dei fattori di rischio individuati.

14.10.2 Modalità di definizione dell’esito del control-lo

L’esito del controllo è definito valutando sia aspetti amministrativi che tecnici, sulla base delle valutazio-ne delle grandezze acquisite sul campo dall’ispettore incaricato. Le modalità operative di esecuzione dei controlli sono definite dal Decreto n.33/2012.

14.10.3 Sanzioni

Il Soggetto certificatore che redige l’APE in modo non conforme alle modalità individuate dalla D.G.R. VIII/5018 e s.m.i., incorre nella sanzione amministra-tiva da € 500,00 a € 2000 ai sensi dell’art. 27 della L.R. 24/06 e s.m.i.. Se l’attestazione comporta l’assegnazione di una classe di efficienza energetica superiore, alla sanzione si aggiungono € 10,00 per ciascun m2 di superficie netta calpestabile riscaldata dell’edificio in oggetto, fino ad un massimo di € 10.000. In ogni caso, l’APE redatto in modo non con-forme alle modalità stabilite dalla Giunta regionale è inefficace e viene cancellato dal catasto energetico regionale. L’alienante che non ottempera all’obbligo di allega-zione dell’APE all’atto di trasferimento a titolo onero-so, incorre nella sanzione amministrativa da € 5.000 a € 20.000. Il locatore che, a decorrere dal 1° luglio 2010, non ot-tempera all’obbligo di consegna dell’APE al condutto-re all’atto della stipula del contratto, in copia dichia-rata conforme, incorre nella sanzione amministrativa da € 2.500 a € 10.000.

14.11 L’intervista al Dirigente

Si propone di seguito un’intervista al Dirigente dell’Unità Organizzativa “Energia e reti tecnologiche” dott. Mauro Fasano della Regione Lombardia

A distanza di oltre cinque anni dall’introduzione della certificazione energetica, quali sono le conclusioni che può trarre?

«Al momento, presso il Catasto energetico regionale risultano depositate oltre 1.501.700 certificazioni e-nergetiche, di cui 1.875 relative ad edifici in classe A+ e 11.302 relative ad edifici in classe A. Con questi numeri, in continuo aumento, è innegabile che sia stata una scelta positiva. Un giudizio dovuto non solo all’indiscusso successo che sul mercato immo-biliare hanno ottenuto gli edifici più efficienti e, conse-guentemente, ai minori consumi energetici degli edifici nuovi o ristrutturati, ma anche all’indotto che ne è de-rivato sotto il profilo dell’occupazione. Da quando è stata introdotta la certificazione energetica, sono stati accreditati oltre 19.700 certificatori e sono stati realiz-zati circa 1.100 corsi di formazione, organizzati da enti privati, università ed ordini professionali. Le imprese che producono materiali ed impianti innovativi per l’edilizia si sono viste aprire solide prospettive di svi-luppo ed hanno aumentato l’attività di ricerca ed i loro investimenti»

Quali sono i nuovi sviluppi previsti?

«Molte sono le cose che potrebbero essere fatte ma la priorità va data alla definizione del nuovo standard per costruire “edifici ad emissioni quasi zero” e coprire una parte del fabbisogno con energia prodotta da fonti rinnovabili, come previsto dalla direttiva 2010/31/UE e dal d.lgs. 28/2011. Occorre poi mettere a punto misu-re per favorire la riqualificazione energetica del pa-trimonio edilizio esistente, in particolare di quello pubblico che, come prevede la direttiva per l’efficienza energetica, dovrebbe “essere d’esempio”. Infine, occorre uscire dal solo perimetro dell’edificio e pensare ad un sistema urbano più efficiente, dove pro-duzione, distribuzione e consumo di energia si integra-no in reti capillari che assicurano la copertura dei fab-bisogni senza sprechi o dispersioni»

Cosa ritiene che debba fare lo Stato?

«Innanzitutto dovrebbe definire una volta per tutte il perimetro delle sue prerogative rispetto alle compe-tenze regionali, in modo da far si che tutti i soggetti

Page 190: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 186 Regione Lombardia

RAPPORTO 2014

coinvolti (le istituzioni ma anche le imprese) possano programmare le proprie attività con un ampio respiro. Questo vale anche per quanto riguarda i criteri per la definizione degli edifici ad emissioni quasi zero, dove occorre capire se e quando verrà definito un metodo di valutazione nazionale. La gran parte delle misure di sostegno economico (come quelle relative al Fondo Kyoto) dovrebbero essere attribuite alle Regioni, in modo che (tenendo conto anche degli obiettivi loro as-segnati con il Burden Sharing) esse possano individua-re gli investimenti più opportuni nel loro contesto eco-nomico e territoriale. Inoltre, sarebbe buona cosa rive-dere l’elenco degli investimenti pubblici che sono essere esclusi dal calcolo per il rispetto del patto di stabilità, includendovi anche gli investimenti per la riqualifica-zione energetica degli edifici: investire per l’efficienza energetica, infatti, significa risparmiare sui costi di ge-stione annuale, che sono la vera “bestia nera” di tutte le Amministrazioni»

Page 191: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Marche Pag. 187

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

15 Regione Marche

15.1 Informazioni generali

Nella Regione Marche sussistono due sistemi di certi-ficazione per gli edifici:

energetica secondo D.Lgs. 192/2005 ess.mm.ii., DM. 26/06/2009 “Linee guida per lacertificazione energetica degli edifici”, D.Lgs.115/2008, D.P.R. 59/2009;

energetico - ambientale a carattere volontarioche utilizza il sistema di valutazione basato sulprotocollo ITACA – Marche per valutare le pre-stazioni degli edifici.

15.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato beni ambientali; green economy; tutela e risanamento ambientale; gestione dei rifiuti; parchi e riserve naturali; risorse idriche; energia e fonti rin-novabili; agricoltura; sviluppo rurale; agriturismo; bonifica; zootecnia; forestazione; industria agroali-mentare; alimentazione L’assessore di riferimento è Maura Malaspina Palazzo Leopardi Via Tiziano 44,60125, Ancona tel. 071 8063434 fax. 071 8063123

La Direzione competente sia per la certificazione e-nergetica sia per la certificazione energetico - am-bientale è il Servizio Infrastrutture, trasporti ed ener-gia- PF Rete elettrica regionale, autorizzazioni ener-getiche, gas ed idrocarburi in Via Tiziano 44, 60125 ad Ancona (tel. 071 8063528). Il Dirigente ed il funzionario responsabile sono ri-spettivamente l’Ing. Mario Pompei e l’ing. Raffaela Fontana.

15.1.2 Riferimenti legislativi regionali

La Regione Marche non ha legiferato in tema di certi-ficazione energetica degli edifici. Si deve far quindi riferimento alle disposizioni legi-slative nazionali ossia al D.Lgs. 19/08/2005, n.192 e successive modifiche ed ai relativi Decreti attuativi.

15.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

Attualmente non è stato istituito un elenco dei certifi-catori energetici. Possono quindi svolgere attività di certificazione i soggetti in possesso delle caratteristi-che e dei titoli indicati nel D.P.R. 16/04/2013, n. 75. Il D.P.R. 16/04/2013 n. 75, entrato in vigore il 12/07/2013, richiede la presentazione di

un’autodichiarazione di possesso dei requisiti profes-sionali e di indipendenza previsti dagli artt. 2-3. Tale dichiarazione sostitutiva, resa ai sensi del art. 46, D.P.R. 28/12/2000, n. 445, viene rilasciata dal sogget-to certificatore all’interno di un’apposita sezione del sistema informativo per l’attestazione della presta-zione energetica degli edifici

15.3 Corsi di formazione

Con deliberazione n. 870 del 21 luglio 2014 sono stati approvati i criteri e le modalità per attuare gli inter-venti formativi, di cui al comma 5, art. 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n. 75, per la qualificazione e l’accertamento dell’idoneità del “tecnico abilitato in materia di certificazione energe-tica degli edifici”.

15.4 Attestato di prestazione energetica

Il modello è redatto secondo le disposizioni contenu-te nella normativa nazionale.

15.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nei Decreti Nazionali.

15.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

Con D.G.R. n. 382 del 19/03/2013 è stato istituito il Registro Regionale degli Attestati di Prestazione E-nergetica degli edifici. Il sistema è operativo dal 1° aprile 2013159. Da tale data gli Attestati di Prestazione Energetica degli edifici devono essere trasmessi alla Regione Marche esclusivamente per via telematica, utilizzan-do il portale web http://ace.regione.marche.it/ Come previsto dall’art. 24 del Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD (D.Lgs. 82/2005), la firma digitale equivale alla firma auto-grafa e sostituisce l’apposizione di sigilli, punzoni, timbri, pertanto l’attestato APE per essere trasmesso alla Regione Marche deve essere sottoscritto digital-mente (non deve contenere firma autografa e timbro del professionista per poi essere scansionato e firma-to digitalmente).

159 Fino al 31 marzo 2013 la consegna degli attestati di pre-stazione energetica è avvenuta tramite consegna manuale e/o posta raccomandata con ricevuta di ritorno, alla Regio-ne Marche – Servizio Infrastrutture Trasporti ed Energia – P.F. Efficienza energetica e Fonti rinnovabili – Via Tiziano n° 44 – 60125 Ancona, tramite fax al n.071-8063012 o, tramite posta elettronica certificata [email protected]

Page 192: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 188 Regione Marche

RAPPORTO 2014

Figura 39 “Portale web di riferimento della regione Marche per il deposito degli attestati di prestazione energetica degli edifici”

15.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

Si riportano di seguito le elaborazioni di sintesi delle informazioni relative ai principali indicatori ricavabili dagli Attestati di Prestazione Energetica (ACE/APE) inseriti nel sistema web della Regione Marche. I dati presentati si riferiscono agli ACE/APE inseriti nel si-stema regionale dal 1 aprile 2013 al 24 ottobre 2014.

Distribuzione degli ACE/APE per i settori residenziale e non residenziale

Settore Num. ACE/APE % sul tota-le

Settore residenziale 52.732 83,4% Settore non residen-ziale

10.491 16,6%

Totale 63.223 100,0%

Settore residenziale. Distribuzione degli ACE/APE per classe energetica dell’immobile certificato e anno di

deposito Anno A+ A B C D E F G

2013 58 214 564 1.005 1.259 3.230 5.852 9.775

2014 115 364 835 1.403 1.934 4.623 8.065 13.436

Totale 173 578 1.399 2.408 3.193 7.853 13.917 23.211

Settore non residenziale. Distribuzione degli ACE/APE per classe energetica dell’immobile certificato e anno

di deposito

Anno A+ A B C D E F G

2013 18 35 121 276 262 501 741 1.751

2014 27 68 172 401 472 975 1.433 3.238

Totale 45 103 293 677 734 1.476 2.174 4.989

Distribuzione complessiva degli ACE/APE per classe energetica dell’immobile certificato e anno di deposito Anno A+ A B C D E F G

2013 76 249 685 1.281 1.521 3.731 6.593 11.526

2014 142 432 1.007 1.804 2.406 5.598 9.498 16.674

Totale 218 681 1.692 3.085 3.927 9.329 16.091 28.200

Distribuzione degli ACE/APE depositati per finalità di rilascio e provincia

Oggetto di

rilascio

dell’APE

PU AN MC FM AP

Nuova

costruzione

432 954 534 192 344

Ristruttura

zione/ampl

iamento

88 383 193 88 109

Riqualificaz

ione

energetica

432 746 464 148 224

Passaggio

di

proprietà

8.042 8.292 5.103 2.600 3.498

Locazione 8.313 9.799 6.156 2.202 2.778

Altro 226 320 250 72 196

Totale 17.533 20.494 12.700 5.302 7.149

Distribuzione degli ACE/APE depositati per categoria dell’edificio (secondo destinazioni d’uso del DPR

412/93)

Categoria dell’edificio n. di APE % sul totale

E.1(1)

Abitazioni adibite a resi-denza con carattere con-tinuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, con-venti, case di pena, ca-serme.

51.052 80,7%

E.1(2)

Abitazioni adibite a resi-denza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili.

1.454 2,3%

E.1(3)

Edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività simi-lari.

226 0,4%

E.2

Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni a-dibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali co-struzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico;

2.358 3,7%

E.3

Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o

75 0,1%

Page 193: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Marche Pag. 189

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Categoria dell’edificio n. di APE % sul totale

cura di minori o anziani nonché le strutture pro-tette per l'assistenza ed il recupero dei tossico di-pendenti e di altri sogget-ti affidati a servizi sociali pubblici;

E.4(1) Cinema e teatri, sale di riunioni per congressi;

41 0,1%

E.4(2) Musei e biblioteche, luo-ghi di culto

35 0,1%

E.4(3) Ristoranti, sale da ballo 711 1,1%

E.5

Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabi-li: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;

4.540 7,2%

E.6(1) Piscine, saune e assimila-bili

10 0,0%

E.6(2) Palestre e assimilabili 88 0,1%

E.6(3) Servizi di supporto alle attività sportive

33 0,1%

E.7

Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili

168 0,3%

E.8

Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.

2.432 3,8%

Distribuzione degli ACE/APE depositati per periodo di costruzione dell’immobile

Periodo di costru-zione

Num. ACE/APE % sul tota-le

Anteriore al 1978 37.182 59,6% Dal 1978 al 1993 10.434 16,7% Dal 1994 al 2000 3.851 6,2% Dal 2001 al 2005 4.530 7,3% Dal 2006 al 2010 3.642 5,8% Posteriore al 2010 2.799 4,5%

15.8 Controlli

La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di prestazione energetica emessi. Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni contenute nella normativa nazionale.

15.9 Intervista al funzionario Ing. Raffae-la Fontana.

Si propone di seguito un’intervista al funzionario Ing. Raffaela Fontana del Servizio “Infrastrutture, tra-sporti ed energia” P.F. “Rete elettrica regionale, auto-rizzazioni energetiche, gas ed idrocarburi” della Re-gione Marche.

Regione Marche – Palazzo Leopardi, Via Tiziano, 44, 60125 Ancona

Tel. 071.8063528

Dal 1 aprile 2013 la Regione Marche ha istituito la banca dati regionale per la consultazione e l’invio telematico dei dati della certificazione energetica degli edifici. Quali sono stati, in questo primo an-no e mezzo, i risultati ottenuti con questo sistema e quali invece le difficoltà applicative?

La banca dati degli ACE, poi divenuti APE, operativa presso la Regione Marche dal 1 aprile 2014, accanto alla finalità principale costituita dal monitoraggio co-stante dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio regionale, ha l’obiettivo di semplificare, migliorare e modernizzare l’attività amministrativa. Il sistema a-dottato, concordato con gli Ordini e i Collegi professio-nali presenti in regione, dopo un primo periodo di “ro-daggio” in cui i tecnici hanno avuto qualche difficoltà principalmente di tipo informatico, è oggi un sistema insostituibile che consente, in modo pratico e immedia-to, la compilazione ed il trasferimento in regione degli attestati di prestazione energetica, diminuendo i tempi attuativi e facilitando i compiti del certificatore. Le u-niche difficoltà applicative riscontrate sono, come già detto, riconducibili a problematiche di tipo informati-co. In particolare, i maggiori ostacoli si sono avuti con l’obbligo per i tecnici di dotarsi di una firma digitale e di installare sul proprio computer il necessario hardware e software. Difficoltà minime e largamente previste, a fronte di un sistema che consente di avere un quadro, certamente non esaustivo, ma comunque di grande valore per indirizzare il legislatore, già da oggi, verso interventi di sostegno, promozione ed incentiva-zione dell’efficienza energetica in edilizia più concreti ed efficaci. Naturalmente, la costituzione del catasto degli ACE/APE, pur rappresentando un passo impor-tante, va collocato nel quadro di ulteriori interventi che dovranno essenzialmente riguardare, lo sviluppo della piattaforma informatica, la verifica documentale e in campo degli ACE/APE e la qualificazione dei certi-ficatori energetici.

A questo proposito a luglio di quest’anno la Re-gione ha deliberato le procedure per la formazio-ne dei tecnici abilitati in materia di certificazione energetica degli edifici. Questo tipo di formazione sarà obbligatorio per poter redigere un Attestato di Prestazione Ener-getica? Certificatori abilitati in altre regioni po-tranno esercitare la loro professione anche all’interno della Regione Marche?

Occorre innanzi tutto precisare che nella Regione Mar-che vige la normativa nazionale ed è quindi cogente quanto stabilito in merito dal D.P.R. 75/2013. In parti-colare sono tecnici abilitati alla certificazione energe-tica degli edifici, tutti coloro che posseggono i requisiti previsti dall’art. 2 del D.P.R. 75/2013. In effetti la D.G.R. n. 870 del 21/07/2014 “Criteri e procedure per la for-mazione dei tecnici abilitati in materia di certificazio-ne energetica degli edifici a livello regionale”, altro non

Page 194: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 190 Regione Marche

RAPPORTO 2014

è che il provvedimento previsto dal comma 5, art. 2, del D.P.R. 75/2013. Il comma prevede l’obbligo per chi pos-siede solo i titoli di cui alle lettere da a) a d) del comma 4, art. 2 dello stesso D.P.R. l’obbligo di frequenza, con superamento di esami finali di uno specifico corso di formazione. Nel provvedimento viene specificato che a livello nazionale tale corso è autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico mentre a livello locale l’autorizzazione viene concessa direttamente dalle re-gioni. A questo punto il dubbio non è tanto quello da Lei formulato nella seconda domanda, quanto un altro: il tecnico che frequenta un corso autorizzato da una regione ove vige la legislazione nazionale, e quindi con tutte le prerogative dettate da quest’ultima, può eserci-tare la propria professione almeno in tutti i territori ove vige la stessa legislazione o soltanto nel territorio della regione che ha autorizzato il corso? A rigore di logica sembrerebbe giusta la prima ipotesi, anche per-ché altrimenti non si capisce perché un ente, una socie-tà, un ordine o un collegio che voglia fare questo tipo di formazione debba rivolgersi alla regione con il fine di ottenere una autorizzazione che abilita i tecnici solo a livello territoriale, quando può tranquillamente rivol-gersi al Ministero dello Sviluppo Economico, ed ottene-re una autorizzazione che abilita il tecnico su tutto il territorio nazionale, pure facendo lo stesso corso. Il D.P.R. però non specifica nulla di tutto ciò ed il dubbio rimane, incrementando l’incertezza che regna sul rico-noscimento reciproco dei certificatori energetici.

Page 195: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Molise Pag. 191

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

16 Regione Molise

16.1 Informazioni generali

16.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato all’Energia Presidente della Regione Sen. Angelo Michele Iorio Contatti con la segreteria: Sede: via Genova, 11 - 86100, Campobasso Tel. 0874/429610 - 429601 Fax. 0874/429604 E-mail: [email protected]

16.1.2 Riferimenti legislativi regionali

La Regione Molise non ha una legge quadro in tema di certificazione energetica degli edifici. Il riferimento sono quindi le disposizioni legislative nazionali ossia il D.Lgs. 19/08/2005, n.192 e s.m.

Legge regionale 26/01/2012, n. 2 “Legge fi-nanziaria regionale 2012”

16.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Struttura regionale competente è la Direzione II. Attualmente non è stato ancora istituito un elenco dei certificatori energetici. Possono quindi svolgere atti-vità di certificazione i soggetti in possesso delle carat-teristiche del D.P.R. 75/2013.

16.3 Corsi di formazione e verifica finale

Al momento non si possiede alcuna informazione in merito all’organizzazione dei corsi (programma, veri-fica finale), alle modalità di svolgimento e alla durata.

16.4 Attestato di prestazione energetica

Il modello è redatto secondo le disposizioni contenu-te nel D.M.26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”.

16.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel D.M.26/06/2009.

16.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

Non è stato istituito un catasto energetico, attualmen-te gli attestati di prestazione energetica vengono con-segnati manualmente al Servizio regionale competen-te.

16.7 Controlli

La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di certificazione emessi. Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005 e s.m.

Page 196: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 192 Regione Piemonte

RAPPORTO 2014

17 Regione Piemonte

17.1 Informazioni generali

17.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Attività produttive (Industria, Commercio, Artigiana-to, Imprese cooperative, Attività estrattive), Energia, Innovazione, Ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati, Rapporti con so-cietà a partecipazione regionale.

L’Assessore di riferimento è GIUSEPPINA DE SANTIS Via Meucci, 1 - 10121 Torino - tel. 0114321700 - fax 0114323862 [email protected]

17.1.2 Riferimenti legislativi regionali

L.R. 28/05/2007, n.13. (Testo coordinato) “Di-sposizioni in materia di rendimento energeticonell'edilizia”. (B.U. 31/05/2007, n.22)

Modificata dalle Leggi:

L.R. 27/01/2009, n.3 “Disposizioni collegate allamanovra finanziaria per l'anno 2008 in materia ditutela dell'ambiente.” (B.U. 29/01/2009, n.4)

L.R. 14/07/2009, n.20 “Snellimento delle proce-dure in materia di edilizia e urbanistica” (B.U.16/07/2009, n.28)

L.R. 6/08/2009, n.22 “Disposizioni collegate allamanovra finanziaria per l'anno 2009”. (B.U.07/08/2009, n.31)

D.D. 1/10/2009, n.446 “Approvazione aspettimetodologici e operativi in materia di certifica-zione energetica ai sensi della D.G.R. 4/08/2009,n.43-11965 recante disposizioni attuative dellaL.R. 28/05/2007, n.13 e s.m.i.”

L.R. 4/12/2009, n.30 “Assestamento al bilanciodi previsione per l'anno finanziario 2009 e dispo-sizioni di natura finanziaria”.

17.1.3 Disposizioni attuative

D.G.R. n.43-11965 del 4/08/2009 (in vigoredal 1/10/2009) - “L.R. 28/05/2007, n.13 "Dispo-sizioni in materia di rendimento energeticonell'edilizia". Disposizioni attuative in materia dicertificazione energetica degli edifici ai sensidell'articolo 21, comma 1, lettere d), e) ed f)”, ren-de operativo il sistema di certificazione energeticain Piemonte.

D.G.R. n.1-12374 del 20/10/2009 - Modifiche aiParagrafi 3.2, 4.1, 4.2, 4.4 e 5.1 dell'allegato allaD.G.R. 4/08/2009, n.43-11965 in materia di certi-

ficazione energetica degli edifici.

D.G.R. n.11-330 del 19/07/2010: vengono mo-dificati i paragrafi 4.3. (Verifica finale) e 4.4. (Re-gime transitorio) della Deliberazione 4/08/2009,n.43-11965.

Circolare del Presidente della Giunta regiona-le 25/01/2010, n.1/AMB “Certificazione energe-tica degli edifici. Chiarimenti in merito ai requisitidei certificatori” (B.U. n.4 del 28/01/2010).

D.G.R. 4 febbraio 2014, n. 17-7073 “Adegua-mento in materia di certificazione energetica alledisposizioni di cui al decreto legge 63/2013 con-vertito dalla legge 90/2013 e al d.p.r. 75/2013.Modifica della D.G.R. 4 agosto 2009 n. 43-11965 es.m.i."

17.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

17.2.1 Struttura regionale competente

La gestione dell’elenco regionale dei professionisti e dei soggetti abilitati al rilascio dell'attestato di certifi-cazione energetica di cui all’art. 6, comma 1 della L.R. 13/2007 e ss.mm.ii. è affidata alla Direzione Inno-vazione, Ricerca, Università e Sviluppo energetico sostenibile – Settore Sviluppo Energetico Sosteni-bile, che si avvale a tal fine degli enti ed organismi previsti dalla legislazione vigente.

17.2.2 Requisiti di iscrizione

L’art. 6, comma 1 della L.R. 13/2007 e ss.mm.ii., nell’istituire presso la Regione l'elenco dei professio-nisti e dei soggetti abilitati al rilascio dell'attestato di prestazione energetica, stabilisce che al medesimo sono iscritti coloro che, alla data di presentazione del-la domanda di iscrizione, sono in possesso di uno dei seguenti requisiti:

a) iscrizione ai relativi Ordini o Collegi professionalie abilitazione all’esercizio della professione relati-va alla progettazione di edifici ed impianti asservi-ti agli edifici stessi, nell’ambito delle competenzead essi attribuite dalla legislazione vigente;

b) titoli di studio tecnico-scientifici di seguito indivi-duati e attestazione di partecipazione, con esitopositivo, al corso di formazione, le cui modalità disvolgimento sono disciplinate al paragrafo 4 dellaD.G.R. 43-11965.

Lo stesso articolo stabilisce altresì che coloro che so-no in possesso dei requisiti sopra indicati o equiva-lenti, conseguiti in altre Regioni italiane o in Stati e-steri, possono fare richiesta di iscrizione alla Regione, la quale verifica l'equivalenza dei requisiti e dei rela-tivi contenuti professionali con quelli previsti dalla L.R. 13/2007 e ss.mm.ii.

Page 197: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Piemonte Pag. 193

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Ai sensi del D.P.R. 75/2013, per emettere l’attestato di prestazione energetica, i certificatori operano nell’ambito delle proprie competenze o in collabora-zione con altri professionisti o soggetti abilitati ed i-scritti nell’elenco regionale in modo da coprire tutti gli ambiti professionali su cui è richiesta la compe-tenza. Ne consegue che sono ammessi all’iscrizione nell’elenco regionale tutte le figure con le caratteristi-che individuate dal D.P.R. 75/2013.

Composizione dell'elenco regionale dei certificatori energetici. Dato aggiornato al 15/11/2014

Categoria Iscritti % sul totale

Ingegneri 172.439 28,53 Laurea in Architettura 1.471 0,24 Laurea in Chimica 545 0,09 Laurea in Scienze e Tecno-logie Ambientali 137 0,02 Forestali 364 0,06 Laurea in Fisica 580 0,10 Architetti 174.202 28,82 Agrotecnici 103 0,02 Laurea in Ingegneria 1.512 0,25 Diploma di Perito Agrario 48 0,01 Geometri 216.848 35,88 Periti 29.325 4,85 Agronomi 383 0,06 Diploma di Perito Indu-striale 2.474 0,41 Diploma di Geometra 3.721 0,62 Laurea in Scienze Ambien-tali 198 0,03 TOTALE 604.350 100,00

17.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche

Alle istanze di iscrizione all’elenco regionale è appli-cato, a carico dei richiedenti che non risultino già i-scritti ad Ordini e Collegi professionali di soggetti competenti in materia di progettazione di edifici e/o impianti, un onere annuale pari a euro 100,00160 da versarsi a favore della Regione Piemonte. Ai fini della propria identificazione nello svolgimento delle procedure per via informatica, ogni certificatore deve essere dotato di certificato elettronico con firma digitale.

160 Nel dicembre 2009 l'Ordine degli Architetti di Torino ha presentato ricorso straordinario al Presidente della Repub-blica contro e per l'annullamento dell'albo a pagamento i-stituito dalla Regione Piemonte per la tenuta dell'elenco degli abilitati all'attività della certificazione energetica degli edifici. Con D.P.R. 12/01/2011 il ricorso è stato accolto ri-guardo l'imposizione della tassa prevista per l'iscrizione a tale Albo, ed è stato decretato l'annullamento parziale della D.G.R. che la istituisce.

17.3 Corsi di formazione e verifica finale

17.3.1 Organizzazione dei corsi

Gli Ordini o Collegi professionali, le agenzie per l’energia con sede nel territorio regionale e le agenzie formative di cui all’art. 11 lettere a), b) e c) della L.R. 13/04/1995, n.63 (Disciplina delle attività di forma-zione e orientamento professionale), d’intesa con la Struttura regionale competente, organizzano periodi-camente corsi di formazione sulla base del program-ma di cui al paragrafo 4.2 del D.G.R. 43-11965, anche mediante l’utilizzo di strumenti di formazione a di-stanza. I corsi possono essere organizzati anche dall’Università degli studi di Torino, dall’Università degli studi del Piemonte Orientale e dal Politecnico di Torino, d’intesa con la Regione. I corsi sono tenuti da esperti universitari o appartenenti alla Pubblica Am-ministrazione, nonché da soggetti abilitati di cui al paragrafo 3.2 del D.G.R. 43-11965 di comprovata e-sperienza nel settore termotecnico ed energetico. I docenti devono possedere competenze specifiche nelle tematiche trattate nel programma di cui al pa-ragrafo 4.2 del D.G.R. 43-11965. Nel caso di esperti universitari o della Pubblica Amministrazione le competenze sono attestate dall’ente di appartenenza. Al termine del corso i soggetti organizzatori compila-no telematicamente, tramite il sistema informativo messo a disposizione dalla Struttura regionale com-petente, l’apposito attestato di frequenza degli iscrit-ti.

17.3.2 Programma del corso

Il programma del corso, articolato in due moduli, è diretto a fornire richiami teorici di termodinamica, bilanci di energia del sistema fabbricato - impianto termico e elementi conoscitivi relativi alla procedura di certificazione energetica regionale. La durata me-dia della formazione regionale è di circa 80 ore con punte a 96 ore per alcuni corsi in cui alcuni soggetti erogatori espandono la parte esemplificativa e prati-ca a vantaggio delle competenze del discente. La durata del corso regionale e gli argomenti trattati sono sovrapponibili a quelli individuati nell’allegato 1 del D.P.R. 75/2013 “Contenuti minimi del corso di formazione per tecnici abilitati alla certificazione e-nergetica degli edifici”.

17.3.3 Verifica finale

I soggetti di cui è attestata la partecipazione ai corsi accedono alla verifica finale che viene organizzata a cura dell’agenzia formativa o del soggetto che ha or-ganizzato e svolto il corso. La verifica finale consiste nello svolgimento di una prova scritta sulle tematiche oggetto del programma del corso diretta a verificare le competenze acquisite nelle materie trattate e nella redazione, mediante l’impiego della procedura in-

Page 198: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 194 Regione Piemonte

RAPPORTO 2014

formatizzata, di un attestato di certificazione sulla base di una casistica significativa. La commissione d’esame è composta dai docenti ed è comunque inte-grata da esperti appartenenti alla Regione Piemonte e/o all’Agenzia regionale per la protezione ambienta-le (ARPA).

17.4 Attestato di prestazione energetica (ACE/APE)

17.4.1 Modello e aspetti generali

La procedura di certificazione energetica comprende la valutazione della prestazione energetica dell’edificio, la sua classificazione attraverso il con-fronto con opportuni valori di riferimento e la reda-zione dell’attestato di certificazione secondo il model-lo di cui all’Allegato A della D.G.R. 43-11965. Gli aspetti metodologici e operativi che i certificatori devono osservare in fase di redazione dell’attestato di certificazione energetica sono definiti con apposita determinazione del responsabile della Struttura re-gionale competente. L’attestato di certificazione è re-datto all’atto di chiusura dei lavori inerenti agli inter-venti edilizi di cui all’art. 5, comma 1 della L.R. 13/2007 e s.m.i. (nuova costruzione o ristrutturazio-ne edilizia). In tali casi il nominativo del certificatore è comunicato da parte del costruttore al Comune competente per territorio entro la data di inizio lavo-ri. In caso di compravendita o di locazione degli edifi-ci l’attestato di certificazione energetica è redatto in tempo utile per essere reso disponibile al momento della stipula dell’atto di compravendita o del contrat-to di locazione. L’attestato di certificazione energetica riguarda la singola unità immobiliare. La certificazione per unità immobiliari facenti parte di uno stesso fabbricato può fondarsi, alternativa-mente: a) sulla valutazione dell'unità immobiliare interessa-

ta;b) sulla valutazione di un'altra unità immobiliare,

rappresentativa della stessa tipologia.Con riferimento all’ultimo caso citato, l’attestato è re-datto sulla base di una certificazione dell’unità im-mobiliare presa in considerazione effettuata sulla ba-se delle seguenti condizioni: a) medesima destinazione d’uso;b) stessa superficie utile con una tolleranza del +/-

10%;c) stesso rapporto di forma superficie/volume con

una tolleranza del +/-10%;d) stesso rapporto tra superficie vetrata e superficie

utile con una tolleranza del +/-10%;e) stesso tipo di impianto di climatizzazione;f) analoga giacitura, in termini di orientamento e

superfici disperdenti, anche nei confronti di altriedifici confinanti.

Laddove si opti per la certificazione della singola uni-tà immobiliare, la certificazione non potrà prescinde-

re dalla determinazione del rendimento medio sta-gionale dell’impianto termico centralizzato calcolato secondo la normativa tecnica in vigore (UNI/TS 11300). Ai sensi dell’art. 5, comma 10 della L.R. 13/2007 e ss.mm.ii., l'attestato di certificazione ener-getica é rilasciato da un certificatore estraneo alla progettazione e alla direzione lavori. Al fine di assicu-rare indipendenza ed imparzialità di giudizio, all’atto di sottoscrizione dell’attestato di certificazione ener-getica i certificatori dichiarano l'assenza di conflitto di interessi secondo le modalità riportate nel modello di cui all’allegato A del D.G.R. 43-11965.

Figura 40 “Modello dell’Attestato di prestazione ener-getica della Regione Piemonte.”

17.4.2 Esclusioni

Sono esonerati dagli obblighi inerenti l’attestato di certificazione le unità immobiliari prive di impianto termico aventi le seguenti destinazioni d’uso: a) box;b) cantine;c) autorimesse;d) parcheggi multipiano;e) locali adibiti a depositi;f) strutture stagionali a protezione degli impianti

sportivi;g) strutture temporanee previste per un massimo di

sei mesi;h) altre strutture o edifici assimilabili a quelli elenca-

ti.Non si applicano altresì: i) ad edifici dichiarati inagibili;j) agli edifici concessi in locazione abitativa a canone

vincolato o convenzionato161, tenuto conto inquest’ultimo caso che la finalità dell'Attestato diprestazione energetica è quella di fornire i dati ele informazioni che consentono ai cittadini di ef-fettuare valutazioni e confronti.

Sono altresì escluse dall’obbligo, in linea generale tut-te le unità immobiliari che non prevedono un regime di comfort abitativo come indicato nel D.M. 22/11/2012 e nel recentemente emendato D.Lgs. 192/2005.

161 Sono considerati tali gli edifici di edilizia residenziale pubblica con canoni di locazione calcolati con riferimento agli articoli 17, 18, 19 e 20 della L.R. 28/03/1995, n.46 (Nuove norme per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) o edifici privati concessi in locazione secondo contratti con-venzionati ai sensi della Legge 9/12/1998 n.431 (Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo)

Page 199: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Piemonte Pag. 195

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

17.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamen-to

Nel caso di edifici non dotati di impianto di climatiz-zazione invernale e/o produzione di acqua calda sani-taria l’Attestato di prestazione energetica indica i consumi previsti calcolati come segue.

a) Per la climatizzazione invernale: si valuta dap-prima il fabbisogno di energia termica dell’edificio(UNI/TS 11300-1) e successivamente l’energiaprimaria, presumendo che le condizioni di com-fort invernale siano raggiunte mediante l’utilizzodi apparecchi alimentati dalla rete elettrica; in talcaso il fabbisogno netto ideale di energia termicaper il riscaldamento, così come definito nellanorma UNI/TS 11300-1, deve essere corretto me-diante il fattore di conversione dell’energia prima-ria in energia elettrica;

b) Per la produzione di acqua calda sanitaria: sivaluta dapprima il corrispondente fabbisogno dienergia termica per la produzione di acqua caldasanitaria dell’edificio (UNI/TS 11300-2) e succes-sivamente l’energia primaria presumendo che, inmancanza di specifiche indicazioni, il servizio siafornito mediante l’uso di apparecchi alimentatidalla rete elettrica; in tal caso il fabbisogno nettoideale di energia termica per la produzione di ac-qua calda sanitaria, così come definito nella nor-ma UNI/TS 11300-2, deve essere corretto median-te il fattore di conversione dell’energia primaria inenergia elettrica.

17.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

17.5.1 Metodologie

La prestazione energetica dell’edificio ai fini della classificazione di cui al paragrafo 6.3 del D.G.R. 43-11965 deve essere determinata sulla base di una va-lutazione standard (Asset Rating), secondo quanto previsto dalle Norme UNI e dalle Linee guida naziona-li per la certificazione energetica degli edifici di cui al D.M. 26/06/2009, con esclusione della procedura semplificata di cui all’Allegato 2 delle Linee guida nazionali.

Metodo di calcolo di progetto

Metodo di calcolo da rilievo su edificio

Metodo di calcolo da rilievo su edificio

Edifici interes-sati

Tutte le tipologie di

edifici, nuovi ed esistenti

Tutte le tipologie di edifici esi-

stenti

Edifici re-sidenziali esistenti

con super-ficie

utile infe-riore o u-

guale a

Page 200: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 196 Regione Piemonte

RAPPORTO 2014

3000 m2 Prestazione

invernale involucro edili-

zio

Norme U-NI/TS 11300

Norme U-NI/TS 11300

DOCET (CNR-ENEA)

Energia prima-ria prestazione

in-vernale

Norme U-NI/TS 11300

Norme U-NI/TS 11300

DOCET (CNR-ENEA)

Energia prima-ria prestazione

acqua calda sanitaria

Norme U-NI/TS 11300

Norme U-NI/TS 11300

DOCET (CNR-ENEA)

Prestazione estiva involucro

edili-zio

Norme U-NI/TS 11300

Norme U-NI/TS 11300

DOCET (CNR-ENEA)

17.5.2 Indicatori della prestazione energetica globa-le e parziale

L’Attestato di prestazione energetica riporta i se-guenti indicatori di prestazione energetica: a) indice di prestazione energetica globale;b) indice di fabbisogno energetico richiesto per il ri-

scaldamento degli ambienti e relativo valore limi-te previsto dalla normativa;

c) indice di prestazione energetica per la climatizza-zione estiva e relativo limite previsto dalla norma-tiva;

d) indice di prestazione energetica per la produzionedi acqua calda sanitaria;

e) indice di prestazione energetica per illuminazioneartificiale;

f) rendimento medio globale stagionaledell’impianto di riscaldamento e relativo valorelimite previsto dalla normativa;

g) valore di prestazione energetica della pompa dicalore (se installata) e relativo valore limite previ-sto dalla normativa;

h) indice globale di prestazione energetica espressoin emissioni annue in ambiente di CO2 rapportateagli ettari di bosco necessari a smaltirle;

i) ulteriori informazioni energetiche in conformità aquanto riportato nelle Linee guida nazionali.

17.5.3 Classificazione energetica degli edifici162

Per la classificazione degli edifici è adottato il para-metro di valutazione EPL lordo. Tale parametro è co-stituito dalla somma degli indici di prestazione ener-getica per la climatizzazione invernale ed estiva, per la preparazione di acqua calda sanitaria e per l’illuminazione. Tuttavia, nella fase di avvio, il parametro EPL lordo comprende esclusivamente la somma dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione

162 Il riferimento è la D.G.R. 43-11965, art. 6.3 “Classifica-zione energetica degli edifici”

invernale, in assenza di contributi da fonti rinno-vabili, e dell’indice di prestazione energetica per la produzione dell’acqua calda sanitaria. In fase transitoria, in assenza di informazioni articolate a scala territoriale regionale sui livelli standard di pre-stazioni in relazione alle categorie di edificio, si adot-ta la classificazione come di seguito definita. Tale classificazione sarà rivista in presenza di informazio-ni disponibili che modifichino significativamente la scala adottata. Il calcolo per stabilire la classe di ap-partenenza di un edificio è effettuato utilizzando i da-ti climatici del capoluogo (Torino: 2617 Gradi Gior-no).Il valore EPLTo calcolato viene quindi confrontato con i valori limite di seguito definiti.

Classificazione in funzione del parametro EPL lordo. Edifici residenziali

Edifici residenziali Classe A+: EPL To< 27 kWh/m² Classe A: 27 kWh/m² ≤ EPL To < 44 kWh/m² Classe B: 44 kWh/m² ≤ EPL To < 82 kWh/m² Classe C: 82 kWh/m² ≤ EPL To < 143 kWh/m² Classe D: 143 kWh/m² ≤ EPL To < 201 kWh/m² Classe E: 201 kWh/m² ≤ EPL To < 249 kWh/m² Classe F: 249 kWh/m² ≤ EPL To < 300 kWh/m² Classe G: 300 kWh/m² ≤ EPL To ≤ 435 kWh/m² NC: >435 kWh/m²

Classificazione in funzione del parametro EPL lordo. Altri edifici non compresi nel precedente prospetto

Altri edifici Classe A+: EPL To < 9 kWh/m3 Classe A: 9 kWh/m3 ≤ EPL To < 14 kWh/m3 Classe B: 14 kWh/m3 ≤ EPL To < 27 kWh/m3 Classe C: 27 kWh/m3 ≤ EPL To < 46 kWh/m3 Classe D: 46 kWh/m3 ≤ EPL To < 64 kWh/m3 Classe E: 64 kWh/m3 ≤ EPL To < 79 kWh/m3 Classe F: 79 kWh/m3 ≤ EPL To< 95 kWh/m3 Classe G: 95 kWh/m3≤ EPL To ≤ 137 kWh/m3 NC: >137 kWh/m3

17.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

17.6.1 Costituzione e funzionamento

La Regione Piemonte, nell’ambito della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione regionale (RUPAR), ha realizzato un sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici (SICEE) condiviso, geo-referenziato e collegato con il sistema informativo relativo agli impianti termici di cui all’articolo 15 del-la L.R. 13/2007 e ss.mm.ii. Il SICEE contiene l’elenco dei certificatori e la raccolta degli attestati di certificazione energetica. L’accesso al SICEE avviene mediante una sezione del portale istituzionale della Regione Piemonte dedicata all’energia ed è regolato sulla base delle caratteristi-che e delle credenziali dei soggetti che vi accedono. L’accesso al SICEE consente di effettuare:

Page 201: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Piemonte Pag. 197

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

a) la prenotazione dei codici alfanumerici degli atte-stati di certificazione energetica;

b) la compilazione e l’invio degli attestati di certifica-zione energetica a cura del certificatore;

c) la validazione ed archiviazione degli attestati dicertificazione energetica;

d) il rilascio di copie dell’Attestato di prestazione e-nergetica;

e) il trattamento statistico dei dati, anche ai fini delmonitoraggio e delle analisi di cui all’articolo 10del D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.;

f) l’estrazione degli attestati di certificazione ener-getica per le attività di controllo.

17.6.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Piemonte

Nell’ambito del SICEE è realizzato un database deno-minato “catasto energetico degli edifici della Regione Piemonte”, contenente le indicazioni relative alle pre-stazioni energetiche degli edifici esistenti e di quelli di nuova costruzione. I dati contenuti nel suddetto catasto si riferiscono al fabbisogno energetico stan-dard calcolato durante il processo di certificazione energetica ed al consumo reale di energia. Il consumo reale di energia è determinato dal certificatore sulla base di dati reali e non stimati. Per gli edifici esisten-ti, contestualmente all’inserimento dei dati relativi all’Attestato di prestazione energetica, sono inoltre inclusi quelli concernenti il consumo reale annuale di combustibile, di energia elettrica e di energia da fonti rinnovabili rappresentativi di un anno di utilizzo dell’edificio, in coerenza con la destinazione d’uso prevista. A partire dal 1° gennaio 2012, per gli edi-fici con abitabilità rilasciata a partire dal 1° gen-naio 2009, sono indicati i consumi reali relativi agli ultimi tre anni di vita dell’edificio.

Figura 41 “Sistema Informativo della Regione Piemonte accessibile al sito www.sistemapiemonte.it”

17.6.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica

L’attestato di certificazione è numerato univocamen-te ed è emesso dal SICEE su richiesta del certificatore, che accede al sistema mediante credenziali elettroni-che corrispondendo alla Regione Piemonte il relativo costo di prenotazione pari ad euro 10,00 per ogni attestato richiesto secondo le modalità definite da apposita Determinazione del Responsabile della Struttura regionale competente. Il codice relativo al certificato prenotato è utilizzabile per il caricamento di un Attestato di prestazione e-nergetica esclusivamente da parte del certificatore che lo ha acquistato. L’attestato di certificazione pre-notato ma non utilizzato dal certificatore da cui è sta-to richiesto non può essere ceduto ad altri. Esso può essere restituito al SICEE che ne rimborsa il costo di prenotazione al certificatore.

17.6.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica

Il certificatore, acquisiti tutti gli elementi necessari ed effettuata la valutazione energetica dell’edificio, com-pila l’attestato di certificazione prenotato convali-dandolo con la firma digitale. Al termine della compilazione, il certificatore provve-de alla trasmissione telematica dell’attestato. Dopo la convalida, l’attestato non è più modificabile; eventuali modifiche o integrazioni potranno essere effettuate solo mediante l’annullamento e la sostituzione dell’attestato. Il certificatore è tenuto a consegnare l’attestato di certificazione al proprietario dell’immobile entro 15 giorni dalla intervenuta vali-dazione dell’attestato da parte del SICEE.

17.6.5 Rilascio di copie e accessibilità

Chiunque, previa registrazione, può collegarsi gratui-tamente al SICEE e prendere visione dei certificati ar-chiviati nel sistema. L’accesso alle informazioni orga-nizzate in modo complesso, ad esempio per classi di efficienza, per età degli edifici, per zone e aree terri-toriali, avviene attraverso sezioni del SICEE riservate e accessibili a pagamento. Per gli Enti pubblici l’accesso è sempre gratuito. Il certificato è scaricabile dal SICEE in formato elettronico non alterabile.

17.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

Distribuzione degli ACE/APE, per anno di deposito dell’attestato presso la Regione e classe energetica dell’immobile certificato. Settore residenzialeClas-se

2009 2010 2011 2012 Tot.

A+ 46 228 267 1887 785 A 104 891 1.028 1.175 3.444 B 888 6.358 6.441 6.233 21.386

Page 202: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 198 Regione Piemonte

RAPPORTO 2014

Clas-se

2009 2010 2011 2012 Tot.

C 2.725 17.074 16.525 17.767 57.753 D 2.759 18.710 19.525 24.252 70.095 E 2.082 14.482 14.910 19.010 54.129 F 1.816 12.592 12.770 15.826 45.983 G 2.749 17.896 17.597 19.965 61.950

NC 1.839 11.446 11.056 10.816 37.132 Tot. 17.60

4

11.2429

113.494

130.182

352.657

Distribuzione degli ACE/APE, per anno di deposito dell’attestato presso la Regione e classe energetica dell’immobile certificato. Settore non residenziale (al-tri settori)Classe

2009 2010 2011 2012 2013 2014 Tot.

A+ 45 77 130 81 99 82 350

A 69 264 255 232 223 220 865

B 211 1.159 1.313 1.284 1.392 1.012 4274

C 369 2.343 2.649 2.904 2.973 15.153 8.919

D 417 2.388 2.579 2.940 3.258 3.156 9.023

E 223 1.609 1.714 2.011 2.338 2.357 6.071

F 212 1.321 1.384 1.607 1.838 1.777 4.940

G 289 1.822 1.886 2.193 2.307 2.429 6.736

NC 320 1.770 1.470 1.713 1.668 1.531 5.623

Tot. 2.155 12.753 13.380 14.965 16.096 27.717 46.801

Distribuzione complessiva degli ACE/APE, per anno di deposito dell’attestato presso la Regione e classe ener-getica dell’immobile certificatoClasse 2009 2010 2011 2012 2013 Tot. A+ 91 305 397 1.968 74 1.135 A 173 1.155 1.283 1.407 291 4.309 B 1.099 7.517 7.754 7.517 1.773 25.660 C 3.094 19.417 19.174 20.671 4.316 66.672 D 3.176 21.098 22.104 27.192 5.548 79.118 E 2.305 16.091 16.624 21.021 4.159 60.200 F 2.028 13.913 14.154 17.433 3.395 50.923 G 3.038 19.718 19.483 22.158 4.289 68.686 NC 2.159 13.216 12.526 12.529 2.325 42.755 Tot. 19.759 125.182 126.874 145.147 29.704 399.458

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per oggetto di rilascio dell’Attestato (APE/ACE) e per

provincia dell’immobile certificato. Province di AL, AT,BI, CN, NO. Dati aggiornati al 15/11/2014

Province AL AT BI CN NO Nuova costruzione 2.764 1.282 698 5.313 3.055 Ristrutturazione edilizia

2.699 1.357 1.012 4.791 2.972

Riqualificazione energetica

1.162 582 517 1.683 943

Passaggio di pro-prietà

27.136 14.256 11.114 39.544 20.894

Locazione 14.487 8.097 6.717 23.638 14.226 Ampliamento in deroga (LR 20/2009)

69 18 19 80 88

Modifica delle pre-stazioni energeti-che

546 195 176 811 347

Altro 3.460 1.521 1.098 3.803 2.939 Situazione ante operam

32 17 11 127 32

Annuncio immobi-liare

2.355 1.284 1.526 3.142 2.645

Accesso V conto Energia

154 158 63 295 132

Province AL AT BI CN NO Richiesta agibilità 642 390 164 1.197 582 Usufrutto 8 0 1 9 3 Comodato d'uso 17 14 7 19 10

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per oggetto di rilascio dell’Attestato (APE/ACE) e per provincia dell’immobile certificato. Province di TO,

VB,BI, VC. Dati aggiornati al 15/11/2014 Province TO VB VC TOT.

Nuova costruzione 12.795 1.052 669 27.628

Ristrutturazione edi-lizia

9.176 1.685 932 24.624

Riqualificazione e-nergetica

5.817 594 420 11.718

Passaggio di proprie-tà

161.108 12.206 10.065 296.323

Locazione 95.435 5.877 6.953 175.430

Ampliamento in de-roga (LR 20/2009)

299 37 9 619

Modifica delle pre-stazioni energetiche

2.029 136 197 4.437

Altro 15.106 1.240 1.055 30.222

Situazione ante ope-ram

182 27 25 453

Annuncio immobi-liare

12.087 1.216 1.512 25.767

Accesso V conto E-nergia

489 33 82 1.406

Richiesta agibilità 1.860 209 184 5.228

Usufrutto 19 3 3 46

Comodato d'uso 39 5 16 127

Distribuzione degli ACE/APE per finalità del rilascio dell’APE

TOT % sul to-tale

Nuova costruzione 27.628 4,57% Ristrutturazione edilizia 24.624 4,08% Riqualificazione energetica 11.718 1,94% Passaggio di proprietà 296.323 49,05% Locazione 175.430 29,04% Ampliamento in deroga (LR 20/2009)

619

0,10% Modifica delle prestazioni energeti-che

4.437

0,73% Altro 30.222 5,00% Situazione ante operam 453 0,07% Annuncio immobiliare 25.767 4,27% Accesso V conto Energia 1.406 0,23% Richiesta agibilità 5.228 0,87% Usufrutto 46 0,01% Comodato d'uso 127 0,02%

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE per categoria di edificio (in base alle destinazioni d'uso da D.P.R.

412/1993)

Categoria dell’edificio ACE/APE

ACE/APE sul tota-

le

E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili

16.654 3%

E.1 (1)

abitazioni adibite a residen-za con carattere continuati-vo, quali abitazioni civili e

492.358 82%

Page 203: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Piemonte Pag. 199

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Categoria dell’edificio ACE/APE

ACE/APE sul tota-

le rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme;

E.1 (2)

abitazioni adibite a residen-za con occupazione saltua-ria, quali case per vacanze, fine settimana e simili;

19.421 3%

E.1 (3)

edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività simila-ri;

1.399 0%

E.2

Edifici adibiti a uffici e as-similabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigia-nali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento ter-mico;

19.061 3%

E.3

Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e as-similabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assi-stenza ed il recupero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

683 0%

E.4

Edifici adibiti ad attività ri-creative o di culto e assimi-labili:

39 0%

E.4 (1)

quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi;

398 0%

E.4 (2)

quali mostre, musei e biblio-teche, luoghi di culto;

294 0%

E.4 (3)

quali bar, ristoranti, sale da ballo;

4.893 1%

E.5

Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al mi-nuto, supermercati, esposi-zioni;

31.191 5%

E.6 Edifici adibiti ad attività sportive:

6 0%

E.6 (1)

piscine, saune e assimilabili; 91 0%

E.6 (2)

palestre e assimilabili; 488 0%

E.6 (3)

servizi di supporto alle atti-vità sportive;

277 0%

E.7

Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

1.322 0%

E.8

Edifici adibiti ad attività in-dustriali ed artigianali e as-similabili.

14.603 2%

Altro Altro 495 0% Totale 603.673 100%

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per tipologia di titolo di studio/appartenenza profes-

sionale del tecnico certificatore energetico Tecnico certificatore energetico APE % sul tota-

le Geometra 133.962 33,48% Ingegnere 121.053 30,25% Architetto 118.545 29,63% Perito industriale 20.784 5,19% Diploma di Geometra 1.903 0,48% Diploma di Perito Industriale 1.211 0,30% Laureato in Ingegneria 856 0,21% Laureato in Architettura 699 0,17% Laurea in Fisica 359 0,09% Laurea in Chimica 245 0,06% Forestali 227 0,06% Laurea in Scienze Ambientali 118 0,03% Agrotecnici 65 0,02% Laurea in Scienze e Tecnologie Ambientali

45 0,01%

Agronomi 42 0,01% Diploma di Perito Agrario 31 0,01% Diploma di Agrotecnico 0 0,0% Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie

0 0,0%

Laurea in Scienze e Tecnologie Forestali

0 0,0%

Totale 400.145 100,00%

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per periodo di costruzione dell’immobile certificato Anno di costru-

zione

Numero di ACE % di APE sul totale

Fino al 1900 62.027 15,62% 1901 - 1920 15.733 3,96% 1921 – 1945 38.822 9,78% 1946 – 1960 66.766 16,82% 1961 – 1975 93.921 23,66% 1976 – 1990 39.026 9,83% 1991 – 2005 36.356 9,16% Dopo il 2006 42.552 10,72% Non determinabi-le (anno non for-malmente corret-to)

1.803 0,45%

Totale 397.006 100%

17.8 Targa di efficienza energetica

Presso ogni edificio di nuova costruzione o soggetto a ristrutturazione, in ordine al quale sia stato emesso un Attestato di prestazione energetica, è affissa in un luogo in cui sia facilmente visibile al pubblico una targa di efficienza energetica conforme al modello di cui all’Allegato C della D.G.R. 43-11965. Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico l’affissione della targa in un luogo dell’edificio fre-quentato dal pubblico costituisce adempimento dell’obbligo di affissione dell’Attestato di prestazione energetica di cui all’articolo 5, comma 4 della Legge regionale 13/2007.

Page 204: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 200 Regione Piemonte

RAPPORTO 2014

Figura 42 “Modello della targa energetica della Regione Piemonte”

17.9 Controlli

Il certificatore ha l’obbligo di conservare per 5 anni dalla validazione dell’attestato da parte del SICEE, la documentazione relativa alle analisi energetiche e tutto il materiale relativo a bollette, fatture di vettori energetici o altra documentazione equivalente relati-va all’edificio certificato, raccolta in occasione dell’effettuazione della procedura di certificazione. Tale materiale, se richiesto, deve essere messo a di-sposizione dell’autorità di controllo. La Struttura re-gionale compente, avvalendosi dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale, in accordo con il Comu-ne, dispone annualmente accertamenti e ispezioni a campione in corso d'opera o entro cinque anni dalla data di fine lavori dichiarata dal committente, al fine di verificare la regolarità della documentazione di cui all’art. 7, commi 1 e 2 della L.R. 13/2007 e s.m.i., dell'Attestato di prestazione energetica e la conformi-tà delle opere realizzate alla documentazione proget-tuale. La Struttura regionale compente, avvalendosi dell'ARPA, in accordo con il Comune, dispone an-nualmente controlli a campione sulla regolarità degli attestati di certificazione energetica relativi agli edifi-ci oggetto di compravendita e locazione.

Controlli Numero % ACE/APE non conformi 2.214 24,62% ACE/APE conformi 6.779 75,38% Totale controlli effettuati 8.993 100,00%

Errori riscontrati frequentemente negli APE non conformi: Quantificazione di volumi e superfici geometriche dell’edificio, determinazione della prestazione energetica per riscaldamento e per la produzione di acqua calda sani-taria, incongruenze tra fabbisogni di energia termica utile e energia primaria, determinazione errata dei rendimenti medi stagionali (in particolare acs) incongruenze descritti-ve varie.

Sanzioni irrogate Numero Percentuale al certificatore 2.214 99,82%

Sanzioni irrogate Numero Percentuale al costruttore 0 0,00% al venditore 4 0,18% al locatore 0 0,00% Totale 2.218 100,00%

17.10 La pubblicazione della Regione Piemonte “Analisi degli errori e guida alla compilazione ragionata degli attestati di certificazione e-nergetica

La regione Piemonte ha elaborato e pubblicato un do-cumento nel quale è disponibile uno studio sui prin-cipali errori commessi dai certificatori energetici nel-la redazione dell’attestato di prestazione energetica degli edifici (ACE/APE). Il documento si propone di illustrare alcuni aspetti delle incongruenze che ricor-rono nella compilazione degli attestati. A fronte del gran numero di attestati, quelli compilati in modo i-nopportuno, pur essendo numericamente rilevanti, sono poco significativi sul campione statistico. Si in-dicano a titolo di esempio, dati di sintesi, esempi e considerazioni riportate nello studio.

Volumi e superficiSu 107.000 APE residenziali: Volume lordo riscaldato: 502 immobili descritticome “appartamento” presentano una volumetria lorda riscaldata superiore a 900 m3 , di questi 61 so-no superiori a 2.000 m3 e 12 “appartamenti” supera-no i 3.000 m3. Non sono state considerate altre tipologie di immobili (delle altre 3.754 descrizioni tipologiche rimanenti). Superficie utile133 edifici hanno una Su (superficie utile) maggiore di 300 m2 (tipologia “appartamento”), 96 dei quali superiori a 5.000 m2 e 7 superiori a 9.000 m2 Non sono state considerate altre tipologie di immobili (delle altre 3.754 tipologie rimanenti). Superficie disperdente11 edifici presentano una superficie disperdente u-guale a zero. Risultano 2.424 immobili con superficie disperdente maggiore di 1.000 m2 di cui 33 immobili con superficie disperdente maggiore di 10.000 m2. Altezza dei localiDal rapporto (volume)/(superficie utile incrementa-ta) risultano 15.506 immobili con altezza dei locali maggiore di 4 metri. Quelli con locali di altezza mag-giore di 5 metri sono 2.029. Quelli con altezza mag-giore di 10 metri sono 204. Risultano 255 immobili con altezza dei locali inferiore a 2 metri (tra cui uno alto 1,70 metri in classe A+). Piani dell’edificio118 immobili presentano un valore negativo del pia-no (-1, -2) e 38 edifici hanno più di 15 piani. In parti-colare un immobile ha 38 piani (in classe A+), un al-tro ben 510.

Page 205: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Piemonte Pag. 201

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Trasmittanze medie dell’involucroSu 107.000 APE residenziali: Involucro opacoPer le superfici opache risultano 525 immobili con trasmittanza superiore a 10 W/(m2K) di cui 404 han-no una trasmittanza superiore a 50 e 320 hanno valo-ri superiore a 100, ben 4.814 immobili con trasmit-tanza inferiore a 0,30 W/(m2K) di cui 516 inferiore a 0,20 e 68 inferiore a 0,10 e 36 hanno una trasmittan-za uguale a 0,00. Involucro trasparenteA proposito delle superfici trasparenti risultano 492 immobili con trasmittanza superiore a 20 W/m2K di cui 313 maggiore di 50, 290 con trasmittanza mag-giore di 100, 86 edifici con trasmittanza maggiore di 1.000 e 74 casi presentano una trasmittanza uguale a 0,00.

Unità esistenti/servite Tipologia distributivaSu 107.000 APE residenziali Potenza caldaia: In 1.581 casi le potenze sono su-periori a 1000 KW di cui 661 superiori a 10.000 KW. In un caso la potenza è 1.800.000.000. In 2.118 casi la potenza è zero. Fonte energetica:In Piemonte sono stati redatti 10.882 attestati con nessuna indicazione circa la fonte energetica (10%). Anno installazione caldaia118 edifici con installazione all’anno 0 (zero), 162 e-difici installati tra l’anno 0 e l’anno 1950, 12 edifici con installazioni dopo il 2011 (nel futuro).

Indici di prestazione e rendimenti dei sottosi-stemi (riscaldamento e ACS) Su 107.000 APE residenziali: Energia primaria Lorda (EPlordo)Risultano 8.337 immobili con prestazione energetica globale maggiore di 500 kWh/m2 . Ben 1.184 immo-bili con valore maggiore di 1.000 kWh/m2 di cui 121 con valore maggiore di 5.000 kWh/m2 (due sopra i 100.000 kWh/m2) RAFFRONTI EPlordo / EPi,r / EPacs

Su 43.193 attestati energetici relativi al capoluogo, la somma di EPi,r + EPacs non corrisponde a EPlordo in 5.593 casi (12,95%)

Descrizione della tipologia di edificioSono presenti ben 3.827 diverse tipologie, tra cui: “af-fittacamere”,”albergo in disuso”, “antica costruzione a schiera”, “antico podere”, “a cortina”, “alloggio libero su 2 lati”, “altri usi”, “appartamento comandante”, “baby parking”, “condominio rivalta alloggio custo-de”, “edificio sito in NAF”, “edificio contiguo”, “ricetti-vo”, “urbano”, “zona termica di edificio”, oltre a nu-meri diversi, anni, eccetera. La dicitura “appartamen-to” viene scritta in 73 modi diversi (tra errori orto-grafici, abbreviazioni, punteggiature, ecc.)

Anno di costruzione / ristrutturazioneSu 107.000 APE residenziali: Prestazione raggiungibile Risultano 14.943 casi in cui la miglioria peggiora la prestazione raggiungibile. In un caso il valore di EPL è 30.812,38 KWh/m2 mentre la prestazione raggiun-gibile è 384.071,36.

Nel corso del 2014 è stata analizzata la banca dati de-gli edifici con destinazione d’uso residenziali per veri-ficare la presenza di errori e valutarne la frequenza distributiva.

Page 206: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 202 Regione Puglia

RAPPORTO 2014

18 Regione Puglia

18.1 Informazioni generali

18.1.1 Assessorato competente per la Gestione delle Politiche Energetiche

Area di Coordinamento Politiche per lo sviluppo eco-nomico, lavoro e innovazione - Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo Sviluppo L’Assessore di riferimento è Loredana Capone

Per quanto concerne le norme sull’abitare sostenibile il settore competente è il servizio Assetto del Territo-rio. Di seguito sono indicati i riferimenti:

Aspetti normativi

Michele Cera Area politiche per la mobilità e qualità urbana Servizio Assetto del Territorio via Giovanni Gentile 52 70126 Bari E-mail: [email protected] tel. 080/5403967

Software di calcolo e i contenuti web

Tommaso Vinciguerra Area politiche per la mobilità e qualità urbana Servizio Assetto del Territorio via Giovanni Gentile 52 70126 Bari E-mail: [email protected] tel. 080/5404353

18.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Regolamento regionale 10/02/2010, n.10 “Re-golamento per la certificazione energetica degliedifici ai sensi del D.Lgs. 19/08/2005 n.192”.

Determinazione del Dirigente del servizio e-nergia, reti e infrastrutture materiali per losviluppo 9/04/2010, n.60 “Regolamento regio-nale 10/02/2010, n.10 «Regolamento per la certi-ficazione energetica degli edifici ai sensi del D.Lgs.19/08/2005 n.192» - procedura per l’iscrizionenell’elenco regionale dei certificatori energetici erelativi costi”.

Deliberazione della Giunta regionale13/04/2010, n.1008 “D.Lgs. 19/08/2005, n.192«Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa alrendimento energetico nell’edilizia». Regolamentoper la certificazione energetica degli edifici. Rego-lamento regionale 10/02/2010, n.10. Corsi diformazione professionale. Procedure perl’autorizzazione. Approvazione.”

18.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica163

18.2.1 Struttura regionale competente

La gestione dell’elenco regionale dei professionisti e dei soggetti abilitati al rilascio dell'attestato di certifi-cazione è affidata all’Area Politiche per lo sviluppo il lavoro e l’innovazione - Servizio Energia, Reti e Infra-strutture Materiali per lo Sviluppo della Regione Pu-glia.

18.2.2 Requisiti di iscrizione

Sono accreditati per l’attività di certificazione energe-tica e riconosciuti come soggetti certificatori: gli Enti pubblici e gli Organismi di diritto pub-

blico operanti nel settore dell’energia edell’edilizia, che esplicano l’attività con tecniciin possesso dei requisiti di seguito;

i tecnici che siano abilitati all’esercizio dellaprofessione e iscritti ai relativi Ordini o Collegiprofessionali ovvero i tecnici che esplicano,nell’ambito delle amministrazioni pubbliche odelle società private di appartenenza, le funzio-ni di energy manager. I suddetti tecnici devonoinoltre possedere un’adeguata competenza pro-fessionale comprovata da:

esperienza almeno triennale ed attestata dauna dichiarazione del rispettivo Ordine o Colle-gio professionale, ovvero degli Enti ed Organi-smi pubblici di appartenenza, in almeno duedelle seguenti attività: progettazione dell’isolamento termico

degli edifici; progettazione di impianti di climatizza-

zione invernale ed estiva; gestione energetica di edifici ed impianti; certificazione e diagnosi energetica.

In alternativa, al fine di conseguirel’accreditamento, i tecnici devono aver frequen-tato specifici corsi di formazione per certifica-tori energetici degli edifici con superamento diesame finale.

163 Con sentenza n.2426/2010 del TAR Puglia - Sede di Bari - II Sezione - gli Ordini degli Ingegneri delle province di Foggia, Bari, Taranto e Lecce hanno vinto il ricorso per l’annullamento dell’elenco dei certificatori energetici e dei certificatori della sostenibilità ambientale.

Page 207: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Puglia Pag. 203

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

18.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche

Con la Determinazione n.60 del 9/04/2010, il servi-zio competente alla tenuta dell’elenco dei certificatori energetici definisce l’importo dei diritti di segreteria e l’istruttoria per l’iscrizione. I professionisti che chiedono di essere iscritti all’elenco regionale dei certificatori energetici sono tenuti a versare un contributo di € 100,00163. La stes-sa somma dovrà essere annualmente versata dagli iscritti per il mantenimento dell’iscrizione. La richiesta di registrazione nell’elenco regionale dei certificatori energetici è proposta esclusivamente in via telematica.164 La Regione Puglia ha deciso di sospendere la gestione dell'elenco regionale dei Certificatori Energetici e sta lavorando su una nuova procedura per consentire ai soggetti titolati l'inoltro delle attestazioni energetiche degli edifici; al momento, quindi, non è prevista l'iscrizione ad alcun elenco.

18.3 Corsi di formazione e verifica finale

18.3.1 Organizzazione dei corsi:

Secondo le indicazioni contenute nel Regolamento regionale n.10 del 2010 i corsi di formazione possono essere svolti da Università, Enti di ricerca, Ordini o Collegi professionali e relative Federazioni regionali, nonché soggetti pubblici o privati, in possesso dei re-quisiti per lo svolgimento dei corsi di formazione pro-fessionale, così come definiti dalla normativa regiona-le in materia.

18.3.2 Programma del corso

Il corso di formazione ha durata minima di 80 ore, con obbligo di frequenza pari ad almeno l’85%. Si riporta di seguito un prospetto contenente le prin-cipali tematiche elencate nel Regolamento regionale n.10 del 10/02/2010 all'art. 11.

Mod Contenuti 1 Quadro normativo europeo e nazionale in mate-

ria di certificazione. Figura del certificatore, con particolare riferi-mento ai relativi obblighi e responsabilità.

2 Fondamenti di trasmissione del calore. Trasmittanza e ponti termici in regime termico stazionario.

3 Calcolo dell’energia scambiata per trasmissione attraverso l’involucro edilizio. Calcolo dell’energia scambiata con l’esterno per ventilazione (naturale e forzata).

4 Proprietà dell’involucro opaco in regime termico dinamico. Soluzioni progettuali e costruttive per migliora-

164http://www.regione.puglia.it/index.php?page=curp&opz=display&id=4997

re l’efficienza energetica dell’involucro opaco (materiali e tecniche). Soluzioni progettuali e costruttive per migliora-re l’efficienza energetica dell’involucro traspa-rente (materiali e tecniche). Sistemi passivi per la riduzione del carico di cli-matizzazione estiva ed invernale. Soluzioni progettuali e costruttive bioclimatiche e sostenibili.

5 Tipologie di impianti asserviti all’edificio (ri-scaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione e climatizza-zione, illuminazione, etc.). Soluzioni impiantistiche ad alta efficienza. Rendimento globale di impianto.

6 Il rendimento globale degli impianti per il ri-scaldamento invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria Interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti (materiali e tecniche).

7 Sistemi per l’uso di fonti rinnovabili (solare ter-mico, fotovoltaico, minieolico, biomassa, ecc.). Incentivi fiscali. Valutazione economica di un investimento di riqualificazione energetica.

8 Il calcolo del fabbisogno di energia primaria di un edificio: riferimenti legislativi e normativi, verifiche e normative di legge. Esempio di calcolo del fabbisogno di energia primaria di un edificio di nuova costruzione. Esempio di calcolo del fabbisogno di energia primaria di un edificio esistente certificato.

9 Normativa regionale in materia di certificazione energetica degli edifici. Descrizione e compilazione del certificato.

10 Certificazione di un edificio esistente. Certificazione di un edificio di nuova costruzio-ne. Certificazione di un’unità immobiliare. Invio dei certificati alla banca dati regionale.

11 Ogni ulteriore utile attività formativa definita dal Servizio regionale competente, anche in con-siderazione della evoluzione della materia.

18.3.3 Verifica finale

Il superamento della verifica finale è obbligatorio ai fini dell’accreditamento e dell’iscrizione all’elenco re-gionale. La verifica finale, effettuata entro 30 giorni dalla data di conclusione del corso, è compiuta da una commis-sione costituita da almeno tre componenti di cui uno nominato dal Servizio regionale competente alla te-nuta dell’elenco. La verifica finale comprende una prova scritta a con-tenuto pratico ed un colloquio o un test di apprendi-mento e può essere ripetuta una sola volta senza ne-cessità di rifrequentare il corso. Nota) La Regione Puglia ha sospeso l'elenco regionale dei Certificatori Energetici. La Regione applica dunque la nor-mativa nazionale.

Page 208: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 204 Regione Puglia

RAPPORTO 2014

18.4 Attestato di prestazione energetica

18.4.1 Modello e aspetti generali

L’Attestato di prestazione energetica è conforme ai modelli riportati negli allegati delle Linee guida na-zionali per la certificazione energetica degli edifici del 26/06/2009.

18.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

18.5.1 Metodologie

Ai fini del calcolo della prestazione energetica degli edifici, si applica quanto riportato negli allegati al De-creto del Ministero 26/06/2009.

18.5.2 Indicatori della prestazione energetica globa-le e parziale

Si fa riferimento alle indicazioni contenute nel Decre-to del Ministero dello Sviluppo Economico del 26/06/2009.

18.5.3 Classificazione energetica degli edifici

Si fa riferimento alla classificazione contenuta nel De-creto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26/06/2009, pubblicato nella G.U. n.158 del 10/07/2009.

18.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

18.6.1 Costituzione e funzionamento

È stata predisposta una procedura telematica per l’accreditamento dei certificatori energetici. Tuttavia non è stata costituita una piattaforma per l’archiviazione delle informazioni contenute negli at-testati di certificazione energetica165.

Gli APE devono essere trasmessi al servizio PEC re-gionale: [email protected]

18.6.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Puglia

Gli attestati di certificazione energetica degli edifici concorrono alla formazione di un sistema informativo regionale denominato catasto regionale per le certifi-cazioni energetiche, tenuto presso la Regione Puglia, Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione, Servizio Energia, Reti e Infrastrutture

165 Vedi nota n.163

Materiali per lo Sviluppo. La Giunta regionale, con at-to successivo, disciplinerà le modalità di funziona-mento.

18.6.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica

Attualmente i certificati energetici vengono conse-gnati manualmente al Servizio Energia, Reti e Infra-strutture materiali per lo Sviluppo della Regione. Allo stato attuale della normativa, i tecnici iscritti agli ordini professionali che emettono certificazioni ener-getiche nei limiti della propria sfera di competenza, possono trasmetterli alla Regione Puglia tramite po-sta elettronica certificata, al seguente indirizzo: [email protected] -

18.6.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica

La Giunta regionale ha in programma un apposito at-to che disciplinerà le modalità di compilazione tele-matiche dell’Attestato di prestazione energetica.

18.6.5 Rilascio di copie e accessibilità

Attualmente l’Attestato di prestazione energetica è emesso direttamente dai software certificati, non da piattaforma.

18.7 Controlli

La Regione Puglia, anche avvalendosi di esperti quali-ficati o di organismi esterni, può procedere a verifica-re la correttezza e competenza degli attestati di certi-ficazione energetica. A tale scopo, la Regione richiede al Comune competente i documenti progettuali rite-nuti necessari ed eventuale supporto tecnico. Tali controlli possono essere effettuati anche su richiesta del Comune, del proprietario, dell’acquirente o del conduttore dell’immobile; in tal caso il costo degli ac-certamenti è determinato sulla base della tariffa pro-fessionale applicabile alla specie ed è a carico dei ri-chiedenti.

18.8 Sanzioni

L’inosservanza di quanto prescritto dal Regolamento regionale n.10 del 10/02/2010, determina l’applicazione delle sanzioni previste dal D.Lgs. n.192/2005 e ss.mm.ii.

Page 209: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

RegioneSardegna Pag.205

Attuazionedellacertificazioneenergeticadegliedifici inItalia

19 RegioneSardegna

19.1 Informazionigenerali

19.1.1 Assessoratocompetenteperlagestionedellepoliticheenergetiche

Assessoratoall’industriaVialeTrento,69,09123,Cagliari.L’AssessorediriferimentoèMariaGraziaPirasTel.070/6067011fax070/6062147

19.1.2 Riferimentilegislativiregionali

LaRegioneSardegnanonhalegiferatointemadicer‐tificazioneenergeticadegliedifici.Si deve far quindi riferimento alle disposizioni legi‐slativenazionaliossiaalD.Lgs.19/08/2005,n.192esuccessivemodificheedairelativiDecretiattuativi.

19.2 Elencoregionaledeisoggettiabilita‐tialrilasciodell'Attestatodipresta‐zioneenergetica

LaStrutturaregionalecompetenteè laDirezionege‐neraledell'industriainV.leTrento,69‐09123Caglia‐ri,Tel.070/6062261,Fax070/6062074.Attualmentenonèstatoancoraistituitounelencodeicertificatori energetici.Possonoquindi svolgereatti‐vitàdicertificazioneisoggettiinpossessodellecarat‐teristichedicuialD.P.R.75/2013.

19.3 Corsidiformazioneeverificafinale

Al momento non si hanno informazioni in meritoall’organizzazione dei corsi (programma, verifica fi‐nale),allemodalitàdisvolgimentoealladurata.

19.4 Attestatodiprestazioneenergetica

L’ACE/APEèconformeaimodelliriportatinelDecre‐toMinisteriale26/06/2009ess.mm.ii..

19.5 Metodologiadicalcolodellapresta‐zioneenergeticadegliedifici

Sideve far riferimentoallemetodologie indicatenelDecretoMinisteriale26/06/2009ess.mm.ii.

19.6 Sistemainformativoperlacertifica‐zioneenergeticadegliedifici

Nonèstatoistituitouncatastoenergetico,attualmen‐te gli attestati di certificazione energetica vengonoconsegnatialServizioregionalecompetente.

19.7 ElaborazionistatisticherelativeallerisultanzecontenutenegliAPE

DistribuzionedegliACE/APEdepositatipressogliufficiregionaliperclasseenergeticadell’annocertificatoe

peranno.Edificiresidenziali(agg.Nov2014)Classe 2009 2010 2011 2012 NC TOTA+ 0 3 9 3 15A 0 55 23 21 99B 13 119 108 39 11 290C 3 109 131 134 12 389D 3 118 115 52 1 289E 8 71 108 101 3 291F 10 79 144 120 4 357G 24 280 258 252 5 819NC 0Totale 61 834 896 722 36 2.549Autodichiarazioni 8.354

DistribuzionedegliACE/APEdepositatipressogliufficiregionaliperclasseenergeticadell’immobilecertifica‐toeperannodidepositodell’APE.Edificinonresiden‐

ziali(agg.Nov2014)Classe 2009 2010 2011 2012 TOTA+ 5 17 22A 2 3 14 3 22B 2 13 15 10 40C 3 11 35 19 68D 6 8 9 9 32E 1 20 15 10 46F 1 13 20 12 46G 1 25 39 23 88nc 4 4 8Totale 16 97 156 103 372

Distribuzionedifrequenzaperprovinciadell’immobilecertificatodelleAutodichiarazioniedegliAPE.Datire‐

gistratidal29/01/2009Aggiornamento2014

PROV. (A) (B) (C) (D)

(E) (F) TOT

CA 30.17 595 808 3 78 38 4.539NU 658 10 50 3 1 722CI 442 81 74 9 3 609VS 597 20 22 5 1 645OT 905 153 382 4 31 24 1.499SS 16.72 44 116 1 10 4 1.847OR 886 22 112 5 4 1.029OG 158 19 37 1 5 220ND 17 63 63 11 9 163TOT 8.352 1.007 1.664 8 153 84 11.268

Legenda(A)Autodichiarazioni(B)APErelativianuovacostruzione(C)APErelativiapassaggiodiproprietà(D)APErelativialocazione(E)APErelativiariqualificazioneenergetica(F)APEdicuinonèstatospecificatoloscopo

Page 210: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 206 Regione Sardegna

RAPPORTO 2014

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE per categoria dell’edificio certificato (in base alle destinazioni d'uso

da D.P.R. 412/1993) Aggiornamento 2014

Cat. Descrizione APE/ACE E.1 Edifici adibiti a residenza e assimila-

bili 2.524

E.1 (1) abitazioni adibite a residenza con ca-rattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme;

2.341

E.1 (2) abitazioni adibite a residenza con oc-cupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili;

176

E.1 (3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari;

7

E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o con-tigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, pur-ché siano da tali costruzioni scorpo-rabili agli effetti dell'isolamento ter-mico;

176

E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compre-si quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupe-ro dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a servi

7

E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili:

22

E.4 (1) quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi;

6

E.4 (2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto;

6

E.4 (3) quali bar, ristoranti, sale da ballo; 10 E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali

e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;

122

E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: 1 E.6 (1) piscine, saune e assimilabili; E.6 (2) palestre e assimilabili; 1 E.6 (3) servizi di supporto alle attività spor-

tive; E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a

tutti i livelli e assimilabili; 4

E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.

38

N.D. NON INDICATO 27

Distribuzione degli ACE/APE depositati per tipologia di appartenenza professionale del tecnico certificatore

energetico Aggiornamento 2014

TECNICO N. APE % SUL TOTALE Architetto 412 14,12%

Agronomo 1 0,03%

Geometra 579 19,85%

Ingegnere 1811 62,08%

Per. Industriale 108 3,70%

Non indicato 10 0,34%

Distribuzione degli ACE/APE depositati presso la re-gione per periodo di costruzione dell’immobile certifi-

cato. Aggiornamento 2014 Anno di costruzione Numero di A-

CE/APE

% di A-

CE/APE sul tota-

le FINO AL 1900 27 0,92% 1901-1920 7 0,24% 1921-1945 43 1,47% 1946-1960 97 3,32% 1961-1975 309 10,58% 1976-1990 451 15,44% 1991-2005 686 23,49% Successivamente al 2005 1204 41,22% Non indicato 97 3,32%

ACE/APE depositati per procedure di calcolo semplifi-cate. Aggiornamento 2014

Procedure semplificate: Numero di A-CE/APE

% di A-

CE/APE sul

totale DOCET 779 6,91% N.D. 37 0,33% AUTODICHIARAZIONI IN CLASSE G 8.352

74,12%

19.8 Controlli

La Regione non ha avviato delle procedure di control-lo sugli attestati di certificazione emessi. Relativamente alle sanzioni si deve far riferimento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.

19.9 L’intervista alla Dirigente

Si propone di seguito un’intervista al Dirigente ad in-terim dottor Stefano Piras del Servizio energia – Di-rezione generale dell’Assessorato dell’Industria della Regione Sardegna.

Riferimenti: V.le Trento, 69 - 09123 Cagliari, Tel. 070/6062261, Fax 070/6062074. [email protected]

Quali crede siano i maggiori ostacoli normativi e di altra natura che impediscono il conseguimento degli obiettivi relativi all’efficienza ed alla certifi-cazione energetica degli edifici?

«Ritengo siano l’assenza di informazione e di sensibi-lizzazione sulla materia efficienza energetica oltre ad una non adeguatezza della normativa regionale»

Page 211: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Sardegna Pag. 207

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

La regione ha sviluppato iniziative coordinate per una maggiore informazione e sensibilizzazione dei cittadini riguardo all’efficienza energetica de-gli edifici?

In linea con gli obiettivi e le strategie comunitarie e nazionali, la Regione Sardegna si prefigge da tempo di ridurre i propri consumi energetici, le emissioni climal-teranti e la dipendenza dalle fonti tradizionali di ener-gia attraverso la promozione del risparmio e dell’efficienza energetica ed il sostegno al più ampio ricorso alle fonti rinnovabili. Tali obiettivi vengono perseguiti avendo, quale criterio guida, quello della so-stenibilità ambientale, e cercando, in particolare, di coniugare al meglio la necessità di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili con quella primaria della tutela del paesaggio, del territorio e dell’ambiente. Con D.G.R. 49/31 del 26/11/2013 la Giunta Regionale ha approvato il “Documento di Indi-rizzo per Migliorare l’efficienza energetica In Sardegna 2013-2020”.

Il raggiungimento degli obiettivi in tema di “Bur-den Sharing” come verrà affrontato dalla Regio-ne?

«Il raggiungimento degli obiettivi assegnati alla regio-ne Sardegna dal meccanismo del Burden Sharing passa attraverso due linee d'azioni congiunte: massimizza-zione della produzione e consumo rinnovabile; mini-mizzazione dei consumi finali lordi complessivi. La produzione da fonti rinnovabili da sola non può con-sentire alla regione di raggiungere tali obiettivi e per tale ragione con deliberazione di Giunta regionale n. 12/21 del 20.3.2012 è stato approvato il Piano d'azio-ne regionale per le energie rinnovabili in Sardegna (Documento di indirizzo sulle fonti energetiche rinno-vabili), nel quale, tra le macroazioni sinergiche neces-sarie al raggiungimento degli obiettivi al 2020, è stata identificata la Strategia n. 8 “Efficienza energetica e risparmio” ovvero lo strumento necessario per ridurre sensibilmente il denominatore della frazione obiettivo. La produzione di energia da fonti rinnovabili da sola non può consentire alla regione di raggiungere gli o-biettivi prefissati se non attraverso un sinergico mi-glioramento dell’efficienza energetica del sistema re-gionale, quindi il presente Piano d’Azione è sviluppato con l’intento di coniugare il raggiungimento degli o-biettivi, stabiliti a livello nazionale, e lo sviluppo eco-nomico dell’isola nel pieno rispetto delle peculiarità del territorio e secondo una logica di utilizzo sostenibile dell’ambiente e delle risorse naturali»

Page 212: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 208 Regione Sicilia

RAPPORTO 2014

20 Regione Sicilia

20.1 Informazioni generali

20.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità. L’Assessore di riferimento è Nicolò Marino.

20.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Legge 23/03/2010, n. 6 “Norme per il so-stegno dell’attività edilizia e la riqualificazio-ne del patrimonio edilizio”. G.U.R.S.26/03/2010, n.14 - Parte I

Decreto 3/03/2011 “Disposizioni in mate-ria di certificazione energetica degli edificinel territorio della Regione siciliana” G.U.R.S.25/03/2011, n.13 - Parte I.

20.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

20.2.1 Struttura regionale competente

Nelle more dell'emanazione di una organica discipli-na regionale, il D.D.G. 65/2011 del Dipartimento re-gionale dell’energia (G.U.R.S. 65 del 25 marzo 2011), in aggiunta a quanto stabilito dal D.Lgs. 115/2008 ha stabilito che i soggetti certificatori interessati ad ope-rare in ambito regionale dovranno richiedere anche l'iscrizione ad un apposito elenco regionale dei sog-getti certificatori. La richiesta di iscrizione da parte dei soggetti interes-sati al rilascio dell'Attestato di prestazione energetica in ambito regionale deve essere comunicata al: Dipartimento dell’energia – Servizio II Osservatorio regionale e Ufficio statistico per l’energia. Indirizzo: Viale Campania 36 - 90144 Palermo.

20.2.2 Requisiti di iscrizione

L'iscrizione all'elenco regionale dei soggetti abilitati alla certificazione costituisce una procedura di pre accreditamento dei soggetti certificatori. A seguito della richiesta viene rilasciato un numero identificativo personale, attestante l'iscrizione nell'e-lenco regionale dei soggetti certificatori, che dovrà essere riportato negli attestati di prestazione energe-tica (ACE/APE) da inviare all'amministrazione regio-nale. Il D.D.G. n.65 del 03 marzo 2011 (G.U.R.S. n.13 del 25/03/2011) ha confermato l'obbligo dell'invio alla Regione della certificazione energetica e della richie-sta di iscrizione nell'elenco dei soggetti certificatori.

Tale obbligo è ribadito dagli articoli 3, 5 e 6 del decre-to. A seguito dell’emanazione del D.D.G. n. 65 del 3/03/2011 (GURS del 25/3/2011), sono pervenute al Dipartimento regionale dell’energia diverse richieste di iscrizione riferibili a soggetti appartenenti ad alcu-ne categorie professionali. Il numero di riferimento attribuito ai singoli soggetti certificatori, che costituisce l’elemento di identifica-zione degli stessi, viene reso noto mediante la pubbli-cazione di apposito elenco pubblicato sul portale internet della Regione Siciliana, nello spazio web ri-servato al Dipartimento dell’Energia. Dopo la comu-nicazione della pubblicazione del primo elenco sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, gli aggior-namenti periodici vengono diffusi attraverso il sito ufficiale del Dipartimento. L’efficacia degli attestati di prestazione energetica (ACE/APE) trasmessi al Dipartimento regionale dell’energia, è subordinata alla verifica dei requisiti richiesti per l’iscrizione nell’elenco regionale dei sog-getti certificatori. A fine ottobre 2012 risultano iscritti nell’elenco dei certificatori, 11.626 professionisti.

20.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche

Non è previsto il pagamento di oneri d’iscrizione.

20.3 Corsi di formazione e verifica finale

Al momento non si possiede alcuna informazione in merito all’organizzazione dei corsi (programma, veri-fica finale), alle modalità di svolgimento e alla durata.

20.4 Attestato di prestazione energetica

20.4.1 Modello e aspetti generali

Gli attestati di certificazione energetica sono rilasciati in conformità agli allegati 6 e 7 delle Linee guida na-zionali. Le condizioni e le modalità relative alla valutazione della prestazione energetica di un edificio o di un’unità immobiliare devono essere esplicitamente indicate nei relativi attestati, ai fini della determina-zione delle conseguenti responsabilità professionali. A ciascun attestato di prestazione energetica (A-CE/APE) viene attribuito un codice regionale identifi-cativo univoco, che serve ad individuare l'immobile nel catasto energetico degli edifici, anche per le even-tuali successive modifiche o variazioni dello stesso certificato. Il codice identificativo dell'immobile certificato è co-stituito da una stringa composta da sedici caratteri numerici, e viene riportato nei modelli ACE/APE, di cui agli allegati 6 e 7 delle Linee guida nazionali e nel-le targhe di efficienza energetica.

Page 213: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Sicilia Pag. 209

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

20.4.2 Esclusioni

Sono esclusi dall’obbligo di certificazione energetica le categorie di edifici riportate all’art.3 del D.Lgs. 192/2005 e s.m.

20.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamen-to

Per gli edifici non dotati di impianto di riscaldamento è necessario far riferimento alle disposizioni della normativa nazionale.

20.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel Decreto Ministeriale 26/06/2009.

20.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

20.6.1 Costituzione e funzionamento

Con decreto del Dirigente generale del Dipartimento dell'energia n. 65 del 3/03/2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 25 marzo 2011 n. 13, la Regione Siciliana ha emanato disposi-zioni applicative delle norme nazionali, istituendo un "catasto energetico degli edifici" ed un elenco regio-nale dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici.

20.6.2 Consegna dell’ACE/APE

Il Catasto Energetico dei Fabbricati, CEFA, è il ser-vizio online mediante il quale il Dipartimento Energia della Regione Siciliana, gestisce l’archiviazione e la consultazione informatizzata dei dati degli APE, Atte-stati di Prestazione Energetica, redatti dai soggetti certificatori. IL Catasto energetico dei fabbricati è stato realizzato a seguito del decreto del Dirigente generale del Di-partimento dell'energia n. 65 del 3/3/2011, che ha istituto anche l’elenco regionale dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici. La piatta-forma consente:

a) ai soggetti certificatori registrati di trasmet-tere al CEFA gli Attestati di Prestazione ener-getica prodotti;

b) a tutti gli utenti di poter consultare i dati sul-le prestazioni energetiche dei fabbricati neicomuni siciliani.

Nella sezione CEFA del portale sono rese altresì di-sponibili ed aggiornate le seguenti informazioni:

numero di APE, classificati per classe, tipolo-gia e livello geografico (regione, provincia,comune);

mappa della Sicilia con EPH medio (=EPHComune/numero APE in quel comune) edificiresidenziali per livello geografico;

mappa della Sicilia con EPH medio (=EPHComune/numero APE in quel comune) edificinon residenziali per livello geografico;

ripartizione percentuale degli APE per classee livello geografico;

ripartizione percentuale degli APE per classee categoria residenziale/non residenziale.

Alla pagina Registrazione nuovi certificatori sono di-sponibili i form on line per:

l'iscrizione all'elenco regionale dei certifica-tori;

l'accesso all'area riservata ai certificatori,mediante ottenimento di specifiche creden-ziali di accesso.

Alla pagina Abilitazione certificatori iscritti èdisponibile il form on line che consente l'ac-cesso all'area riservata ai certificatori già i-scritti all'elenco regionale, mediante otteni-mento di specifiche credenziali di accesso.

Alla pagina Caricamento APE è disponibile il form per il caricamento dei dati contenuti nell’APE e l’invio dell’attestato al catasto energetico regionale. Alla pagina Visura APE è disponibile la funzione di visura dei dati contenuti nel singolo attestato. Il Cata-sto Energetico Fabbricati fornisce la visura dei dati caricati dal 1° giugno 2014. Alla pagina Consultazione Dati, Grafici e Mappe sono disponibili le funzioni di consultazione personalizzata per comune e provincia e tipologia di edificio dei dati aggregati sulle prestazioni energetiche dei fabbricati.

20.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE166

In Figura 43 è mostrato, per tipologia di classi e-nergetiche, gli ACE/APE depositati presso la regione dal 2009 ad ottobre 2014. In tabella, le classi energetiche degli attestati fino al 2012 sono il risultato di una elaborazione statistica, tenuto conto del numero di attestati pervenuti al Di-partimento, mentre per il 2013 e 2014 i dati sono re-ali, essendo stato attivato il sistema informativo SIE-NERGIA per il Catasto Energetico degli Edifici, attra-verso il quale pervengono gli attestati di prestazione energetica.

166 Le elaborazioni statistiche riportate sono state desunte dal “Rapporto energia 2012. Dati sull’energia in Sicilia” di-sponibile sul sito della Regione Sicilia.

Page 214: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 210 Regione Sicilia

RAPPORTO 2014

Figura 43 - Certificazioni energetiche dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

Da gennaio ad ottobre 2014 sono pervenute 62.659 ACE/APE, per un totale di 141.930. La classe predo-minante è la classe G. Le Figura 45 e Figura 46 mostrano rispettivamente le percentuali di classi energetiche e il numero di atte-stati per classi energetiche dal 2009 ad agosto 2014.

Figura 44 - Ripartizione degli APE nei settori residen-ziale e non residenziale

Grafico estratto al link: http://www.cefa.energia.sicilia.it/consulta

Figura 45 - Percentuale classi energetiche Aggiornamento ottobre 2014

(Elaborazione dell’Osservatorio dell’energia)

Figura 46 - Riepilogo ACE/APE dal 2009 ad ottobre 2014.

Aggiornamento ottobre 2014 - Elaborazione dell’Osservatorio dell’energia

20.7.1 I consumi e la prestazione energetica attuale del parco edilizio

L’analisi dei certificati energetici degli edifici dal 2009 ad oggi, mostrano una ripartizione percentuale delle classi energetiche delle comunicazioni pervenu-te, evidenziando come la maggior parte degli edifici rientri in classe energetica G, mentre la classe A, rap-presenta una piccolissima parte dell’esistente. Tali prestazioni sono giustificate dal fatto che la gran parte del parco edilizio della Sicilia è stato realizzato dal dopoguerra al periodo del boom economico ed è costituito in generale da edifici in muratura portante o con struttura intelaiata in calcestruzzo armato etamponamenti in forati o blocchi di altro materiale lapideo, componenti opachi senza isolante, serramen-ti a vetro singolo e nessun accorgimento tecnico per limitare gli apporti solari, determinando quindi edifi-ci con bassissime prestazioni energetiche. Il consumo energetico, spesso collegato alla disper-sione di calore dall’involucro e all’assenza di impianti di riscaldamento, ha trovato sviluppo facendo ri-corso, in un primo momento, a stufe elettriche e in seguito a pompe di calore, con prestazioni molto di-stanti da quelle dei dispositivi ad alta efficienza che sono, ad oggi, presenti sul mercato. Per quanto riguarda l’utilizzo di impianti da FER per uso residenziale, seppur la Sicilia presenti condizioni di irraggiamento solare molto favorevoli, gli impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, raggiungono valori inferiori allo 0,3% delle totali utenze della Regione, mentre sono più frequenti soluzioni che utilizzano come vettore energetico gas o energia elettrica, lo stesso per quanto riguarda ilpiccolo fotovoltaico per la produzione elettrica. Da tale analisi si evince come siano ampi i margini di mi-glioramento in tale settore. Le scarse prestazioni e-nergetiche dell’edilizia siciliana, attestano anche co-me fino ad ora gli interventi di ristrutturazione dell’esistente non abbiano a pieno tenuto conto delle prestazioni energetiche del sistema edificio-impianto,

ANNO A/A+ B C D E F G Totale

2009 6 17 68 56 28 19 461 655

2010 12 36 154 26 34 57 2.340 2.659

2011 61 222 450 605 524 807 12.067 14.736

2012 303 603 1.309 673 1.029 1.399 32.124 37.440

2013 208 656 1.169 649 1.286 2.677 17.136 23.781

2014* 527 784 2.145 1.864 3.460 6.515 47.364 62.659

Totale 1.116 2.318 5.295 3.873 6.361 11.474 111.492 141.930

* ottobre

1% 2% 4% 3%4%

8%

78%

A/A+

B

C

D

E

F

G

655 2.659 14.736

37.440 23.781

62.659

141.930

Anno 2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

Page 215: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Sicilia Pag. 211

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

dando luogo ad interventi che ben si discostano dalle prescrizioni fissate dalla normativa esistente.

Figura 47 - ACE/APE, Classe energetica A/A+ dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione

dell’Osservatorio dell’energia)

Figura 48 - ACE/APE, Classe energetica B dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

Figura 49 - ACE/APE, Classe energetica C dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

Figura 50 - ACE/APE, Classe energetica D dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

Figura 51 - ACE/APE, Classe energetica E dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

Figura 52 - ACE/APE, Classe energetica F dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

6 12 61

303 208

527

1.116

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

17 36 222

603 656 784

2.318

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

68 154 450

1.309 1.169

2.145

5.295

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

56 26

605 673 649

1.864

3.873

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

28 34 524

1.029 1.286

3.460

6.361

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

19 57 807 1.399

2.677

6.515

11.474

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

Page 216: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 212 Regione Sicilia

RAPPORTO 2014

Figura 53 - ACE/APE, Classe energetica G dal 2009 ad ottobre 2014 (Elaborazione dell’Osservatorio

dell’energia)

20.8 Il catasto regionale degli Impianti Termici

Il D.P.R. 74/2013 dispone che Regioni e le Province autonome provvedano a: istituire un catasto territoriale degli impianti

termici, anche in collaborazione con gli Enti lo-cali e accessibile agli stessi;

predisporre e gestire il catasto territoriale degliimpianti termici e quello relativo agli attestati diprestazione energetica, favorendo la loro inter-connessione.

A tal fine la Regione Siciliana con D.D.G. 556 del 23/07/2014, ha disposto l’obbligo della registrazione degli impianti termici al catasto regionale istituito con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale dell'energia dell’1 marzo 2012 n. 71.

Allo scopo di conoscere, in modo completo ed unita-rio, i dati relativi agli impianti termici e favorire una diffusione più omogenea delle attività di ispezione sugli impianti stessi è stato realizzato il sistema in-formativo unico regionale del Dipartimento Energia, che contiene il Catasto regionale degli impianti termi-ci (Catasto Termico), in cui devono confluire i catasti degli impianti termici istituiti presso le Autorità com-petenti. Il Catasto regionale degli impianti termici al servizio degli edifici è stato istituito con decreto del Dirigente Generale del Dipartimento regionale dell'energia n. 71 del 1/3/2012 (GURS n. 13 del 30/3/2012), men-tre con DDG n.556 del 23 luglio 2014 sono disciplina-te la registrazione degli impianti termici ed il control-lo e manutenzione degli impianti termici. Il citato D.D.G. del Dipartimento regionale dell'ener-gia disciplina il monitoraggio di tutti gli impianti ter-mici degli edifici presenti sul territorio regionale ed ha come finalità la riduzione dei consumi di energia, il rispetto dell'ambiente ed il mantenimento di condi-zioni di sicurezza degli impianti termici, attraverso la periodica e corretta manutenzione degli stessi. Fino all'emanazione di una specifica normativa re-gionale, il decreto richiama l'applicazione delle di-

sposizioni statali vigenti in materia di impianti termi-ci. Tali norme prevedono che il proprietario, l'ammi-nistratore di condominio, o per essi un soggetto terzo incaricato, garantiscano il regolare esercizio degli impianti, provvedendo a far eseguire a tecnici in pos-sesso di specifici requisiti, le operazioni di controllo e di manutenzione previste dal D.P.R. 412/93 e succes-sive modifiche ed integrazioni. Gli impianti termici oggetto del decreto 71/2012 comprendono tutti gli impianti destinati alla climatiz-zazione estiva ed invernale degli ambienti, con o sen-za produzione di acqua calda per usi igienici e sanita-ri, o destinati alla sola produzione centralizzata di ac-qua calda per gli stessi usi, compresi eventuali siste-mi di produzione, distribuzione e utilizzazione del ca-lore, nonché gli organi di regolazione e di controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti in-dividuali di riscaldamento, con esclusione di stufe, caminetti, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radiante. Questi ultimi sono tuttavia assi-milati agli impianti termici qualora trattasi di impian-ti fissi e la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immo-biliare sia maggiore o uguale a 15 kW. In questa sezione del portale sono rese altresì dispo-nibili ed aggiornate le seguenti informazioni: classificazione e quantificazione degli impianti

per tipologia, potenza, quantità, distribuzioneterritoriale;

mappa della Sicilia rappresentante la potenzainstallata per comune e provincia ;

mappa Sicilia rappresentante i consumi energe-tici da impianti termici;

grafici, generabili per livello territoriale cherappresentano il numero degli Impianti classi-ficati per tipologia,

la potenza installata totale, i consumi energeticiannui totali.

Alla pagina Registrazione installatori/manutentori sono attivi i form on line che realizzano le funzioni di iscrizione al CITE ed abilitano alla ricezione delle credenziali. Alla pagina Caricamento dati impianto è disponibile il form per il caricamento dei dati dell’impianto termi-co. Alla pagina Visura impianto è disponibile la funzione di visura dei dati del singolo impianto. Il Catasto Impianti Termici fornisce la visura dei dati caricati dal 1° giugno 2014. Alla pagina Consultazione Dati, Grafici e Mappe sono disponibili le funzioni di consultazione personalizzata per comune e provincia e tipologia di impianto dei dati aggregati sugli impianti termici.

Per gli impianti esistenti la registrazione è prevista entro 120 giorni dalla data di pubblicazione del pre-sente decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, mentre i nuovi impianti dovranno essere

461 2.340 12.067

32.124

17.136

47.364

111.492

2009 2010 2011 2012 2013 2014* Totale

Page 217: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Sicilia Pag. 213

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

registrati entro e non oltre 30 giorni dall’avvenuta installazione. La registrazione viene effettuata dai titolari degli im-pianti termici di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, per il tramite degli installatori/manutentori regolarmente iscritti nell'e-lenco dei manutentori/installatori. Il DDG 556 del 23 luglio 2014 istituisce, presso l’amministrazione regionale, l’elenco dei soggetti abi-litati all'installazione ed alla manutenzione degli im-pianti termici ricadenti sul territorio della Regione Siciliana, di cui al DPR 16 aprile 2013, n. 74. La registrazione degli impianti termici, nonché gli ag-giornamenti degli interventi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, so-no effettuati esclusivamente per via telematica. La mancata registrazione degli impianti e degli interven-ti previsti comporta il mancato assolvimento di quan-to previsto dal decreto del Presidente della Repubbli-ca 16 aprile 2013, n. 74. Per quanto riguarda il Catasto degli Impianti termici, la Regione Siciliana per le finalità di cui al DPR 74/2013, inerente la realizzazione del catasto territo-riale degli impianti termici, ha messo a punto un ap-plicativo, nell’ambito della piattaforma web “SIE-NERGIA”, che permette la registrazione dei soggetti manutentori ed installatori e degli impianti termici. La piattaforma è comprensiva degli applicativi che permettono la registrazione degli APE e degli impian-ti a fonte rinnovabile, per la cui registrazione, come per gli impianti termici, è prevista l’informazione sul dato catastale.

Figura 54 - http://www.energia.sicilia.it/ SINERGIA - PORTALE SICILIANO DELL'ENERGIA

L’applicativo del Catasto degli impianti termici (CI-TE), della piattaforma web SIENEGIA, prevede le se-guenti funzioni: alla pagina Registrazione installato-

ri/manutentori sono attivi dei form online che

realizzano le funzioni di iscrizione al CITE ed a-bilitano alla ricezione delle credenziali;

alla pagina Caricamento dati impianto è dispo-nibile il form per il caricamento dei datidell’impianto termico:

alla pagina Visura impianto è disponibile la fun-zione di visura dei dati del singolo impianto. At-tualmente sul Catasto è disponibile la funzionedi visura dei dati del singolo impianto;

alla pagina Consultazione Dati, Grafici e Mappesono disponibili le funzioni di consultazionepersonalizzata per comune e per provincia.

Nella sezione Catasto degli impianti termici sono rese disponibili ed aggiornate anche le seguenti informa-zioni: classificazione e quantificazione degli impianti

per tipologia, per potenza, quantità, distribuzio-ne territoriale;

mappa della Sicilia rappresentante la potenzainstallata per comune e provincia;

mappa della Sicilia rappresentante i consumienergetici da impianti termici;

grafici generabili per livello territoriale che rap-presentano il numero degli impianti classificatiper tipologia;

potenza installata totale e consumi energeticiannui.

Un esempio di applicazione GIS del catasto territoria-le è dato dalla Figura 55 che segue, dove attraverso i dati catastali è possibile avere la visione della localiz-zazione degli impianti termici, delle classi energeti-che degli edifici, come da APE depositati e della loca-lizzazione degli impianti a fonte rinnovabile.

Figura 55 - ripartizione provinciale degli impianti ter-mici

La Figura 56 mostra la ripartizione provinciale degli impianti termici sulla base degli ultimi dati inviati dalla imprese di distribuzione e vendita del gas.

Page 218: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 214 Regione Sicilia

RAPPORTO 2014

Figura 56 - Sicilia Impianti termici per provincia (Otto-bre 2014) - Elaborazione da dati imprese di vendita gas

naturale

La Figura 57 mostra la ripartizione percentuale pro-vinciale degli impianti termici.

Figura 57. Distribuzione percentuale degli impianti termici

per provincia. Ottobre 2014

20.9 Targa di efficienza energetica

Per gli immobili per i quali è stato rilasciato l'Attesta-to di prestazione energetica (ACE/APE), nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. n.192/2005 e successive modifiche ed integrazioni, i soggetti certificatori, i proprietari degli immobili e gli altri soggetti aventi titolo, potranno provvedere all'affissione di una targa energetica che identifichi la classe energetica dell'immobile oggetto di certificazione. La targa energetica, la cui riproduzione ed affissione sarà a cura dei soggetti richiedenti, dovrà risultare conforme ai modelli di cui agli allegati C1 (edifici re-sidenziali - figura 58) e C2 (edifici non residenziali - figura 59) del Decreto 3/03/2011.

Figura 58 e Figura 59 “Modelli delle targhe energe-tiche, per edifici residenziali e non residenziali, della Regione Sicilia (allegati C1 e C2 al Decreto 3/03/2011)”

20.10 Controlli

Dalla data di invio dell'Attestato di prestazione ener-getica all'Amministrazione regionale, il soggetto cer-tificatore ha l'obbligo di conservare per cinque anni, la documentazione relativa alle analisi energetiche e la documentazione tecnica relativa all'edificio o im-mobile certificato. Il Dipartimento regionale dell'energia potrà disporre verifiche e controlli, anche a campione, sulla regolari-tà degli attestati di certificazione energetica redatti dai soggetti certificatori ed inviati all'amministrazio-ne regionale, nonché sulla congruità dei requisiti di-chiarati dai soggetti certificatori. A tal fine potranno essere richiesti ai soggetti certificatori e ai proprieta-ri degli immobili i documenti tecnici ed amministrati-vi ritenuti necessari.

6.79

1

28.6

24

34.9

27

49.7

67

64.8

93

79.3

39

87.6

84

128.

448

151.

235 63

1.70

8

TP

SR

RG

EN

CL

AG

ME PA

CT

Tota

le

1,1% 4,5% 5,5%

7,9%

10,3%

12,6% 20,3%

23,9%

13,9%

TP SR RG EN CL AG ME PA CT

Page 219: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Toscana Pag. 215

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

21 Regione Toscana

21.1 Informazioni generali

21.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato Ambiente ed energia Via di Novoli, 26, 50127, Firenze L’assessore di riferimento è Anna Rita Bramerini [email protected]

21.1.2 Riferimenti legislativi regionali

L.R. 24/02/2005 n.39 “Disposizioni in materiadi energia”

L.R. 23/11/2009, n.71 “Modifiche alla Legge re-gionale 24/02/2005, n.39 (Disposizioni in mate-ria di energia)”.

Decreto del Presidente della Giunta regionale25/02/2010, n.17/R “Regolamento di attuazio-ne dell’art. 23 sexies della Legge regionale24/02/2005, n.39 (Disposizioni in materia di e-nergia) Disciplina della certificazione energeticadegli edifici. Attestato di prestazione energetica”.

Deliberazione della Giunta regionale23/12/2013, n.1171 Primi indirizzi per la rea-lizzazione dei percorsi di formazione per tecniciabilitati alla certificazione energetica degli edifici(DPR 16.4.2013 n. 75)

Decreto Dirigenziale n.38 del 10/01/2014Repertorio Regionale dei Profili Professionali:Approvazione scheda descrittiva del percorso di“Formazione obbligatoria per Tecnico abilitatoalla certificazione energetica degli edifici ai sensidell'art. 2 c.4 DPR 75/2013 (D.G.R. n. 1171 del23.12.2013)

21.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Struttura regionale competente è la Direzione Ge-nerale Politiche ambientali, energia e cambiamenti climatici (Direttore Generale Edo Bernini) in Via di Novoli, 26 a Firenze, telefono 055/438 3877 fax 055/438 3922. Attualmente non è stato istituito un elenco dei certifi-catori energetici (non è quindi previsto il pagamento di alcun onere per svolgere l’attività di certificatore energetico). Per l’individuazione dei requisiti dei soggetti certifi-catori si deve far riferimento alle disposizioni conte-nute nel D.P.R. 75/2013 e ai relativi atti regionali DGR n.1171/2013 e DD n.38/2014.

21.3 Corsi di formazione e verifica finale

Per poter svolgere attività di certificazione energetica vengono riconosciuti come soggetti certificatori i tec-nici abilitati. Viene definito “tecnico abilitato” un tec-nico rispondente al D.P.R. 75/2013 nei limiti delle sue competenze professionali relative alla progettazione di edifici ed impianti, asserviti agli edifici stessi, nell'ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente. Il tecnico abilitato opera quindi all'interno delle proprie competenze. Ove il tecnico non sia competente nei campi succitati (o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio ambito di com-petenza), egli deve operare in collaborazione con al-tro tecnico abilitato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui e' richiesta la competenza. Ai soli fini della certificazione energetica, sono tecnici abilitati anche i soggetti in possesso dei titoli di stu-dio tecnico scientifici identificati dall’art. 2 comma 4 del D.P.R. 75/2013, e abilitati dalla Regione a seguito di specifici corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici con superamento di esami fi-nale. La Toscana nel corso del 2014 ha attivato il per-corso dei corsi abilitanti all’attività di certificatori e-nergetici. Materialmente i corsi sono autorizzati dai settori formazione professionale delle singole Pro-vince toscane. Infatti con D.G.R. n.1171del 23/12/2013 ha approvato i primi indirizzi per la rea-lizzazione dei percorsi di formazione per tecnici abili-tati alla certificazione energetica degli edifici (DPR 16/04/2013 n.75) e con successivo decreto ha ap-provato la scheda descrittiva del percorso di “Forma-zione obbligatoria per Tecnico abilitato alla certifica-zione energetica degli edifici ai sensi dell'art. 2 c.4 DPR 75/2013 (D.G.R. n.1171 del 23/12/2013). Il percorso formativo, articolato in 7 moduli, prevede una durata minima di 80 ore e la presenza di un nu-mero di discenti non superiore a 25. L’utilizzo delle modalità di apprendimento e-Learning è consentito solo per l’erogazione del I Mo-dulo. Ai sensi dell’art. 2 comma 4 del D.P.R. 75/2013, al termine del percorso formativo è previsto il supera-mento di un esame finale, davanti ad una Commissio-ne composta - ai sensi dell’art. 66 decies del Regola-mento n. 47/R del 8.8.2003 e ss.mm.ii. e della D.G.R. 532 del 2009 e ss.mm.ii. (par. B.5.4.2.) da: presidente (individuato dall’Amministrazione

competente); due esperti di settore, nominati

dall’Amministrazione; un componente designato dall’organismo di

formazioneAi fini dell’ammissione all’esame è obbligatoria la frequenza ad almeno l’80% delle ore complessive del corso. La prova finale è costituita da una prova teorica e da una prova pratica. Quest’ultima mira a verificare la

Page 220: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 216 Regione Toscana

RAPPORTO 2014

corretta redazione di un Attestato di Prestazione E-nergetica sia in ambito di nuove costruzioni che di edifici esistenti. La partecipazione al corso di formazione può preve-dere il riconoscimento di crediti formativi. Costituiscono valore di credito formativo le compe-tenze acquisite attraverso la partecipazione a corsi di formazione, documentati da specifici attestati e/o at-traverso lo svolgimento di attività lavorativa nel set-tore di riferimento debitamente documentata. Il riconoscimento dei crediti e la relativa riduzione delle ore di formazione si attuano secondo le disposi-zioni regionali vigenti (D.G.R. 532/09 e ss.mm.ii.). Il soggetto attuatore del corso definisce i crediti for-mativi da riconoscere e la riduzione delle ore di fre-quenza da attuare.

21.4 Attestato di prestazione energetica

21.4.1 Modello e aspetti generali

L’Attestato di prestazione energetica fornisce le in-formazioni relative alla qualità energetica dell’edificio nel suo complesso e nei singoli componenti. Esso con-tiene i seguenti elementi: a) il frontespizio indicante la natura di Attestato di

prestazione energetica;b) l’indicazione del Comune dove è sito l’immobile,

l’indirizzo ed i dati identificativi catastali di esso;c) i dati identificativi del proprietario, del progettista

che ha curato il progetto e l’installazione degli im-pianti tecnici a servizio dell’edificio, nonché deldirettore lavori e del costruttore;

d) i dati identificativi del soggetto certificatore;e) la data di emissione e di scadenza dell’Attestato di

prestazione energetica;f) il codice di identificazione univoca dell’Attestato

di prestazione energetica, attribuito dal Sistemainformativo regionale sull’efficienza energetica;

g) l’indice di prestazione globale dell’edificio, che ri-sulta dalla somma degli indici di prestazione e-nergetica parziali di cui alla lettera h);

h) gli indici relativi alle prestazioni energetiche par-ziali, individuati sulla base dei fabbisogni di ener-gia primaria riferiti ad un singolo uso energeticodell’edificio, suddivisi nelle seguenti tipologie:

indice di prestazione energetica per la climatiz-zazione estiva;

indice di prestazione energetica per la climatiz-zazione invernale;

indice di prestazione energetica per la produ-zione dell’acqua calda finalizzata all’uso igieni-co e sanitario;

i) indice di prestazione energetica perl’illuminazione artificiale, ad eccezione delle cate-gorie di edifici E1 ed E8, di cui all’articolo 3 delD.P.R. 412/1993;

j) i valori obbligatori minimi previsti per i nuovi edi-fici dai Regolamenti di attuazione di cui all’art. 4,comma 1 del D.Lgs. 192/2005;

k) le classi energetiche in cui l’edificio ricade in rap-porto al sistema di classificazione definito dal De-creto Ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 6,comma 9 del D.Lgs. 192/2005, al fine di valutarela prestazione energetica dello stesso;

l) il contributo delle fonti rinnovabili alla coperturadel fabbisogno di energia primaria, ove presenti;

m) l’indicazione degli interventi più significativied economicamente convenienti che consentireb-bero il miglioramento delle prestazioni energeti-che dell’edificio, con una loro valutazione sintetica in termini di costi e benefici, unitamente ad una stima dei possibili passaggi di classe a seguito del-la loro realizzazione;

n) i dati utilizzati per il calcolo degli indici di presta-zione energetica;

o) il metodo di reperimento dei dati con l’indicazionedel soggetto che li ha prodotti;

p) l’indicazione delle metodologie di calcolo adottatenel rispetto delle norme vigenti;

q) l’indicazione dello strumento di calcolo informati-co eventualmente utilizzato.

L’Attestato di prestazione energetica descrive altresì: a) le caratteristiche dell’involucro edilizio

dell’edificio; b) le caratteristiche del sistema edificio ed impianto

per la climatizzazione invernale;c) le caratteristiche del sistema edificio ed impianto

per la climatizzazione estiva;d) le caratteristiche dell’impianto di produzione di

acqua calda sanitaria;e) le caratteristiche dell’impianto di illuminazione

artificiale;f) i sistemi e le dotazioni impiantistiche per la ge-

stione, l’automazione ed il controllo degli edifici;g) gli altri dispositivi presenti nell’edificio e gli usi

energetici previsti per il medesimo.

L’Attestato di prestazione energetica sarà predispo-sto in conformità ad apposita modulistica definita con Decreto del Dirigente della Struttura regionale com-petente. Fino a tale data si usano i modelli naziona-li167. La normativa vigente nella Regione Toscana168 stabi-lisce che la mancata dotazione di APE nei casi di compravendita o locazione, determina automatica-mente l’attribuzione in sede di contratto della classe “G”.

167 Sono in vigore, fino alla eventuale emanazione di un

nuovo modello, i modelli di ACE/APE allegati al D.M. 26 giugno 2009168 Il riferimento è la Legge regionale 24/11/2005 n. 39 (Disposizioni in materia di energia) modificata con L.R. 23/11/2009 n.71, art. 23 bis comma 5

Page 221: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Toscana Pag. 217

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Con l’approvazione della L 90/2013 si applica il qua-dro sanzionatorio nazionale

21.4.2 Esclusioni

Erano escluse dall’obbligo di certificazione energetica ai sensi del Decreto del Presidente della Giunta re-gionale 25/02/2010, n.17/R le seguenti categorie di edifici o di impianti: a) i fabbricati industriali, artigianali o agricoli non

residenziali quando gli ambienti sono climatizzatio illuminati per esigenze del processo produttivoo utilizzando reflui energetici del processo pro-duttivo non altrimenti utilizzabili;

b) i fabbricati temporanei con tempo di utilizzo nonsuperiore a due anni;

c) i fabbricati isolati con una superficie utile totaleinferiore a 25 m2;

d) gli edifici per i quali sia stata dichiarata dalle Au-torità competenti la non abitabilità;

e) gli edifici che in caso di trasferimento a titolo one-roso, risultino destinati alla demolizione;

f) le tipologie di edifici escluse dal Decreto ministe-riale emanato ai sensi dell’art. 6, comma 9 delD.Lgs. 192/2005.

Con l’approvazione della L 90/2013 si applica anche in Toscana il quadro delle esclusioni dettato dalla stessa.

21.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamen-to

Per gli edifici non dotati di impianto di riscaldamento è necessario far riferimento alle disposizioni conte-nute nell’allegato A, paragrafo 2 del D.M. 26/06/2009.

21.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

21.5.1 Metodologie

Per la valutazione della prestazione energetica degli edifici ai fini dell’emissione dell’Attestato di presta-zione energetica si deve fare riferimento alle metodo-logie di calcolo individuate nei Regolamenti attuativi dell’art. 4 del D.Lgs. 192/2005 e nel D.M. emanato ai sensi dell’art. 6, comma 9, del D.Lgs. 192/2005.

21.5.2 Indicatori della prestazione energetica globa-le e parziale

Relativamente alla classificazione energetica degli e-difici si deve far riferimento alle disposizioni conte-nute nell’allegato 4 del D.M. 26/6/2009.

21.5.3 Classificazione energetica degli edifici

Ai fini del Decreto del Presidente della Giunta regio-nale 25/02/2010, n.17/R, è applicabile il sistema di classificazione energetica degli edifici individuato dal D.M. 26/6/2009.

21.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

21.6.1 Costituzione e funzionamento

Il Il Decreto del Presidente della Giunta regionale 25/02/2010, n.17/R prevede la costituzione di un sistema informativo che raccolga i dati relativi alla certificazione energetica degli edifici Tale sistema al momento non è ancora stato costitui-to (è in corso di sviluppo), gli attestati pertanto ven-gono consegnati manualmente (o per mail) al settore “Energia, tutela della qualità dell’aria e dall’inquinamento elettromagnetico e acustico” della Regione Toscana e al Comune di ubicazione dell’edificio oggetto di certificazione169. Il sistema informativo regionale sull’efficienza ener-getica, non appena sarà istituito, verrà gestito dalla Struttura regionale competente in materia di efficien-za energetica in edilizia, in raccordo con il sistema informativo regionale (SIR), nel rispetto di quanto disposto dalla L.R. 26/01/2004, n.1 (Promozione dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza nel sistema re-gionale. Disciplina della “Rete telematica regionale Toscana”) e dalla L.R. 5/10/2009, n.54 (Istituzione del sistema informativo e del sistema statistico regio-nale. Misure per il coordinamento delle infrastrutture e dei servizi per lo sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza). Il sistema informativo regionale sull’efficienza ener-getica assicurerà la gestione e l’interazione dei dati tra Comuni, Province e Regione, come supporto all’esercizio delle rispettive competenze in materia di efficienza energetica in edilizia. Il sistema informativo regionale sull’efficienza ener-getica comprenderà l’archivio informatico degli atte-

169 Vi sono due casi di trasmissione dell’ACE/APE al Comu-ne: se l’ACE/APE è prodotto a seguito di lavori edilizi un originale dell’attestato sarà trasmesso al Comune insieme al certificato di cui all’art. 86 della L 1/2005, nel caso in cui i lavori edilizi riguardino una pratica gestita dallo Sportello Unico Attività Produttive SUAP, anche l’ACE/APE passerà come tutta l’altra documentazione dallo stesso SUAP - il re-golamento riporta “nel caso in cui l’Attestato di prestazione energetica sia relativo ad impianti produttivi, è trasmesso attraverso la rete regionale degli sportelli unici per le attività produttive”. Se l’ACE/APE è prodotto ai fini di una compra-vendita o di una locazione un originale dell’attestato, una volta firmato dal certificatore, sarà trasmesso senza indugio (dal certificatore o dal proprietario stesso) al Comune.

Page 222: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 218 Regione Toscana

RAPPORTO 2014

stati di certificazione e il catasto regionale degli im-pianti di climatizzazione, con modalità che ne consen-tano la conservazione e la fruibilità nel tempo. Nell’archivio informatico degli attestati di certifica-zione confluiranno direttamente gli attestati di certi-ficazione energetica e i loro aggiornamenti, trasmessi dai soggetti certificatori. I dati di classificazione energetica degli edifici tra-smessi al sistema informativo sull’efficienza energeti-ca saranno pubblici.

21.6.2 Catasto energetico della Regione Toscana

Nel catasto regionale degli impianti di climatizzazio-ne, di prossima istituzione, confluiranno: a) i dati relativi all’attività di controllo sugli impianti

di climatizzazione esercitata ai sensi degli articoli7 e 9 del D.Lgs. 192/2005 di cui fanno parte i rap-porti di controllo previsti all’articolo 7 del D.Lgs.192/2005, redatti dagli operatori incaricati delcontrollo e della manutenzione degli impianti diclimatizzazione ed i rapporti di ispezione, compi-lati dagli ispettori tecnici incaricati dall’ente com-petente al controllo degli impianti di climatizza-zione, di cui all’art. 9 del D.Lgs. 192/2005;

b) i dati trasmessi dai distributori di combustibileper gli impianti termici degli edifici di cui al com-ma 8 del’art.13 del Decreto del Presidente dellaGiunta regionale 25/02/2010, n.17/R;

c) gli elementi descrittivi degli impianti di climatiz-zazione degli edifici non desumibili dalle informa-zioni già in possesso del sistema informativo re-gionale.

I dati verranno trasmessi dagli Enti competenti al controllo sugli impianti di climatizzazione. Detti Enti collaborano con la Struttura regionale competente alla gestione del sistema informativo regionale sull’efficienza energetica, ai fini della definizione delle modalità per la continua trasmissione al sistema in-formativo dei dati.

21.6.3 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica

I soggetti certificatori potranno accedere al Sistema informativo regionale sull’efficienza energetica per redigere o aggiornare gli attestati di certificazione energetica utilizzando le procedure informatiche che verranno appositamente predisposte. Ad ogni Attestato di prestazione energetica verrà at-tribuito, con numerazione progressiva, un codice di identificazione.

21.6.4 Rilascio di copie e accessibilità

Prima della stipula dell’atto di trasferimento a titolo oneroso o prima della stipula del contratto di loca-zione, il soggetto certificatore incaricato dall’alienante o dal locatore trasmetterà l’Attestato di

prestazione energetica attraverso il sistema informa-tivo regionale sull’efficienza energetica. Dell’Attestato di prestazione energetica sarà fatta menzione nell’atto di trasferimento o nel contratto di locazione. In detti atti verrà indicato il numero di i-dentificazione del sistema informativo sull’efficienza energetica attribuito all’attestato.

21.7 Targa di efficienza energetica

Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico di superficie superiore a 1000 m2, è affisso in luogo visibile al pubblico un riassunto dell’Attestato di prestazione energetica, denominato “targa energetica”, predisposto dal soggetto certifica-tore che ha redatto e sottoscritto l’Attestato di pre-stazione energetica. La targa può essere affissa in tutti gli edifici anche di proprietà non pubblica e ha la stessa validità tempo-rale dell’Attestato di prestazione energetica a cui fa riferimento, deve essere rinnovata nei casi di aggior-namento dell’Attestato di prestazione energetica. La targa energetica indica almeno: a) l’ubicazione dell’edificio;b) l’indice di prestazione energetica globale

dell’edificio e gli indici di prestazione energeticaparziali;

c) la classe dell’edificio relativa all’indice di presta-zione energetica globale.

Tale targa verrà predisposta secondo l’apposita mo-dulistica definita con Decreto del Dirigente della Struttura regionale competente (al momento non emanato).

21.8 Controlli

Ai sensi dell’articolo 3 ter, comma 2, lettera g) della L.R. 39/2005, i Comuni svolgono attività di vigilanza sugli attestati di certificazione energetica rilasciati dai soggetti certificatori. A tal fine effettuano verifi-che sulla regolarità, la completezza e la veridicità del-le attestazioni energetiche ricevute, attraverso il “me-todo a campione”. Il campione su cui effettuare le ve-rifiche viene scelto, mediante sorteggio, nella misura complessiva del 4% degli attestati di certificazione energetica presentati nell’anno solare precedente. Detto campione è scelto nella misura del 2% tra gli attestati relativi ad edifici di classe energetica globale non inferiore alla classe A; nella misura del restante 2% tra gli attestati relativi ad edifici di classe energe-tica globale inferiore alla classe A. Le verifiche comprendono: a) l’accertamento documentale;b) le valutazioni di congruità e coerenza dei dati di

progetto o di diagnosi;c) eventuali richieste di chiarimenti ai soggetti certi-

ficatori o ai direttori dei lavori interessati.Per l’esercizio dell’attività di vigilanza e verifica i Co-muni possono effettuare anche accertamenti e ispe-

Page 223: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Toscana Pag. 219

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

zioni negli edifici, avvalendosi, ove necessario, dei metodi e delle tecniche idonee a rilevare la prestazio-ne energetica degli edifici medesimi. I Comuni possono effettuare verifiche sugli attestati di certificazione energetica su richiesta di acquirenti o locatari di edifici. Il costo di dette verifiche è a cari-co dei soggetti richiedenti.

21.9 L’intervista al Dirigente

Di seguito l’intervista all’arch. Carla Chiodini, attuale Dirigente del settore “Energia, tutela della qualità dell’aria e dall’inquinamento elettromagnetico e acu-stico” della Regione Toscana.

Indirizzo: Via di Novoli, 26 50127 Firenze

Tel. 055 4384212 - Fax 055438940 [email protected]

Sito: http://www.regione.toscana.it/ cittadini/ambiente/energia

Sono approdata al settore energia della Regione To-scana solo da pochi mesi, ma mi è già evidente che la strada per una buona applicazione del meccanismo della certificazione energetica è ancora lunga e non priva di ostacoli. In quest’ultimo anno in Regione Toscana si è rilevato un aumento smisurato dei certificati emessi, questo a causa degli ultimi interventi normativi a livello nazio-nale:

eliminazione della possibilità di autodichiarazio-ne del proprietario in merito alla scadente qualitàenergetica dell’immobile;

estensione della certificazione energetica a tutti icontratti a titolo oneroso che interessano gli im-mobili (in particolare anche quelli di locazione).

Ciò nondimeno è pure evidente che il cittadino percepi-sce ancora la certificazione energetica solo come un ulteriore adempimento burocratico da assolvere e non come un’effettiva opportunità di risparmio, quindi in generale il tema dell’efficienza e il meccanismo della certificazione energetica necessita di azioni ulteriori e significative di informazione e sensibilizzazione.

Page 224: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 220 Provincia autonoma di Trento

RAPPORTO 2014

22 Provincia autonoma di Trento

22.1 Informazioni generali

22.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Presidenza

22.1.2 Direzione competente per l’attuazione della certificazione energetica

Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia – Incarico speciale per la pianificazione delle risorse idriche ed energetiche Indirizzo: Via Gilli,4,38121, Trento Tel. 0461497310 Fax 0461497321 Mail: [email protected]

22.1.3 Riferimenti legislativi regionali

Legge provinciale 4/03/2008, n.1 “Pianificazio-ne urbanistica e governo del territorio”art.84.

Decreto del Presidente della Provincia13/07/2009, n.11-13/Leg “Disposizioni rego-lamentari in materia di edilizia sostenibile in at-tuazione del titolo IV della Legge provinciale4/03/2008, n.1 (Pianificazione urbanistica e go-verno del territorio)”.

Decreto del Presidente della Provincia15/03/2012, n.5-80/Leg “Modificazioni al de-creto del Presidente della Provincia del 13 luglio2009, n. 11-13/Leg, recante: "Disposizioni rego-lamentari in materia di edilizia sostenibile in at-tuazione del titolo IV della legge provinciale 4marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica egoverno del territorio)”

22.1.4 Disposizioni attuative

Deliberazione 16/10/2009, n.2446 “Approva-zione di ulteriori misure attuative del Decreto delPresidente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg.”

Deliberazione 22/12/2009, n.3110 “Approva-zione di ulteriori misure attuative del Decreto delPresidente della Provincia 13/07/2009, n.1 1-13/Leg.”

Deliberazione 17/06/2010, n.1429 “Applica-zione dell'obbligo di certificazione energetica dicui al comma 3 dell'art. 13 delle "Disposizioni re-golamentari in materia di edilizia sostenibile inattuazione del titolo IV della Legge provinciale4/03/2008, n.1", emanate con Decreto del Presi-dente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg”.

Deliberazione 20/07/2012, n. 1539 “Modifica-zioni alla deliberazione n. 3110 di data 22 dicem-

bre 2009 avente ad oggetto "Approvazione di ul-teriori misure attuative del decreto del Presidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg. re-cante "Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazio-ne urbanistica e governo del territorio)": sostitu-zione degli allegati H ed I".

Determinazione del Dirigente generaledell’Agenzia provinciale per l’energia05/09/2012, n.42 “Applicazione dell'art. 11 delle"Disposizioni regolamentari in materia di ediliziasostenibile in attuazione del titolo IV della leggeprovinciale 4 marzo 2008, n. 1", emanate con de-creto del Presidente della Provincia 13 luglio2009, n. 11-13/Leg. ess.mm.: disposizioni sui modelli di targa energeti-ca.”

Deliberazione 2/08/2013, n.1632 “Approva-zione dei nuovi modelli di attestato di prestazioneenergetica mediante sostituzione dei relativi alle-gati F e G di cui alla deliberazione n. 3110 di data22 dicembre 2009.”

22.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

22.2.1 Struttura regionale competente

Il Decreto del Presidente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg. all’art.7 prevede:

che il rilascio delle certificazioni energetiche siasvolto da soggetti specificamente abilitati da Or-ganismi riconosciuti dalla Provincia, secondo cri-teri e modalità stabiliti con Deliberazione dellaGiunta provinciale;

che i rapporti tra l’Organismo e la Provincia sianoregolati da specifica convenzione;

che con la convenzione di cui sopra siano altresìdeterminate le tariffe per l’accreditamento, sentitigli Ordini ed i Collegi professionali.

Secondo le disposizioni contenute nella circolare in-formativa in materia di certificazione energetica “Ap-provazione della Deliberazione n.1429 del 16/06/2010”, è stata finora stabilita una convenzione con un organismo di abilitazione Odatech - con sede in via Fortunato Zeni, 8 – Rovereto.

I criteri per il riconoscimento degli Organismi di abili-tazione sono contenuti nell’allegato 1 della Delibera-zione n.2446 del 16/10/2009. Gli organismi di abilitazione sono formalmente rico-nosciuti con la stipula della convenzione con la Pro-vincia autonoma di Trento. Il riconoscimento è su-bordinato in particolare all’impegno da parte dell’Organismo di abilitazione di accettare controlli e

Page 225: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Trento Pag. 221

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

verifiche da parte delle Strutture o dai Soggetti inca-ricati dalla Provincia.

Gli Organismi di abilitazione hanno i seguenti compi-ti:

a) accreditamento dei soggetti abilitati al rilasciodelle certificazioni energetiche, inteso come attivi-tà di verifica del soddisfacimento dei requisiti deicandidati secondo quanto previsto dal Regola-mento, e iscrizione nell’elenco dei soggetti certifi-catori;

b) controllo sui certificati energetici e sull’operatodei soggetti certificatori, da eseguire a campione,anche su segnalazione dei Comuni o su richiestadei privati;

c) gestione dell’elenco dei certificatori abilitati;d) promozione di attività formative per il conse-

guimento dell’abilitazione, in via complementarecon i corsi di formazione promossi dalla Provinciao da altri enti e soggetti, pubblici e privati;

e) verifica dei corsi sostenuti e accreditamentol’attività di verifica in merito al superamento deicorsi di formazione frequentati (esami) vienesvolta direttamente dalla Provincia autonoma diTrento (tramite l’Agenzia provinciale per le risor-se idriche e l’energia);

f) rilascio della targa energetica.Inoltre, al fine di agevolare la costituzione di un cata-sto provinciale e l’attuazione di un monitoraggio sull’impatto della certificazione energetica sul merca-to edilizio, l’Organismo di abilitazione predispone un sistema che permetta l’invio, per via telematica, delle certificazioni rilasciate dai propri iscritti al Comune di competenza e all’Agenzia provinciale per l’energia. A fronte di tale attività, l’Organismo di abilitazione può richiedere al soggetto certificatore la correspon-sione di un apposito compenso

22.3 Requisiti di iscrizione

Il rilascio delle certificazioni energetiche è svolto da soggetti specificamente abilitati dagli organismi rico-nosciuti dalla Provincia. Possono partecipare ai corsi di abilitazione alla certi-ficazione energetica i soggetti in possesso dei seguen-ti titoli di studio:

diploma di laurea specialistica in ingegneria o ar-chitettura, nonché abilitazione all’esercizio dellaprofessione ed iscrizione al relativo Ordine pro-fessionale;

diploma di laurea in ingegneria o architettura,nonché abilitazione all’esercizio della professioneed iscrizione al relativo Ordine professionale;

diploma di geometra o perito industriale, nonchéabilitazione all’esercizio della professione ed iscri-zione al relativo Collegio professionale.

diploma di laurea e laurea specialistica in scienzeagrarie e scienze forestali, nonché abilitazioneall’esercizio della professione ed iscrizione al rela-tivo ordine professionale

22.3.1 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche

L’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati, costitu-ente presupposto per l’esercizio dell’attività di certi-ficazione energetica, è soggetta al pagamento di una tariffa obbligatoria, fissata autonomamente dall’OdA (Organismo di Abilitazione), all’interno dei seguenti valori annuali minimi e massimi:

Persone fisiche: Enti, organismi, società: Valore minimo: € 100,00 valore minimo: € 200,00 valore massimo: € 200,00 valore massimo: € 500,00

La quota annuale di iscrizione non pregiudica la pos-sibilità dell’OdA di stabilire anche il pagamento di specifici servizi, ivi compresa la compilazione e la tra-smissione per via informatica dei certificati. I soggetti certificatori iscritti nell’elenco sono tenuti al rinnovo del pagamento della tariffa d’iscrizione; in assenza di tale requisito il soggetto certificatore viene cancellato dall’elenco e decade l’abilitazione all’esercizio dell’attività di certificatore.

22.4 Corsi di formazione e verifica finale

22.4.1 Organizzazione dei corsi

I corsi di formazione per certificatori energetici sono gestiti in maniera congiunta dall’Ordine degli Inge-gneri, dall’Ordine degli Architetti, dal Collegio dei Ge-ometri e dal Collegio dei Periti Industriali della Pro-vincia autonoma di Trento. Le verifiche sono condotte da una Commissione esa-minatrice nominata dall’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (APRIE).

22.4.2 Programma del corso

Il corso di formazione per certificatori energetici, che non deve avere durata inferiore ad 80 ore, può essere articolato in tre moduli:

Durata Durata mini-

ma Parte introduttiva, basata sui principi generali della fisica termotecnica degli edifici.

20 ore

Parte disciplinare, basata sull’approfondimento del comportamento energetico dell’edificio.

40 ore

Parte tecnico-amministrativa, dedicata ai metodi e alle procedure di certificazione energetica.

20 ore

L’aspirante certificatore potrà conseguire l’attestato di frequenza del corso di formazione e partecipare al successivo svolgimento delle prove scritte e colloquio

Page 226: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 222 Provincia autonoma di Trento

RAPPORTO 2014

orale solo se avrà dimostrato di aver frequentato per ogni singolo modulo (introduttivo, disciplinare e tec-nico-amministrativo) almeno l’80% delle ore di for-mazione previste. La parte introduttiva, espressamente indicata per ac-quisire i primi elementi di base, potrà essere dichia-rata acquisita previo superamento di un test scritto sulle conoscenze possedute dal candidato; in questo caso decade il vincolo dell’80% della frequenza.

22.4.3 Verifica finale

Lo svolgimento delle verifiche, in merito al supera-mento con profitto dei corsi di formazione, si articola come segue:

prova scritta di conoscenza e di applicazione delfoglio di calcolo reso disponibile dalla Provinciaautonoma di Trento per determinare il valore del-la prestazione globale (EPgl) e la classe energetica

di un edificio; colloquio e/o test di verifica del possesso delle

conoscenze e competenze necessarie allo svolgi-mento della funzione di soggetto certificatore;

la verifica si conclude con la valutazione “verificasuperata/ verifica non superata”;

a seguito del superamento dell’esame, sarà rila-sciato al candidato il relativo “Attestato di certifi-catore energetico”.

Le verifiche sono condotte da una Commissione esa-minatrice nominata dall’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (APRIE).

La Commissione esaminatrice è composta da: il Direttore o un Dirigente dell’Agenzia provinciale

per le risorse idriche e l’energia, con funzione diPresidente;

un docente universitario, esperto nelle materiedelle verifiche;

un rappresentante degli Ordini o dei Collegi pro-vinciali.

Alla Commissione è affiancato un funzionario dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, con funzioni di segretario. Per ciascuno dei componenti è nominato un membro supplente che sostituisce, in caso di assenza, il com-ponente titolare. La Commissione si dota di un proprio regolamento interno e si avvale dell’Agenzia provinciale per le ri-sorse idriche e l’energia per gli aspetti organizzativi. La Commissione garantisce almeno una sessione d’esame l’anno.

22.5 Attestato di prestazione energetica

22.5.1 Modello e aspetti generali

All’articolo 84 della Legge provinciale 4 marzo 2008 n. 1, così come modificato dalla Legge provinciale 9agosto 2013 n. 16, è prevista l’adozione dell’attestato di prestazione energetica. Il medesimo articolo stabi-lisce che l'attestato di prestazione energetica com-prende tutti i dati e le informazioni relativi all'effi-cienza energetica dell'edificio che consentono ai cit-tadini di valutare e confrontare edifici e unità immo-biliari diversi, anche usando indicatori sintetici. L'at-testato di prestazione energetica è corredato dalle eventuali indicazioni d'interventi migliorativi delle prestazioni, con i rispettivi costi e benefici. La validità dell'attestato ha una durata massima di dieci anni. L'attestato deve essere trasmesso in copia al Comune - anche con procedure telematiche - contestualmente alla dichiarazione di fine lavori e costituisce parte in-tegrante del libretto di fabbricato di cui al capo III del titolo IV della Legge provinciale n.1 del 2008.

22.5.2 Esclusioni

Sono escluse dall'applicazione del Decreto del Presi-dente della Provincia 13/07/2009, n.11-13/Leg e s.m. le seguenti categorie di edifici e di impianti:

immobili ricadenti nell'ambito della disciplina dellaparte seconda e dell'art. 136, comma 1, lettere b) e c),del D.Lgs. 22/01/2004, n.42, recante il Codice dei be-ni culturali e del paesaggio, nei casi in cui il rispettodelle prescrizioni implicherebbe un’alterazione inac-cettabile del loro carattere o aspetto con particolareriferimento ai caratteri storici o artistici, nonché, co-munque, nel caso di edifici soggetti a restauro e risa-namento conservativo;

beni ambientali di cui all'art. 69 della Legge provin-ciale n.1 del 2008, limitatamente agli edifici soggetti arestauro e risanamento conservativo;

fabbricati industriali, artigianali e agricoli non resi-denziali, quando gli ambienti sono riscaldati per esi-genze del processo produttivo o utilizzando reflui e-nergetici del processo produttivo non altrimenti uti-lizzabili;

edifici isolati con una superficie utile totale inferiore a

50 m2; edifici costituenti il patrimonio edilizio tradizionale ai

sensi dell'art. 61 della Legge provinciale n.1 del 2008,nei quali non sia consentito l'utilizzo abitativo a carat-tere permanente;

edifici o costruzioni di carattere non residenziale incui non sia prevista la permanenza di persone per piùdi quattro ore consecutive e che, per la natura dellaloro destinazione, non richiedono impianti di riscal-damento o raffrescamento e non siano comunque giàdotati di tali impianti;

Page 227: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Trento Pag. 223

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

i rifugi alpini e escursionistici, come individuati dallalegge provinciale 15 marzo 1993, n.8 (legge provin-ciale sui rifugi e sui sentieri alpini).

22.6 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

22.6.1 Metodologie:

Gli strumenti di calcolo applicativi devono garantire il rispetto della specifica tecnica UNI/TS 11300. Nel ca-so in cui il certificatore utilizzi dei software non vali-dati dal CTI, l’Attestato di prestazione energetica do-vrà riportare una dichiarazione di conformità alla norma. Di seguito uno stralcio del foglio di calcolo scaricabile

gratuitamente dal sito della Provincia di Trento170. Tale strumento non è attualmente utilizzabile in quanto non aggiornato alle revisioni della norma tec-nica UNI/TS 11300 pubblicate il 2 ottobre 2014.

22.6.2 Indicatori della prestazione energetica globa-le e parziale

Nella tabella a seguire viene riportata la classificazio-ne relativa al fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento invernale della Provincia autonoma di Trento costruita utilizzando come indice di stock, RS, il valore di 155 kWh/m2 anno e, come indice di rife-rimento relativo ai requisiti minimi dei nuovi edifici, il valore pari a 45 kWh/m2 anno.

170

http://www.energia.provincia.tn.it/certificazione_edifici/pagina12.html

22.6.3 Classificazione energetica degli edifici171

Classificazione in funzione del fabbisogno di energia primaria EPr [kWh/m2 anno] per il riscaldamento in-vernale

Fabbisogno in kWh/m2 anno Classe A: < 22 Classe B: 22<EPr<45 Classe C: 45<EPr<100 Classe D: 100<EPr<155 Classe E: 155<EPr<195 Classe F: 195<EPr<230 Classe G: >230

Classificazione in funzione del fabbisogno di energia primaria EPacs [kWh/m2 anno] per la produzione di ac-qua calda sanitaria

Fabbisogno in kWh/m2 anno Classe A: < 9 Classe B: 9<EPacs<18 Classe C: 18<EPacs<21 Classe D: 21<EPacs<24 Classe E: 24<EPacs<30 Classe F: 30<EPacs<36 Classe G: >36

Ai fini di favorire ulteriormente il perseguimento di prestazioni più elevate, risulta di spinta per il merca-to edilizio una suddivisione più articolata delle classi al di sopra del minimo richiesto (A, B e C) che consen-ta una maggiore differenziazione dell'offerta. Sommando i consumi precedentemente indicati si ot-tengono, con qualche arrotondamento, le seguenti classificazioni finali:

Classificazione in funzione del fabbisogno di energia primaria per riscaldamento e acqua calda sanitaria EP [kWh/m2 anno]. Edifici di classe E.1.1

Classe Fabbisogno in kWh/m2 anno Riscalda-

mento A.C.S. Totale

A+ ≤22 ≤9 ≤30

A ≤22 ≤18 ≤40

B+ ≤35 ≤18 ≤50

B ≤45 ≤18 ≤60

C+ ≤60 ≤21 ≤80

C ≤100 ≤21 ≤120

D ≤155 ≤24 ≤180

E ≤195 ≤30 ≤225

F ≤230 ≤36 ≤270

G >230 >36 >270

Classificazione in funzione del fabbisogno di energia primaria per riscaldamento e acqua calda sanitaria EP [kWh/m3anno]. Altri edifici Classe Fabbisogno in kWh/m3 anno

Riscaldamento a.c.s Totale A+ ≤6 ≤3 ≤9 A ≤6 ≤5 ≤11

171 Il riferimento è Decreto del Presidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg

Page 228: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 224 Provincia autonoma di Trento

RAPPORTO 2014

Classe Fabbisogno in kWh/m3 anno Riscaldamento a.c.s Totale

B+ ≤9 ≤5 ≤14 B ≤13 ≤5 ≤17 C+ ≤17 ≤6 ≤23 C ≤29 ≤6 ≤34 D ≤44 ≤7 ≤51 E ≤56 ≤9 ≤64 F ≤65 ≤10 ≤77 G >65 >10 >77

Ai fini dell'attribuzione della classe energetica, il va-lore limite da considerare è il valore totale. Il requisi-to minimo obbligatorio di prestazione energetica per gli edifici, da rispettare in sede di progettazione e di realizzazione degli interventi, è stabilito in 60 kWh/m2 anno e 17 kWh/m3 anno, corrispondente al limite superiore della classe B.

22.7 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

22.7.1 Costituzione e funzionamento:

È in corso di realizzazione dalla PAT di un sistema in-formativo per la certificazione energetica degli edifici.

22.7.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Trentino

Le informazioni che occorrono al rilascio dell’APE so-no inserite manualmente nelle apposite maschere ac-

cessibili dal portale di Odatech172. Al fine del comple-tamento dell’iter di certificazione, l’APE dovrà essere stampato, timbrato e firmato dal certificatore, ai sensi dell’Allegato H della deliberazione 1539 del 20/07/2012.

22.7.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica

L’attestato di certificazione è numerato univocamen-te ed è emesso dal certificatore, che accede al sistema mediante credenziali elettroniche. In fase di stampa il certificatore deve sostenere il costo di € 30,00 più i-va.

22.7.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica

Il certificatore, acquisiti tutti gli elementi necessari ed effettuata la valutazione energetica dell’edificio, com-pila l’attestato di certificazione attraverso il portale messo a disposizione dagli OdA. Al termine della compilazione, il certificatore provvede attualmente alla trasmissione telematica dell’attestato al Comune di competenza, nei casi previsti ai sensi di legge, ed

172 www.odatech.it

all’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia. Con il completamento della costituzione del catasto provinciale per le certificazioni energetiche, verrà automatizzata la procedura di trasmissione dell’attestato, dal portale on line tramite il quale vie-ne emesso, al sistema informativo provinciale. Il cer-tificatore energetico provvede inoltre alla consegna dell’Attestato di prestazione energetica, in copia car-tacea timbrata e firmata, al proprietario dell’immobile o da chi detiene titolo.

22.8 Targa di efficienza energetica

Per tutti gli edifici pubblici o ad uso pubblico, la clas-se energetica dell'edificio e gli estremi della certifica-zione sono riportati su un'apposita targa. La targa deve essere esposta nel luogo più visibile aperto al pubblico ed è aggiornata in relazione alla certifica-zione energetica. La targa energetica è rilasciata dall'Organismo di abilitazione sulla base di modelli e indicazioni fornite dall'Agenzia provinciale per le ri-sorse idriche e l’energia. Tale targa può essere richie-sta volontariamente da chi detiene il diritto di pro-prietà, di godimento o di rappresentanza dell'immo-bile ed è riferita all'intero edificio. I relativi oneri so-no a carico del richiedente. Il modello grafico della targa energetica è stato approvato con determinazio-ne del Dirigente generale dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia n. 42 del 5 settembre 2012.

Targa energetica Provincia autonoma di Trento per gli edifici in categoria E.1

Page 229: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Trento Pag. 225

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Targa energetica Provincia autonoma di Trento per gli edifici differenti dalla categoria E.1

22.9 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

Le statistiche si riferiscono ai certificati ai emessi sino in data 29 ottobre 2014.

ACE/APE depositati per classe energetica dell’immobile certificato nel settore residenziale

Classe 2010 2011 2012 2013 2014* Totale % A+ 0 5 138 182 154 479 1,55 A 0 22 249 359 286 916 1,97

B+ 0 38 241 462 482 1223 3,96 B 0 30 203 592 616 1441 4,67

C+ 0 9 192 770 921 1892 6,13 C 1 24 506 2026 2784 5341 17,29 D 0 10 757 3218 3855 7840 25,38 E 0 7 403 1834 2211 4455 14,42 F 0 4 303 1146 1351 2804 9,08 G 0 1 426 1984 2086 4497 14,56

NC 0 0 0 0 0 0 0,0 Totale 1 150 3.418 12.573 14.746 30.888 100,0

ACE/APE depositati per classe energetica dell’immobile certificato nel settore non residenziale (altri settori)

Classe 2011 2012 2013 2014* Totale % A+ 1 18 26 10 55 1,16% A 8 25 54 48 135 2,84% B+ 7 38 73 83 201 4,23% B 3 50 117 111 281 5,91% C+ 1 43 135 182 361 7,59% C 1 99 272 441 813 17,10% D 1 123 410 590 1124 23,64% E 0 65 223 341 629 13,23% F 0 29 167 236 432 9,09% G 1 45 290 388 724 15,23% NC 0 0 0 0 0 0,0% Totale 23 535 1.767 2.430 4.755 100,0%

Distribuzione di frequenza complessiva (residenziale e non residenziale) degli ACE/APE depositati, per classe

energetica dell’immobile certificato Classe 2010 2011 2012 2013 2014* Totale %

A+ 0 6 156 208 164 534 1,50

A 0 30 274 413 334 1051 2,95

B+ 0 45 279 535 565 1424 4,00

Classe 2010 2011 2012 2013 2014* Totale %

B 0 33 253 709 724 1719 4,82

C+ 0 10 235 905 1103 2253 6,32

C 1 25 605 2298 3225 6154 17,27

D 0 11 880 3628 4445 8964 25,15

E 0 7 468 2057 2552 5084 14,26

F 0 7 332 1313 1587 3239 9,09

G 0 2 471 2274 2474 5221 14,65

NC 0 0 0 0 0 0 0,0

Totale 1 176 3953 14340 17173 35.643 100,0

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE registrati per tipologia di intervento sull’immobile certificato

A.C.E./A.P.E. Num. % di cui

- Nuova costruzione 1381 3,87% - Sostituzione edilizia 75 0,21% - Demolizione e ricostruzione 154 0,43% - Ampliamenti volume > 20 %vo-

lume esistente 188

0,53% - Certificazione Volontaria 8843 24,80% - Trasferimento a titolo oneroso 15126 42,65% - Riqualificazione energetica 1196 3,37% - Ristrutturazione dell'intero edifi-

cio 325 0,92% - Altro 8355 23,44%

TOTALE 35.643 100,00%

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE registrati per categoria di edificio dell’immobile certificato (in

base alle destinazioni d'uso da D.P.R. 412/1993) categoria dell’edificio Num.APE %

E.1 Residenziale continuativo, Col-legi, c. di pena, caserme, conven-ti

N. A. 0,0

E.1 (1) Residenziale 28.019 78,61

E.1 (2)

Collegi, case di pena, caserme, conventi

2.639 7,40

E.1 (3)

Alberghi (3 stelle senza lavan-deria o 2 stelle con lavanderia)

246 0,69

E.2

Edifici adibiti a uffici e assimila-bili: pubblici o privati, indipen-denti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività indu-striali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento ter-mico;

1.540 4,32

E.3

Edifici adibiti a ospedali, clini-che o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ri-covero o cura di minori o anzia-ni nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

85 0,24

E.4 Edifici adibiti ad attività ricrea-tive o di culto e assimilabili:

N.A. 0,0

E.4 (1)

quali cinema e teatri, sale di riu-nioni per congressi;

107 0,30

E.4 (2)

quali mostre, musei e bibliote-che, luoghi di culto;

59 0,17

E.4 (3)

quali bar, ristoranti, sale da bal-lo;

464 1,30

E.5

Edifici adibiti ad attività com-merciali e assimilabili: quali ne-gozi, magazzini di vendita all'in-grosso o al minuto, supermerca-ti, esposizioni;

1.481 4,16

Page 230: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 226 Provincia autonoma di Trento

RAPPORTO 2014

categoria dell’edificio Num.APE %

E.6 Edifici adibiti ad attività sporti-ve:

N.A. 0,0

E.6 (1) piscine, saune e assimilabili; 16 0,04

E.6 (2) palestre e assimilabili; 62 0,17

E.6 (3)

servizi di supporto alle attività sportive;

62 0,17

E.7 Scuole N.A. 0,0 E7 (1) Scuole materne e nido 75 0,0 E7 (2) Altre scuole 165 0,46

E.8

Edifici adibiti ad attività indu-striali ed artigianali e assimila-bili.

623 0,46

Totale: 35.643 100

Distribuzione degli ACE/APE depositati presso la Pro-vincia per tipologia di appartenenza professionale del

soggetto certificatore energetico Tecnico certifica-

tore energetico Numero di A-

CE/APE Percentuale di

ACE/APE sul To-tale

Architetto 2.208 6,19% Ingegnere 19.371 54,35% Geometra 5.361 15,04% Perito industriale 8.703 24,42% Totale 35.643 100%

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati presso la provincia per epoca di costruzione

dell’immobile certificato Anno di costru-

zione Numero di A-

CE/APE % di ACE/APE

sul totale Fino al 1900 5.633 15,80% 1901 - 1920 738 2,07% 1921 – 1945 1.084 3,04% 1946 – 1960 3.359 9,42% 1961 – 1975 6.941 19,47% 1976 – 1990 5.715 16,03% 1991 – 2005 6.536 18,34% Dopo il 2005 5.415 15,19% -- 222 0,62%

22.10 Controlli

Una delle funzioni maggiormente significative delega-te agli Organismi di abilitazione riguarda proprio il "controllo sui certificati energetici emessi e sull’operato dei soggetti certificatori, da eseguire a campione, anche su segnalazione dei Comuni o su ri-chiesta dei privati", così come detta il Regolamento allegato parte integrante alla Deliberazione provin-ciale 1448 – 12 giugno 2009. L’organismo di abilitazione provvede quindi ad istitu-ire un sistema di controlli sulle certificazioni emesse e sull’attività dei soggetti certificatori in grado di veri-ficare la correttezza e completezza dei dati esposti e delle procedure utilizzate. L’organismo di abilitazione assicura altresì che il sistema dei controlli sia svolto in maniera trasparente e non discriminatoria.

La Deliberazione impone un controllo pari al 5% dei certificati emessi. Odatech ha attivato le procedure di verifica sui certificati energetici generati attraverso il proprio portale dai certificatori abilitati. Il Consiglio di indirizzo di Odatech, in accordo con la Direzione, ha deliberato all’unanimità l’intenzione di superare il limite del 5%, almeno nel primo periodo di entrata in vigore della certificazione trentina, ritenendo tale at-tività come fondamentale per tutti i soggetti coinvolti al fine di garantire la serietà e la qualità dell’intero sistema. La procedura di controllo consiste in una minuziosa analisi della documentazione prodotta dal certificatore e nella verifica della congruità dell’operato del certificatore.

22.11 Sanzioni

L’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia vigila sull’attività di certificazione energetica e di so-stenibilità ambientale degli edifici svolta dai soggetti abilitati, eventualmente irrogando le sanzioni stabili-te dall’art. 91 della legge provinciale 4 marzo 2008, n.1. La vigilanza è effettuata anche mediante accer-tamenti e ispezioni in corso d’opera, entro cinque an-ni dalla data di fine lavori. In caso di rilascio di attestato di prestazione energeti-ca con irregolarità meramente formali, il certificatore è tenuto a redigere un nuovo certificato entro 30 giorni dalla comunicazione della contestazione. Qua-lora non ottemperi entro tale termine è soggetto all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecu-niaria. In caso di rilascio di certificato non veritiero il certifi-catore è soggetto all’irrogazione di una sanzione am-ministrativa pecuniaria ed è tenuto a redigere un nuovo certificato entro 30 giorni da quando il prov-vedimento che ne accerta la violazione commessa è divenuto definitivo.

22.12 L’intervista al Dirigente

Di seguito l’intervista all’arch. Giacomo Carli-no, Dirigente con Incari-co speciale per la pianifi-cazione delle risorse i-driche ed energetiche della Provincia Autono-ma di Trento.

Indirizzo: Via Gilli, 4 - 38121 Trento

Tel. 0461 497324 - Fax 0461 497321

[email protected]

Sito : www.energia.provincia.tn.it

Al di là dei prossimi adeguamenti legislativi, necessari per tenere il passo con i più recenti sviluppi delle dispo-

Page 231: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Trento Pag. 227

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

sizioni europee e nazionali, il quadro legislativo pro-vinciale in materia di certificazione energetica è ormai da tempo stabilizzato e la procedura di certificazione degli edifici, allo stato attuale, è attiva a pieno regime. Dal 2010 fino ad adesso, nella Provincia di Trento sono stati emessi oltre 35.000 certificati, la maggior parte dei quali, all’incirca il 40% del totale, sono stati rila-sciati in occasione di trasferimenti a titolo oneroso (compravendita e affitto) di edifici ed unità immobilia-ri esistenti. Benché, come premesso, l’attività di certificazione e-nergetica e le norme ed i meccanismi che la disciplina-no possano considerarsi pienamente strutturati ed o-perativi, permangono ancora ad oggi una serie di nodi critici, tra i quali, in primis, la non sempre chiara defi-nizione dei criteri che definiscono lo status del certifi-catore ed il non sempre soddisfacente livello di qualità tecnica degli attestati di prestazione energetica. Nella realtà dei fatti, le due criticità appaiono forte-mente interconnesse. Di fatto, l’apertura della qualifica di certificatore a tutti gli iscritti agli albi professionali e l’eccessivo ampliamento dei titoli di studio ammessi ai fini del riconoscimento di tali soggetti, così come previsto con il recente D.P.R. 75/2013, porta ad una minore qualificazione specifica dei professionisti pre-posti al rilascio degli attestati. Da tale condizione, con molta probabilità, ci sarà da attendere un ulteriore scadimento della qualità dei certificati emessi. L’esempio più evidente di tale processo di progressiva decadenza della qualità della “procedura certificazione energetica” è rappresentato dal proliferare di offerte anomale presenti sul Web, da ultimo le offerte su Groupon o su siti analoghi, a poco più di 50 euro a cer-tificato. Tanto basta per riaffermare, almeno tra gli addetti ai lavori, che la credibilità di tutto il sistema di certifica-zione deve passare attraverso la migliore qualificazio-ne tecnica dei certificatori ed attraverso un adeguato sistema dei controlli sull’intero processo di certifica-zione.

Page 232: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 228 Provincia autonoma di Trento

RAPPORTO 2014

Figura 60 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica (APE) della Provincia autonoma di Trento”

Page 233: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Provincia autonoma di Trento Pag. 229

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Figura 61 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica (APE) della Provincia autonoma di Trento”

Page 234: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 230 Provincia autonoma di Trento

RAPPORTO 2014

Figura 62 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica (APE) della Provincia autonoma di Trento”

Page 235: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Umbria Pag. 231

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

23 Regione Umbria

23.1 Informazioni generali

23.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato all’Ambiente. L’assessore di riferimento è Silvano Rometti Mail: [email protected]

23.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Valutazione delle caratteristiche ambientali La Regione Umbria, applica un protocollo di valutazio-ne delle caratteristiche ambientali dei fabbricati com-posto da n.22 schede. Il sistema di valutazione della qualità ambientale è stato ufficialmente approvato dal-la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Pro-vince autonome Italiane nel gennaio 2004. La certificazione di sostenibilità ambientale è obbliga-toria nel caso di realizzazione di edifici pubblici da par-te della Regione, di enti, di agenzie e società regionali. È altresì obbligatoria per la realizzazione di edifici da parte di Province, Comuni e loro forme associative, nonché per edifici di edilizia residenziale di proprietà delle Agenzie territoriali per l’edilizia residenziale (A-TER). Per gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati la certificazione di sostenibilità ambientale è volontaria. La certificazione di sostenibilità ambientale173 non sostituisce la certificazione energetica di cui al D.Lgs. 19/08/2005, n.192 ma ne utilizza le risul-tanze in sede di valutazione delle prestazioni am-bientali dell’edificio.

L.R. 18/11/2008, n.17 “Norme in materia di so-stenibilità ambientale degli interventi urbanistici ededilizi”.

L.R. 26/06/2009, n.13 “Norme per il governo delterritorio e la pianificazione e per il rilancio dell'e-conomia attraverso la riqualificazione del patrimo-nio edilizio esistente” - articoli da 33 a 38 così comemodificati ed integrati dalla Legge regionale23/12/2010, n.27.

L.R. 23/12/2010, n.27 “Ulteriori modificazioni edintegrazioni della Legge regionale 26/06/2009,n.13 «Norme per il governo del territorio e la piani-ficazione e per il rilancio dell'economia attraverso lariqualificazione del patrimonio edilizio esistente» –art. 9”.

La Regione non ha legiferato in tema di certifica-zione energetica degli edifici, si deve quindi far ri-ferimento ai provvedimenti legislativi nazionali in vigore.

173 Sono disponibili maggiori informazioni al link: http://www.arpa.umbria.it/canale.asp?id=1417

23.2 Elenco regionale dei soggetti abilitati al rilascio dell'Attestato di prestazio-ne energetica

23.2.1 Struttura regionale competente

La Struttura regionale competente è il “Servizio Energi-a” sita in Piazza Partigiani, 1 a Perugia. Attualmente non è stato istituito un elenco dei certifi-catori energetici. Possono quindi svolgere attività di certificazione energetica degli edifici i soggetti che pos-siedono le caratteristiche riportate nell'allegato III del D.Lgs. 30/05/2008, n.115.

23.3 Corsi di formazione e verifica finale

È stato approvato con D.G.R. n. 1002 del 16/09/2013 lo standard di percorso formativo per la abilitazione dei tecnici certificatori in materia di certificazione e-nergetica degli edifici, in ottemperanza a quanto previ-sto all'art. 2 comma 5 del D.P.R. n. 75 del 16 aprile 2013. Tale standard consente, a richiesta degli enti formativi accreditati, l'iscrizione nel Catalogo Unico Regionale dell'Offerta Formativa di corsi conformi alla normativa nazionale. Lo standard esplicita inoltre i re-quisiti che devono essere posseduti da chi intende fre-quentare i corsi ai fini della abilitazione.

23.4 Attestato di prestazione energetica

L’attestato è redatto secondo il modello e le disposizio-ni contenute nel D.M. 26/06/2009 “Linee guida nazio-nali per la certificazione energetica degli edifici” e suc-cessive modificazioni ed integrazioni

23.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

Si può far riferimento alle metodologie indicate nel D.M. 26/06/2009.

23.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

È in fase di definizione e prevederà l’attivazione della procedura informatizzata per la trasmissione degli A-CE, l’istituzione del Registro regionale dei certificatori energetici e due banche dati denominate “Catasto Re-gionale degli Edifici” e “Catasto degli impianti di clima-tizzazione”. Attualmente non è istituito disponibile al-cun catasto energetico. Gli attestati di certificazione energetica possono essere consegnati per posta elet-tronica certificata (PEC), per raccomandata o a mano presso la Regione.

Page 236: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 232 Regione Umbria

RAPPORTO 2014

23.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli A-CE/APE174

I dati analizzati e che hanno permesso di compilare le seguenti tabelle sono 4.579 records composti da 2.274 APE e 2.305 autodichiarazioni. I dati del 2011 sono parziali.

Distribuzione degli ACE/APE depositati per anno solare e classe energetica dell’immobile certificato nel settore

residenziale Classe N.D.* 2009 2010 2011 2012 Tot. A+ 0 5 0 0 5 A 14 62 17 20 0 113 B 101 65 109 0 275 C 2 119 197 137 0 455 D 1 13 155 143 0 312 E 5 5 94 138 0 242 F 1 8 117 129 1 256 G 4 21 109 155 1 290 Totale 27 329 759 831 2 1.948 Auto-dichia-razio-ne

3 9 183 560 0 755

N.D.* anno solare non disponibile.

Distribuzione degli ACE/APE depositati per anno solare e classe energetica dell’immobile certificato. Settore non

residenziale (altri settori) Classe N.D.* 200

9 201

0 201

1 201

2 Tot.

A+ 5 4 3 0 12 A 6 9 3 0 18 B 1 34 11 0 46 C 1 29 21 0 51 D 0 13 25 0 38 E 1 0 17 17 0 35 F 1 2 22 22 0 47 G 0 25 22 0 47 Totale 2 15 153 124 0 294 Autodichiara-zione

52 89 1 142

N.D.* anno solare non disponibile.

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per anno solare e classe energetica dell’immobile certificato.

Situazione complessiva.

Clas-se

N.D.* 2009 2010 2011 2012 Tot. % sul tota-

le com-plessivo

A+ 0 5 9 3 0 17 0,76% A 14 68 26 23 0 131 5,84% B 0 102 99 120 0 321 14,32% C 2 120 226 158 0 506 22,57% D 1 13 168 168 0 350 15,61% E 6 5 111 155 0 277 12,36% F 2 10 139 151 1 303 13,51% G 4 21 134 177 1 337 15,03% Tota-le

29 344 912 955 2 2.242 100,00%

Au-todi-

3 9 235 649 1 897

174 I dati in dettaglio degli APE pervenuti al 3/11/2014 non sono ad oggi disponibili.

Clas-se

N.D.* 2009 2010 2011 2012 Tot. % sul tota-

le com-plessivo

chia-ra-zioni

Distribuzione delle autodichiarazioni e degli ACE/APE depositati presso la Regione per provincia dell’immobile

certificato Province Perugia Terni Non di-

chiarato comune e provincia

TOTALE

Autodichiarazioni 1.845 431 29 2.305 A.C.E. 1.524 704 46 2.274

di cui - Nuova costru-

zione 501 518 13 1.032

- Passaggio di proprietà

864 147 29 1.040

- Locazione - Riqualificazione

energetica 84 2 86

- Non indicato 75 37 4 116

Distribuzione di frequenza degli ACE/APE depositati per categoria dell’edificio certificato

Categoria dell’edificio Numero di APE

E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili 630

E.1 (1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme;

1294

E.1 (2) abitazioni adibite a residenza con occupa-zione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili;

14

E.1 (3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed atti-vità similari;

10

E.2

Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubbli-ci o privati, indipendenti o contigui a co-struzioni adibite anche ad attività indu-striali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'iso-lamento termico;

151

E.3

Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adi-biti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assisten-za ed il recupero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pub-blici;

2

E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di cul-to e assimilabili:

1

E.4 (1) quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi;

7

E.4 (2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto;

1

E.4 (3) quali bar, ristoranti, sale da ballo; 8

E.5

Edifici adibiti ad attività commerciali e as-similabili: quali negozi, magazzini di vendi-ta all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;

74

E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: 0 E.6 (1) piscine, saune e assimilabili; E.6 (2) palestre e assimilabili; 2 E.6 (3) servizi di supporto alle attività sportive; 4

E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

1

E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed arti-gianali e assimilabili.

43

Page 237: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Umbria Pag. 233

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Categoria dell’edificio Numero di APE

Stalla 1 Non dichiarate 31 Totale n. ACE 2.274

Distribuzione degli ACE/APE depositati per appartenen-za professionale del tecnico certificatore energetico

Tecnico certificatore energetico

Numero di APE Percentuale di A-CE/APE sul Totale

Architetto 249 10,95% Ingegnere 1.586 69,74% Geometra 188 8,27% Perito industriale 241 10,60% Organismo di certifi-cazione

2 0,09%

Non dichiarato 8 0,35% Totale APE 2.274 100%

Distribuzione degli ACE/APE depositati presso la Regio-ne per periodo di costruzione dell’immobile certificato

Anno di costruzione Numero di A-CE/APE

% di ACE/APE sul totale

Fino al 1900 137 6,02% 1901 - 1920 9 0,40% 1921 – 1945 28 1,23% 1946 – 1960 111 4,88% 1961 – 1975 120 5,28% 1976 – 1990 174 7,65% 1991 – 2005 344 15,13% Dopo il 2005 1.225 53,87% Non dichiarato anno di costruzione

126 5,54%

Totale ACE/APE 2.274 100%

ACE/APE depositati per tipologia di procedure semplifi-cate per la stima della prestazione energetica degli edifi-

ci Procedure semplificate: Numero

di A-CE/APE

% di ACE/APE sul totale

DOCET 216 4,72% Autodichiarazioni in classe G 2.305 50,34%

23.8 Controlli

La Regione non ha ancora avviato delle procedure di controllo sugli attestati di certificazione emessi. È at-tualmente in fase di definizione un Disegno di Legge Regionale che prevederà l’attivazione di un sistema di controlli e verifiche sugli attestati di certificazione e-nergetica e sul rispetto dei requisiti minimi di presta-zione energetica nonché l’adozione di un regime di sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi in materia di certificazione energetica e di requisiti mini-mi di prestazione energetica. Nel frattempo, relativamente alle sanzioni, si deve far riferimento alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 192/2005 all’art.15 come modificato dall’art. 6, del D.Lgs. 311/06.

Page 238: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 234 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

24 Regione Valle d’Aosta

24.1 Informazioni generali

24.1.1 Assessorato competente per la Gestione delle Politiche Energetiche

Assessorato Attività produttive, energia e politiche del lavoro Piazza della Repubblica 15, 11100, Aosta Tel: 0165/274747 Fax: 0165/41900 Mail: [email protected] L’Assessore di riferimento attualmente è Pierluigi Marquis

24.1.2 Riferimenti legislativi regionali

Legge 01/08/2012, n.26 “Disposizioni regionaliin materia di pianificazione energetica, di promo-zione dell’efficienza energetica e di sviluppo dellefonti rinnovabili”.

24.1.3 Disposizioni attuative

D.G.R. 288 del 14 marzo 2014 "Adeguamentoterminologico alle disposizioni di cui alla legge3 agosto 2013, n. 90, in materia di prestazioneenergetica degli edifici, della disciplina regiona-le in materia di efficienza energeticanell’edilizia approvata con deliberazione dellaGiunta regionale".

D.G.R. 1329 del 26 settembre 2014 “Approva-zione delle modalità di effettuazione dei controllisugli Attestati di prestazione energetica degli edi-fici e dei casi di non correttezza formale o so-stanziale, da applicare successivamente al perio-do transitorio di sperimentazione, in sostituzionedi quelle approvate con d.G.r. n. 2165 in data 31dicembre 2013.”

D.G.R. 488 del 22 marzo 2013 “Approvazione,ai sensi dell’art. 9, comma 1, della l.r. 26/2012,dei requisiti minimi e delle prescrizioni specifi-che in materia di prestazione energetica degli e-difici e, ai sensi dell’art. 11, comma 1, della l.r.26/2012, dei modelli di relazione tecnica e deicasi di applicazione”.

D.G.R. 712 del 26 aprile 2013 “Approvazione, aisensi dell’articolo 9, comma 4, della l.r. 26/2012,di requisiti minimi e prescrizioni specifiche inmateria di prestazione energetica più restrittiviper gli edifici di proprietà pubblica”.

D.G.R. 1399/2012 “Approvazione della sostitu-zione del punto 5 dell’allegato D alla deliberazio-ne della Giunta regionale n. 1062/2011 concer-nente, con riferimento alla legge regionale 18 a-prile 2008, n. 21, le modalità di gestione delletarghe energetiche.”

Fino alla data di approvazione delle restanti delibera-zioni della Giunta regionale attuative della L.R. 26/2012, che ha abrogato la L.R. 21/2008, si applica-no ancora le deliberazioni attuative di seguito ripor-tate:

D.G.R. 28/05/2010, n.1448 “Approvazione, aisensi dell’articolo 10, comma 1, lettera b, della L.R.21/2008 e successive modificazioni, delle modali-tà di riconoscimento dei corsi di formazione utiliai fini dell’accreditamento dei soggetti fisici abili-tati al rilascio dell’attestato di certificazione ener-getica degli edifici”.

D.G.R. 20/08/2010, n.2236 “Approvazione, aisensi degli articoli 9, 10 e 11 della L.R. 21/2008 esuccessive modificazioni, delle modalità di accre-ditamento di soggetti fisici abilitati al rilasciodell’attestato di certificazione energetica degli edi-fici e di soggetti ispettori”.

D.G.R. 6/05/2011, n.1062 “Approvazione, conriferimento alla Legge regionale 18 aprile 2008,n.21, degli aspetti relativi alle modalità di funzio-namento e gestione del sistema di certificazioneenergetica regionale”.

D.G.R. 8/07/2011 n. 1606 “Approvazione delledefinizioni integrative, degli indicatori climatici,delle metodologie per la determinazione delleprestazioni energetiche degli edifici e relativesemplificazioni e delle classi energetiche di cui agliarticoli 2, 4, 5 e 7 della L.R. 18 aprile 2008, n. 21(disposizioni in materia di rendimento energeticonell’edilizia). Revoca della D.G.R. 3629/2010”.

24.1.4 Marchio del sistema di certificazione regio-nale

Con Deliberazione della Giunta regionale n.1062/2011 è stata approvata la denominazione uf-ficiale “BEAUCLIMAT” e il relativo marchio (allegato A della Deliberazione) che contraddistingue il sistema di certificazione energetica regionale.

Figura 63 “Marchio del sistema di certificazione ener-getica beauclimat”

Page 239: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 235

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

24.1.5 Portale energia

La Regione attraverso il Servizio per l’attuazione del piano energetico e il Centro di Osservazione e Attività sull’energia di Finaosta S.p.A., di seguito denominato COA energia, provvede all’esercizio del “portale ener-gia” che consente la gestione delle procedure in ma-teria di certificazione energetica degli edifici, l’alimentazione del catasto energetico e la relativa e-laborazione statistica dei dati. Il portale energia consente principalmente di eserci-tare le seguenti attività: effettuare le richieste di accreditamento in qualità

di certificatore energetico; scaricare il software Beauclimat; scaricare i dati geografici relativi all’edificio ogget-

to di certificazione; redigere l’Attestato di prestazione energetica; effettuare le richieste di targa energetica per gli

edifici; consultare il catasto energetico degli edifici; consultare l’elenco dei certificatori energetici.

Il portale energia è accessibile dal sito ufficiale della Regione autonoma Valle d’Aosta sezione energia175.

24.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

24.2.1 Struttura regionale competente

Le funzioni di organismo di accreditamento dei sog-getti certificatori sono esercitate dal COA energia di Finaosta S.p.A. attraverso lo svolgimento delle se-guenti attività: a) verifica del possesso dei requisiti necessari a svol-

gere le attività di certificazione e di ispezione;b) iscrizione e permanenza nell'elenco regionale dei

soggetti certificatori;c) sorveglianza sulle attività svolte dai soggetti certi-

ficatori, anche mediante controlli a campione.

24.2.2 Requisiti di iscrizione

Accedono al procedimento di accreditamento tutte le persone fisiche in possesso dei seguenti requisiti: a) iscrizione ad un Ordine o Collegio che abiliti allo

svolgimento di attività professionale in materia diprogettazione di edifici e impianti, asserviti agliedifici stessi, oppure di uso razionale dell’energia,di termotecnica e di energetica;

b) frequenza di specifici corsi di formazione, con e-same finale, conforme agli standard di cui alla De-liberazione n.1448 in data 28/05/2010 o conse-

175 http://www.regione.vda.it/energia/certificazioneenergetica/

guimento di esperienza professionale comprovata dall’iscrizione da almeno cinque anni all’ordine o collegio professionale di appartenenza;

c) conoscenza della procedura, della metodologia edegli strumenti applicativi del sistema di certifica-zione energetica regionale, accertata secondo lemodalità stabilite nella D.G.R. n.2236 del20/08/2010.

Accedono altresì tutte le persone fisiche in possesso di requisiti equivalenti a quelli previsti dal preceden-te paragrafo I alle lettere a), b), conseguiti in altre Re-gioni o in altri Stati appartenenti all’Unione Europea e che abbiano ottenuto il requisito specificato alla let-tera c).

Sono esclusi dall’accesso al procedimento i soggetti fisici ai quali sia stato revocato in via definitiva l’accreditamento. La verifica del possesso del requisito c) è verificata attraverso accertamento effettuato dagli Ordini e Col-legi professionali aventi sede nella Regione Valle d’Aosta o fuori di essa, purché con essa convenzionati ai sensi della D.G.R. 2236/2010 e secondo le indica-zioni contenute nella stessa deliberazione.

24.2.3 Accreditamento dei certificatori

L’accesso al procedimento avviene su richiesta indi-viduale e volontaria dell’interessato, secondo le mo-dalità indicate nell’apposito avviso pubblico, pubbli-cato sul sito regionale dal COA energia, in conformità a quanto disposto dalla D.G.R. n. 2236 del 20/08/2010. L’avviso pubblico è scaricabile dal sito ufficiale della Regione Autonoma Valle d’Aosta all’indirizzo: http://www.regione.vda.it/energia/certificazioneenergetica/accreditamento/default_i.asp La richiesta di accesso al procedimento di accredita-mento può essere presentata in qualunque momento. Il procedimento di accreditamento è avviato a richie-sta del soggetto interessato, mediante presentazione dell’apposita domanda, che deve essere obbligato-riamente compilata on-line tramite il portale energia, previa autenticazione del richiedente secondo le mo-dalità indicate sul portale stesso: La richiesta, in regola con le norme sul bollo, debita-mente stampata e firmata in originale può essere pre-sentata:

a mano e negli orari di apertura al pubblico, pres-so lo sportello informativo “Info Energia ChezNous” in Avenue du Conseil des Commis, 25 –11100, Aosta (AO);

a mezzo posta mediante raccomandata con avvisodi ricevimento all’indirizzo: COA energia c/o Fina-osta S.p.A – casella postale 285 – Ufficio Aosta Ri-bitel – 11100, Aosta (AO).

Page 240: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 236 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

Alla domanda devono essere allegate le attestazioni e la documentazione in essa richiamate, nonché la co-pia fotostatica non autenticata del documento di i-dentità del richiedente, in corso di validità. Il procedimento di accreditamento consiste nell’esame di completezza e regolarità della docu-mentazione presentata e di sussistenza dei requisiti necessari e viene svolta dal COA energia nel termine di 30 giorni dalla data di presentazione della richie-sta, fatti salvi gli effetti derivanti da errori, incomple-tezza o omissione di documentazione da parte dell’interessato. Tale termine è prorogato di ulteriori 30 giorni naturali, per i primi sei mesi di esercizio del dispositivo di accreditamento, come previsto nella D.G.R. 2236 del 20/08/2010. L’eventuale richiesta di integrazioni e specificazioni, da parte del COA energi-a, sospende la valutazione, ai sensi dell’art.4, comma 2 della L.R. 19/2007, fino al raggiungimento delle condizioni documentali necessarie. Nessun limite è posto alla reiterazione di richiesta di accreditamento. Il COA energia comunica gli esiti del-le istruttorie al Servizio risparmio energetico e svi-luppo fonti rinnovabili che provvede a darne comuni-cazione agli interessati. Il COA energia segnala al Servizio risparmio energeti-co e sviluppo fonti rinnovabili della Regione eventuali situazioni di non veridicità della documentazione e/o delle dichiarazioni rese, ai fini delle conseguenti azio-ni previste dalla normativa vigente. In caso di esito positivo della valutazione il Servizio risparmio ener-getico e sviluppo fonti rinnovabili predispone gli atti amministrativi necessari all’iscrizione dei richiedenti risultati idonei nell’elenco regionale dei certificatori energetici, abilitando contestualmente le credenziali di accesso all’area riservata del sistema informativo per la redazione dei certificati energetici. I soggetti certificatori iscritti nell’elenco sono tenuti a comunicare al COA energia le variazioni dei propri dati anagrafici nel termine massimo di 30 giorni, ac-cedendo con le proprie credenziali all’apposita pagina del portale energia. É inoltre obbligo dei soggetti certificatori comunicare tempestivamente al COA energia, l’eventuale sospen-sione o perdita del possesso dei requisiti obbligatori, con particolare riferimento all’effettiva iscrizione all’Ordine o al Collegio professionale.

24.2.4 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche

L’iscrizione all’elenco regionale non è subordinata al pagamento di alcun onere.

24.3 Corsi di formazione e verifica finale

Sono riconosciuti i corsi di formazione conformi a ca-ratteristiche di contenuto, durata, modalità didattiche e valutative e svolti da soggetti accreditati ai sensi di quanto disposto dalle lettere B e C della D.G.R. n.1448 del 28/05/2010.

Il procedimento di riconoscimento dei corsi di forma-zione è avviato su richiesta del soggetto attuatore in-teressato, mediante risposta ad avviso pubblico, se-condo le modalità in esso previste. La richiesta di ac-cesso al procedimento può essere presentata in qua-lunque momento, anche con valore retroattivo. Il COA energia ha predisposto e pubblicato nel mese di giugno 2010 l’avviso pubblico relativo al ricono-scimento dei corsi di formazione. La valutazione viene compiuta attraverso analisi do-cumentale, resta facoltà del COA energia procedere a verifiche ispettive, anche in loco. Il COA energia segnala al Servizio risparmio energeti-co e sviluppo fonti rinnovabili della Regione eventuali situazioni di non veridicità della documentazione e/o delle dichiarazioni rese, ai fini delle conseguenti azio-ni previste dalla normativa applicabile. Il riconoscimento ha durata triennale e può essere rinnovato su richiesta del soggetto interessato, attra-verso presentazione di istanza conforme a specifica modulistica disponibile sul sito internet dell’amministrazione regionale176 nel rispetto delle norme sulla semplificazione amministrativa. È obbligo del soggetto a cui fa capo il corso di forma-zione riconosciuto di sottostare alle eventuali attività ispettive rivolte alla verifica dell’effettivo manteni-mento dei requisiti. In caso di accertamento di perdi-ta di uno o più requisiti il riconoscimento è revocato. La revoca non ha effetto retroattivo sui procedimenti di accreditamento delle persone fisiche già positiva-mente conclusi. Il catalogo pubblico aperto dei corsi riconosciuti, con indicazione dei soggetti formativi accreditati, è di-sponibile on-line sul sito ufficiale della Regione all’indirizzo http://www.regione.vda.it/energia/certificazioneenergetica/accreditamento/elenco_corsi_riconosciuti.

Gli Ordini e i Collegi professionali non sono soggetti ad accreditamento, ma devono procedere al ricono-scimento del corso. Assolvono automaticamente l’obbligo di accreditamento i soggetti formativi già riconosciuti dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta ai sensi del dispositivo di accreditamento delle sedi formative approvato con D.G.R. n.2955 del 23/10/2009 o da altre Regioni, laddove i relativi di-spositivi siano riconosciuti conformi ai requisiti ri-chiamati nell’Allegato B della D.G.R. n.1448 del

28/05/2010.

24.3.1 Programma del corso

A Legislazione e normativa: (4 ore) Direttiva 2002/91/CE e 2006/32/CE (cenni); attuazione, a livello nazionale, della Direttiva

176

http://www.regione.vda.it/energia/certificazioneenergetica/accreditamento/riconoscimento_corsi

Page 241: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 237

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

2002/91/CE (in particolare D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.) e della Direttiva 2006/32/CE;

normativa tecnica europea e nazionale (inqua-dramento e cenni alle norme principali).

B Bilancio energetico di un edificio (modelli di rife-rimento da UNI CEN TR 15615 e particolarizzazio-ne delle singole parti) (4 ore).

C Indici di prestazione energetica ai diversi livelli (da EPgl a trasmittanza) (4 ore).

D Il comfort ambientale e la sua influenza nella va-lutazione delle prestazioni energetiche (4 ore): comfort termoigrometrico; qualità dell’aria; comfort luminoso; comfort acustico (cenni).

E Le prestazioni energetiche dei componenti edilizi (involucro e partizioni interne) (8 ore): fondamenti di trasmissione del calore caratterizzazione energetica dei componenti di

involucro e delle partizioni interne (per quanto di competenza):

proprietà termiche e ottiche (trasmittanza, coefficiente di assorbimento solare dei com-ponenti opachi, fattore solare, coefficiente di trasmissione luminosa, permeabilità all’aria, inerzia, ecc.);

norme tecniche di prodotto e marcatura CE. Esempi di soluzioni tecnico-costruttive: nuove costruzioni; edifici esistenti.

F Riscaldamento e produzione di acqua calda sani-taria (8 ore): tipologie impiantistiche; indici di prestazione (rendimenti / perdite).

G Fonti rinnovabili e applicazioni in architettura (6 ore): Fonti:

geotermia; solare termico; solare fotovoltaico; mini eolico; mini idroelettrico; biomasse.

Applicazioni: soluzioni bioclimatiche passive; integrazione architettonica delle soluzioni

attive. H Ventilazione: (2 ore)

ventilazione naturale; ventilazione meccanica controllata e recupero di

calore. I Domotica e cenni sull’efficienza degli altri usi elet-

trici (2 ore). L Analisi tecnico economiche di interventi (4 ore):

criteri di valutazione degli investimenti (UNI EN15459);

esempi di interventi di miglioramento energeti-co di sistemi edificio impianti.

Integrazione dello standard minimo di contenuto e durata obbligatoria per tutti i corsi avviati successi-vamente all’approvazione della D.G.R. n.1448 del 28/05/2010.

M Raffrescamento e climatizzazione estiva(4 ore): tipologie impiantistiche; indici di prestazione (rendimento/perdite).

N Illuminazione: (4 ore) illuminazione naturale; illuminazione.

La durata minima complessiva per tutti i corsi avviati successivamente all’approvazione della D.G.R. n.1448 del 28/05/2010 è quindi di 54 ore. Sono previste lezioni frontali, con un numero massi-mo di 40 partecipanti.

24.3.2 Verifica finale

Per accedere all’esame finale del corso è obbligatoria, per i corsisti, una frequenza minima alle lezioni per almeno l’80% delle ore complessive, attestata da ap-posita modalità di tracciabilità della partecipazione (registro disponibile presso il soggetto attuatore). L’esame finale è svolto dal soggetto attuatore secon-do modalità rivolte ad accertare il possesso delle co-noscenze teoriche presentate durante le lezioni. L’attestazione di frequenza del corso e di superamen-to dell’esame, viene rilasciato ad ogni partecipante dal soggetto attuatore, sotto la propria responsabilità.

24.4 Attestato di prestazione energetica

24.4.1 Modello e aspetti generali

In conformità a quanto previsto dall’articolo 7, commi 4 e 8, della L.R. 21/2008, con la deliberazione della Giunta regionale n.1062 in data 6/05/2011 la Regio-ne ha adottato i propri modelli di Attestato di certifi-cazione energetica (allegato B della deliberazione). Con tale Deliberazione è stata stabilita nel 20/07/2011 la data di inizio di redazione degli atte-stati di certificazione energetica secondo le metodo-logie e il sistema regionale Beauclimat, in modo con-forme a quanto indicato nell’allegato D della stessa. Con la Deliberazione della Giunta regionale n.288 in data 14/03/2014 la denominazione “Attestato di Cer-tificazione Energetica” è stata modificata con “Atte-stato di Prestazione Energetica”.

24.4.2 Obblighi di dotazione dell’Attestato di pre-stazione energetica

L'Attestato di prestazione energetica deve essere prodotto per tutti gli edifici di nuova costruzione, in-teressati da totale demolizione e ricostruzione o sot-toposti a ristrutturazione edilizia ai sensi della L.R. 11/1998. In tali casi: il certificatore energetico deve essere nominato

entro la data di inizio lavori, per consentire i so-pralluoghi nella fasi salienti del cantiere;

l’attestato di prestazione energetica deve essereconsegnato in Comune ai fini dell’ottenimento delcertificato di agibilità dell’edificio.

Page 242: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 238 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

Ai fini della certificazione energetica, si intende per nuova costruzione un edificio la cui richiesta di per-messo di costruire sia stata presentata successiva-mente alla data di inizio di redazione degli attestati di prestazione energetica secondo le metodologie e il sistema regionale Beauclimat, ossia il 20/07/2011. Per i casi di trasferimento di proprietà a titolo onero-so, le locazioni e gli annunci immobiliari si applica quanto previsto dalla normativa nazionale in seguito all’emanazione della legge 90/2013. Tutti gli edifici di proprietà pubblica devono dotarsi di Attestato di prestazione energetica. Per gli edifici il cui titolo abilitativo a costruire o ri-strutturare sia stato richiesto in data successiva al 23/07/2008, data di entrata in vigore della L.R. 21/2008 è necessaria, ai fini dell’ottenimento dell’agibilità dell’edificio, per i casi previsti all’articolo 14 della L.R. 26/2013, la redazione dell’Attestato di prestazione energetica sulla base delle modalità pre-viste dal sistema regionale Beauclimat. Gli attestati di certificazione energetica redatti, se-condo le modalità previste dalle linee guida naziona-li, precedentemente al 20/07/2011 secondo le meto-dologie e il sistema regionale Beauclimat, potranno essere utilizzati per trasferimenti a titolo oneroso dell’immobile alle seguenti condizioni: l’attestato sia ancora in corso di validità secondo

quanto previsto dalla normativa nazionale, vale adire entro dieci anni dalla data di emissione, fattosalvo che nel frattempo non siano sopravvenutiinterventi che abbiano modificato le prestazionienergetiche in modo tale da comportare il neces-sario aggiornamento;

nei casi in cui l’attestato non sia stato redatto aifini dell’ottenimento dell’agibilità di un edificio,secondo quanto previsto ai punti sopra riportati,copia dello stesso sia pervenuto alla Regione, aisensi di quanto previsto nelle linee guida naziona-li, presso lo sportello “Info Energia Chez Nous”,entro il 30/08/2011.

24.4.3 Esclusioni

Ai sensi dell’art. 13, comma 2 della L.R. 26/2012, in considerazione delle finalità sottese alla normativa in materia di certificazione energetica degli edifici, sono esclusi dall’obbligo di dotazione dell’Attestato di pre-stazione energetica: gli edifici isolati, i cui locali riscaldati hanno una su-perficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati; i fabbricati industriali, artigianali ed agricoli non re-sidenziali, qualora gli ambienti siano climatizzati per esigenze del processo produttivo; le unità immobiliari non dotate di un sistema di cli-matizzazione invernale, definite con deliberazione della Giunta regionale.

24.4.4 Edifici non dotati di impianto di riscaldamen-to

La certificazione energetica non è obbligatoria per i casi di esclusione al paragrafo 1.4.3, punto c) di segui-to riportati: box, cantine, autorimesse, parcheggi mul-tipiano, strutture stagionali a protezione degli im-pianti sportivi, strutture temporanee previste per un massimo di sei mesi, strutture o edifici assimilabili a quelli elencati. È possibile calcolare i fabbisogni di energia primaria per i diversi servizi anche se l’unità immobiliare, la parte di edificio o l’intero edificio non è dotato dei relativi impianti. La metodologia conte-nuta nell’allegato C della D.G.R. n. 1606 del 8/07/2011 prevede in tal caso l’assegnazione di valo-ri di default ai rendimenti e alle perdite previste dal calcolo per i diversi sottosistemi. In tal modo è sem-pre possibile determinare gli indici di prestazione energetica parziali e l’indice globale.

24.4.5 Redazione dell’Attestato di prestazione e-nergetica

La prestazione energetica dell’edificio oggetto di cer-tificazione deve essere calcolata, secondo le metodo-logie definite con D.G.R. n.1606 del 8/07/2011, uti-lizzando lo strumento di calcolo denominato “Sof-tware per la certificazione energetica degli edifici in Valle d’Aosta – Beauclimat” oppure un qualunque strumento di calcolo che implementi le metodologie stesse. La rispondenza tra lo strumento di calcolo e le meto-dologie definite con D.G.R. n.1606 del 8/07/2011 può essere comprovata da opportuna dichiarazione resa dal CTI o da autodichiarazione del realizzatore dello stesso. L’Attestato di prestazione energetica deve essere compilato esclusivamente attraverso l’apposita se-zione del portale energia, il cui accesso è riservato ai soli certificatori energetici. La redazione dell’attestato avviene effettuando il caricamento dei files, generati dallo strumento di calcolo, riportanti i dati richiesti in formato compatibile con le specifiche tecniche definite dal portale energia. Sul portale energia, a conclusione della procedura di scrittura dell’attestato, il certificatore energetico de-ve validare tale documento, così da attribuire allo stesso il codice identificativo univoco che ne garanti-sce la validità. A seguito della validazione, l’attestato non è più mo-dificabile; eventuali variazioni potranno essere ap-portate esclusivamente mediante l’annullamento e la sostituzione dello stesso con un nuovo attestato cor-retto. Il certificatore energetico deve consegnare le due co-pie dell’Attestato di prestazione energetica, generate dal portale energia, opportunamente timbrate e fir-mate, al proprio committente. Una copia deve essere depositata presso il Comune in cui è ubicato l’edificio

Page 243: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 239

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

entro sessanta giorni dalla data di validazione dello stesso, cioè dal rilascio del codice identificativo uni-voco dal portale energia. Il Comune, all’atto di ricezione dell’attestato, inseri-sce, nell’apposita sezione del portale energia, i dati che confermano l’avvenuta consegna della documen-tazione. Al fine di dimostrare il proprio operato, il certificato-re energetico ha l’obbligo di conservare, per cinque anni dalla data di validazione dell’attestato, la docu-mentazione relativa ai dati geometrici, dimensionali, termo-fisici ed impiantistici a supporto del calcolo della prestazione energetica dell’edificio. Tale mate-riale, se richiesto, deve essere messo a disposizione, per l’effettuazione dei controlli di cui all’articolo 5, comma d), della L.R. 26/2012.

24.4.6 Validità e aggiornamento dell’Attestato di prestazione energetica

L’Attestato di prestazione energetica ha una validità massima di dieci anni a decorrere dalla data di vali-dazione del certificato, cioè dal rilascio del codice i-dentificativo univoco dal portale energia.

La validità dell’attestato decade prima del periodo sopra indicato e esso deve essere conseguentemente aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione, e-dilizio e impiantistico, che modifichi la prestazione energetica dell’edificio nei termini di seguito riporta-ti:

ad ogni intervento migliorativo della prestazioneenergetica a seguito di interventi che riguardinoalmeno il 25% della superficie esternadell’immobile;

ad ogni intervento migliorativo della prestazioneenergetica a seguito di interventi globali di riqua-lificazione degli impianti di climatizzazione e diproduzione di acqua calda sanitaria che preveda-no anche l’installazione di un nuovo sistema digenerazione;

ad ogni intervento di ristrutturazione impiantisti-ca o di sostituzione di componenti o apparecchiche, fermo restando il rispetto delle norme vigen-ti, possa ridurre la prestazione energeticadell’edificio.

La validità dell’attestato decade altresì per gli edifici che dovessero mutare la destinazione d'uso. L’aggiornamento dell’attestato rimane facoltativo in tutti i casi non rientranti tra quelli elencati ai punti precedenti.

24.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

24.5.1 Metodologie

La metodologia di calcolo è riportata nell’allegato C della D.G.R. n. 1606 del 8/07/2011 “Approvazione

delle definizioni integrative, degli indicatori climatici, delle metodologie per la determinazione delle presta-zioni energetiche degli edifici e relative semplificazioni e delle classi di cui all’articolo 6 della L.R. 26/2012.

Principali norme tecniche sulla quale si basa la determina-zione della prestazione energetica degli edifici.

Per un elenco esaustivo si consulti l’allegato C della D.G.R. n. 1606 del 8/07/2011 a pagina 8.

NORME CEN Norme tecniche elaborate dal CEN a sup-porto della Direttiva Europea 2002/91/CE sulle prestazioni energetiche degli edifici.

UNI/TS 11300-1

Prestazioni energetiche degli edifici - Par-te 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la clima-tizzazione estiva ed invernale.

UNI/TS 11300-2

Prestazioni energetiche degli edifici - Par-te 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produ-zione di acqua calda sanitaria.

UNI EN 15603:2008

Prestazione energetica degli edifici - Con-sumo energetico globale e definizione dei metodi di valutazione energetica.

UNI/TS 11300-3:2010

Prestazioni energetiche degli edifici - Par-te 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva.

UNI/TS 11300-4

Prestazioni energetiche degli edifici - Uti-lizzo di energie rinnovabili e di altri me-todi di generazione per riscaldamento di ambienti e preparazione acqua calda sani-taria.

UNI EN 15193:2008

Prestazione energetica degli edifici - Re-quisiti energetici per l’illuminazione.

UNI EN 15316-4:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energe-tici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4: Sistemi di generazione per il riscalda-mento degli ambienti, pompe di calore.

Le modalità di calcolo contenute nell’allegato C della D.G.R. n.1606 del 8/07/2011 permettono di calcolare l’indice di prestazione energetica globale degli edifici (EPgl) e gli indici parziali relativi:

L’allegato C della D.G.R. n.1606 del 8/07/2011 si compone di tre sezioni: Sezione Argomento Sezione 1 Calcolo della prestazione energetica. Sezione 2 Calcolo della prestazione energetica.

Metodo semplificato. La metodologia semplificata è in linea con le indicazioni riportate nelle Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica degli edifici (D.M. 26/06/2009), che pre-vedono che vi sia la “disponibilità di me-todi semplificati che minimizzino gli one-ri a carico dei cittadini”. Ai fini della reda-zione dell’Attestato di prestazione ener-getica, la metodologia di calcolo semplifi-cata non può essere utilizzata nel caso di edifici nuovi o sottoposti a demolizione e ricostruzione. Essa è inoltre applicabile

Page 244: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 240 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

esclusivamente ad edifici con destinazio-ne d’uso residenziale appartenenti alle categorie E.1 (1) e E.1 (2) esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme, con su-perficie utile climatizzata non superiore a 3000 m2.

Sezione 3 Riporta la procedura per la stima della prestazione igrotermica dei compo-nenti e degli elementi edilizi.

Le due sezioni relative alla metodologia di calcolo presentano la medesima struttura, e sono suddivise come segue:

Sezione Argomento PARTE 1 Introduzione

Raccoglie le principali norme e specifi-che tecniche utilizzate nella metodolo-gia di calcolo e riporta l’elenco dei sim-boli e dei pedici utilizzati nel testo.

PARTE 2 Fabbisogno di energia termi-ca utile per la climatizzazione invernale ed estiva e per la produzione di acqua calda sanitaria

Descrive la procedura utilizzata ai fini del calcolo del fabbisogno ideale di e-nergia termica utile per la climatizza-zione invernale ed estiva e del fabbiso-gno di energia termica utile per la pro-duzione di acqua calda sanitaria. Il fab-bisogno ideale di energia termica utile per climatizzazione invernale ed estiva è determinato a partire dagli scambi termici per trasmissione e ventilazione attraverso l’involucro e dagli apporti gratuiti forniti dalle sorgenti interne e dalla radiazione solare. Il fabbisogno di energia termica utile per produzione di acqua calda sanitaria è determinato in modo forfettario in funzione della de-stinazione d’uso. L’impostazione di questa parte è ripre-sa dalla specifica tecnica UNI/TS 11300-1:2008 per quanto riguarda il calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile per climatizzazione inver-nale ed estiva, e dalla specifica tecnica UNI/TS 11300-2:2008 per quanto ri-guarda il calcolo del fabbisogno di e-nergia termica utile per la produzione di acqua calda sanitaria.

PARTE 3 Fabbisogno annuale di e-nergia prima-ria

Illustra le modalità di calcolo del fabbi-sogno di energia primaria per i diversi servizi forniti dal sistema fabbricato - impianto, cioè la climatizzazione inver-nale, la produzione di acqua calda sani-taria, la climatizzazione estiva e l’illuminazione artificiale. Il fabbisogno annuale di energia primaria dell’edificio considera anche il contributo delle fonti rinnovabili. L’impostazione di questa parte è ripresa dalla specifica tecnica UNI/TS 11300-2:2008 per quanto ri-guarda il calcolo del fabbisogno di e-nergia primaria per climatizzazione in-vernale e produzione di acqua calda sa-nitaria, dalla specifica tecnica UNI/TS 11300-3:2010 per quanto riguarda il calcolo del fabbisogno di energia pri-maria per climatizzazione estiva, dalla

Sezione Argomento UNI EN 15193:2008 per quanto riguar-da il calcolo del fabbisogno di energia primaria per illuminazione artificiale e dalla serie di norme UNI EN 15316 per quanto riguarda il calcolo del contribu-to di energia fornito dalle fonti rinno-vabili e da sistemi di generazione alter-nativi. Il calcolo del fabbisogno globale di e-nergia primaria, con l’utilizzo di fattori di conversione in energia primaria in funzione del vettore o uso energetico, è ripreso dalla norma UNI EN 15603:2008.

PARTE 4 Calcolo delle emissioni di CO2

Descrive la procedura per determinare la quantità di CO2 equivalente emessa in atmosfera, derivante dai consumi ener-getici dell’edificio. L’utilizzo di fattori di conversione delle emissioni di CO2 in funzione del vettore o uso energetico e le modalità di calcolo sono ripresi dalla norma UNI EN 15603:2008 e sono coe-renti con le modalità di calcolo utilizza-te per la determinazione del fabbisogno di energia primaria.

24.5.2 Indicatori della prestazione energetica globa-le e parziale

Gli indici di prestazione energetica si riferiscono, di norma, alle singole unità immobiliari. Nel caso di un edificio composto da più unità immobiliari servite da un impianto centralizzato, gli indici possono essere determinati con una valutazione relativa alla singola unità immobiliare o, in alternativa, con una valuta-zione complessiva rispetto all’intero edificio (se tutte le unità hanno la medesima destinazione d’uso) o parte di esso, intesa secondo la definizione riportata nell’Allegato A della D.G.R. 1606 del 28/07/2011 (nel caso in cui non tutte le unità immobiliari considerate abbiano la medesima destinazione d’uso). La presta-zione energetica complessiva dell’unità immobiliare, della parte di edificio o dell’intero edificio è espressa attraverso l’indice di prestazione energetica globale EPgl, che è definito come:

EPgl =EPi +EPe +EPacs +EPill

[kWh/m2 anno] o [kWh/m3 anno]

EPi indice di prestazione energetica per climatiz-zazione invernale;

EPe indice di prestazione energetica per climatiz-zazione estiva;

EPacs indice di prestazione energetica per produ-zione di acqua calda sanitaria;

EPill indice di prestazione energetica per illumi-nazione artificiale.

Ai fini del calcolo degli indici di prestazione energeti-ca, la metodologia di calcolo considera:

Page 245: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 241

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

per il “fabbisogno di energia primaria per clima-tizzazione invernale”, il fabbisogno di energiaprimaria relativo al controllo delle condizioni in-terne termiche e di qualità dell’aria durante la sta-gione di riscaldamento;

per il “fabbisogno di energia primaria per clima-tizzazione estiva”, il fabbisogno di energia prima-ria relativo al controllo delle condizioni internetermiche, igrometriche e di qualità dell’aria duran-te la stagione di raffrescamento.

Nel caso in cui il calcolo della prestazione energetica si riferisca ad un intero edificio o parte di esso, è co-munque necessario produrre un Attestato di presta-zione energetica per ogni unità immobiliare che ne faccia parte, utilizzando le informazioni specifiche concernenti proprietario, indirizzo e dati catastali.

24.5.3 Classificazione energetica degli edifici

Le classi di prestazione energetica degli edifici sono, in ordine decrescente di livello di efficienza energeti-ca, A+, A, B, C, D, E, F e G. La classe energetica a cui l’edificio appartiene è de-terminata confrontando il valore dell’indice di pre-stazione energetica globale dell’edificio, EPgl, calcola-to con una delle metodologie di calcolo riportate nell’allegato C alla deliberazione della Giunta regiona-le n. 1606 del 8 luglio 2011, con i limiti numerici, su-periore ed inferiore, associati alle diverse classi, se-condo quanto riportato nell’allegato D della stessa D.G.R. In particolare i limiti delle classi sono definiti per l’altitudine convenzionale di Aosta, secondo uno schema riportato nell’allegato di cui sopra e i valori di separazione delle classi vengono corretti, in funzione dell’altitudine del sito in cui è ubicato l’edificio. La classificazione è inoltre differenziata tra le seguen-ti destinazioni d’uso o gruppi di destinazioni d’uso:

E.2 - Edifici adibiti ad uffici e assimilabili e E.7 -Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livellied assimilabili;

E.3 - Edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case dicura ed assimilabili;

tutte le altre destinazioni d’uso.

Per gli edifici aventi destinazioni d’uso E.2 non è ef-fettuata alcuna correzione per altitudine.

24.6 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

ACE/APE per i settori pubblici e privati Settore ACE/PE Percentuale sul totale Privati 10468 78

Imprese 1738 13 Enti pubblici 1162 9

Totale 13.368 100

Nota: Dati relativi agli APE prodotti con il sistema regionale Beauclimat (dal 20 luglio 2011 al 30 settembre 2014)

ACE/APE depositati per classe energetica dell’immobile certificato

Classe e-nergetica

Nume-ro di

ACE177 (LGN)

Nume-ro di

ACE178 (SR)

Totale Percentua-le sul totale

A+ 9 43 52 0,32% A 70 68 138 0,84% B 350 559 909 5,55% C 375 1.050 1.425 8,70% D 340 1.331 1.671 10,20% E 500 2.954 3.454 21,09% F 562 2.876 3.438 20,99% G 803 4.487 5.290 32,30%

Totale 3.009 13.368 16.377

ACE/APE depositati per il settore residenziale

2 0 0 9 2 0 10 2 0 11 2 0 11 2 0 12 2 0 13 2 0 14 To t . %

(*) (*) (*) (**) (**) (**) (**)

A + 1 5 3 0 26 7 6 48 0,32

A 3 21 38 3 32 24 1 122 0,8

B 5 114 212 53 184 228 68 864 5,69

C 12 175 160 165 338 301 175 1.326 8,73

D 14 171 123 135 344 366 328 1.481 9,75

E 30 231 179 152 656 978 902 3.128 20,6

F 43 283 195 105 591 1.005 983 3.205 21,1

G 59 379 286 100 748 1.731 1.715 5.018 33

To t . 167 1.379 1.196 713 2.919 4.640 4.178 15.192 -

A ut. 16 269 672 442 1399

(***)

(*) Dati relativi agli APE prodotti con il metodo nazionale (fino al 20 luglio 2011) (**) Dati relativi agli APE prodotti con il sistema regionale Beauclimat (dal 20 luglio 2011). (***) Autodichiarazioni del proprietario dell'immobile I dati relativi al 2014 sono aggiornati a settembre.

177 Cifre riferite alle statistiche effettuate sugli APE redatti secondo la metodologia nazionale, fino al 20 luglio 2011178 La colonna riporta i dati relativi agli APE redatti con il sistema regionale Beauclimat, riferiti al periodo 20 luglio 2011 - 30 settembre 2014.

Page 246: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 242 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

ACE/APE depositati per settore non residenziale (altri settori)

2009 2010 2011 2011 2012 2013 2014 totale %

* * * ** ** ** **

A+ 0 0 0 0 15 3 1 19 0,91

A 3 3 2 1 6 0 8 23 1,1

B 0 11 8 13 35 18 8 93 4,44

C 1 9 18 33 68 40 31 200 9,55

D 8 17 7 74 110 79 79 374 17,9

E 6 37 17 63 175 128 138 564 26,9

F 0 23 18 39 131 103 89 403 19,3

G 3 25 51 28 118 96 97 418 20

Tot. 21 125 121 251 658 467 451 2.094 100

Clas

se

(*) Dati relativi agli APE prodotti con il metodo nazionale (fino al 20 luglio 2011) (**) Dati relativi agli APE prodotti con il sistema regionale Beauclimat (dal 20 luglio 2011. I dati relativi al 2014 sono aggiornati a settembre.

ACE/APE depositati per categoria di edificio Categoria dell’edificio Numero

di A-CE/APE

E.1 Edifici adibiti a residenza e assimi-labili

11.676

E.1 (1) * abitazioni adibite a residenzacon carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, con-venti, case di pena, caserme.

11.561 E.1 (2) * abitazioni adibite a residenza

con occupazione saltuaria, quali ca-se per vacanze, fine settimana e si-mili;

E.1 (3) * edifici adibiti ad albergo, pen-sione ed attività similari;

115

E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isola-mento termico;

479

E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi com-presi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strut-ture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

45

E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili:

301

E.4 (1) * quali cinema e teatri, sale di riu-nioni per congressi;

42

E.4 (2) * quali mostre, musei e bibliote-che, luoghi di culto;

63

E.4 (3) * quali bar, ristoranti, sale da bal-lo;

196

E.5 Edifici adibiti ad attività commercia-li e assimilabili: quali negozi, ma-gazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;

468

Categoria dell’edificio Numero di A-

CE/APE E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: 109 E.6 (1) * piscine, saune e assimilabili; 3 E.6 (2) * palestre e assimilabili; 34 E.6 (3) * servizi di supporto alle attività

sportive; 72

E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

157

E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.

133

Sintesi della distribuzione degli ACE/APE per categoria dell’immobile certificato

Categoria ACE/APE Percentuale sul totale E.1 11.676 87,34% E.2 479 3,58% E.3 45 0,34% E.4 301 2,25% E.5 468 3,50% E.6 109 0,82% E.7 157 1,17% E.8 133 0,99%

Totale 13.368 -

Distribuzione degli ACE/APE per anno di costruzione

Anno di costruzione

< 3000 GG

3000 -

4000

GG

> 400

0 GG

TO-TALI

%

Prima del 1919 767

1.027 734 2.528 18,91

1919 - 1945 582 590 315 1.487 11,12

1946 - 1961 687 534 361 1.582 11,83

1962 - 1971 1.193 753 707 2.653 19,85

1972 - 1981 732 637 813 2.182 16,32

1982 - 1991 354 372 258 984 7,36% 1992 - 2005 408 348 209 965 7,22% dopo il 2005 500 296 191 987 7,38%

Distribuzione degli ACE/APE per categoria professiona-le di appartenenza del tecnico certificatore energetico

Tecnico certifica-tore energetico

Numero di ACE/APE

Percentuale di ACE/APE sul To-

tale Architetto 2.558 19% Ingegnere 6.271 47% Geometra 3.185 24%

Perito industriale 1.131 10% Agronomi/forestali 23 0%

TOTALE 13.368 -

24.7 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

In attuazione dell’articolo 3 comma 5 e dell’articolo 4 comma 1, lettera a) della L.R. 26/2012, la Regione ed

Page 247: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 243

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

il COA energia gestiscono e aggiornano il catasto e-nergetico degli edifici, al fine di conoscere la situazio-ne del parco edilizio regionale. Attraverso il sito regionale si provvede inoltre a di-vulgare le informazioni ritenute maggiormente signi-ficative, sotto forma di statistiche aggregate a livello comunale.

Figura 64 “Catasto energetico della Regione Valle d’Aosta consultabile al link:

http://prod-sitr.partout.it/energia/energia.html”

24.8 Targa di efficienza energetica

La targa energetica, prevista all’articolo 17 della L.R. 26/2012, riporta la classe dell’edificio relativa all’indice di prestazione energetica globale e deve es-sere conforme ai modelli approvati con la D.G.R. n.1062 in data 6/05/2011 (allegato C della Delibera-zione) abrogata dalla successiva D.G.R. n.1399 in data 6/07/2012. Sono previste due tipologie di targa, una per le classi A e A+ e una per le classi B, C, D, E, F, G. La dimensione della targa, in formato verticale, per entrambe le tipologie, è 150 mm x 210 mm. La targa energetica può essere richiesta per qualunque classe riportata sull’Attestato di prestazione energetica ed ha la stessa validità temporale dell’attestato a cui si riferisce. La targa energetica può essere richiesta, di norma, per le singole unità immobiliari. Nel caso in cui l’attestato di prestazione energetica si riferisca a un intero edificio o parte di edificio, deve invece essere richiesta un’unica targa per l’intero edi-ficio o porzione di edificio considerato per il calcolo della prestazione energetica. Gli edifici di proprietà pubblica in possesso dell’attestato di certificazio-ne/prestazione energetica devono dotarsi di targa energetica da esporre in luogo facilmente visibile al pubblico secondo quanto riportato all’art.17 comma 3 della L.R. 26/2012.

Figura 65 “Modello di targa di certificazione energetica per le classi A e A+”

Figura 66 “modello di targa di certificazione energetica per le classi B, C, D, E, F e G”

Page 248: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 244 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

24.9 Controlli

La legge regionale 1° agosto 2012, n. 26 ha introdotto i controlli sugli attestati di certificazione/prestazione energetica degli edifici al fine di verificarne la com-pletezza e la regolarità sia dal punto di vista della congruità e coerenza dei dati utilizzati sia per quanto riguarda la correttezza dei relativi risultati.

La D.G.R. n. 2401 del 14 dicembre 2012 definiva le modalità di effettuazione dei controlli sugli attestati di certificazione energetica degli edifici, dei casi di non correttezza formale o sostanziale relativi ad un periodo di sperimentazione dei controlli senza san-zioni. La D.G.R. n. 2165 del 31 dicembre 2013 (che ha abrogato la D.G.R. n. 2401/2012) ha definito nuove modalità di effettuazione dei controlli sugli ACE e la proroga del periodo di sperimentazione. Infine, la D.G.R. n.1329 del 26 settembre 2014 (che ha abroga-to la D.G.R. n. 2165/2013) ha stabilito nuove modalità di effettuazione dei controlli sugli APE e dei casi di non correttezza formale o sostanziale da applicare in seguito al periodo di sperimentazione, dando così av-vio alla procedura sanzionatoria di controllo degli at-testati.

24.10 Sanzioni179

Il certificatore energetico che rilascia l'Attestato di prestazione energetica di cui all'articolo 16 della L.R. 26/2012 non corretto dal punto di vista formale o so-stanziale è tenuto a redigere il nuovo documento, se-condo le modalità previste dalla legge, entro quaran-tacinque giorni dalla data di comunicazione della con-testazione, con oneri a proprio carico. Qualora non ottemperi entro tale termine, e comunque dopo tre contestazioni di non correttezza sostanziale, il certifi-catore energetico è sospeso dall'attività di redazione degli attestati per un periodo di sei mesi ed è punito con una sanzione amministrativa pari a euro 6.000. Dopo tre sospensioni, l'accreditamento è revocato de-finitivamente. La D.G.R.1329/2014 stabilisce i casi di non correttez-za formale o sostanziale che comportano l'invalidità dell'Attestato di prestazione energetica. Nel caso venissero riscontrate difformità la contesta-zione è comunicata all’ordine o al collegio professio-nale competente.

24.11 L’intervista all’Assessore

Si propone di seguito un’intervista a Pierluigi Mar-quis Assessore alle Attività produttive, Energia e Poli-

179 Per maggiori dettagli si faccia riferimento alla L.R. 21/2008 art. 17 “Sanzioni”.

tiche del Lavoro della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

In che modo la Regione Valle d’Aosta si sta ade-guando all’evoluzione normativa avvenuta in am-bito europeo e nazionale in tema di efficienza e-nergetica degli edifici?

«L’Amministrazione regionale sta lavorando ad un di-segno di legge che andrà a sostituire la legge regionale 26/2012 e che disciplinerà le modalità con cui la Valle d’Aosta intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico, di efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili. In par-ticolare, il disegno di legge intende recepire le novità introdotte dalla Direttiva 2010/31/UE sulla prestazio-ne energetica nell’edilizia e coordinare la disciplina regionale con le principali novità introdotte a livello statale. Tra i principali aspetti trattati vi saranno i re-quisiti e le prescrizioni volti ad aumentare l’efficienza energetica in edilizia e la certificazione energetica de-gli edifici.»

In che modo in Valle d’Aosta gli Enti locali hanno affrontato il tema della certificazione energetica del proprio patrimonio edilizio?

«La Regione Autonoma Valle d’Aosta, in attuazione dell’Asse II del Programma operativo Competitività re-gionale 2007/2013, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), ha sostenuto la diffusione degli audit energetici e della certificazione energetica sugli edifici di proprietà degli Enti locali, coinvolgendo in particolare Comuni e Comunità montane. Gli edifici coinvolti nell’iniziativa sono stati 657 con una buona distribuzione sull’intero territorio regionale. La grande adesione da parte degli Enti locali ha permesso di otte-nere la certificazione energetica di quasi tutti gli edifici di loro proprietà, in linea con quanto stabilito dalla legge regionale 26/2012 che prevedeva il termine per la certificazione degli edifici pubblici al 31 dicembre 2012 Il progetto ha permesso di rendere consapevoli le Am-ministrazioni locali dei consumi energetici del parco edilizio comunale e dei possibili interventi migliorativi da attuare ed ha fornito all’Amministrazione regionale un quadro dettagliato dell’efficienza energetica del pa-trimonio edilizio pubblico degli enti locali e delle prin-cipali criticità (ad esempio, è emerso un larghissimo impiego di fonti fossili che si attestano a valori molto superiori all’ 80%). Tale quadro permetterà di indiriz-zare opportunamente le politiche di pianificazione e-nergetica ed in particolare le azioni nell’ambito della nuova programmazione dei fondi europei, al fine di massimizzare l’efficacia delle misure in un’ottica costi-benefici.»

Page 249: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 245

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

In che modo la Valle d’Aosta coinvolge e sensibi-lizza gli attori locali sui temi dell’efficienza ener-getica nell’edilizia?

«Un’importante contributo all’informazione in ambito energetico è dato dallo sportello regionale che fornisce consulenze gratuite e supporto tecnico-amministrativo in materia di energia, con approfondimenti, in partico-lare, sui temi dell’efficienza energetica nell’edilizia. È, infatti, volontà dell’Amministrazione regionale prose-guire nello sviluppo di una corretta e completa infor-mazione rivolta ai cittadini per consolidare l’attenzione su tali tematiche e diffondere la consape-volezza che gli obiettivi UE del “Pacchetto clima ed e-nergia” sono obiettivi comuni, al raggiungimento dei quali bisogna tendere attraverso un impegno condivi-so. A tal fine, vengono organizzati sul territorio regio-nale incontri informativi, viene aggiornata costante-mente la sezione Energia del sito istituzionale della re-gione e viene elaborato materiale divulgativo che trat-ta tematiche specifiche in ambito energetico. Inoltre, prosegue la collaborazione con gli operatori del setto-re, ed in particolare con i professionisti, per contribui-re, anche attraverso specifici percorsi formativi condi-visi, alla crescita delle competenze e delle conoscenze sul territorio. Infine, il “Catasto energetico” presente sul Portale Energia e consultabile da qualsiasi utente nella sezione Energia del sito regionale offre un’importante e aggiornata raccolta di dati e statisti-che sulla certificazione energetica degli edifici, ed in particolare sugli ACE/APE redatti nei vari Comuni e sulle relative classi energetiche.»

Page 250: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 246 Regione Valle d’Aosta

RAPPORTO 2014

Figura 67 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica (ACE/APE) della Regione Valle d’Aosta”

Page 251: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Valle d’Aosta Pag. 247

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Figura 68 “Modello dell’Attestato di prestazione energetica (ACE/APE) della Regione Valle d’Aosta”

Page 252: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag.248 RegioneValled’Aosta

RAPPORTO2014

Figura69“Modellodell’Attestatodiprestazioneenergetica(ACE/APE)dellaRegioneValled’Aosta”

Page 253: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Veneto Pag. 249

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

25 Regione del Veneto

25.1 Informazioni generali

25.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche

Assessorato ai Lavori Pubblici, all'Energia, alla Polizia Locale e alla Sicurezza. L’assessore di riferimento è Massimo Giorgetti Palazzo Balbi, Dorsoduro, 3901, 30123, Venezia Tel. 041 2792852 – 2853 Fax. 041 2792851 Mail: [email protected]

25.1.2 Riferimenti legislativi regionali

La Regione del Veneto non ha adottato una propria disciplina in materia di certificazione energetica degli edifici, si applica pertanto la normativa nazionale.

25.2 Elenco regionale dei soggetti abilita-ti al rilascio dell'Attestato di presta-zione energetica

La Struttura regionale competente è la Sezione Ener-gia. La Regione ha sviluppato un sistema telematico per la gestione dell’accreditamento dei soggetti abili-tati al rilascio dell'Attestato di Prestazione Energetica (APE). Tale sistema è operativo dal 2 maggio 2012.

25.3 Corsi di formazione e verifica finale

Ai sensi del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75, nella Regione del Veneto sono abilitati alla certificazione energetica degli edifici esclusivamente coloro i quali sono iscritti ai relativi Ordini e Collegi professionali, ove esistenti, abilitati all'esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici e impianti asserviti agli edifici stessi, nell'ambito delle specifiche competenze ad essi attribuite dalla legislazione vigente ed in possesso di uno dei titoli di cui alle lettere da a) ad e) dell’art. 2 comma 3 del suddetto D.P.R.; per i tecnici in possesso di tali titoli non c’è l’obbligo di conseguire un attesta-to di frequenza e profitto di specifici corsi di forma-zione per la certificazione energetica degli edifici, di cui all’art.2 comma 5 del D.P.R. 16 aprile 2013 n.75, che la Regione del Veneto attualmente non ha attiva-to. Coloro i quali sono in possesso dei predetti titoli di cui all’art.2 comma 3, ove non corredati della abilita-zione professionale in tutti i campi concernenti la progettazione di edifici e impianti asserviti agli edifici stessi e degli altri titoli di cui alle lettere da b) a d) dell’art. 2 comma 4 del D.P.R. 16 aprile 2013 n.75, de-vono aver conseguito un attestato di frequenza, con superamento dell'esame finale, relativo a specifici corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici rilasciato da un soggetto autorizzato di-rettamente dal Ministero dello Sviluppo Economico di

intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei tra-sporti ed il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, secondo quanto prevede l’art. 2 comma 5 del suddetto D.P.R.. A tal proposito il Mini-stero dello Sviluppo Economico pubblica alla seguen-te pagina internet: goo.gl/F5R8Ma l’elenco, periodi-camente aggiornato, dei soggetti autorizzati a svolge-re i predetti corsi ed i relativi esami. I professionisti già accreditati, prima dell’entrata in vigore del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 75, possono conti-nuare ad operare senza alcun adempimento, purché in osservanza della normativa nazionale vigente (D.Lgs. 19 agosto 2005 n.192, D.P.R. 16 aprile 2013 n.75, D.M. 26 giugno 2009 “Linee guida nazionali perla certificazione energetica degli edifici”). Attualmente non sono previsti oneri per l’iscrizione al sistema telematico di accreditamento dei certifica-tori.

25.4 Attestato di prestazione energetica

L’attestato è redatto secondo il modello e le disposi-zioni contenute nelle Linee guida nazionali per la cer-tificazione energetica degli edifici. Sono esclusi dall’obbligo di certificazione energetica le categorie di edifici riportate nel D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.

25.5 Metodologia di calcolo della presta-zione energetica degli edifici

25.5.1 Metodologie

Si deve far riferimento alle metodologie indicate nel D.M. 26/06/2009.

25.6 Sistema informativo per la certifica-zione energetica degli edifici

Con la Deliberazione 08 febbraio 2011, n.121 la Giun-ta Regionale ha istituito il Registro Regionale degli Attestati di Prestazione Energetica degli Edifici. L'implementazione del Registro con le informazioni prestazionali energetiche degli edifici certificati nella prima fase operativa è iniziata manualmente con im-piego di personale regionale dedicato. A seguito dell'approvazione del succitato procedi-mento la registrazione delle informazioni contenute nell'APE avviene in modalità telematica con applica-tivo informatico “Ve.Net.energia-edifici”. Tale sistema è operativo dal 2 maggio 2012.

Page 254: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 250 Regione Veneto

RAPPORTO 2014

Figura 70 “Ve.Net.energia-edifici – Catasto energetico della Regione del Veneto”

Infatti con deliberazione 659/2012 “Nuove disposi-zioni per la contestuale produzione e trasmissione telematica degli Attestati di Certificazione Energetica - D.M. 26 giugno 2009 Linee Guida per la Certificazio-ne Energetica degli Edifici. Abolizione dell'invio dell'Autodichiarazione "Classe G", la Giunta Regionale del Veneto ha stabilito che, a decorrere da tale data, gli A.P.E. devono essere inviati alla Regione esclusi-vamente per via telematica, utilizzando il sistema “Ve.Net.energia-edifici”, entro 15 giorni dalla conse-gna al richiedente come già previsto dalla normativa statale. Il Soggetto certificatore, dopo aver ottenuto per via telematica le credenziali di accesso al sistema Ve.Net.energia-edifici, compila on-line l’attestato di prestazione energetica e lo firma digitalmente. Per l’utilizzo del sistema sono indispensabili: una ca-sella di posta elettronica per le verifiche di autenticità e comunicazioni informali; una casella di posta elet-tronica certificatala (PEC) per l’inoltro della richiesta di accreditamento ed il rilascio formale delle creden-ziali di accesso (username – password); certificato di firma digitale per la sottoscrizione dell’Attestato di prestazione energetica dell’edificio.

25.7 Elaborazioni statistiche relative alle risultanze contenute negli APE

Vengono riportati di seguito dati statistici relativi alle distribuzioni di frequenza per classe energetica degli ACE/APE depositati negli anni dal 2009 al 2014 pres-so l’Unità di Progetto Energia, ora Sezione Energia, della Regione del Veneto.

Numero di ACE/APE depositati per classe energetica dell’immobile certificato. Settore residenziale

2009 2010 2011 2012 A+ 3 57 37 104

A 83 528 322 876 B 339 2.001 1.098 1.894 C 680 2.995 1.474 1.968 D 371 2.460 1.386 2.134 E 560 2.448 1.773 2.860 F 446 2.072 1.594 2.908 G 448 1.892 1.142 2.751

TOTALE 2.930 14.453 8.826 15.495

2013 2014 totale % A+ 239 451 891 0,38 A 2.092 2.004 5.905 2,52 B 5.133 4.913 15.378 6,56 C 6.972 7.756 21.845 9,32 D 9.478 12.304 28.133 12 E 15.912 21.532 45.085 19,23

F 17.952 25.920 50.892 21,71 G 25.136 34.955 66.324 28,29

TOTALE 82.914 109.835 234.453 100

Numero di APE depositati per classe energetica dell’immobile certificato. Settore non residenziale

2009 2010 2011 2012 A+ 1 16 24 23 A 9 77 61 90 B 52 189 172 306 C 72 255 282 324 D 37 174 279 316 E 61 248 353 420 F 42 187 287 457 G 54 223 330 684

TOT. 328 1.369 1.789 2.620

2013 2014 totale % A+ 73 78 215 0,52 A 321 246 804 1,95 B 631 811 2.161 5,25 C 1.126 1.691 3.750 9,12 D 1.517 1.979 4.302 10,46 E 2.618 3.640 7.340 17,85 F 2.979 4.519 8.471 20,6 G 5.175 7.619 14.085 34,25

TOT. 14.440 20.583 41.128 100

Page 255: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Veneto Pag. 251

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2009. Set-tore residenziale EPGL [kWh/m²anno]

MEDIA MIN. MAX. Belluno 183,53 32,61 484,3 Padova 129,84 17,91 480,84 Rovigo 178,48 6,37 425,9 Treviso 120,71 9,28 471 Venezia 136,90 3 489,90 Verona 148,27 5,98 494,78 Vicenza 142,93 8,49 488,1

Valore medio 148,67 11,95 476,40

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2009. Set-tore non residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 28,52 15,95 41,61 Padova 32,58 10,15 124,25 Rovigo 41,18 9,91 76,4 Treviso 35,46 8 145,01 Venezia 56,20 11 265 Verona 38,57 10,72 150,79 Vicenza 35,09 8,5 168

Valore medio 38,23 10,60 138,72

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2010. Set-tore residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 163,13 10,21 481,5 Padova 133,60 3,67 499,94 Rovigo 172,18 4,48 484,4 Treviso 115,07 0,59 486,1 Venezia 120,68 1,57 490,68 Verona 135,42 14 446,62 Vicenza 136,95 19,54 487,41

Valore medio 139,57 7,72 482,37

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2010. Set-tore non residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 60,50 6,30 182,90 Padova 37,94 4,55 487,80 Rovigo 52,01 4,48 254,50 Treviso 33,14 4,70 278,57 Venezia 33,07 4,19 206,70 Verona 41,88 6,16 278,28 Vicenza 49,09 6,32 253,73

Valore medio 43,95 5,24 277,49

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2011. Set-tore residenziale

Prestazione energetica globale dell’edificio

MEDIA MIN. MAX. Belluno 179,39 29,26 460,61 Padova 153,67 3,06 493,93 Rovigo 151,32 57,30 482,50 Treviso 123,13 10,70 499,21 Venezia 114,65 8,61 475,03 Verona 137,10 2,18 489,90 Vicenza 137,07 11,62 496,84

Valore medio 142,33 17,53 485,43

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2011. Set-tore non residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 46,67 18,8 109,63 Padova 34,73 0,72 238,08 Rovigo 56,54 8,58 259,01 Treviso 32,31 1,47 252,4 Venezia 46,50 5,94 377,11 Verona 42,36 0,97 386,2 Vicenza 57,15 0,42 489,91

Valore medio 45,18 5,27 301,76

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2012. Set-tore residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 190,10 13,39 482 Padova 171,80 1,07 488 Rovigo 191,51 11,58 476 Treviso 132,42 0,34 490 Venezia 138,73 2,34 474 Verona 144,06 8,68 472 Vicenza 152,61 1,52 476

Valore medio 160,18 5,56 479,71

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2012. Set-tore non residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 75,31 10,78 601,3 Padova 65,96 1,07 936 Rovigo 55,72 7,94 374,9 Treviso 36,10 1,63 454,44 Venezia 63,53 5,26 819,83 Verona 54,18 0,01 425,55 Vicenza 46,49 7,27 381,8

Valore medio 56,76 4,85 570,54

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2013. Set-tore residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 263,30 10,08 992,02 Padova 191,90 10,03 998 Rovigo 231,64 12,52 991,2 Treviso 175,19 10,57 999,4 Venezia 189,01 10,43 997,5 Verona 172,10 11,37 995,5 Vicenza 192,62 10,02 993,4

Valore medio 174,73 9,29 854,37

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2013. Set-tore non residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 102,41 10,15 970,55 Padova 75,22 10,04 969,4 Rovigo 86,59 10,08 957,2 Treviso 70,11 10,03 937,4 Venezia 92,46 10,01 990,7 Verona 70,54 10,03 939 Vicenza 63,73 10,17 866,6

Valore medio 80,15 10,07 947,26

Page 256: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 252 Regione Veneto

RAPPORTO 2014

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2014. Set-tore residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 263,77 12,55 998,90 Padova 196,02 10,94 998,91 Rovigo 221,06 10,98 951,70 Treviso 176,13 10,05 994,73 Venezia 207,18 10,32 993,30 Verona 175,90 10,24 992,13 Vicenza 184,46 10,10 994,53

Valore medio 203,50 10,74 989,17

Classificazione globale degli edifici nell’anno 2014. Set-tore non residenziale

MEDIA MIN. MAX. Belluno 106,77 10,02 862,60 Padova 76,05 10,07 998,20 Rovigo 87,73 10,04 971,20 Treviso 69,12 10,09 973,07 Venezia 96,26 10,14 972,80 Verona 69,18 10,02 931,10 Vicenza 66,74 10,03 917,20

Valore medio 81,69 10,06 946,60

25.8 Controlli

La Regione ha limitato i controlli agli accertamenti sugli attestati di prestazione energetica pervenuti, per quanto consentito dalle risorse disponibili in un periodo di spending review in tutti i settori; perdu-rando tale situazione difficilmente i controlli potran-no essere intensificati nel corso del 2015. Relativamente alle sanzioni, non sono vigenti sanzio-ni regionali, ma il riferimento è alle disposizioni con-tenute nel D.Lgs. 192/2005 e s.m.i. Controlli Numero Percentuale Attestati non conformi: 123 8,2% Attestati conformi: 1.377 91,8% Totale controlli effettua-ti:

1.500 100%

Procedure di controllo documentale degli APE ri riscontrati frequentemente negli attestati non conformi

Errori di digitazione; errata valutazione della prestazione energetica per edifici non dotati di impianto di riscalda-mento; redazione attestato per unità immobiliari non sog-gette quali cantine, box auto, ruderi non agibili.

25.9 L’intervista al Dirigente

Si propone di seguito un’intervista al Dirigente ing. Mariano Carraro Direttore del Dipartimento LL.PP. e della Struttura “Sezione Energia” della Regione del Veneto.

Palazzo della Regione del Veneto, Fondamenta Santa Lucia, Cannaregio, 23, 30121, Venezia

Tel. 0412795881 Fax 0412795831 Mail: [email protected] web: www.regione.veneto.it/web/energia/

Crede che siano superati i principali ostacoli normativi e di altra natura che impediscono il conseguimento degli obiettivi relativi all’efficienza ed alla certificazione energetica de-gli edifici?

«Da più parti si lamenta ancora la mancanza di una normativa vigente su tutto il territorio nazionale per la valutazione uniforme della prestazione energetica di un edificio o di un’unità immobiliare. Il fatto che la me-todologia di calcolo e l’obbligo di predisposizione dell’Attestato di Certificazione siano differenti da re-gione a regione, crea non poche difficoltà ai tecnici che si trovano ad operare in più regioni anche confinanti. Il ritardo poi con cui vengono recepite le direttive comu-nitarie in materia ed adeguate le norme statali, spesso soggette a procedure d’infrazione da parte della UE, non favorisce un rapido sviluppo della sensibilizzazio-ne dei cittadini sugli sprechi energetici delle loro abi-tazioni, tuttavia l’obbligo dell’Attestato anche per le locazioni sta diffondendo la cultura dell’efficienza e-nergetica degli edifici», La regione ha sviluppato iniziative coordinate per una maggiore informazione e sensibilizzazione riguardo all’efficienza energetica degli edifici?

«La programmazione energetica e la conseguente in-dividuazione delle azioni più efficaci per la sua realiz-zazione vanno nel verso della sensibilizzazione di un fenomeno, l’eccessivo consumo energetico degli edifici, che coinvolge tutta l’Europa. Anche di questo si è tenu-to conto nella definizione delle azioni nel campo dell’edilizia che sono state valutate ed utilizzate per la stesura del documento di Piano Energetico, approva-zione adottato dalla Giunta Regionale il 12 agosto 2014 ed ora in fase di approvazione da parte del Con-siglio. La quantificazione dei costi standard per tipolo-gia d’intervento ha però confermato che è indis

pensabile l’istituzione di incentivi finanziari strutturali, per stimolarne la realizzazione ed il conseguente mi-glioramento delle prestazioni energetiche delle abita-zioni, soprattutto nel perdurare del momento critico per l’economia del paese».

Sono stati coinvolti i tecnici nella valutazione del-le principali azioni d’intervento per l’attuazione del Piano energetico?

«Nella predisposizione del Piano energetico regionale – stralcio fonti energetiche rinnovabili, risparmio ed effi-cienza energetica, erano già state interessate le varie associazioni di professionisti, quali Architetti, Ingegne-ri, Periti, Geometri ecc. per una condivisione del miglior percorso da seguire per orientare i progettisti verso una progettazione di qualità dei nuovi edifici e delle ristrutturazioni, sia residenziali che non residenziali, che tenga sempre più in considerazione il concetto di fabbricato-impianto. Inoltre per la corretta ed efficien-

Page 257: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Regione Veneto Pag. 253

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

te installazione di impianti alimentati a fonti rinnova-bili, nel 2013 sono stati attivati i percorsi formativi per installatori così come stabilito dal D.Lgs. 28/2011, i-noltre nel perseguimento dell’azione di coinvolgimento degli operatori del settore è stato riorganizzato il tavo-lo di lavoro con la deliberazione di Giunta 566/2014 »

La Regione come sta procedendo ad ottemperare il raggiungimento degli obiettivi in tema di “Bur-den Sharing”?

«Dagli ultimi aggiornamenti relativi al monitoraggio dell’obiettivo obbligatorio stabilito alla Direttiva 2009/28/CE, è emerso un sensibile avanzamento verso il valore assegnato al Veneto anche se è necessario con-tinuare ad agire sul contenimento dei consumi energe-tici nei settori industriale, dei trasporti e dell’edilizia. In quest’ultimo settore il grande margine di intervento sugli edifici esistenti in numero di circa 2,3 milioni di appartamenti, sta offrendo risposta agli incentivi sia statali che regionali messi in campo.per il contenimen-to dei consumi energetici del sistema edificio-impianto.»

Page 258: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

RAPPORTO 2014

Page 259: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Riferimenti bibliografici Pag. 255

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

26 Riferimenti bibliografici

[1] Corrado V., Paduos S., La nuova legislazione sull'efficienza energetica degli edifici. Requisiti e metodi di calcolo. Nuova edizione, CELID,2010

[2] G. Dall'O', M. Gamberale, G. Silvestrini, Manuale della certificazione energetica degli edifici, Edizio-ni Ambiente, 2010

[3] C. Boffa, G. Riva, G. Dall’Ò, G. Murano, Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Ita-lia. Rapporto 2011,CTI, 2011

[4] C. Boffa, G. Riva, G. Dall’Ò, G. Murano, Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Ita-lia. Rapporto 2012,CTI, 2012

[5] C. Boffa, G. Riva, G. Dall’Ò, G. Murano, Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Ita-lia. Rapporto 2013,CTI, 2013

[6] Lattanzi V., Certificazione energetica degli edifici. Progettazione e guida all'applicazione della legi-slazione e della normativa tecnica,Legislazione tecnica, 2010

[7] D. Santacolomba, D. Calandra, Rapporto energia 2011. Dati sull’energia in Sicilia, Antipodes, 2011

[8] D. Santacolomba, D. Calandra, Rapporto energia 2012. Dati sull’energia in Sicilia, Antipodes, 2012

[9] G. Riva, G. Murano, Forum Nazionale sulla Certifi-cazione Energetica degli edifici, Italia energia 2011/2012, Unione Stampa Periodica Italiana, 2011

[10] G. Murano, G. Riva, Certificazione energetica. Stato dell’arte e sviluppi, Gestione Energia, Giugno 2012, Numero 12-2,

[11] A. Arcipowska, F. Anagnostopoulos, F. Mariottini, S. Kunkel, Energy Performance Certificates (EPC) across the E,urope BPIE, 2014

Legislazione nazionale ed europea

[12] Direttiva 93/76/CEE [13] Direttiva 2001/77/CE [14] Direttiva 2002/91/CE [15] Direttiva 2004/8/CE [16] Direttiva 2006/32/CE [17] Direttiva 2009/28/CE [18] Direttiva 2010/31/UE [19] Informazioni provenienti dalle istituzioni, dagli

organi e dagli organismi dell'unione europea. O-rientamenti che accompagnano il regolamento delegato (UE) n. 244/2012 del 16 gennaio 2012 della Commissione

[20] Regolamento (UE) n. 244/2012 [21] Direttiva 2012/27/UE [22] Decisione della Commissione dell’1 marzo 2013 [23] D.Lgs. 22/01/2004, n.42 [24] D.Lgs. 19/08/2005, n.192 [25] L. 27/12/2006, n.296 [26] D.Lgs. 29/12/2006, n.311 [27] D.M.19/02/2007 [28] L. 24/12/2007, n.244 [29] D.M. 11/03/2008 [30] D.M. 07/04/2008 [31] D.Lgs. 30/05/2008, n.115 [32] Piano di azione nazionale per le energie rinno-

vabili (Direttiva 2009/28/CE)

[33] Testo coordinato della L. 133/08 [34] D.L. 29/11/2008, n.185 [35] D.P.R. 2/04/2009, n.59 [36] D.M. 26/06/2009 [37] L. 23/07/2009, n.99 [38] D.M. 6/08/2009 [39] D.M. 26/01/2010 [40] D.L. 25/03/2010 n.40 [41] L. 22/05/2010, n.73 [42] D.Lgs. 3/03/2011, n.28 [43] Deliberazione ARG/elt 74/08 [44] L. 11/12/2012 , n.220 [45] Decreto 22/11/2012 [46] D.L. 22/06/2012, n. 83 [47] Decreto 28/12/2012 [48] Legge 7/08/2012, n. 134 [49] D.P.R. 16/04/2013, n. 74 [50] D.P.R. 16/04/2013, n. 75 [51] D.L. 4/06/2013, n. 63 [52] Circolare del MiSE n. 12976 del 25/06/2013 [53] L. 3/08/2013, n. 90 [54] Circolare del MiSE del 7/08/2013 [55] D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 " [56] L. 21 febbraio 2014, n.9 [57] D.L. 24 giugno 2014, n. 91 [58] D.Lgs. 4 luglio 2014, n. [59] L. 11 agosto 2014, n. 116 [60] Legge 23 dicembre 2014 n. 190

Atti europei non legislativi

[61] Parere del CESE in merito alla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al CESE e al Comitato delle regioni — Una tabella di marcia verso un'economia compe-titiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 (2011/C 376/20).

[62] Parere del CESE in merito alla proposta di diret-tiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’efficienza energetica e che abroga le diretti-ve 2004/8/CE e 2006/32/CE (2012/C 24/30).

[63] Parere del CESE in merito alla proposta di diret-tiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2003/96/CE che ristruttura il quadro comunita-rio per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità e alla comunicazione della Com-missione al Parlamento europeo, al Consiglio e al CESE — Un'imposizione fiscale più intelligente dell'energia nell'UE: proposta di revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici (2012/C 24/13).

[64] Parere del CESE sul tema «Le trasformazioni in-dustriali atte a sviluppare industrie ad alta in-tensità energetica sostenibili che realizzino l'o-biettivo di efficienza sotto il profilo delle risorse definito nella strategia Europa 2020» Parere di iniziativa. (2012/C 43/01).

[65] Parere del Comitato delle Regioni «L'efficienza energetica» (2012/C 54/09).

[66] Parere del Comitato delle Regioni «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Con-siglio sugli orientamenti per le infrastrutture e-nergetiche transeuropee che abroga la decisione n. 1364/2006/CE»

[67] Parere del Comitato delle regioni «Tabella di marcia per l'energia 2050»

Page 260: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 256 Riferimenti bibliografici

RAPPORTO 2014

[68] Parere del CESE in merito alla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale euro-peo e al Comitato delle regioni «Energie rinno-vabili: un ruolo di primo piano nel mercato e-nergetico europeo»

[69] Risoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2011 sulle priorità per le infrastrutture energe-tiche per il 2020 e oltre (2011/2034(INI))

[70] Parere del Comitato delle regioni «Energie rin-novabili: un ruolo di primo piano nel mercato energetico europeo»

[71] Parere del Comitato economico e sociale euro-peo in merito alla «Comunicazione della Com-missione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comi-tato delle regioni — Rendere efficace il mercato interno dell'energia»

[72] Parere del CESE sul tema «Esplorare i bisogni e i metodi per il coinvolgimento e l’impegno dei cit-tadini nel campo della politica energetica» (pa-rere esplorativo)

[73] Risoluzione legislativa del Parlamento Europeo "Tassazione dei prodotti energetici e dell'elettri-cità"

[74] Parere del Comitato delle regioni «Città e comu-nità intelligenti — Partenariato europeo di inno-vazione»

[75] Parere del Comitato economico e sociale euro-peo sul tema «L'economia verde — Promuovere lo sviluppo sostenibile in Europa» (parere d'ini-ziativa) (2013/C 271/03)

[76] Parere del Comitato economico e sociale euro-peo in merito alla «Comunicazione della Com-missione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comi-tato delle regioni — Energia pulita per i traspor-ti: una strategia europea in materia di combusti-bili alternativi» e alla «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla realiz-zazione di un'infrastruttura per i combustibili al-ternativi»

[77] Parere del CESE sul tema «Per un'azione euro-pea coordinata per la prevenzione e la lotta alla povertà energetica» (parere d'iniziativa)

[78] Parere del CESE sul tema «Sicurezza alimentare e bioenergia» (parere d'iniziativa)

Studi del Consiglio Nazionale del Notariato

[79] Studio n. 342-2011/C del Consiglio nazionale del notariato "Certificazione energetica degli edifici - Il comma 2-ter dell’art. 6 del D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 192 Approvato dalla Commissione Studi Civilistici dell’8 giugno 2011"

[80] Nota del 2 agosto 2013 - Prime note interpreta-tive relative alla allegazione dell’ape a pena di nullità (anche per gli atti traslativi a titolo gra-tuito) a cura dell’ufficio studi del Consiglio Na-zionale del Notariato – settore studi pubblicistici

[81] Nota del 9 settembre 2013 - Ulteriori note in ma-teria di allegazione dell’attestato di prestazione energetica dopo la legge di conversione del “de-creto del fare”

[82] Studio n. 657-2013/C del Consiglio nazionale del notariato, “La certificazione energetica

(dall’Attestato di Certificazione all’Attestato di Prestazione Energetica)”, Approvato dall’Area Scientifica – Studi Pubblicistici il 19 settembre 2013

Regione Abruzzo

[83] D.G.R. 5/08/2013, n. 567

Regione Basilicata

[84] D.G.R. 15/05/2006, n.724 [85] D.G.R. 14/04/2010, n.695

Provincia autonoma di Bolzano

[86] D.P.P. 29/09/2004, n.34 [87] D.G.P. 15/06/2009, n.1609 [88] D.G.P. 27/07/2009, n.1969 [89] L.9/04/2009, n.1 [90] D.P.P. 15/02/2011, n.9 [91] D.G.P. 5/12/2011, n.1898 [92] D.G.P. 25/06/2012, n.939 [93] D.G.P. 4/03/2013, n.362 [94] Direttiva tecnica CasaClima – marzo 2009 [95] Direttiva tecnica CasaClima – marzo 2010 [96] Direttiva tecnica CasaClima – marzo 2011

Regione Emilia Romagna

[97] D.A.L. 4/03/2008, n.156 [98] D.A.L. 7/07/2008, n.1050 [99] D.G.R. 28/10/2008, n.1754

[100] D.G.R. 21/09/2009 n.1390 [101] D.A.L. 6/10/2009, n.255 [102] D.G.R. n.1362/2010 [103] D.G.R. n. 1366/2011 [104] D.G.R. n. 855/2011 [105] D.G.R. 16/04/2012, n. 429 [106] D.G.R. 26/06/2013, n. 832 [107] D.G.R. n. 453 del 7 aprile 2014 [108] D.G.R. n. 1577 del 13 ottobre 2014 [109] D.G.R. n. 1578 del 13 ottobre 2014

Regione Friuli Venezia Giulia

[110] L.R. 18/08/2005, n.23 [111] Delibera n.2116 del 24/09/2009. [112] Protocollo VEA per la Valutazione della qualità

energetica e ambientale degli edifici [113] D.P.R. 25/09/2006, n.288 [114] D.P.R. 25/08/2010, n.199 [115] D.P.Reg. 21/12/2010, n.288 [116] D.G.R. 27/10/2011 n.2055 [117] L.R. 11/10/2012, n. 19

Regione Lazio

[118] L. 27/05/2008, n.6 [119] D.G.R. 7/08/2009, n.634 [120] D.G.R. 05/02/2010, n.72 [121] D.G.R. 5/03/2010, n.133 [122] Determinazione del 9 ottobre 2013 n. G00208

Regione Liguria

Page 261: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Riferimenti bibliografici Pag. 257

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

[123] L.R. 29/05/2007, n.22 e s.m.i. [124] D.G.R. 4/04/2008, n.349 [125] D.G.R. 2/12/2008, n.1601 [126] R.R. 22/01/2009, n.1 [127] D.G.R. 21/09/2009, n.1254 [128] D.G.R. 15/06/2012, n.709 [129] R.R. 13/11/2012, n.6 [130] D.G.R. 18/04/2014, n. 447

Regione Lombardia

[131] L.R. 20/04/1995, n.26 [132] L.R. 11/12/2006, n.24 [133] D.G.R. 26/06/2007, n.VIII/5018 [134] D.G.R. 31/10/2007, n.VIII/5773 [135] D.G.R. 28/07/2010, n.IX/335 [136] D.G.R. 31/05/2011, n.IX/1811 [137] D.G.R. 24/11/2011, n.IX/2554 [138] D.G.R. 24/11/2011, n. IX/2555 [139] D.R. 13/12/2007, n.15833 [140] D.R. 27/12/2007 n.16381 [141] D.R. 8935 del 07/08/2008 [142] D.G.R. 22/12/2008, n.VIII [143] D.R. 18/03/2009, n.2598 [144] D.R. 12/05/2009, n.4648 [145] D.R. 11/06/2009, n.5796 [146] L.R. 29/06/2009, n.10 [147] Decreto 13/07/2009, n.7148 [148] L.R. 16/07/2009, n.13 [149] D.R. 22/07/2009, n.7538 [150] L.R. 21/02/2011, n.3 [151] Protocollo d’intesa regionale con Associazioni di

categoria 3/04/2008 [152] D.G.R. 09/01/2012, n.33/2012 [153] Decreto Dirigente unità organizzativa,

23/10/2012 n.9433 [154] D.G.R. 21/11/2012 n.IX/4416 [155] Decreto n. 33/2012 [156] L.R. 31/07/2013, n.5 [157] Comunicato regionale, 8/08/2013, n. 100 [158] D.G.R. n.1216 del 10/1/2014

Regione Marche

[159] L. 17/06/2008, n.14 [160] D.G.R. 28/09/2009, n.1499 [161] D.G.R. 28/09/2009, n.1502 [162] D.G.R. 16/11/2009, n.1870 [163] D.G.R. 01/03/2010, n.359 [164] D.G.R. 01/03/2010, n.361 [165] D.G.R. 02/08/2010, n.1245 [166] D.G.R. 18/10/2010, n.1494 [167] D.G.R. 11/05/2009, n.760 [168] D.G.R. 2/08/2010, n.1244 [169] D.G.R. 19/03/2013, n. 382 [170] D.G.R. 21/07/2014 n. 870

Regione Molise

[171] L.R. 27/05/2005, n.23 [172] L.R. 26/01/2012, n. 2

Regione Piemonte

[173] L.R. 28/05/2007, n.13 [174] D.G.R. 4/08/2009, n.43-11965. [175] D.G.R. 20/10/2009, n.1-12374 [176] D.G.R. 19/07/2010, n.11-330 [177] D.D. 1/10/2009, n.446 [178] C.P.G.R. 25/01/2010, n.1/AMB [179] Deliberazione Consiglio Regionale 20/12/2006,

n.93-43238[180] Allegato Deliberazione Consiglio Regionale

20/12/2006, n.93-43238 [181] D.G.R. 25/05/2009, n.10-11465 [182] D.G.R. 4/02/2014,17-7073

Regione Puglia

[183] L.R. 10/06/2008 n.13 [184] L.R. 30/07/2009, n.14 [185] R.R. 10/02/2010, n.10 [186] Linee Guida per la prima applicazione del R.R.

10/02/2010, n.10 [187] D.G.R. 13/04/2010, n.1008 [188] D.G.R. 4/08/2009, n.1471 [189] D.G.R. 24/11/2009, n.2272 [190] D.G.R. 25/03/2010, n.924 [191] Determinazione del Dirigente del Servizio asset-

to del territorio 30/03/2010, n.38

Regione Sicilia

[1] Decreto Assessore Regionale Infrastrutture 7/07/2010

[2] L.R. 23/03/2010, n.6 [3] D.R. 3/03/2011

Regione Toscana

[4] L.R. 24/02/2005 n.39 [5] L.R. 23/11/2009, n.71 [6] D.G.R. 3/04/2006, n.218 [7] Allegato D.G.R 218/2006 [8] D.G.R. 28/02/2005, n.322 [9] Allegato “A” D.G.R 322/2005

[10] Allegato “B” D.G.R 322/2005 [11] Allegato “C” D.G.R 322/2005 [12] Allegato “D” D.G.R 322/2005 [13] Allegato “E” D.G.R 322/2005 [14] D.G.R. 3/04/2006, n.218 [15] Allegato D.G.R 218/2006 [16] D.P.G.R. 25/02/2010, n.17/R [17] Decreto Dirigenziale n.38 del 10/01/2014

Provincia di Trento

[18] D.G.P. 18/02/2005, n.249 [19] D.G.P. 20/04/2007 n.825 [20] Allegato tecnico D.G.P. 825/2007 [21] D.G.P. 10/10/2008, n.2564 [22] D.G.P. 6/11/2009, n.2638 [23] D.G.P. 22/12/2009, n.3110 [24] Allegato “I” D.G.P. 3110/2009 [25] L.P. 3/03/2010, n.4 [26] D.G.P. 17/06/2010, n.1429

Page 262: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 258 Riferimenti bibliografici

RAPPORTO 2014

[27] L.P. 4/10/2012, n. 20 [28] D.P.G.P. 15/03/2012, n.5-80/Leg [29] D.G.P. 20/07/2012, n.1539 [30] Determinazione del Dirigente generale

dell’Agenzia provinciale per l’energia 05/09/2012, n.42

[31] L.P. 9/08/2013 n. 16, art. 24 [32] D.G.P. 2/08/2013, n.1632 [33] L.P. 22 aprile 2014 n. 1, art. 69

Regione Umbria

[34] L.R. 18/11/2008, n.17 [35] L.R. 26/06/2009, n.13 [36] D.G.R. 27/04/2009, n.581 [37] D.G.R. 28/09/2009, n.1322 [38] D.G.R. 06/02/2012, n. 112 [39] D.G.R. 20/02/2013, n. 130 [40] D.G.R. 16/09/2013, n. 1002 [41] D.G.R. 29/09/2014, n. 1224 [42] D.G.R. 28/07/2014, n. 961

Regione Valle d’Aosta

[43] L.R. 4/08/2009, n.24 [44] D.G.R. n.3014/2009 [45] D.G.R. n.1448/2010 [46] D.G.R. n.2236/2010 [47] D.G.R. n.1062/2011 [48] D.G.R. n.1606/2011 [49] L.R. 1/08/2012 n.26 [50] D.G.R. n.2401/2012 [51] L.R. 01/08/2012, n.26 [52] D.G.R. n. 488/2013 [53] D.G.R. n. 712/2013 [54] D.G.R. n. 288/2014 [55] D.G.R. n. 1329/2014

Regione del Veneto

[56] L.R. 9/03/2007, n.4 [57] D.G.R. 31/07/2007, n.2398 [58] Allegato D.G.R. 2499/2009 [59] Allegato “B” D.G.R. 2063/2009 [60] L.R. 8/07/2009, n.14 [61] D.G.R. 22/09/2009, n.2797 [62] D.G.R. 08/02/2011, n. 121 [63] D.G.R. 17/04/2012 n. 659

Sitografia

[1] www.agenziacasaclima.it [2] www.regione.emilia-

roma-gna.it/wcm/energia/sezioni_laterali/sezione_1/Certificazione_energetica_degli_edifici.htm

[3] www.regione.fvg.it/rafvg/casalavoripubblici/detta-glio.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/AT8/ARG3/FOGLIA13/#top

[4] www.regione.lazio.it/web2/contents/casa/bandi_dettaglio.php?id=112&vms=2

[5] www.ambienteinliguria.it/lirgw/eco3/ep/home.do

[6] www.cened.it/cenedhome

[7] www.regione.marche.it/Home/Struttureorganizzati-ve/AmbienteePaesaggio/Bioedilizia/tabid/857/Default.aspx

[8] www.erap.an.it [9] www.regione.piemonte.it/ambiente/energia/cert

ificazione.htm [10] www.sistema.puglia.it/portal/page/portal/Siste

maPuglia/Industria/CertificazioneEnergetica [11] pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_POR

TA-LE/PIR_LaNuovaStrutturaRegionale/PIR_AssEnergia/PIR_DipEnergia/PIR_2754499.1088975756/PIR_EfficienzaEnergeticanellEdilizia/PIR_EfficienzaEnergeticanellEdilizia

[12] www.regione.toscana.it/sportelloenergia/utenti/cittadi-ni/certificazione/index.html_1939261482.html

[13] www.energia.provincia.tn.it/certificazione_edifici/

[14] www.arpa.umbria.it/canale.asp?id=1417 [15] www.regione.vda.it/energia/normativa/regional

e/default_i.asp [16] http://www.regione.vda.it/energia/certificazion

eenergetica/default_i.asp [17] www.odatech.it [18] http://certenergy.it/ [19] www.itaca.org/index.asp [20] http://www.epbd-ca.org/ [21] www.enea.it

Norme tecniche

[22] UNI CEI EN ISO/IEC 17020 “Criteri generali per il funzionamento dei vari tipi di organismi che effettuano attività di ispezione”

[23] UNI CEI EN 45011 “Requisiti generali relativi a-gli organismi che gestiscono sistemi di certifica-zione di prodotti”

[24] UNI EN 15217:2007 “Prestazione energetica de-gli edifici - Metodi per esprimere la prestazione energetica e per la certificazione energetica degli edifici”

[25] UNI/TS 11300-1:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbi-sogno di energia termica dell'edificio per la cli-matizzazione estiva ed invernale”

[26] UNI/TS 11300-22014 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbi-sogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”

[27] UNI/TS 11300-3:2010 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbi-sogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva”

[28] UNI/TS 11300-4:2012 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinno-vabili e di altri metodi di generazione per riscal-damento di ambienti e produzione di acqua cal-da sanitaria”

[29] UNI EN “15603:2008 Prestazione energetica de-gli edifici - Consumo energetico globale e defini-zione dei metodi di valutazione energetica”

Page 263: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Riferimenti bibliografici Pag. 259

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

[30] UNI EN 832:2001 “Prestazione termica degli edi-fici - Calcolo del fabbisogno di energia per il ri-scaldamento - Edifici residenziali”

[31] UNI EN ISO 13790:2008 “Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento”

[32] UNI EN 15459:2008 “Prestazione energetica de-gli edifici - Procedura di valutazione economica dei sistemi energetici degli edifici”

[33] UNI EN 15316-2-1:2008 “Impianti di riscalda-mento degli edifici - Metodo per il calcolo dei re-quisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 2-1: Sistemi di emissione del calore negli ambienti”

[34] UNI CEN/TR 15615:2008 “Spiegazione della re-lazione generale tra le varie norme europee e la direttiva sulla prestazione energetica degli edifi-ci (EPBD) - Documento riassuntivo”

Principali acronimi e sigle utilizzate nel Rappor-to

AC - CA Azione concertata – concert action ACE/APE Attestato di prestazione energetica ACS Acqua calda sanitaria APE Agenzia provinciale energia (Trento) ATER Agenzie territoriali per l’edilizia resi-denziale B.U.R.X. Bollettino ufficiale Regione X C.P.G.R. Circolare del Presidente della Giunta regionale CEN European Committee for Standardiza-tion CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia

e Ambiente D.G.R. Deliberazione di Giunta regionale D.G.P. Deliberazione di Giunta provinciale D.P.G.R. Decreto del Presidente della Giunta re-gionale D.P.G.P. Decreto del Presidente della Giunta pro-vinciale D.L Decreto legge ESCO Energy Service Company L. Legge L.P. Legge provinciale L.R. Legge regionale OdA Organismo di abilitazione PEAR Piano Energetico Ambientale Regionale R.R. Regolamento regionale TC Comitato Tecnico WG Gruppo di Lavoro/Commissione Tecnica

SICEE Sistema informativo piemontese di raccolta degli APE

Page 264: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 260

RAPPORTO 2014

Page 265: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Indice Pag. 261

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

INDICE

1 CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI: SINTESI DEL QUADRO NAZIONALE .................................... 1

1.1 INQUADRAMENTO DEL TEMA ................................................................................................................................................................ 1 1.2 METODOLOGIA DI ANALISI .................................................................................................................................................................... 2 1.3 DATI EMERSI DALL’INDAGINE ............................................................................................................................................................... 2 1.4 ELEMENTI DI CRITICITÀ ......................................................................................................................................................................... 5 1.5 L’AZIONE DEL CTI .................................................................................................................................................................................. 6

1.5.1 Il portale cti2000.eu sulla certificazione energetica degli edifici ................................................................................ 7 1.6 L'ATTUAZIONE DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA NELL'UNIONE EUROPEA ........................................................................... 7 1.7 EFFICIENZA ENERGETICA: L’AZIONE DELL’ENEA .......................................................................................................................... 14

1.7.1 Certificazione energetica in Italia: le iniziative dell'ENEA .......................................................................................... 14 Quadro nazionale ............................................................................................................................................................................................ 15

1.8 L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN LOMBARDIA: NON SOLO STANDARD ................................................................... 17 1.9 LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN PIEMONTE: DATI, ESPERIENZE E PROPOSTE .................................................................... 18

1.9.1 Analisi sui certificati ...................................................................................................................................................................... 18 1.9.2 Il segmento della nuova edilizia ............................................................................................................................................... 19 1.9.3 Il segmento della riqualificazione ..................................................................................................................................19 1.9.4 Gli indicatori per classe di volume e di età .......................................................................................................................... 20 1.9.5 Certificatori e mercato ................................................................................................................................................................. 20

1.10 LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DEI TECNICI CERTIFICATORI ENERGETICI ................................................................ 21 1.10.1 L’accreditamento degli organismi di certificazione nello schema “Personale” e il ruolo di ACCREDIA

21

2 CERTIFICAZIONE ENERGETICA E LEGISLAZIONE: DALLA DIRETTIVA 2002/91/CE (EPBD1) ALLA 2010/31/UE ............................................................................................................................................................................... 76

2.1 SINTESI DEL PANORAMA LEGISLATIVO ............................................................................................................................................. 76 2.2 CLAUSOLA DI CEDEVOLEZZA .............................................................................................................................................................. 78 2.3 IL DECRETO LEGISLATIVO 192/2005 E IL 311/2006 ............................................................................................................... 78 2.4 IL D.LGS. 30 MAGGIO 2008 N. 115 ................................................................................................................................................. 82 2.5 LA LEGGE 6 AGOSTO 2008 N.133 ................................................................................................................................................... 82 2.6 IL D.P.R. 2 APRILE 2009 N.59 ......................................................................................................................................................... 83 2.7 IL D.M. 26 GIUGNO 2009 .................................................................................................................................................................. 83

2.7.1 Metodologie per la determinazione della prestazione energetica degli edifici .................................................. 84 2.7.2 Metodologia di classificazione degli edifici ......................................................................................................................... 85 2.7.3 Rappresentazione delle prestazioni, struttura della scala delle classi e soglia di riferimento legislativo.

85 2.7.4 Classi energetiche e prestazione energetica globale ...................................................................................................... 85 2.7.5 Climatizzazione invernale dell’edificio ................................................................................................................................. 86 2.7.6 Preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari ............................................................................................. 87 2.7.7 Certificazione di edifici e di singoli appartamenti (climatizzazione invernale) ................................................ 87 2.7.8 Procedura di certificazione energetica degli edifici ....................................................................................................... 88 2.7.9 Schemi di Attestato di prestazione energetica degli edifici ......................................................................................... 89 2.7.10 Autodichiarazione del proprietario .................................................................................................................................. 90 2.7.11 Indicazioni per il calcolo della prestazione energetica di edifici non dotati di impianto di climatizzazione invernale e/o di produzione di acqua calda sanitaria ................................................................................. 90

2.8 LA DIRETTIVA 2010/31/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 19/05/2010 SULLA PRESTAZIONE

ENERGETICA NELL’EDILIZIA ............................................................................................................................................................................... 91 2.9 D.LGS. 3/03/2011 N.28 ................................................................................................................................................................. 93 2.10 REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 244/2012 DELLA COMMISSIONE EUROPEA DEL 16 GENNAIO 2012 ........................ 94 2.11 DECRETO 22 NOVEMBRE 2012 “MODIFICA DELL'ALLEGATO A DEL D.LGS. 19/08/2005, N. 192, RECANTE

ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2002/91/CE RELATIVA AL RENDIMENTO ENERGETICO NELL'EDILIZIA” ......................................... 95 2.12 DECRETO 22 NOVEMBRE 2012 “MODIFICA DEL D.M. 26/06/2009, RECANTE: «LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA

CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI»” .............................................................................................................................................. 95

Page 266: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 262 Indice

RAPPORTO 2014

2.13 D.P.R. 16 APRILE 2013, N. 75 COME MODIFICATO DAL D.L. 23/12/2013, N. 145 ........................................................... 95 2.13.1 Corsi ................................................................................................................................................................................................. 97 2.13.2 Schema di procedura per il rilascio dell’autorizzazione allo svolgimento dei corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici a livello nazionale ........................................................................................................ 98 2.13.3 Requisiti di indipendenza e imparzialità dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici 99 2.13.4 Funzioni delle Regioni e Province autonome ................................................................................................................ 99 2.13.5 Controllo della qualità del servizio di certificazione energetica .......................................................................... 99 2.13.6 I ricorso di alcuni Consigli nazionali degli ordini .................................................................................................... 100

2.14 D.P.R. 16 APRILE 2013, N. 74 ...................................................................................................................................................... 100 2.15 D.L. 4 GIUGNO 2013 , N. 63 CONVERTITO NELLA L. 3/08/2013, N. 90 ............................................................................. 101

2.15.1 Modificazioni al D.Lgs. 192/2005. Attestato di prestazione energetica, rilascio e affissione. ............. 101 2.15.2 Elementi in attesa di definizione ..................................................................................................................................... 102

2.16 DISPOSTI LEGISLATIVI CHE HANNO MODIFICATO IL D.LGS. 192/2005 ................................................................................. 102 2.17 LE PROCEDURE DI INFRAZIONE AVVIATE DALLA COMMISSIONE EUROPEA NEI CONFRONTI DELL’ITALIA .......................... 102 2.18 D.LGS. 4 LUGLIO 2014, N. 102 ..................................................................................................................................................... 104

3 INQUADRAMENTO DELLA NORMATIVA TECNICA .............................................................................................. 107

3.1 NORMATIVA EUROPEA ..................................................................................................................................................................... 107 3.2 LA NORMATIVA TECNICA NAZIONALE: LE UNI/TS 11300 ...................................................................................................... 108

3.2.1 La specifica tecnica UNI/TS 11300 ...................................................................................................................................... 109 3.2.2 La specifica tecnica UNI/TS 11300-2:2014 ...................................................................................................................... 110 3.2.3 La specifica tecnica UNI/TS 11300-3:2010 ...................................................................................................................... 113 3.2.4 La specifica tecnica UNI/TS 11300-4:2012 ...................................................................................................................... 113 3.2.5 La raccomandazione CTI R14:2013 ..................................................................................................................................... 115

4 RECEPIMENTO NAZIONALE DELLA DIRETTIVA 31/2010 (EPBD2) E PROCESSO DI REVISIONE DELLE NORME TECNICHE ................................................................................................................................................................. 115

4.1 DINAMICA DEL QUADRO EUROPEO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA TECNICA .................................... 116 4.2 LE AZIONI CONCERTATE EPBD I, II E III DELLA COMMISSIONE EUROPEA ........................................................................... 122 4.3 SVILUPPO DEL QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE ...................................................................................................................... 123 4.4 SVILUPPO DEL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE ....................................................................................................................... 123

5 REGIONE ABRUZZO ...................................................................................................................................................... 127

5.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 127 5.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .................................................................... 127 5.1.2 Riferimenti legislativi regionali ............................................................................................................................................. 127

5.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 127 5.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 127 5.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 127 5.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 127 5.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 127 5.7 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 128 5.8 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 128

6 REGIONE BASILICATA ................................................................................................................................................. 129

6.1.1 Riferimenti legislativi regionali ............................................................................................................................................. 129 6.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 129 6.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 129 6.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 129 6.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 129 6.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 129 6.7 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 129 6.8 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 129

7 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO ................................................................................................................... 130

7.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 130 7.1.1 Assessorato competente per la Gestione delle Politiche Energetiche ................................................................... 130 7.1.2 Riferimenti legislativi regionali ............................................................................................................................................. 130

Page 267: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Indice Pag. 263

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

7.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 130 7.2.1 Struttura provinciale competente ........................................................................................................................................ 130 7.2.2 Requisiti di iscrizione ................................................................................................................................................................. 130 7.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche .................................................................................................................. 130

7.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 130 7.3.1 Organizzazione dei corsi .......................................................................................................................................................... 130 7.3.2 Programma del corso ................................................................................................................................................................. 130

7.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 132 7.4.1 Modello e aspetti generali ........................................................................................................................................................ 132 7.4.2 Esclusioni ......................................................................................................................................................................................... 133

7.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 133 7.5.1 Metodologie .................................................................................................................................................................................... 133 7.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale ...................................................................................... 133 7.5.3 Classificazione energetica degli edifici .............................................................................................................................. 133

7.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 134 7.6.1 Costituzione e funzionamento ................................................................................................................................................ 134

7.7 NUMERO DI CERTIFICATI DEPOSITATI PER CLASSE ENERGETICA .............................................................................................. 135 7.8 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 135 7.9 CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ ................................................................................................................................................ 136 7.10 CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ CASACLIMA R ................................................................................................................................ 136 7.11 L’INTERVISTA AL DIRIGENTE .......................................................................................................................................................... 137

8 REGIONE CALABRIA ..................................................................................................................................................... 142

8.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 142 8.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .................................................................... 142 8.1.2 Riferimenti legislativi regionali ............................................................................................................................................. 142

8.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 142 8.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 142 8.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 142 8.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 142 8.6 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 142 8.7 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 144 8.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 145 8.9 L’INTERVISTA .................................................................................................................................................................................... 145

9 REGIONE CAMPANIA ................................................................................................................................................... 146

9.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 146 9.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .................................................................... 146 9.1.2 Riferimenti legislativi regionali ............................................................................................................................................. 146

9.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 146 9.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 146 9.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 146 9.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 146 9.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 146 9.7 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 146

10 REGIONE EMILIA ROMAGNA ..................................................................................................................................... 147

10.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 147 10.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 147 10.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 147 10.1.3 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 147

10.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 148 10.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 148 10.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 148 10.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................ 149

10.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 149 10.3.1 Organizzazione dei corsi ..................................................................................................................................................... 149 10.3.2 Programma del corso ........................................................................................................................................................... 149

10.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 150

Page 268: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 264 Indice

RAPPORTO 2014

10.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 150 10.4.2 Esclusioni .................................................................................................................................................................................... 151 10.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ....................................................................................................... 152

10.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 152 10.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale ................................................................................. 153 10.5.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 153

10.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 153 10.6.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 153 10.6.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Emilia Romagna ....................................................................... 154 10.6.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 154 10.6.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 154 10.6.5 Rilascio di copie e accessibilità ......................................................................................................................................... 154

10.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 154 10.8 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 155 10.9 CONTROLLI E SANZIONI ................................................................................................................................................................... 155

11 REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA ........................................................................................................................... 157

11.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 157 11.1.1 Assessorati competenti per la gestione delle politiche energetiche ................................................................. 157 11.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 157

11.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 158 11.2.1 Direzione competente ........................................................................................................................................................... 158 11.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 158

11.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 158 11.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 159 11.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 159 11.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 159 11.7 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 159 11.8 NUMERO DI APE DEPOSITATI PER CLASSE ENERGETICA............................................................................................................ 160 11.9 GESTIONE DEGLI APE: STATISTICHE ............................................................................................................................................. 160 11.10 CONTROLLI ................................................................................................................................................................................... 160 11.11 L’INTERVISTA AL DIRIGENTE DI SETTORE ............................................................................................................................... 161

12 REGIONE LAZIO ............................................................................................................................................................. 163

12.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 163 12.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 163 12.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 163 12.1.3 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 163

12.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 163 12.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 163 12.4 ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA ED ENERGETICO – AMBIENTALE ........................................................................... 163 12.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 164 12.6 CONSEGNA DELL’ATTESTATO E SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ................ 164 12.7 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 164

13 REGIONE LIGURIA ........................................................................................................................................................ 165

13.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 165 13.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 165 13.1.3 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 165

13.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 165 13.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 165 13.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 165 13.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................. 165

13.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 165 13.3.1 Enti accreditati e docenti dei corsi ................................................................................................................................. 165 13.3.2 Organizzazione e programma dei corsi ....................................................................................................................... 165 13.3.3 Verifica finale ........................................................................................................................................................................... 166

13.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 166 13.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 166

Page 269: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Indice Pag. 265

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

13.4.2 Esclusioni ................................................................................................................................................................................... 167 13.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ...................................................................................................... 167

13.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 168 13.5.1 Metodologie .............................................................................................................................................................................. 168 13.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale................................................................................. 168 13.5.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 168

13.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 169 13.6.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 169 13.6.2 Prenotazione dell’attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 169 13.6.3 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica ........................................................................................ 169 13.6.4 Rilascio di copie e accessibilità ........................................................................................................................................ 169

13.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 170 13.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 171

13.8.1 Modalità di individuazione degli attestati oggetto di verifica .......................................................................... 171 13.8.2 Modalità di esecuzione e esito delle verifiche ............................................................................................................ 171 13.8.3 Sanzioni ...................................................................................................................................................................................... 171

13.9 L’INTERVISTA AL “RESPONSABILE ARE CERTIFICAZIONE ENERGETICA” ................................................................................ 171

14 REGIONE LOMBARDIA ................................................................................................................................................ 172

14.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 172 14.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 172 14.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 172 14.1.3 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 172

14.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 173 14.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 173 14.2.2 Requisiti per l’accreditamento ......................................................................................................................................... 173 14.2.3 Contributo di iscrizione ....................................................................................................................................................... 174

14.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 174 14.3.1 Organizzazione dei corsi ..................................................................................................................................................... 174 14.3.2 Modalità d’esame ................................................................................................................................................................... 175

14.4 QUANDO SERVE L’APE .................................................................................................................................................................... 175 14.5 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 175

14.5.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 175 14.5.2 Cause di incompatibilità all’attività di certificazione energetica .................................................................... 178 14.5.3 Esclusioni ................................................................................................................................................................................... 178 14.5.4 Precisazioni rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale ............................................................... 178 14.5.5 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ...................................................................................................... 178

14.6 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 178 14.6.1 Metodologie .............................................................................................................................................................................. 178 14.6.2 Indicatori della prestazione energetica ....................................................................................................................... 179 14.6.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 179

14.7 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 179 14.7.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 179 14.7.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Lombardia .................................................................................. 180 14.7.3 Attività dichiarativa, calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio e generazione dell’ACE/APE 181

14.8 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI ACE/APE ................................................ 181 14.9 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 184 14.10 CONTROLLI ................................................................................................................................................................................... 184

14.10.1 Modalità di individuazione del campione soggetto a controllo ........................................................................ 185 14.10.2 Modalità di definizione dell’esito del controllo ......................................................................................................... 185 14.10.3 Sanzioni ...................................................................................................................................................................................... 185

14.11 L’INTERVISTA AL DIRIGENTE .................................................................................................................................................... 185

15 REGIONE MARCHE ........................................................................................................................................................ 187

15.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 187 15.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 187 15.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 187

15.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 187

Page 270: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 266 Indice

RAPPORTO 2014

15.3 CORSI DI FORMAZIONE ..................................................................................................................................................................... 187 15.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 187 15.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 187 15.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 187 15.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 188 15.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 189 15.9 INTERVISTA AL FUNZIONARIO ING. RAFFAELA FONTANA. ......................................................................................................... 189

16 REGIONE MOLISE .......................................................................................................................................................... 191

16.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 191 16.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 191 16.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 191

16.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 191 16.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 191 16.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 191 16.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 191 16.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 191 16.7 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 191

17 REGIONE PIEMONTE .................................................................................................................................................... 192

17.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 192 17.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 192 17.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 192 17.1.3 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 192

17.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 192 17.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 192 17.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 192 17.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................. 193

17.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 193 17.3.1 Organizzazione dei corsi ..................................................................................................................................................... 193 17.3.2 Programma del corso ........................................................................................................................................................... 193 17.3.3 Verifica finale ........................................................................................................................................................................... 193

17.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA (ACE/APE) .......................................................................................................... 194 17.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 194 17.4.2 Esclusioni .................................................................................................................................................................................... 194 17.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ....................................................................................................... 195

17.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 195 17.5.1 Metodologie ............................................................................................................................................................................... 195 17.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale ................................................................................. 196 17.5.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 196

17.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 196 17.6.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 196 17.6.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Piemonte ...................................................................................... 197 17.6.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 197 17.6.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 197 17.6.5 Rilascio di copie e accessibilità ......................................................................................................................................... 197

17.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 197 17.8 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 199 17.9 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 200 17.10 LA PUBBLICAZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE “ANALISI DEGLI ERRORI E GUIDA ALLA COMPILAZIONE RAGIONATA

DEGLI ATTESTATI DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................... 200

18 REGIONE PUGLIA .......................................................................................................................................................... 202

18.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 202 18.1.1 Assessorato competente per la Gestione delle Politiche Energetiche ............................................................. 202 18.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 202

18.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 202 18.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 202 18.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 202

Page 271: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Indice Pag. 267

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

18.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................ 203 18.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 203

18.3.1 Organizzazione dei corsi: ................................................................................................................................................... 203 18.3.2 Programma del corso ........................................................................................................................................................... 203 18.3.3 Verifica finale ........................................................................................................................................................................... 203

18.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 204 18.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 204

18.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 204 18.5.1 Metodologie .............................................................................................................................................................................. 204 18.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale................................................................................. 204 18.5.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 204

18.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 204 18.6.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 204 18.6.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Puglia ............................................................................................ 204 18.6.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 204 18.6.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica ........................................................................................ 204 18.6.5 Rilascio di copie e accessibilità ........................................................................................................................................ 204

18.7 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 204 18.8 SANZIONI ............................................................................................................................................................................................ 204

19 REGIONE SARDEGNA ................................................................................................................................................... 205

19.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 205 19.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 205 19.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 205

19.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 205 19.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 205 19.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 205 19.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 205 19.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 205 19.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 205 19.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 206 19.9 L’INTERVISTA ALLA DIRIGENTE ..................................................................................................................................................... 206

20 REGIONE SICILIA ........................................................................................................................................................... 208

20.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 208 20.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 208 20.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 208

20.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 208 20.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 208 20.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 208 20.2.3 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................ 208

20.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 208 20.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 208

20.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 208 20.4.2 Esclusioni ................................................................................................................................................................................... 209 20.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ...................................................................................................... 209

20.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 209 20.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 209

20.6.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 209 20.6.2 Consegna dell’ACE/APE ....................................................................................................................................................... 209

20.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 209 20.7.1 I consumi e la prestazione energetica attuale del parco edilizio ..................................................................... 210

20.8 IL CATASTO REGIONALE DEGLI IMPIANTI TERMICI ..................................................................................................................... 212 20.9 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 214 20.10 CONTROLLI ................................................................................................................................................................................... 214

21 REGIONE TOSCANA ...................................................................................................................................................... 215

21.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 215 21.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 215

Page 272: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Pag. 268 Indice

RAPPORTO 2014

21.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 215 21.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 215 21.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 215 21.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 216

21.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 216 21.4.2 Esclusioni .................................................................................................................................................................................... 217 21.4.3 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ....................................................................................................... 217

21.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 217 21.5.1 Metodologie ............................................................................................................................................................................... 217 21.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale ................................................................................. 217 21.5.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 217

21.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 217 21.6.1 Costituzione e funzionamento .......................................................................................................................................... 217 21.6.2 Catasto energetico della Regione Toscana ................................................................................................................. 218 21.6.3 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 218 21.6.4 Rilascio di copie e accessibilità ......................................................................................................................................... 218

21.7 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 218 21.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 218 21.9 L’INTERVISTA AL DIRIGENTE .......................................................................................................................................................... 219

22 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ...................................................................................................................... 220

22.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 220 22.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 220 22.1.2 Direzione competente per l’attuazione della certificazione energetica ........................................................ 220 22.1.3 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 220 22.1.4 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 220

22.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 220 22.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 220

22.3 REQUISITI DI ISCRIZIONE ................................................................................................................................................................. 221 22.3.1 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................. 221

22.4 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 221 22.4.1 Organizzazione dei corsi ..................................................................................................................................................... 221 22.4.2 Programma del corso ........................................................................................................................................................... 221 22.4.3 Verifica finale ........................................................................................................................................................................... 222

22.5 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 222 22.5.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 222 22.5.2 Esclusioni .................................................................................................................................................................................... 222

22.6 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 223 22.6.1 Metodologie: ............................................................................................................................................................................. 223 22.6.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale ................................................................................. 223 22.6.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 223

22.7 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 224 22.7.1 Costituzione e funzionamento: ......................................................................................................................................... 224 22.7.2 Catasto energetico degli edifici della Regione Trentino ....................................................................................... 224 22.7.3 Prenotazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 224 22.7.4 Compilazione dell’Attestato di prestazione energetica ......................................................................................... 224

22.8 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 224 22.9 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 225 22.10 CONTROLLI ................................................................................................................................................................................... 226 22.11 SANZIONI ...................................................................................................................................................................................... 226 22.12 L’INTERVISTA AL DIRIGENTE .................................................................................................................................................... 226

23 REGIONE UMBRIA ......................................................................................................................................................... 231

23.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 231 23.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 231 23.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 231

23.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 231 23.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 231

23.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 231

Page 273: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Indice Pag. 269

Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia

23.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 231 23.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 231 23.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 231 23.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI ACE/APE ................................................ 232 23.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 233

24 REGIONE VALLE D’AOSTA .......................................................................................................................................... 234

24.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 234 24.1.1 Assessorato competente per la Gestione delle Politiche Energetiche ............................................................. 234 24.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 234 24.1.3 Disposizioni attuative ........................................................................................................................................................... 234 24.1.4 Marchio del sistema di certificazione regionale....................................................................................................... 234 24.1.5 Portale energia ........................................................................................................................................................................ 235

24.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 235 24.2.1 Struttura regionale competente ...................................................................................................................................... 235 24.2.2 Requisiti di iscrizione ............................................................................................................................................................ 235 24.2.3 Accreditamento dei certificatori ..................................................................................................................................... 235 24.2.4 Oneri di iscrizione e credenziali elettroniche ............................................................................................................ 236

24.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 236 24.3.1 Programma del corso ........................................................................................................................................................... 236 24.3.2 Verifica finale ........................................................................................................................................................................... 237

24.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 237 24.4.1 Modello e aspetti generali .................................................................................................................................................. 237 24.4.2 Obblighi di dotazione dell’Attestato di prestazione energetica ........................................................................ 237 24.4.3 Esclusioni ................................................................................................................................................................................... 238 24.4.4 Edifici non dotati di impianto di riscaldamento ...................................................................................................... 238 24.4.5 Redazione dell’Attestato di prestazione energetica ............................................................................................... 238 24.4.6 Validità e aggiornamento dell’Attestato di prestazione energetica ............................................................... 239

24.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 239 24.5.1 Metodologie .............................................................................................................................................................................. 239 24.5.2 Indicatori della prestazione energetica globale e parziale................................................................................. 240 24.5.3 Classificazione energetica degli edifici ......................................................................................................................... 241

24.6 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 241 24.7 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 242 24.8 TARGA DI EFFICIENZA ENERGETICA ............................................................................................................................................... 243 24.9 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 244 24.10 SANZIONI ...................................................................................................................................................................................... 244 24.11 L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE .................................................................................................................................................. 244

25 REGIONE DEL VENETO ................................................................................................................................................ 249

25.1 INFORMAZIONI GENERALI ................................................................................................................................................................ 249 25.1.1 Assessorato competente per la gestione delle politiche energetiche .............................................................. 249 25.1.2 Riferimenti legislativi regionali ....................................................................................................................................... 249

25.2 ELENCO REGIONALE DEI SOGGETTI ABILITATI AL RILASCIO DELL'ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA ................. 249 25.3 CORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA FINALE ................................................................................................................................... 249 25.4 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA .................................................................................................................................. 249 25.5 METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...................................................................... 249

25.5.1 Metodologie .............................................................................................................................................................................. 249 25.6 SISTEMA INFORMATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI ....................................................................... 249 25.7 ELABORAZIONI STATISTICHE RELATIVE ALLE RISULTANZE CONTENUTE NEGLI APE ........................................................... 250 25.8 CONTROLLI ........................................................................................................................................................................................ 252 25.9 L’INTERVISTA AL DIRIGENTE .......................................................................................................................................................... 252

26 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI .................................................................................................................................. 255

Page 274: Attuazione della CERTIFICAZIONE Ministero dello Sviluppo … · 2018. 9. 25. · Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Presentazioni Ministero dello Sviluppo

Attuazione della

degli edifici in Italia

CERTIFICAZIONEENERGETICA

Attuazione della

degli edifici in Italia

CERTIFICAZIONEENERGETICA

e

RAPPORTO 2013| |

in collaborazione con:

Ministero dello Sviluppo Economico

Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Via Scarlatti, 2920124, Milano, Italy

www.cti2000.it

Ente Federato all’UNIEnte Federato all’UNI

Rapporto redatto da:

CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e AmbienteCTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente