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N. 11 • 17 marzo 2013 • 1,00 Anno LXVII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Andrea Acampa Michele Borriello Rosanna Borzillo Paolo Bustaffa Eloisa Crocco Oreste D’Amore Vincenzo Doriano De Luca Davide Esposito Virgilio Frascino Lorenzo Montecalvo Gli interventi Indonesiani di tutta Italia a Napoli 2 Convegno Regionale Usmi 6 A un anno dalla morte di don Cacciami 10 Medicina solidale a Casa di Tonia 13 Appello dell’Unicef 14 Laurea Honoris Causa al Maestro Muti 15 A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 Mcl da quarant’anni in Italia 11 ATTUALITÀ «Fratelli e sorelle buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo nuovo vescovo: grazie! Prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario sia fruttuoso per l’evan- gelizzazione di questa città tanto bella. Prima di impartire la benedizione “Urbi et Orbi”, vi chiedo un favore. Prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. Una benedizione rivolta a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto. Domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custo- Alle ore 19.06 del 13 marzo, i Cardinali riuniti in conclave nella Cappella Sistina hanno eletto, al quinto scrutinio, il nuovo successore di Pietro Papa Francesco «Incominciamo questo cammino: vescovo e popolo» Nel V decanato un week end dedicato ai giovani 5 VITA DIOCESANA A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 La Lectio quaresimale nel Santuario di San Pietro Apostolo 3 PRIMO PIANO DIOCESI 12 marzo, 46° anniversario di Ordinazione sacerdotale del Cardinale Crescenzio Sepe. “Nuova Stagione”, interpretando i sentimenti dell’intera comunità diocesana, porge filiali auguri elevando al Signore fervide preghiere. AUGURI alle pagine 8 e 9

AUGURI Alle ore 19.06 del 13 marzo, i Cardinali riuniti … marzo.pdf · N. 11 • 17 marzo 2013 • € 1,00 ... Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un vescovo a Roma

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N. 11 • 17 marzo 2013 • € 1,00

Anno LXVII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Andrea Acampa • Michele Borriello

Rosanna Borzillo • Paolo Bustaffa

Eloisa Crocco • Oreste D’Amore

Vincenzo Doriano De Luca • Davide Esposito

Virgilio Frascino • Lorenzo Montecalvo

Gli interventi

Crescenzio Card. Sepe

Indonesiani di tutta Italia a Napoli 2

Convegno Regionale Usmi 6

A un anno dalla morte di don Cacciami 10

Medicina solidale a Casa di Tonia 13

Appello dell’Unicef 14

Laurea Honoris Causa al Maestro Muti 15

A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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Mclda quarant’anni

in Italia

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ATTUALITÀ

«Fratelli e sorelle buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un vescovo a Roma. Sembra che i mieifratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. Lacomunità diocesana di Roma ha il suo nuovo vescovo: grazie!Prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme

per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella

che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempreper noi, l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questocammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario sia fruttuoso per l’evan-gelizzazione di questa città tanto bella.Prima di impartire la benedizione “Urbi et Orbi”, vi chiedo un favore. Prima che il vescovo benedica il popolo, vi

chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. Unabenedizione rivolta a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Fratelli e sorelle, vi lascio.Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto. Domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custo-

Alle ore 19.06 del 13 marzo, i Cardinali riuniti in conclave nella CappellaSistina hanno eletto, al quinto scrutinio, il nuovo successore di Pietro

Papa Francesco«Incominciamo questo cammino: vescovo e popolo»

Nel V decanatoun week end

dedicato ai giovani

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VITA DIOCESANA

A ferragostoMessa

per i turisti

10

A ferragostoMessa

per i turisti

10dsds

A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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La Lectio quaresimalenel Santuario

di San Pietro Apostolo

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PRIMO PIANO DIOCESI

12 marzo, 46° anniversario

di Ordinazione sacerdotale

del Cardinale

Crescenzio Sepe.

“Nuova Stagione”,

interpretando i sentimenti

dell’intera comunità

diocesana, porge filiali

auguri elevando al Signore

fervide preghiere.

AUGURI

alle pagine 8 e 9

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 17 marzo 2013

Comunità del Magnificat

TempidelloSpiritoLa Comunità del Magnificat èuna comunione di vitaecclesiale, composta da personeche vivono in stato di specialeconsacrazione a Dio. Essaconduce la sua vitaessenzialmente contemplativa informa non claustrale. È apertaall’accoglienza dei fratelli intempi programmati. Taleaccoglienza si conduce incondivisione di vita con laComunità, nel pieno rispettodella dimensione contemplativadella giornata. L’Eucaristia è per la Comunitàdel Magnificat il centropropulsore di spiritualità e divita pasquale. La Vergine delMagnificat è il modello presceltodalla Comunità per risponderealla sua specifica chiamata. LeSorelle della Comunità delMagnificat vogliono vivere ilVangelo integrale, sorrette dailoro quattro voti religiosi, nelprofondo anelito di divenire«libere per contemplare,obbedienti per amare, umili peresultare». La Comunità del Magnificat sitrova a Castel dell’Alpi,sull’Appennino Tosco-Emiliano,a 750 metri di altitudine, sullago omonimo. È facilmenteraggiungibile con pullmann dilinea, che partono dall’autostazione di Bologna, oppure conmezzo proprio dall’Autostradadel Sole. Questo il calendario deiprossimi appuntamenti dispiritualità, previsti nel 2013,per giovani e adulti. Dal pomeriggio di venerdì 12 almattino di martedì 16 aprile:“Dio è amore”.Dal pomeriggio di giovedì 16 almattino di lunedì 20 maggio:“Lo Spirito Santo, potenza egaudio di santificazione”.Dal pomeriggio di venerdì 9 almattino di mercoledì 14 agosto:“Magnificat: Maria mi insegnala gioia della Fede”.Dal pomeriggio di venerdì 4 almattino di martedì 8 agosto:“Dalla Fede alla preghiera ed allacontemplazione”.Infine, per la “FamigliaMagnificat”, è previsto un ritiro,dal pomeriggio di giovedì 28novembre al mattino di lunedì 2dicembre: “Fede è stare con ilSignore per vivere con Lui”(Porta Fidei, 10). È necessario portare con sé laLiturgia delle Ore e il MessalinoFestivo. Come quota dipartecipazione è previsto uncontributo personale allacondivisione di vita. Per informazioni e prenotazioniè possibile rivolgrsi direttamentealla “Comunità del Magnificat” –40048 Castel dell’Alpi (Bologna):328.27.33.925 – e-mail:[email protected]

Vita Diocesana Nuova Stagione

Aiutiamo il Centro

“La Tenda”Un poliambulatorio e una farmacia nati dalla sinergica

collaborazione tra l’Associazione “Centro La Tenda”, laCaritas Diocesana di Napoli, l’azienda di distribuzione far-maceutica “Guacci” e la Croce Rossa Italiana.

Le due strutture sono aperte tutti i pomeriggi, presso ilcentro La Tenda alla Sanità dal lunedì al venerdì, con lapresenza di un infermiere professionale coadiuvato da di-versi volontari, mentre per quattro pomeriggi a settimanasono presenti dei medici.

Ovviamente, le strutture sono aperte a quanti ne hannobisogno, particolarmente in questo momento di crisi eco-nomica che ha ridotto, di gran lunga, le possibilità di curaofferte dalla sanità pubblica.

Nel volgere di pochi mesi, il poliambulatorio e la farma-cia sono divenuti un punto di riferimento per i fratelli piùbisognosi che vivono per strada come pure per nuclei fa-miliari disagiati.

Ora, perché le strutture possano progredire, c’è davverobisogno dell’aiuto di tutti: in dettaglio, occorrono farmaciantinfiammatori, antibiotici, antipiretici, antidolorifici)come pure apparecchiature e strumenti medicali (ossime-tro, defribrillatore, elettrocardiografo, saturimetro, oto-scopio, laringoscopio, cassetta per pulizia chirurgica, lam-pada sanitaria, negativoscopio, ecografo portatile, steto-scopio, piccola autoclave).

Ovviamente, sono richieste anche figure professionaliquali medici e paramedici.

Chi può è pregato di contattare direttamente DonAntonio Vitiello ai seguenti recapiti: 0815441415 oppure3663331833.

Indonesiani di tutta Italia

a NapoliIl 24 febbraio 2013 si è tenuto, presso la Basilica Incoronata Madre

del Buon Consiglio a Capodimonte, un incontro di fraternità tra i reli-giosi, le religiose e i sacerdoti Indonesiani presenti in Italia. Sono inter-venuti gli ambasciatori Indonesiani, quello presso la Santa Sede,Sgr.Budiarman e quello accreditato in Italia e Malta Sgr. Agustinus. Ipresenti sono stati circa trecento di cui la maggioranza, era costituitadalle religiose che svolgono la loro attività missionaria nell’Arcidiocesidi Napoli.

Il ritrovo ha avuto inizio verso le 11 con l’arrivo del gruppo di circa120 indonesiani provenienti da Roma, tra i quali gli Ambasciatori conle rispettive mogli e i collaboratori delle ambasciate; le Religiose risie-denti a Napoli hanno riservato per gli Ambasciatori un particolare ritodi accoglienza con la consegna di una sciarpa tipica dell’Indonesia se-condo la tradizione.

L’incontro ha avuto tre momenti salienti, vissuti intensamente daipresenti con gioia ed entusiasmo.

Il primo, il più importante, è stata la solenne concelebrazioneEucaristica, celebrata in lingua indonesiana e italiana, presieduta dalPadre Paulinus Yan Olla, Missionario della Sacra Famiglia. Tra i conce-lebranti, oltre ai sacerdoti indonesiani, anche il nuovo Rettore dellaBasilica Mons. Nicola Longobardo il quale, nel saluto rivolto ai presen-ti, ha espresso la sua gioia nel vedere radunati sotto lo sguardo dellaMadre del Buon Consiglio un così folto numero di giovani stranieri con-sacrati al servizio del Signore e della Chiesa e la gratitudine a Dio che cifa essere, per sua grazia, una sola famiglia, quella di Figli di Dio. Nel cor-so della celebrazione vi è stato un momento intenso di preghiera per ilSommo Pontefice Benedetto XVI. Al Rito, molto vivo e partecipato so-no stati presenti anche i cavalieri e le dame del Santo Sepolcro diGerusalemme.

Il secondo momento si è svolto nell’Ipogeo della Basilica con il di-scorso dell’Ambasciatore Indonesiano presso la Santa Sede che ha ma-nifestato la propria gioia nel vivere questo momento di fraternità. È se-guita poi l’agape fraterna durante la quale, le numerose suore indone-siane presenti a Napoli, si sono esibite in alcuni balli tradizionali perravvivare nei presenti il ricordo della patria lontana; anche un gruppodi fratelli Protestanti ha condiviso questa gioia cantando alcuni cantiIndonesiani.

Il terzo momento è stato caratterizzato dalla visita guidata alleCatacombe di S. Gennaro di tutti i convenuti. Le Suore Francescane deiSacri Cuori, con l’ausilio del personale delle Catacombe, si sono prodi-gate a tradurre in indonesiano tutte le illustrazioni dell’antico sito ar-cheologico cristiano.

Dopo la visita archeologica, tutti si sono nuovamente riunitinell’Ipogeo per il saluto finale da parte degli organizzatori di Roma eNapoli, e per cantare insieme, con nostalgia, un canto nazionale intito-lato Indonesia Tanah Air beta (Indonesia paese mio) e un altro canto cuisi dice: ”questo momento lo voglio ricordare per sempre …”

L’incontro viene organizzato, ogni anno in località diversa, per favo-rire la comunione tra i religiosi e le religiose indonesiani che studianoo svolgono un proprio ministero in Italia affinché possano sostenersi avicenda. È da notare che non tutta la comunità indonesiana ha potutopartecipare all’incontro: se ci fosse stata la presenza di tutti, la Basilicanon avrebbe contenuto i partecipanti, ugualmente, però, si è avvertitala presenza spirituale degli assenti. Per tutto ciò che è stato vissutogioiosamente in quel giorno, la gratitudine va innanzitutto al rettoredella Basilica per la sua la disponibilità e la sua collaborazione,molteche hanno reso possibile la realizzazione di una indimenticabile e feli-ce giornata napoletana.

Sr Francesca M. & Sr Clotilde T.

Ritiro spirituale di Quaresima della Caritas

Martedì 19 marzo, dalle 9 alle 12.30, si terrà il Ritiro Spiritualedi Quaresima presso il Convento delle Clarisse in Piazza del Gesù,rivolto ai componenti dell’Equìpe Caritas ai componenti delLaboratorio Diocesano di Formazione, ai componenti delLaboratorio Promozione ed Accompagnamento CaritasParrocchiali, ai dipendenti e Volontari della Caritas Diocesana diNapoli, ai responsabili, operatori e volontari delle Opere Segno,ai referenti decanali Caritas Don Pasquale Langella guiderà conuna riflessione sul tema: “Vivere la Carità nell’Anno della Fede”.

Seguirà la celebrazione della Santa Messa. L’occasione saràpropizia per lo scambio di auguri per La Santa Pasqua .

Programma:9.00 Accoglienza9.30 Introduzione di Don Enzo Cozzolino9.45 Riflessione di Don Pasquale Langella10.15 Silenzio ed ascolto delle confessioni11.15 Celebrazione S. Messa

Enzo Cozzolino Direttore

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Primo Piano DiocesiNuova Stagione 17 marzo 2013 • 3

Al Santuario eucaristico diocesano di San Pietro apostolo in San Pietro a Patierno, la quarta Lectio quaresimale, presieduta da S.E. Mons. Lucio Lemmo

Il santuario a MicaDal Libro di Giudici stiamo traendo,nel ciclo della lectio divina quaresi-male di quest’anno, non pochi spun-

ti di riflessione che ci stanno aiutando a en-trare nello spirito della preparazione allaPasqua imminente. Finora siamo stati illu-minati dalle storie dei giudici, che hanno ri-sposto alla chiamata del Signore per andarein soccorso del popolo infedele.

L’esperienza dei giudici, però, si esaurì ecominciò subito un periodo molto criticoper Israele, purtroppo ancora privo di unastabile guida ed esposto alla tentazione del-l’idolatria. Sansone fu l’ultimo dei giudici dicui si parla nel nostro libro e non era anco-ra maturata l’idea di avere una monarchia,che fungesse da riferimento istituzionalesaldo per il popolo. Anche il sacerdoziomancava, per cui ci si trovava in un periododi completa anarchia.

Momento della lectioIl brano appena proclamato contiene il

racconto con cui comincia l’ultima parte delLibro dei Giudici. È la descrizione di un mo-mento di forte crisi di valori e di fede, chetrae la sua origine nell’attrazione dei costu-mi e, soprattutto, della religione dei popolivicini. Il problema ha un nome preciso: ido-latria. Il popolo distoglie la sua attenzionedal culto al Signore, che viene dimenticato eabbandonato completamente. Le conse-guenze non tardano a essere evidenti: inIsraele diventa sempre più imperante l’in-giustizia, la corruzione, la violenza, i seque-stri, gli stupri, l’arbitrio…

Tutto questo è come la morte per Israele.Dio aveva già avvertito i padri con queste pa-role che leggiamo nel Deuteronomio, al ca-pitolo 18: «Quando sarai entrato nella terrache il Signore, tuo Dio, sta per darti, non im-parerai a commettere gli abomini di quellenazioni […]. A causa di questi abomini, ilSignore, tuo Dio, sta per scacciare quelle na-zioni davanti a te. Tu sarai irreprensibileverso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni,di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltanogli indovini e gli incantatori, ma quanto a te,non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio».Purtroppo, i loro figli avevano dimenticatoquesti insegnamenti!

C’era un uomo delle montagne di Èfraimche si chiamava Mica [v. 1]. La narrazione èambientata a nord di Gerusalemme, nellazona montuosa appartenente alla tribù diÈfraim. Il protagonista è un certo Mica, unnome abbreviato perché la sua forma com-pleta è Michea. Si tratta di un nome impor-tante, perché ha questo significato: “chi ècome il Signore?”. È uno dei pochi nomi chenel Libro dei Giudici contiene il nome diDio. In questo caso, poi, il significato pre-suppone la fedeltà al Signore, adorato comeunico Dio: “chi è come il Signore?” vuol di-re che nessun altro dio può essere paragona-to a lui. Invece, Mica e quelli della sua gene-razione sono dediti all’idolatria e non sannodistinguere più il bene dal male.

Egli disse alla madre: “Quei millecento si-cli d’argento che ti erano stati presi… quel de-naro l’avevo preso io. Ora te lo restituisco” [v.2]. I primi versetti del nostro brano raccon-tano la restituzione, da parte di Mica, del de-naro che aveva rubato a sua madre. La som-ma è cospicua: 1.100 sicli d’argento, equiva-lente più o meno a un peso che certamentesupera gli undici chili di quel prezioso me-tallo. Egli restituisce il denaro perché tememoltissimo la maledizione che la madre hapronunciato contro il ladro in sua presenza.È utile ricordare che nel mondo antico sicredeva che la parola avesse un grande po-tere. Una maledizione o una benedizioneerano considerate quali “parole efficaci”,che compiono ciò che esprimono. A mag-gior ragione, questo valeva per le benedizio-ni e le maledizioni pronunciate dai genitori.Perciò, Mica confessa il suo reato e la madrelo benedice, per annullare la maledizionegià lanciata.

Io consacro con la mia mano questo dena-ro al Signore, in favore di mio figlio, per farneuna statua di metallo fuso [v. 3]. La madre diMica, a quel che sembra, doveva essere unadonna ricca, attaccata alla sua ricchezza eanche idolatra. In un primo momento desti-

no dopo giorno, di perdere la possibilità dimantenere le loro famiglie.

A tutto questo si ribella Gesù, il quale,nell’episodio delle tentazioni nel deserto al-l’inizio della Quaresima, ci ha ricordato chenon di solo pane vive l’uomo, ma di ogni pa-rola che esce dalla bocca di Dio. La parolache il Signore ci rivolge è il segno della di-gnità che egli ci riconosce. Per lui non siamoschiavi, perché non ha bisogno delle nostreofferte materiali e non dobbiamo lavorareper lui, ma per noi. Per Dio siamo dei part-ners con i quali far “camminare la storia”.

Il secondo tema – strettamente connessoal precedente – è il vero senso del culto a Dio.Abbiamo capito, dalla storia di Mica, che es-so non può essere di tipo idolatrico, madev’essere tutt’altro. Poiché il culto a Dionon è segno della nostra schiavitù, bensì del-la nostra dignità, dobbiamo partire dall’in-dicazione che Gesù ci offre: nutrirci della pa-rola di Dio. Il nostro pane non può che esse-re la Parola, la quale, ascoltata, ci costitui-sce come interlocutori del Signore, al qualedobbiamo una risposta che si esprime nellafede.

Non ha, quindi, la priorità un luogo sa-cro, un sacerdozio e degli atti rituali, ma unaParola che convoca, che ci fa uscire daglischemi aventi quale unico orizzonte la terrae i pur importanti bisogni quotidiani. UnaParola che ci fa scoprire che ogni uomo è ca-pax Dei, “capace di entrare in relazione conDio” perché creato a sua immagine e secon-do la sua somiglianza. È una Parola che faprendere coscienza di essere persona, chenon deve inchinarsi di fronte ad alcuno, senon di fronte al Creatore. Perciò, mi piace ri-cordarvi, ancora una volta, il dialogo traGesù e il diavolo, come ce lo riporta l’evan-gelista Luca al capitolo 4 del suo Vangelo: «Ildiavolo lo condusse in alto, gli mostrò in unistante tutti i regni della terra e gli disse: “Tidarò tutto questo potere e la loro gloria, per-ché a me è stata data e io la do a chi voglio.Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinan-zi a me, tutto sarà tuo”. Gesù gli rispose: “Stascritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui so-lo renderai culto”».

Amava dire un grande teologo del secoloscorso: Soli Deo gloria! “Soltanto a Dio si de-ve la gloria”, e così anche a suo Figlio, Gesù,il Cristo, come il Libro dell’Apocalisse ci in-segna: «A Colui che siede sul trono eall’Agnello lode, onore, gloria e potenza,onore, gloria e benedizione».

Momento dell’actioQuali possono essere i nostri propositi?

Che cosa acquisire, non solo per questaQuaresima, bensì per il rinnovamento del-l’intera vita? Sono convinto che occorra im-parare ad ascoltare la Parola, affinché essapossa compiere ciò per cui il Signore ce lamanda. Ascoltare vuol dire “accogliere”,“seminare” nel buon terreno del cuore. Pertale motivo vi propongo, ogni anno, la lectiodivina, che non dev’essere considerata comeun’occasione per sentire una pia e vaga esor-tazione a diventare “brave persone”, ma cideve trasformare in “testimoni coraggiosi eautentici” del Vangelo!

Abbiamo il compito di annunciare almondo l’amore di Dio. Come possiamo far-lo se siamo ambasciatori poco credibili? O,addirittura, se non conosciamo il messaggioe, ancora peggio, se lo smentiamo nei fatticon la nostra cattiva testimonianza?L’apostolo Giacomo, nel capitolo primo del-la sua Lettera, ci ammonisce severamente:«Siate di quelli che mettono in pratica laParola, e non ascoltatori soltanto, illudendovoi stessi; perché, se uno ascolta la Parola enon la mette in pratica, costui somiglia a unuomo che guarda il proprio volto allo spec-chio: appena si è guardato, se ne va, e subi-to dimentica come era».

Pertanto, non dimentichiamo chi siamoe come siamo, ma esercitiamo la nostra me-moria a ricordare tutto il bene che il Signoreci fa giorno per giorno, allo stesso modo del-l’apostolo Pietro, vostro Patrono, che anda-va nel mondo a raccontare come il suo in-contro con Gesù e l’ascolto della sua Parolagli aveva cambiato la vita, trasformandoloda peccatore in pescatore di uomini.

na tutta la somma per far costruire un idolo,ma poi consegna soltanto una parte. Ellapensa certamente che tutto si può comprarecon il denaro, anche la protezione divina avantaggio del figlio. Avere un idolo nella pro-pria casa costituiva una tutela; più preziosoera l’idolo, più sicura era la benevolenza de-gli dei. D’altronde, Mica aveva perfino unsantuario tra le sue proprietà.

Incoraggiato dalla madre, che aveva fat-to costruire l’idolo, egli preparò anche altrioggetti per praticare il culto, come la vestesacerdotale, chiamata èfod, e i misteriosi te-rafìm, forse statuette di divinità secondarie.Tutto era pronto, mancava soltanto il sacer-dote. Mica diede l’investitura a un proprio fi-glio, finché non trovò una persona “specia-lizzata”, un levita, come vedremo. L’autoredi questo libro biblico lascia capire che cosapensa di tutto questo nel versetto 6: «In queltempo non c’era un re in Israele; ognuno fa-ceva come gli sembrava bene».

Ora c’era un giovane di Betlemme diGiuda, della tribù di Giuda, il quale era un le-vita [v. 7]. Nel paese di Mica si trovò per ca-so un giovane levita girovago, originario diBetlemme di Giuda. Costui era in cerca diuna “sistemazione”, poiché i leviti non ave-vano un territorio proprio, come le altretribù d’Israele, e nel periodo di cui stiamoparlando non esisteva la regolamentazioneche in seguito fu applicata ai leviti.

Mica offrì al levita un’ottima sistemazio-ne nel santuario che aveva allestito. In qua-lità di padre di famiglia, egli poteva esercita-re alcune funzioni sacerdotali e perfino tra-smetterle al figlio.

La presenza di un levita, però, era una ga-ranzia più efficace. Non solo: il santuario di-ventava più autorevole e i guadagni di Micapotevano incrementarsi notevolmente. Il le-vita, dopo un po’ d’incertezza, accettò di en-trare nel santuario di Mica, che lo accolsecome un figlio. In realtà, il levita aveva biso-gno d’imparare le regole religiose vigentinella famiglia di Mica e nel circondario diEfraim. Doveva fare un po’ di apprendistato.

Il levita, infatti, era uno stipendiato diMica, che gli dà l’investitura e lo autorizza aesercitare il suo ministero nel santuario difamiglia. Egli svolge le funzioni sacerdotalisu delega di Mica, che conserva l’ammini-strazione del luogo di culto.

Ora so che il Signore mi farà del bene, per-ché questo levita è divenuto mio sacerdote [v.13]. Il levita, accolto come figlio da Mica, èmolto onorato da lui, che gli aveva addirittu-ra detto: «Rimani con me e sii per me padree sacerdote».

La figura del levita godeva, dunque, dinotevole prestigio e Mica, oltre a riconoscer-ne le caratteristiche speciali, lo definisce an-che “padre, ossia lo elegge a proprio consi-gliere autorevole. Così possiamo capire lafrase finale del brano, nella quale il protago-nista principale esclama di sentirsi al sicuro.La presenza del levita è per lui come un’assi-curazione sulla vita: Dio gli farà del bene. Ilprosieguo della storia dirà quanto si era sba-gliato il povero Mica: la statua, l’èfod e i te-

rafìm gli furono rubati e anche il levita se neandò. Egli perse tutto quello in cui aveva ri-posto la sua speranza!

Momento della meditatioLa lectio ci ha illustrato il senso del bra-

no; abbiamo raccolto tutto il necessario percompiere la meditatio, durante la quale con-frontiamo il testo con altre parti dellaScrittura e con la realtà della vita cristiana,per fare propositi di conversione.

Preferiamo focalizzare la nostra atten-zione su due temi che emergono dal testo: inprimo luogo l’idolatria; in secondo luogo ilculto a Dio.

Cominciamo dal primo tema, l’idolatria,che è stato il pericolo costante da cui hannomesso in guardia i profeti nell’AnticoTestamento. Che cosa rappresenta veramen-te l’idolatria? Essa non consiste soltanto nel-la semplice costruzione di un idolo, che po-teva essere di pietra, di legno, di metallo o dialtro genere di materiale, bensì in qualcosadi più profondo, che mette in discussione ilrapporto che Dio ha impostato con il suo po-polo Israele. Perciò, innanzitutto, l’idolatriaè il tradimento che il popolo consuma aidanni di Dio, che si pone nei suoi confronticome un marito premuroso e come un padredeluso.

Sono amare quelle parole che il profetaOsea, nel capitolo 11 del suo libro, collocasulle labbra di Dio per esprimere la profon-da delusione: «Quando Israele era fanciullo,io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato miofiglio. Ma più li chiamavo, più si allontana-vano da me; immolavano vittime ai Baal,agli idoli bruciavano incensi». In tal modovede l’idolatria il Signore, il quale non puòammettere altri dèi di fronte a lui, come bensappiamo dal comandamento.

Abbandonare Dio comporta qualcheconseguenza. Infatti, Israele cade semprenella schiavitù, che può essere di caratterepolitico, come abbiamo riscontrato nellestorie dei giudici commentate nelle prece-denti settimane. Ci sono, però, altri tipi dischiavitù che si rivelano più insidiosi diquella politica.

Pensiamo al denaro, a cui si mostra mol-to affezionata la madre di Mica. Come purea una falsa immagine del rapporto con Dio,che si ritiene di placare con atti di culto so-lenni e sontuosi. Non c’è alcuna fede in tut-to questo, ma solo tanta superstizione, tan-to desiderio di piegare il Signore alle nostrelogiche materiali, alle nostre necessità quo-tidiane, dalle quali facciamo dipendere la vi-ta.

Tale modo di pensare – lo ripeto – è più in-sidioso di qualunque altra schiavitù, perchéabbiamo l’impressione di essere noi coloroche conducono il gioco, mentre ci sottomet-tiamo a delle realtà “impersonali” e inaffer-rabili, che chiamiamo “mercato”, “econo-mia”, a cui offriamo in sacrificio le vite di ge-nerazioni di giovani che non hanno prospet-tive per il futuro, di anziani che si ritrovanouna misera pensione dopo una vita di lavo-ro, di lavoratori che corrono il rischio, gior-

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Vita Diocesana Nuova Stagione4 • 17 marzo 2013

Nasce il Centro ricercaper l’accessibilitàdei disabiliNasce a Napoli il Centro diricerca operativasull’accessibilità (Croasp)promosso dall’associazionePeepul. Il Centro è frutto di unprotocollo d’intesa firmato daComune, Università, ordiniprofessionali e associazioni.“Tutti i soggetti coinvolti siimpegneranno a lavorareinsieme per diffondere lacultura dell’abbattimento dellebarriere”, spiega la presidentedell’associazione Peepul,Ileana Esposito Lepre,ispiratrice dell’iniziativa. Invia sperimentale si cominceràcon il Centro Storico dellacittà.Il primo passo consisterànell’individuazione di areeurbane pilota per lasperimentazione di buonepratiche da esportare poi atutta la città. Si comincerà dalCentro Storico, dove prestopartiranno i cantieri finanziaticon 30 milioni di euro dalprogramma di valorizzazionedell’Unesco. Il Croasp dovràvigilare sull’effettivaaccessibilità dei percorsituristici e dei monumenti.“Tutti dovranno poter accedereovunque. Staremo attenti ache i lavori pubblici rispettinoi criteri dell’accessibilità.Vigileremo e offriremoconsulenze sulle nuoveprogettazioni o sui rifacimentidegli esercizi commerciali deiprivati”, spiega l’assessore allaRiqualificazione urbana LuigiDe Falco, “Dobbiamo superarel’idea che l’accessibilità siauna questione marginalerelativa ai disabili. Tutti nellavita si trovano prima o poi incondizioni che rendonoproblematica la mobilità chegeneralmente riteniamonormale”.All’appello della Peepul perl’istituzione del Centro,raccolto dal Comune, hannorisposto Ordine degli Ingegneridella Provincia di Napoli,Ordine degli Architetti,Collegio dei Geometri, leFacoltà d’Ingegneria e diArchitettura della Federico II,l’associazione Costruttori Edilidi Napoli e la Sovrintendenzaper i beni culturali epaesaggistici. L’associazione,con l’aiuto di numerosiarchitetti volontari, starealizzando una mappaturadei siti accessibili pubblici eprivati della città di Napoli chesta inserendo in un’app susmartphone Android e IOS.

La quarta Stazione quaresimale celebrata nel IX Decanato a Cercola, tra le parrocchie Immacolata e Sant’Antonio e Immacolata Concezione,

presieduta dal S.E. mons. Antonio Di Donna

Nel segno della riconciliazionedi Doriano Vincenzo De Luca

La parola latina statio vuol dire sosta,luogo dove la comunità cristiana pellegri-na nella storia si raccoglie intorno all’alta-re. La prassi è antica ed è testimoniata daipiù antichi sacramentari (i libri che con-tenevano le preghiere per la celebrazione)e calendari a proposito della prassi pasto-rale dei Papi che, ogni giorno dellaQuaresima, visitavano una comunità par-rocchiale cittadina.

In passato, la statio (o stazione quare-simale) era il tempo e il luogo del ristoroofferto dalla parola di Dio e dal Pane eu-caristico, che il digiuno (che si faceva invista della comunione eucaristica a parti-re dalla mezzanotte) faceva davvero per-cepire come viatico, ovvero «pane delcammino» che sostiene giorno per giornonel pellegrinaggio della vita.

Oggi, per la nostra Chiesa diocesanarappresenta l’occasione in cui delle rap-presentanze delle comunità parrocchialiviciniori si stringono attorno al Vescovoper celebrare la memoria della passionedel Signore e aprirsi alla logica del miste-ro pasquale. Nella logica della turnazioneviene scelto una zona o un paese di ognidecanato, proprio per far sentire il caloree l’affetto di tutta la Chiesa locale.

Domenica 10 marzo la quarta Stazionequaresimale è stata celebrata a Cercola,paese vesuviano del IX Decanato. Inizionella Parrocchia Immacolata eSant’Antonio, guidata da don BiagioMiranda, e conclusione nella ParrocchiaImmacolata Concezione, dove ad acco-gliere i fedeli è stato il parroco donVincenzo Lionetti. La processione peni-tenziale e l’eucaristia, alla quale hannopartecipato diversi sacerdoti delDecanato, è stata presieduta da S.E.

mons. Antonio Di Donna, vescovo ausilia-re di Napoli, essendo il Cardinale Sepe im-pegnato a Roma per il Conclave che por-terà all’elezione del 266° Papa.

Il Vangelo della quarta domenica diQuaresima annuncia una misericordiache è già avvenuta e ci invita a riceverla infretta: «Vi supplichiamo in nome diCristo: lasciatevi riconciliare con Dio», di-ce san Paolo (2Cor 5,20). Il padre non im-pedisce al suo secondogenito di allonta-narsi da lui. Egli rispetta la sua libertà, cheil figlio impiegherà per vivere una vita gri-gia e degradata. Ma mai si stanca di aspet-tare, fino al momento in cui potrà riab-bracciarlo di nuovo, a casa. Di fronte all’a-more del padre, ha ricordato il Vescovo DiDonna, il peccato del figlio risalta mag-giormente. La sofferenza e le privazioni

sopportate dal figlio minore sono la con-seguenza del suo desiderio di indipenden-za e di autonomia, e di abbandono del pa-dre. Ma la nostalgia di una comunioneperduta risveglia in lui un altro desiderio:riprendere il cammino del focolare fami-liare. Questo desiderio del cuore, suscita-to dalla grazia, è l’inizio della conversioneche noi chiediamo di continuo a Dio.

In questo clima di riconciliazione e diperdono, la Statio è stata un’occasione permeditare sulla passione e sul mistero digrazia con il quale il Signore non smette diamare nessuno. Occasione in cui confer-mare, in maniera corale e visibile, l’appar-tenenza alla Chiesa locale e l’amore al pro-prio Vescovo che visita i suoi figli, sacer-doti, religiosi e laici, e li incoraggia nelcammino di fede.

Il Premio Internazionale del Circolo San Tommaso d’Aquino assegnato al teologo di fama internazionale Inos Biffi

Tommaso parla ai giovani(dvdl) A Tommaso d’Aquino, Be ne -

detto XVI ha dedicato ben tre catechesi,mentre gli studiosi di tutto il mondo han-no cercato di spiegarlo, raccontarlo, svi-scerarlo. Ma il pensiero del dottoreAngelico va prima di tutto divulgato, e pro-posto alle giovani generazioni.

Lo fa il Circolo San Tommaso d’Aquino,un progetto culturale per i giovani, cheogni anno mette in palio con il ConcorsoInternazionale Veritas et Amor due borsedi studio di 3 mila euro (offerte dallaBanca Popolare del Cassinate) per una te-si di laurea o monografia che attualizzi ilpensiero di Tommaso d’Aquino anche inambito non strettamente filosofico (sezio-ne cultura) e per un’opera d’arte che abbiacome oggetto la vita, il pensiero o le operedell’Aquinate (sezione arte). E che conferi-sce ogni anno un Premio Internazionalededicato a una personalità che si sia distinta nel campo della cul-tura. E quest’anno il Premio Internazionale è stato appannaggiodel teologo di fama internazionale Inos Biffi.

Conferire il premio a Inos Biffi significa proprio premiarel’impegno per la divulgazione del pensiero del Doctor Angelicus.«Tommaso d’Aquino non parlava solo ai dotti, ai sapienti – ha sot-tolineato Tommaso Di Ruzza, presidente del Circolo SanTommaso d’Aquino -. Basti ricordare che negli ultimi anni di in-segnamento a Napoli, durante la Quaresima predicava ai più sem-plici in quello che potremmo definire dialetto, a dimostrazione chei grandi contenuti possono essere trasmessi con semplicità»”.

Una semplicità che nasce da una “in-quietudine” intellettuale. Inos Biffi, nellasua lectio magistralis, ha ricordato che «c’ètutto un Tommaso sotterraneo… che la filo-sofia e la ricerca di Tommaso è un corpo vi-vo». E sottolinea quanto il pensiero diTommaso sia fortemente radicato su Dio.«Un filosofo che non parli di Dio non è unvero filosofo», ha affermato lapidario Biffi.Il quale poi ha aggiunto che «Tommaso ra-gionando parla di Dio e con la ragione saspiegare Dio». La sfida è quella lanciata daBenedetto XVI con il suo pontificato, cioèraccontare la fede con argomenti di ragio-ne. E Tommaso d’Aquino è un maestro inquesto.

Lo riconosce Gioacchino Curiello, vin-citore della sezione cultura del ConcorsoInternazionale Veritas et Amor con una te-si sul tema Conoscere e nominare Dio.

Nella sua laudatio, Walter Senner, della Pontificia UniversitàTommaso d’Aquino, ha sottolineato come «il tema del nome diDio era già stato affrontato da San Paolo quando parlò e discussedel nome di Dio con i Greci».

Non è possibile chiamare Dio, ma è possibile cercare di avvi-cinarcisi. Le grandi cattedrali del Medioevo nascono dall’esigen-za di creare uno spazio che permettesse la tensione tra cielo e ter-ra che è sempre fortissima in Tommaso. E ha pensato a questoCarlottaQuintiliani, mentre creava la sua opera Tavolo di studio:cattedrale dell’intelligenza, che ha vinto la sezione arte delConcorso Internazionale Veritas et Amor.

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Vita DiocesanaNuova Stagione 17 marzo 2013 • 5

Ufficio Pastorale Terza Età

Sono aperte le prenotazionidel Soggiorno estivo per anziani,dal 12 al 24 agosto, presso la sta-zione climatica di Fiuggi, HotelLudovici.

Rivolgersi a don Antonio DiFranco 333.477.55.83 e AdeleTesta 338.212.48.27 – 081.759.57.27.

Continuano le visite alle resi-denze per anziani della Diocesi.Per qualunque tipo di informa-zione, si ricorda che l’Ufficio dio-cesano della Terza Età è aperto illunedì, mercoledì e giovedì dalleore 9.30 alle ore 12.30 – 081.

557.42.47.

Chiesa del Gesù NuovoTerzo mercoledì del mese, in-

contro mensile di preghiera deimalati con San GiuseppeMoscati. Il prossimo appunta-mento è per mercoledì 20 marzo,a partire dalle ore 16. Alle ore 17,celebrazione della Santa Messa, ipadri sono disponibili ad acco-gliere i fedeli che desiderano ri-cevere il Sacramento dellaPenitenza.

Amicizia Ebraico-Cristiana

Lunedì 22 aprile, alle ore10.30, nell’Istituto “Suor OrsolaBenincasa”, in corso VittorioEmanuele 292, convegno sul te-ma: “Il pensiero contro l’intolle-ranza: Spinoza, Bruno, Serveto”.Interverranno Marco Morselli,Ottavio Di Grazia, HartmuthDieckemann.

Per ulteriori informazionisulle attività dell’associazioneEbraico-Cristiana: 347.353.62.67 – 328.422.13.80 – 347.543.70.76 – www.aecna.org

Santa Maria in PorticoLa catechesi degli adulti propo-sta dalla parrocchia Santa Mariain Portico, si articola in tre mo-menti. Nel primo si tenterà di an-dare al fondamento del raccontodella Fede, attraverso la letturadel testo di Luciano Manicardi:“Per una fede matura”. Queste leprossime date in programma: 9aprile, “Vivere di fede”; 7 maggio,“Maturità della fede, maturitàdella Chiesa”.Come secondo momento, simuoveranno i primi passi allascoperta dei luoghi della Fede,presenti in Campania o che ap-partengono alla spiritualitàLeonardina. Prossimi appunta-menti: 23 aprile; 21 maggio. Come terzo momento, ci si met-terà alla ricerca dei segni dellaFede, così come emergono nelmoderno linguaggio della cine-matografia con una serie diproiezioni sul tema “Cinema eFede”, in calendario con fre-quenza mensile: 19 marzo; 2aprile; 28 maggio.Tutti gli incontri si terranno alleore 19.30. Per saperne di più èpossibile rivolgersi alla parroc-chia Santa Maria in Portico, invia Martucci 17 (081.66.92.94).

APPUNTAMENTI

Nel V Decanato un fine settimanadedicato ai giovani

Riavvicinarsialla fede

di Oreste D’Amore

Nel quinto Decanato un fine settimana, nel tempo diPasqua, dedicato ai giovani.

Il periodo della Quaresima diventa occasione per propor-re loro un percorso di avvicinamento alla fede, attraverso ildialogo, la riflessione, la proposta della confessione e l’evan-

gelizzazione di strada.L’ingiustizia, la sopraffazione, la leg-

ge del più forte oggi dominano la so-cietà, creando un senso di smarrimen-to e sfiducia.

In questo contesto parlare di perdo-no ad un pubblico di adolescenti diven-ta un’impresa ardua, che non scoraggial’èquipe di volontari del Centro diPastorale Giovanile Shekinà, che, in-sieme ad educatori, catechisti e inse-gnanti, ogni anno propongono il Week-end del Perdono, un percorso finalizza-to alla riscoperta del senso della ricon-ciliazione e del sacramento della con-fessione, destinato alle classi dellescuole superiori e ai gruppi parrocchia-li.

Più di quattrocento ragazzi, divisi ingruppi, hanno affollato le sale delloShekinà nella giornata di venerdì 8marzo e nella mattinata di sabato 9: unsusseguirsi di volti e sorrisi illuminatidal primo sole primaverile.

Presenti i licei del V DecanatoGalilei, Sbordone, Pansini, Betlemite, Comenio e MariaAusliatrice, guidati dai professori di religione, che, insiemeagli operatori dello Shekinà, stanno realizzando un coordina-mento per le attività di pastorale giovanile nelle scuole del ter-ritorio.

Il peccato, le fragilità, la scelta tra il bene e il male, il per-corso della vita e il modo di superare cadute ed ostacoli sonostati i temi trattati nell’edizione di quest’anno.

La riflessione e il dibattito si sono incentrati sulla parabo-la del figliol prodigo, introdotta ai giovani presenti da una sce-na tratta dall’eccentrico musical Godspel, realizzato all’iniziodegli anni Settanta.

Ne è emersa un’idea di perdono che rompe gli schemi uma-ni, facendo largo all’amore evangelico, che diviene uno stru-mento di grazia e di giustizia talvolta poco comprensibile al-l’uomo stesso.

Al termine della riflessione una dinamica, che ha visto pro-tagonisti tutti i presenti, impegnati a confrontarsi con se stes-si e a decidere, con un gesto simbolico, quale strada intra-prendere nella propria vita e come superare errori ed ostaco-li.

Infine la proposta della confessione: liberamente chi voles-se farlo ha potuto concludere questo itinerario di riconcilia-zione con se stessi e gli altri, chiedendo perdono a Dio per leproprie mancanze.

Giovani sacerdoti provenienti dalle parrocchie della zonahanno supportato il Decano e responsabile presbitero delloShekinà don Massimo Ghezzi nel compito di instaurare undialogo con i ragazzi, riannodando il filo interrotto della re-lazione con Dio.

Per tutti il saluto finale è stato accompagnato da un buffetofferto dai volontari del Centro, un segno di amicizia e acco-glienza in quella che vuole essere da sempre la casa dei giova-ni della zona collinare di Napoli, un ponte tra la strada e lachiesa, un laboratorio di idee, un luogo sicuro dove sentirsiaccolti, protagonisti della propria vita e della vita del proprioterritorio.

Nel pomeriggio del sabato ha avuto inizio invece la prepa-razione spirituale e la formazione ad un ulteriore evento cheda anni il quinto Decanato propone ai ragazzi che vivono lanotte del Vomero.

Un incontro di Luce è la missione di evangelizzazione chelo Shekinà, la Comunità Casa della Gioia, la parrocchia di SanGennaro al Vomero e le altre parrocchie e realtà del territoriopropongono più volte all’anno il sabato sera.

Una chiesa aperta fino a notte fonda e missionari nellestrade, giovani tra i giovani, a proporre un momento d’incon-tro con Gesù Eucarestia.

Processione di Pasqua

In occassione della Santa Pasqua l’Arciconfraternita delSS Rosario al Vomero Vecchio è lieta di annunciare la sfilatadelle 4 Statue meglio conosciuta come Processione di Pasquadel Gesu Risorto organizzata dal Superiore GiovanniFenderico.La processione si sviluppera in due percorsi :

Ore 7.30Partenza da Via Belvedere ed arrivo a piazza Muzi

“Arciconfraternita S.Maria del Soccorso” percorrendo ViaDoria ,Via Annella Di Massimo,Via Antignano, ViaGemito,Via Simone Martini,Via Pigna,Via Arenella, viaPiccinii, via Cortese, piazza Muzi, ArciconfraternitaSS.Soccorso, via U. Palermo, via A.Rocco, viaMontedonzelli,via P.Castellino,Via Arenella, LargoAntignano;

Ore 11.30Partenza della seconda Processione da Via S.Maria della

Libera, Via Cilea,Via Gemito,Via Zingarelli,Via Annella diMassimo ,Via Antignano, Piazza degli Artisti, Via LucaGiordano,Via Scarlatti, Piazza Vanvitelli,Parrocchia SanGennaro al Vomero, Piazza vanvitelli,Via Scarlatti ViaBelvedere.

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Vita Diocesana Nuova Stagione6 • 17 marzo 2013

Seminario Arcivescovile

DomenicheVocazionali17 marzo, appuntamentomensile con le “DomenicheVocazionali”. L’appuntamento èpresso il SeminarioArcivescovile, in viale ColliAminei, dalle ore 9 alle 16.30,con pranzo a sacco.La giornata è organizzata su trefasce di età, con tre percorsidiversi: Nazaret (dalla prima allaterza media): “È venuto acercare e a salvare ciò che eraperduto”; Betania (dalla primaalla quarta superiore): “ComePietro…in questo mare”;Emmaus (dalla quinta superiorein su): “Chiamati alla vita, allaPasqua, al dono”.Si ricorda che è possibilecontattare la “CommissioneVocazionale Esterna” che, suinvito dei parroci, è disponibilead incontrare i “GruppiGiovani” e i “Gruppi Cresima”nelle parrocchie, per animareforme di preghiera a temavocazionale o per altre formedinamiche formative. Persaperne di più: 081.741.31.50 –www.seminariodinapoli.it

* * *

Incontromensile a S. EframoDomenica 17 marzo, alle ore 16,conferenza di padre FiorenzoMastroianni sul tema: “L’oradella morte di Gesù, ora dellagloria, secondo GiovanniEvangelista”. L’incontro si terràpresso il convento dei FratiCappuccini di Napoli, in viaMacedonia 13 e si raggiunge dapiazza Carlo III, piazzaGiambattista Vico, piazzaSant’Eframo Vecchio, oppure dapiazza Carlo III, proseguendo indirezione piazza Cavour senzaraggiungerla ma girando adestra al semaforo subito dopol’Orto Botanico, e poi di nuovo adestra fino in fondo dove c’è ilConvento. Alle ore 18,30 c’è lapossibilità di partecipare allaSanta Messa nella chiesa delconvento. L’ingresso è aperto atutti. Si segnala, inoltre, che èpossibile seguire il programma“La Civiltà dell’Amore”, condottoda padre Fiorenzo Mastroiannisu varie emittenti televisive: ognidomenica, ore 9,30 su Canale21; ogni domenica, ore 16 suTele Padre Pio; ogni lunedì, ore16, su TRSP; ogni mercoledì, ore9,30 su TV 7; ogni giovedì, ore16,30 e 20,30 suTeleRadioBuonConsiglio(TRBC); ogni venerdì, ore 16,30su Tele 7 (zona Benevento).Infine, su Tele-Akery, ognimartedì e venerdì, alle ore 15,Santo Rosario. Ogni mercoledì,dalle ore 15 alle 16: Coroncinadella Divina Misericordia, e poitelefonate in diretta su temi diattualità.

San Tommaso D’Aquino

Sommo «difensore della fede»di Michele Borriello

Nella storia, a molti, siano essi Re o teolo-gi o pensatori, è stato attribuito il titolo glo-rioso di “Defensor fidei”, difensore della fe-de, ma colui al quale più propriamente si ad-dice il titolo è, senza tema di errore,Tommaso D’Aquino. Caratteristica, infatti,del suo immane e profondo lavoro scientifi-co, e lo si ricava con evidenza da tutte le sueopere, è la sua strenua lotta per la fede, la ve-ra fede.

Per prima cosa fu autentico “Difensoredella fede” perché degnissimo seguace diSan Domenico. In una lettera apocrifa diPapa Onorio III i Frati Predicatori sono defi-niti “pugiles fidei et vera mundi lumina” cioècombattenti della fede e veri luminari delmondo. Una sorta di quotidiano martirio perTommaso fu il dedicare molto del suo pre-zioso tempo a combattere gli errori contro lafede: non ammetteva confusione tra errore everità e non si tirava mai indietro nella bat-taglia che la sua fede, il suo sacerdozio, il suodovere come Magister di teologia gli impo-neva.

Tra il 1269 e il 1273, quasi il suo canto delcigno, compose l’altra mirabile Summa, la“Summa contra gentiles”, che non è altro cheun “manuale teologico”, una sintesi dell’al-tra Summa, quella Teologica, ad uso dei suoiconfratelli impegnati nella predicazione trai musulmani e gli ebrei. Il titolo originariodell’opera è “Liber de veritate catholicae fi-dei”, cioè opera riguardante la verità della fe-de cattolica. Opera che fu redattadall’Aquinate seguendo il metodo apologeti-co, nel senso più autentico della parola, cioèautodifesa della fede e autocritica della teo-logia, in certo qual modo una teologia che da’ragione della fede che intende proporre.

Però Tommaso sa molto bene che gli ar-gomenti sostenuti soltanto dalla umana ra-gione non sono sufficienti per le cose riguar-danti Dio, per cui ricava dalla Scrittura queidati che, presentati nella dovuta forma, pos-sono persuadere la ragione umana con la lo-ro intrinseca validità. Ancora, Tommaso nonmette da parte la ragione che pure ha argo-menti validi per confermare e chiarire le ve-rità di fede senza mai eluderle.

Afferma: «La verità è forte in se stessa enon crolla per gli attacchi che le si sferrano

contro». Nello stesso tempo non approva«coloro che vogliono misurare i misteri divinicon la propria ragione». Nella “ContraGentiles” infatti, in conclusione, vuole dimo-strare «l’invincibile sovranità della fede».Perché «la verità in se stessa è forte e nessunopuò impugnarla, bisogna far intendere e di-mostrare che la verità della fede non può esse-re superata dalla ragione».

Nella sua luminosa, profondissima “le-zione” di magister, all’Università di Parigi,Tommaso si trovò a combattere contro la do-minante corrente filosofico-teologica diAverroè. Questi, vissuto tra il 1125 e il 1198,era, durante il periodo parigino diTommaso, riconosciuto in tutta Europa co-me il Commentatore per eccellenza diAristotele.

L’errore fondamentale del maestro arabosi può riassumere, grosso modo, a questo: lamente umana, pur composta da elementi di-versi, ci rende simili a Dio, perché potenzial-mente essa comprende, nel proprio pensie-ro, tutto l’universo.

Alla Sorbona, eminente “collega” diTommaso era Sigieri di Brabante, leader del-la corrente averroista. Il Dottor Angelico, inun suo breve ed intenso lavoro dal titolo“Sull’unità dell’intelletto contro gli averroi-sti”, confutò, con tanta forza e abilità, Sigieri

da meravigliare i suoi contemporanei.Dopo tale confutazione, Sigieri modificò

fondamentalmente le sue tesi e divenne, an-zi, un “seguace ammirato” di Tommaso. Lalotta contro ogni errore che potesse offende-re la verità in Tommaso è una costante, unpunto fermo e fondamentale del suo magi-stero teologico.

La correzione fraterna nei confronti diSigieri non fu un caso isolato. Il manuale ci-tato “Liber de veritate”, appena terminato, loinviò ai suoi confratelli di Barcellona, che nefecero buon uso.

In tal modo, l’Angelico Dottore diedegrande impulso, attraverso la “sua teologia”all’evangelizzazione dei non cristiani propo-nendo un dialogo tra ragione e fede, che re-sta, ancora oggi, l’unico mezzo per fondareun tipo di ecumenismo credibile. A lui si ri-volgevano studiosi, monaci, prelati per ave-re risposte sicure, quanto alla fede cattolica,dal Maestro. Quasi tutte le opere minori, icosiddetti “Opuscoli”, furono composti perrispondere ai suoi interlocutori epistolari.

Afferma il suo primo biografo, GuglielmoDi Tocco, che quegli “Opuscoli” sono «operesulla verità della fede scritte in risposta a piùdi venti personaggi che gli sottoponevano i lo-ro dubbi e ai quali egli, divinamente ispirato,dava giusta soluzione, sicché si può dire chealla sua mente non rimaneva nascosto nessundubbio sulle cose umane, perché alle cose piùsegrete egli perveniva con la luce divina».

Ad esempio, per Papa Urbano IV, che ave-va scelto Tommaso come il più eccelso teolo-go dell’epoca, esaminò una raccolta di testidi teologia orientale. Gli scrisse: «Ho lettocon diligenza i testi inviatomi dall’Eccellenzavostra, Santissimo Padre Urbano Papa, e vi hotrovato molte cose utili per l’affermazione del-la nostra fede».

Più che teologa, dagli “Opuscoli”, le suenumerose risposte, risaltavano l’indole pa-storale. Vi si nota, sì, il suo pensiero teologi-co, ma la sua perizia magistrale e geniale adun tempo, nel presentare in modo chiaro, atutti comprensibile, «la conoscenza della ve-rità da credere, dei beni da desiderare, delle co-se da fare. Ecco il contenuto del Simbolo (ilCredo), in cui si insegnano gli articoli di fede,del Pater e dei Comandamenti».

Usmi Regionale Campania

Convegno per animatrici di ComunitàDa venerdì 12 a domenica 14 aprile al Centro di Spiritualità “Sant’Ignazio”

ProgrammaVenerdì 12 aprile ore 15 Accoglienza. Iscrizione. Sistemazione camera.ore 16 Saluto della Presidente

Madre Maria Antonietta Barbato.ore 16.15 Relazione: “Vita Consacrata: Cammini Pastorali di

Comunione”.S.E. Mons. Lucio LemmoVescovo ausiliare di NapoliRisonanze e dialogo con il relatore

ore 19 Celebrazione dei Vespri.ore 19.30 Cena - Tempo libero

Sabato 13 aprile ore 08 Celebrazione di Lodi - Colazioneore 09.15 1ª Relazione: “Vita Consacrata: il servizio di governo

dell’animatrice di comunità”Padre Mario AldeganiSuperiore Generale dei Padri Giuseppini

ore 11.15 Risonanze e dialogo con il relatoreore 12 Celebrazione Eucaristicaore 13 Pranzoore 15.30 2ª Relazione: “Vita consacrata: il servizio di governo

dell’animatrice di comunitàPadre Mario Aldegani

ore 18 Condivisione di esperienze. Coordina la presidenteMadre Maria Antonietta Barbato.

ore 19 Celebrazione di Vespriore 19.30 Cena

Domenica 14 aprileore 7.45 Lodi e Celebrazione Eucaristica.

Padre Damiano La Rosaore 8.45 Colazioneore 9.45 Relazione “Cammini di comunione e di speranza

nel servizio di governo”. Padre Damiano La Rosa Presidente Cism e Superiore Provinciale Frati Minimi

ore 12 Conclusione del Convegnoore 12,30 Pranzo

La quota di partecipazione, comprensiva dell’iscrizione e dellapensione completa, è di 100 euro a persona.

Comunicare la partecipazione a Suor Carmelina 081.578.15.12– 333.34.52.931- email: [email protected] oppure a Suor Marlene081.544.61.75 – 347.344.88.71 email: [email protected]

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Buongiorno papàAndrea è un trentottenne, bello e sicuro di sé. Single, sciupafemmine e su-

perficiale, con un’avviatissima carriera in un’importante agenzia. Nella suavita sembra andare tutto a gonfie vele: nessuna responsabilità, tutto lavoro edivertimento. Finché un giorno, al suo ritorno a casa, dove vive con Paolo, uncurioso amico disoccupato, trova Layla. La ragazzina, decisamente strava-gante, ha diciassette anni e dice di essere sua figlia. E non è sola. Con lei c’èsuo nonno Enzo, un improbabile ex rockettaro e padre della sua prima fuga-ce e dimenticata conquista. E sono venuti per restare!

Il grande e potente OzQuando Oscar, illusionista di un piccolo circo, dalla discutibile etica, vie-

ne trasportato dal polveroso Kansas nel fantastico Regno di Oz, pensa di avervinto alla lotteria: fama e fortuna a sua completa disposizione. Questo finchénon incontra tre streghe, Theodora, Evanora e Glinda, non convinte che luisia il grande mago che tutti credono.

Coinvolto suo malgrado nei conflitti del Regno di Oz e dei suoi abitanti,Oscar deve capire chi è buono e chi è cattivo prima che sia troppo tardi. Graziealle sue arti magiche e con un po’ di illusione, ingenuità e perfino stregoneria,Oscar si trasforma non solo nel grande e potente Mago di Oz ma anche in unuomo migliore.

Benvenuto Presidente!In un piccolo paesino di montagna vive un uomo dal nome impegnativo:

Giuseppe Garibaldi, per tutti Peppino. Ama la pesca, la compagnia degli ami-ci, la biblioteca in cui lavora da precario. È un ottimista anche se il figlio loaccusa di essere un fallito. Un giorno, a causa di un pasticcio dei politici, ac-cade una cosa incredibile: Peppino viene eletto per errore Presidente dellaRepubblica Italiana.

Strappato alla sua vita tranquilla, si trova a ricoprire un ruolo per il qualesa di essere evidentemente inadeguato, ma il suo buonsenso e i suoi gesti istin-tivi risultano incredibilmente efficaci. Certo il protocollo non è il suo forte.Janis Clementi, inflessibile quanto affascinante vice segretario generale del-la Presidenza della Repubblica, si affanna inutilmente nel tentativo di disci-plinare le imprevedibili iniziative del Presidente.

I CroodsI Croods è una preistorica commedia d’avventura che segue il viaggio in-

trapreso dalla prima famiglia della storia del mondo, quando la caverna cheli protegge dai pericoli viene distrutta. Viaggiando attraverso paesaggi straor-dinari, i Croods scopriranno un incredibile mondo popolato da creature fan-tastiche e il loro modo di vedere il mondo cambierà per sempre.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 17 marzo 2013 • 7

Stampa cattolica

SullanuovafrontieraI settimanali diocesani e la sfida del web. Convegno nazionale a Chioggia

Giornali, rotocalchi, riviste dauna parte; siti web, chat, blog,tweet, social network einformazione online dall’altra:questa è l’informazioneodierna con una specie di“guerra” tra i due campi chepotrebbe durare a lungo e ilcui vincitore non è ben chiaro,anche se è ipotizzabile unasorta di meticciatoinformativo. Il giornalismo sta vivendo unacrisi strisciante, tra testate chechiudono o riducono ilpersonale, siti internet checannibalizzano i fogli inedicola, contributi pubbliciall’editoria che vengonosempre più ridotti e potrebberoaddirittura sparire. In questo contestodell’informazione si trovaanche la Federazione italianasettimanali cattolici (Fisc),forte delle sue 186 testate dicui una quotidiana (“IlCittadino di Lodi”), 128settimanali, le altrequindicinali o mensili oppureon line, legate alle diocesi edalle radici storiche moltoprofonde. Una netta maggioranza deigiornali ha già compiuto o siavvicina al secolo di vita.L’ultimo in ordine di tempoche si avvicina al compleannoè “Nuova Scintilla” diChioggia, la diocesi alle portedi Venezia. Per ricordare icento anni dalla fondazione, ilgiornale ha promosso, insiemealla Fisc, un convegno su“Informazione in rete: cartastampata e web”, inprogramma dall’11 al 13 aprilenella cittadina veneta.«I settimanali diocesani –sottolina Francesco Zanotti,presidente nazionale della Fisc– hanno rappresentato dasempre la voce della comunitàcattolica sul territorio cheuniva il vescovo, le parrocchie,i fedeli laici, i credentiimpegnati nel sociale e ponevain dialogo la Chiesa con lealtre componenti sociali. Èstato e continua ad essere uncompito storico moltoimportante per la crescita delPaese. Noi siamo convinti chesia un patrimonio che non sipuò disperdere. Quindi alnostro interno diciamo checartaceo e on-line devonosostenersi a vicenda,interagendo».

17 marzo: V Domenica di Quaresima

Come si presenta il tuo cristianesimo?Is 43, 16-21; Sal 125; Fil 3, 8-14; Gv 8, 1-11

CINESEGNALAZIONIRECENSIONI

“Non mi sono maisentito solo” Gli ultimi discorsi di Benedetto XVI

La pubblicazione, della Libreria EditriceVaticana, raccoglie tutti gli interventi pronunciati dalPapa tra l’11 e il 28 febbraio, cioè tra l’annuncio del-la rinuncia al Pontificato e l’inizio della Sede Vacante.

La copertina del volume ritrae Benedetto XVImentre saluta i fedeli durante l’ultima Udienza gene-rale, svoltasi in piazza San Pietro mercoledì 27 feb-braio. E proprio una frase pronunciata in quella cir-costanza viene citata nel titolo: “Io non mi sono maisentito solo nel portare la gioia e il peso del ministe-ro petrino”.

Il primo testo riportato è la “Declaratio” con laquale Benedetto XVI ha annunciato l’11 febbraio inConcistoro “di rinunciare al ministero di Vescovo diRoma”. Seguono, tra gli altri, la catechesi svoltanell’Udienza generale del 13 febbraio, poi l’omeliadella Messa del Mercoledì delle Ceneri e il saluto ri-volto al Papa a fine celebrazione dal cardinaleSegretario di Stato, sempre il 13; il testo dell’incontrocon i parroci e il clero di Roma, giorno 14; gli Angelusdel 17 e del 24 febbraio; la riflessione al termine degliesercizi spirituali della Curia romana, la mattina del23; il testo dell’ultima Udienza generale, tenutasi il27; il saluto di congedo ai cardinali presenti a Romail 28 mattina e infine quello ai fedeli della diocesi diAlbano dalla loggia centrale del Palazzo apostolico diCastel Gandolfo, subito dopo il suo arrivo nel picco-lo centro laziale.

Il volume contiene anche il testo della Lettera apo-stolica data Motu Proprio “Normas Nonnullas”, sualcune modifiche alle norme relative all’elezione delRomano Pontefice. Conclude l’opera un profilo bio-grafico di Benedetto XVI.

Nella quarta di copertina sono riportate le parolepronunciate dal Papa nella sua ultima apparizionepubblica, a Castel Gandolfo, il pomeriggio del 28 feb-braio: «Sono semplicemente un pellegrino che inizial’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra». Eproprio con grande semplicità quest’opera si propo-ne quale segno di ringraziamento e di riconoscenza aBenedetto XVI.

I veri nemici di Gesù Cristo si trovanoall’interno della Chiesa. Essi sono il veroostacolo alla crescita della Chiesa. Come?Con il loro legalismo, moralismo e intran-sigenza, che sono l’opposto del cristiane-simo.

Cos’è il legalismo? È l’atteggiamentoche fa agire senza misericordia verso chiviene meno alla legge. Dinanzi a chi con-travviene la legge il legalista dice: “Pagaquel che devi!”, e non ha nessuna inten-zione o volontà di perdonare. Il legalistagrida: “La legge è legge!”. Quindi, in nomedella legge, il peccatore deve essere puni-to e condannato. La legge deve essere os-servata a tutti i costi, anche quando ne vadi mezzo la dignità dell’uomo. La leggeviene prima dell’Uomo. Legalismo è os-servare la lettera della legge senza tenerconto dello spirito. Spesso gli scribi (i“maestri della legge”) si indignavano conGesù perché guariva gli ammalati di sa-bato. “Il sabato è fatto per l’uomo – diceGesù – e non l’uomo per il sabato” (Mc 2,27). A Gesù sta a cuore prima di tutto ladignità e la salvezza dell’uomo. Per la leg-ge la donna presa in flagrante adulteriodoveva essere condannata a morte, maGesù la perdonò di cuore, perché si sal-

vasse dalla morte eterna (Gv 8, 1-11).Cos’è il moralismo? È l’atteggiamento

che porta l’uomo obbediente alla legge aconsiderarsi migliore di chi non la osser-va, provando verso di lui un sentimento didisprezzo. Con le parole: “Chi di voi è sen-za peccato scagli la prima pietra!”, Gesùha voluto dire: “Nessuno di voi è buono,perché siete tutti meritevoli di essere lapi-dati”. Nonostante siamo peccatori, Dionon disprezza nessuno. Egli spera sem-pre nella conversione dell’uomo, perché“non vuole la morte del peccatore, ma cheviva e si converta”. Gesù viene continua-mente giudicato e condannato proprioperché se la fa con i peccatori. La parabo-la del pubblicano e del fariseo che vannoa pregare al tempio spiega cos’è il morali-smo. Il fariseo si vede buono davanti a Dioe agli uomini e prova disprezzo verso ilpubblicano che, umilmente, chiede per-dono a Dio dei suoi peccati.

Cos’è l’intransigenza? È l’assenza dicompassione dinanzi ai deboli. Gli in-transigenti non conoscono la virtù dellapazienza. Come si diventa intransigenti?Con la presunzione di essere diventati ob-bedienti alla legge, fidando solo sulle pro-prie forze. “Se io sono riuscito –dice l’in-

transigente- anche tu puoi!”. Gli intransi-genti non credono nella grazia di GesùCristo; per questo motivo essi si credonoonnipotenti.

Il cristianesimo è misericordia!Questo è venuto ad insegnarci Gesù, nonsolo con la Parola, ma soprattutto con lavita. Tutta la vita di Gesù è stata una con-tinua manifestazione della misericordiadel Padre. Grazie a questa esplosione dimisericordia tutti quelli che si sentivanogiudicati, condannati e senza speranzaerano attratti a stare con Lui per provarela gioia della salvezza.

Una comunità cristiana fatta di legali-sti, moralisti e intransigenti è simile a unTribunale nel quale tutti hanno paura dientrare per non sentirsi dire: “Sei con-dannato a morte!”. Legalisti, moralisti eintransigenti presumono di adorare Dio,ma in realtà adorano se stessi! Per questohanno fatto e fanno tanto male allaChiesa di Cristo.

Attenzione, però! Misericordia nonvuol dire buonismo. Infatti all’adulteraGesù ha detto senza mezzi termini:“Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poinon peccare più!”.

Lorenzo Montecalvo, sdv

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Speciale Nuova Stagione8 • 17 marzo 2013

Quel fumo bianco servizio a cura di Doria

L’elezione del nuovo Pontefice è certa-mente un fatto mediatico, eppure, di natu-ra sua, tende a sfuggire alla semplice omo-logazione ad evento politico o mondano.Ne è prova il fatto che le votazioni dei car-dinali sono coperte da riservatezza, al pun-to che questi scompaiono dalla vista delmondo e si chiudono “sotto chiave”, cioè inconclave. Nessuna immagine, nessuna re-gistrazione è possibile, sono possibili soloricostruzioni, il più delle volte imprecise.

Questo fatto sembra andare esattamen-te contro la logica dei mezzi di informazio-ne, i quali per “dovere di cronaca” vorreb-bero sapere e far sapere ogni singola presadi posizione e ogni minimo particolare.Perché la Chiesa non li accontenta, anzisceglie come strumento di comunicazioneun povero mezzo come quello del fumo diun comignolo, posto su un antico tetto?

Sì, quello per alcuni giorni diventa l’uni-co strumento di comunicazione tra il cuo-re della Chiesa e il mondo; sostituisce la sa-la stampa, dove normalmente sono diffusele notizie più importanti della vita dellaChiesa e spiegati testi e messaggi del Papae delle congregazioni romane. Nell’era del-la globalizzazione, dove grazie ad internetil mondo è diventato maggiormente un vil-laggio globale, la notizia al momento piùattesa sarà annunciata in anteprima dal fu-

mo di un camino. Nostalgia? Attacca -mento a cose del passato? Incapacità diservirsi di nuovi strumenti?

Eppure, a ben pensarci, il camino innal-zato nei giorni scorsi e la Cappella Sistinahanno un significato ben diverso, rispettoa quello dell’attaccamento a riti e tradizio-ni. Per comprenderlo occorre andare alfondo delle cose: che cosa è la scelta delnuovo pontefice? Meglio ancora: come av-viene? Su questo non ci sono dubbi: il Papaviene eletto dai cardinali riuniti in concla-ve per ispirazione divina.

Cioè Cristo Signore per mezzo delloSpirito indica colui che sceglie come pro-prio vicario. Questo è il senso degli avveni-menti. Tutta la storia della Chiesa è un in-treccio di iniziativa divina e di rispostaumana, un insieme di opera di Dio e di con-tributo degli uomini: il secondo può talvol-ta essere parziale o addirittura mancare,ma se c’è − e il più delle volte c’è! − le coseper forza vanno secondo il volere di Dio. Èchiaro che se ci si pone fuori da questa lo-gica, non si capisce più nulla. Se manca laprospettiva adeguata, non si può capire lavita della Chiesa e l’elezione di un nuovoPapa è semplicemente un fatto politico,anche se di politica alta, perché - si può fa-cilmente riconoscere - è per il bene delmondo.

È argentino il nuovo PapaIl nuovo Pontefice Jorge Mario Bergoglio, gesuita ar-

gentino, finora Arcivescovo di Buenos Aires, Ordinarioper i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprov-visti di Ordinario del proprio rito, è nato a Buenos Aires il17 dicembre 1936, da una famiglia di origine piemontese,Mario, impiegato ferroviere e Regina Sivori, casalinga, ge-nitori di cinque figli. Ha studiato e si è diplomato come tec-nico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entratonel seminario di Villa Devoto. L’11 marzo 1958 è passato alnoviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studiumanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, haconseguito la laurea in filosofia presso la Facoltà diFilosofia del collegio massimo «San José» di San Miguel.

Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e dipsicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe e nel1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio delSalvatore di Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 ha studiatoteologia presso la Facoltà di Teologia del collegio massimo«San José», di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Il13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71ha compiuto il terzo probandato ad Alcalá de Henares(Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto la sua professione per-petua.

È stato maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel(1972-1973), professore presso la Facoltà di Teologia,Consultore della Provincia e Rettore del collegio massimo.Il 31 luglio 1973 è stato eletto Provinciale dell’Argentina,incarico che ha esercitato per sei anni.

Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del collegio massimoe delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa eparroco della parrocchia del Patriarca San José, nellaDiocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si è recato inGermania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i supe-riori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da doveè passato alla chiesa della Compagnia nella città diCordoba come direttore spirituale e confessore.

Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominatoVescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27giugno dello stesso anno ha ricevuto nella cattedrale diBuenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani delCardinale Antonio Quarracino, del Nunzio ApostolicoMonsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich.

Il 3 giugno 1997 è stato nominato ArcivescovoCoadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998

Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla mortedel Cardinale Quarracino. Diventa così Primated’Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche or-dinario per i fedeli di rito orientale in Argentina. DaGiovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nelConcistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San RobertoBellarmino.

Da Cardinale è stato Relatore Generale aggiunto alla10ª Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi(ottobre 2001). Ha partecipato nel Conclave del 18 e 19aprile del 2005. Ha partecipato ed è membro del Consigliopost sinodale dell’XI Assemblea Generale Ordinaria delSinodo dei Vescovi, dal 2 al 23 ottobre del 2005.

Foto: Sir

Foto: Sir

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SpecialeNuova Stagione 17 marzo 2013 • 9

Curiosità

Il conclavecelebratoa Napoli(dvdl) Il pontificato diInnocenzo IV, al secoloSinibaldo Fieschi dei Conti diLavagna di Genova, eletto adAnagni nel 1243, fu segnatodai gravi dissidi conl’imperatore Federico II, che fuscomunicato durante ilconcilio di Lione, dove il papasi era rifugiato. Dopo la mortedi Federico, lasciò Lione erientrò definitivamente aRoma. Risorta la minacciasveva con Corrado IV, iniziòtrattative con Riccardo diCornovaglia, per infeudargli laSicilia. Ma nominato dallostesso Corrado IV in punto dimorte tutore del figlioCorradino, accettò la tutelariconoscendo al pupillo ilregno di Sicilia, di cui presesubito possesso.Il Papa si recò quindi a Napolidove fu accolto trionfalmente.Cominciò a concedere le primeautonomie e ad impartire iprimi atti amministrativi,quando fu informato deltradimento di Manfredi chestava organizzandosi perattaccarlo militarmentearruolando anche truppesaracene. Il Papa gli inviòcontro il suo esercito: a Foggiaavvenne lo scontro che peròvide, il 2 dicembre 1254, lavittoria di Manfredi. La notiziagiunse ad Innocenzo IV aNapoli, nel palazzo che erastato di Pier delle Vigne e qui,già ammalato, Innocenzo sispense cinque giorni dopo, il 7dicembre. Fu sepolto presso laChiesa di Santa Restituta esuccessivamente traslato nelDuomo di Napoli dove fueretto il monumento funebrenel 1318.Il 7 dicembre 1254, quandoInnocenzo IV morì a Napoli,Rinaldo dei Signori di Jenne,era con lui e con tutti gli altricardinali, che dalle circostanze(il podestà di Napoli, BertolinoTavernari, aveva chiuso leporte della città) furonocostretti a riunirsi in conclave,avvenuto appunto nella casache fu di Pier delle Vigne incontrada Capodimonte, e aprocedere subito all’elezionedel nuovo pontefice. L’eletto fuappunto Rinaldo (12 dicembre1254), che assunse il nome diAlessandro IV, nellaconsacrazione avvenutasempre a Napoli il 20 dicembre1254, probabilmente in ricordodi Alessandro III, a cui la suafamiglia doveva i feudi.

di un comignolo… no Vincenzo De Luca

Allora la questione non è più: chi elegge-ranno i cardinali? Ma, diventa: quale è ilpastore che Cristo Signore indica oggi perla sua Chiesa? I cardinali metteranno daparte le proprie opinioni e si porranno indocile ascolto.

Uno dei criteri di individuazione dell’e-letto, probabilmente, è quello di scorgerele necessità spirituali della Chiesa e delmondo e di associarvi il volto, la figura diun vescovo che risulti il più idoneo. Questoè il motivo delle numerose congregazioniche hanno preceduto il conclave, durantele quali i cardinali hanno preso coscienzadelle necessità odierne e si sono conosciu-ti ancora di più. Ma, poi, Dio parlerà a que-sti uomini in tanti altri modi a lui noti e fa-migliari.

L’ispirazione divina deve essere favoritae custodita, affinché non prevalgano altrevoci, che assumano il valore dell’imposi-zione. In passato queste erano le voci deipotenti della terra, oggi sono quelle di talu-ne campagne mediatiche - sempre piegatea qualche potente - le quali promuovono obocciano. Per questo motivo i cardinali sichiudono a chiave, quasi per non essere di-sturbati, affinché ciascuno ascolti la vocegiusta.

E il comignolo? Sì è un povero strumen-to, ma molto eloquente. Conduce un fumo

- bianco o nero - che subito si disperde nelcielo di Roma; eppure comunica una noti-zia.

Forse è la migliore immagine della con-sistenza che ha il contributo degli uominiall’opera della salvezza. I cardinali, purnell’importanza del ruolo che la Chiesa af-fida loro, sono solo semplici e poveri stru-menti al servizio di un’opera grande: assi-curare la presenza di Cristo Signore nellastoria attraverso il suo vicario. Non sonoimportanti in sé, ma per quello che opera-no.

Un camino alto un metro e mezzo, unafumata bianca sono lo strumento e il segnoche Dio ha donato alla sua Chiesa un nuo-vo pastore e che un uomo ha accettato didiventare padre di tutti.

La Cappella Sistina si aprirà nuova-mente, il comignolo verrà tolto, i cardinalitorneranno alle loro sedi, ma, ancora unavolta, si sarà rinnovata la scena avvenutaun tempo presso Cesarea di Filippo. La fu-mata bianca annunzierà Cristo che ha ac-colto la professione di fede di un suo apo-stolo, gli ha cambiato il nome, indicando-gli così la missione, e gli ha consegnato lapotestà spirituale più alta. Quanto un tem-po Cristo Signore ha - per così dire - fattoda solo, ora lo rinnova con la collaborazio-ne della sua Chiesa.

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Vita Ecclesiale Nuova Stagione10 • 17 marzo 2013

Ma quelgiorno il diavoloandò in ferieLa mattina dell’8 dicembre1869, giorno in cui si aprì ilConcilio Vaticano I, unviolento uragano si abbattésu Roma, infuriando pertutta la durata della primasessione, che si protrasse peroltre sette ore.Lo stesso avvenne il 18 lugliodell’anno successivo, quandol’assise ecumenica, in quellache fu di fatto la sua ultimaseduta, definì il dogmadell’infallibilità pontificia: «IPlacet dei Padri – scrisse quelgiorno il corrispondente di“The Times” – lottarono conl’uragano; in mezzo al rombodei tuoni ed al baleno deilampi che percuotevano tuttele finestre illuminando iltempio e tutte le cupole diSan Pietro». A rievocare le vicissitudinimeteorologiche del Concilioconvocato da Pio IX èl’Arcivescovo Felicisull’Osservatore Romano del12 agosto 1961. «Sembravache il maligno avesse volutoscatenare, nella furia dellatempesta, il suo rancore perquell’opera meravigliosa»,commenta il segretariogenerale del Vaticano II, cheracconta di aver riferito aGiovanni XXIII un’analogaosservazione, a proposito delfuturo Concilio, ricevendonequesta risposta: «Ma vuole,Monsignore, che di fronte adun avvenimento cosìimportante per la vita dellaChiesa, il demonio se nevada in ferie?». Papa Roncalli avrà ancheavuto ragione, ma in quelcaso evidentemente il diavolorientrò dalle vacanze con ungiorno di ritardo. Visto chel’11 ottobre 1962, su unapiazza San Pietro ancora«madida dell’acqua cadutaieri sera e nella notte –annota il mattiniero cronistadel giornale – già alle sette siaccende un riflesso doratoche promette il sole, mentre ilcielo, finora grigio e chiuso,va chiarendosi e comincia atrasparire qualche lembo dipallido azzurro». Quella dell’apertura delConcilio Vaticano II fu, allafine, una bella giornata disole romano. A confermache, nella difficile arte delleprevisioni del tempo, anchese c’è di mezzo il diavolo,non c’è infallibilità pontificiache tenga.

Virgilio Frascino

Domenica 17 marzo ricorre il primo anniversario della morte di mons. Giuseppe Cacciami

«Èda tempo in atto, per lo stimolo del-le nuove tecnologie, un radicalecambiamento del nostro modo di

vivere, di lavorare, di pensare; le conseguenzenon sono oggi tutte prevedibili. E allora?Attendiamo rassegnati e passivi gli esiti futuri oci assumiamo la responsabilità di governare ilcambiamento?». Sembrano di oggi queste pa-role di mons. Giuseppe Cacciami di cui il 17marzo ricorre il primo anniversario della mor-te. Invece sono riprese da un suo interventodel 1989 a Ruhpolding (Germania) nel corsodel congresso mondiale dell’Unione cattolicadella stampa internazionale (Ucip) di cui permolti anni fu esponente di spicco in qualità didirettore del settimanale diocesano L’Azione(Novara), di presidente della Federazione ita-liana settimanali cattolici (Fisc), successiva-mente di presidente del Consorzio nazionaleservizi informazioni settimanali (Consis) e diarchitetto, con Giovanni Fallani, del Sir.

Alla domanda sulla responsabilità dei gior-nalisti nei confronti dei nuovi media diede,come era nel suo stile, una risposta appassio-nata e argomentata ma che si può così sintetiz-zare: «Urge una nuova creatività fondata suivalori dell’uomo» perché «le nuove tecnologiedell’informazione sembrano ormai in grado diprovocare una trasformazione delle coscienze».

Quella “mutazione antropologica”, di cui siè preso atto in tempi recenti, era pienamenteavvertita in quegli anni da mons. GiuseppeCacciami. «Le nuove tecnologie dell’informa-zione - affermava - possono diventare il prolun-gamento artificiale delle possibilità umane svi-luppando enormemente l’intelligenza e la me-moria, oppure c’è il rischio opposto: che l’intel-ligenza umana si adegui e si riduca agli schemidel linguaggio delle macchine, limitandosi auna ‘razionalità formale’ ed escludendo ogni al-tra forma di rapporto con la realtà».

La consapevolezza che questo rischioavrebbe sempre più provocato la coscienzacristiana fece di lui, fino alla malattia che losorprese nel 2004, un instancabile pungolato-re intellettuale. «Senza scoraggiamenti - scri-veva - i cristiani sappiano inventare le stradeconcrete per percorrere questo cammino obbli-gato: dalla informazione alla comunicazione,dalla comunicazione alla comunione. Questo èl’itinerario della creatività». Questa, aggiunge-va, è «la prospettiva esaltante che deve stimola-re a far emergere dalle nuove tecnologie le impli-

l’era delle tecnologie avanzate - a essere unprofessionista con “un vero supplemento d’a-nima”, cioè con un patrimonio culturale, mo-rale e spirituale di cui non può fare a meno chivuole comunicare nella verità e nella libertà.

In una testimonianza umana e professio-nale - illuminate dalla fede e dalla ragione - ri-cordava e ricorda questo maestro e testimone,sta «la sorgente vera di quella creatività» indi-spensabile perché l’alleanza tra le antiche e lenuove tecnologie sia al servizio della coscien-za e sia un’espressione di carità intellettuale.Su questa strada, è un altro messaggio dimons. Giuseppe Cacciami per l’oggi, si cam-mina insieme con gli altri, non con un carico dipresunzione ma con un carico di umanità cheincoraggi e aiuti i video a rendere più visibili ivolti, piuttosto che a metterli i n ombra..

Sarà contento questo “padre della Fisc e delSir” di sapere che il suo pensiero sulla creati-vità responsabile, proposto con quella vibra-zione che lo distingueva come uomo, comeprete e come giornalista, risuonerà al conve-gno nazionale della Fisc in programma aChioggia dall’11 al 13 aprile sul tema“Informazione in rete: carta stampata e web”.

cite possibilità positive che esse contengono».Quasi una profezia pensando allo sviluppo

che dagli anni ’90 in poi ha avuto nella Chiesae nell’esperienza dei cattolici il dibattito sullacomunicazione e, in particolare, sul rapportotra connessione e relazione.

A questo appassionato confronto mons.Giuseppe Cacciami aveva partecipato con ilsuo contributo al direttorio Cei“Comunicazione e missione” del 2004 che an-che oggi offre indicazioni preziose per il futu-ro. Non mancavano, in questo sacerdote egiornalista, le preoccupazioni. Una delle piùforti riguardava la mancanza di un linguaggiocapace di «esprimere l’attualità del messaggiocristiano conservandone l’identità originale mainsieme esprimendolo nelle categorie culturalidel nostro tempo». E ricordava spesso che«una certa forma di linguaggio sacrale oggi ap-pare incomprensibile alle generazioni rumorosedella civiltà microelettronica».

L’auspicio e l’appello erano e rimangonoper un linguaggio «capace di fare una sintesidel sapere scientifico e tecnologico e del sape-re umanistico».

Da qui l’invito al giornalista cattolico - nel-

Ai Sacerdoti e Religiosidell’Arcidiocesi di Napoli

L’invitodei VescoviAusiliari

Carissimi, nel presentare, all’inizio dell’Annopastorale, le iniziative di formazione del Clero, sifaceva riferimento ad un eventuale pellegrinaggiosacerdotale in Terra Santa, da vivere come mo-mento forte in quest’Anno della Fede.

Ci è gradito comunicarVi che tale eventualità sirealizza.

Il pellegrinaggio in Terra Santa si farà da mar-tedì 2 a martedì 9 aprile.

Il pellegrinaggio sarà guidato dal CardinaleArcivescovo e vissuto nella forma degli Esercizispirituali, diretti dal Padre Frédéric Manns, chealcuni di noi hanno già avuto modo di conoscere.

Il contributo richiesto è di Euro 1.000. Per laprenotazione, da fare al più presto, si faccia rife-rimento a don Gennaro Acampa, Vicario Episco -pale per il Clero (tel. 081/5527760 cell. 3383631641 e-mail [email protected]) eall’Opera Napoletana Pellegrinaggi (tel. 0814935911-081/5574111) per gli aspetti economici.

Auspichiamo una forte risposta a tale iniziati-va, che certamente contribuirà alla crescita dellafede e alla comunione sacerdotale.

@ Antonio Di Donna@ Lucio LemmoVescovi Ausiliari

Creativi responsabili Attualità del pensiero di un maestro del comunicare

di Paolo Bustaffa

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Nuova Stagione 17 marzo 2013 • 11AttualitàNuova Stagione

Un po’ di storiaNasce nel 1972 l’esperienza delMcl quale sbocco di unastagione travagliata che avevavisto profonde lacerazioni nelmondo associativo cattolico inparticolare con la “sceltasocialista” che le Acli avevanocompiuto nel congresso diVallombrosa del 1970 cheprovocò il ritiro degli assistentiecclesiastici da parte di PaoloVI. Sono passati quarant’anni masembrano secoli anche se non èmutato lo spirito che anima Mclall’impegno di promozione diuna partecipazione responsabiledi laici nella Chiesa attraverso ladimensione della testimonianzae dell’annuncio soprattutto negliambienti di vita e di lavorosenza pensare che tutto tocchi aipreti e ai Vescovi, in questovalorizzando le grandipotenzialità di un camminointerassociativo. Tra i punticardine dell’impegno del Mclvanno messi la questioneantropologica, giustamenteconsiderata la nuova questionesociale; una sussidiarietà cheridia alla famiglia la centralitàdovuta; il lavoro quale valore edancora “chiave essenziale” per losviluppo della società; ilsuperamento della distinzionetra capitale e lavoro attraversoun rapporto nuovo che ci deveessere tra impresa e lavoratoricon adeguate modalità dipartecipazione alla gestione,proprietà e utili dell’azienda; ilriconoscimento della“soggettività politica”dell’associazionismo, evitandodi pensare che tutto si risolvanello scegliere una parte politicama che occorre riprendere uncammino di crescita e coesionedelle comunità, a partire daquelle locali, dove la personareale, con le sue emozioni ed isuoi bisogni, può essere messaal centro dell’attenzione edaiutata a rendersi protagonistaresponsabile della propria vita.Ai tradizionali punti di ritrovoformativi e ricreativi si sonoaggiunti negli anni spazi dierogazione di servizi allapersona mentre continua adessere forte ed evidente lanecessità di offrire occasioni diapprofondimento su questionirilevanti della realtà e della vitaquotidiana. In occasione del quarantesimoanniversario c’è stato l’incontrocon Papa Benedetto XVI e ilprogetto per Gerusalemme cheriguarda la costruzione di 80alloggi per le giovani coppie, inparticolare con figli, chedecidano di restare a vivere elavorare a Gerusalemme,evitando così di alimentareulteriormente la lenta e costantediaspora dei cristiani cherischiano di lasciare la TerraSanta senza vita. Soprattuttoevitare che Gerusalemme restisenza una presenza di unacomunità cristiana. È statoraggiunto l’obiettivo anchegrazie a una raccoltastraordinaria di contributi cheha visto l’impegno di tutti icircoli Mcl attraversol’organizzazione di tombole,lotterie e cene di beneficenza.

Un convegno di riflessioni sull’impegno del movimento nella società.Presente il Vescovo Ausiliare, S.E. Mons. Antonio Di Donna

Mcl: da quarantanni in Italiaservizio a cura di Andrea Acampa

Quarant’anni di Mcl in Italia. Le origi-ni del movimento cristiano lavoratori, iltragitto compiuto fino ad oggi, la fisiono-mia ideale e operativa assunta in questidecenni di vorticosi mutamenti. È questoil percorso offerto da “Nel mondo, perchécristiani”, il volume che l’UniversitàCattolica del Sacro Cuore ha preparatoper celebrare i quarant’anni di attività delMovimento cristiani lavoratori (Mcl) cu-rato Evandro Botto, direttore del Centrodi ateneo per la dottrina sociale dellaChiesa.

Di «impegno credibile» ha parlato il ve-scovo ausiliare della diocesi partenopea,monsignor Antonio Di Donna, intervenu-to in occasione di una tavola rotondadell’Mcl, facendo riferimento alla «neces-saria coerenza tra valori professati».

In occasione della presentazione delvolume – organizzata dalla società edito-riale Traguardi Sociali srl in collaborazio-ne con la Presidenza Regionale MclCampania e la Presidenza Provinciale diNapoli – c’è stato il confronto, moderatodal giornalista di Rai 3 Massimo Calendaalla quale hanno preso parte, tra gli altri,Antonio Inchingoli, segretario generaleMcl; Michele Cutolo, presidente provin-ciale Mcl Napoli; monsignor Marcello DeMaio, delegato pastorale Familiaredell’Arcidiocesi di Salerno; don RosarioBorrelli, direttore dell’ufficio diocesanomigrantes di Napoli; Antonio Palma, pro-fessore ordinario istituzioni di diritto ro-mano dell’Università Federico II e MariaRosaria Pilla, presidente regionaledell’Mcl Campania. A curare la prefazionedel volume il ministro per i Beni cultura-li Lorenzo Ornaghi.

La «volontà» e la «capacità» di stare«nel mondo, perché cristiani» sono, se-condo il ministro, «tanto più importantiquanto più il mondo della globalizzazionerisulta segnato da una crisi perdurante,endemica e quasi strutturale, inquietantenei suoi effetti e sfuggente nelle sue causeprofonde».

Se l’odierna stagione storica richiede«un ulteriore deciso passo ai cattolici im-pegnati in politica, nel sociale, in ambitoculturale» occorre, ha aggiunto Ornaghi,«prendere atto che il radicamento territo-riale del cattolicesimo italiano non trovaun’adeguata ed efficace corrispondenzanella maggior parte delle tendenze cultu-rali in atto».

Per i cattolici italiani, ha concluso il mi-nistro, «c’è l’opportunità di creare sinergiee alleanze» per cercare «soluzioni stabili egiuste» alle questioni sociali del nostrotempo: «dall’occupazione alle politicheper la famiglia, dalla cooperazione inter-nazionale all’integrazione sociale e allosviluppo sostenibile».

Temi forti sui quali da anni si spende ilMovimento cristiano lavoratori a Napoli,supportato dalla diocesi partenopea.«Grazie all’impegno del nostro arcivesco-vo, il cardinale Crescenzio Sepe – ha dettomonsignor Di Donna - la chiesa di Napolista facendo è un cammino verso l’unità difede.

Dobbiamo essere consapevoli che devepartire tutto dal credo, dall’eucarestia edalla parola di Dio.

Oggi notiamo la frammentazione deicattolici, se 40 anni fa l’Mcl nacque diffe-renziandosi dalle Acli, oggi bisogna trova-re dei punti comuni. Serve unità su alcunipunti fondamentali, sui valori non nego-ziabili sui quali bisogna essere uniti».

Più attenzione per il lavoroInteressante il confronto tra i vari intervenuti

Più attenzione da Governo e istituzioni locali alle problema-tiche inerenti il lavoro. Questo chiedono i vertici provinciali e re-gionali dell’Mcl. «Nel nostro piccolo – ha precisato il presidenteprovinciale del movimento Michele Cutolo – cerchiamo di esse-re propositivi e sopperire anche alle tante miopie dell’ammini-strazione comunale. Chiediamo da parte delle istituzioni il dirit-to alla famiglia e il diritto alla vita». Per il numero uno regiona-le, Maria Rosaria Pilla «i sacrifici si fanno per condividere insie-me quei valori e quei principi». In tal senso, se continua l’impe-gno «il movimento che, è già una grande realtà, continuerà a cre-scere».

Sempre per Pilla l’Mcl si è battuto in questi 40 anni di storiaper la dignità del lavoratore, e quello deve rimanere il fulcro delmovimento. «Bisogna – ha commentato il presidente regionale –rendere evidente la centralità del lavoratore, perché come dice-va Giovanni Paolo II prima del capitalismo c’è l’uomo». Secondoil segretario generale dell’Mcl, Tonino Inchingoli la «storiadell’Mcl si fonda su principi di coerenza, quindi, bisogna esseremaggiori testimoni della positività e ognuno deve avere la capa-cità di vedere la luce e dire: oggi si rincomincia.

Soltanto così si può raggiungere una presa di coscienza chespingerà i tanti laici cattolici a rimboccarsi le maniche». Tra ipresenti al convegno anche il nipote di Antonio Martino, primostorico amministratore Mcl a Napoli che ha ritirato lo specialericonoscimento.

Spazio anche ai migrant con don Rosario Borrelli, direttoredell’ufficio diocesano migrantes di Napoli che ha posto l’atten-

zione sulla «grande spiritualità» della popolazione migrante che«non barattano il valore della trascendenza» e hanno un «fortesenso dell’accoglienza».

Monsignor Antonio Di Donna ha ricordato come i tempi sia-no cambiati e oggi ci sia un’eccessiva frammentazione tra i cat-tolici. «I cattolici – ha sottolineato il vescovo ausiliario - non pos-sono rimanere divisi, sparuti in ogni movimento, così non inci-dono nella vita sociale e politica del Paese, ma restano relegate aiconfine».

Proprio su questo fronte monsignor Di Donna ha precisatoche «lo sforzo che la chiesa di Napoli sta facendo è un camminoverso l’unità di fede, perché deve partire tutto dal credo, dall’eu-carestia e dalla parola di Dio. Notiamo - ha aggiunto - la fram-mentazione dei cattolici.

Se 40 anni fa l’Mcl si è differenziato dalle Acli oggi bisogna tro-vare dei punti comuni, è importante essere uniti su alcuni puntifondamentali». Il professore ordinario istituzioni di diritto ro-mano dell’Università Federico II, Antonio Palma, invece, ha po-sto l’accento sull’importanza del lavoro e sulla sua funzione so-ciale. Mentre il rappresentante spirituale nazionale dell’Mcl,monsignor Franco Rosso ha ricordato come sia «complicato farcrescere l’attenzione di chi Governa a determinate tematiche, ri-chiamare i cristiani e far si che il discorso non sia limitativo suiproblemi del lavoro.

Riuscire a trovare quelle dimensioni forti nella lettura atten-ta di quelle che sono le esigenze della società di oggi e dare dellerisposte concrete ai bisogni della gente».

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Città Nuova Stagione12 • 17 marzo 2013

Associazione Culturale“Emily Dickinson”

PremioletterarioXVII edizione

È stata bandita ladiciassettesima edizione delpremio letterariointernazionale “EmilyDickinson”. Ad organizzarlo,come da tradizione, èl’omonima associazione,presieduta dalla scrittrice egiornalista Carmela PolitiCenere. Il Premio si articola in seisezioni: romanzo edito edinedito, libro di narrativa osaggio edito o inedito, librodi racconti inedito o edito;libro edito di poesie, anche indialetto; raccolta inedita (perun massimo di dieci poesie);poesia inedita in lingua o indialetto; sezione specialeriservata agli studenti. I testi, in triplice copia,dovranno pervenire alla sededell’associazione, in via ElioVittorini 10, 80129 Napoli,entro il 31 marzo 2013. Gliinteressati dovranno ritirareil Bando presso la stessasegreteria del premio, semprein via Vittorini, o telefonareal numero 081.556.98.59. È stato istituito, inoltre, suapposita segnalazione, unriconoscimento, nell’ambitodello stesso Premio, apersonalità del mondo dellacultura e delle istituzioni chesi sono particolarmentedistinte per meriti e perelevate doti umane.

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Associazione MediciCattolici Italiani –Sezione San Luca

Incontro di spiritualitàNel quadro degli impegnidell’anno sociale 2012-2013 iMedici Cattolici della SezioneSan Luca di Napoli, con ilcoinvolgimento degli aderentiall’Associazione MediciCattolici di tutta laCampania, domenica 24marzo si riuniranno pressola Casa di esercizi spirituali“Sant’Ignazio”, sita in Napoliin via Sant’Ignazio di Loyola51, per un incontro dispiritualità. Appuntamento alle ore 10,con le riflessioni di padreVincenzo Pezzimenti. Siconcluderà con lacelebrazione della SantaMessa che avrà inizio alleore 11.30.

Al Museo di San Martino l’opera del mese

Il disegno di FattoriSabato 16 marzo, terzo appuntamen-

to, alla Certosa e Museo di San Martino,del nuovo ciclo di incontri di approfondi-mento ‘L’opera del mese’. Le conversazio-ni proposte ai visitatori del museo sonodedicate a un’opera delle collezioni stori-che-artistiche oppure a una sezione delmuseo.

«Tra il 1859 e il 1866 mi entusiasmai perla redenzione dell’Italia, che suscitò in me imigliori sentimenti, innamorandomi deifatti d’arme» (Giovanni Fattori).

Il disegno di Giovanni Fattori –presen-tato in questo incontro- proviene dalladonazione Ferrara Dentice nel Gabinettodei Disegni e delle Stampe del Museo disan Martino ed è uno studio preliminareper il dipinto con La battaglia di Custoza(Il quadrato di Villafranca) conservato nel-la Pinacoteca di Brera a Milano. Databiletra il 1876 e il 1880, lo studio è stato elabo-rato sul campo di battaglia a testimoniarela verità dell’avvenimento occorso a SuaAltezza Reale, il principe Amedeo diSavoia, duca d’Aosta, ferito in battaglia.

Giovanni Fattori (Livorno 1825 –Firenze 1908) fu la personalità più cele-bre, insieme a Silvestro Lega, TelemacoSignorini e pochi altri, del movimento dei‘macchiaioli’ sorto a Firenze come pas-

saggio e rinnovamento delle tendenze diricerca sul naturalismo dell’Ottocento.

Accompagna il disegno, l’esposizionedel dipinto, proveniente dalla donazioneRotondo, raffigurante Militari e cavalli inaperta campagna orientato ad un sobriorealismo per i soldati, colti di spalle in unampio paesaggio che diventa spazio emo-tivo.

Calendario – prossimi incontriSabato 13 aprile, ore 11- “Il brigantino

Principe Carlo: un nuovo modello della

flotta borbonica restaurato per la sezionenavale”, a cura di Rita Pastorelli

Sabato 18 maggio, ore 11 - “LaDeposizionedi Massimo Stanzione: nuovaacquisizione del bozzetto per l’affrescodella chiesa della certosa” - a cura diSebastian Schütze

Sabato 15 giugno, ore 11- “Cantiere direstauro: l’intarsio ligneo cinquecentescodei pannelli della sacrestia della chiesa diSan Martino’ a cura di Rossana Muzii eMaria Tamajo con Giuseppe Giordano diRoma Consorzio.

L’istruzione a Napoli in età pre-unitaria

L’assessore al Lavoro della RegioneCampania Severino Nappi ha incontratoinsieme ad altri assessori al Lavoro dellealtre Regioni italiane, il ministro delLavoro Elsa Fornero per discutere le stra-tegie di potenziamento e diffusione delcontratto di apprendistato.

Nel corso dell’incontro, l’assessoreNappi ha illustrato al ministro lo stato diattuazione dell’istituto dell’apprendistatoin Campania, anche alla luce dei dati Istatdel 2012, che testimoniano un significati-vo incremento dei contratti dedicati aigiovani.

Nel corso dell’incontro è stato stabilitodi puntare, per le prossime azioni da met-tere in campo, sull’apprendistato di primoe di terzo livello, ancora poco utilizzati inItalia e anche in Campania.

“Abbiamo raccolto – sottolinea Nappi -le sollecitazioni provenienti anche dal mini-stro del Lavoro per concentrare sempre piùenergie e risorse sul potenziamento dell’ap-prendistato, specie di quello in alternanzascuola-lavoro e di quello in alta formazione.La Regione Campania è in prima linea sultema, anche alla luce della delibera sui poliformativi che, appena operativa, potrà crea-re, proprio per i giovani apprendisti, aggre-

gazioni tra scuole, sistema della formazio-ne ed imprese, ottimizzando le risorse delPiano di Azione Coesione.”

A margine dell’incontro con il ministro,l’assessore Nappi ha proposto Napoli e laCampania come sede per la prima giorna-ta dell’apprendistato in Italia, anche a se-guito delle positive esperienze della gior-nata dell’apprendistato in Campania e diquella che ha visto il ministro Fornero e ilministro Von der Leyen del Governo tede-sco, siglare proprio a Napoli, lo scorso ot-tobre, il protocollo per l’attuazione del-l’apprendistato duale.

Com’era l’istruzione a Napoli in età pre-unitaria? A questadomanda ha cercato di rispondere l’Associazione delle ScuoleStoriche Napoletane con un convegno intitolato “Le istituzio-ni scolastiche a Napoli prima dell’Unità” tenuto il 12 marzonel Maschio Angioino. A parteciparvi docenti universitari estudiosi del CNR, oltre ad alcune scolaresche del napoletano.L’incontro si è prefisso di eliminare alcuni pregiudizi sulMezzogiorno borbonico. «Per tantissimi anni la maggior par-te degli studiosi ha descritto una situazione di degrado duran-te i Borboni - ha detto Maurizio Lupo del Cnr - oggi, secondole ricerche più recenti, il Regno delle Due Sicilie partecipò alprocesso di modernizzazione scolastica che si stava compien-do allora in Italia sulla spinta dell’illuminismo».

L’istruzione nel Mezzogiorno vide la svolta nel primoOttocento. «Il sistema scolastico borbonico trae origine neldecennio francese - ha affermato Anna Gargano, ricercatricedell’Università Federico II - i re Giuseppe Bonaparte eGioacchino Murat introdussero novità nell’istruzione, rite-nuta dai francesi fondamentale per il rispetto delle leggi.L’istruzione era gratuita e assicurata a tutti. Si rivolgeva quin-di anche alle classi meno abbienti, sia donne sia uomini, an-che se con programmi differenti».

Il quadro dell’istruzione borbonica che è emerso dalle pa-role della Gargano non è, però, tanto positivo: «La selezionedegli insegnanti si basava sulla condotta morale e non sullapreparazione. Il loro stipendio era più basso della quota sta-bilita dalla legge e quindi avevano spesso un doppio lavoro -ha proseguito la Gargano - l’istruzione era caratterizzata dal-

l’assenza dell’attrezzatura necessaria per le scuole, dall’etero-geneità della metodologia degli insegnanti e dall’assenza diun’editoria scolastica».

Una nota positiva proviene dall’istruzione di tipo religioso.Molto particolare è il caso dei Conservatori femminili, di cuiha parlato Giuliana Boccadamo, docente di Storia delCristianesimo nell’Università Federico II. Questi istituti ospi-tavano «prostitute che volevano intraprendere un nuovo mo-do di vita, figlie di prostitute, orfane, ma anche ragazze man-date per ricevere un’educazione».

I conservatori religiosi, benchè nati nel ‘500, continuanoad essere attivi ancora in età borbonica, tre secoli dopo. «Lafunzione del conservatorio perdura perchè c’era un’esigenzaeducativa nei confronti di particolari classi di persone, anchese l’istituzione muta nel tempo. Il regolamento del 1831 pre-vede l’uscita delle ragazze educate per poter essere utilizzatein famiglie esterne come governanti ed educatrici».L’istruzione nei conservatori era variegata, e includeva, oltrea imparare a leggere e scrivere e a parlare in italiano corretto,anche i primi rudimenti di aritmetica, il catechismo, storia,geografia, ricamo, disegno, musica, filare e tessere. Dal 1831era anche prevista una maestra francese per imparare una se-conda lingua. Nonostante le visioni negative dell’istruzionedel Mezzogiorno, il livello dell’istruzione religiosa femminileera così elevato che «anche madri nobili si facevano iscriverenell’elenco delle prostitute per poter mandare le proprie figliein conservatorio».

Davide Esposito

Verso l’apprendistato

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Nuova Stagione 17 marzo 2013 • 13

Istituto di Studi Politici“San Pio V”

Premionazionale“MariaRitaSaulle”Quinta edizione“Diritti fondamentali delminore” è il tema dellaquinta edizione del PremioNazionale per una tesi didottorato “Maria Rita Saulle”promosso dall’Istituto distudi politici “San Pio V”.«L’iniziativa – come haricordato Antonio Iodice,presidente dell’Istituto –nasce dallo scopo dipromuovere e incoraggiarenei giovani gli studi nellediscipline economiche,giuridiche e sociali. Il temalegato ai diritti del minore èoggi di particolare attualitàin quanto soggetto debole daproteggere ma nello stessotempo da promuovere nelprocesso di sviluppo dellasua personalità verso lamaturità».Il Premio è dotato di unassegno del valore di 3.500euro. Lo studio sarà oggettodi pubblicazione da partedell’Istituto nella propriacollana di studi. Lapartecipazione al concorso èriservata a giovani studiosiche abbiano conseguito iltitolo di Dottore di ricercaalla data del 31 dicembre2012 e che non abbianosuperato i trentacinque annidi età. Le candidaturedebbono pervenire entro iltermine del 15 maggio 2013al seguente indirizzo: Istitutodi Studi Politici “San Pio V”,piazza Navona, 93 – 00186RomaPer ulteriori chiarimenti oinformazioni scrivere [email protected] o chiamare allo06.687.95.80. L’assegnazione del Premio èdeterminata con giudizioinsindacabile dellaCommissione giudicantenominata dal ConsiglioDirettivo dell’Istituto. LaCommissione è presieduta daGiuseppe Tesauro ecomposta da GiuseppeAcocella, Paolo De Nardis,Sebastiano Maffettone,Nicola Occhiocupo eOrtensio Zecchino. LaCommissione ha inoltre lafacoltà di segnalare altre Tesiritenute di particolareinteresse scientifico, i cuiestratti saranno pubblicatisulla Rivista di Studi Politicidell’Istituto. La cerimonia di premiazionesi terrà nell’autunno del2013.

Città

Il Giubileo speciale per Napoli continua…

Medicina solidale a “Casa di Tonia”Visite mediche polispecialistiche gratuite

Si conclude la fase di avvio del Progetto“Sportello di Medicina Solidale” pressoCasa di Tonia (via Santa Maria degliAngeli alle Croci n.12), la splendida strut-tura assistenziale, voluta dal CardinaleCrescenzio Sepe, che accoglie giovanimamme di tutte le etnie rimaste sole peravere scelto la maternità e che ora assicu-ra tanti altri servizi fra i quali l’asilo nido,il doposcuola, l’adozione di vicinanza, ilcall center, il mercatino della solidarietà ela ludoteca.

Sono già 120 le persone appartenenti afamiglie senza reddito o dal reddito insuf-ficiente che hanno potuto usufruire dellevisite mediche specialistiche gratuite, as-sicurate da circa 20 specialisti in campocardiologico, pediatrico, oculistico,odontoiatrico, nutrizioni stico/dietologi-co, medico-generale, pneumologico e ne-frologico; di queste persone 34 hanno pro-seguito le terapie con un percorso prefe-renziale e del tutto gratuito presso le strut-ture pubbliche affiliate al progetto.

Prossimamente, sarà possibile benefi-ciare di visite mediche, sempre gratuite,per altre discipline fra cui la nefrologia ele dipendenze patologiche, cui si aggiun-gerà la senologia grazie al protocollo d’in-tesa recentemente sottoscritto dal Card.Sepe e dal dott. Tonino Pedicini, direttoregenerale dell’Istituto dei TumoriFondazione Pascale.

Gli specialisti si alternano nelle visiteche vengono effettuate una volta al meseper ciascuna disciplina. Il coordinamentodel progetto di Medicina Solidale è cura-to dal medico dentista, dott. Gianmaria

Ferrazzano, il quale, in virtù di altroProtocollo d’Intesa sottoscritto dal Card.Sepe con il prof. Giovanni Persico, diret-tore Generale dell’Azienda PoliclinicoFederico II, già dallo scorso anno assicuramensilmente visite e cure odontoiatrichea bambini di famiglie disagiate.

Le persone interessate, che avranno cu-ra di farsi segnalare dalle comunità par-rocchiali, possono contattare(340.6905159), dal lunedì al venerdì e dal-le ore 10 alle 18, la segreteria organizzati-va, coordinata dalla dott.ssa Paola Punzo,oppure il Call Center della Solidarietà

(800.814081), che è stato promosso dalCardinale Sepe e realizzato grazie allacondivisione ed al contributo dellaFondazione Vodafone Italia in sinergiacon la Fondazione In Nome per la Vita econ la collaborazione dei volontari dellaCisl Campania. Il Call Center ha sede sem-pre presso la Casa di Tonia ed è attivo dallunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 18.

Tutti i professionisti si sono impegnatia titolo del tutto gratuito, nel segno dellacondivisione dei progetti di solidarietàumana e carità cristiana promossidall’Arcivescovo e dalla Chiesa di Napoli.

Associazione “Carlo La Catena” - Direzione Didattica Statale “4° Circolo Casoria”

La legalità si costruisce insiemeSono quattro gli appuntamenti in programma quest’anno,

per non dimenticare la figura di Carlo La Catena, Vigile delFuoco, medaglia d’oro al valor civile e medaglia d’oro vittimadel terrorismo, che il 27 luglio 1993, a Milano, si immolò eroi-camente nel tentativo di salvare vite umane durante l’attenta-to di via Palestro.

Il primo incontro è previsto lunedì 18 marzo, a partire dal-le ore 16, presso la scuola “Parco de Pini”, in via Ada Negri,per un convegno sul tema “La legalità si costruisce insieme”.Interverranno il sindaco di Casoria Vincenzo Carfora, l’asses-sore alla pubblica istruzione Luisa Marro, l’assessore alPatrimonio Mariano Marino, l’assessore alla sicurezzaTommaso Casillo, il comandante della Polizia provinciale eresponsabile delle politiche per la sicurezza Lucia Rea, il ca-po della Procura di Napoli emerito Giandomenico Lepore, ildirettore regionale della Campania dei Vigili del Fuoco GuidoParisi, Francesco Palladino della Fondazione “GiovanniIodice Muntagniello”, Fabio Giuliano della Fondazione“Libera”, il dirigente scolastico del quarto Circolo didattico diCasoria Agostino Taglialatela e Rosaria Perna dell’associazio-ne “V.F. Carlo La Catena”.

La seconda iniziativa, sempre nella scuola “Parco de Pini”,in via Ada Negri, è in programma giovedì 21 marzo, con la“Giornata della Memoria e dell’Impegno”. A partire dalle ore9.30, dal plesso della scuola primaria, un corteo si snoderàper le strade di Casoria. Nel corso dell’itinerario ci sarà la let-tura condivisa della Carta Costituzionale.

Il terzo appuntamento è previsto martedì 30 aprile pressola Direzione Didattica Statale “4° Circolo Casoria”, in viaArpino. Alle ore 10, verrà scoperta la Targa esterna che intito-la la scuola “V.F. Carlo La Catena”.

Dopo i saluti delle Autorità ci sarà l’esibizione della FanfaraStorica del 1833 del Comando Vigili del Fuoco di Napoli. Alleore 12.30, sarà scoperta la Targa Interna. Ultima iniziativa inprogramma: sabato 4 maggio, presso il Centro Polifunzionale,in via Nazionale delle Puglie a Casoria Arpino, quando verràintitolato il piazzale “V. F. Carlo La Catena”.

A partire dalle ore 9, si svolgerà il concorso di disegno congessetti colorati “Piccoli Madonnari - Dillo con un gessetto”,riservato ai ragazzi delle Scuole primarie e medie. Dopo i sa-luti delle Autorità ci sarà l’esibizione della Fanfara Storica del1833 del Comando Vigili del Fuoco di Napoli.

Alle ore 12.30, sarà scoperta la Targa del piazzale in ricor-do di Carlo La Catena.

Tutti gli eventi sono realizzati grazie al patrocinio delPalazzo del Viminale - Ministero dell’Interno; Provincia diNapoli; Regione Campania; Comune di Casoria.

Si ringrazia per la partecipazione la Fondazione“Giovanni Iodice Muntagniello”, la parrocchia Santa MariaFrancesca delle Cinque Piaghe, la parrocchia Maria SS. delleGrazie al Purgatorio, la Fanfara Storica 1833 del ComandoVigile del Fuoco di Napoli, l’associazione Nazionale Decoratial Valor Civile - Nastro Tricolore - sezione provinciale diNapoli e l’associazione “DLO”.

Per ulteriori informazioni: Associazione “V. F. Carlo LaCatena” 081.526.01.76 - 338.49.79.102 - www.carlolacate -na.it. Direzione Didattica Statale “4° Circolo Casoria” -081.75.99.484.

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Città Nuova Stagione14 • 17 marzo 2013

Associazione “Oltre le parole”

Comepietre viveSabato 23 e domenica 24marzo, nel teatro dellaparrocchia Santa Maria delCarmine al Pittore, a SanGiorgio a Cremano, verràpresentato la commediamusicale “Come pietre vive”.Si tratta di uno spettacolo dibeneficenza realizzatodall’Associazione “Oltre leparole” il cui ricavato saràinteramente devoluto infavore delle missioni chel’Associazione sostiene inTanzania, Romania,Indonesia, e Filippine e delleattività per i bambini dellaDiaconia della “219” diMelito.Per informazioni eprenotazioni: Associazione“Oltre le parole”[email protected].

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Piccole Ancelle di Cristo Re

LecturaPatrumNeapolitanaL’Istituto delle PiccoleAncelle di Cristo Re, nel solcotracciato dal Cofondatore,padre Giacinto Ruggieroofm, promuove e diffonde lostudio e la conoscenza deiPadri della Chiesa. La vocedei Padri è la voce di unatradizione viva, che haguidato e animato ilcammino della civiltàromano-germanica, prima, edi quella europea, dopo.Prossimo appuntamento:sabato 16 marzo, alle ore 17,nell’Aula Magna presso laCasa del Volto Santo, in viaPonti Rossi. Roberto Palla,Ordinario di LetteraturaCristiana Anticanell’Università di Macerata,leggerà: Ps. Cipriano/ Ps.Tertulliano, “Sodoma eGomorra”, a cura di MarcoBertolini (Poeti Cristiani 8)Pisa, ETS, 2012.

Associazione Corpo di Napoli

Fiera di Pasqua

ai Decumani È stato l’assessore alle Attività Produttive

del Comune di Napoli, Marco Esposito, a da-re il via, lo scorso 9 marzo, in piazza SanGaetano, alla prima Fiera di Pasqua aiDecumani, organizzata dall’AssociazioneCorpo di Napoli, con il Patrocinio di CuriaArcivescovile, Regione, Provincia, Comunedi Napoli e Quarta Municipalità.

«La partecipazione attiva dell’Ammi ni stra -zione Comunale di Napoli, a questo primoevento del 2013, dopo il grande successo di vi-sitatori alla Storica Fiera di Natale – ha sotto-lineato Gabriele Casillo, presidentedell’Associazione Corpo di Napoli – dimostrala volontà dell’intera Città di superare i mo-menti di crisi che stiamo vivendo tutti. Napoliè viva, nonostante tutte le avversità e la Fedepopolare, manifestata dalle nuove opere d’arterealizzate appositamente per questa Fiera da-gli artigiani presepiali del Centro Antico, sor-regge gli sforzi per la ripresa morale e civile».

La sinergia messa in campo traAssociazioni ed Istituzioni deve però conti-nuare perchè Il Centro Antico di Napoli restail più forte attrattore culturale e turistico manecessita di migliorarsi anche sotto il profilodell’accoglienza e, dove c’è maggior affluen-za di pubblico, c’è anche più sicurezza.

Per il momento questa iniziativa riempireun vuoto di programmazione che, nel perio-do pasquale, rappresentava un evidente gapper la Città. Ci si attende, ora, una maggiorattenzione sicuri che già per gli eventi dellaCoppa America e per il Maggio deiMonumenti, il Centro Antico sarà meglio at-trezzato proprio in funzione dei nuovi afflus-si turistici che, prevedibilmente, converge-ranno anche nel cuore antico cittadino.

Il Gruppo Bandistico Musicale PopolareDecumani “Città di Napoli”, diretto daAntonio Matrone, a partire dalla Cattedrale,ha percorso le strade della Città Antica conmusiche e canti devozionali sostando in piaz-za San Gaetano per festeggiare l’inizio dellaFiera che si concluderà subito dopo la SantaPasqua, il 2 aprile.

Durante questo periodo i visitatori delCentro Antico, troveranno in tutte le botte-ghe di arte presepiale, una nuovissima pro-duzione di arte sacra, sempre in stile sette-centesco, ma dedicata ai temi della SantaPasqua; le principali botteghe di fiori finti ar-tigianali esporranno la novità tutta Austriacadelle uova decorate a mano, le antiche tratto-rie, le pizzerie e le pasticcerie più rinomate,offriranno il classico percorso eno-gastrono-mico tradizionale pasquale. Inoltre, a partiredal 21 marzo e fino al 2 aprile, un grandeCristo Dipinto, realizzato su tavole di legnodal maestro salernitano Mario Carotenutocampeggerà sul sagrato della Basilica di SanPaolo Maggiore, illuminata durante tutte leserate da una suggestiva luce di candele.

Il 24 marzo, Domenica delle Palme, sulselciato della piazza antistante il Duomo, laScuola Napoletana dei Madonnari, di cui èpresidente Gennaro Troìa, realizzerà “dal vi-vo” pregevoli “quadri” a tema sacro. UnConcerto di Pasqua, a cura dell’AssociazioneSothis, si terrà nella cinquecentesca chiesa diSan Severo al Pendino il prossimo sabato 23marzo. Per gli amanti della musica popolare,l’appuntamento è in piazza San DomenicoMaggiore, tutti i fine settimana, per ascolta-re e ballare dal vivo, con gli “Ars Nova”.

Ulteriori eventi artistici: sabato 16 marzo,a Palazzo Venezia, a Spaccanapoli, incontrocon i giovani musicisti vincitori del ConcorsoGiovani in musica “Torre del Greco–Città delCammeo” e da venerdì 15 marzo, nella chie-sa di San Gennaro all’Olmo, è possibile visi-tare la mostra di Miranda Gibilisco, “NaturaNova”.

In nome dell’infanziaAppello dell’Unicef per politiche a misura di bambino

Con coraggio, senso di responsabilità ecoerenza rispetto al mandato Onu di garanteinternazionale dell’infanzia, l’Unicef Italiaprossimo, scende in campo per i bambini.

“Il ruolo dell’Unicef” ricorda il PresidenteNazionale Giacomo Guerrera“ è la raccoltafondi per i Paesi in via di sviluppo ma ancheun cambiamento effettivo per i diritti deibambini in tutto il mondo”. Perciò in Italiachiediamo leggi che attuino la ConvenzioneInternazionale del 1989 e Governi attenti aiproblemi e ai bisogni dei bambini e dei giova-ni.

Chiediamo Città, Scuole, Case, Ospedali,a misura di bambini e giovani assicurando lo-ro il diritto alla vita, alla sopravvivenza ed al-lo sviluppo; il diritto all’ascolto; il principio dinon discriminazione e del superiore interes-se dei bambini e degli adolescenti.

Le scelte politiche del nuovo Governo do-vranno partire dall’unico capitale effettivodell’Italia: bambini ed adolescenti, conside-randoli la bussola dell’iter politico.

In Italia 723mila minorenni vivono in as-soluta povertà, 1.822.000 in stato di povertàrelativa, e di essi 1.273.000 vivono nelleRegioni del Mezzogiorno: la povertà è dun-que la prima priorità dei candidati alParlamento.

Napoli, città dalle mille contraddizioni epotenzialità, miseria e nobiltà, con le perife-rie del malessere in cui l’umanità sofferente(napoletana, straniera, rom) consuma il suomiserevole tempo, deve diventare comunitàeducante e solidale imparando a combattereignoranza e camorra, inquinamento moralee ambientale ed a prendersi cura delle nuovegenerazioni.

Purtroppo oggi i quartieri, per troppibambini, sono luoghi di indifferenza, violen-za, promiscuità pericolose in quanto stenta-no a svilupparsi le essenziali sinergie tra vo-lontà politiche, istituzioni, privato sociale,famiglie, mass media.

Abbiamo chiesto alle 10 Municipalità diNapoli quali fossero le priorità dei bambini edei giovani dei Quartieri per presentarle aipolitici che andranno in Parlamento.

Tutte hanno sottolineato criticità comuni,come le sedi scolastiche fatiscenti, l’evasionescolastica, la mancanza di centri sportivi, dispazi verdi attrezzati, di luoghi di incontro.

In particolare la I Municipalità (Chiaia –S. Ferdinando) ha sottolineato, accanto all’e-vasione, il disinteresse delle famiglie, che noncredono nell’istruzione, il dramma dei geni-tori detenuti o ex detenuti, la povertà, il lavo-ro minorile. Sono attive in zona le Par -rocchie.

La X Municipalità (Fuorigrotta – Bagnoli)ha sottolineato la necessità di offrire agevola-zioni alle famiglie disagiate.

La VII Municipalità (Miano – Secon -digliano – S. Pietro a Patierno) ha richiama-to la totale assenza di punti di aggregazione ela mancanza di progettazione da partedell’Amministrazione. “Così la microdelin-quenza diventa padrona delle aree verdi persvolgere le sue illecite attività”.

La VI Municipalità (Ponticelli – Barra – S.Giovanni a Teduccio) ha richiesto progetticontro la dispersione, affidamento familiaretemporaneo per coppie in difficoltà, poten-ziamento degli asili nido e servizi di sostegnopsicologico specie per gli adolescenti.

La IV Municipalità (S. Lorenzo – Vicaria –Poggioreale), che ha sul territorio 3 insedia-menti rom, fra l’altro, ha ricordato che l’eva-sione scolastica tra i rom è alta: su 270 mino-ri in età scolastica frequenta la scuola solo il4%. eppure la Municipalità ha recuperato,con le associazioni di volontariato, la piscinaper 40 bambini, il campetto di calcio.Obiettivo, avere in uso l’ex caserma con pisci-na e campo. In questi giorni la Rari Nantes,con il Leo Club 1799 e l’Unicef, ha accolto 30bambini

L’VIII Municipalità (Scampia – Chiaiano –Piscinola – Marianella), che già aveva inviatoall’Unicef una lettera di denunzia sulle condi-zioni in cui erano costretti a vivere i bambininelle Vele Gialle, ha attuato un sondaggio frai bambini chiedendo loro cosa vorrebberoper loro e le famiglie ed hanno chiesto abita-zioni dignitose, lavoro per il genitore e la spe-ranza di acquistare fiducia nel territorio enelle forze sociali.

La III Municipalità (San Carlo all’Arena –Stella) ha sottolineato l’alta disoccupazionegiovanile ed alcune positività come la forma-zione degli operatori per gli asili – nido, ilCentro della cultura, che si spera di aprire alterritorio.

La V Municipalità (Arenella – Vomero) harichiamato i 19 anni vissuti con l’Unicef nel-l’ottica della comunità, per costruire la “CittàAmica” con il Cmj e le scuole. Ha ricordato lamarcia della pace, organizzata dal Cmj, dallaMunicipalità e dall’Unicef regionale con lapartecipazione di tutte le scuole del territo-rio, oggi alla XVIII edizione.

Insieme abbiamo dibattuto i temi del di-sagio minorile ed adolescenziale concordiche, se mancano le risorse, non manca il ca-pitale umano, in primis i genitori, che potreb-bero farsi carico degli spazi per il tempo libe-ro utilizzando le strutture scolastiche nelleore pomeridiane, e le associazioni, che po-trebbero aprire le porte a tutti i bambini delterritorio (napoletani – extracomunitari erom) per rispondere alle loro esigenze mora-li, culturali, ricreative.

Il Comune di Napoli, nel novembre scor-so, ha deliberato per la costruzione, conl’Unicef, della “Città Amica”. Chiederemo alSindaco, attento ai problemi dei bambini del-la sua città, di incontrarsi con le Municipalitàtracciando con loro percorsi di riscatto e divivibilità.

Per combattere l’evasione scolastica, laviolenza delle baby gang, l’emarginazione deidiversi, lo squallore dei campi rom, l’esclu-sione sociale degli extracomunitari, occor-rerà sostenere i luoghi della crescita: fami-glia, scuola, centri di aggregazione e socializ-zazione, dando ai bambini modelli validi d’i-dentificazione in famiglia come nella vitapubblica.

Solo il coraggio delle regole, le testimo-nianze di valori, la partecipazione di tutti albene comune potranno fare da volano alcambiamento delle 10 città di una Città.

I bambini ed i ragazzi infelici perché soli,non ascoltati, non partecipi, non amati, im-boccano le strade della devianza e diventanonemici della città perché la città non ha conloro dialogo né spazi, strutture, servizi, ne-gando loro l’ascolto e l’esercizio della cittadi-nanza attiva.

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CulturaNuova Stagione 17 marzo 2013 • 15

Alcunenote biograficheNato a Napoli il 28 luglio 1941,sposato, con tre figli, dopo glistudi universitari presso laFacoltà di Filosofia, si diplomain pianoforte al Conservatorio diNapoli. Quindi, in composizionee direzione d’orchestra alConservatorio di Milano. Nel1967 è già vincitore della garainternazionale Guido Cantelli.Nel ‘68 debutta nella direzionedel Maggio Musicale Fiorentino,conservandola sino all’80. Nel‘71 esordisce al Mozart Festivaldi Salisburgo con il DonPasquale di Gaetano Donizetti.Da quell’anno la manifestazioneaustriaca è una tappa fissa per ilMaestro. Nel ‘72 è il direttoremusicale della PhilarmoniaOrchestra di Londra. Dall’80 al‘92 dirige la stessa prestigiosaorchestra anche negli Usa. Poi,nell’86, è chiamato comedirettore musicale al Teatro allaScala di Milano.Nell’89 nella Cattedrale diSalisburgo dirige la Messa daRequiem di Giuseppe Verdi, inonore di Herbert von Karajan.Nel ‘92 lo Stabat Mater diGioacchino Rossini, inoccasione delle celebrazioni delbicentenario del grandecompositore. Nel ‘93 dirigeancora la PhilarmoniaOrchestra per le celebrazioni deiCinquecentenario di Colombo.Nello stesso anno dirigel’orchestra del Maggio MusicaleFiorentino negli Uffizi.Nel dicembre 1999 dirigel’Orchestra e il Coro del Teatroalla Scala di Milano nelConcerto di Natale dalla Scala.Nel gennaio 2000 il Concerto diCapodanno da Vienna. A luglio,invece, dal Teatro Bolshoi diMosca dirige la Non Sinfonia diBeethoven nell’ambito dellamanifestazione Le viedell’amicizia del RavennaFestival. Il Maestro è membroonorario della Royal Academy ofMusic di Londra.Dell’Accademia di Santa Ceciliadi Roma. E dell’Accademia LuigiCherubini di Firenze.

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Laurea honoris causa al Maestro da parte dell’Università Orientale

Muti: «Napoli vince, nonostante le ferite»

di Rosanna Borzillo

La basilica di San Giovanni Maggiore, re-centemente riaperta ed affidata dal CardinaleArcivescovo all’Ordine degli Ingegneri, è pie-nissima: oltre 750 persone per accogliere edapplaudire il Maestro Riccardo Muti.L’occasione è speciale: lunedì 11 marzo,l’Università Orientale ha deliberato di conce-dere la Laurea honoris causa al grande diretto-re d’orchestra. «Una laurea che vuole premiareun uomo che ha dedicato e dedica tutto se stes-so a coltivare e diffondere la tradizione musica-le, da sempre fonte di prestigio per l’Italia – diceil rettore dell’Università Orientale di NapoliLida Viganoni - un modello per i giovani, ungrande italiano e grande napoletano.Soprattutto in questo tempo di crisi che segnaprofondamente molteplici aspetti della nostrasocietà, la cultura è uno dei pochi ambiti di cuipossiamo ancora vantarci». La Viganoni ri-marca la presenza di Muti in città in «un mo-mento difficile per il saccheggio dei Girolaminie l’incendio del Polo di eccellenza di Città dellaScienza».

E Muti, dopo aver ricevuto la laurea, si è ri-volto, appassionato agli studenti delConservatorio di cui è stato allievo e, in gene-rale, a tutti i giovani napoletani, approfittandodell’occasione pubblica per infondere orgoglioe speranza per una napoletanità che, nella suaesperienza, è stata motivo di vanto e fama in-ternazionale. Ha raccontato alcuni aneddoti acominciare da quando, tre anni fa, tornò al li-ceo Vittorio Emanuele di Napoli, dove studiòda ragazzo: «Appena entrato - ha raccontato -mi viene incontro il custode dicendomi, “mae-stro, vi tengo sempre davanti agli occhi”. Poi miha portato a vedere una lapide, davanti alla suaguardiola su cui ci sono i nomi dei diplomati il-lustri e in fondo c’è anche il mio nome. Ero an-che l’unico in vita su quella lapide». Ai giovaniallievi del conservatorio ha ancora detto:«Certe volte l’essere napoletani, l’essere meridio-nali - ha detto Muti - può portare qualche ele-mento di fastidio da parte di altre zone, non so-lamente nazionali ma anche internazionali.Però la napoletanità alla fine vince, come faràvincere questa città nonostante le ferite».

«Aver studiato in questo conservatorio, cheè stato il conservatorio dove i primi direttori so-no stati Paisiello e Mercadante, è una fortuna».

Il Maestro ha, poi, ricordato la sua esperienzadi direttore dell’orchestra di Philadelphia. «Inuna delle tournée ho visitato l’università diIndiana – ha sottolineato - e sono rimasto mol-to colpito dal fatto che il presidente dell’orchestramostrò questa università dove nelle sale in cui siinsegnava il pianoforte c’erano due pianoforti agran coda Steinway, tappeti, giradischi dei piùmoderni, il bar! Rimasi impressionato, però dis-si: “Io vengo da un altro tipo di conservatorio,dove ancora si respira l’aria di Paisiello. Nellamia stanza non c’erano due pianoforti Steinwaygran coda ma ce n’era uno a mezza coda e c’erasolamente un lume al centro della stanza e allepareti erano appese facce abbastanza inquietan-ti. Però, questo è valso per me molto di più dei

tappeti, dei giradischi, del bar, dei pianoforti». «Voi ragazzi, respirate l’aria di una storia ir-

ripetibile, credete nella vostra città e nel vostroconservatorio e - ha sottolineato sorridendoMuti - abbiate fede perchè peggio di così non puòandare».

«Dovete avere fiducia nel lavoro e nel futuro.Non era semplice ai miei tempi – ha ribadito ilMaestro - ma ora è difficile per altri versi, perchéla cultura è stata svuotata di significato. Ma do-vete essere orgogliosi della vostra appartenenzaa questo conservatorio». Muti ha poi comincia-to una prova d’orchestra sulla sinfonia n. 8 diSchubert, l’Incompiuta, dirigendo i giovanidel conservatorio e mostrando alla platea co-me il direttore prepara un brano sinfonico.

Il giudice Cantone docenteal Suor Orsola BenincasaNasce il corso sui “Profili sostanziali eprocessuali della legislazione antimafia”

Nasce all’Università Suor Orsola Benincasa, all’interno della facoltàdi Giurisprudenza, un nuovo insegnamento, sui “Profili sostanziali eprocessuali della legislazione antimafia”.

Il docente è il giudice Raffaele Cantone, per anni pubblico ministe-ro presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dove si è occu-pato delle indagini sul clan camorristico dei Casalesi, riuscendo ad ot-tenere la condanna all’ergastolo per molti esponenti di spicco del clanstesso come Francesco Schiavone detto Sandokan, FrancescoBidognetti, Walter Schiavone, Augusto La Torre.

Il corso, partito l’11 marzo, si svolgerà tutti i lunedì alle ore 14,30, erientra in un percorso aperto già da un po’ di tempo dalla Facoltà diGiurisprudenza del Suor Orsola, che mira a unire approcci teorici e pra-tici nell’insegnamento. Come spiega infatti Vincenzo Omaggio, presidedella facoltà, «l’inserimento del corso di Cantone nel nostro piano di stu-di rappresenta un felice esempio del nostro modo di fare Università, co-struendo legami tra la dimensione accademica e quella professionale, inun campo così importante e delicato anche sotto il profilo sociale e politi-co». Si tratta di un insegnamento innovativo e soprattutto dall’alto va-lore simbolico, oltre che didattico. Lo evidenzia proprio il giudiceCantone spiegando che «è di fondamentale importanza per i giovani giu-risti la conoscenza specifica di una normativa che, pur essendo oggetto diapplicazione ormai quotidiana nei tribunali non soltanto meridionali,non sempre è stata oggetto di uno studio adeguato ed approfondito. E’ unasfida che proverò a raccogliere – aggiunge il magistrato - consapevole cheil contrasto alle mafie richiede un approccio altamente professionale daparte di tutti gli operatori che non può non cominciare proprio dal mo-mento degli studi universitari».

Eloisa Crocco

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Il 24 marzo, Domenica delle Palme, iniziano le celebrazioni della SettimanaSanta e del Triduo Pasquale presiedute dal Cardinale Crescenzio Sepe.

Alle ore 10.30 ci sarà la Benedizione delle Palme nella chiesa di San GiorgioMaggiore. Seguiranno la Processione e la Santa Messa in Duomo.

Il 27 marzo, Mercoledì Santo, alle ore 18.30, Messa Crismale. Gli Oli benedetti saranno consegnati ai parroci subito dopo la

Concelebrazione.In occasione del 50° anniversario della Beatificazione di Vincenzo Romano,

verranno esposte in Duomo le reliquie del Beato, Sacerdote del nostro presbi-terio diocesano.

Il 28 marzo, Giovedì Santo, alle ore 18, in Duomo, Messa nella Cena delSignore.

Preghiera dalle ore 21.30 alle 22.30 in Santa Restituta guidata dal CardinaleArcivescovo.

Il 29 marzo, Venerdì Santo, alle ore 10, in Duomo, Liturgia delle Ore presie-duta dal Cardinale Arcivescovo, con la partecipazione del Capitolo Cattedrale.Dopo la Celebrazione delle Ore, il Cardinale amministrerà il Sacramento dellaconfessione.

Alle ore 17.30, Celebrazione della Passione del Signore, in Cattedrale.

Il 29 marzo, a partire dalle ore 20, il Cardinale Sepe guiderà la Via CrucisDiocesana nel Rione Salicelle, ad Afragola.

Il 30 marzo, Sabato Santo, alle ore 10, Liturgia delle Ore guidata dal CapitoloCattedrale.

Alle ore 22.30, Solenne Veglia Pasquale in Duomo.

Infine, il 31 marzo, Domenica di Pasqua, alle 11.30, Solenne CelebrazioneEucaristica in Cattedrale. A conclusione della Celebrazione il Cardinale impar-tirà la benedizione per il dono della Indulgenza plenaria.

Celebrazioni dell’Arcivescovonella Settimana Santa