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Autonomia e Responsabilità Autonomia e Responsabilità del Tecnico della Prevenzione” del Tecnico della Prevenzione” Il Tecnico della Il Tecnico della Prevenzione: l’evoluzione Prevenzione: l’evoluzione di una Professione. di una Professione. (T.d.P. dr. Gerardo Capone) (T.d.P. dr. Gerardo Capone) CONVEGNO U.N.P.I.S.I. CONVEGNO U.N.P.I.S.I. UNIONE NAZIONALE PERSONALE ISPETTIVO SANITARIO D’ITALIA BENEVENTO, 3 Aprile 2007 CENTRO CONGRESSI Hotel de la Ville C.da Piano Cappelle SS. Appia Km. 265.500 intervento:

”Autonomia e Responsabilità del Tecnico della Prevenzione”

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UNIONE NAZIONALE PERSONALE ISPETTIVO SANITARIO D’ITALIA. BENEVENTO, 3 Aprile 2007 CENTRO CONGRESSI Hotel de la Ville C.da Piano Cappelle SS. Appia Km. 265.500. ”Autonomia e Responsabilità del Tecnico della Prevenzione”. CONVEGNO U.N.P.I.S.I. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

””Autonomia e ResponsabilitàAutonomia e Responsabilità del Tecnico della Prevenzione” del Tecnico della Prevenzione”

Il Tecnico della Prevenzione: Il Tecnico della Prevenzione: l’evoluzione di una Professione.l’evoluzione di una Professione.

(T.d.P. dr. Gerardo Capone)(T.d.P. dr. Gerardo Capone)

CONVEGNO U.N.P.I.S.I.CONVEGNO U.N.P.I.S.I.

UNIONE NAZIONALE

PERSONALE ISPETTIVO SANITARIO

D’ITALIA

BENEVENTO, 3 Aprile 2007

CENTRO CONGRESSIHotel de la Ville

C.da Piano Cappelle SS. Appia Km. 265.500

intervento:

Page 2: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Sommario dell’intervento:Sommario dell’intervento:

La Storia;La Storia; La nuova figura professionale;La nuova figura professionale; L’equipollenza dei vecchi titoli;L’equipollenza dei vecchi titoli; La nuova disciplina delle professioni La nuova disciplina delle professioni

sanitarie;sanitarie; Alcuni aspetti conseguenti.Alcuni aspetti conseguenti.

Page 3: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIA

IL IL R.D. 6/07/1890R.D. 6/07/1890 N° 7042,N° 7042, artt artt. 2 e 5. 2 e 5 DEFINI’ DEFINI’ LA FIGURA DI VIGILANZA SANITARIA A LA FIGURA DI VIGILANZA SANITARIA A SUPPORTO DELL’UFFICIALE SANITARIO SUPPORTO DELL’UFFICIALE SANITARIO “VIGILE SANITARIO COMUNALE”“VIGILE SANITARIO COMUNALE”

NEL 1923 E NEL 1927, AVVENNE IL NEL 1923 E NEL 1927, AVVENNE IL PASSAGGIO DEI LABORATORI MUNICIPALI PASSAGGIO DEI LABORATORI MUNICIPALI (OVE ESISTENTI) ALLE PROVINCE CON (OVE ESISTENTI) ALLE PROVINCE CON L’ISTITUZIONE DEI LABORATORI L’ISTITUZIONE DEI LABORATORI PROVINCIALI.PROVINCIALI.

Page 4: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

IL IL REGIO DECRETO 27/07/1934 N° 1265REGIO DECRETO 27/07/1934 N° 1265 MEGLIO MEGLIO NOTO COME T.U.LL.SS. (TESTO UNICO LEGGI NOTO COME T.U.LL.SS. (TESTO UNICO LEGGI SANITARIE) STABILI’ ALL’ART.83:SANITARIE) STABILI’ ALL’ART.83:

Che al laboratorio sono addetti i vigili sanitari per le Che al laboratorio sono addetti i vigili sanitari per le disinfezioni e per la vigilanza in supporto dei Comuni disinfezioni e per la vigilanza in supporto dei Comuni della Provincia;della Provincia;

Al laboratorio sovrintende il medico provinciale il quale Al laboratorio sovrintende il medico provinciale il quale determina l’impiego del personale e le particolari indagini determina l’impiego del personale e le particolari indagini che debbono eseguirsi. che debbono eseguirsi.

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIA

Page 5: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Essi vigilano :Essi vigilano : Sulle condizioni igieniche del suolo, degli aggregati Sulle condizioni igieniche del suolo, degli aggregati

urbani e rurali e delle abitazioni, sulla salubrità delle urbani e rurali e delle abitazioni, sulla salubrità delle bevande e delle sostanze alimentari, sui mercati e bevande e delle sostanze alimentari, sui mercati e pubblici esercizi;pubblici esercizi;

Compiono alle dipendenze dell’Ufficiale Sanitario le Compiono alle dipendenze dell’Ufficiale Sanitario le ispezioni disposte dal Medico Provinciale o dal Direttore ispezioni disposte dal Medico Provinciale o dal Direttore del reparto del laboratorio, riferendo agli stessi sui del reparto del laboratorio, riferendo agli stessi sui risultati, sulle contestazioni e provvedimenti;risultati, sulle contestazioni e provvedimenti;

Vigilano sull’esecuzione delle misure disposte per la Vigilano sull’esecuzione delle misure disposte per la profilassi delle malattie infettive;profilassi delle malattie infettive;

Esercitano tutte le altre attribuzioni di vigilanza che sono Esercitano tutte le altre attribuzioni di vigilanza che sono previste dalle leggi.previste dalle leggi.

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIAREGIO DECRETO 27/07/1934 N° 1265REGIO DECRETO 27/07/1934 N° 1265

All’art. 91 prevede le norme di assunzione dei All’art. 91 prevede le norme di assunzione dei Vigili Sanitari Vigili Sanitari tramite pubblico concorso indetto dall’allora Preside della tramite pubblico concorso indetto dall’allora Preside della Provincia.Provincia.

Page 6: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Ai vigili sanitari sono attribuite, per le loro Ai vigili sanitari sono attribuite, per le loro funzioni, le facoltà spettanti ai vigili comunali.funzioni, le facoltà spettanti ai vigili comunali.

L’entrata in servizio è subordinato al giuramento L’entrata in servizio è subordinato al giuramento dinanzi al Pretore.dinanzi al Pretore.

Per partecipare al concorso non era previsto Per partecipare al concorso non era previsto alcun titolo specificoalcun titolo specifico

Il Ministero dell’Interno con circolare del Il Ministero dell’Interno con circolare del 04/08/1939 n°64 sottolinea la necessità di 04/08/1939 n°64 sottolinea la necessità di richiedere il possesso di licenza media inferiore.richiedere il possesso di licenza media inferiore.

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIA

Page 7: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIALA LEGGE n° 833 DEL 23/12/1978

Individua nelle USL l’esercizio delle funzioni per l’attività di prevenzione avvalendosi degli operatori dei propri servizi d’igiene e dei servizi multizonali.Non vi è traccia in merito al personale destinato all’attività di vigilanza in materia d’igiene e sanità pubblica.

Page 8: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

1.1. alle USL sono attribuiti a decorrere dal 01/01/1980 i compiti svolti alle USL sono attribuiti a decorrere dal 01/01/1980 i compiti svolti attualmente dell’Ispettorato del Lavoro in materia di prevenzione, attualmente dell’Ispettorato del Lavoro in materia di prevenzione, di igiene e di controllo sullo stato di salute dei lavoratori in di igiene e di controllo sullo stato di salute dei lavoratori in applicazione di quanto disposto dall’art. 27 del DPR 24/07/1977 applicazione di quanto disposto dall’art. 27 del DPR 24/07/1977 N° 616;N° 616;

2.2. per la tutela della salute dei lavoratori ( e per la salvaguardia per la tutela della salute dei lavoratori ( e per la salvaguardia dell’ambiente ) le USL organizzano propri servizi ( di igiene dell’ambiente ) le USL organizzano propri servizi ( di igiene ambientale ) e di medicina del lavoro anche prevedendo, ove non ambientale ) e di medicina del lavoro anche prevedendo, ove non esistano, presidi nelle unità produttive;esistano, presidi nelle unità produttive;

3.3. spetta al Prefetto in base all’ art. 27 DPR 24/07/1977 N° 616, su spetta al Prefetto in base all’ art. 27 DPR 24/07/1977 N° 616, su proposta del Presidente della Regione, quali addetti ai sensi di proposta del Presidente della Regione, quali addetti ai sensi di ciascuna USL assumano la qualifica di UPG per le funzioni ciascuna USL assumano la qualifica di UPG per le funzioni ispettive e controllo sulla sicurezza del lavoro;ispettive e controllo sulla sicurezza del lavoro;

4.4. al personale di cui al precedente comma è esteso il potere al personale di cui al precedente comma è esteso il potere d’accesso come attribuito agli Ispettori del Lavoro (art. 8 secondo d’accesso come attribuito agli Ispettori del Lavoro (art. 8 secondo comma), nonché la facoltà di diffida (art. 9 DPR 19/03/1955 N° comma), nonché la facoltà di diffida (art. 9 DPR 19/03/1955 N° 520).520).

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIALA LEGGE n° 833 DEL 23/12/1978

Per l’igiene del lavoro precisa all’art.21:“organizzazione dei servizi di prevenzione”

Page 9: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIAIl Il D.P.R. 20/12/1979 N° 761D.P.R. 20/12/1979 N° 761 (stato giuridico del personale USL) (stato giuridico del personale USL)

Individua il Personale di Vigilanza ed Ispezione Ruolo Sanitario - Tabella M – Personale di Vigilanza e Ispezione.

TABELLA M - OPERATORE PROFESSIONALE di 1° Catg.

Personale Enti LocaliPersonale Enti Locali Personale RegionalePersonale Regionale

Vigile Sanitario CapoVigile Sanitario Capo Capo Guardia di SanitàCapo Guardia di Sanità

Vigile SanitarioVigile Sanitario Guardia di SanitàGuardia di Sanità

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LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIA

IL DECRETO MINISTERIALE 30/01/1982IL DECRETO MINISTERIALE 30/01/1982

Individua che per la posizione funzionale del personale di vigilanza ed ispezione i nuovi titoli di accesso:

diploma di perito industriale;

diploma di perito agrario;

diploma di geometra.

Page 11: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

IL D.P.R. 07/09/1984 n° 821IL D.P.R. 07/09/1984 n° 821

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIA

ATTRIBUISCE LE ATTIVITA’ E FUNZIONI GIA’ ORIENTATE VERSO L’AUTONOMIA PROFESSIONALE

Capo X – Personale di Vigilanza e Ispezione : Operatore Professionale di 1 Catg.

Art. 25 - OPERATORE PROFESSIONALE COORDINATORE

•svolge attività di vigilanza e ispezione proprie dell’unità operativa cui è assegnato;•partecipa all’attività di accertamento e controllo analitico di laboratorio dell’U.O. cui è assegnato;•coordina l’attività del personale nella posizione di collaboratore, predisponendone i piani di lavoro nell’ambito delle direttive impartite dal Responsabile dell’U.O. nel rispetto dell’autonomia operativa del personale e delle esigenze del lavoro di gruppo;•svolge attività didattica finalizzata alla propria formazione.

Page 12: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

ART. 26 OPERATORE PROFESIONALE COLLABORATORE:ART. 26 OPERATORE PROFESIONALE COLLABORATORE:

nell’ambito del rispetto di quanto stabilito all’art. 25, partecipa alla nell’ambito del rispetto di quanto stabilito all’art. 25, partecipa alla formulazione dei piani d’intervento;formulazione dei piani d’intervento;

svolge attività di vigilanza e ispezione di specifica competenza;svolge attività di vigilanza e ispezione di specifica competenza;

assicura gli interventi previsti dai piani di lavoro e riferisce al assicura gli interventi previsti dai piani di lavoro e riferisce al coordinatore sui risultati;coordinatore sui risultati;

svolge attività didattica finalizzata alla propria formazione;svolge attività didattica finalizzata alla propria formazione;

ha responsabilità professionale limitatamente alle prestazioni e ha responsabilità professionale limitatamente alle prestazioni e funzioni.funzioni.

IL D.P.R. 07/09/1984 n° 821IL D.P.R. 07/09/1984 n° 821

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIA

Page 13: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

LA STORIALA STORIALA STORIALA STORIAIL DECRETO LEGISLATIVO 30/12/1992 n° 502

Rappresenta per i Tecnici della Prevenzione la vera RIVOLUZIONE.

Infatti introduce il nuovo sistema formativo Universitario:

• L’art. 6 comma 3 ( come sostituito dall’art.7 del Dlgs n° 517 del 1993) individua a norma dell’art. 1 lett. A della legge 23/01/1992 N° 421, la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione.

• Deve avvenire in sede ospedaliera o di altre strutture del S.S.N. o istituzioni accreditate.

• Il Ministro della Sanità, individua con proprio decreto le figure professionali da formare ed i relativi profili.

• L’orientamento didattico è definito ai sensi dell’art. 9 legge 19/11/1990 n° 341.

Page 14: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

La nuova figura professionaleLa nuova figura professionale

DECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58DECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58 - Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale del tecnico delle prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. (pubblicato sulla G.U. del 14 marzo 1997, n. 61)

Con tale decreto viene finalmente disciplinata la figura e il relativo profilo professionale del

““TECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E TECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO”NEI LUOGHI DI LAVORO”

Con tale decreto viene finalmente disciplinata la figura e il relativo profilo professionale del

““TECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E TECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO”NEI LUOGHI DI LAVORO”

Page 15: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

La nuova figura professionaleLa nuova figura professionale

DECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58DECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58

Art. 1 –

1. E' individuata la figura professionale del tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, con il seguente profilo: il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro e' l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, e' responsabile, nell'ambito delle proprie competenze, di tutte le attivita' di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanita' pubblica e veterinaria.    2. Il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, operante nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza e', nei limiti delle proprie attribuzioni, ufficiale di polizia giudiziaria; svolge attivita' istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico sanitari per attivita' soggette a controllo.

segue…..

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La nuova figura professionaleLa nuova figura professionaleDECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58DECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58

Art. 1 – 3. Nell'ambito dell'esercizio della professione, il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro: a) istruisce, determina, contesta e notifica le irregolarita' rilevate e formula pareri nell'ambito delle proprie competenze; b) vigila e controlla gli ambienti di vita e di lavoro e valuta la necessita' di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; c) vigila e controlla la rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attivita' ad esse connesse; d) vigila e controlla le condizioni di sicurezza degli impianti; e) vigila e controlla la qualita' degli alimenti e bevande destinati all'alimentazione dalla produzione al consumo e valuta la necessita' di procedere a successive indagini specialistiche; f) vigila e controlla l'igiene e sanita' veterinaria, nell'ambito delle proprie competenze, e valuta la necessita' di procedere a successive indagini; g) vigila e controlla i prodotti cosmetici; h) collabora con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti; i) vigila e controlla quant'altro previsto da leggi e regolamenti in materia di prevenzione sanitaria e ambientale, nell'ambito delle proprie competenze. segue…..

Page 17: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

  Art. 1 – 4. Il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro svolge con autonomia tecnico professionale le proprie attivita' e collabora con altre figure professionali all'attivita' di programmazione e di organizzazione del lavoro della struttura in cui opera. E' responsabile dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualita' degli atti svolti nell'esercizio della propria attivita' professionale.    5. Il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro partecipa ad attivita' di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e' nei luoghi dove e' richiesta la sua competenza professionale; contribuisce alla formazione del personale e collabora direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo e alla ricerca.    6. Il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro svolge la sua attivita' professionale, in regime di dipendenza o libero professionale, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente.  Art. 2 – 1. Il diploma universitario di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, conseguito ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, abilita all'esercizio della professione.

La nuova figura professionaleLa nuova figura professionaleDECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58DECRETO Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58

Page 18: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

La nuova figura professionaleLa nuova figura professionale

Legge 26 febbraio 1999, n. 42.(Gazzetta Ufficiale 2 marzo 1999, n. 50)

"Disposizioni in materia di professioni sanitarie"

Con tale legge viene data una nuova definizione delle professioni sanitarie già disciplinate dal T.U.LL.SS.

Page 19: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

La nuova figura professionaleLa nuova figura professionaleLegge 26 febbraio 1999, n. 42.

Art. 1. (Definizione delle professioni sanitarie)1. La denominazione "professione sanitaria ausiliaria" nel testo unico delle leggi

sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni, nonchè in ogni altra disposizione di legge, è sostituita dalla denominazione "professione sanitaria".

2. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogati il regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 1974, n. 225, ad eccezione delle disposizioni previste dal titolo V, il decreto del Presidente della Repubblica 7 marzo 1975, n. 163, e l'articolo 24 del regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 1968, n. 680, e successive modificazioni. Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni, è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base nonchè degli specifici codici deontologici, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali.

Page 20: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

L’equipollenza dei vecchi titoliL’equipollenza dei vecchi titoli

Decreto Ministero Sanita 27 luglio 2000Decreto Ministero Sanita 27 luglio 2000

Equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario di fisioterapista, ai fini dell'esercizio professionale e dell'accesso alla formazione post-base

IL MINISTRO DELLA SANITA'di concerto conIL MINISTRO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

Page 21: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

L’equipollenza dei vecchi titoliL’equipollenza dei vecchi titoli

Sez. A – Diploma Sez. A – Diploma universitariouniversitario Sez. B – titoli equipollentiSez. B – titoli equipollenti

Tecnico della prevenzione Tecnico della prevenzione dell’ambiente e luoghi di dell’ambiente e luoghi di lavoro – lavoro –

Decreto del Ministro della Decreto del Ministro della Sanità 17 gennaio 1997, n° Sanità 17 gennaio 1997, n° 5858

Tecnico con funzione ispettiva per la tutela della Tecnico con funzione ispettiva per la tutela della salute nei luoghi di lavoro – Decreto del salute nei luoghi di lavoro – Decreto del Presidente della Repubblica n° 162 del 10 marzo Presidente della Repubblica n° 162 del 10 marzo 1982 – legge 11 novembre 1990, n° 341;1982 – legge 11 novembre 1990, n° 341;

Tecnico per la protezione ambientale e per la Tecnico per la protezione ambientale e per la sicurezza – Decreto del Presidente della sicurezza – Decreto del Presidente della Repubblica n° 162 del 10 marzo 1982 – legge 11 Repubblica n° 162 del 10 marzo 1982 – legge 11 novembre 1990, n° 341;novembre 1990, n° 341;

Tecnico di igiene ambientale e del lavoro - Tecnico di igiene ambientale e del lavoro - Decreto del Presidente della Repubblica n° 162 Decreto del Presidente della Repubblica n° 162 del 10 marzo 1982 – legge 11 novembre 1990, n° del 10 marzo 1982 – legge 11 novembre 1990, n° 341;341;

Operatore di vigilanza e ispezione – Decreto del Operatore di vigilanza e ispezione – Decreto del Presidente della Repubblica n° 761 del 20 Presidente della Repubblica n° 761 del 20 dicembre 1979 – decreto del Ministro della Sanità dicembre 1979 – decreto del Ministro della Sanità del 30 gennaio 1982, art. 81.del 30 gennaio 1982, art. 81.

Page 22: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Al Al “vecchio” operatore professionale di 1“vecchio” operatore professionale di 1a a

categoriacategoria, inquadrato nel Ruolo Sanitario – , inquadrato nel Ruolo Sanitario – tabella M – Personale di Vigilanza e Ispezione, tabella M – Personale di Vigilanza e Ispezione, in possesso dei titoli e requisiti previsti dall’art. in possesso dei titoli e requisiti previsti dall’art. 81 del D.M. 30 gennaio 1982 (perito industriale, 81 del D.M. 30 gennaio 1982 (perito industriale, perito agrario, geometra) è pertanto, perito agrario, geometra) è pertanto, riconosciuto il titolo di riconosciuto il titolo di TECNICO DELLATECNICO DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO”LUOGHI DI LAVORO” ai fini dell’esercizio ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione professionale e dell’accesso alla formazione post-base (master, laurea specialistica, scuola di post-base (master, laurea specialistica, scuola di specializzazione, dottorato di ricerca).specializzazione, dottorato di ricerca).

L’equipollenza dei vecchi titoliL’equipollenza dei vecchi titoli

Page 23: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

LEGGE 10 agosto 2000, n.251 (GU n. 208 del 6.9.2000)Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica.

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

Art. 4.Professioni tecniche della prevenzione

1. Gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono con autonomia tecnico-professionale attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanita' pubblica e veterinaria. Tali attività devono comunque svolgersi nell'ambito della responsabilita' derivante dai profili professionali.2. I Ministeri della sanità e dell'ambiente, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emanano linee guida per l'attribuzione in tutte le aziende sanitarie e nelle agenzie regionali per l'ambiente della diretta responsabilità e gestione delle attività di competenza delle professioni tecniche della prevenzione.  

Art. 4.Professioni tecniche della prevenzione

1. Gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono con autonomia tecnico-professionale attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanita' pubblica e veterinaria. Tali attività devono comunque svolgersi nell'ambito della responsabilita' derivante dai profili professionali.2. I Ministeri della sanità e dell'ambiente, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emanano linee guida per l'attribuzione in tutte le aziende sanitarie e nelle agenzie regionali per l'ambiente della diretta responsabilità e gestione delle attività di competenza delle professioni tecniche della prevenzione.  

Page 24: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Art. 5.Formazione universitaria

1. Il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, di concerto con il Ministro della sanità, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, individua con uno o piu' decreti i criteri per la disciplina degli ordinamenti didattici di specifici corsi universitari ai quali possono accedere gli esercenti le professioni di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della presente legge, in possesso di diploma universitario o di titolo equipollente per legge.

2. Le università nelle quali e' attivata la scuola diretta a fini speciali per docenti e dirigenti di assistenza infermieristica sono autorizzate alla progressiva disattivazione della suddetta scuola contestualmente alla attivazione dei corsi universitari di cui al comma 1.  

Art. 5.Formazione universitaria

1. Il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, di concerto con il Ministro della sanità, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, individua con uno o piu' decreti i criteri per la disciplina degli ordinamenti didattici di specifici corsi universitari ai quali possono accedere gli esercenti le professioni di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della presente legge, in possesso di diploma universitario o di titolo equipollente per legge.

2. Le università nelle quali e' attivata la scuola diretta a fini speciali per docenti e dirigenti di assistenza infermieristica sono autorizzate alla progressiva disattivazione della suddetta scuola contestualmente alla attivazione dei corsi universitari di cui al comma 1.  

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

LEGGE 10 agosto 2000, n.251

Page 25: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Regione Campania: Legge Regionale n° 4 del 10 aprile 2001 “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infiermeristiche, ostetriche,

riabilitative, tecnico-sanitarie e tecniche della prevenzione”.

Regione Campania: Legge Regionale n° 4 del 10 aprile 2001 “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infiermeristiche, ostetriche,

riabilitative, tecnico-sanitarie e tecniche della prevenzione”.

Art. 7.Disposizioni transitorie

1. …….omissis……

2. Le aziende sanitarie possono conferire incarichi di dirigente, con modalità analoghe a quelle previste al comma 1, per le professioni sanitarie di cui alla legge 26 febbraio 1999, n. 42, nelle regioni nelle quali sono emanate norme per l'attribuzione della funzione di direzione relativa alle attività della specifica area professionale.

Art. 7.Disposizioni transitorie

1. …….omissis……

2. Le aziende sanitarie possono conferire incarichi di dirigente, con modalità analoghe a quelle previste al comma 1, per le professioni sanitarie di cui alla legge 26 febbraio 1999, n. 42, nelle regioni nelle quali sono emanate norme per l'attribuzione della funzione di direzione relativa alle attività della specifica area professionale.

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

LEGGE 10 agosto 2000, n.251

NOVITA’ IMPORTANTE! Le aziende sanitarie ora possono conferire incarichi di dirigente anche a

queste professioni sanitarie, laddove le regioni abbiano provveduto a quanto di competenza.

NOVITA’ IMPORTANTE! Le aziende sanitarie ora possono conferire incarichi di dirigente anche a

queste professioni sanitarie, laddove le regioni abbiano provveduto a quanto di competenza.

Page 26: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Art. 1 – Istituzione dei serviziArt. 1 – Istituzione dei serviziSono istituiti distintamente i servizi delle professioni infermieristiche ed Sono istituiti distintamente i servizi delle professioni infermieristiche ed

ostetriche,…omissis…. delle professioni tecnico della prevenzione ostetriche,…omissis…. delle professioni tecnico della prevenzione a livello regionale e di ASL etc.a livello regionale e di ASL etc.

Art. 2 – Elenco dei ServiziArt. 2 – Elenco dei Servizi……....Servizio professioni tecniche della prevenzioneServizio professioni tecniche della prevenzione

Art. 4 – Direttori dei ServiziArt. 4 – Direttori dei Servizi1.1. I direttori dei Servizi di cui all’art. 2 sono nominati mediante I direttori dei Servizi di cui all’art. 2 sono nominati mediante

concorso per avviso pubblico a rapporto quinquennale etc;concorso per avviso pubblico a rapporto quinquennale etc;2.2. In via transitoria per quanto riguarda le ASL si rimanda alle In via transitoria per quanto riguarda le ASL si rimanda alle

disposizioni transitorie della legge 10 agosto 2000 n° 251disposizioni transitorie della legge 10 agosto 2000 n° 251

Regione Campania: Legge Regionale n° 4 del 10 aprile 2001 “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infiermeristiche, ostetriche,

riabilitative, tecnico-sanitarie e tecniche della prevenzione”.

Regione Campania: Legge Regionale n° 4 del 10 aprile 2001 “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infiermeristiche, ostetriche,

riabilitative, tecnico-sanitarie e tecniche della prevenzione”.

Regione Campania: Decreto n° 336 del 26 maggio 2003:regolamento di esecuzione della Legge Regionale n° 4 del 10 aprile 2001

Regione Campania: Decreto n° 336 del 26 maggio 2003:regolamento di esecuzione della Legge Regionale n° 4 del 10 aprile 2001

Page 27: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Art. 1.

Le figure professionali di cui all’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n° 502, e successive modificazioni, sono incluse nelle fattispecie di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della legge 10 agosto 2000, n° 251, come specificato nei successivi articoli.

....................

Art. 5.

Nella fattispecie: “professioni tecniche della prevenzione” sono incluse le seguenti figure professionali:

a) Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro;b) Assistente sanitario.

Art. 1.

Le figure professionali di cui all’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n° 502, e successive modificazioni, sono incluse nelle fattispecie di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della legge 10 agosto 2000, n° 251, come specificato nei successivi articoli.

....................

Art. 5.

Nella fattispecie: “professioni tecniche della prevenzione” sono incluse le seguenti figure professionali:

a) Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro;b) Assistente sanitario.

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

Decreto 29 marzo 2001:Definizione delle figure professionali di cui all’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n° 502, e successive modificazioni, da includere nelle fattispecie previste dagli articoli 1, 2, 3 e 4 della legge 10 agosto 2000, n° 251 (art. 6, comma 1, legge n° 251/2000).

Page 28: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Allegato 4 – CLASSE DELLE LAUREE NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE

Obiettivi formativi qualificantiI laureati nella classe sono, ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, articolo 4, comma 1, gli operatori delle

professioni tecniche della prevenzione che svolgono con autonomia tecnico-professionale attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. Tali attività devono comunque svolgersi nell'ambito della responsabilità derivante dai profili professionali.

Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministro della sanità 17 gennaio 1997, n. 58 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono responsabili, nell'ambito delle loro competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria. I laureati in prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, operanti nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza, sono, nei limiti delle loro attribuzioni, ufficiali di polizia giudiziaria; svolgono attività istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitari per attività soggette a controllo.

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

Decreto interministeriale 2 aprile 2001: (Pubblicato nel S.O. n. 136 alla Gazzetta Ufficiale n. 128

del 5 giugno 2001) Determinazione delle classi delle lauree universitarie delle professioni sanitarie.

Page 29: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Allegato 4 – CLASSE DELLE LAUREE NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE

Nell'ambito dell'esercizio della professione, essi istruiscono, determinano, contestano e notificano le irregolarità rilevate e formulano pareri nell'ambito delle loro competenze; vigilano e controllano gli ambienti di vita e di lavoro e valutano la necessità di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; vigilano e controllano la rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attività ad esse connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano e controllano la qualità degli alimenti e bevande destinati all'alimentazione dalla produzione al consumo e valutano la necessità di procedere a successive indagini specialistiche; vigilano e controllano l'igiene e sanità veterinaria, nell'ambito delle loro competenze, e valutano la necessità di procedere a successive indagini; vigilano e controllano i prodotti cosmetici; collaborano con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti; vigilano e controllano quant'altro previsto da leggi e regolamenti in materia di prevenzione sanitaria e ambientale, nell'ambito delle loro competenze; svolgono con autonomia tecnico professionale le loro attività e collaborano con altre figure professionali all'attività di programmazione e di organizzazione del lavoro della struttura in cui operano; sono responsabili dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualità degli atti svolti nell'esercizio della loro attività professionale; partecipano ad attività di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e nei luoghi dove è richiesta la loro competenza professionale; contribuiscono alla formazione del personale e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; svolgono la loro attività professionale, in regime di dipendenza o libero-professionale, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente.

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

Decreto interministeriale 2 aprile 2001:

Page 30: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

• QUESTE ULTIME TAPPE SEGNANO IL COMPIMENTO DEL PERCORSO CHE HA PORTATO

ALLA DEFINIZIONE DELLA NUOVA PROFESSIONE

SANITARIA

• QUESTE ULTIME TAPPE SEGNANO IL COMPIMENTO DEL PERCORSO CHE HA PORTATO

ALLA DEFINIZIONE DELLA NUOVA PROFESSIONE

SANITARIA

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

Tra l’altro, già il C.C.N.L. comparto Sanità, secondo biennio economico 2000/2001 prevedeva compiti di responsabilità dei tecnici della prevenzione, prevedendo all’art. 10 il coordinamento e all’art. 11 le posizioni organizzative.

Page 31: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Il 10 febbraio 2004 con la firma del CCNL integrativo del CCNL dell’area della dirigenza dei ruoli sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo del SSN, stipulato l’8 giugno 2000, all’art. 41 prevede l’istituzione della qualifica unica di dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica.

All’art. 42, in attesa dell’entrata a regime dell’art. 41 e comunque per un biennio dall’entrata in vigore del presente contratto, nel caso in cui le Aziende attuino la disciplina transitoria dell’art. 7, comma 1, della legge 251/2000, al personale cui è conferito l’incarico è attribuito il trattamento economico stabilito dai vigenti contratti collettivi per i dirigenti di nuova assunzione ……….

Page 32: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Legge 1 febbraio 2006, n° 43Legge 1 febbraio 2006, n° 43 – – Disposizioni in materia di professioni Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al governo per prevenzione e delega al governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali.l’istituzione dei relativi ordini professionali.

La nuova disciplina delle professioni sanitarieLa nuova disciplina delle professioni sanitarie

Page 33: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Alcuni aspetti conseguentiAlcuni aspetti conseguenti

Titoli e norme di accesso:Titoli e norme di accesso:

Il nuovo Il nuovo regolamento regolamento sulla disciplina sulla disciplina concorsuale del concorsuale del personale non personale non dirigenziale del dirigenziale del Servizio Sanitario Servizio Sanitario Nazionale Nazionale approvato con approvato con D.P.R. 27 marzo D.P.R. 27 marzo 2001, n° 220 2001, n° 220 stabilisce:stabilisce:

Il nuovo Il nuovo regolamento regolamento sulla disciplina sulla disciplina concorsuale del concorsuale del personale non personale non dirigenziale del dirigenziale del Servizio Sanitario Servizio Sanitario Nazionale Nazionale approvato con approvato con D.P.R. 27 marzo D.P.R. 27 marzo 2001, n° 220 2001, n° 220 stabilisce:stabilisce:

Art. 33 - Concorso per titoli ed esami Art. 33 - Concorso per titoli ed esami per la figura di operatore per la figura di operatore professionale sanitario del personale professionale sanitario del personale di vigilanza ed ispezione. di vigilanza ed ispezione.

1. Per il personale appartenente al profilo 1. Per il personale appartenente al profilo professionale di tecnico della prevenzione professionale di tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro il nell’ambiente e nei luoghi di lavoro il requisito specifico di ammissione al requisito specifico di ammissione al concorso è il diploma universitario [oggi concorso è il diploma universitario [oggi laurea] conseguito ai sensi dell’art. 6, laurea] conseguito ai sensi dell’art. 6, comma 3 del d.lgs. 502/1992, ovvero i comma 3 del d.lgs. 502/1992, ovvero i diplomi e attestati conseguiti in base al diplomi e attestati conseguiti in base al precedente ordinamento, riconosciuti precedente ordinamento, riconosciuti equipollenti,, ai sensi delle vigenti equipollenti,, ai sensi delle vigenti disposizioni, al diploma universitario ai disposizioni, al diploma universitario ai fini dell’esercizio dell’attività fini dell’esercizio dell’attività professionale e dell’accesso ai pubblici professionale e dell’accesso ai pubblici concorsi.concorsi.

Art. 33 - Concorso per titoli ed esami Art. 33 - Concorso per titoli ed esami per la figura di operatore per la figura di operatore professionale sanitario del personale professionale sanitario del personale di vigilanza ed ispezione. di vigilanza ed ispezione.

1. Per il personale appartenente al profilo 1. Per il personale appartenente al profilo professionale di tecnico della prevenzione professionale di tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro il nell’ambiente e nei luoghi di lavoro il requisito specifico di ammissione al requisito specifico di ammissione al concorso è il diploma universitario [oggi concorso è il diploma universitario [oggi laurea] conseguito ai sensi dell’art. 6, laurea] conseguito ai sensi dell’art. 6, comma 3 del d.lgs. 502/1992, ovvero i comma 3 del d.lgs. 502/1992, ovvero i diplomi e attestati conseguiti in base al diplomi e attestati conseguiti in base al precedente ordinamento, riconosciuti precedente ordinamento, riconosciuti equipollenti,, ai sensi delle vigenti equipollenti,, ai sensi delle vigenti disposizioni, al diploma universitario ai disposizioni, al diploma universitario ai fini dell’esercizio dell’attività fini dell’esercizio dell’attività professionale e dell’accesso ai pubblici professionale e dell’accesso ai pubblici concorsi.concorsi.

Page 34: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Alcuni aspetti conseguentiAlcuni aspetti conseguenti

Titoli e norme di accesso:Titoli e norme di accesso:

Ne consegue che Ne consegue che oggi non è più oggi non è più sufficiente il sufficiente il diploma di perito diploma di perito industriale, industriale, perito agrario o perito agrario o geometra per geometra per poter accedere poter accedere alla professione alla professione sanitaria di sanitaria di Tecnico della Tecnico della Prevenzione……Prevenzione……

Ne consegue che Ne consegue che oggi non è più oggi non è più sufficiente il sufficiente il diploma di perito diploma di perito industriale, industriale, perito agrario o perito agrario o geometra per geometra per poter accedere poter accedere alla professione alla professione sanitaria di sanitaria di Tecnico della Tecnico della Prevenzione……Prevenzione……

A tal proposito si fa riferimento ad A tal proposito si fa riferimento ad alcune sentenze del TAR Campania:alcune sentenze del TAR Campania:

Sentenza del 10/06/2003 su ricorso n° Sentenza del 10/06/2003 su ricorso n° 6227/2002 di Perito industriale, già in 6227/2002 di Perito industriale, già in servizio in qualità di Operatore servizio in qualità di Operatore professionale sanitario Tecnico della professionale sanitario Tecnico della prevenzione, ma con contratto a tempo prevenzione, ma con contratto a tempo determinato, escluso da concorso;determinato, escluso da concorso;

Sentenza del 10/07/2003 su ricorso n° Sentenza del 10/07/2003 su ricorso n° 6277/2002 di Geometra escluso da 6277/2002 di Geometra escluso da concorsoconcorso

A tal proposito si fa riferimento ad A tal proposito si fa riferimento ad alcune sentenze del TAR Campania:alcune sentenze del TAR Campania:

Sentenza del 10/06/2003 su ricorso n° Sentenza del 10/06/2003 su ricorso n° 6227/2002 di Perito industriale, già in 6227/2002 di Perito industriale, già in servizio in qualità di Operatore servizio in qualità di Operatore professionale sanitario Tecnico della professionale sanitario Tecnico della prevenzione, ma con contratto a tempo prevenzione, ma con contratto a tempo determinato, escluso da concorso;determinato, escluso da concorso;

Sentenza del 10/07/2003 su ricorso n° Sentenza del 10/07/2003 su ricorso n° 6277/2002 di Geometra escluso da 6277/2002 di Geometra escluso da concorsoconcorso

Page 35: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Alcuni aspetti conseguentiAlcuni aspetti conseguenti

Abilitazione alla professione:Abilitazione alla professione:

Come già Come già evidenziato, la evidenziato, la nuova figura nuova figura professionale è professionale è diventata diventata Professione Professione Sanitaria tutelata Sanitaria tutelata dal T.U.LL.SS.; il dal T.U.LL.SS.; il relativo titolo relativo titolo universitario o di universitario o di equipollenza equipollenza “abilita “abilita all’esercizio all’esercizio della della professione”.professione”.

Come già Come già evidenziato, la evidenziato, la nuova figura nuova figura professionale è professionale è diventata diventata Professione Professione Sanitaria tutelata Sanitaria tutelata dal T.U.LL.SS.; il dal T.U.LL.SS.; il relativo titolo relativo titolo universitario o di universitario o di equipollenza equipollenza “abilita “abilita all’esercizio all’esercizio della della professione”.professione”.

Ora, anche per le professioni sanitarie Ora, anche per le professioni sanitarie non mediche, l’esercizio delle attività non mediche, l’esercizio delle attività previste nei relativi profili previste nei relativi profili professionali da parte di soggetti non professionali da parte di soggetti non abilitati integra l’ipotesi di abuso abilitati integra l’ipotesi di abuso professionale (art. 348 C.P.) e di professionale (art. 348 C.P.) e di concorso per lo stesso reato da parte concorso per lo stesso reato da parte di chiunque ne agevoli lo svolgimento di chiunque ne agevoli lo svolgimento [Cassazione Penale – Sez. VI, 16 gennaio 1973 [Cassazione Penale – Sez. VI, 16 gennaio 1973 n° 20].n° 20].

La suprema corte ha altresì avuto La suprema corte ha altresì avuto modo di precisare che per attività modo di precisare che per attività professionale non si intende solo una professionale non si intende solo una attività compiutamente strutturata attività compiutamente strutturata bensì “è sufficiente il compimento di bensì “è sufficiente il compimento di una isolata prestazione professionale” una isolata prestazione professionale” [Cassazione Penale – Sez. VI, 7 maggio 1985][Cassazione Penale – Sez. VI, 7 maggio 1985]

Ora, anche per le professioni sanitarie Ora, anche per le professioni sanitarie non mediche, l’esercizio delle attività non mediche, l’esercizio delle attività previste nei relativi profili previste nei relativi profili professionali da parte di soggetti non professionali da parte di soggetti non abilitati integra l’ipotesi di abuso abilitati integra l’ipotesi di abuso professionale (art. 348 C.P.) e di professionale (art. 348 C.P.) e di concorso per lo stesso reato da parte concorso per lo stesso reato da parte di chiunque ne agevoli lo svolgimento di chiunque ne agevoli lo svolgimento [Cassazione Penale – Sez. VI, 16 gennaio 1973 [Cassazione Penale – Sez. VI, 16 gennaio 1973 n° 20].n° 20].

La suprema corte ha altresì avuto La suprema corte ha altresì avuto modo di precisare che per attività modo di precisare che per attività professionale non si intende solo una professionale non si intende solo una attività compiutamente strutturata attività compiutamente strutturata bensì “è sufficiente il compimento di bensì “è sufficiente il compimento di una isolata prestazione professionale” una isolata prestazione professionale” [Cassazione Penale – Sez. VI, 7 maggio 1985][Cassazione Penale – Sez. VI, 7 maggio 1985]

Page 36: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

Alcuni aspetti conseguentiAlcuni aspetti conseguenti

Competenze professionali e area di attività:Competenze professionali e area di attività:

C’è differenza tra le funzioni che il professionista C’è differenza tra le funzioni che il professionista è abilitato a svolgere in base al titolo e quelle che è abilitato a svolgere in base al titolo e quelle che possono essere effettivamente svolte in relazione possono essere effettivamente svolte in relazione agli incarichi attribuiti nell’ambito organizzativo in agli incarichi attribuiti nell’ambito organizzativo in cui si trova ad operarecui si trova ad operare::

nel Servizio nel Servizio Sanitario Nazionale Sanitario Nazionale

– nelle Aziende – nelle Aziende ULSSULSS

nel Ministero nel Ministero dell’Ambiente – nelle dell’Ambiente – nelle

ARPAARPA

nella libera nella libera professione professione (ad es. (ad es.

come responsabile della come responsabile della sicurezza in azienda)sicurezza in azienda)

ha competenze ha competenze per la tutela della per la tutela della

salute negli salute negli ambienti di vita e ambienti di vita e

di lavorodi lavoro

ha competenze ha competenze in campo in campo

ambientaleambientale

non ha non ha competenze di competenze di

Polizia Polizia GiudiziariaGiudiziaria

Page 37: ”Autonomia e Responsabilità   del Tecnico della Prevenzione”

(T.d.P. dr. Gerardo Capone)(T.d.P. dr. Gerardo Capone)