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AUTOSOCCORSO 2015
Esercitazione rischio sismico
Mugello ottobre 2015
1
ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILEESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILERISCHIO SISMICO
Mugello ottobre 2015
SOMMARIO
COMPONENTI E STRUTTURE OPERATIVE...............................................................................................................................3
1. PREMESSA...................................................................................................................................................................4
2. AUTOSOCCORSO E CARATTERIZZAZIONE DELL ’EVENTO................................................................................................4
3. INQUADRAMENTO SISMICO DEL TERRITORIO METROPOLITANO ......................................................................................5
4. INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO DEL MUGELLO ...................................................................................................7
5. L’ ESERCITAZIONE.........................................................................................................................................................9
6. SCENARIO D’EVENTO..................................................................................................................................................10
6.1 EVENTO SISMICO:.........................................................................................................................................106.2 VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL CAMPO DI ACCELERAZIONE E DEI DANNEGGIAMENTI A SEGUITO DI UN IPOTETICO TERREMOTO DI ML = 6,4 LOCALIZZATO A VICCHIO (FI).....................................................................................................10
7. OBIETTIVI...................................................................................................................................................................10
7.1 OBIETTIVI GENERALI..........................................................................................................................................107.2 OBIETTIVI SPECIFICI DEL SISTEMA SANITARIO (ASL10 - 118)..........................................................................117.3 OBIETTIVI SPECIFICI DEI VIGILI DEL FUOCO........................................................................................................11
8. SCENARI D’ESERCITAZIONE........................................................................................................................................12
9. DEFINIZIONE DELLA MAGLIA RADIO E DELLE COMUNICAZIONI.....................................................................................16
9.1 MODALITÀ DI INTERRUZIONE DELL’ESERCITAZIONE E COMUNICAZIONI REALI..............................................................16
10. VALUTAZIONE DELL ’ESERCITAZIONE E DOCUMENTO FINALE CONCLUSIVO..............................................................17
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1. PREMESSA
Il territorio provinciale è stato interessato da numerosi eventi sismici, alcuni dei quali
disastrosi. Oltre ai dati storici, nuove conoscenze acquisite in campo scientifico
confermano che il rischio sismico è un rischio non residuale per il nostro territorio. Per
questo motivo l’amministrazione provinciale da diversi anni sta lavorando con molteplici
soggetti per mettere a punto un modello d’intervento ed una risposta efficace ed
immediata nel caso si verifichi un nuovo evento.
La riclassificazione sismica della Toscana, con Del. GRT n°421 del 26/5/14 colloca i
Comuni della fascia appenninica della Provincia di Firenze in ZONA 2, per tale motivo la
Città metropolitana di Firenze già da alcuni anni ha portato a termine, grazie ad una
convenzione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di
Firenze, uno studio sul rischio sismico effettuato analizzando le sue tre componenti:
pericolosità, vulnerabilità ed elementi a rischio. Dallo studio emerge che l’evento massimo
atteso è un sisma di magnitudo 6,4 con epicentro nel comune di Marradi, al quale è
associata una probabilità di occorrenza pari al 10% entro i prossimi 50 anni.
2. AUTOSOCCORSO E CARATTERIZZAZIONE DELL ’EVENTO
La necessità di testare urgentemente modelli organizzativi recentemente messi a punto
(vedi Piano Intercomunale di Protezione Civile) e di verificare quelli definiti da tempo (vedi
Piano Provinciale di emergenza) ha suggerito di organizzare una esercitazione, che
prenda in considerazione l’ipotesi in cui tutte le risorse del sistema locale, a causa di un
evento di elevata magnitudo, non siano immediatamente disponibili, non riescano a
raggiungere la zona dell’evento o siano impiegate altrove. Questo è l’obiettivo che si pone
il sistema di Autosoccorso, che mira ad ottimizzare le risorse territoriali ed a garantire la
presenza di personale qualificato sul posto anche nel caso in cui i tempi di arrivo di risorse
esterne siano particolarmente lunghi.
In particolare la zona dell’alto Mugello (comuni di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul
Senio) per le proprie caratteristiche morfologiche e per la viabilità ridotta che facilmente
potrebbe essere compromessa presentando le condizioni precedentemente descritte.
Pertanto l’area interessata dall’evento, oggetto dell’esercitazione, è la zona settentrionale
del territorio metropolitano, nella zona dell’alto mugello.
Questa area, ha caratteristiche particolari date da una viabilità difficile con alternanza di
paesi e piccoli borghi ad aree non antropizzate la cui dinamica ed il cui contesto si
adattano facilmente alle problematiche da testare. Gli scenari di riferimento principali
4
saranno 3, uno per comune, e dovranno essere affrontati con le sole risorse locali a
disposizione.
Verranno testati anche i sistemi di comunicazione con le sale operative degli altri enti che
parteciperanno per posti comando.
3. INQUADRAMENTO SISMICO DEL TERRITORIO METROPOLITANO
Lo studio della pericolosità sismica è stato condotto dal Dipartimento di Scienze della
Terra Università degli Studi di Firenze su commissione del Servizio Protezione Civile della
Città metropolitana di Firenze.
Per lo studio della pericolosità sismica sono state utilizzate carte del SSN-GNDT, inoltre
sono stati individuati gli epicentri dei maggiori terremoti storici e di quelli registrati
strumentalmente negli ultimi venti anni. Quindi è stato condotto uno studio specifico sulle
possibili sorgenti sismogenetiche. Lo studio di risposta sismica locale è stato effettuato
integrando informazioni geologico - tecniche e morfometriche del territorio provinciale ad
acquisizioni strumentali del rumore ambientale per la stima dei periodi di risonanza dei
terreni.
Ad integrazione di tale studio e in piena coerenza con esso, il Coordinamento Prevenzione
Sismica della Regione Toscana ha finanziato ed avviato quest’anno sempre con il
Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze un progetto pilota, nell’ambito
del territorio del Mugello, finalizzato ad una valutazione semi-quantitativa della pericolosità
sismica alla scala sub-provinciale attraverso la realizzazione di una serie di misure
strumentali e di analisi di modellazione finalizzate alla ricostruzione di una cartografia della
pericolosità sismica del Mugello.
La vulnerabilità sismica degli edifici è stata stimata in base al loro periodo di costruzione.
Sono state individuate tre classi di vulnerabilità e, attraverso matrici di probabilità di danno,
è stato possibile mettere in relazione l’intensità del terremoto atteso al livello di danno per
ogni classe di vulnerabilità.
Gli elementi a rischio, dedotti dalle carte topografiche numeriche, sono stati raggruppati in
Edifici e centri abitati, Linee di comunicazione, Reti tecnologiche, Materiali pericolosi ed
Edifici di particolare interesse artistico e religioso.
Le zone sismogenetiche più rilevanti sono quelle della fascia appenninica, in cui si
riscontrano terremoti storici di elevata magnitudo e buona densità di terremoti registrati
strumentalmente. Inoltre, è possibile notare una buona correlazione generale tra
l’ubicazione delle strutture geologiche attive e gli epicentri dei principali terremoti (cfr Fig.
1), ed in particolare in Mugello dove vi è la maggior concentrazione di terremoti di forte
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intensità in accordo con la maggior concentrazione di faglie attive. Tuttavia alcune zone
quali il Valdarno superiore presentano numerose faglie attive, ma non presentano record
storici per quanto riguardano forti terremoti.
Dei dati ottenuti dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI, 1999), che include i
principali terremoti italiani avvenuti dal 416 a.C. al 1997, 23 eventi, di intensità compresa
tra 4 e 9 della scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) hanno un epicentro ubicato
all’interno della Provincia di Firenze, nell’area Mugello oggetto dell’esercitazione (cfr. Tab.
9, Fig. 1).
Anno Area epicentrale latitudine longitudine Intensità(MCS)
MagnitudoStimata
1542 MUGELLO 44,00 11,38 9 5,9
1597 MUGELLO 43,98 11,43 7,5 4,8
1600 PALAZZUOLO 44,11 11,55 7,5 5,1
1611 SCARPERIA 44,02 11,37 7,5 4,7
1762 BORGO S.LORENZO 44,00 11,33 - 4,8
1835 BORGO S. LORENZO 43,93 11,38 - 4,8
1849 CASAGLIA 44,08 11,50 - 4,3
1864 MUGELLO 44,04 11,28 7 4,7
1889 SAN PIERO A SIEVE 43,89 11,64 6 4,3
1890 S.PIERO 44,00 11,25 - 4
1919 MUGELLO 43,95 11,48 9 6,3
1929 MUGELLO 43,98 11,51 7 4,7
1931 FIRENZUOLA 44,05 11,37 7 4,7
1931 BORGO S.LORENZO 43,96 11,38 - 4,6
1939 MARRADI 44,00 11,43 7 4,8
1949 FIRENZUOLA 44,10 11,38 - 4,2
1953 CASAGLIA 44,03 11,52 - 4,3
1956 PASSO FUTA 44,15 11,32 - 4,5
1960 MUGELLO 43,98 11,40 7 4,4
1969 BARBERINO 44,08 11,28 - 4,3
1973 BORGO S.LORENZO 43,98 11,42 - 4
2008 BARBERINO DI MUGELLO 44,086 11,309 4.2
2009 BARBERINO DI MUGELLO 44,012 11,284 4.2
Tab. 9 - Principali terremoti avvenuti nel territorio del Mugello.
La tabella precedente conferma quanto riportato nella pianificazione di emergenza
provinciale cioè che i Comuni a maggiore rischio sismico sono quelli ubicati nella zona
Nord-Est della Provincia per i quali l’accelerazione massima prevista per un tempo di
ritorno di 475 anni è di 0,25 g mentre per i comuni nella parte sud occidentale
l’accelerazione prevista è 0,12 g. In termini di Intensità macrosismica per un periodo di
ritorno di 475 anni si attendono eventi di intensità VIII MCS nella parte nord-orientale fino a
intensità VI MCS nella parte centrale e meridionale della Provincia.
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Figura 1 – Carta delle faglie attive e dei terremoti storici nella provincia di Firenze.
4. INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO DEL MUGELLO
Il territorio del Mugello è costituito da un’ampia valle a nord di Firenze, che si sviluppa in
direzione NW – SE, ed ha un’estensione complessiva di 1.126,72 kmq. Presenta una
struttura geologica molto complessa e spesso predisponente al dissesto, con fenomeni
non facilmente controllabili. Gran parte del territorio è costituito da formazioni appartenenti
al Dominio Ligure Esterno, al Dominio Sub-Ligure, al Dominio Toscano ed al Dominio
Umbro – Romagnolo, che costituiscono il substrato al di sopra del quale affiorano potenti
successioni continentali formate da sedimenti lacustri e fluvio-lacustri. Al di sopra della
successione lacustre e fluvio-lacustre Villafranchiana, si ritrovano i depositi alluvionali di
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età olocenica, in genere incoerenti e scarsamente cementati a granulometria e
classazione molto variabile. Questi sedimenti più recenti, databili dalla fine dell’ultima
glaciazione ad oggi, sono frutto in massima parte della dinamica fluviale e fluvio-lacustre
legata all’evoluzione recente del reticolo fluviale del territorio.
Dal punto di vista paesaggistico e morfologico il territorio si presenta estremamente vario,
con conformazioni montane di vario tipo, paesaggi collinari ad ambienti tipicamente
pianeggianti. In generale, nell’area del Mugello si possono distinguere due macro
ambienti, uno prevalentemente collinare con vaste zone pianeggianti, e l’altro, montuoso,
rappresentato dalla componente appenninica (Alto Mugello).
L’Alto Mugello, che occupa gran parte dell’Appennino Tosco-Romagnolo, è formato da un
sistema prevalentemente montano (quote superiori ai 300 m), che risulta molto frastagliato
e caratterizzato da strette valli, altipiani, gole chiuse dai monti che si ergono imponenti.
Scendendo a sud i rilievi montuosi s’interrompono dolcemente per poi lasciare
definitivamente il posto ad una vasta pianura.
Figura 2– Ubicazione delle faglie attive nel Mugello
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5. L’ESERCITAZIONE
L’esercitazione, che si svolgerà il giorno 10 di ottobre 2015, prevede attività principalmente
operativa (attività di soccorso tecnico urgente e attività di protezione civile previste sul
territorio: messa in sicurezza e soccorso della popolazione, attivazione dei centri operativi,
allestimento di aree di emergenza, monitoraggio e controllo sul territorio, verifiche di
agibilità degli edifici, ecc. ).
La Sala Operativa integrata della città metropolitana di Firenze e della Prefettura e il
Centro Intercomunale del Mugello seguiranno la situazione attraverso collegamento radio
(comunicazione tra componenti e strutture operative senza spostamento di uomini e
mezzi) in quanto i comuni colpiti dal sisma saranno almeno inizialmente non raggiungibili
dalle squadre di soccorso provenienti da altre zone. Anche le strutture presenti sui comuni
interessati dall’evento dovranno usare collegamenti radio in quanto le comunicazioni
telefoniche non saranno operative.
Gli eventi di riferimento considerati, per quanto attiene la gestione delle attività di
soccorso, si configurano come fronteggiabili solo ed esclusivamente attraverso le risorse
locali in forza ai comuni dell’Alto Mugello interessati.
Le prime risposte operative saranno attuate dalle componenti e dalle strutture operative
locali di protezione civile (Forze dello stato come VVF, CC e CFS), dai Comuni (Sindaci e
strutture comunali), dalle associazioni di volontariato locale (compresi ordini professionali)
e dal sistema sanitario locale.
Lo scenario esercitativo si svolgerà nella giornata del 10/10 e sarà costituito da un singolo
evento sismico di magnitudo 6,4 Richter che permetterà l’attuazione di tutte le procedure
previste nel piano di Autosoccorso ed il conseguente coinvolgimento di tutte le strutture e
forze operative locali.
In occasione di tale esercitazione, saranno ricreati 3 cantieri esercitativi (1 per comune)
che avranno lo scopo di testare ciascuno alcune criticità presenti sul territorio. Lo scenario
si svolgerà prevalentemente con l’uso di risorse locali, e in alcuni casi proseguirà con
l’arrivo di risorse esterne per testare aspetti specifici del sistema.
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6. SCENARIO D’EVENTO
6.1 EVENTO SISMICO:
Localizzazione dell’epicentro:
Latitudine: 43° 56’ 05” N
Longitudine: 11° 28’ 42” E
Località: Vicchio di Mugello, Abitato
Comune: Vicchio di Mugello (FI)
Intensità epicentrale ipotizzata:
VIII-IX grado Scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg)
Magnitudo ipotizzata:
La magnitudo Richter ascrivibile all’evento è M = 6,4
Profondità dell’ipocentro:
La profondità ipocentrale è compresa fra 4 e 5 km.
6.2 VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL CAMPO DI ACCELERAZIONE E DEI DANNEGGIAMENTI A SEGUITO
DI UN IPOTETICO TERREMOTO DI ML = 6,4 LOCALIZZATO A VICCHIO (FI)
Si riporta il campo di accelerazione massima risentita al suolo indotta da un ipotetico
terremoto con epicentro a Vicchio e profondità focale di 5 km.
Il campo d’accelerazione è stato valutato sulla base delle leggi di attenuazione valide alla
scala nazionale (OPCM 3274), e sulla base degli elementi geologici di superficie per la
stima degli effetti locali (Progetto VEL, Regione Toscana).
7. OBIETTIVI
L’esercitazione intende mettere alla prova l’efficacia del sistema di risposta delle
componenti e delle strutture operative del Sistema Locale di Protezione Civile, avendo
cura di verificare:
7.1 OBIETTIVI GENERALI
• le procedure di risposta operativa in caso d’evento sismico;
• la tempistica e le modalità di attivazione del COC in versione “allargata”, COM, CCS.
• la funzionalità dei piani di autosoccorso approvati dai comuni;
• la capacità organizzativa dei medici di medicina generale, farmacisti, distretti sanitari e di
tutte le risorse del sistema sanitario locale contenute nei piani;
• la funzionalità delle Sale Operative e le capacità di raccordo tra esse;
• i collegamenti radio in emergenza tra le diverse componenti e strutture operative;
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• le capacità di coordinamento fra Regione, Città Metropolitana, Centri Intercomunali,
Comuni interessati dall’evento, Prefettura e Vigili del Fuoco (per posti comando);
• le procedure e le attività per il soccorso alla popolazione e l’evacuazione delle scuole (con
le sole risorse locali);
• test della modulistica predisposta per la verifica delle procedure di evacuazione;
• l’efficacia dell’informazione fornita alla popolazione interessata dall’evento in merito alle
azioni da compiere durante le varie fasi dell’emergenza;
• i tempi per effettuare la prima verifica speditiva del territorio, ai fini di individuare la viabilità
compromessa e gli eventuali edifici crollati;
• l’idoneità e la funzionalità delle Aree di attesa, di ricovero e di ammassamento soccorritori e
risorse;
• i Piani di Emergenza dei Centri Intercomunali e della Città Metropolitana nelle rispettive
attività operative e di coordinamento;
• i tempi di attivazione e di intervento delle associazioni di Volontariato.
7.2 OBIETTIVI SPECIFICI DEL SISTEMA SANITARIO (ASL10-118)
� Verifica procedure delle Centrali Operative;
� Attivazione Enti deputati al soccorso e gestione della maxi-emergenza;
� Procedure di cantiere (previsti più scenari con circa 40 vittime coinvolte: in particolare si
prevedono politraumi con alcune vittime imprigionate) e territorio:
• Verifica dei ruoli operativi dei vari Enti presenti; • Verifica procedure raccordo con sanitari attivati per autosoccorso• Triage START;• Operatività del Posto Medico Avanzato di 1° Livello; • Trattamento traumatizzati e loro ospedalizzazione;• Gestione della catena dei soccorsi con particolare attenzione al recupero, valutazione,
trattamento ed evacuazione dei pazienti imprigionati;• Interazione e comunicazioni fra cantiere e Centrali Operative.
7.3 OBIETTIVI SPECIFICI DEI VIGILI DEL FUOCO
� Verifica procedure della Sala Operativa 115 ed attivazione Posto Comando Avanzato;
� Procedure di ricerca vittime sotto macerie con tecniche USAR;
� Attività di rilevamento e verifica agibilità edifici.
7.4 OBIETTIVI SPECIFICI SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE
� Verifica procedure raccordo sale operative
� Verifica attivazione e funzionamento centri operativi (COC-COM-CCS);
� Verifica flussi comunicazione, allertamento strutture, aree di emergenza, sistema radio
� Verifica risposta sistema locale di PC con particolare riferimento ai piani di autosoccorso ed
al volontariato;
� Attività di rilevamento e verifica agibilità edifici.
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8. SCENARI D’ESERCITAZIONE
Lo scenario esercitativo, caratterizzato da un unico evento sismico, comprenderà numerosi eventi,
dei quali molti “virtuali” e gestiti per posti comando, mentre 3 “operativi - reali” con impiego di
simulatori, mezzi e personale, svolti contemporaneamente su 3 cantieri distinti (uno per comune
interessato). A seguire descriveremo la tempistica generale delle fasi di intervento e degli scenari
reali, che saranno poi dettagliate cantiere per cantiere da apposito allegato riservato allo STAFF
(all.A).
La giornata di 10 ottobre sarà caratterizzata per lo svolgersi di 3 scenari che
impegneranno tutte le risorse locali dei Comuni di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul
Senio. L’evento di M=6,4 si manifesterà indicativamente intorno alle 9 e darà l’avvio
all’esercitazione. Per tutta la giornata le Sale Operative saranno impegnate in un costante
flusso informativo e dovranno gestire i 3 scenari principali (l’indicazione dell’ora di
riferimento è solo indicativa ed ha lo scopo di fornire una scansione temporale di
massima). Circa 100 operatori saranno impegnati nell’esercitazione. Presenti anche
numerosi cittadini che contribuiranno all’esercitazione.
Le fasi Operative si articolano in 3 STEP: 1-Evento, 2-Autosoccorso, 3-Arrivo risorse
esterne.
Per esigenze connesse allo svolgimento dell’esercitazione, i tempi di transizione da una
fase alla successiva saranno compressi rispetto alla realtà, ma tuttavia consentiranno di
verificare gli obiettivi prefissati. Anche l’impiego dei tecnici degli ordini professionali,
prematuro per le verifiche ordinarie in questa fase, sarà inserito per testare la capacità di
raccordo e di utilizzo delle risorse professionali locali.
Oltre ai macro-scenari individuati sono previste numerose ulteriori attivazioni (virtuali e per
posti comando) avviate dalla regia dell’esercitazione a totale insaputa delle strutture e
delle sale operative impegnate (circa 80 diversi scenari)
Nei primi 30’ dall’evento le comunicazioni GSM saranno interrotte in tutto il territorio del
Mugello
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Fase 1 – Evento
Ora Scenari operativi Obiettivi e risposte operative 1
8:05
Evento: sisma M 6.4
epicentro Vicchio di
M.llo
(tutti i comuni)
� Ricevimento prime segnalazioni e inizio scambio informativo tra
le Sale Operative
� Avvio evacuazione edifici comunali
� attivazione COC ed applicazione piano autosoccorso
� Avvio verifiche delle aree di attesa con risorse degli Enti Locali
� Gestione dei rapporti con le sale operative in assenza di telefonia
cellulare
� Verifica di eventuali criticità rilevanti ed individuazione priorità
� Approntamento di un’area ammassamento soccorritori e risorse
e individuazione di un’area di ricovero
� Preso atto della effettiva magnitudo vengono attivati CCS
(Firenze) e COM Borgo S.lorenzo
Fase 2 (autosoccorso)
Scenario Firenzuola
8:30
Crollo parziale di un
edificio e di alcune
strutture con persone
sotto macerie
(comune Firenzuola)
� ricognizione ed individuazione criticità
� attivazione COC e risorse locali
� Ricerca e soccorso delle vittime rimaste sotto macerie
(compatibilmente con le risorse disponibili)
� Allestimento soccorso sanitario con risorse locali
� allestimento area di ricovero
� verifica criticità rete stradale
� comunicazioni con sala intercomunale e provinciale via radio
� Avvio verifiche altre criticità
Scenario Palazzuolo sul Senio
8:40
Frana con ostruzione di
un corso d’acqua
principale
Segnalazione di crollo
di una abitazione con
feriti ma non sotto
macerie
(comune Palazzuolo)
� ricognizione ed individuazione criticità
� attivazione COC e risorse locali
� verifica frana e situazione idraulica
� Ricerca e soccorso delle vittime rimaste ferite (compatibilmente
con le risorse disponibili)
� Allestimento soccorso sanitario con risorse locali
� allestimento area di ricovero
� verifica criticità rete stradale
� comunicazioni con sala intercomunale e provinciale via radio
� Avvio verifiche altre criticità
1
13
Ora Scenari operativi Obiettivi e risposte operative
Scenario Marradi
8:50
Crollo Ponte
crollo parziale di edificio
scolastico e di una
abitazione con feriti ma
non sotto macerie
(comune Marradi)
� ricognizione ed individuazione criticità
� attivazione COC e risorse locali
� verifica ponte e situazione idraulica
� Ricerca e soccorso delle vittime rimaste ferite (compatibilmente
con le risorse disponibili)
� Allestimento soccorso sanitario con risorse locali
� allestimento area di ricovero
� verifica criticità rete stradale
� comunicazioni con sala intercomunale e provinciale via radio
� Avvio verifiche altre criticità
fase 3 (arrivo risorse esterne)
Scenario Firenzuola (USAR)
11:30
Crollo parziale di un
edificio e di alcune
strutture con persone
sotto macerie
(comune Firenzuola)
� arrivo USAR TEAM VVF, e risorse PC esterne approntamento
area e inizio attività di ricerca (2 dispersi simulatori)
� rapporto con sistema sanitario e PC per scenario USAR
� interruzione altre attività esercitative
Scenario Palazzuolo sul Senio (sanitario)
11:40
Frana con ostruzione di
un corso d’acqua
principale
Segnalazione di crollo
di una abitazione con
feriti ma non sotto
macerie
(comune Palazzuolo)
� arrivo risorse sistema PC, e sistema sanitario
� verifica gestione PMA e passaggio gestione pazienti
� interruzione altre attività esercitative
Scenario Marradi (strutturale)
14
Ora Scenari operativi Obiettivi e risposte operative
11:50
Crollo Ponte
crollo parziale di edificio
scolastico e di una
abitazione con feriti ma
non sotto macerie
(comune Marradi)
� arrivo risorse sistema PC e tecnici verificatori
� gestione area ricovero e attività connesse allestite
� inizio verifiche strutture inagibili con tecnici e personale
comune/ordini professionali/VVF
13:30 Fine esercitazione
9. DEFINIZIONE DELLA MAGLIA RADIO E DELLE COMUNICAZIONI
COMUNICAZIONI SULLA FREQUENZA PC DEL
CENTRO INTERCOMUNALE DEL MUGELLO Tutte le comunicazioni tra i Comuni afferenti alCentro Intercomunale
COMUNICAZIONI SULLA FREQUENZA DI PC DELLA
PROVINCIA DI FIRENZE
Tutte le comunicazioni tra l’U.d.C. e le SaleOperative provinciali (VV.F, 118, U.T.G, etc).
Comunicazioni con le squadre del volontariatoe con gli ospedali.
Tutte le comunicazioni dovranno essere obbligatoria mente precedute dalla parola“ESERCITAZIONE”
9.1 MODALITÀ DI INTERRUZIONE DELL ’ESERCITAZIONE E COMUNICAZIONI REALI
Al fine di definire quali siano le comunicazioni reali, sia a livello di coordinamento
dell’esercitazione, sia a livello di rapporto fra simulanti e soccorritori, è stato scelto di
utilizzare il termine “no-play”, da anteporre a qualsiasi frase riguardo a fatti REALI e non
simulati (vedi esempio di seguito).
� Il simulante che durante un’operazione di soccorso rimanga realmente ferito
dovrà dire “no-play, mi sono fatto male”
� L’operatore di sala che debba avvertire le squadre del fine esercitazione per
motivi gravi ed urgenti dovrà dire “no-play , l’esercitazione è interrotta a causa
di xxxxxxx”
10. VALUTAZIONE DELL ’ESERCITAZIONE E DOCUMENTO FINALE CONCLUSIVOA conclusione dell’evento esercitativo si terrà un debriefing tra i rappresentanti di tutte le
componenti Istituzionali e dell’Associazionismo coinvolte nell’attività addestrativa al fine di
valutarne in modo congiunto la rilevanza, le modalità di attuazione, i punti di forza e le
eventuali carenze.
15