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Anno XXIX - n. 12 14 aprile 2003 Settimanale - Spedizione periodico in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Poste italiane DCO/DC - BO Avventura Avventura Al San Giorgio: Al San Giorgio: preg preg are per la pace are per la pace Inserto: Inserto: P P ront ront o soccorso o soccorso

Avventura 3 - 2003

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Settimanale - Spedizioneperiodico in abbonamento

postale art. 2 comma20/c legge 662/96

Poste italiane DCO/DC - BO

AvventuraAvventura

Al San Giorgio:Al San Giorgio:pregpregare per la paceare per la pace

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Avventura 3/2003Avventura 3/2003

aprileSommarioAvventura 3/2003

33L’aquila azzurra ha preso il voloed è tornata alla casa del Padre

Editoriale

Gli Scoiattoli in sicurezza!

Per chi suona la sirena?

La Squadriglia è veramente in gamba?

Pregare con Gesù responsabile

La festa degli scouts

Jamboree che passione!

Essere pronti a saper dare l’esempio

LETTERE PER DISCUTERE

CI VUOLE UN FISICO BESTIALE

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DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee:: Sergio Gatti

RReeddaattttoorree CCaappoo:: Giorgio CusmaIInn rreeddaazziioonnee:: Franco Bianco, Mauro Bonomini,Luciana Brentegani, Filomena Calzedda, DonGiovanni Cigala, Dario Fontanesca, ChiaraFranzoni, Emilio Gallino, Stefano Garzaro,Giorgio Infante, Maria Antonietta Manca, DonDamiano Marino, Sandro Naspi, Francesco Neri,Antonio Oggiano, don Pedro Olea, AndreaProvini, Enrico Rocchetti, padre Stefano Roze,Isabella Samà, Stefano Sandri, AlessandroTesta, Paolo Vanzini, Claudio J. Vinci

GGrraazziiee aa:: Stefano Pastore, Davide Nocco ePaolo Guarnerio

PPrrooggeettttoo ggrraaffiiccoo:: Giovanna MathisGGrraaffiiccaa:: Giovanna Mathis, Luigi Marchitelli

DDiisseeggnnii:: Riccardo Francaviglia, ChiaraFranzoni, Stefano Sandri, Paolo Vanzini, JeanClaudio VinciFFoottoo:: Archivio Agesci, Giorgio Cusma, Marco Zanolo

Per scrivere, inviare materiale, corrisponderecon AAvvvveennttuurraa ecco il recapito da riportareesattamente sulla busta: AAggeessccii -- RReeddaazziioonnee ddii AAvvvveennttuurraa PPiiaazzzzaa PPaassqquuaallee PPaaoollii 1188,, 0000118866 RROOMMAAssccoouutt aavvvveennttuurraa@@aaggeessccii..iitt

Manoscritti, disegni, fotografie, ecc. inviatialla redazione non vengono restituiti.

AAvvvveennttuurraa oonn lliinnee:: wwwwww..aaggeessccii..iitt//aavvvveennttuurraa//WWeebbmmaasstteerr:: Emanuele Cesena

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Pronto Soccorso

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LLeetttteerraa aallll’’AAssssiisstteenntteeLLeetttteerraa aallll’’AAssssiisstteennttee

AAll’età di 96 anni, dopo ben 86 anni diPromessa Scout, il 20 febbraio 2003 èmorto don Tarcisio Beltrame

Quattrocchi, conosciuto dai suoi scout comedon Tar, o con il suo totem Aquila Azzurra.Ne parliamo in questa rubrica, perché l’ha segui-ta fin dal 1995 offrendosi come Assistente pertutti quei ragazzi e ragazze che non l’avevano inReparto, continuando così, seppur a distanza, ilsuo legame con i ragazzi, che non poteva piùseguire direttamente.Ma voglio parlarvi di lui.Molti pensano di non aver-lo mai conosciuto, ma sicuramente la sera, attornoal fuoco, hanno cantato la canzone “Al cader dellagiornata”.Ebbene, don Tar ne è stato l’autore. Era una seradel 1946, e dovendo stare in piedi per aspetta-re il fratello, si mise a pregare sulla giornata tra-scorsa, e da quella preghiera della sera ne nac-que una canzone, che musicò sulle note di unacanzone friulana “Ai preat la biele stele”. Qualchemese dopo la portò come “dono” ad uno deiprimi incontri di San Giorgio dopo la guerra, eda allora è presente in tutti i nostri canzonieri.Bisogna dire che su questa canzone-preghiera

LL’’AAqquuiillaa aazzzzuurrrraa hhaa pprreessoo iill vvoolloo eedd èèttoorrnnaattaa aallllaa ccaassaa ddeell PPaaddrree

Questa volta la rubricanon accoglie unavostra lettera a cuidare una risposta, maè dedicata a

don don TTarar, che per tantianni l’haseguita,offrendo cosìil suo servizioa quanti nonavevanol’Assistente

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itPPRREEGGAARREE!!PPRREEGGAARREE!!

Il mio è un intervento ridotto, non previsto, ma lo scop-pio della guerra in Iraq non può passare sotto silenzionemmeno su Avventura. Il Vangelo ci dice di amare ilnostro prossimo e la nostra Legge ci chiede di essereamici di tutti: per cui ci è impossibile rimanere indiffe-renti ai dolori ed alle distruzioni conseguenti ad unasituazione bellica. In momenti come questo il nostrodesiderio di PACE si fa più forte ed è più giustificato.Chiediamo quindi PACE senza odio per nessuno, chie-diamo PACE con giustizia, chiediamo PACE contro ogniviolenza, ma soprattutto con la pprreegghhiieerraa chiediamoPACE al Signore: affinchè illumini le menti degli uominiche possono fermare la guerra ed attenui le sofferenzedi quanti la subiscono.

Soltanto con la pprreegghhiieerraa, che esce da cuori liberi darancori e pregiudizi, riusciremo ad esprimere al Signorela nostra forte ed onesta volontà di PACE e fratellanza,altrimenti grideremo al vento! Perché la PACE nasceinnanzitutto nei nostri cuori.VVoorrrreeii llaanncciiaarree uunn’’iiddeeaa:: ffaattee iinn mmooddoo ((……ssttrreessssaattee ii vvoossttrriiCCaappii!!)) cchhee aall pprroossssiimmoo SSaann GGiioorrggiioo ssiiaa pprreevviissttaa uunnaavveegglliiaa ddii pprreegghhiieerraa,, aacccceennddeettee uunnaa ccaannddeellaa cciiaassccuunnoo eepprreeggaattee ttuuttttii iinnssiieemmee ppeerr llaa PPAACCEE:: aanncchhee ssee llaa gguueerrrraa iinnIIrraaqq ffoossssee ffiinniittaa vvee nnee ssoonnoo mmoollttoo aallttrree nneell mmoonnddoo,, gguueerrrreeddiimmeennttiiccaattee ppeerr llee qquuaallii nneessssuunnoo mmaanniiffeessttaa,, ppeerr llee qquuaalliissoollttaannttoo ppoocchhii pprreeggaannoo ee ppeerr llee qquuaallii mmoollttii mmuuooiioonnoo!!Ed ora parliamo di Don Tar, con la certezza che è ancoravicino a noi e porterà in alto le nostre preghiere.

di Giorgio Cusma

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don Tar ha sempre avuto un cruccio: in tutti i vostricanzonieri manca una strofa (controllate il vostro!),quella più bella, che aiuta alla sera a fare il proprioesame di coscienza e a guardare che rapporto abbia-mo avuto con Dio durante la giornata. Nel box chesegue abbiamo voluto riportarvela tutta per intero,con gli accordi per la chitarra, perché nelle notti, attor-no al fuoco o davanti alla tenda, ci si possa fermaresotto le stelle a ringraziare il Signore per la giornatatrascorsa.Di lui voglio raccontarvi un’altra bella cosa: il 21 otto-bre 2001 il Papa ha proclamato Beati i suoi genitori,Maria e Luigi, indicandoli a tutti i cattolici come unesempio per le famiglie. È in questa famiglia che donTarcisio, il primogenito di quattro figli, è cresciuto edove si è sviluppata la sua vocazione al sacerdozio(assieme al fratello p. Paolino) e dove nel 1916,seguendo il padre che tra i primi a Roma aprì un grup-po scout, fece la sua promessa da lupetto a 10 anni. Daallora è stato fedele allo scautismo per tutta la vita, intutte le parti d’Italia dove ha prestato il suo serviziosacerdotale (molti gruppi di Parma lo ricordano comeloro fondatore). Quando si trasferì a Roma, cin-quant’anni fa, seguì come padre spirituale molte gene-razioni di scout, fino ad offrire il proprio servizio agli

scout e alle guide di tutta Italia attraverso Avventura.Quando ho saputo della sua scomparsa, devo dire diaver sentito dentro un gran vuoto. L’avevo incontratosolo poche volte, ma in quegli incontri ho imparatotante cose che mi hanno aiutato nel mio essere scoute prete. Solo oggi, con la sua scomparsa, mi accorgoche gli sono riconoscente di avermi offerto, a sua insa-puta, gli strumenti di come rapportarmi con i ragazzi,nella direzione spirituale, con il metodo scout.Per concludere, volevo riportarvi le ultime righe dellasua “Lettera di Partenza”, lasciata ai suoi scout cometestamento:Giunto al momento della Partenza, “al cader della sualunga giornata” guardando nel sole l’Aquila Azzurra pren-de il volo verso quel “prato di stelle” dove un immensocerchio stringe i Beati attorno al fuoco dell’Eterno Amore,e porta voi tutti nel cuore, nella fiducia che laMisericordia di Dio, anche per le vostre preghiere, gliabbia riservato un po’ di posto. “Ma non ‘addio’ diciamo,allor che ancor ci rivedrem, e Dio che tutto vede e sa undì ci riunirà!”.Cantate così con me, e Dio sia sempre con voi.Vi benedico e vi abbraccio tutti, più forte di prima. Ciriconosceremo nello “spezzar del Pane”. Grazie don Tar.Dal cielo benedici tutti noi e il nostro servizio.44

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lleetttteerraa aallll’’AAssssiisstteenntteelleetttteerraa aallll’’AAssssiisstteennttee

SOL DO SOL MI- LA- RE7 SOLAl cader della giornata noi leviamo i cuori a Te;

DO SOL MI- RE SOLTu l’avevi a noi donata, bene spesa fu per Te.

DO SOL MI- RE SOLTe nel bosco e nel ruscello,Te nel monte e Te nel mar,

DO SOL MI- RE7 SOLTe nel cuore del fratello,Te nel mio cercai d’amar.

Se non sempre la mia mente, in Te pura s’affissò;se talora stoltamente da Te lungi s’attardò:mio Signor ne son dolente, te ne chiedo o Dio mercé!Del mio meglio lietamente, io farò doman per Te.

I tuoi cieli sembran prati e le stelle tanti fior,son bivacchi dei beati, stretti intorno al lor Signor.Quante stelle, quante stelle, dimmi Tu la mia qual è.Non ambisco la più bella, basta sia vicino a Te!

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ÈÈpassato qualche tempo dall’ultima uscita diSquadriglia. Le emozioni dell’uscita sulla cucinae dell’impresa di topografia non si sono certo

esaurite nel tempo. Il Quaderno di Squadriglia sta cre-scendo a vista d’occhio e Andrea è preoccupato per-ché non ci sta più niente tanto è pieno. Ogni occasio-ne è buona per inserire qualche pezzettino in più distoria della Squadriglia. Si riesce persino ad avere piùrelazioni dello stesso evento. Ad esempio la primaimpresa ha almeno altri due spunti oltre a quello “uffi-ciale” preparato ai primi di Gennaio. Andrea e Nicolasono molto soddisfatti di come sta procedendo l’anno.Le cose da fare, si sa sono sempre mille e la sistema-zione del materiale in vista del Campo Nazionale haportato via una discreta quantità di tempo.È un venerdì di fine febbraio. Andrea come al solitorientra a casa dopo scuola, quando ad un trattovede nella casella della posta una let-tera per lui. “Per me?” esclama.Difatti non è che Andrea ricevamolta corrispondenza in ver-sione cartacea, visto il largouso che fa delle email.Preso da una grandecuriosità, aperta la casella,legge sulla busta che ilmittente è la zonaAgesci. “Uhm….Chepuò essere”. Si accor-ge inoltre che sulla

busta si indica come destinatario la SquadrigliaScoiattoli. “Accidenti”, pensa mentre ormai è entratoin casa, “come posso aprirla se indirizzata a tutta laSquadriglia?”. Andrea decide infatti, non senza diffi-coltà, di aspettare la prossima riunione di Squadrigliaper aprire la lettera. Fortunatamente mancano pocomeno di 24 ore alla riunione! Sabato pomeriggio. Ormai tutti gli squadriglieri sonoarrivati, saluti e abbracci, un bel urlo di Squadriglia eAndrea (che ormai non resiste più dalla voglia di leg-gere) entra subito nel vivo della situazione. Con untagliacarte apre la busta. “Alla Squadriglia Scoiattoli,carissimi con questa breve comunicazione vorremmoinvitarvi a partecipare ai Week-End tecnici di Zona”.Week-end tecnici? “Cosa sono?” domanda pronta-mente uno squadrigliere.

Andrea in verità non ne sapeva molto. Eranoinfatti molti anni che non venivano fatti questi

campi. Tuttavia si trattava essenzialmente diun’uscita in cui, partecipando di Squadriglia,

era possibile approfondire una tecnica. Perogni tecnica, svolta in un posto diverso, cisarebbe stata la partecipazione di diver-

se squadriglie proveniente da varireparti della Zona. Se voglia-mo si può considerare un pic-colo reparto di formazionecomposto per tecnica scelta.“Che storia” esclama Christian“e che tecniche si possono sce-

Avere delle competenze in materia di pronto soccorso non signifi-ca sostituire i medici...

GGllii SSccooiiaattttoollii iinnssiiccuurreezzzzaa!!

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gliere?” “Dunque Animazione espressiva, Animazionegrafica o giornalistica, Animazione liturgica, Animazioneinternazionale,Animazione sportiva, Pronto soccorso esicurezza, Amico della natura, Meteorologo, Trappeur,Pioniere, Mani Abili, Sherpa, Guida alpina, Gabbiere,Timoniere e Motorista Navale”. “Ma sono più o menoi brevetti di competenza!”.Questo scombussola un po’ i piani degli Scoiattoli:sebbene non si potesse parlare di certo di un eventoobbligatorio, tuttavia non si voleva perdere l’occasio-ne per l’approfondimento di una tecnica, elementocomunque cruciale per prepararsi a modo per ilCampo Nazionale. Ma quale scegliere? Una attinentealla specialità di esplorazione o qualunque potesseservire? La Squadriglia faceva fatica a mettersi d’ac-cordo sulla decisione da prendere.Ma pian piano le idee si fecero più chiare…qualcunoricordò che nel cominciare a sistemare il materiale diSquadriglia, in una delle precedenti riunioni, gliScoiattoli avevano notato come fosse facile incapparein piccoli disguidi ed infortuni. Ad esempio Stefanoaveva notato (o meglio le sue piastrine se ne eranoaccorte) che non avere una fodera doveriporre l’accetta di Squadriglia può pro-vocare dei tagli. Un piccolo incidente, certo, mache aveva fatto riflettere la Squadriglia. Ad esempioera balzato alla mente la fine del piatto bruciatodurante l’uscita sulla cucina. In caso di incendio comesi sarebbero comportati i nostri Scoiattoli.Con la consueta capacità di entusiasmarsi (ormai lorocaratteristica preponderante) scelgono di iscriversi alweek-end tecnico di Pronto Soccorso e sicurezza.Al giorno stabilito la nostra Squadriglia si ritrova sulluogo indicato per il ritrovo. Già ci sono altre

Squadriglie e anche dei Capi. Dopo i soliti timidi salu-ti e imbarazzanti silenzi dei primi momenti di incontrocon persone sconosciute (anche se in realtà qualcunosi conosceva già trattandosi di un evento di Zona) iCapi fanno iniziare con un gioco. Una staffetta diSquadriglia, ma con tutti i diversi sistemi dibarella che si possono utilizzare (con imaglioni, con le corde, etc).Per chi giungeva per primo al traguardo non vi eranopatatine e Coca Cola (ci mancherebbe) ma un ulterio-re quiz. Occorreva conoscere i diversi numeri di emer-genza, fondamentali per ogni evenienza. Questo è loschema consegnato al termine del gioco:

Il pomeriggio del sabato si è svolto tutto all’insegnadel pronto soccorso. Nella migliore delle tradizioniscout, si è dato molto spazio al fare, senza grandidiscorsi con fiumi e fiumi di parole. Tuttavia tra unafasciatura effettuata a vicenda da tutti, tra i vari tipi dibendaggio, dalle modalità di intervento in caso di epi-stassi (che non è una sotto marca della filosofia masemplicemente il cosidetto “sangue dal naso”), un pic-colo intervento verbale c’è stato. Il momento è statocurato da alcuni volontari della Croce Rossa apposi-tamente venuti con tanto di ambulanza per testimo-niare il loro servizio sanitario. Nel far provare le tec-niche di rianimazione, ovvero la respirazione “bocca abocca” e il massaggio cardiaco hanno sottolineatol’importanza di non improvvisarsi dottori. In altreparole avere delle competenze in materiadi pronto soccorso non significa sostitui-re i medici dell’ospedale immedesiman-dosi nei medici in prima linea sul model-lo di ER.Insomma conoscere le tecniche di base serve persuperare l’emergenza immediata, in attesa dell’arrivodei sanitari, persone sicuramente più esperte di noi.Basta un niente e si compromette tutto con degli

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interventi maldestri. Un altro invito è stato quello dinon esitare a chiamare in caso di necessità, evitandodi fare i piccoli eroi. Ovviamente non si deve andarein ospedale per ogni piccola cosa, però se abbiamomal di pancia, è meglio fare una bella visita dalla guar-dia medica senza aspettare complicazioni! I Capihanno sottolineato come Baden-Powell avesse moltoa cuore il tema del pronto soccorso: basta leggere laventicinquesima chiacchierata al fuoco dibivacco su “Scautismo per ragazzi” (Ed. NuovaFiordaliso pagg.331-346) per rendersene immediata-mente conto. Esaurite le valanghe di domande relati-ve alle varie strumentazioni di bordo presenti nel-l’ambulanza (è sempre affascinante vederle dall’inter-no) i Capi hanno, dopo la cena, fatto stilare un elencodelle cose che la Squadriglia si è portata per l’uscita.Con grande stupore si è scoperto chenessuna Squadriglia avesse pensato diportarsi la cassetta del pronto soccorso!Certo gli Scoiattoli avevano omesso queste “pratiche”dando per scontato che la presenza dei Capi delluogo fosse di per sé una garanzia. Tuttavia delle pic-cole, ma in alcuni casi fondamentali, attenzioni daporre prima delle uscite le hanno imparate.Ad esem-pio: si deve sempre procedere a documentarsi sulluogo dove si va: l’ospedale più vicino, la guardia medi-ca (località e numero telefonico) qualche informazio-ne sulla situazione logistica del posto. Tutto ciò serveanche per decidere quali materiali portare con séAlcuni sono comunque sempre indispensabili, come lagià citata cassetta del pronto soccorso.Anche il mate-riale personale riveste una grande importanza a cuitutti devono impegnarsi. Presentarsi con i sandali perun campo invernale potrebbe non essere molto sen-sato (salvo che non si effettui il campo ai mari delsud…). Baden-Powell sosteneva (giustamente) che altermine del campo si debbano fare tre mucchietti conle cose contenute nello zaino. Il primo con le cose

che non si sono usate mai, il secondo con le coseusate qualche volta e il terzo con le cose usate sem-pre. Ebbene la prossima volta portiamo solo quelleusate sempre!La giornata, nonostante la grande intensità volge altermine, tuttavia nessuno si astiene dalla classicadiscussione post-chiusura. In accordo con i Capi peròall’ora stabilita tutti sono nei loro sacchi a pelo. Ineffetti tutti sanno, o almeno dovrebbero sapere, che lagiornata comincerà e proseguirà sicuramente megliose dedicheremo un giusto tempo al riposo.La domenica una sorpresa: suona l’allarme! Tra lo stu-pore (e le urla) delle squadriglie si esce di botto dalmondo del sogno. Che succede? Dove siamo? I Capisubito tranquillizzano tutti. Era solo un modo un po’diverso per lanciare il tema della mattinata. Pur nonessendo del tutto attinente al tema principale del“pronto soccorso”, si parlerà dell’EPC, che può esse-re, a detta dei Capi, di grande aiuto per evitare che sianecessaria una trasferta del reparto all’ospedale. “MaEPC” EPChe? Uno dei grandi interrogativi scout èproprio nell’incomprensibilità di molte delle sigleusate. Emergenza e Protezione Civile. Così va meglio!!!Ma di che si tratta? L’argomento interessa basta vede-re quale attenzione è stata riposta nel quaderno diSquadriglia.Sono ospiti del week-end tecnico alcuni Capi impe-gnati a livello regionale. In particolare raccontano leultime esperienze svolte dal settore, come ad esem-pio l’impegno di molti Capi dopo il recente eventosismico del Molise. Portare un sorriso ed un’aiutoconcreto è sempre molto importante, ma nelle emer-genze tutto assume ancora più consistenza. Non man-

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cano i momenti attivi, in cui imparare facendo. Dallavisione della montatura di una tenda da emergenzaalla prova di come viene spento un fuococon un estintore (bisogna mirare la basedella fiamma!). A tal proposito vengono poi pas-

sati in rassegna, grazie ad una particolaretecnica espressiva di mimo, tutte quellesituazioni-tipo che possono avverarsi ad

un campo estivoo in uscita e

che, con unpizzichino diattenzionee un po’ dicompeten-za si evitadi trasfor-

mare in situa-zioni pericolose. L’attenzione

ad esempio a fare il fuoco dacampo non dove capita, ma in

luogo riparato, lontano da alberi, senzafoglie secche nei paraggi e con la possibilità di

creare un basso impatto può evitare spiacevoli (a dirpoco) inconvenienti. L’attenzione al rispetto del terri-

torio di destinazione è un altro punto da tenere sem-pre a mente. B.-P. suggerisce che gli scout, terminatoun campo o un’attività lascino dietro di se solo i“ringraziamenti”.Le ore scorrono inesorabili. Quando si è in uscita, nonsi sa bene perché, il tempo scorre molto velocemen-te. Inutile sottolineare nuovamente che le domande,alcune anche molto tecniche, non sono certo rare,sintomo che l’argomento era proprio importante daapprofondire.Dopo un pranzo splendidamente cucinato da ungruppo di ex scout, arriva il tempo dei saluti e degliabbracci nonché del solito scambio di indirizzi.Anche se l’esperienza è giunta un po’ ina-spettata rispetto al programma dell’annodella Squadriglia, l’emozione di incontrarsicon altri Esploratori e Guide è sempremolto molto grande. Gli Scoiattoli sannoperò che questo è un ulteriore passo versola ben più grande esperienza che li atten-derà la prossima, ormai sempre più vicina,estate. Fra l’altro, qualcuno di voi sa doveandrà il reparto degli Scoiattoli fra i quattroluoghi dove si svolgerà il CampoNazionale?88

pprroonnttoo ssooccccoorrssoopprroonnttoo ssooccccoorrssoo

CChhee ccooss’’èè ll’’EE..PP..CC.. ::CChhee ccooss’’èè ll’’EE..PP..CC.. ::l’E�P�C� ovvero Emergenza e ProtezioneCivile è un settore associativo creatoapposta dal Consiglio Generale AGESCInel �����Questo settore si occupa specialmente dipianificare modalità e termini della pre�senza scout nelle emergenze e calamità divaria grandezza che possono colpire ilpaese� ma anche sensibilizzare su proble�matiche della sicurezza� della tutela del�l’ambiente� e della solidarietà�

DDaa ccoossaa ssii oorriiggiinnaa::DDaa ccoossaa ssii oorriiggiinnaa::““ UUnnoo ssccoouutt èè uunn uuoommoo ppaassssaabbiillee iinn uunnssaalloottttoo iinnddiissppeennssaabbiillee iinn uunn nnaauuffrraaggiioo��””(B��P�)““UUnnoo ssccoouutt èè aattttiivvoo nneell ffaarree ddeell bbeennee�� nnoonnppaassssiivvoo nneell ccoonntteennttaarrssii ddii eesssseerree bbuuoonnoo��””(B��P�)

Negli scritti di B��P� il termine protezionecivile non compare� Ma nei concetti di ser�

vizio per la comunità� servizio pubblico�civismo� pronto intervento� riassumibili nelmotto “Be Prepared” ci sono le premesseper l’attuazione di questo concetto�Il civismo è stato definito “attivo attacca�mento alla comunità”�

CCoomm’’èè ssttrruuttttuurraattoo::CCoomm’’èè ssttrruuttttuurraattoo::Il settore è articolato con dei responsabilia livello nazionale e dei referenti inseritiin tutte le strutture regionali e di Zona�

CCoommee ssii aattttiivvaa ee ccoommee ffuunnzziioonnaa::CCoommee ssii aattttiivvaa ee ccoommee ffuunnzziioonnaa::In caso di emergenza e calamità l’AGESCInon si attiva autonomamente ma vieneattivata e allertata dal Dipartimento diProtezione Civile�Il settore opera interventi in situazioni diemergenza nello stile e forma coerenticon le finalità e le tradizioni di servizio�Servizio Rivolto ai bisogni delle personecon impegno verso le categorie più debolicome bambini e gli anziani�

Quaderno di Squadriglia - Febbraio 2003 Dal Week-end tecnico di: Quaderno di Squadriglia - Febbraio 2003 Dal Week-end tecnico di: E.P.C. PROTEZIONE CIVILE E.P.C. PROTEZIONE CIVILE

Comitato Centrale

IncaricatiNazionali

E.P.C.

PattugliaNazionale

E.P.C.

ResponsabiliRegionali

IncaricatiRegionali

E.P.C.

PattugliaRegionale

E.P.C.

Responsabilidi Zona

Incaricatidi ZonaE.P.C.

Pattugliadi ZonaE.P.C.

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Incaricatidi Gruppo

E.P.C.

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ÈÈopinione comune e diffusa, pensareall’Infermiere (o Ambulanziere) come a coluiche dalla cassetta magica estrae fuori la medi-

cina giusta al momento giusto. In realtà, nulla di piùsbagliato… È figura delicata quella dell’Infermiere.Delicata perché se non ci si intende bene, si rischiaalla fine di pensare che in fondo l’Incarico, la Specialitàe via scrivendo, siano del tutto inutili.Si può invece affermare che l’Infermiere assolve benee con competenza il suo compito proprio perchérispetta e non invade certi limiti che, fra l’altro, sonoben segnati da principi legislativi.Un bravo Infermiere sa che NON è suo com-pito somministrare medicine ( e con ciò nonintendiamo che non si può imboccare di sciroppo unsoggetto debilitato, intendiamo che non si può arbi-trariamente consigliare l’assunzione di un farmaco,qualunque esso sia), un bravo Infermiere sa cheNON è suo compito formulare una dia-gnosi (decidere cioè di cosa soffrano il nostro pic-colo Esploratore o la nostra esperta Guida).Egli invece ha altri compiti: osservare con finissima edelicatissima discrezione l’intera Squadriglia sotto ilprofilo della salute e dell’igiene, sapere quali allergiecaratterizzino la Squadriglia, esigere da tuttipulizia ed attenzione nella cura di sé (maisentito parlare di Stile?).In Uscita di Squadriglia, qualora si verificasse un inci-dente il suo primo dovere è quello di rassicurare, dicalmare chi sta male.Deve, insieme con il Capo Squadriglia, rendersi contodella situazione, decidere con saggezza: a volte non ènecessario sospendere l’Uscita, altre volte è inveceobbligatorio rintracciare i Capi o i Genitori o chi puòaiutare essendo già sul posto (Carabinieri, Parroco

della località).È colui il quale fornisce al medico le mag-giori informazioni nel caso di perdita di coscien-za: il medico non può sapere se siamo allergici, fosseanche ad una banale aspirina, l’Infermiere invece lo saed evita guai.Per conquistare l’ambitissima Specialità dovremmo:

• • conoscere le elementari e basilari metodiche relati-ve a slogature, distorsioni, piccole fratture;

• • possiamo specializzarci nel conoscere (e riconoscere)le piante medicinali, il loro uso e preparazione;

• • sapere cosa fare e non fare in caso di un ustioni

• • rilevare valori di temperatura corporea;

• • individuare e saggiare alcuni polsi (il famoso con-teggio dei battiti);

• • custodire la cassetta di Pronto Soccorso, mantenerlapulita, in ordine, eliminando i farmaci in scadenza.

Ma la cassetta di P.S. non può e non deve contene-re l’intera farmacia della città: bende, garze, disinfet-tante, nastro sanitario, vanno bene, come tutto ilnecessario per medicare ferite superficiali.Pomate per scottature, per ematomi e contusioni, pos-sono anche starci, ma è inutile portarsidietro decine di farmaci che non possia-mo somministrare. Inoltre… saggezzavuole che anche in caso di un mal di pan-cia si senta il parere di un medico o sepossibile gli si sottoponga il caso: sotto-valutare con leggerezza un segnale didolore può essere pericoloso, per-ché rischiare? Un bravo Infermierelo sa, certo si può far finta di nonsaperlo, si può fare come si vuole,non dite poi però che non ve l’a-vevamo detto.

È compito nostro enostro dovere, averepiena conoscenza ecoscienza del nostrostato di salute.

iinnffeerrmmiieerreeiinnffeerrmmiieerree

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PPeerr cchhii ssuuoonnaa llaa ssiirreennaa??

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TTante volte in questa rivista, presentando ilCampo Nazionale, si è visto che obiettivo diquest’anno, per tutte le Squadriglie in gamba,

è quello di acquisire autonomia e competenza, eduno strumento che permette di verificarlo è la con-quista della Specialità di Squadriglia. Molti di voi avran-no già realizzato delle imprese, altri si staranno pre-parando per la missione. Ma cosa è questa MISSIO-NE? È una “uscita” di Squadriglia che assume un signi-ficato molto particolare, poiché non è ideata dalConsiglio di Squadriglia, ma dai Capi Reparto, che lapropongono lungo il cammino verso la Specialità eogni qual volta intendono tastare la capacità organiz-zativa e tecnica delle Squadriglie. È allora una occa-sione per dimostrare la propria competenza e l’affia-tamento di Squadriglia, in cui gli obiettivi, e le tecnicheper raggiungerli, vengono indicati dai Capi.Siccome i Capi, attraverso la missione, verificanocome sta andando la Squadriglia, la “sorpresa” puòessere determinante e quindi, per mantenere fede alnostro motto, bisogna sempre “essere pronti”: dalmateriale all’entusiasmo!Al di là del fatto che sono i Capi ad indicarci gli obiet-tivi, si lavora come per una impresa (vedi il numero 7di Avventura del 2002): stesso spirito e stile, con tantodi posti d’azione, di progettazione, realizzazione, veri-fica e fiesta finale.

Voi sareste pronti ad organizzarvi in fretta se, in setti-mana, i vostri Capi vi proponessero una Missione?Niente panico: basta sapersi organizzare! Eccovi alcu-ni trucchi per rispondere immediatamente ad una“sorpresa” dei Capi.

Organizzazione di Squadriglia. La Squadrigliasarà sempre pronta se ognuno sta portando avanti ilproprio incarico, con competenza ed entusiasmo.Ecco allora che il magazziniere ha sottomano tutto ilmateriale, ed è pronto a tirar fuori dalla cassa tuttociò che occorre; il segretario trascrive sul Libro d’Orotutte le fasi successive al Lancio e contatta tramite lacatena telefonica tutta la Squadriglia, che si metteràall’erta; il cassiere, con un solo sguardo, vede come laSquadriglia può affrontare la missione dal punto divista economico, ed eventualmente organizza unautofinanziamento ad hoc; il Capo Squadriglia, poi,organizzerà tutti e coordinerà i posti d’azione (essen-ziali per il buon funzionamento della Missione) che sirenderanno necessari per affrontare la Missione: c’èn’è veramente per tutti.

Non dimenticate che la Missione è una uscita diSquadriglia, seppur particolare. Il Capo e il Vice allora

saranno responsabili di tutti e del buon andamentodell’attività: avranno attenzione per le riunioni di

organizzazione, che prepareranno con cura; verifi-

LLaa èè vveerraammeennttee

SSqquuaaddrriigglliiaa

iinn ggaammbbaa?? Tutti i segreti per vivere al 100%la Missione di Squadriglia

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cheranno chetutti abbiano

un incaricoproporziona-

to alla lorocompetenzae li suppor-teranno nelloro lavoro;

starannoaccanto ai piùpiccoli perchépossano impa-rare anche da

questa esperienza.Non sarebbe male rileg-

gere quanto scrittosulla Uscita di

Squadriglia nelnumero 7 del 2002

(…ancora lui!) è unaminiera di

informazioni per l’organizzazione della Squadriglia e ilformato tascabile è stato scelto proprio perché possaentrare nel Quaderno di Caccia!).

Elenco del materiale di Squadriglia da teneresempre pronto per qualsiasi Missione. Nelnumero 7 del 2002 si è parlato dell’equipaggiamentodi Squadriglia (dalla tenda alla cucina, dal ProntoSoccorso all’espressione). Bene: è il primo passo dafare. Con l’aiuto del magazziniere di Squadriglia, biso-gnerà fare in modo che tutto sia in ordine ed in effi-cienza, pronto ad essere portato in uscita. Non tuttoservirà per una missione, ma non sapendo in anticipocosa ci chiederanno i Capi, dobbiamo avere tutto pre-parato.Nel momento che i Capi vi daranno le istruzioni sucosa dovrete fare, il magazziniere attingerà dal suodeposito quanto occorrerà, lasciando in sede quanto,per quella Missione, risulterà superfluo, ed eventual-mente integrando con altro materiale utile all’attivitàproposta, prendendo accordi con il cassiere.Alcuni consigli:

• • avere un elenco di tutto il materiale disponibile, conle quantità, il grado di usura, il posto in cui è imma-gazzinato: permetterà di verificare subito le esigen-ze, senza tirare fuori tutto dalla cassa;

• • controllare periodicamente il materiale, per verifica-re che sia sempre in efficienza (dalla scadenza deimedicinali nella cassetta di P.S. alla punta delle mati-te, dal filo dell’accetta all’impiombatura dei cordini),evitando così un lavoro fatto all’ultimo minuto, cheinevitabilmente sarà fatto male e toglierà tempoall’organizzazione della Missione stessa;

• • avere una cassetta con il materiale di cancelleria,questo permetterà di affrontare subito la faseorganizzativa e sarà di aiuto per la fase finale in cuila Missione sarà riportata a tutto il Reparto;

• • avere sempre dei contenitori facilmente trasporta-bili (sacche, valigette, …) in cui il materiale sia postoin ordine. Ciò eviterà che si perda, che si mischi conaltro materiale, che si rovini.

Naturalmente, rispetto al materiale che ogniSquadriglia ha in dotazione, ci sarà del materiale che èspecifico per l’ambito che avete scelto per la vostraSpecialità di Squadriglia: chi ha scelto nautica avrà deigiubbotti salvagente, chi speleologia i caschetti e lelampade, chi natura delle presse e manuali di botani-ca, e così via.

Come presentare il materiale della Missione.Alla fine di ogni Missione, come di ogni Impresa, laSquadriglia fa una relazione, sia su come è andata dalpunto di vista organizzativo (si riporta ciò che èemerso in verifica), che sui risultati concreti dell’atti-vità che hanno assegnato i Capi (loro e le altreSquadriglie non c’erano: è un’occasione per far vede-re che la Squadriglia è veramente in gamba e che hasaputo portare a termine la Missione affidatale).Tutto questo, allora, va preparato e predisposto findall’inizio, in modo che ci sia un progetto anche per la

pprriirrlloo!!

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relazione finale: la scelta del modo in cui relazionare iltutto (cartelloni, filmato, proiezioni diapositive, giorna-lino, scenetta, …) determinerà il coinvolgimento deivari incarichi e l’individuazione di ulteriori specificiposti d’azione. Fra questi non mancherà il fotografoche immortalerà le fasi salienti del lavoro, e il segreta-rio avrà un bel da fare per riempire pagine del Librod’Oro per lasciare ai posteri la prova tangibile dellacompetenza ed organizzazione della Squadriglia.Queste scelte poi, non potranno non tener conto dialcune specialità a cui alcuni staranno lavorando(redattore, fotografo, disegnatore, …).Alcuni consigli:

• • in sede: fin dalla progettazione, si preparerà delmateriale che servirà alla relazione finale, e che saràdeterminato dal tipo di obiettivo che i Capi viavranno assegnato (schede per preparare un per-corso rettificato se vi hanno assegnato una attivitàdi esplorazione, schede natura se dovete fare atti-vità di osservazione, menabò di un giornalino e/ogriglia di domande se l’obiettivo è un expló in unpaese, e così via) e dal tipo di relazione che avetedeciso di offrire al resto del Reparto (macchinettefotografiche, registratori, …);

• • durante l’uscita: con il materiale preparato già da casa,si raccoglieranno tutte le informazioni necessarie peruna relazione finale. Puntare all’obiettivo proposto(quello dato dai Capi), senza dimenticare il modo concui l’attività sarà relazionata (sarebbe antipatico, adesempio, chiedere ad un vasaio di ricominciare il lavo-ro perché avevamo dimenticato di mettere il rullinonella macchinetta fotografica, o accorgersi di averregistrato per due ore canti tipici della zona con unregistratore con le pile scariche!);

• • al ritorno: rimettere insieme tutto il materiale rac-

colto (meglio qualcosa in più che qualcosa inmeno); dividerlo, quello strettamente tecnico (l’o-biettivo dato dai Capi) da quello di contorno(come la Squadriglia si è organizzata, il viaggio, imomenti comuni, …); organizzarlo, secondo la tec-nica scelta per proporlo agli altri; presentarlo atutto il Reparto. E poi? Non dimenticate di discute-re anche di come è andata la vostra relazione infase di verifica, quindi …fiesta!

Non bisogna poi dimenticare, specie se la Missione faparte del lavoro per la Specialità di Squadriglia, di fareanche una relazione cartacea (correlata da foto edisegni scritta bene su fogli interi e puliti!), che verràconsegnata con quella delle altre due Imprese, agliIncaricati Regionali, che dovranno valutare se la vostraSquadriglia merita il guidoncino verde.

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a cura della redazione di SCOUT Avventura ● [email protected]

Agesci ● Specialità e Brevetti n. 9

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Pronto SoccorsoPPrroonnttoo SSooccccoorrssoo

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Una dotazione minima diPronto Soccorso non devemancare durante le attivitàscout� siano esse uscite�campi o attività in sede�Questo perché l’imprevisto èdietro l’angolo� pronto acreare problemi anche quan�do sono state prese tutte leragionevoli precauzioni� Lascelta dei medicinali e deglistrumenti da portare sempreappresso deve essere precisaed essenziale� sia per evitaredi portare eccessivo peso� siaper non rischiare la mancan�za di cose necessarie� senza

dimenticare che a noi vienerichiesto un semplice primosoccorso� senza impegnarci ininterventi che richiedanocompetenze e abilità da pro�fessionisti� È consigliabileacquistare singolarmente ilmateriale e non utilizzare lescatole di pronto soccorso giàpronte che si trovano in ven�dita: alcune di esse sonoassolutamente inadeguate�altre contengono materialeche può essere utile ad esem�pio nei luoghi di lavoro (cisono cassette preparatesecondo le richieste delle

norme antinfortunistiche)�ma superflue o non adatteper le nostre esigenze� Tutto il materiale che utiliz�ziamo durante le nostre atti�vità deve avere una correttaconservazione e manutenzio�ne� per poter essere efficientenel momento del bisogno�Così è anche� a maggiorragione� per il materiale diPronto Soccorso che� in casodi cattiva conservazione� puòcreare più problemi di quantinon ne debba risolvere� Unabuona norma è quella diriservare posti precisi al vario

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Coordinamento editoriale: Giorgio CusmaProgetto grafico:Giovanna MathisImpaginazione:Giovanna Mathis, Gigi MarchitelliTesti di: Mauro BonominiFilomena CalzeddaAntonio OggianoIsabella SamàDisegni di: Stefano SandriPaolo Vanzini Foto di: Mauro Bonomini

Essere in possesso di almeno trespecialità�oltre Infermiere che è obbligato�rio� da scegliere fra le seguenti: Alpinista,Hebertista, Nuotatore, Corrispondenteradio, Segnalatore, Topografo,Pompiere, Campeggiatore

Dovrai inoltre: •• Aggiornare e mantenere in ordine la cas�

setta del Pronto Soccorso di reparto•• Conoscere le norme di asepsi di base•• sapere come intervenire in situazioni di

emergenza (es� affogamento� colpo dicalore� avvelenamento� assideramentoecc)

•• Frequentare un corso di Pronto Soccorsoorganizzato da un associazione che si

occupa di que�sto ambito ( es�Misericordia�Volontari delsoccorso� Croce rossa)

•• Organizzare un’attività per tutto il repartoin cui si sperimentino le tecniche di salva�taggio

•• Saper costruire barelle e scivoli per agevo�lare il trasporto di feriti�

Ovviamente ti consigliamo di partecipare adun campo di competenza� sarà un occasioneunica per imparare molte delle tecniche cheti saranno utili� metterti alla prova in nuoveed emozionanti avventure e conoscere altriEsploratori e Guide che come te condividonola passione per il pronto soccorso�

PPEERR CCOONNQQUUIISSTTAARREE IILL BBRREEVVEETTTTOO

DDII PPRROONNTTOO SSOOCCCCOORRSSOO,, DDEEVVII::

PPrroonnttoo SSooccccoorrssooa cura di Antonio Oggiano

Essere utili ed aiutare gli altri èun impegno serio per ognibravo esploratore e guida� maci sono situazioni di emergenzain cui è richiesta anche unabuona dose di preparazione ecompetenza�E allora è bene conoscere alcu�ne norme principali di prontosoccorso per poter fare ilnostro dovere; B��P� in“Scoutismo per ragazzi” dice“…è infatti certo che ognunodi voi scouts si troverà ad assi�stere� un giorno o l’altro� ad unincidente� In tal caso� se sapre�te cosa bisogna fare ed agiretecon prontezza� potrete procu�rarvi la perenne soddisfazione

di avere salvato o aiutato unavita umana� “� Se vuoi davvero acquisire que�sta competenza sarà sufficienteun pizzico di impegno in più epotrai essere “l’infermiere” delreparto�� È ovviamente essen�ziale anche una buona dose dicoraggio e di “sangue freddo” sitratta sempre di situazioni diemergenza in cui è importantepensare e capire che cosa sideve fare prima di agire�Nelle pagine seguenti troveraialcuni suggerimenti e idee cheti saranno utili sia per raggiun�gere la competenza sia peressere comunque dei buoniScout o Guide�

IIll mmaatteerriiaallee ddii pprroonnttoo ssooccccoorrssoo ee llaa ssuuaa ccoonnsseerrvvaazziioonneedi Mauro Bonomini - disegni di Paolo Vanzini

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AA SSEECCOONNDDAA DDEELLLL’’UUTTIILLIIZZZZOO CCHHEE SSEE NNEE DDEEVVEE FFAARREE SSII PPOOSSSSOONNOO SSCCEEGGLLIIEERREE CCOONNTTEE--NNIITTOORRII DDIIFFFFEERREENNTTII:: PPEERR LLEE UUSSCCIITTEE EE LLEE AATTTTIIVVIITTÀÀ VVAANNNNOO BBEENNEE DDEELLLLEE BBOORRSSEE CCOONNTTRRAACCOOLLLLAA,, RROOBBUUSSTTEE EE CCOONN CCHHIIUUSSUURRAA SSIICCUURRAA;; PPEERR LLAA SSEEDDEE UUNN CCOONNTTEENNIITTOORREERRIIGGIIDDOO EE FFAACCIILLMMEENNTTEE LLAAVVAABBIILLEE ((UUNNAA VVAALLIIGGEETTTTAA OO UUNNAA SSCCAATTOOLLAA DDII PPLLAASSTTII--CCAA));; PPEERR IILL CCAAMMPPOO PPUUÒÒ AANNDDAARREE BBEENNEE UUNNAA BBOORRSSAA SSIIMMIILLEE AA QQUUEELLLLEE UUTTIILLIIZZZZAA--TTAA PPEERR LLEE UUSSCCIITTEE OOPPPPUURREE AANNCCHHEE QQUUII UUNNAA VVAALLIIGGEETTTTAA,, CCHHEE DDEEVVEE EESSSSEERREE PPEERRÒÒFFAACCIILLMMEENNTTEE CCOOLLLLOOCCAABBIILLEE NNEELLLLAA CCAASSSSAA DDII SSQQUUAADDRRIIGGLLIIAA..

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materiale: qui le scatole deimedicinali� là gli strumenti�Se si usano contenitori chiusie non trasparenti per conser�vare le varie cose è necessa�rio scrivere sopra di essi achiare lettere il contenuto� inmodo che in caso di bisognoanche persone che nonhanno preparato il materialesappiano dove trovare tutto� A seconda dell’utilizzo che sene deve fare si possono sce�gliere contenitori differenti:per le uscite e le attivitàvanno bene delle borse contracolla� robuste e con chiu�sura sicura; per la sede uncontenitore rigido e facil�mente lavabile (una valigettao una scatola di plastica); peril campo può andare beneuna borsa simile a quelle uti�lizzata per le uscite oppureanche qui una valigetta� chedeve essere però facilmentecollocabile nella cassa disquadriglia� ((ffiigg..11))

Nel nostro contenitore trove�ranno quindi posto strumentie medicinali� Questi ultimihanno una data di scadenza enorme di conservazione� chesono sempre annotate sullaconfezione o sul fogliettoillustrativo che si trova all’in�terno della confezione�Bisogna sempre seguire que�ste indicazioni e controllarela data di scadenza� in mododa non avere poi problemianche gravi per aver sommi�nistrato farmaci avariati� Imedicinali si debbono conser�vare sempre nella loro confe�zione� unitamente al fogliet�to illustrativo� per poter sem�pre conoscere la data di sca�denza e leggere le istruzioninecessarie all’utilizzo� ((ffiigg..22))Alcuni di questi possonorisentire del calore eccessivoe quindi è meglio sostituirlidopo la permanenza alcampo estivo� Le confezioniaperte di sciroppi� colliri e

pomate varie possono degra�darsi e anch’essi debbono� persicurezza� essere sostituitientro un mese dalla loroapertura� Perciò non bisognautilizzare questo tipo dimedicinali se sono già statiaperti in un momento chevoi non conoscete: potrebbe�ro essere avariati�Una grande nemica dei medi�cinali e delle attrezzature èl’umidità� che durante le atti�vità scout possiamo trovarefrequentemente: è buonacosa utilizzare sacchetti ocontenitori a tenuta d’acquain cui riporre tutto il materia�le ben diviso� Il materiale di consumo steri�le (garze� cerotti per sutureecc�) perde la sua sterilitàuna volta aperto e va quindisostituito appena possibile�La sterilità è garantita sola�mente se la confezione èintegra: se vi sono quindilacerazioni� fori� aperture� il

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materiale deve considerarsiinquinato e va quindi elimi�nato o comunque utilizzatocome materiale non sterile(le garze si possono utilizzarecome straccetti o imbottitureo riciclate in altra maniera)�È bene sostituire con regola�rità anche il materiale nonsterile� perché l’invecchia�

mento può ridurne la funzio�nalità (i cerotti perdono coltempo la loro adesività� ilcotone può rovinarsi� lebende deteriorarsi)�Per quanto riguarda l’attrez�zatura è molto importantegarantire la pulizia accuratadegli strumenti (forbici� pin�zette ecc�): è necessario pas�

sarli comunque con il disin�fettante prima dell’uso� ripas�sarli ancora con il disinfettan�te dopo l’uso� eliminandobene lo sporco e sciacquan�doli poi con acqua� Unabuona asciugatura li renderàpronti per un nuovo utilizzosenza rischiare di farli arrug�ginire� ((ffiigg..33))

FFIIGG..22

II MMEEDDIICCIINNAALLII SSII DDEEBBBBOONNOO CCOONNSSEERRVVAARREE SSEEMMPPRREE NNEELLLLAA LLOORROO CCOONNFFEEZZIIOONNEE,, UUNNIITTAA--MMEENNTTEE AALL FFOOGGLLIIEETTTTOO IILLLLUUSSTTRRAATTIIVVOO,, PPEERR PPOOTTEERR SSEEMMPPRREE CCOONNOOSSCCEERREE LLAA DDAATTAA DDIISSCCAADDEENNZZAA EE LLEEGGGGEERREE LLEE IISSTTRRUUZZIIOONNII NNEECCEESSSSAARRIIEE AALLLL’’UUTTIILLIIZZZZOO..

FFIIGG..33

CCOOSSÌÌ NNOONN SSII FFAA!! BBIISSOOGGNNAA CCOONN--SSEERRVVAARREE OOGGNNII CCOOSSAA IINN MMOODDOOAADDEEGGUUAATTOO AAFFFFIINNCCHHÈÈ SSII MMAANNTTEENN--GGAA EEFFFFIICCIIEENNTTEE EEDD EEFFFFIICCAACCEE AALLMMOOMMEENNTTOO OOPPPPOORRTTUUNNOO!!

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QQuuaannddoo ssii ““ppeerrddee llaa tteessttaa””Si definisce “svenimento” unacondizione in cui una personaperde i sensi e cade per terra�In questi casi i gesti di soccor�so da compiere sono :•• vveerriiffiiccaarree se l’infortunato

ha realmente perso i sensichiamandolo e/o pizzican�dolo all’altezza delle clavi�cole

•• se ha perso i sensi� cchhiiaammaa��ttee ssuubbiittoo ii ssooccccoorrssii

•• ssoolllleevvaattee llee ggaammbbee in mododa facilitare l’afflusso delsangue verso il cuore e ilcervello� Se siete in duepotete tamponare il capo eil collo dell’infortunato conun ffaazzzzoolleettttoo bbaaggnnaattoo iinnaaccqquuaa ffrreessccaa�

QQuuaannddoo iill ssoollee ppiicccchhiiaaIl “colpo di calore” è una situa�zione in cui a seguito di lungaesposizione ad elevate tempe�rature� il nostro corpo perde lacapacità di controllare la pro�

pria temperatura�L’infortunato può essere sola�mente confuso� ma può arri�vare anche al delirio e alcoma� Vediamo che fare:•• cchhiiaammaarree iimmmmeeddiiaattaammeennttee ii

ssooccccoorrssii•• trasportare immediatamen�

te l’infortunato in unaammbbiieennttee ffrreessccoo ee vveennttii��llaattoo

•• ttoogglliieerrggllii ii vveessttiittii��ssoolllleevvaarrggllii lleeggaammbbee e faraabbbbaassssaarree llaatteemmppeerraattuurraaccoorrppoorreeaaspruzzandogliaaccqquuaa ttiieeppiiddaa

Per prevenire il colpodi calore è importan�te sapere chebisogna:

•• eevviittaarree ddii eessppoorrssii aall ssoolleenelle ore più calde dellastagione estiva (dalle �����alle �����)

•• esponendosi al sole biso�gna tenere il ccaappoo ccooppeerrttoocon un copricapo ed evita�re di indossare abiti dicolore scuro

•• BBeerree ffrreeqquueennttee��mmeennttee acqua nontroppo fredda�

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Durante le attività ci può capi�tare di trovare pioggia� fango�polvere: usare cautela verso ilnostro materiale di ProntoSoccorso farà si che non vengarovinato e danneggiato� Dopol’uso bisogna riporre il tutto inluogo adatto e protetto (pos�sono andar bene anche latenda� la veranda o l’abside�ma in ogni caso un luogo dovevi sia la sicurezza che gli agen�

ti atmosferici e l’umidità nonpossano deteriorarlo)� cono�sciuto da tutti� in modo che incaso di bisogno sia facilmentereperibile e utilizzabile�L’infermiere di squadriglia hal’incarico della manutenzione�ma anche il resto della squa�driglia deve conoscere il mate�riale per poterlo usare in casodi bisogno e tutti devonoquindi conoscere le norme di

buon uso e conservazione� Al termine di ogni uscita ocampo il materiale va revisio�nato� sostituito o reintegratoin modo da poter essere dispo�nibile per un nuovo uso�Anche il materiale destinatoalla sede deve essere sottopo�sto a regolari controlli�L’infermiere controllerà anchein questo caso scadenze estato di conservazione�

PPeerrddiittee ddii ccoonnoosscceennzzaadi Filomena Calzedda - disegno di Stefano Sandri

Le ferite sono delle lesionitraumatiche che possonoessere:•• AAbbrraassiioonnii eedd eessccoorriiaazziioonnii�

avvengono quando si passasopra una superficie ruvidae interessano solo gli stratipiù superficiali della pelle;possono essere pericolosese contaminate da batteri(fig.1)

•• FFeerriittee ddaa ttaagglliioo� causate daoggetti taglienti (fig.2)

•• FFeerriittee llaacceerroo ccoonnttuussee� cau�sate da un impatto violen�to contro oggetti contun�denti (fig.3)

•• FFeerriittee ddaa ppuunnttaa o pene�tranti� causate da oggettiappuntiti (fig.4)

In caso di ferita il soccorrito�re deve indossare gli appositiguanti� Escludendo le abra�sioni� che di solito non san�guinano molto� le altre feriteprovocano perdite di sangue�Per valutare l’entità di unaemorragia (la perdita di san�gue)� bisogna prima di tuttoosservare come il sanguesgorga dalla ferita� Quasisempre la ferita interessa siavene che arterie ma sola�mente in caso di lesione di ungrande tronco arterioso cipossono essere maggiori pro�blemi: in questo caso si vedràil sangue uscire a getti ritmi�ci� in sincronia con le pulsa�zioni cardiache� Se il flusso disangue non è molto copiosoè sufficiente disinfettare la

PPrrootteezziioonnee ddeellllee ffeerriitteedi Mauro Bonomini - disegni di Paolo Vanzini

FFIIGG..11

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IINN CCAASSOO DDII FFEERRIITTAA IILL SSOOCCCCOORRRRIITTOORREE DDEEVVEE IINNDDOOSSSSAARREEGGLLII AAPPPPOOSSIITTII GGUUAANNTTII.. EESSCCLLUUDDEENNDDOO LLEE AABBRRAASSIIOONNII,, CCHHEEDDII SSOOLLIITTOO NNOONN SSAANNGGUUIINNAANNOO MMOOLLTTOO,, LLEE AALLTTRREE FFEERRIITTEEPPRROOVVOOCCAANNOO PPEERRDDIITTEE DDII SSAANNGGUUEE.. PPEERR VVAALLUUTTAARREE LL’’EENN--TTIITTÀÀ DDII UUNNAA EEMMOORRRRAAGGIIAA ((LLAA PPEERRDDIITTAA DDII SSAANNGGUUEE)),,BBIISSOOGGNNAA PPRRIIMMAA DDII TTUUTTTTOO OOSSSSEERRVVAARREE CCOOMMEE IILL SSAANNGGUUEESSGGOORRGGAA DDAALLLLAA FFEERRIITTAA..

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ferita e coprirla con unagarza sterile�

In caso di perdite abbondantiè necessario effettuare untamponamento compressivo� Il laccio emostatico è pre�sente nelle leggende metro�politane e nei telefilm� manon è uno strumento senzarischi� dato che attua unblocco completo della circo�lazione su tutto l’arto inte�ressato� Questo significa rischi didanni ai tessuti che restanosenza ossigeno (è per questoche un laccio emostatico vaallentato almeno ogni ��/��minuti)� Il tamponamentocompressivo non bloccacompletamente la circolazio�ne ed è di solito più indica�to� Il tampone si costruisceavvolgendo in garze steriliun buon quantitativo dicotone (il cotone non deverestare a contatto direttocon le ferite� perché perden�do fili causa reazioni dacorpo estraneo)� (fig.5)

Il tampone si pone poi a con�tatto con la ferita e si eserci�ta una buona compressionesulla stessa� Il tamponamentoha il vantaggio di poter esse�re eseguito anche in posizionidove non è possibile metterelacci emostatici (la testa� l’ad�dome� il torace)� L’ occlusio�ne con il laccio emostatico èindicata solo in casi veramen�te molto gravi�

Una volta fermata l’emorra�

gia è necessario proteggere laferita: coprirle con garze ste�rili applicandole alla feritacon del cerotto che ne coprabene tutti e quattro i lati�oppure applicando un ben�

daggio� questo ha il vantag�gio di essere più solido ed ingrado di permettere un fis�saggio più sicuro� Per i ben�daggi si usano delle bendeorlate�

LL’’aalltteezzzzaa ddeellllee bbeennddee più indicata per levarie parti del corpo è:•• �� ccmm�� per dita� mani e braccia piccole •• �� ccmm�� per avambracci� piedi� gomiti�

caviglie� testa•• ���� ccmm�� per gambe� ginocchia� cosce�

tronco e spalla

Dalle illustrazioni potrete impararediversi tipi di bendaggio� (fig.6-7)È importante fissare bene il primo giro dibenda� in modo che il bendaggio sia benteso� sovrapporre ad ogni giro almenometà del giro precedente e fissare corret�tamente l’ultimo giro�

Ricordatevi che un bendaggio va sosti�tuito� sia per controllare l’andamentodella guarigione sia perché anche labenda accumula sporco�

FFIIGG..33

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Essere i primi è ad un tempooccasione di farsi valere eresponsabilità� Così è statoper i partecipanti al primoCampo di Competenza diPronto Soccorso svoltosinella base di Bracciano allafine della scorsa estate� Ilprogramma è stato intenso evario� con lezioni teoriche edattività pratiche� Sono statiaffrontati a tutto campo itemi della salute e dell’emer�genza� a partire dalla formafisica� passando per l’alimen�tazione e il primo soccorso�Per quanto riguarda la formafisica si è lavorato con la tec�nica Hebert (corsa� quadru�pedia� saltelli� trasporto di

persone� ecc�) che ha visto ilmassimo impegno dei com�ponenti delle Squadriglie diformazione� Per concludere:esercizi di corporeità e dirilassamento� Le lezioni teoriche hannotrattato l’anatomia (scopren�do che l’astragalo è un ossodel piede e l’etmoide e lo sfe�noide appartengono alle ossadel cranio)� l’igiene� la patolo�gia (quali sono le principalimalattie) e la prevenzionedegli infortuni (sia durante leattività scout che nella vitaquotidiana)� Gli istruttoridella Croce Rossa diAnguillara Sabazia hannoillustrato le principali tecni�

che di primo soccorso e leattrezzature presenti sull’am�bulanza� C’è stato anche spazio per l’e�spressione e� anche se perquanto riguarda il cantosiamo molto lontani dalpoter incidere CD� i raccontisono stati in grado di regala�re qualche brivido di pauraanche grazie alla partecipa�zione al campo del fenomenoAigor che ha portato la sim�patia e l’ilarità nel gruppo:egli è un essere superiore�sviluppatosi con attenta sele�zione genetica e che hacaratteristiche molto partico�lari� come la gobba a scom�parsa e l’etmoide luminoso�

Il percorso di fede si è incen�trato sul nostro corpo� donodi Dio� che va mantenuto inbuona salute� e sullo spiritodi aiuto al prossimo� Branidella Genesi� salmi ed episodidel Vangelo come la paraboladel Buon Samaritano e l’in�

contro di Gesù con Martahanno caratterizzato la rifles�sione e la preghiera� Per la simulazione di primosoccorso sono stati approntatidue centri periferici� un puntodi soccorso principale e unaunità di comunicazioni� Certo�

l’ospedale di E�R� è un’altracosa ma vedere arrivare lecomunicazioni con gli inci�denti da trattare� portate dastaffette veloci� dover affron�tare i problemi con mezzi difortuna (cordini� fazzolettoni�rami� cinture e maglioni) etrasportare il ferito al puntodi primo soccorso principalenon è stata cosa da ridere�Fratture� colpi di sole� feritedi tutti i tipi e in varie partidel corpo: ogni Squadriglia hafatto del proprio meglio perrisolvere la situazione simula�ta� L’impegno è stato massi�mo� immaginando di rispon�dere ad una situazione direale emergenza� Al puntoprincipale la Squadriglia asse�gnata valutava la situazionecontrollando stato di coscien�za� respirazione e battito car�diaco e i Capi prendevanovisione del modo in cui laSquadriglia aveva agito� Altermine della simulazionenon è mancata una attentaverifica “a caldo”� L’ultimaimpresa del campo è stata laprogettazione di un sito inter�net dedicato a questa espe�rienza� Una volta strutturatolo schema del sito� si sonoformate piccole pattuglie chehanno ideato la strutturadella pagina a loro assegnatapreparando i testi più adatti�Il sito è stato illustrato suc�cessivamente con le immaginiscattate al campo poi inviatesu cd ad ogni partecipante� Laverifica finale del campo hatrovato la maggior parte deipartecipanti concordi nel dire

IIll CCaammppoo ddii CCoommppeetteennzzaa ddii PPrroonnttoo SSooccccoorrssoo di Mauro Bonomini - foto dell’Autore

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Il volontariato sanitario hauna lunga tradizione in Italia�Esercitare la carità soccorren�do gli ammalati ha infattiprecedenti illustri nel medioe�vo: come racconta B��P� in“Scoutismo per ragazzi”� esi�stevano alcuni cavalieri� icavalieri dell’Ordine di SanGiovanni� che venivano chia�mati “ospitalieri”� perché sioccupavano degli ospedali�Nelle stesso periodo� i devoticristiani si riunivano in con�fraternite� come quella delleMisericordie che esiste tut�t’oggi� per assistere gli amma�lati�Negli ultimi venti anni� ilvolontariato sanitario si èmolto diversificato al suointerno: accanto ad

Associazioni che praticanol’assistenza� cioè la semplicecura degli infermi� sono natiorganismi che promuovonocomportamenti solidali come

la donazione di organi� ed è ilcaso dell’AAIIDDOO (AssociazioneItaliana per la Donazione diOrgani e tessuti)� oppure ladonazione di sangue� ed è il

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che l’esperienza è stata positi�va� Alcuni commenti� regi�strati sul sito� recitano:“Abbiamo fatto per quattrogiorni da cavie di laboratorio�

essendo questo il primoCampo di pronto Soccorso�Questo esperimento� sebbenesembrasse all’inizio pocodinamico� si è rivelato in

seguito divertente e utile pernoi apprendisti soccorritori�“Gli scout si rendono utili edaiutano gli altri” Questo èuno degli articoli della LeggeScout in cui siamo più compe�tenti dopo questa esperienza�Abbiamo tirato le somme diquesto innovativo camposoprattutto nel penultimogiorno� in cui ognuno hafatto la sua riflessione sull’an�damento del campo ed ilmodo in cui si è posto di fron�te agli altri� Fra di noi abbia�mo preso un impegno chemanterremo nel tempo�” Il secondo campo si svolgeràancora a Bracciano� dal �agosto al � settembre�

IIll vvoolloonnttaarriiaattoo ssaanniittaarriioodi Isabella Samà

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caso dell’AAVVIISS (AssociazioneVolontari Italiani Sangue);oltre a queste� sono sorteAssociazioni che si propongo�no la ricerca scientifica e latutela da particolari malattie�come fa l’AAIISSMM (AssociazioneItaliana Sclerosi Multipla)�oppure l’intervento d’urgenzain zone di guerra� come MMSSFF(Medici Senza Frontiere)�All’interno del mondo delvolontariato sanitario� laGuida e lo Scout potrebberotrovare delle occasioni perrendersi utili o per approfon�dire le proprie conoscenze�Una delle iniziative più inte�ressanti rivolte ai giovani èofferta dalla CCRRII�Una delle componenti dellaCroce Rossa si chiama i“Pionieri” ed è costituita daragazzi tra i � e i �� anni� Ipionieri sono attivi nella dif�fusione delle norme di educa�zione sanitaria e primo soc�corso; negli interventi in casodi calamità ed emergenza; neiservizi di animazione e segre�tariato sociale in favore di

anziani� giovanissimi e disabi�li; nelle attività e servizi afavore degli immigrati e deiprofughi; studiano e diffondo�no il diritto internazionaleumanitario� Da poco� puntanoanche all’educazione alla pacee agli scambi internazionaligiovanili�Per diventare “pioniere”� biso�gna rivolgersi al gruppo pio�nieri della CCRRII più vicino: là sidovrà frequentare un corso diformazione della durata di tremesi� Dopodiché� occorrerà

dare un esame finale che daràaccesso al tirocinio per otte�nere la qualifica di pioniere�Altre Associazioni come l’AAIILL(Associazione Italiana controle Leucemie) e l’AAMMRREEFF(African Medical andResearch Foundation) chiedo�no ai giovani volontari unimpegno nella sensibilizzazio�ne dell’opinione pubblica enell’impegno per la raccolta difondi� Di seguito avete gliindirizzi di alcune delleAssociazioni citate�

Ispettorato nazionale PionieriCroce Rossa ItalianaVia Toscana, 12 - 00187 Romatel. 06 4759336 - www.cri.it/pionieriLa Croce Rossa “si applica a proteggere la vita e lasalute e a far rispettare la persona umana. Opera perla reciproca comprensione, l’amicizia, la coopera-zione e una pace durevole tra tutti i popoli”; tra isuoi principi fondamentali annovera la neutralità,l’imparzialità e l’indipendenza.

AILVia Ravenna, 34 - 00161 Romatel. 06 4403763 - www.ail.ite-mail: [email protected]’Associazione Italiana contro le Leucemie - Linfomi eMieloma ha tre obbiettivi: la ricerca scientifica, l’assi-stenza sanitaria e la formazione del personale sanita-rio. Al volontario si chiede di donare il suo temponelle manifestazioni di piazza volte alla raccoltafondi.

AISMwww.aism.it, e-mail: [email protected] verde: 800803028L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla promuove efinanzia la ricerca scientifica per scoprire le cause diquesta malattia del sistema nervoso; assiste le perso-ne colpite da questa patologia; mira a diffondere unacorretta informazione sulla malattia. Agli studenti chesi adoperano come volontari viene chiesto di prestarsialle iniziative di sensibilizzazione e di raccolta fondi;ad essi viene riconosciuto il credito formativo.

AMREF ITALIAVia Settembrini, 30 - 00195 Romatel. 06 3202222 - e-mail: [email protected]’African Medical and Research Foundation, cioè laFondazione per la Ricerca e la Medicina in Africa, sioccupa di sviluppo sanitario, formazione del perso-nale e interventi medici in Africa. Al volontarioAmref viene chiesto di sostenere la causa del conti-nente africano e dell’Associazione, di diffondere laconoscenza dei problemi di quelle regioni e di aiu-tare nella raccolta fondi.

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NNel precedente numero di Avventura avete letto unarticolo su Gesù responsabile. In questo numerovogliamo fornirvi dei materiali da usare nel

momento di preghiera della vostra riunione di Squadriglia.Prendendo alcuni di questi materiali potete certamente fareun bel momento di preghiera e di meditazione.Gesù fu un ragazzo responsabile e poi un uomo responsa-bile. Il vangelo di Luca ci ha lasciato un esempio dellaresponsabilità di Gesù, quando era ragazzo, nell’episodiodella sua discussione nel Tempio di Gerusalemme insiemecon i dottori della Legge. Aveva dodici anni come tanti divoi. San Luca scrive così: “I suoi genitori si recavano tutti glianni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbedodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsii giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fan-ciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se neaccorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornatadi viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscen-ti; non avendolo trovato tornarono in cerca di lui aGerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, sedutoin mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tuttiquelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligen-za e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madregli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io,angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose:“Perché mi cercavate?Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padremio?” Ma essi non compresero le sue parole”.Gesù non solo era responsabile, ma insegnava anche ilsenso di responsabilità, per esempio nella parabola delBuon Samaritano, il quale si fa responsabile, anche econo-micamente, mettendo i suoi soldi, dell’uomo bastonato dailadri. Leggiamo cosa dice San Luca: “ Un uomo scendeva daGerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spo-gliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzomorto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesimastrada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche unlevita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece unsamaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide en’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, ver-sandovi olio e vino; poi caricatolo sopra il suo giumento, loportò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguenteestrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo:Abbi curadi lui e ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno”.Anche nel momento della sua morte Gesù si sentì respon-sabile della sua famiglia e affidò la Madonna all’apostoloGiovanni, che ce lo racconta: “Stavano presso la croce diGesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa eMaria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accantoa lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:“Donna, eccoil tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E daquel momento il discepolo la prese nella sua casa”.

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Avventura 3/2003Avventura 3/2003

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Per un momento di preghierae meditazionecon tutta la Squadriglia

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Noi siamo responsabili della nostra famiglia, della nostraSquadriglia: perciò fate ognuno una preghiera ad altavoce per queste due intenzioni.Noi siamo sempre responsabili, che lo vogliamo o no, ditutte le nostre azioni: il Capo squadriglia o il Vice fannouna preghiera chiedendo a Gesù che tutte le nostre azionisiano buone e perdoni quelle meno buone.Mentre scrivo queste righe c’è in corso una guerra.Speriamo che quando riceverete questo numero diAvventura sia già finita. Tutti noi siamo responsabili dellapace.Vi invito a recitare questa preghiera per la pace, che iRover e le Scolte recitano di frequente:Oh! Signore fa di me uno strumento della tua paceDove è odio, fa che io porti l’amoreDove è offesa, ch’io porti il perdonoDove è discordia, ch’io porti l’unioneDove è dubbio, ch’io porti la fedeDove è errore, ch’io porti la veritàDove è disperazione, ch’io porti la speranzaDove è la tristezza, ch’io porti la gioiaDove sono le tenebre, ch’io porti la luce.Oh! maestro, fa ch’io non cerchi tanto:Ad essere consolato, quanto a consolare.Ad essere compreso, quanto a comprendere.Ad essere amato, quanto ad amare.Poiché:Si è: Dando, che si ricevePerdonando, che si è perdonatiMorendo, che si risuscita a vita eterna.E poi concludete il momento di preghiera con il PadreNostro, che è la più importante delle preghiere.

P.S. Non dimenticate di fare qualche canto, specialmente sec’è qualcuno che suona uno strumento.

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Il San Giorgio in Italia

ÈÈsicuramente il momento più sentito, dopo ilcampo estivo. Per alcuni, addirittura il prefe-rito. Stiamo parlando del “San Giorgio”, l’e-

vento che tutte le Zone d’Italia (o quasi) vivono inconcomitanza intorno al 23 aprile.Abbiamo intervistato alcuni scout, giovani e meno gio-vani, di diverse regioni italiane, sul significato che essiattribuiscono al “San Giorgio”, sui loro ricordi personali,sulle tradizioni dei loro reparti. Ecco a voi il risultato.Il “San Giorgio” è di solito un evento che coinvolge ireparti di zona, a volte organizzati per l’occasione inreparti di “formazione”: Squadriglie di provenienzadiversa formano un nuovo reparto che dura il tempodell’uscita. È un modo per rafforzare ancora di più ladimensione di incontro e confronto che ha questoevento: ci si conosce e ci si rende conto che ci sonoaltri ragazzi che vivono il nostro stesso “gioco”; si ha ilsenso forte di far parte di una “grande famiglia”!

Per molti, il “San Giorgio” si tiene intorno al 23 aprile,giorno in cui da calendario si festeggia San Giorgio; peralcuni, invece, la “festa” coincide con l’inizio della prima-vera, quindi la fine di marzo; per altri, infine, a maggioinoltrato. L’incontro dura da un minimo di un giorno (lasola domenica) ad un massimo di 4 giorni (3 notti),sfruttando il ponte del 25 aprile o del primo maggio. Peralcuni “fortunati”, quindi, il “San Giorgio” arriva a confi-gurarsi come un mini campo, anzi “il primo campo intenda dell’anno!”, dove poter vivere tutti gli ingredientidi un normale campo (attività natura, sfide tecniche,grandi giochi, fuochi di bivacco, ecc.) e alla fine doveesclamare “ma è già finito?!” (Montesilvano 1).In generale, il “San Giorgio” è vissuto come momentoper sfoderare la competenza e l’autonomia dellaSquadriglia: vengono lanciate gare tecniche, sportive,giochi a cui nessuno vuol fare brutta figura. Così si vivedel “San Giorgio” molto l’ambito dell’attesa e della

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preparazione: le Squadriglie in sede non solo metto-no a punto il materiale come la tenda, ma si allenanosulle tecniche per arrivare pronti e dare filo da torce-re alle altre! Molto spesso il “san Giorgio” è anchel’occasione per rilanciare le imprese di Squadriglia ecosì diventa il momento di realizzazione finale o dipresentazione agli altri della propria impresa: è unmodo per imparare tecniche nuove, scambiarsi idee econsigli, far risaltare la propria “fatica”! A volte leSquadriglie vengono chiamate direttamente in giocoper ideare e preparare il “San Giorgio”; altre voltequesto compito è assunto dai Capi che però poi affi-dano degli incarichi alle Squadriglie. In una zona diRoma, i reparti di formazione si incontrano almenodue riunioni prima del “san Giorgio” per prepararlo; inalcune città, è il Consiglio Capi ad avere un ruolomolto importante o nell’ideazione o nel lancio: si rac-conta di Consigli Capi riuniti per un unico grande lan-cio ai loro reparti; in altre città, per esempio aPiazzole, il “San Giorgio” non dimentica le AlteSquadriglie, che proprio nel giorno della festa, siincontrano per una serata a tema.Visto il clima di gioco e di competizione (di certoleale!) tra Squadriglie, in molti “San Giorgio” si istitui-scono dei “premi” che si passano di anno in anno lemigliori Squadriglie: in provincia di Varese, per

esempio, la Squadriglia dallo stile migliore guadagna il“guidone d’oro”, una bandierina che porta impressasul cuoio il nome della Squadriglia e l’anno in cui essaè salita agli onori della “storia”; in provincia diFrosinone, invece, si vince il “Palio di san Giorgio”, ungonfalone con l’effigie del Santo, da custodire, allostesso modo del “guidone d’oro”, fino all’anno suc-cessivo.Purtroppo, alla domanda “viene ricordato san Giorgionell’evento che porta il suo nome?” molti hannorisposto di no o comunque non quanto si dovrebbe.E all’ultima questione “perché san Giorgio è statofatto da B.-P. protettore degli scout?” non tutti sape-vano rispondere… Forse al prossimo “san Giorgio”dovremmo ricordarci tutti di più perché questa è lafesta degli scout.

SSaann GGiioorrggiiooSSaann GGiioorrggiioo

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Avventura 3/2003Avventura 3/2003

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Il santo di tuttiIl santo di tuttiSan Giorgio è da secoli oggetto di devozione da Oriente ad Occidente�tanto che molte regioni o città hanno preso da lui il nome�Non tutti sanno che si fa festa per San Giorgio anche tra i musulmani enon solo tra i cristiani� In modo particolare è occasione di festa tra inomadi� perché San Giorgio è senz’altro il loro santo più popolare�Infatti la sua figura di difensore dei miseri e degli indifesi assurge amanifestazione della protezione di Dio stesso� “È la festa di Dio� È lanostra festa” raccontano nel libro “La pentola di rame” (Gino Battaglia�Melusina editrice� ����)� Di generazione in generazione� la tradizionedella festa si trasmette e resta viva tra le famiglie nomadi: c’è moltacura nel custodirla e nel tramandare i gesti di culto che l’accompagna�no� È occasione di incontro� gioia e speranza�

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Avventura 3/2003Avventura 3/2003

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Paolo l’ha visto così: ...è stato come girare il mondo in dieci giorni standonello stesso luogo!Probabilmente quando Baden Powell nel lontano 1920organizzò il primo Jamboree della storia non pensò che83 anni dopo, in Thailandia, 30.000 Scouts da 145 paesidiversi si potessero ritrovare per il 20° Jamboree.Proprio cosi, perchè tra il 28 Dicembre 2002 e il 7Gennaio 2003 in Thailandia si è svolto il 20° WordScout Jamboree e naturalmente anche l’Italia ha presoparte con una rappresentanza di 600 Scouts traEsploratori, Capi e IST.Dieci Reparti e un Noviziato seguendo le orme diMarco Polo hanno avuto l’onore di rappresentare lapropria nazione, la propria Associazione e il proprioGruppo di appartenenza in questo grande eventomondiale che è il Jamboree.Un evento all’insegna della fratellanza scout e dellapace, finalizzato allo scambio reciproco di esperienzee di culture diverse.In un ambiente suggestivo, protetto alle spalle da verdicolline e di fronte da un mare cristallino 30.000 ragaz-zi hanno potuto giocare, conoscere, imparare, diver-tirsi all’interno di un Campo colorato da mille ban-diere differenti.Le attività proposte erano numerose e di svariatanatura si passava da percorsi Hebert ad Hike all’e-sterno del Campo fino ad arrivare agli interessantis-

simi Workshop sulla pace o sulla scienza.Non possiamo dimenticare inoltre i momenti di scam-bio culturale dove tutti i paesi avevano l’occasione di farconoscere i propri cibi tradizionali, i propri balli e la pro-pria cultura; oppure i momenti comuni come l’aperturacon il principe di Thailandia, la chiusura e il Capodannosvoltosi nell’arena centrale capace di ospitare oltre30.000 persone. Non mancavano le giornate liberedove ci si poteva dedicare unicamente a fare nuoveconoscenze o allo scambio di fazzolettoni e distintivi,chiamato anche “swap”.Le varie infrastrutture di pubblica utilità disseminate sututto lo spazio del campo comprendevano: telefonipubblici, poste, banche, supermarket, internet cafè,negozi di vario genere incluso lo “Scout shop” e natu-ralmente servizi igienici e docce per ogni Sottocampo.Il Campo era diviso in quattro Villaggi suddivisi a lorovolta in sei Sottocampi, ogni Reparto o Noviziatoapparteneva a un Sottocampo diverso in modo danon avere più di un Reparto della stessa nazionalitànello stesso Sottocampo.Tutta l’organizzazione interna del Campo (attività,sicurezza interna e servizi) era affidata agli IST(International Service Team) formati da Rover eScolte in servizio e Capi.L’assistenza sanitaria è stata curata ottimamente condei centri di primo soccorso all’interno del Campo eun ospedale realizzato appositamente per l’evento a

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pochi chilometri di distanza.Le varie possibilità di divertimento e scambio sonostate davvero tante e di diverso genere, tutto l’eventoè stato studiato e organizzato con cura per offrire unambiente protetto e sicuro dove dedicarsi unicamenteal divertimento e alla scoperta di nuove culture.Come è stato ripetuto parecchie volte durante ilJamboree: è stato come girare il mondo in dieci gior-ni stando nello stesso luogo!

Davide invece l’ha visto così: ...nonsarò più lo stesso d’ora innanzi Bello, fantastico, stupendo…non riesco però a descrive-re nei particolari ciò che ho provato: tenterò ora di darviun piccolo assaggio di quello che io e altri trentamilaScouts da tutto il mondo abbiamo sentito per dicianno-ve giorni, ininterrottamente, dall’inizio alla fine…Già ritrovare i compagni di viaggio conosciuti aBracciano solo qualche mese fa, ma con i quali siaveva la certezza di provare le stesse emozioni e sen-sazioni, è stata una gran fortuna, poi, quando arrivi inun’arena piena di Scouts a perdita d’occhio, pensiveramente di vivere un sogno.Chi assicura che il Jamboree sia un’esperienza indi-menticabile in ogni suo aspetto mente, infatti sfidochiunque a ricordarsi di ogni piccolo particolare: sonoveramente troppi gli episodi che hanno scatenato

qualcosa, qualcosa che vorrei trasferire a voi.Le parole dette su questo argomento sono veramenteun fiume o, addirittura, un mare, ma pochi si soffermanoa riflettere su quel che realmente significa un’esperienzadel genere: non sarò più lo stesso d’ora innanzi…Passo a descrivere alcuni episodi che mi sono rimastiimpressi, come quando mi sono ritrovato in mezzo airagazzi thailandesi, nostri vicini, all’una di notte a suo-nare la chitarra e a cantare tutti insieme; chi era conme, come il mio grande amico Alberto,di Aosta, l’ani-matore e il più simpatico del gruppo italiano, puòtestimoniarlo di gran lunga meglio di me.Forse quello che colpisce di più è il grande sorrisoche ogni ragazzo o ragazza ti faceva quando ti saluta-va lungo la grande strada che tagliava a metà l’im-menso campo del Jamboree.In una cosa la maggior parte degli italiani, me com-preso, si è trovata impreparata: ogni ragazzo, maproprio ogni ragazzo straniero era munito delproprio bigliettino da visita (inclusa lafoto…addirittura…), e pensare che io ho dovu-to sminuzzare le ultime pagine del mio quader-no di caccia per scrivere ad ognuno il mio indi-rizzo e-mail: l’importante è che, alla fine, tutti quelliche ho conosciuto mi hanno risposto ed ora sono incontinuo contatto con loro.Ogni sera, vedere che ti hascritto uno scout delBangladesh, o statunitense, oaustriaco, giapponese o di qualsiasialtro paese del mondo, vi assicuro, è unacosa bellissima.Senza contare che fin dal giorno dopo ilritorno, tra noi italiani, ci tempestiamo conmail e sms, il che fa capire quanto ormai civogliamo bene e che rimarremo amici per ilresto della nostra vita.Le attività che abbiamo potuto svolgeresono state innumerevoli e interessantissime,tutte volte alla conoscenza reciproca e allacondivisione dei nostri mondi e delle nostreculture, come recitava lo stesso motto delJam “Share our world, share our cultures”.

Avventura 3/2003Avventura 3/2003

Eccovi il resoconto deinostri due giovani corrispondenti al Jamboree, per rendereancora più completa la visione di ciò che questo evento mondiale ha rappresentato.

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Avventura 3/2003Avventura 3/2003

Il Jamboree è stato veramente un trionfo sotto que-sto punto di vista, mi sono sentito come in una gran-de famiglia aperta a tutti e sempre disponibile al dia-logo e a nuovi “parenti”.Ma la cosa che mi rimarrà più impressa sarà certa-mente il tormentone della canzone del Jam, che pernoi si traduceva in un confusionario “Jamboree poro-poropo, jamboree poroporopo”… poi finalmente hocompreso, comprando il cd, quali fossero le vereparole, inneggianti alla bellezza del luogo e alla bellis-sima esperienza che stavamo vivendo.Come ultima cosa, vi vorrei lasciare la frase con cui cisiamo salutati con tutti i ragazzi, fossero essi italiani,

messicani, austriaci,thailandesi, statuniten-si, colombiani, vietna-miti, cambogiani, tur-chi, del Burkina Faso,dello Swaziland, cileni(basta ora vi stoannoiando troppo…)o di qualsiasi altra nazionalità, Marziani compresi:

“CI RIVEDREMO UN GIORNO, MAGARI IN INGHIL-TERRA TRA 4 ANNI, AL PROSSIMO JAM, E SAREMOFELICI DI ESSERE DI NUOVO TUTTI INSIEME”…

Programma Campi di Specialità 2003Programma Campi di Specialità 2003

DATA LUOGO NOME CAMPO PER

Dal 8/3/03 al 9/3/03 Grottammare Campetto di Specialità E/G

Dal 5/4/03 al 6/4/03 Cervia/Rimini Campetto di Specialità E/G

Dal 10/5/03 al 11/5/03 Ancona Uscita Alta Sq. in Vela E/G

Dal 10/5/03 al 11/5/03 CND Euro Trasmissioni Radio E/G I e II Tappa

Dal 10/5/03 al 11/5/03 CND Benaco-Ora Kayak E/G I e II Tappa

Dal 10/5/03 al 11/5/03 CND Sebino Campo di Avviamento alla Nautica E/G I e II Tappa

Dal 24/5/03 al 25/5/03 Bari - Lega Navale Italiana Campetto di Specialità Nocchiere E/G

Dal 12/6/03 al 15/6/03 Porto Empedocle (AG) Campo Avviamento alla Nautica E/G

Dal 14/6/03 al 15/6/03 Porto Empedocle (AG) Campo di specialità Infermiere e Battelliere E/G

Dal 14/6/03 al 15/6/03 CND Benaco-Ora Nuoto e Salvamento E/G I e II Tappa

Dal 21/6/03 al 22/6/03 Siracusa Campo di specialità Nuoto e Salvamento E/G

Dal 26/6/03 al 29/6/03 CND Maestrale Bracciano Campo di Avviamento alla Nautica E/G

Dal 2/7/03 al 5/7/03 Porto Recanati Campo di Avviamento alla Nautica E/G

Dal 30/8/03 al 2/8/03 Ginosa Marina (TA) Campo di Competenza E/G E/G

Dal 4/9/03 al 7/9/03 CND Maestrale - Bracciano Campo di Avviamento alla Nautica E/G

Dal 13/9/03 al 14/9/03 Cervia Scout in Voga E/G

Troverete su www.agesci.it/avventura/ le modalità per l’iscrizione a questi campi.

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Riuscire ad insegnareagli altri ciò che si safare è un’arte, ci vuoleottimismo, gentilezzaed umiltà. Non bastadare ordini bisognafare la propria partee saper dare a cia-scuno un compitoimportante da assol-vere. Ecco l’esperienzadi Marco, CapoSquadriglia dei Castori.

Ecco ci risiamo tra tre mesi si parte per ilcampo! E si, per me sarà il 4° campo estivo e poidevo ammettere che quest’anno è proprio vola-to via come il vento. Sembra ieri quando,Francesco un po’ commosso mi ha consegnatoil guidone dei castori e mi ha augurato Buonacaccia come nuovo Capo Squadriglia e in unbatter d’occhio mi sono ritrovato ad essere ilfratello maggiore di Carlo, Andrea, Gianni,Fabio, Giorgio e Marcello. È passato veloce-mente quest’anno, eppure guardando indietro,non abbiamo perso tempo: prima l’impresa perristrutturare l’angolo, poi la prima uscita diSquadriglia, le attività per Squadriglie gemellatecon il resto della Zona per la “giornata del pen-siero”, l’impresa per il carnevale di quartiere einfine il S.Giorgio. Ci siamo conosciuti, abbiamoscoperto alcuni dei pregi e difetti di ognu-no, ma il vero banco di prova sarà il campo esti-vo e avrò proprio da lavorare! Intanto ci sarà daassegnare ad ognuno un posto d’azione e poidovrò seguirli uno ad uno. Carlo, il miticovice si sta impegnando per conquistare il bre-vetto di pioniere, quindi il topografo potrebbefarlo lui, potrò chiedergli però di organizzare ungioco per la riunione di Sq. per insegnare atutti l’uso della bussola. Per quanto riguarda ilsegnalatore c’è Andrea che l’ha fatto lo scorsoanno e ci ha fatto pure vincere la gara di segna-lazione notturna… con lui non avrei da sbaglia-re! Forse però non conviene farlo annoiare aripetere le stesse cose, tra l’altro deve impararea cavarsela con altre tecniche, tra due anni potràessere lui il Capo. Visto che è così preparatoperò potrei coinvolgerlo nell’aiutare il nuovosegnalatore, con la sua simpatia saprebbeinsegnare il morse e il semaforicoanche ai marziani!Bene per i posti d’azione sarà ilcaso di iniziare a parlarne allariunione di Squadriglia diquesta settimana, cosìavremo il tempo di proget-tare il lavoro per insegna-re a tutti a portareavanti il proprio ruolo. Aproposito sarà il caso di prepa-rare la riunione di Sq.,

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devo cercare una preghiera adatta e chiamareCarlo per organizzare un gioco.All’ultima riunione sono venute fuori un saccodi idee per l’angolo da realizzare al campo! Cheidea… e se in vista del campo, prima di iniziareil periodo delle interrogazioni di giugno facessi-mo un’uscita di Squadriglia per insegnarebene a Marcellino,Giorgio e Fabio a cavarselacon il fuoco e con le legature? Potrei anchechiedere a Carlo di preparare il gioco sullatopografia.Domani lo propongo a tutti i Castori!

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L’idea dell’uscita è stata approvata, partiremo tra 10 giorni e sono tuttientusiasti. Non mi resta che riuscire a fare in modo che l’uscita di Sq.sia veramente una grande occasione per tutti. Ieri con Carlo abbiamobuttato giù il programma. Abbiamo deciso che dormiremo fuori, cosìmonteremo la tenda e metteremo alla prova il materiale. Il sabato serasarà dedicato alle spiegazioni concrete e la domenica dopo la S.Messa faremo vari giochini per provare a fare le cose imparate lasera prima.Io dovrò occuparmi di insegnare a distinguere i tipi di legna, comecostruire una cucina sicura e come accendere un fuoco, poi prepareròil gioco di domenica, vorrei proporre una gara di velocità per l’ accen-sione del fuoco senza uso di carta e con soli cinque fiammiferi. In piùfaremo un quiz sulle regole di sicurezza intorno alla cucina.Carlo si occuperà del gioco sulla conoscenza della bussola e da bravofuturo pioniere,organizzerà delle gare di nodi e legature. Con il mioaiuto, Gianni, che ha conquistato la specialità di redattore preparerà unlibrettino, con vari disegni per dare a tutti del materiale concreto sulleprincipali tecniche necessarie per la vita all’aperto. Andrea che è ilmagazziniere dovrà “presentare” a tutti gli attrezzi che porteremo alcampo e il loro buon uso.Fabio ha la specialità di cuciniere e qualche suo consiglio potrebbeessere utile a tutti, in cucina i Castori non sono mai stati degli assi e ilsuo sugo al S.Giorgio è stato fenomenale.A questo punto però non posso lasciare i due piedi teneri, che nonhanno ancora partecipato ad un campo estivo senza far nientechiederò di esercitarsi nei nodi che proveremo a fare durante la pros-sima riunione di Sq. e di scrivere nel quaderno di caccia l’elenco delmateriale che loro pensano si debba portare al campo, così potremoprendere spunto dalle loro idee per insegnargli a fare bene lo zaino.

Sono stanchissimo, l’uscita è andataalla grande, ci siamo proprio divertitie poi anche Carlo, il nostro miticovice, mi ha detto che secondo lui èstata una buona occasione perapprofondire le tecniche utili per ilcampo.Certo avrei potuto incoraggiareun po’ di più Marcello quando nonriusciva ad accendere il fuoco e siaffumicava lentamente perché avevamesso foglie umide come esca. Masono contento perché tutti stannorientrando a casa un po’ più arric-chiti dell’esperienza degli altri einsomma vorrà dire che questi mieiquattro anni di reparto, anche sesono passati in fretta, sono serviti atutti.

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«Cari amici di Avventura, mi chia-mo Giorgia e sono una guida del***.Vi scrivo perché non neposso più del mio Reparto!Andare agli scout mi piaceva e mipiace ancora, ma i nostri Capisono troppo fissati col mito diBaden Powell! Secondo me pen-sano sempre di avere davanti i“fantastici” ragazzi del mitico 1°campo di Brownsea! Molto spessocopiano pari pari le attività (lo soperché a casa ho Scouting forBoys) senza alcun motivo logico:pensate che lo scorso anno alcampo, oltre al grido di squadriglia“classico”, ci obbligavano a fare ilverso dell’animale di Sq. soltanto“perché lo ha detto B.-P.”! Naturalmente poi dobbiamo por-tare i due nodini sul fazzolettone,ci stringiamo la mano sinistra(siamo l’unico Reparto della zonaa farlo: al San Giorgio ci prendonosempre per scemi...), ecc.Una volta che ho detto al CapoReparto che secondo me tuttoquesto è esagerato, mi ha rispo-sto che “è la tradizione delGruppo”! Insomma, basta: anch’iovoglio bene a B.-P., ma non si puòprendere per oro colato ogni suasingola parola! La settimana scor-sa poi si sono superati. Eravamoin Uscita, e ci hanno mandato inhike in un paese vicino senza unaparola: nella busta c’era solo unfoglietto con questa riflessione:«Nei tempi antichi, quando i cava-lieri erano audaci, doveva esserebello vedere uno di questi cavalierivestiti di acciaio cavalcare attraversole foreste verdi, con la sua armaturascintillante, lo scudo, la lancia, epiume ondeggianti sull’elmo. Bensaldo sul suo prode destriero dabattaglia, pronto a caricare qualsiasinemico. E vicino a lui cavalcava lo

scudiero, un giovane che gli era diaiuto e compagnia, e che un giornosarebbe diventato a sua volta cava-liere. Dietro seguiva la scorta: unapattuglia di uomini d’arme arditi epieni di cuore, pronti a seguiredovunque il loro cavaliere, se neces-sario fino alla morte.In tempo di pace, quando non c’erada combattere, il cavaliere cavalca-va ogni giorno per la contrada, cer-

cando l’occasione di compiere unabuona azione verso qualcuno biso-gnoso d’aiuto, soprattutto donne efanciulli in pericolo. Quando andavain giro così, compiendo buone azio-ni, era chiamato “cavaliere errante” .Gli uomini della scorta agivanonaturalmente come il loro capo, ederano anche loro sempre pronti adaiutare gli infelici con le loro fortibraccia.

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Ciao a tutti. Qualche mese fa è arrivata in redazione questa lettera:

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Lettere per discutere

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Ciao a tutti! Una volta tanto vogliocominciare questa chiaccherata rac-contandovi qualcosa che mi riguar-da un po’.A casa mia abbiamosempre seguito il ciclismo. Fino aqui niente di speciale: per molti ita-liani il ciclismo è stato per genera-zioni (e in parte lo è ancora) ilsecondo sport nazionale. Bastapensare a quanta gente segue ognianno le tappe del Giro d’Italia: oreed ore dietro le transenne solo perveder passare un momento i cam-pioni! Ma questa non è solopazienza: è passione. La passioneper uno sport vero, fatto di sudoree fatica. E di panorami mozzafiato,mentre si sale sempre più in alto.

Noi scout sappiamo bene quantoci si senta vicini a Dio in montagna,nel silenzio e nel raccoglimento.Ecco, gli amanti del ciclismo sonoanche loro un po’ così: amano lecime più belle e più alte perché lì sivive un’atmosfera del tutto partico-lare…solo che gli piace arrivarcipedalando e facendocela da soli!La vita è un po’ come il ciclismo:occorre sforzarsi per ottenere deirisultati, e più si sale, più si deve fati-care. Purtroppo però c’è semprechi pensa di fare il furbo e prende-re delle scorciatoie. Nella vita lescorciatoie si chiamano scorrettez-ze, raccomandazioni, tangenti...Nello sport c’è il doping! Prendere

dei farmaci o degli integratori “par-ticolari” per superare gli avversarinon solo è scorretto (e contrarioalla Legge!), ma può anche esseremolto pericoloso.Mio padre mi ha raccontato moltevolte quest’episodio: siamo nellametà degli anni ‘70 in Francia, alTour: la corsa a tappe più dura epiù importante dell’anno.Venti gior-ni consecutivi in piena estate, conun caldo soffocante. La tappa delgiorno è particolarmente dura, efinisce con la scalata di una monta-gna di 2.000 metri. Negli ultimi chi-lometri non c’è neanche un albero.Sono rimasti in pochi a disputarsi lavittoria.Affrontano gli ultimi tornanti

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I cavalieri dell’antichità erano i CapiSquadriglia, e gli uomini d’arme cheli seguivano erano gli Esploratori ele Guide.Tutti voi, Capi Squadriglia,Esploratori e Guide siete dunquecome quei cavalieri e i loro uomini,soprattutto se terrete sempre pre-sente il vostro onore e se farete delvostro meglio per aiutare tutti quelliche sono in difficoltà o hanno biso-gno d’aiuto. Il vostro motto è “siatepreparati” ad agire sempre così, cosìcome quello dei cavalieri era “siisempre pronto”». (B.-P.).

Noi abbiamo provato a fare quel-lo che c’era scritto, e siamo anda-te in giro per il paese, ma nonabbiamo trovato nessun “bisogno-

so d’aiuto”, e così ci siamo messesotto un albero a discutere suquesto brano. Io e la Vice abbia-mo detto chiaramente che non cipiace: o meglio, che è un bel rac-conto che però a noi ragazzi dioggi non dice granché. In tutti iReparti che conosco le cose nonsono così “rose e fiori” come ledescrive B.-P.. Perfino nel mio,nonostante i nostri fissatissimicapi! Io penso che la realtà dioggi sia ben diversa, e che se B.-P.fosse ancora vivo inorridirebbeper quante stupidaggini si fannonel suo nome, e soprattutto luistesso non la penserebbe più così!

Giorgia

Noi Capi della redazione siamorimasti molto colpiti da questa let-tera, e abbiamo risposto a Giorgiaprivatamente. Poi però abbiamopensato che poteva essere l’occa-sione per aprire un piccolo dibatti-to: in fondo questi dubbi su quantoil pensiero di B.-P. sulla squadriglia(ma non solo) sia ancora attualepotrebbero essere venuti a molti,perciò perché non parlarne tuttiinsieme? Aspettiamo le vostre �lettere perdiscutere� (per favore, scrivetelobene in vista!) all’indirizzo dellaredazione: Scout-Avventura, piazzaPasquale Paoli, 18; 00186 Roma.Oppure per posta elettronica [email protected]

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con le poche energie rimaste.All’improvviso uno di loro, l’ingleseSimpson, comincia ad ondeggiarepaurosamente da una parte all’altra:si sente vistosamente male, perde ilcontrollo della bicicletta e cade.Perde i sensi. Poi, mentre cercano dirianimarlo, il suo cuore si arrende.Tutto questo accadde in diretta tv:milioni di persone vedono morireun ragazzo di vent’anni che stavaandando in bicicletta! Non eramalato: il suo corpo era giovane eperfettamente sano, ma aveva cer-cato una pericolosissima scorciatoiaper poter essere più veloce edavere più resistenza in salita!Almeno così gli avevano detto.La verità è invece che questi farma-ci sono pericolosissimi, e anche“traditori”: il vantaggio non ècerto, l’intossicazione del fisico sì. Èvero, non sempre si muore, per for-tuna, ma il 99% delle volte il dannosi vede soltanto dopo anni! Qualchemese fa è venuto a mancare un ex-calciatore di circa 40 anni. Datempo era costretto su una sedia arotelle da una malattia molto rara,che l’ha consumato piano piano. Ilproblema è che tra gli ex-calciatoriquella malattia invece è fin troppocomune! Come si spiega?E poi ci sono decine di ginnasterimaste “un po’ troppo” bambineanche dopo esser diventate donne,o viceversa atlete muscolosissimeperché allevate con grandi quan-tità di ormoni maschili! Lì ilprezzo da pagare èdoppio: esterior-mente si

sviluppano gli altri tratti secondaridegli uomini (peli corporei, barba,voce bassa, ecc.). Ma soprattuttoviene sconvolto l’equilibrio internodella propria personalità, con risul-tati spesso gravi che durano neltempo.Sono sicuro che qualcuno (magaricon la coscienza un po’ sporchi-na….) sta pensando: «si, ma questisono atleti professionisti, gente cheha scelto di fare sport ad altissimolivello. Un piccolo aiuto ogni tantoper studiare o per andare in pale-stra è diverso…».Non è vero: innanzitutto perché inun corpo in crescita i potenzialidanni vanno moltiplicati almeno

per tre; e poi perché sepensate che vi serva unaiuto vuol dire che sietestanchi, e questo è ilmomento il cui ilnostro organismo è

più fragile. Come èpiù facile che si

arrenda a un

raffred-dore, cosìassorbirà menobene gli effetti negatividi qualche “miracolo-so” preparato! So di dire

qual-cosa che

va contro-corrente, ma

cercare di resi-stere alla tenta-

zione di superare i nostri limitiaiuta a vivere meglio la propriavita. Purtroppo i ritmi frenetici dioggi (ameno nelle città) e i millemessaggi pubblicitari che ci bom-bardano ogni giorno ci chiedonoal contrario di essere sempre informa, allegri, al passo con lemode, ecc.È un modo di fare molto perico-loso: un po’ perché non tutti ce lapossono fare, e chi cede spessorischia di sentirsi molto a disagioper la vergogna. E soprattuttoperché dopo un po’ si finisce perfare le cose solo perché “lo fannotutti”, non per scelta! Tutti sappia-mo che le sigarette, le pasticche o

i superalcolici fannomale, ma il loro

consumo èsempre altissimo,

specie tra i gruppi diamici. E chi ha preso il

vizio spesso ci mette anniper smettere! E allora perché

cominciare? In questi casi in cui vi sentite com-battuti tra ciò che pensate e ciòche i vostri amici vorrebbero face-ste anche voi, cercate sempre diprendere una decisione conla vostra testa ...e non dimenti-cate un pizzico di coraggio pertirarla fuori!

Occorre sforzarsi perottenere dei risultati, e più si sale, più si deve faticare.

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SCOUT - Anno XXIX - Numero 12 - 14 aprile 2003 - Settimanale - Spedizione periodico in abbonamentopostale legge 662/96 art. 2 comma 20/c Poste italiane DCO/DC - BO - € 0,51 - Edito dall'Agesci -Direzione e pubblicità Piazza Pasquale Paoli, 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile Sergio Gatti- Registrato il 27 febbraio 1975 con il numero 15811 presso il Tribunale di Roma - Stampa So.Gra.Ro., viaI. Pettinengo 39, Roma - Tiratura di questo numero copie 65.000 - Finito di stampare nell’aprile 2003

La rivista è stampata su carta riciclata

Associatoall'Unione StampaPeriodica Italiana

Nel prossimo numero: troveremo le Aquile impegnate nell’esplo-razione. Parleremo di: segni degli animali, come farsi un ricovero difortuna con teli militari, come rilevare gli inquinamenti in un corsod’acqua, come fare un’erbario, ecc. L’inserto viene dedicato al bre-vetto di Animazione liturigca.

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ellino Saggio & Camoscio Sorridente