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Copia omaggio 0,90 18/Anno II Venerdì, 13 Maggio 2005 www.lanota7.it ha il costo-contatto più conveniente ed efficace in tutti i centri della provincia di Siracusa La pubblicità su Sul sito puoi leggere e scaricare tutti i numeri del nostro giornale. Vieni a Visitarci! Prima di commentare le vicende legate alla visita del simulacro della Madonna Pellegrina di Fati- ma, avvenuta sabato scorso ad Augusta, dovere di cronaca impone di ospitare due interventi sull’ar- gomento. Arrivano dal centrodestra e del centrosi- nistra. Il primo è del commissario della circoscri- zione Isola, Stefano Stella. Anche questa volta scrive Stella, esponente di An - il sindaco e l’am- ministrazione che lui rappresenta hanno nuova- mente dimostrato il totale disinteresse non solo nei confronti della circoscrizione, ma anche della carica da me rappresentata. In qualità di commis- sario della circoscrizione non sono mai stato invi- tato a partecipare a nessuna riunione. Anzi, la notizia dell’arrivo della statua della Madonna l’ho appresa dai quotidiani. Sono veramente ram- maricato di questo comportamento perpetuato dal sindaco; soprattutto in questa occasione, in quan- to sarei stato onorato e molto disponibile a soste- nere l’amministrazione, partecipando all’organiz- zazione dei preparativi. Continua a pag. 6 >>> MADONNA PELLEGRINA: GRANDE EVENTO PER POCHI INTIMI Passata la festa restano solo polemiche in città e in politica sul perché del Big Flop AUGUSTA NON CREDE ANCORA CHE IL FATTO E’ SUCCESSO GIA’ di Massimo Ciccarello Per Siracusa l’imprenditrice Rita Frontino è un nome di successo as- sociato spesso a progetti che fanno di- scutere: nel bene e nel male. La dotto- ressa Frontino, insieme alla sorella Daniela e al padre Giuseppe, ha creato la “RDG”, e attraverso questa, dopo lunghe trattative sindacali e mediazio- ni romane con la task force del mini- stro Borghini, rilevava “ a prezzo age- volato” l’area siracusana dello stabili- mento Pirelli Sotis, che aveva cessato molti anni addietro, la pro- duzione di cavi. E’ stato il “colpaccio” per antonoma- sia che ha visto la RDG de- cuplicare l’investimento e- conomico relativo all’area acquistata, specialmente do- po “ variante” di destina- zione d’uso ottenuta dal Co- mune aretuseo. Mai nessuna operazione economica era stata condotta con tanta ma- estria e successo. Special- mente da una bella donna che quotidianamente deve trasformarsi da manager a mamma e da zia a figlia di famiglia. Ovviamente il successo piace solo se ap- partiene a se stessi. Ovvia- mente il successo degli altri fa discutere sempre e qual- che volta non serenamente come accade in questi gior- ni. Nell’area Ex Sotis, poco fuori il centro abitato, ceduta dai Frontino ad una multinazionale della grande distri- buzione, infatti si lavora alacremente per aprire i battenti entro i prossimi 12 mesi mettendo a rischio decine di attività commerciali che ancora sono rimaste aperte dentro il centro urbano. I Frontino non hanno mai risposto alle polemiche, anzi solo raramente rila- sciano interviste, ecco una di queste. Continua a pag. 2 >>> AREA EX SOTIS UN <<COLPACCIO>> DEL GRUPPO FRONTINO Nell’ex industria Pirelli Cavi aprirà tra una anno multinazionale della grande distribuzione E’ stata la genialità di Rita Frontino a far realizzare il progetto di trasformazione dell’area di Agata Furnò Melilli ( GV ) Il sindaco Pippo Sorbello l’aveva annunciato lo scorso aprile: “ a metà maggio farò il rimpasto” e così sta per esse- re in questi giorni. Ha già operato l’azzera- mento totale in ossequio alla cautela contro eventuali possibili ricorsi al Tar da parte di assessori che potrebbero sentirsi discrimina- ti ( come avvenne con l’assessore riammes- so Giovanni Marino, un anno addietro ndr ). Saranno in gran parte confermati, anche se con qualche delega diversa, ma gli unici che non torneranno in giunta con Sorbello saran- no certamente il dinamico Enzo Pecora che per accordo di turnazione lascia il posto al compagno di lista ( Giovani Democratici) Salvatore La Rosa e il forzista Maurizio Ci- polla che lascia a Nuccio Gigliato. Continua a pag. 5 >>> Azzeramento in corso della giunta municipale di Melilli mentre si aspetta AN AVVIATO IL RIMPASTO ANNUNCIATO AD APRILE DA SORBELLO MELILLI – L’ex sindaco Ternullo annuncia la sua prossima lista per le amministrative Noto – La “nuova maggioranza” come tutti la chiamano, si sarebbe sfaldata già dopo appena qualche settimana dal colpo di mano che ha estromesso il presidente del consigli comunale, Corrado Italia ( vicino al Sinda- co Accardo), e la elezione al suo posto di Michele Vinci ( vicino a Raffaele Leone) e alla sua vice Paola Azzaro. L’argomento di rottura è stato quello del collegio dei revi- sori dei conti che non ha trovato d’accordo che pochi componenti dei “golpisti”. Continua a pag. 5 >>> Il Tar chiamato a decidere sul ricorso di Corrado Italia presidente del Consiglio sfiduciato NOTO: <<NUOVA MAGGIORANZA>> IN DISACCORDO Priolo Gargallo - Massimo Toppi si logo- ra e si affida al buon cuore del “gettone di presenza” dei consiglieri comunali di Prio- lo. “ Se non avessimo un buon motivo di restare in carica – dice un consigliere che preferisce l’anonimato critico - saremmo da un pezzo passati a raccogliere le adesio- ni dei tredici consiglieri comunali occor- renti per sfiduciare il sindaco Toppi “ Continua a pag. 5 >>> Il sindaco crede che il dissenso gli arrivi spinto dal deputato nazionale Pippo Gianni TOPPI SENZA MAGGIORANZA RISCHIA CRISI E SFIDUCIA A Priolo Gargallo è scontro ad ogni adunanza di consiglio comunale Corrado Italia Siracusa – Finisce la guerra alla Provincia regionale di Siracusa con la cessazione delle ostilità rimaste aperte fino alla sera di mer- coledì e con l’ingresso del lentinese, profes- sor Renato Marino, chiamato ufficialmente a far parte della “Marziano Bis” in rappresen- tanza dell’Italia dei valori. Continua a pag. 4 >>> Renato Marino presidente APT, Cacopardo presidente ATO idrico PROVINCIA: FINISCE LA GUERRA DEL RIMPASTO. IDV IN GIUNTA La Vignetta - I Ds hanno at- taccato a colpi di manifesti il sin- daco di Siracusa Bufardeci. Lo accusano di aver spremuto a col- pi di tasse la città di Siracusa. La risposta è stata una conferenza stampa per dire ai giornalisti: << ma quando mai ? Se aumenti ci sono stati li hanno fatti i miei predecessori!>> E a proposito dei capi d’accusa ( i dati sugli au- menti) il sindaco ha detto: << ma dove sono stati attinti dal mo- mento che al ministero non li ave- vano e al sole 24 ore li ignorava- no?>> Misteri della politica.

AVVIATO IL RIMPASTO ANNUNCIATO AD APRILE DA SORBELLO · AVVIATO IL RIMPASTO ANNUNCIATO AD APRILE DA SORBELLO MELILLI – L’ex sindaco Ternullo annuncia la sua prossima lista per

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Copia omaggio € 0,90 N° 18/Anno II Venerdì, 13 Maggio 2005

w w w . l a n o t a 7 . i t

ha il costo-contatto più conveniente ed

efficace in tutti i centri

della provincia di Siracusa

La pubblicità su Sul sito

puoi leggere e scaricare tutti i

numeri del nostro giornale. Vieni a Visitarci!

Prima di commentare le vicende legate alla visita del simulacro della Madonna Pellegrina di Fati-ma, avvenuta sabato scorso ad Augusta, dovere di cronaca impone di ospitare due interventi sull’ar-gomento. Arrivano dal centrodestra e del centrosi-nistra. Il primo è del commissario della circoscri-zione Isola, Stefano Stella. “Anche questa volta – scrive Stella, esponente di An - il sindaco e l’am-ministrazione che lui rappresenta hanno nuova-mente dimostrato il totale disinteresse non solo nei confronti della circoscrizione, ma anche della

carica da me rappresentata. In qualità di commis-sario della circoscrizione non sono mai stato invi-tato a partecipare a nessuna riunione. Anzi, la notizia dell’arrivo della statua della Madonna l’ho appresa dai quotidiani. Sono veramente ram-maricato di questo comportamento perpetuato dal sindaco; soprattutto in questa occasione, in quan-to sarei stato onorato e molto disponibile a soste-nere l’amministrazione, partecipando all’organiz-zazione dei preparativi.

Continua a pag. 6 >>>

MADONNA PELLEGRINA: GRANDE EVENTO PER POCHI INTIMI

Passata la festa restano solo polemiche in città e in politica sul perché del Big Flop

AUGUSTA NON CREDE ANCORA CHE IL FATTO E’ SUCCESSO GIA’

di Massimo Ciccarello

Per Siracusa l’ imprenditrice Rita Frontino è un nome di successo as-sociato spesso a progett i che fanno di-scutere: nel bene e nel male. La dotto-ressa Frontino, insieme alla sorella Daniela e al padre Giuseppe, ha creato la “RDG”, e attraverso questa, dopo lunghe trattative sindacali e mediazio-ni romane con la task force del mini-stro Borghini, ri levava “ a prezzo age-volato” l’area siracusana dello stabil i-mento Pirell i Sotis , che aveva cessato

molt i anni addietro, la pro-duzione di cavi. E’ stato il “colpaccio” per antonoma-sia che ha visto la RDG de-cuplicare l’ investimento e-conomico relativo all’area acquistata, specialmente do-po “ variante” di dest ina-zione d’uso ottenuta dal Co-mune aretuseo. Mai nessuna operazione economica era stata condotta con tanta ma-

estria e successo. Special-mente da una bella donna che quotidianamente deve trasformarsi da manager a mamma e da zia a f iglia di famiglia. Ovviamente i l successo piace solo se ap-partiene a se stessi. Ovvia-mente i l successo degli altri fa discutere sempre e qual-che volta non serenamente come accade in questi gior-

ni. Nell’area Ex Sotis , poco fuori i l centro abitato, ceduta dai Frontino ad una multinazionale della grande distri-buzione, infatt i s i lavora alacremente per aprire i battenti entro i prossimi 12 mesi mettendo a rischio decine di att ività commerciali che ancora sono rimaste aperte dentro i l centro urbano. I Frontino non hanno mai risposto alle polemiche, anzi solo raramente ri la-sciano interviste, ecco una di queste.

Continua a pag. 2 >>>

AREA EX SOTIS UN <<COLPACCIO>> DEL GRUPPO FRONTINO Nel l ’ex industr ia P i re l l i Cavi apr i rà t ra una anno mul t inaz ionale del la grande d ist r ibuz ione

E’ stata la genialità di Rita Frontino a far realizzare i l progetto di trasformazione dell ’area

di Agata Furnò

Melilli – ( GV ) Il sindaco Pippo Sorbello l’aveva annunciato lo scorso aprile: “ a metà maggio farò il rimpasto” e così sta per esse-re in questi giorni. Ha già operato l’azzera-mento totale in ossequio alla cautela contro eventuali possibili ricorsi al Tar da parte di assessori che potrebbero sentirsi discrimina-ti ( come avvenne con l’assessore riammes-so Giovanni Marino, un anno addietro ndr ).

Saranno in gran parte confermati, anche se con qualche delega diversa, ma gli unici che non torneranno in giunta con Sorbello saran-no certamente il dinamico Enzo Pecora che per accordo di turnazione lascia il posto al compagno di lista ( Giovani Democratici) Salvatore La Rosa e il forzista Maurizio Ci-polla che lascia a Nuccio Gigliato.

Continua a pag. 5 >>>

Azzeramento in corso della giunta municipale di Melilli mentre si aspetta AN

AVVIATO IL RIMPASTO ANNUNCIATO AD APRILE DA SORBELLO

MELILLI – L’ex sindaco Ternullo annuncia la sua prossima lista per le amministrative

Noto – La “nuova maggioranza” come tutti la chiamano, si sarebbe sfaldata già dopo appena qualche settimana dal colpo di mano che ha estromesso il presidente del consigli comunale, Corrado Italia ( vicino al Sinda-co Accardo), e la elezione al suo posto di Michele Vinci ( vicino a Raffaele Leone) e alla sua vice Paola Azzaro. L’argomento di rottura è stato quello del collegio dei revi-sori dei conti che non ha trovato d’accordo che pochi componenti dei “golpisti”.

Continua a pag. 5 >>>

Il Tar chiamato a decidere sul ricorso di Corrado Italia presidente del Consiglio sfiduciato

NOTO: <<NUOVA MAGGIORANZA>> IN DISACCORDO

Priolo Gargallo - Massimo Toppi si logo-ra e si affida al buon cuore del “gettone di presenza” dei consiglieri comunali di Prio-lo. “ Se non avessimo un buon motivo di restare in carica – dice un consigliere che

preferisce l’anonimato critico - saremmo da un pezzo passati a raccogliere le adesio-ni dei tredici consiglieri comunali occor-renti per sfiduciare il sindaco Toppi “

Continua a pag. 5 >>>

Il sindaco crede che il dissenso gli arrivi spinto dal deputato nazionale Pippo Gianni

T O P P I S E N Z A M A G G I O R A N Z A R I S C H I A C R I S I E S F I D U C I A

A Priolo Gargallo è scontro ad ogni adunanza di consiglio comunale

Corrado Italia

Siracusa – Finisce la guerra alla Provincia regionale di Siracusa con la cessazione delle ostilità rimaste aperte fino alla sera di mer-coledì e con l’ingresso del lentinese, profes-

sor Renato Marino, chiamato ufficialmente a far parte della “Marziano Bis” in rappresen-tanza dell’Italia dei valori.

Continua a pag. 4 >>>

Renato Marino presidente APT, Cacopardo presidente ATO idrico

PROVINCIA: FINISCE LA GUERRA DEL RIMPASTO. IDV IN GIUNTA

La Vignetta - I Ds hanno at-taccato a colpi di manifesti il sin-daco di Siracusa Bufardeci. Lo accusano di aver spremuto a col-pi di tasse la città di Siracusa. La risposta è stata una conferenza stampa per dire ai giornalisti: << ma quando mai ? Se aumenti ci sono stati li hanno fatti i miei predecessori!>> E a proposito dei capi d’accusa ( i dati sugli au-menti) il sindaco ha detto: << ma dove sono stati attinti dal mo-mento che al ministero non li ave-vano e al sole 24 ore li ignorava-no?>> Misteri della politica.

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Dalla prima

pag. 2 Venerdì, 13 Maggio 2005

Testata iscritta al Registro Stampa

Tribunale di Siracusa n°7 del 27 apri le2004

Redazione Piazza Adda

Siracusa Tel. 0931 449410 - Fax 0931 446599

Editrice ParoleDigitali

Via Basento, 14 96100 Siracusa

direttore Gregorio Valvo

direttore responsabile Anna Gloria Valvo

grafica: Enrico Valvo

e-mail [email protected]

[email protected]

Distribuzione: Duerreservizi & Comunicazione

Stampa Arti Grafiche Fratantonio

Pachino (SR) Viale Santa Pangia, 114

Tel. 0931.492923 E-mail : [email protected]

Body Building - Aerobica - Spinning Fit Boxe - Karate - Ju-Jutsu Balli Caraibici - Win Chun

Dottoressa Frontino, lei è una delle po-che donne manager che spicca a Siracu-sa, il fatto d’essere donna la penalizza o l'agevola? Sinceramente no lo so. Procedo per la mia strada, fiera di essere donna, orgogliosa di essere siciliana, amando essere imprendi-trice, ricordando sempre di essere mamma, figlia, sorella. Da tutto ciò non so se ne esco agevolata o penalizzata e poco impor-ta poiché è l’unica condizione che cono-sco. In verità sono sempre e solo me stes-sa. Da qualche anno il nome Frontino è as-sociato alla presentazione o all'attuazio-ne d’importanti progetti per la città di Siracusa, quali di questi la inorgoglisce di più? Ogni mio progetto è frutto di impegno, di studio, di sacrifici, in poche parole è una mia creatura, ne sono sempre orgogliosa anche se alcuni sono divenuti “famosi” ed altri vengono totalmente sottaciuti. Il pro-getto “Epipoli” è certamente il più com-

pleto e complesso ed è quello che ha fatto più discutere. E’ il progetto che più amo, che ho difeso e che difenderò sempre con tenacia. Spesso la stampa si occupa, polemiz-zando del suo pro-getto relativo alla cosiddetta area ex Sotis e lo fa adom-brando speculazio-ni posti alla base cioè al momento dell 'acquisto. E’ vero che il gruppo Frontino ha avuto un regalo di oltre 10 miliardi di vec-chie lire, lascian-do a carico del Comune di Siracusa le assunzioni promesse in sede di accordi romani? Assolutamente no. Ho letto ed ascoltato alcune opinioni. Il progetto Sotis ha avuto

un percorso lungo, ma sempre chiaro. Sono stati assunti, in più sedi, vari impegni e sono stati sempre mantenuti. Nello specifi-co ed in riguardo al problema degli ex di-

pendenti Sotis Pirel-li-cavi, che ricordo erano circa 100, per settanta di loro, co-me dagli accordi siglati, si è provve-duto a completare il percorso previden-ziale a totale carico della nostra società, per i rimanenti, che costituiscono l’ulti-mo tassello degli accordi s indacali , gli impegni riguar-

danti la loro riassunzione verranno mante-nuti, e ciò nell’ambito del progetto. Suoi colleghi invidiano la sua vicinan-za con i rappresentanti degli organi isti-tuzionali perché riesce ad essere amica

sia del centro destra al Comune che del-la sinistra alla Provincia? Non credo meriti di essere invidiata. Co-munque è vero, ho un ottimo dialogo sia con il centro destra che con la sinistra. E’ un dialogo leale e trasparente alla co-stante ricerca del punto d’ equilibrio tra gli interessi imprenditoriali che io rappre-sento e gli interessi pubblici e sociali di cui i miei interlocutori sono espressione. E comunque il merito non è solo mio; ho semplicemente eccellenti interlocutori. Per alcuni, gli interessi fieristici del suo gruppo si sarebbero spostati su Ca-tania, quindi, c’è qualcosa che non va a Siracusa o che lei vorrebbe cambiare in proiezione etnea? In realtà non abbiamo mai pensato di tra-sferirci altrove, è vero, invece, che abbia-mo voluto ampliare e diversificare la no-stra offerta fieristica organizzando alcune manifestazioni di carattere nazionale nella vicina Catania e, come vedrete a breve, anche in altre città.

AREA EX SOTIS UN <<COLPACCIO>> DEL GRUPPO FRONTINO

S i r a c u s a - I l s i n d a c o d i S i r a c u s a d o v r e b b e a t t i v a r s i p e r c r e a r e d e l l e c o r s i e p r e f e r e n z i a l i n e l t r a f f i c o u r b a n o a f a v o r e d i q u a n t i i n a u t o s i t r o v a n o s p e s s o i m -b o t t i g l i a t i n e l t r a f f i c o p u r a v e n d o n e c e s s i t à d i g i u n g e r e i n t a l u n i l u o g h i . E ’ i l c o n s i g l i e r e p r o v i n -c i a l e A n g e l o M u s u m e c i , d e l g r u p -p o D s , a f a r n o t a r e a l s i n d a c o B u f a r d e c i c o m e c o l o r o c h e s i

t r o v a n o a d i m m e t t e r s i n e l l e s t r a -d e d e l c a p o l u o g o p r o v e n e n d o d a l l a S S 1 1 4 ( l e g g a s i P r i o l o , M e l i l l i , S o r t i n o , A u g u s t a ) ; o p p u -r e d a l l a S S 1 2 4 ( F l o r i d i a , S o l a r i -n o , e z o n a m o n t a n a ) e d a l l a s t a -t a l e 1 1 5 ( R o s o l i n i , N o t o , A v o l a , C a p i b i l e ) n o n r i e s c o n o a r a g g i u n -g e r e i n t e m p i r a p i d i n e a n c h e i l p r e s i d i o o s p e d a l i e r o U m b e r t o p r i -m o d i C o r s o G e l o n e . O l t r e a l l e

a m b u l a n z e i l c o n s i g l i e r e p r o v i n -c i a l e M u s u m e c i f a r i l e v a r e c h e e s i s t o n o a n c h e a l t r e s i t u a z i o n i d i n e c e s s i t à d i p o t e r v i a g g i a r e s e n z a i n t r a l c i c o m e l e a u t o d e l l e f o r z e d e l l ’ o r d i n e e a l t r e a u t o r i t à . M u s u m e c i n e l l ’ a v a n z a r e l a r i -c h i e s t a a l s i n d a c o d i S i r a c u s a a n n o t a c o m e i n a l t r e c i t t à v i c i n e l a s u a p r o p o s t a è s t a t a g i à a t t u a t a d a i r i s p e t t i v i s i n d a c i .

Lo chiede al sindaco Bufardeci il consigliere provinciale dei ds Angelo Musumeci

NEL TRAFFICO DI SIRACUSA NECESSITANO CORSIE PREFERENZIALI

Ambulanze e auto delle forze dell’ordine spesso restano bloccate nel traffico del centro urbano

Rita, Daniela e Giuseppe Frontino

Siracusa – Se il gruppo Getulio non fosse Cocilovo dipendente e se l’onorevole sin-dacalista cislino non avesse ordinato di “ non perdere la calma” a quest’ora il rap-porto tra i Getulio e la Margherita sarebbe finito da un pezzo. Mai nessuno aveva affrontato la famiglia simbolo cisl di Floridia così a viso aperto come ha fatto Salvo Faraci (detto “ Passenger 57” tra gli aman-ti dei films d’azione) pur restando all’interno dello stesso partito. In campagna elettorale, lo scorso anno, i Getulio lasciarono la formazione “ Nello Lentini-Sindaco” per niente o quasi, anzi

solo per un sospetto rivelatosi poi infonda-to. Oggi le cose sono cambiate, grazie alla

mediazione telefonica di Cocilovo le “provocazioni” del Presidente del Consi-glio provinciale non hanno sortito l’effetto sperato e i Getulio restano saldi all’in-terno della Margherita sira-cusana. Prima la vicenda della presidenza del quar-tiere Vignalonga di Flori-dia, poi le intemperanze nell’aula del Consiglio che recentemente hanno portato alla espulsione dall’aula del capogruppo diellino

Roberto Getulio. A colpi di comunicati alla stampa il capogruppo della Margherita

ha cercato di far emergere la pochezza del suo inviso presidente. “ Non sono io che provoco- dice Roberto Getulio – è lui che non mi sopporta e non tenta neanche di nasconderlo “. Ed è proprio così perché Faraci non tenta mai di nascondere la repulsione verso i Getu-lio che tratta come pa-renti acquisiti e indesi-derati. I comunicati stampa di protesta sono quasi evangelici e al massimo Getulio arriva a scrivere “ fino a quando faraci approfitterà di me?” E’ sempre Cocilovo alla base di tanta pazien-

za. Anche il coordinatore provinciale Ales-sandro Zappulla è stato chiamato in causa

c o n u n a l e t t e r a “riservata” che si po-trebbe intitolare “ se-gretario se ci sei batti un colpo!”. Fino a quando Getulio riuscirà a soppor tare Faraci nessuno può dirlo, ma si può già dire che Faraci non sopporta assoluta-mente neanche la vici-nanza fisica con il ca-pogruppo del suo parti-to. E questo da ieri, fi-guriamoci cosa accadrà

domani, se Cocilovo dovesse perdere il telefonino per qualche giorno.

Roberto Getulio Salvo Faraci

TENSIONE PER LO SCONTRO TRA FARACI E GETULIO DELLA MARGHERITA

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pag. 3 Venerdì, 13 Maggio 2005

Nessuna forma espressiva � fra le tante elaborate dai Greci � appare così indissolubilmente legata ad una sola città, ma al tempo stesso così emblematicamente rappresentativa di un intero popolo, delle sue idee e del suo universo culturale come il teatro. Il teatro greco � quello tragi-co e comico cui siamo abituati a fare riferimento, trascurando le forme minori � è in realtà il teatro di Ate-ne. Per tutto il periodo della sua più intensa fioritura (più o meno dal 480 al 380 a. C.) il teatro ha luogo quasi esclusivamente in quella città, e solo in maniera marginale tocca alcuni centri vicini della medesima regione (l'Attica). Ateniesi sono i grandi tragici Eschilo, Euripide, Sofocle; ateniesi sono i grandi comici Aristofane e Menandro; ateniesi sono tutti gli innumerevoli autori teatrali le cui opere sono andate perdute, o almeno, ad Atene essi svolsero la loro opera, an-che quando accadde � e accadde raramente � che fossero nativi di altri centri. E tuttavia nessuno si stupisce se continuiamo ad identificare nel teatro quanto di più duraturo abbia prodotto l'intera na-zione ellenica. La “letteratura” greca dei primi secoli � ma il termine “letteratura” è per quel periodo assolutamente inadeguato, trattandosi sempre di comunicazione orale � non è che una funzione antropologica della società. Non ha nulla d’elevato, è un “fare artigianale”, che risponde alle esigenze elementari del gruppo sociale. Se la lirica nasce dall'esigenza di solennizzare col canto i momenti fondamentali della vita individuale e collettiva (la nascita, l’amore, il rapporto con la divinità, la festa, ecc.) e l'epica dà voce al bisogno di narrazione, di rimemorazione del passato mitico ed eroico, il teatro trova la propria motivazione nella necessità di riprodurre la realtà. Il teatro tro-va il suo referente materiale nell'atto di "guardare, vedere, contemplare" (theáomai): da cui deriva theátron, "teatro", theatés, "spettatore", ecc. (come dal latino spectare derivano spectaculum e specta-tor). Il teatro, dunque, è “visione” della realtà, passata o presente, come “spettacolo” in cui si riproduce una potenziale vicenda. Una “visione”, un “vedere” che è naturalmente collettivo, ed in-veste l'insieme dei “guardanti” (théátron designa infatti il pubblico degli spettatori e al tempo stesso il luogo in cui costoro stanno), ma il teatro è anche evento comunitario in una forma assai più globale. Innanzi tutto il teatro non ha una sua autonomia rappresentativa, uno spazio e un tempo determina-bili a piacimento da chiunque sia. Esso è parte integrante delle feste di Dioniso (le Grandi Dioni-sie, all'inizio della primavera; le Lenee, tra gen-naio e febbraio), ed elemento fondamentale di un complesso rituale religioso e, in quanto tale, si sottrae a qualsiasi forma di gestione privata, e rientra interamente sotto il controllo dello stato. Tutte le fasi e i momenti dell'organizzazione degli

spettacoli so-no indicativi di questa di-mensione col-lettiva e stata-le. Se ci limi-tiamo a quella che costituisce l ' o c c a s i o n e più importan-te, le Grandi Dionisie, l’iti-nerario che porta alle rap-presentazioni teatrali può così ricostruir-si. Con un congruo anticipo gli aspiranti dramma-turghi chiedono all'arconte epònimo, un magistra-to che fra l'altro sovrintende alle feste di Dioniso, di poter partecipare all'agone (gara) teatrale, sotto-ponendo al suo giudizio il canovaccio di un grup-po di tre tragedie più un dramma satiresco. L'ar-conte sceglie fra gli aspiranti i tre tragediografi e cinque commediografi che parteciperanno alla gara e si incarica di individuare alcuni cittadini facoltosi cui assegnare come servizio pubblico la coregìa, vale a dire l'onere del sostegno finanziario alle singole iniziative teatrali, in cambio dell'ac-quisizione di un prestigio che potrà essere sfrutta-to anche a fini di carriera politica. Spetta al corego l'obbligo di ingaggiare il flautista, il capocoro e i coreuti, di approntare i costumi e le maschere, di offrire i banchetti; lo Stato, per parte sua, provve-de alla retribuzione degli attori e dei poeti, ai pre-mi per i vincitori, ai costi dell'organizzazione complessiva della festa. Pochi giorni prima dell'i-nizio delle Dionisie, in una pubblica cerimonia (il proagone), viene presentato il programma detta-gliato degli agoni e portati a conoscenza della città i drammi che saranno rappresentati, gli autori, gli attori, i musicisti. E finalmente arriva il tempo della grande festa, durante la quale la vita civile si sospende, e tutta quanta la città si immette nella dimensione sacra e rituale. Essa dura sei giorni, così articolati. Primo giorno: grande processione

di Dioniso per le vie cittadi-ne, con trasfe-rimento della statua lignea (xóanon) del dio dal tempio in cui si trova, fino al teatro, dove rimarrà per tutta la durata della festa. Secon-do giorno: agone dei diti-rambi (canti corali in onore

di Dioniso): ciascuna delle dieci tribù in cui è di-visa la popolazione ateniese presenta due cori, uno maschile e uno femminile, ognuno di cinquanta elementi. Terzo � quinto giorno: agoni tragici con rappresentazioni di quattro drammi (tre tragedie e un dramma satiresco) nell'arco di ogni giornata, tutti opera dello stesso poeta. Sesto giorno: agone comico in cui competono cinque commediografi, ciascuno con una commedia. Ultimate le rappre-sentazioni, i giudici, estratti a sorte da liste rappre-sentative delle dieci tribù, formate prima dell'ago-ne e tenute rigorosamente segrete per evitare epi-sodi di corruzione, emettono il loro verdetto pro-clamando i vincitori, ai quali vengono assegnate corone di edera. Le celebrazioni in loro onore con-cludono la grande kermesse teatrale. La rappre-sentazione, in un solo giorno, di una teatrologia (tre tragedie più un dramma satiresco) o di cinque commedie, occupa l’intero arco della luce, dall’al-ba al tramonto. Tre soli attori (gli hypocritai, da cui deriva il nostro termine ipocrita), tutti maschi, sostengono il peso di un'intera giornata teatrale, alternandosi in ruoli maschili e femminili, dram-matici e comici. La maschera di cui essi si servono finisce con l'essere funzionale ai radicali muta-menti di ruolo e ai processi di identificazione e trova la sua più autentica ragion d'essere nel carat-tere rituale del teatro greco, nell'esigenza di collo-care la vicenda tragica e quella comica al di fuori

del tempo contingente. La veste lun-ga fino ai piedi, e i tipici calzari della tragedia (i coturni), completano l'o-pera di occultamento dell'identità reale, e di assunzione dell'identità teatrale, secondo le forme stilizzate e immutabili proprie del rito, e con qualche concessione ad esigenze di realismo nei casi di personaggi che si trovano in particolari situazioni (la veste dimessa di Elettra nell'omoni-mo dramma euripideo, gli stracci di Menelao naufrago nell'Elena). La scenografia è semplice appena accen-nata. La facciata di un palazzo costi-tuisce la scena più frequente nella

tragedia. Un congegno rotante (l’enciclema) con-sente un rapido cambiamento della scena e la vi-sualizzazione di ciò che si è dovuto svolgere all'in-terno, specialmente gli atti cruenti che il teatro greco rifugge dal proporre direttamente sulla sce-na nell'atto stesso in cui si compiono. Una sorta di gru può all'occorrenza reggere un personaggio e simularne il volo nello spazio, o consentire alla divinità, di risolvere, da una posizione rilevata e imponente, qualche inestricabile nodo drammatico (il famoso deus ex machina). Tutto il resto è la-sciato alla capacità dello spettatore di vedere le situazioni che gli vengono suggerite, e più in ge-nerale a quel sistema di convenzioni che ogni for-ma teatrale instaura con il suo pubblico: nel teatro greco, che si svolge all'aperto, la più palese è quel-la per cui si può fingere la notte fonda nel momen-to stesso in cui sole risplende sulla testa degli atto-ri. Prima di concludere è necessaria un'ultima con-siderazione. Ogni tragedia o commedia costituiva una perfomance unica e irripetibile, nel senso che veniva rappresentata una sola volta, e non cono-sceva né repliche né riprese (di qualche riproposta di vecchie tragedie abbiamo notizia soltanto a partire dal 386 a. C.) Tra la prima tragedia di E-schilo (del 500 a. C., andata perduta) e l'ultima di Sofocle (l’Edipo a Colono, del 401 a.C.), intercor-rono esattamente cento anni. Soltanto nell'arco di quel secolo, che è quello in cui fioriscono i tre grandi tragici, furono prodotte 900 tragedie, senza tener conto di quelle presentate ai festival minori o composte prima e di quelle due date. Di tutta que-sta produzione ci rimane soltanto il testo, perché quasi nulla possiamo dire della musica, di 32 tra-gedie: 7 di Eschilo (su 90 composte), 7 di Sofocle (su 123), 18 di Euripide (su 92). E se queste 32 opere suscitano da sempre l'interesse dell'uomo moderno, che individua in esse alcuni vertici del-l'arte drammatica e della poesia di tutti i tempi, e le studia nel tentativo di coglierne il senso, e le rappresenta come opere teatrali attuali, e le riscri-ve caricandole di nuovi significati, non si avrà difficoltà ad ammettere che la perdita delle altre 868 rappresenta una delle più grandi catastrofi della storia dell'umanità.

Francesco Valenti

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Dalla prima

pag. 4 Venerdì, 13 Maggio 2005

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Carlentini - E’ ormai agli sgoccioli la campagna elettorale nella città di Car-lentini. Mesi interi di fatiche, assemble-e, congressi, consultazioni interne per delineare tutte le strategie necessarie per arrivare alla vittoria finale. Due candi-dati di rilievo per l’unica poltrona di sindaco della piccola città di Carlentini. Una città che ha la caratteristica di avere un pezzo di un’altra città al proprio in-terno, ci stiamo riferendo alla zona dei “Santuzzi”, popolata quasi interamente da lentinesi, come è testimoniato dal-l’incredibile affluenza di candidati di origine leontina. Un fenomeno che non si era mai verificato prima d’ora, secon-do le statistiche almeno il 40% dei can-didati al prossimo Consiglio comunale di Carlentini, è di origine lentinese o addirittura vive e lavora interamente a Lentini. L’elettorato appare oggi spac-cato in due, quanto il numero dei candi-dati. Da un lato il sindaco uscente il

medico Mario Battaglia, candidato del centro destra e dall’altro lato il candida-to del centro sinistra, anch’egli medico, Sergio Monaco. Entrambi vengono dati per “vincenti”. In altre parole nel pano-rama delle prossime Amministrative carlentinesi, non vi è un vero e proprio “outsider”, entrambi “viaggerebbero” con pari possibilità, catturando i favori dei pronostici in ugual misura. L’unica differenza starebbe nel fatto che secon-do gli osservatori locali Sergio Monaco intercetterebbe meglio il voto delle fa-sce giovanili, mentre Mario Battaglia punterebbe più verso un elettorato più maturo se non anziano. Contrada “Santuzzi”, oggi abitata da circa 10 mila lentinesi, può fare la differenza per l’u-no o per l’altro. 15 e 16 Maggio, sono un sabato ed una domenica non certo come tante, due giorni che decideranno il futuro di Carlentini.

Nazareno Nicotra

CARLENTINI: 15 E 16 DUE GIORNI DI SCELTE

PROVINCIA: FINISCE LA GUERRA DEL RIMPASTO. IDV IN GIUNTA

Marino aveva lasciato l’incarico di vice presidente al diellino Nello Lentini da lunedì presterà giu-ramento assumendo l’incarico di presti-gio che aveva dete-nuto prima di lui un altro lentinese: Se-bastiano Butera. A Marino, infatti, è stato attribuita la presidenza dell’-APT, oltre alle dele-ghe al Turismo, ai Trasporti, e agli scambi e gemellaggi euro mediterranei ed internazionali. Soddisfazione dell’Italia dei valori che dal presidente Marziano ha ottenuto l’av-vio degli atti a favore della delega di Domenico Cacopardo come rappresen-tante della Provincia di Siracusa a presie-dere l’ATO Acqua nel CdA e nell’as-semblea. Anche il presidente Marziano

ha espresso soddisfazione per la conclu-sione del lungo confronto, spesso condi-

to di forti polemiche, con le forze politiche della coalizione di centro sinistra. “ Adesso pensiamo al rilancio e scordia-moci delle difficoltà che abbiamo avuto – ha detto Marziano - che certamente non hanno giovato al-l’immagine dell’En-

te e della nostra coalizione.” Il partito di Mario Bonomo e Ciccio Napoli con l’ingresso nella giunta provinciale, avvia un percorso nuovo per la gestione di via Malta che nell’ultimo tratto di strada aveva mostrato una mancanza di colle-gialità nelle decisioni e una certa im-provvisazione affidata alle sole capacità del Presidente Bruno Marziano.

Ciccio Napoli e Renato Marino

SANT’ALFIO FESTA IN TONO MINORE E DELUSIONE DEI LENTINESI

Lentini - (givi) E’ stata la settimana dedicata alla festività di Sant’Alfio. Proi-bito parlare di qualunque altra cosa e specialmente di politica. Anche se il sin-daco Sebastiano Neri la politica l’ha fatta a San-tuzzi in favore del colle-ga carlentinesi, Mario Battaglia. E’stata per il sindaco Neri la sua pri-ma uscita pubblica per la festività massima di Lentini. “ Neri appressu a vara “ per il primo anno e per la prima vol-ta è diventato attore principale nel quartiere Sopra Fiera con tanto di fascia tricolore per uno scontato bagno di folla e strette di mano. A Lenti-ni fare il sindaco è anche godere del privilegio di essere in testa al percolo del patrono della città insieme alle autorità tutte. Una nota disdicevole per le manca-

te presenze a Lentini in occasione dei tre giorni di festa. “ E’ stato una festa deludente quest’anno” hanno detto tan-tissimi devoti cittadini che vivono in

attesa della sera del nove maggio ( quella dei nu-di ) e della mattinata del 10 ( quando esce dalla chiesa la vara con il Patrono). Molti si aspet-tavano almeno il cosid-detto “ martirio vivente “ che era atteso per le stra-de della città e che da alcuni anni era diventata attrazione principale di giorno 8 maggio. Ma le autorità religiose massi-me del luogo avrebbero ritenuto “ troppo paga-na” l’iniziativa. Ma l’in-

tera città ha commentato: <<Come mai la Via Crucis non viene ritenuta manife-stazione di paganesimo pur rappresen-tando un evento simile?>>

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Dalla prima

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pag. 5 Venerdì, 13 Maggio 2005

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Il sindaco ha chiesto ad Alleanza nazionale di accelerare i tempi del dibattito interno che dovrà stabilire chi sarà il prossimo assessore al posto di Natale Ca-stro. Per Sorbello si tratta del penultimo rimpasto di giunta, per-ché non nasconde che fino alla nuova prossi-ma tornata alle urne per le elezioni ammini-strative ci sarà certamente bi-sogno di soddisfare qualche esigenza di qualche partito che deve fare avvicendare suoi uomini. Intanto l’ex sindaco Remo Ternullo ha annunciato di volere scendere in campo come sfidante ufficiale di Sal-vo Sorbello. Per Ternullo, infatti, il desiderio di rivalsa contro l’attuale sindaco non si è mai sopito. “ Voglio dimo-strare - dice Ternullo – che i melillesi non si sono scordati

di me e che alle prossi-me amministrative ade-riranno alle mie propo-ste programmatiche”. Ma Sorbello appren-dendo da amici in co-m u n e d e l l a “belligeranza” del suo ex sindaco si mostra appena infastidito da “ queste certezze senza fondamento di Ternul-lo”. Il sindaco in cari-ca sostiene di avere

esaurito da un pezzo quanto il suo programma aveva previsto: “ io ho lavorato per Melilli e qui tutti possono valutare – dice - e considerare chi parla e chi realizza.” La sfida è appena iniziata e Ternullo mira ad ac-crescere giorno dopo giorno, i suoi possibili elettori e per far-lo ha recentemente creato l’as-sociazione “Melilli Libera “ grazie all’apporto di molti suoi colleghi medici e tanti altri professionisti.

Dalla prima

AVVIATO IL RIMPASTO ANNUNCIATO AD APRILE DA SORBELLO

Pippo Sorbello

Una r iunione che doveva essere “straordinaria” si è procrast inata f ino al la votazione di martedì sera su un r invio che faceva decadere quindi o-gni motivo d’urgenza. Lo sfiduciato presidente I tal ia r ipone f iducia nel r icorso da lui presentato al Tar per ot tenere la reintegra dal momento che lo s tatuto non prevede l ’ ist i tuto del la sf iducia al presidente del consigl io comunale di Noto. Corrado I tal ia , in-tervenendo sul la maggioranza t rasver-sale che oggi potrebbe determinare le decisioni del consigl io comunale, lan-cia un invito ai quat t ro “ amici uscit i” dal centro destra ( Amadori , Caruso, Bosco e Micale ) di “ r i f let tere in me-

ri to ad un loro at teso r ientro nei ran-ghi dei sostenitori dell ’amministrazio-ne in carica e potere riprendere l ’azio-ne pol i t ica a favore del la ci t tà e rea-l izzare così quel le cose che i ci t tadini di Noto si aspettano.” Tra coloro che fanno notare la non omogenei tà degli und ic i de l l a nuova maggio ranza ( qualcuno però considera già senza Raffaele Leone, usci to pr ima del voto sul r invio del consiglio comunale di martedì ndr ) c’è i l coordinatore di Forza I tal ia Francesco Cavarra. “ Han-no i numeri – dice Cavarra – ma non le stesse idee sul modo di vedere i fat-t i dell ’amministrazione della ci t tà” .

AGV

NOTO: <<NUOVA MAGGIORANZA>> IN DISACCORDO

E in effetti il Comune del sindaco Toppi oggi è quello che paga di più i consiglieri comunali in carica, oltre cento euro a seduta: un affare in so-stanza che si traduce per alcuni in un vero e pro-prio doppio lavoro. Se si pensa che il consiglio comunale scarseggia nella produzione di atti al punto che si vede costretto ad accu-sare d’inadem-pienze verso la città e verso gli industriali proprio l’amministrazione divenuta minorita-ria nei numeri. “ Non è vero che siamo minoranza – dicono i sostenito-ri del sindaco top-pi – perché non siamo meno di dieci, tanto quanto l ’oppos iz ione .” Fino a qualche giorno addietro erano in dodici, ma, poi Francesca Marsala dell’Udeur e Antonino Cocola ex Mar-gherita, hanno deciso di tirarsi fuori e non appog-giare il sindaco. In consiglio comunale recente-

mente non è passata la proposta della giunta di un campo container a San Focà e qualche altro argo-mento ( un nuovo percorso urbano per i bus inter-ni), la maggioranza di Toppi non ha registrato oltre gli otto voti a favore. Insomma l’ammini-strazione è ad un passo dall’ufficializzare la crisi,

come il sindaco è ad un passo di un altro sfibrante rim-pasto. Ma ad un amico il sindaco Massimo Toppi avrebbe confidato: “ ma quale crisi, è Pippo Gianni che manovra sempre contro di me e non manca di crearmi difficoltà.” Certo se Toppi intende realmente affronta-re le prossime re-gionali in veste di candidato all’Ars

farebbe bene a controllare le gomme prima di avviare il percorso, infatti, potrebbero risultare sotto la pressione d’ esercizio.

Enrico Valvo

T O P P I S E N Z A M A G G I O R A N Z A R I S C H I A C R I S I E S F I D U C I A

Carlentini - ( gregorio valvo ) Se la setti-mana scorsa è stata dedicata ai commenti dei cittadini di Lentini e Carlentini all’intervista di Mario Battaglia rilasciata a Video Triango-lo, la settimana in corso è stata dedicata in-vece al giudizio sull’inter-vista rilasciata da Sergio Monaco. Candidato all’at-tacco il sindaco uscente, teso a recuperare punto dopo punto quello svan-taggio che inizialmente denunciava, e che oggi non appare più discrimi-nante. Candidato tranquil-lo, senza grandi spinte emotive, lo sfidante di centro sinistra che però ha chiamato in causa perso-naggi illustri della politi-ca locale, anche con rife-rimenti al sindaco della vicina Lentini “ coinvolto” nella campagna elettorale a favore del collega di centro destra. Chi conosce Nello Neri potrà immaginare quanta fermezza giornalistica c’è voluta per frenare la sua irruente richiesta di “replica”. Ci sarebbe piaciuto mettere tutti attorno ad un tavolo, per parlare delle due città: non mi è stato possibile però per le divisioni che e-mergono nelle campagne elettorali. Speriamo

di poterlo fare domani. Come quest’anno mai gli interessi politici di Lentini e Carlentini sono apparsi …comuni. Forse il prossimo Consiglio comunale, quello che si conoscerà la sera di lunedì, sarà chiamato realmente, per

la prima volta seriamente, ad affrontare la vicenda della “fusione” dei due centri, se si vuole come ultima risorsa, anche attra-verso forme di partecipa-zione non vincolanti, co-munque, vicine alla popo-lazione locale che vede oltre il cinquanta per cen-to degli iscritti all’anagra-fe del comune di Battaglia e Monaco avere prove-nienza oppure origini le-ontine. Forse la prossima amministrazione comunale di Carlentini - che si an-

nuncia formata in buona parte ( e in entrambi gli schieramenti ) da lentinesi - comincerà a muovere i passi verso il reale abbattimento del campanile eretto dai nonni con le sassaiole ( “ a stritta “ ) tra gli abitanti dei due comuni, ancora divisi da una linea di mezzeria nel centro urbano di Lentini. Il comune una volta più piccolo, non ha più motivo di sentirsi in stato d’inferiorità sotto alcun profilo, quindi,

è proprio questo il momento giusto per comin-ciare a pensare ad una sola realtà capace di sfidare per grandezza anche la città capoluo-go. Se la mente, degli oltre cinquantamila cittadini dei due comuni, si aprisse ai vantaggi possibili di un solo palazzo municipale, il regresso so-ciale ed economico di Len-tini e Carlentini si potrebbe arrestare. C’è il lago di Lentini che solo da Carlen-tini si può godere nella sua totalità; ci sono vaste aree agrumetate che riescono, però, a mantenere ricchezza solo per poche famiglie; c’è un parco archeologico invi-diabile, creato dagli avi sia degli uni che degli altri, che nessuno valorizza e che i turisti non trovano mai quando arrivano a Carlenti-ni. E c’è il mare, anche il mare, grazie ad una singolare antica dotazione territoriale, fatta dai Borboni nel 1837, al co-mune di Carlentini proprio accanto alla foce del San Leonardo. Tutto questo diviso per due non ha mai contato, non conta ancora niente, perché nessuno l’ha mai fatto contare per non spartirlo con la collettività del territorio. Se questo modo di pensare, accomunasse tutti i

leontini, senza furbizie e sospetti senza voglia di prevalere sul vicino di casa, che magari abita oltre la demarcazione amministrativa, forse, i nipoti di Battaglia, di Monaco e di Neri potrebbero sperare in un futuro. Non ci

sono riusciti tanti sindaci, forse i tempi non erano maturi. I candidati che, i car-lentinesi sono chiama-ti a scegliere come sindaci e consiglieri devono essere imma-ginati non come amici e parenti, ma, come coloro che il giorno dopo aver goduto del voto, potranno decide-re del futuro dei due comuni divisi da sem-pre da stupide sassaio-le e da invisibili linee di demarcazione. Pos-

siamo solo dire agli elettori di Carlentini quel-lo che ci viene dal cuore e dalla penna. Se qualcuno che vi ha chiesto il voto e pensate non sia all’altezza del compito, non votatelo anche se amico o parente. Non votate solo per suggerita indicazione o simpatia, ma pensando al futuro, il vostro e quello dei vo-stri cari, che mettereste in mani improprie.

Mario Battaglia

CARLENTINI: UN VOTO PER IL FUTURO DI DUE COMUNI

Sergio Monaco

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pag. 6 Venerdì, 13 Maggio 2005

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Solo per mio interesse sono riuscito ad ottenere copia dell’ordinanza relativa all’organizzazione della viabili tà. Mi sono accorto della superficialità adottata nella stessa. Sono estremamente contento dell’arrivo della Madonna di Fatima nel-la mia città, ma si potevano limitare i disservizi per i cit tadini“. I l documento di Stella è stato diffuso alla vigilia dell’-arrivo del simulacro. L’intervento che segue è invece giunto dopo la manifesta-zione. A parlare è Paolo Amato, coordi-natore dell’Udeur per i l collegio nord. “L’organizzazione delle forze dell’ordine – dice Amato - , dei vigili urbani e della protezione civile è stata perfetta. I l sen-so di disciplina degli augustani è stato encomiabile. Spiccano negativamente le incapacità organizzative dell’ammini-strazione comunale. A partire dall’ ineffi-cace pubblicizzazione dell’evento, che ha determinato un flop clamoroso nella par-tecipazione di pellegrini forestieri. Per-sino una banale fiera dell’artigianato avrebbe avuto più risonanza. Si attende-vano migliaia di fedeli e invece sono ar-rivati solo un paio di pullman da fuori. Col risultato di gravi danni economici per i commercianti , specialmente nel set-tore della ristorazione. Era stato annun-ciato che sarebbero arrivati 15 mila visi-tatori, e i ristoratori si erano attrezzati con provviste adeguate. Molti avevano

persino preparato un menù del pellegri-no, a prezzo fisso. Alla fine è rimasta solo tanta roba che è andata a male; tut-to, per la megalomania mediatica del sindaco” . Per non turbare con polemiche di contenuto politico un momento collet-tivo di raccoglimento e di fede, si è pre-ferito r inviare qualunque pubblicazione sul tema a manifestazione conclusa. La scelta responsabile di far affievolire, per una volta, i l dir it to di opinione e il dove-re di cronaca per evitare qualsiasi stru-mentalizzazione, sia pure eventuale o involontaria, di un sentimento profondo come la devozione mariana, non fa co-munque venire meno la necessità di una riflessione su quanto accaduto. Ragio-nando con serenità, e tenendo rigorosa-mente fuori dalla discussione il piano religioso, che appartiene alla sfera intima di ciascun credente. Restando saldamente sul piano polit ico-isti tuzionale, che è lai-co e coinvolge la collettività dei cittadini nel suo complesso, di cui fanno parte a pieno titolo pure non credenti o seguaci di altre religioni, allora si impongono alcune considerazioni. La prima è quella r iguardante l’opportunità di sottoporre il fragile tessuto urbano dell’isola ad una prova così impegnativa, come la quasi completa chiusura al traffico. Quanto è costato alla collett ività, a tutta la collet-tività nel suo complesso, di cui i prati-

canti cattolici sono solo una parte, sia pure importante, la decisione di paraliz-zare di fatto ogni att ività civile ed econo-mica? Qual’è stato i l “ritorno” per la co-munità di questo sacrificio imposto a tut-ti , fedeli o meno? Non è in discussione il dirit to sacrosanto di manifestare la propria fede, special-mente se è quella ereditata dai nostri pa-dri e sui quali si fonda lo stesso tessuto culturale della “città di San Domenico”. Quello che viene messo in discussione è i l modo con cui l’amministrazione comu-nale ha inteso far esprimere questo dirit-to. La sgradevole sensazione è quella che il sindaco, Massimo Carruba, abbia volu-to approfittare di questa opportunità per raccattare un poco di visibili tà fuori dai confini cit tadini. Visibili tà che magari gli può tornare utile in qualche consulta-zione elettorale più o meno prossima, se sono vere le indiscrezioni che lo danno intenzionato a cercare di aggiungere il t i tolo di onorevole davanti i l suo cogno-me. Probabilmente sono il lazioni mali-gne. E vero è che a pensar male si fa pec-cato. Però i fatt i sono che la manifesta-zione, così com’è stata voluta dall’ammi-nistrazione, è stata un fall imento. Non si sono viste le folle di pellegrini prove-nienti da tutta la Sicilia. Non si è vista la partecipazione massiccia degli augustani, come avviene per i l venerdì santo o per i l

patrono. La tappa della Madonna Pelle-grina avrebbe potuto tranquillamente es-sere organizzata in forme meno preten-ziose. Sicuramente più consone, anche se meno efficaci, sotto il profilo propagan-distico, per chi cerca popolarità a buon mercato. Sarebbe bastato r icondurre la devozione mariana alla sua forma più na-turale: cioè, un momento di preghiera e di raccoglimento. Un’occasione, offerta a tutti, cattolici praticanti e cristiani della domenica, credenti e non credenti, per rif lettere sul mistero di Maria. Per rif let-tere sulla figura di questa silenziosa ra-gazza di provincia, diventata moglie di falegname e mamma di Gesù, che in si-lenzio ha accettato la strada che Dio ave-va tracciato per Lei. Quel si lenzio nel quale Lei, Madre di Dio in terra, è vissu-ta. Lo stesso silenzio col quale è ascesa al Cielo. Il suo Silenzio, come fanno i muri di una chiesa vuota, pieve di campa-gna o cattedrale che sia, ha fatto da eco amplificatore alla Parola di Cristo. Il Si-lenzio della Madonna: la profonda lezio-ne che ancora oggi, ancora di più oggi, l’uomo moderno può imparare da Maria di Nazareth. Quel Silenzio intimo e fidu-cioso che, lui solo, può far scorgere il r if lesso dell’Assoluto. Un Silenzio che nemmeno le chiassose ambizioni di qual-che polit icante di paese possono permet-tersi di disturbare.

MADONNA PELLEGRINA: GRANDE EVENTO PER POCHI INTIMI Dalla prima

Francofonte – Una settimana senza grandi temi poli-tici e con qualche novità solamente per il centro de-stra della formazione Castania. Stefano Privitelli, pre-sidente della commissione lavori pubblici ha deciso di trovare casa dentro Nuova Sicilia e quindi lasciare la sua lista di origine “Insieme per Francofon-te.” Niente di stravolgente perché è sempre stata nota la simpatia di Privitelli per il sindaco Giuseppe Castania. Per Tuccio Giuffrida l’inizio della settimana è stato l’ultimo consiglio comunale di questa sindacatura, dal momento che ha dovuto “optare” per la nomina ad assessore provinciale. Al posto dell’ex sindaco della Margherita della passata ammini-strazione andrà in consiglio la prima dei non eletti della lista, Camelia Turiano che tutti danno per fedelissima dell’attuale as-sessore al bilancio. Proprio di bilancio che si parla nell’area di maggioranza a Fran-cofonte in questi giorni. Il bilancio di previsione 2005 entrerà, infatti, tra non molto nel massimo consesso cittadino con le previsioni e gli indirizzi che i sosteni-tori dell’amministrazione Castania in questi giorni

stanno fornendo. Nessun vento di polemica si avverte stranamente per i corridoi della politica di Francofon-te. Miglioreranno ora i rapporti tra Il Gal Leontinoi e gli amministratori di Francofonte dal momento che

tra non molto arriveranno sul ta-volo del Presidente Enzo Pupillo le dimissioni dal CdA del compa-gno di partito Tuccio Giuffrida. E’ arcinota la polemica delle non dimissioni dell’ex sindaco che impedivano l’ingresso al sindaco in carica Castania nel Gal Leon-tinoi e l’annunciato ritiro dell’a-desione economica dell’ammini-strazione comunale in carica. Ora il problema si dovrebbe risolvere automaticamente, dicono a Fran-cofonte, dal momento che esiste la incompatibilità tra essere am-ministratore della Provincia di Siracusa e il gal Leontinoi sotto giurisdizione dello stesso Ente. << E’ un problema che il presi-

dente Marziano – dicono fonti vicine all’amministra-zione Castania - non potrà e non vorrà ignorare cre-diamo>>. Quando si dice che i tasselli della politica vanno al loro posto…naturalmente.

Daniele Carrozza

F R A N C O F O N T E : G I U F F R I D A L A S C E R A ’ I L C d A d e l G A L L E O N T I N O I

Pachino - Ora per il presidente del consiglio comunale è arrivato il mo-mento della vendetta contro il sindaco Sebastiano Barone. Ora che Nino Nica-stro è riuscito a re-stare attaccato allo scranno più alto del consesso civico su-perando la mozione di sfiducia grazie all’insperato apporto di due consiglieri ( Di Fede e De Lu-ca ) che dovevano votargli contro ini-zialmente, le cose cambieranno perché proprio il sindaco viene a trovarsi sotto accusa di avere tra-mato ai danni del presidente Nicastro. I consiglieri della cosiddetta maggioranza non erano in aula al momento della votazione sulla sfiducia a Nicastro c’erano quelli della opposizione al sindaco e naturalmente i due dell’area di maggioranza rimasti a

sorpresa a favore di Nicastro. Il sindaco si è voluto evitare di leggere i cartelli che il centro sinistra gli aveva preparato

e che il pubblico in-tervenuto mostrava vociando. “ “ Sindaco vai a casa” e altri cartelli inneggianti alle dimissioni del sindaco Barone face-vano capolino nell’-aula della discordia. L’amministrazione non era presente per scelta maturata quan-do il quadro di quan-to sarebbe avvenuto in consiglio comunale era stato chiaro. “ Pachino resta una città libera “ ha detto Nicastro dopo avere

constatato che la maggioranza non rie-sce a tenere alta la “ dignità” di gover-nare Pachino. Ancora una volta si è tornato a parlare di mozione di sfidu-cia, però, questa volta contro Barone.

Grabriele Russo

Sebastiano Barone Tuccio Giuffrida

La confusione aumenta e il centro destra diventa minoranza

PACHINO: NICASTRO SI SALVA DALL A SFIDUCIA E GIURA VENDETTA

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pag. 7 Venerdì, 13 Maggio 2005

Serie D

Eccellenza girone B

Grazie allo 0-0 di Trapani, con una setti-mana d’anticipo il Siracusa ha conquistato matematicamente il diritto a disputare la fase finale del campionato di serie D, giro-ne I. Malgrado le note vicissitudini, con l’inevitabile ridimensionamento dei piani trionfalistici tanto decantati all’inizio del campionato, la nuova ed inesperta dirigen-za della società aretusea è riuscita, al suo primo anno di gestione, ad ottenere l’am-missione ai play off. Di questo lusinghie-ro quarto posto, conquistato finora dalla squadra azzurra di Gaetano Auteri, il pre-sidente Salvoldi ed i dirigenti Mauceri, Mangiafico e Linguanti dovrebbero rite-nersi soddisfatti, qualunque sia l’esito fi-nale degli spareggi-play off. Nella delicata trasferta di Trapani, l’offensivo Siracusa di Gaetano Auteri ha conquistato un so-stanzioso e legittimo pareggio a reti invio-late, ma la squadra azzurra non è riuscita a finalizzare diverse occasioni da rete im-portanti per vincere la partita. Di contro, la squadra amaranto ha fallito almeno una clamorosa palla-gol. In realtà, Trapani e Siracusa si sono affrontate a viso aperto per superarsi, in prevalenza nel primo tempo; poi, sul finire dell’incontro, le due squadre siciliane si sono accontentate del comodo ed equo risultato di 0-0 che, in definitiva, rientrava negli obiettivi della vigilia. Il giovane Trapani ha ottenuto la salvezza diretta; il Siracusa ha conquistato

l’accesso ai play off- promozione con una settimana d’anticipo, grazie alle concomi-tanti sconfitte di Vibonese( 1-2 nello spa-reggio casalingo con l’Alcamo) e Rosarne-se( 2-0 a Giarre). Domenica allo stadio<< Nicola De Simone>> il Siracusa, per con-fermarsi quarta forza del campionato di serie D( girone I), dovrà cogliere al-meno un pareggio contro il disperato Cosenza 1914; ma siamo certi che la squadra azzurra di Gaetano Auteri non farà regali agli in-guaia t i avversar i calabresi, volendo sugellare la straor-d i n a r i a r i m o n t a ( r ea l i z za t a da l l a 22^ giornata di ri-torno), con la 18^ vittoria in campionato da dedicare intera-mente agli appassionati tifosi siracusani. Inoltre, l’Alcamo potrebbe ancora insidia-re il quarto posto legittimo del Siracusa. Pisano e compagni non possono fare sconti al Cosenza 1914, che si trova ad un passo dai play out per propri demeriti( sconfitta in casa contro la Paganese per 1-0). In ve-rità, anche la Rossanese è a rischio spareg-gi-salvezza( sconfitta interna 2-1 per ma-

no del disperato Marsala), dovendo gioca-re in casa del rilanciato Alcamo, ormai qualificato per la fase finale dei play off. Infatti, la formazione di Lele Aprile ha conseguito il maggior numero di punti nei confronti diretti con Vibonese e Rosarne-se. Pertanto, Siracusa ed Alcamo dovran-

no essere arbitri i mp a r z i a l i n e l l a bagarre conclusiva per evitare la lotte-ria dei play out, essendo già ammes-si per disputare le s e mi f in a l i - p l a y off. Adrano e Po-migl iano chiude-ranno la stagione regolare probabil-mente con 41 punti, q u i n d i C o s e n z a 1914 e Rossanese dovrebbero battere

in trasferta, rispettivamente Siracusa ed Alcamo, per salvarsi direttamente. Impresa quasi impossibile. E’ verosimile, invece, che l’Adrano di Ciccio Pannitteri si aggiu-dichi i tre punti contro il già salvo Trapa-ni, centrando in extremis la salvezza diret-ta, forse insieme al Pomigliano. Inoltre, l’Adrano ha battuto di recente per 5-1 il Pomigliano, ed è in vantaggio sui campa-ni. Anche il Giarre ha conquistato in anti-

cipo la salvezza diretta, in virtù di una favorevole classifica avulsa. Ma domenica la squadra etnea potrebbe prendersi, sul campo di Marsala, il punto della matemati-ca permanenza in serie D. La Folgore di Castelvetrano, dopo il tonfo casalingo nel-lo spareggio con l’Adrano( 1-3), è sicura di giocarsi un’intera stagione, insieme al Marsala, alla roulette degli spareggi- sal-vezza. Casertana e Milazzo, invece, sono retrocesse direttamente in Eccellenza. Ri-mane aperta la sfida a distanza tra Modica e Sapri per la promozione diretta in C2. La capolista Modica ha incamerato i tre punti a tavolino, ma i diretti rivali del Sapri hanno battuto per 3-0 il Milazzo, mante-nendo invariato il distacco di tre punti dal-la vetta della classifica. Nell’ ultima gior-nata di ritorno del campionato di serie D( girone I), al Modica basterà un pari nella decisiva trasferta di Pagani per festeggiare la promozione in C2, poichè sembra quasi certa la vittoria del Sapri in casa del tran-quillo Cosenza F C. E’ vero, però, che esiste la possibilità ( remota) di un even-tuale spareggio fra Modica e Sapri, ma facciamo gli scongiuri. La Rosarnese e la Vibonese, ormai fuori dalla lotta per i play off, proveranno a vincere rispettivamente contro Folgore( in casa) e Milazzo( fuori) per chiudere in classifica a quota 52 pun-ti, probabilmente insufficienti per entrare nella griglia degli spareggi- play off.

SIRACUSA AMMESSO CON ANTICIPO ALLE FINALI PLAY OFF

La squadra azzurra di Auteri non può fare sconti al Cosenza 1914

A Pagani il Modica aspetta il diploma di C2

Promozione e Prima Categoria

Sul campo neutro di Scicli si è disputato lo spareggio preliminare Rosolini- Giarratana, che ha visto prevalere ai calci di rigore ( 5-4 il risultato finale) la formazione rosolinese. Le siracusane, Rari Nantes e Rosolini, di-sputeranno la fase finale dei play off. Questi sono, pertanto, gli accoppiamenti delle se-mifinali: Enna- Rosolini e Valguarnera- Ra-ri Nantes. Le modalità: una partita senza possibilità d’appello in campo neutro, con la squadra meglio classificata che potrà conta-

re su pareggio e vittoria per accedere alla finale play off. Valguarnera e Rari Nantes sono in perfetta parità( andata 0-0, ritorno 1-1), ma sul campo neutro di Militello Val di Catania la squadra rarinantina ha come unico risultato favorevole la vittoria. La sfida Enna- Rosolini( sulla carta) dovrebbe essere una formalità per la favorita Enna, ma non va’dimenticato( vedi Nissa- Spar, 2-4) che questi spareggi sono come una lotte-ria. ( andata 1-1, ritorno 5-0). Tuttavia, que-

sto ultimo spareggio potrebbe essere invali-dato dalla CAF, se fosse accettato il reclamo presentato dal Pozzallo. Per i play out, è in programma Floridiana- Aquila di Grammi-chele. In questa partita unica il pronostico ci sembra a favore della Floridiana, meglio piazzata rispetto alla compagine ragusana di Grammichele( andata 1-4, ritorno 2-0). Nel girone E di Prima Categoria, questi sono gli accoppiamenti delle semifinali- play off: Erg Priolo- Gravina ed Ambrosiana- Ardor

Sales. L’Erg Priolo è sicuramente candidata ad accedere in finale. Nel girone F di Prima Categoria, la griglia dei play off è così for-mata: Belvedere- Floridia ed OR.SA- Virtus Ispica. Il Belvedere ha buone possibilità di arrivare in finale. Si tratta, infatti, di spa-reggi senza appello in campo neutro, con la squadra meglio classificata che potrà usu-fruire di pareggio e vittoria. Nei play out, la salvezza se la giocheranno alla roulette, Francofonte ed Akrai.

DOMENICA TUTTI GLI SPAREGGI << OFF e OUT >>

Campionato d’Eccellenza che volge al termi-ne con play – off e play – out. Dopo il pareg-gio del Villafranca nei confronti dell’Acicate-na (essendo meglio messa in classifica hanno

la priorità i peloritani) e la vittoria del Mi-sterbianco sul Camaro, le due vincenti dispu-teranno domenica la finale degli spareggi per il salto di categoria per il girone B dell’Eccel-

lenza siciliana all’Angelino Nobile di Lentini. Per i tre spareggi salvezza ci sarà oggi a Ta-ormina il play – out fra Leonzio e Atletico Pro Mende e sempre nello stesso campo do-

mani lo Scordia di Ferrara incontrerà il Torre-grotta ed infine a Palagonia play – out fra Aci S. Antonio e Palazzolo.

Antonino Landro

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A cura dell’azienda ospedaliera Umberto I

di Raffaella La Ferla

La Giornata di informazione ed e-ducazione sui tumori della pelle, scandita l'8 maggio, da conferenze e visite gratuite presso centri spe-cializzati di tutta Italia ha aperto strade verso la prevenzione che si deve fare tutti i giorni dell'anno, so-stiene il dottor Gianpiero Castelli direttore, al presidio Rizza di Viale Epipoli, della struttura complessa di Dermatologia dell'Azienda ospe-daliera Umberto I. E’ un invito che si sostanzia anche nel fatto che la struttura dell'Umberto I è l'unica in Sicilia ad avere in dotazione, dal maggio 2003, uno Spectroshade - strumento a radiazioni elettroma-gnetiche usato per la diagnosi del melanoma maligno -. Il melanoma maligno - il più aggressivo ed inva-sivo dei tumori cutanei, responsa-bile della maggior parte dei decessi dovuti a questo tipo di tumori -, re-gistra un'ascesa nei paesi occiden-tali, anche extraeuropei, ma con alto tasso di abitanti di tipo cauca-sico, cioè con fototipo di pelle chia-ra e\o lentigginosa, fototipo spesso accompagnato da occhi chiari e ca-pelli biondi o rossi. Si tratta di quel tipo di pelle che più d’ogni altra te-me l'esposizione ai raggi solari, non essendo dotata di sufficiente produzione di melanina, e quindi più fragile rispetto a quel fattore di rischio che sono le radiazioni ultra-violette B (UVB), che oggi, compli-ce il buco dell'ozono, colpiscono più aggressivamente la superficie terrestre. In effetti, l'eccessiva e-sposizione ai raggi solari o alle lampade abbronzanti, oltre alla fre-quenza di ustioni o scottature dai 15 ai 18 anni, costituiscono un im-

portante fattore di ri-schio nell'insorgenza del melanoma; anche se va detto che si è scoperto che, chi lavo-ra abitualmente all'a-perto, ed ha quindi l'e-pidermide perenne-mente abbronzata ed abituata al sole, appa-re più protetto rispetto a chi lavora al chiuso e si espone al sole, a lungo ed intensamen-te, per brevi periodi. Epidermidi a rischio

appaiono essere anche quelle con molti nei (o nevi) sparsi, specie se la pelle è molto chiara. I melanomi. Infatti, sono neoplasie che deriva-no dai melanociti, le cellule deputa-te alla produzione del colore, e si possono sviluppare sulla pelle sa-na o su precedenti anomalie cuta-nee quali i nei, appunto. Dicevamo del maggior tasso epidemiologico dei melanomi, con numeri che van-no dai 40 casi annui ogni 100.000 abitanti dell'Australia occidentale, agli 8,10 casi annui ogni 100.000 abitanti del-l'Italia: le cifre italia-ne sono inferiori, se-condo alcuni, alla realtà. E sono cifre per le quali la pre-venzione potrebbe fare molto, perché il melanoma è l'esem-pio più lampante di neoplasia curabile grazie alla prevenzione ed all'inter-vento precoce; se la diagnosi è ef-fettuata quando le cellule maligne sono localizzate solo sull'epidermi-de, e non ancora estese ai linfono-di, con l'asportazione della lesione tumorale, la guarigione è assicura-ta al 100%. La responsabilizzazio-ne alla prevenzione comporta u-n'attenzione mirata ad un aspetto del proprio corpo, i nei o ogni altro tipo di macchia pigmentata, per os-servarne eventuali variazioni, va-riazioni riassunte dall'acronimo A,B,C,D,E, (Asimmetria, Bordi, Co-lore, Dimensioni, Evoluzione); è il dermatologo a verificare ed a con-trollare, ad occhio nudo, questi a-

spetti clinici. Successivi esami, pri-ma dell'esame istologico, consen-tono, tramite apparecchi dermosco-pici, di esaminare le lesioni, ingran-dendole ed analizzandone la strut-tura; questo tipo d’esami è essen-ziale, perché non è sempre facile definire i limiti tra nei o lesioni beni-gne e maligne, specie se di piccole dimensioni. Sentiamo sull'argo-mento il medico. Dottor Castelli, quando i nei di-ventano a rischio melanoma? " I nei - o nevi -, a rischio devono rispondere positivamente ai quesiti posti dall'ABCDE, e cioè devono presentare asimmetria tra le due metà (tagliando idealmente il neo a metà), devono avere bordi irregola-ri, una colorazione non uniforme (con variazioni dal rosso al marro-ne), dimensioni superiori ai 5,6 mm, ed un'evoluzione di questi fat-tori (con conseguente cambiamen-to dell'aspetto precedente), molto veloce nel tempo. Un segno negati-vo è anche il sanguinamento spon-taneo del neo. Ci sono molti pre-

giudizi sui nei, ed è in crescita la pratica di farseli asportare a scopo precauziona-le, però molte cose sono inesatte: come il pensare che la tra-sformazione "maligna" di un neo avvenga anche a seguito di traumi o ferite, oppure che i nei particolarmente grossi, quelli fibro-

matosi, siano i più pericolosi, men-tre, al contrario, sono quelli meno a rischio. Aggiungo anche che il me-lanoma non si limita a colpire l'epi-dermide, ma anche occhi, unghie e annessi, in questi casi con lesioni pigmentate ben visibili. Bisogna aggiungere però che la pericolosità del melanoma è direttamente pro-porzionale alla possibilità di guari-gione nel caso di una sua asporta-zione precoce; anzi, se preso agli inizi, quando è ancora superficiale, la guarigione è praticamente sicu-ra. Quindi, bisogna fare attenzione al proprio corpo e ricorrere, se si presentano delle anomalie, ad un buon centro dermatologico".

Come è attrezzata la struttura da lei diretta nella prevenzione del melanoma? "A tutt'oggi siamo gli unici, in Sici-lia, ad avere in dotazione, da mag-gio 2003, uno spettrofotometro ad infrarossi, lo Spectroshade, come quello usato dall'Istituto tumori di Milano; in effetti è proprio dopo a-ver visionato e provato al suddetto Isti-tuto lo Spectroshade, che mi sono tenacemente adoperato per farlo acquisire, e grazie alla sensibilità del manager, dott. Gurrieri, l''Azien-da ha ora in dotazione, con una spesa non eccessivamente onero-sa, uno strumento all'avanguardia. Lo spettrofotometro a raggi infra-rossi è collegato ad un computer a rete neurale, con in memoria circa 400.000 lesioni pigmentate rilevate negli anni, da vari istituti per tumo-ri, tra cui quelli di Napoli e Milano. La strumentazione riesce non solo ad ingrandire il neo, ma anche a studiarlo dall'interno, verificandone spessore, disposizione del colore, assorbimento degli infrarossi; dopo aver compiuto questa analisi, il computer confronta i dati con quelli delle lesioni memorizzate e li clas-sifica secondo 4 classi. Questa tecnica diagnostica è un grande aiuto per il dermatologo, perché la diagnosi è avvantaggiata dai valori numerici e dal confronto dei dati operati dal computer dello spettrofotometro, che dà inoltre u-na "visione" più analitica del neo". Quanto, all'atto pratico, è stato utile lo Spectroshade, per la dia-gnosi del melanoma? "Ogni giorno, grazie allo Spectro-shade, siamo in grado di diagnosti-care con più esattezza e precisio-ne, i melanomi, con diagnosi poi confermate dall'esame istologico; per i casi avanzati collaboriamo con l'Istituto per i tumori di Milano. Dai dati risalenti al 2° semestre del 2004, risulta che controllando qua-si 2000 lesioni abbiamo individuato circa 20 melanomi, che abbiamo poi asportato. Vorrei concludere ricordando che, in adesione allo spirito di servizio pubblico nella prevenzione, l'esame con lo spet-trofotometro a infrarossi è a carico del servizio sanitario nazionale.

L’Ospedale Umberto I è l’unico in Sicilia, ad avere in dotazione uno spettrofotometro ad infrarossi

La prevenzione è il primo passo per scoprire un nemico silenzioso spesso sottovalutato

Dottor Giampiero Castelli