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POR SARDEGNA 2000-2006
AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO
Novembre 2006
UNIONE EUROPEA
REPUBBLICA ITALIANA
FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI
PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
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INDICE
1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO................................................................................ 3
2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO ................................................................. 6
3. PARTENARIATO DI PROGETTO ...................................................................................................... 8
3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto............................. 8
3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto........................................................ 10
4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO............................................................ 15
4.1. Analisi di contesto................................................................................................... 15
4.2. Analisi SWOT ...................................................Errore. Il segnalibro non è definito.
5. OBIETTIVI E PRIORITA’ DEL PROGETTO INTEGRATO ................................................................... 29
5.1. Costruzione dell’albero dei problemi ................................................................. 29
5.2. Costruzione dell’albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari 33
5.3. Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti “Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati”......Errore. Il segnalibro non è definito.
6. STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO............................................................ 44
6.1. Definizione della strategia..................................................................................... 44
6.2. Definizione delle operazioni.................................................................................. 48
6.3. Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità ....................................... 51
6.4. Analisi della sostenibilità ambientale.................................................................. 52
6.5. Definizione degli indicatori.................................................................................... 54
7. MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO .......................................................... 57
7.1. Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni .......... 57
7.2. Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l’attuazione dell’operazione. ............................................................................... 60
7.3. Accordi di cooperazione per l’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo..................................................................................................................... 62
8. QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO ................................................................ 63
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1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO
A. Titolo del Progetto Integrato
PATTO TEMATICO VPERSONE VITTIME DELLA TRATTA E DELLA PROSTITUZIONE
“NON SI TRATTA”
B. Classificazione del Progetto Integrato
Tipologia del Progetto Integrato
X Progetto Integrato di Sviluppo Regionale
Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale
Tema / Settore di Riferimento del Progetto Integrato
(Fare riferimento agli Allegati dell’Avviso Pubblico)
Tipologia di Partenariato di Progetto
Barrare la Casella di Interesse
Industria, Artigianato e Servizi Regionale �
Filiere e Produzioni Agroalimentari. Regionale �
Pesca, Acquacoltura e Aree Umide. Regionale �
Rete Ecologica Regionale. Regionale �
Parchi e Compendi Forestali Regionali. Regionale �
Itinerari di Sardegna (Itinerari Turistici) Regionale �
Inclusione, Sociale Regionale X
Sicurezza e Legalità. Regionale �
Industria, Artigianato e Servizi Territoriale �
Filiere e Produzioni Agroalimentari. Territoriale �
Sviluppo delle Aree Rurali e Montane. Territoriale �
Turismo Sostenibile e Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e
Culturale.
Territoriale �
Aree Urbane e Reti di Comuni. Territoriale �
Provincia/e di Riferimento del Progetto Integrato
(Barrare la/e Provincia/e solo per i Partenariati di Progetto Territoriali)
Cagliari X Carbonia Iglesias � Medio Campidano � Oristano �
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Nuoro � Ogliastra � Olbia Tempio � Sassari �
C. Partenariato di Progetto
Tipologia e Numero di Soggetti del Partenariato di Progetto
(Articolo 10, Comma 2 dell’Avviso Pubblico) Numero
Ente Locale (Comune, Comunità Montana, Provincia) 2
Enti Locali in Forma Associata (Associazioni, Unioni e Consorzi di Enti Locali) 0
Impresa 0
Imprese in Forma Associata (Consorzi, Società Consortili, Associazioni Temporanee di
Impresa, etc.) 0
Università, Centro di Ricerca Pubblico, Centro di Ricerca Privato, Parco Scientifico 0
Associazione di Categoria e/o Datoriali 0
Organizzazione Sindacale 0
Associazione Ambientalista 0
Associazione Culturale 0
Organizzazione del Terzo Settore (No – Profit) 5
Costituendi Partenariati di Progetto (ai sensi dell’articolo 10, comma 2 dell’Avviso
Pubblico) 0
Altro
2
Composizione del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore)
Cognome Nome Organismo Posta Elettronica ADDIS DONATELLA COMUNE
CAGLIARI [email protected]
VINCI SIMONETTA ASL 8 [email protected] DESOGUS ANDREA COOP. NUOVA
PROSPETTIVA [email protected]
MICILLO FRANCESCO ACLI [email protected]
Data di Sottoscrizione del Protocollo d’Intesa (Allegato al Progetto Integrato)
Data 18/12/2006
Luogo CAGLIARI
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D. Approvazione del Progetto Integrato
Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Partenariato di Progetto
Data 18/12/2006
Luogo CAGLIARI
Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Tavolo di Partenariato Regionale/Provinciale
Data
Luogo
E. Presentazione del Progetto Integrato
Firma dei Componenti del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore)
Cognome Nome Firma ADDIS DONATELLA
VINCI SIMONETTA
DESOGUS ANDREA
MICILLO FRANCESCO
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2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO
Sintesi della Proposta Progettuale
Con il presente Patto l’Amministrazione Comunale intende dare maggior
rilievo alle problematiche inerenti il fenomeno migratorio, con una
particolare attenzione rivolta alle donne immigrate a rischio di grave
marginalità e alle vittime della tratta.
La realtà locale è caratterizzata da una marcata presenza di popolazione
straniera in stato di disagio ed a rischio di stigmatizzazione e di riduzione
in schiavitù. L’insufficiente e spesso poco qualificata offerta di servizi
destinati all’accoglienza, protezione, cura e reinserimento sociale delle
vittime di sfruttamento sessuale , ha determinato situazioni di grave
precarità, continua esposizione a rischi di emarginazione ed illegalità. Gli
interventi fino ad ora attuati hanno certamente permesso alle donne
coinvolte di regolarizzare la propria posizione giuridica, ed ad
abbandonare la strada, ma non sempre si è realizzato un completo
reinserimento sociale, per mancanza di attività lavorative che
consentissero un effettivo affrancamento dai servizi.
Il mercato lavorativo, offre scarse possibilità d’impiego, eccessiva
flessibilità e attività lavorative che implicitamente sostengono il ruolo di
sudditanza ( badanti, colf ecc) che rinforza atteggiamenti autosqualifincati
e di disistima. Pertanto la necessità di garantire una formazione ed
inserimento lavorativo che possa consentire vera e propria autonomia ed
emancipazione.
La pluralità dei Partners coinvolti e la condivisione dell’idea di creare azioni
che realmente mirano al soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti del
target di riferimento, rappresentano il vero punto di forza del Patto; i cui
obiettivi sono : la piena inclusione sociale della popolazione straniera ed in
particolare delle donne in grave stato di marginalità e vittime della tratta.
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Le azioni proposte costituiscono la filiera degli interventi mirati, che vanno
dalla trasmissione delle informazioni (segretariato sociale interculturale),
all’inserimento nella casa di fuga e reinserimento socio – lavorativo.
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3. PARTENARIATO DI PROGETTO
3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto
Tabella 1 - Elenco degli Enti Pubblici che partecipano al Partenariato di Progetto
Ente Pubblico Titolo Operazione Proposta Codice Operazione
COMUNE DI CAGLIARI NON SI TRATTA B78 PROVINCIA DI CAGLIARI NON SI TRATTA B78
ASL8 CAGLIARI NON SI TRATTA B78
Tabella 2 - Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto.
Imprese Titolo Operazione Proposta Codice Operazione
Coop Promozione sociale NON SI TRATTA B78
ACLI NON SI TRATTA B78
Anolf NON SI TRATTA B78 Nuova Prospettiva PROGETTO PILOTA
PROSTITUZIONE H53
Associazione Larus PROGETTO PILOTA PROSTITUZIONE
H53
Tabella 3 - Elenco degli Altri Soggetti che partecipano al Partenariato di Progetto.
Altri Soggetti Titolo Operazione Proposta Codice Operazione
IAL SARDEGNA NON SI TRATTA B78
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3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto
Il parternariato di progetto ha caratteristiche di settorialità, determinate dalla presenza di
organismi dediti in misura considerevole e/o esclusiva ad azioni ed interventi rivolti a persone
vittime della tratta e della prostituzione, nonché caratteristiche di territorialità definita,
determinata dalla presenza di enti pubblici a valenza comunale ( Cagliari) e sovracomunali (ASL
8 e Provincia di Cagliari). Il partenariato di progetto ha mantenuto la composizione del
prepartnariato con incremento del numero dei partecipanti a seguito di accorpamenti effettuati
dalla RAS . Il partenariato è il risultato dell’aggregazione di :
Pre-partenariato “Patto per il sociale – Tematico NON SI TRATTA e”Progetto Pilota Prostituzione”
Il costituendo partenariato di progetto risulta essere composto da operazioni proposte, di cui
presentate da Enti Pubblici e da Privati.
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Tabella 4 - Impegni specifici assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto
Soggetto del Partenariato Impegno Specifico Priorità Attribuita all’Impegno
Specifico
Comune Di Cagliari
Realizzazione delle operazioni
indicate nel progetto integrato
e raccordo con le linee
d’azione, i servizi, le risorse
umane e strutturali indicati nel
Plus della città di Cagliari, per
quanto attiene il settore di
riferimento del presente P.I.
Indispensabile
Comune Di Cagliari
Disponibilità di spazi attrezzati
per l’attività stabile del gruppo
tecnico, del comitato di
coordinamento e per le
assemblee di partenariato al
fine di costituire un ufficio
stabile di programmazione,
coordinamento, attuazione del
P.I.
Indispensabile
Azienda Sanitaria n° 8
Intervento specialistico nella
presa in carico della persona,
nella globalità e complessità
dei bisogni, della famiglia e dei
contesti in relazione a tutte le
operazioni previste nel patto
Indispensabile
Azienda Sanitaria n° 8
Disponibilità di spazi attrezzati
per l’attività stabile del gruppo
tecnico, del comitato di
coordinamento e per le
assemblee di partenariato al
fine di costituire un ufficio
stabile di programmazione,
coordinamento, attuazione del
P.I.
Indispensabile
Promozione
Soc.Coop.Sociale
Realizzazione e gestione del
servizio di accoglienza “Casa di
fuga” per donne vittime della
tratta.
Indispensabile
ACLI
Gestione e attuazione della
attività indicate nel progetto in
stretto coordinamento con i
partner aderenti al patto.
Saranno impegnate le risorse
umane competenti e le risorse
materiali (locali, attrezzature ,
Indispensabile
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tecnologie ecc.)necessarie per
il raggiungimento degli obiettivi
specifici e per il conseguimento
dei risultati.
ANOLF Mediazione culturale,
consulenza, orientamento Importante
Nuova Prospettiva
Lavoro di contatto e relazione
in strada con i soggetti
interessati attraverso l’uso di
una unità mobile
Indispensabile
Associazione Larus
Lavoro di contatto e relazione
in strada con i soggetti
interessati attraverso l’uso di
una unità mobile
indispensabile
IAL - SARDEGNA
Tabella 5 - Impegni collettivi assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto
Impegno Specifico Priorità Attribuita all’Impegno Specifico
Tutti i partner si impegnano al buon funzionamento del partenariato di progetto.
Attraverso la definizione di un accordo di
cooperazione.
Indispensabile
Definizione e sottoscrizione di una carta di
principi Importante
Il Comune di Cagliari si impegna a gestire ed
attuare in modo integrato le attività di
competenza. Saranno impegnate e organizzate
tutte le risorse umane disponibili e competenti
nonché le risorse materiali, (locali, attrezzature,
tecnologie,ecc) in modo funzionale e sinergico
sotto la guida del coordinamento di progetto
Indispensabile
L’Azienda Sanitaria n° 8 si impegna a gestire ed
attuare in modo integrato le attività di
competenza. Saranno impegnate e organizzate
tutte le risorse umane disponibili e competenti
nonché le risorse materiali, (ambulatori,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto
Indispensabile
La Cooperativa Promozione Sociale si impegna a
gestire ed attuare in modo integrato le attività di competenza per la realizzazione e gestione
del servizio di accoglienza “Casa di fuga” per
donne vittime della tratta. Saranno impegnate e
Indispensabile
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organizzate tutte le risorse umane disponibili e
competenti nonché le risorse materiali, (locali,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto
Le Acli si impegnano a gestire e attuare in modo
integrato le attività di competenza Saranno
impegnate e organizzate tutte le risorse umane
disponibili e competenti, nonchè le risorse
materiali (locali, attrezzature , tecnologie ecc.)
in modo funzionale e sinergico sotto la guida del
coordinamento di progetto.
Indispensabile
La Società Cooperativa Nuove Prospettive si
impegna a gestire ed attuare in modo integrato le attività di competenza per la realizzazione e
gestione del servizio di UNITA’ MOBILE. Saranno
impegnate e organizzate tutte le risorse umane
disponibili e competenti nonché le risorse
materiali, (locali, attrezzature, tecnologie,ecc) in
modo funzionale e sinergico sotto la guida del
coordinamento di progetto
Indispensabile
L’Associazione Larus- onlus si impegna a gestire
ed attuare in modo integrato le attività di competenza per la realizzazione e gestione del
servizio di UNITA’ MOBILE. Saranno impegnate
e organizzate tutte le risorse umane disponibili e
competenti nonché le risorse materiali, (locali,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto
Indispensabile
L’ANOLF si impegna a gestire ed attuare in
modo integrato le attività di competenza per la realizzazione e gestione del servizio di
MEDIAZIONE CULTURALE, CONSULENZA ED
ORIENTAMENTO. Saranno impegnate e
organizzate tutte le risorse umane disponibili e
competenti nonché le risorse materiali, (locali,
attrezzature, tecnologie,ecc) in modo funzionale
e sinergico sotto la guida del coordinamento di
progetto
Importante
IAL- SARDEGNA si impegna a gestire ed
attuare in modo integrato le attività di competenza . Saranno impegnate e organizzate
Importante
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tutte le risorse umane disponibili e competenti
nonché le risorse materiali, (locali, attrezzature,
tecnologie,ecc) in modo funzionale e sinergico
sotto la guida del coordinamento di progetto
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4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO
4.1. Analisi di contesto
A. Situazione attuale del contesto territoriale / tematico / settoriale del Progetto Integrato di Sviluppo
Il fenomeno della tratta: la situazione in Italia In Italia, così come negli altri Paesi dell’Unione Europea, il fenomeno del traffico di esseri umani è aumentato considerevolmente negli ultimi anni. Le cause della tratta sono da ricercare nelle condizioni che caratterizzano i contesti dei Paesi di provenienza delle vittime, ossia la povertà, la disoccupazione, la carenza di educazione e il mancato accesso alle risorse. I dati ufficiali disponibili relativi all’immigrazione vedono la città di Cagliari quale destinazione principale per gli stranieri. In città il 54% degli stranieri censiti proviene dalla Cina popolare (18,4%), dalle Filippine (18,3%) e dal Senegal (17,3). Analizzando invece l’informazione per genere, l’immigrazione straniera è fortemente influenzata da diversi fattori quali la tipologia di lavoro svolta e la politica di ricongiungimenti familiari. Le donne cinesi, filippine, ucraine rappresentano il 57% dell’immigrazione straniera femminile, mentre il 64% dell’immigrazione straniera maschile proviene dal Senegal, dalla Cina popolare e dalle Filippine. In totale gli immigrati stranieri residenti e Cagliari al 31.12.2005 risultano essere complessivamente 2.975. Dai dati relativi ai permessi di soggiorno concessi nel 2004, si evince una prevalenza di permessi rilasciati per motivi di lavoro (61%) . L’altra motivazione per cui vengono rilasciati i permessi di soggiorno è quella familiare (32,5%) legata prevalentemente ai ricongiungimenti. Per quanto attiene il fenomeno criminale della tratta non esistono, attualmente, dati ufficiali sulle sue vittime nella città di Cagliari e nella sua area vasta. Il fenomeno della tratta-prostituzione nell’area della provincia di Cagliari ha, però, purtroppo assunto connotati e proporzioni preoccupanti soprattutto nell’ultimo decennio, ed ha contribuito negativamente all'abbassamento della soglia di coesione sociale. Il territorio è caratterizzato essenzialmente dalla presenza di giovani donne, per lo più di origine extracomunitaria, raggruppabili come segue: ·le nigeriane, unica nazionalità africana rilevata, numericamente superiori sul territorio; ·le albanesi, quasi tutte provenienti da Tirana e dal nord del paese. Le ragazze appartenenti ai gruppi descritti possono qualificarsi come soggetti deboli che sicollocano a margine della società e che sono oggetto costante di violenze, maltrattamenti e persecuzioni da parte di sfruttatori provenienti dal mondo della criminalità. I provvedimenti nazionali La legge 8 agosto 2003 n. 228, introduce moderni strumenti di contrasto a tale fenomeno ponendo il nostro Paese all’avanguardia in Europa alla lotta a questa forma di crimine. La gravità del fenomeno, le ripercussioni drammatiche che ha sulla vita delle vittime e la sua continua evoluzione hanno portato all’elaborazione di un testo che non si limita all’aspetto repressivo del problema, ma tiene in eguale considerazione anche quello preventivo e sociale. La legge anti – tratta riconosce un ruolo chiave alla prevenzione e proprio per questo attribuisce al Ministero degli Esteri il potere di definire le politiche di cooperazione nei confronti dei Paesi interessati da questi reati e di organizzare d’intesa con il Ministero per le Pari Opportunità, incontri internazionali e campagne d’informazione anche all’interno degli Stati di prevalente provenienza delle vittime del traffico di persone. Sempre nell’ambito della prevenzione spetta poi al Ministro dell’Interno, per le Pari Opportunità, della Giustizia e del Lavoro e delle Politiche Sociali provvedere ad organizzare, ove necessario, corsi di addestramento del personale, nonché ogni altra iniziativa utile (art. 14).
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Il provvedimento prevede la punibilità di chiunque eserciti su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduca o mantenga una persona in uno stato di soggezione continuativa al fine di costringerla a mendicare o a fornire prestazioni di tipo lavorativo o sessuale, o che comunque ne comportino lo sfruttamento. Sino all’entrata in vigore di questa legge le forze dell’ordine e la magistratura incontravano notevoli difficoltà nel rintracciare, all’interno del codice penale, fattispecie di reato che potessero coprire queste forme delittuose così come si sono evolute. Lo stesso codice prevedeva il reato di riduzione in schiavitù, ma la descrizione della fattispecie criminosa risaliva al 1930 (Codice Rocco) ed era anacronistica, dunque, inapplicabile. L’introduzione di una definizione precisa del reato di riduzione in servitù e la attualizzazione di quello di riduzione in schiavitù e traffico di persone, rappresentano, quindi, un punto di partenza fondamentale nell’identificazione di questo crimine e nella sua adeguata punibilità. Questi reati sono puniti con la reclusione da 8 a 20 anni, pena che può essere aumentata da un terzo alla metà se il fatto viene commesso in danno di un minore o è finalizzato al mercato della prostituzione o del prelievo di organi. Un aumento delle pene è previsto, inoltre, nei casi in cui questi reati vengono commessi avvalendosi di una associazione criminale. Un altro degli aspetti importanti della legge è rappresentato dall’attenzione posta al recupero delle vittime di questa forma di sfruttamento. Si tratta quasi sempre di extracomunitari, prevalentemente donne e minori, introdotti in Italia con la forza o con l’inganno e sottoposti ad inaudite violenze i cui effetti sono difficilmente cancellabili. Per assistere, proteggere e reinserire socialmente le vittime della tratta la legge ha istituito un apposito Fondo presso la Presidenza del Consiglio con il quale finanziare programmi ad hoc. Al Fondo sono destinate le somme previste dall’art.18 del Testo Unico sull’Immigrazione, nonché quelle derivanti dalla confisca di beni e patrimoni appartenenti alle persone condannate per i delitti di riduzione in schiavitù, servitù o traffico. Il testo prevede inoltre un altro programma specifico destinato al primissimo intervento che garantisce, in via transitoria, vitto, alloggio e cure sanitarie ed è finanziato con uno stanziamento separato. Protezione e assistenza alle vittime della tratta In attuazione delle raccomandazioni emerse in sede europea e delle sollecitazioni delle associazioni maggiormente attive nel settore, il Governo italiano ha, con l’introduzione della disciplina di cui all’art. 18 D.lgs. n. 286/98 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) e del suo Regolamento attuativo (D.P.R. 31.8.99 N. 394), risposto con prontezza ed in modo efficiente al crescente allarme costituito dal traffico di persone. L’articolo 18 del T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina sull’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (decreto legislativo n. 286/98) prevede il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale al fine di “consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell’organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale” (art. 18, comma 1). La caratteristica più rilevante di tale tipo di permesso risiede nella precisa volontà del Legislatore di aiutare la vittima del traffico di esseri umani. In questa prospettiva concede alla vittima la possibilità di recidere il vincolo che la lega al proprio persecutore e le permette al tempo stesso di intraprendere un percorso di inserimento che può essere duraturo e definitivo. L’articolo 18 è stato unanimemente riconosciuto, sia in sede nazionale che internazionale, come una efficace normativa di contrasto del fenomeno legato al traffico di esseri umani. Più in dettaglio la misura introduce un forte elemento innovativo attraverso un doppio percorso, quello giudiziario e quello sociale, senza che uno influenzi l’altro. Infatti, il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale non è in alcun modo subordinato all’obbligo di denuncia da parte della vittima, consentendo quindi, la possibilità di un recupero sociale e psicologico che porti successivamente a un clima di fiducia fondamentale per la successiva (eventuale) collaborazione giudiziaria. La proposta di rilascio del permesso di soggiorno può essere effettuata oltre che “dal procuratore della Repubblica, nei casi in cui sia iniziato un procedimento” anche “dai servizi sociali degli enti locali o delle associazioni, enti ed altri organismi” titolari dei progetti di protezione sociale. Successivamente il questore provvede al rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il permesso di soggiorno per protezione sociale ha la durata di sei mesi e può essere rinnovato per un anno. Nel Regolamento di attuazione (D.P.R. 31.8.99, n. 394) è previsto, tra l'altro, all’art. 25 (Programmi di assistenza ed integrazione sociale): "I programmi di assistenza ed integrazione sociale di cui all'art. 18 del testo unico, realizzati a cura degli enti locali o dei soggetti privati
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convenzionati, sono finanziati dallo Stato nella misura del 70%, a valere sulle risorse assegnate al Dipartimento per le pari opportunità, ai sensi dell'art. 58, comma 2, e dall'ente locale, nella misura del 30%, a valere sulle risorse relative all'assistenza." (comma 1); "Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, è istituita la Commissione interministeriale per l'attuazione dell'art. 18 del testo unico, composta dai rappresentanti dei Ministri per le pari opportunità, per la solidarietà sociale (attuale Ministero del lavoro e delle politiche sociali), dell'interno, e di grazia e giustizia (attuale Ministero di giustizia)". Il D.M. 23.11.1999, nel fissare i criteri e le modalità di selezione dei programmi di assistenza ed integrazione sociale, individua due tipologie di programmi finanziabili:i programmi di protezione sociale, finalizzati ad assicurare un percorso di assistenza e protezione alle vittime della tratta; le azioni di sistema dirette a supportare tali programmi attraverso campagne di sensibilizzazione, indagini e ricerche sull’andamento del fenomeno, attività formative per gli operatori pubblici e privati impegnati nei programmi di protezione sociale, attività di assistenza tecnica e monitoraggio dei progetti
B. Risorse materiali e immateriali di riferimento per il Progetto Integrato di Sviluppo
Il Progetto Integrato di Sviluppo si propone di valorizzare le risorse materiali e immateriali cui il Patto "Vittime della tratta e della prostituzione” fa riferimento, potenziando indirettamente anche le risorse istituzionali e comunitarie non direttamente coinvolte nel Progetto Integrato. Le criticità delle azioni rivolte alle persone vittime della tratta in sintesi si possono ricondurre ad una insufficiente e spesso poco qualificata offerta di servizi destinati all’accoglienza, protezione, cura e reinserimento sociale delle vittime in sfruttamento sessuale. I servizi territoriali risultano inadeguati ai bisogni, non collegati in modo sinergico con le altre agenzie sociali e con debole capacità di valorizzare le risorse nel territorio. Si riportano sinteticamente gli elementi essenziali relativi alle risorse materiali (risorse ambientali, e culturali, infrastruturali, aziendali, etc.) immateriali (capitale umano, competenze specifiche, etc.). Comune di Cagliari Assessorato delle Politiche Sociali, cui fanno capo la programmazione, la progettazione e la realizzazione dei servizi. I servizi erogati sono inquadrabili nelle tipologie "domiciliari", "intermedi", "residenziali" e "trasferimento di denaro". La struttura dell'Assessorato, rispetto alle risorse umane disponibili è costituita da: Dirigente 1 Funzionario in P.O. 3 Funzionario amministrativo
2
Assistente Sociale Resp. Servizio area
11
Assistente Sociale Resp. Territoriale
6
Assistente Sociale 30 Collaboratore amministrativo
14
Vigilatore d’infanzia 4 Esecutore socioassistenziale
58
Operatore tecnico 36 Psicologo 4 Pedagogista (in convenzione)
3
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Il Comune si è dotato di un CESIL con il relativo personale (in convenzione) Responsabile 1 Operatore di sportello 2 L’offerta di servizi a regia comunale è comprensiva di strutture socio-assistenziali così riassumibili: N° 5 asili nido, n°1 centro polivalente per bambini e famiglia, n° 4 comunità alloggio, n° 7 centri di aggregazione polivanti, n°1 ludoteca, n° 1 casa di riposo”Vittorio Emanuele” ( 4 comunità alloggio,2 case protette), n° 3 centri di aggregazione polivalenti, ex casa delle madri( ristrutttuazione richiesta su fondi POR 2000-2006 mis.5.2 per azioni a favore di disabili), n° 1 centro per l’autonomia, ex scuola Santa Maria Goletti (ristrutturazione richiesta con fondi POR 2000-2006 mis. 5.2 per l’attuazione del progetto integrato salute mentale), n°1 centro per la solidarietà “Giovanni Paolo II” ( al cui interno sono garantiti servizi di accoglienza residenziale ), n°1 casa Albergo, n°1 campo sosta per Rom, n°1 centro di pronta accoglienza. Tutta l'attività dell'Assessorato delle Politiche Sociali si fonda e realizza, oltre che sulle risorse umane e strutturali di cui si compone, anche dell'apporto e della relazione collaborativa con 16 Cooperative Sociali e circa 50 Associazioni di Volontariato con sede in città, nonché con le Istituzioni pubbliche operanti a livello locale. L'Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari. L’Azienda Unità Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari è stata costituita, a seguito dell’entrata in vigore della L.R. n. 5/95, nel 1996 dalla fusione delle ex USL n. 20, n. 21, n. 22 e parte della USL n. 18. La missione della ASL 8 di Cagliari ha come scopo la promozione e la tutela della salute, sia individuale che collettiva, della popolazione residente e comunque presente a qualsiasi titolo nel proprio ambito territoriale. L’Azienda concorre, inoltre, alla realizzazione della più vasta missione del Servizio Sanitario della Regione Sardegna, anche integrando i servizi sociali e socio-assistenziali degli enti locali di pertinenza per quanto espressamente previsto o delegato. La tutela della salute è concepita anche come processo di promozione della salute che aiuti la persona ad arricchire le proprie competenze per effettuare scelte più consapevoli e autodeterminate. Il processo di immigrazione legale e illegale che ha interessato negli ultimi anni l’Italia e la regione Sardegna e ha visto come protagoniste anche le donne ha reso necessario un adeguamento dei servizi sanitari e sociosanitari quali ospedali, consultori familiari e altri servizi territoriali ai nuovi bisogni di salute. In tali servizi gli operatori coinvolti sono: ginecologi, psichiatri, psicologi, ostetriche, assistenti sociali. L’ASL 8 ha instaurato rapporti di cooperazione e paternariato per diverse are d’intervento quali: Area Inserimento lavorativo di disabili e sofferenti mentali, Area Minori, Area ”Donna”, Area Salute Mentale I servizi erogati per l’area in oggetto sono: MMG 6 CONSULTORIO 6 POLIAMBULATORIO 1 Le risorse umane impegnate nel Dipartimento ammontano a 294 unità così suddivise: Direttore DSM 1 Direttore CSM 5 Medici dirigenti struttura semplice 17 Medici dirigenti 38 Psicologo dirigente struttura semplice 1 Psicologo dirigente 16 Collab.re prof.le Assistente sociale coord. 1 Collab.re prof.le Assistente sociale 17 Collab.re prof.le san. Esperto infermiere 1 Collab.re prof.le san. Infermiere coord. 5 Collab.re prof.le san. Infermiere 119 Collab.re prof.le san Educatore prof.le 10 Opera.re prof.le II^ cat. Infermiere generico 2
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Ausiliario spec.socio economale 3 Ausiliario spec.socio assistenziale 15 Operatore Sociosanitario 14 Operatore tecnico addetto assistenza 16 Collab.re amministrativo 3 Assistente amministrativo 4 Coadiutori Amministrativi 2 Commesso 1
ANOLF. L’A.N.O.L.F. ( Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere ) da anni lavora attivamente in favore dei cittadini extracomunitari sia a livello Nazionale che in ambito Regionale. È presente a Cagliari dal 1995 e da allora si impegna per ottenere innovazioni legislative e interventi istituzionali adeguati ad una società civile per una partecipazione piena degli immigrati allo sviluppo e al progresso della nostra società. Finalità e scopi dell’Associazione consistono nell’orientare la crescita dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli nello spirito della Costituzione italiana. L’ANOLF di Cagliari conta diverse centinaia di associati provenienti da vari Paesi. LANOLF ha attivato sportello polifunzionale in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali del Comune di Cagliari finalizzato a fornire servizi di consulenza generale e nel contempo a fungere da osservatorio sullo stato dei bisogni del cittadino straniero. ACLI. Le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) fondano sul messaggio evangelico e sull’insegnamento della Chiesa la propria azione per la promozione dei lavoratori, e operano per una società in cui sia assicurato, secondo democrazia e giustizia, lo sviluppo integrale di ogni persona. Le ACLI sono presenti in tutte le province d’Italia, con Circoli, uffici zonali e di segretariato sociale sul territorio. L’organizzazione periferica cagliaritana è articolata in una struttura centrale (la Sede Provinciale) ed un sistema di 80 circoli dislocati sul territorio che complessivamente contano 6000 associati. Le ACLI sono al servizio dei lavoratori e dei cittadini, attraverso i circoli presenti nel territorio, il Patronato ACLI, il CAF, le ACLI Colf, il Settore Immigrazione, il Settori giovani e donne per attività di carattere ricreativo e socio-cultural. Le Acli da anni intrattengono rapporti con istituzioni locali come Comuni, Province e Regioni, con cooperative sociali, con enti di formazione sociale come Enaip e con centri assistenziali come la Caritas. La struttura organizzativa comprende: Un consiglio direttivo delle Acli provinciali è composto da 10 persone (2 avvocati, 1 pedagogista,1 esperto di progettazione, 1 ingegnere, 1 esperto di organizzazione, 2 economisti, 2 esperti in politiche sociali). I collaboratori della struttura sono: 4 mediatori culturali con esperienza pluriennale nei progetti e programmi di protezione sociale, finalizzati ad assicurare un percorso di assistenza e protezione alle vittime della tratta. Per conto del Comune di Cagliari da oltre 10 anni il settore immigrazione si occupa di prima assistenza, consulenza, accompagnamento. nell’ambito dell’area stranieri, gestisce a tutt’oggi, interventi per il Comune di Cagliari. Attualmente la Sede Provinciale dispone a Cagliari di 3 uffici attrezzati e funzionali per la gestione dei servizi indicati. PROMOZIONE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE. La cooperativa Promozione società cooperativa sociale si costituisce come società nel marzo 1999 e diviene pienamente operativa a gennaio 2000, quando assume in gestione, per conto dell’amministrazione comunale di Gonnesa (CA), il “Progetto di prevenzione globale diretto alla famiglia, alla scuola, ai giovani”, sulla base di un finanziamento annuale della legge 309/90. Dal 2000 ad oggi si è occupata di vari progetti quali: “Comunità di Pronta Accoglienza per minori in difficoltà”, servizio che fa capo all’Amm. Com. di Cagliari, S.E.T e prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti (Elmas, Sestu e Settimo S. Pietro). Per conto del Comune di Cagliari, nell’ambito dell’area stranieri, gestisce a tutt’oggi, interventi per la “Promozione dei diritti dei bambini Rom” (Legge 285/1997), il servizio di supporto educativo
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scolastico a favore dei minori rom frequentanti le scuole di Via Meilogu e via Redipuglia e il servizio di emergenza e pronto intervento a favore di minori stranieri non accompagnati. Aderisce a due consorzi di cooperative: il Consorzio Nazionale Idee in Rete S.C.S., ed il Consorzio I.C.S. aderenti a Confcooperative, che operano in vari settori quali: formazione e ricerca, inserimento lavorativo, Immigrazione, disabilità, servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi, turismo sociale, servizi di formazione ed accoglienza, ambiente, promozione e creazione d’impresa sociale. La Promozione società cooperativa sociale rispetto alle risorse umane disponibili è costituita da: Amministratore unico – Dirigente 1 Consulente del lavoro 1 Commercialista 1 Educatori Professionali 10 Ausiliario socio assistenziale 1 Tecnico dei servizi sociali 2 Psicologo 1
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CAGLIARI. Attualmente l’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari presenta una organizzazione finalizzata sia all’assolvimento della domanda assistenziale proveniente dalle categorie rientranti nella tradizionale competenza dell’Ente, sia allo svolgimento di diverse attività di promozione di sistemi di rete con gli enti locali presenti nel proprio territorio, in attuazione del ruolo di ente intermedio che viene attribuito alla Provincia dal vigente Testo Unico delle leggi sull’Orientamento degli Enti Locali 18.08.2000 n. 267. Servizi erogati: Servizio Minori , Servizio Minorati sensoriali , Servizio Nidi, Osservatorio alle Politiche Sociali, Il Centro Handicap, Progetto Rete. Per quanto concerne le risorse umane coinvolte nella progettazione ed attuazione dei servizi sono così costituite:
DIPENDENTI IN CONVENZIONE 1 Dirigente 1 Consulente di Progettazione e Ricerca 1 Funzionario Amministrativo in P.O 2 Psicologhe interinali di ricerca sociale 1 Funzionario Amministrativo 1 Psicologa interinale problematiche donne 1 Funzionario Psicologo in P.O. 1 Psicologa Collaborazione Coordinata 2 Assistenti Sociali in P.O. 3 Assistenti Sociali in Collab. Coordinata 3 Istruttori Direttivi Pedagogisti 1 Collaboratore Amministrativo interinale 1 Istruttore Direttivo Psicologo 2 Esecutori d’infanzia L.S.U. 1 Istruttore Direttivo Assistente Sociale 3 Istruttori Amministrativi Contabili 7 Collaboratori Amministrativi 2 Istruttori Vigilatrici d’Infanzia 30 Collaboratori d’Infanzia 4 Esecutori d’Infanzia 6 Esecutori servizi generali NUOVA PROSPETTIVA. “Nuova prospettiva” è sorta il 14 luglio 2003, ed è quindi una realtà particolarmente giovane ma che nasce con soci con esperienza ormai ventennale nell’ambito delle attività educative rivolte in particolare a minori devianti. Infatti tutti i soci provengono da esperienze lavorative presso imprese sociali operanti nell’ambito della devianza giovanile in stretta collaborazione con il Tribunale per i Minorenni ed il Centro per la Giustizia Minorile. Nuova prospettiva attualmente è impegnata nel “P.O.N. - Programma Operativo Nazionale Sicurezza e Sviluppo del Mezzogiorno” annualità 2000 – 2006 (Ministero degli Interni), nel Progetto Nuove Officine Iniziativa Comunitaria Equal. La cooperativa aderisce al: C. N. C. A. - Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza che raccoglie più di 220 realtà impegnate nei diversi ambiti sociali su tutto il territorio nazionale ed è socia del Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale “NOVA” Onlus. NOVA nasce nel 1998 con sede legale a Trani (BA) e ha sedi a Roma, Milano, Firenze, Martinsicuro (AP), Crotone, Milazzo, Cagliari. In particolare la base associativa di Nova rappresenta alcune tra le realtà del sociale che hanno
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orientato la propria azione e messo in atto pratiche ispirate alla Riduzione del Danno. Tra le attività svolte dal consorzio in collaborazione anche con la cooperativa Nuova Prospettiva vi sono numerose azioni e iniziative definibili di “frontiera”, oltre ai progetti già citati si segnalano: Progetto F.O.R.C.E. "Formazione Congiunta per l'Educazione alla Legalità" - Organizzazione capofila del progetto “Intervento integrato in favore delle donne nigeriane coinvolte nella prostituzione di strada nell’area di Castel Voltrurno”, finanziato dalla Regione Campania – Settore Osservatorio del Mercato del Lavoro e dell’Occupazione. Organizzazione di un Convegno Internazionale dal titolo “La tratta delle donne Nigeriane”, finanziato dalla Regione Campania – Settore Osservatorio del Mercato del Lavoro e dell’Occupazione. Come espresso nel punto precedente la Cooperativa Nuova Prospettiva fa parte del CNCA . “Nuova prospettiva” è oggi composta da 4 soci e stipula collaborazioni specifiche con Educatori di Strada, Psicologi, Educatori professionali, Medici, Pedagogisti, Avvocati. Aderendo al consorzio NOVA è in grado di avvalersi della collaborazione di soggetti con esperienza nell’ambito della lotta alla tratta e alla prostituzione di tipo nazionale e internazionale. Dispone di una sede operativa e di figure professionali per ruoli di coordinamento e amministrativi ASSOCIAZIONE LARUS O.n.l.u.s. “Associazione LARUS O.n.l.u.s.” è un’organizzazione che non ha finalità di lucro, che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e svolge la propria attività nell’ambito dell’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria, tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, istruzione, formazione, sport dilettantistico. In particolare, l’Associazione promuove e gestisce l’aggregazione sociale di fasce socialmente più bisognose, attraverso la realizzazione di: seminari per la formazione di operatori che lavorano nel sociale, incontri studio, seminari culturali e di socializzazione (natura, ecologia, archeologia, storia della musica sarda, ecc.), interventi tesi a promuovere la conoscenza di realtà culturali diverse. L’Associazione Larus opera in collaborazione con l’Associazione Darwin, con la Soc. Coop soc. onlus “Nuova prospettiva” e con la Soc. Coop. Kerberos L’Associazione Larus è composta da sei soci con professionalità diversa tra cui Biologi, Infermieri Professionali, Psicologi, Amministrativi. IAL- CISL SARDEGNA Lo IAL , Istituto Addestramento Lavoratori, in Sardegna ha iniziato la propria attività come associazione non-profit in maniera stabile nel 1975, con il centro di Formazione Professionale di Alghero in Provincia di Sassari. Il settore di intervento prescelto, poi consolidato nel tempo,è stato quello turistico-alberghiero, con attività formative di primo livello rivolte a giovani disoccupati. Dal 1980 la medesima attività è stata realizzata anche nel centro Oristano, capoluogo della provincia omonima. Dal 1984 lo IAL – Sardegna ha orientato la propria strategia di intervento nel senso di una diversificazione di settori, estendendo la propria presenza alla Provincia di Cagliari con il centro di Quartu Sant’Elena, rafforzando successivamente quella nella Provincia di Sassari con i centri di OZieri e di Sassari e ponendo le basi per una azione concreta e stabile nella Provincia di Nuoro. Si dalla seconda metà degli anni ’90 si è andato definendo un concreto intervento, sempre più pervasivo e mirato, dell’informatica applicata e, trasversalmente in tutti i settori, di monografie di orientamento\alfabetizzazione; di fatto lo IAL ha individuato la strategicità dell’Information technology predisponendo iniziative di disseminazione di una delle competenze di base più rilevanti nell’attuale Società dell’informazione. Allo scopo si è dotato di un sistema informativo interno, strutturato a rete, per la gestione delle variabili amministrative e per la relazionalità fra settori, sedi formative e funzioni operative; attualmente l’istituto è predisposto per il lavoro in rete, per i collegamenti fra soggetti e funzioni, come la progettazione e la gestione, e per la condivisione di consoscenze e know how.lo IAL Sardegna è in possesso dell’accreditamento della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato del Lavoro e Formazione Professionale per le microtipologie: A-B C – UTENZE SPECIALI nelle diverse sedi formative dislocate sul territorio regionale.L’agenzia é, altresì, in possesso della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001: 2000 rilasciata da Certi quality nel 2003. Negli ultimi anni lo IAL Sardegna ha maturato una forte esperienza nella formazione nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e\o socio-assistenziale divenendo tra l’altro PROVIDE ECM accreditato nell’ambito del progetto “integrazione e comunicazione nell’area della riabilitazione integrata, salute mentale e tossicodipendenze” in riferimento al programma POR Sardegna Asse 3 mis .5.3
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C. Analisi in ottica di genere del Progetto Integrato di Sviluppo. I principi ispiratori che stanno alla base del presente Progetto Integrato promuovono pari opportunità fra uomini e donne nell’ambito delle tre variabili sociali che compongono il Progetto Individuale Integrato: la casa, il lavoro, la socialità nella prospettiva del benessere psico-sociale dei cittadini. Per tutte queste variabili, il Progetto Integrato, prevede attraverso le varie operazioni, soluzioni articolate e diversificate in modo da consentire l’effettiva realizzazione di pari opportunità. Il Progetto pone particolare attenzione ai problemi delle donne, in quanto spesso non titolari di diritti riconosciuti e quindi con maggiore difficoltà ad emanciparsi da situazioni di maltrattamenti, sfruttamento sessuale,violenza di genere. I dati raccolti in questi anni dalle forze dell’ordine forniscono una mappatura sufficientemente precisa di quelli che sono i Paesi da cui, con maggior frequenza, provengono le vittime. Quasi sempre a cadere nella rete dei trafficanti sono persone (prevalentemente donne) convinte di giungere in Italia per lavorare o minori venduti da famiglie che vivono in condizioni di estrema povertà. La legge anti-tratta riconosce un ruolo chiave alla prevenzione, e proprio per questo, attribuisce al Ministro degli Esteri il potere di definire le politiche di cooperazione nei confronti dei Paesi interessati da questi reati e organizzare d’intesa con il Ministro per le Pari Opportunità, incontri internazionali e campagne di informazione anche all’interno degli Stati di prevalente provenienza delle vittime del traffico di persone. Paesi di origine. Sono tra 50mila e 70mila le prostitute in Italia, secondo quanto rivela una delle ultime indagini conoscitive. Di queste, circa 25 mila sarebbero immigrate e 2 mila minorenni; oltre 2 mila il numero delle donne ridotte in schiavitu' e poi costrette a prostituirsi. Il 65% delle prostitute, pari a circa 30 mila donne, lavora in strada, il 29,1% in albergo. Le altre ricevono i clienti in 'case' d'appuntamenti. Il 94,2% delle prostitute sono donne, il 5% sono transessuali, lo 0,8% sono travestiti. Il 59% delle prostitute straniere arriva dalla Nigeria, il 14,1% dall'Albania, il 10% dalla ex Jugoslavia, l'8,1% dal Sud America il 3,6% dal Nord Africa. Allarmanti i dati che riguardano l'uso del profilattico: a fronte di un 12% di prostitute sieropositive, sono l'80% i clienti che chiedono espressamente di avere rapporti senza preservativo. Vengono accontentati, pero', solo il 43% delle volte. I clienti sono circa 9 milioni, di cui il 4% ha meno di 18 anni, mentre il 21,4 % ha tra i 19 e i 25 anni. Il 16% della clientela e' composta da militari, mentre gli altri sono prevalentemente impiegati, professionisti e commercianti. In una settimana sono 30, in media, i clienti per ogni prostituta. Circa 15 euro e' la tariffa chiesta dalle nigeriane per dieci minuti in macchina; per le stesse prestazioni le albanesi chiedono 25 euro e i viados 100. Senza il profilattico la tariffa raddoppia. Il fatturato annuo della prostituzione si aggira dai 16 ai 26 miliardi di euro. Secondo quanto rivela una ricerca sulla prostituzione minorile, condotta nelle zone costiere di Marche ed Emilia Romagna e nelle province di Milano, Venezia, Roma, Napoli, Bari e Palermo, e presentata a Firenze nel mese di giugno, si abbassa l'eta' dell'avviamento alla prostituzione minorile che inizia intorno ai 7 anni. Lo sfruttamento sessuale per i minori italiani avviene prevalentemente in casa, mentre i ragazzini stranieri, sia maschi che femmine, sono costretti a prostituirsi in strada o in appositi locali; si affaccia, inoltre, il fenomeno dei minori che si prostituiscono occasionalmente per concedersi piccoli lussi, dal telefonino di grido all'abito firmato. Per quanto riguarda la prostituzione minorile di extracomunitari, al primo posto per numero ci sarebbero gli albanesi, seguiti da nigeriani, sudamericani e ragazzi dei paesi dell'Europa dell'Est. Ma inizia anche ad emergere il giro di babyprostitute cinesi, costrette a ''lavorare'' in case chiuse gestite da connazionali e con clientela prevalentemente cinese.
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Il fenomeno della tratta di donne e minori a scopo di sfruttamento sessuale ha registrato negli ultimi anni un forte incremento. E' in particolare cresciuto il coinvolgimento delle organizzazioni criminali nello sfruttamento degli spostamenti migratori delle popolazioni provenienti da paesi più poveri. E' stato denunciato ieri a Torino in un incontro dell' Unicri al quale ha partecipato anche il procuratore dell' antimafia, Pier Luigi Vigna. L' Italia - ha spiegato l'Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia - è fortemente interessata dal fenomeno. Tra le immigrate avviate alla prostituzione, stimate dall' Eurispes in 20.000 unità circa, emerge una cospicua presenza immigrate di origine nigeriana e albanese, cui negli ultimi tempi si sono aggiunte donne provenienti dalla Romania, Moldavia, Ucraina e Bulgaria. Si stima che circa il 60% delle ragazze immigrate che lavorano sul mercato di strada sia di nazionalità nigeriana. Secondo alcune stime, in Italia le vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale raggiungerebbero il 10% del totale delle donne immigrate dedite alla prostituzione. Tuttavia, un numero molto elevato è riuscito ad affrancarsi, anche attraverso i programmi di protezione. Dal 1998 al 2002, a seguito dell' approvazione dell' articolo 18 del Testo unico sull' immigrazione, sono state circa 1.500 le persone, in maggioranza donne, ammesse ai programmi di protezione e, secondo le stime rese note dalla Direzione Nazionale Antimafia, sarebbero più di 2.700 i procedimenti penali in corso. I dati ufficiali disponibili relativi all’immigrazione vedono la città di Cagliari quale destinazione principale per gli stranieri. In città il 54% degli stranieri censiti proviene dalla Cina popolare (18,4%), dalle Filippine (18,3%) e dal Senegal (17,3). Analizzando invece l’informazione per genere, l’immigrazione straniera è fortemente influenzata da diversi fattori quali la tipologia di lavoro svolta e la politica di ricongiungimenti familiari. Le donne cinesi, filippine, ucraine rappresentano il 57% dell’immigrazione straniera femminile, mentre il 64% dell’immigrazione straniera maschile proviene dal Senegal, dalla Cina popolare e dalle Filippine. In totale gli immigrati stranieri residenti e Cagliari al 31.12.2005 risultano essere complessivamente 2.975. Dai dati relativi ai permessi di soggiorno concessi nel 2004, si evince una prevalenza di permessi rilasciati per motivi di lavoro (61%) . L’altra motivazione per cui vengono rilasciati i permessi di soggiorno è quella familiare (32,5%) legata prevalentemente ai ricongiungimenti.
D. Analisi della sostenibilità ambientale del Progetto Integrato di Sviluppo
Le iniziative previste dal presente patto, migliorano la qualità della vita nei quartierie periferici e marginali investiti dal fenomeno, data la presenza di strutture e servizi pubblici e privati con personale qualificato
E. Progetti in atto correlati con il Progetto Integrato di Sviluppo I Il progetto integrato si inserisce nell’ambito della programmazione socio-sanitaria definita mediante lo strumento del PLUS della Città di Cagliari . Il settore dell’immigrazione (in particolare delle donne e della vittime della tratta e prostituzione),è emerso come prioritario per la programmazione socio-sanitaria all’interno del PLUS medesimo, per l’attuazione delle politiche di sviluppo individuate, il presente progetto è stato considerato strategico. Nell’ambito delle finalità che il presente Progetto Integrato di Sviluppo intende realizzare, si evidenziano alcune iniziative promosse da alcuni soggetti del partenariato che rientrano nella tematica
- Centro Servizi per l’inserimento Lavorativo dei Soggetti Svantaggiati ORIENTA-LAVORO CAGLIARI POR Sardegna 2000/2006 Misura 3.4 Fondo Sociale Europeo promosso dal Comune di Cagliari;
- Mediazione culturale nelle sede circoscrizionali di servizio sociale professionale Fondi
comunali;
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- Casa Protetta L. 285/97;
- Casa di Accoglienza art. 18 ( Privata) finanziamento ministero;
- Pronta accoglienza (Privata) finanziamento…..;
- Centro di Pronta Accoglienza Comunale fondi comunali;
- Ambulatorio medico autorizzato Azienda USL 8 finanziamento ….;
F. Soggetti coinvolti nella definizione e attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo Soggetti ai quali il patto si rivolge. Il progetto si rivolge alla popolazione immigrata, alle donne vittime della tratta, alle persone coinvolte nei circuiti prostitutivi, alla popolazione in generale. Soggetti promotori e attuatori del patto. COMUNE DI CAGLIARI Il Comune di Cagliari partecipa alla progettazione integrata con una pluralità di intenzioni e motivazioni:
1. Realizzare dialettiche di concertazione nell’ ottica della costituzione di una rete, capace di operare in modo integrato, , nel superamento delle cause di marginalità sociale delle persone immigrate, attraverso la valorizzazione di tutte risorse delle comunità locali, ; 2. Costruire una rete stabile ,che condivida, obiettivi, metodologie e strumenti in grado di rispondere meglio ai bisogni delle persone immigrate, ed in particolar modo delle vittime della tratta. 3. realizzare percorsi di normalità per le donne vittime dello sfruttamento sessuale, tramite l’attuazione di progetti personalizzati che mirano a rendere responsabili ciascun elemento della rete nel proprio ruolo; 4. realizzare interventi d’inclusione sociale delle donne trafficate attraverso percorsi di ascolto, accoglienza , protezione e inserimento sociale e lavorativo.. 5. Costruire percorsi condivisi permanenti per l’individuazione di strumenti di valutazione che consentano il monitoraggio degli interventi attivati 6. rafforzamento di esperienze di buone prassi per far crescere l’efficacia dell’azione istituzionale e sociale contro la tratta, e i pregiudizi verso la popolazione immigrata. I RISULTATI ATTESI SONO: 1. realizzazione di logiche d’integrazione, cooperazione interistituzionale e con il terzo settore; 2. realizzazione di una consulta per le problematiche dell’immigrazione; 3. Miglioramento della qualità della vita delle popolazione immigrata e possibilità di inclusione sociale, inserimento lavorativo a favore delle donne straniere a grave rischio di emarginazione ed in particolare delle donne trafficate. 4. Rafforzamento dell’offerta di servizi e di percorsi che accompagnino verso l’inclusione sociale le donne trafficate; 5. miglioramento delle competenze professionali e della capacità soggettiva di accoglienza degli operatori e costruzione di strumenti efficaci e condivisi nei servizi e nelle agenzie coinvolte; 6. necessità di un lavoro che modifichi la cultura dominante dello sfruttamento a tutti i livelli Il ruolo previsto nella realizzazione del Progetto Integrato di Sviluppo è quello attribuito dai compiti istituzionali
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Azienda Sanitaria Locale n° 8. L’Azienda Sanitaria Locale n° 8 partecipa alla progettazione integrata con una pluralità di intenzioni e motivazioni:
1. Realizzare dialettiche di concertazione nell’ ottica della costituzione di una rete, capace di
operare in modo integrato, , nel superamento delle cause di marginalità sociale delle persone
immigrate, attraverso la valorizzazione di tutte risorse delle comunità locali, ;
2. Costruire una rete stabile ,che condivida, obiettivi, metodologie e strumenti in grado di
rispondere meglio ai bisogni delle persone immigrate, ed in particolar modo delle vittime
della tratta.
3. realizzare percorsi di normalità per le donne vittime dello sfruttamento sessuale, tramite
l’attuazione di progetti personalizzati che mirano a rendere responsabili ciascun elemento
della rete nel proprio ruolo;
4. realizzare interventi d’inclusione sociale delle donne trafficate attraverso percorsi di
ascolto, accoglienza , protezione e inserimento sociale e lavorativo..
5. Costruire percorsi condivisi permanenti per l’individuazione di strumenti di valutazione che
consentano il monitoraggio degli interventi attivati
6. rafforzamento di esperienze di buone prassi per far crescere l’efficacia dell’azione
istituzionale e sociale contro la tratta, e i pregiudizi verso la popolazione immigrata. I RISULTATI ATTESI SONO:
1. realizzazione di logiche d’integrazione, cooperazione interistituzionale e con il terzo
settore;
2. realizzazione di una consulta per le problematiche dell’immigrazione;
3. Miglioramento della qualità della vita delle popolazione immigrata e possibilità di
inclusione sociale, inserimento lavorativo a favore delle donne straniere a grave rischio di
emarginazione ed in particolare delle donne trafficate.
4. Rafforzamento dell’offerta di servizi e di percorsi che accompagnino verso l’inclusione
sociale le donne trafficate;
5. miglioramento delle competenze professionali e della capacità soggettiva di accoglienza
degli operatori e costruzione di strumenti efficaci e condivisi nei servizi e nelle agenzie
coinvolte;
6. necessità di un lavoro che modifichi la cultura dominante dello sfruttamento a tutti i livelli Il ruolo previsto nella realizzazione del Progetto Integrato di Sviluppo è quello attribuito dai compiti istituzionali . ANOLF. Motivazione: Costruzione di percorsi di normalità e di inclusione sociale per le donne vittime della tratta e della prostituzione. Obiettivo generale : Percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta\prostituzione Obiettivo Specifico: occasione di integrazione individuate ed implementate Risultati attesi: opportunità diversificate di accesso alle risorse Ruolo Mediazione Culturale
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ACLI. Motivazione: Costruzione di percorsi di normalità e di inclusione sociale per le donne vittime della tratta e della prostituzione. Obiettivo generale : Percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta\prostituzione Obiettivo Specifico: percorsi di protezione e occasioni di integrazione individuate ed implementate Risultati attesi: opportunità diversificate di accesso alle risorse e sostegno e protezione delle vittime della tratta\prostituzione Ruolo numero verde e sportello donna PROMOZIONE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE. Motivazione: Costruzione di percorsi di normalità e di inclusione sociale per le donne vittime della tratta e della prostituzione. Obiettivo generale : Percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta\prostituzione Obiettivo Specifico: percorsi di protezione e percorsi per l’autonomia Risultati attesi: opportunità diversificate di accesso alle risorse e di protezione delle vittime della tratta\prostituzione Ruolo Casa di fuga, formazione inserimento lavorativo e coinvolgimento nel mercato del lavoro NUOVA PROSPETTIVA. Motivazione: Costruzione di percorsi di normalità e di inclusione sociale per le donne vittime della tratta e della prostituzione. Obiettivo generale : Percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta\prostituzione Obiettivo Specifico: contatto funzionale tra i soggetti vittime della tratta\prostituzione e servizi del territorio Risultati attesi: opportunità diversificate di accesso alle risorse Ruolo unità mobile monitoraggio e sensibilizzazione ASSOCIAZIONE LARUS O.n.l.u.s. “Motivazione: Costruzione di percorsi di normalità e di inclusione sociale per le donne vittime della tratta e della prostituzione. Obiettivo generale : Percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta\prostituzione Obiettivo Specifico: contatto funzionale tra i soggetti vittime della tratta\prostituzione e servizi del territorio Risultati attesi: opportunità diversificate di accesso alle risorse Ruolo unità mobile monitoraggio e sensibilizzazione
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Tabella 6 - Rappresentazione sintetica della SWOT
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Punti di Forza
Punti di Debolezza
Ambito A -A1 presenza sul territorio di infrastrutture già operanti per i soggetti di riferimento A2 -Programmazione integrata nei PLUS -A3 Riorganizzazione dei servizi sanitari Ambito B - B.1 Presenza di risorse umane di elevata professionalità con competenze specifiche in materia di politiche del lavoro in favore di soggetti svantaggiati
− B2 Maggior offerta di servizi Ambito C
− C1 Presenza nel territorio di servizi pubblici/privati che sostengono le donne nel percorso di fuoriuscita dal fenomeno della violenza e della tratta
− C2 Disponibilità di adeguate risorse per rispondere ai bisogni specifici delle donne
Ambito D
− D1 Sensibilizzazione della comunità locale nella percezione del fenomeno della tratta, e conseguente miglioramento della vita delle vittime della tratta, delle comunità di riferimento e dei
− quartieri investiti dal fenomeno Ambito E
- E1 Presenza nel territorio di infrastrutture e servizi pubblici/privati già operanti per le donne trafficate
- E2 Esperienze maturate nell’ambito dell’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati
Ambito F
− F1 Coinvolgimento delle istituzioni pubbliche nella prevenzione, contrasto e reinserimento sociale delle vittime della tratta
Ambito A - A1-insufficiente e spesso poca qualificata offerta di servizi destinati all’accoglienza, protezione, cura e reinserimento sociale delle vittime di sfruttamento sessuale - A 2 stigmatizzazione delle donne trafficate - A 3Limitata disponibilità all’accoglienza delle donne trafficate da parte del mondo del lavoro Ambito B
− B.1 Limitate risorse materiali
− B2 Fframmentazione dell’offerta di servizi
− B3 Limitata disponibilità di risorse economiche destinate a favorire il reinserimento delle vittime della tratta
− B4 Modalità operative e prassi non consolidate
− B5 Limitata possibilità di stabilizzazione dell’offerta dei servizi in essere
− B6 Incertezza sulla possibilità di prosecuzione dei progetti
− B7 Limitata disponibilità di immobili e spazi Ambito C
− C1 Difficoltà di leggere il fenomeno della tratta come manifestazione di violenza di genere
− C2 Insufficienti opportunità lavorative rispetto alle attitudini e professionalità delle donne
Ambito D
− D1 Difficoltà di percepire la portata del fenomeno dello sfruttamento sessuale perché relegato ad alcune aree estremamente marginali e periferiche del territorio cittadino
− D2 Limitata disponibilità di immobili e spazi
− D3 Limitata integrazione logistica con strutture già esistenti nel territorio
Ambito E
− E1 Insufficiente offerta di servizi destinati all’accoglienza, protezione, cura e reinserimento sociale della vittime della tratta
− E2 Difficoltà di coinvolgimento e sensibilizzazione del mondo del lavoro per le vittime di tratta
− E3 Gap linguistico tecnico delle immigrate vittime della tratta
− E4 Limitata disponibilità di risorse per iniziative in favore dell’inserimento sociale delle donne trafficate
Ambito F - F1 scarsi finanziamenti pubblici destinati ai servizi per la prevenzione, cura e reinserimento delle donne trafficate
Opportunità Rischi Ambito A -A1 Evoluzione legislativa di contrasto al fenomeno della tratta - A2 inserimento di progetti mirati per le donne trafficate nella programmazione degli Enti Locali Ambito B
− B.1 Costituzione di sinergie e lavoro di rete
− B2 Sviluppo di innovative politiche sul lavoro
− B3 Possibilità di accedere a varie fonti di finanziamento per la realizzazione di progetti volti all’inserimento lavorativo mediante forme di collaborazioni fra enti pubblici e privati
Ambito C
− C1 Realizzazione di servizi che offrono risposte mirate in ottica di genere
Ambito D
− D1 Miglior accettazione delle donne vittime di tratta
Ambito E
− E1 Sviluppo di rapporti di collaborazione con soggetti istituzionali e non
− E2 Integrazione con iniziative a livello locale, regionale e nazionale
− E3 Superamento logiche di tipo assistenziale da parte degli utenti in capo ai servizi sociali e sanitari nell’area della tratta e prostituzione
Ambito F - F1 Lavoro di rete istituzionale e non
Ambito A - A1 applicazione non corretta dell’art.18 - A2 Rallentamento delle procedure di rilascio del permesso di soggiorno - A3 Improvvisazione da parte di aziende e cooperative, di capacità di “trattamento” dei servizi rivolti alle donne trafficate - A4 offerta di formazione professionale inadeguata e limitata Ambito B
− B.1 Duplicazione e molteplice offerta della stessa tipologia di servizio
Ambito C
− C1 donne vittime della tratta non sono considerate soggetti svantaggiati
− C2 ridotti finanziamenti pubblici per interventi di settore
Ambito D
− D1Sottovalutazione del fenomeno in quanto non considerato emergenza sociale
Ambito E
− E1 Limitata disponibilità all’accoglienza da parte del mondo del lavoro delle donne vittime di tratta
− E2 Qualità poco elevata del lavoro offerto alle donne vittime della tratta
Ambito F - F1 -sottodimensionamento delle risorse finanziarie rispetto al numero di utenti presi in carico -F2 difficoltà di attivare al meglio la collaborazione tra servizi
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5. OBIETTIVI E PRIORITA’ DEL PROGETTO INTEGRATO
5.1. Costruzione dell’albero dei problemi
Tabella 7 - Descrizione dell’albero dei problemi
Problema Generale
Problemi di Livello 1 Problemi di Livello 2
Problema 1
Percorsi inadeguati standardizzati
e non integrati per le vittime della
tratta
Problema 1.1 Parcellizzazione degli interventi
Problema 2
Schiavitù delle donne vissuta con
rassegnazione
Problema 2.1
La femminilizzazione della povertà
2.2 Differente cultura delle donne trafficate
rispetto alla società ospitante
Problema 3
Habitat sociale non inclusivo
Problema 3.1 Grave isolamento sociale ,
affettivo e relazionale
Problema 4.1
Interventi istituzionali a carattere assistenziale
cronicizzati e marginalizzanti e scarsamente
rispondeti alle reali esigenze di autonomia
Problema 4
Livelli di autonomia difficili da
raggiungere
Problema 4.2
Diffidenza e stigmatizzazione da parte del
mercato del
Lavoro
Problema 5
Situazioni abitative e relazionali
inadeguate
Problema 5.1
Vissuti di isolamento e di emarginazione
Problema 6
Strada vissuta come fonte di
rischio
Problema 6.1
Esposizione ad aggressioni e umiliazioni
6.2 Diffusione delle malattie sessualmente
trasmesse
Fuoriuscita dalla
tratta/prostituzione
Problema 7.1
Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione
che non conoscono i servizi presenti nel
territorio
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Problema 7.2
Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione
che non accedono ai servizi presenti nel
territorio
Problema 7.3
Alta frequenza comportamenti a rischio (MTS
Problema 7.4
Istituzioni che non conoscono le specifiche
quantitative e qualitative del fenomeno nella
zona di interesse
Problema 7.5
Popolazione scarsamente informata e
sensibilizzata rispetto al fenomeno della tratta e
prostituzione
Problema 7
Scarso contatto tra soggetti vittime
della tratta/prostituzione e servizi
del territorio
Problema 7.6
Azione locale non raccordata con quella
regionale, nazionale ed europea
A. Descrizione dei singoli problemi (max 5 righe per problema).
Problema Generale Fuoriuscita dalla tratta\prostituzione
L’attuale situazione presenta numerose lacune rispetto all’incisività di interveti sul fenomeno della tratta, che non assicurano tutto il percorso di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù. Il contesto sociale regionale comporta per le donne trafficate, significative difficoltà di inserimento sociale e lavorativo e di esercizio dei diritti di cittadinanza, nonché il mancato riconoscimento dello status di parte lesa da azioni di violenza di genere . Problema 1 Percorsi inadeguati standardizzati e non integrati per le vittime della tratta
L’attuale sistema dei servizi socio sanitari, offre interventi incapaci di affrontare le problematiche culturali ed esistenziali delle donne vittima di sfruttamento sessuale, tanto da risultare inefficaci nella presa in carico globale. Problema 1.1
Parcellizzazione degli interventi
Gli interventi nel campo dei servizi socio sanitari forniscono spesso risposte frammentarie tendenti a proporre soluzioni assistenziali piuttosto che orientarsi alla mediazione interculturale e transculturale.. Problema 2 Schiavitù delle donne vissuta con rassegnazione
La situazione delle donne ridotte in schiavitù dallo sfruttamento sessuale, le rende vittime passive di atti di violenza di genere,facendole sentire responsabili per quanto loro accaduto .Questo vissuto causa la perdita della stima di sé che le rende soggetti fragili incapaci di reagire, rassegnate, vittime di una struttura sociale in
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cui si legittimano gli uomini ad avere il potere e il controllo sulla donna. Problema 2.1 La femminilizzazione della povertà Le donne talvolta accettano di prostituirsi con una sorta di contrattazione con le organizzazioni criminali, perché questo rappresenta un modo per sfuggire da quella condizione di miseria, di incertezza per sé e per la propria famiglia. Ecco che il confine tra libertà e necessità diventa inafferrabile. Problema 2.2. Differente cultura delle donne trafficate rispetto alla società ospitante Le credenze nel “Kanun”nella stregoneria e le pratiche ad esse collegate hanno un notevole influsso nella vita sociale delle donne vittime della tratta.
Problema 3 Habitat sociale non inclusivo Il pregiudizio e la stigmatizzazione nei confronti delle donne trafficate producono rifiuto ed esclusione sociale. Problema 3.1
Grave isolamento sociale e affettivo
Le donne vittime della tratta vivono in una situazione di solitudine ed emarginazione. Problema 4 Livelli di autonomia difficili da raggiungere La solitudine e l’emarginazione impediscono i livelli di autonomia delle donne vittime della tratta . Problema 4.1
Interventi istituzionali a carattere assistenziale cronicizzati marginalizzanti e scarsamente
rispondenti alle reali esigenze di autonomia
Le risposte di tipo assistenziale dei servizi tendono alla cronicizzazione delle situazioni ed ostacolano l’emancipazione e l’esercizio dei diritti di cittadinanza delle donne trafficate. Problema 4.2
Diffidenza e stigmatizzazione da parte del mercato del lavoro
La diffidenza nel mercato del lavoro riduce ulteriormente le possibilità di intraprendere percorsi di inserimento lavorativo per le donne vittime di tratta. Problema 5 Situazioni abitative e relazionali inadeguate Per le donne vittime della tratta esistono poche possibilità abitative autonome Problema 6 Strada vissuta come fonte di rischio
La Strada è vissuta come fonte di minaccia e pericolo, luogo non protetto che espone le donne a subire violenze e rapine.Inoltre la modifica di utilizzo della strada da parte delle reti criminali ha reso difficile l’intervento di forze dell’ordine, operatori sociali, che con le loro azioni mettono in crisi, infastidiscono e contrastano il business dello sfruttamento Problema 6.1
Esposizione ad aggressioni e umiliazioni
Le donne costrette alle esercizio della prostituzione sono vittime di atti violenti, percosse, violenze sessuali, rapine, esposte senza protezione all’accanimento di uomini violenti. Problema 6.2 Diffusione delle malattie sessualmente trasmesse La richiesta di prestazioni sessuali non protette,più pagate, sono causa del diffondersi di malattie infettive. Problema 7 Scarso contatto tra soggetti vittime della tratta/prostituzione e servizi del territorio Attualmente la popolazione vittima della tratta e della prostituzione che giunge ai servizi è stimata essere molto inferiore rispetto al numero dei soggetti portatori del bisogno Problema 7.1 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione che non conoscono i servizi presenti nel territorio.
Accade che i soggetti vittima della tratta e della prostituzione non abbiano le informazioni adeguate rispetto ai
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servizi di cui potrebbe usufruire nel territorio Problema 7.2 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione che non accedono ai servizi presenti nel territorio Spesso la paura, la scarsa fiducia, la scarsa informazione sulle modalità di accesso portano i soggetti coinvolti a non rivolgersi ai servizi Problema 7.3 Alta frequenza comportamenti a rischio (MTS). Come detto aspetti di disinformazione, aspetti economici e culturali portano ancora molte persone a porre in essere comportamenti causa di trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili Problema 7.4 Istituzioni che non conoscono le specifiche quantitative e qualitative del fenomeno nella zona di interesse Problema 7.5 Popolazione scarsamente informata e sensibilizzata rispetto al fenomeno della tratta e prostituzione. Problema 7.6 Azione locale non raccordata con quella regionale, nazionale ed europea. Attualmente non sono presenti azioni di scambio e di confronto con realtà regionali, nazionali ed europee che lavorano nel settore analogo.
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5.2. Costruzione dell’albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari
Tabella 8 - Descrizione della matrice progettuale
Obiettivo Generale
Obiettivo Specifico
Obiettivo Operativo
Operazioni
Obiettivo Specifico 1 occasioni di integrazione individuate ed implementate
Obiettivo Operativo 1.1 percorsi di presa in carico globale
Costruzione di un sistema integrato di servizi
Obiettivo Specifico 2 soluzioni diversificate per la reattività delle donne trafficate
Obiettivo Operativo 2.1 opportunità diversificate per l’indipendenza economica delle donne trafficate. Obiettivo Operativo 2.2 soluzioni diversificate in base alle diverse culture, medicina transculturale per la rielaborazione dei traumi prodotti dalla riduzione in schiavitù
Organizzazione di un sistema formazione e percorsi di autonomia personale . interventi mirati nel rispetto delle identità culturali ed etniche
Obiettivo Specifico 3 occasioni di integrazione individuate ed implementate
Obiettivo Operativo 3.1 opportunità diversificate di sviluppo relazionale e di partecipazione alla vita culturale e ricreativa
Organizzazione e cogestione di attività ricreative e culturali mirate stimolare l’espressività e la socializzazione, rivolte alla generalità della cittadinanza Momenti di rimotivazione/animazione, per identificare le aspettative e rafforzare la motivazione alla fuoriuscita dalla tratta.
Obiettivo Operativo 4.1 Percorsi di normalità e l’inclusione sociale
Costruzione di un sistema
integrato di servizi,in
ottica non eurocentrica,
che presupponga
un’accettazione e
condivisione della cultura
di provenienza
Obiettivo Generale percorsi di fuoriuscita
dalla situazione di
schiavitù delle donne
vittime della tratta
Obiettivo Specifico 4 percorsi per l’autonomia Obiettivo Operativo
4.2 opportunità di formazione e di inserimento lavorativo e coinvolgimento del mercato del lavoro
Orientamento,Tirocini formativi; predisposizione di progetti individualizzati, accompagnati di inserimento lavorativo. Sensibilizzazione delle imprese
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Obiettivo Specifico 5 soluzioni abitative e di accoglienza rispondenti ai bisogni delle donne
Obiettivo Operativo 5.1 soluzioni diversificate per l’ abitare
Organizzazione di opportunità abitative
Obiettivo Specifico 6 percorsi di protezione
Obiettivo Operativo 6.1 opportunità di protezione per le donne vittime della tratta e di violenza di genere Obiettivo Operativo 6.2 percorsi di cura e sostegno per le donne contagiate e di prevenzione e sostegno per le altre
Creazione di opportunità di accoglienza attraverso servizi di sostegno Che consentano una rielaborazione del vissuto e percorsi di autonomia Educazione sanitaria per la riduzione del danno e dei rischi ed innalzamento delle possibilità di autotutela
Obiettivo Operativo 7.1 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione correttamente informati della rete dei servizi presenti nel territorio
Lavoro di informazione, contatto e relazione in strada
Obiettivo Operativo 7.2 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione che accedono in modo facile e funzionale ai servizi presenti nel territorio
Orientamento e accompagnamento ai servizi, intermediazione
Obiettivo Operativo 7.3 Soggetti interessati nei circuiti prostitutivi che non pongono in essere comportamenti a rischio (trasmissione MST)
Produzione materiale informativo -- Diffusione materiale informativo in strada - Lavoro di contatto e relazione per la modifica di atteggiamenti e comportamenti a rischio.
Obiettivo Operativo 7.4 Istituzioni informate circa le specifiche quantitative e qualitative del fenomeno nella zona di interesse
Analisi dinamica della prostituzione Definizione mappe territoriali Indagini sociologiche
Obiettivo Specifico 7 Contatto funzionale tra i soggetti vittime della tratta/prostituzione e servizi del territorio
Obiettivo Operativo 7.5 Popolazione informata e sensibilizzata rispetto al fenomeno della tratta e prostituzione
Realizzazione incontri pubblici, dibattiti, convegni
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Obiettivo Operativo 7.6 Azione locale efficacemente raccordata e integrata con quella regionale, nazionale ed europea
Apertura e mantenimento di canali di comunicazione Organizzazione momenti di confronto
A. Descrizione dei singoli obiettivi (max 5 righe per problema).
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Obiettivo Generale : percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta
Obiettivo Specifico 1 occasioni di integrazione individuate ed implementate
Obiettivo Operativo 1.1 percorsi di presa in carico globale Operazioni Costruzione di un sistema integrato di servizi
Obiettivo Specifico 2 soluzioni diversificate per la reattività delle donne trafficate Obiettivo Operativo 2.1 opportunità diversificate per l’indipendenza economica delle donne trafficate
Operazioni Organizzazione di un sistema di formazione e percorsi di autonomia personale
Obiettivo Operativo 2.2 soluzioni diversificate in base alle diverse culture, medicina transculturale per la
rielaborazione dei traumi prodotti dalla riduzione in schiavitù
Operazioni interventi mirati nel rispetto delle identità culturali ed etniche
Obiettivo Specifico 3 occasioni di integrazione individuate ed implementate Obiettivo Operativo 3.1 opportunità diversificate di sviluppo relazionale e di partecipazione alla vita culturale e ricreativa
Operazioni Organizzazione e cogestione di attività ricreative e culturali mirate stimolare l’espressività e la
socializzazione, rivolte alla generalità della cittadinanza. Momenti di rimotivazione/animazione, per
identificare le aspettative e rafforzare la motivazione alla fuoriuscita dalla tratta.
Obiettivo Specifico 4 percorsi per l’autonomia
Obiettivo Operativo 4.1 percorsi di normalità ed inclusione sociale
Operazioni Costruzione di un sistema integrato di servizi,in ottica non eurocentrica, ma che presupponga
un’accettazione e condivisione della cultura di provenienza
Obiettivo Operativo 4.2 opportunità di formazione e di inserimento lavorativo e di coinvolgimento del
mercato del lavoro Operazioni Orientamento,Tirocini formativi; predisposizione di progetti individualizzati, accompagnati di
inserimento lavorativo. Sensibilizzazione delle imprese
Obiettivo Specifico 5 soluzioni abitative e di accoglienza rispondenti ai bisogni delle donne Obiettivo Operativo 5.1 soluzioni diversificate per l’abitare Operazioni Organizzazione di opportunità abitative Obiettivo Specifico 6 percorsi di protezione Obiettivo Operativo 6.1 opportunità di protezione per le donne vittime della tratta e di violenza di genere Operazioni Creazione di opportunità accoglienza attraverso l’istituzione di case di fuga, e servizi di
sostegno che consentano una rielaborazione del vissuto e percorsi di autonomia
Obiettivo Operativo 6.2 percorsi di cura e sostegno per le donne contagiate e di prevenzione e sostegno per le altre
Operazioni Educazione sanitaria per la riduzione del danno e dei rischi , innalzamento delle possibilità di
autotutela
Obiettivo Specifico 7:Contatto funzionale tra i soggetti vittime della tratta/prostituzione e servizi del territorio Obiettivo operativo 7.1 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione correttamente informati della rete dei servizi presenti nel territorio Operazioni : Lavoro di informazione, contatto e relazione in strada
Obiettivo operativo 7.2 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione che accedono in modo facile e funzionale ai servizi presenti nel territorio
Operazione : Si vuole da un lato individuare i servizi promuovendo rapporti di collaborazione e di lavoro di
rete, dall’altro accogliere le domande di cura e agevolare l’accesso con azioni di accompagnamento e
Intermediazione
Obiettivo operativo 7.3 Soggetti interessati nei circuiti prostitutivi che non pongono in essere comportamenti a rischio (trasmissione
MST)
Operazione :la produzione e la diffusione di materiale informativo e di materiale sanitario, l’informazione
diretta attraverso il lavoro di contatto e di relazione, la promozione di criticità e consapevolezza volta
all’abbandono dei comportamenti a rischio.
:
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Obiettivo operativo 7.4 Istituzioni informate circa le specifiche quantitative e qualitative del fenomeno nella zona di interesse
Operazioni : analisi dinamica della distribuzione del fenomeno della prostituzione di strada e della sua
composizione sul territorio. Attraverso la realizzazione e l’ aggiornamento di mappe territoriali, la raccolta e
analisi di dati relativi al fenomeno nell’area di intervento, sarà possibile monitorare il fenomeno e meglio
specificarlo in termini quantitativi e qualitativi.
Obiettivo operativo 7.5 Popolazione informata e sensibilizzata rispetto al fenomeno della tratta e prostituzione
Operazioni : realizzazione di incontri pubblici, convegni e dibattiti. Per la rilevazione della percezione del fenomeno della prostituzione e della tratta nel contesto sociale si vuole operare attraverso somministrazione
ed elaborazione di questionari ed interviste
Obiettivo operativo 7.6 Azione locale efficacemente raccordata e integrata con quella regionale, nazionale ed europea
Operazioni : azioni di scambio e di confronto con realtà regionali, nazionali ed
Europee che lavorano nel settore analogo
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5.2 Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti “Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati”
Tabella 9 - Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti “Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati”
Obiettivi Specifici
(Elementi per la Predisposizione dei Progetti
Integrati)
Obiettivi Specifici
(Albero degli Obiettivi) Note
Promuovere azioni di integrazione sociale dei soggetti a rischio di esclusione.
occasioni di integrazione individuate ed
implementate
Promuovere azioni di integrazione sociale dei soggetti a rischio di esclusione.
soluzioni diversificate per la reattività delle donne
trafficate
Promuovere azioni di integrazione sociale dei
soggetti a rischio di esclusione
occasioni d’integrazione individuate ed
implementate
Promuovere azioni di inserimento, reinserimento lavorativo e riqualificazione dei soggetti svantaggiati, meglio dettagliati di seguito.
percorsi per l’autonomia
Promuovere azioni di integrazione sociale dei
soggetti a rischio di esclusione
soluzioni abitative e di accoglienza rispondenti ai
bisogni delle donne
Promuovere azioni di integrazione sociale dei
soggetti a rischio di esclusione percorsi di protezione
Promuovere azioni di integrazione sociale dei
soggetti a rischio di esclusione
Contatto funzionale tra i soggetti vittime della
tratta\ prostituzione e servizi territorio
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B. Descrizione dei singoli obiettivi (max 5 righe per problema).
Obiettivo Generale Costruire percorsi di fuoriuscita dalla situazione di schiavitù delle donne vittime della tratta . Obiettivo generale del progetto integrato è dare avvio ad una serie di azioni che promuovano la partecipazione all’occupazione, l’accesso a risorse e diritti e gli interventi a favore delle donne vittime della tratta e della prostituzione. Obiettivo Specifico 1 occasione di integrazione individuate ed implementate Migliorare la capacità della vita di relazione e sociale delle donne vittime della tratta e della prostituzione, con il coinvolgimento e la valorizzazione delle risorse del territorio e la condivisione e la diffusione d strategie di emancipazione. Obiettivo Operativo 1.1
percorsi di presa in carico globale Promozione di azioni di sostegno per le donne vittime della tratta e della prostituzione attraverso la realizzazione di percorsi di inclusione e cittadinanza attiva. Operazioni
Costruzione di un sistema integrato di servizi. Implementazione di un sistema di rete e di servizi per una presa in carico globale. Obiettivo Specifico 2 Soluzioni diversificate per la reattività delle donne trafficate. Promuovere azioni di sostegno che consentano alle donne vittime di tratta di prostituzione di non accettare con rassegnazione la situazione di schiavitù Obiettivo Operativo 2.1
Opportunità diversificate per l’ indipendenza economica delle donne trafficate. Promuovere azioni di opportunità di formazione ed orientamento e inserimento lavorativo e supporto per lo sviluppo di abilità acquisite che spesso rimangono inespresse. Operazioni
Organizzazione di un sistema di formazione e percorsi di autonomia personale
Obiettivo Operativo 2.2
Soluzioni diversificate in base alle diverse culture, medicina transculturale per l’elaborazione dei traumi prodotti dalla riduzione in schiavitù Predisposizione di interventi personalizzati che tengano conto della cultura di provenienza anche nel trattamento che consenta la rielaborazione del trauma. Operazioni
Interventi mirati nel rispetto dell’identità culturale ed etniche.
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Obiettivo specifico 3
occasioni di integrazione individuate ed implementate
Evitare che il pregiudizio e la stigmatizzazione nei confronti delle donne vittime della tratta e della
prostituzione le conducano all’esclusione da parte del contesto sociale.
Obiettivo operativo 3.1
opportunità diversificate di sviluppo relazionare e di partecipazione alla vita culturale e ricreativa.
Contrastare le condizioni di solitudine e di esclusione spesso vissute dalle donne vittime della tratta e della
prostituzione.
Operazione
Organizzazione e cogestione di attività ricreative e culturali mirate a stimolare l’espressività e la socializzazione
rivolte alla generalità cittadinanza, e momenti di rimotivazione\animazione per identificare le aspettative e
rafforzare la motivazione alla fuoriuscita dalla tratta\prostituzione.
Obiettivo specifico 4
percorsi per l’autonomia.
Offrire un supporto per lo sviluppo delle abilità delle donne vittime della tratta e della prostituzione che spesso
sono inespresse.
Obiettivo operativo 4.1
Percorsi di normalità ed ’inclusione sociale.
Attivazione di un sistema di servizi e di opportunità che promuovano l’emancipazione e l’esercizio dei diritti di
cittadinanza.
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Operazione
Costruzione di un sistema integrato di servizi in ottica non eurocentrica,che presupponga una accettazione e
condivisione della cultura di provenienza.
Obiettivo operativo 4.2
opportunità di formazione, di inserimento lavorativo e di coinvolgimento del mercato del lavoro.
Offrire opportunità lavorativa e inserimenti in contesti operativi reali
Operazione
Predisposizione di progetti personalizzati di inserimento lavorativo mediante l’attivazione di varie forme di
inserimento lavorativo: tirocini formativi, PIP. Apprendistato, assunzioni, collaborazioni,ecc. attraverso varie
azioni di sostegno all’occupazione: tutoraggio, incentivi, agevolazioni. Ecc
Obiettivo specifico 5
soluzioni abitative e di accoglienza rispondenti ai bisogni delle donne vittime della tratta e della
prostituzione
Costruzione e attivazione di un sistema integrato di servizi secondo logiche di lavoro di rete in materia di
politiche sociali, abitative e di accoglienza, in ambito europeo, nazionale e regionale.
Obiettivo operativo 5.1
Soluzioni diversificate per l’ abitare
Attivare soluzioni diversificate che consentano adeguate risposte ai bisogni specifici delle donne vittime della
tratta e della prostituzione
Operazione
Organizzazione di opportunità abitative e di accoglienza
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Obiettivo specifico 6
percorsi di protezione
Costruzione di un percorso metodologico di interventi rivolti alle donne vittime della tratta e della prostituzione
da parte delle istituzioni pubbliche
Obiettivo operativo 6.1
opportunità di protezione per le donne vittime della tratta e di violenza di genere
Realizzare servizi che offrono risposte mirate in ottica di genere
Operazione
opportunità di accoglienza attraverso servizi di sostegno che consentano una rielaborazione del vissuto e
percorsi di autonomia.
Obiettivo operativo 6.2
percorsi di cura e sostegno per le donne contagiate e di prevenzione e sostegno per le altre.
azioni mirate all’assistenza e riduzione del danno con attività di divulgazione di informazione a carattere
preventivo.
Operazione
Educazione sanitaria per la riduzione del danno, dei rischi ed innalzamento delle possibilità di autotutela.
Obiettivo specifico 7
Contatto funzionale tra i soggetti vittime della tratta/prostituzione e servizi del territorio
Descrizione:’attivazione di un servizio di informazione/sostegno in strada con i soggetti inseriti nei circuiti
prostitutivi. Attraverso l’su di una U. M sarà possibile l’aggancio e la costruzione di relazioni d’aiuto in strada.
Obiettivo operativo 7.1
Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione correttamente informati della rete dei servizi
presenti nel territorio
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Descrizione: rendere immediatamente disponibili in strada informazioni riguardanti la rete dei servizi presenti
nel territorio che possono offrire risposte adeguate ai bisogni dell’utenza
Operazioni : Lavoro di informazione, contatto e relazione in strada
Obiettivo operativo 7.2
Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione che accedono in modo facile e funzionale ai servizi
presenti nel territorio
Descrizione: Si ritiene opportuno oporre in essere, direttamente in strada, azioni di orientamentoe, attraverso
le relazioni d’aiuto instaurate, facilitere l’accesso ai servizi
Operazione : Si vuole da un lato individuare i servizi promuovendo rapporti di collaborazione e di lavoro di
rete, dall’altro accogliere le domande di cura e agevolare l’accesso con azioni di accompagnamento e
intermediazione
Obiettivo operativo 7.3
Soggetti interessati nei circuiti prostitutivi che non pongono in essere comportamenti a rischio
(trasmissione MST).
Descrizione: azioni di informazione e educazione sanitaria direttamente in strada
Operazioni : Le azioni previste riguardano la produzione e la diffusione di materiale informativo e di materiale
sanitario, l’informazione diretta attraverso il lavoro di contatto e di relazione, la promozione di criticità e
consapevolezza volta all’abbandono dei comportamenti a rischio.
Obiettivo operativo 7.4
Istituzioni informate circa le specifiche quantitative e qualitative del fenomeno nella zona di
interesse
Descrizione: Obiettivo è conoscere in modo puntuale le caratteristiche del fenomeno tratta/prostituzione nella
zona di intervento.
Operazioni : Si intende operare attraverso analisi dinamica della distribuzione del fenomeno della prostituzione
di strada e della sua composizione sul territorio. Attraverso la realizzazione e l’ aggiornamento di mappe
territoriali, la raccolta e analisi di dati relativi al fenomeno nell’area di intervento, sarà possibile monitorare il
fenomeno e meglio specificarlo in termini quantitativi e qualitativi.
Obiettivo operativo 7.5
Popolazione informata e sensibilizzata rispetto al fenomeno della tratta e prostituzione
Descrizione: Si intende promuove consapevolezza e sensibilità nei confronti della problematica affrontata, nella
popolazione generale.
Operazioni : Si vuole raggiungere tale obiettivo con azioni di analisi e studio, con la realizzazione di incontri
pubblici, convegni e dibattiti. Per la rilevazione della percezione del fenomeno della prostituzione e della tratta
nel contesto sociale si vuole operare attraverso somministrazione ed elaborazione di questionari ed interviste
Obiettivo operativo 7.6
Azione locale efficacemente raccordata e integrata con quella regionale, nazionale ed europea
Descrizione: si vuole promuovere e implementare la rete di servizi non solo per una presa in carico globale
dell’utenza ma anche per un continuo confronto di strategie con altre iniziative analoghe in altri contesti
geografici e sociali.
Operazioni : Tale obiettivo prevede azioni di scambio e di confronto con realtà regionali, nazionali ed europee
che lavorano nel settore analogo
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STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO
6.1 Definizione della strategia
Obiettivo Specifico N°1 Titolo occasioni di integrazione individuate ed implementate
Punto di Forza N°1 – B2 Maggior offerta di servizi
Descrizione : Favorire e sostenere le abilità personali ed il reinserimento sociale delle donne trafficate.
Strategia di Valorizzazione : Sperimentazione di un modello di presa in carico integrato sociosanitario
Operazioni realizzazione della presa in carico globale della persona. B78\1;B78\2; B78\3;B78\4; H53
Opportunità n.1 : costituzione di sinergie e lavoro di rete.
Descrizione : Costruzione ded attivazione di un sistema integrato di servizi.
Strategia di Valorizzazione : Sperimentazione di un modello di presa in carico integrato sociosanitario
Operazioni realizzazione della presa in carico globale della persona B78\3;B78\5;H53
Obiettivo Specifico N°2 – Titolo soluzioni diversificate per la reattività delle donne trafficate
Punto di Forza N 1 – C1 Presenza nel territorio di servizi pubblici/privati che sostengono le donne nel
percorso di fuoriuscita dal fenomeno della violenza e della tratta
Descrizione Promuovere azioni positive per favorire il riconoscimento dei diritti fondamentali delle donne, in
modo da delegittimare gli uomini ad esercitare il potere ed il controllo sulle stesse.
Strategia di Valorizzazione :costruzione di un percorso condiviso che favorisca la riacquisizione da parte
delle donne trafficate dell’autostima, autodeterminazione e diritto di cittadinanza.
Operazioni : Interventi mirati nel rispetto delle identità culturali ed etniche, ed organizzazione di percorsi di
autonomia personale B78\2; B78\3; B78\4;
.
Opportunità n°1 : Realizzazione di servizi che offrono risposte mirate in ottica di genere
Descrizione : Servizi che garantiscano le pari opportunità e salvaguardino la differenza di genere.
Strategia di Valorizzazione : Percorsi personalizzati che salvaguardino le differenze di genere.
Operazioni : Interventi mirati nel rispetto delle differenze etniche e di cultura di genere. B78\3;B78\4;
Obiettivo specifico N° 3 - Titolo occasioni di integrazione individuate ed implementate
Punto di Forza N°1 D1 Sensibilizzazione della comunità locale nella percezione del fenomeno della tratta, e
conseguente miglioramento della vita delle vittime della tratta, delle comunità di riferimento e dei quartieri
investiti dal fenomeno.
Descrizione Attivazione di opportunità di sviluppo relazionare e di partecipazione alla vita culturale e
ricreativa, che stimolino la creatività e favoriscano la comunicazione.
Strategia di Valorizzazione Differenziare e intensificare le opportunità di relazioni significative e di
partecipazione alla vita culturale e ricreativa.
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Operazioni Organizzazione e cogestione di attività ricreative e culturali mirate a stimolare l’espressività e la
socializzazione. B78\2; B78\3;
Opportunità N°1 – Migliore accettazione delle donne vittime di tratta
Descrizione : La miglior accettazione delle donne vittime di sfruttamento sessuale, rafforza la motivazione
alla fuoriuscita dalla tratta.
Strategia di Valorizzazione : Interventi di sostegno alla motivazione per proseguire il percorso di
reinserimento sociale.
Operazioni : Momenti di rimotivazione /animazione per rafforzare la motivazione alla fuoriuscita dalla tratta.
B78\2;B78\3
Obiettivo specifico N° 4 – Titolo percorsi per l’ autonomia
Punto di Forza N°1 E presenza nel territorio di infrastrutture e servizi pubblici/privati già operanti per le
donne trafficate
Descrizione Realizzare condizioni che consentano l’attivazione di progetti individualizzati d’intervento mirati
al raggiungimento dell’autonomia .
Strategia di Valorizzazione Costruzione di un sistema integrato di servizi che presupponga l’accettazione e
condivisione della cultura di provenienza.
Operazioni Realizzazione di una rete dei servizi che operi in un ottica transculturale. B78\3;
Opportunità N°1 – Possibilità di intraprendere percorsi di orientamento lavorativo e formativo.
Descrizione : raggiungimento di un buon livello di autonomia ed integrazione sociale delle donne uscite dalla
prostituzione e dallo sfruttamento, attraverso un graduale processo di apprendimento e sperimentazione di
risorse.
Strategia di Valorizzazione : Interventi di sostegno al raggiungimento della piena autonomia.
Operazioni : Sistema integrato di servizi di accompagnamento verso l’autonomia B78\3;B78\4;
Obiettivo specifico N°5 - Titolo soluzioni abitative e di accoglienza rispondenti ai bisogni delle
donne.
Punto di Forza n° 1 C.2. Disponibilità di adeguate risorse per rispondere ai bisogni specifici delle donne
Descrizione Realizzare opportunità abitative adeguate alle esigenze delle donne .
Strategia di Valorizzazione Maggior sensibilizzazione delle istituzioni competenti in politiche sociali e
abitative.
Operazioni Costruzione e attivazione di un sistema integrato di servizi secondo logiche di lavoro di rete in
materia di politiche Sociali, abitative e di accoglienza , in ambito europeo nazionale e regionale B78\3;.
Opportunità N°1 C.1 – Realizzazione di servizi che offrono risposte mirate in ottica di genere
Descrizione : Le varie iniziative che si intede promuovere, saranno centrate sui bisogni specifici in un ottica di
genere.
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Strategia di Valorizzazione : Realizzare l’attivazione di percorsi individualizzati per l’inclusione sociale
mediate interveti programmati in un ottica di genere .
Operazioni : costruzione e attivazione di un sistema integrato di servizi secondo logiche di genere B78\3;
B78\4;.
Obiettivo specifico N° 6 – Titolo percorsi di protezione.
Punto di Forza n°1 F1.Coinvogimento delle istituzioni pubbliche nella prevenzione, contrasto e reinserimento
sociale delle vittime della tratta.
Descrizione : Costruzione di un percorso metodologico di interventi rivolti alle donne vittime delle tratta da
parte delle istituzioni pubbliche.
Strategia di Valorizzazione Sistematizzare e strutturare il sostegno alle donne trafficate
Operazioni : Costituzione di gruppi di lavoro per tematiche obiettivo al fine di sviluppare modelli di intervento
di buone prassi sperimentate nel contesto locale, nazionale , stransnazionale. B78\1;B78\2;B78\3;H53;
Opportunità N°1 F.1 –Lavoro di rete istituzionale e non
Descrizione : Promozione di azione di sensibilizzazione delle istituzioni e non alla problematica in esame
Strategia di Valorizzazione :Favorire azioni di diffusione e messa a sistema delle azioni e metodologie
sperimentate nei percorsi di protezione .
Operazioni : Costruzione ed incremento della rete. B78\1;B78\2;B78\3; H53;
Obiettivo Specifico 7. titolo: Contatto funzionale fra i soggetti vittime della tratta\prostituzione e
servizi del territorio
Punto di Forza : presenza sul territorio di infrastrutture già operanti per i soggetti di riferimento
Descrizione: Azioni di informazione e orientamento ai servizi
Strategia di Valorizzazione :si vogliono valorizzare le risorse esistenti e di nuova attivazione promuovendone
la conoscenza e l’accesso attraverso il lavoro di relazione in strada
Operazioni: Lavoro di informazione, contatto e relazione in strada H53;
Opportunità: Costituzione di sinergie e lavoro di rete
Descrizione: : Azioni di informazione e orientamento ai servizi
Strategia di valorizzazione Si vogliono valorizzare le risorse esistenti e di nuova attivazione promuovendone
la conoscenza e l’accesso attraverso il lavoro di relazione in strada
Operazioni: Lavoro di informazione, contatto e relazione in strada H53;
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Obiettivo Specifico 7.3 titolo:Soggetti interessati nei circuiti prostitutivi che non pongono in essere
comportamenti a rischio (trasmissione MST)
Punto di Forza: Presenza di personale qualificato e specializzato IN STRADA
Descrizione: Azioni di informazione, sostegno motivazionale al cambiamento di atteggiamenti e
comportamenti
Strategia di Valorizzazione : la strategia per la valorizzazione delle risorse consiste nel portare l’informazione
in strada promuovendo, attraverso il lavoro di contatto e di relazione, criticità e consapevolezza volta
all’abbandono dei comportamenti a rischio
Operazioni: Produzione materiale informativo -- Diffusione materiale informativo in strada - Lavoro di contatto
e relazione per la modifica di atteggiamenti e comportamenti a rischio H53; B78\1;
Opportunità: Realizzazione di servizi che offrono risposte mirate
Descrizione:Azioni di informazione, sostegno motivazionale al cambiamento di atteggiamenti e comportamenti
Strategia di valorizzazione la strategia per la valorizzazione delle risorse consiste nel portare l’informazione
in strada promuovendo, attraverso il lavoro di contatto e di relazione, criticità e consapevolezza volta
all’abbandono dei comportamenti a rischio H53; B78\1;
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Definizione delle operazioni
Tabella 10 - Analisi, verifica e classificazione delle operazioni interne ed esterne al Progetto Integrato di Sviluppo.
Obiettivo
Operativo Anagrafica Operazione
Classificazione
Operazione
Numero
Titolo Soggetto Proponente
Titolo Codice Operazione
Proposta Puntuale / Sistema
Tipologia
Rilevanza
Operazione
1.1
percorsi di presa in carico globale
Comune di Cagliari Azienda Sanitaria n° 8
Percorsi di normalità e consapevolezza delle donne vittime di tratta
B78 Puntuale Intervento di rete
Indispensabile
2.1
opportunità diversificateper l’indipendenza economica delle donne trafficate.
Comune di Cagliari
percorsi di inclusione sociale per le donne trafficate
B78 Puntuale
Erogazione di Servizi personalizza ti a Singoli Destinatari
Indispensabile
2.2
soluzioni diversificate in base alle diverse culture, medicina transculturale per la rielaborazione dei traumi prodotti dalla riduzione in schiavitù
Azienda sanitaria N° 8 ACLI
Percorsi di normalità e consapevolezza delle donne vittime di tratta
B78 Puntuale
Erogazione di Servizi personalizza ti a Singoli Destinatari
Indispensabile
3.1
opportunità diversificate di sviluppo relazionale e di partecipazione alla vita culturale e ricreativa
Comune di Cagliari ANOLF ACLI
Percorsi di normalità e consapevolezza delle donne vittime di tratta
B78 Puntuale
Erogazione di Servizi personalizza ti a Singoli Destinatari
Indispensabile
4.1
Percorsi di normalità e inclusione sociale
Comune Di Cagliari Coop- Promozione
Costruire percorsi di inclusione sociale per le donne
B78 Puntuale
Costruzione e attivazione di un sistema integrato di
Indispensabile
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Sociale trafficate servizi secondo logiche di lavoro di rete
4.2
opportunità di formazione e di inserimento lavorativo e di coinvolgimento del mercato del lavoro
Comune di Cagliari Coop. Promozione Sociale
Costruire percorsi di inclusione sociale per le donne trafficate
B78 Puntuale
Erogazione finanziamenti a singoli destinatari (aziende) per inserimenti lavorativi
Indispensabile
5.1
soluzioni diversificateper l’abitatare
Comune di Cagliari Coop. Promozione Sociale
Realizzazione di centri di recupero di accoglienza destinate a fasce deboli (donne trafficate)
B78 Puntuale
Erogazione di Servizi personalizza ti a Singoli Destinatari
Indispensabile
6.1
opportunità di protezione per le donne vittime della tratta e di violenza di genere
Comune di Cagliari Coop. Promozione Sociale ACLI
Realizzazione di centri di recupero di accoglienza destinate a fasce deboli (donne trafficate)
B78 Puntuale
Erogazione di Servizi personalizza ti a Singoli Destinatari
Indispensabile
6.2
percorsi di cura e sostegno per le donne contagiate e di prevenzione e sostegno per le altre
Comune di Cagliari Azienda Sanitaria 8 Coop. Nuova Prospettiva Assoc. Larus onlus
Percorsi di normalità e consapevolezza delle donne vittime di tratta
B78 Puntuale
Erogazione di Servizi a Singoli Destinatari
Indispensabile
7.1
Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione correttamente informati della rete dei servizi presenti nel territorio
Ass. Nuova Prospettiva Ass. Larus onlus
Attivazione di un servizio educativo, di recupero e accoglienza di fasce deboli(prosti Tuzione)
H53 Puntuale
Erogazione di Servizi a Singoli Destinatari
Indispensabile
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7.2
Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione che accedono in modo facile e funzionale ai servizi presenti nel territorio
Ass. Nuova Prospettiva Ass. Larus onlus
Attivazione di un servizio educativo, di recupero e accoglienza di fasce deboli(prosti Tuzione
H53 Puntuale
Erogazione di Servizi a Singoli Destinatari
Indispensabile
7.3
Soggetti interessati nei circuiti prostitutivi che non pongono in essere comportamenti a rischio (trasmissione MST)
Ass. Nuova Prospettiva Ass. Larus onlus
Attivazione di un servizio educativo, di recupero e accoglienza di fasce deboli(prosti Tuzione)
H53 Puntuale
Erogazione di Servizi a Singoli Destinatari
Indispensabile
7.4
Istituzioni informate circa le specifiche quantitative e qualitative del fenomeno nella zona di interesse
Ass. Nuova Prospettiva Ass. Larus onlus
Monitoraggio del fenomeno e sensibiliz= zazione
H53 Puntuale
Soggetti nel circuito della tratta\prostituzione, operatori dei servizi, popolazione generale
Indispensabile
7.5
Popolazione informata e sensibilizzata rispetto al fenomeno della tratta e prostituzione
Ass. Nuova Prospettiva Ass. Larus onlus
Monitoraggio del fenomeno e sensibiliz= zazione
H53 Puntuale
Soggetti nel circuito della tratta\prostituzione, operatori dei servizi, popolazione generale
Indispensabile
7.6
Azione locale efficacemente raccordata e integrata con quella regionale, nazionale ed europea
Ass. Nuova Prospettiva Ass. Larus onlus
Monitoraggio del fenomeno e sensibiliz= zazione
H53 Puntuale
Soggetti nel circuito della tratta\prostituzione, operatori dei servizi, popolazione generale
Indispensabile
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6.3 Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità
Tabella 11 - Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità
)
L’intervento è centrato al rispetto del principio delle Pari opportunità, attraverso l’offerta di iniziative
che permettano la fruizione dei servizi da parte della generalità delle persone senza alcuna distinzione
di sesso mediante la realizzazione di specifici interventi volti al superamento delle condizioni di disagio
ed emarginazione della condizione femminile, fra cui nello specifico la promozione di interventi volti al
sostegno della autoimprenditorialità femminile e alla fruizione di misure di agevolazione
all’autoimpiego.
Il progetto intende favorire il rispetto del Principio delle Pari Opportunità nell’ambito delle varie azioni
che intende sviluppare, nello specifico si evidenzia che verranno perseguite le seguenti finalità:
- garantire a donne in condizione di “svantaggio” l’accesso a servizi per l’inserimento lavorativo
mediante forme di inserimento lavorativo innovative e supportate da accompagnamento, tutoraggio e
sostegno di tipo tecnico-professionale e di tipo economico.
Codice Operazione Contesto di Vita
Accesso al
Mercato
del Lavoro
Situazione
Occupazionale
Partecipazione
alla Creazione di
Attività Socio-Economiche
B78
Potenziamento
capacità di
accoglienza servizi
di tipo abitativo
anche in favore
delle donne
Incremento
opportunità
occupazionali in
favore delle donne
Aumento della
presenza femminile
nel mondo del
lavoro in settori a
bassa accoglienza
delle donne
Sulla base di un
bilancio di
competenze e un
percorso di
orientamento si
stimolano le donne
vittime della tratta
di trovare la dove
possibile soluzioni
autonome al
problema
occupazionale
(cooperative,
artigianato ecc)
H53
Potenziamento di
servizi rispondenti
alla problematiche
femminili
Incremento
opportunità
occupazionali in
favore delle donne
Incremento
opportunità
occupazionali in
favore delle donne
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5.3. Analisi della sostenibilità ambientale
Tabella 12 - Valutazione dell’impatto delle operazioni a diretta finalità ambientale.
Obiettivi ambientali
Codice
Operazione A B C D E
Tabella 13 - Valutazione dell’impatto delle operazioni ad esclusiva finalità di sviluppo economico o sociale
Obiettivi ambientali
Codice
Operazione A B C D E
B78\ neutro neutro neutro neutro Neutro
H53 Neutro Neutro Neutro Neutro Neutro
B78 Neutro Neutro Neutro Neutro Neutro
B78 Neutro Neutro Neutro Neutro Neutro
B78 neutro neutro neutro neutro neutro
B78 neutro neutro neutro neutro neutro
Note (max 2 pagine).
si è rilevato che le finalità del Progetto Integrato di Sviluppo proposto non incidono né in senso
migliorativo né in senso peggiorativo nell’ambiente circostante
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Note (max 2 pagine).
I servizi proposti hanno un impatto ambientale neutro
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5.4. Definizione degli indicatori
Tabella 14 - Indicatori oggettivamente verificabili
Obiettivo
Generale
Obiettivi
Specifici Obiettivi Operativi Indicatori di Realizzazione Target
N
ot
e
Obiettivo Specifico 1
occasioni di
integrazione
individuate ed
implementate
Obiettivo Operativo 1.1
percorsi di una presa in
carico globale
1.1.1 n° di percorsi attivati
con presa in carico globale
Donne
trafficate e
dedite alla
prostituzio
Ne
Obiettivo Specifico 2
soluzioni
diversificate
per la
reattività delle
donne
trafficate
Obiettivo Operativo 2.1 opportunità diversificate per l’indipendenza economica alle donne trafficate.
2.1.1 n° di percorsi
individualizzati di sostegno
al raggiungimento
dell’indipendenza
economica
2.1.2 incremento numero di
chiamate (numero verde)
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Operativo 2.2
Soluzioni diversificate in
base alle diverse culture,
medicina transculturale per
la rielaborazione dei traumi
prodotti dalla riduzione in
schiavitù
2.2.1 numero delle donne
che seguono percorsi per
superare il trauma
2.2.2 numero delle donne
che completano questi
percorsi
2.2.3 incremento di
chiamate ricevute
2.2.4 numero di permessi di
soggiorno ex art.18
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Generale
percorsi di
fuoriuscita
dalla
situazione
di
schiavitù
delle
donne
vittime
della
tratta
Obiettivo Specifico 3 occasioni di integrazione individuate ed implementate
Obiettivo Operativo 3.1
Opportunità diversificate di
sviluppo relazionale e di
partecipazione alla vita
culturale e ricreativa
3.1.1 incremento n° di
utenze
3.1.2 n° donne che
partecipano attivamente a
percorsi ricreativi e culturali
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
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25/55
Obiettivo Specifico 4
percorsi per
l’autonomia
Obiettivo Operativo 4.1
Percorsi di normalità ed
inclusione sociale
4.1.1 N° coop. Sociali
attivate entro 1° anno
4.1.2 N progetti
individualizzati attivati
entro l’anno
4.1.3 % degli inserimenti
sul totale nelle cooperative
sociali entro 1° anno
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Operativo 4.2
opportunità di formazione e
di inserimento lavorativo e
di coinvolgimento del
mercato del lavoro
4.2.1 N° persone in
formazione entro l’anno
mediante percorsi di
formazione o tirocini
formativi e di orientamento
4.2.2. n° inserimenti
lavorativi all’anno
Donne
trafficate e
dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Specifico 5
soluzioni
abitative e di
accoglienza
rispondenti ai
bisogni delle
donne
Obiettivo Operativo 5.1
soluzioni diversificate per
l’abitare
5.1.1 n° soluzioni abitative
attivate all’anno
5.1.2 n° donne inserite
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Specifico 6
percorsi di
protezione
Obiettivo Operativo 6.1 opportunità di protezione per le donne vittime della tratta e di violenza di genere
6.1.1 incremento n° di
permessi di soggiorno ex art
18 ai fini di protezione
sociale
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Operativo 6.2 percorsi di cura e sostegno per le donne contagiate e di prevenzione e sostegno per le altre
6.2.1 n° donne seguite
6.2.2 n° donne che portano
a termine il percorso
sanitario
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo Specifico 7 Contatto funzionale tra i soggetti vittime della tratta/prostituzione e servizi del territorio
Obiettivo operativo 7.1 Soggetti nel circuito della tratta e prostituzione correttamente informati della rete dei servizi presenti nel territorio
7.1.1
n. di soggetti informati
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo operativo 7.2
Soggetti nel circuito della
tratta e prostituzione che
accedono in modo facile e
funzionale ai servizi presenti
7.2.1 incremento del
numero dei soggetti che
accedono ai servizi in modo
funzionale
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
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nel territorio
Obiettivo operativo 7.3
Soggetti interessati nei
circuiti prostitutivi che non
pongono in essere
comportamenti a rischio
(trasmissione MST)
7.3.1
n. dei soggetti che
abbandona comportamenti
a rischio
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo operativo 7.4
Istituzioni informate circa le
specifiche quantitative e
qualitative del fenomeno
nella zona di interesse
7.4.1
realizzazione di una analisi
sociologica del fenomeno
nella zona interessata
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo operativo 7.5
Popolazione informata e
sensibilizzata rispetto al
fenomeno della tratta e
prostituzione
7.5.1
realizzazione di momenti di
incontro e sensibilizzazione
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
Obiettivo operativo 7.6 Azione locale efficacemente raccordata e integrata con quella regionale, nazionale ed europea
7.6.1
gestione integrata dei casi
7.6.2
costruzione lavoro di rete
Donne
trafficate
e dedite alla
prostituzio
ne
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25/57
6. MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO
6.1. Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni
Tabella 15 - Stato della progettazione delle operazioni.
Codice Operazione Tipologia di
Operazione
Stato della
Progettazione Note
B78\1 Numero verde antitratta
Progetto Esecutivo
H53 Unità Mobile Progetto Esecutivo B78\2 Casa di fuga Progetto Esecutivo B78\3 Mediazione culturale Progetto Esecutivo
B78\4 Orientamento ed inserimento lavorativo
Progetto Esecutivo
B78\5
Organizzazione di un sistema di accoglienza e sostegno integrato
Progetto Esecutivo
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Tabella 16 - Stato dell’iter procedurale degli adempimenti preliminari per la realizzazione delle operazioni.
Codice
Operazione Adempimento
Soggetto
Responsabile
Stato
Adempimento
Data di
Conclusione
Prevista
B78\1 Attivazione
Servizio ACLI
Nessun
adempimento
Entro i primi 6
mesi
dall’erogazione
del finanziamento
H53 Acquisto unità mobile
Nuova Prospettiva\Larus
Nessun
adempimento
Entro due mesi dall’erogazione finanziamento
B78\2 Casa di fuga Promozione Sociale Nessun
adempimento
Entro il mese di
marzo 2007
B78\3
Attivazione
servizio di
Mediazione
Culturale
ANOLF Nessun
adempimento
Entro i primi 30
giorni
dall’erogazione
del finanziamento
B78\4
Attivazione di
orientamento ed inserimento
lavorativo
Promozione Sociale +
Cesil
Nessun
adempimento
Entro i primi 12
mesi dall’erogazione
del finanziamento
B78\5
Organizzazione di un sistema di accoglienza e sostegno integrato
Comune di Cagliari
+ Azienda ASL 8
Nessun
adempimento
Entro 30 giorni
dalla
comunicazione
dell’avvenuta
approvazione del
progetto integrato
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Tabella 17 - Cronoprogramma procedurale delle fasi per la realizzazione delle operazioni.
Codice Operazione Progettazione Selezione
Soggetto Attuatore Realizzazione Collaudo
B78\1 Marzo 2007
H53 Luglio 2007
B78\2 Luglio 2007
Entro 1 mese
dall’apertura del
servizio
B78\3 Marzo 2007
B78\4 Maggio 2007
B78\5 Marzo 2007
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25/60
6.2. Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l’attuazione dell’operazione.
Descrizione delle funzioni e dei servizi degli Enti Locali a scala intercomunale attivati e funzionanti e/o in corso di attivazione (unici es. sportelli per le imprese, uffici comuni, etc).
Descrizione delle esperienze di servizi alle comunità locali a scala intercomunale attivati e funzionanti e/o in corso di attivazione.
Per le caratteristiche territoriali del partenariato di progetto, si possono evidenziare tutti i servizi
della ASL 8 che sono dislocati e organizzati su base intercomunale. Inoltre si evidenzia la presenza
del CESIL ORIENTA- LAVORO Cagliari attivato dal Comune di Cagliari Assessorato delle Politiche
Sociali nell’ambito delle attività previste dal POR Sardegna 2000\2006 Misura 3.4
Max 1 pagina
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25/61
Descrizione delle esperienze di programmazione territoriale innovative attivate e funzionanti e/o in corso di attivazione (es. Agenda 21).
6.3.
Oltre a quanto evidenziato nel paragrafo precedente si segnala la programmazione socio-sanitaria
contenuta nel PLUS della Città di Cagliari dell’ambito individuato nel territorio ASL 8 – Provincia di
Cagliari.
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6.4.
6.5. Accordi di cooperazione per l’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo
Accordo di Cooperazione N° – Titolo
Oggetto dell’accordo sottoscritto.
Soggetti sottoscrittori dell’accordo.
Soggetti non sottoscrittori dall’accordo.
Motivazioni della non sottoscrizione dell’Accodo.
Data di sottoscrizione dell’accordo.
Accordo di Cooperazione N° – Titolo
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25/63
7. QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO
Tabella 18 - Quadro Finanziario.
Codice Operazione Tipologia Titolo Operazione Costo Totale Contributo richiesto
B78\1 Numero verde
sportello Donna Non Si Tratta
130.000,00
all’anno
260.000,00
Rif. 2007\08
H53
Unità mobile e
monitoraggio e
sensibilizzazione
Progetto Pilota
Prostituzione 310.000,00
290.000,00
Rif. 2007/08
B78\2 Casa di Fuga Non si Tratta 500.000,00
all’anno
1.000.000,00
rif. 2007/2008
B78\3 Mediazione
culturale Non si Tratta 61.000,00
61.000,00
Rif. 2007/08
B78\4
Orientamento ed
inserimento
lavorativo
Non si Tratta 200.000,00
all’anno
400.000,00
Rif. 2007/08
B78\5
Organizzazione
di un sistema di
accoglienza e
sostegno
integrato
Non Si Tratta Zero zero
Totali 2.011.000,00