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Pagina 1 È ormai risaputo che, negli ultimi anni, la grande crisi economica che tutti stia- mo vivendo è la protagonista indiscussa di stampa, tv e media in generale; ma che cosa non è stato ancora detto, o meglio, non è stato ancora discusso abbastanza ed affrontato?. Occorre pensare, al fine di non cadere nell’ovvio, che la crisi economica non è la causa del disagio sociale bensì, il ri- sultato di un grandissimo divario che negli ultimi quindici anni sta continuan- do a cresce- re esponen- zialmente, quello tra il contesto pubblico istituziona- le e quello privato delle im- prese. Mi spiego me- glio. Avrete senz’altro sentito par- lare di Welfare state, corretto? Ebbene, questo Welfare, ovvero benessere, è il complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato che interviene, in un’economia di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e rego- lamentato la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso. Il welfare comprende pertanto il com- plesso di politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita dei citta- dini (Treccani). L’editoriale Il grande gap tra contesto pubblico e aziendale:come affrontarlo? Anno 1, Numero 12 The Graduates Chronicle Il mensile di Bachelor Selezione Laureati Secondo questa definizione, special- mente in Italia dove abbiamo un Welfa- re passivo-assistenzialista, lo Stato si assume il ruolo di garantire il benesse- re dei cittadini. Ciò non è sbagliato, anzi è uno dei risul- tati più importanti che gli stati europei hanno raggiunto nel secondo dopo- guerra, ma non è più sostenibile. Lo Stato, e la situazione attuale lo dimo- stra, non è più in grado, da solo, di ga- rantire u n a condi- zione di benes- sere ai su o i cittadi- ni. Una delle cause di questo inadem- pimento è che il Welfare odierno è stato creato su una matrice societaria di boom eco- nomico, che oggi non esiste più. Se dagli anni Ottanta il processo di glo- balizzazione accelera, includendo all’interno degli scambi economico - finanziari Paesi come Cina e India che prima ne erano ai margini, ciò ha anche generato l’intensificazione di fenomeni quali l’aumento della competizione, la corsa all’innovazione tecnologica, l’intensificazione dei processi di fusione Continua a pag.2 Editoriale Il grande gap tra contesto pubblico e aziendale….……..………………………….p.1-2 Gli annunci del mese………………………..p.3 L’intervista Il primo giorno di università non si scorda mai….……………………………………...p.4 Un focus su… In un mondo ideale...riflessioni sui gio- vani laureati originari del Sud Italia...p.6 Pausa relax Speciale vacanze sulla neve…………...p.7 La domanda del mese Le aziende convocano solo i laureati che abitano vicino a loro? ……………..p.9 Sotto l’albero... il Graduates Chronicle! Dicembre 2013 Indice In questo numero parliamo di:

Bachelor chronicle n°12

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Il numero di dicembre del The Graduates Chronicle - l'unico magazine italiano dedicato ai laureati

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Page 1: Bachelor chronicle n°12

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È ormai risaputo che, negli ultimi anni, la grande crisi economica che tutti stia-mo vivendo è la protagonista indiscussa di stampa, tv e media in generale; ma che cosa non è stato ancora detto, o meglio, non è stato ancora discusso abbastanza ed affrontato?. Occorre pensare, al fine di non cadere nell’ovvio, che la crisi economica non è la causa del disagio sociale bensì, il ri-sultato di un grandissimo divario che negli ultimi q u i n d i c i anni sta continuan-do a cresce-re esponen-zialmente, quello tra il c o n t e s t o p u b b l i c o istituziona-le e quello p r i v a t o delle im-prese. Mi spiego me-glio. Avrete senz’a l tro sentito par-lare di Welfare state, corretto? Ebbene, questo Welfare, ovvero benessere, è il complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato che interviene, in un’economia di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e rego-lamentato la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso. Il welfare comprende pertanto il com-plesso di politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita dei citta-dini (Treccani).

L’editoriale Il grande gap tra contesto pubblico e aziendale:come affrontarlo?

Anno 1, Numero 12

The Graduates Chronicle

Il mensile di Bachelor Selezione Laureati

Secondo questa definizione, special-mente in Italia dove abbiamo un Welfa-re passivo-assistenzialista, lo Stato si assume il ruolo di garantire il benesse-re dei cittadini. Ciò non è sbagliato, anzi è uno dei risul-tati più importanti che gli stati europei hanno raggiunto nel secondo dopo-guerra, ma non è più sostenibile. Lo Stato, e la situazione attuale lo dimo-stra, non è più in grado, da solo, di ga-

ran t i re u n a c o n d i -zione di b e n e s -sere ai s u o i cittadi-ni. Una d e l l e cause di q u e s t o inadem-pimento è che il Welfare odierno è stato c r e a t o

su una matrice societaria di boom eco-nomico, che oggi non esiste più. Se dagli anni Ottanta il processo di glo-balizzazione accelera, includendo all’interno degli scambi economico - finanziari Paesi come Cina e India che prima ne erano ai margini, ciò ha anche generato l’intensificazione di fenomeni quali l’aumento della competizione, la corsa all’innovazione tecnologica, l’intensificazione dei processi di fusione

Continua a pag.2

Editoriale

Il grande gap tra contesto pubblico e aziendale….……..………………………….p.1-2

Gli annunci del mese………………………..p.3

L’intervista Il primo giorno di università non si scorda mai….……………………………………...p.4

Un focus su… In un mondo ideale...riflessioni sui gio-vani laureati originari del Sud Italia...p.6 Pausa relax Speciale vacanze sulla neve…………...p.7

La domanda del mese Le aziende convocano solo i laureati che abitano vicino a loro? ……………..p.9

Sotto l’albero... il Graduates Chronicle!

Dicembre 2013

Indice In questo numero parliamo di:

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e integrazione, la caduta dei confini geo-grafici e di settore, nonché una diversifi-cazione delle esigenze e dei bisogni della clientela. A cambiare non è stato solo il mercato in cui operano le imprese, ma anche l’intera vita sociale delle persone, con tutti i problemi che ne sono conse-guiti. Se da una parte la società e i suoi bisogni economico-sociali evolvono e si diversificano, dall’altra il sistema di Wel-fare è rimasto sempre lo stesso. Ciò ha generato un Gap tra contesto pubblico istituzionale e quello privato delle impre-se, che continua a crescere e che non aiuta la tanto sperata ripresa. Come passare da un Welfare passivo, dove si aiutano i cittadini laddove c’è un bisogno, ad un welfare attivo, in cui si cerca di investire delle risorse affinchè i cittadini non si trovino nella condizione di dover chiedere aiuto? Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, parla di Secondo Welfare, ov-vero un sistema di pro-mozione sociale, che vede coinvolti più attori: Stato, enti locali, azien-de, banche e assicurazio-ni. Ciò vuol dire che la crisi ci mette di fronte a scelte che non possiamo più rimandare e, ancora una volta, ven-gono chiamati in causa attori esterni, quali le imprese. Nel suo discorso, il Mi-nistro Giovannini, parla di esempi con-creti di governance, organizzazione e sviluppo di strumenti d’intervento inno-vativi che hanno coinvolto i diversi attori che hanno scelto di mettersi insieme per rispondere più coerentemente ai bisogni emergenti a causa della crisi. Si descrive, ad esempio, come alcuni istituti banca-ri abbiano avviato promettenti iniziative di finanza sociale - come social bonds, cofinanziamento e credito agevolato ai soggetti del Terzo settore – o come le Fondazioni di origine bancaria stiano realizzando numerose «azioni dimostra-

tive» autonome per rispondere ai bisogni in modo innovativo, promuovendo mo-delli inediti di partnership fra attori pubblici e privati, istituzionali e non profit, lo-cali e nazionali. O ancora come le aziende, specialmente quelle di grandi dimensio-ni, siano sempre più impegnate nella realizzazione di servizi di welfare, ad esempio iniziative di Work Life Balance al loro interno, atte a favorire l’incontro tra vita la-vorativa e vita privata dei propri collaboratori, oppure come il settore assicurati-vo si stia impegnando per offrire prodotti adeguati alle nuove richieste di protezio-ne dal rischio avanzate dagli italiani. Nel testo è sottolineata a più riprese anche l’intraprendenza di molti enti locali e alcune Regioni che, a fronte dei vincoli di bilancio imposti da Roma, hanno avviato percorsi virtuosi di riduzione degli sprechi, incremento dell’efficienza, sviluppo di nuove partnership con privati e Terzo settore per rispondere efficacemente ai biso-gni vecchi e nuovi dei propri cittadini. Sulla carta tutto questo sembra bellissimo, ma la domanda che tutti ci poniamo è: “Se le risorse pubbliche da riassegnare ai vari settori e programmi sono risultate scarse, quali sono le fonti di finanziamento capaci di alimentare il secondo Welfare?”. A tal proposito il Ministro spiega che un primo inventario comprende assicurazioni private e fondi di categoria, fondazioni

bancarie, il sistema delle imprese e gli stessi sinda-cati, associazioni ed enti locali, anche per il tramite di eventuali imposte di scopo (più accettabili poli-ticamente delle “tasse”). Ciò, molto semplicemen-te, vuol dire che in una qualche misura quello che si sta cercando di fare è creare un secondo sistema di welfare, che poggi su quello già esistente, i cui costi verrebbero ammor-tizzati da fondi privati. Non facciamoci inutili illu-sioni; è ovvio che per cer-

care di risanare la situazione attuale il pubblico deve ricevere l’aiuto da attori e-sterni, per lo più privati, in un ottica di “partnership” per rispondere più coerente-mente ai bisogni emergenti. Trovo però doveroso sottolineare che per realizzare tutto questo le istituzioni dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e rendersi conto che tutto ciò sarà solo una grande utopia se continuano a evitar il discorso tasse. È ora che si rendano conto che per quanto le aziende possano essere interessate a questi progetti di Welfare, pochissime sono quelle che riescono a permettersi il lusso di metterle in pratica e, la maggior parte delle volte, si tratta di grandissime multinazionali che, come tutti sappiamo, costituiscono solo una percentuale mini-ma del nostro tessuto aziendale, il quale è invece composto da piccole imprese che pagano ben il 60 % di tasse sul fatturato. Ecco perché è difficilissimo ridurre il Gap ed ecco perché è arrivato il momento di mobilitarsi con azioni concrete che poggino su una corretta riflessione su i veri pro-blemi reali, altrimenti, di che stiamo parlando?

Manuela Bellani

Sales Account

L’editoriale

Il grande gap tra contesto pubblico e aziendale: come affrontarlo?

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The Graduates Chronicle

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Gli annunci del mese

Scopri se c’è la posizione giusta per te!

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Anno 1, Numero 12

Posizione ricercata: Junior Developer PHP/Java Innovation Project I requisiti richiesti: ricerchiamo un/a giovane neolaureato/a, preferibilmente i n I n f o r m a t i c a e S c i e n z e dell’Informazione. E’ richiesta un’ottima conoscenza di PHP e Java e del sistema operativo Li-nux. Sarà considerato requisito prefe-renziale la conoscenza di nozioni di tipo sistemistico. Il/la candidato/a deve pos-sedere una buona conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata.

La posizione: Il nostro cliente è una società leader nel settore dei servizi turistici ad alto valore aggiunto. Il/la candidato/a verrà inserito/a all’interno dell’area IT, composta da cinque perso-ne di diversa seniority e alcuni consu-lenti esterni, e si occuperà di sviluppo, programmazione e manutenzione dei sistemi informativi aziendali. Inoltre, avrà modo di collaborare ad un importante progetto di innovazione di business che avrà numerose implicazio-ni lato IT e che porterà al completo rinnovo della piattaforma aziendale. Inserimento in un contesto aziendale giovane e in continua crescita. Luogo di lavoro: Milano Inquadramento: contratto a tempo indeterminato

Posizione ricercata: Junior PMO Assicurativo I requisiti richiesti: ricerchiamo giovane neolaureato/laureato Ingegneria Gestio-nale o Economia, che abbia preferenzial-mente maturato un’esperienza anche breve in consulenza o in compagnie assi-curative. E’ fondamentale che il candi-dato possieda capacità analitiche, com-petenze organizzative e di gestione di tempi e risorse e capacità di lavoro in modo autonomo. La posizone: l’azienda cliente è una Compagnia di Assicurazione Multinazio-nale operante nel ramo Vita e ramo Danni. Il candidato verrà inserito all’interno del Servizio Organizzazione Progetti e Processi, dove si occuperà di:

organizzare il piano lavori di un progetto;

monitorare lo stato di avanza-mento dei lavori;

preparare report e documenti di aggiornamento per tutte le parti coinvolte;

Luogo di lavoro: Milano centro Inquadramento: stage/contratto a tem-po determinato a seconda dell’esperienza del candidato.

Per candidarti a queste e ad altre posizioni, accedi alla homepage

del sito di Bachelor, www.bachelor.it

Posizione ricercata: Junior Mechanical Engineer Off-Shore I requisiti richiesti: ricerchiamo un neolaureato/a magistrale in Ingegneria Meccanica con indirizzo di specializza-zione in impianti, interessato al settore dell’impiantistica off-shore. Al candidato è richiesta un’ottima co-noscenza della lingua inglese e dei pac-chetti MS Office e Autocad. Fondamentali per questa posizione sono le doti relazionali, la flessibilità e la capacità di adattamento a situazioni ambientali difficili; doti organizzative e di lavoro autonomo, curiosità ed intra-prendenza sono altre caratteristiche rilevanti al fine della valutazione delle candidature. La posizione: L‘azienda cliente è una società di consulenza dedicata alla ge-stione tecnica di progetti complessi nel settore delle installazioni off-shore. Per il candidato è previsto un percorso di formazione specifico destinato ad acquisire le competenze tecniche e di sicurezza necessarie allo svolgimento autonomo dell’attività. Questa prevede parte di lavoro in ufficio e parte di lavo-ro presso cliente, in sede o direttamen-te su piattaforma mobile. Nel dettaglio le mansioni previste sa-ranno: raccolta delle specifiche tecni-che e funzionali, supervisione dei forni-tori e supporto alla progettazione dei sistemi d’integrazione degli impianti; coordinamento delle interfacce produt-tive, della costruzione e delle operazio-ni di collaudo. Luogo di lavoro: Milano. Richiesta di-sponibilità a trasferte internazionali di breve e lunga durata.

Inquadramento: contratto a tempo indeterminato

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L’intervista Il primo giorno di università non si scorda mai!

The Graduates Chronicle

Il passaggio tra le scuole superiori e l’Università è da sempre stato tra i più formativi per un ragazzo che si appresta a diventare un adulto con delle vere responsabilità e dei veri obiettivi da por-tare a termine. Ci siamo domandati co-me le matricole vivono l’impatto con l’Università e se le loro aspettative ven-gono soddisfatte, abbiamo, quindi, chie-sto del primo giorno ad una ragazza che ha appena iniziato la sua avventura all’Università degli Studi di Milano. Beatrice, raccontaci un po’ di te. Sono Beatrice Sangalli, vivo a Calolzio-corte in provincia di Lecco, e sono una matricola al primo anno di Lingue e Let-terature straniere all’Università degli studi di Milano. Com’è stato il primo impatto con l’Università? L’università è completamente diversa dal liceo. Io ho frequentato il liceo scien-tifico di Calolziocorte, un paesino molto piccolo con una realtà sicuramente più ristretta e contenuta di un ambiente universitario che è più aperto e pieno di persone diverse provenienti da posti d’Italia, d’Europa e, perché no, del mon-do differenti. Personalmente ho più spazio per decidere cosa fare, cosa stu-diare, su cosa concentrare la mia atten-zione. Decisamente meno stressante! Te l’aspettavi così? Sì, veramente sì. speravo fosse un am-biente simile, più stimolante, ma che mi permettesse anche di avere tempi e spazi per me e per organizzarmi lo stu-dio. Raccontaci qualcosa del tuo primissimo giorno? La mia prima lezione universitaria in assoluto l’ho passata seduta per terra! La materia era Glottologia ed eravamo così tanti che molti, me compresa, non sono riusciti a trovare un posto a sede-re. Sei sempre stata convinta di proseguire

gli studi dopo il liceo? Sì, avendo frequentato il liceo scientifico era naturale fre-quentare l’Università per me. Il liceo non da una preparazione completa e adeguata per entra-re subito nel mondo del lavoro. E per quanto riguarda il corso di laurea, Lingue è stata la tua prima scelta? No. Fino a settembre non ave-vo proprio idea di cosa fare! Ero indecisa tra diverse opzioni: verso la fine, comunque, la scelta era tra Psicologia e Lin-gue. Cosa ti ha portato a scegliere la seconda? Le persone intorno a me a cui ho chiesto consiglio mi hanno sconsigliato di fare Psicologia, dicendo che era un corso di laurea molto frequentato e che dava pochissimi sbocchi profes-sionali. Troppi laureati in quel settore e pochi posti di lavoro!Inoltre, sono molto appassionata di inglese e volevo approfondire le mie conoscenze sulla letteratura e sulla lingua. Dove hai cercato informazioni sui corsi di laurea da frequentare? Hai chiesto consigli a qualcuno? Ho chiesto consiglio soprattutto a mia sorella che è laureata magistrale in Scienze Politiche, e mi sono confrontata con i miei compagni di classe che si tro-vavano nella mia stessa situazione. Poi ho cercato informazioni su internet, soprattutto sui siti delle università. E i professori del liceo ti hanno dato consigli? No, non molti! Le informazioni che hai trovato sui siti sono state chiare e sufficienti? Non del tutto, infatti ho anche partecipa-to agli open day delle università che, devo dire, mi hanno chiarito molto le

idee e mi hanno dato un’anteprima della mia futura vita universitaria. Hai scelto il corso universitario anche pensando ad un possibile sbocco pro-fessionale? Sì, ho qualche idea per un futuro lavo-ro, mi piacerebbe poter tradurre libri in diverse lingue o comunque lavorare nel settore dell’editoria. Cosa ti aspetti dall’università? Mi aspetto che mi dia una preparazione solida per poter intraprendere la carrie-ra professionale che preferisco. E noi, in qualità di Bachelor Selezione

Neolaureati facciamo un grosso in boc-

ca al lupo a te e a tutte le matricole che

iniziano quest’anno la loro avventura

universitaria.

Ylenia Sannino Alta Scuola Di Formazione Bachelor

Beatrice Sangalli, giovane matricola all’università Statale di Milano.

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Anno 1, Numero 12

Buone Feste

Tutto il team di Bachelor Selezioner Neolaureati Vi augura un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo!

Il 2014 sarà ricco di novità anche per il Graduates Chronicle...

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Un focus su… In un mondo ideale...riflessioni sui giovani laureati originari del Sud Italia

The Graduates Chronicle

In un mondo ideale i media e i giornali smetterebbero di parlare di crisi econo-mica, del fatto che non c’è lavoro, della fuga dei cervelli, del futuro incerto per noi giovani, delle poche possibilità che ci sono di riuscire ad emergere in un con-testo in cui cresce sempre di più il nu-mero di persone laureate. In un mondo ideale esiste la cosiddetta meritocrazia dove tutti i giovani con una laurea, che hanno studiato a discapito delle tasche dei propri genitori e che si impegnano ogni giorno per migliorare il proprio lavoro, hanno la possi-bilità di diventare manager in poco tempo. Infine, e non meno importante, in un mondo ideale un ragazzo laureato in un’università del sud Italia non deve sentirsi da meno di uno laureato al nord che ha frequentato le università più prestigiose e più conosciute al mondo, ma soprattutto, non deve sentire di avere pochissi-me chance solo perché non abita a Milano o Torino. In questo mondo, dove tutto ciò avviene, cresce la frustrazione nei confronti di una situazione fortemente strumentalizzata dai media, dove i giovani, so-prattutto al sud Italia, fomentati da queste cattive notizie, temono di cadere in un baratro sempre più profon-do dove non c’è alcuna speranza per il loro futuro professionale. Non ci sono stati giorni, negli ultimi an-ni, in cui non si sia sentito parlare della crisi, della disoccupazione giovanile e di una situazione, che genera malcontento e che va via via peggiorando. Personal-mente mi piacerebbe chiedere a questi ragazzi se c’è qualcosa che stanno fa-cendo o che vorrebbero fare per miglio-rare la loro situazione, al di là di quello che sentono dire in giro. No, non voglio dire loro di non arrender-si, sarebbe banale e scontato. Ma vorrei porre l’accento su un altro aspetto, quello del “tentare strade alternative”.

quello del “tentare strade alternative”. In fondo, chi l’ha detto che chi ha studia-to psicologia debba fare per forza lo psi-cologo o chi ha studiato giurisprudenza debba fare l’avvocato, il magistrato o il notaio? Il mio consiglio è quello di cercare di individuare una nostra attitudine perso-nale, e, partendo da quella, crearsi un qualcosa di diverso che possa darci più

possibilità non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma anche di sviluppare un percorso professionale che vi faccia cre-scere come persone, come professionisti e come futuri manager. Pensare in nega-tivo dicendo a priori che non esiste non vi aiuta e non vi gratifica. Io non so cosa sia meglio: se restare e crederci oppure andare via in un posto che offre maggiori e migliori chance di lavoro, tentando così di costruirsi un vero futuro. Quello che so, è che il mio lavoro in un’azienda di ricerca e selezione di gio-vani laureati operante in tutto il territo-rio nazionale mi ha rivelato un mondo a me sconosciuto, un mondo dove i ragazzi che vengono da atenei del sud Italia non

hanno le stesse possibilità di fare car-riera per almeno due motivi: il primo, sicuramente il più noto a tutti, è che le imprese sono perlopiù presenti nel ter-ritorio settentrionale, il secondo è che la maggior parte delle università del sud non danno visibilità alle aziende dei propri laureati, perciò diventa difficile contattarli per dare loro un’opportunità di fare carriera.

A questo punto non resta che chiudere gli occhi e immaginare il mio mondo ideale, quello in cui un ragazzo neolaureato che vive in un piccolo paesino del sud Italia dimenticato da tutti e che si è paga-to gli studi universitari lavorando alla locanda del paese, ha le stesse possibilità di diventare manager d’azienda di un laureato della stessa facoltà dell’università più costosa e prestigio-sa d’Italia pagata dai propri genitori. In quel mondo, le aziende li considerano ugualmen-te spendibili sul merca-to del lavoro e li assu-merebbero entrambi

senza dover scartare chi dei due “si trova troppo lontano”.

Ylenia Sannino Responsabile

Alta Scuola Di Formazione Bachelor

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Anno 1, Numero 12

Pausa relax I consigli della redazione per alleggerire lo studio o il lavoro: speciale vacanze sulla neve

Top 5 Songs

1.“Snow (Hey oh)” - Red Hot Chili Peppers (2006) The more I see the less I know /The more I like to let it go hey oh/ Deep beneath the cover of another perfect wonder/Where it's so white as snow

2.“Snow On the Sahara” - Anggun (1997) I'll be the moon that shines on your path/The sun may blind our eyes/ I'll pray the skies above for snow to fall on the Saha-ra

3. “Neve” - Mina (1998) Ma sei, sei come la neve sei che tocchi e sciolta già e non sai più com'è

4.“Neve al sole” - Pino Daniele (2005) Io senza di te sono neve al sole sono neve a l so le perché io senza di te mi lascio cadere

5. “Let it Snow! Let it Snow! Let it Snow! ” - Vaughn Monroe (1945) Oh, the weather outside is frightful, But the fire is so delightful, And since we've no place to go, Let it snow, let it snow, let it snow.

Top 5 Libri

1.Anche la neve se ne frega - Liga-bue (2004) 2166: Difo e Natura vivono in una società in cui vige il Piano Vidor che controlla i pensieri e i sentimenti di tutti. Fino a quando una “disfunzione” di Natura non cambierà tutte le cose…

2. Zanna Bianca—J. London (1906) Zanna Bianca è un incrocio tra un cane e un lupo. Quando nasce sa che dovrà ucci-dere per non essere ucciso. London ci re-gala il racconto di una sfida, di una dram-matica prova di forza che commuove.

3. Il senso di Smilla per la neve—P. Høeg (1992) Smilla è una ragazza che vive sola a Cope-naghen, e che trascorre le proprie giorna-te solo con Esajas, un bambino inuit. Quando Esajas viene trovato morto, Smil-la non crede alla versione della polizia ed comincia la sua indagine personale.

4.Che forma ha un fiocco di neve? Numeri magici in natura—I. Ste-wart (2003) L’autore mostra come le apparentemente fredde leggi della matematica trovino espressione nella bellezza della natura.

5. La signora in giallo: omicidio sul ghiaccio—B. Donald ( Una serie di misteriosi incidenti manda a monte un’importante gara di pattinaggio sul ghiaccio. Riuscirà anche questa volta la mitica Jessica Fletcher a fermare il col-pevole prima che sia troppo tardi?

Top 5 Film

1. La neve nel cuore (T. Bezucha, 2005) Everett è il primogenito dei cinque figli dei coniugi Stone: per le feste torna a casa e presenta alla famiglia la fidanza-ta, una donna d'affari di New York. Fra il dolce e l'amaro, qualche risata e qual-che sentimentalismo. 2. La tigre e la neve (R. Benigni, 2006) Attilio è un poeta che vive in una di-mensione letteraria, incantato dalla voce alta e sublime dei poeti che ama. Si è innamorato di una donna che tutte le notti sogna di sposare...

3. Shining (S. Kubrick, 1980) In un albergo isolato in mezzo alle nevi, avvengono eventi soprannaturali e che hanno per protagonista un bambino dotato di poteri paranormali.

4. Pistaaa... arriva il gatto delle nevi (N. Tokar, 1972) Impiegato di New York eredita da uno zio un hotel fatiscente nelle Montagne Rocciose e si trasferisce con moglie, figli e cane. Tutto quel che avete sognato di fare sulla neve, e non avete mai fatto. Un tipico film Walt Disney per famiglie.

5. La prima neve (A. Segre, 2013) Il film affronta il tema dell'integrazione, incentrandosi sul rapporto speciale che si crea tra un ragazzino italiano e un immigrato del Togo, ospite di una casa di accoglienza. Anche la natura ha un ruolo di spicco nella storia.

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Publi-redazionale Borse di studio per il master “Smart City”

The Graduates Chronicle

L’Università di Firenze – Dipartimento di Architettura – organizza per febbraio 2014 il Master di II livello avente ad oggetto “Il progetto della Smart City“. Il Master, che avrà durata di 9 mesi, intende formare e aggiornare figure professionali altamente qualificate che si occupano di progettazione e gestione degli spazi urbani affrontando aspetti teorici, metodologici e applicativi legati alla nozione della città contemporanea e “intelligente”: le Smart City. Il Master, il cui termine di iscrizione sarà il prossimo 16 gennaio, comprenderà lezioni frontali, momenti seminariali, conferenze, laboratori, workshop ed interventi di esperti esterni. La Pagano & Ascolillo Energy and Technology S.p.A., società specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi tecnolo-gici e impegnata da tempo nel progetto delle Smart City, è Main Sponsor del Master. L’azienda ha indetto un bando per l’assegnazione di n. 10 borse di studio a copertura integrale del costo di iscrizione dei meritevoli vincitori. Per partecipare al concorso, per l’assegnazione delle suddette borse, è necessario inviare digitalmente il curriculum vitae et studiorum,che deve essere stilato secondo formato europeo e con un’ estensione max di 200kB, all’indirizzo mail [email protected] entro e non oltre il 16/01/2014, corrispondente alla data ultima entro la quale deve essere consegnata la domanda di ammissione presso l’Università degli Studi di Firenze. Ai vincitori sarà garantita la partecipazione gratuita al corso, restando a carico dei borsisti gli eventuali costi di trasferta, vitto e alloggio. Non saranno prese in considerazione le candidature, pervenute da aspiranti borsisti, che non abbiano provveduto a presentare domanda di ammissione presso l’Università degli Studi di Firenze. La Pagano & Ascolillo S.p.A. procederà nel nominare una commissione interna e procederà con la selezione dei 10 candidati ritenuti meritevoli, il cui elenco sarà pubblicato sul sito web www.paspa.it in data 26/01/2014. Documenti utili Tutti i dettagli relativi al Master sono visionabili e scaricabili dal sito istituzionale dell’Università di Firenze. Scarica il modulo per la domanda di ammissione al Master “Il progetto della Smart City” – Università degli studi di Firenze: Domanda di ammissione Clicca qui per leggere e scaricare il bando per l’assegnazione delle Borse di Studio indetto dalla Pagano & Ascolillo S.p.A Clicca qui per visualizzare il programma del master

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Anno 1, Numero 12

La domanda del mese Le aziende convocano solo i laureati che abitano vicino a loro?

Sono Matilde, neolaureata in scienze

politiche e vengo da Latina. Come mai

vengo contattata soltanto da aziende

situate nei pressi della capitale? Sarei

disposta a spostarmi dalla mia città na-

tale ma sembra che alle aziende ciò non

interessi?

Matilde

Cara Matilde, spesso ci si chiede come mai, pur avendo tutte le “carte in regola” richieste dall’annuncio lavorativo, il proprio profilo non venga preso in considera-zione neanche per una sempli-ce intervista telefonica. Pur-troppo, in alcuni casi, la rispo-sta è assai scontata: il candida-to non è domiciliato nello stes-sa città in cui è ubicata l’azienda. Anche se può sem-brare assurdo (e probabilmen-te lo è!) il fatto che si abiti dall’altra parte dello stivale può risultare requisito fondamentale per NON essere selezionati. È pur vero che dal punto di vista dell’azienda il discorso regge. Forse prendere fare un esempio pratico

può aiutare la comprensione. Poniamo il caso in cui un’azienda di Mila-no ricerchi un candidato per uno stage di 6 mesi ed offra un rimborso spese di 500 euro. Tra le varie candidature analizziamo due profili specifici: il primo candidato, che chiameremo A, possiede tutti i requi-siti elencati nell’annuncio ed è nato e cresciuto a Milano. Il secondo candidato, che chiameremo B, ha un profilo uguale a

quello di A, ma è nato e cresciuto a Ro-ma. Di norma l’azienda contatterà e valu-terà l’inserimento nel proprio organico solo del profilo A. Il candidato B, infatti, pur presentando caratteristiche in linea

con le richieste dell’azienda, presenta un notevole deterrente all’inserimento. Per poter iniziare una collaborazione con l’azienda, B dovrebbe infatti cerca-re un alloggio (e a Milano una stanza costa circa 500 euro, cifra equivalente alla retribuzione offerta) dovrebbe inol-tre affrontare le spese di trasferimento e le spese per effettuare gli spostamen-ti dalla sede di lavoro al domicilio. Si

comprende quindi come il candidato B presenti diversi problematiche che possono andare ad incidere sulla sua effettiva motivazione ad intra-prendere una collaborazione che, da un punto di vista eco-nomico e logistico possono risultare gravose, specie se il contratto offerto è di breve durata e non garantisce un’ effettiva stabilità. A questo punto appare ovvio e com-prensibile che l’azienda chia-merà il candidato A senza farsi troppe domande. Contattare il

candidato B potrebbe infatti risultare un rischio perché potrebbe rivelarsi una perdita di tempo e uno spreco di risor-se. Il consiglio che noi della selezione pos-siamo dare ai candidati che non risiedo-no vicino alla sede dell’azienda che of-fre una posizione lavorativa e, nota bene, che siano REALMENTE motivati e quindi disposti ad affrontare quanto detto sopra, è di inserire all’interno del proprio curriculum vitae il domicilio di un amico, o di un conoscente, che ef-fettivamente risieda nella città in cui si svolge la selezione. Una volta contatti dall’azienda basterà dire che il domici-lio è un appoggio sicuro, ma tempora-neo, utile fino a che non si sarà trovata una soluzione propria. In questo modo si hanno maggiori possibilità di essere contattati e, tutto sommato, una bugia a fin di bene, se sorretta da effettiva motivazione alla posizione, non ha mai fatto male a nessuno!

Magda Fiorin e Rachele Rossi

Recruiter Specialist

Bachelor Selezione Laureati

Bachelor contiene all’interno del suo nome la sua realtà: una società multinazionale italiana nata nel 1998, unica specialista nella selezione di giovani talenti. Attualmente siamo in con-tatto con oltre 8.000 aziende e con un network di 100.000 giovani laureati italiani. Oltre all’attività di selezione, Bachelor si compone di altre due realtà: il Centro Studi e Ricer-che Bachelor (il quale oggi redige rapporti di ricerca sul mercato del lavoro per laureati ed aziende, analizzando le dinamiche occupazionali riguardanti i giovani laureati), e l’Alta Scuola di Formazione Bachelor (scuola per l’occupabilità indirizzata unicamente a neo e giovani lau-reati).

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