BALUARDO

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  • 8/7/2019 BALUARDO

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    LA STORIA DI UN BALUARDO CONTRO LA DROGA

    Un colpo in faccia, una manata involontaria , un dito galeotto si era infilato dentro l occhio

    destro di Michele, che comunque era uscito vincente dal contrasto. Un tocco con lesterno del

    piede destro e .... la palla rotol comodamente al di l della linea del fallo laterale. Solo duepassi indietro Gino se ne stava l impalato, non aveva neanche accennato a scattare. - Basta

    seghe Gino!- tuon dalla panchina il mister. Gino era a zero fiato, la palla appena rimessa

    dagli avversari gli sfior i capelli, Gino avrebbe voluto saltare, ma le sue gambe non risposero,

    la palla piovve in area, testa, nel sette. Fischio, palla al centro, appena toccata, triplice fischio.

    Il pareggio non sarebbe stato male ma la sconfitta toglieva definitivamente alla polisportiva

    cassina amata la possibilit di piazzarsi al comando del girone.

    Negli spogliatoi non si contarono i vaffanculo che Gino si dovette sorbire. Il mister la prese

    con filosofia, gli diede una pacca sulle spalle e disse - capisco che alla tua et si ha tanta voglia

    ma non farne pi di sei al giorno se no vedi come scoppi -. La realt era che Gino, asfissie a

    parte era un gran bel giocatore e il mister ci teneva molto a che non si demotivasse.Nel primo tempo poi era stato sicuramente il migliore in campo poi, quando la benzina finisce,

    non c proprio pi un cazzo da fare.

    Antonio Marco e Silvia erano al parchetto, seduti su una specie di castelletto di legno di quelli

    per far giocare i bimbi intanto i bimbi quando si fa buio stanno a casa . Antonio stava

    pressando limpasto dentro al tubo .- Occhio arriva qualcuno - disse Silvia, Antonio port

    l'attrezzo in basso, al riparo da sguardi indiscreti. Una sagoma si intravedeva appena tra il

    buio finquando non lasci il prato per ritrovarsi su un vialetto dove un lampione non si sa

    come risparmiato dal vandalismo metropolitano ne rese intelligibili i lineamenti. -ma

    vaffanculo, Gino!- sentenzi Marco. - allora ? la partita come cazzo ti andata?- - in merda,

    come al solito, abbiamo perso allultimo secondo - - vabbe va appiccia sto premio di

    consolazione - disse Antonio passandogli il tubo. Gino sistem il suo sfai e port il tutto allabocca, Marco accese un legno e lo pass sul fornello nel momento stesso che Gino cominci a

    tirare. Il fuoco in breve color limpasto di un rosso intenso, Gino fece una smorfia, pass a

    Silvia e cominci una serie di rumorosi colpi di tosse conclusi con un sverzata grossa come un

    uovo. - E poi dicono che far sport fa bene, guarda come ti sei ridotto - fu il commento di

    Marco, - hai ragione -. ammise Gino - ma sai un vizio che non riesco a togliermi-. Marco e

    Antonio proposero di spostarsi al pub che il marted faceva happy hour fino alle 11 e si poteva

    bere una guinnes a sei carte ma Gino disse di andare senza di lui che era stanco e Silvia rimase

    con lui. Seduti in uno spazio quasi chiuso di una struttura dedicata al ludico passatempo dei

    bambini i due giovani cominciarono a scambiarsi qualche tenero segno di affetto, qualche

    carezza, qualche bacio...In breve la sopravvenuta oscurit di una notte senza luna fu lunicovelo che ricopriva i due giovani corpi che si contorcevano avvinghiati tra carezze ed assaggi.

    Quellunico essere bicefalo si sporse fino a stendersi sul ponte di corde il cui ondeggiare ne

    accompagnava i movimenti pulsanti.

    Gaetano stava guardando una partita di calcetto per lui era qualcosa pi di un semplice

    passatempo era un incarico ufficiale. Gaetano era lassistente del selezionatore della

    rappresentativa under 21 e si trovava in quel posto per visionare alcuni giocatori. Al termine il

    primo tempo la polisportiva cassina amata conduceva per tre a uno e due giocatori in

    particolare avevano impressionato positivamente locchio esperto di Gaetano, il cinque

    Michele Perfetti e il sette Gino Sciamanni. Le squadre erano appena rientrate in campo

    quando un sincopato funicul funicol comunicava al mondo che qualcuno stava chiamando il

    telefonino di Gaetano. Era una sua vicina, occupava lappartamento del terzo piano loavvisava di una perdita dacqua proveniente dal suo appartamento. Gaetano lasci il suo

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    incarico e torn a casa. Ignaro della imminente debacle del secondo tempo segn sul taccuino i

    nomi dei due giocatori con una piccola nota a margine da convocare.

    Aperta la porta di casa il buon Gaetano si accorse che non si trattava di un guasto allimpianto

    idraulico ma quel gran figlio di puttana del gatto era in qualche oscuro modo riuscito a far

    catapultare la vasca dellacquario per poi comodamente ingoiarsi tutti quei coloratissimi

    lucenti e appetitosi pesci tropicali rovesciati sul pavimento. Non si perse danimo e si misesubito di gran lena a ripulire il tutto riservandosi di decidere poi, a mente fredda, il destino che

    avrebbe riservato al micione se cio rinchiuderlo nel forno a microonde acceso o nel cestello

    della lavatrice prima di avviare la centrifuga.

    Riassestato lappartamento si dedic alle pubbliche relazioni e and a bussare al piano di sotto

    per sincerarsi dei danni e scusarsi dellinconveniente. La vicina era da tempo sola in casa, il

    marito, tecnico in una multinazionale dellinformatica, era stato assegnato alcuni mesi da

    qualche parte nel lontano Texas. Da poco lei aveva tramutato il suo lavoro da full a part-time

    trovando il tempo di dedicarsi ad una sua vecchia passione, la pittura. Aveva anche realizzato

    uno splendido murales con immagini di vita agreste in uno stile s naif ma permettendosi qua e

    l qualche fuga dalla crudit delle figure ben definite per aprire spazi dove i colori simischiavano dando un particolare effetto onirico-lisergico. Quella macchia dumidit che

    minacciava il frutto del suo ingenio la stava innervosendo oltre ogni limite al punto che ,

    quando and ad aprire la porta non bad nemmeno al suo abbigliamento cosicch la prima

    immagine che Gaetano si trov dinnanzi fu quella dei prosperosi seni rigonfi allinterno di un

    reggiseno che a stento li conteneva . Lidia, la vicina era infuriata e si muoveva a scatti quasi

    dovesse adoperare il suo imperiale paio di tette come un arma . Non appena Gaetano riusc a

    comunicarle il passato pericolo si rasseren di colpo, recuper tutta la sua gentilezza ed

    affabilit, invit il giovane vicino a visitare le sue ultime creazioni e gli offr una tazza di caff.

    La cucina era stretta e le tette di lei si strusciarono pi volte contro di lui. -Non lo fa per

    malizia- pes lui - ma portandosi dietro una settima non si pu proprio farne a meno- gett

    quellopinione non appena si trov la di lei lingua allinterno della sua bocca. Il suo abbracciolo rinchiuse in un angolo tra il frigorifero e la credenza, le labbra dei due si sigillarono per

    interminabili secondi le enormi tette della vicina nel loro premersi sul suo torace avevano certo

    modificato la circolazione cosicch ora il sangue pareva affluire in abbondanza solo verso il

    basso del corpo. Le labbra di Lidia si spostarono verso il collo, attraversarono il torace e si

    fermarono al membro ormai turgido, lo baciarono, lo carezzarono, lo succhiarono fino a

    carpirne il succo. Dopo qualche attimo Lidia se ne and in bagno, Gaetano pot sentire il

    rumore di chi si sta lavando i denti e in quel momento si ricord di avere qualcosa di molto

    importante da fare, si rivest, corse verso casa e telefon al suo amico Giannino Baluardo

    selezionatore della rappresentativa under 21 di calcio a cinque. Comunic il suo parere su

    Perfetti e Sciamanni e consigli a Giannino di convocarli per il prossimo raduno della squadra.Non appena riagganciato Gaetano torn nellappartamento del piano di sotto per non uscirne

    che tre giorni dopo.

    Una macchia informe grigia a varie tonalit spiccava sul nero del sedile della moto di

    Giannino, e questo le seccava alquanto. Abituato ad affrontare di petto tutte le avversit della

    vita non si perse danimo, apr il bauletto e ne estrasse uno straccetto usa e getta superstite del

    periodo in cui faceva il tecnico, rientr in palestra per inumidirlo e, di buona lena si mise a

    cancellare i resti del passo di un qualsiasi piccione cittadino. Indoss il suo casco

    customizzato dipinto a guisa di pallone regolamentare sal sul suo bolide e part col fare sicuro

    di chi in regola con la sua coscienza. Eh s, perch stava facendo veramente un bel lavoro

    con quei ragazzi, gli aveva fatto sputare sangue a quel primo raduno ma, ne era sicuro

    lavrebbero ringraziato.

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    Tagli per il giardinetto, procedendo con cautela sul vialetto pedonale fino ad arrestarsi nei

    pressi di una panchina dove due giovani stavano armeggiando con un accendino, un sottile

    foglio di carta e qualcosaltro. Giannino alz la visiera del casco per farsi riconoscere

    -Sciamanni e Trivelli, buona sera... domani potete anche fare a meno di presentarvi

    allallenamento!-.

    Nel suo ruolo bisogna anche sapersi comportare duramente se si vogliono ottenere dierisultati del resto se quei due non avevano capito cosa significhi fare sport non poteva esserci

    posto per loro nella sua squadra . Lindomani prima dellallenamento avrebbe fatto un bel

    discorsetto di etica sportiva ai suoi ragazzi e se qualcuno non ci si sarebbe riconosciuto per lui

    la porta sarebbe stata aperta.

    Michele era stato scelto nel quintetto base ed era pronto a dimostrare tutto quello che valeva,

    solo un piccolo rammarico durante il riscaldamento per il suo amico Gino che era stato escluso

    dalla squadra, solo un istante perch doveva concentrarsi sullincontro e non poteva

    permettersi di distrarsi pi di tanto. Nello stesso momento a Gino non poteva fottergliene di

    meno occupato comera a titillare con la lingua la topolina di Silvia facendo scorrere la punta

    del proprio organo del gusto tra le pieghe della vulva soffermandosi maggiormente allapicedella stessa laddove lattendeva quella piccola sporgenza che Gino non aveva mai saputo se si

    chiamasse il clitoride o la clitoride, ignoranza che non gli impediva affatto di servirsene.

    Congiuntamente col dito penetrava lorifizio e, agendo sulle sue falangi ne sondava ogni

    raggiungibile anfratto.

    Il signor Eul della sezione di Sesto San Giovanni scrut il suo Rolex finto comperato ad

    unasta televisiva del Baffo port il fischietto alla bocca e diede inizio alla tenzone e ben

    presto riusc a lasciare il suo segno con un paio di decisioni che mandarono su tutte le furie il

    Mister della rappresentativa lombarda. Alla seconda il signor Eul si avvicin alla panchina

    deciso ad allontanare dal campo quel Giannino Baluardo che gli aveva ormai cagato

    ampiamente il cazzo dopo neanche cinque minuti di gara quando un arbitro ma vaffanculo

    proveniente dal centro del campo lo convinse invece ad estrarre un cartellino rosso neiconfronti di un tal Eugenio Sgambati e questo pur non migliorando la qualit dellarbitraggio

    ebbe almeno il merito di far cessare il flusso delle proteste.

    Michele stava cercando di contrastare il numero sette avversario che riusc ad ingannarlo con

    una finta di corpo e a lanciare il 5 che colpiva di prima intenzione e il portiere respinse di

    pugno facendo schizzare la palla verso il fondocampo avversario secondo una bizzarra

    traiettoria. Michele si lanci di scatto verso la palla e, sebbene in partenza avesse qualche

    metro di handicap riusc a raggiungerla per primo e a colpirla verso la porta. Una vampata di

    calore lo colse e gli si annebbi la vista cosicch non pot seguire il suo tiro infrangersi contro

    la base del palo e uscire . Cadde per lultima volta nella sua vita. Il signor Eul sospese la

    partita per tutto il tempo che ci volle per far rimuovere il cadavere dal campo e fece riprenderelincontro con una rimessa dal fondo come previsto dal regolamento, provocando il

    disappunto del coach Baluardo che pensava si dovesse riprendere con una palla contesa.

    Parecchie ore dopo Giannino Baluardo non aveva ancora lasciato gli spogliatoi forti timori

    albergavano nel suo cervello timori che parvero confermati dalla sirena di una volante dei

    carabinieri appena giunta in loco. Giannino apr il suo armadietto ed estrasse il flacone di

    integratori vitaminici che era uso somministrare agli atleti prima di ogni incontro. Vi erano

    ancora sei o sette pasticche sul fondo della boccetta e Giannino, preso dal panico non trov

    nella di meglio che ingoiarsele per occultarle.

    Quando il maresciallo si present alla porta il mister non riusc a pronunciare che un afono

    buongiorno, la testa gli girava, il volto si tinse improvvisamente di rosso, le gambe gli

    tremavano luccello si mise imperiosamente a tirare, si le sue mutande si colmarono coi suoi

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    escrementi, le ginocchia gli cedettero e lurto contro il pavimento fu lultima sensazione che

    pot provare nella sua esistenza