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Tutto si divide! Il duello rivoluzionario tra Breton e Bataille dai Testi di Georges Bataille un adattamento a fumetti di Giuseppe Palumbo e pierangelo di vittorio È proprio intorno al 1930 che le menti acute si accorgo- no del ritorno imminente, ineluttabile della catastrofe mondiale. (A. Breton, 1946) Non basta dire materialismo. Perché c’è il rischio di non riuscire a vedere la linfa idealistica che continua a scorrere nelle sue vene. E la rivoluzione? Fino a Marx non ci sono stati movimenti rivolu- zionari privi d’idealismo, perciò... Nella storia come nella natura la putredine è il laboratorio della vita. (K. Marx, Le Capital, Livre 1, éd. française 1872-1875) (*) G. Bataille, La “vecchia talpa” e il prefisso su nelle parole superuomo e surrealismo. (dossier della pole- mica con a. Breton) … bisogna prima di tutto riferirsi alla contraddi- zione generale ed essen- ziale tra “alto” e “basso”, nelle sue forme politiche per esempio, vale a dire nell’oppo- sizione tra l’aquila e la vecchia talpa. (*) <Georges Bataille Politicamente l’aquila s’identifica con l’imperialismo, metafisicamente con l’idea. L’idealismo rivoluzionario tende a fare della rivoluzione un’aquila al di sopra delle aquile, una superaquila che abbatte gli imperialismi autoritari...(*) Nel gergo di Marx, “vecchia talpa” va collegata con la nozione di “sollevamento geologico”. (*) Il punto di partenza di Marx non ha niente a che vedere con il cielo, luogo d’elezione tanto dell’aquila imperialista quanto delle utopie cristiane o rivoluzionarie. Si situa nelle viscere del suolo, come nelle viscere materialiste dei proletari. (*) Tuttavia, ricondotta all’azione sotterranea dei fatti economici, la rivoluzione “vecchia talpa” scava gallerie in un suolo decomposto e ripu- gnante per il naso delicato degli utopisti. (*)

Bataille vs Breton: Tutto si divide!

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written by Pierangelo Di Vittorio, art by Giuseppe Palumbo, a graphic essay on idealism and low materialism...

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Tutto si divide!Il duello rivoluzionario tra Breton e Bataille

dai Testi di Georges Bataille un adattamento a fumetti di Giuseppe Palumbo e pierangelo di vittorio

È proprio intorno al 1930 che le menti acute si accorgo-no del ritorno imminente, ineluttabile della catastrofe mondiale.(A. Breton, 1946)

Non basta dire materialismo. Perché c’è il rischio di non riuscire

a vedere la linfa idealistica che continua a scorrere nelle sue vene.

E la rivoluzione?Fino a Marx non ci sono stati movimenti rivolu-zionari privi d’idealismo,

perciò...

Nella storia come nella natura la putredine è il laboratorio

della vita. (K. Marx, Le Capital, Livre 1, éd. française 1872-1875)

(*) G. Bataille, La “vecchia talpa” e il prefisso su nelle parole superuomo e surrealismo.(dossier della pole-mica con a. Breton)

… bisogna prima di tutto riferirsi alla contraddi-zione generale ed essen-ziale tra “alto” e “basso”,

nelle sue forme politiche per esempio, vale a dire nell’oppo-

sizione tra l’aquila e la vecchia talpa. (*)

<Georges Bataille

Politicamente l’aquila s’identifica con l’imperialismo, metafisicamente con

l’idea. L’idealismo rivoluzionario tende a fare della rivoluzione un’aquila al di sopra delle aquile, una superaquila che abbatte gli imperialismi autoritari...(*)

Nel gergo di Marx, “vecchia talpa” va collegata con la nozione di “sollevamento geologico”. (*)

Il punto di partenza di Marx non ha niente a che vedere con il cielo, luogo d’elezione

tanto dell’aquila imperialista quanto delle utopie cristiane o rivoluzionarie. Si situa

nelle viscere del suolo, come nelle viscere materialiste dei proletari. (*)

Tuttavia, ricondotta all’azione sotterranea dei fatti economici, la rivoluzione “vecchia talpa” scava gallerie in un suolo decomposto e ripu-gnante per il naso delicato degli utopisti. (*)

Parigi 1929: L’Europa invasa da una marea nera.

André Breton >

Georges Bataille >

Nell’aria febbrile due spade s’incrociano. Gli sguardi dei rivali tagliano in due la Rivolu-zione come la silhouette della persona amata.

Sublime! Dice uno. Cadaverica! Dice l’altro.

André Breton pubblica il Secondo Manifesto del Surrea-lismo, e si dà un gran da fare a epurare il movimento. il

papa del surrealismo rimuove la spazzatura raccoltasi in-torno al nome di Georges Bataille, il “filosofo-escremento”!

Finanziata da Georges Wil-denstein, direttore della “Gazette des Beaux-Arts”,

comincia a uscire la rivista “Documents”. Tra le mani di Bataille, il periodico si tra-

sforma presto in una feroce macchina da guerra contro

ogni forma d’idealismo.

L’idealismo è la malattia mortale della Rivoluzio-ne perché è collegato in

profondità con le basi del razzismo e del fascismo. Perciò bisogna squarciare il velo, prima che sia trop-po tardi, e riconsegnare

l’esperienza terrestre alla sua tragica materialità. Bataille falcia il prefisso

“sur” con cui il surrealismo idealizza i materiali più bassi e infetti come l’in-conscio e la sessualità.

L’antinomia dell’alto e del basso...…

D’altra parte però una pianta dirige le sue radici dall’aspet-

to osceno nelle profondità del suolo al fine di assimilare la

putredine delle materie organi-che, e l’ uomo subisce, in contrad-dizione con la morale formale, le pulsioni che l’attirano verso ciò che è basso, mettendolo in aperto antagonismo con tutta

l’elevazione di spirito. (*)

(*) G. Bataille, La “vecchia talpa”...

I dannati del Secondo Manifesto mordono ai calcagni l’Icaro surrealista trascinandolo nella polvere. Il 15 gennaio 1930 pubblicano un violento pamphlet nel quale viene riservato a Breton lo stesso servizio che nel 1924 i surrealisti avevano

riservato ad Anatole France. Un Cadavre!

La Rivoluzione entra nel cafè Cyrano, ritrovo dei surrealisti.

La politica è donna, è deside-rio, è seduzione, è amour fou! Insieme a lei, come spasimanti assetati di passione, Breton e

Bataille se ne contendono i preziosi umori.

Il marchese de Sade, Picasso, Dalì... surrealismo

o basso materialismo?

Un uomo non è poi così diverso da una pianta, dal momento che come una pianta subisce un

impulso che lo innalza in una direzione perpendico-

lare al suolo....

Il primo oggetto del contendere è un gioiello di nome Salvador Dalí. Terreno di scontro,

il quadro intitolato Jeu lugubre.

Inutilmente chiamai alla riscossa l’iconografia digestiva di tutte le

epoche e di tutte le civiltà: la gallina dalle uova d’oro, il delirio intestinale di Danae, l’asino dagli escrementi do-

rati, non vollero darmi credito. (*)

(*) S. Dalí, Diario di un genio, 1952-1963

<Salvador Dali

Quando Breton sco-prì la mia pittura, mostrò di essere

colpito dagli elemen-ti scatologici che la maculavano. Ne fui

sorpreso. (*)

<< “Raffigurazione del soggetto imbrattato che sfugge all’evira-

zione con un atteggia-mento ignominioso e

nauseante. La lordura è insieme causa primitiva

e rimedio.”G. Bataille, Il “Gioco lugu-bre”, “Documents” 7/1929

All’ultimo momento, però, Dalí non concede il permesso di riprodurre la sua opera e l’articolo di Bataille viene pubblicato con uno schema psicoanali-tico del quadro corredato di glosse.

Lo zampino di Breton? Nello stesso articolo, viene chiamato in causa anche Picasso. Se Breton aveva definito

il cubismo come un fiume di luce “alto al di sopra della sommità di ogni picco”, Bataille

guarda all’arte moderna da una prospettiva completamente diversa...

Picasso ci costringe a guar-dare con quello che Nietzsche chiama “l’occhio senza paura

di Edipo”.

… quando Picasso di-pinge, la dislocazione del-le forme trascina quella del pensiero; detto in al-tri termini, il movimento intellettuale immediato, che in altri casi conduce all’idea, qui abortisce.(**)

(**)G. Bataille, Il “Gioco lugubre”...

20 novembre 1929 - Galleria Goemans. Vernissage della prima personale di Dalí

a Parigi. Nel catalogo della mostra in cui è esposto il Gioco lugubre, Breton, in piena trance igienista, discredita a priori chiunque decida di soffermarsi sul det-

taglio della merda sulle mutande della figura ritratta in basso a destra.

Puntualmente Bataille, che sta prepa-rando un articolo per “Documents” sul dipinto di Dalí, fa di questo particolare

l’architrave della sua analisi.

Pablo Picasso>

Nietzsche era un punto di riferimento sia

per Bataille che per Picasso.

…Nietzsche era condan-nato dalle circostanze a

concepire la sua rottura con l’ideologia conformista come

un’avventura icaresca...(*)

Solo in La “vecchia talpa” e il prefisso “su” nelle parole “superuomo” e “surrealismo”, Bataille sembra esprimere una riserva nei confronti di Nietzsche. In realtà non fa

altro che radicalizzare il suo pensiero. Conosce fin trop-po bene il suo “disgusto per

l’idealismo”.

Eppure “sur-homme” e “sur-rea-lisme” stanno a significare per Bataille lo stesso “predominio di valori superiori ed eterei”...

(*) G. Bataille, La “vecchia talpa”..

I surrealisti usano materiali bassi e

spregevoli - l’incon-scio, la sessualità, il linguaggio osceno - ma poi li sublima-no trasponendoli in

salse ideali.

Si ostinano a conservare “il magnifico atteggiamento icaresco” nonostante ciò che sta accadendo in Europa. Senza volerlo, infatti, avallano la natura profonda del fascismo, che è sistematica nobilitazione della feccia nelle figure gloriose del Duce e del Führer.

Invece, la tragica bassezza umana solo restando ciò che è - un nauseante groviglio di radici sporche e putride - può rive-larsi “irrecuperabile” e in grado di lanciare una sfida decisiva

al mondo borghese e alla sua deriva razzista e fascista.

Senza la complicità profonda con forze della natura quali la morte nella sua forma violenta, le effusioni di sangue, le catastrofi improvvise incluse le orribili grida di dolore che le accompagnano, le rotture terrificanti di ciò che sembrava immutabi-le, l’abbassamento fino dentro a una putredine in-fetta di ciò che era elevato, senza la comprensione sadica di una natura incontestabilmente tonante e torrenziale, non possono esserci rivoluzionari, ma

solo una penosa sentimentalità utopistica. (**)

Io, Georges Bataille, Non

sono solo spazza-tura, per questo

con la mia spazza-tura io vi sfido!

(**) G. Bataille, Il valore d’uso di D.A.F. de Sade

Friedrich Nietsche>

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