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nuove atmosfere Stagione sinfonica 2016-2017 Undicesima edizione FILARMONICA ARTURO TOSCANINI Francesco Lanzillotta direttore Ruben Micieli pianoforte Domenica 29 gennaio 2017 ore 17.00

Béla Bartók Filarmonica Arturo Toscanini Francesco ... · (Charles O’Connell) Anche quando condensa immagini dolorose ajkovskji ci rende felici, poiché le ... le tecniche degli

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nuoveatmosfereStagionesinfonica2016-2017Undicesima edizione

F I L ARMON IC AARTURO TOSCANINIFrancesco Lanzillotta direttore Ruben Micieli pianoforte

Domenica 29 gennaio 2017 ore 17.00

Pëtr Il'i ajkovskij(Russia, 7 maggio 1840 - San Pietroburgo, 6 novembre 1893)

Concerto n.1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op.23 ( 32’)

Allegro non troppo e molto maestoso. Allegro con spiritoAndantino sempliceAllegro con fuoco

Benjamin Britten(Lowestoft, 22 novembre 1913 - Aldeburgh, 4 dicembre 1976)

The Young Person’s Guide to the Orchestra op.34Variations and Fugue on a theme of Purcell (19’)

Tema Allegro maestoso e largamente A: Tutta l’orchestra - B: Legni - C: Ottoni - D: Archi e Arpa - E: Percussioni - F: Tutta l’orchestra

VariazioniA: Flauti. Presto - B: Oboi. Lento - C: Clarinetti. Moderato - D: Fagotti. Allegro alla marciaE: Violini. Brillante, alla polacca - F: Viole. Meno mosso - G: Violoncelli. LusingandoH: Contrabbassi. Cominciando lento ma poco a poco accelerando - I: Arpa. Maestoso -J: Corni. L’istesso tempo - K: Trombe. Vivace - L: Tromboni e Tuba. Allegro pomposoM: Percussioni (nell’ordine: timpani, grancassa e piatti, tamburello e triangolo,tamburo rullante e woodblock cinese, xilofono, nacchere e gong, frusta). Moderato

Fuga Allegro molto

Béla Bartók(Romania, 25 marzo 1881– New York, 26 settembre 1945)

Suite di danze per orchestra Sz 77 (17’)

I Moderato - Tranquillo - Vivo - Ritornello. Tranquillo - AllegrettoII Allegro molto - Ritornello. TranquilloIII Allegro vivace - Lento - VivacissimoIV Molto tranquillo - Ritornello. Lento

V ComodoVI. Finale. Allegro - Allegretto - Allegro vivace - Presto

Molto tranquillo - Allegretto - Allegro molto

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Filarmonica Arturo ToscaniniFrancesco Lanzillotta direttore

Ruben Micieli pianoforte

Composto da ajkovskij nel 1874, il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra fu dedi-cato al proprio amico e mentore Nikolaj Rubinstein, che aveva patrocinato e facilitato l'ingresso del giovane come docente di teoria musicale nel Conservatorio di Mosca, di cui era direttore. Si trattava di un gesto di riconoscenza da parte del compositore, anche se, in occasione della prima audizione privata, si verificò un memorabile episodio di incomprensione artistica; tre anni più tardi ajkovskij avrebbe così raccontato la cir-costanza alla sua appassionata ammiratrice Nadežda von Meck: "Ho suonato il primo movimento. Non una parola, non un’osservazione. Ho quindi trovato la forza di suonare tutto il concerto. Ulteriore silenzio. ‘Allora? ’ chiesi alzandomi dal pianoforte. A quel punto si riversò dalla bocca di Rubinstein un fiume di parole; sommessamente in un primo momento, come per raccogliere le forze, e poi dirompente con l’impeto di Giove Tonante. Il mio concerto, secondo lui, era inutile, e assolutamente ineseguibile." Secon-do Rubinstein le correzioni avrebbero dovuto essere numerose, ma Pëtr reagì lasciando immutato il Concerto e lo inviò a Hans von Bülow che lo apprezzò e decise di eseguirlo immediatamente a Boston come solista. Il successo fu da allora così travolgente da far mutare in seguito il giudizio dello stesso Rubinstein, che lo eseguì a sua volta a Parigi in una memorabile serata del 1878; da allora, questo brano ha conosciuto una fama univer-sale, diventando uno dei Concerti più eseguiti e registrati. Il tema più noto è certamente quello iniziale affidato agli archi, mentre il pianoforte accompagna con poderosi accordi che abbracciano l’intera estensione dello strumento. ajkovskij rimaneggiò la partitura nel 1888, ed è questa la versione abitualmente eseguita.

Il 19 novembre 1923, nella Sala Vigado di Budapest, si tenne un concerto il cui pro-gramma comprendeva la Festival Ouverture di Ern Donhányi, il Psalmus Hungaricus di Zoltán Kodály e la Suite di danze di Béla Bartók: tutte composizioni destinate a celebra-re l’identità culturale ungherese in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell'unificazione delle due città di Buda e Pest in un'unica metropoli. Bartók accostò nella sua Suite cinque danze, intervallate da un ritornello, e un sesto movimento con funzione di ricapitolazione. Ogni pagina presenta elementi tratti dalla tradizione folklorica e popolare che il compositore aveva investigato per anni, esplo-rando anche i territori più impervi della Transilvania pur di garantire la memoria di un patrimonio orale in via di estinzione. Nella Suite non sono utilizzate, tuttavia, melodie direttamente mutuate dal repertorio tradizionale: Bartók elabora idee nuove ispirato tanto alla cultura musicale della sua gente, quanto alla varietà degli idiomi musicali delle culture limitrofe. Il risultato è una raffinata fusione di stilemi musicali ungheresi, rumeni, slovacchi o persino arabi, come se la partitura fosse pensata per celebrare la convivenza tra i popoli.

La Guida del giovane all'orchestra op. 34 è un brano sinfonico con il sottotitolo Va-riazioni e Fuga su un tema di Purcell che Benjamin Britten compose nel 1946 per il documentario didattico Gli strumenti dell'orchestra, realizzato in collaborazione con la London Symphony Orchestra diretta da Malcolm Sargent. Con Il Carnevale degli animali di Saint-Saëns e Pierino e il lupo di Prokof’ev, è una delle composizioni più fre-quentemente utilizzate per illustrare l'orchestra al pubblico giovanile. Il tema utilizzato è tratto dal Rondò della Abdelazer Suite di Henry Purcell, musica di scena composta per l'omonimo testo teatrale (1695): all'inizio viene eseguito da tutto l'organico, poi da ogni singola famiglia dell'orchestra (legni, ottoni, archi, percussioni). Seguono le variazioni affidate ai singoli strumenti, dal più acuto al più grave di ogni famiglia. Nel finale, tutti gli strumenti sviluppano una fuga su un tema originale sino a che, al colpo di un tam-tam, gli ottoni riprendono il tema di Purcell e il brano culmina in un intenso e trascinante "fortissimo".

Ilaria Pavarani

INTORNO AL CONCERTOPAROLE

ajkovskji: pensieriL’arte della strumentazione consiste nel capire una serie di cose: come usare i singoli gruppi strumentali in alternanza; come legarli adeguatamente; come economizzare gli effetti forti; in altre parole come applicare il timbro, il colore tonale alle idee musicali. Quanto poi al carattere russo di tutta la mia musica, delle relazioni col folklore, sia nell’ambito melodico che in quello armonico, sappiate che dalla mia più tenera infanzia mi sono impregnato della miracolosa bellezza dei canti popolari in modo tale per cui amo appassionatamente ogni manifestazione dell’anima russa e che io sono russo al cento per cento. Se non trovi motivo di gioia in te stesso, guarda agli altri. Vai tra la gente… Non dire che tutto è triste nel mondo. Esiste una gioia semplice ma profonda… La vita merita ancora di essere vissuta. Quando vedo gli autoritratti dei pittori italiani, mi domando con quali mezzi noi musicisti potremmo creare un autoritratto. Da se stessi si potrebbe ricavare un unico tema come da Amleto o da Romeo, ma un unico tema non è un componimento musicale.

ajkovskji, Toscanini, HorowitzIo avevo già provato, registrando un concerto di Brahms che la combinazione To-scanini, Horowitz avrebbe esercitato sul pubblico un’enorme attrazione. Quindi ci si convinse che la combinazione ideale sarebbe stata ajkovskji più Toscanini, più Horowitz. Walter Toscanini, che era stato assunto al settore dischi per ordine di David Sarnoff come una specie di esperto di statistica o di jolly e che, da parte sua, concepiva quell’incarico come una specie di posto di osservazione e d’indagine a favore del padre, appoggiò ovviamente il settore vendite. Uscito nel 1943 fu un grande successo commerciale. La registrazione documenta la complessità e strati-ficazione del modo di suonare di Horowitz, come pure che le sue correnti emotive più profonde sintetizzate in modo elaborato, risalgono e si rivelano in superficie attraverso un fraseggio sorprendentemente ricco. (Charles O’Connell)Anche quando condensa immagini dolorose ajkovskji ci rende felici, poiché le sue immagini sono pura rappresentazione e soltanto in essa risplende la bellezza dei significati. (Quirino Principe)

Il fascino dell’opera di Britten Sta nella squisitezza della fattura musicale. Penso alla capacità che il musicista possiede di rendere plastica, non nominandola la sensualità, di arricchirla di me-moria, di contenuti peculiarmente suoi e di trovarsi con questo, libero da ogni incidenza esterna. (Enzo Siciliano)

Britten: durante l’atto della composizione Mi riferisco continuamente alle condizioni d’esecuzione. Le acustiche, le forze di-sponibili, le tecniche degli strumenti e delle voci, sono questioni che richiedono sempre la propria attenzione, e certo influnzano la natura della musica e nella mia

esperienza questi non sono solo limiti, ma anche una sfida e un’ispirazione. La mu-sica non esiste nel vuoto, ma ha una vita prima che venga eseguita e l’esecuzione impone le sue condizioni. Molto più facile scrivere un brano virtualmente o total-mente impossibile da eseguire, ma stranamente non è quello che voglio: preferisco studiare le condizioni dell’esecuzione e conformarvi la mia musica. Ci sono molti pericoli che ruotano intorno alla sfortunato compositore. Sono gruppi di persone che chiedono vera musica proletaria, critici che cercano già di documentare l’oggi per il domani, per essere i primi a trovare l’adeguata definizione-trappola. Questa gente è pericolosa, non perché necessariamente abbia una qualsiasi importanza in sé, ma perché può rendere il compositore, specialmente quello giovane, con-sapevole di sé, costringendolo a forza, invece che a scrivere la sua musica, che sgorga liberamente dai doni e dalla personalità, a produrre sciocchezze pretenziose oscurità deliberate.

The Young Person’s Guide to the Orchestra . Nel programma di alfabe-tizzazione musicale degli inglesiIn Gran Bretagna, nel 1944 viene emanato il Butler Education Act con lo scopo di abolire l’accesso elitario agli istituti di istruzione secondaria. Tra le novità: l’ela-borazione di metodi di insegnamento mirati a valorizzare le abilità specifiche degli studenti. Come supporto all’alfabetizzazione, ci si servì del mezzo televisivo, so-prattutto attraverso la produzione di documentari; tra questi, dedicato alla musica, è The Instruments of the Orchestra, prodotto nel 1945 con il patrocinio del Ministero dell’Educazione. Protagonisti sono i musicisti della London Symphony Orchestra diretta da Malcolm Sargent che eseguono The Young Person’s Guide to the Orchestra.

Gli ideali di BartókIl mio reale principio-guida - di cui sono stato pienamente cosciente sin da quando cominciai a comporre - è la fratellanza tra i popoli, fratellanza al di là di guerre e conflitti. Cerco nel miglior modo possibile di servire questa idea nella mia musica e per questo non rinuncio a nessuna influenza, sia slovacca, romena o araba o quale che sia la sua origine.

Béla Bartók alla scoperta della musica popolareDall'inizio. Ho riconosciuto che le canzoni ungheresi ritenute erroneamente popo-lari e che in realtà erano canzoni d'autore in voga più o meno triviali, non offrivano molto d'interesse. Così nel 1905 ho cominciato ad indagare la musica ungherese contadina, fino ad allora quasi del tutto sconosciuta.Il metodo di ricerca. Mi ero dato a questo genere di ricerche per ragioni puramente musicali e solamente nell’ambito della lingua ungherese. Ma più tardi mi si rivelò l’interesse di un trattamento scientifico del lavoro che andavo compiendo, cioè del materiale raccolto, nonché la necessità di estendere la mia attività anche alle zone linguistiche slovacche e romene.

Un'esperienza particolare in un tabarin di Parigi Ne scrisse un resoconto ad un'amica ungherese, in una lettera commovente per l'in-credibile innocenza e la naturale purezza d'animo che rivela, nel suo tono di ostenta-

ta disinvoltura. "Certamente i giovanotti non dovrebbero scrivere queste cose alle ragazze, ma io dei venerati costumi me ne faccio un baffo, e le scriverò dunque che tante falene notturne, con faccia e capelli dipinti, io non le avevo mai viste tutte in una volta. E come sono cordiali quelle signore! Si figuri che alcune mi hanno per-fino rivolto la parola, e ci mancò poco che mi avrebbero baciato!" (Massimo Mila)

Bartók ebbe occhi e spirito veggente: Tra le due guerre mondiali, e nel corso dell'ultima, non tentò altro che l'elaborazione di un lutto difficile da smaltire, di un lutto che sarebbe dilagato in modo inarrestabile e devastante nella coscienza umana per la crisi che avrebbe investito lo spirito euro-peo. Ma egli aveva anche percezione di una necessità alta: non guardava soltanto alle lacerazioni e al caos, ma al bisogno, che è della natura umana, di concepire la salvez-za, di disegnare la speranza. E la sua musica si nutre di tutto questo. (Enzo Siciliano)

AVVENIMENTI

1875: ajkovskij compone il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra op.23MusicaMuore Bizet.Dvo k compone la Sinfonia n.5.

Scienza, arte e letteraturaIl medico tedesco Oscar Hertwig scopre il meccanismo della fecondazione.Pierre-Auguste Renoir dipinge Les Grands Boulevards.

StoriaDepretis pronuncia a Stradella il discorso programmatico della Sinistra che pre-vede la riforma elettorale e l’istruzione elementare laica.Si fonda il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD).

1946: Britten compone The Young Person’s Guide to the Orchestra op.34MusicaMuore Manuel de Falla.Britten compone l’opera The Rape of Lucretia.Hindemith compone il Requiem.Dallapiccola compone Due pezzi per orchestra.Menotti compone l’opera The Medium.Boulez compone la Sonata per pianoforte n.1.Berio compone Four Popular Songs.

Scienza, arte e letteraturaFelix Bloch e Edward Purcell inventano metodi di indagine che danno origine alla spettrometria e risonanza magnetica nucleare.Lewis H. Sarett, della società farmaceutica statunitense Merck, realizza la prima

sintesi parziale del cortisone. Il chimico Willard F. Libby, della University of Chicago, scopre la datazione con il carbonio radioattivo C14. Dean Martin e Jerry Lewis si esibiscono per la prima volta in coppia. Nasce la Vespa Piaggio.

StoriaA Parigi dal 19 luglio al 15 ottobre la conferenza delle nazioni vincitrici della guer-ra, discute sulla proposta dei Ministri degli Esteri dei “Quattro Grandi”. Emergono i primi contrasti tra i Paesi occidentali e l’Unione Sovietica che non intende ritirare le truppe dai Paesi occupati.Il re Vittorio Emanuele III abdica, sale al trono Umberto II.In Italia c’è il referendum tra Monarchia e Repubblica (per la prima volta votano le donne).In Argentina Juan Domingo Perón capo del partito giustizialista viene eletto pre-sidente della repubblica.In Cina riprende la guerra civile tra i nazionalisti di Chiang Kai-shek e i comunisti guidati da Mao Tze-tung.

1923: Bartòk compone le Suite di danze.MusicaNasce Ligeti. Sibelius compone la Sinfonia n.6. Stravinskij compone l’Ottetto per strumenti a fiato. Berg compone il Kammerkonzert.Varèse compone Intégrales per orchestra da camera e percussioni.Hindemith compone la Piccola Sonata per viola d'amore e pianoforte. Gershwin compone il musical The Rainbow.Poulenc compone le musiche del balletto Les Biches.

Scienza e letteraturaItalo Svevo pubblica La Coscienza di Zeno.Benedetto Croce pubblica il saggio di critica letteraria Poesia o non poesia.Il medico greco-americano George Papanicolau inventa il pap-test per indivi-duare il cancro dell’utero.Gyorgy Lukàcs Storia e coscienza di classe.Gli scienziati I. Ostro-Nislekij e I. Maksimov producono per la prima volta la gomma sintetica.

StoriaIl Partito popolare lascia il governo presieduto da Mussolini.Adolf Hitler tenta a Monaco un colpo di Stato, ma viene arrestato e condannato a un anno di carcere.Si aggrava la malattia di Lenin, e Stalin diventa segretario del Partito comunista sovietico. In Messico viene assassinato il leggendario guerrigliero Pancho Villa.

FRANCESCO LANZILLOTTADirettore

Considerato uno dei più promettenti giovani direttori nel panorama musicale italiano, negli ultimi anni ha diretto in alcuni fra i più importanti teatri italiani, fra i quali: Teatro La Fenice di Venezia, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Filarmonico di Verona e Teatro Lirico di Cagliari. È regolarmente ospite di importanti compagini orchestrali, fra le quali l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, Orchestra della Svizzera Italiana, Filarmonica Toscanini, Orchestra Regionale Toscana, Gyeonggi Philharmonic Orchestra di Suwon (Korea) e Sofia Philharmonic Orchestra. Direttore Principale Ospite del Teatro dell’Opera di Varna in Bulgaria, ha ivi diretto produzioni quali: Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Le nozze di Figaro, La Bohème, Tosca, La Traviata, Carmen. Nella stagione 2012/13, dopo il prestigioso debutto sul podio dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino con un programma dedicato a Stravinskij e Berlioz, ha diretto L’histoire du soldat e La fuga in maschera al Teatro San Carlo di Napoli, Il Maestro di cappella all’Opéra de Nancy e Il piccolo spazzacamino di Britten che ha segnato il suo debutto presso il Macerata Opera Festival. Ha inaugurato la stagione 2013/14 dirigendo La Bohème al Teatro Comunale di Treviso; in seguito è tornato sul podio del l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e su quello della Filarmonica Toscanini di Parma. Ha diretto inoltre accla-mate produzioni della Traviata al Teatro Verdi in Sassari, L’Italiana in Algeri al Filarmonico di Verona, La Bohème al Comunale in Ferrara e Don Checco al San Carlo di Napoli. L’opera Totò e il medico dei pazzi di Giorgio Battistelli, in prima assoluta all’Opéra de Nancy, nel 2016 è andata in scena alla Fenice di Venezia. Ha diretto inoltre la nuova produzione de La Traviata al Teatro Valli di Reggio Emilia e nei teatri del Circuito As.Li.Co. Dal 2014 ricopre il ruolo di Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini.

RUBEN MICIELIPianoforte

Nato a Ragusa nel 1997, all’età di cinque anni inizia lo studio del pianoforte con Javorka Mi-sic. A 9 anni viene seguito da Giovanni Cultrera presso l'Istituto di Studi Musicali “Bellini” di Catania dove ha conseguito la laurea in pianoforte e in discipline musicali con il massimo dei voti, la lode e la segnalazione per una produzione discografica. In qualità di giovane talento - ha iniziato la carriera concertistica a 13 anni- ha ricevuto il prestigioso Premio Rotary Catania e il Premio “Chopin” da International Inner Wheel (Contea di Modica) e il Premio “Eccellenze Musicali Iblee”. Nel 2015 è salito sul gradino più alto del podio del Premio pianistico “Silvio Bengalli” - Concorsi Internazionali di Musica della Val Tidone, ha vinto il “Mayenne Interna-tional Piano Competition” in Francia e il premio all’ “International Piano Competition Región de Murcia”. Si sta perfezionando con Aquiles delle Vigne presso l’Accademia Internacional de Musica “Aquiles Delle Vigne” a Coimbra (Portogallo), dove nell’aprile 2015 ha superato la selezione per eseguire il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 di ajkovskij nell’agosto successivo. L’anno scorso si è aggiudicato la 90esima edizione del Concorso Internazionale “Leopold Bellan” di Parigi grazie al quale si è esibito nella prestigiosissima Salle Cortot. Nel marzo 2016 gli è stata offerta una borsa di studio per frequentare l'Università Meadows School of the Arts a Dallas, Texas. Ruben Micieli, fin dall’età di 10 anni, si dedica alla composizione riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica.

La Filarmonica Arturo Toscanini, che ha la sua sede a Parma, nell’Auditorium Paganini disegna-to da Renzo Piano, è il punto d’eccellenza dell’attività produttiva della Fondazione Arturo Toscanini, maturata sul piano artistico nella più che trentennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emi-lia-Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36 e per i quarant’anni successivi ai verti-ci delle capacità esecutive nazionali. Oggi è una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane. Per saperne di più: www.fondazionetoscanini.it/filarmonica-arturo-toscanini/

FILARMONICAARTURO TOSCANINI

** spalla / * prima parte

Violini Primi: Mihaela Costea**, Valentina Violante, Gianni Covezzi, Mario Mauro, Cateri-na Demetz, Elisa Mancini, Camilla Mazzanti, Lorenzo Gugole, Simona Cazzulani, Loren-zo Tagliazucchi, David Scaroni, Luca Talignani, Julia Geller, Federica Vercalli.Violini Secondi: Laurentiu Vatavu*, Jasenka Tomic, Viktoria Borissova, Michele Poccecai, Daniele Ruzza, Cellina Codaglio, Claudia Piccinini, Cosimo Paoli, Sabrina Fontana, An-tonio Lubiani, Riccardo Patrone.Viole: Gianpaolo Guatteri*, Carmen Condur, Ilaria Negrotti, Diego Spagnoli, Sara Screpis, Daniele Zironi, Silvia Vannucci, Alberto Magon, Laura Hernandez, Elettra Ballerini.Violoncelli: Pietro Nappi*, Vincenzo Fossanova, Diana Cahanescu, Fabio Gaddoni, Filippo Zampa, Radu Nagy, Sophie Norbye, Francesco Saccò.Contrabbassi: Antonio Mercurio*, Agide Bandini, Claudio Saguatti, Antonio Bonatti, Elio Rabbachin, Penelope Mitsikopoulos. Flauti: Andrea Oman*, Roberta Zorino.Ottavini: Enrico Giacomin, Roberta Zorino.Oboi: Pietro Corna*, Massimo Parcianello.Corno inglese: Massimo Parcianello.Clarinetti: Paolo Fantini*, Miriam Caldarini.Clarinetto basso: Miriam Caldarini.Fagotti: Davide Fumagalli*, Fabio Alasia.Controfagotto: Fabio Alasia.Corni: Ettore Contavalli*, Andrea Mugnaini, Fabrizio Villa, Giuseppe Affilastro.Trombe: Matteo Beschi*, Marco Catelli.Tromboni: Carlo Gelmini*, Gianmauro Prina, Antonio Martelli.Tuba: Antonio Belluco.Timpani e percussioni: Francesco Migliarini*, Tommaso Ferrieri Caputi, Matteo Flori, Ales-sandro Palermo, Andrea Carattino, Michele Camilloni.Arpa: Elena Meozzi*.Pianoforte: Davide Carmarino.Pianoforte e Celesta: Claudio Cirelli.

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Su un solo pentagramma scorre la storia, il pensiero, il sogno di un'intera umanità. Per conoscerli non c'è che un modo: ascoltare. (Anonimo)

Prossimo appuntamento di nuove atmosfere

Venerdì 3 febbraio 2017 ore 20.30

Sabato 4 febbraio 2017 ore 20.30

FRANCESCO LANZILLOTTADirettore

ENRICO DINDOVioloncello

Robert SchumannConcerto in la minore op. 129 per violoncello e orchestra

Arnold SchönbergPelléas und MélisandePoema sinfonico op.5 (trascrizione per orchestra da camera di Cliff Colnot)

©Cristian Grossi

IMPARIAMO IL CONCERTO

Alessandro Solbiati racconta Schumann e Schönberg

Giovedì 2 febbraio 2017 ore 18.00 Auditorium Paganini, Parma

Concerto in anteprima Giovedì 2 febbraio 2017 ore 15.00

Per saperne di più www.fondazionetoscanini.it