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Elezioni PIER PAOLO PIASTRA IN LISTA CON MARIO MONTI «LIZZOLA SNOW&FUN» SULLE CIME DEL DIVERTIMENTO NELLA STAZIONE SCIISTICA BERGAMASCA CHE HA CAMBIATO VOLTO MOKKA ADATTO ALLA QUOTIDIANITÀ E PERFETTO PER LA CITTÀ IL NUOVO SUV COMPATTO DI CASA OPEL MINI COUNTRYMAN JCW GRINTOSA NEL LOOK E SPORTIVA LA VERSIONE JOHN COOPER WORS DEL CELEBERRIMO SAV Rivista mensile - Ogni primo vener dì del mese in edicola al prezzo di 2,50 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. ECONOMIA, POLITICA E STILE - NUMERO 61 Made in Italy PENTOLE AGNELLI CUCINIAMO LA GRANDE MELA MENSILE DI FEBBRAIO 2013 QUANTO È PROFONDO IL NORD ROBERTO MARONI SI PRESENTA IN LOMBARDIA CON LA FORMULA DI FLAVIO TOSI A VERONA: UNA LISTA CIVICA

Bergamo Economia

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Febbraio 2013

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Page 1: Bergamo Economia

ElezioniPIER PAOLO PIASTRA IN LISTA CON MARIO MONTI

«LIZZOLA SNOW&FUN»SULLE CIME DEL DIVERTIMENTO NELLA STAZIONE SCIISTICA BERGAMASCA CHE HA CAMBIATO VOLTO

MOKKAADATTO ALLA QUOTIDIANITÀ E PERFETTO PER LA CITTÀ IL NUOVO SUV COMPATTO DI CASA OPEL

MINI COUNTRYMAN JCWGRINTOSA NEL LOOK E SPORTIVA LA VERSIONE JOHN COOPER WORS DEL CELEBERRIMO SAV

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ECONOMIA, POLITICA E STILE - NUMERO 61

Made in ItalyPENTOLE AGNELLICUCINIAMO LA GRANDE MELA

MENSILE DI FEBBRAIO

2013

QUANTO È PROFONDO

IL NORDROBERTO MARONI

SI PRESENTA IN LOMBARDIACON LA FORMULA

DI FLAVIO TOSI A VERONA:

UNA LISTA CIVICA

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CONTENUTIfebbraio 2013

DOVE SOFFIAIL VENTODEL NORD

EDITORIALE

22IN COPERTINA

6. CON...TRIBUTOIl redditometro all’attaccoPILLOLE DI FINANZALa crisi si piega ma non si spezza

8. SMART ECONOMYUn posto al sole sui tetti bergamaschi

10. MADE IN ITALYPentole Agnellicuciniamo la Grande Mela

16. LAW FIRMMade in Italy, su la testaParola di Frank Ferrante

22. COPERTINAMaroni

26. AREA NORD Il voto «utile» per Pagliarini

30. ELEZIONIA fianco di Monti per rilanciare l’Italia

34. MICROECONOMIAIl sogno di Gibelli? Una moneta locale lombarda

38. «ALLE CALENDE GRECHE»Giustizia lumaca: 10 anni per una causa di lavoro

40. «RES PUBLICA»Incidente con l’alpino, il conto dell’esercito

42. «PICCOLO BORGO ANTICO»«Dormi a Caravaggio. Sindaco, dimettiti»

46. «IMMOBILIARE»Mattone a Bergamo, prezzi giù dell’8.7% nel 2012

10«ALTA CUCINA»

ECONOMIAATTUALITÀ& POLITICA

Dopo Roberto Formigoni e Giorgio Gori,la panoramica politica di BergamoEconomia si chiude virtualmente ospitan-

do in copertina il partito di Roberto Maroni.Sbarazziamo subito il campo da un dubbio. Sequalcuno pensa che le prossime elezioni saranno ilsolito deja vu, per noi si sbaglia di grosso. Soltantoai ciechi può sfuggire che personaggi come BeppeGrillo e Mario Monti faranno un bel pieno di voti,quindi possiamo subito toglierci l'idea di riassag-giare il 24 e 25 febbraio una minestra cucinata congli ingredienti di cinque anni fa: questa volta isapori nuovi ci saranno tutti. Nuovo, a modo suo,si presenta l'asse Lega-PDL, questa volta costruitonon più sopra un ciellino ma sul trittico padanoLombardia-Piemonte-Veneto, rilanciando ungoverno del Carroccio per la macroregione delNord. Sempre su scala regionale, la sinistra nonschiera più Penati ma Umberto Ambrosoli: perintenderci, una candidatura appoggiata persinodal presidente dei commercialisti bergamaschiAlberto Carrara, uomo cui pochi avrebbero attri-buito simpatie per il PD. Certo, con un occhio alterritorio, la Bergamo elettorale si presenta ainastri di partenza come una delle cinque provincepiù a destra d'Italia, vero e proprio serbatoio perPDL, Lega e alleati, che valgono circa il doppiodella sinistra messa insieme. Anzi, quando avevafatto corsa a sè, l'allora partito di Renzo Bossi erarisultato anche il più votato della provincia. Nelfrattempo, i consumi sono andati indietro di 15anni e i redditi addirittura di 27 anni. Sono nume-ri come questi che impongono ai vincitori delleprossime elezioni un compito non semplice: farsicarico dei problemi reali che affliggono il Paese,altrimenti sarà la deriva.

di Carlo Quiri

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48. L’ALLARME. Stop al residenziale L’appello del quartiere per i vecchi riuniti

52. ACARI & POLVEREPulizia, contenzioso fra Dussmann e scuole catanesi

54. «COLF». Lavoro domestico? All’83% è straniero56. «LETTERA DALLA GERMANIA»

I tedeschi: «La nostra ricetta per AZ Fiber»60. «RADIO SHANGAI»

Riccardi: «Sarà ancora l’anno del Dragone»62. «ORIENT EXPRESS». Lunar Capital entra nei Pinco Pallino64. RINNOVABILI. L’idroelettrico in tempi record68. «A TUTTO GAS». Cividate al Piano, Erg chiede 2 milioni70. «RISCOSSIONE FAI-DA-TE»

Non gli pagano l’erba sinteticaPiero Gustinelli vuole riprendersela

72. NEVE DEL FUTURO. Lo scarpone ad personam74. L’EVENTO. Sul monte Pora torna la European Cup78. NEVE. «Lizzola Snow&Fun», sulle cime del divertimento80. IN ESCLUSIVA

Mokka, il nuovo suv compatto di casa Opel84. IN ANTEPRIMA

Countryman JCW, la settima «bomba» di casa Mini90. CHI, DOVE E PERCHE’. Foto e curiosità

ECONOMIAATTUALITÀ& POLITICA

RUBRICHE

EVENTI

Bergamo Economia

Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale

di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Marino Lazzarini Direttore responsabile: Paolo Agnelli

Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l.

Via San Giorgio, 6 - 24122 BergamoTel. 035 678812 - Fax 035 678895

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

Tel. 02 57494211

Stampatore: Fotoincisione 2000Albano S. Alessandro (Bg) - Via Spallanzani, 6

Tel. +39 035 4521290

Abbonamenti: Tel. 035 678808Costo abbonamento: 22 euro per 11 mesi

www.bergamoeconomia.it

64RINNOVABILI 74

L’EVENTO

48L’ALLARME

80MOTORI

90EVENTI

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IL REDDITOMETRO ALL’ATTACCO

Mai fino ad oggi uno strumentofiscale è stato così chiacchieratoancor prima di entrare in vigore

come il Reddittometro. L'agenzia delleEntrate, a modo suo, cerca di porre frenoall'ansia di molti cittadini dovuta all'ormaitemutissimo redditometro. Tale strumentoè stato posto in essere dall'amministrazionefinanziaria con l'obbiettivo di "catturare"gli evasori che hanno un tenore di vitasuperiori alle possibilità ecomoniche effet-tivamente dichiarate. Tutti si domandanochi finirà in mano al fisco a causa del red-ditometro, e per chiarire tutto quello chenon è stato specificato dalle normative, ciha pensato il fiso con una nota pubblicata il20 gennaio. In questa nota è stato specifi-cato che sotto la lente verranno individuatidue tipi di contribuenti: da una parte i molti"finti" poveri, che beneficiano di sussidipubblici, e dall'altra coloro che assumonoun tenore di vita alto, mediante acquisti di

beni di consumo di lusso quali barche,moto e auto di grossa cilindrata ecc.Fondamentale sottolineare che il reddito-

metro esclude i pensionati, cioè: coloro chericevono una pensione minima e unica nonfiniranno mai tra le grinfie dello strumentodi controllo dell'evasione più temuto delsecolo. A naso, anche se il fisco non l'haespressamente specificato, si intuisce chead essere lasciata in pace sarà anche un'al-tra categoria di lavoratori: i dipendenti, chenon abbiano però un secondo lavoro nondichiarato e che, quindi, non spendano più

di quanto consenta loro lo stipendio o lealtre entrate dichiarate, insomma, il fiscosottolinea che l'azione sarà tanto più effica-ce se diretta ad individuare casi eclatanti enon di leggeri scostamenti tra redditodichiarato e quello speso. Il sospetto, quin-di, è che i primi ad essere spiati saranno iconti correnti di quelle categorie che dasempre hanno ricevuto particolari attenzio-ni da parte delle autorità: i liberi professio-nisti, gli imprenditori e i commercianti. Aconti fatti per incappare nei controlli delfisco bisogna essere davvero sfacciati,infatti, la legge concede almeno il 20% di"spread" tollerato tra quanto speso e quan-to guadagnato, in più l'Agenzia concedeuna franchigia di 12 mila euro l'anno, talefranchigia di mille euro al mese serve acorreggere le approssimazioni dovuteall'applicazione delle medie istat. in caso ilcontribuente superi queste soglie verràinvitato a spiegare l'incongruenza.

CON...TRIBUTODott.ssa Barbara Putortì

LA CRISI SI PIEGA MA NON SI SPEZZA

Anche se la crisi dell’area Euro par-rebbe arginata, la stessa non deveconsiderarsi risolta. Cerchiamo di

capire il perchè anche attraverso la testi-monianza di un addetto ai lavori, StephenMacklow-Smith, portfolio manager diuna Banca Internazionale. La politica del-l'austerity sinora applicata, che comesappiamo, abbina gli effetti della riduzio-ne della spesa pubblica e dell’aumentodella tassazione è stata l’unico strumentoefficace per tenere sotto controllo la crisidel debito sovrano europeo a disposizionedelle autorità dell'eurozona: la riduzionedei livelli di spread a cui stiamo assisten-do ne rappresenterebbe già i primi positi-vi ritorni a seguito delle manovre attuatesinora dai Governi. Come intervento d'e-mergenza, non ci sarebbero state alterna-tive alla stessa a causa dei limiti impostidai trattati europei, che, come noto, vieta-no il finanziamento del debito dei singoli

Paesi dell'eurozona da parte della BancaCentrale Europea, cosa che se, invece,fosse potuta accadere, la messa in sicu-rezza di uno Stato in difficoltà avrebbecomportato meno sacrifici ai cittadini.Abbastanza singolare però non averlointuito a priori, se si riflette che, a scansodi problemi, prevedere un efficace mec-canismo solidale e centralizzato dovreb-be essere naturale specialmente quandodeterminate economie decidano di abbat-tere le barriere di mercato e di unire leloro sorti economiche. In assenza, però, diquest'ultimo ma fondamentale passaggio,non rimane che l’austerity quale alternati-va immediata ed appropriata “arma” perriequilibrare le economie dei paesi euro-pei colpite dal problema del debito, per-mettendo essa il risanamento dei bilancistatali ma, soprattutto, il riallineamentodella domanda nazionale, pubblica e pri-vata, dei singoli Stati ad un livello com-

patibile con quello della propria produ-zione interna. In questo modello l’inde-bitamento (il nostro paese ne ha fattomolto ricorso) verrebbe inteso come lacopertura del gap tra la domanda e laproduzione del singolo Stato. Va da sèche, quindi, se ad una diminuzione delladomanda, diretta conseguenza della con-trazione della produzione interna, siaggiunge il processo di continua deindu-strializzazione frutto della globalizza-zione e delle più favorevoli opportunitàd'impresa offerte dai paesi terzi, fin trop-po facile potrebbe apparire il capirequanto l’effetto “povertà” rischi di ampli-ficarsi, tenuto fermo lo stock di debito o,peggio, dovendolo addirittura ridurre.Ecco perché la strada da fare è ancoralunga se si vogliono scongiurare scenaripiù pesanti di quello attuale essendo iveri problemi ben lungi dall’essere com-pletamente superati.

Dott. Claudio Rossi PILLOLE DI FINANZA

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FLASH

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Certo gli incentivi pubblici dannouna grossa mano, ma la greeneconomy si conferma comunque

uno dei pochi settori capaci ancora dicrescere, come dimostra l'andamento delfotovoltaico. Secondo i dati più aggior-nati forniti dal GSE e rielaborati in occa-sione di Proenergy+ (PadovaFiere, 11-13aprile), in Lombardia sono 68.005 gliimpianti in esercizio per un totale di1.811.084 kW, segnando così un +37%di potenza installata rispetto al 2011, conun +40% di impianti. A Bergamo sono10.162 gli impianti installati per unapotenza di 239.608 kW (dati Atlasole -Gse aggiornati al 13 gennaio 2013), il

che piazza la provincia al secondo postodella classifica regionale per numero diimpianti fotovoltaici. Prima è Bresciacon 15.857 impianti (per una potenza di362.090 kW), quindi seguono nell'ordineMilano 8.125 (248.475 kW), Varese6.007 (98.617 kW), Mantova 4.767(167.224 kW), Cremona 4.732 (207.789kW), Monza e Brianza 3.868 (73.536kW), Como 3.762 (65.307 kW), Pavia3.299 (157.299 kW), Sondrio 2.990(45.118 kW), Lecco 2.267 (36.481 kW)e Lodi 2.169 (109.539 kW). Dati sicura-mente positivi per le 2.007 aziende diinstallatori elettrici della provincia diBergamo (dati Infoimprese aggiornati al

15 gennaio 2013, categoria Installazionedi impianti elettrici ed elettronici - inclu-sa manutenzione e riparazione), che tro-veranno in questi numeri un motivo inòpiù per innovarsi e crescere. Quantoalle prospettive del settore, balza all'evi-denza che la crescita del solare fotovol-taico e termico sia legata sempre più allosviluppo tecnologico, alle nuove formedi consumo e all'integrazione progettualee impiantistica: proprio per questo glioperatori devono avere una visione con-creta dei prossimi scenari tecnologici edi sviluppo a livello europeo per esserepronti in anticipo rispetto a ciò che potràaccadere in Italia.

MOLTO POSTO AL SOLE SUI TETTI BERGAMASCHI

Smart economy

ANCHE SENZA INCENTIVI IL FOTOVOLTAICO CRESCE ANCORASUPERATA LA SOGLIA DEI DIECIMILA IMPIANTI

ELEZIONI

COMUNICATO PREVENTIVO PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICIELETTORALI PER LE ELEZIONI POLITICHE, REGIONALI E AMMINISTRATIVE 24-25 FEBBRAIO 2013

La società SPEB SRL editrice dellatestata BERGAMO ECONOMIAai sensi dell'art.7 della Legge 22

febbraio 2000, n.28 e della Delibera n.24/10/CSP dell'Autorità per le garanzienelle comunicazioni,

COMUNICA

che intende pubblicare messaggi politicielettorali a pagamento con le seguentimodalità.

Sono ammesse soltanto le seguenti formedi messaggio politico elettorale:A) annunci di dibattiti, tavole rotonde,conferenze, discorsi;B) pubblicazioni destinate alla presenta-zione dei programmi delle liste, dei grup-pi di candidati e dei singoli candidati;

C) pubblicazioni di confronto fra più can-didati

Tutte le inserzioni devono indicare la dici-tura "messaggio elettorale" e il nome delcommittente del messaggioL'apposito documento analitico è depositato,a disposizione di chiunque abbia interesse aprenderne visione, presso la redazione di ViaSan Giorgio 6/N - Bergamo tel. 035.678.811

PAGINAUltima di copertina EURO 3.500,00Colore interna EURO 1.500,00Servizio di copertina EURO 4.000,00Specificazioni: redazionale di 3 pagineEURO 2.000,00

IVA APPLICATA 4% (ART.7 legge 90/04)

Si accettano posizioni di rigore con unamaggiorazione del 30%.Pagamento da effettuare contestualmenteall'accettazione dell'ordine di pubblica-zione.Nessun diritto fisso o spesa d'impagina-zione. Non sono previsti sconti di quanti-tà né provvigioni di agenzia. La prenota-zione degli spazi per i messaggi elettoralideve essere completa della data di pubbli-cazione, del nome dei richiedenti e devepervenire con il materiale di stampa alme-no una settimana lavorativa prima dellapubblicazione presso:

S.P.E.B. - SOCIETÀ PUBBLICITARIAEDITORIALE BERGAMASCA S.R.L.Via San Giorgio 6/N Bergamo Tel. 035.678.823 E-mail: [email protected]

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FILIALE DI BONATE SOTTOVia Papa Giovanni XXIII n. 6 24040 Bonate Sotto (BG)Tel. +39 035 4942224E-mail: [email protected]

FILIALE DI AMBIVEREVia Dante Alighieri n. 2124030 Ambivere (BG)

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24059 Urgnano (BG)Tel. +39 035 891669

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Via Teruzzi n. 6Tel. +39 035 738401

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Via Nazionale n. 259 Tel. +39 035 971054

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C.so Monte Rosa n. 20 Tel. +39 035 764088E-mail: [email protected]

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Via Roma n. 626 Tel. +39 0345 95390

E-mail: [email protected]

SEDE DI BERGAMOVia Casalino n. 17 - 24121 Bergamo (BG)

Tel. +39 035 211171 - E-mail: [email protected]

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Alta cucina

CUCINIAMO

di Carlo Quiri

PENTOLE

Angelo Agnelli

Pochi linguaggi sono davvero globali comequello dei sapori e che l'internazionalizzazio-ne passi per lo stomaco, è un concetto che

tutti noi abbiamo conosciuto, assaggiando unapizza o bevendo il caffè durante un viaggio all'este-ro. Nulla più del cibo unisce popoli e culture. Se siparla poi di mangiar bene, tutto quanto fa cucinaitaliana gode all'estero di un indice di gradimento

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IL PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLO STORICO GRUPPO BERGAMASCO RIPARTE CON LA NUOVA SEDE E UNO SHOW ROOM SULLA QUINTA STRADA A NEW YORKANGELO AGNELLI: «CIBO E CULTURA MADE IN ITALY SI CONFERMANO UNA RICETTA VINCENTE PER FARE PRESA ANCHE SUI GUSTI DEGLI AMERICANI»

AGNELLILA GRANDE MELA

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che fatichiamo a immaginare, noi abituati ogni giorno aisapori di casa nostra. Anzi, nel Made in Italy che esporta,non è certo la cucina a rappresentare l'anello debole dellacatena, ma piuttosto una punta di eccellenza con pochissi-mi rivali al mondo. In sintesi, questa è anche la ricettadella nuova operazione del Gruppo Agnelli, storico mar-chio delle pentole professionali, che si prepara allo sbarcoin America aprendo una sede a New York e uno ShowRoom sulla Quinta Strada. Ce ne parla Angelo Agnelli,partendo da una semplice constatazione: "Dal 1907 siamopartner della cucina italiana, che ora è diventata un'amba-sciatrice del Made in Italy: perché non accompagnarla inquesto percorso?"

Come è nato questo progetto? L'idea di base era di aprire a New York una finestra sul Made inItaly, pensata per una platea di clienti quanto più vasta possibi-le. Cercare di capire la mentalità e i costumi del cittadino medioamericano è stato quindi il primo passo, mentre per gli aspettiburocratici e fiscali siamo assistiti da un esperto del settore, loStudio Negretti di Bergamo, che ha già seguito altre iniziative diquesto tipo. Devo dire che non abbiamo incontrato nessuna dif-ficoltà dal punto di vista amministrativo e che l'operazione staprocedendo davvero nel migliore dei modi.

Parlando di pentole, quanto è diversa una cucina a New Yorkda una in Italia?

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La prima cosa che abbiamo capito è che le abitudini lì sono diversissime. Per esempio, quasi nes-suno cucina in casa, il cibo precotto la fa da padrone ed è soltanto in tempi recenti che il concet-to di qualità è arrivato a far presa sul palato, distinguendo i sapori veri da quelli falsi, taroccati.Detto questo, c'è un notevole apprezzamento per l'italianità, sia come mondo di appartenenza, siacome immagine in genere. Sono aspetti che ci hanno portati a modificare profondamente ilnostro progetto originario perché, se nessuno o pochi cucinano in casa, ci siamo orientati verso iluoghi in cui si socializza intorno a un tavolo, dall'happy hour agli aperitivi dopo il lavoro, pas-

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sando ovviamente per i ristoranti che possono esse-re interessati a un prodotto come il nostro: mi rife-risco a tutti quei locali con cucina a vista, oggi dif-fusissimi a New York, oppure ai ristoranti di nuova

generazione che propongono la vera cucina italiana,non quella italoamericana classica.

Abitudini diverse, piatti diversi, moneta diversa: qual èla vostra ricetta per gli americani?Ci siamo collocati nel segmento che meglio conosciamo,quello degli appassionati, dei gourmet, degli addetti ai

lavori, di chi sa apprezzare uno stile di vita che all'este-ro gode di una reputazione infinitamente più alta di

Showroom Pentole Agnelli New Yorkvista area cucina, orto e ulivi

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quanto non si immagini qui danoi. Grazie a Luca Lucarelli, unbergamasco naturalizzato negliUSA, abbiamo trovato la sedegiusta in uno storico grattacielomolto glamour, dove avrà sedela Baldassare Agnelli USA e unoshow room che riproduce quellodi Bergamo, puntando sullo stilee sul gusto: il bello e il buono,insomma, che rappresentano unpo' la sintesi del Made in Italy. Inostri spazi saranno aperti alpubblico per metterlo a contattodiretto con i profumi, gli stru-menti e gli ingredienti, accanto alibri e oggetti di design, il tuttoall'insegna di un concetto di cul-tura e di convivialità come stiledi vita.

Il dollaro è un freno o un van-taggio?Se pensiamo al cambio, esporta-re negli USA diventa davverodifficile, quindi in quest'ottical'euro è un freno che ci rendepoco competitivi. Per noi è statonecessario ripensare tutto ilsistema di vendita, aprire unanostra base e diventare distribu-tori di noi stessi, mentre in Italiaed Europa ci appoggiamo a unarete di dealers. Detto questo,credo che a Milano pagheremmoun affitto doppio, per uno spaziocon lo stesso prestigio e le stessecaratteristiche di quello newyor-kese.

La Baldassare Agnelli USA, ulti-ma nata di un gruppo che vantaoltre un secolo di vita, si trova traUnion Square e Madison SquarePark, a 200 metri da EATALY,uno dei luoghi-simbolo del gustomade in Italy, e a 150 metri dalFlatiron Building, storico gratta-cielo progettato da D. Burnham,uno dei simboli della città. Laristrutturazione e gli arredi sonostati curati dall'architetto milane-se Marco Merendi, che così rias-sume la sua opera: "Uno spazioper fare conoscere i prodotti, lostile e la cultura Agnelli, in cuiorganizzare incontri ed eventilegati al mondo della cucina, alcibo e al design made in Italy".

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Iperauto Bergamo BERGAMO - Via Borgo Palazzo 205Tel. 035 2924211 - Fax 035 2924212

www.iperautobg.itC o n c e s s i o n a r i a p e r B e r g a m o e P r o v i n c i a

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Frank Ferrante, socio fondatore dello Studio LegaleFerrante negli Usa a Manhattan, studi umanistici svol-ti fra l'Italia e gli Usa, e tra le più note "law firm" per

il Made in Italy all'estero e viene considerato un paladinodelle nostre aziende, oltre che un esperto di internazionaliz-zazione. Lo Studio Ferrante annovera tra i suoi "top clients"nel comparto realtà come Technogym, Alessi, Monini,Cesare Paciotti, Moroso, Italcementi e tantissime aziende ita-

liane. La presenza delle realtà orobiche occupa uno spaziorilevante nel territorio americano, in particolare nel norddegli Stati Uniti. Uno dei principali partner italiani dell'avvo-cato Ferrante è Enrico Negretti dello Studio Negretti diBergamo, studio di commercialisti ormai di terza generazio-ne. Per fare un esempio concreto, è questo il team che si èoccupato della recente operazione Stars&Stripes del Gruppo

Agnelli, storico marchio bergamasco in procinto di inaugura-re la nuova sede e lo Show Room di New York: ne parliamoin un servizio a parte con l'intervista ad Angelo Agnelli.

L'Italia si sente in piena crisi: e il Made in Italy? Oppure:perché il Made in Italy non lo è?Stiamo assistendo ad un vero e proprio "revival" del Made inItaly, specialmente in coincidenza con il 2013 che sarà l'anno

della 'Cultura italiana'. Abbiamo già ricevutoforte interesse dagli imprenditori italiani. IlMade in Italy piace, e soprattutto all'estero nevanno matti. La situazione recessiva internaal paese non deve essere vista come un osta-colo ma come un'opportunità; un'opportunitàper guardare all'estero partendo dalle propriequalità e tradizioni.

E la crisi USA? E' superata? Si può parlaredi ripresa?

Negli USA si respira un vento nuovo di ottimismo e ripresa.Credo proprio che la crisi sia superata. Obama durante il suodiscorso inaugurale ha toccato temi di sviluppo: innovazione,la spinta dei giovani e soprattutto la meritocrazia. Trovo chequesti tre aspetti siano importanti in qualsiasi economia espero che saranno il focus anche dell'ltalia, da ora in poi.Soprattutto, l'Italia ha bisogno di speranza, ogni volta che

MADE IN ITALY, SU LA TESTA PAROLA DI FRANK FERRANTE

Law firm

L’AVVOCATO DI NEW YORK SI È FATTO UNA FAMADI PALADINO DEL MADE IN ITALY ALL’ESTEROE SONO SEMPRE DI PIÙ LE IMPRESE ANCHE BERGAMASCHECHE SI RIVOLGONO A LUI PER EMERGERE NEGLI STATI UNITI«SECONDO ME ALL’ITALIA SERVIREBBE TANTOUN PRESIDENTE COME BARAK OBAMA»

Tra Italcementi e Technogyml'ultima operazione che ha seguitoriguarda la nuova sede a New York

del Gruppo Agnelli{ }

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vado sento ancora molto pessimi-smo purtroppo.

Qual è l'immagine dell'Italia all'e-stero, oggi?L'immagine dell'Italia all'estero èbuona, almeno negli Stati Uniti. IlMade in Italy e' la parte dominante:pizza, pasta, moda, Sophia Loren eil Colosseo caratterizzano l'imma-gine del Bel Paese agli occhi degliamericani. Gli aspetti positivi sonoancora dominanti, nonostante lapolitica. Spero che la politica nonrovini quest'immagine ed il Madein Italy che esportiamo.

Dal suo osservatorio, ci può indi-care i punti di debolezza del siste-ma italiano? Le cose da corregge-re?Debolezze? La principale è che ilsistema non e' basato sulla merito-crazia. Questo e' frustrante perchiunque. Ecco perché stiamo assi-stendo alla cosiddetta "fuga di cer-velli", specialmente i giovani locapiscono ed agiscono di conse-guenza. L'economia deve esserepiù libera e competitiva invece diessere concentrata in alcune mani.E le persone vanno ricompensate.Inoltre le leggi dovrebbero esserefatte per favorire il business, nonostacolarlo. Per esempio non cidovrebbero volere due mesi a costi-tuire una società; in America si fain un giorno. Questi ritardi e ineffi-cienze sono purtroppo moltoinfluenti, nuove aziende significa-no nuovi posti di lavoro, nuoveopportunità di scambio con l'estero,ecc... un altro esempio di ineffi-cienza è il cattivo utilizzo dei fondistatali: alcuni vengono utilizzati peropere pubbliche che molto spessovengono lasciate incompiute.Senza bisogno di fare esempi...

Parliamo adesso delle eccellenzeitaliane all'estero: quali sono lecose da imparare? Come sonoriuscite a emergere?Il segreto è impegnarsi nel mercatod'oltreoceano con convinzione edin maniera strutturata. Prendiamoad esempio NY, casa mia, è un mer-cato che ti può dare tanto, troppo.Come dice Frank Sinatra: qui ce la

17Frank Ferrante

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puoi fare, dipende solo da te! Gli Italiani devono avere con-fidenza in questo mercato. Bisogna sposare il progetto al100% e si verrà ricompensati. I casi di eccellenza sono diver-si. Fiat, è partita dalle sue tradizioni per arrivare al successoin America. E questo viene apprezzato anche dal cliente ame-ricano. Un esempio? Hanno fatto una pubblicità con JenniferLopez, stella internazionale, che è stata un flop apparente-mente. Dall'altra parte, l'ultima pubblicità della 500 che partedall'Italia attraversa il mare e arriva al ponte di Brooklyn èstata un grande successo. Al consumatore piace comprareanche la filosofia Made in Italy che sta dietro a un prodottoitaliano.

Ribaltiamo il discorso in chiave di attrattività: le è mai capi-tata un'azienda statunitense interessata a insediarsi inItalia?Assolutamente sì. Nell'immaginario collettivo, l'Italia sta incima alla classifica mondiale nel settore della moda e dell'ar-tigianato. Un nostro cliente, uno stilista spagnolo, vendendofranchises del suo marchio in Sudamerica, diceva sempre chela prima domanda che gli veniva posta era se vendesse almercato italiano. E' risaputo che non esiste un retailer cheoperi a livello internazionale e sia considerato un successo a360°, che non abbia una forte presenza in Italia. Solide filia-li italiane delle case-madri americane sono presenti in settorie in dimensioni molto diverse tra loro, dalla singola boutique

alla mega-catena, dal lusso al medio-basso retailer. Esempivanno da Tommy Hilfiger e Calvin Klein a Tom Ford e ToryBurch; da Abercrombie & Fitch/Hollister e Gap/BananaRepublic ad Apple e Gamestop. Altre presenze in settori varisono: McDonald's fast food, Carglass (Safelite) autoripara-zioni e Ottica Avanzi (Pearle Vision Group). Joseph M.Benoit, di Retail Real Estate Consultants Srl, segue dozzinedi aziende statunitensi nella loro ricerca di location in Italia.Noi collaboriamo con lui ([email protected]).

Cosa chiede l'azienda-tipo italiana all'estero, rivolgendosia lei? qual è il problema più frequente?Il cliente italiano parte normalmente dal punto di vista dicome le cose funzionano in Italia. Dopo quasi 15 anni inquesto campo riesco ad anticipare i loro problemi. Portoalcuni esempi: dal punto di vista dei rapporti lavorativi inAmerica non c'è l'obbligo che siano regolati da contratti.Quando dico questo l'imprenditore italiano fa fatica a cre-derci, abituato alla complessa legislazione italiana del setto-re. Eppure è cosi, chiunque può essere licenziato in qualsia-si momento. Questo favorisce la produttività, la flessibilità esi ispira al sistema di meritocrazia di cui parlavamo prima.Dall'altra parte se un dipendente fa un buon lavoro, vi assi-curo che, un datore di lavoro, fa di tutto per tenerlo.Nell'ambito Immobiliare non esiste la "buona uscita". I con-tratti non prevedono che siano sciolti prima del periodo deter-

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minato specialmente per motivi di natura economica nazio-nale (crisi), come previsto in Italia. Questo è un grande shockquando lo racconto ai clienti italiani. Altro mito da sfatare:negli USA non esiste un capitale iniziale minimo da versarein una società. Dipende dai soci. Si può anche partire con undollaro. "You need a dollar and a dream". I 10,000 euro perla S.r.l. o i 120,000 Euro per la S.p.a. sono normative italia-ne. I clienti normalmente sono contenti di questa notizia!Infine, per quanto riguarda le transazioni immobiliari possodire che sono più "informali": non esiste un notaio! Ai rogitisono normalmente presenti avvocati, membri assicurativi edagenti immobiliari di entrambe le parti. I costi di transazionesono minori. Come detto, l'imprenditore Italiano spesso partecon il suo punto di vista ovviamente basato sul modello difare business italiano. Ciò porta a volte le start-up Italiane asottovalutare aspetti che negli Stati Uniti sono importantianche se magari in Italia non altrettanto, e viceversa. La filo-sofia del mio studio è quella di fare un'analisi costi/beneficiper evitare conseguenze che potrebbero essere drammatiche.Idealmente preferiamo seguire i clienti fin dalle fasi inizialidelle loro start-up cosa che ci consente di evitare loro pro-blemi in futuro, piuttosto che ripararli in seguito.

Un suo punto di vista su falsi e plagio?Sono certamente in difesa del Made in Italy e contro il pla-gio. La creatività deve essere protetta e bisogna investirenella protezione della cosiddetta "proprietà intellettuale".Negli USA ci sono molte strategie efficaci per proteggerla.Proprio in questo il mio studio si specializza.

L'euro è un vantaggio o una zavorra?Si sta rivelando una zavorra. Il concetto è corretto: trovo giu-sto unificare l'Europa sotto la stessa moneta e sistema econo-mico. È anche favorevole al turismo perché evita ai turisti dicambiare moneta per ogni paese. È l'esecuzione di questocambiamento che trovo pessima. Il cambiamento e' statorepentino e drastico. Inoltre è un cambio artificiale e non pro-porzionale: il valore di un euro è diverso in Italia dallaGermania, in base a potere d'acquisto, salari, costo vita ecc...

Ci racconta l'ultima storia italiana di successo che le è capi-tata?Fortunatamente sono testimone di diverse storie di successodi italiani in America. La dice lunga il fatto che diversi deinostri clienti italiani partono con un visto O1 che è riservatoad individui dalle qualità eccezionali nel loro campo. Daarchitetti a fashion designers, da parrucchieri e chef per fini-re con uomini d'affari, molti possono essere le categoriebeneficiarie di questa tipologia di visto. Vediamo alcuniesempi di successo in diversi settori che hanno tutti comecomun denominatore il Made in Italy. Rispettivamente neldesign e nel fashion Gaetano Pesce e Giovanna Battagliasono due artisti con storie di successo fenomenali alle lorospalle. La loro arte è oggi riconosciuta internazionalmente ea NY hanno avuto parte del loro successo. In altri campi miviene in mente Grom, gelateria artigianale italiana, che ha giàaperto diverse locations a Manhattan; stesso discorso anchese nel campo dei macchinari del fitness vale per Technogym.A dire il vero quest'ultima non opera in uno dei campi parti-

colarmente famosi per il Made in Italy, eppure i risultatifanno togliere il cappello.

L'IMU americana: può dirci quanto è tassata la primacasaa NY? E la seconda casa?E' difficile da dire. Quello che posso dire e' che la tassazio-ne su un'immobile residenziale viene normalmente basatasul valore del terreno e opere di miglioramento apportatesullo stesso. Questa tassazione e' stabilita a livello locale ebasato principalmente sugli standard della zona. Non c'è dif-ferenza di tassazione in dipendenza del fatto che sia primacasa, seconda, terza o quarta. Tuttavia, gli interessi sulmutuo della prima casa possono essere detratti dalla tassesulla dichiarazione dei redditi. Altro aspetto interessante èche, di frequente, vengono concesse dal comune della cittàdi NY agevolazioni fiscali per immobili di nuova costruzio-ne. Questo serve come incentivo all'economia. In generale,il mercato di NY e' molto sofisticato e presenta diversi cavil-li legali e tassazioni che vanno analizzati bene prima di com-piere operazioni. L'esperto immobiliare nel mio team èl'Avv. Lorenzo De Lillo. Lorenzo ha gestito un patrimonioimmobiliare di circa 500 mila metri quadrati quando era alSapir Group, uno dei più grandi proprietari di immobili diManhattan. Il vantaggio di Lorenzo è che ha una prospettivada parte del proprietario che gli permette di negoziare e anti-cipare tematiche a favore del compratore/affittuario.

L'America è stata capace di votare Obama: che idea si èfatto delle prossime elezioni in Italia?Non mi sono mai interessato di politica fino ad ora. InAmerica, Obama rappresenta la speranza e la svolta. E' ilprimo presidente nero nella storia degli Stati Uniti, è giova-ne e porta idee innovative e ottimismo. Credo che questomanca alla situazione politica italiana dove abbiamo le soli-te facce da 20 anni che dicono le stesse cose indipendente-mente dal partito. Bisognerebbe fare piazza pulita.

Un importante politico italiano ha sostenuto che "con lacultura non si mangia". Come risponderebbe?Non sono d'accordo e credo che sia un punto di vista nonlungimirante. Il Made in Italy e la cultura italiana sono l'as-set di maggior valore del paese. Sono stato ad un museo aLondra, era super curato. In Italia non posso dire la stessacosa. Spendere soldi nella cultura non significa buttarli via,ma investirli saggiamente.

Vediamo che negli States si è riaperto il dibattito sullearmi: lei ha un'arma a NY? Come la pensano i suoi colle-ghi di studio americani?Non ho un'arma, ma conosco l'autodifesa! Scherzi a parte,sono in favore del controllo sulle armi. A NY non serveavere un'arma, la città è molto tranquilla e sorvegliata.Anche Harlem e il Bronx sono quartieri in netta ripresarispetto a 20 anni fa. Il fatto di detenere un'arma da fuoco èpiù una cosa del sud degli Stati Uniti, vedi Texas. Infine, noncapisco i fanatici che rivendicano l'utilita' delle armi dafuoco. Non capisco come facciano a difendere la loro tesi edil loro estremismo.

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LA VIGNETTA

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ALLE REGIONALI CON UNA CIVICA CHE RICALCA QUELLA DI FLAVIO TOSI PLURIVITTORIOSO A VERONA

E NOVE CANDIDATI BERGAMASCHI NELLA LISTA DELL’EX MINISTRO DEGLI INTERNI

ROBERTO MARONIALLA PROVA DEL 9

In copertina

La Lombardia in testa. Ma con i piedi ben saldi per terra. RobertoMaroni si prepara a dare la scalata al Palazzo Pirelli con un pro-gramma sintetico e snello, basato su pochi punti essenziali. Ed

un grande progetto quello di realizzare la grande Euroregione delNord, una grande aggregazione territoriale che, oltre alla Lombardia,comprenderebbe anche il Piemonte, il Veneto ed il Friuli. Una potenzaterritoriale ed istituzionale da oltre venti milioni e con un Pil in gradodi competere alla pari con la Francia e Germania. E in questo rinnova-to contesto la Lombardia giocherebbe la parte del leone, la regionelocomotiva, che tratterebbe sul proprio territorio almeno il 75% delletasse prodotte dai cittadini. Numeri alla mano significherebbe lasciareC

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in Regione circa 16 miliardi di euro in più l'anno. Soldi,come ha spiegato il candidato della Lega Nord nei suoitanti incontri in giro per il territorio lombardo, con cui sipotrebbero aiutare le imprese, eliminando l'Irap e attuandoun piano per una fiscalità di vantaggio, con incentivi per leassunzioni e una no tax area per le imprese aperte dai gio-vani under 35. Imprese ma non solo. Con 16 miliardi l'an-no in più a disposizione ci sarebbero risorse anche per

abbassare la pressione fiscale sui cittadini, per esempio eli-minando l'Imu sulla prima casa o il bollo sull'auto, e perintervenire sul welfare o sulle infrastrutture. L'altra grandenovità introdotta nel nuovo corso leghista, dalla rinnovataLega 2.0, è la forte apertura alla società civile, volendoriproporre sulla più ampia scala lombarda il felice esperi-mento tentato lo scorso anni da Flavio Tosi nella sua corsatrionfale per il comune di Verona, ovvero liste civiche

vere, formate da esponenti della società civile, da affianca-re a quelle dei partiti in un coinvolgimento totale. Tantoche il programma di Maroni per la Lombardia non è statoscritto nelle stanze delle segreterie dei partiti ma in unevento pubblico tenutosi a Cernobbio, intitolato "Dillo aMaroni", dove imprenditori, lavoratori dipendenti, artigia-ni e commercianti hanno fornito le proprie indicazioni oproposte poi sintetizzate dal candidato in un programma di

meno di 50 pagine. Spazio dunque ai citta-dini, che vogliono dare un loro contributoper l'amministrazione della loro regione,attraverso la lista Maroni Presidente, unalista dove la componente bergamasca ha unpeso notevole. Peraltro il rapporto tra il lea-der leghista e la città orobica in questo ulti-mo anno è stato molto intenso, con fre-quenti visite per incontri pubblici dell'exMinistro degli Interni, che ha addiritturafatto aprire un 'Maroni point', punto di rac-

colta della parte bergamasca della lista civica, inauguratopochi giorni fa in via Corridoni e subito assalito da vanda-li in un raid notturno. Nella lista ci sono liberi professio-nisti, lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori: un estrat-to di quella società civile lontana dai palazzi della politicae chiamata a confrontarsi giorno dopo giorno con la diffi-cile realtà della crisi. Persone che hanno scelto di metterea disposizione le proprie competenze per far crescere la

Roberto Maroniattorniato dai candidati bergamaschi(Foto Tm)

Al centro del programma politico il mantenimento delle risorse

sul territorio e la nascita di una macro-regione del nord{ }

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propria terra, la Lombardia. La squadrabergamasca è composta da nove persone,scelte per rappresentare diversi settori: dal-l'agricoltura al sociale, dall'edilizia allosport, dall'artigianato al commercio.Settore, quest'ultimo, in cui da anni operaLuca Mangili, uno dei candidati bergama-schi "arruolati" da Maroni: 47 anni,Mangili è presidente provinciale della Fit,Federazione Italiana Tabaccai, che contanella provincia circa 900 rivendite, e delComitato di Quartiere di Piazzale Marconi(Stazione Autolinee-FSS-TEB ). Il mondodi Monica Vescovi, 41 anni, residente aUrgnano, è invece quello del sociale: daanni attiva nel mondo dell'associazionismo,dal 2009 ricopre la carica di presidenteprovinciale dell'Aido. L'unico tra i candida-ti bergamaschi ad aver già ricoperto unruolo in politica è Francesco Mapelli: clas-se 1947, è stato consigliere regionale dal

1990 al 1995. Ma è all'agricoltura che hadedicato una vita intera: imprenditore agri-colo, Mapelli è stato presidente dellaColdiretti Bergamo dal 1981 al 2003.Vanessa Pesenti, 37 anni, laurea con lodein Ingegneria, la crisi la tocca con manoogni giorno, lavorando in uno dei quei set-tori, l'edilizia, più duramente colpiti dallarecessione: dal 2006 è alla guida dell'a-zienda di famiglia, la Pesenti Serafino Srl, ericopre la carica di Vicepresidente deiGiovani Ance Lombardia. Il mondo dellosport può contare su ben due rappresentan-

ti: Gianluigi Stanga, per anni TeamManager di diverse squadre ciclisticheprofessionistiche con atleti di alto livellointernazionale e oggi presidente di unasocietà di consulenze nel mondo dellosport e Lara Magoni, vice campionessa delMondo di sci, imprenditrice nel mondoalberghiero, consigliere nazionale delConi e oggi anche allenatrice di sci, opi-nionista sportiva e testimonial Unicef. Asostenere il programma di Maroni nellasquadra bergamasca c'è anche EmmanueleMarziali, presidente nazionale dei RangersD'Italia, associazione che svolge attivitànel campo ambientale e di protezione civi-le. 39 anni, di Azzano San Paolo, Marzialiè un imprenditore e un broker assicurativo.Silvia Raimondi, quarantatreenne diTreviglio, è invece da anni impegnata nelmondo dell'associazionismo e si occupa inparticolare di tematiche relative alla fami-

glia e ai minori. Psicologa, esercita la pro-fessione in ambito giuridico, come consu-lente tecnico d'ufficio presso il Tribunaledi Bergamo e collabora con le associazio-ni Mamme e papà separati e Famiglienumerose. A rappresentare il mondo del-l'artigianato è Floriano Amidoni, 58 anni,di Seriate, imprenditore nell'area impianti-stica delle telecomunicazioni e della dife-sa elettronica, membro del Consigliodell'Associazione Artigiani di Bergamo edi Confartigianato Italia e tra i fondatoridella "Settimana dell'Energia".

Dallo sport all’imprenditoriala squadra dell’ex ministro degli Interni

comprende Luca Mangili, Monica VescoviFrancesco Mapelli, Vanessa Pesenti

Gianluigi Stanga, Lara MagoniEmmanuele Marziali, Silvia Raimondi

e Floriano Amidoni{

Floriano Amidoni

FrancescoMapelli

EmmanueleMarziali

Lara Magoni

GianluigiStanga

SilviaRaimondi

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}MonicaVescovi

VanessaPesenti

Luca Mangili

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IL VOTO «UTILE»PER PAGLIARINI

Area nord

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UNA PREVISIONE E UNA SPERANZA DEL MINISTRO DEL BILANCIO NEL PRIMO GOVERNO BERLUSCONI: «LA PREVISIONE È CHE “FARE PER FERMARE IL DECLINO”SARÀ LA GRANDE SORPRESA, SIA IN LOMBARDIA CHE A LIVELLONAZIONALE; LA SPERANZA È CHE AL PIRELLONE, CHIUNQUE VINCA,SI LAVORI TUTTI ASSIEME PER IL BENE COMUNE»

di Giancarlo Pagliarini - foto di Giorgio Chiesa

Mesi fa nel bel mezzo di una tavola rotonda ripresada una tv avevo dichiarato che se non "saltavafuori qualche novità" alle prossime elezioni avrei

votato per Grillo. Dopo aver incassato i mugugni deglialtri partecipanti avevo spiegato che "anche se quelli delMovimento 5 Stelle le sbagliassero tutte, ma proprio tutte,non potrebbero mai fare peggio di quelli che hanno gover-nato il paese negli ultimi anni, perché non è umanamentepossibile fare peggio di Berlusconi, Prodi, Monti e compa-gnia bella". Lo avevo detto convinto e lo penso ancoraadesso. Delle novità ci sono state. Ecco perché seguo coninteresse Umberto Ambrosoli e Fare per Fermare ilDeclino di Oscar Giannino, Michele Boldrin, LuigiZingales e altri. Sono signori molto diversi tra di loro.Ambrosoli è posato mentre Giannino e i suoi amici sonocreativi, originali e decisamente "nuovi" per l'Italia: eraora! Ma un punto in comune ce l'hanno: la testa dura.Questo vuol dire che sono indipendenti dai partiti politici,non fanno parte della casta e per campare lavorano: questaè gente che non vive di politica.

Un passaparola contro la "lotta politica". Preciso chenon sono candidato né con loro né con nessun altro. Holetto anch'io "A che serve avere le mani pulite se si tengo-no in tasca" (don Lorenzo Milani. Chiarelettere editore) maa 70 anni penso che dovrei (dovremmo, in tanti!) limitarmia dare qualche suggerimento. Le rivoluzioni le hanno sem-pre fatte i giovani e qui in Lombardia con le prossime ele-zioni per la Regione potrebbe cominciare una straordinaria"rivoluzione culturale": i tempi sono maturi per uscire dallemedioevali logiche "di casta" e di lotta che caratterizzano laburocrazia, la magistratura e la politica italiana. Che hannobloccato il potenziale della nostra regione, hanno letteral-mente assassinato la competitività di molte nostre impreseed hanno peggiorato la qualità della vita di tutti noi. Maperché "lottare"? Non l'ho mai capito. Fatemi capire: qui sitratta di servire i cittadini, non di lottare. Ecco un passapa-rola che raccomando: non votiamo per quelli che invece didescrivere quello che ritengono utile fare non fanno altroche criticare quelli che non sono con loro (stavo per scrive-re "quelli che non sono della loro banda").

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Giancarlo Pagliarini

La "formula magica". Da Wikipedia: "La for-mula magica fu il risultato dell'elezione delConsiglio federale del 17 dicembre 1959 e fuchiamata magica sia perché rappresentava ungoverno trasversale, a cui partecipavano tutti imaggiori partiti svizzeri, sia perché rispecchiavala forza numerica delle singole formazioni politi-che...". Per molti governo trasversale è una paro-laccia. Io invece ho sempre pensato che in ungoverno o in una giunta dovrebbero esserci rap-presentanti della maggioranza e anche dell'oppo-sizione. Che invece di farsi la guerra dovrebberolavorare assieme per i cittadini. Il problema è chein Italia i signori che fanno politica hanno l'obiet-tivo di gestire il potere, non di servire i cittadini.Ecco perché in tutte le classifiche internazionali(competitività, libertà economica, qualità dellavita eccetera) il nostro paese sta rotolando annodopo anno verso gli ultimi posti, verso le posizio-ni di Cuba e della Corea del Nord.

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Partiti politici o uffici di collocamento? Il Governo dellaNuova Zelanda per la posizione di Governatore della bancacentrale ha messo una inserzione sull'Economist (pag 16dell'Economist del 4 Febbraio 2012). A Londra sul SundayTimes e sul Guardian del martedì si possono leggere offerte dilavoro per rettori, presidi e docenti nelle migliori università eper primari e medici degli ospedali. Da noi invece i partiti poli-tici litigano a sangue anche per l'elezione del vicepresidente diuna bocciofila e una volta ho visto il bigliettino da visita di unsignore sul quale c'era scritto "Responsabile ufficio nomine delpartito xy". Se non sappiamo per chi votare scegliamo quelliche dichiarano di non voler più sentir parlare di nomine "inquota" a questo o a quel partito e che a loro interessa che il can-didato lavori bene. Chi se ne frega per chi vota. Voti per chivuole. Le preferenze politiche di una persona non dovrebberoavere assolutamente nulla a che fare con la sua attività profes-sionale.

Un sogno. Il nome del prossimo presidente della RegioneLombardia sarà Roberto Maroni o Umberto Ambrosoli, anchese i rappresentati del Movimento 5 Stelle e di Fare per Fermareil Declino prenderanno tanti, tantissimi voti. Adesso vediamole loro caratteristiche ma prima lasciatemi descrivere il miosogno.Una giunta piccola. La Svizzera è grande quasi il doppiodella Lombardia ed ha poco meno dei nostri abitanti. Nelgoverno ci sono sette persone che rappresentano le maggioriformazioni politiche. Che bello se Roberto Maroni, UmbertoAmbrosoli, Carlo Maria Pinardi, Silvana Carcano e pochi altrifossero assieme in giunta. Dei "diversi" che lavorano assiemeper il bene comune. Questa è la base del federalismo. LaCostituzione Svizzera non comincia con l'articolo uno macomincia con cinque premesse. Il testo della terza premessa èquesto: "Determinati a vivere la loro molteplicità nell'uni-tà, nella considerazione e nel rispetto reciproci". Questo èl'ABC del federalismo: dei "diversi" che lavorano assieme,che competono, che si rispettano, per realizzare assieme gior-no dopo giorno il bene comune. Uno Svizzero di Interlaken èdiverso da uno svizzero del Canton Ticino, non migliore opeggiore, ma diverso sì. Un bergamasco di Romano diLombardia è diverso da un siciliano di Sciacca: non miglioreo peggiore, ma diverso, molto diverso, sì. Come Maroni èdiverso da Ambrosoli. Il federalismo non sono due o tre euroin più o in meno, ma dei "diversi" che invece di litigare e bloc-carsi a vicenda si rispettano e lavorano assieme per il benecomune, tenendo sempre presente che l'essenza di una costitu-zione federale non sta tanto nelle tasse o nel numero di fun-zioni decentrate, ma nella capacità delle unità territoriali, chedevono essere sovrane a tutti gli effetti sul proprio territorio,con competenze irrevocabili, di resistere alla naturale tenden-za espansiva del potere centrale. In Svizzera ogni cantone è unpiccolo stato, ma ogni 100 metri vedete una bandiera rosso-crociata. Chiedetevi come mai.Un Presidente a rotazione. Con questa logica il Presidentedella Regione Lombardia dovrebbe durare un anno ed essere arotazione. In questo modo non si formerebbero i "centri dipotere" che siamo abituati a vedere e che rendono sempremeno competitivo ed attraente il nostro sistema paese. I presi-denti a rotazione non avrebbero lo spazio per "piazzare i loro

uomini", così finalmente vedremmo "gli uomini giusti al postogiusto". Ma basta coi sogni. Vediamo le caratteristiche delprossimo presidente della Lombardia.

AMBROSOLI. Nel discorso di prolusione dell'anno accade-mico 1964/65 in Università Cattolica, Miglio aveva detto che"Destra e sinistra, conservazione e innovazione sono catego-rie che acquistano valore soltanto nelle fasi di transito da unaantica ad una nuova classe politica: quando quest'ultima si èveramente consolidata esse scompaiono e rimane soltantol'amministrazione, cioè il vero governo". La mia impressioneè che Ambrosoli potrebbe realizzare la nuova classe politicaprevista da Miglio quasi mezzo secolo fa e che con Miglio miero illuso di aver trovato nella Lega Nord degli anni novanta.Il 14 Novembre un'ottantina di persone hanno firmato undocumento intitolato "Con Umberto Ambrosoli per la ricostru-

zione della Regione Lombardia e per la rigenerazione delleforze politiche". Era un documento serio e l'ho firmato anch'io,dicendo "Bene. Tra Maroni e Ambrosoli sarà un bel match".Ecco un paragrafo di quel documento che mi sembra opportu-no ricordare: "...La Regione deve tornare ad essere un sogget-to di legislazione e di programmazione, mentre la gestione

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deve essere delegata alle unità amministrative inferiori,Province e Comuni". Siamo in presenza di un candidato allapresidenza della Regione che dichiara che è necessario darepiù poteri ai sindaci. Se Ambrosoli vincerà spero che la Legasia d'accordo. Perché l'istituzione Regione Lombardia non puòcontinuare ad essere un ipertrofico centro di distribuzione didenaro. Tra i candidati del "Patto civico per AmbrosoliPresidente" vedo con piacere teste nuove e ben fatte di genteche non fa politica per mestiere. Per esempio, a proposito dellanuova classe politica prevista da Miglio mezzo secolo fa, ilcandidato Beniamino Piccone, un giovane col mito della tra-sparenza, sta descrivendo sul suo sito le giornate di un candi-dato e in un allegato si possono vedere tutte le spese sostenutee i contributi ricevuti.

MARONI. Maroni ripete dalla mattina alla sera che il 75%delle tasse pagate dai soggetti residenti in Lombardia deverestare sul territorio. Non capisco le critiche: questa è una pro-posta ovvia, logica e naturale. Ricordo come un incubo quel 13Maggio 2007 quando Isaia sales, consulente economico diBassolino, aveva spiegato "Le tasse non sono a dimensioneregionale ma nazionale ed è lo Stato che si occupa di pere-quare tra le regioni più ricche e quelle meno". Questo princi-pio, con la benedizione di Calderoli (!) ha poi trovato acco-glienza nella legge delega per il cosiddetto "federalismo fisca-le". Nel 2008 quando si era cominciato a parlare della legge sulcosiddetto federalismo fiscale i Presidenti di alcune Regionierano usciti con incredibili "perle" di questo genere: "è unaimplicita secessione e che distrugge l'unità del paese" (AgazioLoiero), "non è un progetto di federalismo fiscale, ma di seces-sione fiscale, una vera e propria dichiarazione di guerra con-tro il Mezzogiorno" (Nichi Vendola) e così via. Mi viene inmente l'articolo 301 del codice penale turco che prevede ildelitto di "lesa turchicità". In Turchia nel 2008 l'articolo sulla"lesa turchicità" è stato riformato, ma a leggere certe criticheal progetto di Maroni penso che qualcuno vorrebbe prevederela galera per il delitto di "lesa italianità".Tre considerazioni:Prima: non bisogna guardare solo un albero (il 75% delletasse), ma tutta la foresta, cioè l'organizzazione del sistemapaese. Per esempio anche in Svizzera c'è una legge per la pere-quazione tra Cantoni forti e Cantoni deboli. Per essere più con-vincente Maroni dovrebbe parlarne e fare proposte razionali.Seconda: quando si parla di territorio si dovrebbe partire daiComuni. Il "centralismo" dello Stato oppure delle Regioni nongenera mai efficienza. Poteri operativi, responsabilità e risorsefinanziarie dovrebbero essere gestite più vicino ai cittadini, daisindaci, non dalla Regione. Spero che in campagna elettoraleanche Maroni affronti questo argomento. Come abbiamo vistoAmbrosoli lo ha già fatto.Terza: c'è un problema di credibilità grande come una casa,perché Maroni dichiara di voler realizzare questo progetto conTremonti e col PDL. Ma quanto è credibile il PDL? Facciamoun passo indietro e vediamo cose è successo in questi anni:1 Il 19 giugno 2007 la Regione Lombardia aveva approvato laproposta di legge al parlamento n. 0040 intitolata "Nuovenorme per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione".2 Per quanto riguarda le tasse che rimangono sul territorio pre-vedeva che restassero nei territori l'80% dell'IVA e tutto il get-

tito delle accise, dell'imposta sui tabacchi e di quella sui giochi(Articolo 2, comma 3 lettere b e c). 3 La Regione Lombardia aveva depositato quella proposta dilegge sia alla Camera che al Senato.4 In occasione delle elezioni del 2008 il PDL aveva inondatole piazze della Lombardia con la promessa di realizzare 7"missioni" e la sesta missione prometteva di portare inGazzetta Ufficiale la proposta di legge approvata dallaRegione Lombardia il 19 giugno 2007. La promessa del PDL,nero su bianco, era: "Approvazione, a tal fine, da parte delParlamento, della proposta di legge "Nuove norme per l'attua-zione dell'art. 119 della Costituzione" adottata dal ConsiglioRegionale della Lombardia il 19 giugno 2007". 5 Quindi nelle elezioni politiche del 2008 il PDL aveva pro-messo ai suoi elettori (e a quelli della Lega Nord) che l'80dell'IVA, le accise, le imposte sui tabacchi e sui giochi nonsarebbero più "andate" a Roma ma sarebbero rimaste nei terri-tori che le generavano.6 L'obiettivo di far dimagrire lo Stato centrale, di cominciare arealizzare il principio di sussidiarietà anche facendo restare"più tasse sul territorio" sembrava raggiunto. Ma Formigoni, ilPresidente della Regione che aveva depositato una sua propo-sta di legge alla Camera e al Senato, aveva, almeno così sem-bra, cambiato idea. Ecco due titoli del Sole 24 Ore: 6 giugno2008 "Formigoni frena sulla formula lombarda: ok al testodelle Regioni". 7 Giugno: "Formigoni: il modello lombardo èuna proposta, non l'unica accettabile". Incredibile, vero? ECalderoli (Lega Nord) invece di arrabbiarsi, di ricordare aBerlusconi la promessa fatta in campagna elettorale, invece didimettersi di corsa dal Governo, ha seguito l'esempio diFormigoni. Ecco il titolo di un articolo sul Sole 24 Ore del 18Luglio: "Calderoli parte dal modello Regioni". Con tanti salu-ti alla proposta di legge adottata dal Consiglio Regionale dellaLombardia e alle promesse elettorali. Adesso si ricomincia dacapo, ma sulla base di quello che abbiamo visto in questi annila credibilità dell'accoppiata Lega - PDL mi sembra piuttostodeteriorata. Il coordinatore PDL in Lombardia MarioMantovani ha dichiarato che "Nel nostro programma si parlaaddirittura di regione a statuto autonomo" (Corriere della Seradel 31 Dicembre). Magari! Ma mi sembra una gara a chi lespara più grosse.

Come andrà a finire? Non ho la sfera di cristallo, non socome andrà a finire tra Maroni e Ambrosoli. Oggi, 23Gennaio, mi sembra più seria la proposta di Ambrosoli, ma lacampagna elettorale è ancora lunga. Chiudo con una previsio-ne e una speranza. La previsione è che "Fare per Fermare ilDeclino" sarà la grande sorpresa sia in Lombardia che a livel-lo nazionale. Tra l'altro della lista di Giannino per la RegioneLombardia fa parte, come indipendente, il prof. MarcoBassani. Marco praticamente ha vissuto tutta la sua vita pro-fessionale con Miglio ed è il vicepresidente dell'associazioneGiancarlo Pagliarini per la riforma federale. Voglio ricordareche il decimo punto del progetto di Fare per Fermare il Declinocomincia con le parole: "Introdurre il vero federalismo". Lasperanza è che al Pirellone chiunque vinca si lavori tutti assie-me per il bene comune: sembra una frase fatta, perché è logi-co che sia così, ma in Italia e in Lombardia fin' ora non è statoper niente così.

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Testo&Photo di Giorgio Chiesa

INTERVISTA A PIER PAOLO PIASTRAIMPRENDITORE MILANESE - BERGAMASCOD’ADOZIONE - IN LIZZA PER LA CAMERA DEI DEPUTATI NELLA LISTA LOMBARDIA 1DELL’UDC

A FIANCO DI MONTI PER RILANCIAREL’ITALIA

Elezioni

Una personalità poliedrica, ma ancorata alla concretezza dell'imprenditorecon lo sguardo sempre proiettato al futuro. Pier Paolo Piastra è un uomodalle tante sfaccettature, di cui il dirigente d'azienda e il politico sono sen-

z'altro quelle che ne delineano i tratti più importanti. Milanese d'origine, bergama-sco d'adozione, il candidato per la Camera dei Deputati (all'interno della listaLombardia 1) per l'UDC si racconta il vista delle prossime elezioni politiche, ana-lizzando il quadro generale, partendo dall'accordo con Mario Monti. "L'UDC - hainfatti affermato - è l'unico partito che non si vergogna di quanto ha fatto a fiancodell'ultimo governo nel 2012".

Partiamo dalla riduzione dello spread. Dalla sua esperienza d'imprenditore, cosavuol dire in termini di economia reale per un'azienda?"Aveva quasi toccato quota 600 punti quando Silvio Berlusconi lasciò. Oggi è sottoi 300, un dato innegabile che non si può che riconoscere nonostante la campagnaelettorale. Una simile riduzione consente alle nostre imprese di approvvigionarsi dicredito più facilmente. Sappiamo tutti bene quanto sia importante l'innovazione peril Paese, continuiamo a ripetercelo. Ma come sarebbe possibile lanciare proprio l'in-novazione - mettendola in pratica - se reperire le risorse necessarie costa troppocaro?"

In molti vi accusano di aver svenduto l'Italia alla Germania attraverso l'operatodi Mario Monti."Nulla di più assurdo, un vero e proprio non senso. La Germania registra oggi il più

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«L'UDC, con Mario Monti,

è impegnata a portare l'Italia

su un cammino virtuoso simile

a quello tedesco»Pier Paolo Piastracandidato per la Camera dei Deputatinella lista Lombardia 1 dell'UDC

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alto tasso di disoccupazione di sempre. Mail suo cuneo fiscale, vale a dire gli oneriche si pagano sulla forza lavoro, è piùbasso rispetto all'Italia. Di conseguenza, laproduttività, è decisamente più alta.L'UDC, con Mario Monti, è impegnata aportare l'Italia su un cammino virtuososimile a quello tedesco".

Ma l'IMU è senz'altro una stangata chetutti hanno sentito."Certamente pesa, e molto, anche suicapannoni industriali, incidendo negativa-mente sulla competitività delle nostreaziende. Ma l'UCD non ha mai vendutofacili promesse: appunto, non promettiamodi togliere l'IMU sulla prima casa comeinvece millanta Berlusconi, né d'introdurreesenzioni fino a 500 euro, come diceBersani. Belle idee, ma inutili per chi faimpresa. Noi vogliamo, come ha detto lostesso Monti, che siano i Comuni a gradua-re l'IMU e pensiamo che in questo modosiano rispettate le specificità territoriali.Un Comune con numerosi capannoni indu-striali non avrà bisogno o interesse adintrodurre aliquote troppo alte. Proprioperché una vasta platea di contribuentigarantisce già un buon livello di gettito eun'ulteriore tassa farebbe fuggire le impre-se, creando problemi di deindustrializza-zione e disoccupazione nel territorio".

Cosa ne pensa degli ultimi spot elettoralidi Silvio Berlusconi?"Per creare lavoro non serve esentare perqualche anno dal fisco le imprese che assu-mono giovani. Questa è veramente unaricetta da pifferaio magico. Tutti quelli chepoi il lavoro lo hanno perso o lo stannoancora cercando, magari non essendo piùtanto giovani, dovrebbero andare neldimenticatoio? Occorre piuttosto agire sulcuneo fiscale e sull'Irap, a prescindere dal-l'età del lavoratore, in modo da agevolarele prime assunzioni e il reinserimento deidisoccupati".

Qual è il progetto dell'UDC?"Noi dell'UDC vogliamo rilanciare la cre-scita, vale a dire imprenditoria e lavoro,perché il nostro paese non sia più al centrodei sorrisini degli altri, come purtroppo ciè già capitato di vedere. Ce ne ricordiamotutti amaramente, prima del GovernoMonti. Io e il mio partito chiamiamo i lom-bardi e tutti gli italiani a dimostrare fiducianei propri mezzi e nella propria capacità dicambiare l'Italia".

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Imprenditorialità e poliedricità: famiglia, impresa e politica

Pier Paolo Piastra con la moglie Patricia Duarte

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CONCESSIONARIA UFFICIALE HYUNDAI - FILIALE DI CURNO (BG)Via Bergamo, 66 - 24035 Curno - S.S. BrianteaTel. 035.62.28.711 - [email protected]

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Testo & foto di Giorgio Chiesa

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Ottenere un credito dalla camera di compensazione

costerà meno rispetto ad una banca perché si ridurranno

gli oneri finanziariAndrea Gibelli

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IL «LOMBARD» DOVREBBE RISOLVERE I PROBLEMI LEGATI ALL’ACCESSO AL CREDITO E ALL’INSOLVENZA PER LE PMI

TRATTENENDO AL CONTEMPO IL 75% DELLE RISORSE SUL TERRITORIO

IL SOGNO DI GIBELLI?UNA MONETA LOCALE

LOMBARDA

Microeconomia

Una moneta locale per la Lombardia? La proposta,presentata dal vicepresidente della Regione AndreaGibelli, della Lega Nord, è seria. Ed il workshop tec-

nico che si è tenuto a Bergamo lo scorso lunedì 21 gennaio(a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e del-l'imprenditoria locale), lo dimostra, mettendo in evidenza lacontinuità di una simile idea con le battaglie che il partito diRoberto Maroni da sempre combatte sul federalismo fiscale.Ma come funziona una moneta locale e può, quest'ultima,essere un vantaggio per l'economia reale, o semplicementesiamo di fronte ad un annuncio tipico da campagna elettora-le? Come detto, il progetto ha delle fonda-menta molto concrete, che hanno preso avvioben prima dell'attuale situazione politica ita-liana. Perché il Lombard - nome che lo stes-so Andrea Gibelli ha definito non ancora uffi-ciale - potrebbe essere un'esperienza econo-mica rivoluzionaria per la regione, cheandrebbe a vantaggio di un circuito virtuosovolto a trattenere (finalmente) ben il 75%delle risorse sul territorio e a risolvere unaserie di problematiche legate alla monetaunica così come attualmente la conosciamo. "Una monetacomplementare in Lombardia - ha affermato il vice presi-dente e assessore all'Industria e all'Artigianato della Regione- sarebbe importante e necessaria perché potrebbe assolverealla funzione di scambio di beni e servizi, che oggi la mone-ta sovrana, l'euro, non è in grado di garantire. Bergamo vaproprio in questa direzione, essendo stata la prima a racco-

gliere lo spunto lanciato da Regione Lombardia nel dicem-bre scorso". Il progetto prende le mosse da esperienze simi-li già avviate in altri territori ed è figlio della ricerca accade-mica di Luca Fantacci - professore di scenari economiciinternazionali, studioso ed esperto di storia dell'economiaall'Università Bocconi di Milano - che a settembre avvierà lamoneta di Nantes francese.

IL FUNZIONAMENTO - Stiamo parlando di un progettoche unisce due elementi: un sistema di credito locale ed unsistema monetario locale. Riguarda le imprese e consiste

essenzialmente in una camera di compensazione, vale a direuna banca (che ha la peculiarità di non avere capitali deposi-tati o riserve) dove le aziende hanno un conto corrente deno-minato in una moneta diversa dall'Euro, ma che mantienecon lo stesso un cambio 1/1 e con cui la conversione è pos-sibile solo in una direzione, da Euro a moneta locale. E' unmeccanismo che serve alle imprese per pagarsi a vicenda e

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Il progetto prende le mosse da esperienze simili già avviate

in altri territori ed è figlio della ricercaaccademica di Luca Fantacci{ }

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che riguarda principalmente le PMI che insisto-no sullo stesso territorio e sul medesimo sistemaeconomico. Non stiamo parlando di esportazio-ni, anche se nulla vieta ad un'azienda esterna dientrare nel circuito in caso abbia interessi nellazona. Facendo una percentuale, possiamo imma-ginare che gli attori beneficianti della monetalocale siano soprattutto quelle piccole e medieimprese che sviluppano almeno il 30% del fattu-rato sul territorio.

LA CAMERA DI COMPENSAZIONE -Proprio la CC è di un sistema creditizio per aiu-tare le imprese a farsi credito a vicenda e chegarantisce sempre la solvibilità della controparte.Ma al circuito non devono partecipare le soloPMI, perché proprio quest'ultime potranno paga-re i propri lavoratori con il Lombard o solo quel-la parte dei salari che eccede il contratto nazio-nale e che riguarda la contrattazione di secondolivello. Dal punto di vista elettronico il tutto saràgestito in maniera ordinaria, agli effetti contribu-tivi e fiscali risulterà neutrale, il pagamento delletasse e dei contributi verrà infatti calcolato sul-l'intero importo.

I VANTAGGI - Ottenere un credito dalla came-ra di compensazione costerà meno rispetto aduna banca perché si ridurranno gli oneri finan-ziari. La banca, infatti, per prestare soldi deveottenerli a sua volta, la camera di compensazio-ne presta moneta facendo da intermediario fra leimprese debitrici e creditrici, annullando i costi egli interessi sull'attivo. Il tasso d'interesse nonsolo sarà inferiore, ma sarà anche indipendentedalle condizioni aleatorie del mercato monetario.Infine, il credito ottenuto in moneta locale verràspeso localmente, facendo quindi circolare valo-re all'interno del territorio, incrementandone ilvolume di attività economica.

DIFFERENZA COL PASSATO - Il Lombardsarà una "Mutual Credit Currencies", vale a direuna moneta che si forma in un rapporto di credi-to cooperativo. In Italia esistono già altre mone-te locali o sono stati già fatti esperimenti in que-sto senso, ma sempre come "Fiat Currences",quindi imponendo monete analoghe alla valutaufficiale che si creano a discrezione di un'autori-tà centrale. Il Lombard dovrà essere infatti unamoneta che non replica su scala ridotta i difetti diquella ufficiale, che sono da 40 anni a questaparte il fatto d'essere priva di copertura ed emes-sa in quantità arbitrarie. Le monete locali devo-no essere fatte bene, non devono avere carattereinflazionistico, devono avere una connessionestretta col sistema degli scambi e devono crearevalore economico non per la quantità, ma per lavelocità con cui circolano.

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DA SINISTRALuca Fantacci e Massimo Amato

Franco Tentorio

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«Alle calende greche»

Tremilaseicentocinquanta giorniper una causa di lavoro. E' quan-to ha dovuto attendere un'azienda

di Bergamo prima di conoscere il pro-nunciamento della Corte di Cassazionesu un licenziamento del maggio 2003.Dieci anni fa la 3V Sigma spa licenziaV.V., una dipendente inquadrata in livel-lo B2, motivandolo con il fatto che viera stata nell'azienda una sensibile ridu-zione dell'organico e che la dipendentein questione aveva rifiutato l'offerta diricollocazione presso un’altra societàdel gruppo. Non dice che l'offerta erastata fatta alla dipendente ben otto mesiprima del licenziamento e che la ricollo-cazione era legata alla necessità di sop-primere il suo posto di lavoro. IlTribunale di Bergamo dichiara illegitti-mo il licenziamento della dipendenteper giustificato motivo oggettivo e laCorte di Appello di Brescia conferma lapronuncia di primo grado, ritenendo chela società datrice di lavoro non avevafornito la prova dell'impossibilità diricollocare la lavoratrice in una delle sueaziende o stabilimenti dove occupavaoltre 300 dipendenti in mansioni equiva-lenti. Nella sentenza della Cassazione silegge che la Corte territoriale ha rileva-

to dall'esame del libro matricola che laSigma, prima e dopo il licenziamento,aveva assunto a Bergamo cinque impie-gati di cui uno in gennaio in B1 ed unoad ottobre in C2 con mansioni di segre-taria di direzione e nella sede di Mozzo,un impiegato nel marzo 2004 in C2,mansioni impiegatizie che la ricorrenteavrebbe potuto svolgere, ma la societànon aveva allegato ne provato alcunaragione giustificativa della necessità diprocedere a nuove assunzioni e dell'im-possibilità di adibire alle stesse mansio-ni la lavoratrice. La Corte ha poi rileva-to che la società non avrebbe potutoinvocare a giustificazione il rifiuto dellalavoratrice ad essere licenziata dallasocietà e riassunta presso altra societàcontrollata in Bergamo con meno di 15dipendenti. Rileva infatti che la propo-sta era stata rifiutata per ragioni di con-venienza non sindacabili ed era comun-que, irrilevante essendo stata fatta primadel licenziamento, mentre si dovevaavere riguardo al momento del licenzia-mento. Avverso la pronuncia di appello,la società datrice di lavoro promuovericorso per Cassazione, rigettato dallaSuprema Corte con la sentenza 6/2013.Dieci anni dopo il licenziamento.

GIUSTIZIA LUMACA10 ANNI PER UNACAUSA DI LAVOROUNA SOCIETÀ DI BERGAMO HA ATTESO 3650 GIORNI LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE CHE HA STABILITO ILLEGITTIMO IL LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVOOGGETTIVO SE NON C’È PROVA DELL’IMPOSSIBILITÀ DI RICOLLOCARE LA LAVORATRICE

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La Corte di Cassazione chiarisce l'ille-gittimità del licenziamento per ''giustifi-cato motivo oggettivo'' nel caso in cui ildatore di lavoro taccia al lavoratoreche la proposta di ricollocazione lavo-rativa rappresenta l'unico ''antidoto'' allicenziamento per soppressione delposto di lavoro.Un’azienda non può legittimamenteintimare un licenziamento per giustifi-cato motivo oggettivo a carico di unadipendente alla quale, 8 mesi prima dellicenziamento fosse stato prospettato dipresentare le dimissioni per essere rias-sunta in altra società del gruppo senzache le fosse specificato che tale "propo-sta" rappresentava l'unica chance pernon essere licenziata. Questa la conclu-sione alla quale è giunta la Corte diCassazione nella sentenza n. 6 del 2013depositata il 2 gennaio scorso. All'esitodi una vicenda giudiziaria iniziata diecianni fa la Corte - nel respingere il

ricorso dell'azienda avverso la reinte-gra nel posto di lavoro disposta dallaCorte di Appello di Brescia - ha fissatoun principio tanto importante quanto di"buon senso". Il principio di diritto. Ildatore di lavoro è tenuto al rispetto delprincipio della buona fede nella gestio-ne del rapporto contrattuale con i pro-pri dipendenti e quindi, i provvedimentiadottati in violazione di tale principiosono a tutti gli effetti illegittimi. Nelcaso di specie, la violazione era rappre-sentata dal fatto che quando il datore dilavoro aveva prospettato alla dipenden-te l'offerta di cessare il rapporto diimpiego con la società per essere rias-sunta da altra società del gruppo conmeno di 15 dipendenti (…) - non avevaspecificato alla dipendente che tale pro-posta era collegata al fatto che, di lì apoco, la posizione lavorativa da lei inquel momento occupata sarebbe statasoppressa con conseguente necessità di

procedere al licenziamento tout court.Conclusioni. La sentenza in commentoappare significativa - nella sua sinteti-cità per la sua linearità e coerenzainterna così come per la chiarezza conla quale riassume la road map che deveobbligatoriamente essere seguita nellafase patologica e traumatica della ces-sazione del rapporto di lavoro pervolontà unilaterale del datore di lavoro.Quello che - semmai - potrebbe stupire,è che nel 2013 sia ancora necessarioattendere dieci anni ed un giudizio dilegittimità avanti alla Corte diCassazione per avere certezze in meritoal fatto che la dignità ed il rispetto deb-bano essere sempre assicurati ai lavo-ratori e che la buona fede debba esseresempre il cardine primario del rapportocontrattuale tra tutte le parti di qualsia-si rapporto economico, ivi compresoquello sottostante ad un rapporto diimpiego.

LA BUONA FEDE È IRRINUNCIABILEIl parere dell’esperto Riccardo Pallotta pubblicato sul quotidiano Ipsoa.it

II punto di vista del professionista

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di Livio Casanova

INCIDENTE CON L’ALPINOIL CONTO DELL’ESERCITO

«Res publica»

IL PROVERBIO «ROBA DEL CÜMÜ, ROBA DE NISÜ» È COSTATO CAROAD UN MILITARE, CONDANNATO A RISARCIRE CON 2.472 EURO

IL MINISTERO DELLA DIFESA PER UN INCIDENTE DI DIECI ANNI FAQUANDO ERA SOTTO LE ARMI

"Roba del cümü, roba de nisü". Il modo di dire,per chi non mastica il dialetto, significa che lacosa pubblica non è di nessuno, perché di tutti.

Ecco il motivo per cui nessuno se ne può appropriare. Mache colpa può avere un giovanissimo artigliere alpino diRovereto se non ne conosce il significato. Nessuna. A pattoche di mezzo non ci sia la cosa pubblica. E di mezzo si trat-ta, visto che si parla di una camionetta militare. Dieci annifa, nel 2003, un ventenne del Trentino-Alto Adige, in servi-zio come alpino, incorre in un incidente nella provincia diBergamo mentre è alla guida di un fuoristrada dell'esercito

italiano. Dieci anni dopo, 2013, lo Stato gli presenta ilconto. La Corte dei Conti, per quel danno, lo condanna aversare nelle casse pubbliche 2.472 euro. I giudici contabiliattribuiscono a lui tutta la responsabilità dell'incidente.Apriamo una parentesi: benché nella gestione della cosa

pubblica corruzione e benefici dei privati abbiano, datempo, superato ogni limite di decenza, rimane valido ilprincipio per cui chi danneggia o rovina un bene pubblico ètenuto al risarcimento. In parole povere: chi rompe paga. Enon solo per senso civico. L'alpino roveretano più che suibanchi di scuola l'ha imparato a sue spese. Alla guida diuna camionetta militare il ventenne, nel giugno del 2003,con un suo collega assolve l'incarico di pattugliare il territo-rio. Nelle strade di Grassobbio i due militari si rendonoprotagonisti di un incidente. L'artigliere alpino, alle presecon una curva, non riesce a mantenere il controllo delmezzo. Urta un'aiola e finisce la sua corsa contro un palodella luce. I due giovani riportano qualche ammaccatura.Escono dall'abitacolo con lievi ferite e vengono accompa-gnati all'ospedale per sincerarsi delle loro condizioni. Inseguito l'Esercito ricostruisce l'accaduto, delineando ladinamica dell'incidente. Nella versione fornita dai due mili-tari la causa è da attribuire ad un guasto meccanico del fuo-ristrada: perdita dell'olio e mancata risposta nella frenata.Di diverso avviso i carabinieri secondo cui, nella loro rico-struzione, ritengono eccessiva la velocità commisurata altratto stradale. Stando sempre alle risultanze investigativedei Carabinieri la Corte dei Conti decide per la condannadel roveretano che, non costituendosi in giudizio, rinuncia adifendersi. Secondo la Corte la responsabilità deriva dalfatto che "il grado di diligenza, prudenza e perizia nellosvolgimento della funzione è stato inferiore a quello dovuto,in ragione della conoscenza specifica dei pericoli dell'atti-vità professionale svolta, per cui sussiste l'elemento sogget-tivo della colpa grave". Di conseguenza, al Ministero dellaDifesa, il giovane adesso deve pagare 2.472 euro. A cuivanno aggiunte le spese legali sostenute dallo Stato. Nellasua accezione negativa "Roba del cümü, roba de nisü"significa che essendo del Comune, nessuno se ne preoccu-pa. Un modo di dire bergamasco che l'ex alpino diRovereto ha imparato nelle sue diverse sfumature. Diecianni dopo e pagando di tasca propria.

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MASSIMO BRUSONI, PRIMO CITTADINO A VILLANTERIO (PAVIA)LAVORA A TREVIGLIO E DORME A CARAVAGGIO

«TROPPO DISTANTE» PER IL “COMITATO PER VILLANTERIO” CHE LANCIA UN SONDAGGIO SU FACEBOOK E PRESENTA

UNA RICHIESTA DI DIMISSIONI AL SINDACO «PENDOLARE»

«DORMI A CARAVAGGIOSINDACO, DIMETTITI»

«Piccolo borgo antico»

Innumerevoli e svariati possono essere i motivi per cuii cittadini chiedono le dimissioni al proprio sindaco:per reati, per vicende giudiziarie, per questioni urba-

nistiche. Curiosa la vicenda del primo cittadino diVillanterio Massimo Brusoni a cui hanno chiesto didimettersi. Il motivo? Dorme a Caravaggio. Tutto iniziada Facebook dove, nel dicembre scorso, il Comitato di

Villanterio crea un sondaggio dal titolo: "Il Sindaco diVillanterio, Massimo Brusoni, vive nella bergamasca, lonta-no dai problemi locali. Dovrebbe dimettersi?" Tre le rispostepossibili: SI, NO e NON SO. Sul famoso social network tuttipossono creare sondaggi, personalizzabili in ogni loro aspet-to. Senza limiti, né di tempo né per il numero di risposte. Sipossono fare domande agli amici di bacheca, ricevere le

di Livio Casanova

Villanterio

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risposte e leggere i risultati in tempo reale. Villanterio eMassimo Brusoni sono le due voci del sondaggio in questio-ne. Villanterio è un paesino con poco più di tremila anime. Sitrova nel Pavese orientale, in un territorio totalmente pianeg-giante sulle due rive del Lambro meridionale, ai confini conla provincia di Lodi. Dalle statistiche risulta che nel 2010 lefamiglie presenti sul territorio erano 1.394,per un reddito pro capite che mediamenteammontava a 12.878 euro. Il primo cittadinoè Massimo Brusoni, nato a Pavia il 5 agostodel 1967, laureato e dirigente di banca. Elettoin una lista civica, sindaco dal 2004 al 2009si è ripresentato alle ultime comunali nella"Lista Civica con Te a Villanterio". L'unicalista che si è presentata nei 12 seggi visto cheda 15 anni, in questo paese della Bassa, nonesistono gruppi d'opposizione. Su 2.377 elet-

tori, ha raccolto 1.205 voti. L'affluenza è stata del 70.4%contro il 77.8% della precedente tornata elettorale.Tantissimi gli elettori, più della metà della popolazione. IlTesto unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali sta-bilisce che nei comuni come Villanterio, dove si presentauna sola lista e un solo candidato, il 50% più uno degli elet-

Luciano Garbellini scrive su Facebook: «... per il momento l'unico progetto "forte" è quello

di cacciare il sindaco. Io parlo solo perme, naturalmente, ma non ho la minimaidea di quali sono le sue colpe a parte

quella di abitare altrove»{ }

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tori deve votare e il numero dei voti validi deve essere parial 50% più uno perché l'elezione sia valida. Il 77,8% si puòtranquillamente considerare una maggioranza bulgara,anche senza altri contendenti. Non per il Comitato diVillanterio. Più che due mandati, un' esperienza da vice-sindaco e, ancora prima, come assessore al bilancio per ilcomitato cittadino conta dove Brusoni dorme. Sposatosi loscorso anno, adesso risiede a Villanterio, lavora a Treviglioe abita a Caravaggio. Villanterio dista da Caravaggio unacinquantina di chilometri, nemmeno un'ora di strada."Troppo distante" per il comitato convinto che "questopendolarismo graverebbe in modo eccessivo sulle cassecomunali". Insiste sul fatto che, per conoscere realmente iproblemi della cittadinanza e per essere guidato, il paeseha bisogno di qualcuno che abiti sul territorio. In un comu-ne piccolo "il rapporto umano e diretto costituisce unvalore aggiunto". Nella replica raccolta dal quotidianolocale "La Provincia pavese" il primo cittadino spiega che"i primi tre anni facevo cento chilometri al giorno, poi hodeciso di prendere una casa d'appoggio nella bergamasca.Ma a Villanterio abitano i miei genitori, il Natale l'ho pas-sato qui, tre volte a settimana sono sul territorio, ognisabato ricevo in municipio, ho sposato una settantina dicoppie. Senza dimenticare le giunte e i Consigli". Ma adalcuni cittadini non va proprio giù un sindaco che risiedefuori paese. Dal sondaggio aperto su Facebook il Comitatoper Villanterio inoltra una formale richiesta di dimissioni aBrusoni. Per il primo cittadino l'ultimo dei pensieri vistoche "non sarebbe rispettoso della volontà di coloro che mihanno eletto". Una vita da pendolare la sua. Vien da chie-dersi: ma chi glielo fa fare. "La passione" spiega Brusoni.Per il Comitato c'è un altro nodo da risolvere, le spese diviaggio. "Non ricadono sui cittadini -replica il sindaco -.

Percepisco un'indennità di 370 euro al mese e non ho,come gli altri consiglieri, alcun rimborso. Bisogna ricor-dare che ci sono 12 consiglieri comunali, tutti molto atten-ti, vigili sensori sul territorio". La conferma viene anchedal vice Pietro Geranio secondo cui "il sindaco è moltopresente. Il nostro gruppo è molto compatto e insiemelavoriamo bene. In ogni caso siamo disponibili ad un con-fronto". Almeno per ora, quindi, il sindaco rimane al suoposto. Ma, tornando al sondaggio, qual'è il risultato? Pocoindicativo della volontà popolare se si considera che èstato visualizzato da 33 persone (e nemmeno tutti diVillanterio). Nei commenti Paolo Stefano Gandini si inter-roga: "visualizzato da 18 persone e solo 7 hanno espressoil loro parere, come mai? non siete d'accordo con quelloche stiamo facendo?". La risposta di Solo IO è "Paolo, noncredo che la gente non sia d' accordo con quello che stia-mo facendo, anzi, credo piuttosto che come sempre abbiapaura ad esporsi". "Hai ragione Tony, - continua Gandini- io qui ci sono nato e conosco bene tutti, la maggior partesi lamenta, critica, giudica ma però non fa niente, non pro-pone nulla per migliorare la quotidianità del paese".Luciano Garbellini suggerisce: "Sono anch'io concordecon voi, tuttavia per un buon inizio sarebbe necessarioavere un minimo di progetto, per il momento l'unico pro-getto "forte" è quello di cacciare il sindaco. Io parlo soloper me, naturalmente, ma non ho la minima idea di qualisono le sue colpe a parte quella di abitare altrove, qualisono le cose che ha fatto e cosa non ha fatto, e sopratuttocosa vogliamo fare noi". Diversamente dalle elezioni poli-tiche su Facebook si è ancora in tempo a votare, "per chinon lo sapesse - conclude Gandini - il nome del votanteresta anonimo, non lo vediamo, nemmeno noi che abbiamocreato il sondaggio".

Caravaggio

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MATTONE A BERGAMO PREZZI DELLE CASE

GIÙ DELL’8,7% NEL 2012

«Immobiliare»

IL SETTORE NON FRENA LA SUA DISCESA. SECONDO IL REPORTANNUALE DI IDEALISTA.IT OGGI A BERGAMO, LO STESSO IMMOBILEPOTREBBE ESSERE VENDUTO A 2.100 EURO AL MQ (VALORE MEDIO)

CONTRO I 2.300 DI UN ANNO FA

Una casa a Bergamo, la stessa eidentica casa messa in vendita neldicembre 2011 potrebbe trovarsi

ancora sul mercato con una sostanziale -economica- differenza nel confronto tra unanno e l'altro: il prezzo. Un vero affarevisto che, per quanto riguarda il capoluogoorobico, il mattone delle case esistenti indodici mesi ha registrato un calo -medio-del 8,7%. In euro, rispetto ai metri quadra-ti costruiti (a corpo), dai 2.290 del dicem-bre 2011 si è scesi in un anno a 2.089.Una differenza quantificabile, secondo idati dell'ultima rilevazione del portaleimmobiliare idealista.it, in 200 euro almq. Diverso, sempre per Bergamo il qua-dro se si considerano solo gli ultimi tremesi dello scorso anno dove si è passatidai 2.004 di settembre ai 2.089 di dicem-bre per una variazione trimestrale del prez-zo di richiesta del 4,2%. Un andamentodiverso e altalenante ma non si può parlaredi inversione di tendenza. Vincenzo DeTommaso dell'ufficio studi idealista.it nespiega i motivi, partendo dal fatto che il2012 "è stato un anno difficile per chi hacercato di vendere casa, come testimoniala brusca frenata delle compravendite cheha prodotto la prima decisa contrazionedei prezzi degli immobili. Quello dei mutuiresta un nodo difficilmente districabile abreve termine. Se il meccanismo si incep-pa sullo scoglio del rapporto rata/redditosignifica che i redditi sono troppo bassi eche i prezzi di mercato sono ancora disal-lineati". Su un campione di 44.189 annun-

ci del portale solo 4 dei 39 capoluoghi ita-liani - quelli per cui è stato possibile moni-torare l'andamento dei prezzi nell'arcodegli ultimi 12 mesi - chiudono l'anno interreno positivo: Pescara con l'1,5%,Sassari con lo 0,5%, Siracusa con l'1,3% eTrapani con lo 0,8%. Nel corso del 2012,nelle città capoluogo i prezzi di richiesta

per gli immobili hanno registrato un calomedio nell'ordine del 5% su base naziona-le. I cali più marcati a Padova (-16,4%),Modena (-11,1%), Parma (-9,8%),Bergamo e Latina (-8,7%) che scontanomaggiormente gli eccessi degli anni passa-ti. Tra le altre città capoluogo prezzi alribasso anche a Bologna (-5.5%), Catania(-5,4% ) e Firenze (-5,3%). Il mercatodella capitale, registra un "taglio" del6,6%, sensibilmente sopra la media nazio-

nale, mentre Napoli (-1,9%) e Milano (-1,0%) oscillano tra alti e bassi, ma mostra-no una sostanziale tenuta rispetto al conte-sto generale. Dal nord al sud Itali sono 9 icentri accomunati da cali sopra la sogliadel cinque; 16 le città che registrano ribas-si sotto la media, dal 4,9% di Torino eGenova a scendere fino al meno 0,8% diLa Spezia. In un anno segnato da compra-vendite a picco, recessione e tassazionealle stelle nel solo quarto trimestre i ribassiriguardano il 70% delle città capoluogoanalizzate. Per la prima volta, su base tri-mestrale sono aumentate le città in segnonegativo rispetto alla passata rilevazione(il 70% contro il 61% del terzo trimestre)e ciò significa che la rincorsa verso ilbasso si è accentuata a fine 2012. Cosaattendersi per il futuro? "In un contesto -conclude De Tommaso - che non lasciaintravedere prospettive di rilancio occupa-zionale e dei redditi, almeno per il 2013,la pressione ricadrà sui proprietari.Proprietari che fino a oggi non hannoavuto fretta di vendere, adesso potrebberoessere indotti a farlo dal momento che illoro patrimonio immobiliare richiede uncontinuo sforzo economico per esseremantenuto dopo l'Imu e con la prospettivadi nuovi aumenti dovuti alla riclassifica-zione degli estimi catastali. Ma è certo chesul fronte dei prezzi il margine di trattativasarà molto ampio, così per chi ha deirisparmi e potrà accedere al creditopotrebbe essere l'anno giusto per acqui-stare a prezzi vantaggiosi".

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L’APPELLO DEL QUARTIERE PER I VECCHI RIUNITI

STOP AL RESIDENZIALE

Del bando d'asta degli ormai"vecchi" Ospedali Riunitisi è già detto tutto e il con-

trario di tutto. Si possono muoveremolte critiche per via del prezzoeccessivamente basso a cui l'areaviene ceduta al metro quadro, sipuò ragionare sulla congiunturaeconomica e "farsene una ragione"se l'immenso spazio disponibileavrà una destinazione ancora oggiignota. Ma per vederci più chiaro,come era già capitato per l'area Ex

L’allarme

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LA PAURA DEL COMITATO SANTA LUCIA E DEI CITTADINI È CHE GLI OSPEDALI RIUNITI DIVENGANO CONDOMINI AGGRAVANDO UN’AREA GIÀ CONGESTIONATA. MA TUTTO È IN STALLO FINO AL 23 MAGGIO, QUANDO SCADRÀ LA SECONDA ASTA

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Enel, occorre rivolgersi all'avvocato Claudia Lenzini, pre-sidente del Comitato Santa Lucia, che ormai da anni affron-ta le battaglie contro l'eccesso di cemento subito da unadelle zone di più alto prestigio di Bergamo. "Abbiamo già ilproblema dell'Accademia della Guardia di Finanza, che sene andrà dal quartiere nel 2015. Sappiamo da fonti certeche l'immobile è già stato venduto e cartolarizzato per manodell'allora Ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Dopoessere divenuto patrimonio disponibile è stato infatti acqui-sito dalla Pirelli Real Estate, che potrà farci quello chevuole. Presumibilmente altre case, di cui nessuno ha biso-gno, sfruttando le bellissime strutture, anche sportive, chel'Accademia ha al suo interno". E se qualcuno pensasse cheil vero problema dell'area vecchio ospedale fosse la man-canza di adeguata vigilanza nell'attesa che la zona vengaalienata, con una conseguente poco rassicurante frequenta-zione, l'avvocato Lenzini non usa mezza termini: "Chi iniziaa parlare di una possibilità di degrado della zona vuole solospostare l'attenzione dai veri problemi che avremo a breve.La parte della città nella quale è inserita la struttura nonsarà abbandonata, perché troppo strategica e di pregio.Occorre però far conoscere ai cittadini quali sono i rischiche attualmente corrono con il bando d'asta che si chiude-rà il 23 maggio. Noi del Comitato, fino a quella data, abbia-mo le mani legate e l'unica cosa che possiamo fare è un'o-pera di divulgazione".

Quali sono i rischi che si corrono?

"In quattro anni nessun operatore, come tutti sanno, è statoingolosito dall'area. Nel frattempo il quadro economico ècompletamente cambiato. Ora come non mai il Comitato e icittadini pensano che la strada giusta non sia quella dellavendita, anche perché non ci sarebbe poi più la volontà dicostruire e immaginare qualcosa di bello per la città, ancheperché, in ogni caso, l'area mantiene dei vincoli strutturaliimprenscindibili".

Dunque, quale potrebbe essere una soluzione?"L'azienda ospedaliera ha bisogno dei soldi, che ha giàmesso a bilancio dalla vendita dell'area. Noi avevamo ragio-nato con numerosi imprenditori che operano sulla piazza datempo, una soluzione potrebbe essere affittare l'area a unacordata per un certo numero di anni. La città si garantirebbeuna valorizzazione dell'area e la zona non verrebbe trasfor-mata in semplice residenziale e commerciale o peggio anco-ra frazionata".

Se ne riparlerà dunque il 23 maggio, al termine dellaseconda asta."Esattamente. Anche se, purtroppo, molta stampa locale hapubblicizzato l'asta come una continuazione della preceden-te. Vorrei sottolineare che sono due cose diverse: quella del2009 era su invito e assegnava 80 punti per la parte econo-mica e 20 per l'architettonica, ora invece si sta solo atten-dendo il miglior offerente, che è l'unico criterio preso in con-siderazione".

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PULIZIA, CONTENZIOSOFRA DUSSMANN

E SCUOLE CATANESI

Acari & Polvere

Scoppia lo strano caso del contenzioso per le pulizienelle scuole catanesi. A riportare il caso è il quotidia-no La Sicilia che racconta come decine di istituti

catanesi hanno ricevuto decreti ingiuntivi dalla Dussmannservice, multinazionale tedesca con base a Capriate SanGervasio, che si è aggiudicata l'appalto per le pulizie nellescuole siciliane a partire dal 2011, subentrando alla Catania

Multiservizi Spa. Il contenzioso riguarda il primo semestredi avvio della fornitura, da gennaio a giugno 2011. Ognunadelle scuole destinatarie del servizio ha sottoscritto un con-tratto attuativo con un preciso importo di canone mensile.Nel momento del passaggio del personale addetto alle puli-zie tra Multiservizi e Dussmann a Catania si verificaronoagitazioni e scioperi, in quanto con la nuova ditta si sareb-bero ottenuti ridimensionamenti pesanti nell'orario di lavo-ro settimanale dei pulitori, con conseguenti restringimentidei salari, in alcuni casi ridotti al corrispettivo di poche

ore. Da qui un lungo braccio di ferro tra Dussmann e orga-nizzazioni sindacali, che poi è stato risolto con la media-zione in Prefettura e con l'intervento dell'Ufficio provincia-le del lavoro. L'accordo venne rimbalzato sui tavoli mini-steriali che, sulla base di quanto definito in Prefettura,accettarono per la provincia di Catania, una lievitazionedell'impegno economico al fine di garantire i livelli occu-pazionali e gli standard di servizio precedenti. LaDussmann evidentemente ha emesso fatture conseguentiagli accordi ratificati presso il ministero dell'Istruzione."L'inghippo - rileva il preside Santo Molino - sorge nelmomento in cui le scuole si sono ritrovate con contrattiche prevedevano ad esempio 10.000 euro mensili e fatturedi 30.000 euro mensili. Tra l'altro la comunicazione allescuole venne fatta a primo semestre 2011 già concluso esenza dotare i bilanci delle scuole delle somme aggiuntiveche erano state promesse alla Dussmann". Sorgono adessodiversi problemi, che probabilmente solo il Miur potrà diri-mere. Da un lato è necessario accertare l'adempimento, daparte di Dussmann, del mantenimento dei livelli occupa-zionali promessi, e questa è incombenza che evidentemen-te ha una portata comunale e provinciale. Occorre poi tene-re conto che la multinazionale ha promosso l'azione giudi-ziaria presso il foro di Bergamo per la maggior parte dellescuole, mentre per altre la competenza sarebbe del foro diCatania. Emerge la necessità che l'Usr assuma una iniziati-va di coordinamento nella gestione della problematica,eventualmente tramite l'Usp, anche l'Avvocatura delloStato di Catania e della provincia lombarda potrebberoavviare opportune intese. Fermo restando che l'ultimaparola dovrebbe dirla il Miur che, se ha fatto degli accordiper le pulizie nelle scuole catanesi, dovrebbe rispettarli,evitando di dovere sottoporre gli istituti a vere e proprie"molestie" burocratiche.

I DIRIGENTI NON HANNO RICEVUTO I FONDI PREVISTI DAL MIURPER PAGARE LE FATTURE DELLA MULTINAZIONALE

CHE HA RITENUTO OPPORTUNO PROMUOVERE UN’AZIONE GIUDIZIARIA PRESSO IL FORO DI BERGAMO

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Esedra è il rivoluzionario e completo sistema per serramenti in alluminio facile da applicare e capace dirisolvere con stile qualsiasi esigenza architettonica e d’arredo. Prodotti in svariate forme, dimensioni e fini-ture, i serramenti Esedra sono adatti a tutte le esigenze costruttive residenziali, commerciali e industriali.L’alluminio rende gli infissi Esedra durevoli nel tempo, indeformabili e completamente riciclabili senzaalcun danno per l’ambiente. Inoltre le nuove tecnologie applicate al taglio termico e al vetro permet-tono ad Esedra il raggiungimento di bassissimi valori di trasmittanza permettendo all’utilizzatore un note-vole risparmio energetico.La nuova serie HT 54-62 è stata infatti studiata per spingersi al di sotto del valore di trasmit-tanza 1,6 W/m2 K, parametro di riferimento nazionale per poter usufruire degli sgravi fiscali(contributo del 55%) per le spese sostenute nell’adeguamento della casa in materia di risparmio ener-getico. La nuova serie HT 54-62 e tutti gli altri sistemi Esedra sono certificati (PERMEABILITÀ DELL’ARIA,TENUTA ALL’ACQUA E RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO) e mercati CE (UNI EN 14351-1). L’innovativosistema HT 54-62 e le altre serie Esedra sono vendute in Italia da Agnelli Metalli di Lallio (BG), e dallefiliali di Rosignano (LI) e Oristano. In Europa dall’Agnelli Metalli Poland di Katowice.

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LAVORO DOMESTICO? L’83% È STRANIERO

«Colf»

BERGAMO È LA 14ESIMA PROVINCIA, IN ITALIA PER NUMERO DI LAVORATORI DOMESTICI: SONO 9.716

PARI AL 1,4% DEL TOTALE DEGLI ISCRITTI ALL’INPSL’83,5% DEGLI ADDETTI È DI ORIGINE STRANIERA

CON UNA RETRIBUZIONE MEDIA ALL’ANNO DI 6.411 EURO

Femmina, 43 anni, 27 ore di lavoro a settimana perun totale di 35 settimane dichiarate con una retri-buzione annua di 6.411 euro è l'identikit del lavo-

ratore domestico straniero.Sebbene rispetto ad altri settori la crisi abbia colpitoin maniera moderata il comparto del lavoro domestico,tuttavia si registra una diminuzione del -5,2% tra i lavo-

ratori stranieri tra il 2010 e il 2011. Tale contrazionenon sembra riguardare i lavoratori italiani, che registra-no invece un aumento del 3,0%. Il lavoro domesticorimane comunque prevalentemente appannaggio dellapopolazione straniera, che copre l'80,3% della manodo-pera complessiva impiegato in questo settore.Bergamo è la 14esima provincia, in Italia, per nume-ro di lavoratori domestici: sono 9.716, pari al 1,4% deltotale degli iscritti all'Inps. L'83,5% degli addetti è diorigine straniera. Roma, Milano e Torino sono sulpodio: la capitale, con oltre 109 mila iscritti all'Inps rac-

coglie il 15,5% dei lavoratori domestici italiani, seguitada Milano (11,7%) e Torino (4,8%). La popolazione deilavoratori domestici è costituita prevalentemente dadonne: le lavoratrici italiane hanno un'età media di 46anni, mentre le straniere sono più giovani di 3 anni.Mediamente queste ultime lavorano più ore settimanalidelle italiane: 27 ore a fronte di 19, ma dichiarano menosettimane: 35 per le straniere e 38 per le italiane.Le lavoratrici straniere ricevono una retribuzionemedia di 6.411 euro, mentre le italiane percepisconomediamente 5.153 all'anno. Esiste poi una lieve diffe-renza di reddito tra le lavoratrici comunitarie (1.057euro) e quelle extracomunitarie (1.102 euro). Rispetto al2010 la retribuzione delle donne straniere è aumentatadel 10 %. La maggioranza (60,2%) degli stranieriimpiegati in questo settore provengono dall'Europa. Icontribuenti stranieri risultano essere circa 770 mila, dicui il 60,9% è costituito da lavoratori provenientidall'Europa dell'Est e il 17,6% dall'Asia orientale. I sudamericani sono coloro che versano l'ammontare maggio-re in termini di contributi (1.188 euro) al contrario deiNord Africani che invece non arrivano ai 1.000 euro(855).Lombardia e Lazio raccolgono oltre un terzo deilavoratori domestici presenti sul territorio nazionale,rispettivamente il 20,2% e il 17,2%. L'incidenza mag-giore degli stranieri sul totale dei lavoratori domestici siriscontra in Lazio (88,1%), Emilia Romagna (87.8%) eLombardia (87,5%). La Sardegna, in questo senso, sidistingue per essere la regione in cui rimane prevalentel'impiego di lavoratori autoctoni in questo settore: glistranieri rappresentano solo il 23,7% del totale dei lavo-ratori domestici. Roma, Milano e Torino si riconferma-no le prime tre province per numero di lavoratori dome-stici: la capitale, con oltre 109 mila iscritti all'Inps rac-coglie il 15,5% dei lavoratori domestici italiani, seguitada Milano (11,7%) e Torino (4,8%).

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ALLO STUDIO IL DOPPIO TURNO, ASSUNZIONI E NUOVE ACQUISIZIONI

CE NE PARLA L’AVVOCATO CARSTEN OEHLMANN IL MANAGER CHE SEGUE LA CONTROLLATA BERGAMASCA

PER IL GRUPPO DI OLBERNHAU

I TEDESCHI: «LA NOSTRA RICETTA

PER AZ FIBER»

«Lettere dalla Germania»

Cosa spinge un gruppo metalmeccanico tedesco aespandersi in Italia? Che tipo di confronto impostarecon i sindacati? Qual è la ricetta dei nuovi proprieta-

ri per il rilancio? Ce ne parla con un intervento CarstenOehlmann, avvocato, specialista in diritto tributario e mem-bro del consiglio di amministrazione del Gruppo AZ; lasocietà tedesca ha recentemente acquisito, salvandola dalladelocalizzazione in Romania, la storica Fiber di Treviglio-Arcene, oggi diventata AZ Fiber. Traduzione in italiano diKarin Wagner e Micaela Taroni.

Nel gennaio 2013 verranno firmati tutti i contratti.Indipendentemente da ciò che ancora succederà, questo pro-cesso non è più invertibile. Da noi in Germania si dice "lacarta è paziente", quello che conta è la sostanza. Allora lasostanza qual è, cosa motiva una azienda familiare di mediedimensioni situata nel cuore della Germania nei pressi diFrancoforte sul Meno a rischiare un'acquisizione in unaregione del Nord d'Italia che in Germania si conosce a sten-to dal punto di vista turistico, di cui non si sa cosa le perso-ne pensano e sentono? "Sentire"? Ma poi, i tedeschi, questimitteleuropei freddi, laboriosi, puntuali ma anche rumorosie villani, tanto per utilizzare subito diversi pregiudizi, hannodelle emozioni? Fatevi voi stessi un'idea. Quasi esattamenteun anno fa ci fu il blocco della produzione alla Fiber diArcene. Il segnale di allarme risvegliò il settore, i fornitori, i

clienti e quindi anche l'azienda AZ in Germania. AZ acqui-stava da una società di distribuzione di Fiber in Svizzera(Kross) responsabile per la fornitura nell'area dell'Europasettentrionale e centrale, controllata dalla stessa proprieta-ria di Fiber e dalle aziende sorelle in Italia. Si trattava dimotori e di piccoli meccanismi da integrare in prodotti pro-pri e da fornire poi ad altre rinomate aziende in Europa.Anche lì si rischiava il blocco delle catene di montaggio acausa della sospensione della produzione di Fiber. Moltecentinaia di posti di lavoro erano in pericolo. E perché tuttaquesta situazione? Perché un'imprenditrice riteneva come aitempi del vetero-capitalismo di poter semplicemente privareoltre 70 famiglie del loro sostentamento e questo solo perchériteneva che la sede in Romania fosse l'unica possibilità diriempire le sue casse vuote. Tutto è così semplice al giornod'oggi. In Europa si chiude un'azienda e da qualche altraparte in Europa si riallestisce la stessa azienda "specchio"con forza lavoro più economica dei nuovi paesi candidatiall'ingresso nell'Ue e con l'aiuto del perverso sistema diincentivi dell'Unione europea. Si creano nuove strutture arti-ficiali, vecchie strutture, cresciute naturalmente, vengonodistrutte. Ma le statistiche sono corrette. Allora abbiamodeciso di andare in Svizzera e di confrontarci direttamentecon l'imprenditrice. Dopo 15 minuti il colloquio era termi-nato, con l'interruzione delle trattative. Il consulente esternodell'imprenditrice appena coinvolto avviò il secondo giro di

Photo di Giorgio Chiesa

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trattative con la frase: "You're right". Allora capimmo cheavremmo raggiunto una soluzione. In Germania ho molto ache fare con il risanamento di aziende in difficoltà (anchebanche). Guido un piccolo studio con quattro avvocati nelcentro della Germania che si occupa soprattutto di dirittoeconomico e societario. In questo campo si conoscono moltiapprocci per una soluzione. Ma naturalmente conosco solonei suoi tratti basilari il sistema giuridico italiano. In qual-che modo gli italiani - no, in realtà i Fiorentini! - non hannoinventato solo il sistema contabile e di bilancio ma hannofornito all'Europa anche un sistema giuridico ben funzio-nante. Nell'ultimo caso si trattava però dei romani.Confidando che in Italia non potesse essere legale ciò chenel resto d'Europa è illegale abbiamo già dal primo collo-quio sviluppato la soluzione che poi avremmo applicato piùtardi. In nostra presenza, l'imprenditrice firmò quel giornostesso le sue dimissioni. Senza quella firma non saremmoripartiti. In seguito ci incontrammo in segreto a Milano conun dirigente di Fiber. Quando vide il documento, compren-dendo che la battaglia dei lavoratori di Fiber aveva una pos-sibilità, a questo eroe vennero le lacrime agli occhi! Piùinformazioni acquisivamo su Fiber, più ci divenne chiaroche il vero valore dell'azienda erano i suoi collaboratori,questi lavoratori ben preparati con lunga esperienza nellaloro attività che, nonostante macchinari obsoleti, realizzava-no prodotti tra l'altro di qualità accettabile. Chi al giorno

d'oggi è ancora in grado di farlo? Esistono poche regioni inEuropa con storiche sedi di aziende di medie dimensioni,alcune si trovano in Germania, alcune nella RepubblicaCeca, sicuramente anche diverse nel Nord Italia, ma sicura-mente non in Romania. Nokia e altre aziende che lì hannofallito nei loro progetti possono testimoniarlo. Allo stessomodo, dopo la riunificazione della Germania fu creata unasede a Olbernhau dove attualmente sono impiegate 140 per-sone. Fu scelta quella zona non per le sovvenzioni del gover-no ma perché lì erano disponibili molti lavoratori ben pre-parati, tutti senza occupazione. Quando l'azienda fu fondataall'inizio degli anni Novanta vennero assunti quasi esclusi-vamente lavoratori dell'età di 50 anni in su e apprendisti.Tutti ritenevano che il principale fosse impazzito. Andavainfatti tanto di moda prepensionare i collaboratori più anzia-ni: solo la gioventù conta. Ma in altre aziende, con i dipen-denti più anziani vanno in pensione anche l'esperienza, lacapacità innovatrice dell'azienda, la capacità d'inventiva,tutto ciò che permette ad un'azienda di mantenersi sul lungoperiodo sul mercato. Noi non abbiamo fatto così. Negli ulti-mi dieci anni, dopo l'acquisizione dell'azienda da parte diDirk Zimmermann, il fatturato dell'azienda familiare è cre-sciuto da 4 milioni di euro a 30 milioni l'anno. Gli investi-menti per i macchinari vengono finanziati principalmentecon capitali propri. Numerosi immobili aziendali sono diproprietà della società. Il rating è meglio di quello

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dell'Italia. E di questo siamo orgogliosi. Perché dovremmoindebolire l'azienda con transazioni finanziarie nel patrimo-nio privato del proprietario? Quindi il denaro guadagnatorimane in azienda. In realtà non è poi così difficile, prima ciòera normale. Quali sono i prossimi passi in programma?Prima di tutto rimane la definitiva regolamentazione con-trattuale dell'acquisizione aziendale, rimangono ancoraalcune divergenze nel settore del magazzino merci e dei mac-chinari. Parallelamente vengono attivati notevoli investi-menti nel miglioramento dei processi produttivi, in un nuovosistema di magazzino automatizzato, in nuovi macchinariper aumentare la flessibilità, appena saranno creati i pre-supposti per farlo. E questo non avviene per ridurre i colla-boratori e quindi i costi del personale, come temevano i sin-dacati, ma per aumentare fatturato e utili. In prospettiva,introdurremo addirittura un sistema a due turni e assumere-mo quindi anche nuovo personale. Abbiamo ordini a suffi-cienza, altri sono in attesa. I direttori commerciali del grup-po AZ sono entusiasti delle nuove possibilità che si apronograzie ad AZ Fiber srl, il nuovo membro della famiglia E noicontinueremo a cercare aziende in Nord Italia adatte algruppo perché amiamo il Paese e le persone e crediamo neivalori per i quali queste persone vivono. Sono gli stessi valo-ri come li viviamo noi. In ciò si trova il futuro dei nostripaesi, non nelle mani di giocolieri della finanza e di altri

prestigiatori. Sì, noi siamo emotivi. E il miracolo di Arcene?Non c'è stato, quello se lo sono ampiamente guadagnato ilavoratori. E quello che ho letto sul Giornale di Bergamo,cioè che "la favola è finita" perché alcuni dipendenti hannoscioperato contro il nuovo proprietario, non c'entra niente.Proprio qui in Italia i sindacati devono ancora abituarsi alfatto che l'imprenditore si confronti con loro con simpatia.Ciò non esclude che di quando in quando si ricada in vecchicomportamenti. Ma anche questo è stato nel frattempo ripia-nato e ci si è accordati su regole, per cui uno sciopero nonsarà autorizzato se non vengono rispettate. In Germaniaquesto viene chiamato "obbligo alla pace". E' ora che dato-ri di lavoro e lavoratori si abituino nuovamente ai ruoli checompetono loro. Alla AZ Fiber di Arcene erano gli impren-ditori che inizialmente dovevano dimostrare che il capitali-smo di rapina non corrisponde alla filosofia aziendale delgruppo AZ. E i dipendenti devono ora dimostrare che per unposto di lavoro adeguato e puntualmente retribuito in unambito aziendale contrattualmente regolato ci si può aspet-tare che a misure della dirigenza, in singoli casi, non si rea-gisca con scioperi non autorizzati. Sono sicuro che dureràancora qualche tempo e che di quando in quando ci sarannopassi indietro, affinché i nostri impegni di venir incontroalle maestranze verranno accolte, ma del resto anche Romanon fu costruita in un giorno solo.

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di Lorenzo Riccardi

RICCARDI «SARÀ ANCORA L’ANNO

DEL DRAGONE»

«Radio Shangai»

SEGNALI DI CRESCITA PIÙ FORTI RISPETTO AL 2012 E UN TASSO DI INFLAZIONE SOTTO CONTROLLO

Sarà ancora l'anno del Dragone. Per il 2013 le previsioni degli economisti sullo sviluppo della Cina rimangono ottimistiche:il Paese dovrebbe registrare una crescita tra l'8% e l'8,5%, maggiore rispetto al 2012 e con un tasso di inflazione sotto con-trollo. Come negli anni recenti, gli investimenti esteri contribuiranno con un ruolo decisivo alla crescita del Pil, che negli

ultimi anni ha visto la Cina affermarsi come principale economia asiatica. I rapporti commerciali con Pechino si intensificano ele economie dei due Paesi si avvicinano con un flusso crescente di transazioni internazionali. La recente acquisizione del GruppoFerretti da parte del gruppo cinese SHIG Weichai ne è la conferma e fa seguito ad una lunga serie di operazioni di M&A chevedono coinvolta la Cina a livello mondiale. Il 75% dell'azienda italiana è stato acquistato dal gruppo Weichai, che ha così assun-to il controllo di uno dei leader mondiali nella produzione di yacht; lo stesso destino ha naturalmente visto coinvolta anche Riva,marchio storico entrato nel gruppo Ferretti dal 2000. L'accordo si è inserito in un progetto di ristrutturazione finanziaria reso ine-vitabile a causa della crisi del 2008. La crescita sostenuta delle vendite di yacht in Oriente ha favorito il deal con i Cinesi, conl'obiettivo di un generale incremento di produzione e profitti che in Italia negli ultimi anni non hanno dato segnali positivi. Lanuova classe di milionari cinesi stimola in modo significativo il settore del lusso, che vede la Cina come primo mercato nel bien-nio 2012-2013 e sembra essere la regione in cui puntare anche per il Gruppo Ferretti e Riva. L'acquisizione del brand del lussoda parte di Shig Weichai, per un costo complessivo di 374 milioni dieuro, rappresenta un nuovo trend di investimenti dall'Asia all'Europae conferma la crescita costante di Pechino. "Uno degli obiettivi stra-

tegici del nostro gruppo è di sviluppare il settore degliyacht nei prossimi cinque anni" ha dichiarato Tan

Xuguang, presidente di Shig, a cui ha fatto seguitoNorberto Ferretti, che ha sottolineato come l'accordoavrà l'obiettivo di sviluppare le sinergie esistenti trai due Gruppi, con attenzione particolare ai mercatiemergenti e alla Cina, uno dei paesi in cui il settoredegli yacht di lusso si sta sviluppando più rapida-mente, con un grande potenziale di crescita nei pros-

simi 5-10 anni.DECALOGO PER GLI INVESTIMENTI IN CINA

1. Attenzione alla lingua: è l'ostacolo più grande, anchese Shanghai è una megalopoli spesso paragonata a

New York, quasi nessuno parla inglese.2. Attenzione alle barriere culturali: sorri-

si, approvazioni e cenni di assenso possono non significare che ci sia un accordo, rendendo la nego-ziazione complessa e aumentando l'incomprensione della lingua.3. Studiare l'investimento: è necessario dedicare molto tempo allo studio della normativa locale,

delle problematiche fiscali, soprattutto IVA, dazi e imposte sul reddito delle società.4. affidarsi a professionisti con una formazione internazionale: la formazione di un avvocato

o di un dottore commercialista italiano sarà utile per comprendere problematiche legali,

LA SCHEDALORENZO RICCARDI è un dottore commercialistaspecializzato in fiscalità internazionale. Vive e lavoraa Shanghai, dove si occupa di diritto commerciale etributario, seguendo gli investimenti stranieri in Cina,India e Sud Est Asiatico. Ricopre il ruolo di sindaco econsigliere per diversi gruppi societari ed è socio delloStudio di consulenza GWA, specializzato in Asia epaesi emergenti. Ha pubblicato "Guida alla fiscalità diCina, India e Vietnam" edito da IlSole24Ore ed èresponsabile della sezione "Asia" della banca dati onli-ne "Fisco e Tasse" (Maggioli Editore)[email protected]

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contabili e amministrative locali pocoin linea con l'Italia.5. Affidarsi a enti e associazioni rico-nosciute per chi arrivi per la primavolta nel paese.6. non avere fretta: le tempisticheburocratiche cinesi, frutto del sistemasocialista sono ben lontane dalle tem-pistiche italiane per pratiche notarili,costituzioni di società, aumenti dicapitale e altra procedure.7. Attenzione al mercato: il mercatocinese è molto competitivo e c'è sem-pre il rischio che qualche locale possacopiare i nuovi prodotti di un impren-ditore straniero.8. Non dare nulla per scontato: in Cinaè meglio valutare anticipatamenteogni singolo aspetto, ad esempio glioggetti sociali delle società sonomolto limitati e rigidi e molto spesso,se in Italia si può procedere conun'ampia gamma di attività, in Cina,nello stesso settore, le medesime atti-vità potrebbero essere vietate o di dif-ficile approvazione.9. Attenzione alla valuta: la Cina è unpaese a controllo valutario e le trans-azioni internazionali sono soggette arigidi controlli.10. Attenzione alle specificità locali:infine, è importante evidenziare che inCina le specificità locali e l'interpreta-zione dei singoli uffici distrettualipossono determinare variazionisostanziali nell'applicazione dellenorme generali, anche all'interno dellastessa municipalità di Shanghai, neisuoi diversi distretti.

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LUNAR CAPITAL ENTRANEI PINCO PALLINO

«Orient Express»

LE DUE SOCIETÀ, ATTRAVERSO UNA NUOVA JOINT VENTURE PUNTANO AD APRIRE UNA CINQUANTINA DI PUNTI DEL BRAND

CHILDRENSWEAR IN CINQUE ANNI, IN CINA, HONG KONGGIAPPONE, COREA, MACAU, SINGAPORE E TAIWAN

Il fascino, la magia e la ricchezza dell'oriente seguendo la stra-da di Marco Polo. E' la direzione de "I Pinco Pallino", societàlombarda cresciuta nell'abbigliamento di lusso per i più picco-

li, che ha scelto di espandersi proprio in quella direzione. OperaItalia, il fondo che di fatto controlla il gruppo di Entratico ha con-cluso un accordo con la Lunar Capital per sviluppare e ampliare il

marchio sia in territorio cinese che in quello cheviene chiamato Far East (termine che identifica laparte più orientale della Russia e il Sud-Est asiatico).Lunar Capital è una compagnia con sede in Cina, aShanghai. Si è fatta un nome per quanto riguarda gliinvestimenti nelle piccole e medie imprese. I PincoPallino rappresenta la prima esperienza europea perquesta società cinese, con prospettive molto interes-santi. In particolare, la collaborazione sarà utile peristituire una società commerciale nell'ex ImperoCeleste e in altre nazioni asiatiche, inprimis Taiwan, Hong Kong eSingapore. A Lunar Capital spette-rà una quota pari al 51% del totalee verrà controllata mediante unapposito veicolo, supervisionandole attività operative nel merca-to continentale a cui si stafacendo riferimento. Inoltrela spa bergamasca sarà inte-ressata da un aumento dicapitale riservato, che perfe-zionerà ulteriormente il pianodi espansione ad oriente. Nel2018, con tutta probabilità, visaranno un cinquantina di puntivendita del brand, equamentesuddivisi tra i monomarca e icorner, interessando altripaesi importanti come ilGiappone, la Corea del Sude Macao. Il lancio ufficia-le avrà luogo in occasionedel lancio della colle-zione autunno-invernorelative al 2013-2014.

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L’IDROELETTRICOIN TEMPI RECORD

Rinnovabili

TRE ANNI DI ATTESA PER L’AUTORIZZAZIONE, MENO DI SEI MESIPER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CENTRALE IN VALBONDIONE REALIZZATA DA UN RAGGRUPPAMENTO DI IMPRESE CON CAPOFILA LA SOCIETÀ BERGAMASCA «RESSOLAR»L’IMPIANTO RENDERÀ ALLA COMUNITÀ 400 MILA EURO L’ANNO

Più di tre anni per ottenere il nulla osta per la realizza-zione di una centrale idroelettrica comunale in prossi-mità di Maslana, nel comune di Valbondione. Meno di

sei mesi dall'inizio dei lavori alla sua messa in funzione. Intempi record sono state realizzate le opere di presa lungo ilfiume Serio, la posa delle tubature della condotta forzata e lacostruzione dell'edificio che ospita la turbina. Avviato unamese fa, il nuovo impianto a fine aprile funzionerà a pienoregime e avrà una produzione annua di oltre 2 milioni emezzo di kilowattora. L'energia elettrica, prodotta e immessanella rete nazionale, garantirà ogni anno alle casse comunaliun gettito di 400 mila euro. L'opera è stata realizzata da unraggruppamento di imprese con capofila la società di energia"Ressolar" del gruppo Piccinini, primo gruppo energeticobergamasco presente sul mercato da oltre 60 anni, che si èaggiudicata l'appalto. "La fattiva collaborazione tra l'ammi-nistrazione comunale - spiega il presidente GianluigiPiccinini -, l'assistenza del personale qualificato Enel e laprofessionalità delle imprese che hanno realizzato l'opera hapermesso addirittura di anticipare i tempi di consegna. Senzasubire ritardi. Le imprese che hanno collaborato conRessolar sono: CMM F.lli Rizzi di Vezza d'Oglio, Inntea diPonte Nossa, Edilval di Valbondione, realtà che hanno

apportato un know how integrativo e complementare. Un otti-mo esempio di rapporto tra pubblico e privato, quasi un'ec-cezione con i tempi che corrono".

Cosa era previsto nella gara d'appalto per la costruzionedella centrale idroelettrica bandita dal comune diValbondione?"Per il progetto visionato da diverse aziende, anche fuori pro-vincia, ai requisiti necessari per la realizzazione dell'operaveniva richiesto anche la garanzia finanziaria e la coperturaeconomica rilasciata da una banca finanziatrice. La nostradomanda è stata sostenuta da Leasint, la società del gruppoIntesa San Paolo specializzata in leasing finanziario. Ci haaffiancato, offrendo all'amministrazione comunale condizioniparticolarmente favorevoli e vantaggiose".

Cosa ha permesso alla Ressolar di vincere il bando?"A fini del punteggio, in un appalto dove sono previste moltevoci, l'assegnazione finale della commissione non dipendesolo dalle credenziali offerte dalla banca. Non si prende inconsiderazione solo l'ultima riga, il prezzo finale. A determi-nare un maggior punteggio rispetto alle altre società che par-tecipano al bando sono una somma di fattori. Diversi sono i

di Livio Casanova

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criteri di attribuzione".

Quanto tempo ha richiesto la pro-cedura autorizzativa?"L'iter burocratico per lo sfrutta-mento di un singolo segmento delfiume Serio è stato complesso.L'amministrazione comunale diValbondione, proprietaria della cen-trale, ha dovuto attendere mototempo. Nonostante l'Italia dal puntodi vista burocratico sia annodata sustessa, l'assessorato all'ambientedella Provincia di Bergamo nelrispetto delle regole e delle proce-dure autorizzative ha mostrato unospirito altamente collaborativo".

In quanto tempo è stata realizzata?"I lavori sono iniziati i primi giornidi giugno dello scorso anno e sonoterminati nel mese di dicembre,prima di Natale. La presa di prelie-vo è in località Piccinella, a 1.095metri, non molto distante dal puntodi caduta delle cascate del Serio. Laturbina si trova in localitàPianlivere, a quota 934 metri, perun dislivello complessivo di 161metri. Prima della fine dell'annol'Enel ha allacciato l'impianto. A noiè stata affidata la gestione e lamanutenzione ordinaria e straordi-naria della centrale per i prossimivent'anni".

Quali difficoltà avete incontrato?"Abbiamo realizzato l'opera in cin-que mesi in una zona boschiva,montana e rocciosa e, in parte, nellastagione invernale. In certi trattianche impervia, accanto alla stradaparallela che porta al rifugio Curò.La nuova centrale, inoltre, si trovain una zona con poca richiesta dienergia elettrica ma di grande pro-duzione perché siamo in presenza diun bacino imbrifero, idrico e monta-no molto importante come la diga dlBarbellino. Nonostante la presenza,almeno fino a Torre Boldone, dialtre centrali le linee elettriche esi-stenti sono sottodimensionate per iltrasporto in rete dell'energia. La dif-ficoltà maggiore è stata invertire "ilsenso" del flusso perché l'energiaelettrica solitamente viaggia dallegrande centrali termoelettriche aiconsumatori finali".

Gianluigi Piccinini

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Cosa regola il business dell'idroelettrico?"A livello di entrate, la forza idrica gioca un ruolo significati-vo grazie alle attuali politiche di incentivazione del GSE chefavoriscono la piccola taglia. La stagione delle rinnovabili neha segnato il ritorno in auge, offrendo interessanti prospetti-ve. Al comune di Valbondione il costo per la costruzione delnuovo impianto è di 2 milioni e 300 mila euro. Cedendo l'e-nergia in rete, con i proventi annuali, la cifra verrà ammortiz-zata in poco più di cinque anni".

Ci sono sindaci bergamaschi che parlano di "Far West e diuna concorrenza tra ditte che andrebbe meglio regolata". E'proprio così?"Qualsiasi soggetto interessato ad utilizzare tratti di fiume afini idroelettrici deve considerare, prima di tutto, l'impattoambientale. Tutti gli impianti idroelettrici sono tenuti alrispetto del deflusso minimo vitale del corso d'acqua per lasalvaguardia sia della flora che della fauna. Le società analiz-zano componenti di roggia o tratti fluviali dimensionabili epresentano domanda. La concorrenza si genera per il fattoche, seppur il nostro territorio sia ricco di fiumi, solo un sog-getto può utilizzare la potenzialità di un singolo segmento.Protocollare prima di altre società interessate una richiesta, inprovincia o in regione, offre un vantaggio ma l'obiezione deisindaci è semplicistica. Ad un soggetto che non dimostra diavere competenze tecniche o risorse finanziarie adeguate, puressendo stato il primo a protocollare la domanda, non vieneassegnato lo sfruttamento del tratto di fiume richiesto.

Tuttavia auspico che il legislatore e Regione Lombardia con-tribuiscano al riordino di un settore penalizzato da poca chia-rezza normativa".

Alla luce del recente decreto "Strategia EnergeticaNazionale" quali saranno le conseguenze, per la provinciadi Bergamo? "Bisogna attendere i decreti attuativi, non ancora emanati, e inuovi accordi Stato-Regione per avere un quadro complessi-vo. Sicuramente la semplificazione burocratica favorirebbe leenergie rinnovali liberandoci dalla schiavitù e dal mercatodei combustibili fossili".

Piccolo e smart. Rispetto agli incentivi sulle fonti rinnova-bili dobbiamo immaginarci impianti sempre più piccoli econ un minore impatto sull'ambiente e sulle reti elettriche?"Il nodo rimane lo snellimento e la razionalizzazione delleprocedure autorizzative. Gli anni di attesa per una conces-sione e l'incremento dei costi vanificano l'economicità diqualsiasi investimento. Come Ressolar abbiamo protocollatodiverse domande per lo sfruttamento di alcuni canali berga-maschi e lombardi. Stiamo, inoltre, trattando con alcuneindustrie della valle Seriana e Brembana per il revampingdelle loro vecchie centrali. L'augurio è che questi sforzi sipossano concretizzare per svincolarci dalla schiavitù delmercato energetico, dominato dai combustibili fossili, per ilbene economico delle nostra terra, dell'ambiente e dellegenerazioni future".

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A CAUSA DI UN CONTENZIOSO CON ENEL RETE GASIL PICCOLO COMUNE DELLA BASSA BERGAMASCA DEVE FARE I CONTI CON UN SUPER-DEBITO FUORI BILANCIO LA VICENDA POTREBBE RIPETERSI PER ALTRI COMUNI BERGAMASCHI

«A tutto gas»

CIVIDATE AL PIANOERG CHIEDE 2 MILIONI

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Cosa accomuna Villa D'Almé a Cividate al Piano?Potrebbe essere una domanda del "Bepi Quiss", ilgioco a quiz ideato e condotto dal cantautore ber-

gamasco Tiziano Incani. Delle quattro possibilità larisposta esatta sarebbe: "Sforamento del Patto di stabili-tà". Il motivo? Rimanendo sempre nella cornice del pro-gramma televisivo la risposta corretta, per entrambi leamministrazioni, sarebbe per "debito fuori bilancio".Per Villa d'Almè si tratta di un risarcimento di 610 milaeuro imposto all'Amministrazione comunale dalla Corted'appello di Brescia, per un infortunio occorso al cimi-tero del paese nel 2000. La rateizzazione ha permesso disuddividere la cifra in tre tranche, la prima rata di 320mila euro pagata a luglio 2012, ed il resto suddiviso nel2013 e 2014. Ma la differenza tra le due amministrazio-ni orobiche, oltre al colore politico, è l'entità e i motiviper cui è scaturito il debito. Per Cividate al Piano ilmotivo è scritto in un lodo arbitrale del 5 aprile 2011,depositato il 29 luglio e protocollato il 20 settembre2011. Agli abitanti di Villa D'Almé guidati da un'ammi-nistrazione leghista, nel blog "Gruppo GrandeCividate", la lista civica presente in consiglio comunalecon tre consiglieri esprime solidarietà. "Cari cittadinivillesi - si legge in un post datato 23 dicembre 2012-,non dovete assolutamente preoccuparvi. Comprendiamobenissimo la vostra situazione ma guardate noi! Lanostra amministrazione sforerà il patto di stabilità diben duemilioniduecentoventunomila euro, diciamo unpo' di più della vostra". Un debito fuori bilancio, nelcaso del paesino della Bassa Bergamasca, dovuto adcontenzioso con Enel Rete Gas S.p.A. "La somma spet-tante a ERG -recita il lodo arbitrale- a titolo di equaindennità per effetto del riscatto anticipato va definiti-vamente quantificata in 2.167.192,51 euro, oltre inte-ressi legali dalla data di deliberazione del lodo al saldoeffettivo". Dal blog "Gruppo Grande Cividate", fatta latara ai commenti coloriti, si può ricostruire in un postdatato 26 ottobre 2011 l'intera vicenda. "In poche paro-le il sindaco Vescovi, nel 2007, ha preso una decisioneappoggiandosi ad un consulente (complimenti per lascelta del consulente): quella di riscattare anticipata-mente la rete gas per darla in gestione ad un altro dis-tributore che pagava meglio "l'affitto" della rete alcomune". La G.E.I. (Gestione Energetica ImpiantiS.p.a.) di Crema dal 10 febbraio 2009 inizia a gestire larete di distribuzione del gas metano di Cividate alPiano. Buone le intenzioni del primo cittadino leghistaLuciano Vescovi secondo cui il nuovo contratto avrebbesignificato un risparmio per le casse comunali.""Grazie" al consulente -continua il blog della mino-ranza- avevano calcolato di indennizzare Enel Gas con530.068 euro ma Enel non era molto d'accordo e si èandati per vie legali". Con una perizia tecnica di VarnaSrl. pagata dall'amministrazione comunale 14.520 eurosi quantifica, per l'indennizzo del contratto, una cifrache si aggira intorno ai 530 mila euro "da rimborsareper investimenti netti inerenti alla rete". Di diversoavviso Enel Rete Gas. Si apre un contenzioso tra lasocietà e il comune della bassa bergamasca. "Il grave

errore del nostro Sindaco -lamenta la minoranza - èstato quello di accordarsi con il nuovo gestore primaancora di conoscere le esatte pretese di ENEL". Tirandole somme "ora si è arrivati alla fine di questo percorsogiudiziario, costato secondo una prima ricostruzionecirca 150.000 euro (ma potrebbero anche essere di più),in cui l'arbitro ha stabilito che il nostro Comune dovràdare ad Enel Gas la bellezza di 2.167.192,51 euro, cifraun po' più alta di quello preventivato dall'amministra-zione Vescovi". Di conseguenza si accende un mutuoperché "il comune non ha i soldi per pagare e dunque lideve chiedere in prestito alle banche, quindi ecco ilmotivo del mutuo (2'000'000 di euro a tasso variabile,forse della durata di vent'anni)". Il portale d'informa-zione indipendente BG Report riporta le motivazioni delsindaco che si giustifica dicendo che: "[...] la rataannuale incassata dal gestore è pari a 150.000 euro cheva a coprire i 116.295 euro di rata del mutuo".Nonostante la maggioranza rimarchi la bontà della scel-ta secondo cui "non si sta rivelando un colpo di testa"per il "Gruppo Grande Cividate" si tratta di "una maz-zata economica che peserà per i prossimi decenni sulleprossime amministrazioni e dunque sui cittadini.Accendendo questo mutuo l'amministrazione non rispet-terà il patto di stabilità, e ciò avrà ulteriori conseguen-ze economiche sul comune (ed il comune SIAMO NOI)taglio dei trasferimenti da Roma per circa 148.000euro". E' previsto che il mancato rispetto del Patto diStabilità comporti minori stanziamenti dallo Stato.Inoltre l'amministrazione comunale non potrà contrarreun ulteriore mutuo per nuove opere pubbliche e nonpotrà assumere personale. Stando a quando scritto sem-pre nell'ottobre del 2011 per l'opposizione "il sindacovuol far causa al consulente, quando tutti sanno che unconsulente "consiglia" e che la responsabilità è solo dichi "decide". Il sindaco vuol continuare la battagliagiudiziaria contro Enel Gas (tanto PAGHIAMO NOI),un colosso dell'energia che ha un esercito di avvocati eche un comune come il nostro se lo mangiano a colazio-ne". Durante il Consiglio comunale del 25 ottobre 2011il sindaco avrebbe detto che "era una partita a poker,due ore di discussione per uscire con un nulla di fatto…Cioè capisce che a quel punto vale la pena tentarla,anche perché abbiamo comunque l'esempio di Brignanoche è riuscito a chiudere il contenzioso circa 20 giornifa, se non ricordo male, vincendolo. Quindi ci sonodelle speranze, poi sarà il buon Dio a decidere".L'ultimo commento del sindaco Vescovi, riportato daBergamonews, risale al gennaio scorso: "La situazionenon è affatto una novità ed è dovuta a lodo arbitrale nel2010 con la società Enel, per la diffusione di energia inpaese. Quindi la questione era nota già da tempo. Citengo però a precisare che la cifra esatta dello sfora-mento sarà resa nota solo tra qualche settimana".Quello di Cividate al Piano potrebbe non essere un casoisolato. Sulla falsa riga della questione che ha vistocoinvolto il comune della bassa bergamasca ci potreb-bero essere altri comuni orobici alle prese con conten-ziosi. E sempre nei confronti di Enel Rete Gas.

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di Livio Casanova

NON GLI PAGANO «Riscossione fai-da-te»

L’ARCADIA DI MARTINENGO, SPECIALIZZATA IN CAMPI SINTETICIÈ COINVOLTA NEL FALLIMENTO DEL VECCHIO SAVONA CALCIO PER UN DEBITO DI 60MILA EURO, RISCOSSO IN PARTE, È PRONTA A TORNARE NEL CAPOLUOGO SAVONESE, ARROTOLARE IL TERRENO E RIPORTARSELO A CASA

Meglio giocare a calcio sui fili d'erba vera o suiciuffi d'erba sintetica? E' il dubbio amletico cheanima molte società calcistiche. Meglio l'omo-

geneo e liscio sintetico o la morbida e naturale erba? Ilrischio, per alcune società liguri di calcio, è ritrovarsi agiocare su un campo di patate. Il capoluogo savonese è alcentro di una storia bizzarra e quanto mai curiosa: un'im-presa bergamasca ha realizzato un campo sintetico neipressi dello stadio Bagigalupo ma, visto il mancato paga-mento della commessa, ora è intenzionata a riprendersil'erba. "Abbiamo realizzato quel campo - spiega l'ingegnerPiero Gustinelli, titolare della Arcadia Srl di Martinengo-,rimettendoci materiale e manodopera, spendendo pureper le trasferte di operai e tecnici. Un intervento da 60mila euro per il quale abbiamo ricevuto pochi spiccioli. Eio a fine mese con cosa li pago gli stipendi ai miei dipen-denti? Il mio avvocato si è insinuato nel fallimento delvecchio Savona per scegliere la restituzione del bene:appena il curatore ci darà l'ok, veniamo lì e ci riprendia-mo il terreno di gioco. Anche perché quell'appalto avevala formula del riservato dominio". L'impianto in questio-ne è quello in erba sintetica del campetto "Comparato"

che grazie ad un finanziamento del Credito Sportivo èstato ristrutturato nel 2011. Secondo la procura, che haaperto un'indagine nei confronti dell'ex presidente del

GUSTINELLI VUOLE RIPRENDERSELA

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L’ERBA SINTETICA

Savona Andrea Pesce e del suo vice Oggiano, la societàavrebbe dirottato i soldi altrove senza pagare l'impresa.Proprio in relazione alle erogazioni pubbliche per la

costruzione di un campo scuola accanto al vecchioBacigalupo avrebbe, in sostanza, ottenuto dal Creditosportivo un mutuo per 145 mila euro (somma peraltrogarantita dal Comune di Savona) senza avere i requisitiper ottenerlo perché la società era in difficoltà. Il campo èstato costruito, ma il debito non è stato ripianato. Standoalla procura, i soldi sono serviti anche a pagare gli stipen-di dei calciatori. A saldare il debito è stato chiamato ilComune, poiché accettò di sottoscrivere una fidejussionecome gli era stato chiesto dal CdA della società. Il titola-re dell'impresa della bassa bergamasca, specializzata nellarealizzazione di strutture sportive e campi sintetici, si ègià detto disposto a spendere altri soldi per mandare i suoitecnici al Bacigalupo ad aspirare l'intaso (il fondo inmicrogranuli che ha la funzione di stabilizzare il filato perrendere l'erba sintetica calpestabile), arrotolare il terrenoe riprenderselo. "Se devo fare della beneficenza - com-menta Gustinelli - almeno che possa decidere dove".L'Arcadia ci rimetterà almeno 20 mila euro ma per l'im-presa bergamasca le possibilità in campo, sinteticamente,sono solo due: o arriva il "cash" o l'erba se la riportano aMartinengo.

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LO SCARPONEAD PERSONAM

Neve del futuro

Il campanilismo tra Bergamo e Brescia finisce sotto lescarpe. Anzi, gli scarponi. Da sci. La CabraEngineering è una società con sede legale a Darfo

Boario Terme, in provincia di Brescia, ma quella operativaè nella Bergamasca con lo stabilimento a Rogno. Dalloscorso anno commercializza lo "SKi Boot Cla-CantingLaser Allignment", un strumento laser che regola lo scar-pone da sci, in grado di allineare (con precisione millime-

trica) l'inclinazione del gambaletto con lo scafo dello scar-pone. Permettere, più semplicemente, di rilevare gli angolinaturali tra tibia e piede (canting) e riportarli sulla regola-zione dello scarpone. Dal principio secondo cui a fare ladifferenza può essere quel millimetro di inclinazionenasce l'idea di Riccardo Paganini, allenatore e maestro disci del Tonale, brevettata nel 2011. "Non solo una personaè diversa dall'altra, ma anche la gamba destra di ognuno

di noi è diversa da quella sinistra - spiega l'ingegnerFrancesco Cabra, titolare della Cabra Engeneering allastampa bresciana-. Ski Boot Cla è uno strumento che per-mette di rilevare, attraverso un sistema laser, la morfolo-gia delle gambe dello sciatore e che applica questa misu-razione nel canting, ovvero l'asse perpendicolare delgambaletto rispetto al terreno. Anche una impercettibileinclinazione dello scarpone modifica la direzione dellosci, per correggerla si sprecano energie, mentre aumenta-no i dolori alle gambe". Profilati in alluminio con l'appli-cazione, alla base, di un goniometro digitale e due punta-tori laser per misurate l'angolo della gamba dell'atletacostituiscono la struttura dell'innovativo strumento dimisura. "È possibile regolare l'angolo di canting da dareallo scarpone a seconda del tipo di gara - spiega sempreCabra -. La macchina è in vendita a 2.100 euro, fino adora ne abbiamo vendute una trentina. È uno strumentoideale per negozi specializzati, laboratori, serviceman,skibooters e world cup team". Con la partecipazione allafiera Ispo, l'esposizione mondiale delle attrezzature spor-tive di Monaco, del prossimo novembre, la società bre-sciana punta al "salto commerciale". Marcel Hirscher èstato il primo a crederci. L'angolazione della gamba delcampione è più aperta rispetto alla media e l'atleta, dueestati fa, si è è sottoposto alle misurazioni dello Ski BootCla. Ha regolato sei coppie di scarponi, tre da Slalom etre da Gigante, secondo le istruzioni operative della CabraEngeneering. A guidare la società che attualmente occupa26 dipendenti (collaboratori compresi) con un fatturatoche si attesta intorno al milione e mezzo di euro èFrancesco Cabra. La Cabra Enginnering si è specializzatanella realizzazione di test, misurazioni numeriche, svilup-pa e produce soluzioni per prove di tenuta, realizza proto-tipi per i settori automotive, aerospaziale, medicale e far-maceutico. Il 5% del fatturato viene realizzato all'esteromentre il restante 95% in Italia ma il nuovo Ski Boot Claapre nuove opportunità di business.

GRAZIE ALL’IDEA DI RICCARDO PAGANINILA CABRA ENGINEERING HA BREVETTATO LO «SKI BOOT CLA»

UN LASER CHE MISURA L’INCLINAZIONE DELLA GAMBA E ADATTA GLI SCARPONI, PER ANDARE PIÙ VELOCI SULLA NEVE

Marcel Hirscher

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Anche quest'anno torna una delle manifestazioniinvernali più attese. Il Monte Pora è infatti fiero didivenire protagonista niente poco di meno che della

Coppa Europa di sci alpino. Stiamo parlando dell'evento chesi svolgerà sabato 2 e domenica 3 febbraio, quando il com-prensorio sciistico orobico farà da scenario alla competizio-ne maschile di sci dedicata a Fausto Radici.

INTERNAZIONALE - Un evento, dicevamo, che neltempo ha saputo ritagliarsi una rilevanza internazionale, gra-

zie al lavoro di promozione e organizzazione dello Sci ClubRadici Group. Una manifestazione che riesce a dare ulterio-re lustro alle nostre già amate montagne e che rappresenta unormai importantissima vetrina per la Coppa del Mondo disci.

ORGANIZZAZIONE - La due giorni ha acquisito notevo-le importanza proprio perché di anno in anno è cresciuta,tanto nella visibilità quanto nella macchina organizzativa,che ad ogni edizione vede in campo schiere di decine, anzi

SUL MONTE PORATORNA LA EUROPEAN CUP

L’evento

SABATO 2 FEBBRAIO IL GIGANTE, DOMENICA 3 LO SLALOMLA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DALLO SCI CLUB RADICIGROUP VUOLE RIEMPIRE LE PISTE DI APPASSIONATI ANCHE NEL 2013

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centinaia, di volontari provenienti da diversi club di sci ita-liani. Il lavoro parte naturalmente dalla sostenibilità econo-mica della manifestazione, e quindi della ricerca degli spon-sor e dei partner istituzionali che ogni volta decidono diaffiancarsi con entusiasmo e passione all'evento: tra questi ipiù importanti portano nomi di rilievo, come la FISI -Federazione Italiana Sport Invernali -, Regione Lombardia,

il Comune di Castione della Presolana, la Provincia diBergamo, Immobiliare Percassi, Ribes e RE-Valuta, IVSItalia, Bracco.

COMPETIZIONE - La Coppa Europa, inoltre, costituisceun appuntamento sportivo che proietta gli atleti verso laCoppa del Mondo e le Olimpiadi, proprio perché trattasi diun vero e proprio bacino di giovani ed esperti atleti di famainternazionali, che avvicina gli uni e gli altri all'obbiettivomassimo della stagione.

GARA - Sabato 2 febbraio è in programma lo slalom gigan-te con il Trofeo Assoluto IVS Italia e Trofeo Juniores RIBES- RE Valuta, mentre domenica 3 si disputerà lo slalom spe-ciale con il Trofeo Assoluto Immobiliare Percassi e Trofeo

FISI BergamoLa FISI Bergamo rappresenta uno dei comitati provincialipiù importanti d'Italia sia per il numero dei tesserati (circa4000) sia per i risultati ad alto livello dei club bergamaschi.Vanta poi numerosi atleti nella varie nazionali e in moltediscipline: Sofia Goggia, Michela Azzola, Marta Benzoni,Roberta Midali e Michele Gualazzi nella nazionale di sci alpi-no, Michela Moioli, Sofia Belingheri e Cristian Belingherinella nazionale snowboard, Melissa Gorra, Fabio e RenatoPasini nella nazionale fondo, Einar Carrara nel Biathlon,Giorgia Bertoncini per il Freestyle, e tanti altri che nonelenchiamo. Poi esiste un grande vivaio di mini atleti, oltre400 appartenenti ai numerosi sci club della nostra provin-cia e che gareggiano nel circuito provinciale. Da non dimen-ticare il sito www.fisibergamo.it, aggiornatissimo con lenews, le classifiche, i video e le foto delle gare.

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Juniores RIBES - RE Valuta. Tutti gliappassionati che ogni anno accorrononumerosi potranno come sempre assi-stere dal vivo ad un grandissimo spet-tacolo di agonismo sportivo, vedendoda vicino le stelle dello sci moderno.

RADICI - "Sono orgogliosa cheancora una volta questa tappa diCoppa Europa possa rimanere sulnostro territorio, portando con ségrandi campioni - ha affermato OlgaZambaiti Radici, presidente dello SciClub Radici Group - atleti che giàgareggiano e che gareggeranno infuturo nella Coppa del Mondo. Laterra bergamasca è laboratorio dellosci professionistico, ha cresciuto econtinua a crescere giovani atleti cherappresentano il futuro, una promessaper il nostro "circo bianco". Ed è pro-prio questo il lavoro, il compito prin-cipale di uno sci club: far emergere iltalento dei giovani atleti, contribuirealla loro valorizzazione, al loro per-corso di crescita trasmettendogli la

passione e l'amore per lo sport.Amare lo sport significa amare lavita. Voglio rinnovare il mio grazie atutti coloro che ci hanno permesso diriportare la Coppa Europa al Pora -ha poi concluso - a partire dagli spon-sor che hanno creduto in noi. Senza illoro supporto non avremmo potutorealizzare un evento di tale portata".

2013 - Dunque, anche quest'anno, loSci Club Radici Group è di nuovopronto ad affrontare la grande sfida."Questo è per noi il quinto anno con-secutivo di Coppa Europa al Pora -ha aggiunto Ernesto Borsatti, vicepresidente vicario e direttore tecnicodello Sci Club Radici Group - e ancheper questa stagione le condizionimeteo non ci hanno di certo facilitatol'organizzazione, già di per sé com-plessa. Lo sforzo, da parte nostra e daparte di tutti gli sci club bergamaschiche ci supportano durante questoevento sportivo è stato e dovrà esseremassimo. Dovremo preparare la pista

con innevamento misto, in gran parteartificiale. Una pista ri-omologata neldicembre 2010 dalla federazioneinternazionale e intitolata ufficial-mente a Fausto Radici, che anche per

questa stagione si svilupperà su undislivello di 365 metri per il gigante edi 195 metri per lo slalom".

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Parte dal nome, "Lizzola Snow&Fun", la filosofia di una dellestazioni sciistiche più apprezzate della bergamasca. Perché lasua strategia è molto cambiata, come hanno potuto piacevol-

mente constatare tutti gli avventori che nelle ultime stagioni vi hannofatto tappa. Parliamo di numeri importanti, come ci conferma laResponsabile Marketing, Simona Zanchi, uno dei promotori delrilancio. "Al termine delle festività natalizie, il bilancio della stazio-ne sciistica di Lizzola è positivo. Sono state molte le presenze in sta-zione grazie alle stupende giornate di sole, alle temperature miti eall'ottimo stato delle piste, nonostante le nevicate non abbondanti.Tralasciando l'anomala stagione dell'anno scorso, il confronto fra iprimi passaggi di quest'anno con i precedenti (quando la neve era

scesa copiosa e l'aria di crisi non era così pesante) conferma un anda-mento positivo: +70% rispetto alla stagione 2009/2010, +25%rispetto alla stagione 2010/2011. Possiamo affermare con orgoglioche i risultati raggiunti confermano che gli investimenti effettuatinell'innevamento programmato (circa 500 mila euro) e nei lavori dimiglioramento della stazione hanno avuto un riscontro positivo,coronando gli sforzi fatti anche sul fronte dell'attività promozionale".

Cos'è cambiato?"E' cambiata la strategia in generale, perché avevamo bisogno diriqualificarci non solo dal punto di vista dell'immagine ma anchecon operazioni concrete dal punto di vista delle infrastrutture".

Neve

«LIZZOLASNOW&FUN»

LA STAZIONE SCIISTICA HA CAMBIATO MARCIACON UN’OPERA DI RIQUALIFICAZIONE CONCRETASIA DAL PUNTO STRUTTURALE, SIA SUL FRONTEDELLA STRATEGIA DI MARKETING PARTICOLARMENTE AGGRESSIVA

SULLE CIME DEL DIVERTIMENTO

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Su cosa avete puntato maggiormente?"Abbiamo lavorato parecchio sia sulle piste, con importati investimenti per il migliora-mento della stazione, sia sulla promozione, con una particolare attenzione ai giovani, cheoltre a sciare vogliono divertirsi sulla neve e alle famiglie che, in questo momento dicrisi, hanno meno risorse da dedicare al tempo libero".

In cosa si concretizza l'attenzione ai giovani?"Nell'organizzazione di numerosi eventi loro dedicati, nella costruzione di opportunitàspecifiche, cito ad esempio la promozione per gli studenti universitari, i prezzi partico-lari per le scolaresche, la convenzione con la giovani card. Da quest'anno abbiamo ancheattivato una collaborazione con il CUS Bergamo, con il quale abbiamo organizzato tregiornate sulla neve denominate "CUS SNOW DAYS": il pacchetto comprende skipassgiornaliero, pranzo, trasporto e la possibilità di frequentare corsi di sci, snowboard efreestyle; inoltre, per l'ultima giornata, in programma lunedì, 18 marzo, l'animazione diun dj sulle piste".

E per le famiglie?"Anche per loro abbiamo organizzato iniziative ad hoc, cito a titolo di esempioMontagne Magiche, l'evento organizzato lo scorso 23 dicembre in collaborazione con laProvincia di Bergamo; abbiamo inoltre attivato numerose opportunità di risparmio chepotete trovare sul nostro sito www.lizzolasci.it".

Avete utilizzato strategie di marketing aggressive?"Abbiamo fatto parlare di noi con la campagna di prevenditadegli stagionali. Abbiamo lanciato una campagna particolarmen-te interessate con lo stagionale FORMULAARGENTO a 99,00e lo stagionale FORMULA ORO a 149,00; quest'ultimo, con-sente di sciare oltre che nella fascia diurna, come lo stagionaleformula argento, anche durante le aperture in notturne del sabatosera, per tutta la stagione invernale. Ma non solo, abbiamo idea-to promozioni per target specifici e attivato convenzioni con Enti,aziende e associazioni; inoltre, facciamo largo uso dei nuovimedia per comunicare con il nostro pubblico con cui ci piace dia-logare e confrontarci sia in stazione, che durante i numerosi even-ti ai quali prendiamo parte durante tutto l'anno".

Un modo, quindi, per fare conoscere tutte le attrazionidella stazione sciistica di Lizzola."Certamente, è un modo per far conoscere la stazione e alcunesue strutture che, probabilmente, molti non sapevano nemmenoesistessero. Come ad esempio lo snow park e la pista illuminataaperta tutti i sabato sera, che, tra l'altro, sabato 2 febbraio ospite-rà gli atleti della nazionale di snowboard che si sfideranno in unospettacolare slalom parallelo in notturna".

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@ Gli eventi principaliGli scorsi sabato 26e domenica 27 gennaio si sono svolti la Coppa Italia e i Campionati Italiani Assoluti Sprint,ospitati dalla pista di fondo di Valbondione. Grandi atleti della disciplina nordica si sono sfidati per il titolo nazionale.Sabato 2 e domenica 3 febbraio la stazione di Lizzola ospiterà la nazionale italiana di snowboard, in occasione dell’imperdibile Coppa Italiadi Snowboard. Sabato, 2 febbraio, a partire dalle ore19.00, slalom parallelo in notturna;domenica 3, febbraio, a partire dalle ore 10.00, slalom parallelo sulla pista Due Baite.

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MOKKA IL NUOVO SUV COMPATTO

DI CASA OPEL

MOTORI In esclusiva

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Una sport utility dalle dimensionicompatte, che ricalca la linea vin-cente della Opel Corsa esaltando-

ne le qualità. La nuova Mokka è una vet-tura che potremmo definire strategica, chearricchisce l'offerta della casa automobili-stica tedesca in un segmento in crescitadel 7%. Si tratta, infatti, di un SUV-Bdinamico adatto alla quotidianità, dalledimensioni compatte ottimali per la città,ma con 5 posti veri in solo 428 cm. Inoltrela sua trazione 4x2 e 4x4 intelligente larende affidabile anche su tutti i percorsistradali. Insomma un'auto versatile edinteressante che risponde alle più svariateesigenze di guida.

DESIGN - I tratti scolpiti ed eleganti delprofilo della Mokka trasmettono immedia-tamente grinta ed energia. Il suo caratteresportivo è sottolineato dalle linee della car-rozzeria, muscolari ed atletiche, ravvivatedal tipico motivo "a lama" Opel sulla fian-cata, che sale verso il posteriore integrandoil lunotto e il portellone. Sulla Mokka tuttoè stato studiato nel dettaglio, dai retroviso-ri esterni, caratterizzati da dimensionigenerose e forme armoniose, alle barrelongitudinali sul tetto che, grazie a unageniale soluzione stilistica, contribuisconoall'aspetto elegante e attuale dell'esterno,pur mantenendo il suo spiccato carattereSUV. Accogliente e confortevole, Mokka èun'auto che si sente - e fa sentire chi siedea bordo - perfettamente a proprio agio inqualunque situazione. La parte posteriore èun riuscito mix di funzionalità, praticità estile, con una soglia di carico ribassata erivestita di robusto materiale plastico perfacilitare le operazioni. La linea del fine-strino laterale scorre fluida fino al retrodella vettura, sottolineando la dinamicitàdel suo stile moderno, accentuato anchedallo spoiler, dalla griglia che ottimizza ilflusso d'aria nel vano motore e dai deflet-tori davanti alle ruote posteriori.

COMODITÀNonostante la lunghezza

di soli 4,28 metri la vettura può ospitare comodamente

cinque persone adulte e offre un vano bagagli che può

arrivare a 1.372 litri

LA NUOVA NATA DELLA CASATEDESCA È UN’AUTO DINAMICAADATTA ALLA QUOTIDIANITÀDALLE DIMENSIONI RIDOTTE PERFETTE PER LA CITTÀ MA CON CINQUE POSTI VERI E LE COMODITÀ DI UN’AMMIRAGLIA

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INTERNI - La nuova nata ha interniaccoglienti e luminosi, arredati congusto ed eleganza per offrire il massi-mo comfort a guidatore e passeggeri.La qualità si percepisce a vista e altatto, in ogni dettaglio. La strumenta-zione è chiara, di immediata lettura.Il cruscotto avvolgente riprende itratti caratteristici del nuovo linguag-gio stilistico Opel aumentando la sen-sazione di spaziosità dell'intero abita-colo. Tutto è comodo da raggiungere,facile da utilizzare, pensato perrispondere a ogni esigenza.

COMFORT - Nonostante la lunghez-za di soli 4,28 metri, la vettura puòospitare comodamente cinque perso-ne adulte e offre un vano bagagli chepuò arrivare fino a 1.372 litri.L'ideale per affrontare ogni viaggioin tutta comodità. A seconda degli

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CARATTERE - La sportività è sottolineata dalle linee della carrozzeria,muscolari ed atletiche, ravvivate dal tipicomotivo «a lama» Opel sulla fiancata

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allestimenti, poi, sono ricavati fino a 19 scomparti diversi, che permettono ditenere sempre pulito e ordinato l'abitacolo. Grazie ai sedili ribaltabili 60:40 chepossono aumentare l'area di carico, Mokka garantisce la versatilità necessaria peraffrontare qualsiasi esigenza di spazio e trasporto. Può caricare oggetti e bagaglifino a 1.448,9 mm di lunghezza e 897,7 mm di altezza. La cappelliera copriba-gagliaio regge fino a 40 kg ed è pronta a sparire dietro i sedili posteriori quandonon serve.

INFOTAINMENT - La radio CD 400 ha un doppio tuner per la ricezione otti-male del canale TMC (Traffic Message Channel). La CD 450, di serie invecesulla versione Ego, dispone di collegamento Bluetooth e presa USB. Il Navi 600è in grado di calcolare, oltre al percorso più veloce e più breve, il percorso piùeconomico sulla base dei parametri del veicolo. Quest'ultimo ha le stesse carat-teristiche audio del CD 450 e dispone di un sistema di navigazione integrato conschermo da 7" e SD Card per la memorizzazione delle mappe e dei punti di inte-resse.

SMART CAR - Rompendo ogni schema, Mokka si presenta come il SUV metro-politano per eccellenza. Le sue dimensioni esterne gli consentono di muoversicon agilità nel traffico cittadino, mentre lo spazio interno garantisce il massimodella comodità a guidatore e passeggeri. Inoltre, l'altezza da terra, sensibilmentesuperiore a quella delle normali city car, offre a chiunque sieda a bordo unavisuale più ampia e profonda. La sospensione anteriore McPherson, quella poste-riore a braccio torcente e parallelogramma di Watt, il servosterzo e i sistemi diassistenza alla guida, lavorano in perfetta sincronia per migliorare le prestazioni,ridurre i consumi e trasformare ogni spostamento quotidiano in un'entusiasman-te avventura. Disponibile a richiesta, la nuova nata di casa Opel può anche dis-tribuire automaticamente la coppia tra le ruote anteriori e posteriori, per unamigliore trazione e maneggevolezza anche nelle situazioni più difficili.

MOTORI - Sono tre le motorizzazioni proposte per il momento in Italia. Perquanto riguarda il benzina le scelte sono due: la prima è il motore aspirato 1.6litri con cambio manuale a cinque velocità da 115 cv (85 kW - 6,5 l/100 km, CO2153 g/km) con 155 Nm di coppia (a 4.000 giri). Il secondo è il Turbo 1.4 litri da

140 cv (103 kW - 6,4l/100 km, CO2 149 g/km) con tra-zione integrale di serie, che eroga 200 Nm di coppia (tra1.850 e 4.900 giri). E' inizialmente disponibile con cam-bio manuale a sei velocità ed in seguito sarà presenteanche una trasmissione automatica a sei rapporti. Sul

fronte gasolio è proposto invece il turbo diesel CDTI 1.7da 130 cv (96 kW) e 300 Nm di coppia massima (tra 2000e 2500 giri). Questo propulsore è disponibile con cambiomanuale a sei velocità e trazione anteriore o integrale, oautomatico a sei rapporti con trazione anteriore.

AZ VEICOLI GROUPCONCESSIONARIA OPELBergamoVia per Curnasco, 72 Tel. 035 261092Email: [email protected]

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MOTORI In anteprima

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COUNTRYMAN JCWLA SETTIMA «BOMBA» DI CASA MINI

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Chi ha pensato che alla MINI Countryman mancasse un pizzico di sportivi-tà, ora dovrà ricredersi. Gli ingegneri tedeschi hanno infatti ben pensato direalizzare una versione John Cooper Wors dell'ormai celeberrimo SAV,

incattivendolo non poco. Grintosa nel look e nell'abbondanza di cavalli, l'ultimanata è la settima di una serie di piccole bombe.

LOOK - La veste era massiccia già in origine, ma ora è resa più vistosa da abbi-namenti cromatici decisamente appariscenti (sette i colori previsti per la verniceesterna), mentre le modifiche esteriori sono di dettaglio ma sostanziali: spoiler sulparaurti anteriore e sopra il lunotto e, in coda, scudo posteriore ridisegnato cheincorpora due minacciosi terminali di scarico. Per completare il quadro sportivo,cerchi ruota da 18 pollici (a richiesta da 19", nel modello in fotografia ospitato allaMINI Lario Bergauto di via Campagnola), impianto frenante potenziato (dischianteriori da 307 mm e posteriori da 296), barre stabilizzatrici rinforzate, ammor-tizzatori più rigidi e assetto abbassato di 10 millimetri. All'interno, invece, dai sedi-

li anatomici al battitacco sulle porte, dai pedali dal design specifico alla possibili-tà di scegliere un divanetto che accoglie tre passeggeri oppure, a richiesta e senzasovrapprezzo, due sedili separati. Sono molti gli elementi caratteristici di questaCountryman John Cooper Works. Così, gli optional sono in pratica quelli della"normale" MINI Countryman, cioè orientati ad aumentare soprattutto il comfort ela praticità, anche con funzioni come il MINI Connected.

ARRIVATA LA VERSIONE CATTIVADEL CELEBERRIMO SAVDELLA CASA TEDESCA. GRINTOSANEL LOOK E NELL’ABBONDANZADI CAVALLI, NON RINUNCIAAL COMFORT E ALLA SICUREZZADI GUIDA CON IL SISTEMAALL4

Testo&Foto di Giorgio Chiesa

LOOKLe modifiche esteriori sono di dettaglio ma sostanziali:

spoiler sul paraurti anteriore e sopra il lunotto e, in coda,scudo posteriore ridisegnato

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SENSAZIONI - Premuto il pulsante Start, al volante di questa edizione pepata dellaCountryman, spinta da un "millesei" turbo da 218 cavalli, non aspettatevi un'esperienzadi guida "straccia pneumatici". Certo, le prestazioni sono brillanti (dichiarati lo 0-100km/h in 7 secondi e la velocità massima di 225 km/h), ma è la trazione integrale ALL4ad influenzare in modo decisivo il comportamento di questa particolare sportiva. Incurva, infatti, è molto equilibrata. Si può schiacciare a fondo l'acceleratore, riuscendo ascaricare a terra tutta la potenza disponibile senza che vengano trasmesse reazioni ecces-sive allo sterzo.

MOTORE - È piuttosto pronta nell'inserimento in curva, ha un retrotreno stabile, ottimianche i freni adatti all'uso sportivo, e non dimentichiamoci l'elettronica che vigila. Il nuovo4 cilindri a iniezione diretta (di benzina) da 1.6 litri con turbocompressore twin scroll, saesaltare i cavalli di questa Countryman John Cooper Works, che sono ben 218 contro i 211

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delle altre Mini JCW ora in listino. Con un sound cupo e pia-cevolmente sportivo, offre cavalli in abbondanza, grande ela-sticità e una pronta risposta. È ben accoppiato al cambio mec-canico a sei marce, ma a richiesta è disponibile l'automatico asei rapporti con modalità sequenziale e i paddles al volante.

Se, infine, si desidera un po' di sprint in più, è sufficiente pre-mere il tasto Sport sulla console centrale per incrementare lacoppia di 20 Nm (da 280 a 300 Nm), velocizzare la risposta diacceleratore e sterzo e cambiare il sound del motore, enfatiz-zato dai borbottii emessi dagli scarichi in rilascio.

MINI LARIO BERGAUTOBergamoVia Campagnola, 50Tel. 035 4212211 www.lariobergauto.mini.itwww.mobility.it

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RANGE ROVER E JAGUARDUE GIOIELLI IN ANTEPRIMA

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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Èstata presentata lo scorso venerdì 18 gennaio, con un even-to in grande stile all'interno dello showroom Iperauto divia Borgo Palazzo, la nuova Range Rover, edizione 2013.

Il SUV britannico si è fatto subito apprezzare dai numerosi invi-tati per i curatissimi dettagli degli interni ed i particolari checaratterizzano le linee esterne della vettura. Più leggera di ben420 kg rispetto alla precedente generazione, la nuova RangeRover presenta dimensioni poco inferiori ai 5 metri e permette unutilizzo quotidiano, abbinato al tipico comfort e lusso che carat-terizza le Range Rover. La nuova nata propone inizialmente trevarianti motore, due a gasolio ed una a benzina, ma in futurodovrebbe arrivare anche una variante ibrida. Numerosi rinforzinel sottoscocca e sulle sospensioni rendono l'auto facilmente uti-lizzabile in fuoristrada, ma anche performante su strada graziealla particolare taratura dell'assetto ed ai freni Brembo da 380mm all'anteriore e da 365 al posteriore. Ma la serata è stata l'oc-casione per presentare al grande pubblico anche la nuova Jaguar

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XF Sportbrake, che affianca la tanto acclamata berlina sportiva Jaguare aumenta la sua versatilità e praticità mantenendo al tempo stesso ivalori fondamentali del modello, come l'entusiasmante e prestante ele-ganza, il lusso contemporaneo e un'esperienza di guida dinamica. La XFSportbrake si basa sui numerosi aggiornamenti apportati al modello2012 della XF berlina, che presenta un aspetto più incisivo in linea conl'ammiraglia XJ, compresa la nuova e suggestiva tecnologia delle lameluminose nei fari anteriori. La XF Sportbrake è completamente nuova apartire dal montante B fino alla coda, che le dona un'estetica moltodiversa, esemplificata attraverso la filante eleganza della linea dei fine-

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strini laterali ed evidenziata dalla sua finitura lucida. L'unione tra ilfluente disegno del lunotto posteriore, la linea di cintura alta e la lineadel tetto da station wagon conferisce alla XF Sportbrake una posturadinamica e possente. Come corollario della serata, gli ospiti hannopotuto ammirare anche la nuova collezione Breitling, orgogliosamenteesposta dalla gioielleria Cornali XX Settembre all'interno dello sho-wroom. Una linea capace di trasmettere un'impressione di potenza. Lastruttura massiccia spicca grazie alla cassa ultrarobusta, allo spessovetro zaffiro antiriflessi, alla corona a vite, ai proteggi corone e - nelleversioni cronografo - ai rinforzi dei pulsanti avvitati nell'acciaio.

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PANATHLON BERGAMO, ETICITÀ E SOCIALITÀ IN VAL DI FIEMME

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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L’appuntamento con iCampionati del Mondodi Sci Nordico Trentino

Fiemme, in programma dal 20febbraio al 3 marzo 2013, è statoil tema dell'incontro convivialepromosso dal Panathlon Bergamoin occasione dell'assemblea ordi-naria del Club che si è svolta loscorso giovedì 24 gennaio, sottola presidenza di Marco Venier,nella sede della SAPS a Lallio.Lo svolgimento in Val di Fiemmedella manifestazione iridata disci nordico, giunta alla 49esimaedizione, si lega all'accordo dicollaborazione sancito un anno fa

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tra il comitato organizzatore e il Panathlon International,con l'obiettivo di mettere in primo piano gli ideali sportividi socialità, eticità, disciplina e amicizia che rappresentanoil dettato divulgativo del sodalizio. Un'azione di proseliti-smo dei valori alla base di ogni attività agonistica che ilPanathlon porta avanti e appare tanto più necessaria perdare il giusto peso all'impegno profuso da ciascun atleta evalutare in modo corretto e inequivocabile le rispettive pre-stazioni. A parlare del connubio tra Panathlon e 49esimiCampionati del Mondo di Sci Nordico sono stati chiamatiSandro Pertile - direttore marketing della manifestazione eresponsabile dell'accordo di collaborazione tra il PanathlonInternational e lo stesso Comitato Organizzatore - e ElioGrigoletto, presidente del Panathlon Club di Trento e refe-rente Panathlon International per i Campionati del Mondodi Sci Nordico Trentino Fiemme 2013. Accanto ai relatorisono intervenuti Lorenzo Branzoni - governatore dell'Area2 Lombardia del Panathlon International - e GianniSavoldelli, vicepresidente del Comitato Provinciale diBergamo della FISI.

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"La notte ha mille porte e nella testa c'è unacittà intera che soffia e che respira che sof-fre e che ti attira sempre più dentro sempre

più al centro sempre più in mezzo fino a che non lodistingui più il confine tra la tua pelle e il cielo traquello che è a pezzi è quello che è intero la notte hamille occhi credi di guardare e sei guardato". Sono leparole della canzone Safari di Lorenzo Jovanotti chehanno fatto da sfondo ad una serata magica, andata inscena lo scorso venerdì 25 gennaio. I festeggiamentiiniziati con il capodanno, al Bobadilla Feeling Club diDalmine, non vogliono infatti finire, anche grazie aidue partner d'eccezione che ormai da diversi anni ani-mano le feste all'interno del celeberrimo locale berga-masco. In compagnia dello Yacht Club Bergamo Cittàdei Mille e della concessionaria Land Rover Lario diLecco (con la filiale di Grumello del Monte), tutti gli

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LAND ROVER LARIO, UN SAFARI PER LA NUOVA RANGE

foto di Giorgio Chiesa

EVENTI

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ospiti e gli amici della serata hanno vissuto un vero e propriosafari. Vale a dire, una grande festa dedicata al fascino dell'av-ventura, alla voglia di nuove scoperte, ai viaggi, ai volti, alleimmagini e, perché no, ai ricordi. Una notte arricchita dallacucina dal vivo, musica, ospiti a sorpresa, divertimento e ricchipremi. In particolare, come perla della nottata, è stata presenta-ta durate il "Safari Party" - così battezzato dell'YCBG - la nuovaRange Rover, il neonato gioiello britannico capace di rispettarela tradizione della casa, rappresentando al contempo un notevo-le passo avanti. Anche se esteticamente le proporzioni e lo stilesono cambiati, infatti, questa quarta generazione di RangeRover è più innovativa di quanto si possa pensare. In primoluogo, a livello tecnico, gli ingegneri inglesi hanno optato peruna struttura monoscocca in alluminio che risulta essere il 39%più leggera rispetto a quella dell'attuale modello. In più, moltielementi dello chassis nella parte anteriore ed in quella poste-riore sono ora in alluminio. Dettaglio come molti altri di nonpoco conto, perché rinnovare un modello di gran successo nonè mai un'impresa facile. I ritocchi dal punto di vista estetico sipossono apprezzare principalmente nel frontale e nella coda,dove possiamo vedere interventi sui paraurti e sui gruppi ottici.

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Nel frontale, in particolare, l'influenza estetica della sorella minoreRange Rover Evoque si fa molto evidente. Una tradizione che rivivetanto ammirando la vettura quando godendo della splendida seratache, come sempre, il Gruppo Lario Bergauto ha voluto offrire parteci-pando agli eventi dell'YCBG e consolidando un lungo rapporto d'ami-cizia e stima con il suo presidente, il commodoro Giovanni Campi. Lanuova nata è ammirabile anche a Milano, con altre due concessionarieLand Rover LARIO - Mi Auto, a est e a nord della città, mentre agliappassionati non può mancare una visita al brand store Land RoverLARIO - Mi Auto di Corso Sempione di prossima apertura.

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