Upload
haduong
View
221
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
0
Bilancio di esercizio al 31 Dicembre 2017
Via Vincenzo Lamaro, 13 00173 Roma (RM)
Capitale Sociale: Euro 5.051.489,20 i. v.
Registro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e P. IVA n°08969851008
Camera di Commercio di Roma – numero REA RM 1130258
Iscritta all'albo intermediari ex art. 106 TUB al numero 152
1
Sommario
Cariche Sociali............................................................................................................................................ 2
Relazione degli Amministratori ........................................................................................................ 3
Bilancio al 31 dicembre 2017 ............................................................................................................. 18
NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI ESERCIZIO .................................................................. 24
2
Cariche Sociali
Si riporta l’elenco degli Amministratori e Sindaci in carica alla data di approvazione
del presente documento
Consiglio di Amministrazione
Presidente Ing. Pasquale Di Vito
Consigliere Avv. Alessandro Maione
Consigliere Antonio Lo Monaco
Consigliere Paolo Morelli
Consigliere Terry Hillel Lanson
Collegio Sindacale
Presidente Maurizio Donnangelo Sindaco Effettivo Francesco Davola Sindaco Effettivo Davide Donnangelo Sindaco Supplente Paolo Cantamaglia Sindaco Supplente Roberto Guerra
Società di Revisione
KPMG S.p.A.
3
Relazione degli Amministratori
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Scenario Macroeconomico
Le informazioni disponibili confermano che nel 2017 l’economia ha continuato a
espandersi a un ritmo sostenuto, con un'accelerazione superiore alle attese nella
seconda metà del 2017. Il forte slancio congiunturale, la perdurante riduzione del
sottoutilizzo delle risorse e il crescente grado di utilizzo della capacità produttiva
rafforzano ulteriormente la fiducia, che l’andamento dei prezzi convergerà verso
l’obiettivo di un tasso di inflazione inferiore ma prossimo al 2 per cento. I rischi per le
prospettive di crescita nell’area dell’euro sono sostanzialmente bilanciati. Da un lato,
il forte slancio congiunturale potrebbe dar luogo a ulteriori sviluppi positivi per la
crescita nel trimestre a venire. Dall’altro, i rischi al ribasso rimangono principalmente
riconducibili a fattori di carattere globale e agli andamenti dei mercati valutari.
L’attività economica beneficia di condizioni finanziarie favorevoli a livello mondiale e
di una dinamica positiva degli indicatori del clima di fiducia. Il rialzo dei corsi
petroliferi ha contribuito alla crescita dell’inflazione a livello mondiale, mentre
l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari è rimasta più stabile.
In un contesto di miglioramento del clima di fiducia, si è registrato un incremento dei
rendimenti e dei corsi delle azioni societarie. Riguardo ai mercati dei cambi, l’euro si
è complessivamente apprezzato su base ponderata per l’interscambio rispetto al
dollaro. La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte di incertezza
da tenere sotto osservazione per le sue possibili implicazioni sulle prospettive a medio
termine della stabilità dei prezzi.
L’analisi economica, effettuata sulla base dei dati economici più recenti e dei risultati
delle indagini qualitative, indica al volgere dell’anno una dinamica della crescita forte
e generalizzata. I consumi privati sono sospinti dalla crescita dell’occupazione, che a
sua volta beneficia delle passate riforme del mercato del lavoro e dell’aumento della
ricchezza delle famiglie.
Prosegue il rafforzamento degli investimenti delle imprese, sostenuti da condizioni di
finanziamento molto favorevoli, dalla crescita delle redditività delle imprese e da una
forte domanda. Gli investimenti in edilizia abitativa hanno registrato un miglioramento
negli ultimi trimestri. L’espansione mondiale generalizzata, inoltre, fornisce un
ulteriore stimolo alle esportazioni dell’area dell’euro.
Nel mese di dicembre l’inflazione sui dodici mesi dell’area dell’euro misurata sullo IAPC
era pari all’1,4 per cento, in calo rispetto all’1,5 per cento nel mese di novembre,
soprattutto di riflesso all’andamento della componente dell’energia. In prospettiva,
4
sulla base dei prezzi correnti dei contratti future sul petrolio, nei prossimi mesi i tassi
sui dodici mesi dell’inflazione complessiva dovrebbero mantenersi intorno ai livelli
attuali. Le misure dell’inflazione di fondo rimangono contenute, in parte a causa di
fattori straordinari, e devono ancora mostrare convincenti segnali di una perdurante
tendenza al rialzo. In prospettiva, l’inflazione di fondo dovrebbe aumentare
gradualmente nel medio periodo, sostenuta dalle misure di politica monetaria della
BCE, dal perdurare dell’espansione economica, dalla riduzione della capacità
inutilizzata nell’economia e dalla più vigorosa dinamica salariale associate a tale
espansione.
L’analisi monetaria conferma che l’aggregato monetario ampio ha continuato a
crescere al ritmo sostenuto rilevato generalmente a partire dalla metà del 2015. È
proseguita anche la ripresa della crescita dei prestiti al settore privato. I risultati
dell’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro per il quarto trimestre del 2017
indicano che l’espansione dei prestiti ha continuato a essere sostenuta dall’incremento
della domanda di credito e dall’allentamento dei criteri di affidamento, in particolare
per i prestiti alle famiglie. Inoltre, i costi di finanziamento per le società non
finanziarie (SNF) dell’area dell’euro sono rimasti favorevoli, in presenza di tassi sui
prestiti bancari alle SNF prossimi ai minimi storici.
Sulla base dei risultati dell’analisi economica e dei segnali provenienti dall’analisi
monetaria, viene confermato che è necessario continuare a fornire un grado elevato di
accomodamento monetario per assicurare un ritorno durevole dei tassi di inflazione
verso livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento.
Mentre si rafforza la convinzione che l’inflazione evolverà verso il proprio obiettivo, le
spinte sui prezzi interni sono rimaste nel complesso contenute e devono ancora
mostrare segnali convincenti di una tendenza al rialzo duratura. Pertanto, è tuttora
necessario un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche di
fondo continuino ad accumularsi e sostengano la dinamica dell’inflazione complessiva
nel medio periodo.
Di conseguenza, la BCE, ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento
e continua ad attendersi che rimangano sui livelli attuali per un prolungato periodo di
tempo, ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività. Quanto alle misure non
convenzionali di politica monetaria, la BCE ha confermato l’intenzione di condurre gli
acquisti netti di attività, al nuovo ritmo mensile di 30 miliardi di euro introdotto a
gennaio, sino alla fine di settembre 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso
finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente
con il proprio obiettivo di inflazione. La BCE, qualora le prospettive divenissero meno
favorevoli o le condizioni finanziarie risultassero incoerenti con ulteriori progressi
verso un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione, sarebbe pronto a
incrementare il programma di acquisto di attività in termini di volumi e/o durata.
5
Il Mercato del Credito al Consumo
Nel 2016 i dati Assofin confermano un trend di crescita a due cifre. I flussi finanziari
complessivi sono pari a 60,5 miliardi (+16,3%) a cui corrispondono circa 209 milioni
di operazioni finanziate (+24,1%). Tali valori includono la componente di refinance.
Osservatorio Assofin sul credito al consumo - Anno 2016
1.01 Dati di flusso in sintesi
Tipo di finanziamento VALORE OPERAZIONI FINANZIATE
NUMERO OPERAZIONI FINANZIATE
Euro x 000 Ripart% Var % Ripart% Var %
Prestiti personali (escl. linee di credito) 20.058.101 33,1% 14,6% 1.608.914 0,8% 9,3%
Prestiti finalizzati (escl. linee di credito) 17.745.394 29,3% 16,7% 3.904.066 1,9% 5,5%
Linee di credito rateali/rotative 95.747 0,2% 48,8% 53.506 0,0% 48,3%
Carte rateali/opzione 17.472.048 28,8% 20,7% 203.343.164 97,2% 24,7%
Cessione quinto stipendio/pensione 5.220.614 8,6% 7,3% 303.385 0,1% 6,5%
Totale 60.591.904 100% 16,3% 209.213.035 100% 24,1%
La dinamica dei flussi conferma che negli ultimi due anni il credito al consumo ha
fornito un importante sostegno agli acquisti delle famiglie. Il positivo andamento trova
riscontro nella espansione della domanda di prestiti per beni durevoli, a fronte di bassi
livelli dei tassi di interesse e di una prospettiva economica generale in recupero.
L’incremento degli acquisti sui beni durevoli trova riscontro nell’incremento
dell’importo medio finanziato, mentre è confermata la ripartizione geografica per
macro area consolidata nei precedenti esercizi. Tra gli incrementi più significativi si
registrano i prestiti personali (14,6%), la cui crescita è anche condizionata dall’impatto
del refinance, favorito dalla riduzione dei tassi di interesse.
6
Dati Assofin: rilevazione mensile sul credito al consumo di febbraio 2018
A febbraio 2018 le erogazioni di credito al consumo delle associate partecipanti
all’osservatorio, che ammontano complessivamente ad oltre 4.6 miliardi di euro,
mantengono un trend positivo (+5,4%) sebbene piu contenuto rispetto al mese
precedente. L’evoluzione cumulativa dei flussi erogati nei primi 2 mesi del 2018 si
porta dunque al +7,4%.
La crescita mensile ha beneficiato del trend positivo dei finanziamenti finalizzati
all’acquisto di auto/moto (+11,3%) e degli altri prestiti finalizzati (+9,1%). Bene anche
le carte opzione/rateali (+7,1%), grazie all’opzione, movimentano il 90% dei flussi del
comparto. Trend sotto la media invece per la cessione del quinto dello
stipendio/pensione (+4,5%) e per i prestiti personali (+2,5%).
Passando all’evoluzione del numero di operazioni finanziate, si registra una decisa
crescita (+14,9%), dovuta al trend delle transazioni via carte opzioni/rateali (+15,1%),
che hanno un’incidenza del 97% sul totale. Al netto di tali operazioni, i nuovi contratti
stipulati a febbraio mostrano una crescita più contenuta (+5,3%) per via della
contrazione dei prestiti personali (-2,2%).
7
Credito al consumo – Trend flussi finanziati 2017-2018 (dati Assofin):
Il Mercato della Cessione del Quinto
Il comparto nel corso del 2016 ha visto l’avvio dei processi autorizzativi previsti da
Banca d’Italia per l’iscrizione al nuovo albo 106, fattore che in prospettiva vedrà una
importante ridefinizione del numero degli operatori specializzati, chiamati a maggiore
patrimonializzazione e ad una più stringente compliance operativa. Nel corso degli
esercizi 2016 e 2017 è stato anche avviato un importante dibattito, promosso da
Assofin, tra operatori ed associazioni dei consumatori per definire un codice di
autoregolamentazione volto a migliorare la trasparenza dei contratti e la competitività
dell’offerta, auspicando una più significativa crescita della diffusione della cessione del
quinto sul mercato. Questa iniziativa, con l’auspicio di Banca d’Italia, vedrà nel 2018
una concreta attuazione.
10,2%
18,4%
-2,7%
10,2%
12,1%
8,0%
11,1%
5,8%
12,3%
7,1%6,0%
9,5%
5,4%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
feb mar aprmag giu lug ago set ott nov dic gen feb
va
r%
trend flussi finanziati 2017-2018
8
ANDAMENTO DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE E FATTI DI RILIEVO AVVENUTI NELL’ESERCIZIO 2017
La gestione 2017
Complessivamente i volumi intermediati nell’esercizio sono stati pari a circa Euro 57,7
milioni con un incremento di circa il 1,9% rispetto al 2016 (Euro 56,6 milioni).
Complessivamente la percentuale dei volumi diretti (Euro 48,3 milioni) è stata pari a
85,3%, rispetto ai volumi totali decretando di fatto il passaggio della produzione su
volumi originati.
L’andamento dei volumi e la redditività gestionale del 2017 sono stati inferiori alle
previsioni, consuntivando nel 2017 una perdita economica pari a Euro 5,3 milioni.
Nel corso dell’esercizio è stato mantenuto in essere il prestito obbligazionario per Euro
540.000, di durata triennale, quotato alla Borsa di Vienna dal 2016. La scadenza del
prestito obbligazionario è il 30 settembre 2018, la Società onorerà tale impegno
anticipatamente, il prossimo 28 marzo 2018, in corrispondenza con la scadenza della
cedola semestrale, a seguito di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione in
data 12 ottobre 2016 e confermato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del
26 marzo 2018. La Società, ha finalmente avviato, in forza di tale delibera, l’operazione
di rimborso anticipato del Prestito Obbligazionario, anche alla luce del significativo
intervento di supporto economico da parte dell’azionista di maggioranza.
L’estinzione anticipata del Prestito Obbligazionario consentirà alla Società di ridurre
da un lato l’esposizione debitoria, con conseguente beneficio per gli aspetti economici,
e dall’altro l’assorbimento patrimoniale come dettato dalla normativa Banca d’Italia,
abbassando il requisito patrimoniale dall’8% al 6% applicabile agli intermediari
finanziari che non fanno raccolta di pubblico risparmio.
Il cash flow operativo, ancora negativo, è stato sostanzialmente supportato dalla
patrimonializzazione apportata dai soci nel corso del 2017 e del 2018. In particolare
l’azionista di maggioranza ha effettuato un finanziamento soci per 1 milione di euro
sottoscritto nel mese di dicembre 2016 e successivi due finanziamenti soci per 1 milione
di euro ciascuno ricevuti nel corso del 2017; i tre finanziamenti soci sono stati
convertiti in riserve patrimoniali nel corso del 2017. In data 7 marzo 2018 è stato
sottoscritto tra l’Azionista di maggioranza e Mediocredito Europeo un contratto di
finanziamento irrevocabile, per un importo di Euro 8.000.000, da destinare a riserve,
9
che verranno utilizzate per la copertura della perdita d’esercizio e per la parte
residuale aumento di capitale da perfezionare entro il mese di aprile 2018.
Sul fronte organizzativo sono stati adeguati i presidi operativi connessi all’attività di
lending diretto, incluse le attività di sub-servicing svolte per conto del veicolo della
cartolarizzazione.
Sul fronte dei rapporti istituzionali la Società si è fattivamente impegnata, nella
promozione del protocollo Assofin-Consumatori, volto a varare un codice di
autoregolamentazione, auspicato da Bankit, specifico per le operazioni di cessione del
quinto. Tale protocollo è stato sottoscritto dalla società nel 2016, in coerenza con la
prevista progressiva attuazione, che avrà effetto sui processi e sulla struttura
dell’offerta. Inoltre ha partecipato alle attività propedeutiche ad una riforma organica
del DPR 180, promossa da ABI ed Assofin, per un ulteriore ampliamento e qualifica del
mercato.
Il modello distributivo
La politica commerciale ha potuto beneficiare dell’offerta del prodotto diretto rispetto
ai prodotti distribuiti (IBL, Santander, Compass).
La struttura di vendita al 31 dicembre 2017 era costituita da n. 26 agenti (37 agenti lo
scorso anno), 10 mediatori (16 mediatori lo scorso anno), 1 banca e 35 collaboratori
(42 collaboratori lo scorso anno), questi ultimi attraverso MCE Retail, veicolo
commerciale completamente dedicato alla gestione dei collaboratori.
La crescita dell’erogazione diretta ha favorito la fidelizzazione di alcuni rapporti
agenziali, in prospettiva ampliabili con la crescita della capacità di erogazione del
prodotto diretto.
I canali di vendita sono stati mantenuti secondo un modello B2C (filiali dirette) ed un
modello B2B (rete di agenti sul territorio).
Nel 2017 si evidenzia il rafforzamento della presenza di MCE sul territorio, con
l’apertura della filiale di Napoli e l’avvio della filiale di Bolzano.
L’ufficio Marketing ha svolto una funzione di coordinamento e sviluppo delle
convenzioni autorizzative (INPS, MEF) e commerciali (delegazioni Enti pubblici,
accordo Confsal servizi). La quota di produzione dei pensionati (circa 50% dei volumi)
transita attraverso la convenzione INPS che pertanto risulta centrale anche
nell’organizzazione dei processi. L’ufficio Marketing ha anche gestito il piano di
acquisto dei leads (potenziali clienti) e del portafoglio repeat, principalmente orientati
a sostenere il canale B2C (Milano e Roma).
L’attività di sviluppo dei prodotti non cessione del quinto è stata consolidata, avviando
rapporti con ING, Compass e Carrefour per i prestiti personali, e con Che Banca! per i
mutui.
Il lending diretto
Come sopra citato il lending diretto nel corso dell’esercizio, è stato assicurato dalla
operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion CQ S.r.l.. Il funding per
10
l’erogazione diretta è strutturato con contratti di cessione pro-soluto e partecipazione
di MCE alla sottoscrizione delle notes per un importo pari almeno al 5% del volume
finanziato (come previsto dalla CRR), il resto delle tranche junior viene sottoscritto da
Seer Capital. Per rinforzare la spinta produttiva e le condizioni di marginalità, a fine
2016, è stato raggiunto un accordo che ha previsto la sostituzione del funding provider
Deutsche Bank con Societè Generale. Quest’operazione è stata completata ad inizio
2017 e prevede tra l’altro anche un supporto in termini di linea bridge per 5 milioni di
euro, apportato da Banca FinInt, partner di Soc. Generale. Su questi presupposti è stata
avviata la gestione 2017.
A luglio 2017 la linea bridge con Banca FinInt è stata aumentata fino a 7 milioni di euro.
Nel primo trimestre 2018 la Società ha ottenuto il rinnovo della linea bridge da Banca
FinInt e pertanto l’operazione di cartolarizzazione proseguirà anche per il 2018.
Sul fronte delle convenzioni assicurative è stato mantenuto un particolare impegno per
ampliare la gamma delle convenzioni in essere (AXA, Net Insurance, HDI, MET Life, CF,
Credit Life e Afiesca), per uno sviluppo comunque coerente con gli standard richiesti
dagli investitori finanziari.
L’iscrizione al nuovo Albo 106
Con riferimento alla iscrizione al nuovo albo, la Società ha ottenuto l’autorizzazione
all’iscrizione al nuovo albo il 18.01.2017. Il provvedimento autorizzativo per
l’iscrizione al Nuovo Albo 106 di Banca d’Italia del 18.1.2017, pervenuto in data
6.2.2017, non conteneva alcun rilievo in merito al rilascio dell’autorizzazione, salvo
una verifica semestrale sull’andamento del piano e la sottoscrizione del protocollo
Assofin-Consumatori (peraltro già sottoscritto da MCE in data 19.9.2016).
A seguito della avvenuta iscrizione al nuovo albo, la Società si è attivata per completare
le attività previste successivamente all’autorizzazione. In particolare, le segnalazioni
statistiche, la nomina delle funzioni di risk management, compliance, antiriciclaggio,
internal audit, la operatività dell’ODV e i regolamenti interni.
Commento al risultato dell’esercizio 2017
Dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 emerge una perdita dell’esercizio 2017 pari ad
Euro 5.337.375 che risente fortemente dei seguenti eventi dell’anno:
svalutazione della partecipazione nella società MCE Retail S.r.l. pari ad Euro
886.483 al fine di allineare il costo d’acquisto della partecipazione al valore del
patrimonio netto della società partecipata MCE Retail al 31 dicembre 2017;
svalutazione prudenziale della componente DPP (Deferred purchased price) del
prezzo di cessione nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società
veicolo Legion CQ S.r.l.; la svalutazione è pari a Euro 1.828.614.
svalutazione di alcune poste creditorie (per la parte residuale) derivanti
dall’acquisto del ramo d’azienda QG Italia pari a Euro 105.313.
Inoltre la perdita d’esercizio pari ad Euro 5.337.375 è al lordo delle imposte anticipate
maturate nell’anno pari ad Euro 1.163.290 che prudenzialmente non sono state
accantonate e che se fossero state accantonate avrebbero ridotto l’ammontare della
perdita ad Eur0 4.174.087; tali imposte anticipate saranno iscritte negli esercizi
11
successivi sulla base dei redditi imponibili futuri della società (post integrazione con
Locam S.p.A.) previsti dal nuovo piano industriale 2018-2020.
L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
L’andamento del 2017 non ha ancora consentito il turnaround gestionale previsto:
l’esercizio si chiude infatti con una perdita pari a Euro 5.337.375 che ha determinato
la completa erosione dei fondi propri, che hanno raggiunto pertanto un valore negativo
pari a Euro 601.227 al 31 dicembre 2017; ciò ha determinato inoltre per la Società il
mancato rispetto dei requisiti minimi patrimoniali previsti dalla normativa di
vigilanza. Pertanto l’operatività di Mediocredito Europeo potrà proseguire nel 2018 in
quanto sono state previste le seguenti azioni:
un apporto di capitale da parte dell’Azionista di riferimento Seer Capital
Investments (attraverso la propria SCO ILoans) volto sia a ripianare la perdita
dell’esercizio 2017, che a ripristinare stabilmente i coefficienti patrimoniali,
garantendo nel contempo la continuità dell’operatività aziendale fino alla
conclusione della prevista operazione di integrazione tra Medio Credito Europeo
e Locam. A tal fine è stato sottoscritto in data 7 marzo 2018 tra l’Azionista di
maggioranza e Mediocredito Europeo un contratto di finanziamento
irrevocabile, per un importo di Euro 8.000.000, da destinare a riserve, che
verranno utilizzate per la copertura della perdita d’esercizio e per la parte
residuale aumento di capitale da perfezionare entro il mese di aprile 2018. Il
contratto prevede un primo versamento di Euro 6.000.000 entro il 28 marzo
2018 e un secondo versamento di Euro 2.000.000 entro il 15 giugno 2018.
L’impegno relativo al supporto finanziario e patrimoniale da parte dell’azionista
e il placet per l’avvio delle procedure finalizzate all’integrazione tra MCE e
Locam sono stati ufficializzati dall’Azionista in una delibera assembleare in data
26 marzo 2018, con presa d’atto da parte del CDA sempre in data 26 marzo 2018;
delibera in data 26 marzo 2018 del progetto di integrazione tra Mediocredito
Europeo S.p.A. e Locam S.p.A. e pertanto Mediocredito Europeo S.p.A. presenterà
istanza di autorizzazione dell’operazione in Banca d’Italia entro il mese di
maggio 2018. Ottenuta l’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza, Locam
S.p.A. procederà al conferimento dell’unità di business “NPL” all’interno di
Mediocredito Europeo S.p.A. con conseguente aumento di capitale di
Mediocredito Europeo S.p.A.. A fronte di detta operazione Locam diventerà una
holding di partecipazioni e sarà azionista di minoranza di Mediocredito Europeo
rispetto a quella di Seer Capital, di conseguenza andrà a restituire la licenza ex
art. 106 TUB. Questa operazione consentirà al “nuovo” intermediario, in una
ottica di ottimizzazione, di essere attivo sia nel business “NPL” che della “CQS-
cessione del quinto”, settori ritenuti strategici dall’azionista di maggioranza di
entrambe le realtà Seer Capital. Il processo di integrazione sarà completato
verosimilmente entro il mese ottobre/novembre 2018;
12
approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 26
marzo 2018 del piano industriale per il triennio 2018-2020, che prevede
l’integrazione tra le due società Mediocredito Europeo e Locam entro la fine del
2018, (previa autorizzazione della Banca d’Italia); tale piano prevede tra le altre
cose, la razionalizzazione dei costi di MCE S.p.A., prima dell’integrazione, al fine
di ridurre lo sbilancio economico di Mediocredito Europeo e la razionalizzazione
dei costi di struttura delle due società a seguito dell’integrazione, i cui benefici
si avranno a partire dagli ultimi mesi dell’esercizio 2018 ma soprattutto negli
esercizi successivi;
rinnovo dell’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale cui è connesso
un bridge fino a Euro 7 milioni;
sottoscrizione in data 24 gennaio 2018 di un contratto con la società Santander per la cessione pro-soluto di crediti CQS, la cui operatività comincerà nei
prossimi mesi.
restituzione anticipata integrale del prestito obbligazionario pari a Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della scadenza della
cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale di vigilanza dall’8% al 6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio) migliorando
pertanto gli aspetti legati alla vigilanza da parte della Banca d’Italia.
formalizzazione in corso tra la nostra Società e la Banca FinInt di un accordo RePo (pronti contro termine con sottostante i titoli senior della cartolarizzazione) fino a Euro 3 milioni che consentirà a Mediocredito di avere
un’ulteriore linea di funding.
DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI RISCHI ED INCERTEZZE
Con riferimento all’attività svolta da Mediocredito Europeo S.p.A., i principali rischi
identificati, monitorati ed attivamente gestiti dalla Società hanno sia natura sistemica
che natura endogena, a seconda della causa generatrice.
Nella fase di valutazione dei principali rischi ed incertezze che interessano l’attività
aziendale, gli Amministratori hanno esaminato, in particolar modo, quelli che possono
far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare la propria
operatività per un prevedibile futuro, valutandone la rilevanza e la loro eventuale
ricaduta in termini di criteri di valutazione da applicare, come richiesto dal documento
congiunto Banca d’Italia, Consob, Isvap n.2 del 6 febbraio 2009.
Di seguito sono riportate le principali considerazioni effettuate in merito
1. Rischi di natura sistemica e considerazioni sulla continuità aziendale
In merito ai rischi connessi al tema della continuità aziendale, la Società è esposta al
rischio di mancato raggiungimento dei volumi preventivati con i piani commerciali e
13
di business, con le conseguenti ripercussioni sui flussi di cassa necessari a garantire il
funzionamento della società.
I piani commerciali sono stati redatti sulla base delle migliori conoscenze degli
Amministratori alla data di redazione del presente bilancio e sulla base degli accordi
già sottoscritti con il socio Seer Capital in merito al supporto per un piano di acquisto
crediti pro soluto (come junior funder) che assicura capacità di crescita al piano
commerciale ed equilibrio gestionale.
A ulteriore rafforzamento della situazione finanziaria ed operativa della società, i Soci
di maggioranza hanno approntato un ulteriore piano di potenziamento patrimoniale
che ha visto un finanziamento soci per Euro 1 milione sottoscritto da Seer Capital nel
mese di dicembre 2016 e successivi due finanziamenti soci per Euro 1 milione ciascuno
ricevuti nel corso del 2017 (a luglio ed ottobre 2017); i tre finanziamenti soci ricevuti
sono stati convertiti in riserve patrimoniali nel 2017.
Come detto in precedenza, la Società ha ricevuto inoltre l’impegno formale irrevocabile
da parte dell’Azionista Seer Capital a supportare la Società dal punto di vista
patrimoniale e finanziario con il versamento di liquidità per Euro 8 milioni, di cui Euro
6 milioni saranno versati entro il 28 marzo 2018 e Euro 2 milioni entro il 15 giugno
2018.
Nel corso del 2017 nonché in data 16 marzo 2018 gli Amministratori della Società hanno
incontrato alcuni esponenti della Banca d’Italia per aggiornare l’organismo di vigilanza
della situazione aziendale della Società e per anticipare l’intenzione da parte
dell’azionista di maggioranza di procedere con l’operazione straordinaria di
integrazione tra le due società Mediocredito Europeo e Locam S.p.A., facenti capo allo
stesso azionista di maggioranza.
2. Rischi di credito
Si tratta del rischio che una delle parti di uno strumento finanziario causi una perdita
finanziaria all'altra parte non adempiendo a un'obbligazione. La società pertanto ha
già predisposto investimenti per i sistemi informatici, e sui presidi organizzativi al fine
di minimizzare il rischio di credito.
3. Rischi di liquidità
Si tratta dei rischi connessi alla disponibilità di risorse finanziarie necessarie per far
fronte agli impegni assunti. A tal fine la società ha tenuto conto del fabbisogno
finanziario necessario a supportare il business plan redigendo uno specifico cash flow
prospettico.
La società, al fine di supportare le esigenze di funding legate al piano di lending, ha
stipulato un’operazione di fido con Cassa di Risparmio di BRA (pari a 2 milioni di Euro);
a questa si aggiunge la linea Bridge con Banca FinInt legata all’operazione di
cartolarizzazione con il veicolo Legion CQ S.r.l. per 7 milioni di Euro. Le operazioni di
Fido con Banco di Sardegna S.p.A. (per Euro 250 mila) e con Banca popolare di Sondrio
(per Euro 200 mila) sono state chiuse nel corso del 2017.
14
La Società ha ricevuto il supporto finanziario da parte dell’Azionista Seer Capital nel
corso del 2017 per un importo pari ad Euro 3 milioni e nel 2018 con il versamento di
liquidità per Euro 8 milioni di cui Euro 6 milioni entro il 28 marzo 2018 e Euro 2 milioni
entro il 15 giugno 2018.
MCE ha ottenuto da parte di FinInt a marzo 2018 la disponibilità alla sottoscrizione di
accordi per operazioni di Repo offrendo in garanzia i titoli senior della
cartolarizzazione fino ad un importo massimo di Euro 3 milioni, sono in corso di stesura
i contratti che verranno sottoscritti tra le parti entro fine marzo/inizi aprile 2018.
La struttura organizzativa della società e il costante monitoraggio degli obiettivi di
budget e delle risorse finanziarie, garantisce un continuo presidio delle esigenze di
liquidità a breve e a lungo termine contribuendo in tal modo a mitigare il rischio di
liquidità.
4. Rischi connessi a contenziosi civili e fiscali
Si tratta di rischi connessi a cause civili in corso e/o al ricevimento di cartelle di
pagamento che contestano il mancato pagamento, parziale o totale, di imposte o tasse
relative ad anni precedenti.
Per quanto riguarda i piani di rateazione in essere per il pagamento di imposte e tasse
relative ad anni precedenti si rimanda a quanto descritto nella nota integrativa a
commento dello stato patrimoniale passivo voce 90 - “Altre passività”.
5. Rischi operativi
Fanno parte di tale tipologia quelli connessi alla struttura dell’azienda e alla sua operatività. In particolare sono stati mappati:
rischi di efficacia/efficienza operativa laddove i processi non realizzino gli
obiettivi di economicità prefissati o comportino il sostenimento di costi più
elevati rispetto a quelli stimati. Per controllare tale rischio MCE si è dotata di
un sistema di Manuali operativi per ciascuna funzione di riferimento atti a
standardizzare le routine organizzative al fine di garantire la qualità del
processo operativo;
rischi connessi alle risorse umane, laddove il personale (impiegato nella
gestione o nel controllo dei processi aziendali) non possegga le competenze
adeguate al perseguimento degli obiettivi prefissati. In tal senso la Società nel
corso della sua attività effettua periodicamente dei corsi di aggiornamenti sia
interni che esterni;
rischi di sicurezza dei dati, laddove i dati oggetto dell’attività non siano
efficacemente protetti e conservati. In questo senso la MCE ha applicato quanto
previsto dal d.lgs 196/2003 in tema di privacy e protezione dei dati personali e
sensibili dotandosi di adeguati sistemi informativi e linee guida.
15
CONTINUITA’ AZIENDALE
L’impegno formale irrevocabile ricevuto il 7 marzo 2018 dall’Azionista di maggioranza
per il supporto patrimoniale e finanziario della Società fino all’integrazione con la
società Locam (pari complessivamente a Euro 8 milioni), l’integrazione con la società
Locam prevista entro il 2018, l’approvazione del nuovo piano industriale 2018-2020
nonché il rinnovo dell’operazione di cartolarizzazione in corso con Societè Generale
consentono di rimuovere le incertezze e confermano la capacità di dare continuità alla
realizzazione del nuovo piano triennale approvato dal Consiglio di Amministrazione di
MCE.
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
I principali fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio sono i seguenti:
La Società ha ricevuto da parte dell’Azionista Seer Capital l’impegno formale irrevocabile sottoscritto in data 7 marzo 2018 per il supporto patrimoniale e finanziario della Società con la conferma di un versamento pari ad Euro 8 milioni, di cui Euro 6 milioni da versare entro il 28 marzo 2018 ed Euro 2 milioni
entro il 15 giugno 2018. Tale versamento consentirà a MCE di ripianare le perdite dell’esercizio 2017 e di rispettare i requisiti patrimoniali previsti dalla normativa di settore.
La Società ha rinnovato l’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale cui è connesso un bridge di 7 milioni di euro
La Società ha sottoscritto in data 24 gennaio 2018 l’accordo con Santander per la cessione pro-soluto di crediti CQS, la cui operatività inizierà nei prossimi mesi
di aprile/maggio 2018. Il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato in data 26 marzo 2018
il nuovo piano triennale per gli esercizi 2018-2020. La Società ha pianificato la restituzione anticipata integrale del prestito
obbligazionario paria Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in
corrispondenza della scadenza della cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale di vigilanza dall’8% al 6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio).
ALTRE INFORMAZIONI
Attività di ricerca e sviluppo
La Società non ha eseguito attività di ricerca e sviluppo.
16
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Rapporti tra società controllate e controllanti
La Società nel corso del 2017 ha avuto rapporti di natura commerciale e finanziaria con
la società controllata MCE RETAIL S.r.l., come specificato nella seguente tabella ove
sono evidenziati i rapporti patrimoniali e economici rilevati nei conti di MCE Retail
S.r.l. al 31 dicembre 2017:
Il prospetto contenente il dettaglio dei compensi erogati ad Amministratori e Sindaci è riportato nella Nota Integrativa al paragrafo “Informazioni sui Compensi dei dirigenti con responsabilità strategica”.
Informazioni obbligatorie sul personale:
La Società nel corso del 2017 non ha registrato infortuni sul lavoro in sede, ed ha adempiuto a quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza del personale.
Sedi secondarie della Società
La Società, oltre la sede legale a Roma, ha unità locali nelle città di Milano, Napoli e Bolzano. La filiale di Siracusa è stata chiusa in data 1° marzo 2018.
La Società dispone inoltre di grandi agenti che coprono il territorio con strutture nelle seguenti città TORINO, MODICA.
Tipologia Crediti Debiti Costi Ricavi Patrimonio Netto Garanzie Ricevute
Rapporti Finanziari
31/12/2017 - 607.958
Rapporti Commerciali
31/12/2017 119.228 1.125.912
Totale 119.228 607.958 - 1.125.912 - -
17
DESTINAZIONE DEL RISULTATO DELL'ESERCIZIO
Signori Azionisti,
Il bilancio al 31 dicembre 2017 chiude con una perdita pari a Euro 5.337.375 (al lordo
delle imposte anticipate). Si propone di approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre
2017 riportando a nuovo la perdita dell’esercizio 2017 pari a Euro 5.337.375.
La perdita dell’esercizio 2017 è al lordo delle imposte anticipate, in quanto gli
Amministratori prudenzialmente non hanno ritenuto di iscrivere nella situazione
contabile al 31 dicembre 2017 ulteriori attività per imposte anticipate quantificabili in
Euro 1.163.289 calcolate sulla perdita dell’esercizio 2017, riservandosi la facoltà di
farlo negli esercizi successivi sulla base di redditi imponibili futuri.
Roma, 26 marzo 2018
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
(Ing. Pasquale di Vito)
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, si dichiara che il documento
è copia conforme all’originale depositato presso la società MEDIOCREDITO
EUROPEO S.P.A.
18
Bilancio al 31 dicembre 2017
STATO PATRIMONIALE (importi in unità di euro)
VOCI DELL'ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016
10. Cassa e disponibilità liquide 215 787
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.398.000 1.329.420
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.228 11.228
60. Crediti 5.865.498 5.769.969
90. Partecipazioni 385.060 1.271.542
100. Attività materiali 63.797 53.392
110. Attività immateriali 17.611 25.209
120. Attività fiscali 4.017.474 4.083.842
a) correnti
b) anticipate 4.017.474 4.083.842
di cui alla L.214/2011
140. Altre attività 1.017.598 1.224.537
TOTALE ATTIVO 14.776.480 13.769.926
19
STATO PATRIMONIALE (importi in unità di euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2017 31.12.2016
10. Debiti 6.620.538 3.536.482
20. Titoli in circolazione 540.000 540.000
70. Passività fiscali 52.640 52.640
a) correnti
b) differite 52.640 52.640
90. Altre passività 5.705.138 5.553.530
100. Trattamento di fine rapporto del personale 195.061 192.280
110. Fondi per rischi e oneri: 195.305 91.549
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi 195.305 91.549
120. Capitale 5.051.489 5.051.489
160. Riserve 1.748.027 1.343.293
170. Riserve da valutazione 5.656 3.930
180. Utile (Perdita) d'esercizio -5.337.375 -2.595.266
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 14.776.480 13.769.926
20
CONTO ECONOMICO (importi in unità di euro) 31.12.2017 31.12.2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 64.838 22.576
20. Interessi passivi e oneri assimilati -107.819 -161.390
MARGINE DI INTERESSE -42.982 -138.814
30. Commissioni attive 5.815.276 7.289.422
40. Commissioni passive -7.315.514 -5.461.946
COMMISSIONI NETTE -1.500.238 1.827.476
60. Risultato netto dell’attività di negoziazione 4.333.636 12.185
90. Utile/perdita da cessione o riacquisto di: - 361.052
a) attività finanziarie - 361.052
b) passività finanziarie
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 2.790.417 2.061.899
100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: -1.754.725 564.573
a) attività finanziarie -1.754.725 564.573
b) altre operazioni finanziarie
110. Spese amministrative: -5.290.919 -6.226.691
a) spese per il personale -3.026.903 -3.476.341
b) altre spese amministrative -2.264.015 -2.750.350
120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -22.752 -31.067
130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -7.598 -117.346
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -135.962 -96.464
160. Altri proventi e oneri di gestione 36.361 68.357
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA -4.385.179 -3.776.739
170. Utili (Perdite) delle partecipazioni -886.483 -
UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE
IMPOSTE-5.271.662 -3.776.739
190. Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente -65.714 1.181.473
UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE
IMPOSTE-5.337.375 -2.595.266
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO -5.337.375 -2.595.266
21
Prospetto della redditività complessiva
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA (importi in unità di euro)
Prospetto della redditività complessiva 31/12/17 31/12/16
10 Utile (Perdita d'esercizio) -5.337.375 -2.595.266
20 Attività materiali
30 Attività immateriali
40 Piani a benefici definiti 1.726 1.299
50 Attività non correnti in via di dismissione
60 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70 Coperture di investimenti esteri
80 Differenze di cambio
90 Copertura dei flussi finanziari
100 Attività finanziarie disponibili per la vendita
110 Attività non correnti in via di dismissione
120 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 1.726 1.299
140 Redditività complessiva (voce 10+130) -5.335.649 -2.593.967
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
22
Prospetto di variazione del Patrimonio Netto al 31.12.2017 (importi in unità di euro)
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzion
e
straordinari
a dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazion
i
Capitale 5.051.489 5.051.489 5.051.489
Sovrapprezzo di emissioni 0 0
Riserve: 1.343.294 1.343.294 -2.595.266 3.000.000 1.748.028
a) di utili 69.376 69.376 -1.050.241 980.866-
b) altre 1.273.918 1.273.918 -1.545.025 3.000.000 2.728.893
Riserve da valutazione 3.930 3.930 1.726 5.656
Strumenti di capitale - - -
Azioni proprie - - -
Utile ( Perdita) di esercizio -2.595.266 -2.595.266 2.595.266 -5.337.375 -5.337.375
Patrimonio Netto 3.803.447 3.803.447 0 3.000.000 -5.335.649 1.467.798
Pa
trim
on
io
Netto
al 3
1.1
2.2
017
Variazioni
di riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Red
ditiv
ità
co
mp
lessiv
a
esercizio
20
17
Esisten
ze a
l
31.1
2.2
016
Mo
difica
sa
ld
i d
i
ap
ertu
ra
Esisten
ze
all'0
1.0
1.2
017
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
23
Prospetto di variazione del Patrimonio Netto al 31.12.2016 (importi in unità di euro)
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzion
e
straordinari
a dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
Capitale 2.393.270 2.393.270 2.658.219 5.051.489
Sovrapprezzo di emissioni 3.038.886 3.038.886 -3.038.886 0
Riserve: -258.247 -258.247 -788.202 2.389.742 1.343.294
a) di utili 12.860 12.860 -788.202 844.717 69.376
b) altre -271.107 -271.107 1.545.025 1.273.918
Riserve da valutazione 2.631 2.631 1.299 3.930
Strumenti di capitale - - -
Azioni proprie - - -
Utile ( Perdita) di esercizio -3.827.087 -3.827.087 3.827.087 -2.595.266 -2.595.266
Patrimonio Netto 1.349.454 1.349.454 0 2.389.742 2.658.219 -2.593.967 3.803.447
Red
dit
ivit
à
co
mp
lessiv
a
eserciz
io 2
016
Pa
trim
on
io N
etto
al
31.1
2.2
016
Esis
ten
ze a
l
31.1
2.2
015
Mo
dif
ica
sa
ldi
di
ap
ertu
ra
Esis
ten
ze
all
'01.0
1.2
016
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
Variazioni
di riserve
Operazioni sul patrimonio netto
24
RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI
METODO DIRETTO (importi in unità di euro)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 31 /12/17 31/12/16
1. Gestione (+/-) -4 .900 .135 -5 .086 .572
- interessi attivi incassati (+) 64.838 22.576
- interessi passivi pagati (-) 107.819 -161.390
- dividendi e proventi simili (+) - 0
- commissioni nette (+/-) -1.500.238 1.827.476
- spese per il personale (-) -3.026.903 -3.476.341
- altri costi (-) -2.264.015 -2.750.350
- altri ricavi (+) 1.718.364 632.930
- imposte e tasse (-) 0 -1.181.473
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell’effetto fiscale (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) 1 .758 .097 3 .855 .174
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.068.580 1.326.875
- attività finanziarie valutate al fair value 0 0
- attività finanziarie disponibili per la vendita 0 10.250
- crediti verso banche -391.770 1.199.320
- crediti verso enti finanziari 387.763 2.758.949
- crediti verso clientela -99.536 -1.843.583
- altre attività -206.939 403.362
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) 3 .187 .976 1 .472 .222
- debiti verso banche -592.364 -55.080
- debiti verso enti finanziari 3.857.453 -48.483
- debiti verso clientela 181.033 510.144
- titoli in circolazione 0 0
- passività finanziarie di negoziazione 0 0
- passività finanziarie valutate al fair value 0 0
- altre passività -258.146 1.065.641
A - Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (+/-) 45 .938 240 .824
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da (+) 0 0
- vendite di partecipazioni 0 0
- dividendi incassati su partecipazioni 0 0
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
- vendite di attività materiali 0 0
- vendite di attività immateriali 0 0
- vendite di rami d’azienda 0 0
2. Liquidità assorbita da (-) 0 -240 .558
- acquisti di partecipazioni 0
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0
- acquisti di attività materiali -24.671
- acquisti di attività immateriali -215.887
- acquisti di rami d’azienda 0
B - Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (+/-) 0 -240 .558
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA 0 0
- emissioni/acquisti di azioni proprie 0 0
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 0 0
- distribuzione dividendi e altre finalità 0 0
C- Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista (+/-) 0 0
D- LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (A+/-B+/-C) 572 266
RICONCILIAZIONE 31/12/17 31/12/16
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 787 521
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio 572- 266
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 215 787
25
NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI ESERCIZIO
Parte A – Politiche contabili
A.1 Parte generale
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Ai sensi dall’art. 4, 1° comma, del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38 Mediocredito Europeo S.p.A. ha redatto il bilancio separato al 31 dicembre 2017 in conformità ai principi contabili Internazionali “International Financial Reporting Standards” (IAS/IFRS)
emanati dall'lnternational Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'international Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e in vigore al 31 dicembre 2017.
Sono state inoltre applicate le disposizioni contenute nel provvedimento “Il bilancio degli Intermediari IFRS diversi dagli Intermediari Bancari”, emanato dal Governatore
di Banca d’Italia in data 9 dicembre 2016.
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il bilancio di esercizio di Mediocredito Europeo S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal rendiconto finanziario, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dalla nota
integrativa. Il bilancio è inoltre corredato da una relazione sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale redatta degli amministratori sull'andamento della
gestione. Il bilancio è predisposto in continuità con il precedente esercizio e nel presupposto della continuità aziendale, per le ragioni evidenziate nella relazione sulla gestione.
I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di
riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31.12.2016.
Il bilancio di esercizio è redatto utilizzando l’euro quale moneta di conto. Gli importi
riportati nei prospetti contabili, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione sono espressi in unità di euro. Le voci che non presentano importi per il periodo corrente e per quello precedente non vengono riportate.
La Società, in presenza della partecipazione di controllo in MCE Retail, ha inoltre
redatto il bilancio consolidato che viene predisposto contestualmente al presente bilancio separato.
Il bilancio d’esercizio è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico complessivo dell’esercizio, i movimenti del patrimonio netto e i flussi finanziari di Mediocredito Europeo SpA.
Il bilancio d’esercizio è stato redatto applicando i principi fondamentali previsti dagli standard contabili di riferimento, ed in particolare:
26
il principio della competenza: l’effetto degli eventi e delle operazioni è contabilizzato quando essi si verificano e non quando si manifestano i correlati incassi e pagamenti;
il principio della continuità aziendale: il bilancio è redatto nel presupposto della continuità operativa per il prossimo futuro;
il principio della costanza della classificazione e presentazione da un esercizio all’altro, non compensando le attività e le passività, i costi e i proventi ad eccezione di ciò che non sia richiesto o consentito da un principio o da un’interpretazione;
il principio della rilevanza, secondo cui la rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili è effettuata secondo il principio della sostanza economica rispetto a quello della forma;
il principio della comparabilità, secondo cui nel bilancio vengono fornite le informazioni comparative omogenee per il periodo precedente.
utilizzo delle stime valutative. Nell’ambito della redazione del bilancio, sono
state formulate valutazioni e stime che, in applicazione della normativa vigente, hanno contribuito a determinare il valore delle attività, delle passività, dei costi e dei relativi ricavi iscritti in bilancio. Trattandosi di stime va rilevato, tuttavia, che non necessariamente i risultati che successivamente si realizzeranno, saranno gli stessi di quelli al momento rappresentati. Tali valutazioni e stime vengono riviste periodicamente. Le eventuali variazioni derivanti dalla descritta revisione, sono contabilizzate nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi esercizi di competenza.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non sono intervenuti eventi successivi alla data di riferimento del presente bilancio che abbiano determinato effetti rilevanti sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria esposta in bilancio.
Gli eventi successivi relativi all’ordinaria operatività aziendale sono stati i seguenti:
La Società ha rinnovato l’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale
cui è connesso un bridge di 7 milioni di euro; La Società ha pianificato la restituzione anticipata integrale del prestito
obbligazionario paria Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della scadenza della cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale
di vigilanza dall’8% al 6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio).
Per quanto concerne gli altri eventi successivi al 31.12.2017 si rimanda a quanto è stato esposto in apposito paragrafo “fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”
della Relazione degli Amministratori sulla Gestione.
Sezione 4 - Altri aspetti
4.1 Continuità aziendale
L’andamento del 2017, come evidenziato, non ha ancora consentito il turnaround
gestionale previsto: l’esercizio si chiude infatti con una perdita pari a Euro 5.337.375
che ha determinato la completa erosione dei fondi propri, che hanno raggiunto pertanto
27
un valore negativo pari a Euro 601.227 al 31 dicembre 2017; ciò ha determinato inoltre
per la Società il mancato rispetto dei requisiti minimi patrimoniali previsti dalla
normativa di vigilanza.
Gli Amministratori hanno quindi convocato un’Assemblea ordinaria degli Azionisti
tenutasi il 26 marzo 2018 nel corso della quale l’Azionista di maggioranza ha
confermato il proprio impegno a:
procedere ad una immediata capitalizzazione della Società, dopo aver proceduto
alla copertura della perdita 2017, attraverso l’imputazione a capitale delle
riserve disponibili; il supporto finanziario da parte dell’Azionista di riferimento
Seer Capital Investments (attraverso la propria SCO ILoans) è volto sia a
ripianare la perdita dell’esercizio 2017, che a ripristinare stabilmente i
coefficienti patrimoniali, garantendo nel contempo la continuità dell’operatività
aziendale fino alla conclusione della prevista operazione di integrazione tra
Mediocredito Europeo e Locam descritta nel seguito;
a tal fine l’Azionista di maggioranza ha sottoscritto in data 7 marzo 2018 un
contratto di finanziamento soci irrevocabile, con rinuncia espressa al relativo
rimborso, per un importo di Euro 8.000.000, da destinare a riserve, che
verranno utilizzate per la copertura della perdita d’esercizio 2017 e per la parte
residuale per un aumento di capitale sociale da perfezionare entro il mese di
aprile 2018. Il contratto di finanziamento prevede un primo versamento di Euro
6.000.000 entro il 28 marzo 2018 e un secondo versamento di Euro 2.000.000
entro il 15 giugno 2018.
procedere con il progetto di integrazione tra Mediocredito Europeo S.p.A. e
Locam S.p.A. (deliberato in data 26 marzo 2018) e pertanto Mediocredito
Europeo S.p.A. presenterà istanza di autorizzazione dell’operazione in Banca
d’Italia entro il mese di maggio 2018. Ottenuta l’autorizzazione da parte
dell’autorità di vigilanza, Locam S.p.A. procederà al conferimento dell’unità di
business “NPL” all’interno di Mediocredito Europeo S.p.A. con conseguente
aumento di capitale di Mediocredito Europeo S.p.A.. A fronte di detta operazione
Locam diventerà una holding di partecipazioni e sarà azionista di minoranza di
Mediocredito Europeo S.p.A. rispetto a quella di maggioranza di Seer Capital, di
conseguenza andrà a restituire la licenza ex art. 106 TUB. Questa operazione
consentirà al “nuovo” intermediario, in una ottica di ottimizzazione, di essere
attivo sia nel business “NPL” che della “CQS-cessione del quinto”, settori ritenuti
strategici dall’Azionista di maggioranza di entrambe le realtà, Seer Capital. Il
processo di integrazione sarà completato verosimilmente entro il mese di
ottobre/novembre 2018;
supportare il progetto industriale e il progetto di integrazione tra Mediocredito Europeo S.p.A. e Locam S.p.A.
Il Consiglio di Amministrazione in data 26 marzo 2018 ha approvato il piano industriale
per il triennio 2018-2020, che prevede l’integrazione tra le due società, Mediocredito
Europeo e Locam, entro la fine del 2018, (previa autorizzazione della Banca d’Italia);
tale piano prevede, tra le altre cose, la razionalizzazione dei costi di Mediocredito
28
Europeo S.p.A., prima dell’integrazione, al fine di ridurre lo sbilancio economico di
Mediocredito Europeo S.p.A. e la razionalizzazione dei costi di struttura delle due
società a seguito dell’integrazione, i cui benefici si avranno a partire dagli ultimi mesi
dell’esercizio 2018, ma soprattutto negli esercizi successivi.
L’approvazione del citato piano industriale permette anche di supportare la
recuperabilità delle imposte anticipate iscritte negli esercizi precedenti.
Dal punto di vista dell’operatività commerciale sono stati quindi compiuti i seguenti
ulteriori passi:
È stato ottenuto il rinnovo dell’operazione di cartolarizzazione con Societè
Generale cui è connesso un finanziamento bridge fino a Euro 7 milioni;
MCE ha sottoscritto in data 24 gennaio 2018 un contratto con la società Santander per la cessione pro-soluto di crediti CQS, la cui operatività comincerà nei prossimi mesi.
È in corso di formalizzazione il contratto tra Mediocredito Europeo S.p.A. e la Banca FinInt per avere la disponibilità di un RePo fino a Euro 3 milioni che consentirà a Mediocredito Europeo di avere un’ulteriore linea di funding e avviare l’operatività per la cessione pro soluto dei crediti, in alternativa o in
maniera complementare rispetto all’operazione di cartolarizzazione in essere con Societè General mediante la società veicolo Legion CQ S.r.l..
È stata decisa la restituzione anticipata integrale del prestito obbligazionario pari a Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della scadenza della cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale di vigilanza dall’8% al
6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio) migliorando pertanto gli aspetti legati alla vigilanza da parte della Banca d’Italia.
Il supporto patrimoniale e finanziario irrevocabile ricevuto dall’azionista di
maggioranza, l’ipotesi di integrazione con la Società Locam S.p.A. nonché il rinnovo
della linea bridge dell’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale per un
importo fino a 7 milioni di euro confermano le prospettive di continuità aziendale della
Società, come ampiamente descritto nella Relazione sulla gestione redatta dagli
Amministratori.
4.2 Revisione del bilancio
Il bilancio d’esercizio della Società è sottoposto a revisione legale a cura della società di revisione KPMG S.p.A. per gli esercizi 2017-2025.
4.3 Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS e IFRIC omologati dall’Unione Europea, non ancora obbligatoriamente applicabili e non adottati in via anticipata dalla Società al 31 dicembre 2017
Si riportano di seguito i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche di principi
contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della
Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31
dicembre 2017:
29
Regolamento 1905/2016: IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti.
Regolamento 2067/2016: IFRS 9 Strumenti Finanziari.
Regolamento 1986/2017: IFRS 16 Leasing.
Regolamento 1987/2017: Modifiche all’IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti
con i clienti.
IFRS 9: il nuovo principio contabile sugli strumenti finanziari
Con la pubblicazione del Regolamento n. 2067/2016 è stato omologato il principio
contabile IFRS 9 – Strumenti finanziari – che, a decorrere dal 1° gennaio 2018, ha
sostituito lo IAS 39 in tema di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari.
Il nuovo standard contabile introduce un modello per cui la classificazione delle attività
finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei cash flow dello
strumento medesimo e, dall’altro, dal modello di business basato sull’intento
gestionale (Business Model) con il quale lo strumento è detenuto. In luogo delle attuali
quattro categorie contabili, secondo l’IFRS 9 le attività finanziarie possono essere
classificate –tenendo conto dei due driver sopra esposti – in tre categorie:
- Attività misurate al costo ammortizzato (Hold to Collect) - Attività misurate al fair value con imputazione a conto economico (Trading e Other)
- Attività misurate al fair value con imputazione a patrimonio netto (Hold to Collect & Sell)
Le attività finanziarie possono essere iscritte al costo ammortizzato o al fair value con
contropartita il patrimonio netto previo superamento del test sulle caratteristiche
contrattuali dei cash flow originati dallo strumento. I titoli di capitale sono sempre
misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l’entità scelga
(irrevocabilmente in sede di iscrizione) per le azioni non detenute ai fini di trading, di
esporre le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto che non verrà mai
trasferita a conto economico (nemmeno in caso di cessione dello strumento
finanziario).
Con riferimento alle passività finanziarie, l’unica novità è rappresentata dal
trattamento contabile del proprio rischio di credito: per le passività finanziarie
designate al fair value infatti l’IFRS 9 prevede che le variazioni di fair value attribuibili
alla variazione del proprio rischio di credito siano rilevate a patrimonio netto, a meno
che tale trattamento non crei un’asimmetria contabile nell’utile d’esercizio, mentre
l’ammontare residuo delle variazioni di fair value delle passività deve essere rilevato
a conto economico.
Per quanto riguarda l’impairment, per gli strumenti rilevati al costo ammortizzato e al
fair value con impatto a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale) viene
introdotto un modello di valutazione basato sul concetto di “expected loss”, in luogo
dell’attuale “incurred loss”, in modo da riconoscere con maggiore tempestività le
perdite.
30
L’IFRS 9 richiede, infatti, di contabilizzare le perdite attese nei 12 mesi successivi
(stage 1) sin dall’iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L’orizzonte temporale
di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l’intera vita residua dell’asset oggetto di
valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un
deterioramento significativo rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso
risulti deteriorato (stage 3).
La prima situazione contabile da redigere in conformità con il nuovo principio contabile
sarà quella al 31 marzo 2018.
Tuttavia, in considerazione del fatto che la Società non ha la finalità di mantenere i
crediti in portafoglio ma di cartolarizzarli/cederli tutti al valore al fair value to profit
and loss, si ritiene che il nuovo principio non determini impatti significativi sulla
valutazione e contabilizzazione delle attività finanziarie.
IFRS 15: il nuovo principio contabile sui ricavi
Il principio contabile IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti è entrato in
vigore a partire dal 1° gennaio 2018. L’adozione dell’IFRS 15 comporta la cancellazione
dello IAS 18 - Ricavi e dello IAS 11 - Lavori su ordinazione.
Gli elementi di novità rispetto alla disciplina preesistente possono così riassumersi:
l’introduzione in un unico principio contabile di una disciplina comune per il
riconoscimento dei ricavi riguardanti la vendita di beni e la prestazione di servizi;
l’introduzione di un meccanismo che prevede l’attribuzione del prezzo complessivo di una transazione a ciascuno degli impegni (vendita di beni o prestazione di servizi) oggetto di un contratto.
Il nuovo principio si applica a tutti i contratti con i clienti ad eccezione dei contratti di
leasing, dei contratti assicurativi e degli strumenti finanziari.
Obiettivo dell’IFRS 15 è di includere nei bilanci informazioni utili sulla natura,
l'importo, la tempistica e il grado di incertezza dei ricavi e dei flussi finanziari
provenienti dai contratti con i clienti.
Il punto centrale del principio IFRS 15 è che un'entità deve rilevare i ricavi in bilancio
in modo che il trasferimento ai clienti dei beni o servizi sia espresso in un importo che
rifletta il corrispettivo a cui l'entità si aspetta di avere diritto in cambio degli stessi. Al
fine di conseguire tale obiettivo un’entità riconosce i ricavi applicando i seguenti
passaggi:
Identificazione dei contratti con la clientela;
identificazione delle obbligazioni di fare presenti nei contratti;
determinazione del prezzo della transazione;
ripartizione del prezzo tra le obbligazioni di fare;
iscrizione del ricavo in bilancio nel momento in cui sono soddisfatte le obbligazioni di fare.
In relazione all’operatività della Società e la relativa tipologia di business non sono
previsti impatti significativi dall’adozione del nuovo principio.
31
IFRS 16: il nuovo principio contabile sul leasing
L’IFRS 16 sostituisce le attuali disposizioni in materia di leasing, compresi lo IAS 17
Leasing, l’IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing, il SIC-15 Leasing
operativo-Incentivi e il SIC-27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella
forma legale del leasing.
L’IFRS 16 si applica a partire dagli esercizi che hanno inizio il 1° gennaio 2019 o in data
successiva. L’adozione anticipata è consentita per le entità che applicano l’IFRS 15 alla
data di prima applicazione dell’IFRS 16 o che già lo applicavano.
L’IFRS 16 introduce un unico modello di contabilizzazione dei leasing nel bilancio dei
locatari secondo cui il locatario rileva un’attività che rappresenta il diritto di utilizzo
del bene sottostante e una passività che riflette l’obbligazione per il pagamento dei
canoni di locazione. Sono previste delle esenzioni all’applicazione dell’IFRS 16 per i
leasing a breve termine e per quelli di modico valore. Le modalità di contabilizzazione
per il locatore restano simili a quelle previste dal principio attualmente in vigore, ossia
il locatore continua a classificare i leasing come operativi e finanziari.
A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Criteri di redazione delle situazioni contabili
Di seguito sono esposti i criteri di valutazione adottati per la predisposizione dei prospetti contabili in applicazione dei principi contabili IAS/IFRS in vigore al 31
dicembre 2017.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di classificazione
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l’intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle
variazioni dei loro prezzi.
Criteri di iscrizione
Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale nonché i contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono iscritte al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi di transazione
direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.
Criteri di valutazione
Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato.
32
In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati
che presentano analoghe caratteristiche, valori attuali dei flussi di cassa attesi, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, modelli interni o tecniche di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria.
Criteri di cancellazione
La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene
solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato
mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in
misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti
contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di classificazione
Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.
Criteri di iscrizione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell’operazione comprensivo degli eventuali costi di
transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato,
utilizzando il criterio dell’interesse effettivo.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli
33
utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un’apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l’attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le
variazioni di fair value rilevate nella voce “riserva da valutazione” sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 20 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”.
Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l’attività abbia subito una riduzione
permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L’importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.
Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l’esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l’incasso del capitale o degli interessi.
Per gli strumenti di capitale l’esistenza di perdite durevoli di valore è valutata
considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell’emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell’ambiente in cui l’impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.
Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti
aumenta e l’incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.
Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.
Criteri di cancellazione
La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente
se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei
benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in
bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
34
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a
pagare quei flussi a una o più entità.
Crediti
Criteri di classificazione
Nella presente voce confluiscono i crediti verso la clientela, verso gli istituti di credito e crediti verso enti finanziari, che prevedono pagamenti fissi o determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita.
Criteri di iscrizione
Per i crediti l’iscrizione iniziale avviene al momento dell’erogazione. In fase di prima rilevazione sono misurati al loro Fair Value inclusi i costi di transazione direttamente attribuibili alla data di iscrizione.
I titoli acquistati in sottoscrizione nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con Legion Srl sono iscritti alla data di regolamento e per un valore, di norma, pari al prezzo di sottoscrizione comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo.
Criteri di valutazione
In ottemperanza alla Circolare Banca d’Italia 272 “Matrice dei Conti” - Qualità del Credito, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le regole di seguito specificate.
I crediti “in bonis” sono i crediti per i quali non sono state individuate evidenze oggettive di deterioramento, dal momento che vi è il rispetto delle scadenze di rimborso o i rapporti a revoca per i quali non si evidenziano segnali di tensione tali da richiedere una variazione di status secondo i criteri previsti da Banca d’Italia. I principi contabili
internazionali richiedono, anche per i crediti in bonis, di sviluppare una metodologia che sia in grado di identificare e calcolare le riduzioni di valore legate al rischio di
credito. Ai sensi di quanto previsto dallo IAS 39, qualora non esista “alcuna evidenza obiettiva di riduzione di valore per un’attività valutata individualmente, qualora significativa o meno, la Banca include l’attività in un gruppo di attività finanziarie con
caratteristiche similari di rischio di credito e la valuta collettivamente per riduzione di valore”. La segmentazione in categorie omogenee dovrebbe derivare da un sistema di valutazione interno del rischio di credito che consenta di identificare le dimensioni di analisi rilevanti per la creazione delle categorie.
I crediti in bonis sono oggetto di valutazione collettiva, indipendentemente dal saldo della singola posizione creditizia.
35
Il processo di valutazione collettiva dei crediti prevede il calcolo della perdita incurred, determinata dal prodotto tra la stima della “probabilità di default” (PD) e della “loss given default” (LGD).
Dal momento che la società non dispone di un modello statisticamente valido in quanto non ha a disposizione dati storici a supporto della determinazione della stima delle perdite per il calcolo della PD, vengono utilizzati i tassi di decadimento così come comunicati da Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino di Vigilanza con riferimento all’anno
della valutazione.
Il flusso di decadimento viene utilizzato per definire una percentuale di svalutazione da attribuire a gruppi omogenei di crediti definiti a cura della società in base alla categoria di prodotto erogato alla clientela. La classificazione è principalmente legata
al tipo di controparte (pubblica/privata) dell’esposizione creditizia. Una volta stratificato il portafoglio vengono applicate alle singole posizioni i tassi di decadimento definiti da Banca d’Italia per:
- Le Amministrazioni pubbliche (se si tratta di Cessioni/deleghe pubbliche, statali, parapubbliche e in favore di pensionati INPS/INPDAP)
- Le Società non finanziarie (includendo in queste tutte le ATC appartenenti al settore privato)
L’orizzonte temporale considerato è 1 anno.
Le esposizioni scadute sono rappresentate dalle esposizioni per cassa e fuori bilancio, diverse da quelle classificate a sofferenza, inadempienza probabile o fra le esposizioni ristrutturate che, alla data di riferimento della segnalazione presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti superiori a 90 giorni ed hanno una percentuale di sconfino maggiore del 5%.
La valutazione delle esposizioni scadute viene effettuata per categorie omogenee sulla
base delle forme tecniche originarie (valutazioni analitico-forfetarie). In particolare,
viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base dell’analisi di benchmark effettuate della società rispetto alle prassi adottate dai principali società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE.
La valutazione analitico-forfetaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione analitica). Le regole relative alla determinazione delle previsioni di perdita analitico-forfettarie sono basate sull’analisi delle percentuali di svalutazioni applicate dalle società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella della
società. Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 3% da applicare al portafoglio delle esposizioni scadute.
Rientrano nel portafoglio delle inadempienze probabili i crediti per i quali la società ha valutato improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie.
Tale valutazione viene operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso), laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). Il complesso delle esposizioni per cassa e
36
“fuori bilancio” verso un medesimo debitore che versa nella suddetta situazione è denominato “inadempienza probabile”, salvo che non ricorrano le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze.
La valutazione delle inadempienze probabili viene effettuata per categorie omogenee sulla base delle forme tecniche originarie (valutazioni analitico-forfettarie). In particolare, viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base dell’analisi di benchmark effettuata della società rispetto alle prassi adottate dai
principali società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE.
La valutazione analitico-forfettaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione
analitica).
Le regole relative alla determinazione delle previsioni di perdita analitico-forfettarie sono basate sull’analisi delle percentuali di svalutazioni applicate dalle società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE. Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 6% da applicare al portafoglio delle inadempienze probabili.
La società, non avendo a disposizione dati storici circa i tempi di recupero sulla base
della propria operatività, ha ritenuto congruo un arco temporale di recupero di almeno 3 anni.
Sono ricomprese tra le sofferenze i crediti verso nominativi in stato di insolvenza (anche se non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili,
indipendentemente dalle garanzie che li assistono o dalle previsioni di perdita.
Di norma tali posizioni presentano almeno alcune delle seguenti problematiche:
grave situazione economico-finanziaria del cliente che si ritiene non possa
essere sanata in un congruo periodo di tempo;
eventi che dimostrano lo stato di insolvenza del cliente; azioni cautelative promosse da altre banche (decreti ingiuntivi, ipoteche
giudiziali, pignoramenti e sequestri); istanze di fallimento richieste dall’imprenditore stesso e/o da terzi;
richieste di ammissioni ad altre procedure concorsuali (amministrazione controllata, straordinaria, concordato preventivo, etc);
perdita delle garanzie su cui si basava sostanzialmente il merito creditizio; manifesta volontà dell’imprenditore a non proseguire l’attività (chiusura locali
aziendali, vendita macchinari, fuga dell’imprenditore …);
messa in liquidazione della società in presenza di attivo incapiente ed in assenza di sufficienti ed idonee garanzie.
Oltre alle problematiche elencate sopra, la società ha definito come soglia interna di scaduto continuativo per la classificazione, un numero pari a 8 rate scadute mensili.
La valutazione delle Sofferenze viene effettuata analiticamente in base alle caratteristiche dell’esposizione e alla stima dell’esito delle procedure di recupero attivate dalla società. Tuttavia, per alcune tipologie di crediti (crediti non performing acquistati da altre società) viene effettuata una valutazione analitico- forfettaria per categorie omogenee sulla base delle forme tecniche originarie. Per queste ultime posizioni, viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base
37
dell’analisi sulla natura del credito oggetto di valutazione, anche valutando le prassi adottate da altre società comparabili.
La valutazione analitico-forfettaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione analitica).
Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 10% da applicare al portafoglio delle Sofferenze.
La società, non avendo a disposizione dati storici circa i tempi di recupero sulla base della propria operatività, ha ritenuto congruo un arco temporale di recupero di 5 anni.
La società non detiene esposizioni oggetto di concessioni (c.d. forbearance).
Criteri di cancellazione
I crediti, o parte di essi, vengono cancellati quando i diritti contrattuali sui flussi di
cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi ed i benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività di bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita.
Criteri reddituali
Si rimanda a quanto riportato nella sezione “riconoscimento dei ricavi e dei costi”.
Partecipazioni
Criteri di classificazione
Nella presente voce sono iscritte le partecipazioni di collegamento (definito come influenza notevole). Secondo lo IAS 28, oltre alle società in cui si detiene una interessenza pari o superiore al 20% (o una quota equivalente di diritti di voto), quelle
che per particolari legami giuridici, (ad esempio la partecipazione a patti di sindacato), debbono considerarsi sottoposte ad influenza notevole, nonché quelle ove sussiste controllo congiunto in forza di accordi contrattuali, parasociali o di altra natura, per la gestione paritetica dell’attività e la nomina degli amministratori
Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei
costi e proventi direttamente attribuibili alla transazione.
Criteri di valutazione La partecipazione è valutata al costo nel bilancio d’esercizio; se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento.
38
Se il valore di recupero risulta inferiore al valore contabile, la relativa differenza è imputata a Conto Economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi
successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, sono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto Economico, che non possono eccedere l’ammontare delle perdite da impairment precedentemente registrate
Criteri di cancellazione Le partecipazioni sono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando esse sono cedute, trasferendo
sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad esse connessi.
Attività materiali
Criteri di classificazione
La voce include esclusivamente attività ad uso funzionale e precisamente:
- impianti generici;
- mobili e arredi;
- macchine e attrezzature;
- auto aziendali;
- apparecchi di telefonia mobile;
- altri beni materiali.
Le attività ad uso funzionale hanno consistenza fisica e si ritiene abbiano utilizzo pluriennale.
In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati dalla società in qualità di locatario nell’ambito di contratti di leasing finanziario; si precisa che nell’esercizio non risultano attivi contratti di leasing.
Criteri di iscrizione
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla “messa in funzione” del bene.
Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate, se è probabile che si godranno benefici economici futuri
eccedenti quelli inizialmente stimati, il cui costo può essere attendibilmente rilevato.
Tutte le altre spese sostenute successivamente, per le quali non si ravvede una utilità pluriennale, sono rilevate nel conto economico per competenza.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.
39
Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate sulla base della loro vita utile. Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore
contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall’attività.
Qualora venga ripristinato il valore di un’attività precedentemente svalutata, il nuovo
valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell’attività negli anni precedenti.
Criteri di cancellazione
Un’attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all’atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione; l’eventuale differenza tra il valore di cessione ed il valore contabile viene rilevata a conto economico.
Criteri reddituali
Si rimanda a quanto riportato nella sezione “riconoscimento dei ricavi e dei costi”.
Attività immateriali
Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.
Criteri di iscrizione
Le attività immateriali con durata limitata sono iscritte in bilancio al costo d’acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l’attività all’utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore. Tali immobilizzazioni aventi durata limitata sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base
alla stima della loro vita utile.
Criteri di valutazione
Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una
riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall’attività.
Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate nel conto economico.
Le attività immateriali aventi durata illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività, anche se non si rilevano indicazioni di riduzioni durevoli di valore, viene annualmente confrontato il valore contabile con il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile tale differenza viene rilevata a conto economico. Si precisa che la società non ha iscritto attività immateriali aventi durata illimitata.
40
Qualora venga ripristinato il valore dell’attività immateriale precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore
dell’attività negli anni precedenti.
Criteri di cancellazione
Un’attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all’atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione e l’eventuale differenza tra il valore di cessione ed il valore contabile viene
rilevata a conto economico.
Criteri reddituali
Si rimanda a quanto riportato nella sezione “riconoscimento dei ricavi e dei costi”.
Fiscalità corrente e differita
Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti e anticipate e le passività fiscali correnti e differite.
Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale, sono iscritte a conto economico in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate.
Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita relativa al reddito dell’esercizio.
La fiscalità differita viene determinata tenuto conto dell’effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore
fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono “differenze temporanee tassabili” quelle che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e “differenze temporanee deducibili” quelle che
negli esercizi futuri determineranno importi deducibili.
Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio se esiste la probabilità del loro recupero con futuri imponibili fiscali.
Le attività per imposte anticipate e le passività differite vengono periodicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche sia della normativa fiscale che della
situazione soggettiva della società.
Fondi per rischi ed oneri
Criteri di iscrizione
I Fondi per rischi ed oneri sono passività di ammontare o scadenza incerti che sono rilevate in bilancio se:
- la Società ha un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
- è probabile che sarà necessario l’esborso di risorse finanziarie atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione;
- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare di tale obbligazione.
41
Se l’effetto di attualizzazione del valore del denaro è significativo, gli accantonamenti sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività; in caso di attualizzazione l’incremento
dell’accantonamento dovuto al fattore temporale è rilevato come onere finanziario.
Trattamento di fine rapporto
Criteri di iscrizione
La passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale è iscritta in bilancio in base al valore attuariale della stessa, in quanto qualificabile quale beneficio ai dipendenti dovuto in base ad un piano a prestazioni definite.
L’iscrizione in bilancio dei piani a prestazioni definite richiede la stima con tecniche
attuariali dell’ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata nell’esercizio corrente e in quelli precedenti e l’attualizzazione di tali prestazioni al fine di determinare il valore attuale degli impegni della Società.
Criteri di valutazione
La determinazione del valore attuale degli impegni della Società è effettuata da un perito esterno con il “metodo dell’unità di credito proiettata” (Projected Unit Credit
Method). Tale metodo, che rientra nell’ambito più generale delle tecniche relative ai cosiddetti “benefici maturati”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l’azienda come una unità di diritto addizionale: la passività attuariale
deve quindi essere quantificata sulla base delle sole anzianità maturate alla data di valutazione; pertanto, la passività totale viene di norma riproporzionata in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle valutazioni e l’anzianità complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la liquidazione del
beneficio.
Inoltre, il predetto metodo prevede di considerare i futuri incrementi retributivi, a
qualsiasi causa dovuti (inflazione, carriera, rinnovi contrattuali etc.), fino all’epoca di cessazione del rapporto di lavoro.
Il costo per il trattamento di fine rapporto maturato nell’anno è iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale ed è pari alla somma del valore
attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori presenti per l’attività prestata nell’esercizio e dell’interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni della
Società ad inizio anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività al termine dell’esercizio precedente. Gli utili/perdite attuariali vengono contabilizzate a patrimonio netto.
Debiti
Criteri di classificazione
Una passività è classificata come tale quando, sulla base della sostanza dell’accordo contrattuale, si detiene un’obbligazione a consegnare denaro o un’altra attività finanziaria ad un altro soggetto.
Criteri di iscrizione
42
Le operazioni con banche e con la clientela sono contabilizzate al momento della loro esecuzione. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli
eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività
a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a Conto Economico.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a Conto Economico.
Altre informazioni
Riserve
La voce include le riserve di utili, le riserve costituite in sede di prima applicazione IAS/IFRS, le riserve da valutazione accolgo l’importo degli utili/perdite derivanti dalla valutazione attuariale del TFR.
Ratei e risconti
I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati
su attività e passività, sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
Inoltre, come meglio specificato nel successivo paragrafo “Riconoscimento dei ricavi e dei costi”, nei risconti attivi e passivi viene allocata la quota rispettivamente di costi e
ricavi di competenza di esercizi successivi.
Garanzie e Impegni
Le garanzie rilasciate sono iscritte al valore contrattuale residuo dell’impegno assunto
nei confronti del beneficiario.
Cartolarizzazione
La Cartolarizzazione rappresenta una tecnica finanziaria utilizzata per la
trasformazione di attività finanziarie non liquide in disponibilità di cassa. La
realizzazione dell’Operazione è motivata dall’obiettivo di diversificare le forme di funding con uno strumento finanziario (i.e. i titoli “asset-backed”) attraverso il quale, potersi finanziare presso investitori terzi con costi di provvista più competitivi rispetto ad altre forme di funding in relazione alle correnti condizioni di mercato.
La Cartolarizzazione “Visor SPV S.r.l.” si è conclusa a inizio 2017 ed è stata sostituita con la Cartolarizzazione “Legion CQ S.r.l.” con Soc.Generale a partire da marzo 2017. L’operazione è stata rinnovata per l’esercizio 2018 ottenendo il rinnovo del bridge per un importo fino a 7 milioni.
43
Riconoscimento dei ricavi e dei costi
I ricavi sono rilevati in bilancio al fair value del corrispettivo ricevuto, quando sono rispettate le seguenti condizioni:
• il valore dei ricavi può essere determinato attendibilmente;
• è probabile che benefici economici saranno ricevuti dalla Società.
I ricavi sono rilevati in bilancio in base al criterio della competenza economica. Gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse effettivo in
applicazione del costo ammortizzato.
I costi, che sono associati ai ricavi, sono rilevati nel conto economico secondo il principio di correlazione. Gli altri costi sono imputati a conto economico secondo il principio di competenza economica.
I ricavi per commissioni attive, sono contabilizzate principalmente up-front, tuttavia
prevedono una quota parte “recurring” che è pertanto soggetta a risconto passivo, poiché le stesse vengono restituite in caso di estinzione anticipata del finanziamento, e verranno imputate a conto economico lungo la durata del finanziamento.
Per quanto concerne i costi correlati, in applicazione al principio di correlazione costi-ricavi, sono stati anch’essi in parte riscontati.
Perdite su crediti
Le perdite di valore su crediti sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
Utile /perdita da cessione o riacquisto
Gli utili o le perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie e passività
finanziarie trovano allocazione nella voce 90 del conto economico; le componenti
reddituali sono iscritte nel conto economico della società secondo il principio della competenza delle stesse.
Dividendi
I dividendi sono registrati a conto economico, nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione quindi, nel momento in cui matura il diritto a ricevere il relativo pagamento.
Definizione e criteri di determinazione del fair value
Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al
fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Sono previsti, in particolare, tre livelli:
Livello 1: i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l’entità può accedere alla data di valutazione;
Livello 2: input diversi dei prezzi quotati inclusi nel livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l’attività o per la passività. I prezzi dell’attività o passività si desumono dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi (spread creditizi e di liquidità) sono desunti da dati di mercato osservabili;
Livello 3: dati di input non osservabili per l’attività o per le passività. I prezzi delle attività o passività si desumono utilizzando tecniche di valutazione che si
44
fondano su dati elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo delle attività o passività (comporta, pertanto, stime ed
assunzioni da parte del management).
L’IFRS 13 definisce mercato attivo quel “mercato in cui le operazioni relative alla attività o alla passività si verificano con una frequenza o con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa”.
A.3 - INFORMATIVA SUL TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITÀ
FINANZIARIE
Non si evidenziano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
A.4 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Informativa di natura qualitativa
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3, tecniche di valutazione e input utilizzati
Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Con riferimento alle tecniche di valutazione, si precisa che per le attività detenute per la
vendita, la Società applica il livello 2, quindi utilizza input osservabili sul mercato. Vengono infatti rilevati gli ultimi tre prezzi di cessione applicati nelle transazioni effettuate dall’emittente.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
La Società con cadenza annuale procede ad effettuare una nuova valutazione dei titoli in possesso. L’analisi viene svolta osservando il fair value registrato in bilancio alla
data dell’ultima valutazione, con il valore rilevato sul mercato.
Il portafoglio detenuto dalla società, classificato tra le attività finanziarie di negoziazione, al 31.12.2017 risulta costituito da un titolo azionario di una società emittente italiana, le cui quotazioni sono state desunte da Borsa Italiana S.p.A. alla data del 31.12.2017 (Livello 1).
Nel corso del 2015 la Società ha acquistato n. 17 azioni del titolo Banca Popolare Etica al prezzo di Euro 57,50. Le azioni sono state iscritte al costo d’acquisto, trattandosi di titoli azionari non quotati (Livello 2). Al 31.12.2017 il valore delle azioni non ha subito riduzioni di valore, pertanto risulta iscritto al valore di carico pari a Euro 978.
Nel 2016, a seguito dell’accordo di affiliazione con Uniposte S.p.A., la Società ha acquistato un pacchetto azionario del valore di 10.250 Euro, iscritto al valore di acquisto (Livello 2).
A.4.3 Gerarchia del fair value
Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Per il dettaglio dei livelli si rimanda al paragrafo “Definizione e criteri di determinazione del fair value”.
45
Nel corso del 2017 non si segnalano trasferimenti delle attività fra i livelli di cui all’IFRS 13, come definito al paragrafo 95. Si rimanda a quanto sopra riportato.
A. 4.4 Altre informazioni
Non si evidenziano altre informazione da riportare di cui all’IFRS 13 par. 51,93 lettera (i) e 96.
Informativa di natura quantitativa
A. 4.5 Gerarchia del fair value
A.4.5.1 - Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per
livelli del fair value
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività/Passività misurate al Fair Value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.370 3.396.630 3.398.000
2. attività finanziarie valutate al fair value
3. attività finanziarie disponibili per la vendita 11.228 11.228
4. Derivati di copertura
5. attività materiali
6. attività immateriali
Totale 1.370 - 3.407.858 3.409.228
1. passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale - - - -
Totale 31/12/2017
46
La voce “attività finanziarie detenute per la negoziazione” comprende il valore residuo del portafoglio npl acquisito da Locam e il portafoglio Activa nonché il portafoglio crediti ceduto al veicolo Legion a fine anno, pari a Euro 3.092.967, il cui perfezionamento avverrà a gennaio 2018.
La voce “attività finanziarie disponibili per la vendita” si riferisce alle azioni in portafoglio relative a Uniposte S.p.A. e Banca Etica.
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
La fattispecie non è presente
A.4.5.4 - Attività e passività non misurate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
valutate al fair value
Attività finanziarie
valutate
disponibili per la
vendita
Derivati da
coperturaAttività materiali Attività immateriali
1 Esistenze Iniziali 1.329.420 11.228
2 Aumenti
2.1. Acquisti
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico
di cui: plusvalenze
2.3. Trasferimenti da altri livelli
2.4. Altre variazioni in aumento 2.068.580
3 Diminuzioni
3.1. Vendite
3.2. Rimborsi
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico
di cui: minusvalenze
3.4. Trasferimenti da altri livelli
3.5. Altre variazioni in diminuzione
4 Rimanenze Finali 3.398.000 11.228
Attività/Passività non misurate al Fair Value o valutate
al Fair Value su base non ricorrente Valore di bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. attività finanziarie detenute sino alla scadenza
2. Crediti 5.865.498 5.865.498 5.865.498
3. attività materiale detenute a scopo di investimento
4. attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
Totale 5.865.498 - - 5.865.498 5.865.498
1. Debiti 6.620.538 6.620.538 6.620.538
2. titoli in circolazione 540.000 540.000 540.000
3. passività associate ad attività in via di dismissione
Totale 7.160.538 - - 7.160.538 7.160.538
31/12/2017
47
A.5 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
Non è presente la fattispecie di cui all’IFRS 7 par.28.
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE– Voce 10
Composizione della voce 10 “Cassa e disponibilità liquide”
La voce presenta un saldo di 215 euro, la cui composizione, confrontata con il saldo al 31 dicembre 2016, è riportata nella tabella seguente:
SEZIONE 2 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE - Voce 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
31/12/17 31/12/16 Variazione
Cassa generale 215 266 51-
Cassa Filiali - 521 -521
Totale 215 787 572-
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale e Quote di OICR 1.370 - 2.545 -
3. Finanziamenti 3.396.630 1.326.875
Totale A 1.370 - 3.396.630 2.545 - 1.326.875
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
2. Derivati creditizi
Totale B - - - - - -
Totale (A+B) 1.370 - 3.396.630 2.545 - 1.326.875
Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
48
La voce accoglie i titoli detenuti dalla Società per finalità di trading valutati al Fair Value con impatto a Conto Economico. Si tratta di:
- I crediti erogati da MCE in fase di cessione al veicolo di cartolarizzazione Legion, la
cui vendita è stata perfezionata a gennaio 2018 per Euro 3.092.967;
- titoli azionari emessi da Banca Popolare di Sondrio per un valore pari a Euro 1.370
- I crediti Non Performing acquistati nel 2015 che hanno un valore residuo al 31 dicembre 2017 pari a euro 303.664.
2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per
debitori/emittenti
SEZIONE 4- ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – Voce 40
4.1 Composizione della Voce 40 “Attività Finanziarie disponibili per la vendita”
La voce al 31 dicembre 2017 accoglie i titoli azionari emessi da Banca Etica per Euro 978, sottoscritti dalla società nell’ambito del progetto di erogazioni di finanziamenti denominato “Nanocredito” (la fattispecie sarà più profusamente trattata nella sezione Crediti) e i titoli azionari emessi da Uniposte S.p.A. per Euro 10.250 nell’ambito del progetto di affiliazione con la società intrapreso nel corso del 2016.
Voci/Valori Totale 31/12/2017 Totale 31/12/2016
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
a) Governi e banche Centrali
b) altri enti pubblici
c) Banche 1.370 1.868
d) enti finanziari 3.396.630 306.964
e) altri emittenti 1.020.588
B. Strumenti finanziari derivati
a) Banche
b) Altre controparti
Totale 3.398.000 1.329.420
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale e Quote di OICR 11.228 11.228
3. Finanziamenti
Totale - - 11.228 - - 11.228
Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
49
4.2 Attività Finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
SEZIONE 6 – CREDITI – Voce 60
La voce in esame ammonta al 31 dicembre 2017 a Euro 5.865.498 e rispetto ai saldi del 31 dicembre 2016 registra un incremento di Euro 95.529. Il dettaglio è composto come segue:
6.1 Crediti verso banche
La Voce presenta un saldo al 31 dicembre 2017 di Euro 962.475 composto
esclusivamente dai depositi e conti correnti bancari.
Di seguito la tabella 6.1 che riporta la composizione per forma tecnica:
Voci/Valori Totale 31/12/2017 Totale 31/12/2016
A. Attività Finanziarie
a) Governi e banche Centrali
b) altri enti pubblici
c) Banche 978 978
d) enti finanziari
e) altri emittenti 10.250 10.250
Totale 11.228 11.228
Composizione 31/12/17 31/12/16 Variazione
crediti verso banche 962.475 1.354.245 391.770-
crediti verso enti finanziari 3.998.676 3.610.914 387.763
crediti verso la clientela 904.347 804.811 99.536
Totale 5.865.498 5.769.969 95.529
50
6.2 Crediti verso enti finanziari
Di seguito si riporta la tabella 6.2:
Tra i crediti verso enti finanziari sono state classificate le Notes emesse dal veicolo di cartolarizzazione Legion sottoscritte dalla Società dall’avvio dell’attività di cartolarizzazione fino alla data del 31.12.2017 pari a Euro 3.069.322.
Tale operazione di cartolarizzazione è connotata dalla cessione di crediti individuabili in blocco ad una società veicolo, costituita ai sensi della Legge 30 aprile 1999, n. 130 (“Legge 130”), con obbligo di “retention” del 5% - ai sensi dell’articolo 122 bis (“122 bis”) della Direttiva 2006/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno
Voci/Valori
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Depositi e conti correnti 962.475 962.475 1.354.245 1.354.245
2. Finanziamenti
2.1 Pronti contro termine
2.2 leasing finanziario
2.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
2.4 altri finanziamenti
3. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
4. altre attività 0
Totale 962.475 - - 962.475 1.354.245 - - 1.354.245
Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
Valore di bilancioFair Value
Valore di bilancioFair Value
Voci/Valori
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
Acquistati altri Acquistati altri
1. Finanziamenti
1.1 Pronti contro termine
1.2 leasing finanziario
1.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.4 altri finanziamenti
2. titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito 3.069.322 3.069.322 1.360.504 1.360.504
3. altre attività 929.354 929.354 2.250.409 2.250.409
Totale 3.998.676 - - - - 3.998.676 3.610.913 - - - - 3.610.913
BonisDeteriorati
BonisDeteriorati
Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
51
2006 (c.d. “Capital Requirements Directive I” – CRD I), così come modificata dalla Direttiva 2009/111/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 (c.d. “Capital Requirements Directive II” – CRD II) – di ciascuna “tranche” dei titoli
emessi in più classi, con struttura “partly paid”, a cui fa seguito la cancellazione dei crediti dall’attivo dello Stato Patrimoniale della Società nel rispetto dei requisiti previsti dallo IAS 39 ai fini della “derecognition” dei crediti.
Alla luce dei risultati positivi riscontrati all’esito della prima operazione di
cartolarizzazione avviata nel 2015 (“cartolarizzazione Visor”), MCE ha dato impulso nella seconda metà del 2016 alle trattative con Societè Generale per l’avvio di una seconda cartolarizzazione avente ad oggetto la cessione di crediti, che si è perfezionata nei primi mesi del 2017 e che ha sostituito l’operazione in essere con Visor Spv.
Tra le altre attività figurano:
- Crediti verso il Veicolo di cartolarizzazione Legion per le pratiche cedute pari a Euro 2.085.726 che al netto della svalutazione effettuata nell’anno del deferred purchased price di Euro 1.828.614 sono pari a Euro 257.112.
- Crediti verso Locam per incassi da ricevere sul portafoglio di crediti NPls ancora di proprietà di MCE pari a Euro 27.862.
- Crediti verso MCE Retail per Euro 607.958.
- Crediti verso enti finanziari acquistati da MCE Retail in sede di acquisizione del ramo di azienda per Euro 36.422.
6.3 Crediti verso clientela
I crediti verso la clientela sono così costituiti:
- crediti verso clientela per fatture emesse e da emettere per Euro 75.738;
- crediti verso la clientela per erogazioni di finanziamenti diretti da parte MCE per Euro 814.978 al netto delle svalutazioni e dell’effetto costo ammortizzato.
- tra i crediti al consumo figura il valore residuo dei finanziamenti erogati
nell’ambito del Progetto “Nanocredito” (Euro 13.631); una iniziativa di Finetica, Banca Etica e Mediocredito Europeo, con la supervisione del Ministero dell'Economia, che offre prestiti da 250 a 2.500 euro a famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale e a piccole imprese in crisi di liquidità nell’area della provincia di Napoli, allo scopo di creare sviluppo e contrastare
l’usura.
Nel corso del 2017, la Società ha avviato le attività finalizzate alla cessione della quota residua dei crediti NPLs acquistati da Locam il cui valore residuo al 31 dicembre 2017 è pari a Euro 193.663 e quelli acquistati da Activa nel 2015 il cui valore è pari a Euro
110.000. Ricorrendo le condizioni previste dallo IAS 39 per la classificazione, tali crediti sono stati riclassificati nella voce 20 dell’attivo, senza rilevare differenze di
valore rispetto al valore di carico degli stessi.
52
I crediti iscritti in bilancio sono stati oggetto di valutazione da parte del management che ha determinato sulla base dei criteri di classificazione e valutazione dei crediti, la classificazione e le rettifiche di valore da apportare al valore dei crediti.
La Tabella seguente riepiloga le rettifiche di valore sui crediti e il relativo fondo per tipologia di esposizione:
Voci/Valori
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
Acquistati altri Acquistati altri
1. Finanziamenti
1.1 Leasing finanziario
di cui :senza opzione finale d'acquisto
1.2 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.3 Credito al consumo 828.609 - 828.609 496.660 65.605 562.265
1.4 Carte di credito
1.5 Prestiti su pegno
1.6 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di
1.7 altri finanziamenti
di cui: da escussione di garanzie e impegni
2. titoli di debito
- 2.1 titoli strutturati
- 2.2 altri titoli di debito
3. altre attività 75.738 - 75.738 163.287 79.258 242.545
Totale 904.347 - - - - 904.347 659.947 - 144.863 - - 804.810
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Bonis
Deteriorati
Bonis
Deteriorati
Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
Tipologia di Esposizione Esposizione Lorda Fondo Esposizione Netta
Portafoglio Bonis 907.495 3.148 904.347
Portafoglio Inadempienze Probabili
TOTALE 907.495 3.148 904.347
Valori Lordi Fondo Netto crediti al consumo
CREDITO AL CONSUMO 831.757 3.148 828.609
Altre Attività 75.738 0 75.738
Totale 907.495 3.148 904.347
CREDITO AL CONSUMO Valori Lordi Fondo Netto crediti al consumo
BONIS 831.757 3.148 828.609
Inadempienze 0
Totale 831.757 3.148 828.609
Altre Attività Valori Lordi Fondo Netto crediti al consumo
BONIS 75.738 0 75.738
Inadempienze 0 0 0
Totale 75.738 0 75.738
53
Crediti in bonis:
Il valore lordo dei crediti in bonis ammonta a Euro 907.495. Gli stessi sono stati oggetto di impairment collettivo determinato sulla base dei tassi di decadimento rilevati nel bollettino di vigilanza Bankit del IV trimestre 2017. Le soglie adottate sono le seguenti:
- Amministrazioni pubbliche: 0%:
- Amministrazioni private (società non finanziarie): 0,83%
- Famiglie Consumatrici: 0,27%
L’importo delle rettifiche di valore rilevate nel 2017 è pari a 3.148 Euro.
Inadempienze Probabili:
Al 31 dicembre 2017 non ci sono inadempienze probabili; per quanto concerne le
inadempienze probabili presenti nel bilancio dello scorso anno sono state interamente svalutate nell’esercizio 2017 al netto del fondo svalutazione crediti esistente; in particolare si fa riferimento alle esposizioni verso clientela derivanti dalla cessione del ramo di azienda da parte di MCE Retail (allora QG Italia) il cui valore contabile al 31 dicembre 2016 era pari a Euro 72.792 e i crediti verso clienti sorti a fronte della ripetizione di somme versate da MCE o da banche intermediarie in favore dei clienti, a seguito dell’annullamento della pratica di finanziamento, il cui valore contabile al 31
dicembre 2016 era pari a Euro 49.371.
La Società non ha classificato posizioni in sofferenza mentre le esposizioni scadute presentano un ammontare modesto.
SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI– Voce 90
La Società detiene il 49% del capitale sociale della società MCE Retail S.p.A. Il restante 51% è posseduto dalla società Locam S.p.A., che ha acquistato la quota di maggioranza nel capitale della società in data 26 giugno 2015. Ai sensi dell’IRS 10 il controllo rimane però in capo a Mediocredito Europeo che redige il bilancio consolidato. La
composizione del capitale sociale di MCE Retail è di seguito indicato:
Il capitale sociale della MCE Retail S.r.l. al 31.12.2017 ammonta a 20.000 Euro a seguito della trasformazione della Società da S.p.A. a S.r.l. con conseguente riduzione del capitale sociale da Euro 1.290.000 a Euro 20.000 deliberato dall’Assemblea straordinaria dei soci della società in data 17 maggio 2017.
Socio Tipo azioni N° azioni Valore azioni Capitale Sociale quota % Capitale
MEDIOCREDITO EUROPEO S.p.A. ordinarie 22.791 0,43 9.800
22.791 9.800 49%
Socio Tipo azioni N° azioni Valore azioni Capitale Sociale
LOCAM S.p.A. ordinarie 23.721 0,43 10.200
23.721 10.200 51%
Totale 46.512 20.000
54
Il Progetto di Bilancio d’esercizio al 31.12.2017, presenta un risultato netto di periodo positivo pari a Euro 825, con un Patrimonio Netto di Euro 785.836.
Le due società sono legate da rapporti commerciali che si sostanziano nell’attività da parte di MCE Retail di agente monomandatario di Mediocredito Europeo S.p.A.
9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi
La partecipazione nella società controllata MCE RETAIL, pari al 49% del capitale sociale, è iscritta al 31.12.2017 al valore di Euro 385.060.
La determinazione del valore recuperabile stimato della partecipazione ha determinato perdite durevoli di valore pari a Euro 886.483 con la riduzione del valore della partecipazione da Euro 1.271.542 al 31 dicembre 2016 a Euro 385.060 al 31 dicembre 2017, allineando pertanto il valore della partecipazione al corrispondente valore del patrimonio netto della società partecipata alla data del 31 dicembre 2017.
9.2 Variazioni annue delle partecipazioni
La voce ha subito nel corso del 2017 le seguenti variazioni:
A. Imprese controllate in via esclusiva
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
385.060 MCE Retail S.r.l.
Roma, Via degli
Ammiragli 67
00136 Roma
49% 49% 385.060
Denominazione ImpresaSede Legale e
oeprativa
Quota di
partecipazione
Disponibilità
di voti
Valore in
bilancioFair Value
Partecipazioni
di Gruppo
Partecipazioni
non di Gruppo Totale
A. Esistenze Iniziali 1.271.542 1.271.542
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre Variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore 886.482 886.482
C.3 Altre Variazioni
D. Rimanenze Finali 385.060 385.060
55
SEZIONE 10 – ATTIVITÀ MATERIALI– Voce 100
Il saldo della voce al 31 dicembre 2017 ammonta a Euro 63.797 con un incremento di Euro 10.405 rispetto al 31 dicembre 2016.
10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
La società ha sostenuto costi per l’acquisto di mobili ed attrezzature per l’allestimento della sede di Roma sita in via Lamaro e per le filiali commerciali. Come previsto dallo IAS 16, i costi sostenuti per le migliorie della sede operativa non sono stati immobilizzati, ma spesati a Conto Economico.
La movimentazione delle attività materiali si compone degli acquisti e dal decremento dovuto alla quota di ammortamento di competenza. Non sono state effettuate dismissioni dei cespiti materiali nel corso dell’esercizio.
10.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Attività/Valori Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
1. Attività di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili 16.155 4.897
d) impianti elettronici 43.849 43.527
e) altre 3.793 4.968
2. Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale 63.797 53.392
56
Si riportano di seguito le aliquote di ammortamento adottate:
SEZIONE 11 – ATTIVITÀ IMMATERIALI - Voce 110
11.1 Composizione della voce 110: “Attività immateriali”
Le attività materiali sono costituite principalmente da:
- Software sviluppati internamente dalla società per Euro 10.104
Terreni Fabbricati Mobili
Impianti
Elettronici Altre Totale
A. ESISTENZE INIZIALI LORDE 90.882 292.658 6.436 389.977
A.1 Riduzioni di valore totali nette 85.985- 249.131- 1.468- 336.584-
A.2 Esistenze iniziali nette
B. AUMENTI - - 12.069 21.087 - 33.156
B.1 Acquisti 12.069 21.087 33.156
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 riprese di valore
B.4 Variazioni positive di Fair Value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento
B.7 altre variazioni
C. DIMINUZIONI 811- 20.766- 1.175- 22.752-
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti 811- 20.766- 1.175- 22.752-
C.3 rettifiche di valore per deterior. Imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 variazioni negative di fair value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a)attività materiali detenute a scopo di investimento
b)attività in via di dismissione
C.7 altre variazioni
D. RIMANENZE 16.155 43.848 3.793 63.797
D.1 Riduzioni di valore totali nette 86.796- 269.897- 2.643- 359.336-
D.2 RIMANENZE FINALI LORDE 102.951 313.745 6.436 423.133
E. VALUTAZIONI AL COSTO
Categorie % Ammortamento
Terreni 0%
Fabbricati 0%
Mobili 12%
Impianti 20%
Altri 20%
57
- I sistemi informativi utilizzati per l’operatività della società per Euro 7.507
La variazione della voce è imputabile alla rilevazione della quota di ammortamento dei beni immateriali, non essendo intervenuta alcuna alienazione degli stessi nel corso dell’esercizio.
11.2 Attività immateriali: variazioni annue
Voci
Attività valutate al
costo
Attività valutate
al Fair Value
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al
Fair Value
1. Avviamento
2. Altre attività immateriali 17.611 25.209
2.1 di proprietà 17.611 25.209
-generate internamente
-altre 17.611 25.209
2.2 acquistate in leasing finanziario
TOTALE 2 17.611 - 25.209 -
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione
3.3 altri beni
TOTALE 3 - - - -
4. Attività concesse in leasing operativo
TOTALE 1+2+3+4 17.611 - 25.209 -
TOTALE 17.611 - 25.209 -
31/12/17 31/12/16
58
SEZIONE 12– ATTIVITÀ FISCALI E PASSIVITA’ FISCALI
12.1 Composizione della voce 120: “Attività fiscali: correnti e anticipate”
La Società presenta in bilancio attività per imposte anticipate per Euro 4.017.474 (Euro 4.083.842 al 31 dicembre 2016).
Le imposte anticipate sono costituite principalmente dalla fiscalità differita attiva generata dalle perdite pregresse rilevate dalla Società.
La Società ritiene probabile il loro recupero con i futuri imponibili fiscali stimati sulla
base delle previsioni del piano industriale pluriennale approvato dal Consiglio di
Amministrazione in data 26 marzo 2018 che riflette la possibile integrazione con la
società Locam. Gli Amministratori della Società prudenzialmente non hanno rilevato
nel bilancio 2017 ulteriori attività fiscali per imposte anticipate generatesi sulla
perdita dell’esercizio 2017 pari a Euro 1.163.289, riservandosi la facoltà di farlo negli
esercizi successivi sulla base dei redditi imponibili futuri.
12.2 Composizione della voce 70: “Passività fiscali: correnti e differite”
La Società ha iscritto in bilancio imposte differite per Euro 52.640. Esse sono costituite
principalmente dalla fiscalità differita passiva rilevata per effetto della transizione ai principi contabili internazionali e all’effetto fiscale generato dall’iscrizione degli effetti derivanti dalla valutazione attuariale del TFR ai sensi dello IAS 19R con impatto a riserva di valutazione.
Totale
A. ESISTENZE INIZIALI 25.209
B. AUMENTI -
B.1 Acquisti
B.2 riprese di valore
B.3 Variazioni positive di Fair Value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.4 altre variazioni
C. DIMINUZIONI 7.598
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti 7.598
C.3 Rettifiche di valore:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 altre variazioni
D. RIMANENZE FINALI 17.611
59
12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
SEZIONE 14- ALTRE ATTIVITA’– Voce 140
14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività”
La voce Altre Attività è così composta:
La voce crediti verso fornitori si riferisce agli anticipi concessi e in essere a fine esercizio.
La voce altri include il credito derivante dall’acquisto del ramo di azienda QG per un valore pari a Euro 221.347.
31/12/2017 31/12/2016
1. Esistenze iniziali 4.083.843 2.900.080
2. Aumenti 1.215.468
2.1 Accantonamento dell'esercizio 1.215.468
a) relative ad esercizi precedenti
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore 114.655
d) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 1.100.813
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 66.369 31.705
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 25.636
a) rigiri 56.658 25.636
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre Diminuzioni
a) trasformazione in crediti di impostadi cui 9.710 6.069
alla Legge n. 214/2011
d) altre
4. Importo finale 4.017.474 4.083.843
Tipologia di operazione/Valori 31/12/17 31/12/16 Variazione
Crediti verso fornitori 546.970 589.008 42.038-
Risconti attivi 140.278 195.101 54.823-
Crediti verso Erario 62.367 136.721 -74.354
Depositi Cauzionali 31.145 52.753 -21.608
Altri 236.836 250.954 -14.118
Totale 1.017.598 1.224.537 206.940-
60
PASSIVO
SEZIONE 1 – DEBITI- Voce 10
1.1 Debiti
Debiti verso banche
La voce è composta principalmente dai saldi negativi dei conti correnti accessi presso istituti bancari per la provvista della Società per Euro 1.412.789. Rispetto all’esercizio precedente la voce ha subito una variazione in diminuzione dei saldi passivi dei conti
correnti delle linee di funding.
Debiti verso enti finanziari
La voce accoglie i saldi passivi del conto della carta di credito per Euro 6.058, il debito
per il finanziamento Bridge verso la società Veicolo Legion per Euro 4.764.044, il
residuo del Finanziamento soci deliberato dalla società SCO I Loans LLC per Euro 4.135, debiti verso i cessionari per estinzioni e incassi complessivamente per Euro 95.147.
Debiti verso clientela
Il saldo della voce è pari a Euro 338.365 costituito principalmente dai debiti verso i cedenti per gli incassi pervenuti e non ancora associati pari a Euro 330.832, e le quote da rimborsare ai cedenti per Euro 7.532.
SEZIONE 2 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE- Voce 20
Voci
Verso banche
Verso enti
finanziari Verso clientela Verso banche
Verso enti
finanziari Verso clientela
1. Finanziamenti
1.1 Pronti contro termine
1.2 altri finanziamenti
2. altri debiti 1.412.789 4.869.384 338.365 2.005.153 1.011.931 519.398
Totale
Fair Value - Livello 1
Fair Value - Livello 2
Fair Value - Livello 3 1.412.789 4.869.384 338.365 2.005.153 1.011.931 519.398
Totale Fair Value 1.412.789 4.869.384 338.365 2.005.153 1.011.931 519.398
31/12/2017 31/12/2016
61
2.1 Composizione della voce 20 “Titoli in circolazione”
In data 28.09.2015, Mediocredito Europeo S.p.A. ha avviato il collocamento di un prestito obbligazionario denominato "Mediocredito Europeo S.p.A. 2015 – 2018" (ISIN IT0005121964), di importo complessivo massimo pari ad Euro 2.000.000,00, da collocarsi presso investitori qualificati. Il Prestito Obbligazionario è costituito da massime n. 100 obbligazioni al portatore del valore nominale di Euro 20.000,00 ciascuna, emesse in forma dematerializzata e immesse nel sistema di gestione
accentrata.
Il Prestito Obbligazionario è stato sottoscritto per complessivi Euro 540.000 e prevede un interesse cedolare annuale dell’8% pagato semestralmente.
Dal 27.01.2016, il prestito obbligazionario "Mediocredito Europeo S.p.A. 2015 – 2018" è stato ammesso alle negoziazioni presso il sistema multilaterale di negoziazione denominato "Terzo Mercato" promosso e gestito dalla Borsa di Vienna.
Il Prestito Obbligazionario scade a settembre 2018, la Società ha deciso la restituzione
anticipata integrale del debito che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della
scadenza della cedola semestrale. L’estinzione anticipata del Prestito Obbligazionario
consentirà alla Società di ridurre da un lato l’esposizione debitoria, con conseguente
beneficio per gli aspetti economici, e dall’altro l’assorbimento patrimoniale come
dettato dalla normativa Banca d’Italia.
SEZIONE 7 – PASSIVITÀ FISCALI– Voce 70
Si rimanda alla sezione 12 dell’attivo
SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITÀ- Voce 90
9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività”
La voce è così composta:
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli
- obbligazioni 540.000 540.000 540.000 540.000
- strutturate
- altre
- altri titoli
- strutturati
- altri
Totale 540.000 - - 540.000 540.000 - - 540.000
Passività
31/12/17 31/12/16
Valore di bilancioFair Value
Valore di bilancioFair Value
62
La voce ha subito le seguenti variazioni:
- I ratei e i risconti passivi sono relativi al risconto sui ricavi legati alla gestione delle pratiche in portafoglio, che sono riscontati per la durata finanziaria dell’operazione.
- I debiti verso compagnie assicurative aumentano di Euro 412.630 rispetto al 2016, in quanto la Società ha potenziato l’erogazione di finanziamenti diretti.
- I debiti verso fornitori ed agenti subiscono una riduzione di Euro 654.503 legati principalmente ad un maggiore turn over dei pagamenti ed in parte al sistema di fatturazione adottato dalla Società per il pagamento dei compensi di intermediazione finanziaria agli agenti per i finanziamenti diretti che prevede una fatturazione settimanale.
- I debiti verso Erario ed enti previdenziali subiscono un aumento rispetto al 2016 per complessivi Euro 816.460.
Nel 2014 l’INPS ha accolto tutte le richieste di rateizzazione come di seguito specificato:
- Euro 243.106 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 21.01.2015. Il
piano è in regolare ammortamento, nel corso del 2017 sono stati pagati all’ente Euro 43.835. Al 31.12.2017 il debito residuo ammonta a Euro 121.926. Nel 2017 e nel 2018 il piano è stato rispettato pertanto è in regolare ammortamento.
- Euro 360.927 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 06.11.2014. Il
piano è stato rinegoziato nel corso del 2015. Prima della rinegoziazione sono stati corrisposti Euro 59.967. L’importo rinegoziato pari a Euro 367.292 è stato regolarmente rimborsato nel 2017 e sono stati corrisposti Euro 61.044. Alla chiusura dell’esercizio il debito residuo ammonta a Euro 230.091. Nel corso del 2017 e nel 2018
il piano è in regolare ammortamento.
Nel 2018 l’Agenzia della Riscossione ha accolto le richieste di rateizzazione presentate
come di seguito specificato:
- Euro 2.118.272 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 06.02.2018. Il piano è in regolare ammortamento.
- Euro 72.028 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 31.01.2018. Il piano nel corso del 2018 è in regolare ammortamento.
Tipologia di operazione/Valori 31/12/17 31/12/16 Variazione
Ratei e Risconti passivi 105.450 236.567 -131.117
Debiti verso compagnie assicurative 698.754 286.124 412.630
Fornitori ed agenti per fatture ricevute e da ricevere 840.202 1.494.705 -654.503
Debiti verso personale 334.490 357.893 -23.403
Debiti verso enti previdenziali 2.596.666 1.950.066 646.600
Debiti verso Erario 996.423 826.563 169.860
Debiti diversi 52.550 24.380 28.170
Debiti verso Amministratori e Sindaci 80.604 377.230 -296.626
Totale 5.705.138 5.553.530 151.610
63
- Euro 383.287 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 31.01.2018. Il piano nel corso del 2018 è in regolare ammortamento.
SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE- Voce 100
10.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
10.2 Altre informazioni
La valutazione attuariale del TFR è realizzata in base alla metodologia dei “benefici maturati” mediante il criterio “Projected Unit Credit” (PUC) come previsto ai paragrafi
67-69 dello IAS 19.
Basi tecniche adottate
Il modello attuariale di riferimento per la valutazione del TFR poggia su diverse ipotesi
sia di tipo demografico che economico.
Per alcune delle ipotesi utilizzate, ove possibile, si è fatto esplicito riferimento
all’esperienza diretta della Società, per le altre si è tenuto conto della best practice di riferimento.
Si riportano di seguito le basi tecniche economiche utilizzate.
31/12/17 31/12/16
A. Esistenze iniziali 192.280 171.190
B. Aumenti
b.1 Accantonamento dell'esercizio 63.425 75.040
b.2 altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni
c.1 liquidazioni effettuate -60.643 -53.949
c.2 altre variazioni in diminuzione
D. Esistenze Finali 195.061 192.280
64
In particolare occorre notare come:
- il tasso annuo di attualizzazione utilizzato per la determinazione del valore attuale dell’obbligazione è stato desunto, coerentemente con il par. 83 dello IAS 19, dall’indice Iboxx Corporate AA con duration 7-10 rilevato alle diverse date di valutazione. A tal fine si è scelto il rendimento avente durata comparabile alla duration del collettivo di lavoratori oggetto della valutazione;
- il tasso annuo di incremento del TFR come previsto dall’art. 2120 del Codice Civile, è pari al 75% dell’inflazione più 1,5 punti percentuali;
- il tasso annuo di incremento salariale applicato esclusivamente per le Società con in media meno di 50 dipendenti nel corso del 2006.
Si riportano di seguito le basi tecniche demografiche utilizzate.
Le frequenze annue di anticipazione e di turnover, sono desunte dalle esperienze storiche della Società e dalle frequenze scaturenti dall’esperienza M&P su un rilevante numero di aziende analoghe.
Di seguito si riportano le informazioni aggiuntive richieste dal principio contabile IAS 19R.
65
SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI- Voce 110
11.1 Composizione della voce 110 Fondi per rischi e oneri
Il fondo accoglie l’accantonamento al Fondo Imposte per Sanzioni e interessi per
ravvedimenti operosi.
31/12/17 31/12/16
1. Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi 195.305 91.549
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri 195.305 91.549
TOTALE 195.305 91.549
66
11.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110: Fondi per rischi ed oneri
L’accantonamento dell’esercizio pari a Euro 135.962 include la stima degli interessi e sanzioni di natura fiscale per ravvedimenti operosi e per Euro 10.000 l’ammontare oggetto di trattativa per una controversia in corso in fase di mediazione.
SEZIONE 12 – PATRIMONIO – Voci 120,150,160,170
12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”
Il capitale sociale ammonta a Euro 5.051.489, a seguito dell’aumento effettuato dal socio S.C.O. ILoans LLC, società veicolo del fondo statunitense Seer Capital. L’ingresso
nell’azionariato è stato effettuato nel 2014 mediante un aumento di capitale riservato, con un iniziale apporto di Euro 3 milioni per una partecipazione nel capitale sociale del
44%, costituita per Euro 641.025,80 quale valore nominale ed Euro 2.358.974,94 quale sovrapprezzo azioni. Nel corso del 2016 sono stati apportati aumenti di capitale per complessivi Euro 5.047.960 da parte del socio di maggioranza.
Alla data del 31.12.2017 il capitale sociale è così costituito:
La compagine azionaria è così composta:
31/12/17 31/12/16
A. Esistenze iniziali 91.549 29.162
B. Aumenti 135.962 87.356
b.1 Accantonamento dell'esercizio 135.962 87.356
b.2 variazioni dovute al passare del tempo
b.3 variazioni dovute a modifiche del tasso
di sconto
b.2 altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni 32.206 -24.969
c.1 utilizzo nell'esercizio -24.969
c.2 variazioni dovute a modifiche del tasso
c.3 altre variazioni in diminuzione 32.206
D. Esistenze Finali 195.305 91.549
31/12/17 31/12/16
Tipologia
1. Capitale 5.051.489 5.051.489
1.1 Azioni ordinarie 5.051.489 5.051.489
1.2 altre azioni - -
67
12.5 Altre informazioni
Si riporta di seguito la tabella della composizione e delle variazioni delle voci 160.
Riserve e 170.Riserve di valutazione:
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
SEZIONE 1 – INTERESSI - Voci 10 e 20
1.1 Composizione della voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati
Socio Capitale Numero azioni Quota azionaria
METHORIOS CAPITAL SPA 31.709 158.546 0,63%
SEER CAPITAL MANAGEMENT
LP 5.016.976 25.084.880 99,32%
MANDALORE HODING S.A. 2.804 14.020 0,06%
Totale 5.051.489 25.257.446 100%
Riserva LegaleUtili/perdite
portate a nuovo
Riserva
FTA
Riserve di
valutazioneAltre Totale
A. Esistenze Iniziali 12.860 56.515 -271.107 3.930 1.545.025 1.347.223
B. Aumenti
B.1 Attribuzioni di utili 110.351 110.351
B.2 altre variazioni 1.726 1.454.975 1.456.701
C. Diminuzioni
C.1 Utilizzi
- copertura perdite -1.160.592 -1.160.592
- distribuzione
- trasferimento a capitale
C.2 Altre variazione
D. Esistenze Finali 12.860 -993.726 -271.107 5.656 3.000.000 1.753.684
68
La Voce interessi attivi pari a Euro 64.838 (in aumento rispetto al 2016 di Euro 42.262) è alimentata principalmente dagli interessi maturati sulle pratiche non cedute al veicolo di cartolarizzazione Legion, opportunamente riscontate per la durata finanziaria dell’operazione di finanziamento. Gli interessi sulle pratiche cedute sono stornati dal bilancio della società per effetto della derecognition dei crediti conformemente a quanto disposto dallo IAS 39.
1.3 Composizione della voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati
La composizione della voce è dettagliata nella seguente tabella:
La voce comprende la cedola di interessi del Prestito Obbligazionario emesso da MCE pari all’8% annuo dell’importo sottoscritto.
Voci/forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale 31/12/2017 Totale 31/12/20161. attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. attività finanziarie valutate al fair value
3. attività finanziarie disponibili per la vendita
4. attività finanziarie detenute fino alla scadenza
5. Crediti
5.1 Crediti verso banche 2.478 2.478 187
5.2 Crediti verso enti finanziari 50.710 50.710 3.061
5.3 Crediti verso clientela 11.649 11.649 19.328
6. Altre attività
7. Derivati di copertura
Totale 50.710 11.649 2.478 64.838 22.576
Voci/forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro
Totale
31/12/2017
Totale
31/12/2016
1. Debiti verso banche 35.704 35.704 83.655
2. Debiti verso enti finanziari 8.400 8.400 282
3. Debiti verso la clientela -
4. Titoli in circolazione 43.200 43.200 43.200
5. Passività finanziarie di
negoziazione -
6. Passività finanziarie valutate al
fair value
7. Altre passività 20.514 20.514 34.254
8. Derivati di copertura -
Totale 44.104 43.200 20.514 107.819 161.390
69
SEZIONE 2 – COMMISSIONI- Voci 30 e 40
2.1 “Composizione della voce 30 – Commissioni attive”
La voce subisce un decremento complessivo di Euro 1.474.146 per effetto della diminuzione dei volumi di erogazioni del prodotto diretto MCE e soprattutto su operazioni intermediate con altri istituti bancari e finanziari nel corso del 2017.
I ricavi per commissioni di intermediazione finanziaria maturati sulle operazioni di
finanziamento erogate da MCE nel corso del 2017 sono pari a Euro 4.761.640 mentre si attesta a Euro 620.354 l’importo delle commissioni maturate su operazioni intermediate con altri istituti bancari e finanziari (Euro 2.016.447 nel 2016).
Nelle altre commissioni sono stati contabilizzati i compensi per intermediazione di
altri prodotti finanziari, con i partner Carrefour Banque SA, Compass Banca, ING Bank, Extra Banca e CheBanca!, quali: Prestiti personali pari ad Euro 352.750 (Euro 318.975 nel 2016), Carte di credito pari ad Euro 1.535 (Euro 2.891 nel 2016), Mutui pari ad Euro 13.579 (Euro 11.217 nel 2016), altre commissioni per Euro 592.
La commissione di servicing in operazioni di cartolarizzazione è relativa alla “servicing fee” prevista contrattualmente nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion CQ S.r.l..
2.2“Composizione della voce 40 – Commissioni passive”
Le commissioni passive iscritte nella presente voce, sono dettagliate nella suddetta tabella.
Dettaglio Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
1. Operazioni di leasing finanziario
2. operazioni di factoring
3. Credito al consumo 5.381.594 6.949.929
4. garanzie rilasciate
5. servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione di prodotti
- altri
6. servizi di incasso e pagamento
7. servicing in operazioni di cartolarizzazione 65.226 6.410
8. altre commissioni 368.456 333.083
Totale 5.815.276 7.289.422
70
La voce presenta una variazione in aumento di Euro 1.853.568 ascrivibile ai maggiori costi assicurativi e rete attribuibili all’aumento dei volumi produttivi intervenuti
nell’esercizio. Come richiesto dall’IFRS 7, par.20 lettera C.(i), la tabella sopra esposta sintetizza le spese non rientranti nel tasso effettivo.
SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE – Voce 60
4.1 Composizione della voce 60 “Risultato netto dell’attività di negoziazione”
La voce accoglie la differenza di valore generata dalla cessione dei crediti nell’ambito della cartolarizzazione con Legion S.r.l. derivante dalla differenza tra il valore nominale del credito ceduto e iscritto in bilancio e il prezzo di cessione. L’importo del risultato positivo del 2017 è pari a Euro 4.381.861; la parte residua è relativa alla minusvalenza generata dalla cessione titoli.
Dettaglio Totale 31/12/17 Totale 31/12/16
1. Garanzie ricevute
2. distribuzione di servizi di terzi
3. servizi di incasso e pagamento
4. altre commissioni
provvigioni e contributi ad agenti 4.269.392 3.594.363
commissioni di segnalazione
reversal provv. E commissioni
premi polizze credito 3.014.879 1.814.987
altre commissioni passive 31.242 52.596
Totale 7.315.514 5.461.946
Voci/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da Negoziazione Minusvalenze Perdite da Negoziazione Risultato Netto
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di Debito
1.2 Titoli di Capitale e quote di OICR 268 -499 -47.995 -48.225
1.3 Finanziamenti 12.292.937 -7.911.075 4.381.861
1.4 Altre Attività
2. Passività finanziarie
2.1 Titoli di Debito
2.2 Debiti
2.3 Altre Passività
3. Attività e Passività Finanziarie:
differenze di cambio
4. Derivati finanziari
5. Derivati su crediti
Totale 268 12.292.937 499- -7.959.070 4.333.636
71
SEZIONE 8 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO Voce 100
8.1 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti
La voce accoglie:
- La ripresa di valore determinata dal maggior valore delle quote incassate rispetto al valore di carico del credito sul portafoglio costituito dalle posizioni creditizie
acquistate da Locam per complessivi Euro 97.956.
- la ripresa di valore su crediti riacquistati per Euro 83.041.
- le perdite di valore complessivamente pari a Euro 105.313 per effetto del passaggio a
perdite di alcune posizioni creditorie classificate come inadempienze probabili nello scorso esercizio.
- Le rettifiche di valore per svalutazione crediti in bonis (Euro 1.797).
- la rettifica di valore pari a Euro 1.828.614 è relativa alla svalutazione prudenziale della componente DPP (deferred purchase price) del prezzo di cessione dei crediti nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion CQ S.r.l..
specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio
Totale
31/12/2017
Totale
31/12/2016
Voci/rettifiche
1. crediti verso banche
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
2. crediti verso enti finanziari
crediti deteriorati acquistati
- per leasing
- per factoring
- altri crediti 97.956 97.956
altri crediti
- per leasing -1.828.614 -1.828.614
- per factoring
- altri crediti
3. crediti verso la clientela
crediti deteriorati acquistati
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo 83.041 83.041
- altri crediti 79.969
altri crediti
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo -1.797 -1.797 502.953
- altri crediti -105.313 -105.313 -18.350
Totale -105.313 -1.830.411 83.041 97.956 -1.754.725 564.573
Rettifiche di valore Riprese di valore
72
SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE - Voce 110
Le Spese Amministrative sono costì costituite:
9.1 Composizione della voce 110.a Spese per il personale
Le spese per il Personale subiscono una diminuzione legata in parte alla diminuzione dei salari e stipendi per effetto della diminuzione delle risorse del personale e in parte per il recupero di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende (Locam
S.p.A.).
9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria
31/12/17 31/12/16 Variazione
Spese per il personale 3.026.903 3.476.341 449.438-
Altre spese amministrative 2.264.015 2.750.350 486.335-
Totale 5.290.919 6.226.692 935.772-
Voci/Settori 31/12/17 31/12/16
1. Personale dipendente
a) salari e stipendi 2.003.750 2.098.142
b) oneri sociali 671.989 654.826
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento fine rapporto del personale 138.426 145.709
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti a fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) altre spese 3.655 6.882
2. Altro personale in attività
3. Amministratori e Sindaci 352.460 570.783
4. Personale collocato a riposo
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende -254.358
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società 110.980
Totale 3.026.903 3.476.341
Categoria
Dipendenti al
31/12/2016 Assunzioni Dimissioni
Passaggi di
categoria
Dipendenti al
31/12/2017
Media
annua
Impiegati 47 7 10 6 38 44
Quadri 10 2 8 9
Totale 57 7 12 6 46 53
73
9.3 Composizione della voce 110.b Altre spese amministrative
Le Altre Spese Amministrative subiscono un decremento del 18% (variazione in valore assoluto pari ad Euro 486.337). La variazione per natura di costo è esposta nella tabella seguente.
Altre spese amministrative 31/12/17 31/12/16 Variazione
altre spese generali 254.151 191.016 63.135
Abbonamenti e quote associative 22.054 24.489 -2.435
canoni di locazioni immobili comprese spese condominiali 206.232 191.777 14.455
spese auto aziendali 203.262 209.447 -6.185
corrieri e trasporti 18.553 23.896 -5.343
imposte indirette e tasse 66.174 45.322 20.852
informazioni commerciali 4.454 19.420 -14.966
spese pubblicitarie 175.295 321.791 -146.496
Noleggi diversi 33.202 68.589 -35.387
pulizie uffici 44.317 76.850 -32.533
spese di consulenza e legali 589.423 670.460 -81.037
spese di manutenzione 451.561 662.570 -211.009
Trasferte e rappresentanze 100.477 137.902 -37.425
utenze varie 94.861 106.822 -11.961
Totale 2.264.015 2.750.350 -486.337
74
SEZIONE 10 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI– Voce 120
10.1 Composizione della voce 120 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
SEZIONE 11 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI – Voce 130
11.1 Composizione della voce 130 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI– Voce 150
13.1 Composizione della voce 150 “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”
La voce è alimentata essenzialmente dagli stanziamenti effettuati nel corso dell’esercizio per sanzioni ed interessi su imposte non pagate relativamente all’esercizio in corso.
Voci/rettifiche e ripresa di valori AmmortamentoRettifiche di valore per
deterioramentoRiprese di valore Risultato Netto
1. Attività ad uso funzionale -
1.1 di proprietà -
a) terreni -
b) fabbricati -
c) mobili 811 811
d) strumentali 20.766 20.766
e) altri 1.175 1.175
1.2 acquisite in leasing finanziario -
a) terreni -
b) fabbricati -
c) mobili -
d) strumentali -
e) altri -
2. Attività detenute a scopo di investimento -
Totale 22.752 - - 22.752
Voci/rettifiche e ripresa di valori AmmortamentoRettifiche di valore per
deterioramentoRiprese di valore Risultato Netto
1. Avviamento -
2. Altre attività immateriali -
2.1 di proprietà 7.598 7.598
2.2 acquisite in leasing finanziario -
3. Attività riferibili al leasing finanziario -
4. Attività concesse in leasing operativo -
Totale 7.598 - - 7.598
75
SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI E DI GESTIONE- Voce 160
14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi e oneri di gestione”
La voce si compone di:
- Ribaltamento costi di locazione per Euro 10.500 e per costo auto noleggio per Euro 410.
- Recupero spese per bolli e su contratti di finanziamento e prefinanziamento per Euro 38.560;
- sopravvenienze attive per Euro 70.394 e ricavi diversi per Euro 1.807;
- sopravvenienze passive pari a Euro 85.310.
SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE– Voce 190
17.1 Composizione della voce 190 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
Altri proventi e oneri di gestione 31/12/17 31/12/16
Altri proventi di gestione
altri proventi non da intermediazione 10.910 36.811
rilascio /utilizzo svalutazioni garanzie e impegni
recupero spese su finanziamenti 38.560 23.520
altri proventi non ricorrenti 72.201 75.931
plusvalenze da vendite beni
Totale Altri Proventi di gestione 121.671 136.262
Altri oneri di gestione
viaggi trasferte
svalutazioni garanzie e impegni
altri oneri non ricorrenti -85.310 -67.905
altri oneri
minusvalenze da vendite beni e partecipazioni
Totale Altri Oneri di gestione -85.310 -67.905
Totale Altri Proventi e Oneri di gestione 36.361 68.357
76
SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI
19.1 - Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive
PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI
Sezione 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta
C. Credito al Consumo
Voci/contropartite Banche Enti finanziari Clientela Banche Enti finanziari Clientela Totale 31/12/2017 Totale 31/12/2016
1. Leasing finanziario
- beni immobili
- beni mobili
- beni strumentali
- beni immateriali
2. Factoring
- su crediti correnti
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a titolo definitivo
- su crediti acquistati al di sotto delvalore originario
- per altri finanziamenti
3. Credito al consumo
-prestiti personali 367.864 367.864 333.083
- prestiti finalizzati 8.625
- cessione del quinto 11.649 5.382.186 5.393.835 6.960.631
4. Prestiti su pegno
5. Garanzie e impegni
- di natura commerciale
- di natura finanziaria
Totale - - 11.649 - - 5.750.050 5.761.699 7.302.339
Interessi attivi Commissioni attive
77
C.1 – Composizione per forma tecnica
I crediti verso la clientela ammontano a Euro 904.347 e sono così composti:
- i crediti verso clientela per fatture emesse e da emettere per Euro 75.738;
- i crediti verso la clientela per erogazioni di finanziamenti diretti per Euro 828.609 al netto delle svalutazioni e dell’effetto costo ammortizzato;
Tra i crediti al consumo figura il valore residuo dei finanziamenti erogati nell’ambito del Progetto “Nanocredito” (Euro 13.631); si tratta di una iniziativa di Finetica, Banca Etica e Mediocredito Europeo, con la supervisione del Ministero dell'Economia, che offre prestiti da 250 a 2.500 euro a famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale e a piccole imprese in crisi di liquidità nell’area della provincia di Napoli, allo scopo di creare sviluppo e contrastare l’usura.
Le operazioni di cessione del quinto sono classificate come segue:
- I finanzamenti CQS diretti erogati da MCE e non ceduti nell’ambito della cartolarizzazione al 31.12.2017, classificate tra i crediti in bonis e rettificate dal Fondo svalutazioni generiche 2017 pari a Euro 3.148 per un valore netto di Euro 814.978.
- I finanziamenti ricompresi nel progetto Nanocredito sono classificati come crediti in bonis ed ammontano ad Euro 13.631 a fine 2017.
I crediti iscritti in bilancio sono stati oggetto di valutazione da parte del management che ha determinato, sulla base del Regolamento interno “Criteri di classificazione e valutazione dei crediti” approvato il 24 gennaio 2017 dalla società, la classificazione e le rettifiche di valore da apportare al valore dei crediti.
Crediti in bonis:
Valore LordoRettifiche di
valoreValore Netto Valore Lordo
Rettifiche di
valoreValore Netto
1. Attività non deteriorate
prestiti personali 13.631 0 13.631 22.730 -50 22.680
prestiti finalizzati
cessioni del quinto 818.126 -3.148 814.978 474.948 -968 473.980
2. Attività deteriorate
prestiti personali
- sofferenze
- inadempienze probabili - 48.581 -2.915 45.666
- esposizioni scadute deteriorate
prestiti finalizzati
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esposizioni scadute deteriorate
cessioni del quinto
- sofferenze
- inadempienze probabili 24555 -4.616 19.939
- esposizioni scadute deteriorate
Totale 831.757 -3.148 828.609 570.814 -8.549 562.265
31/12/17 31/12/16
78
I crediti “in bonis” sono i crediti per i quali non sono state individuate evidenze oggettive di deterioramento, dal momento che vi è il rispetto delle scadenze di rimborso o i rapporti a revoca per i quali non si evidenziano segnali di tensione tali da richiedere
una variazione di status secondo i criteri previsti da Banca d’Italia.
I principi contabili internazionali richiedono, anche per i crediti in bonis, di sviluppare una metodologia che sia in grado di identificare e calcolare le riduzioni di valore legate al rischio di credito. Ai sensi di quanto previsto dallo IAS 39, qualora non esista “alcuna
evidenza obiettiva di riduzione di valore per un’attività valutata individualmente, qualora significativa o meno, la Banca include l’attività in un gruppo di attività finanziarie con caratteristiche similari di rischio di credito e la valuta collettivamente per riduzione di valore”. La segmentazione in categorie omogenee dovrebbe derivare da un sistema di valutazione interno del rischio di credito che consenta di identificare le dimensioni di analisi rilevanti per la creazione delle categorie.
I crediti in bonis sono oggetto di valutazione collettiva, indipendentemente dal saldo della singola posizione creditizia.
Il processo di valutazione collettiva dei crediti prevede il calcolo della perdita incurred, determinata dal prodotto tra la stima della “probabilità di default” (PD) e della “loss
given default” (LGD).
Dal momento che la società non dispone di un modello statisticamente valido in quanto non ha a disposizione dati storici a supporto della determinazione della stima delle perdite per il calcolo della PD, vengono utilizzati i tassi di decadimento così come
comunicati da Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino di Vigilanza con riferimento all’anno della valutazione.
Il flusso di decadimento viene utilizzato per definire una percentuale di svalutazione da attribuire a gruppi omogenei di crediti definiti a cura della società in base alla
categoria di prodotto erogato alla clientela. La classificazione è principalmente legata al tipo di controparte (pubblica/privata) dell’esposizione creditizia. Una volta
stratificato il portafoglio vengono applicate alle singole posizioni i tassi di decadimento definiti da Banca d’Italia per:
- Le Amministrazioni pubbliche (se si tratta di Cessioni/deleghe pubbliche, statali, para-pubbliche e in favore di pensionati INPS/INPDAP)
- Le Società non finanziarie (includendo in queste tutte le ATC appartenenti al settore privato)
L’orizzonte temporale considerato è 1 anno.
I crediti classificati nel portafoglio in bonis sono stati oggetto di impairment collettivo determinato sulla base dei tassi di decadimento rilevati nel bollettino di vigilanza Bankit del IV trimestre 2017. Le soglie adottate sono le seguenti:
- Amministrazioni pubbliche: 0%:
- Amministrazioni private (società non finanziarie): 0,83%
- Famiglie Consumatrici: 0,27%
Inadempienze Probabili:
79
Rientrano in tale portafoglio i crediti per i quali la società ha valutato improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie.
Tale valutazione viene operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso), laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del
settore industriale in cui opera il debitore). Il complesso delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso un medesimo debitore che versa nella suddetta situazione è denominato “inadempienza probabile”, salvo che non ricorrano le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze.
La valutazione delle inadempienze probabili viene effettuata per categorie omogenee sulla base delle forme tecniche originarie (valutazioni analitico-forfetarie). In particolare, viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base dell’analisi di benchmark effettuate della società rispetto alle prassi adottate dai principali società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE.
La valutazione analitico-forfetaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione analitica).
Le regole relative alla determinazione delle previsioni di perdita analitico-forfettarie
sono basate sull’analisi delle percentuali di svalutazioni applicate dalle società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE. Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 6% da applicare al portafoglio delle inadempienze probabili.
La società non ha rilevato esposizioni scadute e posizioni in sofferenza.
C.2 – Classificazione per vita residua e qualità
C.3 – Dinamica delle rettifiche di valore
Fasce temporali 31/12/17 31/12/16 31/12/17 31/12/16
Fino a 3 mesi
oltre i 3 mesi e fino a 1 anno
oltre 1 anno e fino ai 5 anni 13.631 22.680 - 45.666
oltre i 5 anni 814.978 473.980 - 19.939
durata indeterminata
Totale 828.609 496.660 - 65.605
Finanziamenti non deteriorati Finanziamenti deteriorati
80
Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità
strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo
per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività
OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE
La strategia di funding della Società prevede il ricorso alla cartolarizzazione dei crediti
come il principale strumento tramite cui finanziare l’attività di erogazione.
L’operazione in corso è stata strutturata con Société Générale e con la Banca Finint (insieme gli “arrangers”) che finanzia la società veicolo Legion CQ S.r.l..
La Società ha sottoscritto inoltre un accordo con Santander per la cessione dei crediti pro-soluto al fine di differenziare opportunatamente le proprie fonti di finanziamento. L’operazione di cartolarizzazione dei crediti posta in essere da MCE in qualità di “Originator” rappresenta un’operazione di finanza strutturata di tipo tradizionale,
Rettifiche
di valore
Perdite da
cessione
Trasferimenti
da altro status
Altre
variazion
i positive
Riprese di
valore
Utili da
cessione
Trasferiment
i da altro
status
Cancellazioni
Altre
variazioni
negative
Specifiche su attività deteriorate -7.531 0 0 0 0 0 0 0 7.531 0
prestiti personali -2.915 0 0 0 0 0 0 0 2.915 0
- sofferenze 0
- inadempienze probabili -2.915 2.915 0
- esposizioni ristrutturate 0
- esposizioni scadute 0
prestiti finalizzati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
- sofferenze 0
- inadempienze probabili 0
- esposizioni ristrutturate 0
- esposizioni scadute 0
cessione del quinto -4.616 0 0 0 0 0 0 0 0 4.616 0
- sofferenze 0
- inadempienze probabili -4.616 4.616 0
- esposizioni ristrutturate 0
- esposizioni scadute 0
Di portafoglio su altre attivita' -1.018 -1.797 0 -333 0 0 0 0 0 3.148
prestiti personali -50 50 0
prestiti finalizzati 0
cessione del quinto -968 968 0
Totale -8.549 -1.797 0 -333 0 0 0 0 0 7.531 3.148
rettifiche di
valore finali
31/12/2017
variazioni in diminuzione
Voce
variazioni in aumentorettifiche di
valore iniziali
31/12/2016
81
regolata dalla Legge 130/99, attraverso la quale i crediti, presenti o futuri, vengono convertiti in prodotti finanziari rappresentati da titoli negoziabili sul mercato.
La cartolarizzazione dei crediti o securitisation è una operazione finanziaria che consiste nella cessione a titolo oneroso di un portafoglio di crediti pecuniari o di altre attività finanziarie non negoziabili, individuabili anche in blocco, capaci di generare flussi di cassa pluriennali. Nel caso specifico una volta ceduti alla SPV (Legion CQ S.r.l.) non generano più cassa per MCE, ma, quest’ultima, ne gestisce gli incassi che generano
liquidità per Legion CQ S.r.l.
In data 10 febbraio 2017, nel contesto di un’operazione di cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/99 sono stati sottoscritti i seguenti contratti:
un Contratto Quadro di Cessione di crediti tra MCE (Cedente / Originator) e Legion CQ S.r.l. (Acquirente /Cessionario) che stabilisce la disciplina generale delle cessioni dei crediti pecuniari che sono sorti o che sorgeranno ai sensi di alcuni contratti di prefinanziamento o contratti di finanziamento assistiti da cessione o delegazione del quinto dello stipendio o delle pensioni stipulati da MCE.
un Contratto Quadro Finanziamento stipulato dalla SPV, la Banca Finanziatrice, l’Originator e il Bridge Facility Manager (Securitization Services S.p.A.) ai sensi del quale è stato erogato un finanziamento in favore della SPV per finanziare il pagamento di parte del Corrispettivo dei Crediti ceduti dall’Originator alla SPV.
In data 12 luglio 2017 è stato sottoscritto l’accordo modificativo del contratto quadro di cessione e del contratto di finanziamento. Tale modifica tra l’altro ha aumentato il finanziamento concesso alla SPV fino ad un massimo pari a 7 milioni di euro.
In data 16 marzo 2017 è stato sottoscritto l’Intercreditor Agreement.
In data 10 febbraio 2017 è stato sottoscritto un contratto di Master Servicing tra i seguenti soggetti:
o SECURITISATION SERVICES S.P.A. (Master Servicer) o MEDIOCREDITO EUROPEO S.p.A. (Sub-servicer)
o LEGION CQ S.r.l. (Acquirente)
Il contratto prevede anche che il Master Servicer conferisce al MCE quale sub-servicer l’incarico di svolgere in nome e per conto del Master Servicer, l’attività di amministrazione, gestione, incasso e recupero dei Crediti che saranno di volta
in volta ceduti all’Acquirente.
Il contratto di Cessione Crediti all’SPV Legion C.Q. srl prevede due tipologie di cessione:
Cessioni settimanali Cessioni mensili
Per ciascuna delle cessioni sono previste attività e reportistiche diverse.
82
L’operazione di cartolarizzazione è stata programmata secondo un calendario settimanale che permette a MCE di poter avere degli anticipi di liquidità da Legion CQ attraverso un prestito ponte “Bridge” erogato dalla Banca Finint.
Nelle cessioni settimanali possono essere cedute pratiche purchè la somma del portafoglio ceduto nel mese di riferimento più quello dei mesi precedenti ancora presente nel Bridge non superi i seguenti vincoli:
il 15% della somma dei montanti dei Crediti di Categoria zero non superiori a 2 milioni di euro;
la somma dei crediti al punto precedente più il 65% dei montanti dei Crediti di
Categoria I, più il 95% dei Crediti di Categoria II non superi i 7 milioni di euro.
La Funzione “Servicing” verifica che tali limiti non siano superati; qualora dovesse accadere, tale funzione fa in modo di cedere pratiche fino al limite dei 7 milioni di Euro del Bridge.
L’individuazione delle pratiche da cedere distingue:
i) pratiche cedute per la prima volta, e, ii) pratiche già cedute che hanno cambiato status.
La prima cessione (Data Offerta) è stata effettuata il 13 febbraio 2017, hanno fatto seguito Cessioni settimanali per tutti i mesi successivi fino all’ultima cessione contrattualmente prevista per il 5 marzo 2018.
Sempre contrattualmente, Il 9 marzo 2018 è finito il periodo di RAMP-UP e si è concluso il contratto di cessione. L’accordo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 ed in data 9 marzo 2018 sono stati sottoscritti i relativi accordi integrativi.
Per le cessioni mensili non vi sono limiti di cessione. In concomitanza con la cessione mensile si procede a comunicare alle Compagnie di assicurazioni i crediti ceduti.
Per quanto riguarda il prezzo di cessione, la cessione è articolata partendo dal PP
(Purchase Price) che si trasforma nell’importo finanziato calcolato in APP (Advance Purchase Price) e dalla porzione di credito DPP (Deferred Purchase Price). Quest’ultima porzione DPP è incassabile alla fine dell’operazione. Però l’ordine dei
pagamenti nella struttura delle priorità dei pagamenti è successivo alla liquidità disponibile eccedente attribuibile al sottoscrittore Classe C Junior. Tutto ciò comporta che per MCE sarà improbabile incassare il DPP. Il DPP è l’importo stimato che, mediamente, sarà restituito in caso di anticipata estinzione, per questo
motivo (se le curve di estinzione utilizzate sono corrette) è improbabile il suo incasso. Al 31 dicembre 2017 il DPP è pari a Euro 1,8 milioni: questo ammontare contabilmente
viene svalutato in bilancio in quanto gli Amministratori della Società ritengono
improbabile l’incasso.
83
L’operazione può essere rappresentata come segue:
Trattasi di titoli che vengono emessi in diversi stadi in funzione degli importi nominali di nuovi crediti. I sottoscrittori dei Titoli “Société Génèrale”, per quanto riguarda i Titoli Senior di classe A, e “Seer Capital Opportunity Fund” per quanto attiene i titoli subordinati delle Classi B e C si sono impegnati a sottoscrivere con frequenza mensile.
Informazioni di natura quantitativa
Portafoglio cartolarizzato
L’ammontare complessivo cartolarizzato alla data del 31 dicembre 2017, risulta essere pari a Euro 57.328.759 (montante delle pratiche cedute), comprensive della pratiche che sono state cedute a seguito della chiusura dell’ex portafoglio con Visor S.r.l.
Trattasi di crediti in termini di qualità “in bonis” ed in ordine alla tipologia di attività fanno riferimento a prestiti concessi dalla Società dietro Cessione del Quinto dello stipendio e Delegazioni di pagamento.
Rettifiche di valore
Al 31 dicembre 2017 il DPP è pari a Euro 1.828.814; questo ammontare contabilmente viene svalutato in bilancio in quanto gli amministratori della Società ritengono improbabile l’incasso.
84
Retention
Gli Intermediari finanziari che individuano I prenditori dei finanziamenti concessi da una società veicolo, ai sensi dell’art.1 comm 1-ter, lettera a), della legge sulla cartolarizzazione dei crediti, sono tenuti a rispettare l’obbligo di mantenere nell’operazione un interesse economico non inferiore al 5%. Il requisite è rispettato con le modalità stabilite dalla Parte Cinque del CRR, art. 405, e dei regolamenti delegati.
MCE, pertanto, contestualmente alla cessione dei crediti è tenuta a sottoscrivere le Notes per un importo minimo pari al 5% del valore nominale ceduto.
MCE, nel rispetto della regolamentazione, è tenuta a mantenere ininterrottamente per tutta la durata dell’operazione di cartolarizzazione l’interesse economico (retention).
Al riguardo è fatto divieto di porre in essere operazioni il cui effetto sia nella sostanza di trasferire o far assumere a terzi il rischio inerente l’interesse economico assunto (garanzie, derivati di credito o altre transazioni).
MCE al 31.12.2017 ha in portafoglio titoli del veicolo di cartolarizzazione LEGION per un ammontare totale pari a Euro 3.069.323.
AL 31.12.2017 MCE ha in portafoglio i seguenti titoli distinti per classe:
LEGION SENIOR NOTES CLASS A – Senior 2.348.723
LEGION MEZZANINE NOTES CLASS B – Mezzanine 309.327
LEGION JUNIOR NOTES CLASS C – Junior 411.273
TOTALE 3.069.323
Regolamento del processo di cartolarizzazione
MCE ha disciplinato l’attività sulla Cartolarizzazione attraverso apposito Regolamento, approvato dal CdA nella seduta del 17 maggio 2017, nel quale sono
definiti: le cessioni dei crediti originati dalla Società le evidenze del mantenimento di un interesse economico netto da parte di MCE i requisiti organizzativi
l’individuazione dei rischi connessi all’attività di cartolarizzazione ed i relativi presidi
il Calendario delle cessioni i Criteri operativi delle cessioni settimanali
i Criteri operativi per le cessioni mensili
le Comunicazioni alle Compagnie di assicurazione
85
il Calcolo dell’importo per il Reintegro del Bridge Le attività operative sono disciplinate da specifica procedura con il dettaglio delle attività in capo all’Ufficio Servicing.
SEZIONE 3- INFORMAZIONI SUI RISCHI E RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
3.1 RISCHIO DI CREDITO
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali
Il rischio di credito è il rischio che un debitore della Società finanziaria non riesca ad adempiere alle proprie obbligazioni verso la stessa Società o che il rispettivo merito creditizio subisca un deterioramento. La valutazione delle possibili perdite in cui la
Società potrebbe incorrere relativa alla singola esposizione creditizia è un’attività intrinsecamente incerta e dipende da molti fattori, tra cui l’andamento delle condizioni economiche generali e la variazione delle condizioni dei singoli debitori, con riferimento in particolare al crescente indebitamento delle famiglie.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
L’attività creditizia della società è svolta quasi esclusivamente nell’ambito delle operazioni di cessione del quinto dello stipendio/pensione e in forme di credito ad esse assimilate e correlate.
Il rischio di credito sul prodotto CQS si esplica prevalentemente nel:
• Rischio controparte Azienda Terza Ceduta, in quanto responsabile del materiale pagamento delle quote;
• Rischio controparte compagnia assicurativa, in quanto tutte le posizioni sono assistite da garanzia assicurativa contro i rischi di premorienza ed impiego.
Il rischio di credito rappresenta il rischio di intercorrere in perdite a seguito
dell’inadempienza o dell’insolvenza della controparte, quindi non contempla la sola insolvenza della controparte (es. rischio di insolvenza) bensì anche il possibile deterioramento del merito creditizio a questo associato (es. rischio di migrazione).
Il rischio di credito è legato prevalentemente all’attività core di Mediocredito, ossia
all’erogazione del finanziamento nella forma della cessione del quinto dello stipendio, della pensione, e delegazioni di pagamento, pertanto gli impieghi di Mediocredito riguardano in misura preponderante tali tipologie di esposizioni.
Considerate le caratteristiche della Società e del business, le principali tecniche di
mitigazione del rischio di credito adottate sono dettagliate nel regolamento del processo creditizio e riconducibili essenzialmente ai seguenti presidi:
• per quanto riguarda i crediti derivanti da prestiti contro cessione dei quote della retribuzione, l'art. 54 del D.P.R. n. 180/1950 prevede espressamente che gli stessi debbono avere sempre la copertura assicurativa A) sulla vita, a copertura del rischio derivante dal mancato rimborso del finanziamento in caso di premorienza del cliente finanziato, B) contro i rischi di impiego, nei casi in cui, per cessazione del rapporto di lavoro o per riduzione dello stipendio, non sia possibile la continuazione
86
dell'ammortamento o il recupero del residuo credito. In tale ambito si precisa che le politiche di credito adottate dalla Società prevedono l’ottenimento della polizza assicurativa anche per le delegazioni di pagamento di quote della retribuzione, anche
se non espressamente previsto dalla normativa. In sintesi, il rischio di credito viene trasferito, attraverso la copertura assicurativa citata finalizzata al recupero del residuo credito, alle società di assicurazione. In particolare la società ha sottoscritto convenzioni assicurative con primarie compagnie per polizze rischio vita e polizze per perdite patrimoniali;
• cessione del trattamento di fine rapporto (artt. 43 e 55 del D.P.R. n. 180/1950) maturato e maturando in costanza del rapporto di lavoro dall’ATC alla Società. Pertanto, il debitore si impegna a non chiedere anticipi sul trattamento di fine rapporto e a non costituire vincoli sullo stesso, fino a concorrenza dell'importo lordo del finanziamento, se non previa autorizzazione della Società;
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Al fine di minimizzare il rischio di credito, la Società ha eseguito importanti investimenti per i sistemi informatici, così da porre in essere dei presidi automatizzati per la gestione.
La società, al fine di gestire il rischio di credito sui finanziamenti sopra citati, accerta
in sede di istruttoria, il rispetto dei criteri assuntivi bancari e assicurativi disciplinati negli accordi intrapresi con le banche e le compagnie assicurative, che rappresentano gli elementi qualitativi e quantitativi in funzione dei quali il finanziamento è erogabile.
Nello specifico, al fine di presidiare adeguatamente il rischio di credito, in fase di erogazione del finanziamento, la società deve tener conto dei seguenti criteri:
- Criteri assuntivi assicurativi (Garanzie): Mediocredito Europeo, in qualità di contraente/assicurato, ha sottoscritto convenzioni con primarie compagnie assicurative per la protezione dal rischio di credito e vita. Tutti i finanziamenti
di cessione del quinto dello stipendio e della pensione e le deleghe di pagamento,
devono obbligatoriamente essere coperti da garanzia assicurativa.
- Criteri assuntivi bancari: Mediocredito Europeo ha sottoscritto con primari Istituti Bancari accordi per la cessione dei crediti in qualità di originator. Tali accordi disciplinano i criteri definiti dalle banche che acquistano il credito, in virtù delle loro policy interne. Vengono così disciplinati per singola tipologia di prodotto, gli elementi quantitativi e qualitativi quali ad esempio: limiti di durata, età anagrafica, anzianità di servizio, montante.
Nella fase di istruttoria della pratica, la società effettua tutte le indagini sul cliente e sul datore di lavoro al fine di valutare l’assumibilità del cedente/datore di lavoro per permettere la concessione del finanziamento. L’esistenza di un rapporto lavorativo di tipo dipendente o il diritto a percepire un trattamento pensionistico oltre che la stipula della polizza assicurativa contro il rischio impiego/vita, comportano che l’analisi del
merito creditizio e della solvibilità della controparte, venga traslata dal cliente al datore di lavoro/ente pensionistico e alla compagnia assicurativa.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Nel processo di istruttoria la società effettua le indagini tramite analisi di banche dati esterne sul datore di lavoro al fine di valutarne l’affidabilità, basandosi su informazioni raccolte da parte di compagnie assicurative e banche intermediarie operanti nello stesso segmento di business della società. I dati che emergono dai portali assicurativi
87
delle diverse compagnie utilizzate per la consultazione da parte della società sono utilizzati al fine di comprendere l’assicurabilità del datore di lavoro. Tali dati forniscono uno scoring, basato su ratios di bilancio e rating forniti da altre società che
viene adottato dalla società per valutare il rischio assumibile per quella società.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
Procedure seguite e metodologie utilizzate nella gestione e nel controllo delle attività finanziarie deteriorate
Il monitoraggio del credito viene prevalentemente svolto per conto degli Istituti cessionari che acquistano il credito, e le relative attività sono disciplinate nei rispettivi
accordi quadro. Tali criteri sono adottati anche da Mediocredito Europeo per eventuali crediti erogati e non oggetto di cessione.
Il presidio delle attività di monitoraggio del credito, con riferimento a quelle previste dal contratto di sub servicing nonché il monitoraggio dei crediti erogati dalla Società e
non ceduti, è svolto dall’Unità Organizzativa Operation tramite l’ufficio Servicing. Nello specifico l’ufficio Servicing, nel rispetto di quanto previsto dagli obblighi derivanti dai contratti di cessione, sovrintende i processi di rientro dei piani di
ammortamento, generati successivamente al perfezionamento del finanziamento con il cliente, finalizzati a mitigare i rischi di credito e di liquidità.
In particolare la fase di monitoraggio, svolta a cura dell’ufficio Servicing, si sostanzia nelle azioni necessarie alla rilevazione e alla gestione tempestiva dei fenomeni di rischiosità al termine di impedire/ mitigare situazioni di degrado del portafoglio clienti.
L’Ufficio Servicing presidia il rischio di credito, di liquidità ed operativo, con le seguenti azioni:
- accerta la conformità dell’attività di istruttoria della pratica in merito ai
processi che coinvolgono le amministrazioni terze cedute, e segnala eventuali difformità al responsabile del back office;
- procede al sollecito ed al monitoraggio dei crediti insoluti di prima e seconda fascia, secondo specifiche procedure disciplinanti modalità, tempi ed azioni da attivare;
- individua i finanziamenti per i quali è necessario attivare il recupero forzoso e contestualmente provvede a segnalarli all’Ufficio Affari Legali e Societari;
- procede alla gestione degli eventi quali estinzioni anticipate, o denunce di sinistro, con conseguente attivazione delle coperture assicurative;
- presidia l’affidabilità delle amministrazioni terze cedute, procedendo all’inibizione informatica qualora ravvisasse un potenziale rischio di credito.
- analizza l’insieme dei dati risultanti dalle analisi del portafoglio condividendoli con tutto il management della società.
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (Valore di bilancio)
88
2. Esposizioni creditizie
2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto
So
ffere
nze
Inad
em
pie
nze
pro
bab
ili
Esp
osiz
ion
i
scad
ute
dete
rio
rate
Esp
osiz
ion
i
scad
ute
no
n
dete
rio
rate
Altre
esp
osiz
ion
i
no
n d
ete
rio
rate
To
tale
11.228 11.228
962.475 962.475
904.347 904.347
0 0 0 0 1.878.050 1.878.050
2.025.421 2.170.284
5. Attività finanziarie valutate al fair value
Portafogli/qualità
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
3. Crediti verso banche
4. Crediti verso la clientela
6. Attività finanziarie in corso di dismissione
Totale al 31/12/2017
Totale al 31/12/2016
Altre attività
3.398.000
1.329.420
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Derivati di copertura
3.398.000 3.398.000
3.398.000
1.329.420
Portafoglio/qualitàAttività di evidente
scarsa qualità creditizia
Totale al 31/12/2017
Totale al 31/12/2016
Totale
89
2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto
fin
o a
3 m
esi
da o
ltre 3
m
esi
fin
o a
6 m
esi
da o
ltre 6
m
esi
fin
o a
1 a
nn
o
oltre 1
an
no
x
x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x
x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x
x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x
x x x x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x
x x x x 907.495 -3.148 904.347
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x
0 907.495 0 -3.148 904.347
x x
x x x x x
0 907.495 0 -3.148 904.347Totale (A + B)
e) Altre esposizioni non deteriorate
Totale A
B. Esposizione fuori bilancio
a) deteriorate
b) non deteriorate
Totale BA
ttiv
ità n
on
dete
rio
rata
A. Esposizioni per cassa
a)sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute deteriorate
d) Esposizioni scadute non deteriorate
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
Netta
Attività deteriorata
90
La rettifica di valore pari a Euro 1.828.614 è relativa alla svalutazione prudenziale della componente DPP (deferred purchased price) del prezzo di cessione dei crediti nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion.
2.3 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
La società non fa riferimento a rating interni/esterni per la valutazione del merito creditizio per quanto attiene ai crediti verso la clientela. I titoli in portafoglio relativi
alla cartolarizzazione, vengono valorizzati per il tramite delle percentuali di ponderazione attribuite dalla normativa, in base ai rating assegnati, come di seguito riportato:
Mediocredito Europeo
Determinazione rischio di credito
% Ponderazione
Rischio di credito
Senior: AAA 100%
Mezzanine: BBB 500%
Junior 1000%
3. Concentrazione del credito
fin
o a
3
mesi
da
olt
re 3
mesi
fin
o a
6 m
esi
da
olt
re 6
mesi
fin
o a
1 a
nn
o
olt
re 1
an
no
x
x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x
x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x
x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x
x x x x
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x
x x x x 4.903.023 -1.828.614 3.074.410
-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x
- 4.903.023 - 1.828.614- 3.074.410
x x
x x x x x
- 4.903.023 - 1.828.614- 3.074.410
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione lorda
Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
Netta
Attività deteriorata
Attiv
ità
no
n
deterio
ra
ta
A. Esposizioni per cassa
a)sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute deteriorate
d) Esposizioni scadute non deteriorate
Totale B
Totale (A + B)
e) Altre esposizioni non deteriorate
Totale A
B. Esposizione fuori bilancio
a) deteriorate
b) non deteriorate
91
3.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per settore di attività economica della controparte
I finanziamenti erogati dalla società sono tutti riferibili al settore di attività economica “famiglie consumatrici”.
3.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per area geografica
della controparte
Il valore lordo delle esposizioni per cassa relativamente alle posizioni creditizie erogate dalla società per operazioni di cessione del quinto dello stipendio e prestiti personali (Nanocredito) è così distribuita a livello geografico:
4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito
Si rimanda al modello di valutazione del credito, riportato nella sezione A.2 Parte
relativa ai principali aggregati di bilancio ed alla Sezione 3, parte D.
3.2 RISCHIO DI MERCATO
Il rischio di mercato è la tipologia del rischio derivante dall’effetto di variazioni di
prezzi e tassi di mercato sul valore delle attività in bilancio, sia che siano oggetto di negoziazione, sia che siano dovute a fattori esogeni alla contrattazione.
Il rischio di mercato rientra nei rischi del Primo Pilastro. Sono soggette le posizioni detenute a fini di negoziazione, ossia, quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo
o di tasso d’interesse.
La metodologia di misurazione utilizzata in coerenza con la Circolare di Banca d’Italia 288/2015, Titolo IV, Cap. 11 è quella standard e permette di determinare il rischio in parola attraverso un approccio a building block per il calcolo del requisito/ un controllo
quotidiano dell’esposizione al rischio, calcolato secondo procedure statistiche da integrare con altre forme di misurazione e controllo dei rischi.
Valore Lordo
Sud e Isole 626.156
NORD 295.781
Centro 184.585
Totale 1.106.523
92
3.2.1 Rischio di tasso di interesse
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali
La Società, con riferimento a tale famiglia di rischio, non risulta essere esposta alle variazioni dei tassi di mercato e dei tassi di cambio; risulta esposta unicamente al rischio derivante dalle fluttuazioni dei tassi di interesse.
Sebbene la maggior parte delle esposizioni verso i clienti, siano costituite da
finanziamenti concessi a tasso fisso emergono comunque delle situazioni che espongono la Società al rischio di tasso, in relazione a mismatching temporale tra la struttura finanziaria dell’attivo (impieghi) e del passivo (raccolta), riferibile a:
• Operazioni di cessione pro-soluto che prevede la cessione dei crediti anche senza
l’incasso della prima rata ed operazioni di cessione pro-soluto con cessione dei crediti dopo il pagamento della prima quota da parte del cliente, esponendo la società al rischio che l’aumento dei tassi di interesse generi uno squilibrio tra il tasso corrisposto dal cliente ed il tasso di approvvigionamento corrisposto alla banca;
• Esposizione legata alla necessità di finanziare i crediti così detti “finanziamenti diretti”
1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e
delle passività finanziarie
3.069.322
3.796.181 - 724.097 13.631 90.881 1.828.614-
845.056 31.726 537 140.278
1.852.359 4.764.044 4.135
540.000
3.934.402 1.528 1.216.634 80.604 366.520 105450
Olt
re 1
0 a
nn
i
Du
ra
ta
ind
ete
rm
ina
ta
1. Attività
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti
1.3 Altre attività
2. Passività
2.1 Debiti
2.2 Titoli di debito
2.3 Altre passività
Da
olt
re 1
an
no
fin
o a
5 a
nn
i
Da
olt
re 5
an
ni
fin
o a
10
an
ni
Fin
o a
3 m
esi
Da
olt
re 3
fin
o a
6 m
esi
Da
olt
re 6
mesi
fin
o 1
an
no
Passività/Portafoglio
attività
A v
ista
3. Derivati finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte
93
3.3 RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Rischio di non conformità
La Società, per la tipologia di attività svolta è esposta a diversi rischi di non conformità
alle norme. Nello specifico i regolamenti interni evidenziano i rischi di non conformità
connessi ai relativi processi. Tali rischi sono monitorati con controlli di primo e
secondo livello. Ulteriori controlli sono previsti dal piano di audit su tematiche
specifiche.
a. Rischio di riciclaggio
Il rischio di riciclaggio rappresenta il rischio di un coinvolgimento, anche
inconsapevole, in fatti di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo.
La Funzione di Antiriciclaggio è chiamata a verificare nel continuo che le procedure
aziendali siano coerenti con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle norme finalizzate
al contrasto dei suddetti reati.
La tipologia di attività svolta dalla Società, volta principalmente ad erogare
finanziamenti a dipendenti, rende remoto il coinvolgimento della società di operazioni
di riciclaggio di denaro. Tuttavia la Società adotta tale normativa anche quale valido
deterrente per tutelare il patrimonio aziendale da potenziali frodi.
Pertanto, sono stati strutturati dei controlli di primo e di secondo livello diretti a
verificare il corretto adempimento, da parte degli incaricati, degli obblighi di adeguata
verifica della clientela rispetto alla disciplina antiriciclaggio. In particolare, oltre
quanto espressamente previsto nel mandato con la rete vendita, il personale interno
dell’ufficio istruttoria, adibito allo svolgimento dei controlli di primo livello, deve
verificare la corrispondenza delle informazioni ricevute dal cliente e delle firme
apposte sul contratto rispetto alla documentazione dallo stesso fornita.
Procede, inoltre, con un controllo antifrode per accertare l’autenticità della
documentazione presentata dallo stesso, l’assenza del nominativo dalle liste
antiterrorismo, PEP, Armi di distruzione di massa e PIL, nonché eventuali segnalazioni
che risultassero abbinate al documento di riconoscimento (denunce di furto o
smarrimento). L’addetto all’istruttoria deve altresì accertare la sottoscrizione da parte
di colui che effettivamente ha incontrato personalmente il cliente, dell’apposito spazio
contrattuale e la presenza del relativo timbro.
Quale controllo di secondo livello, l’Ufficio Controllo Reti Vendita effettua telefonate a
campione sulla clientela per accertare che il cliente sia venuto personalmente in
contatto con l’identificatore.
In presenza di operazione sospetta secondo gli indicatori di anomalia dettati dal
provvedimento di Banca d’Italia, l’addetto all’istruttoria del finanziamento è tenuto a
seguire una specifica procedura di segnalazione verso la Funzione Antiriciclaggio e il
Delegato SOS, affinché quest’ultima possa procedere con gli accertamenti e si attivi, se
ritenuto opportuno, per l’inoltro della segnalazione tramite procedura INFOSTAT. Nel
caso in cui si provveda alla trasmissione dell’eventuale segnalazione tramite il portale
94
INFOSTAT-UIF della Banca d’Italia, il Responsabile della Funzione provvede, anche con
il supporto delle Funzione Risk Management e Compliance, ad archiviare la
documentazione prodotta e a curare che sia mantenuta la più completa riservatezza
sulla SOS e sulle persone che hanno concorso al suo rilievo.
Nell’ambito dei presidi al rischio antiriciclaggio, inoltre, il software OCS, applicativo
gestionale messo a disposizione dei collaboratori e dipendenti, provvede a determinare
– sulla base dell’elaborazione dei dati e delle informazioni acquisite in sede di
censimento anagrafico, di accensione di rapporti continuativi e di monitoraggio
dell’operatività posta in essere – un “profilo” rappresentativo del livello di rischio di
esposizione a fenomeni di riciclaggio da parte del cliente.
Il sistema informatico alimenta in automatico l’Archivio Unico Informatico
temporaneo, con l’accensione dei rapporti e con i successivi eventi che interessano il
nominativo. Le registrazioni sono verificate, da parte dell’Ufficio Affari Legali e
Societari, con periodicità quindicinale prima di procedere al passaggio nell’Archivio
Unico Definitivo.
La Società è inoltre in possesso del certificato di conformità del sistema OCS agli
standard informatici richiesti dalla normativa con particolare riferimento al Decreto
Ministro del tesoro del 7 luglio 1992.
Alla luce dei nuovi adempimenti posti in capo agli intermediari dalla Circolare
288/2015, il Responsabile AML garantirà l’invio, con cadenza mensile, delle
Segnalazioni Antiriciclaggio Aggregate - S.A.R.A. ai sensi dell’art. 40 D.lgs. 231/07 e
Provvedimento dell’UIF per l’invio delle Segnalazioni Antiriciclaggio Aggregate
(S.AR.A.) del 23/12/2013.
In relazione a tale rischio, la Società non intende determinare un capitale interno a
presidio dello stesso, ma si limita ad adottare appropriati strumenti che ne permettano
un adeguato monitoraggio e controllo.
b. Rischio Usura
La Società ha individuato un potenziale rischio di non conformità rispetto alla
normativa antiusura, considerando l’intervento della rete vendita nell’intermediazione
del finanziamento.
Al fine di presidiare il rischio usura, la Società riceve la comunicazione da parte di
Banca d’Italia tramite una lista di distribuzione, affinché tutte le Unità Organizzative
vengano contemporaneamente informate della modifica dei tassi soglia. A tale lista di
distribuzione sono collegati gli indirizzi mail dei Responsabili delle Unità
Organizzative, oltre l’Ufficio Affari Legali e Societari. L’addetto all’attività di pricing
procede pertanto ad aggiornare sul sistema informatico i tassi soglia usura, avendo
cura di ridurli di 0,50 bps. Il sistema esegue un controllo di linea, bloccando il
caricamento dei finanziamenti che dovessero risultare fuori tasso soglia, sia al
momento del caricamento che al momento della stampa del contratto. La Funzione Risk
Management e Compliance esegue specifici controlli in merito alla corrispondenza dei
dati inseriti nel sistema rispetto a quanto comunicato da Banca d’Italia.
L’addetto all’attività di pricing ha altresì cura di comunicare alla rete vendita la
variazione dei tassi soglia e la necessità di aggiornare la documentazione affissa presso
gli uffici.
95
Un controllo di secondo livello è inoltre eseguito dall’Ufficio Controllo Rete Vendita,
che provvede a contattare i clienti, selezionati in maniera campionaria, chiedendo loro
se hanno riconosciuto alla rete vendita ulteriori somme rispetto a quelle previste dal
contratto. In caso affermativo viene attivata la procedura di revoca del mandato alla
rete e la restituzione del dovuto al cliente.
d. Rischi connessi all’attività di cartolarizzazione
Il rischio di cartolarizzazione è il rischio che la sostanza economica dell’operazione di
cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di
gestione del rischio, in quanto le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione
patrimoniale delle società sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei
rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi
di credito.
La Società, in coerenza con le disposizioni di vigilanza, ha adottato un sistema dei
controlli interni in grado di assicurare un’adeguata gestione dei rischi derivanti da tali
operazioni, inoltre, ha predisposto adeguate politiche e procedure volte a garantire che
la sostanza economica di dette operazioni sia pienamente in linea con la loro
valutazione di rischiosità e con le decisioni degli organi aziendali.
In particolare, l’accordo quadro di cessione prevede un tasso fisso di cessione, che
potrebbe compromettere la sostanza economica dell’operazione. Inoltre nello stesso
accordo sono previsti limiti di tipologia di finanziamenti cedibili, ponderati sul totale
del ceduto. Ciò potrebbe comportare un’esposizione finanziaria per la Società qualora
i crediti non possano essere ceduti.
In relazione ai finanziamenti direttamente erogati dalla Società, è previsto che
quest’ultima, in qualità di originator, provveda alla cessione pro-soluto dei crediti a
una società veicolo che poi procederà, a sua volta, all’emissione di titoli cartolarizzati;
tali titoli saranno poi acquistati per la tranche junior dal socio azionista Seer Capital e
per la tranche senior da Societè Generale. Dal canto suo MCE è tenuta all’acquisto di
una vertical slice, pari al 5%, di ciascuna categoria dei titoli emessi (senior, mezzanine
e junior), a fronte dei quali determina il relativo assorbimento patrimoniale.
Al fine di mitigare tali rischi la Società ha predisposto dei presidi già in sede di
acquisizione dei finanziamenti finalizzati ad applicare almeno lo stesso tasso previsto
per la cessione e monitorare i limiti di tipologia dei crediti ceduti così da poter
tempestivamente prevedere ed intervenire per mitigare il conseguente rischio
economico-finanziario.
Inoltre l’attività di subservicing relativa ai crediti ceduti potrebbe esporre la società a
rischi operativi. Al fine di presidiare tali rischi la società ha predisposto adeguati
controlli di primo livello, per lo più informatizzati, condividendo le procedure adottate
con il servicing di riferimento.
96
3.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di
liquidità
Il rischio di liquidità si configura come lo stato di incapacità o di difficoltà di adempiere
ai propri impegni operativi di business (e.g. acquisto crediti, esborso anticipi, etc.) ed
agli altri impegni di spesa in senso lato (e.g. pagamento fornitori, pagamento stipendi,
etc.).
Di conseguenza, l’esame della liquidità è volto a verificare l’equilibrio dei flussi di cassa
attesi in un arco temporale annuale, attraverso la contrapposizione delle attività e delle
passività con scadenze all’interno di fasce temporali che vanno da quella a vista a
quella a dodici mesi.
Mediocredito Europeo, in linea con quanto previsto dalla normativa, misura e monitora
il rischio di liquidità cui è esposto in un’ottica attuale e prospettica. In particolare, la
valutazione prospettica tiene conto del probabile andamento dei flussi finanziari
connessi all’attività di intermediazione ovvero alle richieste di escussione delle
controgaranzie rilasciate.
La Società monitora il rischio di liquidità attraverso lo strumento della maturity ladder.
Tale modello permette l’analisi della situazione complessiva della liquidità mediante
un monitoraggio delle principali voci di entrata e di uscita, ciò garantisce
l’individuazione puntuale degli sbilanci di cassa per ciascun periodo di osservazione,
al fine di una stima corretta dell’esposizione al rischio di liquidità.
97
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie
Sezione 4 - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
4.1 IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
4.1.1 Informazioni di natura qualitativa
Il capitale sociale ammonta a Euro 5.051.489, a seguito dell’aumento effettuato dal socio S.C.O. ILoans LLC, società veicolo del fondo statunitense Seer Capital. L’ingresso nell’azionariato è stato effettuato nel 2014 mediante un aumento di capitale riservato, con un iniziale apporto di Euro 3 milioni per una partecipazione nel capitale sociale del 44%, costituita per Euro 641.025,80 quale valore nominale ed Euro 2.358.974,94 quale sovrapprezzo azioni. Nel corso del 2016 sono stati apportati aumenti di capitale
per complessivi Euro 5.047.960 da parte del socio di maggioranza.
3.069.322
3.796.181 724.097 13.631 90.881
1.828.614-
845.056 31.726 537 140.278
1.412.789
101.206 4.764.044 4.135
338.365
540.000
3.934.402 1.528 1.216.634 80.604 366.520 105.450
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie e ricevute
- Posizioni corte
C.3 Finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
B.1 Debiti verso:
- Banche
B.3 Altre passività
- Enti Finanziari
- Clientela
B.2 Titoli di debito
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.1 Derivati finanziari senza scambio di capitale
Passività per cassa
Da
olt
re 3
mesi
fin
o a
6 m
esi
da
olt
re 6
mesi
fin
o a
1 a
nn
o
Da
olt
re 1
an
no
fin
o a
3 a
nn
i
Da
olt
re 3
an
ni
fin
o a
5 a
nn
i
Attività per cassa
A.1 Titoli di stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti
A.4 Altre attività
Olt
re 5
an
ni
Du
ra
ta
ind
eterm
ina
ta
Voci/Scaglioni temporali
A v
ista
Da
olt
re 1
gio
rn
o a
7
gio
rn
i
Da
olt
re 7
gio
rn
i
a 1
5 g
iorn
i
Da
olt
re 1
5
gio
rn
i a
1 m
ese
Da
olt
re 1
mese
fin
o a
3 m
esi
98
4.1.2 Informazioni di natura quantitativa
4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
4.2 I Fondi Propri e i coefficienti di vigilanza
4.2.1 I Fondi Propri
4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa
I fondi propri e i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori
patrimoniali e del risultato economico determinati con l'applicazione della normativa
di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della
disciplina sui fondi propri e sui coefficienti prudenziali introdotta con l’emanazione del
Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della Direttiva (UE) n. 36/2013 (CRD IV),
nonché delle correlate disposizioni di carattere tecnico-applicativo dell’EBA, oggetto di
specifici regolamenti delegati della Commissione Europea.
I fondi propri derivano dalla somma delle componenti positive e negative, in base alla
loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena
Voci/Valori Importo 31/12/2017 Importo 31/12/2016
1. Capitale 5.051.489 5 .051.489
2. Sovrapprezzi di emissione -
3. Riserve 1.748.027 1 .343.293
- di utili 69.375
a) legale 12.860 12.860
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre 56.515
- altre 1.735.167 1.273.918
4. (Azioni proprie) 0 0
5. Riserva valutazione 5.656 3.930
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura di flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione
- Utili/Perdite attuariali relativi a pian i previdenziali a benefici definiti 5.656 3.930
- Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate al
patrimonio netto
6. Strumenti di capitale 0 0
7. Utile (Perdita) d'esercizio -5.337.375 -2.595.266
TOTALE 1.467.797 3 .803.446
99
disponibilità della Società, al fine di poterle utilizzare per fronteggiare il complesso dei
requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.
Il totale dei fondi propri, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di
vigilanza prudenziale, è costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1) e dal capitale di classe
2 (Tier 2 – T2); a sua volta, il capitale di classe 1 risulta dalla somma del capitale
primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e del capitale aggiuntivo di classe
1 (Additional Tier 1 – AT1).
I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando algebricamente
gli elementi positivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione
dei c.d. “filtri prudenziali”. Con tale espressione si intendono tutti quegli elementi
rettificativi, positivi e negativi, del capitale primario di classe 1, introdotti dalle
autorità di vigilanza con il fine esplicito di ridurre la potenziale volatilità del
patrimonio.
La disciplina di vigilanza sui fondi propri e sui requisiti patrimoniali è anche oggetto
di un regime transitorio, il quale prevede in particolare:
- l’introduzione graduale (“phase-in”) di alcune di tali nuove regole lungo un
periodo generalmente di 4 anni (2014-2017);
- regole di “grandfathering” che consentono la computabilità parziale, con
graduale esclusione entro il 2021, dei pregressi strumenti di capitale del
patrimonio di base e del patrimonio supplementare che non soddisfano tutti
i requisiti prescritti dal citato Regolamento (UE) n. 575/2013 per gli
strumenti patrimoniali del CET1, AT1 e T2.
Una parte delle disposizioni che regolano il predetto regime transitorio sono state
dettate dalla Banca d’Italia, con la menzionata circolare n. 285/2013, nell’ambito delle
opzioni nazionali consentite dal Regolamento (UE) n. 575/2013 alle competenti
autorità di vigilanza nazionali.
1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)
Il capitale primario di classe 1, che rappresenta l’insieme delle componenti
patrimoniali di qualità più pregiata, è costituito dai seguenti elementi: capitale sociale,
sovrapprezzi di emissione, riserve di utili e di capitale, riserve da valutazione, “filtri
prudenziali”, deduzioni (perdite infrannuali, avviamento ed altre attività immateriali,
azioni proprie detenute anche indirettamente e/o sinteticamente e impegni al
riacquisto delle stesse, partecipazioni significative e non nel capitale di altri soggetti
del settore finanziario detenute anche indirettamente e/o sinteticamente, attività
fiscali differite, esposizioni verso cartolarizzazioni e altre esposizioni ponderabili al
1250% e dedotte dal capitale primario). Nella quantificazione degli anzidetti elementi
deve tenersi conto anche degli effetti derivanti dal “regime transitorio”.
2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT 1)
Gli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e i relativi eventuali sovrapprezzi
costituiscono gli elementi patrimoniali del capitale aggiuntivo di classe 1. Da tali
elementi devono essere portati in deduzione gli eventuali strumenti di AT 1 propri
detenuti anche indirettamente e/o sinteticamente e gli impegni al riacquisto degli
100
stessi, nonché gli strumenti di capitale aggiuntivo, detenuti anche indirettamente e/o
sinteticamente, emessi da altri soggetti del settore finanziario nei confronti dei quali
si detengono o meno partecipazioni significative. Nella quantificazione degli anzidetti
elementi deve tenersi conto anche degli effetti del “regime transitorio”.
Tale aggregato non rileva per la Società, in quanto la stessa non ha emesso strumenti
di capitale le cui caratteristiche contrattuali ne consentano l’inquadramento tra gli
strumenti di AT 1.
3. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T 2)
Le passività subordinate le cui caratteristiche contrattuali ne consentono
l’inquadramento nel T2, inclusi i relativi eventuali sovrapprezzi di emissione,
costituiscono gli elementi patrimoniali del capitale di classe 2. Da tali elementi devono
essere portati in deduzione le eventuali passività subordinate proprie detenute anche
indirettamente e/o sinteticamente e gli impegni al riacquisto delle stesse, nonché gli
strumenti di T2, detenuti anche indirettamente e/o sinteticamente, emessi da altri
soggetti del settore finanziario nei confronti dei quali si detengono o meno
partecipazioni significative. Nella quantificazione degli anzidetti elementi deve tenersi
conto anche degli effetti del “regime transitorio”.
4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa
101
La tabella evidenzia fondi propri negativi alla data di bilancio; come esposto dagli amministratori nella relazione sulla gestione, gli azionisti di maggioranza hanno
effettuato un versamento pari a Euro 6 milioni, a titolo di riserve, nel primo trimestre 2018, al fine di coprire la perdita dell’esercizio 2017 e sanare la situazione di squilibrio
economico e di vigilanza.
4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa
A far data dal 1° gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata
per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013
(CRR) e nella direttiva (UE) n. 63/2013 (CRD IV) del 26 giugno 2013, che traspongono
nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza
bancaria (c.d. framework Basilea 3).
Il quadro normativo è completato per mezzo delle misure di esecuzione, contenute in
norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (rispettivamente “Regulatory
Technical Standard – RTS” e “Implementing Technical Standard – ITS”) adottate dalla
Commissione europea su proposta dell’Autorità Bancaria Europea (ABE) e, in alcuni
casi, delle altre Autorità europee di supervisione (ESA).
A. INTERMEDIARI FINANZIARI
31/12/2017 31/12/2016
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie -4.269.900 -1.557.000
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) -
D. Elementi da dedurre da CET1 -3.130.843 -3.430.000
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-)
-601.228 1.408.000
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall'AT1
I. Regime transitorio - impatto su AT1 (+/-)
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
N. Elementi da dedurre dal T2
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-)
P. Totale Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N+/-O)
Q. Totale Fondi Propri (F + L + P) -601.228 1.408.000
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1)
(G - H +/- I)
M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da
dedurre e degli effetti del regime transitorio
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 -
CET1) (C - D +/- E)
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al
lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
prima dell'applicazione dei filtri prudenziali2.529.615 4.838.000
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio (A +/- B)2.529.615 4.838.000
102
Per dare attuazione e agevolare l’applicazione della nuova disciplina comunitaria e per
realizzare una complessiva revisione e semplificazione della disciplina di vigilanza
delle banche, la Banca d’Italia ha emanato la circolare n. 285/2013 “Disposizioni di
vigilanza per le banche”, la quale recepisce le norme della CRD IV, indica le modalità
con cui sono state esercitate le discrezionalità nazionali attribuite dalla disciplina
comunitaria del regolamento CRR alle autorità nazionali e delinea un quadro normativo
completo, organico, razionale e integrato con le disposizioni comunitarie di diretta
applicazione.
La nuova normativa si basa, in linea con il passato, su tre Pilastri:
a) il primo pilastro attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio,
prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare le principali tipologie
di rischio dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e
operativo). Sono inoltre previsti:
- l’obbligo di detenere riserve patrimoniali addizionali in funzione di conservazione del
capitale e in funzione anticiclica nonché per le istituzioni a rilevanza sistemica;
- nuovi requisiti e sistemi di supervisione del rischio di liquidità, sia in termini di
liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio – LCR) sia di regola di equilibrio
strutturale a più lungo termine (Net Stable Funding Ratio – NSFR);
- un coefficiente di “leva finanziaria” (“leverage ratio”), che consiste nel rapporto
percentuale tra il patrimonio costituito dal capitale di classe 1 e l’ammontare totale
delle esposizioni non ponderate per cassa e fuori bilancio, senza peraltro che sia fissato
per il momento un limite minimo obbligatorio da rispettare;
b) il secondo pilastro richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un
processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale (cosiddetto “Internal Capital
Adequacy Assessment Process” - ICAAP), in via attuale e prospettica e in ipotesi di
“stress”, a fronte di tutti i rischi rilevanti per l’attività bancaria (credito, controparte,
mercato, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse, di liquidità ecc.) e di un
robusto sistema organizzativo, di governo societario e dei controlli interni; inoltre, nel
quadro del secondo pilastro va tenuto sotto controllo anche il rischio di leva finanziaria
eccessiva. All’Organo di Vigilanza è rimessa la supervisione sulle condizioni di stabilità,
efficienza, sana e prudente gestione delle banche e la verifica dell’affidabilità e della
coerenza dei risultati delle loro valutazioni interne (cosiddetto “Supervisory Review
and Evaluation Process” - SREP), al fine di adottare, ove la situazione lo richieda, le
opportune misure correttive;
c) il terzo pilastro prevede specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti
l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei
relativi sistemi di gestione, misurazione e controllo.
I coefficienti prudenziali obbligatori alla data di chiusura del presente Bilancio sono
determinati secondo le metodologie previste dal Regolamento (UE) n. 575/2013,
adottando:
i) il metodo “standardizzato”, per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di
credito e di controparte (inclusi, per i contratti derivati, il metodo del valore corrente
103
e, in tale ambito, la misurazione del rischio di aggiustamento della valutazione del
credito “CVA” per i derivati OTC diversi da quelli stipulati con controparti centrali
qualificate);
ii) il metodo “standardizzato”, per il computo dei requisiti patrimoniali sui rischi di
mercato (per il portafoglio di negoziazione, rischio di posizione su titoli di debito e di
capitale e rischi di regolamento e di concentrazione; con riferimento all’intero bilancio,
rischio di cambio e rischio di posizione su merci);
iii) il metodo “base”, per la misurazione del rischio operativo.
4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa
2017 2016 2017 2016
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 7.287.013 8.918.288 27.347.507 14.563.480
1 Metodologia standardizzata 7.287.013 8.918.288 27.347.507 14.563.480
2 Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3 Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 2.187.800 1.165.078
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischio di mercato
1 Metodologia standard
2 Modelli interni
3 Rischio concentrazione
B.5 Rischio operativo 294.527 160.429
1 Metodo base 294.527 160.429
2 Metodo standardizzato
3 Metodo avanzato
B.6 Altri requisiti prudenziali
B.7 Altri elementi di calcolo
B.8 Totale requisiti prudenziali
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 27.347.507 14.563.480
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) -1,94% 9,70%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) -1,94% 9,70%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) -1,94% 9,70%
Importi non ponderatiImporti ponderati/
requisitiCategorie/Valori
104
SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
Importo lordo Imposta sul reddito Importo netto
10. Utile (Perdite) d'esercizio -5.271.662 -65.713 -5.337.375
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti 2.381 655 1.72650. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
70. Copertura di investimenti esteri
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
- rettefiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via dismissione
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazione
valutate a patrimonio netto
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettefiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali 2.381 655 1.726
140. Reddituali complessiva (voce 10 + 130) -5.269.281 -65.058 -5.335.649
VOCI31/12/2017
105
SEZIONE 6- OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
6.1 Informazioni sui Compensi dei dirigenti con responsabilità strategica
I compensi dei dirigenti con responsabilità strategica per l’anno 2017 sono relativi a:
Compensi ad Amministratori per complessivi Euro 227.623 Compensi al Collegio Sindacale per complessivi Euro 124.837
6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci
La società non ha erogato crediti o rilasciato garanzie a favore di amministratori e sindaci.
6.3 Informazioni sulle transazioni con le parti correlate
Si riporta di seguito il dettaglio per tipologia di transazione dei rapporti intercorsi con
la società MCE Retail della quale la MCE detiene il 49% del capitale sociale. Le poste indicate nella tabella sotto sono quelle relative alle poste patrimoniali ed economiche rilevate nel bilancio di MCE Retail al 31.12.2017:
SEZIONE 7 – ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI
7.1 Informazioni relative ai compensi spettanti al revisore legale
I compensi spettanti alla società di revisione KPMG S.p.A. per le attività di revisione del bilancio per l’esercizio 2017 sono i seguenti:
- Revisione del bilancio di esercizio separato e consolidato al 31.12.2017 pari a Euro 45.000;
- Revisione limitata dei prospetti contabili semestrali al 30.06.2017 pari a Euro 7.500.
Tipologia Crediti Debiti Costi Ricavi Patrimonio Netto Garanzie Ricevute
Rapporti Finanziari
31/12/2017 - 607.958
Rapporti Commerciali
31/12/2017 119.228 1.125.912
Totale 119.228 607.958 - 1.125.912 - -
106
DESTINAZIONE DEL RISULTATO DELL'ESERCIZIO
Signori Azionisti,
Il bilancio al 31 dicembre 2017 chiude con una perdita pari a Euro 5.337.375 (al lordo
delle imposte anticipate). Si propone di approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre
2017 riportando a nuovo la perdita dell’esercizio 2017 pari a Euro 5.337.375.
La perdita dell’esercizio 2017 è al lordo delle imposte anticipate, in quanto gli
Amministratori prudenzialmente non hanno ritenuto di iscrivere nella situazione
contabile al 31 dicembre 2017 ulteriori attività per imposte anticipate quantificabili in
Euro 1.163.289 calcolate sulla perdita dell’esercizio 2017, riservandosi la facoltà di
farlo negli esercizi successivi sulla base di redditi imponibili futuri.
Roma, 26 marzo 2018
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
(Ing. Pasquale di Vito)
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, si dichiara che il documento
è copia conforme all’originale depositato presso la società MEDIOCREDITO
EUROPEO S.P.A.