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6/05 EDIT ORIALE Riforma delle professioni avanti tutta, anzi ... indietro 4 Giorgio Maria de Grisogono PRIMO PIANO Piano delle certezze: una realtà Marco D’Alesio 6 A TTU ALITÀ Fascicolo Fabbricato: 9 Geometri contro violazioni delle tariffe concordate INSER T O Gli usi civici nella storia e nella legislazione italiana 11 a cura di Angelo Benedetti VITA DI COLLEGIO - ATTIVITÀ 23 Giocando si impara.Torneo di calcio Marco Nardini VITA DI COLLEGIO - ALBO 24 NOTIZIE 28 LIBRI 29 3 6/05 SOMMARIO Editore Collegio Provinciale dei Geometri di Roma Presidente Giuseppe Baudille Vice Presidente Bernardino Romiti Segretario Carlo Belleudi Tesoriere Angelo Benedetti Consiglieri Antonella Antimi, Marco D’Alesio, Giorgio Maria de Grisogono, Luciano Felici, Gabriele Gabriel, Marco Nardini, Maurizio Pellini, Silvano Silvestri,Natale Venuto, Fausto Volponi,Vincenzo Zaccaria Redazione P.le VaI Fiorita,4/F - 00144 Roma Tel.06 59.26.829 Fax 06 59.14.992 [email protected] Direttore responsabile Giorgio Maria de Grisogono Comitato di Redazione Carlo Belleudi, Angelo Benedetti, Marco D’Alesio, Gabriele Gabriel, Maurizio Pellini Consulenza Editoriale Franca Aprosio Progetto grafico e impaginazione ARTEFATTO/ Manuela Sodani, Mauro Fanti Stampa Tipografia OGRARO Vicolo dei Tabacchi 1- Roma Tel 06 5818605 Pubblicità AGICOM srl 00060 Castelnuovo di Porto (Rm) Via Flaminia, 20 Tel.06 9078285 Fax 06 9079256 Autorizzazione del Tribunale Civile di Roma n. 131 dell’8 aprile 2004. Poste Italiane SpA. Spedizione in A.P.- DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1 - DCB Roma ANNO II - Periodico bimestrale N. 6 maggio-giugno 2005 Chiuso in tipografia il 26 maggio 2005. Pubblicazione inviata agli iscritti al Collegio Provinciale dei Geometri di Roma, agli Enti ed Amministrazioni interessati. Gli articoli e le note firmate esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano il Collegio dei Geometri né la Redazione del periodico. BIMESTRALE DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEI GEOMETRI DI ROMA Allegato redazionale: Cd Rom contenente i principali strumenti per l’esercizio della professione di geometra (vedi articolo pag. 27) In copertina: Michel Angelo Pacetti, Ariccia vista dalla parte di Albano, 1844 Credenti o non credenti, più o meno praticanti, atei od agnostici, non possiamo ignorare quanto questo Papa abbia inciso nella nostra società. Non vogliamo aggiungere altro a quello che i mass media hanno già detto in occasione della Sua morte. Vogliamo solo ricordarlo questo Papa e ci piace farlo con questa immagine molto particolare e solo perché, così assorto sul suo portatile, assomiglia ad uno qualsiasi di noi.

BIMESTRALE DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEI GEOMETRI DI … · per cui i laureati triennali non devono partecipare alla ge-stione degli ordini, ma devono solamente contribuire alle pensioni

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EDITORIALE

Riforma delle professioni avanti tutta, anzi ... indietro 4Giorgio Maria de Grisogono

PRIMO PIANO

Piano delle certezze: una realtàMarco D’Alesio 6

ATTUALITÀ

Fascicolo Fabbricato: 9Geometri contro violazioni

delle tariffe concordate

INSERTO

Gli usi civici nella storiae nella legislazione italiana 11

a cura di Angelo Benedetti

VITA DI COLLEGIO - ATTIVITÀ 23Giocando si impara.Torneo di calcio

Marco Nardini

VITA DI COLLEGIO - ALBO 24

NOTIZIE 28

LIBRI 29

3

6/05SOMMARIOEditoreCollegio Provinciale dei Geometri di RomaPresidenteGiuseppe Baudille Vice PresidenteBernardino RomitiSegretario Carlo BelleudiTesoriereAngelo BenedettiConsiglieriAntonella Antimi, Marco D’Alesio,Giorgio Maria de Grisogono,Luciano Felici, Gabriele Gabriel,Marco Nardini, Maurizio Pellini,Silvano Silvestri, Natale Venuto,Fausto Volponi,Vincenzo ZaccariaRedazioneP.le VaI Fiorita, 4/F - 00144 RomaTel. 06 59.26.829 Fax 06 [email protected] responsabileGiorgio Maria de GrisogonoComitato di RedazioneCarlo Belleudi, Angelo Benedetti,Marco D’Alesio, Gabriele Gabriel,Maurizio PelliniConsulenza EditorialeFranca AprosioProgetto grafico eimpaginazioneARTEFATTO/Manuela Sodani, Mauro FantiStampaTipografia OGRARO

Vicolo dei Tabacchi 1- RomaTel 06 5818605Pubblicità AGICOM srl00060 Castelnuovo di Porto (Rm)Via Flaminia, 20Tel. 06 9078285 Fax 06 9079256

Autorizzazione del Tribunale Civile di Roma n. 131 dell’8 aprile 2004.Poste Italiane SpA.Spedizione in A.P. - DL 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, comma 1 - DCB RomaANNO II - Periodico bimestraleN. 6 maggio-giugno 2005Chiuso in tipografia il 26 maggio 2005.

Pubblicazione inviata agli iscritti al Collegio Provinciale deiGeometri di Roma, agli Enti ed Amministrazioni interessati.Gli articoli e le note firmateesprimono solo l’opinionedell’autore e non impegnano il Collegio dei Geometri né laRedazione del periodico.

BIMESTRALE DEL COLLEGIO PROVINCIALE DEI GEOMETRI DI ROMA

Allegato redazionale: Cd Rom contenente i principali strumenti per l’esercizio della professione di geometra (vedi articolo pag. 27)

In copertina: Michel Angelo Pacetti, Ariccia vista dalla parte di Albano, 1844

Credenti o non credenti, più o menopraticanti, atei od agnostici, nonpossiamo ignorare quanto questoPapa abbia inciso nella nostra società.Non vogliamo aggiungere altro aquello che i mass media hanno giàdetto in occasione della Sua morte.Vogliamo solo ricordarlo questo Papae ci piace farlo con questa immaginemolto particolare e solo perché, cosìassorto sul suo portatile, assomigliaad uno qualsiasi di noi.

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P rima delle elezioni re-gionali uno dei cavallidi battaglia del gover-no era quello della ri-

forma delle professioni e di-verse erano state le occasioniper ribadire l’ineluttabilità diun intervento deciso che po-nesse fine alla grande confu-sione ingeneratasi tra l’attualenormativa di impronta forte-mente corporativa, tipica del-l’epoca della sua emanazione,e quella che – nel tentativo diapparire più “liberal” – cerca iriferimenti negli ordinamentidegli altri stati europei spon-sorizzati dagli ambienti dellaConfindustria, decisa da tem-po ad asservire al suo esclusi-vo controllo anche quella pic-cola fetta di mercato che è de-tenuta dalle professioni.Una confusione arricchita dal-la riforma scolastica che, an-che se ormai datata, stenta asortire effetti in quel grande ediversificato impero feudaledell’istruzione universitariache, avendo visti ridotti i fi-nanziamenti pubblici, cercaelementi di una sopravvivenzanel mercato levantino dei tito-li universitari. Anche le grandi facoltà si sonoadeguate e immettono sulmercato titoli di dubbia credi-

bilità professionale, confezio-nati attraverso la clonazionedi corsi tipo ai quali è suffi-ciente cambiare l’etichettadella classe per aumentare,con le cattedre (anche quelleprecarie), i poteri dei presididi facoltà e conseguentementequelli dei rettori.Con grandi speranze quindi ilmondo delle professioni avevaaccolto l’annuncio della asso-luta urgenza di una riforma,annuncio che trovava imme-diato riscontro con l’inseri-mento nel decreto per la com-petitività di alcune norme gui-da alle quali, in sede di conver-sione, sarebbero state aggiun-te quelle di un’ampia delega algoverno per un riordino piùcomplessivo che trovava ri-scontro in un testo di granderespiro ed ampliamente maprematuramente divulgato.Avanti tutta… era quindi l’or-dine diffuso dalla plancia del-la nave prima di osservare l’o-rizzonte, poi, quando il co-mandate avvistava le scie deisiluri che stavano arrivandosulla superficie già increspatadai risultati elettorali regiona-li, invertiva l’ordine…. ordi-nando una ingloriosa e preci-pitosa marcia indietro.Se il ritiro della proposta go-

vernativa di modifica del de-creto sulla competitività pote-va non sembrare chiaro allaplatea degli osservatori, arri-vava lo spostamento dell’on.leMichele Vietti (già in conflittosul tema della riforma con ilsuo ministro della giustizia ilquale, da anni, ama fregiarsidel suo titolo di ingegnere) dasottosegretario alla giustiziaall’analoga funzione nel mini-stero dell’economia, vedendoquindi definitivamente can-cellata la sua firma in calce al-la proposta di riforma. Non condivido affatto il giudi-zio quasi unanimemente dif-fuso dai giornali economicidell’esistenza di una grandeconfusione che non riesce afar comprendere chi abbiavinto, in questo momento, tragli opposti schieramenti con-findustriali e professionali. Ilgiudizio mi appare alquantofacile anche quando cerco diguardare gli aspetti più recon-diti della questione. Sicuramente da una parte han-no vinto quegli ordini profes-sionali che godono di una plu-riennale proroga del loro rin-novo in attesa della indeside-rata definizione di rappresen-tanza delle diverse sezioni deiloro albi e che si ispirano, or-

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di Giorgio Maria de Grisogono

editorialeRIFORMA DELLEPROFESSIONI AVANTI TUTTA,ANZI ... INDIETRO

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mai apertamente, alla logicaper cui i laureati triennali nondevono partecipare alla ge-stione degli ordini, ma devonosolamente contribuire allepensioni dei laureati quin-quennali.Hanno vinto anche gli am-bienti delle associazioni soste-nuti dalla Confindustria chehanno rinviato i danni di unariforma con impronte a loronon del tutto ostili, ma giusta-mente riguardosa delle speci-ficità delle professioni, dopoche queste avevano, a ragione,rivendicato di essere storica-mente capaci di trovare i cor-retti equilibri tra tradizione edinnovazione e fra interessieconomici e socio- culturali(documento CUP, Napoli2004).Sul fronte interno sembranoaver perso le professioni, chedevono temere con l’ennesimorinvio un capovolgimento de-gli indirizzi. Vero è che pro-prio qualche giorno addietro ilParlamento Europeo ha ap-provato la direttiva sul ricono-scimento delle qualifiche pro-fessionali, ma vero è ancheche la direttiva, oggetto di unaquasi miracolosa operazionedi conciliazione preventiva, è– proprio per questo – inevita-

bilmente aperta alle normati-ve specifiche degli stati mem-bri che comunque dovrannoessere riviste per adeguarvisi. In tutto questo intenso dibatti-to noi geometri pensiamo ainostri fatti interni. Il progetto AUTEL, semprepiù velleitario nel contesto deldibattito appena delineato,continua ad essere stanca-mente oggetto di convegnipresso i collegi periferici, doveperò si mira più all’urgenza dioccupare gli spazi di governodella categoria, divisi tra i po-teri tutti spirituali del consi-glio nazionale e quelli più con-cretamente temporali dellacassa di previdenza, in un per-fetto equilibrio tra momentielettorali rigidamente control-lati e distribuzione di cariche.La rappresentatività del colle-gio di Roma esce momenta-neamente sconfitta dalle re-centi vicende relative al rinno-vo dell’organismo di ammini-strazione della cassa di previ-denza; un momento a dir pocoinfelice, avvenuto nel segnodella caduta di stile e all’om-bra di scorrettezze interne edesterne che hanno determina-to guasti profondi in rapporti,anche ai più alti livelli, consi-derati da sempre inossidabili.

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Dopo questo contrattempoelettorale, il consiglio del col-legio di Roma è però già pron-to ad un rinnovato esame deipropri equilibri teso a resti-tuirgli il ruolo che gli competeper essere il maggior collegiod’Italia e comincia anche a ri-flettere sull’opportunità chequesta troppo comoda (maspesso disattesa) suddivisio-ne tra nord, centro e sud, nonpossa essere superata dallepotenzialità numeriche deigrandi collegi, prescindendodalla loro collocazione geo-grafica.Quando sarà il tempo, e nonne manca molto se è vero chePalermo ci ospiterà ad otto-bre per il congresso nazionaledi categoria, non mancherà ilmodo di far sentire la nostravoce. Sarà quella l’occasionedi verificare a quanto sianoservite le caramelle (forse av-velenate) che sono state dis-tribuite sotto forma di unila-terali e verticistiche nominenelle commissioni nazionali afavore di alcuni consiglieri delcollegio di Roma.Anch’io ho ricevuto la mia ca-ramella ma, diffidente, aspet-to a scartarla.

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È terminato l’iter perl’approvazione dellavariante al pianoregolatore generale delcomune di Roma cheintroduce molte novitàtra le quali: la riduzionedella capacitàinsediativa e la modificadelle destinazioniurbanistiche. Neldettaglio sono indicatele principali modificheapportate all’articolatodelle norme tecniched’attuazione.

Con la deliberazione diGiunta Regionale del La-zio n. 856 del 10 settem-bre 2004, pubblicata sul

supplemento ordinario n. 1 al“Bollettino Ufficiale” n. 30, del30 settembre 2004, ha avutotermine l’iter per l’approvazio-ne della variante al Piano Re-golatore Generale del Comunedi Roma, denominata “Pianodelle Certezze”. Il lungo iterebbe inizio con la delibera d’a-dozione che fu votata nella se-duta del Consiglio Comunaledi Roma del 29 maggio 1997;un lasso di tempo assai lungoche ha comportato la deca-denza delle misure di salva-guardia e ha dato modo al-l’amministrazione capitolinadi preparare ed adottare un’ul-teriore variante, questa voltagenerale, quale il nuovo pianoregolatore. In realtà il “Pianodelle Certezze” anticipa per di-versi aspetti il nuovo strumen-to urbanistico, ma vediamo

quali sono le principali novitàintrodotte.La variante comporta una no-tevole riduzione della capacitàinsediativa eliminando le pre-visioni edificatorie per le areeinteressate dal sistema regio-nale dei parchi, trasformandola zona “D” in zona “B/2” conconseguenti modifiche all’ar-ticolo 5 delle norme tecnichedi attuazione, e stabilendoinoltre nuove regole per il ter-ritorio agricolo. Il persegui-mento di detti obiettivi è statoimpostato considerando il ter-ritorio suddiviso in tre granditessuti:Territorio extraurbano, costi-tuito dal sistema regionale deiparchi e dall’agro romano, chericopre una superficie di circa82.000 ettari, all’interno delquale viene prevista essenzial-mente la salvaguardia dell’am-biente e la valorizzazione del-l’attività agricola;Territorio della città consolida-ta, pari a circa 6700 ettari, iden-tificabili con il centro storico econ le zone limitrofe, dove ri-sulta oltre modo carente la do-tazione di verde e parcheggi;Territorio della città costruita edella città non costruita, iden-tificabile dalla discontinuitàedilizia e da ampie zone anco-

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P R I M O P I A N O

Marco D’Alesio

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PIANO DELLE CERTEZZE:UNA REALTÀ

Il “Piano delleCertezze” anticipaper diversi aspettiil nuovo strumentourbanistico.

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ra edificabili dove rimane vali-da la normativa del P.R.G. vi-gente e che sarà oggetto di ri-qualificazione con il nuovostrumento generale.Per le zone sottoposte ai vin-coli paesaggistici la varianterecepisce inoltre le norme con-tenute nei piani territorialipaesistici, modificando quin-di le destinazioni urbanisticheincompatibili e prevedendo inalcuni casi la compensazioneurbanistica.Le modifiche principali ap-portate all’articolato delle nor-me tecniche d’attuazione sonoquelle sinteticamente riporta-te di seguito.- All’articolo 3 “Norme genera-li”, viene introdotto il punto 21che riguarda le compensazio-ni edificatorie dei terreni rica-denti all’interno delle aree irri-nunciabili.- All’articolo 5, “Zona B – Con-servazione del tessuto edilizio eviario”, oltre all’introduzionedi prescrizioni circa la realiz-zazione di parcheggi, vieneprevista la possibilità di pro-cedere al frazionamento delleunità immobiliari residenzialipurché le nuove unità derivatesiano superiori a 45 mq di su-perficie utile netta e compati-bili con la tipologia edilizia e

le parti comuni dell’edificio. - All’articolo 11, “Zona H –Agro romano”, vengono intro-dotti due strumenti per l’uti-lizzo del territorio agricolo. Ilprimo è il “PAMA” (Piano Am-bientale di MiglioramentoAgricolo) del tutto analogo al“Piano di Utilizzazione Azien-dale” previsto dall’articolo 57della L.R. Lazio n. 38/99. Il se-condo è il “VAP” (ValutazioneAmbientale Preventiva) chesecondo le intenzioni dell’am-ministrazione dovrebbe ga-rantire i necessari interventidi ripristino e recupero am-bientale e restauro naturalisti-co. Nella zona H/1 il lotto mi-nimo dovrà avere una esten-sione di 5 ettari e l’indice diedificabilità è pari a 0,02mc/mq mentre la parte resi-denziale non dovrà superare il50 % dei volumi e delle super-fici edificabili. Nella sottozo-na H/2 il lotto minimo avrà in-vece una estensione di 10 etta-ri e l’indice di edificabilità pa-ri a 0,005 mc/mq.- All’articolo 15, “zona N – Ver-de pubblico”, sono introdottenovità circa aziende agricoleesistenti a cui viene data lapossibilità di effettuare inter-venti di ristrutturazione edili-zia sugli edifici esistenti fina-

lizzati al mantenimento ed almiglioramento della produ-zione agricola, previo parerepreventivo del Dipartimentocomunale alle Politiche Am-bientali ed Agricole.- All’articolo 16 bis “Zone vin-colate”, viene introdotto il pun-to 7 bis che riguarda la “Cartastorica, archeologica, monu-mentale e paesistica del sub-urbio e dell’agro romano”, chefinalmente viene recepita nel-la pianificazione urbanistica.Per beni individuati in dettostrumento e soggetti a vincoloimposto da enti sovraordinatinessun titolo edilizio potrà es-sere concesso senza la previaacquisizione del parere dellecompetenti sovrintendenze.Per gli altri beni individuatima non soggetti a vincolo im-posto da enti sovraordinati ilresponsabile del procedimen-to dovrà acquisire entro 60

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Per le zonesottoposte aivincoli paesaggisticila variante modificale destinazioniurbanisticheincompatibili.

Viene recepita la“Carta storica,archeologica,monumentale epaesistica delsuburbio e dell’agroromano”.

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giorni dalla richiesta le osser-vazioni della sovrintendenzacomunale circa la compatibi-lità dell’intervento con i beniindividuati.Con la variante viene inoltreeseguita una ricognizione sulterritorio comunale a seguitodel quale sono stati individua-ti dei nuovi nuclei di ediliziaex abusiva, i così detti “Topo-nimi”. Per detti ambiti l’am-ministrazione capitolina nonha inserito nella variante i datiqualitativi e quantitativi ne-cessari alla loro valutazione, eper tale motivo il ComitatoRegionale per il Territorio nonha potuto esprimere le proprieconsiderazioni. Tali ambiti so-no stati nuovamente indivi-duati come “Nuclei di ediliziaex abusiva da recuperare” nelnuovo piano regolatore adot-tato con la deliberazione diConsiglio Comunale n. 33 del19 e 20 marzo 2003.Per una più puntuale letturadelle novità introdotte si ri-manda all’articolato che puòessere consultato sul sito in-ternet del Collegio dei Geome-tri di Roma all’indirizzowww.georoma.it

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P R I M O P I A N O

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Con la variantesono statiindividuati deinuovi nuclei diedilizia ex abusiva.

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I rappresentanti degliOrdini e Collegiprofessionali di Romae del Lazio hannopresentato al Comunedi Roma unasegnalazione inmateria di violazionidei costi del Fascicolodel Fabbricato,chiedendo chel’Amministrazionecomunale si facciapromotrice diun’azione di tuteladelle procedureconcordate, attivandoi controlli necessari.

La presentazione di unasegnalazione al Comunedi Roma, da parte dei rap-presentanti delle Istitu-

zioni professionali firmatariedel Protocollo d’intesa, tra cuiil Collegio dei Geometri, è sta-ta motivata dalle numerose se-gnalazioni dei colleghi dellaperdurante violazione delleprescrizioni comunali, conte-nute nei Protocolli d’intesasottoscritti dall’Amministra-zione comunale con gli Ordinied i Collegi professionali diRoma e del Lazio, in tema dideterminazione dei costi delFascicolo del Fabbricato. Per questo gli organismi pro-fessionali hanno invitato l’am-ministrazione comunale al ri-spetto del punto b) del Proto-collo d’intesa dove, tra gli im-pegni dei sottoscrittori, è ri-portato quello di “applicarecon particolare tempestività iprovvedimenti disciplinari,previsti dalle vigenti norme dilegge, nei confronti dei profes-sionisti che operino in modo il-legittimo e che non rispettino lenorme deontologiche”. Peraltro anche le disposizioniimpartite nel Vademecum -approvato dal Comune stessocon delibera dirigenziale indata 27.07.2001 - prevedono,

al punto 14 del QuestionarioEssenziale, che: “Saranno perseguiti i tecniciche opereranno in modo illegit-timo (infedele descrizione diquanto visionato) ed in diffor-mità delle norme deontologichedei relativi Ordini e Collegi pro-fessionali. Sono previste sanzioni da partedegli Ordini e dei Collegi profes-

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FASCICOLO FABBRICATO:GEOMETRI CONTROVIOLAZIONI DELLE TARIFFECONCORDATE

Gli organismiprofessionalihanno invitatol’amministrazionecomunale alrispetto delProtocollod'intesa.

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sionali di appartenenza anchea carico dei tecnici che non ri-spettano le prescrizioni conte-nute nei protocolli d’intesa suicosti delle prestazioni”. Nella segnalazione è stato ri-cordato che al fine di consenti-re i controlli, nella lettera d’in-carico, il cui modello è allega-to al Protocollo d’intesa, è pre-visto che la documentazionecon l’indicazione degli onoraridovesse costituire «parte inte-grante del “Fascicolo del fabbri-cato”».Per procedere ai controlli, inoccasione dell’istituzione del-l’Osservatorio previsto dalladelibera C.C. n. 166 del 2/4 no-vembre 1999, venne costituitauna sottocommissione com-posta dai rappresentanti degliOrdini e dei Collegi professio-

nali, che avrebbe dovuto effet-tuare i riscontri con cui rileva-re e, successivamente, segna-lare i soggetti inadempienti. Per una malintesa concezionedella tutela della “privacy”, lasottocommissione non è stata,però, mai messa in condizionidi operare. Sicché in mancanza di ogniforma di controllo e, quindi, diprovvedimenti sanzionatori,molti tecnici si sono sentiti au-torizzati a violare le regolepredisposte. Questo, ovviamente, ha deter-minato una situazione nonpiù tollerabile, che ha privile-giato i comportamenti scor-retti a scapito di coloro che, ap-plicando alla lettera le disposi-zioni impartite, si sono visti

escludere da committenti che,ignorando le regole stabilite,hanno operato su una baseesclusivamente economica,scegliendo non chi poteva as-sicurare una prestazione qua-litativa probabilmente miglio-re e conforme alle regole, maesclusivamente chi offriva unlavoro ad un prezzo, moltospesso, sensibilmente inferio-re al minimo concordato. Larichiesta dei firmatari dell’e-sposto all’Amministrazionecapitolina è che si faccia pro-motrice di un’azione di tuteladelle procedure concordate,attivando i controlli necessari.Nel contempo gli Ordini ed iCollegi si sono impegnati adattivare i procedimenti atti alrispetto delle norme deontolo-giche.

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A T T U A L I T À

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APPROVATO IL REGOLAMENTO

È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione

Lazio n. 12 del 30 aprile 2005 il regolamento di attuazione

della Legge Regionale n. 31, del 12 settembre 2002,

approvato con delibera regionale n.397 del 25-03-2005.

Il regolamento è entrato in vigore il 15 maggio 2005.

www.georoma.it

Per una malintesaconcezione dellatutela della"privacy", lasottocommissionenon è stata maimessa incondizioni dioperare.

Gli Ordini ed iCollegi si sonoimpegnati adattivare iprocedimenti attial rispetto dellenormedeontologiche.

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GLI USI CIVICI NELLA STORIAE NELLA LEGISLAZIONE ITALIANA

IN S E R T O

Una panoramica sulle origini e sul significato del termine “usi civici”,seguita dall’a-nalisi della legislazione a partire dalla Legge 1766 del ’27, fino alla recente leggedella Regione Lazio che disciplina il regime urbanistico dei terreni di uso civico

e relative norme transitorie,modificando l’assetto giuridico precedente.Il tutto alla luce della ripresa d’interesse attorno alla valenza della proprietà colletti-va nella programmazione del territorio e nella stessa gestione ambientale delle risor-se territoriali. Nella assoluta convinzione che si debba partire dalla conoscenza deldato quantitativo dei beni civici per poter programmare una gestione produttiva del-le terre comuni,a salvaguardia dei diritti delle popolazioni e come protezione da altrefinalizzazioni.In sostanza ad evitare che da “terre di tutti”, abbandonate a se stesse, diventino “ter-re di nessuno” e quindi “terre di chiunque”.Senza dimenticare l’importanza del ruolo del geometra nella materia degli «usi civi-ci»: consacrato dalla storia e, soprattutto,dagli atti.

a cura di Angelo Benedetti

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I NSE

RTO

GESTIONE CORRETTADELLE TERRE DI TUTTIPERCHÉ NONDIVENTINO TERRE DI NESSUNO

Diritti e beni civici«Usi civici» è espressioneequivoca ed è senz’altro piùcorretta la dizione “diritti eterre civiche”. La terminolo-gia, ormai accettata nellaprassi e recepita dalla legisla-zione, come noto, racchiudeuna pluralità di istituti diver-si tra di loro.È importante fare una distin-zione tra gli «usi civici», omeglio i «diritti civici», e i“beni civici”: i primi sono ri-feriti alle terre private sog-gette agli usi (diritti) dellepopolazioni; i secondi sonoterre appartenenti alla col-lettività per antico possessoo pervenuti in compenso diliquidazione di usi (diritti).

Attualità degli «usi civici»La ripresa di interesse attor-no agli «usi civici e proprietàcollettive» - che ormai datada qualche anno specie in se-guito della entrata in vigoredella legge 431/1985 - ha se-gnato un’interessante riaper-tura del dibattito intorno alla

materia; dibattito che ha ri-conosciuto da un lato la va-lenza della proprietà colletti-va nella programmazionedel territorio, o meglio nellastessa gestione ambientaledelle risorse territoriali, pro-duttive e della qualità dellavita, dall’altro la improroga-bile necessità di aggiornarein termini di certezza la co-noscenza del dato quantitati-vo dei beni civici, senza laquale viene meno qualunqueintento programmatore e ge-stionale.

Legge 16 giugno 1927, n. 1766A seguito della legge1766/1927 e del regolamentodi applicazione, R.D. 28 feb-braio 1928 n. 332, la locuzio-ne «usi civici» viene genera-lizzata sull’intero territorionazionale. I principali conte-nuti della legge sono articola-ti su due fondamentali filoni: - il primo di carattere liqui-datorio, teso a liquidare i di-ritti civici appartenenti allepopolazioni interessate sulleterre altrui; - il secondo di carattere con-servativo e di tutela delle ter-re di proprietà collettiva. I due aspetti sono evidente-mente correlati, se si consi-dera che i procedimenti di li-quidazione, a parte le normeper l’indennizzo in denaro,prevedono in molti casi l’ac-crescimento della proprietàcomune mediante l’attribu-zione di porzioni delle terreda liquidare a compenso del-la sottrazione dei diritti di

uso alle popolazioni titolaridegli stessi.La legge codifica i procedi-menti di suddivisione in quo-te delle terre passibili di col-tivazione intensiva, con l’ob-bligo delle migliorie sostan-ziali e permanenti, e detta lenorme in base alle quali pos-sono venire legittimate le oc-cupazioni abusive ed i pos-sessi senza titolo (queste ulti-me norme potrebbero rien-trare nell’aspetto della «tute-la», considerato il previstodeterrente della «reintegrademaniale»).

D.P.R. 616/1977, trasferimento competenzealle RegioniCon il D.P.R. 616/1977, art.66 viene disposto il trasferi-mento alle Regioni a statutoordinario delle funzioni am-ministrative statali nella ma-teria, che la legge del 1927aveva attribuito ai Commis-sari. La conseguenza è che leordinanze ed i decreti di ap-provazione, riguardanti iprovvedimenti di carattereamministrativo previsti dal-la legge di competenza deiCommissari e del cessato Mi-nistero dell’Agricoltura e Fo-reste, sono demandati al-l’Ente Regione.A seguito del citato D.P.R. leRegioni avrebbero dovuto le-giferare non solo e non tantoper acquisire le funzioni tra-sferite, quanto per definire lenorme procedimentali.Sono passati poco meno ditrent’anni ed alcune Regionihanno legiferato per proprio

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conto; è indubbio che l’ipote-si ottimale sarebbe stata l’e-manazione, prima del D.P.R.616/77, di una legge quadroal fine di orientare il legisla-tore regionale, cosa che nonè avvenuta.Le Regioni si sono limitate apredisporre leggi tampone,leggi stralcio e leggi di sana-toria che prendono in consi-derazione le sole occupazio-ni abusive, rinviando «sinedie» i numerosi dubbi con-nessi alla sistemazione, ge-stione ed utilizzo delle terrecollettive; terre che nessunoè oggi in grado di indicare equantificare.

Programmazione e gestione delle terre civicheOccorre insistere sulla ne-cessità di programmare untipo di gestione delle terrecomuni che sia produttiva;questa, oltre a salvaguardarei diritti reali che su di esse go-dono le popolazioni titolari(i moderni «cives»), può con-tribuire in modo determi-nante a preservarle da altrefinalizzazioni. Il pericolo, in-fatti, può essere quello che le«terre di tutti», essendo «ter-re di nessuno» ed abbando-nate a se stesse, diventino«terre di chiunque».In questo senso le Regioniavrebbero dovuto e comun-que debbono svolgere il ruo-lo che ad esse compete: ovve-ro di programmazione delterritorio tenendo conto delparticolare regime giuridicodelle terre stesse. Ruolo chenon può essere compiuta-

mente svolto se non si è a co-noscenza del dato quantitati-vo dei beni collettivi dei sin-goli Comuni, condizionequesta imprescindibile daqualunque intento program-matore e gestionale.A tal proposito non possia-mo disconoscere la parzialemancata attuazione dellalegge del 1927, la quale, oltrea prescrivere la liquidazionedei diritti civici, ha fatto ve-nire meno uno degli stru-menti ricognitivi, le istrutto-rie e le verifiche (art. 30 e 31del R.D. 332/1928); sicché,ancora oggi, molti Comuninon conoscono i demani col-lettivi loro appartenenti, ov-vero ne hanno smarrita lamemoria o, peggio ancora, lihanno assimilati alle terre dinatura patrimoniale con laconseguenza che, non di ra-do, i piani regolatori hannoprevisto la ricomprensionedegli stessi per destinazionidel tutto diverse da quellaagro - silvo - pastorale che è

loro propria.Occorre allora partire da ter-mini di certezza che manca-no, nonostante i dati che nondi rado vengono azzardaticirca la consistenza delle ter-re civiche sul piano naziona-le o delle diverse Regioni.

Iniziative regionaliDiverse e diversificate sonostate le iniziative delle singo-le Regioni a statuto ordina-rio; abbiamo Regioni - comedetto - che hanno legiferatoin materia, altre ancora che sisono limitate a disciplinare laraccolta dei funghi, che pocoha a che vedere con gli «usicivici» ed altre ancora chehanno provveduto solamentea regolamentare la costitu-zione delle amministrazioniseparate dei beni civici(Asbuc).A sopperire a tale carenza le-gislativa regionale sono stateadottate, da alcune Regioni,iniziative oltremodo sui ge-neris che non hanno fatto al-

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tro che ingenerare confusio-ne, tant’è che il termine «usicivici» è divenuto sinonimodi «vincolo».Le Regioni Campania ed Um-bria, tanto per fare un esem-pio, avrebbero dovuto tra-smettere, entro novanta gior-ni dalla entrata in vigore del-le rispettive leggi (anni 1981 e1984), «l’elenco delle terre ci-viche di rispettiva appartenen-za, individuate con i dati cata-stali»; ad oltre venti anni didistanza i Comuni campanied umbri sono ancora in atte-sa degli elenchi regionali.Riguardo, invece, al Lazio edin parte alla Toscana, sonostate attivate le c.d. «certifi-cazioni usi civici», abrogatedopo qualche anno in quan-to è stato accertato che non èdi competenza regionale cer-tificare in materia di diritti eterre civiche.

Necessità di una nuova legge quadroSarebbe necessario imporrealle Regioni la individuazio-ne sistematica delle terre col-

lettive che furono oggetto diprovvedimenti certi e defini-tivi nell’ambito di una leggequadro nazionale, non po-tendo certamente tale adem-pimento essere attuato conleggi tampone, leggi stralcioe/o leggi di sanatoria.La legge dovrà essere sempli-ce e nello stesso tempo inci-siva con la riconferma deiCommissari, giudici specialiin materia di «usi civici» ed ilmantenimento alle Regionidi tutte le competenze ammi-nistrative loro conferite conil D.P.R. 616/1977.Riguardo alla liquidazionedelle terre interessate da di-ritti civici occorrerebbe pre-vedere un procedimentosnello legato, ai fini della de-terminazione del compensomonetario, al reddito cata-stale del terreno; per le liqui-dazioni con compenso in na-tura occorrerebbe determi-nare dei parametri e delle«tavole di valori» ancorati aidati catastali e ciò come nor-malmente avviene per altricasi simili.

Ruolo del geometra nellamateria degli «usi civici»È consacrato dalla storia esoprattutto dagli atti il ruoloche il geometra ha sempresvolto e svolge nella specificamateria. È stato l’unico tec-nico, o quasi, che ha espleta-to il ruolo di «istruttore», ov-vero si è occupato della ricer-ca storico-documentale edella contestuale ricostru-zione topografica, attraversoi cessati catasti, dei com-

prensori interessati; ha svol-to il ruolo di «perito» attra-verso la ricognizione delleterre libere e di quelle occu-pate proponendo, per questeultime, la legittimazione deipossessi; ha collaborato, qua-le consulente tecnico d’uffi-cio, con i Commissari a risol-vere le molteplici e comples-se vicende circa le promi-scuità tra Comuni, privati eComuni; estimatore per ec-cellenza riguardo alla valuta-zione dei diritti, le quotizza-zioni, le legittimazioni e tut-te le altre operazioni tecni-che connesse.

Considerazioni finaliPer concludere, riguardo alrapporto «usi civici» e am-biente è necessario che ven-ga chiarita la equivoca dizio-ne, «...zone gravate da usi ci-vici...», della c.d. legge Galas-so, 431/1985; dizione che vie-ne erroneamente interpreta-ta nel senso che tutte le terre,sia quelle «private gravate dadiritti civici» che quelle di«demanio civico», debbanoessere assoggettate al vinco-lo paesaggistico.Ultimo punto: i beni civicisono diventati ad un certopunto beni culturali e am-bientali, con la citata leggeGalasso. La destinazione am-bientale ha ridato al bene ci-vico una sua dignità mentrela sua destinazione primaria- quella dell’uso zootecnico,agrario o promiscuo – è or-mai completamente supera-ta, salvo in zone del tuttomarginali.

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Quindi la destinazione am-bientale può recuperare lamateria. Perchè? Perchè i pa-trimoni civici, e non le terregravate da diritti civici, che sisono conservati nonostantele depauperazioni, sono mol-to consistenti. Essi possonoridiventare un luogo di eser-cizio della libertà comune,cioè un luogo dove non è pos-sibile l’appropriazione indi-viduale e di cui la comunitàpuò godere liberamente. Pri-ma l’oggetto del godimentoera l’utilitas economica, erala legna, la pecora da portarea pascere; oggi l’utilitas eco-nomica è del tutto marginalee l’oggetto del godimento,che non avrebbe più conte-nuto, diventa godimento am-bientale, cioè un luogo di ri-serva naturale che i cives pos-sono utilizzare per la loro vi-ta libera.In questo senso, forse, acco-gliendo una giurisprudenzadi Cassazione che si è conso-lidata, si dovrà costruire l’og-getto di questo diritto collet-tivo come salubrità dell’am-biente, come ambiente sanoe non trasformato o trasfor-mato solo secondo dati crite-ri. Si tratta di un vero e pro-prio diritto soggettivo (mi ri-ferisco alla giurisprudenzadi Cassazione sull’ambientesalubre) che spetta a tutti imembri della comunità diabitanti sull’oggetto del dirit-to civico, in sostanza sosti-tuisce il contenuto del vero eproprio diritto civico che co-munque spetta ai membridella comunità di abitanti.

I COMUNI E I PROBLEMI DEIDEMANI CIVICI

Beni demaniali e beni patrimonialiÈ d’obbligo ricordare come,secondo l’art. 84, T.U.383/134, i beni appartenentiagli enti locali (Provincia eComune) si distinguono in:beni demaniali e beni patri-moniali.L’art. 824 c.c. estende, infatti,il regime della demanialità al-le seguenti specie di beni dipertinenza delle Province edei Comuni: le strade, le au-tostrade e le strade ferrate, gliaerodromi, gli acquedotti, gliimmobili riconosciuti di in-teresse storico, archeologicoed artistico a norma delle leg-gi in materia, le raccolte deimusei, delle pinacoteche, de-gli archivi, delle biblioteche, icimiteri, i mercati comunalie gli altri beni che sono assog-gettati al regime proprio deldemanio pubblico.E in base all’art. 826 c.c. glialtri beni appartenenti ai Co-muni, diversi da quelli so-praelencati, costituiscono ilpatrimonio comunale. Si di-stingue, inoltre, tra: patrimo-nio disponibile, che compren-de quei beni (cosiddetti stru-mentali) che sono utilizzatisoltanto per la produzione diun reddito e che non sono

soggetti ad alcuna norma re-strittiva per quanto riguardail trasferimento di proprietà,e patrimonio indisponibile,comprendente quei beni chesono diretti alla soddisfazio-ne di un fine pubblico (i co-siddetti beni finali) e che nonpossono essere distolti da ta-le destinazione se non neimodi stabiliti dalla legge.Nella categoria dei beni di in-teresse pubblico possiamofar rientrare i demani civici ele proprietà collettive, esten-dendo ad essi una formula-zione di Cassese (1969). Se-condo questo autore: “il trat-to pubblicistico più rilevantedella c.d. proprietà pubblicanon va cercato nella discipli-na di appartenenza dei beniad Enti pubblici, bensì nelladisciplina costituzionale dellaposizione dei privati nei con-fronti dei beni dei quali gli en-ti pubblici o collettività sonoproprietari o utilizzatori. Il re-gime giuridico dei beni pub-blici è contraddistinto dallaloro incommerciabilità oinappropriabilità. Cioè non èche la proprietà sia pubblicaperché pertiene all’ente pub-blico, ma perché non può per-tenere a privati”.Sotto questo ultimo profilo,seguendo il Serpieri (1928),possiamo ricomprendere nel-la proprietà di interesse pub-blico le molteplici situazionidelle terre civiche, eviden-ziandone i tre casi emblema-tici: sono talora, come avvie-ne spesso nelle Alpi, beni delComune, lasciati al godimen-to in natura degli abitanti

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(escluso il prodotto principa-le dei boschi); talvolta dema-ni civici, amministrati dalComune, sui quali gli abitan-ti hanno diritto di uso civico;in altri casi, beni collettivi diuna popolazione, variamentedenominati (università agra-rie, comunalie, regole, ecc.).Nei confronti dei beni degliEnti locali è prevista l’obbli-gatorietà della iscrizione neiregistri inventari e di consi-stenza. L’art. 289, comma 1,del T.U. 383/1934 dispone alriguardo:“Le amministrazioni comu-nali e provinciali devono tene-re al corrente un esatto inven-tario di tutti i beni demaniali epatrimoniali, mobili ed im-mobili, nonché un elenco di-viso per categorie, secondo ladiversa natura dei beni ai qua-li si riferiscono, di tutti i titoli,atti, carte e scritture relative alpatrimonio ed alla sua ammi-

nistrazione. L’inventario deibeni demaniali è costituito dauno stato descrittivo dei me-desimi, quello dei beni patri-moniali da apposito registrodi consistenza”.

Il registro di consistenzadei beni patrimonialiIn base all’art. 175 del R.297/1911, tuttora in vigoreper la parte che non contra-sta con le norme della leggecomunale e provinciale vi-gente, il registro di consi-stenza deve contenere le se-guenti indicazioni: il luogo,la denominazione, l’esten-sione, la qualità e i dati cata-stali, i titoli di provenienza,l’estimo o il reddito imponi-bile, la rendita annuale me-dia, decennio per decennio,ed il valore fondiario appros-simativo, le servitù e gli one-ri di cui sono gravati e l’usospeciale cui sono addetti.

Il citato art. 175 dispone,inoltre, che i registri di consi-stenza devono presentare ladistinzione dei beni fruttiferidagli infruttiferi e che tuttigli aumenti e le diminuzioni,sia del valore che della consi-stenza, devono essere regi-strati nell’inventario. Un ri-epilogo di quest’ultimo è al-legato al bilancio di previsio-ne ed al conto consuntivo(art. 289 del T.U. 383/1934).

L’inventario dei beni demanialiGli inventari sono riveduti, diregola, ogni dieci anni, ma ilSindaco può sempre dispor-ne la revisione. Inoltre, conl’art. 29 della L. 1014/1960, èstato disposto un aggiorna-mento dello stato inventaria-le dei beni patrimoniali dipertinenza dei Comuni e del-le Province.Nel caso specifico della rile-vazione patrimoniale del de-manio civico e delle proprie-tà collettive riveste molta im-portanza la descrizione dellecaratteristiche degli elemen-ti del capitale fondiario, chedovrà essere il più possibileanalitica e particolareggiata,sempre diligente ed accura-ta. La descrizione del capita-le fondiario serve a dimo-strare lo stato del fondo, cioèlo stato in cui si trova il capi-tale fondiario al momentodell’inventario e riguarda glielementi che possiamo rag-gruppare ed ordinare comesegue: la distribuzione dellasuperficie; le opere di confi-ne; le costruzioni rurali; le

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vie interne di comunicazio-ne; le colture arboree e le si-stemazioni del terreno. Fanno parte degli allegati del-l’inventario i seguenti docu-menti: il piano economico;l’estratto del registro dellepartite della proprietà; l’e-stratto di mappa della pro-prietà; il quadro di unione e lamonografia della proprietà.Per le terre patrimoniali ap-partenenti ai Comuni gene-ralmente risulta il titolo diacquisto, cosa che non si ve-rifica normalmente per quel-le di demanio civico, rimasteda tempo immemorabile neldiretto e collettivo godimen-to della popolazione: anzi lamancanza di qualsiasi docu-mento circa l’acquisto d’ori-gine è un elemento che indu-ce alla definizione di beni didemanio collettivo e non dipatrimonio del Comune, es-sendo stata l’occupazionel’originario modo di acquistodel demanio da parte dellapopolazione che in tal modoesplicò ed esplica la sua atti-vità per soddisfare i bisogniessenziali della vita.Riguardo le terre delle Uni-versità agrarie, Domini col-lettivi, Comunanze, Parteci-panza e degli Enti agrari co-munque denominati sono daconsiderarsi di demanio col-lettivo in quanto tali Entinon possono possedere altreterre.

LA NUOVA LEGGEDELLA REGIONE LAZIO

È stata pubblicata di recente(1) la legge regionale n. 6 del27 gennaio 2005 riguardantele «Modifiche alla legge regio-nale 3 gennaio 1986, n. 1 (Re-gime urbanistico dei terreni diuso civico e relative normetransitorie) e successive mo-difiche ed alla legge regionale6 agosto 1999, n. 14 (Organiz-zazione delle funzioni a livelloregionale e locale per la realiz-zazione del decentramentoamministrativo) e successivemodifiche».A distanza di poco meno divent’anni va, quindi, in pen-sione la c.d. legge Federico,L.R. 1/1986, la quale dispo-neva nuovi criteri circa la li-quidazione dei diritti civicisu terre private, l’alienazionedelle terre di demanio collet-tivo oggetto di costruzioniabusivamente effettuate,nonché l’attribuzione all’As-sessore agli Usi Civici delcompito di attestare la natu-ra civica delle aree di pro-prietà collettiva di Comuni,frazioni e Associazioni agra-rie al fine di una corretta pia-nificazione territoriale .A seguito di detta legge, condelibera del 5 luglio 1988 n.5826, la Giunta Regionaledelegava l’Assessore agli Usi

Civici a nominare i periti de-maniali per gli accertamentipropedeutici al rilascio dellecertificazioni e attestazionidi competenza del medesi-mo Assessore, riguardantil’esistenza o meno degli usicivici, su richiesta di privati eComuni.Peraltro, già prima di dettadelibera l’Assessore Regiona-le, con circolare del 3 maggio1988, aveva disposto che gliUffici tecnici comunali, nelpredisporre la prescritta cer-tificazione urbanistica, disci-plinata dall’art. 18 della L. 28febbraio 1985 - n. 47, ripor-tassero «nel testo della certifi-cazione l’eventuale esistenzadi gravame [di uso civico] cherisulta predominante sullo zo-ning» e che l’inesistenza delvincolo fosse, «come prescrit-to dalla normativa regionale,certificata dalla Regione La-zio, Ufficio regionale per la li-quidazione degli Usi Civici».Nel prosieguo, ottobre 1991,il Commissario Usi Civiciemetteva una sentenza, dive-nuta definitiva, con la qualeveniva affermato che non esi-steva in capo all’autorità re-gionale il potere di certifica-zione relativo a diritti e terreciviche, per cui le certificazio-ni rilasciate dall’Ufficio UsiCivici Regionale o dal Comu-ne delegato non avevano al-cuna efficacia in quanto nonpreviste da alcuna norma.Di seguito, con Circolare1/1993 del 3 febbraio prot.1483, indirizzata ai CollegiNotarili del Lazio, ai Comu-ni, ad Ordini e Collegi profes-

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sionali, l’Assessore regionaleagli Usi Civici disponeva coneffetto immediato: l’aboli-zione del rilascio a privati dicertificati attestanti l’esi-stenza di usi civici e precisa-va, altresì, che nel certificatodi destinazione urbanistica,rilasciato dai Comuni, nondovevano essere certificatieventuali usi civici in quantola Regione aveva carenza dipoteri in materia. Circostanza quest’ultimache, a distanza di tredici an-ni, ancora non viene recepitada numerosi Comuni lazialii quali continuano a certifi-care e/o attestare che le terreciviche di loro pertinenza so-no quelle di cui agli Elenchie/o Certificazioni a suo tem-po fatte predisporre dallaRegione stessa.Nell’anno 1995 nuove dispo-sizioni venivano impartitecon l’art. 3 della legge regio-nale n. 57 ed in attuazionedella stessa seguiva una lette-ra circolare, del 18 novembre

1999 - prot. 8599, con la qua-le veniva disposto che perl’approvazione dello stru-mento urbanistico (P.R.G.) ovariante dello stesso l’Asses-sore Regionale non avrebbepiù rilasciato alcuna attesta-zione in materia e delegato inproposito il Sindaco del Co-mune. Veniva precisato, al-tresì, che: “…l’attestazione inquestione [Analisi Territoria-le], oltre a certificare la naturagiuridica dei terreni relativi al-l’intervento, dovrà obbligato-riamente riportare gli estremie il tipo di certificazione utiliz-zata all’uopo (es. verifica de-maniale, certificazione gene-rale, semplice perizia o quan-t’altro). È utile ricordare chetale procedimento, previstodalla L.R. 59/95, si rende ne-cessario in quanto la normati-va vigente in materia di Usi Ci-vici prevede che unicamente iperiti demaniali iscritti all’Al-bo Regionale (di cui alla L.R.8/86) possono rilasciare certi-ficazioni sulla “qualitas soli”.

In definitiva le c.d. Certifica-zioni Regionali Usi Civici in-trodotte nel 1988 ed abolitenel 1993 riapparivano nel1999 sotto altra denomina-zione (Analisi Territoriale) enon più rilasciate dall’Asses-sore Regionale ma dal Sinda-co del Comune il quale a suavolta era tenuto ad avvalersidi un Perito demaniale iscrit-to all’apposito Albo Regiona-le (L.R. 8/1986).Va rilevata in proposito unaanomalia non di poco conto:secondo la citata L.R. 8/1986le funzioni di competenzadel Perito demaniale (Sezio-ne I^: Tecnico-Economico-Territoriale) sono solo quelledi carattere tecnico connessealla sistemazione dei demanicivici ed alla liquidazione de-gli Usi Civici gravanti su terreprivate. Le competenze ri-guardanti, invece, la c.d. ve-rifica demaniale, assimilabileall’Analisi Territoriale, sonodi esclusiva pertinenza dell’I-struttore (Sezione II^- Stori-co-Giuridica nella quale sonoiscritti gli Istruttori incaricatidell’accertamento dei demanicivici e dei diritti civici su ter-re di proprietà privata).La confusione è sovrana equesto stato di cose ha deter-minato un notevole conten-zioso in sede giudiziaria che,nella stragrande maggioran-za dei casi, ha visto il Comu-ne soccombere contro i pri-vati cittadini ricorrenti, conl’aggravio di spese di giudizioa carico delle spesso disastra-te casse comunali.Ritornando alla L.R. 7/2005,

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che modifica la L.R. 1/1986,si può constatare che le mo-difiche introdotte riguarda-no il ridimensionamento del-l’Ufficio Regionale Usi Civicie l’introduzione della figuradel Tecnico Comunale qualePerito abilitato per l’elabora-zione della c.d. Analisi Terri-toriale e per la liquidazionedei diritti civici gravanti suterre di proprietà privata, ov-vero per la determinazionedel compenso dovuto dai pri-vati al Comune. Disposizionequesta che non ha trovato ilconsenso degli Ordini e Col-legi professionali interessati.La modifica della legge, tut-tavia, non ha chiarito il nodocentrale, ovvero la determi-nazione della certezza legaledell’esistenza di diritti su ter-re private. È chiaro che que-ste possono essere esclusiva-mente quelle oggetto di prov-vedimenti certi e definitivi,ovvero susseguenti a decisio-ni dell’autorità giudiziaria,rese dal Commissario giudi-ce dei diritti di uso civico, eda verifiche pubblicate e nonopposte ai sensi degli artt. 30e 31 del R.D. 332/1928.

NOTE(1) Il testo della Legge Regionale n. 6del 27 gennaio 2005 pubblicato sulB.U.R. Lazio n. 4 del 10 febbraio 2005Supplemento Ordinario n. 7, è con-sultabile sul sito del Collegiowww.georoma.it

LAZIO: STORIA DELLA REGIONEE DELLALEGISLAZIONE SUGLI “USI CIVICI”

Sintesi del processostorico che hacaratterizzato laformazione della Regionedel Lazio collegata allevicende normative deidemani collettivi e deidiritti civici sulle terreprivate

La formazione della Regione LazioLa peculiarità della compo-sizione geografico-ammini-strativa della Regione del La-zio, che ha lasciato al suo in-terno impronte differenti inmateria di collettivismoagrario, deriva dalle modali-tà della sua formazione e dal-le disposizioni che ne hannoconsolidato l’assetto.Occorre quindi accennare insintesi al processo storicoche ha determinato la com-posizione del Lazio modernoprima di passare all’esamedelle norme riguardanti idue tronconi territoriali dicui si tratta (province ex pon-tificie; province già apparte-

nute all’ex regno di Napoli) e,conseguentemente, ai duedifferenti itinerari di ricercadocumentale da percorrerefino alla data di entrata in vi-gore della citata legge fonda-mentale del 1927 a partiredalla quale il criterio di lettu-ra diventerà unico.La Regione del Lazio, nell’as-setto amministrativo territo-riale che noi conosciamo, ètutt’altro che di antica for-mazione; il Lazio post-unita-rio era risultato dall’assem-blaggio di più territori sub -regionali - i Castelli, la Sabi-na, la Ciociaria, il Viterbeseecc. - con il territorio urbanodella capitale e la zona anco-ra desertica dell’Agro roma-no che lo circondava.La sua nuova configurazio-ne, riconosciuta con R.D. del15 ottobre 1870 n. 5929, conla quale veniva costituita la«Provincia di Roma» divisain cinque circondari (Roma,Viterbo, Frosinone, Velletri eCivitavecchia), non recavaancora la denominazione diLazio ed era comunque ri-dotta nei suoi confini daiquali era escluso il circonda-rio di Rieti che restava aggre-gato all’Umbria. Sul versantedell’Abruzzo (circondario diCittaducale) e della Campa-nia i confini restavano infattiinalterati ed erano quelli cheavevano separato lo Statodella Chiesa dal Regno di Na-poli (il territorio di Pontecor-vo aveva sempre rappresen-tato una «enclave» pontificiaentro il regno di Napoli).Nel 1923 il circondario di Ri-

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eti (ex Stato della Chiesa),che comprendeva 56 Comu-ni, venne sottratto all’Um-bria ed aggregato alla vastaprovincia romana.Una ulteriore espansione ter-ritoriale si ebbe nel 1927 conla incorporazione del circon-dario di Cittaducale (ex regnodi Napoli) composto di 17Comuni; contemporanea-mente, a seguito della sop-pressione della provincia diCaserta (ricostituita nel 1945entro confini più ristretti),venne conglobata al Lazioparte dei territori di questa,fino al Garigliano, compren-dente 67 Comuni già apparte-nuti ai circondari di Gaeta edi Sora (ex Regno di Napoli).Le suddette variazioni terri-toriali vennero completatecon un altro importanteprovvedimento di ordine am-ministrativo, vale a dire laistituzione, oltre a quella diRoma, di tre nuove province:Frosinone, Rieti e Viterbo.A questo punto i confini re-gionali possono dirsi defini-tivi .

Nel 1934 venne istituita unaquinta provincia, Littoria(Latina, nel 1945) formatamediante l’attribuzione diComuni già appartenuti alleprovince di Roma e di Frosi-none nonché dei Comuni diPonza e Ventotene, staccatidalla provincia di Napoli. Nel1935 i Comuni di Ponza e Ven-totene furono riaggregati allaprovincia di Napoli per esserepoi di nuovo attribuiti allaprovincia di Littoria nel 1937.Successive variazioni terri-toriali interessarono singoliambiti comunali e riguarda-rono in speciale modo la co-stituzione di nuovi Comuniovvero la ricostituzione diComuni soppressi (i comunidi Anzio e Nettuno rimaserofusi in un unico Comune, de-nominato Nettunia, per il pe-riodo fra il 1940 e il 1945).

Le disposizioni normativein materia di «usi civici»La sintesi delle vicende chehanno caratterizzato la for-mazione della Regione delLazio serve a dimostrare le

particolarità che vanno af-frontate nel reperimento enell’esame dei provvedimentiadottati per i territori ex-pon-tifici e per quelli dell’ex Re-gno di Napoli prima della en-trata in vigore della legge n.1766/1927, più volte citata.Infatti, dei 378 Comuni dicui è attualmente compostala Regione del Lazio (l’ulti-mo costituito in ordine ditempo è il comune di Fonte-nuova), ottanta di essi appar-tenevano all’ex Regno di Na-poli; gli altri dipendevanodall’ex Stato della Chiesa.Da ciò l’esigenza di conside-rare, in relazione all’aspettoformativo della regione,quello normativo dei demanicollettivi e dei diritti civicisulle terre private in riferi-mento agli ordinamenti am-ministrativi adottati sia daigoverni precedenti, che dalloStato unitario per le diversearee geo-politiche prima del-la L. 1766/1927 (1) che ha ri-condotto ad unità i differentiordinamenti.Riguardo ai Comuni lazialigià facenti parti dello Statodella Chiesa (2), che sono lastragrande maggioranza, laprima disposizione emanataed applicata in materia di«usi civici» dal governo pon-tificio per l’insieme delle pro-vince ad esso soggette fu laNotificazione pontificia del1849; occorre rilevare che, apartire dai secoli XIV e XV efino al secolo XVIII, i dirittidelle popolazioni delle Co-munità rurali erano stati di-sciplinati dagli Statuti comu-

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nali che garantivano il loroesercizio sulle terre del feudoe limitavano i diritti dei feu-datari sulle terre stesse.A tal proposito va ricordatoche la particolarità del feu-dalesimo nello Stato Pontifi-cio, rispetto a quello degli al-tri Stati, era rappresentatadalla netta superiorità dell’e-lemento dominicale su quel-lo giurisdizionale; il quale,peraltro, venne progressiva-mente sottratto ai baroni du-rante tutto il corso del ‘700(Chirografo di Clemente VIIdel 1 ottobre 1704) fino a ces-sare del tutto formalmentecon la eversione della feuda-lità decretata con il Motuproprio di Pio VII del 16 giu-gno 1816.Il primo provvedimento dicarattere più eminentemen-te fiscale, che avrebbe potutoincidere sulla abolizione del-la servitù di pascolo, fu il Mo-tu proprio del 15 settembre1802 che istituiva la «tassa dimigliorazione».A questa prima disposizioneseguiva la Notificazione pon-tificia del 29 dicembre 1849che disciplinò esclusivamen-te l’abolizione della servitù dipascolare, vendere erbe e fi-dare, lasciando inalterato ilregime dei diritti di semina edi legnatico; inoltre, le nor-me previste non avevano ca-rattere coattivo, salvo che gliutilisti erano obbligati a con-cedere l’affrancazione dellaservitù nel caso in cui il pro-prietario avesse esercitatotale facoltà.Successivamente i provvedi-

menti adottati dallo Stato ita-liano per l’ex Stato della Chie-sa hanno riguardato: L. 24giugno 1888, n. 5489 (Serie3°), abolizione delle servitùdi pascolo, di seminare, di le-gnatico, di fidare o di impor-re tassa a titolo di pascolonelle province ex pontificie;R.D. 24 agosto 1889, n. 6397(Serie 3°), approvazione delregolamento per l’esecuzionedella legge 5489/1888; L. 2luglio 1891, n. 381, modifi-che alla 5489/1888; R.D. 3agosto 1891, n. 510, appro-vazione del testo unico della5489/1888 (Serie 3°) e381/1891; - L. 4 agosto 1894,n. 397, ordinamento dei do-mini collettivi nelle provincedell’ex Stato pontificio; L. 8marzo 1908, n. 76, per i prov-vedimenti di affrancazionedei terreni dalle servitù e sul-l’esercizio di queste; D.Lg. 29agosto 1916, n. 1053, af-francazione diritti civici.Le disposizioni sopra elenca-te prevedevano l’affrancazio-ne obbligatoria di tutte leservitù riconosciute ed eser-citate dalle popolazioni sulleterre di proprietà privata,mediante un compenso chepoteva configurarsi in dena-ro, attraverso cioè l’imposi-zione di un canone da corri-spondersi al Comune qualerappresentante degli utenti,ovvero in natura attraversola attribuzione al Comunestesso e, in applicazione del-la legge n. 397/1894, alla Uni-versità agraria, per una por-zione del terreno da affran-care. Rimaneva fermo il prin-

cipio contenuto nella Notifi-cazione pontificia del 1849,di concedere, in casi partico-lari, agli utilisti la possibilitàdi affrancare l’intero fondogravato mediante la corre-sponsione di un canone alproprietario.Relativamente invece agli ot-tanta Comuni laziali già fa-centi parte dell’ex Stato diNapoli, la legislazione derivada quella adottata nel regnodal governo francese che ave-va esordito con l’abolizionedella feudalità, la quale costi-tuiva il primo passo verso unassetto statuale eversivo del-le precedenti forme di gover-no ed investiva, con il trapas-so dei poteri giurisdizionalidai baroni allo Stato centra-le, la regolamentazione deidiritti dominicali di questi inrapporto ai diritti delle Co-munità loro sottoposte.Con la eversione della feuda-lità la legge sanciva il dirittodi condominio delle popola-zioni sulle terre ex feudaliprevedendo la divisione inmassa delle stesse attraversol’attribuzione alla comunitàdi una porzione dei beni divalore uguale ai diritti godu-ti sull’intero compendio (L. 2agosto 1806, abolizione dellafeudalità). I dispositivi ema-nati si possono dividere indue categorie: disposizioniattuative e provvedimenticirca le competenze degli or-gani preposti alla gestionegiuridico amministrativa.Le disposizioni attuative so-no: L. 1 settembre 1806, Ri-partizioni dei demani e scio-

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glimento delle promiscuità;D. 8 giugno 1807, Definizio-ne di demanio e norme sullaripartizione; D. 3 dicembre1808, Istruzioni per l’esecu-zione della L. 1 settembre1806 e del D. 8 giugno 1807sulla divisione dei demani;D. 10 marzo 1810, Approva-zione delle istruzioni ai Com-missari per la divisione deidemani e lo scioglimento del-le promiscuità; D. 6 dicem-bre 1852, Divieto di aliena-zione delle quote di terreniprolungato ad un ventennio.I provvedimenti circa il con-tenzioso demaniale e le ope-razioni amministrative veni-vano regolate: D. 11 novem-bre 1807, Istituzione dellaCommissione Feudale; D.20.8.1810, Scioglimento del-la Commissione feudale; D.28 novembre 1808, Prorogadi un anno della durata dellaCommissione feudale; D. 16ottobre 1809, Istruzioni perla Commissione feudale conil quale venivano fissati i ter-mini delle azioni nascentidalla estinta feudalità; D. 23ottobre 1809, Istruzioni spe-

ciali ai Commissari per la di-visione dei demani; D. 3 lu-glio 1810, Attribuzione aiCommissari per la esecuzio-ne delle sentenze della Com-missione feudale; D. 29 ago-sto 1811, Fissazione al 31 di-cembre 1811 del termine dicessazione delle funzioni deiCommissari; D. 27 dicem-bre 1811, Attribuzione agliIntendenti del compimentodelle operazioni della divi-sione dei demani; D. 20 gen-naio 1814, Fissazione deltermine per la notifica delleordinanze dei Commissariripartitori (o degli Intenden-ti succeduti ai Commissari);Rescritto 19 settembre1815, Nomina di una Com-missione per l’esame dellemassime seguite dalla Com-missione feudale; D. 30 giu-gno 1818, Nomina Consi-glieri provinciali per la divi-sione delle terre demaniali eper la esecuzione delle deci-sioni della Commissione feu-dale; D. 13 ottobre 1818,Norme delucidative al D. 30giugno 1818; D. 1 settembre1819, Riattribuzione agli In-

tendenti delle operazioni de-maniali; D. 26 settembre1836, Provvedimento che di-chiarava ufficiale la collezio-ne delle sentenze della Com-missione feudale.Riguardo, invece, i provvedi-menti dello Stato Italianoper le province facenti partedell’ex regno di Napoli essihanno riguardato: D.Lg. 1gennaio 1861, Istituzione diCommissari speciali per leoperazioni demaniali nelleprovince Napoletane; D.Lg.3 luglio 1861, Approvazionedelle istruzioni ai Commis-sari speciali per le operazio-ni demaniali nelle provinceNapoletane; R.D. 16 marzo1862, n. 503, Attribuzione alMinistero dell’AgricolturaIndustria e Commercio dellasuprema direzione sulle ope-razioni relative alla separa-zione e riparto dei demanicomunali, ex feudali, eccle-siastici od altri soggetti a di-ritti di uso verso le popola-zioni delle Province meridio-nali ; L. 20 marzo 1865, n.2248, All. E, sul contenziosoamministrativo.

(1) Conversione in legge del R.D. 22maggio 1924, n. 751, riguardante il ri-ordinamento degli usi civici nel Re-gno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484,che modifica l’art. 26 del R.D. 22 mag-gio 1924, n. 751, e del R.D. 16 maggio1926, n. 895, che proroga i termini as-segnati all’art. 2 del R.D.L. 22 maggio1924, n. 751.(2) La dizione «Stato Pontificio» è darespingersi, perché non si trattava diuno Stato patrimoniale del sovranoPontefice, ma del dominio temporaledella Chiesa. M. Monaco, Lo Stato del-la Chiesa. Dalla pace di Cateau - Cam-brésis alla pace di Aquisgrana (1559-1748), Lecce 1973.

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GIOCANDOSI IMPARA

Dopo aver affrontato, con onore, sulcampo di calcio i canonici avversariprofessionali, ingegneri e architetti, lasquadra del Collegio di Roma siprepara ad affrontare gli agguerriticolleghi nel Campionato ItalianoGeometri. La speranza è l’ultima amorire!

Marco Nardini

P er poterci avvicinare ad una finale dicalcio tra tecnici del settore ci siamoserviti dei nostri avversari diretti in

campo professionale: gli ingegneri edarchitetti del Lazio.

Dopo i non proprio esaltanti risultati diquesti ultimi anni nelle competizioninazionali di calcio di categoria, stiamo perraggiungere l’ambizioso traguardo dellafinale del torneo organizzato dalla I.A.L.che si svolgerà il 9 giugno allo stadioFlaminio di Roma.Qualche scaramantico non saràd’accordo con questa anticipazione, magià essere arrivati in semifinale, dopomolte delusioni, è un momento daricordare e chissà che sull’ondadell’entusiasmo….Chi volesse percorrere le tappe di questacompetizione può visitare il sitowww.torneo.it e vedrà l’impegno che cimettono i nostri colleghi ingaggiati(allenamento infrasettimanale e partita ilsabato).Finora possiamo sostenere chenell’ambito regionale portiamo alto ilnostro titolo e questo torneo ci ha

permesso, oltre ad una buonapreparazione, di affinare l’affiatamento,elementi decisivi da spendere nell’altracompetizione arrivata ormai all’8° anno.Infatti dal 28 maggio al 5 giugno sisvolgerà nella provincia di Lecce, e piùprecisamente a S. Maria di Leuca, ilCampionato Italiano Geometri.Non ci possiamo nascondere che lacompetizione sarà dura perché i colleghidegli altri Collegi sono agguerriti esoprattutto più giovani; inoltre l’inizio deltorneo coinciderà con la semifinale I.A.L.e quindi da una squadra organizzataprobabilmente ne dovranno uscire duecontate …non invidio il mister, intantoalla caccia di nuove leve.Quello che è certo che stiamo comunquecon i piedi per terra e continuiamo alavorare seriamente e ad impegnarci:qualcuno sicuramente il doppio … incampo e a studio.

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Chi gioca e chi riposaI migliori in questo campo siamo noi

Che piedi questo geometra!...è mia, è mia

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SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 10 GENNAIO 2005

NUOVE ISCRIZIONI

BELLINI FABIANAsup. esame stato sess. 2004 – ROMAVia A. Faccioli 142

CALLARINCI MANOLOsup. esame stato sess. 2004 – LARIANO Via Fratelli Rosselli 8

CARINI MARCOsup. esame stato sess. 2003 – LICENZAVia Fonte Vecchia 4

CELLI FRANCESCOsup. esame stato sess. 2002 – ROMAVia Casale Strozzi 31

CIUCCI EMANUELEsup. esame stato sess. 2003 – VICOVARO Via Colle Rosso snc

CORSI STEFANOsup. esame stato sess. 2003 – ANZIOVia M. Serao 6

DE BIASI WALTERsup. esame stato sess. 1997 – TIVOLI Via Casal Bellini snc

EVANGELISTI SIMONEsup. esame stato sess. 2003 – VELLETRI Viale G. Oberdan 72

GHIRONZI FRANCESCOsup. esame stato sess. 2003 – CERVETERI Via E. Morlacca 79

PROIETTI FLAVIOsup. esame stato sess. 2003 – ROMA Via Vitaliano Rotellini 61

ROSSI LUIGIsup. esame stato sess. 2000 – SUBIACO C.da Colle Cisterna 19

CANCELLAZIONE PERDIMISSIONI

ANGELUCCI MARIOn° 1002 - GROTTAFERRATA

BASON DARIOn° 3966 – ROMA

BRACCI BRUNOn° 2005 – ROMA

BRUNI RAFFAELE FRANCESCOn° 8836 – GUIDONIA M.

CAVALLINI GIULIOn° 5146 – MONTEROTONDO

CELLINI DANTEn° 7653 – ROMA

CIRILLI AURELIOn° 3252 – ROMA

CUCCHIELLA ATERNOn° 4272 – ROMA

DI BIANCO GIUSEPPEn° 1748 – ROMA

FAZI LUIGIn° 3769 - GENAZZANO

FIRINU BACHISIOn° 6822 – ROMA

FRATTICCI GIANLUCAn° 8961 – TIVOLI

GIAMBI BRUNOn° 7183 – ROMA

LENCI ARNALDOn° 2050 – ROMA

LEONI LUCIANOn° 7040 – ROMA

MORICI RAIMONDOn° 2389 – ROMA

PAPES EZIOn° 2350 – GUIDONIA M.

PECCE ALFREDOn° 8332 – GROTTAFERRATA

PECORELLI ROBERTOn° 9121 – ROMA

PETTINELLI ANTONIOn° 4778 – ROMA

PUGGIONI ANDREAn° 7233 – ROMA

QUERCI UMBERTOn° 2116 – ROMA

RADI ENRICOn° 2879 – ROMA

RICCINI PIETROn° 2291 – LADISPOLI

ZIMEI DOMENICOn° 7059 – ROMA

CANCELLAZIONE PER DECESSO

ROSSI GIANFRANCOn° 2766 – ROMA

ELENCO SPECIALE

CANCELLAZIONE PER DIMISSIONI

BUTTARELLI GIOVANNIn° 90213

CANTONETTI MASSIMOn° 90294

CERINI GASTONEn° 90093

PISELLI ERALDOn° 90087

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 7 FEBBRAIO 2005

NUOVE ISCRIZIONI

BIANCUCCI MAURIZIOsup. esame stato sess. 1999 – MONTEPORZIO C.Via S.Antonino 2

BOGGIO CARLOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via degli Armenti 58

BONANNI MARCOsup. esame stato sess. 1999 –MONTEROTONDO Via Otto Maggio 7

BRANDIMARTI ANGELAsup. esame stato sess. 2000 – ROMA Via dei Giunchi 5

CALIGIURI RICCARDOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via M. Celio Rufo 48

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CARPENTIERI GIUSEPPEsup. esame stato sess. 2003 – ROMA Via degli Angeli 71

CITARELLI GIUSEPPEprecedentemente iscritto al n° 4591 –VALMONTONE Vicolo del Broglio 3

COPPOLA MAUROsup. esame stato sess. 1998 – ANZIOVia dell’Esagono 21

DAMIANI MASSIMILIANOsup. esame stato sess. 2004 – MENTANAVia Milano 17

GASPARRI GIOVANNIsup. esame stato sess. 2003 – OSTIAViale del Lido 87

MARSICO OBERDAN MICHELEsup. esame stato sess. 2004 –ANGUILLARA S.Via Cavour 9

MESCHINI ALESSANDROsup. esame stato sess. 2004 – ANZIO Via Nettunense 89

PAGLIA UMBERTOsup. esame stato sess. 2004 – TIVOLI Via Campolimpido 40

PASTENA MAURIZIOsup. esame stato sess. 2003 – ROMA LIDO P.zza T. Farinata Uberti 14/E

PIETROMARCHI ALDOsup. esame stato sess. 2003 – ROMAVia G. Guareschi 14

RAPARELLI ROBERTOsup. esame stato sess. 2004 – MARINO Via Aurelio del Gobbo 1

ROBERTI GIOVAN BATTISTAsup. esame stato sess. 2003 –ZAGAROLOVia A. Catalani 13

ROSSI DANIELEsup. esame stato sess. 2004 – ROMAI Viale B. pelizzi 135

TAMBURRI DANIELEsup. esame stato sess. 2003 – GENZANO Via Cadore 41

TULLI MAUROsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Alessandro Luzio 60

TUMIET ALEXsup. esame stato sess. 2004 –COLLEFERRO Via Murillo 39/C

VALERI MARAsup. esame stato sess. 2000 – ROMA Via Città di Prato 9

VIRGILI VALENTINOsup. esame stato sess. 2004 – FONTENUOVAVia dei Mancini 3

NUOVE ISCRIZIONI DIPENDENTI AL 50%

BERNARDINETTI PAOLOsup. esame stato sess. 1994 – ROMAV.le G. Genovese Zerbi

STILLITANO MARCELLOsup. esame stato sess. 2001 – ROMA Via G.Trissino 8

CANCELLAZIONE PERDIMISSIONI

FORNO MARIO DANIELEn° 7597 – CIVITAVECCHIA

ROSSETTI TIZIANA (dipendente part-time) n° 9289 – ROMA

SALVATI DANIELEn° 9353 – TIVOLI

SPERANZA CARLOn° 620 – CIAMPINO

ELENCO SPECIALE

CANCELLAZIONE PERDIMISSIONI

BONETTI MARIANOn° 90030

PESETTI CARLOn° 90083

VICARI ANTONIOn° 90126

CANCELLAZIONE PER DECESSO

DI BELLO MICHELEn° 90281

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 14 FEBBRAIO 2005NUOVE ISCRIZIONI

BALDONI FABRIZIOsup. esame stato sess. 2004 – FIUMICINOVia L. Mariotti 34

BARLETTA FEDERICAsup. esame stato sess. 2004 – ANZIO C.so Italia 4

CICCIOLI ADRIANOsup. esame stato sess. 2002 – ROMA Via Santeramo in Colle 24

FEROLETO ALBERTO sup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Acquaro 8

MAGGI MANUELE MARIAsup. esame stato sess. 2002 – GENZANOVia Roma 29

MAZZANTI NAZZARENOsup. esame stato sess. 2004 – S. ORESTEVia Paolo VI snc

NOTARANTONIO ANGELOsup. esame stato sess. 2003 – ROMAVia Sotto il Monte 52

PELAGALLI GIUSEPPEsup. esame stato sess. 2002 – ROMAVia N. da Guardiagrele 94

SOLIDANI BRUNOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Pescaglia 38

SPERANZA MARCOsup. esame stato sess. 1996 – CIAMPINOVia Lussemburgo 2

TITTOZZI VALFRINOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via delle Capannelle 136

TREDICINE BARBARAsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Padre Romualdo Formato 581 – ROMA

CANCELLAZIONI PER DECESSO

CASONI PIERLORENZOn° 1786 – ROMA

ZACCARDI GUIDOn° 2708 – ROMA

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SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 7 MARZO 2005

NUOVE ISCRIZIONI

BASSANELLI MARCOsup. esame stato sess. 2004 – FORMELLOVia Castelli 19

BOSI VALERIOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Ns. signora di Lourdes 126

BUSENTI MAURIZIOsup. esame stato sess. 1999 –PALESTRINA Via Taglia le Grotte 11

BUZZANCA ELIANO sup. esame stato sess. 2004 – MONTEPORZIO C.Viale dei Cronisti 15

CANUTI FABRIZIOsup. esame stato sess. 2001 – CESANO Via Colle febbraio 27

CAPORALI SIMONE sup. esame stato sess. 2004 – MENTANAVia Trento 2

CARPENTIERI DANILOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via M. Peroglio 2

CAVALIERI ENRICOsup. esame stato sess. 2003 – GENZANO Via Grandi 38

COTICHINI SIMONEsup. esame stato sess. 2004 – ROCCA DIPAPAVia Vecchia di Velletri 11

DI CARLO DERNAsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Valerio Flacco 1

FRANCI DAVIDsup. esame stato sess. 1994 00030COLONNAVia Berlinguer 2

GIOVANNETTI GIANLUCAsup. esame stato sess. 2004 – S. CESAREOVia G. Brodoloni 20

GRECH MICHELAsup. esame stato sess. 2004 –

CIVITAVECCHIA Via Villanoviani 4

INVERNIZZI ALESSANDROsup. esame stato sess. 2000 –VALMONTONEVia Kennedy 107

ISONE MAURO sup. esame stato sess. 2000 – ROMA Via Emilio Macro 5

LAMAZZA SALVATOREsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Gallia 101

MERCIARI IANYsup. esame stato sess. 2003 – ROMA Via Prenestina 390

PATRIARCA MASSIMILIANOsup. esame stato sess. 2004 – MARINO Via S.Anna 15

SALVATORI FABRIZIOsup. esame stato sess. 2004 – CASTELMADAMAVia della Libertà 158

SALVETTI DOMENICO sup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via delle Cave 91

SANELLI FABRIZIOsup. esame stato sess. 1999 – TIVOLIVic.lo dell’Inversata 8

SAVINI DANIELE sup. esame stato sess. 2003 – ROMA Via R. della Vedova 44

NUOVA ISCRIZIONEDIPENDENTE AL 50%

CIMAGLIA ASCENZOprecedentemente iscritto al n° 4752 –AGOSTAVia Cupa 14

CANCELLAZIONEPER DIMISSIONI

FRANCESCHINI STEFANOn° 3014 – ROMA

CANCELLAZIONI PER DECESSO

GRANATI STANISLAOn° 466 – LABICO

PIETRONI GIANNIn° 8465 – LARIANO

CANCELLAZIONEPER TRASFERIMENTO

MITRANO DANILOn° 7383 – al Collegio di Viterbo

AVVIO TRASFERIMENTOD’UFFICIO

IEZZI MARCOn° 9205 – al Collegio di Pescara

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 21 MARZO 2005

NUOVE ISCRIZIONI

CALI’ ANTONIOsup. esame stato sess. 2004 – ROMAVia Fiume Giallo 218

CLEVA FEDERICOsup. esame stato sess. 2001 – PALESTRINAVia Ciciliano 13

COGNINI ALESSANDRO sup. esame stato sess. 2004 – ROMAVia G. della Penna 77

CONDO’ ALESSANDROsup esame stato sess. 2004 – GUIDONIA M.Via L. Settembrini 46

FORATTINI FRANCESCOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via P. Picchiotti 51

MARANDOLA SIMONE sup. esame stato sess. 2003 – ROMA Via Carezzano 80

PITTA ALESSANDROsup. esame stato sess. 2001 – TIVOLIStrada Caroli 10

RICCHI EMANUELEsup. esame stato sess. 2002 – ROMA Vicolo del Vicario 1

ELENCO SPECIALE

CANCELLAZIONE PER DIMISSIONI

FANTAUZZI GIUSEPPEn° 90261 – ANGUILLARA SABAZIA

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SEDUTA DI CONSIGLIODELL’11 APRILE 2005

NUOVE ISCRIZIONI

BONETTI GIOVANNI sup. esame stato sess. 2002 – LARIANOVia G. Orsini 92

D’ANELLA ROBERTOsup. esame stato sess. 2004 – ROMAVia Alfredo Blasi 55

LANARI MAURIZIOsup. esame stato sess. 2003 – ROMAVia Joyce 100

LUTTAZI MAUROsup. esame stato sess. 2004 -FONTENUOVA Via XX Settembre 41

MENGHINI ARNALDOsup. esame stato sess. 2002 – ROMA Via Vastogirardi 23

PAGNOTTA DAVIDEsup. esame stato sess. 2004 – ROMAVia Ciserano 24

PELLECCHIA ALESSANDROsup esame stato sess. 1999 – ROMA Via delle Lillà 16/A

VAGNONI PAOLOsup. esame stato sess. 2002 – FIUMICINO Via M. Rosi 260 – Aranova

NUOVE ISCRIZIONI PERTRASFERIMENTO

SCIARRA GIUSEPPEprovenienza dal Collegio dell’Aquilacon il n° 1773

NUOVE ISCRIZIONI DIPENDENTI AL 50%

FANTAUZZI GIUSEPPEprecedentemente iscritto al n° 5778 –ANGUILLARA S.Via C.A. dalla Chiesa 12

CANCELLAZIONE PERDIMISSIONE

CERRETA CANIO RAFFAELEn° 4211 – ROMA

STEFANETTI FRANCOn° 4649 – ROMA

CANCELLAZIONE PER DECESSO

MADEDDU GONARIOn° 3666 – ROMA

ELENCO SPECIALE

CANCELLAZIONE PERDIMISSIONI

CARTOCCI ANNAMARIAn° 90261 – ANGUILLARA SABAZIA

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 2 MAGGIO 2005

NUOVE ISCRIZIONI

ANDRIELLI PAOLOsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via A. Minuziano 56

BONI FEDERICOsup. esame stato sess. 1994 – ROMAVia F. D’Ovidio 71

FESTANTE GIANLUCAsup. esame stato sess. 2003 – ROMAVia Fossombrone 92

MELONI PATRICKsup. esame stato sess. 2004 – ROMA Via Coriolano 30

RUGGERI LUIGIsup. esame stato sess. 1999 –VALMONTONEVia Colle Barigliano 2

TEODORI ALFREDOsup. esame stato sess. 2000 – MENTANA Via F.Tozzi 22

ZAMPARELLI PIERFRANCESCOsup. esame stato sess. 2004 –ANGUILLARA S.Via G. Puccini 4

MATTONI MARCOsup. esame stato sess. 1990 – ROMA Via G. Sirleto 9

CANCELLAZIONE PERDIMISSIONE

PISICCHIO GABRIELEn° 8466 – CIAMPINO

INDIATI MAUROn° 4211 – ROMA

CANCELLAZIONE PER DECESSO:

QUATTRINI LUCIANOn° 4231 – GENZANO DI ROMA

UNO STRUMENTO UTILEPER L’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE

Il CD Rom allegato alla rivista, giunto alla sua quarta edizione, costituisce un velo-ce strumento di informazione basato sul Web ed una sintetica banca dati di soft-ware e documenti che raccoglie, su un unico supporto aggiornato integralmenteogni anno, tutti i principali strumenti relativi alla pratica professionale.In primo luogo i software,Do.C.Fa,Doc.Te,Pregeo – Prenota,Voltura nelleultime versioni; le principali normative del nostro settore in materia di urbani-stica, edilizia, sicurezza, lavori pubblici e catastale; una sezione dedicata alComune di Roma con le procedure relative alla redazione del fascicolo fab-bricato ed i modelli relativi alle comunicazioni di lavori interni e DIA delle prin-cipali circoscrizioni ed altro ancora.Il CD contiene inoltre una nuova sezione con le procedure fiscali, le normati-ve regionali ed infine l’archivio aggiornato delle mailing list.

Maurizio Pellini e Paolo Vannini

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GEOMETRIINTERMEDIARITELEMATICI ENTRATEL

L’Agenzia delle Entrate haemanato in data 8 febbraio2005 un provvedimento dimodifica al decreto 31 luglio1998. Con taleprovvedimento si disponeche gli iscritti all’Alboprofessionale dei Geometri,anche riuniti in formaassociativa, possano essereabilitati al serviziotelematico Entratel ai finidella registrazionetelematica dei contratti dilocazione e del versamentodelle relative imposte.Già da ora, tramite la reteGeoweb, usando Entratel, èpossibile accedere a taleimportante servizioinnovativo per tutta lacategoria.

NUOVO RINVIO PER LENORME ANTISISMICHE

Il Presidente del Consigliodei Ministri ha firmato il 3maggio scorso l’ordinanza diprotezione civile n. 3431 cheintegra e modifica laprecedente ordinanza 3274del 2003 in materia dinormativa antisismica eprolunga di ulteriori tremesi il periodo diapplicazione transitoriodurante il quale sarannoancora valide le vecchienormative tecniche per il calcolo degli edifici in zonasismica.Il rinvio è stato deciso, surichiesta delle Regioni e deiConsigli nazionali deigeometri e delle altrecategorie coinvolte, al fine diconsentire la verifica e leeventuali modifiche daapportare al Testo Unicodelle Norme Tecniche per leCostruzioni approvato loscorso 30 marzo.

ENERGETICAAppuntamento con ilmondo dell’energia

Il 21 e 22 giugno a Roma iprotagonisti della politicaenergetica nazionale – entilocali, regioni, operatoripubblici e privati del settoreenergia, utenti, imprese ecittadini – si incontrano peraffrontare la sfida del caro-petrolio e per discutere, inuna due giorni fitta diinterventi e dibattiti, dellesoluzioni per la sostenibilitàdel sistema Italia.Efficienza e risparmioenergetico, ottimizzazionedei consumi, strumenti perla tutela ambientale, energiealternative e fonti rinnovabilisaranno al centro delconfronto tra i maggiori esperti del settore.Per informazioni:www.energetica.somedia.it

SAFE 2005Conferenzainternazionalesull’Ingegneria dellaSicurezza

La Facoltà di ingegneriadell’Università degli Studi LaSapienza di Roma, incollaborazione con il CorpoNazionale dei Vigili delFuoco e con il WessexInstitute of Technology,organizza “Safe 2005”, laprima conferenzainternazionale sull’Ingegneriadella Sicurezza.L’ Università degli Studi LaSapienza di Roma ha attivatoda cinque anni un corso dilaurea specifico in Ingegneriadella Sicurezza e dellaProtezione, con l’obiettivodi rafforzare la ricerca inun’area interdisciplinare chevede riuniti diversi settoridell’ingegneria.L’evento internazionale Safe2005, in programma a Romadal 13 al 15 giugno 2005, è

finalizzato ad uno scambio diconoscenze ed informazionisul tema. E, a tale scopo, nonsi rivolge solo agli ingegneri,ma a tutti gli operatori nelsettore della sicurezza edella protezione.Per informazioni:Email: [email protected]

EuroP.A. 2005Si incontra il mondodelle Autonomie Locali

La quinta edizione diEuroP.A. costituiràun’occasione d’incontro diSindaci,Amministratori,Dirigenti e Funzionari dellaPubblica AmministrazioneLocale. L’appuntamento, allaFiera di Rimini dal 22 al 25giugno 2005, saràinteramente dedicato almondo delle AutonomieLocali.EuroP.A. intendepromuovere un confrontodiretto ed efficace traPubblica Amministrazionelocale e centrale, imprese ecittadini. L’evento èriservato agli Amministratorie Dirigenti degli Enti Localie la manifestazionepresenterà una riccarassegna espositiva e unacompleta sezionecongressuale con oltrecento appuntamenti traconvegni, seminari,workshop e tavole rotonde.Nell’ambito dellamanifestazione il 24 giugnosi terrà un interessanteconvegno, a cura di UNITEL,sul tema “La nuova direttivaappalti: i servizi diprogettazione”. Le nuoveDirettive Europee2004/17/CE e 18/CEmodificano sostanzialmentele procedure poste in esseresino ad oggi, introducendonuovi e complessi istituti,come il dialogo competitivo,le aste elettroniche, gliaccordi quadro. Il convegno

si prefigge di valutare lericadute per il mondo dellaprogettazione con ilcontributo dei protagonistidel sistema, dal mondodelle Istituzioni, del DirittoComunitario, deiProfessionisti edell’Università.Per informazioni:www.euro-pa.it

SANA:ECOLOGIA È DESIGN

Nell’ambito di SANA 2005- 17° Salone Internazionaledel Naturale –Alimentazione, Salute eAmbiente – si terrà dall’8all’11 di settembre 2005 aBologna la terza edizionedella mostra “Ecologia èDesign”, evento che dal2003 presenta unaselezione esclusiva diprodotti ideati, progettati erealizzati nel rispettodell’ambiente e dellerisorse naturali.In esposizione prodottiindustriali di arredamento edi finiture edili, scelti traelettrodomestici, mobili ecomplementi di arredo,apparecchi illuminotecnici eoggettistica, pavimentazioni.Non solo quindi articoli inmateriali riciclati ericiclabili, bensì prodottisicuri, prodotti “leggeri” emultifunzionali, non tossicie longevi, trasformabili eriutilizzabili, prodotticertificati, come indicano i 7parametri di selezione cherispecchiano la molteplicitàdelle qualità ecologiche,tutte riferibili alla salutedell’abitare.Si tratta di prodotti incommercio e prototipi didesigner di diversa culturae provenienza. La sezioneYoung presenta inveceprototipi di giovanidesigner.Per informazioni: www.sana.it

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ANDREA PALLADIO E LA VILLA VENETA

Fino al 3 luglio 2005 sonoin mostra a Vicenza 300opere d’arte provenientida oltre cinquanta museiinternazionali, perraccontare la storia dellaciviltà della villa veneta.Dipinti di Veronese,Tiziano, Guercino, JacopoBassano, disegni diRaffaello, Giulio Romano,Peruzzi, Canaletto,Tiepoloe Palladio, mosaici,bronzetti e affreschiromani antichi insieme amanoscritti medievali erinascimentali, incisioni,mappe e libri rari. Modelliarchitettonici originali orealizzati appositamenteper la mostra descrivonola struttura e la funzionalità di ogniparticolare delle ville.Il mondo romano generala “cultura di villa”, cherinasce secoli dopo comeideale letterario, conFrancesco Petrarca. Essacomincia a prendereforma architettonica nellaFirenze di Lorenzo ilMagnifico, per dar vita poia diverse sperimentazioninella Roma di Bramante eRaffaello. Ma è Palladio ainventare la villa moderna,mettendo d’accordoesigenze funzionali,strutturali ed estetiche,per creare questimeravigliosi centri diattività e di residenza. Leville palladiane sarannoimitate e riproposte persecoli nel Veneto: dalleville-reggia del ‘700, aivillini liberty, fino allegeniali riletture di CarloScarpa.

Vicenza, Museo Palladiopresso Palazzo BarbaranDa PortoPer informazioni:www.cisapalladio.org

Claudio La VecchiaBenito PolizziIL CATASTO TERRENI:PREGEO 8.1Dario Flaccovio Editore,Palermo 2005. Pagine 800,Euro 55,00–––––––––Tra i principali argomentiaffrontati nel volume:- approfondimento sullaproposta di aggiornamentocartografico, sull’altimetriae sulla metodologia dirilievo satellitare con GPS;-trattazione con graficiesplicativi: dellarappresentazione in mappadelle particelle di fabbricatie altre costruzioni; delleparticolarità topografiche;dei relativi segni e simboliconvenzionali.-Atti geometrici diaggiornamento:tipo difrazionamento - tipoparticellare - tipo mappale;- istruzioni per il rilievocatastale di aggiornamentoe procedura per iltrattamento automatizzatodegli atti di aggiornamento;- legislazione e normativavigente aggiornata, con lepiù rilevanti circolariministeriali sul Catastoterreni- Concetti basilari suifabbricati rurali ed esempipratici commentati di attigeometrici diaggiornamento.Il CD allegato al volumecontiene: Videocorso

audiovideo in 6 lezionisulla proposta diaggiornamentocartografico dellaprocedura Pregeo 8; 10relazioni tipo importabilidirettamente in Pregeo 8.

Andrea M. MoroIL PIANO DISICUREZZA E DICOORDINAMENTOValutazione del rischio -Prevenzione - Costi -Organizzazione -Programmazione attività dicantieri edili e ingegneriacivile ai sensi dei decretilegislativi 494/96 - 528/99e del d.p.r. 222/03Dario Flaccovio Editore,Palermo 2005. Pagine: 352,Euro 45,00. CD allegato––––––––– Il 3 luglio 2003 ilPresidente dellaRepubblica ha emanatocon il decreto n. 222, ilregolamento sui contenutiminimi dei piani disicurezza nei cantieritemporanei o mobili,concludendo così l’itergiuridico avviato con ildecreto legislativo n.626/1994, integrato, perquanto concerne lospecifico settore edile e diingegneria civile, con ildecreto legislativo n. 494del 14 agosto 1996,successivamentemodificato con il decreto

legislativo n. 528/1999.Queste ultime normeavevano introdottosostanziali ed efficaciinnovazioni nel sistema ditutela dal rischio diinfortunio e di malattia neiluoghi di lavoro, ma nonspecificavano i contenutidello strumento diattuazione dellaprevenzione nei cantieri,lasciando la discrezionalitàredazionale dei piani disicurezza e dicoordinamento aicoordinatori per lasicurezza, determinandouna disomogeneità neicontenuti e nei risultatiche molto spesso sidimostravano lontani daiprincipi ispiratori delledirettive europee.Le disposizioni espressecon il regolamento diattuazione completano,pertanto, l’articolatamateria, definendo inmodo inequivocabile icontenuti del piano disicurezza e dicoordinamento, inriferimento all’area dicantiere, all’organizzazionedel cantiere, allelavorazioni, alleinterferenze tralavorazioni ed al lorocoordinamento, icontenuti del piano disicurezza sostitutivo e delpiano operativo disicurezza, oltre ad indicareil metodo per la stima deicosti della sicurezza.Questo regolamentorende, inoltre, compatibilii temi che riguardanol’igiene e la sicurezza deicantieri con i contenutidella legge quadro n.109/1994 in materia dilavori pubblici,uniformando con le stesseregole gli appalti pubblici e privati.Questo volume conallegato software si

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propone di indirizzare iresponsabili dellasicurezza dei cantierinella corretta gestionedei propri piani disicurezza e dicoordinamento, proprioalla luce del decreto222/2003.

Lorenzo SantoroVERIFICHE TECNICHEIN EDIFICI IN ZONASISMICAIndirizzi operativi perl’effettuazione delleverifiche tecniche deilivelli di sicurezza sismicaai sensi dell’ O.P.C.M.3274/2003, del D.P.C.M.21/10/2003 e successivemodifiche e integrazioniDario Flaccovio EditorePalermo 2005. Pagine:176, Euro 30,00––––––––– A seguitodell’emanazionedell’Ordinanza P.C.M.3274/2003, il vincolosismico è stato esteso atutto il territorionazionale, che vedeancora oggi una notevoleporzione del tessutoedilizio non conforme aidettami di una correttaedificazione con criteriantisismici.Il volume si rivolge, oltreche ai liberiprofessionisti, anche aitecnici e agli

amministratori di enti edistituzioni proprietarie diedifici strategici per iquali vige l’obbligo divalutare con adeguateverifiche tecniche lo statodi sicurezza d’uso neiconfronti dell’azionesismica.Tali struttureinfatti svolgono, a seguitodi crisi sismica, funzionistrategiche per le finalitàdi protezione civile oassumono una posizionedi rischio rilevante inrelazione alleconseguenze derivanti dalloro collasso strutturale.Vengono quindi forniti:• strumenti operativi perun approccio organicoalla valutazione dei livellidi sicurezza sismica degliedifici esistenti (abachi,diagrammi di flusso etabelle sintetiche);• strumenti operativi perun’efficace prevenzionedel rischio sismico;• strumenti speditivi utiliad indirizzare il tecnicoprogettista verso unarapida ed efficacevalutazione a vista dellavulnerabilità sismica;• guida sintetica ainecessari interventi diadeguamento omiglioramento sismico;• documentazionefotografica di esempi didanno sismico e degradostrutturale;• documentazionefotografica delle tecniched’intervento più efficaci.Il testo propone infinemetodiche complete peruna rapida effettuazionedelle verifiche tecniche diadeguatezza sismica emodalità di interventoper adeguamenti omiglioramenti controllatidella vulnerabilità sismica.

Mario Di NicolaBENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO:NUOVE PROCEDURE,NUOVEAUTORIZZAZIONIGuida professionaleall’applicazione del d.lgs. 22gennaio 2004, n. 42 della l.15 dicembre 2004 n. 308 edel decreto 17 marzo2005. Edizione Aggiornatacon le nuove norme in materia di compatibilitàpaesaggistica.Con CD-Rom per sistemaoperativo Windows® 95 osuccessivi contenente lamodulistica di riferimentorelativa alla progettazione,agli adempimentiamministrativi eall’autorizzazione, nonchéla normativa nazionale eregionale in materia ditutela del paesaggio.Maggioli Editore 2005.Pagine 428, Euro 39,00–––––––––Con l’entrata in vigoredelle norme di direttaapplicazione della legge 15dicembre 2004, n. 308,relative al condonoambientale edaccertamento dicompatibilità paesaggistica,sono state apportatenotevoli modifiche alCodice dei beni culturali edel paesaggio, di cui aldecreto legislativo 22gennaio 2004, n. 42.Infatti la norma prevede lasanatoria per tutti i lavori

compiuti sui benipaesaggistici entro e nonoltre il 30 settembre 2004,in assenza o in difformitàdalla prescrittaautorizzazione paesaggistica,a condizione che vengaaccertata la compatibilitàpaesaggistica.Mentre con la sanatoria deilavori realizzati in assenza oin difformitàdall’autorizzazionepaesaggistica dopo il 30settembre 2004, qualoranon abbiano determinatocreazioni di superfici utili ovolumi ovvero aumento diquelli legittimamenterealizzati, non si applicano lepene previste dall’art. 44 deld.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.L’opera affronta gli aspettiinerenti il rinnovamento deibeni culturali attraverso laspecifica dei beni oggetto ditutela; le misure diprotezione e diconservazione; lacircolazione in ambitonazionale ed internazionale,nonché in ambito delterritorio dell’Unioneeuropea; le ricerche, iritrovamenti e le scoperte;la fruizione dei beni culturalied i principi della lorovalorizzazione; le sanzioniamministrative e penali.Illustra in modo esaurientegli aspetti dei beni delpaesaggio attraverso latutela e la valorizzazione deibeni paesaggistici;l’individuazione dei benipaesaggistici; la pianificazionepaesaggistica; il controllo e lagestione dei beni soggetti atutela; il procedimento per ilrilascio dell’autorizzazionepaesaggistica; le disposizioniper l’attuazione del Codice;le sanzioni amministrative epenali.Approfondisce la sanatoriadei reati paesaggistici, di cuialla relativa legge 15dicembre 2004, n. 308,analizzando specificatamente

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i due regimi di sanatoriaprevisti dalla norma; ilprocedimento per larichiesta di sanatoria; ilparere di compatibilitàpaesaggistica; il parere dellasoprintendenza; le sanzioniamministrative applicabili;le sanzioni previste incarenza di titolo insanatoria.Il volume contiene unricco formulario peradempiere agli interventisui beni culturali, nonché atutte le incombenze per ilrilascio dell’autorizzazionepaesaggistica el’autorizzazionepaesaggistica in sanatoria,propedeutiche al rilasciodel titolo abilitativo edilizionelle aree interessate dalvincolo di tutela delpaesaggio.

Paolo Luchetti,Giuseppe SemeraroIL PIANO DIMANUTENZIONEEPC Libri anno 2005.Pagine 223, Euro 79,00.Seconda edizione–––––––––Conforme alla legge n.109/94 (legge quadro suilavori pubblici) e all’art. 40

del D.P.R. n. 554/99(regolamento inattuazione alla leggequadro) e alle normeUNI.Con la nuova versionedel softwareprofessionale EPC PLANper la redazione dei pianidi manutenzione.Un libro e un Cd-Romper elaborare senzaproblemi il piano dimanutenzione previstodalla legge quadro suilavori pubblici.Rispettando i termini e lemodalità fissate dal regolamento diattuazione (DPR n.554/99).Il documento, infatti, deveaccompagnareobbligatoriamente tutti iprogetti esecutivi per le

opere pubbliche a partiredal 28 luglio del 2002.Il manuale, oltre adoffrire un quadroesauriente delledisposizioni in vigorecontiene una serie disuggerimenti pratici eoperativi per la correttaredazione dei piani dimanutenzione.Il libro, giunto alla suaseconda edizione, èarricchito dalla nuovaversione del software EpcPlan per la redazione deipiani di manutenzione. Edoffre una completa bancadati relativa non solo agliedifici ma anche alleinfrastrutture stradali(strade, fognature,pubblica illuminazione,etc.).

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