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EDUCAZIONE AMBIENTALE – LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti -

Biodiversita' tigre fabrizio cesaretti

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Queste slide sono state utilizzate durante le lezioni dedicate all'anno internazionale della Biodiversità nel plesso scolastico di Canale Monterano (Rm). Sono state studiate e progettate per rendere il più comprensibile possibile un argomento solo in apparenza distante e "ostico" come quello della Biodiversità. I bambini e i ragazzi hanno gradito l'argomento, come spero farete anche voi...BUONA VISIONE!! ;-)

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EDUCAZIONE AMBIENTALE – LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti -

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BIODIVERSI….CHE?!?

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UN ANNO IMPEGNATIVO

Il 2010 è stato l’anno dedicato alla Biodiversità. Lanciata a Malahide (in Irlanda nel 2004 sotto la Presidenza irlandese dell’UE) e ratificata in Italia, con un impegno storico, a Montecatini nel 2005 il “conto alla rovescia 2010” era nato da una larga alleanza di persone che intendevano cooperare per arrestare la perdita di biodiversità biologica entro l’anno 2010. Scopo dell’iniziativa era quello di coordinare tutti i governi Europei nell’adozione delle misure necessarie per fermare la perdita di Biodiversità, catalizzando azioni sia dell’ambito pubblico che privato. In particolare, le azioni previste:• Focalizzare l’attenzione del pubblico e di tutte le parti sugli impegni 2010 per tenere la

Biodiversità al centro dell’agenda politica;• Mantenere una pressione continua su tutte le parti per contribuire alla realizzazione

degli impegni 2010 per la Biodiversità;• Sviluppare ed implementare un piano d’azione per realizzare l’impegno del 2010.

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LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA’

Cerchiamo di capire cosa comporta perdere Biodiversità. Per questo piccolo percorso osserveremo uno tra i più grandi predatori del Pianeta: la TIGRE! Cosa succede quando variano le condizioni di vita?Che effetto può avere un predatore sulla biodiversità?Cosa succederebbe se sparisse dal nostro Pianeta?Ma prima di tutto:

chi è la TIGRE?!?

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CURIOSITÀ: ORIGINE DEL NOME

La parola "tigre" deriva dalla parola greca "τίγρις" (Greco antico) e latina "tigris", che a sua volta proviene dall'antico persiano Tigrā-, con il significato di "freccia", in riferimento alla velocità dell'animale; ed è anche l'origine del nome del fiume Tigri (un importante corso d'acqua dell'Asia occidentale lungo ben 1.900 km). 4

TIGRE = =

FIUME TIGRI FRECCIA

(Cioè veloce, scattante)

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ALTRI SIGNIFICATI DELLA PAROLA TIGRE

TIGRE è una parola che può assumere vari significati nel linguaggio. Eccone alcuni:In zoologia, il termine "tigre" è stato utilizzato per estensione nella definizione di molti dei grandi felini maculati o a strisce: ad esempio, i termini "Tigre d'America", "Tigre del Guyana" e "Tigre nera" sono stati precedentemente utilizzate per il giaguaro (Panthera onca), mentre in molti paesi del Sud America e America centrale viene chiamato "El tigre". Inoltre, è ancora così per il gatto giaguaro, chiamato anche "gatto-tigre" e con il nome scientifico di (Leopardus tigrinus).Molti altri animali hanno un nome composto dalla parola "tigre", dovuta alla caratteristica striatura che li contraddistingue, come lo squalo tigre, la tigre della Tasmania, la zanzara tigre e il serpente tigre.Anche nel campo dei minerali si riscontra l'utilizzo del nome, come per l'Occhio di tigre una pietra semipreziosa della famiglia dei quarzi.Viene anche utilizzata come espressione per indicare una persona aggressiva, si dice che un Uomo feroce e spietato sia come una tigre o possa essere "geloso come una tigre". Al contrario, si parla di "tigre di carta" per descrivere qualcosa di spaventoso in apparenza ma in realtà innocuo.

Occhio di Tigre

Zanzara Tigre

Cartoni animati e fumetti

dell’uomo Tigre

Sandokan - La Tigre della Malesia

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ZODIACO CINESEBIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti

Lo Zodiaco Cinese è composto da cinque cicli di dodici anni ciascuno (in totale sessant’anni) e ogni anno viene dedicato tradizionalmente a un animale. Il 2010 è stato l’anno della tigre.

2637 a. C.

Fu l’imperatore Huang Ti fu fondatore dell’oroscopo cinese

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La tigre (Panthera tigris, Linnaeus 1758) è un mammifero della famiglia dei felidi (la stessa del gatto domestico). Con un peso che può arrivare fino a 300 kg, la tigre è il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera (tigre, leone, giaguaro, leopardo e leopardo delle nevi), ed è l'unico felide moderno a raggiungere le dimensioni dei più grandi felidi preistorici (arrivando anche a 3,3 metri di lunghezza). È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura.

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LA TIGRE: IL PIÙ GRANDE GATTO SELVATICO CHE ESISTE IN NATURA

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LA TIGRE: IL PIÙ GRANDE GATTO SELVATICO CHE ESISTE IN NATURA

Da 2 fino a 3,7 metri a seconda della sottospecie (considerando anche la coda)

Peso = da 57 fino a 300 kg

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(L’albero filogenetico è un diagramma che mostra le relazioni di discendenza comune di gruppi tassonomici di organismi).

LE ORIGINI

Un “nonno” in comune!!

ALBERO FILOGENETICO

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LA TIGRE: DOVE VIVE?

HABITAT L’habitat è il luogo, inteso come ambiente, che possiede quelle caratteristiche fisiche o abiotiche, che permettono ad una data specie di vivere e svilupparsi (è l'ambiente che può circondare una popolazione di una specie).La tigre occupa più di duecento diversi tipi di habitat, che possono variare dalle foreste pluviali tropicali ai boschi di conifere e betulle nell'oriente russo, attraverso le mangrovie della foresta di Sundarbans (delta del fiume Gange). Questo dimostra un'elevata adattabilità, caratterizzata dalla capacità di affrontare una svariata gamma di condizioni climatiche, che comprende zone completamente opposte tra loro, come quelle umide e calde ad aree estremamente rigide e nevose dove le temperature possono essere le più basse -40 gradi Celsius. Fino al 2008 si credeva che la tigre potesse vivere fino ad un'altezza pari a 3000 metri, ma nel Bhutan, sono stare trovate e fotografate tracce di impronte di tigri che hanno dimostrato che questo predatore possa arrivare ad abitare in territori che si trovano tra i 3700 ed i 4300 metri. Nel 2010 alcuni reporter della BBC hanno scoperto, attraverso delle telecamere nascoste, che la tigre del Bengala si può spostare e permanere fino ai 4000 metri di altezza.

Foresta pluviale tropicale in Thailandia

Tigre mimetizzata nella vegetazione del Parco nazionale di Kanha

Foresta pluviale tropicale in Malesia

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CACCIA E DIETA

La tigre ha un fabbisogno alimentare di 3-4 tonnellate di carne all'anno. Abitualmente caccia da sola. In casi eccezionali, però - come è già stato rilevato - si sono visti due esemplari cooperare all'abbattimento di una preda molto grande.L'attività ha inizio di preferenza al calar del sole. Il felino percorre, lento e silenzioso, i sentieri del proprio territorio, fermandosi talvolta per fiutare od osservare qualche traccia di possibili prede. Taluni esemplari sembrano compiere un preciso percorso, già ben delineato da marcature precedenti. La ricerca di cibo è comunque irta di difficoltà. Si è calcolato che su oltre 20 tentativi di agguato solo uno si conclude positivamente.La tigre, dopo aver avvistato la preda, si nasconde nell'erba alta per avvicinarla quanto più è possibile senza farsi scorgere. Perché il suo attacco abbia possibilità di successo, deve trovarsi in un raggio d'azione che non superi i 10-20 metri. Quando il momento appare opportuno, il felino balza come una molla addosso all'animale facendo leva sulle potenti zampe posteriori. CACCIATRICE DALLA ENORME FORZA, LA TIGRE È IN GRADO DI UCCIDERE ANCHE ANIMALI GRANDI QUATTRO O CINQUE VOLTE LA SUA TAGLIA.

Una tigre siberiana (Panthera tigris altaica) a caccia di un cervo.

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RIDUZIONE DELL’AREALE

Riduzione dell'Areale delle tigri dal 1900 al 1990 (mappa WWF)

Ridurre gli areali ha significato per le tigri diminuire la possibilità di cacciare un buon numero di prede!!!

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

DRASTICA DIMINUZIONE: l’abbassamento del numero di individui non è però dovuto a nessun fenomeno naturale (come ad esempio potrebbero essere le eruzioni, i terremoti, le malattie).

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

CAUSE DELL’ESTINZIONE 1°) Riduzione degli areali: cioè delle zone (intese come aree geografiche) dove le tigri possono vivere in santa pace.

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

La variabilità genetica è un “disordine benevolo” che corrisponde alla plasticità e capacità di adattamento. E’ uno dei segnali più indicativi della salute di una specie. Infatti, se per qualsiasi causa una popolazione perde drasticamente il proprio numero di individui, si riduce inevitabilmente anche la variabilità genetica (si parlerà allora di erosione genetica) e di conseguenza aumenta la probabilità che il processo di estinzione avvenga con rapidità.

PER CHI HA VOGLIA DI APPROFONDIRE LE “TURBOLENZE” CHE SI OTTENGONO MINACCIANDO LE SPECIE ANIMALI E VEGETALI POTRA’ STUDIARE ANCHE:

• EFFETTO COLLO DI BOTTIGLIA• EFFETTO DEL FONDATORE• LEGGE DI HARDY-WEINBERG

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

CAUSE DELL’ESTINZIONE 2°) Perdita di variabilità genetica: viene persa la possibilità da parte delle specie di offrire risposte di adattamento al variare di alcuni fattori (ex. Al polo nord sarà più adatto un Orso bianco rispetto al Panda. Tutti e due sono orsi, ma ogniuno di loro si è specializzato, grazie ad una serie di fattori tra cui i propri geni, a vivere in un determinato ambiente piuttosto che in un altro).

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

La Tigre del Caspio Panthera tigris virgata, (Illiger 1815).Era diffusa in Anatolia, Caucaso, Kurdistan, Iran, Afganistan e in gran parte dell'Asia Centrale fino alla Mongolia. Questa sottospecie era tra tutte quella diffusa più ad occidente ed era inoltre una delle più grandi, rivaleggiando per imponenza con la tigre siberiana. L'ultimo avvistamento in natura avvenne intorno ai primi anni Settanta e non esistevano esemplari in cattività. La sua estinzione è stata attribuita alla caccia diretta contro la tigre ed alla caccia verso le sue prede, nonché alla costante distruzione del suo habitat.

La Tigre di Giava (Panthera tigris sondaica), (Temminck 1844).Era diffusa in Indonesia e più precisamente nell'isola di Giava, caratterizzata da una taglia, per effetto del ridotto areale, più piccola rispetto alle specie continentali, era ampiamente diffusa sino al XIX secolo.Dichiarata ufficialmente estinta nel 1994 (Gratwicke, 2007).Le maggiori cause dell'estinzione furono la distruzione del suo habitat naturale, della caccia da parte dell'uomo e del declino del numero delle sue prede.

La Tigre di Bali (Panthera tigris balica), (Schwarz 1912).Era diffusa in Indonesia e più precisamente nell'isola di Bali, era la tigre con la taglia più piccola. Considerata estinta dal 1937. Le maggiori cause dell'estinzione furono attribuite, dato anche il piccolo e limitato habitat che aveva a disposizione (isola di bali), all'aumento della popolazione umana che comportò una forte deforestazione allo scopo di ottenere nuove superfici coltivabili, oltre che una vera e propria "persecuzione" della tigre, che incuteva timore nelle popolazioni locali.

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ESEMPLARE DI TIGRE BIANCA

CURIOSITA'Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello striato che serve a "spezzare" otticamente la figura dell'animale; il disegno del mantello varia leggermente da sottospecie a sottospecie. Vi sono tuttavia delle varianti al colore del mantello, principalmente nella sottospecie nominale Panthera tigris tigris (tigre indiana "del Bengala"), la più comune tra queste è quella con strisce nere su sfondo bianco, ma sono state osservate variazioni del mantello in bianco (con striature), albino (completamente bianco), nero e perfino blu.

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RISCHIO D'ESTINZIONE E MINACCE

INCREDIBILE MA VERO: anche sommando tra di loro tutte le popolazioni di tigre esistenti nel nostro pianeta non riusciremmo a superare i 3400 individui!!!

Nonostante le misure a tutela della conservazione della specie, attualmente tutte le sottospecie di tigre sono da considerarsi in pericolo d'estinzione. Si tratta di un processo in accelerazione a partire dagli ultimi due secoli. Fino alla metà del 1700, gli esemplari di questa specie erano numerosi e si spostavano agevolmente in ogni parte dell'Asia, costituendo i propri territori ovunque vi fosse abbondanza di prede. La loro popolazione complessiva superava la cifra di 100.000 unità, di cui 40.000 erano nelle giungle indiane.A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, la situazione incominciò a cambiare radicalmente. Le armi da fuoco, divenute più efficienti, misero gli esponenti delle classi agiate nella condizione di fare della caccia alla tigre uno sport elitario. Contemporaneamente, l'infittirsi dei rapporti commerciali con l'Europa provocò la forte richiesta sul mercato di legname di pregio, come per esempio il mogano, che cresce nelle foreste indiane.La caccia indiscriminata alla tigre da parte dell'uomo, data in particolar modo dal bracconaggio per il commercio delle pelli, alle credenze della medicina tradizionale cinese ed alla paura che l'animale incute per la fama di "mangiatrice di uomini", il tutto aggravato dalla sempre più riduzione del suo habitat naturale, hanno portato ad una diminuzione drastica del numero di esemplari in natura. Nel 2006 una stima mondiale ha portato in evidenza che gli esemplari in natura si aggirerebbero tra i 3.402 e i 5.140, mentre gli ultimi rilevamenti pongono il numero intorno ai 3.200 esemplari.

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

2°) CAUSE DELL’ESTINZIONE: L’UOMO E LA CACCIA!

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COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???

IN VIA DI ESTINZIONE!

Malgrado tutte le misura di tutela, tutte le sottospecie della tigre sono oggi in pericolo di estinzione. Il processo ha subito un’accelerazione grazie alla Caccia alla Tigre, una sorta di "sport" diffusosi a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, in epoca Vittoriana. Gli ufficiali britannici e gli indiani appartenenti alle caste più elevate rivaleggiavano nel numero delle tigri uccise (fra i potentati indiani nessuno superò il maharajah di Sarguja, il quale uccise nel corso della sua vita ben 1157 tigri).

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CAUSE DI ESTINZIONE

CACCIA

PELLICCIA

PRESUNTE PROPRIETA’ MEDICINALI

DISTRUZIONE AREALI (FORESTE)

CAUSE ESTINZIONE

E’ pura follia continuare le stesse pratiche che noi uomini stiamo mantenendo oggi. Bisogna trovare il “giusto equilibrio” per riuscire davvero a vivere in armonia con la natura. Servirà coraggio, decisioni consapevoli e una politica più attenta all’ambiente. Se non ci sforzeremo di cambiare e soprattutto a di mantenere i nostri cambiamenti, rischieremmo di perdere per sempre il nostro “paradiso terrestre”.