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(Biscotti e coll. 2008). Programma conservativo 1. Controllare il dolore e la flogosi: il dolore, infiammazione e il versamento a livello articolare, costituiscono tre fattori d’aggravamento della patologia in quanto inibiscono un’ottimale reclutamento del quadricipite, aggravando ulteriormente il quadro clinico. Occorre per tanto controllarli grazie all’utilizzo di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), kinesio taping elasticodecomplessivo, ghiaccio e adeguate terapie fisiche, come ad esempio la magnetoterapia e la ionoforesi. E’ inoltre necessario ridurre il sovraccarico funzionario al quale viene sottoposta l’articolazione del ginocchio, diminuendo o, se necessario, sospendendo l’attivita’ sportiva. 2. Effettuare un piano di lavoro specifico per il rinforzamento del quadricipite femorale, sia attraversa esercizi isometrici che isotonici. Soprattutto, e’ fondamentale rinforzare selettivamente il VMO (vasto mediale obliquo). Se si eseguono esercizi in catena cinetica chiusa, come ad esempio lo squat, e’ importante evitare eccessiva piegamenti delle ginocchia. 3. Lo stretching: e’ molto importante cercare di allungare sia i muscoli del polpaccio, dal momento che una loro retrazione comporta una pronazione compensatoria del piede che a sua volta causa un aumento dell’intrarotazione tibiale con conseguente ipersollecitazione rotulea, sia gli ischio- crurali, il tensore della fascia alata, la benderella ileo- tibiale ed il quadricipite. 4. Migliorare lo scorrimento rotuleo: lo scorrimento della rotula si puo’ migliorare tramite una sua mobilizzazione mediale passiva, allo scopo di detendere una struttura stabilizzatrice denominata retinacolo laterale. Alcuni Autori suggeriscono anche il taping rotuleo al fine di riottenere un ottimale riallineamento rotuleo e facilitarne lo scorrimento. 5. Si deve correggere un’eventuale iperpronazione del piede che, come detto precedentemente puo’ essere la causa dell’insorgenza della patologia rotulea, in questo caso occorre valutare l’opportunita’ di intervenire tramite ortesi platare. 6. Effettuare un lavoro di rinforzo dei muscoli extrarotatori (grande gluteo, medio gluteo, piriforme).

Biscotti e Coll.docx Condropatia Ginocchio Riabilitazione

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riabilitazione del ginocchio

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Page 1: Biscotti e Coll.docx Condropatia Ginocchio Riabilitazione

(Biscotti e coll. 2008).

Programma conservativo

1. Controllare il dolore e la flogosi: il dolore, infiammazione e il versamento a livello articolare, costituiscono tre fattori d’aggravamento della patologia in quanto inibiscono un’ottimale reclutamento del quadricipite, aggravando ulteriormente il quadro clinico. Occorre per tanto controllarli grazie all’utilizzo di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), kinesio taping elasticodecomplessivo, ghiaccio e adeguate terapie fisiche, come ad esempio la magnetoterapia e la ionoforesi. E’ inoltre necessario ridurre il sovraccarico funzionario al quale viene sottoposta l’articolazione del ginocchio, diminuendo o, se necessario, sospendendo l’attivita’ sportiva.

2. Effettuare un piano di lavoro specifico per il rinforzamento del quadricipite femorale, sia attraversa esercizi isometrici che isotonici. Soprattutto, e’ fondamentale rinforzare selettivamente il VMO (vasto mediale obliquo). Se si eseguono esercizi in catena cinetica chiusa, come ad esempio lo squat, e’ importante evitare eccessiva piegamenti delle ginocchia.

3. Lo stretching: e’ molto importante cercare di allungare sia i muscoli del polpaccio, dal momento che una loro retrazione comporta una pronazione compensatoria del piede che a sua volta causa un aumento dell’intrarotazione tibiale con conseguente ipersollecitazione rotulea, sia gli ischio-crurali, il tensore della fascia alata, la benderella ileo-tibiale ed il quadricipite.

4. Migliorare lo scorrimento rotuleo: lo scorrimento della rotula si puo’ migliorare tramite una sua mobilizzazione mediale passiva, allo scopo di detendere una struttura stabilizzatrice denominata retinacolo laterale. Alcuni Autori suggeriscono anche il taping rotuleo al fine di riottenere un ottimale riallineamento rotuleo e facilitarne lo scorrimento.

5. Si deve correggere un’eventuale iperpronazione del piede che, come detto precedentemente puo’ essere la causa dell’insorgenza della patologia rotulea, in questo caso occorre valutare l’opportunita’ di intervenire tramite ortesi platare.

6. Effettuare un lavoro di rinforzo dei muscoli extrarotatori (grande gluteo, medio gluteo, piriforme).

Gli esercizi a carico della muscolatura estensoria dell’arto inferiore, presentano una diversa incidenza per cio’ che riguarda la pressione effettuata a livello dell’articolazione femoro-rotulea, in funzione del fatto che vengano eseguiti in catena cinetica chiusa oppure aperta. In catena cinetica aperta, infatti, il momento di forza aumenta in funzione dell’estensione di pari passo alla compressione patello-femorale. In catena cinetica chiusa, al contrario, la compressione patello-femorale diminuisce in funzione dell’estensione. Per effettuare il potenziamento analitico del VMO il compromesso ideale e’ costituito dall’utilizzo di carichi modesti effettuati secondo una modalita’ di tipo resistivo, e che quindi reclutino soddisfacentemente il VMO, senza creare contestualmente eccessive forze compressive a livello articolare. E’ consigliato iniziare gli esercizi con un angolo di lavoro femoro-tibiale compreso fra100º – 50º di piegamento. Utilizzando la leg-extension : per ottenere un’attivazione selettiva del VMO occorre in primo luogo lavorare sugli ultimi gradi di estensione ( 0º – 30º ) mantenendo la punta del piede extraruotata od, ancora meglio, il piede supinato. Inoltre flettendo il busto avanti, si inibisce l’intervento del retto femorale e l’impegno del VMO e’ potenziata dalla contrazione isometrica della muscolatura adduttoria.