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Aspetti teorico-assistenziali del bisogno di sicurezza Fondamenti di Infermieristica Clinica I anno Corso di Laurea per Infermieri www.slidetube.it

Bisogno di sicurezza · 3. Prevenzione terziaria: ... infertilità , radiodermite) - 2) Genetici (mutazioni geniche, aberrazioni ... • Grado di attenzione

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Aspetti teorico-assistenziali del bisogno di sicurezza

Fondamenti di Infermieristica Clinica

I anno Corso di Laurea per Infermieri

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Sicurezza

• Tutela della persona umana

• Diritto alla vita

• Diritto alla sicurezza

• Diritto alla libertà dal bisogno

• Diritto alla libertà dal pericolo

Dovere dello Stato di tutelare la salute dei cittadini

Dovere di ogni cittadino di tutelare l’integrità personale

propria e altrui

(art. 32, 35, 41 della Carta Costituzionale; legge 626/94)

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Medicina Preventina

Branche specialistiche:

• Igiene: prevenzione nell’ambito degli ambienti di vita in genere

• Medicina del Lavoro: prevenzione nell’ambito dei luoghi di lavoro

1. Prevenzione primaria: evitare il danno

2. Prevenzione secondaria: diagnosi precoce

3. Prevenzione terziaria: evitare che il danno si aggravi (riabilitazione)

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Rischio: possibilità di un evento dal quale derivi un danno

• Rischio generico: comune a tutta la popolazione (inquinamento, fulmini, terremoti)

• Rischio specifico o professionale è limitato ad alcune categorie di persone esposte a un potenziale pericolo

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• Infortunio sul lavoro:

Evento accidentale in occasione del lavoro che ripercuotendosi dall’esterno in tempo breve sul corpo ne determina un danno

• Malattia professionale:

Processo morboso non occasionale che si contrae nell’esercizio e a causa della professione, dove il lavoro rappresenta un rischio specifico, ad azione diretta e diluita nel tempo

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Fattori di rischio

• Agenti chimici

• Agenti fisici

• Agenti biologici/infettivi

• Agenti psicosociali ed organizzativi

• Rischi generici

• Rischi ospedalieri

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Principali fattori di rischio extra-ospedalieri

Determinati da agenti:

• Chimici (veleni, irritanti, intossicanti o inquinanti)

• Termici (fiamme, vapori)

• Elettrici

• Luminosi (raggi UV, luce molto intensa)

• Radioattivi

• Sonori

• Meccanici (urti, cadute, lesioni)

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Principali fattori di rischio ospedalieri

Rischi Fisici:• Rischio radiologico:Radiazioni ionizzanti (diagnostica per

immagini, radioterapia, medicina nucleare)

- particelle , e neutroni - raggi x , Le radiazioni, a eccezione di quelle

elettromagnetiche della regione visibile e infrarossa dello spettro, non sono percepibili attraverso i sensi

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Meccanismi elementari del danno biologico su DNA e nucleo cellulare: alterazione cromosomica, mutazione di un singolo gene o riduzione di efficienza dei sistemi di riparazione

Organi più colpiti: testicoli, ovaie, cute, cristallino e midollo osseo.

Effetti: - 1) Somatici (leucemie, tumori solidi, cataratte,

infertilità , radiodermite)- 2) Genetici (mutazioni geniche, aberrazioni

cromosomiche)

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• Le radiazioni ionizzanti hanno sia capacità iniziatrice che promotrice dei tumori, secondo una nota correlazione quantitativa tra dose e probabilità di induzione oncogena

• Il meccanismo elementare che porta alla comparsa di un tumore è rappresentato da mutazioni genetiche su cellule somatiche, specie quelle che interessano geni regolatori, soppressori e proto-oncogeni.

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• Nella fase fetale, dall’inizio del 3 mese fino al termine della gravidanza,

la frequenza e la gravità delle malformazioni diminuiscono, mentre risulta rilevante il rischio di uno sviluppo difettoso del sistema nervoso centrale

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RADIOLESIONI CUTANEE

Eritema:Esposizione acuta: 6 – 8 Gy (gray: 1 Gy= 100 rad misura della dose assorbita)Esposizione cronica: 30 Gy

Epilazione:- Temporanea: 3-4 Gy (esposizione acuta)- Permanente: 7 Gy (esposizione acuta) 50-60 Gy (esposizione frazionata in alcune settimane)

Epidermide secca: 5GyEpidermide essudativa: 12-20 GyUlcerazioni cutanee: 18 GyNecrosi: 25 Gy

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Il rischio radiologico

Normative sulla protezione in campo radiologico vanno estese anche ai non addetti ai lavori ma esposti al rischio:

• Sentenza del Consiglio di Stato (decisione 2575/03 del 14 maggio 2003): l’indennita' di rischio radiologico spetta non solo al personale medico e tecnico di radiologia, ma anche agli altri dipendenti che siano sottoposti in modo continuativo a radiazioni ionizzanti

• Obbligo di organizzare corsi di formazione continua in materia di Radioprotezione con periodicità almeno quinquennale (art. 7 del D.lgs. 187/2000)

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Principali fattori di rischio ospedalieri

Rischi fisici:

• Radiazioni non ionizzanti (RMN, marconiterapia, radarterapia, ipertermia, magnetoterapica, chirurgia-laser)

Esteso campo di frequenze di onde elettromagnetiche: da 0 a 300 THz, radiazioni ottiche (infrarosso, visibile, ultravioletto) usate per diagnosi, terapia, sterilizzazione e disinfezione

Effetti poco chiari: su sistema cardiovascolare, sistema nervoso, sangue, occhio, ecc.

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Principali fattori di rischio ospedalieri

Rischi fisici:

• Microclima (temperatura, umidità, velocità dell’aria)

• Illuminazione

• Pressione (camere iperbariche)

• Rumore

• Vibrazioni

• Movimentazione manuale dei carichi

• Videoterminali

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Postura corretta al videoterminale

• Occhi distanti dallo schermo 40-60 cm

• Busto eretto, sedile regolabile e posto

a 40-50 cm dal pavimento

• Piano di appoggio della tastiera

orizzontale e disposto a 60-70 cm dal

suolo

• Gambe ad angolo retto rispetto ai

piedi che poggiano bene sul pavimento

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Principali fattori di rischio ospedalieri

Rischi chimici:• Laboratori bio-medici

• Disinfettanti

• Gas anestetici

• Chemioterapici antiblastici

• Rischio allergico

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Principali fattori di rischio ospedalieri

Rischio biologico:

• Rischio infettivo:

- ospedale

- pronto soccorso

- emodialisi

- laboratorio microbiologico

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Agenti psico-sociali ed organizzativi

• Turnazione

• Lavoro notturnoRotazioni regolari

Limitare notti consecutive

Almeno 24 ore di intervallo dopo il turno di notte

Non iniziare troppo presto il turno del mattino

Maggior numero possibile di week-end liberi

Preferire la rotazione in ritardo di fase (M-P-N)(Costa G. 1990)

• Stress da carico di lavoro eccessivo

• Burn-out

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Bisogno di sicurezzaFattori che influiscono sulla sicurezza.• Percezione e cognizione• Grado di attenzione• Mobilità e reattività• Integrità dei sistemi:

1. Cardiovascolare2. Muscolo-scheletrico3. Neurologico

• Età e fase di sviluppo• Esperienza diretta• Ambiente (domestico, pubblico, professionale)

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PROCESSO DI ASSISTENZA PER IL BISOGNO DI SICUREZZA

• Raccolta dati:

- accertare la presenza di fattori di rischio (dati soggettivi e oggettivi)

Diagnosi infermieristiche:

Rischio di lesione:Rischio di aspirazione

Rischio di avvelenamento

Rischio di cadute

Rischio di soffocamento

Rischio di trauma (ferita, ustione, frattura, ecc.)

Rischio di infezione

Inefficace mantenimento della salutewww.slidetube.it

D. I. Rischio di lesione

Definizione:

stato in cui la persona è a rischio di subire danni a causa di deficit percettivi o fisiologici, inadeguata consapevolezza dei rischi o livello di maturazione legato all’età.

Presenza di fattori di rischio

Fattori correlati:

Correlato a inadeguata conoscenza delle precauzioni necessarie, secondaria a deficit sensoriale o motorio

Correlato a inadeguata consapevolezza dei rischi ambientali

Correlato a ipotensione ortostatica

Interventi:

Ridurre o eliminare i fattori di rischio (interventi di natura tecnica,

relazionale, educativa)

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D.I. Rischio di infezione

Def.: stato in cui l’organismo è a rischio di essere invaso da agenti opportunistici o patogeni (virus, miceti, batteri, protozoi o altri parassiti), da fonti endogene o esogene

Descrive una situazione in cui le difese dell’ospite sono compromesse, rendendolo più suscettibile ai patogeni.

Obiettivi degli interventi infermieristici:

- ridurre al minimo l’introduzione di microrganismi

- rafforzare la resistenza alle infezioni (per esempio, migliorare lo stato nutrizionale).

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Prevenzione rischio infettivo in ospedale

• Precauzioni standard (sangue e liquidi biologici), lavaggio mani

- Uso di dispositivi di protezione individuale (DPI): guanti, maschere, occhiali, scudi facciali, camice, grembiuli

- Controllo ambientale

- Cura della biancheria

- Prevenzione infortuni (evitare ferite e punture con oggetti taglienti contaminati: aghi, bisturi, ecc.)

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Prevenzione rischio infettivo in ospedale

• Isolamento

(linee-guida CDC Atlanta)

• Vaccinazioni (profilassi generale: D. 7/04/99 Ministro Sanità: DTP, antipolio, Epatite B, MPR)

• Vaccinazioni personale sanitario (626/1994, art 86): antitetanica, antitubercolare, antiepatite B, salmonelle attenuate.

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D.I. Inefficace mantenimento della salute

• Def. Stato in cui la persona (o il gruppo) è soggetto, o rischia di essere soggetto, a un’alterazione della salute a causa di uno stile di vita inadeguato e della mancanza delle conoscenzenecessarie per gestire una determinata condizione

• Caratteristiche definentiMaggiori: la persona riferisce o dimostra un’abitudine o uno stile

di vita non sano (es.: guida imprudente, abuso di sostanze, consumo di alimenti in eccesso, tabagismo)

• Fattori correlati (esempi): Correlato a: mancanza di motivazioneCorrelato a: insufficiente istruzioneCorrelato a: difficoltà di accesso a sevizi sanitari adeguati

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