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BLACKBIRD di David Harrower Traduzione di Alessandra Serra

BLACKBIRD di David Harrower Traduzione di Alessandra Serra€¦ · BLACKBIRD di David Harrower Traduzione di Alessandra Serra . 2 Una, una donna sulla trentina. Cappotto, vestito,

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BLACKBIRD

di

David Harrower

Traduzione

di

Alessandra Serra

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Una, una donna sulla trentina. Cappotto, vestito, guanti, borsa. Ray, un uomo sui cinquantacinque anni. Pantaloni, camicia, cravatta. Un cellulare agganciato alla cintura.

Una stanza in cui vi è un tavolo basso, qualche sedia e vari armadietti. La porta è chiusa. Un bidone dell’immondizia con coperchio basculante pieno di rifiuti. Per terra, intorno alle sedie, altri rifiuti e contenitori con avanzi di cibo. Una finestra oblunga con vetri smerigliati da cui, di tanto in tanto, vediamo passare delle sagome. UNA Sorpreso. RAY Beh, certo. Sì. Bene. Pausa. UNA E allora RAY Aspetta. Pausa. Ray va a socchiudere la porta. UNA Avevi da fare. RAY Sì. UNA E loro? RAY Ho ancora da fare. Ero con uno dei nostri direttori. Stiamo finendo un lavoro. Loro Quindi forse Loro??

xx verranno a cercarmi. verranno a chiamarmi. Hanno ancora bisogno di me. sono ancora necessario UNA Ma non ce l’hanno una casa? RAY Una casa? UNA Sì, fuori di qui.

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RAY Non lo so. UNA Dove andare. una casa dove andare. Stanno ancora lavorando. E’ tardi. RAY Tra poco finiamo. Così potranno andarsene. Se ne andranno subito. E’ arrivato un ordine all’ultimo momento e dobbiamo evaderlo anche se è tardi. E’ tardi certo ma L’ora non conta. L’ordine va comunque evaso e consegnato. Abbiamo dei tempi molto stretti. UNA Sei tu che decidi quando possono andare via? RAY No. Ma, devo verificare Che tutto sia stato fatto. Devo accertarmene. UNA Cos’è che fate esattamente? RAY Dentistica. UNA Perché RAY A volte anche parafarmaceutica. UNA Perché dalla targa sulla porta. Non si capisce. E’ un po’ come quando passi davanti a quei capannoni industriali ci sono passata adesso in autostrada, per venire qui. Sai, costruzioni a un piano solo, le macchine parcheggiate fuori, sullo spiazzo impossibile capire cosa succeda dentro. Un orologio digitale bene in vista che registra la temperatura esterna. Anche qui è così. C’è una barriera all’ingresso. Ray raccoglie un po’ di porcherie. E’ qui che mangi? RAY No. Non qui. Non io. Solo il personale.

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UNA Non dovrebbero ridurlo così. Il pavimento. Tenta di mettere un po’ di porcherie nel bidone. E’ troppo pieno. Le pigia dentro. E tu dove mangi? RAY Sei venuta per conto tuo? UNA Sì. Vuoi dire, se sono venuta da sola? RAY Sì. Se sei venuta da sola. UNA Sì. RAY Perché sei venuta? Mi puoi dire perché sei venuta? Che cosa sei venuta a fare? UNA Avete delle pause? Pausa sigaretta? Pensi che verranno … RAY No. (perché) Ormai è tardi. UNA Non ci interromperanno? Non voglio che entri nessuno, qui. RAY Cos’è che dovrebbero interrompere? Cos’è che vuoi? Non ho molto tempo. UNA Me ne sono accorta RAY E se devo essere sincero UNA Cosa? RAY Io Non dovrei essere qui con te. Lo sai, vero? Sai che non dovrei rimanere qui? Giusto? UNA No. Giusto. RAY Non sono nemmeno obbligato ad ascoltarti. E nemmeno a risponderti. Quindi Ti do solo qualche minuto

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Un paio di minuti e poi dovrai andartene e perché di là hanno bisogno di me. Calpesta un contenitore con del cibo avanzato, senza accorgersene. UNA Attento. E’ ancora pieno. Non se ne saranno accorti. Dovreste fare qualcosa. Raccoglie il contenitore. RAY Non facciamo altro. Si l’hanno detto Continuiamo a ripeterlo. Sai lo diciamo in continuazione Ray va a mettere il contenitore nel bidone e lo pigia dentro. Bussano alla porta. Lui si affaccia per vedere chi è. Esce e si richiude la porta alle spalle. Una si guarda attorno e poi si siede. Ray rientra. Lascia la porta socchiusa; come prima. Perché non usciamo di qui? UNA Per andare dove? RAY Fuori. Fuori UNA No. RAY Al parcheggio o al UNA Io sto benissimo qui. RAY Impossibile UNA Sei stato tu a spingermi qui dentro. RAY Non ti ho spinta UNA Perché nessuno mi vedesse. RAY Non ti ho spinta. Ti ho portata. UNA Si chiederanno chi sono, non è vero? RAY Ti hanno vista tutti. Perciò sì. Sicuramente. Si UNA Sei stato tu a farmi aspettare, Peter.

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Sono rimasta nell’ingresso per RAY Cosa vuoi? Ti dispiace dirmelo UNA Posso chiudere la porta? RAY No. UNA La chiudi tu allora? RAY La porta rimane aperta. UNA Perché? Io avrei freddo RAY Perché non voglio chiuderla. UNA C’è corrente. RAY Tanto tra un secondo ce ne andiamo. UNA Sì, ma nel frattempo. Guarda che sei stato tu a portarmi qui. RAY E adesso penso che sia meglio uscire. Possiamo andare al bar… UNA Chiudi la porta. Ray non si muove. Entra aria fredda. Mi dà fastidio. E’ sgradevole E allora la chiudo io. Pausa. Lei si alza e lo guarda, raggiunge la porta. Lui fa un passo verso di lei, poi si ferma. Lei chiude la porta di colpo, sbattendola. Ecco, ora è chiusa. Osserva le porcherie per terra accanto alla porta. Certo che la gente e poi si aspetta che siano gli altri a pulire. Prima ho detto a uno aveva buttato una lattina vuota di birra e un pacchetto di patatine per terra. Così. Così, in terra, senza ritegno. Gli ho detto, raccogli. Si è messo a ridere.

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Pensava stessi scherzando. RAY Ti dispiace dirmi Strizza gli occhi e poi se li strofina. UNA Era … assieme a una donna. Troia, mi ha detto lei. Per difenderlo. E lui rideva RAY Come hai fatto a trovarmi? UNA Ho visto

una foto in una rivista.(??)

RAY Dove? Quale? UNA In RAY Rivista? UNA una rivista specializzata. Promozionale. una di quelle patinate in una sala d’aspetto. una sala d’aspetto di un medico. Capito quali? RAY Sì. UNA C’era una foto sul retro. Tu con con un gruppo di persone. Un team. C’era scritto, team. Avevate vinto un premio. una specie di Riconoscimento per le vostre prestazione. RAY Quindi Cosa? Hai visto una foto Hai visto questa foto e sei venuta qui … UNA Hai amici? RAY E dalla foto

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UNA Amici? RAY Sì. Certo che ho amici, e che cosa UNA Nuovi o sempre gli stessi di una volta? Pausa Hai gli occhi rossi. Hanno l’aria di bruciarti. Ride brevemente tra sé e sé mentre si strofina di nuovo gli occhi. RAY Cos’hai provato? UNA Non te li strofinare. RAY una foto. E sei venuta qui in macchina UNA Sì. Vuoi vederla? RAY No non voglio vederla. UNA Sai di quale foto sto parlando RAY Sì, lo so. UNA Smetti di strofinarteli. RAY Mi bruciano. UNA Per forza, se continui a strofinarteli. RAY Me li strofino perché mi bruciano. È l’unico modo per farmelo passare. Sei venuta in macchina? UNA Sì. RAY E quanto ci hai messo? Da dove Non ci credo che UNA Sono io che ti È colpa mia il bruciore agli occhi? Pensi che mi stia inventando tutto? È proprio così Sei diventato allergico a me? Pausa. Lui la fissa. Non hai intenzione di rispondere RAY Andiamo a fare due passi. Lui si avvicina a lei.

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In piedi. Ti alzi, per piacere? Usciamo. Andiamo a fare due passi UNA Ti ho scritto delle lettere RAY Lettere? UNA Però RAY Non le ho mai ricevute. UNA Però RAY Le hai scritte? UNA Non te le ho mai spedite. Pausa. RAY Cosa mi avevi scritto? Quando UNA Non potevo mandartele Sono stati loro a dirmi, gli assistenti sociali. Quelli che poi mi hanno di scriverti una lettera delle lettere per dirti tutto quello che pensavo di te. Quello che provavo. quello che avevo voglia di dirti. Per non farti per non dartela vinta. Autorità. Ed era RAY Autorità? Cosa vuol dire? UNA Ne ho scritte a centinaia. Cavarti gli occhi. (?) Ho scritto che volevo cavarti gli occhi, ho scritto che volevo cavarteli e poi calpestarli. Gli occhi che mi avevano guardata.

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Le mani. Che E un sacco di altre cose. Le ho ancora tutte. RAY Le hai tenute? UNA Sì, le migliori. Le rileggo ancora di tanto in tanto. Quanta rabbia c’è dentro. Poi mi hanno detto di scrivere la parola speranza Mi hanno fatto scrivere parole di speranza. Quello che ero in grado di fare Quello che mi sentivo di fare Come vedevo il futuro Se era promettente le promesse che mi riservava il futuro malgrado te nonostante te a dispetto di te. Non mi hai risposto. Hai nuovi amici? O quelli di allora ti sono rimasti vicino? RAY Tu cosa pensi? UNA Io penso Io penso che RAY Ci avrai messo sei sette ore per venire qui. Perché? UNA Perché in quella foto sei RAY Per farmi soffrire? UNA Io non la chiamerei sofferenza Sono i tuoi occhi che soffrono. Continua a strofinarli. Più forte, dài. RAY Non avevo bisogno di parlarti. Me ne potevo benissimo andare. Non ho nessun obbligo nei tuoi confronti UNA Quindi quell’ uomo RAY Quale uomo? UNA Quello che ha buttato per terra i rifiuti, quel non è per via della sporcizia

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per lo sporco o lo sporcare. Ma per l’uomo, la persona che Non glielo avranno, avranno non gli avranno insegnato l’educazione le maniere civili e allora ho pensato, è come se andassi a casa sua a buttargli delle porcherie sul tappeto. Ma tanto le strade, i marciapiedi, non sono mica casa mia, Cosa vuoi che me ne importi. Penso che tu sia un animale. Nessuno si è mai occupato di te come si deve e sei così stupido troppo stupido per capirlo se no non ti faresti riconoscere da tutti per quello che sei veramente. Questo Non sai nemmeno di esistere. Io avevo chiesto di parlare con Peter. E mi è apparso Ray. Pausa RAY Che tu sia qui non ha senso

anzi è completamente sbagliato. Te ne accorgi? Te ne accorgi? Chi ti ha detto di venire qui? Chiunque sia stato ha sbagliato UNA Nessuno RAY Quelli che ti hanno aiutato. Il tuo medico UNA Sono anni che non li vedo più Non ti seguono mica per sempre. RAY Il tuo medico Un confronto Com’è che si chiamano? I

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Faccia a faccia Per … Io non ho dato nessun consenso. UNA No. RAY Per poi arrivare dove? Non hai diritto di di di umiliarmi. Qui nel posto in cui lavoro. Dove ci sono I miei colleghi. I colleghi di lavoro. Entri così, chiedi di me. Non ho niente da dirti. Io Tu per me sei una specie di fantasma che appare dal nulla. Tornatene a casa. Per favore. Lasciami stare. Tornatene a casa tua. UNA Pensi che abiti sempre nella stessa città? RAY Non lo so. Non so dove abiti. Come faccio a saperlo? UNA Sì. Abito sempre lì. Noi RAY Fuori di qui e UNA noi non ci siamo mai mossi da lì. RAY E allora tornaci. Tornaci. UNA E’ vero, mi sento proprio un fantasma. Sul serio. Mi sento un fantasma. Ovunque mi trovi. Te lo avevo anche scritto nelle mie lettere. Mi hai fatto diventare un fantasma. Quando la gente mi parla è come se non ci fossi. Non mi fanno mai parlare.

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RAY Esci di qui. Vai fuori. Senti. Dammi retta. Tu sei Esci, vai all’aria aperta. Fai un bel respiro. Prendi la macchina. Smetti di fare il fantasma. Vedrai che poi Ricominci a vivere Perché questo questo questo non sarebbe dovuto accadere Ti senti meglio adesso? Pensi ti abbia fatto bene? UNA Sì. RAY E allora Allora Non so cosa dirti. Tu sei sei troppo lontana Come fa a (?) farti bene? Rispondimi A meno che A meno che non lo sappia nemmeno tu quello che vuoi. Tu non sai perché sei qui. Dillo a quelli che ti hanno mandato UNA Non è stato nessuno Te l’ho detto RAY E allora non mi interessa Lui fa per andarsene. UNA Dove vai? RAY No. UNA Non andare via. RAY Non me ne importa niente e Non è una mia responsabilità UNA Guarda che ti seguo. RAY Fai come vuoi.

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Questo, questo è un inferno inferno. Tu hai bisogno di aiuto. Lui apre la porta ed esce. UNA Ray. Non lasciarmi qui da sola. Lui rientra e chiude la porta. RAY Ho da fare. Ho da verificare alcune cose. E Poi. Quando esco Stasera Ho ancora altri posti da controllare Hanno bisogno di me. UNA Cioè? Cos’è che fai? RAY Il fatto è che Non so nemmeno se sei davvero tu. Se tu sei lei. UNA Lo sono. Certo che lo sono. RAY Non ti ho nemmeno riconosciuto. UNA Mi hai riconosciuto. RAY Non ti ho riconosciuto Non ti riconosco. Tu. No. UNA Ma se sei impallidito. RAY No UNA Eri pallido come un morto. RAY Non quando ti ho vista. Non sapevo chi fossi

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C’è una donna che ti vuole Mi hanno detto UNA Quando io ti ho detto il mio nome RAY Sì Sì, conosco quel nome. Me lo ricordo. Cristo quel nome è Ma potresti essere una, una sua amica. Hai cambiato colore di capelli. una giornalista una UNA Ma non lo sono. RAY una della televisione, o che so io. Non capisco a cosa serva tutto questo. UNA Con quante altre dodicenni sei andato a letto? Pausa RAY Nessuna. UNA Vuoi che ti faccia vedere la voglia? Che hai baciato. O che ti dica quello che mi hai detto sulla spiaggia. indicando verso l’Olanda. dall’altra parte del mare O sul letto in quella stanza in Proprio nessuna? Cambiamo sai, noi dodicenni. Invecchiamo anche noi. (Cresciamo anche noi, credo) RAY Nessuna. UNA Solo io. In quella stanza. Pensavo che sarebbe stata più dura guardarti. Parlarti. Stavo quasi per andarmene. Ma non lo è. E’ facile. Ti avrei riconosciuto ovunque. Anche di schiena.

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Ho riconosciuto i tuoi occhi prima ancora di dirti il mio nome. Ho visto te. Hai qualcuno? Vivi con qualcuno? Non vuoi dirmelo. So che stai con una donna. Lo so da come mi hanno guardata lì fuori Da come ti hanno guardato gli altri quando venivi verso di me. E’ brava? Ti fa RAY Non ho intenzione di parlare di lei con te UNA E’ a casa che ti aspetta? Pausa. RAY Stai sperando che ti dica qualcosa? C’è qualcosa che vuoi che io ti dica, adesso? UNA Sa niente di me? RAY Non parlerò della mia vita. Né di chi ne fa parte. Se è questo ciò che volevi sapere, e non capisco proprio perché tu lo voglia sapere ?(non stai arrivando/andando da nessuna parte)?? Mi capisci? Hai capito? Pausa. UNA Mio padre è morto. Non lo sapevi? Non te l’ha detto nessuno? Lui scuote la testa Sei anni fa. Forse non c’eri. Forse eri da qualche altra parte. RAY Ero qui. Come? UNA E’ caduto. Inciampato.

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Sui gradini. E Poi le complicazioni. Si è lasciato andare per lui tu Eri nostro ospite. E io ero la sua piccolina E’ stato lui a invitarti, a casa nostra. (dopo) ti ha cercato dappertutto. RAY Sapeva bene dove mi trovavo i primi quattro anni. UNA Voleva ucciderti. Non ci avrebbe pensato due volte. Non faceva che dirlo. Era (cambiato) Ad alta voce Ti avrebbe ucciso RAY sobbalza, spaventato dal tono della voce. Ha quasi le lacrime agli occhi. Una cerca qualcosa nella borsa. RAY la guarda, smarrito. RAY Cos’hai nella borsa? Cosa c’è li dentro? UNA Ho bisogno di un RAY Dammela UNA No. Perché? RAY Cosa vuoi fare? Vuoi UNA Cosa? Lui le strappa la borsa. UNA Sei pazzo RAY Vuoi uccidermi…? Pausa. Fruga nella borsa.

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Tira fuori un pacchetto di fazzoletti di carta. UNA Sì, con un kleenex. Allunga una mano. Lui le dà il pacchetto. Dalla borsa tira fuori una bottiglia di acqua. E questa non è acqua, è vetriolo. Dalla borsa tira fuori la pagina strappata dalla rivista con la sua foto. Bussano alla porta. Una voce dalle quinte. VOCE Peter. Che succede? I due si guardano. Ray va alla porta. La apre quel tanto per vedere chi è. RAY(alla persona fuori) Tutto a posto. Richiude la porta. Ha sempre la foto in mano. UNA Quando l’ho vista la foto. Non è molto nitida. Ma sapevo che eri tu. Lo strappata dal giornale, me la sono portata a casa, e non e non ho più smesso di guardarla. Col nome sotto Peter. Peter? Non riuscivo a A volte sono lenta. Hai cambiato nome. RAY Sì. UNA E’ stato difficile? RAY No.

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No, è stato facilissimo. UNA Voglio dire decidere decidere di cambiarlo. Sceglierne uno nuovo. E’ eccitante? Quanti ne hai scartati prima di scegliere? Hai fatto una lista? RAY Ne ho scelto uno a caso. UNA In che modo? RAY Dall’elenco telefonico. UNA Hai chiuso gli occhi e hai puntato il dito. RAY Più o meno. UNA E il cognome? Peter e? Peter Posso chiedere a qualcuno qui fuori. RAY Trevelyan. UNA Peter Trevelyan RAY Sì. Pausa. Una fa lieve sorriso che subito soffoca. UNA E dove diavolo l’hai trovato? Peter Trevelyan? RAY Sotto la T. Era necessario cambiarlo. Era UNA Sì, ma Trevelyan Cristo. Hai Cristo santo Sembra Un Sembra un cognome aristocratico, da signore nel suo castello un vero sangue blu A caso dall’elenco del telefono Avevi la febbre quel giorno? Soffri di manie di grandezza?

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cristo Anche i ricchi vanno a letto vanno a letto con le ragazzine. Con le minorenni. Distruggendo le loro vite. Immagino che i ricchi scopino con le ragazzine tanto quanto i poveri una bella gara. Beh, però se ti serve Se Ti serve? Funziona Incute rispetto? E ti aiuta Ti aiuta a RAY Basta. UNA a dimenticare. RAY Basta adesso. UNA Non sanno niente, qui? Vero? E lei la tua compagna? Lei La proprietaria del castello Nessuno sa … RAY Lei sì UNA Lei sa? RAY Sì. UNA E come lo sa? RAY Gliel’ho detto io. UNA Gli hai raccontato tutto? RAY I fatti. UNA La mia età? RAY Sì. UNA Il verdetto? RAY Sì. UNA Quando? All’inizio della vostra RAY Sì. Stiamo insieme da sette anni.

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UNA Cosa le hai detto? Cosa? Dimmi cosa le hai detto? RAY Che a quarant’anni ho avuto una relazione illegale

che sono andato a letto con una minorenne. (ho fatto sesso con una minorenne)

UNA E non ha battuto ciglio? RAY Beh. Certo che sì. Ma le ho raccontato com’ era la mia vita allora non stavo bene. Avevo dei problemi e che non riuscivo ad affrontarli. Ho ceduto. E mi sono perso. UNA Veramente? RAY Ho commesso il più grande, il più stupido, stupido

errore della mia vita. UNA Ma le hai detto che è stato un errore? RAY Un cosa? UNA Uno stupido errore che è durato tre mesi. Che siamo fuggiti insieme. Anche questo le hai detto RAY E che poi Mi sono tirato fuori da solo. Mi sono Rimesso in carreggiata Sono Ridi Non ci credi Non importa Non ho bisogno che tu mi creda. UNA E lei ti ha creduto. Sei riuscito a farti credere RAY Sì, perché mi ama. UNA Che problemi ha lei? Deve esserci qualcosa in lei che non funziona. RAY Non

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Non parlare così. Non la nominare. Lei mi ha molto aiutato. UNA Avete bambini? RAY No. UNA Vuoi averne? RAY Non è divertente. UNA Perché mi vedi ridere? Anzi, forse lo è. Fa un breve risata. Si volta. In quella foto non c’è nulla. Nessuna espressione. Sorridi e basta. Hai dimenticato tutto Hai RAY Sì. Sì, io ho dimenticato. UNA Anche dieci anni dopo, tra cinquanta anni se tu portassi ancora il tuo nome saresti ancora schedato Ray Lo saresti Non riusciresti a dimenticare Non ce la faresti Peter. No Non te lo permetterebbero Come accade a me. Ti troveresti la gente davanti casa. RAY Io vivo la mia vita. Una vita nuova che mi sono conquistato dopo averla perduta UNA Hai mai pensato a me? RAY Io ho i miei diritti. Posso vivere come voglio. UNA E quello che è successo a me? RAY Credi che debba ri-viverlo, ogni giorno? Oggi la mia vita è questa. E tu non puoi.

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UNA Quando quel giudice RAY Non puoi venire qui e UNA Sei anni E quando i miei genitori me lo hanno detto. RAY Ho diritto a una casa a vivere. UNA L’ho scontata io la sentenza L’ho scontata io la tua sentenza. Per quindici anni. Io ci ho rimesso tutto. Ci ho rimesso molto più di te. Ci ho rimesso perché non ho mai avuto il tempo per per per ricominciare. (*iniziare.) Siamo sempre rimasti lì. In quella strada nella stessa casa. Tutti parlavano di me, mi indicavano, mi fissavano. Ho perso tutti i miei amici. Io Io non ho cambiato nome. Non ho potuto cambiarlo. Io Sì. Io lo ri-vivo, ogni giorno. RAY Se vuoi da me che io faccia qualcosa Ti ascolto con molta attenzione. Ma se mi dici che tu Tu non puoi ripensare sempre a questo, ogni giorno. UNA Io non ho bisogno di pensarci E’ sempre con me. RAY Ed è giusto? No. Non c’è nessuno in grado di dirti Non hai degli amici Qualcuno che UNA Certo che ho degli amici. RAY E lo sanno che tu stai così ogni giorno? UNA Sì. RAY E ti stanno ancora ad ascoltare?

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UNA Sì. RAY Ma che razza di amici hai? UNA Non parlare di loro RAY Come possono permetterlo? E magari ora aspettano di sapere Com’è andata? Come … Sono qui fuori? Ti hanno accompagnata loro? Sono UNA Sono venuta da sola. Non c’è nessuno con me. Quante volte devo dirtelo? RAY Hai Un compagno? Una persona? UNA Questo non c’entra niente con noi! RAY C’è qualcuno che si prende cura di te? Pausa Anch’io, in fondo, mi sono comportato così. Ti ho portata qui Ti ho lasciato parlare e ti ho ascoltata e UNA Cosa ne hai fatto delle foto? RAY Cosa fai? Lavori? Riesci a lavorare? Ti sei presa un permesso per venire qui UNA Le foto. RAY Quali foto? UNA Le foto che mi avevi fatto. Nel tuo appartamento. Dove sono? Non sono mai state trovate. RAY Io le ho distrutte UNA La polizia non le ha mai trovate. RAY Loro non potevano trovarle UNA Sono andata su Internet. Ho visitato centinaia di siti.

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Centinaia di bambini di nove, dieci, undici, dodici anni. E più giovani ancora. Fotografati sui letti nelle stanze da letto e Sono una di loro? Alcune foto sono addirittura degli anni settanta sono si vede dall’arredamento

e c’è gente che, uomini che adesso le stampano e poi le mettono in rete molti di quei bambini oggi sono adulti e non sanno che sono li

RAY Le ho bruciate. UNA Ah, sì? RAY Sì. Certo che le ho bruciate. Certo. Non le ha viste nessuno. Le ho bruciate prima che Andassimo via insieme. E non erano Indossavi dei vestiti, i jeans Erano fotografie (personali) UNA Seduta sul tuo sofà Sdraiata Ci sono delle foto simili su quei RAY Su quei siti. Che Quella gente. Quei malati, quei luridi bastardi. Io non sono mai stato uno di loro. Mai. A te A te hanno detto che ero, che sono, uno di quelli. Per gli altri ero così. Una fa per andarsene. Dove vai? UNA Voglio andarmene. RAY No.

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Io Non ero uno di loro. Non lo sono mai stato. UNA Fammi uscire RAY Aspetta. UNA Fammi RAY Dammi un minuto. Siediti. UNA No. RAY Siediti. UNA Non ti avvicinare. RAY Non così (andare via così) Non UNA Voglio uscire di qui. Lasciami passare. RAY Ascoltami. UNA Spostati. RAY Ho passato tre anni d’inferno. Anzi di più. UNA Sì e allora? RAY Mi hanno insultato. Sputato addosso, preso a calci. (???)Mi hanno detto che ero una merda, una merda umana. ??la merda, ma la merda me l’hanno messa in faccia. tu lo sai che non sono mai stato uno di loro. UNA Come faccio a saperlo? RAY Lo sai. UNA Io non ti conosco. (che so io di te?) Io so solo che hai abusato di me, e nient’altro. Vero? L’hai fatto? Vero? L’hai fatto? RAY Sì. però UNA Non c’è un però. RAY … fammi parlare UNA Non ci sono ma. RAY Sì. L’ho fatto. Ma UNA Cristo

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RAY Non ho Non ho UNA Non ho cosa? RAY In tribunale hanno detto che, che hanno voluto far credere che ti Avevo selezionato, che ti avevo scelta Quel giorno. Il giorno del barbecue La prima volta che ci siamo parlati Non sono venuto al per Lo sai Suona il cellulare agganciato alla cintura La prima volta che ti ho parlato Io non Aspetta. Guarda il display Spegne il cellulare. Pausa. UNA Era lei? RAY Sì. Mi dài un po’ d’acqua? Prende la bottiglia d’acqua e beve. Non so perché tuo padre mi avesse invitato. Passavo davanti a casa vostra e l’ho salutato.

Una volta gli avevo dato una mano con la macchina che non partiva

Ma non mi aspettavo che mi invitasse Non avevo voglia di venire Non conoscevo nessuno Nemmeno i vicini Ma poi Dalla finestra ho sentito l’odore del barbecue. Io stavo cinque porte più in là. Vedevo il fumo. E non avrei dovuto Per via di te ti ti avevo già vista in giro.

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Per strada. Ma non Ci pensavo UNA Al barbecue Mi guardavi. RAY No. UNA Ti ho visto RAY Non ti stavo guardando UNA Ti sentivo RAY Ti ho vista Ma non ti guardavo. UNA Mi hai chiesto, perché sei triste? Non devi essere triste. E’ stata la prima cosa che mi hai detto. RAY Sì. Eri seduta tutta da sola. Non parlavi con nessuno. Avevi un’aria così infelice. E’ per questo che ti guardavo. Qualcuno è venuto a parlarti ma tu niente. Avevi Avevi litigato con la tua migliore amica. Vero? UNA Dopo Ho anche pensato Che se non avessimo litigato. Se ci fosse stata anche lei quel giorno. Magari sarebbe toccato a lei. RAY Quanta gente c’era? Quanti erano gli invitati? Quindici, venti. Tutti nel vostro giardino piccolo ma si sa com’è si sa L’ho letto da qualche parte che quando sono le ragazzine a provocarti (??) le minorenni UNA L’hai letto?

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RAY Sì. UNA Esiste un manuale? RAY C’è UNA un libro d’istruzioni? RAY Perché se sono le ragazzine a eccitarti UNA Ho letto anch’io un paio di quei libri. RAY Anch’io Anch’io. Ho letto tutti quelli che ho trovato Per per sapere Sì, un manuale Sì, era proprio un manuale! Per saperne di più Per Per capire le circostanze. UNA Le circostanze? RAY Le circostanze. Le caratteristiche. (*Le tracce.) La frequenza. UNA La frequenza? RAY degli … degli UNA Abusi RAY Sì. UNA Non riesci a dirlo? RAY Abusi. Abusare. Esistono delle statistiche. UNA Hai subito violenza da bambino? RAY No. UNA Ne sei sicuro? RAY Sì. Dio santo. Smettila Mi viene da vomitare. Me ne ricorderei, non credi? Me lo aveva chiesto anche l’avvocato Sarebbe stato meglio se l’avessi subita. Meglio meglio per tutti. Ne ho letti tanti di quei libri. Ho ripensato alla mia vita

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Volevo essere sicuro di non essere uno di quelli … Perché per quattro anni non hanno fatto altro che dirmi poniti delle domande interrogati. Senza che mi dessero la possibilità Perché quando sei così E qualcuno ti (????)

essi i bambini Uno ci fa E poi non ce la fa ad ammetterlo rimane scioccato orripilato da sentirsi così. (pedofilo) Sta lontano Sa di essere una minaccia Tiene le distanze Perché li ama ma li ama troppo per per svelare quell’amore perché quell’amore è malato. Perché vuole proteggerli. Non si avvicina ai luoghi frequentati dai bambini. Ma se sei eccitato. E desidera E vuole vuole esaudire quel desiderio Riesce sempre a trovare un modo Lui Trova sempre il modo per stare vicini ai bambini Li attira a sé E’ una persona Sempre sempre all’erta Molto molto ingannevole E più grande è l’inganno più alto è il rischio E più diventa eccitante. UNA Te li ricordi tutti a memoria quei libri? RAY Quel giorno faceva molto caldo Il giorno del barbecue E indossavo

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degli shorts. Gli unici che avevo. Ne compro sempre un paio alla volta. E finché non si consumano non ne compro altri. Perché non UNA cosa? non me li metto mai. UNA stai RAY Solo quando fa molto caldo. UNA Gli shorts? RAY Ed erano anche molto stretti. Andavano di moda così in quegli anni. In Non ridere. Smettila Sto provando a spiegarti Non ridere Anche in tribunale si sono messi a ridere. si sono messi a ridere per questo. Me li ricordo bene quegli shorts. UNA Ma ti senti quando parli? Gli shorts stretti? Lo sai RAY se mi fossi eccitato

avrei avuto un’erezione. Ero in piedi accanto te. Mi sarei Mi sarei allontanato O mi sarei seduto o perché con quegli shorts un’erezione era impossibile nasconderla. l’avrebbero notata subito. Qualsiasi invitato l’avrebbe vista chiaramente. Chiunque l’avrebbe notata. Questo non è So che questo non è una prova non significa molto Ma ma per me sì Perché quando

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Mi eccito mi diventa duro. Mi diventa duro subito. E invece io sono rimasto lì. Sono rimasto lì a parlarti. Per me non eri altro che la figlia di un vicino che che quel giorno ce l’aveva con il mondo. Non una conquista. Non ho mai Avevo una donna Stavo con una. E lo so che quelli quelli anche se hanno altre relazioni riescono lo stesso a fare ciò che fanno. Ma la maggior parte no. Sono dei solitari Incapaci di avere una Pausa UNA I miei genitori pensavano tu fossi RAY Cosa? UNA Timido. Un po’ noioso. Solitario. Perché non eri venuto con la tua ragazza. Mio padre aveva invitato anche lei. RAY Non era la mia ragazza Era UNA La vedevi spesso. RAY E’ durata solo qualche mese Non ricordo neppure il suo nome Era così stupida. UNA Un giorno mi ha aggredita per strada. Un paio di anno dopo. Ero fuori con mia madre. Si è avvicinata e mi ha dato uno schiaffo.

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Pausa RAY Diceva che tu la guardavi spiandola (??) Che, che mi stavi dietro. Che ciondolavi sempre intorno alla mia macchina UNA Poi ho fatto pace con la mia amica. Le ho raccontato di te. Le ho detto che parlavamo. Che tu, tu mi guardavi. Mi facevi la corte RAY Tu, non io. Tu I bigliettini. Mi scrivevi dei bigliettini. Me li mettevi sotto il tergicristallo La tua ragazza è brutta. Ha un occhio di vetro. Scrivevi sempre una frase sola! Ride come un asino UNA Non è RAY E altre cose. Ricordati il giorno del barbecue Forse(?) è stata una delle tante. Di fronte al giornalaio. Ho dovuto chiederti di smetterla. E tu, non so di cosa parli. Facevi finta di non capire. UNA Ma poi ho smesso. Ho smesso di scriverteli. Avrei fatto tutto quello che mi avresti chiesto di fare. Volevo che diventassi il mio ragazzo. Volevo andare in città in macchina seduta accanto a te E che tutti mi vedessero Ci vedessero. Ti ho scattato una polaroid una volta e Assieme alla mia amica la baciavamo. La mettevamo sul cuscino e ci dormivamo assieme.

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E io Con ogni scusa. Ti portavo i biscotti, e la torta fatti in casa da mia madre Ti offrivo i biglietti per la pesca di beneficenza. Ero una sfacciata. Ma tu non facevi niente per fermarmi. Bastava dirlo ai miei genitori. Ero una bambina stupida con una stupida cotta. Ma non lo hai fatto. Hai lasciato che iniziasse. RAY Non eri stupida. UNA Certo che lo ero. RAY No che non lo eri. (non lo eri) UNA Se non fossi stata stupida

non mi sarei accorta di cosa stava Succedendo, ma non me ne sono resa conto. Ero troppo giovane. Troppo, troppo innamorata. Troppo stupida e non abbastanza grande per sapere, non avevo esperienza. Ed era quello che cercavi. Non facevo domande difficili. Anzi non facevo domande. Volevo tutto ciò che volevi tu. RAY No. UNA Sì. Dicevo sempre sì, e ho continuato a dire di sì Ansiosa di piacerti. Disperata di piacerti. RAY Non ricordi bene com’eri allora. UNA Com’ero? RAY Forte. UNA Forte? Cosa vuol dire?

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RAY Testarda. UNA No. RAY Determinata. UNA No. RAY Quando abbiamo cominciato a parlare. Io e te da soli. Quando mi hai parlato di te. Ti ho scoperto Mi hai stupito. Mi hai fatto ridere. UNA Ridere? Ti ho fatto E come? Facendoti le smorfie? RAY Io (ho scoperto) UNA Facendoti il solletico. RAY Eri più adulta di lei. Di quella con cui stavo. UNA Più adulta? RAY Di quella che rideva come un asino. Sì. UNA Come, più adulta? Non è che stai inventando RAY Conoscevi l’amore. Ne sapevi più di lei. e anche più di me. Sapevi quello che volevi. Eri così così impaziente. Non vedevi l’ora di avere le mestruazioni. Me lo hai detto tu. Non ne potevi più di essere trattata come una bambina. Non volevi più essere chiamata una bambina. UNA Cristo. RAY Tu UNA Lo dicono tutti i bambini. RAY Non eri come gli altri bambini. UNA Ero una ragazzina. Vergine. Un corpo intatto

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una Lo volevi tutto per te. Essere il primo Insegnarmi. Farmi vedere. RAY No. UNA Entrarmi dentro. Cos’altro potevo darti se non il corpo di una ragazzina dodici anni? Che potevi volere? Non c’era nient’altro. RAY C’era. Per me, c’era. Lei si allontana da lui. In carcere. Le sedute. Le sedute di gruppo. In cui ripercorrevamo ogni passaggio. Tutti gli errori. Le cose perdute. La mia condizione sociale. E la mia condizione di allora. La rabbia che avevo. Dando sempre la colpa agli altri. Il desiderio di distruggere tutto. Perché era questo ciò che avevo fatto, mi dicevano. Avevo distrutto tutto. Distrutto te. La tua famiglia. I miei genitori. La mia vita. E quello che mi aveva spinto non era l’amore che credevo di /provare per te Ma qualcosa Qualcosa di marcio. Qualcosa di più profondo. Tu stavi sempre nella mia testa Non riuscivo a cacciarti fuori E mi sono arreso a questo

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Passavo le giornate a pensare a come fare per vederti, parlarti. Uscivo presto dall’ufficio. Trafficavo con la macchina davanti a casa. Anche se era tutto a posto. La smontavo e la rimontavo. Toglievo e rimettevo i pezzi. Solo per Il motore era perfetto. Ma io Ero felice (?) perché potevo starti vicino, chiacchierare con te. Eravamo all’aperto quindi nessuno poteva pensare male. I tuoi genitori. I bambini che giocavano vicini Ma poi non mi è più bastato, Volevo stare da solo con te Ti ricordi i segnali i codici segreti che avevamo escogitato per incontrarci. Solo per poter parlare Chiacchierare. Per stare insieme da soli. Ti ricordi? Ti telefonavo a casa. Un solo squillo. UNA Voleva dire che lei non c’era. Che eri da solo. RAY E se parcheggiavo la macchina sulla destra. UNA Questo non me lo ricordavo. Il giorno dopo appuntamento. Al parco. Il parco pubblico. RAY Era l’unico posto in cui potevamo vederci. UNA La prima volta. Al parco. Ero così eccitata. All’idea di trovarti lì. Che ci sono venuta di corsa. Perché tu eri mio. Ti eri seduto su una panchina a leggere il giornale.

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E la prima cosa che mi hai detto è stata non sederti qui accanto a me. Dovevo passarti davanti. E io sapevo perché. RAY Era tutto così ridicolo. Un posto stupido. Per incontrarci (?) Non ci avevo pensato. Non, non riuscivo più a pensare. Non capivo cosa mi stesse accadendo. E tu UNA Mi sono infilata tra i cespugli. RAY E sei sparita. Poi hai cominciato a chiamarmi. Ray. Vieni qui, Ray. Io mi sono alzato e poi mi sono

seduto subito un uomo un uomo che passeggiava sul viale. Mi ha guardato e si è messo a ridere perché tu mi avevi chiamato /di nuovo. Non ti aveva vista. Non sapeva. Sentiva solo la tua voce. Ray, vieni. Ti sto aspettando. E io Se mi avessero visto avrei potuto ancora spiegare. Fin qui mi avrebbero creduto. (??) Ma non ti avevano vista Avrei potuto andarmene e finirla lì. UNA Ma non lo hai fatto. RAY No. Non ci sono riuscito. Tutto quello che accadeva Tutto quello che pensavo I miei pensieri intimi mi facevano credere di amarti.

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Mi spingevano a raggiungerti nel prato, a piegarmi per seguirti tra i rami. prenderti la mano e e baciarti. UNA E sdraiarti accanto a me. Aprirmi la camicetta per accarezzarmi il seno. Abbassarti la cerniera. Tirarti fuori il cazzo. RAY La prima volta, no. UNA Oh, scusami tanto. Sei un vero gentleman La prima volta, no. Ma la seconda, la terza. Tutti e due sopra la coperta che avevi portato tu. Una coperta. Pensavo l’avessi portata per me ma invece era RAY Era per te UNA perché i ramoscelli e la terra non mi si attaccassero ai vestiti. Per non destare sospetti. RAY Non volevo ci scoprissero non ho mai più amato né desiderato nessun altra di quell’età Mai. UNA Solo io. RAY Sì. Solo tu. Sei stata l’unica. Pausa. Al processo non ne hanno mai parlato. Del parco, dei cespugli. Della coperta. Mi sono sempre chiesto il perché. UNA Perché io non gliel’ho mai detto. RAY Perché? UNA Ero Non lo so.

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Nemmeno tu però. RAY No. Mi avrebbero dato dieci anni. Pausa. UNA In tribunale ci sono venuta una sola volta. Dietro il paravento. Non sentivo niente di quello che veniva detto. A me nessuno ha mai detto niente. Abitavo a casa di parenti. Non mi era permesso di uscire. Niente tivù, niente giornali. Non ho saputo nulla del processo. Ancora adesso mia madre non Come si chiamava quella città? Dove Siamo andati quella volta. C’era una spiaggia. Ci siamo andati per prendere il battello. Era buio. Inverno. I negozi tutti chiusi. Come si chiamava? RAY Perché? UNA Voglio saperlo. Non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte. Come si chiamava? Abbiamo passeggiato sulla spiaggia. Faceva freddo. Mano nella mano. Potevamo perché era buio. Tu hai puntato il dito verso il mare. Nella direzione in cui eravamo diretti. Laggiù, vedi? Proprio lì, mi dicevi Avevi prenotato una stanza in una pensione. Io dovevo nascondermi dietro di te mentre pagavi la padrona. Tenere la testa abbassata e poi correre di sopra.

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La conoscevi? Quella donna? RAY No. UNA Io ho sempre pensato che la conoscessi. Non so perché. RAY No. E come facevo? No. Cosa immagini UNA Era una stanza a due letti. RAY Basta. UNA Perché? RAY Te l’ho già detto perché. Lo sai Basta, non voglio sentire altro. UNA Io sì. RAY Lo sappiamo benissimo tutti e due quello che è accaduto. UNA Io no. Non tutto. E tu nemmeno. Anzi tu non sai niente. E io voglio che tu sappia. Tutto quello che ho fatto per te. RAY Tutto quello che hai fatto per me? UNA Come si chiamava la città? RAY Tynemouth. Pausa. UNA Letti singoli. Televisore. Nient’altro. La finestra sul mare Ci siamo spogliati. Sesso l’abbiamo fatto

Abbiamo fatto l’amore su uno dei due letti. Non so per quanto tempo. Quanto ti piaceva. E quanto mi piaceva piacerti.

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Lo abbiamo fatto due volte, abbiamo scopato due volte. La seconda volta mi hai girato. Facevi tanto di quel rumore. Poi siamo rimasti abbracciati. Io ho pianto un po’. I miei mi staranno cercando. Avranno chiamato la mia amica. forse sono andati a scuola a chiedere dov’ero perché non ero tornata a casa c’era qualcuno che mi aveva vista? Pausa. Tu sei andato a comprare le sigarette. A cercare un tabaccaio o un pub. Volevo venire anch’io ma tu mi hai detto no. Dovevo aspettarti lì. Ci metto cinque minuti. Poi mi hai accarezzato mi hai baciato tra le gambe. la tua lingua le mie tette. Torno subito. Sono rimasta sdraiata sul letto. Sentivo i tuoi passi giù per le scale. Mi sono messa il lenzuolo sulle spalle e sono andata alla finestra. Avevo voglia di cioccolato Ho cercato di aprirla. la roba che mangiavo allora. Caramelle. Volevo gridare. Cioccolato. Ma la finestra non si apriva. Ti ho visto che aprivi il cancello. Ho picchiato sul vetro ma tu eri già per strada, in mezzo alla strada. Non mi hai sentito. Mi sono addormentata e quando mi sono svegliata non sapevo che /ora fosse. Avevo male tra le gambe ma mi sentivo benissimo. Non eri ancora tornato ma io ero così felice.

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Il mio uomo sarebbe tornato presto, con il cioccolato. Non c’era bisogno di dirgli quello che volevo. Lo sapeva e me lo avrebbe portato. Ma non tornavi. La stanza era fredda. Mi sono vestita, ho guardato fuori dalla finestra. La macchina era ancora parcheggiata sull’altro lato della strada. Sentivo parlare di sotto, ma non capivo di che Solo voci. Sono scesa. Il portone era chiuso. La tivù accesa in una stanza. La porta socchiusa. Le voci erano quelle della tivù. Ho bussato. Niente. Non c’era nessuno. Allora ho aperto il portone e sono uscita. Mentre lo richiudevo ho sentito qualcuno che gridava. La padrona. Ho riaperto l’ho vista cosa fai o veniva verso di me ho richiuso subito il portone ho raggiunto il cancello di corsa e via per strada. Sono andata fino in centro. Era tardi. Il campanile batteva le dieci. Il battello partiva a mezzanotte. Non c’era molto tempo. Non ti trovavo da nessuna parte. Ho visto un negozio aperto, luci. Sono entrata e ho chiesto se era venuto un uomo a comprare delle /sigarette. Mi ha detto di uscire subito. Pensava le volessi per me. Ho tentato di descriverti ma lui non ascoltava. Poi un pub.

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Il primo pub. Forse eri dentro a bere e a fumare. Ma io non potevo entrare. Ho dovuto farmi coraggio e aspettare che entrassero due uomini e seguirli senza farmi vedere per vedere se c’eri seduto in qualche angolo. C’erano dei tali che raccontavano barzellette, ridevano. Cos’è che vuoi? Ti sei persa, tesoro? Mio padre, ho detto. Il tizio dietro al banco mi ha chiesto C’eravamo messi d’accordo che se qualcosa andava storto tu eri mio padre. Gli ho detto cosa indossavi, come eri fatto. Ti aveva visto. Eri stato lì. Si ricordava ’accento. Avevi bevuto, fumato una sigaretta, poi te ne eri andato. Era preoccupato per me, quel tizio. Mi ha chiesto come mi chiamavo e io gliel’ho detto. Voleva aiutarmi, venire con me a cercarti. Ma io gli ho detto, no, no, no, sto bene, sto bene. E sono uscita. Lungo il corso. Ho incrociato alcuni passanti. Volevo chiedere a tutti se ti avevano visto ma non sapevo cosa dire. Sono entrata in un altro pub, e poi in un altro. Si sono tutti voltati a guardarmi, chi gridava, chi rideva. Sono uscita. Poi un altro pub, e un altro ancora. La gente mi fissava, rideva, mi diceva di andarmene. Sono passata davanti a delle case lasciandomi il mare alle spalle. Facevo dieci passi piano, poi dieci di corsa. E tu saresti sbucato dietro l’angolo, e poi ricominciavo.

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Ecco ora, al prossimo angolo. Ti vedevo in ogni macchina che passava. Poi non c’erano più case. Ero arrivata alla periferia della città. Ma la strada continuava. Vedevo la campagna immersa nel buio. Mi ero spinta troppo in là. Mi ero allontanata troppo. Non c’era più niente. Ti avevo perso. Sarai ritornato alla pensione. Mi starai cercando non saprai dove sono finita. Mi Sono messa a correre a correre dovevo tornare indietro Pensavo di essermi persa ma poi. Ho visto l’orologio del campanile sopra i tetti. Ho seguito quella direzione. Erano le undici e mezza. Ce la potevamo ancora fare a prendere il battello. Corri, corri. Ho avvistato la pensione. Ma la tua macchina non c’era più. L’ho cercata su e giù c’era la mia sacca con i miei vestiti dentro e tu Eri sparito. tutti i vestiti che mi ero portata. Ma il passaporto l’avevo in tasca io (non sapevo cosa fare) se la stanza la finestra era buia Non sapevo più cosa fare. Dovevo aspettare. Mi sono seduta su una panchina.

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Ero congelata, avevo fame. Volevo capire perché te ne eri andato? Cos’avevo fatto? Piangevo. Mi avevi lasciato. Mi avevi … O forse ti era accaduto qualcosa di terribile. Eri stato ucciso o eri affogato o Cosa potevo fare, dove potevo andare? Non Avremmo preso il battello. Non partivamo più. Non sapevo cosa fare. Doveva essere accaduto qualcosa. Tu non mi avresti mai lasciata. Sapevo che non lo avresti fatto. Ho sentito battere mezzanotte. Non tornavi più. Ero sola. Si è avvicinata una donna e mi ha parlato Mi avevano vista e avevano attraversato la strada. Un uomo e una donna con un cane. Mi hanno chiesto cosa ci fai lì? Dove abiti? Dove sono i tuoi genitori? Chi si occupava di me? Mi hanno portata a casa loro. Mi hanno dato una coperta e hanno chiamato i miei. Mi sono sdraiata sul sofà, la sentivo parlare al telefono

con mia madre. C’era anche la polizia. Avevo la nausea. Volevo morire. Non ti avrei mai più rivisto. Avrei dovuto affrontare tutti tutti quanti da sola. Ti ho protetto. Ti ho difeso. Senza mai Senza mai tradirmi.

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Ho detto alla polizia che non mi avevi toccato. Che non mi avevi fatto niente. Che ero ero scappata. Volevo fuggire Dai miei genitori, da casa, da scuola. E tu mi avevi dato un passaggio. Mi avevi aiutata. te lo avevo chiesto io, ti avevo supplicato. Mi avevi portato fino a qui e poi te ne eri andato via, subito. E di questo tu non sapevi niente Volevano visitarmi ?? Farmi degli esami. I dottori, la polizia. Ma io mi sono rifiutata. Non volevo che mi toccasse nessuno. Gridavo, urlavo tu non mi avevi fatto niente. Tu non volevo volevo averti ancora Io Mi hanno drogata immobilizzata, mi hanno fatto un’iniezione. Mi hanno aperto le gambe hanno trovato il tuo seme. (*liquido.) La prova. Mi hanno chiesto cosa mi avevi fatto. E siccome io non glielo dicevo me lo hanno detto loro. Tu miravi solo a quello. E’ per questo poi sei scomparso. Avevi avuto quello che volevi. Mia madre urlava Lei La polizia e una psichiatra che parlava parlava sempre sottovoce. Gli adulti mentono.

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Quando vogliono una cosa mentono per ottenerla e non sanno nemmeno che stanno mentendo. Non lo sanno nemmeno loro chi sono. A volte non riuscivo a sentirla Le chiedevo di ripetere di ripetermi quello che diceva. Mi rendevo conto di quello che avevo fatto? Sapevo di aver ferito delle persone? Le persone che mi amavano. Volevo davvero ferirle? E così via tutti i giorni. Cosa mi avevi detto? Quali promesse mi avevi fatto? E le parole Quali parole avevi usato? In tribunale mi sono seduta dietro al paravento e ho parlato. Ho pianto. Tu mi sentivi. Più lacrime che parole. E poi ho parlato troppo, io gli avvocati erano arrabbiatissimi con me. Non era andata come volevano. Non ci potevo fare niente. Per via di te che eri lì. Non ti vedevo e allora urlavo. Volevo che sapessi. Che mi avevi abbandonata. Bagnata di sangue. Mi avevi fatto Mi avevi fatto innamorare. Quando, tutto era finito, sono arrivati a casa I miei genitori. Non a casa nostra. A casa di quei miei parenti. Io ero in camera da letto, ad aspettarli.

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Ma loro zitti. Fermi. Io li aspettavo ma non sono venuti in camera mia. Pensavo ti avessero rilasciato. Che eri libero Di tornare ad abitare vicino a noi. Finché poi mio padre mi ha detto sei anni. Durante la notte mi sono svegliata, mia madre era piegata su di me e urlava che erano stati loro a subire il processo che alla sbarra c’era andata lei. Mio padre ha dovuto trascinarla fuori. E riportarla in camera. E Il giudice Quello che ha detto di me Te lo ricordi

Che avevo Avevo delle voglie strane. Per la mia età. Quando mia madre me lo ha detto non capivo cosa volesse dire. Non abbiamo mai cambiato casa. Loro non hanno voluto. Per mortificarmi. Punirmi. Umiliarmi. O forse era stata la psichiatra a dire che era meglio non andare via. Per la mia stabilità per non farmi odiare la vita passata. Questo non lo sapevi. E io volevo che lo sapessi. Non volevo ti scordassi di me. RAY Ti ho scritto. Dopo un anno che ero dentro. E ti ho spedito una lettera. Me ne hanno fatta spedire una soltanto.

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Le leggevano tutte prima L’hai ricevuta? UNA No. Non ho ricevuto nessuna lettera. RAY I tuoi saranno stati avvisati. UNA Cosa mi avevi scritto? RAY Ti chiedevo di perdonarmi. Ti spiegavo Ti chiedevo scusa Ti raccontavo quello che avevo capito di me stesso. Pausa. C’è stata un’altra lettera una che non mi hanno permesso di spedire. Volevo, pensavo che ti avrebbe fatto bene leggere. Quella sera io ero tornato. Ero tornato da te. Pausa Avevo comprato UNA Stavi tornando? RAY Sì. Avevo comprato le sigarette. Io Ascolta. UNA E’ questo che ti racconti? RAY Questo è ciò che è successo. Avevo comprato le sigarette ma ero andato UNA E’ di questo che hai bisogno? Per Per poter sorridere in fotografia. RAY No. Ascolta. C’era un pub. E io (Ascolta.) Ho bevuto un bicchiere. Avevo bisogno di tempo. Avevo bisogno di pensare, di pianificare. Il battello, i passaporti. Come spiegare.

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Cosa dire. E avevo bisogno di un bicchiere. Mi serviva coraggio. Stavamo per partire. Ho passeggiato per un po’. Per le strade. Qui e là, in giro. Sapevo che stavi aspettandomi. Ma dovevo (pensare) Poi sono tornato, alla pensione. Ho guardato in alto, la nostra finestra C’era la luce e la padrona era lì,

che toglieva le lenzuola Mi ha detto che te ne eri andata. Che eri scappata. Cosa stava succedendo? Ho preso e Ti ho cercato. E non eri nemmeno sulla spiaggia. Ti chiamavo, gridando. Pensavo ti fossi nascosta. Ho preso la macchina e ho percorso il centro. Non riuscivo a trovarti. Dov’eri andata? Perché te ne eri andata? Allora mi sono fatto prendere dal panico. Temevo che la polizia mi fermasse da un momento all’altro

Ho parcheggiato. Sono tornato al pub. Lo stesso pub, ho ordinato da bere. Ma quello non si è mosso, il tizio dietro al banco, lo stesso che mi /aveva servito prima. Mi fissava. Mi ha chiesto dov’era mia figlia. Se l’avevo trovata? E io L’ho guardato e gli ho detto sì, sì l’avevo trovata, stava bene. C’era un altro vicino a me.

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Mi ha chiesto se avevo davvero una figlia e come si chiamava. E io Poi si è alzato un altro ancora. Il primo mi ha afferrato da dietro il banco. Io mi sono liberato e cominciato a insultarli. Gli ho detto Ne avevo tre o quattro contro. Sono corso fuori. Mi hanno inseguito. Due di loro stavano per prendermi. Mi sono messo a correre, mi sono nascosto da qualche parte e li ho seminati. (evitati) Sono rimasto nascosto per, non so, un’ora. L’orologio batteva mezzanotte. Sono tornato alla macchina e sono partito, non sapevo se eri andata dalla polizia se ti stavo abbandonando ma non potevo restare. Ho raggiunto la città. Da dove partiva il battello. Magari eri riuscita ad arrivare fin lì. E mi stavi aspettando. Ti ho aspettata fino all’alba. Poi ho capito che era finita. Sono salito in macchina e mi sono messo a guidare. Non sapevo dove andavo. Guidavo verso ovest e ascoltavo le notizie alla radio. Stavi bene, eri salva. una coppia con un cane ti aveva trovata a Tynemouth. La polizia mi stava cercando. Cercavano la mia macchina Stavano divulgando la targa. Ho raggiunto la costa. (?guidato) Prendendo solo le stradine secondarie. Poi ho abbandonato macchina Mi sono messo a camminare. Lungo l’estuario del fiume.

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Ho trovato una cabina telefonica, ho chiamato la polizia. Ho aspettato che venissero a prendermi. Non ti avrei mai abbandonata. Pausa. UNA Non è che cambi molto. Il fatto che te ne sia andato o che sei tornato. Non c’è molta differenza RAY Sì che ce n’è Almeno per me. UNA Sì, per te è stato meglio. E’ stato più facile. RAY Non è stato più facile. E’ stato l’avvocato UNA Perché dirlo? Perchè dirlo adesso. RAY E’ stato l’avvocato a consigliarmi di dire che ero scappato. Perché così sembrava che avevo capito la gravità l’oscenità delle mia azione. Scappato via da te. Per non tornare più. Altrimenti la giuria avrebbe potuto credere che tornavo per approfittare ancora di te. Se no perché sarei tornato? Quella notte quando non riuscivo a trovarti. Pensavo ti fosse accaduto qualcosa. Sapevo che non mi avresti lasciato. Ti avevano rapita. Qualcuno ti stava facendo del male. Ho anche pensato forse dovrei andare alla polizia. Quando mi hanno trovato ero per terra nella cabina telefonica, abbracciato alle ginocchia. Piangevo come un vitello.

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Perché ti avevo persa. Perché, perché non ero riuscito a proteggerti. il fatto di essere tornato a cercarti mi fa sentire meglio. E’ così. Chiunque fossi allora so che questo mi fa sentire meglio. UNA Perché non mi hai spedito la lettera? RAY Te l’ho detto Non mi è stato permesso. UNA Ci sarà pur stato un sistema per RAY No. Pausa. Lei lo fissa. Buio improvviso nella stanza e dietro le finestre. RAY tenta un paio di volte di riaccendere la luce. UNA Cosa succede? Cosa succede? RAY Non lo so. UNA indietreggia verso il muro. UNA Cosa sta succedendo? RAY Vado a vedere. UNA Qualcosa non funziona? RAY No. Aspettami qui. UNA Dove vai? RAY Vado a vedere cos’è Rimani qui. Va bene. UNA Sì. RAY Torno tra un minuto Sarà un corto circuito ma tu Aspetta qui. RAY apre la porta ed esce. UNA aspetta, immobile.

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Fuori sentiamo, in lontananza, delle porte che si chiudono. Passa un minuto. UNA Ray. Ray. Si avvicina alla porta, guarda fuori nel buio, ha paura. Torna indietro. Le luci tornano nella stanza ma non dietro le finestre. Ray ritorna dopo qualche attimo. RAY Sono incredibili. UNA Chi? RAY Tutti Non c’è più nessuno. UNA Nessuno? RAY Nessuno. Sono andati tutti a casa. UNA Siamo chiusi dentro? Siamo RAY No. No. Le ho io le chiavi. Sono io che chiudo. UNA Perché non ti hanno avvisato? RAY Non lo so. Sono dei Coglioni. Cos’hai? E ma non ci hanno pensato sono proprio coglioni UNA Sei tu che chiudi? RAY Sì, ho le chiavi. Sono sempre l’ultimo ad andarmene. UNA Dovevi chiudere anche stasera? RAY Sì. Perché? UNA Sei RAY Cosa?

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UNA Il guardiano notturno? La guardia giurata. RAY No. UNA sei il custode, il portiere? RAY No. UNA Per loro tu lo sei. RAY Non lo sono. UNA Se ti hanno lasciato qui. RAY Non lo sono UNA Non hai finito di pulire. Ti conviene cominciare RAY Con la camicia? UNA Guarda qui. RAY Con questi pantaloni? UNA Ma allora sei proprio RAY E con queste scarpe? UNA fissato. RAY Non mi sembra che su quel giornale ci fosse scritto la premiata

impresa (?) di pulizie /dei custodi? In che senso fissato? UNA Shorts, pantaloni. RAY Ma cosa dici? ho ho una posizione qui. Pausa.

UNA Non so chi sto guardando RAY Ho lavorato sodo per arrivare per arrivare dove sono arrivato UNA E tu lo sai? (chi sei) RAY Era tutto finito per me. Tutto chiuso. UNA Qualcuno lo sa? RAY Ho lavorato come un negro. Per non fare il portiere. Il custode.

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L’ubriacone. Per non diventare un Avanzo di galera Per salvare un po’ della mia dignità. UNA Non sei cambiato. Parli parli parli per ottenere, per mentire, per non ammettere che sei RAY Chiudi la bocca! UNA Non cosa credere, Ray. Con tutto quello che mi hai detto Vivi qui? RAY Come? UNA Magari RAY Ma cosa dici? UNA tutte queste porcherie sono tue Sono tue queste Abiti qui, non esci mai. E non e non stai con nessuno. RAY Sto con qualcuno. UNA Abiti qui, mangi qui e RAY Ho incontrato una donna Io UNA Lei lo sa? Che quella sera stavi tornando da me? Glielo hai detto? No, non glielo hai detto. Vero? Non le hai detto niente. RAY Volevo. Volevo ma non sono stato capace Viviamo insieme. Ho fatto molto di più di quanto potessi immaginarmi UNA (non far altro che mentire) RAY Da quella cabina telefonica in poi. Da quel quel pianto disperato in ginocchio Avevo

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I miei genitori. La famiglia. Quando ero dentro. Gli amici. Non hanno fatto niente. Nessuno mi ha aiutato. Si sono ripresi l’appartamento. Avevo debiti. Non possedevo niente Ma ho trovato lei. Sono l’uomo più fortunato UNA Cristo. RAY l’uomo più grato. UNA Me la fai conoscere? RAY Non essere stupida. UNA ma non sono stupida, Ray Lo hai detto tu che non ero stupida. La voglio conoscere. Questa donna straordinaria. Che non ti perdonerebbe mai se sapesse Che … Descrivimela. Com’è? RAY Perché? UNA Dài su. Com’è? RAY No. UNA E’ carina? Attraente? Ray si gira e si allontana. Una lo insegue, e si avvicina a lui. Bionda, bruna? Alta o bassa? Intelligente o stupida. (Ingenua) Sei proprio un vigliacco. A vivere così. RAY Perché non chiudi la bocca?

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UNA Non vorrei essere al suo posto. Quanti anni ha? Quanta differenza c’è tra di voi? Quanti ? RAY Uno Ha un anno più di me. UNA Quindi avete la stessa età. Ha sessant’anni. RAY Non ha sessant’anni. UNA Tu hai quasi sessant’anni. Ray si allontana. E’ ancora sexy? Ti eccita ancora? RAY Sì. UNA Cosa ti fa? RAY Cristo. UNA Cos’è che ti piace? La pelle cadente. Qual è la sua specialità? RAY Tu sei malata Hai bisogno UNA Non sono malata RAY Non ti avvicinare. UNA Non sono malata. Prende una sedia e gliela tira con violenza UNA Non sono malata. Tu lo sei. UNA prende un’altra sedia. RAY cerca di fermarla. Lottano. UNA cade, e grida dal dolore. RAY Ti sei fatta male? UNA Non mi toccare Pausa. RAY Quanto ci hai messo a venire qui?

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UNA Perché? Ti sei masturbato? Fa una breve risata Hai un po’ di Sulla camicia. E’ bagnata Cos’è cibo o cosa RAY Cristo. UNA Cos’è? RAY Non lo so. E’ solo bagnata. Cristo. Devo Raggiunge un armadietto e lo apre. Niente. Pensavo di avere un’altra camicia. Si siede. Sono stanco. UNA Anch’io sono stanca. RAY E dalle sei che sono in giro. UNA Giornata lunga. RAY Doppio turno. UNA Una volta ti piaceva vestirti bene Quella bella giacca. RAY Non so che fine abbia fatto. UNA Adesso sei vestito RAY Lo so. A buon mercato Trasandato. Non pagano molto bene qui. Non mi pagano certo abbastanza per tutto quello che faccio Dovrei chiedere un aumento. Il tuo vestito mi piace

(quello che hai addosso mi piace) Pausa. UNA Dov’è l’acqua? Ray prende una bottiglia di acqua e gliela porta. una beve.

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Pausa. Anch’io ho un impiego. Io lavoro. Ho viaggiato per un po’ di anni. Ma adesso lavoro. Guadagno bene. Bevo poco. E non mangio tanto. Ho qualche amico. Non molti. Il mio appartamento potrebbe essere più grande Guido malissimo. Ma la mia macchina va benissimo RAY Come sta tua madre? La vedi ? UNA Non ho scelta. E’ lei che vede me. Mi marca stretta. Ancora oggi non si fida di me. Se sapesse … Sverrebbe. All’improvviso si mette a ridere tra sé e sé. Mia madre. Mi cercava i fidanzati. Fino a un po’ di anni fa. Solo uomini con buone referenze Figli di amici, di vicini. Li invitava a casa nostra. A bere il tè. Sembrava di vivere nell’ ottocento. Chiedendo la mia mano Io ero stata a letto con molti uomini. Molti. E poi sono diventata infelice

Quando non ne potevo più. sono diventata triste e

quando avevo fatto soffrire abbastanza i miei Raccontando

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nei dettagli, tutto quello che facevo Con gli uomini. ho smesso. RAY Quanti? UNA Non penserai che tenga il conto? RAY Non lo so. Magari sì. UNA Ottantatre. RAY Hai qualcuno adesso? UNA Sì. RAY Sa che sei qui? UNA No. Non gliel’ho detto. Non gli ho detto mai niente. Non mi andava di dirglielo. Mi piaceva troppo. Ci siamo lasciati. Dopo tre anni. Ma io lo amo. E voglio continuare ad amarlo. Se possiamo. Basta con l’acqua. Ho bisogno di bere. Qualcosa di forte. Ho la bocca asciutta. RAY Una birra. UNA Sì. Tu bevi birra? RAY A volte, sì. O vino. Ma la birra mi va bene. Vuoi? UNA Andiamo a berci una cosa? RAY C’è un posto qui vicino. UNA per bere RAY No. UNA No ? RAY Lo stomaco. Troppa birra.

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Però la birra è buona. UNA Estera? RAY Non so da dove viene. UNA Olandese. RAY Dicono che è olandese ma invece la fanno a Newcastle. Ridono. UNA Il battello che parte da Newcastle non va ad Amsterdam. RAY Lo so. Ridono di nuovo.

UNA Sembra un porcile questo posto. RAY Tanto Domani tornano e ricominciano, è qui che mangiano Tra tutta questa E non è che il custode il quello che pulisce sia meglio di loro. Non fa niente. Legge e basta. Sta sempre seduto nel suo ufficio a leggere e a UNA Dov’è? RAY Il più delle volte è malato Quando gli gira Si dà malato Si tocca di nuovo la camicia. Fa schifo. È davvero un porcile. Corre verso il secchio e gli dà un calcio. Il secchio si rovescia ed escono tutti i rifiuti. Prende a calci anche quelli. Una lo imita. Si mettono a tirare calci insieme. I rifiuti sono ovunque.

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Smettono, si guardano. Poi ricominciano. Ray smette, è senza fiato, si siede. Lei si avvicina a lui. UNA Tutto bene? RAY Sì, credo. Sembra una ferita Tanto è bagnata. Morirò a sessant’anni. Lo so. L’ho sempre saputo. Vedrai. Sessanta. E’ un presentimento. Mi mancano soltanto quattro anni Quattro per andarmene. Mi chiedevo come saresti cresciuta Che tipo di persona saresti diventata

Che vita facevi? Vederti così

adesso infelice e sapere che sono io la causa. Io non ho mai voluto farti del male. UNA Però me lo hai fatto. Sono molto vicini. Ray l’accarezza. RAY Eri sola Prima di conoscermi. Quando mi hai trovato Eri completamente sola. Eri una bambina solitaria Tu non lo dicevi mai ma Quando ti tenevo fra le braccia Potevo sentirlo Adesso è chiaro

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Credevo che tu fossi forte Non lo sei E nemmeno io Si baciano

Certo che ti ho pensata. Certo che ti penso. UNA Come? Mi pensi com’ero allora? RAY Sì. Lo faccio E’ tutto quello che mi è rimasto. UNA In quella stanza? RAY Sì. Mentre ti accarezzo. ti abbraccio. UNA Mentre mi scopi? RAY Sì. Mentre ti scopo. UNA E ti masturbi? E vieni? RAY Sì. Si fissano. Si baciano. Più intensamente. Iniziano a spogliarsi l’un l’altra. Si sdraiano. RAY si allontana. RAY No. Non posso. Non posso. UNA Io ti voglio. RAY No. UNA Perché no? RAY Scusami. Non posso.

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UNA Sono troppo vecchia? Sentiamo da lontano una voce di una donna che chiama. VOCE Peter? RAY Non sei troppo vecchia. Sembra non aver sentito. UNA E’ qualcuno? VOCE Peter? UNA fissa la porta. UNA E’ lei? RAY Sì. La voce è più fioca e più lontana di prima.

VOCE Peter, ci sei? RAY E’ dall’altra parte dell’edificio. Possiamo UNA Cosa? RAY Dobbiamo uscire. Pausa. Il rumore di una maniglia che gira. Una va verso la parete più lontana. Ray si avvia verso gli armadietti. La porta si pare ed entra una ragazzina di dodici anni. RAGAZZINA Sei qui. Peter. Sei qui. RAY Ciao. La ragazzina lo raggiunge e gli mette le braccia al collo. Cosa fai? RAGAZZINA Ti stavamo cercando. Dov’ eri?

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RAY Ero qui. Si allontana da lei. Mi stavo cambiando. Sono occupato RAGAZZINA Cosa fai? RAY Guarda che schifo qui dentro RAGAZZINA Ti aiuto. Si piega per tirare su i rifiuti. Mangi troppo. Ride tra sé e sé. RAY No. Non farlo, tesoro. Su. Più severo. Metti giù. La ragazzina posa tutto e lo fissa. Vai a cercare tua mamma. Dille che arrivo. ci vediamo all’ingresso. Prendo la macchina

Aspettatemi lì. Ho bisogno di qualche minuto. Vai su. RAGAZZINA Vieni con me. RAY Non posso. RAGAZZINA Perché? RAY Non subito. Ma arrivo. Cinque minuti. Devo chiudere a chiave tutte le porte. RAGAZZINA E perché non posso rimanere qui con te? RAY Lo sai che non dovresti essere qui. Non dovresti essere qui dentro. Non è permesso. Vai su. La ragazzina vede Una.

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RAGAZZINA Lei chi è? Peter? Cosa ci fa qui? Perché si nasconde? RAY Non si sta nascondendo. UNA Non mi sto nascondendo. La ragazzina si avvicina a Ray. RAGAZZINA Peter, chi è? RAY Un’amica. RAGAZZINA Lavora qui? RAY No. UNA Stavamo parlando. RAY E tu ci hai interrotto. RAGAZZINA Vieni anche tu con noi? UNA No. RAY Tesoro. RAGAZZINA Conosci la mia mamma? UNA No. RAGAZZINA Come si chiama? RAY Una. UNA Ora vai su. RAY Vai, devi andare con la mamma RAGAZZINA Voglio stare con te. RAY Non puoi, tesoro. Devi andare a cercare la mamma. UNA Vai. Per favore. Vai. Devi andare. Una accompagna la ragazzina alla porta. Silenzio. Non è tua? RAY No. Di un altro. Non sei la (?) mia, la mia non devo mica dirti tutto.

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Una sospira. Smettila Con questo Smettila Non è come pensi. UNA Non puoi. Dio santo. RAY No. Non potrei mai. Credimi. Ray le si avvicina. Mi occupo molto di lei. Me ne prendo cura Le sto dietro. Non potrei mai. La prende per un braccio, diventa più insistente. Non farei mai una cosa del genere. Mai. Credimi. Mi devi credere Si ferma. Mai. RAY la abbraccia, le accarezza il viso. La bacia. Lei non vuole. Si allontana. RAY Non c’è altro da dire.

Si fissano. Pausa. Guardano tutti e due verso la porta. RAY fa un passo avanti. UNA Aspetta. Non puoi. RAY Devo. UNA No. RAY Devo raggiungerle.

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UNA No. RAY Hanno bisogno di me. Va da lui e lo trattiene.

UNA No. Non puoi. Non puoi tornare da loro. RAY Lasciami. Lasciami. UNA No. RAY Lasciami andare. Lasciami. Devo. UNA Non puoi. RAY Togliti. Lei lo stringe più forte. Lui la spinge via. Lei ritorna. UNA Voglio venire con te. Loro devono sapere tutto. RAY Togliti dai coglioni. La spinge da una parte. UNA barcolla all’indietro. RAY esce.

UNA Ray. UNA corre fuori. La stanza rimane vuota.

FINE