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Andrea Blasina Geografie africane in Eschilo Un’Africa pre-geografica L’interesse per la geografia è assai forte in Eschilo: a giudicare dal- le tragedie superstiti, si può dire che la geografia sia il vero banco di prova delle potenzialità evocative della parola scenica, un mo- mento di intenzionale interazione fra il codice della scrittura per il teatro e quello narrativo-epico. Nel prologo-parodo dei Persiani, ad esempio, Eschilo esplora popoli e terre in dettaglio 1 ; il gusto per i particolari geografici caratterizza anche il racconto del percorso dei segnali di fuoco dalla Troade ad Argo nell’Agamennone, vv. 281-316: un momento testuale in cui Eschilo «gioca a nascondino con interpreti e topografi» 2 . Un’altra importante funzione della geografia nel progetto delle tragedie eschilee è quella di strumento utile all’esplorazione del mito. Non è un caso che diverse fra le tri- logie legate eschilee che ci è possibile indagare (quella delle Suppli- ci, quella del Prometeo, e l’Orestea) mettano in scena miti di ampio ambito contenutistico e spaziale, che prevedono una geografia che si estende fino all’Africa. ` E sulle coste d’Egitto che il dramma sati- resco Proteo, che concludeva l’Orestea, è ambientato; le geografie africane delle Supplici sono uno degli argomenti di questo contri- * Andrea Blasina, assegnista di ricerca, Letteratura Greca, Università degli Studi di Sassari. Ricerca finanziata dalla Federazione Banco di Sardegna. Di preziose indicazioni sono debitore a Roberto Nicolai e a Carla Falluomini. 1. Sulla possibilità che la fonte sia la Periegesi di Ecateo di Mileto cfr. AESCHYLUS, Persians, introduction, translation, commentary by E. Hall, Warminster 1996, pp. 108 s. 2. «Poets are not always kind to their interpreters, or to topographers looking for straightforward identifications. Aeschylus here plays hide and seek with them»: AESCHY- LUS, Agamemnon, ed. with a commentary by E. Fraenkel, Oxford 1950, II, p. 160. L’Africa romana XVII, Sevilla 2006, Roma 2008, pp. 1949-1960.

Blasina a Geografiche Africane in Eschilo

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  • Andrea BlasinaGeografie africane in Eschilo

    UnAfrica pre-geografica

    Linteresse per la geografia assai forte in Eschilo: a giudicare dal-le tragedie superstiti, si pu dire che la geografia sia il vero bancodi prova delle potenzialit evocative della parola scenica, un mo-mento di intenzionale interazione fra il codice della scrittura per ilteatro e quello narrativo-epico. Nel prologo-parodo dei Persiani, adesempio, Eschilo esplora popoli e terre in dettaglio 1; il gusto per iparticolari geografici caratterizza anche il racconto del percorso deisegnali di fuoco dalla Troade ad Argo nellAgamennone, vv.281-316: un momento testuale in cui Eschilo gioca a nascondinocon interpreti e topografi 2. Unaltra importante funzione dellageografia nel progetto delle tragedie eschilee quella di strumentoutile allesplorazione del mito. Non un caso che diverse fra le tri-logie legate eschilee che ci possibile indagare (quella delle Suppli-ci, quella del Prometeo, e lOrestea) mettano in scena miti di ampioambito contenutistico e spaziale, che prevedono una geografia chesi estende fino allAfrica. E` sulle coste dEgitto che il dramma sati-resco Proteo, che concludeva lOrestea, ambientato; le geografieafricane delle Supplici sono uno degli argomenti di questo contri-

    * Andrea Blasina, assegnista di ricerca, Letteratura Greca, Universit degli Studidi Sassari.

    Ricerca finanziata dalla Federazione Banco di Sardegna. Di preziose indicazionisono debitore a Roberto Nicolai e a Carla Falluomini.

    1. Sulla possibilit che la fonte sia la Periegesi di Ecateo di Mileto cfr. AESCHYLUS,Persians, introduction, translation, commentary by E. Hall, Warminster 1996, pp. 108 s.

    2. Poets are not always kind to their interpreters, or to topographers looking forstraightforward identifications. Aeschylus here plays hide and seek with them: AESCHY-LUS, Agamemnon, ed. with a commentary by E. Fraenkel, Oxford 1950, II,p. 160.

    LAfrica romana XVII, Sevilla 2006, Roma 2008, pp. 1949-1960.

  • buto al convegno LAfrica romana, insieme ai riferimenti africanidel Prometeo. In questa tragedia il ruolo dei termata africani(quello occidentale e quello orientale-meridionale) unimportantespia geografica di un tema cosmologico rilevante in una trilogiaestrema cos potentemente collegata allorigine del mondo comei Greci lo conoscevano, il mondo nella sua interezza, come sededegli dei e degli uomini: la tragedia descrive una pre-geografia incui le realt geografiche non hanno ancora il nome che a lorospetta, poich il plot mitico situato al di qua dellevento eziologi-co che le determiner. Prometeo infatti il fratello di Atlante, edescrive per cos dire unAfrica non ancora creata come tale:Asia non ancora una terra, nel tempo mitico del Prometeo,bens la madre dello stesso Prometeo, e Libia non esiste ancora: una discendente remota di Io, la figlia di Inaco mutata in gio-venca. Si tratta, insomma, di una pre-geografia, che descriverealt geografiche che, non avendo ancora ricevuto il nome, inqualche modo non esistono.

    Attraverso la trattazione di esempi africani intendo porre in evi-denza alcuni caratteri generali della geografia nel corpus di Eschilo.La geografia di Eschilo (e dellautore del Prometeo, se di Eschilo nonsi tratta), pu essere definita come: a) relazionale, b) storica, c), cultu-rale d) aggiornata.

    Geografia relazionale

    Il corpus di Eschilo contiene un gran numero di liste geografiche, connomi su nomi snocciolati allo scopo di definire itinerari pi o menoprecisi (dove la chiarezza massima rappresentata dalla descrizionedel percorso di Io dallArgolide allAfrica nelle Supplici, la minimadalla profezia di Prometeo sulle peregrinazioni di Io nel Prometeo in-catenato, vv. 700 ss. e soprattutto 790 ss.). Quello dellelenco unmodulo poetico che risente insieme di elementi letterari (la predilettastruttura catalogica della poesia orale) e, a mio avviso, di elementi de-sunti dalla tecnica del viaggio e della marineria (i peripli o portolani,semplici elenchi di mete da raggiungere, una dopo laltra).

    LAfrica delle Supplici una buona guida allinterno dellaspettorelazionale di questa geografia. Gli elementa Africae introdotti nonsono ovviamente riconducibili al solo ambito geografico 3, ma la de-

    3. Diversi luoghi sono riferibili alla sfera visiva, con cenni inerenti letnografia.Mi riferisco ad annotazioni riguardanti labbigliamento, le abitudini, e la voce/lin-

    Andrea Blasina1950

  • scrizione geografica gioca un ruolo di primo piano. LAfrica abbando-nata dalle figlie di Danao descritta fin dai primi versi come le boc-che del Nilo e la terra divina ai confini della Siria, con unattenzio-ne relazionale alla terra confinante, e con una significativa mancanza ditoponimi come Aigyptos, o Libye, non utilizzabili giacch non ancoraesistenti allepoca della storia mitica messa in scena.

    Assai importante, ancora allinizio delle Supplici (v. 75), la de-finizione di \aeriaq... g aq, terra scura. Il nesso, che fu successiva-mente collegato ad aspetti genealogici 4, va interpretato a mio avvi-so come nome dellEgitto precedente la denominazione di Egitto 5.Questo singolare toponimo che Eschilo qui obbligato a usare,giacch Egitto un personaggio attivo al momento della vicendamessa in scena, ha unorigine nellesperienza della terra dapprodofatta dai naviganti: il nome di terra nera corrisponde al toponimoBlland, terra blu, terra scura, usato nelle saghe scandinave perindicare lAfrica. Esso sembra indicare una terra nebbiosa, un ter-mine che nacque probabilmente dallaspetto nebbioso della terravista dalla nave che ad essa si avvicina 6.

    Lesempio di geografia sequenziale che le Supplici permettono di

    guaggio (vv. 68-77, 128-33, 154-5, 234-45, 277-90, 496-8). Allinterno di questa etno-grafia del lontano/sconosciuto esistono differenziazioni, che identificano le Danaidi ri-spetto agli Egizi. A questo tipo di annotazioni sono assimilabili anche quelle riferitead aspetti agricolo-alimentari (v. 761: il frutto del papiro non vince la spiga, v.953: non siamo certo gente che si ubriaca dorzo), giuridici (vv. 387-92: riferimentoal corpus giuridico egizio), religiosi (vv. 921-2: Ba. weoisin e\ipv`n toy`q weoy`q o \yde`nseb. / Kh. toy`q \amWi` Neilon daimonaq sebizomai), linguistici (v. 308: o\istron aloysina \yto`n oi^ Neiloy pelaq). Un dossier su aspetto fisico e indole degli Egizi costituitodai vv. 719-20 (pelle scura, vesti bianche) in congiunzione col fr. 373 R.: deinoi`pleein toi mexana`q A\igyptioi. Eschilo sottolinea ripetutamente il dato di una sviluppa-ta e diversa tecnica navale, alla quale serve il personaggio di nocchiero di Danao ela sua perizia di navigante (vv. 134-6, 714-23, 743, 882, ecc.).

    4. STEPH. BYZ., 30, 9, s.v. \Aeria.5. In questo senso il termine usato in APOLLONIO RODIO, Argonautiche, IV,

    266: prima dellavvento dei figli di Deucalione, lEgitto aveva gi il nome di Aeria.Anche lEtymologicum Magnum, s.v. \Herih, ritiene che questo fosse un nome antico(to` prin) dellEgitto.

    6. I riferimenti in AESCHYLUS, The Suppliants, ed. by H. Friis Johansen and E.W. Whittle, Kbenhavn 1980, II, p. 73. Il riferimento alle saghe scandinave in unracconto di J. L. BORGES, Tigres azules (trad. it. Tigri azzurre, in ID., Tutte le opere, acura di D. Porzio, Milano 2000, 1 ed. 1984-85, II, pp. 1132-43): sui blmenn (uominiblu) e la Blland, figure della lontananza e per molti aspetti delloscurit (non ultima,quella linguistica) ho ricevuto preziose informazioni da Carla Falluomini.

    Geografie africane in Eschilo 1951

  • analizzare ai vv. 538 ss.: si tratta del percorso di Io scossa dallas-sillo che, partita dallArgolide, attraversa le molte trib dei morta-li, fino allo stretto tempestoso, alla riva dellopposto continente (lA-sia), attraverso la Frigia, la Misia, le valli della Lidia, i monti di Pan-filia e Cilicia, per poi vedere i fiumi perenni (il Tigri e lEufrate)e arrivare nel crescente fertile: il paese opulento, linclita terra diAfrodite, ricca di grano. Da qui il passaggio in Africa, al bosco diZeus, dove nasce ogni frutto (Dion pamboton alsoq), il prato che laneve alimenta e il furore di Tifone assale, e lacqua del Nilo immuneda malattie. Questa meravigliosa escursione lungo la costa anatolica,fino alle ricchezze del crescente fertile (ta`n \AWroditaq polypyrona\ian) e dellAfrica (Dion pamboton alsoq) si caratterizza per la preci-sa corrispondenza con la realt geografica: un momento di comuni-cazione di dati della realt tra il poeta e il suo pubblico.

    Questi nessi eschilei formano un piccolo corpus sulle ricchezze del-lAfrica con il fr. 192 R (dal Prometeo liberato), che qui cito parzial-mente: xaloeraynon te par\ \Vean / limnan pantotroWonA\iwiopvn. La coerenza di pamboton e pantotroWon illustra lidea del-labbondanza africana. Il riferimento del v. 558 delle Supplici al Dionpamboton alsoq impone per una pi ampia riflessione. Pambotoq termine esclusivo di Eschilo, attestato qui e nel frammento 145 R,dove riferito a un prato, leimvn, nel regno fenicio di Agenore. Il si-gnificato coerente con limmagine letteraria delle ricchezze dellA-frica: ci che colpisce per il suono. Pamboton alsoq parso singo-larmente vicino al toponimo fluviale Bambotum assegnato da Plinio (V,1, 10) a un fiume pieno di coccodrilli e ippopotami (flumen Bambo-tum, crocodilis et hippopotamis refertum). Lidentificazione del Bambo-tum, che forse il grande fiume con coccodrilli e ippopotami citatonel periplo di Annone, argomento complesso: molte delle indicazionitopografiche prescindono dal toponimo eschileo, come quella che pro-pone lidentificazione col fiume Bum (o Siwa) della Sierra Leone, cor-so dacqua per cui sono attestati vari toponimi come Bamba (le-stuario cos chiamato nella Survey Map pubblicata dalla British Ad-ministration Sierra Leone) che rimandano a etimologie ebraiche comebihemoth (termine ebreo per ippopotamo). Lidea che il testo di Esc-hilo abbia non gi ripreso, bens determinato il toponimo viene quiriferita nella formulazione di Wolfgang Aly ripresa da Jehan De-sanges 7.

    7. Sul rapporto fra pamboton e Bambotum J. Desanges (Recherches sur lactivit desMditerranens aux confins de lAfrique: VIe sicle avant J.-C.-IVe sicle aprs J.-C., Rome

    Andrea Blasina1952

  • Vale la pena di osservare come la lineare corrispondenza diquesto elenco con la realt geografica sembri creare un punto difrattura rispetto alla menzionata descrizione profetica delle peregri-nazioni di Io nel Prometeo, che verr discussa al termine di questocontributo.

    Geografia storica

    Le attestazioni geografiche eschilee sono anche storiche, vale a direcalate nella fase dello sviluppo della storia mitica in cui il drammasi svolge. Un esempio non africano di questa tendenza viene dalPrometeo incatenato. Ai vv. 723-7 della tragedia,

    enw\ \Amazonvn stratonhjeiq styganor\, ai Uemisyran poteatoiioysin \amWi` Uermvdonw\, inatraxeia pontoy Salmydessia gnawoq,\exwrojenoq naythsi, mhtryia` ne vn

    si fa riferimento alle Amazzoni, guerriere nemiche del maschio,che un giorno abiteranno Temiscira sulle rive del Termodonte,dove il mare spalanca violento le fauci di Salmidesso, inospitali ainaviganti e indegne delle navi. La storia del Prometeo si svolgedunque in un momento in cui le Amazzoni abitano una primasede, non essendosi ancora trasferite a Temiscira.

    Si accennato in apertura al fatto che la geografia eschilea si spesso sviluppata allinterno di storie mitiche antichissime, che pre-vedono una non compiuta codificazione della geografia: questoesempio, della primitiva sede delle Amazzoni, illuminante 8. Nellavisione di Eschilo la grande storia del mondo che ha le sue origininel mito prevede fasi ed evoluzioni sia nella fase della storia uma-na che in quella della protostoria mitologica: alle migrazioni di uo-

    1978) aveva trovato ingegnosa uninterpretazione di W. Aly (Die Entdeckung des We-stens, Hermes, LXII, 1927, pp. 317-39, in part. p. 338), selon laquelle le flumen ban-botum ou banbothum serait la transposition (sans doute la suite dune dicte) dun ad-jectif grec pamboton [in nota, il riferimento esclusivamente alle Supplici]. La geografiaeschilea avrebbe dunque determinato un toponimo in terra dAfrica.

    8. Il quadro non sotto questo rispetto interamente coerente se, nel medesimoPrometeo, si fa riferimento (vv. 415-6) alle fanciulle che in terra di Colchide hannodimora e non temono la battaglia, in un passo che mostra le Amazzoni gi collocatenella loro sede tradizionale.

    Geografie africane in Eschilo 1953

  • mini nel mondo della storia possono ben corrispondere migrazionie movimenti di personaggi mitici nel mito. Questa categoria dellageografia storica o dinamica, sotto la quale andrebbero rubricati al-cuni dei riferimenti eschilei a popoli nomadi, assai produttivarispetto alle geografie dAfrica delle Supplici. Le terre africane sonoevocate in relazione a miti antichissimi, che si svolgono prima deglieventi che legarono alle realt geografiche il nome dei personaggimitici. Si detto che nelle Supplici lEgitto viene chiamato( \aeriaq... gaq) terra Aeria, dato che il re Egitto e i suoi figlisono ancora vivi: la terra di Egitto non pu ancora avere questonome. Anzi, vale la pena di segnalare come la fondazione mitologi-ca e linguistica della geografia ponga in stretta correlazione i terri-tori africani e arabi: in una versione del mito delle Danaidi sin-golarmente lArabia, e non lEgitto, la terra che il padre Belo asse-gn a Egitto. Dei suoi due figli, infatti, Danao ebbe in sorte lEgit-to, ed Egitto lArabia. Analoga situazione pre-geografica si verificaper lAsia nel Prometeo incatenato: Asia il nome della sposa diPrometeo 9, eponima del continente: la tragedia si svolge quindi inuna fase pre-asiatica della storia umana, nella quale le cose e iluoghi non hanno ancora i loro nomi.

    Geografia culturale

    Con laggettivo culturale intendo riferirmi al concetto di diversitculturale che impone cautela di fronte allespressione antica di datidi sensazione e desperienza; tali sono ad esempio i colori, i suoni, eappunto i territori e i percorsi. Per i Greci, come per noi, le formedella nostra esperienza sono il prodotto di unevoluzione, vicina o re-mota, non sono punti di partenza ovvi e immediati per tutti 10, equesto sembra un dato che in alcuni punti dellopera eschilea espli-citamente sfruttato, nella creazione di riferimenti geografici che allacultura contemporanea fanno forte e significativo riferimento.

    Un esempio rilevante (e africano) di geografia culturale nelprimo stasimo del Prometeo, vv. 406-35. Il coro d qui voce a unpianto universale, che ha una sorta di titolo nel primo verso dello

    9. HDT., IV, 45, con la spiegazione alternativa data dai Lidi.10. P. JANNI, Tradurre i testi geografici: lesempio di Strabone, in F. PRONTERA (a

    cura di), Strabone: contributi allo studio della personalit e dellopera, Istituto di StoriaAntica, Medievale e Moderna, Universit di Perugia, 1984, I, pp. 87-97, in part. p. 89.

    Andrea Blasina1954

  • stasimo stesso, stenv se t aq o \ylomenaq tyxaq Promhwey, piango, oPrometeo, te e la tua sventura. Il pianto che sgorga dal coro (leOceanine, elemento subacqueo e divino) coinvolge subito linteraterra: la prima antistrofe inizia con propasa d\ hdh stonoen lelaexyra, la terra stessa partecipa al dolore. La descrizione si muoveda Oriente (tutti i mortali che abitano nella sacra terra dAsia,vv. 411-4) e, passando per la Colchide (le Amazzoni, vv. 415-6) eil Settentrione (le genti di Scizia, che abitano g aq esxaton toponintorno alla palude Meotide, vv. 417-9), ritorna poi a Oriente conun misterioso rimando agli Arabi del Caucaso. I versi successividello stasimo commentano la punizione di Prometeo, degna dipianto, con quella inflitta al suo fratello Atlante: Prima tra gli deisolo un altro, / un Titano, era stato visto punito, / domato e umi-liato: / Atlante che con la sua forza immane, superba / < la terra >e il cielo / sulle spalle sostiene. E lo stasimo si compie con lamenzione della partecipazione dellintero cosmo al canto. La terrapiange nel verso integrato da M. L. West sulla traccia di Stinton;e poi il mare, onda su onda, e labisso, e il cupo recesso di Ade ele sorgenti dei fiumi sacri.

    Diversi interpreti del Prometeo hanno trovato inutile e anzi in-terpolata la presenza di Atlante qui, considerata la sua precedentemenzione ai vv. 347-50: o \y d ht\, \epei me ai` asignhtoy tyxai /teiroys\ Atlantoq, oq pro`q e^speroyq topoyq / esthe ion\o \yranoy te ai` xwonoq / vmoiq \ereidvn, axwoq o \y e \yagalon. Idue testi mi paiono invece costituire unimportante rete di corri-spondenze nella determinazione del polo occidentale degli esxatadel mondo. Nellanalisi del solo stasimo il riferimento ad Atlanteha un ruolo determinante, poich commenta il destino di Prome-teo mediante un paradeigma o\ieion, tratto dalla medesima sagamitica, anzi dalla medesima genealogia, e (cosa assai importante,come avremo modo di vedere) colloca la saga di Prometeo nel suotempo relativo, assegnandole il posto iniziale che le spetta allinter-no della sequenza cronologica del racconto mitico: Prima tra glidi solo un altro, / un Titano, era stato visto punito, / domato eumiliato, cos da ricordare agli spettatori che la vicenda del Pro-meteo si muove, per cos dire, agli albori della storia degli dei edegli uomini, nei primi momenti del nuovo regno di Zeus.

    Il confronto fra i due passi fornisce un nuovo dato: il para-digma di Atlante semantizzato a indicare i termata occidentalicon il v. 348, pro`q e^speroyq topoyq. Il riferimento ad Atlante dunque pi che un riferimento occidentale. Sorreggendo le colon-

    Geografie africane in Eschilo 1955

  • ne del cielo e della terra, nel tempo prima dei nomi, Atlantefonda il cosmo e fonda lOccidente, fornendo una identit lingui-stica agli esperoi topoy. La presenza di Atlante nello stasimo dellamento universale dunque giustificata come espressione occiden-tale del lamento universale, allinterno di una rappresentazione geo-grafica e tridimensionale delluniversalit del dolore: geografica per-ch include poli orientali, settentrionali e con Atlante occiden-tali, tridimensionale perch aggiunge la dimensione del basso, delprofondo (labisso e il regno di Ade: si pu anche notare come,nel corpus dei tragici, per indicare lestremo Occidente si usi pispesso un riferimento alle colonne, o alla colonna, di Atlante che aquelle di Eracle). Allinterno dellassoluta rilevanza della geografia,e soprattutto della geografia degli estremi, nel Prometeo 11, va nota-to che Eschilo definisce una geografia estrema anche nellaspettotridimensionale dellaltezza. E` un \apanwrvp pag (v. 20) dove leOceanine (vv. 268-70, 278-82) e Oceano arrivano con un salto dal-labisso alla sommit: Oceano lascia la sua sede acquatica per giun-gere alla contrada madre del fuoco 12.

    Geografia aggiornata

    Nelle Supplici, ai vv. 284-6, Pelasgo compie considerazioni sulleso-tico aspetto delle Danaidi: Ho sentito dire anche di donne noma-di del paese degli Indi, che cavalcano tutte bardate cammelli e abi-tano il paese vicino agli Etiopi (par\ A\iwiocin \astygeitonoymenaq).Lidea della prossimit dellIndia rispetto allEtiopia pu pareresingolare, ma non isolata. Risulta infatti assolutamente coerentecon la sezione del Prometeo incatenato che riporta la profezia sullaparte finale del viaggio di Io (vv. 790 ss.) 13:

    11. Cfr. ad es. i vv. 1-6, e in part. vv. 1-2: Xwono`q me`n e`q thloyro`n homen pedon,/ Sywhn \eq o^imon, abroton e\iq \erhmian, e i vv. 117-8: termonion iet\ \epi` pagon, un pic-co alla fine del mondo.

    12. Il misterioso accenno agli Arabi del Caucaso nel medesimo stasimo (vv.420-2: \Arabiaq t\ areion anwoq, / y^cirhmnon oi polisma / Kayasoy pelaq nemontai)non pu qui essere affrontato per limiti di spazio.

    13. Anche la precedente sezione (vv. 707 ss.) del Prometeo incatenato crea con-sapevolmente una geografia alternativa a partire da un diverso Caucaso: a \ytonKayason (v. 719) mostrerebbe the poet well aware that the Caucasus he was spea-king of was not the conventional one (M. FINKELBERG, The Geography in the Pro-metheus Vinctus, RM, 141, 1998, pp. 119-41, in part. p. 122), per proseguire conuna diversa sede dei Calibi, una diversa sede delle Amazzoni, il misterioso fiume

    Andrea Blasina1956

  • 790 otan peraq q r^eiwron \hpeiroin oron,pro`q \antola`q Wlog vpaq h^lioy stibei

    ponton para` zaWloisbon, est\ an \eji

    pro`q Gorgoneia pedia Kiswhnhq, ina

    ai^ Forideq naioysi, dhnaiai` orai

    treiq ynomorWoi, oino`n omm\ \ethmenai,

    monodonteq, aq oyw\ hlioq prosderetai

    \atisin oyw h^ nyteroq mhnh pote

    pelaq d\ \adelWai` t vnde treiq atapteroi,

    draontomalloi Gorgoneq brotostygeiq,

    800 aq wnhto`q o \ydei`q e\isidv`n ejei pnoaq.

    toioyto men soi toyto Wroyrion legv.

    allhn d\ aoyson dysxerh wevrian

    \ojystomoyq ga`r Zhno`q \arageiq ynaq

    grypaq Wylajai, ton te moyn vpa strato`n

    \Arimaspo`n i^ppobamon\, oi xryqorryton

    o\ioysin \amWi` n ama Ploytvnoq poroy

    toytoiq sy` mh` pelaze. thloyron de` g hn

    hjeiq, elaino`n Wylon, oi pro`q h^lioy

    naioysi phgaiq, enwa potamo`q A\iwioc.

    810 toytoy par\ oxwaq erW\, evq an \ejxi

    atabasmon, enwa Byblinvn \or vn apo

    ihsi septo`n Neiloq eypoton r^eoq.

    o \ytoq q\ o^dvsei th`n trigvnon e\iq xwona

    Neil vtin o \y dh` th`n mara`n \apoiian

    \Ioi peprvtai soi te kai` tenoiq tisai.

    Quando avrai passato il con-fine dacqua tra i due conti-nenti, va verso oriente, dovesorgono i raggi del sole. Pas-serai le onde fragorose delmare finch arriverai alle pia-ne Gorgoneie di Cistene,dove abitano le Forcidi, letre vecchissime fanciulle dalla-spetto di cigno, che hannoun occhio solo fra tutte e undente per una: mai si espon-gono ai raggi del sole, maialla luce della luna notturna.Vicino stanno le loro tresorelle alate, le Gorgoni dallechiome di serpente odiate daimortali: (800) nessun uomo,dopo averle viste, conservun alito di vita. Ti dico que-sto per metterti in guardia.Ora ascolta: vedrai altrimostri, tremendi! Guardatidai cani di Zeus, i cani chenon latrano, con il rostro, irapaci grifoni, e dallesercitodegli uomini con un occhiosolo, i cavalieri Arimaspi, cheabitano presso il corso delfiume Plutono dallacquadoro: non avvicinarti a loro!Giungerai poi ai confini dellaterra, presso un popolo neroche abita alle fonti del sole,dov il fiume Etiope. (810)Seguine le rive finch giunge-rai a una cataratta, dove daimonti di Biblos sgorga lasacra corrente, lacqua buonadel Nilo: sar il fiume a gui-darti fino alla terra del delta,la Nilotide, dove destinoche tu, Io, fondi per te eper i tuoi figli una lontanacolonia.

    Ibriste, un misterioso popolo di Sciti nomadi. Questa prima parte della profezia nelPrometeo stata considerata interpolata, mentre la sezione qui esaminata concorde-mente ritenuta sana.

    Geografie africane in Eschilo 1957

  • La direzione verso Oriente, pro`q \antola`q flog vpaq h^lioy. Il su-peramento di una corrente di mare porta alle pianure gorgonee diCistene, sede delle tre Forcidi simili a cigni, con un occhio incomune, con un solo dente, non rimirate n dai raggi del sole, ndalla notte. Questo incontro con Gorgoni orientali certamentebizzarro: la sede delle Gorgoni , per definizione, lestremo Occi-dente. Questo accenno vale qui solo a suggerire che vi forse unalinea di geografia dplac nel Prometeo: si vuole che questo valga aevitare troppo rapide cancellazioni di misteri come quello degliArabi del Caucaso. Il percorso , Gorgoni a parte, assai misterioso:conduce fino al pi remoto Oriente, anche se menziona i cavalieriArimaspi che in Erodoto sono settentrionali, presso il fiume Plu-tono, e si spinge fino ai confini della terra, presso un popolonero che abita alle fonti del sole. Le fonti del sole (vv. 808-9pro`q h^lioy... phgaiq) non possono non indicare il pi remoto luo-go dellOriente immaginabile. Cosa significa questo fiume Etiopeorientale? Perch seguendolo si arriva al Nilo?

    P. Janni (La mappa e il periplo, Roma 1984, pp. 150-1) ha di-mostrato come per tutta lantichit lIndia e lEtiopia furono sentitecome vicine e confinanti: coronamento di tutta questa immagineerronea divenne lopinione che lIndo non fosse altro che il corsosuperiore del Nilo. Esiste, ed bene attestata 14, una visione geo-grafica secondo la quale lIndia e lAfrica meridionale sarebberostate assai pi vicine del reale, e soprattutto unite da un passaggiodi terra. In questa visione (alternativa rispetto a quella attestata inErodoto, 4, 44, 1) entrambe le regioni vicine, il sud dellAsia e ilsud dellAfrica, sarebbero state popolate da Etiopi (Etiopi del-lAsia e orientali, menziona Erodoto, 3, 94 e 7, 70; Strabonenoter che i popoli del sud dellIndia sono simili agli Etiopi nelcolore, e uguali agli altri indiani per aspetto e capelli), e la viadacqua per questo passaggio a Sud-Est sarebbe stata lIndo, cheavrebbe coinciso con il corso superiore del Nilo. Una teoria diquesto tipo implica che Persia, India ed Egitto avrebbero comuni-cato attraverso un mare interno. Se dunque le prime esplorazionidellIndo, cio del pi remoto Oriente immaginabile, avevano fattonascere i dubbi su un possibile passaggio di terra fra lestremoOriente e lAfrica del Sud, dubbi che gi, secondo Erodoto, aveva

    14. Dallautore della Inundatio Nili attribuita ad Aristotele, nei frammenti 695 e749a 23ss. (ed. O. GIGON) da ARR., an., 6, 1, 2; cfr. ARR., ind., 6, 8, e 20, 2; STRAB.,15, 1, 25, p. 696c.

    Andrea Blasina1958

  • nutrito il re Dario (facendo esplorare uno dei due fiumi in cuiabitino coccodrilli, 4, 44, 1), sono proprio questi i dubbi che lageografia del Prometeo esplora. Geografia sperimentale, forse, manientaffatto avventurosa o fantastica. Viene il dubbio, anzi,che una tradizione sistematica del passaggio a Sud-Est, che propo-nesse il mare interno che collegava India ed Egitto, di necessitschiacciasse e riducesse a poco pi di zero la penisola arabica, col-locando di fatto il fiore dArabia assai vicino ai monti del Cau-caso, in una visione coerente che spiegherebbe la stranezza degliArabi del Caucaso nello stasimo del Prometeo.

    Questa sezione della geografia del Prometeo ha avuto cattivastampa, come sezione che marca il primato della leggenda sullet-nografia (A. Bernand), e comunque, nel meno aspro dei giudizi,imprecisa (Griffith): in realt nella sua linea essenziale il per-corso che conduce verso Oriente ai limiti del mondo conosciutoper l trovare un passaggio di terra fino al Sud del mondo, peruna via fluviale ininterrotta (Indo-fiume Etiope-Nilo) la geografiadi questo passo assolutamente aggiornata rispetto alle conoscenzediffuse al tempo di Eschilo.

    Geografie africane in Eschilo 1959