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Bollettino Settimanale Anno XXIV - n. 5 Pubblicato sul sito www.agcm.it 3 febbraio 2014

Bollettino - AGCM · 2020. 4. 3. · bollettino n. 5 del 3 febbraio 2014 5 intese e abuso di posizione dominante i765 - gare gestioni fanghi in lombardia e piemonte provvedimento

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  • Bollettino Settimanale Anno XXIV - n. 5 Pubblicato sul sito www.agcm.it 3 febbraio 2014

  • SOMMARIO

    INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 5 I765 - GARE GESTIONI FANGHI IN LOMBARDIA E PIEMONTE 

    Provvedimento n. 24746 5 OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE 7 

    C11932 - DS SMITH PACKAGING ITALIA/DS SMITH PAPER ITALIA Provvedimento n. 24740 7 

    C11933 - 3B INVESTMENT/ALPHA TRADING Provvedimento n. 24741 10 

    ATTIVITA' DI SEGNALAZIONE E CONSULTIVA 14 AS1108 - DISCIPLINA DI MANIFESTAZIONI PUBBLICHE O PRIVATE CON IMPIEGO DI EQUIDI 14 AS1109 - GESTIONE DELLA V INVASATURA DEL PORTO DI MESSINA 16 

    PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE 18 PS8762 - SIV/SIPRE-RILEVATORI GAS 

    Provvedimento n. 24747 18 PS8812 - SIP SRL-RILEVATORI GAS 

    Provvedimento n. 24748 26 IP189 – CRAZYSTOREBAY – VENDITA ON LINE 

    Avviso di adozione provvedimento di chiusura del procedimento 35 

  • BOLLETTINO N. 5 DEL 3 FEBBRAIO 2014

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    INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

    I765 - GARE GESTIONI FANGHI IN LOMBARDIA E PIEMONTE Provvedimento n. 24746

    L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

    NELLA SUA ADUNANZA del 15 gennaio 2014;

    SENTITO il Relatore Professor Piero Barucci;

    VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

    VISTO l’articolo 2 della legge n. 287/90;

    VISTO il proprio provvedimento dell’11 giugno 2013, con il quale è stata avviata un’istruttoria, ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 287/90, nei confronti delle società CRE S.p.A., ALAN S.r.l., SANGALLI GIANCARLO & C. S.r.l., ECOTRASS S.r.l., VAR S.r.l., REDAELLI PIERGIORGIO S.p.A. per accertare l’esistenza di violazioni dell’articolo 2 della legge n. 287/90;

    VISTI gli elementi e i documenti acquisiti agli atti (tra gli altri, i documenti n. 45, n. 40, n. 51, n. 53 e n. 76 del fascicolo istruttorio) dai quali emerge il coinvolgimento delle società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l. nei contatti e nella collaborazione tra le imprese in vista della partecipazione alle gare per l’affidamento del servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei fanghi che derivano dalla depurazione delle acque di fognatura, svoltesi nelle Regioni Lombardia e Piemonte dal 2008 al 2013;

    RITENUTO che dalla documentazione acquisita nel corso del procedimento risulta emergere che anche le società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l., avendo adottato i comportamenti oggetto del procedimento, potrebbero aver violato l’articolo 2 della legge n. 287/90;

    RITENUTO, pertanto, di estendere l’istruttoria anche alle società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l.;

    RITENUTO, altresì, necessario garantire alle società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l. un tempo congruo affinché possano esercitare a pieno i propri diritti di difesa nell’ambito del procedimento istruttorio;

    DELIBERA

    a) di estendere il procedimento avviato in data 11 giugno 2013 nei confronti anche delle società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l.; b) di prorogare al 31 dicembre 2014 il termine di conclusione del procedimento, al fine di garantire anche alle società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l. il pieno esercizio del diritto del contraddittorio;

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    c) che il responsabile del procedimento è il Dott. Renato Sicca; d) la fissazione del termine di giorni trenta decorrenti dalla notificazione del presente provvedimento per l'esercizio da parte dei legali rappresentanti delle società EVERGREEN ITALIA S.r.l. e AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.r.l. del diritto di essere sentiti, precisando che la richiesta di audizione dovrà pervenire alla Direzione “Energia e Industria di Base” della Direzione Generale per la Concorrenza di questa Autorità almeno quindici giorni prima della scadenza del termine sopra indicato; e) che gli atti del procedimento possono essere presi in visione presso la Direzione “Energia e Industria di Base” della Direzione Generale per la Concorrenza di questa Autorità dai rappresentanti legali delle parti, nonché da persona da essi delegata. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

    IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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    OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE

    C11932 - DS SMITH PACKAGING ITALIA/DS SMITH PAPER ITALIA Provvedimento n. 24740

    L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

    NELLA SUA ADUNANZA del 15 gennaio 2014;

    SENTITO il Relatore Professor Piero Barucci;

    VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

    VISTA la comunicazione della società DS Smith Packaging Italia S.p.A., pervenuta in data 20 dicembre 2013;

    CONSIDERATO quanto segue:

    I. LE PARTI

    DS Smith Packaging Italia S.p.A. (di seguito, DS Smith) è una società attiva nella produzione e vendita di una ampia gamma di prodotti di carta, tra cui imballaggi per il trasporto, imballaggi consumer, espositori e packaging promozionale, confezioni regalo, imballaggi protettivi, applicazioni POS e packaging industriale. DS Smith è controllata al 99,97% da DS Smith Holding Italia S.p.A, a sua volta indirettamente controllata dalla società capogruppo DS Smith Plc. Nel 2012 DS Smith Plc ha realizzato a livello mondiale un fatturato consolidato di circa 4,38 miliardi di euro, di cui [100-482]1 milioni di euro per vendite in Italia. Oggetto di acquisizione è l’intero capitale di una società di nuova costituzione, denominata DS Smith Paper Italia S.r.l. (di seguito, Newco) in cui Edison S.p.A. (di seguito, Edison) conferirà un ramo di azienda operante nella produzione di energia elettrica mediante un impianto termoelettrico sito nel Comune di Porcari (LU). Il ramo d’azienda è inoltre attivo nella produzione e distribuzione di vapore acqueo destinato ad una cartiera, adiacente all’impianto termoelettrico, di proprietà di DS Smith. Il capitale sociale di Newco è, allo stato, interamente detenuto da Edison. Nel 2012 il fatturato attribuibile al ramo di azienda oggetto di conferimento in Newco è stato di circa [48-100] milioni di euro.

    II. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE

    L’operazione in esame consiste nella acquisizione da parte di DS Smith, da Edison, dell’intero capitale sociale di Newco. Il contratto preliminare di vendita prevede, all’art. 7 (“Closing”), la sottoscrizione i) di un contratto transitorio per la gestione dell’impianto termoelettrico di Newco a cura di Edison, della

    1 Nella presente versione alcuni dati sono omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni.

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    durata di un anno e ii) di un contratto per la somministrazione di gas naturale a Newco da parte di Edison, con scadenza al 16 ottobre 2016; tale contratto prevede l’acquisto da parte di Newco da Edison di un quantitativo minimo annuo di gas.

    III. QUALIFICAZIONE DELL’OPERAZIONE

    L’operazione comunicata, in quanto comporta l’acquisizione del controllo esclusivo di una impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nell’ambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all’articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed è soggetta all’obbligo di comunicazione preventiva disposto dall’articolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate è stato superiore a 482 milioni di euro e il fatturato realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale dal ramo d’azienda della società scissa è stato superiore a 48 milioni di euro. I descritti contratti di gestione dell’impianto termoelettrico e di somministrazione di gas naturale costituiscono una restrizione accessoria all'operazione, in quanto appaiono strettamente funzionali alla salvaguardia del valore del ramo d'azienda acquisito, a condizione che tali contratti abbiano una durata limitata nel tempo, non eccedente comunque il periodo di cinque anni, e che non comportino obblighi di acquisto in esclusiva o di quantitativi illimitati2.

    IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE

    La concentrazione in esame interessa la generazione e vendita all’ingrosso di energia elettrica e la fornitura di servizi industriali di produzione e/o distribuzione all'interno di impianti produttivi di aria compressa, acqua industriale, acqua demineralizzata, acqua potabile, vapore, energia elettrica. Il mercato dell’approvvigionamento all’ingrosso di energia elettrica è stato definito, nell’ambito dell’indagine conoscitiva IC223, di dimensioni sovraregionali, sulla base di una suddivisione in macrozone (Nord, Sud, Sicilia e Sardegna) dettata sia da vincoli di trasmissione che da differenze nella struttura dell’offerta, che si riflettono in differenze nei prezzi di vendita dell’energia elettrica. In considerazione della localizzazione dell’impianto termoelettrico detenuto da Newco, il mercato geografico rilevante per la valutazione dell’operazione in esame è quello della macrozona Sud. Su tale mercato l’operazione in esame determina la mera sostituzione di un operatore con un altro, in quanto DS Smith non opera nella generazione e vendita all’ingrosso di energia elettrica. La quota di mercato attribuibile a Newco è in ogni caso inferiore all’1%, a dati 2012. Quanto al mercato della fornitura di servizi industriali di produzione e distribuzione all’interno di impianti produttivi di aria compressa, acqua industriale, acqua demineralizzata, acqua potabile, vapore, energia elettrica si osserva che, di norma, tali servizi sono svolti dalla imprese in autoproduzione. In alcuni complessi produttivi di grandi dimensioni è stata tuttavia attuata,

    2 Cfr. la Comunicazione della Commissione sulle restrizioni direttamente connesse e necessarie alle concentrazioni (2005/C 56/03), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 5 marzo 2005, in particolare paragrafo III. B. 32-35 3 IC22-Indagine conoscitiva sullo stato della liberalizzazione dei settori dell’energia elettrica e del gas naturale, del 9.febbraio 2005, in Boll. n. 6/05.

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    nell'ultimo decennio, una terziarizzazione di tali servizi industriali. La domanda dei suddetti servizi è quindi rappresentata dalle imprese che intendono esternalizzare tale tipo di attività, mentre l'offerta è individuata dagli operatori terzi a cui l'impresa può decidere di rivolgersi, i quali sono di norma piccole società locali, cooperative di lavoratori distaccati dalla società di origine o, come nella presente fattispecie, operatori attivi a livello nazionale nel settore dell'energia elettrica. Nel caso in esame non è necessario stabilire né se i diversi servizi industriali rappresentino mercati del prodotto distinti né l'esatta delimitazione del mercato geografico di riferimento, in quanto la stessa non appare comunque in grado di incidere negativamente sulla concorrenza. Infatti, DS Smith non opera nella fornitura a terzi di tali servizi industriali e l’operazione in esame comporta la mera internalizzazione di servizi precedentemente acquisiti da terzi.

    RITENUTO, pertanto, che l’operazione in esame non determina, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;

    RITENUTO, altresì, che i contratti di gestione dell’impianto termoelettrico e di somministrazione di gas naturale descritti in precedenza sono accessori alla presente operazione nei soli limiti sopra descritti e che l’Autorità si riserva di valutare gli stessi contratti, laddove ne sussistano i presupposti, qualora realizzati oltre il tempo e la portata indicata;

    DELIBERA

    di non avviare l’istruttoria di cui all’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90. Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro dello Sviluppo Economico. Il presente provvedimento verrà pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

    IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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    C11933 - 3B INVESTMENT/ALPHA TRADING Provvedimento n. 24741

    L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

    NELLA SUA ADUNANZA del 15 gennaio 2014;

    SENTITO il Relatore Dottor Salvatore Rebecchini;

    VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

    VISTA la comunicazione della società 3BI S.p.A. in data 23 dicembre 2013;

    CONSIDERATO quanto segue:

    I. LE PARTI

    3BI INVESTMENT S.p.A. (di seguito, 3BI) è una società di nuova costituzione che svolge l’attività di assunzione di partecipazioni, gestione delle medesime e concessione di finanziamenti alle controllate e collegate. 3BI è a sua volta controllata congiuntamente, tramite partecipazioni del 50%, da Armada S.p.A. e Inergy S.r.l., anch’esse società recentemente costituite a loro volta controllate da persone fisiche1 e giuridiche. Nel 2012 la società non ha realizzato alcun fatturato. Alpha Trading S.p.A. (di seguito, Alpha Trading) è una società che svolge attività di bunkeraggio in tutti i porti italiani ed in alcuni porti stranieri, produce e commercializza bitumi e, attraverso una controllata, biodiesel. Alpha Trading è interamente posseduta da Unionchimica S.p.A. (di seguito Unionchimica)2, società che gestisce partecipazioni in società controllate e collegate che operano prevalentemente nel comparto della produzione e commercio di prodotti chimici di base ed organici. Nel 2012 il fatturato realizzato da Alpha Trading a livello mondiale è stato di 1,7 miliardi di euro, di cui 716 milioni di euro circa in Italia.

    II. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE

    L’operazione comunicata consiste nell’acquisizione da parte di 3BI dell’intero capitale sociale di Alpha Trading.

    III. QUALIFICAZIONE DELL’OPERAZIONE

    L’operazione, in quanto comporta l’acquisizione del controllo esclusivo di un’impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nell’ambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all’articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed è soggetta all’obbligo di comunicazione preventiva disposto dall’articolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale

    1 Alcune di tali persone fisiche fanno parte del management storico di Alpha Trading. 2 Cfr. C11923- Unionchimica/ Alpha Trading, provv. n. 24556 del 17 ottobre 2013 in Boll. n. 43/13.

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    realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate è stato superiore a 482 milioni di euro e il fatturato realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale dalla società oggetto di acquisizione è stato superiore a 48 milioni di euro.

    IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE

    I mercati rilevanti

    In considerazione dell’attività svolta dalla società oggetto di acquisizione, l’operazione in esame riguarda le attività di: i) distribuzione extra-rete di gasolio e benzina in ambito portuale (bunkeraggio), ii) produzione e vendita di biodiesel, ii) produzione e commercializzazione di bitume e prodotti bituminosi.

    i) Attività di bunkeraggio Per quanto riguarda l’attività di bunkeraggio, la domanda è rappresentata dalle imbarcazioni che effettuano il rifornimento di carburante in porto. Dal lato dell’offerta, si deve considerare che le imprese che dispongono di un impianto fisso di distribuzione carburanti all’interno di un’area portuale possono essere soggette alla concorrenza potenziale di altri operatori presenti che svolgono l’attività di bunkeraggio nello stesso porto e di operatori fissi presenti nei porti vicini, nell’ambito del territorio provinciale. In considerazione dell’operatività della società target, attiva su scala nazionale, i mercati geografici rilevanti sono costituiti dalla totalità dei porti italiani. In ogni caso, non risulta necessario definire con precisione i mercati geografici, poiché non muterebbe la valutazione della presente concentrazione.

    ii) Produzione e vendita di biofuel Il biofuel è un carburante liquido che si ottiene a partire da oli vegetali - quali olio di soia, olio di girasole e olio di colza- attraverso un processo chimico (transesterificazione) nel quale viene impiegato un reagente alcolico, il metanolo. Da tale processo si ottiene, come sottoprodotto, la glicerina. In Italia, il biodiesel viene utilizzato principalmente in miscela con il gasolio ad uso autotrazione tradizionale. La normativa italiana sull’obbligo di immissione in consumo dei biocarburanti, prevede infatti, ai sensi del Decreto Legislativo n. 28/11, un obbligo, in capo alle compagnie petrolifere, di acquistare il biodiesel per miscelarlo in una percentuale minima nel gasolio autotrazione che commercializzano. La domanda del biodiesel è dunque principalmente costituita dalle compagnie petrolifere. Dal punto di vista geografico, la dimensione geografica del mercato sembrerebbe in prima approssimazione almeno comunitaria3. Ad ogni modo, l’esatta definizione del mercato geografico può rimanere aperta, in quanto non si ritiene possa incidere sulla valutazione concorrenziale dell’operazione in oggetto.

    iii) Produzione e vendita di bitume Il bitume è un prodotto costituito da miscele di idrocarburi e composti organici complessi ad alto peso molecolare e viene ottenuto nell’ambito del processo di raffinazione del petrolio greggio

    3 Si veda in tal senso la decisione della Commissione Europea nel caso COMP M.5388- DIESTER INDUSTRIE/OLEON GROUP, dell’8 gennaio 2009.

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    partendo dai cosiddetti residui pesanti del processo di distillazione primaria. Il bitume non è un prodotto perfettamente omogeneo. Le differenze scaturiscono sia dal greggio utilizzato come materia prima, sia da caratteristiche intrinseche dell’impianto di produzione di bitume all’interno della raffineria. Dal punto di vista della domanda, le due principali utilizzazioni del bitume sono quelle legate all’attività di pavimentazione stradale e quella relativa all’attività di impermeabilizzazione nell’edilizia civile e industriale. Per questi due utilizzi, non esistono prodotti alternativi disponibili sul mercato rispetto al bitume. Generalmente ad ogni raffineria (o base di carico) corrisponde un determinato ambito territoriale di riferimento avente un raggio la cui precisa individuazione non è agevole ma che può orientativamente essere stimato, in media, in circa 300 km4. Infatti, il bitume tradizionale viene trasportato allo stato liquido a temperature elevate, di norma tramite autobotti munite di impianti di riscaldamento auto-coibenti. Il costo di trasporto, in ragione di queste particolari modalità, ha una elevata incidenza sul prezzo finale del prodotto. Nel caso di specie, l’impianto di produzione di bitumi della società oggetto di acquisizione è localizzato a Tortona, in provincia di Alessandria, e dunque dal punto di vista geografico il mercato rilevante è rappresentato dall’ambito territoriale, anche di carattere interregionale, circostante il suddetto impianto. In ogni caso, ai fini della valutazione dell’operazione comunicata, si rileva che l’esatta definizione del mercato geografico può essere lasciata aperta in considerazione del fatto che le valutazioni di ordine concorrenziale non risulterebbero diverse quale che sia l’esatta definizione del mercato.

    Effetti dell’operazione

    L’operazione in esame non realizza alcuna sovrapposizione orizzontale tra le attività delle parti, in quanto 3BI non è attiva nei mercati rilevanti. Ne discende che l’operazione comporta una mera sostituzione di un operatore con un altro e pertanto non è idonea a modificare l’assetto concorrenziale di tali mercati.

    RITENUTO, pertanto, che l’operazione in esame non determina, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;

    DELIBERA

    di non avviare l’istruttoria di cui all’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90. Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro dello Sviluppo Economico.

    4 Cfr. I732- AUMENTO PREZZI BITUME, provv. del 20 aprile 2011, in Boll. n. 16/11.

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    Il presente provvedimento verrà pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

    IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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    ATTIVITA' DI SEGNALAZIONE E CONSULTIVA

    AS1108 - DISCIPLINA DI MANIFESTAZIONI PUBBLICHE O PRIVATE CON IMPIEGO DI EQUIDI Roma, 23 gennaio 2014

    Ministro della Salute

    L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’esercizio dei poteri di cui all’articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, intende nuovamente formulare alcune osservazioni al fine di favorire una più completa tutela della concorrenza e del mercato in relazione all’attività di organizzazione di manifestazioni equestri, con specifico riferimento alle previsioni della nuova Ordinanza 4 settembre 2013 di codesto Ministero1, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 211 del 9 settembre 2013. In particolare, l’Autorità intende segnalare il permanere degli elementi distorsivi della concorrenza già evidenziati in relazione alla precedente Ordinanza ministeriale del 21 luglio 20112 (cfr. segnalazione S1407 trasmessa a codesto Ministero in data 17 febbraio 2012). Nello specifico, la nuova formulazione dell’articolo 1(1) nell’Ordinanza 4 settembre 2013 appare contenere i medesimi elementi discriminatori già all’epoca evidenziati, nella misura in cui prevede l’esclusione di alcuni soggetti (ex Assi, Fise, Fei, Fitetrec-Ante, e ora anche enti di promozione sportiva Coni) dalle misure di sicurezza delineate in generale nell’Ordinanza, che rimangono invece pienamente pertinenti per gli altri operatori del settore. Del pari, anche la nuova formulazione della lettera d) dell’Allegato A nell’Ordinanza 4 settembre 2013 appare mantenere profili di criticità concorrenziale, nella misura in cui prevede che la gestione dell’elenco dei cosiddetti “tecnici” e la certificazione del loro percorso formativo siano rimesse specificamente ad alcuni soggetti (ex Assi, Fise), escludendo invece gli altri operatori del settore.

    1 “Proroga e modifica dell'Ordinanza 21 luglio 2011, recante

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    Si ribadisce pertanto l’esigenza che l’Ordinanza in questione stabilisca requisiti validi per tutti gli operatori del settore, senza operare discriminazioni tra di essi, garantendo altresì una posizione di terzietà nella gestione delle figure “tecniche” chiamate ad esprimersi, nell’ambito delle commissioni comunali o provinciali per la vigilanza, in materia di autorizzazioni delle manifestazioni equine. Con l’occasione, si evidenzia l’opportunità che venga effettuata una verifica sull’effettiva pubblicazione dell’elenco dei “tecnici” così come dei requisiti necessari per la certificazione dei relativi percorsi formativi. In considerazione di quel che precede, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato confida che i principi concorrenziali sopra formulati possano essere tenuti in debita considerazione ed auspica che l'Ordinanza in esame possa essere rivista di conseguenza, allo scopo ultimo di favorire un più corretto confronto competitivo tra operatori attivi nell’organizzazione di manifestazioni equestri. Si rimane in attesa di conoscere le determinazioni che codesto Ministero vorrà eventualmente assumere ad esito della presente segnalazione.

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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    AS1109 - GESTIONE DELLA V INVASATURA DEL PORTO DI MESSINA Roma, 6 dicembre 2013

    Autorità Portuale di Messina

    Quest’Autorità ha analizzato la richiesta di parere in ordine alla possibilità di soddisfare la richiesta di RFI, concessionaria ex art. 18 della legge n. 84/94 di un’ampia area demaniale all’interno del porto di Messina, di affidare in sub-concessione, alla propria controllata Bluferries, la gestione di talune attività ricomprese in tale area (“affidamento della gestione dell’approdo della V invasatura”), nella seduta del 27 novembre 2013. A riguardo si osserva che l’affidamento in gestione a Bluferries della V invasatura presente nel porto di Messina non risulta compatibile con i principi espressamente definiti nella legge di riforma del sistema portuale ed in particolare con gli articoli 18 e 16, ispirati ad obiettivi di apertura e liberalizzazione del mercato. Infatti, l’articolo 18 espressamente impone a RFI di gestire direttamente le aree di cui è concessionaria; né potrebbe essere invocato il disposto di cui all’articolo 18 comma 7, poiché Bluferries non risulta titolare di autorizzazione ai sensi dell’articolo 16 della legge. D’altro canto, si tratterebbe del rilascio di una sub-concessione senza procedura ad evidenza pubblica. L’Autorità si è più volte pronunciata in merito al rilascio di titoli concessori e sub-concessori, auspicando il rispetto dei principi comunitari di parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità1. Con specifico riferimento al rilascio di sub-concessioni, l’Autorità ha anche affermato come essere debbano “considerarsi strumento del tutto eccezionale2”, auspicando in generale il più ampio ricorso a procedure di evidenza pubblica, al fine di garantire l’esplicarsi di un’effettiva concorrenza per il mercato. Nel caso di specie, l’affidamento in subconcessione a Bluferries di un’area all’interno del porto di Messina risulta suscettibile di ingenerare una distorsione della concorrenza nel trasporto marittimo di veicoli e passeggeri, nella misura in cui verrebbe agevolato l’accesso alle infrastrutture portuali da parte di un operatore economico che dovrebbe, viceversa, essere soggetto al confronto comparativo con altri soggetti interessati.

    1 Cfr. Comunicazione interpretativa della Commissione sulle concessioni nel diritto comunitario nonché, ex multis AS135 Proroghe delle concessioni autostradali, in Boll. n. 19/98 e AS152 Misure di revisione e sostituzione di concessioni amministrative, in Boll. n. 42/98. 2 Cfr. AS152 cit..

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    Lo stesso rilascio del titolo concessorio a RFI, più volte prorogato, a far data dal 1896 e fino al 2022, dovrebbe essere allineato ai principi ripetutamente espressi dall’Autorità nella propria attività di segnalazione. L’Autorità, infatti, ha affermato che “la proroga automatica delle concessioni in essere non consentirebbe di cogliere i benefici che deriverebbero dalla periodica concorrenza per l’affidamento attraverso procedure ad evidenza pubblica”3 . Quanto alla durata delle concessioni, l’Autorità ha più volte auspicato che il rilascio di titoli concessori non sia di durata eccessivamente lunga, onde evitare ingessature nel mercato, “senza […] rinviare per tempi eccessivamente lunghi il confronto concorrenziale”4. Si auspica, dunque, che codesta Autorità Portuale voglia tenere in debita considerazione i contenuti della presente segnalazione. La presente decisione sarà pubblicata sul bollettino di cui all’articolo 26 della legge n. 287/90. Eventuali esigenze di riservatezza dovranno essere manifestate all’Autorità entro trenta giorni dal ricevimento della presente, precisandone i motivi.

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

    3 Cfr. AS491 “Disposizioni sul rilascio delle concessioni di beni demaniali e sull’esercizio diretto delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo”, in Boll. n. 46/08. 4 Cfr. AS988 “Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza – anno 2013”, in Boll. n. 38/12.

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    PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE

    PS8762 - SIV/SIPRE-RILEVATORI GAS Provvedimento n. 24747

    L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

    NELLA SUA ADUNANZA del 15 gennaio 2014;

    SENTITO il Relatore Salvatore Rebecchini;

    VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

    VISTO l’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha aumentato il massimo edittale della sanzione a 5.000.000 euro;

    VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

    VISTO il proprio provvedimento del 18 settembre 2013, con il quale è stato disposto l’accertamento ispettivo, ai sensi dell’art. 27, commi 2 e 3, del Codice del Consumo, presso le sedi della società.

    VISTI gli atti del procedimento;

    I. LE PARTI

    1. S.I.PRE. S.r.l. (di seguito Sipre), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. Sipre esercita attività di commercio al dettaglio di prodotti vari, attraverso incaricati che si recano presso le abitazioni dei consumatori (vendite c.d. porta a porta). Il fatturato realizzato dalla società Sipre nel 2012 è stato di circa 2.333.814 euro1. S.I.V. S.r.l. (di seguito Siv), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. Siv esercita attività di commercio al dettaglio di prodotti vari, attraverso incaricati che si recano presso le abitazioni dei consumatori (vendite c.d. porta a porta). Il fatturato realizzato dalla società Siv nel 2011 è stato pari a zero2.

    II. LA PRATICA COMMERCIALE

    2. Il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista, consistente nell’aver promosso, mediante visite presso il domicilio dei consumatori, la vendita di rilevatori di gas, con modalità scorrette e non trasparenti. In particolare, Sipre in occasione delle visite a

    1 Fonte Cerved. 2 Fonte Cerved.

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    domicilio avrebbe reso ai consumatori informazioni non veritiere o ambigue nonché avrebbe omesso di fornire informazioni rilevanti ex artt. 21 e 22 del Decreto Legislativo n. 206/05 per quanto riguarda le caratteristiche ed il prezzo del prodotto proposto in vendita. Nel corso dell’incontro avrebbe, inoltre, fatto affermazioni non vere circa i rischi per la sicurezza personale del consumatore o della sua famiglia in caso di mancato acquisto del prodotto a causa di perdite di gas in atto nell’appartamento, ai sensi dell’art. 23, lettera n) e, in questo modo, avrebbe determinato un indebito condizionamento, ai sensi dell’art. 24 e 25 lettera a) per le circostanze di luogo, in quanto essendo il venditore all’interno dell’abitazione del consumatore avrebbe esercitato una pressione psicologica su quest’ultimo. Infine la società avrebbe posto degli ostacoli all’esercizio dei diritti contrattuali degli acquirenti, con particolare riferimento al diritto di recesso ex art. 25, lettera d) del citato decreto, posto che il professionista non avrebbe restituito l’importo pagato dal consumatore successivamente all’esercizio del recesso.

    III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO

    1) L’iter del procedimento

    3. Sulla base di informazioni acquisite ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo, e delle numerose segnalazioni pervenute a partire dal 2012, in relazione alla pratica commerciale sopra descritta, in data 25 settembre 2013 è stato comunicato alla Parte l’avvio del procedimento istruttorio n. PS8762 per possibile violazione degli artt. 20, 21, comma 1, lettera b) e d), 22, 23, lettera n), 24, 25, lettera a) e d) del Codice del Consumo. In tale sede, veniva in particolare ipotizzata l’ingannevolezza della condotta relativamente alla non veridicità ed alla ambiguità delle informazioni fornite al consumatore in occasione del contatto commerciale, con particolare riferimento alle caratteristiche generali del prodotto nonché con riguardo al prezzo dello stesso in modo da indurlo ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti preso. Veniva, inoltre, contestata anche l’aggressività della pratica commerciale in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta del consumatore, inducendolo attraverso la pressione psicologica determinata dalla descrizione di rischi per la famiglia in caso di mancato acquisto del prodotto nonché per la presenza nella casa del consumatore dell’agente di vendita ad effettuare un acquisto e ad esigerne il pagamento immediato che il consumatore, in altre condizioni di luogo, non avrebbe effettuato. Infine la società avrebbe posto degli ostacoli all’esercizio dei diritti contrattuali degli acquirenti con particolare riferimento al diritto di recesso ex art. 25, lettera d) del citato decreto, in quanto non avrebbe restituito l’importo pagato ai consumatori a seguito dell’esercizio del diritto di recesso. 4. Contestualmente, al professionista venivano richieste informazioni utili alla valutazione della pratica commerciale oggetto dell’istruttoria. 5. In data 25 settembre 2013 si è svolto l’accertamento ispettivo presso la sede operativa della società. 6. A fronte degli accertamenti ispettivi, in data 27 settembre 2013 veniva inviata alla società Siv la comunicazione dell’integrazione soggettiva del procedimento, dando contestualmente comunicazione dell’avvio del procedimento.

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    7. In data 14 ottobre 2013 è pervenuta da parte della società Sipre una memoria difensiva e l’integrazione della documentazione in risposta alla richiesta di informazioni rispetto a quella già acquisita nel corso degli accertamenti ispettivi. 8. In data 2 dicembre 2013 è stata comunicata alle Parti la data di conclusione della fase istruttoria, ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del Regolamento

    2) Le evidenze acquisite

    9. Sulla base delle numerose segnalazioni pervenute nel periodo compreso fra i mesi di novembre 2012 e settembre 2013 da parte di alcuni consumatori3 nonché dalla Guardia di Finanza di Brescia4 è emerso che il professionista ha promosso, mediante visite a domicilio, la vendita di un apparecchio per la rilevazione delle fughe di gas e ha creato ostacoli all’esercizio del diritto di recesso esercitato da alcuni acquirenti non restituendo gli importi dovuti o adottando comportamenti dilatori. In particolare dalle denunce pervenute alla Guardia di Finanza – Comando provinciale di Como risulta che nel mese di ottobre 2012 la società Sipre svolgeva attività di vendita a domicilio di rilevatori di gas5 . 10. Dalle richieste di intervento emerge una sostanziale coincidenza dei comportamenti contestati a Sipre. A titolo esemplificativo, in alcune segnalazioni agli atti del procedimento6, alcuni consumatori lamentano di aver ricevuto in casa persone che si qualificavano come tecnici del gas e che prospettavano la necessità di installare un rilevatore di gas, al prezzo di circa 250 euro. In particolare dalle segnalazioni risulta che l’incaricato delle vendite lasciava intendere ai consumatori che si trattava di un acquisto necessario per legge, in alcuni casi anche paventando l’applicazione di sanzioni molto elevate7 in caso di mancato acquisto del dispositivo. 11. Risulta che nell’anno 2012 la società Sipre ha venduto 13.3330 apparecchi per un totale di 3.320.040 euro ed ha effettuato 2643 rimborsi per un totale di 2643 apparecchi8.

    3) Le argomentazioni difensive del professionista

    12. Il professionista con memoria difensiva presentata il 14 ottobre 2013 ha esposto quanto segue:, - la società Sipre ha cessato ogni attività di vendita dei rilevatori di gas dal mese di gennaio 2012; - in data 27 agosto 2012 la società Sipre concludeva un contratto con la società Siv alla quale concedeva l’autorizzazione alla vendita dei rilevatori salvagas a marchio Sipre. La vendita veniva effettuata dalla società Siv con propri incaricati e quindi con una struttura organizzativa e funzionale diversa e distinta da quella di Sipre e quindi in assoluta e piena autonomia, utilizzando però i moduli contrattuali della società Sipre; - anche la Siv dal mese di dicembre 2012 cessava ogni attività di vendita dei rilevatori di gas; - tutte le segnalazioni pervenute all’Autorità si riferiscono all’attività svolta dalla società Siv; - per ciò che concerne le pratiche di recesso e rimborso la Sipre evidenzia di aver proceduto al rimborso degli acquirenti che hanno esercitato il diritto di recesso anche per rilevatori venduti 3 Cfr. Segnalazione del 27 dicembre 2012 prot. n. 29574; 14 gennaio 2013 n. 29933. 4 Cfr. Segnalazione del 29 ottobre 2013 prot. n. 49771. 5 Cfr. documentazione allegata alla Segnalazione del 29 ottobre 2013 prot. 49771. 6 Cfr. Segnalazione del 19 novembre 2012 n. 28768 della Polizia Locale del Comune di Cona; 7 Cfr. Segnalazione del 19 novembre 2012 n. 28768 della Polizia Locale del Comune di Cona; 8 Cfr. Doc. n. 34 indice documenti ispettivi.

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    dalla società Siv in quanto, pur ritenendo di non essere affatto responsabile delle vendite effettuare dalla Siv, la modulistica contrattuale utilizzata dalla Siv era quella della Sipre pertanto la società ha ritenuto di dover procedere ai rimborsi nei confronti dei consumatori che esercitavano il diritto di recesso e restituivano i prodotti acquistati.

    IV. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

    13. In via preliminare si rileva che la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento risulta imputabile, seppur con responsabilità diverse, sia alla società Sipre che alla società SIV in quanto risulta agli atti che entrambe le società in periodi distinti hanno commercializzato i rilevatori di gas utilizzando le stesse modalità di vendita e gli stessi moduli contrattuali. Risulta agli atti che la società SIV ha operato come agente di vendita della società Sipre; infatti, dai documenti acquisiti al fascicolo emerge che questa società si è occupata della gestione della rete di vendita per conto della Sipre, di fatto gestendo gli agenti che hanno indotto i consumatori all’acquisto dei rilevatori di gas con modalità tali da non consentire agli acquirenti una scelta consapevole del prodotto offerto in vendita. Risulta, infatti, da un verbale redatto dai carabinieri della stazione di Brescia Sant’Eustachio in data 19 ottobre 2012, acquisito agli atti dell’istruttoria, che due agenti di vendita della società SIV nel proporre l’acquisto del rilevatore di gas commercializzato affermavano che si trattava di un acquisto obbligatorio. 14. Nel merito, i diversi comportamenti individuati e contestati ai professionisti integrano la medesima pratica commerciale, in quanto posti in essere nell’ambito dello stesso processo di vendita adottato per promuovere i rilevatori di gas di cui trattasi, concretizzatosi nella presentazione a domicilio del prodotto e nella successiva gestione del contratto. 15. Dalle risultanze istruttorie e, in particolare dai fatti descritti in alcune delle segnalazioni9 agli atti, emerge univoca la circostanza ivi lamentata secondo cui gli agenti addetti alle vendite avrebbero proposto prevalentemente il prodotto a persone anziane ed avrebbero sfruttato il timore di queste ultime rispetto ai pericoli derivanti da possibili fughe di gas ed avrebbero inoltre affermato - durante le visite al domicilio dei consumatori - che l’acquisto del dispositivo risultava obbligatorio per legge. Peraltro, dalle stesse segnalazioni emerge che, in una prima fase, gli incaricati alle vendite non informavano i consumatori della reale natura dell’incontro affermando di voler semplicemente fornire ai soggetti contattati informazioni sulla prevenzione da possibili fughe di gas. 16. Alla luce della circostanza che dalla documentazione agli atti emerge che i comportamenti descritti non appaiono come isolati ma sono stati posti in essere in quasi tutti i contatti avuti dagli agenti addetti alle vendite del dispositivo, è evidente che questi integrano una vera e propria strategia commerciale adottata dal professionista, è suscettibile di essere qualificata come una pratica commerciale scorretta. A ciò si aggiunga che occorre considerare anche la specifica modalità di vendita adottata dai professionisti nel caso di specie, ovvero l’idoneità della vendita a domicilio a condizionare in modo più marcato la volontà del consumatore.

    9 Cfr. Segnalazione del 29 ottobre 2013 prot. n. 49771; Segnalazione del 19 novembre 2012 n. 28768 della Polizia Locale del Comune di Cona; doc. 39 indice documenti ispettivi.

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    17. In un’ottica avanzata di protezione di consumatori vulnerabili, la vendita a domicilio di prodotti si estrinseca per sua natura in affermazioni e comportamenti di un soggetto in posizione di forza (il venditore) rispetto al consumatore che, per effetto dell’impatto emozionale connaturato a tale modalità di vendita particolarmente invasiva, si trova in posizione di debolezza. La necessità di tutelare soggetti in condizione (soggettiva od oggettiva) di debolezza appare in sintonia con l’orientamento giurisprudenziale già formatosi in applicazione del Decreto Legislativo. n. 74/92 in materia di pubblicità ingannevole, che riconosceva rilievo alla circostanza che “proprio in conseguenza delle modalità di presentazione del messaggio (…), una parte dei suoi destinatari (pur mediamente avveduti come può esserlo un imprenditorie commerciale), potrebbe aver firmato il relativo modulo (…) senza la consapevolezza all’uopo necessaria, per essere stati aggirati (…) i suoi naturali meccanismi di vigilanza” 10. Anche nell’applicazione del Codice del Consumo, si tendono a valutare con particolare attenzione le tecniche di vendita basate sul c.d. “effetto sorpresa”, in quanto esse pongono il consumatore in una posizione di disagio che può non consentirgli di prendere una decisione consapevole e ponderata11. In questo stesso senso, infine, giova richiamare gli Orientamenti della Commissione per l’applicazione della Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che, al punto 2.3.2 affermano: “I consumatori che potrebbero essere più vulnerabili a causa della loro età sono le persone anziane. I metodi aggressivi di vendita porta a porta sono un esempio di pratica … idonea a intimidire un determinato gruppo di consumatori, in particolare gli anziani, che possono essere vulnerabili all’esercizio di indebite pressioni”. 18. Ne deriva che il sistema di vendita a domicilio e di esecuzione del rapporto contrattuale adottato dalle società Sipre e SIV, preordinato a creare una pressione psicologica sui clienti, risulta idoneo a limitare considerevolmente la libertà di scelta e/o di comportamento dei consumatori in relazione ai prodotti offerti, inducendoli ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbero assunto, in violazione degli artt. 24 e 25 del Codice del Consumo. Il medesimo sistema di vendita con le caratteristiche su esplicitate appare altresì idoneo a raggiungere un gruppo di persone particolarmente vulnerabile in ragione dell’età e, a maggior ragione, delle condizioni di salute, in spregio all’articolo 20 del Codice del Consumo. 19. Alla luce delle denunce pervenute, nonché degli elementi acquisiti nel corso del procedimento, la condotta delle società Sipre e SIV deve ritenersi scorretta in quanto al consumatore vengono fornite informazioni inesatte, incomplete o non veritiere con specifico riferimento alle caratteristiche, alle condizioni economiche dei prodotti offerti ed alle condizioni prospettate. La pratica commerciale in esame risulta altresì ingannevole con riferimento alle modalità utilizzate dal professionista al fine di indurre i consumatori a concludere, inconsapevolmente, contratti finalizzati all’acquisto dei rilevatori di gas proposti in vendita. 20. Come emerge dalle segnalazioni agli atti, infatti, le indicazioni fornite nel corso dell’incontro sono piuttosto scarne e generiche circa l’acquisto da effettuare, il costo dello stesso, la natura della sottoscrizione ed i diritti derivanti da tale sottoscrizione. In particolare, molti segnalanti hanno

    10 Cfr. Tar Lazio, Sez. I, sentenza n. 5424 del 18 giugno 2003, Nova Channel AG (PI3698), riguardante l’invio di moduli da rispedire firmati via fax, senza distinguere chiaramente l’adesione in tal modo all’abbonamento a pagamento attivato aderendo alla offerta gratuita pubblicizzata. 11 Cfr. Dalle Vedove, Le pratiche commerciali aggressive, in “I Decreti legislativi sulle pratiche commerciali scorrette”, 2008, pag. 140).

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    fatto presente come l’installazione di un rilevatore di gas fosse stato prospettato come obbligatorio. La documentazione agli atti conferma l’indeterminatezza dell’oggetto della proposta del professionista e la non correttezza dell’approccio di vendita utilizzato dagli agenti. Peraltro, il modulo contrattuale sottoposto ai possibili clienti, pur riportando la dicitura “non obbligatorio”, non può ritenersi, nel caso di specie, sufficiente a chiarire la non obbligatorietà dell’acquisto nella misura in cui l’agente di vendita ha descritto ed indotto il consumatore a ritenere che si tratti invece di un acquisto obbligatorio addirittura per legge. 21. Alla luce di quanto esposto e con riferimento a tutti i profili sopraindicati, la pratica commerciale adottata dalle società Sipre e SIV nella fase di promozione e vendita dei rilevatori di gas si deve considerare scorretta, ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettera b) e d) , 22 , 23 lettera n), 24 e 25 lettera a) del Codice del Consumo in quanto contraria alla diligenza professionale ed idonea ad indurre i consumatori ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso. 22. Per ciò che concerne i lamentati ostacoli opposti dal professionista all’esercizio dei diritti contrattuali degli acquirenti, allo stato, non sussistono agli atti elementi sufficienti a dimostrare un comportamento ostruzionistico nella restituzione degli importi successivamente all’esercizio del diritto di recesso da parte dei consumatori.

    V. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

    23. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 24. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’art. 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’art. 27, comma 13, del Codice del Consumo, in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dall’impresa per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa. 25. Con riguardo alla gravità della violazione, si tiene conto nella fattispecie in esame delle ridotte dimensioni dei due professionisti, della cessazione dell’attività già prima dell’avvio del procedimento, nonché dell’entità del pregiudizio del comportamento economico della pratica commerciale in esame, in considerazione della modalità insidiosa utilizzata dalla società che sfrutta, nei confronti solitamente di persone anziane, la leva della sicurezza e della prevenzione dalle fughe di gas accompagnata dall’incombente presenza dell’agente di vendita nel domicilio del consumatore. La gravità della violazione deve inoltre apprezzarsi in funzione della pervasività della pratica, suscettibile di raggiungere, anche in ragione dello strumento di penetrazione sul territorio utilizzato, un numero significativo di destinatari. 26. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere dal mese di gennaio 2012 al mese di ottobre 2012.

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    27. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo base della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società S.I.PRE. S.r.l. nella misura di 25.000 € (venticinquemila euro). 28. In considerazione del fatto che sussiste, nel caso di specie, una circostanza aggravante in quanto il professionista è stato già destinatario di due provvedimenti12 per pratiche commerciali scorrette, si ritiene di determinare l’importo della sanzione nella misura di 35.000 € (trentacinquemila euro). 29. Sulla base dei sopra indicati elementi, si ritiene di determinare l’importo base della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società S.I.V. S.r.l. nella misura di 10.000 € (diecimila euro).

    RITENUTO, pertanto, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettera b) e d), 22, 23, lettera n), 24 e 25 lettera a) del Codice del Consumo in quanto contraria alla diligenza professionale ed idonea, mediante le visite a domicilio ed attraverso l’indebito condizionamento, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai prodotti offerti dal professionista;

    DELIBERA

    a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalla società S.I.PRE. S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22, 23, lettera n), 24 e 25 lettera a), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione; b) di irrogare alla società S.I.PRE. S.r.l. una sanzione amministrativa pecuniaria di 35.000 € (trentacinquemila euro). c) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalla società S.I.V. S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22, 23, lettera n), 24 e 25 lettera a), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione; d) di irrogare alla società S.I.V. S.r.l. una sanzione amministrativa pecuniaria di 10.000 € (diecimila euro). La sanzione amministrativa di cui alle precedenti lettere b) e d) devono essere pagate entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente,

    12 Cfr provv n. 21473 del 5 agosto 2010 “ PS5744 Pre.cso.gas controlli di sicurezza “ e Provv. n. 23103 del 14 dicembre 2011 “PS6182 SIPRE volantino depurazione acqua potabile”

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    con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ai sensi dell'art. 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza al provvedimento l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

    IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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    PS8812 - SIP SRL-RILEVATORI GAS Provvedimento n. 24748

    L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

    NELLA SUA ADUNANZA del 15 gennaio 2014;

    SENTITO il Relatore Salvatore Rebecchini;

    VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

    VISTO l’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha aumentato il massimo edittale della sanzione a 5.000.000 euro;

    VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

    VISTO il proprio provvedimento del 18 settembre 2013, con il quale è stato disposto l’accertamento ispettivo, ai sensi dell’art. 27, commi 2 e 3, del Codice del Consumo, presso le sedi della società S.I.P. S.r.l..

    VISTI gli atti del procedimento;

    I. LA PARTE

    1. S.I.P. S.r.l. (di seguito Sip) in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. SIP esercita attività di commercio al dettaglio di prodotti vari, mediante l’intervento di un soggetto che mostra il funzionamento dei dispositivi che commercializza o di un incaricato alla vendita (c.d. vendite porta a porta). Il fatturato realizzato dalla società nel 2012 è stato di circa 1.400.000 euro.

    II. LA PRATICA COMMERCIALE

    2. Il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista, consistente nell’aver promosso, mediante visite presso il domicilio dei consumatori, la vendita di rilevatori di gas, con modalità scorrette e non trasparenti. In particolare, Sip in occasione delle visite a domicilio avrebbe reso ai consumatori informazioni non veritiere o ambigue nonché avrebbe omesso informazioni rilevanti ex artt. 21 e 22 del Decreto Legislativo n. 206/05 per quanto riguarda le caratteristiche ed il prezzo del prodotto proposto in vendita. Nel corso dell’incontro avrebbe, inoltre, fatto affermazioni non vere circa i rischi per la sicurezza personale del consumatore o della sua famiglia in caso di mancato acquisto del prodotto a causa di perdite di gas in atto nell’appartamento, ai sensi dell’art. 23, lettera n), ed, in questo modo, avrebbe determinato un indebito condizionamento, ai sensi dell’art. 24 e 25, lettera a), nei confronti dei consumatori contattati per le circostanze di luogo, in quanto essendo il venditore all’interno dell’abitazione del consumatore avrebbe esercitato una pressione psicologica su quest’ultimo. Infine la società avrebbe posto degli ostacoli all’esercizio dei diritti contrattuali degli acquirenti, con particolare riferimento al diritto di recesso ex art. 25, lettera d), del citato decreto, posto che il professionista

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    non avrebbe restituito l’importo pagato dal consumatore a seguito dell’esercizio del diritto di recesso.

    III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO

    1) L’iter del procedimento

    3. Sulla base di informazioni acquisite ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo, e delle numerose segnalazioni pervenute a partire dal 2010, in relazione alla pratica commerciale sopra descritta, in data 25 settembre 2013 è stato comunicato alla Parte l’avvio del procedimento istruttorio n. PS8812 per possibile violazione degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22, 23, lettera n), e 24 e 25, lettere a) e d), del Codice del Consumo. In tale sede, veniva in particolare ipotizzata l’ingannevolezza della condotta contestata relativamente alla non veridicità ed alla ambiguità delle informazioni fornite al consumatore in occasione del contatto commerciale, con particolare riferimento alle caratteristiche generali del prodotto nonché con riguardo al prezzo dello stesso in modo da indurre i soggetti contattati ad assumere una decisione commerciale che non avrebbero altrimenti preso. Veniva, inoltre, contestata anche l’aggressività della pratica commerciale in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta del consumatore, inducendolo attraverso la pressione psicologica determinata dalla descrizione di rischi per la famiglia in caso di mancato acquisto del prodotto nonché per la presenza nella casa del consumatore dell’agente di vendita ad effettuare un acquisto ed ad esigerne il pagamento immediato che il consumatore, in altre condizioni di luogo, non avrebbe effettuato. 4. Contestualmente, al professionista venivano richieste informazioni utili alla valutazione della pratica commerciale oggetto dell’istruttoria. 5. In data 25 settembre 2013 si è svolto l’accertamento ispettivo presso la sede operativa della società. 6. Il 23 ottobre 2013 è pervenuta una memoria difensiva e l’integrazione della documentazione in risposta alla richiesta di informazioni rispetto a quella già acquisita nel corso degli accertamenti ispettivi. 7. In data 2 dicembre 2013 è stata comunicata alle Parti la data di conclusione della fase istruttoria, ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del Regolamento

    2) Le evidenze acquisite

    8. Sulla base delle numerose segnalazioni pervenute nel periodo compreso fra gennaio e settembre 2013 da parte di associazioni di consumatori1 e di alcuni consumatori nonché dalla Guardia di Finanza di Brescia2 è emerso che il professionista ha promosso, mediante visite a domicilio, la vendita di un apparecchio per la rilevazione delle fughe di gas fornendo ai futuri acquirenti informazioni non corrette in merito alla necessità/obbligatorietà dell’acquisto ed ha creato ostacoli all’esercizio del diritto di recesso, quando esercitato, non restituendo gli importi dovuti a coloro che hanno esercitato il suddetto diritto di recesso o adottando comportamenti dilatori.

    1 Cfr. Segnalazione dell’associazione ACER di Ravenna del 31 gennaio 2013 prot. n. 30346. 2 Cfr. Segnalazione del 29 ottobre 2013 prot. n. 49771.

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    9. Dalle richieste di intervento emerge una sostanziale coincidenza dei comportamenti contestati a Sip. A titolo esemplificativo, in alcune segnalazioni agli atti del procedimento3, dei consumatori lamentano di aver ricevuto in casa persone che si qualificavano come tecnici del gas e che prospettavano la necessità di installare un rilevatore di gas, al prezzo di circa 250 euro. In particolare dalle segnalazioni risulta che l’incaricato delle vendita lasciava intendere ai consumatori che si trattava di un acquisto necessario per legge, in alcuni casi anche paventando l’applicazione di sanzioni molto elevate in caso di mancato acquisto del dispositivo.4 10. Le altre denunce agli atti del procedimento confermano, nella sostanza, la scorrettezza del comportamento del professionista5 in merito agli ostacoli frapposti nei casi di esercizio del diritto di recesso da parte degli acquirenti. Come emerge dalla documentazione in atti, infatti, gli agenti di vendita non fornivano ai consumatori alcuna indicazione circa la possibilità di effettuare il recesso dal contratto nei 10 giorni successivi all’acquisto. Inoltre, ai consumatori che effettuavano il recesso dal contratto non venivano restituiti gli importi pagati al momento della vendita a domicilio o, comunque, a coloro a cui venivano restituiti i soldi questi venivano pagati con notevole ritardo. 11. Dal manuale del venditore 6, acquisito agli atti, fornito dal professionista agli agenti addetti alle vendite, emerge che lo stesso pur invitando gli agenti suddetti ad utilizzare sempre modi cortesi ed educati, contiene tuttavia impliciti riferimenti a sfruttare la leva della sicurezza quale elemento per convincere il potenziale acquirente: “Esistono altri metodi per convincere un anziano ad acquistare una sicurezza per il gas, ad esempio, l’incolumità del condominio e dei vicini, la sicurezza dei nipotini qualora si propaghi una fuga di gas e loro siano lì in casa, la dimenticanza di un fornello aperto o di una pentola su un fuoco acceso……. Abbiamo la fortuna di rappresentare la prevenzione incidenti da fughe di gas quindi abbiamo la possibilità di avere argomentazioni di vendita vastissime … Col nostro articolo tocchiamo un tasto di fondamentale importanza: il gas, il metano liquido, l’ossido di carbonio ”. Nel periodo che va dal mese di febbraio fino al mese di settembre 2013 risulta agli atti che sono stati venduti 1062 rilevatori del gas per un totale di 205.655 euro.

    3) Le argomentazioni difensive del professionista

    12. Il professionista con memoria presentata il 23 ottobre 2013 ha fatto presente quanto segue: - gli agenti addetti alla vendita per conto della società S.I.P. S.r.l. vengono istruiti mediante corsi di aggiornamento periodicamente organizzati dall'Azienda sul corretto comportamento da tenere nel corso delle vendite a domicilio. Gli agenti individuano autonomamente la città dove effettuare la presentazione dei rilevatori di gas, successivamente ne danno comunicazione alla S.I.P. che provvede ad inviare a mezzo fax idonea informativa per l'iniziativa commerciale agli enti preposti alla sorveglianza (Municipio, Carabinieri ecc.) del Comune interessato dalla visita. Gli agenti

    3 Cfr. Segnalazioni del 1 febbraio 2013 prot. 13610; 4 luglio 2013 prot. 36022; 8 agosto 2013 prot. 40530; 22 agosto 2013, prot. 41664. 4 Cfr. Segnalazione del 18 novembre 2013 n. 51766; Segnalazione Federconsumatori del 22 novembre 2013, prot. 52574 5 Cfr. Segnalazioni del 18 luglio 2013 prot. 37677; 2 agosto 2013 prot. 39572; 22 agosto 2013 prot. 41548; Segnalazione del 4 settembre 2013 prot. 43190; Segnalazione Federconsumatori del 16 dicembre 2013, prot. n. 55515; Segnalazione del 18 novembre 2013 n. 51766. 6 Doc. 17 elenco documenti ispettivi.

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    illustrano ai clienti le funzioni del dispositivo oggetto della vendita e ne comunicano il prezzo che è uguale per entrambi i modelli che vengono proposti ed è pari a €. 249,00. Nel caso in cui il cliente decida di acquistare il dispositivo, gli viene fatto sottoscrivere un contratto, nel quale è riportato chiaramente sia il prezzo del dispositivo che la facoltà in capo all’acquirente di esercitare il diritto di recesso ai sensi di legge. In nessuna occasione, gli agenti riferiscono ai clienti che la visita e la proposta di acquisto dei dispositivi viene effettuata su incarico di qualsivoglia amministrazione pubblica. I venditori si presentano ai clienti con idoneo tesserino di riconoscimento, muniti della documentazione tecnica e commerciale relativa al dispositivo che propongono, l'apparato POS utile ai pagamenti, nonché il dispositivo stesso affinché venga visionato dal cliente; - le pratiche di recesso vengono vagliate dall'azienda per verificare se l'esercizio del diritto di cui trattasi sia stato correttamente proposto dal cliente, e vagliare le motivazioni del recesso e l'integrità del dispositivo restituito, all'esito del controllo, se il recesso è stato legittimamente esercitato, la S.I.P. provvede a rimborsare quanto pagato dal cliente.

    IV. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

    13. In via preliminare, si osserva che i diversi comportamenti individuati e contestati al professionista integrano un’unica pratica commerciale, in quanto posti in essere dal professionista nell’ambito dello stesso processo di vendita adottato per promuovere i propri prodotti concretizzatosi nella presentazione a domicilio del prodotto e nella successiva gestione del contratto. 14. Dalla documentazione acquisita agli atti ed in particolare dal manuale di vendita emerge che le direttive impartite dal professionista alla propria rete di vendita circa i comportamenti da adottare nel corso della visita a domicilio sono improntate a far si che i venditori adottino comportamenti diretti ad indurre i consumatori all’acquisto dei prodotti proposti sulla base delle paure derivanti dalle conseguenze legate all’assenza di un prodotto, quale quello proposto, che sia idoneo a rilevare le fighe di gas. In più parti di questi manuali è possibile leggere che la sicurezza è l’elemento da sfruttare per convincere i consumatori ad acquistare l’apparecchio per la rilevazione delle fughe di gas: “Esistono altri metodi per convincere un anziano ad acquistare una sicurezza per il gas, ad esempio, l’incolumità del condominio e dei vicini, la sicurezza dei nipotini qualora si propaghi una fuga di gas e loro siano lì in casa, la dimenticanza di un fornello aperto o di una pentola su un fuoco acceso……. Abbiamo la fortuna di rappresentare la prevenzione incidenti da fughe di gas quindi abbiamo la possibilità di avere argomentazioni di vendita vastissime … Col nostro articolo tocchiamo un tasto di fondamentale importanza: il gas, il metano liquido, l’ossido di carbonio” 7. 15. Alla luce della documentazione agli atti, quanto lamentato in alcune delle segnalazioni pervenute, secondo cui l’agente avrebbe sfruttato il timore delle persone anziane convincendole ad acquistare il dispositivo facendo leva sulla pericolosità derivante dalle fughe di gas, non appare costituire un fatto isolato, bensì si configura come una specifica strategia commerciale che la società ha inteso adottare ed in base alla quale ha istruito la forza vendita. In altri termini si tratta

    7 Doc. 17 elenco documenti ispettivi.

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    di una condotta suscettibile di ripetersi nel tempo e, conseguentemente, qualificabile ai sensi delle norme di cui al Codice del Consumo come una pratica commerciale scorretta. 16. A ciò si aggiunga che ai fini della valutazione dei comportamenti oggetto del procedimento de quo occorre considerare la specifica modalità di vendita adottata dal professionista, ovvero l’idoneità, della vendita a domicilio, a condizionare la volontà del consumatore in modo molto più marcato rispetto alla vendita del medesimo dispositivo al di fuori dell’abitazione del possibile cliente. Sempre dal manuale di vendita emerge poi chiaramente l’intento del professionista di orientare i venditori verso l’individuazione di clienti che, per definizione, sono generalmente più deboli nell’ambito della categoria dei consumatori, ossia le persone anziane. 17. In un’ottica di protezione avanzata dei consumatori potenzialmente più vulnerabili, la vendita a domicilio di prodotti quali quelli proposti dagli agenti del professionista, si estrinseca per sua natura in affermazioni e comportamenti di un soggetto in posizione di forza (il venditore) rispetto al consumatore che, per effetto dell’impatto emozionale connaturato a tale modalità di vendita particolarmente invasiva, si trova in posizione di debolezza. La necessità di tutelare soggetti in condizione (soggettiva od oggettiva) di debolezza appare in sintonia con l’orientamento giurisprudenziale già formatosi in applicazione del Decreto Legislativo. n. 74/92 in materia di pubblicità ingannevole, che riconosceva rilievo alla circostanza che “proprio in conseguenza delle modalità di presentazione del messaggio (…), una parte dei suoi destinatari (pur mediamente avveduti come può esserlo un imprenditorie commerciale), potrebbe aver firmato il relativo modulo (…) senza la consapevolezza all’uopo necessaria, per essere stati aggirati (…) i suoi naturali meccanismi di vigilanza” 8. 18. Anche nell’applicazione del Codice del Consumo, si tendono a valutare con particolare attenzione le tecniche di vendita basate sul c.d. “effetto sorpresa”, in quanto esse pongono il consumatore in una posizione di disagio che può non consentirgli di prendere una decisione consapevole e ponderata9. In questo stesso senso, infine, giova richiamare gli Orientamenti della Commissione per l’applicazione della Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che, al punto 2.3.2 affermano: “I consumatori che potrebbero essere più vulnerabili a causa della loro età sono le persone anziane. I metodi aggressivi di vendita porta a porta sono un esempio di pratica … idonea ad intimidire un determinato gruppo di consumatori, in particolare gli anziani, che possono essere vulnerabili all’esercizio di indebite pressioni”. 19. Ne deriva che il sistema di vendita a domicilio e di esecuzione del rapporto contrattuale adottato da SIP, preordinato a creare una pressione psicologica sui clienti ed a frapporre ostacoli all’esercizio del diritto di recesso (anche omettendo di informare dell’esistenza stessa di tale diritto e delle sue modalità di esercizio), risulta idoneo a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento dei consumatori in relazione ai prodotti offerti, inducendoli ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbero assunto, in violazione degli artt. 24 e 25, del Codice del Consumo. Il medesimo sistema di vendita con le caratteristiche su esplicitate appare altresì idoneo a raggiungere un gruppo di persone particolarmente vulnerabile in ragione

    8 Cfr. Tar Lazio, Sez. I, sentenza n. 5424 del 18 giugno 2003, Nova Channel AG (PI3698), riguardante l’invio di moduli da rispedire firmati via fax, senza distinguere chiaramente l’adesione in tal modo all’abbonamento a pagamento attivato aderendo alla offerta gratuita pubblicizzata. 9 Cfr. Dalle Vedove, Le pratiche commerciali aggressive, in “I Decreti legislativi sulle pratiche commerciali scorrette”, 2008, pag. 140).

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    dell’età ed, a maggior ragione, delle condizioni di salute, in spregio all’articolo 20 del Codice del Consumo. 20. Alla luce delle denunce pervenute, nonché degli elementi acquisiti agli atti nel corso del procedimento, la condotta della società SIP deve ritenersi scorretta in quanto al consumatore vengono fornite informazioni inesatte, incomplete o non veritiere con specifico riferimento alle caratteristiche, alle condizioni economiche dei prodotti offerti in vendita ed alle condizioni prospettate. La pratica commerciale in esame risulta altresì ingannevole con riferimento alle modalità utilizzate dal professionista al fine di indurre i consumatori destinatari delle visite a domicilio a concludere, inconsapevolmente, contratti finalizzati all’acquisto dei rilevatori di gas proposti in vendita. 21. Come emerge dalle segnalazioni, infatti, le indicazioni fornite dagli agenti di vendita nel corso dell’incontro al domicilio dei consumatori sono piuttosto scarne e generiche circa l’acquisto da effettuare, il costo dello stesso, la natura della sottoscrizione ed i diritti derivanti da tale sottoscrizione. In particolare, molti segnalanti hanno fatto presente come l’installazione di un rilevatore di gas fosse stata prospettata come obbligatoria. La documentazione agli atti conferma l’indeterminatezza dell’oggetto della proposta del professionista e la non correttezza dell’approccio di vendita utilizzato dagli agenti. Peraltro, il modulo contrattuale sottoposto ai possibili clienti, pur riportando la dicitura “non obbligatorio”, non è, nel caso di specie sufficiente a chiarire la non obbligatorietà dell’acquisto nella misura in cui l’agente di vendita ha descritto ed indotto il consumatore a ritenere che si tratti invece di un acquisto obbligatorio addirittura per legge. 22. Ciò premesso, la natura e la finalità dell’iniziativa commerciale del professionista risultano chiare al cliente soltanto quando questo si è ormai vincolato al contratto sottoscritto ed al relativo impegno ad acquistare il rilevatore di gas per una somma consistente rispetto al valore di mercato del prodotto proposto. La pratica in esame risulta quindi integrare anche una violazione degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), e 23, lettera n), del Codice del Consumo. 23. Dalle numerose segnalazioni emerge infine che a fronte delle richieste di esercitare il diritto di ripensamento da parte di numerosi acquirenti, la società cerca in tutti i modi di dissuadere i consumatori dal recedere dall’oneroso impegno di acquisto dei rilevatori di gas, o comunque prolunga in modo ingiustificato i tempi di riconsegna dei soldi al solo fine di far desistere i consumatori da tale richiesta. 24. Alla luce di quanto esposto e con riferimento a tutti i profili sopraindicati, la pratica commerciale adottata dalla società SIP nella fase di promozione e vendita dei rilevatori di gas si deve considerare scorretta, ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22 e 23lettera n), in quanto contraria alla diligenza professionale ed idonea ad indurre i consumatori ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso. Inoltre, le descritte modalità con cui viene data esecuzione al rapporto contrattuale, attraverso vari ostacoli all’esercizio di diritti contrattali fra i quali il diritto di recesso hanno carattere di aggressività, in violazione degli artt. 24 e 25 lettere a), e d) del Codice del Consumo in quanto idonee a esercitare un indebito condizionamento sulla libertà di scelta del consumatore.

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    V. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

    25. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 26. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’art. 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’art. 27, comma 13, del Codice del Consumo, in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dall’impresa per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa. 27. Con riguardo alla gravità della violazione, si tiene conto nella fattispecie in esame delle ridotte dimensioni del professionista, nonché dell’entità del pregiudizio economico causato ai consumatori dalla pratica commerciale in esame, in considerazione della modalità insidiosa utilizzata che sfrutta, nei confronti solitamente di persone anziane, la leva della sicurezza e della prevenzione dalle fughe di gas accompagnata dall’incombente presenza dell’agente di vendita nel domicilio del consumatore stesso. La gravità della violazione deve inoltre apprezzarsi in funzione della pervasività della pratica, suscettibile di raggiungere, anche in ragione dello strumento di penetrazione sul territorio utilizzato, un numero significativo di destinatari. 28. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere dal mese di gennaio 2013 fino al mese di settembre 2013. 29. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società S.I.P. S.r.l. nella misura di 50.000 € (cinquantamila euro).

    RITENUTO, pertanto, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22, 23, lettera n), 24, 25, lettere a) e d), del Codice del Consumo in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea, mediante le visite a domicilio ed attraverso l’indebito condizionamento, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai prodotti offerti dal professionista;

    DELIBERA

    a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalla società S.I.P. S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22, 23, lettera n), 24, 25, lettere a) e d), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione; b) di irrogare alla società S.I.P. S.r.l. una sanzione amministrativa pecuniaria di 50.000 € (cinquantamila euro).

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    c) che il professionista comunichi all’Autorità, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica del presente provvedimento, le iniziative assunte in ottemperanza alla diffida di cui al punto a). La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b) deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente, con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ai sensi dell'art. 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza al provvedimento l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.

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    Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

    IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

    IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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    IP189 – CRAZYSTOREBAY – VENDITA ON LINE Avviso di adozione provvedimento di chiusura del procedimento L’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO Informativa di adozione del provvedimento di chiusura del procedimento, ai sensi dell’articolo 19, comma 2, del Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie (di seguito, Regolamento), in relazione al procedimento IP189 – CRAZYSTOREBAY – VENDITA ON LINE. Il citato procedimento IP189 si è concluso con il provvedimento n. 24636, adottato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in data 28 novembre 2013 e pubblicato sul Bollettino settimanale dell’Autorità n. 52 del 23 dicembre 2013, con il quale sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie alla 3DR Società Cooperativa per inottemperanza alla delibera 5 marzo 2013, n. 24259, relativa a pratiche commerciali scorrette poste in essere da tale società. La pubblicazione del presente avviso sul Bollettino settimanale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato viene effettuata ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 19, comma 2 del Regolamento, attesa la mancata ricezione di riscontri al tentativo di comunicazione (prot. n. 55244 del 13 dicembre 2013) del provvedimento n. 24636 del 28 novembre 2013 all’indirizzo della 3DR Società Cooperativa risultante dalla visura Cerved, a mezzo Raccomandata A.R. che è stata rifiutata dalla Parte. Per qualsiasi comunicazione indirizzata all’Autorità, relativa al caso in questione, si prega di citare la Direzione Energia e Industria della Direzione Generale Tutela del Consumatore ed il riferimento IP189. Nella sezione “pagamento sanzioni” del sito internet dell’Autorità (www.agcm.it) sono riportate informazioni riguardanti le modalità di pagamento delle sanzioni.

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    Bollettino Settimanale Anno XXIV- N. 5 - 2014

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    Giulia Antenucci Elisabetta Allegra, Sandro Cini, Valerio Ruocco, Simonetta Schettini Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Ufficio Statistico e Ispezioni Informatiche Piazza Giuseppe Verdi, 6/a - 00198 Roma Tel.: 06-858211 Fax: 06-85821256 Web: http://www.agcm.it

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