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Bollettino Settimanale Anno XXIV - n. 9 Pubblicato sul sito www.agcm.it 3 marzo 2014

Bollettino - AGCM · BOLLETTINO N. 9 DEL 3 MARZO 2014 8 (iv) richiesta di preventivo per fornitura di kit bobine per locomotore E464, effettuata nel periodo novembre 2010-gennaio

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Bollettino

Settimanale

Anno XXIV - n. 9 Pubblicato sul sito www.agcm.it 3 marzo 2014

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SOMMARIO

INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 5 I759 - FORNITURE TRENITALIA 

Provvedimento n. 24781 5 

ATTIVITA' DI SEGNALAZIONE E CONSULTIVA 12 AS1112 - DISCIPLINA DELLE ALIQUOTE DI PRODOTTO DA CORRISPONDERE ALLA REGIONE SICILIA DA PARTE DEL TITOLARE DELLA CONCESSIONE PER LA COLTIVAZIONE DI IDROCARBURI 12 

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE 15 PS8530 - ABBONAMENTO AL SITO ACQUISTIERISPARMI.IT 

Provvedimento n. 24762 15 PS6904 - OBIETTIVO EUROPA-INVIO BUONI VACANZA NON RICHIESTI 

Provvedimento n. 24793 65 PS8979 - PALESTRE HAPPY FIT 

Provvedimento n. 24798 77 PS9054 - CONSORZIO LEONE-SERVIZI SICUREZZA 

Provvedimento n. 24799 84 PS9101 - C.R. SERVICE-RECUPERO CREDITI 

Provvedimento n. 24800 92 PS9146 - KUADRA-BANCHE DATI ON LINE 

Provvedimento n. 24801 100 PS9233 - EXPO - DEPURATORI D’ACQUA 

Avviso di avvio di procedimento istruttorio 107 PS9295 - KIDEO - MANCATA CONSEGNA DEL PRODOTTO 

Avviso di avvio di procedimento istruttorio 109 

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INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

I759 - FORNITURE TRENITALIA Provvedimento n. 24781

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 5 febbraio 2014;

SENTITO il Relatore Professor Piero Barucci;

VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

VISTO l'articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea;

VISTO il Regolamento del Consiglio n. 1/2003 del 16 dicembre 2002;

VISTA la legge 6 febbraio 1996, n. 52, come modificata dalla legge 21 dicembre 1999, n. 526, e, in particolare, l’articolo 54;

VISTO il D.P.R. 30 aprile 1998, n. 217;

VISTA la documentazione agli atti;

VISTA in particolare la documentazione acquisita d’ufficio, con l’ausilio della Guardia di Finanza – Nucleo Speciale Tutela Mercati, presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze in data 5 e 6 novembre 2013;

CONSIDERATO quanto segue:

I. LA NOTIZIA DEI POSSIBILI ILLECITI CONCORRENZIALI

1. A seguito di notizie di stampa datate 31 ottobre 2012 relative a un possibile cartello anticoncorrenziale, emerso durante accertamenti di natura penale, posto in essere da diverse imprese operanti nell’ambito delle forniture di beni e servizi alla società Trenitalia S.p.A., è stato richiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze di poter acquisire la documentazione inerente il procedimento penale interessato, per quel che concerne gli eventuali specifici profili di rilievo antitrust. A seguito del rilascio in data 17 ottobre 2013 del nulla osta all’acquisizione documentale da parte del competente Sostituto Procuratore della Repubblica, con l’ausilio della Guardia di Finanza – Nucleo Speciale Tutela Mercati, è stata acquisita una parte della documentazione agli atti del

fascicolo penale della Procura di Firenze1, che consta dell’attività investigativa -comprensiva di ispezioni presso le sedi delle imprese coinvolte- condotta dalla Polizia di Stato. 2. In particolare, oggetto di acquisizione è stata la documentazione relativa a possibili intese tra diverse imprese operanti nel settore elettromeccanico le quali, per la fornitura e/o la riparazione/manutenzione di vari prodotti, avrebbero concordato preventivamente le rispettive offerte economiche e la ripartizione delle relative commesse.

1 Procedimento penale n. 4222/2010 Rgnr.

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II. LE PARTI

3. A.E.G. (Applicazioni Elettriche Generali) S.r.l., di seguito Aeg, è una società che svolge attività di progettazione, fabbricazione, installazione, riparazione e manutenzione di macchine elettriche

industriali, ferroviarie, navali per medie ed alte tensioni2. 4. Damiano Motor’s S.p.A., di seguito Dmo, è una società attiva nella fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici, nonché nella riparazione e manutenzione di apparecchiature elettriche. 5. El.Ca. Elettromeccanica Campana S.p.A., di seguito Elca, è una società che opera nella fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici, nonché nella riparazione e manutenzione di locomotive e materiale rotabile ferroviario, tranviario, filoviario e per metropolitane. 6. Elettromeccanica Pm S.r.l., di seguito Elpm, è una società attiva nella fornitura e riparazione di motori elettrici e di trasformatori (bobine), nonché nella loro riparazione e manutenzione. 7. Firema Trasporti S.p.A. in amministrazione straordinaria, di seguito Firema, è una società che esegue attività di progettazione, costruzione, manutenzione e riparazione di locomotive e di altro materiale rotabile ferroviario, tranviario, filoviario, per metropolitane e per miniere. 8. G.M.G. Elettromeccanica di Clavo Anna &C. S.n.c., di seguito Gmg, è una società attiva nell’ambito della costruzione e riparazione di avvolgimenti e bobine per motori elettrici per applicazioni industriali e ferro-tramviarie, nonché nell’ambito dell’installazione, manutenzione e riparazione di impianti elettrici. 9. M.E.I.S. Elettromeccanica S.r.l., di seguito Meis, è una società che effettua attività di riparazione e manutenzione di apparecchiature elettriche, nonché di produzione e riparazione di avvolgimenti generici per motori di trazione dei rotabili ferroviari. 10. Motortecnica S.r.l., di seguito Mtnc, è una società attiva nella fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici, nonché nella progettazione, costruzione e revisione di macchine elettriche rotanti e di pompe idrauliche. 11. Piaggio & Figli Service S.r.l., di seguito Pgg, è una società attiva nella riparazione e manutenzione di apparecchiature elettriche, di motori elettrici, nonché nella installazione di apparecchi elettrici ed elettronici. 12. P.M. &C. S.c.a.r.l., di seguito Pm, è una società consortile che offre prodotti elettrici e meccanici (quali bobine, collettori e alberi per motori elettrici), servizi di manutenzione e riparazione di motori elettrici, producendo e distribuendo altresì dispositivi vari per l’automazione e la segnaletica per il settore ferroviario. 13. Retam Sud Industria Elettromeccanica S.p.A., di seguito Retam, è una società che opera nella progettazione e costruzione di prodotti elettrici e meccanici, apparecchiature elettromeccaniche per il settore industriale e ferrotramviario, nonché nella installazione, manutenzione e riparazione di apparecchi elettrici ed elettronici. 14. So.El.Ta. Elettromeccanica di Baroni Luciano &C. S.n.c., di seguito Soelta, è una società attiva nella fabbricazione di apparecchiature elettriche.

2 Gli ambiti di attività merceologica delle Parti sono tratti da informazioni di fonte Cerved ovvero dai siti web delle società.

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III. GLI ELEMENTI EMERSI

15. La documentazione acquisita dà conto della probabile esistenza di un’ampia concertazione intercorsa tra le Parti, volta ad alterare il reale confronto competitivo tra le stesse in relazione alla fornitura di beni e servizi alla società Trenitalia S.p.A. (di seguito Trenitalia). 16. In particolare, le Parti non avrebbero appositamente partecipato alla gara europea per bobine per motori elettrici del settembre 2011, di importo presumibilmente maggiore rispetto alle altre. Per la fornitura di bobine, diversamente da quanto avvenuto in precedenza, Trenitalia aveva infatti deciso di indire una gara europea; quale reazione a questa nuova procedura d'acquisto, ritenuta penalizzante, le imprese dell’ipotizzato cartello avrebbero pattuito di non presentare offerta economica, concordando altresì una spiegazione comune da fornire alla stazione appaltante riguardo a tale comportamento anomalo. 17. Anche con riferimento ad altre procedure di acquisto di beni e servizi da parte di Trenitalia, le evidenze documentali acquisite sono indicative della probabile sussistenza di accordi collusivi tra le Parti. In particolare, con riferimento alla fornitura di bobine statoriche per motore Etr460-470-480 del marzo 2011, in occasione di una corrispondenza per via elettronica, il rappresentante di una delle Parti (Meis) trasmette ai rappresentanti di altre (Firema, Elca, Aeg, Dmo, Elpm, Pm, Mtnc, Retam, Gmg) un foglio excel contenente un prospetto riepilogativo nel quale vengono indicati i prezzi che ciascuna consociata avrebbe dovuto offrire in sede di gara; inoltre il prezzo più basso, corrispondente all’impresa designata dal cartello quale aggiudicataria della gara in questione, viene evidenziato cromaticamente nel prospetto. 18. Analogamente, con riferimento alla procedura per la fornitura di matasse statore/bobine per motore di trazione Etr500 Plt e Etr500 del giugno 2011, dal testo di una mail si evincono le modalità attraverso le quali le imprese partecipanti all’ipotizzato cartello avrebbero concordato in anticipo i prezzi che ciascuna avrebbe dovuto offrire al fine di garantire l’esito di gara preordinato. Tali prezzi vengono riassunti dal coordinatore contabile del cartello in un apposito prospetto, nel quale il prezzo più basso risulta abbinato all’impresa individuata come aggiudicataria della fornitura (nel caso di specie Aeg), mentre le altre imprese coinvolte (nel caso di specie Meis, Firema, Elca, Dmo, Elpm/Pm, Retam, Gmg, Mtnc) avrebbero dovuto offrire prezzi più elevati al fine di simulare un’effettiva competizione. 19. Ulteriori evidenze di contatti tra le Parti finalizzati alla ripartizione delle forniture a Trenitalia interessano, secondo quanto allo stato ricostruito, le seguenti procedure: (i) procedura negoziata per la fornitura di bobine per motori elettrici Gm 010, svoltasi nel mese di luglio 2010 per un importo complessivo pari a 6,89 milioni di euro (suddivisi in lotti), che ha interessato le imprese Aeg, Elca, Firema, Meis, Pm, Retam, Elpm, Mtnc, Dmo e Gmg; (ii) gara d’appalto per la fornitura di bobine poliprincipali, svoltasi nel mese di luglio 2010, che ha interessato le imprese Firema, Meis, Retam e Mtnc; (iii) richiesta di offerta per collettori cat. 301/051, effettuata nel mese di novembre 2010, per un importo complessivo pari a 21.500 euro a collettore, che ha interessato le imprese Aeg, Elca, Meis, Pm, Retam, Elpm e Mtnc;

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(iv) richiesta di preventivo per fornitura di kit bobine per locomotore E464, effettuata nel periodo novembre 2010-gennaio 2011 per un importo complessivo pari a 9.710 euro a kit, che ha interessato le imprese Elca, Dmo, Pm e Elpm; (v) richiesta di preventivo per l’affidamento del servizio di riparazione di piccole macchine rotanti a corrente alternata, effettuata nel periodo novembre 2010-gennaio 2011, per un importo complessivo pari a 379.000 euro che ha interessato le imprese Elca, Dmo, Pm, Elpm e Meis; (vi) gara a procedura negoziata per il rifacimento ed avvolgimento di indotti T910, svoltasi nel periodo novembre 2010-gennaio 2011, per un importo complessivo pari a 240.000 euro che ha interessato le imprese Aeg, Elca, Firema, Meis, Pm, Retam, Elpm, Mtnc, Dmo, Pgg e Gmg; (vii) fornitura di matassine/bobine per lo statore del motore E464, richiesta nel mese di gennaio 2011, per un importo complessivo pari a 154 euro a matassina, che ha interessato le impreseAeg ed Elca.

20. La contabilità dell’ipotizzato cartello veniva tenuta attraverso l’aggiornamento di un prospetto3 che riepiloga -in maniera dinamica, ossia tenendo conto delle posizioni in sospeso del passato- le cosiddette “assegnazioni” attribuite a ciascuna impresa per ogni commessa di Trenitalia, così come il cosiddetto “credito/debito” complessivo maturato nei confronti degli altri membri del cartello. A quest’ultimo riguardo, proprio la differenza tra il valore monetario associato alle “assegnazioni” e il valore monetario associato alla cosiddetta “quota” (ossia la differenza tra spettanza effettiva e spettanza teorica) restituisce il “credito/debito” nei confronti del tavolo, evidentemente risultando quest’ultimo di segno negativo in caso di credito maturato (spettanza effettiva < spettanza teorica) e, specularmente, di segno positivo in caso di debito maturato (spettanza effettiva > spettanza teorica). 21. In sostanza, le citate imprese fornitrici di beni e servizi di natura elettromeccanica in ambito ferroviario avrebbero scambiato informazioni sensibili e preventivamente concordato le rispettive scelte strategiche, in termini di prezzi o ribassi da presentare in sede di gara, al fine di predeterminare l’impresa di volta in volta aggiudicataria e ripartire così, sulla base di quote preordinate, le principali forniture destinate a Trenitalia. Aeg, Dmo, Elca, Elpm, Firema, Gmg, Meis, Mtnc, Pgg, Pm, Retam e Soelta avrebbero pertanto posto in essere un’intesa finalizzata ad alterare le dinamiche concorrenziali nell’aggiudicazione di procedure d’acquisto di materiali e servizi indette da Trenitalia.

IV. I MERCATI INTERESSATI

22. L’ambito merceologico relativo alle condotte in esame riguarda la fornitura di materiali ed apparecchiature elettromeccaniche per il settore ferroviario (essendo Trenitalia la stazione appaltante), nonché la prestazione dei relativi servizi di revisione, manutenzione e riparazione. I mercati interessati dal presente procedimento possono dunque individuarsi in corrispondenza delle

3 Agli atti vi è un cartellone relativo a dodici procedure di acquisto di bobine da parte di Trenitalia denominate, in ordine cronologico: “Gpn5149 – Roma 12 marzo 2008”; “Gpn308/08 – Foligno 4 marzo 2008”; “Gpn459/8061 – Firenze 6 marzo 2008”; “Gpn5284 – Roma 26 gennaio 2009”; “Gpn959510020 – Verona 23 marzo 2009”; “Gpn5315 – Roma 8 maggio 2009”; “Gpn – Foligno”; “Gpn5364 – Roma 27 novembre 2009”; “Gpn10/07/Fo scad. 26 febbraio 2010 Foligno”; “Rdp 2110166738 del 13 aprile 2010”; “Gpn5566 Roma 28 giugno 2010”; “Rich. Prev. 2110170908 Foligno 30 giugno 2010”. Le imprese indicate nel prospetto sono le seguenti: “Aeg”; “DamianoM” [Dmo]; “Elca”; “FiremaT” [Firema]; “Meis”; “Pm” [Pm/Elpm]; “RetamS” [Retam]; “Gmg”; “Piaggio” [Pgg]; “Motortecnica” [Mtnc]; “Soelta”.

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procedure per l’acquisto dei predetti beni e servizi da parte di Trenitalia oggetto dell’ ipotizzata concertazione tra le Parti. 23. La dimensione geografica dei predetti ambiti merceologici può essere in prima approssimazione ipotizzata nazionale, atteso che -secondo le informazioni allo stato disponibili- alle procedure bandite a livello nazionale da Trenitalia per la fornitura e/o la manutenzione di materiale elettromeccanico ferroviario risultavano partecipare prevalentemente imprese italiane. 24. Ad ogni modo, nei casi di intese restrittive della concorrenza la definizione del mercato rilevante è essenzialmente volta a individuare le caratteristiche del contesto economico e giuridico

nel quale si colloca l’accordo o la pratica concordata tra imprese4. Tale definizione è dunque funzionale “alla delimitazione dell’ambito nel quale l’intesa può restringere o falsare il

meccanismo concorrenziale”5, ed è altresì “funzionale alla decifrazione del suo grado di

offensività”6.

V. VALUTAZIONI

25. Le informazioni disponibili rivelano la probabile esistenza, quanto meno a partire dal 2008 e almeno sino al 2011, di un’intesa orizzontale tra le Parti, sotto forma di accordo e/o pratica concordata, finalizzata ad evitare un corretto confronto concorrenziale tra operatori e a condizionare, anche in maniera significativa, le dinamiche competitive in relazione alla fornitura di beni e servizi elettromeccanici in ambito ferroviario. Dalla documentazione in atti emerge, infatti, che Aeg, Dmo, Elca, Elpm, Firema, Gmg, Meis, Mtnc, Pgg, Pm, Retam e Soelta avrebbero definito e implementato un sistema di condivisione di informazioni sensibili e di programmazione concertata delle rispettive scelte strategiche, in modo da predeterminare, di fatto, l’esito delle procedure di acquisto di beni e servizi da parte di Trenitalia, sia con riguardo alla scelta dell’impresa di volta in volta fornitrice, sia rispetto alle condizioni economiche di aggiudicazione della commessa. 26. Il meccanismo collusivo avrebbe dunque interessato più di dieci imprese attive nel settore elettromeccanico e fornitrici di materiale e/o servizi di riparazione e manutenzione acquistati da Trenitalia -secondo le informazioni al momento disponibili- attraverso gare d’appalto, trattative private semplificate, contratti aperti di fornitura. Il funzionamento del cartello sarebbe stato assicurato anche mediante la gestione di una contabilità complessiva delle assegnazioni passate, destinata ad agevolare la concordata ripartizione delle future procedure di aggiudicazione. 27. I comportamenti oggetto di istruttoria potrebbero pertanto aver alterato significativamente, se non del tutto escluso, il corretto funzionamento dei meccanismi concorrenziali nel settore interessato, a detrimento dei costi e della qualità delle prestazioni fornite a Trenitalia.

4 In tal senso Corte di Giustizia, sent. 16 dicembre 1975, Suiker Unie/Commissione, cause riunite 40-48, 50, 54-56, 111, 113-114/75; 10 marzo 1992, Siv/Commissione, T-68/92. 5 Cfr. Consiglio di Stato, VI, sent. n. 1189/2001 e sent. n. 1191/01. 6 Cfr. Tar Lazio, sent. n. 1790/2003, Pellegrini/Consip.

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28. In considerazione della possibile dimensione nazionale dell’ambito economico interessato dall’intesa in esame, quest’ultima potrebbe risultare idonea a pregiudicare il commercio tra Stati

membri7. Di conseguenza, la fattispecie oggetto del presente procedimento, potrà essere valutata ai sensi dell’articolo 2 della Legge n. 287/90 o dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue).

RITENUTO, pertanto, che quanto sopra descritto è suscettibile di configurare un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 2 della Legge n. 287/90 o dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue) da parte delle società Aeg, Dmo, Elca, Elpm, Firema, Gmg, Meis, Mtnc, Pgg, Pm, Retam e Soelta;

DELIBERA

a) l’avvio dell’istruttoria, ai sensi dell’articolo 14 della legge n. 287/90, nei confronti delle società A.E.G. (Applicazioni Elettriche Generali) S.r.l., Damiano Motor’s S.p.A., El.Ca. Elettromeccanica Campana S.p.A., Elettromeccanica Pm S.r.l., Firema Trasporti S.p.A. in amministrazione straordinaria, G.M.G. Elettromeccanica di Clavo Anna &C. S.n.c., M.E.I.S. Elettromeccanica S.r.l., Motortecnica S.r.l., Piaggio & Figli Service S.r.l., P.M. &C. S.c.a.r.l., Retam Sud Industria Elettromeccanica S.p.A., So.El.Ta. Elettromeccanica di Baroni Luciano &C. S.n.c., per presunta violazione dell’art. 2 l. 287/90 o dell’art. 101 TFUE; b) la fissazione del termine di giorni sessanta, decorrente dalla data di notificazione del presente provvedimento, per l’esercizio da parte dei rappresentanti legali delle Parti, o di persone da essi delegate, del diritto di essere sentiti, precisando che la richiesta di audizione dovrà pervenire alla Direzione Manifatturiero e Servizi della Direzione Generale per la Concorrenza di questa Autorità almeno sette giorni prima della scadenza del termine sopra indicato; c) che il responsabile del procedimento è il Dott. Gianluca Oliva; d) che gli atti del procedimento possono essere presi in visione presso la Direzione Manifatturiero e Servizi della Direzione Generale per la Concorrenza di questa Autorità dai legali rappresentanti delle Parti o da persone da essi delegate;

7 “Gli accordi che si estendono a tutto il territorio di uno Stato membro hanno, per loro natura, l’effetto di consolidare la compartimentazione dei mercati a livello nazionale, ostacolando così l’integrazione economica voluta dal Trattato”, Punto 78 della Comunicazione della Commissione 2004/C 101/07 “Linee direttrici sulla nozione di pregiudizio al commercio tra Stati membri di cui agli articoli 81 e 82 del Trattato”. Vedi anche sentenza della Corte CE del 19 febbraio 2002, C-309/99 Wouters.

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e) che il procedimento deve concludersi entro il 31 marzo 2015. Il presente provvedimento sarà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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ATTIVITA' DI SEGNALAZIONE E CONSULTIVA

AS1112 - DISCIPLINA DELLE ALIQUOTE DI PRODOTTO DA CORRISPONDERE ALLA REGIONE SICILIA DA PARTE DEL TITOLARE DELLA CONCESSIONE PER LA COLTIVAZIONE DI IDROCARBURI Roma, 27 febbraio 2014

Ministro dello Sviluppo Economico Presidente della Regione Sicilia

Nell’esercizio dei poteri di cui all’articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato intende formulare alcune osservazioni in merito all’art. 13 della L.R. Sicilia 15 maggio 2013, n. 9, che reca la disciplina delle aliquote di prodotto da corrispondere alla Regione Sicilia da parte del titolare della concessione per la coltivazione di idrocarburi, al fine di evidenziare alcuni profili di criticità che potrebbero creare una discriminazione tra operatori in funzione della collocazione geografica dell’attività che essi svolgono e un vantaggio artificiale per alcuni di essi, in violazione del principio di parità di trattamento e di libertà di iniziativa economica. L’art. 13 della L.R. Sicilia 15 maggio 2013, n. 9, modifica l’aliquota di prodotto che il titolare di una concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi e di gas diversi dagli idrocarburi insistenti sul territorio della Regione Sicilia è tenuto a corrispondere annualmente agli Enti locali il cui territorio è interessato da tale attività. In particolare, detta disposizione normativa eleva tale aliquota (in precedenza fissata pari al 10%) al 20% del valore della produzione legata ad ogni concessione e prevede che questa sia aggiornata ogni due anni sulla base dell’indice ISTAT. Essa esclude, inoltre, che siano applicabili esenzioni sul pagamento della royalty. Ai sensi di tale disposizione, i maggiori introiti derivanti dall’aumento dell’aliquota devono essere destinati dai Comuni allo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, all’incremento industriale e ad interventi di miglioramento ambientale delle aree dove si svolgono le ricerche e le coltivazioni. La fissazione delle royalties da corrispondere da parte delle imprese che operano nel settore della prospezione, sviluppo e coltivazione di idrocarburi, ad un livello più alto rispetto a quanto stabilito dalla normativa nazionale, pari al 10% potrebbe creare una discriminazione tra operatori del

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settore a seconda della collocazione geografica della loro attività ed esplicare degli effetti negativi sui mercati dell’approvvigionamento all’ingrosso di gas naturale e della raffinazione. Con riguardo agli effetti su tali mercati, di dimensione nazionale, emerge che la diversa disciplina a livello regionale delle aliquote da corrispondere da parte dei titolari della concessione per la coltivazione di idrocarburi scoraggia tale attività laddove queste siano fissate ad un livello più elevato, senza che sia possibile per esse svolgere la medesima attività in altre Regioni che presentano un livello di tassazione più favorevole. Infatti, la trasferibilità dei progetti di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi tra Regioni è limitata dalla disponibilità di risorse naturale nel sottosuolo. Dal documento di Strategia Energetica Nazionale del marzo 2013 si osserva come tutti i progetti di sviluppo dell’attività di produzione di idrocarburi in Italia interessano solo quattro aree del territorio: Sicilia, Basilicata, Alto Adriatico e Val Padana. Un inasprimento delle condizioni legate alla royalty in Sicilia, potrebbe, dunque, comportare una ‘fuga’ delle imprese petrolifere dalla Sicilia, senza che gli operatori discriminati possano necessariamente acquisire altri progetti in altre aree del territorio nazionale. Come effetto della L.R. siciliana, pertanto, si potrebbe avere una complessiva diminuzione delle attività estrattive sul territorio nazionale e un effetto concorrenziale negativo connesso alla necessità di ricorrere maggiormente alle importazioni (più costose) di gas per coprire il fabbisogno energetico nazionale. Peraltro, tale effetto restrittivo non appare sufficientemente giustificato da motivi di interesse generale, dal momento che la restrizione alla libertà di iniziativa economica appare sproporzionata rispetto agli obiettivi di sviluppo e di tutela ambientale che il legislatore regionale dichiara di voler perseguire. Infatti, l’obiettivo della tutela ambientale, senz’altro meritevole di considerazione anche in tale contesto, non può assumere valenza giustificativa in relazione ad una restrizione concorrenziale nella sola Regione Sicilia e non nelle altre Regioni dove si svolgono tali attività. L’adeguata valorizzazione di tali obiettivi, infatti, non può in ogni caso essere efficacemente perseguita se ciò avviene in maniera disparitaria tra Regioni. Si ritiene quindi che l’art. 13 della L.R. Sicilia 15 maggio 2013, n. 9, sia passibile di determinare una significativa distorsione al corretto funzionamento del mercato dell’approvvigionamento all’ingrosso di gas naturale e della raffinazione.

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Tale valutazione permarrebbe anche nel caso in cui venga approvata una normativa regionale che, pur riducendo il livello attuale della aliquota di royalty, mantenesse, tuttavia, tale livello ad un valore più elevato di quello stabilito dalla legge nazionale. Alla luce delle considerazioni svolte, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato auspica una revisione della L.R. Sicilia 15 maggio 2013, n. 9, in modo da riallineare il livello delle aliquote da corrispondere alla Regione Sicilia da parte del titolare della concessione per la coltivazione di idrocarburi a quello previsto a livello nazionale dall’art. 19 del Decreto Legislativo n. 625/96 di disciplina, al fine di garantire che le misure normative contenute in detta L.R. non contrastino con le disposizioni poste a tutela della concorrenza.

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE

PS8530 - ABBONAMENTO AL SITO ACQUISTIERISPARMI.IT Provvedimento n. 24762

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 22 gennaio 2014;

SENTITO il Relatore Dottor Salvatore Rebecchini;

VISTA la Parte II, Titolo III del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO l’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha aumentato il massimo edittale della sanzione a 5.000.000 di euro;

VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

VISTI i propri provvedimenti del 2 maggio 2013, con i quali sono stati disposti gli accertamenti ispettivi, ai sensi dell’art. 27, commi 2 e 3, del Codice del Consumo, presso le sedi delle società Webloyalty International S.r.l., Affinion International S.r.l. e Affinion International Holding S.r.l.;

VISTA la propria delibera del 23 settembre 2013, con la quale, ai sensi dell’art. 7, comma 3, del Regolamento, è stata disposta la proroga del termine di conclusione del procedimento, per particolari esigenze istruttorie;

VISTI gli atti del procedimento;

I. LE PARTI

1. Webloyalty International Sàrl, con sede legale e operativa in Eysins (Svizzera), in qualità di professionista, ai sensi dell'art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società è registrant del

dominio "acquistierisparmi.it"1 attraverso il quale opera nella commercializzazione di programmi

di sconti e shopping online2. La società, secondo i dati economico-finanziari disponibili alla data

1 Cfr. http://www.nic.it/web-whois/result.jsf 2 Fondata nel 1999, Webloyalty.com Inc. è una società registrata ai sensi delle leggi dello Stato del Delaware (USA) e con sede e Norwalk, Connecticut. Webloyalty.com Inc. offre ai propri clienti del settore e-commerce la possibilità di realizzare ricavi aggiuntivi, grazie alla creazione di programmi e servizi di fidelizzazione dei loro utenti. Webloyalty.com Inc. si è stabilita in Gran Bretagna nel gennaio 2007; nel Settembre 2007 ha aperto una filiale francese e successivamente una società svizzera, Webloyalty International Sàrl che attualmente gestisce le attività relative ad Acquisti e Risparmi, prodotto dedicato alla clientela italiana.

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del 31 dicembre 2012, presenta revenues per oltre [omissis]3 milioni di euro e una perdita di bilancio di oltre [omissis] milioni di euro. 2. Webloyalty International S.r.l., in qualità di professionista, ai sensi dell'art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società è indicata nella sezione "Contattaci", raggiungibile all'indirizzo http://www.acquistierisparmi.it/Content.aspx?content=contactus, presente sull'home page del sito

"www.acquistierisparmi.it"4. La società ha quale oggetto sociale l'acquisto, la vendita, il marketing, l'esportazione, l'importazione e, in generale, il commercio, per conto proprio o di terzi, di spazi pubblicitari on-line a consumatori ovvero società, incluso, a titolo esemplificativo, programmi articolati di vantaggi e sconti. La società, secondo l’ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2012, ha registrato ricavi delle vendite e delle prestazioni per circa 5 milioni di euro e un utile d’esercizio pari a circa 200.000 euro. 3. Ryanair Ltd. (di seguito, anche, Ryanair) in qualità di professionista, ai sensi dell'art. 18, lettera b), del Codice del Consumo, con sede legale nella Repubblica d’Irlanda. La società ha per oggetto principale l'esercizio di linee e collegamenti aerei per il trasporto di persone e cose in Italia, fra l'Italia e Paesi esteri e in Paesi esteri. Ryanair opera con più di 1.600 voli al giorno (circa 500.000 all’anno). Dai dati contabili pubblicati sul sito Internet della compagnia aerea, risulta che il professionista, nel periodo 31 marzo 2012 – 31 marzo 2013, ha realizzato un fatturato pari a 4.884 milioni di euro ed un utile di 569 milioni di euro. 4. Alitalia — Compagnia Aerea Italiana S.p.A. (di seguito, anche, Alitalia), in qualità di professionista, ai sensi dell’articolo 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società ha per oggetto principale l'esercizio di linee e collegamenti aerei per il trasporto di persone e cose in Italia, fra l'Italia e Paesi esteri e in Paesi esteri. Sulla base dei dati di bilancio relativi all’anno 2012, Alitalia ha realizzato ricavi per circa 3,6 miliardi di euro registrando perdite superiori a 225 milioni di euro. 5. Airone S.p.A. (di seguito, anche, Airone), in qualità di professionista, ai sensi dell’articolo 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società, la cui flotta operativa è dedita al trasporto aereo di linea, è soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Alitalia, azionista unico. Airone, secondo l’ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2012, presenta ricavi da vendite e prestazioni pari a circa 220 milioni di euro e una perdita di esercizio di oltre 33 milioni di euro. 6. Vacaciones eDreams, S.L. (di seguito, anche, eDreams) in qualità di professionista ai sensi dell’articolo 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società, risultante firmataria degli accordi commerciali relativi alla pratica oggetto del presente procedimento posta in essere nel mercato italiano attraverso il sito Internet www.edreams.it, fa parte di un gruppo internazionale con sede negli Stati Uniti la cui attività è basata sull’offerta di pacchetti turistici, di voli, di hotel e relativa 3 Nella presente versione alcuni dati sono omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni. 4 La stessa indicazione è rinvenibile nel sito Internet www.webloyalty.it, alla sezione intitolata Contatti quale "Contatti Italia".

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prenotazione on line - mediante l’utilizzo di tecnologie per la ricerca attraverso Internet. La società, sulla base dei dati di bilancio al 31 marzo 2013, ha realizzato ricavi per oltre 110 milioni di euro registrando utili per 16 milioni di euro circa. 7. eBay (UK) Ltd. (di seguito, anche, eBay), in qualità di professionista ai sensi dell’articolo 18, lettera b), del Codice del Consumo. II Gruppo eBay è costituito da varie società, tutte facenti capo alla "casa madre" eBay Inc., con sede in California. All'interno del Gruppo eBay, eBay UK è la società che si occupa della raccolta e gestione degli spazi pubblicitari delle varie piattaforme europee (eBay.it, eBay.fr, eBay.co.uk, ecc.) e della conclusione dei relativi accordi commerciali con le agenzie pubblicitarie o direttamente con gli inserzionisti interessati alla pubblicazione di banner pubblicitari all'interno dei vari siti eBay, incluso eBay.it. L’attività di eBay consiste nell’offrire una piattaforma tecnologica di commercio elettronico dove vengono pubblicate le inserzioni degli utenti/rivenditori che mettono in vendita oggetti affinché possano essere acquistati dagli utenti/acquirenti. La società, secondo l’ultimo bilancio disponibile (31 dicembre 2011), ha realizzato un fatturato di circa [omissis] milioni di euro ed un utile di esercizio pari ad oltre [omissis] milioni di euro. 8. TicketOne S.p.A. (di seguito, anche, TicketOne) , in qualità di professionista ai sensi dell’articolo 18, lettera b), del Codice del Consumo, è azienda leader nella fornitura di servizi e sistemi per la gestione della biglietteria per spettacoli, manifestazioni culturali ed eventi sportivi e nel campo della prenotazione e vendita per conto terzi di titoli di ingresso (cd. biglietti). La società, secondo l’ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2012, ha realizzato ricavi per oltre 23 milioni di euro registrando un utile pari a circa 4,3 milioni di euro.

II. LA PRATICA COMMERCIALE

9. Secondo numerose segnalazioni, pervenute a partire dal mese di maggio 20125, i professionisti Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International S.r.l. (di seguito, anche congiuntamente, Webloyalty o i professionisti) avrebbero prelevato una quota mensile - pari a 12 € - per l'iscrizione al servizio in abbonamento denominato "Acquisti e Risparmi” senza il consenso dei segnalanti e utilizzando i dati bancari forniti da questi ultimi all'atto dell'acquisto di beni commercializzati on

line su siti Internet di società partner dei professionisti6. 10. In particolare, i consumatori hanno lamentato di essere stati indirizzati, al termine della procedura di acquisto effettuata su detti siti Internet e sulla base di promesse di risparmi sicuri e offerte di sconti futuri, al sito "www.acquistierisparmi.it", ritrovandosi inconsapevolmente iscritti al citato servizio in abbonamento senza aver ricevuto adeguate informazioni riguardo alla natura,

alle caratteristiche, nonché all'onerosità del servizio stesso (esistenza di quote di iscrizione)7.

5 Le segnalazioni, in totale oltre un centinaio, hanno continuato a pervenire nel corso di tutto il procedimento istruttorio, fino alla data del 9 gennaio 2014 (cfr. indice del fascicolo). 6 Tra le società che hanno stipulato accordi commerciali con i professionisti figurano le società Parti del procedimento PS8530 (Ryanair; Alitalia; Airone; eDreams; eBay; TicketOne). 7 Dalle segnalazioni pervenute è emerso che numerosi consumatori non hanno nemmeno sospettato che l’addebito di 12 euro fosse collegato ad un acquisto sul sito di un professionista partner di Webloyalty. Di seguito si riporta, a titolo esemplificativo, l’estratto di due segnalazioni - di cui una lettera inviata da un consumatore a Webloyalty S.r.l. e inoltrata

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11. Secondo informazioni acquisite d'ufficio in data 23 aprile 20138, specificamente una simulazione di acquisto di un biglietto aereo sul sito Internet della compagnia aerea Ryanair, partner di Webloyalty, è emerso che, al termine del processo di prenotazione, una volta confermato l'acquisto del volo, compare un banner nel quale, dopo aver avvisato il consumatore circa il completamento dell’operazione (La tua prenotazione è completata), da un lato appare in grande evidenza il tasto “CONTINUA”, dall’altro viene sottolineata la possibilità di ottenere un “(…) bonus di 10€ per la tua prossima prenotazione su Ryanair!”, riportando in caratteri estremamente minuscoli la seguente locuzione: "Cliccando su questo link potrai richiedere il bonus iscrivendoti al programma del nostro partner di fiducia. Si applicano Termini e Condizioni di utilizzo del servizio", senza alcuna altra indicazione circa la natura e consistenza del servizio, nonché riguardo

all'onerosità del programma in abbonamento9 (vedi successiva Immagine n. 1).

all’Autorità come richiesta di intervento - che possono dirsi rappresentative del tenore delle lamentele pervenute all’Autorità prima, durante e dopo l’avvio del procedimento istruttorio. “È stato addebitato sulla carta di credito un importo di 12 € mensili a partire dal mese di luglio 2012 ad ora, per un totale di 72€. Il beneficiario degli addebiti era "acquistierisparmi.it" sito web in proprietà e gestito dalla ditta segnalata. Mi sono accorto solo ora di tali addebiti avvenuti a mia insaputa. infatti, non mi risulta di essermi mai impegnato a versare tali importi. Il tramite di questa operazione sembra essere il sito Ryanair.com presso il quale il 19.06.12 ho effettivamente acquistato un biglietto di volo. Ricordo che in quell'occasione mi veniva offerta la promozione "Acquisti e Risparmi", la quale non presentava alcun onere o costo a mio carico, ma si limitava ad offrire degli sconti sugli acquisti via web effettuati sui siti affiliati. Per tale motivo accettavo l'offerta (unicamente attraverso il sito web e non con sottoscrizione in senso proprio) la quale risultava apparentemente, ripeto, interamente gratuita. (…), non ricordo l'esatta formulazione dell'offerta. in particolare, non ricordo se vi fosse un'esplicita affermazione di gratuità o se essa ingannevolmente la suggerisse (limitandosi ad omettere qualsiasi riferimento ai costi). Ricordo però di avere accettato tale offerta facendo pacifico affidamento su tale gratuità. (…) la mia intenzione era semplicemente di acquistare un biglietto aereo, mentre “Acquisti e Risparmi” veniva presentata come un’offerta assolutamente accessoria e promozionale che non aveva niente a che fare con la mia intenzione iniziale. (…). (Segnalazione Firmata - Sottolineature aggiunte) - (Cfr doc. n. 8 di cui all’indice del fascicolo).

*** “Oggetto: (…). Richiesta di rimborso di € 36,00 (…) e disdetta ad eventuale esistenza di qualsiasi forma di contratto, e di forma di abbonamento, mai sottoscritto volontariamente. (…). Con la presente il sottoscritto, molto stupito e contrariato, in data 19/10/2012, ha scoperto che la vostra ditta ha percepito la quota di abbonamento di € 12 direttamente dalla carta di credito del sottoscritto, attraverso un messaggio SMS sul telefonino, inviato dalla banca del sottoscritto. Da un successivo approfondimento ha scoperto, (…), sono state addebitate altre due rate di abbonamento, per un totale di € 24,00. (…). Il sottoscritto (…) è sicuro di non avere mai richiesto tale servizio in modo chiaro ed esplicito. (…). Pertanto, con la presente (…) si chiede di annullare qualsiasi iscrizione, stante che il sottoscritto non l’ha richiesta, e non ha mai sottoscritto alcuna domanda in tal senso e non ha mai sottoscritto un contratto. (…); Non ha mai fornito a codesta società i dati della carta di credito (…); I dati personali del sottoscritto sono stati ricavati in modo disonesto, vessatorio ed ingannevole. Inoltre il sottoscritto non ne ha autorizzato l’utilizzo; Non ha mai ricevuto un < buono sconto di 10 €>, ma probabilmente (…), il sottoscritto dovrebbe pagare 12 mesi di abbonamento per un totale di 144 €. In pratica invece di avere lo sconto di 10 €, riceve la fregatura di pagare 144 €, relativi ad un anno di abbonamento; Il sottoscritto non ha ricevuto nessun servizio e non è assolutamente interessato ai vostri servizi. (….)..”.(Lettera Firmata - Sottolineature aggiunte) - Cfr doc. n. 15 di cui all’indice del fascicolo. 8 La maggior parte delle segnalazioni hanno riguardato acquisti sul sito Internet del vettore aereo irlandese Ryanair. 9 Nella simulazione di acquisto effettuata sul sito Internet del vettore aereo irlandese il 23 aprile 2013, è risultato che, in quel momento, il consumatore non avesse altra alternativa se non quella di cliccare sul bottone CONTINUA nel tentativo di cambiare pagina e tornare sul sito Ryanair per constatare il buon fine della transazione. Cfr. doc. n. 52 di cui all’indice del fascicolo.

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Immagine n.1

12. Lo stesso banner, in alcuni casi con marginali differenze, viene raffigurato al termine del processo di prenotazione/acquisto dei beni/servizi forniti nei siti degli altri professionisti partners

nella c.d. thank you page10. I banner sono tra di loro analoghi e adottati in maniera pressoché uniforme tra i vari partner. Le differenze sono relative ad alcune modalità grafiche come: colore del pulsante "CONTINUA", presenza o assenza di un riquadro intorno al banner, allineamento del testo, nonché all'utilizzo della parola "richiedere" al posto di "ottenere" per alcuni partner. Inoltre, il banner può essere presente più volte nell'ambito di una stessa pagina, nonché su diverse pagine dei siti dei partner (ad es., la pagina di conferma di acquisto o la pagina di conferma di check-in). Di seguito, si riporta la Thank You page del sito Internet di Alitalia (vedi successiva Immagine n. 2).

10 Motivo per il quale il presente procedimento, oltre a Ryanair, è stato esteso soggettivamente anche a detti professionisti partner.

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Immagine n.2

13. A seguito della visualizzazione dei citati banner nella Thank you page dei siti dei partners, il consumatore cliccando sul tasto "CONTINUA " viene indirizzato alla pagina web di iscrizione ad Acquisti e Risparmi (cd. landing page) dove, in grande evidenza, è presente il riquadro relativo al

Bonus di Benvenuto 10€11, riportante numerose affermazioni che enfatizzano proprio l'ottenimento di tale bonus in seguito ad un ulteriore acquisto di beni/servizi del professionista presso il quale si

11 20 euro nel caso di Alitalia e Airone.

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è appena conclusa la transazione commerciale on line, richiamato anche dalla presenza del suo

logo nella medesima pagina12. 14. In questa pagina il consumatore, chiamato a fornire i propri dati sensibili (nome, cognome, n. carta di credito, ecc.), in realtà sottoscrive il servizio Acquisti e Risparmi in 3 semplici passaggi

nell’intento di ottenere il Bonus di Benvenuto di 10€ promesso13. Anche in tale sede, alcuna informazione viene riportata dai professionisti in merito all'effettiva natura, caratteristiche e consistenza del servizio offerto, quali siano i partner del professionista e la tipologia di acquisti che è possibile effettuare, a quali condizioni e su quali siti, limitandosi soltanto a generiche affermazioni del tipo: "Risparmi su tutti i tuoi acquisti on line nei maggiori siti di e-commerce"; oppure: "Ottieni il tuo sconto posticipato ogni volta che effettui un acquisto", evidenziando con enfasi, anche attraverso immagini, il vantaggio economico prospettato al consumatore. Solo al termine delle fasi previste per l’iscrizione è presente, in caratteri estremamente ridotti, la dicitura “No Grazie. Desidero tornare sul sito di [nome partner]”.(cfr. successiva Immagine n.3).

12 Eccezion fatta per eBay il cui logo non compare né nella thank you page né nella landing page. 13 E con ciò autorizzando Acquisti e Risparmi al prelievo della quota di iscrizione mensile di 12 euro.

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Immagine n.3

15. Neppure dalla Descrizione del Servizio, presente nei Termini e Condizioni del Servizio ai quali si accede attraverso il link posto nella pagina sopra riportata, emergono con chiarezza la natura e le

caratteristiche delle prestazioni fornite da Webloyalty14, così come nelle diverse pagine dello stesso sito dei professionisti www.acquistierisparmi.it, ivi comprese le stesse FAQ (Frequently

14 I Termini e Condizioni del Servizio, pubblicati sul sito www.acquistierisparmi.it e validi a partire dal 2 maggio 2012, al punto 1. così recitano: “1. Descrizione del Servizio - Il Servizio offerto da WEBLOYALTY prevede un iniziale Bonus di Benvenuto esigibile dietro richiesta del titolare, a fronte dell'iscrizione al Servizio e di un successivo acquisto effettuato sul sito del partner commerciale secondo le tempistiche e modalità di seguito indicate. Il titolare inoltre matura il diritto a richiedere un Bonus Fedeltà per ogni ulteriore acquisto effettuato dal titolare sul sito del partner, secondo le condizioni e con le modalità di seguito indicate. Gli importi relativi a tali Bonus sono determinati al momento dell'iscrizione al servizio e sempre consultabili tramite l'indirizzo www.acquistierisparmi.it, e vengono altresì indicati all'interno della comunicazione di benvenuto che verrà inviata al titolare al momento dell'adesione al programma. WEBLOYALTY riserva inoltre numerosi vantaggi ai Titolari per gli acquisti di beni e servizi perfezionati tramite il Servizio e proposti da fornitori terzi attentamente selezionati ed accessibili tramite il network riservato ai Titolari di Acquisti e Risparmi. I vantaggi proposti dai singoli fornitori possono essere di natura diversa e variare in base a disponibilità, senza preavviso. Tra i vantaggi vi è la possibilità di ottenere il riconoscimento di sconti posticipati, c.d. Cash back, secondo le tempistiche e le modalità contenute nel successivo punto 4. Il titolare può rivolgersi al "Servizio Clienti" tramite l'indirizzo e-mail o il numero verde riportato sul sito web di Acquisti e Risparmi, per verificare se un particolare vantaggio è disponibile al momento. I Termini e le Condizioni di utilizzo del Servizio possono essere modificati da WEBLOYALTY. In tal caso, WEBLOYALTY avviserà il titolare via e-mail. In ogni caso, il titolare ha sempre diritto di porre termine alla propria iscrizione.

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Asked Questions), le informazioni date ai consumatori in fase di preadesione risultano scarne ed incentrate in modo generico, seppur assertivo, sui vantaggi ottenibili dal consumatore con l’iscrizione al servizio in abbonamento (confronta quanto riportato nella successiva Immagine n. 4), senza una chiara specificazione né della reale natura, né delle prestazioni offerte, né della consistenza di detti vantaggi e senza fornire ai consumatori nessuno strumento idoneo, quanto

meno, ad effettuare una stima di detti vantaggi15.

Immagine n.4

16. Solo al punto 4 dei Termini e Condizioni Generali del Servizio si rende noto che il servizio in abbonamento Acquisti e Risparmi concerne un sistema, cosiddetto di cash back, il quale riconosce agli aderenti che effettuino acquisti presso siti di rivendita retail online, convenzionati tramite adesione a una specifica piattaforma, un importo in denaro per ogni acquisto di beni e servizi effettuato sempre tramite il sito del servizio in questione sui siti dei fornitori selezionati. Detto importo in danaro, cd. cash back, può essere una percentuale del prezzo pagato dal titolare, riconosciuto come sconto posticipato, o un importo stabilito in modo differente (comunque sempre in modalità posticipata). Le tempistiche e le modalità previste per ottenere il riconoscimento di sconti posticipati (cash back), che sono peraltro soggetti a specifiche limitazioni e condizioni, anche in questo caso vengono descritte - nello stesso documento Termini e Condizioni del Servizio - in modo ambiguo e poco trasparente, tali da non consentire una scelta pienamente consapevole

circa l’adesione al servizio16.

15 Cfr. doc. n. 52 di cui all’indice del fascicolo, pagina n. 5, rilevata il 22 aprile 2013 all’indirizzo http://www.acquistierisparmi.it.index.php. 16 Al punto 4 del documento Termini e Condizioni, infatti, viene testualmente riportato quanto segue: “4. Cash back - WEBLOYALTY riconoscerà ad ogni titolare un importo in denaro per ogni acquisto di beni e servizi effettuato tramite il Servizio sui siti dei fornitori selezionati ed indicati nel programma Acquisti e Risparmi. L'importo riconosciuto (di seguito "Cash back") viene chiaramente indicato nel sito e può essere una percentuale del prezzo pagato dal titolare, riconosciuto come sconto posticipato, o un importo stabilito in modo differente (comunque sempre in modalità posticipata). 4.1.

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III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO

1) L’iter del procedimento

17. In relazione alla pratica commerciale sopra descritta, in data 2 maggio 2013 è stato avviato il procedimento istruttorio n. PS8530 nei confronti dei professionisti Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International S.r.l. per possibile violazione degli articoli 20, 21, comma 1, lettera b), 22

e 26, comma 1, lettera f) e h), del Codice del Consumo17. 18. L’avvio del procedimento è stato comunicato alle Parti in data 9 maggio 2013, contestualmente all’effettuazione di un accertamento ispettivo presso le sedi di Webloyalty International S.r.l. e Affinion International S.r.l. (società appartenente al gruppo Affinion Group Inc. - Delaware USA -

del quale fa parte anche Webloyalty International S.r.l.)18 dove è stata acquisita documentazione

inerente alla pratica commerciale oggetto del procedimento19.

Modalità di riconoscimento del Cash back - Affinché WEBLOYALTY riconosca il Cash back al titolare, è strettamente necessario che tutte le seguenti condizioni vengano rispettate: 4.1.1. il titolare deve aver impostato il proprio browser affinché questo non rifiuti cookies di sessione e persistenti (per ogni chiarimento, si rinvia al documento di privacy policy del sito); 4.1.2. il titolare deve accedere al sito del fornitore selezionato esclusivamente tramite il sito Acquisti e Risparmi, senza modificare manualmente gli indirizzi URL; modalità diverse (quali, per esempio, la digitazione diretta sul browser dell'indirizzo web del fornitore, il reperimento dello stesso tramite motori di ricerca) comportano l'esclusione del riconoscimento; 4.1.3. l'acquisto deve essere perfezionato nell'ambito di una sola sessione ed il pagamento deve avvenire esclusivamente online e contestualmente all'acquisto. In caso di mancato rispetto di una o più delle regole sopra indicate, l'acquisto non gode di Cash back. Qualora, per qualsiasi ragione, il fornitore selezionato non riceva l'importo della vendita del prodotto o servizio (a titolo esemplificativo e non esaustivo, mancato pagamento da parte del titolare, malfunzionamento degli strumenti informatici che gestiscono la transazione, caso fortuito, forza maggiore) oppure che lo stesso importo venga restituito al titolare (a titolo esemplificativo e non esaustivo, esercizio dell'eventuale diritto di recesso, accordo transattivo tra le parti, ecc.) il Cash back non verrà riconosciuto. 4.2. Calcolo del Cash back - Il Cash back accumulato viene riportato in una apposita sezione del sito riservata al titolare, attraverso la quale quest'ultimo potrà verificare e monitorare il Cash back conseguente ai propri acquisti. Il titolare è tenuto a verificare periodicamente — e comunque trenta giorni dopo ogni acquisto effettuato – il corretto calcolo del Cash back, accedendo sul sito tramite le proprie credenziali di autenticazione (Username e Password). Qualora il titolare rilevasse inesattezze nel dettaglio importi di Cash back, è tenuto a segnalarle ad WEBLOYALTY entro 90 giorni dalla data di valuta del pagamento del bene o servizio acquistato che ha generato il Cash back che il titolare ritiene non calcolato o calcolato non correttamente. 4.3. Condizioni generali per il Cash back - Gli importi, le modalità ed i tempi per il riconoscimento del Cash back, nonché la scelta dei fornitori selezionati e l'individuazione da parte loro dei prodotti e dei servizi per i quali è riconosciuto il Cash back sono soggetti a variazioni a discrezione di WEBLOYALTY, senza preavviso. Resta inoltre inteso che non tutti i beni e servizi proposti in vendita all'interno dei siti dei fornitori selezionati ed indicati nel programma Acquisti e Risparmi danno diritto al riconoscimento del Cash back. In merito tutti i dettagli connessi potranno essere verificati nelle aree dedicate a ciascun fornitore. 4.4. Modalità per ottenere l'accredito del Cash back - Il titolare può richiedere l'accredito delle somme riconosciute quali Cash back al verificarsi della seguente condizione: la somma degli importi di Cash back conteggiati deve essere uguale o superiore ad euro 5,00 (cinque Euro). L'accredito verrà effettuato entro 90 giorni dalla richiesta del titolare (o dalla data in cui WEBLOYALTY ottiene tutti i dati necessari per l'accredito, se posteriore rispetto alla data della richiesta) su un conto corrente bancario o postale intestato – o cointestato – al titolare. 4.5. Limite mensile del Cash back - L'importo massimo mensile di Cash back richiedibile in seguito all'acquisto di beni e servizi tramite i siti dei fornitori selezionati ed indicati nel programma Acquisti e Risparmi è pari a 300 euro (trecento Euro). Tale limite mensile (Limite mensile del Cash back) si riferisce a ciascun mese in cui è valida l'iscrizione ad Acquisti e Risparmi. Qualsiasi acquisto effettuato tramite i siti dei fornitori selezionati ed indicati nel programma Acquisti e Risparmi nell'arco di un mese nel quale è stato già raggiunto il suddetto limite mensile non potrà essere inserito nel computo del Cash back. 17 In sede di avvio, veniva in particolare ipotizzata la scorrettezza della condotta posta in essere da Webloyalty che indurrebbe i consumatori in errore circa la natura e le caratteristiche del servizio offerto. La pratica potrebbe, inoltre, risultare aggressiva secondo quanto previsto dall'art. 26, comma 1, lettera f) ed h), del Codice del Consumo, in quanto da un lato spingerebbe i consumatori a sottoscrivere un servizio a pagamento senza averne piena consapevolezza (attivazione non richiesta), dall'altro li indurrebbe ad attivare il servizio nella convinzione unica di essere destinatari di un premio ad essi spettante in virtù dell'acquisto appena effettuato. Cfr. doc. n. 57 di cui all’indice del fascicolo. 18 Affinion International S.r.l. (società appartenente al gruppo Affinion Group Inc - Delaware USA - del quale fa parte anche Webloyalty International S.r.l.). Di seguito, la struttura del Gruppo Affinion/Webloyalty:

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19. In data 30 maggio 2013 i professionisti hanno trasmesso via mail, in risposta alla richiesta di informazioni di cui alla comunicazione di avvio del procedimento, l’elenco dei partners con

allegati i relativi contratti20. La risposta alla richiesta di informazioni è stata integrata il successivo

14 giugno21. 20. In data 5 giugno 2013, il procedimento è stato esteso soggettivamente alle principali società che risultavano coinvolte nella pratica commerciale e che, attraverso i banner pubblicitari ospitati sui propri siti, hanno contribuito ad attrarre un numero rilevante di consumatori a sottoscrivere il servizio in abbonamento oggetto della pratica commerciale di cui al presente procedimento. Si

tratta, in particolare, delle società Ryanair, Alitalia, Airone, eDreams, eBay e TicketOne22. 21. In data 21 giugno 2013 Webloyalty ha presentato istanza di assunzione impegni - ai sensi dell’articolo 27, comma 7, del Codice del Consumo e dell’articolo 8 del Regolamento - volti a

rimuovere i profili di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di contestazione23. Tali impegni sono stati rigettati dall'Autorità nella sua adunanza del 24 luglio 2013 con decisione

comunicata alla Parte il successivo 30 luglio24. 22. Il 25 giugno 2013 è pervenuta la memoria difensiva di TicketOne con contestuale risposta alla

richiesta di informazioni di cui alla integrazione soggettiva del procedimento istruttorio25. 23. In data 4 luglio 2013 è stata richiesta assistenza, ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 70 - recante “Attuazione della direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società di informazione nel mercato interno, con particolare riferimento al commercio elettronico”, al Department for Business, Innovation and Skills inglese, al Ministerio de Ciencia y Tecnologìa, Secretarìa de Estado de Telecomunicaciones y para la Sociedad de la Informaciòn

Affinion Group, Inc

(Delaware USA) Affinion International Holdings Limited (UK) Webloyalty Holdings Inc. (Delaware USA)

Affinion International Limited (UK) Webloyalty.com Inc. (Delaware USA)

Bassae Holding B.V. (NL) Webloyalty Holdings Cooperatief U.A. (NL)

Affinion International Holding S.r.l. Webloyalty International S.r.l.

Affinion International S.r.l.

19 Cfr. doc. nn. 63 e 64 di cui all’indice del fascicolo. 20 Cfr. doc. n. 73 di cui all’indice del fascicolo. 21 Cfr. doc. n. 79 di cui all’indice del fascicolo. 22 Cfr. doc. n. 74 di cui all’indice del fascicolo. 23 Cfr. doc. n. 88 di cui all’indice del fascicolo. 24 Gli impegni sono stati rigettati dall’Autorità per inammissibilità in quanto relativi ad una condotta che, ove accertata, potrebbe integrare una fattispecie di pratica commerciale "manifestamente scorretta e grave”, per la quale l'articolo 27, comma 7, del Codice del Consumo, non può trovare applicazione. Cfr. doc. n. 141 di cui all’indice del fascicolo. 25 Cfr. doc. n. 95 di cui all’indice del fascicolo.

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spagnolo e al Department of Enterprise, Trade and Employment Enterprise, Sectoral and eBusiness

Unit irlandese26. 24. In data 11 luglio 2013 i professionisti sono stati ascoltati in audizione nel corso della quale sono state richieste ulteriori informazioni a Webloyalty successivamente fornite in data 22 luglio

201327. 25. In data 16 luglio 2013 Ryanair ha risposto alla richiesta di informazioni formulata nell’ambito dell’integrazione soggettiva del procedimento PS8530, nonché presentato, il successivo 22 luglio, una proposta di impegni che sono stati rigettati dall’Autorità nell’adunanza del 3 settembre 2013 e

comunicati alla Parte il successivo 5 settembre28. 26. Il 24 luglio 2013 Alitalia ha trasmesso, anche per conto della controllata Airone, la risposta alla richiesta di informazioni di cui alla comunicazione di integrazione soggettiva del procedimento

istruttorio29. 27. Il 29 luglio 2013 eBay ha trasmesso la risposta alla richiesta di informazioni di cui alla

comunicazione di integrazione soggettiva del procedimento istruttorio30. 28. In data 2 agosto 2013 la società eDreams ha presentato impegni integrati il successivo 16 ottobre. Tali impegni sono stati rigettati dall’Autorità nelle adunanze, rispettivamente, del 23 settembre e 29 ottobre 2013 con comunicazioni inoltrate alla Parte il 27 settembre e 5 novembre

201331. 29. In data 17 settembre 2013 è pervenuta la risposta di eDreams alla richiesta di informazioni

formulata nell’ambito dell’integrazione soggettiva del procedimento PS853032. 30. In data 23 settembre 2013 l’Autorità ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 27 gennaio 2014. La comunicazione è stata inoltrata alle Parti in data

26 settembre 201333. 31. In data 7 ottobre 2013 è stata avanzata una richiesta di informazioni ai professionisti la cui

risposta è pervenuta il successivo 21 ottobre 201334. 32. In data 15 ottobre 2013 è stata ascoltata in audizione la società eBay e richiesta,

contestualmente, la produzione di taluna documentazione agli atti del fascicolo istruttorio35. 33. Il 16 ottobre 2013 è pervenuta una comunicazione da parte del Ministerio de Industria, Energia

y Turismo - Subdirecciòn General de Servicios de la Sociedad de la Informaciòn spagnolo36.

26 Cfr. docc. nn. 110, 111 e 112 di cui all’indice del fascicolo. 27 Cfr. docc. nn. 121 e 133 di cui all’indice del fascicolo. 28 Cfr. docc. nn. 127, 134 e 167 di cui all’indice del fascicolo. Gli impegni sono stati, anche in questo caso, rigettati con le stesse motivazioni di cui alla precedente nota n. 24). 29 Cfr. doc. n. 137 di cui all’indice del fascicolo. 30 Cfr. doc. n. 140 di cui all’indice del fascicolo. 31 Cfr. docc. nn. 148, 184, 201 e 215 di cui all’indice del fascicolo. Vedi anche precedente nota n. 24 riguardo alle (medesime) motivazioni di rigetto. 32 Cfr. doc. n. 174 di cui all’indice del fascicolo. 33 Cfr. doc. n. 183 di cui all’indice del fascicolo. 34 Cfr. docc. 188. e 203 di cui all’indice del fascicolo. 35 Cfr. il verbale dell’audizione, doc. n. 198 di cui all’indice del fascicolo. 36 Cfr. doc. n. 199 di cui all’indice del fascicolo

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34. In data 30 ottobre e 29 novembre 2013 i professionisti sono stati nuovamente ascoltati in

audizione37.

35. In data 8 novembre 2013 è stata ascoltata in audizione la società eDreams38.

36. In data 12 novembre 2013 è stata ascoltata in audizione la società Ryanair39. 37. In data 2 dicembre 2013 è stata comunicata alle Parti la data di conclusione della fase

istruttoria, ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del Regolamento, fissata al 16 dicembre 201340. 38. In data 4 dicembre 2013 è pervenuta una nota della società eBay in risposta ad alcune richieste

di informazioni avanzate nel corso dell’audizione del 15 ottobre 201341.

39. Il 13 dicembre 2013 è pervenuta la memoria conclusiva di eBay42. 40. Il 16 dicembre 2013 sono pervenute le memorie conclusive di Webloyalty, Ryanair, Alitalia e Airone; alla stessa data, TicketOne ha depositato una comunicazione relativa alla pratica in esame e

eDreams ha inoltrato una propria memoria conclusiva (pervenuta il 17 dicembre)43. 41. Il 17 dicembre 2013 è stato richiesto il parere all’Autorità per le Garanzie nelle

Comunicazioni, successivamente pervenuto in data 15 gennaio 201444. 42. Il 23 dicembre 2013 l’Autorità ha notificato alla Direzione Generale Mercato Interno della Commissione Europea la propria intenzione di adottare provvedimenti inibitori nei confronti delle società: i) eDreams, ii) Ryanair e iii) eBay. La medesima comunicazione è stata contestualmente inoltrata, rispettivamente: i) al Ministerio de Ciencia y Tecnologìa, Secretarìa de Estado de Telecomunicaciones y para la Sociedad del la Informaciòn, al Ministerio de Sanidad, Servicios Sociales e Igualdad - Instituto Nacional del Consumo e al Ministero de Industria, Energia y Turismo Secretaria de Estado de Telecomunicaciones y para la Sociedad de la Informaciòn spagnoli; ii) al Department of Enterprise, Trade and Employment Enterprise, Sectoral and eBusiness Unit e alla Competition Authority irlandesi; iii) al Department for Business, Innovation

and Skills e all'Office of Fair Trading inglesi45.

2) Le evidenze acquisite

43. A seguito dell’avvio del procedimento del 2 maggio 2013, in data 9 maggio 2013, è stato svolto un accertamento ispettivo presso le sedi, in Milano, delle società Webloyalty International S.r.l. e Affinion International S.r.l.. A seguito degli elementi acquisiti in tale sede, il 5 giugno 2013 il procedimento è stato esteso soggettivamente alle società indicate al precedente punto I. 44. Tutti i professionisti destinatari della comunicazione di avvio del procedimento si sono costituiti nel corso dell’istruttoria depositando apposite memorie, fornendo i contratti commerciali in essere con Webloyalty, rispondendo a specifiche richieste di informazioni, nonché fornendo

37 Cfr. i verbali delle audizioni, docc. nn. 212 e 229 di cui all’indice del fascicolo. 38 Cfr. il verbale dell’audizione, doc. n. 218 di cui all’indice del fascicolo. 39 Cfr. il verbale dell’audizione, doc. n. 220 di cui all’indice del fascicolo. 40 Cfr. doc. n. 232 di cui all’indice del fascicolo. 41 Cfr. doc. n. 236 di cui all’indice del fascicolo. 42 Cfr. doc. n. 246 di cui all’indice del fascicolo. 43 Cfr. docc. nn. 247, 248, 249, 251 e 253 di cui all’indice del fascicolo. 44 Cfr. docc. nn. 256 e 264 di cui all’indice del fascicolo. 45 Cfr. docc. nn. 258, 259 e 260 di cui all’indice del fascicolo.

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taluna documentazione che si è aggiunta a quella, già consistente, acquisita in sede di ispezione. Alcune Parti, a seguito di apposita richiesta, sono state anche ascoltate in audizione (Webloyalty per tre volte , eBay, eDreams e Ryanair).

a) Le evidenze acquisite da Webloyalty

45. In sede di ispezione sono state acquisite agli atti del procedimento PS8530 numerosissime denunce (in formato elettronico) presentate da consumatori agli organi di Polizia e Carabinieri di varie regioni d’Italia. Si tratta di circa 100 segnalazioni a detti organi in cui prevalentemente si denuncia il prelievo non autorizzato di fondi dai conti correnti dei consumatori in conseguenza

dell’avvenuta iscrizione al servizio in abbonamento Acquisti&Risparmi46. 46. Nella stessa sede è emerso che le modalità con cui venivano trattate tali denunce prevedevano, da un lato, una politica pressoché uniforme di total refund per i consumatori denuncianti e, dall’altro, l’invio di documentazione standard in risposta alle richieste avanzate dagli organi di Polizia in cui si rappresentavano tre step fondamentali: 1) la presentazione del Gruppo Webloyalty; 2) le modalità di adesione al servizio del denunciante e 3) la sua cancellazione dal programma con

annesso rimborso delle somme versate47. 47. La frequenza con la quale i consumatori hanno denunciato l’addebito inconsapevole di 12 euro mensili dalla propria carta di credito è testimoniata da alcune mail agli atti del seguente tenore: (Concatenazione di mail del 21 settembre 2012): - “Scusate, ogni volta che riceviamo una denuncia di questo tipo, l’indicazione è di cancellare immediatamente il titolare, giusto? Invece per un eventuale rimborso attendiamo indicazioni da (…), corretto?” - “ Giusto per non perderci cancellazioni per la strada, visto che ormai arriva almeno una denuncia al giorno....” - Ciao (…), Le indicazioni ricevute da (…) (conformemente alla total refund policy) sono di cancellare e se possibile fare subito il rimborso. Se non è possibile fare il rimborso scriveremo all’autorità che provvederemo al rimborso non appena avremo le coordinate bancarie per farlo. (…) - Corretto quindi ogni volta che riceviamo una segnalazione dagli organi di polizia: BASC producono tutta la documentazione mentre (…) procede con la cancellazione dei members e se

possibile al rimborso. OK?. (…)48. 48. Dagli elementi raccolti è emerso altresì che, relativamente al mercato italiano, Webloyalty International Sàrl è la società di diritto svizzero che ha realizzato il programma denominato "Acquisti e Risparmi" attualmente proposto per mezzo di una pagina web pubblicizzata sui siti

delle società partner49; Webloyalty International Srl, invece, è una società di diritto italiano che

46 Cfr. il DVD all. 2 al doc. n. 64 di cui all’indice del fascicolo, cartella CLAIMS nonché i report di cui ai file WL Police request retail ITALY e Generale Police request retail ITALY presenti nella medesima cartella. 47 Analoga documentazione è stata inviata all’Autorità dai professionisti in fase preistruttoria relativamente alla segnalazione di un consumatore. Cfr. doc. n. 20 di cui all’indice del fascicolo. 48 Cfr. il DVD all. 2 al doc. n. 64 di cui all’indice del fascicolo, file presente all’interno della cartella denominata “Claims”. 49 I professionisti hanno dichiarato che è Webloyalty International Sàrl a pubblicare il banner sul sito web del proprio partner, all'interno del quale è la stessa società a detenere il possesso di quello spazio web, cioè del

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opera come commissionario, promuovendo sul mercato italiano la stipula di contratti per l'acquisto di spazi per inserzioni pubblicitarie sui siti dei partner per conto della committente Webloyalty International Sàrl. 49. Secondo quanto affermato dai professionisti, il servizio consentirebbe ai propri aderenti di fare acquisti presso circa 300 siti di rivendita retail online convenzionati tramite adesione a una specifica piattaforma. 50. Per iscriversi ad "Acquisti e Risparmi", l'utente deve prima realizzare un acquisto su uno dei siti dei partner. L’iscrizione, infatti, avviene esclusivamente passando per un banner posizionato nella thank you page del sito del professionista partner. Non è possibile la spontanea iscrizione di un utente dal sito www.acquistierisparmi.it. 51. Cliccando sul banner, il consumatore viene diretto alla pagina di acquisto del programma e, una volta iscritto, ha la possibilità di ottenere un iniziale bonus - tramite il pagamento sotto forma di cash back - non appena effettua un ulteriore acquisto sul sito web del partner attraverso il quale

ha aderito al programma50.

Gli accordi di partnership

52. Dalle risultanze istruttorie è emerso che Webloyalty ha stipulato, tra gli altri, specifici accordi contrattuali con le società Parti del presente provvedimento . 53. Con tali accordi il partner si impegna a promuovere sul proprio sito web il servizio fornito da Webloyalty e si definiscono termini e condizioni alle quali il partner promuoverà il servizio stesso all'interno degli spazi del proprio sito web a fronte del pagamento di un corrispettivo economico riconosciuto da Webloyalty. 54. È proprio nei contratti stipulati che viene previsto, tra l’altro, il posizionamento dei citati banner, in spazi riservati, nella pagina di conferma di acquisto dei beni/servizi offerti dai partner sui rispettivi siti Internet. 55. Il partner promuoverà il servizio dei professionisti alle condizioni stabilite nei contratti e la pagina di iscrizione al servizio alla quale sarà indirizzato il consumatore sarà in cobranding e

riporterà il brand del partner e il nome del servizio ("Pagina di adesione al Servizio")51. 56. I contratti prevedono diversi sistemi di remunerazione quasi sempre correlati al numero di consumatori che si iscrivono tramite i siti dei partner al servizio in abbonamento Acquisti e Risparmi. Tali sistemi prevedono comunque che una parte consistente del prezzo dell’abbonamento, secondo differenti meccanismi di calcolo per i diversi contratti, venga retrocesso al professionista presso il quale è avvenuto l’aggancio.

banner stesso (c.d. "hosting"), così come della pagina di adesione. Pertanto, il partner in generale non avrebbe il controllo di questi banner e della pagina di adesione. 50 Questi elementi sono finalizzati a incrementare la fidelizzazione dei consumatori che hanno aderito al programma al partner di Webloyalty. Tali consumatori hanno la possibilità di ottenere un bonus aggiuntivo di 10 Euro al mese in relazione a ogni nuovo acquisto effettuato sul sito del partner presso il quale era presente il banner con cui hanno avuto accesso e poi sottoscritto il servizio in abbonamento. Una volta aderito il titolare, tramite le sezione dedicata ai negozi online del sito web "Acquisti e Risparmi", può cliccare e accedere al sito web di uno dei rivenditori. Nel corso del primo mese dall'adesione il consumatore riceve diverse e-mail che gli ricordano l’adesione al programma, il periodo di prova gratuita di 30 giorni, nonché il successivo addebito dell'importo di 12 Euro al mese sulla carta di credito sulla quale è stato autorizzato il prelievo. I titolari posso richiedere la cancellazione telefonando o prendendo in altro modo contatto con il servizio clienti come indicato nel materiale relativo al programma. Non esiste un limite minimo di spesa. 51 Ciò non è previsto nel caso di eBay, in relazione al quale gli accordi sono consistiti in contratti di advertising.

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57. Il sistema di remunerazione ordinario si basa sulle cd. CPA, ovvero il compenso spettante al partner per ogni iscrizione di un nuovo titolare che sia stato effettuato tramite il sito del partner stesso. L’importo del CPA è rappresentato da una percentuale della quota di iscrizione al servizio

in abbonamento (12 euro) che i professionisti retrocedono al partner52. 58. In altri casi, il sistema di remunerazione si basa sul meccanismo delle visualizzazioni (c.d. CPM, ovvero 1000 impression erogate), comunque legato e corretto col numero di consumatori che aderiscono al servizio. 59. Le risultanze acquisite indicano che una rilevante parte dei ricavi derivanti dalle iscrizioni viene retrocessa ai professionisti partner, da un minimo del 12% fino a circa il 50% dei ricavi stessi. 60. La seguente Tabella 1 riassume il complesso dei meccanismi di remunerazione adottati da Webloyalty nei confronti delle società partner che ospitano sui propri siti i banner di collegamento ad acquistierisparmi.it

52 Nel caso di Alitalia e Airone i compensi sono rappresentati da una fee pari al [omissis]. Per Alitalia/Airone, inoltre, è previsto dal contratto anche un ulteriore compenso, [omissis].

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Tabella n. 1

PARTNER

CORRISPETTIVI senza IVA dal

lancio al 30/9/2013

% su importo

Complessivo

SISTEMA DI REMUNERAZION

E ADOTTATO

DETTAGLI ACCORDO

Air One [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Alitalia [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

eBay [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Edreams [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Ryanair [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

TicketOne [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Legenda: Email: corrispettivo relativo all'adesione tramite la email di conferma di acquisto

POB: corrispettivo relativo all'adesione tramite la pagina di conferma di acquisto LEGENDA SISTEMA REMUNERAZIONE

CPA Compenso spettante al Partner che viene corrisposto da WL per ogni iscrizione di un nuovo utente ad Acquisti e Risparmi.

kicker CPA CPA di valore superiore (rispetto al CPA minimo di riferimento) che viene applicato in funzione del raggiungimento di un predeterminato tasso di conversione netto.

CPM Compenso spettante al Partner e calcolato per ogni mille (1.000) Impression erogate (ovvero visualizzazioni del banner sul sito del partner – cd. impression erogate).

kicker CPM

CPM di valore superiore (rispetto al CPM minimo di riferim.) che viene applicato in funzione del raggiungimento di un predeterminato tasso di conversione netto

(visualizzazioni del banner – cd. impression erogate - sul sito del partner diviso numero di iscritti).

Greater of CPM/CPA

Criterio che prevede che venga attribuito il compenso più elevato tra i due criteri di calcolo CPM e CPA, sulla base della medesima attività (esempio: per l'attività relativa ad un partner vengono calcolati sia il compenso che risulterebbe applicando il CPA sia

quello del CPM. Il pi ù elevato tra i due viene applicato).

Marketing Launch Contribution

Importo pagato da Webloyalty a titolo di anticipo al momento del lancio del partenariato sulla base del volume di impression erogate previste nell'ambito della

partnership.

Revenue Share

Meccanismo che prevede una ripartizione del guadagno predeterminata in % tra Webloyalty e l'azienda Partner.

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Alcuni dati quantitativi

61. La seguente Tab. n. 2 riporta nel dettaglio il numero di consumatori che hanno aderito al programma "Acquisti e Risparmi" dal mese di Ottobre 2011 (data di lancio del programma in

Italia) fino al mese di Marzo 2013, distinti per ognuna delle società partner di Webloyalty53, pari complessivamente a [superiore a 100.000].

53 Cfr. file denominato Retail_members_20130405_March, allegato al doc. n. 63 di cui all’indice del fascicolo.

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Tabella n. 2

2011 ott

2011 nov

2011 dic

2012 gen

2012 eb

2012 mar

2012 apr

2012 ag

2012 giu

2011 lug

2012 ago

2012 set

2012 ott

2012 nov

2012 dic

2013 gen

2013 feb

2013 mar Totale

Ryan Air [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

eDreams [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

eBay [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Alitalia [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

TicketOne [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Air One [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Altri [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

TOTALE [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

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62. La successiva Tab. n. 3 riporta, invece, il numero di consumatori “attivi”, cioè al netto delle

cancellazioni intervenute sempre a partire dal mese di Ottobre 2011 e fino al mese di Marzo 201354: in particolare risulta che già nella seconda metà del 2012 i consumatori attivi risultano ricompresi fra i 30 e i 40 mila.

54 Cfr. nota precedente .

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Tabella n. 3

2011 ott

2011 nov

2011 dic

2012 gen

2012 feb

2012 mar

2012 apr

2012 mag

2012 giu

2011 lug

2012 ago

2012 set

2012 ott

2012 nov

2012 dic

2013 gen

2013 feb

2013 mar

Ryan Air [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

eDreams [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

eBay [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Alitalia [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

TicketOne

[omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Air One [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

Altri [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

TOTALE [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis] [omissis]

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63. Sulla base dei dati riportati nella precedente Tabella n. 3, si evince che i ricavi complessivi ottenuti dai professionisti nel periodo di riferimento (ott 2011 – mar 2013) ammontano a [superiori a 5 milioni] euro, ben superiori al dato comunicato dal professionista nel corso del procedimento (cfr. par. 65). 64. Il trend del numero di iscritti ad Acquisti e Risparmi nel periodo di riferimento - di cui alla

precedente Tabella 4 - mostra un andamento crescente, come rilevabile dal seguente grafico55.

Grafico n.1

65. I professionisti hanno dichiarato che, fino alla data del 30 aprile 201356: a) il numero di coloro che hanno aderito al servizio è stato pari a n. [omissis], mentre il numero di richieste di disattivazione pervenute ed effettuate è risultato pari a n. [omissis] (circa il 62%). Pertanto il numero di consumatori attivi sul servizio è superiore a n. [omissis]; b) i ricavi complessivi derivanti dagli abbonamenti sottoscritti dai consumatori ammontano a

Euro57 [omissis]; c) Webloyalty International Sàrl riceve reclami al servizio clienti con una media di circa n.

[omissis] al mese58. Tutti coloro che chiamano per un reclamo sono cancellati dal programma, laddove ciò sia espressamente richiesto;

d) il numero dei rimborsi effettuati è stato pari a n. [omissis]59;

55 Si tratta del numero di iscrizioni nette, cioè le iscrizioni totali al netto delle successive disattivazioni effettuate dai consumatori. Vedi infra, successivo paragrafo n. 65. 56 Webloyalty ha precisato che i dati riportati nel testo sono suscettibili di scostamenti dovuti alla costante evoluzione del customer base. 57 Tale dato non è coerente con quello riportato al precedente paragrafo 63. 58 Tale dato non è coerente con quanto riportato al precedente paragrafo 47. 59 È una prassi generale di Webloyalty International Sàrl rimborsare i titolari che si mettono in contatto per cancellarsi e richiedere un rimborso, a prescindere dalla circostanza che gli stessi sollevino una lamentela.

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e) l'ammontare complessivo degli importi retrocessi ai consumatori come sconti posticipati è stato di [10-50 mila] euro; f) sono stati diffusi circa [15-20 milioni] di banner che presentano l'offerta "Acquisti e Risparmi" sulle pagine di conferma d'acquisto dei siti dei partner e sono stati registrati [1-5 milioni] di click su questi banner.

b) Le ulteriori evidenze acquisite dalle altre Parti del procedimento

Ryanair

66. Ryanair ospita la pubblicità del prodotto oggetto di istruttoria dal mese di ottobre 2011; il consumatore, al termine dell’acquisto del biglietto aereo sul proprio sito Internet, accede ad una pagina di riepilogo ove sono presenti, tra l’altro, tre banner pubblicitari relativi al servizio offerto da Webloyalty (uno collocato in alto, l’altro nel mezzo, ed il terzo in basso) ed un messaggio nella parte inferiore, comunque visibile, di collegamento ad un sito terzo. Cliccando sul link “CONTINUA” il consumatore atterra sul sito Webloyalty. 67. Ryanair ha dichiarato di ricevere un corrispettivo basato esclusivamente sull’offerta di spazio dedicata sul sito ai banner di Webloyalty (cd costo per impression) mentre non riceverebbe alcun corrispettivo in relazione alla minore o maggiore acquisizione di clienti Webloyalty che transitano attraverso il sito Ryanair (click per acquisition). 68. Ryanair ha fornito una stima dei corrispettivi incamerati nel periodo ottobre 2011 – giugno 2013 sulla base del numero (circa [omissis] milioni) di visualizzazioni effettive del banner di Webloyalty pubblicato sulla pagina di conferma di acquisto di un cliente Ryanair residente in Italia

(cd. impression erogate), pari a circa [omissis] euro60. 69. Secondo quanto affermato da Ryanair, la percentuale di iscritti al servizio in rapporto ai clienti italiani di Ryanair è pari a [omissis]%.

Alitalia e Airone

70. Il servizio è stato lanciato il 19 dicembre 2012 nelle pagine del sito Internet di Alitalia e Airone. I banner di Webloyalty si trovano sulla ricevuta del ticket, sulla mail di conferma dell'avvenuto acquisto e sulla conferma del check in, che è costituita dalla carta d'imbarco. 71. A differenza delle altre Parti del procedimento, il bonus offerto dai professionisti sui siti delle compagnie aeree Alitalia e Airone è pari a 20 euro; anche il sistema di remunerazione adottato presenta differenze rispetto agli altri accordi di partnership (vedi precedente Tab. n.1). Le compagnie aeree, infatti, hanno diritto al [omissis]. 72. Alitalia e Airone hanno fornito una stima dei corrispettivi incamerati nel periodo 19 dicembre

2012 – 30 novembre 2013, pari a circa [omissis] euro (Alitalia) e circa [omissis] euro (Airone)61. 73. Oltre alle fee previste contrattualmente, che vengono versate dai professionisti [omissis] (art. 4, lettera a) del contratto), i vettori aerei hanno ricevuto dagli stessi un [omissis] pari ad euro [omissis] (Alitalia) e [omissis] euro (Airone).

60 Tale stima riguarda il cd. minimum committment che, nel caso di Ryanair, secondo quanto esplicitato nel framework agreement e nell’Amendment to Master Service Agreement – Part 2 – Italy – Specific Provision, sottoscritto con Webloyalty, è pari a [omissis] € per CPM. Ryanair potrebbe, però, beneficiare dei potenziali ulteriori compensi derivanti dal [omissis].. Cfr. il sistema di remunerazione del professionista riportato nella precedente Tabella n. 1, [omissis]. 61 Cfr. doc. 251 di cui all’indice del fascicolo.

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eDreams

74. Il servizio Acquisti e Risparmi è attivo sul sito www.edreams.it dal 13 febbraio 201262. Il sistema di remunerazione adottato in favore di Vacaciones eDreams e previsto dall’accordo con Webloyalty consiste nell’ammontare più elevato tra: i) [omissis] Euro per ogni mille impression del banner per il mese di riferimento, e ii) [omissis] Euro per ogni nuovo utente registrato attraverso il sito di eDreams, per il mese di riferimento. 75. A far data dall’inizio della collaborazione con Webloyalty, eDreams ha realizzato ricavi totali (al 31 agosto 2013) pari ad Euro [omissis], di cui Euro [omissis] nel periodo 13 febbraio 2012 - 31 dicembre 2012, ed Euro [omissis] per il periodo dal 1° gennaio 2013 al 31 agosto 2013.

eBay

76. eBay, a partire dal mese di giugno 2012, ha sottoscritto con Webloyalty un contratto di

advertising, sulla base di un modello "standard" che utilizza con tutti gli inserzionisti63, finalizzato a consentire la pubblicazione di inserzioni o banner pubblicitari realizzati a cura di

Webloyalty. La campagna pubblicitaria è stata interrotta da eBay il 30 aprile 201364; la sua durata, quindi, si è protratta per circa dieci mesi. 77. Si tratta di un ordine di acquisto (Advertising Insertion Orders), debitamente sottoscritto da Webloyalty, contenente le condizioni principali di ogni campagna (durata, quantità, sito Internet su cui sono visibili i banner, ecc.), cui sono allegate le condizioni generali standard di eBay relative alla fornitura di spazi pubblicitari sul sito italiano (Advertising Terms and Conditions). 78. La remunerazione derivante ad eBay dai citati contratti è quella derivante dal modello di

pagamento cd "CPM"65. Tale meccanismo, associato alla visualizzazione del banner da parte degli

utenti del sito di eBay, è lo stesso applicato da eBay per altre inserzioni pubblicitarie66.

62 In corso di istruttoria eDreams ha precisato che il banner relativo al servizio “Acquisti e Risparmi” è stato attivato sul sito edreams.it a partire dalla fine del 2012. In precedenza, vale a dire dal 13 febbraio 2012 sino al 13 dicembre del 2012, le modalità di adesione al servizio consistevano in un link posizionato nella pagina di conferma della prenotazione (c.d. thank you page”), “cliccando” sul quale il consumatore veniva reindirizzato alla pagina d’iscrizione al servizio (vedi successiva immagine n. 5). Immagine n. 5

Ad integrazione di quanto indicato nella memoria del 17 settembre 2013, eDreams ha precisato che i ricavi totali realizzati dal momento in cui il banner relativo al servizio “Acquisti e Risparmi” (nella versione antecedente le modifiche online apportate a far data dal 19 settembre 2013) è stato messo online, ammontano a [omissis] Euro (su un totale di [omissis] Euro, pari ai ricavi totali realizzati dall’inizio della collaborazione con Webloyalty, il 13 febbraio 2012). 63 Senza disciplinare o concordare modalità di prospettazione differenti né concludendo partnership con tale operatore. 64 eBay ha fornito documentazione attestante le motivazioni del recesso unilaterale dall’accordo contrattuale con Webloyalty e dell’inesistenza di una partnership tra Webloyalty e eBay. Cfr. doc. n. 238 di cui all’indice del fascicolo. 65 Vale a dire, si rammenta, costo per mille visualizzazioni, ossia un modello attraverso il quale l'inserzionista (in questo caso Webloyalty) corrisponde un importo prestabilito ogni 1.000 visualizzazioni del banner pubblicitario. 66 eBay ha depositato alcuni contratti sottoscritti, nel medesimo periodo (giugno 2012) con altri advertiser. Cfr. doc. n. 140 di cui all’indice del fascicolo.

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79. Dalla documentazione depositata in atti da eBay, risulta che il prezzo per CPM applicato ai professionisti per la pubblicazione del banner Acquisti e Risparmi è compreso tra [omissis] euro; sempre dalla documentazione fornita dallo stesso eBay il prezzo applicato agli altri inserzionisti

risulta compreso tra [omissis] euro67. 80. eBay ha reso noto l’importo dei corrispettivi incamerati nel periodo di riferimento. In particolare, a fronte del servizio pubblicitario offerto da eBay, Webloyalty ha corrisposto alla

società un importo complessivamente pari a Euro68 [omissis].

TicketOne

81. Il banner di promozione presente sulla "Pagina di conferma di acquisto" del sito Internet di TicketOne è stato pubblicato a partire dal 21 gennaio 2013. Il sistema di remunerazione concordato con Webloyalty prevede [omissis]. 82. A partire dalla data di pubblicazione del banner sulla "Pagina di conferma di acquisto" del sito Internet di TicketOne (21 gennaio 2013) e sino al 31 maggio 2013, i ricavi (IVA esclusa) conseguiti, a titolo [omissis], da TicketOne sono stati pari ad [omissis] euro.

3) Le argomentazioni difensive delle Parti

a) Webloyalty

83. Webloyalty in corso di istruttoria (ma già prima dell’avvio del procedimento istruttorio) ha depositato una serie di memorie difensive con le quali ha rappresentato di non aver posto in essere alcuna pratica commerciale scorretta. 84. In particolare, Webloyalty ritiene che l'obiettivo di fornire al pubblico un set informativo chiaro e completo può richiedere — e di fatto richiede - il rinvio a pagine diverse ed ulteriori rispetto a quella del messaggio pubblicitario principale (nel caso che ci occupa il "banner"), a causa della oggettiva complessità tecnica dei concetti ai quali si fa riferimento nella presentazione dell'offerta, che non si prestano ad essere trattati in maniera chiara all'interno di un messaggio promozionale. Il grado di diligenza che si può, dunque, ragionevolmente attendere e pretendere da un operatore del settore, non può non tenere conto di tali modalità e delle connesse difficoltà oggettive per la veicolazione del messaggio. 85. Le informazioni fornite non possono assolutamente essere definite né omissive o carenti né tantomeno fuorvianti e il sito Internet deve essere considerato nel suo insieme al fine di valutare la completezza delle informazioni fornite al consumatore, tenendo in considerazione non solo la parte descrittiva dell'offerta, ma anche e soprattutto gli allegati scaricabili dalle informazioni contrattuali.

67 Cfr. doc. n. 140 di cui all’indice del fascicolo, in particolare i contratti sottoscritti da eBay con altri professionisti. Con successiva nota del 5 dicembre 2013 (cfr. doc. n. 238 di cui all’indice del fascicolo), eBay ha reso noto che per le campagne c.d. "CPM", ovvero legate al numero di pagine visualizzate contenenti un banner, il costo è legato alla visibilità della pagine su cui viene pubblicato il banner. La prima pagina che un utente vede quando si connette ad eBay ha un valore maggiore (e quindi un costo maggiore per l'inserzionista); quindi se un cliente vuole essere sicuro che la sua pubblicità abbia rilevanza, dovrà pubblicarla in una pagina con priorità elevata. Nel caso di Webloyalty, inizialmente la priorità scelta era molto bassa ed infatti nel primo contratto pubblicitario Webloyalty pagava CPM pari a [omissis] Euro. Successivamente, a seguito di accordi per aumentare la priorità della pubblicazione del banner, il prezzo per CPM è passato a [omissis] e poi [omissis] Euro, prezzo applicato ad ogni advertiser per la pubblicazione dei propri annunci sul sito di eBay con un certo livello di visibilità. Cfr. doc. n. 238 di cui all’indice del fascicolo. 68 Cfr. doc. n. 140 di cui all’indice del fascicolo, in particolare l’allegato n.9, fatture.

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86. All'utente viene offerta l'opportunità di consultare l'offerta di "Acquisti e Risparmi" dopo aver realizzato un acquisto su uno dei siti dei partner e cliccato volontariamente su un banner in cui si specifica che l'offerta è condizionata all'iscrizione a un programma, nonché ai termini e condizioni del servizio. 87. Per iscriversi al programma il consumatore deve compilare di proprio pugno i dati sensibili, ivi compresi i dettagli della carta di credito. Questa pagina viene presentata in modo tale da fornire ai

potenziali titolari tutte le informazioni necessarie prima di decidere se iscriversi al servizio69. In particolare, il consumatore viene informato in più momenti (sia prima che dopo l’adesione) in merito all’addebito della quota d'iscrizione di 12 Euro al mese al termine di un periodo di prova gratuito di 30 giorni, periodo nel quale sono anche inviate specifiche mail ai consumatori per aumentare la consapevolezza della loro adesione ad un servizio a pagamento; Webloyalty, inoltre, menziona a più riprese e ricorda ai propri aderenti la possibilità di cancellarsi dal programma

stesso70. 88. Webloyalty ha evidenziato che da ottobre 2011 (data di lancio in Italia del programma "Acquisti e Risparmi") al mese di giugno 2013, prendendo a riferimento il numero dei click registrati sui banner, (cfr. paragrafo n. 65), solo il 3,75% dei consumatori ha sottoscritto il programma, mentre il 96,25% dei visitatori non ha manifestato interesse per l'offerta. Se si rapporta il dato al numero complessivo di visualizzazioni del banner, il fenomeno rivelerebbe una portata ancor più ridotta (0,59%). 89. Secondo quanto affermato dai professionisti, il servizio "Acquisti e Risparmi" consentirebbe ai propri aderenti di fare acquisti presso circa 300 siti di rivendita retail online convenzionati e di recuperare una percentuale pari ad almeno il 10% di quanto speso. 90. A giustificazione dell’affermazione riportata nella landing page circa la possibilità di risparmiare migliaia di euro l’anno nell'ambito del programma Acquisti e Risparmi, i professionisti hanno sottolineato che l'ammontare di cash back che può essere accumulato nell'arco di un mese ammonta a 300 €, in aggiunta al bonus mensile di 10 € in caso di acquisti sul sito del partner tramite il quale il titolare ha inizialmente aderito. Ciò significa che un utilizzatore del servizio può essere in grado di risparmiare fino a 3.720 € all'anno nel caso di acquisti che comportino un rilevante ammontare di spesa. 91. Da ultimo, Webloyalty ha sostenuto l’assenza di aggressività della pratica ritenendo che nessuna forzatura o coercizione è stata esercitata sul consumatore che invece, consapevolmente, ha scelto di registrarsi sul sito di Acquisti e Risparmi.

b) Ryanair

92. In data 16 dicembre 2013, Ryanair ha presentato una propria memoria conclusiva, evidenziando la propria estraneità rispetto alle modalità di attivazione del servizio di Webloyalty in

69 In particolare, i professionisti hanno tenuto a precisare che il consumatore non è in alcun modo "obbligato" alla visione del sito “Acquisti e Risparmi" e che, una volta perfezionata una procedura di acquisto sul sito del partner, visualizza il banner nel contesto di una pagina ubicata sempre nell'ambito del sito del partner e può scegliere di continuare cliccando e visualizzando la pagina che gli consente di avere informazioni sul programma di Webloyalty oppure uscire dal sito del partner chiudendo la finestra del programma di navigazione tramite l'apposita crocetta [X] posta in alto a destra. Anche al termine della fase di iscrizione, in prossimità del pulsante di iscrizione è comunque presente un link che consente di non scegliere di aderire che recita "No grazie, desidero tornare sul sito <nome partner>". 70 Ciò viene pubblicizzato nella pagina web di adesione e in altre comunicazioni ai titolari.

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quanto non determina né ha alcun ruolo nel determinare le caratteristiche dello stesso, sia quelle intrinseche quali la struttura del servizio, o estrinseche, ovvero le modalità di acquisizione della clientela. 93. In via preliminare, il professionista ha affermato non sussistere alcuna obbligatorietà di passaggio dal sito Ryanair al sito www.acquistierisparmi.it né di registrazione “automatica” ai servizi Webloyalty. Il banner propone solo uno dei tanti (evitabili) servizi accessori che Ryanair offre sul proprio sito. 94. Sulla base del contratto stipulato con Webloyalty, Ryanair non condivide i dati personali bancari dei suoi clienti. Il consumatore che si iscrive ai servizi di Webloyalty deve autonomamente fornire i propri dati, in una operazione del tutto estranea ed autonoma rispetto al sito di Ryanair. 95. I ricavi di Ryanair non sono in rapporto al numero di iscritti ai servizi di Webloyalty (c.d. cost per acquisition), ma solo in ragione della pubblicazione del banner sul sito www.ryanair.com/it (cd costo per Impression). Infatti, il contratto in essere prevede [omissis]. Nel caso di specie Ryanair è remunerata esclusivamente sulla base [omissis] non ricevendo alcun ricavo sulla base del numero di atterraggi alla landing page www.acquistierisparmi.it o al numero di iscrizioni ai servizi ivi proposti, ed è pertanto del tutto indifferente – in termini economici - se il contenuto del banner o del servizio di Webloyalty sia decettivo o meno. 96. Peraltro, il Master Service Agreement - così come lo specifico accordo che si applica al caso in oggetto, c.d. SPT Specific Partner Terms - che regola i rapporti tra Ryanair e Webloyalty, non può essere interpretato come un contratto di partnership né dalle Parti né da terzi. L’oggetto del contratto è tipico di servizio di hosting che limita il ruolo di Ryanair ad offrire spazio sulla propria pagina web a coloro che vogliono promuovere i loro servizi, con modalità da essi autonomamente decise. 97. Il controllo di Ryanair è poi limitato a ciò che è materialmente pubblicato sul proprio sito – e dunque non può estendersi alla landing page od al servizio complessivamente osservato – nei limiti di azione consentiti ad un hosting provider. In altre parole, Ryanair non avrebbe il diritto di impedire la pubblicazione di un banner di Webloyalty, né di sindacarne il contenuto, a meno che non abbia notizie certe della violazione di norme imperative. L’attività di Ryanair, nel caso di specie, è regolata dal D.Lgs n.70/2003 che attua la direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione nel mercato interno, con particolare riferimento

al commercio elettronico, ed in particolare dagli articoli 16 e 1771.

71 Di seguito si riportano gli articoli 16 e 17 del D.lgvo 70/2003 (Attuazione della direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione nel mercato interno, con particolare riferimento al commercio elettronico): Art. 16 (Responsabilità nell'attività di memorizzazione di informazioni - Hosting) - 1. Nella prestazione di un servizio della società dell'informazione consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio, il prestatore non è responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore: non sia effettivamente a conoscenza del fatto che l'attività o l'informazione è illecita e, per quanto attiene ad azioni risarcitorie, non sia al corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l'illiceità dell'attività o dell'informazione; non appena a conoscenza di tali fatti, su comunicazione delle autorità competenti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l'accesso. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano se il destinatario del servizio agisce sotto l'autorità o il controllo del prestatore. 3. L'autorità giudiziaria o quella amministrativa competente può esigere, anche in via d'urgenza, che il prestatore, nell'esercizio delle attività di cui al comma 1, impedisca o ponga fine alle violazioni commesse. - Art. 17 (Assenza dell'obbligo generale di sorveglianza) - 1. Nella prestazione dei servizi di cui agli articoli 14, 15 e 16, il prestatore non è assoggettato ad un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni che trasmette o memorizza, né ad un obbligo generale di ricercare attivamente fatti o circostanze che indichino la presenza di attività illecite. 2. Fatte salve le disposizioni di cui agli articoli 14, 15 e 16, il prestatore è comunque tenuto: ad informare senza indugio l'autorità giudiziaria o quella amministrativa avente funzioni di

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98. In ogni caso il professionista non ritiene il contenuto della campagna promozionale di Webloyalty decettiva, in quanto il messaggio promozionale deve essere valutato nella sua interezza, avendo cioè riguardo alla qualità e quantità di informazioni fornite al consumatore prima della sottoscrizione dell'abbonamento e non con esclusivo riguardo al contenuto del c.d. banner di primo contatto che ha un contenuto del tutto neutro rispetto alle modalità di presentazione del servizio che invece avvengono sul sito www.acquistierisparmi.it. 99. Infine, il vettore aereo irlandese ha affermato di ritenere ingiustificato il rigetto degli impegni presentati in corso di istruttoria e si è impegnato unilateralmente a pubblicare sul proprio sito Internet esclusivamente banner forniti da Webloyalty che siano conformi agli standard di

trasparenza e correttezza72.

c) Alitalia – Airone

100. I vettori aerei italiani, rispettivamente in data 24 luglio e 16 dicembre 2013, hanno depositato congiuntamente le proprie memorie difensive. Entrambe ritengono di non aver posto in essere alcuna pratica commerciale scorretta, non avendo né fornito informazioni non veritiere e chiare ne indotto i consumatori ad assumere decisioni di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso. Del pari ribadiscono di non aver posto in essere pratiche commerciali aggressive né esigendo pagamenti immediati per prestazioni non richieste né, tantomeno lasciando ad intendere ai consumatori vincite o premi inesistenti. 101. Alitalia e Airone hanno affermato di non aver operato alcun tracciamento dell'indirizzo IP dei clienti e che il passaggio al "diverso" sito (quello di Webloyalty) è chiaramente percepibile dal consumatore che è posto nella condizione di poter scegliere consapevolmente se proseguire o meno con l'iscrizione al programma in questione. 102. Appare infatti poco credibile che nel processo composto di più fasi per la registrazione al programma "Acquista e Risparmi" il consumatore non sia consapevole della onerosità del programma stesso, poiché indicata nelle informazioni descritte prima dell'inserimento dei dati della carta di credito e in altre parti della pagina web. 103. In ogni caso, Alitalia ed Airone, in un’ottica di fattiva collaborazione con l'Autorità, al fine di eliminare o attenuare le conseguenze dell'infrazione contestata, d'intesa con Webloyalty, hanno effettuato una serie di modifiche ai banner contenenti il messaggio promozionale presenti sui propri siti. 104. Infine, le pratiche contestate hanno certamente avuto un impatto ridotto nei loro confronti com'è dimostrato dall’incidenza assai limitata sui ricavi complessivi realizzati da Alitalia e

Airone73.

vigilanza, qualora sia a conoscenza di presunte attività o informazioni illecite riguardanti un suo destinatario del servizio della società dell'informazione; a fornire senza indugio, a richiesta delle autorità competenti, le informazioni in suo possesso che consentano l'identificazione del destinatario dei suoi servizi con cui ha accordi di memorizzazione dei dati, al fine di individuare e prevenire attività illecite. 3. Il prestatore è civilmente responsabile del contenuto di tali servizi nel caso in cui, richiesto dall'autorità giudiziaria o amministrativa avente funzioni di vigilanza, non ha agito prontamente per impedire l'accesso a detto contenuto, ovvero se, avendo avuto conoscenza del carattere illecito o pregiudizievole per un terzo del contenuto di un servizio al quale assicura l'accesso, non ha provveduto ad informarne l'autorità competente. 72 Cfr. il verbale dell’audizione di Ryanair, doc. n. 220 di cui all’indice del fascicolo. 73 Cfr. precedenti paragrafi da n. 70 a n. 73. La ridotta potenzialità lesiva delle pratiche commerciali contestate e la limitata incidenza dei ricavi derivati dalle stesse sul fatturato complessivo di Alitalia e Airone rileverebbe quale circostanza attenuante nella quantificazione delle sanzioni per violazione della normativa sulle PCS.

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d) eDreams

105. eDreams, nelle memorie depositate in corso di istruttoria, nonché nel corso dell’audizione del mese di novembre 2013, ha rappresentato che la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento è in larga parte attribuibile alla condotta di Webloyalty, come anche previsto da una specifica clausola contrattuale; eDreams, a sua volta, sarebbe responsabile limitatamente a quanto

contenuto e promosso nell’ambito del proprio sito web74. 106. I banner del servizio “Acquisti e Risparmi” che appaiono sul sito www.edreams.it, nell’informare l’utente che l’acquisto è andato a buon fine (“La tua prenotazione è completata”), danno anche la possibilità di richiedere uno sconto per gli acquisti futuri sul medesimo sito, invitandolo a “cliccare” sul link “CONTINUA” per poter procedere all’iscrizione al servizio. Pertanto, l’utente che non desidera iscriversi è libero di chiudere il banner e visualizzare per esteso la pagina web con la conferma della prenotazione. In nessun caso l’utente è automaticamente indirizzato al sito www.acquistierisparmi.it; di conseguenza, nessun profilo di scorrettezza può

essere contestato a eDreams75. 107. Ferma restando l’estraneità di eDreams quanto ai contenuti dei servizi offerti da Webloyalty e dalle società con le quali questa ha concluso degli accordi di collaborazione, eDreams rileva che l’oggetto e il funzionamento del servizio offerto da Webloyalty è chiaramente descritto nei “Termini e Condizioni di Servizio” pubblicate sul sito di Webloyalty. 108. Rileva che le segnalazioni dei consumatori che hanno portato a termine un acquisto sul sito edreams.it risultano in numero insignificante rispetto al totale delle segnalazioni pervenute

all’Autorità nel corso del procedimento76. 109. In ogni caso, non è possibile attribuire alcuna responsabilità alla società che i dati personali dei propri clienti e quelli della carta di credito/debito per l’adesione ed iscrizione al servizio

“Acquisti e Risparmi” non sono ceduti o comunicati in alcun modo da eDreams a Webloyalty77. 110. Va poi considerato a titolo di ravvedimento operoso lo sforzo profuso in termini di risorse tecniche ed umane al fine di migliorare le condizioni di trasparenza, chiarezza e completezza dell’informazione per i consumatori.

74 eDreams, infatti, presta la massima attenzione alla normativa in materia di tutela dei consumatori, e periodicamente svolge dei programmi di audit e compliance che sono stati appositamente predisposti anche per il tipo di business svolto. Nel caso di specie, il corso di compliance, specifico per ogni funzione aziendale (commerciale, marketing, advertising, call center) si è svolto in date differenti, con il fine di aggiornare le funzioni aziendali interessate alla normativa e giurisprudenza in materia di pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole. Il programma di compliance è stato strutturato sulla base di una serie di incontri con le varie funzioni aziendali interessate, a partire dai vertici, e coinvolgendo in seguito i dipendenti a più stretto contatto con i consumatori. 75 Alla medesima conclusione è peraltro giunta l’autorità spagnola a seguito alla richiesta di assistenza dell’Autorità inoltrata ai sensi del D.Lgs 70/2003. Cfr. doc. n. 199 di cui all’indice del fascicolo. 76 eDreams ha affermato di non aver mai ricevuto direttamente segnalazioni relative ai servizi di Webloyalty, e che riteneva in buona fede che non vi fossero profili di scorrettezza. Peraltro, il professionista ha evidenziato che a partire dal 13 febbraio 2012 ad oggi, per il tramite del sito edreams.it sono state concluse oltre 800.000 prenotazioni; ciò dimostrerebbe che le modifiche eseguite a maggio e settembre 2013 da eDreams sul testo e sul layout del banner relativo al servizio “Acquisti e Risparmi” hanno migliorato la chiarezza, trasparenza e completezza dell’informazione per i consumatori. 77 Anche per ciò che concerne le richieste di informazioni formulate dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri nell’ambito di procedimenti penali o denunce per transazioni non riconosciute sulla carta di credito di utenti che hanno concluso un acquisto sul sito internet di eDreams. Peraltro, le criticità denunciate dai consumatori che avevano aderito al servizio “Acquisti e Risparmi” sono state risolte da Webloyalty.

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e) eBay

111. In corso di istruttoria eBay è stata ascoltata in audizione ed ha depositato diverse memorie. In ogni occasione, il professionista ha evidenziato come la posizione della società nell’ambito del procedimento PS8530 si differenzi rispetto a quella degli altri professionisti coinvolti nell’istruttoria, comportando l’estraneità e una totale assenza di responsabilità/corresponsabilità del medesimo nella pratica commerciale in esame. 112. Secondo il professionista, la differenza tra il rapporto contrattuale esistente tra eBay e Webloyalty (semplice rapporto inserzionista/sito ospitante la pubblicità) ed il rapporto di partnership in corso tra Webloyalty e tutti gli altri operatori in Italia è caratterizzato, oltre che da specifici elementi, da una condivisione tra le Parti relativa al posizionamento e, soprattutto, al contenuto del banner. 113. In particolare, i) il sito www.ebay.it si è limitato ad ospitare semplici banner pubblicitari di Webloyalty, di dimensioni limitate e all'interno di aree chiaramente identificabili come dedicate

alle inserzioni pubblicitarie e non, invece, all'interno del flusso di acquisto78; ii) durante l'utilizzo del sito nessun utente è mai stato obbligato a visionare pagine internet di eBay o di terzi contenenti inviti all'adesione a promozioni di altri professionisti, inclusa Webloyalty; iii) eBay ha sottoscritto con Webloyalty semplici contratti di advertising "standard" senza in alcun modo disciplinare o concordare modalità di prospettazione "particolari" o differenti, né tanto meno concludendo alcuna partnership con tale operatore; iv) eBay non ha mai ricevuto alcun vantaggio economico dalla eventuale sottoscrizione di abbonamenti da parte dei propri utenti al servizio offerto da

Webloyalty79; v) infine, eBay non ha mai offerto né concordato con Webloyalty (o terzi) alcun buono sconto o altre forme di agevolazioni per successivi acquisti sul sito da parte di chi si fosse iscritto al servizio di Webloyalty. 114. eBay si è dunque limitata ad offrire un servizio pubblicitario del tutto "ordinario" a Webloyalty - in cui il contenuto del messaggio pubblicitario, e la sua eventuale decettività, rimane nella piena ed esclusiva responsabilità dell'inserzionista - mettendole a disposizione un "spazio virtuale" all'interno del sito, identico a quello offerto quotidianamente a centinaia di altri

inserzionisti, e senza mai autorizzarla all'utilizzo del nome o del logo eBay80. 115. In particolare, si rileva che Webloyalty ha effettivamente proposto ad eBay di modificare i rapporti contrattuali da semplice inserzionista pubblicitario a un partner commerciale, ma eBay,

78 I banner pubblicitari di Webloyalty comparivano sul sito, e potevano quindi essere visualizzati dagli utenti-acquirenti, esclusivamente nella "Thank You Page", dopo la chiusura della transazione ed erano posti all'interno di aree chiaramente identificabili. In particolare, il banner pubblicitario è separato dagli altri contenuti della pagina del sito e appare in alto a destra della stessa riconoscibile dal logo "Acquisti & Risparmi". 79 eBay sostiene, inoltre, di non aver ricevuto alcun beneficio "diretto" dal successo dell'iniziativa di Webloyalty, in quanto non ha realizzato alcun ricavo a seguito della circostanza che gli utenti si siano iscritti al servizio di abbonamento Acquisti e Risparmi e non ha ricevuto neppure benefici "indiretti", in quanto non ha realizzato alcun ricavo dalla circostanza che gli utenti del sito abbiano o meno cliccato sul banner di Webloyalty dopo averlo visualizzato. 80 1 banner pubblicitari ospitati sul Sito sono stati realizzati autonomamente da Webloyalty che, cosi come avviene per tutti gli altri inserzionisti, con la sottoscrizione dei Contratti si è assunta la totale responsabilità in relazione alla liceità degli stessi e dei servizi offerti tramite gli stessi, senza alcun coinvolgimento di eBay UK o di altra società del Gruppo eBay.

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non ha accettato di stipulare tale partnership e, proprio in tale occasione, ha deciso di recedere

unilateralmente, con effetto immediato, dal contratto di advertising81. 116. In relazione alle modalità di adesione al servizio presentate ai consumatori, eBay ha evidenziato che gli utenti-acquirenti sono liberi di cliccare o meno sul pulsante "CONTINUA" presente all'interno del banner, senza che ciò possa in alcun modo incidere sulla conclusione e/o validità dell'acquisto effettuato sul sito o sulla continuazione delle attività dell'utente sul sito. (vedi successiva immagine n.6).

Immagine n. 682

117. In merito, poi, al ruolo e responsabilità di eBay relativamente al materiale presente sul sito, inclusi i banner pubblicitari, il professionista ha tenuto a precisare di essere un Internet Service Provider (cd. hosting provider) la cui attività è espressamente disciplinata dall'art. 16 del D.Lgs. 70/2003 e si caratterizza per l'assenza di obblighi di controllo preventivo delle informazioni immesse dai destinatari del servizio, nonché per la conseguente mancanza di responsabilità per

81 Il professionista ha depositato agli atti del fascicolo istruttorio documentazione attestante lo scambio di mail tra le due società relativa alla eventuale modifica del rapporto ed al recesso unilaterale di eBay. 82 Il banner pubblicitario di Webloyalty - come tutti i banner di qualsiasi altro inserzionista pubblicitario - contiene l'icona "AdChoice" (in basso a destra): se l'utente clicca su tale icona, appare una pagina c.d. pop-up contenente un disclaimer da cui si evince chiaramente che il banner ha ad oggetto contenuto pubblicitario di terzi.

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l'eventuale contenuto illecito delle stesse, permanendo in capo all’hosting l’obbligo di rimuoverle solo in caso di compresenza di entrambi i requisiti di effettiva conoscenza dell'illiceità del

contenuto e di un provvedimento dell'autorità competente83. 118. Risulta evidente che tra eBay e Webloyalty non sussiste alcuna partnership o alcun tipo di collaborazione commerciale in relazione all'attività svolta da Webloyalty, così come non sussiste alcuna relazione tra il proprio sito e il servizio in abbonamento "Acquisti e Risparmi". Anche nella pagina di iscrizione al servizio offerto da Webloyalty, nel caso di eBay la landing page non riporta alcun logo eBay (vedi successiva immagine n.7). Ne deriva che nessun elemento presente nella pagina di iscrizione può ingenerare nel consumatore medio la percezione che si tratti di un servizio offerto da eBay.

Immagine n. 7

119. In relazione, infine, alle modalità ed ai criteri attraverso i quali è stato definito con Webloyalty il compenso spettante ad eBay, il professionista ha sottolineato come non possa affermarsi che l'importo pagato da Webloyalty risulti superiore rispetto a quello applicato in contratti simili ad 83 eBay ha sottolineato la propria qualificazione giuridica di hosting provider e la sua irresponsabilità per i contenuti veicolati, producendo, in proposito, taluna giurisprudenza di merito la quale ha stabilito che "l'attività di eBay [...] trova la sua disciplina nel D.lgvo n.70/2003 [...] può ritenersi che l'attività svolta da eBay è assimilabile a quella svolta dal c.d. hosting provider.”

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altri inserzionisti in quanto esso corrisponde alla priorità scelta dall'inserzionista; nel caso di specie, Webloyalty ha portato il CPM da [omissis] a [omissis] e poi [omissis] euro.

f) TicketOne

120. Il 25 giugno 2013 TicketOne ha depositato una propria memoria difensiva84 con la quale ha precisato di aver concluso un accordo di partnership con Webloyalty International S.r.l. tramite il quale si è obbligata a promuovere il servizio Acquisti e Risparmi sul proprio sito web a fronte del versamento di un determinato corrispettivo. 121. L'attività di cui sopra si espleterebbe ed esaurirebbe con l’inserimento di un banner pubblicitario di collegamento al sito Internet del partner, non rappresentando in alcun modo una pratica commerciale ingannevole né tantomeno aggressiva. 122. Il professionista, infatti, non ha deciso il testo che è stabilito da Webloyalty in base ad un modello standard che risulta applicato anche con altri partners e non ha avuto alcun ruolo nella predisposizione, ideazione e realizzazione del citato banner (ivi compreso il suo posizionamento nella thank you page), risultando, pertanto, totalmente estraneo alla pratica commerciale

contestata85. 123. TicketOne osserva che al termine del processo di acquisto di un biglietto per un determinato evento effettuato sul sito di TicketOne, il consumatore è assolutamente libero di cliccare sul pulsante “CONTINUA” o di uscire dal sito della società cliccando sul link “esci”, non esistendo alcun meccanismo che lo obblighi a proseguire necessariamente la navigazione atterrando sulla pagina web dei servizi in abbonamento di Webloyalty. La registrazione al sito Internet di TicketOne e l’acquisto di un biglietto non comporta l’iscrizione “automatica” anche ai servizi del partner che,

invece, prevede tutta una serie di ulteriori operazioni da svolgere autonomamente86. 124. Il consumatore ha la facoltà, a sua completa discrezione e con piena consapevolezza, di decidere di stipulare due distinti contratti, l'uno (quello con TicketOne) per l'acquisto on line di un biglietto per un determinato evento, l'altro (quello con Webloyalty) per poter usufruire di una serie di vantaggi (sconti, rimborsi, premi, ecc.) all'interno dei portali di vendita on line affiliati a Webloyalty.

g) Le modifiche apportate alla pratica dalle Parti del procedimento

125. In data 16 dicembre 2013, prima del termine di conclusione del procedimento, i professionisti, hanno reso noto di avere apportato una serie di modifiche alla pratica commerciale in esame volte ad eliminare le criticità evidenziate nella comunicazione d'avvio del procedimento. 126. In particolare, Webloyalty ha modificato sia il testo dei banner presenti nella Thank you page dei siti delle società partner, sia la landing page sulla quale il consumatore approda dopo aver cliccato sui citati banner. Tutti i partners hanno acconsentito alle variazioni apportate al banner ospitato sui propri siti Internet.

84 Cfr. doc. n. 95 di cui all’indice del fascicolo. 85 Per quanto concerne l’aggressività della pratica, in particolare la fattispecie regolata dall'art. 26, comma l, lett, h) del Codice del Consumo, TicketOne sottolinea la sua estraneità riguardo sia l'ideazione del messaggio promozionale veicolato attraverso il banner che compare sulla "Pagina di conferma di acquisto" del proprio sito Internet sia il concepimento e la gestione della pagina web di iscrizione al servizio in contestazione, i quali sono entrambi di esclusiva competenza di Webloyalty. 86 TicketOne ha precisato, inoltre, che i dati personali degli utenti raccolti in sede di acquisto di un biglietto per un determinato evento non possono essere divulgati né resi accessibili sulla base di un chiaro divieto contenuto nel contratto.

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127. Per ciò che concerne il testo dei banner, le modifiche sono volte a rendere più trasparente l'offerta del servizio da parte delle Società in quanto evidenziano: i) la reale natura del programma (servizio di cash back); ii) la sua onerosità; iii) il carattere pubblicitario del banner; iv) il nome del programma "Acquisti e Risparmi". Anche le modalità di rappresentazione grafica verranno modificate in modo che il testo sia racchiuso in una speciale finestra che renda chiara la natura

pubblicitaria del messaggio87.

128. Tutti i partner, Parti del procedimento in oggetto88, si sono messi a disposizione per apportare le citate variazioni e le modifiche sono già presenti sui rispettivi siti (vedi, a titolo esemplificativo, le successive immagini n. 8 e 9, relative alla thank you page della società Ryanair

e eDreams89)90.

87 Al momento del deposito della memoria conclusiva dei professionisti (dicembre 2013) questi hanno reso noto che il layout grafico dei banner non è ancora stato modificato a causa del complesso lavoro tecnico, strutturale e di coordinamento necessario per apportare tali modifiche. 88 Ad eccezione di eBay che ha interrotto i propri rapporti con Webloyalty a far data dal 30 aprile 2013. 89 Per ciò che concerne eDreams, si rileva che la società in corso di istruttoria aveva già implementato alcune modifiche al testo dei banner presentate a titolo di impegni ex art. 9 del Regolamento. Come specificato al punto III del presente provvedimento, tali impegni sono stati rigettati dall’Autorità. 90 Analoghe modifiche sono state apportate anche nelle thank you page di Alitalia/Airone e TicketOne.

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Immagine n. 8

Immagine n. 9 – Banner presente in fondo alla thank you page del sito Internet di eDreams

129. Per ciò che concerne, invece, la pagina di iscrizione al servizio in abbonamento, oltre a rendere più evidenti i vari step previsti per la registrazione al servizio e di richiesta del bonus, si dà modo al consumatore, cliccando su un apposito link, di conoscere i professionisti partner di Webloyalty sui quali effettuare successivamente all’iscrizione i propri acquisti, tramite il sito Acquisti e Risparmi, per ottenere i benefici recati dal programma.

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130. Si evidenzia, infine, come in corso di istruttoria, Webloyalty abbia deciso di non procedere al lancio del programma “Acquisti e Risparmi” con nuovi clienti/partner con i quali erano già in atto

trattative e accordi in procinto di esecuzione91.

IV. PARERE DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

131. Poiché la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento è stata diffusa a mezzo Internet, in data 17 dicembre 2013 è stato richiesto il parere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell’art. 27, comma 6, del Codice del Consumo. 132. Con parere pervenuto in data 15 gennaio 2014, la suddetta Autorità ha ritenuto che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettera b), 22 e 26, comma 1, lettera f) e h), del Codice del Consumo, sulla base delle seguenti considerazioni. 133. In primo luogo, il fine promozionale si realizza esclusivamente attraverso il messaggio, il quale esaurisce la sua funzione propria nell'indurre il destinatario a rivolgersi all'operatore, cosicché non può essere ritenuto idoneo a sanare l'incompletezza delle informazioni fornite su elementi riconosciuti essenziali, quali le condizioni economiche di offerta del servizio pubblicizzato, il rinvio a ulteriori fonti informative cui il consumatore è invitato a rivolgersi. 134. Dall'esame dei testi oggetto della pratica commerciale in esame, assume rilevanza la circostanza che i consumatori, attraverso il sito www.acquistierisparmi.it ed i siti dei partner commerciali sono indotti a sottoscrivere, senza averne piena consapevolezza, un servizio in abbonamento denominato Acquisti e Risparmi dal costo di 12 euro mensili. 135. La comunicazione finalizzata a promuovere il prodotto in questione, posta in essere dalle società Webloyalty International Srl e Webloyalty International Sàrl, e dai propri partner commerciali, si basa sull'aspettativa di un risparmio certo rispetto ad un acquisto futuro e, pertanto, idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico dei consumatori. Infatti, si forniscono notizie fuorvianti e non idonee ad informare sulle effettive caratteristiche e sul reale valore del servizio offerto e, pertanto, a causa della loro ingannevolezza, suscettibili di pregiudicare il comportamento economico dei destinatari, inducendoli e/o condizionandoli ad assumere una decisione di natura commerciale, che non avrebbero altrimenti preso. 136. Al consumatore viene apparentemente offerta la possibilità di avvalersi di un buono sconto mentre, in realtà, esso viene sollecitato a iscriversi a un servizio in abbonamento a carattere oneroso; nelle modalità di presentazione della pagina vengono omesse informazioni essenziali circa le effettive modalità di svolgimento, le condizioni e le limitazioni alle quali è sottoposto il servizio. 137. Inoltre, dal momento che non viene consentito al consumatore di effettuare una valutazione compiuta circa la convenienza economica della sottoscrizione del servizio, la pratica risulta aggressiva in quanto induce i consumatori a sottoscrivere un servizio a pagamento senza averne la piena consapevolezza spingendoli, di fatto, ad attivare il servizio nella convinzione di essere destinatari di un premio a essi spettante in virtù dell'acquisto appena effettuato, nonché in quanto esige la restituzione o la custodia di prodotti che il professionista ha fornito, ma che il consumatore non ha richiesto.

91 Cfr. doc. n. 152 di cui all’indice del fascicolo.

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138. Alla luce di quanto esposto, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ritenuto che la pratica commerciale in esame, risulta idonea a falsare il comportamento economico dei consumatori, in quanto ingannevole ed aggressiva, violando quanto previsto dagli articoli 20, 21, comma 1, lettera b), 22 e 26, comma 1, lettere f) e h), del Codice del Consumo.

V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

Premessa

139. La pratica commerciale oggetto di valutazione nel presente provvedimento consiste nell’adozione della condotta descritta al precedente paragrafo II. 140. Prima di procedere alla valutazione della condotta summenzionata, appare necessario svolgere alcune considerazioni preliminari volte all’individuazione del/i soggetto/i al/i quale/i imputare la responsabilità della pratica commerciale in esame, in particolare per ciò che concerne le società del gruppo Webloyalty coinvolte nel procedimento. 141. Dalle risultanze istruttorie è emerso che il servizio “Acquisti e Risparmi” è offerto dalle diverse società facenti parte del gruppo Webloyalty in numerosi paesi europei, attraverso contratti stipulati sia con professionisti ubicati e operanti prevalentemente a livello nazionale, sia con professionisti attivi in più paesi. 142. Per quel che rileva ai fini del presente procedimento, Webloyalty International S.r.l., società con sede legale in Italia, opera come commissionario, promuovendo sul mercato italiano la stipula di contratti per l'acquisto di spazi per inserzioni pubblicitarie sui siti dei partners nell'interesse della committente Webloyalty International Sàrl. Tale società risulta aver concluso i contratti con numerose imprese italiane e straniere per l’offerta del servizio “Acquisti e Risparmi” proposto in Italia. 143. La società è inoltre indicata nella sezione "Contattaci", raggiungibile all'indirizzo http://www.acquistierisparmi.it/Content.aspx?content=contactus, presente sull'home page del sito "www.acquistierisparmi.it". Dalla copiosa documentazione acquisita in sede ispettiva presso la stessa, risulta inoltre un’ampia partecipazione all’intera pratica, anche nella gestione dei rapporti con numerosi clienti. 144. Webloyalty International Sàrl è una società svizzera che opera nel campo della progettazione e sviluppo di servizi di marketing online offrendo pacchetti di servizi a valore aggiunto per il consumatore che, nel contempo, consentono di creare una relazione volta a fidelizzare la clientela di quei partners tramite i quali vengono pubblicizzate le attività della società. 145. Webloyalty International Sàrl risulta registrant del sito www.acquistierisparmi.it, ha realizzato e risulta il soggetto che presta ai consumatori il servizio relativo al programma "Acquisti e Risparmi" che viene proposto tramite una pagina web di adesione. 146. Alla luce di tali elementi, tenuto conto anche dei numerosi documenti acquisiti in sede ispettiva presso Webloyalty International S.r.l., si ritiene che la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento sia, pertanto, attribuibile ad entrambe le società congiuntamente riferite come Webloyalty. 147. In relazione, poi, agli altri professionisti coinvolti in seguito alla comunicazione di integrazione soggettiva dell’avvio del procedimento istruttorio PS8530, devono considerarsi a tutti

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gli effetti corresponsabili della esecuzione della pratica commerciale in esame, in quanto hanno partecipato fattivamente alla stessa. 148. In base ai rapporti commerciali stipulati con le società del gruppo Webloyalty, tutte hanno accettato e contribuito alle particolari modalità di presentazione del servizio Acquisti e Risparmi. Specificamente, esse hanno accettato che: a) il banner di Webloyalty, in cui si offriva un buono per un successivo acquisto presso lo stesso professionista, venisse posizionato nella propria thank you page dopo l’acquisto di un bene o servizio; b) che tale banner venisse presentato secondo quelle specifiche modalità che non rendevano in alcun modo riconoscibile che si trattava di un nuovo e specifico servizio a pagamento offerto da un professionista terzo, ma che presentava soltanto la promessa di un buono di 10 euro (20 nel caso di Alitalia e Airone) sul successivo acquisto con il medesimo professionista; c) la subscription page di Acquisti e Risparmi reca il logo del partner e

l’indicazione dello stesso come partner privilegiato92. 149. Inoltre, i corrispettivi economici per i professionisti partner risultano collegati, secondo modalità diverse, al tasso di adesione dei consumatori al servizio Acquisti e Risparmi, aspetto per il quale si registra uno scambio di informazioni e accesso ai dati di redemption tra le Parti. 150. Proprio tali aspetti, infatti, risultano specificamente disciplinati in appositi e complessi

accordi contrattuali con Webloyalty definiti dalle stesse parti come partnership93, eccezion fatta per il professionista eBay che sottolinea tale elemento come distintivo della sua posizione. Inoltre, come emerso nel corso dell’istruttoria ed evidenziato al precedente punto II, tutti i partners coinvolti hanno tratto consistenti ricavi per il fatto di avere ospitato sui propri siti Internet il banner di collegamento con la pagina di adesione al servizio Acquisti e Risparmi. 151. In proposito, contrariamente a quanto affermato da alcuni tra i professionisti (ad esempio, Ryanair), la precedente Tabella n. 1 (fornita dalla stessa Webloyalty) chiarisce che tutti i professionisti coinvolti, sempre ad eccezione di eBay (vedi infra), hanno usufruito (ed usufruiscono tuttora) di un sistema di remunerazione che dipende, secondo diverse modalità, non soltanto dal numero di visualizzazioni sulla propria thank you page (CPM = n. 1000 impression erogate), ma anche dal numero di iscritti al servizio per il loro tramite, legando i corrispettivi dovuti al numero di adesioni al servizio stesso (Revenue Share; Greater of CPM/CPA; kicker

CPM; CPM + kicker CPA; POB; e-mail)94. 152. Pertanto, i rilevanti introiti economici percepiti dai partners dei professionisti, la cui misura si è rivelata assolutamente e percentualmente significativa rispetto a quanto ricavato dalla stessa Webloyalty - ideatrice e materiale realizzatrice del contenuto e del formato dei banner proposto e accettato dai partners stessi - sono conferma diretta della loro piena e consapevole compartecipazione alla pratica commerciale in esame. 153. Considerato, inoltre, che il momento e il luogo in cui il consumatore effettua la scelta (click sul banner) è il sito Internet delle società partner, ovvero la fase in cui inizia e si registra il

92 La condizione sub c) non riguarda il professionista eBay. 93 Ivi compresa Ryanair. Infatti, contrariamente a quanto affermato dalla società irlandese che non ritiene l’accordo con Webloyalty configurabile come partnership sulla base di una specifica clausola contrattuale, si evidenzia che, oltre agli specifici elementi che caratterizzano l’accordo stesso come partnership, lo stesso banner ospitato sul sito di Ryanair riporta la locuzione “Cliccando su questo link potrai richiedere il bonus iscrivendoti al programma del nostro partner di fiducia” (sottolineatura aggiunta); in termini analoghi la landing page riporta il logo e la qualifica di partner di Ryanair. 94 Cfr. il verbale di audizione Webloyalty del 30 ottobre 2013, doc. 212 di cui all’indice del fascicolo.

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momento più critico della pratica contestata nel presente provvedimento, non vi è dubbio che queste ultime abbiano concorso, direttamente, alla realizzazione della pratica commerciale scorretta. 154. Per quanto concerne, invece, il professionista eBay si ritiene che, anche se il rapporto con Webloyalty si è configurato in modo parzialmente diverso rispetto a quello intercorrente tra quest’ultima e gli altri partners (compenso basato unicamente sulle CPM, mancato utilizzo del logo nella pagina di sottoscrizione del servizio, etc.), sia comunque da considerarsi corresponsabile nell’esecuzione della pratica commerciale in esame. 155. Infatti, il banner ospitato sul sito del professionista, che rinviava al servizio di Acquisti e Risparmi, era sempre posizionato nella thank-you page e aveva il medesimo contenuto ingannevole, ovvero consisteva in un invito al consumatore a proseguire “cliccare qui” … per ottenere il … bonus di 10 € per il … prossimo acquisto su eBay (sottolineatura aggiunta), ovvero alla prospettazione di un vantaggio consistente relativo ad una futuro acquisto con il medesimo professionista. Si tratta, evidentemente, di un aspetto che eBay non poteva ignorare e che creava un evidente affidamento nei consumatori circa la serietà del premio/sconto promesso, inducendoli pertanto a proseguire e aderire al servizio proposto, come peraltro dimostra il significativo numero di consumatori “acquisiti” da Webloyalty proprio attraverso eBay. 156. In questa prospettiva, l’argomentazione difensiva che lo stesso professionista non avrebbe riconosciuto alcuno sconto ai consumatori sul successivo acquisto, conferma la natura del tutto falsa della promessa veicolata ai consumatori al momento dell’acquisto sul proprio sito ed evidenzia la consapevole partecipazione della società alla realizzazione della pratica al fine di ricavarne un vantaggio economico. 157. Rileva, infatti, che la remunerazione per tale banner, misurata in c.d. impression, fosse comunque significativamente superiore agli altri contratti pubblicitari prodotti dallo stesso professionista nel corso del procedimento. 158. Per tali specifici motivi, non appare accoglibile l’obiezione di eBay relativa alla sua natura giuridica di hosting provider la cui attività, ex art. 16 del D.Lgs. 70/2003, si esaurirebbe nella

"memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio"95 senza alcuna responsabilità in merito al contenuto ospitato. 159. Non sono nemmeno accoglibili le analoghe argomentazioni proposte da Ryanair in considerazione delle diverse caratteristiche delle attività poste in essere dalle due società, della diversa tipologia di accordo intrattenuta con Webloyalty, nonché della netta diversità del contenuto del banner pubblicitario ospitato nei rispettivi siti Internet. 160. Alla luce di quanto esposto, pertanto, si ritiene che le società Parti del procedimento debbano considerarsi a tutti gli effetti corresponsabili nell’esecuzione della pratica commerciale de quo in quanto tutti soggetti direttamente responsabili rispetto alla pubblicizzazione di un prodotto/servizio che si realizza sul proprio sito web, distinto dal prodotto/servizio principale dagli stessi commercializzato e offerto ai consumatori, le cui caratteristiche e le relative modalità di presentazione al pubblico rientrano nella loro piena conoscibilità.

95 Dove il destinatario del servizio è, a seconda del caso, l'inserzionista che crea gli annunci di vendita o i banner pubblicitari che vengono ospitati sul sito Internet.

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Valutazioni di merito

161. La pratica commerciale in esame riguarda le particolari modalità attraverso le quali i professionisti hanno indotto i consumatori a sottoscrivere il servizio in abbonamento denominato Acquisti e Risparmi, servizio di cash back che comporta un prelievo mensile automatico di 12 euro dal proprio conto corrente bancario. 162. Per i motivi che di seguito si esporranno, si ritiene che la pratica commerciale posta in essere da Webloyalty, Ryanair, Alitalia, Airone, TicketOne, eDreams e eBay, descritta al punto II del presente provvedimento, sia idonea ad integrare la violazione degli articoli 20 e 26, comma 1, lettera h), del Codice del Consumo. 163. Sulla base di quanto emerso dalle risultanze istruttorie, la condotta scorretta realizzata dalle Parti del procedimento si sviluppa in due distinte fasi: dapprima i consumatori vengono agganciati sul sito Internet del professionista presso il quale hanno acquistato un bene o un servizio per mezzo di una dicitura che appare provenire dal professionista stesso, in quanto presentata con lo stesso carattere, la stessa grafica e/o colore (cfr. il tasto CONTINUA nel caso di eDreams), e quindi in alcun modo non riconoscibile come banner pubblicitario apposto da un diverso professionista. 164. Proprio il contenuto e la presentazione di tale banner inducono i consumatori a continuare nella procedura (in particolare per l’enfasi posta sul tasto “CONTINUA”), atteso che viene prospettato un significativo vantaggio economico, un bonus per un successivo acquisto e in diretta conseguenza di quello appena effettuato, dal professionista presso il quale si è appena conclusa la transazione on line. Tutti questi aspetti appaiono idonei a spingere i consumatori a proseguire nella procedura. 165. Successivamente, una volta approdati (sempre in conseguenza del clic effettuato sul tasto “CONTINUA” del banner) alla pagina web del sito www.acquistierisparmi.it di Webloyalty, viene nuovamente ed ampiamente enfatizzata la possibilità di ricevere il suddetto vantaggio economico, inducendo ingannevolmente i consumatori a completare la procedura di iscrizione al servizio in abbonamento a carattere oneroso - requisito indispensabile per ottenere il vantaggio economico prospettato - senza avere piena consapevolezza della natura e del costo del servizio in abbonamento e nella convinzione che ciò sia necessario per ottenere il promesso bonus di benvenuto. 166. In tale prima fase, le condotte in esame concernono dunque le modalità fuorvianti, ingannevoli e omissive attraverso le quali le Parti del procedimento inducono il consumatore, al termine del processo di acquisto, a proseguire nella procedura prospettando al medesimo la possibilità di avvalersi di un buono sconto per un successivo acquisto di un bene/servizio dello stesso professionista titolare del sito Internet, omettendo di fornire tutta una serie di informazioni concernenti l’identità del soggetto offerente, la reale natura, l’onerosità e la consistenza del servizio proposto e quindi impedendo ai destinatari del messaggio pubblicitario una valutazione compiuta circa la convenienza economica di adesione al servizio. 167. Il sistema di aggancio, dunque, appare strutturato sulla base di un meccanismo di continuità della procedura di prenotazione/acquisto del servizio sul sito del professionista partner. Da un lato, grande enfasi è posta sul link CONTINUA, che indica appunto la necessità di proseguire la sequenza; dall’altro, è proprio la prospettazione di un vantaggio economico (Clicca qui per ottenere il tuo bonus da 10€ …), che lascia intendere al consumatore di aver acquisito, in virtù dell’acquisto appena effettuato [….per la tua prossima prenotazione/acquisto su (Ryanair –

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eDreams, TicketOne, eBay, ecc.)…..], il diritto a ricevere un bonus semplicemente seguendo le istruzioni riportate nel banner (…… Cliccando su questo link potrai richiedere il bonus iscrivendoti al programma del nostro partner di fiducia. (…) (vedi precedenti immagini nn. 1 e 2). 168. In sostanza, l’offerta di un bonus economico valido per la prossima prenotazione/acquisto è gravemente fuorviante poiché mette in risalto unicamente la promessa di ottenere un vantaggio senza, al contempo, minimamente indicare - o comunque rendere facilmente conoscibili ai consumatori – tutti quegli elementi effettivamente utili e determinanti per assumere una decisione di natura commerciale consapevole, quali in primo luogo l’onerosità del servizio in abbonamento cui è necessario iscriversi, nonché fornire una, seppur sintetica, descrizione del meccanismo di funzionamento del servizio stesso. 169. Viceversa, cliccando sul tasto "CONTINUA ", il consumatore, che ritiene di essere beneficiario e quindi di aver diritto al bonus e di dover adempiere alle formalità richieste per ottenerlo, viene indirizzato alla pagina web di iscrizione ad Acquisti e Risparmi in 3 semplici passaggi (cd. landing page) dove, in virtù di quel meccanismo di continuità sopra accennato,

continua ad essere presente il brand del partner di Webloyalty96, rafforzando la convinzione del consumatore di trovarsi ancora all’interno del sito Internet del professionista presso il quale ha concluso l’acquisto/prenotazione e di stare richiedendo il bonus, mentre invece è in realtà atterrato nella pagina web di Webloyalty e indotto a iscriversi ad Acquisti e Risparmi. 170. Anche in tale pagina, in grande evidenza, è sempre presente il riquadro relativo al Bonus di

Benvenuto 10€97 e si riscontrano numerose affermazioni che continuano precipuamente ad enfatizzare la possibilità di ottenere tale bonus, un link dedicato, nonché l'illustrazione degli altri presunti vantaggi offerti tra i quali, in particolare, la possibilità per i consumatori di usufruire da subito di sconti eccezionali nei migliori negozi online e di risparmiare, iscrivendosi al programma Acquisti e Risparmi, “…. migliaia di euro l’anno”. (vedi precedente immagine n. 3). 171. Anche in questa pagina, l’informazione sul costo del servizio viene fornita in modo

assolutamente trascurabile98, mentre nessuna informazione viene prospettata in merito all'effettiva natura, caratteristiche e consistenza del servizio offerto, alle modalità attraverso le quali lo stesso viene presentato, quali siano i partner del professionista, le categorie merceologiche e la tipologia di acquisti che è possibile effettuare, a quali condizioni e su quali siti. Ad esempio, si trovano generiche affermazioni quali "Risparmi su tutti i tuoi acquisti on line nei maggiori siti di e-commerce" oppure “Un Bonus fedeltà mensile da 10€ per qualsiasi prenotazione/acquisto fatto su…” e ancora "Ottieni il tuo sconto posticipato ogni volta che fai una prenotazione (effettui un acquisto)" evidenziando con enfasi, anche attraverso immagini, il vantaggio economico prospettato al consumatore. In proposito, cliccando sul link “Clicca qui per saperne di più sul tuo bonus da 10 €, si visualizza la seguente immagine n. 10 dove, ancora una volta, le informazioni fornite sono centrate solo ed unicamente i vantaggi ottenibili.

96 Ciò non avviene per il professionista eBay. 97 Il bonus previsto nel caso di Alitalia e Airone è pari a 20 euro. 98 Anche laddove, nella pagina in esame, viene indicato il costo mensile dell’abbonamento, ciò è fatto in caratteri estremamente minuscoli o inserito in contesti dove si dà risalto ai vantaggi dell’operazione commerciale.

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Immagine n. 10

172. Come emerso dalle risultanze istruttorie, il meccanismo di riconoscimento del bonus nonché più in generale di funzionamento del servizio di cash back (sconto posticipato su ogni acquisto effettuato) è articolato in modo complesso e sottoposto a specifiche condizioni, limitazioni e/o esclusioni tra cui, ad esempio, il fatto che: i) non tutti i beni e servizi proposti in vendita all'interno dei siti dei fornitori selezionati ed indicati nel programma Acquisti e Risparmi (comunque non conoscibili dal consumatore se non dopo l’avvenuta – onerosa - iscrizione al servizio) danno diritto al riconoscimento del cash back; ii) esiste un limite mensile del cash back riferibile a ciascun mese in cui è valida l'iscrizione al programma; iii) la richiesta del Bonus di Benvenuto e del Bonus Fedeltà dovrà essere inviata a Webloyalty entro 30 giorni dalla data dell'acquisto, ecc.. 173. Peraltro, affinché i professionisti riconoscano il cash back al titolare, è necessario che tutte le seguenti ulteriori condizioni vengano rispettate: i) il titolare deve aver impostato il proprio browser affinché questo non rifiuti cookies di sessione e persistenti; ii) il titolare deve accedere al sito del fornitore selezionato esclusivamente tramite il sito Acquisti e Risparmi; iii) l’acquisto deve essere perfezionato nell’ambito di una sola sessione ed il pagamento deve avvenire esclusivamente online

e contestualmente all'acquisto99. 174. Si tratta di informazioni che non vengono rappresentate dal professionista nella landing page in esame, dove il consumatore attratto dalla prospettazione del bonus è indotto a procedere all’iscrizione al servizio, ma solo nei Termini e Condizioni Generali del Servizio cui il

99 In caso di mancato rispetto di una o più delle regole sopra indicate, l’acquisto non gode di Cash back. Si consideri, altresì, che gli importi, le modalità ed i tempi per il riconoscimento del Cash back, nonché la scelta dei fornitori selezionati e l’individuazione da parte loro dei prodotti e dei servizi per i quali è riconosciuto il Cash back sono soggetti a variazioni a discrezione di Webloyalty, senza preavviso. Cfr. punto 4.3 del documento Termini e Condizioni Generali del Servizio, allegato al doc. n. 52 di cui all’indice del fascicolo.

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professionista rinvia i consumatori, attraverso un link ipertestuale. In tal modo, pertanto, il professionista rende di non facile accessibilità e reperibilità indicazioni ed elementi essenziali per una razionale scelta di adesione al programma. 175. Pertanto, non solo il consumatore viene artificiosamente e ingannevolmente dirottato nella pagina di iscrizione al servizio in abbonamento ma, anche nell’ipotesi – remota - in cui abbia compreso di trovarsi in un sito diverso, appartenente a un diverso professionista e che propone un diverso servizio a pagamento, non è neppure correttamente informato né dotato degli strumenti informativi necessari per effettuare una compiuta, razionale e consapevole scelta di adesione. 176. In conclusione, la pratica commerciale in esame, complessivamente considerata, attraverso una pluralità di profili ingannevoli e omissivi concernenti elementi essenziali dell’offerta, si caratterizza come aggressiva poiché induce i consumatori alla sottoscrizione ed attivazione di un servizio a pagamento facendo leva sulla falsa prospettazione di un premio (il bonus) per un successivo acquisto sul sito del medesimo professionista, in violazione dell’art. 26, lettera h), del Codice del Consumo. Costituisce, infatti, elemento essenziale e caratteristico della pratica in esame la particolare modalità di aggancio del consumatore, che si realizza, appunto, mediante la promessa di un accattivante vantaggio economico prospettato alla conclusione del processo di acquisto, quale un bonus di 10/20 euro per un successivo acquisto, aspetto che induce il consumatore a proseguire nel processo aderendo inconsapevolmente ad un servizio a pagamento con addebito mensile sulla propria carta di credito. 177. Le modalità usate per attirare il consumatore nella thank-you page – il particolare posizionamento del banner, la sua non riconoscibilità, il contenuto stesso del messaggio – nonché le gravi imprecisioni ed omissioni informative nella landing page, costituiscono infatti un indebito condizionamento che in moltissimi consumatori ha gravemente limitato la loro libertà di scelta. 178. Non può farsi a meno di evidenziare il rilevante numero di segnalazioni (oltre un centinaio) pervenute da parte di consumatori che hanno lamentato di non avere mai aderito al servizio in abbonamento Acquisti e Risparmi, di non avere mai esplicitamente autorizzato alcun prelievo sulla propria carta di credito (i cui dati erano stati forniti soltanto per completare l’acquisto sul sito del professionista ospitante il banner di Webloyalty) e che, nonostante ciò, hanno subìto, senza riuscirsi a spiegarne le modalità, il prelievo mensile sistematico di 12 euro dal proprio conto corrente bancario, quando invece ritenevano si trattasse di un’operazione del tipo carta fedeltà o

che comunque, con l’iscrizione al servizio de quo, si potessero realizzare dei risparmi garantiti100. 179. Peraltro, la documentazione acquisita agli atti in sede di accertamento ispettivo presso le sedi italiane delle società del gruppo Webloyalty, ha evidenziato un altrettanto consistente numero di consumatori (in questo caso di poco inferiori al centinaio) che hanno presentato esposti e denunce sia ai Comandi dei Carabinieri che alla Polizia di Stato e ai compartimenti della Polizia Postale dislocati sul territorio nazionale. 180. I dati acquisiti nel corso dell’istruttoria confermano poi che un rilevantissimo numero di consumatori, tra il mese di ottobre 2011 e il mese di aprile 2013, ha richiesto la disattivazione del servizio stesso ([omissis], pari ad oltre il 62% di coloro che avevano inizialmente aderito al

100 Vedi precedente nota n. 7 in cui si riportano, a titolo esemplificativo, stralci di alcune significative segnalazioni pervenute all’Autorità.

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programma) che non avevano richiesto ed al quale si erano iscritti in modo del tutto inconsapevole. 181. Le evidenze acquisite, inoltre, hanno ancor di più messo in luce la particolare gravità della condotta in esame se si considera che attraverso tale pratica tutte le Parti del procedimento hanno percepito consistenti corrispettivi a fronte di una somma assolutamente inconsistente riconosciuta al consumatore (cfr. precedente punto III, paragrafo 65, lettera e)). 182. Dette iscrizioni, si ribadisce, sono state tutte indotte da Webloyalty, con la partecipazione attiva degli importanti operatori on line coinvolti nel procedimento, proponendo la “falsa” possibilità di ottenimento di un bonus di 10/20 € in conseguenza dell’acquisto effettuato sul sito degli operatori stessi e senza onere alcuno. 183. Alla luce di quanto esposto, in conformità al parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, si ritiene che rientri nella diligenza dei professionisti, nel caso di specie tutti importanti e rinomati operatori nel settore dell’e-commerce e compagnie aeree ritenute affidabili e molto note sul mercato, fornire ai consumatori, in modo chiaro e trasparente, tutte le informazioni di cui necessitano al fine di poter effettuare una scelta commerciale consapevole rispetto all’adesione o meno ad un servizio a pagamento. Pertanto, la pratica oggetto di esame, descritta al punto II del presente provvedimento, è da ritenersi contraria alla diligenza professionale in violazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo, dal momento che, nel caso di specie, non si riscontra da parte di tutti i professionisti coinvolti, il normale grado di competenza e attenzione che ragionevolmente ci si può attendere, avuto riguardo alla qualità dei professionisti stessi e alle caratteristiche dell’attività svolta. La condotta posta in essere da Webloyalty, Ryanair, Alitalia, Airone, TicketOne, eDreams e eBay, oltre ad essere corredata da numerosi profili ingannevoli ed omissivi, è quindi da considerarsi aggressiva e in violazione dell’articolo 26, comma 1, lettera h), del Codice del Consumo, in quanto idonea ad indurre il consumatore ad aderire ad un servizio in abbonamento con addebito mensile automatico di 12 euro, nella falsa convinzione di poter ricevere un premio (il bonus) in virtù dell’acquisto appena effettuato sul sito delle società intrattenenti rapporti commerciali con i professionisti.

VI. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

184. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 di euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 185. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’art. 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’art. 27, comma 13, del Codice del Consumo: in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dalle imprese per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche delle imprese stesse. 186. Con riguardo alla gravità della violazione posta in essere da Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International Srl, si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione del professionisti, società operanti a livello europeo nella commercializzazione di programmi di sconti

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e shopping online, con un fatturato rilevante, nonché dell’idoneità della pratica a raggiungere un numero considerevole di consumatori in ragione del mezzo utilizzato (nel caso di specie, il sito Internet di cui è registrant – www.acqistierisparmi.it – ed i siti Internet di principali operatori di e-commerce e vettori aerei europei) e dell’ampia diffusione delle procedure on-line di prenotazione e acquisto di beni e servizi. La pratica, peraltro, ha arrecato un apprezzabile pregiudizio economico per i consumatori e generato consistenti ricavi per i professionisti che trattengono una parte rilevante delle quote di iscrizione al servizio in base ai diversi sistemi di remunerazione concordati con le altre società Parti del procedimento. 187. La gravità della pratica si apprezza ulteriormente per gli elementi di aggressività in essa ravvisati, con particolare riguardo al considerevole numero di consumatori che sono risultati iscritti al servizio in abbonamento senza averne consapevolezza sulla base della convinzione, in essi falsamente ingenerata, di aver vinto un premio (il bonus) in virtù dell’acquisto appena effettuato sul sito di una delle altre società Parti del procedimento. 188. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere dal mese di ottobre 2011 ed è proseguita quantomeno fino al mese di dicembre 2013, tenuto conto che i professionisti hanno reso noto di avere apportato una serie di modifiche alla pratica commerciale volte ad eliminare le criticità evidenziate nella comunicazione d'avvio del procedimento e che tutte le società Parti del procedimento hanno acconsentito alle variazioni apportate al banner ospitato sui propri siti Internet. In particolare, si è intervenuto sia sul banner di proposta del servizio che nella relativa pagina di iscrizione. 189. Sulla base di tali elementi, nonché tenendo conto delle misure adottate per correggere la presentazione del servizio anche modificando i rapporti con le imprese Parti del procedimento, dettagliatamente descritte al precedente punto III, n. 3), lettera g), del presente provvedimento, si ritiene di applicare alle società Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International srl facenti parte del gruppo Webloyalty una sanzione amministrativa pecuniaria nella misura di ottocentocinquantamila (850.000) euro in solido. 190. Considerato le condizioni di bilancio estremamente negative della società Webloyalty International Sàrl, si ritiene di ridurre l’importo della sanzione nella misura di cinquantamila (50.000) euro, applicando alle suddette società la sanzione nella misura di ottocentomila (800.000) euro in solido. 191. Con riguardo alla gravità della violazione posta in essere da Ryanair Ltd, si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione del professionista, uno dei principali vettori aerei europei, con un fatturato rilevante e in condizioni economiche positive, nonché dell’idoneità della pratica a raggiungere un numero considerevole di consumatori in ragione del mezzo utilizzato (il sito Internet della società) e dell’ampia diffusione delle procedure on-line di prenotazione e acquisto dei propri servizi di trasporto aereo. 192. La pratica, peraltro, ha arrecato un apprezzabile pregiudizio economico e, per il tramite del sito di Ryanair, indotto in errore un numero elevatissimo di consumatori come risultato dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento, nonché generato consistenti ricavi per il professionista in virtù del sistema di remunerazione concordato con Webloyalty. 193. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere dal mese di ottobre 2011 ed è proseguita quantomeno fino al mese di dicembre 2013 tenuto conto che il professionista ha accettato di apportare le

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modifiche proposte da Webloyalty sul banner di proposta del servizio ospitato sul proprio sito Internet. 194. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo base della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a Ryanair Ltd nella misura di quattrocentomila (400.000) euro. 195. Deve infine considerarsi l’esistenza della circostanza aggravante della recidiva, in quanto Ryanair Ltd risulta già destinataria di altri provvedimenti adottati dall’Autorità in applicazione

delle disposizioni del Codice del Consumo in materia di pratiche commerciali scorrette101. Tenuto conto di questi aspetti si ritiene pertanto congruo determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria nella misura di quattrocentoventimila (420.000) euro. 196. Con riguardo alla gravità della violazione posta in essere da Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. e Airone S.p.A., si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione dei professionisti, vettori di linea che hanno continuato l’attività della precedente compagnia di bandiera; Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A., in particolare, che risulta tuttora il principale vettore aereo presente in Italia e con un fatturato rilevante. Si considera, inoltre, l’idoneità della pratica a raggiungere un numero considerevole di consumatori in ragione del mezzo utilizzato (il sito Internet della società) e dell’ampia diffusione delle procedure on-line di prenotazione e acquisto dei propri servizi di trasporto aereo. 197. La pratica, peraltro, ha arrecato un apprezzabile pregiudizio economico per i consumatori e, come risultato dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento, generato consistenti ricavi per il professionista in virtù del sistema di remunerazione concordato con Webloyalty. 198. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere da entrambe le società dal mese di dicembre 2012 ed è proseguita quantomeno fino al mese di dicembre 2013, tenuto conto che i professionisti hanno accettato di apportare le modifiche proposte da Webloyalty sul banner di proposta del servizio ospitato sui propri siti Internet. 199. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo base della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. nella misura di 165.000 € (centosessantacinquemila euro) e alla società Airone S.p.A. nella misura di 35.000 € (trentacinquemila euro). 200. Dal momento che, nel caso di specie, entrambi i professionisti presentano condizioni economiche di bilancio estremamente negative, si ritiene di ridurre l’importo della sanzione nella misura di 40.000 € (quarantamila euro) alla società Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. e nella misura di 10.000 € (diecimila euro) alla società Airone S.p.A.. 201. Deve infine considerarsi, per quanto concerne la società Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A., l’esistenza della circostanza aggravante della recidiva, in quanto Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. risulta già destinataria di altri provvedimenti adottati dall’Autorità in applicazione delle disposizioni del Codice del Consumo in materia di pratiche commerciali

101 Cfr. delibera n. 22511 del 15 giugno 2011 sul caso PS892 - Ryanair, in Bollettino n.24/2011 e delibere di inottemperanza n. 23613 del 30 maggio, IP117 - Ryanair in Bollettino n.22/2012 e IP117B delibera n. 24290 del 27 marzo 2013, Bollettino n. 15/2013.

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scorrette102. Si ritiene, pertanto, di aumentare per quest’ultima l’importo della sanzione nella misura di 20.000 € (ventimila euro). 202. Sulla base degli elementi acquisiti si ritiene, pertanto, di applicare una sanzione di 145.000 € (centoquarantacinquemila euro) euro ad Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. e una sanzione di venticinquemila (25.000) euro ad Airone S.p.A.. 203. Con riguardo alla gravità della violazione posta in essere da Vacaciones eDreams S.L., si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione del professionista, un’agenzia turistica on line la cui attività è basata sull’offerta di voli, hotel e pacchetti turistici mediante l’utilizzo di tecnologie per la ricerca, con un fatturato rilevante e in condizioni economiche positive, nonché dell’idoneità della pratica a raggiungere un numero considerevole di consumatori in ragione del mezzo utilizzato (il sito Internet www.edreams.it) e dell’ampia diffusione delle procedure on-line di prenotazione e acquisto di servizi e pacchetti turistici. 204. La pratica, peraltro, ha arrecato un apprezzabile pregiudizio economico e, per il tramite del sito di eDreams, indotto in errore un numero elevato di consumatori come risultato dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento, nonché generato consistenti ricavi per il professionista in virtù del sistema di remunerazione concordato con Webloyalty. 205. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la

pratica commerciale è stata posta in essere da febbraio 2012 a quantomeno dicembre 2013103, tenuto conto che il professionista ha accettato di apportare le modifiche proposte da Webloyalty sul banner di proposta del servizio ospitato sul sito Internet www.edreams.it. 206. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare una sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a Vacaciones eDreams S.L. nella misura di duecentoventimila (220.000) euro. 207. Con riguardo alla gravità della violazione posta in essere da eBay (UK) Ltd, si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione del professionista, società del Gruppo eBay che si occupa della raccolta e gestione degli spazi pubblicitari delle varie piattaforme europee (eBay.it, eBay.fr, eBay.co.uk, ecc.) di compravendita online, con un fatturato rilevante e in condizioni economiche positive, nonché dell’idoneità della pratica a raggiungere un numero considerevole di consumatori in ragione del mezzo utilizzato (il sito Internet www.ebay.it) e dell’ampia diffusione delle procedure di compravendita online. 208. La pratica, peraltro, ha arrecato un apprezzabile pregiudizio economico per i consumatori e, come risultato dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento, generato apprezzabili ricavi per il professionista in virtù dei corrispettivi derivanti riconosciuti da Webloyalty. 209. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere da giugno 2012 a aprile 2013, momento in cui il professionista ha interrotto unilateralmente i rapporti commerciali con Webloyalty.

102 Cfr. delibera n. 24586, del 29 ottobre 2013, sul caso PS7771 “ALITALIA-CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO”, in Boll. n. 45/13 e la delibera n. 22343 del 28 aprile 2011 sul caso PS5530 - Alitalia-Commissioni pagamento con carta di credito, in Boll. n. 17/11. 103 Rileva, infatti, ai fini del calcolo della durata, la data in cui è stata accertata la presenza del link al sito www.acquistierisparmi.it, le cui modalità grafiche sono apparse del tutto assimilabili a quelle del banner. Cfr. precedente nota n. 62 e l’immagine n. 5.

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210. Sulla base di tali elementi, ed in particolare attesa la minore gravità della pratica in questione, si ritiene di determinare una sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a eBay (UK) Ltd nella misura di ventimila (20.000) euro. 211. Con riguardo alla gravità della violazione posta in essere da TicketOne S.p.A., si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione del professionista, un'azienda leader nella fornitura di servizi e sistemi per la gestione della biglietteria per spettacoli, manifestazioni culturali ed eventi sportivi e nel campo della prenotazione e vendita per conto terzi di titoli di ingresso, con un fatturato rilevante e in condizioni economiche positive, nonché dell’idoneità della pratica a raggiungere un numero considerevole di consumatori in ragione del mezzo utilizzato (il sito Internet della società) e dell’ampia diffusione delle procedure on-line di prenotazione e acquisto di biglietti, per eventi di cultura, spettacolo e sport. 212. La pratica, peraltro, ha arrecato un apprezzabile pregiudizio economico per i consumatori e, come risultato dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento, generato apprezzabili ricavi per il professionista in virtù del sistema di remunerazione concordato con Webloyalty. 213. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere da gennaio a, quantomeno, dicembre 2013, tenuto conto che il professionista ha accettato di apportare le modifiche proposte da Webloyalty sul banner di proposta del servizio ospitato sul proprio sito Internet. 214. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo base della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a TicketOne S.p.A. nella misura di trentamila (30.000) euro. 215. Deve infine considerarsi l’esistenza della circostanza aggravante della recidiva, in quanto TicketOne S.p.A. risulta già destinataria di altri provvedimenti adottati dall’Autorità in applicazione delle disposizioni del Codice del Consumo in materia di pratiche commerciali

scorrette104. Tenuto conto di questi aspetti si ritiene pertanto congruo determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria nella misura di cinquantamila (50.000) euro.

RITENUTO, pertanto, in conformità al parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20 e 26, comma 1, lettera h), del Codice del Consumo in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea a condizionare indebitamente il consumatore ed a limitarne considerevolmente la libertà di scelta;

DELIBERA

a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalle società Webloyalty International Sàrl, Webloyalty International S.r.l., Ryanair Ltd., Alitalia — Compagnia Aerea Italiana S.p.A., Airone S.p.A., Vacaciones eDreams, S.L., eBay (UK) Ltd e TicketOne S.p.A., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, e 26, comma 1, lettera h), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione;

104 Cfr. delibera n. n. 22915, del 26 ottobre 2011, sul caso PS3049 - PREZZI SPETTACOLI MUSICALI-DIRITTO DI PREVENDITA, in Boll. n. 43/2011.

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b) di irrogare alle società Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International S.r.l., una sanzione amministrativa pecuniaria di ottocentomila € (800.000 euro); c) di irrogare alla società Ryanair Ltd., una sanzione amministrativa pecuniaria di quattrocentoventimila € (420.000 euro); d) di irrogare alla società Alitalia — Compagnia Aerea Italiana S.p.A., una sanzione amministrativa pecuniaria di centoquarantacinquemila € (145.000 euro); e) di irrogare alla società Airone S.p.A., una sanzione amministrativa pecuniaria di venticinquemila € (25.000 euro); f) di irrogare alla società Vacaciones eDreams, S.L., una sanzione amministrativa pecuniaria di duecentoventimila € (220.000 euro); g) di irrogare alla società eBay (UK) Ltd, una sanzione amministrativa pecuniaria di ventimila € (20.000 euro); h) di irrogare alla società TicketOne S.p.A., una sanzione amministrativa pecuniaria di cinquantamila € (50.000 euro); i) che i professionisti comunichino all’Autorità, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica del presente provvedimento, le iniziative assunte in ottemperanza alle diffida di cui alla lettera a). Le sanzioni amministrative di cui alle precedenti lettere b), c), d), e), f), g) e h) devono essere pagate entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al decreto legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente, con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ai sensi dell'art. 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al

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concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza al provvedimento l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PS6904 - OBIETTIVO EUROPA-INVIO BUONI VACANZA NON RICHIESTI Provvedimento n. 24793

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 12 febbraio 2014;

SENTITO il Relatore Dottor Salvatore Rebecchini;

VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO l’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha aumentato il massimo edittale della sanzione a 5.000.000 euro;

VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

VISTI gli atti del procedimento;

I. LE PARTI

1. Obiettivo Europa di Vincenzo Antonio Lammoglia & C. S.a.s. (d’ora in poi “Obiettivo Europa”), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società ha come oggetto sociale la diffusione di prodotti editoriali e svolge attività di intermediazione turistica. 2. Euroservice S.a.s. di Lammoglia Vincenzo Antonio & C. (di seguito “Euroservice”), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società si occupa della commercializzazione di vacanze e soggiorni sia in Italia che all'estero e può svolgere qualsiasi operazione mobiliare, immobiliare, commerciale, finanziaria e di credito, ivi compresa l’attività di recupero crediti. 3. CBS di Lammoglia Vincenzo Antonio s.a.s. (di seguito “CBS”), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società si occupa della commercializzazione di vacanze e soggiorni sia in Italia che all'estero e può svolgere qualsiasi operazione mobiliare, immobiliare, commerciale, finanziaria e di credito, ivi compresa l’attività di recupero crediti. 4. Le predette società sono tutte riconducibili ad una persona fisica, il sig. Vincenzo Antonio Lammoglia, in qualità di socio accomandatario e di rappresentante legale delle stesse. 5. La situazione patrimoniale delle società Parti del presente procedimento non è nota essendo le

suddette imprese non più operative1. 6. Le associazioni di consumatori Adiconsum, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, in qualità di segnalanti.

1 Docc. 38 e 39: dal 21 novembre 2013 tutta la documentazione delle società coinvolte è stata sottoposta a sequestro a seguito del decreto di perquisizione e nomina di un difensore di fiducia dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri nei confronti del sig. Lammoglia.

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II. LA PRATICA COMMERCIALE

7. Secondo le segnalazioni pervenute nel periodo compreso tra il mese di dicembre 20102 e il mese

di gennaio 20133 da parte di associazioni di consumatori e di singoli consumatori e in base alle informazioni acquisite attraverso la collaborazione della Guardia di Finanza – Nucleo Speciale

Tutela mercati Gruppo Antitrust4 ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo, le Parti avrebbero posto in essere una pratica commerciale articolata nelle due condotte di seguito delineate: Condotta sub A): diffusione di informazioni commerciali ingannevoli attraverso attività di telemarketing e il servizio postale per sollecitare i consumatori all’accettazione di “buoni vacanza” asseritamente “senza impegno”.

8. Obiettivo Europa ed Euroservice5 avrebbero svolto un’attività di telemarketing indirizzata

prevalentemente a persone fisiche titolari di partita IVA6 al fine di convincere i destinatari a ricevere la visita di un agente per ottenere informazioni sui servizi turistici offerti dalle suindicate società. 9. Contrariamente a quanto assicurato nel corso della telefonata dall’operatore circa il “carattere

non vincolante dell’offerta” 7, i consumatori contattati avrebbero poi ricevuto per posta un plico, senza la preannunciata visita dell’agente commerciale presso il proprio domicilio, contenente una lettera con allegati alcuni “buoni vacanza”, con la comunicazione che da “intese telefoniche” si sarebbe concluso un contratto a distanza. In alcuni casi la spedizione dei buoni vacanza emessi da

Obiettivo Europa8 non sarebbe neanche stata preceduta dalla telefonata di “aggancio”. Condotta sub B): invio di insistenti solleciti di pagamento per servizi turistici non richiesti consapevolmente, anche a mezzo di citazione in giudizio dinanzi al Giudice di Pace non competente territorialmente. 10. Dopo la telefonata e l’invio dei “buoni vacanza”, i destinatari avrebbero ricevuto insistenti solleciti di pagamento seguiti da atti di citazione in giudizio dinanzi ad un giudice di pace territorialmente non competente e lontano dal luogo di residenza o di domicilio dei convenuti (il Giudice di Pace presso il Tribunale di Roma, sezione distaccata di Ostia), da parte delle società di recupero crediti facenti capo al Signor Lammoglia (le società Euroservice e CBS), per indurli al pagamento dei servizi turistici mai richiesti.

2 Doc. 1 3 Doc. 22 4 Doc. 23 5 Doc. 15, all. n. 1 6 Doc. 23: dichiarazione a verbale resa dal legale del professionista incaricato del recupero crediti al Nucleo Speciale Tutela Mercati, Gruppo Antitrust della Guardia di Finanza 7 Tra le numerose segnalazioni, si citano i docc. n. 6, 11, 13, 20. 8 Doc. nn. 13, 14, 15, 16, 18, 21, 22, 25

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III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO

1) L’iter del procedimento

11. In data 17 gennaio 2013 e successiva integrazione del 7 febbraio 2013 è stata richiesta la collaborazione del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza a seguito di alcune segnalazioni di associazioni di consumatori e di notizie apprese da articoli di stampa in merito all’attività svolta da Obiettivo Europa e dalle società di recupero crediti Euroservice e CBS facenti

capo al signor Vincenzo Antonio Lammoglia9. 12. In data 30 aprile 2013 il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza ha prodotto

le informazioni richieste10. 13. Il 16 settembre 2013 è stato comunicato alle società Obiettivo Europa, Euroservice, CBS e al signor Vincenzo Antonio Lammoglia, quale legale rappresentante pro tempore delle suddette società, l’avvio del procedimento istruttorio per possibile violazione degli artt. 20, 21, 22, 23, lettera v), 24, 25, lettera e) e 26, lettera f), del Codice del Consumo. 14. Il 20 settembre 2013 sono state rese parti del procedimento le associazioni di consumatori segnalanti Adiconsum, Lega Consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale Consumatori. 15. In sede di comunicazione di avvio dell’istruttoria veniva in particolare ipotizzata la scorrettezza della condotta sub A) che si sarebbe sostanziata, nell’iniziale attività di telemarketing finalizzata alla successiva consegna per posta dei “buoni vacanza”, omettendo di informare i consumatori sulle condizioni e sui limiti di fruizione dei servizi turistici proposti, nonché sull’oggetto e sulle modalità di adesione ad un contratto asseritamente avvenuto a distanza. Riguardo alla condotta sub B), essa consisteva nell’invio di insistenti solleciti di pagamento per offerte turistiche mai richieste, arrivando alla strumentale convocazione in giudizio dinanzi ad un foro territorialmente incompetente. 16. Il 31 ottobre 2013 è stata richiesta di nuovo la collaborazione al Nucleo Speciale Tutela

Mercati della Guardia di Finanza per rimettere ai professionisti la comunicazione di avvio11 e per acquisire ulteriori elementi informativi e documentazione. 17. Il 18 dicembre 2013 il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza ha rappresentato di avere notificato in data 11 dicembre 2013 la comunicazione di avvio dell’istruttoria al Signor Lammoglia Vincenzo Antonio, quale socio accomandatario e legale rappresentante di Obiettivo Europa, Euroservice e CBS. 18. Il 19 dicembre 2013 è stata comunicata alle Parti la data di conclusione della fase istruttoria ai

sensi dell’art. 16, comma 1, del Regolamento, fissata al giorno 7 gennaio 201412. 19. In data 7 gennaio 2014 il Signor Lammoglia ha formulato istanza di proroga del termine di conclusione del procedimento, a causa del sequestro giudiziario di tutta la documentazione aziendale nell’ambito di un procedimento penale in corso “fino al momento in cui il menzionato

9 Docc. 17 e 17bis. 10 Doc. 23 11 Infatti, nelle date 18 e 19 settembre 2013 tutte le comunicazioni di avvio sono ritornate al mittente perché le società sono risultate sconosciute o trasferite ad altri indirizzi. 12 Doc. 39.

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materiale verrà rimesso nella disponibilità dello scrivente” Tale istanza è stata rigettata in pari

data13.

2) Le evidenze acquisite

Condotta sub A)

20. Dalle numerose segnalazioni agli atti del procedimento risulta che l’attività di telemarketing svolta da Obiettivo Europa ed Euroservice si è svolta per lo meno a partire dal mese di maggio 2010. 21. Le segnalazioni sono concordi nel riferire che nel corso della telefonata gli operatori contattavano i potenziali clienti proponendo di ricevere a casa la visita di un agente della società

che avrebbe illustrato alcune offerte pubblicitarie di pacchetti turistici14. L’utilizzo del telefono quale mezzo di aggancio è stato confermato anche dalle verifiche preistruttorie prestate dalla

Guardia di Finanza15. Durante la telefonata l’operatore ribadiva il carattere non vincolante della proposta. 22. Successivamente, i consumatori non ricevevano la visita annunciata ma un plico contenente alcuni buoni vacanza (tre o quattro a seconda del numero dei componenti familiari) che nella prima facciata riportavano le seguenti indicazioni:

BUONO VACANZA Il presente buono dà diritto ad un solo soggiorno e/o pernottamento (7 notti per 4 persone) in una delle qualsiasi Strutture Alberghiere convenzionate

….In villaggi, Residence, Ville, Appartamenti… alloggio gratuito a carico del gruppo i consumi relativi alle utenze eventuali Extra

…In hotel, Castelli, Dimore Storiche, Clubhotel… alloggio gratuito, a carico del gruppo un contributo per il pasto

23. La parte retrostante del “Buono vacanza” appariva come segue:

13 Doc. 41. 14 Tra le numerose segnalazioni, ved. docc. n. 12, 13, 14, 15, 18, 19, 20, 15 Doc. 23, Comunicazione della Guardia di Finanza: dichiarazione a verbale dell’avvocato difensore di Euroservice e di Obiettivo Europa (che già all’epoca dei fatti segnalati aveva rinunciato all’incarico) da cui risulta che sarebbe stata contattata dal sig. Lammoglia per il recupero di “circa 200 crediti” per l’acquisto di “Buoni Vacanza” da parte di “aziende e professionisti, i quali a seguito di contatti telefonici avevano prestato il proprio consenso oralmente per l’acquisto dei predetti buoni”.

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Richiesta Buono di prenotazione Buono n° Scadenza 20 nov. 2013 Dati Relativi al Titolare del Buono 2511

Nominativo E-mail

Città Tel/Fax

Destinazione e Periodi di preferenza

1 Dal Al

2 Dal Al

3 Dal Al

Compilare il Buono vacanza in tutte le sue parti ed inviarlo alla Direzione. Riceverete il Buono per la prenotazione con tutti i recapiti utili dei tour–operator convenzionati

24. I buoni vacanza non riportavano alcun tipo di informazione circa le caratteristiche, le località e le strutture convenzionate ove trascorrere la vacanza con il buono, né contenevano indicazioni circa l’identità del professionista e le condizioni economiche di fruizione degli stessi, nonché altre informazioni minime essenziali, come richiesto anche dalla normativa di settore di cui al Decreto

Legislativo 23 maggio 2011, n. 79, recante il Codice del Turismo16. 25. La lettera che accompagnava i buoni vacanza riportava nella cosiddetta “proposta di acquisto” la seguente indicazione: “Come da intese telefoniche intervenute con il nostro servizio interno di call-center provvediamo ad inviarLe, in uno alla presente, il kit completo nel pieno rispetto delle leggi vigenti in materia di vendita a distanza (DL. 206/05). (…)” [sottolineature aggiunte]. 26. La lettera continuava: “Nel dettaglio la nostra proposta, come già preannunciatole al telefono, è la seguente: 4 Buoni Vacanza Settimana in allegato Ogni Buono Vacanza settimana dà diritto ad un solo soggiorno (massimo 7 notti 8 giorni) per quattro persone, in solo pernottamento presso qualsiasi Struttura Alberghiera convenzionata (escluso alta stagione) con i Tour Operator dei quali ci avvaliamo. I Buoni vacanza possono essere ceduti, cumulabili o eventualmente divisibili per week – end previa richiesta e solo su espressa autorizzazione della Direzione del Tour Operator. Il costo complessivo dei quattro buoni è di €245,00 iva compresa. Per l’utilizzo dei Buoni vacanza seguire le seguenti istruzioni: (già riportate sulla parte inferiore degli stessi): 1 compilare il Buono vacanza in tutte le sue parti (almeno 30 gg. prima della partenza)

16 In particolare quelle di cui all’art. 37 (Informazione del turista) e art. 38 (Opuscolo informativo), secondo cui l’intermediario o l’organizzatore di un viaggio sono tenuti a fornire “per iscritto” informazioni di carattere generale concernenti sia le condizioni e le relative formalità per l’effettuazione del viaggio e del soggiorno e, prima dell’inizio del viaggio, tutte quelle informazioni da comunicare al turista circa gli orari, la località il programma di viaggio, i recapiti e i dati identificativi dei mezzi di trasporto e delle strutture turistiche recettive, il prezzo, l’itinerario, ecc.

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2 inviarlo (anche via e-mail) alla nostra Direzione la quale provvederà ad inviarVi il Buono per la Prenotazione ed il catalogo con i recapiti dell’ufficio booking che le fornirà in tempo reale l’elenco completo delle località, strutture alberghiere ed eventuali dettagli circa linee aeree, traghetti, etc.” [sottolineature aggiunte]. 27. La lettera è seguita dalla firma illeggibile della Direzione Commerciale e dalle seguenti indicazioni, tra le altre, sull’esercizio del diritto di recesso “da esercitarsi entro 10 gg lavorativi anche via e-mail o fax, secondo quanto al Decreto Legislativo 206/2005 e analoga comunicazione va inoltrata in caso di contenuto difforme da quanto illustrato nella presente proposta” [sottolineatura aggiunta] 28. La totale assenza di informazioni circa i programmi di viaggio e l’identità delle strutture ricettive e del professionista è quindi confermata dal contenuto della lettera di accompagnamento dei buoni vacanza. 29. Infine, risulta agli atti che il professionista ha intenzionalmente posto in essere le contestate condotte indirizzandole prevalentemente a persone fisiche titolari di partita IVA, al fine di eludere la normativa di cui all’art. 63 del Codice del Consumo che dispone che il Foro competente è quello

del luogo di residenza o del domicilio del consumatore17 (cfr. condotta sub B) infra).

Condotta sub B)

30. Dopo la telefonata e la ricezione del plico con i buoni vacanza, seguivano insistenti richieste di

pagamento18 e, in caso di esito negativo, una citazione in giudizio davanti al Giudice di Pace del Tribunale di Roma – sezione distaccata di Ostia, giudice diverso da quello di residenza dei

destinatari, da parte di una delle società di recupero crediti facenti capo al Signor Lammoglia19. 31. Dagli atti risultano essere state spedite circa 300 notificazioni di atti di citazione in giudizio

dinanzi al sopra indicato giudice di pace, ad istanza di Euroservice20, da cui risulta la richiesta di somme d’importo variabile da €245 a €392, a titolo di recupero di crediti per un asserito ordine di “Buoni vacanza” effettuato “a seguito di intesa telefonica intervenuta con il personale dell’Agenzia Obiettivo Europa (ai sensi dell’art. 50 Cod. del Consumo)” per cui “la medesima Agenzia provvedeva ad inviare (ai sensi dell’art. 64 Cod. del consumo) quanto ordinato a mezzo di plico postale all’indirizzo indicato dal convenuto e regolarmente ricevuto (in atti)”. 32. Gli atti di citazione spediti ai destinatari risultano non essere stati mai iscritti a ruolo a causa

della mancata richiesta del professionista.21 33. Dagli atti di citazione emerge che i convenuti sono ritenuti debitori dalla società di recupero dei crediti per “debito insoluto”, in quanto “a seguito del mancato esercizio del diritto di recesso entro i 10 gg. dal ricevimento del bene, il contratto si è regolarmente concluso e perfezionato tra

17 Doc. 23, Comunicazione della Guardia di Finanza: dichiarazione a verbale dell’avvocato difensore di Euroservice e di Obiettivo Europa, cit. ,: “Il Sig. Lammoglia mi sottolineò che i convenuti erano tutti titolari di partita I.V.A., e pertanto, era possibile citarli presso il foro territorialmente competente per il creditore, e mi indicava per facilità l’ufficio notifiche della Corte d’Appello, sezione distaccata di Ostia” [sottolineatura aggiunta]. 18 Doc. 13 19 Docc. n. 13, 20, [indicare i numerosi documenti allegati alle varie segnalazioni. 20 Doc. 23, verbale della Guardia di Finanza: dichiarazioni messe a verbale del funzionario dirigente facente funzioni del N.U.E.P. (Uff. Notificazioni Esecuzioni e Protesti). 21 Doc. 23: dichiarazione a verbale della Guardia di Finanza da parte del Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace del Tribunale di Roma – sezione distaccata di Ostia.

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le parti” e che, “il convenuto non ha adempiuto all’obbligazione relativa al pagamento del prezzo nei termini indicati” e perché “ogni tentativo per il recupero bonario dell’importo suddetto è reso vano”.

34. La condotta sub B) si sarebbe realizzata partire dal mese di luglio 201022 e risulta cessata il 30

gennaio 201323, data ultima di fissazione della prima udienza davanti al giudice di pace del Tribunale di Roma – sezione distaccata di Ostia.

3) Le argomentazioni difensive della Parte

35. Con comunicazione pervenuta il 7 gennaio 2014 il signor Lammoglia ha rappresentato che si trova nella “impossibilità di produrre sia la documentazione da voi richiesta che qualsivoglia altra documentazione relativa all’attività da me svolta, perché la stessa è stata sottoposta a provvedimenti di sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria di Roma (all’esito di perquisizione presso l’ufficio, all’epoca in uso….)”. In particolare, la documentazione societaria delle Parti è stata sottoposta a sequestro in data 21 novembre 2013 nell’ambito di un procedimento penale in

corso24.

IV. PARERE DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

36. Poiché la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento è stata diffusa attraverso telemarketing per contattare inizialmente i potenziali fruitori dei “buoni vacanza” offerti da Obiettivo Europa, in data 8 gennaio 2014 è stato richiesto il parere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell’art. 27, comma 6, del Codice del Consumo. Con parere pervenuto in data 6 febbraio 2014, la suddetta Autorità ha ritenuto che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, 22, 23, lettera v), 24, 25, lettera e), e 26, lettera f), del Codice del Consumo in quanto dalle condotte commerciali in esame emergono ictu oculi numerosi profili di scorrettezza, ingannevolezza ed aggressività e, quindi, la loro consapevole preordinazione da parte dei professionisti ad ottenere un indebito pagamento per servizi turistici non richiesti, anche attraverso l’invio di numerose infondate richieste di pagamento e messa in mora, nonché la minaccia di azioni legali, anche tramite atti di citazione avanti un giudice di pace non competente per territorio e, in ogni caso, lontano dal domicilio del consumatore convenuto.

V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

37. In via preliminare, al caso di specie si considera pienamente applicabile il Codice del consumo e le tutele che lo stesso riserva ai consumatori. Si ritiene, infatti, che la circostanza che i destinatari delle condotte censurate siano titolari di partita IVA e in alcuni casi siano titolari di un piccolo esercizio commerciale non muta la loro natura di “consumatori” nel momento in cui operano una scelta di consumo (quale è la scelta di una vacanza) rivolta a beni e servizi non strumentali rispetto

22 Doc. 15 23 Docc. n. 13, 20, 21, 25, da cui emerge che l’ultima data di convocazione in giudizio è stata fissata al 30 gennaio 2013. 24 Doc. 38, Proc. Penale n. 5095/13 mod. 21, avviato a seguito di autonoma attività info-investigativa della Compagnia della Guardia di Finanza di Nettuno.

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alla loro attività economica. Peraltro nella stessa lettera che accompagnava il plico il professionista faceva riferimento al Codice del consumo in più parti: “il kit completo nel pieno rispetto delle leggi vigenti in materia di vendita a distanza (DL. 206/05)” e , in relazione all’esercizio del diritto di recesso, è “da esercitarsi entro 10 gg lavorativi anche via e-mail o fax, secondo quanto al Decreto Legislativo 206/2005”. 38. Prima di procedere alle valutazioni di merito appare, inoltre, necessario svolgere alcune considerazioni preliminari volte all’individuazione dei soggetti ai quali imputare la responsabilità della pratica commerciale in esame, con riferimento alle società in accomandita semplice Obiettivo Europa, Euroservice e CBS nonché il signor Vincenzo Antonio Lammoglia, quale socio accomandatario delle predette società. 39. Dalle risultanze istruttorie è emerso che le società Obiettivo Europa ed Euroservice hanno svolto un’attività di telemarketing per la promozione dei “buoni vacanza”, a cui è seguita la spedizione postale degli stessi voucher, emessi da Obiettivo Europa, con l’invito a pagare il prezzo dei buoni ricevuti sostenendo l’avvenuta stipula di un contratto a distanza (condotta sub A). 40. Il mancato pagamento dei “buoni vacanza” recapitati agli inconsapevoli destinatari era seguito da numerosi solleciti di pagamento e successivi atti di citazione in giudizio dinanzi ad un giudice di pace territorialmente non competente, da parte delle società di recupero crediti CBS e Euroservice, il cui socio accomandatario è il signor Vincenzo Antonio Lammoglia (condotta sub B).

41. Alla luce delle suesposte argomentazioni e tenuto conto di quanto risulta in atti25, la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento è, pertanto, attribuibile alle società Obiettivo Europa, Euroservice e CBS e al signor Vincenzo Antonio Lammoglia, quale socio accomandatario delle suindicate società. 42. Ciò premesso, nel merito, giova osservare che le condotte contestate, considerate nel loro insieme, sono funzionalmente connesse ed integrano un’unica pratica scorretta riconducibile ad una sola strategia commerciale, attuata da Obiettivo Europa e dalle altre società di recupero crediti facenti capo al signor Lammoglia. 43. Con riguardo alla condotta sub A), i professionisti hanno realizzato uno schema commerciale che lasciava intendere, per le modalità oscure e confusorie che lo distinguevano, che si trattasse di una semplice iniziativa di promozione pubblicitaria e non una vera proposta contrattuale a carattere oneroso. L’articolato meccanismo di inganno consisteva, dapprima, in un contatto telefonico volta a presentare “senza impegno” e previa una visita a domicilio da parte di un agente commerciale della società, la possibilità di acquistare “buoni vacanza” da utilizzare presso località e strutture turistiche non definite. Né la telefonata né il contenuto del plico consentivano ai consumatori di capire di avere stipulato un contratto a distanza, con la conseguenza che essi non esercitavano il diritto di recesso entro i dieci giorni indicati. 44. In dettaglio, i professionisti avrebbero omesso informazioni commerciali importanti per le scelte economiche dei consumatori, quali: le caratteristiche, il prezzo, la disponibilità delle offerte turistiche, l’ubicazione geografica delle strutture convenzionate, l’identità del professionista e i termini di fruizione dei buoni vacanze offerti, in dispregio anche dei minimi requisiti informativi richiesti dalla normativa di settore.

25 Doc. 23, verbale del 30 aprile 2013 trasmesso dal Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza.

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45. Nel caso di specie sono state proposte al telefono offerte turistiche indefinite mediante “Buoni vacanza” il cui prezzo di acquisto è stato surrettiziamente evidenziato solo dopo l’avvenuta spedizione ai destinatari dei buoni, quando si era già instaurato inconsapevolmente il vincolo contrattuale. 46. Come emerge dagli atti del procedimento, il buono vacanza recava sono una generica indicazione sull’oggetto del servizio turistico offerto: “Il presente buono dà diritto ad un solo soggiorno e/o pernottamento (7 notti per 4 persone) in una delle qualsiasi Strutture Alberghiere convenzionate….In villaggi, Residence, Ville, Appartamenti……In hotel, Castelli, Dimore Storiche, Clubhotel…” accennando in modo sommario all’esistenza di oneri per consumi, pasti ed extra. 47. La parte retrostante del “Buono vacanza” non forniva maggiori chiarimenti, dal momento che precisava che solo dopo il reinvio dello stesso con l’indicazione delle date e delle destinazioni preferite il consumatore avrebbe ricevuto i recapiti dei tour operator convenzionati. 48. A tale proposito, la lettera che accompagnava i suddetti buoni lasciava chiaramente intendere che ci si trovava ancora in una fase prenegoziale (“proposta di acquisto”, “la nostra proposta …. è la seguente”) e confermava che nessuna prenotazione era ancora definita e che le informazioni relative al servizio turistico prescelto (tour operator, catalogo, strutture alberghiere, traghetti e voli) sarebbero state rese solo in seguito al re-invio del buono compilato (la “Direzione [] provvederà ad inviarVi il Buono per la Prenotazione ed il catalogo con i recapiti dell’ufficio booking che le fornirà in tempo reale l’elenco completo delle località, strutture alberghiere ed eventuali dettagli circa linee aeree, traghetti, etc.”). 49. Oscuro e confusorio appariva inoltre il testo della lettera nella parte in cui, unitamente al recesso, indicava che “analoga comunicazione va inoltrata in caso di contenuto difforme da quanto illustrato nella presente proposta”. 50. Con riguardo alla condotta sub B) risulta agli atti del procedimento che il mancato pagamento dei “buoni vacanza”, ritenuto dai professionisti un “debito insoluto”, attivava un flusso di insistenti solleciti di pagamento - tramite le proprie società di recupero crediti CBS ed Euroservice - con minacce di intraprendere un’azione giudiziaria di recupero dei crediti e, da ultimo, l’invio di un atto di citazione in giudizio presso la sede di un giudice di pace sistematicamente diversa da quelle

del convenuto, con il pretesto che non si trattasse di consumatori ma di titolari di partita IVA26. 51. Tenuto conto che, ai sensi dell’art. 63 del Codice del Consumo il Foro competente è quello del luogo di residenza o del domicilio del consumatore, in tal modo i professionisti avrebbero palesato ai consumatori il rischio di subire ulteriori disagi ed oneri gravosi, dovendo la parte convenuta costituirsi davanti ad un Tribunale lontano dalla propria dimora, sostenendo costi e spese aggiuntive, anche di domiciliazione presso lo studio di un legale di fiducia. 52. Le Parti coinvolte, in realtà, hanno spedito circa 300 notificazioni di atti di citazione in giudizio, atti che tuttavia risultano non essere stati mai iscritti a ruolo dalla società di recupero

crediti27.

26 Doc. 23, Comunicazione della Guardia di Finanza: dichiarazione a verbale dell’avvocato difensore di Euroservice e di Obiettivo Europa, cit. ,: “Il Sig. Lammoglia mi sottolineò che i convenuti erano tutti titolari di partita I.V.A., e pertanto, era possibile citarli presso il foro territorialmente competente per il creditore, e mi indicava per facilità l’ufficio notifiche della Corte d’Appello, sezione distaccata di Ostia”. 27 Doc. 23:dichiarazione a verbale della Guardia di Finanza da parte del Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace del Tribunale di Roma – sezione distaccata di Ostia: “In ambito civile l’iscrizione a ruolo di un procedimento a udienza fissa ,

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53. L’informativa sul giudice di pace competente risulta dunque ingannevole in quanto volta a distogliere il consumatore dal far valere i propri diritti, inducendolo a pagare quanto indebitamente richiesto per non incorrere in spese maggiori. 54. La pratica in esame è da ritenersi scorretta anche sotto il profilo della diligenza professionale ragionevolmente esigibile dai professionisti, con specifico riferimento al livello di competenza e attenzione richiesto a chi offre servizi turistici, tenuto conto anche della normativa di settore (Decreto Legislativo n. 79/2011, recante il Codice del Turismo) che impone agli operatori turistici un particolare onere informativo in ordine ai pacchetti vacanze offerti. 55. In conclusione, la pratica commerciale oggetto di contestazione risulta scorretta in quanto caratterizzata da informazioni ingannevoli e omissioni informative sia sul contenuto dell’offerta sia sui diritti dei consumatori, in violazione degli artt. 20, 21, 22 e 23, lettera v), del Codice del Consumo.

VI. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

56. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 57. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’articolo 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’articolo 27, comma 13, del Codice del Consumo: in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dall’impresa per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa. 58. Con riguardo al caso di specie, si ritiene di determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria da comminare, in solido, alle società Obiettivo Europa di Vincenzo Antonio Lammoglia & C. S.a.s, Euroservice S.a.s. di Lammoglia Vincenzo Antonio & C. e CBS di Lammoglia Vincenzo Antonio s.a.s. nonché al signor Vincenzo Antonio Lammoglia, quale socio accomandatario delle stesse società, nella misura pari al minimo edittale.

RITENUTO, pertanto, in conformità al parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame, consistente nella commercializzazione di “buoni vacanza” con l’uso di informazioni ingannevoli e rilevanti omissioni informative mediante telemarketing o comunicazioni scritte aventi ad oggetto l’asserita stipula di un contratto a distanza, i solleciti di pagamento e le citazioni in giudizio davanti a un tribunale territorialmente ubicato lontano dalla residenza dei consumatori, risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, 22 e 23, lettera v), del Codice del Consumo, in quanto contraria alla diligenza

dinanzi al Giudice di pace, è consentita agli effetti previsti dagli artt. 56 e 57 disposizione di attuazione al c.p.c. fino al termine individuato dalla data edittale dell’atto. […]. Nella specie le notifiche appaiono invariabilmente esperite nella modalità prevista dalla legge 890/82 e successive modifiche, mentre le uniche iscrizioni a ruolo registrate presso l’ufficio si evincono richieste dai convenuti evocati in giudizio (ossia sporadicamente dai convenuti in qualità di controparte diligente, della cosa mi sono curato di fare prudenziale segnalazione al Comando zonale dei carabinieri dal momento che si trattava sistematicamente di persone residenti in varie parti d’Italia e, comunque, avendo notato la presenza di persone che in

occasioni pregresse si erano presentate”

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professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai servizi turistici pubblicizzati dal professionista;

DELIBERA

a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalle società Obiettivo Europa di Vincenzo Antonio Lammoglia & C. S.a.s, Euroservice S.a.s. di Lammoglia Vincenzo Antonio & C., CBS di Lammoglia Vincenzo Antonio S.a.s., nonché dal signor Vincenzo Antonio Lammoglia, quale socio accomandatario delle predette società, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, 22 e 23,lettera v), del Codice del Consumo e ne vieta la diffusione o continuazione; b) di irrogare in solido alle società Obiettivo Europa di Vincenzo Antonio Lammoglia & C. S.a.s., Euroservice S.a.s. di Lammoglia Vincenzo Antonio & C. e CBS di Lammoglia Vincenzo Antonio S.a.s. e al Sig. Vincenzo Antonio Lammoglia, una sanzione amministrativa pecuniaria di 5.000 € (cinquemila euro). La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b), deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente, con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ai sensi dell'art. 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza al provvedimento l'Autorità applica la sanzione

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amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PS8979 - PALESTRE HAPPY FIT Provvedimento n. 24798

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 12 febbraio 2014;

SENTITO il Relatore Professor Piero Barucci;

VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

VISTA la comunicazione, pervenuta in data 18 ottobre 2013 e integrata il 5 dicembre 2013, con la quale la società Happy Fit S.r.l. ha presentato impegni ai sensi dell’art. 27, comma 7, del Codice del Consumo e dell’art. 9 del Regolamento;

VISTI gli atti del procedimento;

I. LA PARTE

1. Happy Fit S.r.l. (di seguito anche “Happy Fit”), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. La società è attiva dal 2010 nel settore della gestione di attività ricreative, in particolare palestre, e conta ad oggi 12 centri sportivi, localizzati nel nord-Italia. Nel

2012 la società ha realizzato un fatturato pari a 3.979.981 euro1.

II. LA PRATICA COMMERCIALE

2. Il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista, consistente nell’aver diffuso informazioni ingannevoli ai sensi del Codice del Consumo con riguardo ad alcuni elementi rilevanti delle offerte commerciali proposte. 3. In particolare, Happy Fit avrebbe pubblicizzato con modalità ingannevoli, attraverso diversi mezzi di comunicazione, la sottoscrizione di alcune tipologie di abbonamenti presso le proprie palestre (“Happy Base”, “Happy Vip”, “Happy Vibrafit”, “Happy Sun”) a prezzi particolarmente vantaggiosi, con riguardo: a) al prezzo finale effettivo degli abbonamenti, tenuto conto dell’esistenza di oneri aggiuntivi, alcuni dei quali obbligatori (quali 39,99 euro di iscrizione annuale, 5 euro mensili quale voce “durata” per l’abbonamento annuale e 10 euro una tantum per il badge d’ingresso alle palestre), non inclusi nell’importo pubblicizzato e non evincibili dal claim “solo 19,99 euro al mese senza limiti” riportato nei messaggi; b) alla durata degli abbonamenti e al loro rinnovo automatico per altri 12 mesi qualora il consumatore non provveda a comunicare la propria disdetta, almeno 90 giorni prima della scadenza naturale del contratto, tramite raccomandata o via internet al costo di 5 euro;

1 Doc. 21, all. 31, del fascicolo istruttorio.

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c) alle condizioni, al costo (pari a 5 euro per ogni mese di sospensione richiesto) e ai limiti per poter fruire della sospensione l’abbonamento; d) alle condizioni e al costo (pari a 39,99 euro) per l’esercizio da parte del cliente della facoltà di far subentrare, a titolo oneroso, un terzo nel contratto; e) all’esistenza e alle modalità per esercitare il diritto di recesso online. 4. I messaggi, di contenuto sostanzialmente analogo, hanno trovato diffusione nel mese di aprile 2013, tramite un flyer pieghevole e un opuscolo; nei mesi di aprile e maggio 2013, tramite volantini; il giorno 24 giugno 2013, tramite il periodico “Happy News”; dal 2011 al 2013, tramite numerose testate del gruppo editoriale “L’Espresso”; su “La Grande Guida Universitaria 2013-2014” e tramite internet, in particolare attraverso il sito web del professionista

http://www.happyfit.it/, “youtube” e tramite il social network “facebook”2.

III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO: LA PRESENTAZIONE DEGLI IMPEGNI

1) L’iter del procedimento

5. A seguito di alcune richieste di intervento pervenute tra il 14 dicembre 2102 e il 12 aprile 20133

da parte di clienti delle palestre “Happy Fit, nelle date del 3 e del 4 giugno 20134 l’Autorità sono stati effettuati alcuni rilievi del sito internet http://www.happyfit.it/ e sono state richieste

informazioni al professionista nelle date del 10 giugno e del 5 agosto 20135, a cui lo stesso ha dato

riscontro, rispettivamente, l’8 luglio e il 4 settembre 20136.

6. Il 5 agosto 20137 è stato richiesto al gruppo editoriale “L’Espresso” di indicare tramite quali quotidiani/riviste del gruppo sono stati diffusi i messaggi pubblicitari oggetto di segnalazione,

ricevendo riscontro nelle date del 16 e del 20 settembre 20138.

7. Sulla base delle informazioni acquisite nel corso della fase preistruttoria, il 26 settembre 20139 è stato comunicato alla Parte l’avvio del procedimento istruttorio n. PS8979 per possibile violazione degli artt. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo con riguardo alle informazioni commerciali diffuse dal professionista per pubblicizzare l’iscrizione alle palestre “Happy Fit”.

8. In data 20 dicembre 201310 è stata comunicata alla Parte la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dell’art. 16, comma 1, del Regolamento.

9. In data 7 febbraio 201411 è pervenuto il parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

2 Cfr. docc. 9, 15, 16 e 17. 3 Docc. 1-5, 10-11. 4 Docc. 6 e 7. 5 Docc. 8 e 13. 6 Docc. 9 e 15. 7 Doc. 13. 8 Docc. 16 e 17. 9 Doc. 18. 10 Doc. 29. 11 Doc. 33.

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2) Gli elementi acquisiti e gli impegni del professionista

10. Il 18 ottobre 201312 il professionista ha prodotto una memoria difensiva nella quale ha rappresentato, tenuto conto delle contestazioni formulate dall’Autorità in sede di avvio del procedimento, di aver già provveduto ad effettuare alcune modifiche al sito internet http://www.happyfit.it/ e sui moduli contrattuali utilizzati per la sottoscrizione degli abbonamenti presso le palestre, proponendo una prima versione degli impegni ai sensi dell’articolo 27, comma 7, del Codice del Consumo e dell’articolo 9 del Regolamento, al fine di rimuovere i profili di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di istruttoria. 11. Il 22 novembre 2013 si è svolta un’audizione dei rappresentanti della società, su richiesta della

stessa13.

12. Il 5 dicembre 201314, alla luce di quanto emerso nel corso dell’audizione, la Parte ha prodotto un’ulteriore memoria, integrando gli impegni precedentemente proposti. 13. In particolare, le misure proposte dalla Parte – che nella loro versione definitiva sono allegate al presente provvedimento e ne costituiscono parte integrante – prevedono l’impegno del professionista ad apportare le seguenti modifiche sul sito internet http://www.happyfit.it/: a) con riguardo al prezzo degli abbonamenti, a1) per quanto concerne l’opzione “Happy Base”, ora denominato “Happy Open”, la Parte si è impegnata a sostituire il claim “solo 19,99 euro al mese senza limiti” - presente sia nella home page del sito http://www.happyfit.it/ che alla pagina web accessibile tramite il link “Abbonamenti” - con la dicitura “da 19,99 € al mese*” e ad inserire, in entrambi i casi, in corrispondenza dell’asterisco, la specifica: “*Abbonamento 24 mesi. Costi esclusi: iscrizione annuale 39,99 € e badge una tantum 10 €. Per maggiori informazioni CLICCA QUI”, cliccando la quale si viene

indirizzati alla pagina del sito, di nuova creazione, contenente le condizioni generali di contratto15; a2) all’interno della sezione “Abbonamenti”, la Parte si è inoltre impegnata ad inserire alcune precisazioni in merito alle diverse tipologie di abbonamento offerte, introducendo, con riguardo all’opzione “HAPPY OPEN 24 MESI”, le diciture: “costo: €19,99 al mese; pagamento: due rate annuali, una al momento della firma del contratto e una alla scadenza del primo anno; (…) possibilità di finanziamento in 24 rate”. Con riferimento all’opzione “HAPPY OPEN 12 MESI”: “costo: €24,99 al mese; pagamento: un'unica rata annuale al momento della firma del contratto; (…) possibilità di finanziamento in 12 rate”; a3) a fondo pagina la Parte si è altresì impegnata ad indicare i “Costi non inclusi nell'abbonamento: Quota annuale di iscrizione è di € 39,99, € 0,50 a doccia, acquisto del Badge del costo di 10,00€ (una tantum)”, seguiti dall’indicazione ipertestuale “*Per maggiori informazioni consultare la pagina "CONDIZIONI GENERALI" del sito web”, alla quale si viene rinviati cliccando sull’indicazione stessa. La Parte si è impegnata ad apportare le suddette modifiche anche ai moduli contrattuali utilizzati per la sottoscrizione degli abbonamenti. Per gli 12 Doc. 21. 13 Cfr. verbale di audizione, doc. 26. 14 Doc. 28. 15 Alla pagina web relativa alle “Condizioni generali” sono, tra l’altro, specificate le modalità di invio della disdetta per invalidare la clausola del tacito rinnovo; le condizioni, i limiti e i costi per poter effettuare la sospensione ed il subentro di un terzo nel contratto nonché per poter esercitare il diritto di recesso; il regolamento della palestra e le specifiche di ogni abbonamento/pacchetto offerto. Al riguardo cfr. doc. 28, all. 20.

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abbonamenti “Happy Vibrafit”, “Happy Sun”, “Happy Drink” ed “Happy Vip”, la società si è impegnata, infine, ad inserire la dicitura “Happy Vibrafit e/o Sun e/o Drink e/o Vip” è un servizio acquistabile esclusivamente in combinazione all’abbonamento HAPPY OPEN”, al fine di chiarire che l’attivazione di una delle dette opzioni presuppone comunque la sottoscrizione dell’abbonamento-base. In proposito, nella memoria del 5 dicembre 2013 la Parte ha comunque

rappresentato che i menzionati abbonamenti aggiuntivi ad oggi non sono più attivi16; b) con riguardo alla durata, al rinnovo automatico e alle modalità e ai costi per la disdetta dell’abbonamento, la Parte si è impegnata: b1) a fornire informazioni esaustive sia all’interno del link “CONDIZIONI GENERALI” che all’interno della sezione “Il mio abbonamento” accessibile dal link “Contattaci”, inserendo

l’indicazione relativa alla possibilità di disdetta on line ed i relativi costi17; b2) la Parte ha inoltre proposto di inserire, alla pagina “Abbonamenti”, la specifica “NEW” ipertestuale “disdetta online al costo di €5,00 in alternativa alla raccomandata postale (15 giorni prima della data di scadenza per invalidare la clausola del tacito rinnovo per ulteriori 12

mesi”)”18. Con riguardo all’abbonamento “HAPPY OPEN” (già “Happy Base”), nella medesima pagina la Parte si è inoltre impegnata a specificare che lo stesso può avere “durata: 24 mesi” o “12 mesi”. In merito alla disdetta, nella memoria del 5 dicembre 2013 la Parte poi ha reso noto di aver ulteriormente ridotto il termine per invalidare la clausola del tacito rinnovo - già ridotta da 90

a 30 giorni19 - a 15 giorni, dando conto di tale modifica migliorativa sia sul sito internet, alla

pagina delle “Condizioni generali”20, che nei moduli contrattuali in uso presso le proprie

palestre21. Happy Fit si è inoltre impegnata ad inviare a tutti i clienti, 30 giorni prima della scadenza del (nuovo) termine di disdetta, una specifica comunicazione via mail/sms in cui si

avverte del prossimo rinnovo, salvo disdetta22; c) con riguardo alla facoltà di sospendere l’abbonamento, riconosciuta a tutti i richiedenti a

partire dal 30 giugno 201323, la Parte si è vincolata a prevedere, all’interno della pagina web sulle “Condizioni generali”, puntuali e complete indicazioni in merito ai presupposti, ai costi e alle

modalità della sospensione24 e ad integrare corrispondentemente le informazioni già presenti, rispettivamente, nella sezione “Informazioni generali sulle palestre”, in risposta alla domanda “Posso sospendere l’abbonamento se per un certo periodo di tempo non posso frequentare il centro?”, e nella sezione “Il mio abbonamento”, in risposta alla domanda “Se avessi problemi di

16 Ciò risulta confermato dalla copia del modulo contrattuale in uso dal 20 novembre 2013, depositato dalla Parte unitamente alla memoria del 5 dicembre 2013 (doc. 28, all. 35), nel quale appunto non è contemplata l’attivazione dei citati servizi supplementari. 17 Tale modifica sarebbe stata apportata già il 16 ottobre 2013 (cfr. doc. 28). 18 La suddetta integrazione sarebbe stata apportata già il 28 novembre 2013 (cfr. doc. 28). 19 Cfr. doc. 28, all. 35. 20 Cfr. doc. 28, all. 34. 21 Cfr. doc. 28, all. 38. Tale condizione migliorativa verrebbe applicata ai clienti dal 28 novembre 2013, come da “errata corrige” allegata dalla Parte ai moduli contrattuali in uso. 22 Secondo quanto rappresentato nella memoria del 5 dicembre 2013, il citato servizio, denominato “TE LO RICORDIAMO NOI”, sarebbe attivo già dal 28 ottobre 2013 (cfr. doc. 28, all. 39). 23 Cfr. docc. 21 e 28. 24 La suddetta modifica – secondo quanto rappresentato nel doc. 28 – sarebbe stata apportata il 16 ottobre 2013.

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salute e non potessi più frequentare il centro?”. La società ha poi proposto di eliminare dall’art. 13 delle condizioni generali di contratto la clausola contrattuale che prevede, ai fini della sospensione,

il previo pagamento di due annualità per gli abbonamenti biennali25, impegnandosi a riformulare

anche i moduli negoziali di prossima adozione in tal senso26. Happy Fit ha proposto, altresì, di differenziare, all’interno del sito, le pagine contenenti le c.d. “FAQ” (domande più frequenti) dalla

pagina dei contatti della società (sede legale e dati), ora riportati alla pagina “Contattaci”27 e di indicare nella pagina “Abbonamenti”, al link ipertestuale “NEW”, la specifica: “(fino a 6 mesi, al costo di €5,00 per ogni mese sospeso)”; d) con riferimento alla possibilità per il cliente di cedere l’abbonamento ad un terzo, la società si è impegnata ad indicare, nelle condizioni generali di contratto reperibili sul sito internet e al link ipertestuale “NEW” presente alla pagina “Abbonamenti”, la possibilità per i clienti di “subentri

illimitati” al costo di 39,99 euro, e a modificare in tal senso anche i moduli di iscrizione28; e) quanto al recesso on line, pubblicizzato all’interno delle “Happy News” diffuse il 24 giugno

2013 e applicato a partire dal 30 giugno 201329, il professionista ha proposto di inserire la

suddetta previsione nelle condizioni generali di contratto presenti sul sito internet30, creando inoltre – anche per il recesso - alla pagina “Abbonamenti” un’apposita “NEW” ipertestuale.

Analoghe integrazioni sono state proposte per i moduli di iscrizione31.

IV. VALUTAZIONE DEGLI IMPEGNI

14. L’Autorità ritiene che gli impegni proposti dal professionista siano idonei a sanare i possibili profili di illegittimità della pratica commerciale contestati nella comunicazione di avvio del 26 settembre 2013. 15. In particolare, si ritiene che le misure presentate relativamente alle informazioni commerciali riportate nei messaggi con riguardo al prezzo e alla durata degli abbonamenti, alla facoltà di sospendere, cedere e recedere dal contratto, siano idonee a rimuovere i possibili profili di scorrettezza delineati in sede di avvio, consentendo ai destinatari di comprendere, sin dal primo contatto col professionista, le caratteristiche dell’offerta commerciale promossa. 16. Al riguardo va altresì evidenziato che la riduzione del termine per comunicare la disdetta a 15 giorni dalla scadenza naturale del contratto, a fronte dei 90 giorni precedentemente previsti, e l’attivazione di un sistema che 30 giorni prima della scadenza del termine avvisa i clienti del prossimo rinnovo del contratto salvo disdetta, risultano meritevoli di un positivo apprezzamento nella misura in cui consentono ai consumatori di valutare, entro un termine ragionevolmente a ridosso della scadenza naturale dell’abbonamento, se accettare o meno la proroga automatica dello

25 Cfr. doc. 28, all. 34, 41 e 42. La suddetta modifica al sito internet sarebbe stata apportata – da quanto si afferma nel doc. 28 – il 2 dicembre 2013. 26 Cfr. doc. 28, all. 38. 27 Cfr. doc. 28, all. 36 e 37. La suddetta modifica sarebbe stata apportata il 28 novembre 2013 (cfr. doc. 28). 28 Tale facoltà, prevista a titolo oneroso dal 30 giugno 2013, da quanto affermato dalla Parte, sarebbe stata indicata sul sito internet già dal 16 ottobre 2013 e dal 20 novembre 2013 anche nei nuovi contratti (cfr. doc. 28, all. 20, 21; 34 e 35). 29 Cfr. doc. 21, all. 30, lett. a)-i). 30 La suddetta modifica sarebbe stata attuata già dal 16 ottobre 2013 (cfr. doc. 28). 31 Cfr. doc. 28, all. 20, 21, 35.

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stesso. In proposito, inoltre, l’attivazione del servizio “TE LO RICORDIAMO NOI”, con il quale tutti i clienti vengono avvertiti, 30 giorni prima della scadenza del (nuovo) termine di disdetta, del prossimo rinnovo, salvo disdetta, contribuisce in modo tempestivo ad accrescere la possibilità per i consumatori di orientare consapevolmente la propria scelta economica per il rinnovo o la disdetta del contratto. 17. Inoltre, l’eliminazione dall’art. 13 delle condizioni generali di contratto della clausola contrattuale che prevedeva, ai fini della sospensione, il previo pagamento di due annualità per gli abbonamenti biennali, proposta dalla Parte, appare garantire ai clienti interessati di usufruire della sospensione del contratto senza oneri eccessivamente gravosi. 18. Alla luce delle suesposte considerazioni, si ritiene che gli impegni presentati dal professionista soddisfino i requisiti previsti dall’art. 27, comma 7, del Codice del Consumo.

RITENUTO, pertanto, che gli impegni presentati dalla società Happy Fit S.r.l., nei termini sopra esposti, siano idonei a far venir meno i possibili profili di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di istruttoria;

RITENUTO, di disporre l’obbligatorietà dei suddetti impegni nei confronti della società Happy Fit;

RITENUTO, pertanto, di poter chiudere il procedimento senza accertare l’infrazione;

DELIBERA

a) di rendere obbligatori, nei confronti della società Happy Fit S.r.l., ai sensi dell’art. 27, comma 7, del Codice del Consumo e dell’art. 9, comma 2, lettera a), del Regolamento, gli impegni dalla stessa società proposti in data 18 ottobre 2013 e integrati in data 5 dicembre 2013, come descritti nella dichiarazione allegata al presente provvedimento; b) di chiudere il procedimento senza accertare l’infrazione, ai sensi dell’art. 27, comma 7, del Codice del Consumo e dell’art. 9, comma 2, lettera a), del Regolamento. Ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del Regolamento, il procedimento potrà essere riaperto d’ufficio, laddove: a) il professionista non dia attuazione agli impegni; b) si modifichi la situazione di fatto rispetto ad uno o più elementi su cui si fonda la decisione; c) la decisione di accettazione di impegni si fondi su informazioni trasmesse dalle Parti che siano incomplete, inesatte o fuorvianti. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza alla presente delibera l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.

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Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PS9054 - CONSORZIO LEONE-SERVIZI SICUREZZA Provvedimento n. 24799

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 12 febbraio 2014;

SENTITO il Relatore Professor Piero Barucci;

VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO l’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha aumentato il massimo edittale della sanzione a 5.000.000 euro;

VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

VISTI gli atti del procedimento;

I. LA PARTE

1. Consorzio Leone Sicurezza (di seguito anche “Consorzio”), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lettera b), del Codice del Consumo. Il Consorzio è società di servizi una società di servizi che fornisce, tra l’altro, servizi di portierato, di reception, di vigilanza privata e di

investigazione, ricerca e acquisizione prove per conto di privati1. Dai dati forniti dal

professionista, il fatturato totale realizzato nel 2012 è pari a 505.681 euro2.

II. LA PRATICA COMMERCIALE

2. Il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista consistente nella diffusione, tramite il sito internet www.consorzioleone.eu, di informazioni commerciali ingannevoli ed omissive ai sensi del Codice del Consumo in relazione ai servizi di sicurezza, custodia e vigilanza offerti, con particolare riguardo alle caratteristiche dei servizi promossi, alle qualifiche del professionista, alle autorizzazioni di cui lo stesso sarebbe munito per lo svolgimento delle attività pubblicizzate, nonché all’identità del soggetto effettivamente incaricato di fornire i servizi reclamizzati.

1 Cfr. visure camerali tramite banca dati Cerved. 2 Cfr. doc. 14 del fascicolo istruttorio.

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III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO

1) L’iter del procedimento

3. Sulla base della segnalazione della Questura di Verona – Divisione Polizia Amministrativa

Sociale e dell’Immigrazione pervenuta il 18 giugno 20133, e dei rilievi del sito internet

www.consorzioleone.eu svolti d’ufficio in data 13 agosto 2013, il 17 settembre 20134 è stato comunicato al Consorzio Leone Sicurezza l’avvio del procedimento istruttorio n. PS9054 per possibile violazione degli articoli 20, 21, comma 1, e 23, lettera d), del Codice del Consumo. Nella comunicazione di avvio del procedimento è stata ipotizzata, in particolare, l’ingannevolezza del messaggio diffuso dal professionista in relazione ai servizi di vigilanza e sicurezza offerti. 4. Il 4 ottobre 2013 il professionista ha prodotto una memoria difensiva, rispondendo alla richiesta di informazioni formulata con l’avvio del procedimento.

5. Nelle date del 31 ottobre5 e del 2 dicembre 20136 l’Autorità ha richiesto ulteriori informazioni, rispettivamente, alla Questura segnalante e al professionista. La Questura di Verona ha dato

riscontro il 21 novembre 20137; il Consorzio ha fornito le informazioni richieste il 9 dicembre

20138. 6. Il 17 dicembre 2013 è stata comunicata alla Parte la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del Regolamento. 7. Il 30 dicembre 2013 il Consorzio ha trasmesso copia dell’ultimo bilancio. 8. Il 9 gennaio 2014, scaduto il termine di conclusione della fase istruttoria, la Parte ha trasmesso un’ulteriore memoria difensiva.

2) Le evidenze acquisite

9. Nella propria richiesta di intervento9 la Questura di Verona ha segnalato che il Consorzio non è munito del titolo prefettizio richiesto dall’art. 134 del Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773,

recante il “Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza” (di seguito, T.U.L.P.S.)10 per l’erogazione di alcuni dei servizi di vigilanza pubblicizzati sul proprio sito internet www.consorzioleone.eu nel quale non si precisa che l’esercizio delle attività ivi descritte sarebbe, in realtà, affidato a soggetti terzi dotati delle licenze prescritte. 10. Al riguardo nel messaggio segnalato si afferma, in particolare, che “Il Consorzio Leone Sicurezza è presente sul mercato coprendo tutto il territorio nazionale ed accompagna grandi gruppi industriali e commerciali nella soddisfazione di tutte le esigenze di terziarizzazione nel

3 Doc. 1. La suddetta segnalazione è stata integrata il 26 giugno (doc. 2) ed il 3 ottobre 2013 (doc. 7), in riscontro alla richiesta di informazioni del 10 settembre 2013 (doc. 5). 4 Doc. 6. 5 Doc. 9. 6 Doc. 11. 7 Doc. 10. 8 Doc. 12. 9 Docc. 1 e 2. 10 La disposizione prevede che: “Senza licenza del Prefetto è vietato ad enti o privati di prestare opere di vigilanza o custodia di proprietà mobiliari od immobiliari e di eseguire investigazioni o ricerche o di raccogliere informazioni per conto di privati”.

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campo della sicurezza. Con l’insieme dei suoi consorziati il Consorzio Leone Sicurezza copre tutte le attività relative alla sicurezza” (enfasi aggiunta). 11. Tra i “Rami di attività” menzionati nel messaggio segnalato tra i servizi di “Vigilanza armata” forniti dal Consorzio si annovera, inoltre, il servizio “Scorte”, seguito dalla dicitura “organizzazione di scorte armate per qualsiasi esigenza del Cliente”.

12. Alla data dei rilievi svolti d’ufficio il 13 agosto 201311, la home page del sito internet www.consorzioleone.eu risulta essere stata integrata con la specifica, in fondo alla pagina, “Il Consorzio Leone Sicurezza è un’associazione di imprese e avendo l’autorizzazione ai sensi

dell’art. 115 del T.U.L.P.S.12 farà svolgere i servizi armati e quelli per cui è prevista l’autorizzazione prefettizia ai sensi del 134 del T.U.L.P.S. da società partner fiduciarie provviste di tale licenza” e, alla pagina internet http://www.consorzioleone.eu/index.php/servizi/, con riguardo alla “Organizzazione di scorte armate”, la precisazione “sulla base dei dettami del 134 del T.U.L.P.S.”.

13. Nell’integrazione pervenuta il 3 ottobre 201313 la Questura ha precisato che le operazioni di monitoraggio del sito www.consorzioleone.eu sono state svolte tra il 15 e il 20 aprile 2013 e che alcune delle pagine web del sito segnalato sono state modificate in seguito alla diffida

amministrativa effettuata, in data 9 maggio 201314, nei confronti del professionista.

3) Le argomentazioni difensive della Parte

14. Nella memoria pervenuta il 4 ottobre 201315 il Consorzio ha affermato di essere dotato esclusivamente dell’autorizzazione come agenzia di affari ai sensi dell’art. 115 del T.U.L.P.S. e di svolgere un’attività di mero coordinamento delle imprese consorziate. 15. Con riguardo all’identità del soggetto incaricato dell’erogazione dei servizi per i quali è richiesta l’autorizzazione prefettizia ex art. 134 del T.U.L.P.S., il professionista afferma poi che, attualmente, nessuna delle imprese consorziate sarebbe un istituto di vigilanza. La prestazione dei suddetti servizi viene quindi affidata, con apposito contratto di collaborazione, ad alcune società esterne (quali Sicurseprio S.r.l., Metronotte S.r.l., Civis S.p.A.. e l’impresa individuale NT Security

11 Doc. 4. 12 La disposizione, rubricata “Agenzie pubbliche”¸ prevede quando segue: “Non possono aprirsi o condursi agenzie di prestiti su pegno o altre agenzie di affari, quali che siano l’oggetto e la durata, anche sotto forma di agenzie di vendita, di esposizioni, mostre o fiere campionarie e simili, senza licenza del questore. La licenza è necessaria anche per l’esercizio del mestiere di sensale o di intromettitore. Tra le agenzie indicate in questo articolo sono comprese le agenzie per la raccolta di informazioni a scopo di divulgazione mediante bollettini od altri simili mezzi. La licenza vale esclusivamente pei locali in esso indicati. È ammessa la rappresentanza. Per le attività di recupero stragiudiziale dei crediti per conto di terzi non si applica il quarto comma del presente articolo e la licenza del questore abilita allo svolgimento delle attività di recupero senza limiti territoriali, osservate le prescrizioni di legge o di regolamento e quelle disposte dall’autorità. Per le attività previste dal sesto comma del presente articolo, l’onere di affissione di cui all’articolo 120 può essere assolto mediante l’esibizione o comunicazione al committente della licenza e delle relative prescrizioni, con la compiuta indicazione delle operazioni consentite e delle relative tariffe. Il titolare della licenza è, comunque, tenuto a comunicare preventivamente all’ufficio competente al rilascio della stessa l’elenco dei propri agenti, indicandone il rispettivo ambito territoriale, ed a tenere a disposizione degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza il registro delle operazioni. I suoi agenti sono tenuti ad esibire copia della licenza ad ogni richiesta degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza ed a fornire alle persone con cui trattano compiuta informazione della propria qualità e dell’agenzia per la quale operano”. 13 Doc. 7. 14 Doc. 1, all. 1. 15 Doc. 8.

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Investigations S.r.l.) dotate dei titoli richiesti16. La collaborazione con la società IVRI – Istituti di Vigilanza Riuniti S.p.A.., attiva nel settore della vigilanza a livello nazionale, sarebbe stata sospesa a causa del ritardo nella trasmissione da parte dell’Istituto della licenza prefettizia. 16. In merito ai servizi offerti dal Consorzio, quello di vigilanza avrebbe carattere residuale (pari all’1% dell’intero fatturato) rispetto a quello di portierato; il Consorzio, inoltre, non avrebbe mai svolto alcun servizio di protezione personale, atteso che il servizio di scorta armata pubblicizzato sul sito si riferirebbe esclusivamente alla custodia di beni mobili e immobili e non alla tutela dell’incolumità fisica dei clienti. Il Consorzio ha rappresentato, altresì, l’impossibilità di indicare a priori nel messaggio l’identità dell’istituto che presterà concretamente il servizio, tenuto conto che l’individuazione dello stesso viene effettuata di volta in volta in base alle specifiche esigenze del cliente e al territorio interessato.

17. Il 9 dicembre 201317 il professionista ha inoltre confermato di aver modificato, in data 11 maggio 2013, a seguito della diffida della Questura del 9 maggio 2013, le informazioni riportate sul sito www.consorzioleone.eu (come riscontrato con le verifiche d’ufficio svolte il 13 agosto

201318).

IV. PARERE DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

18. Poiché la pratica commerciale oggetto del presente provvedimento è stata diffusa a mezzo internet, in data 7 gennaio 2014 è stato richiesto il parere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell’art. 27, comma 6, del Codice del Consumo.

19. Con parere pervenuto in data 7 febbraio 201419, la suddetta Autorità ha ritenuto che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, 22 e 23, lettera d), del Codice del Consumo, sulla base delle seguenti considerazioni: - la pratica commerciale in oggetto si basa sulla presentazione dell’impresa come idonea a svolgere un’ampia gamma di attività e servizi, per una parte rilevante dei quali la stessa non ha ottenuto l’autorizzazione/licenza prefettizia e quindi che non può lecitamente svolgere; - che la concreta mancanza dell’autorizzazione è idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico dei consumatori, inducendoli e/o condizionandoli ad assumere una decisione di natura commerciale, che non avrebbero altrimenti preso (se avessero conosciuto la mancanza della necessaria autorizzazione amministrativa) ed in particolare è ingannevole con riferimento ad alcune delle caratteristiche del servizio offerto; - che le comunicazioni pubblicitarie qui esaminate devono altresì ritenersi omissive, con riferimento all’identità dei soggetti che effettivamente svolgono una parte delle attività pubblicizzate nell’interesse del cliente finale; non è poi chiaro per il consumatore finale che il Consorzio non eroga direttamente tali servizi ma svolge soltanto un’attività di intermediazione a favore di alcune imprese del settore;

16 Doc. 8, all. 2-7 e all. 10. 17 Doc. 12. 18 Doc. 4. 19 Doc. 17.

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- che la pratica commerciale in esame deve ritenersi non conforme al livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile nel caso di specie, in considerazione dell’importanza di uno dei settori ove opera il professionista (nella specie: vigilanza privata).

V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

20. La pratica commerciale oggetto del presente procedimento riguarda la diffusione da parte del professionista, tramite il sito internet www.consorzioleone.eu, di informazioni commerciali ingannevoli, incomplete e/o non trasparenti con riguardo relazione ai servizi di vigilanza e sicurezza offerti. 21. Con il messaggio segnalato il professionista lasciava intendere, in particolare, di poter fornire direttamente e/o tramite le proprie consorziate diversi servizi di vigilanza armata, sicurezza, investigazioni, “facility management” - alcuni dei quali riconducibili ai servizi di vigilanza e custodia per i quali l’art. 134 del T.U.L.P.S. richiede il possesso, da parte del prestatore del servizio, di un’apposita licenza prefettizia – e di poter intervenire su “tutto il territorio nazionale”. 22. In realtà, da quanto emerge dalle informazioni fornite dalla Questura di Verona e da quanto

affermato dallo stesso professionista nella memoria del 4 ottobre 201320, né il Consorzio né le imprese attualmente consorziate sarebbero in possesso delle licenze prefettizie richieste dall’art. 134 del T.U.L.P.S. per lo svolgimento di alcuni dei servizi di vigilanza pubblicizzati. Lo svolgimento dei suddetti servizi sarebbe, infatti, affidata, mediante appositi contratti di collaborazione, ad alcuni istituti di vigilanza esterni al Consorzio. 23. Di tale circostanza, tuttavia, non è fatta alcuna menzione all’interno del messaggio oggetto della richiesta di intervento, potendo indurre in errore i consumatori con particolare riguardo alla natura dell’attività svolta dal Consorzio alle caratteristiche dei servizi offerti, alle qualifiche del professionista, alle autorizzazioni di cui lo stesso è munito per lo svolgimento delle attività pubblicizzate, alla estensione della sua area di attività nonché all’identità del soggetto concretamente incaricato di fornire i servizi reclamizzati.

24. Solo in data 11 maggio 2013 il professionista21, a seguito della diffida della Questura del 9 maggio 2013 e prima dell’avvio del presente procedimento, avrebbe provveduto ad inserire, nella home page del sito, la specifica “Il Consorzio Leone Sicurezza è un’associazione di imprese e avendo l’autorizzazione ai sensi dell’art. 115 del T.U.L.P.S. farà svolgere i servizi armati e quelli per cui è prevista l’autorizzazione prefettizia ai sensi del 134 del T.U.L.P.S. da società partner fiduciarie provviste di tale licenza”. 25. La circostanza che l’individuazione del soggetto che presterà concretamente uno dei servizi pubblicizzati potrà avvenire solo di volta in volta in base alle specifiche esigenze del cliente e al territorio interessato non esime il professionista dal chiarire, fin dal primo contatto con il consumatore, che in relazione ad alcuni servizi la sua funzione sarà quella di mero intermediario in quanto nessuno dei consorziati è titolare delle autorizzazioni richieste. 26. Per quanto riguarda il servizio di scorta armata, la dicitura “organizzazione di scorte armate per qualsiasi esigenza del Cliente”, in assenza di ulteriori precisazioni (quale la dicitura “sulla base dei dettami del 134 del T.U.L.P.S.” che consente tale attività per la tutela di cose e non di 20 Doc. 8. 21 Doc. 12.

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persone, inserita dal professionista l’11 maggio 2013), appare idonea ad indurre in errore i consumatori con riguardo alla natura dell’attività svolta dal Consorzio, potendo far intendere che il servizio in questione includa anche l’attività di difesa della persona, in realtà riservata alle Forze di Polizia. 27. Parimenti decettiva risulta l’affermazione che “Il Consorzio Leone è presente sul mercato coprendo tutto il territorio nazionale”. Dalla documentazione trasmessa dal professionista in

allegato alla memoria del 4 ottobre 201322 emerge, infatti, che le società esterne di cui il professionista si avvale attualmente per l’erogazione dei servizi pubblicizzati per i quali è richiesta la licenza ai sensi del 134 del T.U.L.P.S. operano, nel loro insieme, solo nelle regioni del centro-

nord Italia23 e non su tutto il territorio nazionale. 28. In base alle considerazioni che precedono, si ritiene che il messaggio in esame, per le espressioni decettive, incomplete e/o poco trasparenti utilizzate, risulta ingannevole ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, e 23, lettera d), del Codice del Consumo, in quanto lascia intendere, contrariamente al vero, che il professionista o i suoi consorziati siano legittimati a svolgere direttamente a livello nazionale, attività di vigilanza, custodia e sicurezza per le quali è richiesto un apposito titolo autorizzativo e a fornire servizi di difesa della persona riservate in via esclusiva alle Forze di Polizia, potendo per tale motivo pregiudicare il comportamento economico dei destinatari, indotti a rivolgersi al suddetto Consorzio sulla base di un’errata percezione delle qualifiche del professionista e della natura dell’attività dallo stesso svolta, nonché dell’identità del soggetto concretamente incaricato dell’erogazione dei servizi di vigilanza per i quali è prescritto il possesso del titolo prefettizio.

VI. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

29. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 30. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’art. 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’art. 27, comma 13, del Codice del Consumo: in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dall’impresa per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa. 31. Con riguardo alla gravità della violazione, si tiene conto nella fattispecie in esame della dimensione economica del professionista nonché dell’ampiezza della diffusione del messaggio avvenuta tramite internet. 32. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che il messaggio in esame è stati almeno dal 15 aprile (data della rilevazione della Questura di Verona)

22 Doc. 8. 23 Cfr. doc. 8, all. 2, con riferimento all’Istituto di Vigilanza “Securseprio s.r.l.”; all. 3, con riferimento all’Istituto di Vigilanza “Metronotte s.r.l.”, all. 4, con riguardo all’Istituto di Vigilanza “C.I.V.I.S. s.p.a. e all. 11, per l’impresa individuale “NT SECURITY INVESTIGATIONS DI NOTARISTEFANO TOMMASO”.

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all’11 maggio 2013, data in cui il professionista ha provveduto, a seguito della diffida della Questura, a modificare il proprio sito internet in modo da rimuovere i profili di scorrettezza segnalati. 33. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile al Consorzio Leone Sicurezza nella misura di 20.000 € (ventimila euro).

RITENUTO, pertanto, in conformità al parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, e 23, lettera d), del Codice del Consumo in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea, mediante la falsa prospettazione delle effettive qualifiche del professionista e alla natura dei servizi dallo stesso prestati, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai servizi pubblicizzati,

DELIBERA

a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dal Consorzio Leone Sicurezza, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, e 23, lettera d), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione; b) di irrogare al Consorzio Leone Sicurezza una sanzione amministrativa pecuniaria di 20.000 € (ventimila euro). La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b) deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente, con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ai sensi dell'art. 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato.

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Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza al provvedimento l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PS9101 - C.R. SERVICE-RECUPERO CREDITI Provvedimento n. 24800

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 12 febbraio 2014;

SENTITO il Relatore Dottor Salvatore Rebecchini;

VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO l’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha aumentato il massimo edittale della sanzione a 5.000.000 euro;

VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

VISTO il proprio provvedimento del 4 dicembre 2013, con il quale, ai sensi dell’art. 7, comma 3, del Regolamento, è stata disposta la proroga del termine di conclusione del procedimento, per particolari esigenze istruttorie;

VISTI gli atti del procedimento;

I. LA PARTE

1. C. R. Service S.r.l. (di seguito, anche “C. R. Service”), in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, comma 1, lettera b), del Codice del Consumo. La società, che svolge attività di recupero crediti, nell’esercizio 2012 ha conseguito ricavi pari a circa 5,3 milioni di euro.

II. LA PRATICA COMMERCIALE

2. Il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista, consistente nell’aver sollecitato il pagamento di crediti asseritamente vantati dalla società Compass S.p.A. richiedendo somme aggiuntive rispetto all’importo del credito insoluto ed alle altre voci di costo espressamente indicate dalla stessa società committente in assenza di un titolo giustificativo. Peraltro, le modalità di esecuzione dell’incarico di recupero crediti da parte del professionista sarebbero state caratterizzate da una particolare aggressività.

III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO

1) L’iter del procedimento

3. In relazione alle condotte sopra descritte, in data 23 agosto 2013 è stato comunicato alla Parte l’avvio del procedimento istruttorio n. PS9101 per possibile violazione degli artt. 20, 21, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo. In tale sede, veniva in particolare ipotizzata l’ingannevolezza delle indicazioni contenute nei solleciti di pagamento di crediti insoluti in quanto il professionista avrebbe prospettato falsamente

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ai debitori la giuridica necessità di corrispondere somme aggiuntive rispetto a quelle oggetto dell’incarico di recupero ovvero omesso di esplicitare la causale a fondamento della stessa richiesta. Inoltre, veniva prospettata la possibile configurabilità di un indebito condizionamento della libertà di scelta del consumatore in relazione alle modalità utilizzate dal professionista per indurre al pagamento i destinatari dei solleciti. 4. In data 18 settembre 2013, C. R. Service ha esercitato il diritto di accesso agli atti del procedimento. Il successivo 31 ottobre il professionista ha prodotto una memoria difensiva e ha fornito un riscontro parziale alla richiesta di informazioni formulata nella comunicazione di avvio del procedimento. 5. Il 7 novembre 2013 è stata inoltrata al professionista un’ulteriore richiesta di informazioni al fine di acquisire elementi di valutazione già richiesti con la comunicazione di avvio del procedimento. In pari data è stato richiesto al professionista, ai sensi dell’art. 27, comma 5, del Codice del Consumo, e dell’art. 15, del Regolamento, di fornire prove sull’esattezza materiale dei dati di fatto connessi alla pratica commerciale oggetto di istruttoria con riferimento al profilo contestato concernente la richiesta di pagamento di somme aggiuntive rispetto a quelle espressamente indicate dalla committente. 6. La Parte ha risposto alla richiesta di informazioni il 12 novembre 2013 e il successivo 15 novembre ha fornito un riscontro parziale alla comunicazione di attribuzione dell’onere della prova. 7. Il 6 dicembre 2013 è stata inoltrata a C. R. Service un’ulteriore richiesta di informazioni al fine di acquisire documentazione già richiesta con la comunicazione di attribuzione dell’onere della prova. Il 17 dicembre 2013 è pervenuta la risposta parziale del professionista. 8. In data 3 gennaio 2014 è stata comunicata alla Parte la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dell’art. 16, comma 1, del Regolamento. 9. Il 13 gennaio 2014 il professionista ha depositato una memoria conclusiva integrando gli elementi di risposta forniti in relazione all’incombente istruttorio dell’onere della prova.

2) Le evidenze acquisite

10. Compass S.p.A., sulla base del contratto sottoscritto con C. R. Service, affida al professionista lo svolgimento del servizio di recupero crediti relativamente a lotti di pratiche contraddistinti da una numerazione ed ognuno riguardante una specifica attività da svolgere. Per ogni lotto viene creato un supporto elettronico e inviato a C. R. Service che a sua volta importa nel proprio sistema gestionale il file contenente le somme da recuperare indicate da Compass S.p.A. sulla base del contratto concluso con il cliente. Tali informazioni sono consultabili a video nella schermata relativa a ciascuna pratica affidata e gli accordi contrattuali prevedono che il professionista non può chiedere ai debitori il pagamento di somme ulteriori rispetto a quelle precisate dalla

committente1. Gli importi incassati in contanti o tramite assegni intestati a Compass S.p.A. sono trasferiti sul conto corrente intestato alla committente in quanto C. R. Service è delegata ad

effettuare versamenti sullo stesso2.

1 Documento n. 10 in atti. 2 Documento n. 19 in atti.

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11. C. R. Service richiede il pagamento dei crediti insoluti ai soggetti indicati da Compass S.p.A. attraverso l’invio di comunicazioni scritte, telefonate di sollecito e visite presso il domicilio dei

debitori3. Nel periodo gennaio 2012 - luglio 2013 sono stati inoltrati ai debitori circa 70.000

solleciti formali 4. 12. A seguito dell’attribuzione dell’onere della prova, la Parte ha versato in atti numerosi mandati ricevuti da Compass S.p.A. in relazione a crediti oggetto di incarico di recupero senza documentare la successiva attività svolta nei confronti degli specifici debitori relativamente all’arco temporale indicato. I mandati concernenti le posizioni affidate non sono stati corredati dalle comunicazioni scritte dirette ai debitori con specificazione delle somme ascrivibili a sorte capitale, interessi di mora ed altre eventuali voci di costo o, per i casi di contatti telefonici o di esazione domiciliare, da documentazione interna (schede riepilogative, schede lavoro, ecc.) a

disposizione del personale con la distinzione della composizione del debito5. Inoltre, il professionista ha prodotto numerose ricevute con indicazione della composizione del debito rilasciate dal personale che ha effettuato la visita domiciliare a seguito dell’incasso che in

molti casi risultano prive della sottoscrizione sia dell’incaricato C. R. Service sia del cliente6. 13. In riscontro all’ulteriore richiesta di informazioni volta ad acquisire gli stessi elementi di valutazione oggetto dell’onere della prova, C. R. Service ha prodotto: - con riferimento alle comunicazioni formali, un modello di lettera di sollecito “standard” in quanto il professionista utilizza sempre lo stesso file per la predisposizione delle lettere da inviare ai debitori che vengono di volta in volta modificate in relazione alle specifiche posizioni. Non

esiste, pertanto, un archivio con le lettere inviate ai singoli debitori7; - per quel che concerne i contatti telefonici, alcuni mandati concernenti posizioni affidate contenenti l’annotazione dell’operatore nel campo “relazione” circa il risultato ottenuto dai solleciti telefonici effettuati nei confronti dei debitori. Non è previsto l’utilizzo da parte del personale C. R. Service di documenti interni (schede riepilogative, schede lavoro, ecc.) finalizzati a un’informativa preventiva del debitore in ordine alle voci che compongono l’importo

complessivo richiesto per le vie brevi8; - avuto riguardo all’esazione domiciliare, alcuni documenti con indicazione della composizione del debito denominati “ricevuta funzionario” rilasciati dal personale addetto al recupero credito in occasione dell’incasso che risultano privi della sottoscrizione sia dell’incaricato del professionista sia del cliente. Anche per tale modalità di espletamento dell’incarico di recupero crediti non è previsto l’utilizzo preventivo da parte dell’operatore C. R. Service di schede riepilogative o schede lavoro con la specificazione della sorte capitale, interessi, altre voci di costo, ecc. di cui viene

richiesto il pagamento al debitore9.

3 Documento n. 10 in atti. 4 Documento n. 13 in atti. 5 Documento n. 14 in atti. 6 Documento n. 14 in atti. 7 Documento n. 17 in atti. 8 Documento n. 17 in atti. 9 Documento n. 17 in atti.

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14. Il professionista non ha formalizzato una procedura di verifica dei comportamenti tenuti dal

personale in relazione ai contatti telefonici ed alle visite domiciliari10.

3) Le argomentazioni difensive della Parte

15. La società C. R. Service S.r.l., nell’ambito dell’attività di recupero crediti svolta per conto di Compass S.p.A., non avrebbe mai chiesto al debitore di corrispondere somme ulteriori rispetto a quelle indicate dalla società committente sulla base del contratto concluso con il cliente. 16. Il professionista avrebbe sempre tenuto tale condotta in relazione alle diverse modalità di espletamento dell’incarico di recupero crediti (comunicazioni scritte, solleciti telefonici, attività di visita domiciliare) affidato ad “agenti per la tutela del credito” altamente professionali e specializzati i quali si attengono a rigidi codici deontologici e comportamentali. Peraltro, tutta l’attività di gestione necessiterebbe dell’esatta corrispondenza tra l’importo richiesto e l’effettivo incasso al fine di permettere ai sistemi informatici di C. R. Service e di Compass di poter dialogare per lo scambio dei dati. 17. Inoltre, C. R. Service svolgerebbe costantemente verifiche a campione su operatori e pratiche sempre diverse e tali accertamenti sarebbero effettuati anche dalla società committente presso la sede del professionista per monitorare il rispetto delle procedure prestabilite. Le relazioni predisposte da Compass S.p.A. all’esito delle verifiche svolte sull’operato di C. R. Service non sono nella disponibilità del professionista ma la prosecuzione della collaborazione nell’ambito del recupero crediti costituirebbe prova di rinnovata fiducia rispetto alle modalità di espletamento del servizio affidato alla Parte.

IV. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

18. I comportamenti contestati a C. R. Service S.r.l. nell’ambito del presente procedimento consistono nell’aver sollecitato il pagamento di crediti vantati dalla società Compass S.p.A. richiedendo ai debitori somme ulteriori rispetto a quelle oggetto dell’incarico di recupero. 19. Il professionista nelle memorie difensive versate in atti ha fatto presente di non aver mai richiesto ai debitori la corresponsione di somme aggiuntive rispetto all’importo del credito insoluto ed alle altre voci di costo espressamente indicate da Compass S.p.A., con ciò attenendosi a quanto previsto negli accordi contrattuali in essere con la stessa società committente. 20. Le predette affermazioni sulle modalità operative di svolgimento dell’incarico, tuttavia, non sono state supportate da allegazioni documentali idonee a comprovarne la veridicità. La circostanza che il contratto recante la disciplina dei rapporti tra la società Compass S.p.A. e la società C. R. Service S.r.l. preveda che quest’ultima non può chiedere il pagamento di somme

ulteriori rispetto a quelle precisate dalla committente11 non è atta a dimostrare che la Parte nell’attività di recupero crediti si sia effettivamente attenuta a tale prescrizione negoziale. 21. Pertanto, al professionista è stato chiesto di produrre documentazione oggettiva di carattere ufficiale volta a dimostrare la circostanza che ai destinatari dei solleciti di pagamento non vengono richieste somme aggiuntive rispetto alle voci di costo espressamente indicate dalla committente. Per agevolare la raccolta della documentazione richiesta è stato pure fornito alla Parte, a titolo

10 Documento n. 13 in atti. 11 Documento n. 10 in atti.

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meramente esemplificativo, un elenco di documenti relativi a pratiche di recupero credito gestite in arco temporale limitato ritenuti utili ai fini dell’assolvimento dell’onere probatorio, consistenti: a) nei mandati trasmessi da Compass S.p.A. a C. R. Service S.r.l. in relazione alle posizioni affidate con specificazione delle somme ascrivibili a sorte capitale, interessi di mora ed altre eventuali voci di costo. In relazione a tali somme è stato chiesto di produrre anche la documentazione trasmessa dalla committente per comprovare l’esigibilità, la fondatezza, ovvero la mancata contestazione dei crediti oggetto dell’incarico di recupero; b) nelle conseguenti comunicazioni scritte che C. R. Service S.r.l. ha effettuato nei confronti dei debitori e, per i casi di contatti telefonici o di esazione domiciliare, nelle schede riepilogative o schede lavoro a disposizione del personale con la distinzione della composizione del debito; c) nelle ricevute rilasciate da C. R. Service S.r.l. ai debitori in conseguenza dell’avvenuto pagamento con l’importo delle diverse voci a fronte della causale per il quale era dovuto. 22. Gli elementi forniti dalla Parte dopo l’attribuzione dell’onere della prova e la successiva richiesta di informazioni volta ad acquisire gli stessi elementi di valutazione oggetto dell’onere da un lato sono parziali e dall’altro non assolvono pienamente allo stesso incombente istruttorio. 23. Il professionista ha prodotto numerosi mandati ricevuti da Compass S.p.A. in relazione a crediti oggetto di incarico di recupero senza tuttavia documentare la successiva attività svolta nei

confronti degli specifici debitori12. In particolare, i mandati concernenti le posizioni affidate non sono stati corredati dalle relative comunicazioni scritte dirette ai debitori con specificazione delle somme ascrivibili a sorte capitale, interessi di mora ed altre eventuali voci di costo ma esclusivamente da un modello di lettera di sollecito “standard” in quanto il professionista utilizza sempre lo stesso file per la predisposizione delle lettere da inviare ai debitori adattandolo di volta in volta in relazione alle specifiche posizioni. Inoltre, la Parte non ha fornito alcuna indicazione circa la preventiva acquisizione di documentazione proveniente dalla società committente in ordine all’esigibilità, alla fondatezza ovvero alla mancata contestazione dei crediti oggetto dell’incarico di recupero. C.R. Service, pertanto, non si è dotata di adeguate procedure idonee ad assicurare ai consumatori piena trasparenza su elementi quali: a) qualificazione, consistenza e caratteristiche dei crediti vantati con annotazioni circa la presenza o meno di contestazioni relative alla fondatezza, legittimità ed entità dei crediti stessi; b) le specifiche voci che compongono le richieste ai debitori contenute nelle comunicazioni di sollecito di pagamento (ivi inclusi, interessi maturati, spese ed oneri vari). In particolare, il professionista non ha attivato alcun archivio contenente le copie delle lettere inviate alla clientela cui far riferimento per effettuare eventuali controlli, anche a seguito di reclami formulati dai destinatari dei solleciti, circa la corrispondenza tra le somme da recuperare

indicate dalla committente e quelle richieste al singolo debitore13. 24. Anche per i casi in cui l’incarico di recupero crediti è stato svolto attraverso contatti telefonici o esazioni domiciliari, il professionista non ha prodotto documentazione interna a disposizione del

personale con la distinzione della composizione del debito14. Ciò in quanto non è stato previsto l’utilizzo da parte del personale di C.R. Service di adeguate, chiare e trasparenti schede

12 Documento n. 14 in atti. 13 Documento n. 17 in atti. 14 Documento n. 14 in atti.

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riepilogative, schede lavoro, ecc. finalizzate ad un’informativa preventiva del debitore in ordine alle singole voci che compongono l’importo complessivo richiesto per le vie brevi. Nelle procedure documentate dal professionista a seguito dell’attribuzione dell’onere della prova compare, infatti, solo l’annotazione successiva nel campo “relazione” della schermata relativa alle posizioni affidate del risultato ottenuto dai solleciti telefonici effettuati nei confronti dei debitori ovvero il rilascio successivo all’incasso domiciliare di un documento con indicazione della composizione del debito denominato “ricevuta funzionario”. Peraltro, tali ricevute di incasso prodotte dalla Parte relativamente all’attività di recupero domiciliare risultano in molti casi prive

della stessa sottoscrizione sia dell’incaricato C. R. Service sia del cliente15. Da quanto sopra descritto si desume che l’attività di recupero crediti svolta attraverso semplici contatti telefonici o esazioni domiciliari è lasciata essenzialmente all’interlocuzione verbale non avendo il professionista codificato una procedura che preveda un’informativa preventiva dei debitori attraverso il ricorso ad avvisi scritti riepilogativi delle specifiche posizioni con la distinzione delle diverse voci che compongono il credito, nonché una verifica successiva dei comportamenti tenuti dal personale in relazione alla delicata gestione delle pratiche svolta

integralmente in maniera orale16. 25. La pratica commerciale posta in essere da C. R. Service S.r.l., consistente nelle modalità operative di esecuzione dell’incarico di recupero crediti per conto di Compass S.p.A., deve pertanto ritenersi aggressiva, in quanto - mediante indebito condizionamento - risulta idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore e, pertanto, ad indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso. Nel caso di specie, appare verosimile che la ricezione di solleciti di pagamento formulati in termini perentori possa indurre i destinatari - condizionati dalla posizione di forza in cui si trova il professionista rispetto al debitore e tratti in errore in ordine alle caratteristiche ed all’entità dei crediti soprattutto in relazione alla gestione orale delle pratiche che è notoriamente svolta con particolare sollecitudine - ad effettuare versamenti non dovuti nelle forme richieste. 26. La condotta contestata deve, inoltre, ritenersi non conforme al livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile in base ai principi di correttezza e buona fede che dovrebbero generalmente informare le attività di un operatore dello specifico settore di attività. Peraltro, pur rilevando che con la memoria conclusiva del 13 gennaio 2014 C. R. Service ha cercato di fornire una descrizione del ciclo di gestione dell’attività di recupero crediti, non può sottacersi la circostanza che il professionista non ha adottato procedure tali da consentire la tracciabilità delle diverse fasi in cui si esplica l’attività in questione e, con ciò, la tutela dei debitori da possibili errori circa l’entità e la composizione delle somme oggetto della richiesta di pagamento. 27. Alla luce delle precedenti considerazioni, la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli articoli 20, comma 2, 24 e 25 del Codice del Consumo, in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile, mediante l’esercizio di un indebito condizionamento, il comportamento economico del consumatore medio rispetto alle richieste di pagamento oggetto delle comunicazioni di sollecito.

15 Documento n. 14 in atti. 16 Documento n. 13 in atti.

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V. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

28. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'art. 23, comma 12-quinquiesdecies del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla Legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 29. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’art. 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’art. 27, comma 13, del Codice del Consumo: in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dall’impresa per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa. 30. Con riguardo alla gravità della violazione, si tiene conto nella fattispecie in esame del potenziale pregiudizio arrecato ai consumatori che si sono visti formulare richieste di pagamento senza una preventiva informativa circa le caratteristiche e la composizione del credito e dell’ampia diffusione della pratica, come risulta dai dati acquisiti nel corso del procedimento circa il numero di solleciti di pagamento inviati ai debitori che sono stati circa 70.000 nel periodo gennaio 2012 - luglio 2013. 31. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere dal gennaio 2012 ed appare tuttora in corso. 32. Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a C. R. Service S.r.l. nella misura di 10.000 € (diecimila euro).

RITENUTO, pertanto, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, comma 2, 24 e 25 del Codice del Consumo in quanto C. R. Service S.r.l., in contrasto con il requisito dell’ordinaria diligenza professionale, ha utilizzato modalità caratterizzate da una particolare aggressività per indurre al pagamento i destinatari dei solleciti;

DELIBERA

a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalla società C. R. Service S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, comma 2, 24 e 25 del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione; b) di irrogare alla società C. R. Service S.r.l. una sanzione amministrativa pecuniaria di 10.000 € (diecimila euro);

c) che il professionista comunichi all’Autorità, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica del presente provvedimento, le iniziative assunte in ottemperanza alla diffida di cui al punto a). La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b) deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24

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con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente, con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ai sensi dell'art. 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’art. 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza al provvedimento l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PS9146 - KUADRA-BANCHE DATI ON LINE Provvedimento n. 24801

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 12 febbraio 2014;

SENTITO il Relatore Dottor Salvatore Rebecchini;

VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo);

VISTO il “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012;

VISTI gli atti del procedimento;

VISTA la comunicazione di avvio del procedimento PS9146 del 23 dicembre 2013, volto a verificare l’esistenza di pratiche commerciali scorrette in violazione degli articoli 20, 24, 25, comma 1, lettera d), nonché 26, comma 1, lettera f), del Codice del Consumo, poste in essere da Kuadra S.r.l.;

VISTA la memoria presentata da Kuadra S.r.l., pervenuta in data 30 gennaio 2014;

CONSIDERATO quanto segue:

I. FATTO

1. Sulla base delle segnalazioni di numerose microimprese, in data 23 dicembre 2013 è stato avviato il procedimento istruttorio PS9146, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo, nonché ai sensi dell’art. 6 del Regolamento, nei confronti di Kuadra S.r.l. (di seguito, anche Kuadra) che, nella sua qualità di professionista ai sensi dell’art. 18, comma 1, lettera b), del Codice del Consumo, avrebbe posto in essere una pratica commerciale scorretta nei confronti delle microimprese. 2. In particolare la pratica commerciale contestata alla società Kuadra, consiste: a) nell’invio alle microimprese, recentemente iscritte o annotate nel registro delle imprese, di un bollettino postale precompilato per eseguire un pagamento di importo pari a 309,87 euro. Il professionista fa pervenire alle microimprese tale bollettino sfruttando la loro recente iscrizione nel suddetto registro, che di per sé comporta l’obbligo di versare il contributo camerale annuale in favore della competente Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (di seguito, anche CCIAA); b) nel promuovere, mediante l’invio del suddetto bollettino postale precompilato con i dati delle microimprese, la sottoscrizione di un abbonamento annuale che prevede l’iscrizione nella banca dati online di Kuadra e la possibilità di inserire nel portale multimediale del professionista, accessibile mediante il sito internet www.vetrinacommerciale.it, i propri dati aziendali e un’inserzione pubblicitaria. La veste formale del bollettino precompilato, in particolare, presenta come obbligatorio il versamento da eseguire per l’importo di 309,87 euro ivi indicato, ponendo in risalto il fatto che lo stesso sia dovuto dalle ditte iscritte alla CCIAA;

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c) nell’utilizzo di modalità di promozione della propria proposta commerciale tali da ostacolare l’esercizio del diritto di recesso pattiziamente concesso da Kuadra alle microimprese che sottoscrivono il suddetto servizio in abbonamento; 3. Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento, la Parte è stata invitata, ai sensi dell’art. 8, comma 2, del Regolamento, a presentare memorie scritte e documenti entro 15 giorni dal suo ricevimento, al fine della valutazione dei presupposti per la sospensione provvisoria della pratica, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo. 4. In sintesi, i comportamenti oggetto di contestazione consistono nell’invio non richiesto da parte del professionista alle microimprese, recentemente iscritte o annotate nel registro delle imprese, di un bollettino postale precompilato, con il fine di far sottoscrivere loro un abbonamento oneroso di durata annuale consistente nell’iscrizione in una banca dati online, nella quale le stesse possono inserire i propri dati aziendali e pubblicare un’inserzione pubblicitaria; nella presentazione della propria offerta commerciale facendo leva sul fatto che le microimprese recentemente iscritte nel suddetto registro sono tenute a versare il contributo camerale annuale in favore della competente CCIAA; nonché nell’utilizzo di modalità di promozione della propria proposta commerciale tali da ostacolare l’esercizio del diritto di recesso pattiziamente concesso alle microimprese sottoscrittrici del suddetto servizio in abbonamento.

II. MEMORIE DELLA PARTE

5. A seguito della comunicazione di avvio del procedimento del 23 dicembre 2013, con riferimento al procedimento cautelare, la Parte ha prodotto una memoria difensiva, pervenuta in data 30 gennaio 2014. 6. Dall’esame dell’anzidetta memoria emerge che Kuadra ha contestato la sussistenza dei presupposti per l’adozione della misura di sospensione provvisoria della pratica commerciale contestata in sede di avvio del procedimento. 7. Il professionista, innanzitutto, dichiara di realizzare nei confronti delle imprese italiane, di recente iscritte presso il registro delle imprese, un’attività di mailing volta ad esporre la propria proposta commerciale, consistente nell’abbonamento oneroso di durata annuale ad un cd. portale multiservizi presente esclusivamente online sul sito internet www.vetrinacommerciale.it. 8. Kuadra, nel prosieguo della propria memoria difensiva, contesta le censure mosse dall’Autorità nei confronti della propria pratica commerciale, asserendo che la stessa risulti legittima in virtù della chiarezza ed intellegibilità delle condizioni di abbonamento, con speciale riferimento alle affermazioni inerenti all’obbligatorietà dell’iscrizione al portale multiservizi, che sarebbe condizione necessaria per usufruire dei servizi offerti. 9. Il professionista, quindi, asserisce che la pratica commerciale contestata dall’Autorità non configurerebbe né il reato di truffa ai sensi dell’art. 640 c.p., né integrerebbe gli estremi di una

pubblicità ingannevole1.

1 A tale ultimo proposito si fa presente che le contestazioni mosse dall’Autorità, con la comunicazione di avvio del procedimento del 23 dicembre 2013, nei confronti della pratica commerciale posta in essere da Kuadra non hanno preso in considerazione alcun eventuale profilo di ingannevolezza della stessa, bensì hanno esclusivamente riguardato il suo presunto carattere aggressivo ai sensi degli artt. 20, 24, 25, comma 1, lettera d), nonché 26, comma 1, lettera f), del Codice del Consumo.

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10. Il professionista ha inoltre chiarito che procede ad inviare la propria comunicazione commerciale senza distinguere tra grandi, medie, piccole o micro imprese e senza privilegiare alcun settore di attività in particolare, nonché di reperirne le relative denominazioni sociali attraverso le informazioni contenute in pubblici registri ed avvalendosi di appositi distributori. Kuadra ha, infine, chiarito che l’attività di mailing ha avuto inizio nel 2013 e che le imprese che hanno sottoscritto l’abbonamento sono state 2.899, delle quali solo 158 hanno espresso la volontà di esercitare il diritto di recesso. Al riguardo il professionista non ha fornito i dati richiesti in ordine al numero dei recessi accordati.

III. VALUTAZIONI

11. Sulla base degli elementi sopra indicati, si ritiene che, allo stato, sussistano i presupposti perché l’Autorità disponga, ai sensi dell’articolo 27, comma 3, del Codice del Consumo, la sospensione provvisoria della pratica commerciale sopra descritta. In particolare, sotto il profilo del fumus boni iuris gli elementi agli atti del procedimento inducono a ritenere prima facie sussistente la scorrettezza della pratica commerciale descritta in violazione degli articoli 20, 24, 25, comma 1, lettere d), nonché 26, comma 1, lettera f), del Codice del Consumo. Ciò in ragione sia del carattere di microimpresa ai sensi dell’art. 18, comma 1, lettera d-bis), del Codice del Consumo, dei destinatari della comunicazione commerciale – selezionati dal professionista sull’intero territorio nazionale e indipendentemente dal settore di attività, solo sulla base del criterio della recente iscrizione nel registro delle imprese tenuto dalle CCIAA - sia delle modalità con le quali il professionista ha promosso la propria offerta commerciale, che nel corso del 2013 ha determinato la sottoscrizione di 2.899 abbonamenti. 12. Quanto al periculum in mora, dall’esame degli atti del procedimento allo stato disponibili, sussistono gli elementi per l’adozione della misura cautelare, in quanto il professionista continua a realizzare nella sua interezza la pratica commerciale contestata.

RITENUTO, pertanto, che dall’esame degli atti del procedimento emergono elementi tali da avvalorare la necessità di provvedere con particolare urgenza al fine di impedire che la pratica commerciale sopra descritta continui ad essere posta in essere nelle more del procedimento di merito;

RITENUTO, inoltre, che al fine di soddisfare le esigenze cautelari si rende necessario disporre la pubblicazione di un estratto del presente provvedimento a cura e spese del professionista, sul sito internet www.vetrinacommerciale.it;

DISPONE

ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo e dell’art. 8, comma 1, del Regolamento, che: a) la società Kuadra S.r.l. sospenda la pratica commerciale contestata, e in particolare l’invio di bollettini postali precompilati che condizionano indebitamente i destinatari facendo loro ritenere di dover versare un contributo camerale alla competente CCIAA con il fine di far loro sottoscrivere

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un abbonamento oneroso alla propria banca dati online, nonché di opporre ostacoli all’esercizio del diritto di recesso pattiziamente concesso; b) la società Kuadra S.r.l. pubblichi un estratto del presente provvedimento, a sua cura e spese, sul sito internet www.vetrinacommerciale.it, secondo le seguenti modalità: 1) il testo dell’estratto della delibera è quello riportato in allegato al presente provvedimento; 2) l’estratto dovrà essere pubblicato entro quindici giorni dall’avvenuta comunicazioni del presente provvedimento nel corpo centrale della homepage del sito internet www.vetrinacommerciale.it fino alla conclusione del procedimento in corso; 3) la pubblicazione dovrà ricalcare in toto impostazione, struttura e aspetto dell’estratto allegato e le modalità di diffusione non dovranno essere tali da vanificare gli effetti della pubblicazione; in particolare, nella pagina di pubblicazione, così come nelle restanti pagine del sito, non dovranno essere riportati messaggi che si pongano in contrasto con il contenuto dell’estratto o che comunque tendano ad attenuarne la portata e il significato; 4) che la pubblicazione dell’estratto della delibera sulla homepage del sito internet www.vetrinacommerciale.it dovrà essere preceduta dalla comunicazione all’Autorità della data in cui la stessa avrà luogo e dovrà essere seguita, entro tre giorni, dall’invio all’Autorità di una relazione che illustri dettagliatamente le modalità con cui l’estratto della delibera è stato pubblicato. c) la società Kuadra S.r.l. comunichi all’Autorità, per quanto riguarda il disposto di cui alla lettera a), l’avvenuta esecuzione del presente provvedimento di sospensione e le relative modalità entro dieci giorni dal ricevimento del presente provvedimento, inviando una relazione dettagliata nella quale vengano illustrate le misure adottate. Ai sensi del combinato disposto dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo e dell’art. 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in caso di inottemperanza alla presente delibera l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'Autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Il presente provvedimento verrà comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell’art. 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’art. 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.

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Si ricorda che, ai sensi dell’art. 8, comma 4, del Regolamento, la presente decisione di sospensione deve essere immediatamente eseguita a cura del professionista e che il ricorso avverso il provvedimento di sospensione dell'Autorità non sospende l'esecuzione dello stesso.

IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa

IL PRESIDENTE Giovanni Pitruzzella

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PS9146 - KUADRA-BANCHE DATI ON LINE Allegato al provvedimento n. 24801

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 12 febbraio 2014; [omissis]

1. Sulla base delle segnalazioni di numerose microimprese, in data 23 dicembre 2013 è stato avviato il procedimento istruttorio PS9146, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo, nonché ai sensi dell’art. 6 del Regolamento, nei confronti di Kuadra S.r.l. (di seguito, anche Kuadra) che, nella sua qualità di professionista ai sensi dell’art. 18, comma 1, lettera b), del Codice del Consumo, avrebbe posto in essere una pratica commerciale scorretta nei confronti delle microimprese. 2. In particolare la pratica commerciale contestata alla società Kuadra, consiste: a) nell’invio alle microimprese, recentemente iscritte o annotate nel registro delle imprese, di un bollettino postale precompilato per eseguire un pagamento di importo pari a 309,87 euro. Il professionista fa pervenire alle microimprese tale bollettino sfruttando la loro recente iscrizione nel suddetto registro, che di per sé comporta l’obbligo di versare il contributo camerale annuale in favore della competente Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (di seguito, anche CCIAA); b) nel promuovere, mediante l’invio del suddetto bollettino postale precompilato con i dati delle microimprese, la sottoscrizione di un abbonamento annuale che prevede l’iscrizione nella banca dati online di Kuadra e la possibilità di inserire nel portale multimediale del professionista, accessibile mediante il sito internet www.vetrinacommerciale.it, i propri dati aziendali e un’inserzione pubblicitaria. La veste formale del bollettino precompilato, in particolare, presenta come obbligatorio il versamento da eseguire per l’importo di 309,87 euro ivi indicato, ponendo in risalto il fatto che lo stesso sia dovuto dalle ditte iscritte alla CCIAA; c) nell’utilizzo di modalità di promozione della propria proposta commerciale tali da ostacolare l’esercizio del diritto di recesso pattiziamente concesso da Kuadra alle microimprese che sottoscrivono il suddetto servizio in abbonamento; [omissis] 11. Sulla base degli elementi sopra indicati, si ritiene che, allo stato, sussistano i presupposti perché l’Autorità disponga, ai sensi dell’articolo 27, comma 3, del Codice del Consumo, la sospensione provvisoria della pratica commerciale sopra descritta. [omissis]

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DISPONE

ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo e dell’art. 8, comma 1, del Regolamento, che: a) la società Kuadra S.r.l. sospenda la pratica commerciale contestata; b) la società Kuadra S.r.l. pubblichi un estratto del presente provvedimento, a sua cura e spese, sul sito internet www.vetrinacommerciale.it, [omissis]; (Estratto del provvedimento adottato in data 12 febbraio 2014, il cui testo integrale è pubblicato sul sito dell’Autorità www.agcm.it)

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PS9233 - EXPO - DEPURATORI D’ACQUA Avviso di avvio di procedimento istruttorio L’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO Informativa di avvio dell’istruttoria, in ragione del numero elevato di istanze di intervento pervenute, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie (di seguito, Regolamento), in relazione al procedimento PS/9233 - EXPO - DEPURATORI D’ACQUA.

I. LE PARTI

Shopping Mall S.r.l. (denominata Expo S.r.l. fino al gennaio 2014), in qualità di professionista ai sensi dell’art. 18, lett. b), del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modificazioni, recante “Codice del Consumo”. La società opera nella vendita al domicilio dei consumatori di apparecchi per il trattamento dell’acqua e di altri prodotti per la casa. L’Unione Nazionale Consumatori - Comitato Provinciale di Caserta, in qualità di associazione segnalante.

II. LE PRATICHE COMMERCIALI

La società Shopping Mall S.r.l., nell’esercizio della propria attività, avrebbe posto in essere pratiche commerciali scorrette consistenti: - nella presentazione ambigua e non veritiera delle caratteristiche dell’offerta del professionista, dal primo contatto con il consumatore all’incontro nel corso del quale quest’ultimo viene invitato alla sottoscrizione di un modulo spacciato per ricevuta di consegna di un catalogo per la casa e/o all’acquisto di un depuratore per il trattamento dell’acqua; - nelle richieste di pagamento a seguito della sottoscrizione del modulo da parte del consumatore.

III. AVVISO

Mediante il presente avviso si informano i soggetti interessati che abbiano presentato istanza di intervento ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento che, con comunicazione del 5 febbraio 2014, Prot. n. 14014 , è stato avviato un procedimento istruttorio nei confronti del Professionista, volto ad accertare l’eventuale violazione degli articoli 20, comma 2, 21, comma 1, lettere c) e d), 22, commi 1 e 2, 23, lettera u), 24, 25, lettera e) e 26, lettere b) e h), del Codice del Consumo. Si informa, inoltre, che i soggetti interessati hanno facoltà di intervenire nel procedimento in corso, inoltrando apposito atto, debitamente sottoscritto, contenente gli elementi indicati nell’articolo 10 del Regolamento.

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Per qualsiasi comunicazione indirizzata all’Autorità, relativa al procedimento in questione, si prega di citare la Direzione Energia e Industria della Direzione Generale Tutela del Consumatore ed il riferimento PS/9233.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

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PS9295 - KIDEO - MANCATA CONSEGNA DEL PRODOTTO Avviso di avvio di procedimento istruttorio

L’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO Informativa di avvio dell’istruttoria, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie (di seguito, Regolamento) in relazione al procedimento PS9295 - KIDEO - MANCATA CONSEGNA DEL PRODOTTO. La pubblicazione del presente avviso, seguito dalla comunicazione di avvio del procedimento, sul Bollettino settimanale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, viene effettuata ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 6, comma 2 del Regolamento, attesa la mancata ricezione di riscontri al tentativo di trasmissione della stessa comunicazione di avvio, operato in data 28 gennaio 2014, prot. n. 12891. Nel caso di specie, infatti, la Parte è risultata irreperibile all’indirizzo ubicato nella Repubblica di San Marino, indicato nel sito www.kideoshop.com. Per qualsiasi comunicazione indirizzata all’Autorità, relativa al caso in questione, si prega di citare la Direzione Energia e Industria della Direzione Generale Tutela del Consumatore ed il riferimento PS9295. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------

PS9295 - KIDEO - MANCATA CONSEGNA DEL PRODOTTO Comunicazione di avvio di procedimento istruttorio Oggetto: Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo), nonché ai sensi dell’art. 6 del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie” (di seguito, Regolamento), adottato dall’Autorità con delibera dell’8 agosto 2012 e contestuale attribuzione dell’onere della prova, ai sensi dell’art. 27, comma 5, del Codice del Consumo, nonché ai sensi dell’art. 15 del Regolamento.

I. La Parte

1. Kideo S.r.l. (di seguito, “Kideo”) in qualità di professionista, ai sensi dell’art. 18, lett. b), del Codice del Consumo. La società opera nella vendita al dettaglio, on-line, di prodotti di elettronica di consumo ed altri prodotti, offerti con il sito internet www.kideoshop.com.

II. Le pratiche commerciali

2. Secondo dodici segnalazioni di consumatori pervenute a partire dal mese di agosto 2013, riguardanti contratti di vendita di prodotti conclusi on-line dalla società Kideo nel periodo marzo-

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ottobre 2013, la società avrebbe posto in essere comportamenti idonei ad integrare delle pratiche commerciali scorrette consistenti: A) nel fornire indicazioni non corrette in merito alla reale disponibilità della merce offerta in vendita ed ai tempi di consegna, anteriormente alla conclusione del contratto ed al pagamento del prezzo da parte del consumatore; B) nell’ostacolare l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori che non hanno ricevuto la merce nei tempi previsti.

A) Indicazioni fornite in merito alla disponibilità dei prodotti ed ai tempi di consegna, anteriormente alla conclusione del contratto ed al pagamento del prezzo da parte del consumatore

3. Secondo le segnalazioni pervenute all’Autorità, la società Kideo offrirebbe in vendita i prodotti lasciando intendere che essi vengono spediti all’acquirente entro poche settimane, mentre non sarebbero rispettati, in realtà, né i tempi previsti, né, comunque, il termine di trenta giorni stabilito dall’art. 54, comma 1, del Codice del Consumo per i casi in cui manchino pattuizioni in merito

all’esecuzione - da parte del venditore di beni di consumo - del contratto concluso a distanza1. 4. Da rilevazioni effettuate d’ufficio sul sito www.kideoshop.com il 30 dicembre 2013 e il 2 gennaio 2014, risultano presenti su tale sito indicazioni circa la disponibilità ed i tempi di

consegna dei prodotti2. Ad esempio, alla data della rilevazione, per un monitor Asus erano indicati 8 pezzi disponibili e la consegna in 7-15 giorni; per un lettore Blu Ray Philips, 8 pezzi disponibili e la consegna in 7-12 giorni; per una stampante Canon, 6 pezzi disponibili e la consegna in 7-9 giorni. 5. I tempi sono indicati anche nelle e-mail con cui il professionista comunica la conferma dell’ordine ricevuto: ad esempio, “I tempi di preparazione di questo prodotto acquistato possono

variare dai 15 ai 18 gg lavorativi”3. 6. I prodotti, in realtà, non sarebbero stati spediti ai consumatori segnalanti, anche a distanza di mesi dal pagamento del prezzo.

B) Ostacoli all’esercizio di diritti contrattuali

7. I segnalanti riferiscono che il professionista, in risposta ad email da essi inviate per ottenere notizie e sollecitare la spedizione del prodotto non ricevuto nei tempi previsti, ha tenuto un comportamento dilatorio, rassicurando circa l’imminenza della spedizione e la possibilità, in alternativa, di ottenere il rimborso del prezzo, circostanze che in realtà non si sarebbero, invece, avverate.

1 L’art. 54, comma 1, del Codice del Consumo stabilisce: “salvo diverso accordo tra le parti, il professionista deve eseguire l’ordinazione entro trenta giorni a decorrere dal giorno successivo a quello in cui il consumatore ha trasmesso l’ordinazione”. 2 Sono state acquisite agli atti le stampe di pagine del sito www.kideoshop.com effettuate in tali date (doc. n. 21 del fascicolo del procedimento). 3 Documenti. n. 4, 5, 6 e 8.

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8. In particolare, la corrispondenza email allegata alle segnalazioni pervenute mostra che il professionista, in risposta alle richieste conseguenti alla mancata consegna dei prodotti ai segnalanti nei tempi previsti, ha addotto motivi vari, quali l’inadempimento di fornitori e sopravvenuti problemi con il sistema di pagamento Paypal, prospettando ripetutamente a ciascun segnalante, in un arco temporale di vari mesi, l’imminente soluzione del problema che però, di

volta in volta, non è avvenuta4.

III. Possibili profili di scorrettezza delle pratiche commerciali

9. I comportamenti descritti al punto II della presente comunicazione potrebbero integrare una violazione delle disposizioni di cui agli articoli 20, comma 2, 21, comma 1, lettera b), 22, comma 1, 23, lettera e), 24 e 25, lettera d), del Codice del Consumo, in quanto contrari alla diligenza professionale ed idonei a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico dei consumatori in relazione all’offerta del professionista ed all’esercizio dei diritti contrattuali sanciti dalla legge. 10. In particolare, la pratica A) sarebbe in contrasto con le disposizioni di cui agli articoli 20, comma 2, 21, comma 1, lettera b), 22, comma 1 e 23, lettera e) del Codice del Consumo, in ragione della possibile ingannevolezza delle indicazioni fornite in merito alla disponibilità dei prodotti offerti in vendita, ai tempi di consegna ed all’effettiva possibilità per i consumatori di ricevere i prodotti stessi. 11. La pratica B) sarebbe in contrasto con le disposizioni di cui agli articoli 20, comma 2, 24 e 25, lettera d) del Codice del Consumo, in quanto le richiamate condotte, consistenti in indicazioni inesatte e fuorvianti circa la possibilità per gli acquirenti di ricevere il prodotto seppure in ritardo, nonché nel mancato rimborso del prezzo, potrebbero determinare un indebito condizionamento degli acquirenti stessi mediante l’opposizione di ostacoli all’esercizio dei loro diritti contrattuali.

IV. Modalità e termini istruttori

12. Sulla base di quanto precede, con la presente si comunica: a) l’avvio del procedimento, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento, al fine di verificare le ipotesi di violazione menzionate al punto III; b) che il responsabile del procedimento è il dott. Ferdinando Morgoglione; c) che il procedimento si concluderà entro 150 giorni dalla data di protocollo della presente comunicazione, ai sensi dell’art. 7 del Regolamento; d) che il responsabile del procedimento provvederà a comunicare, ai sensi dell’art. 16, comma 1, del Regolamento, la data di conclusione della fase istruttoria; e) che il responsabile del procedimento richiederà il parere all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ai sensi dell’art. 16, comma 3 e 4, del Regolamento; f) che l’ufficio presso cui la Parte può accedere agli atti del procedimento, previa richiesta scritta e contatto telefonico per stabilire le modalità dell’accesso, è la Direzione Energia e Industria della

4 Cfr., in particolare, i documenti n. 4, 5, 6, 7 e 8.

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Direzione Generale per la Tutela del Consumatore (tel. 06/85821284, 06/85821471; fax 06/85821235). L’accesso potrà essere effettuato direttamente dalla Parte o da persona delegata per iscritto; g) che la Parte può presentare memorie scritte e documenti entro 20 giorni dal ricevimento della presente.

V. Comunicazione di attribuzione dell’onere della prova

13. Con la presente si comunica, altresì, ai sensi dell’art. 15 del Regolamento, l’attribuzione dell’onere della prova sull’esattezza dei dati di fatto connessi alla pratiche commerciali descritte al punto II. 14. A tal fine si invita il professionista a produrre idonea documentazione volta a dimostrare, in particolare: 1) la disponibilità dei prodotti oggetto di contratti di vendita stipulati nell’anno 2013 (fornendo copia dei contratti stipulati con i fornitori di tali prodotti); 2) la spedizione dei prodotti a seguito dei contratti di vendita stipulati nel 2013 (fornendo l’elenco dominativo degli acquirenti e, per ciascun contratto: copia dell’ordine ricevuto; copia della comunicazione al cliente di conferma dell’ordine e di invito al pagamento; copia del documento attestante la spedizione della merce); 3) sempre in relazione ai contratti di vendita conclusi nel 2013, di avere rimborsato il prezzo ai clienti ai quali il prodotto non è stato spedito (fornendo, per ciascun rimborso, copia della documentazione bancaria o relativa ad altro tipo di pagamento utilizzato per il rimborso); 15. La suddetta documentazione è da ritenersi già nella disponibilità del professionista ed è necessaria ai fini istruttori in quanto attiene ad aspetti suscettibili di influire in misura apprezzabile sulle decisioni di natura commerciale del consumatore medio. 16. I predetti elementi di prova dovranno essere forniti all’Autorità entro 20 giorni dal ricevimento della presente comunicazione. La suddetta documentazione potrà essere inviata - anche tramite fax al numero 06/85821235 - alla Direzione Energia e Industria della Direzione Generale per la Tutela del Consumatore. 17. Le informazioni e i documenti richiesti, nonché le eventuali memorie, possono essere trasmessi anche su adeguato supporto informatico. 18. Ai sensi dell’art. 11, comma 7, del Regolamento, è possibile indicare le specifiche informazioni e le parti dei documenti forniti di cui si chiede di salvaguardare la riservatezza o la segretezza, indicando le motivazioni che giustificano tale richiesta. A tal fine, si chiede cortesemente di trasmettere anche una versione non confidenziale dei documenti contenenti informazioni riservate.

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19. Ai fini della quantificazione delle eventuali sanzioni pecuniarie di cui all’art. 27, comma 9, del Codice del Consumo e all’art. 23, comma 12-quinquiesdecies del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla Legge 7 agosto 2012, n. 135, si chiede alla società Kideo di voler fornire, entro 20 giorni dal ricevimento della presente comunicazione, copia dell’ultimo bilancio approvato. 20. Per qualsiasi comunicazione indirizzata all'Autorità, relativa al caso in questione, si prega di citare la Direzione Energia e Industria della Direzione Generale per la Tutela del Consumatore ed il riferimento PS/9295. Per eventuali chiarimenti ed informazioni è possibile rivolgersi al dottor Ferdinando Morgoglione, al numero tel. 06/85821208. 21. Si allega informativa ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo n. 196/2003.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Informativa sul trattamento dei dati personali (art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196) Si informa che i dati personali che la riguardano acquisiti dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (titolare del trattamento) sono utilizzati solamente per lo svolgimento delle attività ad essa demandate dalla disciplina della Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo” e successive modificazioni, nonché del Decreto Legislativo 2 agosto 2007, n. 145 e dalla disciplina del Decreto Legislativo n. 70/2003. Il conferimento di questi dati è strettamente funzionale allo svolgimento di tali attività e il relativo trattamento sarà effettuato, anche tramite strumenti informatici, nei modi e nei limiti necessari al perseguimento di dette finalità. I dati conferiti saranno conosciuti da personale incaricato del trattamento e potranno essere comunicati a soggetti pubblici sulla base delle disposizioni di legge o regolamento ed eventualmente ai soggetti privati che vi abbiano interesse in applicazione della disciplina sull’accesso ai documenti amministrativi. I medesimi dati possono essere diffusi nel bollettino e sul sito istituzionale dell’Autorità (www.agcm.it) nei limiti consentiti dalla legge e dai regolamenti. Nei confronti dei dati che lo riguardano l’interessato può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Decreto Legislativo n. 196/2003 (ad esempio, il diritto di accedere ai propri dati e di ottenerne la comunicazione in forma intelligibile, chiederne eventualmente la rettifica o l’aggiornamento), rivolgendo un’istanza all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

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Autorità garante della concorrenza e del mercato

Bollettino Settimanale Anno XXIV- N. 9 - 2014

Coordinamento redazionale Redazione

Giulia Antenucci Elisabetta Allegra, Sandro Cini, Francesca Melchiorri, Valerio Ruocco, Simonetta Schettini Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Ufficio Statistico e Ispezioni Informatiche Piazza Giuseppe Verdi, 6/a - 00198 Roma Tel.: 06-858211 Fax: 06-85821256 Web: http://www.agcm.it

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