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Bollettino Parrocchiale di COSSILA SAN GRATO S. Natale 2014

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Bollettino Parrocchialedi

COSSILA SAN GRATO

S. Natale 2014

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Carissimi, quest’anno desidero farvi gli au guri di buonNatale con le parole, pronunciate tanti annifa da Paolo VI, ora, questo grande e dimenti-cato Papa, provvidenzialmente proclamatobeato da papa Fran cesco. È con la freschezza e la naturalezza di que-ste parole che desideriamo anche noi augu-rare un Santo Natale a voi e a tutte le perso-ne che portate nel cuore, in modo particolarea chi in questo momento si sente affaticato,nella prova! Il Signore nasce per te!

dPaolo e dCiprian

“Il Natale è buono se è interiore, se è celebrato, non fosse che per qualchemomento, nel silenzio del cuore, dentro, nella coscienza fatta attenta e pensosa.Ed è interiore e rinnovatore, se ci fa cogliere il discorso che Gesù, entrando nellascena del mondo, non con le parole, ma con i fatti ha pronunciato. Quale discorso? Quello dell’umiltà; è questa la lezione fondamentale del misterodi Dio fatto uomo, ed è questa la medicina prima di cui abbiamo bisogno. È daquesta radice che può rinascere la vita buona. E il secondo pensiero si riferisceall’umanità del Natale: siamo in adorazione di una nascita, di un bambino, di unpresepio; la vita umana è celebrata nella sua più sacra espressione: ogni culla,ogni creatura umana, ogni infanzia oggi è irradiata dalla luce soavissima diMaria e di Gesù. L’invito è forte e incantevole: bisogna evangelicamente ritorna-re bambini: «Se non vi farete piccoli come bambini - dirà poi Gesù Maestro -, nonpotrete entrare nel regno dei cieli» (Mt 18,2). Bisogna avere il culto della vitanelle forme più deboli, più innocenti, più essenziali. Bisogna ridestare nel cuoredi carta, di ferro e di cemento dell’uomo moderno il palpito della simpatiaumana, dell’affetto semplice, puro e generoso, della poesia delle cose native evive, dell’amore. da un messaggio natalizio, 1964

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Celebrazioni NatalizieA COSSILA SAN GRATO

Martedì 23 dicembre dalle ore 16 alle ore 18Martedì 24 dicembre dalle ore 10 alle ore 12

A COSSILA SAN GIOVANNISabato 20 dicembre dalle ore 16 alle ore 17

Mercoledì 24 dicembre dalle ore 10 alle ore 12

A FAVARODomenica 21 dicembre dalle ore 8.45 alle ore 9.45Mercoledì 24 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19

Ricordiamo gli orari presso le principali penitenzierie della nostra Diocesi

SAN SEBASTIANOtutti i giorni dalle 7.30 alle 11.30 - dalle 15.30 alle 18.30

SAN FILIPPOTutti i giorni dalle 8 alle 10 - dalle 16 alle 19 - Sabato dalle 15 alle 19

SANTUARIO DI OROPA (BASILICA ANTICA)Tutti i giorni dalle 8 alle 12 - dalle 16 alle 19

Mercoledì 24 dicembre

Vigilia di NataleOre 16.30 a Favaro presso il Soggiorno Anziani

Santa Messa nella Vigilia della Solennità del Natale

Ore 21.30 a Cossila San GiovanniInizio della veglia con i canti del Coro Burcina e con le immagini della Terra Santa

Ore 22.30 a Cossila San GiovanniSanta Messa Solenne nella Notte Santa animata dalla Cantoria Parrocchiale

Ore 22.30 a FavaroSanta Messa Solenne nella Notte Santa animata dalla Cantoria Parrocchiale

Ore 23.15 a Cossila San GratoPresepe vivente in piazza con i mestieri di una volta

Ore 24 a Cossila San GratoSanta Messa Solenne nella Notte Santa animata dalla Cantoria Parrocchiale

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Giovedì 25 dicembre

Natale del SignoreOre 9.45 a Favaro

Santa Messa solenne

Ore 11 a Cossila San GratoSanta Messa solenne

Ore 17 presso la Cappella della ValleSanta Messa

Ore 18 a Cosila San GratoSanta Messa

Mercoledì 26 dicembre

Solennità di S.Stefanopatrono della Città e della Diocesi

Ore 10 a Biella presso la Chiesa Cattedrale Solenne Pontificale in onore del Patrono presieduto da mons. Marco Arnolfo,

arcivescovo di Vercelli

Ore 21 a Biella presso la Chiesa Cattedrale Concerto in onore del Patrono con Progetto Musica

Partecipazione anche di alcuni coristi delle nostre cantorie parrocchiali

Mercoledì 31 dicembre

Solennità di MariaMadre di DioOre 17 a Cossila San Giovanni

Santa Messa festiva

Ore 18 a FavaroSanta Messa solenne con il canto del Te Deum

Ore 18.15 a Cossila San GratoSanta Messa festiva

Verso le ore 18.30 (Cossila San Grato), 19.15 (Cossila San Giovanni) e 20 (Favaro)passa la Marcia della Pace

Il giorno seguente, orario festivo

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Lunedì 5 gennaioGli orari delle Messe della Vigilia sono invariati

Presso la chiesa parrocchiale di Favaro, ore 21Meditazione organistica sul mistero del S. Natale

con il maestro GIUSEPPE RADINI al restaurato organo Ramasco - Collino Nava (1892)

Musiche di: C. Franck, A. Guyilmant, F. Capocci, A. De Bonis,L. Picchi, M. E. Bossi, L. Refice, O. Ravanello, P. A. Yon

Al termine in casa parrocchiale assaggio dei prodotti

www.parrocchievalleoropa.it

Martedì 6 gennaio

Solennità dell’EpifaniaOre 9.45 a Favaro - Santa Messa solenne

Ore 11 a Cossila San Grato - Santa Messa solenneOre 11 a Cossila San Giovanni - Santa Messa

Festa sociale della società sportiva Valle OropaOre 18 a Cossila San Grato - Santa Messa

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San Grato, San Giovanni,San Giuseppe… insieme!

Lo abbiamo presentato ad Oropa, il 7 dicembre in occasio-ne del pellegrinaggio straordinario. Siamo convinti chepresto diventerà familiare a tutti, per indicare il camminocomune e le iniziative condivise dalle tre comunità parroc-chiali della Valle Oropa. Grazie in modo particolare adAlessandra Guglielminotti Contin che lo ha realizzato conil suggerimento di molte persone … Qui il testo della pre-sentazione fatta da don Paolo.

Il logo scelto riprende un’immagine cara a tutti gli abitanti della Valle e a quantisono abituati a vederlo lì, silenzioso ma significativo, sulla strada che porta alSantuario: “il ponte dei tre archi”, uno dei manufatti più significativi delle opereedili del trenino Biella - Oropa. Perché un segno di architettura civile per indicare il cammino comune delle par-rocchie della Valle? Perché non piuttosto un segno religioso, le nostre belle chie-se, i nostri campanili così caratteristici o altro ancora?La scelta non è caduta a caso. Le comunità cristiane della Valle vivono in un con-testo civile e sociale ben preciso. Le comunità parrocchiali di Cossila San Grato,Cossila San Giovanni e Favaro non sono la Valle, ma sono chiamate ad essere alsuo interno come il lievito, il fermento. La fede cristiana non è mai un’esperienzaa parte, a lato, o astratta. Si incarna nella storia, nella vita, nel percorso dellagente. La fede è la nostra vita, come più volte il Vescovo ci ha ripetuto in visitapastorale. Ma leggiamolo con calma questo piccolo logo, dal basso verso l’alto. Ecco la STRADA, che sale, sinuosa, da Biella sino al santuario, dalla città allemontagne. Le comunità parrocchiali sono inanellate come le gemme di una cate-na su questa strada, una dopo l’altra (Cosila, longa e sotila), ciascuna con le pro-prie caratteristiche, ciascuna con la sua storia, con le persone che fanno e sono laloro vita. È il cammino che siamo chiamati a percorrere!Le comunità parrocchiali sono presenti in un cammino comune di condivisione edi lavoro pastorale a partire dalle loro caratteristiche: ecco il richiamo ai SANTIPATRONI: San Grato, San Giovanni Battista, San Giuseppe. La presenza deisanti ci ricorda che la chiesa è sempre dono e mistero, è grazia e mai il semplicefrutto del nostro organizzarci. La chiesa, la comunità cristiana, la riceviamo comeun dono.IL PONTE DEI TRE ARCHI come tre sono le comunità parrocchiali. Tre campa-te! Se provassimo a tirare via una campata il ponte crolla. In Valle ci si salva insie-me: la collaborazione tra le comunità parrocchiali, l’individuazione di un cammi-no comune è perché il Vangelo sia annunciato, la Carità sia testimoniata, la Fedesia vissuta. Insieme è meglio, ciascuno condividendo la propria storia. Il pontepoi è segno di collegamento è segno di passaggio, possibilità di passaggio anchenei tratti più impervi e difficili. Un ponte è gettato verso il futuro: permette dilasciare il passato, senza tagliare con esso, ma per camminare incontro al futuro.Il ponte e la strada e aprono, si spalancano a quell’elemento architettonico, laCUPOLA DELLA BASILICA SUPERIORE DI OROPA, che seppur non sia ilpiù pregevole del nostro Santuario contraddistingue oramai un luogo, una pre-senza. La casa della Madre. Lei, la Regina di Oropa, è per tutti - ma in modo spe-cialissimo per noi della Valle - stella che brilla come “segno di consolazione e di

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sicura speranza”. Ecco il richiamo alla caratteristica STELLA A OTTO PUNTEDI OROPA, raffigurata dal Maestro di Oropa nel XIV secolo nel sacello dellaVergine. Diceva San Bernardo: “Respice stellam, voca Mariam”, guarda la stella,invoca Maria!Al di sopra di tutto la CROCE, piccola, ma svettante. Al di sopra di lei non cipuò essere nulla. A Colui che su di lei è stato trafitto ogni cosa deve essere riferi-ta. Maria indica il suo Figlio e la croce come segno grande dell’amore fedele diDio. Il cammino di ogni nostra comunità, il cammino delle parrocchie dellaValle, sarebbe drammaticamente vano se non fosse riferito a Gesù, alla sua paro-la, al suo comando: “amatevi come io vi ho amati”. Scriveva così K.A. Möhler, teologo di Tubinga vissuto più di duecento anni fa(!):«Non vorremmo morire né asfissiati per estremo centralismo, né assiderati perestremo individualismo. Né uno può pensare di essere tutti, né ciascuno può cre-dere di essere il tutto, ma solo la diversità e l’unità di tutti è una totalità. Questaè l’idea della chiesa cattolica!». Così vogliono crescere le comunità cristiane della Valle Oropa: una strada, uncammino, un ponte a tre campate, la casa della Madre, una stella che brilla, laCroce di Gesù, albero di vita, che accoglie tutto e tutti!

Santuario di Oropa, 7 dicembre 2014 Primo anniversario della discesa della Regina di Oropa nella sua Valle e nella sua Città di Biella

www.parrocchievalleoropa.it

È il nostro sito internet, vuole essere un invito a camminare insieme, trovate le informazioni principali della vita delle comunità parrocchiali, gli avvisi settima-nali, le iniziative, i cambi di orari… Tutto quanto può favorire e aiutare la parte-cipazione. Venite a visitarlo, potete lasciare anche un commento che può aiutarcia migliorarlo. Grazie!

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Ma… al Sinodo cosa è capitato? Parola di Francesco

Qui di seguito il testo, lo giudico straordinario, con il cui il papa Francesco ha raccontatoalla chiesa intera il Sinodo (Roma, 10 dicembre 2014).

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.(…) oggi desidero riparti-re dal l’Assemblea sinoda-le dello scorso mese diottobre, che aveva questotema: “Le sfide pastoralisulla famiglia nel contestodella nuova evangelizza-zione”. È importante ri -cordare come si è svolta eche cosa ha prodotto, co - me è andata e che cosa haprodotto.Durante il Sinodo i mediahanno fatto il loro lavoro- c’era molta attesa, molta attenzione - e li ringraziamo perché lo hanno fatto an -che con abbondanza. Tante notizie, tante! Questo è stato possibile grazie alla SalaStampa, che ogni giorno ha fatto un briefing. Ma spesso la visione dei media eraun po’ nello stile delle cronache sportive, o politiche: si parlava spesso di duesquadre, pro e contro, conservatori e progressisti, eccetera. Oggi vorrei racconta-re quello che è stato il Sinodo.Anzitutto io ho chiesto ai Padri sinodali di parlare con franchezza e coraggio e diascoltare con umiltà, dire con coraggio tutto quello che avevano nel cuore. NelSinodo non c’è stata censura previa, ma ognuno poteva - di più doveva - direquello che aveva nel cuore, quello che pensava sinceramente. “Ma, questo faràdiscussione”. È vero, abbiamo sentito come hanno discusso gli Apostoli. Dice il testo: è uscitauna forte discussione. Gli Apostoli si sgridavano fra loro, perché cercavano lavolontà di Dio sui pagani, se potevano entrare in Chiesa o no. Era una cosanuova. Sempre, quando si cerca la volontà di Dio, in un’assemblea sinodale, cisono diversi punti di vista e c’è la discussione e questo non è una cosa brutta!Sempre che si faccia con umiltà e con animo di servizio all’assemblea dei fratelli.Sarebbe stata una cosa cattiva la censura previa. No, no, ognuno doveva direquello che pensava. Dopo la Relazione iniziale del Card. Erdö, c’è stato un primomomento, fondamentale, nel quale tutti i Padri hanno potuto parlare, e tuttihanno ascoltato. Ed era edificante quell’atteggiamento di ascolto che avevano iPadri. Un momento di grande libertà, in cui ciascuno ha esposto il suo pensierocon parresia e con fiducia. Alla base degli interventi c’era lo “Strumento di lavo-ro”, frutto della precedente consultazione di tutta la Chiesa. E qui dobbiamo rin-graziare la Segreteria del Sinodo per il grande lavoro che ha fatto sia prima chedurante l’Assemblea. Davvero sono stati bravissimi.Nessun intervento ha messo in discussione le verità fondamentali del Sacra - mento del Matrimonio, cioè: l’indissolubilità, l’unità, la fedeltà e l’apertura alla

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vita (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48; Codice di Diritto Canonico, 1055-1056). Questo non è stato toccato.Tutti gli interventi sono stati raccolti e così si è giunti al secondo momento, cioèuna bozza che si chiama Relazione dopo la discussione. Anche questa Relazioneè stata svolta dal Cardinale Erdö, articolata in tre punti: l’ascolto del contesto edelle sfide della famiglia; lo sguardo fisso su Cristo e il Vangelo della famiglia; ilconfronto con le prospettive pastorali.Su questa prima proposta di sintesi si è svolta la discussione nei gruppi, che èstato il terzo momento. I gruppi, come sempre, erano divisi per lingue, perché èmeglio così, si comunica meglio: italiano, inglese, spagnolo e francese. Ognigruppo alla fine del suo lavoro ha presentato una relazione, e tutte le relazionidei gruppi sono state subito pubblicate. Tutto è stato dato, per la trasparenzaperché si sapesse quello che accadeva.A quel punto - è il quarto momento - una commissione ha esaminato tutti i sug-gerimenti emersi dai gruppi linguistici ed è stata fatta la Relazione finale, che hamantenuto lo schema precedente - ascolto della realtà, sguardo al Vangelo eimpegno pastorale - ma ha cercato di recepire il frutto dalle discussioni nei grup-pi. Come sempre, è stato approvato anche un Messaggio finale del Sinodo, piùbreve e più divulgativo rispetto alla Relazione.Questo è stato lo svolgimento dell’Assemblea sinodale. Alcuni di voi possonochiedermi: “Hanno litigato i Padri?”. Ma, non so se hanno litigato, ma che hannoparlato forte, sì, davvero. E questa è la libertà, è proprio la libertà che c’è nellaChiesa. Tutto è avvenuto “cum Petro et sub Petro”, cioè con la presenza delPapa, che è garanzia per tutti di libertà e di fiducia, e garanzia dell’ortodossia. Ealla fine con un mio intervento ho dato una lettura sintetica dell’esperienza sino-dale.Dunque, i documenti ufficiali usciti dal Sinodo sono tre: il Messaggio finale, laRelazione finale e il discorso finale del Papa. Non ce ne sono altri.La Relazione finale, che è stata il punto di arrivo di tutta la riflessione delleDiocesi fino a quel momento, ieri è stata pubblicata e viene inviata alleConferenze Episcopali, che la discuteranno in vista della prossima Assemblea,quella Ordinaria, nell’ottobre 2015. Dico che ieri è stata pubblicata - era già statapubblicata -, ma ieri è stata pubblicata con le domande rivolte alle ConferenzeEpiscopali e così diventa proprio Lineamenta del prossimo Sinodo. Dobbiamo sapere che il Sinodo non è un parlamento, viene il rappresentante diquesta Chiesa, di questa Chiesa, di questa Chiesa… No, non è questo. Viene ilrappresentante, sì, ma la struttura non è parlamentare, è totalmente diversa. IlSinodo è uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare; non c’èstato scontro tra fazioni, come in parlamento dove questo è lecito, ma un con-fronto tra i Vescovi, che è venuto dopo un lungo lavoro di preparazione e che oraproseguirà in un altro lavoro, per il bene delle famiglie, della Chiesa e dellasocietà. È un processo, è il normale cammino sinodale. Ora questa Relatio torna nelleChiese particolari e così continua in esse il lavoro di preghiera, riflessione ediscussione fraterna al fine di preparare la prossima Assemblea. Questo è ilSinodo dei Vescovi. Lo affidiamo alla protezione della Vergine nostra Madre.Che Lei ci aiuti a seguire la volontà di Dio prendendo le decisioni pastorali cheaiutino di più e meglio la famiglia. Vi chiedo di accompagnare questo percorsosinodale fino al prossimo Sinodo con la preghiera. Che il Signore ci illumini, ci faccia andare verso la maturità di quello che, comeSinodo, dobbiamo dire a tutte le Chiese. E su questo è importante la vostra pre-ghiera.

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Sul nostro giornale “Il Biellese”, anche in riferimento, ad alcune notizie di attualità èapparso questo articolo a firma dell’amico padre Fabio De Lorenzo. Ritengo molto utile lalettura.

Giovani e sessualità: una guerra in trincea

Nelle cronache della prima guerra mondiale si legge che don Primo Mazzolari,volontario al fronte, dopo aver segnalato inutilmente la condizione miserevoledelle truppe in orribili trincee, immonde tanto in senso igienico-sanitario quantosoprattutto morale, denunciava che, dopo molti mesi di guerra, le sortite dei sol-dati, più che verso il nemico, erano rivolte al vicino paesello, dove molte ragaz-ze, per sopravvivere, erano costrette a prostituirsi. Non ottenendo dagli alticomandi alcun riscontro sull’inutilità di quella guerra di postazione, per evitareil diffondersi della malattia venerea, non potendo incontrare i giovani militari,finì per rifornirli di profilattici, pur continuando a cercare di risollevare il costu-me morale di tutti. Se il suo intento fu quello di non rovinarli almeno dal punto di vista fisico insituazione così degradata ed estrema e di fronte alla sordità dei superiori, vieneda chiedersi che senso abbia oggi, cent’anni dopo, la distribuzione nei bar e agliangoli delle strade, di profilattici per prevenire l’AIDS. Si sa che la prevenzioneera - come diceva don Mazzolari - ed è ancor più adesso, formazione e dialogocon i giovani. In quello stesso tempo di guerra, infatti, egli aprì una “scuola dialfabetizzazione per le reclute”. Liquidare la questione oggi dando un cappucciodi plastica è come abdicare ipocritamente al dialogo educativo. Lo slogan odier-no: “divertiamoci, ma protetti”, ricorda le avvertenze ipocrite del monopolio distato sulle sigarette, mentre aumentano i tumori. È un pò come scrivere sulleparti intime: “nuoce gravemente all’amore”.

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Oggi molti si difendono ricor-dando che il Papa ha detto:“chi sono io per giudicare?”,ma questa attenzione alla per-sona non legittima l’astensio-ne dalla cura pastorale e mora-le delle persone. Verrebbe dachiedersi: oggi Bergoglio sa - rebbe Papa se lo avessero edu-cato all’amore solo dicendo:“divertiti”? Forse si, comun-que... perché lo Spirito conoscevie impensabili!!!Ma la sessualità è percorso dicammino insieme, è educazio-ne dove si gioca la credibilitàdella generazione precedente. Abdicare al dialogo, in famiglia o nella scuola,consegnando corpo e anima al consumo occasionale o compulsivo, non giovaneppure alle emozioni e al sentimento, tanto più alle scelte. Inoltre, a riprova chepersino sul piano sanitario il solo profilattico non serve, basta osservare che learee di maggior diffusione percentualmente non sono quelle subsahaariane maquelle civilissime del New Jersey, dove tali presìdi si possono trovare ovunque. Chi parla ai giovani di sessualità? Anni fa per la Giornata mondiale di lottaall’Aids si organizzò a Biella, tra Asl e Enti preposti all’educazione, un convegnoin cui ognuno confrontò per tre ore le proprie tesi sul tema, davanti a circa 800studenti. Oggi assistiamo al Festival del disimpegno. Analogamente un insano provvedimento del ‘Dipartimento per le pari opportu-nità’, definito “Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sul-l’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, dietro una terminologia asetti-ca, presenta una visione antropologica secondo la quale è finito il tempo in cuil’umanità si divide naturalmente in due sessi. La visione “gender” dice che contanon il sesso biologico, nè la sua custodia nella relativa azione educativa che nor-malmente si riceve in famiglia, e poi nella scuola, in parrocchia o altrove. Tuttoquesto sarebbe superato da una nuova “auto-consapevolezza” di maschi e fem-mine che potrebbero scoprire di voler essere femmine in un corpo maschile, omaschi in un corpo femminile, o omosessuali o lesbiche o bisessuali o altro anco-ra, in una “libertà assoluta di diventare ciò che si desidera essere”. Per carità, non si dica che queste considerazioni nascono da omofobia. Anzi, sicomprende maggiormente la particolarità di una persona, anche omosessuale,purché prima si risponda come orientamento educativo a quanto è scritto nelproprio codice genetico in maniera inoppugnabile e in ogni cellula del propriocorpo, dai capelli alle epidermide. Abdicare è tralasciare di far apprezzare appie-no la vera diversità, quella uomo-donna, fino ad averne paura. Senza confrontosi ha paura dell’altro, si scappa o si aggredisce l’altro, e in molti modi. Se poi, infine, prima di ogni dibattito etico politico, si accoglie arbitrariamente eindifferenziatamente l’estensione del diritto di famiglia, lavandosene le mani con“apposito registro”, il quadro delle liberalizzazioni a costo zero è completo ed ècompiuto il ciclo vitale della non-educazione. La società può diventare come un padre o una madre che, di fronte alle doman-de di senso del figlio, rinuncia e tralascia, e invece di nutrire con cibo amorevole,gli consegna tutti i giorni 10 euro perché compri ciò che gli piace mangiare, fosseanche sempre fast food.

padre Fabio De Lorenzo

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GIANDOJA E SO’ CODIN(Sonèt curios për chi l’è curios ëd leslo)

Mentre i tornava da la Tesorera,Ciapand la strà ch’a men-a al Valentin,Em sento për daré na man grossera,Ch’ëm ciapa për la giaca e am dis: “E bin?

Com vala, car amis, a l’élo vèraCh’it veule ancora adess porté ‘l codin?Lo sasto nen ch’a son andàit për tèra,E ch’as na vëd pì nen an tut Turin?”

O brut faseul! Franch un faseul da mnesta!I son-ne nen padron ‘d fé com’i veuj?Fòra d’la libertà, pì gnente an resta.

I soma indipendent, lìber; e peui,Ch’i l’ha ‘l codin l’é sègn ch’a l’ha la testaE le teste a son ràire al di d’ancheuj.

GIANDUJA E IL SUO CODINO(Sonetto curioso per chi è curioso di leggerlo)

Mentre tornavo dalla Tesoriera1,Avviandomi per la via che porta al Valentino,

Mi sento da dietro una mano greve,Che mi prende per la giacca e dice: “Ebbene?”

Come va, caro amico, è veroChe vuoi ancora adesso portare il codino?

Non lo sai che sono andati giù di moda,E che non se ne vedono più in tutta Torino?

Oh che fagiolo! Sei solo un fagiolo da minestra!Non sono io padrone di fare come voglio?

Fuori dalla libertà, più nulla ci resta.

Siamo indipendenti, liberi; e poi,Chi ha il codino è segno che ha la testa

E le teste sono rare al giorno d’oggi!1 La Tesoriera di Torino è un edificio pubblico con parco.

Don Bosco: un centenario doppio Ci prepariamo a celebrare il bicentenario della nascita di una grande santo: don Bosco. Lofaremo in questo modo, spero di poter far ripulire il grande ritratto del Santo che è pre-sente in chiesa a Favaro e le iniziative estive delle nostre parrocchie, non sappiamo anco-ra … tante o poche, non importa… prenderanno le mosse dal Santo dei giovani. Grazie alla passione di Pier Salivotti proponiamo questo sonetto in piemontese, scrittoproprio da lui: don Bosco!

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AppuntamentiMartedì 13 gennaio, ore 21PREGHIERA A SAN FILIPPO

Ricorre quest’anno il quinto centenario della nascita di San Filippo Neri, la comunità dell’Oratorio di Biella invita allora le nostre parrocchie della Valle Oropa

a condividere un momento di preghiera alle ore 21 a San Filippo. Aiuteremo la partecipazione di tutti se ci troveremo alle 20.30 davanti alle chiese

mettendo a disposizione le nostre auto

Mercoledì 18 febbraioMERCOLEDÌ DELLE CENERIA Cossila San Giovanni ore 8.30

A Favaro ore 18A Cossila San Grato ore 20.30

Celebrazione della Santa Messa con imposizione delle ceneri

Giovedì 19 marzo PARTECIPAZIONE ALLA FESTA DI SAN GIUSEPPE

ALLA CHIESETTA IN RIVAPartenza dalla piazza chiesa alle 20.30

Sabato 21 e Domenica 22 marzoGIORNATE DI ADORAZIONE EUCARISTICA

IN PREPARAZIONE ALLA PASQUA

Venerdì 27 marzo a Cossila San Giovanni ore 20.45VIA CRUCIS DELLE PARROCCHIE DELLA VALLE OROPA

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Iniziative per capire, per vivere piu in profondità

I FILM A COSSILA SAN GIOVANNI

Domenica 18 gennaio ore 15 Still life

Domenica 1 febbraio ore 15 La mafia uccide solo d’estate

Domenica 8 marzo ore 15 Noi 4

INCONTRI DI CATECHESI PER ADULTI A PARTIRE DAL VANGELO DI MARCO

Mercoledì 21 gennaio alle 15.45 a Favaro Si concluderà con la S. Messa delle ore 17.30

Martedì 24 febbraio alle 15.45 a Cossila San Grato Si concluderà con la S. Messa delle ore 18

Venerdì 20 marzo alle 15.45 a Cossila San Giovanni Si concluderà con la S. Messa delle ore 17.30

“LE NUOVE SFIDE DELLA BIOETICA”

Le parrocchie della Valle Oropa propongono due serate su un tema di attualità con un bravo relatore, il dott. Fabrizio Fracchia.

Specialista in Pediatria e in Radioterapia Oncologica, Fabrizio Fracchia incontra damolto giovane il movimento dei Focolari di cui abbraccia la proposta spirituale nel 1965.Dal 1973 vive in Focolare a Torino, dove lavora presso l’ospedale San Giovanni AnticaSede. Presidente regionale per il Piemonte dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, èimpegnato nella riflessione sui temi della sua professione e della bioetica. Partecipa algruppo cattolico di bioetica “Bioetica & Persona” e fa parte del corpo docente del Masterin Bioetica della Facoltà Teologica di Torino.

Mercoledì 28 gennaio - Mercoledì 4 febbraio alle ore 20.30 presso il Salone di Cossila San Giovanni

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Una domenica al mese Più volte ragionando attorno al futuro (difficile) dell’oratorio c’è stata la perce-zione dell’importanza del ruolo delle famiglie. Famiglie coinvolte non solo comedestinatarie di un servizio ma nella loro capacità di mettersi in gioco, di confron-tarsi, di verificarsi nella loro carica educativa. Famiglie che trovano il gusto dellapreghiera e di ritrovarsi attorno all’altare del Signore. Così ci si scopre in cammi-no verso una fraternità vera, che sa superare antipatie vecchie e nuove. Alloranegli incontri che si sono tenuti in questi mesi è emersa la bontà di proporre aibambini di Cossila San Grato e alle famiglie che desiderano affiancarsi a loro“per fare delle cose insieme” di incontrarci una domenica al mese. Naturalmente questa iniziativa è aperta non solo alle famiglie di Cossila SanGrato ma anche del resto della Valle. Sarà sicuramente poco… ma vogliamo par-tire da lì… e allora una domenica al mese per:riscoprire la bellezza del Giorno del Signoreriscoprire la bellezza dell’incontro con Gesù nell’eucarestia riscoprire la bellezza della comunitàriscoprire la bellezza di un oratorio… casa per tutti!

Presso l’Oratorio di San Grato:una domenica per i ragazzi e i bambini e le famiglie che lo desiderano

S. Messa alle ore 11 Pranzo in Oratorio

Attività per i ragazzi

Domenica 11 gennaio Domenica 8 febbraioDomenica 1 marzo Domenica 12 aprile

Domenica 8 febbraio sarà in modo particolare una giornata per le famiglie: con il prof. Marco Scarmagnani

Giornalista, formatore, mediatore e consulente familiare. Ha dedicato due tesi - in Psi -cologia dell’educazione e in Scienze dell’educazione - allo studio del maschile e del fem-minile dal punto di vista sociologico, pedagogico e della psicologia della personalità. Perle FAMIGLIE si occupa di formazione e sostegno a coppie e genitori, per problematicheeducative, per una corretta gestione degli inevitabili disaccordi tra coniugi, generazioni estirpi, per la promozione del benessere nelle relazioni.

IO TARZAN, TU JANEPartendo dalla sequenza di alcuni film…

Che cosa significa essere uomini e donne oggi? Qual è l’originalità che ognunoporta all’interno della coppia? E con i figli? Come vivere l’essere madri e l’esserepadri? Siamo uguali? Interscambiabili? O siamo così diversi che ogni dialogo

diventa conflitto?

Un’occasione da non perdere!

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I mesi trascorsiÈ dall’estate che riprendiamo carissimi il nostro racconto…

CAMPEGGIO ELEMENTARI A INVERSO 2014

L’emozione nel raccontare del campeggio ad Inverso deriva dal fatto che per meè stata la prima esperienza di aiuto animatrice, per questo ringrazio in primisdon Paolo che mi ha concesso questa opportunità, i miei genitori che viste le mietitubanze iniziali mi hanno stimolata positivamente e poi i miei amici che anchese sono qui da pochi anni mi hanno accolta come una di loro. Ad affrontare que-sta bella esperienza formativa unita a un doveroso senso di responsabilità, sottola guida di don Paolo, con me sono partiti: Giovanni, Selena, Alessandro; Chiara,Valentina, Filippo e Yaro. Abbiamo accompagnato a Inverso venticinque bambinicon i quali, anche se abbastanza vivaci, è stato abbastanza facile impostare il pro-

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gramma della giornata, fondamentale per la buon riuscita del campeggio. Grazieanche al tempo favorevole abbiamo potuto svolgere giochi e attività esterneunite a delle belle passeggiate immersi nella natura e anche se noi siamo già for-tunati perchè viviamo in una realtà simile, questo ci aiuta ad apprezzare ancoradi più quanto sia importante mantenere sempre vivo il rapporto uomo – natura.In una giornata densa di attività condite da tante parole e … schiamazzi è statofondamentale fermarsi per pregare e riflettere in silenzio sui tempi proposti. Unricordo che porto nel cuore è il falò dell’ultima sera, pregare al buio con i mieiamici attorno al fuoco che emanava calore e luce, ha dato un ulteriore segno aquesta mia esperienza. Un doveroso ringraziamento alle cuoche per tutte le boc-che che hanno sfamato. La frase simbolo di questo campeggio è “vola solo chiosa farlo” stimolante per noi giovani che ci affacciamo alla vita.

Laura

CENTRO ESTIVO A COSSILA SAN GRATO

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Quattro santi, quattro beatitudini, quattro settimane!Innanzi tutto, vorremmo ringraziare tutti i genitori che ci hanno dato fiducia affi-dandoci i loro bambini. Un grande merito va sicuramente ai ragazzi, aiutoanima-tori che hanno dimostrato disponibilità, impegno e voglia di imparare. Siamopartiti con poche forze e molti dubbi, ma con tanta voglia di provare anche que-st’estate a offrire una realtà di centro estivo dove bambini e ragazzi hanno potutogiocare, ma anche conoscere la fede e fare alcune belle esperienze.Una di queste esperienze è stata la raccolta alimentare; i bambini in piccoli grup-pi sono andati a bussare porta per porta nelle case del nostro paese per ritirare

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un piccolo pacco alimentare offerto dalle famiglie e poi consegnato alla SanVincenzo.Inoltre i bambini e ragazzi hanno potuto conoscere la piccola realtà della “CasaPiccola della Divina Provvidenza”; gli ospiti hanno partecipato attivamente aigiochi con noi, passando un bel pomeriggio ricco di piccole riflessioni e diverti-mento.Arte al centro estivo.. è sempre bello sviluppare attività molto varie e quest’annoabbiamo seguito anche una vena artistica. I bambini hanno partecipato ad unlaboratorio dove la lana si trasforma il feltro, una lavorazione semplice, mamolto divertente per poi ottenere forme, maschere di ogni genere!Il museo del Territorio ci ha dato la possibilità di vedere la Venere della scuoladel Botticelli e di partecipare ad un laboratorio ben strutturato.In molte occasioni abbiamo unito le nostre attività con il Centro Estivo di Favaro,per momenti di condivisione e di divertimento come le numero gite fatte riper-correndo per alcune i luoghi dei santi affrontati durante il centro estivo: Polloneper PierGiorgio Frassati, la Piccola Casa per il S. Cottolengo, Introd per GiovanniPaolo II, e poi … tutti al mare un giorno!

Gli animatori

CAMPEGGIO A MAGNEAZ PER LE MEDIE E SUPERIORIQuest’anno noi ragazzi di Cossila S.Grato, Cossila S. Giovanni e Favaro siamoandati in campeggio estivo a Magneaz. É stata un’esperienza che ci ha avvicinatisia tra noi, che alla Fede Cristiana. É stata una bella esperienza in cui abbiamo fatto lunghe e faticose camminateraggiungendo vette altissime. Queste camminate seppur faticose ci hanno porta-to a luoghi stupendi come il rifugio Mezzalama e alla Madonna del MonteZerbion. Oltre alle camminate c’era la vita quotidiana all’interno della casa dove ognunoaveva piccoli impegni quotidiani come lavare i piatti o apparecchiare la tavola.

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La riflessione prendeva le mosse dal alcune canzoni di Jovanotti e questo ci hapermesso di parlare di temi vicini a noi: le nostre famiglie, l’affidarsi, l’affettività,il rispetto per l’altro, lo stupore per il dono della vita… Ogni sera, dopo i momenti di riflessione venivano proposti dei giochi all’internoo all’esterno della casa, mentre le nottate erano trascorrevoli in base alle nostre… marachelle. Secondo il mio parere e quello di molti è stata davvero una bella esperienza daripetere al più presto.

Margherita

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GITA AI CASTELLI DELLA VALLE D’AOSTA

FESTA PATRONALE DI COSSILA SAN GRATO

Si potrebbe ripercorrere la nostra festa patronale dicendo una parola semplicema vera … “grazie”!

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Grazie al gruppo di persone che umilmente si sono ritrovate diverse volte attor-no a un tavolo per pensare una festa “insieme”.Grazie a chi ha lavorato nell’ombra ma sul serio.Grazie a chi ha venduto quasi 3.000 biglietti della lotteria.Grazie a tante persone, negozi e amici che hanno donato i premi, tutti bellissimi.Grazie a don Sciortino che ci ha regalato una serata ricca di stimoli. Grazie alle associazioni che con la loro presenza rendono sempre speciale la sera-ta in piazza.Grazie alle cantorie di Cossila San Grato e Favaro che hanno animato insieme laMessa.Grazie a chi ha preparato e pulito la chiesa perché fosse splendente.Grazie a chi domenica mattina in chiesa si è sentito provocato dalle parole di unanuova idea di oratorio.Grazie a chi ha preparato un pranzo dal sapore di comunità.Grazie alle donne del cucito, al loro servizio, al loro contributo.Grazie al maestro Flavio Lanza e a Musica in Armonia per averci regalato unpomeriggio di emozione e di arte.Grazie a chi ha distribuito il bollettino e lo ha fatto anche in questa occasione.Grazie a chi ha donato, poco o tanto non importa, ma lo ha fatto con il cuore. Grazie a tutti coloro che non sono rimasti a casa ma sono usciti, si sono “incontrati”.Grazie a te che forse adesso leggi e ti sei perso tutto questo perché, lo sappiamo,un altro anno cercherai di non mancare!Grazie ai nostri avi che ci hanno donato San Grato come nostro patrono.e… GRAZIE A DIO che ci dona il fratello, il prossimo, la comunità con cui condi-videre momenti belli.

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PELLEGRINAGGIO A LOURDES

In questa foto, con il Vescovo, la Valle Oropa in pellegrinaggio OFTAL a Loudes.

PELLEGRINAGGIO A “LA SALETTE” IN FRANCIAAnche se pochi non ci siamo spaventati, con il pulmino abbiamo raggiunto ilSantuario dove abbiamo goduto di due giorni di fraternità, preghiera e pace.

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FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIOLe nostre comunità della Valle Oropa la cele-brano tutte e tre. Un fine settimana intenso,bello e ricco di fede. A iniziare dalla serata dipreghiera tenutasi a Fa varo venerdì sera concui abbiamo risposto all’appello di preghiera asostegno del Sinodo delle Famiglie. Sabato sera sempre a Favaro il coinvolgentespettacolo “Piccole luci nell’infinito” con l’arti-sta Angelo Franchini che ha emozionato unpubblico purtroppo esiguo ma molto attentoe… commosso!E così domenica è stata la volta di Cossila SanGrato con la preparazione attenta, puntuale diVittorio e Giuseppina che hanno svolto il loroservizio di priori in modo encomiabile, visitan-do tutto il nostro popoloso quartiere. La lorovisita non solo per raccogliere l’offerta impor-tante consegnata in parrocchia ma per rivolge-re un invito, e in tanti abbiamo raccolto l’invi-to. La celebrazione della S. Messa seguita dallaprocessione durante la quale abbiamo rinnova-to la nostra preghiera per il Sinodo dei vescovi. Al termine i priori in una belclima di festa hanno offerto il rinfresco in piazza aiutati dai loro figli. Ringraziando Vittorio e Giuseppina vogliamo augurare loro che la Vergine Mariaporti a compimento i loro desideri di bene, per loro e il loro cari, grandi e piccini!Ringraziamo una coppia giovane della nostra comunità: Luisa e Lorenzo LaBalestra che hanno raccolto il testimone. E allora, coraggio!

APERTURA DELL’ANNO DI CATECHISMOTutti insieme a Cossila San Grato, quest’anno. Un grande gioco per ricordare tremomenti importanti: l’Expo con il messaggio che ha dato il Papa “una sola fami-glia, cibo per tutti”, il Sinodo per la famiglia, la Visita Pastorale del nostro Vescovo.Un ringraziamento e una preghiera particolare dobbiamo dirla ogni giorno perSilvia, Luisa, Rosy, Susy, che insieme ad Adriana, Laura e Francesca, accompagna-no i gruppi di catechismo. In questo senso quest’anno si sta lavorando per costitui-re un gruppo catechisti nelle tre parrocchie della Valle Oropa. Tale lavoro è statofortemente incentivato anche dal nostro Vescovo durante la Visita Pastorale.

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RICORDO DEI MORTI E DEI CADUTI

La viglia dei Santi un’attività in oratorio a San Grato a raccolto tanti bambinidella vallata per riflettere sul senso del proprio nome, del proprio santo patronoe così portare una piccolo messaggio alle persone nelle case. Grazie ai genitori per la bella collaborazione!Illuminati dalla luce della santità di Dio che risplende nel volto dei Santi abbia-mo ricordato tutti i nostri defunti. Lo abbiamo fatto con le celebrazioni del 2novembre e con la celebrazione delle S. Messe nei cimiteri della nostra Vallata,anche se rovinate da un tempo inclemente. A Cossila San Grato con l’impegnodegli Alpini in modo particolare, sono stati ricordati i caduti di tutte le guerre.

SCAMBIO VESTITIVogliamo segnalare che continua la bella iniziativa dello scambio vestiti e così ledate a venire: Sabato 10 gennaio e Sabato 14 febbraio dalle 9.30 alle 12 inOratorio. Vieni a fare un giro! Le date nuove sono aggiornate su www.parrocchievalleoropa.it

A disposizione nelle parroc-chie della Valle Oropa ancheil volumetto che vuole ricor-dare la discesa della Madonnadi Oropa il 7 dicembre 2013. Con le immagini e i testi lettidavanti alle chiese in quellastorica serata.

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In cammino con Maria

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La serata con don Sciortino: spunti per continuare la riflessione

Eletto “con un colpo d’ala dello Spirito San -to”. Così il direttore del settimanale “Fami -glia Cristiana” don Antonio Scior tino hadefinito Papa Francesco nel suo interventosulla figura di questo pontefice che haavuto luo go, la sera di ve ner dì 5 settembre,nella chiesa parrocchiale di Cossila SanGrato. Nel l’in contro, introdotto dall’ammi-nistratore par roc chiale don Paolo Boffa edal giornalista Nic colò Mello, nel ruolo dimoderatore, don Sciortino, con estrema semplicità, chiarezza ed incisività, haillustrato ai numerosi presenti la multiforme e rivoluzionaria personalità delPapa dell’ esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, sulla gioia dell’annuncioevangelico che cambia il mondo. “Sono diversi i fattori che fanno di PapaBergoglio un innovatore” ha specificato il direttore: “lui è un gesuita, un uomodi profonda cultura: la semplicità e l’immediatezza con cui riesce a parlare, perimmagini, al cuore della gente non ci deve far dimenticare la sua formazione. Èun extraeuropeo, uno che viene, come lui stesso ha detto “dalla fine del mondo”che ha avuto il coraggio di chiamarsi “Francesco” per essere uomo di povertà edi pace, che vuole una Chiesa povera per i poveri, perché il sudario di Cristo nonha tasche. Con lui la Chiesa eurocentrica, la Chiesa di un’Europa stanca e secola-rizzata, che discute più sulla funzione del Crocifisso come arredo che sul suosimbolo di “salvezza”, si sposta verso la periferia. Il suo ecumenismo richiama ivalori del Concilio Vaticano II. La sua vera rivoluzione è quella nel nome delVangelo: credibile, coerente, concreta. Il suo stesso stile di vita sobrio non è certoun vezzo, ma è la testimonianza di una consapevolezza che nulla del Vangelo sipuò cancellare per propria comodità e che i poveri sono l’icona di Cristo dinanzia cui inginocchiarsi. Papa Francesco, fin dal primo saluto alla folla, si è definito,innanzi tutto, “Vescovo di Roma” con un richiamo all’apostolo Pietro che fu unuomo semplice di mestiere pescatore. Ed il suo re Cristo non ebbe bisogno di“corte” perché il suo trono fu la croce. Non giova poi tanto il confronto tra i papi,ma il non dimenticare quanto la scelta caduta su ciascuno di loro sia stata guida-ta dallo Spirito”. In merito poi ad una Chiesa misericordiosa a cui il Papa auspi-ca poiché, come lui stesso ribadisce, Dio non si stanca mai di perdonarci, donSciortino, su temi delicati quali il problema dei divorziati ed il loro accessoall’Eucarestia si è così espresso:”La Chiesa, che si è arroccata dietro principi, purirrinunciabili, dovrà comunque calarsi nei problemi della gente, ricordando chel’Eucarestia non è un premio per i buoni, ma una medicina per i malati. Questopunto di vista non cambia la dottrina, ma cambia la prospettiva di vicinanza allagente”. Interrogato in merito alle opposizioni che il Papa incontra nella sua evan-gelizzazione e sull’eventualità di un possibile e nostalgico “ritorno indietro” dellaChiesa dopo il suo pontificato, don Sciortino ha risposto senza esitazioni: “Inostalgici esisteranno sempre, ma sarà la gente a non voler tornare indietro. PapaFrancesco testimonia una Chiesa che vive nell’essenzialità del Vangelo dove si hatutti pari dignità. Per noi questa è per una grande opportunità, da trasmetteresoprattutto ai giovani, a questa incredula generazione che ha bisogno di speran-za. Sta a noi sentirci coinvolti e non essere soltanto spettatori”. MTP

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Perché non restaurarli? Sono due splendidi angeli reggi candela di legno dipinto e dorato del sec. XVII.Adesso li vedete molto malconci ma sicuramente se restaurati diventerebberoqualcosa di veramente bello! La parrocchia si sta interessando per valutare ilrestauro che dovrà necessitare delle necessarie autorizzazioni dellaSovrintendenza ai Beni Artistici. Hai voglia di adottarne “un pezzo”? Contatta don Paolo. Quando sul braccio di questi angeli sarà posta la candela, grazie all’aiuto di tuttinoi, ci verranno in mente le parole della preghiera:

Una Candela da sola non pregama tu Signore, fa’ chequesta candela che io accendoSIA LUCEperché tu mi illumini nelle miedifficoltà e nelle mie decisioni!SIA FUOCOperché bruci in metutto l’orgoglio e l’egoismo!SIA FIAMMAperché tu riscaldi il mio cuoree mi insegni ad amare!Signore,non posso restare molto tempo in chiesa:nel lasciar consumare questa candelaè un po’ di me stesso che voglio donarti.Aiutami a prolungare la preghieranelle attività di questo giorno!Amen.

E a portare la nostra preghiera sarà… un angelo!Che cose belle ci hanno lasciato i nostri padri! Non possiamo abbandonarle!

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Dall’estate alla castagne con La Bufarola

Gita al lago Nero

S. Messa al Lago del Mucrone

Castagnata a Cossila San Grato

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Associazioni a Cossila San Grato:una alla volta

Una tradizione gloriosa: la Società Operaia di Cossila San Grato

A Cossila San Grato, proprio in centro in via Santuario di Oropa, s’impone allavista un bell’edificio abbastanza imponente in stile fin de siécle.Ospita un bar, un negozio alimentari e, ai piani superiori, due alloggi.Nonostante le due lapidi poste ai lati del portone e la scritta che troneggia in altosul lato fronte piazza, ormai ai più – specie se giovani – che transitano semprepiù distratti, questo stabile non dice nulla di particolare. Invece è la sede di unaantica e gloriosa tradizione solidaristica dei nostri avi: la sede della “Societàgenerale di Mutuo Soccorso ed Istruzione fra gli operai di Cossila San Grato”.È una delle più antiche Società generali Operaie essendo stata fondata nel lonta-no 1864 (pensate: a soli tre anni dal compimento dell’unità d’Italia!).Lo scopo principale, come quello di tutte le Società Operaie, era quello solidari-stico non essendoci allora né la mutua né la pensione e tuttavia si volle aggiun-gere anche la finalità istruttiva dei soci e la si volle aggiungere a pari merito conquella solidaristica tanto che essa compare nella denominazione sociale.Nel 1875 nasceva anche la Società Operaia Femminile.Nel 1880 sicuramente era già attiva la scuola serale per l’istruzione dei soci e nel1882 la Società poteva vantare una biblioteca circolante di 120 volumi i cui argo-menti variavano dalla letteratura di evasione (romanzi, diari di viaggi ecc.) aquella di carattere tecnico e scientifico.E presto si aggiunse anche la costituzione di un “magazzino di previdenza” perla vendita ai soci di generi alimentari a prezzi calmierati: una forma primitiva dispaccio cooperativo che trovò poi la sua formalizzazione giuridica nel 1892 conla costituzione della Società Cooperativa di Consumo di Cossila San Grato.

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La Società ebbe un forte sviluppo se fu in grado di costruire la sua bella sede chefu inaugurata nel 1908, il venti settembre, ricorrenza della presa di Porta Pia. Lasua bandiera è custodita presso il centro di documentazione della Camera delLavoro di Biella.

Alcuni dati.Sappiamo che nel 1870 veniva corrisposto ai soci per l’assistenza malattia un sus-sidio giornaliero che variava da lire 1 a centesimi 0,75 secondo i casi (portato poia partire dal 1878 da lire 1,40 a centesimi 0,50) ed aveva la durata massima di 180mesi. Il prezzo medio del pane al kilo era nel 1881 0,43 centesimi, quello del riso0,50, delle patate 0,17, della carne bovina 1,34 lire, del burro 2,90, del latte 0,33 allitro, dell’olio di oliva 1,36, del vino 0,60. Nel 1873 i soci erano 145.Negli anni 1878-1881 i soci, non ostante la severità nei criteri di ammissione,erano saliti 174. Sempre in quegli anni per l’assistenza sanitaria i limiti di etàandavano da 14 a 50 anni, la tassa di ammissione (una tantum) variava da lire 1 alire 50; il contributo annuo versato dal socio era di lire 11,05 ed il diritto al sussi-dio aveva inizio dopo 12 mesi dall’iscrizione a socio. In questo periodo la Societàspendeva per l’assistenza sanitaria dei soci ben 1.237 lire ed altre 217 per l’assi-stenza medica per un totale di 1.454 lire su di una spesa generale complessiva di1.743 lire a fronte di entrate per 2.429 lire con un avanzo di bilancio di 686 lire.Il capitale sociale ammontava a 13.224 lire.Tanto per farci un’idea della reale entità di tutte queste cifre: il coefficiente dirivalutazione della lira del 1881 fino ai giorni nostri è circa 7.715: il capitale socia-le della Società Operaia attualizzato ad oggi sarebbe quindi più o meno di lire102 milioni ossia all’incirca 52.700 Euro.I nostri progenitori, spinti dagli ideali di emancipazione sociale e di fratellanza,avevano saputo creare, in condizioni molti difficili e dal nulla se si pensa checos’era l’Italia di allora, qualcosa di veramente grande sia sul piano sociale chesu quello economico.Non trovate che dalla loro testimonianza, specie in questi tempi di crisi, abbiamomolto da imparare ancora oggi?

P.S.

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Le Parrocchie della Valle Oropa in collaborazione con l’Agenzia Scaramuzzi propongono

Gita in Puglia4-8 maggio 2015

PROGRAMMA COMPLETO

Lunedì 4 maggio 2015: Partenza al mattino da Biella (Cossila e Favaro) in bus.Arrivo in aereoporto. Vo lo per Bari. Arrivo in tarda mattinata in aeroporto Bari,incontro con nostro bus ed accompagnatore e partenza alla volta di San Gio van niRotondo, visita dei luoghi legati alla vita e al culto di Padre Pio. S. Messa. Pran zoin ristorante. Si stemazione in hotel (Hotel Colonne 3*) e cena e pernottamento.

Martedì 5 maggio 2015: Mezza pensione in hotel. Passaggio delle immense Sa li nedi S. Margherita di Savoia regno dei fenicotteri rosa, arrivo e visita di Bar letta conl’esterno del Castello Svevo, esterno della Cattedrale ed il Colosso. Pranzo in corsodi escursione. Pomeriggio: visita di Castel del Monte, uno dei piu’ affascinanti trai tanti Castelli di Federico II di Svevia, Patrimonio dell’UNE SCO. Prose guimentoper Bari Bisceglie. Sistemazione in hotel, (Nicotel 4*), cena e pernottamento.

Mercoledì 6 maggio 2015: Prima colazione in hotel e check out. Partenza perTrani; visita della Cattedrale sul mare. Proseguimento per Bari; visita del centrostorico con la superba Basilica di San Nicola, capolavoro del Romanico pugliese.Pranzo in corso di escursione, sistemazione presso Semiramide Palace Hotel 4*Castellana, cena e pernottamento.

Giovedì 7 maggio 2015: Mezza pensione in hotel. Partenza per Lecce, la “Firenze delSud”, capitale del barocco pugliese. Visita del centro storico con la magnifica basilicadi S. Croce, piazza Duomo e piazza Sant’Oronzo. Proseguimento per Otranto.Pranzo e visita della Città “Porta d’Oriente” con la splendida Catte dra le Romanica,la Cappella-sepolcro dei Beati Martiri e la suggestiva Cripta. Rien tro in hotel.

Venerdì 8 maggio 2015: Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata alla visitadi Alberobello, città dei Trulli. S. Messa. Pranzo in ristorante. Trasferimento inaereoporto a Bari in tempo utile per il volo (non prima delle 15:00). Arrivo inaereoporto e trasferimento in bus a Biella.

Costo complessivo: euro 830

La quota comprende:Tutti i trasferimenti in pullman e in aereo, la copertura assicurativa medico bagaglio.Vitto e sistemazione in hotel a tre e a quattro stelle (camera doppia) e nei risto-ranti, bevande incluse. Ingressi e presenza costante di guide specializzate pertutto il soggiorno. Supplemento camera singola euro 100 per l’intero pernotta-mento. Il numero di camere singole è limitato.La quota non comprende: Mance ed extra personali in genere. Eventuale assicurazione facoltativa control’annullamento: € 12. Informarsi sulle condizioni.

Iscrizioni entro il 28 gennaio 2015, con versamento di caparra di euro 250più l’eventuale costo di camera singola

Saldo entro il 19 aprile 2015 e comunicazione dei particolariPer iscrizioni e informazioni: Silvia Moizio 339-1556665

Loredana Brondani 015-571459Isabella Strona (c/o Agenzia Scaramuzzi tel. 015 3581206 ore ufficio)

www.parrocchievalleoropa.it

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Si sono uniti in matrimonio nella nostra Chiesa Parrocchiale

Il 31 agosto 2014 Colombatto Alessio e Verzola Chiara

O Dio, che fin dagli inizi della creazionehai voluto l’unità fra l’uomo e la donna,congiungi con il vincolo di un solo amore questi tuoi figli,nel vincolo del Matrimonio e fa’ che siano testimoni di quella caritàche hai loro donato.

Hanno terminato la loro vita terrenae ora vivono in Cristo e per loro è stata celebrata

la Santa Messa di sepoltura nella nostra Chiesa Parrocchiale

L’8 agosto Sipolino Guido di anni 71

Il 7 novembre Musci Maura di anni 71

Il 13 novembre Barbera Vilde ved. Coda Zabetta di anni 88

Il 14 novembre De Cesco Mirella ved. Gilardino di anni 81

Il 16 novembre Franzoso Vincenzo di anni 63

Ricordiamo anche Giancarla Delleani, di Cossila San Grato, mancata il 7 dicembre i cui funerali sono stati celebrati a Favaro.

O Dio, in te vivono i nostri morti e per te il nostro corpo non è distrutto,ma trasformato in una condizione migliore;ascolta la nostra preghiera, e fa’ che i nostri fratelli siano accolti dalle mani degli angeli e condotti in paradiso con il tuo fedele patriarca Abramo, in attesa della risurrezione,nel giorno del giudizio universale;e se da questa vita rimane in loro qualche traccia di peccato,il tuo amore misericordioso li purifichi e li perdoni.

Mentre il bollettino è già in stampa vogliamo ricordare anche il papà di donEnzo D’Agostino, Francesco, mancato dopo un lungo periodo di malattia. A donEnzo, alla mamma e alla sorella, partecipando al funerale del papà a Villa dos so -la, ho portato la vicinanza e la preghiera di tutte le nostre comunità parrocchialidella Valle Oropa.

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La nostra generositàVengono riportate le offerte ricevute per le opere della Parrocchia.

Ci scusiamo per eventuali errori.

DAL 29 LUGLIO AL 9 DICEMBRE 2014

Pro Parrocchia: Coda F. Massimo 30;NN 50; NN 10; NN 5; NN 90; in memo-ria di Lodovica Delleani 150; fam. Man -to 50; in memoria di Gilardino Teresina100; Bar Bottalino 10; NN 20; NN 50;Chiara e Alessio Colombatto in occasio-ne del loro matrimonio 150; Ma ria 50;in memoria del prof. Bruna 20; NN 200;fam. Gubernati 100; La Bu fa rola 50; NN100; Tarello Franco 50; NN 50; NN 30;in memoria di Ramella Rat Mariuccia50; in memoria di Del le a ni Lodovica 50;NN 20; NN 20; NN 20; fam. Quintavalle 50; in memoria di Ra mella PairinSerafino 50; NN 80; malati 30; in memoria di Guido Sipolino 50; NN 100.

Pro Bollettino Parrocchiale: Coda F. Massimo 20; Gilardino Paolo 25; Coda Za -betta Umberto 20; Coda Zabetta Bruna 10; Mazzon Anna 5; Coda Zabetta Fran -cesca 5; Ramella Minè Maddalena 10; Bonino Mirella 5; Ramella Pezza Ilva 10;Marchetti Piero 10; Mosca Balma Luciano 20; fam. Delpiano 25; NN 20; NN 20;Girelli Iride 20; NN 10.

Pro Oratorio:NN 20; vendita mele 75.

Offerte Conferenza San Vincenzo: NN 10; NN 100; NN 6; NN 2,5; NN 20; NN10; NN 30; NN 10; NN 5; raccolta presso Cimiteri euro 204.

Offerta delle parrocchie della Valle Oropa al Santuario di Oropa in occasionedel pellegrinaggio di luglio: euro 650.

Utile festa patronale: euro 2.217.

Offerta signore cucito: euro 2.000.

Vittorio e Giuseppina Caprio, priorato Madonna del S. Rosario: euro 3.336.

Giornata Missionaria Mondiale: euro 780.

Giornata Diocesana del Seminario: euro 420.

Aiutare la parrocchia non significa aiutare qualcun altroma sostenerla perché ci siano sempre spazi di carità, spazi di bellezza,

spazi di accoglienza!

Sostenere e aiutare la tua parrocchia ti aiuterà a sentirla ancora più… tua!

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Orari delle Sante Messenelle parrocchie della Valle Oropa

MARTEDÌ Ore 18 a Cossila San Grato

MERCOLEDÌ Ore 17.30 a Favaro

GIOVEDÌ Ore 18 a Cossila San Grato

VENERDÌ Ore 17.30 a Cossila San Giovanni

SABATO SERA E VIGILIE DI FESTEOre 17 a Cossila San Giovanni

Ore 18 a Favaro Ore 18.15 a Cossila San Grato

DOMENICA E FESTEOre 9.45 a Favaro

Ore 11 a Cossila San GratoOre 18 a Cossila San Grato

Ore 17 alla Cappella della Valle di Pralungo Pasqua, Natale, le ultime domeniche del mese (eccetto settembre)

Parroco Boffa Sandalina can. Paolo

015-43207 349-3434003 [email protected]

Vicario Parrochiale Barticel don Ciprian

389-7976989 [email protected]

Don Paolo in linea di massima è presente: mercoledì pomeriggio a Favaro; giovedì pomeriggio a Cossila San Grato; venerdì pomeriggio a Cossila San Giovanni, telefonare per conferma

Primo venerdì del mese al mattino visita ai malati. Avvisare don Paolo o don Ciprian se ci sono malati nelle case oppure persone all’ospedale

www.parrocchievalleoropa.it

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I bambini della nostra Scuola Materna augurano

Buon Natale