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Benvenuti! Se il nuovo modello di scuola pone al centro dell’azione e educativa e formativa l’alunno, il progetto Monumenti Aperti ne è una delle esemplificazioni più si- gnificative. Per alcuni giorni gli studenti possono infatti confrontarsi in una esperienza da adulti, simile a quella lavorativa, in cui attivano e mettono in campo le competen- ze acquisite: linguistiche, storiche, culturali, estetiche, relazionali e comunicative; “mobilizzano” conoscenze, abilità, atteggiamenti, risorse personali. Sono loro i protagonisti che – fuori dalle aule scolastiche – si misurano con la realtà, in con- testi diversi e stimolanti. Vedere i giovani che, con convinzione, illustrano le caratteristiche dei principali monumenti cittadini (e qui a Bosa sono tanti) non può che riempire l’animo di gioia e farci ben sperare nel futuro. Sono poste sul tavolo due carte vincenti. I nostri ragazzi, carichi di entusiasmo, fiducia negli altri, speranza e fantasia. Le nostre risorse storiche culturali, che - pur nel loro silenzio - ci parlano, ci raccontano, ci mostrano, ci fanno capire e conoscere altri uomini, altri modi di essere, di pensare e di vivere; ci conducono, attraverso il linguaggio visivo e universale dell’architettura e dell’arte, in altre lontane e già sfumate realtà. Sono queste alcune fra le tante motivazioni che, anche quest’anno, ci hanno spinto – come Amministrazione Comunale di Bosa – ad aderire con convinzione alla manifestazione Monumenti Aperti. Ringrazio gli organizzatori, le scuole, gli insegnanti, gli alunni, l’assessore Alfonso Campus, per l’impegno e la passione messi in campo. Luigi Mastino Sindaco di Bosa grafica: Daniele Pani foto: ConfiniVisivi e archivi comunali stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari Eventi Collaterali Museo Casa Deriu Dalle ore 11.00 alle ore 13.00 – dalle 16.00 alle ore 20.00 LABORATORIO E MOSTRA DEL FILET DI BOSA Panoramica sulla lavorazione del Filet di Bosa, dalla creazio- ne della rete (da cui il nome Filet), al ricamo su di essa dei preziosi motivi floreali, fauni- stici e delle antiche scene della Caccia Reale. Il tutto arricchito da foto e te- stimonianze storiche. guida ai monumenti Bosa 14/15 maggio 2016 COMUNE DI BOSA www.monumentiaperti.com

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Guida ai monumenti del Comune di Bosa 14-15 maggio 2016

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Benvenuti!

Se il nuovo modello di scuola pone al centro dell’azione e educativa e formativa l’alunno, il progetto Monumenti Aperti ne è una delle esemplificazioni più si-gnificative.Per alcuni giorni gli studenti possono infatti confrontarsi in una esperienza da adulti, simile a quella lavorativa, in cui attivano e mettono in campo le competen-ze acquisite: linguistiche, storiche, culturali, estetiche, relazionali e comunicative; “mobilizzano” conoscenze, abilità, atteggiamenti, risorse personali. Sono loro i protagonisti che – fuori dalle aule scolastiche – si misurano con la realtà, in con-testi diversi e stimolanti.Vedere i giovani che, con convinzione, illustrano le caratteristiche dei principali monumenti cittadini (e qui a Bosa sono tanti) non può che riempire l’animo di gioia e farci ben sperare nel futuro.Sono poste sul tavolo due carte vincenti. I nostri ragazzi, carichi di entusiasmo, fiducia negli altri, speranza e fantasia. Le nostre risorse storiche culturali, che - pur nel loro silenzio - ci parlano, ci raccontano, ci mostrano, ci fanno capire e conoscere altri uomini, altri modi di essere, di pensare e di vivere; ci conducono, attraverso il linguaggio visivo e universale dell’architettura e dell’arte, in altre lontane e già sfumate realtà. Sono queste alcune fra le tante motivazioni che, anche quest’anno, ci hanno spinto – come Amministrazione Comunale di Bosa – ad aderire con convinzione alla manifestazione Monumenti Aperti. Ringrazio gli organizzatori, le scuole, gli insegnanti, gli alunni, l’assessore Alfonso Campus, per l’impegno e la passione messi in campo.

Luigi MastinoSindaco di Bosa

grafica: Daniele Pani foto: ConfiniVisivi e archivi comunali stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

Eventi Collaterali

Gusta la Città

Operatori economici che garantiscono l’apertura del proprio esercizio commerciale in occasione della manifestazione. Gusta la città con loro!

Partecipano alla manifestazioneComune di Bosa Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Provincie di Sassari e NuoroIstituto Superiore G.A PischeddaDirigente Rosella UdaIstituto ComprensivoDirigente Giovanni IbbaAlunni e DocentiI Genitori degli Alunni

Il Parroco della Concattedrale e della Chiesa del CarmeloLa Città del Sole s.n.c.Cooperativa “L’Antico Tesoro”La biblioteca (Angela Cabula)L’Archivio Storico (Amalia Santona)Associazione Culturale il Coro di BosaLa Società del Mutuo Soccorso

Ristorante Verde FiumeVia Lungo Temo 51Tel. 0785373482

Trattoria Sa NassaP.zza Duomo 2Tel. 0785373024

Ristorante Il gambero RossoVia NazionaleTel. 0785374150

Mangiaimbuto vineriaP.zza ModoledduTel. 0785373736

Ristorante Borgo S.ignazioVia Sant’IgnazioTel. 0785374129

Hotel/ Ristorante Pizzeria Sa Pischeddavia NazionaleTel. 0785372000

Ristorante Pizzeria La MargheritaVia ParpagliaTel. 0785373723

Ristorante Pizzeria Sas CovasLoc sas CovasTel. 0785372033

Ristorante Pizzeria Nuova CostaVia isabella di VillamarìTel. 0785374016

Ristorante Le ConceVie dei Conciari lato fiume

Ristorante Sa CariasaVia Gioberticell. 3312895025

Ristorante-pizzeria La MargheritaVia ParpagliaTel. 0785373723

Ristorante-pizzeria Da MuàViale AlgheroTel. 0785373009

Ristorante Al GaleoneViale Mediterraneo, Bosa Marina

Trattoria Il BiancospinoCorso Vittorio EmanaueleTel. 0785373060

Ristorante Km zeroPiazza MercatoTel. 0785373824

Hotel ristorante da Mannu, da Giancarlo e RitaViale AlgheroTel. 0785375307

Hotel ristorante RoyalViale Alghero 27Tel. 0785373574

Hotel ristorante Stella MarisVia Colombo, Bosa Marina

Hotel ristorante Al GabbianoViale Mediterraneo, Bosa MarinaTel. 0785374123

Hotel ristorante MalaspinaVia Genova 19, Bosa MarinaTel. 0785 374132

Hotel ristorante MiramareVia Colombo 2Tel. 0785373400

Hotel ristorante Sa PischeddaVia NazionaleTel. 0785372000

Museo Casa DeriuDalle ore 11.00 alle ore 13.00 – dalle 16.00 alle ore 20.00Laboratorio e mostra DeL FiLet Di bosaPanoramica sulla lavorazione del Filet di Bosa, dalla creazio-ne della rete (da cui il nome Filet), al ricamo su di essa dei preziosi motivi floreali, fauni-stici e delle antiche scene della Caccia Reale.Il tutto arricchito da foto e te-stimonianze storiche.

www.monumentiaperti.comBosa#maperti16

Informazioni utili

coordinamento della rete: IMAGO MUNDI Onlus - Associazione Culturale

media partner

I monumenti saranno visitabili gratuita-mente, il pomeriggio di sabato dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese verranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

e-mail: [email protected] Point: presso CASA DeRIU - Corso Vittorio emanuele tel 0785 377043

Nelle 2 giornate saranno attivi:Il trenino turistico partenza angolo Piazza Mo-numento, Chiesa del Carmelo, San Giovanni, Castello Malaspina, Convento Cappuccini, Chiesa Bosa Marina, le Conce, chiesa San Pie-tro, Cattedrale e corso Vittorio emanuele. Orari di partenza: 10.30 - 11.30 - 12.30 e nel pomeriggio 16.00 - 17.00 - 18.00 - 19.00.

Il battello: un’ora di escursione lungo il fiume Temo partenza banchina vicino Ponte Vecchio.

www.comune.bosa.or.it www.bosaonline.comwww.monumentiaperti.com www.sardegnagrandieventi.it

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Benvenuti!

Se il nuovo modello di scuola pone al centro dell’azione e educativa e formativa l’alunno, il progetto Monumenti Aperti ne è una delle esemplificazioni più si-gnificative.Per alcuni giorni gli studenti possono infatti confrontarsi in una esperienza da adulti, simile a quella lavorativa, in cui attivano e mettono in campo le competen-ze acquisite: linguistiche, storiche, culturali, estetiche, relazionali e comunicative; “mobilizzano” conoscenze, abilità, atteggiamenti, risorse personali. Sono loro i protagonisti che – fuori dalle aule scolastiche – si misurano con la realtà, in con-testi diversi e stimolanti.Vedere i giovani che, con convinzione, illustrano le caratteristiche dei principali monumenti cittadini (e qui a Bosa sono tanti) non può che riempire l’animo di gioia e farci ben sperare nel futuro.Sono poste sul tavolo due carte vincenti. I nostri ragazzi, carichi di entusiasmo, fiducia negli altri, speranza e fantasia. Le nostre risorse storiche culturali, che - pur nel loro silenzio - ci parlano, ci raccontano, ci mostrano, ci fanno capire e conoscere altri uomini, altri modi di essere, di pensare e di vivere; ci conducono, attraverso il linguaggio visivo e universale dell’architettura e dell’arte, in altre lontane e già sfumate realtà. Sono queste alcune fra le tante motivazioni che, anche quest’anno, ci hanno spinto – come Amministrazione Comunale di Bosa – ad aderire con convinzione alla manifestazione Monumenti Aperti. Ringrazio gli organizzatori, le scuole, gli insegnanti, gli alunni, l’assessore Alfonso Campus, per l’impegno e la passione messi in campo.

Luigi MastinoSindaco di Bosa

grafica: Daniele Pani foto: ConfiniVisivi e archivi comunali stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari

Eventi Collaterali

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Partecipano alla manifestazioneComune di Bosa Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Provincie di Sassari e NuoroIstituto Superiore G.A PischeddaDirigente Rosella UdaIstituto ComprensivoDirigente Giovanni IbbaAlunni e DocentiI Genitori degli Alunni

Il Parroco della Concattedrale e della Chiesa del CarmeloLa Città del Sole s.n.c.Cooperativa “L’Antico Tesoro”La biblioteca (Angela Cabula)L’Archivio Storico (Amalia Santona)Associazione Culturale il Coro di BosaLa Società del Mutuo Soccorso

Ristorante Verde FiumeVia Lungo Temo 51Tel. 0785373482

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Ristorante Pizzeria Sas CovasLoc sas CovasTel. 0785372033

Ristorante Pizzeria Nuova CostaVia isabella di VillamarìTel. 0785374016

Ristorante Le ConceVie dei Conciari lato fiume

Ristorante Sa CariasaVia Gioberticell. 3312895025

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Ristorante-pizzeria Da MuàViale AlgheroTel. 0785373009

Ristorante Al GaleoneViale Mediterraneo, Bosa Marina

Trattoria Il BiancospinoCorso Vittorio EmanaueleTel. 0785373060

Ristorante Km zeroPiazza MercatoTel. 0785373824

Hotel ristorante da Mannu, da Giancarlo e RitaViale AlgheroTel. 0785375307

Hotel ristorante RoyalViale Alghero 27Tel. 0785373574

Hotel ristorante Stella MarisVia Colombo, Bosa Marina

Hotel ristorante Al GabbianoViale Mediterraneo, Bosa MarinaTel. 0785374123

Hotel ristorante MalaspinaVia Genova 19, Bosa MarinaTel. 0785 374132

Hotel ristorante MiramareVia Colombo 2Tel. 0785373400

Hotel ristorante Sa PischeddaVia NazionaleTel. 0785372000

Museo Casa DeriuDalle ore 11.00 alle ore 13.00 – dalle 16.00 alle ore 20.00Laboratorio e mostra DeL FiLet Di bosaPanoramica sulla lavorazione del Filet di Bosa, dalla creazio-ne della rete (da cui il nome Filet), al ricamo su di essa dei preziosi motivi floreali, fauni-stici e delle antiche scene della Caccia Reale.Il tutto arricchito da foto e te-stimonianze storiche.

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I monumenti saranno visitabili gratuita-mente, il pomeriggio di sabato dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese verranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

e-mail: [email protected] Point: presso CASA DeRIU - Corso Vittorio emanuele tel 0785 377043

Nelle 2 giornate saranno attivi:Il trenino turistico partenza angolo Piazza Mo-numento, Chiesa del Carmelo, San Giovanni, Castello Malaspina, Convento Cappuccini, Chiesa Bosa Marina, le Conce, chiesa San Pie-tro, Cattedrale e corso Vittorio emanuele. Orari di partenza: 10.30 - 11.30 - 12.30 e nel pomeriggio 16.00 - 17.00 - 18.00 - 19.00.

Il battello: un’ora di escursione lungo il fiume Temo partenza banchina vicino Ponte Vecchio.

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Cattedrale della Beata Vergine ImmacolataLa chiesa dedicata all’Immacolata Conce-zione è il duomo di Bosa, concattedrale della diocesi di Alghero-Bosa. Le sue ori-gini risalgono al XII secolo, ma l’edificio subì diversi rimaneggiamenti nel corso del tempo, particolarmente nel XV seco-lo. L’edificio attuale, frutto dei restauri effettuati a partire dal 1803 dall’architet-to bosano Salvatore Are e il capomastro sassarese Ramelli, venne consacrato nel 1809. L’interno a navata unica con volte a botte, con quattro cappelle laterali, pre-senta l’area presbiteriale con abside semi-circolare affrescata e l’altare maggiore in marmo coronato dalle statue della Vergine e dalle statue di SS. emilio e Priamo patro-ni di Bosa.

Cattedrale - I dipintiLe pitture della chiesa sono quasi tutte opera di emilio Scherer, pittore parmense che operò tra la fine del XIX secolo e l’ini-zio del XX. Sicuramente le pitture più inte-ressanti stanno nella grande cupola e nel Presbiterio. Il dipinto della cupola, che rap-presenta la gloria del Paradiso, è un’opera di rara espressività e dinamismo.Sui quattro pennoni del presbiterio sono dipinti gli evangelisti: S. Matteo che con-versa con l’Angelo; S. Marco con il leone; S. Luca, sul cui sfondo giace il bue alato, tiene in mano la tavolozza, i pennelli e i colori e mostra in quadro la Madonna; dal pennone in cui è raffigurato S. Giovanni l’aquila spicca il volo quasi a ghermire il leone di S. Marco.

Chiesa del RosarioIntitolata a N.S. del Santissimo Rosario, la chiesa è situata nel Corso Vittorio emanue-le. L’edificio datato al XIX secolo, probabil-mente si erge su un impianto precedente, che solo attente indagini potrebbero ri-portare alla luce. Il modello di riferimento seguito per l’edificazione della facciata è palesemente quello barocco della locale chiesa del Carmelo, ravvisabile nella ripar-tizione in due ordini, qui più slanciato, di cui quello inferiore è caratterizzato da una compatta superficie in trachite rossa inter-rotta al centro dall’elegante portale d’in-gresso fiancheggiato da leggere paraste e sormontato da un timpano spezzato che racchiude l’immagine della Madonna.

Pinacoteca Antonio AtzaLa Pinacoteca Civica dedicata ad Anto-nio Atza, uno dei più grandi protagonisti dell’arte visiva sarda della seconda metà del Novecento, è situata nel Corso Vit-torio emanuele, di fronte al Museo Casa

Deriu. Antonio Atza, nativo di Bauladu, fu legatissimo alla città di Bosa di cui era profondamente innamorato, dove visse la sua infanzia, adolescenza e giovinezza fino all’età di ventinove anni. Nel 2001, all’età di 76 anni, fece dono al Comune di Bosa delle sue opere attra-verso le quali è possibile ripercorrere tutto il suo cammino artistico, dalle primissime opere realiste a quelle astratte e materiche come le Sabbie e i Blues, dalle “gabbie” di fili di plastica fino ai paesaggi surrealisti più recenti.

Chiesa del CarmeloNel 1606 i Carmelitani, che giunsero a Bosa nella seconda metà del secolo XVI, ottennero dal Vescovo Manca il trasferi-mento dalla chiesa di S. Antonio a quella di S. Maria del Soccorso che a sua volta nella seconda metà del settecento fu de-molita perché bisognosa di grandi restauri, per costruirne una nuova più grande e de-dicarla alla Madonna del Carmelo.L’edificio fu compiuto nel 1779, come at-testa una lastra murata sopra il portale del prospetto, ma fu consacrato solo nel 1810. L’interno della chiesa appare semplice ma domina nel presbiterio un bellissimo altare Rococò di marmi policromi e lateralmente il pulpito ligneo decorato in oro zecchino. Di grande valore storico- culturale l’orga-no posto sopra la tribuna, ormai l’unico nel suo genere, rimasto in Sardegna.

Il canto a tragiuCanto a più voci di tradizione orale di Bosa A Bosa, come in altre poche comunità del-la Sardegna, si è tramandato oralmente un modo di cantare a più voci denominato cantu a tragiu. Non esiste documentazio-ne scientifica in proposito, per cui non è possibile stabilire la data certa della sua origine. La storia della musica religiosa e dell’istituzione confraternale post tridenti-na lo fa risalire al XVI secolo, dopo il con-cilio di Trento, quando tramite i monaci francescani, gesuiti ed altri, fu importata la pratica del falsobordone.Il canto a tragiu è una pratica polifonica ba-sata su quattro voci maschili: bassu (la voce più grave), contra, tenore e cuntraltu. Nor-malmente ciascuna parte è affidata ad un solista ma, durante i riti della Settimana San-ta, è uso cantare con più persone per parte.

Biblioteca e Archivio StoricoLa Biblioteca Comunale, fondata nel 1857, conserva un patrimonio librario di oltre 24.000 volumi, di cui 5.000 appartengono al fondo antico, in gran parte proveniente dall’ex Convento dei Cappuccini, 29 sono i manoscritti del ‘500, ‘600, ‘700 e ‘800. La maggior parte delle edizioni, essenzial-mente opere di diritto canonico, sono in latino, italiano e spagnolo, delle quali una è il Dictionarium latino del bergamasco Ambrogio Calepino del 1581 e un’altra è la traduzione in castigliano dall’italiano delle Costituzioni dei frati minori Cappuc-cini, stampata a Madrid nel 1644.

Il Castello MalaspinaSituato sul colle di Serravalle, è una del-le fortificazioni medievali più conosciute dell’isola che subì, nel tempo, modifiche ed ampliamenti dettati da esigenze di dife-sa e protezione degli abitanti in caso di bi-sogno. L’impianto più antico è attribuito ai marchesi Malaspina, del ramo dello Spino Secco, originari della Lunigiana, giunti nel XII secolo in Sardegna con una flotta per difendere le coste dalle incursioni arabe.Alla fine del XIII secolo risalgono già i primi restauri e la realizzazione di alcune torri di forma quadrangolare, tra le quali spicca il mastio costruito nei primi anni del trecen-to dall’Arch. Giovanni Capula, lo stesso che progettò le torri dell’elefante e di San Pancrazio di Cagliari.Nei primi anni del XIV secolo il Castello venne ceduto in pegno e poi venduto al Giudicato di Arborea e diventò residenza giudicale, insieme a quella di Oristano.In epoca regia, fu affidato ad alcuni feu-datari e lentamente abbandonato dagli spagnoli nel XVII secolo, allorché divenne dimora dei più indigenti.Nell’ottocento fu in parte smantellato del-la trachite, per costruire molte abitazioni cittadine.

Chiesa di Regnos AltosNel cortile del Castello sorge la chiesetta di Regnos Altos, la cui cronologia è tutt’oggi fortemente discussa. L’edificio era in origi-ne dedicato a Sant’Andrea e cambiò tito-lazione nel 1847, anno in cui, tra i ruderi del castello, fu rinvenuta una piccola sta-tuina lignea della Vergine chiamata de Sos Regnos Altos, con il duplice riferimento al luogo elevato del suo ritrovamento, il colle di Serravalle, e all’alto dei Cieli.L’attuale chiesa è il risultato di più fasi co-struttive avvenute durante la signoria dei Malaspina, degli Arborea e di epoca spa-gnola. Nel 1973, durante i lavori di restau-ro, furono rinvenuti degli affreschi rivelatisi di straordinaria importanza per iconogra-fia e stile.

Sede della Società OperaiaLa Società Operaia fu costituita a Bosa il 7 aprile 1867, per interessamento del Cav. Gavino Nino, massone, ex deputato, con-sigliere comunale della città e direttore del Regio Ginnasio.Interessante dal punto di vista storico e ar-

Museo Casa DeriuIl palazzo Uras-Chelo, noto come Casa Deriu dal nome degli ultimi proprietari, è ubicato nel Corso Vittorio emanuele. Originariamente proprietà della famiglia Uras, appartenente alla piccola nobiltà rurale cittadina, il palazzo passò per via femminile, alla fine dell’Ottocento, al Cav. Zedda Athene, e infine, ancora per via femminile ai Deriu, ultimi proprietari da cui la casa-museo prende il nome. Il palaz-zo costruito su più piani, ha mantenuto in quello centrale, detto piano nobile, gli ar-redamenti originali ed è abbellito da deco-razioni e ornamenti rappresentativi dello status economico-sociale dei proprietari. Attualmente l’edificio ospita esposizio-ni temporanee d’arte e di artigianato e all’ultimo piano la collezione permanente di Melkiorre Melis, artista bosano del no-vecento.

tistico il suo patrimonio: la sede della so-cietà dispone di un archivio dove vengo-no custoditi tutti i documenti storici, una bellissima cassaforte del XIX secolo con evidenti simboli massonici, una campa-na da tavolo con la raffigurazione delle guerre mondiali, ma l’attrazione cultura-le maggiore è costituita dalle opere del pittore parmense emilio Scherer.

Emilio SchererTra i tesori della città di Bosa spiccano le opere di emilio Scherer presso la Società Operaia costituita nel 1867 per cui l’ar-tista realizzò nel 1897 due grandi tele: L’Allegoria dell’Italia Unita e il Ritratto di Vittorio emanuele II con la Regina. emilio Scherer nacque a Parma nel 1845 e morì a Bosa nel 1924. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti, trascorse un periodo di formazione a Napoli. Arrivò in Sardegna tra il 1873 e il 1875 e otten-ne a Cuglieri l’incarico di realizzare dei quadri per la Basilica. Nel 1876 dipinse le tempere murali, commissionategli dal vescovo eugenio Cano, della chiesa di S. Croce e della Cattedrale di Bosa. Tra il 1879 e il 1887, soggiornò a Tunisi per lunghi periodi e al suo ritorno a Bosa gli vennero affidate varie opere per la Basi-lica di Cuglieri, per la chiesa di Tresnura-ghes, per la chiesa di Bosa Marina, quel-la di Sant’Antonio Abate e completò le decorazioni della Cattedrale di Bosa.

Le Conce Quartiere e MuseoGiungendo in città, a sinistra del pon-te a tre arcate in trachite rossa, colpisce una lunga fila di strutture modulari che si specchia nelle acque del fiume Temo. Sono le antiche conce, una serie di edi-fici a fronte continuo che risalgono alla prima metà dell’Ottocento. Le costruzio-ni furono realizzate a ridosso del fiume che garantiva l’approvvigionamento di acqua salmastra, utile nella lavorazione delle pelli, ma anche sufficientemente lontane per evitare gli sgradevoli effluvi derivanti dai processi lavorativi. L’attivi-tà conciaria a Bosa fu fiorente per tutto l’Ottocento, con sistemi di produzione all’avanguardia, con esportazioni non solo in Italia ma anche all’estero e par-ticolarmente in Francia. La tradizione ri-salirebbe almeno ai tempi dei Romani e sarebbe perdurata fino alla metà del No-vecento quando l’ultima conceria chiuse definitivamente i battenti.

Pinacoteca Melkiorre MelisIl terzo piano del museo Casa Deriu ospi-ta l’esposizione permanente dedicata all’artista bosano Melkiorre Melis, donata dagli eredi al Comune di Bosa nel 1989. Melkiorre Melis fu uno dei più importanti esponenti dell’arte e della comunicazione, in ambito nazionale, del periodo fascista. Attraverso questa collezione si ha una conoscenza della produzione del più im-portante ed eclettico pittore bosano, che comprende, oltre ai quadri, anche manu-fatti di varia ispirazione. Sono numerose le opere esposte, in quanto l’artista si è dedicato anche alla creazione di mobili, oggetti e ceramiche

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