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anno VII - n° 29 Aprile/Maggio 2014 la solidarietà

Brek Magazine n. 29

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SOMMARIO

METROPOLISPOLITICA, COSTUME E SOCIETÀ

7. La favola della solidarietà. Scritta ...10. La solidarietà d'altri tempi...14. La solidarietà: chimera, utopia...16. Solidarietà…Ovvero quando l’empatia...18. Parola d'ordine: Beneficenza...20. I “trucchi” per star meglio: il make...

INCONTRIPERSONE E PERSONAGGI

32. L’Amara felicità di Roberta Luongo.34. Don Oronzo Albanese: un sacerdote...

WEB 3.0INTERNET E MULTIMEDIA

46. Solidarietà 2.0. Trucchi e notizie...

CANTIERI URBANIPENSIERI IN MOVIMENTO

42.Anche le parole hanno un’anima. (gemella). 43. Le mani della solidarietà.44. Solidarietà e crisi oggi. Prendono vita...45. La solidarietà: un egoismo più...

CONVIVIOSORSI & MORSI, LETTURE & BENESSERE

38. Il contratto con gli italiani non era...39. Madeira. Oh, Madeira.40. Donare il primo cibo. Quando...

QUARTA PARETECINEMA, TEATRO E ARTE

22. Solidarietà a progetto - ...24. Io non ho paura. (di essere solidale).26. La solidarietà è Ecodesign.

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EDITORE

Soc. Cop. Sociale a r.l.via Isca del Pioppo, sn85100 Potenzatel. 0971 36703 - fax 0971 [email protected]

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PUBBLICITÀ[email protected]. 0971 36703 - cel. 333 39 59 333

HANNO COLLABORATORocco Bochicchio, Domenico Calderone, Mimmo Claps, Vito Colangelo, Daniela Coviello, Anna D’Andrea, Veronica D'Andrea, Mari Donadio, Alba Gallo, Barbara Guglielmi, Angela Laguardia, Elenia Marchetto, Maya Matteucci, Nicola Montesano, Angela Pansardi, Andreina Serena Romano, Leonarda Sabino, Andrea Samela, Francesco Tripaldi, Wine_R

PROSSIMA USCITAn°30 Giugno 2014Tutti i numeri sono sfogliabili in formato pdf all'indirizzowww.brekmagazine.it

BREK garantisce la libertà di pensiero e di espressione. Per questo motivo ogni collaboratore è singolarmente responsabile delle proprie idee e di ciò che scrive.

Autorizzazione Tribunale di Potenza nº 376 del 7/5/08Iscrizione al ROC n°19633

C’È UN SENTIMENTO ORMAI IN VIA DI ESTINZIONE. UN SENTIMENTO ORMAI DIVENTATO UN RESIDUO IDEALE DI VECCHI NOSTALGICI (DI DESTRA E DI SINISTRA). QUALCUNO, NON MOLTO TEMPO FA, AVEVA DETTO CHE IL BENESSERE NE AVREBBE AUMENTATO LA PRATICA ED INVECE COSÌ NON È STATO. E COSÌ SIAMO DI FRONTE AL TRISTE EPILOGO: LA SOLIDARIETÀ È SCOMPARSA DALL’ORIZZONTE UMANO. SI LO SO CHE STATE PENSANDO AL 5X1000, ALLE ARANCE DELLA SALUTE E A TELETHON. SI LO SO CHE TUTTI VOI AVETE MANDATO UN SMS PER IL SISMA IN EMILIA, PER LA RICERCA SUL CANCRO E PER REGALARE UN SET DI MATITE AI BAMBINI AFRICANI.MA NON È A QUESTO CHE MI RIFERISCO, NON È DELL’ELEMOSINA CHE STIAMO PARLANDO. LA SOLIDARIETÀ IMPEGNA L’INTERO CICLO VITALE DI OGNUNO DI NOI. È PARTE INTEGRANTE DELLE NOSTRE RELAZIONI. SI PRATICA VERSO OGNI ESSERE DELLA NOSTRA SPECIE. SEMPRE. SENZA SE E SENZA MA.LA SOLIDARIETÀ È UNO STREPITOSO COLLANTE SOCIALE GRATUITO ORMAI AFFOGATO NELL’INDIFFERENZA E NELLA DIFFIDENZA. MA C’È UN MODO PER RIPARARE A TUTTO QUESTO? NON CREDO, ANCHE SE NELL’ULTIMO MESE SI SONO CONTATI 1.000.000 DI “MI PIACE” E 350.000 CONDIVISIONI!

Anno VII - n°29 marzo/aprile 2014

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EDITO

RIALE

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ESSENZIALI COME IL PANE

Il pane può diventare un’originalissima lampada di design. Questa eccezionale invenzione della giapponese Yukiko Morita ha riscosso molto successo, apprezzata per le caratteristiche e l’unicità dei pezzi in tutto l’ambiente del design. I suoi prodotti prendono il nome di pampshades de Pan e lamp de Pan (ovve-ro lampade da tavolo). Il tutto è nato proprio per caso, mentre Yukiko involontariamente giocava controluce con una baguette vuota di mollica ed ha immaginato, e poi realizzato, queste cu-riose lampade alimentate da lampade a led.

LE FOTO RICORDO AFFIEVOLISCONO LA MEMORIA

Due studi condotti sull’impatto che la fotografia ha sul ricordo, hanno dimostrato che fotogra-fare o filmare un evento, un’oggetto, permette di tralasciare particolari che si cancellerebbero nella nostra mente, differentemente da quando osserviamo e godiamo visivamente del pano-rama che abbiamo davanti a noi. Durante l’e-sperimento che è stato condotto su un gruppo di persone, si è evinto che coloro a cui è stato chiesto di fotografare degli oggetti, abbiano avuto maggiori difficoltà a ricordare particolari rispetto a chi non ha fotografato.

POSTARE SU FACEBOOK FA BENE ALLA SALUTE Pare sia proprio così. Lasciare un post sulla pagina del nostro profilo, risulterebbe molto gratificante. O almeno così si è scoperto da uno studio effettuato dal Social Psychologichal and Personality Science Journal. Pare che postare regolarmente su Facebook faccia sentire molto meno la solitudine e molto più la connessione tra

amici, indipendentemente dal fatto che questi ultimi

abbiano lasciato a loro volta un feedback.

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ZOOM

ESSERE OBESO: TUTTA COLPA DELLE PAPILLE GUSTATIVE

Sono loro le colpevoli dei nostri chili di troppo. Un gruppo di ricercatori avrebbe scoperto proprio questo. Le papille gustative di chi è sovrappeso funzionerebbero in modo diverso, spingendo a preferire certi cibi, sicuramente quelli più conditi e calorici anziché quelli sani. Lo studio è stato effettuato non considerando affatto i gusti dei volontari ma l’espressione facciale di reazione all’assunzione del cibo. Il junk-food piace molto di più. E ora si sa anche perché.

UNA BIRRA COME SPORT DRINK

7 differenti vitamine, 7 grammi di proteine e solo 77 calorie con un grado alcolico si solo 0,5%. La birra sta per diventare un energy drink. È la nuova invenzione. La Lean Machine Ale è un prodotto canadese, unico che ha già destato numerose perplessità. Questa bevanda ricca di elettroliti e disossidanti, ottimi dopo l’eser-cizio fisico. Ora l’azienda fiduciosa del proprio prodotto aspetta di trovare investitori, anche se nel prezzo della cassa di 24 lattine preordinate, erano incluse nel prezzo anche le azioni della società.

KAZAKISTAN: ABITANTI COLPITI DA UNA STRANA EPIDEMIA DEL SONNO Sembra assurdo, eppure è proprio così. Gli abitanti di Kalanchi, città nel nord del Kazakistan sono affetti da un’epidemia, che non è il solito contagio influenzale ma del sonno vero e proprio. Le persone colpite avvertono gli stessi sintomi quali stanchezza, debolezza, svenimenti e sonnolenza, molta sonnolenza. Alcune prime ipotesi hanno fatto pensare alle miniere di uranio nella zona, chiuse però da trent’anni. Anche le analisi ematochimiche non fanno riscontrare niente di particolare, ma le indagini stanno comunque proseguendo.

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C’ è una favola che circola da tempo e soprattutto negli ultimi anni. La favola che racconta di un’Europa solidale. E’ chiaro che siamo di fronte ad un caso eclatante di mistificazione della realtà grazie ad un’accurata, controllata e pianificata operazione di propaganda. Tra l’altro questa azione segue alla lettera le raccomandazioni di Goebbels il quale sosteneva che l’ossessiva ripetizione di una bugia viene accettata, comunque, come verità. Questo anche in virtù del fatto che “gli uomini –come sosteneva Ciacotin - soprattutto nelle masse, sono inclini a credere alle cose che desiderano vedere realizzate,

anche se queste poggiano su deboli argomenti”.Dunque stavamo raccontando della colossale bugia dell’Europa solidale. Bugia forse nata dalla letterale interpretazione dell’articolo 2 del Trattato dell’Unione Europea che così recita: “L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione,

dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”. E considerando che il Trattato subordina anche i dettami costituzionali dei singoli paesi dovremmo stare tranquilli sulla reale azione ispiratrice dei “nostri” governati.Ma come dicevo è solo una colossale bugia. Scrivere Europa Solidale è solo un gigantesco ossimoro, nulla più.In primis, e per chiarire, è meglio specificare che l’Unione Europea non è uno Stato federale. Ha, però, come recita l’articolo 47 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, personalità giuridica (forse è una società per azioni

La favola della solidarietà.Scritta male e raccontata bene.

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METROPOLIS POLITICA

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e non lo sappiamo). l’Unione Europea, oggi composta da 28 nazioni, non ha una capitale, né un esercito, né una politica interna, né una politica estera. Non attua una politica fiscale condivisa. In più è giusto sottolineare che solo una parte dei 28 stati, precisamente 17, adottano l’Euro, ossia lo strumento monetario comune, strumento che gli stessi 17 stati hanno deciso di non governare cedendone la sovranità assoluta ad una Banca, la BCE. Un istituto privato, anch’esso con personalità giuridica.La premessa serve sola a dimostrare fin da subito che è impossibile pensare ad un Europa solidale quando questa è costruita nel modo sopra esposto. Infatti nel momento peggiore della crisi finanziaria la solidarietà non si è proprio vista né sentita. I milioni di cittadini greci, portoghesi, irlandesi, spagnoli, italiani e dunque europei, anzi, dopo aver subito una pesantissima austerità imposta anche dall’Unione Europea (insieme a BCE e FMI), sono stati presi in giro dalle solite bugie sulla solidarietà che secondo la Commissione Europea doveva essere garantita attraverso l’ European Stability Mechanism; meglio conosciuto come ESM e in Italia come MES. Ai più trasferito con un nome, soprattutto negli inutili talk show italiani, abbastanza “solidale”: fondo salva stati.L’argomentazione utilizzata di solito più o meno recitava così: “il MES è un fondo comune in cui tutte le nazioni europee, in base alle proprie possibilità (l’Italia verserà 125 miliardi di euro, di cui 60 già versati), donano del denaro che potrà essere utilizzato poi dalle stesse nazioni per uscire dalla crisi economica”. Raccontato così, il MES, ha molto del solidale ma è opportuno chiarire meglio il

concetto.

Innanzitutto il MES non è un fondo. L’ articolo 1 del trattato che lo ha posto in vigore dice espressamente che è un’istituzione finanziaria internazionale in cui compare anche un amministratore

delegato (art 4 e 7).Ha dunque un’autonomia operativa e può concludere operazioni finanziarie di varia natura, può operare sul mercato e eseguire operazioni mobiliari e immobiliari, per questo ha anche chiesto alla BCE una licenza bancaria.

wall street

Herman Van Rompuy José Manuel Durão Barroso

METROPOLIS POLITICA

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Ma la funzione principale, almeno in teoria, è quella di aiutare gli stati aderenti in difficoltà finanziare o gravati da una perdurante crisi economica. Dunque vediamo in realtà come è stato costituito e come funzionerà il MES. L’Italia, per esempio, per poter partecipare al MES, oltre all’obbligo di aver adottato il Fiscal Compact, deve versare l’astronomica cifra di 125 MILIARDI di euro. E’ evidente, allo stato dei fatti, che l’Italia troverà gran parte di questa immensa cifra emettendo debito pubblico ( è evidente perché secondo gli ultimi dati pur con un aumento delle entrate fiscali, pur chiudendo da un decennio il bilancio dello stato in avanzo primario ein presenza di numerosi tagli di spesa il debito pubblico continua a crescere). Dunque per versare i suoi miliardi al MES l’Italia si è indebitata ( e continuerà a farlo) con tassi di interesse che oscillano dal 3 al 5 %. Ed è qui che emerge

il paradosso. E il paradosso sta tutto nel fatto che se l’Italia dovesse aver bisogno di chiedere aiuto al MES, gli aiuti finanziari che il MES concederà saranno “soggetti ad una rigorosa condizionalità di politica economica” come recita l’articolo 12 e inoltre nuovamente gravati da un tasso di interesse (non stabilito con precisione, ma che secondo un allegato al MES si aggirerebbe sul 2 - 3%).Per riassumere chiediamo a debito dei soldi per versarli ad un’ istituto finanziario che, nel caso in cui ci aiuterà, ci imporrà condizioni di politica fiscale ed economica e ci chiederà anche un tasso di interesse sul denaro prestatoci.Già questo basterebbe a far capire la follia e l’inutilità di questo istituto che alimenta solamente la spirale del debito e della subordinazione degli stati nazione. Ma non è tutto, purtroppo.Leggendo con attenzione si scopre che all’organo MES e ai suoi componenti (nominati

dai governi nazionali) sono concesse delle prerogative e delle agevolazioni mostruose e per nulla democratiche. Infatti grazie ad un insieme di norme (art. 27, 29, 30, 31) si garantisce la totale irresponsabilità e l’assoluta impunità, ponendo di fatto il MES al di sopra di ogni altra autorità politica e giudiziaria.Il MES è in pratica immune da ogni controllo e da ogni azione legale. E questo vale anche per chi lo dirige. I diciassette governatori, e tutti coloro che compongono l’istituzione MES, compresi i membri dello staff, saranno assolutamente impunibili per tutti gli atti commessi nell’esercizio delle loro funzioni.. Nessuno potrà citarli in giudizio contro nessun atto. L’immunità si estende anche ai membri dello staff.Tutti i documenti che verranno prodotti saranno inviolabili, e non potranno quindi essere visionati. Non ci potranno essere sequestri da parte delle forze dell’ordine né potranno essere esaminati da nessuno esterno al MES. Le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute, godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione, salvo che lo stesso organismo non vi rinunci spontaneamente; non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca ed esproprio, e, godono di esenzione fiscale. I locali del MES, infine, vengono letteralmente definiti “inviolabili”.

Resta poco spazio per i commenti. Li lascio a voi. A me resta la certezza che la Solidarietà a favore dei cittadini europei è rinviata ad altre epoche. E con essa anche la democrazia.

Nicola PACE

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Nel corso del tempo, il concetto di solidarietà ha assunto diversi significati: il termine, nella sua accezione più ampia, designa la capacità dei membri di una collettività di agire nei confronti di altri come un soggetto unitario.È un sentimento, un atteggiamento positivo, caratterizzato da benevolenza e comprensione, di sforzo attivo e gratuito, per andare incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di aiuto.

Negli ultimi anni vi è stata una vera e propria 'inflazione' del concetto di solidarietà. Vi fanno riferimento indistintamente i sindacati e le organizzazioni dei lavoratori, le associazioni, i partiti politici e i ministri dei governi. Basta ascoltare un qualsiasi intervento dei nostri ultimi premier per capire quanto la solidarietà sia una tematica spesso retorica sulla bocca del politicante di turno. E noi di turno ne abbiamo avuti davvero tanti ultimamente...Proprio una di queste sere,

un noto imprenditore italiano parlava di solidarietà in termini di aiuto dai più ricchi ai più poveri come gesto di “attenzione” verso chi se la passa peggio... almeno qualcuno ci prova a rendere migliore la propria nazione.Zygmunt Bauman, il sociologo ultra ottantenne, sostiene come tutti unanimemente approvino il fatto che "l'ordine dell'egoismo" abbia preso il sopravvento su quell' "ordine della solidarietà" che tanto era in voga qualche decennio

La solidarietà d'altri tempi. La non-solidarietà d'oggi.

METROPOLIS SOCIETÀ

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fa. Sono stati secondo lui i consigli di amministrazione e i dirigenti delle multinazionali che, con il tacito o manifesto sostegno e incoraggiamento del potere politico in carica, si sono occupati di smantellare le fondamenta della solidarietà tra impiegati mediante l'abolizione del potere di contrattazione collettivo, smobilitando le associazioni di tutela dei lavoratori e obbligandole ad abbandonare il campo di battaglia.Ovvero, per farla breve, si sta facendo tutto il possibile per colpire la logica dell'autotutela

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METROPOLIS SOCIETÀ

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collettiva e favorire la sfrenata competitività individuale per assicurarsi vantaggi dirigenziali su ampia scala. Minimizzare il collettivo per incrementare il singolo. La nostra generazione è davvero un esempio lampante di come questa accezione di solidarietà sia stata smantellata!Qualche anno fa, forse più, le cosidette mobilitazioni di piazza, vedevano altre ai diretti interessati anche tutto il resto della popolazione non direttamente coinvolta. Mi spiego meglio: se in piazza scendevano gli operai di una fabbrica per affermare il diritto al contratto seguivano in marcia anche le maestre e i panettieri, indistintamente.Adesso non è più così. Un tuo problema è un tuo problema. A me non interessa.Come se il problema della precarietà degli insegnanti

non fosse anche un mio problema, magari quando i miei figli andranno a scuola e cambieranno un'insegnante all'anno.Come se il problema dei rinnovi dei contratti non fosse anche un mio problema, magari domani quel non-contratto potrebbe essere mio.Come se i tagli alle università, i tagli alla sanità, i tagli ai servizi... non fossero anche un mio problema. Come se quella università, quella sanità e quei servizi non fossero miei nel senso proprio. È questo tipo di solidarietà che è venuta a mancare nel corso degli anni. Questo “tanto a me non importa” che ha prevaricato su tutte le ingiustizie che adesso tacitamente subiamo perché non ci riguardano direttamente o perché siamo troppo distratti da non capire come tutto ciò

che accade ci interessi. Solidarietà intesa come aiuto, solidarietà intesa come partecipazione, solidarietà come valore cui tutti dovremmo fare un po' più caso. Il giornalista e sceneggiatore Ennio Flaiano sosteneva che gli italiani sin dagli albori sono sempre stati pronti a correre in soccorso dei vincitori. La dice lunga su di noi. La dice tutta, forse.

Leonarda SABINO

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Parlare di solidarietà nella complessa società contemporanea, o dei consumi (per la verità, diminuiti con la crisi) è un’impresa ardua: uno sforzo mnemonico che ci costringe a consultare un buon dizionario della lingua italiana per cercarne il vero, originario significato. Ci viene in soccorso l’ottimo Nicola Zingarelli, grande linguista nato nel nostro vituperato Sud (a Cerignola) che recita alla voce solidarietà: “(...) Sentimento di fratellanza, di vicendevole aiuto, materiale e morale, esistente fra i membri di una società, una collettività (...).Nella fraseologia, poi, troviamo la “solidarietà nazionale”; fare appello alla solidarietà umana, ed i recenti governi si sono inventati il “contributo di solidarietà”: una piccola quota del 5% da prelevare sulle pensioni e stipendi “d’oro”, ma mai applicato per il netto rifiuto dei fortunati.Ma le locuzioni con la parola “solidarietà” sono infinite, nonostante l’egoismo dilagante, frutto sicuramente di questa feroce crisi economica senza fine, dettata dal capitalismo selvaggio, che sta dilaniando il mondo da troppi anni, ormai, ma anche della secolarizzazione in atto da decenni, non senza

qualche colpa della Chiesa, che dovrebbe recitare il “mea culpa”, per essere rimasta inerte a guardare, curando solo le proprie finanze, anziché le anime. Impotente di fronte al darwinismo sociale sempre più drammatico.E la politica vi ha contribuito, dando il peggio di sé, autoclonandosi attraverso meccanismi elettorali il cui risultato è stato quello di ritrovarci nei posti di comando, a tutti i livelli istituzionali, per meritocrazia inversa, gente indegna a ricoprire il ruolo, non solo sotto il profilo professionale, ma anche legale, etico, morale. Parafrasando Zingarelli, potremmo dire che in questi casi il “sentimento di fratellanza” sia stato applicato alla lettera, insieme a quello di figliolanza. Così, interi nuclei familiari o parentali, a prescindere dalle eventuali qualità morali e competenze

professionali, siedono, spesso “a loro insaputa”, sugli scranni di Comuni, Province, Regioni o addirittura del Parlamento nazionale, nello stesso partito politico o anche in partiti diversi. “Questo partito, o quello, per noi pari sono” sembra essere il loro motto, alla faccia degli sbandieratori del “familismo amorale”. Insomma, un vero “sentimento di vicendevole aiuto” in famiglia, sempre più in voga, grazie anche alla geniale trovata del “porcellum” ad usum generis. Ma per fortuna non esiste solo questa tipologia di solidarietà. Infatti, l’ampia latitudine di significati e sinonimia del termine, in primis il volontariato, ci conduce anche ad esempi edificanti, come quelli che si svolgono negli ospedali, dove spesso gli ammalati meno gravi aiutano coloro che stanno peggio; nei campi profughi, dove ci si spartisce il grissino; nelle zone dove si combatte

LA SOLIDARIETÀ: CHIMERA,UTOPIA O MIRAGGIO DELLA SOCIETÀ COMPLESSA?

METROPOLIS COSTUME

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contro il nemico o le avversità atmosferiche o del sottosuolo etc. Senza dimenticare le encomiabili organizzazioni di volontari esemplificate da Croce Rossa, Ant e consimili, Emergency (ora attiva anche in Italia, che cura gratis chi non può accedere al servizio sanitario nazionale, o non ha i soldi par le medicine), dagli “Angeli della notte”, che prestano soccorso ai clochard, e le Caritas, sempre più affollate a causa della famigerata “spending review”, fautrice di una macelleria sociale senza precedenti. E l’elenco potrebbe continuare. Per converso, non danno alcun segno di solidarietà le banche, che, governate dai cosiddetti “banksters”, (neologismo inglese di etimologia inquietante) ricevono continui “aiuti” dalla Banca Centrale Europea sotto forma di prestiti agevolati all’1 %, ma anziché reinvestirli nel credito alle

imprese in difficoltà, cinicamente acquistano titoli di Stato, perché più remunerativi e più sicuri, in quanto garantiti dallo Stato (sic!). E noi dovremmo fidarci delle banche? Una anomalia quasi tutta italiana che contrasta con i principi etici ed economici alla base della ratio fondante delle istituzioni bancarie: se una banca non presta i soldi, che ci sta a fare? Sic et simpliciter, siamo di fronte ad un circolo vizioso interminabile che nessun governante nostrano, in quanto figlio delle “porte girevoli”, quindi in palese conflitto di interessi, avrà mai interesse a spezzare. Per le elezioni europee, si registra una proliferazione di liste che si professano antieuropeiste, condite da una demagogia un po’ naif. L’uscita dall’euro, o addirittura dall’Unione Europea vanno bene sull’isola di Utopia. Siccome siamo in Italia, penisola

infelice, sarebbe meglio evitare Pindaro. Piuttosto, nell’urna scegliamo persone oneste, capaci, estranee al mondo bancario, che conoscano almeno una lingua franca e sappiano difendere gli interessi dell’Italia, votando le leggi con cognizione di causa. E che siano sempre presenti quando si decide della nostra agricoltura, industria etc. Il nostro futuro, volens o nolens, è intimamente legato a quello dell’Europa. Ma bisogna insistere affinché venga attuato un nuovo “Piano Beveridge” che risollevi il Welfare, da anni sbeffeggiato dall’economia di mercato e dai nemici di Keynes. Altrimenti, la “società liquida” evocata da Zygmunt Bauman correrà il rischio di andare in... evaporazione.

Domenico CALDERONE

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Capita tante volte di incappare in piccoli gesti di aiuto gratuito. Sono rari, forse meno rari di quel che si pensa. Basta avere occhi per coglierli, senza pregiudizi o idealizzazioni forzate. Una volta, non molto tempo fa, rimasi bloccata ai tornelli di una fermata della

metro A di Roma, primo pomeriggio, fiumi di persone che smontano da lavoro, la macchinetta aveva ingoiato il mio abbonamento mensile da 91 euro e non aveva intenzione di restituirmelo. Provai a bussare, a darle qualche pacca, infine qualche lieve calcetto. Provai con la

vocina dolce da incantatore di serpenti che col mio pc funziona sempre, poi passai alle imprecazioni, ma lei nulla. Ovviamente non c’era nessun addetto ai tornelli, mai visti in quella stazione da quando la frequento, gli addetti alla sicurezza, così come quelli alle pulizie, mi dissero che

Solidarietà… Ovvero quando l’empatia sporca le mani.

METROPOLIS COSTUME

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non era compito loro e che non avevano modo di avvertire nessuno, allo stesso modo i ragazzi parcheggiati di fronte ai tornelli che ogni giorno tentano di propinarci qualche abbonamento televisivo o telefonico. Mi sbracciavo ma nulla. Strano, pensavo, che ogni volta che passo mi inseguono per

vendermi qualcosa, ora sono qui bloccata tra i tornelli che saltello, ma sono trasparente. Improvvisamente invisibile

in mezzo a centinaia di persone. Poi mi volto e sento la macchinetta rimettersi in funzione, i tornelli muoversi e il mio abbonamento sgusciare fuori all’improvviso un po’ sgualcito ma ancora utilizzabile, lo prendo al volo e mi accorgo che non è stato un miracolo del Santo Patrono della Metro, quanto piuttosto

l’ingegno di un clochard che ha inserito un vecchio biglietto ripiegato per disincastrare il mio. Gli sorrido, è il tipo che dorme a Flaminio, lo riconosco, quello che saluto due volte a settimana quando passo di qui, lui mi sorride e mi fa ciao ciao con la manina, io sorrido e ricambio. Vorrei dirgli qualcosa, offrirgli un cappuccino caldo, fa freddo oggi, ma è un tipo timido e scompare prima che io abbia finito di dire grazie. Tra la folla scompare risalendo come un salmone la corrente, il fiume di pendolari che mi passa accanto senza vedermi. Solidarietà… quando smetti di essere trasparente, almeno per

qualcuno.In metro, in treno, in bici, pedalando verso casa ripenso al suo gesto puro ed essenziale, sorrido, non riesco a smettere di sorridere. Quante volte in questi anni, lavorando con le persone che si occupano degli altri ho cercato quella purezza, quella serenità, quella scintilla di amore puro nei gesti.Tante volte, troppe volte, ho incontrato l’amore egoistico di chi cerca, nell’accudire il prossimo, di dare un senso alla propria vita. Di chi ama sentirsi essenziale. Quante volte la solidarietà si perde dietro la finzione anche inconscia di milioni di sovrastrutture culturali ed insicurezze emotive.La solidarietà vera, mi disse un giorno un amico in cima alle Ande, è quando ami il prossimo tuo come te stesso, né di più né di meno, quando l’amore ti sporca le mani, quando fai, e quando hai finito di fare vai via… nessuno di noi è essenziale, ricorda… rendere autonomo qualcuno è l’atto d’amore più altruistico che tu possa fare.Mi siedo sul balcone della piccola casa affacciata sul mare come una prua di nave, apro il libro che una dolcissima sorella della mia anima mi ha regalato per il mio compleanno “Cose che nessuno sa” di Alessandro D’Avenia. Parla di amore, di dolore, di solidarietà… di quell’empatia che sporca le mani. Il gesto del mio amico clochard, le parole del mio amico ecuadoriano, un libro, chiudono il cerchio. Ché le coincidenze non esistono.

Maya MATTEUCCI

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Parola d'ordine: Beneficenza.Quando la solidarietà diventa immagine.

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METROPOLIS MODA&STILE

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Solidarietà, beneficenza, volontariato. Parole che evocano amore e bontà. Che mostrano il buono che c'è in noi. Dal mio punto di vista, ci sono due significati distinti per queste parole. Da un lato c'è la reale volontà di aiutare il prossimo che, purtroppo, non ha quello che la vita ha offerto a noi. Dall'altro, soprattutto quando parliamo di persone davvero molto ricche, rispecchia quello che noi usiamo chiamare “serenità dell'animo” o

“tranquillità”. Spesso si trova nella beneficenza il modo per sentirsi meno in colpa per quello che abbiamo ottenuto, mostrando al mondo che abbiamo risorse e cuore anche per gli altri, meno fortunati di noi. Non vorrei passare per quella che ha sempre da ridire su cose, persone e fatti, però troppo spesso si abusa di questa parola. Non posso dire che non sia una cosa giusta, anzi è più che lodevole il comportamento di molte persone. Non salverà il mondo, però lo rende migliore. Ma quando si tratta di una beneficenza di apparenza, non so quale vantaggio possa creare. Soprattutto quando si tratta di attività che comportano un giro di soldi destinato solo in piccola percentuale allo scopo. Ma, come si dice, sempre meglio il fare che il non fare. Ecco quindi che in tanti si rimboccano le maniche e danno sfogo alla creatività dal cuore buono che un po' tutti noi abbiamo.Ovviamente il mondo della moda non è da meno. Ho fatto una ricerca (anzi

provatela a fare anche voi) e Google mi ha restituito un numero di risultati imbarazzante. La moda, si sa, è il mondo perfetto per questo tipo di progetti. Solo che a volte mi chiedo se sia necessario mostrare quello e quanto e, forse peggio, spendere cifre esorbitanti per eventi da sogno. E se cercassimo di limitare il danno offrendo quello che abbiamo in modo meno plateale? E se il budget per

l'organizzazione di un grande concerto fosse, invece, destinato all'organizzazione di un qualcosa direttamente collegato al paese che ne ha bisogno? O magari alla creazione di programmi e fondi per le donne che stiamo aiutando o di scuole e programmi formativi per i bambini che stiamo supportando. Ma oltre la solidarietà ci sono cose più grandi; e il ritorno di immagine che ne deriva da queste operazioni è un buon motivo per investire soldi. L'hanno capito in tanti. Gli stilisti che negli ultimi anni si sono dedicati alla soliderietà sono tantissimi. Hanno disegnato collezioni, hanno creato spazi o hanno ideato eventi e raccolte fondi a supporto di progetti di beneficenza. Pensiamo al Chime for Change di Gucci oppure al “Cash&Rocket Tour” di Valentino. Per non parlare delle fondazioni come quella di Burberry, che si occupa di sostenere i giovani, o quella di Diane Von Furstenberg che supporta le associazioni che si impegnano nella promozione dei diritti umani, dell'educazione e della salute. I temi sono tanti: si va dalla tutela della donne, ai progetti che riguardano la prevenzione del tumore al seno e la lotta all'Aids fino ad arrivare a quelli che sensibilizzano l'opinione pubblica sui temi caldi come la salvaguardia dell'ambiente e la tutela degli animali. Insomma, sono tutti buoni questi stilisti.

Andreina Serena ROMANO

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Il trucco aiuta a farci sentire meglio quando siamo di cattivo umore, ci mette a nostro agio nelle situazioni a contatto con le altre persone e ci rende soddisfatte quando ci guardiamo allo specchio.Non va sottovalutata questa potente influenza che il make up ha sull’umore di una donna, soprattutto nelle situazioni in cui ci sembra l’ultima cosa a cui pensare; come nei casi di gravi malattie le cui cure particolarmente invasive modificano notevolmente l’aspetto di chi ne è affetta. Nei casi di donne affette da cancro, per combattere la malattia bisogna passare attraverso la chemio o radioterapia: si perdono i capelli, lo sguardo è fiacco e la pelle del viso ne risente; insomma, si cambia aspetto e si cerca di non guardarsi più allo specchio. Negli ultimi anni molte associazioni hanno attivato numerosi corsi di make up specifici per le donne affette da cancro, poiché è emerso che il trucco, dal punto di vista psicologico, può aiutare a curarsi infondendo benessere, femminilità e autostima; aiutando a migliorare l’aspetto fisico delle donne si contribuisce a migliorarne la qualità di vita e questo favorisce una miglior adesione alle cure e rappresenta, quindi, un ulteriore stimolo nella lotta quotidiana contro la malattia.Un tocco di fard, un po’ di rossetto e una linea di matita sugli occhi. E guardarsi così allo specchio senza sentirsi morire, riconquistando benessere e autostima. Nel truccarsi si torna in contatto col quella leggerezza persa a causa della malattia.Vediamo insieme quali sono i gesti più importanti che aiutano a migliorare l’aspetto delle donne sotto cura chemioterapica:

- Importante è la detersione, bisogna pulire il viso con prodotti delicati ed oleosi in caso di marcata secchezza cutanea; successivamente utilizzare un tonico per pelli sensibili, per lasciare sulla pelle una sensazione di freschezza.- L’idratazione, sempre con prodotti per pelli sensibili, è consigliabile ogni qualvolta si deterge il viso, poiché una profonda azione idratante aiuta a ridare luminosità alla pelle e a renderla setosa, creando una perfetta base per il trucco. Per la zona perioculare scegliere sempre prodotti specifici, meglio se antiocchiaie e antigonfiore.- Usare un correttore sotto il fondotinta aiuta a nascondere le occhiaie, le imperfezioni e la depigmentazione. Il correttore scuro può essere usato anche sopra il fondotinta per nascondere il gonfiore, mentre i colori chiari aiutano a ricreare o a sottolineare i volumi.

- Il colore del fondotinta deve essere scelto con attenzione per dare uniformità alla pelle e renderla naturalmente luminosa e vellutata; il colore deve corrispondere il più possibile a quello dell’incarnato- Per fissare il fondotinta, applicare un po’ di cipria con un pennello o con l’apposito piumino di velluto; la cipria aiuta a rendere l’aspetto della pelle più opaca e omogenea. - Applicare il fard sugli zigomi è fondamentale per dare al viso un aspetto sano.- Per gli occhi, bisogna scegliere colori naturali ed è importante intensificare lo sguardo con una linea di matita o eyeliner. Infoltite le ciglia con il mascara e le sopracciglia con una matita o un ombretto.-Per le labbra, ridisegnate il contorno con una matita color carne ed applicare un rossetto molto idratante o un gloss.

Barbara GUGLIELMI

IL MAKE UP DURANTE LA MALATTIA

METROPOLIS MODA&STILE

I TRUCCHI PER STAR MEGLIO

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QUARTA PARETE ARTE

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Alle cene eleganti, ai vernissage, all'inaugurazione di una nuova galleria, agli eventi sociali, al taglio dei nastri delle aree metropolitane riqualificate, l'arte e la cultura in generale sono mente e braccio delle politiche di solidarietà nonché veicolo per le più svariate donazioni: ai parenti delle vittime della guerra in Crimea, ai bambini soldato della Sierra Leone, al Nessuno tocchi Caino contro la pena di morte o alla Venerabile confraternita della Misericordia di Rifredi, lautamente elargite dai professionisti in frac e le signore con la pochette nera sotto il braccio e un giro di perle al collo (che fa chic ma

evita l'ostentazione n.d.r.). Intesi niente in contrario alla beneficenza, tutto giusto e legittimo, per l'amor di Dio, ma oggi invece chi è solidale con l’arte?Un tempo, nell'aurea epoca del mecenatismo, si faceva a gara per avere alla propria corte il più fiero esponente di questa o quell'altra forma d'arte e il fine, la funzione sociale, era quella di elevare le coscienze e la sensibilità, non quella di prelevare dalle tasche per placare le coscienze e millantare sensibilità.Che l’arte debba avere una funzione nonché una responsabilità sociale mi trova profondamente d’accordo ma

oggi si è giunti ai limiti della strumentalizzazione mentre ciò di cui ci sarebbe davvero bisogno invece mi pare perfettamente rappresentato dall'esempio virtuoso di Michelangelo Pistoletto una delle poche menti illuminate di questi “c**** di anni zero”.La sua visione, tra il new age, il welfare e la palingenesi, prevede la compenetrazione tra arte e società con il fine ultimo del raggiungimento di un futuro migliore. Il simbolo, o ciò che si erge a sigillo simbiotico di questo rapporto, è rappresentato dal nuovo segno matematico dell’infinito, modificato per mezzo dell'aggiunta di un terzo cerchio in posizione

Solidarietà a progetto destinazione Terzo Paradiso

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centrale e intercomunicante con gli altri due che raffigura il grembo generativo del Terzo Paradiso.Dice Pistoletto nel suo manifesto: “Una nuova forma simbolica che contiene il principio della rinascita, originata dalla fusione tra il primo paradiso, quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura e il secondo, ovvero quello creato dall’intelligenza umana, dalla scienza, un paradiso artificiale. Il Terzo Paradiso si pone come congiunzione e sintesi di questi, chiamando ad un passaggio ad un nuovo livello di civiltà, indispensabile per assicurare al genere umano la

propria sopravvivenza.” Ad ogni modo, cosa più importante ancora, rispetto all'interessante teorizzazione di tale nuova visione, è la sua messa in opera concreta. Infatti nel 2011 Pistoletto viene incaricato da Alain Juppé, sindaco di Bordeaux ed ex ministro della cutura francese ad assumere la direzione artistica di EVENTO 2011: “L’art pour une ré-évolution urbaine” in cui, per sviluppare il principio operativo della Creative Collaboration realizzata ad Atlanta nel 1979, Pistoletto invita artisti e pensatori di diverse discipline a lavorare sul rapporto tra arte e cittadinanza, attraverso opere collettive e progetti

partecipativi, al cui centro stanno i “cantieri dei saperi condivisi”, laboratori situati nello spazio pubblico, in cui artisti di diverse nazionalità lavorano assieme ad associazioni, scuole e istituzioni locali. L’idea mi pare assai affascinante e coinvolgente e non mi sembra, quindi, di scadere nelle retorica sostenendo che bisognerebbe favorire l'arte e la cultura prima di usare per favorire altre e diverse cause perché solo grazie ad essa potremo trovare lo slancio per un'evoluzione generazionale trasversale, per la rinascita in un terzo paradiso.

Francesco TRIPALDI

Solidarietà a progetto destinazione Terzo ParadisoPistoletto e le sue opere

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QUARTA PARETE CINEMA

“Non ho paura delle altezze, ho paura di cadere”

Io non ho paura è un film drammatico del 2003 diretto da Gabriele Salvatores. Il film è ambientato nel 1978. Michele è un bambino di 10 anni e vive con la sua famiglia in un piccolissimo paese della Basilicata, Acqua Traverse. La sua mamma è una donna amorevole e premurosa e fa la casalinga mentre il papà non lo vede spesso perché è un camionista. Come tutti i bambini della sua età Michele e la sorellina giocano all’aria aperta con gli altri bambini del paese, correndo su e giù con la bicicletta e attraversando gli immensi campi di grano caratteristici del posto. In un classico giorno d’estate, i bambini per divertirsi, giocano a rincorrersi fino a una casa vecchia e abbandonata, l’ultimo arrivato avrebbe subito una penitenza decisa dal gruppo. Michele arriva ultimo per aiutare la sorellina in difficoltà, ma i bambini decidono che a fare la penitenza dovrà essere una bambina di nome Barbara. Ella avrebbe dovuto abbassarsi le mutandine davanti a tutti. Michele, che già da subito si dimostra un bambino buono e generoso ma soprattutto sensibile, all’ultimo momento salva la bimba da questa orribile situazione e decide di offrirsi al suo posto arrampicandosi sui muri della casa. Finito il gioco, tutti i bambini si rimettono in sella alla bici per tornare a casa ma Michele ritorna indietro a cercare gli occhiali della piccola sorellina. Quando li trova, nota una curiosa lastra di lamiera a terra, la sposta e scopre un buco molto profondo, si

sporge un po’ per vedere cosa c’è sotto e vede un piccolo piede uscire da una coperta! Il bambino inizialmente si spaventa a morte e scappa via ma, nei giorni seguenti, ritorna incuriosito e scopre che il piede appartiene a un bambino piccolo come lui, biondo e quasi cieco a causa del buio, intrappolato li dentro presumibilmente da qualcuno, ma Michele a soli dieci anni, non pensa a un possibile rapimento. Gli porta da mangiare, gli parla, nel susseguirsi dei giorni da una grande speranza al bambino che supera il trauma della prigionia inventando dialoghi con immaginari "orsetti lavatori" e

ripetendosi "Io sono morto", quasi a trovare nella propria morte l'unica spiegazione alternativa al terrore di essere stato abbandonato dalla famiglia. Una sera il telegiornale racconta di un bambino rapito a Milano, Filippo Carducci, forse per ricevere un riscatto dalla madre del bambino molto ricca. Michele guardando le foto in televisione si rende conto che il bambino rapito è proprio quello con cui aveva fatto amicizia e che aveva scoperto intrappolato nel buco. Nel frattempo arriva a casa, come ospite, un amico del papà camionista, Sergio il Milanese (interpretato da Diego Abbatantuono).

IO NON HO PAURAIO NON HO PAURA

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Michele da subito percepisce cattiveria nello sguardo dell’uomo e non lo vuole in casa ma il papà lo rassicura definendolo un grande amico. Una sera però, li sente parlare di nascosto, in gran segreto e il piccolo Michele capisce che il suo papà fa parte della banda che ha rapito Filippo e che questo Sergio non è altro che il loro “capo”. L’indomani, Michele rivela il suo segreto al cugino-amico Salvatore, ma lui, tradisce la promessa fatta e rivela tutto al padre di Michele che vieta rigorosamente al bambino di rivedere Filippo e gli ordina di rimanere fuori da questa storia. Il piccolo decide di mantenere la promessa perché non

vuole dare ulteriori dispiaceri alla mamma disperata e terrorizzata da quello che potrebbe succedere. Intanto le ricerche del bambino rapito si fanno più intense, si cerca in tutta Italia e gli elicotteri arrivano a perlustrare anche l’area sopra Acqua Traverse. I rapitori iniziano a preoccuparsi, trasferiscono il bambino in un recinto della casa abbandonata e decidono di ucciderlo per chiudere definitivamente la questione e non essere arrestati. Quando lo scopre, Michele corre a liberare Filippo ma, purtroppo, egli riesce a scappare e Michele rimane in trappola. In quel momento arriva nel recinto il papà e non esita a sparare al bambino

senza guardarlo e quindi non accorgendosi che in realtà si tratta di suo figlio.Sergio il Milanese viene arrestato per primo, l’ultima scena del film mostra Michele in braccio a suo padre in lacrime e Filippo ormai libero che torna indietro. I due bambini si tengono la mano. Tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, che ne ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Francesca Marciano, il film ha vinto un David di Donatello ed è stato scelto come film per rappresentare l'Italia agli Oscar. Il film è ambientato in un piccolo borgo rurale della Basilicata ed è stato girato in gran parte a Melfi.La narrazione è molto fluida, scandita dalle frequenti dissolvenze al nero e dalle riprese con la steadycam, tenuta costantemente bassa ad altezza di bambino, a sfiorare i campi di grano, sempre gialli e luminosi in contrapposizione all'oscurità del buco/nascondiglio. I bambini apportano un decisivo contributo di vivacità ed espressività.Salvatores mescola realtà e

finzione, favola e dramma, fantasia e orrore. I due protagonisti fuggono dalla realtà delle cose rifugiandosi nelle favole e nella fantasia, forgiano il loro microcosmo che non può essere cattivo o terribile, con l’immaginazione, Michele dirà a se stesso quando dovrà arrampicarsi:” io sono una lucertola che può camminare”. Questa è la storia di due bambini che nutrono grande angoscia per il mondo oscuro e cattivo degli adulti e cercano di fuggire creando un mondo parallelo fatto di fantasia, sensibilità, grande forza, coraggio e solidarietà.

Mari DONADIO

IO NON HO PAURA

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Il design e tutto ciò che circonda esso, che siano persone, cose o movimenti, è sempre stato attento al fattore SOLIDARIETA', in tutte le sue molteplici sfaccettature.Specialmente in Italia, patria del design industriale e culla di tanti nomi importanti del settore, si assiste sovente alla buona riuscita di questo connubio.Le Aziende più importanti che nel corso degli anni

hanno potuto contribuire alla divulgazione sopratutto a livello mondiale dei loro prodotti, non possono fare a meno di occuparsi della solidarietà, cercando di dare quel contributo a livello umanitario con azioni mirate, ma al tempo stesso, di ritorno, ricevendo il rafforzamento del "brand" che a livello mondiale vede impegnati tanti settori.Basti pensare alla Fondazione "Bill Gates" patron della

MICROSOFT, il quale oltre ad essere l'uomo più ricco del mondo, è al tempo stesso con la sua Fondazione, impegnato più di chiunque altro, tanto da lasciare la Presidenza del gruppo riversando le sue energie e i suoi fondi in azioni solidali in giro per il mondo.Ma questo,, francamente, si può etichettare come solidarietà che io chiamo "

dello scrupolo ". Il lavarsi di colpe che comunque l'Azienda del Mobile ed anche indirettamente i famosi Architetti mondiali, hanno commesso e continuano a commettere,con buona pace della deser-tificazione dei territori o della cementificazione selvaggia degli stessi, non lasciano traccia nella memoria dell'uomo. Basti pensare alla deforestazione dell'Amazzonia,

La solidarietà è Ecodesign

QUARTA PARETE DESIGN

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dell'Est, o all'inquinamento complice di altre industrie petrolifere dal quale non deriva solo la benzina, ma contribuisce a creare i famosi " oggetti del design ".La solidarietà che, per fortuna, taluni, sempre pochi, si impegnano realmente, viene con gioia vissuta e spesso non divulgata.Vorrei fare un nome, mi permetto anche di dire per fortuna uno dei tanti anche se non tantissimi: parlodell'Architetto Chiara RIGOTTI da Torino, la quale dopo la sua laurea, si era impegnata prima come volontaria presso l'ASF Espana a Barcellona, e poi contribuendo alla fondazione della sede piemontese della

ONLUS ASF Architetti senza Frontiere,vera solidarietà questa, dove non c'è raccolta solo di fondi, bensì trasmissione di conoscenze, di esperienze nel settore del design e delle costruzioni, ma sopratutto scambi di processi, impegnandosi sul territorio, azioni queste che servono al resto dell'umanità tagliato fuori dal progresso.Per concludere, la solidarietà deve far sì che le conoscenze

acquisite devono poter essere trasmesse ai posteri, non per tenersele gelosamente per se stessi.Non a caso diceva qualcuno " C'è vero progresso solo quando i vantaggi diventano per tutti ". La persona che disse ciò, fu Henry FORD, fondatore della FORD Motor Company .Scusate se è poco.

Rocco Donato BOCHICCHIO

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X EDIZIONE DEL FESTIVAL BALLETTMarina di Massa (Ms) dal 25 al 28 Giugno

È giunto alla nona edizione il concorso e stage internazionale di Danza che ideato da Simone Ranieri porta, anche quest’anno in un grande spettacolo a cielo aperto, importantissimi interpreti come Anbeta To-romani.Lo spettacolo-concorso è previsto per il periodo 25-28 giugno prossimi ed è organizzato con il patrocinio della Provincia di Massa Carrara, il Comune di Massa, la Cassa di Risparmio di Massa e tutte le più importanti scuole e accademie internazionali.Per partecipazioni e informazioni:www.festivalballet.it

COUS COUS FEST PREVIEWSan Vito Lo Capo (Tp) dal 6 all’8 Giugno

Nell’ambito del XII International Festival of Cultural Integration, è stata organizzata una gara del Cous cous dal 6 all’8 giugno tra chef italiani che designerà lo chef italiano che parteciperà alla gara di settembre. Questi giorni saranno inoltre dedicati alla scoperta di questo alimento, simbolo di integrazione, ai corsi di cucina realizzati sulla spiaggia e a intrattenimenti musicali serali.Per info e regolamento: www.couscousfest.it

CONCORSO “DIVENTA L’IDEATORE DI INNOVATIVE AREE MULTIMEDIALI”Scadenza 26 Maggio

La committente è un’azienda italiana, che propone questa sfida, pro-porre un’area multimediale nuova, in grado di valorizzare il nuovo con-cept di punto vendita.Il contest è aperto a tutti gli architetti, designer e industrial designer purché iscritti alla community gratuita di Creathead. Per informazioni e regolamento: www.creathead.it

CONCORSO DI GRAFICA : “CREAZIONE DEL LOGO HANBAN”Scadenza 15 Luglio

L’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano ha presentato il contest per la creazione del migliore logo che Hanban utilizzerà su tutto il suo merchandising per Expo 2015. Il contest è rivolto a giovani designer under 35 e selezionerà il migliore progetto.Per informazioni e regolamento: [email protected]@unimi.it

I EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO” AGNESE BORSELLINO”Scadenza 9 Giugno

Questo concorso alla prima edizione, è stato organizzato dall’Associa-zione Culturale la Biglia verde e pone tre sezioni A, B e C di partecipa-zione. Le sezioni sono due per la stesura di una poesia in lingua italiana di cui una ha il tema libero mentre l’altra ha come tema la legalità. La terza sezione è invece dedicata alla stesura di una poesia in uno dei dialetti d’Italia ma avente come tema sempre la legalità. Per info e regolamento: www.concorsiletterari.it

OPPORTUNITÀ

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EVENTI ITALIA

ROLLING STONES14 ON FIRE IN CONCERTO IN ITALIARoma Circo Massimo22 Giugno

Unica data italiana per il tour straordinario della storica band americana. Roma apre nel cuore della storia antica un luogo che ben si coniuga con quello della storia della band. Un connubio di cultura e musica che fa ben presagire un’ evento irripetibile per emozioni e affluenza.

Info: www.infotickets.it

PAGLIACCINapoli Teatro San Carlo dal 22 Maggio all’8 Giugno

Ritorna in scena l’opera Pagliacci di Ruggiero Leoncavallo con la regia dell’artista coreografo e clown svizzero Daniele Finzi Pasca. Il melodramma si svolgerà nella suggestiva location del Teatro San Carlo di Napoli con un l’unione sul palcoscenico di due arti, la recitazione poetica di Alexia

Voulgaridou e Frank Porretta e gli incantevoli volteggi dei ballerini acrobati.

Info e prenotazioni: www.teatrosancarlo.it

MULATU ASTATKE IN CONCERTO Sesto San Giovanni (MI), 7 Giugno

Astatke è considerato attualmente uno dei grandi

artisti del panorama musicale a livello mondiale. Primo studente africano al Berklee College of Music, la sua musica è particolare e consiste in una miscela di musica jazz, latin ed etiopica.

Info e prenotazioni: www.teatrosancarlo.it

MOSTRA “UN CINQUENCENTO INQUIETO”Conegliano (TV)fino all’8 Giugno

Torna a Palazzo Sarcinelli l’appuntamento con l’arte. La mostra voluta dal Comune di Conegliano, vuole testimoniare l’importanza della pittura coneglianese sia stata fiorente e di grande importanza per il territorio e per tutta la nazione. La mostra è composta da 35 opere complessive di cui 25 in mostra (più libri e altre incisioni) ed altre distribuite a Conegliano, visitabili seguendo un itinerario preciso.

Info: www.uncinquecentoinquieto.it

GHOSTBUSTERS LIVE- THE EIGHTIES ROCKMilano Teatro Nuovo, dal 16 al 18 Giugno

Arriva a Milano il musical interamente recitato, cantato e suonato dal vivo, in occasione del trentesimo anniversario dell’uscita del film in America.Gli appassionati della serie Ghostbusters, avranno la possibilità di vedere inscenati sul palco la riproduzione fedele della centrale degli acchiappafantasmi e gli zaini protonici, trappole e rilevatori di energia.

Info: www.teatronuovo.it

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LA SCULTURA SI MOSTRA IN BASILICATAMatera (Mt), dal 15 Giugno a Ottobre

Inizierà proprio a metà Giugno la mostra di scultura organizzata nei Sassi di Matera dal Circolo la Scaletta.Questa manifestazione nasce con l’intento di confermare e affermare il talento lucano nella loro patria e al di fuori della loro terra.

L’idea che dagli anni ’50 si protrae fino ad oggi è quella di creare negli antichi rioni materani un appuntamento annuale con la scultura contemporanea.

Info: www.lascaletta.it

“WEEKEND ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO”Anzi (Pz), 31 Maggio e 1 Giugno

Un appuntamento unico nel suo genere quello che è stato organizzato ad Anzi, il fine settimana del 31 Maggio e 1 Giugno 2014, dove sarà possibile osservare i pianeti Marte e Saturno con il telescopio messo a disposizione dal

“Planetario Osservatorio Anzi”.Per questo evento sarà possibile scegliere la formula pernottamento.

Info e prenotazioni: [email protected]

FANFARA TIRANA TRANS UNDERGROUNDPotenza (Pz), 28 Maggio

Un bellissimo appuntamento musicale quello programmato per mercoledì 28 Maggio a Potenza. La Fanfara Tirana è una delle brass band più famose e di successo della realtà

balcanica, insieme ai Trans Global Underground, inventori della musica hip hop regaleranno al

pubblico potentino emozioni uniche a livello musicale.

Info: www.portatoridelsanto.it

“I PROFUMI DELLA MAGNA GRECIA” Metaponto (Mt) dal 23 Maggio al 31

Luglio

Dal 23 Maggio al 31 Luglio è prevista la rassegna di pittura, scultura e ceramica dell’artista Salvatore Sebaste dal titolo “I profumi della Magna Grecia”. La manifestazione è stata organizzata

dall'Associazione Culturale "La Spiga d'oro" di Metaponto e con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica della Basilicata, l’associazione “la Scaletta” di Matera, il centro benessere “Stella” e il comune di Matera.All’apertura della mostra, saranno dati in regalo campioni di profumi, realizzati con le erbe della Murgia materana, chiamati “Gocce di Stella”

Info: www.archeobasilicata.beniculturali.it

CENTO OPERE DI MARIA LAI: L’ARTE CI PRENDE PER MANO Matera (Mt) fino al 26 Giugno

Il MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera, presenta la prima grande raccolta delle opere dell’artista Maria Lai, scomparsa nell’aprile 2013.La mostra, a cura di Giuseppe Appella,

consisterà di trentasette sculture, quaranta disegni, cinque telai, sette libri di terracotta, sei libri cuciti e presenterà l’universo poetico della grande artista sarda.

Info: www.musma.it

EVENTI BASILICATA

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ristorante / enoteca / gastronomia

piazza della Costituzione - Potenza

0971.35688 / [email protected]

CIBO’ - ore 01.20

“...non è mai troppo tardi per vivere sereni...”

CIBO’Prosit e serenità

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INCONTRI: ROBERTA LUONGO

Volendo dare un'immagine di te in un flash, o in un tweet, posso dire che sei una giovane antropologa lucana alla prima prova da narratrice?Direi di sì. Sì, in effetti è proprio così!

Stiamo parlando di “Amara”, il tuo racconto che parla degli anni '90, di due bambine, della Lucania ma anche della Turchia. Puoi spiegarci quanto è etno-

antropologico il tuo libro ma, soprattutto, quanto è autobiografico?Questa domanda è difficile. Qualsiasi opera che venga fuori dall’esperienza diretta e dalla capacità di sintetizzare se stessi nella cultura altrui e la cultura altrui dentro il proprio vissuto è in qualche misura etno-antropologica ed in qualche misura autobiografica ma mi sento di aggiungere che essa è ed esiste in tante altre misure.

A tal proposito spesso mi chiedo perché si scrive un racconto, un romanzo e mi immagino come risposta il raccontare un mondo possibile. Qual è il mondo possibile di Amara?Amara esiste nel mondo che ho creato quindi è confinata in quella realtà. Chiunque legge può farla vivere altrove, esistono mondi infiniti nei quali i personaggi dei libri vivono grazie all’immaginazione dei lettori.

L’AMARA FELICITÀ DI ROBERTA LUONGO

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INCONTRI

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Ma è necessario provare sulla propria pelle le esperienze della vita? Ci ritorna tutto utile?Non lo so sinceramente. Io credo che è importante analizzare sempre quello che ci accade intorno. La scrittura per me nasce da tante associazioni di idee piuttosto che da fatti realmente accaduti ai quali ho assistito.Aggiungo una cosa, prendila con le pinze: la scrittura è una cosa semplice da capire nel senso che non è enigmatica come l’opera pittorica o musicale e visto che è alla portata di tutti (basta saper

leggere in una data lingua) la gente diventa investigatrice e cerca di rintracciare la vita dell’autore nell’opera; ovviamente nell’opera c’è l’autore ma questo è di una banalità sconcertante non capisco perché se ne parli continuamente.

Quando e come hai scoperto la scrittura? Hai un autore di riferimento?Io la scrittura l’ho scoperta presto ma è cresciuta grazie alla lettura e di cose ne ho lette tante, ti dico qualche nome. Per i classici di sicuro la

letteratura russa ed inglese e Dumas padre. E poi Ruiz Zafon tra i contemporanei, Allende, Chevalier, Mazzucco eccetera eccetera.

Te la butto a bruciapelo: Amara avrà un seguito?No, non credo. Nessun seguito.

Perché non hai pensato all'e-book e al self publishing per Amara?Ci ho pensato ma non so come si faccia questo e-book!! In molti lo hanno realizzato ma io non so a chi rivolgermi, anzi se qualcuno tra i lettori ne sa più

di me sarei felice di ascoltarlo!

Secondo un'indagine della Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato i potentini sono i cittadini italiani più infelici d'Italia, ma si può essere felici anche a Potenza?Io a Potenza sono felice, lo sono sempre stata. Potenza è un posto vergine nel quale si potrebbe fare tantissimo, basta uscire dal circolo vizioso del tedio e dell’autoflagellazione. Io la penso così.

Vito COLANGELO

Roberta Luongo nasce a Potenza nel 1986. Iscrittasi alla facoltà di Lettere e Filosofia in Basilicata, si specializza in Antropologia culturale ed etnologia presso il polo Bolognese con una tesi sulla credenza religiosa e l’idolatria degli oggetti legati al culto dei santi e delle reliquie. Sta frequentando una scuola di alta specializzazione in Beni Demo Etno Antropologici presso l’Università degli Studi di Perugia. AMaRA è il suo primo romanzo.

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INCONTRI

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Quando il Nostro Direttore ha comunicato il tema di questo numero, ho avuto un attimo di smarrimento per il timore di perdermi tra i possibili gangli che il termine solidarietà riesce a creare e la moltitudine di personaggi che direttamente o indirettamente hanno avuto a che fare con esso.Ma andiamo per gradi fornendo, innanzitutto, la definizione del termine. La parola solidarietà deriva dal latino giuridico in solidum, che indicava l’obbligo da parte di un individuo, appartenente a un gruppo di debitori, di pagare integralmente il debito. A partire dalla Rivoluzione francese il termine ha assunto un significato completamente nuovo ed è passato a indicare il sentimento di fratellanza o fraternità che devono provare fra loro i cittadini di una stessa nazione. In base a quanto appena detto, siamo riusciti a ridurre le possibili articolazioni metodologiche in un ambito dicotomico, la cui discriminante è prettamente temporale

DON ORONZO ALBANESE: UN SACERDOTE DEMOCRATICO NEL 1799

INCONTRI: DON ORONZO ALBANESE

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INCONTRI

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e s’inquadra nel periodo post-illuministico di fine Settecento.Il personaggio con cui colloquierò in questo numero è vissuto proprio in questo periodo di modificazione terminologica del concetto di solidarietà e la sua vita è un esempio di dualismo perpetuo, mai di scontro, tra l’azione politica e il suo appartenere al clero locale di uno dei centri cittadini

di questa Nostra Regione: don Oronzo Albanese, di Tolve.

N.M.: Don Oronzo, è un piacere incontrarti. Saresti così gentile da presentarti ai nostri lettori che hanno poca dimestichezza con il suo personaggio?d.O: “Caro amico, sono lieto di disquisire con Te su una tematica che mi sta molto a cuore e che ha segnato indelebilmente la mia azione sociale e politica, oltreché sacerdotale. Nacqui a Tolve nel 1748 e, dopo aver studiato nel Seminario di Matera, fui

ordinato sacerdote nel 1766. Fui vicario del vescovo di Potenza Andrea Serrao ed insegnante di teologia al Seminario di Potenza. Fui autore di diversi testi di teologia e di diritto canonico di cui, però, non è rimasta traccia alcuna”.

N.M.: Potresti illustrare ai Nostri ospiti il tuo concetto di Solidarietà e, soprattutto, descrivici le azioni che hai voluto attuare nel campo della solidarietà tra diverse classi sociali.d.O: “Ebbi in vita una duplice competenza giurisprudenziale, civile e religiosa, che misi a disposizione dell’intera comunità di Tolve, ma questa mia “intromissione” negli affari amministrativi non fu accettata da tutti. Erano anni difficili e il problema di fondo era essenzialmente di carattere politico, in quanto la stragrande maggioranza della popolazione non si sentiva coinvolta nelle trasformazioni che si stavano producendo a loro insaputa.”

N.M.: Caro don Oronzo, posso confermarti che, sul piano politico, tra la tua e la mia epoca è cambiato ben poco! Comunque, è un dato di fatto che in situazioni di maggiore difficoltà il contributo e l’impegno dei singoli cittadini può risultare determinante e gettare le premesse per una forte coesione sociale e solidale. Del resto, tu ne sei un esempio.d.O.: “Concordo a pieno. Infatti, proprio quando le difficoltà sociali sono più evidenti l’impegno di ogni singolo individuo deve aumentare e diventare parte integrante di quella complessa rete sociale che è la comunità di cui è partecipe e attore. Quindi, come potevo sottrarmi dalle mie responsabilità sociali

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INCONTRI: DON ORONZO ALBANESE

e non ascoltare le richieste dei miei concittadini! La gente aveva fame e recriminava il proprio diritto a poter coltivare quel pezzetto di terra che spettava ad ogni cittadino tolvese dopo il riscatto delle terre feudali di metà XVIII secolo, ma che le classi abbienti avevano usurpato.”

N.M.: La Rivoluzione Partenopea del 1799, quindi, fu anche il pretesto per mettere in pratica la tua idea di solidarietà sociale?d.O: “Sì, le nuove idee rivoluzionarie di provenienza francese andavano proprio nella direzione che mi ero prefissato e la possibilità di scardinare la vecchia politica, le resistenze conservatoriste e dar vita ad uno stato sociale più solidale era un’occasione

che non poteva andare sprecata. Sono stato un rivoluzionario convinto e il mio primo atto da Presidente della Municipalità democratica fu quello di distribuire ai mie concittadini quel pezzo di terra tanto desiderato. Questo provvedimento, ebbe larga eco in tutto il Regno e fu segnalato come esempio democratico da seguire”.

N.M.: E cosa è rimasto di quell’idea di solidarietà?d.O: “Purtroppo, anche i buoni propositi per essere messi in pratica hanno bisogno di eventi fortunati e di circostanze favorevoli. Questo, ahimè, non è accaduto e, sebbene quello del 1799 resta un anno che ha segnato la storia non solo del Regno di Napoli, quel percorso verso la libertà e la

rivendicazione di un comune sentire solidale sembra che abbia lasciato ben poche tracce nel pensiero politico e culturale della nostra società. Negli ultimi momenti di vita, condannato ormai al patibolo, rifiutai i sacramenti religiosi perché ormai non mi riconoscevo più in quel potere di cui avevo indossato l’abito, ma che rimaneva troppo lontano dalla mia idea di solidarietà sociale”.

..ma la Storia ripaga con una moneta propria e la memoria di questo sacerdote democratico è indelebilmente scolpita in una delle lapidi apposte in onore dei Martiri del 1799 sulla facciata del Palazzo del Municipio di Napoli.

Nicola MONTESANO

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CONVIVIO LETTURE

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Chi ha letto il Contratto sociale di J.J. Rousseau e sta li a pensare come sarebbe bello essere allo stato naturale, o è immaturo (anche in senso intellettuale), o semplicemente è un emerito cazzone, in quanto legge e non capisce. Il filosofo illuminista ginevrino parla dello stato naturale come di un'ipotesi, mai storicamente realizzata, ovvero quella situazione nella quale ognuno vive per conto proprio, senza legami, vincoli, diritti e doveri. Il testo di Rousseau parte proprio dalla negazione della possibilità di questo stato di

cose, in quanto, seguendo le parole dell'autore, nessuno può rispondere della totalità dei propri bisogni autonomamente: la collaborazione, in cui la solidarietà è componente necessaria, nel pensiero del philosophe costituisce la conditio sine qua non della nascita del contratto sociale, della deliberazione in assemblee del pensiero della volontà generale, che con l'ingrandirsi di essa stessa cambia nome in città, per poi diventare stato. Quando questo non avviene, quando tale base viene a mancare, quando le decisioni

che riguardano la vita pubblica di uno stato, invece che vertere sul bene comune, riguardano un interesse individuale, lo stato crolla, in quanto, l'interesse individuale è ciò su cui non è retto: il berlusconismo, che tra le sue caratteristiche aveva quella di salvare gli interessi di un singolo a discapito della collettività, ha, tra le sue colpe, quella di aver minato le basi teoriche dello stato in se per se. Non meravigliamoci della fine che stiamo facendo, era scritto, bastava leggere.

Andrea SAMELA

Il contratto con gli italiani non era un contratto sociale."Non siete Stato voi che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali."(Caparezza, Non siete stato voi)

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CONVIVIO SORSI

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Prima del mio viaggio in Oriente decisi di andare a trovare Anita, una vecchia amica incontrata a Roma in una kermesse per vini. Anita venne a prendermi a Santa Cruz, andammo in albergo a lasciare i bagagli, poi mi fece fare un giro veloce per l’isola, bevemmo un caffè e ci raccontammo il tempo trascorso dall’ultima volta.Il giorno seguente saremmo dovuti andare a trovare Gonzalo, da ottant’anni produceva il suo vino, e prima di lui suo padre, suo nonno e ancora i suoi avi da tre generazioni. Tutti dicevano che fosse “o melhor vinho da Madeira” e tutti dicevano, anche, che fosse un vecchio matto, scontroso e testardo.Raggiungere le vigne di Gonzalo non fu facile ma quando arrivammo alle Fajas do Cabo Girao quel piccolo sforzo fu ripagato. Vigneti

a strapiombo sul mare che quel vecchio continuava a curare con amore smisurato. Si inerpicava per quei terrazzi senza timore e senza risparmiarsi pur di prendersi cura di quell’uva e lei lo ripagava con gran generosità. Gonzalo una volta raccolte le faceva riposare riscaldandole con antiche “estufe” e poi, come un alchimista, da una botte all’altra travasava quel nettare per consentirgli lunga vita ed eccellente corpo.Gonzalo ci fece segno di seguirlo, ci fece entrare nella cantina e cominciò a parlare e raccontare la sua terra, le sue viti, la sua vita; io mi afferravo alle sue parole, tradotte dalla suggestiva voce di Anita mentre quel paesaggio mi plasmava. Poi ci sedemmo ed iniziammo a bere perdendoci nella lunga anima di ognuno di quei vini fino ad assaggiarne uno di

cent’anni. Il vinho da Madeira saprà scaldare la tua serata, è un amore dei sensi con cuore di fiori e sentori marini. La Malvasia dolce e ricca, il Boal semidolce, il Verdelho e la sua dolcezza media, Sercial il secco, ma è il Terrantez, ormai quasi introvabile, dagli intensi e fini bouquet il vino della seduzione, degli abbracci setosi, dei corpi generosi, della passione, forse del peccato originale. I miei capelli ricci si sciolsero tra le affusolate mani di Anita, Cesaria Evora cantò nella nostra notte. Prosit e Serenità.

Prosit e Serenità. Wine_R

Madeira. Oh, Madeira.

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CONVIVIO MORSI

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Chi immagina che il potere si Non ne sentono più storie come quelle di una volta, quando una mamma allattava anche un altro neonato oltre al proprio figlio. Capitava il più delle volte quando non si aveva sufficiente latte materno e ci si affidava ad una "balia" per nutrire il bimbo appena nato. E da una situazione di necessità e di rischio – specie in passato quando la mortalità infantile era più alta – nascevano rapporti davvero speciali. Infatti, nei confronti di questa donna così generosa, nascevano un amore e un rispetto unici, come a

ringraziarla eternamente per aver fatto dono del primo cibo in assoluto: l'intimo latte materno. E lo stesso legame si innescava pure con il figlio naturale della balia, per aver condiviso lo stesso vitale nutrimento.Oggi ci sono altri metodi per ovviare alla mancanza di latte, per cui si evita di ricorrere alle balie. Addirittura leggendo alcuni forum, si trovano "strane" espressioni di chi non darebbe mai il proprio neonato ad altre neo-mamme. Gelosie? Apprensioni esagerate? O egoismo, proprio per non innescare

questa condivisione? Donare, condividere, non è certo perdere qualcosa di sè, ma acquistare qualcosa dell'altro. E una bella esperienza a riguardo è quella di tanti ospedali italiani in cui è attiva la "banca del latte materno", in cui le neo-mamme sane, che abbiano latte in eccesso rispetto alle esigenze dei propri figli, possono donarne una parte. E tanti bimbi, anche oggi, lontano da quei ricordi e da quei racconti così solidali, non sapendo, diventano "fratelli di latte".

Angela LAGUARDIA

DONARE IL PRIMO CIBO

CONVIVIO MORSI

Quando si diventava fratelli, bevendo dallo stesso seno

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Vino&Gola

Avigliano / c.da Lolla, 56 / 347.6395134 uscita Pietragalla scalo SS Potenza-Mel�

enoteca e prodotti tipici

l’Amoreper la buona tavola

Vino&Gola

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CANTIERI URBANIPENSIERI IN LIBERTÀ

Aaa. Avviso per i membri onorari del club del “ce l’avevo sulla punta della lingua”. Se siete quelli che… nel corso di un esame, di una brillante conversazione o di una conferenza percepiscono quel vuoto lessicale che causa silenzi imbarazzanti o vorticose pause di riflessione; quelli che... “tra il dire e il fare” svoltano sempre a favore di quest’ultimo, presi dal terrore di non reperire il verbo più adatta, la soluzione è a portata di… web. I linguisti, si sa, sono bestie rare: al Sudoku preferiscono la settimana enigmistica ed amano attribuire il nome ad ogni cosa, evitando espressioni che sanno di qualunquismo. Nell’atto di riflessioni affini,

viene alla luce il “Dizionario delle combinazioni lessicali”. Il principio su cui si basa è molto semplice: hai in mente un nome ma non sai a quale verbo associarlo? Vuoi fare il figo, sostituendo lo scalogno (per dirla alla Carlo Cracco) con il vocabolario? Ideato da Francesco Urzì, l’opera si prefigge l’obiettivo di costringere gli utenti ad un coatto “cambio di stagione” terminologico. Destinate pure alla soffitta “fare, avere, essere” e preparatevi a dismetterli a favore di espressioni più grammaticalmente frizzanti, meno vintage e più calzanti. Word non bacchetterà mai più le vostre espressioni in quanto “logore e abusate”! Preparatevi a stupire la platea

con espressioni destinate prima alla sola Treccani, tipo “il mare mormorava sommessamente” o “colma il divario”. E ringraziate pure il principio di “solidarietà lessicale”, padre putativo dell’opera di Urzì, che, in soldoni, è regolato dal principio per cui anche le parole cercano compagnia e reclamano la loro anima gemella. Ecco spiegato perché “bandire” chiama la parola “concorso” e perché il gatto - e solo lui - può miagolare. In caso contrario (associando il verbo ad un altro sostantivo), starete confezionando una metafora. Non è grave, strada facendo potreste rischiare di diventar poeti.

Alba GALLO

ANCHE LE PAROLE HANNO UN’ANIMA (GEMELLA)

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LE MANI DELLA SOLIDARIETÀ

Possiamo intendere la solidarietà in una visione sfaccettata e complicata,provando a dispiegarne le pieghe.Aiutare , senza tornaconto alcuno, soggetti che si trovino in condizione di estrema e impellente necessità. Gesti di comprensione gratuita in un mondo che dà un valore monetario a ogni cosa: oggetti, persone, valori appare anacronistico! La "solidarietà sociale" riguarda l’insieme delle attività svolte dalle istituzioni per aiutare persone costrette ai margini della società. La solidarietà, quando viene esercitata durante il tempo libero dai singoli cittadini o da cittadini riuniti in associazioni no-profit, assume il nome di volontariato.Il volontariato riempie la vita soprattutto, se viene visto come impegno sociale per modificare la società e far progredire la qualità

della vita dei più deboli. “Avrai sempre quelle sole ricchezze che avrai donate” - Marziale- a suo tempo aveva capito come la vera ricchezza dell’uomo è nel dare ciò che possiede all’altro. La solidarietà dell’uomo moderno o post moderno appare come un lavarsi la coscienza dalle nefandezze compiute. Basti pensare al venir meno delle piccole botteghe di rione e del senso di appartenenza al territorio. Oggigiorno, infatti, come dice Michel Maffesoli, “Attraverso Internet si disegna un ordine che sfugge alla verticalità delle istituzioni e favorisce l'orizzontalità di una solidarietà comunitaria” (Iconologies, 2008). Questo senso di solidarietà, però, è semplicemente formale e privo di vera partecipazione!

Daniela COVIELLO

CANTIERI URBANIPENSIERI IN LIBERTÀ

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CONVIVIO LETTURE

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Due occhioni dolci che ti guardano e ti penetrano il cuore, due mani che si chiudono in una stretta, oppure un girotondo di braccia e mani strette tra loro. Sono le immagini che più frequentemente oggi ritroviamo a fare da cornice a slogan che ci richiamano alla solidarietà e che grazie al potere dei media, entrano quotidianamente nelle nostre case, nelle nostre vite, nei nostri cuori. L’invito più frequente, potremmo dire anche solito ,è quello a donare qualcosa in denaro, che, per molti versi potrebbe sembrare anche strano, considerando il periodo in cui viviamo, dove il grido che udiamo di più è quello alla crisi. Eppure ,forse proprio per questo, a causa delle difficoltà in cui ciascuno si imbatte, siamo più sensibili(o semplicemente dovremmo esserlo!) nei confronti di chi in condizioni di difficoltà ci vive da sempre ,per motivi diversi, che potrebbero essere di natura economica, sociale o addirittura dipendente da malattie. Ecco perché nella nostra società si diffondono le Organizzazioni nate a scopo umanitario, per esempio Intervita Onlus ,che operando in varie parti del Mondo, si pongono come obiettivo la difesa dei diritti delle donne e dei bambini, favorendone il cambiamento e l’inclusione sociale. Ma, essere solidali, significa anche dare il proprio contributo e sostegno a favore della ricerca nel campo di malattie ancora poco conosciute ,che causano la morte di molte persone ,o più semplicemente significa non escludere chi nella nostra società è diverso da noi, per un qualsiasi motivo, chi, fino a poco tempo fa sarebbe stato additato con l’appellativo di “altro”. Ciascuno di noi è cresciuto con tali valori , fino a farli propri e a sviluppare in tal senso quella sensibilità che non ci permette poi di essere indifferenti al grido della solidarietà. E non è forse questo un ritorno agli insegnamenti dei nostri genitori, che quando eravamo bambini ci dicevano di non escludere chi non era come noi?

Angela PANSARDI

Solidarietà e crisi oggi.Prendono vita gli insegnamenti di ieri.

CANTIERI URBANIPENSIERI IN LIBERTÀ

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Prendono vita gli insegnamenti di ieri.

CANTIERI URBANIPENSIERI IN LIBERTÀ

La solidarietà: un egoismo più settorializzato

Beh, la definizione che wikipedia ci offre è molto interessante a mio avviso, specie alla fine, dove dice “venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di aiuto”. Quindi si è solidali quando si cerca di sopperire alle esigenze di un individuo in forte stato di necessità. Vorrei sottolineare la parola una persona, un individuo, poiché dimostrano proprio che la solidarietà non può essere assoluta, noi scegliamo infatti “chi aiutare”, offrendo in modo caritatevole quello che possiamo e soprattutto facendo una scelta accurata del beneficiario.Assurdo pensare che la nostra mente è così calcolatrice, ma è proprio così e ci sono numerosi esempi che posso

fare. Noi scegliamo infatti di devolvere un contributo a favore di una determinata ricerca scientifica piuttosto che un’altra, di aiutare e sostenere alcune cause piuttosto che altre. Questo come accade? Accade proprio facendo una scelta di situazioni e cause che più ci toccano, che più fanno parte della nostra esperienza di vita, escludendo però le altre.Questa procedura è assolutamente normale e naturale, anche perché sarebbe praticamente impossibile seguire e sostenere da un punto di vista economico ma anche pratico tutte le campagne e lotte umanitarie esistenti al mondo. Un invito, il mio, a non abusare troppo della parola solidarietà

dunque, perché nel momento in cui decidiamo di essere “solidali” con qualcuno, escludiamosicuramente qualcun altro.

Veronica D’ANDREA

“……in questo mondo senza dignità, ho bisogno della tua solidarietà, dammi amore, soltanto amore, non puoi sapere il bene che mi fa,devi darmi la tua totale solidarietà…”

(da Solidarietà Riccardo Fogli)

La solidarietà vera e propria non esiste. O meglio non esiste se di questa noi ne intendiamo il valore assoluto. La parola solidarietà designa un “sentimento ed un conseguente atteggiamento di benevolenza e comprensione, ma soprattutto di sforzo attivo e gratuito, atto a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di aiuto”.

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WEB 3.0 INTERNET&MULTIMEDIA

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Adsl lenta? Da aprile sono scattati i reclami online

Agcom ha comunicato che dal 7 aprile non sarà più necessario fare reclami a proprie spese per denunciare la violazione dei parametri contrattuali di qualità della linea ADSL. Infatti gli utenti che si saranno registrati sul sito web www.misurainternet.it e che avranno provveduto ad installare l’apposito software Ne.me.sys, ottenendo così il certificato di qualità del proprio accesso ad internet avente valori inferiori a quelli indicati nel contratto dall’operatore di telefonia fissa, potranno inviare direttamente via internet il reclamo con a corredo il certificato del proprio gestore, il tutto senza alcun costo e con una perdita di tempo estremamente minima. Dopo aver fatto il test per

poter inviare il reclamo sarà sufficiente cliccare sul pulsante Invia reclamo all’operatore annesso all’area del sito destinata agli utenti. Verrà avviata così la trasmissione del reclamo agli uffici predisposti .

8 Aprile 2014: terminato il supporto Xp, esce il primo update di Windows 8.1 con il nuovo menu Start

Il nuovo menu Start è mix

fra il vecchio launcher di applicazioni incluso in Windows 7 e Vista e la Start Screen tanto odiato dagli utenti di Windows 8 e 8.1. Il nuovo menu Start presente sul desktop di Windows vede da un lato le icone dei programmi più utilizzati e dall’altro i live tile delle Metro app: meteo, posta, Windows Store etc.

Amazon presenta il FIRE TV il box per lo streaming e il

SOLIDARIETÀ2.0 TRUCCHI E NOTIZIE

DA CONDIVIDERE

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gaming

Fire TV è un piccolo dispositivo dalle forme quadrate, basato sul sistema operativo Android e caratterizzato da una potenza hardware senza paragoni nel settore. Il set-top box di Amazon è dotato di un processore quad-core, di una GPU dedicata e di 2 GB di RAM. Supporta inoltre le connessioni Bluetooth e Wi-Fi compatibili con lo standard MIMO e la visione dei filmati in 1080p, è nativamente compatibile con lo standard Dolby Digital ed ha una capacità di elaborazione difficilmente rilevabile sul settore. Fire TV consente di guardare video in alta definizione oltre che film e

serie televisive del servizio Amazon Instant Video. Il set-top box di Amazon è inoltre una piattaforma di gaming che si rivela adatta per giocare ai titoli mobile più famosi. CamMe, l’app per l’autoscatto perfettoL’app CamMe, premiata al WMC di Barcellona, promette di regalare ai maniaci delle selfie un autoscatto perfetto eliminando il braccio sollevato. La mano immortalata nei “selfie” oltre a essere un elemento di disturbo può creare fastidiose distorsioni a causa della ridotta distanza di messa a fuoco di alcune fotocamere e smartphone. Al momento è disponibile solo per per i sistemi iOS, è in grado di riconoscere alcuni gesti che attivano un conto alla rovescia di 3 secondi al termine dei quale parte lo scatto.

Passione torrentIl sito specializzato Torrent Freak ha pubblicato l'usuale classifica con i siti migliori per cercare e scaricare file torrent. Al primo posto troviamo lo storico The Pirate Bay, i cui gestori stanno tra l'altro sviluppando un sistema per rendere il blocco del tutto

impossibile. Alla seconda e la terza posizione, troviamo rispettivamente da Kickass Torrents e Torrentz.eu. Oltre ai siti segnalati ce ne sono molti altri in classifica come EZTV, 1337x e Bitsnoop, rispettivamente in sesta, settima e nona posizione. Alcuni di questi siti sono difficili da raggiungere per gli utenti italiani, ma è possibile modificando i DNS, usando una VPN/proxy, oppure semplicemente affidandosi al PirateBrowser ossia un programma per navigare sul web aggirando blocchi e limitazioni di ogni genere. Si tratta sostanzialmente di una versione modificata di Firefox per Windows abbinato al client TOR, il cui scopo è superare i blocchi imposti dagli ISP di molti paesi, tra cui anche l'Italia, e raggiungere così la stessa TPB e altri siti bloccati. Infine potete utilizzare dei semplici programmi installabili su pc come BitChe o TorrentSearch che effettueranno la ricerca su vari motori torrent un po’ come faceva il caro e ormai obsoleto Emule con i suoi server.

Momocloud.com

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Il 20 dicembre si celebra la Giornata internazionale della solidarietà umana, il cui logo si vede nell'illustrazione. Istituita nel 2005, identifica la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli. Quale organismo l'ha proclamata? Risolvi lo schema e nelle caselle cerchiate troverai la risposta.

ORIZZONTALI2. Un medico specialista - 11. Lo zar "terribile" - 13. Il nome della Magnani - 14. Quella Minore compren-de la stella polare - 16. Con "nanna" fa addormentare - 18. Gorizia - 19. Phoebe tra le attrici - 20. Compì dodici mitiche fatiche - 22. Retribuzioni operaie - 23. La "New" filosofia di vita - 24. Il caffè... d'estate - 27. Pomata per capelli - 28. La "Pantera di Goro", famosa cantante italiana - 30. Rieti - 31. Se ne fanno dormendo - 33. Il nome della Fitzgerald - 34. Un sintetizzatore musicale - 36. Dà il via sul set - 37. Net Interest Income - 38. Il Fidel cubano - 40. Operatore Tecnico Assistenziale - 41. In fondo al cassetto - 42. Si occupa dello Stato - 44. Iniziali di Toscanini - 45. Gli Unni la uccisero con undicimila fanciulle - 47. L'organismo che ha istituito la "Giornata Internazionale della Solidarietà Umana " - 49. Un piatto italiano conosciuto in tutto il mondo - 50. Nel teatro e nel cinema - 51. Antonello per gli amici - 53. Totalmente cretine - 55. Il capoluogo della Baviera - 56. Cortile in campagna - 57. Il comico Hardy - 58. La sufficienza in pagella -

VERTICALI1. I tratti del volto - 2. Chiusure di giardini - 3. Termina a San Silvestro - 4. Iniziali di Abatantuono - 5. Firma progetti (abbr.) - 6. La Yoko vedova di Lennon - 7. E' più lontano di qua - 8. Pallone in rete - 9. Un alimento vegetale - 10. Una regione italiana - 12. Dante lo chiama maestro - 15. Si cantava sotto il balcone - 17. La prima lettera greca - 19. Confusione primordiale - 21. ... Medici in prima linea - 22. Iniziali di Dalì - 25. L'azione delle acque sulle rocce - 26. Punto di... vista - 29. In fondo alla curva - 32. Ordo Carmeli - 34. Ingrediente della birra - 35. Il gas delle miniere - 38. Impresso nella Zecca - 39. Sinead cantante - 42. Folle, matto - 43. Film di fantascienza con Sigourney Weaver - 45. Appagata dal pasto - 46. Missile balistico Usa - 47. Rifugi per volatili - 48. Altro nome del leccio - 49. Devota e religiosa - 52. Out Of Interest - 54. L'inizio dell'elenco - 55. Messina -

STUDIO RAEL

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