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1 Notiziario interno dei Frati Minori Cappuccini Trentini - Anno VIII, N. 12 - dicembre 2010 Notiziario interno dei Frati Minori Cappuccini Trentini A tutti i frati della Provincia e ai collaboratori - Loro sedi Dio si fa uomo per entrare nella nostra storia, si fa nostro compagno di viaggio, di lavoro, di vita, per condividere le nostre fatiche e le nostre sof- ferenze, per esserci vicino in ogni istante! Lo stupore della “Buona Notizia” possa entrare nelle nostre fraternità, abitare il nostro cuore e donare il sof- fio del suo Spirito alla nostra vita. Buon Natale! BUON NATALE! Al tempo di Cesare Augusto, in un angolo remoto dell’im- menso e potente impero romano, nasce un bambino, sarà chiamato Gesù, “Dio salva”. Questo bambino, fragile come tutti i bambini, è il Salvatore, ha in sé la potenza di Dio già espressa pro- prio con la sua debolezza. Una salvezza nel segno della “debolez- za”? Sì, la debolezza dell’Amore di Dio che viene nudo, povero, disar- mato e chiede solo di essere accolto con la gioia e la benevolenza con cui si accoglie un bambino. Questo Dio “de- bole” viene verso di noi fragile e mite in un momento convulso e drammatico della storia dove, come al tempo di Au- gusto, Cesari di varia altezza esibisco- no la loro potenza, decisi a salvare con essa se stessi e il mondo dai nemici, con il rischio di un coinvolgimento menta- le globale. Analogamente ai giorni di Gesù, ci troviamo di fronte a “due vie di salvezza”, a due “buone notizie”. Una è la salvezza conquistata con la potenza che impone se stessa, vuole sottomettere con la violenza, una potenza davanti alla quale è possibile solo chinare il capo o ribellarsi. È una potenza che distrugge e uccide. Nella grande storia, come nella piccola di tutti noi. Perché per vincere si opprime e si uccide anche con la potenza della parola che disprezza, dell’autoaffermazione che schiaccia l’altro, dell’indifferenza che lascia morire il prossimo. È la logica

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1Notiziario interno dei Frati Minori Cappuccini Trentini - Anno VIII, N. 12 - dicembre 2010

Notiziario internodei Frati MinoriCappuccini Trentini

A tutti i frati della Provincia e ai collaboratori - Loro sedi

Dio si fa uomo per entrare nella nostra storia, si fa nostro compagno di viaggio, di lavoro, di vita, per condividere le nostre fatiche e le nostre sof-ferenze, per esserci vicino in ogni istante! Lo stupore della “Buona Notizia” possa entrare nelle nostre fraternità, abitare il nostro cuore e donare il sof-fio del suo Spirito alla nostra vita. Buon Natale!

BUON NATALE!Al tempo di Cesare Augusto, in un angolo remoto dell’im-menso e potente impero romano, nasce un bambino, sarà chiamato Gesù, “Dio salva”. Questo bambino, fragile come tutti i bambini, è il Salvatore, ha in sé la potenza di Dio già espressa pro-

prio con la sua debolezza. Una salvezza nel segno della “debolez-za”? Sì, la debolezza dell’Amore di Dio che viene nudo, povero, disar-mato e chiede solo di essere accolto con la gioia e la benevolenza con cui si accoglie un bambino. Questo Dio “de-bole” viene verso di noi fragile e mite in un momento convulso e drammatico della storia dove, come al tempo di Au-gusto, Cesari di varia altezza esibisco-no la loro potenza, decisi a salvare con essa se stessi e il mondo dai nemici, con il rischio di un coinvolgimento menta-le globale. Analogamente ai giorni di Gesù, ci troviamo di fronte a “due vie di salvezza”, a due “buone notizie”. Una è la salvezza conquistata con la potenza che impone se stessa, vuole sottomettere

con la violenza, una potenza davanti alla quale è possibile solo chinare il capo o ribellarsi. È una potenza che distrugge e uccide. Nella grande storia, come nella piccola di tutti noi. Perché per vincere si opprime e si uccide anche con la potenza della parola che disprezza, dell’autoaffermazione che schiaccia l’altro, dell’indifferenza che lascia morire il prossimo. È la logica

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La Perfectae caritatis è il decreto riguardan-te la vita consacrata, cioè quella forma di vita caratterizzata dalla professione dei tre consi-gli evangelici di castità, povertà e obbedienza, tipica dei frati e delle suore, tanto per inten-derci. È interessante vedere come il Concilio abbia basato la teologia e la spiritualità della vita religiosa, o consacrata, nella prospettiva di san Francesco, che scriveva: «La regola e la vita dei frati è questa, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio e seguire la dottrina e l’esempio del Signore nostro Gesù Cristo».

Di questa speciale consacrazione lo stesso Concilio aveva già parlato in un apposito ca-pitolo della Lumen Gentium, collocando la vita religiosa nel cuore del mistero della Chiesa,

nichilista, che ci riguarda tutti. L’altra è la salvezza secondo la “debolezza” di Dio. È anch’essa una forza. Non lo ignoria-

mo: l’uomo ha bisogno di poggiare sopra una forza per affrontare le difficoltà e gli enigmi della vita, altrimenti crolla nella depressione o si arena nell’inerzia.

È questa la forza dell’amore che alimenta ed esprime la fiducia in se stessi e nella vita, apre a uno sguardo positivo, costruttivo, responsabile sul mondo, anima la speranza. Crea vita, non distrugge. Ha avversari, mai nemici.

L’una e l’altra sono dentro di noi. La prima è più immediata, primordiale; la seconda frutto soprattutto di rapporti e climi sani, dell’educazione, chiede una “conversione” mai conclusa.

Dove conduca la potenza secondo il mondo è sotto il nostro sguardo: sono a vista d’occhio gli sconquassi e le macerie attorno a noi e forse anche in noi. Gli sbocchi della via secondo la “debolezza” del Dio di Gesù traspaiono come per accenni nelle scelte a approdi delle donne e degli uomini costruttori di legami, di giustizia, di pace.

È questa la vera forza umana, la forza delle persone che aprono pazientemente e fatico-samente vie di comunicazione tra avversari per ridare ragionevoli soluzioni ai conflitti, la forza di chi spera e diffonde speranza attorno a sé quando non ne emergono segni evidenti, la forza di accettare e assumere la debolezza e la povertà dell’uomo fondandosi sulla fiducia in sé, l’amore per la vita, la fede in Dio per chi crede.

È la “via stretta” del Vangelo e, lo sappiamo, sa di utopia ma è questa la Luce che prorompe dal Bambino Gesù. Dio nasce in noi soltanto percorrendo questa strada E allora i motori della violenza gireranno a vuoto. E si spegneranno. E un mondo più umano comincerà a fiorire.

Buon Natale.p.g.v. - Terzolas 15 dicembre 2010

RINNOVARSI, FEDELI ALLE ORIGINIIl documento Perfectae caritatis sulla vita religiosa

Alla vigilia del Vaticano II la vita consacrata era sì florida nel numero dei propri membri e fiduciosa nel futuro avendo i seminari e i noviziati pieni, ma rimaneva incrostata da vecchie forme

di osservanza che la facevano apparire anacronistica. I Padri conciliari sentirono perciò l’esigenza di una profonda riflessione al riguardo. Un teologo, grande esperto di vita consacrata, Pier Giordano Cabra, ci aiuta

a rileggere il documento scaturito dalla riflessione conciliare, il decreto Perfectae caritatis.

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per il fatto che essa permette a uomini e donne di seguire il Divin Maestro più liberamente, più da vicino, più intimamente, più facilmen-te. Da qui il titolo che parla della vita religiosa come di una forma privilegiata per raggiunge-re la perfetta carità, come una corsia preferen-ziale verso la santità.

I Padri conciliari avevano davanti ai loro occhi una vita religiosa numerosa (circa un milione di persone), giovane, disciplinata, on-nipresente nei vari campi dell’assistenza, della cultura, della sanità, delle missioni. Era ancora il tempo in cui chi voleva avere delle forze si-cure e fidate per le varie forme dell’apostolato chiamava o fondava una Congregazione adat-ta a raggiungere lo scopo prefissato.

Perché e come del rinnovamento Ma gli stessi Padri avevano presente pure

che i tempi stavano cambiando: si rendevano conto come alcune forme di governo favori-vano l’autoritarismo, percepivano che tra il fondatore o la fondatri-ce e il tempo presente si erano affermate delle tradizioni storicamente datate, che occorreva una diversa forma di pregare e una diversa formazione, più biblica e liturgica. Che qualcosa insomma doveva esse-re “aggiornato”. Ed ecco che nel titolo si parla esplicitamente di “rinno-vamento” e non semplicemente di ritorno alle origini o al primitivo fervore, come si era soliti fare in passato. Rinnovamento significa certo rifarsi alle origini, ma con qualche precisazio-ne e aggiunta.

In primo luogo non basta rifarsi all’inten-zione del Fondatore, ma andare più lontano, cioè alla sequela speciale di Cristo, principio e norma di ogni forma di vita religiosa.

In secondo luogo, bisognava dare uno sguardo al presente per vedere quello che si doveva mutare per dare una testimonianza viva del Vangelo nel e per il nostro tempo. Era un invito a leggere i segni dei tempi, tenendo presenti le necessità della Chiesa e l’attenzio-ne al mondo contemporaneo in rapido cam-biamento.

In terzo luogo si invitavano tutti gli Istituti alla revisione delle costituzioni, attraverso Ca-pitoli generali per recepire le indicazioni del Concilio. Non si trattava quindi di “restaurare” soltanto i valori antichi né di riformare solo le cose difettose o disusate, ma di fare cose nuove: “reincarnare” nel contesto dell’attuale cultura una vita religiosa più “spirituale” e più consona al proprio carisma.

La difficile applicazioneGià durante la discussione si erano solle-

vate obiezioni all’idea stessa di rinnovamen-to, nel timore che, “assieme all’acqua sporca, si buttasse via anche il bambino”, dato che sareb-be stato difficile distinguere quello che era un dato mutabile da quello che era una realtà im-mutabile. I principi insomma erano chiari, ma la loro applicazione diventava ardua, anche perché si sarebbero formati due schieramenti, quello dei progressisti che in nome del nuo-vo avrebbero dimenticato i valori autentici del

passato, e quello dei tra-dizionalisti che in nome della fedeltà al passato avrebbero frenato ogni forma di legittimo cam-biamento.

Il rinnovamento ca-deva per di più in un periodo, il sessantotto, di forte contestazione del passato e dell’autorità.

E proprio in questo clima furono convocati i Capitoli speciali per l’aggiornamento delle co-stituzioni, che in un primo momento rimasero influenzati dallo spirito del tempo, che rela-tivizzava ogni valore del passato in nome di un futuro che si perdeva non raramente nel-le nebbie dell’utopia. La vita religiosa ne uscì provata dalle tensioni, decimata nelle forze, ma resa più atta ad affrontare la nuova società con le sue evoluzioni e le sue involuzioni.

Innanzitutto il rinnovamento contribuì a sostituire certe forme devozionali con un contenuto più solidamente biblico e liturgico della spiritualità personale e comunitaria: la Parola di Dio viene prima di ogni altra parola umana. Il dover rivedere le costituzioni ha fa-vorito una miglior conoscenza della storia del proprio Istituto, oltre alla feconda ricezione e

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COSÌ LA VITA CONSACRATAPUÒ ANCORA ATTRARRE I GIOVANI D’OGGI

“In passato, quando la società era cristiana, la vita dei religiosi aveva uno speciale valore simbolico. Ma nel mondo attuale non è più naturale essere cristiani”. Questa “mancanza di promesse e supporti vocazionali, conseguente alla più profonda e vasta crisi di cristianità” dia-gnosticata dal noto teologo Schillebeeks è al centro di una fresca riflessione offerta dal vicario trentino per la vita consacrata, padre Rino Cozza: è cambiata la società (l’etica guardava più ai doveri che ai diritti), è prevalsa la logica tecnica su quella storico-umanistica, la Chiesa viene giudicata troppo interventista (“prima di parlare, dovrebbe ascoltare…”). Ma sono cambiati anche i giovani, “prima generazione incredula”, secondo l’ormai nota definizione dell’assi-stente FUCI don Armando Matteo, anche se ci sono piccoli gruppi minoritari con chiare pro-spettive cristiane ideali.

“Anche i giovani con sensibilità vocazionale - osserva padre Cozza - sono all’interno di que-sto clima culturale, ugualmente non disponibili a rapporti che non coinvolgano il sentimento. Non si impegnano più verso un codice, una regola scritta o un sistema caratterizzato da scambi formali specie se difesi dalla maschera del ruolo, ma con persone concrete e vicine. Ecco perché sono attratti da nuove tipologie di vita evangelica dove intravvedono la possibilità dell’espres-sione di se stessi, mentre rifiutano, pressoché totalmente, quella dove l’autorità è impositiva”.

In più, oggi si trovano di fronte ad una pluralità di proposte, anche in campo vocazionale, talvolta danno della vita religiosa uno strumento per la realizzazione dei propri sogni ma

quando non trovano risposte se ne vanno.Una situazione complessa, che interroga in primo luo-

go i religiosi stessi: come rispondere alle attese dei giovani d’oggi? “Non offrire di sé un’immagine etica virtuosa so-stanzialmente individuale, incapace di catturare la passione delle giovani generazioni. Oggi più che mai la vita religio-sa ha bisogno di avanzare libera - sottolinea padre Cozza - , svincolare il nucleo centrale dalle sovrastrutture per ripro-porre nell’oggi l’essenziale secondo categorie non estranee all’esperienza culturale attuale e non cedendo alla tentazione di presentare come attuale ciò che è storico e come divino ciò che è umano. Essenziali sono anche le forme organizzative:

l’approfondimento della teologia della vita religiosa espressa dal Concilio. Inoltre si è affermato il primato della carità nei confronti dell’eccesiva presenza del diritto.

Importante è stato il numero 15 del nostro documento a proposito della vita comune che ha recuperato il senso della fraternità: «Sull’esempio della Chiesa primitiva in cui la moltitudine dei credenti era un cuor solo e un’anima sola, la vita in comune, nutrita dalla dottrina del Vangelo, della sacra Liturgia e soprattutto dell’Eucaristia, perseveri nell’orazione e nella comunione dello stesso spirito. I religiosi, come membri di Cristo, nei loro rapporti fraterni si prevengano gli uni gli altri nel rispetto scambievole, portando i pesi gli uni degli altri. Infatti, con la carità diffusa nei cuori per mezzo dello Spi-rito Santo, la comunità, come una vera famiglia adunata nel nome del Signore, gode della sua presenza. La carità è poi il pieno compimento della legge e il vincolo di perfezione e per mezzo di essa noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita.

Anzi l’unità dei fedeli manifesta la venuta di Cristo e da essa promana una grande energia per l’apo-stolato».

In breve: un documento laborioso nella redazione, discusso nell’interpretazione, globalmen-te fecondo nell’esecuzione.

(da “m.c.” dicembre 2010)

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non pesanti, aperte, partecipative”. Lo aveva ricordato anche quest’anno il Papa nel suo messaggio per la giornata mondiale

delle vocazioni rilevando che “è la testimonianza a suscitare le vocazioni”, non “l’identità giu-ridica”. Giovanni Paolo II aveva a sua volta indicato il valore attrattivo della vita fraterna, ma padre Cozza osserva che talvolta i laici vedono dall’esterno le comunità religiose come troppo fredde, senza rapporti di familiarità e di amicizia: “È difficile che venga ritenuta vita fraterna - riflette padre Rino - ciò che è solo una vita di osservanza organizzata in cui prevale l’aspetto di collettività su quello comunitario fraterno. Oggi in prospettiva di un progetto di vita evan-gelico, la vita religiosa ha dei nuovi “soggetti ecclesiali”, concorrenti di tutto rispetto e molto appellanti non attraverso documenti, dichiarazioni e teorie ma per la trasparenza di fraternità che esprimono”. La conclusione è affidata a questa nota del Card. Martini nelle sue “Conver-sazioni notturne a Gerusalemme”: I figli e le figlie saranno profeti significa che devono essere critici altrimenti verrebbero meno al loro dovere. La generazione di mezzo, coloro che sono responsabili, avranno visioni, devono saper gestire progetti sulla linea dell’intravisto come nuovo. E dagli anziani, dai quali non ci si può aspettare che siano critici e profeti, ci si attende che trasmettano i sogni e non le delusioni della loro vita, capaci cioè di infondere coraggio, aperti alle sorprese dello Spirito Santo, chiamati a trasmettere sogni”. (d.a.)

Dall’Ordine

Lettera Circolare a tutti i Frati dell’Ordine sulla formazione permanente

ALzAti e cAmminA!

Cari fratelli, il Signore vi dia pace.Scrivendo due anni fa la Lettera circolare, “Ravviviamo la fiamma del nostro

carisma”, parlando della formazione iniziale ho voluto attirare l’attenzione sul dono di noi stessi quale cardine di tutta la nostra vita. In quella Lettera ho insistito particolarmente sul cammino da far compiere a chi abbraccia la nostra vita perché la consacrazione di se stessi a Dio e all’umanità non rimanga a livello di parole ma diventi l’atteggiamento che permea tutte le nostre azioni. In questo senso, quando parlo di “formazione”, mi riferisco ad una dimensione che va ben oltre il fatto di trasmettere alcuni contenuti o informazioni circa la nostra vita. Si tratta di una vera e propria “iniziazione”. La trasmissione dei valori raggiunge il suo scopo solo al momento in cui tali valori sono integrati al punto da orientare ogni scelta e ogni gesto.

In questa nuova Lettera vorrei affrontare con voi l’argomento della for-mazione permanente con lo stesso approccio di allora: la nostra vita di frati cappuccini trova il suo senso più profondo e pieno in quanto è una vita donata. Con questa nuova lettera intendo segnalare delle piste per come rinnovarci continuamente ed invitarvi, cari fratelli, a prendere sul serio il nostro essere frati, coscienti della responsabilità di essere di sostegno l’uno per l’altro. (...) Lo scopo primario della formazione permanente deve essere proprio questo: riportarci sulla retta via o farci compiere decisamente un passo avanti nel nostro impegno di vita. È il Signore stesso che ti dice: “Alzati e cammina!” (Mt 9, 5).Roma, 29 novembre 2010 fr. Mauro Jöhri

Ministro generale OFMCap

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COSTITUZIONI: decima sessione plenaria

Dal 22 novembre al 4 dicembre 2010

in Curia generale si è svolta la decima Sessione plenaria della Commissione per le Costituzioni. All’inizio dei lavori, il 22 e il 23 novembre, si è avuto un incontro col Procuratore generale e col Ministro gene-rale, durante il quale sono stati approfonditi e chiariti alcuni aspetti riguardanti la struttura dell’Ordine allo stato attuale, con le problematiche ad essa inerenti, e la sua incidenza sul lavoro in corso per la revisione delle Costituzioni. È stata portata a conclusione la Proposta di Revisione dei capitoli VIII, XI e XII delle Costituzioni, che appena possibile (si spera non più tardi di gennaio 2011) sarà trasmessa all’Ordine.

La Commissione ha ulteriormente approfondito il metodo di lavoro della seconda fase. I membri della Commissione hanno assunto il compito di preparare, ognuno, lo Schema di un capitolo delle Costituzioni, corredato dalle valutazioni e dalle proposte dell’Ordine, che verranno esaminate nelle sessioni plenarie del 2011. Nella prossima sessione plenaria, che inizierà il 31 gennaio 2011 e si protrarrà sino al 12 febbraio, dovrebbero essere considerati i primi 4 capitoli delle Costituzioni. La Commissione intende pervenire alla redazione finale del testo delle Costituzioni, da presentare al Capitolo generale, entro il 31 dicembre 2011.

È stata programmata una sessione di lavoro per il febbraio 2012 allo scopo di definire le relazioni finali sul lavoro compiuto.

DECISIONI DEL DEFINITORIO GENERALE

Si è tenuta in Curia generale dal 15 al 18 novembre la riunione del Definitorio genera-le. Come è consuetudine l’ordine del giorno prevedeva molti argomenti. Tra questi alcu-ni ricorrenti, quali relazioni di Visite pastorali, dispense, richieste di permessi, ecc… altri più particolari e specifici. Tra questi la richiesta da parte del Definitorio provinciale di Ta-mil Nadu di una Visita pastorale, primo passo per una futura divisione della Provincia. Richieste di presenza.

Il Definitorio generale ha valutato positivamente sia la richiesta del Vescovo della Georgia che chiedeva la presenza di una nostra fraternità, sia quella del Vescovo dell’Islanda per la fondazione di una nuova fraternità per la cura dei migranti polacchi, lituani e filippini presenti nell’isola.Famiglia francescana.

Nell’ambito della Famiglia Francescana i Quattro Definitori generali (OFM, OFMConv, OFMCap e TOR) parteciperanno ad un corso comune di Esercizi spirituali che si terrà a La Ver-na a partire dal 5 ottobre 2011. Nel 2011 si celebrano i 25 anni dello Spirito di Assisi ed i Quattro Ministri generali celebreranno tale ricorrenza ad Assisi. Il gruppo “Roman VI”, che raduna i fratelli segretari responsabili della animazione GPE dei Quattro Ordini, è stato incaricato di preparare l’iniziativa che coinvolga tutti i frati.Solidarietà Economica Internazionale.

Una intera giornata è stata dedicata allo studio e all’approvazione dei Progetti per l’anno 2011.Case dipendenti dal Ministro generale:

Nomina della Commissione per la Ristrutturazione della Curia generale. Essa risulta così composta: fr. Mark Schenk, Definitore generale, Presidente; fr. Maurizio Annoni (PR Lombar-dia), Vicepresidente; Membri: fr. José Ángel Torres, Guardiano della Curia gen., fr. Luis Eduar-do Rubiano, Economo generale, fr. Sidney Damasio Machado, Segretario gen., fr. Giampiero

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Gambaro, Legale Rappresen-tante, fr. Ephrem Bucher (PR Svizzera), Ministro provinciale. Nomina di un Gruppo di la-voro che dovrà organizzare e predisporre il trasferimento della Curia generale al Colle-gio Internazionale. Il Gruppo avrà il compito di dialogare con i responsabili degli Uffici della Curia generale per co-noscere quanto necessita per il trasferimento, di prendere

contatto con i responsabili del Collegio, dare una tempistica ed organizzare il trasferimento (elaborare un piano) che dovrà essere concluso entro il 31 maggio 2011.Gerusalemme.

Il Ministro generale ha incaricato il Segretariato generale della Formazione di visitare la casa di Gerusalemme e di fare proposte per impostarne l’attività. Le suore cappuccine di Ma-dre Rubato saranno nostre collaboratrici in questo progetto. Frascati. La CIMPCap ha formal-mente accettato la disponibilità ad assumere il Convento di Frascati entro il 31 maggio 2011.Chiesa del Collegio.

I lavori di ristrutturazione procedono bene e non ci sono ritardi significati nel cronogram-ma. I lavori esterni di rivestimento della copertura e di rifacimento delle parti danneggiate sono conclusi. Si è iniziato a lavorare per la realizzazione della struttura interna della Chiesa. Si è preso contatto con p. Marko Ivan Rupnik per la parte artistica, iconografica e dell’arredo liturgico.Capitolo generale 2012.

Un altro grande tema è stata la preparazione del Capitolo generale 2012. Il Definitorio generale ha proceduto alla nomina della Commissione preparatoria che si incontrerà per la prima volta il 21 gennaio 2011. La Commissione è composta da 9 membri, dei quali 6 rappre-sentanti delle Conferenze dell’Ordine secondo le indicazioni del Regolamento per la Cele-brazione del Capitolo Generale (Art. 51 OCC). I nominativi saranno pubblicati quanto prima.

VERSO LE GMG 2011

Come è ormai avvenuto da diversi anni, la Famiglia Francescana parteciperà alle Giorna-te Mondiali della Gioventù (GMG), che si svolgeranno a Madrid (Spagna) dal 16 al 21 agosto 2011. I quattro Ministri generali (OFM, OFMCap, OFMConv, OFS) hanno confermato la loro partecipazione a questo grande appuntamento per dare un colore francescano all’incontro dei giovani del mondo intero insieme al Papa. L’incontro di Madrid avrà per tema “Radicati e fondati in Cristo, consolidati nella fede” (cfr Col 2,7).

Per informazioni dettagliate e iscrizioni vedi sito: www.gmg2011.it

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A Madrid il 30 luglio 2009, si è reso pubblico il logo che rappresenterà la prossima giornata Mondiale della Gioventù, che si celebrerà dal 16 al 21 agosto 2011. Il suo autore è Josè Gil-Noguès, disegnatore grafico che lavo-ra a Madrid e a Oviedo.L’autore ha spiegato che lo sfondo del disegno simboleggia “giovani di tut-to il mondo che si uniscono per celebrare la propria fede accanto al Papa, ai piedi della Croce, e formano la corona della Vergine di Almudena, patrona di Madrid”.Nella corona, ha aggiunto il disegnatore, spicca la “M” di Maria, iniziale anche di Madrid, luogo dell’incontro.

La Croce, segno del cristiano, presiede l’appuntamento del Papa con i giovani, che rendono visibile con la loro testimonianza il tema della GMG: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Il messaggio del logo, ha aggiunto Gil-Nogués, è “una catechesi, un’opportunità di evan-gelizzazione: la via rapida e sicura per arrivare a Cristo è la Vergine Maria, Madre di Dio e degli uomini. I giovani hanno, nella fede di Maria, l’esempio e il modello per arrivare a Cristo e realizzare la finalità prioritaria della GMG: far conoscere al mondo il suo messaggio”.

7 DICEMBRE 1943: NASCE IL MOVIMENTO DEI FOCOLARI

Il 7 dicembre 1943 ricorre la data ufficiale della nasci-ta del Movimento dei Focolari. E proprio a Trento, era solita sottolineare Chiara Lubich, aggiungendo “la mia amatissima città natale”. Lei quella storia amava iniziarla così: “Immaginate una ragazza innamorata, di quell’amore che è il primo, il più puro, quello non ancora dichiarato, ma che comincia a bruciare l’anima... “. Una storia narrata mi-gliaia di volte, a persone delle più diverse culture, età, religioni. Quella mattina una bufera infuriava su Tren-to, tanto che Chiara dovette farsi strada spingendosi con l’ombrello. Da Via Gocciadoro fino a Via dei Cap-puccini, al “colleggetto” (collegio dei frati cappuccini).

Lì aveva fissato l’appuntamento per dire il suo “Sì” a Dio per sempre, attraversando pri-ma la città ferita e bombardata da una guerra folle, quasi abbracciandola.

Nel silenzio della chiesetta il suo “Sì” lo dice. “In un attimo - racconterà poi - vedo quello che stavo per fare: avevo attraversato un ponte con la consacrazione a Dio; il ponte mi crollava dietro le spalle, non sarei più potuta tornare indietro... Quell’aprire gli occhi su ciò che stavo per fare - ricordo - è stato immediato, breve, ma così forte che mi è caduta una lacrima sul messalino“. Poi una corsa per tornare a casa. Una breve sosta in piazza Fiera per comperare tre garofani rossi per il crocifisso che la attendeva in camera: un segno della festa comune.

Quella mattina fa un’ulteriore promessa: non avrebbe abbandonato la città nonostan-te la guerra, qualunque cosa fosse accaduta. Resta sola per poco; altre ragazze la seguono nell’amare l’Amore in una Trento che grida il crollo di case e di ideali, il dramma degli sfol-lati, le trepidazioni della resistenza... E quello stesso amore la farà poi varcare frontiere e percorrere le strade del mondo.

Ma Trento non la dimentica. Glielo ricorderà l’allora sindaco Pacher il 12 marzo 2008, alla vigilia della sua scomparsa: “Tutta la città stringe in un affettuoso abbraccio la concittadina più illustre, la ragazza che sessantacinque anni fa, mettendosi al servizio dei poveri, s’è conquistata un posto nella nostra città, quello di guida spirituale che, con la sua stessa azione, ci invita al dialogo, alla accoglienza, all’impegno civile e religioso”.

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9Notiziario interno dei Frati Minori Cappuccini Trentini - Anno VIII, N. 12 - dicembre 2010

Oggi arrivano a Trento persone e gruppi da tutto il mondo. A centinaia... di tutte le età e condizioni, tra cui il noto prof. S. Upadhyaya di Mumbai: “Come l’Himalaya è la misura per noi della ricchezza spirituale dell’India, questa piccola città di Trento è davvero immensa nel dire la ricchezza spirituale dell’Europa... Sono stato molto toccato nel vedere i luoghi dove Chiara è nata e vissuta ... Ho visto una terra che fiorisce”.

Ora si lavora ad un prossimo appuntamento, il 12 marzo 2011. Sarà occasione per riflet-tere sul pensiero e l’opera di Chiara in ambito ecumenico, con uno sguardo al futuro. Afflu-iranno persone di molte chiese e latitudini. E tra gli altri l’attuale presidente del Movimento dei focolari Maria Voce. La vita di Chiara s’intreccia ancora con una delle vocazioni della sua amata Città. (di V.G.)

Dalla Provincia

Delegati al 63° Capitolo ordinario 2011Ministro Provinciale e i quattro Definitori:

Fr. Modesto Sartori m.p. - fr. Benigno Valentini v.p. - fr. Fabrizio Forti def. - fr. Leonardo Odorizzi def. - fr. Paolino Paoli def.

I Superiori locali delle Fraternità legalmente costituite:Fr. Benigno Valentini: Terzolas - fr. Corrado Brida: Trento/San Lorenzo - fr. Ezio Tavernini:

Trento/S. Chiara - fr. Feliciano Giovannini: Rovereto - fr. Leonardo Odorizzi: Trento/S. Crocefr. Massimo Lorandini: Arco - fr. Michele Stanchina: Primiero - fr. Paolo Ketmaier: Ala.

I primi 17 dei nominativi eletti:Fr. Nicola Marchiori - fr. Ernesto Gius - fr. Gregorio Moggio - fr. Lino Mocatti - fr. Ilario

Paoli - fr. Vigilio Torresani - fr. Claudio Trenti - fr. Antonino Butterini - fr. Simone Rigatti fr. Egidio Tomasoni - fr. Nicola Bertuola - fr. Mauro Marasca - fr. Contardo Zeni - fr. Stefano Cinti - fr. Sergio Abram - fr. Bonaventura Marinelli - fr. Alberto Gottardi.

I primi 10 nomi seguenti, come possibili sostituti:Fr. Mauro Pisoni - fr. Beniamino Ambrosi - fr. Bernardo Maines - fr. Camillo Dallafior

fr. Mariano Birti - fr. Floriano Kettmaier - fr. Costantino Cosner - fr. Vito Valer - fr. Cherubino Bernard - fr. Mario Largher.

I nostri ammalati

Il bollettino medico registra ancora la degenza in ospedale di fr. Claudio Trenti, il quale si sta lentamente riprendendo dalle molteplici complicazioni sorte a seguito di un decadimento fisico generale. Tutta la Provincia è interessata al suo stato di salute ed auspica un veloce rientro in fraternità.

Abbiamo notizia che fr. Severino Ploner si sta riprendendo bene dopo il difficile intervento chirurgico cui è stato sottoposto, recuperando via via l’autonoma deambulazione. Si spera che fra qualche tempo possa riprendere la consueta attività pastorale e apostolica.

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10 Notiziario interno dei Frati Minori Cappuccini Trentini - Anno VIII, N. 12 - dicembre 2010

Rimangono stabilmente gravi e serie le condizioni di salute dei confratelli fr. Rosario Mattivi e fr. Raffaele Comai.

Il Signore che viene aiuti questi nostri confratelli e gli altri che sono nella sofferenza a vi-vere la malattia come dono che accomuna il frate ad ogni uomo e contribuisce a far emergere la sua umanità, la sua fragilità e la sua fede, i valori sui quali imposta la vita.

Tristia

Sorella morteVenerdì 10 dicembre, alla veneranda età di 101anni, è morta

Rosa Silvestri, amatissima mamma del nostro confratello p. Miche-le Stanchina. Lunedì mattina c’è stata la celebrazione del funerale a Ravina, dove abitava da quarant’anni, mentre nel pomeriggio è seguita la sepoltura nel cimitero di Terzolas, suo paese di nascita.

La Fraternità cappuccina trentina presente con un folto numero di frati ai due riti funebri, è spiritualmente vicina ai figli e ai parenti e, in modo particolare al confratello p. Michele. La affidiamo all’abbraccio del Padre.

TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPOScritti in onore di Erminio Gius

È uscito in questi giorni, in occasione del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età di fr. Erminio Ernesto Gius, per oltre 40anni Docente di psicologia sociale all’Università di Padova e, per qualche anno anche Direttore compartimentale della stessa, il volume in suo omaggio dal significativo titolo “Per una psicolo-gia dell’agire umano”, curato dai professori Dona-tella Cavanna e Alessandro Salvini.

Facciamo nostre le parole di stima e di apprez-zamento per la persona, l’attività di ricercatore, studioso e docente, rivoltegli dal ministro generale, fr. Mauro Jöri: “Caro fr. Erminio, un grazie per i tuoi 70anni spesi per il bene perché ogni uomo sia persona e trovi nell’altro un riconoscimento totale e vero. Grazie per quanto ci comunichi con il tuo instancabile desiderio di conoscere per amore, per amare e far amare”.

Noi confratelli del Professore siamo in piena sintonia con quanto esprimono nell’introduzione i curatori dell’opera a lui dedicata: “Siamo consapevo-li che ogni discorso intorno all’opera di uno studioso è in certi casi una ricostruzione interpretativa, non solo alla luce delle categorie e convinzioni di coloro che scrivono, ma anche in funzione dei criteri di giudizio utilizzati. Il tentativo di ricostruire le linee portanti di un pensie-ro, come quello di Erminio Gius può risentire di questa parzialità interpretativa. Ma corriamo volentieri questo rischio sapendo che le opinioni hanno qualche rilevanza

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11Notiziario interno dei Frati Minori Cappuccini Trentini - Anno VIII, N. 12 - dicembre 2010

quanto più è affine e privilegiato il punto d’osservazione, costituito nel nostro caso dalla lettura dei suoi lavori, dall’averne ascoltato le idee e conosciuto l’evoluzione del pensiero prima come suoi allievi, e poi come colleghi durante una parallela e prolungata militanza universitaria”.

Siamo partecipi e onorati per quanto il Confratello ha operato nel campo della psicologia e della ricerca in questi anni di insegnamento e di leadership nel mondo universitario e per le grandi considerazioni di cui è stato fatto oggetto durante la sua vita di cui il volume, curato da due dei suoi primi allievi, ne è convinta e profonda testimonianza.

La fraternità cappuccina si congratula con te!

Appuntamenti Culturali

Biennio 2009-2011. Camposanpiero - Pd (Casa di Spiritualità) Formazione: Spiritualità francescana e Clariana. Rivolto ai componenti del Movimento Francescano. Info. tel. 049 9303003 [email protected]; [email protected];

Appuntamenti CIMP Cap

24-29 gennaio. Frascati (RM) - Convento Cappuccini. Incontro nuovi Ministri provincialiInfo Curia generale OFM Cap

marzo 2010. La commissione incaricata ha portato a termine la revisione del Progetto Formativo.La 120a Assemblea ha approvato il testo che sarà a disposizione nella primavera del 2011.

giugno 2011 (seconda metà) (Luogo da definire) - Assemblea elettiva dei Segretariati.Info fr. Antonio M. Tofanelli, tel. 075 815142 cell. 338 4183432 fr. Mariano Steffan, tel. 06 5135467cel. 339 6465521 [email protected]

Incontri Interfrancescani

24-28 gennaio. Assisi. Incontro formatori ed assistenti OFS (Assisi).Info: Fernando Scocca TOR, Assistente OFS

21-26 marzo 2011. Capaci, Hotel Saracen (PA) - XXXV Assemblea Unione Conferenze Ministri Provinciali Famiglie Francescane d’Italia.

Il 23-24 marzo, nel corso della XXXV Assemblea dell’Unione, si svolgerà la 121ª Assemblea CIMP Cap. Info fr. A. M. Tofanelli, tel. 075 815142 cell. 338 4183432 fr. Mariano Steffan, tel. 06 5135467cell. 339 6465521 [email protected]

26 marzo 2011. Capaci, Hotel Saracen (PA) - Assemblea generale MOFRA. Info fr. A. M. Tofanelli, tel. 075 815142 cell. 338 4183432 fr. Mariano Steffan, tel. 06 5135467 cell. 339 [email protected]

14-18 marzo 2011. San Giovanni Rotondo (Foggia), “Settimana internazionale della riconciliazio-ne”. Il sacramento della riconciliazione in un mondo secolarizzato. Tempo di riflessione e di forma-zione per i presbiteri. Info: Segretariato Generale della Formazione - www.ugfofmcap.blogspot.com

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Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Trento

Scrivete e spedite a:

q Fr. Giorgio Benigno Valentini - Convento Cappuccini - 38027 Terzolas (Trento) Tel. 0463 901305 - Fax 0463 903780 - E-mail [email protected]

q Curia - Piazza Cappuccini, 1 - Tel. 0461 982672 - Fax 0461 230635 - [email protected]

FraNoi viene spedito ai Confratelli per informarli sulla vita e le attività della provincia: proprio se-condo il dettato delle nostre Costituzioni: «I frati, specialmente i superiori, provvedano a far conoscere, con mezzi adatti, ciò che di importante avviene sia nelle fraternità, nelle province e in tutto l’Ordine». (Cost. n.90,3)

Fr. Giorgio Benigno Valentini

in gennaio 2011festeggiamo l’onomastico di…

8 fr. Severino Ploner 14 fr. Ilario Paoli 15 fr. Mauro Marasca fr. Mauro Pisoni 19 fr. Mario Largher31 fr. Giulio Jagher

Ai confratellii nostri sinceri

e fraterni auguri!

A breve sarà pronto il Progetto formativo dei Frati Cappuccini italiani.Il «Progetto formativo» dei Frati Minori Cap-puccini italiani non è documento nuovo, ma la rielaborazione del «Progetto» che vide la luce nel 1993, dopo un intenso e fecondo lavoro che impegnò per anni formatori e frati in formazio-ne. Tale «Progetto» ha poi accompagnato e ispi-rato il lavoro formativo dei cappuccini italiani in questi ultimi due decenni a cavallo tra il se-condo e il terzo millennio cristiano, favorendo l’elaborazione di piani formativi a livello di sin-gole province o zone di collaborazione interpro-vinciale. Il cammino della Chiesa e dell’Ordine in questi ultimi anni, unitamente alle veloci e continue trasformazioni in ambito sociale e cul-turale, che pongono sempre nuove sfide alla vita consacrata e alla formazione, hanno suggerito il proposito di rielaborare il «Progetto». Ciò ri-

chiedeva, da una parte, di tener conto dei più recenti documenti della Chiesa sulla vita consacrata e dell’Ordine sulla formazione o su aspetti fondamentali del nostro carisma, ma soprattutto, dall’altra, di avere presenti le nuove istanze poste dai cambiamenti socio-culturali e dalla condizione giovanile oggi. (Progetto Formativo, Presentazione)