Upload
adalberto-geradini
View
3.132
Download
2
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Citation preview
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 1
GESTIONE PER PROCESSI,
RISULTATI, PERSONE
In corso di pubblicazione su "Rassegna di diritto e Tecnica
Doganale" Roma 2004
Adalberto Geradini♦
"troppo spesso i pianificatori s'invaghiscono talmente
dell'eleganza di un processo di pianificazione da
dimenticare il fine ultimo di un piano. Dopotutto anche
il generale Custer aveva un piano " Norman L. Augustine
PREMESSA Il cambiamento della Pubblica
Amministrazione nel suo percorso tortuoso e
contraddittorio, da sempre ha incontrato diverse e
inevitabili criticità, che ha affrontato ricorrendo a
vari strumenti, tra cui la formazione del personale.
Criticità di tipo istituzionale, il ripensamento
dell'essenza e della consistenza dell'apparato
pubblico, sociale, la messa in discussione dei
meccanismi di funzionamento, normativo, la
presenza di procedure a volte orientate al rispetto
della forma e della gerarchia più che agli interessi
della collettività e dei diritti del singolo,
individuale, atteggiamenti e abitudini soggettive
ormai consolidate.
In questo quadro, la formazione è stata un
supporto importante, poiché ha fornito momenti di
discussione non rituale, d'analisi e d'allineamento
ai processi innovativi in atto, di sviluppo di nuove
competenze e di riflessione sulle resistenze al
cambiamento, fisiologicamente presenti in ogni
persona. Ogni sistema organizzativo tende a
persistere nel proprio stato iniziale, soprattutto se
il cambiamento è percepito come un'imposizione
normativa calata dall'esterno e dall'alto; quindi, il
momento in cui le persone condividono e fanno
proprio il percorso del mutamento, diventa
decisivo, fondamentale, se non si vuole vanificare
l'intero progetto evolutivo:" Il cambiamento non è
l'imposizione di un modello di organizzazione
sociale migliore in quanto più razionale…ma un
processo collettivo di apprendimento, cioè di
scoperta, creazione, acquisizione da parte delle
persone interessate di nuovi modelli relazionali,
di nuove modalità di ragionamento, di nuove
capacità collettive" 1
Le riflessioni qui esposte si sviluppano
attorno al tema "gestire per processi", con
riferimenti specifici alla Pubblica
Amministrazione e prendono spunto dagli
interventi formativi tenuti anche in quest'ambito
su questo argomento. Incluso quello erogato
all'interno della terza edizione del Corso di
1 M Crozier "Il fenomeno burocratico" Etaslibri 2000
Formazione Manageriale "Sviluppo delle capacità
di ruolo per Dirigenti" che ha coinvolto una
sessantina di funzionari centrali e periferici
dell'Agenzia delle Dogane, realizzato in
convenzione con la Scuola Superiore
dell'Economia e delle Finanze di Roma,
coordinato dal prof. Renato Ruffini, che si è
svolto nel primo semestre del 2004.
ag
due direttrici integrate:
•MANAGEMENT
•LEADERSHIP
SVILUPPO DEL PERCORSO
4 moduli
dimensione organizzativa: il risultato
dimensione sociale: lo sviluppo delle risorse umane
1
Il secondo dei due moduli di "management",
aveva per tema "raggiungere risultati significa
saper produrre valore per il cliente: la gestione
dei processi aziendali". Senza descrivere l'intero
seminario, riportiamo alcune considerazioni e
parte del materiale presentato durante l'intervento.
INTRODUZIONE
La riflessione sulla dimensione
organizzativa nella Pubblica Amministrazione ha
avuto una forte accelerazione a partire dagli anni
novanta, quando l'esigenza di conciliare
efficienza, efficacia e qualità dei servizi resi, si è
coniugata con il mutamento della domanda delle
prestazioni e con una forte richiesta sociale
d'allineamento del rapporto tra amministratori ed
amministrati.
In altri termini, si è verificata la concomitanza
tra: aumento delle esigenze degli utenti per una
miglior efficienza e adeguatezza, maggior
responsabilizzazione dei vari enti sul risanamento
finanziario, una decisa pressione in favore del
decentramento amministrativo, l'inserimento di
meccanismi competitivi in alcuni settori decisivi
quali ad esempio le Poste, la Sanità.
L'organizzazione, che è un sistema coordinato per
il raggiungimento di risultati specifici, aveva in
qualche settore sviluppato una visione parziale
dell'interesse pubblico: procedure rigide e
formalizzate per garantire il conseguimento dei
fini istituzionali e il cittadino visto come soggetto
passivo, convinta che questo bastasse per
raggiungere il risultato positivo richiesto a tutela
della collettività. La pressione esterna e la spinta
interna alla modernizzazione, hanno portato al
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 2
convincimento che le modalità e gli strumenti
operativi andavano adattati alle nuove circostanze,
caratterizzate appunto dalla necessità di assicurare
risultati tempestivi, perseguiti con efficienza e
basati sulle reali necessità degli utenti.
L'analisi organizzativa si è sviluppata
contaminandosi culturalmente con alcuni
paradigmi e strumenti tradizionalmente legati alle
imprese di produzione, in questo aiutata dalle
sperimentazioni effettuate per lo più nelle
pubbliche amministrazioni americane e inglesi,
iniziate intorno agli anni '702
Tra gli approcci gestionali, derivati dall'analisi e
maggiormente sperimentati in Italia, seppur a
macchia di leopardo, ritroviamo il collegamento
tra missione e obiettivi, la gestione per budget e
per progetti, l'orientamento al cliente e
l'organizzazione per processi. L'obiettivo, infatti,
di fornire servizi percepiti come valore aggiunto
dal cliente e di semplificarne nel contempo
l'erogazione, ha come snodo centrale la revisione
delle modalità operative dell'organizzazione, cioè
l'intervento sui "processi di servizio"
ag
POLITICHE
il Governo
PROCESSI PROCEDIMENTI
Ambito della reingegnerizzazione
Ambito del policy-making Ambito della semplificazione amm.va
LIVELLI SU CUI PUO’ AGIRE
LA REINGEGNERIZZAZIONE
fonte Aipa
inputoutput
2
A questo percorso, focalizzato sulle tecniche e
sugli strumenti, si è affiancata l'individuazione e
la definizione delle competenze richieste nei vari
ruoli: oltre a quelle tradizionali ad impronta
specialistica, si sono precisate quelle manageriali,
organizzare per raggiungere i risultati, e quelle
relazionali, motivare e guidare le risorse umane
sviluppando in modo significativo la
partecipazione ed il consenso.
L'intervento formativo di cui stiamo
riportando parte del materiale didattico, si
inserisce in un contesto ben caratterizzato:
l'Agenzia delle Dogane, per effetto del Decreto
Legislativo 300 del 30 luglio 1999 e operativa dal
1° gennaio 2001 con Decreto Ministeriale 28
2D. Osborne e T. Gaebler "Dirigere e Governare", prefazione
di Sabino Cassese Garzanti 1995
dicembre 2000, assume una nuova veste che ci
riconduce al quadro sopra descritto " Un nuovo
soggetto, dunque, che nasce con l’ambizioso
obiettivo di semplificare i rapporti con gli utenti,
snellire le procedure, favorire l’adempimento
consapevole e spontaneo degli obblighi fiscali,
sensibilizzare tutti i soggetti interessati
sull’importanza delle dogane e della politica
doganale, sviluppare la trasparenza dell’azione
amministrativa, la comunicazione, la diffusione
delle informazioni, attraverso un’opera di
formazione e sensibilizzazione a tutti i livelli.
L'Agenzia delle Dogane intende svolgere la
propria missione istituzionale di riscossione delle
entrate di competenza, con il minor disagio
possibile per gli operatori commerciali mediante
il funzionamento efficiente della struttura, la
riduzione dei costi generali, il pieno impiego delle
risorse disponibili, la crescita professionale dei
propri collaboratori……una organizzazione
imprenditoriale…in grado di fornire servizi anche
ai privati, operando sul libero mercato in
concorrenza con altri operatori…il nostro
obiettivo primario, la nostra missione è quella di
migliorare i rapporti con gli utenti, di garantire
un servizio qualitativamente e quantitativamente
elevato…"3
La traduzione della missione in flussi operativi,
incontra nella Pubblica Amministrazione una sua
peculiarità significativa: i processi iniziano e
terminano di là dai confini territoriali
dell'organizzazione. In particolare, l'impossibilità
di influire sulle pre-condizioni da cui nascono i
processi, il rapporto con le istituzioni politiche e
con il legislatore, può condurre l'organizzazione a
non esprimere correttamente tutte le sue
potenzialità innovative e migliorative, al di là
delle buone intenzioni.
Si tende, infatti, a percepire solo l'aspetto
vincolante delle norme, trascurando il loro
contributo quale fonte d'opportunità per il
cambiamento stesso; si enfatizza la loro presenza
in quanto "essenza" del problema stesso, piuttosto
che "un dato" del problema.
GESTIONE PER PROCESSI
Lo scenario nel quale si muovono le
organizzazioni è profondamente cambiato,
segnato da mutamenti radicali e dinamici, visibili
a tutti: non è quindi pensabile che, cambiato il
terreno nel quale operano, rimanga congelato il
modo con cui le organizzazioni rispondono
all'ambiente e cioè come producono.
3 "La nuova Amministrazione Doganale Italiana" a cura
dell'Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne
www.agenziadogane.it
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 3
Ci si muove in un ambito sostanzialmente
connotato da:
• aumento delle esigenze dei clienti
• differenziazione della clientela
• servizi sempre più complessi
• presenza della competizione
• instabilità ambientale
Questi fattori esterni portano a definire le
principali caratteristiche che devono avere le
organizzazioni che vogliono rispondere sempre
meglio al mercato:
• personalizzazione della risposta
• velocità, flessibilità, affidabilità
• integrazione dei servizi erogati
Questi aspetti richiedono un ripensamento del
tradizionale modello organizzativo gerarchico-
funzionale poiché emerge la necessita’ di dotarsi
di strutture e metodi che si autoregolino, dinamici,
flessibili, deburocratizzando i processi e
sviluppando comportamenti cooperativi.
ag
QUALE ORGANIZZAZIONE?
•ORIENTAMENTO AL CLIENTE
•ENFASI SUGLI OBIETTIVI
•BASATA SU FLUSSI SNELLI
•COMUNICAZIONE DIFFUSA E CIRCOLARE
•INTEGRAZIONE DIFFUSA
•LAVORO IN GRUPPO
•EMPOWERMENT INDIVIDUALE
•PARTNERSHIP COI FORNITORI
•AZIENDA CHE APPRENDE
3
La gestione per processi, orientata a raggiungere
risultati finali di soddisfazione del cliente, cambia
la visione dell'organizzazione. Poiché sono i
processi il luogo in cui si genera il valore aggiunto
per il cliente interno ed esterno, e non le funzioni,
queste diventano le risorse finalizzate a
fluidificarli e la loro efficienza diventa lo
strumento e non il fine.
Sostanzialmente, l'organizzazione non ha più una
dimensione solo verticale, agglomerato di
strutture in relazione gerarchica e
compartimentata, ma ne ha una anche orizzontale,
in cui le funzioni sono attraversate dai diversi
flussi di catene d'attività.
E' evidente che, mutando le esigenze del cliente
finale, visibili e percebili nei processi, non si potrà
delegare la loro gestione a procedure e funzioni
che tendono a rimanere statiche e immutabili nel
tempo nonostante le continue evoluzioni dei
rapporti con il mercato. I processi devono essere
in grado di autoadattarsi ai cambiamenti esterni,
di migliorarsi continuamente e di suggerire i
necessari adeguamenti interni.
Gestire le organizzazioni per processi non vuol
dire declassare le funzioni: significa assegnare
loro la missione di gestire efficienza (strutture,
macchine, personale, budget dei costi), qualità del
prodotto e di sviluppare le competenze tecniche e
professionali di base, il know how specifico. I
processi, che rappresentano il filo conduttore
dell'organizzazione orizzontale, favoriscono una
visione allargata dei fattori connessi alla qualità
del servizio e forniscono alle persone una chiave
di lettura per interpretare meglio e/o riprogettare
ruoli, strutture, competenze.
I vantaggi di un'organizzazione per processi,
anche se nella realtà le aziende preferiscono
utilizzare per semplicità soluzioni miste
(funzionale e per flussi), sono quelli di fornire una
visuale allargata e più coinvolgente della missione
e degli obiettivi organizzativi e di focalizzare
l’attenzione verso la creazione di valore per il
cliente, orientando così i comportamenti alla
soluzione dei problemi in modo condiviso e
reattivo, diminuendo le barriere fra le diverse
funzioni aziendali.
Osservando i processi e non solo le funzioni, si
possono scoprire nuovi ambiti d'intervento e di
sviluppo anche per la Pubblica Amministrazione:
ad esempio " …domanda rivolta al cliente… in
una logica di sviluppo futuro delle attività
dell'UTF, secondo lei in quale delle seguenti
aree… l'UTF potrebbe essere un valido partner?
…
• certificazione di produzione
17%
• certificazione relativa alla qualità del
processo ISO 9000 14%
• …
• nessuna, non serve, non sono in grado
3%
…"4
Il processo diventa quindi il terreno d'intervento
sul quale individuare gli spazi di miglioramento
della "customer satisfaction" e dell'aumento
dell'efficienza interna; i servizi devono essere
ripensati a partire dai bisogni dei "clienti", dalla
loro esigenza d'adeguatezza, trasparenza, rapidità
ed equità, nel rispetto del quadro normativo
vigente.
4 "L’indagine 2002 sulla soddisfazione dei clienti degli UTF
" www.agenziadogane.it UTF= Ufficio Tecnico di Finanza
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 4
L'azienda èè uunn insieme di processi che
attraversano in modo differenziato le funzioni; alcuni hanno come destinatario diretto il cliente
esterno finale, altri forniscono il loro output a
clienti interni, la cui soddisfazione deve essere
comunque perseguita quanto quella del cliente
finale, affinché l’intero sistema operi in
condizione di efficacia e di efficienza.
Come raffigurare i processi? Una delle modalità
più diffuse, non certo l'unica, è la tecnica
SADT/IDEF 0, che individua le risorse necessarie
per produrre l’output (servizio o prodotto)
destinato al cliente, utilizzando modalità operative
che tengono conto di vincoli e regole. Un po'
come individuare riso, pesce, frutta, (INPUT) per
produrre una cena (OUTPUT), cuocendo il tutto
(MECCANISMI) rispettando la ricetta e in tempo
(VINCOLI) per l'arrivo dell'ospite. (CLIENTE)
ag
IL PROCESSO E LA SUA STRUTTURA
Vincoli:
Obiettivi, P ia ni, P rocedure...
INPUT
Risorse:
P ersone, Mezzi, S trumenti,...
fornitori clienti
4
Risultati
Indicatori...
PROCESSO•sottoprocesso
•attività
PROCESSO: Una catena di Attività Tra Loro Interrelate
finalizzate alla realizzazione di un risultato definito e misurabile (Il Prodotto/servizio)
che contribuisce al raggiungimento della missione dell’organizzazione
e che trasferisce valore al fruitore (il Cliente)(esterno ed interno)
OUTPUT
Alcuni esempi di processi generali:
• ”dall’acquisizione del contratto alla consegna
del prodotto ordinato”
ciclo
dell’ordine
• “dall’idea di un nuovo prodotto ai test sul
prototipo”
sviluppo nuovi prodotti
• “dalla segnalazione di guasto alla risoluzione
del problema”
assistenza tecnica
• “valutazione dei rischi finanziari
nell’acquisizione di nuovi clienti”
concessioni di fidi, polizze nel sistema
creditizio
All'interno della Pubblica Amministrazione:
• ”processo di pagamento delle pensioni”
INPS
• “immatricolazione di un veicolo”
Ministero dei trasporti
• “rilascio autorizzazione per lavori su edifici
soggetti a vincolo storico” Ministero per i
Beni e le Attività Culturali
All'Agenzia delle Dogane:
• sdoganamento
• IVA intracomunitaria
• analisi dei rischi
• controlli fisici e documentali (gestione del
campione, …)
• antifrode su merci e passeggeri
• determinazione della produzione e verifiche
• consulenze tecniche sulle analisi speciali
• …
"L’analisi dell’operatività ha portato ad
individuare sei processi chiave su cui focalizzare
l’indagine:
• Rilascio autorizzazioni e licenze
• Determinazione della produzione
• Presentazione dichiarazione immissione in
consumo
• Verifiche ispettive (ordinarie o straordinarie a
posteriori)
• Gestione del contenzioso (verbale di
contestazione e irrogazione
sanzioni)
• Gestione rimborsi"5
Si è già sottolineato come l'obbligo, nella
Pubblica Amministrazione, di rispettare una
normativa e soprattutto una mission imposta
dall'esterno, rappresenta una differenza evidente
tra settore pubblico e privato, che ha ripercussioni
operative nella gestione per processi
Di fatto, si traduce in una diminuzione della
libertà d'intervento, anche se questa non deve
diventare alibi per l’immobilismo anche perché la
sua reale consistenza va verificata costantemente,
rispetto ad esempio a vincoli già rimossi o
rimovibili nell'ambito delle autonomie o
attraverso il meccanismo delle deroghe. "Il
complesso processo tecnico-organizzativo (per lo
più immateriale) volto a dare risposte a cittadini,
operatori e organizzazioni non può solo tendere
alla regolare esecuzione del procedimento di
erogazione di un documento o di un servizio, ma
deve effettivamente erogare (e con buoni risultati)
ciò che serve e viene chiesto, cioè un servizio
orientato a soddisfare un bisogno. Si vede come in
questa nuova dimensione venga ad ampliarsi ed
integrarsi il principio di legalità formale"6
Un ulteriore elemento che evidenzia chiaramente
le differenze fra i due ambiti, è rappresentato dal 5 "Indagine 2002 sulla soddisfazione dei clienti degli UTF"
www.agenziadogane.it 6 "L’agenzia delle dogane fra presente e futuro" intervento di
G. Tortora, Direttore Regionale per l’Emilia Romagna al
Forum della Pubblica Amministrazione giugno 2003
www.agenziadogane.it
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 5
linguaggio utilizzato per descrivere i concetti
chiave: 7
ag
PROCESSI nella P.A.
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
Insieme di atti anche eterogenei e autonomi, precisati da norme specifiche che
sono tra loro collegati e che sfociano in un unico atto conclusivo rivolto all’esterno
“il provvedimento”. Il procedimento amministrativo si riferisce di solito a processi
operativi; l’insieme di più procedimenti può costituire un processo
PROCEDURA:
Flusso di attività definite in modo formale .
Utilizzata anche per intendere “il documento in cui si descrive il processo” e poi
“applicazione informatica che automatizza alcune attività del processo”
rielaborato da “AIPA 1998”
5
Sinteticamente, le principali criticità che
caratterizzano la Pubblica Amministrazione e che
hanno un impatto rilevante sull'approccio per
processi si possono raggruppare in:
STRUTTURALI
•non è possibile ottimizzare liberamente i
processi, poiché sussistono vincoli generali e
specifici, di carattere normativo che non sono
completamente ed autonomamente rimovibili
dalla tecnostruttura (la missione e le attività della
P.A. sono sottoposte alla supervisione della
direzione politica e degli organi di controllo)
•le fonti del funzionamento dei processi sono le
politiche governative, le missioni istituzionali, i
principi generali del diritto amministrativo
•la complessità dei processi decisionali,
gerarchicamente stabiliti in modo verticale
dall'alto verso il basso
ORGANIZZATIVE
•La frammentazione delle attività risponde
all'esigenza di ottenere la massima
specializzazione delle professionalità richieste
(tecniche, giuridiche, sociali ecc)
•La struttura gerarchico-funzionale rispecchia la
necessità di raggruppare le attività per competenze
omogenee, all’interno delle singole funzioni
organizzative
•L’alto livello di specializzazione ha reso
l’approccio al cittadino/cliente frammentato e
7 "La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica
Amministrazione" A.I.P.A. 1998
parziale, in modo tale da ripercuotersi in modo
negativo sul piano dell’efficacia e dell’efficienza
• l’assenza di un meccanismo adeguato e
diffuso di incentivazione e di dissuasione
CULTURALI - INDIVIDUALI
• l’autoreferenzialità: si privilegia la conformità
alla norma, che non sempre coincide con
l’attenzione alle esigenze del cliente/cittadino
• il rapporto di tensione dinamica tra
Tecnostruttura e Amministratori Eletti
(invasioni di campo, scadenza del
mandato,…)
• la politica degli steccati e dei regni “divide ut
impera”
• la percezione dell’autolimitazione “non è di
mia competenza” e la deresponsabilizzazione
"non dipende da noi"
ag
SPECIFICITA’ DELLA P.A.
CON L’APPROCCIO PER PROCESSI, SI POSSONO RECUPERARE SPAZI DI
INTEGRAZIONE E DI COORDINAMENTO CHE ACCENTUANO LA
CENTRALITA’ DEL CITTADINO/CLIENTE, PRESERVANDO IL RUOLO
PROFESSIONALE E LA COMPETENZA DEI VARI SOGGETTI COINVOLTI:
•DIRIGENTI: che, separati per specializzazione, sono a volte la causa della
frammentazione
•TECNICI/OPERATORI: a cui viene demandato il compito di riportare
unitarietà al complesso processo delle prestazioni e spinti a ragionare in
termini di risultato operativo più che di esigenze del cliente
•AMMINISTRATIVI: orientati alla valutazione del dato quantitativo, al
presidio della correttezza dell’atto formale e della norma, ma spesso troppo
lontani dai problemi quotidiani
6
Non si può infine dimenticare che la Pubblica
Amministrazione ha in ogni caso un duplice
cliente: il singolo cittadino (ad esempio quando
paga una sanzione per abuso edilizio) e la
collettività (che fruisce dei benefici derivanti dal
rispetto dei regolamenti edilizi). Ne nasce una
dinamica particolare con l’utente finale: come
membro della collettività chiede che si rispettino
le regole generali, ma quando è lui, in quanto
soggetto individuale, ad essere cliente, si aspetta
un trattamento personalizzato. Questa particolarità
deve indurre maggiore accuratezza e flessibilità
anche nell' identificare correttamente i reali clienti
dei processi.
La catena delle relazioni tra "cliente e fornitore", è
l'elemento più critico di un processo, perché ne
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 6
costituisce il reale collante, la cui solidità e qualità
è l'elemento vincente per far percepire in modo
adeguato il valore aggiunto dei servizi erogati, al
cliente finale
ag
processo: CATENA DI ANELLI
tra fornitore e cliente
soddisfazionedel cliente
bisogni del cliente
in ogni elemento della catena
OCCORRE:
•definire le richieste con il fornitore a monte
•conoscere e capire i bisogni del cliente a valle
•conoscere e capire i bisogni del cliente finale
7
ag
Senza analizzare in dettaglio le diffenze tra
Business Process Reengineering (riprogettazione
radicale e strategica) e Continuos Process
Improvement (approccio per miglioramento
continuo incrementale) si fornisce una chiave di
lettura generale che è utilizzabile, con gli
opportuni adattamenti, in entrambi i casi. Anche
perché, nella pratica quotidiana il raggiungimento
dell'efficienza e dell'efficacia prevede l'utilizzo
pragmatico e contemporaneo dei due approcci:8
"…i fattori di successo di una generica impresa
erogatrice di servizi, possono essere sintetizzati
in:
• gestione efficace delle attività correnti
• miglioramenti continui e incrementali nella
gestione delle attività correnti
• capacità di innovazione radicale nei processi
di produzione ed erogazione dei servizi"
L'approccio metodologico proposto:
1. Chiarimento della MISSION
2.Definizione/revisione OBIETTIVI
STRATEGICI
3. Selezione del PROCESSO (processi principali
e processi chiave)
4. Definizione del PROCESSO (campo - analisi -
metrica)
5. Riprogettazione del PROCESSO
6. TEST del processo
Per la "selezione del processo", rispetto al
modello tradizionale, che divide i flussi in primari
e di supporto, si preferisce utilizzare lo schema
8 A. Maio e AAVV "Gestire l'innovazione e innovare la
gestione" Etas Libri 1994
seguente9 che ha il vantaggio di favorire
l'osservazione della "catena lunga del valore",
dalla strategia al risultato fornito al cliente e la
coerenza interna tra le varie fasi.10
ag
STRATEGICIChe determinano il successo attuale e futuro
dell’organizzazione (detti anche manageriali)
Che realizzano i prodotti/servizi
dell’organizzazione (detti anche primari)
(produrre)
Che aggiungono efficienza ed
efficacia ai processi operativi
I PRINCIPALI PROCESSI AZIENDALI
•competitivi: per superare la
concorrenza (vendere)
•sviluppo: per fornire le capacità
richieste per il futuro (proporre sul
mercato)
elaborato da Conca - Scarpa
8
OPERATIVI
SUPPORTO
In generale è fondamentale esaminare i processi
operativi, che nella Pubblica Amministrazione
hanno una delicatezza particolare in quanto
procedimenti e quindi immediatamente percepiti
dal cittadino/cliente (a questo riguardo è
interessante registrare l'annotazione di Sabino
Cassese che riporta la citazione di uno studioso
americano "il cittadino non sarebbe un utente del
servizio, ma un proprietario, che deve essere
ascoltato in qualità di azionista del servizio, non
di fruitore esterno") 11
I processi sono il flusso delle attività che si
svolgono per risolvere problemi, per soddisfare i
bisogni del cittadino/cliente e quindi generano
direttamente quello che è il valore percepito
es.
• gestione conto assicurato/pensionato INPS
• prevenzione e controllo del rispetto degli
obblighi contributivi INPS
• elaborazione del Sistema Cartografico
Nazionale UCBAP
• accatastamento degli immobili urbani
ricadenti nel territorio dell’UTE COMUNE
• formulazione dell’help desk telefonico INAIL
9G. Rummler e A. Brache "Migliorare la performance
aziendale", Franco Angeli 1996 10
MG. Conca e A. Pamploni Scarpa "Gestione per processi"
Il Sole 24 Ore 2003 11
D. Osborne e T. Gaebler "Dirigere e governare"
prefazione di Sabino Cassese Garzanti 1995
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 7
ag
PROCESSI e SOTTOPROCESSI
es.AGENZIA DELLE DOGANE
•scrittura
•firma
•consegna
RISCONTRO REGISTRAZIONE CONTROLLO ATTESTAZIONE
INPUT
dichiarazione di
esportazione
OUTPUT:
Documento
Amministrativo
Unico DAU
circuito doganale di controllo
ACCERTAMENTO
processo:
processo PRIMARIO
processo di SUPPORTO
9
ESPORTAZIONE
Come già chiarito, i processi si scompongono in
fasi più elementari: sottoprocessi e attività.
I sottoprocessi sono sottoinsiemi che, per la loro
importanza e criticità, necessitano di un maggior
grado d'approfondimento. L'attività è l'unità
elementare che solitamente è l'oggetto
dell'intervento di ottimizzazione.
La relazione tra processo e sottoprocesso è
caratterizzata dalle interfacce che li legano e che
vanno precisate accuratamente:
•Identificare e codificare i possibili passaggi di
responsabilità
•Identificare e codificare il regolare fluire delle
informazioni tra le diverse funzioni coinvolte
Nel processo "gestione delle risorse umane",
sottoprocessi possono essere "bando di concorso,
selezione, assunzione, formazione ecc." Attività
saranno "intervista, contratto ecc"
Il già citato "processo di accertamento
dell'evasione" del Ministero delle Finanze ad
esempio si compone di cinque sottoprocessi:
•Pianificazione accertamenti
•Programmazione delle attività
•Controllo delle dichiarazioni
•Riscossione dell'imposta accertata
•Gestione del contenzioso
"All'interno di questi cinque sottoprocessi si
trovano i singoli procedimenti, che si collocano
quindi due o tre livelli di generalità più in basso
rispetto all'intero "processo"12
Identificati i processi principali e scelto quello
"critico" o "chiave", attraverso il suo maggior
contributo al raggiungimento degli obiettivi
strategici dell'organizzazione (mediante una
matrice processi/obiettivi o Quality Function
12
A.I.P.A. " La reingegnerizzazione dei processi nella
Pubblica Amministrazione" 1998
Deployment), si passa ad analizzare
dettagliatamente il processo in tutte le sue
componenti:
DEFINIZIONE DEL PROCESSO:
1. Identificazione del PROCESSO
2. Definizione del CAMPO, i confini, i limiti del
processo analizzato
3. Precisazione di OUTPUT e INPUT
4. Disegno del FLUSSO delle attivita’
5. Definizione degli INDICATORI
6 Analisi della PERFORMANCE, tempi di
attraversamento, dei costi
7.Valutazione degli SCOSTAMENTI
8. Definizione delle responsabilita’, delle
INTERFACCE
Scelto il processo, la prima fase è quella della
definizione del campo d'intervento in cui agisce;
fase delicata poiché emerge la tendenza a
descrivere superficialmente processi troppo ampi
che non danno così informazioni utili o ad
analizzare le sottoattività, annegando nella marea
di informazioni micro che fanno perdere il senso
dell'insieme. Soltanto individuando attività precise
si possono ricavare informazioni relative ai "colli
di bottiglia", ai cicli viziosi, ai ritardi, alle doppie
responsabilità ecc. che consentono
l'individuazione degli interventi migliorativi.
Nella definizione del "campo d'intervento"
occorre determinare I CONFINI (ciò che è
oggetto dell’intervento da ciò che non lo è), I
SOGGETTI coinvolti (stakeholders, risorse,
clienti), LE INTERDIPENDENZE preliminari
(dei processi e tra gli attori), IL LIVELLO DI
DETTAGLIO cui ci si vuole spingere, mediante
interviste, analisi dei documenti ecc
ag
pre-analisi del PROCESSO:strumenti
processoINPUT OUTPUT
elaborato da Marsh
Diagramma di
FLUSSO
Scheda
ATTIVITA’
…risorse, vincoli...
scheda INPUT
fornitori:
cosa da chi
scheda
OUTPUT
clienti:
cosa a chi
indicatori:
matrice
INTERFACCE
attività a chi da chi chi 2
3
14
5
10
Passando a definire gli output e gli input è
preferibile iniziare dalla fine, cioè dai risultati del
servizio: gli output, evidenziando di questi ultimi,
le condizioni che permettono al cliente di
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 8
dichiararsi soddisfatto (gli indicatori). Il cliente di
un processo è il destinatario della realizzazione
del lavoro che valuterà il risultato finale e che ha
l'autorità di dichiarare la soddisfazione delle
proprie aspettative, è colui che ha il bisogno che il
fornitore è impegnato a soddisfare, colui per il
quale esiste il servizio.
Il fornitore del processo è chi soddisfa le
esigenze/bisogni manifestati dal cliente: nei
sistemi complessi fa parte quindi funzioni
organizzative.
Normalmente si suggerisce che le attività di
definizione dei processi si sviluppino mediante un
lavoro di gruppo; in particolare è utile inserire
nella squadra una persona che non sia
particolarmente coinvolta operativamente, nelle
attività del processo che si vuole migliorare.
Come nelle sessioni di creatività applicata13
, la
presenza di persone che non conoscono a fondo
l'argomento è fondamentale. Obbliga il gruppo a
trovare linguaggio, esempi, modalità non usuali
per far comprendere "al neofita" e quest'ultimo,
proprio perché non condizionato da schemi
mentali automatici, spesso riesce a vedere i
fenomeni da un altro punto di vista. Del resto, un
aneddoto riporta questa considerazione di Einstein
"non si risolve il problema, con lo stesso modo di
pensare che lo ha generato".
Il diagramma di flusso è uno degli strumenti, non
l'unico, che si può utilizzare per rappresentare
graficamente un processo, citiamo anche il più
recente Action Workflow Analysis14
o le tecniche
reticolari tipo PERT. A mio avviso il flow
diagram è di più facile comprensione e utilizzo e
questo favorisce il coinvolgimento nel lavoro di
gruppo anche delle persone ritenute " non addette
ai lavori".
Il flow diagram è la rappresentazione grafica di
un processo, scomposto in una serie di passaggi,
che consente l'identificazione delle attività, dei
momenti decisionali e dei diversi ruoli coinvolti,
che generalmente sono riportati sull'asse
orizzontale della flowchart.
La padronanza cognitiva ed operativa dei processi
induce la tentazione di saltare la fase della loro
descrizione così come avviene (as is), per
disegnarli già come dovrebbero essere (to be).
Apparentemente si guadagna tempo, in realtà alla
fine il materiale prodotto è un insieme indistinto
di situazioni di stato di fatto e di possibili
cambiamenti, che fanno perdere di vista il disegno
d'insieme e la programmazione dell'intervento
migliorativo.
13
H. Jaoui "Creatività: istruzioni per l'uso" Franco
Angeli1991 14
"Understanding Computers and Cognition" Wiley 1985
L’identificazione precisa del cliente e del fornitore
di ciascun'attività permette la rappresentazione di
tutte le relazioni, delle transazioni tra i vari ruoli
che agiscono su anelli della stessa catena,
individuando le relative responsabilità
ag
MATRICE INTERFACCIA
PROCESSO:……...
ATTIVITA’CLIENTE
OUTPUT
FORNITORE
INPUTATTORE INTERFACCIA
preparazione
stima
economica
Commerciale
preventivo
Client leader
informazioni.
cliente
ufficio
preventivi
11
•uff tecnico
•uff. acquisti
Le "responsabilità" si possono definire,
interpretare ed assegnare in molti modi: un
approccio pragmatico è quello della LCR Linear
Chart Responsability che ne definisce quattro
possibili tipologie per ogni ruolo coinvolto:
• A approva o pone il veto
• R responsabile di eseguire (o far eseguire, se
coordina )
• C consultato esprime un parere, ma non pone
il veto
• I informato, non da contributi diretti ma deve
essere messo al corrente
Il che consente di compilare la scheda di dettaglio
delle attività, in cui si definiscono anche le risorse
necessarie, i tempi d'attraversamento ecc.
Concludiamo indicando alcuni criteri che si sono
rivelati particolarmente utili nella fase di
ridisegno o di riprogettazione di processi
•Eliminazione delle attività a non valore (es.
riconciliziazione dati anagrafici prendendoli da
un a fonte unica)
•Razionalizzazione, semplificazione del flusso
•Parallelizzazione (es. Conferenza dei Servizi
P.A.)
•Separazione tra attività principali e attività a
supporto
•Ricomposizione attività frammentate (es.
gestore del caso, sportello polifunzionale)
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 9
•Disegno di un nuovo processo
Infine, nella fase di monitoraggio del processo,
successiva al test, occorrerà anche evidenziare le
eventuali transazioni che non si svolgono secondo
il protocollo d'interazione descritto definendo se il
miglioramento del flusso è un'attività prioritaria,
se è stata fatta un'analisi approfondita del
disservizio, se sono state individuate le soluzioni,
se il miglioramento può essere replicato in altri
processi.
PERSONE E GESTIONE PER PROCESSI
Le reali possibilità di un impiego effettivo
dell'approccio per processi si basano, come già
rilevato, sul coinvolgimento delle persone in
modo attivo e partecipato.
La Qualità Totale, in cui ha le radici
l'organizzazione per processi, si è sviluppata in
Europa agli inizi degli anni '80 in quella che è
stata definita la Prima Generazione, quella dei
programmi e dei gruppi di miglioramento.
Inizialmente ha oscillato tra un approccio un po'
vago, centrato più sulla sensibilizzazione dei
dipendenti che sull'utilizzo di un'adeguata
strumentazione, e un approccio troppo tecnico
"l'effetto ottenuto è stato il rafforzamento
dell'illusione di poter fare qualità attraverso
l'automazione e/o il presidio prescrittivo-
procedurale. In questo modo, tra l'altro, si è
generato un sistema inchiavardato e gestito
centralmente che ostacola per la sua natura
l'introduzione di sistemi gestiti dalla linea e dal
personale operativo")15
. E' sul finire degli anni
'80, con la Seconda Generazione, che l'approccio
assume una dimensione più globale (Sistema
Qualità Totale) che vede il coinvolgimento
dell'intera azienda e della leadership del top
management. Diventa centrale: la direzione per
politiche e per priorità, la relazione interpersonale
nel rapporto cliente-fornitore, la conoscenza di
tutti gli addetti di quali attività, danno quale
soddisfazione, a quale cliente (interno ed esterno).
La cosiddetta Terza Generazione, in Europa
dall'inizio degli anni '90, si caratterizza per la
necessità di radicare e integrare stabilmente nelle
organizzazioni quest'approccio nel suo patrimonio
culturale : "genetico…per l'azienda sarà un fatto
normale:
• dare priorità alla soddisfazione del cliente
• privilegiare l'organizzazione per il
miglioramento rispetto a quello del presidio
funzionale
• gestire per processi
• coinvolgere tutto il personale nella gestione
15
G. Merli "La Qualità Totale: filosofia o strumento di
business" Quaderni di Formazione Pirelli 1991
• ecc
Tale azienda non vivrà più attraverso momenti di
quasi staticità alternati a momenti di rivoluzione
(ricordiamoci come nelle aziende tayloristiche
eravamo invece abituati ad una rivoluzione ogni
dieci anni circa); sarà bensì un'azienda capace di
evolvere continuamente e che considererà il
cambiamento continuo uno stato normale.
L'organizzazione e la struttura aziendale saranno
anch'esse caratterizzate da un'elevata capacità di
cambiamento autodiretto (gestione per processi
auto-adattanti). In conclusione una learning
organization (organizzazione capace
d'automigliorarsi continuamente) market driven
(guidata dal mercato e dai fattori di successo) " 16
Il tema è di una qualche rilevanza per i suoi
riflessi sulle persone: per come influenza il
rapporto tra il vertice e gli altri livelli gerarchici,
per l'interpretazione dei ruoli organizzativi, per il
sistema delle attese che sussiste tra i vari ruoli. Se
il cammino è un percorso graduale, costante e
continuo, la direzione deve assicurare un
management d'indirizzo e di sostegno. Se, per
cause dovute di solito all'ambiente esterno, il
cammino prevede anche delle salite ripide, degli
shock, la direzione deve assicurare una leadership
che sappia infondere vision, sappia dare un senso,
un significato al permanere quotidiano degli
individui in azienda "imparare a stare nel ruolo e
viverlo bene è oggi una condizione di
sopravvivenza non solo sociale e professionale,
ma che coinvolge anche il benessere personale, in
quanto saper stare nel ruolo vuol dire sviluppare
la capacità di occupare con libertà una certa
posizione nell'ambito di una organizzazione"17
Dato per scontato che la stasi porta alla
scomparsa, di fatto non c'è contraddizione tra
evoluzione graduale e per salti, il vero tema,
quello reale, è la velocità del cambiamento e delle
sue accelerazioni.
Se l'organizzazione opera soltanto una quotidiana
manutenzione riparativa ma non migliorativa,
sviluppa entropia, disordine; degenera e perde il
passo nei confronti degli altri soggetti più reattivi
a un ambiente sempre più dinamico e mutevole.
Ogni tanto, per farsi inseguire, per anticipare e
non solo per rincorrere, occorre fare un salto di
qualità, si deve accelerare improvvisamente e in
modo consistente per collocarsi su un altro livello.
Gli ambienti di cui stiamo parlando, in quanto
sistemi aperti, sono sempre in continua
trasformazione. La tentazione di restare statici, di
16
G. Merli "La Qualità Totale: filosofia o strumento di
business" Quaderni di Formazione Pirelli 1991 svolto anche
in "Total Quality Management "G. Merli ISEDI 1991 17
L. Marletta e P. Pacifico "La comunicazione situazionale"
Franco Angeli 1995
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 10
avere una pausa improrogabile e prolungata per
mettere ordine, per consolidare mediante le
procedure è la naturale reazione indotta dallo
stress che le persone vivono nelle fasi di
cambiamento. Soprattutto quando questo non è
preparato, indirizzato e gestito in modo accurato e
adeguato. Dopotutto le persone di fronte al
cambiamento possono sempre subirlo, accettarlo,
governarlo o anticiparlo.
Nei sistemi naturali, il modello classico
d'evoluzione darwiniana del mutamento per
gradualità, a partire dal 1972 viene ripensato18
con
l'aggiunta dell'ipotesi degli "equilibri puntuati",
dove il cambiamento è costituito da una sequenza
di rotture di stati di equilibrio da cui emergono
nuove forme che spostano il sistema su un altro
terreno. Gould mette chiaramente in guardia
dall'utilizzare impropriamente paradigmi al di
fuori del terreno in cui nascono. Solo per
analogia, per fornire un'immagine significativa,
possiamo vedere i cambiamenti graduali sostenuti
dalla managerialità (continuous process
improvement) concomitanti con i salti di
discontinuità radicali, con le "scosse" (business
process reengineering) supportati naturalmente,
dalla leadership.
Oltre al tema della direzione strategica, ci sono
altri aspetti che coinvolgono le persone "l'azienda
in Qualità Totale si basa infatti sulla centralità
dell'uomo e considera la cultura aziendale la
principale leva di vantaggio competitivo (si pensi
invece all'azienda tayloristica dove il sistema RU
era progettato per realizzare un prodotto e una
organizzazione iperottimizzata a tavolino dalla
intelligentia aziendale………in questa nuova
logica infatti l'uomo in azienda non può essere
considerato una risorsa assimilabile alle risorse
finanziarie e agli assets: per la Qualità Totale
l'uomo è l'azienda (prima di produrre i prodotti,
dobbiamo creare gli uomini). La stessa
definizione di risorse umane è quindi non
congeniale alla filosofia della Qualità Totale" 19
Questi intenti programmatici a volte sono rimasti
allo stato dei desideri, a volte sono diventati prassi
e comportamenti: certo è che le organizzazioni di
successo si sono incamminate su questa strada,
che conduce alla "learning organization",
l'organizzazione come sistema culturale che
procede imparando.
La possibilità di avere un'organizzazione che si
evolve continuamente, in modo flessibile, passa
attraverso la riconsiderazione del ruolo della
18
ipotesi trattata ripetutamente da N. Eldrege e SJ Gould, ad
es. " Il pollice del panda" Editori Riuniti 1983 o "Otto piccoli
porcellini" Il Saggiatore2003, entrambi di S. J. Gould 19
G. Merli "La Qualità Totale: filosofia o strumento di
business" Quaderni di Formazione Pirelli 1991
risorsa umana e dell'organizzazione, che deve
favorire e incentivare quella che è una
caratteristica naturale dell'uomo: la capacità di
imparare continuamente. Le persone, soprattutto
nelle aziende di servizio, sono sempre più al
centro del processo produttivo, con un insieme di
competenze, la cui natura e il cui peso relativo, è
in continua evoluzione e ridiscussione"…quando
in una fabbrica o in un ufficio si introduce
l'automazione o la gestione informatizzata di una
parte del lavoro, quasi sempre il top management
tende a sopravvalutare l'investimento in hardware
e software e sottovalutare quello in risorse umane
("manware")…con i computer lo svolgimento di
una mansione lavorativa diventa sempre più
dipendente dalla comprensione e gestione delle
informazioni che compaiono sul video sottoforma
di simboli"20
ag
SPECIFICITA’ DELLA P.A.
•la pressione dell’opinione pubblica (SERVIZIO)
•le disposizioni in materia di semplificazione dei procedimenti amministrativi) e
il decentramento amministrativo (RIFORMA)
•l’adozione di strumenti informatici in rete (TECNOLOGICA)
LE OPPORTUNITA’
BPR
riformaservizio
tecnologica
innovazione di:
adattato da A.I.P.A.
12
ag
I MUTAMENTI NEL LAVORO
I contenuti del lavoro cambiano perché:
•COMPITI vengono ampliati, arricchiti
•MANSIONI nuove, polifunzionali
•LAVORO DI GRUPPO esteso e intenso
•GERARCHIA accorciata, “squadra corta”
•RUOLI situazionali, meno rigidi e meno frammentati
•minore importanza al COMPITO e maggiore alla COMPETENZA
adattato da Tonchia
13
Nelle funzioni organizzative che
interagiscono sui processi, si registra un'esigenza 20
G.Manca e AAVV "La sfida High Tech", Il Sole 24ore
Libri1990
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 11
ineluttabile: la necessità indispensabile di
possedere la competenza tecnica-professionale e
al tempo stesso la sua contemporanea relatività.
Due polarità apparentemente contraddittorie
nell'esercizio dei compiti e delle attese di ruolo.
Da un lato l'indispensabilità della competenza
tecnica è connaturata alla professione e alle sue
responsabilità, dichiarate dalle norme che
esplicitano il ruolo, riconosciute e visibili durante
l'esercizio delle attività quotidiane nel rapporto
con il cliente interno (collaboratore, collega, capo)
ed esterno (cliente cittadino). Dall'altro lato la sua
relatività, determinata dalla centralità stessa del
cliente, portatore di un sistema ampio ed
articolato d'aspettative non riconducibili
unicamente all'efficienza e che necessitano la sua
integrazione con altre competenze più relazionali
e più manageriali. Relatività e specificità che si
incontrano completandosi in un percorso
complesso: "per far fronte ai propri compiti gli
individui devono tracciare confini…non solo
permeabili e aperti ma anche rassicuranti e
protettivi…in un contesto nel quale i confini che
separano i ruoli, le unità e i livelli hanno perso
molta della stabilità che poche regole altamente
formalizzate prima consentivano di
mantenere…mantenimento dell'integrità del
proprio ruolo e lo sviluppo dell'integrazione con
gli altri ruoli" 21
Questi due aspetti polari si concretizzano nello
sviluppo di logiche più ampie di discrezionalità e
di delega , in cui l'incertezza rimane lo scenario
naturale delle decisioni. Le regole e le procedure
da sole non bastano, i fattori presenti nella
relazione interpersonale sono molteplici e rendono
per loro natura imprevedibile l'esito delle
decisioni. Inoltre la necessità di interagire ed
integrarsi a vari livelli con vari ruoli, richiede
capacità di esercitare un'autorevolezza non basata
sulla posizione gerarchica. Come s'intuisce, è una
dimensione del ruolo molto avvincente ma non
semplice, la cui interpretazione non può essere
lasciata solo all'individuo, ma che deve essere
indirizzata e sostenuta dall'organizzazione e dalla
formazione, con iniziative di forte spessore.
Una delle difficoltà maggiormente riscontrata nei
team che lavorano sui processi, è quella di riuscire
ad essere determinati e continui nell'utilizzo della
metodologia, senza saltare passaggi essenziali o
peccare di superficialità. Analogamente a quanto
accade nel Project Management con l'uso della
Work Breakdown Structure, l'approccio è ritenuto
esclusivamente logico e razionale, il che porta
spesso a comporre team fortemente caratterizzati 21
GP Quaglino "Psicodinamica della vita organizzativa"
Cortina 1996
solo da conoscenze di tipo scientifico-
ingegneristico e a spostare l'attenzione del gruppo
di lavoro solo sul versante del contenuto, della
razionalità a svantaggio della relazione. Il risultato
è che in carenza di un'adeguata motivazione e
consuetudine a lavorare in squadra e di una
leadership efficace, l'approccio globale viene
sottovalutato nelle sue sfaccettature, poiché
ritenuto non rilevante o perfettamente conosciuto
e completamente padroneggiato. In effetti non è
assolutamente complicato, ma non dare
importanza agli aspetti individuali legati alla
messa in discussione della propria adesione ad un
cambiamento che si sta progettando e non
riconoscere e facilitare le dinamiche relazionali
interpersonali presenti nel lavoro di gruppo, non
favorisce certo il processo di ottenimento dei
risultati
"Ciò che frequente si osserva nei gruppi di lavoro
è una tendenza a "scappare" troppo velocemente
dalla fase di analisi, a causa di una non
condivisione della struttura metodologica e, più
spesso, per il desiderio dei componenti del gruppo
di proiettarsi rapidamente alle soluzioni,
nell'illusoria sensazione di arrivare prima
all'obiettivo"22
ag
RISORSE UMANE:
LE POSSIBILI RESISTENZE
•INCERTEZZA timore per la novità
•PREOCCUPAZIONI di natura economica
•TIMORE di perdere potere e influenza
•DIFFICOLTA’ a cambiare consuetudini
•ANSIE individuali
•Precedenti ESPERIENZE negative
•Legittime PERPLESSITA’
fonte :Hall 1993
14
La capacità di gestire e interpretare
l'organizzazione informale, che permette la libera
espressione delle persone al di fuori del ruolo,
sviluppa coesione e creatività, aumenta l'efficacia
perché canalizza le energie verso gli obiettivi
comuni e permette a ciascuno d'essere "nodo" di
una rete relazionale che scambia in tempo reale le
informazioni di cui ha bisogno. Su questo
versante, il tema del "capo" assume una
connotazione diversa: una figura che sa unire le
doti del manager per gestire l'esistente e quelle del
leader che sa porre mete sfidanti e realistiche. 22
S. Minisini e F. Turchini AAVV "Gestione per processi e
knowledge management" Il Sole 24 ore Libri 2003
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 12
Mete che producono obiettivi precisi e che
sviluppano motivazione, orgoglio della propria
identità e della propria forza23
Infine, la naturale resistenza individuale al
cambiamento si scontra con la necessità di
affrontare gli aspetti culturali tra cui
"comprendere il grado di identità con l'azienda
piuttosto che con la posizione organizzativa o la
professione…analizzare la capacità di
assorbimento dei conflitti interni…verificare il
meccanismo di condivisione delle
informazioni…"24
Relativamente al contesto del settore pubblico, la
necessità d'avere la stessa Amministrazione che
contemporaneamente "regola" e fornisce servizi,
prevede la presenza simultanea di alcune logiche,
tra cui la capacità di innovare (prodotti e processi)
e la capacità di sviluppare apprendimento
(learning organization).
Da qui nasce l'esigenza di riconoscere un ruolo
decisivo alle persone, con le loro motivazioni ed
emozioni, le loro conoscenze, le loro capacità di
tradurre le conoscenze in azioni, la loro capacità
di agire sviluppandosi e di apprendere a livello
sociale, di capitalizzare e disseminare un
miglioramento che non rimanga solo un vantaggio
individuale. Un circolo virtuoso in cui si agisce, si
impara, si organizza e si trasmette sia il risultato
che il percorso effettuato, con quello che si può
chiamare "marketing interno".
Tra le caratteristiche richieste ai gruppi che
lavorano per processi, si possono riconoscere:
• COMPETENZA TECNICA fornire contributi professionali e
specialistici
• VISIONE AMPIA operare con una visione allargata,
generale per migliorare il servizio offerto
al cliente
• SOLUZIONE DEI PROBLEMI centrarsi sull’obiettivo, sulle soluzioni e
non sulle difficoltà
• RESPONSABILITA’ frasi carico delle esigenze del cliente e
mettersi a disposizione per soddisfarle
23
A.Geradini "Struttura organizzativa e ruoli" in AAVV
"Lezioni di Project Management" a cura di ANIMP Etaslibri
1992 24
E. Pintus "Il project managemnt per le aziende sanitarie"
McGraw Hill 2003
• INNOVARSI: capacità di trasformarsi in
modo continuativo nel tempo per fornire
prestazioni eccellenti
• LAVORO IN TEAM Interagire e sviluppare sinergia fra le
risorse interne, interfunzionali e integrate
• FLESSIBILITA’
Adattarsi ed adeguare rapidamente
metodologie e soluzioni alla situazione
specifica
Sembra a volte che i processi comunicativi
orientati al cliente esterno siano i più facili e i
meglio esplicitati, anche all'interno della mission
aziendale, ad esempio "…cortesia e
professionalità, serietà e disponibilità al dialogo,
sono le nostre modalità operative, per consolidare
l'immagine di un'organizzazione realmente al
servizio delle moderne esigenze degli operatori
commerciali…"25
Invece nella comunicazione interna, tra capo e
collaboratore e con i colleghi, sembra emergere
una sorta di timidezza istituzionale, dovuta forse
al fatto che questa comunicazione prevede più la
tempestività che la sua precisione formale, viaggia
anche al di fuori dei ruoli istituzionali e dei canali
ufficiali, necessità della capacità di mettersi in
discussione e di rischiare, si fonda più
sull'autorevolezza che sull'autorità e richiede
un'interazione basata sulla flessibilità relazionale
"Sviluppare flessibilità relazionale significa non
limitarsi a utilizzare solo ciò che si sa far meglio
e che si continua a ripetere restringendo il campo
a ciò che si sa e si sa fare, non rafforzare solo
alcune abilità, che possono correre il rischio di
diventare obsolete, ma gestire incertezza e futuri
imprevedibili con nuovi repertori
comportamentali"26
Se il quadro si sta modificando
assegnando maggiori spazi di autodefinizione e
d'azione al singolo ente, i meccanismi gestionali
saranno più indirizzati a favorire una maggior
delega ed autonomia, la cultura organizzativa più
centrata a incentivare comportamenti orientati al
risultato e al cliente, allo sviluppo e non solo al
rispetto della burocrazia, la gestione per processi
può fornire un contributo ormai sperimento, anche
25
"La nuova Amministrazione Doganale Italiana" a cura
dell'Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne
www.agenziadogane.it
26
"La comunicazione relazionale" L.Marletta e
P.Pacifico Franco Angeli 1995
Business Process Reengineering
- adalberto geradini - [email protected] - http://prendersicura.blogspot.com 13
nella Pubblica Amministrazione 27
. Certo si potrà
caratterizzare sempre più come un approccio
centrato sul knowledge management, sulla
capacità di mantenere, generare e trasformare le
competenze in valore, con una forte sottolineatura
delle componenti legate alla capacità di ispirare
una visione futura, di motivare e ispirare
autonomia e quindi della capacità di sviluppo
autodirezionato da parte degli individui.-
♦ per sviluppare il dialogo con l'autore: Adalberto Geradini
libero professionista, formatore e consulente nelle aree hard e
soft dello sviluppo organizzativo: e-mail [email protected]
27
vedi www.cnipa.gov.it