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WTA CHAMPIONSHIPS LA SCHIAVONE A DOHA SERIE A1 ECCO I CALENDARI FOCUS LA CRESCITA DEI GIOVANI Anno VII - Numero 10 Ottobre 2010 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI www.federtennis.it www.supertennis.tv Le sorelle Williams CALIFORNIA DREAMIN’ FED CUP - SOLO SERENA CONTRO L’ITALIA A SAN DIEGO

CALIFORNIA DREAMIN’ - Federazione Italiana Tennis · CALIFORNIA DREAMIN ’FED CUP - SOLO ... s’interroga su cosa sia meglio fare. Cedere alle pressanti richieste di una Federazione

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WTA CHAMPIONSHIPSLA SCHIAVONE A DOHA

SERIE A1ECCO I CALENDARIFOCUSLA CRESCITA DEI GIOVANI

Anno VII - Numero 10 Ottobre 2010 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

www.federtennis.it www.supertennis.tv

Le sorelle Williams

CALIFORNIA DREAMIN’FED CUP - SOLO SERENA CONTRO L’ITALIA A SAN DIEGO

Davis sì, Davis no

3Super Tennis

DI GIANCARLO BACCINI

il fondo

IPer la prima volta da quando la televisione consen-te loro di assistere alle finali della Coppa Davis, non sarà la Rai a portare questo momento-clou della stagione mondiale nelle case degli appassionati di tennis italiani. Dal 3 al 5 dicembre sarà infatti Su-perTennis, il canale della FIT, a dare la giusta visibi-lità a un evento il quale - al di là delle critiche che riceve e della mal dissimulata ostilità che suscita non tanto nei giocatori quanto in coloro che dei giocatori vivono alle spalle – continua a riscuotere uno straordinario interesse di pubblico.SuperTennis ha toccato con mano lo scorso mese quanto lo spirito nazionalistico continui ad alimen-tare la passione dei tifosi di tennis. In occasione del doppio dello spareggio fra Svezia e Italia, SuperTen-nis ha infatti più che raddoppiato il proprio prece-dente record di audience, con un ascolto medio di 126.000 telespettatori (quasi l’1% di share dell’intero mercato televisivo nazionale!) reso ancor più strepi-tosamente indicativo dal fatto che, contemporane-amente, c’erano altre 871.000 persone che il match se lo stavano guardando su un grande network ge-neralista come Itlia 1, la rete del gruppo Mediaset al cui interesse verso la Davis la FIT era stata ben felice di rispondere con la concessione gratuita del diritto a trasmettere Svezia-Italia in diretta simulcast, come si dice in gergo. Insomma, siamo sicuri che la supersfida di Belgrado fra Serbia e Francia metterà ancora una volta davanti al teleschermo, dal 3 al 5 dicembre, decine e decine di migliaia di quei tennis fans che continuano a reputare la Coppa Davis uno spettacolo non inferiore, per intensità spettacolare ed emotiva, neppure ai tornei del Grande Slam. Adesso che SuperTennis mostra anche nel nostro Pa-ese che cosa succede sui campi del World Group, là dove ci si gioca il titolo mondiale, il perdurante suc-cesso della Coppa Davis appare in tutta la sua eviden-za. Gli stadi sono sempre affollati fino all’inverosimile e la partecipazione del pubblico è entusiastica. Non so se avete guardato Serbia-Repubblica Ceca e Fran-cia-Argentina, nello stesso weekend di Svezia-Italia. A Belgrado e a Lione lo spettacolo più grande l’hanno dato proprio loro, gli spettatori.E’ sicuramente il fattore-tifo a giustificare in una qual-che misura l’altrimenti riprovevole immutabilità della

formula della Davis, che, a parte l’abolizione del Chal-lenge Round nel 1972 e l’introduzione del tie break nei primi quattro set, è rimasta identica a se stessa per tutti e 110 gli anni della propria vita. Tale formula è iniqua soprattutto per due motivi. Il pri-mo – dal quale discende il secondo – è la limitazione a quattro del numero dei giocatori che fanno parte del-le squadre in lizza. Questo permette anche a nazioni che hanno soltanto un campione di poter puntare alla conquista del titolo mondiale: gli basta trovare una valida spalla al campione per fare i tre punti-vittoria. La competizione che dovrebbe dirci qual è la Nazione più forte del mondo finisce così per dare spesso un quadro distorto del valore reale del movimento ten-nistico nei singoli Paesi. Tanto per fare il più recente degli esempi, è evidente che oggi come oggi l’Italia è globalmente molto più forte della Svezia (se in Da-vis si disputassero quattro singolari fra quattro diversi giocatori per squadra non ci sarebbero stati dubbi su chi avrebbe vinto, no?), ma a Lidkoping la Svezia ci ha battuti lo stesso perché aveva Soderling. Il secondo motivo è che la classifica per nazioni che serve per as-segnare le teste di serie dei tabelloni di Coppa Davis è stilata tenendo conto soltanto dei risultati ottenuti nella stessa Davis e ignora del tutto le classifiche mon-diali individuali. Ciò penalizza in misura ingiustificabi-le paesi come l’Italia (che è ventunesima nonostan-te abbia 4-6 giocatori a livello di Top 100). Pensate che persino la Svizzera, che pure ha due giocatori da Top 10 come Federer e Wawrinka, è soltanto dician-novesima! Chi finisce nel purgatorio della “Serie B”, come noi, difficilmente ha l’occasione per accedere al paradiso del World Group, mentre chi ha la fortuna di ascendere all’empireo per perdere il posto deve davvero macchiarsi di nefandezze come quella com-messa nel 2000 dall’Italia di Paolo Bertolucci.Ma, paradossalmente, è proprio questa iniquità a rendere la Davis così affascinante. Perché porta il grande tennis dappertutto e rende possibili le più grandi sorprese nell’ambito di sfide che, trasfor-mando uno sport prettamente individuale in sport di squadra, ribaltano i valori abituali. E chissenefre-ga se i cosiddetti “grandi campioni” mancano di rispetto ai tifosi propri connazionali per pigrizia, paura o avidità: la gente si diverte lo stesso.

FEDERAZIONE ITALIANA TENNISPresidenteAngelo BinaghiConsiglio FederaleAngelo Binaghi (Presidente)Emanuele Scarfiotti (Vicepresidente vicario)Gianni Milan (Vicepresidente)Fabrizio Gasparini (atleta - Vicepresidente)Giuseppe AdamoIsidoro AlvisiCarlo BuccieroFederico CeppelliniSebastiano MonacoRoland SandrinEmilio SodanoDaniele Bracciali (atleti)Raimondo Ricci Bitti (atleti)Graziano Risi (tecnici)Mario Collarile (affiliati)Segretario GeneraleMassimo VerdinaCollegio dei Revisori dei ContiPresidente: Filippo BonomonteComponenti: Lucio BrunduValeriano CoronaGiorgio Mario LeddaGiuseppe ToscanoSupplenti: Corrado CaddeoVittorio Massimo IranoFEDERAZIONE ITALIANA TENNISStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G – 00194 RomaTelefono: +39-0636858218 / 8406Fax: +39-0636858166e-mail: [email protected]

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6 Primo piano Finale Fed Cup Usa-Italia: rebus Serena

10 Primo Piano Coppa Davis 2011: l’Italia in campo a luglio

11 Primo Piano Francesca al Master 12 Focus La crescita dei giovani: come orientarsi?

20 Io e il Tennis BRAD GILBERT Il coach dei numeri uno

22 Vita da circolo Forte in campo e in pista

24 L’angolo tecnico Il senso del gommino

28 Panorama italiano Serie A1 maschile e femminile: i calendari Dove si gioca a novembre Varie e Giudici di Gara - Paddle

32 La voce delle Regioni

41 Beach Tennis Europei ad Antalya: dominio azzurro

43 Tennis in Carrozzina

5Super Tennis

SU QUESTO NUMERO

Le rubriche 15 IL PROCESSO DEL MESE Ancic se ne va, Muster ci riprova

17 LARGO AI GIOVANI Gioia Barbieri

19 IL DOTTOR PARRA RISPONDE Lombalgia e scoliosi

26 MAESTRI Doppio, questo sconosciuto

45 NOVEMBRE SU SUPERTENNIS TV

46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini

Super Tennis

E

Con Venus ferma sino a fine anno, le velleità di successo del Team Usa nella finale di San Diego contro l’Italia dipendono principalmente dalla presenza della più piccola delle Williams. Dal 2000 in poi Serena ha collezionato solo 2 presenze su 23 incontri. Se non dovesse esserci, metterebbe a rischio la qualificazione olimpica. A meno che non dichiari di essere infortunata accettando di seguire comunque la squadra in California. Un rompicapo ancora lungi dall’essere risolto, fatto di opportunismo, egoismo, ma anche narcisismo, velato da un insano desiderio di ripicca

presto, forse oggi o al più tardi domani. Oggi è lunedì, vero? Scusate, non so che giorno è oggi - aveva scherzato la più grande delle so-relle, che aveva anche dichiarato di non esse-re per nulla preoccupata di giocare all’aperto nel mese di novembre. “Non mi spaventa nulla, ho giocato anche sotto la neve”. Le ul-time parole famose. Smentite dalle convoca-zioni diramate qualche ora dopo.A sorpresa la “chiamata alle armi” giunse per Serena, sebbene la numero 1 del mondo fosse stata molto più evasiva nei giorni pre-cedenti e avesse mostrato qualche riserva in più rispetto alla sorella, legata alle condizioni fisiche con cui avrebbe terminato il Master. Neanche il tempo di prendere nota dell’inat-

DI GIORGIO SPALLUTO

Esserci o non esserci. Questo è il problema. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in di-sparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “vieni con noi dai...” e io: “Andate, andate, vi raggiungo dopo...” Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ci piace immaginarcelo così, un po’ “mo-rettiano”, il maceramento interiore di Sere-na Williams che, al telefono con la capitana del team statunitense, Mary Joe Fernandez, s’interroga su cosa sia meglio fare. Cedere alle pressanti richieste di una Federazione (la USTA) che agita lo spauracchio della manca-ta “eleggibilità olimpica” o chiudere baracca e burattini a Doha, evitando di rischiare una figuraccia in casa davanti ai propri tifosi, con-tro un team tutt’altro che malleabile come l’Italia?

Troppo fresco è il ricordo della finale dello scorso anno per credere alle dichiarazioni di Mary Joe Fernandez e Venus Williams che a Flushing Meadows avevano dichiarato senza mezzi termini come quest’anno sarebbe stata tutta un’altra storia. Neanche un mese dopo sarebbe giunto l’addio alle competizioni fino al termine della stagione della “Venere Nera”, causa una tendinite al ginocchio che, da Wimbledon in poi, l’aveva costretta a sal-tare tutti gli appuntamenti tranne uno, gli US Open. In quella sede Venus aveva assicurato: “Quest’anno è diverso. Ho già dato la mia di-sponibilità. Il mio nome è nel “roster”.

LA FARSA DI DOHA - Riavvolgiamo il nastro della memoria e torniamo a Doha, dove an-che quest’anno si disputerà il Master, la setti-mana precedente alla finale di Fed Cup. Ecco cosa dichiarò Venus a poche ore dalla dira-mazione delle convocazioni: “Se giocherò la finale? Certo che ci sarò. L’annuncio sarà dato

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REBUSSERENA

Super Tennis

Venus e Serena Williams

tesa convocazione e, poche ore prima della finale del Master, giunse puntuale come un orologio svizzero il forfait di Serena. Ma non all’ultimo atto Master, bensì alla finale di Fed Cup. Più che un ritiro precauzionale, si trattò di un forfait per “presunzione” di stanchezza, un principio sancito dal diritto “Williamsiano” di cui forse Serena e Venus hanno qualche volta abusato.

OLIMPIADI - Quest’anno le circostanze la-scerebbero intravedere la possibilità concreta che Serena si esibisca alla “San Diego Sports Arena”. La Usta non avrebbe potuto sceglie-re location migliore. Si gioca, infatti, a poco più di 40 minuti di volo da quella Los Angeles

in cui “Serenona” vive. Non che le Williams si facciano condizionare nelle loro scelte dalla comodità logistica di un torneo rispetto a un altro. Per informazioni, chiedere agli organiz-zatori del torneo di Indian Wells (California), costretti da quasi un decennio a fare a meno delle due giocatrici più rappresentative che il tennis mondiale possa offrire.E’ un aspetto di carattere regolamentare, astutamente enfatizzato dai dirigenti della federazione statunitense, a far propendere la maggior parte degli osservatori verso il lieto fine. Le prossime Olimpiadi si gioche-ranno sull’erba di Wimbledon. Appare poco verosimile che Serena (vincitrice delle ultime due edizioni dei Championships) intenda ri-

nunciare al sogno a cinque cerchi in quello che è il suo “giardino di casa”.Per partecipare a Londra 2012 e rendersi “eleggibile” (come direbbero gli anglosasso-ni), occorre dare la propria disponibilità per almeno due incontri (in anni diversi) nell’arco del quadriennio olimpico (in questo caso dal 2009 al 2012), a condizione che uno di essi si svolga nell’anno delle Olimpiadi o in quel-lo che le precede. Insomma, la risposta alla convocazione per la finale contro l’Italia, non sarebbe sufficiente per garantirsi l’Olimpia-de. Rappresenterebbe, però, un primo passo verso la kermesse londinese. Non giocare a San Diego, obbligherebbe la “renitente” a partecipare alla Fed Cup sia nel 2011 che nel

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Super Tennis

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2012, a partire dal primo turno (programmato subito dopo gli Australian Open), per evitare che un’eliminazione precoce della nazionale le impedisca di prendere parte alla competi-zione nei turni successivi. In definitiva, quindi, se dovesse marcare visita nella prima settimana di novembre, Serena sarebbe con le spalle al muro in chiave olim-pica.Rispondere alla convocazione, però, non si-gnifica automaticamente scendere in campo. La più piccola delle WIlliams, infatti, potrebbe ottemperare al suo dovere “olimpico”, anche nel caso in cui Mary Joe Fernandez decidesse di lasciarla in panchina, in virtù di chissà quale astruso ragionamento. Si tratta di un’even-tualità effettivamente troppo remota. Sareb-be molto più verosimile invece la seguente si-tuazione: Serena s’infortuna poco prima della finale, dopo aver risposto regolarmente alla convocazione. In questo caso assolverebbe comunque al suo “dovere”, semplicemente accompagnando la squadra nella località in cui si svolge l’incontro. Insomma, ci si può rendere disponibili (ed eleggibili in chiave olimpica) anche rimanendo sugli spalti a so-stenere le compagne.

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Serena Williams e in alto la sorella Venus

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SERENA DESAPARECIDA - Tra le due sorel-lone la meno “affidabile” (anche dal punto di vista fisico) è sempre stata Serena Williams. La prima volta in cui rappresentarono assieme il loro paese fu proprio in Italia, ad Ancona, nel 1999, quando Silvia Farina fu protagonista di una grande impresa, battendo l’”americana”

Seles. Dal 2000 a oggi gli Stati Uniti hanno disputato 23 incontri. Ebbene Serena (che in Fed Cup non ha mai perso) è scesa in campo in soli due (2!) incontri. Il 2010 è stato poi l’anno del controverso infortunio al piede che l’ha tenuta fuori dai giochi per buona parte dell’anno. L’ambigui-tà che ha caratterizzato l’intera vicenda, e la tardiva ricostruzione dell’incidente occorsole, pare, in un ristorante di Monaco di Baviera, hanno scatenato le illazioni più disparate. Congetture avvalorate dal fatto che Serena, dopo essersi ferita al piede (18 punti di sutu-ra alla pianta ed al dorso di entrambi i piedi), avesse partecipato a un match di esibizione con Kim Clijsters a Bruxelles. C’è chi come il nostro capitano Corrado Barazzutti ha interpretato la rinuncia agli US Open come una sorta di vendetta ai danni di coloro che l’anno prima l’avevano messa in croce in seguito alla famigerata sfuriata con-tro il giudice di linea. Un dispetto sia all’ITF (che oltre agli slam organizza Davis e Fed Cup) che alla federazione americana, colpe-vole di non averla difesa abbastanza. “Non credo che vorrà fare un favore alla Usta”. E’ questo il pronostico del nostro capitano che quindi si sbilancia per il no. E’ quasi superfluo sottolineare come l’assenza forzata di Venus potrebbe rivelarsi determi-nante ai fini della decisione di Serena che, in caso di partecipazione, dovrebbe farsi carico

quasi da sola delle sorti dell’intera squadra. Insomma, stante la non eccelsa qualità tecni-ca delle sue compagne di squadra, avrebbe tutto da perdere, essendo obbligata a con-quistare tutti e tre i punti che la vedrebbero protagonista.Serena sì, Serena no. Gli ingredienti per quel-

lo che sembra essere un rompicapo inestri-cabile ci sono tutti: opportunismo, egoismo, ma anche narcisismo, velato da un insano de-siderio di ripicca. Ma quasi mai la vendetta, quando viene raggiunta, è così dolce come avremmo sperato. Anzi, spesso ha il sapore amaro della sconfitta.

VOLA A SAN DIEGO E TIFA PER LE AZZURRE

Per tutti i tifosi italiani un’incredibile occasione per vivere da protagonisti la finale di Fed Cup 2010 tra Usa e Italia in programma a San Diego, in California, il prossimo 6 e 7 novembre. Un viaggio organizzato dal 3 all’8 novembre 2010 ad un prezzo speciale per sostenere le nostre ragazze nella trasferta americana. Dopo il trionfo dello scorso anno sempre contro gli Usa a Reggio Calabria, l’Italia (alla quarta finale in cinque anni) vuole bissare il successo questa volta lontano da casa. Un motivo in più per essere vicini al gruppo azzurro e per non far mancare il calore del tifo italiano anche nella “San Diego Sports Arena”. Si giocherà questa volta sul veloce indoor, ma in questi anni le ragazze di capitan Barazzutti hanno raggiunto grande consapevolezza nei propri mezzi, tale da non temere nessun ostacolo. La sfida si preannuncia infuocata: da una parte la voglia di rivincita delle americane guidate dal capitano Mary-Jo

Fernandez che nelle scorse settimane ha annunciato la presenza delle sorel-le Williams, dall’altra l’obiettivo di Francesca Schiavone, Flavia Pennetta & Company, di centrare il terzo titolo, dopo quelli del 2006 e del 2009. Come se non bastasse potrete seguire uno degli eventi più prestigiosi del tennis internazionale in uno scenario da favola. San Diego è da sempre una delle mete più ambite degli Stati Uniti, una città che vive per il turismo: le magnifiche spiagge, il parco marino di Sea World, il Balboa Park, il San Diego Aerospace Museum, le numerose strutture per ogni genere di sport e i tantissimi divertimenti notturni. Un’esperienza unica da condividere con la propria famiglia, gli amici, tutti gli appassionati di tennis e tifosi italiani, all’insegna dello sport e del turismo. Il pacchetto prevede il volo Roma Fiumicino - San Diego a/r, trasferimento, 5 notti presso l’hotel Best Western Yacht Harbor, tutto a partire da 1210 euro tasse incluse! Non perdete questa magnifica opportunità. Una vacanza indimenticabile con la possibilità di scrivere insieme alle azzurre un’altra pagina storica per il tennis italiano. Che aspettate, prenotate il vostro posto e volate con noi…c’è un titolo da difendere!

Tutte le informazioni su www.federtennis.it

Le azzurre con capitan Barazzuti alzano la coppa conquistata nel 2009 a Reggio Calabria. In alto una veduta di San Diego

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Mai così vicini al ritorno nel World Group. Gli azzurri hanno solo sfiorato l’impresa in Sve-zia contro Soderling e compagni. E’ finita 3-2 per gli scandinavi grazie ai due punti conqui-stati appunto da Soderling e al doppio che, come ampiamente previsto alla vigilia, si è rivelato decisivo. Simone Bolelli e Potito Sta-race hanno ceduto al quinto set alla coppia svedese formata da Simon Aspelin e Robert Lindstedt dopo essere stati avanti di due set: 57 67 (0) 76 (4) 63 75 dopo quattro ore e 26 minuti. Il doppio azzurro è stato a due punti dal match (e dalla promozione) sul 6-5 nel terzo set (30-0 sul servizio degli svedesi) e ha lottato fino al quinto, peraltro in un ambiente ostile (diverse le chiama-te dubbie) contro due specialisti del doppio compresi nei top 30 Atp: Robert Lindstedt e Simon Aspelin. L’Italia resta dun-que nel Gruppo I Zona Europa-Africa della Cop-pa Davis 2011: in quanto testa di serie insieme a Svizzera, Israele e Sud Africa, entrerà in gara direttamente al secondo turno (8-10 luglio 2011). Gli azzurri affronteranno la vincente di Slovenia-Finlandia (4-6 marzo 2011). Nel caso l’avversaria fosse la squadra scandinava, l’Ita-lia giocherebbe la sfida in trasferta, mentre in caso di vittoria degli sloveni gli azzurri gioche-rebbero in casa (non ci sono precedenti ed in questi casi per stabilire la sede della sfida è stato necessario al sorteggio).

Finlandia - Nel caso l’avversaria fosse la squa-dra scandinava, l’Italia giocherebbe la sfida in trasferta. I precedenti parlano di due vit-torie ad uno per gli azzurri. La Finlandia vanta come miglior risultato in Davis - competizione dove ha giocato per la prima volta nel 1928 - i playoff per il World Group raggiunti nel 1990, 1999 e 2002. I giocatori più rappresentativi sono Jarkko Nieminen (n. 62 Atp), Henri Kon-tinen (n. 270 Atp), Timo Nieminen (n. 315 Atp), Harri Heliovaara (n. 363 Atp) e Juho Paukku (n. 415 Atp).

Slovenia - Terza apparizione nel Gruppo I per la Slovenia (suo miglior risultato). In caso fosse la nazione slava l’avversaria, non ci sarebbero precedenti (in questi casi per stabilire la sede della sfidasi ricorre al sorteggio). Fino al 1993 la Slovenia ha partecipato alla Davis come Yugoslavia. I giocatori più rappresentativi sono Grega Zemlja (n. 120 Atp), Blaz Kavcic (n. 121 Atp), Janez Semrajc (n. 329 Atp), Luka

Gregorc (n. 385 Atp) e Aljaz Bedene (n. 390 Atp).

Queste tutte le date del 2011: - 8-10 luglio contro la vincente di Slovenia (in casa) - Finlandia (in trasferta)- se l’Italia vince gioca a settembre (16-18) il play off per la promozione nel World Group 2012- se l’Italia perde gioca sempre a settembre (16-18) contro la perdente di Slovenia (in casa) - Finlandia (in trasferta)- se l’Italia vince resta nel Gruppo I, se per-de gioca lo spareggio per la permanenza nel Gruppo I ad ottobre (28-30) contro la perden-te di Israele (in casa) - Polonia (in trasferta)

COPPA DAVISItalia a caccia del World Groupla corsa riparte a luglio 2011

GRUPPO I ZONA EUROPA-AFRICAIsraele byePolonia byeITALIA byeSlovenia-FinlandiaUcraina-OlandaSud Africa byePortogallo-SlovacchiaSvizzera bye

WORLD GROUP 2011Serbia c. IndiaSvezia c. RussiaRepubblica Ceca c. Kazakhstan Argentina c. Romania Cile c. UsaBelgio c. SpagnaCroazia c. GermaniaAustria c. Francia

TABELLONI

Potito Starace e Simone Bolelli

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FDI ANGELO MANCUSO

Francesca Schiavone continua a riscrivere la storia del tennis azzurro. La trentenne mi-lanese si è qualificata per la prima volta in carriera ai Wta Championships, il Masters femminile in programma a Doha, nel Qatar, dal 26 al 31 ottobre. L’azzurra, saldamente tra le top ten dal trionfo al Roland Garros, parteciperà dunque al torneo riservato alle migliori otto giocatrici dell’anno: nel 2010 ha vinto a Barcellona e soprattutto al Roland Garros.“Sono entusiasta e molto emozionata”, ha raccontato Francesca, che ha avuto la cer-tezza della qualificazione al Masters duran-te il torneo di Pechino, in Cina. “Questo è un momento molto speciale - ha aggiunto Francesca - significa tanto per me e voglio condividerlo con tutto il mio team. Voglio vivere questo momento, è uno dei più belli della mia vita. Andare a Doha, partecipare ai Wta Championships di fine anno, significa essere una delle migliori giocatrici al mondo ed è una grande sensazione”. Prima della Schiavone, altre due tenniste italiane hanno partecipato al Masters di fine anno: Raffaella Reggi (1986, 1987 e 1989)

e Silvia Farina (2001 e 2002). In entrambi i casi, però, al torneo di fine stagione parteci-pavano le migliori sedici giocatrici dell’anno (tabellone ad eliminazione diretta a partire dagli ottavi) e non le prime otto come avvie-ne attualmente. La formula ora prevede due gironi all’italiana con le prime due giocatrici di ciascun gruppo che si affrontano in semi-finali incrociate. Nella storia del tennis italiano (uomini e don-ne) Francesca sarà la quinta giocatrice a par-tecipare al Masters di fine anno: oltre a Reg-gi e Farina, a livello maschile hanno centrato il prestigioso traguardo Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978.L’Italia a Doha sarà rappresentata anche in doppio da Flavia Pennetta, che si è qualifica-ta per il torneo riservato alle migliori quattro coppie del 2010 insieme all’argentina Gisela Dulko. Pennetta-Dulko occupano la prima posizione della Race di doppio, la classifi-ca stagionale: nel 2010 sono già andate a segno a Miami, Stoccarda, Roma, Bastad e Montreal, e sono state finaliste a Madrid. Quest’anno nei tornei dello Slam hanno rag-giunto i quarti agli Australian Open, al Ro-land Garros e agli US Open, e le semifinali a Wimbledon.

FRANCESCAal MasterLa Schiavone

è tra le “magnifiche” otto per Doha, dove dal 26 al 31 ottobre si giocano i Wta Championships. Per la trentenne milanese il coronamento di una stagione fantastica in cui ha trionfato al Roland Garros. In Qatar anche Flavia Pennetta: è qualificata in doppio con la Dulko

Super Tennis

tore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi, che ha seguito da vici-no la costruzione di atlete come Pennetta e Vinci; Silvano Papi, uno dei migliori maestri di base nel Lazio, che segue i ragazzi fino ai 15-16 anni; e Francesco Elia, marito di Silvia Farina, stimato coach privato, che ha allenato, oltre a sua moglie, anche top 10 come Sandrine Testud e Irina Spirlea.

Dell’Edera puntualizza subito un concetto importante: “I match, i tornei, le classifiche, in questa fascia di età non devono essere un fine, un obiettivo. Sono invece un mezzo per verificare i risultati del lavoro svolto. Le gare quindi, se interpretate nel modo cor-

Gli Under 14 Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi

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focus

LA CRESCITA DEI GIOVANI COME ORIENTARSI?

NDI ROBERTO COMMENTUCCI

Non basta avere qualità tecniche, fisiche, tattiche, determinazione e attitudine men-tale. Per arrivare al professionismo occorre fare le esperienze “giuste” nei tempi giusti: scegliere le gare in modo in modo da sti-molare e accompagnare la crescita tecnica; individuare tempestivamente i punti debo-li per poi poterci lavorare, prendendosi le pause opportune; acquisire l’abitudine alla lotta, rafforzare l’autostima del giocatore senza farlo sentire “arrivato”, imparare a gestire il match, le emozioni, il pubblico, a neutralizzare le armi dell’avversario.Questi obiettivi teorici, però, vanno poi tradotti in fatti concreti: bisogna decidere quanti match giocare in una stagione, qua-li tornei giocare, a quale livello, su quale superficie, come armonizzare le esigenze agonistiche con i cicli di preparazione fisica,

Nel processo di costruzione di un giocatore professionista, una delle variabili più complesse da gestire è quella della programmazione. Un aspetto che riveste un’importanza decisiva per la maturazione dei giovani. Ne abbiamo parlato con Michelangelo Dell’Edera, Direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi, con Silvano Papi, uno dei migliori maestri di base nel Lazio, e con Francesco Elia, stimato coach privato

il lavoro di potenziamento, i relativi richiami atletici o di tecnica, eccetera.Nella fascia di età fra i 12 e i 15 anni, in par-ticolare, se ci si trova a gestire un ragazzino con ambizioni di agonismo, le scelte sono ancora più difficili. Che valore hanno le classifiche a questa età? Come deve esse-re la ripartizione fra tornei e allenamento? Quanti match devono giocare in un anno dei giovani agonisti? Come si fa a capire a quale livello devono competere? E’ meglio privilegiare l’attività internazionale (circuito Tennis Europe) o i tornei italiani di catego-ria?Ne abbiamo parlato con 3 professionisti di spessore: Michelangelo Dell’Edera, Diret-

Michelangelo Dell’Edera

retto, diventano anch’esse “allenamento”. Se proprio devo dare dei numeri, direi che un ragazzino di 12 anni dovrebbe allenarsi 38-40 settimane l’anno e gareggiare per 12-14 settimane. In termini di match, si dovreb-be arrivare a 50 partite di singolo e 25-30 di doppio. Ovviamente le gare vanno oppor-tunamente intervallate. Si può competere di più con il crescere dell’età, del livello del ragazzo, ma soprattutto della capacità di interpretare gare, risultati e classifiche nel modo corretto: ripeto, non un obiettivo in se, ma uno strumento di verifica del lavoro svolto. Ai 14 anni, poi, si può arrivare a 60-70 partite di singolo e 30-40 di doppio.” Sulla stessa lunghezza d’onda Fran-cesco Elia: “Una sola cosa conta: il miglioramento del livello. Tutto deve essere finalizzato a porre le basi per consentire al ragazzo, tra qualche anno, di offrire prestazioni all’altezza del circuito pro, espri-mendo il 100% del proprio poten-ziale. Per poter conseguire un reale miglioramento, per lavorare sulla costruzione dei giocatori, è neces-sario fare una preparazione inver-nale di almeno 12 settimane, e poi ricavare nel corso della stagione al-meno altre due cicli di allenamento di 6 settimane ciascuno. Inoltre, i ra-gazzi non sono macchine e hanno bisogno di pause fisiologiche. Si allenano, gareggia-no, ma poi, prima di rimetterli sotto ad alle-narsi, bisogna anche lasciarli “staccare” un po’. O rischiano di smettere o farsi male”Anche Silvano Papi mette in guardia dalle “sirene” del risultato ad ogni costo: “E’ un grave errore, a mio avviso, inseguire classi-fiche giovanili che danno visibilità ma ral-lentano il braccio e la mente. A differenza di un professionista adulto che deve por-tare a casa punti e soldi, il nostro giovane atleta può concentrarsi sul miglioramento tecnico e questo periodo giovanile di pen-siero libero va sfruttato a dovere fissando esclusivamente obiettivi tecnici e poi tat-tici. Nella programmazione di un U/14 non ho mai ripartito tra tornei ed allenamento in quanto considero i primi come parte in-tegrante del secondo.” Dell’Edera suggerisce come individuare le gare di livello adeguato: “La scelta dei tor-nei si effettua iniziando dal gradino più bas-so: vincere non ha mai fatto male a nessu-no, e invece tendiamo sempre a proporre un’attività agonistica sopra livello non con-sentendo al ragazzo di esprimersi al meglio ed imparare a imporre il proprio tennis.”

Elia pone l’accento sull’importanza “educa-tiva” della sconfitta: “Se ho un ragazzo che nella sua categoria ha pochi rivali, ed è at-trezzato fisicamente, è necessario provare il livello superiore. I ragazzi devono imparare a perdere. La sconfitta è necessaria e fisio-logica: deve essere la principale molla per il miglioramento.”Papi è più netto: “I ragazzi devono vincere e perdere. E soprattutto devono giocare match equilibrati”.Altro tema è quello della scelta fra l’attività

internazionale e quella domestica. Parteci-pare ai tornei Tennis Europe di categoria è più oneroso e costoso, ma dà più visibilità e permette di venire a contatto con un am-biente più professionale, mentre l’attività domestica è più economica e offre comun-que sfide molto allenanti per i ragazzi (com-petere con uno smaliziato terza categoria adulto non è semplice per un quattordicen-ne, anche di buon livello).Dell’Edera sottolinea la necessità di perso-nalizzare le scelte: “Non esiste una scelta in astratto migliore. Sicuramente l’attività internazionale porta una crescita maggio-re soprattutto dal punto di vista mentale e dell’attitudine al professionismo, ma questo vale solo se il ragazzo ha le quali-tà per potersi esprimere in quel contesto. L’attività deve essere appropriata al livello di gioco: può essere provinciale, regionale, nazionale o internazionale. L’importante è che sia funzionale alle esigenze del tecnico, che programma e stabilisce gli obiettivi da raggiungere, e che valorizzi gradualmente le qualità del ragazzo.”Elia introduce una distinzione importante: “Le cose funzionano diversamente nel set-tore femminile, dove spesso l’attività do-

mestica, i tornei di terza o di quarta, non sono di livello sufficiente, se si ha una ra-gazzina dotata. Perciò tra le ragazze è più utile, avendone la possibilità, andare più spesso a confrontarsi nei Tennis Europe.” Papi ha idee molto chiare sull’argomento: “Ho fatto una piccola ricerca: l’Italia è il paese che a livello under 14 ha il maggior numero di ragazzini, maschi e femmine, presenti nella classifica Tennis Europe. Ne abbiamo ben 124, contro i 68 della Francia e i 47 della Spagna. Purtroppo però molti

poi crescendo li perdiamo. Questo secondo me deriva da due problemi. Il primo è di cultura sportiva: a volte da noi si va a cercare punti “facili” nei tornei TE, magari andando a gio-care in posti improbabili, anche se il livello del ragazzo non è adeguato. Avere una classifica Tennis Europe mi pare che serva a calmare l’ansia che affligge i genitori e a volte an-che i tecnici. I primi vogliono capi-re se ci sono le premesse per una carriera, mentre i secondi tengono a mostrare ed incrementare il nu-mero dei loro “gioielli”. E si buttano montagne di denaro, tra l’altro con-sumando inutilmente i ragazzi, che prima si illudono e poi lasciano.”E quindi, Silvano? “Il consiglio che mi sento di dare è di andare in giro

solo quando a casa non ho avversari di livel-lo, di non badare alla classifica e di mante-nere energie mentali e determinazione per quando si farà sul serio.”E il secondo problema? “E’ quello che scaturisce dalla mancanza di un circuito nazionale giovanile di livello adegua-to. I circuiti Nike e Topolino sono ormai di qualità tecnica un po’ bassa, mentre i Tennis Europe per molti sono troppo dif-ficili. Manca qualcosa in mezzo.Il Settore Tecnico ha ben presente il pro-blema e ha progettato una soluzione. Chiude Dell’Edera: “Silvano ha piena-mente ragione, la sua diagnosi è molto lucida e coincide con le nostre analisi. A partire dal 2011, nell’ambito della riorga-nizzazione del Settore Tecnico, lanceremo un Circuito Nazionale FIT per le categorie da under 10 ad under 16, articolato su sei tappe, che servirà appunto a colma-re questo vuoto. Ne beneficeranno tutti quegli agonisti in possesso di un livello troppo elevato per i tornei Nike, ma che non sono ancora competitivi nei Tennis Europe. In questo, modo, daremo l’op-portunità di competere e crescere ad una base molto più ampia di agonisti”.

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BBanco degli imputati affollato, stavolta. Alla sbarra ci sono due personaggi che hanno segnato la storia del tennis, anche se per motivi differenti. Il primo imputa-to è Mario Ancic e l’altro è Tho-mas Muster. L’uno (Ancic) per la sua deliziosa apertura alare e per essere stato (stato?) l’autore del gioco a volo più bello a vedersi degli ultimi anni, fatto salvo sua maestà Federer. L’altro per esse-re stato interprete del gioco da fondo più pesante degli ultimi tempi, fatto salvo sua maestà Nadal. I due sono contempora-neamente sotto accusa per moti-vi contigui ma differenti, che po-tremmo in breve riassumere così: il primo perché pare proprio che ci priverà da ora in poi delle sue celestiali volèe a causa dei suoi impegni come neo-avvocato. L’altro perché ha ripreso a pro-pinarci le sue mazzate da fondo dopo un periodo di lontananza dal tennis vero. E se l’esperi-mento dovesse andare a buon fine potrebbe anche prolungarsi.

L’ACCUSAIn un periodo globale del pia-

neta in cui i talenti veri scarseg-giano, una partita di un Ancic appena appena in forma varreb-be da sola il prezzo del biglietto. Eppure SuperMario è di certo uno dei talenti più puri e al con-tempo mai sbocciati del tennis moderno. Tre titoli, una semi-finale persa contro Roddick a Wimbledon: poca roba per uno che sul veloce avrebbe dovuto arrivare ad essere quasi imbatti-bile. Eppure Mario non è riuscito a superare i suoi limiti e la sua è rimasta una carriera sostanzial-mente monca. A causa di donne e champagne? Magari, potreb-be dire qualcuno. In realtà Ancic è sempre stato accompagnato nel suo cammino sportivo dal pensiero del dopo. Ha studiato, e tanto, per laurearsi in giuri-sprudenza e forse il pensiero del dopo ha danneggiato il prima, cioè il tennis giocato. Muster invece, che le sue belle soddi-sfazioni se l’era conquistate, alla stregua di uno Schumacher qua-lunque non è riuscito a elaborare il lutto di fine carriera ha ripreso a giocare i Challenger, ha ritrova-to una classifica Atp e potrebbe

continuare. Il suo ritorno appare più simile a quello di un’anima che non ha trovato pace e con-tinua a vagare nel mondo che gli ha dato celebrità nel tentati-vo di ricreare quegli anni d’oro.

LA DIFESA L’accusa non finga di dimentica-re che Ancic è stato il giocatore più bersagliato dalla sfortuna probabilmente del secolo. Un infortunio dopo l’altro sommato a guai fisici di ogni genere, ivi compresa quella mononucleosi di cui sarebbe stato vittima an-che Roger Federer. Chiunque, dopo aver attraversato tanti momenti bui, avrebbe alzato bandiera bianca, specie con la prospettiva di avviare una bril-lante carriera legale in un super-studio di Zagabria. Sono stati il tennis e la sorte a impedirgli di raggiungere i successi che avrebbe meritato, non c’è alcu-na sua responsabilità. Quanto a Muster in realtà non ha mai smesso di giocare. Il suo non è un vero ritorno; ma se vogliamo un nuovo inizio, un esperimento su stesso che merita di essere

applaudito e non censurato. Non ha santoni a bordo campo come ebbe Borg, ma solo la sua volontà di dimostrare che nello sport il tempo può essere se non fermato almeno rallentato.

LE SENTENZE In nome del popolo tennistico sia assolto con formula piena Ancic Mario da Spalato: se con-fermerà di essere praticamente fuori dall’attività agonistica con-ceda alle scuole tennis di tutto il mondo di poter allevare ragazzi mostrando le sue movenze e i suoi tocchi. Questa corte gli augura di trovare in sede fo-rense le soddisfazioni che non ha avuto sui campi. E Thomas Muster? Assolto per insufficien-za di prove dato che è impossi-bile dimostrare in concreto che le motivazioni del nostro non nascano esclusivamente da una non risolta frustrazione persona-le. Ma ci permetta un consiglio, Tommasone: se l’esperimento non si rivelasse particolarmente fruttifero, non insista. E chieda ad Ancic come si fa a costruirsi un futuro, dopo il tennis.

Due destini contrapposti: il croato, talento mai pienamente sbocciato, è ad un passo dal ritiro a soli 26 anni e sta per intraprendere la carriera di avvocato, l’austriaco, che ne ha compiuti 42, ha deciso di rientrare e passa da un challenger all’altro lottando più contro il tempo che con l’avversario di turno

Ancic se ne va, Muster ci riprova

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DI PIERO VALESIO

MARIO E THOMAS A GIUDIZIO

il processo del mese

Mario Ancic, ex numero sette mondiale

Thomas Muster ha festeggiato i 42 anni durante il challenger di Palermo

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Super Tennis

L“Lei è così: tira solo fiamme”. Sorride, Carolina Pillot, giova-ne promessa azzurra classe ’92, piedi veloci e testa pensante, mentre osserva, in uno dei tan-ti tornei ITF organizzati nel no-stro paese, la sua amica Gioia Barbieri, intenta a colpire ogni palla con una veemenza bellu-ina, come se volesse ridurla in frantumi. Nel gergo dei tenni-sti, infatti, “solo fiamme” vuol dire spingere a tutta forza ogni colpo, senza mezze misure. Ed è proprio questa, da sempre, la caratteristica principale del gioco della protagonista della nostra storia, Gioia Barbieri, di-ciannove anni, una esuberante romagnola di Milano Marittima, occhioni verdi-azzurri e spalle potenti, che quest’anno è sta-ta capace di scalare, in pochi mesi, quasi 500 posizioni nella classifica Wta, dove è intorno al numero 400. L’azzurra ha ini-ziato a giocare a 6 anni, al CT Cervia, con il maestro Falaschi. Come molte nostre giovani, inizia presto a competere nei tornei pro e ed entra in classifica Wta a soli 15 anni. Poi, una serie di problemi fisici ne rallentano visibilmente la crescita. “Mi è successo un po’ di tutto… Pri-ma ho avuto gravi problemi ad una caviglia, poi ho perso tut-to un anno, il 2008, a causa di due ernie del disco, per fortuna non gravi, retaggio di un carico troppo precoce con i pesi. Per fortuna sono riuscita a venirne fuori senza operarmi, con delle infiltrazioni.”. Dalla recuperata salute parte la rincorsa. Nell’ot-tobre del 2009 Gioia incontra

il suo mentore, il maestro Pao-lo Galli, e si trasferisce a Chieti per allenarsi nella sua struttura. Il principale ingrediente di una proficua collaborazione è ovvia-mente la compatibilità caratte-riale. “Sono molto contenta del lavoro che stiamo facendo con Paolo, ho molta fiducia nei suoi insegnamenti”. A inizio 2010, Gioia cambia mar-cia: inizia a vincere match con regolarità nei tornei più piccoli, per poi piazzare un notevole ex-ploit nel 25.000 di Campobas-so, dove supera le qualificazioni e si ferma solo in semifinale. La fiducia, si sa, è un toccasana, e poche settimane dopo ecco il primo titolo professionistico, sulla superficie veloce dell’ITF di Imola. “Il veloce, da sempre, è la mia superficie preferita”. In seguito, parecchi alti e bassi. Vittorie contro tenniste di buon livello, frammischiate a battute a vuoto. Galli spiega. “Il problema è che lei ha ancora poca abitu-dine a giocare 5 partite in una

settimana, ad arrivare in fondo. Vinceva un match, magari duro, e poi il giorno dopo era scarica, soprattutto di testa. Abbiamo però lavorato su questo, e il suo livello cresce costantemente”. Gioia in questo 2010 ha in effet-ti sconfitto parecchie tenniste di classifica superiore, mostrando picchi di gioco molto alti. E allora vediamolo nel detta-glio, questo repertorio tecnico. La romagnola è alta circa 1,70, ha le sue doti migliori nella po-tenza e nell’esplosività, ma è an-che piuttosto rapida, sebbene faccia un po’ fatica a leggere i colpi avversari e a volte tenda a mettersi in moto con un certo ritardo. La posizione in campo è molto aggressiva, con piedi sempre in prossimità della riga di fondo. Il servizio, ben costrui-to, è caratterizzato da un lancio piuttosto alto e si giova di una buona spinta delle gambe, ben sincronizzata con la torsione del busto, e da un mulinello molto rapido. Ne esce una prima palla

piatta molto pungente, che por-ta spesso punti diretti, ma anche la seconda, giocata con un kick molto profondo, è già di discre-to livello. Meno frequente, per ora, il ricorso allo slice. Dei due fondamentali, notevolissimo il rovescio bimane, pesantissimo, eseguito con grande timing ed anticipo, che l’azzurra indirizza con grande incisività su ogni traiettoria. Il diritto, giocato con presa semiwestern e un’apertu-ra un po’ più ampia, è un colpo meno naturale, ma molto mi-gliorato negli ultimi mesi. “Gioia tendeva un po’ “a strappare”, accompagnava poco la palla con la rotazione interna del pol-so, e questo le dava problemi di controllo e di peso di palla. Ma adesso è un’altra cosa”. E in effetti, anche col dritto, tira delle gran bordate. Chiude Gal-li: “Quel che mi incoraggia, è il fatto che abbia ancora così tanti margini di miglioramento, so-prattutto sul piano tattico. Non ha ancora iniziato a capire quale colpo tirare a seconda della po-sizione in campo, non rallenta mai, e spara sempre a tutto a mille, prendendo spesso rischi eccessivi. E’ anche per questo che si trova meglio quando il livello dell’avversaria sale.” In-somma, un gioco potente, ma ancora monocorde. L’impressio-ne è che appena l’azzurra met-terà un po’ di scaltrezza tattica, potrà crescere tantissimo. “Mah, sai, è vero che devo diventare più prudente. Ma da bambina il mio idolo era Monica Seles… Come faccio a tirare piano?” Vai così Gioia, solo fiamme.

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largo ai giovani

Nel gergo dei tennisti vuol dire spingere a tutta forza ogni colpo. Diciannove anni, di Milano Marittima, la romagnola quest’anno ha scalato in pochi mesi quasi 500 posizioni nella classifica Wta, dove è intorno

al numero 400. Ad inizio 2010 il primo titolo professionistico sulla superficie veloce dell’ITF di Imola

GIOIA BARBIERI

Solo fiamme

DI ROBERTO COMMENTUCCI

Super Tennis

Egregio prof. Parra sono una donna di 50 anni. Non ho mai prati-cato attività sportiva, fatta eccezione per alcune lunghe passeg-

giate nel fine settimana. Una mia amica mi ha proposto di iniziare a prendere lezioni di tennis, un modo certamente piacevole per socia-lizzare, ma forse non molto adatto ad una donna della mia età, non in sovrappeso ma poco agile. Cosa mi consiglia? (F.F. – Cuneo)Cara Lettrice, il tennis è uno sport adatto a tutte le età, ovvia-mente, l’approccio ad esso deve essere molto cauto, almeno nel suo caso, affidandosi a esperti. Le consiglio di farsi seguire da un maestro federale, che la aiuterà ad aumentare l’attività sportiva progressivamente senza rischiare di farla affaticare eccessivamen-te. Vedrà che, con il tempo, oltre al divertimento, seguirà un be-nessere fisico generale.

Dottor Parra, sono un ragazzo di 30 anni e da 15 gioco a tennis. Da un anno soffro di un dolore alla base della schiena che il mio

medico curante, dopo una radiografia, ha stabilito essere dovuto alle 8 ore di lavoro che mi obbliga a stare seduto. Poiché gli anti dolorifici non mi aiutano più, mi ha consigliato della laser terapia e la sospen-sione dell’attività tennistica. Lei cosa mi consiglia? (C.L. – Messina)Carissimo Lettore, probabilmente la sua è una lombalgia di tipo statico-dinamico ed il suo medico curante le ha dato valide indi-cazioni. Naturalmente dopo la terapia concordata, può riprendere la sua attività sportiva poiché una corretta e continua attività fisica deve essere sempre mantenuta.

Egregio Professor Parra, ho una figlia di quindici anni che, dopo cinque anni di nuoto, ha deciso di avvicinarsi al tennis come la

cugina. Poiché il nuoto le era stato consigliato dal medico che le

aveva riscontrato un inizio di scoliosi, mi domando se il tennis possa nuocerle essendo ancora in fase di crescita. Quante ore la settimana sono consigliabili secondo lei al fine di non caricare troppo la schie-na? (C.S. – Ancona)Gentile Lettore, il tennis è sì uno sport traumatico, ma non più di altri. Nel caso specifico di sua figlia consiglierei di abbinarlo al nuoto e, naturalmente, deve essere fatto per due o tre ore al massimo in modo da non caricare troppo la struttura fisica di sua figlia.

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scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: [email protected] oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G - 00194 romail Dr Parra risponde

MEDICINA A BORDO CAMPO

Lombalgia e scoliosi

IL COMPLEANNO DI “DOTTOR LASER”Pier Francesco Parra ha festeggiato lo scorso 10 settembre i 53 anni a Montecatini. Eccolo con la famiglia davanti alla torta e poi con i compagni di squadra di calcetto

Super Tennis20

Ex 4 del ranking mondiale, 20 titoli Atp in carriera, il quarantanovenne californiano ha collaborato con Agassi e Roddick portando entrambi in vetta al mondo, tanto che Andre lo ha definito “il più grande allenatore di tutti i tempi”. E’ stato anche al fianco dello scozzese Andy Murray, che con lui è entrato in pochi mesi tra i top ten della classifica. Ora si è inventato una nuova carriera come commentatore tv per il famoso canale sportivo americano ESPN. A novembre sarà a San Diego, nella sua California, per seguire l’attesa finale di Fed Cup tra Usa e Italia

io e il tennis

Il coach dei numero uno

BRAD GILBERT

Brad Gilbert con Andy Murray

Super Tennis

ADI AMANDA LANARI

A volte le tappe della vita di un campio-ne di tennis possono sembrare già scritte. Prima giocatore, poi allenatore e magari anche commentatore televisivo. Nulla di strano in questo iter, ma la difficoltà sta nel far bene tutte e tre le cose. Brad Gilbert è uno di quelli che ci è riuscito. Nato a Oac-kland, in California, il 9 agosto del 1961, il tennista americano ha vinto 20 titoli in 13 anni di professionismo raggiungendo anche il quarto po-sto della classifica Atp. Quando, nel 1994, Brad ha deciso di ritirarsi, lo ha fatto solo dal campo e non certo dal tennis. Dal 1994 al 2002 è stato infatti accanto ad Andre Agassi aiu-tandolo a vincere ben sei titoli dello Slam ed a tornare in vetta al mondo. Una collaborazione talmente riusci-ta quella tra Gilbert ed il “Kid” di Las Vegas, da portare Agassi stesso a definirlo “il più grande allenatore di tutti i tempi”. Una sorta di pro-mozione sul campo allo status di “Guru” degli allenatori. Dopo Agas-si ecco arrivare Andy Roddick che con Gil-bert ha vinto gli US Open del 2003 (ed è di-ventato anche lui numero uno) e poi Andy Murray, che in soli 16 mesi di collaborazio-ne con Gilbert è riuscito ad entrare nei top-10 nel 2006. Chiunque avrebbe continuato una carriera così di successo, ma non Brad che non sa vivere senza sfide. Ecco così in-ventarsi la nuova carriera di commentatore tv per il famoso canale sportivo americano ESPN. Tante sfide vinte dunque per Gilbert grazie soprattutto alla sua passione e alla sua conoscenza del tennis che lo rendono a tutt’oggi uno dei massimi esperti di questo sport, capace di fare un’analisi lucida del tennis in generale e di quello americano in particolare… non trascurando nessun detta-glio, neppure quello della seconda finale di Fed Cup tra Usa e Italia che si giocherà nella sua amatissima California, a San Diego.

Brad Gilbert e il tennis: un amore che sembra non finire mai. Come è comin-ciato? Come tutti gli amori veri è cominciato per passione. Avevo 5 anni quando ho preso in mano la racchetta e il tennis è diventato un po’ lo sport di famiglia visto che mia sorella Dana ha giocato da professionista nel circu-ito WTA (ha raggiunto la 46esima posizione mondiale nel 1983) e mio fratello Barry ha invece difeso i colori dell’Università del Sud Carolina.

Quando ha capito che il tennis da gioco di famiglia si poteva trasformare in car-riera?Quando guardavo in televisione tornei come il Roland Garros o gli altri Slam, sen-tivo che volevo farne parte ad ogni costo … Ho deciso che questa mia passione, questo mio sogno dovevano avverarsi e così ci ho messo tutto me stesso.

Lei, però, non si è fermato solo al tennis giocato, ma è andato oltre. Prima alle-natore e poi commentatore TV, e tutto ad altissimi livelli…Allenare Agassi, Roddick o Murray sono state esperienze di vita importanti… come raccontare partite storiche in tele-visione. L’importante, torno a ripetere, è continuare a vivere il tennis con la stessa identica passione di quando lo giocavi.

Da grande conoscitore di questo sport, cosa può dire del tennis americano

oggi?Come accade a tutte le nazioni, il livello dei giocatori può essere alto per anni e poi scendere un po’… Noi siamo fortuna-ti, perché da un decennio siamo ai vertici con campioni come Roddick o le sorelle Williams. Sono un traino importante per il tennis americano.

Un traino che porterà ad una vittoria in Fed Cup o Coppa Davis? Manca da tanti anni…Le ragazze stanno facendo un ottimo la-voro e giocheranno la loro seconda finale di seguito contro l’Italia. Non sarà facile… Giochiamo in casa ma il team italiano ha dimostrato più di una volta di essere mol-to affiatato e con un cuore enorme. Tra-scinate da una combattente come Fran-cesca Schiavone, sono una delle squadre più forti.

Prima lei ha definito le sorelle Williams un traino per il tennis americano. Po-trebbero essere il traino giusto anche per la finale di Fed Cup?Ovviamente sì. Con loro la squadra gua-

dagnerebbe tanto, ma anche le quattro ragazze che hanno portato gli USA in finale per due anni di fila non sono certo da sottovalutare.

In Coppa Davis l’America non vince dal 2007, quanto man-ca per il 33esimo centro?Ogni cosa arriverà a tempo debito… Io sono un grande fautore di questa filosofia. Non bisogna mai avere fretta e lavorare sempre con costan-za e nel modo giusto. I risul-tati , se le cose vengono fatte bene, non possono mancare.

L’ultima domanda è per Brad Gilbert commentatore tv.

La Federazione Italiana Tennis ha crea-to un anno fa “Supertennis”, un canale interamente dedicato a questo sport. Quanto è importante la televisione per il tennis?Il tennis nel corso degli anni è diventato uno sport globale ed il modo migliore di seguirlo è proprio la televisione. Dare la possibilità ai giovani di guardare più tor-nei possibili regala la possibilità ai giovani di far loro quel sogno di cui parlavo prima e quindi di inseguirlo proprio come ho fatto io.

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Brad Gilbert con la figlia e in basso Andy Roddick, ex numero del circuito mondiale

Super Tennis22

vita da circolo

Forte in campo e in pista

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Lo statunitese Bode Miller, fuoriclasse

delle piste innevate, ha giocato un

torneo regionale di qualificazione per gli

Us Open

DI DANILO MANGANARO

Qualcuno ricorderà sui giornali la notizia: lo stravagante campionissimo statuniten-se di sci Bode Miller che tenta le quali-ficazioni agli US Open (quelli tennistici di Flushing Meadows). Iscritto a un mini torneo regionale per accedere ai play-off nazionali i cui vincitori avrebbero ottenu-to una wild card per lo Slam della Grande Mela. Nonostante non fosse nuovo del tennis (titolo studentesco in adolescenza e fa-miglia proprietaria di un Tennis Camp a Easton), il campione olimpico (Vancouver 2010) non è riuscito nell’impresa.E’ difficile pensare ai fisici statuari e im-ponenti dello sci alpino su un campo da tennis. Ma quanti soci di un club di ten-nis, appassionati sportivi, nella stagione invernale, impegnano molti week-end sulla neve? Lo sci è uno sport impegnativo e trau-matico, ma si può provare a prepararsi al meglio per la neve e per la terra rossa insieme. Esiste una serie di esercizi e allenamenti semplici che con semplici correttivi e at-trezzi di supporto torneranno utili scar-

In vista dell’inverno molti appassionati vanno alla ricerca di qualche attività sportiva da alternare al tennis. Se è difficile tenere i ritmi di gioco e allenamento di primavera e estate, al club ci si può preparare fisicamente anche per unire la racchetta agli sci

poni indosso per scendere a valle ma an-che per sfidare gli avversari di sempre al Circolo. E che si possono eseguire nella palestra del vostro club quando comincia l’autunno e magari non si riesce a giocare a tennis con l’incessante “ritmo estivo”. Perché il clima è spesso meno invitante, e i campi (coperti) disponibili non sono così tanti. In una discesa di sci alpino così come in un campo da tennis è previsto l’utilizzo di forza esplosiva e forza massimale, specie degli arti inferiori, ovviamente. E sono concetti cardine della preparazio-ne pre-sciisitica l’equilibrio, la stabilità e la propriocettività, di vitale importanza anche per un tennista.Per cominciare basta un rialzo qualsiasi, un paio di step e una pendenza di 30°; con due manubri in mano, piegando le gambe (a 90°) mantenere la posizione in pendenza. E’ un po’ come “scendere a uovo” (vedi foto qui a destra). Ma è an-che la stessa posizione classica di attesa del tennis (più aggressiva e reattiva per le volèe). Si può eseguire sia frontale sia laterale, alternando la gamba che appog-gia più bassa (“a valle” per capirsi). Tre serie da 30 secondi.

Super Tennis

Ovviamente si possono utilizzare tutti i mac-chinari delle palestre anche per lo sci, con l’aggiunta decisiva, della tavoletta proprio-cettiva. I propriocettori hanno infatti la vi-tale funzione di mantenere il controllo nella contrazione dei muscoli. Se pensate a una qualsiasi discesa sci ai piedi o anche a una corsa semplice in discesa il concetto sarà più chiaro. Ma la sensibilità propriocettiva va allenata, specie nelle discipline sportive in cui l’equilibrio è essenziale. Quindi ci si può sedere alla pressa per il potenziamento dei quadricipiti ma poggiando le piante dei pie-di sulla tavoletta propriocettiva (qui sotto).

Un altro semplicissimo e conosciutissimo esercizio sono gli affondi, laterali e/o frontali. Che ogni tennista, dall’agonista al giocatore di Club meno giovane ha fatto almeno una volta, con o senza pesi (manubri) in mano. Queste stesse esecuzioni possono essere più mirate alle neve se compiute effettuando l’appoggio (frontale o laterale) su una pedana bosu. Che cos’è? Una semisfera dal diametro di mezzo metro abbondante ricoperta da una cupola in gomma morbida (foto sotto). Che

ha lo stesso valore “propriocettivo”. C’è un altro attrezzo di supporto che in una palestra di solito non manca; e che non può mancare neanche nella preparazione di uno sciatore: il trampolino elastico (foto qui sot-to). Visivamente è un mini tappeto elastico circolare; sopra di esso si possono fare tutta una serie di esercizi, anche comuni andature, come skip, calciata, balzi. Magari con arresto finale su una gamba sola.

E’ sempre più riconosciuta in tutti gli sport, non solo sci e tennis, il ruolo es-senziale della core stability, la capacità di controllare posizione e movimenti del tronco sul bacino e sugli arti inferiori. Per avere equilibrio, stabilità e generare for-ze. Basilare per ogni sportivo ma anche per la vita quotidiana, per mantenere una postura corretta, specie della zona lom-bare. Quattro o cinque posizioni da tenere a intervalli di tempo (20 secondi per comin-ciare). Pensando alla “tenuta” del corpo quando scendete sulla neve o a quando vi dovete piazzare per colpire la pallina. De-cubito prono e decubito supino poi sui lati (con un solo braccio che appoggia, gomito

a 90°) (foto qui sotto); da eseguire anche in appoggio coi piedi sulla pedana bosu.

In quest’ottica è trasversale per ogni sporti-vo l’importanza di quattro semplici esercizi di ginnastica posturale(qui a destra). Sdraiati supini con il bacino a contatto del muro mante-nete la posizio-ne con gambe sollevate e unite due-tre minuti, poi a gambe diva-ricate e infine “a farfalla”. Per ultima ma non per importanza, solo perché di nuovo fonda-mentale per una buona generica pre-parazione fisi-ca, non deve mancare neanche allo sciatore (e tantome-no al tennista) la rapidità di piedi. Ma di questo si parlerà un’altra volta.

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Super Tennis

Il senso del gommino

Si vedono un po’ dappertutto, incastrati tra le corde delle racchette dei pro e sui banconi dei negozi specializzati. Piccoli, leggeri, coloratissimi e simpatici. Gli anti-vibrazione servono davvero a qualcosa?

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l’angolo tecnico

Super Tennis

N del telaio (il peso della racchetta è circa ven-ti volte maggiore del peso delle corde; 300 grammi contro 15). Ciononostante il gommi-no piace, aumenta il comfort, al punto che qualche racchetta, in particolare tra le ama-toriali, prevede sopra il cuore del telaio un inserto in gomma che avvolga l’inizio delle corde centrali verticali; un anti-vibrazione “di serie”, fisso.

DIMENSIONI, BOTTONI E SERPENTI – I minuscoli accessori di cui si sta parlando possono avere mille aspetti e dimensioni. I più diffusi hanno la forma di un bottone e vanno collocati esattamente tra le due cor-de centrali verticali, sotto l’ultima (in basso) delle orizzontali. Non si possono posizionare all’interno del reticolo corde (tra le maglie per intenderci); per regolamento il “gom-mino” verrebbe considerato una sorta di oggetto esterno che potrebbe influenzare imprevedibilmente la direzione dei colpi…

I bottoni possono essere forati a mo’ di ciambellina all’interno (i più classici) o pieni, rotondi ma anche quadrati. Ci sono poi tutta una serie di altri modelli più lunghi e stret-ti, come serpenti che avvolgono più corde. Quattro, sei o addirittura otto corde verticali

coinvolte per attutire più vibrazioni possibi-le. Si incastrano su ogni corda o si “aggan-ciano” alle due esterne delle quattro (o sei) verticali, facendo salire e scendere il serpen-tino per avvolgere le corde.Ce n’è un recente modello che ha una protu-beranza metallica, “prende” quattro corde e secondo l’azienda produttrice è l’unico in grado di attenuare anche le vibrazioni del telaio (non solamente quelle delle corde).

FACCE E COLORI – Come per racchette, corde, scarpe e palline (e così come per gli overgrip) le aziende si sono sbizzarrite nella varietà e nelle fantasie degli anti-vibrazione, pensando ai più piccoli e a chi usa con ge-losia e scaramanzia sempre lo stesso (e non sono pochi).“Smiley” tanto in voga nell’era di chat e so-cial network, campi da tennis stilizzati, fiam-me incendiarie per i colpi, simboli di pace, quadrifogli portafortuna, limiti di velocità,

pecorelle, pinguini, tori, una vasta gamma di fiori, carte da gioco, dadi. E non po-tevano mancare gli eroi dei cartoni animati (come Spon-geBob). Ce n’è davvero per tutti i gusti.

I PROFESSIONISTI E I CASI PARTICOLARI – C’è chi sostiene che soprat-tutto i gommini più ingom-branti - per quanto eliminino il suono “chitarroso” delle corde - facciano perdere un pizzico di sensibilità. Molti professionisti non ne usano affatto o tutt’al più si affidano a quelli piccoli e leggeri. Nole Djokovic tra questi, come Rafa Nadal, che a ogni cambio telaio sposta sempre lo stesso vibra-stop da una racchetta all’altra; Roger Federer non ne fa uso (a proposito di sensibilità…), così come lo scozzese Murray. Andy Roddick ha invece seguito le orme del più ce-lebre connazionale Andre Agassi, il primo a lanciare

una moda, non solo nell’abbigliamento ten-nistico ma anche in tema di anti-vibrazione: un semplicissimo elastico (alto circa mezzo centimetro, lungo dai 6 a oltre 10) annoda-to attorno alle due (o anche quattro) corde centrali verticali. Contento lui...

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DI MAURO SIMONCINI

Nelle ultime “annate” le aziende produttrici di racchette hanno evoluto sistemi e mate-riali per cercare di ridurre al minimo l’inevita-bile propagarsi delle vibrazioni che ad ogni colpo giungono al nostro braccio – gomito – spalla. Le tecnologie Kinetic, Cortex Sy-stem, ma anche i materiali YouTek, Aerogel o Blx tendono tutti verso la stessa direzione: rendere il tennis (nello specifico ogni impat-to con la pallina) meno traumatico per gli arti superiori dei praticanti. Che sempre più sono esposti, con il passare degli anni, a in-fiammazioni varie, tennis elbow (gomito del tennista) su tutte. Indipendentemente dalla tecnologia delle racchette, sono tantissimi i giocatori che finiscono per aggiungere, in-castrato alle base dell’incordatura, un gom-mino in più, un micro accessorie che, già dal nome, promette di tagliere lui, le vibrazioni. Pensare che gli attuali attrezzi tecnologici all’avanguardia, profilati o sottili, midplus o oversi-ze, agonistici o amatoriali, che pesano dai 250 ai 320 grammi, possano modifica-re sostanzialmente il proprio comportamento “fisico” all’impatto con la pallina solo grazie a leggerissimi e microscopici oggetti in gomma è un errore non da poco. Dunque, a che cosa servono?

SUONO - L’anti-vibrazione, o ferma corde, o vibra-stop, o damper (smorzatore), o vibration dampener (ridu-ci vibrazioni), o vibrakill o, molto più semplicemente “gommino”, agisce soprat-tutto sul suono prodotto dalle corde. Non è una novi-tà, perché quasi tutti hanno provato a battere una mano sulle corde di una racchetta con e senza gommino. Il ru-more “con” è decisamente diverso: più sordo e secco, ovattato; in sostanza meno “invasivo”. Vengono ridotte (non annul-late) le vibrazioni all’impatto della pallina, in particolare quelle generate dalle corde, dal cui suono sono eliminate le frequenze più alte (500-600 Hz). Ma l’energia contenuta nelle vibrazioni delle corde è molto ridotta rispetto a quella presente nelle vibrazioni

Antivibrazioni di ogni tipo, foggia, dimensione e colore. Chi vuole un impatto ovattato con la palla non può farne a meno

Super Tennis

IIl doppio nel nostro paese è una disciplina un po’ trascurata e for-se anche sottovalutata , nei circo-li viene giocato prevalentemente dai soci più anziani e nelle scuole tennis viene poco utilizzato no-nostante abbia tanti aspetti utili sia dal punto di vista didattico, sia in prospettiva di una futura specializzazione dell’allievo. Se noi osserviamo con attenzio-ne il panorama tennistico sia na-zionale che internazionale, ci ren-diamo subito conto, ad esempio, dell’importanza che questo rico-pre nelle competizioni a squadre, finendo molto spesso per essere il match che decide l’esito finale di tutto l’incontro. Molte volte in Coppa Davis, in Fed Cup o nelle gare a squadre nazionali, i match si sono conclusi favorevolmente per squadre che nel loro organi-co avevano un doppio composto da giocatori specializzati e molto affiatati tra loro.Andando ad osservare il pano-rama professionistico invece si può notare come ci siano gio-catori che hanno fatto di questa disciplina il loro unico mestiere. il vertice del ranking di doppio vede infatti quasi tutti giocatori che in quello di singolare a volte neppure compaiono. Quindi alla luce di queste considerazioni si sono andati formando negli anni giocatori altamente specializzati nel doppio, che svolgono allena-menti solo ed esclusivamente mi-rati a questa disciplina, provando schemi, allenando soprattutto servizio, volèe e risposta e gio-cando tornei in giro per il mondo solo di doppio, portando anche a casa dei notevoli guadagni,

basti pensare ai gemelli Bryan oppure ai mitici Woodies.Circa sette anni fa, il Settore Tecnico della Federazione Ita-liana tennis aveva proposto per l’attività under 10 un protocollo di gioco e di gare che compren-desse anche il doppio. Questa proposta in un primo momento ebbe un notevole successo, poi con il tempo purtroppo l’inte-resse dei maestri e dei circoli si è andato spostando nuovamente solo sul singolare, anche perché nei calendari dei tornei nazionali non è così facile trovare un tor-neo di doppio, quindi risulta an-che difficile allenarsi e dedicare del tempo per una disciplina che poi non si ha difficoltà a giocare.Il doppio però ha tante utilità an-che dal punto di vista didattico, se utilizzato all’interno delle scuo-le tennis in forma propedeutica, può aiutare molto a sviluppare negli allievi molti aspetti tecnico-tattici che poi risulteranno impor-

tanti anche nel singolare. Pensia-mo ad esempio alla risposta al servizio, nel doppio è una com-ponente determinante per un buon gioco, se non si risponde bene ed in maniera aggressiva, è facile andare incontro ad un in-tervento a rete dell’avversario o ad una facile volee del giocatore al servizio. Facendo giocare mol-ti doppi si abituano gli allievi a rispondere sempre in modo pro-positivo e con una certa attenzio-ne, cosa che spesso, soprattutto al livello di bambini manca nel singolare, ma che diventerà uno degli elementi determinanti la prestazione quando l’allievo si avvicinerà al tennis di alto livello. Altri aspetti che il doppio aiuta a sviluppare sono: la seconda palla di servizio, che spesso a livello di bambini, fino ad under 14 viene utilizzata solo come rimessa in gioco e che invece deve neces-sariamente essere un colpo che non permetta all’avversario di

prendere in mano lo scambio, il gioco al volo, e quindi tutti quei colpi giocati nei pressi della rete che sono e saranno durante lo sviluppo dell’allievo sempre più importanti ai fini di una presta-zione di successo. Dal punto di vista tattico, inoltre, questa disciplina aiuta a svilup-pare nel bambino o comunque nel giocatore una completa conoscenza del campo ed una migliore gestione dei colpi dalle varie zone dello spazio di gioco; in più sensibilizza ad entrare con i piedi nel campo per effettuare un gioco propositivo e non un gioco di attesa e di rimessa che spesso è l’errore che commettono tanti giovani tennisti abbagliati dal ri-sultato precoce e più facile nelle prime fasi della loro carriera.Probabilmente sviluppando e curando di più la disciplina del doppio nelle scuole tennis ed arricchendo il calendario dei tornei giovanili di appuntamenti di doppio, si può aiutare il mo-vimento del tennis giovanile a completare con più facilità un percorso formativo che mira a creare una base sempre più am-pia di ragazzi che abbiano carat-teristiche tecniche e di gioco tali da poter provare l’avventura del tennis professionistico. Inoltre si potrebbe dare la possibilità ad alcuni di quei giocatori che, per vari motivi non possono affer-marsi oltre un certo livello nel singolare, di provare la carriera di doppista, carriera che ha portato comunque al successo e perchè no, anche alla ricchezza tanti gio-catori praticamente sconosciuti nel panorama del singolare.

Dal punto di vista tattico praticarlo aiuta a sviluppare nel bambino, o comunque nel giocatore, una completa conoscenza del campo ed una migliore gestione dei colpi dalle varie zone dello spazio di

gioco. Arricchendo il calendario giovanile si può completare con più facilità il percorso formativo

UNA DISCIPLINA DA RIVALUTARE

Il doppio, questo sconosciuto

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I gemelli Bob e Mike Bryan

maestri

DI MASSIMILIANO BROCCHI (TECNICO FIT E COMMENTATORE DI SUPERTENNIS TV)

Super Tennis

SSERIE A1 MASCHILE E FEMMINILE AL VIA

panorama nazionale

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Ecco calendari e date: le Sono cominciati il 10 ottobre i campionati di serie A1 a squa-dre. Alla serie A1 maschile prendo-no parte 13 team divisi in due gironi, uno da sei e uno da sette squadre. Le prime clas-sificate giocano le semifinali

contro le vincenti dell’incon-tro tra le seconde e le terze classificate dei gironi. Le quin-te classificate giocano contro le seste per la permanenza in serei A1. Nel girone da sette squadre, l’ultima classificata retrocede direttamente alla

serie inferiore. Le semifinali del tabellone maschile si gio-cano in casa delle squadre pri-me classificate nei gironi. Le finali si giocano in sede unica che sarà stabilita dal Consiglio Federale.Alla serie A1 femminile pren-

dono parte 6 squadre che com-pongono un unico girone. La prima classificata gioca la finale contro la vincente dell’incontro della tra la seconda e la aterza classificata. La quinta classifica-ta gioca contro la setsa classifi-cata del girone per determinare

SERIE A1 MASCHILE GIRONE1

17 OTTOBRE EMPIRE SSD – SOCIETA’TENNIS BASSANO

ASD C.lo TENNIS LE ROCCE – TC SARNICO

SOCIETA’ CANOTTIERI CASALE – POLISP.DIL. COM.LE ANZIO

24 OTTOBRE TC SARNICO – EMPIRE SSD

ASD C.lo TENNIS LE ROCCE – SOCIETA’ CANOTTIERI CASALE

POLISP. DIL. COM.LE ANZIO – SOCIETA’ TENNIS BASSANO

31 OTTOBRE EMPIRE SSD – ASD C.lo TENNIS LE ROCCE

SOCIETA’ TENNIS BASSANO – SOCIETA’ CANOTTIERI CASALE

TC SARNICO – POLISP.DIL.COM.LE ANZIO

14 NOVEMBRE SOCIETA’ CANOTTIERI CASALE – EMPIRE SSD

POLISP.DIL.COM.LE ANZIO – ASD C.lo TENNIS LE ROCCE

SOCIETA’ TENNIS BASSANO – TC SARNICO

21 NOVEMBRE EMPIRE SSD – POLISP.DIL.COM.LE ANZIO

ASD C.LO TENNIS LE ROCCE – SOCIETA’ TENNIS BASSANO

TC SARNICO – SOCIETA’ CANOTTIERI CASALE

SERIE A1 MASCHILE GIRONE 2

10 OTTOBRE C.lo TENNIS ROVERETO – GEOVILLAGE SPORTING CLUB

ASD TC CAGLIARI – C.lo CANOTTTIERI ANIENE

CASTELLAZZO TC – TC UDINESE SRU – ASD

TC PARIOLI riposa

17 OTTOBRE GEOVILLAGE SPORTING CLUB – ASD TC CAGLIARI

TC UDINESE STU ASD – C.lo TENNIS ROVERETO

TC PARIOLI – CASTELLAZZO TC

Clo CANOTTIERI ANIENE riposa

24 OTTOBRE TC PARIOLI – ASD TC CAGLIARI

C.lo CANOTTIERI ANIENE – GEOVILLAGE SPORTING CLUB

CASTELLAZZO TC – C.lo TENNIS ROVERETO

TC UDINESE STU – ASD riposa

31 OTTOBRE GEOVILLAGE SPORTING CLUB – CASTELLAZZO TC

TC UDINESE STU – ASD – Clo CANOTTIERI ANIENE

Super Tennis

ORTISEI CHALLENGER - L’ul-timo challenger italiano del 2010 si gioca al Circolo Tennis Ortisei, per undici anni palco-scenico di un prestigioso ap-puntamento femminile. Il neo nato “Val Gardena-Sudtirol Atp Challenger”, in programma dal 3 al 13 novembre, si gioca sul tappeto indoor ed è dotato di un montepremi di 64mila euro.

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finali a dicembrela permanenza in serie A1.

Il campionato serie A1 ma-schile girone 1 partirà il 17 ottobre e terminerà il 21 no-vembreIl campionato serie A1 ma-schile girone 2 partirà il 10

ottobre e terminerà il 21 no-vembreIl campionato serie A1 fem-minile girone unico partirà il 31 ottobre e terminerà il 28 novembre

La fase a tabelloni si svolgerà

DOVE SI GIOCA A NOVEMBRE

nelle seguenti date:28 novembre; 5 dicembre (play off maschili)28 novembre (play out maschili)

5 dicembre (play off-out fem-minili)11-12 dicembre ( finali femmini-le e maschile)

C.lo TENNIS ROVERETO – TC PARIOLI

ASD TC CAGLIARI riposa

7 NOVEMBRE TC PARIOLI – GEOVILLAGE SPORTING CLUB

ASD TC CAGLIARI – TC UDINESE STU – ASD

CASTELLAZZO TC – C.lo CANOTTIERI ANIENE

C.lo TENNIS ROVERETO riposa

14 NOVEMBREE TC UDINESE STU – ASD – TC PARIOLI

C.lo CANOTTIERI ANIENE – C.lo TENNIS ROVERETO

ASD TC CAGLIARI – CASTELLAZZO TC

GEOVILLAGE SPORTING CLUB riposa

21 NOVEMBRE GEOVILLAGE SPORTING CLUB – TC UDINESE STU - ASD

C.lo CANOTTIERI ANIENE – TC PARIOLI

C.lo TENNIS ROVERETO – ASD TC CAGLIARI

CASTELLAZZO TC riposa

SERIE A FEMMINILE GIRONE UNICO

31 OTTOBRE T.C. PRATO – ASD LE PLEIADI

TC MESTRE – ASD CANOTTIERI PADOVA

TC TIME OUT – TC VITERBO ASD

7 NOVEMBRE ASD CANOTTIERI PADOVA – T.C. PRATO

TC MESTRE – TC TIME OUT

TC VITERBO ASD – ASD LE PLEIADI

14 NOVEMBRE T.C. PRATO – TC MESTRE

ASD LE PLEIADI – TC TIME OUT

ASD CANOTTIERI PADOVA – TC VITERBO ASD

21 NOVEMBRE TC TIME OUT – T.C. PRATO

TC VITERBO ASD – TC MESTRE

ASD LE PLEIADI – ASD CANOTTIERI PADOVA

28 NOVEMBRE T.C. PRATO – TC VITERBO ASD

TC MESTRE – ASD LE PLEIADI

ASD CANOTTIERI PADOVA – TC TIME OUT

Super Tennis

panorama

UN FRANCOBOLLO PER I CENTO ANNI DELLA FIT

In occasione del centenario della Federazione Italiana Tennis il 25 ottobre sarà emesso un francobollo celebrativo (co-sto euro 0,60) con le sagome di due atleti e sullo sfondo la pallina da tennis. Dal primo giorno di emissione si po-trà acquistare allo Spazio Filatelia di piazza San Silvestro 20 (accanto alla Posta) a Roma, pres-so tutti gli sportelli filatelici degli uffici postali ed on-line all’indiriz-zo http://e-filatelia.poste.it.

TECNICI DI TENNIS: ECCO GLI INSEGNANTI CERTIFICATI DALLA FIT

Tutti coloro che si avvicinano al tennis o che già praticano questo meraviglioso sport ora hanno uno strumento in più per essere certi di rivolgersi a inse-gnanti in regola e non a sogget-ti non abilitati. Sul nostro sito è infatti disponibile il link grazie al quale accedere all’elenco, re-gione per regione, dei Tecnici di tennis iscritti all’Albo e/o agli Elenchi che possono svolgere attività federale. La Federazione Italiana Tennis, quale organo del CONI, ha

l’esclusività di regolamentare ed aggiornare i criteri ed i livelli dell’insegnamento del tennis provvedendo alla formazione

ed alla disciplina dei tecnici, quale corpo insegnante tecnico specializ-zato ed abilitato in via esclusiva all’insegnamen-to del tennis. La competenza del-la FIT si estende

anche alla formazione ed alla disciplina dei tecnici aventi qualifica di istruttori in discipline analoghe soggette ai regolamenti emanati dalla FIT (ad esempio il Beach Tennis e il Paddle).Possono dunque insegnare ten-nis presso gli affiliati solo colo-ro che, avendo superato i corsi organizzati dalla FIT, sono iscritti nell’Albo o negli Elenchi previsti dal Regolamento. I tesserati FIT che esercitano abusivamente l’insegnamento del tennis sono passibili di sanzioni disciplinari. L’attività che ogni qualifica per-mette di svolgere nell’ambito dell’insegnamento del tennis è regolamentata dalle norme contenute nelle Carte Federali e precisamente nel Regolamento dei Tecnici. I Maestri Nazionali “ad honorem” possono inse-gnare solo se hanno conseguito la relativa abilitazione. Ai Circoli affiliati è rigorosamen-

te vietato utilizzare tecnici non qualificati dalla FIT sia per corsi collettivi che per lezioni singole. La trasgressione comporta a carico dell circolo affiliato e dei suoi dirigenti sanzioni discipli-nari. Queste le qualifiche previste:Tecnico NazionaleMaestro NazionaleMaestro Nazionale “ad hono-rem” Maestro Nazionale ad Honorem abilitato all’insegnamentoIstruttore di 2° gradoIstruttore di 1° gradoPreparatore Fisico di 2° gradoPreparatore Fisico di 1° grado

GIANLUIGI QUINZI CALA IL TRIS

Tre tornei under 14 disputati

consecutivamente ed altrettanti trofei messi in bacheca da Gian-luigi Quinzi, grande speranza del tennis tricolore. Il 14enne mancino di Porto San Giorgio - già vincitore dei Campionati Europei U14 - dopo la “Copa Coqui” a Puerto Rico e l’”Hon-duras Bowl” ha fatto centro pie-no anche nella “Copa Mangu”, torneo junior di categoria Grade 5 che si è disputato sui campi in cemento di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. In finale il 14enne di Porto San Giorgio, accreditato dell’ottava testa di serie, ha liquidato per 60 64 lo statunitense Luis Elizondo, quinto favorito del seeding, già superato anche nella sfida per il titolo a Puerto Rico (in Honduras aveva invece battuto in finale il panamense Wainer Espinoza).

VARIE

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Il Tennis Italiano perde e piange la prematura scomparsa di Giorgio, Uffi-ciale di Gara e dirigente onesto, competente e disponibile con tutti. Egli lascia un vuoto incolma-bile nei ruoli che ricopriva da anni, nel cuore degli amici e dei semplici conoscenti che lo frequentavano e stimavano e che avevano scoperto in lui la sana passione per il nostro sport al quale dedicava gran parte del suo tempo libero, spesso togliendolo anche al suo lavoro.Era nel CCUG da circa dodici anni dove attualmente tra l’altro, ricopriva gli incarichi di responsabile della commissione revisione referti, modifiche regolamentari, stages e aggiornamenti; esperto nella stesura dei tabelloni di gioco era un sicuro punto di riferimento per noi tutti.

Giorgio aveva 62 anni e da più di quindici nel Comitato Regionale Veneto dove era stato nominato vice-presidente vicario e collaborava attivamente con il Presidente Mariano Scotton che lo considerava alla stregua di un suo fratello maggiore.Nel Comitato Veneto era responsabile coordinatore del settore organizzativo per i campionati a squadre, tornei e altri incarichi di prestigio.Certo di rappresentare oltre che tutti gli Ufficiali di Gara anche i suoi tanti amici, il Comitato Centrale Ufficiali di Gara si unisce al dolore dei suoi fami-liari in un ricordo che rimarrà sempre denso di stima e di affetto.

Per il CCUG Ettore Marte

Ricordo di Giorgio BertagnaGIUDICI DI GARA

Gianluigi Quinzi

Super Tennis31

LLa crescita non si arresta, e l’espansione nemmeno. Di-rigenti, responsabili e colla-boratori, tutta la Federazione si adopera ormai da anni con entusiasmo per riuscire a rag-giungere, progressivamente, l’Italia ed i suoi circoli, con l’obiettivo di appassionare e di arrivare in quei territori in cui è ancora la “mentalità” e la pra-tica paddle è poco radicata. Si tratta infatti di un cammino progressivo che coinvolge sen-za sosta Daniel Patti, Presiden-te della Federazione Italiana Gioco Paddle, l’allenatore /giocatore Matteo Reina, ma anche tutti i protagonisti, atleti e organizzatori di questa disci-plina in costante crescita. Non a caso il mese di set-tembre ha fatto segnare un nuovo ingresso, un ingresso importante e rappresentativo, quello del Circolo Tennis Thie-ne, che entra a far parte della grande famiglia del paddle per volontà del Presidente Luca Tedeschin, ma soprat-tutto grazie alla passione e all’impegno di Martìn Pereyra. Maestro federale ed ex cam-pione argentino di paddle, Pereyra dopo anni di carriera e di importanti successi, oggi figura come una delle colonne portanti del circolo vicenti-no, non solo per il tennis, ma ora anche per il movimento e l’attività del paddle. Sono stati infatti i suoi sforzi, il suo amore incondizionato per i campi a pareti di cristallo e la sua voglia di ritrovare quello sport che ha accompagnato parte della sua vita, a rendere

Thiene il secondo centro della provincia vicentina. E l’esor-dio non poteva che essere dei migliori. Sabato 25 e domeni-ca 26 settembre il Circuito ha inaugurato il circolo con la pri-ma edizione del “Trofeo Città di Thiene”, inserito a tutti gli effetti tra i tornei validi ad acquisire punti in classifica na-zionale. Una due giorni inedita per il circolo vicentino, ma an-

che per gli atleti protagonisti, che hanno dato spettacolo sui campi di fronte ad un pubblico ingente, accorso per assistere incuriosito ed entusiasta. La vittoria è andata alla coppia formata dai vicentini Gianfran-co Baldìn e Roberto Mandato, che approfittando per la verità dall’assenza dei top 20, hanno avuto la meglio in finale su Ma-nuel Valleriani e Daniel Patti.

Un bilancio della manifestazio-ne più che positivo, significa-tivo soprattutto del momento di florida espansione del mo-vimento, dei suoi atleti, e del paddle nel suo complesso. Che sia magari di buon auspi-cio per i prossimi Campionati Mondiali di Cancun a chiusura di questa stagione 2010? Non ci resta che aspettare. Il 28 no-vembre è ormai vicino.

DI MARTINA CIPRIANI

PADDLE

Una famiglia sempre più numerosaAumentano le adesioni ed il numero di atleti che praticano la disciplina. E ora anche un nuovo circolo, il CT Thiene, entra a far parte delle società affiliate alla Federazione. Lo scorso settembre il club vicentino

ha ospitato una tappa del circuito: vincitori i padroni di casa Gianfranco Baldìn e Roberto Mandato

I finalisti del Trofeo Città di Thiene, da sinistra Manuel Valleriani, Daniel Patti, Roberto Mandato e Gianfranco Baldìn.

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

ABRUZZOAmichevole…catalana

di Ferdinando De Fenza

Anche quest’anno il Comitato Regionale FIT Abruzzo-Molise ha organizzato una amichevole internazionale tra le rappresenta-

tive U12-14 dell’Abruzzo e della Catalogna. La manifestazione si è svolta l’ultimo week-end di settembre nei circoli CT Tortoreto, CT Lanciano e CT Pescara. Nella tre-giorni i migliori atleti abruzzesi

si sono confrontati sia sportivamente sia culturalmente con i pari età spagnoli. Al termine dell’amichevole, in cui si sono affrontati i più forti atleti di categoria delle singole province, la formazione abruzzese ha ottenuto la vittoria finale nel computo di tutti gli incontri disputati. Il vero successo della manifestazione è stato, però, la gioia di tutti i partecipanti per aver avuto la possibilità di fare un’esperienza importante soprattutto in considerazione della loro giovanissima età. L’evento, patrocinato dalla Regione Abruzzo, si è concluso al CT Pescara con la premiazione di tutti i partecipanti con gadget e medaglie ricordo. Nell’occasione era-no presenti diversi rappresentanti istituzionali: il Presidente del Comitato Regionale, dott. Luciano Ginestra, il Consigliere Fede-rale, dott. Emilio Sodano, il Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, Avv. Nazario Pagano.I giovani abruzzesi nel mese di settembre si sono anche distinti per gli ottimi risultati ottenuti nelle fasi nazionali dei campionati a squadre. Nell’U14 Femminile bella prestazione delle ragazzine dell’APD Avezzano Tennis Team (Laura Seritti, Caterina Scimia, Roberta Di Natale) battute dalle più grandi ed esperte atlete del TC Ambrosiano. Ancor più prestigioso il traguardo raggiunto dall’U12 maschile del CT Lanciano, composta da Alessio Amadei, Antonio Tarabborrelli e Yury Di Biase, che battendo nei quarti di finale il TC Sarnico (BG) ha guadagnato l’accesso alla final four nazionale.

CALABRIAIl bilancio estivo

di Rosaria Ionà

Con l’autunno oramai alle porte, una panoramica su alcuni tornei disputatisi nei mesi estivi consente di tracciare alcuni bilanci, sep-

pur parziali. Il giovanissimo Enzo Conte ha dato dimostrazione del suo durante la finale del torneo di Quarta categoria, disputatosi al circolo Unione di Catanzaro Lido. Il cortalese è riuscito a neutralizzare l’espe-rienza e il bel gioco del favoritissimo Vitaliano Lucia che ha incassa-to un’inaspettata sconfitta in tre set. Altri due tennisti lametini si sono pos i t i vamente distinti nella ma-nifestazione spor-tiva catanzarese: Raffaele Staglianò, sconfitto in semi-finale da Conte, e Domenico Zoccali che ha ceduto a Lucia.L’altro torneo ca-tanzarese, il campionato regionale di Terza categoria, disputatosi al centro Polisportivo di Pontepiccolo, ha incoronato campione regiona-le 2010 il maestro Raffaele La Scala, originario di Lamezia Terme, che ha avuto la meglio sul crotonese Giancarlo Zurzolo.Al torneo di Quarta categoria organizzato dal Tennis Gange di Sove-rato Vitaliano Lucia, maestro del circolo, si è sbarazzato del lametino Ascioti. Anche al torneo successivo, il Memorial Corasaniti di Davoli, il trentaduenne Lucia ha imposto la propria forza non regalando nulla a Montesi. Al Tc Clara di Cortale è stato il beniamino di casa, Enzo Con-te, a conquistare la coppa più grande: dopo essersi imposto all’Unione di Catanzaro Lido, il giovane Conte ha battuto Giacomo Dominijanni che con tenacia è riuscito a conquistare la finale del torneo, arrenden-dosi dopo aver giocato un’equilibrata semifinale che lo aveva visto prevalere sul compagno di circolo Angelo Porcello. A sorpresa è stato Pilegi, 4/nc, a uscire vittorioso dalla finale giocata contro Francesco Staglianò sui campi del Ct Lamezia: presentatosi con una classifica che non intimoriva, è riuscito a travolgere tutti i suoi avversari, sicuramente più quotati di lui. Il trentasettesimo torneo di Ferragosto di Soveria Mannelli ha visto il giovane cosentino Andrea Romagno, mettere in se-rie difficoltà e, alla fine, avere la meglio dell’esperto Raffaele La Scala.

CAMPANIAMemorial Calandra e Pandolfi

di Maria Grazia Ciotola

Il tennis campano si è ritrovato in una delle case dello sport napoleta-no, il centenario Tennis Club Vomero, per celebrare come tradizione

� La premiazione al CT Pescara

32

� �

� I finalisti del Torneo di 4a categoria al Circolo Unione di Catanzaro

Super Tennis

il “Memorial Ettore Calandra e Fabrizio Pandolfi”, happening dedicato ai due giovani tennisti napoletani scomparsi in un incidente d’auto nel 1987, mentre stavano per diventare maestri. Per ricordare le due pro-messe del nostro tennis, il Comitato regionale campano della Fit, con il suo presidente Michele Raccuglia, e con il coordinamento tecnico del vice-presidente Gennaro Sbrescia, ha voluto premiare nell’ambito del Memorial tutti i vincitori e i finalisti dei campionati campani giovanili e, soprattutto, la rappresentativa di Napoli che ha vinto il titolo italiano giovanile 2010 in Coppa delle Province. Tre premi speciali sono andati al Tennis Vomero, per i traguar-di sportivi e sociali conquistati in cento anni di vita, e ai presiden-ti del Tennis Club Petrarca, Stefania Crimaldi, e del Tennis Club Caserta, Massimo Rossi, per l’impegno organizzativo dimostrato nel 2010. Tantissimi i ragazzini intervenuti al “Memorial Calandra e Pandolfi” del Comitato campano, non solo i premiati ma anche molti allievi delle scuole Sat di Napoli e Campania, insieme natural-mente agli allievi del Tc Vomero. Una vera e propria festa del tennis campano, con un motto promosso dal Comitato, da rispettare sempre e comunque: “Guardare al futuro senza dimenticare il passato”. Ecco i campioni regionali giovanili premiati al Vomero: Under 11 Pa-squale De Giorgio e Fabio Parola; Rosanna Maffei e Alessandra Di Vetta. Under 12: Giovanni Calvano e Daniele Iamunno, Stefania Pi-cardi e Matilde Nigro. Under 13: Ferruccio Cuomo e Danino Annec-chiarico; Giulia Porzio e Elisa Leone. Under 14: Roberto d’Ambrosio e Stefano Modugno; Chiara Caso e Ivana Esposito. Under 16: Matteo Scotto di Uccio e Mariano Esposito; Maura Aveta e Claudia Cirillo.

EMILIA ROMAGNAFarolfi campione italiano over 40

Michael John Lazzari

Grande impresa di Giovanni Farolfi, tesserato per il C.T.Cervia e che svolge la sua attività di insegnamento del tennis presso il CIER-

REBICLUB di Bologna. Il maestro si è laureato campione italiano over 40 per il secondo anno consecutivo. Farolfi si è imposto sui campi del Mare Pineta di Milano Marittima in semifinale sul milanese Vismara 64 60, per superare poi il veneto Vigani, suo avversario anche nel 2009, nell’atto finale per 64 64. Per Farolfi si tratta di un 2010 da incorniciare, visto che va ricordato che nel Circuito Internazionale, ha raggiunto nel mese di maggio il suo best ranking ITF SENIORS ove r40, diventando addirittura il numero 1 nel mondo della propria categoria (attualmente è il numero 5). Con la vittoria del campionato italiano O40, nel 2011 il giocatore bolognese verrà promosso dall’attuale classifica italiana di 2.4 a 2.3. Rimanendo in ambito veterani, Vittoria del portacolori del Ct Equitazione (Reggio Emilia) Guido Gualandi nel torneo secondo grado Itf over 55 a Ginevra. Finale combattutissima con oltre quattro ore di gioco, caratterizzata da lunghi scambi che hanno visto prevalere il mo-denese Gualandi sul tedesco Haage per 06 63 76. Con questo risultato Gualandi tornerà sicuramente nei primi dodici giocatori del ranking mondiale Itf (cat over 55). Buon torneo anche di Giancarlo Nucci (Eur Roma) autore dell’eliminazione della testa di serie numero uno del tor-neo, fermatosi poi solo in semifinale, battuto da Haage.ASD Siro, grande settimana di tennis con Open e torneo rodeo - Al termine di un’intensa e spettacolare due giorni di gare, si è concluso all’Asd Siro il torneo rodeo weekend under 10 e 12 maschile e fe-minile. Nell’under 10 maschile affermazione di Matteo Ghelli che ha superato Nicola Piazza per 45, 42, 73, in quello femminile successo di Camilla Rossi che ha battuto Eleonora Malossi per 42 53. Nell’Un-der 12 maschile ha alzato il trofeo Mattia Spoto (duplice 53 a Matteo

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�La premiazione all’ASD Siro

�In basso a sinistra Guido Gualandi, a destra Giovanni Farolfi

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

Crescenzio), nell’under 12 femminile vittoria di Bianca Vitale (41 40 a Chiara Fortini) Nella stessa settimana sempre al ASD Siro si è concluso l’Open femminile, torneo con montepremi da 2000 euro: ha prevalso in un’ora di gioco, in una finale senza storia Sara Savarise che ha battu-to la Valeria Muratori col punteggio di 60 61.

FRIULI VENEZIA GIULIALa legge di Mocchiutti

di Fausto Serafini

Concentrazione e ostinazione, tennis schematico e lineare, grandi recuperi e Denis Mocchiutti del Tc Natisone ha conquistato il Tro-

feo Marchiol, prova maschile con il limite 3.4 disputata al Tc Internos. Ci voleva il colpo di coda meteorologico per tentare di scombinare i piani del presidente Luciano Palmisciano: un forte temporale che co-stringeva il futuro vincitore e Loris Peresson, il suo avversario, a giocare la finale sul rosso indoor del complesso di via del Maglio. Dopo un primo set in bilico, vinto di misura da Mocchiutti, brillava il tennis ag-gressivo del trasformato portacolori del Tc Cividale, ben confortato da un servizio preciso e dal dritto. Nel terzo parziale fulminea la partenza

del ritrovato Mocchiutti che infilava di slancio quattro game: Peresson, a partita ancora aperta, nell’esecuzione di uno smash accusava uno stiramento alla schiena, infortunio che non gli permetteva di muovere liberamente il braccio destro costringendolo alla resa precoce (75 16 4-0 rit.). Soddisfazione degli organizzatori del torneo per i tabelloni ric-chi di giocatori di terza categoria. La conferma veniva dalle racchette ancora in corsa nei quarti per metà presidiato dalla linea verde. Pro-porzione che veniva rispettata anche nel round seguente grazie ad Andrea Iuri ed all’alfiere del Tc Triestino, Luca di Lenarda. Al ventenne del Città di Udine toccava il determinato Mocchiutti, capace di strin-gere i denti per un dolore alla gamba destr: l’handicap lo costringeva ad abbreviare gli scambi e ne approfittava Iuri, aumentando ritmo e

pressione, ma troppi colpi giocati in affanno spianavano la strada della finale al tenace 37enne. Per Peresson la porta dell’incontro decisivo si apriva con la complicità del giuliano Di Lenarda, sedicenne combat-tuto tra prodezze e svarioni, preda di un inconcepibile nervosismo. Per completare il quadro dei tabelloni intermedi, nel 4.1 travolgente vittoria di Iuri nei confronti del 15enne Alessandro Dri della società Libera (60 61), mentre il titolo del migliore 4NC premiava il carnico Antonio Cantoro, giustiziere per 63 61 del triestino Ottavio Filiputti. Premiazioni introdotte dal numero uno del circolo in presenza dei ver-tici regionali Fit con la vetrina principale riservata al presidente Antonio De Benedittis.

LIGURIADominio Cus al Trofeo Gollo

di Marco Preti

Molti gli appuntamenti di seconda categoria in Liguria sul finire dell’estate. E’ toccato a Davide Favati, maestro del Cus Genova,

iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della “Coppa Aureli-Trofeo Eugenio Gollo”, in ricordo del grande dirigente del tennis ligure che proveniva proprio dalle file del club universitario. Favati si è imposto in un tabellone limitato alla categoria 2.6, in cui erano presenti atleti di assoluto livello. Già nei quarti Davide aveva dovuto superare Luca Pompeo (62 76), mentre il pistoiese Guerra metteva fuori dal torneo Marco Micali del TC Le Palme (63 64). Ancora i colori del CUS in alto grazie ad Ettore Damiani, vincitore per 64 64 su Fabio Perasso, mentre in una vera e propria maratona Riccardo Mauri (Cà Bianca) riusciva a spuntarla sul sardo Maddau (76 46 76). In semifinale poi Damiani tene-va a bada Mauri (64 64), mentre un po’ più laboriosa era l’affermazione di Favati, impostosi a Guerra per 76 63. In una finale targata CUS suc-cesso di Favati su Damiani per 62 46 62. In campo femminile il match-

clou ha visto il suc-cesso di Alessia Zin-ga del Golf Rapallo su Valentina Picco del CUS per 36 63 76.Fabio Parodi, 2.8 dello Junior Pegli, si è aggiudicato invece il torneo di seconda cate-goria valido per i XXXV Campionati della Valle Stura al TC Campoligure, superando atleti

provenienti sia dalla Liguria che da Lombardia, Piemonte e Toscana. La semifinale della parte alta vedeva l’outsider Ivaldi arrendersi con il punteggio di 61 64 a Bruzzone; nel settore inferiore, invece, Parodi doveva impegnarsi a fondo per eliminare Garavelli per 76 64. La finale offriva una sfida tra regolaristi, in cui Bruzzone non riusciva quasi mai ad accelerare e quindi Parodi manteneva costantemente il comando nel punteggio, concludendo in suo favore per 63 62. All’Hanbury, in-vece, Elena Pioppo ha battuto 36 62 61 Gabriella Polito nel Memorial

�La premiazione al Tc Natisone

�La premiazione della Coppa Aureli Trofeo Gollo

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Super Tennis

Marina, mentre in campo maschile Giraudo ha superato Leonardi. Per quanto riguarda il IX Memorial Matteo Cane al Tc Ventimiglia, afferma-zione del piemontese Andrea Gramaglia, che ha cancellato in finale i sogni del 2.6 Keyser. Nella gara femminile Stephanie Scimone ha su-perato in due set Martina Reggi (Armesi).

LOMBARDIAA1: ecco il Sarnico

di Cristian Sonzogni

Parte la serie A1, e il Tennis club Sarnico, l’unica squadra lom-barda presente, proverà di nuovo a stupire. Inserito nel grup-

po 1, quello composto da sei squadre, il club bergamasco (con Pedrini, Sirianni, Van Scheppingen e Giraudo) disputerà dunque solo cinque incontri, tre dei quali sui campi di casa, al Tennis Mon-godi di Cividino. Le avversarie saranno Empire Roma, Anzio, Ct Le Rocce (Catania), Bassano del Grappa e Casale. “Onestamente devo dire che, sulla carta, ci è andata abbastanza bene - dice il direttore sportivo del circolo lacustre, Fausto Marini - anche se poi bisognerà vedere quali delle nostre avversarie si presenteranno al

completo e quali no. La rivale più temibile sembra Bassano, ma at-tenzione anche al Ct Le Rocce e a Casale”. I più accreditati per la prima piazza paiono dunque i veneti di Bassano del Grappa, che potranno contare su Aldi, Torresi, Crugnola e Lorenzi, e che per giunta contro Sarnico avranno il vantaggio del fattore campo. Intanto Marco Pedrini si è laureato campione provinciale berga-masco per il secondo anno consecutivo. Il bresciano del Tc Sarnico ha piegato in finale il 19enne del Tc Bergamo Jacopo Locatelli, che ha perso il primo set per 6-3, nel secondo è stato in vantaggio per 5-3, ha potuto servire due volte per impattare il punteggio, sul 5-4 e sul 6-5, ma ha finito per cedere al tie-break. In semifinale, al Mongodi di Cividino, sono giunti Tondini e Carera, ma entrambi sono stati costretti al ritiro. In campo femminile, titolo alla favorita

numero 1 del tabellone Francesca Agazzi, capace di regolare con un doppio 6-3 Irene Perico. Tra le protagoniste la 13enne del Tc Brusaporto Giuliana Bestetti, che ha vinto la prova di quarta fem-minile e ha concesso il bis nel doppio misto accanto al suo coach Luca Bruno. In quarta maschile si è imposto Fabio Mapelli, nel doppio maschile titolo al duo Kalinauskas/Bergomi, mentre tra gli Over il grande protagonista è stato l’ex davisman Paolo Canè.

RISULTATI:Campionati provinciali bergamaschiSingolare maschile assolutoSemifinali: Pedrini b. Tondini ritiro, Locatelli b. Carera 6-3 ritiro Finale: Pedrini b. Locatelli 63 76Singolare femminile assolutoSemifinali: F. Agazzi b. Bestetti 61 36 75, Perico b. Pinacoli 57 62 62 Finale: F. Agazzi b. Perico 63 63Quarta categoria maschileSemifinali: Roggeri b. L. Maffeis ritiro, Mapelli b. Mignani 36 63 62 Finale: Mapelli (Fortennis) b. Roggeri 76 75Quarta categoria femminileSemifinali: Bestetti b. Zamuner 60 60, Sgraffetto b. Lamera 61 62Finale: Bestetti (Tc Brusaporto) b. Sgraffetto 63 61Over 45 maschileFinale: Canè (Mongodi) b. Malgaroli 63 64Over 35 maschileFinale: F. Richelmi (Città dei Mille) b. Colombo 60 60

Tc Trezzo sull’Adda (Milano). Quarta categoria maschileSemifinali: Mapelli b. Ventura 46 62 60, L. Falardi b. Cattoni 57 75 64 Finale: Mapelli b. L. Falardi 16 61 62Sporting Club Malaspina, San Felice-Peschiera Borromeo (Mi)Quarta categoria - Master dei Fiori Semifinali: Morabito b. Guidetti 62 61, Baglivo b. Mazzoni 63 62Finale: Morabito b. Baglivo 61 64Sporting Club Gardanella, Peschiera Borromeo (Mi)Singolare maschile e femminile 3.5Singolare maschile, Semifinali: Serniotti b. Toni 4-1 rit., Albizzati b. Rollino 67 64 76Finale: Serniotti b. Albizzati 64 62Singolare femminile, Semifinali: Kluzer b. Gaetani 61 36 61, Vinci b. Lapusan 46 76 76 Finale: Kluzer b. Vinci 64 63Tennis Bovegno (Bs)Singolare femminile OpenSemifinali: Canepa b. Vaidenau 26 61 76, Cigui b. Parmigiani 60 64 Finale: Canepa b. Cigui 62 75

MARCHEMaster TTK, ottimo 2° posto

di Roberto Senigalliesi

Continuano a vincere i baby tennisti marchigiani. Protagonisti, dopo la Coppa Pia under 8-9, anche nelle finali nazionali del

master circuito TTK, disputato a Cervia, per under 10, 12 e 14. La squadra marchigiana, uscita dalla selezione del master regionale svoltosi all’A.T.Ancona, capitanata dal Tecnico Nazionale Gianluca

�La squadra del Tc Sarnico

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

Cerigioni, era composta da Elisa Mezzanotte(TT Senigallia) e Erik De Santis (Baratoff Pesaro) nella categoria u10, Elisa Lauri ( Castel di Lama) e Alessandro Belvederesi (Camerata Picena) nell’under 12 e Nicolò Nardi (P.S.Giorgio) e Francesca Giuliani ( T.T. Senigal-lia) nell’under 14. Alla fine è arrivato un inaspettato secondo po-sto di squadra, su 19 regioni in gara, dietro la Lombardia, mancan-do di un soffio la qualificazione al master europeo di Barcellona, con diverse attenuanti. In primis il ritiro per dolore alla schiena di Nardi, quando era in vantaggio nettamente sul lombardo Speziali. Ottima la prova nell’under 12 di Alessandro Belvederesi, battuto solo in finale dal siciliano Schilirò 62 62 e di Elisa Lauri fermata in semifinale dalla calabrese Lavinio 62 63. Nell’under 10 Erik de Santis è giunto facile in semifinale ma poi è incappato in una giornata storta con l’emiliano Taddei uscendo sconfitto per 40 42, mentre nell’under 10 Elisa Mezzanotte, capitata nella parte di ferro del tabellone, è uscita ai quarti di finale per mano della vinci-trice del torneo, la lombarda Rumi con il punteggio di 42 42. Elisa si è poi riscattata vincendo agevolmente il torneo di consolazio-ne. Nei quarti under 14 Francesca Giuliani, battuta dalla campana Nisi 64 64, vinceva poi il tabellone di consolazione. Soddisfatto il Tecnico Gianluca Cerigioni: “Ormai ci abbiamo preso gusto - dice -. Dopo la Coppa Pia abbiamo rischiato di compiere un’impresa ancora più difficile, visto che dietro di noi sono arrivate squadre ben più blasonate. La nostra arma vincente? Sicuramente la com-pattezza del gruppo, l’ottima preparazione, lo spirito giusto. Stia-mo dimostrando che con sacrificio e passione nessun traguardo è precluso”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente del C.R. Emiliano Guzzo che vede aggiungersi un altro successo a questo 2010 così ricco di soddisfazioni.

MOLISE

Savarise, successo doppiodi Ida Santilli

Vittoria come la conquista del titolo di reginetta all’Open Re-gione Molise e Vittoria come la città che l’ha adottata tenni-

sticamente in una stagione che le ha regalato belle soddisfazioni. Sara Savarise, ventitreenne napoletana classificata 2.3, ha firmato

per la seconda volta consecutiva la rassegna in rosa organizzata dal circolo tennis Colletorto sui campi di Santa Croce di Magliano. I capricci del tempo non hanno minacciato il regolare svolgimento degli incontri della kermesse (disputata sia all’aperto sul cemen-to che sull’erba sintetica), che tutto sommato non ha registrato grosse sorprese a parte l’eliminazione della testa di serie numero due Alessia Carrozzo (2.5 del CT Bari) per mano della finalista Ma-rianna Natali, numero tre del tabellone e 2.5 di ranking, tesserata per l’Ust Venasco Torino. Due anni fa il suo primo approdo alla Virtus Vittoria Ragusa, poi una breve parentesi a Milano e il ritor-no in Sicilia dopo una promessa fatta al suo maestro Salvo. Sara Savarise torna e convince il pubblico che non le ha risparmiato applausi durante un match clou che l’ha vista vacillare soltan-to negli ultimi game: 62 64 il punteggio con cui ha messo la parola fine ad un tor-neo che quest’anno ha abbinato gioco, gastronomia e fol-clore grazie alla for-tunata intuizione del presidente del cir-colo organizzatore, Marco Paradiso, e al coinvolgimento del comune basso molisano. La partenopea ap-prodava in finale dopo aver sconfitto agevolmente Lia Catapano, 2.7 dell’Anxa Tennis Lanciano (61 60), Natali faticava più del pre-visto, invece, per avere la meglio di Chiara Mossi, del Ct Latiano Brindisi di classifica inferiore alla sua.

PIEMONTESerie D, ecco i vincitori

di Ugo Veglia

La conclusione dei campionati di serie D determina anche l’epilogo dell’anno agonistico ed è doveroso immortalare, sulla rivista ufficia-

le della Federazione Tennis, i risultati ottenuti dalle squadre dei nostri Affiliati. La serie D1 maschile ha mantenuto i pronostici iniziali: il Tc Alba Squadre Agonistiche, con l’obiettivo di arrivare presto alla mas-sima divisione, ha conquistato il titolo a spese del Master Club Torino con il punteggio di 4-2. Tra le squadre femminili ha raggiunto la vetta il Match Ball Torino vincente in finale per 2-1 sul team del Tc Alba.Lo scudetto della serie D2 se l’è guadagnato il Nisten Club che si è aggiudicato la finale contro il Tc Paradiso per 4-2. In campo femminile sono state le ragazze dello Sportvillage Bertolla a conquistare il vertice della serie D2 femminile a spese del Cral Regione Piemonte-Editrice la Stampa con il punteggio di 2-1.Nella serie D3 ha trionfato la Società Canottieri Esperia che in un in-contro deciso solamente al doppio di spareggio, ha sconfitto in finale il C2 Valdellatorre. Il Manta Tennis School ha vinto il titolo femminile, ottenuto a spese del Tc Serenitas con il risultato di 2-1.

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�La rappresentativa delle Marche al Circuito TTK a Cervia

�Da sinistra Sara Savarise, Matio Paradiso e Marianna Natali

Super Tennis

Quest’anno è anche stato avviato un campionato di serie D4 limitato a giocatori di classifica 4.3: titolo regionale maschile al Tc Aosta che ha vinto la finale contro la squadra dei Dipendenti Comunali di Torino.Ed ora c’è giusto il tempo per ricostituire le squadre, ampliare o ridi-mensionare l’organico in virtù dei prossimi obiettivi: presto iniziano i campionati a squadre invernali, con nuova gloria da spartire.

PUGLIASuccesso in Coppa Belardinelli

di Marianna La Forgia

Il tennis Pugliese ha festeggiato l’ambito titolo di campioni d’Ita-lia 2010 nella Coppa Belardinelli, la competizione a squadre per

rappresentative regionali riservata ai ragazzi/e under 12 e under 13. Questa volta i festeggiamenti sono arrivati nel capoluogo pugliese e precisamente al Circolo Tennis Bari. A fare e gli onori di casa, l’appas-sionatissimo ed emozionatissimo presidente del comitato regionale pugliese Donato Calabrese, attorniato dagli amici del consiglio regio-nale e dal consigliere nazionale, Isidoro Alvisi. In questa atmosfera così speciale si è voluto avere affianco una cam-pionessa (under 12) simbolo del tennis pugliese e poi internazionale, la barese Nicoletta Virgintino, che ha premiato la giovane promessa italiana under 12 Martina Zerulo, come in una sorta di passaggio di

testimone e auspicio a ripercorrere le sue orme con un titolo under 11 (di singolo e doppio) già vinto lo scorso anno: come inizio e curri-culum non è per nulla male. La formula della Belardinelli, che prevede quattro singolari maschili, tre singolari femminili, un doppio maschile e un doppio femminile, ha evidenziato l’importanza e le proporzioni di questa vittoria, importante per l’impegno e il sacrificio di un intero movimento tennistico pugliese: ragazzi, tecnici, genitori, dirigenti di circoli e di comitati provinciali e regionale. Oltre alla vincitrice, ovvia-mente, sono stati premiati tutti gli atleti partecipanti alla gara, anche quelli non presenti alla finale, ma che hanno contribuito alla vittoria nelle fasi preliminari.

Nella serata, un tributo particolare è andato anche ad Andrea Pellegri-no, campione italiano under 12 di singolo e doppio nel 2009, e finalista di singolo e doppio nel 2010. I riconoscimenti e ringraziamenti si sono conclusi sottolineando il secondo posto alla Coppa P.I.A. (manifesta-zione a squadre riservata ai ragazzi/e nati nell’anno 2001/2002) dei rappresentanti del Pia Puglia Nord.

SARDEGNALa favola del CT Stella di Mare

di Lazzaro Cadelano

Se fosse una favola avrebbe il lieto fine: il circolo tennis di Stella di Mare avrebbe raggiunto la promozione in serie C maschile vin-

cendo l’ultimo spareggio. Invece non c’è stato il finale perfetto, ma tutti sono felici e contenti perché quella del club del litorale di Quartu Sant’Elena è una bella storia da raccontare, di quelle che fanno bene al tennis. Un club appena nato: pochi soldi, quasi nulla. Un gruppo di amici con tanto entusiasmo e nessuna ambizione di business ma con la speranza di fare di un piccolo sodalizio un club capace di far avvicinare al tennis tanti ragazzi. Due nomi su tutti: il maestro e capitano, Luca Petruzzo ex B1 dei tempi d’oro del Tc Cagliari, ed il presidente Gian-franco Ciancilla. La cavalcata della squadra maschile è partita dall’ulti-mo gradino, la serie D4, poi una promozione ogni anno fino a un passo dalla serie C quando capitan Petruzzo, Franco Etzi, Gian Marco Idini, Massimo Loddo, Stefano Nurchi e Leandro Corona hanno perso 4-2 con Assemini. Di primi posti, però, il club ne ha conquistato addirittu-ra tre negli ultimi campionati Veterani, con Petruzzo nell’over 35, Etzi nell’over 45 e Corona nell’over 55. Ma quel che più ha il sapore del successo sono le cinque squadre iscritte ai campionati, una in D1 e due in D4 maschile, due in D2 femminile. E valgono ancora di più i giovani della scuola tennis tenuta da Luca e suo figlio Michele, presenti in tutti i tornei giovanili organizzati in provincia. Il sogno del capitano Petruzzo è vedere questo circolo pieno di bambini. Possibilità che non è poi così remota, anche se ha bisogno di tempo, perché l’impianto è l’unica possibilità per le famiglie che abitano tutto l’anno a Flumini, Marina Residence, Niu Crobu, Santa Luria, Costa degli Angeli e Capitana. Al

� La rappresentativa Pugliese prima alla Coppa Belardinelli

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�Luca Petruzzo con alcuni dei ragazzi della scuola tennis

la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

momento c’è un grande sogno: avere una club house. “Chiediamo solo l’autorizzazione al Comune - ha spiegato il presidente Cincilla - la costruiremo a spese nostre. Abbiamo bisogno di una soluzione al co-perto adesso che arriva l’inverno. Perché la scuola conta circa 30 bam-bini tutto l’anno, e 70 soci, che in caso di pioggia o freddo non scendo-no sui tre campi, due in erba sintetica nuovi di zecca e uno in mateco. E pensare che poco prima c’è Marina Residence, tre campi, tribune, spogliatoi e club house che “vive” solo due mesi all’anno: “Sarebbe bello unire le forze, due strutture così possono lavorare come fossero una - sogna Petruzzo - la nostra scuola crescerebbe e ne trarrebbero vantaggio entrambi gli impianti aumentando soci e bambini”.

SICILIASiringo campione assoluto

di Fabio Tedesco

Con la vittoria del giovane Eros Siringo si sono conclusi a Messina, al Tennis Club di Riviera Pace, gli Assoluti siciliani. In finale il tennista

del Tc Match Ball Siracusa ha sconfitto il palermitano Germano Giacalo-ne (Circolo del Tennis e della Vela), al termine di un match combattuto e spettacolare come tutti quelli di questa edizione - solo due quelli conclu-si in due set -, ottimamente organizzata dal vice presidente del comitato regionale Salvatore Consoli. Una finale decisamente a sorpresa tra due tennisti capaci di eliminare in semifinale le due prime teste di serie, Cosi-mo Munzone e Alessandro Ciappa. Nella finale per il tabellone interme-dio, quello dei Terza categoria, vittoria di D’Amico su Mancia con il pun-teggio di 64 62. Per quel che riguarda l’attività giovanile il Club Umberto di Catania ha ospitato la fase finale del Circuito Dunlop Regionale 2010 “Promo Junior” Memorial “Umberto Fosmorti”. Nel tabellone maschile la vittoria è andata a Christian Proietti Scorsoni (ASD Tennis Monpilieri) che nel match decisivo ha superato Luca Potenza (T.C. Sant’Angelo Lica-ta) 46 76 86. In semifinale i due avevano sconfitto rispettivamente Danilo Vassallo (Proietti Tennis Team) e Fabrizio Andaloro (Pol. G. Rescifina). Nel tabellone femminile a vincere il titolo è stata la giovanissima Alessia Truden (2001) del Ct Palermo che ha superato la concittadina Giulia La Rocca del Tc Palermo 2 per 60 57 74. Sul loro cammino, in semifinale, le due avevano affrontato e battuto rispettivamente Beatrice Vitale (Fon-dazione T.C. Umberto) e Sofia Di Mauro (Sicilia Tennis Academy). Si è intanto conclusa la stagione “beachistica” siciliana con un torneo nazionale a Kartibubbo nei pressi di Campobello di Mazara. La vittoria è andata alla coppia composta da Fulvio Asaro e Giuseppe Architetto che in finale hanno superato il duo Massimo Romeo-Enrico Vesco. Al terzo posto si è classificata la coppia Cenacchi/Bolognesi che nella finalina per il terzo posto ha superato il duo formato da Ivan Romeo e Vincenzo Sammartano.

TRENTINO Grand Prix Coop

di Luca Avancini

Il 27esimo Grand Prix Coop Trentino ha incoronato sui campi del Ct Trento i suoi “maestri”, Matteo Gotti e Sara Eccel, trionfatori assoluti

nella gara più importante, l’Open. Senza storia la due finali, a comincia-

re da quella maschile: Gotti che aveva fatto corsa a sé fin dall’esordio con uno scomodo agonista come il bulgaro di casa Antoan Georginov, ha chiuso in scioltezza, 61 62, con il compagno di circolo Gianmarco Giua, bravo in precedenza a imbrigliare la potenza del 18enne rovere-tano Andrea Dossi, decisamente troppo falloso e nervoso. Sara Eccel la finale vera invece l’aveva già giocata con la 14enneDeborah Chiesa: la partita, bella e intensa come nelle previsioni, si è risolta dopo oltre due ore di gioco a favore della 16enne allieva di Nicola Bruno che ha mostrato solidità e coraggio nei momenti topici del match. Superato l’ostacolo Chiesa, la Eccel ha controllato con disinvoltura la 3.5 di Cal-daro Giulia Sartori. Caduti in semifinale i due maggiori favoriti, Samuele Carraro e Daniele Mirandola, giunti all’ultimo appun-tamento della stagione con le bat-terie scariche, ad occupare intera-mente la scena del Master di terza è stato il sorprendente Gianluca Pe-coraro. Il torneo ha esaltato i note-voli progressi compiuti dal 15enne allievo di Max Labrocca, già brillante protagonista nell’Open, dove si era concesso il lusso di strapazzare il 3.1 Giorgio Azzolini, prima di cedere al vincitore Gotti. Pecoraro si è tolto la soddisfazione di battere Samuele Carraro prima di esibire una grande solidità nella finale con il 21enne meranese Lukas Holzner. Gerarchie sovvertite anche nel femminile che ha premiato il temperamento della 3.4 bassanese Carlotta Svaluto, capace di prevalere al terzo set contro Deborah Mayer. Autorevole sino in fondo il cammino di Oscar Pallao-ro, giocatore che vale molto più dell’attuale di 4.1, dominatore della prova riservata ai quarta. Il tennista del Ct Trento, che ha chiuso la stagione imbattuto, aveva già posto la sua autorevole candidatura alla vittoria finale sbriciolando le difese del leader di graduatoria Gabriele Ambrosi nei quarti, e del giovane arcense Fratton in semifinale. Nella sfida decisiva ha dovuto fare i conti con la determinazione di un altro ragazzino davvero interessante, il 14enne Eugenio Candioli che è riu-scito a restare a lungo in partita contro il forte rivale. Giovanissima pure la vincitrice del femminile, la brava roveretana Matilde Volani, anche lei classe 1996, vittoriosa in finale su una positiva Ottavia Albertini.

UMBRIAMaster TTK, i vincitori

di Sergio Pioppi

Il Circolo Tennis Spoleto ha ospitato le finali regionali relative al circui-to nazionale TTK Warriors Tour. Competizione riservata alle categorie

under 10-12-14 maschili e femminili. Prima del Master si sono dispu-tate 12 tappe sui seguenti circoli umbri: Tennis Club Terni, Villa Can-dida Foligno, Circolo Tennis Montesanto Todi, Associazione Sportiva Vico Tennis, Circolo Tennis Montarello Spoleto, Circolo Tennis Olympia Gualdo Tadino, Tennis Club Perugia, La Valletta Narni, Circolo Tennis Spoleto, Circolo Tennis Gubbio, Circolo Tennis Olympia Gualdo Tadi-no (che ha organizzato due prove) e Junior Tennis Terni. In ogni tappa

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�Sara Eccel

Super Tennis

si sono iscritti mediamente una settantina di ragazzi per un totale, Ma-ster compreso, di oltre 850 presenze. “E’ stato un grande successo di partecipazione - ha sottolineato il pre-sidente della Fit Umbria Roberto Carraresi - grazie anche al grande impegno e dedizione con i quali i circoli hanno organizzato le varie manifestazioni. Una conferma che il TTK Warriors Tour sta diventando il circuito di tennis giovanile più importante a livello nazionale”.RISULTATI:Under 10 femminileFinale: Linda Alessi b. Rebecca Frondizi 76 61Under 12 femminileFinale: Elena Marini b. Veronica Laurenti 61 76 Under 14 femminileFinale: Chiara Barbabianca b. Gaia Proietti 62 60 Under 10 maschile Finale: Alessio De Bernardis b. Tommaso Lippi 64 62 Under 12 maschile Finale: Giacomo Natazzi b. Giorgio Ruello 64 75Under 14 maschile Finale: Giulio De Micheli b. Roberto Bilancini 63 63

VENETOChiusura pirotecnica

di Roberto Bonogolo

Chiusura di stagione pirotecnica in Veneto per quanto riguarda l’at-tività internazionale. Ad agosto si è svolto al T.C. Este, con pre-

sidente e direttore di torneo Fabio Morra, la consueta kermesse da 15.000 $ che ha celebrato l’ennesimo trionfo da parte della punta di diamante veneta, il 23enne Matteo Viola, che ha così incamerato il quarto successo di stagione a livello internazionale dopo Miami, Mo-

dena e Mestre. Davvero un exploit notevole da parte dell’allievo del maestro Mantegazza che va a catapultare il giocatore mestrino verso il best ranking. Subito dopo ecco altri due avvenimenti, questa volta a livello femminile, il primo alla Società Tennis Bassano, presieduta da Loretta Andreatta, con un torneo da 10.000 $ che ha incoronato sul gradino più alto del podio la triestina Paola Cigui, al suo primo suc-cesso in carriera a livello professionistico. Infine solita ciliegina finale al T.C. Mestre per la più rilevante manifestazione in Veneto a livello inter-nazionale costituita dall’ottava edizione del Trofeo Casinò di Venezia, un ITF Women’s Circuit da 50.000 $, che è risultato ancora una volta terra di conquista straniera, almeno in singolare, con una finale tutta ceca vinta dalla Ondraskova sulla Hradecka. Nell’occasione si è tinta finalmente d’azzurro la gara di doppio con il trionfo della coppia Karin Knapp/Claudia Giovine al termine di una entusiasmante e spettacolare finale. A proposito di futuri programmi per questa manifestazione si ventilao da parte del circolo mestrino, rappresentato dal presidente Roberto Pea e dal direttore sportivo Pasquale Marotta, di poter innal-zare ulteriormente il montepremi nella prossima edizione a 100.000 $ con spostamento della data alla prima settimana di luglio.Da non dimenticare poi la Coppa Valerio De Galea, campionato euro-peo a squadre U18, ospitato nel prestigioso impianto del Green Gar-den Sporting Club e che ha visto primeggiare la squadra dell’Ungheria (assente da questa fase finale la rappresentativa azzurra), ed i Campio-nati nazionali individuali U14 femminili svoltisi sui campi in terra rossa del circolo mestrino di via Olimpia con l’assegnazione dello scudetto tricolore alla torinese Giulia Pairone sulla romana Beatrice Lombardo.

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�La premiazione delle finali del Circuito Nazionale TTK al Ct Spoleto

�Le finaliste del Trofeo Casinò di Venezia

Super Tennis

PPer il secondo anno conse-cutivo l’Italia ha dominato i Campionati Europei di Beach Tennis, che si sono svolti dal 10 al 12 settembre ad Antala-ya, vincendo tutti e tre i titoli in palio in altrettante finali tutte azzurre. Un’edizione da record, quella giocata in Turchia, con ben 17 nazioni partecipanti. Alex Mingozzi e Matteo Ma-righella sono dunque i nuovi campioni europei maschili, dopo aver dopo aver avuto la meglio su Alan Maldini e Luca Meliconi disputando un’indi-menticabile finale tutta tricolo-re conclusasi solo dopo un lun-ghissimo tie-break al terzo set. Concedendo solo 10 giochi du-rante i quattro match che li han-no portati alla finale, Mingozzi & Merighella hanno vinto il pri-mo set per 63, prima di cedere sei game di fila ai connazionali Maldini & Meliconi. A questo punto entrambe le coppie han-no salvato dei match point nel set decisivo prima del definitivo 10-8 nel tie-break per Mingozzi & Merighella.L’Italia ha dominato anche nella competizione femminile, dove Simona Briganti e Laura Oli-vieri sono riuscite ad avere la meglio in unì’altra finale tutta azzurra sulle connazionali e coppia numero uno del tabello-ne Federica Bacchetta & Giulia Spazzoli, campionesse mondia-li ITF. Briganti & Olivieri si sono aggiudicate la finale per 62 75. Entrambe le coppie hanno comunque lottato per raggiun-

gere la finale. Con Briganti & Olivieri costrette al terzo set nei quarti contro le campionesse nazionali francesi Julie Flamain e Geraldine Guilbon. Da parte loro, Bacchetta & Spazzoli sono ricorse al set decisivo nella se-

mifinale che le vedeva opposte alle polacche Karatzyna Kaleta e Aleksandra Rosolska. Questa vittoria rappresenta il secondo titolo europeo per entrambe le giocatrici. La Briganti aveva vinto nel 2008 in coppia con

Rossella Stefanelli, mentre la Olivieri aveva trionfato lo scor-so anno con Mara Santangelo. Poche ore dopo aver vinto il ti-tolo femminile, Simona Briganti è tornata in campo al fianco di Alex Mingozzi per difendere con successo il titolo conqui-stato nel 2009 contro i conna-zionali Luca Meliconi e Giulia Spazzoli (76 76 il risultato della terza finale tutta tricolore della manifestazione). Come negli

anni pre-cedenti, i campionati europei han-no coinvolto ex giocatori professioni-stici e molti dei grandi nomi dell’ITF Beach Tennis Tour. Cha-yenne Ewijk & Merlot M e d d e n s , che in cop-pia hanno vinto diversi titoli dell’ITF W o m e n ’ s C i r c u i t , hanno rap-presentato l ’ O l a n d a ,

Gulnara Fattakhetdinova (9 titoli titoli in doppio la Russia. In campo maschile, i ciprioti Pe-tros Baghdatis & Christopher Koutrouzas, che hanno difeso i colori nazionali in Coppa Davis, hanno raggiunto le semifinali.

L’Italia si è confermata grande protagonista nella rassegna continentale disputata lo scorso settembre ad Antalya. Tre titoli in altrettante finali tutte tricolori: hanno vinto Mingozzi-Marighella nel doppio

maschile, Briganti-Olivieri nel doppio femminile e Briganti-Mingozzi nel doppio misto

EUROPEI IN TURCHIA

Dominio azzurro

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beach tennis

Sopra, la coppia Maldini-Meliconi. Sotto, Spazzoli-Bacchetta

IIl torneo internazionale di Ce-senatico rappresenta da alcuni anni la conclusione del tour ita-liano nel calendario internazio-nale diventato oramai sempre più similare a quello dei circuiti professionistici maggiori. E’ un lungo percorso che inizia a mar-zo con il torneo “Alpi del Mare” a Cuneo e attraversa quasi tutto il nostro paese, con altre sei tap-pe e che termina proprio nella ridente località balneare roma-gnola che in quest’anno festeg-giava la sua decima edizione. Un compleanno importante per questo torneo che negli anni ha trovato, in questa settima-na settembrina, il suo perfetto collocamento nel calendario in-ternazionale. E a festeggiare la società Off Limits Cesena, e in particolare il direttore del tor-neo Alessandro Capasso, orga-nizzatrice dell’evento ci hanno pensato i due azzurri Fabian Mazzei e Marianna Lauro che in romagna, a conclusione di un’estate in crescendo, hanno disputato il loro miglior torneo stagionale confermandosi come le vere sorprese dell’anno.Fabian Mazzei, dopo aver tra-scorso la prima parte dell’anno in sordina con alcuni buoni risul-tati ma senza entusiasmare, ha iniziato la sua rincorsa ai vertici della classifica mondiale con il torneo di Roma. Al Foro Italico Fabian ha lottato alla pari con i più forti giocatori europei cen-trando la semifinale. Questo risultato ha dato una grande iniezione di fiducia al giocatore bolognese che da li in poi non si è fermato più. Una vittoria nel

futures di Albarella, la finale nel futures di Padova, i quarti nel “Trofeo della Mole”, la semifina-le a Salisburgo ecco che a Cese-natico Mazzei, dopo una lunga estate senza sosta, ha trovato la settimana perfetta. Dopo aver sconfitto lo slovacco Chabre-chek, l’azzurro ha sconfitto la testa di serie numero due Ca-zeaudemec , il belga Gerard nei quarti e in semifinale il francese Majdi senza perdere un set. La maturità di gioco raggiunta dal nostro portacolori è però il risul-tato più importante. In passato Fabian aveva più volte dimo-strato il suo innato talento ma mai come oggi il tennista bolo-gnese è apparso cosi motivato e convinto dei propri mezzi a tal punto da dichiarare pubbli-camente di voler raggiungere i

top ten quanto prima. In finale l’avversario, ancora una volta, è stato l’austriaco Martin Legner, vera bestia nera di Mazzei. Nei precedenti (15 a 0 per Legner) c’era tutta la storia di questo match. Martin è un giocatore difficile da affrontare, molto regolare, veloce e soprattutto tatticamente molto intelligente. Ma a Cesenatico un Mazzei dav-vero concentrato e convinto dei propri mezzi per la prima volta è andato davvero vicino alla vit-toria. Legner ha vinto il match e il torneo con il punteggio di 76 64, ma ha dovuto lottare contro un giocatore motivatissimo e attento che non si è mai perso d’animo neppure dopo aver perduto il primo set (12-10 al tie break) avendo avuto 3 set point a disposizione. Con questa grin-

ta e con questa giusta motivazio-ne siamo sicuri che il giocatore allenato dal mae-stro Alberto Setti raggiungerà pre-sto il suo obiet-tivo!Ancora meglio di Fabian ha fatto la giocatrice di Ploaghe Marian-na Lauro. Che Marianna si trovi bene a giocare nei tornei inter-nazionali italiani è un dato di fatto confermato dalle vittorie che ha riportato negli anni. Quest’anno

sembrava che la sassarese pas-sasse la mano, invece nell’ulti-mo appuntamento stagionale ha trovato il guizzo vincente che mancava dal torneo di Cuneo del 2009. A Cesenatico il vero torneo di Marianna è iniziato nei quarti, battuta la spagnola Vidal, e poi in semifinale contro la giovanissima olandese Buis testa di serie numero 1. L’azzur-ra non solo ha vinto, ma ha dato la sensazione di essere padrona del campo e di aver sistemato soprattutto i problemi con il servizio che avevano attenuto un po’ le prestazioni nell’ulti-mo periodo. Contro la svizzera Grangier in finale tutto questo è stato chiarissimo allorchè in 57 minuti Marianna ha rifilato 62 61 alla giocatrice ginevrina vincen-do cosi il primo titolo dell’anno.

Con l’appuntamento romagnolo si è concluso il tour italiano del calendario internazionale. Fabian si è arreso solo in finale all’austriaco Legner dopo un match molto combattuto. Meglio ancora ha fatto Marianna, che ha centrato il primo successo stagionale battendo la svizzera Grangier

BOTTI DI FINE STAGIONE A CESENATICO

Mazzei e Lauro protagonisti

43Super Tennis

tennis in carrozzina

DI FEDERICO ROSSI

Marianna Lauro

Chi è abbonato a SKY può vederei programmi di SuperTennis sin-tonizzandosi sul canale 224 del-l'epg.

SuperTennis è visibile in direttaanche sul web all’indirizzo:www.supertennis.tv.

Chi non è abbonato a SKY, mapossiede comunque una parabolae un decoder, deve invece sinto-nizzare il suo ricevitore impo-

stando i seguenti parametri: Satellite: HotBird 6 - Transponder: 133 - Polarizzazione:Orizzontale (X)- Freq. Ricezione: 11.179,00Mhz - Symbol Rate: 27.500 Ms/sec - Fec: 3/4-Transport Stream: 13300 -Network Id: 318- Service Id: 4924 - Pid Pmt: 1060 dec - PidVideo: 740 dec - Pid Audio: 741 dec.

Grazie ad accordi locali, inoltre,SuperTennis può essere vistoanche sul digitale terrestre: aRoma nel bouquet dell’emittente

Super3, in Campania sul bouquet diCanale8,in Piemonte sul bouquet di Rete7, in Sarde-gna sul canale 51 diVideolinae nel Trivenetosul bouquet di Antenna3.

Super Tennis

Fed Cup: da San Diego tutto su Usa-Italia

La finale di Fed Cup. È questo l’evento di novembre. Il più atteso nel circuito femminile del tennis, il più atteso anche per SuperTennis alla vigilia del secondo compleanno. San Diego, 6 e 7 novembre. Stati Uniti e Italia. In palio il trofeo. Il titolo mondiale a squadre. Un appuntamento di richiamo, per gli spettatori, per le televisioni, per la storia. Una finale così non è soltanto di interesse nazionale.Le azzurre possono firmare l’ennesima impresa a tinte tricolore. Sarebbe il secondo successo consecutivo, sempre contro le americane, il terzo negli ultimi cinque

anni dopo quello del 2006. Super-Tennis non man-cherà a questo evento planeta-rio. A dispetto della grande ri-sonanza interna-zionale, il canale federale non si limiterà a rac-contare soltanto

il “grande” evento sportivo. SuperTennis punterà a raccontare i dettagli, i retroscena. Quel che nessuno vede. Sarà sul posto per mostrare emozioni e curiosità, la vigilia, gli allenamenti, l’attesa. Con immagini e in-terviste darà a tutti la possibilità di entrare nel gruppo

azzurro, al fianco della squadra, rendendo “piccolo” e alla portata di tutti un evento di proporzioni immense. Farà vivere la finale delle protagoniste, portando nelle case degli italiani tutta l’umanità e la genuinità di un gruppo di grandissime atlete. È la conclusione di un percorso partito dalla fredda Ucraina. Un cammino che ha esaltato e commosso, per impegno e dedizio-ne, per sacrificio e volontà. Ora San Diego rappresen-ta l’occasione per mostrare al mondo i valori dell’Italia, l’Italia vincente. E voi non potete non esserci, in Ameri-ca come in Italia, con SuperTennis San Diego non sarà mai stata così vicina.

di Giovanni Di Natale

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Lunedì 1

◙ 13.00 Speciale Wimbledon ◙ 22.30 Focus approfondimento sul tennis internazionale

Martedì 2

◙ 13.30 Tennis School – FIT Ranking Program by BNL◙ 22.30 Talk Show

Mercoledì 3

◙ 13.30 ATP Senior Tour◙ 14.00 Replay

Giovedì 4

◙ 13.30 Circolando◙ 14.00 Replay◙ 21.00 Sottorete

Venerdì 5

◙ 13.30 Colpo da campione

Lunedi 8

◙ 13.00 Speciale Wimbledon◙ 22.30 Focus approfondimento sul tennis internazionale

Martedi 9

◙ 13.30 Tennis School – FIT Ranking Program by BNL◙ 22.30 Talk Show

Mercoledi 10

◙ 13.30 ATP Senior Tour◙ 14.00 Replay

Giovedi 11

◙ 13.30 Circolando◙ 14.00 Replay◙ 21.00 Sottorete

Venerdi 12

◙ 13.30 Colpo da campione

Lunedi 15

◙ 13.00 Speciale Wimbledon◙ 22.30 Focus approfondimento sul tennis internazionale

Martedi 16

◙ 13.30 Tennis School – FIT Ranking Program by BNL◙ 22.30 Talk Show

Mercoledi 17

◙ 13.30 ATP Senior Tour◙ 14.00 Replay

Giovedi 18

◙ 13.30 Circolando◙ 14.00 Replay◙ 21.00 Sottorete

Venerdi 19

◙ 13.30 Colpo da campione

Lunedi 22

◙ 13.00 Speciale Wimbledon◙ 22.30 Focus approfondimento sul tennis internazionale

Martedi 23

◙ 13.30 Tennis School – FIT Ranking Program by BNL◙ 22.30 Talk Show

Mercoledi 24

◙ 13.30 ATP Senior Tour◙ 14.00 Replay

Giovedi 25

◙ 13.30 Circolando◙ 14.00 Replay◙ 21.00 Sottorete

Venerdi 26

◙ 13.30 Colpo da campione

Lunedi 29

◙ 13.00 Speciale Wimbledon◙ 22.30 Focus approfondimento sul tennis internazionale

Martedi 30

◙ 13.30 Tennis School – FIT Ranking Program by BNL◙ 22.30 Talk Show

Note: * gli orari possono subire variazioni

in tv NOVEMBRE SU

46Super Tennis

la posta di Nicola

Caro Nicola,sono un grande appassionato di tennis e di recente ho letto un articolo in cui si discuteva su chi fosse il più grande tennista di tutti i tempi. Premetto che ho 17 anni e quindi dei vari La-ver, Borg e altri grandi campio-ni del passato ho sentito solo parlare dai racconti di chi li ha visti all’opera. Lo so che è una domanda che ti avranno già fatto mille volte, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu, che sei stato il più forte tennista italia-no. Si può davvero stilare una classifica al di là di ogni epoca?

W se sì chi è stato a tuo parere il migliore di tutti?

ALBERTO LAMARO (NOVARA)

Caro Alberto,la tua è una domanda da un milione di dollari, si dice così, giusto? E’ infatti molto com-plicato, se non impossibile, stilare una classifica che com-prenda ogni epoca. Però, se proprio vogliamo divertirci a farne una, allora la premessa è che nel corso degli anni, ad esempio rispetto a quando giocavo io, sono cambiati i ma-teriali con cui si costruiscono le

racchette. Da legno dei miei tempi si è passati ai materiali di oggi. Un vantaggio o uno svantaggio? Dipende dai pun-ti di vista… Volendo guardare ai numeri allora verrebbe da dire che il più grande è Fede-rer: nessuno come lui è stato capace di vincere sedici titoli dello Slam e Roger ha la pos-sibilità di incrementare ancora il bottino. E’ altrettanto vero, però, che neppure lo svizzero nel suo momento migliore è riuscito nell’impresa di cen-trare il Grande Slam, ovvero conquistare i quattro titoli dei

tornei maggiori nello stesso anno. Exploit che è riuscito per ben due volte, invece, ad un altro grande del passato, Rod Laver. E prima di lui a Donald Budge. I numeri, poi, non so-no tutto. Per citarti un caso, io stravedevo per Lew Hoad, che di titoli dello Slam ne ha vinti solo quattro. Però al top, se-condo me, era assolutamente in giocabile… Questo per far-ti capire che la tua domanda, anche se molto intrigante, è destinata a restare senza rispo-sta. Anzi una risposta c’è: il più grande ce lo scegliamo noi!

Il più grande? Ce lo scegliamo noi!

10 A ITALIA 1 Per aver dimostrato quanto alto sia ancora il potenziale televisivo della Coppa Davis, coronando con un ottimo 7,8% di share il ritorno di un match dell’Italia su un

network generalista dopo dieci anni di inspiegabile censura.

9 A GIANLUIGI QUINZI Solo 14 anni e tre successi consecutivi in altrettanti tornei Under 18. Se queste non sono rose desti-nate a fiorire giuro che cambio mestiere.

8 A FRANCESCA SCHIAVONE E’ tornata alla sesta posizione del ranking WTA (4 ottobre scorso) e soprattutto si è qualifica-ta per il Masters WTA di fine anno, prima italiana della storia a

riuscirci, rifilando così un’altra mazzata a quelli che si rodono il fegato e in segreto se ne augurano il crollo.

7 A JANKOTIPSAREVIC Semilatitante Djokovic, a metà settem-bre il baldo serbo che legge Dostojevski è stato protagonista di un weekend eccezionale, trascinando il suo Paese alla prima

finale di Coppa Davis grazie a due strepitosi successi su Berdych e Stepanek e dimostrando qual è lo spirito con il quale ogni giocatore dovrebbe vestire la maglia della sua Nazionale.

6 A STARACE&BOLELLI Va bè, avranno pure smarrito una vit-toria che avevano avvicinato a due soli punti, condannando l’Italia a restare in Serie B, ma in compenso hanno tenuto av-

vinghiati un milione di spettatori davanti al teleschermo, trascinando anche “SuperTennis” al record di audience.

5 A ROGER FEDERER Non tanto per aver mollato la Nazionale svizzera nello spareggio contro il Kazakistan quanto per non aver fatto la stessa cosa l’anno scorso contro di noi.

4 A SERENA WILLIAMS Insufficienza che sarebbe meritata soltanto se fosse vero che non è stato l’infortunio al piede a tenerla tanto a lungo lontana dai tornei ma, invece, un inter-

vento di chirurgia plastica di cui a me non sembra proprio avesse alcun bisogno.

3 A ROBIN SODERLING Per la faccia tosta dimostrata nel defi-nire “lento” il campo – steso sul ghiaccio!!! - sul quale la Svezia ha battuto l’Italia in Coppa Davis.

2 AI PALADINI DEL NULLA i quali, dopo averci smitragliato per anni con le lodi a chi, sebbene non disponesse neppure di un circolo vero e proprio, vinceva scudetti tricolori offrendo

compensi principeschi a giocatori costruiti da altri, adesso che quel qualcuno si è squagliato di punto in bianco non hanno scritto neppu-re una riga (o, se l’hanno fatto, è stato solo per tentare un patetico depistaggio).

1 AI BUOI CHE DICONO CORNUTO ALL’ASINO Cioè a coloro che, dopo aver rovinato il tennis italiano con decenni di incuria e malgoverno, non hanno esitato a cogliere l’occasione della

sconfitta azzurra in Svezia per cercare con risibili accuse di far dimen-ticare l’eccezionale momento internazionale vissuto dal nostro movi-mento grazie alle sue formidabili giocatrici.

0 AI PORTABORSE LIVOROSI che, per militanza e tornaconto, al consueto veleno contro tutto ciò di buono che c’è nel tennis italiano si sono sentiti di recente obbligati ad aggiungere un

sfilza chilometrica di menzogne e mistificazioni approfittando dell’insi-pienza dei quotidiani che ancora hanno il coraggio di farli scrivere.

&PROMOSSI

BOCCIATIDI GIANCARLO BACCINI

USA vs ITALIA

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da € 1.210tasse incluse!3-8 novembre

2010

Per maggiori informazioni: 06.5692300www.treemmeviaggi.com • [email protected] • www.federtennis.it